ANNO XXIII. Capodistria, 16 Maggio 1889. N. 10 [ LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e qua-irimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Ognuno a, casa III. Dell'Acqua (Continuazione vedi numero 8 e seg.) 1. Alla pagina 55. il K. incomincia così la ventila delle linee dedicate all'artista, di cui anche cita quattro opere: "Dall'Acqua Cesare, pittore, di nascita „triestino, scolare del celebre Lipparini, professore al-,r accademia di Venezia, vive ora nella sua patria Istria ,quale artista molto illustre ed apprezzato.. Rettificato l'ablativo del cognome (dal) nel genitivo Mei), sottoscriviamo di tutto cuore al riconoscimento cuculieviciano, onde nella "patria Istria, è compresa la iella e doviziosa Trieste. Siamo anche grati al K. di r-«ftwrst risparmiato la fatica di iugoslavizzare il nome del pittore con una traduzione a colpi di vocabolario. È un gran birbone quel destino, per cui, in grazia di uno dei quattro antichi elementi, in veste italiana, il valente Cesare sorte incontaminato dai geroglifici strani, ch'ebbe pur troppo a soffrire il sommo Carpaccio. Circa poi la biografia e 1' elenco delle opere del nostro, tutto nostro DellAcqua, siamo ricorsi alla cortesia dello stesso pittore; sicché quello, che di lui diremo, è autentico e completo, da poter servire alla storia, magari da qui a cento secoli. Cesare Dell'Acqua nacque a Pirano il dì 22 luglio 1821, da Andrea, giudice, e da Caterina Lengo da Trieste. I 11 padre era giustinopolitano. Avverto subito che nello | Stato del Consiglio Municipale di Trieste del 1468 (riferito dal Codice Diplomatico Istriano) trovo un Andreas Dell'Acqua. Se non altro questo riscontro può servire pella esattezza ortografica del nome. Morto il padre, Cesare visse a Capodistria dal 1826 al 1833 ; poi a Trieste sino al 1842. Mortagli pure la madre, passò a Venezia, generosamente soccorso dal municipio triestino con una pensione, chiesta per lui dal professore Pietro Zandomeneghi, veneziano, il quale ne aveva indovinato le speciali disposizioni per la pittura, desumendole da certi schizzi giovanili fatti ancora a Trieste. Studiò all'accademia di Belle Arti fino al 1847, ove ebbe pel suo progresso nei vari corsi distinzioni e medaglie. Indi passò a Vienna, da lì a Monaco, poscia a Parigi, fissando stabile dimora a Brusselles nell'anno 1848. Quivi sposò nel 1855 Carolina Van der Elst. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Ritornò più volte in Italia, a Venezia, a Firenze, a Roma e a Napoli. La Galleria fiorentina degli Uffizi lo onorò, richiedendolo del ritratto per la celebre collezione degli artisti. A Brusselles ebbe la grande medaglia d'oro, indi fu nominato cavaliere, e più tardi ufficiale dell'ordine di Leopoldo, e venne creato anche ufficiale dell'ordine messicano della Guadalupa. Egli è socio d'arte della R. Accademia delle B. A di Venezia- ,— Delle -due figlie viventi, Alina è maritata a Paolo (frisar di Anversa. L'elenco, che faremo seguire, riporterà soltanto le pitture più importanti, giacché il Dell'Acqua fece inoltre molti ritratti, moltissime mézze figure, disegni, studi dal vero "acquarelli, ecc., a Brusselles, Londra, Berlino, ecc., e ne >ba ancora vari altri allo studio. D.r E. K '-^pi----« ------- Seminario o Collegio ili Capodistria (Continuazione vedi N. 7 e «eg.) Illico Fu mandato scrotinio a torno per l'elet.e di Prou.ri alla Fabrica del Sem.o, e furono eletti li sottoscritti e rimasti i segnati * * Sig. Giacomo del Tacco P. 5 C. 2 Sig. Christoforo Brutti p. 2 C. 7 * Sig. Mattio Barbabianca P. 7 C. 1 Adi 6 Sett.e 1699 Comparse in off.o il Sig. Christoforo Brutti, et instò notarsi, come hauende ueduto, che sotto il giorno de di 24 Agosto pross.o decorso sii stato fatto certo tal, qual Coll.o per ricondurre il Prete Scarpino senza l'in-teruento del Contradit.e, et altri Colleggianti, che al num.o intiero deuono esser, protesta di nullità, intendendo esser ascoltato per le cause instando che del d.to atto sia data notitia al Raggionato, al Cass.o del Sem.o et al d.o Pre Scarpino, come nella parte 21 aprile pross.o pass.o adi 7 d.o Ex off.o fu notificata la sopras.a comp.a alli SS1 Giacomo del Tacco Raggionato, et Dr. Innocente de. Bello Cass.o del Sem.o (Carte 46) Adi 10 Sett.e 1699 Riferì Pietro Franco Fante hauer ad inst.a de S. Christoforo Bruti notificata 1' oltres.ta comp.a al M.to lt.do D. Antonio Scarpin Maestro di Grammatica. Adi 14 Ap.le 1700 Ill.mo, Ecc.mo Sig. Pod.à, e Cap.o Spett.e Coll.o Il desiderio di uedere auanzata la mia discendenza nelle uirtù, aciò possa rendersi in seruire al P.pe Se-renis.mo, et a questa Nobilis.ma Città stimola me Antonio Tartini Umilissimo seruo di V. E., e di questo Sp.le Coll.o a portare ossequioso le mie suppliche, p.chè sia p.messo ad uno de miei figli d1 età d1 anni dodici r ingresso in q.to Seminario doue collocato p. grafia, tutto il frutto, eh' hauerà la sorte di raccoglier sarà dallo stesso impiegato con quella hambitione, ch'io sempre nutrisco in seruitio di questo Publico. Gratie Ballottata nel Sp.le Coll.o del Seminario hebbe P. 7 C. — fu presa. ------«5 ---- Crediamo opportuno riportare dall' Istria il seguente articolo : L'azione dei Comitati elettorali La notificazione luogotenenziale d. d., Trieste 7 corr. indice le nuove elezioni dietali. Le quali cadranno nell'ultimo scorcio del mese prossimo di giugno e ai