Pronto il progetto di statuto dell’Assemblea consultiva La Delegazione parlamentare jugoslava LO SPIRITO DI GINEVRA E LE TAPPE DELLA DISTENSIONE L’Ambasciatore iugoslavo ad Atene, Miša Pavičević, .ha informato il Governo 'greco che la Jugoslavia ha elaborato il suo progetto dà statuto per l’Assemblea consultativa balcanica. In questa occasione l’Ambasciatore jugoslavo ha proposto al Governo greco di tenere già nel corso del corrente mese, conformemente alle decisioni della riunione di Ankara dei Ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Alleanza Balcanica, la progettata riunione della commissione mista tripartita per la stesura del progetto comune dello statuto dell’Assemblea oonsultativa balcanica. Il rappresentante jugoslavo ad Ankara ha fatto analoga proposta al Governo di Ankara. La costituzione dell’Assemblea oonsultativa balcanica prevrata dal-k’accordo di Bled rivestirà una importanza straordinaria per l’ulteriore rafforzamento dell’Alleanza balcanica. La cooperazione fra j tre Paesi si estenderà infatti sul terreno politico e parlamentare. * Il Presidente -del Consiglio del Soviet dell’Unione, Valkov e il Presidente del Soviet delle nazionalità, Lacis, hanno offerto sabato sera a villa «Spiridonovka» a Mosca un ricevimento in onore della delegazione parlamentare jugoslava die soggiorna nell’Unione Sovietica. La delegazione jugoslava è capeggiata dal compagno Bakarié, presidente del Consiglio .Esecutivo di Croazia. Al A CHI SERVE? Alle numerose proteste e all’indignazione della nostra popolazione per la montatura del processo contro i partigiani della Benecia, ha fatto seguito anche la protesta dell’Associazione combattenti della Lotta di liberazione della Jugoslavia. Velimir Stojnić, segretario dell’Associazione e membro del Consiglio generale della Federazione mondiale degli ex combattenti, ha inviato alle organizzazioni combattentistiche italiane una lettera nella quale, dopo aver definito il processo come un tentativo di condanna dei fini e degli ideali della lotta antifascista e un oltraggio ai suoi combattenti, si afferma: «Questo processo non può phe nuocere allo sviluppo dei rapporti di buon vicinato fra i nostri due paesi, al quale hanno dato e stanno dando il proprio attivo contributo le organizzazioni combattentistiche d’Italia e di Jugoslavia con la loro stretta collaborazione in seno alla Federazione mondiale de-^ gli ex combattenti.» La lettera conclude esprimendo la convinzione che gii ex combattenti italiani vorranno esercitare la loro influenza perchè il processo non ab-t)ia luogo e impedii e così che il tentativo delle forze nemiche della pace e dell’amicizia fra i nostri due paesi possa compromettere la cooperazione internazionale degli ex combattenti. Il processo in gestazione a Udine contro i partigiani antifascisti della Benecia non è altro che la continuazione dell’operato antipopolare antijugoslavo dei circoli più reazionari d’Italia che già in passato influenzarono in questo senso fazione stessa dei governi italiani nel recente passato, che tanto nefasti effetti ebbe sui rapporti fra i nostri due paesi e i rispettivi interessi. Difficile sarebbe pensare altrimenti quando, malgrado le assicurazioni e le intenzioni espresse dei responsabili italiani, jsi insiste o i quanto meno, si tollera una linea di condotta nei confronti degli ambienti 'più ostili alla Jugoslavia 1 socialista. In realtà si ha l'impressione che si agisca come se la mano destra non sapesse cosa fa la sinistra, il che, in altre parole, potrebbe dirsi, evitando termini aspri, perlomeno insincero e contrario ai principi etici che devono informare l’azione dei governi nei rapporti internazionali se effettivamente si voglia servire la pace e la collaborazione 'tra i popoli. Precisiamo: il processo contro i partigiani della Benecia costituisce una palese violazione del Trattato di pace (art. 16), con il quale l’Italia ha assunto l’obbligo di non perseguire i propri cittadini per atti di guerra in favore della causa alleata. Qui si tratta poi anche del fatto che si vuol processare dei cittadini stranieri, in quanto molti fra coloro che si vuole imputare si sono trasferiti nel nostro paese, assumendone la cittadinanza, costrettivi dalle persecuzioni di cui erano oggetto nell’immediato dopoguerra per le azioni terroristiche dei «tricoloristi» o dal bisogno di guadagnarsi la vita con il lavoro, che il loro paese non era in grado l di fornire. Si tratta quindi di una * azione che, oltre ad essere architettata in modo da rinfocolare vecchie acredini e servire interessi degli ambienti permeati di odio nei confronti del nostro paese, dei fascisti vecchi e nuovi, è in stridente contrasto con ogni principio di diritto e morale, a prescindere che in fin dei conti, manca del più elementare buon senso e di opportunità politica. ricevimento hanno partecipato da parte russa numerosi uomini di Governo e personalità politiche e culturali. Il ’Presidente del Soviet delle nazionalità, Lacis, ha salutato la delegazione parlamentare jugoslava rilevando ohe il suo arrivo significa il richiamo alla vecchia amicizia, interrotta per qualche tempo .durante un periodo di tragica incomprensione. Egli ha quindi dichiarato che i popoli della Jugoslavia e della Russila hanno sentito in comune l’anormalità di tale situazione. Lacis ha proseguito dicendo che i diligenti deirUniione Sovietica, recatisi a Belgrado, hanno stretto un accordo ohe viene approvato all’unanimità dai popoli della Jugoslavia e dell’Unione Sovietica. «Ora non vi sono ostacoli perchè i nostri popoli intraprendano idi nuovo !in comune la via dii una pacifica edififcazione e di una molteplice prosperità. Que- Dopo una sospensione tecnica, sono ripresi ieri a Ginevra i colloqui cino-americani. Tale sospensione venne definita «tecnica» in quanto doveva servire per dar tempo agli ambasciatoli Johnson e Wang di informare i rispettivi Governi sull’andamento delle conversazioni. L’ag-tgattiv© usato ntji/ discoli ufficiosi per spiegare la temporanea interruzione dei colloqui fu evidentemente ricercato per evitare che un’ atmosfera di pessimismo si creasse attorno a questa prima presa di contatto fra i rappresentanti ufficiali di Washington e di Pekimo. Poiché, dopo l’atmosfera distensiva creata .a Ginevra attorno ai problemi europei, 'Oggi le questioni asiatiche sono al centro dell’attenzione dei circoli politici internazionali, questa cautela era necessaria proprio a causa delia ripresa attività oltranzista od anbidistensiva di certi ambienti i cui interessi, economici e politici sono, o convergono, in Asia. Dai colloqui oino-ame-ricani idi Ginevra molto dipenderà in merito alla soluzione dei più scottanti problemi dell’Estrema Oriente e, di conseguenza, essi avranno non poca influenza sul miglioramento della situazione generale del mondo. Questo ha compreso l’opinione pubblica amante della pace, ma questo hanno compreso anche gli uomini del Kuomintang a Formosa, i Ring Mann Rhee a Seul ed i Ngo Diem a Saygon. Oltre, naturalmente, ai loro interessati amici del «Chinas Lobby» e dei vari trust, finanziari ohe, in un passato non lontano, trassero ingenti dividendi dallo sfruttamento dei mercati asiatici e cinesi. .Nessuna sorpresa perciò se questa gente ha approfittato dei oolloqui cino-ame-rioani .di Ginevra per scatenare una campagna allarmistica e per far pressioni sul Dipartimento di Stato Americano, e sullo stesso Eisenhower. Così nella scorsa settimana abbiamo avuto gli isterismi del Mac Carthy. e dei Knowiand richiedenti da Eisenhower una politica intransigente nelle conversazioni fra Johnson e Wang. Ahbiamo avuto il pratico rifiuto del primo ministro del Viet Nani Meridionale ad lintavo- Non solo. Il processo in parola appare un episodio, la cui gravità infirma la condotta della autorità nei confronti del proprio paese pure. E un fatto che, non da oggi, ad avvertire l’ingiustizia nella politica internazionale in Italia sono non soltanto gli Sloveni, ma anche tutti coloro che o hanno fatto parte dell’antifascismo, o lottano oggi per i diritti democratici del cittadino, quanto dire tutti coloro che sono oggetto di una politica d’involuzione politica pericolosa per l’Italia non meno che per la pace e la collaborazione fra i popoli. Con i precedenti di Lucca, degli ariesti e condanne di partigiani antifascisti in tutta Italia, cose ormai arcinote a ognuno, il processo contro i partigiani della Benecia puzza lontano un miglio di uno cosciente, o quanto meno tollerata, prosecuzione di una linea politica reazionaria al-l’intemo e provocatrice verso l’esterno, non certamente in armonia con il momento politico internazionale. Come nel rapporti individuali fra uomini, anche, e sopratutto, in quelli fra popoli e paesi è necessaria l’onestà delle intenzioni, l’ineccepi-bilità dei principi e la coerenza di condotta che certamente non informano l’episodio in parola. Se si vuol essere buoni vicini, se si vuol servire la causa dell’amicizia, della collaborazione e della pace fra i popoli, bisogna evitare episodi del genere. Anche perchè a rimetterci, sarà in primo luogo l’interesse del paese che, da queste azioni, non può trarre beneficio alcuno. in visita in Russia sto — ha. concluso Lacis — ci colma di gioia perchè sappiamo che seguendo questa via realizzeremo molte cose buone e utili». Il capo delia delegazione jugosla-' va, Bakarié, ha ringraziato per le parole del presidente del Soviet delle nazionalità. Egli ha espresso riconoscenza anche per l’invito alla delegazione parlamentare jugoslava a presenziare alla sessione della scorsa settimana del Soviet supremo. «Abbiamo visto —• ha detto Bakarié — come i deputati popolari esprimono le loro simpatie e i loro desideri per il miglioramento dei rapporti tra l’Unione Sovietica e la Jugoslavia. Questo ha rivestito per noi un significato particolarmente importante. Noi abbiamo vissuto dopo il 1948 giorni difficili. Non sarebbe sincero dire che quegli avvenimenti tragici non abbiano lasciato alcuna traccia. Noi oggi riteniamo che l’Unione Sovietica ha lare con Ho Chi Minh i colloqui preliminari per -le elezioni in tutto il Viet Nam previsti dagli accordi per la pace in Indocina. Abbiamo avuto ancora, l’/u|timatun di Sing Man Rhee esigente lo scioglimento della commissione internazionale per il controllo delTarmistizio in Corea e l’abbandono del (Paese da parte dei membri della commissione. Inoltre, ad .aumentare le apprensioni, il ministro degLi esteri di Chang Kay iSohek —• con una evidente indelicatezza —• affermò di essere sicuro ohe a Ginevra Johnson e Wang non avrebbero discusso di Formosa; che il Governo degli Sfati Uniti non avrebbe accettato di discutere il riconoscimento del Governo di Pekino e ohe la ammissione della Gina Popolare non sarebbe stata tollerata da Wàshington. Con un risolino di soddisfazione l’uomo di Chang Kay Schek assicurò che gli Stati Uniti avevano dato garanzie in proposito al suo Governo. Come si vede da Formosa giungeva l’eco delle posizioni dei Mac Cax-thy, dei Knowiand e dagli uomini del China’s Lobby. Purtroppo, a due giorni di distanza, la conferenza stampa del Presidente Eisenhower confermò le parole del portavoce di Chang Kay Schek dimole pressioni degli «asiatistii» ameri-strando quali e quante siano state cani sul Presidente e sul Governo degli .Stati Uniti. Si assistette così all’apparente assurdità di un Eisenhower che nel corso della stessa conferenza stampa assume un atteggiamento positivo e distensivo verso i problemi europei ed i rapporti con l’unione Sovietica per passare poi alTintransigenza nelle questioni asiatiche e nei confronti deEa Cina Popolare. Che l’ultima parte delle dichiarazioni di Eisenhower fosse una concessione agli «asiatistii» ,ma non corrispondesse, però, all’animo ed alla politica del Presidente, lo dimostrarono le sue parole stesse là dove auspicò — e dichiaTÒ possibile — un incontro al Uvelo dei ministri degli esteri fra Washington e Pelano. Auspiicio non certo gradito ai Chang, ai Sing, ai Diem ed ai Mac Carthy ma che, diplomaticamente e politicamente, dimostrava 3 desiderio del Governo americano di 'giungere ad una distensione di accordo e negoziata in «La legge fondamentale sull’assistenza ai profughi del 4 marzo 1952 è scaduta il 30 giugno scorso. In luogo di provvedere all’emanazione di nuove norme, la Direzione generale dell’Assistenza pubblica ha predisposto un nuovo schema di legge, incompleto e scarsamente generoso,’ ma, nell’attesa della sua approvazione — e Dio sa quando ciò avverrà — ha indirizzato ai Prefetti una circolare per l’applicazione ' di alcune norme restrittive. Esse pongono dei limiti alFerogazionse dell’assistenza che 'escludono dai benefici i profughi che siano rimpatriati da oltre dieci anni o che abbiano usufruito dell’assistenza per un periodo complessivo di almeno cinque anni. Si sa come vanno a finire le circolari ministeriali. Quando i provvedimenti sono restrittivi, allora tutto fila liscio quanto alla loro attuazione. Per restare nel campo delle provvidenze a favore o delle misure a carico dei profughi, vanno citati questi freschissimi e-sempi: il già Presidente del Consiglio, on. Sceiba, preoccupato p'er l’accentuarsi dell’esodo dalla Zona B, invita i Predetti a reperire sistemazioni di emergenza o definitive nell’ambito di ciascuna provincia. Ma i risultati non vanno al di là di qualche singolo ed ajAprezzabile «suggerimento». Si trascurano cosi gli impegni che autorevoli por- balcanica accolta cordialmente schiuso la porta per sviluppare meglio le nostre relazioni. Per noi è stato molto significativo vedere che attraverso i suoi deputati il popolo sovietico appoggia una politica che in Jugoslavia viene apprezzata assai. Noi pensiamo che la sincerità e la franchezza mostrata dai dirigenti sovietici ned riguardi della RPFJ contenga in sè la più bèlla tradizione del leninismo rivoluzionario. «Ascoltando il discorso di Bulganin — ha proseguito Bakarié —- .siamo stati soddisfatti non soltanto per quanto concerne la Jugoslavia, ma anche per la politica intemazionale. Le parole di Bulganin rispondono pienamente alla politica che la RPFJ ha attuato ed attua. Io penso che noi abbiamo trovato un 'linguaggio comune. Ritengo che non vi siano motivi perchè le nostre relazioni non si sviluppino sempre meglio». Estremo Oriente. Se non fù incoraggiante sentire il Presidente degli Stati Urtiti confermare le parale idi un uomo di Chang Kay Schek circa la non discussione su Formosa e l’opposizione al riconoscimento della Cina Popolare, resta di fatto che Eisenhower, ammettendo un incontro ad alto livello con Pelano, ha implicitamente ammesso la sua volontà di negoziare anche su Formosa e sulla ammissione della Cina al-l’Onu. Se no l’incontro auspicato non avrebbe scopo. Però questi fatti, e le pressioni degli oltranzisti su Eisenhower, .indicamo ohe sarebbe vana, pei la pace del mondo,. una distensione in Europa se lo spirito di Ginevra non si estendesse anche ai problemi del-rEstremo Oriente. Dimostrano, sopratutta, che Popiniane pubblica intemazionale non deve perdere di vista i problemi dell’Asia se veramente vuole salvare la pace. Sono mesi e mesi che la nostra opinione pubblica si va chiedendo perchè la Germania occidentale abbia assunto un atteggiamento così negativo nei confronti del pagamento dei debiti di guerra e post-bellici verso il nostro paese. I rappresentanti jugoslavi hanno a più riprese assunto l’iniziativa di colloqui diretti per la regolazione del problema, ma sempre senza successo. Lo stessb (Präsident© della repubblica nel suo recente discorso dl Karlovac § stato costretto a rilevare Tingiu-stizia di questo oontinuo rinvio da parte della Germania occidentale della regolazione dei suoi debiti verso il nostro paese. I nostri crediti nei confronti della Germania occidentale sono di gran lunga superiori a quei 70 milioni di dollari che noi dobbiamo per l’importazione di attrezzature industriali ed altre -merci. (Noi paghiamo regolarmente le rate di un debito gra- tavoce del Governo hanno ribadito nei confronti degli sfortunati esuli dalla Zona B, e si accantona il preciso dovere della società di risollevare uomini, donne e bambini travolti da una dura realtà, di ridare ad essi una dignità e prospettive di vita che non suonino condanna a gente che tutto ha perduto. Gli organismi giuliani, e fra eslsi il C.L.N. diell’Istria, sono intervenuti in questi giorni con estrema energia presso il Governo onde evitare i danni derivanti daH’apP'licazione di norme che siano peggiorative rispetto alla legge del 1902 e rispetto a quanto lo Stato ha sin qui avaramente concesso o disordinatamente profuso... Ancora una volita è opportuno, ricordare al Governo e al Paese che i profughi della Zona B, benché privi per anni di una adeguata protezione politica, hanno sovente resistito fino allo stremo nelle Zone occupate e che oggi essi pagano per tutta l’Italia lo scotto di una guerra perduta. Ruggero Rovatti.