ANNO Vili. Capodistria, 1 Giugno 1874. N. 11. LA PROVINCIA giornale degli interessi civili, economici, amministrativi DELL'ISTRIA, ed organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Atti ufficiali della Società agraria istriana. CORRISPONDENZE. Albona 20 Maggio. Mi è forza dar principio alla mia corrispondenza colle dolenti note. Dopo un magnifico tempo, con un cielo splendido, sgombro affatto da nubi, dopo una temperatura estiva, e dopoché tannatura si era quasi tutta rivestita di fiori che riempivano 1' aria di soavi profumi, sopraggiunse d'improvviso un maledettissimo vento glaciale dal Nord, che ci fece retrocedere nel mese di Gennaio, obbligandoci a riprendere le vesti invernali. Le nostre campagne che presentavano un aspetto dei più lusinghieri, furono colte dal freddo e qua e là dalle micidiali brine, le quali ultime distrussero in molte parti del nostro distretto l'intiero prodotto dell' uva, delle frutta ed ortaglie, danneggiando anche le granaglie, il novellarne dei boschi ed i gelsi. E in causa appunto del guasto dei gelsi e delle pioggie persistenti, si può ritenere bello e spacciato anche quest' anno il raccolto dei bozzoli, avvegnaché i bachi colti dal freddo e costretti a cibarsi di foglie agghiacciate ed umide non potranno arrivare al bosco, quando anche giungano a sfuggire alle solite malattie dominanti. Ma il maggiore e più sensibile danno lo avremo nel vino, e ciò in causa del fallito raccolto dell'anno passato. Nessuno fra i possidenti del nostro distretto raccolse tanto di uva da trarne il vino necessario ai propri bisogni. Ora figuratevi un poco quale tristezza non debba cogliere il povero agricoltore al pensiero di vedere ripetuto anche quest'anno, e forse sopra una scala più vasta il doloroso ritornello ? Ma basta di miseria ; ora passerò ad un altro vitalissimo argomento. Avrete letto nel foglio Ufficiale Triestino che i primi del corrente mese si raccolse qui una straordinaria Commissione del censo, per eseguire sulla faccia del luogo un esperimento sulla rendita dei nostri boschi. Qui però non posso fare a meno di osservare che la stagione scelta a tale bisogna, non fu certo la più opportuna per stabilire con giustizia e verità il reddito, perchè troppo innoltrata. E chi non sà che le piante incominciano a vegetare, o dirò meglio ad aumentare di volume, od ingrossarsi, fino dai primi di Marzo, e che l'accrescimento progredisse rapidamente nei mesi successivi ? Per dipiù quest' anno, il caldo si fece sentire assai forte dopo la prima metà di Aprile, e conseguentemente l'accrescimento graduale fu più ■ sensibile degli anni passati. L' aver quindi scelto per tale esperimento i primi di Maggio fu errore assai grave, commesso ben inteso a nostro danno. Ad onta cu Tutti questi vantaggi, l'esito dell' esperimento fatto sotto l'immediata sorveglianza della commissione sopra mezzo jugero di bosco il più bello di tutto il distretto, fu quale lo si doveva attendere. Furono raccolte sei stroppe equivalenti a due migliaja di fasci mercantili, sebbene il bosco avesse oltrepassati gli otto anni e si fosse innoltrato nel nono. Dalla nuova classificazione che si sta ora elaborando fu già abbastanza parlato e perciò io non credo necessario ripetere quanto fu già detto anche nel vostro giornale. Pur tuttavolta non devo passar sotto silenzio un osservazione che mi capitò sottocchio, e che riguarda il nostro territòrio. Intendo parlare dell'enorme differenza fra la vecchia, e la nuova tariffa specialmente nei prati, pascoli e boschi. Eccovi la tabella : Vecchia Tariffa. Nuova Tariffa. reddito netto per un jugero reddito netto per un jugero Prati I Classe f. 6 c. 50 M. C. — f. 23 s. — V. A. Pascoli I v » — » 19 » — » 2 „ 50 » Boschi I „ „ 1 „ 20 „ — „ 5 „ — „ La differenza è troppo grande perchè non debba far sensazione nei poveri contribuenti. Notate che il nostro distretto ha un area di circa jugeri Q 53,000 di cui 25,000 circa souo occupati dai pascoli e 13,000 dai boschi, e quindi oltre tre quarte parti della sua superficie è coperta da boschi e pascoli. Io voglio anche ammettere che