ANNO V. Capodistria, 1 aprile 1871. N. 7. LÀ 6I001LE DEGÙ JSTf.«E8«l CIVIll, ECONOMICI, 1J>HJIS«1TI?I DELL' ISTRIA, I ' : tr.fr- !■ : ■••■;•■ •> . i "WJUIT f»:c! j ÀJSr^l; )>:n!!'L: .. £l'tM li-.-t . 'j'-ól» old ed organo ufficiale per gli atti della società agraria istriana. _ i(!f\ Esce iT I ed il 16 d'ogni mese. ISS0CI1ZI0\K per un anno f.ni semestre e quadri-mfulre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso Redazione. Articoli comunicati A' roteresw generale si stampano gratuitamente; gli altri, e nell'ottava pagina soltanto, a sòldi 5 per liitea. — Lettere e denaro franco alfa Redazione. — lln numero separalo soldi f5\ — Pagamenti anticipati. ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. NOTIFICAZIONE ilt QU intorno al corso d'istruzione che verrà aperto nel 1871 r, presso l'i. xt istituto bacologico sperimentale di Gorizia. !.nt»no*» JO!> o/Lnino? u no<\ as/iejoqmo» ;tù .•.''•••! tano a siffatto controllo, consegnano alla stazione sperimentale chimico-agraria campioni della merce, onde farne eseguir^ l'analisi chi mica verso onorario accordo o stabilito nella tariffa. Se l' analisi chimica constata la corrispóndente composizione qualitativa e quantitativa dei concimi in materie che alimentano la vegetazione, la stazione sperimentale applica i suoi piombi ai recipienti o ai sacchi accuratamente chiusi, dai quali erano stati levati i campioni. Il venditore paga una tassa separata per l'applicazione dei piombi i quali garantiscono al compratore la composizione del concime specificata anche nelle fatture, quale risultò dall' analisi della stazione sperimentale. Di tutti i concimi esaminati la stazione sperimentale ritiene in recipienti chiusi campioni di Vs per cadauno, onde eventualmente poterli controllare una seconda volta. 4. Il fabbricante può a piacimento chiedere l'analisi della sua merce soltanto, o farla anche piombare. Nel primo caso gli viene trasmessa l'analisi della stazione sperimentale con la nota, espressa "a propria informazione, senza garanzia per il commercio,,. 5. Ove fabbricanti o mercanti di concimi stabiliti altrove, si assoggettano al controllo della stazione sperimentale in maniera che permettono al Venditore di farvi eseguire un'analisi a loro spese, essi in caso che questa non corrisponda, sono tenuti al risarcimento. 6. I risultati delle analisi del concimi assoggettati al controllo, vengono pubblicati dalla stazione sperimentale nella Rivista Settimanale del Ministero di Agricoltura. 7. Le competenze per il controllo dei concimi vengono calcolate in base alla tariffa della stazione sperimentale. 8. La stazione sperimentale eseguisce gratuitamente analisi di nuovi concimi minerali III. Tariffa dell'i, r. stazione sperimentale chimico-agraria di Vienna. I- !,' 2 f ■ — -onjànntn ftrt 3 ! " fc A. Terreni, minerali, acque. 1. Analisi completa di un terreno arabile {dosazione delle parti minerali "solubili in a-cido muriatico, solforico e fluoridrico, determinazione di azoto e di carbonio, analisi meccanica, densità e facoltà assorbente del terreno)........... 2. Residuo di combustione, residuo insolubile in acido muriatico, parti minerali solubili in acido muriatico, di terreni arabili, marne ecc. compresa l'analisi meccanica. 3. Dosazione dell'acido carbonico o di un'altro componente inorganico in terreni 4. Analisi di argille, compresa l'analisi meccanica . . . . . . ....... Analisi meccanica di terreni arabili, marne, argille ecc. ecc......... Analisi di pietre calcaree e dolomiti...... .,.......... Analisi di pietre calcaree idrauliche . ........ . . . .... Determinazione dei singoli componenti in silicati ............ Analisi completa delle "parti minerali disciolte in acque di fonte e di fiume, in colaticci ............................. Determinazione della somma delle parti fisse contenute in consimili acque . . „ b t v v r e dosazione della calce..... „ » » * » » » n dell'acido nitrico e dell'ammoniaca. ....... » della crudezza di un'acqua ................. B. Concimi e ceneri. 14. Determinazione delle piarti acquose, del residuo insolubile, e dell'acido fosforico in fosfati terrosi .....................;„%*.' 