ORBANO DEL FRONTE POPOLARE ITALO-SLAVO ANNO VI* * - No. 290 Redazione ■ Amministrazione CAPODiSTRiA Via Santorio 26 - tei- 128 Martedì lk Aprile 1983 PREZZO: 5 din. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e R.FJP.J. annuo din. 250. semestr- din. 130 Spedizione tale. c p- GRAVE LUTTO PER IL MOSTRO PAESE UNA PRUDENTE ATTESA Un accordo sullo scambio di prigionieri di guerra ammalati e feriti è stato finalmente raggiunto, dopo la ripresa delle trattative armistiziali in Corea. E’ il primo sintomo di disten- ; creto finora raggiunto nelle interminabili sedute delle delegazioni armistiziali. La foto rappresenta l’ar- comandante in capo delle forze dell’ONU in Corea, gen. Clark, alla nordista sullo scambio dei prigionieri. BORIS KIDRIČ IL RIVOLUZIONARIO Boris Kidrič nacque il 10. aprile 1912. Compiuti gli studi ginnasiali frequentò l’università di Lubiana prima, e di Praga poi. Sin da giovane partecipò alia lotta rivoluzionaria e a 16 anni divenne membro della Gioventù Comunista.. Nel 1928 entrò nel P.C.J. Il regime reazionario della vecchia Jugoslavia lo perseguitò incessantemente. A 17 anni venne arrestato per la prima volta. Quando nei 1933 il compagno Tito assunse la direzione del P.C.J. fu, assieme al compagno Kardelj, uno dei riorganizzatori del Partito in Slovenia, Arrestato nuovamente e condannato, riuscì a rifugiarsi all’estero, dove rimase fino al 1939. Bitornato in patria, fu costretto aU’Ulegalltà, dimostrandosi sempre un Instancabile organizzatore e rivoluzionario conseguente. -—5* Dopo l’invasione delle orde nazifasciste, fu tra i fondatori del Fronte di Liberazione e segretario del suo Comitato esecutivo. Diyenne in seguito Commissario politico del Comando Superiore dei reparti E.P.L. per la Slovenia. Dopo la liberazione, presiedette il primo Governo della R. P. Slovena e nel 1946 fu chiamato a ricoprire la carica di Ministro per l’industria e Ü commercio del Governo Federale, e, in seguito fu Presidente de! Consiglio economico federale. Nel 1948 entrò a far parte deUUfticio politico alla consorte del compagno Kidrič dell P. C. J. e al VI Congresso venne eletto nel Segretariato del Comitato e al Consiglio esecutivo federale, esecutivo del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti della Jugoslavia. Nel gennaio scorso fu eletto vicepresidente del Consiglio esecutivo federale e presidente del Consiglio economico. Nell’esersizio delle sue funzioni e incarichi si coprì di inestimabili meriti per la ricostruzione del nostro paese, per l’industrializzazione e per lo sviluppo generale della nostra economia. Dopo lunga e penosa malattia, si è spènto, siv bato scorso a Belgrado, il compagno Boris Kidrič, vicepresidente dei Consiglio esecutivo federale e membro della segreteria del comitato esecutivo del C. C. della Lega dei Comunisti della Jugoslavia. La notizia della sua morte s’è sparsa rapidamente in tutto il paese provocando un cordoglio generale, specialmente in Slovenia, dove l’Estinto era particolarmente amato per la sua personalità di conseguente rivoluzionario del-ranteguerra, di dirigente della Lotta di liberazione e presidente del primo Governo nazionale sloveno. . Il Consiglio esecutivo federale ha disposte immediatamente per l’osservanza del lutto nazionale, che durerà fino a domani, ed ha nominato un comitatp per le onoranze funebri, la cui presidenza è stata assunta dal compagno Tito. «Boris Kidrič — è detto nel comunicato dei Consiglio esecutivo — si è spento nella lotta per la vittoria del socialismo in Jugoslavia. Egli ci ha lasciato senza aver potuto sopravvivere alla maturazione dei frutti per cui ha lottato fino ai suo ultimo respiro. Con la sua morte, la Jugoslavia socialista e i suoi popoli perdono uno dei loro grandi figli». A Lubiana si è riunito sabato il Consiglio esecutivo della R. P. Slovena per rendere omaggio alla memoria di Boris, Kidrič e cosi pure i Consigli esecutivi delle altre repubbliche. Riunioni celebrative sono state tenute anche dagli organi dirigenti federali e repubblicani dell’Unione socialista del popolo lavoratore, dell’Associazione combattenti, della Gioventù popolare e dei Sindacati. A Titograd, dove si svolgeva il Congresso dell’unione socialista del Montenegro, il compagno Djilas ha commemorato, ih seduta solenne, la memoria del compagno Kidrič, ponendone in rilievo la figura rivoluzionaria e le doti di capacità e d’ingegno. Non appena appresa la notizia della morte, i compagni Tito, Kardelj, Rankovič, Moša Pij ade e altre fra le maggiori personalità, si recavano a presentare le loro condoglianze alla famiglia dello scomparso. Migliaia di telegrammi sono pervenuti e continuano a pervenire Intervista di Bebler sul problema delle minoranze fflEHimATI HEI DIRITTI ili Sloveli ti Italia e a Trieste In un’intervista concessa mereoledì scorsa al redattore diplomatico dell’Agenzia «Tanjug», il sottosegretario di stato agli esteri, dr. Aleš Bebler ha risposto ad alcune domande sulla situazione delie minoranze nazionali jugoslave nella zona angloamericana del TJL.T., in Italia o' in Austria : «Per quanto riguarda la situazione degli abitanti della zona anglo -americana del T.L.T. possiamo affermate che, negli ultimi tempi, è peggiorata, Il maggiore danno deriva alla popolazione slovena dall’acquisto di terre, che viene fatto nella maggioranza dei casi, con la forza ect a prezzi irrisori. In quest’ultimo scorcio di tempo, per Fappunto e nonostante le proteste degli agricoltori sloveni, sono state acquistate notevoli aree, che vengono sfruttate per F immigrazione dell’ elemento italiano e di istituzioni snazionalizzati ici italiane. L’istituzione scolastica slovena si trova sempre in condizioni di inferiorità rispetto a quella italiana e, negli ultimi tempi, gli organi deiramministrazione e degli impieghi pubblici cercano di rendere del tutto impossibile il pubblico uso della lingua slovena, e addirittura, dei nomi sloveni delle località. A creare una simile situazione contribuisce pure il sempre più grande allargamento delle compefenze ac funzionari, giunti a Trieste dall Italia in seguito agli accordi di Londra dello scorso anno, che si attengono agli ordini ricevuti da Romu. La grave respoiisabililà di una simile situazione ricade sul Governo Militare Alleato. Perciò, durante là visita del Presidente della Repubblica in Gran Bretagna, abbiamo rir chiamato l’attenzione degli uomini di governo britannici su una tale situazióne, col desiderio che essi esercitino la loro influenza al fine di portare ad un mutamento e. ad una giusta sistemazione, che sia in armonia con i termini stabiliti dal trattato di pace. La situazione della nostra minoranza nazionale in Italia purtroppo non è miglorata. 1 suoi diritti nell’attività sociale, culturale, politica « in genere sono ancor sempre limitati. La minoranza slovena non solo non è pari nei suoi diritti ai cittadini di nazionalità italiana, ma anche nei confronti con le altre minoranze nazionali, ad esempio quella tedesca e francese, cui vengono assicurati formalmente e in pratica almeno alcuni diritti». »Possiamo dire che, nonostante negli ultimi tempi e, ad esempio, durante la recente campagna elettorale, si siano manifestati dei tentativi par ridurre alcuni diritti alle nostre minoranze, la situazione è, in generale, soddisfacente. Intendo riferirmi so-pratutto alla volontà dei due governi di risòlvere questo problema in accordo e nello spirito di una reciproca comprensione. E a tale fatto, che è senz’altro una delle condizioni essenziali per, la soluzione del problema delle nostre minoranze, è da aggiungersi anche la promessa del ministro degli esteri austriaco, dr. Gruber, che lo scorso anno, durante la sua visita a Belgrado, espresse l’intenzione del suo Governo di risolvere in pieno accordo la questione. Sono certo che la soluzione di questo problema si svilupperà favorevolmente in particolare per il fatto che un tfventilale peggioramento della situazione delle nostre minoranze in Austria, non sarebbe in armonia con i rapporti che sì stanno sviluppando fra la Jugoslavia e l’Austria». esprimendo il cordoglio dei popoli jugoslavi. La salma è stata deposta nel salone del Consiglio esecutivo federale e migliaia di cittadini le hanno reso omaggio. Ieri essa è stata trasportata a Lubiana, dove domani avranno luogo i funerali. La stampa nazionale è uscita listata a lutto riportando articoli celebrativi dello Scomparso e brani dei suoi scritti e discorsi. Anche la stampa straniera gli ha dedicato grande rilievo. I lavoratori delle fabbriche e delle campagne, la popolazione delle città e dei villaggi, harìno espresso, tramite le loro organizzazioni politiche, il loro profondo cordoglio pei' la grave perdita subita dalla nazione tutta. Anche la popolazione dei distretti di Capodistria e Buie ha accolto con grande dolore la ferale notizia. Nelle nostre cittadine e nei villaggi si sono svolte solenni commemorazioni, dalle quali sono stati inviati messaggi alla famiglia del compagno Kidrič, al compagno Tito, al Comitato Centrale della Lega dei Comunisti e al Consiglio esecutivo federale. Telegrammi di cordoglio sono stati inviati da Buie, Verteneglio, Kra-šica, Castelvenere e da numerose altre località; da organizzazioni della Lega dei Comunisti, dell’Unione socialista del popolo lavoratore, dell’Associazione combattenti, dalle sezioni femminili dell’Unione socialista e dalle filiali sindacali di Capodistria, Isola, Buie, Pirano, e da altre località dei distretti di il nuovo Segretario generale deli’ONU, è giunto venerdì scorso a New York da Stoccolma ed ha preso possesso della nuova carica. La sua nomina è stata convalidata dall’Assemblea generale su proposta del Consiglio di Sicurezza,.dopo che l’URSS aveva ritirato il veto. Capodistria e Buie. Un messaggio è stato inviato anche dall’Unione degli Italiani. Il C. P. D., nel suo telegramma, esprime le condogliahze al Consiglio esecutivo federale per la prematura morte dell’infaticabile combattente per il socialismo. Gli Ufficiali e i dipendenti della VUJNA hanno inviato un messaggio al compagno Tito esprimendogli le condoglianze per la perdita del suo più valido collaboratore. Nella mattinata di domenica, alla VUJNA, si è svolta una solenne commemorazione, durante la quale ha parlato il Comandante, col. Miloš Starnatovi, che ha rievocato in brevi parole la personalità del compagno Kidrič. «Il compagno Kidrič — ha detto, concludendo il suo discorso, il col. Starnatovi — si interessava grandemente e dimostrava piena comprensione per i problemi e le necessità della Zona Jugoslava del TLT. In Lui abbiamo sempre trovato appoggio per l’aiuto finanziario e materiale che il Governo della R. F. P. J. dava alla Zona, e ciò è stato di grande importanza, per lo sviluppo economico della Zona stessa e per le condizioni di vita della sua popolazione». Concluso l’accordo sullo scambio dei feriti, la colomba sembra tentare, in Corea, un nuovo volo di prova, inaugurato a fine settimana da una lettera del generale, nord-coreano Nam 11 proponente la ripresa delle trattative armistiziali. Si tratta, senza dubbio, dim altro notevole passo avanti: e se le discussioni venissero iniziate e condotte con la buona volontà dimostrata con quelle teste ultimate, il mondo non avrebbe che a rallegrarsene. Se a Pan Mun-Jom germoglia l’ulivo, esso non pare attecchire altrove con altrettanta prontezza: il recente intervento con cui Višinski ha ricalcato all’ONU, sebbene con meno protervia del solito, il vecchio sentiero di guerra (fredda) contro l’Occidente, è stato lungi dall’entusiasmare l’altra parte. Dal canto nostro, riteniamo assolutamente fuori luogo l’altalena psicologica di certi circoli, facili all’entusiasmo come al più desolante abbattimento. Pretendere miracoli ed attendersi sensazioni a spron battuto, è cosa perlomeno insensata. In queste circostanze, suonano più che mai ponderate e sagge le parole di Kardelj: «Noi non ci lasciamo andare ad illusioni di alcun genere, ma riteniamo, d’altra parte, che non si debba tralasciare nulla che giovi al consolidamento della pace». • Per tutta la settimana, intanto, la mummia di Stalin dev’esser stata poco piacevolmente occupata a girarsi e rigirarsi nel sepolcro, senza neppure il conforto d’una delle tante odi laudatorio che sbocciavano a celebrare, specie di questa stagione, idi creatore degli uomini e dei fiori» quando lo stesso era ancora in vita a «insegnarci ad amare» e a potenziare la primavera. Lo scorso lunedì, la «Pravda» ha cominciato a buttare, a mare il lascito del Defunto, dalle accuse ai medici, all’antisionismo, dai-l’infallibilità dei vice-dei dell’NKVD die manifestazioni di sciovinismo lusso. Mettendo, tra Veltro, in un 7 GIORNI terribile imbarazzo tutta la stampa kominformista ed a durissima prova la faccia pur bronzea di una legione di redattori. Assai apprezzato.il senso dell’umorismo dell’vVnità», la quale non trova dì meglio che far risalire al Caro Estinto il merito per la conclusione delle recenti trattative Coreane e pone a commento dell’avvenuta liberazione dei medici (su cui era occupala, solo quindici giorni or sono, a sputare tutto il suo veleno) una citazione di Stalin ... sull’autocritica. • Ricorrendo al metro usato dalla «troupe» giornalistica di Rino Alessi, sia Eisenhower che Adenauer dovrebbero essere pregni di «livore ti-toista», dato che essi, nel comunicato E’ il tomo di sione nella ingarbugliata situazione e l'unico risultato concreto finora giunto nelle rappresenta rivo degli ufficiali di collegamento alleati a Pan Mun Jom. Essi hanno portato la risposta del precedente proposta del comando cino-nordista BILANCIO BIENNALE DELLA GESTIONE OPERAIA ALL'EX ARRICONI DI ISOLA OTTIMI RISULTATI nonostante la breve esperienza Il , Consiglio degli operai dell’ ex. Arrisomi dii Isola si è presentato sabato scoaiso di frante al collettivo per rendere eo-nto del lavoro svolto e per Pesame delle candidature alle elezioni del nuovo organo della gestione operaia deiliTariemda. I lavoratori dello stabilimento sono stati messi così al corrente dei due primi anni -di attività della gestione operaia. Il presidente del Constigli» operaio, compagno Uleigrai Salvatore, ha esposto -la situazione e i risultati come pure i- problemi e le dr ficco 7 e che ancora attendono una soluzione, ficco alcuni daitii: Produzione — Nel 1951. la produzione ha raggiunto le 1.167 torni., mentire nel 1952 e durante i palimi tre mesi di quest'anno e stata di 835 tonn. In tutto quindi 2.002 torni, con preponderanza di sardine all’olio (456 tonn.), filetti allolio (342 tomai.), pesce salato (691 tonn.) e. sgombri all’olio (147 tonai.). Il rimanente è costituito da altre varietà di pesce conservato, da sottoprodotti e frutta e verdura in conserva. Manodopera — Di contro alle 469 persone del 1951, la fabbrica ne impiega ora 457 ( 306 operaie, 117 operai e 34 fra impiegati e guardiani) con un laiumento del personale produttivo (42 operaie) c uria diminuzione dà quello in regia (50 operai e 5 impiegati) e la conseguente diimiimuzàome -delle spese. La (gestione operaia, consideralo il notevole numero (30.700 su 128.441 nel 1952) delle ore lavorative perdute (in verità l’alta ipeireeetuiaile è ' dovuta ad un. periodo di forzata inattività dello stabilimento), ha ingaggiato un’opera idi risanamento che ha dato già buoni frutti. Nei primi tre mesi di quest’anmojiinifa Iti, il numero delle presenze è aumentato del 10,74 %. mentre le assenze ingiustificate (1,06 nel 1952) sono state ridotte a Ò.53 % e i ritardi da 1,77 % a 0,02%. Assistenza sociale — Dallo scorso igemmaio olla fine di marzo sono stati pagati ben 255.738 din. di assegni per malattie (come è noto il pagamento dei primi sette giorni dii malattia va a carico deH’azienda) importo troppo -alto, se sii considera ehe esso grava in definitiva sul fondo paghe. 