primi di luglio. Così agli animi già artificialmente riscaldati concorrerà ad esaltarli vieppiù la caldana del sollione. In ogni parte, intanto, e da ogni persona non si fa che parlare di elezioni, di candidati, di comitati, e-lettorali, di lotte prevedibili, e così via. Sembra di trovarsi - e ci troviamo di fatti - alla vigilia d'un immane lotta, quando ognuno affila il brando, accumula provvigioni, studia accortezze e ripara mentalmente alle possibili traversie. Ed ecco che alla quasi indilferenza del grande publico di vent' anni fa, per tutte le elezioni in generale ed anche per le dietali in particolare, è subentrato un interessamento grandissimo, che prevedibilmente, specie in alcune contrade, andrà crescendo fino al delirio nei giorni di lotta. Ed è giustificato. L'Istria nostra attraversa un momento tipico e forse, staremmo per dire, decisivo ; avvegnaché, superate le difficoltà del momento, non solo avremo poi un tempo relativamento lungo nel quale, oltre che pigliar fiato, come si dice, gli stessi avvenimenti mondiali potrebbero in brev' ora mutar faccia alle cose; ma non siamo lontani anche dal credere, che l'artificio onde furono montate le teste dei nostri campa-gnuoli di differente nazionalità dalla nostra, debba andare col tempo sfatando, nel loro stesso interesse. Ad accrescere 1' anelante aspettativa degli istriani concorrono poi altre preoccupazioni. Fin qui, e per lungo ordine d' anni, ciascuno riposava tranquillo sul Capitano provinciale. Il povero dott. Yidulich era un affidamento per ogni galantuomo; intendiamo dire un affidamento di ordine, di dignità, di fermezza, di giustizia e di equanimità. Chi sarà il futuro Capitano provinciale dell'Istria? Ecco un'incognita tormentosa, che nessuno ancora ha saputo risolvere. Ed è questa una questione di capitale importanza ; che la nave per navigar bene non solo occorre che sia ben equipaggiata, ma è necessario anzi indispensabile che sia esperto il timoniere che la guida; altrimenti rovina sugli scogli. — E degli scogli ne abbiamo parecchi in Istria! Altra preoccupazione si è quella degli uomini che saranno chiamati a fungere da deputati. La vecchia e brava falange si è andata un po' alla volta assottigliando così, che pochi ornai ne restano. Dunque sono necessari uomini nuovi. Ma quanti poi saranno i nostri deputati ? La fazione avversaria da pezza ci va predicando I" antifona, che i sei ex-deputati della minoranza della passata Dieta, non resteranno più sei, ma che si duplicheranno per lo meno ; tanto è vero che uno dei suddetti deputati non ebbe alcun ritegno di sentenziare nella stessa Dieta, che almeno (?) uno degli assessori provinciali dev' essere slavo. E vero che non tutto quanto vien detto, proclamato, minacciato da certa gente va anche accettato per buona moneta; ma non conviene neppure adagiarsi spensierati ad un soverchio ottimismo. È sempre buona tattica del generale a non disprezzare mai l'inimico, e fra le due esagerazioni : di disprezzarlo così da non curarsene, o di invigilarlo in tutti i suoi movimenti così da esser pronti ogni momento per dargli buona battaglia — crediamo sia sempre da preferirsi la seconda. Ed ecco brevemente tracciata l'azione dei Comitati elettorali. Speriamo non si dirà più che la Presidenza della nostra Società politica, in questo supremo momento abbia voluto far tutto di suo capo ; anzi il suo compito fu ridotto a minimissimi termini, chè i Comitati elettorali distrettuali da lei creati, com'è noto, son lasciati perfettamente autonomi ; intervenendo la prefata Presidenza solo in caso di fortuite discrepanze. Ma, che che se ne dica, se con siffatto sistema si viene ad interessare un maggior numero di persone, e a promuovere, diremo anche, una certa lodevole gara per raggiungere il successo ; potrebbe accadere d'altra parte che agendo ciascuno per sè e indipendentemente l'uno dall' altro, si abbia a cadere in qualche eccesso, nel senso di far sortire qua e là dei Deputati, che, messi poi assieme, non si sentano bene affiatati. È vero che 1' essenziale consiste nel riuscire vincitori, o per lo meno il meno battuti, e questo nei collegi dei comuni foresi — il nostro dei talloni d'Achille; — ma è da por mente ancora esser cosa importantissima di avere eziandio una buona Dieta, e le buone Diete non possono farle altri che i buoni Deputati. Ed è perciò nostro avviso — del resto tutto individuale — che nei collegi elettorali, dove nessun altri che noi possiamo spuntarvi, si facciamo risultare quei candidati che sono conosciuti, non soltanto per specchiata onestà, ma anche per ingegno illuminato, per conoscenza profonda della nostra provincia, e per volontà riconosciuta di lavorare. In una parola, dato e non concesso, come dicono gli avvocati, che gli slavi entrino aumentati nella prossima Dieta, il numero dei nostri abbenchè falcidiato, è necessario sia tale da incutere stima e rispetto. L'abbiamo detto altre volte: l'essere deputato più che un onore è un onere — per chi ben comprende. Quindi la dignità di Deputato non conferisce a nessuno, jier sè stessa, nè la scienza, nè 1' energia, nè la capacità di lavorare. Chi dunque non si sente da tanto, carità di patria dovrebbe suggerirgli di non esporre la propria candidatura, anche per non creare difficoltà al rispettivo Comitato elettorale; che il contradire in simili casi, ingenera sempre screzi o malumori. È un