ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — No. 336 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 ☆ Consigli operai Scade in questi giorni il manda, to dei Consigli operai eletti lo scor-so anno e, sia nel distretto di Buie che nel distretto di Capodistria, per decisione dei rispettivi Comitati popolari distrettuali, si procederà alle elezioni dei nuovi organi dirigenti le nostre aziende economiche. Dopo tre anni dall’esistenza della gestione operaia, possiamo con maggiori dati di fatto analizzarne i risultati, le deficienze e l’indirizzo. Ciò. senza pretendere di andare a fondo sull’argomento. La gestione o-peraia è un’istituzione che ha avuto ampie conseguenze nell’orientamento politico ed economico interno e una notevole eco nel mondo cosicché sarebbe illusorio credere di poter esaurire l’argomento in un breve scritto. Ci limiteremo a trattare l’attività del consigli operai, come si è presentata in questo lasso di tempo nelle nostre aziende, nella risoluzione quotidiana dei problemi che perturbavano la nostra economia, risolvendo ì quali, 1 nostri consigli operai consolidavano ed elevavano nel contempo se stessi. I passi sono stati graduali, sfuggenti talvolta all’occhio disattento, ma un repentina confronto tra 1 latWviità dei consigli operai oggi e quella iniziale, ci rileva che un grande cammino è stato percorso. Siamo intervenuti a parecchie riunioni dei consigli operai, quando la loro voce era ancora un balbettio. Allora, a queste riunioni, la discussione era viva ed interessata, solo se all’ordine del giorno figuravano dei diritti delle maestranze. L’attività era unilaterale. Oggi i competenti dei consigli operai discutono e sollevano i problemi finanziari, economici, materiali, produttivi e organizzativi con 10 stesso interesse come, due—tre anni fa, sollevavano e discutevano gli argomenti riguardanti » diritti dei lavoratori. In buona misura, è stata raggiunta la coscienza che la soluzione dei secondi dipende dalla soluzione dei primi. Il migliorato lavoro dei consigli operai ha avuto i suoi riflessi nella produzione,- La produzione industriale globale del distretto di Capodistrìa nel 1353 è aumentata del 24 per cento nei confronti dello anno precedente. Un analogo aumento lo ha subito la produzione industriale del distretto di Buie. Questi risultati appaiono quanto mai soddisfacenti anche perchè non sono in fase stazionaria, ma ascendente. La disciplina sul lavoro, che una volta rappresentava un problema tale da dover essere trattato anche sulle colonne dei giornali, è oggi diventato un problema di ordinaria amministrazione, risolvibile netmmispo debile smesse aziende. Maggiore è la cura per i macchina, ri per i beni e i materiali affidati ai coileittivi di lavoro sebbene in questo campo (non possa essere proclamata soddisfacente la situazione esistente. L’introduzione delle nuove misure economiche che pongono in primo piano il reddito, collegando lo stesso ai guadagni dei lavoratori, ci aveva, in un primo tempo, fatto temere che sull’ara del dinaro potesse essere sacrificata anche la solidarietà operaia. I timori erano infondati. Gli esempi moltissimi. Gli operai dell’Arrigoni, della ex-Am-pelea e della De Langlade, in periodi di lavoro ridotto, non riducono 11 personale, riducono l’orario di lavoro di tatti, affinchè ciascuno possa avere il proprio guadagno, seppur limitato. Ma tali e-sempi non sono limitati dalle mura delle fabbriche. Quando la grandine colpiva duramente i nostri agricoltori, proprio nei collettivi di lavoro si sviluppava una gara di solidarietà umana, tendente a soccorrere i lavoratori dei campi. Notevoli sono gli importi che i collettivi di lavoro hanno devoluto per l’attività comunale, per aiutare le varie organizzazioni sociali, culturali e sportive. Questi risultati, naturalmente, non devono rappresentare il comodo cuscino di un sonno profondo sulle passate glorie, ma un incentivo a fare di più e meglio, tanto più perchè nell’attività dei consigli operai non tutto è oro anche se riluce. Non tutti i consigli operai hanno ancora raggiunto quella solidità, fatta anche di pugni sul tavolo, quando è necessario. Quello della fabbrica «Istra» ha, ad esempio, lasciato per mesi e mesi mani libere al Comitato di gestione e alla direzione che quasi portavano l’azienda sull’orlo del fallimento, senza un suo energico e salutare intervento. IL collegamento tra i consigli operai ed i collettivi di lavoro, è ancora debole di modo che non solo essi non si fanno espressione della volontà dei collettivi di lavoro, ma non rendono partecipi le maestranze di tutti quei problemi trattati dal consiglio e attraverso 1 quali anche le maestranze potrebbero ritrarre un contributo al loro elevamento. Accingendoci ad eleggere 1 nuovi organi della gestione operaia, la nostra attenzione dovrà essere rivolta alla personalità dei candidati affinchè gli stessi possano corrispondere in pieno al difficile compitò cui saranno chiamati. Jspirito di un costante consolidamento della solidarietà fi 1 P "H 1 fi |I V DIE C* V E l’annuale nel Falli balcanico *5WI1 TK,ESTE Il bilancio degli interni ridotto di 1 miliardo e 108 milioni - Approvato il bilancio della difesa naz. - L’esportazione annienterà di 25 miliardi Domenica, 23 febbraio, si è compiuto ili primo anniversario disila firma del patii» di Ankara. In tale occasione di tre ministri degià esteri di Grecia, Turchia e Jugoslavia hanno fatto dieùile dichiarazioni sul-l’impartanaa del patito stesso e sui risultati conseguiti in questo primo armo (dii lamliChevollei coUjafooraizione. A queste dichiarazioni si è aggiunta quella dei vjcepresildiemte del Consiglilo esecutivo federale Edvard Kardelj, nella quale hia ricordato - che con fill patto balcanico è stata rafforzata non scilo Uia sicurezza dai paesi firmatari, ma pure quella dei paesi ,finitimi. Klotìa Popovič ha infine .ricordato che il patto è basato sulla carta delle Nazioni Unite e che si è dimostrato un fattore di massima importanza negli sforzi compiuti per organizzare la difesa daii'imidipendemza dei tre paesi. Alla loammiiEisione parlamentare per ili bilancilo è continuato intanto il dibattito sul bilancilo dei singoli ■rami deffl’aittiVità statale. Nel corso della settimana sono stati presentati: il bilancio degli affari interni e quello della difesa nazionale. La relazione sul bilancio degli1 interni è stota presentata dal segretario del dicastero, SvetMav Stefanovič, che ha sottolineato come il bilancio1 del suo dicastero presenta questo anno un miliardo 108 milioni di dinari idi uscite ita meno dello scorso, anno. Egli ha messo in rilievo che tale riduzione è possibile grazie al costante sviluppo idemocratiico interno. «L’attività principiale di questo, dicastero — ha sottolineato Stefanovič — era volita a combattere le tracce del caminfirmismo all'talter-no e l’attività spionistica per conto dei paesi del blocco orientale. Mentire dH cominformiismo all’interno è Sin costante diminuzione, di motdo che nel 1953 solo 371 parsane sono state pimite per tale attività, i tentativi di Infiltrazione di spile e sa>-botatori da parte idei paesi oriientali registrano un continuo aumento. Dai 1943 sino all settembre 1953 ai nostri confini sono stati fermati o medisi 337 spie e agenti provocatori, 113 di questi nel 1953, 41 che dimostra che, proporzionalmente, l’anno trascorso ha registrato il massimo numero del casi Canta a destra la sirena Sceiba Passato ial Senato per ili rotto delta cuffia, registrando la più bassa delle maggioranze governative degli annali parlamentari, italiani!, il governo Sceiba affronta 'Oggi la discussione alla Camera dei Deputati. Il primo minilstxo, nel discorso concSiusiVo dalla discussione al Senato, ha strizzato rocchio ad monarchici, mentire la stampa democristiana è subito intervenute di rincalzo ia sostenere la tesi che ormai il partito monarchico rappresenta il’unica possibilità di allargamento delle basi del governo. Ad ogni! modo il canto ohe la sirena Sceltola ha indirizzato ai monarchici è stato cosi aperto e suadente da fair supporre che, prima o poi, qualche cosa nascerà da questa ennesima manovra democristiana segnando la fine del gabinetto di Mario Scelbia. 'La sinistra socialdemocràtica appare non sia rimasta eodldflsfata deül’aperta patente di «democrazìa» rilasciata dal primo ministro, e dal suol amici, agli uomini di Lauro mentre ila destra democristiana., con fin testa l’Azione Cattolica, sembra consiideraje ormai possibile’ la conversione a destra dopo che i partiitini della coalizione governativa hanno -accettato la netta chiusura a sinistra operata da Sceiba col suo discorso ih Senato. Due opposte instanze che possono segnare ‘la sorte immediata, o prossima, dei gabinetto Sceltoa ed il definitivo connubio governativo della democrazia cristiana con i monarchici. In parlamento, numericamente, gli uomini -di Lauro controbilanciano la forza dei soiciaMie-mocratici, Illiberali e repubblicani messi instane, con la differenza di non aver la necessità di salvare la faccia in campo sociale d!i_ frante iai taro elettori. Ossia maggioranza più sicura, se non più solida, e catenaccio alle riforme sociali. Esattamente come isti vorrebbe in Vaticano ed in altri ambienti ben noti del conservatorismo italiano che tengono ì cordoni della borsa del partito D.C. In polìtica estera dii gioco delle maggioranze e delle minoranze parlamentari italiane sembra avta ben poca importanza. Per convincersene basta vedere la posizione da anguilla .assunta da Sceltoa sull pro-* biema triestino che per lui sarebbe un problema europeo . . . solo perchè — secondo 4 concetti ormai tradizionali di Palazzo Chigi — dovrebbe essere risalto nel «quadro» della comunità europea. In parole povere, lancoira una volta 'Sceiba ha avvertito che la ratifica defila Ced al parlamento italiano sarebbe fiaaiJiltata se la Ced avrà la funzione idi soddisfare le vecchie richieste dell’imperialismo italiano. (Perciò nulla di nuovo in questo campo. «Dai 1950 ita poi, quando i oasi di criminalità raggiungevano fia cifra di 61.769, tate numero è andato costantemente aumentando, sino a raggiungere nel 1953 i 108.751 oasi. Sembra Che Ita quesito campo la situazione si presenti ora stazionaria poiché la cifra corrisponde al-rtaciirca a quella registrata nel 1953». La relazione sul bilancilo della difesa nazionale è stata presentata dai coioomtìillo generale, Ivan -Gošnjak, segretario del dicastero, il quale ha detto che le uscite prevista per lil 1954 ammonteranno al 18,92 per cento del biildllanciio federale complessivo, cioè a 14 miliardi di dinari firn meno dello scorso animo.. «Materialmente — ha rilevato Go-šnjiak — la .difesa nazionale ha bisogno defilile stesse uscite defi 1953, per pdter rafforzare 'la preparazione della nostra .armata e metterla in grado di laisisofivere il suo. compito fondamentale, quello di difendere ì confimi della patria. La riduzione di 14 miliardi, corrisponde .afilla prevista diminuzione dei prezzi nei corrente lanino», li segretario alia difesa nazionale ha rilevato inoltre che ili piano di aiuti militari USA raggiungerà nei 1954 l’importo di 216 milioni di domari Poiché si tratta di materiali richiedenti speciali depositi,, questo fatto pome nuovi compiti dinanzi al dicastero. Altrettanto vaie per la fornitura di nuovi aerei che richiedono la modernizzazione ed ampliamento degli attuali laereoidromi. Afij iccimitato parlamentate pei i’eoomimia, è proseguito fin dibattito sul commercio estero. Quale caratteristica nella nostra politica di esportazione è stato rilevato il previsto -aumento defila stessa per un importo di 25 miliardi di dinari nei confronti dello scorso anno. I membri della commissione defilila Camera dei produttori hanno formulato crii Itiche piuttosto .aspre nei confronti delie nostre 'ditte esportatrici. Particolarmente par quanto concerne gli esagerati Utili conseguiti' da teli aziende. Il deputato Blagojević ha citato il’esempio -di un’azienda per ii commeiroiio estero che ha reializ-zato un urite di 250 milioni di dinari benché conti sofii 80 dipendenti. Il deputato Popovič ha rilevato che non sono state sfruttate tutte te possibilità esistenti mefil’agiricoltura per aumentare l’esportaziioine dei suoi prodotti. IN GIUGNO, A CAPODISTRIA E A BUIE IL FESTIVAL GIOVANILE della Slovenia e Croazia Per iniziativa del Comitato Centrale della Gioventù Popolare della Jugoslavia, nella seconda metà del mese di giugno si terrà nella nostra Zona il Festival comune della gioventù della Slovenia e della Croazia. Secondo le prime notizie sui programmi, non ancora colpleti, la manifestazione si preannunzia imponente. Essa comprenderà rappresentazioni culturali, sportive e ginniche. Non si esclude che tra i programmi venga incluso un incontro tra due squadre partecipanti al massimo girone calcistico jugoslavo, oppure tra una di queste e una squadra estera. Le manifestazioni dovrebbero a-vere inizio a Umago per concludersi in una manifestazione giovanile e di popolo a Capodistria. Il festival in parola pone la nostra organizzazione giovanile e le altre che dovranno aiutarla dinanzi a non facili compiti. In primo luogo dovrà fare una rassegna e adunare le proprie forze affinchè, nel novero delle organizzazioni consorelle della Slovenia e della Croazia e a diretto confronto con le stesse, dimostri la propria capacità e le proprie possibilità. Altrettanto si può dire delle nostre organizzazioni sportive, la cui attività pre-Festi-val dovrebbe essere caratterizzata da un’intensa preparazione, affinchè le squadre della nostra zona siano presenti agli incontri in tutti i rami dello sport, figurandovi con onore. Mentre con aumentato fervore si iniziano i lavori preparatori del grande Festival, salutiamo la deci- sione del Comitato Centrale della Gioventù, ri- onosceoti che la scelta della località di svolgimento sia caduta sulla nostra zona che, certamente, saprà ben merltadi attualità il problema femminile — malgrado l’evoluzione dai tempi ed il progresso generale dei popoli — poiché sussiste ancora un numero troppo alto di donne schiave volontarie di una cosa inesistente. Il tempo dedicato a queste donne non è mai perduto. E’ doveroso, in quesito -giorno, ricordare tatto le donne progies-sSlsite idei mondo e spiegare loro come non sia sufflteiente solamente ricordare, ma mettere sulla bilancia internazioniale il contributo alila lotta per Ola pace, per la giustizia e per giusti rapporti tra i popoli vicini e lontani. Ed il nostra contributo in questo senso non è zabite, non siamo rimaste tiro, e nemmeno al accontentiamo dii quanto possediamo; «ogni giorno più ed ogni giorno meglio» questo deve essere la nostra parola d’ordine. Il lavoro svolto fra le ha dato li suoi frutti, te santanfci popolami!, le rade, cooperatrici, medici, tecnici, ingegneri, architetti, professori, giudici popolari eoe. sono il nostro contributo alila società, a quella società cui apparteniamo e che vogliamo sempre più perfezionata e degna di parificarsi ad ogni altro paese civile. Crollini Elia GIOVANI A CONVEGNO M, ' -• ». : lEöÄv ..s :A*.