ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. — No. 431 Redazione e Amministrazione CAPODISTRI A Via San torio SS . tei, 128 MARTEDÌ’ 27 dicembre 1955 ' Prezzo din 10 lire 20 ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. IN FRANCIA HA LASCIATO L ETIOPIA aperta a pur soluzioni salutato da beneauguranti ovazioni la consultazione elettorale iNöl ’TJorto eriit.tfpn di Ma.sisaiiia t-> _ _ r-> . ìNel porto eritreo di Massaua, òhe lo ha accolito i,n un’atmosfera di fastosa solennità, il Maresciallo Tito ,si è aocoimiato daill’Imjpe-ratoire Halte Seilaisisiiè col quale a-veva tralscctnso circa una settimana. Salve idi cannone esplodevano sulla costa e sanile navi della squadra presidenziale in onore dei due Capi di Stato. Aveva così fine la visita del Presidente Tito che ha a-perto un nuovo e importante capitolo nei rapporti jiuigo-etiopici. Dall’Asmara a Massaua, ultima tappa del viaggio del Maresciallo Tito attraverso l’Etiopia, viaggio lungo 2500 chilometri e percorso jn automobile, il popolo etiopico si è assiepato in massa per applaudire l’ospite jugoslavo. All’arrivo a Massaua, 'tutta: pavesata di bandiere e festoni, ITmpsiratore Hailè Se-assiè ha offerto al Presidente Tito un pranzo di comimiaito .nella sua Tendenza. Nel pomerìggio il Mare-iallo Tito ha visitato l’Aocademia :vale di questo moderno porto del ar Rosso. Fra due anni uisciran-da questa scuola i primi 800 ficiali della giovane marina da erra etiopica. 11 commiato è stato caraitterizza-da un’altra isalenniità. Il Presi-rtte Tito ha donato aì’l’Imperato-d’Etiopia un lussuoso yacht cogito nei cantieri «Scoglio Olivi» Pola. Gli ufficiali e l’eqiuipag-5 dello yacht hanno reso gli ono-alìonchtè i due Capi di Stato so-■ ■j. saliti a bando dell’unità. Una Inda militare etiopica ha suonato i inni dei due Paesi e quindi è ita eseguita la solenne consegna Ilo yacht. Sulla «Galeb» ha infi-uvuto luogo lo scambio degli timi saluti. Alle ore 18 la squa-a presideniziale prendeva il lar-accompagnalta dal tuono dei canni e dal fischio delle sirene dei-navi ancorate nel porto. * Intanto la stampa egiziana scri- ve del prossimo arrivo del Presidente Tito in Egitto. I giornali e-giziani riferiscono le calde accoglienze tributate allo statista jugoslavo durante il suo soggiorno in Etiopia, rilevando che anche gli abitanti dei più piccoli villaggi sono affluiti lungo le strade attraversate dal Presidente Tito. Il quotidiano «El Abram» scrive che il Maresciallo Tito verrà accolto in Egitto con particolare solennità. Il giornale crede di sapere inoltre che avranno luogo numerosi incontri tra lo statista ju- goslavo e il Presidente Nasser ed altre alte personalità egiziane. Dal canto suo il giornali «Al saura» dedica un importante articolo alla gioventù jugoslava. In esso è detto che la nuova generazione jugoslava assolve compiti fondamentali in seno alila società e che il Governo impiega forti somme per assicurare ai giovani jugoslavi una maturità atta a farli assumete la responsabilità di edificare un felice avvenire. * Nella consueta conferenza stampa del venerdì, il portavoce della Segreteria agli Affari Esteri, Branko Drašković, ha dichiarato ai giornalisti presenti che non gli risulta esser stata invitata la Lega dei Comunisti della Jugoslavia ad inviare un proprio osservatore alla prossima conferenza dei partiti del Co-minform che si terrà a Budapest. La notizia che alla conferenza dei Cominform avrebbe presenziato anche un osservatore jugoslavo è trapelata nei circoli occidentali, ma a Belgrado si ritiene priva di fondamento. Il comunicato ufficiale sui colloqui di Addis Abeba A Massaua è stato reso noto sabato il seguente comunicato sulla visita ufficiale effettuata dal Presidente della Repubblica Josip Broz Tito all’Etiopia: AVVISO AI LETTORI \ causa delle festività di Capodanno il giornale riprende le pubblicazioni il 10 gennaio. «In seguito all’invito di Sua Altezza Imperiale Haile Selassiè I, Imperatore d’Etiopia, il Presidente della Repubblica Popolare Federale di Jugoslavia, Josip Broz - Tito, è stato ospite ufficiale dall’ll al 24 dicembre 1955 dell’Imperatore d’Etiopia. Al seguito si trovavano, inoltre, il Segretario di stato agli Esteri Koča Popovič, il Presidente dell’Assemblea popolare della Repubblica popolare di Serbia Petar Stambolič, il Segretario di stato agli Interni SVetislav Stefanovič ed altri. Durante il soggiorno del Presidente della Repubblica in Etiopia, hanno trovato piena espressione, come del resto accadde anche durante la visita di Sua Altezza Imperiale in Jugoslavia, le relazioni amichevoli che esistono tra i due paesi congiunti già nel passato dalla comune lotta per il mantenimento dell’indipendenza. Durante i colloqui tra il Presidente della Repubblica e Sua Altezza Imperiale ed i loro rispettivi collaboratori, condotti in una atmosfera di cordialità e di piena LINA MISSIONE 01 AMICIZIA Il bilancio consuntivo degli me-meniti internazionali nein può eis-ire puntualizzato che nei loro ri-nlitaiti a lunga scadenza. Il voler-' faire innanzi tempo può portare ilo alla retorica. Concesso quesito, . principio và però detto che gli svenimenti, internazionali hanno t se una propria forza immediata 1 un proprio valore contingente er il momento in cui si verifica-o e per le linee aulite quali si svolano. E questo vale anche per ia vita in Etiopia del .Presidente della epubblica. Il viaggio del Maresciallo Tito a Africa è avvenuto nel momento olitico ohe vede i piccoli paesi d i popoli, non pienamente sttilup-aiti, ibaitteinsi, localmente ed in se-e internazionale, per Taffermazio-e della propria indipendenza e il iriitto al proprio sviluppo interno, rime coedizione dell’indipendenza e elio sviluppo pacifico di tutti. Per-tò la visita dell Presidente in Etio-ia si è svolta, e conclusa, nella af-srmazione della collaborazione m-amazionaile e degli aiulti tecnici - d economici quale funzione, e do-are, della comunità ufmama. Nel tòno rispetto dell’indiipendenza e ella parità, di tutti gli stati, sen-ì abiti mentali .superati di «prote-onismi» politici o militari o di aiu-pelosi, condizionati alla volontà eigli stati ricchi a danno della liana espressione dei piccoli popoli. Ed è così che .la visita in Etiopia ;1 Maresciallo Tito prende il suo usto niello specifico momento poli-co e lo scambio di vedute fra il astro Presidente e l’imperatore aitò SelfSisiè, non solo non traiscu-i Tesarne della situazione inlteirina-onaile, ma a Itale esame giunge, ateinziandolo, attraverso la constartene di comuni puniti di vista e «munì interessi, realizzabili e per-guliibili solo in una atmosfera in-‘rnaizionale in cui la pace dei due »es! condizioni la pace generate me la pace generale è necessaria la pace, alTindipendenza eid allo iluippo dei due stati. In tali mo-: l’amicizia juigo-etiopica, puir non sisando di essere un affare ir.ter-1 dei due paesi, prende il suo po-* > nel momento politico inlterna->naile, e la politica dei due go-rni tende alla pace generale ed là collaborazione fra tutti gli sita-agendo dinamicamente aitiraver-co.ntaltti, principi e premesse sente quali e senza i quali i rapirti fra due' staiti (e fra i vari ibi nella comunità internazionale) retabero destinati a restare suite ochie baisi dèi particolarismi e dei ägruppamenti negativi per la ,p®- 3d >è perchè la visita del Prešinite della Repubblica in Africa è svolta , nello spirito nuovo che a ha attirato l’attenzione deill’o-lione pubblica .mondiale ed il contesto conclusivo dei colloqui jugo-etiopici è stata la dimostrazione di un nuovo dinamismo politico oiggi in atto nel mondo: quello che lega le relazioni bilaterali fra gli stati allo sviluppo dalle relazioni internazionali sullo stesso piade. La politica delle ineguaglianze, la prassi dei blocchi conltrapposti, la dominaiztenie finanziaria delilo, sitato ricco sud paese povero, le discriminazioni ideologiche e razziali furono, e sono, elementi di perturbamento e di pericolo per la pace generale. Il dinamismo politico nuovo della politica della pace nelTindt-pendenza, è destinato a seppellire i residui del turbamento ed a sventare i pericoli. Questa constatazione non vuole essere un bilancio, ,ma solo una indicazione di ciò che il viaggio del Maresciallo Tilto in Africa rappresenta per lo sviluppo della situazione internazionale i;n senso pacifico. E’ solo una constatazione, ma può essere anche un esempio di politica positiva. comprensione reciproca, è stato effettuato un largo scambio di opinioni sulla situazione internazionale, compresa la situazione in Medio Oriente, come pure sui problemi che riguardano direttamente le relazioni tra i due paesi. Durante l’esame della situazione internazionale è emersa l’identità di Vedute circa la valutazione dei .problemi internazionali principali e circa la via più efficace da seguire al fine di consolidare la pace u-niversale e la realizzazione del benessere generale. E’ sfato constatato in comune che tali mete possono essere conseguite soltanto rispettando il principio dell’indipendenza, della sovranità dell’integrità e della parità di diritti di tutti i paesi e di tutti i popoli. Partendo da queste constatazioni è stato sottolineato il significato di una sempre maggior liberalizzazione del commercio internazionale, di una sempre maggiore collaborazione internazionale nel campo economico e particolarmente nel settore degii aiuti economici e tecnici per lo sviluppo dei paesi arretrati, senza discriminazioni di sorta verso singoli paesi o regimi. A tal fine è stato rilevato che è necessario in primo luogo abilitare i servizi dei competenti organismi delle Nazioni Unite per poi usufruirne basandosi sul diritto di tali .paesi a disporre integralmente delle rispettive ricchezze naturali e delle forze di produzione cose che verrebbero particolarmente favorite da un accordo delle grandi potenze circa la limitazione degli armamenti e circa lo sfruttamento organizzato dell’energia nucleare a scopi pacifici. Con soddisfazione è stato constatato l’attaccamento conseguente dei due paesi ai principi delle Nazioni Unite. Basandosi nello spirito di tali principi, sulla collaborazione costruttiva con il maggior numero di paesi possibile, senza riguardo alle differenze ideologiche e di altro genere che intercorrono fra loro, la politica dei due paesi ha dato e continua a dare un notevole contributo al consolidamento della pace. E’ stata espressa la decisione di continuare tale politica. E’ stata dedicata grande attenzione alTesame degli attuali rapporti fra la Repubblica popolare federale di Jugoslavia e l’Impero d’Etiopia e alle prospettive per un ulteriore sviluppo di tali rapporti. Con grande soddisfazione è stato constatato che questi rapporti stanno divenendo sempre più stretti,, che si stantio sviluppando verso il consolidamento di un’amicizia stretta e duratura fra i popoli dei due paesi. E’ stato conseguito il pieno accordo circa la realizzazione di un’assistenza reciproca maggiore e di un ulteriore ravvicinamento tramite le forme già esistenti e nuove forme concrete di collaborazione particolarmente nel campo c-conomico e tecnico. E’ stata rilevata pure la necessità di consolidare i rapporti nel campo scientifico e culturale. E’ stata sottolineata particolarmente l’utilità di uno scambio di opinioni su tutte le questioni che interessano ambedue i paesi, sia mediante contatti diretti, sia nell’ambito delle Nazioni Unite. Con la sua visita all’Etiopia il Presidente della Repubblica ha restituito la visita ufficiale compiuta da Sua Altezza Imperiale alla Jugoslavia nei luglio del 1954» Per la prima volta dal 1877 la Francia è chiamata alle urne per eleggere com anticipo il suo maissimo orgainiismo parlamentare: T Assemblea Nazionale. Le operazioni di voto avverranno il due gennaio prossimo di mcido .cihe i francesi, per decisione del governo Faiure, avranno per la prima volta nella loro istoria moderna due giorni di festività per i.l Capodanno. L'anticipo delle elezioni e la data straordinaria dicono l’importanza che dovrebbe assumere la consultazione elettorale. Importanza che, invece, in certi momenti, la polemica politica della propaganda elettoratte sembra voler .rele.gare nella polemica personale fra due uomini che furono dello stesso partito' ed amici (Faiure e Menidlèis-France) e due raggruppamenti eterogenei diretti praticamente dai ,due uomini. Dalle elezioni francasi del 1951 sono passati quattro anni e mezzo. Quattro anni e mezzo che hanno visto un’As'Seimiblea Nazionale votata airimmobittismao per incapacità funzionale, mentre avvenimenti interni ed internazionali avrebbero .richiesto per la Francia un parlamento attivo, esprimente una maggioranza parlamentare1 stabile sulla quale il governo potesse poggiare un programma attivo. Dal 1951 ad oggi la Francia ha visito sfaldarsi (senza saper mai intervenire a tempo con iniziative positive) quello che era l’impero francese. Perduto il Viet Nam settentrionale dopo Dien Bien Phu, essa, dopo Tarmisitìzio di Indocina, ha perduto ogni sua influenza anche sul Viet Nairn meridionale che chiede la sostituzione delle truppe francasi di sicurezza a Saygon con uomini, ufficiali e materiali americani. Tentato di «castrare» politicamente il Bey di Tunisi per salvare interessi finanziari particola- IL COOPERATIVISMO IN JUGOSLAVIA Fattore economico di sicuro affidamento Le Cooperative agricole sono state quest’anno, più che nel passato, attive nell’incremento della produzione e nel commercio dei prodotti agricoli. Con ciò hanno dimostrato di aver raggiunto un grado di stabilità operativa abbastanza buono e di essere l’organizzazione economica più forte dei produttori agricoli. Secondo i dati della Federazione cooperativistica jugoslava esistono attualmente nel Paese 7.588 cooperative agricole, comprendenti oltre 500 mila, cioè quasi la metà delle e-conomie agricole. Al confronto con lo scorso anno il numero complessivo delle organizzazioni cooperativistiche è bensì diminuito di 600 unità, ma quello delle economie a-gricole in esse comprese è salito notevolmente. Ciò sta a indicare che le cooperative economicamente e organizzativamente deboli sono scomparse, mentre quelle più forti non solo sono rimaste, ma si sono consolidate. La base materiale del settore cooperativistico sta divenendo, quindi, un fattore economico sempre più importante su cui possiamo fare affidamento negli sforzi che si faranno in avvenire per incrementare ulteriormente l’agricoltura e stabilizzare il mercato dei prodotti a-gricoli. La superfice totale del set-, tore cooperativistico raggiunge ora i 150 milioni di ettari di terreni a- LA STABILIZZAZIONE DEL MERCATO E L'EQUILIBRIO DEI CONSUMI Neil quadro, del nuovo orientamento della nastra politica economica —- tenidienite soprattutto ad elevare il tenore di vita con una limitazione degli investimeniti nell'indiu-sitria pesainlte e un maggior incremento della, produzione dei beni di consumo', in particolare d'i quella agricola — è di grande importanza il problema della stabilizzazione del mercato interno. Un marcato deficitario, rispetto alla richiesta, crea difficoltà che possono essere eliminate non solit anlto con una maggiore produzione o con maggiori impontaziomi, ma anche con una più razionale regolazione dei consumi, sopratutto quando quesiti non sono equilibrati fra ipotpott’aizione industriale e .popolazione agricola. Il nuovo orientamento, verso un aumento della produzione deii beni di consumo, non può dare riisiultaiti particolarmente notevoli nel solo periodo di un anno. A quanto si prevede, nel 1956 la produzione di beni di consumo industriali aumenterà di circa il 10 per cernito, mentre la produzione a-gricola, nelle condizioni di un raccolto medio, dovrebbe