Prezzi d'abbonamento Città: Anno Cor. 3.—1 semestre Interno: » 4.— ; trimestre ili Estero : 5.60; proporzione Abbonamento postale : Anno Cor. 3.— semestre e trimestre in proporzione Pagamenti anticipati Un numero separato cent. li. arretrato ,» 12.— Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane con due vacanze all'anno. Inserzioni a prezzi da convenirsi. Comunicati cent. 20 la riga. Redazione ed Amministrazione Scrittoio della Tipografia Carlo Priora. lettori Per divergenze sorte col Sig. direttore Alberto Priora, la direzione si vede a malincuore costretta di sospendere le pubblicazioni. Gli abbonati che desiderano riavere l'importo pagato in più per codesta sospensione innanzi tempo, sono pregati di rivolgersi o p«r» '■< mal munto o mediani • mandati postali allo Stabilimento tipografico Carlo Priora. La direzione dell' «Egida» È un grazioso aneddoto di Luigi Capuana, e, giacché è d'occasione, 10 riportiamo per intero. Ogni anno, in questo giorno, ini torna in inente l'atterrita e pallida figura di un ex-frate cappuccino, divenuto prete e canonico dopo l'abolizione dei conventi in Sicilia. Eravamo nel maggio del '70. Ogni bollettino della Stefani portava l'annunzio d'una nuova e strepitosa vittoria dei prussiani su l'esercito francese. I clericali applaudivano. Si erano formati l'illusione che Bismaròk, abbattuto l'impero napoleonico e rimesso, prima, sul trono di Francia un borbone, avrebbe restituito a Francese Ideilo il regno di Napoli, sminuzzando l'Italia in tre o quattro stati da formare una confederazione sotto la presidenza del Papa. Quell'ex-frate e canonico, che non rimpiangeva certamente il convento e la tonaca, era una buona pasta d' uomo. Nò dotto, nò ignorante, nè liberale, né ardente clericale, ripeteva in conversazione le sciocchezze che leggeva nei suoi giornali, le notizie che circolavano tra i preti, e ci credeva, L'avevo conosciuto guardiano nel '59 ; e la sua cella spesso aveva servito di luogo di convegno al Comitato segreto, di cui faceva parte, e che corrispondeva con la Società Nazionale del La Farina. Allora, in Sicilia, preti e frati erano tutti liberali. 11 clericalismo fu importato colà dopò 11 '60 dai giornali toscani e piemontesi. Cosi l'ex guardiano dei Cappuccini si era un po' trasformato in clericale, ma senza molto entusiasmo. La nostra amicizia non era stata turbata da questo suo cambiamento: e perciò egli si divertiva a punzecchiarmi, prognosticandomi la prossima fine al Regno d'Italia per opera del gran Bismarck, che le suonava così bene ai fracesi, che le avrebbe ugualmente suonate agli italiani, se non rimettevano in piede il Regno di Napoli e non smettevano di pensare al sacrilegio di Roma capitale ! Poveri i liberali! mi disse un giorno - Carceri, esilio, fucilazioni: ecco quel che vi attende. In quanto a. voi, che non. siete cattivo - soggiunse --- cercheremo di proteggervi, di salvarvi, quando sarà l'ora, E rideva, Non lo prendevo sul serio, e volli divertirmi a spaurirlo anch'io. Ila-date a Settembre! Egli non capì; probabilmente ignorava i settembrizzatori della rivoluzione francese a cui io intendevo alludere con quelle parole. E la sera del 20 Settembre, ecco il dispaccio che annunziava l'entrata in Roma delle truppe italiane! Egli mi si avvicinò pallido e sconvolto : Ali, settario! Lo sapevate dunque cinque mesi prima! li povero ex-frate non rinveniva dallo stupore. Si rammentava di quel mio detto: badate al settembre! che io non ricordavo più, e immaginava terribili segreti di setta in uno scherzo che, per fortuna era diventato realtà; ne l'ho più potuto disingannare. A x e all'amico suo Bertoldo. Prima di rispondere a .r, permettimi Egida carissima, che due paroline le dica anche a te che ài voluto mettere la tua nota in fondo al mio articolo su «Di una società di giovani istriani». Eri nel tuo diritto di fare le chiose che credevi necessarie ; ma prima di farle dovevi guardar bene se veramente ài portato in pubblico il mio articolo intatto così come te lo ò spedito. Ti sei adombrata dinanzi alla parola «riconoscenza di popolo». E infatti io ò parlato di riconoscenza di popolo, ma tu non l'ài pubblicata la parola «riconoscenza». Se non l'ài publicata, se non l'ài voluta vedere nel mio articolo, se ài creduto meglio lasciarla perdersi fra i torchi, perchè poi nella tua nota ài voluto farne cenno dicendo che non te ne importa un "fico della riconoscènza del popolo ma che sarai paga soltanto se il popolo, comprenderà che la tua causa è la sua? Non credi che avresti fatto meglio non tirarla fuori la parola, che a te non piace, neppure nella tua nota? Del resto, sai; io non sono del tuo parere, e credo che di un po' di riconoscenza -— il che vuol dire nel nostro caso riconoscimento che «pianto fai lo fai per il bene di tutti non si deve esser tanto orgogliosi da volerne fare a meno. Un'altra coserella, come tu dici... Perché non lasciare a .r l'incarico di rispondere alle mie osservazioni, ma voler tu prendere le sue difese, dandomi dell'ingenuo perchè ò scritto che egli, socialista, in un giornale come sei tu, si è trattenuto forse dal delineare bene le sue idee?... Ti assicuro che lui si sarebbe difeso bene da sè: lo vedo nel suo ultimo articolo nel quale si burla abbastanza di me anzi che no.... E ora a ,r, o pure a Bertoldo, suo amico, Ila torto, torto marcio, secondo il mio debole parere d'ingenuo idealista, il tuo amico Bertoldo, caro .r,- e non soltanto torto... Egli mi dà l'idea di quei tanti che stando al caffè fanno i Catoni e tirano giù contro la generazione novella che nulla sa fare per rimediare i malanni della patria; mi fa l'effetto di coloro che strillano e che si mostrano rivoluzionari... nelle adunanze private (nei comizi puhlici c'è sempre un commissario governativo) ma che sul più bello o sul più brutto, come meglio credi -, quando s'à da scendere in piazza, quando s'à da fare qualche cosa che non sia soltanto gridare, si fanno piccini e dimenticano (toh! qualche volta ognuno va soggetto a distrazioni) il loro coraggio a casa. No, no proprio; l'amico tuo Bertoldo non mi va. Perchè vuol essere così pessimista? perchè vuol giudicare una cosa prima che sia compiuta? Egli non comprende come il fondare una società di giovani istriani, debba costituire condizione indispensabile per lo svilupuo della democrazia in tutta la provincia, e sostiene i suoi dubbi con osservazioni meschine anzi che no. Qui faccio una parentesi per dirti innanzi tutto clic io non ò scritto mai che questa società debba essere una condizione indispensabile per il raggiungimento del' nostro scopo. Sarebbe soltanto un mezzo fra i migliori. Chiudo la parentesi, e consideriamo le osservazioni con cui Bertoldo sostiene i suoi dubbi. Anzi consideriamone una sola, perchè basta conoscere questa per giudicare le altre. Egli dice, per quanto ò potuto comprendere dai suoi periodi involuti, che il popolo sul quale si deve spargere il nuovo verbo, che le istituzioni pretesche, che i preti da combattere sono sparsi per tutta l'Istria e non concentrati in una possibile sede della futura società dei giovani. Toh! non à mica torto; ma chi gli dice che la sua azione benefica la società la. potrebbe far sentire soltanto nel luogo della sua sede?... Questa sua premessa è assolutamente sbagliata, perchè se tutti ragionassero come lui, tutte le banche allora, tutte le grandi associazioni sportive (leggi p. e. Touring Club), tutte le grandi case di commercio, le società di navigazione, tutti i partiti politici non potrebbero esistere. Di buona volontà poi non può parlare Bertoldo, a punto per quello che ò detto più sopra. E poi, io non ò fatto altro che ritornare sull'idea discussa già alcuni anni or sono, e che fu lasciata da parte perchè -— già che vuoi che te lo djca ■— perchè non si voleva da molti una guerra aperta contro il prete. Io ò dunque risollevata la questione e ò invitato} la redazione dell' Egida a mettersi a capo di un movimento per questo scopo: —- a essa se vorrà ascoltarmi, spetta di cercare i mezzi e i modi per far che tutto riesca. E, a aio parere, si potrebbe riuscire. La chiusa del tuo amico Bertoldo poi dimostra che egli è un egoista di primo rango e che cerca soltanto il bene del suo pae i e non quello di tutta la provincia ... è un po' troppo «Cicero prò doma sua». Dice infine che ci vuole uii ^irtito già forte per pensare a una,, .v. cià provinciale e non quattro gatti.... E che; crede lui che i partiti caschino dalle nuvole già belli e fatti e forti?... Se non si principia non si avrà mai nulla. Per concludere, caro .