ANNO Vili. Capodistria, 16 Giugno 1874. N. 12. LA OVINCIA giornale degli interessi civili, economici, amministrativi DELL' ISTRIA, ed organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un. numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Atti ufficiali della Società agraria istriana. N. 271. TERSALE della Seduta di Comitato dei 27 Aprile 1874 PRESENTI Il Vicepresidente Sig. Tommaso Sottocorona I Direttori Sig. Tommaso Bembo „ Antonio Cecon „ Federico Spongia I Membri dd Comitato Sig. Matteo Dr. Campiteli! „ Matteo Bismoudo „ Alberto Marchesi Segretario L. Hasch La Seduta è aperta alle ore 5 pom. Motivata l'assenza dei signori Antonio Bartolo, Pietro de Madonizza e del signor Egidio Dr. Mrack, è data lettura del verbale dell'anteriore seduta dei 28 Ottobre 1873, che è approvato. Circa al punto secondo dell' Ordine del giorno il signor Direttore Antonio Cecon, dice che il Dr. Mi-lossa presentò la sua rinuncia due giorni dopo tenuto il Congresso, ma che la Presidenza nonostante si credette in dovere di fargli. avere il decreto di nomina. Il vicepresidente signor Tommaso Sottocorona in riflesso al fermo proposito del Dr. Andrea Milossa, di declinare alla carica di presidente della quale era stato insignito, come ben lo dimostrano l'inefficacia delle pratiche usate, affinchè volesse applaudire al voto di fiducia esternatagli dal Congresso del decorso Decembre, opinerebbe di desistere fin d'ora da ogni ulteriore passo per tentare l'appianamento di una tale questione, e che presa notizia della fatta sua rinuncia si passi questa agli atti. Il signor Matteo Dr. Campitelli riconosce la gravità della questione, ma non saprebbe come scioglierla felicemente, poiché anche il caso di una radunanza generale della Società non sarebbe legale, e basandosi al paragrafo 33 degli Statuti Sociali conchiude, che in verun modo si può accettare la rinuncia; e che il Dr. Milossa dovrà istessamente essere considerato quale presidente della Società Agraria. Il signor Matteo Rismondo propone di nuovamente rivolgersi al Dr. Milossa e mostrandogli l'impossibilità di sollevarlo della sua carica, e di quanto incaglio riesca la mancanza di un presidente, pregarlo a voler concorrere a sostenere e dirigere questa Società. La proposta è accettata ad unanimità. In seguito si dà lettura della domanda della Deputazione comunale di Umago per un sussidio allo scopo di erigere in quel comune un pubblico abbeveratoio. Siccome quella Deputazione non ha ancora presentato il piano per la costruzione dell' abbeveratoio in parola, resta stabilito di diffidare la Deputazione suddetta per l'inoltro dei rilievi praticati sopra luogo dal tecnico provinciale signor Crismanich. Indi è data lettura di altra domanda di sussidio per abbeveratoio della Podesteria di Cittanuova, ed esaminato il relativo piano di costruzione ed il calcolo preventivo, viene ad unanimità accordata la somma di fiorini 400. Viene quindi posto alla discussione se si debba o no approvare l'accordo passato fra il Municipio di Albona ed il signor Domenico Martincich per la costruzione dell' abbeveratoio a Vettua, pel quale fu già in antecedenza accordato il sussidio, poiché furono introdotte delle modificazioni al primo progetto presentato, riflettenti il diametro della pietra da porsi in opera. Dopo breve discussione fu deliberato "di senatóre un parere tecnico sul fatto : se le modificazioni „suddette possano o meno rendere il lavoro imperfetto e non corrispondente allo scopo che si ha in „mira di ottenere.,, In seguito è preso in esame 1 operato tecnico di costruzione dell' abbeveratoio nel comune di Piemonte, e riconosciuta l'utilità dell'opera viene accordato il chiesto sussidio di fiorini 200. È data lettura della nota dell'I. E. Capitanato Distrettuale di Parenzo, colla quale chiede un' adeguata sovvenzione per il comune di Berda per costruzione d' opere atte a conservare e migliorare l'acqua della sorgente denominata "Studena,,, e per la costruzione di un abbeveratoio presso lo stradale di Capodistria. A tale proposito fu osservato che il chiesto sussidio per sistemazione della sorgente "Studena,, non può essere concesso, perchè la sovvenzione dello Stato deve intieramente essere utilizzata in costruzione di abbeveratoi, e non venne presa in considerazione perciò tale richiesta. Circa la seconda domanda invece, dopo esaminato il calcolo preventivo delle opere da eseguirsi, è accordato al comune di Berda esclusivamente per la costruzione dell' abbeveratoio presso lo stradale di Capodistria l'importo di fiorini 348,24. Il signor Tommaso Sottocorona ed il signor Alberto Marchesi fanno conoscere al consesso 1' assoluta mancanza di un adatto abbeveratoio per animali nella località di Smogliani, mancanza deplorata colà dall'intiera popolazione che unanime reclama un sollecito provvedimento, per cui entrambi propongano, doversi eccitare il comune di Dignano a presentare un pro--1 getto di erezione d'un abbeveratoio nella detta località. E accettata la mozione. Dietro proposta scritta del rappresentante governativo, Cav. De Mayersbach, resta fissato di diffidare il comune di Dignano a presentare altro progetto per la sistemazione di una sorgente situata fra la villa Zucarich e Zabranich. Indi è data lettura dell'Istanza avanzata dal signor Giuseppe Sauli maestro popolare di Canfanaro per un sussidio onde sistemare colà un orto agrario a tal fine ceduto da quel comune. Fu notato, che la domanda è d'un semplice privato, non appoggiata nè raccomandata da alcuna autorità che possa certificare la convenienza di una tal opera, e perciò il consesso non può stabilire una sovvenzione a tale scopo, e delibera : di invitare il comune di Canfanaro ad esternare il suo parere in tale proposito, ed in caso