falso amor proprio quello di volersi fregiare di cariche quando si La la coscienza di non saper poi corrisponder; anzi, per chi ben guata, le cariche non fanno alla fin fine che rilevare l'impotenza e la vanità di quelli che pretendono coprirle senza saper disimpegnare agli oblighi annessivi. Conchiuderemo perciò facendo voti, che l'azione dei Comitati elettorali, per quanto concerne la scelta dei candidati — almeno nei luoghi di sicura riuscita — sia improntata a grande serietà, affinchè, allo stringere dei conti, non si abbia da dire, che le cose andavano molto meglio prima, quando di Comitati elettorali se ne faceva senza. ----J-SMCStr'-- H>T otizie La direzione centrale, sezione di Trieste, della società ,Pro Patria" ha pubblicato. AVVISO DI CONCORSO. La Società ,Pro Patria" apre un concorso a quattro stipendi da fior. 250 l'uno per quei giovani di Trieste, dell'Istria e del Goriziano che intendono frequentare l'i. i. istituto magistrale di Rovereto allo scopo di abilitarsi, dopo compiti i corsi magistrali, a maestri di scuole popolari. Il godimento dello stipendio per tutti i quattro corsi magistrali, dipenderà da un contegno soddisfacente ed un sufficiente profitto. Aspiranti i quali per gli studi fatti hanno diritto di entrare in un corso superiore al primo, potranno ottenere un adeguato aumento dello stipendio. Il percepimento dello stipendio decorrerà dal giorno della seguita ammissione all'istituto magistrale. Alla supplica dovranno essere allegati: a) la fede di nascita comprovante di aver compiti i 15 anni d' età. b) un attestato di sana e forte costituzione fisica. e) gli ultimi attestati scolastici. d) un obbligo di servire nelle scuole popolari del «Pro Patria" per lo meno per sei anni. 11 concorso è aperto fino ai 20 giugno p. v. le suppliche sono da prodursi alla Direzione della Società in Trieste, Via del Pesce 4. Nelle molte amarezze, nelle moltissime noie che accompagnano sempre la redazione di un giornale, anche modesto come questo nostro, oltre il conforto continuo della coscienza di ben fare, eh' è grande ; talvolta non mancano le più vive compiacenze della giornata. E recentemente abbiamo provato quella di avere offerta ai giovani nostri concittadini l'occasione di fare opera patriottica, di affermare i loro principi, far segno di plauso di riconoscenza, di stima e affetto il vecchio egregio maestro Paolo Tedeschi, con la pubblicazione in opuscolo del suo articolo "Il Sentimento Nazionale degli Istriani, studiato nella storia,. L' egregio professore ha diretta a noi una lettera di ringraziamento coli' incarico gradito di darne parte ai giovani amici concittadini, ciocché abbiamo anche fatto; e qui sotto la pubblichiamo perchè tutti la possano leggere e godere di questa corrispondenza col vecchio venerato maestro degli scolari suoi, che oggi da lui in gran parte inspirati, con lui collaborano per una santa causa. Spettabile Redazione ! Grazie a voi e a tutti i giovani per la bella azione e per le gentili parole. Non omnis moriar scriveva Orazio ; dai sentimenti suscitati nel vostro cuore da un consiglio, da una mia parola spero una qualche fama al mio povero nome meglio che da tutte le scorribandole nei campi dell' arte. Fate nota la mia gratitudine e credete all'affetto del vostro vecchio maestro Paolo Tedeschi Lodi, 5 Maggio 1889. Spett. Red. della uProvincia„ ----- Cose locali " Vili Seduta, 8 febbraio 1889, ore 6 Va P- m• ? presidente il podestà sig. Giorgio Cobol; commissario governativo sig. Luigi cav. Bosizio Thurnberg, i. r. capitano distrettuale ; presenti dieciotto signori rappresentanti. Ordine del giorno. Lettura del P. V. della VII Seduta 10 dicembre 1888. Comunicazioni ufficiose. 1. Delibera per la fornitura triennale dei farmachi ai poveri ed al Civico Ospitale. — 2. Facoltà all'amministrazione del Civico Ospitale di contrarre un mutuo attivo. — 3. Elezione di due fiduciari e due sostituti per la leva militare. — 4. Proposta dei rappresentanti on. N. De Mori e consorti di inscrivere il nostro Comune quale socio perpetuo della Società Pro Patria. — 5. Nomina del cancelliere comunale. — 6. Detta del sorvegliante al macello. Verificato l'insufficienza di numero, la seduta viene rinviata al giorno dopo, alle ore 5 p. m. 9 febbraio, presenti 16 signori rappresentanti, 4 signori sostituti. Approvato il verbale della antecedente seduta. Il podestà partecipa alla rappresentanza che assorge, la funesta catastrofe di Majerling, e dà parte delle dimostrazioni di condoglianza fatte a nome della città dalla deputazione comunale, presso S. E. il sig. Luogotenente. Babuder propone sia levata la seduta in segno di lutto. Accolta la mozione, il podestà sospende la seduta. 