ANNO IX Capodistria, 1 Luglio 1875 N. 13 LA PROVINCIA DELL'ISTRIA, organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. Esce il 1" ed il 1G d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 8; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Atti ufficiali della Società agraria istriana. N.° 6250 779 Avviso «li concorso L'i. r. Ministero di agricoltura lia stanzialo uno stipendio aunuo di fior. 250 v. a. per la frequentazione di tre corsi d'insegnamento presso l'Istituto Agrario in Modling Francisco- Josephinum, che principeranno col 1° d' ottobre p. v. Viene quindi aperto il concorso al detto stipendio. • Per 1' accettazione nell' Istituto si richiede : 1. Il consenso dei genitori o tutori. 2. L' età di almeno 16 anni. 3. La prova dell' acquisita coltura mediante la frequentazione delle scuole medie comuni (scuole reali, Ginnasi e Ginnasi reali). 4. Per il più facile apprendimento dell' istruzione agraria è desiderabile che lo stipendiata abbia acquistato delle cognizioni sul campo agrario prima ancora del suo ingresso nel più detto Istituto. Gli stipendisi non sono esonerati dal pagamento della tassa d' insegnamento. Le domande corredate dei docunjenti sovraccennati dovranno pervenire alla Direzione dell' Istituto Agrario Francisco Josephinum in Modling entro il 15 agosto p. v., poiché l'anno scolastico 1875-76 avrà principio già verso la metà di settembre. Programmi dell' insegnamento possono ritirarsi dalla direzione dell' Istituto medesimo. Vienna, 1 giugno 1875. Dall' i. r. Ministero <1 agricoltura. N.° 6489 Avviso «li concorso Allo scopo di formare dei buoni maestri euologhi e di pomologia il Ministero di agricoltura ha trovato di fissare per quest' anno ed in uno dei prossimi uno stipendio di fior. 500 v. a. per la frequentazione del 11° e III0 corso dell' i. r. Istituto enologico e pomo-logico in Klosterneuburg, ed oltracciò un corrispondente Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. sussidio per quello stipendista che avrà sortito buonissimo esito nella prova finale presso l'Istituto medesimo, acciò intraprenda un viaggio d'istruzione. Uno di questi stipendi è destinato alla formazione d' nu maestro d'enologia, l'altro d' un maestro pomologo, ma però ognuno di questi stipendi avrà anche l'obbligo di frequentare le lezioni dell'altro ramo da lui non scelto, e di subire nello stesso un esame. Gli aspiranti dovranno aver assolto con buon esito almeno una scuola agraria media, ed obbligarsi a dedicarsi almeno per 5 anni di seguito all' insegnamento in uno od in entrambi i suddetti rami come maestri anche ambulanti, quando abbiauo compiti i loro studi in Klosterneuburg, come pure di restituire le rate di stipendio di già realizzate nel caso che abbandonassero l'Istituto prima d' aver percorsi tutti i loro studi. Presentemente viene posto al concorso un solo di tali stipendi e sarà assegnato per un enologo o pomologo a seconda del desiderio del candidato, per cui la destinazione del secondo stipendio dipenderà dall' impiego del primo. Gli aspiranti allo stipendio, che verrà pagato in rate trimestrali antecipate principiando con 1' apertura dei corsi nel prossimo autunno, dovranno far pervenire le loro domande indirizzate al Ministero di agricoltura, alla direzione dell' i. r. Istituto di Klosterneuburg entro il giorno 15 agosto 1875, facendo cenno del ramo al quale vogliono dedicarsi ed allegandovi le prove dell'eventuale pratica avuta in pomologia od enologia. Più minuti dettagli si possono avere dalla direzione dell'i, r. Istituto enologico e pomologico di Klosterneuburg. Vieuna, 15 giugno 1875. Dall'i, r. Ministero d'agricoltura. N.° 698 Avviso Presso l'i. r. Società agraria Roveretana viene a-perto il concorso al posto di un professore d'enologia e viticoltura, che entrerà a far parte del corpo docente in questa scuola agraria. Esso avrà l'obbligo di dare lezioni teorico-pratiche agli alunni di questa scuola, di tenere delle con -ferenze ambulanti nei Comizi, di dirigere la partita tecnica della Cantina del consorzio vinicolo Roveretanò. Il suo fisso onorario è di fior. 1600 v. a., ma dopo il primo triennio avrà diritto ad un procento da convenirsi sugli eventuali utili netti dell'azienda del consorzio medesimo. Il tempo utile per presentare all' ufficio di questa i. r. Società ì ricorsi corredati dello relative qualifiche in viticoltura ed enologia è fino a tutto il mese di luglio p. v. Il principio dell'attività del professore eletto sarà il giorno primo di settembre p. v. Dall' i. r. Società agraria Rovereto, 25 maggio 1875. Il Presidente «ossi - Fedrigotti. a 429 Notificazione L'Eccelsa i. r. Luogotenenza in Trieste con riverito dispaccio 6 giugno c. m. N.