i&i IPiH" NUMERO UNICO Capodistria, Marzo 1928 - Anno VI □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□(□□□□□□□□IIQQ LE VIE DELL ISTRIA □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□ Pubblicazione Turistico - Colturale Numero di propaganda pel risveglio del turismo nell'Istria. - Compilato a cura di UBALDO BOTTIZER ••• Costa Lire 2.50 Caffè ~ gar portici Jrieste Volti di Ghiozzo Volti di Ghiozzo JTmbiente di lusso ~ Sala da bigliardi - Sale ali9ammezzato Je/e/ono jV. 1637 proprietario : V. gouchs Jficolò 7)epangher Capo distri a ...... Xavoratorio da costruzioni navali in legno. Specializzato nella costruzione di barche da diporto. Premiata Officina Meccanica Agricola A. OOZZÌ - DIGNANO Fabbricazione :: di attrezzi agri« coli, ordigni da taglio, ecc. ecc. ▼ Pompe irrora* trici a stantuffo esterno • Marca ,,Dignano" O DEPOSITO macchine da cucire. L' ..ISTRIANA" Pompa Irrora» trice con pistone a campana. SOLFO RAT O RI a getto continuo e grande assortimento armi da caccia ed armi da difesa. O DEPOSITO di Moto-Ciclo ecc. 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E si è fatto : prima in un lavorio lungo di preparazione irto di difficoltà di ogni sorta, poi coli' uscita dell'edizione presente dovuta, come detto, a grandi sacrifici morali e materiali quasi i mor montabili. Ci duole solo di non esser riesciti bene nell' intento come ci si riprometteva, ma non è tutta nostra la causa, poiché i mezzi scarseggiavano e non erano sufficienti la forza di volontà e le buone e oneste intenzioni quando ci si trovava sbarrata la strada che si doveva percorrere da ogni aspro ostacolo. Ma abbiamo detto : facciamo un passo oltre le nostre forze, abbattiamo tutte le barriere che ci si parano dinanzi con spirito di risolutezza ed energia, e vi riusciremo, in quanto niente è impossibile a questo mondo quando, in ispecie, si è animati e sorretti da una sana, utile ed onesta idea. E vi riuscimmo. Premesso il preambolo entriamo nell'argomento. Le Vie dell' Istria, prima pubblicazione del genere che si sia stampala sin d'ora nella nostra provincia, comprende uno svariato raccolto di scritti, ispirati soltanto alle aspirazioni diche e spirituali del popolo istriano : è la pubblicazione che non dovrà nè potrà mancare in ogni buona famiglia istriana, come non dovrà mancare ad ogni persona intelligente la quale abbia idea valutativa di ciò che sia vita sociale. Queste semplici parole rivelano tutto un insieme di riflessi vivi, che devono esser osservati e studiati profondamente onde arrivare alla comprensione vivida, distinta, reale del proprio io. Ci accingemmo al lavoro, sospinti e incalzati da qi,el naturale risentimento intimo, frammisto di orgoglio tradizionale, che distingue nói istriani, figli di questa nobile e generosa terra — già messa a dura prova in varie contingenze — e ciò è eminentemente significativo perchè prova ed afferma un fatto che ci lusinga e innalza a segno tangibile della nostra cultura civile e moderna che risponde esattamente alle evoluzioni del civile progresso. L'esperienza è maestra della vita. Volgarmente si dice che per credere fa d' uopo provare. Dunque si è provato. Aspettiamo ora gli effetti ; se questi saranno lusinghieri, o almeno soddisfacenti, noi ci ripromettiamo già sin d'ora di iniziare ima regolare pubblicazione periodica trasformandone parzialmente la forma, fermo restando il carattere impostoci nel primitivo programma. Nella presente edizione si è compreso tutto un divario di articoli che trattano superficialmente vari problemi interessanti la nostra provincia : insomma un insieme quasi improvvisato di utili ed interessanti argomenti, onde c' è da credere e sperare che „Le Vie dell'Istria" incontrerà negli Istriani tutti quella simpatica considerazione in virtù della quale ci siamo posti nobilmente e coraggiosamente all'opera. Questo è il nostro desiderio e speriamo sia anche il desiderio e la volontà degli altri che ci seguono. Ubaldo Bottizer A PAGINA 9 — Storia del Fascismo istriano con cenni sul movimento irredentistico in Istria. LE STRADE ISTRIANE UN PO' DI CRONISTORIA - L'IMPORTANZA DEL PROBLEMA - LE PROVVIDENZE DEL GOVERNO „Simile a un corpo in cui ristagni ii sangue è la terra senza strade. Verità vecchia, ma sempre nuova per chi rton si vede tra' piedi che l'ombra del campanile". Così la ben nota e a noi tanto cara „Porta orientale" (fascicolo del 1858) incominciava il suo articolo Delle Strade istriane. Il fatto che quella strenna, di giusti settantanni fa dedicasse quattordici delle sue preziose pagine al problema della strada nella nostra provincia, dimostra chiaramente quanto esso abbia preoccupato ed assillato i nostri vecchi. Oggi, che vediamo quanto cammino abbia fatto il progresso dal 1858 in poi, non ci parrà potersi trascurare questo problema, che è uno di quelli che maggiormente ci importano. Il risveglio della vita commerciale, la rinascita della grande e piccola industria richiedono senz'altro la possibilità di facili trasporti, la rapidità e sicurezza di questi. E ciò a prescindere dalla comodità del singolo individuo, ma per il vantaggio della collettività. * * * Rifacendo il cammino dei secoli troviamo che all'epoca romana, l'Istria tra provveduta d' una rete fittissima di strade, le quali si estendevano da un capo all'altro della penisola, dall'Adriatico al Quarnero. Ma trascorsi che furono quei tempi di prosperità e benessere per la nostra provincia, vi si introdusse necessariamente il feudalismo. Questo paralizzò B. BASEGGIO - CAPODISTRIA Riva Castel Leone - Mag. fiduciario N. 2 Deposito vini, liquori e sciroppi. Specialità framboise confezionato con frutta della regione montuosa istriana e col miglior zucchero raffinato. - A richiesta campioni od offerte gratis. - ogni terra in cui potè penetrare : ad ogni piè sospinto il gabelliere riscuoteva il dazio pel signore di quel territorio, dando così un colpo di grazia al commercio e all' industria, inceppati e languenti. Ed è naturale che, vigendo un simile stato di cose, pur-anche le strade si dissolvessero e rovinassero. Nè