Abbuonamento annuo fiorini 4 semestre f.r 2. Pagamenti antecipati. Per un solo numero soldi 20. Rivolgersi per gli annunzi all’Amminls. Redazione ed Amministrazione Via EUGENIA casa N.ro 334 pianterreno. Il periodico esce ai 10 c 25 d’ogni mese. Lettere e denaro devono dirigersi franchi all’Amministrazione Si stampano gratuitamente articoli d’interesse generale. Avvisi in IV. pagina a prezzi da convenirsi e da pagarsi antecipatamente. Non si restituiscono i manoscritti. Excelsior____ Capodistria, 25 Marzo 1885. I nostri lettori avranno presente senza dubbio, quante volte noi se l’abbia predetto che la popolazione delle nostre campagne rinsavirà quanto prima, e si volterà a domandar ragione, a chi ne aveva momentaneamente pervertito il giudizio, delle conseguenze di una lotta insensata e rovinosa. Noi si ragionava dal punto di vista della necessità delle cose, contro la quale si spunta inesorabilmente qualunque arma, sia pur maneggiata da un braccio potente, e diretta, che non è il caso, da occhi vigilanti ed accorti. Grli avvenimenti ne hanno dato ragione fin troppo, visto ciò che sta nascendo nella Liburnia. Ci vuol altro ! Se a volte non si riesce che difficilmente, o punto, a convincere il popolo di una innovazione sotto tutti i riguardi vantaggiosa, anche a’ suoi interessi materiali, come si potevano i mestatori già troppo noti ripromettere un successo durevole, quando ciò che impresero a fare non sarebbe riuscito che a vantaggio loro soltanto, e a danno intellettuale ed economico di tutti gli altri ? Questo danno era di un’ evidenza palmare, e sbolliti gli effimeri entusiasmi, non poteva non risaltare anche alle menti più superficiali. Abolizione della lingua italiana ! Sono ben novellini questi messeri, i quali si convincono che una lingua possa mai soggiacere ai capricci di pochi, o magari di molti agitatori, e per comodo loro la si possa spazzare di un paese, come, a mal agguagliare, il governo potrebbe spazzare i predetti messeri per farla finita con questi ridevoli e pericolosi conati. Non che le arti subdole e svisatrici e calunniose, ci farebbero mala prova i cannoni. Imperocché, dove pur si trattasse di una lingua rozza, e punto rispondente ai bisogni e alle simpatie di un paese, la violenza, per quell’ innato spirito di opposizione a tutto ciò che sa di costringimento e di prepotenza, non riuscirebbe che a farle mettere radici più forti : quanto più trattandosi della lingua italiana, la quale, per non dire di altro, ha sempre esercitato ed eserciterà sempre un fascino che trascina, e, per ciò che riguarda questi nostri luoghi, è di tanta utilità, che nella Liburnia la si chiama lingua del pane ! Non son trascorsi che pochi anni, dacché i fogli tedeschi dell’ Austria mandarono un grido di allarme contro la lingua italiana, perchè invadente con incessante corrosione i finitimi paesi tedeschi, e s’invocavano provvedimenti. Non sappiamo se e quali provvedimenti sieno stati presi, ma questo sappiamo che saranno inutili. In qualunque modo resta sempre vero, che la lingua italiana s’impone anche alla lingua tedesca, che è la lingua tedesca, e che solo argine sufficiente a fronteggiarne le invasioni ponno essere a mala pena le Alpi ; il mare, tutt’altro che ostare, ne facilita la diffusione, prova le coste del Mediterraneo, dove si parla la nostra lingua. Se la logica delle idee, o quella più convincente dei fatti potesse contro le passioni, si potrebbe sperare che 1’ agitazione croata finisca ; ma non c’è da sperar nulla : si rinnoveranno gli sproloqui, le promesse, le radunanze e la seguenza necessaria delle reazioni che terranno in convulsione il paese, finché il governo si convinca che in questa partita c’ è molto da perdere e nulla da guadagnare, e ordini che si lasci ognuno prediligere in santa pace la lingua che gli torna. Frattanto il clero istriano, dico quello nativo dell’ Istria, studii la posizione dal lato ecclesiastico, e noti e corregga gli abusi più o meno, o punto maliziosamente introdotti nelle nostre Chiese. Bene avverte il benemerito periodico di Parenzo nella vertenza del parroco di Pisino, che, comunque sia dell’ accusa che si è fatta al predetto parroco di croatizzare le funzioni, resta sempre vero, che le domeniche, a Pisino, non si predica mai in italiano. E ciò vale purtroppo di parecchi altri luoghi. I parrò chi hanno da studiar loro i bisogni del gregge, e se vedono che una lingua non è intesa, o non è voluta intendere dalla popolazione, si devono accomodare al bisogno, e magari al puntiglio di essa, pur che la parola evangelica si ascolti. Il Vescovo non ha il diritto, nè la volontà, che sarebbe iniqua, di costringerli al contrario, come nemmeno d’insistere sul mantenimento della lingua croata nelle funzioni, se un parroco tornasse alla latina che finalmente noi nostri paesi è la sola legale. La deplorata difficoltà della posizione del clero nei nostri luoghi consiste nella necessità di avere coraggio per fare ciò che va fatto, e questa posizione non gliel’ abbiamo fatta noi, ma è la posizione naturale del suo ministero. ---------------------——OoQot- —------------------------ IL PRIMO ANNO là’AZIONE DELLA SOCIETÀ POLITICA ISTRIANA (Continuazione, vedi N. 3) Una delle prime manifestazioni di attività della nostra Società Politica si fu V' adunanza presidenziale tenuta a Pisino li 2 Febbraio 1884. In quel tempo, era imminente la nomina di un nuovo Titolare alla vacante sede episcopale di Parenzo-Pola; e la Presidenza, in quella seduta, con saggio provvedimento votava l’invio di un Memoriale al Ministero del Culto e dell’ Istruzione, esprimendo il ragionevole desiderio „che a Vescovo di Parenzo venisse nominata persona alla quale stesse a cuore esclusivamente il benessere spirituale della diocesi, e per conseguenza si mantenesse estranea ai raggiri di parte, frenando in questi sensi l’intemperanza del clero subalterno*. Con ciò la Società ha fatto sentire per la prima volta la