-.: J E’ stata costituita a Umago l’impresa di navigazione «Kvarnero» Domenica 21 febbraio ha avuto luogo a Capodtotrila, come già comunicato nel numero precedente, la Conferenza distrettuale della Gioventù, in cui i delegati di 78 organizzazioni giovanili hanno esaminato di lavoro nel corso dei 1953 ed eletto il nuovo Comitato distrettuale. Caratteristica fondamentale dei lavori' è stata un’accurata analisi critica dell’attività. Nella discussione e nella relazione, letta dal cornp. Furlani, si è sottoiineiato ohe è Stato .particolarmente difettoso ili lavóro poiHitiCo-iildecUogiico fra i giovani. Alcune organizzazioni hanno trascurato anche una seirie di altri problemi, come Telévamento culturame e professtanàle e persino Inattività sportiva. Buoni risultati sono Stati ottenuti, invece, nell’iistru-zi-one tecnica dei giovani nelle cittadine (corsi pel autisti). E’ sbatta VUOTI NELLA RETE COMMERCIALE DEL BU1ESE PERCHE1L PANE SCURO? I „piccoli favori" alia „Zadrugar"-Inadeguata la rete commerciale Non .intendiamo parlare dei rilsuli-■tiaitii coiniseguitlQusstt sono evidenti a tatti coll'oro che hanno occhi per vedere. Volgiamo invece mettere ih rilevo 'alcuni vuòti che impediscono una maggior evidenza, dei risultati conseguiti dalla rete commerciale dei Buieise. I vuoti sono notevoli e provocano spesso giustificati rilievi e lamentele dai consumatori. Trattiamo par primo ITargomento del giorno rappresentato dal pane. A suo tempo, te autorità popolari, par 'migliorare la qualità idei pane, disponevano la confezione 'dl un tipo unico, migliorando del 10% 111 pane di II qualità ed eliminando dia confezione del pane OO dell quale, fra l’aOtoo, non e-siisteva una notevole richiesta. Il prezzo del tipo unico veniva portato da 37 >a 40 din. ed i consumatori aip-saddlMattii poiché potevano idi un panie nofcevotaienite senza uh’eccesisiiva mag-del prezzo. Lé cose andarono benissimo per un patto di mesi Sino a che il pane risultò come ed 'addirittura peggio di prima. L’Ispettoraito commerciale effettuava i necessari accertamenti constatando che 11 principale colpevole è Tiaziemdia «Istranka» la quale non salo metteva in vendita farina con Ila medesima percentuale di 37 sa di fi Cartina a •alila Stes-5—6 per een-che rende il ad un’ef- Mevitatara. Il direttore delia «Istranka», Vrk-lian afferma di non essere a conoscenza che dalia suia azienda esca farina con la vecchia percentuale di abburattamento e che per quanto concerne la farina idi segala t, secondo lui limitata al 2%) aggiunge dì essere costretto la mescolarla poiché avendo ricevuto dalla «žrtopromet» un notevole quantitativo di segala, questa, se non mescolata alla farina per ila paimfiCaizione, non potrebbe essere venduta. A nostro parere un direttore dò- Notizie brevi NON CQBBTKPQNDENTE AGLI SFORZI DELLE AUTORITÀ' POPOLARI k cura per i teni patrimoniali Inesistente l'evidenza in una serie di aziende del distretto di Buie E’ in corso in tatto il distretto di Buie il censimento dei beni patrimoniali 'in tutte le aziende statali, cooperativistiche e presso gli enti automomi. Tale, censimento ha un’'importanza fondamentale agli effetti dell’iintrotìuzioine delle nuove misure economiche, quale un reale ammortamento e pagamento degli interessi sui beni patrimoniali come forme fisse di costributo sociale. In considerazióne delle cure che le autorità popolari hanno dedicate .alTaumento dei beni — cure che si esprimono in 1 mflKiairdo 400 milioni investiti siino al 1953 neh’agri-ooltaona e di quasi due miliardi investiti negli Ultimi tre anni nell’dn-dustria — era da attendersi che le aziende facessero fruttare questi beni, almeno ih rapporto a quanto è stato fatto per crearti. LA DISCUSSIONE SUL PIANO SOCIALE I Comitati popolari comunali hanno tenuto ile proprie sedute din cui hanno 'discusso il progetto de) piano sociale e deciso le misure pei la convocazione dell’assemblea degli etelttori alile quali verrà sottoposto ili progetto del piano. Con la convocazione di questa assemblea, bisogna 'accelerare i tempi polichè la discussione pubblica sul piano sociale dovrebbe chiudersi improrogabilmente il 10 marzo. Naturalmente, tali 'assemblee dovranno essere precedute da una buona preparazione. Scino state già tenute a Grisigna-na, Poropaiti e Martinčiči dove, pei numero di partecipanti, non sono state soddisfacenti mentre, per il loro contenuto, quelle di Grisigna-nia e Poropaiti sono risultate buone. A Poropaiti gli ©lettori hanno ben compreso l’itndirizzo fondamentale dal pliano cosicché alle necessità maggiori o di carattere generale hanno subordinato le proprie, coirne la icldstruzl'jrinie ideila fsouolla, esprimendo anche ài parere ohe la costruzione idi una lattarla centrale è oggi intempestiva poiché difetta ancora 'la materia prima occorrente par ,11 suo ’costante funzionamento. CONFERENZE ANNUALI Le constatazioni1 fatte dalla commissione dei censimento' sono state invece diverse, specialmente pei quanto riguarda l’avildenza dei beni patrimoniali, che, risultando in taluni casi addirittura inesistente, favorisce malversazioni di ogni genere. Alla «Vinoprodukt'», ad esempio, le registrazioni 'dei beni avuti dalla « V'iinoproidukt» non collimano con gii importi indicati neffle fatture d’acquisto e nessuno nell’azienda sa spiegare ile cause di queste differenze. Il valore dagli immobili è registrato dn 48.807.983 din. Le lattare delle 'attende edili danno invece 52.357.000 di din. e il collaudo 49.022.000 idi idiin. Le grandi riparazioni degli stabili alla «Trgopromet» sono state effettuiate a carico de! mezzi circolanti e non a carico del fondo ammortamento come doveva essere. Lo stesso è successo con ili frigorifero, il quale beneficiava pei un anno 'di un credito idi 1.600.000 din. .aperto a tale scopo presso 'la Banca, senza che nessuno della «Tr-■gopiromeii» sapesse della sua esistenza, nonostante >i reiterati avvisi deU’istìtuto. Ala «Kamenolom» non esisteva ■alcuna evidenza dei beni e, salo dopo TarriVo dèlia commissione, i dipendenti si .sono indaffarati pei raccogliere i dati. Alila «Istranka» esiste solo un elenco., non registrato però nell’eVMenzia contabile. Lo stesso si può dlire della falegname-ria « Proleter», del demanio agricolo «Mima» e persino del maglificio di Ciittanovà, nonostante questa slia un’azienda nuova. Sebbene si sia potato constatare che la manutenzione dei macchinari e là conservazione dei beni siano meglio curate defll’evidenza, tuttavia anche da questo Dato sii accentano delle lacune che dimostrano come nelle nostre 'aziende e ne! collettivi dà lavoro non sia ancora del tutto subentrato il senso della proprietà e 'dl amore verso i mezzi loro affidati. Basti citare i camioncini deliralltoiarghiera «Jadran» e delle cave di pietra resi 'inservibili poco tempo dopo il loro acquisto. (Spesso i guasti e le incurie, oltre che alla negligenza, sono dovuti alllilmpreparazione professionale di coloro cui Ile macchine sono affidate. I consigli operai, quando si tratta di casi del genere, dovrebbero assumere un contegno mól to più rigido e punire à responsabili, mentre l’opera dà convinzióne dente orgar mizz-azionà sindacali dovrebbe esplicarsi anche 'in questo campo. M. B. L’INSURREZIONE SERBA CELEBRATA A PIRANO Con lalcuni accenni illustrativi .del tenenti 'colonnelli Popovič e Šinigoj e con un programma ginnioo-icul'turaie ài Teatro Tartini di Pira-no, si è svolta la cefebrazionie del 150-mo .anniversario dell’Imsurreaiio-ne serba contro H’ooeiupazione turca. MANOVRE MILITARI NEL BUIE SE In questi gliomi nel Buiese si sono svolte le manovra militari delte unità di stanza nella mostra zona. Alla fase conclusiva delle stesse hanno presenziato, cóme1 osservatori, d membri deal Circoli ufficiali iin congedo di Gapodlìstriia e Bute. APERTO AL PUBBLICO IL CAMPANILE DI CAPODISTRIA Dopo ä lavori idi restauro delte scale interne del campanile di Ca-podiistirta, questo è stato 'aperto (al visitatori ohe, dalla elevata sua cella campanaria vogliono godersi il panorama di Capodistrta e dintorni. 1 visitatori possono ritirare te chiavi1 presso TamtiStante ufficio deffi’Amministoaztone Comunale. vr-ebbe, almeno di tanto ih tanto, controllare ili lavoro dei suoi dipendenti e sapere quale farina esce dal suo sacco. Quanto alla segala opi-non dovrebbero essere i . a subire le conseguenze incapacità commerciale, lllaver accettato l’aicqui-alla, sapendo in anticipi» di non poterla vendere. Se poi l’ha accettato con Tihtenzicne di ri-aria. di speculazione, ora facendola pagare per farina buona, ili .fatto si presenta ancor più grave. La « Zadrugar» è un’azienda com-nltuiilta alilo scopo di ri-; il distretto di generi alimentari. Basta uno sguardo ai suoi negozi di vendita per constatare che questo .suo campito viene subordina-nato a quello assunto più tardi, il commercio d’importazione e di e-sportaziane. NeU’espletamento del loro incarico i dipendenti di questa azienda non Si mettono nelle vesti ■dei consumatori e nemmeno possono fatte beneficiando essi dei privilegi .accordati loro ed a una ristretta cerchia di amici dalla azienda. Giriamo qualche esempio: il formaggio che nel negozi viene venduto •a 620 din. 'il kg., ai idipandenti e olila suddetta cerchia è invece ceduto a 330 din. il kg., gli aranci a 120, à fagioli a 70—80 din. mentre i consumatori «comuni» devono pagarli a 190, rispettivamente la 120 din. il kg. Non occorre monto, acume per conclùdere che in effetti sono i consumatori «comuni» a pagare questi arbitrari benefici. La rete commerciale, infine, è i-nadeiguata, per il numero dei negozi, alile necessità della popolazione. Essa, in massima parte, è concentrata nel triangolo Buie—Citta-nova—Umago dove la gente deve affluire da tutte le parti del distretto per potar far gli acquisti di quelle merci e 'di quei generi che le loro cooperative di tipo generale non sono in grado di fornire. Inoltre l’inesistenza di negozi appartenenti ad altre .aziende nelle località 'dove hanno sede queste cooperative, genera molto spesso da parte dalle stesse ogni specie di arbitrio nella questione prezzi e poca cura per arricchire l’aissortimento dei .laro negozi. CtónacUetU CAPODISTRIA Nati : Hrvatin Mirj am, di Ivan e di iSIbetfanič Lidia; Bonìn Niadlia, di iRafaell e Dóbrinja Ermenegilda; Bocaj iztok, idi Bruno e Jerman Cristina; Ruzzier Laura, di Giino e Ro-zac Maria ; Vtìuk Sonja di Dominik e Oergóij Maria; Zornada Italo, di Llibero e Angeliini Antonia ; Pugliese Daniela Marta, di .Giuseppe e Rus-signan Maggiolliea ; Benčič Marino, di Emil e Kozlovič Valeria. ALL'ULTIMi A SEDUTA DELLE DI DE CAMERE DEE CPD DI CAPODISTRIA LA RICOMPOSIZIONE DI NELLA VALLE DELU ILLEI L CO] ’ROPRIETA' RNALUNGA Auiueoiaie le diarie pei i «leggi di servizio - Nuove disposizioni sugli affli del locali d anari Nelle organizzazioni periferiche della Lega dei Comunisti del distretto di Capodistriià si sono concluse le 'assemblee 'annuali in cui sono state elette ile nuove direzioni e i delegati per l’assemblea distrettuale. Attualmente 'sono in corso le assemblee dèlie organizzazioni comunali. Nel distretto di Buie ferve ila preparazione per la convocazione idi talli assemblee, come pure di quelle annuali 'dell’Unione Socialista dei 'lavoratori. Nella valle della Oornaiunga sono in corso già dia t empo .i lavori di bonifica su dà un compressor» di circa 320 ettari di terreno, attualmente del tatto disabitato (sebbene fertldsisitao) perché soggetto a frequenti inondazioni che ostacolava-no o, addirittura, impedivano le possibilità di coltivazione. Però, con la costruzione di nuovi canali, corsi d’acqua ed altri impianti, se da un .lato ili pericolo delle inondazioni viene scongiurato', dall’alitiro affiora ora Tastacelo ad una coltivazione razionale delte terre, rappresentato daU’enorme frazionamento • delle proprietà fondiarie nella valle, frazionamento che risulterà maggiore a bonifica terminata. In una riunione, alla quale hanno partecipato 67 proprietari fondiari, è stato, fra llaltro, ventilato il progetto — approvato pai ad unanimità — di procedere alla riunà-fic azione della proprietà fondiaria metila valle in modo che gli attuali proprietari, in luogo delle particelle che spezzettavano la loro proprietà, ricevano un complesso economico unico, per superficie un po’ inferiore alla somma delle particene attuali, ma di uguale valore. Tale progetto ha ora avuto il crisma ufficiate con un decreto emanato nella recente seduta delle due Camere del Comitato popolare di- strettuale che ne rende possibile Talttaiaaione piratica, fissando anche ile dovute modalità. Il terreno che sopravanzèrà alila ripartizione, servirà ta primo luogo per TesecuZio-ne delle òpere di (bonifica. Alcuni consiglieri hanno sotltohneato la necessità ohe un’anateiga rliiunifiioazilo-ne delle proprietà venga fatta 'anche in altri estensori, come quello di Siedale, dove la popolazione stessa richiede la riunifàcazilone della proprietà fondiaria. Un altro decreto, approvato nella stessa seduta, è quello riguardante Taffitto dei locali d’affari. Tate decreto abroga quello precedente che fissava gl’importi e le modalità dell’affitto, disponendo la libera contrattazione dei prezzi di affitto, una copia del cui contratto però deve essere consegnata, entro 8 giorni dalla data della stipulazione, al compatente ufficio del comune. In seguito alla modifica del decreto federale sulle spese di viaggio, che aumenta ladiaria a 1000 din., rispettivamente a 850 e a 700, l’As-semblea distrettuale ha modificato il decreto analogo riguardante j viaggi effettuati sul territorio del distretto. Le nuove diarie sono di 700 diin. per i dipendenti del IV. gruppo di paga in su, di din. 600 per i dipendenti del IX. al V. gruppo e per gli operai specializzati e di din. 600 per tutti gli altri dipendenti e operai. Fra le altre questioni, 1’As'semble.a ha 'discusso anche il piano di elettrificazione del distretto per Tanno in corso. Il piano origimartamente prevede TeliefitrificazjLOne di circa 18 borgate ohe avrebbe dato 'luce a 430 famiglie. In seguito è emersa la necessità di acquistare un trasformatore par Ila stazione centrale di Compel Salare, necessità resasi impellente per i continui disturbi ohe tale mancanza arreca a tutta la rete tìlettroenergetiiCa, con conseguenza particolarmente negativa per l’industria e per il pericolo ohe i due attuali trasformatori, abbastanza logorati, possano un giorno o l’altro essere messi fuori uso senza pos-sibifflità di sostituzione. D'ata questa necessità e la limitata disponibSlità di mezzi finanziari, è stata tolta dal piano originario la prevista etettrificazione di Hrvoji, Topolovec, žernjavioa con l’impianto del cavo' ad alita tensione dia Boršt. A questa decisione si sono opposti à consiglieri di quella zona. Dopo viva discussione, si è deciso che anche quesiti villagg} rimangano nel piano di etottrifiCa-zione, però dando precedenza al trasformatore di Compel Salare. inoltre rilevata la necessità di prestare maggiori cure ai problema délTapprendiisitato nei cui riguardi SI rapporto deli datori di lavoro è par nufflla buono. Esaminando l’attività delle singole organiìzaazioini giovanili, sono stati constatati anche buoni risultati In ispescie a Pipano e, in parte, pure a Ciapodiistria. Frutto di un buòn lavoro a