il valore dei fondi e dei prodotti sia accresciuto dall' ultimo censimento, ma non credo possibile che i prati, i quali allora avevano un reddito di f. 6 c. 50 M. C. per iugero, ora lo abbiano accresciuto tanto da giungere alla cospicua somma di f. 23. Come è mai possibile che i nostri pascoli ci rendano ora sette volte di più di una volta ed i boschi almeno quattro volte ? t Io temo assai che la nuova classificazione riesca gravosa alla povera Istria sotto tutti i rapporti. Non passa anno senzachè la brina o la siccità o tutte due assieme uon giungano a falcidiare i nostri meschini prodotti. Eppure nella nuova classificazione non si volle tenere alcun calcolo nè dell' una nè dell' altra sotto la fallace promessa che verrebbe emanata in proposito una legge speciale. La classificazione fu fatta, ma la sospirata legge non vide ancora la luce e probabilmente non la vedrà mai. In tale stato di cose pertanto non resta altro che raccomandare ai membri delle Commissioni distrettuali e provinciali di aprire bene gli occhi, di studiare la legge, e le condizioni nostre, per poter finché c' è ancor tempo porre un qualche riparo al pericolo che ci sovrasta. G. Capodistria 27 Maggio. I tempi freddi hanno recati danni rilevanti alle viti e specialmente ai refoschi; la nata è più abbondante di quella dell'anno scorso. In singole località, nelle valli, la brina ha danneggiato molto i pomidoro ed i fagiuoli. I piselli dopo le ultime pioggie, rinvigoriti, daranno buon prodotto. Le frutta sono copiosissime, speriamo che arrivino a maturanza senza malanni. Gli olivi promettenti. La campagna ha molto bisogno di sole. I bachi fin ora bene. Cittanova 22 Maggio. Non sono ancora trascorse tre giornate primaverili, che già grossi nuvoloni addensa il cielo, e le fredde aure ricompariscono a grave scapito delle povere nostre campagne. I pochi bachi sono ancor molto addietro, e molto danno a temere. Le brinate della passata settimana sebbene non generali, apportarono danni più alle viti che alle uve, essendone di quest' ultime piccolissima la quantità. I grani bianchi, piccoli ancora e sporchi ; i fieni, tanto dei prati naturali che artificiali, pochi, e così via via. La mostra delle olive è in votis, sperando molto nella fioritura, non ancor completa; ma se ancor questa si presenta favorevole, quanti e quanti pericoli per essa non abbiamo ancora a temere ? — Pur troppo il prossimo inverno prevedo simile se non peggiore al non ancora dimenticato. Grisignana 23 Maggio. Cominciando dal fieno sul quale si fa qui molto calcolo per 1' allevamento dei bovini che forma una delle migliori risorse del paese, si osserva che il prodotto sarà scarsissimo nei monti per 1' incostanza della temperatura, mantenutasi dalla metà di Aprile fino alla scorsa metà di Maggio; essendo stato ritardato lo sviluppo dell' erbe nel primo mese per 1' arsura del terreno, e sospesa la vegetazione nel mese corrente pel freddo che si manifestò dopo le pioggie. Nelle valli il raccolto è da presumersi scarso e di cattiva qualità, pella non mai abbastanza deplorata ostruzione del fiume Quieto del quale ogni piccolo scroscio di pioggia fa nascere lo straripamento, ed in conseguenza l'inondazione di tutti i circostanti terreni prativi che davano quest' anno le migliori speranze di un abbondante prodotto, e presentemente imbrattati dalla melma lasciata dall' alluvione. — E qui mi cade in acconcio di far presente alle autorità dello Stato, politiche, ed amministrative, la assoluta necessità dell'escavazione, ed allargamento di detto fiume, opera che venne lodevolmente incominciata, e, non si sa perchè, lasciata in sospeso; la quale assicurerebbe il ben' essere di tutti A molti comuni circostanti, sì nei materiali, ed economici, come pure negli igienici riguardi. — E valga il vero : con tale operazione rendendosi assai raro e difficile il caso di un' allagamento ne consegue che con piccola spesa da parte dei proprietarii, potrebbesi ottenere il completo asciugamento di tutti i fondi prativi della valle inferiore, che ora a causa delle acque sempre stagnanti, si trovano