è da credersi che questo periodo di sciagura totale per le strade avesse a durare poco : ancora quando fu incorporata al regno d'Italia, formato da Napoleone Buonaparte, l'Istria era quasi del tutto priva di strade o queste — come ben osserva l'autore dell'articolo citato nella Porta Orientale — erano tanto poche che vi si segnavano quasi da sè, fondandosi, inerpicandosi, così da formarsi alla meglio : vagavano incerte, interrotte, senza scopo provinciale. Fino a poche settimane fa, la situazione non era migliore, e, all'epoca delle vendemmie i coloni che dovevano effettuare il trasporto dell' uva due, tre o anche quattro volte al giorno dalla campagna in città, fino alle cantine del proprietario del terreno da loro lavorato, erano costretti a riparare, o ad ampliare i poveri sentieri che dai campi conducono alla strada maestra o almeno carreggiabile ; ostacolo questo non lieve che, oltre alla spesa necessaria al lavoro implicava una perdita di tempo tutt' altro che indifferente, specialmente poi in quella stagione, in cui i campi richiedono un lavoro continuo e intenso. Non basta. Il piccolo proprietario (e di questi l'Istria ne ha più di ogni altra provincia d'Italia) era enormemente impedito nella vendita delle proprie derrate ; la scarsa o diffìcile viabilità lo costringeva ad un giro assai lungo o assai lento prima di arrivare al posto da cui potesse imbarcare i prodotti per Trieste. Ora, dato che sulla piazza dov'egli andava a vendere ci fosse stata quantità, o peggio ancora, esuberanza di quel dato prodotto ch'egli voleva smerciare, o doveva darlo a poco prezzo, o non lo poteva yendere affatto. Se poi un giorno o l'altro gli succedeva ciò, per quanto poco provvido ch'egli fosse, non ritornava l'indomani e neanche il posdomani e le frutta della terra mfracidivano, cagionandogli la perdita totale del raccolto. * * * Si doveva dunque una fuona volta provvedere al sanamento di questa piaga. „Dio vede e Dio provvede" — dice il nostro popolo. E così anche fu. Gli agricoltori istriani, nell' ultimo settembre, inviarono al Governo Nazionale un memoriale, che faceva presenti le loro criticissime condizioni in seguito alla forte siccità della scorsa estate. Le loro voci non rimasero inascoltate : il Fascismo ha voluto che l'Istria rifiorisse economicamente e risorgesse spiritualmente. Fra le molte provvidenze da esso decretate per la nostra provincia, occupa il primo posto la costruzione di nuove strade e la riparazione delle vecchie divenute Caffé - Albergo - Ristorante MEJV1S - ISOLA n'ISTFlIA. IL RITROVO PREFERITO DAI SIGNORI FORESTIERI inservibili. Per tale scopo fu stanziata la somma necessaria ; una cifra eloquentissima che dimostra il nobile slancio del Governo nel soccorrere nelle calamità e la reale preoccupazione che esso ha per le nostre terre. E giova qui ricordare un esempio, degno di esser imitato dagli istriani di tutti i comuni. Albona ha dato spontaneamente la propria opera per questi importanti lavori pubblici, non richiedendo un solo centesimo per la mano d'opera : nobilissimo gesto di civismo, che abbiamo visto in questi giorni esser stato apprezzato altamente dal Capo del Governo, non appena il Prefetto dell' Istria glielo segnalò. I lavori sono ora già da vario tempo iniziati e stanno volgendo al loro termine e l'Istria deve essere grata di quest'opera al Governo. Colla prossima annata agricola i piccoli traffici potranno svolgersi colla massima rapidità e con sicurezza. „Hoc erat in votis" — si ripete ora come diceva ai suoi tempi il sommo Orazio. E se il voto fu esaudito, da parte delle nostre popolazioni, non verranno a mancare il riconoscimento e la gratitudine dovuta, poi che il Governo ha ridonato la vita e la prosperità a questa terra che chiude ad Oriente degnamente l'Italia. s. La decrescenza del movimento turistico in Istria Nella stagione estiva, sotto la battuta dei cocenti raggi solari, la spiaggia rappresenta pur sempre il preferito, desiderabile, unico refrigerio dell'anima o del corpo di qualsivoglia fortunato mortale che — tra le affascinanti attrattive del mare e l'invitante e fresco sorriso dei monti — in un amalgamarsi di caratteri etnico-estetici trova quel sano godimento spirituale dovuto particolarmente alle bellezze della Natura, che esaltano lo spirito, trasportandolo in un eden quasi paradisiaco circonfuso di dolce romanticismo e di chimerico sogno. L'Istria nostra in modo speciale offre tali ameni, olimpici soggiorni, dove l'aria sana, salubre — climatiz- zata in una mite e carezzevole temperatura — invita il forestiero bramoso di pascersi tutte le migliori e più sensibili attraenze del luogo. Purtroppo però l'affluenza dei forestieri e dei villeggianti in genere in questi leggiadri soggiorni va notevolmente — da più di qualche anno a questa parte — diminuendo. Nell'anteguerra ed anche subito do-io l'armistizio vi fu una gara di villeggianti nelle stazioni climatico-bal-neari adriatiche — molto animata, e in tutti i centri di villeggiatura dell'alto Adriatico — incominciando da Abbazia, superba e regale gemma del Carnaro — l'accorrere dei turisti giunse ad un diapason non mai fino Nicolò Burlini = Capodistria PIAZZA. DA PONTE Deposito pellami e vendita all' ingrosso e al minato. - Assortimento calzature.