Associazione trimestrale Cor. 0.75 Stati dell'Unione postale Corone 1.50 Pagamenti antecipati. I manoscritti non si restituiscono. Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo cent. 10 Comunicati cent. 20. Un numero separato cent. (5. Si pregano i signori abbonati di fuori di spedirci, se ancora non lo hanno fatto, a mezzo vaglia postale il tenue prezzo d'abbonamento per il primo trimestre che si chiuderà col prossimo numero. L'Amministrazione. Chiarissimo signore, Non è la prima volta che abbiamo l'onore di trattare con la S. V. jl., egregio signor Weissenbach. Se la memoria non Le fa cilecca, rammenterà torse la famosa petizione dei cento incoscienti come pure la figura barbina piuttosto che no, che Lei fece in quella occasione. Noi non abbiamo avuto colpa, egregio nonché illustre e nobile signore ; e come è vero che Lei ha promesso, in barba alle leggi sulla libertà della stampa, di salvaguardare con ogni mezzo l'incrollabilità della religione cattolica, apostolica, romana, noi d' altro canto, da veri impenitenti, infischiandoci dei Suoi consigli e dei fulmini celesti invocati sulle nostre teste e delle bastonate promesse alle nostre spalle, ci siamo proposti di continuare sulla via, sulla quale ci siamo messi. Questioni di principio, illustre signore, questioni di principio. Ma oggi ben più importante motivo ci spinge ad indirizzarLe queste quattro righe. Rilevammo a caso come qualmente domenica u. d. in occasione della visita dei Rovignesi un signore vestito in civile si divertiva sul molo a fare il poliziotto e questo individuo era in sostanza la S. V. I. Non ci pareva possibile che Lei, al quale per i lombi scorre il sangue purissimo e celeste, si potesse degnare di porre le mani sulle persone plebee che inneggiavano alla fratellanza con gli ospiti graditi e all' italianità delle nostre terre che, si conforti l'illustre signore, resteranno tali a marcio dispetto di tutti i Weissenbach di questo mondo. Nulla deve sembrare strano in quest' Austria felice, dove gì' ii. rr. funzionari quanto più zelanti sono nell' adempimento dei loro doveri, di qualunque specie essi siano, tanto più facilmente salgono i gradini delle cariche governative. Ma il bello si è — e Lei, illustrissimo signor commissario, sarà della nostra opinione — che proprio in queste terre si esplichi a preferenza questa specie di salvataggio temporaneo dell' Austria, minacciata nel suo nesso politico da qualche grido innocente di Viva l'Istria italiana e simili. In ogni modo, per finirla, anche a Lei spetta l'alto onore della gloria con tante fatiche acquistata dal noto Busich, il che dev' essere già qualche cosa per la Sua coscienza di vero patriota. Le domandiamo, illustre signore, infinite scuse per il disturbo ed au-gurandoLe molti anni di felicità e un pronto avanzamento ci creda con stima LA REDAZIONE Popoli e Governi In Italia, alla Camera, si approvò la riforma della tariffa postale e l'i-nasprimento di tariffa per quelle povere cartoline illustrate. Si approvò il disegno di legge pelle convenzioni con le Società ferroviarie. E passarono sott' occhio a' deputati, in brevi ore, una filza infinita di altre leggi, sia pure di non grande importanza. Da ultimo, ottenuta dal Governo una promessa di amnistia ai condannati per lo sciopero generale, i deputati si augurarono buone vacanze. In llussia continuano i torbidi: non è venuta 1' ultima ora di sangue prima d' un' èra di libertà. In Austria, la Commissione al bilancio della Camera de' deputati, discusse il progetto governativo su 1' istituzione della Facoltà giuridica italiana a Rovereto. Con ventisei voti contro cinque (2 italiani, 1 rumeno, 1 ruteno e 1 socialista) fu respinta la proposta Malfatti a favore di Trieste. E vennero respinti tutti gli emendamenti proposti a' vari paragrafi dell' on. Mazorana. Solo s'accettò di radiare il paragrafo 5, conservando così agli studenti italiani il diritto di dare presso le università di Innsbruck e di Graz gli esami in lingua italiana. E noi non possiamo che ringraziare la Commissione al bilancio per questa sua deferenza!.... In Germania, il cancelliere Bulow, teme la voce di Iean Iaurès : buon segno! Ciarle Settimanali —....No, no, non tema cavaliere; è scappato con troppo spirito domenica scorsa, à preso in burla la nostra serietà con arte così fine, che non possiamo essere adirate con lei.... Via, via; tutto è dimenticato ormai. Si sieda lì, non più sul banco degli accusati, ma sulla sua solita cattedra, e ci dica qualcosa. Ma, siamo intesi, eh? Non scherzi, non troppo spirito, perchè si può finire nel