allo stato di palude con danno sensibile nell'interesse dei proprietarii stessi, ehe da tanto tempo attendono un . tale provvedimento. Ed inoltre potendo navigare le barche che commerciano in legna da fuoco fino al Ponte portone, i proprietarii dei boschi avrebbero pronto uno scalo per vendere le loro legna che ora devono far condurre con una grossa spesa a Val di Torre ; e quello poi che più monta perchè farebbe sparire le tristi conseguenze cui devono soggiacere i limitrofi abitatori, per le esalazioni dell' acque stazionarie, fomite perenne delle febbri intermittenti, dalle quali quei miseri sono annualmente affetti e decimati. — Le viti nel primo sboccio riempivano i cuori dei nostri coltivatori delle più belle speranze, e lo svilupparsi successivo dei pampini dava a divedere una straordinaria, quantità di grappoli; ma sventuratamente le brine cadute nel mese in corso vennero a dissipare le lusinghe di non pochi possidenti avendo recato qua e colà gravissimi danni, e specialmente nei carsi, dove hanno portato una assoluta distruzione, facendo perdere f idea, di un qualunque prodotto. — In generale poi i tempi oscuri, e piovosi influirono sinistramente in tutti i vigneti, ed in particolare in quei del refosco, che perdettero la loro bella prospettiva dopo che moltissimi grappoli si colsero in viticci ; ciochè fortunatamente non rimarcasi nelle altre qualità d' uva — e per tanto tutto sommato il prodotto sarà per riescire sotto la mediocrità. Quanto ai Cereali primaticci, cioè frumento, orzo, avena, il loro aspetto è per ora abbastanza bello, e quando non avvenissero sinistri, si può a ragione sperare su di un buon raccolto. Ora ai bachi ; i più sono prossimi alla terza muta, — e fin ora non danno motivo d'inquietudine agli allevatori. — La semente venne in gran • parte fornita dal distinto confezionatore signor Sottocorona. Montona 22 Maggio. Le perturbazioni atmosferiche che si succedettero dalla metà di Aprile al 21 Maggio influirono generalmente e sinistramente sopra i frutti pendenti della terra in tutto il nostro Distretto. — Infatto, come poteva avvenire altrimenti, quando ad una temperatura estiva, improvvisamente si fece ritorno alla neve ed al freddo? La vegetazione che aveva incominciato il proprio naturale sviluppo si fermò ad un tratto, e dove non accadde di peggio, sta lì aspettando il calore per progredire a maturità. Le viti, unica nostra risorsa, promettono non un raccolto grande — ma tale da mettere in cuore la speranza di un' anno passabile, al povero possidente — ma a quanti accidenti può ancora andar incontro questo prodotto ? Intanto quelli che possedevano Campi vitati o verso il mare o nelle valli, perdettero, o in parte o in tutto, il frutto di quelle, pel freddo borea del 27 Aprile e pelle replicate brinate in questi ultimi giorni, e così s'iniziano le sottrazioni. Il frumento è pure in ritardo — appena addosso spuntano le spiche — e se a suo tempo verrà una benefica pioggia a rinvigorirlo non darà gran prodotto ■— ma romperà la monotonia della miseria e della fame che da mesi straziano questi paesi. Il Maiz seminato con belle giornate, colto dai freddi, esce dalla terra rado — ingiallito e colle prime foglie accartocciate — per questo prodotto divenuto dall' esperienza fatale, di questi ultimi anni tanto necessario all' alimentazione del contadino, ci vuole caldo e caldo — altrimenti crescerà in ritardo, e poco abbarbicato colle radici nella terra, al giungere dello Sollione, perirà certamente in gran parte. I frutteti solfrirono pure per la causa medesima — pareva che gli alberi dovessero piegare sotto al peso del frutto — invece il freddo e specialmente la nebbia si fecero ausiliari di diradazione al coltivatore; anche gli Olivetti patirono e la fioritura, che d' ordinario è copiosa sul fine di Maggio — appena incomincia. Ora, non menzionando l'andamento, che è come sopra, dei legumi e delle patate, al possidente, esausto di ogni cosa, non resta per ora "che la speranza di far presto danaro per provvedersi del puro necessario dalla vendita della gaietta -— la cui coltura, 4