« (Da «Il Piccolo» del 30 luglio u.s.). Nulla di più naturale che il C. L. N., come afferma il suo ineffabile segretario, sia intervenuto con «estrema energia presso il Governo» di Roma, prima per le facoltà che gli sono state conferite dallo stesso governo di far sentire la sua voce colà «ove si puote ciò che si vuole» poi per non sfigurare, per non La settimana scorsa è stata caratterizzata da alcune dichiarazioni éd esposizioni degli uomini politici di Oriente e di Occidente sui risultati della conferenza dei Quattro Grandi a Ginevra e sulle prospettive da essa aperte alla distensione internazionale. Almeno per ciò che concerne in particolare i rapporti fra Unione Sovietica e Stati Unjti ed alcuni problemi di .portata europea e mondiale, quali quello tedesco e quello del disarmo. Fra le esposizioni i maggiori commenti sono andati senz’altro a quella tenuta dal Maresciallo Bulganin dinanzi ai Soviet Supremo. Sia per la gamma degli argomenti trattati, sia per lo spirito che è sembrato animarla. Fra le dichiarazioni il primo posto — per l’importanza dell’uomo ed il tono pacato da lui usato — spetta indubbiamente a quelle fatte dal presidente Eisenhower durante la conferenza stampa di giovedì Scorso. Anche perchè tali dichiarazioni, da parte ài alcuni circoli interessati, si vollero inizialmente interpretare come una risposta al discorso di Bulganin; nella segreta speranza che da ciò potesse nascerne una polemica capace di incriminare l’atmosfera di fiducia e di distensione creatasi a Ginevra fra gli statismi degli Stati Uniti, e dell’Unione Sovietica. La manovra dei circoli oltranzisti americani si potè dire fallita al suo nascere per il tono moderato di Eisenhower e per la pronta chiarificazione venuta il gior--no dopo dallo stesso Bulganin. Come è noto, nel corso della sua esposizione — dopo aver rilevato che la conferenza di Ginevra aveva segnato una svolta nei rapporti fra l’Unione Sovietica e le potenze occidentali — ad un certo punto Bulganin, poste in luce le divergenze verificatesi fra i quattro Capi di Stato su singoli problemi, dichiarò che la proposta Eiisenhover per il controllo aereo degli apprestamenti militari reciproci «non teneva presente sufficentemente tutti gli elementi reali della situazione». Subito —; in America e fuori di America — la stampa della catena bellicista uscì con grandi titoli per annunciare che l’URSS aveva respinto le proposte di. Eisenhower. Sotto tal artificiosa pressione il Presidente americano, nella sua conferenza stampa, si rammaricò delle parole di Bulganin, precisan- vato da circa 10 milioni di interessi cd è con diritto che ci attendiamo che anche l’altra parte assuma un atteggiamento almeno di correttezza. Il governo della Germania occidentale riconosce formalmente le norme morah e giuridiche che lo impegnano verso il nostro paese e non sappiamo veramente come possa dinanzi a'ITopinione pubblica mondiale, 'gjiusiläßcare la continua dilazione del pagamento del debito che deve e nello stesso tempo raccogliere con animo tranquillo le rate e gli interessi del suo piccolo credito verso il. nostro paese. La re-cenitemante acquistata sovranità non può in alcun caso consentire alla Germania occidentale di decidere in modo sovrano nei suoi rapporti intemazionali in modo da attenersi ai principi giuridici e morali da tutti riconosciuti, soltanto quando ad essa conviene. Le risposte di Bonn alle nostre RICATTI mancare alle promesse e alle coercizioni di ogni genere di cui esso ha fatto e sta facendo largo uso nei confronti dei trapiantati e dei trapiantagli dall’Istria. Infatti, le parole d’ordine dei rappresentanti e fautori del C. L. N. nella ex Zona B nei confronti di coloro che si dimostrano indecisi o perplessi ad assumere, col trapianto a spese del popolo italiano, il ruolo di «perseguitati, e di gente che ha perduto tutto» — trasportando, con rimborso di spese, i beni mobili e depositando in banca il ricavato dalla veìidita degli altri beni — le parole d’ordine sono: «Ebbene, quando vi decidete; state attenti a non perdere i diritti!» In ogni caso è da escludere che il popolo italiano — sul quale gravano le spese e le conseguenze degli errori del Governo e dell’operato criminale del C. L. N. nel suo «trapianto massiccio» degli istriani — possa venire a conoscenza e comprendere di quali iniquità sia materiata e quali finalità delittuose si nascondono sotto il manto della conclamata «dura realtà che ha travolto le genti istriane». Ben fa perciò il C. L. N. ad intervenire con «estrema energia presso il Governo» affinchè dalla nuova legge sia garantita la profusione dei mezzi che gli consentano la perpetuazione della sua esistenza e con ciò del suo maleficio. do però che mancava un documento ufficiale sovietico che respingesse le sue proposte. Inoilitre Eisenhower, certo memore dell’gtmosfe-ra di Ginevra, aggiunse subito che in ogni modo il s'uo Governo era pronto ad esaminare qualsiasi proposta che potesse portare ad un’effettiva diminuzione degli armamenti. L’indomani, proseguendo al Soviet Supremo la discussione sulla politica estera, Bulganin chiarì che con le sue parole del giorno prima non intendeva affatto respingere le proposte di Eisenhower che, anzi, sarebbero state oggetto di attento esame. La .stampa oltranzista ammutolì e lo spirito di Ginevra uscì consolidato da quella «botta e risposta» e dal fallimento della manovra dei nemici della distensione. Tuttavia le forze retrive e belliciste non cessano tanto facilmente la loro opera nefasta tendente a minare, e a mettere in sospetto, la nuova atmosfera distensiva internazionale. Perduto un pretesto subito ne cercano un altro. E certj circoli e certa stampa il pretesto lo hanno oeroato nello stesso discorso di Bulganin. E’ noto che Bulganin si espresse in modo positivo sui colloqui da lui avuti a Belgrado, ribadii, la giustezza della politica di tali colloqui, e ripetè — a nome del C.C. del Partito, del Governo e del popolo dell’Uniione Sovietica — la sua deplorazione per la situazione insostenibile creata artificiosamente nei rapporti jugo—sovietici dalla risoluzione del 1948 e dalla politica an-ti-jugoslava che ne segui. Le parole di Bulganin ed il suo saluto ai popoli jugoslavi ed al compagno Tito furono accolte in piedi dagli applausi dei deputati del Soviet Supremo i quali (Dettero luogo ad una calda manifestazione di simpatia verso il nostro paese. Ciò diede sui nervi ai soliti circoli e circo-letti i quali si affrettarono a ritentare la speculazione antijugoislava su di un presunto abbandono da parte della Jugoslavia delile sue a-micizie in occidente. Ma anche qui la speculazione era destinata a morire prima an-'-cora di essere portata a compimento. Infatti il compagno Vladimir Balearic, capo della delegazione parlamentare jugoslava in visita nell’Unione Sovietica, di lì a poco, nel corso di un ricevimento a Mo- riohieste hanno sempre dimostrato ricchezza dj fantasia, mai facendo intraweidere una sollecita soluzione del problema. Una volta fu lo stesso ministro dello finanze Schorf a rifiutare i mezzi necessari al pagamento. Un’altra volta vennero fuori importanti affari di stato, poi ■i preparativi per la ratifica degli accordi di Parigi, presunte difficoltà di bilancio, i preparativi per la conferenza di Ginevra, le vacanze parlamentari e via di seguito. Anche questa volta, cioè dopo il discorso del presidente Tito a -Karlovac, il governo di Bonn ha risposto, lo ha fatto però in modo da non dir nulla. Ohe forse questa volta sii vogliano tirare in ballo i 47 miliardi e 600 milioni che esso è disposto a versare con entusiasmo per i volontari del nuovo esercito? Può darsi! Comunque (riattesa della «accasirine opportuna» e- delle «condizioni favorevoli» si fa troppo lunga. Anche la pazienza ha i suoi limiti, Perchè la comprensione delle rispettive condizioni interne deve venire solo da una parte? La Germania occidentale in tutto questo periodo post-bellico non ha dovuto provvedere alla propria difesa ,non ha dovuto sostenere quel-l’en-Oirme sforzo economico che ha onerato gli altri paesi e in particolare il nostro. Perchè attendere il «momento più favorevole»? Quando di questi momenti ve ne sono già stati tanti e non sono stati sfruttati. Chi può garantire che anche (il prossimo «momento favorevole» non trascorra senza che il debito venga saldato? Dopo ni discorso di Tito a Karlovac alcuni giornali tedeschi hanno assunto un atteggiamento estrema-mente arrogante. «L’Industri kurir» ad esempio, organo di un influente .gruppo di magnati dell’industria, ha scritto fra l’altro: «L’opinione pubblica jugoslava osserva Tenorme afflusso di turisti tedeschi che partano al paese notevoli quantitativi 'di valuta pregiata, osserva che la Germania occidentale è divenuta nuovamente il migliore acquirente della Jugoslavia e probabilmente non può vedere oon piacere la eventuale cessazione di tutti questi benefici». Non v’è certamente alcun bisogno di rilevare che una qualsiasi analisi economica può dimostrarci che il vantaggio deEa grande affluenza 'di turisti tedeschi non è poi cosi notevole e che dai reciproci rapporti economici la Germania trae almeno lo stesso ventaggio che traiamo noi, ed essa al loro progredire non è meno interessata di. noi. sca dichiarò che Lamicizia jugo-sovietica era destinata a rafforzarsi, ma perchè ciò avvenisse era ne-cesario trovare altre basi che non quelle del passato. Nello spirito dei colloqui di Belgrado ed in quello della Conferenza di Ginevra le parole del compagno Bakaric furono comprese ed accolte dagli statisti Sovietici. Un’altra manovra falliva e tale flallimenito, conile la mancata «polemica» Bulganin-Eisen-hower, altro non segnò che una nuova affermazione dello spirito distensivo e, nella pratica politica, una nuova, sepp.ur piccola, tappa nella normalizzazione della situazione internazionale e della distensione. Normalizzazione e distensione che si raggiungerà non solo attraverso la buona volontà di tutti ma, s'opratutto, attraverso le sconfitte continue dei nemici della pace e della collaborazione. Si annidino essi nei trusts che ricercano nei conflitti le fonti dei loro super-profitti, o nella stampa e negli uomini che nella tensione internazionale e nella sfiducia fra gli Stati sperano di appagare le loro malnascoste velleità imperialiste. GIORNI La conferenza dell‘atomo per la pace Il più grande convegno di scienziati che la storia ricordi si è aperto solennemente ieri a Ginevra. Circa 1.600 delegati e 900 osservatori di 72 paesi sono raccolti da ieri sulle rive del ibernano per la prima conferenza intemazionale per l’impiego pacifico del'l’energia nucleare. La conferenza come dice la risoluzione dell’assemblea generale del-l’ONU approvata nel dicembre del- 0 scorso anno, deve consolidare nel l’umanità la convinzione «che d benefici che provengono dalla grande scoperta deE’energia nucleare devono essere posti al servizio dell’umano progresso». La risoluzione del-l’ON'U seguiva di alcuni giorni l’i-niiziativa del presidente degli Stati Uniti Eisenhower per la costituzione di una agenzia intemazionale per l’energia atomica. Alla conferenza vengono esaminate 463 relazioni presentate dai delegati di 28 paesi fra i quali anche E nostro. Verranno tenute 59 sedute delle quali soltanto 7 plenarie. 