ANNO IX. Capodistria, 1 Marzo 1875. N. 5. LA PROYINCI DELL' ISTRIA, organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. I Signori Soci clie non avessero ancora pagato l'abbonamento a tutto 31 Dicembre p. p. sono pregati a soddisfare sollecitamente al loro obbligo. Atti ufficiali della Società agraria istriana. N. 100. DELIBERAZIONI prese nella IV Seduta di Comitato tenutasi 7i 20 Dicembre 1874. PRESENTI : Sig. Gerolamo Dr. Manzutto Presidente. Sig. Antonio Cecon Vice-Presidente. I Direttori : I Signori: Giuseppe Dr. Basilisco— Matteo cav. Ris-mondo — Tommaso Sottocorona. I Membri di Comitato: I Signori : Giovanni Angelini fu Luigi — Matteo Dr. Campitelli — Andrea Danelon — Ernesto Nacino-vich — Leopoldo Slocovich. Segretario ; Sig. Luigi Hasch. Argomento I. Lettura del verbale dell' anteriore Seduta. Il signor Segretario dà lettura del verbale della Seduta 17 Settembre 1874, che viene approvato. Il Dr. Matteo Campitelli propone, che per l'avvenire non si attenda una successiva Seduta pella pubblicazione del protocollo, ma che tostamente vengano in via sommaria inserite nell' Organo Ufficiale della Società le prese deliberazioni. È approvato. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano .gratuitamente. —• Lettere e denaro franco alla Eedazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Argomento II. Sul deliberato del Congresso pella pubblicazione di una Effemeride sociale. È data lettura delle proposte dei signori Dr. Matteo Campitelli e Dr. Giuseppe Basilisco, ai quali era rimessolo studio dell'oggetto, e concepite in questi sensi: 1. Invece dell' Annuario si pubblicherà mensilmente un' Effemeride contenente in sommario 1' andamento dell' Ufficio sociale, un calendario agricolo pel mese successivo a quello della pubblicazione, articoli interessanti la provincia dell'Istria tratti da altri giornali agriooli, e finalmente i lavori di quei soci che ne chiedessero l'inserzione. 2. L'Effemeride saia distribuita gratuitamente a tutti i soci effettivi, onorari e corrispondenti, alle Società consorelle, ai comuni e data in cambio ad altri giornali agrari. 3. La Presidenza resta autorizzata di conven ire col tipografo Coana per la stampa di detta Effemeride nel numero di 700 copie mensili e per l'importo non maggiore di fiorini 18 al mese. Il Comitato approva queste proposte. Argomento III. Sulla locazione di un orto agrario. Dimostrata la necessità di provvedere un orto agrario sperimentale ed i vantaggi che ne deriverebbero alla Società, il Segretario a nome della Presidenza presenta al Comitato le seguenti proposte : 1. Resti approvato il progetto della locazione di un predio agrario ed incaricata la Presidenza di prestarsi nella ricerca di un fondo adattato, e di stipulare col proprietario- il relativo contratto di locazione per la durata d'anni 4, e per altri dieci anni ancora quando 1' esistenza della Società continuasse dopo scaduto il primo decennio. 2. La Presidenza si rivolga tantosto all' eccelso i. r. Ministero di Agricoltura ed implori una sovvenzione corrispondente alle spese che deriveranno dal mantenimento dell' orto. 3. La Presidenza resti autorizzata a prendere tutti gli altri provvedimenti che potessero giovare allo scopo che si ha in mira di ottenere. Sono accettate ad unanimità. Argomento IV. Mezzi più opportuni per migliorare la razza equina. Relatori sono i membri di Comitato sig. Ernesto Nacinovieh ed Eugenio Biscontini. Il signor Nacinovieh dà lettura del rapporto, con cui dopo di aver deplorato il cattivo stato attuale della razza equina dell' Istria, e constatato le eccellenti condizioni della provincia per 1' allevamento dei cavalli, onde tentare un miglioramento propone, che la Società Agraria si rivolga a Sua Eccellenza il signor Ministro di Agricoltura e lo preghi affinchè per una volta tanto conceda agli allevatori istriani dalle 10 alle 12 buone cavalle da razza di non meno di 15 pugni e mezzo d' altezza, di razza leggera da lusso ed a prezzo di favore, e sotto le speciali condizioni che il signor Ministro troverà opportuno di stabilire. È accettato. Argomento V. Nomina di un relatore per riferire nel futuro Congresso Generale sulle conclusioni dei Congressi bacologici internazionali di Gorizia, Udine, Rovereto e Montpellier. Dopo breve discussione il Comitato si accorda nella nomina a relatore su tale oggetto il Direttore signor Tommaso Sottocorona. Argomento VI. Romina di 3 relatori per riferire pure nel futuro Congresso sulla propagazione, allevamento e coltura del gelso, dell' ulivo e della vite. Il Comitato sceglie a relatore pella coltura del gelso il sig. Andrea Dauelon ; peli' ulivo il Barone Gianpaolo de Polesini, e pella vite il sig. Leopoldo Slocovich. Argomento VII. Nomina di un relatore sidla confezione dei vini. In vista all'estensione degli argomenti già proposti, il Comitato delibera di soprassedere per quest' anno alla pertrattazione di tale oggetto. Argomento Vili. Eventuali Comunicazioni. È data lettura di un rapporto dei membri di Comitato Barone Giampaolo de Polesini ed Andrea Danelon, con cui dopo