K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 183 Kaja Katarina Brecelj Filozofska fakulteta, Univerza v Ljubljani breceljkk@gmail.com UDK [811.131.1'34:811.163.6,34]:37.091.3 DOI: 10.4312/vestnik.5.183-199 DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANTI SLOVENI NELL'APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA I INTRODUZIONE II presente lavoro nasce dal desiderio di approfondire le conoscenze nel campo fonético e fonologico e soprattutto di capire il motivo di certe difficoltà di pronuncia che presentano 1 parlanti sloveni nell'apprendimento della lingua italiana. Durante il processo dell'insegnamento ho avvertito alcune irregolarità che si mani-festavano in modo persistente nella pronuncia italiana da parte dei parlanti sloveni. Senza una preconoscenza del sistema fonetico e fonologico della lingua italiana e slovena è stato difficile capire la vera natura di queste anomalie, che sono spesso la causa di una pronuncia con un "accento" straniero. Lo scopo del mio lavoro è stato quello di individuare, in base all'analisi del sistema fonetico e fonologico delle due lingue, le maggiori difficoltà di pronuncia presenti nell'apprendimento dell'italiano da parte dei parlanti sloveni e quali di queste difficoltà sono prevedibili. Il presente articolo parte delle problematiche esposte sopra e s'articola in sette capi-toli. I primi quattro capitoli sono dedicati alla parte teorica in cui si offre una breve analisi fonetica e fonologica della lingua italiana e slovena, con la descrizione dei fonemi e della loro produzione. Il capitolo seguente fornisce nozioni sulla posizione e funzione dell'accento nonché alcuni fenomeni fonetici e fonologici propri della lingua italiana. La parte operativa comprende l'analisi delle registrazioni svolte su diversi parlanti sloveni per individuare le maggiori difficoltà che questi possono presentare. La parte empirica presenta l'analisi di tre registrazioni. 2 SISTEMA VOCALICO E CONSONANTICO NELLA LINGUA ITALIANA Di seguito si vedrà una breve analisi fonologica dei vari suoni vocalici e consonan-tici presenti nella lingua italiana83. 83 Per la presentazione del sistema vocálico e consonantico nella lingua italiana mi sono basata sull'analisi di Canepari (1999: 51-128). 184 VESTNIK ZA TUJE JEZIKE 2.1 Vocali L'italiano neutro presenta sette fonemi vocalici che sono rappresentati da cinque segni grafici dell'alfabeto italiano. Proprio la discrepanza tra il numero dei fonemi e quello dei grafemi provoca una delle maggiori difficoltà nell'ortoepia italiana. Nell'alfabeto italiano i timbri vocalici (chiusi o aperti) di e e o in sillaba accentata sono distinti solo tramite l'accento grave e acuto: é /e/, è /e/, ó /o/, o /0/. Per il loro uso ci sono alcune norme che dipendono direttamente dalla trasformazione del vocalismo dal latino. 2.1.1 II dittongo e lo iato nella lingua italiana La grafia induce alla concezione errata che nelle parole italiane ci sia un accumulo d'elementi vocalici, anche se questi in realtà non vengono pronunciati come tali (lieto ['lje:to]). Dal punto di vista fonetico lo iato è la sequenza di qualsiasi vocoide non accentato e da un altro accentato o semiaccentato, [V'V, V,V]: paura [pa'u:ra]. Sempre dal punto di vista fonetico i veri dittonghi sono le sequenze di due vocoidi di cui il primo puo essere accentato (['a'i, 'ai, ,ai, ai; 'i'a, 'ia, ,ia, ia]). In questi dittonghi, chiamati tradizionalmente, "discendenti", il primo vocoide, se accentato, ha un allunga-mento un po' ridotto, segnato con il semicrono [']: farai [fa'ra'i]. I cosiddetti dittonghi "ascendenti" sono formati da un fonema consonantico (approssimante, palatale) [j] o (velolabiale) [w] seguito da un vocoide ([je, ja, wa, wo, ...]): piano /'pjano/, uomo /'womo/ e pertanto non sono piú dittonghi ma semplicemente delle sequenze -CV-. È importante sottolineare che nel dittongo ambedue gli elementi vanno pronunciati in modo distinto, il che significa che cominciano e terminano esattamente nei punti arti-colatori delle singole vocali che li compongono. 2.2 Consonanti Il sistema fonologico italiano ha 23 fonemi consonantici e altri 5 foni che s'identificano in base al modo d'articolazione, il punto d'articolazione e il tipo di fonazione (Tabella 1). I fonemi nasali (/m, n, p/) in posizione preconsonantica, escluso il palatale che non ricorre in tali occasioni, sono soggetti alla coarticolazione (sia all'interno di parola sia nella frase), ossia prendono il luogo d'articolazione della consonante che segue. Questo significa che se la consonante che segue è un labiodentale (/f, v/), anche il nasale è labiodentale (inferno [i^'fer:no]); se la consonante che segue è postalveopalatolabiale (/C, G, S/), il nasale è postalveopalatale (angelo ['ap:Gelo]); se la consonante che segue è velare (/k, g/), il nasale è velare (anche ['aq:ke]). In posizione prevocalica troviamo tutti e tre i fonemi nasali: bilabiale /m/ (mano /'mano/), alveolare /n/ (nano /' nano/) e palatale /p/ (gnomo /'pomo/), esattamente secondo la stessa distribuzione che hanno nell'ortografia. Per quanto riguarda invece il fonema nasale palatale /p/, esso corrisponde al gruppo ortografico -gn-, e, se si trova in posizione postvocalica, è sempre lungo: ragno /'rappo/. Tabella 1. Le consonanti dell'italiano neutro. bilabiali labiodentali dentali alveolari postalveopalatali postalveopalatolabiali palatali velari velolabiali sonoritá m [rrj] [n] n [p] Ji M + nasali P b k g - occlusivi + ts ^ dz efe - semiocclusivi + í - costrittivi solcati + f V - costrittivi non-solcati + j w + approssimaiiti r [r] + vibranti vibrati + 1 á. + laterali 186 VESTNIK ZA TUJE JEZIKE Riassumendo possiamo dire che in italiano, oltre ai tre fonemi nasali /m, n, _p/, ci sono anche tre realizzazioni fonetiche importanti [m, V, q] che pero non sono distintive ma sono dovute al fenomeno d'assimilazione progressiva. I fonemi occlusivi sono: /p/ (pane /'pane/), /b/ (bene /'bene/), /t/ ( topo /'topo/), /d/ (dopo / ' dopo/), /k/ (cane /'kane/), /g/ (gare /' gare/). Una delle particolarità da segnalare sui costrittivi (/f, v, s, z, S/) riguarda i dentali /s/ e /z/. In italiano queste consonanti sono distribuite secondo alcune regole precise: • in posizione iniziale di parola, seguita da vocale (sV-) la pronuncia è sempre non sonora /s/: /' sandalo/, mai */' zandalo/ • in posizione postconsonantica (-Cs-), la pronuncia è sempre non sonora /s/: / 'korso/, /' perso/, mai */'korzo/, */' perzo/ • se l's è lunga o geminata la pronuncia è sempre non sonora /s/: / ' passo/, mai */ ' pazzo/. • in posizione preconsonantica (-sC-), la pronuncia dipende dalla sonorità della consonante che segue. Dunque si avrà: - /s/ quando la consonante che segue non è sonora: /s ' pinto/, /s ' konto/; - /z/ quando la consonante che segue è sonora: /zlo ' veno/, /z ' dejipo/; • in posizione intervocalica (tra due vocali o tra vocale e approssimante /j, w/) (-VsV-), la pronuncia varia a seconda dalla provenienza geografica. Tendenzialmente al centro sud si pronuncia non sonoro /s/ al nord sonoro /z/: casa /'kasa/ al centro sud e / 'kaza/ al nord. La pronuncia neutra e moderna tende (a eccezione dei casi di com-posizione) verso l'assunzione generalizzata del fonema costrittivo dentale sonoro /z/ in posizione intervocalica. Per quanto riguarda il fonema postalveopalatolabiale solcato non sonoro /£/ che troviamo nella parola sci / 'Si/, esso corrisponde alla grafia (-)sci-, (-)sce-. La sua particolarità è che in posizione postvocalica la sua pronuncia è sempre rafforzata: lasciare /laS ' Sare/, coscia / 'koSSa/. Gli occlucostrittivi dentali /te/ e /Q/, corrispondenti al grafema (-)z-, hanno due particolarità: • in posizione iniziale di parola, poco tempo fa, si alternavano a seconda della prove-nienza regionale del parlante: trovavamo tendenzialmente /ts/ al centro sud e /dz/ al nord, zucca /'tsukka/ e /' dzukka/. Oggi, invece, la pronuncia sonora prevale in gran parte dell'Italia, salvo in Toscana. • in posizione postvocalica la pronuncia neutra dei due foni dentali è sempre rafforzata: azione /ate'tejone/, azienda /aQ ' Qjenda/. Questa regola di pronuncia è valida sempre, indipendentemente dal fatto che nella grafia si registrino una o due zeta (polizia /polite' teia/, pazzo /'pateteo/). In quanto agli semiocclusivi postalveopalatolabiali /$/ e /G/ l'unica particolarità da segnalare è che spesso nella grafia sono seguiti da una -i- che pero non viene effettivamente pronunciata: giusto /'Gusto/, ma serve a distinguerli da /k/ e /g/: gusto /'gusto/. K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 89 In italiano i fonemi approssimanti sono due, palatale e velolabiale: /j, w/. Il fonema palatale /j/ spesso appare al posto del grafema -i- quando questo si trova nella stessa silla-ba seguito da una vocale: ieri /'jeri/. Similmente avviene con il grafema -u- che nella stessa posizione puo essere realizzato non piú come una vocale /u/ ma come l'approssimante velolabiale /w/: uomo /'womo/84. In italiano vi è un solo fonema vibrante alveolare sonoro /r/: rane /'rane/ e un fono vibrato alveolare [r] (raro ['ra:ro]) che ricorre in pronuncia neutra in sillaba non accentata. I fonemi laterali sono: /l/ e /L/. La particolarità del laterale palatale /L/, corrispon-dente al gruppo ortografico (-)gl-, è che in posizione postvocalica anch'esso è sempre lungo: sbaglio /z'baLLo/. 3 SISTEMA VOCALICO E CONSONANTICO NELLA LINGUA SLOVENA Di seguito si vedrà una breve descrizione dei vocoidi e contoidi presenti nella lingua slovena che non differiscono notevolmente da quelli nella lingua italiana85. 3.1 Vocali Nello sloveno standard ci sono: • cinque grafemi vocalici: a, e, i, o, u • otto fonemi vocalici: /i, e, e, a, o, o, u, a/86 Come illustra la figura 1, anche in sloveno, l'articolazione dei suoni vocalici è de-terminata dai gradi d'elevazione e d'avanzamento/arretramento del dorso della lingua e dalla posizione delle labbra. Figura 1. Le realizzazioni fonetiche dei fonemi vocalici dello sloveno tradizionale87. 