sua voce nelle alte sfere politiche, e crediamo non andar errati ritenendo che non poca parte abbia avuto l’autorevole sua parola, esprimente il vero voto del paese, nella determinazione presa dall’ Eccelso Ministero di dotare la Chiesa parentina di una persona che, a quanto ce ne dicono, fa sperare voglia prendere sul serio il suo ministero. — Nella stessa adunanza, per reagire all’ agitazione ostile alla Società fomentata dagli- arrutfapopoli clericali-croati, i quali tentavano di insinuare nei facili cuori della gente del contado la infame idea, che la Società fosse sorta per danneggiare la classe dei contadini, la Presidenza decretava la pu-blicazione di un caloroso appello alla popolazione delle campagne ; il quale, esposto il vero scopo per cui la Società s’ era costituita, ed enumerati i vantaggi che il paese giustamente se ne riprometteva, chiudevasi con queste belle parole: „Adunque smettete ogni sospetto contro la „Società politica Istriana* ed anzi approfittate della, stessa per stringere vieppiù i legami di unione, di quell’ unione di cui nei tempi addietro — ed allora le cose andavano molto meglio che oggidì — abbiamo dato tante prove ; imperocché allora appena la Società politica potrà essere utile a tutti. Se adunque taluno tenta di scuscitare in voi dei dubbi, se vi si dice che i signori si sono u-niti in società per danneggiarvi, non gli credete — questi tali cercano di seminare la discordia, perchè sanno benissimo che in tale caso chi dominerebbe su voi, sarebbero loro e pei loro scopi tut-t’altro che d’interesse provinciale .... In vece tenetevi bene in mente, che coloro che voi dite signori hanno bisogno di voi, quanto voi avete bisogno di loro, e quindi che un disaccordo non potrebbe che recar danno agli uni e agli altri.* Questi adunque sono i veri intendimenti della nostra Società politica, fatta oggetto fin dal suo nascere delle ire bieche altrettanto che impotenti di quel pugno di gente, che senza posa agita tra i nostri contadini per impennarli a dimostrazioni di cui non comprendono il significato ; queste le basi di un reciproco accordo tendente al miglioramento delle sorti politiche ed economiche della provincia, di fronte ai non mai a bastanza biasimati agitatori i quali, propagando a squarciagola le più abiette teorie di un comuniSmo finora tra noi sconosciuto, allettano i pochi illusi con promesse ognora impossibili finché la legge avrà forza di. tutelare i diritti rettamente acquisiti. — Per la publicazione degli atti sociali fu scelto in quella adunanza il periodico parentino „l’Istria*; scelta questa che, sebben determinata dalla considerazione eli’esso è il giornale maggiormente diffuso in provincia, specie nella campagna, non ci parve la più opportuna. Non facciamo qui questione di merito o di demerito, chè, il periodico parentino è sotto ogni riguardo degnissimo della scelta; vogliamo soltanto dir francamente la nostra opinione, tanto più che ci siamo riservati il diritto di farlo, quando ci proponemmo di esaminare in questo articolo 1’ operato della Società politica Istriana. Si sa che „V Istria*, se non di fatto, è dall’opinione publica ritenuta 1’ organo della Giunta Provinciale. Appunto per ciò ci sembrava inconsulto ch’essa fosse ad un tempo l’organo di una Società, la quale, libera, assolutamente libera nello svolgimento del suo programma, poteva in casi speciali trovarsi in disaccordo colle vedute di quella Autorità di cui, l’Istria* è creduta il porta voce. Ed avverandosi un tal disaccordo, qual poteva essere il contegno di un giornale che fosse l’organo d’ entrambe ? — Quando la Presidenza della nostra Società politica, studiata l’ardua questione di una eventuale unione delle tre provincie litoranee, publi-cava la „Relazione del Comitato sulla questione di una più intima unione dell’ Istria con Trieste*, „l’Istria*, che non ne era punto persuasa, nello scambio di idee che s’ebbe coll’ Indipendente di Trieste, chiuse la sua partita con questa dichiarazione, che cioè „prima d’ assumere la veste di organo della Società politica Istriana, aveva inalberata una bandiera, che è quella del grande partito italiano della provincia* e che non era sua colpa „se l’opuscolo della Società politica la metteva in diretta opposizione col suo primo programma, che è quello che ha giurato in primo luogo di mantenere. * Noi reputiamo fermamente che *l’Istria,, non abbia fatto con ciò allusione a vedute diverse della nostra Giunta, ma non possiamo non riconoscere che essa può ta- lora, in forza d’impegni anteriori, trovarsi vincolata alla manifestazione di idee differenti da quelle, cui è chiamato a sostenere il sodalizio residente a Pisino. Or bene, ad evitare tali inconvenienti, che influiscono sinistramente sull’opinione puhlica e pònno suscitar malumori tra quei corpi morali, tra i quali, a conseguire lo scopo finale, vorremmo sussistesse l’accordo più perfetto, noi avremmo desiderato che ad organo della nostra Società politica fosse scelto o piuttosto creato un giornale, il quale, per sè indipendente da estranee influenze, fosse sempre ed in tutto solidale colle idee della stessa, manifestando senza ambagi e senza timore di trovarsi in opposizione con un anteriore programma il vero pensiero sociale. Ecco ciò che avremmo desiderato. — Nella seconda seduta della Presidenza, tenuta a Pisino li 30 Marzo 1884, si portò a speciale disamina l’importante questione di un’ ampia investigazione sull’ istruzione publica popolare, affine di notarne gli eventuali difetti e di avvisare ai miglioramenti. All’uopo fu determinata la nomina di delegati, uno per ciascun distretto giudiziario, autorizzato ogni delegato di associarsi quante altre persone ritenesse necessarie per agevolarsi il compito. Ai quali delegati noi raccomandiamo con vivo interesse di spingersi mediante i membri dei consigli locali nei recessi delle scuole e vedere che vi si faccia. Argomento di speciale sorveglianza devono