aver dimostrata la necessità per l'Istria di produrre molto e buon olio con la minore spesa possibile per sostenere la concorrenza con gli oli stranieri, propongono che la Società abbia a fare degli studi comparativi delle varie qualità d'olivo che si coltiva, ritirando preferibilmente gli ovoli dalle Provincie più rinomate per la coltivazione dell'ulivo, e rivolgendosi all'uopo non agli speculatori per professione ma alle Società Agrarie o meglio a qualche professore. Il Comitato condividendo pienamente le opinioni dei relatori prende per ora la comunicazione per grata notizia, riservandosi di effettuare gli esperimenti quando le condizioni della Società il renderanno possibile. Indi dietro proposta del Dr. Basilisco, il Comi- tato incarica la Presidenza di rivolgersi all' eccelso i. r. Ministero dell' Agricoltura vivamente interessandolo per la sollecita erezione della stazione enologico - sperimentale in Parenzo. Indi il sig. Leopoldo Slocovich propone, ed il Comitato approva, di rinnovare presso l'eccelso Ministero la domanda di due stipendi per enologia già concessi per l'anno 1872, e di avanzare ancora analoga domanda all'Inclita Giunta Provinciale dell'Istria. Su ciò è data lettura della Nota dell' eccelsa i. r. Luogotenenza con cui viene comunicata l'intenzione dell' eccelso i. r. Ministero di Agricoltura di affidare al sig. Giovanni Bolle, dirigente la stazione bacologica di Gorizia, la missione di tenere delle lezioni ambulatorio di bachicoltura in Istria. Il Comitato ritiene opportunissima tale disposizione, ed incarica la Presidenza di comunicare all'eccelsa i. r. Luogotenenza che la Società è disposta ad appoggiare con tutte le sue forze tale progettato viaggio di istruzione. Dopo ciò il Segretario fa la proposta di acquistare dal professore Torquato Taramelli 250 campioni di rocce istriane classificate e divise secondo 1' epoca di loroi formazione, ed al prezzo di f. 50 v. a. E approvato. Quindi non restando altri argomenti da pertrat-tarsi è levata la seduta. f\ Neil' ultima puntata dell' Amico dei Campi periodico della Società Agraria in Trieste si legge tra gli atti della Società, nel verbale della seduta di Comitato 14 Novembre a, p., la pertrattazione sul Eapporto della Commissione per lo studio della progettata Stazione Enologica, e le seguenti proposte accettate dal Comitato : "Di avanzare alla Luogotenenza la deliberazione „presa riguardo il rescritto governativo d. d. 29 Agosto 1874 N. 8164—II, cioè, di convenire coli'intensione del Ministro di Agricoltura, nel dare la preferenza ad una Stazione enologica da istituirsi nel ,.territorio di Trieste, colla concorrenza dello Stato „ nella spesa di fondazione e conservazione della detta «stazione, nonché coi sussidj che la città di Trieste „e le limitrofe Provincie (? ?) sarebbero disposte a contribuire. Rendesse però attenta l'inclita carica che la „Società Agraria rescrisse già alle suddette per la loro „cooperazione in merito dell'oggetto. "Di indicare alla Luogotenenza che la Società "Agraria nel discutere il piano d' una Stazione enologica, trovò di progettare per l'impianto della medesima f. 15,000, e per la sua manutenzione annua „f. 4000. "Accennare inoltre che preliminati i fondi voluti, verrebbe dalla Società Agraria redatto dietro „mature discussioni un piano dettagliato coi relativi «programmi. "Di invitare la Comune di Trieste a pronunciarsi „in massima sulla sua compartecipazione nell' istituzione della Stazione enologica in quell' equa proporzione che ne risulterebbe, conosciuta la cifra che il «Ministero sarebbe disposto di stanziare. "Rescrivere nello stesso senso alle Diete pro-ciuciali dell' Istria e della Gorizia non senza rilevare „il vantaggio che ne fruirebbero le comuni immediatamente prossime al nostro territorio, spettanti parte „al distretto di Capodistria, parte a quello di Sesanna „e così ugualmente i distretti litorali di Capodistria, pisola, Pirano, i quali in poca distanza da questa città, „si troverebbero in condizioni più favorevoli di approntare della Stazione di Trieste a preferenza di qualunque altra, posta a distanze maggiori e con comunicazioni meno facili o speditive. Da questo deliberato si viene a convincersi: che, contemporaneamente, il Ministero di agricoltura a mezzo della Luogotenenza del Litorale, offriva tanto a Trieste che alla provincia dell'Istria il suo appoggio con sussidj in denaro per l'istituzione di una Stazione enologica, per ciascuna delle due proviucie: che, per ciò che riguardava Trieste, metteva a condizione non solo la concorrenza della città stessa di Trieste, ma quella ancora delle provincie limitrofe Gorizia e l'Istria; che la Società Agraria di Trieste nel progettare l'istituzione ebbe di mira i benefizii che da quella avrebbero potuto sperare i distretti limitrofi della nostra provincia di coufronto ad altre stazioni, (quella di Parenzo?) e che in conseguenza si è rivolta alla nostra Giuuta prov. per la concorrenza nelle spese di fondazione e manutenzione. E tutto ciò mentre la Giunta prov. nostra elaborava il progetto per la stazione