84 In pronuncia lenta o enfatica si possono avere pronunce: /'iEri/ e /'uomo/. 85 Per la presentazione del sistema vocalico e consonantico nella lingua slovena mi sono basata sull'analisi di Toporišič (2000: 37-101). 86 Peter Jurgec (2011: 243) afferma: »... lo sloveno ha 9-invece di 8-vocali. La vocale aggiuntiva è la vocale semi-bassa [a].1 [traduzione italiana: K. K. Brecelj]. 87 Canepari (2006: 333). Le forme dei segnali indicano la posizione delle labbra. 188 VESTNIK ZA TUJE JEZIKE In sloveno si puo notare la differenza di durata (vocali lunghe e brevi), ma anche di timbro (vocali chiuse e aperte); le vocali lunghe sono sempre in sillaba accentata, mentre quelle brevi possono trovarsi in sillaba accentata o non accentata: • /e, o/ in sillaba accentata non sono mai brevi; • /a, e, i, o, u / possono essere lunghe o brevi, quest'ultime sia in sillaba accentata o non accentata; • la vocale (schwa) /3/ è sempre breve, in sillaba accentata o non accentata. La durata e il timbro delle vocali vengono denotati tramite tre accenti grafici: segnale grafico nome denota - accento acuto posizione dell'accento lunghezza e, o chiusa A accento circonflesso posizione dell'accento lunghezza e, o aperta accento grave posizione dell'accento brevità e, o aperta 3.1.1 O ed e aperte (/o, e/) o chiuse (/o, e/) Una delle maggiori caratteristiche dei parlanti sloveni (salvo quelli della Gorenjska e di Ljubljana) e la distribuzione delle o ed e aperte (/o, e/) o chiuse (/o, e/). I due fonemi hanno valore distintivo, come mostrano le coppie minime, e non possono essere previsti dal parlante, ma vengono appresi: lev (leone) /'leu/, lév (spoglia) /'leeu/. Nella maggior parte dei casi i parlanti conoscono la loro esistenza, ovvero percepiscono la loro presenza, pero non ne realizzano una corretta articolazione. Nelle parlate regionali (es. Štajerska e Primorska) di solito i fonemi vocalici lunghi e aperti (e, o) vengono sostituiti da quelli lunghi e chiusi (é, ó): es. téta al posto di teta, róka al posto di roka. Nello stesso modo anche i fonemi vocalici chiusi vengono sostituiti con quelli aperti: es. Koper al posto di Kóper. Nella maggior parte della Slovenia e presente la dittongazione fonologica dei fonemi chiusi (é^ei, ie; ó^ou (u), uo). Soprattutto nei dialetti occidentali e sudorientali la dittongazione dei fonemi in questione avviene regolarmente se questi sono seguiti dal fonema consonantico /r/: miera al posto di méra88. 3.1.2 II problema della vocale (schwa) Nello sloveno lo schwa non ha un proprio segno grafico e se non si trova nel morfema della radice viene spesso eliso. Nella lingua parlata, soprattutto quella lubianese, la vocale (/a/) viene frequentemente sostituita con la e aperta (e): /'meegla/ al posto di /ma'gla/. 88 Tivadar (2003). K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 189 3.1.3 Le sequenze vocaliche nello sloveno Nello sloveno le sequenze vocaliche sono molto rare e instabili89 perché il sistema lingüístico e fonologico tende a ridurle o addirittura a eliminarle. Il fenomeno maggior-mente presente nelle sequenze vocaliche è lo iato, la divisione di due vocali in due sillabe: ocean [otee'aan]. Sono presenti anche fenomeni di riduzione che hanno influito sulla grafia provocando l'inserimento di varianti ridotte anche nel sistema lessicale. Quando la sequenza vocalica non è accentata si puo avere la scomparsa completa della seconda vocale: es.poizkus [poi'sku:s]90, [po'sku:s],poskus [po'sku:s]. Meno presente è il fenomeno della monottongazione, ovvero l'assimilazione di due vocali in una. Nello sloveno cio accade nel caso di vocali identiche: vakuum ['oaakum]91. Il fenomeno contrario a quello della riduzione è l'inserimento di un elemento consonantico (piú specificamente dell'approssimante palatale /j/) all'interno della sequenza vocalica. Questo fenomeno è teoricamente prevedibile poiché è presente soprattutto nella sequenza -iV- e in parole di origine greco-romanza92. Tra le vocali, appartenenti a due sillabe diverse, viene intercalato l'approssimante /j/ che diventa testa della seconda sillaba: pacient [patei'jent]. La sequenza -iV- puo subire addirittura la trasformazione in -jV-: riviera [ri'vjeera]. L'inserimento del fonema approssimante palatale /j/ si ha anche quando la sequenza vocalica si trova alla fine della parola: gea ['geeja], aloa ['alooja]. Anche in questi casi la pronuncia ha influenzato talmente la grafia che oltre alla parola gea è stata inserita nel vocabolario anche la parola geja. Sono molto rare le sequenze: • -Vi- e -Vu- • -/a/V- • -VVV- 3.2 Consonanti Come in italiano anche in sloveno le consonanti s'identificano in base al modo d'articolazione, il punto d'articolazione e il tipo di fonazione (Tabella 2). 89 Le sequenze vocaliche sono maggiormente presenti nelle parole composte e in quelle straniere. 