<■ — non ti offendi, è vero se te lo dico? - io credo che l'egregio tuo amico Ber-doldo abbia ragionato un po' troppo... proprio da Bertoldo? Bixio. LE LUMACHE DI BERTOLDO Offendermi? —r Eh si, caro Bixio, se le cose non vere offendono ogni galantuomo dato che tu mi creda galantuomo potresti avermi fornito ragion di lagno! Non già che io ine la pigli se dai a me del burlone — 11011 ci tengo affatto ad un tanto di muso — ; non che trovi a ridire se tu affermi che Bertoldo ragionò da Bertoldo — cosa indiscutibile, questa, solo si potrebbe discutere se una tale affermazione di Bixio non stesse meglio in bocca a Bertoldo, solito com'era costui a discoprir verità con tanto di barba, ma pur sempre verità - -; e nemmeno Bixio mio, posso tenerti il broncio perchè paragoni il mio amico Bertoldo a un' isterica zitella, anzi no, a un brontolone da caffè — in caffè, lo dicono lutti e devi essere vero, l'amico brontola sempre fin che trangugia, per esempio, un bicchier di lampone; e ne' numerosi comizi pubblici che il partito democratico promuove nella sua Capodistria, è pur vero, 11011 Bertoldo, ma soltanto Bixio mai tralasciò di guardare in fàccia, eoa eloquuente silenzio, il commissario governativo. No, caro Bixio, di tutto queste offendermi non posso, perchè — salvo forse le involuzioni de' miei periodi - su tutto ciò due galantuomini possono esser d'accordo. Mi dorrebbe invece che Bixio a-vesse inteso a equiparar sè stesso a uno scolaruccio di seconda elementare il chè non è vero affatto —' il qual tenga un tantino d'invidiuzza perchè al condiscepolo Tapino venne agevolato il compito dallo illustre Puntolini; questo mi offenderebbe assai, se non trovassi modo d'ascrivere un tale proposito a quella mancanza d'orgoglio onde Bixio in altro punto s'onora. Coni'anche mi potrei dolere che si chiami il mio Bertoldo egoista in quanto ama il suo paese, se in argomento la redazione dell' Egida, anzi il redattore Ipsilonne, 11011 avesse in precedenza riconosciuto" i meriti di lui con la magniloquente qualifica di «campanile , mentre Bertoldo effettivamente raggiunge metri uno e centimetri settanta soltanto. Sfumano così le possibili offese a quel tapino di .r, resta a Bertodo di difendere le idee di Bertoldo da' formidabili attacchi hixiani. Ed egli, da me interpellato, pacatamente risponde : «lo non so cosa diranno i redattori dell' Egida eli questa mia idea, o delle possibili sue conseguenze i lettori, certo è che si tratta d'una assai semplice idea: Bixio acciuffa una mia osservazione, una sola, «perchè basta conoscere questa per giudicare le altre»; codest'assioma mi piace, e quando incontrerò Stupidelli, che ha delle invidiabili gambe, gli farò i miei convenevoli come se l'ultima sua-passeggiata m'avesse discoperto il suo genio: «Ella deve, signor Stupidelli, ragionare assai bene, a giudicare da' piedi». «Io solo, caro x, (a parte la modestia) sono un genio incompreso. *) Causa la vacanza che ci siamo presa, e per non andare troppo alle lunghe, mandammo ad x copia dell' articolo di Bixio e ne ricevemmo questa risposta. A Bixio, poi, dobbiamo dire, per la verità, che l'ommissione della parola «riconoscenza » si deve a nessun altri che al proto. «Vero è che Bixio mi capisce quand'affermo che i preti, le istituzioni pretesche, i comuni, come il popolo istriano — io dissi tutto ciò — sono sparsi per tutta l'Istria ; ma subito dopo la chiarezza del genio mio gli diventa oscura. «Io ragionavo press' a poco così : In un vasto campo di cavoli si trovano mille lumache, a gruppi di due o quattro. Taluni gruppi, dopo lunga seduta, fermamente decidono di mangiare le foglie del cavolo vicino. Una farfalla di cavolaia ode codesto proposito di due bei lumaconi. Andar dagli altri e convincerli che un'azione concorde raggiungerebbe lo scopo, è per lei affar di mezz'ora. Verso notte le lumache s'accingono a recarsi nel centro del campo per studiar il pian della comune battaglia, e al mattino del terzo giorno i cavoli tutti, tranne quattro del centro, sono.... salvi, pei figli della astuta farfalla. «Io ragionavo cosi, ma pensavo che il paragone fra una società di lumache allo scopo di mangiar cavoli e una società di giovani istriani allo scopo di diffondere le idee democratiche, peccar potesse d'inesattezza iu quanto, da buon Catone, diversi mi parevano gli intenti. «Bixio, però, laddove congiunge in un unico mezzo i partiti politici col Touring club... ciclistico italiano (codest' aggiunta mia forse aggiunge chiarezza), mi convince che il para-gon può passare. 