ANNO XXII. Capodistria, 1 Marzo 1888. N. 5. LÀ PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione.— Gli abbonamenti ai ricevono presso !a Red azione. Dal Protocollo Sol Governo provvisorio iell'Istria dell'anno 1799. SPOGLI DI G. V. (Continuazione vedi numero 4.) Le ferie dei tribunali "N. 2912 — D.a 15 Luglio. Avendosi osservato che le prescrizioni delle giornate feriali col metodo vecchio apportano non pochi ritardi agi' Atti di giustizia ed all'espedizione delle Cause in danno notabile delle parti collitiganti, e volendosi a rimozione delle incongruenze sinora in tale proposito rimarcate, addottarvi un sistema più regolato e meno indeciso a regola di tutta la Provincia, Si ordinerà perciò a tutte le Superiorità locali e Giurisdizioni private della Provincia l'inviolabile esecuzione delli seguenti articoli, senza però che questa abbia a derogare minimam.te la validità degli Atti corsi e sentenze pronunziate per il passato. 1. Saranuo giorni feriali tutte le Domeniche e feste di precetto ; li giorni della festa di Natale fino all'Epifania; dalla Domenica delle Palme sino il Lunedì di Pasqua ; li tre giorni delle Rogazioni, e per dar addito alli Proprietari de' fondi campestri di essere liberi alla raccolta de frumenti e de vini, si fissano le ferie dell' estate del p.mo sino li 15 inclusive del Mese di Luglio e del giorno di S.n Michele inclusivamente sino li 18 del Mese di Ottobre. 2. Ne' giorni di feria non si potrà tenere alcuna Dieta e Commissione Giudiziale a riserva de' casi ne' quali il Giudice troverà, che la dilazione Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Vi numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. cagionerebbe all' una o all' altra parte un danno, ovvero pericolo di danno. 3. Le Scritture, alla produzione delle quali è prefinito il termine in vigore de' regolamenti del foro, dovranno presentarsi anche ne' giorni feriali, purché il governo non cada in una Domenica o festa di precetto, all' incontro quelle per cui il Giudice ha da prefiggere il termine si presenteranno assegnato. 4. Nei termini che verranno assegnati ad un intervallo di tempo maggiore di giorni 14, s'intenderanno sempre compresi anche li giorni feriali ; all' incontro questi saranno esclusi in regola dei termini fissati a soli giorni 14, ovvero a tempo più breve; in questo caso però il Giudice potrà in riguardo all'intercedenza delle ferie abbreviare il tempo med.o 5. Alle presentazioni delle Scritture il Giudice non potrà mai assegnare un giorno di fiera, se non qualora la dilazione apportarebbe un danno o pericolo di danno all'una o all'altra parte; sarà però libero alle parti di presentare le loro scritture anche avanti la scadenza d«l termine assegnato ; fuori per altro sempre dei giorni di Domenica o di feste di precetto. 6. Per gì' Atti giudiziali si dovrà in ordine alle ferie osservare ciò che è qui stabilito per la presentazione delle Scritture. 7. Se alcuno sarà stato condannato a pagare una somma di danaro, si potrà chiedere ed eseguire la pignorazione anche ne' giorni feriali ; escluse però le domeniche e feste di precetto ; eseguita che sia la pignorazione ed assicurato con ciò l'interesse dell' attore, si dovrà differire 1' ulteriore e-secuzione fino a che saranno passate le .ferie. 8. Negl'altri casi che riguardassero esecuzioni, si potrà domandare e mandare ad effetto 1' esecuzione anche nelle ferie; solo allorché converrà assegnare un termine alla prestazione di un fatto ossia lavoro, il Giudice dovrà avere il dovuto riguardo alle ferie e secondo la condizione delle persone al tempo della raccolta e delle vendemmie. Ed inoltre si precettaranno esse Superiorità e Giurisdizioni di far publicare questo Regolamento in ogni e cadami Dipartimento di questa Provincia ed intimare dall'Autorità Giustiziale indistintamente a tutti gl' Avvocati, Causidici, Solecitatori, o con altro nome Intervenienti e Procuratori Forensi, affinchè riporti in ogni tempo la sua immancabile esecuzione,,, ') ( Continua) 3ST o tizi e 11 giorno 20 febbraio nello storico palazzo del comune, la rappresentanza della città di Pola elesse quasi ad unanimità di voti a podestà l'avv. Antonio Bai-san, egregio comprovinciale, patriptta di fede sicura e di carattere integro ; ed a consiglieri gli onorevoli : Dr. Lodovico Rizzi, Dr. Domenico Stauicb, Giuseppe Rocco, Leopoldo Marinoni, tutte persone delle quali è giusto attendersi sapiente operosità e sicuro patriottismo. Queste elezioni furono accolte con viva compiacenza in tutta la provincia. Il congresso della società di navigazione Istria-Trieste ebbe luogo in Parenzo il giorno ili febbraio; vi erano rappresentate oltre un terzo delle azioni cbe sommano a 6000 circa. Il bilancio presentato comprende 18 mesi di attività, dall' impianto della società fino al 31 dicembre 1887; si chiuse con la perdita di fiorini 9800, dopo detratto il 5% deperimento dei piroscafi, e il 15% su quello degli attrezzi. La perdita è spiegata dalla concorrenza fatta alla nostra società dalla ditta Cesare, per cui si è dovuto, appena iniziata la linea Trieste-Fola col vapore