Pirana sono varie sezioni giovanili culturali e sportive, nelle quali la gioventù ha la possibilità di svagarsi istruendosi. Anche fra gli studenti di Capodi-•sfcria l’attività è stata giustamente indirizzata, tuttavia fra i giovani dal Ginnasio Liceo italiano ili progresso è stolto alquanto lento. •Oggetto idi esame sono staiti anche altri problemi, in .piairticolOre queiili della gioventù contadina. I migliori risultati Sn questo campo sono stati raggiunti dalle organizzazioni di S. Pietro e Nova Vas, dove i giovani hanno svolto un’Sn-tensa attività nella propria filodrammatica, che ha colto già lusinghieri successi!. Buone sono state anche te organizzazioni di Šmarje, Škofije, Dekani, Osp e Krkavče. S) tratta ora di formare dei buona comitati nelll’ambiito del1 comuni, che potranno svtìiluppare neìl’am-bito del loro teiritorio, un’attività fruttuosa cercando appoggio e aiuto presso i 'lavoratori culturali e gli (insegnanti e attivizzando 1 giovani nelle varie discipline sportive. Alla conferenza è stato sollevato anche il problema delle case giovanili e dei locali dove la gioventù possa trovare la .possibilità di riunirsi. A tale riguardo si è concluso che bisognerà indirizzare ogni Sforzo per risolvere il problema finora troppo trascurato. Fra ll’altro, a Ca' podi'strila dove, benché siila stata progettata la costituzione della Casa del giovane già Ho scanso anno, ancor milila si è fatto. Ciò è assolutamente .necessario 'in quanto i vari gruppi culturali e sportivi della Gioventù non possono disporre di locali, ffl Che influisce negar tivamente sulla laro attività. Relativamente a ciò è stata lodata Tinl-ziatnva della gioventù di Cetore, che ha saputo ottenere un appoggio da parte del Comune e costruire, da sola la propria casa. Naturalmente i risultati a Cetore sono buoni': il] solo gruppo della Tecnica popolare ha organizzato un corso per autisti frequentato da ben 25 giovani. In conclusione, la Conferenza ha rilevato anche la necessità di rafforzare ta collaborazione della gioventù operata e studentesca con quella contadina, demandando al nuovo comitato distrettuale Dincia-riico d’intraprendare te misure necessarie a mettere in pratica le decisioni. La banca del sangue a Isola E’ in corso di formazione presso l’ospedale di Isola la banca del sangue per Ile necessità sanitarie degli ospedali delia Zona, siinora formiti di plasmo da Lubiana. Nelle filiali sindacali di Capodi-Stria e Buite viene iattua.llmen'te condotta un’azißne tesa a ascrivere i donatori di sangue. Tale azione ha già dati buoni .risultati a Buie, dove si sono iscritte un centinaio di persone, e a Isola dove ai donatori già esistenti se ne sono aggiunti altri 13 del conservifici» Arrigoni. Tra i primi si trova pure Degrassl Vitaliano, che, In due anni, ha già offerto cinca 13 litri di sangue. ) RIDUZIONI FISCALI NEL DISTRETTO DI BUIE M, Comitato Popolare Distrettuale di Buie, nenia sua ultima seduta, ha deciso di aigevoUiane gli 'agricoltori danneggiati dalle brinate dello scorso anno riducemdo gli oneri fiscali a coloro che hanno subito u-na perdita superiore 'ai 70 per cento ideMa Dono produzione. Apposite looanimiissilomii Comuna® ’accerteranno i 'dianinli subiti diai singoli agricoltori. ☆ .Sabato, .la compagnia del Teatro Croato 'di Buie ha 'presentato la premiere del dramma, in tre otti, di Emanuel Robles «Monserrat» con la regia di Ivo Sokolić. Matrimoni; Biabuder Cario, di 21 anni, agricoltore con Urbanac Maria di anni 19, casalinga; Divo Pietro, dì anni 57, agricoltore con .Gunčar, vedova Urtini Francesca di anni 50, casalinga; Barovel Pietro, di 'anni 27 autista con Kozane Slià-va-Maria, impiegata di anni 24 ; Loze Ivan di Ianni 43, ingegnere minerario con Pertot Vlasta di anni 31, dottoresa. Decessi : Pavanello Giuseppe, di anni 67; Bonin Serena, di 1 mese; Uccello, nata Stefančič, Danica di 66; Sabadin Guerrino di anni 24; Jurilssević, nata Gonzo, Maria di amhi 60. UMAGO Nati: Dellben Là'diia, di Emilio e Perič Maria ; Tuijak Giulio, di Giuseppe e Mršnik Rožica. Matrimoni: TomiZza Attilio di 30 anni, eiettrilcilsta con Benuilić Lidia,-di anni 22, casalinga; Zankolić Aquilino, di anni 29, agricoltore con Kfert Nerina, idi anni 19 casalinga ; Tùlj ak Giuseppe, idi anni 20 agricoltore con Mršnik Rožica, di anni 19 casalinga. Decessi: Buzletta Ettore di anni 44. BUIE 'Nati : Soissa Nella, di Lin» e Sorgo 'Giusta; Ziigante Maria, e Hva-ìjenka, di Ivan e Gorjan Marija. Matrimoni; Morattto Antonio, di anni 26, agricoltore con Posar Mar ria, di anni 23 casalinga; Marin* Viktor, di (anni 26, agricoltore con Sinkovič Paulla, di anni 26, casalinga ; Marzari Francesco, di anni 28, agricoltore con Oassateir Elisabette, di anni 23, casalinga. PIRANO Nati: Bizzatto Tullio di Mario e Gržitnič Amalia. Decessi: Delfise Tommaso 'di anni 73; Lai, nata Parenzan, Maria Luigia di anni 80; Stokovac Andrea, di anni 73; Fonda Bortohna, di anni 78 ; Steffè, nata Favento, Giulia di anni 74. ISOLA Decessi : Furian Antonio di 91 anni; Sandrin, vedova Perini, Marta di 84 anni; Musizza, vedova Benvenuti, Flora idi 80 .anni; zecchini (Maria, di 'anni 83; Cepič, vedova Vidmar, Agata di anni 93; PeOiz-zaro Vittorio di anni 53; Uicigrai, nata Pugliese, Giuseppina di anni 55. BRILLANTI OPERAZIONI DEI FUNZIONARI DELLA SEZIONE CRIMINALE POSTI AL FRESCO ALCUNI PERICOLOSI LADRI Nella notte del 31 gennaio, ignoti penetravano mediante scasso nella baracca della «Vino» a S. Oanzilano ed asportavano effetti vari di proprietà di certo Bauman Ivan che lamentava un danno di circa 20 mila dinari. GM argani della sezione criminale investigativa ilniiiaiiavarnio le indagini, ohe venivano concluse due giorni dopo con l’amresto dall’autrice del colpo ladresco, tal'e Peroša Erminia di ViillfflamoVa. L’indagine espletate dagli esperti e tìall’ufficiio .scientifico aveva di-fatti accertata ila presenza di im- Abbiamo scelto per voi RADIO Oggi, martedì, olile ore 11 per i più picconi: angolo dei ragazzi, seguito alte 11.30 «da «Il lago dei cigni» opera 20 — balletto suite — di Caj-kowski eseguito dalla filarmonica di Londra. Alte 12 «musica per voi» con le canzoni ed i brani musicali preferiti dai radiiosooltatori1 con lo scambio idei doro messaggi augurali. Alte ore 20 «Don Pasquale» di G. Donizettl. Domani, mercoledì, alle ore 12 ritmi e canzoni', seguite, alle ore 12.15, da «itinerari jugoslavi» interessanti ed utili per la conoscenza degli usi, idled; costumi e. delle tradizioni delle genti del’ nostro Paese. Alle ore 20 suona il’orchestra Pippo Barzilzza, seguita alle 20.30 da «orizzonti» ossia dal radiogiomaile. Giovedì alte ore 11.40 neilVangolo , dei ragazzi' «naufragio», seguito affile 12.10 da una pairata d'orchestre. Alte ore 20, te più bèlle canzoni richieste das radioascoltatori con ite scambio dei taro messaggi augurali! Seguono alte 21 alcune pagine scelte (de «Il gioielliere» dii Vdrgnini'a Wolf. Venerdì (alle ore 12 ritmi e canzoni; 'affile 20 suona l’Orchestra Savina, seguita, alle 20.30, dalla rassegna settimanale dei problemi sociali e politici nel mondo del lavoro. •Sabato, alle ore 11, «di opera in opera», culi faranno seguito alle 12.30 «asterischi» della scienza e della cultura. Alle 20 suona l’or-cheisltra Beppe Mojetta, seguita, alle 20.30 da musica da rivista. Domenica, ialite ore, 10, mattinata musicale; affile 10.30 un obiettivo i-striano; alle 11 concerto sinfonico domenicale; alte 11.30 «la donna e la casa»;- idallfe 12 alile 13.30 (con intervallo ialite 12.45 per il notizia^ rio) musica per voi coll suo ricco programma di brani musicali e canzoni .preferite diadi .radioascoltatori con 'lo scambio dei loro messaggi augurali. Alile ore 20 (dal mondo operistico, ed alte 21 «novità della discoteca dell'Ila nostra Radio». portanti indizi e cioè : impronte digitali sulla finestra forzata, tracce di sangue che evidentemente il ladro si era prodotto rompendo la lastra, ed alcuni ptìluzzi di liana di un maglione evidentemente femmkiiile. Fotografate le ffimpronte, veniva fatto un sommario controllo nello schedario ideile persone sospette, e risultava ohe queste corrispondevano a quelite dii Peroša Erminia di Vdillanova, giovane di 21 anni circa, già nota negli ampiientii giudiziari, per i .suoi traffici .poco puliti. La Peroša infatti, oltre a dedicarsi al contrabbando, era nota per d suoi l’adescamenltii e per la sua vita immorale. ©UHa scorta di queste prime prove, veniva 'allargato ili cerchio delie indagini e risultava inoltre che la persona sospettata possedeva un magMome, del colore analogo a qual- 10 d«i peluzzi rinvenuti sulla finestra. Le dita dell’indiziata presentavano inoltre le cicatrici di alcuni tagli. Di fronte a .tallii schiaccianti prove, la Peroša, ohe è stata arrestata 11 2 febbraio, non ha potuto negare ied ha ammesso ogni addebito. s IDENTIFICATI GLI SCASSINATORI DI SEZZA La popolazione della tranquilla looallità di iSezza (Comune di Porto-rose) era stata messa in apprensióne, l’anno scorso, in seguito al ripetersi di alcune azioni ladresche compiute da più ignoti'. Gli organi della sezione criminale investigativa del dipartimento affari interni di Oapodistri'a, postisi bravamente ai lavoro, dopo lunghe e minuziose indagini, hanno identificato gli laiultori dei colpi nelle persone di Lubiana Bruno dii 24 anni e Ruzzier Luciano dii 21 anni ambedue da Sezza. 1 due malviventi, dà comune accordo, erano penetrati la notte del 15 marzo 1953 nella casa di Rava-lioo Guido, ed avevano asportato un elettro-generatore del valore di 100 mila dinari circa. Successivamente ili Lubiana aveva compiuto un altro furto con effrazione nei-l’abiiltaaione del salinaro Lubiana (Giorgio, asportando denaro ed oggetti per un valore 'di oltre 50 mila ■dinari. Una perquisizione, operata nella casa del Lubiana Bruno, ha portato al rinvenimento de'lTeltettrogenie-Taitare rubato ed ad un arsenale di arnesi da scasso. I due sono sitati associata alile carceri giudiziarie in attesa del processo. TECNICO DISONESTO E’ stato processato a Pilrano: tale Kozac Frane, dipendente deliTELTE di Isola, accusato dii essersi appropriato idi circa 35 mila dinari di proprietà dtelTImpreisa. Egli difatt# eseguiva 'lavori di cromatura per conto diell’ELTTE, ed incassava te fatture trattenendosi parte degli importi. E’ .stato condannato a 9 mesi di’ carcere. SI AVVERTONO I DEBITORI E CREDITORI CHE L'Impresa commerciale'cittadina «EGIDA« DI CAPODISTRIA è in liquidazione per decisione del C.P.C. di Capodistria, dal 31. dicemb re 1953. Si invitano gli uni a saldare entro ii 31 marzo c. a. le loro pendenze e gli altri ia insinuare entro tale data i loro crediti, perchè in seguito si' procederà verso i debitori per via legale e si corrisponderà ai creditori quanto rimane dalla massa di liquidazione, proporzionalmente all’entità dei crediti denunciati in data posteriore al 31 febbraio 1954. La commissione di liquidazione SIMULTANEA SCACCHI Vasja Pirc a Capodistria Il neo cara pione jugoslavo di scacchi, V-asj-a PIìtq, reduce dalla vittoria dii Zagabria, ha sostenuto mercoledì scorso a iGapodistriia urna simultanea com,tuo 47 scacchisti! locali. Dopo oltre 6 ore dii tetta le dinanzi a ben 600 spettatori, appassionati del 'gioco degli scacchi, li! grande maestro Pire ha vinto 36, perso 3 e impattato 8 partite. La rivela,ziknie del torneo è stato lo .studente Sik Danilo, da Dekani, che pier primo è riuscito a concludere la partita a proprio favore. Gli altri vincitori sono : Omladič Ljulban ed Erj avee Joško. Dopo la sana fatica^ Vasja Pire si è dichiarato favorevolmente impressionato dal grande interessamento che ©siate nel distretto di Capodistria per il gioco degli scacchi. Egli ha elogi a,tu il progresso numerico dei nostri scacchisti, ma ha rilevato altresì che nel 1949, 'epoca in cui a-veva fatto visita a Capodistria giocando una simultanea, sì giocava me- iglliiO. SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA ALL’ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI N.o 336 MARTEDÌ’ 8 MARZO 1954 CAMPIONATI MONDIALI DI SCI AD AARE I MORDICI CONTINUANO A MIETERE ALLORI FINALE COPPA INVERNO leneolio Se. - Olivi 10-1 Si è svolta a Pola la partita valevole per la finalissima del torneo Coppa Inverno. La squadra ospite non ha saputo reggere di-fronlte lai continui (attacchi palesi, i quelli hanno dimostrato una continua e indiscussa superiorità. Dopo la segnatura della settima rete, si è avuta una specie di discussione tra 4 giocatori del Verteneglio e l’airbitro, dopo la quale, due degli atleti ospiti hanno abbandonato il campo. Le reti sono state segnate oe'l seguente ordine: Nel I. tempo: ■al 1’ Dimitrij evič, al 5’ Mihelič su rigare, al 22’ Perkovič su rigare, ad 36’ Perkovič. Nel secondo tempo: al 2’ Tairdilc-chio, all'8 Pavkovič, al 9’ GMgorje-vič, al 17’ Pavkovič, al 30’ Perkovič 'ed al 37. Dilmitrijevič. SCOGLIO OLIVI : Raknicev, Gtr-bac, Pu-tkovi®, Rister, Padovi®, Zi-keli®, Perkovič, Gligorijevič, Pavkovič, Dirmtriij'avi®, Tardicchio. VERTENEGLIO : Fernatti I, Barnab à, Bernardi, Starman, Sain, Spite, Balois, Gnezda, -Samsom, Sunitovi®,' Fernetti II. j DOPO 16 ANNI Il 24 novembre si svolgerà a Londra un incontro calcistico fra le nazionali di Inghilterra e Germania. Nella stessa giornata a Gelsenkirchen (Germania oc-cid.) si incontreranno le rispettive squadre B. L’ultimo incontro fra i due paesi risale a ben 16 anni fa, quando a Berlino gli Inglesi battevano i tedeschi per 6:3. Abbazia - Austria 5 -1 La squadra di Abbazia, dii sputando una maigmiif'ioa partita, ina battuto notamente la formazione idei K.A.C. 'di K'iiagenfurt, che sabato scorso aveva avuto maglione delila Naprijed di Fiume par 4-*a 1. L'Abbazia ha dominato per tutto ili corso delia partita idiiimiositramdO di essere solida speOiailmente in difesa e nel quadrilatero. Le reti sono state segnate nel seguente ordine: nel I. tempo Dazedov lai 45', neha ripresa, nell 1' Kirèurine, al 20' Mairkesilc, al 36’ Dünner per l'Abbazia. Il piunto ideila bandiera per gli ospiti veniva realizzato all 45’ del II. tempo. Durante la settimana dii febbrile attesa per I’iniziio dalle competizioni seiiisti-ohe medile discipline salpine, si sono 'disputate a Sollefteaa, pure in (Svezia, le gare riservate ai militari, nelle quali, come era previsto, sii sono imposti largamente gili stati scandinavi. iHauno avuto duiiziio da pirincipiiio le prove valevoli per il titolo /indivi dfu aile, con la disputa della discesa, fondo, tiro e slalom. Nella prima prova si sono imposti d partecipanti delle nazioni alpine della Svizzera e Italia con Hisoer, Tassoftd e Bilenz, mentire il primo scandinavo si piazzava Gunnarsson, quarto. Tuttavia i distacoh/i erano troppo lievi per potar garantire ai centroieuroipeii un nuargine dii siiiourezza. Infatti nel fondo gli scandinavi presero la loro jiivineitjai, aggiiudioandosiii tutti i primi dieci posti, distaccando di molti minu/ti à loro rivali ptiù pericolosi. Nella prova dii fondo, si imponeva lo svedese Gunna-rsson, segruiito dai com-piatiriciti Ohilim e Burnì an. Nella seconda discesa, nuova vittoria dei centroeuropei con iHiiscer* seguito da Bienz e Gumna rsson. Dopo il conteggio finale died punti conseguiti pure nelle geme di tiro, è stato proclamato nuovo campione mondiale il soldato Burmain iRatgman, svedese, con il tempo finale di 1 -ora 49‘51”3 e senza penalizzaiz/io-ni. Venerdì i militari si ripresentavano di nuovo sulle piste di neve per disputarvi la gara a pattuglie, nelle quali gli scandinavi partecipavano tutti con più squadre. Dopo una gara alquanto incerta, verso la fine riusciva 'adì avere il sopravvento la pattuglia finlandese, la quale riusciva a precedere gli svedesii di 39”. La squadra italiana, prima delle centro europee, si piazzava ail sesto posto. Ecco d dati tecnici: 1) Finlandia I in 2 ore 14’27”; 2) Svezia II in 2 ore 15’06”; 3) Finlandia II; 4) Svezia I; 5) Norvegia I; 6) Italia, a 7’21”. Domenica si iniziava il campionato mondiale delle prove lappine, con la disputa della prima gara in programma, lo slalom maschile, nella (juale partivano quali favoriti i formidabili discesisti austriaci. Però, già dopo la prima prova si delineava la grande sorpresa. Il norvegese Stein Eriksen, infatti, totalizzava il miglior tempo, precedendo di quasi due secondi il formidabile terzetto austriaco Spiess, Prawida e Moilterer, mentre l’olimpionico Schneider finiva lontano causa una cadiuta. Dopo la prima prova, le posizioni erano le seguenti. 