PUBBLIOH^ (prezzi per mm d'altezza, larghezza 1 coloima): commerciali L. 1.50 — tmaTizian, legali, cronaca L. 2.50 — Concessionarla escluslva UNIONE POBBUCITA ITALIANA 8. A. LUBIANA, Via Selenburg n. 1 — Tel. 24 83 Lubiana, 26 giugno 1943-XXI Sl PUBBLICA OGNI SABATO ABBONAMENTI: Annuo L. 25 — Semestrale L. 13 — Sostenltore L. 1000 Spedizione in abbonamento postale II» Gruppe — UN NUMERO CENT. 60 DIREZIONE — REDAZIONE: LUBIANA, VIA WOLPOVA 12 — Tel. 3198 La propaganda delle demo-crazie plutocraliche e bol-sceviche, seguita dal codaz-zo del servidorame versagliese licenziato per scarso rendimento, ha accusato il Fascismo, Un dai primi gior-ni, di avere scatenato que-sta guerra che oggi investe tutli i continenii. Cid e vero inlatti, ma un piccolo errore sfasa le alfermazioni nemi-che, quello cioe di una po-sposizione di soggetto: il Fascismo hon ha scatenato la guerra, l'ha semplicemente accettata e la conduce con quella lorza e quella fermez-za che derivano dalla sua dottrina. In questa guerra vi e dun-que un responsabile che non e il fascismo, ma l'lnghiller-ra; vi e pur anche chi di fronte al popolo italiano sa assumersi la responsabilitä di aver accolto e accettato la guerra come germinazione spontanea del suo spirito e della sua prassi ed e il Par-tito Nazionale Fascista. Noi fascisti non abbiamo mai temuto il peso della responsabilitä, anzi, quando e stato necessario ce lo siamo accollato attraverso il Parti-to, sollevando altri organi-smi che per forza di compe-tenza avrebbero dovuto sop-portarlo in pieno. Perciö abnegazione del Parti to di fronte agii oner i della Nazione, abnegazione che sempre piü viene riafferma-ta dagli eventi di guerra che ne comportano maggiori e piü gravosi. Siamo per il concetto di minoranza del Partito, sia pure di minoranza di masse poiche non e la quantita che conta ma la qualitä. Un gior-no si lotto nelle piazze e nel-le vie l'Italia uno contro die-ci, venti, cento e si ebbe la Vittoria, oggi siamo decisi, vecchia guardia e giovani di fede, a ripetere e riprendere la lotta. La nostra decisa vo-lontä e garanzia di vittoria. E' necessario che in tempo di guerra, e particolarmente nei momenti piü delicati della guerra, tut to funzioni a perfezione e ognuno senta con la fede il peso della responsabilitä delle azioni, in modo da condurre a termine, coscienziosamente, il proprio lavoro nel posto di combatti-mento assegnatogli dallo Stato e dal dovere verso il Par ti(o. Recriminazioni, pietismi, nostalgie devono essere can-cellati dalla mente di chi sente di aver lede, quella lede che «muove — letteralmente — le montagne». 11 nostro misticismo diventa oggi piü che mai missione. Chi non sente il dovere di tutto cid si metta pure ai margini della strada: l'auto-carro della spazzatura passe-rä per portarlo via insieme olle altre scorie. 1 Processi al passato sono rfa escludersi, e necessario oggi obbedire, soltanto obbe-dire, poiche questa guerra si chiama innanzi tutto disci- plina e l'ordine nuovo che ne scaturirä avrä lo stesso significato. Non crediamo che tutta una generazione debba avere le s/esse con-vinzioni e gli stessi ideali nostri, cioe fascisti, ma in fatto di Patria non possiamo assolutamente ammettere che vi siano pareri discordi. Le logomachie possono essere fatte su qualsiasi terreno meno su quello di Italia, di Patria, di Nazione. Non siamo per i compaii-menti: chi sbaglia oggi non reca danno soltanto a se stesso ma a noi tutti e il popolo italiano merita di non essere danneggiato da nessuno, neanche in buona fede. II popolo combatte la guer ra per la sua vita e sopporta romanemente tutti i disagi che ne derivano-, nelle con-dizioni attuali nessuno, assolutamente nessuno, deve re-cargli danno. 11 Partito si e assunto la responsabilitä di proteggerne l'integritä. Luigi Pieirantonio L'Eccellenza Giuseppe Lombrassa, Alto Commissariq e Segretario Federale di Lubiana NOTE STORICHE L'armistizio di Compiegne e la guerra confro la Russia Ricorrono in questi giorni due date che segnano due fatti drammatici sullo sfon-do della guerra: il terzo anno della disfatta francese ed il Seeon do della guerra contro la Russia. Questi due avveni-menti della massima impor-tanza riteniamo utile, a di-stanza di tempo, ricordarli alia luce degli avvenimenti attuali. « • • Dal giorno in cui Pietro Laval lasciö la Francia al suo destino, essa si lasciö trasci-nare sulla china fatale di quegli errori che l'hanno posta fuori dell'orbita naturale nella quale essa avrebbe dovuto sempre vivere: l'orbita latina. Afferrata alle spalle da Herriot, incalzata da Blum sul piano inclinato della sua decomposizione, scivolö pre-cipitosamente verso la piü dura delle catastrofi che mai si siano abbattute sul suo popolo. Le cause che hanno generate la disfatta della Francia sono tante, ma la principale e dovuta alla mancanza di grandi capi, di veri statisti, capaci di darle un'etica nazionale. La Francia dei Luigi ebbe Richelieu, Mazzai-ino, Colbert; quella della Rivolu-zione gli Enciclopedisti e Napoleone stratega e legislato-re; quella della Terza Repub-blica ebbe, invece, cento govern i capeggiati da mediocri presidenti del Consiglio, dei quali tre soli rimarrano ap-pena nella storia: WaldeckRousseau, Clemenceau e Poin-care, malgrado che nessuno di questi fosse quello che il popolo francese aveva atteso e che avrebbe voluto. II Parlamente e soprattutto la Camera dei Deputati non fu che un grande crocevia dove confluivano le varie cor-renti di interessi intessuti da un'oligarchia di duecento fa-miglie e le cui legislature ve-nivano sempre contrassegna-te da scandali clamorosi di risonanze europee se non mondiali. Dietro un mondo convulso di affari, di speculazioni, d'imbrogli e di scandali poli-tici e finanziari che dimostra-vano la corruzione di Palazzo Borbone; in quella atmosfera di noncurante indifferenza per le cose pubbliche, non vi era tentative possibile per ri-sanare il male costituzionale del quale era invasata la vecchia Francia. L'imperativo richiamo di Sorel, «agire e marciare alla cenquista delle State», riaf-fermate piü volte dai vari De la Rocque e Doriot, restö una fräse, un segne, forse la nostalgia di una generazione senza un Cape, e la Francia, che era venuta meno a se stessa, Venne meno anche all'Europa. Cosi, ad enta dei saggi tentativi di Stresa, degli op-pertuni, chiari e tempestosi richiami che non mancareno, la Terza Repubblica preferi ritornare a battere le antiche strade degli stolti inganni cari a Napoleone il Piccolo e a Jules Ferry e le strade di una pelitica nen sole antita-liana ma anche anti-latina: la politica delle pistole puntate contro la Germania e centre I'ltalia. Ma la Repubblica di Gam-betta e crollata, anzi, e stata inghiottita nella voragine di una guerra senza precedenti. Essa non ha lasciato che ma-cerie pelverose, pesanti, che gravano sulle spalle di una Francia estenuata, quasi ago-nizzante, che, cemunque, do-vra pagare tutti gli errori accumulati in 69 anni di am-ministraziene repubblicana alia quale, di fronte all'Europa e soprattutto di fronte al mende latino, spettano le responsabilitä tragiche di quante e awenuto. Trovera la Francia la via per rimettersi ed entrare nel-i'erbita della nueva Europa per restare eterna insieme aU'Eurepa stessa? Gli Ultimi avvenimenti della politica francese, i buoni rapporti del governo con le potenze dell'Asse seno