-Spedizioni in provincia. - Propria lavorazione in calzature. allora raggiunto. Tutto ferveva, palpitava, gioiva nel gaio e frivolo convegno di quella fiera di aristocratici snobisti — vagheggiane alle saporose e lusinghiere carezze del nostro sole. Dippoi — in modo quasi inesplicabile — quella massa eterogenea di elementi esotici venne improvvisamente a mancare, lasciando uno strascico doloroso culminante ad una crisi, scabrosa crisi, turistica, la quale purtroppo non troverà così facile nè breve soluzione in quanto varie, complesse — se non bene definibili — ne sono le sue vere e originarie cause, che fra parentesi, potrebbero anche essere di una sbiadita tinta politica, ove sì pensi che nel mondo estero il malefico soffio di tendenziose ed oscure manovre, esercitate in certi ambienti e da certa stampa politicamente e forse moralmente poco puliti, influisce in maniera pregiudizievole e nociva sull'elemento turistico internazionale tanto da suscitare in esso quello spirito di malfidenza misto di odiosa avversione alla nostra razza, tendente a paralizzare se non arrestare addirittura l'immigrazione tra noi di quella gente forestiera — avezza a godersi nella glauca onda del nostro mare — tutti i più morbidi e carezzevoli effluvi del mite clima adriatico intiepidito dai vividi ed iridescente raggi del sole. Ora, attenendoci ad informazioni attinte da fonte certa. Abbazia, eh'è il primario centro turistico - balneare della Giulia, ha chiuso l'anno turisti- co 1927 registrando una debole affluenza di forestieri villeggianti (appena 8 mila) cifra questa che impallidisce di fronte all'affluenza dei turisti notata tre o quattro anni or sono. Come si vede, in questo caso, il calcolo delle constatazioni (amare invero!) si immiserisce e si infrange di fronte alla cruda ed esasperante evidenza dei fatti! È doveroso quindi appalesare, sia pure alla pubblica opinione, tale av^ v diente stato di cose ; che lasciar negletto e trascurato questo diffìcile problema della crisi turistica adriati;a è quanto dire di ammettere imperdonabile peccalo di cui già s'incominci ino a sentire le dolorosissime cause. Una domanda : Contribuisce il fo-ìestiero ad agevolare l'impulso — magari in maniera modesta — dei commerci, delle comunicazioni nell'ambito della vita nella provincia con i i guardo alla regione? Indiscutibilmente si deve rispondere di sì : ordunque tolto o scemato questo movimento, destinato — come si vede — ad irrobustire ed allargare l'epicentro delle comunicazioni provinciali e regionali come altresì a sviluppare e valorizzare le comunicazioni ste&se, significa condannare fatalmente una parte degli abitanti della costa adriatica ad una vita quasi sterile che lentamente conduce a quello stato amorfo di passività e di disorien-talento suscettibile di ogni sensibilità etica e spirituale delle popolazioni marittime istriane. u. b. COMMESTIBILI K COLONIALI FERRO & DRIOL1 - FASANA ARTICOLI DIVERSI ARTICOLI DIVERSI UN PO' Di STORIA ISTRIANA Gli antichi davano il nome di Istria a due province : una alle foci del Danubio, fiume ch'essi chiamavano Ister e l'altra nell'estremo lembo del mare Adriatico, eh' è la nostra. Non conosciamo gli antichi abitanti nella nostra Istria ; sembra però che gli Ioni nel secolo IX abbiano colonizzato l'Istria e le abbiano dato questo nome dal suo fiume principale che oggi chiamiamo il Quieto. In quei tempi vennero nelle nostre terre anche coloni traci, disturbati però, dopo non molto, dai celti, che abbandonavano le loro sedi al Danubio per spingersi verso occidente e mezzogiorno. L'occupazione dell' Istria da parte dei celti non fu pacifica e causò lotte, delle quali però tace la storia. Più tardi però, le due razze si amalgamarono. Anche i più antichi abitanti di Trieste appartengono geograficamente all' Istria, erano perciò tracoceltici e appartenevano ai pelasgi, popolo forte, avvezzo alla guerra, che praticava la navigazione e possedeva parecchie città circondate da forti mura e numerosi castellieri sulla vetta dei colli e delle montagne, delle quali è tanto ricca la nostra terra. Tra loro Fave-ria, Mutila, Nesazio, Tergeste. Nesazio stà in questi tempi festeggiando la sua risurrezione perchè le sue rovine furono trovate in prossimità di Altura, presso Pola. Il badile dello scavatore mette colà giornalmente a nudo nuove meraviglie. I Romani, volendo allargare le frontiere del loro Impero, vollero conquistare anche l'Istria. Nel 178 avanti Cristo il console Aulo Manlio Vulso mosse contro gì' istriani e diede loro battaglia, essi vennero però battuti appena l'anno seguente dal console Caio Claudio Pulcro. Re Epulo si suicidò. Faveria, Mutila e Nesazio furono distrutte, 5622 persone vennero trascinate in ischiavitù. GÌ' istriani non sopportavano il giogo romano e si sollevarono nel 129 a. C., vennero però sconfitti dal Console Caio Sempronio Tuditano. L'anno appresso (128 a. C.) i Romani stabilirono colonie militavi a Trieste, Egida (Capodistria), Emonia (Cittanova), Albona, Parentium (Pa-renzo), Piquentum (Pinguente) e Po-la. GÌ' istriani lottarono ancora per la libertà e piombarono sulle colonie romane mettendole a ferro e a fuoco. Distrussero Trieste che fu rifabbricata. Giulio Cesare si vide costretto di mandare nell' Istria il proprio legato Tito Labieno, onde difendere le colonie. II dominio romano latinizzò l'Istria. GÌ' indigeni furono parte uccisi, parte venduti schiavi e parte adottarono lingua latina e costumi romani, molti colonisti d'Italia, vennero nel paese e Premiato Lavoratorio Modista e Sarta VITTORIA MORATTO - PARENZO Piazza Vittorio Emanuele Confezionansi cappelli di ultimissima creazione a prezzi di assoluta convenienza sul principio dell'era volgare, l'Istria era diventata terra latina. Neil' Istria ed a Trieste fiorirono le scienze e illustri famiglie diedero non pochi magistrati all' impero. Tito Statilio Sissena Tauro fu nel 46 a. C. Console, nel 371 d. Cristo la stessa carica venne coperta dall' istriano Petronio Probo. Nel 24 a. C. l'istriano Caio Vibio Varo era legato di Marco lepido, Sesto Papellio fu nel 7 d. C. proconsole della Tracia e legato imperiale, Fabio Severo, triestino, fu sotto Antonino Pio, senatore romano, mentre l'istriano Publio Attilio venne nominato da Claudio prefetto della Pannonia e via dicendo. Buone strade congiungevano Trieste e l'Istria coli' impero ; acquedotti imponenti conducevano acqua abbondante nelle varie città, i nostri vini erano celebri e ornavano le mense dei ricchi, la pietra istriana veniva im- piegata nelle costruzioni dei migliori templi e palazzi di Roma e d'Italia ed il nostro legno per le costruzioni delle galere romane, celebri le tintorie di porpora a Cissa (presso Rovigno), le fabbriche di terracotta di proprietà dell' imperatore, le lavanderie di Trieste e di Pola e le filande di quest' ultima. Pola venne abbellita al segno da