1) Eriiksom in 73”69 ; 2) Spiess in 75”01; 3) Prawda in 75’”59. L’attesa per la seconda prova si faceva addirittura morbosa, tutti si chiedevano: resisterà il norvegese .all’assalto 'austriaco? Il primo a prendere il via era quello scavezzacollo di Spiess, il quale però, dopo aver abbattuto un paio di porte, cadeva., perdendo minuti pre- ziosi, Dietro di lui partiva Eriikson, dal quale tutti ai aspettavano una discesa prudente e meno veloce, essendosi (assicurato 'ormai un largo vantaggio, difficilmente superabile, data anche la caduta di' Spiess. Ma il norvegese non ne volle sapere e scese a 'rompicollo. I cronometri si fermarono sui 66”37. Dopo due soli 'arrivi, già si sapeva ehi sarà di nuo-co campione mondiale, dato che ni suo tempo è stato considerato addirittura atomico. Infatti nè Prawda, nè gli altri riuscirono a fare meglio dii lui. Le sorprese però non finirono ili. Il tedesco Obermüller, piazzatosi al quinto pesto nella prima prova, con un’audacia invidiabile riusciva ia finire iail quarto posto nella seconda. Avvantaggiato inoltre dalle cadfute di Spiess e Prawda, egli finiva secondo in classifica generale, fra la costernazione specialmente dei discesisti (austriaci, sconfitti in modo netto ed indiscutibile. Ecco ii risultati finali : 1 ) Stein Eriikson, Norvegia, in 140”65, campione mon diale ; 2 ) B eni Ob e r miil-ler, Germania, 145”33 ; 3) Toni Spiess, Austria, 146”72; 4) Christi Prawda, idem 146 ”89; 5) Anderl Multerer, idem 147”02, ecc. ISTRA - LLEKTRA RISOLTA CON UN 3-2 (1-1) B ELLA PARTITA con minimo scarto QUESTA FOTO, SCATTATA DA UN REPORTER IN CERCA DI SITUAZIONI STRANE, E’ UN POEMA DI UMORISMO SPORTIVO. TATUM, IL PRESTIGIOSO CAPITANO DEGLI «.HARLEM GLOBE TROTTERS», STA INGANNANDO UN AVVERSARIO GIOCANDO AL-LO SCONDARELEO CON IL PALLONE, MA L’ARBITRO, ACCORTOSI DEL SUCCOSO TRUCCO, FISCHIA A PIENI POLMONI LA PUNIZIONE. In precedenza al-Timcomtro, il presidente delia squadra ospite ha donato alla squadra um-aghese una artistica coppa, in segno di fratellanza ed unità, coppa che deve spronare gli -atleti -locali >a SJnten-silicaire i (legami spartivi con le altre società sportive della Jugoslavia. Dopa brevi parale 'di ringrazia-miento del compagno Gigi Grassi, la partita ha avuto l’inisio. Le due squadre, hanno dato vita ad -un gioco veloce, deciso e tirato per tutti S) 90 minuti. I locali, più precisi nel tiro a rete, hanno attaccato iin prevalenza, nei due tempi, e sono riusciti a vincere con il minimo scarto di ioti. L’Elektra dii' Pota è una squadra composta per lo più da giovani e volenterosi elementi, che ben fomiti di doti tìsiche ed agonistiche, difettano però di precisione, di in-cilsità e idi gioco d’assieme. Questa è stata Da causa precipua della loro sconfitta -di domenica a Buie. Fra i locali si sono distinti GI-raldi e Beimi®. Dell’Elektra è piaciuto šegom. Dopo um toilaiio in sordina, la squadra ospite attacca decisamente * i I risultati della 18. giornata del massimo 'campionato jugoslavo di calcio, anche se non completi, data la mancata effettuazione dell’incontro Proleter — Dinamo, rinviato per impraticabilità del campo, sono serviti a méttere un po’ di luce in questa ingarbugliata classifica sia in testa che in coda. Con il risultato di Spalato, dove i «Campioni del mares hanno tenuto fede alla tradizione che li vuole imbattuti contro la Crvena zvezda, l’Hajduk ha messo una seria ipoteca sul titolo, che secondo le più logiche previsioni, dovrebbe essere circoscritto a due sole squadre, Hajduk e Partizan, le uniche che, valendosi di un favorevole calendario, possono aspirare alla sua conquista. Tuttavia le sorprese non possono venire escluse, data la conosciuta forza dejHe due immediate inseguitrici : Dinamo e Crvena zvezda. Il Partizan è riuscito, come era previsto, a superare con relativa facilità i Coricittadini del Radnički, che vengono cosi ad essere coinvolti nella lotta per la salvezza. Un addio alla massima divisione può dare già ora l’Odred di Lubia- na, che pure domenica, nell’incontro diretto contro il Rabotnički a Skoplje, ha lasciato ambedue £ punti al-l’avvirsario. Stupisce la sonante vittoria dello Spartak su un Sarajevo appena uscito dal vittorioso incontro con il Proleter. Salva può dirsi la Lokomotiva, la quale ha battuto con autorità la forte Vojvodina. Prevista e regolare la vittoria del BSK sullo sfasato Vardar. Eccovi alcuni dati tecnici delle singole partite: HAJDUK — CRVENA ZVEZDA 1:0 (1:0) I campioni del mare hanno saputo tirare un’altra volta fuori ■le unghie TieU’impegrLativo incontro con la Crvena zvezda, quasi decisivo agli effetti della classifica. La squadra spalaitina, malgrado le ultime poco convincenti prestazioni, ha saputo ritrovare ,l’estro di un tempo, per il quale è -ooinosem-ta in tutto il mondo, ed ha dominato I’incontro più di quanto lo dica Io striminzito risultato finale della partita. Gli »palatini, ohe per l’occasione hanno immesso nuovamente in squadra l’ancora non hen guarito asso Beara, hanno dominato nettamente per oltre 70’ di gioco, asserragliando addirit- tura d belgradesi nella loro area per tutto il secondo tempo, terminato a reti invio-late. La partita si è risolta al 43’ del primo .tempo con una rete segnata prepotentemente dalla mezz’ala Vi-doševič da distanza ravvicinata, dopo che išenaner, a conclusione di una travolgente aziiome personale, aveva completamente spiazzato la difesa degli ospitanti, passando indi la palla allo smarc-ato Vidoiševič. Nel primo -tempo, che ha lasciato negli atleti profondi segni causa la troppa -decisione rasentante molto da vicino la rudezza-, ambedue le squadre hanno -giocato con il cuore in gola. Ambedue -avevano p-iù occasioni di passare, ma la -prontezza dei rispettivi -portieri ha mantenuto le reti inviolate sino -al 43’, quando l’Hajduik segnava l’unica rete della giornata. Nella ripresa, gli spaiatìni, CONTINUA IL RITORNO DEL CAMPIONATO ITALIANO RISOLTO il derby Da domenica la Triestina passata a nuovo fanalino di coda Per un pelo la Fiorentina ha ri-soliato di perdere un incontro che alla fine si è risolto con il più logico dei risultati: il pareggio. Dunque nessun mutamento sostanziale ha contrassegnato questa giornata. Anche domenica, come la precedente, larga messe di pareggi. Ormai sembra che la vera lotta si circoscriva alla retrocessione. Quattro sono oggi le squadre che portano il fanalino di coda, e se si vuol spulciare il quoziente reti a chi tocca il compito oneroso è proprio la Triestina! Sarebbe veramente un dolore per i tifosi vedere la squadra alabardata uscire della massima divisione ove ormai milita da tanti anni; ma sembra che il germe del disfacimento sia entrato nelle file di questa compagine. Una sola è la conclusione: se £ nudi vogliono salvarsi dalla prossima settimana devono mettersi sotto e non cedere sino alla fine. Ecco ora le cromiche della giornata: ATALANTA — GENOA 1:0 (0:0) — L’Atalamta ha attaccato con insistenza -dai pirimo all’ultdlmo minuto. Il Genoa ha controllato te veloci e spesso -disordinate om-dafe offensive -abalamitime, in virtù di una difesa felice. Solo lai 24’ -della ripresa, Bassetto ha potuto deviare limparabilmentein -rete su passaggio di Artno-v-azzi. Il Genoa ha sprecato nel corso dell'Incontro parecchie buone occasioni Galci d’am-gedo 11, tatti, a favore deil’At-a-ìanta. Arbitro Liverani, spettatori 25 rrtil-a. LAZIO — BOLOGNA 1:1 (0:0) — Nel .primo tempo, la Lazio ha -attaccato in prevaienaa senza poter realizzare per il sicuro -gioco difensivo degli avversari. Nella ripresa, il Bologna andava in vantaggio al 10’ per merito di Bonafin. La Lazio reagiva, ma le sue azioni erano sempre disordinate. Al 20’, per una respinte di -Bergamo, si formava una mischia e ili paltone, malamente calciato da Jensen, finiva in porta. Arbitro Pieri, spettatori 25 mila, unge®: 3 per parte. FIORENTINA — INTER 1:1 (0:1) — Risultato -giusto che rispecchia l’an-datamento generale delTiln-c-omitro. L’Inter ha condotto Il primo tempo con inetta prevalenza offensiva, -riuscendo a cogliere il frutto deil-a sua 'superiorità al 21’ con Buzain, che metteva in rete da quattro metri. Nella ripresa, passava -ah’attacco la Fiorentina. I Campioni d’Italia si difendevano con bravura e non mancarono di DICIOTTESIMA GIORNATA DEL CAMPIO JUGOSLAVO DI CALCIO SCONFITTA LA CRVENA ZVEZDA L’ODRED ENTRA ORMA! IN AGONIA Ottime le vittorie del Partizan, Lokomotiva e B.S.K. - Forte affermazione deilo Spartak Gli ospitami sono andati in vantaggio al 37’ .con la mezz’ala Ra-dlevski, il cui tiro ha sorpreso Bencik. Nella ripresa -PO tired ha dato ràSh-pressi-one dii essersi rimesso ed al 7’ pareggiava te sortii con Berginc, mentre al 16’ si portava addiritura iù vantaggio -con una bella rete di Brezar. Dne fallii -dai difensori permettevamo però -al -Rabotniički di pareggiare al 24’ con Dimitrovskii e di segnare la rette ,delia vittoria -a tre minuti della fine con Dimitrovski V. Spettatori 10.000 circa. Arbitro Ma-tamèié -di Belgrado. PARTIZiAN'RADNIČKI 4 : 2 (1:0). La- fatica dei! Partizan per su pera-re i -concittadini del -Radnički è stata maggiore di quanto appaia dal risultato finale. Basti pensare «he -a 10 -dalla firn® ite squadre si -trovavamo -ancora sul risultato di parità (2:2), e nulla faceva prevedere il crollo, del Rad nitki, il quale era stato >-i n.o -a- quel momento più aggresi-vo. D-u-e stoccate, di J ovanivi!: -al 35’ e -di -Zebec -al 45’, hanno rimesso però in sesto la -partita -a favore dal Partizan, che ha -avuto il suo uomo m-i gl-i-ore -in MMutiniovič. Nel -primo tempo il Bairti-zam ha segnato -al 35’ con Milutinovič, che bissava la pro-diezza al 14’ -d-eill-a ripresa, mentre il Ra-dlni-òkli segnava all 5’ ed al 27’, ambedue te volte con Petaković. Due punti comunque preziosissimi, che saranno forse di peso decisivo -agli -effetti della conquista del primato. Ha arbitrato Nikolič dii -Belgrado. BSK—VA-RDAR 3:1 (2:0). Il BSK si -è immediata-mente ripreso -dopo la sconfitta di Skoplje e s: è rifatto pno-pni-o -a -spese dielll’ailjra squadra macedone, il V-ardar. -Gli: ospiti non sono quasi esistiti hi campo, -tanta era Ila- superiorità, sia telrritoriale clic tecnica, del BSK, òli quale segnava tre volte con Fri in.èeviò al-1’8’, al 45’ del primo -tempo e iaiM’8’ delia-ripresa. Gli -ospiti segnavano di punto della -bandiera -al 41’ -con Vuči-, dotev. I migliori -dei BSK -sono stati, -altre -all citato Pflimčević, iKa-lopero-vié e Ju.rié'ko, mentre fra gli -ospiti si è distinto il salo V-uči-dotev. LOKMiOTlVA — VOJVODINA 3:1 (1:0), La Lokomotiva -di Zagabria ci ha ri scrii alo -questa volta la sorpresa di battere la favoritissima Vojvodina, che va per una delle nostre (Continua nella pagina seguente) e riesce a passare ai 7’ con urna rete segnate da Segon che, con un tiro a parabola, ha sorpreso Cunj ac, saltato fuori tempo. I locali reagiscono e due minuti piiù tardi ili pareggio è cosa fatta. Calcio d’angoilo contro IfEillektoa, tiro a parabola, nieUilìairea del portiere poilesano, scatto di Simllo-vić, che, con un secco colpo di testa, manda la palila din irete.-Con il pareggio degli umaghesi, terminano le reti ed òli ibeil gioco dei primo tempo. Nella restante mezz'ara gii spettatori hanno -assistito ad un correre quà e là -dei contendente senza che si registrassero cose degne -di menzione. Nella ripresa, ghì umaghesi giocano contro vanito. Alcuni indovinati spostamenti e cioè quel-lo di Giurgevič con Smiljović, fanno acquistare -alFattaicco una maggiore intìiìsità. Poi si -assiste subito ad un vero e proprio assedio della porta degli ospiti, che -viene violata la seconda volta ai 4’ minuto con un tiro dii Mauro, che risolve ima mischia. Al 10’, Bemló approfitta di un laittnlmo d'indecisione -della difesa dedl’Eiektra, e, con un tiro da distanza ravvieiinate, ottiene la -terza rete -degli umaghesi. La pressione del toc-atti -dura sino al 23’, quando Bertok, neh’intemto di passare un pallone al proprio pontiere, manda invertitamente dn rete. Galvanizzati da questo Insperato goal gli ospiti attaccano, ma senza esito. Nella ripresa verso Ha fine dèlia partita, c’è stato ancora un palo colpito dia Mauro. (MARCATORI : Nel primo tempo : Ai 7’ Segon -(-Elektra) ed al 9’ Smi-tovlć (Isibra). Nella ripresa: -al 4’ Mauro, (Istra), al 10’ Bermi® (Isitra) ed al 23’ Bertok (Istra) autorete. ISTRA : Cunjac, LemiardUzai, Bertok, Laschizza, Giraldi II, Bemić Mauro, Giurgevič, Smilovič. ELEKTRA: Oržanić, Zović Bu-slett-a, Farina, Ljubič Badatovi®, šegon, Nefat, Scattaro, Buzuàko, Trewisam. ARBITRO JEREMIć dl Pola. SA CON UN PAREGGIO nazionale dl testa CAMPIONATO ITALIANO SERIE A RISULTATI Atalanta — Genoa 1:0 Fiorentina — Inter 1:1 Lazio — Bologna 1:1 Milan — Napoli 3:2 Palermo — Triestina 1:1 Sampdoria — Juventus 0:1 Spai — Legnano 1:0 Torino — Roma 1:1 Udinese — Novara 1:1 LA CLASSIFICA Fiorentina 22 13 8 1 34:14 34 Juventus 22 13 7 2 37:17 33 Inter 22 13 9 1 40:20 33 Milan 22 11 7 4 48:24 29 Napoli 22 8 8 6 33:24 24 Bologna 22 8 7 7 30:27 23 Roma 22 7 9 6 33:26 23 Lazio 22 7 7 8 26:25 21 Sampdoria 22 7 7 8 24:26 21 Torino 22 5 10 7 23:28 20 Genoa 22 8 4 10 23:30 20 Novara 22 5 9 8 23:29 19 Udinese 22 5 8 9 25:33 18 Spai 22 5 8 9 24:35 18 Legnano 22 4 7 11 29:40 15 Atalanta 22 4 7 11 27:40 15 Palermo 22 6 3 13 24:43 15 Triestina 22 4 7 11 21:42 15 portare azioni di contropiede ogni qualvolta se ne presentava Toccar siionie. Al 42’ pareggio viola: su fallo dii- mano' -di Giovannliinii veniva inflitto dii rigore che Oervato trasformava. Arbitro Janni, calci d’am-ig-olo 2 a 2, spettatori 85 miil-a. MILAN — NAPOLI 3:2 (2:1) — Il Milan, -iin -svantaggio lall quarto) d'oira ha saputo pareggiare- ed in seguito assicurarsi un vantaggio di due reti, -che è stato ridotto solo irti parte dai partenopei. Questi debbono attribuire il passivo alia difesa, mentre all’attacco non hanno dimostrato di possedere un ritmo continuo. Al 14’, nei pressi deil’-are-a rosso-nera, si sviluppava una