pre-suppesti di riuscita. Non certamente uemini come il Marescialle Petain potevane risollevare la Francia dal baratro in cui e caduta, ma il buen sense del Pre-sidente Laval, che ancera una velta ha ripreso le redini del paese, lo lascia sperare. Per noi e per la Storia, la Francia rimarrä quella delle pistele puntate, della Piccela Iritesa, dell'alleanza russa, dei ripetuti «jamais», delle linee Maginet ed Alpine; la Francia profittatrice sulla via delle sanzieni e della Spa-gna la quale, pagate I'ultimo suo tribute ai vari manevrie-ri che la fecero esercito di terra inglese, e stata schiac-ciata come ben meritava e cendotta, or seno tre anni, nella feresta di Compiegne, disfatta ed iselata, nel mede-simo luogo e nello stesse vagone eve nel 1918 gli alleati costrinsero alla resa I'eserci-to tedesce. Fatalita della Storia! Si, triste fatalitä del destino di tutti quei pepoli cestretti a pagare con la propria pelle lEccellenza Lombrassa assume la carica di Segretario Federale di Luhiana Saluto a Orlandini Giuseppe Lombrassa, nato a Pesaro, classe 1906, squa-drista, combattente in A.O.I., Spagna e nell'attuale guerra, capitano ardito di guerra, de-corato di 2 medaglie d'argen-to, promozione per merito di guerra, 2 croci di guerra al V. M., invalido di guerra, laureato in legge, giornalista e scrittore, giä Commissario per le migrazioni e la colo-nizzazione, giä Soltosegreia- rio di Stato alle Corporazioni. * « * L'Eccellenza Lombrassa assume dunque per ordine del Duce anche la carica di Segretario Federale della Pro-vincia di Lubiana. I fascisti della Federazio-ne in prima linea salutano in lui il combattente di tutte le guerre che il Fascismo ha combattuto e combatte per I'affermazione dell'idea di pace con giustizia nel mondo, lo squadrista, il giornalista. Giuseppe Lombrassa porta nel nuovo incarico affidato-gU dal Duce la sua passione di camicia nera della Vigilia e la sua competenza di orga-nizzatore. Non e nuovo agli incarichi federali, poiche ri-copri, fra gli altri, anche quello di Vice Federale della Federazione dei Fasci di Pesaro. Negli anni scorsi la sua competenza di giornalista lo portö quale inviato speciale de «II Lavoro Fascista» anche nei Balcani, da dove rac-contö ai lettori del giornale romano le sue osservazioni sugli ambienti conosciuti durante la missione e cio lo fa sicuro interprete degli ordini del Duce per la valorizzazio-ne di questa Provincia. «Prima linea» saluta il bat-tagliero direttore de «L'Ora», gli errori cemmessi dai lero uemini di govenio! * * » Alle prime luci dell'alba del 22 giugne 1941 le truppe tedesche e quelle alleate varca-vano le frontiere della Russia mandande all'aria tutto il piano che Israele era venuto preparande dall'inizio del conflitte. La Russia aveva sempre rappresentato il pericole numero uno per I'ltalia e la Gei-mania, il pericole centre il quale le due riveluzioni erano sorte reagende e della distruziene del quale si erano fatta divisa. Perciö, che nei dovessimo batterci cei russi era inevit^-bile; e sapevamo che essi co-stituivane il «pezzo forte» della guerra. E con la Russia che si svel-ge la vera guerra; le altre, la guerra lampo di Polonia, Noi-\'egia, Gianda, Belgio, Francia, Grecia e Jugoslavia, nen furone che una prepara-Zione. Contimtu in pugina giornale della Federazione dei Fasci di Pesaro, con lo spirito della giovinezza, sempre pronta a sostenere tutti gli attacchi e a rintuzzare le offese del nemico comunista. Orlando Orlandini lascia la Federazione dei Fasci di Lubiana per rientrare, dope sedici mesi di servizio, nei ranghi, pronto a uscime per servire ancora fedelmente la Rivoluzione. Durante il tempo della sua-permanenza in questa Provincia, Orlandini si e conqui-stato la benevolenza di tutti i fascisti che hanno avuto modo di apprezzare le sue-doti di giovane di fede. II 11-vello raggiunto dalla Federazione di Lubiana e suo esclu-sivo merito. Lo sviluppo del Dopolavoro e della Gill, I'or-ganizzazione delle squadre di fascisti, il Villaggio del Sol-dato sono le tappe principali del suo infaticabile lavoro. I soldati, fra i quali spesso si e recato, ricorderanno sempre la figura del giovane Federale che dal treno in corsa, negli accantonamenti e durante le soste alle marcie, ha lasciato lore in omaggio i pacchi-dono del Partito e le sigarette della Federazione dei Fasci di Lubiana. «Prima linea», che Orlandini ha voluto, compreso, e sostenuto in ogni occasione, gli porge gli auguri piü fer-vidi per I'opera di professio-nista che lo attende nella sua Firenze. STUPIDARIO PARTIGIANO I poster! giudicheranno — Omicidi. Bontä e onestä Dal discorso di tal Josip Vidmar — presidente del I. O. 0. F. (comitato esecutivo del Fronte li-beratore) tenulo in occasione del secondo anniversario della fonda-zione dell'O. F.: «... Bisogna ensere coscienti poiche i posteri yiudichemnno il grave cdmpito che ci siamo asstmtC e se opereremo bene ci giudich'i-ranno bene, altrimenti saremo trascurati dalla sto-ria.i * Da «La Voce degli agricoliorf», nuovo libello uscito in data 1° giugno: «/ helagardisti non voyliono ancora capire che gli Jtaliani sono gli omicidi del popolo sloveno. Essi sostengono che il popolo italiant-e cristiano e che insieme difendo-no la religione contro il bolscevi-smu. La loro pieta e come I'omici-da che dopo aver consumato il de-litto va in chiesa per cancellame le truccia e mostrarsi al mondo come nn cristiano fedele.- Ancora da «La Voce degli agri-coltori. : I nostri nuirtiri sono mortt perche sloveni, cioe sinceri, cnestt e buoiii. L'onestA e la hontä coz-zano contro la beslialita drl fei-a-cc occupatore; contro le due grandi virtii le armi ptit modeme si'.-rnnno impotenli.» \idma Imea Un incontro delle Eccelle nze Lombrassa e Gambara in zona di operazioni nell'attuale guerra. Cmitimuizimie delta I« pagina Cosi si spiega la durata di questa, ne si sarebbe potuto pretendere una guerra lampo se si considera la forza del nemico e la vastita del terri-torio. Alia distanza di due anni, dopo dure lotte e sanguinosi sacrifici sopportati dalle va-lorose truppe dell'Asse, ini-■ziamo il nuovo anno, schierati magnificamente su quella li-nea difensiva stabilita dal-I'Alto Comando Gennanico, dove, durante tutto I'inverno, si sono infranti i numerosi e rabbiosi attacchi del nemico. Sappiamo benissimo che il bolscevismo e duro a morire, come pure sappiamo che Stalin continuera a lottare fino a die avra fiato nella strozza ferina contando sugli aiuti dei compari inglesi e ameri-cani. Ma gli eserciti dell'Asse, i quali hanno vinto e sbara-gliato i mastodontici arma-menti sovietici, hanno piena capacita di vincere e sbara-gliare i piü colossali aiTna-menti che il fanatismo sovie-tico e gli aiuti anglo-america-iii stanno mettendo insieme. La Russia si batte e si bat-terä, ma la sua sconfitta sara implacabile fino alia disfatta. II bolscevismo o vince o si annienta; quindi combattera € sara annientato. Perche I'Asse perdesse bisognerebbe che il nemico occupasse Roma, Berlino, Parigi, cio che e as-solutamente impossibile. La aniova Europa rappresenta im blocco di 300 milioni di abitanti che il Tripartito puö raddoppiare, inoltre ha una situazione strategica formi-dabile. La Russia sovietica cerche-rä di resistere piü che poträ a questa lotta gigantesca che sara ancora lunga e dura, ma finira per soccombere perche la vittoria dell'Asse non e