15. „ » » a » a » » a dell azoto, 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 30 5 18 4 2 2 12 2 2 1,2 1 6 1 14 1 2 1/2 1 24 15 2 2 3 5 5 15 1 1/2 2 4 1 S 2 9 5 _ 3 -Z 5--S a> S 3 ÌZ* il itti i lhil) •Jimn»'» hi ... jtfj iiimolio IU ( i: i>< e delle materie combustibili ra ossa 'polverizzate, guano ecc......... Dosazione dell'acido nitrico contenuto nei concimi ..........» « Contenuto in acqua, acido solforico e residuo insolubile in gessi....... Dosazione della potassa in ceneri di legno e in sali potassici . . , , . .. . . Determinazione di ogni altro contenuto minerale, non accennato sopra, in concimi . Analisi completa di una cenere vegetale................ Determinazione di un singolo componente di cenere ........... Determinazione quantitativa della cenere di sostanze animali o vegetali .... C. Alimenti, foraggi, escrementi. Deerminazione del residuo secco in materie organiche.......... Determinazione di acqua, cenere, materie grasse, fibrose, azotate e prive di azoto ne.yìi alimenti e nelle feci ......-.............. Determinazione del residuo secco e dell'emù contenuto in sostanze organiche in generale............................ lensità e titolazione del latte col picnometro e col galattometro...... Esame galattoscopico del latte.......... ...... ,v. . ., . Analisi completa di latte o di crema................. Residuo secco ''e grassi contenuti in latte, crema o burro........... Determinazione indiretta Ae\V amido contenuto nelle batate......... Determinazione della densità e dello zucchero contenuto in barbabietole (polarizzazione) (Ove si volesse inoltre la determinazione quantitativa del succo, la ta,ssa importa f. 5.) 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34 35. • ; a.» . j, !» . ri n dell' aurea, terminazione i . Irti Analisi completa (v. N. 24) delle barbabietole, e dosazione diretta dello zucchero . Dosazione dell' azoto contenuto in orine o in cessino ........... e delV ammoniaca contenuti in un cessino........ dell'acido ippurico e urico in orina fresca, per ogni singola de- kfY * * f * • 'V' D. Materie combustibili, industriali ecc. -mi—nt v irr>i*rf yj. « V.TI . . jj.. . 1 HTII 36. Determinazione di aequa, cenere, carbonio e idrogene in materiali di combustione, Stioa iJor tii : » acqua e cenere in materiali di combustione .....*.. 38. Densità, zucchero e acidità in mosti.,dj yvp, dhjli frutta ....... 39. t alcool ed estratti contenuti nella birra.......( 4tt»t9r»s*•. . . . -vru Determinazione della qualità della fibrosi vegetale di tessuti....... . 6 3 4 2 1/2 2 12 2 1/2 3 2 8 4 2 1 8 8 1 1/2 1 2 1/2 9 2 4 2 1/2 12 .3 4 e4) 8 1 1/2 2 il 3 .1 1 V'2 5 2 2 £ s:?^ —, r,_— » zi ra 5 * o a te s 2 " e '•= » .-se £.2 S.O 1 1 1 1 1-2 1 1 1 1.2! 1/21 1/2 | 1 1 1 1 I 1/2 1/2 Ji !n,t h) 1/2. ìsrjvioJi. j r/lit ' •, , -, L $ i 1/2 " 1/4 1/4 1/4 1/8 Note. i uyt 1. Ove si desidera un'analisi solamente qualitativa ( è nomato che la tassa non superi 50 s. per la ricerca di ogni singola combinazione inorganica. Per la ricerca qualitativa ai una combinazione organica, non si può stabilire una norma costante ; ma in tal caso, o così anche per analisi quantitativa non contemplata nella tariffa surriferita, si risponderà tosto precisamente alle eventuali richieste. Ricerche qualitative di acido fosforico e di potassa in minerali e in terreni, i quali per avventura si prestassero alla fabbricazione di concimi artificiali, vengono eseguite gratuitamente. 2. Dei materiali assoggettati all' analisi (per il quantitativo dei campioni v. tariffa) verrà ritenuto (quando le circostanze lo permettano) una porzione e conservata per ni luiln'jniin'Ku'ì itati i?> 'uisuij uO'Qrff? il corso di un anno. La stazione sperimentale garantisce le sue indicazioni solamente rispetto al materiale ricevuto, e ove importa che il campione rappresenti una partita maggiore, sta nel committente di prepararlo accuratamente. Le spese di spedizione vanno a carico del committente. La tassa stabilita dalla tariffa (o accordata in casi speciali) è da pagarsi anticipatamente, insieme alla consegna dell' oggetto cui si fa subire l'esame ; al medesimo tempo sarà da precisare l'esame che si vuole eseguito, indicando il rispettivo numero della tariffa suaccennata, o esponendo lo scopo che si intende di ottenere con l'analisi. 3. La stazione sperimentale si obbliga di eseguire analisi complete di terreni, acque, ceneri vegetali entro quattro settimane, lavori meno dettagliati, analisi di con- cimi e di Foraggi, entro due, finalmente ricerche più facili ancora entro una settimana a partire dal giorno della consegna; e di comunicare tosto i risultati al committente. 