aumentare dal 3 al 4 per cento rispetto ai 1955. E’ evidente che queste percentuali di .aumento non passiono mutare in igrande misura la situazione sul mercato, particolarmente poi in considerazione del fatto ohe le capacità industriali attuali non pas- sano essere così rapidamente con-, vertite verso la produzione di beni di consumo. D’altro cauto, bisogna .pure tener presente che le possisibillità di importare materie prime nel prossimo anno non potranno consentire un completo sf rat tomento al 100 per cento delle capacità esistenti. Perciò, oltre a r-i durre gli investimenti, si dovrà .tendere neil 1956 anche ad una regolazione il più razionale passibile dei consumi nelle città e nelle campagne. Il rapido, aumento delia produzione industriale in questi ultimi anni, non accompagnato da un corrispondente aumento della, produttività del lavoro, ha avuto come conseguenza una certa stagnazione ,de:l tenore di vita delle popolazioni cittadine. Nelle campagne invece il processo è stato inverso. Le passibilità di consumo della popolazione agricola sono aumentate, mentre dell itiutto iniadeiguato è sitato l’aumento della produzione. Si .ritiene che i prezzi dei prodottiti agricoli siano aumentati in madia del 35 par .cento .dal I953 ad aggi. Gli oneri fiscali invece noin sono aumentati anizi mentre nel 19.53 raggiungevano il livello del 10—11 per cento del reddito, in quieist’a'n-no hanno raggiunto appena l’8 per cento. Si impone quindi — a detta degli esperti — una revisione del-Timpasta catastale dato che ie col- ture non possono evidentemente dare tutte il medesimo reddito. Si .prevede quindi che le singole repubbliche popolari verranno auito-riz,ate aid imporre uhimposta aggiuntiva, in dipendenza dalla qualità ideila produzione nel rispettivo settore. Daltc poi che le aumentate Imposizioni fiscali, proposte dagli esperti (nulla di concreto è sitato infatti deciso in merito), non incidano sui prezzi dei prodotti a-gricali, sii prevede per il prossimo anno unlulteriore importazione di generi .alimentari. Comunque, inidi-pendentemötit dalTau,mento o mleno delle imposizioni fiscali degli agricoltori, Telemenito di maggiore importanza che contribuirà ad incrementare la produzione agricola, rimangono le cooperative che dovranno divenire un vero e proprio centro -ar attrazione economica per i iproduttori individuali. .In vigore inoltre dov.refofo.ero rimanere le facilitazioni di cui i contadini hanno goduto sinora, prima delle qual’, Tin-ttagrazione sitatale delle spese per Tacquisito d.i concimi artificiali, attrazzi e macchine agricole in geinere. D’altro canto a garantire il tenore idi vita della popolazione agricola sta i* l Ill fatto che come nelle città .questo aumento dipende da una maggiore produttività di lavoro, così nelle campagne esso è collegato ad ira. aumento della produzione per il mercato. rativi, frutteti, vigneti, pascoli e vivai. I mezzi di produzione, in ispe-cie macchine agricole, sono anch’es-si notevoli: tre mila trattori (nei confronti dei 1599 dello scorso anno), 2.500 trebbie ecc., che vengono impiegati in larga misura anche nel settore agricolo privato. Le sementi sono di ottima qualità e i vivai cooperativistici producono, su una superfice complessiva di 1.000 ettari oltre 4 milioni di piantine. II cooperativismo ha fatto notevoli progressi anche nell’allevamento del bestiame. Questa la situazione attuale: 10.500 bovini, 3 mila tori di razza, 134 mila ovini ,ecc. Soltanto dai fondi per l’incremento agricolo della Serbia sono stati spesi 140 milioni di din per l’acquisto di bestiame di razza, che è andato ad arricchire il patrimonio zootecnico delle cooperative. Nella trasformazione industriale dei prodotti agricoli e dell’allevamento sono stati compiuti progressi non meno importanti. Le cooperative possiedono ora 322 aziende moderne per la postorizzazione e la trasformazione industriale del latte, 19 grandi frigoriferi, 429 macelli, 52 molini, 522 essiccatoi, 90 stibilimenti conservieri per la frutta e la verdura, ecc. Anche 1 fondi cooperativistici sono aumentati considerevolmente. I mezzi fondamentali, gli investimenti, i fondi d’ammortamento e di riserva, ecc. sono saliti dagli 8,5 miliardi nel 1952 ai 24,433 miliardi di dinari nel 1954. È certo che quest’anno saliranno ulteriormente di 10—15 miliardi. L’aumento dei fondi coperativistici rappresenta un progresso significativo dell’economia cooperativistica, sebbene la loro struttura non sia la migliore. Ad esempio, le cooperative, se si eccettuano quelle della Slovenia, non possono disporre di mezzi sufficenti per influire direttamente sull’incremento della produzione e sul mercato dei prodotti agricoli, ciò che invece è il presupposto indispensabile perchè esse si sviluppino in grandi economie socialiste. Il settore cooperativistico è intervenuto largamente nella campagna acquisti dei prodotti agricoli soltanto nell’agosto di quest’anno, ricevendo aiuti e facilitazioni onde poter far fronte alla concorrenza degli altri acquirenti e procurarsi così i mezzi di cui abbisogna per incrementare la produzione. La Narodna Banka ha concesso alle coperative crediti a breve scadenza dell’ammontare complessivo di 13,5 miliardi di dinari a condizioni particolarmente favorevoli. Ciò ha avuto naturalmente un benefico effetto, avvertibile nel gran numero di contratti già stipulati con i produttori per la campagna acquisti del prossimo anno, a particolari condizioni di favore (rifornimento di sementi, concimi chimici, anticrittogamici, ecc.) con il solo obbligo di sfruttare razionalmente gli aiuti e suddividere il sopravanzo della produzione in rapporto di 30 : 70 a vantaggio, naturalmente dei produttori. Radio Capodistria allacciata a Lubiana In seguito all’allacciamento via ponte radio ad onde ultracorte con la rete radiofonica della Repubblica popolare della Slovenia, la locale stazione radio di Capodistria apporterà, a partire dal 1. gennaio prossimo, alcune variazioni al suo normale programma. Per quanto riguarda le trasmissioni in lingua italiana, Radio Capodistria trasmetterà, anche nel futuro per la minoranza italiana in Istria cinque ore e più al giorno di programmi musicali e parlati. Le trasmissioni del mattino inizieranno alle ore 6 come attualmente e verranno prolungate fino alle 7 con il notiziario alle 6,15 e il Calendario alle 6,3.0. Il blocco di trasmissioni del mezzogiorno rimarrà invariato dalle 12 alle 13, 30 con la lettura del notiziario ed il commento politico alle 12.30. Al mercoledì, dalle 11 alle 11,30 verrà trasmessa la rubrica per i ragazzi. Fondamentale è la variazione apportata al blocco pomeridiano. Per non intralciare lo svolgimeiìto del programma centrale, il blocco italiano verrà anticipato alle 16,10 e si concluderà alle ore 18. Il notiziario verrà letto alle 17,40. Le trasmissioni serali in lingua italiana riprenderanno alle ore 22,15 con un programma musicale. Alle 22,30 verrà letto il radiogior-nale e il notiziario sportivo, alle 23,45 le ultime notizie. Anche i programmi dpmenicali, subiranno una modifica. Mentre il blocco antimeridiano e meridiano rimarrà lo stesso, dalle 10,10 alle 13.30, quello pomeridiano verrà radiato dalle 16,30 alle 17,30, rimanendo fermo quello serale. 7 GIORNI ristic'i, Parigi si è poi vista eastiret-ta a concedere' alla Tunisia lun’au-to.nomia interna c.he' si sita già dimostrandosi inisiuiflfiiicemte dinanzi alte aspirazioni inidipandieinitiste dei tunisini. Deposto nell’agosto 1953 il sultano Ben YiUisisef per salvare g.li interessi dei .colonialisti, Parigi ha dovuto accoglierle due anni dopo lo stesso Ben Yuisisief cerne un trionfatore, in quanto la siua restaurazione lasciava .sperare di salvare il salvabile. Ne.gata l'applicazione leale dello speciale statuto per l’Algeria, Parigi si trova oggi costretta a riciemcare nei .corridoi della politica degli .«interilociutari» algerini, per normalizzare .una situazione che quasi duecento mila soldati e poliziotti non riescono a dominare in un’Aligeiria aspirante alTaluitonoimia ed alT'indipenìdenlza. Inoltre, in campo internazionale, respìnta la Ced, TAssemblea Nazionale francese accolse lHeo nella eonvinziome ohe ciò av.rettabe dato voce alla Francia in Europa ed avrebbe salva-guardato gli interessi economici francasi niella Saar, nello stesso momento che avrebbe consentito al governo francese di «controllare» il riarmo tedesco e la rinascita industriale della Germania. Le elezioni di 10 giorni fà nella Saar, gli sviluppi dell’Ueo eoe., ecc. indicano un bilancio quasi fallimentare in queisito campo. Ossia altri problemi che abbisognano, come quelli del Nord Africa, di un programma, di un .governo e di un parlamento che sappiano consentire alla Francia di realmente salvare il salvabile nel quadro delle giusite aspirazioni dei popoli coloniali e delle asigen-ze di una politica internazionale in evoluzione verso la .pace e verso forme di collaborazione e coesistenza. Le elezioni, del due gennaio daranno alla Francia il parlamento, il programma ed il governo che sappiano, e po,sisano realizzare un tanto?_ La domanda ci porta sul terreno insidioso dei propostici. Dovendo dare una risposta, citiamo quella che vien data da molte parti. Ossia la previsione che la vecchia Assemblea imimoibilista verrà sastitiuita da .un’altra altrettanto immobilizzata. Dilatiti, se si eccettua il probabile guadagno di una ventina di seggi da parte dei comunisti (a spese dei socialisti) i due raggruppamenti di centro destra e di centro sinistra non sembrano, in oondiiziione di superarsi a vicenda fino aid ottenere una maggioranza di seggi panlaimeintairi. Ciò in quanto la sinistra si presenta disunita e la destra vede in pericolo molti seggi gollisti, iminaociati dalle1 correnti fasciste piccalo borghesi del movimento antifasinate di Poujade. A parte il fatto fondamentale che i due raggruppamenti dai quali dovrebbe' uscire il nuovo governo non presentano un effettivo programma di governo. Con qiuaildhe eccezione per il Gruppo Menldès-France. Eccezione dovuta più alla personalità dellTiuomo che alla chiarezza di idee nei suoi amici. Allora non resta-che attendere. Se risultati positivi si avranno e .se TAssemblea nazionale eletta dai francesi sarà vitale e dinamica, ciò sarà un merito degli elettori e non certo dei partiti, sperduti nella polemica personale e nella sorda latta di interessi non politici. Almeno non politici nel senso delTinteresse vero della Francia e ideila sua funzione storica e internazionale. Medio Oliente in fermento Gli ultimi avvenimenti in Giordania, dove un governo si è dimesso per non aderire ad un patto im-• posto da potenze estranee e dove un altro governo favorevole a questo .patto è stato spazzato dalla furia popolare, dimostrano purtroppo ancora una volta che la politica estera occidentale non sa ancora adeguarsi alle esigenze della nuova situazione nel mondo caratterizzata dall’allentamento della tensione. È assurdo creare nuove alleanze militari quando è ormai chiaro che una guerra oggi non può condurre ad alcuna vittoria e quando all’orizzonte vanno delineandosi i primi elementi di quel mondo nuovo che certamente verrà creato dall’impiego pacifico dell’energia nucleare. Le grandi potenze occidentali continuano invece a coisiderare il settore del Medio Oriente una specie di vuoto in quel sistema militare che dall’Atlantico, attraverso la NATO va con la SEATO e TAN-ZUS sino al sud-est asiatico e all’Estremo Oriente. Se di vuoto si può parlare per il settore del Medio Oriente si tratta allora di un vuoto nel progresso economico lasciato dallo sfruttamento colonia-lista delle grandi potenze. Compito primo di queste potenze, malgrado i blocchi ancora esistenti, è quello di aiutare lo sviluppo economico, il cammino verso il progresso dei paesi arretrati di quel settore. E invece, nonostante il fallimento dei tentativi del 1951 e 1952 per la costituzione di un comando unificato per il Medio Oriente, l’Occidente con difficoltà molto superiori al previsto è riuscito a spezzare la neutralità araba e a costituire il patto di Bagdad. Sembra che in qualche posto si tema la pacificazione, si tema l’indipendenza dei popoli un tempo sottomessi al dominio coloniale. Logico e naturale che questi popoli accolgano il duro linguaggio anti - colonialista di Hruščev e Bulganjin e le offerte sovietiche di aiuti economici e tecnici non sottoposti a condizione alcuna, con molto maggior favore della creazione di alleanze militari come quella del patto di Bagdad. Il fatto è che la diplomazia sovietica ha dimostrato di comprendere l’atteggiamento e le necessità del Medio Oriente meglio degli occidentali. La missione ad Amman del feld maresciallo Templer, capo dello stato maggiore imperiale britannico, invece di condurre la Giordania all’adesione al patto di Bagdad non ha fatto che consolidare nell’opinione pubblica araba la convinzione che, almeno per quanto riguarda il Medio Oriente, l’Occidente è rimasto sulle vecchie posizioni. Alle pressioni esercitate su Amman perchè aderisca al patto di Bagdad si contrappone il nobile gesto di Egitto, Siria e Arabia Saudita che hanno offerto alla Giordania per sottrarla all’influenza di una potenza estranea al Medio Oriente, l’equivalente degli aiuti sinora ricevuti dalla Gran Bretagna. Gli scioperi e le dimostrazioni ad Amman sono state definite da certa stampa manifestazioni di xenofobia. Probabilmente gli scioperi e i dimostranti forse non sanno neppure cosa significhi quel termine, ciò che però sanno bene è che dai semi di piombo non nasce il grano. Il Sudan Paese indipendente L’Africa e il mondo hanno un nuovo paese indipendente: il Sudan. Scavalcando la procedura stabilita dall’accordo anglo-egiziano del 2 dicembre il parlamento di Karthum ha proclamato il 19 scorso all’unanimità l’indipendenza del paese. L’attuale parlamento eletto nel 1953 è stato trasformato in assemblea costituente che elaborerà la legge fondamentale dello stato, la legge elettorale e tenendo conto delle richieste d’utonomia delle provincie meridionali, provvederà alla formazione di un governo federale per tutto il paese. Lo storico atto del parlamento di Kathum va inquadrato in quel vastissimo movimento afro-asiatico che lotta perchè la politica dei due continenti non sia più appannaggio esclusico delle grandi potenze. I popoli dei due continenti non desiderano rimanere nella posizione di spettatori passivi e sono ormai consapevoli del loro supremo diritto di essere partecipi attivi nella determinazione della politica che deve decidere il loro destino, partecipi attivi della pacifica convivenza internazionale. Tra Jugoslavia e Sudan verranno instaurate relazioni di amicizia e di reciproca comprensione. Questo ha dichiarato il premier sudanese El Azhari al corrispondente straniero dal giorno in cui è stata proclamata l’indipendenza del paese. Sulla Jugoslavia e sulle relazioni con il nostro paese El Azhari ha ancora dichiarata: «Il Maresciallo Tito non lotta con successo soltanto per il progresso del suo paese. Egli si batte con tenacia e coerenza anche per gli altri paesi, per quelli arretrati.'L’atteggiamento assunto dalla Jugoslavia nei rapporti internazionali e la politica del Presidente Tito contribuiscono senza dubbio alla creazione di buoni rapporti di collaborazione tra i popoli». PROBLEMI DEL COOPERATIVISMO ISTRIANO SNCREMEN TARE la produzione agricola POLA, 26 — La settimana scoi sa si è svolta a Pola una riunione del plenum allargato della Federazione cooperativistica del distretto, convocata per esaminare la situazione attuale del cooperativismo in Istria e prendere decisioni riguardanti l’attività delle organizzazioni cooperativistiche in base al nuovo orientamento della nostra