'Questo rimane perniò ira problema da risolvere mediante la collaborazione di tutte le maestranze. Servizio commerciale Numerose e grandi, difficoltà sono state superate per il (piazza-manto- dei prodotti. La produzione, orientala verso l’esportairione, è migliorata di molto in qualità, cosicché essa può ora competere con quell a delle aziende similari .straniere. Al miglioramento della produzione ha contri- buito, oltre all’aiuto degli organi economici competerli li, una serie di provvedimenti nel processo produttivo (pulitura col sistema delle tavolette, nuova sistemazione del reparlo cottura, ampliamento del reparto marmellate, ere. ) Situazione finanziaria — Nel 1952 è stata raggiunta una produzione del valore rii 209,161.000 din. sui 186,471.000 din. piamifioalti, mentre »on la vendita idei prodotti il valore realizzato ammonta a 247,410.058 din. La situazione finanziaria a chiusura deil’aamo 1951, presentava un utile netto di 7,216.169 din. e, in base ad un resoconto del 30 novembre 1952, rutile netto realizzato, fino a quel periodo, era di 6,000.000 all’iiaiciroa. Fondo paghe e contributi Sociali — Nel 1952 il fondo paghe, pianificato in 57 milioni 728 mila din., è stato realizzato in 57,140.000 diin. e la quota d’accumul a zi one in 23,144.935 din. (Assicuraiziorai sociali 20,570.400 din., contributo sociale 2,0952588 din., fondi a libera disposizione dell’azienda 479.165 din.). Nei primi tre mesi dà quest’anno il fondo paglie, pianificato in 12,800.952., è stat» realizzato in 12,019.951 din. Per lo stesso periodo dà tempo sono stali versati 9,014.962 din. al fondo d’accumulazione. Attrezzatura ;— Particolari pure vengono dedicate al potenziamento idei mezzi di produzione. A tale scopo sono state acquistate due autoclavi con tre carrelli, una bordatrice, una pressa eccentrica, una aggraffatrice longitudinale e tre bacinelle per un importo complessivo di 5,188.999 din, -nioinchè un camion. Gli applausi con cui -il collettivo ha accolto la relazione hanno significato un riconoscimento ai meriti della gestióne uscente. Il compagno Ulciigriai ha interpretato bene il pensiero di tutti -quando, concludendo la relazione, ha rilevato che gli organi della gestione operaia, nonostante la breve esperienza, Latino fatto tutto il possibile, dimostrando eoi fatti di aver saputo compiere bene i primi passi nella realizzazione del motto «le fabbriche agli operai». Lo stesso è stato messo in evidenza anche dal compagno Beltram, ospite alla r unione assieme al cotmp. Kralj Fraiic-Peteik, che iha ricordato come soltanto ili lavoro crei la ricchezza e che pertanto il benessere del singolo e della enileittimltà dipende innanzitutto da quanto più le me-gliio si produce. diramato giovedì a Washington, non condividono le rosee, idilliche valute dei Bimillenari circa un imminente e sicuro «embrassons-nous» russoalleato. Il documento in questione, diluiti, dopo aver assicurato alla Repubblica Federale Tedesca la consegna del materiale bellico che seguirà la firma del trattato per l’esercito europeo e dopo aver ribadito la volontà comune di tendere ad una giusta ri-unificazione della Germania e di raggiungere per la Saar un equo accordo, conclude sottolineando che «occorre non tralasciare alcuna opportunità per attenuare la tensione internazionale», ma che «V Occidente non deve in alcun modo procedere ad un rilassamento degli sforzi difensivi». • Quanto alla Saar, Parigi s’è. subito preoccupata di respingere il suggerimento di Adenauer tendente a promuovere in quella regione «elezioni, veramente libere»; ma, a tale riguardo, si può presumere che l grattacapi della Francia non finiranno tanto presto. Nè sono, d’altronde, i soli a deli-ziore quel Paese: in Indocina, una nuova offensiva dei Viet-Minh investe anche lo Stato del Laos, in Algeria pare che qualcosa si prepari di nuovo a muoversi, ed in patria il Governo non ha nessuna speranza di. restituire alta Banca di Francia entro la data prefissa gli 80 miliardi presi in prestito, ed il fatto che esso non sia ancora caduto è dovuto semplicemente alla fortunata circostanza che il Parlamento si trova in vacanza sino al 12 maggio. In compenso, a quanto ci comunica Louis Aragon, in una sua splendida lirica apparsa su «L’Humanité», a Parigi le biciclette si sono messe a parlare in occasione del rientro da Mosca del leqder kominformista Tho-res. Come secondo miracolo di questa taglia, pare Ci si attenda un ri-sollevamento del P.C.E. m In Italia, dono ì brillanti, successi ottenuti dall’estrema sinistra alla Camera ed in Senato, dopo la «democratica» affermazione della maggioranza e le reiterate dimostrazioni di serietà e di maturità offerte dai parlamentari delle due parti, ci si prepara alla campagna elettorale. Una preparazione, a dire il vero, abbastanza tumultuosa: un malcontento sempre più marcato si manifesta nelle file del PJS.I., i cui aderenti, nonostante le demagogiche affermazioni del solito Nenni, appaiono in gran parte assai poco infiammati dall’idea di essere sempre più lupinamente aggiogati al carro togliattiano. Lungo Valtro fronte, serpeggia ugualmente il malumore: mentre persino i componenti la direzione del partito socialdemocratico accusano Sa-ragat di essersi reso del tutto succube della D.C., sia il PSD1 che i. liberali decidono di presentare i propri candidati in ogni collegio senatoriale non collagati con i democristiani, ed il partito repubblicano accusa un grave colpo e per le clamorose dimissioni di Porri e per la generale insoddisfazione che regna nel suo seno. A deviare l’attenzione dai gravi problemi interni, gli alfieri della reazione italiana sbandierano con piò accanimento che mai i loro stracci unti jugoslavi, appigliandosi ad ogni rampino che l’alienazione irredentista consente loro di raggiungere ed imputando al nostro Paese ora il proposito d’avversare il riavvicinamento tra Oriente ed Occidente (basando tale affermazioni sulle dichiarazioni di Kardelj, poi ripetute quasi alla lettera, come citato, da Eisenhower ed Adenauer), ed ora l’intenzione di «riaccostarsi alla Russia». Paradossale? Abbastanza; ma il più bello viene con quanto fa da corona a simili illazioni: con ì asserzione, cioè, che «l’Italia potrà avere una sua carta da giocare», la possibilità d’intrecciare, ai consueti fini ricattatori a danno degli Alleati, un tenero idillio con l’Unione Sovietica, possibilità fornita e dalla «bona posizione» del P.CI. e dal fatto che ... «Mosca il:a dalla propria parte paesi ancora legalissimi alla tradizione cattolica». Cremlino, Botteghe. Oscure e Vaticano a braccetto, dunque? Beh, non sarebbe la prima volta. pk TRAGICA TOMBA DI MARINAI e divenuto il 'ottomarino turco «Dumlupi- nar», scontratosi nella nebbia con il piroscafo svedese «Nobo-’■itnd», sabato scorso, nei pressi di istambul. La gran parte deirequipaggio, 81 uomini, è. affondata, prigioniera nello scafo, trovandovi orrenda morte. L'opera di soccorso, benché immediata, nulla ha potuto fare. il sommergibile e immerso tuttora ad una profondità di 68 metri. LE REAZIONI ALLE RECENTI MISURE NELL'AGRICOLTURA NELLE COOPERATIVE DEL BUIESE L’articolo del compagno Kardelj su alcuni problemi della nostra politica agraria e l’ordinanza sui rapporti patrimoniali e sulla riorganizzazione delle cooperative, più che tra i cooperatori, ha sollevato numerosi commenti negli ambienti e-ccnomici del distretto di Buie. Non è detto che le nuove disposizioni non interessino i cooperatori e tutti i nostri agricoltori, ma essi non sono ancora a conoscenza dell’ordinanza nella sua stesura completa e ancor meno dello spirito della stessa. Naturalmente tutto ciò dà adito a una ridda di congetture che vanno da un estremo all’altro ; e anche coloro che sono a conoscenza della legge, la interpretano in modo diverso. Per questo non siamo d’accordo con il compagno šegota che ritiene non necessaria un’opera di spiegazione tra gli agricoltori e tra i cooperatori. Essa è tanto più necessaria se consideriamo che il nemico di classe non perderà nemmeno questa occasione per generare confusione e titubanza. Le «avancesx sono state già fatte dalle antenne e dai giornali d’oltre Punta Grossa sulla base dei soliti «leit-motiv» della loro propaganda : fallimento della nostra politica agraria e liquidazione delle cooperative agricole. Benché, come abbiamo detto, l’opera di spiegazione e di studio delle nuove disposizioni sia appena ai suoi inizi, possiamo già dare qualche cenno sulle prime reazioni riscontrate in qualche cooperativa. La reazione dei cooperatori di Seghetto può esprimersi in queste laconiche parole, pronunciate da un cooperatore: «L’ordinanza non ci riguarda». Diffatti in questa cooperativa nessun membro, fino ad ora, ha ventilato l’intenzione di uscire dalla cooperativa, anzi due famiglie hanno presentato la richiesta per entrarvi. Per nulla differente è la situazione nelle cooperative di Daila, di Buie, di Madonna del Carso e di Salvore, che, assieme a quella di Seghetto, continuano ad apparire i pionieri della nostra socializzazione agricola. L’uscita di qualche singolo membro non può essere a priori esclusa, però questi casi non saranno mai tali da pregiudicare resistenza delle cooperative stesse. A dette cooperative con maggior certezza si potrà aggiungere quella delle Terre Bianche, mentre più incerta si presenta la situazione nella cooperativa di Matterada : non per le tre richieste di uscita e altre due prospettate, o per la sua inconsistenza economica, ma per la mancata regolazione della proprietà terriera di parecchi componenti tale cooperativa. A Matterada hanno diffatti uno istrascio spiacevole: gli errori commessi durante la riforma agraria. A molti coloni o persone espropriate all’incanto durante l’Italia, è stata assegnata la terra, ma essi non hanno ricevuto il corrispondente documento di proprietà, di modo che proprietari legali ( anche se non di fatto) sono rimasti quelli di una volta, e tra questi un certo Bo-nazza condannato lo scorso anno perchè occupava, sulla terra lasciatagli, contadini a mezzadri. Nel suo discorso a Kragujevac il compagno Kardelj ha detto: «Però tra i ricchi elementi della campagna è apparsa l’illusione che l’ordinanza significhi il permesso all’indisturbato sviluppo degli elementi capitalisti nell’agricoltura, cioè uno sfruttamento indisturbato dell’uomo sull'uomo.» Il Bonazza ha diffatti avanzato al tribunale la richiesta che gli venga restituita la terra e ciò genera un senso di disagio e di timore tra i cooperatori. Risponderemo a loro citando lo stesso Kardelj : «Tali illusioni e tali timori sono completamente infondati. Lo stato del popolo lavoratore non può soffrire nè il rafforzamento degli elementi capitalisti nell’agricoltura nè lo sfruttamento dell’uomo. Nella nostra costituzione è permessa per principio solo la proprietà individuale sui mezzi personali di lavoro e i rapporti economici basati sui mezzi sociali di produzione. Tutto il resto sono rimasugli del capitalismo che verranno gradualmente eliminati dalla nostra vita economica, poiché nemmeno eco nemicamente potranno mantenersi». Comunque, a costo di riaprire uno stralcio di riforma agraria o in qualsiasi altra forma, le questioni che preoccupano gli agricoltori di Matterada vanno risolte con la massima urgenza per eliminare i timori ed anche certe illusioni. L’unica cooperativa che sta dinanzi alla liquidazione è quella di Cittanova. Numerosi sono i cooperatori che hanno richiesto di uscire subito. Vogliamo precisare che la loro uscita, per legge, può avvenire solo al 1. ottobre, mentre le domande vanno presentate entro il 1 luglio. Non desideriamo affatto influire sulla decisione dei cooperatori e nessuno dovrebbe farlo, ma ci sembra che la direzione stessa abbia dato un corso troppo frettoloso alla liquidazione. Data la sua attuale situazione economica essa non ha alcuna ragione di esistenza. ASSEMBLEA COOPERA TIVISTIOA Si è svolta sabato a Capodistria la IV. Assemblea della Federazione Di-strettuaile idi le Cooperative di Capo-d'istada. L’Assemblea