4. Pareri più estesi intorno ai risultati ottenuti da una analisi saranno da chiedersi espressamente, e viene per i medesimi normata una tassa di fior. 3 ogni mezzo foglio. La medesima norma vale per il caso che si richiedesse la stazione di un parere senza previa analisi. Le dette competenze verranno riscosse con rivalsa postale. 5. Quando si esigesse una ispezione sopra luogo, o una ricerca qualunque si dovesse eseguire nel luogo medesimo, sono da rimborsarsi le spese di viaggio e una competenza di 4 fior, per ogni mezza giornata. '<■■ Il Dirigente V i. r. stazione sperim. chim.-agr. di Vienna, jrta «* '•.'• I 3 .........,....' lì arrotondamelo campestre e la costruzione di strade rustiche consortali. — u • • . ... wiJ^riwJiiioj] ;0; Cenni critici intorno al progetto di legge del re- ' ferente ministeriale Carlo Pegrer. r Ne si può mettere in dubbio k esistenza di questo diritto, per cui l'universale domina f individuo, perchè questo è condizionato in tutti i suoi rapporti da quello e gli deve la possibilità di esistenza. n Schupfer - Arch. giur. ' PARTE PRIMA. Progetto di legge. ■ [Cmtmuazione vedi n. 6.) ■ : 1 sy S 60, Spetta eziandio al Commissario in nome dell'Autorità politica e qual delegato della stessa di atlita-re e decidere in prima istanza giusta le norme del Capitolo 1erzo della presente legge tutte le contro->ersie rimesse alla decisione delle Autorità politiche. Contro le decisioni del Commissario è ammesso il ricorso a seconda delle disposizioni dei 52 e B3 della presente legge. § 61. Se tutti gli interessati in taluna controversia desiderassero il giudizio arbitramentale del Commis-sirio od anche di altri giudici arbilramentali, in seguito a convenzione aggiunti ad esso Commissario, questi è tenuto di prestai visi. Contro il giudizio arbitramentale non ha luogo ricorso. §62. Le competenze del Commissario, degli agenti, tecnici, ed altri periti, in quanto non fossero regolate di tariffa emanata in via di ordinanza, saranno dietro richiesta commisurate ed esatte dall'Autorità politica distrettuale. Dei Consorzi di arrotondamento. §63. Le disposizioni dei §§ 53—62 trovano applicazione anche qualora i possidenti interessati per age- volare l'esecuzione delle impreso mentovate nella presente legge avessero formato un Consorzio. Se la maggioranza dei possidenti interessati acconsente all'istituzione del Consorzio, i proprietari delia minore superficie dovranno accedervi. S 64. 11 Consorzio regolerà con statuti a maggioranza assoluta di voti, da computarsi contemporaneamente per teste e per rendita netta dei fondi partecipanti i diritti e gli obblighi dei suoi membri riguardo all'impresa, attenendosi alle disposizioni della presente legge, nonché alla propria amministrazione interna. Si ritengono respinte quelle mozioni che non ottennero una maggioranza di voti giusta la mentovata duplice computazione. Gli statuti saranno formulati in iscritto. §65. Il progetto degli statuti verrà peli'ispezione degli interessati deposto presso l'Autorità politica o nella Cancelleria comunale. Di ciò viene avvertito ognuno degli interessiti mediante intimazione scritta, coli'aggiunta; che gli resta libero di insinuare eventuali reclami presso l'Autorità politica in iscritto od a voce entro 30 giorni dalla seguita intimazione, non avendosi all'incontro riguardo a reclami prodotti posteriormente. Sopra accampate eccezioni spelta all'Autorità politica, giusta le norme del capitolo terzo, di attitare e di decidere, se ed in quanto i progettati statuti eco riguardo alle disposizioni della legge s ano da dichiararsi operativi in faccia agli opponenti. § 66. Lo scioglimento di un Consorzio, adempiuto che abbia a'suoi obblighi verso terze persone, può essere deliberato a maggioranza assoluta di voti computati per teste. Del progetto del piano di esecuzione in generale. § 67. In quanto non venisse altrimenti stabilito dagli interessati, sarà incaricata dell'esecuzione dell'impresa la Giunta, rispettivamente l'Agente, od il commissario ed all'uopo utilizzata l'opera dei tecnici e dei periti assunti. Nel progettare il piano di esecuzione si avrà di mira che dai fondi dei vari possidenti, qua e là sparsi nel territorio od in parte dello slesso, vengano formati corpi possibilmente uniti per ogni singolo possidente colla forma e giacitura la più favorevole peli'economia agricola, e contemporaneamente che riguardo a strade e ponti, eventuali irrigazioni e scoli, nonché ad altri miglioramenti, cangiamenti di coltura, corrispondente regolazione dei confini ecc. si raggiungano opportuni ordinamenti, onde poter in