Adriana, insufficiente, noleggiare a caro prezzo altri vapori, fino a tanto che entrarono in linea i nuovi battelli, Risano e Quieto. Di più l'invasione colerica del l'anno 188G ha fatto scemare sensibilmente il movimento dei passeggieri, specialmente nelle gite di piacere domenicali ; non mancarono le avarie, e si aggiunse il peso di gravissime imposte. Il congresso approvò con qualche modificazione i patti offerti dalla ditta Cesare presentati dalla direzione, per una transazione, che avrebbe per cou- ') Questo regolamento o decreto che si voglia dire venne pubblicato anche in Canfanaro. Ma il podestà di quella località, non sapendo come contenersi nella occasione di pubblici incanti, in data 4 agosto ricerca il Governo se "le Licitazioni sul publico Incanto per vendita di stabili, mobili o effetti qualunque di sentenziati Debitori contumaci abbiano a continuarsi nelli giorni di Domenica come il solito, o a trasportarsi in altre giornate feriali., A cui il Governo : "Gli si rescriverà, che non si à mai inteso di alterare minimamente li metodi praticati sino adora nel menzionato proposito, con il citato Decreto, dovendosi verificare le indicate Licitazioni nelle giornate di Domenica, ccme le più opportune al buon effetto contemplato e voluto dal maggior concorso ed affluenza di Popolo.,, segueuza la cessazione della concorrenza di essa ditta. Fu nominato a completare la direzione il sig. Gius. Aite domiciliato a Trieste, ed il sig. Giovanni Sfossa direttore della contabilità provinciale, a revisore dei conti sociali. La ditta Cesare non accettò l'accordo votato dalla società, e ciò in causa dell'aggiunta fatta dagli azionisti all' art. 3 del suo progetto. Ecco 1' articolo della proposta Cesare : "Il pagamento della rata dell'anuuo interesse di fior. 3750 verrebbe invece sospeso e postergato alle convenute scadenze per tutto il tempo cbe durasse ogni concorrenza di altri piroscafi cbe percorressero la linea Trieste-Pola nella stessa guisa cbe è attualmente percorsa dalla spett. società Istria-Trieste., Gli azionisti hanno voluto la seguente aggiunta : „o con altro itinerario qualunque anche se limitato alla toccata di singoli porti della linea medesima" Come si spiega il rifiuto di questa aggiunta da parte del signor Cesare ? Si spieghi come si vuole, certo è che gli azionisti che sono tutti gli istriani della costa, sono risoluti di perdere gli interessi, le azioni, e rimetterne altrettante se occorresse, purché rimanere padroni della linea ; ciocché riuscirà facile a loro che possono dividere la perdita. E tutto fa credere che malgrado la ostinata concorrenza, non ci sarà perdita sensibile nel nuovo bilancio, perchè 1' affluenza è sempre crescente, sui nostri battelli, di confronto a quelli del sig. Cesare. Noi facciamo voti perchè sollecitamente si rafforzi la nostra società istriana, la quale, rinvigorita, è sperabile che possa offrire occasione a più stretti legami tra i comprovinciali nell' ordine degli interessi industriali, e sviluppare una nuova attività di affari in generale. Cose locali Rappresentanza comunale : seduta del 28 de- cembre 1887, ore 6 pom. ; presidenza del podestà signor Giorgio Cobol ; commissario governativo signor Guido Permeilo ; presenti 20 signori rappresentanti e 3 signori sostituti ; assenti non giustificati 5. Ordine del giorno : Lettura del protocollo di seduta 19 novembre p. d. —- Comunicazioni ufficiose. — 1.° Regolamento per un corpo di vigili volontari e proposte relative alla sua istituzione — 2.° Provvedimento finanziario per il compimento della cella mortuaria — 3.° Deliberazione sul prezzo dei fondi privati nel nuovo scompartimento del civico Camposanto — 4.° Istanza di Giuseppe Martissa, Andrea Tremili e fratelli Ricco-bon fu Giuseppe per cessione di fondo comunale — 5." Detta del cursore provvisorio S. Ghersa per la uomiua effettiva —- 6.° Rinnovazione di quattro membri del consiglio scolastico locale — 7.° Conto preventivo del civico asilo di carità per l'infanzia per l'anno 1888 — 8.° Detto delle scuole popolari di Capodistria e Lazzaretto per l'anno 1888. Letto il protocollo dell'antecedente seduta (17-19 novembre), il podestà partecipa: Nell'intento di rendere omaggio alla memoria del compianto concittadino, benemerito podestà, Dr. Cristoforo Belli, i membri della deputazione comunale col generoso concorso dei concittadini, ne regalarono al municipio l'effigie dipinta dall'artista B. Gianelli, e che venne collocata a posto condegno nella sala del consiglio. Con generoso e gentile pensiero la siguora Antonietta ved. del signor Marco Cadamuro-Morgante, nata de Posarelli, per onorare la memoria del suo consorte, dotò il fondo intangibile del civico ospitale, del capitale censuario di fior. 200 al 6 %, ed a tutte sue spese fece rogare ed intavolare il contratto di donazione ; e venne debitamente ringraziata. Dal rev.mo ordinariato vescovile di Parenzo-Pola, pervenne al podestà la seguente Nota : Per la munifica sovvenzione di fior. 100, stanziata a favore del suo convitto, prò 1888 da cotesta spettabile rappresentanza, in seguito a proposta della