13 febbraio, presenti 22 signori rappresentanti, e 4 signori sostituti. Il podestà ricorda la morte di Francesco Yidulich capitano provinciale, e invita la rappresentanza a rendere T estremo tributo d'onore alla sua venerata memoria. La rappresentanza assorge unanime. Il podestà legge, i telegrammi di condoglianza inviati, e ricevuti nella luttuosa circostanza, descrive la parte presa ai funerali eh' ebbero luogo in Parenzo, dove con apposito battello a vapore, si recò la intiera deputazione comunale e numerose rappresentanze delle corporazioni cittadine. Comunicazioni: Il podestà partecipa il ringraziamento diretto alla rappresentanza comunale da S. E. il Luogotenente, in seguito al Sovrano Autografo del 5 decembre p. d. per le manifestazioni, in occasione del 40° anniversario della sua ascensione al trono. La giunta provinciale e la luogotenenza approvarono le addizionali e tasse comunali, votate dalla rappresentanza per l'anno 1889. Legge una lettura del Padre provinciale dei Francescani, datata dalla sede della provincia, Venezia 19 novembre 1888, e con la quale accennando alla mancanza di Padri, è costretto rifiutare l'incarico di assumere in custodia la cella mortuaria. — Ogni ulteriore insistenza è riuscita vana. Ritirata dall' offerente stesso sig. Alberto Vicich una offerta per l'arrenda della caccia di fior. 180 di confronto a quella del sig. Stefano De Rin di fior. 100; venne quest'ultima accolta, e approvata anche dalla i. r. autorità politica. Le mappe catastali provvedute dalla deputazioni comminale, sono a libera disposizione dei comunismi. Nei giorni 18 fino al 22 corr. i potatori Pisani eseguiranno per incarico del consiglio agrario provinciale alcuni modelli di potatura negli oliveti del circondario. La direzione della società del caffè della Loggia partecipa lo scioglimento spontaneo del sodalizio, e la prossima consegna del patrimonio sociale al comune, conforme allo statuto, libero da passivi, assuntisi dai soci ; la direzione stessa ringrazia per P appoggio dimostrato all' associazione nei 46 anni di sua esistenza. La deputazione appena ebbe sentore della insigne onorificenza conseguita da Monsignor cav. Francesco Petronio, preposito capitolare e parroco : la laurea dottorale in Sacra Teologia nella pontificia e regia università teologica di Firenze, e l'aggregazione a quell'illustre collegio accademico; rivolse una lettera di felicitazione a Monsignore Ill.mo e Rev.mo. In esito a supplica e nuovo sopraluogo, fu concessa a Pietro Rasman, in via di grazia una dilazione a tutto marzo, per rimuovere dal sito contestato, la buca per la confezione di concime nella contrada esterna della Colonna. 1 punto dell' ordine del giorno. Approvata la proposta della deputazione di accordare al farmacista sig. Luigi Costantini la fornitura dei medicinali agli ammalati poveri del comune a domicilio ed alle infermerie dell' ospitale civico, durante il triennio 1889-91 col ribasso del 25% sul prezzo della vigente tariffa farmaceutica. 2 punto dell' ordine del giorno. Approvata la proposta della deputazione di accordare per conto dell' amministrazione dell'ospitale civico un mutuo di fiorini 2000 con ipoteca di beni stabili stimati fiorini 6031.38, ai coniugi Autonio Favento fu Biagio e Giacoma nata Cepich. 3 punto dell' ordine del giorno. Vengono eletti gli onor. rappresentanti Giovanni Martissa-Carbonajo e Pietro Debellich a fiduciari, e gli onor. Michele Bordon fu Giovanni e Pietro Rasman fu Nazario a sostituti fiduciari comunali nella commissione di leva prò 1889, conforme al § 50 dell'istruzione alla legge sull' armamento. 4 punto dell' ordine del giorno. Viene data lettura della seguente proposta : Spettabile Deputazione ! — Qualunque serbi in petto carità del loro paese natio, non può ignorare l'esistenza della Società Pro Patria, che con serietà e costanza di propositi, tende al nobile scopo di promuovere l'istituzione ed il mantenimento di scuole italiane entro i confini dell'impero. La città nostra, che della propria avita nazionalità fece sempre il migliore suo vanto, sente 1' obbligo di schierarsi sotto il vessillo di quell'altissimo sodalizio, il quale al proposito di promuovere la coltura italiana associa quello di mantenere incolume il patrimonio più geloso che possa avere un popolo, la propria lingua. I sottoscritti per ciò pregano la spettabile deputazione comunale di portare munita del suo valido appoggio, ai voti del Consiglio, nella prossima seduta la seguente mozione: "La Rappresentanza Comunale delibera di inscrivere il Comune di Capodistria quale socio perpetuo della Società Pro Patria, Gruppo di Capodistria, devolvendo, a titolo di canone sociale, per una volta tanto, l'importo di fiorini 50, a carico del fondo: spese imprevedute., Capodistria, li 24 gennaio 1889. (Firmati) Nazario De Mori — G. B. Padovan — D.r Pio Gambini — Paolo Pizzarello — Gregorio Totto Pietro Madonizza -- Giorgio Favento — Antonio Almerigogna — Giuseppe Gravisi :— D.r Nicolò Belli — Guido Zetto — P. D.r Longo — A. ing. Bratti — Francesco Cadamuro. II presidente associandosi a nome della deputazione alla proposta, riconosciuto il grato dovere per il Comune d'appoggiare un'istituzione tanto utile alla causa nazionale, apre la discussione. Gerosa parla in favore, reputa doverosa, patriottica questa contribuzione, ma vorrebbe assegnarla di anno in anno, essendo possibile lo scioglimento del sodalizio. Podestà, dà alcuni schiarimenti in relazione con lo Statuto della Società Pro Patria. Babuder, parla contro la proposta. Non ha niente in contrario alla Società Pro Patria, non esiterebbe votare una sovvenzione a favore, ma l'associare il Comune equivale per lui a degradarlo nella sua dignità e nel suo decoro. Chiusa la discussione, e posta a voti la proposta, viene approvata con voti 21 di maggioranza. 