a\-venire ricavare la maggior possibile rendila dalla superficie di cui trattasi. Riguardo alle vie si avrà di mira che vengano, per quanto è fatlibile, tracciale regolarmente ed op-portunemente, evitando possibilmente un cattivo strato inferiore, fosse, e forti ascese, in modo che rendano possibile una corrispondente e facile coltivazione e che si possa raggiungere ogni singolo fondo senza, a piedi o con carri, dover transitare il fondo altrui. Dei riparli (masse) di divisione. § 68. Se la superficie cu; si estende la commassazione comprendesse varie qualità di coltura, si potrà per ognuna formare delle masse da dividersi separatamente, potendosi però compenetrare quel terreno arativo che indubbiamente si qualifica meglio alla coltivazione qual prato., nella massa dei prati, e quel prativo che indubbiamente si qualifica meglio alla coltivazione qual arativo, nella massa del terreno arativo. Se i fondi della stessa qualità di coltura, sia pel-la condizione naturale del terreno^ sia pella loro giacitura più o meno montuosa, più o meno asciutta od umida, più o meno esposta ad innondazioni od altri accidenti pregiudizievoli, sia pella loro vicinanza o distanza dai fabbricati, differissero fortemente nel'Va-lore. in allora i fondi della stessa qualità di coltura saranno pure coordinati in più masse o ripartiti da dividersi separatamente. Del modo di rilevare lo stato del possesso e di determinare i valori. ni*» i .ur.i-rilni%hmnttiiirt> ';oit* ftl.tntt j Per ogni riparto 4di divisione i fondi, cui si estende 1' impresa, saranno inseriti in un prospello da compilarsi giusta il prescritto al § 59, allegandovi i corrispondenti estratti della mappa od altri disegni del piano. Tale prospetto verrà esposto nel modo indicato al § 65, seinprechè non venga in altra guisa in-inlieramcnte approvato da tutti gli interessati. f 70. In quanto non venisse altrimenti convenuto, servirà di norma nella nuova ripartizione, il valore totale delle parcelle di ogni singolo interessato comprese nella divisione. $. n Il valore del terreno da cedersi da ogni singolo int Tessuto, se non venisse altrimenti convenuto, verrà commisurato a seconda della rendita nella catasti-ai e. Ciò vale pure riguardo al Valore del terreno da assegnarsi ad ogni interessato. §. 72. r»epulando taluno degli interessali di poter pretendere un particolare apprezzamento in causa di errori nella misura della superficie nel catasto, di rile-\ aiiti differenze, nei dati sulla rendita netta dei suoi fondi in confronto a quelli degli altri fondi della massa da dividersi, di speciali colture nei suoi fondi, di alberi da trutta, di un momentaneo maggior valore in riguardo alla concimazione, a semine ecc. tale pretesa, in quanlo non si potesse raggiungere un accordo fra gli stessi interessati, sarà insinuata all' Autorità politica entro il termine fissato pei reclami al § 69, essendo altrimenti da ritenersi estinta. § 73. Nel modo slesso ogni interessato può entro il detto termine insinuare la proposta, che singoli fondi di altri, in causa di oneri speciali che li aggravassero senza poter essere trasferiti o per trovarsi straordinariamente trascurati o per altri motivi, vengano compresi nella permuta per un valore inferiore a quello risultante dalla rendila netta. | 74. Non polendosi raggiungere un accordo, l'Auto- rità politica a seconda delle prescrizion' del Capitolo terzo rileverà e deciderà, in quanto una tale prelesa risulti (ondata, e se 1' equivalente sia da prestarsi mediante assegna di un fondo corrispondente al maggiore, e rispettivamente al minor valore, oppure in denaro (Jj 9), poi in quanto al nuovo assuntore di fondi di maggior valore debba prestare il compenso e V assuntore di fondi di minor valore abbia a riceverlo. Trattandosi in proposito del valore di talun fondo desunto dal confronto con altri, tale valore verrà determinalo in via di perizia coli'intervento di entrambe le parti. 