ANNO XI Capodistria, 1 Maggio 1877 LÀ OVINCIA DELL' ISTRIA Esce il 1" ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso b Redazione. NUOVA SERIE di Effemeridi Giustinopolitane (Cont. V. n. 8) Ufaggio. 1 1422 11 Bellunese ser Biagio de Azo viene ascritto, dopo 40 anni di soggiorno nella nostra città, tra i nobili del patrio consiglio. - 1, - 35. 2 1310 Ducalè che impone al pod. e cap. di non molestare ser Benvenuto, medico-fisico, per essersi fermato iu"Venezia oltre il tempo concessogli. - 13. - I, - 70. 3 1429 II vescovo Servandi investe Almerico del fu Giovanni de Verzi del feudo delle decime in Antignano, Pomignano, Costabona e della metà di quelle di Luparo. - 10. 4 1354 II patriarca Nicolò investe ser Almerico de Verzi del feudo di san Giovanni della Corneda presso Omago. - 5. - IV, - 261. 5 1392 Ducale che ordina di fare nella chiesa del duomo quattro laudi in onore del doge, limitandone la spesa a lire 16, e ciò in sostituzione alle 12 laudi, passate in desuetudine dopo l'ultima guerra. -1,-44. 6 1508 La nostra milizia, guidata dal capitano Gian- Antonio Zarotti, dà saggii di valore nella presa di Trieste. - 2. 7 1292 Facino del fu Ginnano Mucio sindico ri- nuova al doge la sommissione della città, giurata in addietro dai sindici Papo Ripoldo e Giovanni Diatamo. - 13, - I - 44. 8 1433 Ducale che conferma la nomina di Nicolò del fu Arrigo Petronio a capitano sclavorum. - 1. - 15". 9 1432 Ducale che esonera i villici del territorio da ogni ulteriore prestazione nella fabbrica delle mura delle città. - 1, - 14K 10 1492 II vescovo Valaresso investe Giacomo del fu Ottoniello de Vida del feudo delle decime in Valmorasa e Figarola e di alcuni terreni in Tersecco e Laura. - 10. 11 1441 Nicolò Soranzo condannato a rifondere il pub- blico erario con lire 986 per aver accordato Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. al nostro comune nel tempo di sua reggenza la riscossione dei dazi per l'inalzamento delle civiche mura. - 1, - 97b. 12 1446. Nicolo de Petrogna, capitano sclavorum, riceve nel suo corpo due uomini a cavallo, perchè funzionino auche da barovieri (birri), e ciò per sollievo del comune. - 1, - 112. 13 1349 Francesco Querini, nostro vescovo, delegato a giudice nella questione Decime di Castel-Venere, pretese e dal vescovo di Cittanova e dal capitolo di Pirano. - 11, - 279. 14 1427 Ducale che affida al cittadino Antonio Le- pori la castellala di Pietra-Pelosa per altri due anni. - 1, - 65. 15 1454 Ducale che rimette certa multa al concitta- dino Nicolò Albanesi in considerazione dei buoni servigi prestati nella guerra sul lago di Garda, sull' Adige e sul Veronese. - 1, - 135u. Neil'annunziare il risultato delle nuove elezioni dietali, deplorando la viva opposizione fatta dagli organi governativi in tutti i collegi della provincia, ci siamo rallegrati della riuscita che fu conforme ai nostri propositi. Non ci eravamo ingannati, abbiamo vinto. Il contegno della maggioranza nella sessione testé chiusa tu la vera espressione dell' opinione del paese; e la minoranza, scarsa di numero, ma più assai di buone ragioni e di buon senso ogni qual volta intese alzarsi a sostegno dei principii che colà la condussero, scemò la sua autorità fino a rendersi nulla. Così potessero comprendere gli elettori che diedero il voto a quei deputati, I. R. impiegati e reverendi parro-chi, l'inganno in cui vennero tratti e stare in guardia in una prossima occasione. Il luogotenente del litorale, primo disceso dal suo posto, e-minente, per sedere tra i rappresentanti del paese e intuonarvi non sappiamo quale salmo, con nuovo accordo, dovette piegare e vinto tacque; e così dimostrava, — nè più beli' esempio ci poteva essere fornito, — quali sorti arrischiano le autorità governative, che si oppongono ai desidera del paese, cui sono preposte. L' I. 11. capitano distrettuale di Pisino, non ebbe neppure gli onori della lotta, fu rimandato, e non per arbitrio, nell'ebbrezza della vittoria, ma perchè uno dei più onorandi patriotti di cui