enologica iu Parenzo, deliberata dalla Dieta nell'ultima sessione m seguito a proposta governativa mossa dalle sollecitazioni dei nostri Deputati al Consiglio dell' Impero. Nel doverci ridurre per forza dei fatti alle accennate conclusioni, noi siamo passati di sorpresa in sorpresa. Quante stazioni enologiche intende fondare il Miuistero di agricoltura per Trieste e l'Istria, provincie che costituiscono una sola regione vinicola? E se fosse veramente sua intenzione di istituire due stazioni enologiche, una in Parenzo e l'altra in Trieste ; — salvo ciò che avrà promesso a Gorizia e di cui non sappiamo ; -- quale larghezza di mezzi potrà mettere a disposizioue di questi due istituti il Ministero di Agricoltura? Non è ragionevole supporre che il governo, e le due provincie, intendano sopportare i grossi dispendj necessarj a creare, per ciascuua, un istituto in modo che possa riuscire veramente profittevole; quando, fin d'ora, calcolati i vantaggi che da uua provincia si estenderebbero all' altra, si domanda da una di queste provincie, quella di Trieste, il concorso nelle spese, all' altra l'Istria, in proporzione dei vantaggi che alcuni distretti di questa ne andrebbero a godere. Due stazioni enologiche bene organizzate con vigneti, cantine ed un abile direttore, anche collocate tanto prossime, Trieste e Parenzo, porterebbero certo vantaggi tutte e due. Ma non sarà allora conveniente ne giusto che una sola provincia, l'Istria, concorra nelle spese per tutte e due le stazioni ; uoi crediamo che per la regione Trieste ed Istria basti una sola stazione, fornita di larghi mezzi ; e crediamo ancora che a Trieste debba convenire assai più la concorrenza nelle epese a favore di una Stazione enologica che sia collocata nel centro vinicolo della regione, nella nostra provincia che è il vero territorio di Trieste, di quello che sostenere le grosse spese per uua seconda stazione a benefizio del suo territorio assai ristretto. Ma se proprio si crede possibile ottenere due stazioni in Trieste ed in Parenzo, organizzate secondo tutte le esigenze e che i necessarj dispendj sieno sostenuti dalle due provincie separatamente: allora sarà motivo di rallegrarsene. Se non che, il progetto della Società Agraria di Trieste, sostenuto mentre l'Istria ha chiesto una consimile istituzione ; e le promesse di appoggio a tutte e due le provincie da parte del governo ; e nessuna concessione ancora ottenuta : sono fatti che ci allontanano da ogni speranza di godere, ancora, di qualche provvedimento a vautaggio della nostra principale industria agraria. Dopo tante promesse, di tanti Ministeri, dopo dieci anni di aspettative, dopo la respinta di varj progetti, per la nostra provincia, ancora nulla si è ottenuto, e si sta sempre a deplorare le nostre coudizioni, dalle quali non si è saputo toglierci, aspettando sempre 1' ajuto del governo, e pronai sempre a spegnere ogui iniziativa che venga dalle nostre forze. Non ci lascieremo andare in facili sfuriate contro il governo, rilevando tutta l'ironia delle sue promesse, ne contro quelli che credettero di affidarvisi intieramente disprezzando ogni tentativo di operosità che partisse dal paese. Soltanto rileviamo il fatto che nulla fin ora venne provveduto per migliorare l'industria agraria nella nostra provincia. È tempo finalmentente di fare; e facciamo da noi, come meglio ci talenta e senza ajuti governativi che in fin dei conti non sono gran cosa neanche nelle facili promesse. Non mancano i mezzi alla nostra provincia per fondare e sostenere sia una scuola agraria sia uua stazione enologica. Nella prossima sessione che si aprirà dopo Pasqua, la Dieta provinciale provveda alle giuste esigenze del paese, risolutamente, senza ascoltare le lusinghe di prossime concessioni, (r) 1610 .CORRISPONDENZE. Capodistria 24 febbraio. Il giorno 21 ebbe luogo il Congresso generale della Società di mutuo soccorso fra artieri ed operai della nostra città, per la chiusa dell' auuo quinto di istituzione. Il concorso fu numeroso, ciò che prova che i soci sanno approfittare dei loro diritti e corrispondere ai loro doveri. Fatto questo che merita di essere notato di confronto alla apatia che regna in altre istituzioni patrie e che minaccia di consumarle di lenta morte. I soci si recarono uniti con la baudiera in testa, dalla sede della società al luogo del Congresso, eh' era disposto nella sala delle scuole popolari. Esaurite le formalità d' uso, il Congresso si occupava tosto della discussione di alcune importanti modificazioni dello Statuto sociale proposte, dopo una esperienza di cinque anni, dalla Direzione e dal Consiglio di amministrazione. Furono accolte quasi tutte. Venne accolto anche il progetto di Statuto per una sezione femminile, la quale dovrà dipendere intieramente dalla Direzione maschile, ma amministrare separatamente i suoi fondi. I contributi settimanali furono fissati a soldi 12 ed a soldi 40 il sussidio giornaliero per malattia. Oltre a ciò lo statuto provvede al fondo di maternità che viene costituito da un contributo di soldi settimanali 8, e dà diritto a sussidii per malattie dipendenti da stato di gravidanza e parti, ed inoltre ad un compenso per ogni parto, ed a un compenso pure in caso di morte alla famiglia della socia. Speriamo che raccolto il numero necessario di iscrizioni, ed approvato lo Statuto dalla competente autorità, la novella istituzione si costituisca con fermo proposito di durare, ad esempio della Società nostra iniziatrice, la quale secondo il reso-conto approvato dal Congresso, possiede uua sostanza di 5091. 