90 È piú frequente nella pronuncia lenta o enfatica. 91 Jurgec (2004). 92 Slovenski pravopis (2001: 80). Tabella 2. Le consonanti dello sloveno neutro. bilabiali labiodentali dentali alveolari postalveopalatali postalveopalatolabiali palatali velari velolabiali sonorità m [rq] n M + nasali P b d k g - occlusivi + ts ti [dz] d5 - semiocclusivi + i z 3 - costrittivi solcati + f u X - costrittivi non-solcati + j + approssimanti [r] r + vibranti vi brati + 1 + laterali K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 191 3.2.1 Particolarita della pronuncia consonantica Nella lingua parlata i fonemi occlusivi sonori /d, b/ vengono sostituiti da quelli non sonori /t, p/ quando si trovano, oltre che davanti a una pausa o a una consonante non sonora, anche alla fine della parola, seguiti da una vocale o approssimante. D'altra parte, e presente un'assimilazione di sonoritá per consonanti non sonore difoniche (cioe quelle in coppie di sonoritá: /t/d, s/z, $/3/, ecc.) seguite da consonanti sonore o da un fonema sonoro: sad ostane [.sato'staane], sadje [sat'je], nadpovprečen [inatpou'preeCan], odhod [ot'xot], odpadek [ot'paadek]. Al contrario dell'italiano l's in posizione iniziale, davanti a C sonora non si sonoriz-za, si articola come non sonora: sladoled [slado'leet]. In alcuni casi postvocalici, invece, puo diventare sonora /z/: glasba /'glazba/. Lo sloveno ha solo un fonema vibrante (alveolare sonoro) o meglio vibrato, poiché si ha una sola rapida occlusione che produce un "monovibrante" /r/. In parole composte la sequenza di due r (es. superračunalnik) si pronuncia come un unico fono vibrante (alveolare sonoro) [r]: [isuupera^u'naalnik]. 4 L'ACCENTO E LE SUE FUNZIONI DISTINTIVE NELLA LINGUA ITALIANA93 In italiano si distingue l'accento fonético e l'accento gráfico. Quest'ultimo ha la funzione di contrassegnare la chiusura e l'apertura delle vocali: accento grave (vocale aperta) accento acuto (vocale chiusa) à già é perché è caffè í cosí ô pero ú piú In italiano l'accento fonico piú frequente è quello sulla penúltima sillaba (parole penultimali /ka'dere/). Seguono le parole con l'accento sulla terzultima sillaba (parole terzultimali /'facile/). Meno frequenti sono invece le parole ultimali in cui l'accento si posa sull'ultima sillaba (/veri'ta/). Le parole quartultimali o quintultimali sono ancora meno frequenti. Molto piú frequenti sono invece i monosillabi, perlopiú non accentati (a seconda del collocamento nella catena parlata). Alcune parole, piú specificamente quelle polisillabiche, oltre alla sillaba con accento principale, possono avere anche accenti sec-ondari che fondamentalmente hanno la funzione d'interrompere sequenze troppo lunghe di sillabe deboli, che sarebbero impronunciabili e incomprensibili /ipasta$'£utta/). Si ha 93 Per l'analisi dell'accento mi sono attenuta all'analisi di Canepari (1999: 149). 192 VESTNIK ZA TUJE JEZIKE quindi un'alternanza rítmica di sillabe deboli e semiforti, risalendo verso l'inizio della parola a partire dalla sillaba forte. Un elemento molto importante nella realizzazione fonetica è il cosiddetto gruppo accentuale, ovvero le sillabe che sono semanticamente unite sotto un unico accento primario (non te lo dico [inontelo'di:ko]). Il gruppo accentuale ha solo un accento forte e la sillaba ha una durata maggiore [:]94. In italiano l'accento ha un valore distintivo, fonematico, e la sua posizione puo determinare il significato della parola: ancora ['aqko:ra], [aq'ko:ra]. 4.1 Durata fonematica e fonética Nei casi in cui un segmento è maggiormente prolungato, ovvero la sua durata supera quella normale, i simboli fonetici sono seguiti dal crono [:] o semicrono [']. Questo tipo di durata ha valore distintivo ed è specifico dei fonemi consonantici. I due simboli sono indicati solo nelle trascrizioni fonetiche, infatti abbiamo: nono, nonno /'nono, 'nonno/ ['no:no, 'non:no]). S'è già menzionato che cinque consonanti (/S, N, L, te, Q/) in posizione postvocalica assumono una durata maggiore (sono geminate) anche se la grafia non lo evidenzia (pesce /'pej:je/). Canepari riassume (1999: 163): "Quindi, dei 23 fonemi consonantici dell'italiano neutro, 8 hanno durata prevedibile dal contesto fonico, mentre gli altri 15 possono essere semplici (o scempi, /C/) oppure geminati (o lunghi, /CC/), con valore fonematico, distintivo. Questi 15 fonemi geminabili sono: /p b, t d, k g, C G, f v, s, m n, l r/; i 5 autogeminanti sono /S, n, L, te, Q/; e i 3 ageminabili (foneticamente sono sempre brevi) sono /z, j, w/". La durata fonetica, oltre ai 15 fonemi geminabili e ai 5 autogeminabili, è una carat-teristica anche dei vocoidi e dei contoidi in determinati contesti. Nella sillaba semplice (in cui il nucleo è formato da una sola vocale) accentata, l'allungamento (fonetico, non grafico) avviene nel suo segmento terminale, che nel caso di sillaba non caudata è vocalico e nel caso di sillaba caudata è consonantico. Nella pronuncia