politica economica nelle campagne. All'ordine del giorno figuravano perciò oltre ai soliti problemi organizzativi anche quelli della produzione agricola in genere, della frutticoltura e della viticoltura in particolare. Dalla relazione, letta dal presidente della Federazione cooperativistica distrettuale, Lovrečič, e dalla discussione seguitane stralciamo l’essenziale. La Cotrpieràtiiva agricola genera.1 e è la forma più adatta .per il progresso peli’,aigrico,Mura, attraverso la quale bisogna agire. .Noni tutibe, però, le cooperative del distretto offrono sufficenlte garanzia in tal senso, iSia .perché organizzativamente deboli, sia perchè non abbastanza forti niumarìcalmente e qualitativamente. da rappresentare un elemento socialista massiccio tìlell® produzione agrìcola. Nelle condizioni di una produzione poco .sviluppata in singoli rami come in Istria, e con .soipmaippiù la riluttanza o trascuratezza, delle organizzazioni cooperaltivilsitiche a inoremsn.tarla e all arg atri a, accontentandosi ’ della situazione attuale, è naturale che necessiti orientare ora l’attività cooperativistica appunto verso* lo sviluppo della produzione per rami. Di conseguenza bisogna intraprendere le più efficaci misure per,indirizzare le .cooperative a perfezionare la loro struttura organàz-zaltiva, la loro attività nella produzione agricola e la loro attrezzatura, in modo da farne un centro d’attrazione dei predetti agricoli, .sui quali esercitare una benefica influenza ai fini del miglioramento e détto, sviluppo dei rami di produzione più redditizi e del progresso nei melodi detta coltivazione. Quando si penisi, ad esempio, cne per soddisfare i.1. fabbisogno della popolazione del distretto bisognerebbe importare 450 vagoni di frumento, mentre migliorando la resa per • .ettaro delle supetrfie'i in loco tale ifttbbiis oigmo ipo.treto.be essere coperto dia1,Ila produzione del distretto, risulta evidente la necessità di agire energicamente in questo senso. La produzione dei! frumento per ettaro, che n;e;l 1955 nel settore statale, cooperativistico e privato era rispettivamente di 19, 16.5 e 1.3 quintali in media, potrebbe agevolmente elevarsi fino ai 20 quintali, tenuto conto1 della quantità e della qualità dei concimi chimici impiegati (75 kg per ha). In tal caso Li-stria non salo non avrebbe bisogno di importare firiuimento, ma creerebbe un sopravanzo di 1.050 vagoni, del valore di 309 milioni di dinari! Alle ^operative spetta ora il compito di provvedere in merito, incrementando .al massimo questo genere ,d.i produzione. Un problema, a parte è costituito da.1 come le cooperative impiegano i propri fondi. Presso alcune di esse, invece di essere sfruttati per il miglioramento e rammento della produzione, detti fondi si diluiscono in lavori di adattamento, di trattorie, acquisito di mobìli eoe,, investimenti del tutto fuori .luogo. Anche lo sfruttamento dei terreni dii proprietà pubblica è stato, oggetto idi critica. Nel distretto ci sono 2,2 mila ettari, nella maggior parte dei casi male 6 non sufficenitemen-te sfruttati, benché nella loro, maggioranza offrano- le migliori condizioni di supeinfiee (.complessi tutti di 500 — 1000 m), come a Vrsar, Balana e dintorni di Parenlzo. Il paggio è che qui è proprio il settore cooperativistico a predominare nell possesso delila terra ed è quindi il .maggiormente responis,atoile di quésto stato di cose. A Montana, Viisignano e Dail.a le dòse vanno invece meglio. Quivi le cooperative hanno Ottenuto i migliori risultati, e ciò perchè si è compreso che loro compito è soprattutto quello di incfemena.re la produzione agricola e non, come altrove, il commercio o altre, attività. Una delle ragioni dell relativamente basso effetto produttivo è dia ricercarsi nellla ancora scarsa naeccar ni-zzazione . del lavoro agricolo, dovuta solo in parte alla mancanza di .macchine e maggior,mente allo scarso e irrazionale, impiego di quelle esìstenti. Così, mentre ad esempio la cooperativa di Visignano, già r>uif-ficenfemonie dotata di macchine, vuol acquisita,rn.e altre, quella d’ Balana tiene il trattore inoperoso nella rimessa, giustificando questa trascuratezza con il fatto, che le strade di accesso ai posti di lavoro sono impraticabili. Molto si è parlato al plenum delia politica degli investimenti, in particolare sui criteri da adottare. In linea di principio la condotta delie organizzazioni -coopera,tistiche deve adeguarsi all’indirizzo generale cioè investire con «gramu salisi» in attività redditizie al massimo e .completare gli obiettivi già i-niziaiti. La politica degli imveisti-menitii nelle cooperative tenderà, quindi, innanzitutto a potenziare la meccanizzazione del lavoro agricolo, migliorare e sviluppare l’inidiustria di rieìalboraziome dei prodotti a,g,ri-coli (fra l’altro bisognerà ampliare ila «iDiragogna.» di Uimago) e ad assicurare l’inicremenlto dell’aUeva-mento del bestiame, della frutticoltura e dei vivai. Parecchio isi è parlato ,de.i rapporti fra le stazioni agricole e le cooperative, e dagli acquisti dei prodotti agricoli. Per quanto riguarda questlulltiimo problema si è oisiserva-to che ile .cooperative .limitano gli acquisiti ad alcuni prodotti soltanto, mentre dovrebbero, ampliarli al massimo . Ma quel ohe più importa è che le organizzazioni coopera-tivisltiiche si preparino adeguatamente alla campagna acquisti, rafforzando ila propria attrezzatitura e le proprie capacità. Altri problemi sono stati sollevati, quali la formazione nell’atalbito delle cooperative idi singole, sezioni produttive, sezioni di .credito e risparmio eoe. che troppo lungo sarebbe qui illustrare. Comunque, il plenum è .risultato ium’eisaurienite a-nalìsi della situazione attuale del cooperativismo .istriano, delle necessità e delie prospettive déll’attiviità futura. A ISOLA I FESTEGGIAMENTI del Capodanno del bambino Con la proiezione di «Alice nel paese delle meraviglie» hanno avuto inizio 1 festeggiamenti che l’associazione «Amici dell’infanzia» organizza in vista dell’ormai prossimo Capodanno. Per la precisione diremo che tutto quanto si sta preparando in occasione di tale data, è dovuto non solo alla suddetta associazione, ma ad un comitato promotore, formato da membri della «Amici nell’infanzia» e rappresentanti di vari enti. Circa 1600 bambini, divisi in quattro gruppi, prenderanno parte al trattenimento che avrà luogo nei giorni 28 e 29 dicembre. L’apparizione di «Nonno inverno» (adeguatamente vestito e truccato) e del suo seguito, la distribuzione di doni, dolci, frutta, cacao ecc., non mancheranno di rallegrare i nostri piccoli amici. Certissima pure la presenza dei tradizionali alberi. Al trattenimento interverà pure la compagnia del Teatro Sloveno di Capodistria, che divertirà il giovanissimo pubblico con numerose scenette comiche e scherzi vari. Dopo Isola, si dirigerà a Korte per rappresentare gli stessi numeri, alla presenza dei bambini di quella località, che si riuniranno tutti nella sala della Casa del Cooperatore, dove godranno delle stesse distrazioni. Nei giorni 4 e 5 gennaio verrà proiettato, in mattinata, il film «Giochiamo e cantiamo» sia a Isola eie a Korte e Malijo. Ottima l’iniziativa del comitato promotore secondo la quale i bambini avranno un loro ritrovo per tutto il periodo delle feste. Varie sale, riscaldate e addobbate, con vari giochi accoglieranno i piccoli, sotto la sorveglianza dei loro insegnanti. Pacchi speciali saranno distribuiti ai figli dei caduti e ai bambini più bisognosi. A FIUME COME FUNZIONANO i Consigli dei consumatori FIUME, 24 dicembre — L’ulitiraa delle ncisltre forme di gestione sociale è d alta dai .consigli dei conisu-maitoiri. Dappertutto nel Paese vanno C'dStStuenldloisii questi consigli, chiamati a. svolgere funzioni abbastanza iimpoirtanti. .La scorsa settimana .abbiamo dato notizia della formazione di uno di quesiti oomsi-.glii ad; Umagoi, e precisamente in seno alLimpreisa «Tugopromet,». Vogliamo vedere o.ra come osisi funzionano a Fiume, dove sono sitate istituiti con un cario anticipo rispetto ad altre città. A Fiume ci sono 50 consigli dei consumatori .com complessivi 322 membri eletti nelLlie organizzazioni di base dell’Uniiome Socialista dei Lavoratomi. I consigli in parola abbracciano 204 negozi, aziendali e 38 esercizi autonomi. Presso alcune a-zìende i nuovi organi dei consumatori sono, ancora ida eleggane. Fra i 50 consigli dei produttori formati à Fiume, alcuni esistono praticamente isoEb sulla carta in quanto i loro .membri sono sfati eletti s caso o comunque senza u-na precisa indicazione della loro volontà di impegnarsi fattivamente. Ciò isignifica, stando a queste prime esperienze, che le elezioni dei collusigli dei consumatori vanno fatte per il futuro con maggiore ponderazione. Quelli che fra i nuovi hanno preio il lavoro siul serio, hanno già da- to buoni risultati. Il .consiglio dei conisumatori della «Prehrana», ad esempio, ha, tenuto varie riunioni nel corso delle quali 1 dirigenti dell’azienda hanno «sposto la situazione interna della stessa, il numero delle rivendite e il loro funzionamento, le date degli inventari, le giacenze, «oc. I membri del consiglio dei consumatori hanno potuto così distribuirsi i rispettivi compiti consistenti nel controllare i prezzi, ila qualità, il corso degli inventari ed -altro. Ciò che in questo .momento si attende ida tutti i consigli dei .produttori è un’.attiva partecipazione alla .stesura, dagli inventari di fine d’anno. .Sarà questo un efficace controllo dei gerenti che non avranno così la possibilità di celare eventuali mancanze od eccedenze. Le a-zie-nde saranno inoltre costrette a presentare un .bilancio reale. Si crede che così verranno eliminate le malversazioni che l’anno scorso, proprio .alla fine di dicembre, piovvero .numerose. Compiti dei consigli dei consumatori sono: analizzare le spese di regia , proporre nuove attrezzature tecniche, controllare i.1 calo e la manutenzione delle merci nei magazzini, la disciplina dei, prezzi e la qualità dei prodotti. Ci attendiamo che il loro lavoro migliori la rete commerciale. M. ALL’ASSEMBLEA SINDACALE DI CAPODISTRIA LA GESTIONE OPERAIA al centro dell'attenzione CAPODISTRIA, 23 — Ha avuto luogo nel ridotto del Teatro del popolo l’Assemblea annuale del Consiglio comunale, durante la quale è stato riferito e si è discusso ampiamente sull’attività delle organizzazioni sindacali durante quest’anno e sui problemi attuali, alla luce del riorientamento della politica economica. Il relatore, Stojan Cink, parlando del lavoro svolto dai sindacati nei collettivi, si è soffermato particolarmente sui problemi e sui risultati della gestione operaia. Riassumiamo in breve. specifici della produzione. Casi caratteristici quelli dell’«Istra» — fabbrica spazzole, della «Vino Koper» e dellVIntereuropa» di Capodistria. In genere si può constatare che i risultati della gestione operaia nelle grandi aziende sono migliori, mentre le maggiori deficenze si notano .in quelle numericamente e produttivamente minori, quali le a-ziende commerciali al minuto, artigiane, alberghiere, ecc. nelle quali affiorano tendenze particolaristiche più marcate e abusi individuali, cui le organizzazioni sindacali non si oppongono con sufficiente enei-gia. Il riso nella Valle del Quieto Innanzitutto é da rilevare che i successi finora ottenuti dalla gestione sociale nelle aziende stanno a testimoniare che i Consigli operai e i Comitati amministrativi hanno svolto in genere, grazie all’appoggio delle organizzazioni sindacali il ruolo che loro compete. E ciò nonostante il sussistere di certe deficenze, quali una certa mancanza di collaborazione con la direzione amministrativa, da imputare prevalentemente a quest’ultima, che spesso sottovaluta l’apporto che gli organi della gestione operaia potrebbero e dovrebbero dare nella soluzione dei problemi aziendali, in particolare quelli degli investimenti, dell’amministrazione e del piazzamento dei prodotti, oltre a quelli DALLA PRASSI DELLA GESTIONE SOCIALE UN BELL ’ ESEMPIO il Consiglio operaio della Delangiade I Consìgli operai, quesiti organi importa,nltfasimi della nostra società socialista, son.o chiamati a svolgere un ruolo ,di -primo pieno, anzi un ruolo essenziale nei problemi della produzione economica. Ci sefnbra pertanto .opportuno .seguire da vicino i.l ilo.ro . funzionamento. Ci siamo casi recati alla fabbrica di sardine «De Laniglialda» dii Capoidlistrtla, dava siamo, staiti .cortesemenlte intrattenuti siulì’aitltiviltà del Consiglio operaio dal presidente dello stesso, EIvo Miot, e ida altri .compagni. L’attuale consiglio operaio della «De Langlade,» è stato eletto nel manzo isicorlso. Eisso è composito di 4 uomini e 7 donne in .rappresentanza idei 17 lavoratori e delle 65 avo.ratri.ci della fabbrica. Il Consiglio .operaio, .si' riunisce almeno una volita al mese, ma succede spesso che problèmi .urgenti lo convochino più di frequente. Alle riunioni partecipano il .'diireihtofre1 e il segretario- delia fabbrica, il presidente e il .segretario della filiale sindacale e, .all’oaeoirireniza, anche il coht abile. Fino ad oggi, le questioni di maggiore importanza che il Consiglio operaio, è .sitato chiaimato a discutere sono la produzione, la disciplina isiul lavoro, le paghe e le retribuzioni. .La particolare attività della fabbrica crea problemi speciali. Ad esempio, ogni muovo ,lavoratane, dopo tre mesi d!i permanenza nella fabbrica, dio-virebbe venire conlsiide-irato. isemiqualificaito e essere soìspe-so- dal rapporto di llaivoro. In casi .dei genere, .raperà dell Oo.nlsig.Ho o-pelraio è preziosa. ìli Consìglio operaio ideila «De Langlade» è sitato particolarmente impegnato, durante l’estate scorsa e più tardi, da.i problemi che l’esodo creava. Una certa parte delle maestranze viveva alla giornata, in forse fra il restare o l’andarsene. Fra codeste (persone c’erano . dei tecnici e degli specialisti che- non era facile sostituire .d.a un momento all’altro1. Quando poi l’esodo ebbe preso piede anche nella fabbrica, Borse i,l problema ideila .soistituzione dei partenti, problema che andava ri-solto all più presto per non . n giudicare la produzione. In .questa situazione il Consiglio operaio delia «De Langlade» ha saputo svolgete con' tempestività e campet enea run’oEper.a ailltajmiente u-tile. Abbastanza celermente il personale manicante è stato completato1; l’ex capotecnico1 è stato pregato, -ed egli ha aicicetltsto, di rimanere fino a che il suo sostituto non fosse in grado di prendere i.l suo posilo con preparazione e competenza. Qgigi, infatti, la fabbrica ha i quadri ai gran completo e la produzione può scorre re senza intoppi. Inoltre iti Consiglio 'operaio ha avuto cu,r,a .dii chiarire, a coloro .che erano indecisi se restare o trasferirsi a Trieste, coisa-avrebbero lasciato ■landialndosene, a quali benefici avrebbero rinunciato per correre imoonittrq aid un assistenza incerta. In particolare sono sitati dibattuti i diritti dalle minoranze nel nostro .Paese e la posizione del gruppo etnico italiano nel novero dei ipcpoli jugoslavi. Si deve a quest’opera rili chiarificazione de.1 Consiglio operato1 se 6—7 dipendenti .della fabbrica hanno deciso di restare. Quast,e- persone si dich;:,arano ora liete di aver preso tale decisione. Ciò che maggiormente occupa in DA ROVIGNO m „ZETU" Hfl VINTO ROVIGNO, 26 — Alla fine di settembre la Manifattura Tabacchi di Rovigno aveva realizzato per T80 % il piano annuale di produzione. Alla fine dell’anno si accumulavano nei magazzini già le sigarette prodotte per il 1956. Per la verità bisogna dire che a far vincere la battaglia è stata la popolare sigaretta «Zeta», in collaborazione con la «Ibar». Due anni fa — ci dicevano alla Manifattura — si vendevano