si onori l'Istria, dimostrava con quali atti egli avesse tentato sorprendere la volontà degli elettori e imporre loro il voto. Così della scarsa falange della minoranza furono posti fuori di combattimento i più autorevoli, scoperta la nullità di altri che vollero provarsi alla lotta con gli argomenti che avevano resi estatici i loro elettori. Tal sia sempre di quei forestieri che dimenticando di avere una patria, vogliono imporre alla nostra sentimenti che respingiamo. Tal sia di quei nostri comprovinciali, che per vigliaccheria, oper isfogo di basse passioni, — lasciamo da parte i poveri di spirito, — fanno alleanza coi nostri avversarii. L'atto più importante della Dieta fu la nomina della Giunta provinciale, e questa riesci composta di uomini che godono la fiducia del paese: gli onorevoli Andrea dottor Amoroso, Andrea dottor Tetris, e Giov. Eatt. Defrance-schi; quest'ultimo ottenne già un ampio voto di fiducia quando venne eletto dal gran possesso deputato al consiglio dell' impero ; gli altri due membri hanno fatto parte della Giunta anteriore, la quale ha condotto 1' amministrazione della provincia con zelo costante nel propugnare il miglioramento delle condizioni economiche, e difenderne i diritti di nazionalità. m Dieta Provinciale Approvati i protocolli delle due precedenti sedute, alcuni deputati prestano la solenne promessa. Vengono assegnati per l'esame e riferta ai singoli comitati vari atti pervenuti alla Dieta. Si attribuisce al comitato di finanza la proposta della Giunta per il condono del debito di fior. 14,420 del Comune di Rovigno verso il fondo provinciale, dipendente dal mancato pagamento della contribuzione annua di fior. 840 per quelle scuole popolari dal secondo semestre 1853 a tutto giugno 1870. L'onorevole avv. Basilisco riferisce a nome della commissione sull'elezione contestata nel collegio dei comuni foresi di Lussino, Cherso e Veglia, proponendone la convalidaziono. La proposta viene accolta senza discussione a unanimità, Sopra proposta dell' onorevole dottor Pietro Sbisà relatore pel comitato politico legale, la Dieta approva pure, senza discussione, in seconda e terza lettura i due progetti di legge presentati dalla Giunta, concernente il primo alcune disposizioni relative al regolamento sulla pertrattazione degli affari della Dieta (perdita del mandato, diritto di interpellanza) e relativo il secondo ad una modificazione del § 6 della legge provinciale 21 febbraio 1873, concernente l'abolizione del contributo pel fondo delle scuole normali, e la introduzione di un contributo scolastico sull'eredità per porla in armonia colle disposizioni dell'ordinanza ministeriale 13 Giugno 187G. Procedendo al terzo punto dell'ordine del giorno, la Dieta, aderendo alle motivate proposte della commissione di finanza, approva: la resa di conto del fondo " Restanze urbariali di e-sonero dell'anno colonico 1848 „ per l'anno 1871'!; il resoconto del fondo " Depositi e denari altrui, per l'anno 1876; il conto consuntivo per l'anno 1876 e quello di provisione 1878 del fondo pensioni degl'impiegati provinciali: nonché il consuntivo pio 1876, preventivo 1878 del fondo delle confraterne localizzate. Al punto quarto sta la nomina della Giunta provinciale. Risultano nominati a pieui voti assessori: nel gruppo del grande possesso, l'onorevole dottor Andrea de Petris; nel gruppo delle città, borgate, e luoghi industriali, 1' onorevole dottor Andrea Amoroso, e nel gruppo dei comuni foresi, Giovanni Battista de Franceschi, e rispettivamente a sostituti nei singoli gruppi gli onorevoli dottor Giuseppe de Vergottini, Francesco Sbisà, e marchese Gian' Paolo de Polesini. Dopo lunga discussione, la Dieta analogamente interpellata dal Presidente delibera con 21 voti favorevoli contro 7 contrarli, di sospendere per ora la nomina del quarto assessore. — Indi la seduta è levata. Nella seduta ch'ebbe luogo il giorno 12, approvato il protocollo, 1'. onorevole assessore provinciale avvocato Amoroso fa la seguente dichiarazione: _ Soddisfo