ha ascoltato la relazione del comitato uscente ed i bilanci della federazione, dell’azienda cooperativistica «Fruetius» e dell’offi-cinia meccanica cooperativistica. Sono state appuriate delle variazioni allo statuto della Federazione ed è stato eletto il nuovo comitato. Spazio permettendo, ci ripromettiamo di dare una relazione più dettagliata deM’assemblea nel prossimo numero. Ma tale situazione non è dipendente dai mezzi di produzione e dalla cattiva terra, quanto piuttosto da dissesti organizzativi, dai cattivi rapporti interni e dalla gestione, perciò da cause soggettive e quindi eliminabili. Altre forme cooperativistiche o una riorganizzazione radicale foise gioverebbero di più alla situazione economica futura. Comunque ai cooperatori di Cittanova spetta la decisione, e in questo senso dovrebbero essere aiutati. E se ritengono che la proprietà individuale è per loro la più conveniente, così sia. M. Santi NELLE VIGNE DELLA «I MAGGIO» DI BUIE H PROPOSITO 1 IEI 1 P R EZZI Un nuovo intervento si unisce al coro discordante si ille cause che determinano il rincaro In questi ultimi tempi la stampa locale («Slovenski Jadran») ha iniziato una campagna che dovrebbe illuminare l’opinione pubblica su presunte deficenze della nostra rete commerciale, addebitando ai dirigenti di essa le cause dell’aumento dei prezzi di alcuni articoli di largo consumo. La materia da trattare non è semplice nè breve, ed e. strano come gli articolisti abbiano dato prova di provata competenza risolvendo in due e due quattro il problema. Dopo questa doverosa premessa, sarà opportuno chiarire le cause per le quali si dovrebbe imputare ai dirigenti del commercio locale la responsabilità dello aumento di alcuni prezzi di generi di largo consumo. Innanzitutto tale aumento si riferisce a generi alimentari base (pane) ed esso non dipende dalle aziende grossiste o dettaglianti, bensì dallo Stato, cioè connesso alla siccità che ha colpito la Jugoslavia. Per tutti gli altri articoli, le aziende applicano dei margini approvati dal plano sociale del distretto, non già cervellotici ed arbitrari, prova ne sia che su determinati generi, come lo zucchero, l’olio, ecc. questi sono cosi irrilevanti che non coprono neppure il calo ed il trasporto. Si parla pure molto degli articoli industriali in genere e della produzione artigiana, ed è su ciò che i redattori economici dovrebbero soffermare la loro attenzione, perchè, se cosi facessero, riscontrerebbero che detti articoli partono dalla fabbrica già gravati dall’imposta sul movimento, la quale influisce logicamente sul prezzo di vendita, anche se si applica un margine minimo. Per quanto riguarda la merce di importazione si rivolgano invece al Consiglio economico distrettuale, il quale darà loro le delucidazioni dei caso. La collettività deve sapere che, oltre le paghe i dipendenti delle a- C APIS ALDI DELL'ECONOMIA AGRICOLA BUIESE LA VALLE DEL QUIETO Gli "espropri" del “Messaggero Veneto" Più o meno a tutti è noto come nel periodo prebellico il governo fascista abbia forzato nelle fertili zone del Buiese specialmente le colture estensive a danno di quelle intensive, che oggi fruttano di gran lunga maggiori introiti e che, inoltre, sono più adatte al terreno e al clima della zona. E’ perciò che il Potere Popolare del Buiese persegue una politica di preorientamento radicale della coltivazione agricola. Contemporaneamente si cerca d’introdurre metodi razionali e moderni di coltivazione per aumentare la produzione e diminuirne il costo, con la graduale liberazione della manodopera in seguito all’uso sempre maggiore di macchine. I mezzi adoperati a questo scopo non hanno un carattere propagandistico, ma qualcosa di ben più palpabile. Nell’agricoltura, secondo il piano 1953, si investiranno 239 milioni di dinari. Particolarmente viene favorito lo sviluppo della viticoltura, esonerando gli agricoltori dal pagamento delle imposte per alcuni anni e concedendo crediti a lunga scadenza con un minimo d’interessi. I contadini vengono inoltre stimolati all’impianto di viti con premi che nell’anno 1951 erano di cinque dinari per ogni vite e nel 1952 di tre dinari. Per ogni albero da frutta è stato dato un premio da 30 a 40 dinari. Quest’anno anche il contadino privato ha la possibilità di ricevere crediti II Potere Popolare ha, negli scorsi anni, acquistato 8 trattori pesanti per l’impianto di nuovi vigneti, mentre nell’anno corrente sarà spesa la somma di 130 milioni per l’acquisto di macchine per la viticoltura e l’enologia. Nel complesso dell’economia agricola di Buie, un’importanza notevole è rappresentata dai terreni piani della Valle del Quieto. Considerato ciò, nelle opere di miglioria della valle quest’anno verranno investiti 66 milioni di dinari. Molti ettari di terreno della valle sono di proprietà popolare, però non in un complesso unico, ma spezzettati. Alcuni mesi fa è stata formata l’impresa agricola «Mima», con il compito di introdurre metodi moderni di lavorazione della terra e di sviluppare la coltivazione intensiva. Si è presentata quindi la necessità di arrondare i terreni di proprietà dello stato, attuando il relativo decreto legge, per dare possibilità all’Impresa di lavorare su un complesso. Gli agricoltori, che possedevano lotti di terreno nelle adiacenze del complesso principale della «Mirna», hanno ricevuto, in cambio di questi terreni, appezzamenti di u-guale valore qualitativo e di uguale superficie, nella parte della valle bonificata. Nel procedere a tale cambiamento * contadini avevano possibilità di scegliere liberamente gli appezzamenti di proprietà dello stato che loro meglio gradivano. Naturalmente, l'operazione non è stata semplice per la resistenza opposta da un gruppetto di quattro o cinque contadini, che si sono intestarditi a restare «sulla terra che per anni hanno coltivato», forse nella speranza di ricevere qualcosa di più del terreno che avrebbero dovuto cedere. L’argomento è stato sfruttato dalla solita stampa «qualificata» d'oltre Punta Grossa, rappresentante gli espropriatori effettivi di ieri, gli sfruttatori e gli oppressori di un venticinquennio. Secondo «l’informatissimo» «Messaggero Veneto», MOTOCICLISTA ATTERRATO E’ stato ricoverato nell’ospedale di Isola, il motociclista Bruno Pavento di Capodistria, il quale è capitombolato il 9 c. m. sulla strada nei pressi di Prade per cause non precisate. Il Favento ha riportato forti contusioni al capo e si trova attualmente in stato commozionale. Ne avrà per una quindicina di giorni, salvo complicazioni. si tratta di espropriazione dei terreni appartenenti alle famiglie italiane che vengono ceduti a famiglie importate. More solito. La menzogna, è accompagnata dal trito motivo degli italiani espropriati a favore dei croati. I nostalgici della capitale friulana, smentirebbero se stessi se dalle loro penne non uscisse il veleno dell’odio nazionale. Nel caso concreto non si tratta di espropriazione, ma di un semplice scambio di terreni appartenenti ad italiani e croati di Villanova con l’impresa «Mima» che, anch’essa, occupa mano d’opera locale, italiana e croata. Ma anche se di espropriazione si trattasse, ci dicano i pennaioli del «Messaggero» qual’è lo stato che non proceda all’espropriazione di terreni per opere di u-tilità pubblica? L’Italia forse? Abbiamo buona memoria ed anche se le nostre capacità mnemoniche non fossero eccessive, gli espropri, gli incanti a centinaia, operati nella nostra zona dagli stessi ambienti rappresentati oggi dal «Messaggero Veneto» (e non per opere di utilità pubblica) hanno lasciato trna traccia indelebile. Farebbero meglio a non erigersi a difensori di trna causa della quale sono stati e sono tutt’ora i più feroci paladini. UN DOVERE CIVILE LÀ DIFESA ANTIAEREA In seguito all'estensione alla nostra zona della legge jugoslava sulla Difesa antiaerea si è costituito a Ca-podistitia, «ire» un mese fa, un Comitato il cui compito consiste nel curare l’organizzazione e 1’ allargamento del servizio antiaereo a base volontaria. L’attività del Gomitato In parola sta sviluppandosi soddisfacentemente: sono stati già costituiti i oomiitati cittadini della Difesa antiaerea a Capodistria, Isola e Pirano; presso le maggiori aziende, come 1’ Arzigonj e 1’ Ampel e a di Isola, i Cantieri e di saponificio Salveti di Pirano, 11’Adria e altre imprese di Capodistria, sono stati formati gruppi volontari; a Capodistria, Dola e Pirano funzionano speciali corsi di pronto soccorso, dii «ni scopo è il’ad-destramento »delle donne e delle ragazze per d (Oasi d emergenza e, ancora a Capodistria, un corso per vigili del fuoco volontari. Nell’ambito della Difesa antiaerea operano anche i gruppi di vigili del fuoco volontari, la cui formazione ha preceduto, iin alcune località, l’ap plicazione stessa delTondiinanza go vemativa . ad »iniziativa idei piti vo Imiterò si e coscienti icittadànd. Talli gruppi funzionano già soddisfacente mente a Pirano (dove di gruppo dii 12 volontari. « diretto da due pro fessionisti ), DqVani « Šmarje, men tre. altri tono, in vìa dà form anione Come detto, a Capodistria si sta svolgendo uno speciale corso dii addestramento che porterà fra breve alla formazione del (gruppo volontario. Particolarmente attivo è quello di Decani, distintosi già nell’opera di spegnimento di incendi, verificatisi recentemente nel territorio idi quel Comune. Molto resta ancora da fare per l’alliargamento, il perfeizion amento e 1'equip aggi amen lo dei gruppi esistenti, e la costituzione di nuovi. Questo compito richiede il massimo interessamento delle organizzazioni politiche e della popolazione tutta, specialmente dei (giovani. Il Comitato distrettuale della difesa antiaerea, da parte sua, sta già predisponendo i mezzi che potranno facilitare uno sviluppo più ampio. Fra i provvedimenti presi è dia citare la cura per la preparazione di quadri. Oltre, ai corsi, già accennati, il Comitato ha inviato quattro persone al corso di addestramento per vigili del fuoco a Medvode, nei pressi di Lubiana. Compiuto tale corso, esse saranno in grado di garantire la dovuta serietà e continuità nell’opera di addestramento e di organizzazione dei gruppi volontari. Sta ora ai giovani e agli anziani, apprezzando queste iniziative, offrire iil loro aiuto per lo sviluppo sempre maggiore di questo utile ramo della nostra attività sociale. ziende commerciali non percepiscono altri emolumenti, e che i rimanenti importi che le aziende guadagnano ritornano sempre alla collettività sotto forma di ribasso prezzi merce. Qualcuno potrebbe obbiettare die non vi devono essere altri guadagni o utili al di fuori del fondo paghe e relative accumulazioni, ed a questa implicita domanda il consumatore può essere informato che altri guadagni si realizzano risparmiando sulle spese materiali, aumentando il coefficente di vendita, ecc., tutte cose che presuppongono una oculata amministrazione delle a-ziende. Alla assemblea distrettuale, qualche intervenuto ha fatto rilevare che l’apertura di negozi gestiti direttamente dalle fabbriche non significa che il consumatore potrà acquistare determinati articoli al prezzo di costo, ed è qui che l’articolista del giornale «Slovenski Jadran» dimostra di essere digiuno delle cognizioni riguardanti il commercio in generale e la gestione e-conomica delle fabbriche e delle aziende in particolare: Infatti gli articoli venduti direttamente dalla fabbrica non potran- Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA no essere posti in vendita al prezzo di costo e non si potrà avere un assortimento grande perchè: 11 Nel calcolo del costo di produzione di un determinato articolo non vi è inclusa la somma formante le spese di regia di determinate rivendite. 2 ) Le spese di regia di una rivendita comprendono : le paghe dei dipendenti, l’accumulazione sul fondo paghe, l’affitto, la luce, spese di manutenzione, assicurazioni, ecc. 3) L’assortimento di un determinato articolo in una rivendita gestita dalla fabbrica non potrà essere mai cosi vasto come quello nelle rivendite delle aziende al dettaglio, poiché mentre la fabbrica lavora in base a schemi tecnici elaborati per la produzione in serie, l’azienda al dettaglio si rifornisce da diverse fabbriche che producono articoli analoghi, e ciò orientandosi, in base alle richieste dei consumatori. 