ANSTO VII. Capodistria, addi 25 maggio 1881 ST. 16 Soldi 10 al numero L' arretrato soldi 20 L'Associazione è anticipata: annua o semestrale Franco a domicilio L'annua, 9 ott. 80 — 25 sett. 81, importa f. 3 e s. 20; La semestrale in proporzione. Fuori idem Il provento va a beneficio dell'Asilo d'Infanzia I ONE CRONACA CAPODISTRIANA BIMENSILE si pubblica ai 9 ed ai 25 Per le inserzioni d'interesse privato il prezzo è da pattuirsi. Non si restituiscono i manoscritti. Le lettere non affrancate vengono respinte e le anonime distrutte. Il sig. Giorgio do Favento è l'amministratore. L'integrità di un giornale consiste nell'attenersi, con costanza ed energia, ni vero, all'equità, alla moderatezza. ANNIVERSARIO maggio 1814. — Nasce il pittore Ippolito Caffi (m. 1866).— (V. Illustrazione). Effemeridi di città e luoghi marittimi dell' Istria Maggio 16. 1713. — Capodistria. Don Giovanni canonico del Tacco, vicario capitolare in sede vacante, vieta iu seguito a ordine del provveditore alla salute pubblica, ser Pietro Grimaui ai parrochi della diocesi di allontanarsi dalle pievi, e ciò propter imminentia grassantis pestis pericula. - 3. 17. 1422. — Capodistria. Il capitolo dà a ser Corsio del fu Brandelisio della villa de' Cano uu terreno, situato sul monte Castel-lier, perchè lo pianti a viti e dopo il primo setteunio gli passi l'annuo e perpetuo Gur-ruscongio, cioè la dodicesima paite del vino. - 36. 18. 1332. — Venezia. 11 senato ingiungo al comune di Pola la restituzione dei beni confiscati a certo Marsilio, a Pietro da Pirano, ed a Baldassare da Dignano quando nello scorso anno leggeva loro sentenza di bando. - 15, XV, 13.a 19. 1784. — Isola. - Il Comune supplica il vescovo diocesano a voler permettere una, processione col Santissimo per implorare la grazia di andare esente dalla peste che infestava le vicine provincie. - 3. 20. 1598. — Capodistria.jDon Domenico dottor Elio, canonico del Duomo e vicario vescovile, ordina a donna Serafina Cibe-schini di allontanare dalla sua casa entro ore 24 un israelita cui dava alloggio. - 3. 21. 1205. — La città di Parenzo promette alla Repubblica 1' osservanza degli antichi patti (stipulati già nel 998 col Doge Pietro Orseolo li, e giurati nel 1150 a Domenico Morosini, figlio del Doge Marino e comandante la flottiglia veneta passata in Istria per questo fine) che sono di offrire al Doge de tempore venti arieti all'anno ed alla chiesa di San Marco quindici libbre annue di olio. - 13. 22. 1351. — Il senato ordina al podestà di Rovigno, Pietro de Molin, di restituire il danaro di cui aveva tassato Nicolò de Calderigo da Valle, quando passò a raccogliere 1' entrate dei suoi fondi posti sul territorio di Rovigno, e ciò perchè contrario alle antiche consuetudini - 15, XXVI, 60.a 23. 1479. — Ducale Mocenigo che ordina al vescovo di Pola, Giovanni Dremani, di confermare a pievano di Albona, l'eletto da quel consiglio, cui spettasi la nomina. - 13. 24. 798. — Parenzo. Il vescovo Eufrasio dona al capitolo della cattedrale la terza parte delle peschiere di Leme. - 25, VI, 224. 25. 1706. — Capodistria. Il vescovo frà Paolo Naldini investe i fratelli Smerli da Lu-paro di uu tnaso, situato presso quella villa, coli'obbligo dell'annuo cannone di lire otto e soldi quattro di piccoli, della decima del vino e del grano, e degli animali minuti. • 3. 26. 1177. — La flotta veneta, comandata dallo stesso Doge, viene alle prese nelle acque di Salvore presso Pirano con la flotta dell'imperatore Federico Barbarossa. la quale era comandata dal di lui figlio Ottone. A ricordo di questa veneta vittoria esisteva nella chiesa di San Giovanni in Salvore una lapide che passò nello scorso secolo nella villa di Alticchiero presso Padova. (E da Alticchiero ove?) - 19, XXII, 510. ) 27 1483. — Il vescovo di Capodistria, Giacomo Valaresso, investe il comune di Pi-ratto della decima delle case in loco e di quella del vicino Carso. - 3. 28. 1510. — Ducale Loredan che investe il comune di Pirano, in benemerenza de' suo' zelantissimi servigi, della giurisdizione del castello di Momiano, con l'obbligo di conservarlo e custodirlo, e di pagare l'annuo contributo di 60 ducati. - 2. 29. 1534. —Capodistria. Estinta sin dal 1631 la famiglia de Daiuis e devoluto quindi il feudo decime di Popetra, detto de Gain, alla mensa vescovile, il vescovo Pietro Morati ne investe i propri fratelli Girolamo, Filippo e Rocco, e discendenti loro legittimi. - 3. 30. 1421. — Capodistria. Ser Giovanni de Ingaldeo consegna al canonico del duomo, don Biagio de Spadaro, per anni due otto bacharios di frumento a titolo di affitto della terza parte di un molino, situato ai fiume Risano e che in addietro spettava al dottor Betsaida. - 36. 31. 