ba-sata su calcoli di probabilita o su giuochi di fortuna, ma suirimmancabile risultato finale di elementi positivi ed immodificabili. Le benedizioni dell'arcive-scovo d i Canterbury e del ve-scovo di York, nonche le pre-ghiere del pic lox-d Halifax al Dio inglese per la vittoria de-gli eserciti bolscevichi, non potranno compiei-e il miraco-lo invocato. II sogno di Stalin di accam-pare i suoi cosacchi sulle piazze di Berlino e di Roma rimarra un sogno come il suo programma di bolscevizzare il mondo intero. La macchina militare sovietica sara distrutta, costi quel che costi, ci voglia il tempo che ci voglia. Riconosciamo che la Russia si batte ad oltranza e che il Cremlino si e preparato e si prepara a questa partita su basi colossali. Ma la mostruosa alleanza delle plutocrazie col bolscevismo, i torrenti d'oro che il supercapitalismo ha fatto af-fluire al comunismo ci hanno ormai convinto che la lotta e senza quartiere e che stiamo combattendo non piü sola-mente per una migliore giu-stizia economica e sociale e nemmeno per imporre alle volonta recalcitrant! un piü equo ordine internazionale, ma addirittura per la nostra esistenza di liberi popoli sovran i. Con questa convinzione fis-sa nella mente e nel cuore, noi döbbiamo marciare a den-ti stretti, uniti e compatti fino alia fine e siamo certi che nessuno potra fennare la nostra marcia, ad eccezione di Dio. Ma Dio non vuole fermarci! E vinceremo! Mario Ifmili ORIZZONTI iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii' Sul tema della produzione bellica si stanno incrociando discussioni che aggiungono nuove Ipotesi alia profetica della guerra. Si ammette che 11 Potenziale industriale del nemico sia superiore a quello dell'Asse; ma il Potenziale industriale non fe tutto Potenziale bellico; si dovrebbe ac-certare quale parte dell'indu-stria 6 veramente orientata per la guerra, tutto il rima-nente della produzione petendo anche tradursi in dan-nos-x dispersione. Ma dove piü si appunta I'attenzione degli osservatori fe sul tema organizzazione. L'economia controllata vi-ge nei paesi dell'Asse da mol-ti anni. L'autarchia non 6 che un aspetto di tale economia che si 6 prontamente adat-tata ai fini della guerra e della Vittoria. Sotto questo riguardo alcuni grossi dubbi Ombra neH'ombra La IV° Internazionale comunista II personalismo dottrinario di zione, la creatura piü eletta ed attiva del bolscevismo. La «Pravda» del 15 maggio ne ha date la strabiliante notizia, che ha alleggerito d un colpo il cuore oppresso da troppe preoccupazioni dei dirigenti anglosassoni. Essi si domanclavano insistenlemente: — Ma che sarä di noi dopo la vittoria della Russia? — Ora possono stare contenti e tranquillizzare i loro popoli. Stalin giura e spergiura che egli non vuole piü il comunismo mondiale, che questa era una vec-chia Utopia del Partito solamente agli inizi, ma che ora tutto e cam-biato. La Russia desideja conti-nuare all'lnterno delle sue frontiere I'esperimento bolscevico, che -non sarebbe merce d'esporta-zione». Ottima scena. La commedia e recitata con una finezza che non teme confront!. Di che si dovrebbe temera ora? II Komintern e mor-to. Crollano cosi le «menzogne» della nostra propaganda che vor-rebbe agitare lo spauracchio d'un bolscevismo messianico universale riversantesi su tutti i popoli. .. Ma I'Asse ha gli occhi aperti da troppo tempo per non capire il lavorio che dietro le quinte del teatro moscovita continua, silen-710S0 ed oscuro. Stalin non ha tradito. L'idea ri-voluzionaria mondiale e ferma tuttora in lui ed egli ha cambiato soltanto ed ancora una volta i mezzi, perche non rispondevano Stalin, che ha raggiunto il suo apice dopo la scomparsa dalla scena politica sovietica dei vecchi compagni come Trotsky, Kameneff. Zinoviev, Bukharin ecc., che nel marzo 1919 fondavano la terza Internazionale, e ormai troppo noto perche qui occorra ricordarlo ancora una volta. Basti pensare alia stessa moglie di Lenin — compa-gna inseparabile anche di pensiero — che a un dato momento fn estroflessa e segregata per aver osato chiaramente definire, nelle riunioni pubbliche e private del Partito, il nuovo bolscevismo come uno Stalinismo traditore dell'idea primitiva. Ma non ci deve trarre in inganno questa realta guardando alia nuova manovra del despota rosso, II punto d'arrivo di Stalin — quali siano i mezzi — e sem-pre quello del comunismo mondiale, tal quale come quello dei rivo-luzionari d'ottobre; e cambiato si il mezzo (e su questo sono sorte le divergenze) ma il fine rimane ed e la dominazione mondiale del comunismo. Stalin non ha tradito minima-mente l'idea. L'ha continuata da par suo con una tenacia degna certo di miglior causa e con un acume politico che non e difficile riconoscergli, anche se volto al disgregamento morale e materiale dei popoli attraverso la pericolosa dottrina marxista. Fa d'uopo rico-noscere in lui anche una estrema furbizia, di cui sono rimasti vittime volontarie Churchill e Roosevelt, che pure credono ancora di poter ciurlare nel manico il si-cario moscovita, facendogli cavare dal fuoco le castagne con un clas-sico sistema che era ormai troppo noto ed abusato perche egli po tesse cadere nella rete. Stalin sa giocare d'astuzia. Ha sentito. la necessita — dopo le tragica scoperta di Katyn — di rifarsi una faccia di fronte ai popoli anglosassoni, che pur nella loro stupidita hanno rabbrividito di fronte al sanguinoso massa-cro, ed ha cambiato le carte in tavola: e diventato tutto ad un tratto, senza passaggi piü o meno larvati, nazionalista integrale, si da rinnegare pubblicamente per-fino quella Internazionale comunista, rimasta sino ad oggi il solo presidio intangibile della rivolu- nista per tutti: l'«Avantgarde» per la gioventü, «La Voix du Peuple» per Parigi, «Caserne» per i soldati, otersi creare come in sogno: Trovando in lei per amor di natnra, veri e pronti, al bi.'io<;no, gli elementi olle la sua forma chicde... ...vivo e in .«t' condannatoa creare, I i Iroverä do|X) niollo cercare, soUo S|)ecie d'inimagini, o pertede. Che pill non I'amerA i| mondo at- torno nia amarlo dovra lui. con pena e scoriio. Sinceramente <|uesti versi, incontrati nell'ultima Urica della raccolta, come sfuggiti all'autore in un momento di gran distrazione, ci hanno assai confortato. Peccato che siano i soli, i soli in 126 pa-gine! Ma qwesto volumetto dg-vrebbe, forse, e.ssere \m omaggio alia memoria del Padre che, dalle molteplici forme d'ogni creatura umana, trasse tanto argomento alia sua opera imponente. Ci par d i vedere i I nostro tacitumo Pirandello dal cielo dell'Arte guardare «Le forme» novis-sime della non troppo nuova poesia moderna, aguzzando ancor piü il sopracciglio sor-preso e tentennando il capo! Non si voglia pensare per questo che noi si sia proprio male intenzionati nei riguar-di di Stefano Landi. Non, an-zi gli siamo riconoscenti, perche, fra i tanti autori e auto-retti di poesie e poesiole che ci capitano (purtroppo) quo-tidianamente tra le mani, Stefano Landi e uno dei pochi, anzi pochissimi, che dimostra d'avere, in fondo, la preoc-cupazione della poesia. Sente la necessita del ritnio, oltre che del pensiero, sebbene i suoi versi mantengano un'a-sprezza aritmica, asprezza che e dovuta il piü delle volte al tono severo dell'argomento. Affida quasi unicamente i I suo pensiero all'endecasilla-bo e al settenario e questo da giä un