brillante -azione napoletana concretata da Giiooarelli. Ai 21’ pareggio del Milan con iNordahl. Al 31’ seconda rete milanese su rigore, realizzato da Lliedholm. Al 2’ della ripresa, terza -rete rosso-nera par merito di Baräido, Al 6’ il Napoli accorcia te distanze con Ciccarelli. Calci d’angolo 8 a 1 -a favore del Milan, -arbitro Be-lè, spettatori 40 mila. PALERMO — TRIESTINA 1:1 (1:) — Gli ospiti son-o andati in vantaggio al 2’ -di -gioco con Soeren-■sen che riusciva a sfruttare abilmente un errore -del portiere Tesi-sari. I siciliani pareggiavano al 26’ su -calcia (dii punizione, realizzato da Oawazzutìi. -Oaici đ’am-goito 7 a 5 per li Palermo, -arbitro Marchetti, spettatori 15 mila. SAMPDORIA — JUVENTUS 0:1 (0:1) — La Samptìori-a, in forma-izione riimameiggilaJta, ha -disputato una buona prov-a contro- la Juventus. La squadra bianconneira è apparsa più classica e più aggeuarrita allìattacco e -assai forte nella coppia dei terzini. Il gioco è stato e-quiiilibrato In entrambi i tempi. La Juventus, benché non irresistibile, ha controllato meglio le azioni che non la Sampdaria, la quale si è fatta aggressiva negli ultimi 20 minuti (di gioco. Le sue laziomi, peraltro, non hanno potuto superare la difesa -avversarta. La rete decisiva è stata segnata al 7’ da Rida-gnii da 15 metri. Angoli 7 a 3 per la Juventus, ispettatort 36 mila, arbitro Bernardi. SPAL — LEGNANO 1:0 (1:0) — L’dncontro è stato complessivamente -equilibrato. Al 33’, su rigore, Ek-mer realizzava con un forte tiro-basso. I Milla moltSplifcavano le toro -energie, per (rimontare lo -svantaggio ma inutilmente. La ripresa veniva iniziata dalla (Spai a buona -andatura, poli 11 Legnano contrattaccava nuovamente. Le ultime battute di -gioco erano però degli spallini. Angoli 6 a 4 per i ferraresi-, -arbitro -Di -Leo, spettatori 7 mila. TORINO — ROMA 1:1 (1:1) — La Roma è -andata in vantaggio al 19’ di gioco su calcio ai 3’, Brainislavljevie al 21’ e Jakove tič al 38’ e 41’, mentre il Sarajevo segnava tal 33’ con Živkov. Dello Spartak •ottimi: Ognjanov, Bogojevac e Ciikoš II; del Sarajevo Živkov e Svraka. Buono l’arbitraggio di Marek di Zagabria. BILANCI, PROSPETTIVE, PREVISIONI ALL'INIZIO DELLA STAGIONE SI STA ASPETTANDO LA PRIMAVERA SUI CAMPI DELL' ATLETICA JUGOSLAVA (Segue dalla pagina precedente) Cui graduatoria è guidata dalla Bogie con 25”2, con alle spalle la Butia, ma con un tempo notevolmente peggiore (26” 1 ). Sembra che le atlete jugoslarve non amino questa distanza, ed infatti durante l’annata scorsa la Babović (26”5) ha corso i 200 metri solamente tre volte, incitata dalla Tuce, dalla Stefanivić e dalla Galic. La più faticosa gara per le atlete e senza dubbio quella degli 800 metri, che per esse, è icome i 10.000 metri per i maschi. Tuttavia anche qui sono stati fatti dei pregressi, non solo perche è stato stabilito il nuovo primato jugoslavo (Blaz 2’17”) e numerosi concorrenti in questa disciplina 7ianno battuto i loro record personali, ma specialmente perchè la media dei tempi ottenuti dalle prime dieci è migliore di ben 6” di quella ottenuta nel 1952. Tuttavia il successo è solamente relativo, se si considerano i grandi risultati ottenuti in campo europeo^ per cui tutti i tempi che sono superiori al 2’15” hanno ben poco valore. La graduatoria negli 800 metri è la seguente: Blaz (Odred) in 2’17”; Tuce (Sarajevo) in 2’17”6; Safer (Mladost) in 2,18”4; Slamnik (Kladivar) in 2’20”1; Stefanovič (Stella Rossa) in 2’21”. Grazie alla magnifica forma di Anche gJi studentsi fanno sentire Sicciole batte Pir ano 2-0 incontro all'insegna del sole Abbiamo ricevuto questa settimana la seguente breve cronaca sportiva, redatta da uno studente della scuola ottennale di Sicciole sull’incontro tra le rappresentative studentesche del ginnasio di Pirano e della scuola di Sicciole. Questo e-sempio dimostra quanto sia alto nei nostri studenti lo spirito sportivo e come essi cerchino di mettere in luce la loro attività, molte volte a torto ignorata. La pubblichiamo molto volentieri certi di far cosa grata anche alle società sportive che vedono in questi giovani elementi le promesse dello sport locale. ☆ Finalmente cotti un bed mattino primaverile è giunta la II. giornata dello sport. Questa volta la nostra meta è stata il campo dò. S. Lucia dove avevamo dato appuntamento agili alunni del Ginnasio di Pirano. Dopo una Mia marcila, siamo giunti a destinazione. Qui, diopO' alcune competizioni sportive tra vari gruppi di scalari, è sitato dato inizio alla partita di calcio tra le squadre degli alunni di Sicciole e quella di Pirano. Il campo è andato a favore dei piranesi. Il pallone, battuto dal nostro centroaiwaniti Viaitta II è andato malie ed i «verdlil» hanno approfittato subito per passare ah’attacco; ma dii nostro terzino Cardici non e-sitaiva molto a lanciare ila paiUa che Oltrepassava ila metà campo e con qualche passaggio d’ambo le parti la pallila veniva Jlaraaiata. dia Ziarotti a Dapreitto. Questi (La passava a Rota che, evitando due o tre avversari, giungeva al limite deill’area di rigore, da dove oaicilava Un bel tiro in rete senza che dii portiere potesse parlarlo. Poi di gioco si svolgeva sempre a metà campo. Parecchie volito Rota riusciva a portarsi sotto porta, ma sempre o sbagliava o veniva fermato da quaiche fischio poco opportuno delli’arbitro. H Succiole avrebbe potuto riportare un punteggio maggiore, ma molte delle sue azioni sono state abusivamente fermiate. LI secondo goal veniva realizzato da Vatta II su passaggio di Pitocco. Seguiva du'azione mancata, sempre da Vatta II, su corner di Dapretto. Così sii concludeva il primo tempo con 2 reti a 0 a favore del Sicciole. Durante tutta Ila ripresa, il nostro portiere mai aveva occasione di toccare il palične. I,piranesi non poterono più nulla poiché le loro azioni venivano fermate dalla nostra mediana. Nel corso di questo II. tempo l’ar-ihitro annullava un goal di Vatta II. I migliori in campo sono stati per il succiole: Rota, Zairottii e Bradto, che però non manteneva bene ili suo posto. ìPer il Pirano, il migliore è stato Giraldi. Se ii ragazzi di Parano desiderano la rivincita noi siamo pronti ad accordargliela. Per intanto, ai prepariamo a nuovi incontri e, se possibile, vittorie. Guido Dapretto Vili. Cl. ottennale di Sicciole Milka Babović ed al suo primato di valore europeo, gli 80 metri ad ostacoli sono usciti dal buio dove si trovarono un tempo. La Babović, corv-d tempo di 11”4, ha migliorato di ben 9 decimi le sue prestazioni precedenti e di 8 decimi il record che era detenuto da Bosiljka Seb. Per meglio illustrare il significato di questo tempo bisogna ricordare che esso è peggiore solamente dei tempi realizzati dalla primatista mondiale Strickland, dalla «vecchia» Fanny Blanckers-Koen e forse dalla -russa Golubbnaja. dalla tedesca Sander-Domagrìlla e dall'ungherese Ciurmati. Sebbene siano distaccate notevolmente dalla Babović, tuttavia dei buoni tempi sono stati realizzati dalla Butia (MladostJ e dalla Tuce (SarajevoJ con 12’% e dalla Perisib (Odred) con 12”5. Anche qui si è fatta ammirare la giovane Bajželj dello Železničar di Maribor, che con una migliore tecnica nel passaggio degli ostacoli potrà ancora superare il suo 12”5. Mentre le corse hanno palesato dei buoni risultati sia come media ohe come individualità, nei salti la si-tuazone è cattiva. Vera Kovač, che guida la graduatoria nel salto in alto con metri 1 fili assieme alla Sima (Odred) nan ha dato quello che si attendeva da essa. Ha pelesato una forma troppo discontinua a quindi non ha potuto nemmeno battere il primato che con metri 1,55 è detenuto ancora dal 1949 dalla Knez. Le altre atlete sono troppo giovani per poter anche quest’anno migliorare le loro prestazioni. Nel salto in lungo la situazione è un poco migliore. Con il passaggio in questa disciplina di Mira Tuce (Sarajevo) si è aumentato la rosa delle atlete di qualità europea. Il suo risultato di metri 5,60 è però ancora inferiore alle sue possibilità e certamente verrà migliorato entro questa stagione se però la Tuce vorrà ancora dedicarsi al salto. Una grande speranza in questo campo è la giovane Stamejčič di Lubiana, la quale ha già saputo raggiungere la distanza di metri 5,20 e che già quest’anno, con ogni probabilità, sarà la seconda nazionale jugoslava nel lungo. In vetta alla gradutorìa del getto del giavellotto si trova una giovane atleta, che continuamente progredisce: la Kalusevic, la quale, nel 1953 con metri 42,46 ha stabilito il nuovo primato jugoslavo. E certamente saprà fare ancora meglio se la pallacanestro non la porterà via all’atletica leggera. In decadenza appare invece la Radosavljevič, la quale due anni or sono era stata classificata tra le migliori lanciatrici del peso europeo e che nel 1953 è riuscita appena a raggiungere metri 13)11, lasciandosi superare in questa specialità dalla Kotlusek dell’Odred di Lubiana la quale iha scagliato l’attrezzo a metri 13,44. Nel disco è la Matej (Vojvodina) che primeggia con metri 42)16. Tuttavia ancora in Jugo-gos Lav ia non si hanno delle specia- liste nei vari getti. Un po’ le atlete che prendono parte a queste gare sono «universali». Così infatti la Matej prende parte al peso e al disco, la Perovič al peso ed al giavellotto, la Kotlusek nel peso, nel disco e nel giavellotto. Ed è proprio questa mancanza di specializzazione che non fa arrivare che a risultali buoni ma non eccezionali, quali dovrebbero essere anche per la struttura fisica delle atlete. Non si può chiudere questo capitolo dell’atletica leggera jugoslava, senza ricordare il «Trio B», il trio più famoso del Paese. Non si tratta di cantanti, ma delle note atlete della Mladost di Zagabria, Babović, Bogie, Butja, le quali sono grandissime amiche e si aiutano nel superarsi a vicenda e nel superare i primati. E cosi sempre meglio affrontano le gare e sempre meglio riescono a migliorare i propri tempi. Non solo ma aiutano tutte le altre atlete con i loro * consigli e con i loro suggerimenti. Non esistono rivalità, non esistono asti, ma solo una grande amicizia ed una grande collaborazione. E di questa ii risultati ne parlano sufficientemente: il «Trio B d ha conquistato con la Mladost quattro volte il titolo di campione jugoslavo a squadre, nei campionati jugoslavi individuali ha ottenuto dicianove primi posti, trentotto volte ha abbattuto primati nazionali, alcuni dei quali da sei ad otto volte consuculive. E non è poco davvero. O.R. UNA BELLA MANIFESTAZIONE SPORTIVA À PLANICA COMPIE I VENTANNI il trampolino gigante Il Comitato organizzatore delle manifestazioni per il ventesimo compleanno dei trampolino gigante di Planica ha ricevuto finora l’adle-siione dei saltatori norvegesi, svedesi, ffilruliandasi, (tedeschi, austriaci e francesi. Quelli svizzeri e italiani non hanno risposto negativamente, ma hanno comunicato di attendere la decisione degli organi responsabili della loro federazione, attualmente impegnati nei campionati del mondo in Isvezia. Si prevede che ogni paese inviterà a Planica quattro saltatori, che si aggiungeranno all già notevole numero dei nostri. Si calcola, pertanto, che complessivamente saranno presenti circa 40 atleti. Giornalmente si terranno da tre a quattro prove, cosicché gli spettatori che, di certo numerosi come ogni ialino, affluiranno a Planica da ogni parte della Jugoslavia e dall’estero, potranno assistere giornalmente a circa 160 voli. Anche per i trasporti degli spettatori tutto è igià pronto. Ben 45 treni (giornalmente 15) arriveranno a Planica. Domenica 14 marzo, giornata conciusiJva, saranno organizzati treni speciali da Belgrado, Trieste, Zagabria, Lubiana, Koce je, Kiagenfurt e da altre città. Centinaia dii autobus e automezzi vari faranno il resto. LA FAMA DI PLANICA Eravamo nel 1943 quando Planica divenne improvvisamente famosa: il norvegese Birger Ruud superava d 92 metri di lunghezza, il che rappresentava una misura straordinaria, raggiunta per la prima volta nel mondo. Da allora la fanla di Planica crebbe e Birger Rudd rimase per lunghi anni l’eroe dei salti con gli sci l’atleta più popolare di (tutti ii più nati trampolini. Alle manifestazioni sarà presente anche lui. Egli ha accolto infatti l’invòlto della Federazione soiòistiioa della Slovenia. Fra te altre personalità dello sport sciistico intemazionale, sarà ia Planica anche i’òng. Straumann, svizzero, che ,accanto ali’ing. Bloudek, costruttore dell trampolino di1 iPlanioa, è ritenuto il migliare specialista in fatto idi costruzioni sportive invernali. Egli farà parte della giuria. Ospite d’onore sarà poi inesperto tedesco Kari J. Luther, pubblicista di valore internazionale vecchio amico dii Planica e benemerito degli sport invernali in geniere. Come si1 vede, le manifestazioni sportive per il ventennale di Planica promettono molto bene. Anche le condizioni della neve si prean-nunoiano ideali, per cui li! successo più lusinghiero non mancherà certamente a questa grande prova spartiva intemazionale. I RECORDS DEI SALTI CON Gli SCI DAL 1879 AD OGGI 1879 T. Hammestweit (Nor.) 23 metri, in Norvegia ; I960 O. Tanttberg (Norv.) 35,5 m. in Norvegia; 1916 A. Amundsen (Nor.) 54 m., in Norvegia; 1925 A. Haugen (Norv.) 61,5 m., negli USA; 1927 B. Trojani (Svizz.) 