1368. — Il senato accorda a donna Maria, madre di Forella de' Castropola, di recarsi a Pola per disbrigare certi affari del figlio, e di condurre seco un nipotino, figlio del Forella, di circa quattro anni. - 15. XXXII, 128.a VITA Di GIANBINALDO CARLI CAPODISTRIANO dettata da GIAMMARIA MAZZUCHELLI trascritta dalle Schede Vaticane da Salomone Morpnrgo (Continuazione, vedi il N.ro 12 e seg.ti) (Dall' Archeografo Triestino, fascicolo di febbraio 1881) Ma a' 27 d'Ottobre 1753 il Conte Carli si trovava in Torino chiamatovi da molti affari, e trattenutovi da quel sovrano, e in singoiar modo onorato e distinto : „Sicchè come vedete — così scrisse a nostro padre — io sono in Torino. Ma come venuto, senza passare per Brescia direte voi ? Io non posso rispondervi che sono venuto per aria, bensì vi dirò, per acqua. Son passato con gran fretta Brescia una mattina che diluviava, con l'inmancabile determinazione d' essere alle ore 23 a Bergamo, dov'ero atteso. Ho chiesto alla Posta *) Il Kandler la dice passata da Alticherio, già villa della famiglia Querini, in proprietà del Sanquirico, indi trasferita in Inghilterra. — Vedi «L'Istria" Anno III, N. ii, pag. 55, col 2. di voi, e mi dissero ch'eravate fuori di città; i ed io tirai il conto avanti. Ma a che fare siete andato a Torino mi soggiungerete, senza la moglie, così solo e così di volo. Vi dirò: molti affari m'hanno chiamato qui, cioè di crediti di soldo ecc. e con questa occasione, avendo il Re e il Ministero dimostrato voglia d'udire il mio parere sopra una importante materia, mi son trattenuto, e tuttavia mi trattengo, godendo infinite distinzioni dalla Corte, dal Ministero, e per conseguenza dalla Città. 11 Re mi fa la grazia di trattenermi con lui sin le due ore per volta, esercitando con me tutti i più segnalati contrassegni della sua somma clemenza. C'è di più. Io pensando da padre di famiglia alle cose che potrebbero accadere dopo di me, in caso che la mia discendenza fissasse la stazione perpetua iu Venezia, dove come sapete con la dimora si perde ciò che altrove con la dimora si acquista, eli'è la civil condizione, ho voluto assicurare in essa il grado non equivoco di nobiltà con uua perpetua Croce de' SS. Maurizio e Lazzaro. Io la prenderò per giustizia, e mio figlio è di già dal Re dispensato da' gradi materni. Le prove pertanto son fatte ed accettate, si souo fatti gli opportuni Consiglj, disposta anche una Commenda ; nè altro s'attende che la dispensa da Roma per la mia bigamia, ch'è contraria agli Slatuti ed alle leggi Pon-tifizie. — Questa sarà qui a' primi del venturo, e tosto si farà la formalità con la delegazione del Sig. Cavaliere Ossorio primo ministro di Stato, il quale non ha dato, nè dà mai la Croce a chi che sia; ed io sono l'unico a cui egli vuol fare tal onorifica distinzione. Abbandonando io Torino, o la Lombardia, vi do ferma parola di fermarmi in Brescia. Ho ferma memoria delle obbligazioni che ho con voi, e con que' Cavalieri che mi hanno favorito, or'è l'anno quando ci fui. Compirò allora i miei doveri, e le mie visite. Anzi può essere che voi vediate la Contessa mia con mio fratello e '1 picciolo figliuoliuo, prima di me, parendomi di udirla determinata a passar a Milano, e quando male non succeda, voi la vedrete sicuramente. Da Brescia passerà a Crema per declinare da' molesti sassi di Palazzolo. Vi prego assisterla in tutto ciò che a lei potesse occorrere". Da Torino il Conte Carli s'era trasferito a Milano donde a' 5 di Dicembre del 1753 così scrisse a nostro padre: „Non ho tempo che di scrivervi due sole righe per darvi relazione del mio ritorno in Milano. Io presentemente son Frate de' SS. Maurizio e Lazzaro, pel solo oggetto d' acquistare a me e alla mia posterità l'immediata protezione di un Sovrano qual è il Re di Sardegna." Egli si tratteneva in Milano anche il primo di Gennaio del 1754 ove giunse la Contessa sua moglie col Conte Agostino suo figliuolo: „In questo punto — così si espresse con nostro padre — giugne la vostra lettera preceduta dalla Contessa mia e dal figliuolo." Seguiva la sua dimora in Milano anche a' 15 di Gennaio del 1754, donde candidamente significò a nostro padre ciò che pensava iu- torno a sè stesso e alla sua famiglia : »Venezia è il più bel paese del mondo, o per un forestiere, che passa, o per un giovine, che voglia godere della libertà, e far uso delle sue forze, o per un vecchio, che voglia compir in pace i suoi giorni. Per chi pensa d'impiantar una casa, Venezia non è opportuna. Ci si perde con la dimora, tutto ciò che con essa altrove s'acquista, cioè la condizione civile. A uu padre onesto non può piacere la sicurezza che la sua discendenza abbia assolutamente a cadere nell'ordine de' tabarri e de' cittadini, e molto meno il vedere l'impossibilità d'acquistare nè onori, uè vantaggi. Sicché a un paese dove è tutto da temersi, e nulla affatto da sperarsi, non dee il padre onesto pensar col-l'idea di formar discendenza. Voi sapete che Dante pose sulla porta dell'Inferno l'iscrizione. — Uscite di speranza o voi eli entrate. — Di più la mia particolar situazione d' un figliuolo, che o da' parenti, o da malevoli, che non ne mancano, o da' compagni, può in un paese, che per l'educazione non è il più esemplare e il più opportuno del mondo, darmi delle occupazioni moleste nel tempo più bisognoso di tranquillità, cioè nell'età mia avanzata.