5. punto dell' ordine del giorno. Il presidente propone di trattare l'argomento in seduta segreta ; accolta la proposta, il pubblico abbandona la sala. Presentate le suppliche dei tre concorrenti al posto vacante di cancelliere comunale Pogliato Antonio di Giovanni — Hahn Antonio di Giovanni — Eendich Eugenio fu Antonio e data lettura dei documenti, accolta la proposta di votare per ischede, eletti dal consiglio quali scrutatori gli on. Francesco Cadamuro - Morgante, l).r Nicolò Belli, e dalla presidenza l'on. D.r Antonio Zetto. Presentate le schede, risultò eletto Antonio Hahn «on voti 18. 6. punto delV ordine del giorno. Il podestà presenta le istanze dei concorrenti al posto di sorvegliante al macello e pese civiche : Biagini Giovanni — Cociancicli Giuseppe — Blessi Giovanni — Tercic Floriano. Passato alla votazione colle norme stabilite nella .anteriore, risultò eletto Giovanni Biagini con voti 18. Eletti Cadamuro e Belli per la firma del protocollo, la seduta è levata alle ore 6.45 pom. Il giorno 6. corr. per cura pietosa della confraternita di S. Andrea, nella quale sono affiliati i pescatori, venne celebrata nella chiesa di S. Anna una Messa funebre a soffragio dei disgraziati periti miseramente in mare nella notte del 16 Aprile. Alla sacra funzione intervennero le autorità tutte e rappresentanze numerose, oltre che folla di popolo. La chiesa era parata a lutto, «d appese iscrizioni relative al fatto lugubre. La colletta aperta a mezzo della pubblica stampa per iniziativa del nostro podestà in Trieste, a benefizio delle disgraziate famiglie, ha già fruttato una discreta somma; così quella nella città nostra e della quale diamo qui sotto un elenco ; però l'importo prefisso non è ancora raggiunto, e, sicuri della riuscita, ci permettiamo sollecitare i generosi raccoglitori. Ecco l'elenco delle offerte pervenuteci dall'ufficio municipale : Il Municipio f. 50. — La Deputazione Comunale f. 30. — Fratelli Totto f. 5. — Nicolò Vescovo fu Nazario f. 5. — Alberto Grassi f. 50. — Luigi cav. de Bosizio f. 5. — Petronio Francesco f. 15. — Famiglia Vicich f. 10. — Francesco De Rin f. 8. — Antonietta ved. Gravisi f. 5. — Chiara Gravisi-Barbabianca f. 2. — Polissena Lazzarini G. f. 5. — P. Blasig-De Mori f. 5. — F. Cadamuro e Teresa f. 4. — P. Pizzarello f. 10. — Nicolò Ma-donizza per se e figlio f. 20. — Coniugi prof. Merkel f. 20. — D.r Pio Gravisi e consorte f. 5. — D.r Augusto Gallo f. 4. — Luigia Belli f. 2. — Emilio Zetto e consorte f. 5. — ICan. Mecchia f. 2. — G. Micalich f. 2. — Andrea ed Angelo fratelli Marsich f. 3. — D. Manzoni f. 2, — Giuseppe Sandrin fu Giovanni f. 2. — Francesco Franza f. 3. — Antonio de Gavardo f. 2. — A. Bratti f. 3. — D.r C. Radoicovich f. 2. — Don Giov. de Favento f. 10. — Conte Rota f. 20. — Paolina ved. Utel f. 2. — Vincenzo Gorza-lini f. 3. — I docenti e gli scolari dell'I. R. Ginnasio f. 44. — Studente ginnasiale f. 5. — D. A. Marsich f. 4. — Giov. B. Derin f. 2. — B. Fonda f. 2. — D.r Michele Depangher f. 2. — Giorgio de Favento f. 2. — Nazario De Mori f. 2. — B. Lonzar f. 1. — Tipografia Cobol-Priora f. 2. — Costantini f. 3. — Giuseppe Sartori f. 1. — Augusto Bensich f. 1. — Vittoria ved. Paccanoni f. 2. — Luigia ved. Paccanoni f. 1. — Antonietta Pellegrini f. 3. — C.ssa Tacco f. 1. — N. N. f. 1. — N. N. f. 2. — Negozio Kersevanni f. 2. — A. Bonne f. 1. — Brussich f. 1 — Stabile f. L — Punter f. 1. Francesco De Mori f. 2 — Amedeo Iovanovich f. 1. — Bratti Giovanni f. 1. — Ernesto Gomiscig f. 1. — Fran- cesco Visintini f. 1. — D.r Bennati f. 1. — Alessandro Bratti f. 2. — Elisa Bedolo f. 1. — N. N. f. 1. — Gambini famiglia f. 2. — Elena Lonzar f. 5. — D.r Nicolò de Belli f. 1. — Ferdinando Vogel f. 2. — Caterina ved. Vogel f. 2. — G. Champion e C." f. 15. — Ch. Baudet f. 5. — N. N. f. 1. — Giudice Iacopich f. 5. — Aggiunto Lion f. 1. — N. Milinovich f. 1. — G. Marcolini f. 1. Per N. N. f. 1 — Pennello f. 2. — Rebek f. 3. — Luigi Luches f. 1. — Valentini f. 2. — Almerigotti f. 2. — Don Stefano Destradi f. 10. — Società Citt. di Navigazione a Vapore f. 25. — Consorzio sali f. 25. Domenica 12 corr. ebbe luogo il congresso generale della società di mutuo soccorso fra gli artieri ed operai di Capodistria, per la chiusa dell'anno XIX." di esercizio. Furono approvati i reso-conti con un introito di fior. 4430.84 e un esito di fior 2858.80, un civanzo di cassa col 31 dicembre 1888 di fior. 1572.04. Fu approvato il preventivo per 1' anno in corso con un importo da collocarsi a frutto di fior. 1000, ed un fondo di cassa al 31 dicembre 1889 di fior. 1226.08. Previsioni queste che desideriamo vedere avverate. Il numero dei soci alla chiusa dell' anno era di 286; il giorno del congresso arrivavano a 310. Mancava il numero voluto per deliberare sulle riforme dello statuto, e si è dovuto rimettere l'importante deliberazione ad altro congresso dove saranno presentate in aggiunta altre riforme in relazione alla nuova legge sulle casse distrettuali di creazione governativa. Durante l'adunanza il vicepresidente sig. G. Cobol dimostrò le condizioni economiche di fatto della società nostra come risultano dal bilancio di competenza, e che sono tutt'altro che liete, ma non debbono spaventarci se a tempo vi porremo rimedio con una saggia riforma. Alla chiusa dell'adunanza l'operaio A. Cobol propose con sentite parole un atto di ringraziamento alla direzione e specialmente al sig. Leonardo Venuti, il quale nel suo difficile incarico di cassiere, si presta con zelo perseverante e la nota capacità. Bollettino statistico municipale di Aprile 1889 Anagrafe: (nati battezzati) 