mensilmente circa tre milioni di sigarette «Zeta» e sette milioni di «Ibar». Quest’anno l’indice medio mensile ha raggiunto vette altissime: 25 milioni di «Zeta» e 20 milioni di «Ibar». Migliaia di fumatori jugoslavi apprezzano queste sigarette e sanno pure distinguere la rovingnese «International» ed il collettivo viene premiato per i suoi sforzi con la realizzazione di oltre cento milioni di dinari di profitto. Fino a pochi anni fa la Manifattura Tabacchi di Rovigno non era molto nota nel Paese. Ha dovuto vincere l’isolamento e la concorrenza prima di affermarsi. Eppure questo stabilimento, per chi non lo sappia, è uno dei più antichi. Sopra ogni pacchetto di sigarette ro-vignesi, si può leggere un numero: 1872. È la data di nascita delia Manifattura. Facciamo un pò di storia. Nel 1870 Rovigno conta già 9.000 abitanti. All’inizio del 1872 i reggitori delle sorti della città sono preoccupati dal gran numero di disoccupati. Si propone la costruzione della Manifattura Tabacchi, dopo che l’idea era stata ventilata nell’ottobre dell’anno precedente «a sollievo di tanta parte di popolazione povera in specie della femminile, costretta a guadagnarsi stentatamente il pane coi gravosi lavori di campagna e col macinare a mano». La Fabbrica provvisoria venne installata in una ex caserma dove oggi si trova il -Tribunale, e fu aperta il 16 agosto 1872. Nel 1882 vi lavoravano già 722 operaie e 48 operai. In quello, stesso anno, ci dicono le statistiche, produsse 21,687.150 sigari e 263.500 chilogrammi di tabacco da fumo. Al tempo dell’Austria la Manifattura Tabacchi di Rovigno era così bene attrezzata (per quei tempi!) da servire come scuola per l’insegnamento pratico ai quadri tecnici dell’industria del tabacco. Per i tempi moderni, tuttavia, essa fr.XÄJ -«ito non corrispondeva alla necessità. Tanto è vero che nel 1952 si sono investite grosse somme per riorganizzare il processo tecnologico e di anno in anno si sono acquistate sempre nuove macchine, sicché oggi, con una produzione venti volte maggiore, occupa 366 operaie ed operai; è attrezzata con i più moderni impianti igienico-sanitari. Nel prossimo anno presso la fabbrica stessa verrà costruito un modernissimo reparto di litocartografia e si spera nella costituzione di una stazione nazionale di smistamento ed esportazione del tabacco. questi .giorni in Consiglio operaio ■sono i .bilanci annuali, gli inventari e la co,oirid,in,azione del lavoro nel quadro .della nuova .sitiuaizione venutasi a creare con l’adiasiotnie della fabbrica alla «Società marittima jugoslava.». In una riunione dei giorni scorsi è stato ajpipumto deciso, che la «De1 La.n/giade» entri a far parte della società .che unisce le cooperative pescatori e le imprese che basano la loro attività sui prodotti del mare. Quesit’adesione comporta, certe innovazioni rispetto1 l’esjporta-zione e .la confezione, innovazioni ohe la fabbrica deve ora affrontare. : Non. va, dimenticato che i.l Consiglio operaio eisercita -un deciso influsso sul ritmo della produzione. Nello scorso novembre, aid esempio, bisognava forzare i. tempi per pclter .consegnare nei termini stabiliti, pena una forte penalità, un certo, quantitativo, Idi scatole di. sardine a.g,l,i Staiti Uniti. Il Consiglio o-peiraiò si è impegnato a provvedere alila .bisogna facendo appello alila eamipreinisione e al senso di responsabilità dì tutti I membri del collettivo,. Inutile aggiungere che vi è perfettamente riuscito. Attraverso il Consìglio operaio vengono masse a. punito le eventuali proposte del collettivo per il miglioramento dedito {produzione. Tuttavia chi maggiioTimenlte .provvede alle necessità delttaizienida è io stesso direttore, Mario Santin. I compagni con i quali abbiamo parlato alla «De Lauglaldie.» hanno voluto sottolineare più volte .che il loro direttore si è guadagnato la isitd/ma di, tutti, dimostrando capacità ed eccezionale volontà di organizzatore e coordinatore. Deficienze? Si, .c,i .sono de,i lati delil’a'jtivifà idei Consiglio, operaio . non messi ancora bene a fuoco. Ad esempi10, le donne che lo compongono difficilmente partecipano attivamente alle, discussioni e l’esame dei viari problemi è riservato per la maggior parte ai laro campaign!. Dipende ciò da un difetto dii preparazione o da un senso di riservatezza, naturale nelle donne. Le rapprese ntanlti femminili del consiglio operaio non ibrilllal» per eccessiva attività. Riteniamo che con seconde insistenze si potrebbe ovviare a questa deficienza. Per concludere, va iscritto al Consiglio operaia il merita, degli ottimi rapporti, veramente fraterni, che corrono fra tutti i Imemitori dell -collettivo. Se alle volte qualcuno sii «busca una giusta critica, ciò non ■lascia rancori e la vita alla fabbrica piuò scorrere serenamente. E qui si inserisce appunto, se una differenza si può fare a paragone degli altri specifici dei sindacati, il compito forse più importante: ingaggiare cioè nella problematica a-ciendale tutto il collettivo, che deve essere compartecipe diretto di ogni decisione e di ogni atto. Su questo punto, qua e là, i comitati delle filiali hanno peccato alquanto di settarismo o noncuranza, deficenze che devono essere eliminate radicalmente laddove si manifestino. Questo in sunto quanto detto ampiamente dal relatore sul problema della gestione sociale nelle aziende economiche e la relativa attività delle organizzazioni sindacali. Altri problemi sono stati trattati, sia nella relazione, sia nella vivace discussione che l’ha seguita, però di essi avremo ancora occasione di parlare. Perciò ci limitiamo a segnalare, in conclusione, l’elezione del nuovo Consiglio sindacale comunale e dei delegati alla Assemblea annuale del Consiglio sindacale distrettuale. J. LA COLTIVAZIONE SPERIMENTALE DEL RISO IN VAL DEL QUIETO 50 quintali ad ettaro CITTANOVA, 26 — Gà da alcuni anni sui fertili terreni della Valle del Quieto è in corso la coltivazione sperimentale del riso. Tali esperimenti vengono effettuati su piccole aree di terreno allo scopo di stabilire se le condizioni del terreno e quelle climatiche della valle, come anche l’acqua del fiume siano corrispondenti alia coltivazione di questo cereale. La prima semina si è avuta nel 1953 ad opera dell’ex Istituto per l’incremento dell’economia di Pa-renzo. L’area coltivata era di 1875 metri quadrati. Tutte le misure agrotecniche sono state attuate a tempo debito, salvo la semina avvenuta in ritardo a causa del mancato arrivo delle sementi dai risai di Jelas-Polje. I tipi di riso seminati sono stati l’Arboria, il Rozza, e il R. Bersano. La semina è stata effettuata a mano, dopo di che, attraverso gli appositi canali le superaci sono state allagate. Nel primo anno però molti canali erano ostruiti con la conseguente insufficienza d’acqua su parecchie superaci. La germogliazione è stata all’inizio ineguale per poi rimettersi. Lo sviluppo delle piantine era pessimo nel mese di giugno mentre nel mese di luglio sensibili danni derivarono alle coltivazioni anche dalla grandine caduta nella Valle del Quieto. Lo sviluppo normale si è iniziato appena nella seconda metà di luglio, con il sopravvenire di giornate calde e nella seconda metà del mese di agosto il riso ha co- minciato a mettere le spighe. Il primo a raggiungere la maturità è stato il riso del tipo Arboria. Già allora è apparso che tale qualità avrebbe conseguito i migliori risultati. Il raccolto è stato effettuato il 17 ottobre con un reddito di 23 quintali per ettaro del riso di tipo Arboria. 10 quintali e 54 di quello del tipo Rozza e il Bersano quintali 8,86. L’Arboria ha conseguito i migliori risultati anche perchè ha avuto l’acqua più calda degli altri due tipi, essendo la superficie seminata con tale qualità più lontana dalla corrente centrale. Anche se nel primo anno i risultati conseguiti non hanno raggiunto la media ugualmente hanno dimostrato che nella Valle dei Quieto esistono le condizioni per la coltivazione del riso. Nel 1954 sono state seminate quattro qualità di riso e precisa-mente: l’Ardiccione, la Macedone «62», l’Arcaria e la Macedone «69». La semina è stata effettuata in giugno ed il raccolto in ottobre, con i seguenti risultati per ciascun tipo di riso: Ardiccione 41 quintali per ettaro, Macedone «62» quintali 56,84 per ettaro, Arcaria 49 quintali e Macedone «69» 46 quintali per ettaro. Complessivamente è stata perciò raggiunta una media di 50 quintali per ettaro. È stato esaminato anche il prodotto ottenuto con risultati più che soddisfacenti, che hanno confermato la convinzione dell’utilità di coltivare questa pianta. Quando sarà definitivamente stabilito il tipo di riso di maggiore rendimento, si. inizierà con la coltivazione su larga scala. R. Agricoltori attenzione! In seguito ad accordi presi con la direzione de L’Informatore agricolo che, per ragioni che verranno comunicate nel suo prossimo numero, cesserà con l’anno nuovo le pubblicazioni, il nostro giornale ha deciso di introdurre una speciale rubrica per i problemi agricoli che, in qualche modo, riuscirà a colmare la lacuna apertasi con la scomparsa di un amico modesto, ma generoso di consigli e informazioni agli agricoltori, quale è stato appunto «L’Informatore agricolo». La redazione de «La nostra lotta» cercherà di fare del suo meglio per non far rimpiangere agli affezionati de «L’Informatore agricolo» il perduto. Speriamo di essere in grado, con il competente ausilio dei tecnici agricoli, di riuscire nell’intento. Invitiamo, pertanto gli abbonati a «L’Informatore agricolo» ad affrettarsi a rinnovare il loro abbonamento sul nostro conto corrente postale presso la Komunalna Banka di Capodistria, o tramite vaglia postale al nostro indirizzo (via Santorio 25 — Capodistria) in modo da garantirsi la continuità delle nozioni e informazioni che loro servono. A Capodistria, Koslović Giuseppe e Koslović Lazzaro, sono stati condannati rispettivamente a 1 mese e a 20 giorni di carcere per aver bastonato ripetutamente Koslović Maria, Koslović Pietro e la loro figlia di quattro anni, provocando loro delle contusioni. ć Kuščan Giuseppi, da Salinovec, dipendente della «Slovenia Ceste», è stato condannato a 10 giorni di prigione per aver picchiato Slaviček Antonio nell’osteria di Cernikal. Sik Giuseppe, da Risano, si è vista inflitta la pena di 1 mese e dieci giorni di prigione, con la condizionale per 2 anni, per aver picchiato la propria moglie, servendosi di un pezzo di ferro. I problemi più acuti della gestione operaia si possono così riassumere in breve: la preparazione professionale e l’educazione economica dei lavoratori in genere e dei membri dei Consigli operai e dei Comitati amministrativi in ispecie, presupposto indispensabile per una loro attiva e utile partecipazione alla gestione aziendale; i rapporti fra le direzioni amministrative e gii organi della gestione operaia, che devono poggiare sulla collaborazione reciproca più ampia e intensa; la partecipazione alla gestione aziendale di tutto il collettivo; l’approfondimento e l’ampliamento dell’attività delle organizzazioni sindacali nella problematica aziendale in genere, con una cura particolare al libero sviluppo degli organi della gestione operaia. . Tre -3 In questi campi c’é ancora molto Per aver causato un incidente stradale, in stato di ubriachezza, provocando un danno di 11 mila dinari al carro militare contro il quale era andato a sbattere, De Bassa Aldo è stato condannato a 3 mesi di carcere con la condizionale per il periodo di anni 2. L’ingegnere Kuralt Giuseppe, Hrovatin Bogdan e Kebec Branislav, dovevano rispondere della accusa di aver falsificato dei documenti di compravendita di una macchina «Olivetti» e di una «Urania». Riconosciuti colpevoli, dovranno scontare rispettivamente quattro mesi, 1 mese e mezzo e 1 mese di prigione. E’ stato concesso loro il beneficio della condizionale per il periodo di anni 2. da fare. Con il che non è detto, però, che le deficenze riescano ad offuscare i successi raggiunti. Infatti, laddove si è dato al lavoro sindacale l’indirizzo suddetto, i frutti sono stati veramente copiosi, come ad esempio alla «Delangiade», alla «I. Maggio«, «Stil» ecc. Quegli organi della gestione operaia hanno potuto affermarsi senza troppe difficoltà. La situazione numerica attuale e la struttura degli organi della gestione operaia è la seguente: Consigli operai: uomini 315, donne 133, totale 448. Di questi 309 operai e 103 impiegati. Sì è svolto negli scorsi giorni a Pola il processo a carico di alcuni elementi incolpati di aver contravvenuto all’Ordinanza sulle norme da seguire nel licenziamento di operai ed impiegati nelle imprese economiche. Così, il direttore dell’hotel «Riviera», Drago Stipanić, è stato condannato alla pena pecunaria di 5.000 dinari, i pasticceri privati Ibrahim Serveta e Nuredini Murat aL pagamento dello stesso importo. Inoltre, Ibrahim Serveta è stato multato per 5.000 dinari a motivo delle scarse misure igieniche adottate nella confezione e conservazione delle paste. Per lo stesso motivo Anton Ušić, gerente del ristorante «Zagabria» e Drago Sčulac, gerente dell’osteria j «Vrh», sono stati condannati rispettivamente al pagamento di dinari 2.000 e 3.500. Comitati amministrativi: uomini 273, donne 98, totale 371. Di questi 73 operai e 42 impiegati. Dalle cifre suddette e da quelle riguardanti la situazione organizzativa (su 72 organizzazioni sindacali, con un numero complessivo di 5.182 membri, 470 — dei quali 361 uomini e 109 donne — fanno parte dei comitati di filiale) risulta che il 25 % circa dei regolarmente iscritti ai sindacati — la quasi totalità cioè dei lavoratori — partecipa attivamente e direttamente alla vita politica, economica e sociale delle aziende, costituendo una forza soggettiva d’avanguardia della classe lavoratrice in grado di far fronte a ogni compito più impegnativo e difficile. E’ fuori luogo quindi qualsiasi pessimismo o sfiducia. Il timone nella vita sociale delle aziende è in buone e numerose mani. Fuori luogo è, quindi, anche ogni sottovalutazione della vitalità e del ruolo delle organizzazioni sindacali, elementi propulsori dell’iniziativa alla base, che creano le condizioni prime dello sviluppo e del rafforzamento degli elementi e dei rapporti socialisti nella produzione. Il Tribunale di Fiume ha condannato a 3 anni di carcere duro il cinquantenne Saban Ramić, per tentato omicidio. I fatti si sono svolti come segue: una certa Anna Stanković si era recata in casa del Ramić per vendergli alcuni indumenti, chiedendo 4.000 dinari. Sentendosi rispondere con un rifiuto, la Stanković voleva andar-,, sene, quando il focoso Saban l’afferra- * va per i capelli e chiedeva alla mo-,. glie, accorsa alle grida della malcap^. ; tata, un coltello per ammazzarla. Liberatosi dalla stretta dell’energumeno. la donna riusciva a fuggire in strada?’ dove molte persone si erano già raccolte. Riconosciuto colpevole e risul- *> tante completamente sano di mentei' il Ramić è stato condannato alla pendi suddetta. d La redazione RADIO CAPODISTRIA MARTEDÌ’, 27 — Ore 6: Musica de1 mattino — 6.15: Notiziario — 11.30: Canta l’ottetto vocale sloveno — 12.45: Il problema del giorno — 17.10: Notiziario polese — 17.20: Bianco e Nero — 17.30: La novella alla Radio — 17.45: Galleria musicale: Blaž Arnič, compositore slove- * no — 18.30: Corrispondenza — 19.15: Lo sport — 20.30: G. Donizzetti «Lucia di Lammermoor» (opera in tre atti) — 23.10: Melodie cubane. MERCOLEDÌ’, 28 Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 11: L’angolo dei ragazzi — 11.30: Concerto man-dolinistico — 11.45: Canta il coro di Radio Belgrado — 12.45: Il problema del giorno — 17: Oggi da noi e nel mondo — 17.15: Le più belle canzoni richieste — 18: Galleria del nostro paese: Il risorgimento in Dalmazia é in Istria — 19.15: Lo sport — 22.30 e 23.10: Musica da ballo. GIOVEDÌ’, 29 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 11.30: Suona la banda boema — 12: Musica per voi — 17: Oggi da noi e nel mondo — 17.15: Canzoni di tutti i giorni — 17.30: Palcoscenico musicale — 18: La Comune: Nuova Gorizia — 18.20: Concerto de}, giovedì — 19: Notiziario — 22.30 e .23.10: Musica da ballo. VENERDÌ’, 30 — Ore 6: Musica del mattino — 6.15: Notiziario — 12 e 12.50: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 17: Oggi da noi e nel mondo — 17.15: Mosaico musicale — 17.45: Bianco e nero r-r 18: Dal mondo del lavoro — 18.15: Canzoni di tutti i giorni — 18.30: Appuntamento con l’opera — 19: Notiziario — 19.15: Lo sport — 22.30 e 23.10: Musica da ballo. SABATO, 31 — Ore 6: Musica del matT tino — 6.15: Notiziario — 12 e 12.50: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 17: Oggi da noi e nel mondo — 17.15: Canzoni di tutti i giorni — 17.31 : Le cariatidi della musica contemporanea:: D. Šoštako-vič — 18.15: I nostri programmi — 18.25: Paese che vai Capodanno che trovi — 18.45: Canzoni popolari nel mondo — 19: Notiziario — 22.30: Scherzi di fine d’anno, varietà — 23.30: In attesa del Nuovo Anno — 23.50: Auguri per l’anno nuovo -— 24: Musica da ballo. DOMENICA, 1 — Ore 7.15: Buon Capodanno — 7.30: Notiziario — 7.40: Calendario e musica del mattino — 10.30: La donna e la casa — 10.50: Arie da opere buffe — 11.30 e 12:40 Musica per voi — 12.30: Notiziario — 16.30: Suona l’orchestra di David Rosé — 16.45: Radiodramma: Norman Corwin: «Senza titolo» — 17.20: Intermezzo musicale — 22.15: Musica jazz: microsolchi — 22.40: Cocktail di Capodanno. — 23.50: Musica della buona notte. LUNEDI’, 2 — 7.15: Musica del mattino — 7.30: Notiziario — 7.40: Calendario e musica del mattino — 10.10: Concerto antimeridiano — 11 : «La trottola di Capodanno», varietà per ragazzi — 11.30: Canti friulani e triestini — 12 e 12,40: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 16.30: Suona l’orchestra Percy Faith — 16.45: Una novella per voi — 17.15: Intermezzo musicale — 22.15: Cantano per voi Fio Sandon’s, Natalino Otto e Rosemarie Clooney — 22.45 e 23.50: Musica da ballo. Autori Jugoslavi tradotti in Italia h. I «Novellieri slavi» puibh'ii-caiti a Rema nel 1946, sono un vasto pane,rama delila letteratura novellistica russa, ucraina, polacca, cecoslovacca, iserba, croata, slovena e bul--ga-ra. Quasi tutte le versioni, per la parite serba croata e stloivenla, sono dovute al prof. Enrico Damiani. Di ogni ltìtitsiratura narrativa è stato tracciato un quadro sintetico e ■agni autore è preceduto da un,a nota bio-bibliografica. I novellieri sloveni sono Levstik, di cui Maver ha tradotto il «Martin Krpan»; Jurčič, di cui Damiani ha tradotto «Lo arrosto di vili elio»; Tavčar di cui Un ■anonimo con la sigla N. N. ha tradotto «Mio figlio». Seguono «Non è tutto oro quello che luccica» di Erjavec; «Il nostro pane quotidiano» del Finžgar! «Scienza atra,mera» di Cankar; «Il vaialo.» dl Pregelj, tutti tradottiti da, Damiani; l'anonimo E. P. ha tradotto la «Via Crucisi» del Cankar. I oro,aiti presenti nel volume sono nove: Liiubiza, Lovrič, Petrovič, Ivo, Andric, Nametak e Kaleib, tradotti dal Maver; Josip Kozarac e Lekovar, tradotti dal Damiani e K-osor. Il Damiani ha tradotto anche «L’icona della scuola») del serbo Lazarevič, mentre il Maver ha tradotto «1 fratelli del Ciipiko» e <«La natte dell’Epifania» del Coro-vić. Cosi accanito a nove Croati e .sette Sloveni Bono presenti solo tre Serbi e non figura il più originale narratore serbo Borisiaiv Stankovič. ■Due anni prima, nel 1944, era uscito un alitino grosso volume intitolato «Romanticismo» nel quale figura ili primo romanziere sloveno Josip Jurčič con «Il figlilo del vicino,». I tralduttori, nel presentare il classico racconto, ricordano Stritar, Tavčar, Kersnik, Detela,, Meško, Canèar e Finžgar ohe arricchirono la prosa slovena dii una pro-zione sempre più perfetta, senza 'rò riuscire a uguagliare lo Jur-• nella scelta dei motivi po,polari, Ila presentazione di caratiteÄti-e figure di contadini e nella feile rappresentazione degli usi e 1 lila vita, della campagna slovena :Jila seconda metà del secolo s,cox- Nel 1947, 1’,Istituto di propaganda jraria» idi Milano, pubblicò di Jo-5 Jurčič di romanzo «Jurij Kozjak, anniizzero sloveno» — racconto >riico del XV. secolo. Il primo prosatore Sloveno, ciono-. liuto in Italia, deve essere sitato Isiiip Stritar il dui «Gospod Miro-dolski1», tradotto da Iivain Triinko, fiu pubblicato sotto iil titolilo «Il signor Pi Valpaciliea» nel 1886. Comunque - narratore sloveno più noto e tratto in Italia è Ivan Cankar. Nel 1935 uscirono due versioni ;1 «Hlapec Jernej» (Il servo Bordo e il suo diritto). Il 19,29 fu un nno molilo favorevole alia fama ■ Cankar in Italia. In qualTanno . pubblicata a Tarino la versione e.l dramma in tre eliti «Kraiij na Betajnovi» (il re di Betajnova), "telio stesso anno uscì a Rama la arsione idei «Povesit o Simniu Si-jtniku» (Il racconto di Simen Silnik) pure del Cankar. Nel 1947 Roma ebbe inizio la bella «Čolna azzurra.» con il libro «La amma», in cui i traduttori Enri-! Damiani e Janko Jež ràiacoilise- ■ le pagine1 più palpitanti di amor glliale', sparse melle opere di Ivan inkair. Meno fortunati dei narratori so-ì stati i poeti sloveni che hanno ovato itn Italia più ammiratori ìe traduttori, a cominciane dal reišeren. Il prof. Andrej Budal, rivendo sulle traduzioni in Italia d Prešeren, ha rilevato che que-o è stato poco tradotto i,n ita.lia-) forse per te stesse cause per ii il Carducci è stato poco tratto in sloveno, non avendo trotto nè l’uno nè l’altno uno spóri-conigeniale che avesse osato tinnirli. Fra i primi traduttori di Pre-ren va annoverato il poeta deli-la anécia, Ivam Trinko. Ivan Kusiair .■; volume II- dei suoi «Poeti ju-islavi del Rinascimento» pubblicò poesie tradotte da Prešeren, Gre-mrčič e Kette. Da Prešeren il Ku-r ha tradotto: «Sotto il Verona» ’ad oknom), «Dove?» (Kam?), «Tu ’hai detto» (Ukaži), «Al poeta,» >eyciu),‘ «I consigli della figlia» " 'ere svöt), e «La medicina dei-umore» (Zdravilo ljubezni). Fra i cultori italiani del Prešern il primato compete a Luigi divini che nel suo «Sempreverde rosmarino» pubblicò uno studi"), tre 12 poesie e 6 sonetti dal «Ser-», tre liriche e un frammento dal vanes inno sulla Savica» (Krst na ivici) che seguono Ila nota su Ma-a Cap, cui il Prešeren dedicò il emette. e’er seguire le altre versioni ita-i,ne di lirici .sloveni la miglior gui-è sempre il Sailvini che, nel cito «Sempreverde e rosmarino», ha sidetto 12 poesie di 32 poeti, pre-ntanidcli con le loro note caratte-Stidbe. Nella Antologia del Salvi-figurano anche i più giovani poe-del Novecento, compresi i poeti (itigiiani, fino a Seliškar, Mile topčič, Matej Bar e Karel Desi’.ov-k — Kajuh. L’Antologia del Salvini è finora maggior contribuito italiano, alila tiosceniza e alla diffusione - della tteralura slovena la cui ricAefcza varietà di contenuto e di forma assicurarono un posto di prima asse nell quadro della produžio ■ letteraria europea in genere, di iella slava in particolare. Depo Prešeren, nell’A litologi a del Ivini sono presenti Levstik, Stri-r e Jenko, e bisogna arrivare al ■egorčiič e all’Aškenc per trovare ■ri traduttori italiani. Il poeta -egorčič è stato tradotto da Ku-r e da Umberto Urbani. Nella Antologia del Salvini figu-no con cinque liriche ciascuno AGRICOLTORI! In seconda pagina leggete i comunicato della nostra dazione, riguardantevi dilaniente. Kelte e Murn Aleksandrov, Cankar, monto conteso dai traduttori per le sue prose, fiu accolto dial Salvini con due soie poesie. Più fortuna dal Prešeren, ebbero i.1 maggior poeta sloveno del Novecento Oton Zupančič e Alojz Gradnik. Nel tesoro della lirica u-niversale «Orfeo») è bene rappresentato, oltre alilo Zupančič, anche il Gradnik. E’ .doveroso rilevare che anche ■dopo l'uìtiima guerra non è venuta meno l'attività degli slavisti Italiani e dei ■ traduttori di opere letterarie jugoslave, ohe in buone versioni sono istate lanciate da solerti editori. Casi ila Marzocco di Firenze h-a pubblicalo le novelle «L’an-geìlo delila morte» di Vladimir Nazor e «Il gabbiano aazurroi» del'o sloveno Tone Seliškar. Altri benemeriti -editori sono Sansoni di Firenze e i romani Carlo Colombo e De Cario, fra le cui edizioni figurano i due poderosi volumi: «Novellieri slavi» e «Romanticismo». Concludendo questa rassegna riteniamo opportuno riprodurre quanto scriveva Andrej. Budal nello «Zbornik Luč» nel 1927: «Tanto /ra i singoli che le Stirpi, il vicinato può essere una benedizione o una maler dizione. Esso, di solito, è l’uno e l'altro, come tante cose sulla terra che appaiono ora nella luce, ora nell'ombra. Un buon vicinato è up prezioso tesoro. Accade, però, a pochi vicini che non spunti talora qualche disaccordo. Qui interessa sopratutto il vicinato fra gli Italiani e Slavi meridionali, che dura da almeno un millennio e mezzo». SERATA D’ECCEZIONE ALL’OPERA DI LUBIANA TEMPESTA D'APPLAUSI per Paolo Silveri - »»Rigoletto«« X (Dal nostro corrispondente) LUBIAiNA, 25 dicembre — Un vecchio adagio popolare dice che ogni piacere va pagato. Ne sanno qualcosa i lubiainesi i quali, in occasione di un eccezionale avvenimento artistico, s.i sono visti costretti a fare interminabili code al botteghino dell’Opera. Anche i prezzi dei biglietti ricordavano l’adagio di cui sopra: 1400 dinari un pois-to di, prima fila in platea e 900 un posto nel primo ordine di palchi. Tutto considerato, anche l’attesa era grande. La isera dei 19 dicembre resterà indimenticabile nel ricordo di ogni appassionato dell’opera lirica. In quella sera il pubblico luibia.nese, di salito piuttosto severo, si è lasciato trasportare a tal punto che gli applausi non cessavamo quasi mai. E’ manicato poco che una signora, preisa dall’entusiasmo.; non cadesse dal suo palco. Entusiasmo ed applausi erano diretti a Paolo Silveri, il quale ha interpretato la parte di Rigoletrto dell’omonima o-para di Verdi con tale convinzione e trasporto da conquistare amiche il più esigente degli spettatori. Paolo iS'iijyieri ha offerto una bella dimostrazione idi come bisogna comportarsi ,in scena e delle capacità del suo largo registro vocale che sa arricchirti di stupende modulazioni. Partner del baritono era, nelle vesti 'di -Gilda, Nada Vidimar, che Ila affrontato i duetti con lui in lingua italiana. Parlando di Sil’v-e- IL CONTINENTE DELL’AVVENIRE L’Africa: questa grande sconosciuta! L’Africa, questo immenso continente, secondo per superfine soltanto all’Asia e tre volte più grande delil’Euroipa (30 milioni di knri e 205 milioni di ,abitanti, dei quali solo 6% di razza bianca) è per molta gente un concètto geogràfico alquanto evanescente: deserto, giungla, Negri e piramidi. Il Continente nero è però qualcosa di ben più cons ist ente e vitate. Con le sue Immense r.iadhezze, sfruttate ancora in minima parte e molto più grandi di quanto lo ritenessero' i più ottimisti, si può ben dire ■che è il Continente deil’avveniire. Ma un altro fattore, ben più importante apre all’Africa nuove prospettive. Essa è attualmente teatro di tutta una serie di avvenimenti politici che me aumentano i,l ruolo e il prestigio nel mondo. La sua parala, «he è quella degli sfruttati e degli affamali, sii fa sentire sempre più forte, -facendo eco a quella già pronunciata decisamente dall’Asia, dove paesi e popoli fra i più grandi del mondo, quali, ila Cina e l’India sono riuisoilti a conquistare la propria indipendenza nazionale e ad emanciparsi dial gioco colonialista. Quesito processo di rigenerazione in Asia, armali decisamente avviato alla sua fase culminante, si trova in Africa appena in fase di sviluppo iniziale. Sino alla Seconda guerra mondiale la sola Etiopia era, infatti, lìunlico- paese libero e sovrano nel signifioatort-iistretto della parola, peraltro economicamente ancora molto arretrato e bisognoso di .aiulto per sollevarsi. Per inciso- diremo qui che è stato appunto questo stato di inferiorità ad essere addotto dal fascismo a giluisltific.aizione della sua ilnvajsio-ne, conclusasi coirne si s.a con il solenne fiasco del fallimento miìitare e politico del novello colonialismo italiano-, degno emulo di quello crispinoi ba-n-caratltato nelle- precedenti avventure in terra africana. Altri paesi, quali l’Egitto, Ila Liberia, l’Unione nordafricana (Tunisia, Algeria, Marocco), erano liberi ■soltanto apparentemente. In realtà i ceti sociali ,indigeni più retrivi, legati mani e piedi al companatico dei padroni stranieri, servivano da Non è soltanto la terra dei deserti sconfinati e delle giungle impenetrabili, dove la civiltà incomincia appena a farsi strada -maschera alFimconitrastaito dominio politico e economico delie grandi potenze colonialiste. Dopo la fine della Seconda guerra m-oinldi-ale il’Egiitto per primo ha saputo riscattare la -propria indipendenza, scrollandosi di dosso le se-icoijari -catene della Be-rvit-ù e intraprendendo la via dèi progresso. Staiti liberi e sovrani divenivano sebbene con meno rumore, anche la Libia, il Sudan, la Costa d’oro e la Somalia, ex italiana. Il numero deli paesi e dei popoli africani, resisi indipendenti, è ora abbastanza grande. Al confronto- di quelli ancora dominati dal colonialismo è tuttavia ancor piccolo, ma cositi-tuisCie una macchia d’olio capace di allargarsi presto. Non dobbiamo dimenticare, infatti, «he la lotta dei paesi liberatisi ■dallo sfruttamento del colonialismo costituisce un -esempio eloquente e lo siprone anche agili altri ad intraprendere -o intensificare Ila lotta per realizzare le aspirazioni all’indi-pemdenza totale. Se è vero, infatti, ohe .la Libia e la Somalia hanno a-vuito ili .riconoscimento generale delta loro indipendenza, e che gli stati deirUnione nordafricana hanno ottenuto maggiori libertà, è altrettanto- vero che la stragrande maggioranza ideila laro popolazioni vive in conldilzioini di sfruttamento par nulla differenti da quelle di priima, ___ I problemi africani stanno quindi assumendo un carattere preminente sulla scema politica internazionale, facendo acquisire -al'Continente nero un -ruolo stelmpr-e più importane nel consesso dei popoli. Non ha manicato- di rilevarlo i,l Maresciallo Tito, rispondendo al brindisi del-ll’Impeiratore d’Etiopia, Haile Selassie giorni fa ad Addis Abeba. L’im-portamiza di una sollecita e realistica -soluzione -dei problemi polittici, economici e is-oiciali dell’Africa ai fini idei progresso e del benessere de,inumanità è sitata- giustamente ■sottolineata nella relazione del-i’ONU, nel corso delila testé coneliu- isasii Assemblea generale. In proposito il Segretario- g-ener-aile deill’OiNU, Haimmatnskjoeid ha- -osservato che la conservazione e il «omis-oli-,d-amento della pace nei mondo, che è il problema centrale più assillante d-ell-l’umanità nell’attuale contingenza storica, e che tale rimane per l’immediato avvenire dipende in grande misura, appunto da quanto dii positivo si farà per la soluzione dei problemi africani, primo fra fluititi il soddisfacimento' delle spi-razioni alla libertà e alll-Undipemdenza di quei popoli. In realtà, 'anodizzando il complesso di quesiti problemi alila luce della situazione attuale in. Africa, si constata innanzitutto che la lotta dei popoli africani per ila propria indipendenza è indirizzata non solo al raggiungimento deli’obbiettivo immediato di ogni singolo popolo, vaile a dire- la liberazione nazionale e l’emancipaziome sociale propria, .ma persegue anlche — e qui sta appunto tutta l’importamza di questa latta — scopi molto più vasti, cioè la liberazione di -tutto id continente dalla secolare arretratezza in. cui il