-- Poste tuttecoteste cose a serio esamo,qual conseguenza ne tirereste voi? A buon conto per tutti gli eventi possibili ho iustituito la Commonda e perpetua la Croce, con la successiva protezione della Real Casa di Savoia. Quest'è fatto. Poi cosa si farà? Le mie rendite non bastano per mantenermi con quel decoro, che conviene in un paese forestiere ed io ho bisogno di pormi in positura, che il figlio abbia in me da rimirare una persona, che, oltre allo stato di padre gli sveglj qualche maggior osservanza, e per riguardo ai figli che possono nascere, ho bisogno di essere in grado di dar loro fortuna. Per l'esecuzione di cotesti miei sistemi voi mi chiederete, quai passi ho fatto, e cosa abbia 10 a sperare. Ma io vi rispondo ch'io mi son diportato sempre, e mi diporto come un uomo, a cui certamente non manchi il pane. Vi dirò bene poter essere che più d'una Corte pensi a me. — Io me ne sto tranquillo ; e sono tuttavia iu libertà di scegliere il miglior partito. Quando questo succeda vi prometto che voi sarete dei primi a saperlo. Frattanto accettate questo mio sfogo pel maggior contrassegno d'amicizia eh' io possa mai darvi. Tenete tutto entro di voi, e fatene uso soltanto allorché il bisogno lo richiederà." A' 9 di Luglio del 1754 da Pavia, ov'erasi trasferito, era ritornato a Milano. »Ritornato da Pavia, — così scrisse a nostro padre, eh' era anch'egli da Milano ritornato in Patria') — ritrovo qui la carissima vostra de'30 scaduto, a cui uon ho potuto tosto dar la dovuta risposta per cagione di cotesta mia lontananza da Milano. Mi consolo del vostro ritorno in patria." (Continua). SCOPERTE nei ristauri della Basilica di Purenzo P all'Istria, maggio 1881. Ad opera della commissione centrale per la conservazione dei monumenti storici e d'arte, nel decorso 1880 si principiarono (ed ora si stanno ultimando) alcuni ristauri nella insigne Basilica Eufrasiaua di Parenzo, ristauri pressoché limitati al pavimento che venne nuovamente selciato con marmo di Carrara, avendo 11 tempo inesorabile consuuti quasi del tutto i mosaici ond'era anticamente rivestito. In tale occasione fu messo a nudo il secondo pav s -mento della Chiesa, più basso del primo un metro e venti centimetri, il quale si vede tutto coperto di mosaico, ed apparteneva a quella Chiesa primitiva (così chiamata in uua iscrizione del vescovo e confessore Mauro), sui ruderi della quale sorse nell'anno 540 dell' èra volgare l'odierno tempio Eufrasiauo. ') Vedi la Vita, costumi e scritti del conte Giammaria Maziucchelli pag. 35 e seg. in Brescia, Giamb. Rossini 1776 in 8.o Nelle fondamenta di questo furono sco- J oscura, e prevenire colla luce della verità do-perte intere colonne della primitiva chiesa, e j cumentata qualche appassionato che dalla nar-j. , 'razione di fatti storici potrebbe trarre facile argomento di maligne insinuazioni. E tale è il merito del prof. Alberto Puschi. Il quale molto bene nutrito di storica scienza, quantunque per modestia viva quasi oscuro ai più dei profani, con diligente perseveranza di tratto in tratto arricchisce, illustra e commenta dei periodi intricatissimi di storia patria, assodando fatti, relazioni e avvenimenti che fin qui o erano oscuri, o ignorati, o male apprezzati, o sparsamente detti. Gli stretti limiti d'un articolo — dettato a solo scopo di eccitare nella studiosa gioventù istriana lo spirito di emulazione — uon mi consentono di passare in esame i brani di storia trattati dal nostro Autore. Dirò soltanto che l'attività del Prof. Puschi si è concentrata fin qui al periodo storico che intercede fra il trattato di Bologna (1529) e le guerre sorte da poi tra l'Austria e la Repubbica di Venezia (1616 e 1617;. Fin dall' anno 1879 egli ha esordito con uu brano di storia, che intitolò Attinenze tra Casa d'Austria e la Repubblica di Venezia dal 1529 al 1616, lavoro che fu inserito nel Programma del Ginnasio Comunale di Trieste (Anno XVI). Il breve spazio che gli era concesso indusse allora 1' egregio Professore a tenersi stringato, succoso e vorrei dire laconico, tanto da scapitarne quasi la fluidità e correntezza del dettato. Mentre però mi permetto questa osservazione, che volli declinare forse per eccessivo spirito di pedanteria letteraria, m'affretto a dichiarare, che tale difetto — che d' alcun altro potrebbe essere invece ri-sguardato siccome preziosa virtù d'animo sintetico e tutto alieno da frondose e inutili frascherie — nulla toglie all'esaurimento completo del tema come alla purità e correttezza della dizione. A questo lavoro ben presto ne seguirono un secondo e un terzo, sempre in relazione al primo, che si videro stampati nei fascicoli I-II Voi VII, e III-IV Vol. VIII dell' »Ar-cheografo Triestino". L' argomento di queste si concentra a dimostrare, come col crescere delle discordie fra Casa d' Austria e la Repubblica Veneta — in causa della mai effettuata regolazione dei confini nel Friulli e nell'Istria, e più ancora per la libera navigazione dell'Adriatico tanto propugnata dall'Austria nell'interesse delle sue terre litorali — s'aumentasse eziandio la diffidenza fra le due potenze, così che il trattato di Vienna del 1613, con cui l'imperatore Mattia erasi lusingato di comporre- definitivamente le divergenze, fu invece nuovo fomite d'inimicizie che parecchi capitelli, di rozzo lavoro in pietra. Le colonne (senza base e capitello) misurano metri 2 : 73, i capitelli centimetri 36. Nel secondo pavimento, il più basso, alla sinistra navata, si rinvennero due iscrizioni a mosaico, in belli