in nome mio, ed in quello de' miei colleghi, ad un debito, ringraziando l'eccelsa Dieta della fiducia, di cui ha voluto onorarci, eleggendoci a membri componenti la Giunta provinciale. Non nuovi del tutto a quest'ufficio, non facciamo neppure un programma di promesse. Il nostro passato se mai il perseverare nel medesimo dovesse riportare l'aggradimento anche della nuova Dieta provinciale, risponda piuttosto anche dell'avvenire e della serietà dei nostri propositi di adoperare tutte le nostre forze, tutta la nostra debole intelligenza al bene della provincia. L'atto di nostra elezione ci ha per sommo conforto addimostrato che ciascuno dei gruppi dell'eccelsa Dieta ha voluto dare intera la sua fiducia al suo speciale rappresentante nella Giunta provinciale. Ebbene: a questo pieno mandato di fiducia noi corrisponderemo curando senza preferenza di luogo e di stirpe egualmente gl'interessi di tutti, ogui parte della provincia essendoci parimenti cara, ed avendo diritto allo stesso grado di sollecitudine da parte della Giunta provinciale. Sempre memori dell'antico detto che; concordia res parvae crescunt, discordia niaximae dilabuntur, noi porremo ogni nostro studio nel mantenere quello spirito di mutua benevolenza che deve affratellare gli abitanti della stessa terra, e discutendo in concorso dell'eccelsa Dieta sui varii oggetti che saremo chiamati a pertrat-tare, noi vi porteremo sempre quella serenità di mente e pacatezza d'animo, che lontana da ogni spirito di parte ha per suo unico intento soltanto la verità, e di assicurare la migliore prosperità morale, intellettuale e materiale della provincia affidata_ alla nostra amministrazione. G7 L'eccelsa Dieta voglia poi dal suo canto esserci larga del suo appoggio e de' suoi lumi per tutto quel tempo cha saremo chiamati ad occupare questi posti. „ La Dieta accoglie favorevolmente le parole dell'onorevole assessore dottor Amoroso. Vengono quindi presentate due petizioni: l'una dalla deputazione comunale di Lussinpiccolo per la valida assistenza della Dieta nelle tristi condizioni in cui si trova quella marina mercantile; la seconda da alcuni rappresentanti comunali di Bescanuova per solleciti provvedimenti in oggetti comunali. — La Giunta si riserva di riferire. — L'assessore prov. dott. Petris riferisce sull'elezione dell'on. avvocato E. Boccalari nel collegio di città diDi-gnano e di Pola, proponendone la convalidazione, che viene accettata. L'onorevole dottor Amoroso, per la giunta prov. prelegge la relazione sulla domanda del Consorzio agrario di Pisino per l'attivazione in quel Comune di un orto pome logico,) come succursale alla stazione enologica-po-niologica provinciale, chiedendo che venga autorizzata la Giunta provinciale a trattare nel proposito col Comizio agrario, nei limiti della spesa calcolata a fiorini 1000 circa, ed a regolarne indi i rapporti di dipendenza verso la stazione provinciale. Gli onorevoli dottor de Belli e avvocato Campiteli appoggiano la proposta. L'onorevole Zamariu domanda che la Dieta prov. voglia passare su questa proposta all'ordine del giorno. Chiusa la discussione e posta a voti la proposta Zamarin, cade; e viene accolta quella della Giunta a grande maggioranza. Sopra proposta del comitato di finanza vengono poscia approvati: il conto consuntivo del fondo prov. per l'anno 3875 con un introito reale di fiorini 216,976,30 1|2 ed un esito reale di fiorini 227,106.75 Ìi2; quello del fondo d'esonero per l'anno 1876 coll'introi-to di f.ni 126, 064.10 e pari esito; quello del fondo scolastico prò 1875 con un introito di f.ni 90,727, 7 */, ed nn esito di f.ni 91.884.6 ; e viene preso per notizia il prospetto di gestione per l'anno 1876 del fondo provinciale. Procedutosi poscia all' elezione di un membro effettivo e di un sostituto nella commissione provinciale del censimento, vengono eletti a pieni voti il signor Francesco de Rin di Capodistria a membro effettivo, ed a sostituto il signor Marco Carvini fu Domenico da Cherso. (Continua) CORRISPOIDEIZE