notevole senso di sollievo. Non perche noi si appartenga al numero (assai meno esiguo di quanto si čreda) degli assolutisti in fatto di metrica. Al contrario, noi siamo convinti che la poesia deve essere libera di spazia-re nell'infinito della parola, cosi come ogni anima e in se libera di evadere per qualsiasi ciela Ma sentiamo al-tresi che la poesia e tale solo se, nella sua libertä supremS, e anche ritmo. II ritmo puo essere contenuto in una sola parola. Ritmo e Dio, quindi il ritmo e espressione di di-vinita e la poesia e proprio come qualcosa che spiri dal-I'alnima divina dell'uomo: non possiamo percio negarle la sua assenza. E una certa esperienza ci insegna ormai che alia perfezione dell'as-soluta libertä poetica si giun-ge solo attraverso una per-fetta conoscenza della metrica classica. In ogni modo la conclusio-ne a cui ci porta la lettura di Stefano Landi, e che salufe-remmo con animo lieto nuovi e piü felici tentativi di portare la poesia su un piano il-luminato dalla luce dell'intel-ligenza oltre che del sentimento. E. SckneiJer ') SU'fano I-andi: I^e forme — Editore Bompiani — 194"i. •••••• ■ iSSi ••• •••••• •••••• •••••• •••••••••ff • ••••••••a ai ::: •••••• •••••• •••••• j •••••••«a 1 1 ••• m •••••••m m ::r ••i ••• • •• ••• fR quota X, di notte Sono circa le ore 22 quando un marcontgram^na cifrato comunica cd Cent. V., coman- dante il presidio di B.....che in una localitä poco distante si sono accampati una cin-quantina di comunisti. Febbnle consultazione delta carta topografica e succes-siva decisione di raggiungere quota X e di Ii inviare qual-che colpo di mortaio da Sulla localitä iudicata. II Centurione V. impartisce l'ordine di preparare una ventirui di uomini. Non dob-biamo faticare molto per que-sto poiche tutti si offrono vo-lontari e, se si desse ascolto alle Offerte, nell'accantona-mento non rimarrebbe che Dea, il cane lupo, perche e alla catena. Pare strano che questi le-gionari, i qwxli a volte fanno i lavativi (quando magari si tratta di pulire l'accantona-mento o di preparare la le-gna) siano poi sempre pronti, senza bisogno d'incentivi, al-lorche si presenti la prospetti-va di incontrare il partigiano. M a non c'e da stupirsi poiche e ormai noto che Camicia Nera e sinonim o di ardi-mento. Anche uno dei portaarma. che durante il giorno si e fratturato un dito nei lavori di fortificazione, vuole asso- I II sottobosco e piuttosto in-tricato e andiamo continiui-|mewie ad urtare contro tron-chi abbattuti e gli acuiei del [biancospino ci graffiano il volto e le mani. Nessuno parkt e, nian mano che ci si avvicina alla meta, si vorrebbe anche trattenere il respiro per meglio udire i rumori che ci rivelino la prešerna del nemico ed anche per non essere scoperti. Tutto e silenzio: solamente di tanto in tanto si ode, pro-veniente da qualche baita, rululare di un cane o il grido del gufo che echeggia sini-stramente nella notte. Un profumo sottile di ci-clamini e di altri fiori di bo-sco sale lentamente alle nari dal terreno. Vorremmo che i nostri occhi avessero il potere di vedere in questo buio, ma, per quanto sia grande lo Sforza che ci fa dolere i globi oculari, non riusciamo a discernere piü in lä del fazzoletto attaccato alr la schiena del compagno. Ci viene da ridere poiche pen-siamo a quando, da ragazzi, si faceva lo scherzo di attaca-care un pezzo di carta od al-tro al dorso del compagno di scuola che sedeva o,l banco davanti a noi. " SianiQ arrivati. II Centurione V. ordina sommessa- Parlano due fanti La lotta come si presentera lutamente partecipare alla spedizione per non lasciare che altri usino la stia «ranoc-chia» (e cosi che noi chiamia-mo scherzosamente il mortaio da U5). Siamo pronti. II Cent. V. da gli opportuni avvertimen-ti e spiegazioni circa l'itine-rario da percorrere e l'azione da compiere. Si spengono le lud che il-luminano tutt' intorno l'dc-cantonamento in modo da po-ter uscire senza essere visti da eventuali vedette. Scivoltamo cautamente fuo-ri d^l trincerone e ci immer-giamo silenziosamente nella notte. Non una Stella brilla nel eielo ehe e nero eome inehio-stro di ckina. Siamo circondati daNe fe-nebre impenetrabili al nostra Sffuardo e che paiono tmpene-trabili anche ai nostri corpi, tanto sono fitte. Aseendiamo faticosamente le erie e scoscese pendiei di «N monte e t^imfiliamo nel bosco. Siamo costretti a stare ri-««Ni^tMt fHNo aWaltro per Mom perdere ü eollegamwnto. Ma e a fatica che v^iamo le sagome dei eamerati. Ci mettiamo U faxsoletto dietro aß» schiena. fi&fttto alla cimtwnu in modo da poter vedere da^Kmi^ti a not qmalehe easa di bianco che d pos$a serrire di gmida. mente l'alt e fä piazzare le armi. Poniamo i due fucili mi-tragliatori ai lati per proteg-gere i fianchi e si preparano i due mortai. Nella vallata vediamo ad un tratto brillare la luce di un fuoco; certamente e il bi-vacco dei partigiani, di questi illusi che, sotto la minac-cia delle pistole dei commissar i politi ci, stanno menando da mesi e mesi una vita da banditi nell'inane conato di scacciarci dalla Slovenia. I mortai sparano altemati-vamente in modo che una Serie ininterrotta di bombe va a cadere reiteratamente intorno aUa zona dove e acče^o il fuoco. La notte e illuminata dalle (»plosioni che risuonano nella i-allata come ua canto di po-tenza guerriem e che Peco delle montagne ripete wii po' in sordina. Le due cranocchie» romi-tano una ventina di eolpi eia-scuna senza che i partigiani si facciano ^entire e poi si ] prende la via del ritomo. Rientriamo allegramente alFaccantonamento con la cer-.tezza di aver fatto nn bnon rtrfpo e qne^to ci sara confer-I mato la maStima dopo: ei di-IroNo die Faccampamento e isttito centrato in pieno. Ba* CecciMMM Come sapete, miei camerati, la lotta sostenula dalle noslre Iruppe ed alleate germaniche in Africa e stata un esempio luminoso, che non si' cancellerä mai nella storia. Sapete bene che e durala trenta-cinque mesi, contro la strapotenza nemica di migliori mezzi per co-stringere al piü presto le nostre truppe ad arrendersi, ma i nostri Iratelli d'armi hanno sostenuto la lotta lino all'ultima cartuccia. Questo ritardo, che costituisce un successo dell'Asse nella strategia generale della guerra, non pud tut-lavia consigliarci a sottovalutare rimporlanza deliavvenimento dal punto di vista del nemico. Con otcMo ed animo lermi oc-corre conšiderare obbiettivamente la situazione, quale appare dopo che le lorze anglo-amerlcane hanno praticamente preso possesso di tutto il čontinente airicano. Hicostruire oggi gli eventi che hanno portato al commovente epilogo del sublime sacrificio della M Armatd, sarebbe troppo lungo e non altrettanto utile. Questo e successo per il tiadi-mento Irancese, che ha aperto le porte ogli anglo-americani, con intermezzi burleschi di linta resisten-za nel Morocco e nell Algeria. La complicitä Irancese, di cul solo in avvenire si polranno precisare gli scandalosi retroscena, ha reso el-lettivamente insostenibile la situazione dell'Asse in AIrica Setten-trionale lornendo ai nostri nemici le condizioni strategiche, logisti-che necessarie per eseguire' quella lanovra a tenaglia che, unita alla schiacciante superioritč numerica e di mezzi, doveva necessariamente aver ragione deU'Esercito italo-germanico, per quanto valoroso e ben guidato dal nostro amato Generale, ora Maresciallo Giovanni Messe, il cul nonie non si cancellerä