58 fiorini fruttanti interessi. L' Esito dell' anno somma fiorini 2733. 94; ti a i quali f. 857. 40 per N. 973 giornate di malattia, e compresi f. 1196. 28 capitalizzati durante l'anno. L'Introito somma f. 2628. 26 tra i quali f. 2179. 08 per 11,504 contribuzioni settimanali. Il fondo di cassa alla fine dell' anno era di f. 388. 04. Approvato anche il conto preventivo e fatto la nomina di sei consiglieri e tre revisori, 1' adunanza votava un ringraziamento alla Direzione e veniva chiusa. Quasi tutti i soci accompagnarono in beli' ordine la bandiera al locale di uffizio dove si sciolsero tra gli evviva alla Società, alla Direzione, alla classe operaia. Faremo, Febbraio 1875. Addì 24 Gennaio p. p. questa Società Operaia di mutuo soccorso tenne il suo II Congresso generale, nel quale la Direzione diede esauriente relazione intorno ai risultati ottenuti dalla sua gestione durante l'anno 1874. Credo opportuno di darvi qualche notizia intorno a questa utilissima associazione, che, promossa nel-r anno 1873 da un Comitato di egregi cittadini, s'è costituita effettivamente nella Radunanza generale del 19 Gennaio 1874, e cominciò la propria attività col 1 febbraio anno stesso. A capo della medesima stauno una Direzione ed un Consiglio d'amministrazione. Della prima fauno parte gli onorevoli Dr. Andrea Avvocato Amoroso quale presidente, il Signor Marchese Gio. Paolo de Polesini quale vice-presidente, il Dr. Guido Becich quale direttore segretario, ed il Signor Giovanni Sussa quale direttore cassiere. Il Consiglio è composto di otto membri scelti tutti fra gli artieri e gli operai. All'epoca della sua istituzione la Società contava N. 166 soci, che alla fiue del 1874, per partenza ed altre cause, si ridussero a 146. Oggidì essa conta 155 soci. I soci pagano indistintamente la tassa d'ammissione di f. 1, e sono tenuti a contribuire settimanalmente soldi 12; viceversa quei soci, che non si sono dichiarati semplicemente onorari, hanno diritto dopo 6 mesi dalla loro inscrizione, in caso di malattia, alla gratuita assistenza medica ed alla gratuita somministrazione delle medicine, nonché al giornaliero sussidio di soldi 50. In caso di morte è passato alla famiglia del socio defunto un sussidio di f. 12. Dal resoconto della gestione economica per l'anno 1874, che comprende l'epoca dal 1 febbraio-a tutto dicembre 1874, si rileva che la Società ebbe l'introito di f. 1268.34, e l'uscita di f. 248.46, per cui rimase un civanzo attivo di f. 1019. 88. Convinto dai risultati di questo primo bilancio del modesto sì, ma sicuro procedimento della "Società-Operaia,, che fa presagire sempre un migliore avvenire, e persuaso d'altronde del vero beneficio ch'essa offre all' operaio, nell' occasione dei maggiori bisogni, inspirandolo nel tempo stesso all' idea del risparmio, e della fraterna solidarietà, mi sia lecito di far voti onde il numero dei soci dell' "Operaia di Parenzo„ vada sempre più aumentando, e con esso quel mutuo accordo tra i membri della medesima di cooperare ognuno nella propria sfera, al bone comune, il quale costituisce la base più solida di ogni edificio sociale. Pisino li 18 Febbraio 1875. La descrizione geografico-storico-statistica dell' isola di Veglia del benemerito Dr. Cubich, della quale sinora uscirono tre fascicoli, ci serva d' esempio per fare simili monografie d'ogni distretto, o piuttosto per tentare una buona volta la descrizione generale della provincia. Non occorre che attenersi al modello offertoci dal Dr. Cubich ed imitare il modo di disporre e di trattare il materiale raccolto; anzi quel metodo, che potrebbe dirsi ampolloso iu rapporto ad un singolo distretto, applicato pella descrizione generale, riescirebbe ottimo. — Nella speranza che la sullodata monografia possa servire d'esempio, ne sarebbe desiderabile un esame critico, che tutt' altro che ad isgomentare i volonterosi, varrebbe anzi a rimuoverli dal falso amor proprio di credere a dover fare ciascuno da sè, mentre dovrebbero concorrere uniti per tutte quelle opere destinate ad istruzione del pubblico ed a decoro della patria, con vicendevole cortesia ed abnegazione, purché riescano- L' autore pel brillante suo stile sa farsi leggere con piacere, e sa descrivendo, insegnare; avverte però di non scrivere pei dotti. E questa dichiarazione mi dà coraggio di applaudire all' opera, appuntando soltanto le due prime pagine della prefazione, in quanto che non compresi il senso del primo periodo, nè provai eccitamento d'invidiare il dotto che vi raccapez- zasse; indi, nell'altro apparendomi la composizione " d' estro pretenzioso e sbalzellato, salva