14; fanciulli 11, fanciulle 3; morti 31; maschi 15 (dei quali 8 carcerati); femmine 6; fanciulli 2; fanciulle 5 al di sotto di 7 anni; nati morti 2 femmine e 1 maschio. — Trapassati: 6. B. S. (carcerato) da Bencovaz d'anni 62 ; 7. Zugna Antonio fu Bortolo d'anni 59 ; 9. Sussa Giorgio fu Antonio d'anni 79; 11. B. I. (carcerato) da Zara d'anni 32; 12. M. M. (carcerato) da Cilli d'anni 51; 14. Vidali Giorgio fu Domenico d'anni 58; 14. Lugnan Elisa fu Nazario d'anni 39; 17. B. E. (carcerato) da Trieste d'anni 38; 17. D. M. (cacerato) da Cattaro di anni 24; 18. S. G. (carcerato da Macarsca d'anni 23; 19. L. A. (carcerato da Zara d'anni 25; 21. Snidersich Michele fu Pietro di anni 51; 22. Steffe Maria fu Giacomo d'anni 75; 22. Waigl Giovanna fu Francesco d'anni 86; 24. Simeoni Maria fu Antonio di anni 39; 24. Marin Sebastiano fu Nicolò d'anni 83; 25. Almeri-gogna Giovanni fu Antonio d'anni 62; 25. I. G. (carcerato) da Trieste d'anni 20; 26. Maddalena Giovanni fu Giovanni d'anni 38; 28. Rusignan Maria d'anni 80; 30. Folegato Antonia fu Giovanni d'anni 80. — Più fanciulli 2; fanciulle 5 al di sotto di 7 anni, nonché 2 femmine ed 1 maschio nati morti. — Matrimoni : 00 — Polizia : arresti per eccessi notturni 1 ; per vagabondaggio 1 ; denuncia per contravvenzione all'ora di polizia 1. — Sfrattati: 13. Usciti dall'i, r. Casa di Pena 13, dei quali 3 dalmati, 2 istriani, 4 triestini, 1 dalla Carniola, 1 dalla Stiria e due dalla Carintia. -Certificati: Per spedizioni di vino 1 per Ettolitri 1 e Litri 8. — Insinuazioni di possidenti per vendere al minuto vino prodotto dalle proprie campagne 2 per Ettolitri 26 e litri 63, prezzo al litro 36 soldi. — Certificati per spedizione di sardoni salati 7 per mastelle 169 del peso di chilog. 3222, di salamoja 2 per barili 2 pel peso di chilog. 100, — Per spedizione d'olio d'oliva 2 per colli 2 del peso di chilog. 135. — Per condotta d'animali bovini 1 per capi 1. — Rilasci di permessi di viaggio marittimo 2; per la rinnovazione del permesso di viaggio marittimo 6; libretti di lavoro 9; rilascio di certificati di buona condotta 1. — Animali macellati: buoi 45 del peso di chilog. 11663 con 495 chilog. di sego; vacche 15 del peso di chilog. 2226 con 98 chilog. di sego; vitelli 30. — Licenze industriali: 6; delle quali per industria di bottajo 1 ; di salumiere 1 ; di fabbro 1 ; di droghiere 1 ; per vendita di birra e vino 1. Bollettino mensile delle malattie zimotiche Capodistria: 00. — Lazzaretto; 00. -----«aacS---- Appunti bibliografici Giovanni De Castro. Giorni senza tramonto. Opera premiata nel 2." concorso Branca. Milano Alfredo Brigola e comp. 1888. (Un volume in sedicesimo di pag. 188. Yale lire 8,50.) Ci sono ancora degP ingenui che si espongono al cimento di scrivere per concorso su di un dato tema. Anzitutto la commissione esaminatrice composta di letterati e di scienziati di primo ordine, vuole pel solito la perfezione, e prima di concedere il premio, come se si trattasse di denaro suo, sta sul tirato e giudica con molti se e ma che fanno perdere la pazienza da Adamo in qua. E non pensano che il Mecenate, come fu largo nel promettere, così sarebbe largo nel giudicare, dato che il giudizio avesse a formularlo lui. In un' opera per concorso l'indulgenza è poi più ragionevole del rigore, perchè trattasi di scrivere, per così dire, sulla falsariga, su argomento imposto, che non iscaturisce dal fondo dei nostri studi e dei nostri sentimenti. Per tutte queste, ed altre ragioni, i mecenati invece di proporre essi il tema, dovrebbero lasciare libera mano ai letterati ed agli eruditi ; e promettere così in generale un premio alla migliore opera uscita in un dato tempo, come si pratica ordinariamente nei concorsi di belle arti. Comunque sia la commissione esaminatrice nel concorso Branca ha giudicato l'opera di Giovanni De Castro — Giorni senza tramonto — meritevole, non del premio totale, ma di un premio d'incoraggiamento. Il professor Giovanni De Castro, tutti lo sanno, è figlio del nostro Vincenzo, e benché milanese appartiene un po' anche all' Istria. Occupiamoci adunque con amore del suo libro. Il quale, m'affretto a dirlo è prima di tutto un buon libro, e ciò non è poco ai tempi che corrono. Si leggono, si leggono libri anche bellissimi ed ameni; pure raro è il caso di non trovarvi qualche cosa che offenda l'intimo senso morale, e non lasci, dopo la lettura, un vuoto nell' animo, un disgusto almeno per certe verità,, se anche non negate, pure trascurate, quasi per paura di andare contro alla moda, e di offendere gl'idoli del giorno. Tali i libri per esempio ameni ed educativi, che sorvolano su certe questioni e in cui l'autore pare abbia quasi paura di nominare il nome di Dio per non pagare la tassa. Il bravo De Castro non porta di questi barbazzali, e tratta il suo argomento-con nobile coraggio. Perciò, invece di un arido trattato di morale, ha scritto un libro con istile efficace, un libro scritto, per dirla con una frase biblica — con la mente del cuore. Leggendolo non solo mi sono divertito, ma anche ho provato un intimo-piacere, e mi sono sentito migliore. Sono questi i libri che producono un gran bene ; ci danno utili consigli, ci persuadono una buona azione ; calmano i nervi (eccellente rimedio adunque per la malattia di moda) e insinuano nella nostra anima quella dolce malinconia che ci fa affrontare senza spavento il problema