mai nel mondo come tutti gli Eroi d'Italia. Comunque e vano oggi recriminate. Piü interessante e di vedere come si presentera la lotta nel-1'imminente avvenire. Gli anglo-americani hanno preparato e an-nunciato lassalto alta piazzalorte europea dalle sponde africane. Essi speravano di poter eseguire la se-conda parte del programma, sübilo dopo la prima, in coincidenza con la lase acuta della grande 'olfensi-va sovietica d'inverno. La tenace resistenza deU'Esercito italo-germanico ha impedito che avvenisse tutto cf6. C'e dunque stata una s/asatura nelle due offensive che pad aver nolevoli conseguenze sullo svilup-po delle successive operazioni. B certo che rassallo alTEuropa da parte del nemico si annuncia, oggi. piü difficile che sei mesi or soao anche neiripolesi di una ri-presa offensiva dei bolscevichi cfte non e alfalto sicura. Non e affallo da illudere che siano i ledeschi a prendere Tinr-zialiva della lotia sul fronte orien-lale che potletü la nostra piü grande vitloria. Comunque si pud osserire che oggi, dopo j preponitrvi iatti dal-I'Asse. i due teatri di guerra euro-pea soao stati resi praticamente indipeadeati, siccbe ogai (enlolivo di sbarco sul conltnenle da parte degli artglo-americani dovrd bosoie le proöaöililö del successo solo mile proprie copoato.. semg olciui rapporto con qtanato nel fniMenpo paö wrvenice ■Jalla parte iMIa il Kaasic. Fuoco di batterie contro i banditi comunisti Esso consiste nella necessita morale da parte degli anglo-americani di creare quel «secondo fronte» che Stalin invoca a gran voce... Dobbiamo essere uniti ed aifron-tare qualunque eventualita contro un nemico potente, ma noi Italiani siamo forti sulla linea del mare e affronteremo qualunque pericolo. Se esso non avverrd tanto nie-glioi ma conviene sempre conšiderare gli eventi secondo la linea logica, e questo ci dice che gli anglo-americani devono fare qualcosa in quel senso e devono anche affrettarsi se non vogliono an-dare incontro ad un'altra sfasatu-ra: se doe non vogliono trovarsi a fondo in una grave impresa in Europa quando giä il pericolo nip-ponico sara ingigantito, I'lndia e I'Australia minacciate da vicino, ciö che prima o dopo deve avvenire. Da parte nostra naturalmente anche il problema difensivo non va preso alla leggera; esso esiste con tutte le possibilitä e complicazioni, i suoi lati oscuri, i suoi danni ine-vitabili specialmente in riguardo alle nostre citta esposte alia brutale aggressione terroristica nemica. Non possiamo sapere se dovre-mo alfrontare una minaccia diretta o solo indiretta, poiche il disegno olfensivo del nemico non si e an-cora delineate. Comunque il suo nuovo sforzo non ci pud cogliere ne materialmente ne moralmente impreparati. Fanti Roda Rinaldo e Sordini Boriolo Lette re airufiicio Combaflenti Camerata, Chi vi scrive e un fante di un Regginiento di fanleria che ha ricevuto il gradito dono che voi, unitamente al Se-gretario Federale di Lubiana, avete voluto inviarci. Grazie di hitto cuore. Questo e stato I'unico done che io abbia gradito, e mentre assistevo alla distribuzione dei doni il mio pensiero volava al mio piccolo paese di campagna e pen-savo; e a chi dovevo rivol-gere il mio pensiero se la natura crudele mi ha negato la ^oia di poter avere genitori, qualche persona cara che mi ricordasse? Ragione aveva il Leopardi quando scriveva che la natura e crudele. Purtroppo io ne so qualche cosa. Scusami, camerata, se ho \-oluto che tu ascoi-tassi queste mie miserie, ma mi era necessario; tu ormai sei l'unico camerata al quale posso confidarmi. Solo quando io ricevo posta da camerati, solo allora io sono felice, ma purtroppo anche questo mi e negato spesso. Camerata non ti ho ancora detto di che paese sono. II mio piccolo paese e sperduto nella Tecriiia e glmiosa Ro-magna. quella terra cbe J:e-de i nataU al PascolL, aIIX)ria-ni ed tnfliie al nostro grui-de Capo, al Dure, all'iiomo mandate da Dio per dare alla nostra grande Patria il suo posto nel mondo. Anch'io de-sidererei conoscerti personalmente, e spero che a te Dio abbia dato la fortuna d i co-noscere i tuoi genitori. Genitori! Quale significato sublime questa parola! Genitori! Beato o te. Cosi nei tuoi momenti di abbattimento ha! sempre a chi rivolgerti per avere da essi una parola buo-na, nella quale trovare forza e serenita per poter vincere Per me il solo ideale e la Patria, e in essa ho riposto tutte le mie speranze per il mio avvenire, per I'awenire dei ' miei eamerati; e nel pensare innalzo un pensiero ai nostri compagni caduti sui fronti per la mia stessa Causa. Camerata, tralascio di dire altro nella speranza che tu mi comprenda e nel comprende-re il mio carattere ti ricordi qualche volta che lontano c'e un giovane combattente che ti pensa e ti ricorda con af-fetto. Sicuro di farti cosa gradita invio cordiali saluti e una fraterna stretta d i mano. Tuo fante NaMeo Paftuelli VINCEREMO! Chi non ha pottuto sottoscrivere a contanti i nuovi Buoni del Tesoro quin-quennali 5 '/o con scadenza 15 Giugno 1948, puo farlo con una combinazione assicura-tiva presso^ concorrendo subito ai vantaggi deile in-genti estrazioni di premi semestrali. Nella Forma Mista, durata di anni 10, oltre al capitale pagabile a scadenza op-pure immediatamente alla morte, il con-tratto garantisce la consegna della metä del capitale in Buoni del Tesoro alia fine del 4® anno assicurato che poträ, a ri-chiesta, esser anticipata alla fine del 3" anno. * Con simile operazione I'assicurato avra concorso al contributo per Timman-cabiie Vittoria; avra creato un'opera d i prowidenza e risparmio; avra posto la propria candidatura ai nuovi milionari creati semestralmente dalle estrazioni abbinate ai nuovi titoli. Informazioni e preventivi presso Istituto Naziinale ielle Assicurazisni Agenzia Generale L U B I A N A Via 3 Maggie, 11 nm im ii imim [biiti a z A G R E B FUiale Lubiana, Via 3 Maggio, 8 { Effiettua qualunque operazioni boncorie su tutte | le piozze d'Holia e dell'esiero | f iVei Fasci in Trincea L Alto Commissario visita la Federazione dei Fasci Nel pomeriggio di merco-ledi 23 corr. l'Eccellenza Lonibrassa, Alto Commissario per la Provincia di Lu-biana, si e recato a visitare la sede della Federazione dei Fasci. Accompagnato dal Federale Orlandini, il quale gli ha presentato i suoi collabo-ratori piu vicini, I'Alto Commissario ha deposto una corona alia base della lapide che ricorda i nostri Martiri ca-duti per mano comunista e vi si e soffermato in devoto rac-coglimento. Prestava servizio d'onore davanti alia lapide una squadra d i fascisti ar-Tiiati. L'Eccellenza Lombrassa, sempre accompagnato dal Federale Orlandini, ha visitato i vari locali, rendendosi conto del lavoro della Federazione in prima linea e soffeiTnando-si particolarmente in quelll del Fascio Femminile ove la Piduciaria gli ha mostrato indumenti che le donne fa-sciste confezionano per i ca-merati alle armi. Prima di lasciare la sede, l'Eccellenza Lombrassa ha ri-volto brevi parole di compia-cimento e di incitamento agli addetti. Revoca provvedimento disciplinare II Segretario Federale di Venezia, in sfeguito ad altre prove fornite dall'lnteressato, ha revocato id provvedimento della sospensione dal P. N. F. per un anno, emesso a suo tempo a carico del fascista Prestopimo Andrea. IN PROVINCIA Da Verconico Visita del Podesta di Foligno Recita per i militari II 17 corr., con