essere le scuole bilingui o miste, 1’ atto dell’ iscrizione nell’ una sezione piuttosto che nell’ altra, la lingua usata dal Catechista, e simili altre cose di momento. E si badi in ispecialità, dacché ne abbiamo il diritto noi, alla scelta dei maestri per le scuole bilingui. Incoraggiando l’istruzione coi mezzi già tentati e con altri ancora che andrà studiando, e con una scrupolosa sorveglianza delle scuole, la Società politica riuscirà certamente a migliorare lo stato miserando in cui si trova questo importantissimo ramo della publica azienda, e ad impedire i mai troppo deplorati abusi, che tramutarono una istituzione tanto benefica e tanto dispendiosa in palestra di agitazioni politiche. Due altre questioni d’alto interesse provinciale furono studiate dalla benemerita Presidenza prima che venissero portate nell’ aula dietale : 1’ una riguardante l’istituzione di Consorzi agrari, 1’ altra, se fosse opportuno regolare la posizione ed i rapporti d’ ufficio dei Segretari comunali. È noto, che già nell’anno 1882 il Governo presentava alla nostra Rapresentanza provinciale un progetto di legge concernente l’istituzione di Consorzi agrari distrettuali e di un Consiglio agrario provinciale. Quel progetto, contro le teoriche dei migliori economisti moderni, e contro i principi generalmente diffusi, secondo i quali l’incremento dell’ agricoltura, come di ogni altra industria, .deve esser lasciato all’ iniziativa ed alla libera associazione degli interessati, riservate al rispettivo Governo soltanto la suprema sorveglianza ed una benevole protezione, quel progetto, con grave pregiudizio della libertà politica dell’ istituzione, attribuiva al Governo non solo l’iniziativa e la direttiva dei Consorzi agrari distrettuali, ma ben anco una ingerenza continua nel Consilio agrario provinciale. In vista di che, la stessa Commissione politico - economica incaricata dello studio e relazione, ebbe a dichiarare „d’ essere stata lungamente perplessa sul partito da prendere in questione di sì grave momento, se cioè avesse a consigliare 1’ accettazio-della legge, salve le modificazioni suggerite dalle speciali condizioni economiche e sociali della Provincia, o se dovesse proporre addirittura la reiezione della medesima" e che „soltanto dopo lungo dibattito nel seno della Commissione, era prevalsa l’idea di accettare il progetto debitamente modificato." La Dieta allora, concorde nel riconoscere l’opportunità d’istituire una legale rappresentanza a tutela degli interessi agrari, accettava in massima il pro- getto di legge, modificandolo però con restrizione dell’ ingerenza governativa, che veniva invece riservata alla Rappresentanza provinciale. Ma il progetto così modificato in un punto che evidentemente sembrava essenziale a chi lo aveva prodotto, non conseguiva la sanzione Sovrana; e nella sessione del 1883, la Dieta faceva ulteriori concessioni, senza però transigere sulla opposta inopportunità di una soverchia ingerenza governativa. Anche le nuove concessioni però non avevano soddisfatto 1’ esigenze dell’ I. R. Governo ; ed il progetto di legge doveva venir ripresentato nella sessione del 1884. Si fu allora che la nostra Presidenza, per agevolare il compito alla Rappresentanza provinciale, e per assoggettare ad un’ ampia discussione anche fuori dell’ aula dietale un argomento di tanta entità, s’|impossessò della questione, e, dopo accurata disamina della stessa, nella sua III seduta tenuta a Pirano li 26 Maggio 1884, esternò il parere che „ avendo il Governo mantenuto anche nel nuovo progetto quella soverchia ingerenza, che dalla Rappresentanza provinciale venne di già riconosciuta sicome dannosa all’ agricoltura, la legge stessa venisse respinta. “ Però, ad onta di questo voto sfavorevole della nostra Società politica, ad onta dell’ opposizione manifestasi precedentemente in seno all’ aula dietale, la Dieta, nella sua ultima sessione, evidentemente posponendo la deplorata ingerenza dell’ autorità governativa alla speranza di grandi vantaggi sia economici che politici, accettava con lievi ulteriori modificazioni il progetto di legge. (Continua) L’Avvocato BARTOLOMEO De RIN È morto nel fior dell’ età, non ancora quarantenne, lentamente distrutto da morbo che non perdona. Figlio di Nicolò De Rin nostro concittadino che di sè lasciò tanta memoria, egli seguì I’esem-pio luminoso del padre nella tutela del giusto, del-1’ onesto, nella difesa di quanto di più sacro e generoso si riassume nel sublime nome di patria. Se gli anni gli avessero consentito vita più lunga, certo avrebbe eguagliato, se non superato il genitore in virtù. Cittadino amantissimo del proprio paese, avvocato di vaglia, uomo publico intemerato, per vari anni Consigliere della città di Trieste e presidente della Società del Progresso e della Ginnastica, fu sempre fido alle sue nobilissime idee, fu ognora ed ovunque, all’ altezza del suo compito. Alle lagrime della diletta consorella che lo piange addoloratissima uniamo costernati le nostre, invano cercando una parola di conforto che valga a lenire 1’ affanno intenso della diletta famiglia da lui ahi troppo prematuramente abbandonata. RELAZIONE dell’ Istituto di Credito fondiario Istriano. Come abbiamo promesso nell’ antecedente numero, riportiamo qui dall’ accurato reso-conto che abbiamo sott’ occhio, alcuni dati sommari sull’ attività spiegata da codesto nostro Istituto di Credito nell’anno 1884, quarto di sua esistenza. Cassa. Civanzo in denaro contante li 31 Dicembre 1883 . . f. 9739,84^ Introitati nel 1884 .... „ 135016,9 5^ Assieme f. 144756,80 » . . . . „ 129714,86 Esitati Rimanenza f. 15041,94 L’Inventario chiudevasi alla fine del 1883 con f. 938,05, ed al 31 Dicembre 1884 con f. 903,83 tenuto calcolo de’ nuovi acquisti per f. 16,60 e di f. 50,82 dedotti per naturale deperimento. Mutui ipotecari. Estradati 169 per f. 387600; per numero tengono il primo posto quelli sopra terreni (89); per importo quelli sopra caseggiati (148600). Fatta deduzione di 5 mutui restituiti per f. 2619,21, e di altre restituzioni in f. 23350,33 a titolo di pagamenti parziali di capitale e rate di ammortizzazione, nel 1884 conseguivasi un aumento di 164 mutui per f. 360730,46 ai quali aggiugendo i 1097 „ „ „ 1525069,47 degli anni anteriori si hanno 1261 mutui per f. 188579,93 che ci rappresentano lo stato de’ mutui ipotecari alla fine del-1’ anno 1884. Fondo di ammortizzazione. Importava alla fine del 1883 ...........................f. 24730,53 le rate di annualità introitate nel 1884 sommarono.....................