l'opinione altrui, i — Arrischiatomi a dir tanto, mi rivolgo ai presunti nostri monogratisti, e. con riferimento al lavoro in discorso, vorrei loro suggerire che curassero nello stile più che altro l'evidenza; che le notizie naturali, come _ le designa l'autore, riesciranno, se prese dal vero, sempre più vivaci e piacevoli de' concetti elaborati od idee rivestite per istudio. Suggerirei ancora di omet-'tere il soverchio lusso d'erudizione intorno a cose *■ de' tempi remoti ove non s' hanno" appoggi sicuri ; i riducendosi in fine il tutto a nomi isolati, «he nulla conchiudono e meno approdano. In simile caso, 1 siccome 1' autore se ne occupò di Liburni ed altri da .esso citati popoli, qui avremmo altrettanto sciupìo di ^dolchi, Traci e Celti, da cui non si statuirebbe la verità più esile, neppure per blandire l'idiosincrasia nazionale, se in tal senso intenda l'autore aver proferita questa parola. Ancora poi da parte mia, come sotto-dilettante di geologia, ed avente sulla coscienza un articolo geologico di pochi anni addietro (che pagherei un fiorino in argento a non averlo scritto), ' suggerirei che su questo proposito si gi attenesse alla ^descrizione geognostica più semplice possibile; e chi 'voglia sapere delle formazioni della compagine terrestre là ove poggia il proprio nido, ricorra ai trattati ^.di geologia, di cui la congerie dei fatti non si lascia rattrappire in poche pagine, stando gli infiniti accidenti I d'ogni frazione di crosta terrestre in piena connes-' sione colle leggi fattive del globo terraqueo intero. Difatti come, vidi il pasto geologico ammanito dall' autore, avido 1' addentai; però nel leggere quelle pagine provai la sensazione che avrei subito se per gastigo avessi dovuto sgretolare coi denti la macchinetta d'un orologio da tasca di sessantanni fa. I e le Irasi dell' antico linguaggio di Veglia, di cui 1' autore fece raccolta con mirabile diligenza, saranno non v'ha d'ubbio materiale molto gradito a chi fa studi speciali sulle lingue romaniche; e scritti che fossero con ortografia spiegata, per cui si comprendesse più precisamente ogni inflessione di voce, forse s'appaleserebbero molto affini ai dialetti parlati a Dignano ed a Rovigno. Del Padrenostro e • dell'Avemaria quali uniche reliquie della lingua daco-romana rimaste a Poglizze, non saprei che cosa inferire. I nostri romanici della Vallarla parlano il romanico, ma non sanno orazioni nel medesimo, dappoiché loro viene impartita l'istruzione religiosa in islavo; e se si volesse comporre un'orazione dovrebbesi appigliate ai vocaboli assortiti romanici e slavi come vengono usualmente intesi; riesce però il Padrenostro il peggior saggio linguistico se c'entrano frasi slave, essendo quest' orazione in slavo composta in lingua tanto antica, che si discosta notabilmente dai vari dialetti ed in generale dal parlare più moderno. Dopo usciti tutti i fascicoli di codesto opportu-nissimo lavoro sarebbe cosa interessante di fare i raffronti delle vicende dell'isola di Veglia e di quelle dell'Istria: compito per chi abbia altrettanta pazienza che erudizione. NOTIZIE. Essendo stata dichiarata estinta col giorno 23 febbraio p. p. la peste bovina confinata da ultimo nel-l'unica località di Povier presso Sesana, tutto il Li- torale austro illirico trovasi ora immune da tale epizoozia. (Ossero. Triestino). I funerali di S. E. reverendissima monsignor Vescovo ebbero luogo la mattina del 17 febbraio. V' intervennero col rev. Capitolo, i sacerdoti della diocesi, le pie confraternite, tutte le autorità, le scuole ecc. ecc. e grandissimo numero di cittadini. Sul passaggio del funebre convoglio si chiusero le botteghe in segno di lutto e rispetto; i bastimenti nella rada, le residenze consolari, il Municipio issarono la bandiera a rnezz' asta. Il giorno 27 p. p. venne celebrato un solenne ufficio divino a suffragare 1' anima del defunto Monsignore nella chiesa concattedrale di Capodistria. Annunziamo commossi da profondo dolore la morte dell'egregio nostro comprovinciale (Giovanili jRisiuoiido. Nativo di Rovigno da più che trent'anni dimorava in Gorizia, dove esercitava la professione di avvocato. In quella città dove i diritti di nazionalità furono sempre aspramente combattuti, egli era sorto a campione di quei sacri diritti fin dai tempi quando era delitto il difenderli. È inutile dire di quanto giovamento egli fosse anche alla nostra provincia, la quale con la sorella Gorizia, divide le stesse sorti, combatte per la stessa causa. Gorizia gli affidava importanti incarichi eh" egli seppe sempre disimpegnare con zelo e bravura, per cui si era meritato 1' amore e la stima di tutti, che nei solenni funerali venne dimostrata largamente da ogni classe della popolazione. Noi piangiamo 1' onorato comprovinciale, il carissimo amico. È morto nell' età di 68 anni il 16 del passato febbraio. PUBBLICAZIONI. Piano topografico del territorio di Trieste e sue prossime adiacenze, scala da 1 a 352,000. Editore il sig. Colombo Coen. L'Industria dei Merletti in Isola. Da una lettera che ci viene gentilmente comunicata togliamo il