neutra, pero, la sillaba semplice non caudata accentata finale dell'enunciato non viene allungata. Nella sillaba composta accentata (il nucleo è composto da due vocali), sia non caudata sia caudata, è presente un semiallungamento del primo vocoide (['ma:no] in tonia). Quando queste parole fanno parte d'un gruppo accentuale che si trova prima della fine della frase la durata è ridotta (segnata con il semicrono [']) rispetto alla posizione in tonia ed è segnata col crono pieno [:] (['ma_no] in protonia). La cogeminazione o rafforzamento sintattico avviene tra una parola "attivante" che terminante in vocale è semanticamente, morfo sintatticamente, prosodicamente legata alla parola seguente che comincia per consonante semplice geminabile /p b, t d, k g, C G, f v, s, m n, l r/ in posizione di fono-sillaba, come in: /'sale/, se preceduta dalla congiun-zione /e/ cogemina: /es'sale/. Se, invece, la seconda parola comincia con piú consonanti 94 Per ulteriori approfondimenti si veda Canepari: cit., 156. _K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 193 distribuite in sillabe diverse la cogeminazione non avviene: è strano /es'trano/. Per quanto riguarda i fonemi autogeminanti /£, N, L, te, Q/ sono sempre lunghi in posizione postvo-calica, sia all'interno di parola sia nella frase: gli gnocchi /LiN'N°kki/. 5 L'ACCENTO NELLA LINGUA SLOVENA95 Lo sloveno ha due tipi d'accento: intensivo e tonale. Nel primo la fono-sillaba viene pro-nunciata con una maggiore forza, nell'accento tonale, invece, con un tono alto o basso. I due tipi d'accento non sono equivalenti perché non hanno un valore distintivo in tutte le pronunce regionali. A differenza dell'italiano lo sloveno non prevede accenti grafici, eccetto in testi prettamente linguistici oppure in funzione distintiva. 5.1 L'accento tonale L'accento tonale è conosciuto solo in alcune parti della Slovenia, piú specificamente ne fanno uso gli abitanti della Zgornja Soča nad Tolminom, della Gorenjska (salvo la Poljanska dolina, Škofja Loka e dintorni), di Ljubljana, di Horjul, della Dolenjska (eccetto il dialetto di Posavje) e parte della Bela Krajina. Come spiega Toporišič (2000: 63) questo tipo d'accento viene "acquisito nell'infanzia" e s'impara difficilmente in età avanzata poiché gli stessi parlanti (che lo realizzano) non lo sentono e/o non ne percepiscono il valore anche se nella Grammatica slovena (Toporišič 2000: 73) l'accento intensivo e tonale sono presentati come equivalenti. L'uso corretto dell'accento tonale non è obbligatorio poiché non determina un atto comunicativo efficace. 5.2 Posizione dell'accento In sloveno l'accento è "libero", cioè puo trovarsi su qualsiasi sillaba e la sua sede è difficilmente prevedibile. È detto distintivo in quanto la sua diversa collocazione puo comportare differenze di significato come nel seguente esempio: kolo ['koolo], [ko'loo]. Di solito si parla di quattro posizioni dell'accento. È da notare che molte parole hanno l'accento sulla penultima o sull'ultima sillaba. Spesso i sostantivi nelle loro forme di caso mantengono l'accento sulla radice morfemica, o l'accento puo anche spostarsi sul morfema alla sua destra. Nelle parole composte l'accento puo trovarsi su entrambe le basi. 5.2.1 La durata delle vocali accentate Nella sillaba accentata le vocali possono essere sia brevi sia lunghe. Le parole ultimali, ovvero quelle che si trovano alla fine della frase, hanno nell'ultima sillaba una vocale 95 Per l'analisi dell'accento mi sono attenuta soprattutto all'analisi di Toporišič (2000: 63). 194 VESTNIK ZA TUJE JEZIKE lunga o corta; altri tipi di parole (es. penultimali, terzultimali), invece, hanno nella mag-gior parte dei casi una vocale lunga. Le ricerche (Tivadar 2003: 140) hanno pero dimostrato che la durata delle vocali accentate è strettamente legata al significato della parola in cui la vocale si trova e di con-seguenza anche alla posizione della parola nella frase. Nei casi in cui la parola è isolata l'accento è completamente "programmato", ovvero i fonemi vocalici sono artificialmente allungati o abbreviati e di conseguenza spesso non conformi alla pronuncia neutra. Percio è necessario trattare l'accento, e con questo anche le vocali, in un contesto piú ampio poiché la realizzazione sia delle sillabe accentate sia di quelle non accentate in un testo spesso non corrisponde a cio che prevede il sistema fonetico e fonologico. 