ridicolo ; e l'altra volta che ci siamo visti non ci voleva molto... L'à così rasentato !... Dunque, cose grandi alla partenza dei Rovignesi ? — La ramanzina l'ò meritata e mi sta bene; ma devono convenire con me che.... Non parlo, non parlo più; tacciano per carità!... Ah, si; mi domandava della gita dei Rovignesi, signor pres..., signora Irma?... Cosa ò da dire? Non si poteva attender altro da certa gente, e poi, e poi dirò, anch'io con quel tal monsignore mio amico: «Siamo o non siamo in Austria?» Lo vedono anche loro che ci siamo. Ma ànno ragione di soggiungere che quel che è troppo è troppo. Una sola scusa, un' attenuante unica à per sua discolpa quel signor dal cappello di paglia e dal vestito chiaro, che domenica scorsa rappresentava l'arma poco, ma assai poco benemerita nei nostri paesi : il caldo soffocante, equatoriale di quella.... oh ! ma era di sera ... Niente sole quindi... Dunque? Niente attenuante, nessuna scusa. Del resto poco importa; lasciamogli le sue ragioni e consideriamo un po'. Un dopopranzo d'entusiasmi: ricevimento di fratelli a fratelli ; brindisi inneggianti a un patto di concordia eterno, indissolubile; una popolazione in delirio; concènti di bande sonanti inni patriottici, e su tutto questo un sangue caldo, che corre impetuoso nelle vene e che ricorda sempre le battaglie e le vittorie d'una schiatta indomita e indomabile che forza di tempi e di nazioni non valse mai a fiaccare. Era quindi naturale l'espansione d'affetti, erano naturali le grida e gli evviva che salutavano i partenti, era spiegabile il delirio dei cuori.... «Viva Rovigno» «Viva Capodistria» «Viva 1' L...» D'un tratto un luccicar di baionette, un rimescolio della folla c.lie viene spinta qua e là a ondate immense; grida di bimbi, strilli di donne.... Che è accaduto?... Si sentono grida d'imprecazione, di protesta, insulti.... Un arresto, un arresto di persona conosciuta e stimata, fra i suoi congiunti, fra la sua famiglia. Un gendarme le balzò al petto e la trascinò, come un mascalzone qualunque, come fosse un ladro, accusandola d'aver gridato «Viva l'Italia», grido che ormai nelle nostre terre è troppo naturale e che specialmente in quella sera non avrebbe dovuto essere niente affatto sovversivo, perchè tra i Rovignesi c'era un console dell'alleata. Del resto quel signore non aveva gridato «Viva l'Italia» ma «Viva l'Istria italiana». — E che ne seguì? — Come vogliono che avesse a finire? Non valsero proteste, non valsero spiegazioni e fu condotto a guardare la luna a scacchi. Già, con quella gente chi ne può azzeccar mai una di giusta? E poi, vengono fuori con certi loro propri argomenti... — Oh, il coraggio del nostro cavaliere...; — No, no, signore mie; il coraggio in questi casi non c'entra affatto. E' meglio lasciar che facciano e.... non perdonargliela più. Le occasioni di una rivincita non sono tanto rare, come si crede... Vogliono scommettere? Io credo che quel tal signore dal cappello di paglia eccetera eccetera, sarà già pentito d'aver costretto la sua gente a quello stupido estremo. — Ci ànno raccontato che fermava tutti quelli che battevano le mani e che applaudivano, minacciandoli di chiamarli il giorno dopo ad audien-dum verbum. — Che avesse fermato tutti è pretendere un po' troppo dal suo amore alla quiete, proprio di un rigido funzionario, perchè avrebbe dovuto fermare tutta la città; ma ad alcuni, anch' io l'ò int J.. :: dire, fece delle minaccie più o meno ridicole.... Peccato che a nessuno sia venuto in mente di mandarlo a quel certo paese.... Era vestito in civile, e ognuno à diritto di non venir importunato per strada da uno sconosciuto pazzo qualunque.... Ma in tanta confusione abbiamo avuto anche la nota comica. Ce la diedero quei bei tipi delle guardie di finanza. Figurarsi, in quell'occasione loro ci provavano un piacere squisito nel poter far vedere che per qualcosa ci stanno a questo mondo. Dopo aver mostrato la loro prodezza spezzando i bengala che alcuni ragazzini portavano precedendo le bande, dopo essersi fatti mandare lontano lontano dalla folla che cominciava a perdere la pazienza, sanno che bell'idea vollero mettere in atto? Nientemeno che arrestare ii vapore con tutti i Rovignesi, con l'equipaggio e capitano compreso!... Che spettacolo stupendo vedere il «Nesazio» su quattro ruote, tutto imbandierato com'era, carico di prigionieri presi iti trappola, scortato dalle baionette, seguito da una folla in estasi davanti al nuovissimo miracolo, salir maestoso il viale Santorio Santorio, tutto illuminato a luce elettrica.... Che beli' idea da suggerirsi alle autorità