„ 25969,54 Assieme f. 50700,07 de’ quali f. 47100 dènno servire a coprimento delle lettere di pegno già estratte ma non ancora ritirate, e f. 3600,07 restano disponibili per la prossima terza estrazione. Lettere di pegno. Ne circolavano alla fine del 1883 N. 3967 per f. 1549800. Emesse nel 1884 per nuovi mutui erogati N. 670 per f. 387600 per cambio „ 11 * * 10500 Ritirate per N. 681 „ „ 398100 cambio. N. 11 per f. 10500 e rimbors. „ 5 „ 900 16 11400 In aumento nel 1884 N. 665 f. 386700 a cui aggiungendo l’anteriore circolazione in . 3967 „ 1549800 al 31 Dicembre 1884 ne circolavano...............N. 4632 per f. 1936500 di cui N. 4507 per f. 1889400 non ancora estratte e „ 125 „ 47100 estratte e non ritirate Effetti. I civanzi investiti in proprie lettere di pegno risultavano alla fine dell’ anno anteriore in f. 68000, nominali f. 68680, al tasso di 101 °|0 ; gli acquisti durante 1’ anno ascesero a f. 39000, nominali f. 37771,67, al 96,72223 °|0 Tenuto calcolo degli interessi relativi a tutto il 1884 (4850) ad un utile sul corso di borsa (1763,33) con diffalco d’interessi realizzati (3875) a fine d’ anno, lo stato degli effetti risulta in f. 107000, nominali computati a f. 109140 (102 °J0), i quali nel bilancio generale, come vedremo in seguito, sono valutati in f. 106465 cioè in ragione del 991|2 °|0 per deduzione degli interessi scadibili al 1 Gennajo successivo. Conto prò diversi. (Depositi) Riporto dal 31 Dicembre 1883 .....................f, 1019,52 versati durante 1’ anno 1884 dai mu- tuatarj.................................„ 4912,88 Assieme f. 5932,40 di questi vennero restituiti nel corso dell’ anno............................ . f. 5041,75 Rimanenza f. 890,65 più f. 800, valore nominale in lettere di pegno, tenute in deposito per conto di terzi. Interessi. Fatto fronte a tutte le esigenze, questo conto da ultimo si chiude al 31 Dicembre 1884 con un beneficio di f. 3049.24. Conto Regìa. Le spese reali di regìa prò 1884 figurano per f. 6020,19 laonde, tenuto conto degl’ introiti statutarj, questa partita si chiude con un utile netto di f. 7399,80 destinato in aumento del Fondo di Riserva, cui prò 1881 veniva assegnato l’importo di............... a cui prò 1882 veniva asse- gnato l’importo di a cui prò 1883 veniva assegnato 1’ importo di a cui prò 1884 veniva assegnato l’importo di „ 7399,80 alla fine dell’anno 1884 resta perciò costituito dalla somma di . . . f. 18209,29*|2 Utii e danni è il conto che segue ed illustra i precedenti, chiudendosi con una eccedenza d’introito di f. 7399,80 da risportarsi, come s’ è detto, al fondo di riserva. Lo stesso dicasi del Bilancio al 31 Dicembre 1884 il quale, naturalmente, chiudesi colle stesse risultanze finali, dianzi avvertite. Nell'esame di tale bilancio, con vera compiacenza la nostra attenzione viene richiamata dalle seguenti due cifre, la disparità delle quali a nostro avviso, non è priva di significato. L’Istituto alla fine del-1’ anno rimaneva debitore, a titolo d" interessi, di f. 1190; e viceversa, per lo stesso titolo rimaneva creditore di f. 674,11 — differenza f. 515,89 a f. 1003,62 ‘I, „ 6727,07 „ 3078,80 suo favore — ; d’ onde è lecito dedurre, che i mutuatari, in tesi generale, e nei loro rapporti col-l’Istituto di credito in parola, mettono maggior premura nel pagargli in tempo utile gl’ interessi passivi di mutui da essi contratti, di quello che ne mettano i possessori delle lettere di pegno nel ritirare dall’ Istituto stesso gl’ importi de’ relativi coupons scaduti. In soli quattro anni adunque, che ponno dirsi i primi quattro passi di sua esistenza, l’Istituto di Credito fondiario istriano potè mettere assieme la cospicua somma di f. 18209,29 x|2 quale fondo di riserva. Noi ripetiamo il voto che tale fondo possa, quanto prima possibile, essere costituito da somma ancor più ragguardevole e ciò sopratutto nel-1’ interesse della provincia. Per norma, facciamo da ultimo presente ai possessori delle lettere di pegno di tale Istituto di credito, che, per analoga decisione Ministeriale 31 Marzo 1883 N. 2430—455, i detti elfetti vanno esenti per legge da qualsiasi trattenuta a titolo d’imposta rendita ; e così restano esonerati i detentori delle lettere stesse di comprendere nelle eventuali annue fassioni gli interessi relativi. ------------------------------------------------- BIOGRAFIA Nicolò de Baseggio fu Giorgio nacque a Capodistria 1’ anno 1744. Percorsi gli studi di Filosofia nel Collegio fondato dal Corpo de’ Nobili al principio del secolo XVIII — e poi latta pratica a Venezia, dedicavasi all’ esercizio del Tabellionato e dell’ Avvocatura. Colla integrità della vita, e coi lumi dell’ ingegno — (molti suoi Operati nella ragion civile e criminale sono alle stampe) — seppe guadagnarsi la pubblica estimazione in mauiera, che videsi fregiato di tutte le patrie onorificenze colle primarie cariche che solea conferire il Consiglio de’ Nobili, e coll’ acclamata aggregazione all’ accademia de’ Risorti. Al cadere della Veneta Repubblica — (12 Maggio 1797.) — trascinata l’Istria, e Giustinopoli seco negli orrori dell’ anarchia, Egli solo, allora uno dei Duumviri, fattosi usbergo di quella illibata coscienza, che meglio di ogni arma francheggia, e dell’ascendente meritamente acquisito, non esitava di alzarsi imperterrito fra un popolo furente radunato in massa nella Cattedrale, a