deputazione, appar pregiata sua officiosa d. d. 21 ottobre p. p. n.o 2520, il sottoscritto a nome anche dell' amministrazione del pio fondo diocesano, porge colla presente i più sentiti ringraziamenti nel suo intimo, ben compreso di profonda gratitudine pel vivo e vieppiù evidente interesse che cotesta città addimostra con ciò pell'ulteriore sviluppo e consolidamento di cotesta tanto necessaria istituzione. Dall' ordinariato vescovile di Parenzo e Pola Parenzo, 20 Novembre 1887. Giambattista vescovo m. p. Avendo la commissione fillosserica provinciale a-dottato il sistema estintivo per i focolai di Prade e S. Canziano, addì 9 corr. si recò sopra luogo apposita commissione per stabilire le indennità delle viti da distruggersi. Si è costituito il comitato eletto nell'ultima seduta, per 1' esame dei mutui dell' ospitale civico. Fu aperto il concorso al posto di maestro di musica d'accordo con la direzione della società filarmonica. Dal giorno 19 novembre si verificarono nel comune censuario di Lazzaretto nelle località Pobeghi 3 casi di vajolo con 1 decesso; Bertocehi 2 casi. In città 11 casi, dei quali 3 guariti 2 morti. Dal principio dell'epidemia casi 26, guariti 11, morti 5, in cura 10. Al primo punto dell' ordine del giorno, il podestà ricorda le deliberazioni della rappresentanza fin dall'anno 1871 per la istituzione di un corpo di vigili, ne dimostra la necessità, confermata dall' acquisto già fatto, mercè il generoso concorso di alcuni concittadini, degli attrezzi necessari allo spegnimento degli incendi. La deputazione col valente concorso del signor ingegnere Gregorio Ca-logiorgio, fece addestrare con pieno successo dodici dei nostri operai, e compiuta ogni altra pratica presenta per l'approvazione : il regolamento per il civico corpo di vigili in Capodistria. Babuder, parla in appoggio, e viene accolta la proposta della deputazione : di approvare il regolamento per il civico corpo dei vigili, — di votare all' on. ingegnere Gregorio Calogiorgio la sua ricognizione pelle gentili sue prestazioni nell' organizzare il corpo e di nominarlo comandante del medesimo — di dare facoltà all'esecutivo di supplire dal fondo imprevedute al residuo dispendio occorrente per le uniformi dei vigili, giusta gli art. 9 e 29 del regolamento. La seconda proposta per voto dell'on. ing. Gam-iini venne accolta per acclamazione. Calogiorgio ringrazia. Al secondo punto dell' ordine del giorno, riferisce il consigliere avv. Gallo sullo stadio dei lavori della cella mortuaria che ritiene sarà terminata col 31 gennaio p. v., e dimostra il bisogno di fior. 3390 per il compimento, e di fior. 2350 per il nuovo recinto resosi necessario per il conseguente allargamento del cimitero ; e propone di sopperire alla spesa di fior. 2350 : a) col-l'annua dotazione placidata per il cimitero, nei preventivi comunali 1887 - 88. — 6) col prezzo ricavabile dalla cessione dei fondi privati per uso di tumulazione. — c) con una pubblica soscrizione da effettuarsi per mezzo della benemerita commissione del campo-santo. — d) finalmente il residuo col fondo „imprevedute" sui bilanci 1887-88, i quali per la loro confortante situazione comportano tale non lieve dispendio. Riguardo all'ulteriore spesa di fior. 3890 necessaria per il compimento della cella, di fronte all'esaurimento dell' antecipazione di fior 7000, ottenuta dal fondo provinciale, la deputazione ritiene indispensabile un'operazione straordinaria di credito di fior. 4000, da contrarsi per conto del comune censuario di Capodistria in via di prestito al 5 % con uua solida banca, o con privati, e da estinguersi in rate annuali di fior 1000, con gli interessi scalari a peso dei futuri bilanci, appena rimborsata l'antecipazione di fior. 7000, verso il fondo provinciale. In questi sensi presenta analoga proposta chiedendo alla rappresentanza 1' autorizzazione di contrarre un prestito di fior. 4000 alle condizioni esposte. Babuder deplora queste condizioni non create dall' attuale amministrazione, riconosce la urgenza di compire l'edifizio monumentale nel campo santo, riuscito sotto ogni riguardo decoroso mercè le cure sapienti della deputazione e specialmente dell' on. ing. De Rin : conclude coli' appoggiare le proposte della deputazione. La proposta della deputazione viene accolta a unanimità. Al terzo punto cieli'ordine del giorno, la rappresentanza approva la proposta della deputazione di fissare il prezzo di fior. 50 per i nuovi fondi di tumulazione da alienarsi a privati nel campo-santo. Al quarto punto dell'ordine del giorno, la rappresentanza accorda in vendita per la regolazione del piazzale Carpaccio (Maniago) secondo un piano compilato e approvato dalla deputazione, ai fratelli Riccobon e ad Andrea Tremili, alcuni lembi di fondo comunale fissandone il prezzo a fiorini 1 il metro quadrato ; concede per lo stesso scopo a Giuseppe Martissa gratuitamente m. q. 43 di fondo comunale, quale giusta dimostrazione di riconoscenza per una cessione generosa dello stesso signor Giuseppe Martissa di m. q. 227 di un suo fondo per allargamento del cimitero. . Al quinto punto dell'ordine del giorno, la rappresentanza nomina cursore effettivo Stefano Ghersa. Al sesto plinto dell' ordine del giorno, vengono e-letti a formare il consiglio scolastico locale gli onorevoli Bennati Don Giovanni — Longo Dr. Pietro — Madonizza Pietro — Sandrin Dr. Antonio. Al settimo punto dell'ordine del giorno, il podestà presenta il conto preventivo per l'asilo di carità per l'infanzia, per Panno 1888, con un introito di fiorini 1195.78 7„ ed un esito di fior. 1196. Gambini (Pio) iuterpella la presidenza a proposito del voto espresso dal consiglio scolastico locale per la istituzione di un un asilo froebelliano in città. 