Marcello SCRIGNAR* " Archivio di Stato di Trieste Il sito web dell'IIAS e il progetto della versione online del breve dizionario di terminologia archivistica SCRIGNAR, Mafcello, The IIAS Web Site and the Project of the Online Version of the IIAS Short Dictionary of Archival Terminology. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 37-44. Original in Italian, abstract in English, Italian and Slovenian The paper points out some problems in designing and realising a web site, focusing on web sites dedicated to the archives, and the technical solutions adopted during the realisation of the IIAS web sites are given. The IIAS web site is showed in details, and browsed to explain its structure. SCRIGNAR, Marcello, Il sito web dell'IIAS e il progetto della versione online del breve dizionario di terminologia archivistica. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 37-44. L'articolo tratta di alcuniproblemi diproget-tazione e realizzazione di siti web, in partico-lar modo di siti web di realta archivistiche, e delle soluzioni tecniche adottate nella realiz-zazione del sito web dell'IIAS. Il sito web dell'IIAS viene analizzato nel dettaglio e spiega-ta la sua struttura. SCRIGNAR, Marcello, Spletna stran Mednarodnega Inštituta Arhivskih Znanosti Maribor - Trst (MIAZ) in projekt inačice kratkega slovarja arhivske terminologije. Atlanti, Zv. 18, Trst 2008, str. 37-44. V prispevku so prikazana nekatera vprašanja v oblikovanja in končne postavitve spletne strani, še posebej v tem primeru, ko gre za spletno stran, ki je namenjena arhivski dejavnosti in h kateri so dodane tehnične novosti, ki so bile sprejete v procesu nastajanja spletne strani. Spletna stran MIAZ je prikazana v detajlih in z listanjem po njej vidimo njeno strukturo. Per qualsiasi istituzione culturale che voglia darsi una certa di visibilita la creazione di un proprio sito web e diventata ormai una necessita imprescindibile. Molto spesso pero la creazione di un sito puo rappresentare un'impresa molto ardua per istituzioni di dimensioni medio piccole a causa di scarse disponibilita finanziarie, limitate conoscenze tecni-che, carenze organizzative e progettuali, etc. Cosi dopo l'entusiasmo iniziale i risultati possono essere piut-tosto deludenti: invece di un vero portale per la cultura il sito diven-ta una semplice vetrina di autopresentazione con poche pagine stati-che, molto formale e di scarsa utilita per l'utente. Gli errori in cui si puo incappare sono molteplici: • Mancanza di chiarezza riguardo alla mission dell'istituzione cui il sito si riferisce con inevitabile ripercuotersi in progetti confusi e di scarsa usabilita. • Poca attenzione alla natura interattiva e ipertestuale del sito web; nella creazione di contenuti per internet va tenuto conto della specificita del mezzo e pertanto la scrittura dei contenuti web non puo essere ridotta alla semplice trasposizione in rete di testi scritti per la carta stampata. • Sottovalutazione degli aspetti organizzativi del progetto e della necessaria interazione fra le diverse professionalita coinvolte, con particolare riguardo ai rapporti fra gli editors dei contenu-ti e i progettisti. • Carenza di prospettiva sul lungo termine. Un sito web e un progetto in divenire che necessita, dopo la sua realizzazione, di continua assistenza e aggiornamento. • Scarsa sensibilita verso le opportunita offerte dalle nuove tec-nologie da parte degli operatori culturali che impedisce talvol-ta di sfruttare appieno le possibilita offerte dalle nuove tecno-logie. A tutto cio deve poi aggiungersi nella stragrande maggioranza dei casi la cronica carenza di finanziamenti che pone forti impedi-menti all'attuazione anche del piu modesto dei progetti. Non vanno poi dimenticati, nel caso di istituzioni culturali che fanno parte di una Pubblica Amministrazione, i problemi derivanti dai vincoli di legge riguardanti I'accessibilita dei siti web con tutte le relative ricadute progettuali (e i costi relativi^). Fortunatamente pero, la stessa tecnologia del web che crea questa complessita fornisce ora anche gli strumenti per gestirla, (al-meno in parte^). Negli ultimi anni si e posta notevole attenzione ai problemi relativi alla gestione dei siti web e sono oggi disponibili numerosi strumenti in grado di supportare progettisti, web masters, editors , etc^; portali anche di notevole complessita sono oggi facilmente progettati e gestiti tramite Content Management Systems (CMS), ovvero applicazioni web che permettono di creare e gestire interi siti senza la necessita di conoscere l'HTML o altri linguaggi di program-mazione (fig1 bis). Fig. 1 Back end per la gestione del sito dell'IIAS costruito con il CMS Typo3 Gli editors possono cosi essere svincolati dalla stretta dipen-denza nei confronti delle professionalita tecniche permettendo di ri-dare centralita ai contenuti piuttosto che agli aspetti tecnici. La maggioranza di questi strumenti per la creazione di siti web e open source, free, con comunita di sviluppatori molto attive alle spale e quindi con buone garanzie di supporto e aggiornamento