ANNALES • Ser. hist, socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) saggio scíentifico origínale U D C 929 Nedoch A.:94{4}"1945/54" ricevuto: 2000-09-23 ADELMO NEDOCH: DA "PUBBLiCA ACCUSA DEL POPOLO" A "TRADiTORE1 Marco COSLOVICH JT-34124 Trieste, via S. Vito 5, e-mail: marco.coslovich@tiscafinet.it SÍNTESI La testimonianza di un militante comunista negii anni tormentatissimi deila seconda guerra mondiale e de! dopoguerra triestino, costituisce senz'altro una fonte storica degna d'attenzione. A rendeda ancora piú interessante é il falto che si tratta della rievocazione di un vecchio militante, resa senza storture e secondi finí, in una stagione deila su a vita e della política (la testimonianza é del 1988), in generale, che si puó senz'altro definire Veta del disincanto. Ma al di la di questo ta biografía politica ha un suo valore intrínseco: Nedoch, infatti, occupó la carica di "Pubblico Accusatore del Popolo" durante l'occupazione jugoslava di Trieste, ma finí piú tardi, con la rottura tra Tito e Staiin nel '48, per essere sospeso dal Partito per "tradimento". Nedoch non ha mai abbandonato i suoi ideali politici, il modello político dell'Unione Soviética e il "carisma" di Stalin". Pede e coerenza che, non disgiunte da una buona dose di caustica autoronia, permettono oggi di accostare la sua testimonianza senza ambiguítá e doppi sensi, lontana dai facili pen ti mentí e da disinvolte revisíoni. Parole chiave: deportazioni, Trieste, maggio '45, epurazioni, Tr ibunaíede! Popolo, Cominform, comunisti ADELMO NEDOCH: FROM PUBLIC PROSECUTOR TO "TRAITOR" ABSTRACT The testimony by a communist activist from the hard times of World War II and the complex postwar period in the Trieste Province is no doubt a source that deserves all our attention. What makes the testimony even more interesting, however, is the fact that we are dealing with an elucidation of a certain period by an old activist who presented his testimony without any hidden intentions at the time that can no doubt be called the time of great disappointments. In spite of it all, his political biography still has certain value, for the fact is that Nedocb was public prosecutor at the time of Yugoslav occupation of Trieste, but was later, after the well-known rift between Tito and Stalin in 1948, expelled from the League of Communists for "treason". His persistence and consistence, joined by a fair share of self-irony, allow us, however, to confront ourselves with an unambiguous testimony in which there are no questionable regrets and modifications. Key words: deportations, Trieste, May 1945, epi lat ions, people's court, Cominforrri, communists 341 ANNALES • Sor. hist socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Marco COSLOViCHr ADELMO NEDOCH: DA "PUBBUCA ACCUSA DEL POPOLO" A "TRADÍTGRE", MS-354 I N T R O D U Z i O N E A proposito del l 'occupazione jugoslava di Trieste e dei riflessi che questa ebbe sul Coverno Militare Alieato (GMA) , il recente volume Epurazione di frondera. 1945- 1948. Le ambiguë sanzioni contro iI fascismo neih Venezia Ciuíia, di Roberto Spazzali (Spazzali, 2000), mí pare risenta ancora, se non altro per í'aggettivo "ambiguë" attribuito alie "sanzioni", deífa pressione ideológica e política che quegfí anni strazianii con- tinuano a esercítare. È il caso de! giudizio abbozzato sulia Commissione d'epurazione (emanazione del Par- tito Comunista della Regione Ciulia) deil ' ímmediato dopoguerra (Spazzali, 2000, 54), la quaie avrebbe con- tinúate indisturbata ad agiré sotto il G M A anche contro "¡striani reí solo di aver abbandonato la zona B" (Maranzana, 1997). La rete d'ínforrnazioni della quale la Commissione disponeva, sarebbe