11 podestà risponde di aver conferito in proposito col signor Francesco Timeus di Trieste, il quale si recò a visitare il nostro asilo; che per la nuova istituzione froèbelliana si renderebbe necessario uri nuovo edilizio, ora mancante ; che si lusinga di potervi provvedere con la realizzazione del progetto di acquisto del vecchio Episcopio. Gambini si dichiara soddisfatto. 11 conto è approvato. All'ottavo punto dell' ordine del giorno, il podestà presenta il conto preventivo delle scuole popolari di città per il 1888, con un introito di fior. 2101.03, uu esito di fior. 2100. Il conto preventivo per il 1888 per la scuola popolare di Lazzaretto con un introito di fior. 479.47 '/2, nn esito di fi01'- 480. Tutti due questi conti vengono approvati. Esaurito l'ordine del giorno e nominati gli on. Andrea Marsich fu Domenico e Giuseppe Gravisi per la firma del protocollo, la seduta è levata alle ore 8®/4 pom. Il giorno 19 febbraio ebbe luogo il congresso generale del consorzio agrario distrettuale. La direzione eh' era in carica soltanto da tre mesi, cioè dall' epoca della costituzione del consorzio ha dimostrato la impossibilità di un'azione proficua in sì breve tempo, partecipò la organizzazione di una stazione di monta taurina, con un toro della razza dei sètte comuni, nel comune di Paugnano, raccomandò vivamente la partecipazione alla fiera dei vini iniziata dalla Società agraria triestina e che avrà luogo il venturo mese di giugno. Dopo ili che i soci elessero la nuova delegazione che riuscì composta dei signori Alinerigotti Francesco, Cadamuro Francesco, Olai Matteo (Paugnano), Del Bello Dr. Nicolò, De Mori Nazario, Deponte Nicolò, De Ria Francesco, Marsich Nazario, Ubaldini Bernardo (Muggia). Venne fissato il canone sociale per l'anno corrente a fiorini uno ; fu accolta la proposta del signor Ubaldini di Muggia di presentare al consiglio agrario provinciale la domanda per una istituzione di monta taurina con un toro della razza dei sette comuni, nel comune di Muggia, nella località Noghera, podere del cav. Tonello, La delegazione del consorzio agrario raccolta il giorno 19 febbraio elesse a presidente il Dr. Nicolò del Bello, a vice-presidente l'on. sig. Nazario De Mori, a segretario l'on. sig. Francesco Almerigotti, ed a cassiere 1' on. signor Deponte. È morto il giorno 19 del mese decorso, il signor Giuseppe Martissa, socio d'opera da quasi 50 anni della ditta Nicolò Madouizza. Era un bravo uomo e un ottimo uomo; esempio raro di onestà, di assiduità al lavoro e di amore per la famiglia, sempre tino alla tarda età di 75 anni. — Conosciuto e stimato dai concittadini, fu accompagnato da molti con sincero compianto, all'ultima dimora. Appunti bibliografici Materialismo e dolore. Racconto di Matteo Gia-nelli da Rovigno. Con prefazione di G. E. Nani Mocenigo. Pola — Bontempo, 1887. Questo racconto del bravo nostro Grianelli, breve relativamente (il volumetto è di 211 pagine) ma svolto cou certa larghezza, onde più si avvicina al romanzo, e dimostra nell'autore l'attitudine,di tentare più ampia via. mi tira a dire delle condizioni attuali di questo genere di componimento, vecchio sì, ma sempre nuovo, e che occupa un posto così eminente nella letteratura contemporanea di tutte le civili nazioni. Dire del movimento internazionale non si può in un articolo, nè è peso per le mie spalle; pure con qualche breve occhiata, anche fuori di casa, m'ingegnerò di rendere chiare al lettore le condizioni attuali del romanzo italiano. A Jove principimi. Ripetere qui, quanto mille volte fu già detto sui meriti del Manzoni, sarebbe un portare nocciuole a Rovigno. Anche inutile aggiungere come il romanzo storico del grande italiano derivi, pur rimanendo opera originale, dai romanzi di Walter Schott. Ma il romanzo storico por sentenza del Manzoni stesso è morto e seppellito. Potrà risorgere un giorno forse, con una nuova evoluzione dell'arte, e per la potenza del genio che s'impone ; per ora no, anzi il progresso, 10 svolgimento del pensiero moderno trascina oggi 11 romanziere più in là. E per vero, come dall'epopea classica nacque il romanzo storico, così dal romanzo storico sorse il romanzo intimo, analitico reale. La letteratura classica considerava 1' uomo, 1' eroe nelle più alte cime, ne' suoi grandi impeti di passione, proposto ad esempio di ciò che l'uomo deve o non deve essere. Il romanzo storico ci mostrò 1' eroe nella sua vita privata ; spogliandolo della toga ce lu presentò in maniche di