0 almeno che per Bixio riuscirà chiaro. «Ma gli è d'uopo, caro ,/•, che Bertoldo t'annoi un altro pochino. «Bixio mi parla di «partiti piovuti dal cielo!» Scopre che «se non si principia non si avrà mai nulla!» Contesta però di aver ritenuto la società dei giovani «indispensabile» per principiare: diamine, si tratta soltanto d'uno de' «mezzi migliori» perchè.... sorga d' un balzo la democrazia istriana ! «Di altri mezzi convien anzitutto che Bertoldo confessi di non avere da Bixio sentito parlare. «Se la società de' giovani non è indispensabile, se altri mezzi l'ottimo Bixio non indica, segno è che la democrazia secondo lui può svilupparsi senza spinte da sola — e in ciò, purché ammetta una maggiore lentezza di cammino, Bixio e Bertoldo possono andar più d'accordo che Bixio medesimo co '1 suo idealismo. «Ma Bertoldo ricorda^ che Bixio ammise che la democrazia istriana abbia un cònlpito diverso da quello facilissimo di star co 'le braccia conserte consenti anzi Bixio che il compito della democrazia istriana è press'a poco qual fu delineato da x nel primo suo articolo, e disse che per conseguire quel compito «ci vuole l'aiuto di tutta la gioventù della Provincia». «Non è indispensabile, ma «ci vuole», e sia pure. «Le lumache - ritorno al paragone comprensibile a Bixio — conviene che pensino, se vogliono vivere, a mangiare la fòglia di cavolo che hanno soft'occhio la qual foglia non escludo che per Bixio idealista possa essere piovuta dal cielo, benché io mi permetta di credere che sia venuta su dalla terra Fortificati co 1 suo gli organi boccali, figliato che abbiano nel natio terreno prole numerosa e forte — la qual pure non è illecito credere che possa piover dal cielo - potran le lumache, senza tema di amene sorprese, mandar delegati nel centro del campo per ordinare più grosse battaglie. «Cosi pensa Bertoldo, quello dal torto marcio. «Caro x, le lumache stan mangiando la foglia: è tardi, è l'ora anche per noi di mangiar... la minestra. Se vedi Bixio, digli che lo saluto di cuore.» E ci separammo. x. LA COLONNA DELL'AGRICOLTORE 11 professor Menozzi, 1' illustre insegnante nella scuola superiore d' agricoltura di Milano, pubblica di recente su 1' «Agricoltura Moderna» l'articolo che segue, il quale certo sarà letto con interesse da' locali agricoltori, soliti ad usar largamente di concimi a formula. (N. d. R.) I concimi completi. Quando incominciò l'uso dei concimi chimici molti suggerirono l'impiego di mescolanze o di concimi complessi, contenenti tutti quei principi fertilizzanti che sogliono, in misura maggiore o minore, difettare nel terreno, cioè azoto, acido fosforico, potassa e calce. Cosi fece, ad esempio, Giorgio Ville in Francia colle sue varie formule di concimi. Ne vennero cosi i concimi a formula o le formule di concimi, che variavano a norma delle colture, e che ebbero una certa diffusione anche in Italia (la formula Cantoni per esempio). Non era difficile rilevare i punti deboli di un tale procedimento, e la critica sorse copiosa e grave. Si disse: una formula adatta per un terreno non lo può essere per un altro di composizione ben differente: in un terreno manca 1' acido fosforico, in un altro la potassa ; non possono quindi richiedere eguale formula. La concimazione deve esser regolata dalia legge del minimo; il concime deve portare nel terreno quell' elemento o quegli elementi che in esso e per la coltura che si vuol praticare fanno difètto : perchè portare potassa in un terreno che ne è ricco? E perchè dare solfato amnionico o nitrato sodico ad un terreno che è ben provvisto di azoto? Se un terreno difetta