° 55562-11, comunicò alla sottofirmata quanto segue: „ Il regio Ministero Ungherese di commercio, industria ed agricoltura è venuto a sapere che negozianti in cavalli, non appartenenti all' Ungheria, fanno acquisto dei medesimi in quel paese, senza far trascrivere a loro nome i relativi passaporti prescritti pei cavalli comperati, e che quindi questi cavalli vengono esportati oltre i confluì dell' Ungheria senza alcun cer tificato. ,. Siccome questo modo di procedere lascia vasto campo all'abuso per parte dei venditori di cavalli quando i .passaporti rilasciati per la vendita rimangono nelle loro mani, trovò il regio Ministero Ungarico, e per riguardi, di polizia veterinaria, e per vista di pubblica sicurezza, di prescrivere coir circolare emanata a tutte le giurisdizioni di quel paese, che il compratore di un cavallo sia obbligato a far trascrivere a suo nome il passaporto rilasciato pel cavallo comprato, cioè alle fiere a mezzo della Commissione del mercato ed in altri luoghi a mezzo dei capi locali, mentre cavalli colti senza passaporto devono essere confiscati e venduti e devesi versare il prezzo ricavato al prossimo ufficio sten rate. „ Contemporaneamente fu ordinato a tutte le imprese- ferroviarie ed alla Società di navigazione sul Danubio di non accettare pel trasporto cavalli non forniti dei passaporti prescritti, ma di denunciare invece in tale caso lo speditore al prossimo ufficio politico. „ Ciò si ha il piacere di portare a pubblica conoscenza onde possa servire di norma a tutti coloro che vi avessero interesse. Rovigno, 15 giugno 1875. Dalla Società agraria Istriana. ad N.° 217 < Secondo una partecipazione dell' i. r. Consolato Generale Austro-Ungarico in Colonia avrà luogo colà dal giorno 25 agosto ai 26 settembre a. c. una Esposizione internazionale di giardinaggio nelle adiacenze della Società orticola denominata " Flora „. Tale esposizione riescili la più grandiosa di quante si tennero finora nel continente, poiché essa abbraccerà un numero più che doppio di concorrenze di quello eli' eran comprese nel programma della Esposizione d' Amburgo nell' anno 1869. Gli organizzatori nutrono speranza perciò, che la partecipazione a questa esposizione sarà generale, e che sarà duraturo il suo vantaggio per lo sviluppo ed incremento dell' orticoltura ed industrie dipendenti. Contemporaneamente poi sarà tenuta pure una Esposizione mondiale di piante fossili. Programmi si possono avere dall' i. r. Console Generale Austro-Ungarico in Colonia, Edoardo Barone de Oppenheim, eh'è anche membro del Comitato centrale. Rovigno, 19 giugno 1S75. Dalla Società agraria Istriana. La (jìMiofls economica e r agricoltura (Dall' Italia agricola) (Continuazione Vedi pagina 1662) La direzione non annulla il moto, lo regola. Perche non si trova più necessario di ripetere: andate avanti, e si giudica più utile il dire: andate per di qua, o per di là, ciò non significa: tornate indietro! Il primo comando indica il movimento, il secondo indica semplicemente la direzione da prendersi. È ciò che deve fare l'economia politica. Il suo pri mo insegnamento, quello del punto di partenza, si riassume nella forma — lasciate fare, lasciate passare. Questo era necessario per muoversi. Il secondo deve essere, che cosa si deve fare, e che cosa lasciar passare per ottenere 10 scopo del bene comune, il quale se incomincia colla libertà, non può fluire che con l'ordine, V interesse generale, e la giustizia per tutti. Imponendo al dispotismo, di lasciar fare, lasciar passare si dava Un impulso all'immobilità, e si otteneva l'utile risultato di mettere in movimento l'umanità arrestata nel suo pellegrinaggio dai mille ostacoli della schiavitù. Dicendo alla libertà: lasciate fare, lasciate passare si ripete un impulso inutile, la si spinge ad accelerare 11 passo, invece di dirigerlo alla meta. C' è un' altra considerazione importante da farsi. La forza che teneva ferma la società, non è la stessa che la dirige, la prima era l'autorità d¥l dispotismo, la seconda è l'autorità della libertà. Se avevate ragione di aver paura della prima, avete torto d'aver paura della seconda; la prima emanava da un nemico che avete vinto, la seconda è la vostra ombra. Non è possibile di comprendere l'uomo senz'ombra, nò la libertà senza autorità, ciò che sarebbe la libertà inutile, la negazione delta libertà, una macchina senza regolatore, un cronometro senza pendolo! Non è