75. Se il valore del totale di superficie da dividersi in confronto a quello dalla superlicie anteriórmente posseduta, fosse diminuito pell'apertura di nmve vie, dedica di fondi ad interessi agricoli od opere di comune utilità ecc. ; oppure se fosse aumentato per essere state lolle delle vie o dei cigli, aggregati f..adi di comune proprietà ecc., la perdita od il guadagno sarà ripartito fra i singoli interessati a seconda delle pretese loro spellanti. sulla strada ferrata. [dT iT> >noi -n bI ose al Quieto, né I' autorità del Guido è tale da dirimere la questione. Ned io intendea di deciderla, ma, come dissi, v»lea che si studiasse e si preparassero dei materiali. Mi si potrebbe ancora domandare, come da Ningum. o Mingimi possa essere nato il nome di linagum? Non è mica difficile quanto pare a prima vista: supponete mo' che per metatesi da Ning-um o M'ukj- hiii. siesi fatto Um-ning ovverò Um-ming e, come vedete bene, la cosa va proprio da se. Nola 34. Il sig. Art. dice benissimo non sapersi quando Emonia siasi incominciata a chiamar Cittano-vu. Come ho detto nella noia 33 apparisce di certo che all'incominciarsi del secolo XI. avesse già questo nome, perchè al Sinodo d'Aquileja del 1031 si Iro-va Ira i sottoscritti anche Azo, Civitatis novo a Episcopus. li vero che vi esisteva un'altra Cittano>a nella marca Trevisana, ch'era pure una volta sede vescovile, ! ma dessa dipendeva dal patriarca di Grado e non da quello di Aquileja, e trovandosi nella serie, dei Vescovi Emoiìicnsi un Azzone che governò la diocesi dal-[ 1015 al 1038, non può esservi alcun dubbio che questo non sia il Vescovo s ottoscritto nel citato sinodo. In quanto all'anonimo Ravennate non si sa, nè chi egli si fosse, nè quando sia vissuto; si sa solamente che poco, o nessun calcolo puossi lare della sua testimonianza. Ecco il giudizio che di lui fa il Muratori. (An-tiquilat. italicae med. aev. Mediolan. 1739. Tom. II pag. 185). Quisquis ille fiieril el quocumque tempore illu piane informis vitialuque Geograficarum rerum fumigo lileris consigliala fucrit, illud mihi certuni csl, nullius Iwc loco ponderis futuram esse nobis scri-ploris istius auctorilatem. Nola 35. 11 Quieto non si trova menzionato dagli storici romani, perchè non essendo fiume di confine ned essendo avvenuto nelle sue vicinanze alcun memorabile avvenimento, mancò l'occasione di parlarne. 11 nome Nauporlus deriva, come osservò bene il sig. Àrtic. dai nostri vecchi corografi che lo scambiarono col I.aibach. È inesatto però, che Nauportum fosse un comune attorno i) fiume. Tacito (Anna!. I. 20) scri- 7t« ve: direplisque proximù vicis, ipsoque Nauporto quoti municipii instar eral etc., dal che si vede che Naupor-to doveva essere una piccola città. Nè anche a me avvenne di trovare nei documenti dell' Evo Medio scritto il nome di Rovigno altrimenti che come dice il sig. Articolista; il Muratori lo chiana' anzi Revignum ( Rer italic. scriptor. Tom. X. p. CXLIil. ) ed asserisce di scriverlo così sulla fede dell'Anonimo di Ravenna. Nola 46. Mi sono espresso troppo concisamente, ragione per cui ritengo che Nesactium fosse all' Arsa, non è solamente il mox ma si anche il hmwc. Tutte due queste voci sono avverbii di tempo, ma servono spesso anche ad indicare le distanze, il che è assai naturale, perchè la idea dello spazio si associa sempre a quella del tempo che s'impiega a percorrerlo. Ora dicendo Piinio che dopo Pola viene mox Nesactium e nunc il fiume Arsa, non posso intenderlo altrimenti che da Pol i a Nesactium ci fosse una di-1 stanza, che inox, cioè in brevissimo tempo si percorreva, e che da Nesactium all'Arsa non ve ne fosse nessuna, perchè il nunc segnando presenza di tempo segna pure presenza dell'oggetto. Il dire che il nunc-si riferisce a jines Italiae non mi persuade per He ragioni : la prima pel contrapposto del mox e nunc frequentissimo nei classici, la seconda perchè il mox dovrebbe riferirsi allora anche all'Arsa: inox Nesa-clium el Iluvius Arsca, il che darebbe precisamente il senso che io tengo per vero, finalmente perchè Plinio avrebbe detto in quel caso, mox Nesactium et fiuviti* Arsia, nune finis Italiae. Del resto, dacché il sig. Articolista ammette aver potuto l'Arsa essere vicino -i Nesajnctium, andiamo passabilmente d'accordo, imperciocché ignorando noi dove ai tempi d'Epulo scor*-resse il fiume ed a che distanza dalla foce abbiane i Romani fatto il canale per deviarlo, non è su l'Arsa d'oggi che dobbiam cercare la capitale degl'Islri antichi, ma sì a qualche distanza dal medesimo. La esistenza poi d'una città Arsiti alla destra del fiume è per lo meno askr' acqua, saltasse fino a Fiume e senza fermarsi spiccasse un altro saltino a Segna. L'argomento tratto dal v. 354 per dedurne la conseguenza, che il Barbo fosse di Montona, non mi persuade gran fatto e cr do che la ragione per cui l'autore anziché Montona et Buleae, ha scritto Et Buleae ci Muntoti, sia l'eli ehVgli voleva replicare onde esprimere con forza maggiore il suo penderò; è anche certamente più