caratteri latini. Sono inedite; e perciò ve le trascrivo qui esattamente, aggiungendovi la traduzione. CVIVS NVM EN DS NVVET PRO VOTO S VO FO PD XIII (Quegli, il cui nome è noto al Signore, fece per suo voto piedi XIII) IOHANNIS ROMEVS CVM SVIS PRO VO TO SVO FECIT PEDES XX (Giovanni Romeo fece per suo voto piedi XX). Da ciò risulta che il mosaico del pavimento della chiesa primitiva, come quello dell'Eufrasiaua, fu fatto coli'obolo dei fedeli cittadini. Queste importanti scoperte, — poste in relazione coll'iscrizione dell' attuale Abside, la quale ricorda che ivi esisteva un tempio minacciante caduta, piccolo e di forma povera di grandi mosaici, — accertano che il vescovo Eufrasio costruì l'odierna famosa Basilica sulle rovine di altra chiesa, della chiesa primitiva. E l'epoca della costruzione di questa chiesa anti -Eufrasiana? Domandatelo agli archeologi. Nou si dovrebbe però errare attribuendola ai primi tempi della libertà della Chiesa, ai tempi dell' Imperatore Costatino (secolo IV dell' èra volgare). Era piccola e povera, come la comunità cristiana d'allora. Quale contrasto colla magnificenza dell' Eufrasiaua ! I migliori pezzi di mosaico a disegno dei due pavimenti, ed altri preziosi oggetti alle due chiese appartenenti (tra cui una sedia o cattedra vescovile di pietra, interessante, sebbene di rozzo lavoro), vennero, con felice idea, incastonati nelle pareti dell'atrio e del battistero, restaurato anche quest'ultimo e coperto di tetto. Finisco col dirvi che fu generalmente dagl' intelligenti lamentata la trascuranza, e direi quasi imperizia, colla quale furono eseguiti gli accennati ristauri dell'antico battistero. Invece di alzarne di un pajo di metri le muraglie e restituire alle finestre l'origina- ria loro forma semicircolare nella parte supe- > dopo lunghe contestazioni terminarouoiu aperta l'IAVrt nArfrtinrAn A il rnf 1 a fin I I a tvi ah /»L n mn»n '__ nore, poggiarono il tetto sulle monche mura. L' edilìzio riuscì tozzo, e le sue finestre basse e quadrate, contro ogni regola dell'arie: una vera colombaja, osservò qualcuno. — Addio. Vogliate sempre bene al vostro G. P. D. F. (iSIbOitagFirfSs) I Cenni storici pubblicati del Prof. Alberto Puschi. — Era da pezza che io mi sentiva quasi gravato da un dovere di giustizia più che di cortesia di confronto all' egregio professore Alberto Puschi, siccome a quello, che per le molte belle doti scientifiche e più ancora per la squisitezza dell'animo, vada degno veramente di essere nou solo notato, ma disegnato eziandio alla nostra Provincia, quale nobile esempio di operosità e di dottrina. Nei tempi che corrono specialmente, è una rara avis ritrovare un giovane erudito, che aborrendo dai facili plausi delle letterarie consorterie e dal volgo incamuffato di giornalistica boria, tutto si concentri nei silenzi degli archivi a rintracciare documenti, a compulsare vecchie carte, per rifare brani di storia guerra. Periodo importante di storia è questo e quanto mai difficile e ingarbugliato. Tutto ciò peraltro non valse a distogliere il giovine Professore, che seppe con mirabile pazienza e con diligente perseveranza districarne la matassa con lucidità, chiarezza e proprietà. Mano mano dunque che il nostro A. s'avanza nel racconto, pai mi di notare una maggiore fluidità, che ho marcato paressemi mancare nella prima parte, e che ora, non limitato da nessun confine, brilla ad ogni pagina, dal dettato, così da renderne oltrecchè istruttiva molto piacevole la lettura. Cou bene intesa economia egli sa poi omettere tutti quelli accidenti di lieve momento, che poco o nulla valgano alla chiara intelligenza dei fatti principali, e che bene spesso non giovano che ad ottenebrarli, o a metterli in uua luce secondaria. Il nostro A. si estende piuttosto, e con ragione, nello svolgimento delle trattatale diplomatiche, dalle quali, mentre fa emergere con evidenza le opposte idee che dominavano nelle diverse corti, rileva eziandio le vere cause che occasionarono i su detti dissidi. Nè 1' argomento è ancora esaurito dal detto Professore; per cui si aspetta sempre e con ansietà la continuazione e la fine. Che se il lavoro non è di gran mole per quantità, lo è senza dubbio per qualità di materia ; ond'io mi tenni doveroso di richiamare P attenzione dei miei comprovinciali sopra le erudite fatiche del prof. Puschi, invogliandoli non solo a leggerle, ma ad apprezzarne convenientemente il valore. La Èevue Historique ne parlava or ora cou molta lode di questi scritti storici di Alberto Puschi ; e noi a quattro passi di distanza, ne ignoreremo per caso 1' esistenza ? Dr. Marco Tamaro. PENSIERI D'UN PITTORE (Cont. V. i N.i prec.) 11 bello non consiste già nella perfezione manuale della materia con la quale viene manifestata un' idea, come comunemente vieu creduto; ma si bene nell'idea stessa e nella scelta delle forme che valgano a manifestarla. Quel giovane che non sortì da natura abbondante e bella immaginativa, talento pronto, spirito sveglio e sicurezza di sè stesso, che non s'avvii nella difficilissima carriera delle arti belle ! Mancandogli una di queste qualità, nou sarà al caso di raggiungere il fine. Studierà indefesso, affaticherà perseverante, ma