4) Se Infine al prezzo di costo di fabbrica aggiungiamo il trasporto, le spese di regia della rivendita e il coefficente di vendita della merce, dovremmo concludere che si dovrà applicare al prezzo di costo un margine che oscilla dal 7 al 10%, margine che eorrisponde in media a quello praticato dalle aziende dettaglianti sugli articoli industriali. Quindi dopo tale breve esempio la questione non consiste, come voleva far rilevare il redattore dello «Slovenski Jadran», nello scarso interessamento per le necessità del consumatore, bensì nel porre il problema nei seguenti termini: Agli effetti dei prezzi e deU’aasortimen-to è positiva l’apertura dei negozi di fabbrica o è migliore l’attuale sistema delle aziende al dettaglio? Questi ed altri problemi, basati su solide argomentazioni, sono stati trattati alla assemblea distrettuale con intenti di collaborazione e non già con spirito di contraddizione. L'articolista, che tratta questi problemi con leggerezza ingiustificabile, deve sapere che tutti sono interessati alla edificazione del socialismo, compresi coloro che lavorano nel settore commerciale. La produzione nazionale, specie per il ramo industriale, è in continuo sviluppo e produce costante-mente articoli migliori, lasciando alle aziende grossiste e dettaglianti l'onere di smerciare gii articoli precedentemente acquistati per il bisogno della popolazione, rimettendo, sugli stessi, importi abbastanza consìstenti, data la impossibilità di elevare il coefficente di vendita per il consumo relativo di essi da parte del consumatore. Allo stato attuale l’unica soluzione è quella di attenersi alle leggi die regolano il commercio, limitare le spese materiali, e stabilire u-na concorrenza nell’assortimento della merce. Lorenzetto Claudio CONTRABBANDIERI AL FRESCO Sono stati tratti recentemente in arresto e denunciati, tali Ciro Tri-carico e Giuseppina Gabrovec di Trieste, i quali, da diverso tempo, praticavano il contrabbando di caffè e riso da Trieste nella nostra zona. I due, in più riprese, hanno introdotto complessivamente nella zona B 300 kg di riso e 50 kg di caffè. La maggior parte dei generi contrabbandati è stata venduta allo spaccio cooperativistico di S. Canziano, i cui dipendenti sono stati denunciati per correità. NUOVE IMPOSTE sul vecchio catasto Nel febbraio scorso è stato iniziato il pagamento delle imposte terriere secondo il nuovo sistema e cioè in base alla superfice catastale del terreno, alla sua qualità ed alla specie di prodotti agricoli in esso coltivati. Indubbiamente tale sistema ha incontrato il favore dei nostri agricoltori, i quali non devendo pagare imposte superiori in caso di un maggiore raccolto, ricevono un forte incentivo per incrementare la produzione agricola. Senonchè il nostro catasto non è ancora a posto, in quanto moltissi- Comparirà in breve dinnanzi ai giudici del Tribunale distrettuale di Pirano l’ex responsabile della filiale della Banca Nazionale della R. F. P. J. di Isola, Herkov Milan, imputato di un grave reato. All’Herkov era stato affidata pure la mansione di cambiavalute, e proprio nell’espletamento di questa è incorso nella violazione del codice penale. La sua colpevolezza è rappresentata dal fatto che, mentre effettuava il cambio alla clientela secondo il corso legale, le rispettive bollette di versamento venivano invece da lui alterate, facendo figurare, alla direzione di Capodistrìa dell’Istituto bancario, importi molto inferiori di quelli effettivamente cambiati. Con le divise, così ottenute, trafficava, realizzando rilevanti profitti. Dagli accertamenti effettuati dagli organi competenti, è risultato che ITTerkov ha alterato bollette per un importo superiore alle 70 mila lire italiane. Viceversa non è stato possibile accertare l’entità delle frodi da lui operate con l’uso di' un bollettario, formato da 50 fogli, che risulta mancante perchè da lui distrutto quando hanno cominciato ad emergere le sue malefatte. Tutti coloro i quali hanno effettuato il cambio di valuta presso la filiale della Banca Popolare di Isola e che tuttora possiedono le corrispondenti bollette, sono invitati a presentarsi alla Pubblica Accusa distrettuale di Capodistria, per aiutare le autorità nell’accertamento delle responsabilità deinierkov. me parcelle colà registrate ancora prima della guerra, hanno subito numerose variazioni, cambiando diversi proprietari, col risultato che parecchi contadini si son visti affibbiare imposte non corrispondenti alla proprietà terriera. Nel solo comune di Capodistria — dintorni sono stati registrati circa una ottantina di casi d’erronea commisurazione delie imposte e la sezione finanze di quel CP Comunale deve affrontare decine e decine di reclami giustificati. Per esempio l'agricoltore Cocian-cić Alessandro di Prade, che possiede pochi ettari di terreno, à è visto colpito di un’imposta aggirante-si sui 270.000 dinari annui nel, mentre nel 1951 aveva pagato 13.000 dinari. Riesaminato il suo caso, l’imposta commisuratagli quest’anno ammonta a 14.000 din. I fratelli Furlanič Srečko e Riccardo possiedono insieme 9 ettari di terreno; nel mentre lo Srečko dovrebbe pagare 4.500 dinari, al Riccardo è pervenuto un modulo sul quale figura la rispettabile cifra di 166.000 din. n suo caso non è stato ancora risolto. Di contro a certa agricoltori le imposte per il 1952 sono state ridotte a cifre irrisorie. Pranza Anna di Barbana (Semedella) che ha 7 ettari di terreno dovrebbe pagare 5.600 dinari, essa sola ha fatto rilevare, versando la somma richiesta, che questa rappresentava una inezia e che doveva trattarsi di un errore. Marsič Maria da Tribano, che ha 3 ettari di terreno e che nel 1951 ha pagato 22.000 dinari, ha ricevuto quest’anno la cartella delle imposte per complessivi 1.100 dinari. Compiendo il suo dovere di cittadina ossequiente alle leggi, essa ha voluto depositare un acconto dicendo che la imposta commisurata è bassa ed irreale, aggiungendo di essere disposta a firmare una dichiarazione in questo senso. Altri casi analoghi ce ne sono a bizzeffe. Se, come detto sopra, nel solo comune di Gapodistria — dintorni risultano 80, immaginiamoci quanti saranno in tutto U distretto. S’impone quindi la immediata revisione di tutto il catasto, impegnando anche, se del caso, decine e decine di geometri, altrimenti a~ vremo per un paio d’anni tale un caos da non vanirne a capo. LÀ RISPOSTA DELL'ALBERGHIERA "JADRAN’1 A CHI AFFIDARE il turismo del Buiese? Vi preghiamo di voler pubblicare, ad onor del vero, nel Vostro stimato giornale, nella stes-sa colonna e nello stesso posto nel quale è comparso il giorno 31 marzo corr. a. l’articolo: «A chi affidare il turismo buiese?» la \seguente nostra risposta, nella quale respingiamo con sdegno le menzognere accuse che ci sono state mosse dall'autore deli’articolo succitato con evidente intenzione diffamatoria e con lo scopo di screditare l’Amministrazione dell’azienda «Jadran» in vista dell’imminente apertura dei nuovi alberghi destinati a promuovere Tincremento del turismo nel nostro distretto. Assumendo di temere che «la costa dalla Dragogna al Quieto venga compromessa nella reputazione dei turisti» qualora la gestione del neocostruiti alberghi venga affidata all’azienda «Jadran», l’articolista tira fuori degli speciosi argomenti, atti ad abbindolare persone che, oltre ad essere all’oscuro dello stato reale delle cose, ignorano completamente come funziona Tammini-strazione di un’azienda e la gestione di un’albergo. L’articolista parta anzitutto delle «condizioni pietose» dell’albergo «Soča» e si chiede, come mai un albergo, aperto lo scorso anno, «abbia potuto ridursi in simili condizioni senza attribuire tutto ciò alla completa incuria della sua direzione». In prosieguo l’autore dell’articolo cita alcuni dati, che, secondo lui, dovrebbero costituire la prova delle «condizioni pietose» e dell’«incu-ria completa» della direzione. Cosi, per es., egli narra che dai gabinetti del detto albergo, vengono fuori e si riversano per le scale «rivoli di rifiuti» e che le coltrine delle stanze servono agli ospiti per pulire le scarpe. Tutto ciò è completamente falso. Talvolta accade che i serbatoi dell’acqua nei gabinetti rimangano privi d’acqua in seguito alla chiusura dell’acqua da parte dell'Acquedotto, nel quale caso si trova nel gabinetto sempre pronto un recipiente riempito d'acqua che il cliente, se è persona civile, versa nel bacino, facendo sparire i rifiuti, diversamente questo lavoro viene eseguito dalla cameriera incaricata di attendere alla pulizia delle camere e dei gabinetti. Nessuno dell'Amr minìstrazione ha mai notato che le coltrine delle stanze abbiano servito agli ospiti per pulire le scarpe. Un tanto consta aU’articolista forse per propria esperienza. Per quanto riguarda l’osservazione che nell’atrio dell’albergo sostano spesso o legna o casse di birra, e che i clienti vi depositano le loro biciclette, si rileva che l’articolista ha sbagliato per alcuni metri perchè la legna viene scaricata davanti alla porta d’ingresso — hel l’albergo non esiste altra porta per accedere alla cucina, — e portata immediatamente nel cortile adiacente alla cucina. Le casse di birra vengono depositate, dopo scaricate dal camion, al massimo per mezza ora, nell’atrio e poi portate subito nel deposito e ciò attraverso l'atrio e il ristorante, visto che non c'è alcun’alto entrata. Quanto alle biciclette, si precisa che nel mese di luglio 1952, durante due domeniche, allorquando ebbe luogo una festa da ballo, gli ospiti depositarono le loro biciclette nell’atrio, però la direzione dell’albergo ha fatto subito affiggere un avviso con cui fu vietato di lasciare le biciclette nell’atrio. Il consiglio datoci dall'articoUsta di adibire lo stanzino del portiere, ad uso ufficio ossia per fl gerente, dimostra chiaramente quanto poco l'autore dell’articolo se ne intende del lavoro che deve sbrigare il gerente, il quale abbisogna di quiete e non deve venire disturbato dai clienti che entrano nel ristorante. E’ bensì vero che In qualche stanza sono visibili delle insignificanti fessure alle pareti. Siamo però curiosi di sapere in quale stanza l’articolista ha notato delle screpolature larghe un dito. Ammesso che le asserzioni dell’autore dell’articolo non fossero tutte gratuite, noi gli domandiamo perchè «il responsabile principale della situazione» non sarebbe il direttore, essendo egli espressamente incaricato di aver cura di tutto ciò che accade nell’albergo ed è per questo anche pagato? Perciò egli è responsabile ed ha l’obbligo di interessarsi affinchè nell'albergo siano mantenuti pulizia ed ordine. Ciò premesso, secondo quali principi di logica umana, la responsabilità dovrebbe ricadere sugli impiegati amministrativi e non sul direttore? Poiché l’articolista accenna, fra l’altro, che le stanze sono in gran parte occupate dal personale a dagli uffici, gli facciamo notare che vi sono in tutto 27 stanze di cui 3 occupate dal personale si trovano tutte in soffitta ed una è adibita ad uso dell’ufficio. Giova inoltre osservare che il fabbricato in cui si trova l’albergo «Soča» è antico, presenta molti difetti e per quanto si spenda per mettere a posto uno stabile come questo, non sarà mai possibile trasformarlo in un albergo moderno. Nè si deve dimenticare che i mezzi finanziari messi a disposizione per i lavori di adattamento erano limitati. Altrettanto deve dirsi delle case in cui hanno le loro sedi gli alberghi «Gamboz» e «Predon-zani» a Salvore. All'osservazione che per amministrare un piccolo albergo non occorrano 5 persone, rispondiamo che mai l’azienda «Jadran» aveva il compito di amministrare soltanto un albergo. Pino al gennaio 1953 l’azienda amministrava 5 alberghi e provvedeva al rifornimento della birra. Dal gennaio in poi amministra bensì un’albergo soltanto, però non si deve dimenticare che ha ricevuto, ancora prima del gennaio corr. a., l’incarico di mettere a punto 4 nuovi alberghi, ora in costruzione. Ad una persona profana per quanto riguarda l’amministrazione di alberghi, come lo dimostra di essere l’articolista, non abbiamo nulla da spiegare. Altrettanto vale per i viaggi per servizio che gli impiegati hanno fatto. Le ragioni di tali viaggi risultano dalle annotazioni di contabilità. Alle persone presso le quali l’articolista ha attinto le informazioni, la direzione dell'azienda non è temuta di comunicare le ragioni dei viaggi dei propri dipendenti. Quanto al pagamento delle indennità di trasferta, sappia l’articolista che tali indennità ammontavano a 500.— e non a 1000 dinari per giorno e che l’impiegato che si recava per servizio nel luogo in cui abita la sua famiglia, non percepiva alcuna indennità di trasferta o diaria, nè gii venivano rifuse le spese di viaggio. Cosi pure non veniva pagata alcuna indennità o diaria per i viaggi nei luoghi vicini, come per es. a Capodistria, anche se l’impiegato era assente più di sei ore. Molte altre aziende pagano anche in questo caso. Quanto al fondo paghe, avendo l'articolista rilevato che il fondo paghe proposto dall’azienda ed approvato nel piano sociale, sarebbe stato successivamente aumentato dall’azienda stessa, precisiamo che pure questa costituisce una delle tante asserzioni gratuite e che il nostro fondo paghe è stato approvato dal Comitato del Sindacato degli operai ed impiegati del ramo alberghiero e turistico di Zagabria, con deliberazione N.ro 675/52 dei 20 10 1952. L’affermazione che nessuno degli impiegati non paga nè il vitto nè l’alloggio è un’altra spudorata menzogna contenuta nell’articolo. Vero è invece che in tutta la RFPJ e nel distretto di Buie è forse l’azienda «Jadran» l’unica i cui impiegati pagano in pieno il vitto e l'alloggio, come lo paga un cliente qualsiasi, mentre l'azienda viene loro incontro rifondendo il 50% della spesa per alloggio. Giova infine far notare che sotto l’attuale Amministrazione, l'azienda «Jadran», la quale in data 31 luglio 1951 era in deficit per circa 3,660,000.— dinari, nel 1952 era divenuta attiva, non solo, ma ha pagato a titolo di accumulazione l’importo di 2,630.000.