l'autorità della libertà che deve mettere paura ma la libertà senza autorità, cioè la libertà impotente, quella che deve cadere per mancanza di vitalità, per impotènza assoluta, quella che cede il posto a forze contrarie. Questi assiomi non sono intesi da coloro che per manifestare un immenso amore della libertà la vorrebbero impotente! senza forze, senza volontà, senza vita temono di perderla, di vederla violata, ma le rifiutano il vigore che lo permetta di difendersi! Temono i pericoli del sopore e non quelli della violenza. Se la libertà è un diritto, per conservare mi diritto ci vuol una forza ; ora la forza della libertà è dunque un benefizio e non un pericolo. Non basta aver conquistato la libertà, bisogna anche non lasciarla fuggire, e per conquistarla non fu sufficiente l'eroico coraggio del soldato, ma fu anche necessario il freddo calcolo del capitano, così sono parimenti indispensabili la disciplina e i' autorità per conservarla. E nemici della, libertà non sono soltanto coloro che vorrebbero la società immobile, ma sono anche quelli che la desiderano costantemente sconvolta. Se gli uomini in catene non p ossono rendersi u-t.ili, nemmeno gli uomini sfrenati possono tornare vantaggiosi. I primi sono schiavi d'una forza maggiore, che forse un giorno potranno combattere e vincere, i secondi schiavi delle loro passioni, più formidabili d'ogni altro nemico. Se la libertà di tutti non ha per freno la libertà di ciascheduno, il trionfo della forza brutale è assicurato. Ora se il dispotismo teneva legata la soc:età con leggi ingiuste e tiranne, la libertà deve moderarla colle leggi della giustizia, e se le prime furono funeste, le seconde sono benefiche ed affatto opposte alle prime. Per evitare ogni pericolo di violenza, da qualunque parte provenga, bisogna moderare le esigenze eccessive che germogliano nel corpo sociale, bisogna dirigere il movimento in vista del bene comune. Ora a chi spetta un tale diritto? .... — all'autorità della libertà; la quale deve poter variare i modi secondo i bisogni, essendo tanto la politica che la economia scienze progressive, che se ne hanno stabili principii non possono volere invariabili i mezzi. La forinola d'Adamo Smith — lasciate fare, lasciate passare, prescrive il movimento come necessità della vita sociale ; ora gli economisti che vorrebbero e-ternare questa formola, come un dogma religioso, si mostrano partigiani dell'immobilità in onore dell'apostolo del movimento. Se ai tempi del dispotismo tenebroso era necessario di lasciar fare, lasciar passare ogni cosa per u-scire dalle tenebre, al tempo della libertà illuminata è necessario di dirigere il passo con perspicacia per non ritornare nel buio. •— La manovra secondo i bisogni : questa è la legge del marinaio che deve lottare coi flutti capricciosi dell'oceano, e dello statista che deve navigare fra le burrasche sociali. Tanto il bravo marino quanto 1' uomo di Stato lottano colle onde e coi venti contrari, non per retrocedere, ma per raggiungere il porto senza perdite nè avarie. Anche 1' agricoltore nelle sue lotte colla natura si trova spesso ili eguali condizioui; egli è costretto d'incominciare le sue Operazioni colla formola di Adamo Smith, per finirle sovente colla formola opposta. Se ha un campo magro fa lavorare il suolo profondamente, e ordina al bifolco: — lasciate fare, lasciate passare 1' aratro. La terra si capovolge fino che il vo-mero incontra un sottosuolo sterile, allora l'agricoltore soggiunge: — basta così; altrimenti ciò che deve rendere il terreno fecondo lo renderebbe improduttivo. Se ha un prato inarridito dalla siccità, ordina d'irrigarlo: lasciate fare, lasciate passare l'acqua. L'erba si ravviva, il prato verdeggia, e promette un bel raccolto di fieno. Basta così, arrestate il corso dell' acqua, altrimenti il prato fecondo si cambia in palude. I buoi esausti dalle fatiche del lavoro, hanno bisogno di rimettersi: date mano ai migliori foraggi, versate a piene mani nella mangiatoia bietole, rape e farine. Gli animali divorano ogni cosa avidamente. Lasciate fare, lasciate passare. Ma quando diventano grassi e tondi basta così, altrimenti muoiono d'indigestione. Simili fatti avvengono in molti casi della vita. Ogni forinola per eccellente che sia ha i suoi confini, nulla è eterno nella vita mortale, e cambiate le circostanze una forinola contraria può presentare equivalenti vantaggi. È tanto giusto e vantaggioso tagliare i vincoli degli schiavi intelligenti, quanto legare i matti nel loro letto. {Continua) CORRISPONDENZE Pisino 23 giugno 1875 