di Odessa, imbarazzate (sfido io!) dai cannoni della «Potemkin»... scommetto che i ribelli non avrebbero fatto un passo per opporsi ; tanto grandiosa, tanto nuova sarebbe la cosa.... — Ho, burlone d'un cavaliere.... Ma come 1' è andata a finire per quel povero signore? — Era da aspettarselo. Lo ànno rilasciato il giorno dopo. Adesso gli faranno un bel processo nel quale la nota dominante sarà l'irredentismo (già la lingua batte dove il dente duole), e anche questa faccenda finirà come tante altre: una nuova buffonata della imperiale, non so se anche regia polizia. Il cavaliere. più lunga conservazione, il più facile e sicuro imballaggio, senza raggrinzirsi, screpolarsi, ammuffire ecc. Scelte, con questi vari criteri, le bacche e lasciate sulla pianta fino a perfètta maturazione, dopo averla alleggerita di buona parte degli altri frutti, si raccolgono con cura e si dispongono su tavole o sul davanzale di qualche finestra, in luogo caldo e riparato ove si lasciano per parecchi giorni. Quindi si sventrano, se ne levano, con una spatola o con una lama di coltello, i semi e questi si distendono sopra una tela piuttosto rada di cui poi si raccolgono le cocche formandone un sacchetto che s'immerge nell' acqua e si preme per farne uscire la mucilaggine che ravvolge i semi. Ciò fatto si allargano i semi su carta bibula in luogo ombreggiato, e quando sono completamente asciutti si raccolgono e si ripongono non dimenticando di notarvi il nome della varietà e l'anno della raccolta. E poiché la facoltà germinativa dei semi di pomidoro ha una durata di 4 a 5 anni, così la briga della raccolta e della preparazione nen è obbligatoria ad ogni anno e consente di profittare delle annate più favorevoli. * * * Prezzi de' prodotti .agricoli del ca- podistriano su '1 mercato di Trieste. Nella decorsa settimana s'ebbero le seguenti medie e variazioni: Patate: da corone 6.50 a 8 il q. — media 7. Pomidoro: da cor. 6 a 9 il q. — media 7. Fagiuoli: da corone 6 a 7 il q. Pesche: in media a 46 cor. il q. Albicocche: da 44 a 48 cor. il q. (piccoli quantitativi). LA COLONNA DELL'AGRICOLTORE Preparazione del seme di pomodoro. In una non recentissima, ma istes-samente pregievole memoria del prof. Cavazza, trovansi queste utili nozioni, semplici anche, ma spesso dimenticate: Sebbene non sia impossibile propagare il pomodoro per getti ed anche per innesto, tuttavia il modo più comodo, facile ed universalmente usato è quello della seminagione. I semi, oltre che potersi procurare direttamente dagli orticoltori o dai semai, possono essere raccolti dalle culture proprie, ciò che è molto conveniente quando abbiasi potuto evitare la soverchia mescolanza delle razze ed il conseguente imbastardimento; e giova altresì a fissare e mantenere la qualità di adattamento, che le migliori varietà abbiano dimostrato nei singoli luoghi. Ed a seconda delle principali attitudini che noi vogliamo conservare nelle successive riproduzioni, dovremo seguire speciali norme nella scelta dei semi. Se la precocità più c' interessa, dovremo metter da parte le prime ben formate bacche delle varietà più primati cce. Se la quantità del raccolto, le bacche più voluminose e pesanti delle piante più feconde. Se la bellezza congiunta alle attitudini culinarie ed economiche, sceglieremo le bacche più liscie, globose, turgide, aventi non troppo semi e prive di costole. Altrimenti si potrà preferire ad ogni altro carattere la rustichezza e la resistenza alle malattie; la serotina maturazione ; la consistenza della buccia che permetta alle bacche una Osiposìistria, La risila della Società popolare filarmonica di Rovigno. Alle 4 pom. del 2 corr. accostava al molo delle galere il piroscafe «Nesazio», conducendo, a rafforzare i vincoli di caldo patriottismo con il popolo nostro, ben 400 fratelli rovignesi. Il primo saluto fu dei più cordiali; i suoni delle bande si confondevano in un inno di festa, in un inno d'entusiasmo nazionale. La Direzione del Corpo musicale capodistriano ed il Comitato di ricevimento accolsero i cari ospiti, distribuendo poi la seguente epigrafe: Lieto E Riconoscente Della Visita Cortese E Fraterna Onde Oggi 2 Luglio 1905 La Società Popolare Filarmonica di Kovigno Lo Ricambia E Onora Il Corpo Musicale Capodistriano In Pegno Di Amistà E Di Esultanza Cittadina Saluti E Voti Cordiali Offre Agli Ospiti Carissimi Che Amore Comune Per L'Arte Dei Suoni E Devozione Civile Di Patria Qui Conducono A Confermare Sempre Alta E Pura V Armonia Di Affetti E Sentimenti. Il lungo corteo di rovignesi e ca-podistriani, preceduto dalle musiche, giunse