— dinari. Quanto al direttore dell’azienda, osserviamo ancora che egli ha dato di già tre volte le dimissioni, facendo questo non per incapacità, ma per ragioni famigliari. Cosi pure hanno dato le dimissioni due impiegati ed uno ha di già lasciato il posto. Tanto affinchè si sappia che nessuno lotta per conservare il proprio posto. Questa è la verità sul-i’azienda «Jadran». N. d. R. Poiché nella risposta dell’azienda alberghiera «Jadran» non tutto è esatto, la nostra Redazione, per mancanza di spazio, è costretta a rinviare le proprie osservazioni al prossimo numero. Nel contempo significhiamo che ragioni tecniche hanno impedito la pubblicazione di quanto sopra sulla stessa colonna e medesimo posto dell’articolo contestato. RADIO Cominciamo coll’indicare ai nostri lettori i migliori programmi musicali di Radio Trieste zona jugoslava. Le più belle canzoni richieste, come al solito va in onda domani alle ore 20,00. Passando al gruppo dei programmi di prosa, segnaliamo: venerdì alle 20,30 Dal mondo del lavoro, trasmissione di carattere sindacale dedicata ai lavoratori; A zonzo eoi microfono, reportage da Pola, giovedì alle 20,30; Uomini fatti e Paesi sempre alle 20,30 di sabato; Panorami culturali, ancora sabato alle ore 11. Alle 12,00 dello stesso giorno gli sportivi potranno ascoltare Domani sai campi di gioco. L’angolo dei ragazzi dà appuntamento per oggi alle ore 11,00 con «Vita subacquea». Invece domenica alle 11,30 verrà trasmesso per il Teatro dei piecoli un famoso lavoro di Ferenc Molnar; «I ragazzi della via Paal, La rubrica La donna e la casa vi attende come al solito domenica alle ore 11D0. In questa trasmissione troverete fra l’altro la quarta puntata de «La donna nella arte». Vogliamo finire con 11 nastra scenario. Lunedì alle ore 20,30 la Compagnia della Radio eseguirà «Il deputato», tre atti di Branislav Nu-šić. CINEMA Mario Soldati ha portato sullo schermo le avventure dei libri di Salgari tanto ammirati nella nostra infanzia. Il canale di Panama, il mar de’ Caraibi fanno da sfondo alle scorrerie dei Corsari Nero, Rosso e Verde. Un mucchio di simpatici attori fra i quali Tiberio Mitri, l’ex campione pugilistico europeo, vi invitano ne «I tre corsari» a fare delle matte risate. Un film non nuovo ma sempre di grande interesse è Sinfonia Pastorale, tratto dall’omonimo romanzo di André Gide. Un pastore protestante trova nella neve una ragazza e la conduce a casa. Essa è bella, ma cieca. Tuttavia il figlio del pastore se ne innamora. In seguito a un’operazione, la ragazza riacquista la vista ed è disposta a ricambiare l’amore del giovane; ma il pastore è contrario e la ragazza fugge trovando la morte nella neve. Picoole volpi è un altro grande film, interpretato da grandi attori. Ma giudicherete voi stessi. Vita notturna a Zagabria Una piccola inchiesta sugli "habituès” dei locali notturni scopre non di rado elementi dediti al commercio illecito, direttori che hanno scambiato la cassa dell'azienda per il proprio portafoglio e donnine allegre (Dal nostro corrispondente) ZAGABRIA, aprile — Quando senti dire, o leggi, «vita notturna d’una grande città», ti s’affacciano alla mente atmosfere morbose di languore (slow) e di frenesia (samba e sottoprodotti), lo-calini che aprono alle 20, illuminazioni policrome usate con estrema parsimonia, tavolini tondi che sorreggono pallidi gomiti femminili, bottiglie di spumante e portacenere zeppi di mozziconi di sigaretta tinti di rossetto, orchestrine complici di stati d’animo sentimentali o d'altro genere, proporzionali aila quantità d’alcool trangugiata, coppie che sembrano entrare nello spazio riservato agli sfoghi ritmici degli arti inferiori, più per sussurrarsi un sacco di sciocchezze all’orecchio che per ballare... NELL’ ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE La Wala "Trieste" In questi primi giorni da-prile ricorre il IX anniversario della fondazione della brigata «Garibaldi Trieste». ha brigata Triestina fu costituita infatti nell'aprile del ]914 a Lokovec, sulTaltipiano delta Bajnsizza ed entrò a far jtarte del IX Corpo d armata dell'Esercito di Liberazione Popolare della Jugoslavia. Nelle sue file militavano i combattenti di nazionalità italiana di Trieste. Monfalcone. deli Istria, del Friuli e altri di ogni parte d Italia che, dopo II) settembre, erano passati nelle file partigiane. Il glorioso cammino della brigala Triestina inizia già dai giorni seguenti la capitolazione dell'Italia, quando sul fronte di Gorizia, sul Carso e neh VI stria, migliaia e migliaia di antifascisti italiani impugnarono le armi a fianco della popolazione slovena per cacciare gli occupatoci nazi-fasci-sti, per contribuire alla lotta generale dell'umanità progressista e conquistarsi il diritto di decidere del proprio desti- Già, i locali notturni sono, pressapoco, tutti cosi. E’ così anche il «Ritz Bar» — uno della mezza dozzina di locali notturni esistenti a Zagabria — dove la settimana scorsa ho fatto una capatina con mia moglie, un po’ per curiosità e un po’ per festeggiare il quinto anniversario del nostro matrimonio. La curiosità me l’aveva destata un articolo apparso su un quotidiano zagabrese, dal quale la clientela «abituale» dei locali in parola usciva piuttosto malconcia. E a ragione. La clientela di questi locali si divide in due gruppi ben distinti. I clienti «casuali» e quelli «abituali». Casuali: il commesso viaggiatore che preferisce attendere il treno delle 0.55 al suono d’un ballabile anziché nella sala d’aspetto della stazione ; il giovanotto che, una volta tanto, decide di fare le cose in grande e si porta la fidanzata a ballare al «Ritz» ; lo studente che ha promesso agii amici una baldoria fuori serie dopo l’esame di patologia (una bottiglia di «risìirig» in sei!); l’operaio che ha una voglia matta di vedere di persona s’è vero che la samba sembra un attacco epilettico e va al «Ritz» con mo- glie, suocera e figlia maggiore, e mentre la suocera va ripetendo che la quadriglia era un’altra cosa, e mentre la figlia maggiore, che ha gli occhi verdi, si sta segnando sul tovagliolo di carta le parole di «Te tvoje oči zelene ...» cantata da un pallido spilungone in smoking che .pare voglia mangiarsi il microfono tanto se Io tiene appiccicato alla bocca, l’operaio pensa che la respirazione in un sommergibile in immersione è assai più salutare e che lui, a casa sua, con i soldi d'una serata al «Ritz», ci fa uscire quattro pranzi per sei persone, vino compreso. Tra i «casualissimi» ci sono quelli che,-come me, scelgono il «Ritz» per celebrarvi la milleottocentoventiseiesi-ma sera di matrimonio. E passiamo agli «abituali»: beh, questi sono le colonne dei locali in parola, quelli che — purtroppo — danno il «tono» ai ritrovi notturni. Non selve davvero descriverli minutamente. Ne conosciamo ' tutti l'aspetto e le caratteristiche, se non altro dalle illustrazioni delle riviste mondane a rotocalco che sono la croce e la delizia della stampa occidentale. Basterà dire che non è diffici- F.CC.0 UN’IMMAGINE DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE. ACCANTO AI POPOLI JUGOSLAVI, LA BRIGATA «GARIBALDI» SI BATTE’ V A POROSA MENTE MENTRE LA CITTA’ DORME TANTE DONNE COME QUESTA SONO LE PIÙ’ AUTENTICHE « H ABITUE’S » DELLA VITA NOTTURNA le figurarsi la biografia morale di chi — uomo o donna — trascorre 20—25 serate al mese al «Ritz» o al «Grill», e che non si è lontani dal vero se si suppongono poco lecite le fonti dei loro guadagni, che per frequentare con regolarità il «Ritz» accanto al portacenere zeppo di mozziconi tinti di rossetto ci vuol ben altro che lo stipendio mensile. Infatti i tribunali hanno spesso tra i propri «clienti» questi «habituès» perchè «tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino», e qui da noi gli zampini unti di lardo vengono individuati con esemplare rapidità. Da questo punto visti, anzi, i locali notturni sono spesse volte gli indiretti cooperatori delle autorità. Individuato l’«habitué», fatta una piccola inchiesta sulla fonte dei suoi introiti, non di rado si scopre trattarsi di persona che ci lascia lo zampino». » ti, di un evasore all’ingrosso del riso, di un direttore che ha scambiato la cassa deil'a-zienda per il proprio portafoglio, o di una donnina di dubbi costumi. L’occhio vigile di chi ha il compito di badare alla sanità morale della nostra società e la stampa sorretta dalla parte preponderente dell’opinione pubblica, stanno conducendo la loro silenziosa battaglia per la «bonifica») dei locali notturni. Battaglia contro gli «habituès» a favore dei «casuali» ; campagna contro l’atmosfera morbosa di languore e gomiti pallidi a favore di un’atmosfera di sana allegria e di svago decoroso. Atteggiamento di stampa e d’opinione pubblica assolutamente consono agli ideali di vita di una società come la nostra. Ma, naturalmente, non è tutta qui la «vita notturna» di Zagabria. L’autentica vita notturna della capitale croata rincontriamo uscendo dal fumo del «Ritz Bar», nei primi trams assiepati di operai che tornano a casa dopo a-ver trascorso la loro notte al tornio, alla fresatrice. Ne u-diamo la voce nell’urlo della sirena — questo gallo del secolo ventesimo — che annuncia la fine del turno di lavoro notturno e l’alba del nuovo giorno. Ne aspiriamo il profumo in quell’odore dell’asfalto bagnato sul quale, con scope ed idranti, è passata l’opera notturna dei veri, oscuri «habituès» della vita notturna zagabrese. «Ha-bitués» in tenuta da lavoro, E. D. Nelle miniere di Bor il più grande giacimento di rame in Europa Dopo V offensiva nazista di ottobre, i combattenti italiani nel Carso ed in Istria formarono propri battaglioni. Il battaglione triestino d assalto che operava sul Carso, nei dintorni immediati di Trieste e di Monfalcone, con le sue. audaci azioni di diversione e di sabotaggio, teneva sempre desto nei giovani ì ideale della lotta antifascista, /ter cui giorno per giorno, malgrado i rigori dell inverno, affluivano al battaglione forze nuove e nel mese di aprile, in. base ad un accordo fra il comando del IX Corpo d’armata ed il comando dei corpi volontari di liberazione dell’Alta Italia, fu istituita la 14 brigata «Garibaldi Trieste», la prima unità combattente di italiani in seno all'Esercito di Liberazione della Slovenia.. Sin dalla sua costituzione la brigala prese parte a tutti i combattimenti contro i nazi-fascisti nella zona di Tarnova, del Vipacco, della Pinca e dell'Jsonzo, fino alle battaglie per la liberazione di Trieste e di Monfalcone. Migliaia e migliaia di combattenti che durante un anno di lotta militarono nelle file della Brigata Triestina, portano con orgoglio il ricordo di quella gloriosa lotta che accomunò tutta la nostra classe lavoratrice, italiani e sloveni, e la portò alla vittoria. La fratellanza, sorta nei duri combattimenti, si è dimostrata la base di ogni successo, ed anche oggi i combattenti italiani dì Trieste si rendono ben conto che senza una salda unità della popolazione lavoratrice non può esserci garanzia di successo. BOR, aprile — Si ritiene che il rame sìa il primo metallo che l’uomo abbia conosciuto e lavorato già nell’era preistorica. La scoperta e l’uso del rame determina il passaggio dalTepoca della pietra a quella del bronzo. Che i popoli più antichi abbiano conosciuto il sistema della lavorazione del bronzo, stanno a dimostrarlo gli oggetti ornamentali e guerreschi rinvenuti nei sepolcri molitici. L’uomo scoperse ben presto che fondendolo e lavorandolo il bronzo diventa duro. Dal V al VI secolo prima della nostra era datano i primi arnesi di rame. Le prime miniere di rame furono scoperte sull’isola di Cipro. Non solo i popoli europei conobbero questo metallo, ma anche le antiche tribù d’America e d’Asia. All’inizio il rame fu a-doperato per la fabbricazione d’armi e gioielli. Con lo sviluppo della produzione e della lavorazione del ferro, che è molto più duro del rame, l’uso di quest’ultimo metallo fu ridotto agli ornamenti ed al conio delle monete. • Con lo sviluppo della tecnica il rame ha assunto una sempre maggiore importanza. Essendo un ottimo conduttore di calore, esso viene adoperato per la costruzione di vari pezzi di macchine a vapore, apparecchi termici, parti di locomotive a vapore, forni, fili elettrici. Innumerevoli sono in Europa la miniere di rame attive. La maggiore e più ricca è quella di Bor, nel nostro paese. Lo sfruttamento di Bor è iniziato mezzo secolo fa. Da allora fino a quando i popoli della Jugoslavia non sono diventati padroni di tutte le ricchezze della propria terra, capitalisti stranieri hanno sfruttato la miniera di Bor, guadagnando enormi profitti. In un anno solo la società di sfruttamen- CLl SCIATORI SI AFFRETTANO ALLE ULTIME, NEVI to francese guadagnò due volte tanto quanto la somma dei capitali investiti per tutte le opere di installazione in miniera. La miniera di Bor è situata alle falde del Kopaonik. I giacimenti del metallo nascosti nelle viscere del monte sono incalcolabili e non sono del tutto ancora esaminati, fi nostro paese produce oggi da solo il 25% delia intera produzione europea di rame; esso è al primo posto in Europa. Nel corso dell’anno 1951 i minatori di Bor hanno estratto 28.500 tonnellate di rame. Nel 1952 la produzione è aumentata a 30.360 tonnellate. Questa cifra rappresenta tuttavia soltanto H 70,4% del livello raggiunto nel 1939, ma gli sforzi sono indirizzati ad aumentare la produzione. Attualmente a Bor si costruiscono grandi installazioni per il processo chimico d’elettrolisi. Questi impianti saranno in grado di raffinare l’intero quantitativo di rame che si produce nel nostro paese. Recentemente è entrata in funzione la nuova fonderia di rame a Sevojno. Essa annualmente rielabora circa 24.000 tonnellate di rame. La fabbrica di filo elettrico di Svetozarevo già produce ogni specie di elettro-conduttori di rame. Il rame di Bor poi non è solo rame. Contiene dell’ero ... GIACOMO SCOTTI IL TEATRO E LA CRITICA L’Accademico Dottor Franco De Simone ci ha rimesso a un mese e mezzo dalla pubblicazione della nostra inchiesta sul Teatro del Popolo la sua risposta. Evidentemente egli ha creduto che i nostri lettori abbiano dimenticato quanto noi scrivemmo. Gli articoli d’allora li riteniamo tuttora validi. Ma questo è un altro discorso, che terremo più avanti.. Avvertiamo intanto — a scanso d’equivoci — di aver composto in grassetto gli strafalcioni di grammatica e di sintassi, nonché le coniugazioni verbali sbagliate, affioranti nella lettera dell Accademico. Ad ognuno il suo. Sono ormai mesi che il giornale s’interessa, più del solito, della nostra attività teatrale, e fin qui, siamo d'accordo, ma i veri fini di questo interessamento non ci sembra abbiano fonti corrette e giustificate. Aggettivi grossolani, diretti particolarmente a singoli, possono comportare da parte del lettore un'implicita condanna a chi li scrive e di conseguenza il disprezzo per u- na critica fondamentalmente negativa. Nessun stupore quindi per il giudizio che la maggior parte dei lettori hanno dato ai vari articoli di questi ultimi tempi. Il lèttore del giornale, che è poi lo stesso spettar tore del teatro, ha una sua concezione ed evita di penetrare nel labirinto degli intrighi, che il critico teatrale, magari per motivi estremamente individuali, va agi- tando (e non solo negli articoli, ma anche in giro presso terzi, come possiamo documentare) al solo scopo di impressionare l’opinione