colonialismo, megli ultimi conati dei suo -crepuscolo, vorrebbe mantenerlo ancora sommerso. Pochi sono i popoli che meglio dei nostri riescano a comprenderlo. L’attuale viaggio del Maresciallo Tito in Africa e i contatti che avvengono ad Addis Abeba e avverranno ancora al Cairo s-omo appunto respresisio-ne di questa posizione del nastro Paese, e dell’opinione delila nostra gente che sa giustamente -apprezzare, per esperienza propria, e appoggiare le nobili aspirazioni degli altri popoli. Vista così l’Afiri'C-a, è la vera Africa, con i suoi palpiti umani e con tutto il suo peso specifico sulla bilancia mondiale. La presenza- delila mostra politica colà, il cui alto messaggero -e più emerito fautore è il Maresciallo Tito, costituisce una garanzia che i problemi e i,l -ruolo diel-l’Afirica incontreranno sempre la comprensione e l’-appogigio del nostro Paese e troveranno, -con ciò, la giusta valutazione delia loro importanza anche ipfiasiso gii altri popoli e paesi, amanti, come il nostro, della pace -e del benessere delillumani-■tà. L’,attesa che il prossimo decennio costituisca u-n periodo decisivo nei-la storia- ideila lotta dei popali africani per la loro indipendenza non è affatto- ingiustificata. E’ indiscutibile, infatti, che- il Continente nera è in risveglio e sta uscendo con sempre maggior energia dal torpore in cui il secolare dominio del coloniiiailì-smo tenta di manltenerio- inutilmente. La lotta dei popoli africani sta trasformandosi ormai in una valanga inarrestabile nel suo avanzare verso la libertà e il progresso. ri, dopo lo -spettacolo, la signora Vidmar mi ha detto che questo era uno- -dei maggiori avvenimenti delia sua- carriera. Quindi ha aggiunto che cantando insieme a lui ha inteso rendergli omaggio. II tempestare degli applausi ha commosso Pospite italiano, anche se abituato a manifestazioni del genere per avente vissute -in molti teatri -del mondo. D-.a autentico artista, felice quando riesce a farti amare dai pubblico, Paolo Silveri mostrava una commozione veramente profonda. Il baritono italiano è quello che si dice un bell’uomo; ed è anche molto simpatico. Incontrandolo nella hall deil’albergo «S!on», l’ho subito riconosciuto per aver visio- In sua foto nei giornali zagabresi. Egli aveva- infatti icanta-to, prima di giungere a Lubiana, nella capitale croata, registrando un altro grande- sù:-eeiss-o. Paolo Silveri ha ricevuto molto gentilmente i rappresentanti della -stampa e al mostro giornale ha. voluto dedicare una sua fato. Nel corso d-el nostro1 colloquio ha- detto di conoscere ili litorale. Nato 40 anni fa ad -Gfeni negli Abruzzi, egli entrò nei monastero domenicano di Arezzo con Fìnte razione di. 'indossare .l’albo fallare e dedicarsi alle missioni cattoliche alTes-tero. Nel frattempo -un. isiu-o amico missionario fu mandato fra i cannibali, ma pochi giorni -dopo esser giunto a d-eisiti.na-zdoin-e face una tragica finte: i cannibali se lo mangiarono. Non volendo fare la- sitessa fine e neppure finire parroco in qualche chiesa di Ccimpagma, Silveri entrò nel mondo laico e prese a battersi per l’esistenza. Gli accadde così di fare il sarto per signore e il parrucchiere. A Roma fece il -cameriere, il corridore cicli:/a e il pugile. Infine la guerra gli prese in divisa ben dieci anni di libera vita-. Per cosieo-1 aiis-i dei guai .cantava, ma senza intraprendere mai una .serie prepsira-zione allo scopo. Ma una licenza lo portò diritto al Conservator,io di S. Cecilia a Roma. Al Conservatorio fu classificato tra i bais-si e dopo vinse, proprio come basso, il primo premio di un come-orso dell’Opera di Roma. In seguito a questo suo primo insperato isUQcasiS'O, Bacilo. Siilveri cantò come baritono per la prima volita nella «Traviata». Rimasto fedele a quesito .ruolo, asso .giti riservava sueres-s-i diiie-tiro isucceissi. Nel 1945 lo vediamo nel «Rigoletit-oi» al teatro Gentile: questo accadeva esattamente dieci anni prima-; il 19 dicembre. Da allora egilii ha interpretato Riigolet-t-o qualcosa come 500 volte. ATTUALITÀ’ PROBLEMI DEL MERCATO DEI PRODOTTI AGRICOLI rispose il misterioso' IL CERCHIO DI E. WALLACE Il banchiere Brabazon, seduto in quella nuda camera sotto il tetto della casa sul fiume, mangiava lentamente una grossa porzione di pane e cacio. Vestiva ancora come al momento in cui aveva ricevuto l’avviso di scappare, e in queU’abito a coda, ora impolverato, macchiato e sgualcito, con lo sparato della camicia che da bianco si era fatto grigio e senza colletto, faceva la più grottesca e triste delle figure; la sua faccia g-ialla e accerpellata aveva riflessi verdi per il contrasto di un dito di barba nerissima e ispida che vi cresceva intorno. Dal di sotto risuonò una voce imperiosa che gli fece gelare il sangue nelle vene: — Venite giù — disse. Ed egli obbedì, barcollando all’oscuro sui gradini sconnessi di quella ripida scala. — Fermatevi lì — riprese la stessa voce. — Vi ho portato da mangiare e della biancheria in una valigia, nella quale troverete anche quanto altro vi fa bisogno. Radetevi la barba e Tendetevi presentabile. — Dove devo andare? — domandò Brabazon. — Vi ho fissato una cabina sopra un piroscafo che dopodomani parte dal molo Vittoria per la Nuova Zelandia; nella valigia troverete il passaporto e il biglietto d’imbarco. Ora ascoltatemi: lasciatevi quello che avete di baffi e rasatevi le sopracciglia, che sono il tratto più caratteristico della vostra fisonomia. Brabazon si domandava dove mai quest’uomo lo avesse visto; macchinalmente alzò la mano alle sue foltissime sopracciglia, c dovette ammettere che fegli aveva ragione. — Non vi ho portato denaro — continuò quella voce — perchè Voi avete ancora le sessantamila sterline ohe avete rubato a Marni: avete chiuso il suo conto, avete falsificata la sua firma sopra una ricevuta, in previsione che io volessi sbarazzarmi di lui, come, del resto, ho fatto. — Quando potrò lasciare questa maledetta capanna? — mormorò Brabazon. — Domani: attendete fino al cader della notte: il vapore parte al mattino, ma voi potrete recarvi a bordo fin da domani sera. — Ma il vapore sarà sorvegliato ... — disse angosciosamente Brabazon. — Non crede che vi sia perocoloso? — Non vi- è alcun pericolo per voi individuo. — Datemi il vostro denaro. — Il mio denaro? — gemette il banchiere, impallidendo. — Datemi il denaro! La voce che parlava nell’oscurità ebbe una nota di minaccia; e Brabazon, tremando, ubbidì: due grossi pacchi di biglietti di banca passarono nelle mani inguantate dello sconosciuto visitatore. — E voi prendete questo — soggiunse. Brabazon si trovò in mano un pacchetto più sottile di bi-ghetti, i quali, sotto le sue dita intelligenti di banchiere, si rivelarono per nuovi fiammanti. — Li potrete cambiare quando sarete all estero disse ancora l’altro. — E non potrei andarmene questa sera? — chiese Brabazon che ora battevi d denti. — Questo luogo mi fa diventar matto. Il «Cerchio Rosso» rifletté per un momento in silenzio. __ Andate pure, ma ricordatevi che lo fate a vostro rischio — disse poi. Ora risalite alla vostra camera. L’ordine fu secco e perentorio, e il banchiere lo obbedì doloimente. Dal suo solaio udì chiudere la porta di sotto, e guardando attraverso i vetri polverosi della finestra, vide un’ombra trascorrere furtiva e guardinga lungo il sentiero e sparire, nel-l’oscurità. Un’ombra -più tardi, era di nuovo l’elegante signor Brabazon che, procedendo alia chetichella e con una valigia in mano, usciva dallo sgangherato cancelletto di quella bicocca. Le sopracciglia tagliate lo avevano tanto cambiato, da non essere piu riconoscibile nemmeno dai detectives che gli davano la caccia, e nei quali si scontrò per via. Prese una camera in un piccolo albergo presso la stazione di Euston e andò a letto: da una settimana, quella fu la prima notte di sonni tranquilli che gli fu dato gustare. Il giorno dopo Io passò nell’albergo perchè non osava farsi vedere nellle strade; ma alla sera, dopo un malinconico pranzo servitogli nella sua camera, si arrischiò a uscire per prendere un pò d’aria. Gli era rinata la fiducia in sè e cominciava a persuadersi che non gli sarebbe stato difficile eludere la sorveglianza della polizia intorno al piroscafo in partenza no, per intanto, sceglieva le strade più oscure e quentate. Passava appunto presso il Museo, quando un annunz'o da poco affisso a un segnale di fermata attrasse la sui attsa-zione, e si arrestò a leggerlo. Mentre leggeva, gli venne una idea . . . Diecimila sterline e l’impunità . . . Non era il caso di riflettere un pò meglio su quello che stava per fare? nondime-meno tro- ll. I dati di cui sopra indicano che il rialzo dei prezzi dei cereali e delle piante industriali è stato più lento dell’aumento medio del livello dei prezzi dei prodotti agricoli in generale. Di qui la contraddizione della loro pariteticità; ad eccezione dei cereali rae-l 1955, annata in cui il prezzo d’acquisto all’ingrosso era più elevato. Questo movimento delle pariteticità è legato ai prezzi d’acquisto imposti e all’importazio. ne di forti quantità- di cereali, come pure ai prezzi ’i vendita imposti dei prodotti dell'industria di rielaborazione dei cereali. Di conseguenza il regime dei cereali accusa una flessione nel corso del 1Ö55, salvo il frumento e la segala. Bisogna qui segnalare ancora che i rapporti paritetici fra i prezzi d’acquisto all’in-ingrosso e quelli del mercato di consumo dei cereali mostrano che il prezzo d’acqiuisto impasto corregge sensibilmente il prezzo del mercato. Ciò si riferisce ancor più alle specie di cereali, come granoturco e orzo il cui valore viene coperto dai produttori con la vendita del bestiame e -dei suini. Quanto al regresso delle piante industriali: poitreiblbe avere, se do-vasse -durare,, un'influenza sfavorevole sulla produzione, non potendo quesiti prezzi, come quelli dei cie-reai’.i, itirovaire un oarr-eliltivo' nei prezzi del mercato di consumo. Ciò è dovuto al isàisltema degli acquisti di questi ipr-odiotti, per i quali i grossisti stipulano centratiti con i produttori con un anno d'anticipo-. Bisogna pure .s-oltìtol-ineare qui che, per dlasre raccolti isadidiisfaceniti, questi prodotti richiedono una cultura intensiivra. Lai istruittuirai d-elii prezzi dei cereali e delie piante industriail-i è sitata, dunque, 'imfiluenizata dàlie misure istpeciaid di ic-ui is’è già fatta menzione ipiù sopra. Senza- queste misure, -asisenldo stata la -piazza occupata idai cereali nell’ailim-enitazione e rilevante rimportaniza delile piante industriali quale materia -prima, la paritetlicità dei prezzi -relativa avreiblb-e- verosimilmente .seguito un corso più fiaiv-o-revoile e si s-aireb-be stabilizzata sortito il livello generale de-i -prezzi dei piro-dotto agricoli. Ma è ugualmente probabile che, se non fossero state ©reise- delle m-isiuir-e speciali, -1’,aumento generale dei prezzi sarebbe sitato arac-oir più -rapido di quello indicato e avrebbe provocato parti-collari difficoltà per quanto concerne (gli ìsicambi dei prodotti con il-a- -campagna e- lo standard dS vita delto popoiazi orn-e urbana. II miglioramento coist-ante d-e-lla pariteticità idei prezzi dei prodotti deira,ll-ev;almenito (Soprattutto di capi di ma0za, ideila carne di macello e, a iuta- livellilo inferiore, del latte e d-e-i latticini), confrontato con la si-ituaizi-oine -anltaguierra, 'ralpprjeserit-a u-n fenomeno -generale nie-1 mondo intero, -benché altrove -si s-volga a un ritmo forse meno rapido che non1 in Jugoslavia. E’ stato s-enea dùbbio -questo movimento della pariteticità a rafforzare l’interesse idei produttori, ma tale tendenza è dovuta [soltanto in parte- -alle condizioni d-el mercato (jugoslavo e maggiormente allo stimalo offerto fdal-le possibilità deil-I’-els-portazione. Ci si può chiedere anche fin-o a ic-he ©unto si potrà lasciar giocare questo . stimolilo particolare annumerilo, teine-nido dovuto conto della -stabilità -g-e-neraile- del ,mieire-ato- agricolo e -delta pariteticità dei prezzi dei cereali e dei fo-r-aiggi. I legumi accusano, -malgrado la diim-intuzlionle del liV-e-l'lo dei lo-r-o prezzi in rapporto ,al 1952, un miglioramento costante della paritet'i-cità me-di-a- dei prezzi, a confronto co-n quelli d'anteguerra. Il movimento d,i questi prezzi, registrato -nelle- -conid-iziioini -d-i una produzione maggiore nel dopoguerra, è dovuto lall’au-me-ntata tendenza dei consumatori, isenlz’altro positiva, ad acquistare più legumi, prìniciiipallmenite in ragione idei -prezzi relativamente e-levati dei prodotti deiraHevamenlto. ( Continua) L’Italia è il Paese de-ll’oper-a lirica, -dei grandi compositori e dei grandi cantatati come Caruso, Gigli, Gabbi. N-eM’iultiimo decennio si doveva unire a grandi nomi della lirica anche quello di Silveri. Pochi sono gli artisti -rihe, come lui, possono vantare dii appartenere n-eiMo stesso -tempo ai-la- «Scala» di Milano, all’Opera dii Roma e al «-Metropolitan» di New York. La Grande Opera d-i Parigi, il Conivent Carden di Londra e il Teatro Municipal -di Rio de Janeiro- n-o-n sc-n-o nuovi per Paolo Siilveri. -Se- poniamo a mente che la fredda critica inglese scrisse in occasione del suo ©rimo debutto a Londir-a -ohe da 50 anni non aveva sentito niente di meglio, cii s-arà chiaro il vaiare di quesito artista. Silveri. Se poniamo mente che !a moglie e -due filigli; «passo ai trova in tepr-nèe all’estero. Prima di venire in Jugoslavia è st-a-to a Caracas nel Venezuela. Ha in programma -di recarsi a Tunisi e a Dublino. La nostra conversazione con ri signor Silvani è stato i-nfe-rr ita d = l-Timprovviso prorompere di una folla di ammiratori, fra i quali un corto numero- di cantanti liri-c: dell’Opera di Lubiana. Pe>' tutti figli av-ev.a -una parala cordiale e una foto. Quest’uitime poi gli venivano quasi riulb-alte dalle -mani. MAVIL RETROSPETTIVE ARTE VARIA AL CIC DI POLA Un dirigente del Circolo Italiano di Cultura di Pola ci scrive lamentando che la stampa segue senza troppa attenzione l’attività dei Circoli della minoranza; e cita in proposito come uno spettacolo d’arte varia, che ha avuto luogo a Fola, sia passato pressoché inosservato. Siamo perfettamente d’accordo che la stampa debba seguire l’attività, qualunque essa sia, della nostra minoranza è quello che, noi in particolare, facciamo da otto anni. Vorremmo però far notare che non sarebbe male che la stampa venisse avvisata ogni qual volta venga allestito uno spettacolo o preparata una-manifestazione. Pr-eimeisso ciò, slamo 'lieti dii accennare allo .spettacolo d’-airte varia che ha avuto luogo al -CIC dii Pola una idiisc.i-n-a di giorni fa -c-om una eccezionale pairtecipaizio-n-e di ©ub-' biico. Nella ©rima edizione dello spsttiTicolo, iil pubblico vi ha preso parte direttsimenlte itra-mlil-e un, concanso per la scelta del (titolo di una -nuova cainzcin-e idei ma-esit-ro Mi-lotti e .parole di Ugo Romani. Nella ripresa, -il pubblico ha u-gualmeiitte partecipato allo spettacolo nielli’-ćimbito di un altro concanso: lai scelta del miglior «numero» d-alia serata. Il tenore- Luciano Manzi-n si è aggiudicato il primo posto interpretando- «Ro-niditai al nid-oi» d-i De -Crescenzio e l’«ildeale» di Tosti.. Do seguiva al s-e-conido posto Tonino -Fanizizi pe-r l’iraterpneta-zi-o-rae dii «-Sogni -dii igiiio-ventù», la muova -canizo-ne ri-eil maeisltiro- Mii’o-tti. Le studentesse Annamaria Bosaz e Ren-a-ta Magnarin, che si sono ci-mentaterispettivaménte nelle can-zo-nJiteLuce de-gli -echi miei» e «Mambo iitaliiana», isono state ile rivelazioni . delila serata. Era infatti il loro primo debu to ad è stato ac-colit-o da cordialissimi applausi. Gli -altri infelrprelü — Marnicela F-ola, Uccia Roisiiignoiii, Palmira Pac-Cihi-ei’iat, Lina Stailz-e-r, Bruno. De-gh-e-ngihi, Nino Gio-rg-esi, M-onlzio Franco, Galović Franco — hanno br-svame-nt-e contribuito all s-uic-cesso dalla serata, cerne p-uire s,i sono fatti -applaudire il gruppo filodrammatico diretto da Fainy Bunciuga e il 'balletto delle Pioniere d-el Ginnasio italiano. U;n elogiio particolare -sii s-omo -guadagnati Farchesit-ra Ri-o e il pir-e-senitaitore e regista Ugo Romani il quale, coiadiiuyatoi dal maestro Miiotti, ha montato uno spettacolo vennemente piacevole. caleidoscopio IL CALZOLAIO DALLE SCARPE ROTTE IN OCCASIONE della Giornata delia Croce Rossa Internazionale s’è svolta a È1 Cairo la Conferenza mondiale dell’igiene e della sanità, cui hanno preso parte eminenti scienziati. Tema dei lavori: «La difesa dalle epidemie nei paesi arabi dell’Africa e dell'Asia». Fra gli altri era atteso il dr. Grze-gorewsky, professore d’igiene e capo sezione dell’Organizzazione igienico sanitaria tìell’ONU. Ma, pur essendo ’ giunto in tempo nella capitale egiziana, l’illustre scienziato non si fece/ vivo, provocando lo stupore generale, che si trasformò in ilarità quando si seppe che, sceso dall’aereo, era stato trattenuto dalla polizia e, seduta / stante, trasportato al centro di quarantena, dove rimase cinque giorni peri |il semplice motivo che non s’era fatto vaccinare contro il colera, come/ prescritto per tutti coloro che vogliono entrare in territorio egiziano. 