alla piazza del Duomo, dove sostò, mentre nella sala municipale i sindaci delle due città si scambiarono fraterni saluti. Seguirono le presentazioni della Deputazione comunale e di tutte le società locali, intervenute per far festa ai confratelli. Alle 6 circa la Direzione della Società popolare filarmonica di Rovigno, il sindaco sig. G. Candussi-Giardo, il nostro sindaco, il sig. B. Sardotsch — per l'Associazione di commercianti ed industriali e per la Nuova Società cittadina di navigazione a vapore —, l'enotecnico Cobol — per la Lega Nazionale —, il sig. Piero de Manzini — per il Club Libertas —, il signor avv. D.r Loig> — per la Società Filarmonica —, il sig A. Almerigogna per 1'operaia, il presidente del corpo musicale capodistriano e gli altri del comitato di ricevimento si radunarono ad allegra refezione che terminò con un cordialissimo scambio di brindisi dei sindaci e dei presidi delle due società filarmoniche. Alle 7 la banda sociale, di Rovigno iniziò lo svolgimento dello scelto programma, intuonando l'inno all'Istria del Giorgieri in mezzo ad indicibile entusiasmo, che si ripetè sempre più frenetico all' udire i graditi suoni dell'inno di S Giusto, e delia «Ber-sagliera» Alle 10 l/t si formò di nuovo nella piazza dei Brolo un imponentissimo corteo seguito dalle musiche, che fermatesi innanzi al municipio in segno di saluto, raggiunsero poi il molo, ricco di popolo e ricco di multicolori palloncini. Gli ospiti riempirono il »Nèsazlo» e le bande e le grida riempirono l'aria di un fremito, che mise lo spavento nel cuore fedelissimo del bar. Weissenbach, e in quello della gendarmeria, sguinzagliata come contro un popolo cospiratore. Ed il gendarme Kristančič (ii nome ce l'ha scritto un suo amico) non seppe far di megiio che arrestare brutalmente quasi si trattasse di stringere con il laccio un cane idrofobo il concittadino Giuseppe Cobol, che in mezzo alle più aspre proteste da parte della moltitudine, fu condotto alla gendarmeria e da qui, alle 4 '/2 del giorno seguente, traslocato agl'i arresti giudiziari, donde fu rilasciato, dopo esame da parte del giudice signor Lonzar, alle 41/2 poni. Così la bella, indimenticabile giornata del 2 corr. fu guastata dalle smanie italofobe del bar. Weissenbach, della gendarmeria e di alcune guardie di finanza, che crediamo non siano chiamate a reprimere i giusti entusiasmi nazionali di un popolo. La questione delle saline. In argomento diamo posto all' opinione che ci manifesta un nostro assiduo: è sempre bene discutere. N. d. r. Cara Egida, i proprietari di saline che firmarono, sei mesi fa, il noto memoriale al ministero, ebbero ier l'altro una radunanza. In essa, appreso, pei- via indiretta, dell'accoglienza poco favorevole che avranno a Vienna certe loro domande (fissazione d' una limitazione minima e d'un minimo prezzo), e considerato che la gran parte dei proprietari è propensa a cedere le saline allo stato, fu deciso bensì di sollecitare dal Governo una risposta ufficiale, ma anche di non ostacolare a priori, nel frattempo, delle trattative di vendita che vorrebbe ora riprendere, per tutti i consortisti, la Presidenza del Consorzio sali. I singoli proprietari, naturalmente, porranno le condizioni che alle loro saccoccie sembreranno opportune. E non si può esigere che facciano diversamente. Ma io voglio affacciare il dubbio che pure i dissidenti ora si prestino, per dirla, con le prudenti parole di uno scrittore dell'«Egida» d'un tempo, a lasciar che, cedendo le saline allo Stato, si vada verso la fine d'un industria paesana già tutta nostra e fiorente. Che i fin qui i renitenti alla vendita, ove il Governo si decida per l'acquisto, abbian saputo meglio degli altri tutelare i loro personali interessi, questo è agevole inferire. Io però pensavo, come l'accennato scrittore dell'«Egida» , e penso tutt' ora, che ci fossero altri e più larghi interessi da tutelare. Il Governo compra le saline eli Capodistria? Il Governo chiuderà le saline. E sarebbe il male minore. Oppure il Governo impiegherà personale piovuto chissà da dove. Nel qual caso agli operai paesani, al paese nostro, rimarrà come suol dirsi, il danno e le beffe. E si trattasse di beffe soltanto ! Oh, li conosce bene il Governo austriaco i modi ^nigliori per affratellare i p'opoli !.... Se i dissidenti mai tennero in alto onore anche queste considerazioni d'indole non subitamente materiale, poco danno che lasciali fare al Governo. Meglio, sarebbe che ringrazino il Gov- per la degnazione o il compiili; òe credono, come che pensino si che esso Governo, una volta comprate le