il treno delle 9,55, sono giunti il Podestä di Foligno ed il Segretario del Fascio di qixella cittä. Ad attendere gli ospiti erano il Comandante del Presidio con gli Ufficiali e il Segretario del Centro del P. N. F. Dopo una breve visita al Comando, la comltiva ha visitato diversi reparti. Dopo vibranti dlscorsi del Comanidante il Presidio e del Segretario del Fascio di Foligno ai militari inquadrati, sono stati distribulti ai militari meritevoli una clnquan-tlna di vaglia postali. Gli oßpiti hanno visitato la sede del Centro del P. N. F., la Casa della G. I. L. L. e, al Co-mune, hanno visitato 11 Mu-seo delle antichitä romane dl Nauportus. » » • Agli spettacoli di varietä ed a quelli dell'orchestrina delle Cravatte rosse, che a giiisti intervalu di tempo allietano la vita faticosa e rischiosa dei soldati, ha fatto seguito, 11 10 corr., pure organlzzato dal-rUfficlo «A», uno spettacolo dl prosa dialettale riuscit® graditissimo alia massa nu-merosa di soldati e militi della M. V. A. C. cui erano unite in simpatica adesione nume-rose famiglie di Verconico, in-vitate dal Comando del Presidio. Checco Durante, il finissi-mo attore e poeta che, dopo I'indimenticabile Ettore Pe-trolini, ci appare come il piu puro e fedele interprete della grande anima popolare romana, ha dato un'edizione vera-mente eccellente dello «Sme-morato». La commedia, ispirata a concetti e finalitä, squislta-mente morali e ad una critica fine di quella aberrazione sportiva di fonte americana Che minacciava di dlstogUere dalla nobiltä del lavoro la mente di un giovane, e che conclude con il successo della sobria mentalitä di un onesto e attivo capo di famiglia, š stata resa dal Durante e dalla sua Compagnia con tinte di squisita umanltä. Gli applausi numerosi tributati agli artisti anche a scena aperta hanno confer-mato non solo I'approvazione degli spettatorl nei riguardi del lavoro e dell'esecuzione, ma anche l'idoneitä di questa forma d'assistenza chc ha il requisito di tenere il soldato, con il dialetto regionale e con la riproduzione in teatro della vicenda familiare, spiri-tualmente vicino alia Madre Patrla. A Longatico Visita della Fiduciaria Provinciale dei Fasci Femminili Mercoledi 9 giugno la Fiduciaria provinciale dei FF. FF., accompagnata dalla Segreta-riaria provinciale delle Mas-saie rurali, fe venuta a Longatico per visitare I'Ospe-dale da Campo, e portare ai feriti il conforto della sua parola ed i doni della Federazione. Si erano recati alia sta-zione a ricevere le camerate, rispettore di Zona, 11 Segretario del Fascio ed i rappre-sentanti del Comando di Presidio. Recatasi all'Ospedale, si fe intrattenuta a lungo con i degenti interessandosi sulle loro condizionl e quelle delle rispettive famiglie. Assolto tale cömpito si 6 recata al cimi-tero dove, sulle tombe dei Ca-duti, ha deposto dei fiori. In-fine ha visitato la Sede del Fascio, dove 11 Segretario del Fascio I'ha interessata sulle condizionl economiche di al-cune massaie rurali indigent!, alle quail la Fiduciaria ha elargito dei sussidi. A Črnomelj L'Ispettore di Zona e Commissario Civile ha tenuto rap-porto nei giorni scorsi ai Se-gretari di Fascio e di Centro e ai Commiissari e Podestä della giurlsdlzione di Črnomelj. II camerata Cassanego, dopo aver ascoltato lerelazioni degli intervenuti, ha dato di-rettive per 11 lavoro da svol-gere, mettendo in rilievo 11 lavoro attuato dal Regime nella Zona, con partlcolare riferimento nel settore prezzi, quello dei lavori pubblici e della mobiUtazione civile. In-fine 11 Commissario Civile ri-volgeva un elogio ai Comandi militari e alle truppe per I'ap-poggio dato alle Autoritä ci-vili della zona nell'espleta- mento dei loro compitl. » » • II 19 corr. rispettore di Zona e 11 Segretario del Fascio si sono recati all'Ospedale per visitare i gloriosi feriti ai quail ha rivolto parole di frater-na cordialitä e, insieme ad una camerata del Fascio Femminile, hanno distrlbuito 1 doni del Partlto. 11 treno A. P. E. in provincia yc Se^ceiacio. fedecaU disia^sce i doM Durante la settimana e proseffuita la distribuzione dei pacchi - dono recati in questa provincia dal treno A. P. E., organizzato dal Di-rettorio Nazionale del P.N.F. in collaborazione con lo Sta^ to Maggiore del R.Esercito. II Federale Orlandini ha continuato le sue visite nei vari presidi ove ha distrlbuito i doni ai militari che com-battono in questa zona d'ope-razioni. A Cocevie, il Federale ha consegnato i doni del treno A. P.E. alle Camicie Nere di quella giurisdizione fra I'en-tusiasmo vivissimo dei bravi legionari che combattono la guerriglia contro i banditi comunisti. II Segretario Federale, insieme con il Colonnello Pra-tesi in rappresentanza dello Stato Maggiore del R. E., ha visitato rOspedale militare soffermandosi fra i gloriosi feriti e i degenti che ancora una volta hanno riconferma-to la loro incrollabile fede di essere utili aU'Italia fascista. Dopo aver reso omaggio ai gloriosi Caduti sepolti nel Cimitero, il Segretario Federate si e recato in un paese vicino ove fino a poco tempo fa vi era un comando parti-giano che le nostre Camicie Nere hanno fatto sloggiare. Nella stessa giornata gli ospiti hanno assistito ad una rappresentazione, fatta con la collaborazione di donne fasci-ste, per i gloriosi feriti del-I'Ospedale militare. Nei giorni seguenti le visite si sono susseguite e a Longatico il Segretario Federale ha disti-ibidto i doni ai militari cola di stanza recan-dosi anche nei vari presidi a compiere lo stesso atto di fratema solidarieta. Anche a Longatico il Federale ha reso omaggio ai valorosi Caduti sepolti nel Cimitero; all'Ospedale militare ha visitato i fe- riti e i degenti, assistendo poi ad uno spettacolo al quale hanno partecipato, oltre alle donne fasciste, alcuni compo-nenti il personale dello stesso Ospedale. II Gerarca ed il Colonnello Pratesi hanno poi assistito a una manifestazione ginnico-militare composta anche da una esercitazione dd assalto a carri armati. In tutte le localita nelle qmli il Segretario Federale si e recato la sua visita ha suscitato vivissimo entusia-smo da parte dei valorosi combattenti e il Gerarca non ha mancato di esprimere il S2(o compiacimento per lo spi-rito dei militari e per gli ap-prestamenti difensivi, lascian-do ovunque tin graditissimo ricordo del solidale camera^ tismo che regna fra Esercito e Partito. PER I COMBAnENTI Concors! V Giornata del Soldato Si invitano tutti i militari che hanno aderito ai vari con-corsi indetti il 5 magfgio ad inviare i loro lavori con la massima urgenza all'Ufficio Combattenti. Assegni famiiiari agli operai agricoli Si informano gli interessati Che ristituto della Previdenza sociale ha riaperto i paga-menti degU assegni famiiiari agli operai agricoli. Gli assegni saranno corri-sposti con decorrenza dal gior. no in cui furono sospesl in attesa della nuova disposl-zione. Gli interessati devono inviare domanda alle competent! Sedi deiristituto pre-detto, speciflcando la data nella quale vermero sospesi gh assegni, ed allegando alia stessa il certificato del Co- CINENATOGRAFI I II B I A m A Rappresenlazloni: giorni fesiivi alle ore 10.00, 13.30, 15.30 e 17.30 - giorni ferioli alle ore 14.00 e 17.30 SLOGA Fosco Giachetti in una parte magnifica LA SIATUAVIVENfE' Altri interpret!: Laura Solari, Camillo Pilotto, Lauro Gazzolo MATICA Maricka Riick in un film divertente e