gareggiare con le più belle città dell'impero: ebbe anfiteatro, archi trionfali, templi che destano tutt'ora la nostra ammirazione. Da allora l'Istria conservò intatta completamente la madrelingua italiana fino al VII secolo quando compariscono gli slavi che man, mano s'infiltrano fino ad essere in più di mille anni il gruppo considerevole che forma oggi la popolazione allogena dell' Istria. Il ritorno alle antiche glorie Arte italiana Fascista Come si evolve la società così si evolvono tutte le cose, tutti gli aspetti della vitalità civile dei popoli e quindi le Scienze, le Lettere, le Arti. Da una culla di semplicità e lindu-ra tutta trecentesca al fastigio di un adulto classicismo e quindi dalle esagerazioni frugoniane di un seicento, tutto imbevuto di quisquilie e di stravaganze, da un romanticismo tutto ispirato ai pallori della luna, al murmurc dei ruscelli allo stormire delle fronde, alle seduzioni della bellezza, al fascino dell'amore, fino al ritorno di un classicismo rinnovellato secondo le esigenze moderne. Da Dante a Goethe, da Raffaello a Dupré, da Manzoni a Carducci, noi notiamo una evoluzione continua, bella e sempre grandiosa, delle nostre Lettere, dell'Arte italiana. Ora è notissimo ed innegabile che Lettere e;l Arti seguono in un popolo la grandezza o la decadenza politica e civile. Sen>-a atteggiarci a passatisti, ma r.on dimenticando gloria e grandezze che rifulgono ancor vive nei monumenti e nei documenti italici ; senza, impegnarci nelle ingegnose innovazioni del futurismo, diciamo soltanto che l'Arte, come non è patrimonio d' un uomo, di un tempo, nè d' un popolo, così essa è invece la fiaccola, l'indice di una civiltà, la grandezza di una nazione. Le divisioni indeboliscono, distruggono è quest'assioma è vero come nei regimi di una nazione così nello svolgimento artistico. Quindi è imperativo categorico 1' unificazione in un sol faccio delle forze vive di una nazione per formarne la grangezza e accrescerne il prestigio, come delle energie intellettuali, per affermare alla Nazione la gloria avita delle Lettere e delle Arti. Noi non entriamo nell'agone della p litica ma non possiamo non rilevare con piacere l'elevazione morale e c Iturale della nazione in questo pe-- odo storico che forma par T Italia nostra pietra angolare, obelisco monumentale, degno di un regime poli-'i™ che sa il suo dovere di fronte alle oscillazioni ed ai bisogni impellenti dell'ora che volge. Il fascio littorio fu 1' insegna di Roma forte e potente che nella unità del-K sue forze si preparava alla conquista del mondo. 1! fascio littorio — oggi opportunamente rievocato, richiama a noi la storia secolare e universale di Roma grande e potente, l'imperialità intellettuale, morale e politica che anche nei periodi di più o meno lunga decadenza e di servilismo straniero ha continuato la più bella tradizione negli italici petti e quindi oggi con un tormentoso ed alacre lavorio delle forze vive della nazione ripristina il fastigio di un imperialismo attorno a cui si riuniscono le energie tutte di ordine e di civiltà nella ringiovanita idealità di un'arte sempre nuova e sempre antica, tutta italiana, figlia ed erede di Roma, la immortale, capo del Mondo e d'Italia, di quell'Arte che a Dio è nepote, di quell'Arte che non vive nel pacifico sonno di allori e di vittorie che appartengono ad un passato, quindi alla Storia, ma che palpita nel cuore di un popolo giovine uscito dal più grande cataclisma mondiale dei tanni nostri, battezzato in un lago di •angue vittorioso e liberatore e che perciò scrive, dipinge, scolpisce non le inezie svolazzanti e misteriose di la-1 irinti inesplicabili e tenebrosi, -na i godimenti della pace nella conservazione dell'ordine, le fiammeggianti luminosità di una giovinezza balda, fiera, severa e fattiva, dell' unione mi-i abile di tutti i valori e possono concorrere di proprio contributo alla romana grandezza della patria nostra. Il fascio per riunire la scure, la scure per abbattere ed infrenare sovversivismi, disordini, passioni. È la Patria che passa nel fascio mirabile {'elle sue forze ringiovanite ; è la scure della giustizia, che aborrente da debolezze e concessioni, taglia, sradica, giudica ; è un regime di ordine e di grandezza ; è l'Arte eh" riprendeva se stessa l'evolversi delle sue forze e delle sue esplicazioni nelle lettere, nel- PREMIATO STABILIMENTO BACOLOGICO T. SOTTOCORONA DIGNANO D'ISTRIA le scienze, nella pittura, nella scultura e nella musica. È Cola di Rienzo che ritorna Roma alla sua grandezza repubblicana e imperiale senza cadere per provata e dura esperienza nei pazzi errori di una mentalità morbosa. È l'Arte non per se stessa, studio inutile ed egoistico, ma l'Arte Italiana che insegna, ©duca, rinnova, immortala. Che quest'Arte, ripreso il suo giusto sentiero, venga sotto la protezione del simbolo del Regime a risollevare e gloriare di pili la Patria, nelle sue varie manisestazioni. Maria Pina Cimino Storia del Fascismo istriano con cenni sul movimento irredentistico in Istria Essendoché l'edizione del presente opuscolo viene alla luce in una città dell' Istria che — prima fra le tante città e borgate istriane senti il soffio animatore dell' irredentismo, consacrato alla più serena ed immacolata fede d'italianità — si crede opportuno rievocare — magari fugacemente — le figure di coloro che, al tempo del nascente Fascismo, furono gli spiriti vividi che, con fede costante, coll'e-sempio del sacrifìcio e con l'azione — anche la più audace — esortarono e animarono i giovani particolarmente al compimento del loro dovere civile d'italiani e di fascisti onde arrivare al concretamento delle aspirazioni nazionali — da lungo tempo vagheggiate. Molto si combattè per raggiungere i fini agognati, molto sangue fu sparso nelle contrade di questa nostra Italia — nido, un tempo, di confuse ba- ratterie politiche ; — molti Martiri ebbe l'Idea nostra che — disprezzanti del pericolo — si offrirono in generoso olocausto dopo aver tutto osato e sacrificato. A costoro — umili, santi eroi — pionieri instancabili di un grande