poetico e. almeno all'orecchio mio, più sonoro il verso coli' Et Bit lene et /Montoni di quello sia col Montana et Hutto* che mi suona fiacco e direi quasi tesso. Tantq meno sembrami "reggere l'argomento, quanto eh; il Barbo non viene nominato subito dopo IJuje o Montona, ma dopo le rocche di Pisino et late cognita rara et la legge dell' associazione delle idee richiede assolutamente che il Barbe, mi torbe, refer (v. 359) sia relativo a Pisino. Ne ad altri luoghi che a Pisino p> s-ono riferirsi le parole late cognita tura, e dappoiché, il Rapiccio narra d' essere stato per qualche tempo, e non tanto breve, ospite nella famiglia del suo amico, le possessioni alle quali egli accenna non possono essere che le Signorie di Pas e di Bellai. 11 sig. Articolista opinando che il Barbo fosse di Montona, scrive « sarei indotto a credere, che il Barbo fosse, o là nato, o che almeno vi avesse forti possessioni. » Osserva in primo luogo che il late cognita rara non si può intendere che di grandi latifondi, perchè l'avverbio latino late, quando è riferito a spazio, esprime grandissima estensione. Cosi il late patet, late regnai, late notus ed Orazio (Art. poet. 14) dice Iole splendet d'un panno che si vede da lontano: partili anche che il poeta avesse in mente il late aequora prospectu melior ed il sole qui Iute facto diurna videi, di Ovidio (Heroid. X. 27. - Fast. IV. 206). A mio credere parla qui il Rapiccio dei feudi della famiglia Barbo e non delle sue private possessioni alle quali allude al v. 399 chiamandole paterna jugera campi. Ora questo late cognita ruru si adatta benissimo a Pas e Bellai, ma non così a Montona. In secondo luogo osservo, che i versi 356c 558 non reggono per Mon- tona da cui non si vede il mare, — finalmente che le forti possessioni dei Barbo nel territorio di Montona non hanno altra ipotesi all' infuori della ipotesi dei sig. Articolista, quando quelle di Pas e di Bellai ri vengono garantite dalla storia. Nè anche i versi 401 e seg. che il sig. Articolista cita come quelli che il decidono piuttosto per Montona che per Buje, giu-stilicano la sua opinione ed a convincersene basta il ... hic Portala nostris - Subjirla est oculix, mentre che, come tutti sanno, il monte di Portole è molto più allo che quel di Montona e l'autore non avrebbe mai potuto dire subjecla, anzi non avrebbe potuto usare nè anche I' objecla,- o qu fiche altro verbo consimile, perchè da Ment ina Portole non si vede. (Continua) NB. L'abbondanza di materia non ci die«Ie adito di pubblicar prima, come avremmo desiderato, questo interessantissimo ea eruditissimo lavoro del signor Fa-vento. Speriamo che nel prossimo numero quelli tra nostri lettori che sono amanti degli studii serii, l'avranno bello e completo ; e così potranno leggerselo e meditarselo a tutto loro agio. Red. multili >* ,'.t«5,r 1 j -ih lib ali-I é.ot»;«0 lab tiJ T'jmt 1 àn ,t.I >iHJ ! '■ •« "t CRONACA DELLA CITTA. Nel decorso dei quattro anni dì esistenza che conta questo periodico, anco quando i collaboratori, i corrispondenti, e tutti quelli a cui spetta di aiutare e invi-! gorire l'unico organo degli interessi provinciali, si dimenticavano di lui, la redazione era sempre riguardosa di occupare le colonne, che allora rimanevano candide fino alla comparsa del tipografo, con ragguagli ed argomenti-relativi alla nostra vita municipale, e que' brevi 1 cenni che misuratamente accoglieva sotto il titolo di rarità, e da ultimo sotto quello di notizie cittadine, avevano pure qualche attinenza colla provincia intiera. Ora ella viene nel proposito di sottomettere tratto tratto alla denominazione di cronaca della città alcune righe, colle quali manifestare i desidera, le censure, i fatti, le compiacenze che gorgogliano nel nostro guscio, e pel euf sviluppo categorico si rende s'ufficie ite un paio solo di periodi; e nutre poi fiducia chè dagli aM-i gusci le giungeranno frequenti relazioni di tessuto omogeneo. Anche questo potrà essere un mezzo di conoscerci meglio. la tale cronaca gli schiamazzatori di tutti i ritrovi leggeranno - ma non sempre veh - il sunto un po' più aggraziato dei loro giudicii, delle Imo obbiezioni, delle loro filippiche, e spesso le ragioni splendide provanti che lo strepito che fanno tante volte è figlio di animo un poco improbo, e come gli avversatori metodici del patrio municipio.... è meglio mutare subito argomento, perchè chi sa mai dove si potrebbe giungere. Approdiamo di botto al Molo delle Galere, e la