ricomporre gli animi, che obbedienti piegavano alla voce sua autorevole — (1). Un momento prima il Vescovo Rapente— (V ultimo di Capodistria) — inutilmente perorava dal pergamo al medesimo scopo, quando un' archibu-giata (2) spaventava la persona del venerando Prelato, nel pio esercizio del suo ministero a tale da doversi ritirare. Il succeduto Governo Austriaco lo innalzava all'eccelso grado di Presidente di Appello ; e Napoleone I., con decreto dell’ anno 1807 —, nominavaio Primo Presidente della Corte di Giustizia Civile e Criminale, eretta a Capodistria per l’Istria ex Veneta, X°. Dipartimento del Regno d’Italia, cui la Provincia era incorporata ; — Presidenza a lui conservata nella creazione del Regno Illirico — con destinazione al Tribunale di Fiume, dove, dopo alcuni anni di ultimo servizio, dal repristinato Governo Austriaco otteneva il ben meritato riposo a 72 anni di età, con assegno anche della normale pensione vitalizia. — A ciò tutto susseguiva Sovrana conferma dell’ antichissima nobiltà di famiglia romana, dichiarata nobiltà ereditaria. Ili mezzo però al goduto riposo, nel quale al Baseggio tornava dolce riaprire 1’ animo all’ ingenito amore di ogni bella letteratura, — gli acciacchi della tarda vecchiaia non valsero a che non s’ inducesse ad accondiscendere ali’ universale voto dei Concittadini, i quali, a 79 anni di età, lo vollero Podestà ; — con che chiudeva la decorosa carriera ed onorata — per tutto raccogliersi fra le domestiche pareti ad apparecchiarsi ad una morte cristiana, non meno della vita esemplare : morte avvenuta il 13 Giugno 1831, in età di 87 anni. N. B. N OTE: (1) A convalidare anche qui il fatto, che Baseggio solo, e non Altri, valesse a calmare il riferito moto popolare ; nuovamente così smentendo il contrario asserto di conservata lapide — (che senz’altro vorremmo distrutta a cura del Lodevole Municipio, trattandosi di falsificata storia patria), — ne piace ripetere il seguente Articolo, già inserito nel Numero 23 di questo stesso Giornale di data IO Decembre 1884. „Un nostro concittadino ci scrive per vendicare la „falsità di fatto, incisa in una lapide, che sta infissa nel-„l’interno della ex Chiesa di San Giacomo, ora magazzino „del Duomo. „Sappiamo, egli dice, da tradizione presto secolare, „che al cader della Repubblica di San Marco (12 Maggio „1797) e precisamente tre settimane dopo, è avvenuto a Ca-„podistria un serio moto popolare con pericolo anche di „spargimento di sangue, e con minaccia di incendiare la „città. — - Risulta dagli Atti Comunali, che il Sindaco „Nicolò de Baseggio, e non Altri, ebbe il merito di secare il movimento. — Il Vescovo aveva tentato indarno di „calmare il popolo dal pergamo ;....— Dopo di lui „salì un banco il Baseggio; — e con discorso caldo e fraterno riuscì a domare il popolo, il quale sul vangelo giu-„rava pace e tranquillità. — Ciò avveniva il cinque e sei „Giugno 1797.— „Tutto ciò è confermato da una Necrologia a stampa, „firmata dai Capi Comunali, che il prelodato nostro Concittadino ci trasmette, nella quale, tra altro, è detto : „Al cadere della Veneta Repubblica ... ; etc : come „sopra al terzo periodo. — „E concbiudendo soggiunge : cinque o sei giorni „dopo giungeva un governatore nella persona di Francesco Filippo de Roth. — Ora leggiamo, nella indicata „lapide, mille ringraziamenti al Roth — per aver Egli „sedato la rivoluzione — sei giorni dopo spenta" ! ! ! — (2) „Quidquid . ... in apricum prodibit aetasu. (Horatius — Epist : I. 6. — vers : 24. —) E qui profittiamo della occasione, onde smentire anche la quasi secolare tradizione = „che V arma esplosa tendesse direttamente alla persona del Vescovo“ = perchè recentemente, nel ristaurare il tetto della Chiesa, si sono trovati, e ancora veggonsi i proiettili infissi nell’altissima volta centrale della navata di mezzo ; — cioè a dire in direzione verticale dal pavimento, affatto opposta alla posizione del pergamo, verso cui la direzione necessariamente sarebbe stata obliqua. — Se 1’ arma si fosse tesa al pergamo, sarebbe stato impossibile di non colpire, se non la persona del Vescovo, almeno il pergamo stesso, ben spazioso, e che arriva ad un terzo forse dell'altezza dell’ edilìzio. — Bisogna dunque ritenere ed ammettere, che la esplosione, se non accidentale, sia stata effetto dell’ ebbrezza di un individuo fra i tumultuanti, totalmente scevro di prava intenzione omicida. Speriamo di veder pubblicata la presente biografia nella raccolta Stancovich coll’ appendice del Dr. Glezer, che sta per essere pubblicata dal nostro Priora, sempre pronto ad illustrare con tutte le sue forze quanto ridonda ad onore del paese. "VA.3FTZTA.S I. Or che 1’ aria s’imbruna e vien la sera la testa chino, e della mamma mia bisbiglio involontario la preghiera d’ affetto piena e di melanconia. Ah, senza il riso della primavera, senza carezze d’ una mano pia anche questa giornata passò via, come le altre sconsolata e nera ! Ma di gaudi le ore, i dì perduti o nell’ ira o nel riso sul sentiero, pria di svoltar, m’accennano i saluti : Ma ostinati, implacabili al pensiero passando mi susurrano i minuti : il passato, il passato è un cimitero. . . II. Un cimitero ! — e quanti stan sepolti là degli affetti che nutriva il core ; nella fossa comun son là raccolti, canti di gioia e canti di dolore. Or li riveggo quegli usati volti, ma sì affilati che ne provo orrore: ahi ! son essi, son essi i sogni stolti che mi frodaron le più dolci ore. Eppur seguendo quell’ imagiu vana che dal suo seno un falso lume sferra, cieca folleggia questa creta umana ; E nell’ insano vaneggiar la terra oblia la folle, e quella voce arcana del nulla immenso che 1’ abbraccia e serra. VITTOBE HATEICICH. ------ ----------——— --------------------— --- BIBLIOGRAFIA Profili filosofici-morali di Zaccaria Maver. Ecco un libro come ne escono pochi, pensato e scritto nel ridente Friuli, sulle vive fiorite dell’ Isonzo, da uno di quegli