saline, voglia cederne il relativo esercizio a una privata im presa. Altrimenti ? Altrimenti, pare a ine -che essi, mandata la sollecitatoria, avrebbero dovuto addimostrarsi più renitenti che mai. Tanto più in quanto il loro diverso atteggiamento riesce per la maggioranza dei proprietari di ben piccolo sussidio, se è vero, come si dice — o i si dice! —, che attualmente il Governo non ha soldi. Tuo x. Spett. Redazione del Giornale i-Egida». A sensi del § 19 della legge sulla stampa, invito Codesta spett. Redazione di voler inserire nel proprio giornale all'articolo «Tutti i nodi vengono al pettine» nel N. 63 dd. 2 luglio 1905 la seguente rettifica: E' vero che un fanciullo è stato alquanto percosso con una verga di alloro, ma non perchè cantava con altri fanciulli, bensì perchè quei fanciulli per alcune sere gettavano delle pietre nell'orto parocchiale, quello che possono testimoniare parecchie persone li vicine. Non è vero che io avessi percosso il fanciullo per odio, o invidia o vendetta verso i di lui genitori od il fratello maestro, ma vero è che nel-l'oscurità della notte io non conobbi quel fanciullo, per cui domandai dopo altre persone chi egli fosse, e dopo appena rilevai. Non è vero che il medico poteva riscontrare tanti colpi, meno poi ferite sopra quel piccolo corpo, bensi è vero secondo le dichiarazioni di un'altro medico, che il fanciullo è completamente sano ed allegro. Inoltre i vicini di casa lo hanno visto subito il giorno dopo fuori di casa, dove si trastullava con altri fanciulli. Non è vero ch'io mi vanti dell'azione commessa, ma vero è che provai grande dispiacere di aver percosso precisamente quel fanciullo, che forse si sarebbe meritato minor castigo ma lo feci insaputaniente colla pura intenzione di dargli una piccola correzione, abbenchè del solito non uso percuotere nessuno. Ciò che riguarda gli altri punti del famoso articolo, non c'è bisogno discuttere molto, sia perchè non stanno proprio in nessuna relazione col fatto presente, sia anche perchè le rispettive autorità sanno benissimo come stanno le cose. Lazzaretto, 4 Luglio 1905 Gius. Kosir. * * * Don Kosir, un. prete che si apposta di notte, con un bastone d'alloro — lo ringraziamo del particolare. ! —, per percuotere dei ragazzi i quali — asserisce — gli face can dispetti, si crede un degnissimo correttor di peccati. Ma bravo! E quel «fanciullo che forse si sarebbe meritato un minor castigo», se quel «forse» non gli è scappato a don Kosir nella foga di correggere.... gli sciancati periodi del suo scritto, esso ci apprende anche più su le attitudini educative —per non dire su le qualità morali — del mite sacerdote.' Se no ne he don Kosir — che un giorno dal pergamo asseriva di non essere ladro, co>ne a suo dire lo andavano accusando delle persone contro le quali egli non nutre nè odio, nè invidia — quanto ali" invidia sape vai n celo ! —, ma che cattolicamente dipinge dal medesimo pergamo aW inconscia folla co' nomi di tisici et. similia —, don Kosir in brevi linee riesce almeno due volte bugiardo. Quei fanciulli, in alquante sere, e per meritarsi « forse» ciascuno da un amorevole pastore una punizione come quella che s'ebbe il tier-toch, debbono aver coperto di pietre l'orto parrocchiale de' Bertovelli: ed è strano che di un consimile affare si sieno accorte saltante le mosche bianche — se pur ci saranno — testimoni del prete. Noi vorremmo inoltre che don Kosir ci presentasse il medico che dichiarò il fanciullo sano ed. allegro — gli facciata venia de' vicini di casa —. Poiché sappiamo da buona fonte che il secondo medico non solo trovò le lesioni che il primo area riscontrato, ma constati) clic una ferita al ginocchio del bimbo erasi aggravata cos'i da far pensare a un reato di grave lesione corporale. Quanto agli altri fatti, siamo persuasi al pai-i di don Kosir che le rispettive autorità sappiav benissimo come sieno andate le cose, il chè non esclude che sieno andate come noi narrammo. Come il non essere uso, don Kosir, a percuotere «nessuno», vuol precisamente dire, in buon italiano, ch'egli percosse altra volta qualcuno: e proprio non abbisognavamo di conferme. A proposito del pontile della Sanità. Un nostro assiduo corrispondente il quale si firma «Verità» ci fece pervenire queste considerazioni che noi ben volentieri pubblichiamo: «E' con vero rincrescimento che appresi dalle vostre colonne la decisione presa dalla direzione della N. S. C. di Navigazione a Vavore di demolire il pontile della Sanità; mi affretto quindi a manifestarvi la mia opinione contraria, certo di farlo nel-l'interesse della Società