6 ALCUNE DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANTI SLOVENI NELL'APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA Nel seguente capitolo verrà esposta la parte operativa, da me svolta, con l'obiettivo di analizzare le difficoltà di pronuncia dei parlanti sloveni nell'apprendimento della lingua italiana. Sono partita da una serie d'ipotesi elaborate in base al confronto delle caratteris-tiche fonetiche e fonologiche (analizzate nei capitoli precedenti) delle due lingue in ques-tione. I presupposti erano i seguenti: i parlanti sloveni dovrebbero presentare difficoltà nell'impostazione di timbri vocalici intermedi di "e, o". Si prevede che i parlanti sloveni intercalino all'interno dei gruppi vocalici un'approssimante palatale /j/, che dividano i gruppi vocalici in due sillabe o addirittura che riducano le sequenze vocaliche. Il vibrante [r] dovrebbe essere sostituito dal "monovibrante" /r/. Particolarmente problematica sarà la pronuncia dei dittonghi "ascendenti" (es. /'womo/) e delle sequenze consonan-tiche [kw, gw] che saranno pronunciate come [ku, gu]. Le difficoltà si presenteranno nell'articolazione dell's iniziale, seguita da una consonante sonora, e nel mantenimen-to di sonorità delle occlusive finali. Altri ostacoli potrebbero mostrarsi nella posizione dell'accento che in entrambe le lingue non è prevedibile. Di conseguenza in casi di parole sconosciute il parlante sloveno rafforzerebbe la penultima sillaba poiché questa è piú frequentemente accentata nella lingua slovena. Si prevede un'assenza di durata fonetica e fonematica e di cogeminazione. Per verificare queste ipotesi sono ricorsa alle registrazioni realizzate con l'aiuto di alcuni parlanti sloveni (piú specificamente di Ljubljana, quindi consapevoli dell'esistenza e dell'uso di timbri vocalici sopra nominati) appartenenti a livelli di conoscenza diversi dell'italiano. Per le registrazioni è stata scelta la lettura di un breve testo tratto dal libro Scoprire l'Italia... con una caccia al tesoro, provvisto di materiale audio per rendere maggiormente obiettiva l'analisi fonetica e fonologica svolta in seguito. K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 195 Per la trascrizione fonetica sono stati adottati i simboli dell'alfabeto internazionale (IPA) completati con alcuni simboli del canIPA. Quest'ultimi per ragioni tecniche sono stati molto limitati, senza segni diacritici speciali, ma comunque utili per una trascrizione indicativa a fini contrastivi. 6. 1 Analisi delle registrazioni 6.1.1 Registrazione 1: pronuncia neutra Cari lettori, prima di iniziare questa breve storia, vogliamo presentarvi Mark, un ragazzo con molti interessi. Ha 20 anni, è alto, ama lo sport e la lettura e ha un carattere allegro. Da qualche mese studia l'italiano a Firenze, in una scuola di via Ghibellina. Nella sua classe ci sono ragazzi e ragazze di tutte le nazionalità: ci sono due ragazzi svizzeri, una ragazza coreana, una francese, due giapponesi e tre americani. Tutto questo è molto eccitante e utile per il nostro studente, che puo cosí scoprire tante cose nuove. Con tutti Mark si sforza di parlare italiano. Spesso gli studenti si scambiano idee, consigli o ricette. Ormai sono diventati amici e talvolta vanno al cinema insieme. [ikarillet'to:ri\| .prima dinnite'teja:re kwesta 'breve s'torja-J voL'Lamo prezen'tarvi-. "ma'fk-.| unra'gate:teo kon"mol:ti inteires'si-.|| °avven'ta:nni-. E'alto-. .ama los'port-elallet'tu'ra-. Eaunka'rat'tere al'le'gro-.|| da(k)kwalke'me:ze .studja lita'lja:no affi'rentee-.| inuna s'kwo:la di.via gibel'lina-.|| nella.sua'klas^e tissono ra'gate'tei era'gate:tee di'tut'tE lenaqjonali'ta-.| t£i"ssono dueraigate'tei 'zviteteeri- unara'gatetea kore'a:na-. una fran'te:ze-. °due Gappo'ne:zi- etre ameri'ka:ni-.|| itutto'kwe'sto Em.mo'lto etti'ta'nte 'Eu:tilE peril'nostro stuidente-. ke(p)'pwo ko'zi skopri'rE- tanteikoze 'nwo:ve-.|| kon'tutti 'ma:rk sisfortea dipar'la're ita'lja:no-.| 'spesso Listudenti si'ska:mbjano ideE- kon'siL'Li ori'tet:te-.| orimaiiso'nodiven'tati a'mi^i ettal'vol:ta- ivannoal'tinema in'sjeme-.|||] 6.1.2 Registrazione 2: Polona /po'loona/96 [ikarilet'oori-| prima di ini'qjaare ikvesta ibreue s'toorjaa-.| uoiljaamo prezen'taarui- 'maark-| unra'gateo kon'moolti inteiressi -.|| i auenti 1 anii-. 'Ealto - ama los'poort- elene'turaa-. Eaun kara'teere a'legro-.|| dakual'kee imeze istudja lita'ljaano afi'renteee-| in una s'kwolaa diçia gibe'lina-.|| nelaisua'klassee tisono ra'gaatei era'gaateee diitutE ilenaqjonali'ta-.| ti'sono duera'gaatei svite'teeri-. unaragatea kore'anna-. unafran'tezee-. due3apo'neezi-. etre ameri'kanni-.|| ituto'kwesto Eimoltoo etitantee eu'tiile peril'nostro stuidentee-. ke'puo 'kozi skopri-irE- tanteikoze 'nwoue-.|| konituti 'mark sisfortea dipar'laare inita'ljaano-.| ispezoListuden-tii-' si skim'bjano ideje- steon'silji ori'tetee-.| orimaisonodiuen'taati ami^ii- eetal'uoolta-uano al'tinema in'sjemee-.|||] 96 Livello: principiante. 196 VESTNIK ZA TUJE JEZIKE 6.1.3 Registrazione 4: Tea /'teea/97 [ikaari le'tori-.| ,prima diini'qjaare ikwesta ibreue s'toorja-.| uo'Laamo prezen'taarui-. 'maark-.| unra'gaateo konimolto inteiresi-.|| a uenti anni-. 'Ealto-. iama los'poort-. e lale'tuura- Eaunkara'teere a'legro-.|| daikwalke'meeze istudja lita'ljaano afi1 rentee-.| in-una s'kwola diuia gibbel'linna-.|| inellasua 'klaase Cisono ra'gaatei era'gaatee diituttE ilenaqjonali'ta-.| Ci'sono duera'gatei 'zviteteeri-unara'gatea kore'aanna-. una fran'Ceeze-. due Gapo'neezi-. etre ameri'kaanni-.