movimento rivoluzionario — vada commosso e riverente il mio pensiero! * * * L'Istria — focolaio d'ardente irredentismo nazionale, terra di martiri ed eroi dell' Indipendenza ed unità d'Italia, ora fiera intransigente e fedele avanguardia posta ai confini orientali della Patria, è stata sempre ritenuta e debitamente trattata dall'Austria come una provincia aggregata — comprendente un'accolta di oscuri e pericolosi politicanti su cui soleva puntare in maniera speciale i suoi obiettivi di vigilanza, con vivo e insistente riguardo a quegli uomini i SOC. TAPPEZZIERI E MATERASSAI VIA ANGELO CALAFATI - CAPODISTRIA - VIA ANGELO CALAFATI Si eseguiscono lavori di tappezzerie di lusso e comuni a prezzi vantaggiosissimi. - Accuratezza nei lavori. quali per le mansioni di cui erano rivestiti a prova della loro ineccepibile italianità, avrebbero potuto — esplicando attività ben s'intende volte agli interessi del patrimonio nazionale della provincia — urtare o comunque eccitare ogni più delicata suscettibilità della imperial-regia politica ab-sburgico-forcaiola. È ormai noto e provato che gli istriani ebbero da incontrare strenue lotte politiche e morali sotto il nefando e detestato dominio austro-unga-rico ; e nell' impari lotta c'era sempre qualche elemento che subiva stoicamente e fieramente il sacrificio. L'epoca non è tanto lontana, e di tali avvenimenti è ancora vivo anche nei giovani il penoso ricordo. * * * Venne la guerra — voluta ed acclamata dal Popolo italiano, e quale ancella di pace e di fratellanza italica s'avverò l'auspicata ed anelata redenzione : redenzione di pensieri e di cuori confusi in un solo palpito, vincolati da una sola idea : L'Italia Madre. Ma se la guerra, dopo aver falcidiato esistenze, e arrossate di sangue generoso e forte le aride giogaie del Carso era cessata, ancora una nuova se non tanto cruenta lotta doveva sorgere : la lotta contro l'insano e turpe bolscevismo, il quale a passi di gigante cercava di conquistare il nostro Paese. Un uomo forte, energico e capace s'impose alla Nazione, e vindice della \ ittoria, fronteggiando fieramente le camarille politiche che allora sgovernavano la vita della Nazione, avvelenando l'anima del Popolo, tanto fece e combattè propagando i santi dogmi dell' Idea Patria — rinnovata e consacrata da Vittorio Veneto — finché compreso dalla parte sana del popolo italiano, dominata la situazione ed imposti i principi generatori ispirati ad un nuovo sistema di governare e reggere degnamente le sorti di un Popolo giovane, proclamò la Rivoluzione simboleggiata nella Marcia su Roma — epico avvenimento che resterà inciso a caratteri di fuoco nelle pagine della fulgida e gloriosa storia di nostre genti. La Marcia su Roma è il mito sim-boleggiatore e valorizzatore della Vittoria — perchè attraverso il rinnovato pensiero nazionale ha dato all' Italia quel vero benessere politico-etico-spi-ìituale senza di cui oggi il nostro Paese si troverebbe piombato nell'amorfo e soffocante anarchismo demo-social-liberale disgregatore e annichi-litore di ogni più sana e feconda energia politico-nazionale. La Marcia su Roma ha plasmato la nuova generazione, creando la Nuova Italia : L'Italia dei forti. Così ha voluto il Fascismo, imper-sonificato e guidato meravigliosamen- HOTEL ADJRIA TIC O JR O VIGNO Primo albergo della città, rinomato per la cucina e vini. - Servizio inappuntabile. Conduttore : GIULIO PASSMA.NN te dal suo geniale creatore e fondatore: Benito Mussolini. * * * Nella lotta pel riscatto nazionale ingaggiata con fascistica animosità da tutti gli italiani veri e coscientemente tali, 1' Istria è stata assieme a Trieste una delle prime Provincie d'Italia che rispose spartanamente all'appello lanciato da Milano nel marzo del 1919. Allora non erano bene organizzate le squadre di combattimento istriane eppure ogni odiosa provocazione slavo-bolscevica venne valorosamente raccolta, ogni parola che avesse potuto suonare offesa ed oscurare ciò che in questa terra sapeva di italianità fu rintuzzata magari a colpi di pistola o di salutare manganello. Andrebbero qui ricordati vari, molti uomini, valorosi combattenti idealisti ineccepibili, i quali organizzarono meravigliosamente il movimento fascista e squadrista in particolare, onde arrivare a quel punto strategico in cui di leggieri si può padroneggiare ogni situazione, fosse anche la più difficoltosa. A Fola, Luigi Bilucaglia, uno tra 1 primi deputati fascisti dell' Istria, simpatica e popolare figura di combattente volontario di guerra. Fu animatore instancabile e capo mirabile, assieme a Mario Lozzatto, Nino Stein ed altri di cui mi sfugge il nome, ma che sempre ed ovunque si distinsero dando prova di coraggio e di fede in- tensa. A Parenzo, vivaio di Fascismo, il dott. Andrea de Manzolini, Nicolò de Vergottini, Gino Privilegi, ed altri ancora, tutti gagliardi e audaci ; a Pisino, l'on. Giovanni Mrach, presentemente segretario federale a Pola e direttore de „L'Azione" ; uomo di preclare virtù e di alto sentire politico, l'onor. Mrach sofferse nel periodo prebellico non poche persecuzioni per il suo appassionato patriottismo : squadrista della primissima ora fu sempre nelle prime file di combattimento ; il suo nome è caro agli Istriani tutti che lo stimano e valutano profondamente per le sue eccellenti qualità di uomo politico e di cittadino. Fu anche a Fiume capitano legionario ; è deputato per l'Istria dalle ultime elezioni politiche ; Bruno Camus, fiero e intransigente fascista, fu la spina dorsale dello squadrismo dell'Istria centro : attualmente guida le sorti della sua Pisino rivestendo la ben meritata carica di Podestà. A Capodistria, semenzaio di patrioti, giova pure ricordare chi affrontando pericoli combattè animosamente per la Santa Causa : Piero e Paolo Almerigogna, volontari di guerra am-bidue, patrioti di indiscussa fede e fascisti della vigilia, l'avv. Nino de Pe-tris, vicesegretario federale e. segretario del Fascio Capodistriano sin lalla fondazione, patriota e fascista di saldissima fede, propagatore instancabile del Verbo fascista, magnifica