venga riconosciuta l'utilità di simile istituzione, di presentare a questa Sociotà il fabbisogno dei lavori che sarebbero da intraprendere. E letta l'accompagnatoria del Comizio Agrario di Cherso all'istanza inoltrata dal reverendo Don Domenico Muscardin, amministratore Curaziale di S. Giovanni di Cherso, con cui implora generosa sovvenzione per acquisto di attrezzi d'apicoltura tanto ordinaria che di perfezionamento. Il signor Antonio Cecon, dietro informazioni personali di fonte non dubbia, mostra di quanto utile potrebbe riescire per l'isola di Cherso l'industria apistica, inquantochè nessun altro sito della provincia presenta forse condizioni tanto favorevoli per l'alle- vamento delle Api, che colà vivono in gran numero ancora allo stato selvaggio. Dice che spesse volte il visitatore dell'Dola s'abbatte in certe località, ove il miele pare quasi che scoli naturalmente dalle fessure delle roccie, e che molti ne raccolgono in buona quan tità, per cui conchiude, di dover tenere gran calcolo della domanda del Muscardin, e cercare di incoraggiare una industria, che ordinata e perfezionata potrebbe esser fonte di discreto lucro per gli abitanti. Il consesso preso in considerazione lo zelo del curato di S. Giovanni di Cherso per 1' apicoltura, che ei cerca di condurre a perfezione a beneficio di tutta la popolazione, stabilisce a suo favore qual premio per la sua attività l'importo di fior. 60, e di più sarà posto a disposizione per costruzione di arnie a metodo perfezionato da distribuirsi gratuitamente fra gli abitanti dell'isola fior. 60 per tre anni consecutivi, salvo però sempre che venga accordato tale importo dall'eccelso i. r. Ministero di Agricoltura, al quale verrà avanzata analoga domanda. Si passa al punto terzo dell'ordine del giorno. Il signor Alberto Marchesi comunica la domanda del signor Delcaro di Dignano perchè gli venga erogato il premio pel toro statogli concesso per la stazione di monta in quella comune. Si osservò che il premio non poteva essere pagato se prima il detentore del toro non presenti il registro di monta, e per conseguenza è deliberato di diffidare il signor Delcaro per tale presentazione. Dalle relazioni dei fiduciari delle stazioni di monta in S. Domenica ed a Veglia e dai relativi registri è rilevato che ambo i detentori dei tori corrisposero pienamente alle coedizioni del regolamento, e perciò per tutte due le stazioni veniva dai rispettivi incaricati propisto il premio maggiore di f. 100. Il signor Tommaso Sottocorona però osserva che i patti, ai quali la Società cede i suoi tori sieno lucrosissimi per i detentori, perchè oltre il diritto di riscuotere una tassa per ogni accoppiamento, dopo uu anno e mezzo l'animale resta di assoluta proprietà dell' allevatore, per cui esso propone il premio soltanto di f. 50 per ciascuno. Il signor Cecon vorrebbe si facesse eccezione per Veglia in vista alle condizioni sfavorevoli peli' allevamento dei tori. Il signor Matteo Dr. Campitelli vi acconsentirebbe se il detentore di Veglia non avesse dichiarato di non poter nell' allevamento di un altro toro. Dopo breve discussione vieu deliberato di assegnare il premio minore di f. 50 per S. Domenica e Veglia, nonché per la stazione di Dignano qualora il signor Delcaro presenti il relativo registro di monta. E datta lettura della proposta del rappresentante governativo circa 1' introduzione di due tori della razza lattifera in Castelnuovo, ed uno o due per la valle di Zaule della medesima razza. Il consesso intiero vorrebbe conoscere quale sia il luogo più adattato per istituire queste nuove stazioni di monta, ed a tal fine stabilisce di chiedere informazioni sul proposito, per Castelnuovo a quella podesta-ria, e per la valle di Zaule al Comizio Agrario di Capodistria. E letta la nota Ministeriale, con cui viene partecipato non potersi accordare il sussidio per gelsicoltura proposto da questa Sooietà Agraria, poiché con legge del 17 Giugno 1869 Nr. 3004 il Ministero ha già stabilito dei premi generali per 1' impiantagione dei gelsi. Il signor Sottocorona dice che quella disposizione Ministeriale non è valevole per la nostra provincia, perchè non può essere alla portata che di pochissimi grandi possidenti, essendo stabiliti 50 zecchini per 3000 piante, zecchini 150 per 9000 e zecchini 300 per 12000, e 1' Istria pel grande sminuzzamento della proprietà fondiaria non può concorrervi, mentre col progetto avanzato dalla Società si rendeva ciò possibile anche ai più piccoli possidenti. Per cui esso propone di instare nuovamente l'eccelso Ministero affinchè venga accordato il sussidio per l'anno 1877, dimostrando 1' inutilità per la nostra Provincia della legge più detta. È accettata tale proposta. Indi è letto il reclamo per danni campestri a-vanzato da un possidente di Dignano. La presidenza comunica come essa abbia già inoltrato al Ministero un parere sul progetto di legge per la tutela dei campirla quale ha appunto per i-scopo di arrestare i furti ed i danni che si lamentano dagli abitanti della campagna. Il signor Tommaso Sottocorona crederebbe potesse forse giovare l'invio di detto reclamo all'eccelsa i. r. Luogotenenza. Il Dr. Campitelli invece propone venga piuttosto rimesso alla Giunta Provinciale, credendo sia ciò più opportuno. Quest' ultima proposta è accettata. Viene data lettura del medico veterinario, signor Giorgio Zachigna, colla quale offre i suoi servigi nel far parte della Commissione per la premia/ione dei bovini nei vari distretti, come ebbe l'incarico per due anni consecutivi. A tale proposito fu osservato, che negli anni decorsi il Zachigna era veterinario provinciale, e come investito di una tal Carica, era naturale che venisse a lui pure affidato il compito di esaminare i bovini alle