per il futuro. Grazie a questi strumenti sono superate molte difficolta tecni-che ma rimane comunque indispensabile per progettisti e creatori di contenuti una buona base di conoscenza dell' ergonomia di un sito web. Nel 2007, dopo un primo esperimento di creazione di un piccolo sito web, per l'International Institute of Archival Science, basato su tradizionali pagine statiche html, in cui si e dovuto fronteggiare tutte le difficolta suaccennate, si e deciso il refactoring del sito utiliz-zando un CMS. A tal fine sono stati sperimentati diversi CMS open source, come Joomla, Typolight e Typo3. L'intento era di trovare un'applicazione che permettesse la massima flessibilita senza sacrificare la usabilita. Dapprima ci si e orientati su progetti piu semplici come Joomla e Typolight che ga-rantivano una grande facilita d'uso anche se non offrivano sempre tutte le funzionalita e caratteristiche richieste. In particolare era fondamentale: • il supporto per siti multilingue, • la possibilita di creare siti accessibili secondo le direttive della cosiddetta legge "Stanca" • template facilmente personalizzabili Dopo alcune prove effettuate sulla rete locale dell'Archivio di Stato di Trieste, Joomla, uno dei piu noti CMS attualmente in circo-lazione, ha mostrato subito il suo limite piu evidente: piu che uno strumento per la creazione di siti web tradizionali si e rivelato una piattaforma per la gestione di blog; inoltre si e mostrato carente dal punto di vista dell'accessibilita. Il piu recente e meno noto Typolight invece sembrava avere gran parte dei requisiti necessari e la semplicita d'uso richiesta, ma quando e arrivati momento del deployment dell'applicazione su un server di hosting ci si e resi conto di una difficolta insormontabile, almeno qui in Italia: quasi nessuno dei provider italiani di servizi di hosting fornisce il supporto per PHP 5, il linguaggio di scripting in cui e scritto Typolight; la pubblicazione del sito con questo CMS avrebbe quindi richiesto l'allestimento di un proprio server web (housing) con conseguente levitazione dei costi e degli oneri di ge-stione. Di conseguenza non restava che ripiegare su Typo3, un CMS di classe enterprise, scritto in PHP 4, di notevole complessita ma molto versatile e potente, tanto da poter essere considerato non solo un CMS ma un vero e proprio framework di sviluppo. In genere qualsiasi CMS richiede in fase di configurazione e installazione conoscenze tecniche non banali; tali difficolta vengono pero poi ripagate dalla semplicita di gestione e manutenzione del sito. Nel caso di Typo3, trattandosi di un CMS di classe enterprise, ovvero indicato per la costruzione di grandi portali, tale complessita era pero particolarmente accentuata. In particolare destava qualche perplessita la curva di apprendi-mento di Typoscript un vero e proprio inguaggio di configurazione dedicato la cui conoscenza era indispensabile per sfruttare a fondo le innumerevoli possibilita offerte da Typo3. Fig. 2 Home page del sito dell'IIAS Ma poi, alla prova dei fatti, I'utilizzo di Typoscript si e rivelato 3iu semplice del previsto grazie alla copiosa documentazione reperi-bile in rete e al supporto fornito dalle varie comunita di sviluppato- ri. A fronte di queste difficolta iniziali Typo3 si e poi rivelato uno strumento molto potente, in grado di soddisfare esigenze di persona-lizzazione di ogni tipo e capace di fornire funzionalita che se imple-mentate direttamente da uno sviluppatore richiederebbero la scrittu-ra di centinaia di righe di codice. Grazie alla struttura modulare di questo content management system e infatti possibile aggiungere facilmente al proprio sito nuove funzionalita tramite l'installazione di estensioni ad hoc; ci sono esten-sioni per ogni tipo di esigenza: dai moduli per la gestione delle news, alle photogallery, all'accesso a basi di dati esterne, etc^ Il sito El-®llAS !.....Q Home ij-QOil slamQ Ö-Q Mttviti Ö -Q Pubhilcaziorl ■ -[^unks ■Q Mappa del slto H -Q News ^.....Q RJcerca ■QGeriwal Record Storage Page ^nedta ■ Q FEUsers ^ Reload the Iree from server © Fig. 3 Struttura del sito (vista dal back end) La facilita con cui e possibile pubblicare contenuti in un sito web che si serve di strumenti come i CMS non deve indurre a sotto-valutare l'importanza della scelta dei contenuti da pubblicare e la loro collocazione e posizionamento all'interno della struttura del sito stesso. Anzi, proprio in virtu della possibilita offerta dai CMS di crea-re e gestire grandi quantita di informazioni diventa fondamentale non perdere di vista la qualita dell'informazione. Sotto quest'aspetto sono state di notevole aiuto nell'elaborare la struttura del sito IIAS le indicazioni P. Feliciati in "Manuale per la qualita dei siti web pubblici culturali". Feliciati propone un approccio basato sul metodo dei design pattern, un metodo formale di progettazione sviluppato alla fine de-gli anni Settanta da Christopher Alexander. Per "design pattern" si intende "una soluzione consolidata a un problema ricorrente in un contesto specifico" creata a partire da tre