tuttociò non basterà a sollevarlo dalla mediocrità. Se tratterai il mondo senza curarti delle sue cerimonie, e senza dare importanza, verrai trattato da leggero, sia pure che tu dessi prove evidenti del contrario ; e quelli che presumono saperla più lunga degli altri saranno i più accaniti tuoi censori. D'onde avrai argomento d'imparare quanto sia apprezzabile la loro gravità, e a quali utili essa venga adoperata. La sventura prolungata ha la proprietà di abituare la sua vittima, che avvilita, dolente e impotente tanto si convince della propria miseria, che quelli che le appariscano meno infelici, diventano segno della sua ammirazione, come cosa tale da non potersi raggiungere. E si sottomette alla loro arroganza con servile umiltà onorata della propria umiliazione. Se in massima, l'addottrinato avesse la coscienza di se medesimo, lo 'si vedrebbe umile tra gli umili, peritoso ad istruire, perchè dopo lunghi e faticosi studi sarebbe giunto a conoscere quanto sia limitato l'umano sapere. Ma lo si vede invece pettoruto innanzi alla tranquilla ignoranza a far da dittatore. L'ignoranza però l'ascolta senza opposizione, ma io giudica col proprio buoii seuso, resta sospesa uell'accordargli credenza, e fa o dritto o siorto il proprio giudizio a grave discapito della dottriua. La miseria agli occhi del superbo è un attestato d'infingardaggine che condanna l'oppresso all'umiliazione ed al dispregio. 11 povero lascia il diritto di supporre ch'eg'i non abbia avuto uè euergia, nè forza, uè meriti da sollevarsi; quindi si dichiara spregevole appunto perchè avvilito. La necessità lo costringe ad esser umile contro natura, e, per assopire il dispetto e il dolore, anco vizioso. 1 meno infelici esigerebbero da esso il sopportamelo d'ogni fatica e il più castigato esempio di virtù, e sono loro, a dire il vero, i liberali dalle più castigate teorie. Il fanatismo turba l'ordine, ed è causa non di rado di crudeli sciagure ; sconoscendo le vere cause del male, accusa l'effetto in vece della causa a danno del senso comune. Essendo le apparenze sole quelle che fermano, ogni mediocrità dà importanza alle proprie sciocchezze, perchè sa nel suo breve intendimento che ciò basta per essere in qualche considerazioue. 1 pochi che in questo affare veggono la verità, stanuo in attesa della conclusione. Colui eh' è più satollo del frutto proibito va superbo, e guarda dall'alto in basso chi u'è ancora digiuno, come se l'essere meno infelice fosse una spregevole mancanza. E vero si che è un malo vivere inopi e satolli nel medesimo ambiente, e che l'uomo è quell'essere originale che insuperbisce anco della propria miseria quando si tratti di emergere! Ciò rende più sgradevole l'impressione che ispira. Chi è iu posizione di dover comandare deve avere e criterio e istruzione, perchè i suoi comandamenti sieno utili tanto a lui che comanda quanto a colui che ubbidisce, segnatamente so si tratti di buon gusto e buon ordine. Chi comanda è 1' eletto dalla Previdenza a tutela della civiltà. Guai a quell'epoca, i cui lumi sono soggetti alle richezze e le ricchezze all' ignoranza ! (Continua). B. G i anelli Filodrammatica Albona, Aprile 1881 (ritard.) (X) Abbiamo un risveglio di filodrammatica (dico risveglio, perchè qui il nobile diletto è quasi tradizionale), e non si può negare che tale fatto non abbia una certa importanza per uua città piccola e appartata come la nostra, in cui le occasioni di utili ritrovi sono piuttosto rare. Ammessa quindi l'importanza relativa del fatto, spero che non mi si taccerà di usurpatrice se vengo ad occuparvi una mezza colonna. I dilettanti ai produssero la sera del 18 corr.: erano tutti esordienti, tranne i signori Ernesto Nacinovich e Vittorio Scampicchio; e le produzioni scelte furono il difficile „Cuore di Marinaro" del Chiossone e quella graziosa cosettiua, di L. Bossi, intitolata „11 Bacio". Inuappuutabile l'esecuzione, frequenti gli applausi. Speciale menzione merita il sig. Ernesto Nacinovich che nella parte del vecchio ammiraglio In riposo recitò non da dilettante, ma da vero artista; e Io stesso va detto dello Scampicchio, il quale fu molto apprezzato anche da voialtri capodistriani per le sue doti comiche di predio nou comune: egli sostenne la parte di Isidoro nel dramma e di zio nella commediola. La signorina Emilia Calioni (Sofia) quantunque assai giocane, mostrò di avere grande attitudine e promette di farsi col tempo una brava prima attrice. Dalla signorina Pierina Lius, che seppe mirabilmeate celare la sua giovanile età, fu benissimo interpretato il carattere di Giovanna, la vecchia direttrici' dell'orfanatrofio. Bene la signorina Vittorina Lion nella Luisa portinaia e nella Mirra del „Bacio"; iu questa ultima parte ricevette non pochi applausi. II signor Lucas, nella parte di Paolo maestro comunale, fece ogni sforzo possibile per stare a fronte di Sofia sua fidanzata. Bravo il Dr. Giacomo Lius nella non facile parte di Riccardo, specialmente nell'ultima scena del secondo atto, ove rappresentò a meravi-viglia 1' uomo combattuto da forte passione. Addirittura insuperabile si può giudicare il signor Antonio Scalamera nel vecchio servitore Gasparo ; il sig. Giacomo Lius