72 m., a Pontresine; 1932 S. Ruud (Norv.) 86 m., a Villars; 1934 B. Rudd (Norv.) 92 m., a Planica; 1935 R. Andersen (Norv.) 99 QUALE SARA' LA NAZIONALE JUGOSLAVA? Campionato jugoslavo (Segue dalla pagina precedente) più tecniche compagini. Gli (ospiti non sono stati Inferiori all’attiesa ; anzi, in fatto dii tecnica e gioco sono staiti nettamente superiori, ma la Lokomotiva aveva domenica a guardila della reite un portiere Imbattibile, Il -quale ha risposto no a (tutti i 'tentativi degli attaccanti (ospiti trascinati 'da Rajkov, AI migliore in campo tin senso (assoluto. La Lokomotiva segnava la rete 'dell’onore al 19’ con AL nazionale Rajkov. Oltre a Stineié, Al portentoso portiere, fra à zagabresi si sono distinti pure Pa-pec e Gereš, mentre fra gli ospiti ha eccelso Rajkov. Mentre la lotta per il primato e per la permanenza nella massimo lega calcistica nazionale si fa sempre più accanita e incerta, si sta pensando, negli ambienti federali e sulle colonne dei giornali sportivi, allo preparazione per i prossimi incontri internazionali di qualificazione ai campionati del mondo con Grecia e Israele. Relativamente a questi, due •avvenimenti di primo piano, nel mondo calcistico jugoslavo prevale V opinione che i due ostacoli potranno essere superati don una certa facilità smprechè la nostra rappresentativa non sottovaluti troppo le forze avversarie. In tal senso giudica Vopinione pubblica le necessità del momento. E sembra infatti che i selezionatori intendano seguire questa strada. SERIE INTENZIONI Per quel poco che può trasparire dalle indiscrezioni sul programma di preparazione stabilito dagli organi calcistici federali — T ir nani ć, Arsenijević e compagni sono abbottonatissimi in materia — confermano quanto detto sopra. Si sa per certo che il piano di battaglia è stato già messo a punto. A giorni saranno convocati a Titograd i giocatori catulidati alla formazioni della rappresentativa nazionale. Qui essi rimarranno, allenandosi, fino al momento di partire per Atene ad incontrare la Grecia e, quindi Israele. Ci sono poi altri impegni internazionali, forse più attraenti ed impegnativi anche se il loro esito non possa influire sulla ammissione alla Coppa Rirnet — vale a dire i confronti con Belgio e Inghilterra — che avranno luogo il 9 e 16 maggio prossimo. A queste prove si pensa seriamente: i convocati si riuniranno in località ancora da destinarsi, il 2 maggio, al termine del campionato della I. Lega per prepararsi alle due dure battaglie. Quindi, se i due ostacoli di Atene e di Tel Aviv dovessero venir superati felicemente, ci sarà Vallenamen-lo (collegiale della rosa dei convocati per la squadra che si recherà in Svizzera. Quale sede verrà scelta una località della Slovenia. Ciò per acclimatare quanto prima possibile i giocatori, alle condizioni climaterih :e in cui dovranno sostenere gli incontri per la coppa del mondo. Da quanto detto, o meglio saputo per certo, negli ambienti dei selezionatori, appare che la preparazione alla prossima attività internazionale sarà accuratissima. Nulla si è saputo invece sulle intenzioni della commissione sul metodo che sarà adottato nella scelta dei. giocatori per il gruppo, presu-milmente molto ampio, dei candidati alla maglia della nazionale. Su questo argomento nulla si è potuto sapere, nonostanté l’opinione pubblica sportiva del paese, tramite la stampa, si interessi molto da vicino a questo delicato aspetto del lavoro dei selezionatori. Questi, infatti, malgrado ogni esortazione, non hanno voluto pronunciarsi minimamente sulla questione. Di concreto si sa che sia i membri della commissione selezionatrice, sia i suoi osservatori, girano per i campi di gioco consumando molta carta per le note di controllo su questo o quel giocatore, previsto — naturalmente in «alto locoy) — per la rosa dei candidati alla rappresentativa. Questo silenzio, però non potrà durare più di qualche giorno ancora, e sidcome da tutte le parti si fanno i nomi dei giocatori, che per opinione soggettiva, dovrebbero venir prescelti, diremo anche noi qualche parola in merito. LA ROSA DEI CANDIDATI Come vediamo noi formata la rosa dei candidati? Presto detto, e siamo certi di aver colpo almeno vicino al segno. Li mettiamo nelVordine di preferenza: Bear a (Hajduk), Stojanovič (Crvena Zvezda), Stančič (Lokomotiva) e Vidinič (Vardar), portieri; Stankovič (Crvena Zvezda), Crnovič (Dinamo), Šikič (Dinamo) e Belin (Partizan), terzini; Čajkovski (Partizan), Horvat (Dinamo), L juhica (Hajduk), Boskov (Vojvodina), Špajić (Crvena Zvezda) e Mantula (Dinamo), mediani; Zebec (Partizan), Mitič (Crvena Zvezda), Veselinovič (Vojvodina), Mihajlovič (Partizan), Rajkov (Vojvodina), Dvornič (Dinamo), Čonč (Dinamo) e Toplak (Odred), attaccanti. La formazione della A potrebbe essere la seguente: Beara, Stankovič, Crnkovič, Čajkovski, Horvat, Boskov, Rajkov, Mitič, Vukas, Bobek, Zebec. Questo tenendo conto dei valori, individuali. Se volessimo adottare invece il principia dell’impiego die/. giocatori attualmente più in forma, oseremo pronunciarci cosi : Beara, Stankovič, Crnkovič, Čaj, koyski, Horvat, Ljnštica, Mahajlovié, MAlrutdnovió, Vukas, Bobek, Zebec. Le varianti sarebbero : mediano sinistro e il tandem destro dell’attacco. Motivazione: Boskov e Rajkov sono alquanto giù di forma e Mitič non l’ha ancora riacquistata completamente. In più- all’attacco, verrebbero così schierate, a destra e a sinistra. le coppie del Partizan, la compagine che attualmente dispone degli avanti più efficaci ed affiatati. m. a Planica; 1936 S. Bradi (Austr. 101 m. a Planica ; 1938 S. Brad (Austr.) 107 m. a Planica; 1941 » Gering (Germ). 118 m. a Planica 1948 F. Tschannen (Svizz.) 120 m a Planica; 1950 D. Netzel (Svezia 135,5 m. a Oberstdorf ; 1951 T. Luir< (Fin.) 139 m. Oberstdorf. Ancora sul Teatro CHIARIFICAZIONE Riceviamo e pubblichiamo: La lettera aperta sulle colonne d-i uno degli ulitimi numeri ide «La nostra lottai», iitn cui si parla deilDait-tuaße «modus vivendil» diel Dramma Italiano del Teatro del popolo di Fiume e dei rapporti di questa istituzione con la ccinisorelia oapodi-strilana, ha messo dii dito su un problema ohe, purtroppo, attende già da tempo una soluzione. Nella lettera Sin parola sii nota il desiderio di iniziare uria dliisouissiianie pubMipa, per mezzo dellla mostra stampa, sulla reale funziona che dovrebbe avere d‘1 Dramma Italiano. Non è però mancata qualche -inesattezza che ili lettore potrebbe dnteipretaire in tutt’altro modo da quello voluto. Dato che quella lettera, a mio parere, vuol far da «rompighiaccio», credo sila utile far conoscere ai lettori tutti gli aspetti del problema anche quelli che potrebbero sembrare «delicati)» e fimorna esenti da un esame aperto, ma che delicati poi non lo sono tanto. Per comprendere Fattuale stato di cose -e le difficoltà organizzative che, momentaneamente, impediscono alila compagnia di prosa italiana di Fiume di svolgere quella funzione per cui -essa è stata a suo tempo formata e cioè di portare il teatro fra le masse degli italiani dell’l-strila, bisogna riandare nel -tempo, alle origini delffia staisi e del problemi di cui si è parlato nella lettera aperta in parola. Solo cosi si potrà mettere finalmente il pronto sulla questione per evitare che la cosa venga interpretata male come qualcuno, -airoscu.ro di tutto q-uiesto, ha già fatto. In quesito senso l’iniziativa per una chiarificazione tramite «La nostra lotta» è ottima e potrà dare i suoi fiutiti a condizione, però che ad essa si accomunino altri lavoratori culturali e cittadini amanti del teatro. Solo cosi, con crittiohe e suggerimenti concreti e reali, si potrà definire ed inquadrare lo «status quo» del Dramma Italiano dd Fiume, le sue possibilità, il suo raggio d’-azione, eoe. Fino al 1949 il Dramma Italiano non ebbe a risentire di una scarsa partecipazione di pubblico e le usci- te nellTstria e ned -distretti di Ca-podiiisbria e Buie furono organizzate di frequente, finanziate, direttamente o indirettamente, dall’UndO-ne degli Italiani. L’afflusso degli spettatori alle rappresentazioni subi una sensibile diminuzione con le opzioni, mentre le toumèes si fecero sempre più rare, fino iad essere sospese. E qui dovrebbero dire ria «mea culpa» i dirigenti deflll’Uniame -degli Italiani, che non affrontarono seriamente la nuova situazione alilo scopo di migliorarla. Si parlò, si discusse, ma senza giungere a misure efficaci per rimettere in carreggiata la compagnia. All’Unione degli Italiani non si prese mai dalie conclusioni. Sembrava, anzi, che ri Dramma italiano, non fosse una istituzione degli italiani dell’Istria, ma un peso da dover sopportare con rassegnazione. Addirittura si giudicava ri Dramma in base -al comportamento, più o meno corretto, di alcuni suoi membri. In questi ultimi anni nessun dirigente deli’U-nrone sä interessò eccessivamente, pur potendo per la sua carica influire sulla rapida soluzione delia crisi. Ma se gli stessi non si videro mail a Teatro, neppure alle ultime aperture di stagione! Chi, poi meno di tutti cercò di venir a capo del problema fu proprio Halloma direttore del Dramma, Pietro Rismon-do, ri quale non voile mai prendere nella dovuta considerazione i suggerimenti- del coli-eibtiivo, ormai inquièto e preoccupato. Anche -la cellula -del Partito del Teatro, -in due sue riunäonit dedicate al Dramma italiano, e la filiale sindacale, di cui in quel tempo io ero presidente, studiarono di caso e diedero dei consigli pratici al Direttore. Per quanto concerneva la soansa partecipazione di pubblico agli spettacoli, i) collettivo e la filiale sindacale furono concordi meta’®! fermarne che, dopo 'le opzioni, gli spettatori erano iln maggioranza operai e che, quindi!, ri repertorio avrebbe dovuto subire delle modifiche, rendendolo più apprensibile ed interessante, con l’indufidiane di drammi e commedie adatte. Mia ili Rismondo continuò con Ibsen e Shakespeare e ri pubtìKeo continuò a disertare ri teatro. ALDO BRESSAN (Continua) VENTANNI DI STORIA DEI RAPPORTI TRA ITjALIA E JUGOSLAVIA L'ALBANIA DI RE ZOGU FRA ROMA E BELGRADO Chamberlain non aveva ‘nulla da eccepire,, sulla politica fascista nei Balconi Con ili punito 6. del -patto di Londra venne promessa allTtaliia ma-no 1-ibera -anche in Albania. Nessun contrasto sorse su questo punto alla conferenza della pace. Il governo italiano, d’altra parte, aveva stabilito già durante 11 conflitto, una speci-e di protetto-rato e occupato militarmente quasi tutto il paese. Le truppe -italiane vennero ritirate d-alH’Albanila nèl settembre 1920, in seguito -alla firma di un accordo oo-l governo albanese, costituito a Luisbna, che accettò praticamente lo status di protettorato italiano. Nel 1921 poi i -governi di Londra e di Parigi riconobbero praticamente che ili piccolo passe balcanico rientrava nella sfera di influenza Italiana e riconobbero all’Italia il protetto-rato suri’Albania, camuffato sotto altre parole. Londra e Parigi convennero infatti che «qualsiasi violazione di frontiera o attacco all’indipendenza dell’Albania avrebbe costituito una minaccia alla sicurezza italiana. Nel caso in cui si manifestasse questa minaccia, il ripristino delle frontiere sarebbe stato affidato all’Italia.» Questa la situazione deri’Albania quando, nel giugno, del 1924, Italia e Jugoslavia sii impegnarono formalmente a rispettarne i’indipendenza. Premessa di questo impegno da parte jugoslava era il principio «i Balcani per i popoli bal-cantcìii». Roma, all contrario, «sosteneva l’indi-peindenza dell’Albania contro i greci e gli jugoslavi come la corda sostiene l’impiccato.» (1 ) All’epoca di quel l’accordo, l’Albania era governata -dal vescovo ortodosso Fan Nota1, spietato esattore dii tasse e inviso alla maggioranza maomettana della popoli-azione. Nel dicembre 1924 il -bey albanese, Ahmed Zogu, -a capo di alcune bande occupò Tirana e -spodestò Fan Noli. Questi e i suoi -seguaci si rifugiarono in Italia, ospiti del governo fascista. L’ospitalità fascista a F-a-n Noli avallò te voci secondo cui il colpo -di mano di Zogu sarebbe stato organizzato dall gov-esmo Ninčić. Indipendentemente .dlarilattemld-biililtà di queste voci, è un fatto però, che il nuovo -governo -di Tirana si orientò immediatamente verso Roma. Un mese dopo -essere salito al potere, Zogu comunicò a Mussolini che riteneva opportuno «-rafforzare l’ami-cìzi-a tra Italia ed Alfe-arnia.» Nel settembre 1925 -lo -stesso Zogu ottenne ingenti, fimiansiiaimenti : Banche italiane fo-mirono ri capitale per u-na -neonata Banca Nazionale d'Albania e per -un conto corrente personale dii Zogu presso una Banca di Atene. -Così cominciò queri-a «corri-spandenza dì amorosi sensi» tra Mussolini e Zogu che -durò sino al venerdì santo del 1939, quando il dittatore fascista fece s-alitaré ri suo protetto e occupò il protettorato. A tutte queste manovre italilane, dirette ad assicurare il predominio in Albania e quindi a gairairattlre l’ól-lecflta ingerenza merile faccende balcaniche in sfacciata violazione allo . spirito deli'accordo italo-jugoslavo del giugno 1924, il governo jugoslavo -reagì rivolgendosi alla Francia, cui chiese appoggio per difendere l’indipendenza albanese, proponendo, a tal fine, un trattato di amicizia, Ninčić fu tempestivo nella scelta del momento per la sua offerta. La Francia -in quel periodo (gennaio 1926) era infatti 41 principale bersaglio delie velleità imperialiste dei fascismo (Tunisia, compensi coloniali in Africa e nel Medio Oriente). Tuttavia -Parigi non aveva alcun bisogno di gettare olio sul fuoco e ri ministro Brilamd, pur no-n avendo alcuna ragione -per rifiutare ri trattato offerto -da Ninčić, suggerì a quest’ultimo di proporre a Mussolini un -accordo -a tre, in forza die] quale l’Italia avrebbe garantito l’indipendenza albanese assieme alla Francia e alla Jugoslavia. L’offerta fu fatta da Ninčić in occasione della sua seconda visita a Roma nel febbraio 1926. Mussolini respinse la proposta e continuò le sue tumultuarie improvvisazioni per assicurarsi il monopolio in Albania. Nel giugno 1926 ri parlamento jugoslavo si rifiutò di ratificare le «convenzioni di Nettuno», che, a-vrebbero dovuto -garantire li diritti culturali degli Slavi in Italia e dei pochi Italiani in Dalmazia. In realtà i diritti degli Slavi erano brutalmente calpestati dal governo fascista (2) e -domandare al parlamento di Belgrado lìapprovaziome di quelle convenzioni era come prenderlo in giro. Il 27 novembre 1926 ri governo italiano concluse con Zogu un «patto di amicizia e sicurezza (Patto di Tirana) in virtù del quale i due paesi si impegnarono a considerare contrario ai loro comuni interessi qualsiasi perturbamento dello status quo non solo territoriale, ma anche politico e legale in Albania e a non concludere con altre potenzi! alena accordo politico e militare diretto a pregiudicare tali interessi». (3). Con questo trattato, sotto il manto ipocrita della bilateralità e della simmetria, FAlba-n-ia e Zogu si ponevano completamente nelle mani di Mussolini. In virtù del trattato di Tirana le Banche italiane dettero a Zogu 50 milioni di : ranchi oro e Fan Noli venne espulso dari-Ttallila. La Jugoslavia rispose alla conclusione del trattato con ma-nifesltiar zionii di sdegno. generale. Ninčić si dimise e dichiarò pubblicamente che era divenuta impossibili© prait-i-cameinite qualunque politica di intasa con Pillatala. Mussolini non voleva infatti questa intesa, almeno su un piano di parità, in quanto intralciava i suoi piani .imperialisti. Nei primi mesi del 1927, dopo- aver accusato ufficialmente ila Jugoslavia di -prepararsi; ad aggredire l’Albania (18-3-1927), Mussolini rifiu- tò d-i prendere -in considerazione gli invili di Londra, Piar:-gì e Berlino affinchè «cihlarilsset» i rapporti con la Jugoisllaviia mediante conversazioni dirètte. Dichiarò che ri trattato di Tirana non riguardava in alcun modo la Jugoslavia e che, quindi, non intendeva discuterlo. Più tandi respinse ain-chc la proposta di Belgrado -tri sottoporre l’intera questione albanese alla Società delle Nazioni. Ancora una volta il governo inglese appoggiò Mussolini-. Neil giugno 1927 Obambealain dichiarò infatti ad Comuni di. non aver nulla da eccepire ned confronti del trattato di TSir-aina «concordato tra due stati sovrani»; (sitato sovrano anche rAlbania! n. d. r.). Aggiunse poi dii ritenere pericoloso un intervento dia parte della Società delle Nazioni. (Continua) * Il C1) G. Salvemini: Mussolini Diplomatico, pag. 194. (2 ) fè-uri’opera di snazionalizzazione compiuta -dal fascismo -ai danni degli sloveni e sulla brutale oppressione di questi è interessante la documentazione dì fante italiana: G. Salvemini, Mussolini Diplomatico, appendice B. (3) G. Salvemini: Mussolini Diplomatico pag. 197. Frans Masoreel (Belgio); «Il giocoliere» IN MARGINE ALLA MOSTRA INTERNAZIONALE DELLUMClSlCM ALLA GALLERÌA DI LUBIANA LA XILOGRAFIA CONTEMPORANEA REGINA DELLE ARTI GRAFICHE Nata come semplice ramo della tecnica divenne, nel tempo e per mano di abili maestri, vera espressione artistica (NOSTRO SERVIZIO) LUBIANA, -fine febbraio — Nella locale Galleria moderna è stata a-perita in questi giorni una mostra xilografica sotto il