camicia. Il romanzo intimo, moderno va più in là; non cerca 1' eroe, 1' uomo storico, ma il semplice cittadino, la donna, il popolano; l'arte seconda i tempi e si democratizza. Il Manzoni anche in questo sta fra i primi ; e molti, che si fanno belli oggi delle nuove dottrine, dovrebbero anche in ciò riconoscerlo maestro. Il suo è sì un romanzo storico. ma i protagonisti sono due popolani, e i personaggi storici, i grandi signori in cappa, in toga, e con le durlindane pendenti fanno grazia a scendere dai loro seggi dorati, per venire in piazza ad accomunirsi con due contadini. Gì' imitatori primi •fecero 1' opposto : Ettore Fieramosca — Marghe- rita Pusterla ecc. Marco Visconti : personaggi di alto bordo in prima linea. Ancora un passo e che passo ! in Inghilterra per opera del Dickens. Non il rumor della piazza, non il frastuono delle feste, ma la famiglia inglese raccolta nella prece, nella tranquillità della casa. David Copperfìed è il suo capolavoro, quanta amabilità, quanta virtù umana senza preconcetti d'idealità troppo mistiche nella sua protagonista! E insieme con tutto ciò 1' umorismo di buona lega senza i matti trapassi ed i salti d' un' altra scuola; e specialmente 1' udito fino e per udire le mille sommesse voci delle cose, e intenderne i segreti rapporti con 1' animo nostro. A questa scuola panni appartenga da noi il Verga ; ma forse ha il dif-fetto di analizzare troppo i sentimenti e di prendere le mosse da accidenti, da fatterelli, che assumono l'importanza di cause ; ciò che nuoce qualche volta alla scorrevolezza dello stile, e dà al racconto un non so che di affaticato e di contorto. Due parole del gran Titano del romanzo, di Vittor Hugo. Gli entusiasmi, gli scoppi d' ammirazione a colpi di tamburo dopo la famosa apoteosi sotto 1' arco dell' Etoile, non sono più di moda ; pure per non farmi gridare la croce addosso, sarà buono citare giudizi francesi. — Dàns la plupart ìes homines et des poètes mèmes, tandis que l'i-nagination n' est pas téllement prepoderante, n' é-I xerce pas si tyranniquement 1' empire, qu' elle n' ad-raette avec elle en partage le sens comun, la rai-son, la logique. Victor Hugo est peut ótre le seni poète qui n' avait jamais reconnu d' mitre loi ni subì d' autre servitude que celle de son imagination. (Revue des denx mondes) 1 Maggio 1886.'* E seguita su questo tuono. Gli altri rischiarano le idee con le immagini, in Vittor Hugo, invece " l'immagine che crea le idee. Ed altrove di lui i come poeta — La rima è tanto più perfetta, quanto più le parole che la formano sono maravigliate di trovarsi assieme. — Tutto questo è detto con troppo ardire forse, ma non è meno vero. Fortuna per noi che Vittor Hugo non fu genio da potersi impunemente imitare ; altrimenti, piante montagne di carta pesta si sarebbero alzate in Italia! Anche la scuola del Guerrazzi ha chiuso isci e finestre : rimane però sempre di Ini qualche traccia in quell' andare a saltacchioni e nelle moltissime digressioni, con cui alcuni romanzieri fanno perdere la pazienza al lettore. Cosi uno de' più fecondi nostri romanzieri, il Barilli ; nei Bianchi e Neri per esempio, non nei più recenti romanzi. Ed anche i romanzi a lunghe descrizioni e pitture hanno fatto il loro tempo ; ora si vuole il senso intimo delle cose. Tempo è moneta anche in letteratura. Ed eccoci qui ad uri' ultima evoluzione dell'arte: al verismo. È un passo avanti? Vediamo. I classici e gl'idealisti ragionavano così: Data questa passione, quale uomo mi servirà per incarnarla? Ed i realisti all'opposto: Dato quest'uomo quali saranno le sue passioni? È una conseguenza degli studi moderni della conoscenza del mondo fisico. Adagio a ma' passi e non ci facciamo belli del sole di Luglio. Anzitutto osservo che, sotto un aspetto, questa è arte vecchia come il brodetto. Farinata, Càpaneo, Pic-carda stessa parlano in Dante come vuole la loro natura con la massima oggettività da parte dell'autore. E per venire a cose nostre moderne, si legga lo stupendo ritratto del padre Cristoforo, appunto del padre Cristoforo, per cui il Manzoni fu accusato d'idealità. Il Manzoni invece vide benissimo che, dato un tal uomo, queste e queste, e non altre, dovevano essere le sue passioni, o meglio le sue inclinazioni, anche dopo la conversione ; quando 1' uomo vecchio si trovava d' accordo col nuovo e valeva appunto per due. Quindi un tale uomo scarta subito l'idea di scrivere all' arcivescovo (il parere di Perpetua) e piglia la cantonata di recarsi a fare la predica alla fiera nel suo covile, e va tutto in solluchero per quel famoso (ilo della provvidenza che aveva in mano per mezzo del vecchio servitore che faceva la spia, come ha ben osservato il D' Ovidio ne' suoi studi sul Manzoni. Se non che il principio è oggi ridotto a sistema, quindi la novità del così detto romanzo espcrimentaìe a tipo Zola il quale poi in parte deriva, più che non si crede, dal Flaubert; ed ha oggi imitatori da noi la Serrao, ed il Capuana, il quale rinnegando la sua natura di siciliano ardente, ne va in visibilio, fino a rinnegare Dumas e compagni per una sola pagina di romanzo realistico. Procediamo con ordine, e vediamo se in tutto questo c' è qualche cosa di accettabile. L'arte nuova, il realismo, dicono, cerca d'imitare la natura nella sua inscienza, nella sua indifferenza morale; ed esprime il trionfo del collettivo siili' individuo, della folla sali' eroe, del relativo siili' assoluto. Così un critico francese. (') Sotto questo aspetto il romanzo nuovo ha la sua ragione di essere, proveniente dalle nuove scoperte della scienza nel mondo fisico. Il mondo è dei piccoli oggi ; le grandi opere, i continenti (')-De la litterature realiste a propos de ronian russe par M. Eugenc Melchior de Yogue. Revue ries denx ni Mi des 15 Mai 188<>. ' prov vengono dal lavoro di esseri piccolissimi nei mari corallini. 