dell'oltre tomba. Il disegno dell' opera è semplice e vario insieme. L'autore, descritta la morte di sua madre, si domanda se più la rivedrà. La pace di questa speranza gli è turbata dai dubbi insinuatigli da un amico incredulo, ed espressi in un funerale da una orazione materialistica. All' addio per sempre egli oppone 1' arrivederci. Ma il dubbio rimane infitto nel suo cranio come una spina ; egli però lotta, studia,, ragiona, domanda schiarimenti alla scienza, alla storia, all' esperienza ; vede gli effetti della sconsolante dottrina materialistica nel popolo, l'amore di marito e di padre restituisce pienamente al suo cuore la pace perduta. — ^Appena io ebbi il mio bambino tra le braccia, così finisce il libro, togliendolo quasi a forza alle labbra materne, lo levai verso il cielo, e con voce tremante per l'emozione esclamai : — Ti offro a Dio, ti offro all'immortalità. " I lettori della Provincia, dopo gli elogi aspetteranno al solito anche gli appunti. Ma questi li possono leggere a pagina 286 nella relazione della commissione scientifica composta dai signori Inama, Bulgarini, Iandelli, Luciano, Prina, Stoppani, Cantù, tutte cime di campanili, e al loro giudizio sottoscrivo. Non ad occhi chiusi però. Supposero questi che l'autore fosse persona pia, probabilmente un giovane ecclesiastico. Ma da capo a fondo del libro, dalla morte della madre, al matrimonio dell' autore domina il soggettivismo ; l'autore descrive i casi della sua vita da credente, ma laico ; sospetto quindi che questa supposizione abbia messo i giudici sulla falsa strada. E per conto mio, osservo che lo seri- l vere in prima persona certo non è da condannarsi, ina che vuol essere modificato da potenza di fantasia e con qualche scappata fuori di casa, affinchè, se l'autore è fornito di un indole dolce, il suo stile non riesca, troppo roseo e monotono. Pare agli esaminatori molte essere le cose che possono desiderarvi i sapienti. Convengo, ma allora non avrebbe scritto un libro popolare e di pratica utilità. „Così, come è, è di lettura piacevole, e salutare alla gioventù, al popolo non corrotto, alle signore non viziate dai romanzi ; può dare meditazione agli scettici, conforto ai sofferenti che sono i più. Yi si trovi pur meno Y elevazione dei pensiero, che l'emozione del credente, non possiamo che raccomandarvi, o Signori, di ajutar generosamente la pubblicazione di un libro, dove il popolo troverà insegnamenti, esempi e consolazioni/ — (pag. 288.) Così gli egregi esaminatori chiudono il loro giudizio critico; che è ottima raccomandazione del libro. Se anche la dimostrazione scientifica non è piena, sull' esistenza della vita postuma, in un libro popolare io mi appago dell' emozione del credente. Dopo tutto un sentimento in ultima analisi non è che un 'idea amata, e chi ■crede e cerca i motivi della sua fede, ragiona. E non convengo coi giudici nel ritenere estranea al teina la questione degli scioperi. L'autore volle far toccare con mano quali siano le conseguenze dei giorni col tramonto. „Se togliamo a questa vita il suo naturale compenso e complemento, qual ragione sarà sufficiente a frenare le voglie smoderate, focose e impazienti degli uomini, dei poveri segnatamente e dei derelitti?" (pag. 248) risponde il De Castro. Finalmente, precisando la perfezione d'armonia d'idee, di sentimenti, di stile, desiderata dagli egregi critici, aggiungo che in una seconda edizione, tornando con animo riposato al suo lavoro, potrà il De Castro i assimilare meglio i sentimenti e le idee, e farne meno sentire il distacco fondendo il tutto, senza ricorrere ai troppo frequenti asterischi che sminuzzano i vari capitoli. Raccomando di cuore ai giovani specialmente del mio paese, e alle tranquille famiglie delle cittadelle istriane questo ottimo libro. È raccomandabile anche, sotto quel tale aspetto, c'intendiamo, alle vigilantissime autorità politico-didattiche-pedagogiche ecc. ecc. ecc. Luigi Prof. Fichert. Italia e Slavia. Francia e Germania. Cantiche. Venezia Naratovich. 1889. (Un fascicolo in sedicesimo di pag. 48.) Ecco un veterano della vecchia guardia; il poeta Fichert che ben possiamo ritenere dei nostri per la sua lunga dimora a Trieste quale professore e giornalista. Dico veterano perchè uno degli ultimi della scuola romantica che ha dato nomi così illustri all'Italia: Grossi, Pellico, Carrer, Prati ecc. ecc. Ed anche si può dire degli ultimi perchè seguace del secondo romanticismo, che dagli esempi francesi pigliò nuovi ardimenti, e un movimento più drammatico nelle Cantiche. L'autore della Madre Slava non è nome ignoto in Italia ; e con queste nuove cantiche ribadisce il chiodo, e torna al tema prediletto della conciliazione - Italia e Slavia - e affretta per la sua Dalmazia i 1 giorno dell' ultima battaglia in cui „vinca lo Slavo e l'Italo non pianga,,. Conciliatore degl'inconciliabili, diranno molti; al tema manca l'opportunità a questi lumi di stramba luna d'Aprile ; sono romanticherie ben lontane dalla realtà delle cose. Si conceda al vecchio poeta di consolarsi nei rosei tramonti, augurio di giorni più sereni; e piuttosto tratteniamoci un momento per vedere se questi nuovi versi aggiungano o tolgano qualche cosa alla fama dello scrittore, ed al favorevole giudizio del Crepuscolo. Nella prima cantica si narra di tre poveri naufraghi di Chioggia gettati su di un isolotto della Dalmazia. Marco