esposizioni che si tenevano, poiché come unico medico veterinario, e più di tutto veterinario provinciale, interessavagli assai di stare in giornata col progresso o meno che facevano in provincia le razze bovine, ma che sollevato da tal carica cessa tutto quell' interesse, che aveva mantenendovisi. In vista ancora alle rilevanti somme, che nei decorsi anni furono spese per gl' incaricati della Società alle esposizioni, fu deliberato di attenersi ad un solo rappresentante, e di riferire al signor Zachigua, che, sebbene a malincuore, non si possono accettare i suoi servigi, ringraziandolo nel tempo medesimo -dello zelo e premura, che tuttora mostra pel progresso dei tori nella nostra Provincia. Indi la Presidenza dà comunicazione della Nota dell'eccelsa i. r. Luogotenenza dei 7 Marzo anno corr. Nr. 2224-IX, colla quale viene accompagnata in copia la decisione del Ministero di Agricoltura sulla proposta di nominare il Dr. Cav. Giuseppe Eicca - Bosellini a dirigente della nuova Scuola Agraria da erigersi in Istria, e partecipa che l'eccelso Ministero non trovò di accondiscendere a tale domanda, inquantochè il più lodato Dr. Cav. Ricca-Rosellini non è suddito austriaco. È data pure comunicazione, come l'eccelso Ministero con la medesima nota, abbia dichiarato di accordare per 1' anno scolastico 1874-75 cinque o sei stipendi, ciascuno dai 300 ai 400 fiorini, a favore di figli di agricoltori istriani, affinchè frequentino la Scuola Agraria di Gorizia, fino a che una simile venga istituita anche nella nostra Provincia. E presa notizia del fatto. La Presidenza riferisce, che l'eccelso Ministero di Agricoltura insiste per la presentazione di uno Statuto per la fondazione di consorzi enologici, e sic-cone tale compilazione fu affidata al Comizio Agrario di Parenzo, resta deliberato; di intimare al detto Comizio per la sollecita presentazione di simile elaborato. In seguito la Presidenza partecipa quanto segue : In vista alle apprezzabili e differenti proprietà, che vengono generalmente attribuite ad una pianta di colossali dimensioni proveniente dàlia Tasmania, cioè 1' Eucalyptus Globulus, che secondo quanto si afferma è la vera cagione per cui 1' Australia va sì poco soggetta alle febbri, che desolano altre contrade, e di più ancora la presidenza animata dall'esempio di altre nazioni, che ne fecero delle impiantagioni anche estese, e che, da quanto rilevasi, in pochi anni risanò intieri paesi, come appunto nelle Colonie inglesi del Capo di Buona Speranza e nell'Algeria, si decise di fare un primo passo, onde tentarne se mai possibile l'introduzione anche nella nostra provincia, specialmente in vari punti travagliati ogni anno dalle febbri. Perciò la Presidenza si pose in corrispondenza diretta col Console Generale Austriaco in Algeri, il' quale essendo testimonio oculare degli effetti prodotti dall' Eucalyptus in quei paesi, e conoscendone davvicino il suo modo di vivere, potrà forse porgere tutte le informazioni necessarie, onde rilevare se una tale pianta possa o no allignare nel nostro clima, ed in ispecie resistere all'impeto dei venti, che soffiano impetuosi in tutte quelle località dell' Istria, ove han dominio le febbri. Il consesso intiero applaude al passo fatto dalla Presidenza, e nutre fiducia che le sue pratiche otterranno felice esito. La Presidenza per ultimo riferisce, come essa crederebbe utile, anzi indispensabile per la Società la creazione di una piccola effemeride, la quale non a-vrebbe epoca fissa per la pubblicazione, ma comparirebbe solo nei casi di grave urgenza, quando cioè interessasse far note alcune cose della Società nel frattempo, che la „Provincia" non esce alla luce, restando però questo Giornale istessamente „Organo Ufficiale della Società Agraria Istriana." L'utilità d'una tale pubblicazione per via d'urgenza è riconosciuta, è perciò approvata pienamente la proposta della Presidenza. Non restando altri argomenti da pertrattarsi la seduta è levata alle ore 9 pomeridiane. COBRISFOKDENZE. Albona 9 Giugno 1874. Ai 27 Maggio p. p. fu tenuta qui la solita esposizione di animali bovini che viene alternata con Pisino. Il numero degli animali che si presentarono al concorso, non fu tanto grande da dimostrare che una tale istituzione abbia fatti rapidi progressi nel nostro distretto. È certo però che la razza bovina migliora sensibilmente sotto ogni riguardo, come ne fecero prova le giovani armente esposte. Meritano speciale menzione per la loro bellezza, due giovenche appartenenti al Barone Nicolò de Lazzarini, le quali senz' altro avrebbero toccato il premio, perchè riconosciute le migliori, qualora il proprietario non avesse generosamente dichiarato di non voler sottoporle al giudizio della commissione, affinchè i premi fossero divisi fra gli esponenti della classe degli agricoltori e servissero quindi di stimolo a migliorare la razza bovina così numerosa nel distretto di Albona e che costituisce una fonte di burro abbastanza copiosa. Un solo toro fu esposto, ma assai pregevole per forme, e quello che più monta appartenente alle nostre razze. La cultura dei tori però non attecchisce ancora fra noi per molti pregiudizi che assai difficilmente possono essere svelti dalle menti dei nostri villici in breve spazio di tempo, per cui l'introduzione per merito della Società Agraria Istriana dei tori nel nostro distretto ci ha recato il vantaggio di togliere se non del tutto almeno in gran parte l'abuso inveterato di far coprire le armente a casaccio da giovanissimi tori, senza riguardo nè alla parentela colla madre, nè ai difetti dei genitori, nè alle altre qualità necessarie a perfezionare il bove. Infine cogli incrociamenti di altre razze istriane la nostra fu migliorata sia in bontà che in forza e grandezza. Sarebbe