ANNO XXV. Capodistria, 16 Agosto 1891. N. 16 LA PRO P C DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e qua-Irimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Ci scrivono e pubblichiamo : UNA CITTÀ SOMMERSA Con queste lugubri parole il 'Bollettino della Società geografica italiana* del mese di gennaio p. p. pag. 56. ci oltre una notizia istriana. Dalle parole del Bollettino che riporteremo in calce, e da quelle del Kandler. sembra trattarsi della sommersione di due diverse città, e ciò perchè la città del «Bollettino" fu vista nelle acque di Pola e non in quelle di Rovigno, ove un dì sorgeva l'isola di Cissa coli'omonima città come scrive in proposito il Kaudler di cui cito le stesse sue parole : *) ,L'isola di Cissa, che era poco distante dal S. „ Andrea di Sera (ora proprietà del sig. cav. Hùtterof), u6. Iti secondo; 14, di terz« 2. Non esaminati 1. Rimandati ad altro esame, .">. Visto che in un istituto di primo impianto si è soliti di chiudere benignamente un occhio, il progresso non è molto, specie se si considera il numero significante di 17 allievi che durante 1' anno presero il volo. Ohe sia anche questa una conseguenza dello spròden Boden? Passiamo ad altro. Secondo la patria gli scolari così erano divisi — di Pola 44. del Litorale 39, da altri paesi della Cisleitania Ó, dall'estero (dal Regno d'Italia) 1. — Secondo la lingua materna: 11 tedeschi. 66 italiani, 11 croati, 2 sloveni. Si aggiunga quest'altra circostanza. Di veri tedeschi, per patria non ce n'è forse neppur uno; tutti i luoghi indicati sono in massima parte istriani o dalmatini, o del Cragno. Ed ecco un'altra volta con la statistica alla mano preponderante anche a Pola, città eminentemente italiana, la cultura e la lingua nostra. Sessantasei italiani in faccia a 13 slavi, e a il tedeschi? Ed è per undici tedeschi, che a Pola si mantiene un ginnasio tedesco? Ed è questo il vantato concorso delle famiglie numerosissime d'impiegati e militari sperato dal Direttore? Il quale alla chiusa delle sue note statistiche, da persona colta quale è, apre i vanni ad un secondo volo lirico, e scrive essere l'edifìzio scolastico, piantato su di un suolo storico, a pochi passi dalla Porta Gemina, con una via dinanzi per cui si a- scendeva al Campidoglio, e da quasi tutte le finestre potersi ammirare il celebre anfiteatro. — «Così, conchiude l'autore, per la stessa sua posizione l'edifìzio pare destinato ad un istituto che deve infondere negli scolari lo spirito della classica antichità." Non vi ha dubbio potere gli eruditi e colti tedeschi far apprezzare come noi, ed oggi forse meglio di noi. la grandezza romana ; in ciò I-talia e Germania vanno di un passo, e sono sorelle. Ma rimane sempre un grande ostacolo; la difficoltà della lingua straniera da superare, e la ripugnanza naturale, quasi invincibile pei nostri ragazzi a iibersegare Zizero come barbaramente di-cevasi una volta nel ginnasio tedesco a Capodistria, in una lingua, profonda quanto vuoisi e dotta, ma non nostra. Pola poi, se si trova su di un terreno storico, romano, ha sempre una storia, storia eminentemente istriana dopo la caduta dell'impero. Pelle vie di Pola passeggiò muto e peusoso il più grande poeta d'Italia, e dalle alture di Pola vide il loco varo nell'antica necropoli e di là da quello il Quarnaro ..che Italia chiude e i suoi termini bagna" e Pola fu per secoli a capo della regione per affermare contro San Marco la sua indipendenza; e le sue acque furono bagnate di sangue fraterno, nella storica lotta tra Venezia e Genova; e per le sue vie tumultuarono i Sergi ed i Gionatasi : prova questa pur troppo la più convincente della nostra italianità, non aliena dallo spirito di parte in nessun lembo di terra abitata dai nepoti di Romolo. Vorranno e potranno anche tutto questo rilevare i docenti nel ginnasio tedesco di Pola; e ne trarranno validi argomenti per la formazione del nostro carattere, e per quel largo e storico esame del pensiero italico, senza di cui lo studio dell'antichità, non è che vana scienza di cocci e di pentole rotte ? Ne dubito alquanto, e perciò finisco anch'io con un voto. Si faccia e presto ragione ai diritti della cittadinanza di Pola, con l'applicazione delle leggi dello Stato che garantisce ad ogni popolo la sua nazionalità, e venga presto il giorno, felice giorno, in cui non solo la corda, ma si spezzerà in due il battaglio che chiama a Pola, i nepoti di Augusto, e dei Sergi, ad apprendere la lingua di Roma con la lingua d'Arminio. Finché questo non avverrà la terra istriana sarà da per tutto così a Pola come a Pisino. pel ginnasio tedesco, un terreno sterile e duro. Èin spróder Boden. P. T.