seguente brano che si riferisce alla industria dei merletti in Isola: ..........Lavori perfetti, da far venir l'acquolina in bocca alle signore più eleganti ; di quelli che si vedono dipinti sui velluti neri dei quadri dei bisnonui nelle nostre case patrizie. Colore bianco-giallastro, disegno a spire, a fogliami, a grappoli con accerini, al gusto bizzautino ed ai più graziosi capricci del rinascimento. Mi sono trattenuto un pezzo con le brave figliuole, intente al lavoro; ammirato, con quale arte con mazzette, a cordellina, a trama, a drezza, come dicevano mentre avevano in moto ile dita, tutti quei fili erano disposti a dar forma ai bellissimi disegni: quei merletti li vendono lino otto fiorini il braccio ! Ecco come avvenne che in Isola si facciano i merletti. Negli ultimi anni del secolo scorso un Isolano conobbe una Veneziana, si piacquero e si fecero sposi. La Veneziana conosceva l'arte dei merletti; la praticò per molti anni in Isola senza mai volerne mettere a parte le altre donne, fino a che, aggravata dagli anni, più di là che di qua, apprese il punto ad una sua prediletta donzella. Questa fu meno gelosa della sua maestra, e da quel tempo in Isola si sono fatti sempre di quei lavori. Ma al giorno d'oggi non sono più che dieci donne, le quali conoscano l'arte. Io non mi ricordava più della visita fatta, e dei merletti, quando mi capitò sott'occhio un avviso inserito nella Gazzetta di Venezia, che invitava gli azionisti della Società per la fabbricazione di merletti in Venezia, ad un congresso generale. Allora ho scritto ad un egregio amico mio in Venezia per avere notizie della Società; la quale, ho saputo, venne istituita dall' onor. comm. Fambri ; e mi sono proposto di andare a raccogliere informazioni sulla prima occasione di una mia gita a Venezia. Non si potrebbe fare anche qui, col potente ajuto di Trieste una società come quella istituita iu Venezia? creare una scuola di merletti sul modello di quella di Burano, e far fiorire un industria ? E perchè no? Io, come te ne puoi persuadere, me ne occupo come so e posso ; fa tu altrettanto e comincia col darne notizia agli amici. Ti unisco due articoletti del Rinnovamento di Venezia, dai quali potrai rilevare, quanta importanza si dia in quella città alla accennata industria. Riportiamo anche i due articoli del Rinnovamento : Industrie veneziane. — Con profonda lietezza d'animo abbiamo veduto esposta nelle vetrine del no-gozio Naya una lunga striscia di finissimo Punto di Burano ordinato dalla principessa Margherita, a mezzo della contessa Andriana Marcello, alla scuola di merletti, che va prendendo vita grandissima a Burano per merito principale di quella iustancabile dama. Questa bella ed utile istituzione che mira a far risorgere una delle più fiorenti industrie del tempo passato, dando pane onorato ad un numero grande di fanciulle buranesi, offrì in tal modo uno splendido saggio della sua serietà e del come essa risponda alla aspettativa di tutte le persone di mente e di cuore che se ne occuparono. E non è certamente con un piccolo cenno di cronaca che noi adempiremo al nostro debito di pubblicisti, di far noto cioè al pubblico quanto si faccia di bene a pio del paese; ci occuperemo della scuola di Burano a lungo e qui ed altrove con dettagli interessanti i quali proveranno come il cuore della Venezia industriale batta ancora e prometta riprendere l'antico vigore ravvivato dal benefico calore della nuova indipendenza. Per ora diremo soltanto come il pizzo esposto ora sia uno dei più fini punti ad ago, frutto di lunga pazienza e di grande lavoro ; è quel genere di punto che Calbert carpì a noi trasportando ad Alencons al- cune lavoratrici veneziane, le quali furono le vere iu-ventrici di quel celebre punto d' Alencons che tenne, e tiene ancora, un gran posto nelle ricche acconciature delle dame del gran mondo. E per oggi ci accontentiamo di accennare anche alla intelligente e pazientissima signora Anna Bcl-locco-d'Este che dirige con sentimento ed abnegazione materna quella settantina di donne che costituiscono le scuole di Burano. Sono modeste ed utili esistenze che meritano davvero tutto il rispetto, e davanti alle quali ogni one'st'uomo deve inchinarsi. Avremo altri nomi e distinti da indicare alla gratitudine del paese, in tale proposito, ma lo ripetiamo, la faremo in modo ampio e completo fra non molto tempo. Quarantasette punti. — Come curiosità di sufficiente interesse, ci piace pubblicare la letterina seguente : Egregio Signore Ora che l'industria dei Merletti sembra voglia rivivere nella nostra Venezia, per opera di persone benemerite, no» mi pare inopportuno rendere di pubblica ragione la serie dei nomi, che si dava in antico a quei varj lavori, per distinguerli gli uni dagli altri. Forse quelle diverse denominazioni varranno a risvegliare la fantasia delle abili maestre in quella manifattura ed a trovare qualche punto ora perduto. A ogni modo potranno servirsi a preferenza di quei nomi, anziché ricorrere a vocaboli stranieri. Tale notizia ho tratta da una raccolta di varie operette del Padre