quindi desiderabile che un tale sistema continuasse sopra una scala più vasta e che la nostra Società si rianimasse un poco di più, imperocché se il cervello riposa, anche le altre parti del corpo che tutte vivono per il soffio di lui, cessano di funzionare. Buje 7 Giugno. Ieri abbiamo avuto la solita esposizione d' animali bovini. Riesci meschina per numero e per la qualità dei soggetti esposti. Cinque tori e sette giovenche formavano l'esposizione. ' Il primo premio venne aggiudicato ad un toro di Grisignana proprietà di Simone Caleina, non grande nè molto robusto, ma proporzionato, sano ed appariscente ; il secondo ad un toro di Antonio Socca da Castelvenere, più giovane del primo e che promette bene; il terzo ad una vitella di N. Vidach da Piemonte, questa, relativamente, il migliore fra gli animali esposti. Entrambi i tori premiati nell' anno scorso vennero pure presentati alla visita della commissione, che divise il compenso di f. 50 fra i due allevatori, ritenuti, a ragione, egualmente meritevoli d'elogio per la cura prodigata ai loro animali che erano nello stato più florido che si potesse desiderare. È sperabile che negli anni avvenire la mostra sia più appagante e più corrispondente al giusto vanto di questo distretto, di avere in complesso la migliore razza della provincia, di animali da lavoro; e conforta l'osservare che al solo accidente e nou a costanti cause vada attribuita l'inferiorità della mostra di quest'anno a quella degli anni scorsi, ed a quelle di altri distretti anche di quest' anno. In ogni modo però e qui e altrove in provincia converrebbe correggere alcuni difetti inveterati affatto contrari alle buone regole d'allevamento ed al miglioramento delle razze, tra quali i più madornali sono quelli di affaticare le vacche da razza durante la gestazione, di mungerle quando hanno il vitello poppante, di assegnare pel mantenimento delle vacche e dei vitelli non ancora assoggettati al lavoro, il peggiore foraggio, di non curarsi della polizia e della ventilazione delle stalle, senza far cenno di altri minori e speciali di singoli allevatori, che sono numerosissimi e provenienti dalla mancanza delle necessarie attenzioni e di cognizioni teorico-pratiche nell' argomento. I quali difetti vennero nella massima parte mantenuti a fronte della annuale premiazione, limitandosi le cure più delicate dell'allevatore al solo animale che intende esporre. Epperò oltre al premio annuo per singoli animali che incontrastabilmente porta benefico effetto per la riproduzione, pur ci vorrebbe ancora altro espediente che tendesse direttamente a togliere i rimanenti difetti nell'allevamento, e questo espediente, secondo la debile mia opinione, consisterebbe nella sistemazione di uno o due premii da distribuirsi in ciascun scompartimento dell' attuale premiazione, a quegli allevatori, anche non esponenti, che, avuto riflesso al numero dei loro animali, al sistema di allevamento, alle cure ed alla diligenza che usano, ed alle particolari condizioni della loro possidenza e dei loro mezzi economici, fossero più encomiabili ed avessero relativamente ottenuto i migliori effetti. Toccando quindi di passaggio altro argomento pure agrario, mi gode l'animo nel poter annunciare che nelle campagne di questo distretto le intemperie della scorsa primavera non lasciarono le traccio dannose che pur troppo si riscontrano in altri luoghi, e che anzi i grani rigogliosi, il germe copioso agli olivi e l'uva abbondante tanto nei vigneti che nei filari promettono un'anno ubertoso che speriamo ci compenserà almeno in parte della miseria intensa d'adesso. Anche i bachi fino ad'ora procedono regolarmente, e se non capitano malanni (ai quali pur troppo ci siamo assuefatti) si può sperare che anche da questi si ritrarrà un discreto lucro. Voglia Iddio che queste speranze non vengano deluse, che allora poi saremmo completamente rovinati. Capodistria 12 Maggio. Il sole tanto desiderato, ha data la vita splendida e allegra ai nostri grani alle viti a tutta la campagna.^ E un paradiso girare per le nostre colline. — I piselli sono discesi a prezzi meschini per la stragrande quantità affluente alla piazza di Trieste; così delle patate: i fagiolini verdi si sono venduti bene la settimana scorsa fino 40 soldi alla libbra di V; le ciliege sostenute a buoni prezzi, ne furono fatte vendite rilevanti per Vienna. — I pomi d'o>o sono bellissimi. Vogliamo far cenno di una straordinaria produzione di patate primaticcie, ottenuta da uno dei nostri diligenti agricoltori; questi in buona posizione levante mezzogiorno, ne ha seminato in circa tese quadrati di V. 120, il 1° di Marzo libbre di V. 75 e ne ha raccolte dopo la metà del mese scorso libbre 855, le quali furono vendute in Trieste per fior. 105^ netti di spese di trasporto; su questo terreno cresce già un secondo prodotto di verze e cappucci ! Molte partite di bachi sono già andate felicemente al bosco, qua e là si sente qualche danno della Haccidezza. I primi bozzoli portati ieri sulla nostra piazza furono venduti a soldi 80 la libbra i nostrani gialli e soldi 60 i giapponesi. Sabbato si apre il mercato. Dignano 10 Giugno 1874. Facendo seguito alle varie corrispondenze teste pubblicate sulla "Provincia,, mi pregio di darle alcune .notizie agricole più importanti" riguardo a questo circondario. Ad onta delle stravaganze atmosferiche che con tanta costanza si succedettero dall'Aprile alla fiue di Maggio, le nostre campagne trovansi in condizioni abbastanza favorevoli. Però in causa di questo repentino e prolungato aumento di calore vi sarebbe bisogno di una copiosa e placida pioggia tanto per le erbe foraggere che pei legumi e cereali. Gli orzi che qui vengono coltivati a preferenza e su larga scala, si presentano