figura di ALBERTO ZETTO - CAPODISTRIA VIA DEL GINNASIO Lavoratorio da bandaio in genere. - Lavorazione e fabbricazione oggetti casalinghi ed agricoli. - Esecuzione perfetta, pronta ed accurata. - Mitezza sui prezzi. cittadino e solida tempra di combattente, fu, assieme ad Adriano Petronio ed Italo Rosso a dirigere l'azione che strinse in un cer chio di ferro M uggia in occasione dello sciopero generale proclamato dai bolscevichi della Venezia Giulia nell'agosto del 1922 che poi t: ulminò con un odioso attentato mosso contro i fascisti di Visinada, attentato in cui ci lasciò la vita il povero Petro-i io, umile martire dell'Idea. In detta occasione si dovette far uso di un idrovolante per preparare l'azione alle squadre che, frementi di sdegno, attendevano alle porte l'ordine d'irrompere in città per snidare i bolscevichi. E grazie all'audacia dei suddetti con- dottieri l'azione ebbe un felicissimo esito. Questo episodio rappresenta un punto saliente nella Storia del Fascismo istriano. È — insomma — tutto un ripetersi e susseguirsi di fatti ed episodi sempre coronati da vittorie nella lotta intrapresa per il riscatto nazionale — poiché i nostri padri c' insegnarono a lottare per vincere ; e noi — attaccati alla tradizione che ci distingue e innalza nel contempo — gelosamente custodiamo l'insegnamento che ci è stato lasciato in eredità ; lo custodiamo affinchè sia monito severo agli avversari d'oggi e a quelli di domani. Ubaldo Bottizer ISTRIA PITTORESCA La nostra Istria osservata e considerata dal punto di vista artistico-etnografico è indubbiamente una fra le più amene e pittoresche Provincie d'Italia. Infatti in essa il pittoresco spicca e risalta all'occhio dell'osservatore e in modo particolare a quello dell'artista come una meravigliosa tela ideata e creata dalla mente fantastica di un colorista geniale. La natura — svariata e certe volte bizzarra nelle sue manifestazioni — ha voluto imprimere a questa deliziosa terra tutte quelle naturali forme eterogenee, squisitamente pittoriche che dilettano l'occhio, stuzzicando la fantasia e allietando lo spirito. E come c' è da soddisfare l'occhio avendo la ventura di visitare questa terra! C' è tutto un corollario di bellezze pittoriche che si presentano allo sguar- do : aprichi colli e smeraldini oliveti, campi feraci ed ubertosi, pinete fantastiche che agli scialbi raggi lunari fanno pensare ai mitologici connubi ;'ja ninfe e satiri, spaziose e verdeggianti vallate solcate simmetricamente da rigagnoli, canali e fìumicelli, scoscese e pericolanti insenature aperte ai fianchi delle montagne, gole paurose spalancate come titaniche fau :i di mostri favolosi e la cui fama nel popolino agreste è tutt'ora leggendariamente sinistra, formano il divario in questo stupendo quadro pittorico — se così si potesse chiamarlo con artistica licenza. Qualche solitario sentieruolo che staccandosi ai piedi di un colle giunge stentoreo — facendo a serpentello — presso un rustico casolare, ove c'è un mistico capitello sacrato, di quelli che se incontrano molti nelle campagne della nostra provincia — in cui gelosamente è custodito il nume o santo tutelare dei campi. 1 contadini quando vi passano appresso s' inginocchiano con devota deferenza, si segnano la croce biascicando una breve preghiera. Così l'Istria interna in una breve e quasi scolorita illustrazione. * * * La costa invece si presenta sotto un altro aspetto scenico-geografìco : c' è il mare e con esso le cose della Natura acquistano diversa fisionomia. Tutta una poesia sognante è la costa istriana specie nel tratto Portorose-Brioni ; gli annosi ed alti cipressi che si dondolano come giganti svettendo nell' azzurro, la costa frastagliata, merlettata, rocciosa su cui le onde del mare, a volta rabide e rumorose a volta mansuete e tenere come carezze, s'infrangono in una spumeggiante fioritura come di pizzi e merletti ricalati da mani invisibili e fatate. Ecco Portorose, con le sue ville e i .-uoi palagi moderni : meravigliosa questa località ; essa è il gaio e preferito ritrovo dell'aristocrazia nostrana e foresta, e non a torto è chiamata la perla dell' Istria. Poi, in giù, presso Pola, c'è Brioni, isola incantevole e regale che la penna non potrebbe mai ben descrivere, « óa ultimo ritornando verso nord — dalla parte opposta della costiera istriana — si scorge Abbazia — reggia del Carnaro — primario centro turistico-balneare che dista non molto da Fiume — l'olocausta. * * * Questa, in sintesi, la descrizione -jperficiale etnografica ispirata da un viaggio intrapreso nell' Istria. E permettendomi di aprire una parentesi politica a questo breve scritto, potrei dire con orgoglio — anche di me stesso — che l'istriano deva ovunque e sempre menar vanto di appartenere a questa terra — che tanti e tanti sacrifìci dovette incontrare e compiere f.er la conservazione del suo eletto patrimonio nazionale., dopo aver subito dominazioni d'ogni sorta e sjstenuto lotte d'ogni parte. Ma per buona causa essa è definitivamente congiunta alla Madre Patria che se la stringe in amoroso amplesso gelosamente custodendola dalle ancora rapaci voglie dello straniero che d' Oltr'Alpe — invano fa l'occhio di triglia cercando di corrompere e violare i sacri termini assegnatici dalla Storia e dalla Natu-ia. E all'ombra del vittorioso Littorio essa saprà e potrà ognora fiorire e risorgere luminosamente — a rivivere l'epoca gloriosa della „Serenissima" che se la ebbe pur tanto cara e fedele— mentre a ragione canta il poeta nel suo epico inno alla terra i obile : . ..dai tuoi pingui smeraldi oliveti sono invidie al lontano stranier sono sempre i tuoi dolci vigneti nuova fonte di vita e piacer... Lbaldo Bottizer Levatrice Autorizzata GINA DEPANGHER - CAPODISTRIA Piazza Ognissanti Riceve per consultazioni dalle 14 alle 17 Charleston, danza di moda! Siamo fatalmente agli albori del ventesimo secolo, e il ballo contemporaneo più in voga, il ballo — con licenza parlando — neo-classico ultra mondano, aristocratico, quello che all'occorrenza ti fa solleticare ogni più recondito desiderio è