uomini sani e gagliardi, il quale dopo aver vissuto e lottato nel mondo portò nella solitudine della campagna l’anima viva ed integra, ed ove il suo pensiero si slancia sicuro a discorrere gli spazii, a leggere nei cuori, a scoprirne le eterne verità. L’autore, filosofo noncurante delle grazie della forma, gli diede veste rustica e disadorna, il povero tipografo di campagna lo seminò di molti e grossolani errori, nonpertanto ad onta di tutto questo, torno a ripeterlo : è un libro come ne escono pochi. Sono pagine dettate da uno spirito libero, emancipato da tutti i pregiudizi, dalla venerazione agli idoli del medio evo, ed a quelli dell’ epoca nostra. Esso ama la scienza moderna, la rispetta, accoglie riconoscente i suoi benefici ; ma allorquando essa esce dai limiti a lei imposti dalla ragione per pronunciarsi in materie che sfuggono al suo esame, coraggiosamente la investe, e l’arresta nel falso sentiero. Provveduto di forte ingegno e di molti studi filosofici, conoscitore delle dottrine materialistiche, nonché dei varii sistemi degli idealisti e spiritualisti, chiaramente ci dimostra le abberrazioni dell’ una e dell’ altra parte avere per origine la falsa via presa dall’intelletto, il quale spesso si spinge a fabbricare leggi e verità, invece di studiarle paziente interrogando l’intuito naturale dell'uomo. Per il nostro scrittore, credente nella natura, come per G. G. Rousseau, il fondamento primo di ogni verità sta nel sentimento, cioè nel sesto senso posseduto dal-1' uomo, nel senso intimo, il quale è coscienza in morale, evidenza in logica, intuito nell’ arte e nella filosofia. Al pari adunque dell’ autore dell’Emilio e’ vorrebbe che i filosofi (i quali accogliendo oggi i trovati della scienza spesso le ipotesi scambiano con le accertate verità, e dannosamente si fanno maestri della vita agli uomini) prendessero sempre dal sentimento le mosse, e tornassero a interrogarlo durante il lor viaggio, come la bussola il navigante, per non precipitar nell’ abisso. Egli sente supremo bisogno, che la società si rin-vergini, si rinfreschi moralmente e fisicamente al gran seno della natura, che le si infonda nuovo sangue nella vene, sangue giovine, sano, vigoroso. La vede consumata dall’ anemia, divorata dalla cancrena, presa da tremende convulsioni che scoppiano frequenti e terribili coi furori della dinamite; vede dissolta la morale, contaminata la famiglia, 1’ educazione confusa con la coltura, e da lei sopraffatta, profanata 1’ arte ; e dalle verdi pianure, dei lieti paeselli dell’ Isonzo, nei bei mattini di primavera, nelle sere rosate del tiepido autunno, aspirando largamente il profumo dei campi e degli agresti fiori, manda un grido alle città popolate, alle piazze, alle borse, agli alberghi, alle taverne, ai letamai : Su, su, svegliatevi, gettate i pregiudizi del passato e insiem pure il fardello di una falsa coltura, tornate al gran seno della natura, credete nella sua voce che è quella del sentimento, troverete la pace e la possibile felicita. E l’uomo che questo c’ insegna, dopo aver operato e lottato dignitosamente nel mondo, ha proprio saputo conquistarsi questa pace serena, questa possibile felicità. È proprio uno di quei vecchi dei quali ci parla egli stesso in alcune bellissime pagine del suo libro. Le facoltà di sentire, di pensare, di giudicare, l’energia e l’entusiasmo, tutte insomma le più nobili forze aumentarono in lui progressivamente con gli anni ; la vita fu una continua nobilissima ascesa. L’ età avanzata è per esso, servendomi delle sue stesse parole la stagione del ricólto e della spremitura ; V età in cui V anima emancipandosi dalla tirannia della materia e delle passioni da essa alimentate, si eleva alla sintesi. Auguro ai giovani dei nostri giorni una vecchiaia, che abbia in parte almeno a rassomigliare a questa, ricordando loro però eh’ essa è la gloria e il naturale compenso di quei pochi, che seppero conservare ed accrescere le forze dello spirito e del pensiero, educandosi nella giovinezza e nella virilità ad essere uomini veramente. {Riportato da un giornale letterario d’ Italia.) *— --------,>c:32XKS£:3^~--------------------- Varia. Abbiamo oggi ricevuto una dolorosa notizia. Il deputato provinciale alla nostra ed alla Dieta triestina Cav. Edoardo Strudhoff fu colto improvvisamente da gravissimo malore. Facciamo voti caldissimi perchè la scienza giunga a salvare la preziosa esistenza dell’uomo egregio, a cui ci legano vincoli sacri d’ affetto e di riconoscenza. * * * L' Istria riporta dal periodico ecclesiastico di Trieste Curia episcopalis del Giugno 1867 una circolare, colla quale il defunto Vescovo Legat tenta reprimere 1’ arbitrio di amministrare i Sacramenti in lingua croata. Ciò riproduciamo anche noi, perchè venga possibilmente a notizia di tutti, e si sappia che se il popolo si oppone a tali capricci, non fa che domandare l’osservanza delle leggi ecclesiastiche, alle quali è molto strano che qualche ecclesiastico si dimostri così poco ossequente. Ed ecco la circolare. „In Sacramentis prescribitur usus exclusivus linguae latinae, exceptis nounisi formulis, quas, quum interroga-tionum instar proferantur, ideoque sibi responsa postu- lent, in lingua vernacola trausferre licet......Omnes igitur Sacerdotes serio monentur, ut constitutiones dioce-sanas exacte observent.” Cosicché è lecito di pronunciare in lingua volgare, italiana o slava secondo la nazionalità, non del prete, ma del popolo, le sole domande che si fanno ai santoli nel battesimo e agli sposi nel matrimonio : il rimanente dev’ essere tutto in lingua latina. Che se qualche nuova legge ha permesso ai preti slavi di fare tutto ciò che ritengono nell’ interesse della Croazia, è pregato il Vescovo Glavina di farcelo sapere e noi smetteremo, salvo agli Istriani il diritto di non riconoscere a propri! pastori dei preti che insegnano a non osservare i precetti della Chiesa. * * * Il Dr. Millevoi, deputato al Consiglio