|| itutto'kweesto Eimolto eCCiitaante-. eu'tiilE-. perilinostro studente-. ke'puo ko'zi skop'riirE-. itante'koze inoue-.|| konitutti 'maark sisifortea dipar'laare ita'ljanno-.| ispes-so Listu'deenti siiskambjano ideE- kon'siilji- ori'Cete-.| orimai isonodiuen'taati a'mi^i-etal'uoolta-.| uano al'Ciinema in'sjeeme-.||] 6.1.4 Registrazione 3: Meta /'meeta/98 [ikariilet'toori-.| iprimadiini'qjaare ikwesta ibreue s'toorja-.| uoLaamo prezen'taarui -'maark-.| unra'gaateo kon'moolti inteiressi-.|| a uen'taanii-. iEalto-. iama los'poort-elalE'tuura-. iEaunka'raatere a'legro-.|| daikwalke'meeze-. istudja lita'ljaano afi'rentee-inuna s'kwoola diiuia gibel'lina-.|| nellaisua'klaase Cisono ra'gaatei era'gaatee di'tuttE lenaqjonali'ta-.| Cisono dueraigatei 'sviteteeri-. una rajaba kore'aana-. una fran'Ceeze-. dueGapo'neezi- etreameri'kaani-.|| ituto'kwesto E''moolto e^Citaante eiutilE peril'nostro stu'deente- kE'puo ko'zi skopiri-re- ''taanteikoze 'nwooue-.|| konitutti 'maark sisifortea diparilaare ita'ljaano-. ispesso Listur denti siiskambjano ideE- kon'siLi- ori'Ceette-.| orimai isonodiuen'taati ami^i- etal'uolta-iUanoal'CCinema in'sjeme-.|||] 6.2 Le difficolta di pronuncia emerse dall'analisi In base alle trascrizioni fonetiche appena viste e possibile tracciare le seguenti con-clusioni: nella pronuncia italiana dei parlanti sloveni c'e una forte presenza di vocali lunghe in sillabe accentate di qualsiasi tipo. La posizione dei timbri vocalici [e, e, o, o] e spesso inadeguata (sorpresa [sor'preeza]). Nell'articolazione di sequenze vocaliche e presente un'evidente interferenza della madrelingua che induce il parlante a intercalare l'approssimante [j] tra due vocali (idea [i'deje]) 99 o addirittura a pronunciarne solo una (nuove [noue])100. I contoidi, propri dell'italiano neutro, sono spesso sostituiti da "varianti" slovene, cioe [L] puo essere sostituito dalla sequenza [lj]. Il fonema vibrante alveolare [r] e automaticamente sostituito dal vibrato [r] in sillaba accentata e no, come 97 Livello: intermedio. 98 Livello: intermedio-avanzato. 99 Questo fenomeno e spesso presente nella pronuncia dei principianti. 100 E interessante notare che il fenomeno di elisone vocalica e presente anche a un livello intermedio. K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 197 [v] dal fonema semicostrittivo [o]. L's iniziale, seguita da una consonante sonora spesso viene erroneamente pronunciata come non sonora. In alcuni casi la sequenza [kw] viene sostituita da [ko] (qualcosa [koal'kooza]). Non poche difficoltá si presentano anche nella collocazione degli accenti che in casi d'incertezza vengono posizionati sulla penultima sillaba (utile [u'tiile]), anche se la sua posizione e contrassegnata dall'accento grafico (cosí ['kozi]). La geminazione spesso non e prodotta (salvo in alcuni casi in cui il parlante appartiene a un livello piú alto di competenza linguistica), ancora piú raramente viene prodotta l'autogeminazione dei fonemi consonantici /£, n, L, te, Q/ in posizione postvocalica. E completamente assente il rafforzamento sintattico delle consonanti gem-inabili (all'inizio di parola) precedute da una vocale. E interessante notare un rafforzamento infondato del fonema nasale [n] nelle parole coreana, americani ([kore'anna], [ameri'kanni]). 7 CONCLUSIONE Mettendo a confronto i sistemi fonetici e fonologici delle due lingue si possono preve-dere certe anomalie che i parlanti sloveni possono presentare durante l'apprendimento dell'italiano. Le maggiori difficoltá si presentano nella produzione di gruppi vocalici, nella distinzione dei timbri vocalici e nella produzione di alcuni fonemi consonantici non caratteristici dello sloveno. E presente una persistente assenza di fenomeni fonologici, come la sonorizzazione dell's, la geminazione, la cogeminazione e l'autogeminazione, caratteristici della lingua italiana. E comprensibile la collocazione dell'accento sulla penultima sillaba in caso di incertezza, lo e meno quando permane la stessa collocazione dell'accento anche se questo e graficamente contrassegnato sull'ultima sillaba. Alcune irregolaritá, come ad es. la cogeminazione del fonema consonantico in posizione intervocalica, sono imprevedibili e per adesso inspiegabili. Questa ricerca oltre a rispondere al quesito precedentemente espresso: "Il perché di certe difficoltá di pronuncia?", ha cercato di constatare, mettendo a confronto il sistema fonetico e fonologico delle due lingue, che certe irregolaritá possono essere prevedibili e cosí precluse da parte dell'insegnante sin dalle prime lezioni, altre rimangono quesiti ancora da risolvere. 8 BIBLIOGRAFIA CANEPARI, Luciano, 1999: Manuale di Pronuncia Italiana, con 2 audiocassette. Bologna: Zanichelli. CANEPARI, Luciano, 1999: Dizionario di pronuncia italiana (DiPI). Bologna: Zanichelli. CANEPARI, Luciano, 2006: Pronunce straniere dell'italiano. München: Lincom. 