solamente di acido fosforico basta dare un concime fosfatico. Ne venne così una condanna delle formule di concimazione e dei concimi complessi. L' agricoltore, si concluse, deve servirsi di concimi semplici e applicare questi nella misura che le speciali condizioni di terreno e di colture richiedono; applichi dunque concimi fosfatici, concimi azotati, concimi potassici e calcari, concimi contenenti cioè o l'imo o l'altro principio fertilizzante. Come in tante altre questioni consimili anche in questa delle formule di concimi si andò, nella condanna, all'esagerazione. I ragionamenti sopra esposti sono giustissimi: con tutto ciò si presentano soventi nella pratica delle condizioni che acconsentono l'impiego d' un determinato concime complesso o di una data miscela concimante per una o per altra coltura. Data una plaga a terreno di natura abbastanza uniforme, con una determinata rotazione agraria*), è chiaro che le condizioni per una coltura che ha un posto stabilito nella rotazione medesima, vengono ad essere uniformi; ed ecco l'adattamento di una miscela concimante per quella coltura nella plaga indicata. È cosi, ad esempio, che una data formula si presta pel frumento in zone estese della Lombardia; è così che si può parlare di una formula di concime Iter le marcite. Di conseguenza colle debite riserve e per plaghe limitate, nelle quali si verifichi uniformità di condizioni, si può parlare di concimi complessi per determinate colture, Una condanna assoluta di formule di concimi in questi casi 11011 sarebbe giusta. Ma 11011 si può andare più oltre; il generalizzare sarebbe oltremodo pericoloso. Questo diciamo a proposito di quanto pubblicava il Maizières nell' ultimo numero di luglio del giornale YEngrais. Prendendo alla lettera ciò che si contiene nell'articolo del Maizières, che scrive del resto molto argutamente di quanto si riferisce ai concimi ed alle concimazioni, l'avvenire sarebbe per un ritorno alle vecchie formule del Ville. Afferma che siamo giunti ad un punto che si impone un cambiamento radicale nell'applicazione dei concimi ; che ha la persuasione che si ritornerà alle vecchie formule del Ville. E le ragioni di ciò? Ecco alcune delle ragioni addotte dal Maizières. Il nitrato di soda provoca l'esaurimento in acido fosforico e in potassa; se impiegando nitrato si trascurano i concimi fosfatici e potassici entro pochi anni la terra sarà esaurita, il nitrato farà presso che nulla. In molte plaghe la somministrazione dei perfosfati ha dato per anni e anni splendidi risultati; ora gli effetti sono assai scarsi perchè difetta qualche altro principio, potassa od azoto o tutti e due : non si può più continuare con una concimazione unilaterale. Tutto ciò è chiaro come il sole. Ma non porta ancora alla conseguenza del ritorno alle formule di concimi complessi; porta alla conseguenza che non sarà più un solo concime che converrà applicare all' una od all'altra coltura, ma diversi concimi. Dove si applicava solamente nitrato occorrerà impiegare anche un concime fosfatico ed un concime potassico ; dove si concimava solamente con perfosfati *) Condizioni sia 1' una che 1' altra che uon si verificano da noi. (N. d. R.) -------- Roma intangibile converrà far uso anche di concimi potassici e di concimi azotati. E questi vari concimi potranno talvolta applicarsi mescolati, nel rapporto che le condizioni suggeriscono caso per caso; o meglio si applicheranno separatamente. Perchè occorre ben tener presente che l'epoca più conveniente per l'applicazione dei concimi azotati, di quelli fosfatici, ecc., per una data coltura non è sempre la stessa. Pel frumento, ad esempio, il concime fosfatico conviene applicarlo in autunno; nitrato sodico e solfato ammonico, all'incontro, in primavera. Per queste ragioni, pure ammesso, come più sopra è detto, che in date condizioni circoscritte si possa parlare di formule di concimi completi, è da credersi che anche in avvenire il procedimento razionale da usarsi nella grande maggioranza dei casi sarà quello dell' applicazione dei concimi semplici. A. Menozzi Ostpod-istria, Visita della Società Operaia a Mon-falcone. Oggi alle 21/* partono alla volta di Monfalcone