junior, uscito una volta sola nel dramma, ebbe poi campo nel „Bacio" di dimostrare la sua valentia nella parte amorosa di Ernesto. I nostri bravi dilettanti non riposino a lungo sui colti allori, e si preparino a nuovi trionfi : si procureranno uu divertimento, divertendo uoi che di buona prosa siamo sitibondi, ed avranno le benedizioni del povero. Non sia ad essi ostacolo il caldo dell'imminente stagione : si può benissimo recitare anche a cielo scoperto, iu qualche giardino. Illustrazione dell' anniversario Caffi, pittore e patriotta, nacque a Belluno nel 1814 da genitori al tempo suo impoveriti. Studiò indefessamente all'Accademia di Venezia, meritandosi varii premii ; e dalla vendita di una sua Via Crucis ebbe i quattrini per recarsi a Roma, ove visse sulle prime coli'insegnare il disegno: quivi scrisse un Trattato della prospettiva, che gì' intelligenti lodarono, e quivi divenne d'un tratto popolare, avendo eseguito un affresco al „Caffè delle belle arti" in dodici ore. Fece un Carnevale romano, molto ammirato alla Mostra parigina del 1855, del quale poi ne dovette fare quaranta e più copie. Nel 48, dopo di avere rasentato la fucilazione in Lombardia, passò in Piemonte. Venuto il funereo 66, s'imbarcò col deputato Boggio e con lui affogò nelle acque di Lissa. Pia fondazione Grisoni (contessa Marianna nata Pola). Il giorno 7 corr., nella sala dell'inclito Municipio e colia consueta cerimonia, venne fatta la trentesimasettima estrazione annuale delle sei doti da f. 210 l'una]; e le sei ragazze favorite dalla sorte sono le seguenti: — Appolonia Gallo di Andrea — Maria Percauz di Antonio — Antonia Perco fu Matteo — Luigia Poli di Antonio — Auna de Beuss fu Francesco — Maddalena Steffè di Pietro. Maestre e Maestri abilitati qui il 7 maggio corr. dall' i. r. Commissione esaminatrice iu conformità al Regolamento emanato coli'Ordiuanza Ministeriale 5 aprile 1872. — Per le Scuole Civiche: Benedetto Berlam (docente privato) nelle materio matematico-tecniche — Per le Scuole Popolari Generali: Antonio Berghic (maestro provv. a Sissano) ; Michele Kamuscic (maestro dirigente provv. aBasovizza): Domenica Kerzan (maestra provv. a Grisignano); Elvira Kosovitz (docente privata a Trieste); Caterina Lucas; Giovanni Podlipiz (maestro dirigente provv. a Fasana) ; Giuseppe Tavoni (sottomaestro provv. a Fiu-micello) ; Michele Vertovez (maestro provv. a Dolina). Decorazione.— S. M. Francesco Giuseppe I, imperatore d'Austria-Ungheria, conferì in data del 30 aprile p. p. „la croce di cavaliere dell'ordine di Francesco Giuseppe" al nostro benemerito medico distrettuale Dr. Zaccaria Lion, prossimo ad ottenere la giubilazione. Un decreto della Luogotenenza annullato. — È noto che l'i. r. Luogotenenza del Litorale aveva annullato nell'anno decorso le elezioni comunali di Pola; sorta quindi vertenza tra quel Municipio e l'i. r. Luogotenenza, la Corte Suprema Amministrativa, nella sua seduta del 12 coir, annullò alla sua volta il decreto luogotenenziale, basandosi sulle seguenti motivazioni: „Esseudo una volta trascorso il termine fissato per i reclami contro le liste elettorali comitali, e rispettivameute essendo una volta decisi i relativi ricorsi a tempo presentati, non è più lecito dopo compiuto 1' atto elettorale, di impugnare 1' esattezza delle liste elettorali medesime. Ma estraendo anche da questo argomento, è insufficiente in simili casi la mera supposizione, la presunzione di inesattezze, senza offrire delle prove concrete di codeste inesattezze; e nel caso onde trattasi è messo fuor di dubbio che i singoli speciali fatti messi in evidenza dalla Luogotenenza di Trieste, sono di nessuna importanza di fronte all'ampiezza della maggioranza raggiunta nelle elezioni iu discorso." Perquisizione politica. — Intorno alle tre pom. del 21 corr. una i. r. commissione giudiziaria, scortata dall' i. r. gendarmeria, perquisì lungamente nella cancelleria dell' inclito Municipio il tavolo del giovane impiegato Adolfo Pasdera e poscia la di lui abitazione, che nel frattempo veniva pure sorvegliata. Durante la perquisizione del tavolo, 1' i. r. gendarmeria impediva a tutti 1' uscita dal palazzo. Veniamo assicurati che le due perquisizioni non ebbero alcun risultato. Arresti. — In seguito ad uno dei soliti petardi — scoppiato questa volta, cioè la sera del 20 corr., nell' orto anteriore del nostro Ginnasio — arrestarono per sospetto il civico lampionaio Antonio Cociancich (Merlin) e gli operai Valentino Verzier e Luigi Cociancich. Altro giornale proibito. La Rana, giornale umoristico illustrato di Bologna, non potrà più circolare in Austria. Arresti a Pirano. — Nelle prime ore notturne del IO corr. vi arrestarono sette persone, tra le quali due ragazze (cioè le sorelle Anna e Luigia Fornasaro), sottol'imputazione di avere avuto mano o intelligenza nel collocamento di due petardi esplosi in quella stejssa sera. Le varie persone arrestate — tranne una che si trova ancora in carcere — vennero rimesse in libertà dopo poche ore, le Fornasaro dopo quattro giorni: queste e quelle per mancanza di prove. Dramma proibito. — L' i. r. Polizia di Trieste proibì la rappresentazione del Dramma Cuore e dovere di Leopoldo Marenco, dramma