musicale „Ballo con rimperatore" Altri interpreti: Hilde V.Stolz, Axel v.Ambesser, Lucie Englisch UNION Una romantica vicenda d'amore JOTII DI PRIMAVERA" Ingrid Bergmann, Lars Hanson, Victor Sjostrom Rappresenlazloni: giorni feriali alle ore 15.30, 17.30 e 19.30; giorni (eativi alle ore lO.SO, 15.30, 17.30 e 19.30. MOSTE Un film di grande valnre arlisUco ..LA PRIMA MOGLIE" e Olga Čehova in un dramma pieno di passioni ..lA VOLPE INSAGUINATA" KODELJEVO Un film dt grande successo: „MALOMBRA«« ed un film galo „CON LE DONNE NGN SI SCHERZA" mando attestante 11 richiamo txlle armi e lo stato di famiglia. Rimesse a favore dei prigionieri di guerra A seguito delle nuovedispo-sizioni emanate dal Ministero per gli Scambi e Valute, si precisa che la somma di cui 6 mensilmente consentito I'in-vio ai prigionieri, da parte dei famiiiari, k di cinquanta hre italiane. Di tale somma sarä fornito dal Ministero stesso il controvalore in fran-chi svizzeri. Esami Si informano i militari interessati che coloro che hanno presentata domanda di esami ad Isti tu ti di Trieste, possono versare le tasse do-vute all'Ufficio Postale di Lu-biana, intestando 11 versa-mento in c/c — Ufficio Suc-cessioni ed Atti Giudiziari di Trieste. 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Soltanto oggi ho la possibi-litä di tracclare un quadro generale della brillante azio-ne portata a termine con ot-timo successo dalle Camicie Nere d'assalto di un reparto qui operante, nei giomi dal 10 al 14 giugno. Altre piccole azioni susseguentisi nel tempo e nello spazio sonc anco-ra in corso con esito soddi-sfacente. L'azione principale si ä svi-luppata dal 10 al 14, perö do-verosamente debbo ricordare la manovra di un glorioso battaglione di Cravatte rosse comandato da un siciliano puro sangue bench6 perugino di adozione, che sin dalla notte deirs, sotto una piog-gia diluvionale, si lanciava col suo instancabile reparto sulle piste dei partigiani che pressati a tergo si dirigevano verso Sud dove andavano a congiungersi con altri repar-ti di banditi comunisti. Quando il giorno 10 i banditi attaccarono il piccolo presidio di S., il Console Co-mandante la Legione CC. NN. d'assalto giä aveva gli elementi necessari per dar vita al ciclo operativo. I banditi, infatti, si erano adunati nel-le zone adiacenti i piccoli centil di D., V., S., U. e S. e alle ore 16 dello stesso giorno attaccavano pure I'ufficiale di collegamento di S. che con un piccolo reparto rientrava in sede. Questi, con spirito leonino, fronteggiava I'attac-co e successivamente con im-petuoso contrattacco riusciva ad aprirsi una breccia e rag-giungere i suoi uomini asser-ragliati nel presidio dove ve-niva nuovamente e violente-mente attaccato. In considerazione di quan-to sopra, il Ctomandante la Legione disponeva che un Btg. di Cravatte rosse, rag-giungeisse immediatamente la zona di combattimento onde risolvere la situazione. Infatti dopo un'ora e mezza di marcia il battaglione rag-giungeva il presidio di S. doVe effettuava numerose puntate sulle quote circostanti, incontrando ovunque i banditi coi quali sosteneva vio-lenti combattimenti. L'irruenza combattiva dei nostri soldati disorientava i banditi che durante la notte seguente si limitarono a qual-che tiro di disturbo, prepa-randosi indi a lasciare la zona. Nel pomeriggio del giorno 11 ilpredetto battagUone ese-guiva un'azione di sorpresa sulla quota a Sud-Ovest di S. infliggendo al nemico sensi-bili perdite c catturando al-cuni fucih. II giorno succes-sivo il Comandante la Legione decideva di fare intervenira altri reparti di CC. NN. Che dopo una dura marcia occuparono con due reparti i centri di P. e B. Da questo momento la situazione dei banditi inco-mincia a farsi precaria, cio-nondimeno essi non hanno perduto nulla della loro com-battivitä e tenacia, tant'6 vero che il Btg. CC. NN. avuto ordine di eseguire una rico-gnizione sulla q. 474, incon-trava tenacissima resistenza da parte di grosse formazioni di banditi fortificati _sulla quota stessa. Verso la sera del giorno 12 entrava in azione I'aviazione e contemporaneamente le ar-tiglierie di G. che con i loro aggiustatissimi tin infligge-vano al nemico durissime perdite. Intanto da L. parti-va un altro battaglione di Cravatte rosse che dopo una lunga marcia raggiungeva il luogo della battaglia. Nello stesso momento partivano da S. i battaglioni speciali arditi Che durante la notte si atte-stavano nelle posizioni loro assegnate. All'alba del giorno 13, mentre due battaglioni di Cravatte rosse eseguivano puntate in ogni direzione, incontrando ovunque nuclei di ribelli, i battaglioni arditi e un altro battaglione di Cravatte rosse puntavano su quota 567. I battaglioni speciali, avanzando affiancati, con brillanti successive azioni travolgevano il nemico a quota 489 e sempre combat-tendo lo ricacciavano verso Sud, indi aggiravano da Est la quota 567 e prendevano d'assalto aUe ore 14 il paese di Gr. nel quale il nemico si era fortificato. I banditi che fino a questo punto avevano opposto una tenace resistenza, in seguito all'azione dei battaglioni speciali si davano a precipitosa fuga, lasciando sul terreno alcune armi auto-matiche e muniizloni varie. CoHitemporaneamente un Btg. delle Cravatte rosse riceveva I'ordine di portarsi su quota 567 che assaltava da Ovest e conquistava dopo aspro e lun-go cqmbattimenlta risoluta-mente condotto. Immediatamente un altro Btg. occupa-va la quota 408 dove era si-stemato un comando comu-nLsta, onde battere U nemico sul fianco in direzione di SP. II nemico scompagjinato ed incalzato, abbandonava fug-gendo tutte le posizioni, ma il nostro comando chiedeva ancora I'intervento degli ae-rei e delle artiglierie che con tiri ben aggiustatl colpivano ovunque i banditi In fuga di-sordinata. Risulta infatti che rl comando della brigata Ser-cer fu colpito in pieno, mentre il suo deposito viveri Venne distrutto da alcuni colpi eentrati con precisione. Durante la sera i battaglioni speciali rastrellarono la zona della battaglia dove scovarono ed insegtiirono vari nuclei di banditi ddspersi nella zona e che opposero solo una fugace resistenza. II nemico, fortemente provato, durante la notte sul 14 non dava nessun segno di sfe, mentre tutti i battaglioni, il mattino successdvo, seguen-do itinerari paralleli, si dirigevano verso Nord rastrel-lando accuratamente tutto il campo di battaglia. II terreno era cosparso di numeroä cadaver! di comuni&ti, zaini, barelle e indumenti varl. Si cal-cola Che in questa brillante azione i banditi abbiano ri-portato oltre 300 perdite tra morti e feriti. Aurelio Pomanie Postazioni di aerofoni per la difesa contraerea Durante i niolti mesi della permanenza nella penisola balcanica, in Croazia e spe-cialmente in Slovenia, ho avuto modo di interrogare non pochi partigiani prigio-meri o defezionati, di racco-gliere le piii svariate infor-mazioni sul loro movimento e di interessarmi spesso della loro letteratura, a cominciare dai pietosi manifestini propa-gandistici a stampiglio o a cidostile per finire alio «Slovenski Poročevalec-» edito alia macchia. Ed ho sempre avuto la netta sensazione di come tutti i componenti del famoso esercito liberatore (I'O. F.) e del cosidetto par-tito comunista jugoslavo (K. P. J.) con tutte le sue bran-chie e sottobranchie anch'es-se abbreviativamente punteg-giate, non abbiano mai sapu-to con precisione ne sappiano essi stessi: primo, che cosa vo-gliono; secondo, per chi o per che combattono; terzo, a che cosa dovrebbe (se mai) ser-vire una loro vittoria; per cui il buio in cui vagolano le loro idee e certamente piu oscuro ed intricato di quello in cui I'uso degli agguati e del bosco costringe le loro imprese. «Prima linea* ha giä de-nunziato questo «rebus-» dei partigiani: «accusano Mihaj-lovich di tradimento, ingiu-riano la Bela Garda, impre-cano contro noi, i tedeschi, i croati, si fanno aiutare da Washington attraverso I'in-fluenza esercitata da Adamič Su Roosevelt, adorano Stalin ed i suoi aiuti attraverso Tito, mentre d'altra parte Mi-hajlovich si fa in quattro per Londra e per il fantomatico governo jugoslavo» (cfr. numero del 13. 