198 VESTNIK ZA TUJE JEZIKE JURGEC, Peter, 2003: Samoglasniški nizi v knjižni slovenščini. Filozofska fakulteta Univerze v Ljubljani (tesi di laurea). JURGEC, Peter, 2003: "Drago Unuk, Zlog v slovenskem jeziku". Jezikoslovni zapiski 9/2, 153-159. JURGEC, Peter, 2004: "Antihiatski pojavi v knjižni slovenščini". Jezikoslovni zapiski 10, 125-144. JURGEC, Peter, 2005: Samoglasniški nizi v slovenščini: Fonološko-fonetična analiza. Ljubljana: Slavistično društvo Slovenije, Rokus. JURGEC, Peter, 2011: Slovenščina ima 9 samoglasnikov. Slavistična revija 59: 243-268. Slovenski pravopis. Ljubljana: Znanstvenoraziskovalni center SAZU, Založba ZRC, 2007 Slovar slovenskega kjižnega jezika. Ljubljana: Državna založba Slovenije, 1991. TIVADAR, Hotimir, 1999 Fonem /v/ v slovenskem govorjenem knjižnem jeziku. Slavistična revija 43/3, 341-361. TIVADAR, Hotimir, 2002: Fonetične vaje pri pouku slovenščine. Slovenščina v šoli, 11-18. TIVADAR, Hotimir, 2003: Govorjena podoba slovenskega knjižnega jezika-pravorečni vidik. Filozofska fakulteta Univerze v Ljubljani (tesi di master). TIVADAR, Hotimir, 2003: Podoba govorjenega slovenskega knjižnega jezika v Slovenskem pravopisu 2001. Slavistična revija 51/2, 203-220. TIVADAR, Hotimir, 2004: Fonetično-fonološke lastnosti samoglasnikov v sodobnem knjižnem jeziku. Slavistična revija 52/1, 31-48. TOPORIŠIČ, Jože, 1978: Glasovna in naglasna podoba slovenskega jezika. Maribor: Založba Obzorja. TOPORIŠIČ, Jože, 1995: Besedilna skladnja. Slavistična revija 43/1, 13-23. TOPORIŠIČ, Jože, 1995: Pogovorni jezik. Enciklopedija Slovenije. Ljubljana: Mladinska knjiga, 35-36. TOPORIŠIČ, Jože, 2000: Slovenska slovnica. Maribo: Založba Obzorja. Registrazioni CIANTI, Sara, Gavelli, Simona, 1999: Scoprire l'Italia... con una caccia al tesoro, con audiocassetta, Genova: Cideb Editrice. POVZETEK Težave pri izgovarjavi slovenskih govorcev med učenjem italijanskega jezika Fonetika igra na področju glotodidaktike pomembno vlogo, saj omogoča razvoj natančne in zavestne izgovarjave, učitelju pa pomaga preprečevati nekatere nepravilnosti študentove izgovarjave. V prispevku poskušam ugotoviti katere fonetične in fonološke težave, ki se pojavljajo pri izgovarjavi slovenskih govorcev med učenjem italijanskega jezika, so najbolj pogoste in katere od njih K. K. Brecelj: DIFFICOLTÀ DI PRONUNCIA DEI PARLANT! SLOVENI ... 199 predvidljive. V teoretičnem delu je opisano italijansko in slovensko pravorečje, kratka fonetična in fonološka analiza obeh jezikov z opisom fonetičnih zvokov in njihovega proizvajanja, položaj in funkcije naglasa ter nekateri fonetični in fonološki pojavi, značilni za italijanski in slovenski jezik. Empirični del je sestavljen iz analize zvočnega zapisa treh slovenskih govorcev s ciljem ugotavljanja morebitnih težav. Ključne besede: fonetika, fonologija, izgovarjava, italijanščina, slovenščina ABSTRACT Difficulties of Pronunciation of Slovenian Speakers in Learning Italian Language Phonetics plays an important role in the field of language teaching since it not only facilitates the development of an accurate and conscious pronunciation but is also helpful to the teacher as it prevents the pronunciation difficulties students might encounter. The aim of this article is to find an answer to the question why Slovenian speakers learning Italian experience particular phonetic and phonological difficulties. The theoretical part presents the orthoepic situation of Slovenian and Italian, a brief phonetic and phonological analysis of the two languages with the description of speech sounds and their production, the position and function of accent, as well as some phonetic and phonological phenomena of Italian and Slovenian languages. The practical part consists of an analysis of audio recordings of three Slovenian speakers with the aim of identifying possible major difficulties. Key words: phonetics, phonology, pronunciation, Italian, Slovenian RIASSUNTO Difficolta di pronuncia dei parlanti sloveni nell'apprendimento della lingua italiana La fonetica assume un ruolo importante nel campo glottodidattico poiche non facilita solo lo sviluppo d'una pronuncia accurata e consapevole ma aiuta l'insegnante a prevenire alcune difficolta di pronuncia. Nel presente articolo cerco di constatare quali difficolta fonetiche e fono-logiche, che i parlanti sloveni manifestano durante l'apprendimento della lingua italiana, sono piu frequenti e quali di esse sono prevedibili. Nella parte teorica s'illustra la situazione ortoepica della lingua italiana e quella slovena, una breve analisi fonetica e fonologica delle due lingue in questione, con la descrizione dei suoni fonetici e della loro produzione, la posizione e la funzione dell'accento nonche alcuni fenomeni fonetici e fonologici propri della lingua italiana e slovena. La parte empirica comprende l'analisi delle registrazioni svolte su tre parlanti sloveni per individuare le loro maggiori difficolta. Parole chiave: fonetica, fonologia, pronuncia, italiano, sloveno