Un nostro comprovinciale c' invia la seguente Corrispondenza, con l'intenzione di dar principio allo svolgimento di una questione di grande interesse per la nostra provincia, e con la speranza che ne nasca una viva discussione: Dall' Istria, nell' Aprile 1877 Le cornimi Istriane, ogni dì più sopracariche di gravezze in conseguenza ai sempre nuovi oneri cagionati dalle presenti leggi, devono vivere dal più al meno, di una vita stentata per poter sortire alla fine dell'an- no dai loro preventivi, ed anzi talune, trovansi costrette ad incontrare annualmente nuovi impegni, o aumenti di addizionali sulle pubbliche imposte, per mantenere 1' equilibrio dell' entrata ed uscita. È perciò, che in tale disaggradevole situazione esse comuni devono abbracciare tutte quelle risorse che le circostanze loro presentano. Una fra le altre sarebbe quella del dazio consumo fino ad oggi posta troppo in obblìo con danno della Provincia stessa, e fa meraviglia, come la nostra Dieta Provinciale non si sia prima d! ora impossessata di tale gestione, mettendosi d'accordo colle comuni stesse, invece che concedere con tanta facilità per più trienni l'esazione delle addizionali provinciali, all' ar-rendatore erariale, nella misura relativa all' imposta. Or' adunque, fatta astrazione che la nostra Dieta non prenda l'iniziativa su tale argomento, e cessando col finire dell' anno in corso l'attuale arrenda, non potrebbero tutte le città, ossia i distretti d'Istria, prendere in propria regìa, il sopraddetto dazio consumo e-rariale, il quale con le annesse addizionali provinciali e comunali, darebbe annualmente un lauto ajuto alle finanze comunali ? Mi si obietterà che per mettere in pratica tale azienda s' incorre in forti responsabilità nel caso di cattiva riescita; ma soggiungo, che ciò non può accadere qualora si conservi all' incirca l'imposta attuale, e che d'altronde amministrando in famiglia, si ha diggià un utile in confronto d' un arrendatore ; inoltre, s' otterrebbe il beneficio di dare impiego ad alcuni nostri istriani, in cambio di avere gente a noi estranea: e accaniti rivali in linea di nazionalità. Potrebbe farsi da taluno l'obbiezione, sulla mancanza di personale istrutto, per affidare tali aziende, ma ciò non deve scoraggiare, poiché non suppongo neppure che non sia possibile di eruire in ogni singola città, un individuo dotato di buon raziocinio, e di un po' d' amor patrio, onde condurre in buon ordine tale azienda; assegnato l'individuo, un po'd'istruzione fondamentale, potrà facilmente procurarsela, e con un breve esercizio può acquistare tutte quelle accessorie cognizioni che sono in esso di giovamento. Talune volte una piccola scintilla è sufficiente a far iscoppiare un grande incendio: io, getto la scintilla, spetta ora alle onorevoli Rappresentanze Istriane di raccoglierla e di apprezzarla. NOTIZIE Una mesta cerimonia ebbe luogo nella mattina del 14 m. d. a Roma in Campo Varano : s'inaugurava il monumento ad Eugenio Solferini, triestino. Vi assistevano gl'istriani residenti in Roma, molti patriotti romani ed i rappresentanti di parecchie società. Il 20 decorso morì il cav. Ignazio Cantù, fratello di Cesare, presidenta dell' Istituto di Mutuo Soccorso fra i maestri, ispettore delle scuole elementari del circondario di Monza e noto nella repubblica letteraria per parecchi scritti popolari e per la storia di Brianza. Il sale fu ridotto in Francia da venti centesimi a 17, e questa riduzione vuol dire danno alla salute, degradazione tìsica di cui sono l'ultima espressione la pellagra, il gozzo, il cretinismo. Tanto è vero che il consumo del sale avviene in ragione inversa dell'altezza del prezzo. In Francia, quando, nel 1861, si è aumentato il prezzo del sale da 20 a 40 centesimi, si vide diminuire il consumo del 60 per ceuto ; e quaudo nel 1848 lo portò a 10 centesimi il consumo crebbe del 50 per cento in brevissimo tempo. Dunque è provato che il prezzo influisce sul consumo; tanto è vero che vediamo la Francia consumare otto chilogrami