indubbiamente il Charleston. Difatti questa esotica e paradossale danza tiene in sè caratteri così eterogenei, virtù e prerogative così considerevoli da non averne pari — si dice — in tutta la scala della Scuola di Tersicore. Quel buffo contorcimento di corpi, quello sgambettare arlecchinesco, quelle mosse da burattino istruito, tutto il complesso di questo ballo oltra-ocea-nico — importato nell' Europa per procurare il mal di pancia a chi non lo avesse ancora provato è certamente degno di alta nonché alata considerazione sociale. Si vede d'altronde come questo ballo — specie di sarabanda americana — ha saputo affermarsi maledettamente anche nella nostra società, con speciale simpatia nell'elemento giovanile ; e non se ne andrà tanto facilmente — sembra — a meno che non subentrino circostanze forzose (recente provvedimento del Prefetto di Chie-ti) atte a togliere ed estirpare la magagna già purtroppo radicata fra la giovane gente nostrana. — Caro mio, mi diceva un tale in- nominato, se tu ti senti un uomo moderno e non sai danzare il charleston ed il blak bottom corri subito a farti impiccare : oggi la modernità dei tempi così richiede, altrimenti per la società sei un uomo senza valore ; pai-don, volevo dire per la donna, già che anch'essa fa parte della medesima pe. ....buona sorte. E i waltzer vecchi del buon tempo andato — azzardo dirgli — melodie dolci e sentimentali impregnate di giocondi e carezzevoli suoni e soffuse di romanticismo? — Tutte cose trapassate, caro, vecchie ed uggiose reminiscenze : la musica nuova ha soffocato, distrutto la scuola musicale vecchia ed ogni epoca ha le sue espressioni sia nell'arte che nella letteratura come in ogni manifestazione della vita attraverso 1' umano pensiero. Si dice : è la moda : i caratteri devono assimilarsi ad essa in tutte le .-ue espressioni ; ed è giusto in quanto non si può forzarsi di credere che in epoca di oggi — epoca chiamiamola pure dinamica, eccentrica o com3 volete — il tram a trazione elettrica e 7 minuti. Equinozio d'inverno 22 dicembre, ore 3 e 2 minuti. Fiere e Mercati nella provincia dell'Istria Abbazia, la domenica e il lunedì dopo il 25 luglio. - Albona, i giorni delle quattro tempora di marzo, giugno, settembre e dicembre ; il 29 giugno ; la domenica successiva al 7 ottobre ; domenica delle Palme. - Altura di Nesazio, il 15 agosto e il 27 dicembre. -Antigìtana, il martedì prima di San Giuseppe ; 1' ultimo mercoledì di aprile ; il martedì dopo il 13 giugno ; 1' ultimo mercoledì di agosto ; il martedì prima del 28 ottobre e 1' ultimo mercoledì di dicembre. - Apriano (Vepri-naz), 25 aprile e la prima domenica di ottobre. - Barnaba, il 19 marzo ; 16 luglio ; 16 settembre e 6 dicembre : animali e mercerie. - Bergut grande, i) 27 settembre. - Bersezio del Quar-naro, il 22 maggio se cade di domenica. diversamente la domenica dopo il 22 e la domenica dopo il Corpus Domini. - Brrsa, il 19 marzo. - Bnrco-razzo. il 29 giugno e 18 ottobre. -Bfie. 1' ultimo mercoledì di ogni mese, mercato d'animali ; se cade in giorno festivo, il dì successivo. Fiere : il 17 genanio, se cade di domenica, diversamente la domenica dopo il 17 ; le fiere delle quattro tempora, se non cadono in giorno festivo si tengono nelle prossime domenic.be ; il 15 agosto e 1' S settembre. - Cadier, il 24 giugno. - Chersano, il 17 gennaio. - Canfana-ìo, il 17 gennaio; 14 febbraio; 13 giugno ; 25 luglio ; 25 ottobre ; 25 novembre ; 31 gicembre ; poi il primo lunedì dei mesi di marzo, aprile maggio, agosto, settembre e dicembre. -Capodistria, la quarta domenica di Quaresima, suini e strumenti rurali ; il 19 giugno, merci diverse ; il 21 settembre, bottame ed articoli d' uso domestico. - Carcase, il 26 luglio. - Ca-roiba Subiente, il 2 luglio e il primo novembre. - Castagna, il 29 giugno. -Castellier di Visinada, il 14 febbraio e il 27 settembre. - Castelnuovo d'Arsa, 1' 8 settembre. - Castelnuovo d' I-stria, il giorno 8 di ogni mese eccettuato novembre, nel quale mese la fiera si tiene il giorno 27 ; se cade in giorno di festa viene trasportata al prossimo giorno lavorativo. - Cerniz-za Pinguentina, la domenica dopo il 16 agosto. - Cherso, il 5, 6 e 7 agosto. - Cittanova, il 28 agosto sino alla domenica successiva ; mercerie. - Ciana, il 16 agosto. - Colmo, il 30 settembre e 1' 8 ottobre. - Corridico, il 29 giugno. - Cosiliacco, 1' 8 settembre. - Covedo, 1' 11 novembre. - Cristoglie, il 6 gennaio. - Digitano d'Istria, il 3 febbraio, 10 agosto, 13 dicembre ed ogni primo sabato di tutti gli altri mesi ; animali e merci. - Dolina, 1' 11 novembre. -Draguccio, la domenica dopo il 16 agosto e dopo 1' 11 di novembre. - El-saw, il 24 aprile, 29 giugno e 11 novembre ; se festivi, il giorno dopo ; animali e merci. - Erpelle, il 2 di ogni mese, se festivo il giorno susseguente ; animali e merci. - Fasana, la seconda festa di Pentecoste e il 27 settembre. -l'elida (Copich), la prima domenica d i maggio e di agosto e 1' 8 settembre. - Fianona, la prima domenica di ottobre. - Fontane, il 20 agosto. - Fo-scolino, il 14 febbraio. - Gabrovizza, il 6 dicembre. - Gallesano, il 29 giugno e 3 novembre. - Geroldia, d 30 novembre. - Gimino, il 13 febbraio, 24 febbraio, il primo martedì dopo Pasqua e dopo le Pentecoste ; il 24 agosto ; il 21 settembre e 1' 11 di novembre. - Gì m siti, il 21 novembre. - Gri-nmlda, la domenica dopo il 1. novembre. - Grisignana, il 9 febbraio, 15 giugno e 14 settembre. - Isola, il 7 agosto e 21 novembre. - Laurana, dal 24 al 27 aprile e d 16 agosto. - Lava-rigo, il 20 settembre e 22 ottobre. - Le-vade di Montana, il 24 maggio e il 20 ottobre, se le date cadono in giorno feriale allora le fiere si tengono nella domenica successiva. - Lisignano di Fola, 1' 11 novembre. - Lnssingrande. il 17 gennaio ; 29 giugno e 7 luglio. -Maresego, il 4 maggio, 4 agosto e 4 novembre. - Marzana, il 29 giugno. -Materada, il 6 agosto. - Medolino, il 25 gennaio ed il 25 luglio, se cade di domenica, diversamente la domenica dopo il 25. - Momiano, 1' 11 novembre. - Mompaderno, l'8 agosto. - Mon-lona, la domenica e lunedì dopo il 3 