che la compagnia Bellotti-Marini doveva dare nella decorsa settimana a quel Teatro Comunale. Perquisizione politica a Pirano. — La mattina del 20 corr. perquisirono iu quella città il negozio e l'abitazione del libraio Baldini, ma senza alcun risultato. Condanne a Rovigno. — Quei quattro giovani signori — Vittorio D'Ambrosi di Buje, Giuseppe Millovaz, Vittorio Eainis e Luigi Zamarini di Cittanova, che il 29 marzo scorso arrestarono a Cittanova e poi condussero nelle carceri giudiziarie di Buje, sono stati ora condannati dall' i. r Tribunale Provinciale di Rovigno per offese alla Maestà Sovrana, l'ultimo nominato a quattro mesi di carcere duro e gli altri a tre. Vennero sequestrale a Trieste due pubblicazioni straordinarie che vi si dovevano diffondere domenica passata alla riunione operaia, stabilita per festeggiare il cinquantesimo anno di lavoro di due operai tipografi. L' uua s'intitolava Strenna, e l'altra Giornale d'occasione. Società Operaia di Parenzo. — Rileviamo dal Resoconto, in questi giorni distribuito, come essa viva prosperamente sotto la direzione di egregi patriotti. 11 suo attivo depurato ascen-dava col 31 dicembre 1880 (dopo sette anni di vita e avendo ora 219 membri; a fiorini 2956.80 5/ip. Onorificenza. — Il uostro bravo comprovinciale Gregorio Draghicchio docente di ginnastica a Trieste, ricevette da ultimo novella attestazione di quauto egli sia riputato in tutta la Penisola. Riunitisi a Monselice pel II Concorso i ginnastici della provincia di Padova il 1 di maggio, s'accordarono;di conferirgli un Diploma di benemerenza per il giande impulso da lui dato al propagamento dell'istruzione fisicoeducativa. Congresso drammatico nazionale a Milano. Dai 12 ai 22 giugno. Hanno facoltà d'intervenirvi con diritto di voto: azionisti, patronesse e corrispondenti del „Giurì Drammatico Nazionale"; autori, attori,dilettanti, conduttori di compagnie e direttori di teatri; presidenti, direttori e membri di Società filodrammatiche; direttori di giornali e critici d'arte; letterati, professori di estetica e di arti affini alla drammatica. Il tempo utile per chiedervi 1' ammissione — le richieste vanno dirette alla Segreteria del Giurì Drammatico Nazionale, Milano finisce col maggio corrente. Insieme al certificato di ammissione verrà distribuita una scritta che apporterà il 40 % di abbuono sulle ferrovie e sui piroscafi del Regno. Esposizione Italiana in America. — (Caffaro di Genova) „L'inaugurazione della prima mostra italiana nell' America del Sud (19 marzo p. p.) non fu solamente una gran festa italiana, ma fu anche occasione per gli Argentini di ogni partito, e pei numerosi stranieri colà dimoranti, di uua splendida dimostrazione in favore dell' induslre nostra colonia. È noto che l'Esposizione venne indicata e promossa dalla Società »Unione degli operai italiani di Buenos-Ayres", la quale volle così dire di tutti i giornali di Buones-Ayres è uno splendido successo, uua solenne afférmazione di attività, di virili propositi, e dello spirito di fratellanza e di solidarietà che informa vivacemente e raccoglie ad ogni appello quei nostri connazionali." Le compagnie di navigazione Florio e Rubattino si sono fuse: ora la nuova società possiede cento vapori, e il capitale sociale complessivo da cinquanta milioni sarà aumentabile fino a cento. Congresso Geografico internazionale (Venezia, 16 settembre). Governi che finora vi hanno nominato i proprii rappresentanti : Francia — Portogallo — Stati Uniti d'America — Baviera — Brasile — Canadà — Spagna — Svizzera — Belgio — Ungheria — Chili — Olanda — Giappone. Scacchi. — (Nuova Rivista degli Scacchi di Livorno.) Tanta è l'importanza che si è incominciato a dare in Germania al giuoco degli scacchi, che quasi presso ogni club si sono istituiti dei corsi d'istruzione pei principianti. Sì a Francoforte quanto a Lipsia ed a Manuheim talicorsifunzionauogià, egli allievi, che hanno raggiunto un certo qual grado di perfezionamento, vengono poi nominati membri effettivi dei Clubs medesimi. — E terminata la sfida per corrispondenza, cominciata il 20 marzo 1879, fra i circoli di Filadelfia e di Nuova-York colla vittoria di quest'ultimo. —'Il torneo di Roma, di cui già facemmo cenno, è terminato. Pubblichiamo la nota dei vincitori come ci venne trasmessa. 1. premio: Ing. Tornassi; 2. maestro Belletti ; 3. cav. Guasco; 4. Cantoni ; 5. cav. Costetti : 6. cav. Van-nutelli. Avvocata. — I giornali americani annunciano che a certa signora Lelia Robinson di Boston fu concesso l'esercizio dell'avvocatura nel Massachusets. | pazione di terreno comunale 1 ; per insulti 1. — Arresti: per eccessi ed ubriachezza 5; per malizioso danneggiamento 1; per accattonaggio 5; per revertenza di sfratto I; perminaccie pericolose 1 ; per furto 1. — Permessi d'industria 1. - Insinuazioni di possideuti per vendere al minuto vino delle proprie campagne 15; per hi. 108, di. 5, 1. 5, a soldi 40ali. •- Certificati d'origine per l'esportazione di vino 15; per hi. 10, di. 3; 1. 2 in 26 recip.; - di olio 20: per Kg. 3235 e g. 200 in 28 recip.; - di pesce salato 1: per 89 in recip. 