patrocinio del-l’Assooiazitoine internazionale fra incisori «Xytlcn». .Sano esposti 371 lavori di artisti di 14 paesi, fra cui, oltre a quasi tutti gli europei, gli USA e ri Massico. L’incilsi-ome è tutfcialtro che una novità. E’, al contrario, um’-arte vecchia quanto almeno -la stampa, o meglio, l’editoria, un ramo cioè della grafica, ohe, in un senso più lato, significa stampa. In origine, dunque, era un semplice ramo della tecnica grafica e non .aveva affatto la pretesa di essere un’arte. Con il tempo, peirò, nelle mani -di abili maestri si sviluppò fino aid acquisire -espressione d’arte nèl pieno significato di questo termine. Già ri suo stesso nome oi dice che in origine ile figurazioni erano incise iln una detenmilniata .materia, ri più spesso legno, che venivano poi riprodotte su tela o pergamena. Nel XIV. secolo la riproduzione in serie dei disegni artistici fu resa possibile grazie aria scoperta di minia materia, la carta da stampa, molto più economica. E’ bene rilevare a questo punto che, prima di tale scoperta, una grande difficoltà nella riproduzione di quadri -artistici era rappresentata dal fatto ohe sii doveva ricopiare — non sempre con -esattezza e con -la dovuta originalità — un’opera d'arte per ottenere più copie di valore. Con il nascere «Triglav - film» LUBIANA — Dopo il successone di Vesna alla «Triglav-film» si sono messi al lavoro per il nuovo repertorio. Così, per la regia di Franti-sek Čap e in «cooproduzione» con una casa tedesca, sarà girata la commedia «Susanna» con O. W. Fischer, Maria Schell e Paul Hörbiger. Al medesimo regista sarà affidata la continuazione di «Vesna», questa volta sui campi di -neve sloveni e con gli stessi attori. In collaborazione con la casa cinematografica inglese J. A. Rank, si girerà un film sul piccolo Ivan Pi-rečnik, protagonista dalla famosa vicenda. Sembra che, stando almeno a certe informazioni, il ruolo principale venga affidato a Ingrid Bergman. La «Triglav-film», in proprio, allestirà altre due pellicole: «Sulle onde della Mura», che verrà portato dal corto al lungometraggio, e un omnibus di tre brevi episodi, la cui lavorazione è già iniziata. Un bei programma, non c’è che dire. deri’-inctisidne, tale difficoltà scomparve, poiché la stampa sostituì la copiatura -a mono. Nel XV. secolo il più grande incisore, fu Albrecht Dürer, che ebbe li merita di elevare quest’arte ai livèllo delle altre espressioni artistiche. L’italiano Ugo da Carpi perfezionò il ibiancp-oero con l’incisione tal chiaroscuro per la stampa con più forme. Nel corso dei secali successivi, l’ineiisiome in legno si perfezionò ulteriormente, tanto che nel XIX. secolo apparve ri primo «cli-hè» per stampa, inciso su legno che, verso la fine dello Stesso XIX secolo, fu soppiantato dal «ciriiè» foto-dhimìeo-maccanìco, ancor oggi-in uso. Il grande e rapido progresso detraente e deU’ìndustria grafica non nazionale esiste da appena un semestre. L’miZiiäfciva per la sua costituzione partì dagli incisori svizzeri e dagli amanti- deta’inctsion-e artistica d-i legno.’ Dei preparativi preliminari si incaricò la casa editrice «Büchergiilüe Guthemberg» dii Zurigo e la Galleria d’arte «Kunstbaus» dèlSia stessa città, che ha messo a disposizione i propri locali per la prima mostra dell'arte xilografica contemporanea del dopoguerra, che si tennis a Zurigo, alla fine dell’estate dello scorto anno. Artisti di ogni paese accattarono r.'nvito di partecipare a quella prima mostra. Dei 850 lavori, inviati in visione agli organizzatori, ben 347, opera di 150 rinomati xilografisti, furano ammessi. Il 23 settembre 1953,. in coincidenza oon l’apertura cultura e eoistumli diversi, possono vivere e progredire assieme. La mostra si ripeterà ogni due a-nni a Zurigo par fare pai 4)1 giro delle più grandi città -del mondo. E’ motivo d’orgoglio, dunque, che, dopo Zurigo, -sia Lubiana ad ospitarla per prilma. Ciò rivela quanta considerazione i maestri dell’arte xilografica sloveni godano nel mondo artistica inteiniazionale. Alla mostra son-o rappresentati, Infatti, R. Debenjak, M. Detoni, S. Giurasse, B. Jakac, T. Kralj, M. Males, M. Sedej' e 1 tristini L. Spacal e A. Črnigoj. MAVIL Sii nostri schermi Jean Jacques de Grave (Belgio): «Relitto» riuscì però a far dimenticare l’arte deri’inciisiione. Fra i grandi -incisori che più degli altri si adoperarono per far rinascere questtarte, annoveriamo l'inglese W. Nicholson, i francesi F. V-alllottan e P. Gaugin, e altri ancora. Incisioni in legno, o in linoleum, apparirono in seguito -stampate nelle illustrazioni dei libri e altre, mentre nuove forme d’espressione artistica (espressionismo, cubismo, ecc.) trovarono grandi passibilità di esprime,rs-i con efficacia. L’associtaziiOine kilo,grafica tavter- de.Ua mostra, si tenne a Zurigo l’assemblea costitutiva dell’Associazione, ou-i presenziarono artisti svizzeri e stranieri, e fra questi, in rappresentanza idei ijostro Paese, Božidar Jakac. Al!’Associazione, che si propone dii raccogliere nel suo seno incisori d'agni parte del mondo pei propagare efficacemente quest'arte oltre ogni confine, fu dato il nome «Xylon». A suo Presidente fu eletto il belga Frans Masere-el e sede permanente fu designata Zurigo, come a sotto-lineare ohe i popoli di quel paese, pur essendo dii nazionalità, SHOW BOAT (IL TEATRO GALLEGGIANTE) Verso la fine del XIX. seooto le cittadine costiere -dell MisiSilssiipì era-no -allietate da visite dei cosidetlti «telatoli gialleggianti», perchè facevano i loro giri artistici sul vapori1. Uno dei più rinomati era quello del capitano Audy Hawks, -interpretato da Joe Brown, nel quale brillava l-a prima ballerina Giulia, magéstnai-mente interpretata dalla conosciuta «s-tar», Ava Gardner. Pete, innamorato respinto da Giulia, per vendicarsi, la denuncia allo sceriffo di una cittadina dii essere andata, qua-le mulatta, -sposa ad un bianco, cosa proibita dalle -allora vigenti leggi. Giulia ed SI ma-rito dovettero abbandonare la -rivista e la nave, sulla quale .il posto di Giulia veniva dato alla figlf-a dell capitano, Magnolia, -affitem-caita daH’avventuriero Giaytard Ravenai, del quale divenne presto mo-gliie. La loro felicità fu pe-rò di breve durata. Ravenai, G-pihto dalla passione del gioco, abbandonò moglie e teatro par darsi all vizio. Giulia, scacciata dal teatro e abbandonata -dal marito, si adattò a fare la ballerina in un locale notturno, senomchè -trovata Magnolia in condizioni disparate, le cedette il posto. Abbandonato il bair,-diventò una donna di strada. Incontrò p-o-i casullmenite Ravenai, marito di Magnolia ed il figlio nato dopo l-a fuga del -padre. Ravenai, preso d-al rimorso torna dia. Magnolia e al teatro galleggiante. I nostri problemi LA GIOVENTÙ DELLE CAMPAGNE Il -livèllo culturale, per non pia-rl-are di quello ideologica, della nostra gioventù c-omitald’na è ancor sempre älrasoddiisfacente, quando fra essa non appaia addirittura qualche bassa percentuale di -analfabetismo conseguenza di un rapporto troppo superficiale, peir non dir peggio, dei genitori e, pe-rchè no? delle organizzazioni giovanili coincer-niante la frequenza degli scolari alle lezioni. Un tanto è stato rilevato -anche al recente Plenum dèi C.C. dèlia Gioventù Popola-re della Jugoslavia. • Nel distretto di Oapodiistri.a funzioniamo già le nuove scuole complementari con risultati, più o meno, buona e in essi la gioventù delte campagne può trovare il campo dove allargare la sua cultura generale e indirizzarsi! aliralevamento delle proprie capacità p-rofessiOnal-i, indispensabili ai nostri giovani per Miter essere in grado di far fronte efficacemente alle esigenze di una agricoltura,; cornei quella nostra, in continuo, -anche se condizionato a -tutta una s-eriie di fattori economici d’ordine generale, progresso di mezzi di produzione e di sistemi di lavorazione. Ne consegue che le organiz-sazi-oni gióvani-ini delle nostre campagne e di tutte le località di carattere prevalentamente agrilccllo, debbono dedicare al pari delle altre organizzazioni politiche e in primo luogo del-l’Unione Socialista, le massime cure per sifaimalare Ila gioventù scolastica, e quella -otobligaita, alta frequenza delle scuole complementari, alla frequenza delle lezioni e allo stu Ho. Nello assolvimento di questo compito, che è poi un dovere li fronte a una società, la quale, come la nostra, non può permettere che ili proprio progresso e sviluppo si-ano frenati dail-rimprepariarilone delle giovani generazioni ad affrontare e svolgete -Il ruolo che loro compete e ancor più competerà in futuro nella vita sociale in genere Nel corso d-i quest'anno e in quelli a venire, si impiegheranno mezzi notevoli per lo sviluppo dell’agricoltura e per l’aumento dèlia produzione agricola. Affinchè questi menai possano venire quanto meglilo impiegati e sfruttati, si rendono aiasofluta-mente necessarie forze nuove e fresche che Silano in grado dii lottare con successo melila .realizzazione dei compiiti, pe-r nulla ’aedi, per i’elievamento della produzione. E i giovani delle nostre campagne sono i primi ad esserne interessati. Essi devono essere pertanto un elemento decisivo del progresso deiliagricol-tura. Ma, per divenirlo, -devono prepararsi oonvèniìentemente e con-geguenltememte medl’ambito dii quelle oirganiZzazìoni, politiche, julturali e professionali che debbono dar -loro la possibilità dì apprendere i sistemi dii coltivazione più progrediti neil’-agticol-t.ura moderna. Un argomento a parte costituisce pel il problema deQl’edu-cazdo-ne delie -ragazze e del loro ingaggio ne.Ee -attività che più possono contribuire alla loro formazione. Una delle forme di lavoro, che finora hanno dato buoni risultati, -è costituita dai corsi sanitari. Ma è troppo poco, poiché -finora, non si è trovata la forma più efficace pe-r attuare ail’àittiività politica, culturale e sociale tal genere, l-a gioventù femminile. Si) tratta quindi di ricercarla, adottarla al luogo, alile condizioni e a tutta quei fattori di cui bisogna tener conto In questo senso l'esperi-enza del passato ci indica quale compito immediato la realizzazione ielle basi, necessarie «Ma gioventù per prepararsi ad assumere ì! proprio posto nella nostra società, QUI’ IL PUBBLICO Vi presentiamo oggi il quinto pozzo, regolarmente ammesso al nostro Concorso premi, di una giovane polese, Klapció Alice, uscita fresca dai battelli de]L liceo Con le reminiscenze de m burla John Buckland Wright (Gran ßretagna): «Spiaggia» (dettaglio) La classe, che stava studiando il «Cinque Maggio!», canticchiandolo sull’aria di «Avanti e in sdire», zittì iper un istante. «Accidenti iati M-anzomii» — sbottò un ragazzo — «avrebbe fatto meglio a non nascere mai». «Beh» — ribattè un altro — «sarebbe stato lo stesso se Napoleone non fosse esistito. Pensa quante pagine dii storia in meno da studiare di sarebbero». — «'Caro mio» — saltò su una ragazzina tutta pepe — «tu dimentichi la differenza che passa dallo studiare storia con il professor Martini e studiare letteratura con quell’anlii palico del professor Giacomi'». «Ha Taglione Lucian a» — disse un. altro — «il professor Giacomi è insopportabile, duro come ài sasso, non si ‘lascierebbe scappare un bell voto neanche a tirarglielo fuori con ile tenaglie». «Già» — incalzò Luciana — «ieri quel bellimbusto mii ehi ama fuori e pretende che io gli sappia diro vita, morte e miracoli dèi Tasso; ma cosa crede lui, che abbiamo solo letteratura da studiare ? Intanto mi ha schiaffato una bolla insufficienza...» «Ho un’idba !i» — gridò Claudio, un ragazzo che era sempre pronto a combinare 'qualche birichinata. «Fiaccàamiogli, una burla, così oi vendicheremo dii tutte le pione ohe ci, fa soffrire con quella sua dannata materia!». «Tu’ sei mattoi» — '(fisse iMaiiiia — «non è belilo prendere (in giro d professori». «Ma va lai» — canzonò iCilaudiio — «non fare la saggia, ti prego!» «(Beh, in che cosa consisterebbe questa burla?» — chiesero gli altri incuriositi. «Semplicissimo» — dichiarò Claudio con aria di superiorità — «ora vi spiego. C’è qui fuori, in corridoio, una sedia che zoppica di una gamba; ài belilo è che non ciij si (accorge fintanto >che non ci sii siede sopra, ma allora sì che il risveglio è brusco-!» — e proruppe in una risata. «Basta scambiarla con quella ideila cattedra» — prosegui — «per assistere a uno spettacoloso capitombolo di quella zucca pelata del professor Giacomi. Clic ve ne pare? Nun è una bella idea?'» — chiese tutto fiero della sua astuzia. «Ma» — notò timidamente una ragazza — «ài professore si accorgerà che siamo staiti noi e allora là punizione sarà terribile». «Macché» — disse Claudio — «corno vuoi che se ne accorga. Se la sedia si rompe non -è mica causa nostra». «Giusto» — appoggiò un altro, cui sorrideva ili dea dii farla a 'quel hel tipo- di professore che ce il’aveva con lui. «Non può accusarci dii nilenite, àn 'quanto non potrebbe provare la nostra colpa, e poi siate sicuri che non parlerà per non apparire ridicolo di fronte agli altri insegnanti!». I ragazzzi scambiarono iin un baleno le sedie. In quel momento squillò il campanello, dandot ài segnale d’inizio della siesta ora. La terza liceo attendeva 'trepidante il professore. Specialmente le ragazze sentivano una certa paura e persino d maschi provavano un pò d’ansia. L’insegnante entrò in classe e, dopo aver risposto con ili capo al saluto della alasse, che al suo arrivo era balzata in piedi, si diresse verso la cattedra. Posò il registro sul tavolo e sedette, o meglio, ruzzolò giù dia! podilo, andando .a sbattere sui piedi del 'Cavaliétto che reggeva da lavagna. Questa si rovescilo, colpendolo violentemente alla testa. Un grido si levò nell’aula. Alcuni si precipitarono verso il professore per -togliergli di dosso la lavagna. Egli giaceva svenuto a (terra mentre un rivolo dii sangue gli colava dalla fronte. Alcune ragazze cominci aromo a piangere e tutti si aff accenda vano attorno al corpo inanimato senza saper decd-dèire sul da farsi-. In quel momento ài bidello, che aveva inteso quel frastuono', allungò la testa attraverso ila porta e, reso-si conto dell’accaduto, corse -ad avvisare la direzione. In meno di mezz’ora ài professore era già ailFospedale. Quel giorno gli alunni della terza uscirono dia scuola, ma anziché precipitarsi, come al solito, allegri verso casa, ai riunirono, mogi mogi, ingruppo. «Cosa facàamo?» — si chiesero. cć-Povero professore» — singhiozzò Maria. — «Ve Lave va detto di non fare scherzi. Vanno sempre -a finir male .