stessa e a vantaggio del pubblico. A tutti è noto come il pontile sia stato costruito durante il tempo dell' ultima concorrenza, dai nostri nemici; fu fatto costruire da persone esperte nell' arte marinara, con lo scopo di occupare, tanto nello sbarco quanto nell'imbarco, un punto migliore in confronto di quello tenuto dai nostri vaporetti, e^,ciò per favorire la comodità del pubblico e farselo amico. E che quei tali sieno riusciti nell'intento non c'è alcuno che lo ignori ; il pontile di legno e la celerità dei loro piroscafi furono senza dubbio le cause essenziali che procurarono per parecchi mesi il successo alla linea di concorrenza. La nostra Società di Navigazione a Vapore con la demolizione del pontile perde in tal modo il miglior punto d'approdo; nè mi sembra dover creder sia essa, dopo la presa decisione, disposta a rifabbricarne uno consimile in breve trascorrer di tempo. Eppure, oltre al disgusto che si potrebbe arrecare al pubblico, la soppressione del pontile apporterà senza dubbio giornalmente un danno alla Società abbastanza rilevante per non parlarne della sua riattazione. Ogni qual volta un piroscafo si scosta dall'attuale molo delle Galere esso impiega non meno di tre minuti, e molto più ancora con venti da Sud, prima di aver libera la rotta oltre alla testata della diga. Moltiplicato questo spazio di tempo per le partenze giornaliere ne risulterà necessariamente un discreto quantitativo di combustibile perduto miseramente e che, aggiunto al maggior consumo di cordami costituirà annualmente un importo ben maggiore di quello che noi richiedesse la manutenzione del vecchio pontile. Che se per caso la Società 11011 si sentisse disposta alla spesa di circa 4000 corone che esigerebbe il pontile per esser ridotto allo stato primiero, si potrebbe provvedere alla meglio con la metà circa dell' importo, riservandosi la completazione dei lavori nell' anno venturo. Questa la mia opinione in seguito al deliberato preso dalla N. S. C. di Navigazione a Vapore». Processo politico. Domani presso il Tribunale provinciale avrà luogo il processo politico contro il nostro amico B. Quarantotto, accusato dalla procura di stato del delitto di sedizione, per avere quattro anni fa inviato da Venezia ad alcuni conoscenti delle cartoline postali, sulle quali al luogo di destinazione erano aggiunte le parole «Italia irredenta*. Il Congresso dell' operaia. Oggi alle 3 pom. ha luogo nella sala maggiore del palazzo Tacco l'Assemblea generale dei soci della Società Operaia. Fulmine 0 petardo. La notte del 6 corr. la centrale elettrica non potè funzionare sino alla mezzanotte, per improvvisa mancanza di pressione, dovuta a dispersione di gas, frutto, dicono alcuni, di un dispetto, mentre gli operai dell' officina lavoravano dal sig. B. Lonzar. Ad un tratto, in mezzo al buio pesto della notte, alcuni giovani, seduti ai tavoli esterni del Caffè della Loggia, videro dietro i merli del Palazzo Pre-toreo un gran bagliore rossastro, seguito da formidabile detonazione, che allarmò la cittadinanza. Alla mattina si scopri un piccolo foro nella porta che conduce alla Loggia; mentre internamente si trovarono alcune schegge e rotte 3 lastre del I. piano. Si suppone quindi dai più che il fatto sia dovuto ad un fulmine ; ma la commissione, composta dei signori Avv. Belli, Ing. Calogiorgio, Prof. Inwinkel e Prof. Gerosa, che si portò sopraluogo, esclude una tale supposizione, attribuendo la causa dello scoppio e del conseguente piccolo danno ad un petardo, del quale anzi si dice che la gendarmeria tenga un residuo. „Pagiue Istriane" E uscito il sesto numero della rivista «Pagine Istriane». Domenico Venturini commemora la morte di Oscarre de Hassek. Francesco Babudri chiude il suo articolo «Di alcune credenze e costumi della città di Cherso». Il dott. Giannandrea Gravisi raccoglie alcuni «Modi di dire attinenti a cose di mare usati a Capodistria» e Giovanni Vesnaver e il prof. Francesco Majer continuano il primo le «Notizie storiche di G ri- cittadini, sabato alle 10 ant. e la salma fu trasportata direttamente a Pirano nella tomba di famiglia. Isola, Le elezioni. Gran settimana questa per monsignore ! Con tanto caldo, tanto da lavorare! Ma per la Santa Bottega si può far questo ed altro ancora. Non per nulla successe quel che successe; non per nulla ancora una volta l'ignoranza e l'oscurantismo ebbero, sia pure momentaneamente, la palma • disonorevole della vittoria. Ma veniamo ai fatti, dai quali speriamo, i buoni Isolani prenderanno dei buoni ammaestramenti per l'avvenire. Fosse giusto almeno il nostro voto ! L'avete visto di notte tempo, coperto di nero, andarsene per le contrade ed infilare la porta d'ogni uscio amico, il nostro bravo monsignore? L'avete visto di notte tempo, come i gufi ed i pipistrelli in cerca di preda, irsene a Corte d'Isola? Gl'ingenui credevano che andasse a confortare l'anima 0 ad udire la confessione di qualche peccatore che domenedio chiamava a sè; mentre il chiercuto signore, dimentico delle mansioni per cui fu unto sacerdote, andava questuando — in barba alle leggi contro i pubblici accattoni — i voti per le sue marionette. K la questua fu ricca; e i poveri ingenui imbeccarono all'esca della calunnia che riusci a coprire col suo manto di piombo gli sforzi di pochi veramente onesti e veritieri. Furono esclusi nelle elezioni comunali a bello studio gl'intelligenti: 11011 sono roba per Isola, cioè per monsignore, che per essi crede di venir smascherato lui e le sue trame tendenziose e losche di fronte agi' incoscienti, schiavi della sua volontà ed esecutori freddi della stessa. Non sono roba per monsignore, al quale verrebbero sperabilmente tarpate le ali di uccellaccio notturno; egli, il solo padrone d'Isola, sarebbe dimenticato peggio di un cane : nè potrebbe dettar legge. Restino adunque le tenebre in questa misera città, resti l'ignoranza a tutta gloria di Dio, a tutto vantaggio del parroco. E intanto la clericanaglia ha vinto, per trascuranza del comitato, il quale prestò fede alle menzognere asserzioni di monsignore, che non si sarebbe immischiato nelle elezioni, mentre soltanto egli ne fu l'anima, maledetta per le sorti del nostro infelice comune. feste intermedie —- non viene osservata almeno 3 volte la settimana : la notte della festa stessa, l'antecedente e la susseguente. E sono notti totalmente dedicate a Bacco, i cui avvinazzati sacerdoti protraggono indisturbati le loro orgie, mentre chi vorrebbe dormire non lo può e deve ascoltare i curiosissimi loro discorsi insensati, nei quali alla politica succede una miriade di parole strane e sconnesse che dovrebbero significare casi successi, commenti particolari alle stelle del cielo, non esclusa la luna, 0 a qualche ciottolo nel quale inciampano; e il forzato ascoltatore deve assistere ai cazzotti finali e agli ultimi saluti d' addio, 0 al baccano assordante di qualche compagnia di giovinastri che smaltiscono i fumi del vino fra stridule e rauche voci, nei più svariati e rudemente piccanti discorsi e nelle più oscene canzoni. Ed è cosi che a Muggia si combatte l'alcoolismo, unica fonte di tanti mali, che rendono 1' uomo indegno di chiamarsi tale, bestia irragionevole, 1111 bruto. Certamente si concedono licenze d' osterie tanto facilmente e, quando 11011 le si può ottenere direttamente, l'autorità capitanale permette anche che si trasportino da Zaule a Muggia. Le guardie naturalmente sono per tutelare.... il pubblico scandalo e il comune dorme. E cosi si deve proprio dire che chi vuol far a suo modo vada a Muggia. COMUNICATO *) signana», il secondo «L'archivio antico del Municipio di Capodistria». Necrologia. E' morto improvvisamente il canonico Nicolò Spadaro, rettore del convitto parentino polese e professore ginasiale emerito. I funerali ebbero luogo con grande partecipazione del clero, del corpo insegnante, degli studenti e di molti Bagni di mare e bagni di vino. All' eccessivo caldo improvviso di questi giorni è sembrato non potersi trovare rimedio migliore di quello dei bagni di mare e di.... vino, bagni ambedue eh' hanno lo scopo solo di rinfrescare, tendenti a curare l'igiene e a rinfrescare i coi pi spossati dei mortali; 1' uno esternamente e di giorno, l'altro internamente e più spesso di notte. Non intendiamo parlare dei bagnanti, che giornalmente arrivano da Trieste coi piroscafi sociali stracarichi di gente; di quei bagnanti che offrono un bello spettacolo, quando appena sbarcati — robusti signori ed eleganti signore e signorine dai piccoli piedini e dalle multicolori calzette scozzesi, ragazze dai nudi colli bianchi e delicati, giovinotti avidi di avventure e pieni di sè per trovarsi in quella gara gentile, tarchiate bonnes friulane dalla caratteristica capigliatura nera e dai grandi occhi vivaci, conducenti vispi bimbi paffuti - quando, ripetiamo, appena sbarcati, tutti, mossi da un fremito comune, corrono a chi primo arriva, desiosi e ansanti, madidi di sudore e spiranti la voluttà che proveranno al primo tuffarsi nell'acqua, e quando giuntivi, con incalzanti parole e non di rado con atti, fanno ressa all' unico bagno locale, ove spesso devono aspettare al sole il loro turno !!! No, non