1 lavori sono stati ripartiti in tre sezioni principali: fisica, chimica metallurgica, biologica e medica. Nulla verrà discusso a porte chiuse. Tutti i lavori saranno pubblici. Come è stato più volte sottolineato, la conferenza di Ginevra ha carattere prettamente scientifico. Non v’è però alcun .dubbio ohe la situazionie politica nel mondo influirà sostanzialmente sui suoi lavori. Le condizioni nelle quali essa si svolge sono molto favorevoli ad un buon esito. Nella stessa Ginevra si è svolta alcun© settimane addietro una conferenza esclusivamente politica che ha in grande misura preparato di terreno anche per questo convegno prettamente scientifico. Come è noto, alla conferenza quadripartita il premier sovietico Bulganin dichiarò che il suo governo è disposto a ooEaborare con l’agenzia intemazionale per l’energia atomica non appena questa sarà costi-(tuiijta. iD’riqra pjajrte (Valfentamerjto deEa tensione nel mondo e ùl crearsi delle condizioni per una attiva collaborazione intemazionale influiscono favorevolmente sulTatmo-sfera nella quale si svolgono i lavori degli scienziati atomici. Questa di Ginevra segue inoltre soltanto di alcuni giorni un’altra conferenza atomica, quella di .Londra .aililja quale hanno ipjartecipatcj 70 scienziati di 20 paesi. Vi sono stati esaminati i seguenti problemi: la forza distruttiva delle armi nucleari e i suoi aspetti biologici e medici; gli effetti sugli esseri viventi, sulle culture e sulle condizioni atmosferiche; le conseguenze biologiche di un ampio impiego del-l’energia atomica a scopi pacifici; aspetti tecnici del controllo dell’energia nucleare e infine responsabilità 'individuale e collettiva degli scienziati. La conferenza, cui ha assistito anche un osservatore jugoslavo si è conclusa oon rapprovazione aH’unanimità di una risoluzione presentata dal celebre scienziato e filosofo britannico Vertrang Russel. La risoluzione che è quasi, identica a quella recentemente pubblicato dallo stesso Russel e firmata' da otto fisici! i di fama mondiale tra i quali il grande Einstein, chiede che 1 governi dei vari paesi dèi mondo riconoscano pubblicamente che non possono raggiungere i loro fini con la guerra. La risoluzione chiede inoltre una inchiesta pubbhca sulle conseguenze che per l’umanità avrebbe l’uso delle armi atomiche e conclude auspicando una soluzione pacifica dei problemi mondiali controversi. Non v’è dubbio che tutti questi problemi peno presentii anche all’attuale convegno ginevrino, dal quale rumanità si attende un nuovo contributo alla collaborazione in-temazdonalje, un nuovo oontjllbuto allo sviluppo dei paesi arretrati e alla eliminazione dell’abisso fra paesi poveri e ricchi spesso foriero di gravi pericoli. Quello che verrà dagli scienziati raccolti a Ginevra sarà in conclusione un nuovo. contributo alla pace. I PROBLEMI ASIATICI sulla scena internazionale Vana sarebbe la distensione in Europa qualora non venissero risolti i problemi asiatici SPECULAZIONI E PERSISTENTE RIFIUTO TEDESCO A REGOLARE LA QUESTIONE DEI DANNI DI GUERRA U debito tedesco verso le Jugoslavie L’[STRIA IN PIENA STAGIONE TURISTICA BATTUTO OGNI RECORD nell’affluenza degli ospiti CAPODISTRIA, agosto — Aria di ferie dappertutto. Ma in modo particolare nelle città dell’interno, a Zagabria, a Lubiana e centri minori. Da qui hanno inizio quelle calche sui treni e su tutti gli altri mezzi di trasporto che hanno l’ultima stazione sull’Adriatico. Valigie, borse di viaggio, spintoni, famiglie al completo che «smobilitano», resse agli uffici turistici, capelloni di paglia che si sfondano prima dii arrivare su..,,a spiaggia. Mai come quest’anno l’Istria è stata tanto ricercata come meta di riposo annuale. «Vado a Rovigno . . . Parenzo, Pola, Salvore, Portorose, Rafaac, U-mago ...» E lo sono effettivamente invasi questi pos'ti. E’ uno spettacolo fare la linea della nostra costa, quando il sole scotti. Le spiaggie sono affollate di bagnanti abbronzati, in una ridda di esclamazioni gioiose e chiassose, di ombrelloni colorati, di barche a vela, Come al solito sovraccarica Abbazia, affollatissima Tortorne, piccola oasi di pace Rabac, formicolante di ragazzi la pineta di Medolino, dall'alba al tramonto in «ebollizione» i ba- graziose casette «weekend» dii S. Nicolò, cui si sono aggiunte ora le tende dei «camping», offrono ai turisti, desiderosi di riposo, un confortevole soggiorno. gni polesi di Sacco.rgiana, Stoja, Valcane e l’intera costa che li collega. Sembra però che la maggior parte dei turisti nastri e stranieri abbiano preso particolarmente di mira Portorose, Rovigno, Parenzo, U-mago, Salvore, Pirano, Ancarano. Non un solo posto libero negli alberghi di questi e altri pos'ti dell listna occidentale. Senz’altro la stagione in corso segnerà il record di frequenza per l’inlbera penisola, le cui bellezze naturali hanno conquistato non solo zagabresi, belgradesi ecc., ma hanno attratto folle di Austriaci, Tedéschi, Olandesi, Belgi, Svedasi, Norvegesi, Francesi, ecc. Sarà la suggestività dei nostri semplici eppur magnifici paesaggi, l’imponenza delle nostre pinete, le caratteristiche delle spiaggie invitanti e della limpidità delle acque a fare dell’Istria la zona turistica dell’avvenire? Tutto questo movimento, questa moltitudine di gente dall’estero e dall’interno, che si riversa lungo le nostre contrade e si dissemino da Medolino a Capodistria, in ogni lembo di costa, ha trasformato letteralmente l’aspetto della penisola. Moltiplicata è la vitalità, i posteggi Sono invasi di automobili di tutte le targhe e autopullman di ogni tipo e provenienza. TURISMO DI MASSA Società turistiche, collettivi e singole famiglie, dal di qua e dal di là delle frontiere risolvono indovinamente i problemi finanziari regolati dal desiderato periodo di bagni al mare con la tenda, piantata sotto ai pini, all’aria libera, sotto le stelle. I primi esperimenti del genere in Jugoslavia sono stati fatti nel 1952; nel 1954 l.e tendopoli sono aumentate di numero ed ora sono all’ordine del giorno. E’ il migliore, più economico e più pittoresco modo di far le ferie. Umago e Salvore, Rovigno, Parenzo e Ancarano s'ono costellati di casette «week-end» e tende provviste di acqua e luce e dei necessari comfort, detenendo la supremazia del genere in questa parte dell’Istria, come dall’altra al primo posto è Laurana e più a sud di Fiume sono già note per le stesse caratteristiche, Crikvenica, Novi, Arbe, Malinska e Omiš. Lungo le contrade istriane non è raro il passaggio di comitive di ciclisti, anche austriaci, con la tenda fissata sul portapacchi. Giunti al mare, la piantano tra gli aLberi e l’albergo è pronto con poca spesa. E’ qui però che spesso le società turistiche dimenticano di controllare se all’uopo vengono sfruttate le apposite zone, in modo da non perdere tante preziose entrate, costituite dalla tassa di campeggio. I mezzi che sfuggono non tornano più ... I SOLITI NEI E’ in continuo aumento la frequenza di turisti nellistria. Vi giungono anche dall’America e vi giungeranno in sempre maggior numero anche da altre parti. Attratti forse dal trattamento alberghiero che usiamo loro nella maggioranza dei centri? No. Attratti solamente — come già detto — dalla bellezza naturale della nostra costa. Perchè se la nostra vita economica si sviluppa e progredisce relativamente, diciamolo subito che buona parte del ramo alberghiero arranca disordinatamente nelle retrovie. Senza perder tempo,, scioriniamo in partenza quattro punti sui quali vertono le deficienze della nostra alberghiera: 1. Quadri; Il personale è l’elemento continuamente in contatto con i consumatori, con gli ospiti. Questi ultimi si formano almeno l’ottanta per cento delle opinioni Sul luogo che li ospita in base al tratto, alla gentilezza, alla padronanza del mestiere, al comportamento, alla competenza delRuomo in giacca bianca che li accoglie in una sala d’albergo, piccola o grande essa sia e che li serve a tavola. E se la capacità del ramo alberghiero è aumentata, se le necessità sono cresciute, i quadri sono rimasti quelli che erano. Allora? Andiamo in cerca del salvabile con l’immediata a-pertura di scuole della categoria, il che potrebbe essere per esempio a Pola e Portorose, per tutto il fabbisogno dell’Istria. Le prospettive del nostro turismo si presentano vaste, perciò bisogna provvedere. 2. Comfort: Per la mancanza di maggiori capacità’ d’accoglienza poca è la cura prestata alle esigenze degli-ospiti. Cresce il numero delle camere a molti letti, a carico delle camerette ad un letto. Quante volte negli alberghi, specie quelli dei centri minori (ma non meno importanti) manca l’acqua; quanti obiettivi sono sprovvisti di bagno? A cose delicate, come l’igiene degli ambienti e del servizio, si guarda attraverso le dita.. E ciononostante i prezzi continuano ad essere notevoli in molti Hotel e pensioni. Ciò perchè non è ancora in atto una efficace categorizzazione, cos'a che servirebbe di molto aH’orientamento dei turisti. Per la data categoria dell’ambiente il turista richiede un corrispondente servizio e comfort, che quasi dappertuto è inferiore ai rango e ai relativi prezzi. 3. Retribuzioni: Perchè troppo spesso gli obiettivi alberghieri maggiori si trovano in crisi con il personale qualificato, creando così immediatamente il problema dei quadri? E’ presto detto: non dappertutto . questi lavoratori sono sufficientemente retribuiti per il proprio lavoro ed essi preferiscono dai grandi obiettivi passare ai minori, dove con minor fatica ed esigenze hanno maggiore utile. , Nonostante l’attuale sistema di retribuzione a percentuale abbia migliorato ’le condizioni del ramo alberghiero e la qualità del suo servizio, succede spesso che Tincompren-sione e l’ottusità nella fissazione della percentuale, compromettano i risultati desiderabili. 4. Attrezzatura e organizzazione: E’, un fatto che gli investimenti per rialbergheria e per il turismo sono inferiori alle esigenze. Gli e-sis tenti obiettivi necessitano di rinnovamenti, di migliori attrezzature (frigoriferi gelaterie, affettatrici, ecc) e milioni se ne vanno com l’insoddisfazione di tante e tante richieste di alloggio .appunto perchè gli alberghi non sono davvero troppo numerosi e capaci. Ma non dobbiamo dimenticare, in questa stagione di turismo, di mare, di allegre comitive che si godono1 il riposo annuale al sole istriano, l’organizzazione. «Mai vista una porcheria simile» — hanno commentato cineasti e giornalisti di tutto il Paese dopo la famosa «Notte del Festival», organizzata ia Stoia. E’ stato quello l’esempio più chiaro in merito a questo nostro quarto punto. In una manifestazione organizzata molto male, non è sfuggita l’occasione di «spellare» quanto più possibile la mass’a ‘degli intervenuti. A partire dal servizio autocorriere, sino alila vendita di vino, panini, birra, l’entrata allo stabilimento, ecc. Il servizio avrebbe dovuto esser molto migliore (per meritare il prezzo pagato. Sappiamo che cose simili succedono anche in altri posti della nostra costa, divenuta ad un tratto così movimentata in questi mesi di canicola, ima anche di frequenti temporali ohe fanno fuggire i bagnanti e fanno volare le tende. (r. f.) Anche le grotte di Postojna, che costituiscono un’attrattàva di fama mondi ale, richiamamo folle di visi tetani da ogni parte del Paese e dall estero. A ROVIGNO Un bel primato nel raccolto del grano ROVIGNO, agosto. — Quest’anno il raccolto del 1 grano in Istria ha soddisfatto appieno. Il prezioso cereale ha res’o benisimo in tutti i distretti, raggiungendo, in Certe zone, punte da primato. In media, il raccolto può venir paragonato a quello record del 1944. In materia abbiamo avuto modo di registrare, quest’anno un altro record, quello del fortunato agricoltore rovigne.se Antonio Suran, il quale su idi un apperzameoto di terreno ha prodotto la bellezza di 37 quintali e mezzo di grano per ettaro. Un risultato simile può essere considerato, a detta degli agricoltori istriani e degli agronomi, del tutto straordinario per llstria. Quando abbiamo fatto visita al Suran, egli ci ha miess’o a conoscenza del modo in cui ha potuto ottenere un tanto, col suo seminato di «Mentana»: «Mi son servito fedelmente dei consigli degli .agronomi Muzdeka Branko e Zvonko Tomašič, adottando combinazioni di concimi artificiali ed altre misure agrotecniche moderne. Le erbe maligne sono state estirpate con l’uso dosato e studiato del preparato «Onexilon», che mi ha dispensato purè del lavoro a zappa.» Ci siamo congratulati con il «primatista» istriano, il quale ci ha inoltre dichiarato che tutti i produttori dovrebbero attenersi ai moderni metodi di coltivazione più adatti alle esigenze particolari di ogni zona. (r. f.) UN’AZIENDA IN SVILUPPO ALLARGA L’ATTIVITÀ’ LA ..BOXIT“ DI UMAGO Le spiagge istriane rigurgitano eli bagnanti che, sotto la canicola estiva ,trovano ristoro nelle fresche acque del nostro mare. V) Nel corso degli ultimi ‘tre o quattro anni .abbiamo avuto diverse occasioni per occuparci 'dell’attività delTimpresa «Bauxit« di Umago, e tutte le. volte >lo .abbiamo fatto per registrare un bilancilo o un successo di quel collettivo. Anche questa volta T occasione ci viene fornita da alcune notevoli e lodevoli inziative della «Bauxit». L’impresa ha da poco rivoluzionato il suo sistema di lavoro .adottandone uno che viene chiamato «di profondità». Il vecchio metodo, com’è noto, si limitava a sfruttare in superficie i giacimenti di bauxite. Una volta constatata la presenza del minerale in determinate zone, si procedeva alla sua estrazione fino a quando la «cava» non era esaurita. Poteva ■ darsi però che dopo il primo strato di bauxite ce ne fossero altri in profondità, ma tuttavia le ricerche — e quindi lo sfruttamento — si arrestavano al primo strato un pò perche mancavano d mezzi tecnici per spingere più a fondo i sondaggi e un pò perchè era necessario fornire alla nostra economia quanto più minerale possibile. Con l’inizio deU’anno in corso la «Bauxiti» ha inaugurato il nuovo sistema di lavoro aprendo una vera e propria miniera. Le opere preparatorie, e cioè lo scavo fino al filoni di bauxite, hanno avuto termine in maggio. Subito dopo è cominciata l’esitrarione. La miniera sii trova nel villaggio BILANCIO E PROSPETTIVE DI LAVORO ALLO «SCOGLIO OLIVI» NAVI DI MAGGIOR STAZZA scenderanno dagli scali polesi Il collettivo del cantiere «Scoglio Olivi» ha registrato ieri al proprio attivo un altro successo, facendo scendere in mare lo scafo dello «yacht» che, com’è noto, andrà in dono alTImpe-ratore d’Etiopia, Haile Selassie. Il varo ha avuto luogo alla presenza dell’Ambasciatore etiopico a Bel grado, Desisalegn, delle maestranze al completo e delle autorità cittadine. Madrina della bella nave — un modello di tecnica moderna e aerodinamica, dotato di ogni comfort — è starta la consorte dell’Ambasciatore etiopico. Nel corso della cerimonia ha parlato l’Ambasciatore Dessalegn, riaffermando i legami di amicizia che legano i noiS’tri due Paesi e ringraziando il collettivo tutto che ha contribuito con il proprio lavoro alla costruzione di questa prima unità della Macina etiopica. POLA, agosto — Il Cantiere navale «Scoglio Olivi» non si è ancora specializzato e non ha fissato i suoi criteri di lavoro su un tipo di costruzione, ma continua a mantenere, in questo senso, una certa universalità. Questo sistema che lo differenzia dagli altri maggiori cantieri navali della Jugoslavia, quali, il «3 Maggio» di Fiume e lo «Split» di Spalato non ha impedito al collettivo palese di raggiungere forse il primo posto tra i nostri complessi industriali navali per puntualità .nell’esecuzione delle commesse. In otto anni lo «Scoglio Olivi» registra, nel suo cammino di rinnovamento, un huon «ruolino» di marcia, che si compendia in 211 uni- Abbazia è ancora il centro turistico intemazionale di un tempo. Pur dotata di capaci obbietivi alberghieri e stabilimenti balneari attrezzati, non è in grado far fronte alle esigenze, sempre in aumento. tà costruite e 10 «remont», il chè significa lavorare con una frequenza di una commessa eseguita ogni quindici giorni circa. Il cantiere ha lavorato prevalentemente per la «Jadranska Linijska Plovidba», che ha trovato effettivamente un complesso adatto alle proprie esigenze. Hanno rotto il ghiaccio le sei motonavi che’ portano il nome di altrettanti poeti, alle