agasto ed il terzo lunedì d'ogni mese, se cade in giorno festivo si tiene 11 giorno successivo. - Moschiena, il 2 febbraio ; 29 giugno ; 20 luglio ; 18 agosto e 30 novembre. - Neresine, il 1. e 2 agosto. - Orsera, il 13 febbraio e 11 novembre. - Ossero, il 1. giugno. - Parenzo, la domenica di Passione ed il 21 novembre. - Paugnano, 1' 8 settembre e 22 ottobre. - Pedena, il 16 agosto e 30 dicembre. - Piemonte, 1' 8 settembre. - Pinguente, il terzo giovedì d'ogni mese o il giorno susseguente, se festivo ; la domenica dopo il 13 giu- gno e dopo 1' 8 settembre. - Pirano, il 24 e 25 aprile. - Pisino, 1' ultima domenica d'aprile ; 2 agosto ; il lunedi dopo S. Michele (29 settembre) e ogni primo martedì dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, maggio, giugno, luglio, settembre, novembre e dicembre. Se la data cade in giorno festivo il mercato si tiene il dì successivo. - Po-gliane del Quarnaro, il 29 giugno e la seconda domenica di ottobre. - Foglie di Rozzo, il 16 agosto. - Pola, la seconda domenica dopo la Pasqua e d 21 dicembre. - Pomer, la domenica dopo 1' 8 settembre. - Portole, il secondo martedì d'ogni mese, se festivo il giorno dopo ; il 24 giugno e 12 luglio, «e cadono in giorno feriale la domenica successiva. - Promontore, il 10 agosto e la prima domenica di ottobre. - Risano, il 15 agosto. - Rorigno, il 16 settembre eli novembre : mei-ce rie. - Rozzo, il 17 gennaio ; 24 agosto ; la seconda domenica di ottobre : mercerie. Il quarto lunedì d'ogni .secondo mese, mercato d'animali e merci. - Salise, il 3 febbraio. - S. Antonio di Capodistria, il 17 gennaio. - S. Giovanni della Cisterna, il 24 giugno. -&. Domenica d'Albona, il 15 febbraio; 17 aprile ; 13 giugno ; 16 agosto e 15 ottobre. - S. Domenica di Visinada, il 13 e 24 giugno. - S. Diremo d'Albona, ii 10 agosto. - S. Lorenzo del Pasemi-tico, il 3 e 10 febbraio ; 10 giugno ; 10 agosto ; 10 ottobre ; 11 novembre e 13 dicembre. - jS. Lucia di Portole, il 13 dicembre. - S. Martino di Albom. il 26 giugno e 11 novembre. - S. Pietro in Selve, il 29 giugno. - 8. Sergio (Cernical), il 14 gennaio. - S. Spirito, la domenica dopo il 25 luglio e la seconda festa di Pentecoste. - Sanvirt-centi, il 22 gennaio ; terzo martedì di febbraio e marzo ; 25 aprile ; terzo martedì di maggio ; 24 giugno ; terzo martedì di luglio e agosto ; 8 settembre ; secondo lunedì di ottobre ; terzo lunedì di novembre e 27 dicembre. Se cadono in giorno festivo il mercato si tiene il giorno successivo. - Sbandati, il 26 giugno. - Sissano, il 15 agosto. -Sovignacco, la domenica dopo il 29 giugno, dopo il 16 agosto e dopo ii 2 di ottobre. - Stridane (Sdregna), il 2 e il 30 settembre. - Sumberesi di Al-bona, il 5 agosto. - Sv/mecchia, il 17 gennaio. - Torre di Faremo, il 16 luglio e 1' 11 novembre. - Umago, dal 18 al 30 giugno: marcato bozzoli. - Ustri-ne (Cherso), 1' 11 novembre. - Valle d'Istria, il 1. maggio e 16 agosto e tutti i secondi martedì degli altri mesi ; se la data cade in giorno festivo il mercato viene tenuto il giorno susseguente. Bestiame e merci. - Val morosa. la domenica dopo il 29 giugno. -Vermo, 1' 11 novembre. - Verteneglio, la prima domenica dopo il 3 maggio ed il 16 agosto. - Vetta (Vrh), la domenica dopo il 16 agosto. - Villa Decani, il 9 marzo, 9 giugno, 9 settembre e 9 dicembre : animali e merci. -Viti ano va di Parenzo, il 16 agosto e 30 settembre. - Villanova di Verteneglio, V 8 ottobre e 10 agosto. - Visi-gitano, 1' ultimo giorno d'ogni mese, se cade in giorno festivo viene tenuto il giorno susseguente : animali e merci ; la domenica dopo il 17 gennaio e dopo il 22 luglio ; il secondo lunedì di ottobre : mercerie. - Visinada, il 10, 15 e 16 agosto e 30 settembre. -Volosca, il 15, 16 e 17 agosto. - Vrana (Cherso), il 15 agosto. Autentica Siamo ancora in regime austriaco. A Trieste vi è una dimostrazione per l'Università italiana. Le guardie levano le sciabole e spingono brutalmente i dimostranti. Una guardia dà uno spintone ad una signora che se ne stava là in compagnia del marito. Questi si permette obbiettare : — Prego, abbia più bei modi. La mia signora è... in altro stato. — Cassa, cossa? —• grida la guardia più infuriata che mai. — Altro stato. Qua no je altri stati, je solo Austria. Orario dei piroscafi in servizio passeggeri SOCIETÀ' CflPODISTRIflNA 01 NAVIGAZIONE Orario invernale Capodistria-Trieste e viceversa FEK1ALE Da Capodistria Ore 6.05* » 9.05 » 13.30 Ospizio » 17.— Ospizio Da Trieste Ore 8.— Ospizio » 12.05 » 14.45 Ospizio » 18 30 * Toccata all'Ospizio soltanto il lunedi. FESTIVO Da Capodistria Ore 6.30 9.05 » 13.15 Ospizio » 18.— Ospizio Da Trieste Ore 8.— Ospizio » 12.05 » 14.45 Ospizio » 18.15 NB. In occasione di importanti spettacoli teatrali pomeridiani, la toccata allo Ospizio verrà fatta alle 12.05 da Trieste anziché alle 14.15 da Capodistria. Orario delle Corriere l)a Capodistria per Bnie-Cittanoya alle ore 16.30 ogni giorno; alla Domenica alle ore 13.30. Da Cittanova per Buie-Capodistria ore 6.30 ogni giorno, compresa la Domenica. Per Monte di Capodistria. Tutti i gior-ni alle ore 14. Da Monte di Capodistria per Capodistria. Tutti i giorni alle ore 5.15, compresa la Domenica. Impresa Servizi Autocorriere Stefano Mnzi - Monte di Capodistria. Il movimento delia Sol Hai. Servizi Aerei nel mese di gennaio 1928. Ad onta della stagione poco propizia la S. I. S. A. à registrato il seguente movimento: Linea TRIESTE ZARA Trasporto passeggeri N. 37 bagaglio........kg. 270 merce varia......» 54 posta .........» 24.30 Linea TRIESTE-VENEZIA Trasporto passeggeri N. 27 bagaglio.......kg. 250 merce........» 43 posta .........» 30.30 Come da ciò si può dedurre il traffico aereo nel primo mese dell' anno non è stato proprio, come si direbbe, sfiatato in quanto bisogna tener conto della stagione in cui ci troviamo. Ecco i voli compiuti dagli apparecchi della S. I. S. A. nel mese scorso : sulla linea Trieste-Zara 42 voli regolari su di un massimo di 52 consentiti ; su quella Trieste-Venezia 44 regolari su un massimo di 52. 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