all' occhio sotto il più ridente aspetto, e refrigerati come dissi a tempo utile da una sola pioggia darebbero un ubertoso "raccolto da potersi paragonare a quello del 1851 in cui se ne esportarono ottomila staia oltre il consumo locale che d'ordinario è di circa 10000. Il frumento, coltivato in proporzioni molto minori, fa pure di se bella mostra e lascia molto a sperare. Il grano turco, eh' io vorrei volentieri sbandito dalle nostre terre è che invece, per un erroneo calcolo del povero agricoltore, sempre più si estende la sua coltivazione, si trova molto in ritardo stante l'inclemenza dei tempi scorsi; D'altronde foss'esso pure nella più bella appariscenza di maggiore sviluppo, sarebbe oggi azzardato ogni presagio sulla sua riuscita, dovendo egli passare la dura prova della solita siccità e specialmente del Sollione d'Agosto, che otto anni sopra dieci, ci defrauda quasi interamente del raccolto. Gli olivi freschi e rigogliosi sono al termine di una bella fioritura, e preservati da impreveduti sinistri a cui va soggetta questa delicatissima pianta, promettono assai bene. Le viti, principale risorsa dello stremato possidente, non presentano in generale quel florido aspetto come nel loro primo sboccio, e ciò in conseguenza degli eccessivi freddi sopraggiunti in Maggio e di qualche brinata che nelle vallate fece'dei guasti, per cui le più belle concepite speranze di una ricca vendemmia andarono in gra parte deluse. Tuttavia meno i terrani che poco quest'anno attecchirono e più soffersero, delle altre qualità d'uva ve ne sono rimaste abbastanza per farcene sperare una mediocre. Finalmente i bachi che già salirono al bosco andarono egregiamente bene. Peccato che questo ramo di simpatica industria, tanto altrove inoltrata, sia qui da noi così poco estesa, altrimenti l'abbondante raccolto di bozzoli ottenuto generalmente in quest'anno mercè la rinomata semente del sig. Sottocorona, sarebbe venuto in buon punto a soccorrere tanti poveri possidenti che pur troppo trovansi ancora in lotta colla dominante miseria. In quanto poi allo speciale allevamento dello stesso sig. Sottocorona destinato per la riproduzione del seme, fu tale il risultato che sii pei ò ogni aspettativa. I bachi nati al 30 Apr ile, 1, 2 3 Maggio, dopo la più regolare carriera ad onta d i tempi poco favorevoli, salirono all'irramatura, i primi al 23 e gli altri tutti tra il 25 e il 28 dello stesso mese, dando lo straordinario prodotto di N. 100 bozzoli per ogni oncia di 25 gr. Montona 10 Maggio. Ancora pochi giorni e le angoscio della deficienza dei più necessari generi di alimentazione saranno in parte cessati — e spariranno quelle compagnie di accattoni dai corpi stecchiti, e dalle faccie sparute, dagli occhi imbambolati dalla privazione che richiamava alla memoria quella fame tanto bene descritta dal grande Lombardo. I bachi dappertutto vanno allegri al bosco e c' è un via vai un'affanare per incetta di foglia lo che è indizio di prossima buona riuscita. Ci furono dei disinganni parziali — ma in complesso, pare che la gaietta in massima parte nostrana gialla concorrerà al mercato in discreta quantità e bella qualità, e che la pioggia benefica dei ricavati fiorini equilibrerà lo stomaco e il ventre di tanti poveretti, che, è necessario il dirlo, per imprevidenza od improvidenza di chi doveva, molto ma molto soffersero. C' è da augurarsi che poi i prezzi corrispondano alle fatiche per incoraggiare i nostri abitanti del contado a perseverare in questa industria, anzi allargare i limiti fino al possibile. Anche l'aspetto delle campagne si è mutato dopo il cessar delle pioggie ed il rialzo di temperatura ; i frumenti rinvigoriti promettono bene — il maiz, le patate ed i legumi soltanto sono ili arretrata — ma ora datasi la popolazione con lena al lavoro, e sperando che perduri questo benefico calore intramezzato da qualche pioggia, non v'ha dubbio che cangeranno di aspetto. L' uva incominciò la sua fioritura, ad onta dell' alta temperatura — la crittogama si fa poco vedere — e si spera che con la seconda solforazione che già è incominciata — se la infrenerà e che si potrà calcolare sul vino. Ma, ripetesi — a quanti accidenti va ancora soggetto questo prezioso — indispensabile nostro prodotto ! II fieuo intanto in quasi tutta la valle del Quieto fu quasi totalmente perduto — poiché le continue pioggie del mese passato allargarono il bacino reiteratamente e 1' erba è insudiciata per melma depostavi e quindi non commerciabile venne già assunta la relativa stima del danno sofferto per abbuono d'imposte, debole ma giusto conforto al danneggia^) possidente. In complesso dopo 1' ultima quindicina la campagna promette qualche cosa di buono, e la speranza fa luogo al timore di un' anno eguale al presente. Che si realizzino adunque i nostri desideri, e che io possa in altra corrispondenza darvi liete novelle sul sempre migliore progresso di tutte le nostre operazioni campestri. Pinguente 11 Giugno. Ai 6 corr. abbiamo avuta a Pinguente l'esposizione bovina. Fu una bella mostra di 7 tori e 5 ar-mpnte, oltre ai due tori premiati l'anno scorso, i quali riuscirono veramente magnifici. Venne dal giurì aggiudicato il primo premio a Mattio Cattarincich fu Antonio da Salice, il secondo a Giovanni Micoli di Gregorio da Rozzo, ed il terzo alla armenta di Mattio Crulich fu G. M. da Rozzo. E veramente consolante il progresso fatto in pochi anni dal nostro distretto nell' allevamento dei tori, e nel conseguente miglioramento nella razza bovina. Dalle relazioni avute siamo spinti a credere che la esposizione di Pinguente, quest'anno sia stata la più ricca e la più bella di tutte le altre dell'Istria. Sarebbe però desiderabile che presso di noi in vista del crescente sviluppo e per maggiormente