quali ultimamente si sono unite quattro unità che partano il nome di altrettante città. Sono unità da linea passeggeri, comode e moderne, che si vedranno presto doppiare lungo .l’Adriatico da altre tre nuove unità della portata di 4.000 tonn. Per il «Lloyd» Danubiano di Sisak scivoleranno sugli s’cali polesi sei nuovi «tanker», che si uniranno ai tre già1 consegnati, mentre in questi giorni avrà luogo, dopo quello recentissimo dello jaeht «Brioni», che andrà in dono aU’Impieratore d’Etiopia, il varo della nuova unità ammiraglia della nostra Marina da guerra, poiché lo «Scoglio Olivi» lavora con successo pure in questo ramo. I piani per il futuro parlano concretamente del varo che si svolgerà in primavera e che interesserà un grande «tanker» di 10.000 tonn. fornito di motore Diesel di produzione «Scoglio Olivi», il primo motore della serie da 4200 — 4800 HP che si costruirà in loco per la nostra marineria. Ingenti mezzi sono stati investiti per la licenza dalla «Bur-meister & Wein» necessaria al completamento del parco macchine e dei quadri specializzati. Questo sforzo non indifferente ci darà in primavera i primi frutti e con questi avremo nel Paese il primo cantiere che, da solo, costruirà un’unità di navigazione completa, dal più grande al più piccolo pezzo e strumento. Al Cantiere sono del parere di accettare la costruzione di grandi unità, quali un «tramper» di 10.000 tonnellate per la «Splošna plovba» di Capodistria, mentre sono attualmente in licitazione le offerte per due piroscafi di linea per conto della «Jugolinija», dei quali almeno uno verrà costruito sugli scali polesi. SI continuerà al collettivo oon la costruzione di «tanker» da trasporto, per i quali il complesso si è specializzato; la Navigazione fluviale di Belgrado commissionerà, infatti, la maggioranza dei 10 «tram-■ per» che le necessitano nel 1956. Questi sono, in breve, i risultati più consistenti ottenuti in otto anni di vita e le prospettive per le prossime stagioni, naturalmente non complete, poiché il giro dèlie offerte continua senza fine, specialmente dopo che il Cantiere polese si è affermato per la qualità delle sue costruzioni. R. F. Il Comune di Gradina al distretto di Capodistria ZAGABRIA, 4—11 Consiglio esecutivo della R.P. di Croazia ha approvato la proposta, avanzata dalle popolazioni interessate, di aggregare il Comune di Gradina del distretto di Pinguente alla R.P. di Slovenia e, precisamente, al distretto di Capodistria. La decisione è stata motivata dal fatto che la posizione nei riguardi di Capodistria è economicamente più favorevole. AVVISO Vendesi officina da bandaio, fabbro e installatore d’acqua. Indirizzo: Urbanaz Giuseppe, via Rinaldo Caldi 10 — Capodistria. Lucconi, in quel di Verteneglio, e si profonda in senso obliquo per 72 metri. Dal centro dello scavo partono quindi due corridoi lunghi circa 30 metri l’uno, al termine dei quali comincia il filone di bauxite. La quasi totalità delle gallerie è aperta nella viva pietra. Via via che l’estrazione .procede, avanza anche Tannatura delle gallerie. Entro la fine del mese lo sfruttamento dovrebbe toccare il massimo, e cioè cerca 70—80 tonnellate al giorno. Il minerale estratto è di qualità rossa e gialla quasi di uguali proporzioni. L’impresa ,decidendo di dedicarsi allo sfruttamento in profondità, fece eseguire a cominciare dal gennaio scorso numerose altre perfora-zioriìT La quasi totalità di esse ha dato risultati positivi, senza tuttavia rivelare .grandi riserve di minerale, per cui le ricerche si sono spostate oltre. A queste prenderanno parte tra breve tecnici dellTs-tituto per le ricerche geofisiche di Zagabria. Infatti la «Bauxit» ha stretto un accordo con l’Istituto za-gabrese per un complesso dii 2000 metri di perforazioni nel settore di C alt inara. Considerata la grandiosità dei! mezzi che i tecnici di Zagabria impiegheranno, è da ritenere che possano venire travate ricche giacenze di bauxite. I risultati in qualche modo sono già garantiti in quanto le ricerche fatte in proprio — e quindi più modeste —• delTimpresa hanno scoperto l’esistenza del minerale. La «Bauxit» conta di potei trovare una -buona riserva che le consenta in lavoro ininterrotto di sfruttamento per 3—4 anni. Si capisce che nel frattempo avranno luogo altre ricerche. La «Bauxit» ha allargato la sua attività anche in un altro settore minerario. Nei pressi di Grisignana sono stati scoperti ricchi giacimenti di quarzo (silice in pezzatura) che si calcola si aggirino intorno ad alcune diecine di migliaia di tonnellate. Questo minerale si trova in su-perfioe e quindi lo sfruttamento è particolarmente agevole e vantaggioso. Come noto, il quarzo sopporta temperature alltissihne, di duemila gradi e oltre, e pertanto viene molto usato negli altifotmli. Quello scoperto a Grisignana è della migliore qualità. Contiene infatti da 97 a 99,5% di silice. Un’impresa italiana ha già concluso un contratto per la fornitura di 5 mila tonnellate di minerale. Le riserve idi quarzo sembrano essere notevoli. Via vi.a che lo sfruttamento .procede si allargano anche le ricerche per scoprire altri giacimenti. Qua e là per rIstria POLA — Al centro dei «Giardini>r, nella cabina che da tempo si era preparata, è stato installato un telefono pubblico. Il casamento di quattro piani di Piazza Unità e Fratellanza è stato ultimato e già quasi tutti gli appartamenti, dotati di ogni moderna installazione, sono stati occupati dai nuovi inquilini. Il centro della città è ora abbellito dalla moderna costruzione, che chiude un angolo prima vuoto. Stanno per essere ultimati inoltre i tre edifici di Monte Zaro, mentre procede molto bene la costruzione dei palazzi di Via dell’Armata Jugoslava, nei pressi dell’Arena e dell’Autostazione. L’impresa edile «Visokogradnja» di Pola ha iniziato la costruzione di altro caseggiato nel vuoto tra le vie ex Massimiliano e Cenide. * Il Comitato popolare cittadino ha disposto affinchè entro la prima settimana d’agosto le imprese, gli enti e le organizzazioni che hap.no i propri uffici, magazzini, ecc. in luoghi che un tempo servivano da abitazioni, liberino detti vani al fine di provvedere a 200 nuovi appartamenti per soddisfare le esigenze della nuova struttura amministrativa del Distretto di Pola e della Comune. Questa misura metterà in difficoltà qualche impresa, che non è escluso debba trasferirsi nelle località dei vecchi CP locali. # L’impresa autotrasporti polese ha aperto una nuova linea diretta, oltre a quelle già esistenti per Fiume e Capodistria, che collega ora la città direttamente con Zagabria con'una corsa giornaliera d’andata e di ritorno. Sulla nuova linea è stato immesso il nuovo autobus rosso di costruzione nazionale «TAP» (Tvornica Automobila Prilep), un mezzo moderno ed e-stetico, che parte giornalmente da Pola alle 2 per giungere nella capitale croata alle 9. Nel ritorno lascia Zagabria alle 16 ed arriva a Pola alle ore 23. * Nelle acque dell’Istria meridionale svolgo la sua attività da poco tempo una grossa moto lancia della Capitaneria di porto di Pola che ha funzioni di controllo sullo svolgimento della pesca, in base allo nuove disposizioni di legge che regolano lo svolgimento della stessa. L’imbarcazione, che reca la grande scritta «RS» (Ribarska straža), ha a bordo funzionari che hanno il compito di punire anche i pescatori di lenza che non ottemperano alle nuove ordinanze. * Il piroscafo italiano «Vaifiorita» che copre la linea circolare Venezia — Ancona — Fiume — Pola — Trieste — Venezia, non tocca più il nostro porto al mercoledì, ma bensì al lunedi ed al venerdi alle ore 13,30, ripartendo alle ore -4. * E’ davvero curioso come un camioncino della Libreria Istriana se l’è cavata senza il minimo danno, il 30 luglio scorso. Improvvisamente, dal motore si levavano grandi fiamme, mentre era in sosta dinanzi al bar ex «Bernardis». II conducente levava di dosso la maglia e tentava, logicamente senza risultato, di spegnere lè fiamme. Dal vicino bar alcune inservienti accorrevano quindi con sacchi bagnati, con lo stesso risultato. Fortunatamente l’addetto al cinema «Partizan», Giuseppe Farina, vista la scena, faceva in tempo ad accorrere con un estintore della sala ed in un batter d’occhio le fiamme erano soffocate. Interessante è che il camioncino poteva immediatamente ripartire, senza il minimo danno, con somma soddisfazione dello spaventato conducente. I vigili del fuoco, accorsi poco ^opo l’incidente, trovavano ormai . . . «piazza pulita». * PINGUENTE — Nel villaggio di Kluni, durante un improvviso temporale, un fulmine si abbatteva sul camino della casa di Dragica Jagac, ferendo gravemente la donna e continuando la sua corsa attraverso il filo della corrente elettrica sino nella vicina casa di Ernesto Kmet, dove uccideva sul colpo la moglie del suddetto, Libera, e feriva seriamente il figlio di 3 anni. * LANISCHIE — E’ stata ultimata la costruzione di un grande serbatoio d’acqua, per il quale l’Istituto Sanitario di Fiume ha investito 800.000.— dinari, mentre i restanti sono stati ricavati dagli abitanti della zona con la vendita di un bosco di proprietà collettiva. Prossimamente analoghi serbatoi verranno costruiti anche a Marinči e Mali Mlin. POLA — La sezione criminale, messa in moto dalla troppa frequenza con cui a Pola si ruba e si scassa, ha allungato in breve le mani su due giovani che hanno cominciato brillantemente un’oscura attività. Si tratta del 25.enne Ivan Samardja, nativo della Slovenia e Debeljuh Josip, nativo di Pančevo. Il primo svolgeva la sua attività nelle ore del mattino quando gli operai si recano al lavoro e le massaie generalmente escono per le compere. Suoi obiettivi preferiti erano le abitazioni in cui penetrava scardinando le serrature. E’ stato trovato in possesso di oggetti la cui sparizione era stata denunciata, in particolar modo sveglie, orologi da polso, portafogli, scarpe, indumenti vari, per un valore di 190 mila dinari. Ha confessato di essere autore di 15 furti con scasso dei quali risponderà prossimamente in tribunale. Il secondo «prelevato» dalla polizia ha -avuto uno sprazzo di genialità spacciandosi per inviato di un grande ente sportivo di Belgrado ed offrendosi quindi come in-treprete ai calciatori viennesi del «Rapid», durante il recente torneo a Pola. La conoscenza della lingua tedesca lo ha facilitato nel rubare dalla scuola di via Zaro (dove alloggiavano i calciatori) oggetti per un valore di 3600 scellini. L’inventario della refurtiva era costituito . da varie macchine fotografiche, penne stilografiche, camicie, occhiali da sole, uri soprabito, 200 scellini e 400 dinari. Il Debeljuh è stato scovato dopo solo 12 ore dall’esecuzione del ^urto, a Pisino. Lo rivedremo presto in tribunale. * PIRANO — Jurič Štefan, direttore della Panetteria centrale di Pirano, è stato condannato al pagamento di 500 dinari per aver minacciato il suo aiutante con l’accetta nel corso di una lite fra i due. Lo stesso tribunale ha condannato l’elettricista Maroh Albin di Portorose a un mese e dieci giorni di carcere. Il Maroh era accusato di aver falsificato dedle fatture (per lavori eseguiti al «Palace») per l’importo di dinari 3500. Kurent Rudolf, portiere al «Metropol» di Pirano era accusato di non aver consegnato alla direzione del denaro incassato da turisti ospiti dell’albergo e di non aver iscritto tutti i turisti sul registro dell’albergo stesso. Per indisciplina e disordine nel lavoro, il Kurent è stato condannato a 1 mese di carcere con la condizionale per 1 anno. daM' anagrafe CAPODISTRIA NASCITE: Gregorič Franco di Mario e Amežič Maria; Jerman Stojan di Maria; Mikuž Milena di Antonio e Marke-žič Rosa; Glavina Genio di Rafael e- Mar-kežić Francescà; Oblak Alenka di Giuseppe e Banko Maria; Čepak Joško di Mario e Stare Maria; Koslovac Sirena di Arge- , rio e Zava Augusta; Zerbo Floriano di Alessandro e Bizjak Sofia; Jurinčič Mirando di Gaetano e Kocjančič Maria; Ne-žič Raffaela di Abele e Spada Gavina; Berginc Andrea di Vlado e Karsič Zmaga; Gržinič Gianni di Antonio e Korelič Anna; Ukmar Branko di Herman e Mi-’ klavec Maria; Jakovič Dragan di lylilacìin e Mohorovič Justina; Lukač Silvana , di Giovanni e Ivančič Sofia; Bait Borut di Jože e Mlekuž Liliana; Mlač Claudio di Ivan e Dmek Clara. MATRIMONI: Glavina Luciano di anni 21, oste, con Senica Ondina di anni 22 sarta; Derin Emilio di anni 23, operaio, con Apollonio Liliana di anni 25, casalinga; Bernardi Petro di anni 38, autista, con Frank Libera di anni 19, casalinga; Kavalič Nazario di anni 26, agricoltore, con Hrvatin Albina di anni 23, o-peraia! Novel Nino di anni 22, operaio, con Bassanese Liliana di anni 19, operaia; Letig Matteo di anni 28, impiegato, con Hrovatin Emiliana di anni 22, asrta. DECESSI: Oblak Dragan neonato. ISOLA MATRIMONI: Benvenuti Romano di anni 26, insegnante, con Mrdalj Jolanda di anni 22, insegnante. DECESSI: Jerman nata Radin Antonia di anni 64; Kokalj Carlo di anni 73. PIRANO MATRIMONI: Černič Ivan di anni 46, fornaio, con Podstudenšek Maria di anni 29, casalinga. BUIE MATRIMONI: Salič Giuseppe di anni 66, operaio, con Božič Maria di anni 63, casalinga. UMAGO MATRIMONI: Lubiana Bruno di anni 25, operaio, con Hinić Milka di anni 25, insegnante; Koslović Nino di anni 24, agricoltore, con Paoletié Natalia di anni 19, casalinga. DECESSI: Jurišević nata Clabot Margherita di anni 61. I PRIMI GRAPPOLI NEL PODERE DI BRIČ CAPODISTRIA. 