addiriüura stata utílíz- zata dallo st.esso Governo angloamericano. Q u i l'intrec- cio assLime la dimensione della Spy Story. Insospettabilí col legamenti sembrano, infatti, costeîlare i'attività della Commissione'd'epurazione. Con gli angloamericani la Commissione d'epur- azione d ivenne l 'appendice archivistíca della Corte Straordinaria di Assise di Trieste (Spazzali, 2000, 77), la quale svolse, come è noto, una funzione di freno e coníenimento deíl 'epurazione (Vetter, 1977, 165). Si pensi che il 12 febbraío 1946 ¡I "Giornale Alicato" riportava nelie liste di epurazione nientedimeno che il nome del Presidente della Corte straordinaria Del Guercio. II Presidente era stato Grande Ufficíale della Corona e segretario di fiducia de! sottosegretario fascista alie Corporazioni Alberto Asquini: si pud fácilmente immaginare con quaie atteggiamento questo Presidente poteva affrontare i processi contro gli ex-fascisti (Vetter, 1977, 181). Parlare quindi di Commissione epurazione e di Corte Straordinaria d'Assise di Trieste, è come par- lare de! diavolo e dell'acqLia santa. Eppure, come si pud constatare ieggendo la testimonianza dei Pubblico Accusatore Ade lmo Nedoch, i! collegamento tra !e due dimensioni cí ÍLI e in quaiche modo fu operativo, ma non assunse ceito il carattere e la dimensione che Spazzali gli attribuisce (Spazzali, 2000, 77). Questa complessa e contraddittoria realtà è difficile da dipanare se non si abbandonano i caratteri forti, decisamente eccessivi, con i quali vengono descritte le funzioni di qLiestí uffici ed enti. Non si pensi che sia facile Überarsi da questi condizionamenti. Basta sfo- glíare la stampa e i document! dell 'epoca per imbattersi in un Ünguaggio durissimo e aggressivo che rischia di stordire. M a chi non si sforzasse di storicizzare il sen so di quel ünguaggio, rischierebbe di prendere grossi gran- chi ed è in questa trappola che Spazzali in parte è caduto. L'urgenza di stigmatizzare l 'occupazione jugo- slava, induce Spazzali ad assumere alia "lettera" le dichiarazioni e i document! dell 'epoca, grondandi ideo- logismi e velleitari procíamí politici. Ma la Commissione è cosa diversissima a ridosso deíl 'occupazione jugo- slava (27 maggio '45), da quel 1a che solo pochi giomi dopo (12 giugno del '45) sarà destinata a diventare con gli angloamericani (tra l'altro si consíderi l 'arco di tempo veramente brevissirrio neíla quale opero sotto contrallo jugoslavo). ll 1945 è un armo di straordinaria fluidità di situazioni e accadimentí, nel quale spesso i proíagonísti di oggí perdono do maní ruolo, funzioni e potere (anche se formalmente continuarlo ad esercitarlo come nel caso del Pubblico Accusatore), mentre lo scénario cittadino, nel più vasto quadro interriazioriale, di venta sempre più margínale e collatérale (Valdevit, 1987; Valdevit, 1996). Apro un inciso e azzardo uiVipotesi: la dífficolta di storicizzare questo torméntalo periodo è forse dovuta proprío a questo processo di margínalizzaztone. Si tratta di un processo che non è stato mai fino in fondo accettato, né daí poíítící, né dagli storici localí, né tanto meno, ed è piu comprensibíle, dalle vittime di quegii accadimentí. La naturale tendenza di vedere la propria realtà particolare come fosse il centro del mondo, in qriesto caso è stata semmai amplífícata proprio dal decl ino al quale essa è andata incontro. Ci si è trovati di fronte alla necessità di recuperare e ríproporre i tons forti di quell 'epoca come se questo servisse a railentarne la caduta. In questo senso la ricerca storiografíca è un importante rivelatore di tendenza, perché la storia si pensa possa riscattare, in quaiche modo, dall 'oblio del mondo, rinfocolando e