è di questi che noi vogliamo parlare : nei prossimi numeri tratteremo la questione dei bagni e quella dell' igiene tanto trascurata nella nostra città. Allo sconcio inai visto prima d'ora in città noi alludiamo, dove, e di pieno giorno, persino nel porto, lungo le rive e alla testata del molo, verso S. Rocco e il macello, dei ragazzi, dei giovanotti già fatti si bagnano fino a tarda ora di sera, impedendo alla gente in queste giornate afose gli unici passeggi di cui Muggia dispone. L'autorità non si ricorda più della separazione fatta ai bagnanti non abbienti, a S. Rocco per le donne, e dal macello alla così detta scuola dei cadetti per gli uomini? Ma «cosa mortai passa e non dura», e così anche l'ordinanza fu posta nel dimenticatoio. Un' altra piaga da cui è affetta Muggia, è la disturbata quiete notturna, triste effetto del vino; quiete, che regolarmente — se non ci sono Nr. 20612. NOTIFICAZIONE riguardo la produzione delle dichiarazioni per l'imposta generale siili' industria a sensi della legge 25 Ottobre 18i»(> B. L. I. Nr. 220 per il periodo di tassazione li)0(>-li)07 nella Città immediata di Trieste e suo territorio, nella Contea principesca di Gorizia e Gradisca e nel Margraviato d'Istria. A sensi del § 39 della legge 25 Ottobre 1896 B. L. 1. Nr. 220, concernente le imposte personali dirette la commisurazione dell'imposta generale sull'industria deve seguire in base alle dichiarazioni da prodursi dai singoli contribuenti. S'invitano perciò tutti coloro, che esercitano nella Città immediata di Trieste e suo territorio, nella Contea principesca di Gorizia e Gradisca e nel Margraviato d'Istria un' impresa industriale od un' occupazione, che tende al guadagno, di presentare in iscritto od a voce entro il termine dal 1 Luglio al 1 Agosto 1905 presso la competente Autorità delle imposte di prima istanza (I. R. Amministrazione delle imposte in Trieste — Piazzetta della Chiesa evangelica Nr. 2, III piano — rispettivamente presso i competenti I. R. Capitanati distrettuali, eventualmente presso gli Uffici delle imposte in luoghi, dove non ha sede un I. R. Capitanato distrettuale) una dichiarazione per il periodo di tassazione 1906-1907 compilata secondo la miglior scienza e coscienza. Le module per le dichiarazioni si ricevono gratuitamente presso le Autorità e gli Uffici suddetti. Riguardo alle modalità da osservarsi nel compilare le dichiarazioni serviranno di norma le disposizioni dei §§ 39, 40, 42 e rispetto all'obbligo d'insinuare nuove imprese od occupazioni nonché 1' apertura di nuovi posti d'esercizio quelle dei §§ 41 64 della legge citata. Le conseguenze della mancata produzione delle dichiarazioni e della produzione di dichiarazioni inesatte ed incomplete sono previste ai §§ 239, 241, 243 e 244 della legge citata. S'invitano nel loro proprio interesse quei contribuenti, che intendono dare a protocollo la loro dichiarazione verbale di presentarsi al più presto possibile alla competente Autorità delle imposte di prima istanza, rispettivamente al prossimo i. r. Ufficio delle imposte per produrre a voce la dichiarazione, poiché più tardi ciò sarà reso più difficile causa il maggior concorso di contribuenti. Riguardo alle imprese ed occupazioni, che sono riportate in ordine *) La Redazione si dichiara estranea tanto riguardo alla forma quanto al contenuto e non assume alcuna responsabilità fuori di quella voluta dalla legge. alfabetico a tergo delle module per le dichiarazioni si devono indicare oltre ai caratteri generali dell' esercizio anche i caratteri speciali, che sono specificati nel prospetto per la rispettiva impresa od occupazione. Si ricorda infine ai contribuenti, che è loro dovere di riempire esattamente tutti i punti delle module e che sta principalmente nel loro stesso interesse di corrispondere a questo dovere nel modo più accurato possibile. I. R. Direzione di Finanza Trieste, 13 Giugno 1905. Ottone Cav. rte Zim incrina 1111 I. E. Consigliere aulico e direttore di finanza Stabilimento Vinicolo Giuseppe Cobol Capodistria Prezzi per Ettolitro in Città a Trieste Vino nero da pasto Vino Bianco » Cor. 40 „ 40 Cor. 64 » 64 Prezzi per Bottiglia | in città |a Trieste Refosco dolce Moscato dolce C. 1.60 e. 1.60 C. 2.— C. 2.— Franco rtomieilfo. Indirizzi raccomandati Orel e Vouch — Capodistria Stoffe da uomo e donna, coltrinaggi, tappeti, camicie, colli, cravatte e busti. Articoli minuti e guarnizioni. Italo Marzari — Capodistria Assume nel suo lavoratorio di oreficeria qualsiasi lavoro a prezzi di assoluta concorrenza. 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