2. — Animali macellati : bovi 50 per Kg. 12562 con Kg 1024 di sego; — vacche 11 per Kg. 1624 con Kg. 90 di sego; — vitelli 40; — agnelli 267; — castrati 2 LIBRI RECENTI Di Vincenzo Gioberti riformatore politi co e ministro, con sue lettere inedite. Domenico Berti. — Firenze G. Barbèra editore. Ricordo del V centenario di Caterina Benincasa da Siena. G. Presutti. — Siena, tipografia Lazzeri. Fisonomia e Mimica (con disegni originali di Ximenes/ P. Mantegazza. — Milano, Du-molard. Scritti di Carlo Cattaneo (I volume) pubblicato da Agostino Bertani. — Firenze, Successori Le Monnier. Istituzioni di Belle Lettere. P. E Castagnola. — Firenze, Successori Le Mounier. Contraffazioni. Trovammo nella "Nuova Antologia" del 1 maggio, che il De Amiois dichiara nulla esservi di suo nei due recenti volumi pubblicati col di lui nome e intitolati l'uno : Nuove pagine sparse (Firenze Tipografia Elzeviriana), e l'altro : Era un sogno (Trieste Tipografia Elzeviriana). Leggendo poi „l'Illustrazione Italiana" del 22 corr. siamo venuti a sapere che questi due titoli mascherano un furto : gli editori Treves di Milano, hanno scoperto (osservando la nota „Maria, romanzo storico" in calce ad ogni singolo foglietto di stampa) che ognuno dei due volumi è il romanzo storico Maria, pubblicato da Siro Corti nel 1879 (Roma Tipografia Elzeviriana nel Ministero delle Finanze), e ora mancante delle prime otto pagine, in cui v'era l'indice, uua dedica dell'autore alla famiglia Cairoli e una prefazione di Mauro Macchi. Bollettino statistico municipale di Aprile 1881. Anagrafe. — Nati (battezzati) 35: fanciulli :5; fanciulle 20. — Morti 18: maschi adulti 7 (dei quali 6 carcerati); femmine adulte 3; fanciulli 5; fanciulle 3,— Matrimoiii 1.-- Polizia: — Denuncie : in linea di Polizia igienica 1 ; d' edilizia 1 ; d'annonaria 1 ; per abusivo commercio d'uc- j„„„ _____„ • . ,, - •__„_. - , . .. i celli 1; per frodolente lotteria 1; per intrusione so- dare un saggio della importanza e del mento, spetta case pflr trascuraM'/agli ,nimali 6. del lavoro degli Italiani nell Argentina. Al per maltrattamenti 2 ; per offese all'onore 1 ; per usur- Corriere dell'Amministrazione Capodistria. (V. il N. 9). Pagarono ilprimo semestre del settimo anno: Nicolò de Baseggio di Nicolò; Giuseppe Bullo; Andrea Bratti; Francesco Cadamuro; Giorgio Calogiorgio ; Giorgio Cobol • Nicolo Dandruzzi; Dr. Nicolò Del Bello; Lucia Depangher : marchesa Antonietta Gravisi; march. Giuseppe Gravisi ; Maria de Kuhacevich ; Dr. Pietro de Mado-mzza; Amalia de Manzoni; Andrea Marsich fu G M-Prof. Francesco Mayer; Vittoria Paccanoni; Prof.' Carlo Sbuelz; Leonardo Velluti; Francesco Vicich.— Pagò il secondo semestre dell'anno sesto e il primo del settimo: Dr. Giovanili de Manzini. — Panò V anno settimo : l'inclito Municipio. (dal 6 a tutto il 25 maggio corr.) Caltanissetta. Cav. Pietro Dr. Franco sottoprefetto (VI e VII anno) — Dignano. Casino di Società (II sem. del V anno; annodi e VII) - Flitsch Giovanni Vidali (I sem. del VII anno) — Pola g' Battista Gandini (VI anno). Milano - Fratelli Treves, editori - Milano. MILANO e l'Esposizione Italiana del 1881 Testo dei principali scrittori d'Italia sia per la parte brillante, pittoresca ed artistica, sia per la parte scientifica e tecnica. Quest'ultima è affidata agli scrittori deli'«Annuario scientifico ed industriale". — Disegni di Pao-locci, Matania. Michetti, Armenise, Ximenes, Bonamore, della Valle, Cenni, Folli ecc. — 1 quadri e le statue migliori saranno riprodotti, molte volte sul disegno degli stessi pittori e scultori, che ci hanno già promessa l'opera loro. — Questo sarà il più completo giornale dell' Esposizione, che presenterà una rivista accurata e pittoresca dell'Esposizione e al tempo stesso una illustrazione della città nostra. L' opera sarà completa in 30 fascicoli e costerà Lire 7.50 pel Regno d'Italia „ » per gli Stati dell'Unione Postale La pubblicazione comincierà nell'aprile, e proseguirà con un fascicolo alla settimana per tutta la durata dell'Esposizione. — Ogni fascicolo sarà composto di 8 pagine nel formato delle grandi Illustrazioni e a 3 colonne: — 4 pagine di testo in caratteri fusi appositamente, e 4 pagine di disegni. Dirigere commissioni e vaglia postali ai Fratelli Treves, editori. Milano. Via Solferino N.ro 11. TRAGHETTO A VAPORE fra TRIESTE-CAPODISTRIA Col giorno 25 Maggio 1881, fino a nuovo avviso, verrà attivato (tempo permettendo) il seguente : 0 E A E10 partenze nei giorni feriali: Da Trieste per Capodistria I. corsa alle ore 9 ant. (esculso il Venerdì) II. corsa alle ore 12 mer. III. , „ „ 61i2 pom. Da Capodistria per Trieste I. corsa alle ore 7 aut. II. „ . „ „ IO' 2 ant. '(escluso il Venerdì) III. corsa alle ore 5 pom. partenze nei giorni festivi: Da Trieste per Capodistria Da Capodistria per Triest» I. corsa alle ore 9 ant. I. corsa alle ore 7 ant. II. „ „ „ l-J mer. II. „ „ „ 101 , . III. „ n * 8 i pom. , III. „ „ 7 pom. Nolo merci (la convenirsi col Capitano Prezzo di passaggio : Per persona indistintamente soldi 40. Ragazzi sotto i 12 anni soldi 20. Il punto d'arrivo e partenza in Trieste è il Molo S. Carlo, ed in Capodistria il Porto. Le partenze tanto da Trieste quanto da Capodistria seguiranno col tempo medio di Trieste. Trieste, Maggio 1881. L'IMPRESA.