pubblica ai danni del singolo. Il lettore — spettatore valuta con il proprio metro, e questo, Io ha a disposizione facendo un confronto diretto tra lo spettacolo che ha visto e l’articolo di critiea ohe ha letto, e quindi ne trae le logiche conseguenze, che sono quelle di rifiutare una critica vuota di esperienza teatrale e solo diretta a fini, certamente, non costruttivi. E’ per questo che alcuni spetta^ coli lodati dal critico, non hanno interessato lo spettatore e restano nel silenzio, mentre altri spettacoli biasimati dal critico, hanno destato interesse e s’è ne parlato dovunque. La pseudo inchiesta sul teatro, promossa e condotta da un critico teatrale, per il suo estremismo critico, non ha trovato giustificazione e neanche una coerente base di conclusioni. Mancava il filo conduttore e roteava in aria, come un palloncino gonfiato, cosi che all’urto delle Contraddizioni, si sgonfiava e cadeva in malo modo. Tanto valeva non scrivere quei tre articoli e non far ridere il lettore, alle spalle di un critico di tal misura. Quali ammaestramenti hanno dato tali articoli al teatro ed agli spettatori? Essi avevano il solo scopo di creare dei dissidi e non di migliorare la reale situazione del teatro, che poi è stata falsata, anche in quelle cose che potevano avere una semplice soluzione. Se la critica, invece si fosse attenuta alla linea di principio e di essenza, senza personalismi, forse avrebbe convinto e si potevano trarre insegnamenti utili. Negli articoli abbiamo letto la parola «insuccesso» in contrasto con quella «successo» adoperata nella recezione di critica che segue la messa in scena eh ogni lavoro, con tante altre contraddizioni del genere. Non comprendiamo ancora se intendeva (Chi? NdR) insuccessi artistici o di pubblico. Artisticamente, neghiamo al critico la competenza teatrale, non siamo noi a dirlo, ma la documentazione degli articoli pubblicati, tutti e per tutte le opere in netto contrasto con lo spirito teatrale della rappresentazione. Il nostro è un teatro di massa, nn teatro improntato con pochi mezzi materiali ed artistici, e la critica non ha finora corrisposto a questa istintiva sincerità del nostro teatro. E’ inutile discutere dì questioni interne od esterne, di contenuti o di materia, ma si esamini i fondamenti stessi del nostro linguaggio teatrale. Ora, come possono essere questi fondamenti, cosi integralmente «negativi» se hanno fatto sentire un influsso che — nessuno lo vorrà negare — è stato almeno parzialmente benefico? Detto questo, per segnare un punto alle nostre indagini, pur senza volere anticipare nulla delle conclusioni future, vediamo chiaramente in quale senso vuole svilupparsi l’argomento della presunta critica. Per principio oi riteniamo dp lotta contro ogni forma larvale di educazione e quindi contro ogni ipocrisia. Non solo, ma i nuovi concetti educativi sono e saranno sviluppati nel nostra teatro con un ri- IL TEATRO E LA CRITICA gore pari a quello di qualsiasi altro settore culturale ed è su questa base che ci riteniamo sulla giusta strada, perchè in sostanza, si tende a sostituire alTantico concetto di un’educazione individuale basata sull’arte astratta, un nuovo concetto che potremo definire in termini generici, sociale, cioè in un metodo atto a formare artista il cittadino, piuttosto ohe l’intellettuale, cioè a mettere il cittadino stesso nelle condizioni migliori per svilupparsi e formarsi. Questo significa che per il momento e per qualche tempo ancora, la nostra arte non potrà altro che contenersi nei limiti dell’esperimento e questo fino a quando i nostri giovani non hanno deliberatamente detto la loro parola. E’ ad un teatro nuovo e principalmente ad un teatro di giovani che noi crediamo e non alle vecchie teorie di un arte tradizionalista, individualista e spiccatamente conservatrice come ci suggeriscono le ultime critiche. L’arte per l’arte non è nel nostro concetto e quindi non vediamo il perchè si consigliano nomi di attori al posto di nomi sconosciuti di giovani ai quali spetta finalmente il diritto all’affermazione. E per questi giovani il teatro classico è le loro fondamenta, perchè sappiamo che il teatro classico sta alla base del teatro moderno e contemporaneo. Come potremo trattare un teatro psicologico, quale il contemporaneo, senza passare attraverso il teatro dell’arte e quello di carattere? Ecco questo un altro punto dove la critica si fà scoprire di non essere all’altezza di dare dei sereni giudizi e la troviamo solo presa ad imo spirito fazioso, come quello d’ascoltare consiglieri che per quanto relativi teatranti non hanno quella cultura teatrale necessaria a potersi ergere pedagogicamente giudici del nostro teatro. Se la critica non ha ancora capito, le diremo in forma elementare che il nostro è un metodo e non un principio, che ci ha dettato (Chi? NdR) d'iniziare con il teatro classico per passare gradualmente al teatro contemporaneo. Non escludiamo che si è potuto sbagliare in qualcosa nell’applicazione di questo metodo, ma per questo entra in funzione la critica, che ha il compito di correggere e costruire e non di offendere e tagliare, distruggendo alcuni mesi di lavoro di decine di persone dedicate a questa lotta. Artisticamente, oggi, nessun nostro complesso è, e può essere alla vera essenza dell’arte socialista, come realmente l’intendiamo, ma esistono tanti documenti di sincerità e di umanità che possono essere la premessa per il domani e che senz’altro documentano la nostra buona fede di lavoratori culturali, coscienti di assolvere il proprio difficile compito se la critica intende oggi di voler parlare di arte, come arte socialista, noi dobbiamo rispondere che la critica non comprende quello che dice, perchè l’arte socialista per raggiungerla necessitano ancora molti anni di esperienze. Documentiamo ora, con cifre, i successi di pubblico. «n Beffardo» — 7 spettacoli con una media di 417 spettatori per spettacolo. H più alto a Capodistria con mille spettatori. La Giara — 2 spettacoli. 400 spettatori a Capodistria, 500 a Isola. «Giorgio Dandin» — 9 spettacoli con una media di 225 spettatori. Il più alto a Buie con 600 spettatori. «Il Piccolo Ejolf» — 7 spettacoli con una media di 130 spettatori per spettacolo. Il più alto a Verteneglio con 280 spettatori. «Tormenta» — 1 spettacolo ad Isola con 440 spettatori. «Addio Giovinezza» — 3 spettacoli con una media di 430 spettatori. Il più alto a Capodistria con 560 spettatori. Da queste cifre sono escluse le entrate di favore. Riassumendo: 6 lavori teatrali in 9 mesi, con 29 spettacoli ad una media di 352 spettatori per spettacolo. E se vogliamo tener presente la capienza dei nostri teatri, dobbiamo concludere con una media di teatro normalmente completo. A questa attività d’aggiungere 3 accademie, una a Capodistria e 2 ad Isola con sale gremite di pubblico. Su questi schemi statistici ed informativi, basiamo le nostre premesse presenti e future e neghiamo l’istruzioni che vuol darci la critica, fondati sui vecchi sistemi e sull’intrigo. Sosteniamo invece che la critioa deve assumere la responsabilità di un’ azione positiva in seno alla comunità e questo per essa non cadere nel ridicolo. Inoltre, in questi ultimi giorni l’opinione pubblica già favorevole al nostro teatro, si è apertamente manifestata, affollando come mai per il passato le sale dei teatri di Isola e di Capodistria dove gli ope- Purghe gerarchiche Gli ospedali militari francesi posseggono, come tutti gli altri, il loro bravo regolamento interno. A pagina 59 dell’aureo libretto, ha inizio il capitolo «Purganti», nel quale, tra l’altro, è detto testualmente: «Per gli ufficiali: acqua di calomelano e limonata purgativa. Per i sottufficiali : magnesia Per i graduati e gli uomini di truppa: olio di ricino». E’ cambiando argomento, troviamo un’altra perla a pag. 65, con il seguente periodo: «I Marescialli di Francia ricoverati negli ospedali militari hanno diritto alla sostituzione della biancheria da letto secondo ì loro desideri». Ma quante settimane debbono durare le lenzuola per ufficiali, sottufficiali, graduati e uomini di truppa? rai di Isola hanno recitato «Tormenta» e gli studenti di Capodi-' stria «Addio Giovinezza». Ora quest’altri documenti dì realtà positiva del nostro lavoro, sono stati falsati ancora dalla critica, suscitando proteste di spettatori, come quelli di un operalo deU’Arrigoni che per conto dei propri compagni ha chiesto il perchè si falsano o si tacciono (plurale NdR) da parte della critica la realizzazione (singolare. NdR) di lavori teatrali e-seguiti da un nuovo complesso, come quello della Casa sindacale. Chiediamo e questo in forma legittima: che gli articoli di critica vengano volta a volta firmati dall’articolista ; che la critica si aggiorni, e che essa per un certo tempo non porti l’impronta dello stesso critico. A Capodistria, Isola, Pirano, per dire del nostro Distretto ci sono molti professori dotti di teatro, come conoscitori ed esperti in drammaturgia, se ne scelga uno per la critica di ogni prima rappresentazione e si faccia roteare il pensiero critico. Così almeno, artisti e pubblici potranno meglio svilupparsi e finalmente avere una critica teatrale sana, cosa questa tanto necessaria. FRANCO DE SIMONE Guardiamo anzitutto di lasciare l’instabile e approssimativa zattera sullo quale la scoppiettante verbosità dell'Accademico — come un’onda cieca — ci ha condotto, e veniamo a terra. Basterebbe un semplice confronto fra i nostri articoli sul Teatro, così precisi nel citare fatti, nomi e circostanze, e la lettera qui sopra riprodotta, per capire che quest’ultima non dice niente. 1 nostri lettori avrebbero condannato come falsa e calunniosa la critica? Ci consenta l’esimio Accademico di avere una buorw opinione dell’intelligenza dei nostri lettori — che conosciamo molto più da vicino di lui. Quanto poi agli intrighi dei quali noi avremmo parlalo, egli stesso ci conferma che esistono là dove scrive «’:« til lettore evita di penetrare nel Libi rito degli intrighi agitati dalla critica. A suo tempo noi abbiamo chiarito di che si tratta. Forse proprio questo è spiaciuto all’Accademico. Infatti in un punto della lettera (E’ inutile (discutere di questioni interne od esterne, di contenuti o di materia. Cosa vuol dire materia?) fa capire che . . . avremmo dovuto lacere. Un pò più avarili leggiamo: ...— pur senza volere anticipare nulla delle «mcktsiioni future... — Non sappiamo cosa l’Accademico voglia dire. Probabilmente che per qualche tempo ancona da mostna ante non potrà che contenersi nei limiti deU’esperi-mento. Ora, arte non è esperimento, a meno che non lo sia per lui. L’esperimento, apprendiamo, consisterebbe nel sostituire all’antico concetto di educarioue individuale basata sull’arte astratta, un nuovo concetto che potremo definire In termini generici, sociale, csioè in un metodo atto a formare artista il cittadino. Queste - Ministeri conigli I conigli, si sa, si moltiplicano in modo straordinario. Ma i ministeri romeni non sono loro da meno. Con il primo governo postbellico (24. 8. 44) si avevano a Bucarest 15 ministeri, con il secondo (4. 9. 44), 18, con il sesto (marzo 48), 21, mentre l’attuale ne conta già 45. Tra l’altro, il ministero per gli Affari Interni si è diviso in due, quello per le Comunicazioni in tre, quello per l’Alimentazione in quattro e quello per l’Industria in sette. Continua al prossimo numero. ammesso e non concesso che un, modo di dire le cose così scardinato possa passare — sono balle. Balle nel più autentico significalo toscano. Qual’ è il concetto informatore che deve seguire il nostro teatro, dal lato sociale specialmente, è stato reiteratamente e chiaramente indicato■ Sventolare esperimenti in termini generici, come fa l'Accademico, è invece demagogia e lascia capire come egli stesso non sappia cosa voglia. Dove egli ci accusa di sostenere le vecchie teorie di un’arte tradizionalista e spiccatamente conservatrice, 10 sorprendiamo in manifesta malafede, perchè scorrendo quanto scritto nell’inchiesta non siamo riusciti a pescare niente di simile. Abbiamo scritto invece che il nostro teatro deve lavorar in chiave di realismo socialista, che è realtà e non. verbosità e formalismo. Allo sproloquio delil Accademico sul teatro classico e moderno, rispondiamo citandoci ancora una volta: «Se la «preparazione» del pubblico al teatro —• intesa sempre entro i limiti di una città di provincia — non è delle migliori, lo si deve semmai all’annosa pretesa di educarlo con lavori di epoche passate. Le opere di Molière, Goldoni, ecc. •— è bene intendersi una buona volta — sono più «difficili:, di quanto possa esserlo il teatro contemporaneo. Esse, per poter essere afferrate, vanno viste nella particolare epoca nella quale furono create, presuppongono una conoscenza storica o almeno la trasposizione dello spettatore a quel tempo. E il pubblico, invece, è abbastanza pigro per farlo, e non ha 11 tti i torti: quelli sono problemi, incende che non lo interessano, alle quali è estraneo. Il pubblico vuole assistere al dibattito scenico di problemi suoi, quotidiani, vuole ritrovare a teatro i suo assilli di ogni giorno, le sue speranze, i suoi dolori. Soltanto in questo senso noi riteniamo si possa concepire un’ «educazione» teatrale, oltre che nello stesso tempo, un pubblico affezionato, ehe attende ogni recita come fosse un importante avvenimento.» Noi non abbiamo falsato un bel niente e Vobbiezione che egli ci muove è faziosa. E* De Simone che tenta di fare il gioco dai bussolotti. L’in- chiesta è sulla carta e ognuno può rileggersela, e non ci sarà barba di regista che possa trovarvi delle contraddizioni. Dire, come egli dice, che nella singole recensioni la parola successo era in contrasto con quella insuccesso deU’inchiesta, è uri altra menzogna. Nella prima puntata deltinchiesta avvertivamo chiaramente che prendevamo in considerazione specialmente «Giorgio Dandin:: e «Il piccolo