elementi: contesto, problema, soluzione. Tale tipo di approccio consente, a prescindere dalla soluzione tecnica adottata, di creare un siti web altamente usabili perche basati su soluzioni gia sperimentate, ormai diventate prassi comune e so-prattutto corrispondenti alle aspettative di chi visita per la prima volta un sito web. Basandosi su un'approccio di questo genere si e quindi elaborata una struttura del sito web dell'IlAS basata su 5 sezioni principa-li: • Home page • Chi siamo • Attivita • Pubblicazioni • News • Links • Mappa del sito • Ricerca Se si escludono le pagine di supporto alla navigazione le sezio-ni di maggior interesse sono quelle dedicate alla presentazione del-l'lstituto (Chi siamo), alle attivita dello IIAS e le sue pubblicazioni. Navigando all'interno della sezione "Chi siamo" si possono consultare diverse pagine dedicate alla descrizione della mission del-l'Istituto, allo Statuto dello IIAS nonche la composizione degli organi sociali; e possibile inoltre scorrere i curriculum dei singoli membri dell'Istituto stesso. Fig. 4 Pagina dedicata alla IIAS Autumn School Nella sezione "pubblicazioni" e invece possibile reperire infor-mazioni ed eventualmente effettuare il downoad dei progetti editoriali a cura dell'Istituto e delle pubblicazioni dei membri. La sezione piu interessante dal punto di vista scientifico e sicu-ramente quella dedicata alle attivita dell'IIAS. In questa parte del sito, di sicuro interesse per gli studiosi sono le pagine dedicate ai programmi e agli atti dei convegni passati di cui e possibile anche scaricare la versione stampabile in formato PDF. Qui e anche possibile visionare, cosa che fara certamente piacere agli ex congressisti, le photogallery delle scorse edizioni. Si trovano qui anche le pagine dedicate alla IIAS Autumn School e ai relativi programmi di studio. Navigando nella sezione delle attivita e possibile anche consul-tare la sottosezione del progetto del "glossario internazionale di termini archivistici", uno strumento di consultazione messo a disposi-zione di tutti gli studiosi di archivistica, che probabilmente costituisce uno dei contributi scientifici piu originali del sito web dello IIAS. L'integrazione di questo progetto all'interno dell'architettura di un CMS come Typo3 e stata possibile grazie all'utilizzo della DB_inte-gration di M.Lorenzutti, un'estensione di Typo3 che permette l'ac-cesso e l'interrogazione tramite SQL di basi di dati esterne. Pure in questo caso Typo3 si e dimostrato all'altezza dimo-strando di avere un'ottimo supporto per l'internazionalizzazione; anche senza impostare il character set del sito su l'unicode-UTF8, la visualizzazione dei caratteri di lingue non latine, come il cirillico e il greco, e risultata corretta grazie a funzionalita interne all'applicazione che sono in grado di convertire i caratteri non standard nel corri-spondente codice esadecimale. Il progetto del dizionario e stato implementato all'interno del-l'enviroment di Typo3 corredandolo anche degli opportuni stru-menti gestionali. Quindi oltre alle pagine per le ricerche normalmente accessibili dall'utente sono raggiungibili dai back-end users, ovvero dagli amministratori del sito, i moduli che permettono di aggiornare la base dati dei termini archivistici tramite funzioni di modifica, can-cellazione e immissione di nuovi record. La struttura della base dati creata in Mysql e piuttosto sempli-ce: 3 tabelle di cui 2 sono correlate con una relazione uno a molti; la prima contiene i termini archivistici di riferimento in lingua inglese, la seconda le traduzioni nelle diverse lingue, la terza i codici identifi-cativi delle diverse lingue supportate. Sviluppi futuri e conclusioni La creazione del sito web dello IIAS e e continua ad essere, per il personale dell'Archivio di Stato di Trieste coinvolto nella sua ge-stione e progettazione, un'importante occasione di crescita professionale; e stata la prima esperienza di costruzione di un sito web dedica-to alla cultura con caratteristiche tecniche quali internazionalizzazione, accessibilita, gestione di contenuti etc.. ricor-rendo esclusivamente a risorse umane interne all'organizzazione. Si-curamente gli obbiettivi che si erano prefissati sono stati raggiunti, e a questo proposito va sottolineato che le risorse economiche impe-gnate sono state estremamente ridotte, se paragonate a progetti simi- Cionondimeno per il fUturo rimangono ancora degli obbietti-vi da raggiungere e alcuni aspetti da migliorare; sicuramente andra implementato, vista la forte caratterizzazione internazionale del sito, il supporto all'UTF-8. Anche l'accessibilita del sito sara ulteriormen-te migliorata ricorrendo a layout flessibili. Inoltre, se le statistiche di accesso daranno delle indicazioni favorevoli alla creazione di una co-munita di utenti, potra anche essere integrato nel sito un forum di discussione che potrebbe servire come utile strumento di supporto e approfondimento in vista del congresso annuale dello IIAS. Fig. 5 Pagina delle funzioni di modifica delle voci del dizionario di terminologia archivistica