«Ma chi poteva prevedìere una simile fine. Quella maledetta lavagna!» — disse Claudio mortificato. «Ora inutile star qui a piagnucolare» — fece eco Gianna — «tentiamo piuttosto di fare qualcosa. Potremmo anche andare a vedere talFtaspiedale». Tutti 'approvarono -e insieme vi -si diressero. I ragazzi sentivano un cocente rimorso e temevano che serie conseguenze potessero -derivare per il professore dia queU’iincidemte. Claudio aveva un nodo in gola, ben sapendo dii essere la causa principiale -dell’accaduto. A:l’ospedale -appresero che ,i.l do!tore non s’era -ancora pronunciato, ma che, adì ogni modo', si sperava fosse nulla di grave. Dii comune accordo rrnviiaromo la visita a quando sarebbe stata loro permessa. Intanto -decisero di- informarsi giornalmente sullo stato di salute del professore e di mandargli deii regali. Un giorno, finalmente, i ragazzi seppero ohe il professore stava meglio e che, pertanto, potevano fargli1 visita. Si guardarono l’un Faltro emozionati ; non avevano ài coraggio -dii presentarsi all’insegnante, che mai avrebbe pensato ad lessi -come ai veri colpevoli della sua disavventura. «Sentite ragazzi» — disse Claudio — «io n-on me la sento idi fare il viigliacoo. Mi dispiace tanto per quanto è accaduto e devo riparare, -aimen-o àn parte, a quanto ho commesso». «Non sei solo tu il colpevole,» — gli risposero àn coro — «tutti eravamo dfaccordb e tutti dobbiamo anche p-a-gaTe. Confesseremo -tutto e chiederemo -perdono». Così deciso, si incamminarono per i corridori -dell’ospedi le e, giunti al n. 6, bussarono'. Il professore, iche era stato avvisato del loro arrivo, 1 invitò ad entrare e li accolse con un sorriso. I ragazzi affollarono in silenzio la piccola cameretta. Claudio, pallido, si fece avanti, salutando per tutti e disse, esitante: «Professore,... ào,. *. noi,...», ma non potè proseguire. Gli occhi gli si inumidirono di lacrime. Il professore lo guardò bonariamente e, posandogli una mano- sul capo, disse: «Basta così, Claudio, temevo ohe non avreste par lato». Aveva compreso e perdonato. G. A. NASCONDE ÜN SEGRETO LA CELLA DIPISCIOTTA PliscölcitJfca quando era braccio, destro di 'Gdluliiatno «Hanno ammazzato Pisciotta/», gridavano a squarciagola gli strillo-ni per le vie di Palermo. E i giornali andarono a ruba. «L9hanno ammazzato ... Era nero, giallo e gonfio il Corpo di mio figlio, Vhanno ammazzato/», fu udita gridare Rosaria Lombardi, la madre del bandito, uscendo dalVUcciardo-ne, il carcere della capitale siciliana. La notizia percorse fulminea ogni angolo della Sicilia, portando con se un’aria di mistero, come misteriosa fu sempre la figura del bandito di Montelepre e dei suoi compari. Ad avallare questa prima, spontanea im~ pressione contribuirono le strane circostanze che avevano accompagnato la scomparsa di quell’uomo che, per anni, aveva riempito delle sue gesta criminali le contrade dell’isola. Si parlo’ subito di assassinio, di avvelenamento! La gente di quella terra passionale e primitiva, ma smaliziata e intelligente che, quasi quasi, si annoia se ogni tanto non ci scappa un morto magari per via di una bella ragazza, fu persuasa che dietro il cadavere del bandito si nascondeva qualcosa di indefinitamente misterioso e tragico, qualcosa di poco pulito, insomma, che accompagna sempre la morte di certe persone che, si crede, la sappiano lunga su qualche affare. Con Gaspare Pisciotta scompare, infatti, una figura caratteristica, resasi tristamente nota nella vita randagia dei boschi e fra gli agguati, uno dei principali protagonisti della tenebrosa vicenda del bandito Giuliano e dei suoi fuorilegge. Chi infatti non ricorda quanto terrore, quanti inicubi abbiano dato alle genti della Sicilia e non della Sicilia soltanto, le scorribande, finite sempre nel sangue, del più famoso bandito di lutti i tempi? E chi non ricordi certi legami della sua associazione a delinquere con ben determinati ambienti della «mafia.)) siciliana e della vita politica italiana? La gente e convinta che l’ex braccio destro di Giuliano e, più tardi, suo carnefice la sapesse lunga su certi affari poco chiari che, rivelati al-l’opir^ione pubblica, (sarebbero di\ spiaciuti a qualche pezzo grosso della classe dirigente italiana. Si ricordi a tale riguardo che il luogotenente di Giuliano al processo di Viterbo aveva fatto \compromettenti dichiarazioni, esibendo fra Coltro un attestato di benemerenza dell’attuale Primo ministro, Mario Sceiba. Chi l’ha ucciso? Continuano gli intrighi, le minaccie, i ricatti di una catena di complicità, vicine e lontane, fra uomini senza scrupoli - E’ la dura realtà della Sicilia dominata da forze oscure Sarà bene menzionare, poi, la misteriosa scomparsa di certe persone, i cui addentellati con la banda dì Giuliano e con determinati ambienti politici siciliani erano ben noti, Ecco alcuni casi : Non molto tempo fa l’avvocato palermitano, Rodolfo Giglio fu trovato Cadavere in un pozzo. Egli era ritenuto per certo il possessore del famoso memoriale di Giuliano, nel quale, secondo le dichiarazioni dello stesso Pisciotta a Viterbo, era contenuta una dettagliata documentazione dei legami esistenti fra Giuliano e certe personalità molto in vista. Qualche mesa fa, moriva in circostanze rimasta tuttora misteriose l’ex deputato monarchico all’assein-bléa regionale jsiciliana, Cusumano Geloso, i cui rapporti con la banda di Montelepre erano stati svelati pure a Viterbo. Tutte queste strane scomparse, e quella recente di Pisciotta hanno riportato a galla retroscena, intuibili più che palesi. Come abbiamo detto Pisciotta parlò un pò troppo al processo per la strage di Portello della Ginèstra, facendo nomi di complici e mandanti e citando circostanze molto compromettenti. Ora la sua morte è avvenuta improvvisamente soltanto un mese circa prima dell’esame in appello del suo ricorso, avverso alla sentenza di Viterbo. E’ evidente che qualcuno temeva che Pisciotta avrebbe parlato ancora e forse p\iù chiaramente. L’opinione pubblica è persuasa che Pisciotta, come prima Giuliano, l’avvocato Giglio <3 l’ex deputato Cusumano, sia stato da, anche in carcere, continua a essere lo strumento di chi continua, inafferrabile, a manovrare nell’ombra. Gaspare Pisciotta à ora sotterra, seppellito a qualche metro di distanza della sua vittima. Giuliano, nel piccolo cimitero di Montelepre. L’ha seguito nella tomba a breve distanza di tempo. E’ finito come lui, colpito dalla stessa mano omicida che aveva mosso la sua. Stavolta è toccata a lui, come toccherà poi certamente al suo uccisore. Non c’è più scampo per chi si fa impigliare nelle maglie di quel potere occulto. Chi sarà ora di turno? Rimane in vita ancora quel tale Pasquale Scior-tino che, il solo tra i banditi rinchiusi, sa molte cose (forse anche il mistero della morte di Pisciotta!) e che potrebbe cantare. Ma vorrà, n più semplicimente, potrà farlo in tempo? La risposta è ancor chiusa nel segreto della sua cella; e non sarebbe affatto strano che ora toccasse a lui di morire! «Compagni miei, mi hanno avvelenato. La mia vita è finita, state attenti voi adesso», ha ammonito Pisciotta due suoi complici, Frank Marmino e Antonio Terranova, che lo trasportavano dalla cella in infermeria. Se Pisciotta ha parlato così vuol dire che sapeva di poterlo dire. Dopo la sua morte continuano gli intrighi, le minacce, i ricatti di quella ininterrotta catena di complicità, immediate e più lontane, della quids si-serre gente furba e senza scrupoli per spadroneggiare della vita e 'Msciotta e Giuliano a Momtetapre soppresso per mano delle medesime persone. Pisciotta fu incaricato di uccidere Giuliano e per questo si ebbe un certificato di benemerenza da Sceiba. Di conseguenza la sapeva lunga su tutta la faccenda e nulla di strano può $>mbrar'e che unpltro della banda, suo compagno di carcere, sia stato mandatario della sua soppressione. Tanto più che la ban- degli averi degli uomini, al di fuori e al di sopra di ogni potere costituito e di ogni legge. Questa è la dura e spietata realtà della Sicilia, di una terra sfruttata e infestata di paurose storie di sangue e di ferocia, dove il potere si manifesta come strumento di sopraffazione e di dominio di una fazione, rappresentante le forza più retrogradi della società. R1DEJ£ centriate nella produzione mondiale Essi hanno prodotto infatti, nei 1952, il 21% detta produzione mondiale dì cereali, it 48% di cotone, il 32% di rayon, it 37% di carbone, iì 54% di petrolio, il 45% di energia elettrica, il 48% di acciaio, il 63% di alluminio, il 75% di veicoli a motore, eco. Aumentata è pure la produzione dell’industrija alimentare. Netta compilazione di tali percentuali non si è tenuto conto del-l’URSS, della Cina Popolare e de! paesi satelliti del blocco sovietico. ANCORA NON BASTA La produzione automobilistica ha raggiunto nel 1952 Ite 7.845.000 unità, 5 milioni e 224 mila in più del 1933. Primeggiano gli USA con 5.538.558 macchine, seguiti da Gran Bretagna (689.658), Francia (500.258) e Germania (411.290). Gli Stati Uniti sono in testa anche nella costruzione dii nuovi alloggi (1.127.000). Seconda viene la Germania occidentale (408.600), quindi Gran Bretagna (248.319), Giappone (235.307), Francia (103.651), Italia (91.293) e Svizzera (22.305). Cifre veramente imponenti, come si vede, ma ohe sono ancora lungi dall’essere suffacenti a soddisfare, anche modestamente, le necessità della gente. Paesi sovraffoTLati, come ad esempio ITndia, e quelli coloniali e semicolon tali figurano la statistica con cifre irrilevanti A contrasto di quanto detto per questi ultimi paesi apprendiamo OaH’annuariO che, negli Stati Uniti d’America, esistevano, già nel 1951, 45 milioni e 636 mila telefoni, vale a dire uno su ogni tre abitanti ! La Gran Bretagna ne conta 5.664.025, la Germania occidentale 2 milioni e 700 mila, Ila Francia 2 milioni e 521 mila, Kit alla 1 milione e 304 mila, mentire la Birmania possiede soltanto 84 telefoni e la parte settentrionale delTisOla Borneo addirittura soli 28. Al di là di ogni considerazione, l’annuario ha dimostrato che, nonostante le risorse deila terra non siano ancora sfruttate e suddivise più equamente, il progresso si fa rapidamente strada in ogni parte del mondo e che la sua avanzata è destinata a travolgere, in tempo relativamente breve, ogni ostacolo che volesse impedire alle regioni e ai popoli più arretrati e sfruttati di emanciparsi. b. a. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodlstria Prabblfeatì®»« antorhcgata IL SALTO DEI CANGURI New York, marzo — E’ apparso recentemente rannuario statistico delI’ONU, contenente materiale statistico riguardante la posizione del mondo, un’opera imponente, che ha richiesto un lungo e difficile lavoro. QUANTI SIAMO Dall’animuairio risulta che la popolazione terrestre ammontava complessivamente, a metà 1952, a un totale di circia 2 miliardi e 500 milioni (quii esclusa la popolazione dell’Unione Sovietica) così distribuito per continenti: Europa, 400 milioni (81 abitanti per kmq) ; Asia, 1.300 milioni (48 abitanti per kmq) ; Americhe, 340 milioni (8 abitanti per kmq); Africa, 200 milioni (7 a-bitaniti per kmq.) e Oceania, 13 mi- ( Nostro' servizio) LUBIANA —■ marzo. A Saša Do-brila, accanto al cui nome è scritto, in un libro sulla cinematografia jugoslava, «E creatore del film a pupazzi sloveno», non ho chiesto un incontro fisso per un’intervista. Siamo amici. 'Spesso mi capita di sorbire, ospite del mio caro «Disney» il buon the che la madre sua prepara, mentre il genitore paria di caccia e la cagna mette il disordine in casa. Gli incontri sono frequenti. Saša, ogni volita che. si sta insieme mi parla del suo collettivo, la «Triglav», dei programmi, delle nuove idee, delle prospettive delia cinematografia slovena. Di sè, neppure una parola. Un giorno negli studi dl Trnovo stavo per chiedergli informazioni su quelle marionette che avevo visto sul suo tavolo. Cambiò subito argomento e dovetti rinunciare. Più tardi ebbi fortuna e ottenni risposta : — L’ultimo film, che ho cominciato da poco, ha per titolo «I due gatti». H primo fu «Ammazzasettei», nel 1950, appena tornato dalle armi. — Come tdi venne l’idea dei pupazzi?. — Volevo fare cartoni animati, ma costa troppo. Con i pupazzi si hanno meno spese e l’effetto è pure attraente. In Slovenia è, poi, una novità. Qualcuno doveva pur iniziare... Il mio secondo film fu «Il Cavaliere e la cesta» (Vitez in koš) ed ebbe grande successo' persino nella Germania occidentale. VENDETTA Una giovane maestra dii scuota venne fermata da un vigile per aver proseguito la sua strada in auto quando il semaforo segnava rosso. Le venne consegnato un biglietto', col quale avrebbe dovuto presentarsi al comando dei vigili il jriiomo seguente. Si presentò invece subito, esprimendo il desiderio che U suo caso fosse esaminato dato ebe aveva lezione, e non poteva permettersi di arrivare in ritardo. «Ah!» disse l’uffici ale dii servìzio. «Voi siete una maestra? Da anni desidero di avere una maestra in questo comando. Voi esaudite finalmente il mio desiderio. Ora», urlò minacciosamente «sedetevi 11, e sari vete cinquecento volte: Sono passata con la macchina quando 111 semaforo segnava rosso!'» Tra parentesi devo sottolineare che le pellicole di Saša Dobrila si sono acquistate larga simpatia non soltanto per gli spunti esilaranti, per le situazioni spassose e per i personaggi simpaticissimi, ma anche e sopratutto peir quella fine, delicata satira che castiga le manifestazioni negative ed esalta il bene con profondo senso della misura e della pedagogia. Lascio ora la parola nuovamente a Saša: — Il terzo film, incompiuto, ha per titolo «I quattro gradassi». Manca poco perchè sia finito'. Si fratta di alcuni ritocchi, ma dmltanto ho messo mano al quarto, quello dei gatti. L’idea è stata di Crt Skodlar, il noto collaboratore del Teatro delle marionette di Lubiana. — La trama? ubriacandosi. Mefite in azione il grammofono, preme le zampetto sul dilisco facendone scaturire strane melodie, quindi scaglia di disco sul pianoforte, si mette a camminare sui tasti e, finalmente, si trova a specchiarsi dentro un lucido vaso, che riflette ... uno, due, tre, quattro gatti. La stanza comincia a girare. Dal vaso, i gatti-immagini fanno u-na terribile smorfia. Il gattino di pelle, vivificato, miagola atterrito. Lo studente si sveglia di soprassalto. Afferra una bottiglia idi' liquore per bere, ma ci ripensa e la getta via. Si lava, prende gli sci e la scena finale presenta uno sciatore correre felice lungo i candidi pandi! della montagna». La pellicola (trecento metri, undici minuti) sarà pronta fra tre mesi e sarà ripresa in ambienti e Un’inquadratura del film «I quattro gradassi» — Eccotela in breve: din casa di uno studente si balla, si danza e si beve. Tutti si agitano, si muovono. Soltanto un gattino, seduto sul pilaf noforte, è calmo, ma è un pupazzo di pelle. Quando i convitati, ubriachi tutti, sfollano la sala, lo studente va a letto, ma ha un sonno agitato. Le agitazioni hanno un riflesso sul gattino dii pelle che, ad un tratto, diventa vivo, comincia a far scherzi', balla, vuota i bicchieri grandezze naturali. — Il film a pupazzi — continua Saša — è quello che costa di meno e piace assali. Da quando abbiamo cominciato a lavorare per soddisfar-re alla mia curiosità di particolari, abbiamo cambiato per ben cinque volte la sede del laboratorio. Ora dipendiamo dalla sezione cortometraggi della «Triglav film», ma ho avanzato l’idea di creare una sezione autonoma. PUPAZZI IN FILM per educare i giovani MONDO IN CIFRE DNA NOVITÀ' CHE INCONTRA SEMPRE PIO' FAVORE TRA IL PUBBLICO Dalle "Mille e una nolle,, la lampada di aladino-27 -dì! i/onm Difttwtm ess* mum ou imo w(wc*ìf-f: musš&cma m a mm Mtimzm... m mt# sm* Ili misi §|{ t$mm & smine u mnrmo Wiriest, CQSf $t empz m $ m. n vunu Lmiwmm VSClfCK « «3H->rmrù-ftm,7. 5i*> SPLìmiM PPKUZV, iff i, VERmr ff? m* "mam 18 .s-m cm» sp mar# sposg j. mRwmtffm*.