Ejolf::. Di questi due lavori nessuno ha mai detto che sono stati un successo, come del resto neanche di quelli o’ie sono seguiti. Il resto della lettera non merita neppure l’esame. Frasi come forma larvale di educazione e instintàva A Treviglio, è deceduto, agli inizi del mese scorso, il contadino Giovanni Conti che mostrava, nei confronti del suo asinelio, un sovrumano affetto, giungendo persino a condurlo in cucina a mangiare. Il somarello, dal canto suo,, non mancava di ricambiare questo sviscerato a-more; tanto che, al decesso del padrone, volò, se così ci è lecito esprimerci, nella stanza del trapassato, nè potè esservi allontanato fino all’atto del trasporto della salma. E, meraviglia delle meraviglie, il fedele animale pianse a cascatella «lacrime vere» ! Ce ne informa un giornale milanese* con testuali espressioni. L’«Avanti!», per essere esatti, il cui direttore, Pietro Nonni, doveva partire alcuni giorni dopo per Mosca, onde assistere alle esequie di Stalin. E poi, andate a negare i presenti-menti ! sàneeriità del nostro tea Ito possono essere considerate stupendo florilegio di educazione teatrale e linguistica approssimativa. L’unico punto nej quale l’Accade-muu) sembra scendere a precisazioni concrete è là dove parla del concorso di pubblico agli spettacoli. Anche qui siamo in grado di smentirlo. Anzitutto le cifre sono arrotondate e manca ogni accenno alla partecipazione minima degli spettatori. Se egli l’avesse scritto, avremmo visto che alla «première» de «Il piccolo Ejolf: c’erano 40 persone in sala, e poco più quando si dava «Giorgio Dandin». Questi due sono, si noti, i lavori più importanti della Compagnia di prosa. Del resto le cifre citate. dal regista possono fornire solo indicazioni relative sulla qualità delle rappresentazioni, in quanto in molte nostre cittadine, specialmente la domenica, la gente viene a teatro perchè, mancando altri spettacoli, non ha possibilità di scelta. Questo è quanto ne pensa il giornale. Qui rispondiamo a De Simone che agli articoli sul Teatro era stata omessa la firma al solo scopo di sottolineare che quello era il pensiero collegiale della redazione, uso seguito da tutti i giornali del mondo. * * * L'inchiesta è stata aperta dal giornale e non per capriccio del critico teatrale. Quanto, poi, a chiamarla «pseudo inchiesta::, bisogna andarci piano. Con essa si voleva por fine a ima situazione insostenibile e stabilire le responsabilità di ognuno. Il Dottor De Simone (pardon, Accademico ) non ne è uscito tanto malconcio quanto si meritava. In considerazione della momentanea impossibilità di sostituirlo, quanto maggiormente per la speranza in un serio e valido suo lavoro futuro, abbiamo allora evitato di rendere pubblico il fatto che molte persone si erano pronunciate per il suo allontanamento dal Teatro. Ora siamo costretti a farlo. La successiva attività dell’ Accademico è stata tale, infatti, da far capire anche a coloro che serbavano un ultimo residuo di illusione, che egli conosce il teatro solo per sentito dire. Nel teatro possono esserci alti e bassi, registi di gran classe possono pigliare una cantonata, ma so la cosa si ripete ad ogni rappresentazione, vuol dire che il teatro è in mano a principianti. Nel nostro caso, peggio ancora: De Simone non sa cosa siano i problegni del teatro, non ha mai sentito parlare nè di tecnica nè di letteratura teatrale. Altri-menti non si può spiegare il fiasco solenne, e come autore e come regista, di «Tormenta» a Isola. (Non ci riferiamo qui alla prova data dalla compagnia della Casa sindacale come tale, che è un’altra cosa.) E’ troppo comodo dire che la nostra inchiesta è frutto di antipatie personali. Se avessimo voluto attaccare l’uomo avremmo potuto affondare: le mani in una miniera di fatti. Non l’abbiamo fatto e non lo faremo. Gli forniamo, anzi, la soddisfazione di vedere che noi ci siamo limitati, a mettere insieme, nell’inchiesta ,il parere di numerosi intervistati. Scegliamo a caso fra gli attori e alcuni, compagni dirigenti la vita pubblica: Sergio Romi — De Simone non ha nessuna conoscenza del teatro e non sa guidare una compagnia. Mija Kalan — De Simone è digiuno di teatro e quel che sa, lo sa per sentito dire. Neppure come amministratore lo ve)do. Živa Beltram — L’attuale regista rimane soltanto perchè non si trova chi lo sostituisca. La sua opera in mezzo agli italiani, anche d’uomo, è negativa. Mario Abram — Più di De Simone contribuiscono allo spettacolo gli attori. Essi hanno più sensibilità di luì. Srečko Vilhar — De Simone è capace, ma non molto. Non sa scegliere i testi e non ha una cultura teatrale. Sostituirlo con uno migliore. Jernej Humar — Sostituirlo senz’altro. (Continuazione lin IV pagina) Un momento dell’incontro calcistico disputatosi allo stadio di Triborough — Randalls Island New York) fra le rappresentative della maggior città americana e di Milano. Nella foto, s i vede Lorenzi in attesa della palla, che però gl» viene soffiata per l'intervento del ccntroniediano Sol Eisin (ALL STARS). CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO IH JUVENTUS SUPERA ILHILBH La partita di centro della 29 giornata del massimo campionato italiano di calcio, si è svolta a Milano tra le due vecchie nivali 'Milan e Juventus. La partita doveva decidere quale delle due squadre avrà l’onore d: occupare la piazza di onore della classifica, concessa alTIntemazjonale la vittoria assoluta. Il responso lo ha dato il terreno verde di gioco, sul quale d hiainco neri juventini, dopo run’aceandta e dura battaglia, non priva di pregi tecnici, hanno superato con il minimo scarto i rivah grazie alle due reti di Prest e Bonipertii e si soaio così insediati al secondo posto nella classifica generale con sci GIRO CICLISTICO D'ITALIA ili 3óo Giro d’Italia, organizzato dalla «Gazzetta dello Sport», si disputerà dal 12 maggio al 2 giugno, il percorso dellVdizione di quest’anno aera 20 tappe, 3-981 Km dii corsa, con 19 grandi salite. Questa, che è una delle maggiori competizioni ciclistiche, avrà il seguente percorso: Milano, Aihano Terme, Rùmini, S. Benedetto del Tronto, Roccaraso, Napoli, Grosseto, Faloniea, Pisa, Modena, Genova, Bordighera, Torino, S. Pellegrino, Riva del Gamia, Vicenza, Au-ronzo, Bolzano, Bormio, Milano. Cóme si vede, una delle caratteristiche dtal «Giro 1953», è rimcluisionc puntiti eli svantaggio sull’ Internazionale. A Udirne, gli sportivi friulani hanno assistito ad una partita simile a quella disputatasi a Trieste settimane fa. L’Intemazionale ha assunto una posizione precauniomaile con nove difensori, i quali hanno saputo neutralizzare ogni pericolosa incursione degli attaccanti friulani, che, pur marcati do ima netta superiorità territoriale, sono mancati nel momento concini, vo. Con questo macao successo, 1 In'tirrazionale ha potuto mantenere invariato il suo vantaggio in testa illa classifica, vantaggio che non potrà essere minacciato da ncs-.un concorrente, data tla prossima fine del campionato. Della Triestina abbiamo già iscritto negli uStiimd numeri, mettendo in risalto la sua poco felice condizione, di forma. La risposta e la conferma sono venute pure ida Torino, dove i muletti, più che sconfitti, sono stati del tutto travolti da un Torino anelante di punti per rimettere dm sesto la propria posizione nella classijica generale. Ora la Triestina si trova nuovamente in una situazione affatto invidiabile, se proprio non ancora disastrosa, certamente pericolosa più che mai e dalla quale potrà disincagliarsi solo con ima solida te- nuta nelle ultime partite casalinghe . con il Bologna, Napoli e Lazio, ohe, in definitiva, decideranno la sua sorte. A Ferrara si sono trovate di fronte una rimaneggiata Spai cd una rimali oggi altissima Novara, le quali hanno dato viltà ad: tuia dura e disperata partita senza spunti tecnici, dominata, ispetciabnemte nella ripresa, diai . padroni idi casa, ima terminata a reti inviolate, lasciando così momentaneamente insoluto Ü (problema della retrocessione minacciante ancora le due conltendenti. Sorpresa della Fiorentina e Bergamo, dove si è imposta con autorità alla pur volitiva squadra locale, die, da troppo tempo, non riesce a ritrovare il ritmo di partenza. Gioia dei napoletani petr l’eninesd-ina e, questa volta, netta affermazione dei loro beniamini su ne Bologna alquanto, ubiilioo, privo dii binisi vita all’attacco e non senza, pecche in difesa. 11 Napoli si è così portato a litro dei pretendenti alle piazze d’onore, per le quali non è ancora detta Tul'tìma parola. La Sampddria sita disputando un campionato in tomo minore che la fa rasentare la retrocessione. Nemmeno domenica è riuscdta ad incamerare ambedue i punti nel confronto con la Roma, ohe non è più la bella squadra dell'imiizio del campionato. ,11 paleggio, conseguito sul campo, è oo-mcinque equo e non premia nessuna delle due contendenti. Regolari ed attese ile vittorie della Lazio su un Gonio ormai quasi rassegnato alla retrocessione e del Palermo sulla Pro Patria, che, per ora, è la più indiziata a seguire nella loro sorte i comaschi. P. Sospeso il campionato in segno di lutto Il campionato calcistico della sottolega d i Capodistria è stato sospeso in segno di lutto per la morte del compagno Boris Kidrič presidente del Consiglio E-conomico Federale e membro del Comitato Esecutivo delia L. C. .T. Le gare saranno riprese prossimamente. agig MULTATI- CAMPIONATO ITALIANO SERIE A Napoli — Bologna Lazio — Como Fiorentina — Atalanta Udinese — Inter Juventus — Milan Spai — Novara Palermo — Pro Patria Sampdoria — Roma Torino — Triestina SERIE A Inter 29 18 8 3 41 18 44 Juventus 29 15 8 6 67 35 38 Milan 29 13 7 7 53 28 37 Napoli 29 13 9 7 47 34 35 Bologna 29 15 4 10 44 37 34 Roma 29 12 7 10 44 39 31 Lazio 29 12 5 12 36 37 29 Udinese 29 9 10 10 37 44 28 Fiorentina ' 29 9 10 10 25 38 28 Torino 29 9 8 12 38 38 26 Atalanta 29 8 10 11 43 48 26 Palermo 29 9 8 12 36 44 26 Triestina 29 8 9 12 41 49 25 Sampdoria 29 7 11 11 28 37 25 Spai 29 5 14 10 30 34 24 Novara 29 7 9 13 31 45 23 Pro Patria 29 7 8 14 35 52 22 Como 29 8 3 16 22 38 21 IN OTTO TAPPE IL GIRO CICLISTICO DELLA CROAZIA E SLOVENIA dii numerosi centri minori: come tappe. BREVI SPORT Napoli — Avranno luogo a Napoli, dal 17 al 19 aprile, i campionati mondiali di lotta greco-romana. Han- LA MASSIMA DILETTANTISTICA SD STRADA SI CORRERÀ' DALL'8 AL 16 AGOSTO Il 10 agosto la carovana a Capodistria Dall’otto al 16 agosto si correrà sulle strade della Groazia e della Sto- no confermato ila loro adesione 24 paesi e precisamente: Austria, Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Danimarca, Finlandia, Francia, Jugoslavia, Italia, Israele, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Libano, Norvegia, Olanda', Romania, Russia, 'Saar, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria. * * * Mar del Piata — Il torneo internazionale 'racchistkxi di Mar del Piata è stato vinto dal campione jugoslavo Svetozar Gligorič con punti L6, seguito da Najdorf, con punti 14,5. Come pubblicato in precedenza, la filiale sindacale della «RUDA» di Isola organizza un torneo calcistico sindacale denominato «Coppa I Maggio». A tale torneo che sarà diretto dalla Sottolega di Capodistria, è prevista la partecipazione di diverse squadre. Da quanto abbiamo appreso negli ambienti sportivi, appare infatti che parecchie filiali sindacali sono intenzionate di parteciparvi. Quasi certa è la partecipazione delle squadre dell’ICEL di Capodistria, della STIL, dell’Ampelea di Isola, dei Cantieri Piranesi, dell’Arrigoni e della Progresso di Isola. L’inizio delle gare si avrà al 20 aprile. Gli incontri saranno ad eliminazione diretta, per il resto vi-gerà il regolamento della coppa Jugoslavia, cioè: in caso di parità le squadre giocano due tempi supple- A domenica l'apertura della stagione ciclistica La Proleter organizza, pei dome-alea 19 aprile, l’apertura della stagione uWiistiea salile strade del nostro circondario con una coma ciclistica, alla quale parteciperanno à migliori ciclisti dii Fisime, Pola, Nuova Gorizia, Lubiana e Belgrado. Il percorso sarà ; Capoctistiria, Bivio, Siedele, Poitorose, Isola, Cajiodistria, da ripetersi due volte per gli allievi c tre voilte per i dilettanti. Alla corsa 'parteciperanno naturalmente tutti j ciclisti della Proleter, meno il campione nazionale 1952 Brajnik, ili quale è stato convocato a Belgrado per iglò allenamenti collegiali. venia la più attesa corsa ciclistica della iìP.F.J. — il giro Ciclistico della Groazia e Slovenia. Il percorso, lungo complessivamente 1060 chilometri, sarà effettuato in otto tappe e precisamente: Prima tappa, 8 agosto : Lubiana—-Fiume 'Km 125. La mattina successiva si avrà la: tappa Fiume—Abbazia, con semitappa Griikveniiica per com- mentari, ammesso che anche questi si concludano in parità, verranno tirati cinque rigori per parte. Alla squadra vincente verrà assegnata la coppa messa in palio dalla «BUDA». Ogni filiale sindacale potrà partecipare ai torneo con una sola squadra. Nell’ultima riunione del comitato della sottolega di calcio è stato deliberato, fra l’altro, Che il 10 maggio avrà inizio nella nostra zona il campionato calcistico ragazzi, al quale, oltre le squadre juniores delle attuali componenti la sottolega, parteciperanno pure quelle di tutte le società della zona. Il campionato verrà effettuato in due gironi distrettuali, con incontri a eliminazione diretta. Le squadre prime classificate nei due g,'~o-ni si batteranno per il primo post le seconde per il terzo e quarto posto. Le finali si disputeranno a S. Lucia ed alle squadre vincenti verranno distribuiti i trofei delia sottolega. Potranno partecipare al campionato tutti i giovani, dal 15 ai 18 anni senza distinzione, semprechè siano regolarmente iscritti presso la sottolega calcistica di Capodistria. Nella stessa riunione il Comitato ha deciso di respingere il reclamo avverso alla decisione della Commissione di gara, presentato dalla plessivi 90 Km. Il 10 agosto i corridori dovranno compiere ila ,pdù lunga fatica ideila corsa e cioè i 205 Km della tappa Abbazia—-Capodist ria. con semitappa a Eolia. Quiimida la carovana .si riposerà della fatica dei giorni precedenti negli idilliaci centri turistici della mostra zona. • Il 12 agosto nuovamente il via, con il’effettuazione della tappa Gapodis-tnia—Nuova Gorizia dii Km 145. Dopo le tappe eoai-dette piane, gli scalatori potranno rifarsi nella tappa : Nuova Gorizia—Bled di Km 155, durante. la quale verrà superato il valico dei Vršič. Si avranno poi le tappe Bled.'