Giovambattista Robert, pubblicata in Bologna nel 1767, e precisamente in una nota alla fine del poemetto intitolato, La Moda. Questo poemetto fu stampato per la prima volta nel 1746 dal conte Guerino Roberti, fratello dell' autore, in occasione di nozze fra due nobili veneziani, Antonio Ruz-zini e Arpalice Manini. Ecco adunque la serie di tali nomi : 1 merletti ; 2 trine ; 3 merli da un groppetto ; 4 trafori ; 5 merli sportella ; 6 merli furlani tagliati ; 7 vergole a cappuccio; 8 vergole a file; 9 vergole a gasi; IO gasi matti; 11 gasi strangolati; 12 la mandorla; 13 la mezza mandorla; 14 punto scritto; 15 punto a treccinola; 16 punto a cavalletto; 17 punto alla crociata; 18 punto incrocicchiato; 19 punto a filo; 20 punto pugliese; 21 Punto semplice; 22 Punto buffon; 23 punto furiano; 24 punto in istoria; 25 punto disfilato ; 26 punto di San Francesco ; 27 punto alto ; 28 punto d'India; 29 punto passato; 30 punto stella; 31 punto a formichin ; 32 punto tagliato ; 33 punto buono ; 34 punto soprappanno ; 35 punto- a reticel : 36 puuto soprappunto; 37 punto savio; 38 punto matto; 39 punto ripunto; 40 punto scempio; 41 punto sgraffiato; 42 punto erre; 43 puuto cifra; 44 punto lucchese; 45 punto torto; 46 punto in aria; 47 puuto corrimi dietro. Devotissimo Servo M. Soave maestro. E già che ci occupiamo di merletti, ci piace rettificare un inesattezza nella quale siamo giorni sono incorsi. La benemerita maestra della Scuola dei Merletti di Burano non si chiama già, come serissimo, Anna Bsllocco d'Este, ma sibbene Anna Bellorio d'Este. Nro. 126 C. P. La I. R. Commissione per la regolazione della Imposta fondiaria nell'Istria, in seguito alla autorizzazione ministeriale ha pubblicata la: TARIFFA DI CLASSIFICAZIONE per la Provincia dell'Istria deliberata dall'I. R. Commissione provinciale per la regolazione dell'imposta fondiaria a mente del § 33 della legge 24 Maggio 1869 in seguito all'evasione dei reclami prodotti contro la tariffa di classificazione pubblicata colla Notificazione d. d. 8 Giugno 1873 N. 804. Distretto d'estimo fondiario Distretto di II classificazione | A r a t i V i I P r a t i Vili Ò r t i I II III IV | v I VI || VI Vili 1 1 II 1 III IV 1 v 1 vi VII I Il II III 1 IV v vi | VII j VI 11 I C L A S S E CLASSE C L A S S E rendita netta per anno e jngero V aluta Austriaca f. s. f. s. f. I s. f. ! s. | f- I s.j f-l 8. | f- B. 1'. s. f. s. f- ! s.j f- s.| f. s. f. s. f. s. il f. s. || f. s. f. s. f. s.| f- s. f. 8.|| 1'. s.j f. 8. i. s. t. |s. Capodistria 11 50 9 50 7 50 6 4 1 3 2 1 13 50 li 9 7 5 50 3 1 50: 2 ___ 17 _ 15 _ 13 10 8 — 5 50, 2 50 1 — Parenzo 9 _ 7 _ 5 50 4 50 3 HO | 2 80 1 80 1 — 10 50 8 — 6 50 5 50 4 — 3 20 1 80 — 12 — 9 bO 7, — b -- 4 — 3 50 1 80 1 — Pisino . . V 7 50 5 50 4 2 50 2 1 50 1 10 _ 80 9 — 6 50 4 25 3 20 2 80 1 so! 1 40 — 9 — 6 50 4 25 3 20 2 80 I 80, 1 40 80 1 — Pola . . . —■ 8 _ 6 _ 4 _ 3 20 2 50 1 1 80 1 40 1 — 12 50 10 — 8 — 6 _! 4 75 2 80 1 40 — 15 — 12 50 10 — i — 5 oO 3 20, 1 1 — Volosca . . a 7 _ 5 _ 3 60 2 40i 1 SO 1 50 1 10 — 80 9 — 6 50 4 25 3 20 2 80 1 80j 1 40 — 9 — 6 50 4 25 3 201 2 80 1 80 1 40 1 — Lussino . . 6 4 50 3 20 2 20 1 80 1 50 1 10 80 7 50 5 50 4 2 50 2 1 60 1 1 9 6 50 4 25 3 20| 2 80 1 80, 1 40 1 5 .9 -S Capodistria Parenzo Pisino Pola . . Volosca . Lussino . efi Vigne I II III IV VI VII II Vili CLASSE 1* alcoli I II II II III II IV I) V II VI II VII IIVIII CLASSE B o » e li i ì| ìi Uni | iv || v || vi || vii ii vili CLASSE I» a Indi I pi II III II IV II V II VI II VII II Vili CLASSE rendila netta per anno e jngero Valuta Austriaca f." s.'j f. ! s. 13 50 12 50 9|50 12 50 8 50 6|50 f. I s.1 Ili— 10-7 25 10 650 4 25 f-|s.|[f.|s.| 8 50, 5,50 7 5 3 20 I I 6 50 5!— 4—! 5-3 50 2 80 f. | s.j f. 1 s.| f. | s.l| f. [ s. 50 80 1 50 150 1 20 1 50 150 -65 f. | a.|; f. ] 8-lj f. | 45 -4o: 40 40 —140 — 40 30 |8 jf- |s. f.|s |f.|8. f 1 8 1 l' I 8 |f.|s 1 8- 20 16 12 10 3 50 2 80 2 20 20 — 16 — 12 — 10 3 — 2 50 X 80 1 20 20 — 16 — 12 !— IO 2 50 2 1 40 1 — 20 — 16 — 12 — 10 3 — 2 50. 1 80 1 20 20 16 — 12 — 10 2 50 2 — ì 40 1 — 20 16 12 10 2 1 40 1 70 I f- I s.|[ f. I s. f. | s.[[ f. | s 80 — 50 80 - 501 75 — 40 401--- f. I s.l f. s. f. | S.ljf-T B.| t*. j S. 50-50-50 50 Dalla Presidenza dell'I. R. Commissione provinciale per la regolazione dell'imposta fondiaria PARENZO li 20 Gennaio 1875. L'I. R. Consigliere di Luogotenenza-Presidente ENRICO de CINESI US. YARIETÀ. STENOGRAFIA. Sarà accaduto a voi, come è occorso più volte a me, quando specialmente un grande affetto vi riempie l'animo, che un pensiero vi baleni nella mente: trovaste bello quel pensiero e subito procuraste di metterlo in carta ; ma mentre stavate scrivendo le prime parole il pensiero si è a poco a poco dileguato, e, di quanto avevate pensato, non restò nella vostra mente che un informe abbozzo che non meritava più di essere scritto. Se aveste potuto notare colla penna i vostri pensieri quasi di mano in mano che vi sorgevano in mente, senza perdere tauto tempo nel segnare le parole, avreste ora sulla carta, colla chiarezza colla quale sorse per un istante nella mente, il