di sale per testa. In una recente radunanza della Camera commerciale triestina, il segretario diede lettura di una Nota della Direzione di Finanza, nella quale è dimostrato il bisogno di prendere a tempo debito i necessarii provvedimenti per il lievo del territorio extradoganale, e si indicauo le disposizioni doganali che dovrebbero in Seguito a ciò attivarsi, e sulle quali si domanda il parere della Camera. Tanto la camera che il consiglio Municipale di Trieste nominarono un comitato coli1 incarico di recarsi a Vienna affine di scongiurare con ogni fattibile sforzo la grave sciagura, che per Trieste sarebbe l'abolizione del porto franco. -•• Senza dubbio anche la nostra camera di Commercio in Eovigno avrà presa qualche risoluzione in questa importantissima questione, o speriamo che in un modo o nell'altro vorrà mettere a parte, a suo tempo, il pubblico. Nel 1868 istituivasi ad Urbino un Comitato promotore per la erezione di un Monumento a Raffaello di Urbino e non è guari associava la propria all' opera del Comitato anche quella Accademia. S. A. R. il Principe Umberto accettava l'Alto Patronato, e, auspice lui, e col concorso zelante ed intelligente delle persone che compongono quel Comitato e quella Accademia, è certo che il risultato che otterrà la nobile idea sarà pieno e splendidissimo. Il Monumento verrà inaugurato nell' aprile del 1883, IV Centenario della nascita del sommo pittore, ed i nomi di tutti gli offerenti verranno scritti in apposito Album di pergamena, da conservarsi in perpetuo nella casa di Raffaello. 1 nomi degli offerenti verranno pure pubblicati nel periodico II Raffaello, ufficiale per gli atti del Comitato. A Parigi durante l'Esposizione del 1878 verrà data un' Esposizione storica dell' arte in tutti i paesi e dell' etnografia dei popoli non europei. Saià divisa in IX sezioni. La I. Arte primitiva, antichità galliche; II, Scoltura antica, del medio evo, e del rinascimento; III. Numismatica gallica e del medio evo, medaglie e sigillografia; la IV. Ceramica medievale e del rinascimento; V. Manoscritti, libri incunabuli, disegni, legature; VI. Armi e armature; VII. Oreficeria, avorii, cristalli, gioielli ; Vili. Mobiglia, stoffe e tappezzerie; IX. Etnografia dei popoli non europei. Industria nel Litorale 11 professore A. Vierthaler tenne or non ha guari nella grande sala della TJorsa in Trieste un discorso nel quale dopo aver delineate a grandi tratti le presenti condizioni del commercio triestino, accennò a quelle industrie cui le condizioni geologiche e geografiche del Litorale si presenterebbero più opportune. Parlò primieramente della più importante, quella cioè della riduzione del sale marino in carbonato di i soda, sale questo che per le molteplici sue applicazioni gode d' uno spaccio immenso. Descrisse i vari processi per ottenere codesta trasformazione, rilevò i più convenienti, e fece nota speciale delle industrie secondarie, le quali, mentre aprono vie novelle a guadagni, rendono la principale più viva e sicura. Parlò inoltre della fabbricazione dell' iodio e suoi derivati; ricordò con parole di somma compiacenza e di lode lo stabilimento chimico industriale della vicina Pirano, beli' esempio e degno d'imitazione. Passò a dire dell' arte vetraria cui l'Istria fornirebbe il saldarne ed il Carso, il calcare, pregevole perchè spesso privo di ferro; notò come dalla vicina Wochein si esporti un minerale terroso, la Beauxite, fino nel Reno, nella Slesia prussiana, per esservi colà adoperato perla produzione d'importanti sali di allumina, che benissimo si potrebbero produrre fra noi; parlò della preparazione del fosforo utilizzando cascami animali. Passò a dire dell' industria cianica, dei prodotti delle materie grasse, degli acidi organici, di alcuni alcaloidi, per la cui estrazione le materie prime sarebbero qui di più facile acquisto che altrove, dei saponi, delle es-seuze aromatiche, dei fiammiferi e perfino degl' inchiostri, che con non lieve dispendio si ritraggono dall'estero, e dopo una opportuna