—Lubiana di Km 55, il 14 agos to ; Lubiana—Maribor di 140 Km ri 15 agosto ed infine la Maribor— Zagabria il 16 agosto. Nel percorro sono previste pure due tappe a cronometro, vale a dire la Fiume Grikvenica (semitappa) e la Bled—Lubiana. Alla corsa, una delle più grandi, oompetiziond internazionali dilettantistiche su strada, parteciperanno ciclisti di (diverse nazioni. Sinora sono stati diramati gli inviti alle federazioni ciiolistidhe : dell’Olanda, della S. S. «Proleter» di Capodistria, perchè infondato. E’ stato inoltre demandato alla segreteria lo svolgimento di indagini per accertare le responsabilità di un membro del comitato direttivo dei C. S. Saline, nei deplorevoli incidenti verificatisi durante la partita con 1 Aurora. * il Belgrado -— E’ previsto un incontro calcistico Bàlia—Jugoslavia per il 1955, in occasione dell’apertura del nuovo stadio di Napoli. L’ineontro dovrebbe lesser ripetuto nel 1956 da un’ altra partita tra i due paesi, probabilmente allo stadi» Partizan di Belgrado. * ^ * Los Angeles —ili campitone fdim-pionico, Sim Jness, ha battuto, durante un allenamento, il Teoord mondiale del lancio del disco con un lancio di metri 57.73. — Il risultato non può essere omologato ufficialmente perchè stabilito in un allenamento. 'II primato ufficiale appartiene all’americano Gordien con m. 56,97. Francia, del Lussemburgo, dell’Italia, dell’Austria, della Germania Occidentale e del Belgio. Primi aderenti figurano i belgi, vincitori dell’edizione 1951 del (giro, ÌIIÌeÌGA^ÌrÌJCK LA PARIGI ROUBAIX Il belga Gemmaàn Derijok, recente vincitore del giro dell’Algeria, ha vinto in volata ila classica Parigi-Roubaix, precedendo sul traguardo di mezza macchina Istalliamo Piazza e Wagmants. La velocissima edizione di quest’anno ha trovato in Rick Van 'Steenber-gen l’animatore della gara ed il più probabile vincitore fino a 25 km dal-l’axrivo, quando si è verificato l’episodio che ha deciso le sorti finali. A pieni pedali partivano, infatti, Deri jck, Wagmants e 'Piazza, i quali accumulavano qualche centinaio di metri di vantaggio, ehe risultava decisivo sino ai 'traguardo. Sul rettilineo d’arrivo si presentavamo i predetti corridori, che disputavano una travolgente volata. A 20 m dal traguardo, Deri'jck, con un’ultimo e disperato scatto, riusciva a piazzare la pròpria ruota davanti a quella di Piazza ed a vincere così la corsa. COMUNICATI La Camera Artigiana del distretto di Capodiistria avverte ohe, dal 15 c. m., presso ogni Comitato Popolare Comunale sarà effettuata la revisione dèlie licenze artigiane di categoria per dii censimento di tutti, gli /artigiani che, in base alle con-rìtasdioni dèlia IL assembleai annuale, sono tenuti a regolare la loro appartenenza alla Camera Artigiana. Ogni artigiano è tenuto, pertanto, a presentare, oltre alla licenza, tutti i documenti comprovanti la sua abilità professionale (attestati professionali, diplomi idi qualifica,, atti notori, e dichiarazioni d’anzianità nello esercizio della professione eco.) Gl’interessati saranno messi al corrente. dai Comitati Popolari sulla data e sull’ora in cui dovranno presentarsi portando i documenti necessari. La Camera Artigiana del distretto di Capodistria. * Radio Trieste zona Jugoslava, con sede a Capodistria, bandisce un concorso per annunciatori. Gl’interessati possono rivolgersi personalmente o per iscritto con i dati necessari alla direzione della Emittente entro il 18. c. m. TORNEO CALCISTICO SINDACALE COPPI „PRIMO MAGGIO” CALCIO GIOVANILE IN MAGGIO L’EFETTUAZIONE DEL CAMPIONATO RAGAZZI Discorso del compagno EDVARD KARDELJ agli operai di Kragujevac APERTA SCONFESSIONE DELLA POLITICA DI STALIN Gli attacchi contro il nostro paese hanno indebolito gli aggressori Il vice Presidente del Consiglio e-secutivo federale della R.F. P. J., Edvard Kardelj, ha tenuto martedì scorso a Kragujevac, nel corso di un grande comizio, al quale erano presenti oltre 5000 operai della fabbrica «Bandiera Rossa», un importante discorso in cui ha analizzato, oltre alcuni problemi riguardanti l’economìa della Jugoslavia, anche la situazione politica internazionale alla luce dei cambiamenti verificatisi nella politica sovietica. A questo proposito egli ha dichiarato: «L’argomento centrale dei commenti e delle discussioni internazionali sono attualmente i mutamenti nell’Unione Sovietica e l’influenza di questi mutamenti sui rapporti intemazionali. Tutto il mondo si chiede se dobbiamo oggi aspettarci da questi mutamenti un miglioramento della situazione intemazionale o un suo peggioramento. Sebbene dalla molte di Stalin sia trascorso poco tempo, tuttavia nella politica sovietica, sìa interna che estera, si sono verificati alcuni mutamenti la cui importanza non dobbiamo affatto 'Sottovalutare, indipendentemente da cosa essi significhino e a quali scopi servano. Tutti questi mutamenti — ha aggiunto Kardelj — sebbene di per ee stessi non siano di grande significato, sono ugualmente importanti poiché danno l’impressione che il nuovo Governo sovietico voglia deliberatamente sconfessare la precedente politica-di Stalin. Nel campo della politica estera il Governo sovietico ha fatto qualche gesto distensivo in Corea ed in Germania, dando l’impressione di voler sconfessare la politica estera di Stalin. Altre misure interne, come la riorganizzazione degli organi su-tperiori del potere, la parziale amnistia e, in particolare, il rilascio dei medici accusati di assassinio di personalità dirigenti sovietiche nonché l’arresto della cricca dirigente della NKDV del tempo di Star lin, danno, appunto, l’impressione che il loro scopo sia di sconfessare la politica interna di Stalin. Prendiamo, ad esempio, le conseguenze che derivano dal rilascio dei medici sovietici. Ora sono accusate di complicità nel delitto di fabbricazione di false accuse, personalità dirigenti dell’NKDV e perfino l’ex ministro della sicurezza statale. Questa accusa — e ciò anche per il cittadino sovietico medio — non getta forse una luce strana su numerosi altri processi organizzati, più o meno, dagli stessi uomini e che si sono svolti, più o meno, nelle stesse circostanze nell’Unione Sovietica e nei Paesi satelliti? Tutti ora si chiederanno che casa sia successo di Rajk, di Trajcjo Kostov, di Kochi Džođže, di Slansky ecc. Volente o nolente, il nuovo regime sovietico mette in istato d’accusa l’intera politica interna ed estera di Stalin. Volente o nolente, questo regime smaschera, come menzogna PROSSIMA LA SELEZIONE DELLE NAZIONALI «A» e «B» Firenze — In vista dei prossimi kn-romtri internazixmal'i di calcio, si è svolto mercoledì a Firenze il primo allenamento per la formazione delle due Nazionali italiane. «A» e «Giovami», ohe incontreranno il 26 aprile. rispettivamente a Praga e ad Atene, la Cecoslovacchia ie ila Grecia. Gli «azzurri» della «.A» sono scesi in campo nella seguente formazione: Moro (Bugattà), Corradi, Zagatti, Neri, Giovanmini (Rosetta), Nesti (Bergamo), Cervellati (Bonlperti), Mazza, Boniperti (Bettimi), Pandolfini, Frignami (Cervellati). Come si nota, è assente il centravanti delTInter, Lorenzi, rimasto in. tribuna per nino strappo alla coscia sinistra, Eèeo à risultati : 'Nazionale A—-Piacenza 8-1 (4-0), squadra B—-(Pisa 3-0 (1-0), Per la «A» hanno spigliato ciascuno 2 reti: Cervellati, Pandolfini, Bomipeinll ed altre due Mazza « Bettina. e delitto, tutto quanto a cui, per anni ed anni, milioni di uomini, sotto l’influenza del Cominform, hanno dovuto credere». Proseguendo, Kardelj ha detto: «Non sono importanti gli scopi ai quali servono queste manovre e neppure il fatto se il nuovo Governo sovietico sia disposto effettivamente ad apportare dei cambiamenti nella sua politica interna ed estera. Importante è che il nuovo regime sia staio costretto a cercare, in tal modo e con tali problemi, popolarità fra le masso sovietiche. Questo fatto testimonia quanto forte sia fra le masse sovietiche l'opposizione al despotismo burocratico e alla sua espansione imperialistica esterna. A questa opposizione il Governo sovietico è stato costretto fare delle concessioni». Parlando delle conseguenze che questi mutamenti nella politica interna patrar.no avere nell’URSS, Kardelj si è cosi espresso : «Soltanto 11 futuro Indicherà se il sistema burocratico-despotico dell’Unione Sovietica potrà rafforzarsi ancora, o se la pressione della classe lavoratrice comincerà a minarlo alla base. In ogni caso i processi interni sono andati oltre ogni aspettativa. D’altronde, anche se il despotismo burocratico riuscirà a rafforzarsi di nuovo, non avrà mai più, neppure lontanamente, la forza interna ed e-stema che aveva nel passato». Dopo aver sottolineato la necessità di non tralasciare sforzo alcuno inteso a consolidare la pace, Kardelj ha aggiunto: «Se i dirigenti sovietici si sono effettivamente decisi per la pace, allora bisogna fare di tutto per raggiungere un accordo e una pace democratica per tutti. Se si tratta invece di manovre, di parole e promesse, allora queste manovre non saranno di lunga durata e saranno smascherate tanto prima quanto maggiore buona volontà dimostreranno i popoli a-manti della pace. I popoli amanti della pace hanno il diritto di sperare, ma finché alle parole non faranno seguito i fatti, essi non debbono lasciarsi trarre in inganno, nè indebolire la vigilanza ed i loro sforzi difensivi». Ricordando poi l’atteggiamento pugosiavo nei confronti dell'Unione Sovietica, Kardelj ha detto: «Gli avvenimenti relativi ai mutamenti nell’Unione Sovietica sono importanti anche da un altro punto di vista. Essi testimoniamo la giustezza delle nostre posizioni quando affermavamo che la pace e la guerra dipendono dal Governo sovietico. Ora che il nuovo Governo ha fatto alcuni passi, di per se stessi insignificanti, ma che hanno un’apparenza di distensione, tutto il mondo li ha accolti con un senso di sollievo. Può esservi un fatto più convincente di questo che testimoni dove stia il pericolo principale di una nuova guerra? Perciò oggi possiamo affermare, con convinzione ancora maggiore di prima, che la pace ci sarebbe se il Governo sovietico la desiderasse effettivamente». Dopo aver ricordato la politica aggressiva dell’Unione Sovietica nei confronti del nostro paese negli ul- timi cinque anni e le conseguenze che questa politica ha provocato nellTJRSS stessa, Kardelj ha concluso: «E’ avvenuto proprio quello che noi abbiamo predetto: gli attacchi e le calunnie contro la Jugoslavia hanno indebolito gli aggressori ed i calumatoti e non la Jugoslavia socialista. Al contrario, oggi, noi abbiamo di fronte una sicura prospettiva socialista. Sappiamo dove andiamo e siamo convinti di trovarci sulla strada giusta e di godere l'appoggio di tutto il nostro popolo». IN MEMORIA DI KIDRIČ Il collettivo della tipografia «Jadran», onorando la memoria del camp. Kidrič, ha disposto, in luogo dell’invio di una ghirlanda ai funerali, di devolvere l’importo di 20.000 dinari agli orfani di guerra. IL TEATRO E LA CRITICA ( Continua dalla li! pagina) Romano B e n u s s i — De Si-mine cerca di fare, si sforza, ma con modesti risultati. Nel lavoro ha balona volontà. Sceglie i testi su misura per la moglie, guidato specialmente da interessi materiali. Matteo S c oc i r — T roppe chiacchiere al teplro, manca il senso di respo-nsabilità in tutti. Finché ci sarà De Simone, il teatro non avrà successo. * # * Altro spiacevole fatto è accaduto di recente. Lo apprendiamo da una lettera a firma Dabovié Andrea, pervenutaci in questi giorni, e ci ditole che la mancanza di spazio non ci consenta di pubblicarla. In essa viene fatta la storia di una riunione indetta per eleggere nella commissione a ni tri ini s trativa del Teatro un rappresentante della Compagnia italiana. Diversi elementi presenti alla riunione non avevano mai fatto parte della C o ni pagaia ed hanno dichiaralo di non poter collaborare neppure in. seguito; tuttavia, hanno espresso il loro roto. Lo stesso va detto per una insegnante di Isola Vie ha proposto per iscritto la candidatura di De Simone. Invece un elemento della Radio, che s'era impegnato a recitare al Teatro, non è stato invita-- to. Questo significa — è detto nella lettera — che De Simone si è assicurata reiezione invitando a votare persone che con la. Compagnia non hanno niente a che vedere. Se la cosa corrisponde a verità, e non ci sono motivi per credere il contrario, abbiamo l’ennesima conferma che l’Accademico non intende prender atto del *cambiamento che s’impone al Teatro del Popolo. Tacere da parte nostra sarebbe venir meno a quella funzione della stampa cui spetta Vorientamento e la difesa dei pubblici diritti. In ultima analisi, qui si tratta di denaro del popolo, che nessun Accademico ha il diritto di sperperare. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil. tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata Per i vostri stampati: TIPOGRAFIA n. pécchia ni P r e zzi m o d i e i La voto a ecu ra to Sollecita esecuzione Ordinate e vi convincerete ! TELEFONO N.o 67 oc F— Q o a. < U PRODUKTIV A EXPORT - IMPORT - NOVI SAD Rappresentanza per Trieste e per II TXT Jugomerc" Trieste, Via Cicerone © A TAPPETI LAVORATI A MANO della rinomata fabbrica „Jovan Mikic« df Subotica Bellissimi disegni, colori ciliari, materiale solido e resistente a prezzi di assoluto favore potrete ottenere dalla „ProduKtlva" Export - Import Novi S a d