11 mondo non è più il capolavoro, del Demiurgo, costruito in sei giorni; le tradizioni del passato spariscono. Il verismo risponde adunque a un bisogno de' nostri tempi : conoscere 1' origine del mondo fisico. Ma diventa falso, aggiunge il sopraccitato critico, insopportabile quando rinnega un altro nostro bisogno, l'origine del mondo morale, il sopprannaturale, il divino. Giacché i signori realisti ci tengono, si noti bene, ad osservare i fenomeni, devono pure accettare questo fatto evidente reale, 1' infiltrazione del soprannaturale, nell'anima umana in tutti i tempi, in tutti i luoghi; ed anche oggi, dopo tante negazioni, la permanenza, latente in molti, e quasi vergognosa di espandersi, del soprannaturale evangelico nel mondo moderno. Come provvede a questo bisogno così sentito e profondo il romanzo realistico? Il realismo diventa odioso quando cessa di essere caritatevole, e non allevia uno solo de' mali che aggravano la povera umanità. Due altre osservazioni aggiungo di mio, una morale artistica 1' altra. Sta bene che lo scrittore moderno faccia suo prò' delle scoperte nel mondo fisico, e degli studi biologici, Non tanta idealità, siamo d'accordo ; dato un tal uomo, queste e queste saranno le sue passioni. Ma io vi rispondo anche: Dato un tal uomo mostratemi anche 1' influenza sul suo sangue, su, suoi nervi, sul temperamento ereditato, l'influenza potente, dico, dell'educazione dei principi soprannaturali, e di quella tale infiltrazione latente del divino nell'umano, che è un fatto costante, il quale invano vi sforzate di negare. 0 signori realisti, non tanti colibeti, non tanti esperimenti ed analisi: il galantuomo, l'uomo di carattere sorge trionfante, e vi sorride col vecchio filosofo esclamando: Avete ragione; tale io sarei diventato, se non avessi combattuto le mie passioni, se non avessi conosciuto e frenato me stesso. Nasce te ipsum; abnega te metipsum : sono i due grandi principi dell'etica pagana e cristiana; antica e moderna. E in quanto all'arte, si esprima pure con moderazione l'influenza del collettivo, nell'individuo, del relativo, sulL' assoluto ; ma sia lecito però domandare se per esprimere questo trionfo dei piccoli sui grandi, e l'attuale prevalenza del fisico sul mondo morale, sia proprio necessario scender terra terra e fino nel fango, per vedere ansimare i lucci, e le trotte sulle banche della pescheria di Parigi, e le anguille in frega nel lago di Bolsena e ammirare l'alluinacatura dei lumaconi, e il buli- care dei vermini tra i torsi di cavolo, e le frac-ide erbe nelle pattumiere e nei grandi depositi delle spazzature. Puzza, puzza, puzza, ecco il verismo ultimo. Aria, aria, aria, risponde l'umanità stomacata. Da venti anni il romanzo si occupa a riprodurre ciò che vi è di più sporco, di più basso, di più volgare nell' umanità, e che è più facile a vedere e a descrivere; è ormai tempo di cercare altra cosa e di presentarci un ritratto più somigliante dell' uomo contemporaneo; accettando il poco di vero e di buono c' è nel verismo. Perchè anche degli errori, delle esagerazioni, delle false deduzioni l'arte vera si giova, discernendo dall'esagerato il vero e riconoscendo come in una data tendenza della letteratura si manifesti un nuovo bisogno, un modo nuovo di sentire il bello. Bando adunque ai romanzi, all' acqua di rose, ai Deus ex machina, ai trionfi di Mardocheo ai finaloni coi fuochi e con la banda. Con la gentilezza, con un sentimento più giusto della vita complessa V ideale, come 10 si chiamava una volta, deve tornare di moda; un'ideale però, con la conoscenza dei tempi e degli attuali bisogni, meno convenzionale dell' antico, un ideale, più reale, mi si passi la frase, meno poetico, meno inverosimile, meno mistico, ma un pò più umano. E già di questa tendenza del romanzo nuovo si vedono i segni in Francia ed in Italia. Ecco che cosa si scrive in Francia sull'ultimo romanzo dello Zola — Nulle conscience et nulle observation, nulle veritè, nulle exactitude, tous les effets faciles et violens tous ceux de vaudeville et ceux de mélo-drame . . . des images de débauché des odeurs de sang et de muse mèlèes à celles du vin ou du fumier, vaila la Terre et, voilà va-f-on dire le dernier mot du naluralisme! (Le Banqueroute du Naturalisme) (Berne des deux mondes 1 Septem-bre 1887). Ed in Italia a proposito di un imitatore dello Zola il Checchi scrive — Un raccontatore piacevole e arguto .. . va a battere ii capo nelle siepi e nei bronchi del verismo, che sta col vero, come 11 cavolo a merenda, prepara a sè stesso un' amara delusione, quando capirà finalmente che in Italia si legge lo Zola, e si condanna; e gli imitatori si condannano e non si leggono. (Fanfulla della Domenica. 