7 — Dove appena tre anni fa non c’era ohe sterpaglia domina, steso quasi a somiglianza di schiena di cavallo, il nuovo podere di Brič con i suoi 53 ' ettari dii vigneti e frutteti degradanti geometricamente a valle. Quest’anno si raccoglieranno i primi frutti sebbene ancora modesti, di uno sforzo collettivo d cui benefici effetti aumenteranno proporzionalmente di anno in anno. 75 mila sono le viti già piantate nel vigneto, 1.500 gli alberi da frutto (peschi e peri) e oltre 1.000 gli ulivi. Ma per non attendere questi prodotti a braccia conserte, si è sfruttato il terreno particolarmente favorevole alle colture degli ortaggi. Così quest’anno si prevede un buon raccolto di pomodoro. Le prospettive sono quanto mai favorevoli. Secondo le previsioni dei competenti il raccolto d’uva, a produzione completa e in annate di media resa (6.000 kg circa per ettaro), amrhonterà a non meno di. 168 mila kg, equivalenti a un valore di quasi 17 milioni di dinari, quanto in genere non realizzano oggi 1 vigneti tutti degli 8 villaggi vicini. Gli altri introiti del podere (frutta, olio e ortaggi) non si possono calcolare, ma si può ritenere che, data la natura del terreno e le condizioni climatiche favorevoli, il reddito verrà ad aumentare considerevolmente. L’amministrazione del podere, per garantire ogni buon reddito, ha selezionato intelligentemente le qualità di uva, frutta e ortaggi, scegliendo le specie più ricercate e apprezzate. Così ci si è decisi, nella scelta delle viti per il refosco, la malvasia, il merlot, il tokay e il cabernet. Negli ‘Ortaggi si è dato, o si darà, la preferenza al pomodoro alla paprica, ai cappucci ecc., mentre non si è tenuto conto del frumento e delle patate che non presentano in tornaconto paragonabile. s Il nuovo podere di Brič sta divenendo, come del resto era previsto, un complesso tenderò moderno ed esemplare, in .grado di servire d’esempio ai nostri agricoltori e ai tecnici agricoli, il che era ed è, in definitiva, quanto cd si proponeva a inizio dai lavori. LA NOSTRA LOTTA PAGINA 3 V PORTOROSE m PElSOHflLE DI SPRCHL — Spacai espone a Porlo- tenera erba che vuole essere di finestre, di balaustrate e ,0se: per la bella, ridente lo- nuova primavera, vita; nel scale esterne, di pubblicità, [•alita turistica è un avveni- secondo una costruzione bas- è un simbolo della vita più mento; per l’artista è un ri- sa di legno, pare accasciata, triste, promiscua, incerta, ma torno al mondo che ha ispi- stanca, ansimante, due fine- pur piena ed attuale' della jatò tante belle composizioni, strelle nere sembran guarda- grande città, della maggiore pisposte con gusto in ampi re con occhio di morte e la metropoli del mondo, locali, decine e decine di ope- mortella solitudine, il vuoto j-e, stanno a. testimoniare il regnano sovrani al di dentro e al di fuori. Dopo il 1949 v’è un ritorno alla poesia, dalle vecchie esperienze spuntano particolari motivi d’interpretazione che si formano negli anni seguenti sempre più sensibili, sempre più rimarchevoli. Barche, paesaggi istriani e saline sono temi preteriti dallo Spacai sia nelle pitture sia nelle incisioni a bianco e nero o policronme. Semplici , ,, , , ,, .. sagome, scompartì colorati, parallelamente alle esperien- tess.ere multicolor)i di un 1 ze dell olio e dell incisione; suo lavoro di anni, il suo pro-oredire, le ricerche, le affermazioni. Olii, incisioni, sculture. Una rassegna vìva e parlante di raffinata sensibilità, di mistico abbandono, di interpretazione umana e sincera a volte triste e pervasa da grigia malinconia, a volte vivace, scoppiettante, ebbra di luci, di guizzi, di baleni e dì suoni. Dal 1936, Spacai si dedica JUGOSLAVI IN CALIFORNIA DAL PORTO DI SAN PEDRO al bagno polese di Saccoigiana (Dal nostro corrispondente) Lis'sa, Peljiesac e Brač e tengono nelle pròprie mani l’80 POLA, fino luglio — San Pedro, luogo amato da per cento di tutta l’industria ma prima di abbandonarsi da linee rigi da segni che hanno u Lo che oi'a gli è nota carétte- sapore*di cabala, sono il sem-ätica e predominante, prima pbce ritmo che segna terra mosaico irregolare, tagliati A Portoros.e s'ono raccolte opere che già hanno avuto largo consenso di critica alia Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma a San Paolo, alla mostra internazionale di Lubiana. Sono immagini di sogno di mondo reale, per capirle, per sentirle dobbiamo filtrarle attraverso l’oechio magico che le ha create. Solo così il caleidoscopio di linee è di colori avrà forme vere e ci dirà delle cose belle che ci circondano, ci parlerà di La prima sala per films In cinemascope presso I’« Union» di Lubiana. Nel prossimo nu questa vita che è nostra. mero del nostro giornale pubblicheremo un articolo in proposito. Jack London nelle sue descrizioni di vita sul Pacifico è il più grande porto $i pescatori del mondo. Per cento-venti minuti il nostro collaboratore si. è intrattenuto sulla terrazza del bagno di Saccorgiana con un gruppo di 12 vecchi americani d’origine iugoslava, guidati da Ivan Piukavina. Sono nativi di Lissa e Brac. Vanno a rive-■ dere i luoghi natii. Dai loro racconti, è uscita la vita a noi finora sconosciuta, della pittoresca San Pedro, odorante di pesce a cento miglia di distanza, città dei pescatori di tónno, città dalla quale si spandono in tutto il mondo i prodotti ittici conservati, gli olii, le vitamine A e D... Sjin Pedro di California è il più grande porto di pesca- tori del mondo. Si affaccia peschereccia di San Pedro. Infatti dei 5.000 pescatori concessionari del luogo, ben 4.000 sono d’origine jugoslava, mentre il migliaio che rimane è costituito da Italiani, Norvi&gesi, Giapponesi, ed altre nazionalità. Sino alla I.a guerra mondiale, i maggiori concorrenti dei nostri emigrati erano i Giapponesi, essi pure buoni marittimi, uomini svegli e lavoratori instancabili. Erano giunti sino ad un terzo dell’economia peschereccia di San Pedro, ma DA UN’INCHIESTA CONDOTTA RECENTEMENTE NEL NOSTRO PAESE , , con lo scoppio della guerra, sull Oceano Pacifico ed e po- dovetter0 abbandonare il luogo per non farvi più ritorno. I primi nostri pescatori giunsero in California a pescare le sardelle 50 anni fa, quando l'attuale laboriosa cit- di lanciarsi a briglie sciolte a rincorrere ritmi lineari, contrasti di colori, schematizzazioni scheletriche, quasi simboliche di un astrattismo più puro, lo vediamo, anima so- e cielo e mare, le pompe delle saline, le grondaie delle case, i poggioli della periferia, i pali delle condotte elettriche, i cavi e le tubature delle fabbriche, gli stipiti o- ^na"tec.e. »acalf’ contempla- givali; j piccoli cantieri, le re 1 infinito nella malinconia vj,e dejle metropoli, ie luci, poetica della «Fine d autun- j raggi, ì suoni dei parchi „o» e della «Piazza dei ri- L,arte di Spacal vuol ^ OLTRE 17 MILA SI DECIDONO CONIUGI PER IL ALL' ANNO DIVORZIO sto tra Hollywood e Los' Angeles. Circa 30 milioni di kg di prodotto ittico vengono scaricati sulle banchine di questo porto nel corso di un anno dai battelli da pesca, che vanno alla ricerca del pesce lungo l’Oceano Pacifico, sino allo Stretto di Bering, a Nord, e fino all’Equatore ed il Perù, a sud. La città conta oggi 70.000 abitanti e circa 8.000 di que- cordi». re un documento vivo della Pieni larghi di colori dieli- nostra civiltà, nel nostro secati e ricercati nel tono e ne- colo palpitante, eccitato, spinai appostamenti — nebbie di to nel progresso, conscio del memorie, immagini lontane, echi che sì spengono, pensieri che svaniscono lenti nei grigi dici mari, nei cieli opa- suo passato, ma pregno di interesse per l’avvieinire. Per queste e da .questo son nati tanti lavori: «Luna park», La Adulterio, incompatibilità di carattere, immoralità, gelosia, disarmonia sessuale le cause che conducono alla separazione IBS Nel territorio della RFPJ timi con la moglie la quale coniugi. I tratti più caratte- sono stati contratti dal 1947 viene a conoscere qualche fistici sono due: ^ubriachezza al 1953 1,331.598 matrimoni, nuova persona e tradisce il dei quali. 123.082 sono finiti marito. Oppure: coniugi spes-davantì a un tribunale per di- to lontano dal luogo di ahita- vorzi. In ognuno di questi set- zione, il genere di lavoro è te anni sono stati registrati tale da permettergli raramen- te di venire a casa, i rapporti si raffreddano, una nuova conoscenza e l’adulterio. Questo è uno dei casi più frequenti e il divorzio avvenu- Pitture di Luigi Spacal chi, dietro le cantonate delle città allo specchio», «Televi- cose note su quelle terre e pur dormenti; lontano 1943. Spacal è coerente a se stesso e conseguente. Nella sua arte non v’è rinuncia, non v'è ripudio. La schematizzazione, ì'interpretazione ritmica e lirica degli elementi essenziali si nota dapprima in forma embrionale poi s’allarga, si '.ingrandisce, si perfeziona, si Vrea un carattere, assume »quasi uno stile. E nel cuòre dell’artista tornano a canta- sione in provincia» (1953y, «Civiltà del neon», «La città di notte». Non vi sono oggetti, ma solo ritmi di luci e di colori, non profili riconoscibili, ma un continuo susseguirsi di intarsi di linee rigide, di spirali, di scomparti geometrici. Pare che anche i rumori abbiano il loro colore. E ad illuminare le scene ed a simboleggiare il palpito di vita, son chiamati il sole e la luna — occhi Spa- in media 190.228 matrimoni e 17.583 divorzi. Nello stesso tempo si sono avuti, in Croazia 280.500 matrimoni, e 25.989 divorzi. Nella sola Zagabria sono stati contratti in questo periodo 29.955 matrimoni, mentre hanno divorziato 5718 coppie il che signifi- quali ca una media annuale di 816 divorzi su 4279 matrimoni. Se si tiene conto del fatto che la divisione di due coniugi significa una pericolosa malattìa per tutta la società in quanto crea problemi sociali sempre più difficili a risolvere; si capirà che il divorzio (specie nel caso in cui cì siano figli) rappresenta un pericolo sempre più grande. Esso è preoccupante in quanto non influisce solo sui rapporti dei singoli coniugi e sui loro figli, ma su tutta la comunità. I MOTIVI CHE PORTANO AL DIVORZIO Si potrebbe dire che i motivi son tanti quanti sono i divorzi. Questa constatazione e bastonatura della moglie, il terrorizzare la famiglia ed in particolare la consorte. 11 sono li matrimoni finiti male causa l’ubriachezza. E’ difficile stabilire cos’è che ha reso alcoolizzato cronico l’uomo. Comunque quando egli giunge a questo punto, .non è più, generalmente, in gra- in alcuni casi anche dopo. 4 Una ragione non trascura-o 5 anni. bile che spesso causa il di- Spesso coloro che istigano vorzio ma che non appare tifai divorzo jsono i genitori dì ficialmente in nessun caso è uno dei coniugi. E’ nota l’in- il fatto che ci si è sposati compatibilità che esiste tra esclusivamente perchè la pros-suocera e nuora e i contrasti sima nascita di un bambino to per tali motivi appare in do mantenere la famiglia. La un certo senso comprensibile, maggior parte dei matrimoni Confrontando i periodi nei giunti al divorzio per questo ” 7 coniugi commettono motivo è durata nove anni, 1 Vadulterio si è constatato che casi in cui dura di più vanno mentre gli uomini lo fanno spiegati, con la promessa di nei tempi più disparati, la una delle due parti di miglio-donna di solito contrae contat- rare mentre l’altra aspetta che ti. extra coniugali dai 23 ai ciò avvenga. Infine: il divor-33 anni. I casi in cui la mo- zio. glie tradisce il marito a causa CU altri otto casi sono do-della differenza di età (mari- vuti ad immoralità alla, quale to troppo vecchio) sono po- I uomo giunge di solito fre- _____ chi in quanto i dati dimo- quentando cattive compagnie, ^ g hanno scelto tale via di strano che la più vecchia don- dandosi al gioco ecc. Di otto uscita proprio per disaccordo matrimoni sei si sono sciolti dopo 2—5 anni di durata. ABBANDONO DEL TETTO CONIUGALE Di solino questo avviene che ne derivano. Alle volte il marito o la moglie non può sopportare i figli dell’altro avuti in un matrimonio precedente ed allora si ha per risultato il divorzio. Le condizioni materiali sono pure determinanti e molle volte portano a contrasti, litigi ecc. fintanto che_ la separazione non pone fine a uno stato di cose insostenibile. DISARMONIA SESSUALE Una delle ragioni che portano all’impossibilità . di con- voleva così. Una buona parte dei coniugi interrogati durante Vin- ta era un agglomerato di neppure 2.000 abitanti. PRIMI A PESCARE IL TONNO Se l’economia della città si è sviluppata sino a giun-sti sono d’origine dei nostri Sere alle proporzioni odierne, centri adriatici, costituendo 1° s' deve appunto ai nostri il più forte gruppo europeo «migrati e precisamente a di San Pedro ed una delle Martin Bogdanovič, pescato-più progredite aggregazioni re di Komiza, il quale nel-immigrate d’America. Sono Tanno 1917 operava un’inno-tutti Dalmati, delle is'ole di azione che scriveva il suo nome a caratteri d’oro nella storia dei pescatori in California. Egli iniziava su vasta scala la pesca del tonno che fino all’ora soltanto qualche singolo cacciava con la lenza, in quanto esisteva la prevenzione che tale gustosissimo e inter- ricercato pesce non fosse pretato da Raf Vallone, Fran- COmmestibile. E, per non tro-ed varsi in fallo dinanzi agli i-spettori sanitari circa la fre-Gilberto, che vive con la schezza del pescato, Martin Sui nostri schermi DELIRIO E’ un film italiano tinuare una vita in comune responsabilità dei giovani. cois Arnul, Elena Varzi Alessandro Ferseu. con la schezza chiesta, ha confessato sponta- sorella e il di lei marito, ama Bogdanovič adotta il siste-neamente di essersi sposati pazzamente una parigina che ma del carico di ghiaccio a unicamente per questo moti- studia pittura a Roma. Do- bordo dei pescherecci e rimilo. Dai dati raccolti sui 163 vendo il cognato andare a ballaggio effettuato in pieno divorzi appare che 30 coppie Roma per affari, lo prega mare. Dopo due anni, tutti i hanno avuto dei figli 2,3 e 4 di recarsi dalla ragazza e di pescatori adottavano lo stes-mesi, dopo il matrimonio. Se chiederle il motivo per cui so metodo. Le loro entrate analizziamo questo fatto ve- non risponde alle sue lette- ed il prezzo sul mercato di-dromo che esso non è solo la re. Sebbene non creda alla minul. causa prima che porta al di- minaccia di Gilberto di uc- Dopo la seconda guerra vorzio, ma un problema col- cidersi, Andrea promette di mondiale un altro nostro legato alla leggerezza e ir- eseguire la commissione. è senz’altro la disarmonia sessuale. Di 163 coppie divorzia- Sono A Roma Andrea connazionale, Ivan Zuanic, dà na-amante conta. 33 anni. Comunque le analisi fatte in questo' senso provano che l’adulterio non è sempre la causa fondamentale del di- vorzio ma che spesso noscon- quando uno dei due coniugi de dei motivi più profondi vuole seguire l amante, Visto che è più facile ottenére lo scopo servendosi di questo argomento, molti lo sfruttano. CATTIVO COMPORTAMEN- nei contatti intimi. In certi casi l’incompatibilità a causa di uno squilibrio sessuale vorrebbe venire soffocata ma prima o dopo succede l’inevitabile. figli che devono sopportarle, ma sembra un pò difficile e comunque poco chiaro il modo per rimediare a quello che è un male della società di oggi. conferma quanto sia_ diffici- TO, OFFESE, IMMORALITÀ’ 19 dei 163 divorzi esaminati sono dovuti, a cattivo comportamento di uno dei Giro del mondo re inni di bellezza, la sua lancati sul mondo, testimoni terra, il Carso, il suo mare e muti di gioie e miserie di ie saline, i villaggi abbarbi- bellezze e brutture.. 