vostro pensiero. Ha dunque dei difetti la nostra scrittura se ciò non può ottenere, e se non lo può, si è perchè i segni che essa impiega sono troppo lunghi: senza chiamarla, come la disse, non ricordo chi, una barbarie, bisogna pur convenire che sarebbe utilissima cosa il poter sostituirla con un' altra scrittura più semplice e più breve. E c'è una nuova scrittura che tende a surrogare l'antica, ed è la stenografia. Se questa non riesci finora ad occupare il posto della prima si fu per due ragioni, e perchè scrivendosi una volta assai meno di adesso, meno era sentito il bisogno di una scrittura che facesse economia di tempo e di carta, e perchè i metodi di stenografia finora usati nou presentavano quei caratteri di esattezza e di semplicità che avrebbero dovuto offrire per porre la stenografia al posto della nostra scrittura. Ma la stenografia ha fatto ora un passo tale da poter coraggiosamente presentarsi a fare la concorrenza alla comune scrittura: e se non arriverà a surrogarla del tutto, è fuor di dubbio che negli usi più comuni caratteri ordinari cederanno il posto ai segni stenografici. I vecchi sistemi di stenografia o richiedevano per apprenderli attitudini particolari, o non aveano un'esattezza bastante : quello del Taylor, che pur durò più degli altri, non potea attecchire a lungo, perchè venendo con quel sistema ommesse le vocali, la lettura dello stenoscritto era troppo difficile e qualche volta anzi impossibile. Ciò non avviene col nuovo sistema inventato da Gabelsberger ed applicato dal Noe alla lingua italiana. Con questo sistema, mentre si occupa un tempo di certo minore che cogli altri (e ciò si ottenne specialmente coli' ottima scelta dei segnacoli rappresentanti le lettere) le parole — ad eccezione di alcune pochissime opportunemente abbreviate —vengono scritte per intero non escluse le vocali iniziali e medie che si segnano non impiegando un tempo sensibilmente maggiore di quello che se fossero ommesse. II merito del nuovo ststema si può desumere dai progressi che ha fatto ne' suoi pochi anni di vita, nei quali ha detronizzato quasi completamente tutti i sistemi prima usati. L'Italia è una delle nazioni nelle quali questo sistema venne studiato e posto in opera con grande alacrità, ed in soli undici anni dacché venne applicato alla lingua italiana, si contano fra noi di già dieci società che lo coltivano e tendono a diffonderlo sempre più. Di queste Società, noi veneti possiamo andare orgogliosi di possederne nientemeno che cinque; e sono quelle di Padova, Vicenza, Venezia, Verona e Treviso. Al nostro Circolo appena sorto, facciamo i nostri più vivi auguri di prospera e rigogliosa vita che non mancherà di avere se continuerà col buon volere e coli'operosità dimostrata dai bravi giovani che lo fondarono, e nello stesso tempo speriamo, che il nostro Municipio, che già ebbe ad aiutare il Circolo nei suoi primi passi, vorrà, seguendo l'esempio di altri municipi, assisterlo ancor più in avvenire, convinto degli utili che si potranno ritrarre da uua maggior diffusione dell' arte stenografica. Non voglio però chiudere questo articolo senza una parola di incoraggiamento allo studio di quest'arte, che alcuni non curano credendola inutile, altri ritenendo che richieda per riescirvi un' attitudine particolare. Si assicurino intanto i secondi che non è difficile, ed ognuno che abbia un po' di coltura, può, col-l'attendervi con bastante assiduità per circa due mesi, arrivare a scrivere quasi correntemente in stenografia; ed una volta giunti a questo punto, si potrà sempre più impratichirsi in quest' arte collo scrivere in stenografia soltanto ciò che deve servire per proprio uso. E ritenere questo studio a molti inutile, non possono che coloro i quali credono quest' arte atta solo a seguire la parola d'un oratore; ma pensando a quali altri scopi tende la stenografia, vedranno come essa possa recar vantaggio a quanti usano della penna, perchè a tutti gioverà risparmiare del tempo *) (Dall'Archivio Domestico) E....., *) Colla stenografia messa in confronto colla scrittura ordina- ria, si ottiene un risparmio che sta nella proporzione di 1 a 3 per lo stazio e di 1 a 6 per il tempo. NAVIGAZIONE A VAPORE GIORNALIERA FKA TRIESTE - CAPODISTRIA e viceversa che intraprenderà il Piroscafo EGIDA. Incominciando col giorno 17 febbraio 1875 fino a nuovo Avviso verrà attivato (tempo permettendo) il seguente : ORARIO pei giorni feriali Partenza da Trieste per Capodistria alle ore 11 ant. » „ v V V 4,/2pom. Partenza da Capodistria per Trieste alle ore 8 ant. » r „ » » 3 pom. per le domeniche e giorni festivi Partenza da Trieste per Capodistria alle ore 91 2 ant. » » 12 mer. » » r. * tìl/4pom. Partenza da Capodistria per Trieste alle ore 8 ant. 10' » vt V » V XlJ 2 » » " » 5 pom. Prezzo di Passaggio: indistintamente soldi 40. I fanciulli sotto i dodici anni pagano la metà. Arrivo e partenza a Trieste dal Molo S. Carlo da Capodistria dal Porto. NB. Le partenze tanto da Trieste quanto da Capodistria succederanno col tempo medio di Trieste. TRIESTE, nel Febbraio 1875. L'Impresa.