22 Gennajo 1888). E già di questo ritorno al buon gusto abbiamo una splendida prova nei romanzi del Fogazzaro. Dovrei parlare di molte altre specie e modificazioni del romanzo contemporaneo; ma temo di abusare della pazienza dei lettori. Dirò solo di altre due specie. Abbiamo il romanzo à sensation tipo | Montepin, che forma la delizia dei lettori delle appendici ; ed esercita un grande fascino sulla fantasia popolare. Chi non conosce per esempio — La portatrice di pane, tradotta nel Secolo? E ciò prova che, per rendersi popolare e scuotere, ci vuole anzitutto fantasia. E questo va ricordato a certi scrit-torelli evirati e piccini, i quali, privi di vero ingegno, per farsi largo, montano sui trampoli dell' analisi, -e con quattro personaggi fanno il giuoco delle ombre chinesi. E perchè una buona volta non sorge qualche nostro scrittore ad emulare il Montepin, per liberarci dalla merce straniera? Se non fantastici come il Montepin, Bruno Sperani (anonimo d'una signora dalmata) e il Casteluuovo, scvivono romanzi per la Perseveranza e pel Corriere della sera. È da sperare che 1' esempio giovi. Anche sono di moda i romanzi che descrivono la vita slava e i costumi della Russia. La letteratura civile europea stomacata dal verismo, si rinfresca alle tradizioni e agli usi d'un popolo rozzo, ma vergine. Richiamo l'attenzione dei lettori della Provincia ad un romanzo stampato l'anno scorso nella lìevae des deux mondes] e che descrive i costumi dei Ruteni uniti, nella Gallizia; e la propaganda della Santa Russia per abbattere il cattolicismo — Gl'Istriani vi troveranno la spiegazione di molti fatti contemporanei di casa nostra. I giornali di Trieste farebbero bene a tradurlo, meglio di molte alti-»! storielle. E il romanzetto del nostro Gianelli a che genere appartiene? Lo vedrà, se ha voglia il lettore. Adunque che cosa ne dite voi, e perchè avete tanto menato il can per l'aja? Me ne sbrigo in due parole. Materialismo e dolore. L'Intenzione è santa, ma nessun materialista si sarà convertito. Non la tesi adunque, e meno che meno, sfoderare subito le anni, e manifestare la buona intenzione fino nel titolo. Se mai, si ha a farlo con arte senza che il lettore si avvegga. 11 bravo Gianelli ha immaginato questo racconto con certa larghezza; si guardi però quindi innanzi dai soliti mezzucci. E per vero ce ne sono troppi. Prima la passiflora e il merlo che fa cascare un fiore sul capo della giovinetta (pag 82). Dopo il merlo il funerale (pag 12-1) e il volume del Bii-chner, filialmente il morto resuscitato che torna dell'America. I veristi in ciò hanno ragione; non si ha ad immaginare un mondo al servizio del romanziere: è idealità vecchia. Anche il colore locale meglio voleva essere conservato. A Trieste non ci sono conti e aristocratici come gì' immagina il Gianelli sul tipo friulano e veneziano. E meno ancora fossi e acquicelle sopra il colle di San Giusto. Questi difettucci però non tolgono tante altre belle qualità dello scrittore. Ed io parole non ci appulcro; poiché e di queste e di quello già ha discorso il signor Nani Mocenigo, che è il compare il (piale ha tenuto al battesimo il neonato pargoletto. Dalmatia, the Quarnero and Istria, with Cettigne, and the Island of Grado, bg T. G. Iackson, 3 voi. in 8; Oxfort Clarendon Press. La Dalmazia, il Quarnero e VIstria con Cettigne e i' isola di Grado di T. G. Iackson. Oxfort. Tipografia Clarendon. L'annunzio di questa importante pubblicazione si legge nel Bollettino bibliografico della Berne des Deux Mondes 1 Ottobre 1887; ed io, ignaro della lingua inglese, non posso che semplicemente riferire. Quello e certo si è che è opera estesa, in tre volumi, del signor Iackson, un architetto di talento, come dice il critico francese ; e che i suoi scritti sono il frutto di tre viaggi compiuti negli anni 1882, 1884 e 1885. Il critico parla anche di esplorazioni dei dotti e degli artisti sulla costa orientale dell' Adriatico, e di tesori tuttora nascosti ecc. . . . Non vorrei quindi che la descrizione dell'Istria fosse fatta a tinte troppo orientali, come avvenne al Yriarte, del quale altra volta abbiamo dovuto rilevare gli errori. Ma è un sospetto, e non vogliamo giudicare a priori. Chi sa l'inglese, vedrà, e al caso, per carità patria, vorrà nella Provincia scrivere la confutazione. Guida del Famedio nel cimitero monumentale di Milano. Milano. Galli 1888. Un volume in 8° grande, pag. 261 con varie incisioni, con la pianta del Famedio, e con una fotografia dell' interno del medesimo. È una pubblicazione che onora il Municipio di Milano e l'egregio Conte Emilio Belgiojoso che 1' ha diretta. Tutti sanno come a Milano nel cimitero monumentale si è eretto il Panteon o Famedio per raccogliere le salme, e onorare la memoria dei