'fati sulla nuda pietra, gli Luigi Spacal a Portorose ci uomini semplici, s'everi, au- presenta una novità; le matri-steri, provati dalla fatica e ci delle incisioni di legno e dalla lotta; le case son blocchi squadrati, la vita delle cose e degli esseri è pesante, lenta grossolana, meditabonda. V’è nel passaggio la ricerca dei particolari, più spesso v’è nei particolari il di linoleum dipinte a tinte multicolori fan opera d’arte a sè, pannelli elegantissimi, delicati bassorilievi. Da que-st’.esperienza, kartista si è sentito spinto verso la tridimensionalità e si è dato alla scu.1-simbolo di tutto un -ambien- tura è passato addirittura dalle. Le forme astratte si ac- la semplice plasticità ad una cavallano, si frammischiano quasi tridimensione, creando a quelle del costruttivismo alcuni pezzi che per essere primitivo. Gli anni amari del- gustati e compresi nel loro ìa guerra son ricordati nella vero valore devono «muover-rassegna da alcune incisioni si», così la «Finestra magica» e dal «Cimitero di guerra» e e «La girella». Le sculture, dalla «Baracca del lager», due tutti legni, sono in realtà dei olii silenti, cupi drammatici: bozzetti, delle grandi idee nel primo croci bianche e concretizzate in piccoli mo-nere che salgono lungo le delli colorati, contorni rigi-Pendici di un colle infinito, di, piani incisi e dipinti ad simboli senza nome nè gra- olio. «La città ed il tempo» a do, numero' senza cifre, ri- forma di clessidra; «Ritmi co-cordi di vite spente chiuse Struttivi» il sovrapporsi di nella madre terra che tutti pezzi di uguale forma ma di accomuna nel nulla; macchie volume decrescente a simboli rosso: sangue che è s.im- leggiare la spinta verso Fal- le rispondere cdla domanda posta. Per avere dei dati più concreti sono stati presi 163 casi (dei 799 di divorzio> di coniugi con prole, avvenuti lo scorso anno) ed esaminati a fondo. L’adulterio è una delle cause più frequenti. Dei_ 1163 divorzi, 42 sono avvenuti per infedeltà sessuale: 28 volte il colpevole era il marito, 7 volte la donna e 7 volte la colpa era reciproca. Fatto un confronto ne è risultato che e tradire di solito è l’uomo. Perche? Nonostante che la donna oggi abbia parità di diritti e che possa esplicare qualsiasi attività, per ora essa appare nella vita sociale in . misura minore a quella dell’uomo. La sua attività sociale è in un certo senso limitata. Essa è in primo fuogp casalinga e si tiene pertanto un pò al di fuori della cerchia in cui si muove il marito. Le donne invece che lavorano negli uffici o in qualche altra attività pubblica, hanno più frequenti contatti con altre persone e con ciò maggiori possibilità di tradire il 'marito. Su due COMMERCIO COSI’ «Acqua benedetta dei Gloriano, con attestato di auten-,-deità [^lasciato dal curato della parrocchia di Nazareth, si vende in fiale e in botti-' glie. Cercansd rappresentanti divorzio per disaccordo conia tutti i Paesi del mondo, saio normalmente da incom più spesso questo è un mezzo al quale si ricorre per ottenere il divorzio altrimenti negato (su sei casti solo una volta è la donna a farlo). Questo motivo porta al divorzio di solito dopo 9,5 anni di matrimonio. Sempre in base al 163 casi esaminati si è constatato che 5 sono i matrimoni finiti col divorzio a causa di condanna di. uno dei coniugi. Se uno dì loro viene condannato, per un crimine commesso, a più di tre anni di carcere, l altro ha ni diritto di chiedere il divorzio. DISARMONIA Moltissimi sono i casi di Scrivere alla redazione del giornale le «Frane Tireur» (Dallo stesso -giornale). SENZA PIETA’ Una fabbrica di seni falsi, che ha come slogan «il conturbante effetto della natura al tatto», - termina la sua pubblicità ooin queste _ parole: «Rifiutate . ogni imitazione senza pietà». olo di forza, di sacrificio e io, lo sforzo dell’ascesa. «Pe-ì’amore; macchie di verde: riferia di New York» pieno rito, insufficienti contatti in- INVENZIONE UTILE Una nuova invenzione americana pare destinata ad avere un grande successo e dì essa parla diffusamente il «Daily News». Si tratta di una pistola elettronica che sette donne colpevoli di permette di sparare, anche da adulterio appena due sono lontano, sugli attori della te-casalinghe. _ _ levisione di cui non piace la Un caso caratteristico: tra-• faccia: la testa sparisce scuratezza da parte del ma- istantaneamente dallo scher- prensione, differente modo dì concepire la vita, differenti esigenze culturali ecc. Questi elementi possono a loro volta portare all’'adulterio all’ubriachezza e così via. Grande è il numero di colo-ro che vedono la loro vita in gl comune andare a rotoli per- || che prima di sposarsi non si sono curati di comprendere le reciproche nature, inclinazioni e desideri. GELOSIA E MANCANZA DI FIDUCIA Se manca la fiducia reciproca il matrimonio comincia a tentennare. Subentra la gelosia e il sospetto. Naturalmente si finisce in tribunale. 12 sono i casi di divorzio do- Le signore anziane hanno assistito con emozione alla ben vuti a questa ragione. L’età riuscita «Serata della moda sportiva«, a Campione d’Ita-crìtica per gli uomini è di Ma. Sono sfilati in passerella i costumi da tennis, da btici-33 anni, per la donna 30. Di eletta, canottaggio e equitazione di cinquantanni fa, oltre solito la separazione avviene ai costumi di bagno delle prime audaci. Eccome uno pre-dopo 8 anni di vita in due e sentato da una ventenne divertita. trova il via ad un altro sistema di note le conseguenze Ppancesea, bellissima e del conservazione temporanea del poco simpatiche che derivano tutto diversa dalla donna tonno, facendo costruire a dai divorzi. Esse ^ sono tan- fatale descrittagli da Gii- bordo grandi cisterne per to piu tristi se ci sono dei bert0. Dopo una romantica l'acqua marina, nelle quali il passeggiata fatta con lei, si pesce continua a vivere sino accorge di essersene innamo- alla consegna ai conservifici, rato. Anche Francesca lo La grandissima ricchezza del ama e questa passione disto- mare in cui i pescatori di San glie Andrea dal suo lavoro e Pedro effettuano la loro pe-minaccia la felicità della sua s'ca viene sfruttata nel più famiglia. Francesca, però, è moderno ed attrezzato dei fidanzata con un giovanotto modi con grandi motoimbar-che già da due anni è parti- cazioni di 100 — 150 tonnel-za di fare fortuna. Al suo ri- late e con reti lunghe anche to per ’Africa con là speran- 1 km e mezzo. Una sola batterne, il fidanzato minaccia tuta può dare 100 tonnellate Andrea di rivelare a Fran- di pescato. Una battuta può ces'ca il suo stato civile se durare fino alle dieci setti-non si decide a partire. mane di vita in mare, dal Andrea ritorna a casa ed lontano nord sino all’Equato-apprende che la moglie Eie- re, in estate per il tonno e na sa già quanto è avvenuto durante l’inverno nelle acque ma, troppo orgogliosa per del Sud America per le sar-parlarne, si chiude in un delle. I Pescatori di San Pe-muto riserbo. Essa è infeli- dro riposano 3 mesi, durance e Andrea, con il desiderio te i quali le navi da pesca di dimenticare Francesca, vengono messe in secca e reparte con lei. Vanno dappri- visionate, mentre la città si ma in Austria e quindi in dedica ai divertimenti, a fe-montagna. Gilberto si è già ste e celebrazioni famigliare consolato con una ragazza della s'ua età. Elena capisce che Andrea non riesce a scordare Francesca e decide di staccarsi per sempre da lui. Andrea ritorna a Roma e cerca Francesca senza trovarla. L’ex fidanzato di lei di- «FRENCH SARDINE CO» E’ questo il maggiore conservificio di pesce del Pacifico, costituito esclusivamente dalla nostra gente, sotto la presidenza di Martin Bogdanovič. In questa enorme fab- ce che si Sono lasciati e che brica, dove tutto è meccaniz-la parigina sta per sposarsi zato, si conservano 100 ton-con un ricco industriale. An- nellate al giorno di tonno e drea la trova quando ormai è diventata una ricca signora. Lei gli promette un appuntamento in seguito al quale il loro amore rinasce più forte e vivo di prima. Decidono di riparare all’e- 500 di sardelle. Dai cascami la fabbrica ricava all’anno quantitativi d’olio diel valore di 100 mila dollari, per la preparazione di grassi e sapone, mentre dagli ulteriori cascami che rimangono si tenza, Gilberto dice ai due che Elena è incinta e prega Francesca di non distogliere Andrea da quello che è il suo doverle. Francesca promette. Anziché partire si incammina solitaria oltre il ponte della vecchia Roma cercando l’oblìo. /POI NON RIMASE _ 36 nMftun Sss DI AGATA CHRISTIE — E’ possibile — commentò il viee'commissario. — Ora, Philip Lombard. Lombard era stato immischiato in qualche faccenda poco chiara, all’estero. 4v©va rasentato 1 infrazione alla egge una o due volte. Si era fatto una reputazione di audacia, di pochi scrupòli. Uno di quei tipi che sarebbe stato capace di commetterà pacchi delitti, ma in luoghi fuori mano e fuori portata. E così arridiamo a Biore. — Mainq, esitò. — Quello è naturalmente uno dei nostri. L’altro si agitò. — Biore — dichiarò con forza — era un tipo Wo. — Voi lo credete, commissario? Il vice commissario disse. — L’ho sempre pensato. Ma era furbo •dbbastanza per salvare sempre le apparenze. E’ mia opinione che nel caso Landor abbia giurato il falso. Non ero soddisfatto di quella Accenda, allora. Ma non mi riuscì di trovare alcuna prova. Incaricai caso Harris che non riuscì a trovare nulla, ma sono dell’opinione che c’era parecchio *da scoprire se avessimo saputo come basarci. No, Quell’uomo non andava. Ci fu una pausa, poi Six Thomas Legge domandò: — E Isaac Morris è morto la notte dell’8 agosto. Ha preso una dose troppo ‘°rte di sonnifero, del barbiturato, mi hanno detto, ma nulla poteva ^'mostrare che si trattasse di disgrazia o di suicidio. \ Legge disse lento: Volete sapere quello che penso, Maine? É — Forse lo indovino, commissario. Legge disse serio: — Quella morte di Morris è maledettamente tr°Ppo opportuna. ^ L’ispettore Maine annuì col capo. Osservò: — Pensavo che uvreste detto, commissario. Il vice commissario lasciò andare un pugno sul tavolo. Esclamò: " Tutta la faccenda è fantastica, impossibile. Dieci persone uccise ;ulla nuda roccia di un’isola, e noi non sappiamo chi sia stato o perchè ) come. Maine tossicò. — Ebbene, non è proprio così, commissario, perchè, più o meno. Qualche fanatico con un’idea sua originale circa la giustizia, alla ricerca di gente che la legge non poteva raggii|ngere. Ha pescato dieci persone, che fossero realmente colpevoli o no non importava. Il vice commissario inteiWppe vivamente: — Non importava? Sembra a me ... — Si arrestò. L’ispettore Maine attese in atteggiamento rispettoso. Con un sospiro Legge scosse il capo. — Continuate — disse. — Per un momento mi pareva di aver colto la chiave di tutta la storia. Ma è passato. Continuate con quello che stavate dicendo. Maine continuò: — C’erano dieci persone da esser giustiziate, diciamo così. Sono state giustiziate. U.N. Owen ha portato a termine il suo compito. Poi in un modo o nell’altro si è evaporato ed è sparito dall’isola. Il vice commissario disse: — Sparizione da prestigiatore di prima Hasse. Ma, caro Maine, una spiegazione ci deve èssere. Maine disse: — Voi pensate, commissario, che se l’uomo non era sull’isola, non poteva aver lasciato l’isola, e secondo il resoconto delle parti interessate non è stato mai sull’isola. Bene, allora l’unica spiegazione possibile è che lui fosse veramente uno dei dieci. — Il vice commissario annuì. Maine disse serio: — Ci abbiamo pensato a questo, commissario. Abbiamo indagato. Ora, per cominciare, noi non siamo completamente all’oscuro su quanto è avvenuto a Indian Island. Vera Claythorne ha tenuto un diario, e così Emil Brent. Il vecchio Wargrave ha appuntato qualche nota: arida roba di carattere misteriosamente legale, ma chiarissima e anche Biore ha preso degli appunti. Tutte queste note collimano. Le morti sono avvenute in quest’ordine: Marston, la signora Rogers, Macarthur, Rogers, la signorina Brent, Wargrave. Dopo la morte di quest’ultimo, Vera Claythorne nel suo diario dichiara che Armstrong è uscito di casa durante la notte e che Biore e Lombard sono andati a caccia dietro di lui. Biore ha una nota in più nel suo taccuino: Due parole sole: «Armstrong è scomparso»* — Ora, commissario, mi sembra che, tutto considerato, si potrebbe trovare una soluzione perfetta. Armstrong fu affogato come ricorderete. Ammesso che Armstrong fosse matto, che cosa gli avrebbe impedito di uccidere tutti gli altri e poi suicidarsi gettandosi giù dalla ‘scogliera, o forse morire tentando di nuotare fino al continente? «Questa sarebbe un’ottima soluzione ma non va. No, commissario, non va. Prima di tutto c’è la testimonianza del chirurgo di polizia. Si è recato sull’isola il mattino del 13 agosto. Non ha potuto illuminarci troppo. Tutto quello che ha potuto assicurare è che quelle persone erano morte almeno da 36 ore e probabilmente pa- recchio di più. Ma le sue dichiarazioni sono state chiaramente decise a riguardo di Armstrong. Ha detto che deve esere stato in acqua dalle otto alle dieci ore prima che il corpo fosse rigettato all’asciutto. E ne risulta che Armstrong deve essere andato in mare in un momento qualunque durante la notte del 10 all’ll: e vi spiego subito perchè. Abbiamo trovato il punto dove il corpo fu rigettato a riva: si era come incastrato fra due rocce e c’erano pezzetti di stoffa capelli ecc. Deve essere stato depositato lì dalla marea il giorno 11, cioè cirsa alle LI antimeridiane. Dopo, la tempesta si è calmata c i segni delle altre maree seguenti sono considerevolmente più bassi. «Potrete dire, immagino, che Armstrong riuscì a sbarazzarsi dagli altri tre prima di buttarsi in mare quella notte. Ma c’è un’altra osservazione e non si può passar sopra. Il corpo di Armstrong è stato trascinato al di sopra della demarcaziohe dell’alta marea. Noi l’abbiamo trovato bene al di sopra di portata di qualunque marea. Ed è stato adagiato sul terreno, ben diritto e sistemato. E questo, come vedete, è un punto di importanza definitiva. Qualcuno era vivo sull’isola dopo che Armstrong era morto.» Fece una pausa e quindi riprese. — E a che punto siamo così, esattamente? La posizione è questa, al mattino dell’ll. Armstrong era «scomparso» (affogato). Rimangono tre persone. Lombard, Biore e Vera Claythorne. Lombard è stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco. Il corpo era giù al mare, vicino a quello di Armstrong. Vera Claythorne è stata trovata impiccata nella sua stessa camera. Il corpo di Biore era sul terrazzo. Il capo era stato sfracellato da un pesante blocco di marmo che sembra ragionevole supporre sia caduto su di luì dalla finestra proprio al di sopra. Il vice commissario domandò aspro: — La finestra di chi? — Di Vera Claythorne. Ora, commissario, consideriamo ciascuno di questi casi separamente. Prima di tutto Philip Lombard. Diciamo che lui abbia spinto il blocco di marmo su Biore, che poi abbia addormentato Vera Claythorne con qualche droga e l’abbia impiccata. IMa se è così, ehi gli ha preso il revolver? Perchè quel revolver è stato trovato in casa proprio accanto alla porta, nelTinterno della camera appena in cima alle scale, quella di Wargrave. Il vice commissario domandò: — Impronte? — Sì, signor commissario, quelle di Vera Claythorne. Che ha sparato a Lombard, si è riportata la rivoltella in casa, ha fatto cadere il blocco di marmo sulla testa di Biore e poi ... si è impiccata. E tutto correrebbe benissimo se non fosse per un particolare. C’è una sedia nella sua camera e sul ripiano ci sono tracce di alga come sulle suole delle scarpe di lei. Sembrerebbe che fosse salita sulla sedia, si