1! \ calzolaio dalle scarpe rotte! SOTTO RAGAZZI! La mortalità dei celibi è maggiore 'di quella degli ammogliati. Accurate - ricerche dell’istituto centrale di statistica francese lo hanno documentato. .Secondo i dati raccolti in Francia e altrove la mortalità fra i celibi dai 30 ai 35 anni è doppia di quella fra gli I uomini sposati della stessa età. Fra le ^donne la percentuale è alquanto più bassa, ed è perfettemente naturale sia così! Secondo ì grafici esposti al pubblico parigino un uomo sposato di 35 anni può viverne 6 più di un celibe, mentre all’età di 55 anni (ma ormai che importa più?) la differenza si riduce a 3. /1 Gli statistici francesi affermano che la vita matrimoniale confà al-1 uomo, nonostante lo sposato abbia molte più preoccupazioni di quello scapolo. Tolte però le preoccupazioni le inevitabili baruffette con la consorte il logorio dei nervi delle lunghe serate invernali, l’obbligo di rincasare pre->to, la ripetizione della lezione scolastica ai figli con annessi e connessi di scapaccioni e urla ecc. écc. la vita famigliare è veramente bella perchè obbliga l’uomo alla regola. Una specie di servizio militare, insomma. Quindi, sotto ragazzi, sposatevi presto: così, se prima non vi capita qualche acci-’ lente, (tocca ferro!) invece che a 80, morrete a 83 anni circa! PRIMA AD EST ORA AD OVEST l'ex capo della sicurezza di Bonn Di turno Cortina In dalia 14 coirr. tatti i giornali riportarono, con titoli a oaraitteri vistosi, la semsaizioiniaile notizia che 11 dott. Otto John:, ex capo dal’ con-itrosipionagig.io di Ron, fuggito a Panihow il 20 .luglio 1954, era ritornato volontariamente nella Repubblica federale. Clamorosa fu la sua fuga; clamoroso è sitato il siuo ritorno. Le prime informazioni sul ritorno di John erano state dalte a mezzogiorno del 13 corr. da un portavoce del governo di Adenauer, il quale aveva .annunciato ohe l’ex capo dalia polizia sagrata aveva raggiunto Berlino ovest, da dove era stato fatto proseguire alla volta di Ron per essere interrogato. A Berlino Ovest il «Kurlìr» è uscito con luna edizione .speciale e diverse stazioni radio hanno sospeso i loro .programmi par mettere in onda la notizia con ì 'relativi commenti. Il «Kurir» ha anche dichiarato Ohe li ministro degli Interni di Bon era al corrente delL’,intenzione dii John di fare ritorno, basando questa affermazione sul fono usato il1 giorno prima dal ministro nella deposizione reisa alla Commissione pari amentere, incaricata delle indagini siul caso dell’ex capo del controspionaggio- Tutti i partiti hanno ammesso che bisognerà attendere l’esito dell’in-ichieistia aperta nel 54 dalla predetta Commissione e dialia Procura generale della Repubblica — non ancora conclusa dopo oltre ottocento interrogatori — prima di emettere un giudizio definitivo «.sul vecchio e nuovo caso John». iLa agenzia di stampa tedesco, orientale «A.D.N.» ha dato la conferma del ritorno di John in Occidente con l’annuncio che «cigli aveva manifestato più volte, nel corso- degli ultimi tempi, liintenizione di recarsi siull’altra riva della Elba per condurvi la lotta contro il neo- fascismo». Si è appreso, d’altra parte, che la moglie di John, la quale dopo la fuga del marito lai Berlino Est si era stabilita a .Londra, è .ripartita il 12 corr. per il ooratihenlte, laiseii-anr do avviso 'Che .Sarebbe rimasta assente per qualche tempo. Resta a sapersi se eisisa .sia stata avvertita .direttamente dal marito o attraverso i servizi d’infonmaziohe di quanto egli si apprestava a fare. ©uranite i 18 mesi dal suo soggiorno a Berlino Est, Otto John non aveva mostrato ,alcun segno di disaccordo sulle grandi .linee poli- tiche e aveva potato .vivere colme meglio gli conveniva, godendo di piena libertà. L’esrtme dei masi trascorsi a Berlino lavava avvalorato negli osservatori più attenti, prima dell’,annuncio delila «A.D.N.», l'impreisiskme ohe Otto John avesse voluto ripetere quella «azione dimostrativa» già compiuta con la sua fuga da Bon e i suoi appelli ai tedeschi per richiamarli alla necessità di. lottare contro i trattarti di Parigi, il riarmo e la .rinascita nazista. Per chiarirne il «vecchio caso John» il ministro .deigli Interni del governo di Bon aveva offerto un premio .di 500 mila marchi, equili-valente a 75 milioni dii lire, rimasto isinora «a disposizione». Il presidente ideila Commissione parlamentare d’inchiesta ha affermato che la somma non verrà .consegnata a John, anche se chiarisse bene il mistero della sua fuga, aumentato da quello del suo ritorno. Questa seconda puntata deil’av-venturoso romanzo, che ha per interprete Otto John, sembra superare il nervosismo prodotto a Bon nel pome.rig.gio del 21 .luglio 1954 quando la polizia di Berlino ovest comunicò al Ministero degli Interni che il capo dei servizi segreti era scomparso e si trovava, probabilmente, nel settore orientale della città. Essenziale nella faccenda è di conoscere le ,ragioni che hanno indotto l’ex capo del controspionaggio ad una nuova avventura quanto mai incerta. Può risultare interessante, a tale' scopo, uno sguardo alle diverse tesi formulate. A Washington è stato dichiarato, in alcuni circoli (governativi, Che John si sarebbe trasferito a Berlino Est per incarico dei servizi segreti occidentali e avrebbe ora fatto ritorno .avendo ultimato la sua missione. Questa tesi viene respinta a Bon, ove la sii definisce un parto della fantasia, non attribuendole im-. portanza alcuna. Anche la tesi, ventilata ,su un John «deluso» dagli sviluppi delia situazione nella Repubblica democratica, non trova consensi nella stampa della Germania Ovest, sembrando impossibile che un uomo della preparazione deill’ex capo della polizia segreta sia così inesperto da cambiare idea oigrni anno e mezzo. Nei girceli di Bon comincia invece a farsi strada il dubbio che Otto John sia ritornato per sottoporsi volontaria- mente al giudizio delta Córte Federale di Karlsruhe e EOiiprendere il mondo con una serie di rivelazioni che potrebbero anche prendere lo spunto dai rapporti intercorsi fra Adenauer e Io spionaggio1 francese. «Non è .escluso — scrive l’organo idi destra Ta.geisspie.gel — che John abbia deciso di tornare avendo in mente dei particolari obiettivi politici». La sera del 22 corr. Radio Stoic-cainda ha lannuinlcialo che era stato spiccato mandato di arresto contro John, perchè sospettato di tradimento e iper aver tentato di evitare o di 'interferire con l’ìnchieisita giudiziaria. BREVI DAL CINEMA Il produttore italiano Steno, girerà un film su Nerone. In questo film, Vittorio de Sica farà la parte di Seneca, Gloria Swanson sarà Agrippina e Brigitte Bardot, Pop-pea. Non si sa ancora chi interpreterà la figura di Nerone. * Sono in corso a Londra le riprese del film «Ecco il mio uomo». Ne saranno gli interpreti Joan Fontaine e Van Johnson. Il soggetto, scritto dallo stesso regista, Gottfried Reinhardt, è ambientato a Salisburgo durante lo svolgimento del tradizionale festival musicale. Tutto è pronto a Cortina per le Olimpiadi della neve, che vedranno gareggiare nei nuovi superbi impianti sportivi i migliori -atleti di diecine di Paesi. Nei giorni scorsi diversi gruppi di atleti di varie nazioni si sono dati convegno a Cortina per mettere a punto gli allenamenti. PER UNA STRANA CONTROVERSIA UNA NAVE ITALIANA alla marina jugoslava FIUME, 26 dicembre — Si è risolta a Fiume in questi giorni una controversia unica del suo genere nella prassi della navigazione internazionale. Una nave italiana che trasportava acido solforico per conto dell'impresa belgradese «Hempro», vistasi costretta ad alleggerirsi del carico buttandolo in mare, è entrata a far parte della . . . flotta mercantile jugoslava. Procediamo con ordine. L’impresa per l’importazione e l’esportazione di prodotti chimici, la «Hempro», acquistò tempo addietro 12 mila tonnellate di aqido solforico in Israele. L’incarico del trasporto dello stesso fu assunto dall’armatore italiano Ario Ceriano, di Genova. Costui destinò alla bisogna il «tanker» «Alicor». La nave avrebbe dovuto trasportare tutto il quantitativo di acido solforico, in due successive riprese, da Hajfa a Fiume, dove esistono speciali magazzini per il ricovero di simili prodotti. Quando il pi-imo trasporto giunse a Fiume, il comandante della «Alkaru dissìe al rappresentante della «Hempro» di avere nella stiva 300 tonrtellate meno del pi-evisto. Lungo il tragitto la nave aveva sofferto un'avaria e per mantenerla in navigazione fu necessario alleggerirla di ben 300 tonnellata di carissimo acido solforico. Ma non è tutto: una falla nella carena, creatasi in seguito a un evento che non e stato possibile stabilire, aveva permesso l’ingresso dell’acqua nella stiva, danneggiando il carico. Comunque, ebbe inizio lo scarico dell’acido solforico. Ma dopo che 150 tonnellate passarono nei serbatoi del porto, risultò che il resto del carico non solo era inservibile, ma poteva distruggere i serbatoi. La nave si è allora allontanata al largo, dovje ha gettato in mare il resto del carico. Una commissione di specialisti marittimi dichiarò qualche giorno dopo che le apparecchiature della nave non rispondevano ai requisiti fissati dal codice marittimo per il trasporto degli acidi. Si scoprì inoltre che l’armatore Oeriano di Genova non aveva il necessario nul-la-osta per il trasporto dei prodotti chimici, nulla-osta che avrebbe dovuto ottenere dal «registro navi» italiano. . Ai termini del contratto, in caso di controversia |era competente il tribunale arbitrale di Londra. L’armatore, ben conscio di aver contravvenuto alle disposizioni ma-rittinìe internazionali, ha preferito non ricorrere all’arbitrato. A com- -penso del danno apportato all’impresa «Hempro» egli ha ceduto la nave «Alkor» alla marina mercantile jugoslava. Occorreva ottemperare a una formalità: il Governo italiano doveva j dare il suo benestare all’dmmaina- , mento della bandiera. Ciò è avve- j nuto nei giorni scorsi. Alla presen- | za di un rappresentante del Conso-lato generale italiano di Zagabria, £ la bandiera italiana della nave «Al- 'is o o CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO CICLISMO LÄ FIORENTINA BATTE LA TRIESTINA L' attività 1956 E SI ALLONTANA DAGLI INSEGUITORI ***** *** ******************** IL TIFOSO DONGIOVANNI Fiorentina — Triestina 1:0 (1:0). — La partita è stata decisa da una rete di Julinho al 27’ del primo tempo. Il brasiliano raccoglieva la respinta di un difensore e tirava da fermo, da una quindicina di metri, battendo il portiere triestino sulla sinistra. Questo l’unico episodio di una partita monotona, troppa essendo la differenza dei valori in campo. La Triestina sin dall’inizio adottava la tattica del catenaccio, retrocedendo Brak a terzino sinistra, mentre Klaut si metteva in posizione di terzino libero. Continuo monologo della Fiorentina con una serie di attacchi che sono finiti in calci d’angolo e pressione costante in area alabardata. Genova — Internazionale 4:3 (1:1). - L’incontro è stato disturbato da un forte vento di tramon- L’ODIERNA FISIONOMIA DELLO SPORT ISTRIANO tana del quale hanno beneficiato entrambe le squadre una per tempo. Il Genoa è riuscito a battere Unter dopo che questo aveva un vantaggio di due reti, ma l’Inter ha l’attenuante di aver giocato più della metà partita con Nesti infortunato. Il primo tempo è stato poco brillante e rare sono state^ le azioni ben condotte. L’Inter ha segnato per prima al 12’ su azione partita da Armano, proseguita da Skoglund e dall’ottimo Vonianten, conclusa dallo stesso Skoglund. Il capitano del Genoa ha protestato contro la validità del gol, asserendo che era stato preceduto da un atterramento di De Angelis, ma Jonni ha ritenuto regolare la segnatura. Il Genoa ha pareggiato al 34’ dopo una lunga azione conclusa da un tiro di Carapellese all’incrocio dei pali. La palla è stata raccolta da Corso e calciata in rete. Quindi Nesti, vittima di uno d’angolo battuto da Carapellese ha realizzato il pareggio dei rosso-blu. Al 43’ Carapellese segnava il gol delia vittoria. Padova — Bologna 3:1 (1:1). — La prima parte dell’incontro ha registrato numerosi attacchi dei bolognesi che ottenevano la prima segnatura su rigore al 35’, realizzato da Pivatelli con tiro angolatissimo. I locali, dopo un pauróso sbandamento, riordinavano il. loro gioco finché al 42’ Piumento, su calcio d’angolo battuto da Agnoletto e corretto da Bonistalli, pareggiava. Nella ripresa la pressione dei locali aumentava. Dopo che Pivatelli e Randon mancavano ottime occasioni, il Padova riusciva al 21’ a segnare nuovamente con Bonistalli, su calcio d’angolo battuto da Agnoletto. Al 31’ terza rete per i locali, segnata da Parodi. LA CLASSIFICA Lo sport istriano ha tutte le caratteristiche per affermarsi, per salire ad un livello pari a quello raggiunto altrove nel Paese. In Istria esistono condizioni favorevoli di clima, di terreno e di uomini, il ohe avvalora la tesi di un possibile più esteso successo della cultura fisica. Infine, fattore base, dovunque, fin nelle più piccole località, la passione per io sport è insita, è tradizionale. Il passato ci ricorda buoni risultati — nuoto, hockey, atletica leggera, ciclismo, pugilato, canottaggio, vela e calcio — conseguiti da clubs di Pola, Capodistria, Rovigno, Isola, Parenzo, Arsia. Ma è ben poca cosa al confronto del presente, al nostro oggi. Noi non sdamo ancora soddisfatti perchè sappiamo che si può molto, molto di più a beneficio dei lavoratori e della gioventù studentesca dellTs'tria. Però, senza rivangare troppo indietro, se ci volgiamo soltanto ai mesi del 1955, a-vremo la risposta pratica del progrèsso .sportivo raggiunto. In capo a tutto stanno le nuove costruzioni, costate decine di milioni, che sii notano a Pola, Pisino, Parenzo, Rovigno, Dignano, Umaigo, Isola, Arsia, ecc. Più recenti il nuovo stadio di Albona, inaugurato nella terza decade di agosto, e il parco sportivo di Bu.i.ie C’è altro lavoro in progetto perchè l’attività dilaga .dappertutto, e vi sono sportivi che — specie nei popolari sport delle .bocce, pallavolo, piccola pallamano e pallacanestro ■— sono pronti a dare anche un contributo materiale per alleviane; l’onere finanziario e mettere in vita nuovi obiettivi. Secondo punto positivo è rappresentato dalle .