favorirlo, ed in vista dei duri sacrifici che s'impone l'allevatore, il numero dei premi venisse portato a quattro da distribuirsi, questo quarto premio a giudizio del giurì.o ad un terzo toro, o ad una seconda armenta. La campagna progredisce assai bene ed è nna bellezza il vederla. Tutto sta che la siccità e la tempesta, solite disgrazie istriane, non ci guastino i prodotti. Trieste 9 Maggio. Una festa commovente venne fatta ieri in seno della nostra società agraria. Il Presidente della società, l'illustrissimo Cav. Muzio de Tommasini, compiva il suo ottantesimo anno, e per le deliberazioni prese nello straordinario congresso generale della società, dove, come sapete, l'illustre vegliardo era acclamato presidente a vita; nel giorno del compleanno la direzione ed il comitato dirigente gli presentarono con le felicitazioni più vive, il diploma di nomina e la medaglia decretata. I membri del comitato dirigente della società e quelli del comitato d'imboscamento gli offersero un ricco album, contenente i loro ritratti in fotografia. Molte società scientifiche e distinti scienziati di ogni parte d'Europa, inviarono per quest' occasione all'illustre nostro concittadino, diplomi di membro onorario ed indirizzi di felicitazioni. Dio mantenga in buona salute l'illustre scienziato in questi suoi ultimi anni di vita ! Vi unisco le epigrafi della medaglia e dell' album, quantunque sieno già state pubblicate sui giornali di qui. La medaglia è d'argento e porta da un lato 1' effigie del Tommasini e dall' altro la seguente epigrafe : AL BENEMERITO SUO PRESIDENTE NEL DI' 8 GIUGNO 1874 OTTANTESIMO ANNO DI SUA ETÀ LA SOCIETÀ AGRARIA TRIESTINA D. L'album è bellissimo lavoro degli egregi artisti sigg. F. Bisutti argentiere, C. Porzia legatore di libri, A. Magnaron calligrafo. È legato in velluto azzuro con rilievi in argento cesellato. Le fotografie sono del Sebastianutti. Nella prima pagina è collocata l'epigrafe : A MUZIO DE TOMMASINI PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ AGRARIA TRIESTINA NEL GIOBNO IN CUI RAGGIUNGE L' OTTANTESIMO ANNO DI SUA VITA I MEMBRI DEL COMITATO DIRIGENTE LA SOCIETÀ E QUELLI DEL COMITATO D'IMBOSCAMENTO FELICITANDO OFFRONO. La valle del Quieto. Il nostro egregio corrispondente di Grisignana, nella sua ultima lettera inserita nel num. 1° corr., rilevando i danni portati dalle acque del Quieto, nel-1' ultima piena, ai circostanti terreni, faceva voti per la sollecita esecuzione del progetto di regolazione del fiume e bonifica della valle, deplorando che le operazioni lodevolmente incominciate siene state sospese. Allarmati da questa notizia, considerata la somma importanza del progettato lavoro, ci siamo procurati da fonte sicura qualche informazione, e siamo lieti di assicurare che dopo molti e pazienti studi il progetto è quasi compito. Col desiderio di far piacere ai molti interessati pubblichiamo gli elementi, già a disposizione della Giunta prov., dei quali si compone la prima parte del progetto, che comprende la sezione della strada del così detto Ponte Portone sino al mare. I. Piano - quotato della valle inferiore del Quieto. II. Planimetria rappresentante i lavori progettati pel bonificamento della valle. III. Profilo lungitudinale del fiume Quieto. IV. Sezioni trasversali del Quieto. V. Profilo longitudinale della fossa destra di scolo e sezioni relative. VI. Profilo lungitudinale della fossa sinistra di scolo. VII. Profili e sezioni per la sistemazione della roggia e scaricatore di Grodole. Vili. Profili e sezioni pel canale delle torbide a sinistra. IX. Profili e sezioni per l'argine della valle a monte della sezione 16ma del Quieto, e sotto corrente allo sbocco del Rotacchi. Le altre due parti del progetto, concernenti la rappresentazione grafica dei manufatti, e la perizia dell'opera, nonché la relazione intorno ai progettati lavori, saranno pronte in breve. Le strade consorziali. Tutte quelle strade che conducono attraverso campagne e singole proprietà, meno poche eccezioni si trovano sempre in pessimo stato. Ne,- alcuno dei proprietari che abbia interesse e bisogno di procurarsi un più comodo passaggio, è in grado di ottenere il suo scopo a meno chè non si risolva a spendere del suo a vantaggio di tutti, ciò che molte volte non gli regge, ed è ingiusto. Spesso, puntigli e dispetti, più che mancanze di mezzi, sono le cagioni del disordine di queste strade. I Municipi, è vero, sono chiamati a provvedere a spese dei singoli interessati; in parte vien fatto così e perciò si costituiscono consorzii per ogni strada. Se non che 1' azione dei Municipi è assai lenta ed inefficace, e lo si vede col fatto. Ed è tale perchè manca di essere diretta da una legge speciale che muova i suoi ordini con sicurezza ed energia. Si mostra quindi necessario un provvedimento. La provincia di Gorizia mossa dalla stessa necessità ha fatta una legge speciale per la regolazione e manutenzione delle strade consorziali ; legge che ottenne la sovrana sanzione e venne pubblicata nel giornale ufficiale del 5 Giugno corr. A noi pare che quella legge sia applicabile anche nella nostra provincia, senza mutamenti sostau- iali ; in ogni modo sarebbe ottima cosa il discorrerne ;on qualche larghezza, prima che si apra la sessione l'autunno della nostra Dieta, onde potervi presentare ma proposta già discussa e dimostrata conveniente e lecessaria. (G.) La vite efl il vino nella Provincia fll Treviso. Riportiamo dall'ottimo periodico VArchivio Domestico di Treviso, alcune interessanti notizie sulla produzione vinicola in quella provincia, e sulla vita di [nella società enologica. Gli esempi ed i confronti »iovano assai a togliere dubbj ed a spingere all'azio-ie; perciò ci preme far conoscere la via per cui la irovincia di