3. u. s ). Ed a dare un pUc preciso concetto dei non-sensi e della paccottiglia di cui sopra, si ricoi-di, per esempio, che il «generale d'armata serbo Draža Mihajlovich-», quando fu tempo di guerra combat-tuta non fece per niente I'eroe difendendo la sua patria ed il suo re, ma oggi invece — piii realista del re — fa giurare per Pietro II latitante e per la «libera Jugoslavia* (sic) tutti gli adepti ai suoi «gaj, vod e četa-»; ed il suo acco-lito Boris Kidrič alias dott. Dresler alias Kos alias Do- Nel bosco si ripara un sentiero interrotto dai banditi brič alias mille altri docu-menti falsificati, oggi giura per il re, dimenticando di es-sere stato condannato dal Tribunale Speciale di Belgra-do, in nome propi-io di sua maesta il re, perche comunista ... Quanto poi ai briganti comunisti (cosi sono e cosi van-no chianuiti i partigiani che Londra paga e che Mosca prostituisce sempre piu) se la prendono col suddetto generale, il quale viene a parlar loro nientemeno di «governo jugoskivo» mentre essi invece combattono ... Giä, e il solito «rebus»: per chi combattono? Recano una Stella rossa o una falce e martello sul berretto, commettono f alti di ferocia bestiale degra-dante (neanche si penserebbe possibile che fatti di simile bestialitä negroide possano esser compiuti a pochi chilo-metri dal confine della buo-na, Santa, civile Italia!) sono dominati da un odio allucina^ to che sa di psicopatia e sono dotati di una superlativa vil-tä che caratterizza ogni as-senza di eroica spiritualitä e che e retaggio di inferioritä e primitivismo. Per cui diventa chiaro per chi combattono: per la Russia, anzi, per l'U. R. S. S.; per Lenin, dittatore rosso; per il panslavismo ricudnato da Stalin nel calderone del bol-scevismo. * La realtä e questa: Versa-glia non soffocö gli odi di tutte le minoranze sospette o Ubere della penisola balcanica; ed il nuovo stato mosaico, che col 1929 si chiamd Regno di Jugoslavia, non eöbe altro compito che quello di aizzare e rinsaldare i vecchi mali congeniti della rivolta, dell'a-gitazione, del terrorismo di cui Sarajevo aveva significato nel 'Ii non un caso sporadico mu un caso tipico (ed il regi-cida Princip s'era meritato una lapide). II trattato di Rapallo (con le firme di Vesnic, di Ti-um-bic, di Stojadinovič, del conte Sforza e di Bonomi) fu solo una momentanea morfina e non il bisturi che potesse estirpare tutti i risentimenti le avversitä le incomprensio-, ni gli odi che avevano ingra-vidata l'atmosfera di una guerra e che, piü o meno pa-lesi, hanno perdurato per la politica di tutti gli anni che sono intercoi-si fra l'altra guerra e questa, che ha avuto il merito di far cessare l'ef-fetto di ogni anestetico. (Se giä fu fulgidamente vittorio-sa per l'Italia l'altra guerra, ove la figura dominante serv-za genio di Giolitti sfociö dal «parecchio-» alia pace che con-cedeva Trento e il confine del Brennero e Trieste e Gorizia e Pola e l'Istria e le Alpi Giu-lie e Zara e la libertä di Fiu-me, di quale vittoria totale dovrä essere degna questa Italia di oggi che da piü di vent'anni segna il pusso che Mussolini le ha dato additan-dole la grandezza di Roma? Questo per chiedere ai partigiani della boscaglia se vera-mente credono di poter essere loro a recar qualche peso sulla bilancia. «Sutor, non ultra crepidam!» Ma le buone donnette del nostro popolo dicono che anche le pulci hanno la tosse...) Nel bacino della Sava, nella pianura oltre il Nevoso, si alzano ancora qua e lä castel-li che gli sloveni indicano quali bastioni di arresto alla marcia che le orde mussulma-ne di Maometto compirono fino alle porte dell'Europa civile. Ma se le orde ivi furono arrestate, l'estrema penisola d'oriente che s'attacca al con-tinente tra il Golf o di Trieste ed il Mar d'Azof non fu mai tutta liberata dagli im-puri elementi nel cui animo si addensano i piii selvaggi or-gasmi, quegli stessi di cui e formato — da altri e stato scritto — V«ultimo disono-re di Europa-». Questa guerra che l'Ässe combatte avrä, tra gli altri meriti, anche questo: estirpe-rä ogni ultima malefica peste dal fianco del vecchio conti-nerite e restituirä la pace ed il lavoro a quelle persone one-ste della Balcania — e tante ve ne sono — che sono ormai stanche di tutti gli odi e di tutti i delitti delVesercito par-tigiano che e un'orda di lupi famelici e sanguinari. Ed i poveri illusi — quelli che nel nome di Mosca sono stati toU ti alla loro campagna ed al loro mestiere — potranno fi- nalmente (compiuta la dura esperienza e pianto tutto il «mea culpa»), potranno final-mente uscire dal bosco, Ut-gliere la camicia lurida del sudore e del fango di died settimane, dimenticare i pi-docchi la dissenteria le razzie i terrori le vendette ed ancora una volta sperare nella ge-nerositä romana del vincitore^ L'Italia, dal suo canto, sa-prä bene discernere e, me-more del secolare monito vir-giliano, poträ perdonare a chi avrä meritato il perdono peril suo errore; dovrä punire^ e senza pietä, chi di quell'er-rore ha la responsabilitä e chi ha commesso la colpa immon-da di alimentäre il suo odio fratricida e la sua rivolta tra-ditrice contro il benefattore. Le vittime di questa guerra sono ancora una volta le vittime innumerevoli che Mosca ha offerto al suo idolo: ma l'idolo traballa sui suoi piedi di argilla ed il sacrifido dei Morti non sarä stato va-no. Presenti alle Bandiere, i Morti combattono con i vivi. Ma toccherä ai vivi vendicare i Morti. E H vendicheremo! S. Ten. Enzo Cataidi ^cima ÜHta lETTIMANALE DELLA FEDBRAZIONI OEI FA8CI DI COMBATTIMKHTO DI LUBIANA DIrattore raiponiabll* LUIGI PIETRANTONIO Tipografla «Merkur» S. A. Lubliat OstLtuto 2L dtadito p-ai CLoinmatcio a? OtihustiLa LUBIANA Via Prešeren 50 Tuife I e o p e ra z i o n i di banco su fuffe le piazze d' Ii ali a J La difesa delle plante RUMIANCA si otticne Id modo perfetto usando prodotti • Ramital e Cupramina ■ Antlperonosporici a base di rame e materle attlvanti, giä largamente implegatl ed appreizati nell» lotta contro la peronospora della vlte, della patata, del pom.> doro, contro Tocchlo dl pavone dell'olivo, ecc. • Cupramina Beta ■ Antiperonosporlco dl slcura erticacia al 1 °/o dl rame sotto forma cupro organlca, per la lotta contro la peronospora della vlte, della patata, del pomodoro, deH'occhio dl pavone dell'olivo, ecc. • 0 r 10 n e - Antiperonosporlco raetallorganlco dl provita efticacla, per la lotta contro la peronospora delta vlte, della patata, del pomodoro, ecc. • Granovit - Prodotto per la dlslnfezlone delle sementl, a base dl mercurio, furfurolo e sostanze attivantl. 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