«Partizan» sorte in Is'tria. Non sono ancora sistemate a dovere, non iseguono alla lettera le finalità per cui sono state create. Però hanno due attenuanti: che sono in fase embrionale e che difettano. di quadri tecnici. Ma il «viai» l’hanno prèso e potranno fare meglio. Abbiamo visto con piacere le ({Partizani» di Pela, Parenzo, Rovigno, Umago, Capodistria, P.irano, Isola, Fistino, Buie, allargare il numero dei soci (prima tra tutte, proporzionalmente al numero degli abitanti, Pisino), adoperarsi per il ■successo di sport popolari quali pallacanestro, pallavolo, pallamano, tennis da tavolo. Quest’ultimi tre sport hanno incontrato pieno consenso anche tra gli studenti del Buiese e di Pisino. Utile è ricordare che altre forze femminili sono venute ad aggiungersi a quelle già esistenti nelle «Partizan». Ne fanno tasto i campionati istriani. Terzo fattore positivo, l’organiiz-zazione. Essa non trova paragoni nella storia della penisola. Mai si è fatto tanto e cosi bene. Con volontà, perizia e sicurezza, i dirigenti istriani hanno fatto del 1955 un trampolino di lancio di una serie di manifestazioni nazionali e internazionali di primo piano, che sicuramente si moltiplicheranno negli anni avvenire. Quasi diecimila atleti s'i sono dati convegno a Capodiidfcrjia nella grandiosa rassegna ginnica, di attrezzistica e di pluriathlon popolare, che ha avuto l’onore (oltreché di una cornice di 25.000 spettatori) di avere per ospite eccezionale il Presidente dell’Unione Birmana, U Nu, accompagnato dal Aleksandar Ranković. Segue per importanza il «Trofeo dell’Adriatico» di Pola, dove 81 lottatori rappresentanti .sei Paesi, -hanno combattuto 216 incontri. Un’organizzazione felicissima e un grande successo, garantito dalia presenta complessiva di 27.000 spettatori! Capodistria è sitata sede del campionato nazionale dei «beccacini», presenti gli equipaggi più forti del Paese; Portorose ha ospitato i «re-pubblicani» di canottaggio, quindi tornei internazionali di scacchi, il primo circuito motoristi«) internazionale; Pola, alla presenza del Maresciallo Tito, ha organizzato una imponente regata velica, con 169 imbarcazioni di 29 società jugoslave, con 450 uomini d’equipaggio; la città dell’Arena ha pure ripetuto il torneo calcistico internazionale per allievi, quindi .incontri internazionali di hockey a roteile, pugilato, pallacanestro, nuoto, ed altro. Infine i risultati puramente agonistici. Un titolo nazionale nei «bec-caeiini» con i capodistriani Zucca-Cerkvenik, un secondo posto nel torneo ' singolare nazionale di bocce (Vojvoda di Parenzo), un titolo jugoslavo nel ciclismo allievi («Proleter» di Capodistria), le vittorie del «quattro con» juniores e «esordienti» della «Istra» di Pola ai campionati di canottaggio a Ragusa, e i successi degli armi del Capodi-sitiriano a Portorose. Poi la positiva partecipazione di giocatori pole*-si di hockey ai «mondiali» italiani, le vittorie dei pugili contro squadre europee. Questo, quello che la memomria ci ricorda. Lo stesso sport calcistico s'è numericamente rinforzato « quindi lascia sperare qualcosa di meglio nel 1956. Dal che si osserva .un'eloquente ascesa sportiva nell’anno che corre. Per ili futuro siamo dell’avviso che le «Partizan» dovranno sfoderare le armi migliori per superare le difficoltà attuali. Vi sono diramazioni della cultura fisica che non sono .sufficientemente comprese. Alludiamo in particolare alla ginnastica, all’atletica leggera e al nuoto, sport sani e basilari. Il primo ha cominciato ad attecchire nel Ca-pod'istriano ie nel Pisinese, l’atletica leggera è apparsa appena a Pola, e altrove. Ma di concreto c’è poco o nulla. Il nuoto istriano s’è notato attraverso un campionato regionale a tre: Pota, Rovigno e Parenzo. Troppo scarso ili numero, E Capoidiistria? E Pirano? E Isola? Sono lambite dalle acque del mare, il che vuol dire avere gratuito il campo di gara, eppure sonnecchiano, anzi dormono. Capodi-stria, anzi, con una spesa non eccessiva potrebbe contare su di un capace obiettivo, in quanto lo stesso esiste e con alcuni lavori di rinnovo ritornerebbe efficiente. La tirata d’orecchi vale anche per gli Albanesi. Che diamine! Siamo gente di mare, con ricche tradizioni natatorie. Bisogna perseverare senza .soste. strappo muscolare, ha lasciato il Fiorentina 12 8 4 0 25:5 20 campo per alcuni minuti dopo di Torino 12 6 3 3 20:10 15 che è rientrato quasi inutile. Al Napoli 12 4 6 2 22:16 14 14’ del. secondo tempo, su ^calcio Internazionale 12 6 1 5 22:16 13 d’angolo, battuto da Skoglund che Roma 12 3 7 2 20:17 13 veniva malamente respinto da un Lanerossi 11 4 5 2 12:10 13 difensore genoano, Nesti metteva Sampdoria 11 6 1 4 17:17 13 in rete. Tre minuti dopo, Vonian- Spai 12 4 4 4 18:17 12 ten, lanciato da Celio, è partito da Padova 10 5 1 4 15:15 11 solo da metà campo, ha superato Milan 11 4 3 4 22:15 11 due avversari ed ha segnato la Lazio 12 4 3 5 14:14 11 terza rete. Al 19’ dopo un atter- Genoa 12 5 1 6 21:22 11 ramento di Delfin in area da par- Atalanta 11 5 1 5 20:21 11 te di Vincenzi, il Genoa ha usu- Novara 12 2 6 4 13:15 10 fruito di un rigore che è stato tra- Juventus 10 2 6 2 10:14 10 sformato da Frizzi. In seguito lo Bologna 12 3 2 7 19:23 8 stesso Frizzi al 24’ raccogliendo una Triestina 12 2 2 8 5:24 6 respinta di un difensore su calcio Pro Patria 11 1 3 7 12:23 5 Mai, .come quest’anno, i delegati rappresentanti tatti j clubs ciclistici della Slovenia hanno discusso in modo così costruttivo e di principio i problemi inerenti l’ulteriore sviluppo e,d. il rafforzamento qualitativo del nostro ciclismo. Tutti i personalismi, le rivalità fra clubs e cluìbs e le critiche fluori posto non sono apparse quest’anno alil’Assem-iblea, alila quale hanno partecipato li oomp. Mija Jovanovič, in rappresentanza della Federazione jugoslava, e Stjepan Ljubič di quella croata. Molto ampia è .stata in particolare la idiscuiasioinie infamo alla proposta della Federazione jugoslava sulla eoistiituziome delle sottoleghe cìnlistiche, che dovrebbero essere il primo passo verso un’ancoir maggiore decentralizzazione dell’or.gani-smo ciclistico. Alla fine è stata approvata la costituzione, in linea di massima, delle sottoleghie di Lubiana e Ma- ’ ribor, mentre tutti i rimanenti clubs sarebbero collegati ancora per il prossimo anno, idi rettamente con. la Federazione repubblicana. Nel suo ampio intervento, il segretario della Federazione jugoslava, Jovanovič ha messo in risalto la necessità della costituzione delle sottoleighe e FallargaimentO' dell’at-tiivttà dei singoli club nel settore turistico. Soltanto con una base numericamente molto forte potremo sperare di raggiungere migliori risultati in futuro, ha detto Jovanovič. Egli ha rivolto pure un'elogio al ciclismo sloveno in. generale, per il fatto che nel corrente anno, mercè un migliore lavoro organizzativo Iniziate le tournèes estere delle squadre jugoslave Il Partizan battuto a Madrid - Il BSK passa a Malta e tecnico f,ra i giovani, ha raggiunto in tutti' i campi i più grandi biuic-icesist, primeggiando così sulle altre repubbliche, ed ha elogiato in particolare la Proleter di Capoidistria, per il fatto che dal punto di vista organizzativo, e specialmente per l’impeccabile organizzazione della l terza prova del campionato jiuigosla-:. vo su strada seniores con la corsa «Dal Tricorno alFAdriatico», si è rivelata la migliore società in Jugoslavia. Grandi .discussioni sono sorte pu ■ re sull’approvazione del calendario gare 1955, che, dato il suo interesse, lo riportiamo per intero. La stagione vera e propria, anche se dal 12 al 26 gennaio la rappresentativa nazionale parteciperà al Giro dell'Egitto, inizierà ufficialmente il 27 manzo a Belgrado. Nei .seguenti mesi le gare saranno invece cosi suddivise; 15 IV. Prima oorisa per il campionato repubblicano a Capodistria; 22. IV. Tra-; diizionale gara a ricordo di Ročic (Karlovac — Fiume); 29. IV. Gara iintersociale dell'Ilirija a Lubiana; 1. V. Consa del I. maggio St. — Ilij — Lubiana — Capodistria; 2. — 18. V. Corsa internazionale, Praga — Varsavia — Berlino; *13. V. Seconda prova per il campionato repubblicano a Podutik; 20. V. Confronto Klagenfurt — Lubiana; 26. V. Prima corsa per il campionato federale a Belgrado; 26. V. Gì-, ro dellTstria per allievi; 3. VI. Gara internazionale del Rog- a Lubiana; 10. VI. Terza prova del campionato repubblicano a Maribor; 17. .VI. Gara internaizio,nafte diel-l’Odred a Lubiana; 24. VI. Campio- j nati assoluti federali su strada juniores a Capodistria; Dal 30. VI. al 7. VII. la rappresentativa nazionale parteciperà al Giro dell’Austria; 1. VII. Gara initetisociale a Lubiana; 7. VII. Giro della Vojvodina per allievi; 7. e 8. VII. Gara internazionale Belgrado Sofia; 8. VII. Gara in-tetfsociaile a Maribor; 20. — 28. VII. GIRO DELLA JUGOSLAVIA; 5. Vili. Ultima gara del campionato repubblicano seniores a Lubiana; 12. VITI. — TT. (Tara r>p,r il u.a minio.- In ritardo sono 1 Giochi operai e quelli contadini. Quest’ultimi, addirittura, sono totalmente o quasi dimenticati. I problemi esistenti per ginnastica, atletica leggera, nuoto, Giochi operai e contadini dovrebbero trovare rapida soluzione. I dirigenti istriani hanno il compito, sociale e morale, di rimediare a tali lacune. E’ possibile arrivare a questo proprio perchè tali attività sportive sono popolari, cioè alla portata di ognuno, più ancora dei giovani delle fabbriche e delle campagne. Abbiamo visto la popolarità raggiunta dagli sport delle bocce (migliaia di nuovi giocatori a Pola, Di-gnano, S. Domenico, Parenzo, Piisi-no, Arsia, Galles'ano, Rovigno, Buie, e nuovi campi internazionali costruiti e molte competizioni internazionali e locali), pallacanestro (pieno successo del campionato i-striano maschile e femminile), della pallavolo e della pallamano. Questo ingresso compatto di nuove forze nella cultura fisica ci dà ragione di credere che i dirigenti istriani siano in grado di dare valore e Sviluppo ai summenzionati sport e giochi che finora sono rimasti piuttosto in penombra. Ettore Mazzieri Dopo la sospensione del massimo campionato di calcio in vista del riposo invernale, le maggiori squadre jugoslave, alle quali quest’anno si è aggiunta pure la nazionale, hanno preso o prenderanno il via per le solite lunghe e snervanti tournèes. Il primo a varcare i patrii confini è stato quest’anno il Partizan, il quale si trova ancora impegnato nella Coppa Europa per squadre campioni nazionali. Domenica scorsa l’undici belgradese si è incontrato con poca fortuna nel primo incontro dei quarti di finale contro il Real a Madrid, dove è stato battuto per 4-0. Malgrado il grosso passivo, il Partizan non ha deluso i 120.000 spettatori presenti. Esso ha fatto vedere di essere una grande squadra, praticante un gioco che oggigiorno si vede piuttosto raramente sui terreni di tutta l’Europa, battuto più dall’arbitro e dalla sfortuna che dalia pur ottima compagine delia squadra campione di Spagna. Le due squadre si sono presentate in campo nelle seguenti formazioni: PARTIZAN: Stojanovič, Belin, Golič, Mihajlović, Zebec, Pajević, Va-lok, Bobek, Milutinovič, Kalopero-vić, Herceg. REAL: Alonzo, Beseril, Lesmes, Munjos, Marcitos, Zaraga, Castano, Olsen, Di Stefano, Rial e Diento. Non appena l’arbitro francese Harzig dava il signale d’inizio, il Partizan si riversava tutto nell’area spagnola, per restarvi per un buon quarto d’ora. In questo periodo di netto dominio il portiere del Real, Alonzo, ha operato grandi cose, facendosi applaudire in più riprese a scena aperta, ma non ha potuto im- pedire che due palloni, tirati da Milutinovič all’8’ e 10’, entrassero in rete. Con grande sorpresa del pubblico e indescrivibile costernazione dei giocatori belgradesi, l’arbitro annullava però ambedue le reti. Demoralizzati da questo fatto, i giocatori del Partizan allentavano la pressione, dando modo al Real di farsi vivo, dapprima timido, timido, ma con il passare del tempo più autoritario. In un’improvviso contropiede al 13’, Di Stefano imbeccava alia perfezione l’ala destra Castano, il quale, lasciato inspiegabilmente libero da Colie, non aveva difficoltà a segnare la prima rete. Lo stesso giocatore, nove minuti più tardi, portava a due le reti della propria squadra. Dopo la seconda rete, il Partizan si faceva più prudente, indi si riportava nuovamente all’attacco, ma i suoi attaccanti sbagliavano tre mature occasioni da rete, al contrario degli spagnoli, che méttevano nel sacco ogni volta che se ne presentava l’occasione. Su un’altro contropiede, il Real riusciva a segnare il terzo goal al 37’ con l’ala destra Diento. Nella ripresa, nella quale il gioco continuava sulla stesso binario, il Real riusciva a segnare ancora una rete, sigillando così il risultato sul gravoso 4-0. L’incontro di ritorno avrà luogo il 29 gennaio a Belgrado. Più fortunato dei cugini, il BSK è riuscito a vincere la prima delle sei partite in programma, durante la sua visita a Malta. La sua prima avversaria, di nome Hamrun, è stata piegata per 5-2. Hanno segnato per il BSK tre volte Markovič e due Antič. Domenica è partita da Belgrado, notevolmente ringiovanita nei ranghi, pure la nazionale ufficiale, che nel corso della sua lunga tournée in Asia dovrà sostenere una decine di partite. Sei sono state già fissate. La prima verrà disputata sabato prossimo 31 dicembre a Rangun contro la Birmania. Con la stessa squadra la Jugoslavia si incontrerà ancora il 4 ed il 7 gennaio. Da Rangun i nazionali si trasferiranno in Indonesia, dove disputeranno altre tre incontri il 15, 19 e 22 gennaio. Prima di rientrare in Patria, la nazionale giocherà almeno altri due incontri, da scegliere fra le nazionali di Cina, India, Siam e Singapore. jara ,o di ola- La comitiva, accompagnata dal vicepresidente della Federazione Branko Pešič, dall’allenatore Moša Marjanovič, dal dottore Aleksandar Obradovič a dai funzionari Aleksandar Peštrovič e Vojislav Kravic, comprende i seguenti giocatori: Portieri: Beara del Crvena zvezda e Vereš del Budućnost; terzini: Gadovič đell’Hajđuk, Šantek dello Zagreb e Čokič del Radnički; mediani: Boškov e Krstič della Vojvodina, Crnkovič della Dinamo e Popovič della Crvena zvezda; attaccanti: Lipušinovič della Dinamo, Toplak delia Crvena zvezda, Mujič del Velež, Prlinčevič del Radnički, Kurtovič delio Železničar, Veselinovič della Vojvodina, Antič del BSK e Ferhatovič del Sarajevo. Invitiamo i nostri abbonati a pagare l’abbonamento sul Conto Corrente N. 65-KB-l-Z-182 presso la Banca Comunale d’Istria. in località da stabilire; 26. Vili. Campionati 'mondiali a Copenhagen; 6. — 9. IX. Corsa a tappe iittfirna-zionale in Macedonia; 10.IX. RiviD-ciita Lubiana — Klagemifurt; 16. IX. Gara inte.rapulbfolicana Ilirija a Luibiana; 23. — 24. IX. Terza' ed ultima gara per il campionato federale «DAL TRICORNO ALL’ADRIATICO»; 29. — 30. XX. Campionati jugoslavi su pista per tutte le specialità a Zagabria. 14. X. Chiusura ufficiale della stagione con la corsa infer,nazionale Subotica — Belgrado. Ampia e molto discordante è stata pure la discussione intorno all’or gainilziz azione del Giro delila Croazia e Slovenia, giacché il Plenum federale aveva deciso di allargarlo e cambiarne la denominazione in GIRO DELLA JUGOSLAVIA. Quelst’anino il Giro non si differenzierà gran eihè da quello ira-cedente. Sarà della lunghezza complessiva di 1.490 km e precisamente: I. tappa: Zagabria — Fiume; II. tappa: Fiume — Portorose; III. tap-ta: Porto'rase — Nuoiva Gorizia; IV. tappa: Nuova, Gorizia — Bled. A Bleid il Giro osserverà una giornata di riposo; V. tappa: I. semitappa: Bled — Luibiana a cronometro. II. semitappa: Lubiana — Maribor; VI. tappa: Maribor — Zagabria; Vili, tappa: I semitappa: Zagabria — Poipovačka a cronometro. II. se-mitaippa: Popovačka — Slavonski Brod; Vili, tappa: Bosanski Brod — Novi Sad.; IX. tappa Novi Sad — Belgrado.