Treviso mercè 1' opera della Società enologica, va preparandosi una abbondante e sicura fonte li ricchezza con l'industria vinicola. I nostri possiteli viticultori e confezionatori di vini pensino se lare a loro che sia arrivato il momento di unirsi in »cietà ; ne badino troppo ai consigli di quei tali no-issimi amici del meglio e nemici del bene, i quali » si parla di Società enologica vi rispondono subito, ìhe bisogna prima togliere i vieti metodi, (frase d'ob-iligo) ; — preparare il materiale enologico, e simili ipposizioni, le quali sono fatte apposta per persuadere pelli ignari della materia, che aspettano sempre la lappa fatta. A queste opposizioni dei teorici — li chiame-ano così per intendersi, perchè del resto non sarebbe I più giusto appellativo — s'uniscono quelle dei praxi. Questi dicono : perchè società enologica ? noi veniamo il nostro vino bene ogni anno ; quando non »tremo venderlo più per troppa abbondanza, si fallino fabbriche e lo manderemo lontano. Questo ulti-ìo argomento mette a muro qualunque che non voglia fingere lo sguardo oltre il confine del proprio circon-: ario e della propria provincia, e che non ponga mente i caratteri della produzione agricola dell'Istria. Mente tutte le provincie italiane lavorano già da anni per ir nome ai loro vini, ed alcune sono già riuscite eli' utile intento, noi attenderemo di trovare il nostro - osto in tanta concorrenza quando ognuno avrà scelto, i icondo le sue forze, il migliore! Noi ci contenteremo i ricavare da una limitata parte dei nostri poderi, iella produzione di vino che non ci dia pensiero per i smercio; mentre se fosse estesa la coltura della ite ad una superficie più larga di quella oggi adorata nel podere, ci lascerebbe un guadagno del termo, superiore a quello fornito dalle altre colture, a li oggi siamo costretti farlo servire. a Vite ed il Vino nella Provincia di Treviso per Angelo Vianello e Antonio Carpenè ecc. Torino Erm. Löscher 1874. I. I vini della società enologica trivigiana che figu-rono con onore nell' Esposizione Mondiale di Vienna, tono accompagnati dal su nominato lavoro collettivo li due egregi che hanno par e principale nella gelone della società enologica trivigiana. Tale lavoro jnne ora pubblicato a Torino dall'Editore E. Löscher a lusso di edizione per bellezza di tipi e per le ta- vole che sono inframmezzate al testo. Precedono op-portunemente alcuni cenni sul suolo e sul clima della provincia nostra, lavoro del Dott. Torquato Ta^amelli; questi cenni sono scritti con ampia cognizione di fatti, ma forse risentono troppo il segreto della terminalo-gia scientifica, onde non riescirà facile l'intenderli a chi non è a cognizione della nomenclatura tecnica e dei fatti che si riferiscono alla geologia, scienza non ancora troppo entrata nelle comuni cognizioni della coltura. Un lavoro siffatto meriterebbe una dettagliata diffusione nelle singole parti, e dovrebbe formare il principio del libro votato dal Consiglio provinciale sulla statistica della nostra provincia, e "che ancora è un desiderio. I sigg. Vianello e Carpenè espongono anche essi la condizione del suolo ma sotto l'aspetto agricolo economico, e più in relazione colla produzione vinicola di cui si occupano più particolarmente, esponendo i metodi di piantagione in uso, la produzione attestata da tavole statistiche secondo le differenti qualità di vitigni, per v ni bianchi e rossi, con grande varietà pur troppo, e a pochi tipi costanti; seguono quindi i riassunti statistici e i confronti colla zona vinifera della Francia, dove pure troppo risulta che, avendo noi da natura tutti i vantaggi anche verso i dipartimenti meglio disposti della Francia, non solo uno o pochi di quelli ci superano, ma tutta la Francia vinifera, compresa anche la parte meno opportuna, ci avanza in media nella produzione. E questo un fatto di troppa importanza nell' economia nazionale, perchè noi ci permettiamo di recare qui sotto per intero il luogo, onde dalla conoscenza risentano i possidenti stimolo ad accrescere la produzione, migliorandone il sistema, se veramente dalla evidenza dei fatti e dei confronti risulta sbagliato. L'intento dei signori Vianello e Carpenè sarebbe di far abbandonare il sistema tradizionale delle viti a filari che si distendono pei campi seminati a grano, e di far adottare l'altro migliore e più razionale del vigneto che può portare una coltura intensiva elevata. E veramente per lo stimolo e P incoraggiamento dato con premi dal Consiglio provinciale questo sistema, dopo il 1868, è venuto prendendo piede e allargandosi, ed è a sperare che, colU esempio, sempre più guadagnerà il terreno opportuno della provincia. Un lungo prospetto riferisce, comune per comune, il nome di tutti i proprietari che hanno piantato vigneti, secondo il numero di Ettari, Ari e Centiari in superficie, e quello delle viti, e la data dell' impianto. Il riassunto totale sarebbe di vigneti N. 611, per Ettari 311, Ari 95, Centiari 41, con questa progressione nell'impianto; che dall'anno 1853 al 1863 non si ebbe che un solo vigneto; dal 1863 al 1872, anno per anno, l'aumento salì progressivamente così; 1, 4, 11, 7, 20, 46, 107, 179, 138, 81. Una carta enografica della provincia in iscala di 1 a 145,500 segna le colline e i monti, le strade e le acque, e i vigneti a vino giallo e ros>o, e le differenti qualità di vitigni. . Altro intento pure dei signori Vianello e Carpenè sarebbe di far abbandonare il vecchio sistema delia vinificazione che potea pur avere per 1' addietro la sua ragione di esistere; ma le mutate condizioni economiche, e tecniche portano doversi affatto lasciare. La società enologica trivigiana che ha sede in Cone-gliano, fu pure fondata a questo scopo di consigliare e diffondere i migliori