riaccendendo vecchíe tension i altrimenti ricomposte e stinte. Tornando alia Commissione: chí non sa, ad esempio, che le Commissions di epurazione non fu roño un'ín- venzione del "comunismo" locale, ma fu roño isíituite anche in Italia dove opero presso il Governo l'Alto Commissario per le sanzioni contro il fascismo prima che l'amnistia del comunista Togliatti (altro apparente paradosso storico) del 22 giugno 1946 ponesse di fatto fine alla sua funzione? In questo più generale contesto devo dire che mi pare ingiusto accanirst sul ruolo e le responsabilité del Pubblico Accusatore del Tribunale del Popolo di Trieste Adelmo Nedoch. Si è se ri tío che sarebbe stato "man- ten uto" dallo Stato italiano con la pensione minima sociale (ali 'epoca 305.000 lire) e che sarebbe "tran- quillamente" vissuto fino a cinque anni fa senza che nessuno lo perseguisse per le sue responsabilité.1 Ne l 1988 S'ho lungamente intervistato. L'appartamento nel quale viveva a Trieste, stretto in una lugubre miseria, consisteva in una sórdida stanza in subaffitto. Credo 1 Adelmo Nedoch è nato a Trieste nel 1914 ed è morto, sempre a Trieste, nel 1993 (Maranzana, 1997). 342 ANNALES - Ser. hist. socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Marco COSLOVICH: AQEl.MO NEDOCH: DA "PI.iBiJl.iCA ACCUSA DEL POPOLO" A "TR. A DITO RP, 34!-3X4 che sí potesse ritenere peggio di una prigione. Solo, ammalato, praticamente paralizzato, ímplicato, ma mi sembra successivamente proscíolto, come prestanome- titolare di una fantomatica ditta che trafficava in vídeocassetíe pornografiche (II Piccolo, 1988, 1; 1994, 17), Ade lmo Nedoch era díventato un personaggío patético, un vinto dalla vita e dalla storia, anche se non privo di una sua lucida coerenza. Fu, a mío modo di vedere, un prestanome anche con i "compagni jugo- s la vi" che avevano occupato Trieste nel lontano '45 e che non avevano certo bisogno della sua copertura legale per agiré e colpíre glí avversari poiitici. Ebbe un ruolo tardivo e risibile come Pubblica accusa (che rappresentó del resto ti suo apogeo político); fu suc- cessivamente ridotto ai rango d'impiegato nella Com•• missione d'epurazione; fu, tnfíne, addirittura sospeso da! Partito "per tradimento". l a testimonianza fe sotto questo punto di vista estremamente istruttiva per capire piü affondo il cl ima tumultuoso di un'epoca drammatica e di gravi contrasti. La memoria di Nedoch, oítre ad offrire utili precisazioni sul ruolo e funzione che ebbe ii Tribuna le de! Popolo, la Commissione d'epurazione, sulla frattura del Cominform ecc., soprattutto ci aíuta a delineare il tanto agognato contesto storico nel quale si svoisero quei fattí. Faccio un solo esempto di tipo comparativo: in che misura Se sceíte tocaíi incisero sulle scelte poíitiche strategiche ríguardanti queste terre? A questo proposito in uno dei punti piü ktcidi della sua memoria Nedoch afferma: "Non si sapeva niente. Non pensi che sia buffo, perché c 'é della tragedia in tutto questo. Sí fanno le cose senza saper nulla! Senza saper niente e senza capir niente!" La sensazione di essere guidati da una volonta esterna, di essere trascinatí da un meccanismo piü vasto e potente, e estremamente riveiatrice. Teníamo presente che Nedoch ín gran parte deüa narrazione offre un'immagine di se coerente ríspetto alia scelta che fece in quanto militante comu- nista. Che ín questo rígido e compatto quadro ídeo- logíco emerga chiara e forte la sensazione di essere staíí eterodiretti, mi pare un fatto degno di nota. E non credo che ci troviamo di fronte al tentativo di scaricare le proprie responsabilita individuáis rinviandole a piü generali e vaghe volontá e determínazioní esterne, ca- íate