i piroscafi «Santorio» e «S. Giusto», portando i nostri operai e quanti sono ad essi legati per principi di sana democrazia alla consorella friulana che risponde al caro nome di Monfalcone. Oggi ha luogo la festa del nostro sodalizio operaio, festa del cuore, e 10 dice il seguente sonetto, che verrà offèrto, come fraterno saluto all'operaia di Monta icone: Monfalcone, da'culmini azzurrini ridon le Giulie a te placido un riso: a noi l'antico mar senza confini parla la lingua sua di paradiso. Ma comuni i pensier sono e i destini, comune è il sogno dentro l'alme inciso! Nobile sogno e caro, da' divini limpidi lumi della Patria arriso. Onde, beati in nostro cuor profondo, o Monfalcone che si pia t'annidi in grembo al tuo Friuli almo e fecondo, a te pellegrinando oggi veniamo, a te, che lieta al nostro dir sorridi, le destre e l'ainistade oggi offeriamo. Sulla piazzza di Monfalcone il nostro Corpo Musicale, diretto dal distinto Ma riotti svolgerà alle (> poni. 11 seguente programma: 1) Mariotti - Un saluto alla Società Operaia - Marcia, 2) Bellini - Norma - N uverture. ,'}) Verdi - Vespri Siciliani - Gran Duetto. 4) Giovannini -Inno della Società Operaia Capodistriana (trascrizione per banda del m. G. Mariotti). 5) Marenco - Excel-sior - Quadro I. (5) N. N. - La Bersa-gliera - Marcia. Noi facciamo sinceri voti affinchè questa visita valga a rafforzare i vincoli di fratellanza fra le classi operaie, che coscienti dei loro diritti, 11011 mancano mai di riconoscere i sacri doveri verso la patria, ciò che vuoi dire incrollabile principio nazionale di tutte le genti italiane soggette all'Austria. I na spia. Sull'articolo di cronaca «Troppo zelo» comparso nel N.o (5!1 nel nostro giornale d. d. 20 j,nj'nt.ni u. vi. tv agosto 1905 dobbiamo fare le seguenti osservazioni e sul fatto i seguenti commenti : Il l.o dello scorso mese giungeva da Roma ad un nostro concittadino un plico contenente delle cartoline commemorative del l20 settembre. Il plico dall'ufficio postale venne consegnato per la rispettiva daziatimi all' ufficio di dogana, dove venne a-perto dall'ufficiale Blitz in presenza del controllore Hartmann. Il primo, osservando una cartolina, espresse al secondo il parere che nulla vi fosse di sovversivo ed a questo parere si associò pure apparentemente il Hartmann, il quale prese una cartolina e la portò nell'ufficio all'amministratore superiore Herceg. Questi disse che quella era merce di lusso soggetta al dazio di 18 soldi al chi-lograinma, ed a questa dichiarazione il Hartmann aggiunse clic sapeva ben un tanto, ma che quelle cartoline commemoravano il 20-settembre. (Caspita! 11 20 settembre! E dico poco!) Ma il sig. Herceg osservò che ciò nulla implicava alla consegna del plico al destinatario, il quale, pagato il dazio, si portò via la roba sua, mentre una cartolina, non sappiamo con quale diritto, era rimasta in possesso del Hartmann. Erano passati pochi giorni che al destinatario si presentarono a casa due gendarmi ad interrogarlo, per ordine superiore, sulle cartoline ricevute, mentre una copia veniva spedita dalla locale autorità politica alla Procura di Stato di Trieste, con la domanda, se erano o meno sequestrabili. Naturalmente la Procura di Stato diede coppe. Era facile a comprendere che l'ordine superione era stato dato dal solito barone, perchè egli dirige con tanta circospezione il locale capitanato; ma restava sempre un mistero come egli avesse risaputo dell' arrivo delle cartoline. Ond'è che per fare un po' di chiaro in questa faccenda pubblicammo l'articolo di cui sopra, gettandone la responsabilità ad uno degli impiegati doganali, con la speranza di poter quando che sia smascherare il vigliacco delatore. Nò ci ingannammo. Il suo nome, grazie le brighe di due onesti impiegati, ci è noto e lo rendiamo senza paura di pubblica ragione, affinchè sia fatto segno al disprezzo generale : il controllori; Giuseppe Hartmann è la spia. Ecco come andò la faccenda. Quando comparve quel nostro articolo e gl'impiegati della dogana lo ebbero letto, stupiti devono essersi guardati in viso 1'un l'altro, nella persuasione che di lì dev' esser uscito tutto. E siccome l'ufficio doganale