sistemi di vinificazione e di- mostrare praticamente che anche i vini di questa località possono sopportare inalterati i lunghi viaggi marittimi ed incontrare al genio degli esteri consumatori. Sono già noti abbastanza tutti i difetti dei sistemi tradizionali e locali della vinificazione, cominciando dalla vendemmia e venendo alla cantina e alle botti; i signori Yianelfo e Carpenè li riferiscono particolarmente facendone la critica, ma noi possiamo risparmiarcelo ; è importante invece far conoscere anche alla provincia stessa la società enologica, dalla quale possiamo riprometterci la riforma dei sistemi stessi, ed è ciò che faremo in un altro articolo. Ecco intanto i riassunti statistici della viticoltura nella nostra provincia e i confronti colla Francia quali sono dati dai signori Vianello e Carpenè. rt j, * A '/ (Continua). NOTIZIE. Nei giorni 26 e 27 p. p. ebbe luogo in Capodistria la terza conferenza magistrale del distretto. Venne approvato un piano d'insegnamento del disegno nelle scuole popolari e segnatamente sulle massime dell'istruzione per tale insegnamento, compilato dal Sig. ispettore Barich. Discusso il quesito "Sui mezzi onde togliere gl' impedimenti che ostano allo sviluppo dell'istruzione pubblica,, venne proposto: 1. Il posto di maestro e di sottomaestre non sia conferito, se non a chi possiede almeno 1' attestato di maturità. 2. Venga rigidamente osservato l'obbligo della frequentazione alla scuola ed in modo che l'odiosità di tale misura non rifletta sul maestro. 3. Vengano abolite le tasse scolastiche. 4. Sia procurata la necessaria armonia fra l'educazione scolastica e domestica. 5. Siano migliorate le paghe dei maestri in ragione alle accresciute esigenze dei tempi. 6. Vengano aboliti quei Consigli scolastici locali che vengono meno ai doveri loro imposti dalla legge. 7. Siano istituiti dei premi in denaro a favore di quei maestri che meglio sapranno far frequentare la scuola con profitto e senza abuso dei mezzi coercitivi. 8. Sia incaricata la Giunta permanente a vigilare sulla esecuzione della legge scolastica e relative ordinanze e di darne annua relazione alla conferenza distrettuale. Queste proposte furono tutte accolte meno la prima e l'ultima. Intorno alla questione "Se e qual posto debba occupare il dialetto del proprio paese nella scuola popolare,, dopo animata discussione l'adunanza adottò la proposta "Far uso del dialetto nella scuola come base dell' istruzione nelle classi inferiori e come mezzo ausiliare nelle classi superiori,,. Riguardo ad "un piano generale d'istruzione,, venne deliberato di affidare ad un comitato di maestri lo studio onde adattare il piano d'insegnamento compilato dal sig. Ispettore provinciale, e che funziona bene in altre provineie. (Da una corrispondenza delVO. T.) " " ~ —"— Il consiglio scolastico distrettuale di Parenzo ha deciso che la conferenza magistrale del distretto abbia luogo quest' anno a Buje nei giorni 28 e 29 corr. Nella seduta 19 Maggio a. c. la Giunta Prov. accordava al civico Magistrato di Bovigno un mutuo di fior. 600 dal fondo delle Confraterne localizzate, affrancabile entro tre anni dal 1° Gennaio 1875 in poi. COSE LOCALI. Alcuni nostri amici, ai quali dobbiamo prestar fede, ci fauno sapere che alcune espressioni dell'articolo inserito nell'ultimo numero, tra le cose locali, nel quale abbiamo esposte le nostre vedute sull'applicazione della legge sanitaria nella nostra città, vengono iuterpretate in modo da ricavarne un senso diverso da quello eh'è stato nella nostra intenzione di far nascere nell' animo del lettore quando abbiamo scritto quell'articolo; quantunque accorti fin di allora della molta difficoltà di trattare la delicata questione, senza urtare, non volendolo, in qualche scoglio. Pare che non siamo riusciti, e ne siamo dolenti. Manteniamo ferme le opinioni espresse sulla applicazione della legge sanitaria; ed a togliere ogni equivoco, la dichiarazione che non fu nostra intenzione di offendere chicchessia, deve bastare; troppo alto è in noi il sentimento di stima — e lo abbiamo dimostrato tante volte — per il carattere illibato dell'egregio nostro concittadino —cui era assolutamente necessario accennare nel trattare la questione — ed é in tanta e giusta stima presso tutti, perchè occorrono ragioni, più, di scolparci, a noi; ed al pubblico per togliere giudizii che non avrebbero potuto mai essere accolti. _ BIBLIOGRAFI!. Eaccomandiamo il periodico — Annali di Viticoltura ed Enologia Italiana — l'unico, come s'esprime l'egregio Dr. A. Carpeuè direttore della Società enologica Trevigiana, — che in Italia propugni specialmente gl'interessi dei viticultari e produttori di vino, col trattare, in modo esclusivo, gli argomenti che loro risguardano direttamente e coli' informarli sopra tutte le vicende cui va soggetto il mondiale commercio vinicolo. Gli annali di Viticoltura ed Enologia italiana si pubblicano in Milano in fascicoli mensili composti ciascuno di 4 fogli di stampa. Vale L. 12 all' anno, semestre in proporzione. Gli abbonati ricevono gratis il Monitore delle Vendemmie supplemento da Agosto a Novembre che contiene corrispondenze, notizie e prezzi del raccolto di tutte le principali plaghe viticole italiane. Gli abbonamenti si possono fare presso il libraio J. Saraval — Trieste. Siamo lieti di annunziare la pubblicazione di un nuovo lavoro del chiarissimo G. Prof. Taramelli, sulla nostra Provvincia: Appunti sulla storia geologica dell' Istria e delle vile del Quarnero del D.r Torquato Taramelli, s. c. del H. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti; con tavola opuscolo estratto dal Voi. HI. Serie IV. degli Atti del E. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti — Venezia 1874 — Tipografia Grimaldo e Comp.