dell’ Impero, ha mosso una interpellanza al presidente del Comitato scolastico, sull’esito della petizione presentata dalla Giunta di Trieste per la istituzione di una facoltà giuridica italina. Ci spiace di non potere, per mancanza di spazio, riprodurre l’interpellanza del Dr. Millevoi, che fu già publicata dall’ Istria ; diremo solo che fu tanto opportuna quanto efficace, perchè sollecitò 1’ opera del Comitato, il quale a voti unanimi deliberò di trasmettere quella petizione al Governo per la debita considerazione. * * * Il giorno 15 corr. seguì con grande solennità l’intronizzazione di Monsignor Flapp Vescovo di Parenzo. * * * Leggiamo nei giornali del vicino Regno d’Italia che, il giorno IO del corr. Marzo, seguivano a Brindisi i funerali di Antonio Gazulli nativo di Capodistria, funerali che riuscirono imponenti per la partecipazione dell’ intera cittadinanza. Il feretro, preceduto dalla banda cittadina, era portato dai Reduci dalle patrie battaglie, e lo seguivano tutte le società colla propria bandiera. Al cimitero furono tenuti commoventissimi discorsi, e quindi la salma venne deposta nella tomba di famiglia dell’ Avvocato Magliani. * * * In seguito agli ultimi avvenimenti, fu sciolta la Rappresentanza Comunale di Castua. Un commissario governativo assunse l’interinale gerenza del Comune. * * * Un altra gloria istriana fu di questi giorni entusiasticamente applaudita dall' intelligente publico della vicina Trieste. Il polese Antonio Smareglia vi dava per la prima volta, sulle sceue del teatro Comunale, la sua nuova opera „Bianca da Cervia/ Non entriamo ad esaminare i meriti di questo nuovo spartito del bravo Maestro, che fu tanto lodato dall’ autorevole stampa triestina ; ci basta il conforto di poter constatare, che nella terra dove nacque il sommo Tartini non è ancor spento il genio della bell’arte dei suoni. * * * E comparso un nuovo giornale „La Scolta" che si stamperà a Rovigno due volte al mese, sotto la direzione del signor G. Tromba. Al confratello gli augurii di prospera vita. --------------------------------------------- CRONACA LOCALE L’ultimo numero del nostro periodico fu per ordine della locale autorità politica colpito di sequestro confermato successivamente dall’ I. R. Tribunale Provinciale. * * * Le nostre elezioni amministrative sono compiute. Gli elettori del III e II corpo, siccome a buon dritto attendevamo, hanno fatto il loro dovere ed hanno scelto a membri del patrio consiglio i candidati proposti dal Comitato elettorale cittadino. Il primo corpo invece composto quasi tutto d’impiegati governativi ha votato la seguente lista : a Rappresentanti corrispondere coll’ incasso effettuato dal capitano, e portato nell’ apposito registro. Eventuali differenze riscontrate devono venir annotate in margine. 5. Il capitano alla chiusa di ciascuna giornata consegnerà il denaro ritirato nel complesso al cassiere, che controfirmerà per sicurezza del capitano stesso il relativo formulare, che sarà avanzato alla Direzione. 6. Ogni Procuratore resta autorizzato a controllare a bordo o durante le corse o in fine della giornata le operazioni come sopra stabilite. Per quelle merci poi per le quali il nolo viene incassato alla fine del mese sulla base delle polizze di carico da restituirsi alle parti, lo scrivano dovrà tenere esatto registro giornaliero in separato che alla fine d’ogni giornata sarà chiuso e controfirmato dal capitano e dallo stesso scrivano. Alla fine d’ ogni mese, prima di passare all’ incasso, anche questi specchietti saranno avanzati alla Direzione, unendovi il Bilancio mensile d’entrata che sarà comunicato al capitano. Il capitano riceverà gli importi complessivi e li passerà al cassiere verso ritiro della relativa firma di garanzia. Onde poi quanto fu proposto in argomento possa avere un pratico risultato, rendesi assolutamente necessario di compilare un regolamento di servizio a bordo, la di cui scrupolosa osservanza resterà rimessa alla spett. Direzione. Nella persuasione di avere con le citate proposizioni, avuto di mira unicamente il vantaggio di questa utile Istituzione, e col desiderio di vederle benignamente accolte, passano a firmarsi ecc. ecc.“ Dopo ciò siamo lietissimi di poter anche annunciare che avendo il proposto sistema di controllo ottenuto 1’ u-nanime appoggio da parte del Consiglio d’Amministrazione della Società, col primo del prossimo Aprile verrà esso posto in attività da quella Onorevole Direzione tenera in ogni incontro degli interessi sociali. ------------- ------===»!*><:«===---------——-— RICAPITOLAZIONE PUBLICO RINGRAZIAMENTO Profondamente commossa, porgo i più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che resero tributo di omaggio al defunto mio marito Michele accompagnandone la salina all’ estrema dimora. Capodistria, li 10 Maggio 1885 Carolina Vedova Rnpnich ZDel vendere Una casa di 3 Piani, del tutto isolata, sita in Pipano in Contrada Marzana al civico N. 774 rosso (ora degli eredi fn Pietro Schiavuzzi) a condizioni convenientissime ed anche a Livello affrancatone a lunga scadenza Per ulteriori informazioni rivolgersi a Capodistria al Signor Nicolò de Baseggio Amministratore del Civico Ospitale. esposizionFpìrmanente dell’ Arte e dell’ Industria TRIESTE Corsia Stadion N°. 