prima cosa che attira lo sguardo è quel, brutto caset-tino, ove i bovicidi attendono al Imo mestiere, e sovente sul dinanzi quella bara sanguinosa soprala quale chiudono gli occhi per sempre i lanuti, all'intorno il mare rosseggiato dal sangue di tante vittime del nostro istinto carnivoro. Che il prospetto sia sconvenevole,, in quel ramo di via esposto ai primi frizzi dei forestieri, quasi tutti i cittadini ne sono intimamente persuasi da due anni a questa, parte, dal tempo cioè e,he; vi approdano I vapori, e molti nel passarvi dappresso lo guardano sottecchi e borbottano: - che brutta roba! che indecenza! Quindi queste parole mirano ad affret- tare il giorno clic quel piccolo locale, un po'rabberciato, possa invece tornare a comodo dei. due traghetti. Ad secundum ét dotofosùm. È da qualche anno che presso la Cavami dei Cappuccini viene scaricato quel complesso macerato di paglia, strame, cencerie ed egestioni, dai latini chiamato laetamen, appunto perchè impingua e letifica i campi. Colà esso giace in più parti ammucchiato. Tal fiata lo dilatano ingombrando quella parte di via suburbana, e offrendo ai monelli il cestro ai sconcie allegrie, perlocchè, nella seduta del 30 novembre 1867, la Rappresentanza Comunale aveva stabilito che lo spazio necessario a ricettarlo, senza scemare di troppo la larghezza della carreggiata, venisse nascosto con una chiudenda di stecconi a due porte: una di ingresso per le treggie vuote, l'altra di uscita per le empiute, onde togliere così nell'angusto triangolo l'impaccio degli intoppi e delle voltate. Passarono mille cento e ottantacinque giornate, ma la deliberazione della Rappresentanza non ebbe enetto. La magniloquenza della cifra ci esonera dallo scrivere la conclusione che il lettore avrà già tirato da sè. Dopo questa millenaria tardanza gestiamo speranzosi che l'attuale generazione vedrà connessa la cancellata: almeno, ogniqualvolta le narici non terranno incatenata l'immaginazione,- noi e l1 ignaro passeggiere potremo raffi- ?;urare dietro a quella una fabbrica, un accessorio imitare, un lavoro idraulico ecc. - Dicono, e non a torto, che nella nostra città abbisognino quattro capannette di uso pubblico per... nelle quali... oh che imbroglio a spiegarsi... insomma quattro capannette di quelle ove dovete recarvi infallibilmente a intervalli solari, e dal cui seno bramate sbucare al più presto possibile. Infatti coli'andare del tempo esse abituerebbero, coloro che non sono abituati, a lasciare pulite le vie, e la vendita delle sostanze fimose, non più sperperate, potrebbe costituire un provento «ufficiente pella conservazione del loco Fatto per proprio dell'umana spece. E così oggi con un desiderio, con una censura e con una proposta si fa punto. Gli argomenti, a vero dire, non furono troppo confacenti per un esordio; ma il bisogno di parlarne ha fatto macchiare questa volta i guanti bianclii coi quali un cronista deve costantemente tenere coperte le mani: in seguito si ha tutta la probablità di non dire bugie - non occorreranno più boccettine per leggere la cronaca locale della Provincia. Onorevole signor redattore, Ringrazio l'egregio signor V. Z. degli appunti fatti alla mia iscrizione proposta per la casa ove naque Gianrinaldo Carli - Rubbi. Ma, onde non dar a divedere ch'ella sia stata dettata per strascicar l'estro sulla falsariga, dirò alla meglio il perchè intesi scriverla a quel modo. Neil' argomento della punteggiatura non so risponder altro all' egregio signor V. Z., che ho veduto i punti in varie iscrizioni moderne, e ne' cimiterii e nelle raccolte a stampa, per cui ritenni opportuno di seguitar il costume non peranco abbandonato. Riguardo 1' epoca, che ho riportata in numeri romani invece che in cifre arabiche, mi servì a modello questa epigrafe del Muzzi: Niccolò Macchiavello - n. il mcccclxviii m. il mdxxii - erande è la gloria - di chi per laude non cresce - e per bi asino non menoma. (Vedi e-dizione fiorentina del mdcccxxxxvi ), ed un' altra del Leoni sulla tomba di Carlo Verri..... al padre amorosissimo - monumento di religione e gratitudine - innalzaro- -717 t. no - itncecxxix; (vedi Centuria jxxxv, edi?. padovana^. Aggiungerò ancora che tutte le iscrizioni del Giordani, del Niccoli™, del Paravia e di molti altri insigni epigrafisti, portano numeri romani. 