il più giovane s'innamora d'una ragazza slava — Stella. Al loro matrimonio si oppone P odio di razza. Stella disperata si uccide ; e Marco cerca su più vasti mari non più gioie ma oblio. Ed ecco quindi il senso dell' opportunità ; il poeta romantico diventa realistico : così vanno oggi le cose in Dalmazia. Niente accusa in questi versi l'età declive; sempre lo stesso fuoco, il brio, la verve del giovane. E specialmente la stessa forte ironia, propria del dalmata espressa con rapide frasi, con certi superbi dispregi che sono una trovata. Sentite come si vive sugli scogli dalmati: „La civiltà non brilla, il gasse è ignoto., Y elettrico magnetico vi giunge coi fulmini del cielo, e V ipnotismo è un' araba parola, anzi caldea come i giornali ed altre simiglianti insigni cose. Insomma è un carnevale di beata barbarie, eppur si vive e s'ama!.........„ Alla larga da questi carnevali slavi; l'ironia del poeta giova però a ricordarci di certe quaresime della civiltà. Volete un' altra strigliata del poeta dalmatino? I laureati Ipocrati e Graleni gli mettono l'uggia con le loro diagnosi del morbo ormai scomparso, e un'infinita nausea ......quella briaca plebe de' gli infermieri ! Ma questi subiti divampamenti d'ira non tolgono dolcezza di affetti al Fichert. Sentite come la sua musa intenda le lagrime vere, e con che squisita delicatezza le renda in arte, copiando dal vero. I poveri naufraghi, ricoverati sullo scoglio dal-matino piangono perduto nelle onde il mozzo della barca e il fido cane. .......La memoria De perigli trascorsi ora svania dinanzi al nuovo lutto. Quel fanciullo tutto canto e gajezza, il menestrello del bordo era sparito, e seco lui la fida veglia, il piccoletto cane. Furono amici ne la vita, assieme discesero abbracciati in una morte giù ne 1' acque profonde ! Nella seconda cantica — Francia e Germania, il conciliatore torna alla carica. È la pietosa storia di una suora di carità, ricoveratasi in convento dopo una lunga e misteriosa battaglia del cuore. Fidanzata ad un soldato dell'armata tedesca nel 1870, ella, tedesca, teme di non poterlo più amare, come pur vorrebbe, e rifugge dalle nozze, perchè tra lui e il suo fidanzato sorge lo spettro di un povero francese, che ella avea ricoverato nel suo castello, e che si uccise per non rendere al nemico la bandiera. È una storia breve, ma commovente, misteriosa, e che meriterebbe un più largo svolgimento, una più ampia analisi del cuore umano. Ma anche cosi come è, e in ristretti confini, dimostra nello Fichert la coscienza dell'arte moderna, e la felice disposizione di accettare il buono da qualunque parte venga : docilità lodevole negli uomini d'ingegno, che progrediscono sempre coi tempi. Così fosse imitata dai giovani, che baldi delle prime scaramucie, riprovano l'antico, e accusano noi d'immobilità. Per tutte queste ragioni non dubito punto di asserire consolidata con queste brevi cantiche la fama del nostro poeta. Le bellezze sono sempre le stesse, ed anche qualche difetto. Così fa qua e là capolino la solita intemperanza delle metafore alla Victor Hugo, in cui, come argutamente disse un critico francese, le cose più disparate si maravigliano di trovarsi assieme. Veggasi per esempio la similitudine a pag. quattro della barca inaffiata da sì lungo sudore. Nè gli posso menar buona quell'altra cannonata da secentista a proposito delle vittorie dei tedeschi nel 1870, vittorie .....preparate non dal genio ma dal solerte nordico intelletto, che i pensieri di gelo con le fiamme sa tradur del cannone...... Buono il discorso della monaca che narra la sua storia, ma lo stile non è sempre conveniente; e se, per couto proprio il poeta poteva benissimo descrivere le calde espansioni, e i segreti fremiti che precedono le gioje de V unione intima doveva, guardarsi dal far così parlare una donna, peggio poi una monaca. Ancora un appunto pardon, alle note. Passi quella a pagina 39 ; ma crede il poeta tanto ignoranti i suoi lettori, lettori di versi, notiamo, da far loro sapere che la Sprea è un fiume che attraversa Berlino ? Non più graffiatine di critico insolente. Nelle stesse arditezze, nelle negligenze, nei forti dispregi, nell' immaginare largo, potente il Fichert è sempre il giovine Fichert. Da quest'uomo maturo, sempre pieno di vigore e di brio, apprendano i giovani a modellare statue d' uomini, non di bambini frignanti ; ad ascoltare le voci or dolci, or forti di un arte antica e sempre nova; non i piagnistei, i singhiozzi o gli urli di queir altra che vorrebbero al «uni gabellarci per nuova ed è invece vecchia aberrazione del gusto. P. T. ----^tff^---- PUBBLICAZIONI Bricciche Pedagogiche. Periodico pedagogico-lette-rario, organo della società pedagogico didatica per le scuole popolari del Litorale. In elegante formato è uscito il primo numero il giorno 30 del decorso Aprile. ^Allargata la Società, mercè un gran numero di soci del Goriziano e dell'Istria, ai maestri parve e bello e buono di avere ogni mese alcune pagine in cui poter dare la propria opinione in varie cose d'indole scolastico letterario; il tutto come se stessero a chiacchera in fra di loro, senza salire il pergamo, senza far la voce grossa per essere uditi e senza sdottorare per l'affatto." Ecco il perchè del periodico. Esce l'ultimo di. ogni giorno del mese, abbonamento annuo fior. 2. —-Ufficio di Redazione, Via Nuova, N.o 19. — Trieste.