cittadini milanesi illustri e benemeriti. E poiché sono considerati cittadini milanasi, anche coloro che hanno fatto lunga dimora in città così gli onori del Famedio toccarono pure al nostro Gian Rinaldo Carli; del quale la lapide commemorativa si trova nel braccio di Tramontana del Tedi tizio, al numero trentasette, nella zona mediana, accanto ad altre due iscrizioni che ricordano Pompeo Neri, e- conomista e magistrato, e l'illustre Lodovico Muratori. L'avvicinamento non è fortuito ; l'autore delle antichità italiane fa degno riscontro al nome del grande scrittore degli annali, e raccoglitore dei Rerum italicarum. La Commissione tncaricata di designare gli illustri e benemeriti cittadini all'onore del Famedio compì lodevolmente l'opera sua; e in questa Guida del Famedio, per mezzo del relatore il Conte Emilio Belgiojoso riunì le ricerche, le note e i verbali delle numerose sue sedute, dando così dei singoli cittadini illustri e benemeriti una breve biografìa. Certo fra tante ricerche, e avendo a parlare di persone e luoghi così differenti, qualche errore è trascorso ; ed ecco il perchè di questa edizione riveduta. Insistere più oltre sull' argomento sarebbe da parte nostra burbanzosa pedanteria. Trascriviamo qui senz' altro il cenno sul Carli a pagina 74. CARLI GIAN RINALDO seeolo XVIII (2) Braccio di Tramontana, N. 37 — Zona mediana. Iscrizione. Nacque a Capodistria il 9 Aprile 1720: fatti i primi studi in patria passò a Flambro nel Friuli presso l'abate Giuseppe Bini, dal quale ebbe 1' educazione letteraria e scientifica. Alla Università di Padova studiò la giurisprudenza e le matematiche. Si applicò a molti svariati lavori, pei quali nel 1744 ebbe dal governo veneto la cattedra di scienza nautica e di astronomia in Padova, che lasciò alla morte della moglie per ritornare in patria, dove sulle scoperte dell' anfiteatro di Pola scrisse una dota memoria. Qualche anno più tardi (1754) cominciò a pubblicare in Venezia la grande sua opera Delle Monete e delV Istituzione delle Zecche in Italia, e quando il governo imperiale decretò le riforme amministrative pel ducato di Milano, il Carli fu nominato presidente del magistrato camerale: il censimento, la riforma monetaria e quella degli studi lo ebbero caldo propugnatore. Malfermo in salute, lasciò il magistrato camerale e nel 1788 pubblicò 1' altro pregiato suo lavoro sulle Antichità Italiane. Morì nel febbrajo 1795: fu sepolto nella chiesa della Madonna di Cusano, presso Milano. Alla sua memoria furono poste due iscrizioni, una nell' interno, 1' altra esternamente della menzionata chiesa della Madonna, riportate nell' Elogio del '') L. Bossi. Elogio di G. R. Carli. Tipaldo, Biografia ecc. Voi. V. Per altre notizie veggasi pure il Cenno biografico del Carli nella Porta Orientale, anlio primo, ov« si pone la data della nascita al 11 aprile. N. della Redazione. —OAPOD1STB1A, Tipograti» di Carlo Priora. Carli, scritto da Luigi Bossi. Una sola di queste iscrizioni conservasi ancora avanti l'altare. Essa viene qui riprodotta quale fu dettata da Francesco Fontana, professore di rettorica nel Collegio dei nobili : OSSA IOAN. RINALDI CARLI IUSTINOPOLITANI ANNO MDCCXCV EX TEST. H. S. S. QUO PIE ET CONSTANTER DEC. IX KAL. MARTI ANN. AGENS LXXV STUDIO ERUDITIONE SCRIPTIS ET PRIVATUS ET IN MAGISTRATIBUS OPT. DE R. P. MERITUS P. T. PUBBLICAZIONI L' opera storica di Vittorio Catualdi (prof. Oscarre de Hassek), intitolata Sultan Jahja, sarà compita nel corrente marzo. Trattasi d'un volume di ben 700 pagine, in formato grande, stampato con molta cura, e la cui edizione richiede un pò di tempo, anche per i disegni ed i facsimili che l'adorneranno. L'associazione a fiorini cinque 1' esemplare resta quindi aperta a tutto il mese di febbraio presso la libreria Chiopris in Trieste. Tosto pubblicato, il libro costerà invece fiorini sette. L' opera avrà importanza, per le cose contenute e quivi la prima-volta messe in luce, anche per la storia di queste provincie in relazione a quella di Venezia. Pregati, pubblichiamo : RINGRAZIAMENTI Afflitti sommamente per la dolorosa perdita del nostro amato Giuseppe, non possiamo a meno di porgere pubblicamente i nostri ringraziamenti al Sig. Dottor Pio de' Gravisi, il quale, sia durante gli ultimi anni di vita del caro Defunto, sia nell'ultima sua malattia, seppe e colla scienza e col cuore lenire le sofferenze, confortare le nostre angoscie. Capodistria, 25 Febbrajo 1888. La vedova Antonia Martissa nata Miani, i figli Paolina Martissa maritata Fabiani, Giuseppe Martissa, Luigi Martissa. Il genero Giuseppe L. Fabiani Porgiamo i più vivi ringraziamenti a tutti i Parenti, Amici e Conoscenti, i quali nella luttuosa circostanza della morte del nostro amato marito, rispettivamente padre e suocero Giuseppe, ci furon si larghi di conforto, e vollero pietosamente accompagnare la Salma del Caro Defunto all' ultima dimora. Capodistria, 25 Febbrajo 1888. La vevova Antonia Martissa nata Miani, i figli Paolina-Martissa maritata Fabiani, Giuseppe Martissa, Luigi Martissa. Il genero Giureppe L. Fabiani Pietro Madonizza edit. • redat. responsabile-