fosso aggiustata la corda al collo e poi avesse allontanato la sedia con un calòio. «Ma quella sedia non è stata trovata allontanata o rovesciata da un calcio. Era, come tutte le altre sedie della camera, accomodata in bell’ordine contro la parete. E questo è stato fatto dopo la morte di Vera Claythorne, da qualcun altro. «Rimane Biore, e se volete farmi credere che, dopo àver sparato a Lombard e aver indotto Vera Claythorne a impiccarsi andò poi a farsi cadere addosso quel massiccio fragoroso blocco di marmo, tirando una funicella o qualcosa di simile, bè, semplicemente non posso crederlo. Non ci si suicida a quel modo, e quel che è più, Biore non era il tipo. Noi conosciamo Biore, e non era davvero uomo da poter accusare di un desiderio di giustizia astratta.» Il vice commissario disse: — Ne convengo, senza dubbio. L’ispettore Maine continuò: — E perciò, commissario, ci deve essere statò qualcuno altro sull’isola. Qualcuno che ha messo le cose a posto quando tutto era finito e consumato. Ma dove era stata questa persona tutto il tempo, e dove è andata poi? La gente di Sticklehaven è assolutamente certa che nessuno possa aver lasciato l’isola prima che arrivasse là l’imbarcazione di soccorso. Ma in questo caso . S’interruppe. Il vice commissario disse: — In questo caso . . Sospirò: Scosse il capo. Si chinò in avanti. — Ma in questo caso ... — rispose — chi li ha uccisi? UN DOCUMENTO MANOSCRITTO MANDATO A SCOTLAND YARD DAL CAPITANO DEL PESCHERECCIO «EMMA JANE» Fin dalla prima giovinezza mi resi conto che la mia natura era una massa di contraddizione. Innanzi tutto, ho un’incurabile immaginazione romantica. Una bottiglia gettata in mare con un importante documento rinchiuso era un fatto che non mancava mai di emozione; ed è perciò che ho scelto il metodo di scrivere la mia confessione, inchiuderla in una bottiglia, sigillare questa ultima, e quindi affidarla alle onde. Immagino che si sia una possibilità che la mia confessione possa essere trovata: e allora (o forse mi lusingo?) un mistero delittuoso finora inesplicato sarà risolto. Sono nato con altri tratti caratteristici, oltre quello della mia fantasia romantica. Provo sempre una sadica delizia nel vedere o nel causare la morte. Mi ricordo esperimenti con le vespe, con vari insetti nocivi dei giardini . . . Fin dalla più tenera età ho provato fortemente la voluttà di uccidere. Ma accanto a questo tratto era vivo in me un tratto contradittorio: un forte senso della giustizia. Avrei avuto orrore del fatto che una persona o comunque un essere innocente dovesse soffrire o morire per un mio atto qualsiasi. Ho sempre fortemente sentito che il giusto deve prevalere. stero. Poco prima della par- produce concime per un valore di 100 mil£ dollari annui. Oltre a questa fabbrica, a san Pedro lavorano altre 11, ed in tutte gli emigrati jugoslavi sono comproprietari. Il pescatore dalmato, con la sua costanza, la sua innata e-sperienza ha portato l’econo-mia di San Pedro ad un valore astronomico: 100 milioni di dollari! Tanto i proprietari quanto i pescatori della flotta del luogo sono quasi esclusivamente Dalmati, agli inizi tutti semplici pescatori ed ora conducenti una vita agiata economicamente, senza però abbandonare il mare. L’equipaggio dei pescherecci conta 11 uomini, che maneggiano un valore di 200.000 dollari, quanto vale la moderna imbarcazione. Anche il presidente dei sindacati dei pescatori è il croato Juraj Ivankovič. Quanto guadagnano i piescatori di tonno? Ogni battuta, ogni anno dà risultati differenti; in media però il pescatore ritrae un utile di 3.000 Dollari all’anno. «A San Pedro — concludono i nastri connazionali — viviamo come in nessun altro centro d’immigrati, uniti e tutti in pieno accordo. Dopo il lavoro, svolgiamo attività nelle nostre organizzazioni popolari, culturali come 1’«Jugoslavenski klub», l’«U-nità croata, la società culturale «Pelagic», il club delle Donne Jùgoslave, i complessi corali e mandolinistici, il club atletico «Jadran», ecc.». Mai potevo immaginare di poter intrattenermi a Saccorgiana con gente che vive a San Pedro, del quale ho letto ed ho visto interi film. E che questa gente è nativa del nostro Paese. »M A “CICCI,, (ZUCCA- CERKVENIK) il titolo nazionale «beccaccini»» Con il terzo (Stanco-Kravanja) e quarto (Venturini-Kosmina) posto in classifica riconfermata la superiorità delle imbarcazioni e la classe dei velisti capodistriani CAPODISTMA, 8 — Come abbiamo previsto alla vigilia, il titolo nazionale velico nella categoria d-dasse internazionale «snipe» (beccaccini) è stato appannaggio del «Vela» club di Capodiistria per la terza volta consecutiva. Le nostre previsioni sono andate, anzi, oltre ogni aspettativa, poiché d’alfetrma-ziooe delle imbarcazioni e dei velisti capodistriani è stata veramente eloquente e significativa soprattaito perchè, perduti gli elementi ohe primeggiavano nel recente passato, le forze nuove, se così si possono dire, hanno saputo rimpiazzarli degnamente. Accanto al primo posto e al titolo, conquistato da Zucca e Cerkvenik su «Cioci», è da porre nel giusto loro valore i piazzamenti più ohe onorevoli di Stanco e 'Kravanja su «Galeb» e dei giovani Venturini e Kosmina su «Delfin». Il quarto terzetto è riuscito a inserirsi in seconda posizione soltanto il duo Armanda — Kmetič, su «Mala» di Moščeniška Draga, ohe ha sorpreso felicemente anch’esso, in quanto i più quotati a contendere la vittoria ai locali erano ritenuti i velisti -di Laurana. E’ insomma una bella soddisfazione per tt numerosi sportivi capodistriani, affezionati di questo sport, per il «Veda» club e i suoi membri, ma sopratutto è un’ottima premessa per perseverare e migliorare ancora. Alla prova sono mancati, perchè assenti, i velisti dii Lussinpiocolo, Crikvenica e Spalato. E’un vero peccato, poiché la lotta per la vittoria finale, già così avvincente e, in certe occasioni spasmodica, avrebbe acquistato maggiore intensità e interesse. Ci auguriamo comunque che, alla prossima oocasiane, non venga a mancare la collaborazione dei velisti dalmati, la cui (presenza ai cimenti sul mare è sempre gradita e desiderata, in quanto il carattere generoso e il temperamento schietto della gente 'di mare della Dalmazia ha saputo sempre offrire emotività e interesse. Detto ciò e fatte le nostre congratulazioni ai vincitori, e a chi per essi ha oreato gli strumenti materiali dii questa vittoria, passiamo alla cronaca. Il Campionato è stato aperto ufficialmente. venerdì mattina da Bel-tram Julij nelle sue vesti di presidente del «Vela», club oapodistriano, che, dopo aver porto un saluto agli ospiti, ha dato la parola al membro del Consiglio esecutivo della R. P. Slovena, Polič Zoran, patrocinatore delle regate. Dopo aver sottolineato l’importanza deU’awenknento sportivo per Capodistria e per la sua popolazione, il comp. Polič ha porto un saluto d’incitaimento ai concorrenti e raugurijo di sempre migliori successi. Al termine della cerimonia si è svolta la prima prova, come previsto nel programma. PRIMA PROVA pCon barino intenso la giuria ha dato lo start a 18 imbarcazioni per la prima prova in triangolo. Era subito in testa «Delfin» (Venturini -Kosmina), che aveva fatto una buona partenza, ma perdeva presto il leggero vantaggio iniziale. Rimontava intanto «Ciccii» (Zucca - Cerkvenik) che prendeva decisamente il comando, per non cederlo più sino all’arrivo. Al primo giro passavano nelFoidline «Cjofei», oom un centinaio di metri di vantaggio, «Bora» (Gasperinič - Sirotnjak), «Galeb» (Stanko - Kravanja), «Goran» (Filippi ; Grdonič), «Taifun» (To-non - Furlan), «Mucko» (Kmetič -Jordana), «Orcan» (Cetina - Ruži-nič), «Mala» (Armanda - Kmetič) ecc. II «Delfrn» (Venturini - Kosmi na) passava decimo. All’arrivo le posizioni erano le seguenti: 1. «Cicoi», 2. «Bora», 3. «Galeb», 4. «Mala», 5. «Mucko», 6. «Goran», 7. «Orcan», 8. «Lumibra-ka», 9. «Delfin» e 10. «Breda». «Lumlbraka» (V. Pavletič — S. Pavletič) veniva squalificata, per cui all’ottavo posto passava «Delfin». «Cicca» aveva vittoria facie. E’ mancata la lotta anche per il secondo posto in quanto «Bora», òhe già al primo passiaggio s’era assicurata la piazza d’onore, riusciva a man-- tenere immutate le distanze nei confronti del pericoloso «Galeb». SECONDA PROVA Nel pomeriggio c’è stata bonaccia nel golfo. La partenza ha avuto un ritardo notevole. Con maestrale leggero le imbarcazioni partivano con boa al vento per la seconda prova. La lotta è rimasta a lungo indecisa. Ha avuto più fortuna «Mala», Il caso ha valuto uno strano capriccio del vento, mancato contro ogni oonsuetudine sotto monte, direzione presa da «Cicci», mentre «Ma-lai», che aveva preso la direzione opposta, è sitata più fortunata. Acquistato il vantaggio, riusciva a mantenerlo inalterato sino alla linea del traguardo dove precedeva di poco «Orcan». Il passaggio alla boa 2 avvenivi) nel seguente 'ordine: «Mala», «Delfini», «Mucko», «Taifun», «Galeb», «Breda», «Orcan», «Goran», «Boia», «Cicci» ecc. Nel secondo tratto «Mala» continuava a condurre dopo aver effettuato il primo passaggio ancora dinanzi a «Delfin», «Mucko» e «Taifun». «Cicoi» rimontava buona parte dello svantaggio, come pure il «Galeb», mentre «Dei-fin» perdeva qualche posizione. Al traguardo giungevano nell’ordine: «Mala», «Orcan», «Galeb», «Taifun», «Cicoi», «Delfin», «Mucko», «Bora», «Goran», «Broda», seguiti dagli altri. «Taifun» veniva squalificato, retrocedendo all’ultimo posto. TERZA PROVA Sabato mattina si è svolta la terza (in triangolo) prova di campionato. Tempo bello, ma vento debole; borino alTinizio e più tardi maestrale. Partivano bene e di concerto le tre imbarcazioni capodistriane, assumendo subito il comando. A minacciarle era soltanto «M'ala», che sorpassava il «Galeb» al primo passaggio. Qui le posizioni erano: «Cicci», «Delfin», «Mala», «Galeb», «Maestrale»- «Sipa», «Bora» ecc. Al traguardo l’ordine d’arrivo era il seguente: 1. «Cicci», 2. «Delfin», 3. «Mala», «Galeb», 5. «Maestrale», 6. «Bora», 7. «Sipa», 8. «Lumbraka», 9. «Taifun», 10. «Goran». QUARTA PROVA Nel pomeriggio di sabato s’è svolta la quarta prova (boa al vento). Soffiala un maestrale abbastanza buono, che poi calava d’intensità nella seconda parte della prova. Si ripeteva la medesima situazione del giorno precedente con «Cicci» sulla rotta sottomonte e gli altri l’opposto. Ed era stavolta «Bora» ad approfittarne. Al primo passaggio conduceva con un leggero vangaiggio su «Mala», «Cicci», «Taifun», «Mucko», «Maestrale», «Delfin», «Goran». Il «Galeb» era in undecima posizione. Nel secondo tratto «Bora» non solo perdeva distanza, mà veniva anche squalificata e retrocessa dal 3. posto alTarrivo. Anche «Maestrale», giunto al traguardo ottavo, veniva squalificato e retrocesso, per cui Bordine definitivo era il seguente: 1. «Taifun», 2. «Cicci», 3. «Ma-la», 4. «Mucko», 5. «Delfin», 6. «Orcan», 7. «Galebié», 8. «Galeb», 10. Sipa. QUINTA PROVA Domenica mattina, dopo la cerimonia dei Caduti sul mare, si è svolta la quinta prova di campionato (iin triangolo). Ormali soltanto «Cicci», «Mala», «Galeb» e «Delfini» potevano essere pericolosi. La loro partenza fu perciò un pò sul chi va là nei confronti degli altri. I capodistriani puntavano naturalmente su «Cicci» che 'godeva del migliòre punteggio, per farglielo conservare. Di ciò approfittavano «{Maestral», «Taifun» e «Goran» che .acquistavano un certo, vantaggio. Il primo passaggio avveniva nell’ordine come sopra, seguiti da «Mala»- «Cicci», «Galeb», «Bora», «Oroan», «Sipa», «Mucko» ecc. «Oiccà» rinveniva veloce e passava in seconda posizione. Al traguardo le posizioni di testa erano le seguenti: 1. «Maestral», 2. «.Ciccai», 3. «Ma-la», 4. «Goran», 5. «Taifun», 6. «Orcan», 7. «Bora», 8. «Delfin», 9. «Galeb», 10. «Sipa», 11. «Mucko», 12. «Breda» eoe. La classifica generale dopo ìe 5 prove dii campionato era la seguente: 1. «Cicci» (Zucca - Cerkvenik) del «Vela.» club di Capodistria, punti 7.611; 2. «Malia» (Armanda — Kmetič) deH’«Orion» di Moščenička Draga, punti 7.301; 3) «Galeb» (Stanco — Kravanja) del «Vela» club di Ca-podistria, punti 6.370; 4. «Delfin» (Venturini — Kosmina) del «Vela» club di Capođistria, punti 6.291; 5. «Oroan». (Cetina — Ružinič) dei-T«Istra» -club d'i Laurana, punti 6.027; 6, «Goran» (Filippi — Grdonič) del «Bora» club di Isola, punti 5.668; 7. «Mucko» (V. Kmetič — Jordana) delltiOrion» di Moščenička Draga, punti 5.466; 8. «Bora» (Gasparinič—Sirotnjak) dell’«Istra» (Tonon — Furlan) deil’«Istra» di Laurana, punti 5.281; 10. «Sipa» (Dobrovié — Ruidelič) diel «3 maggio» di Fiume, punti 4.939. Seguivano nel,l’ordine: «Breda» di Laurana, punti 5.459; 9. «Taifun» (Sarič .