Ritengo che tutti gli istriani, che abbiano il tempo di occuparsene, leggano con attenzione ogni stampato che contenga studi concernenti l'Istria. Avviene poi, per quanto sia perspicace l'autore, che, o per errore di stampa o per apprezziazione su dati non precisi o per altri accidenti, vi si possano leggere cose non esatte; le quali, se nessuno si prenda la briga di indicarle, passano per buone, e ponilo dar adito a false nozioni ed equivoche interpretazioni. In tali casi si dovrebbe, come quando si domanda la parola per un fatto personale, all' istante far conoscere ciò che si ritiene sbagliato. Ben inteso quando si tratta d' un lavoro serio, e non già di quelle filatesse d'impressioni e notizie pigliate a scappavia da' viaggiatori per quel genere di relazioni frivole ma briose che vengono stampate e lette con troppo buona fede. Neil' anno scorso venne stampato un opuscolo che porta il titolo: Note sui castéllieri o rovine preistoriche della provincia dell' Istria, del capitano Riccardo Burton, celeberrimo viaggiatore dell' interno dell' Africa e d' altre lontane regioni, vicepresidente della società Antropologica di Londra e presentemente Console di S. M. Britannica in Trieste. Tal nome è caparra che vi sieno stampate cose stato osservate coii occhio e-sperto e con corredo di cognizioni. Ma io domando la parola soltanto per dare un po' di spiegazione riguardo ad alcune cose invero accessorie. C' è riportata per entro il testo inglese uua lettera in lingua italiana, con cui si potrebbe invogliare chi faccia studj de'tempi preistorici e passasse per Pisino, di portarsi ad un vicino castelliero sopra il casale Pertossi. Su questo proposito devo osservare che il bellissimo castelliero da qualche anno cangiò d' a-spetto essendone state messe in coltura parti dell' area dove c' era possibile di farlo, e recinte di muri. Resta molto ben riconoscibile la macìa di circonvallazione e qualche poco di laterali scompartimenti ; c' è il terriccio nero fra terra d'altro colore del suolo circostante, ed infiniti cocci: cose sufficienti per soddisfare lo studioso, che dal poco che esiste desume il più che manca, ma che esporrebbero in grande imbarazzo la guida che accompagnasse persone avvezze a voler veder molto e rimaner sempre poco contente. — Osservo ancora; che l'acqua che scorre nella foiba di Pisino, acqua pluviale e di poca durata, non ha nessun nome 1G74 \ proprio, o la voce FI uva segnata su qualche carta o guida, non vanta di certo paternità legittima. Fo' menzione di ciò perchè di già 1' autoro avvisava a de' sintomi di identificazione tra foiba, fovea e fluva. — Avverto pure che incorse una piccola trasposizione di lettere, per cui a suo luogo si devo leggere Visaze e non Va satzie. — Dirò infine che questa provincia, essendo tutta a colline, è impossibile che da un castelliere, essendovene tanti, non se no vedauo altri due, sicché solo per celia correva il detto che il defunto Kaudler per far risaltare un rapporto ottico-strategico fra i ca-stellieri ne supponeva anche là dove non c' erano. In appendice all' opuscolo è riportato un articolo in lingua italiana col titolo I Castellieri dell1 Istria segnato S, a cui segue la risposta dell' autore della mouografia inglese. Astraendo da quello che dice la risposta, credo da parte mia di dover osservare : che dei tanti castellieri che conosco non vidi mai muraglie a cemento e neppure semplici macerie come s'intendono questo, di muri diroccati; mentre le vestigia del muro di circonvallazione si presentano in lartro sì, ma poco rilevate dal suolo, risultando colla terra commi-stavi per andar de' secoli una massa ben calcata, e solo all' esterno della cinta dove il terreno è in pendenza, le pietre ruzzolate e sciolte offrono 1' aspetto di macerie comuni ; — che il popolo nulla se ne curi a credere i detti castellieri costruzioni greche od altro, di che non ha la minima nozione; e che in generale ogni rovina, in jspecialità del popolo slavo, viene attribuita agli staro-vierei, che vorrebbe dire vocchi credenti; vocabolo che gli slavi avranno portato seco in Istria, o che nelle loro prische sedi poteva usarsi per distinguere i cristiani di rito greco od a richiamare le memorie dei pagani, che poco c'importa; — che i nostri eruditi non propendevano di ritenere i castellieri nè 1' una cosa nè 1' altra che si fosse, ina che accettarono l'idea del dot tor Kandler, che li dichiarò opere romane, nell'atto stesso che aveva destato l'attenzione sui medesimi nel 1845 o di quel torno; — che quest' ipotesi appagava per bene, po