di Capodistria non è poi tanto grande, nò gì' impiegati del medesimo sono tanto numerosi, doveva essere cosa facile lo scoprire chi dei tre avesse commessa quella bella azione. Si domanda un'inchiesta all'Ispettorato Sup. di Finanza e si ordina al controllore Hartmann di copiare l'atto. Questi impallidisce caspita! era un'auto-condanna che doveva redigere - e confessa candidamente di essere lui l'autore di quella delazione : di aver cioè incontrato il barone e»di avergli mostrata una cartolina trafugata, di aver fatto il nome del destinatario e di aver scritta una formale accasa, non bastando al barone un'accusa orale. Ogni commento sarebbe inutile. Il disprezzo degli onesti sarà la maggior condanna per l'infame delatore che speriamo l'Autorità superiore vorrà allontanare da Capodistria. 1 mafliosi in città. A più d'uno sarà capitato in mano il libello innominabile che si stampa a Trieste e che in questi giorni va vomitando invettive contro ogni classe di cittadini ed aizzando per loschi fini qualche ingenuo lettore della nostra città. Il libello a voi noto per i suoi numerosissimi processi per diffamazione, ricatto e calunnia e per le non meno numerosissime condanne dei suoi redattori, non poteva trovare fra noi alcun compratore e perciò viene distribuito gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta. Non si può fare rimprovero a quelli che per curiosità lo leggono: l'uomo sia pur r>««st,o e rispettabile talvolta per conoscere la perversità umana scende nei luoghi ove il vizio e l'abbiettezza regnano sovrani e s' immischia fra i delinquenti per conoscere i loro istinti bestiali e per persuadersi de visti fino a qual punto di degenerazione può scendere l'uomo bestia. Ai lettori gratuiti quindi niun rimprovero. ?.. Qualcuno però s'è occupato della questione un po' più seriamente (non ne valeva pena) per scoprire se qualcuno della maffia libellistica fosse fuggito dalle granfie dei poliziotti di Trieste e qui si fosse dato alla macchia, oppure se nella nostra città vi si fosse formata una congrega di delinquenti. E pur troppo a disonore di Capodistria dobbiamo dire che qui si è raccolta una piccola banda di 4-5 maviventi, i quali dopo essere scesi dalla loro posizione sociale attraverso l'alcoolismo fino all'aberrazione mentale ed allo smarrimento della coscienza hanno stretto lega coi ricattatori e coi truffatori per attentare all'onore delle persone più ri- spettabili, e benemerite del paese. Le loro armi sono la menzogna e l'insulto, il loro scopo la loro demoralizzazione del paese e lo sfruttamento dei più ingenui. Ma è certo, che non riusciranno a trarre nelle loro tenebre che qualche compagno in bibite ed in furti e poi in breve colti dal delirio e colle membra peste scompariranno nel brago in cui vivono. Per andar a Roma per il 20 settembre si ritiri dalla direzione dell' Egida la tessera di riconoscimento e si avrà il 75% di riduzione sulle ferrovie italiane, così che il prezzo d'andata e ritorno in li classe del treno celere costa lire .'58 ed in III classe lire --!0. I biglietti ridotti si prelevano alla stazione di Udine o a quella di S. Giorgio di Nogaro. Le regate di Trieste. La prossima domenica, alle regate internazionali di Trieste prenderà parte il nostro Club Libertas, al cui armo facciamo i migliori auguri,dipendendo dal suo valore l'onore del simpatico sodalizio. ...................•;.....v................................................. Isola- La nuova Rappresentanza comunale si è costituita giovedì scorso eleggendo a podestà Francesco Va-scotto fu Antonio ed a consiglieri Domenico Vascotto fu Arsenio, Giuseppe Dagri fu Francesco, Cementano conte Mareovich, Giuseppe Ul-cigrai fu Antonio, Giovanni Chistc, Giacomo Bologna di Giacomo. In maggioranza figli del parroco. Povera Isola ! PicccSti posta. Molli abbonali ci mandano dei reclami cantro i prezzi esorbitanti chiesti per l'installazione della luce elettrica nelle case private. Noi non vogliamo nel nostro giornale aprire una rubrica per i reclami d'interesse privato e per ciò ci limitiamo a rimettere quei nostri abbonati a chiedere spiegazioni agli installatori stessi, a controllare le loro esigenze