1 ,«a*»I*ti corg -ì Circa poi al verbo nascere che io ho posto nell' im- {>erfetto e che l'egregio signor V. Z. propone nel per-ètto ecco ad esempio altra iscrizione del Muzzi: nel xii mag. mdcccxxxix. moriva Luisa Martini - novello tiro di bellezza e costume - d' anni sol ventiq. ,e sposa bienne.....raccomandava il suo Giuliette .. Alfe le altre espressioni che si leggono nella raccolta;del Leoni: ,ui celesti amplessi passava ; - questi Iddio t dava e toglieva ; moriva nel Sennaar ; dai geli consunto periva e così via ; tanto più Che la ragione addotta dal signor V. Z. in favore del perfetto persuaderebbe me per l'altro tempo, trattandosi precisamente nell' epigrafe da me composta di azione in continuità. Il nasceva nel caso del Carli accenna all' idea della vita laboriosa che menò poi. L' espressione di fama europea sembrommi adatto epifonema a dimostrare come la maravigliosa dottrina di lui nelle scienze storiche, archeologiche ed economiche lo avessé reso illustre luori d'Italia in quell'i epoca pur tanto illustre per ingegni grandissimi. L'aggiunto finalmente di Rubbi al cognome Carli, io l'ho trascritto dalle lettere autografe che di questo celebre istriano si conservano in Capodistria, aggiùnto eh' egli assunse in memoria della prima consorte Paolina Rubbi di Venezia e clic conservò anche sposata Marianna Lanfranchi Sammarini di Siena. (Vedi Stan-covich voi. 111). Dopo ciò, rinnovo i ringraziamenti per le correzioni suggeritemi dall' egregio signor V. Z. ed anzi fra le tre epigrafi di suo rimpasto, darei la preferenza alla seconda, siccome quella che in uno stile nerboruto e tutta sobrietà di parole, scolpisce la Fama che bi mori -tò il nostro istriano. Con istima me Le «lichìaro Capodistria 26 marzo obb. A. G. BACOLOGIA. Sappiamo che parecchi degli allevatori di bachi in Istria si sono provveduti del seme Turkestan russo, fatto confezionare dalla società bacologica Italiana presieduta dall' Illustre Bettino Ricasoli, nell'intento di acclimatare in Italia le razze più sane di bachi esteri, A comodo di questi signori allevatori, e certi di far cosa gradita a tutti quelli che s'interessano di bacologia, pubblichiamo la seguente dichiarazione sulla bontà del seme, e le istruzioni pratiche per l'allevamento di quella specie di bachi, compilate per cura della società bacologica italiana. I sottoscritti Cav. Ad. Targioni-Tozzetti, professore di Zoologia e Anatomia comparata nel R. Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, Cav. Pietro Marchi professore di Storia Naturale applicata nel R. Istituto Tecnico di Firenze, e Docente nel R. Museo nominato di sopra, invitati il primo dall' Onorevole signor Barone Bettino Bica-soli Presidente del Comitato della Società bacologica italiana, il secondo dal sig. Cav. Enrico Mo-ser negoziante di Pietroburgo, per esaminare al microscopio dal punto di vista dell'infezione per la dominante malattìa varie partite di seme da bachi, provenienti dal Turkestan russo, e dal Ka-nato di Bokara, hanno, per ispezioni separate e confrontate di doppi campioni, tatti ciascuno con 100 uova, sopra circa 10 chilogrammi di seme, verificato: 1. Che il seme in questione si trova in istato di maturità, e di pieneiza e in buone condizioni per nascere; 2. Che le varie partite offrendo nei campioni suddetti un grado d'infezione variabile fra l,4(>e 2,08 si ha sul complesso una media generale di 1,77 ossia un'infezione minore di due per cento. E in conseguenza, dopo aver rimesso ai prelodati Sig. Barone Bettino Bicasoli ed Enrico Moser un rapporto speciale delle operazioni fatte, e delle loro conclusioni, hanno rilasciato altresì di • 'IttOITW 91 3 0C| LH!^Gf1JH\fl'nlin I ovonpn (»>Jj !> wnu ii*«f. !•»•> i-f :ciu bi;i;sJ? . MASSIMA (dal manuale di EpittetoJ- Sfe tu vuoi fare profitto, comporta pazientemente di essere tenuto pazzo e stolido per cagione delle cose di fuori. Anzi, se egli ci avrà di quelli che ti starnino uomo da qualchecosa, diffidati di te medesimo. Perchè tu dèi sapere che egli non si può in un medesimo tempo conservare l'animo tuo disposto e ordinato secondo natura, e provvedere alle cose esterne; ma colui che ha cura dell'una di queste parti, di necessità dee trascurare l'altra. Traduzione del Leopardi. Rettifica. Sei n. 6 di questo periodico a pag. 706", col. I, Ini.. 44, incorse un'ammissione nel seguente periodo che ne rende incompleto ed oscuro il senso: Dove dice * ingegnoso metodo, quanto semplice per lasciare le cose lette n pongasi in vece ingegnoso metodo quanto semplice per lasciare impressè le cose lette. TU'. DI GlUSEl'l'K TONDELLI. -97 oaìùuùù NICOLO' de MADONIZZA Redattore.