29 I fratelli Falzari di Cormons si fanno obbligo di avvisare cotesto rispettabile pubblico, che nei locali di questa Esposizione essi tengono un copioso assortimento di mobili a lustro d’ ogni genere di propria fabbrica a prezzi da non temere alcuna concorrenza. Franco di Dazio in tutta la Monarchia. Babuder dir. Giacomo Bellussich Giuseppe Cadamuro - Morgante Marco Maier prof. Francesco Petronio mons. Francesco Radoicovich Dottor Cesare Rumer Vittorio Steffanutti Antonio Totto conte Gregorio Zetto dottor Antonio a Sostituti Luches Luigi II Vascotti Simeone Orbanich Antonio || Visentini Francesco Zanella Augusto Udiamo che a sensi di legge il Consiglio sarà costituito entro il mese corrente coll’ elezione della Deputazione comunale. Speriamo che tale elezione verrà a cementare, non a distruggere l’opera di concordia cittadina iniziata e da noi vivamente caldeggiata. * * Sentiamo con vero piacere, che i bravi dilettanti del Circolo filodrammatico daranno per le prossime feste di Pasqua una rappresentazione sulle scene del nostro teatro. Ci lusinghiamo che il publico interverrà numeroso ad applaudire i nostri bravi giovanotti. * * Riportiamo volontieri la Riferta del Comitato eletto dalla Società di Navigazione a Vapore per la sistemazione degli incassi a bordo dei Piroscafi, certi di far cosa gradita oltreché ai Soci interessati residenti in questa città anche a quelli della vicina Trieste. Ecco ia Relazione : „Spettabile Direzione della Società Cittadina di Navigazione a Vapore in Loco In relazione all’ incarico ricevuto dallo Spettabile Consiglio dei Procuratori di questa Società Cittadina di Navigazione a Vapore nella sua seduta dei 27 p. p. i sottoscritti, onde possibilmente evitare per 1’ avvenire il rinnovarsi d’ingiusti sospetti, e salvaguardare contemporaneamente gl’ interessi sociali, trovano di proporre allo Spett. Consiglio per la voluta approvazione, quanto segue : 1. Resta incaricata la Direzione sociale di provvedersi dei necessari viglietti passeggieri e merci nella locale tipografia Priora, addottando le forme semplici finora u-sitate, facendovi peraltro apporre Serie e Numeri a ciascuna qualità dei medesimi, e precisamente pei viglietti di soldi 20 e 30 per ogni Serie fino al N. 100, e fino al N. 1000 per quelli di prezzo più basso. 2. Il cassiere sociale avuti dalla Direzione i viglietti ne verifica e controlla il N. per ogni qualità ponendo il timbro sul primo viglietto di ciascun pacco, e ne fa consegna diretta verso richiesta di fabbisogno in iscritto, cerziorato dalla Direzione, ai capitani dei Piroscafi registrando l’uscita col metodo finora usitato. 3. Il capitano consegnerà giornalmente all’incaricato di bordo una data quantità di viglietti, tenendo apposita nota, e finita la distribuzione di una corsa avrà cura di timbrare il primo dei rimanenti viglietti di ogni pacco intaccato, allo scopo di conoscere la rendita di ciascuna corsa. Ritirerà poi per ogni corsa il denaro che dovrà corrispondere al Nr. dei viglietti esitati dall’ incaricato, in coincidenza collo specchietto apposito dello scrivano, di cui all’articolo seguente. Per le annotazioni e verifiche suddette servirà il formulare che si unisce sub ■/. controfirmato dal capitano e dal riscuotitore di bordo. 4. Spetterà allo scrivano di ritirare tutti i viglietti staccati, facendo eventualmente versare l’importo a chi non ne fosse munito, ed elaborando apposito specchietto per ogni corsa separatamente. Il complesso d’ogni corsa deve del Cónto consuntivo del Comitato Stradale di Capodistria nell' anno 1884. N. Introito Importo progr. fior. Sol. 1 5/ /10 1 Civanzo cassa col 31 De- cambre 1883. 10116 41 n 2 Incasso addizionale 7 % 7611 19 5/w 3 Incasso ' per 1’ erba delle scarpate di S. Caterina 6 n n 4 Incasso dalla vendita dei fraschi a Ospo. IO 45 „ Totale introito 17744 05 7io Titolo Esito fior. Sol. 7io I. Stradini 1356 II. Assistenza 973 85 5/L> III. Ghiaja e spargimento. 2586 69 IV. Lavori d’ Arte 573 V. Rimunerazione 60 VI. Spese d’ Amministrazione 761 VII. Spese imprevedute 229 20 „ Totale esito 6539 74 7,o BILANCIO Introito 17744 05 7,o Esito 6639 74 °/io Civanzo cassa Col 31 De- cembre 1884 di . . . . 11204 31 Pel Comitato Stradale Distri situale di Capodistria, li 31 Dicembre 1884. Il Preside Marco Cadamuro-Morgante 1 COMUNICATO per la spremitura delle Uve pronti in molte miglia]a di Esemplari per tutti i Paesi del Mondo ; di costruzione nuova riconosciuta per ec-celente e dotata di grande solidità ; di tutte le grandezze e del contenuto dai 90 ai 1600 Litri, a prezzi modicissimi, franco ad una Stazione Ferroviaria o ad un Porto di mare. Chi desidera provvedersi di questi torchi a pressa, può verso richiesta avere istruzioni e disegni. Si ricercano poi solidi Agenti per la vendita ; indirizzare le offerte alla Ditta : Ph. Mayfartli et Cornp. Vienna II. Taborstrasse 76. Fonderia e Fabbrica di Macchine agrarie e per la confezione del vino, in Francoforte a. M. e Vienna + SOCIETÀ CITTADINA NAVIGAZIONE A VAPORE fra Capiistria a Trieste Col giorno 1 Marzo p. v. i piroscafi "h/AfWii lì! P? W^ib))fràine; faranno (tempo permettendo) le gite giornaliere, fino a nuovo avviso, col seguente ORARIO Trieste 24 Marzo 1885. Spett. Redazione del giornale „Patria" Capodistria Voglia compiacersi questa Spett. Redazione di pubblicare nel suo pregiato giornale la presente : In occasione della venuta a Trieste dei P. T. Signori Capodistriani alla rappresentazione della „Bianca di Cervia" del M.° Smareglia, ebbi 1’ alto onore di averli ospiti graditi nel mio Restaurant sito sotto il palazzo del Lloyd. Ignorando che tutti quegli onorevoli Signori avrebbero prescelto il mio locale per la cena, domando compatimento se non sono stati serviti come sarebbe stato mio desiderio ; e nel ringraziarli polla distinzione usatami prometto che in analoga circostanza mi darò a tutt’uomo onde servirli a puntino. Colla massima distinzione di questa Spettabile Redazione. devotissimo V. CARAPRESI Trattore sotto il palazzo del Lloyd — Trieste da Capodistria per Trieste ore 7 ‘/a ant. „ 3 '/j pom. I. Corsa II. „ . I. Corsa. II. da Trieste per Capodistria I. Corsa ... ore 11 ant. NEI GIORNI FESTIVI: ore 7 ’/a ant. . „ 4y2pom. I. Corsa II. „ . ■ „ o pom. ore 11 ant. „ 53/4pom. Prezzo di passaggio soldi 30 indistintamente; per fanciulli sotto ai 12 anni soldi 20. Nolo delle merci da convenirsi col capitano. Il punto d’approdo a Capodistria è il Porto, a Trieste la 6W* Riva della Sanità "Hg Cayodistria, 20 Febbraio 1885. E» $«ee§ianc. --------------- CAPODISTBIA Tipografia di CABLO PB10BA PIBIltO MA BIS Editore e Bedattore ruponeabU e