coi listini dei prezzi correnti delle fabbriche e, nel caso trovino delle differenze, a chiedere schiarimenti all'officina centrale. Del resto crediamo che l'installazione non è una privativa di uno solo, ma può esssere assunta da ogni installatore autorizzato. Anche a noi i prezzi ci sembrano un po' troppo alti e tali da restringere il numero degli utenti privati a scapito dell'utile che si ri-prometteva il Comune. Orci e Volici] Capodistria Stoffe da nonio e, donna, eolti'iuaggi, tappeti, camicie, colli, cravatte e bustT. Arti coli minuti e guarnizioni. Italo Marzari Capodistria Assume nel suo lavoratorio di oreliceria qualsiasi lavoro a prezzi di assoluta concorrenza. Benedetto Lonzar — Capodistria Grandioso assortimento in chincaglierie o°'-getti di cancelleria e requisiti scolastici. Prezzi modicissimi. Drogheria E. Miclielich Capodistria CARBURO DI CALCIO .laico) al dettaglio cor. 40,- al quintale all' ingrosso Stabilimento Vinicolo Giuseppe Cobol Capodistria Prezzi per Ettolitro in Città a Trieste Vino nero da pasto Vino Bianco » Cor. 4o|cor. (>1 „ 40| „ 64 Prezzi per Bottiglia in città a Trieste Refosco dolce Moscato dolce C. 1.60 C. 1.60 C. 2. C. 2. Frane» domicili». Achille Piacentini redattore responsabile. Capodistria, Stali. Tip. Carlo Priora. Autorizzata Scuola preparatoria per l'esame del VOLONTARIATO jVQMTARE D'UN ANNO diretta dal Prof. RICCARDO MICKS Il quinto anno scolastico incomincia il 25 Settembre con due corsi e cioè : a) il Corso generale fino a Giugno, per tutti i giovani dai 16 - 20 anni d'età, b) il Corso rapido fino a febbraio, per quei giovani che sono di leva nel 1906, e che, non facendo questo esame perdono per sempre il diritto al Volontariato militare. Vi insegnano sei professori in attività di servizio. Lingua d'istruzione: italiana e tedesca. Sei decorsi anni 1' 85 °/0 degli allievi di questa scuola fece con buon esito l'esame pel volontariato. Programmi vengono mandati gratuitamente ed affrancati. Le inserzioni si fanno alla sede della scuola Trieste: Via Nuova 35 f. ove il Direttore fornisce le necessarie informazioni. Il Direttore Prof". RiecaiMlo .ìlirks Professore del Ginnasio Comunale Superiore di Trieste Soltanto a mezzo della il Nuova Società Citi di Navigazione a Vapore fra CAPO!) ISTRIA-TRIESTE Col giorno 1. Agosto 1905 fino a nuovo avviso i piroscafi sociali seguiranno tempo permettendo) nelle gite giornaliere il seguente orario nei giorni feriali : Da Capodistria per Trieste I_£flEsa ore 6 ant., II cor,a Ore 7.05 a,-,.. Ifr corsa (post.) ore 9 ant., IV corsa ore 1 30 pom V corsa (post, ore 4 pom., VI corsa ore 7.30 poni. Nei giorni festivi : I corsa ore 6 ant., I£ corsa oro 7.05 aut., Ili corsa (post.) ore 9 aut., IV corsa post, ore 5 poni. l>a Trieste per Capodistria Nei giorni feriali : I corsa ore 7.45 ant., Il corsa ore 10.30 aut., III corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 2:45 pom., V corsa ore 6.15 pom., IV corsa ore 8.20 pom. Nei giorni festivi : I corsa ore 7.45 ant., II corsa ore 10.30 ant.. Ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 6 pom. Prezzi di passaggio : I posto cent. 40 — II posto cent. 20 indistintamente. Ragazzi fino ai 10 anni pagano la metà. Accettazioni e nolo delle merci da convenirsi col capitano. Il punto d' approdo a Capodistria è il Porto, a Trieste la Riva arila Sanità. Facilitazioni doganali accordate col decreto dell'I. R. Direzione di Finanza dd. Trieste 28 marzo 1902 N. 11277. Capodistria, !>:> Luglio 1906. LA DIH VZIOXK Se un'opera di reclame viene distribuita in 4500 esemplari, che attraggono lo sguardo e la curiosità di tutti coloro che la vedono, si può calcolare che ogni esemplare ed ogni annunzio sarà letto da almeno 100 persone. Queste 800 persone danno il numero colossale di lettori 450.000 lettori In 4">0<) esemplari verrà diffuso in tutte le provincie italiane gratuitamente P Almanacco mensile illustrato per lì S906 editore lo S labi! imen lo tipografico Carlo Priora., Capodistria L'Almanacco mensile illustrato, su artistico cartoncino litografato, si presta ottimamente alla reclame. Commercianti ed industriali ! 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