dail'ñlto- É senz'altro vero che in afcuni passaggi Nedoch minimizza il suo ruolo ed é senz'altro reticente, ma é anche vero che in altre occasioni non manca di esaltare le sue funzioni e le sue responsabilita. Nel- í'insieme non si pud certo diré che temesse di assumersi deíle "colpe", anche perché quando fece queste dichiarazioni era in una condizione tale che non aveva veramente piu nulla da perdere e nulla da temere. Sono quindi portato a credere che se continuó a rimanere condizionato della sua visione ideológica, che non poco lo infiuenzó nella lettura e nel recupero della me- moria di quei íontaní anni, é anche vero che nel corso della testimonianza ampi squarci si sono aperti, per kmghi tratti la gabbía ideológica é venuta meno (e c ió é forse avvenuto in questa rara e única occassione di dialogo che ebbe con me alia firte della sua vita) e le riflessioní e le impressioni che ha lasciato sgorgare hanno finito per assumere diverso peso offrendo una chiave di lettura inédita e importante. Del resto su quanto fosse e dovesse rimanere an- corato ai suoi presuppostí ideologici ebbe lui stesso piena consapevolezza, percependone quindi pieria- mente i límití e le sf.rett.oie. In uno dei suoi tipíci sob- balzi autoironici Nedoch conclude la testimonianza af- fermando: "Devo diré che rifarei le stesse cose anche per non darme del mona, altrimenti sarebbe difficile no?". In questo senso mi pare che la Pubblica Accusa dei Tribunale del Popolo rispecchi planamente 1o spirito di un'intera cittá; una c i t ó destiriata, per (unghí anní, a rivivere ossessivamente i! suo passato, per non dover negare un'identita altrimenti incerta.2 1. Nemmeno la falce e il marteilo: rosso e basta! Trieste, 7 dic. 1988 Egregio professore, come Le ho detto a voce, mi riesce meglio sc.rivere che parlare. Ho sistemato le cose che le ho raccontato... Eccole le carte. Veda un po' Leí. Prima dei fatti una breve premessa: mi son testa matafi Non pensó alie conseguenze. Sono incapace di adattarmi al mutare deíle situazíoni. Se avessi saputo leccare gli stivali, sarei stato prima con glí jugoslavi, poi con Rudí Urs ic ,4 dopo con Vidal i,5 e dopo avrei cam~ 2 l..a testimonianza di Nedoch è il prodoíto di diversi con tribut i. In parte consiste in alcuni passi scrilti, tratti dalle lettere che mi ha scritto, a i tri mi sono stati rilasciati oralmente. La tr ascrízbne delle dichiarazioni sono poi stató riviste da Nedoch 3 tungo ia testimonianza ho mantenuîo vive aícune espressioni dialeítali (ri pórtate in corsivo) di Nedoch. Servono ad inquadrare il testimone oltre che ad esprimere, con maggiore efficacia, quello che iritende dire. In alcuni casi, ira parentesi quadra, verrà inserita una breve didascalia in italiano. •1 Rodolfo Ursini-Ursic, esponente deli'O.F. (Osvobodilna Fronte), nel dicemhre 1944 aveva l'incarico di segrefario del Comitato Esecutivo del ConsigÜo di Liberazione di Trieste già C.F.A.Í.S {Comitato Esecutivo Antifascista iialo-Sloveno), organo di amministrazione civile durante i'occupazione jugoslava (Maserati, 1963, 62-65). Che Ursic fosse un tenace interprete della linea filo-jugoslava lo si puo constatare anche dal suo recente libro Attraversando Trieste, Un rivoluzionario pacifista in una cittá di frontiera, del 1996. A tratti pletorico e farraginoso, il testo offre cornu r>que un ampia gamma di information! su questo controverso periodo. 5 Vittorio Vidali {Muggia 1900 - Trieste 1983). Fu uno dei più important! dirigent! comunisti espressi a livelio local). Di famiglia 343 ANNALES • Ser. hist. socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Marco COSLOVfCH: ADFIMO NLDOCH: DA "PUflBUCA ACCU5A DEl POPOLO" A "TR A DITO RE". }4i-3S