— Nikolič), «Bora», Isola; «Maestrale» (Jurjevič — Domjan), «Galeb», Fiume; «Pionir» (Kancler — Sprogar), «Sidro», Maribor; «Gal.ehič» (Grdakovič — Randič), «Galeb», Fiume; «Lumbraka» (V. Pavletič — S. Pavletič), «3. maggio», Fiume; «Devin» (Golubič — Pirš), «Sidro», Maribor; «Istok» (Vizjak — Gostič), «Sidro», Maribor; «Delta» (Grego—Tičac), «Galeb», Fiume; «Lastovka» (Gortan— Davanzo), Società vela, Parano; «Nada» (Filippi — Brušič), Società velica, Pirano; «Eolo» (M,antera — Filipovič), parenzo. Una lieta sorpresa è stata fornita anche da «Goran» (Filippi — Grdonič) del «Bora» di Isola, che ha occupato un onorevole sesto posto, precedendo imbarcazioni e uomini dell’esperienza «Bora» (Gasparinič — Sirotnjak), dati alla vigilia fra i favoriti. A corollario delle regate per il IV. Campionato nazionale «snipe», si sono svolte due regate generali, cui hanno preso parte' varie società della costa istriana e liburntca. Al sabato c’è stata la notturna, .svoltasi alla luce dei riflettori con vento poco favorevole, ma in una fantasmagoria di luci che ha richiamato sul molo e sulle rive una vera folla di spettatori, rimasti tutti soddisfatti della manifestazione. Il giorno dopo, domenica mattina, sì è concluso il programma prestabilito con la cerimonia già menzionata del lancio in mare di una corona commemorativa dei Caduti sul mare, solenne fra le salve di un reparto di Marina e il suono delle sirene nel porto. Nel tardo pomeriggio si è svolta la seconda regata generale, che ha offerto un impareggiabile spettacolo nel golfo. Sabato sera e domenica mattina hanno avuto luogo anche gare di canottaggio, sul cui esito riferiamo più Sotto. Nella tarda serata di domenica si è svolta, a degna conclusione di questa grande festa degli sport del mare, la- premiazione dei vincitori in un’atmosfera di sana allegria e soddisfazione, malauguratamente anzitempo interrotta dailTarrivo indesiderato di un temporale che ha mandato a casa coloro che, in troppi, non potevano trovar posto nella sala del ris'torante-bar. Il maltempo, che era rimasto lontano dal campo di regata per tutti i tre giorni di gara, ha voluto così prendersi la rivincita con un ammonimento «coram populo» a - non approfittare della sua clemenza. CICLISMO MODESTA PROVA DELA PROLETER nella seconda dì campionato a Maribor LUBIANA, 8 — Sulle belle strade della Garanzia, da Maribor a Konjice e ritorno, per un totale di km 82, si è svolta la seconda prova del campionato dii ciclismo su strada della Slovenia per la categoria dilettanti. La gara è stata disputata a cronometro limdividuaile, con partenze intermittenti ogni due minuti. La corsa, poco interessante per gli spettatori, 'ma molto 'indicativa del punto di vista tecnico, ha rivelato la scarsa preparazione di mol- ti; elementi, i quali, dopo il recente Giro, hanno abbandonato gli allenamenti credendo di trovarsi al punto migliore di preparazione. Un tanto è stato fatale in special modo a Pieiga, ,il quale non è andato oltre un molesto sesto posto. Preoocupa invece la scarsa preste-zinne di Dellasanta Silverio, selezionato nella, rappresentativa nazio- poso. Più staccati degli altri, seguono Visintin nono e Dellasanta dodicesimo. Di 'Dellasanta abbiamo già parlato. Di Visint-n dobbiamo dire ohe si trova iin stato di super allenamento, per la qual cosa deve riposare, se vuole essere nuovamente fra i migliori, almeno nel finale della stagione. Con questa seconda vittoria, Va- CANOTTAGGIO naie per i prossimi campionati del laut ha messo una grossa ipoteca sul mondo di Roma, il quale ha dimo- titolo e sarà cosa molto difficile per strato, oltre la poca domestichezza chiunque lil solo tentare dii portar- cqm simili prove, anche una prepa- glielo via. Ed è proprio lui il più razione insufficente ed inadatta per meritevole, per questa stagione, ad ANCORA ALLA „NAUTILUS" il maggior numero di vittorie CAPODISTRIA, 8 — Nel quadro delle manifestatemi sportive, indette in occasione del IV. Campionato jugoslavo velico per la classe «beccaccini» dal «Vela» club locale, si sono svolte sabato e domenica gare di canottaggio con la partecipazione dei migliori armi istriani e sloveni nelle categorie quattro con (maschile e femminile) e skiff. La parte del leone è stata fatta, come già recentemente a Portorose, dai vogatori della società canottieri capodistriani «Nautilus», che riconfermato le loro belile tradizioni in questo sport. Ecco i risultati tecnici delle gare: Jole 4 con (femm.) — 1.000 m: 1) «Nautilus», Capodistria in 4’04”3; 2) «Mima», Parenzo 4T5”2. Jole 4 con (juniores masch.) — 1.000 m: 1) «Nautilus», Capođistria in 3’38”3; 2) «B. Kidrič», Pirano 3’44”; 3) «Lim», Rovigno 3’52”7; 4) «Mirna», Parenzo 3’57”. Jole 4 con (juniores masch.) — 1.500: 1) «Lim», Rovigno ih 5 32” 2) (Nautilus», Capodistria 6’35”; 3) «Lim» (II.), Rovigno 6’50”. Outrigher 4 con (femm.) — 1.000 m: 1) «Nautilus», Capođistria in 4’03” 8; 2) «Bled», Bled 4T’8. Outrigher 4 con juniores masch.) — 1.000 m: 1) «Nautilus», Capodistria in 3’35”3; 2) «Lim», Rovigno 3’38”8; 3) «B. Kidrič», Pirano 3’ 40”8. Outrigher 4 con (seniores masch.) — 1.500 m: 1) «Nautilus», Ca,podi-stria in 5’43”; 2) «Bled», Bled 5’45”; 3) «Delis'e», Isola 5’52”; 4) «B. Kidrič», Pirano 5’57”; 5) «Lim», Rovigno 6’03”; 6) «Savica», Lubiana 6W’. Skiff (juniores masch.) - 1.000 m: 1) «Bled», Bled 4T9”5; 2) «Savica», Lubiana 4’28”; 3) «Mirna», Parenzo 4’59’4; 4) «Lim», Rovigno a sei lunghezze. Skiff (seniores masch.) - 1.500 m: 1) «Savica», Lubiana 6’57”3; 2) «Lim», Rovigno (ritirato). Campionato jugoslavo SPALATO, 7 — Si sono conclusi a Spalato i campiionriti federali di canottaggio. Vi hanno preso parte più di cento imbarcazioni e circa cinquecento canottieri. I favoriti, Mornar e Gusar di Spalato, Partizan e Stella Rossa di Belgrado, si sono aggiudicati i primi posti o le piazze d’onore. La sorpresa maggiore l’hanno data gli atleti del club «Istria» di Pola, i quali nella categoria juniores riuscivano ad imporsi s'ui più quotati rivali del Molnar dopo un appassionante duello remiero. ^ Questo primo posto ed il sesto assoluto nella classifica generale premiano la società polese per l’indefesso lavoro dei Suoi soci e per la serietà ad essa caratteristica. tale cimento. Domenica Dellasanta ha fatto registrare il .peggiore piazzamento in corsa da molti anni a questa parte. Che sia questo un segno di declino dell’atleta, oppure una temporanea fase di oscuramento? Già domenica prossima ne avremo la conferma, perchè tutti i ciclisti jugoslavi si misureranno sul percorso Karlovac — Delnice —• Karlovac nella seconda prova del campionato nazionale su strada. Ma veniamo alle corsa di domenica. Valant Janez, del Rog di Lubiana, -non ha fatto altro che ribadire la sua superiorità già messa in evidenza nella prima prova, disputata nel giugno scorso sulle strade del ca-podistriamo. Con una pedalata facile e con un passo costante, Valant è riuscito ad imporsi nettamente sul numeroso gruppo dei contendenti. Ottimo pure Žižek, finito secondo a meno di un minuto dal vincitore. Il terzo posto è andato al giovane lubianese Zanoškar, il quale, disertato il Giro, si è preparato coscienziosamente e minuziosamente. AI terzo posto a pari merito con Zanoškar troviamo Brajnik Oreste, quale primo della Proleter, che ha messo in evidenza le già note possibilità ed un rendiménto costante, frutto di una serietà e un comportamento merile'ufi della maggior lode. Dietro a Brajnik, si è classificato Bonin, il quale quest’anno sembra avviato a concludere la stagione in bellezza. Bonin inerita in ogni caso tutto Tt.p-poggdo, poiché ora che ha ripreso la piena fiducia nei propri mezzi, potrà dare ancora più di una soddisfazione alla propala società. Al sesto posto troviamo Piciga, il più provato di tutti al Giro e bisognevole di un breve periodo di ri- indossare la maglia .di campione della Slovenia. ORDINE D’ARRIVO 1) VALANT, «Rog» — Lubiana, che compie gli 82 km del percorso in 2:22’42” alla media oraria di 34,5 km. | i 2) Žižek, «Branik» — Maribor, in 2:22’47”; 3) Zanoškar, «Rog» — Lubiana in 2:24’32”; 4) Brajnik, «Proleter» — Capodistria (stesso tempo); 5) Bonin, «Proleter» — Capodistria in 2:24’50”; 6) Pieiga, «Proleter» — Capodistria in 2:25’33”; 7) Bajc, «Nova Gorica» — Nuova Gorizia in 2:25’44”; 8) Žirovnik, «Rog» — Lubiana in 2:26’00”; 9) Visintin, «Proleter» — Capodistria in 2:26’57”; 10) Božnik, «Ilirja» — Lubiana in 2:27 00” 11) Flajs, «Odred» — Lubiana in 2:29’45”; 12) Della Santa, «Proleter» — capodistria in 2:30’40”; e altri. CLASSIFICA A SQUADRE 1) «ROG» — Lubiana (Valant, Zanoškar, Žirovnik) in 7:13*14”; 2) «PROLETER» — Capodistria (Brajnik, Bonin, Piciga) in 7:13’35”; 3) «BRANIK» — Maribor (Žižek, Curk, Karner) in 7:27’47”. Matticchio correrà in Cecoslovacchia Il ciclista dello «Scoglio Olivi» Giuseppe Matticchio ha ricevuto Tinvito dalla Federazione ciclistica della Croazia a far parte della rappresentativa Jugoslava che prenderà parte alla grande corsa Bratislava Bohinjska Bistrica che ài inizierà il 14 agosto in Cecoslovacchia. Il club polese ha dato il nulla osta per la partenza del Matticchio. (f) LOTTA GRECO-ROMANA CINQUE NAZIONI al torneo di Pola POLA, 4 — Dopo la liberazione il pubblico sportivo polese non ha avuto molte occasioni di assistere ad incontri di lotta greoo-romana, se non in manifeisitaziojni organizzate su base dimostrativa e di propaganda dalle squadre zagabresi nel 1949. Pertanto la notizia di questi giorni ha messo grande interesse addosso agli sportivi. E’ diffatti programmato per il periodo che va dal 20 al 28 di questo mese un grande torneo internazionale di lotta 'greco-romana, al quale saranno presenti oon i propri effettivi ben cinque squadre nazionali dall’estero e cioè 'Baviera, Romania, Austria, Polonia e Svezia. 1 colori della Jugoslavia saranno difesi da tre squadre nazionali. Questa imponente manifestazione, che non mancherà di attirare la solita marea di pubblioo all’Arena, costituisce uno dei maggiori tornei di questo sport che si siano svolti quest’anno in Europa. PUGILATO Vittorie e pareggio di pugiìatori polesi Questa settimana i pugili locali hanno colto una netta vittoria sugli ospiti del Radnički, battendoli oon il risultato di 13 a7. La manifestazione, che sii è svolta all’Arena dinanzi a 4 spettatori, ha visto lo squadrone del «Pola» passare nuovamente im bellezza sulla compagine 'Ospite, sfoggiando domenica un vero spettacolo grazie alla formazione completa, forte del nuovo campione jugoslavo Bogunič, del campione di Croazia Berbakov, del sempre valido Aldo Banovac e di un JeUdč, nei massimi, ohe va verso la potenza dei campioni. Il gallo Hin, poco veloce ma intelligente e preciso, ha vinto su Jugomiroviè sfiorando un’affermazione per k. o. Il novello Jovanovič ha invece lasciato i due punti all’anziano ,Stojanovič, mentre nel «leggeri» Berbakov ha «sventagliato» Hrastovič per tre riprese palesandosi nettamente superiore. Banovac sembra ritornato ai giorni migliori con la smagliante vittoria su Živkovič. Felino e scattante, il polese ha avuto applausi ad ogni azione e ci ha dimostrato di cosa sia capace quando completa la sua preparazione. Bonič, ex campione della Bosnia, accomuna coraggio e preparazione tecnica e lo porta ad essere egli pure una colonna della squadra lo-oale; oon il lungo Jerenič ha raccolto i punti necessari alla vittoria nei welters, mentre Miloš, non ancora «di famiglia» oon il ring ha avuto la sfortuna di trovarsi di fron-. te al campione jugoslavo Sorgič nei welter pesanti. La vittoria per k. o. t. dell’,ospite era scontata. Durissimo l’incontro jDivjak- Stojanov e vittoria per un soffio del locale. Uno scherzo per Bogunič la vittoria sul medio massimo Jovanov per k. o. t. alla La ripresa. Contro il grosso Stefanovič, il massimo del «Boia» Je,Ikič ha strappato l’entusiasmo della folla per la veemenza con cui è andato a fondo sino ad «uncinare» l’avversario e stenderlo al tappeto per il conto finale. iNeH’inoomtro di rivincita che si è svolto al Pattinaggio dinanzi 1000 spettatori invece al Radnički si è presentata d’occasione di rifarsi un pò della sonora sconfitta subito tre giorni prima, facilitato dall,assenza di Banovac, Berbakov e Divjak, allineando Kaue .45, Rebac e Popovič in sostituzione dei piani. Mentre nei moscati due punti andavano agli ospiti per mancata .presentazione di Kiselickì, nuova vittoria di Hjin nei gallo contro lo stesso avversario, quindi la sconfitta della sfasatissimo Kaučič nei piuma ad opera dell'altrettanto impreciso e scorretto Stojanovič. Rebac ha lavorato bene al corpo de! «leggero» Hrastovič e sebbene provatissimo alla fine ci strappa. una • vittoria ai punti. Abbandono del polese Popovič alla II. ripresa nei wteltqr leggeri, mentre ,rl miglior oombattimento della serata- si dimostra senz’altro quello itra di welter Bonič ed il campione jugoslavo Jakovljevič. Piu deciso e mobile, Banič porta a segno alcune serie di cross, aocusate visibilmente da Jakovljevič, che non è venuto a Pola preparato fisicamente Notata cio-nostante la sua bella boxe, fatta di forza, tecnica e specialmente di un elegante allungo sinistro. In un «Hindi» però al campione si spacca' l’arcata e rincontro finisce in parità. Un altro pareggio tra i welter pesanti Jeremic di Pola e Momiro-vic, dove poteva uscirne una vittoria deU’ospdte. Nuovamente 'Milos abbandona contro il campione jugoslavo Sorgič alle prime schermaglie, ripagato immediatamente dal nostro Bogunič ohe non mette giù l’avversario forse per rispetto al troppo divario. Il combattimento dei massimi sembra 'la fotografia di quello svolto in Arena. Stefanovič incassa, reagisce, porta a segno alcuni buoni pugni, sinché il destro di Jel-kič non lo raggiunge al mento; è un k. o. senza remissioni. Ma il Radnički è riuscito a pareggiare per 10—10. Delle due serate, la seconda non è stata senz’altro .all’altezza della prece,dente, causa l’assenza dei già citati titolari. Una cosa è però certa: che il pugilato marcia sulla via deli-attività e deli isuccfessi come nessun altro sport a Pola. E’ forse Tunica attività che raccoglie attorno a sè ancora tanti amatori. POLA — BRANIK (Maribor) 17:1 POLA, 7 — Duemila spettatori hanno applaudito al Pattinaggio un’ennesima vittoria dei pugilatori polesi, che sembrano (pur non partecipando ancora a nessun campio- nato di squadra) imbattibili per qualsiasi squadra ospite. Meritano di entrare quest’anno nella I. Lega di pugilato, cosa che senz’altro si avvererà. Domenica sembravano tutti ben dispois'ti e le vittorie si sono succedute àpplauditissime. Il mosca Zmiak, esordiente, ha vinto nettamente ai punti con Grobne, il gallo Iljin in gran forma ha liquidato Klement alla II. ripresa per k.o.t., mentre Jovanovič metteva k-o. il piuma Skrabl. Rebac vinceva con Premus per k.o.,t. alla III. ripresa e Bornie, tenace e generoso, ha segnato un altro k.o.t. con Pukšič. I welter Divijak e Knaimc pareggiavano un duro incontro e Milos si è visto assegnale la vittoria dopo esser andato kjo.t. con Trofejnik, che ha boxato con nome falso. Irresistibile Bogunič, continua a seminare di k.o. la sua brillante carriera. Neanche Daminović gli ha potuto resisterle più di mezza ripresa. Il polese, che si è guadagnato il titolo federale agli ultimi campionati, è stato prescelto dalla Federazione per combattere nei medio-mas'simi durante la riunione internazionale Jugoslavia-Germa-mia occidentale, che si terrà il 25 di questo mese a Belgrado. Jelbió, il massimo che migliora di combattimento in combattimento, ha piegato l’ex poles Vojnovič nettamente ai punti, dimostrandosi efficacissimo. NUOTO Allo „Jadran" il Campionato istriano NelTaimihito della tradizionala «Festa del mare» che ogni anno si effettua a Rovigno, ha avuto luogo rincontro di nuoto tra la squadra polese dello «Jadran» e della locale «Delfin» valevole agli effetti della 'Lega istriana della specialità. Questo era il tèrzo confronto delle due compagini, poiché riunioni analoghe si sono già effettuate, per lo stesso campionato, prima a Parenzo, quindi a Pola ed infine a Rovigno; questa volta però la «Galeb» di Parenzo non si è presentata, probabilmente per difficoltà di carattere finanziario. I vincitori delle varie gare nell’ultima giornata sono: Petrazzi (J) nei 400 s. 1. iin 5’51”0, Molmari (J) nei 200 s. I. donne in 3’5”z, Pellizzer (D) nei 200 rana in 3T9”8, lo «Jadran» nella staffetta mista donne 4 x 50 in 3’05”9, Merklin (J) nel ,100 s. 1. in l’05”0. Skrtulja (D) nei 100 rana donne in l’57"Q( Zannali i(J) mefr 100 s. 1. donne in l’27”7, Petrazzi (J) nei 100 dorso in I’22”9, Zanini nei 100 dorso donne in l’47”8, la «Delfin» nella staffetta mista 4 x 50 maschi in 2’35”2, lo ««Jadran» nella staffetta 4 X 50 s. 1. donne in 2’56”4, lo «Jadran» nella staffetta 4x100 s. 1. maschile iin 4’54”0. La partita di pallanuoto è stata appannaggio dei rovignesi. per ben 4—0, ma il risultato fibule era ugualmente di 239 a 186 in favore dei polesd. La Lega Istriana di nuoto si è conclusa così con la seguente classifica: 1) Jadran di Pola punti 653, 2) Delfin di Rovigno p. 505, 3) Galéb (Parenzo) p. 229.