statistica, couchiuse facendo voti perchè vengano l'ondati istituti professionali, poiché ove questi sorgono, l'industria, dapprima e dubbiosa ed empirica, incede animosa nel proprio campo, sicura dell' esito perchè razionale e scientifica. Cose locali L' accademia di beneficenza al nostro Ginnasio Annunciamo, con piacere, il pieno successo di questa accademia datasi dalla direzione del locale ginnasio ad incremento del fondo di beneficenza per gli studenti poveri, la sera del 25 decorso nella sala maggiore di quell' istituto. Chi vi assistette deve essere rimasto soddisfatto così da non trovare profusi gli elogi che suonatori e declamatori si meritarono. Diciamo innanzi tutto che assai numeroso e scelto fu il pubblico, composto in gran parte di gentili signore , la cui presenza era ben conveniente ad una festa fondata sulla gentilezza dell' animo, e destinata a promuovere l'esercizio della più cara fra le virtù: la beneficenza. Il trattenimento fu aperto dall' egregio direttore Giacomo Babuder col ringraziare gl'intervenuti e col-l'impetrare il compatimento del pubblico; per gli alun* ni designati a dar saggio de' loro studii ; indi 1' orchestra diretta dagli egregi professori Federico Simsig e Stefano Persoglia eseguì maestrevolmente 1' Ouverture "della Marta„ ; le tenne dietro una declamazione dello studente Enrico Kramer dal titolo La carità del conte Francesco Grisoni. Felicissimo fu il pensiero dell' autore di rammemorare nella sala del ginnasio le splendide beneficenze del conte Grisoni praticate nella sua patria e in queir istituto con sì squisita delicatezza i' animo ; e al felicissimo pensiero s' accoppiò 1* ele-bdz% della forma e la chiara e sentita dicitura. Le soavi melodie di Verdi nell' aria Ma dalV arido stelo iivalsa del „Ballo in Maschera" e nel Quartetto del ,Rigoletto" diedero campo all' orchestra di distinguersi; ( di molto effetto fu la ballata composta e recitata dillo studente Lodovico Rizzi col titolo L'ultima pelle di Capodistria. La fluidità del verso, la naturalezza di locuzione, e certo movimento lirico, appalesano il Rizzi qual felice alunno delle Muse. Parimenti li molto effetto furono il Walz di Godfrey, la polka Melania, e la sinfonia giocosa intitolata Miomusico-pea. In quest' ultima specialmente, tanto il compositore the gli esecutori, fecero bella mostra della loro abilità, e l'aggradimento del pubblico fu così pieno da chiederne la replica. Con uguale titolo di Miomusicopea e con simile soggetto fu la narrazione giocosa dell' egregio e ìelante professor Lorenzo abate Schiavi, i cui talenti letterarii sono troppo noti perchè abbisogni qui delle »stre lodi. I frizzi, le arguzie, le vivacità del componimento giocoso furono interpretati dal giovanetto Carlo Colcuc eoa tale anima e graziosa spigliatezza, unite a voce sì omogenea da far scoppiare la più viva ilarità e i più fragorosi battimani. Anche gli studenti Palisca, Vigini e Deponte provocarono spesse e sonore risate nell' u-litorio pel sommo brio con cui declamarono alcuni 'litri componimenti di soggetto locale, molto faceti, e the furono appositamente composti dal sullodato professor Schiavi. Insomma musica e declamazione furono assai lodevoli, e il pubblico se ne partì assai soddisfatto. Non testa quindi che esternare il desiderio di potere assistere spesso nella nostra città a feste così geniali che hanno il potere di soggiogare gli animi col fascino del buono e del bello. Aggiungiamo in fine che l'importo versato nel foudo di beneficenza oltrepassò la cospicua somma di f.ni 300, comprese le oblazioni inviate da alcuni comprovinciali. 6r. La compagnia (r. Galletti e Soci, diretta dall'artista Napoleone Borelli, ha dato qui un corso di recite, ed abbiamo trovato in lei tutto ciò eh' è necessario al buou successo delle rappresentazioni ed a procurare al pubblico che ama frequentare il teatro un eccellente divertimento. Infatti vi sono artisti di molta Taglia: La signora Adele Bagnoli-Galletti che percorre applaudita i migliori teatri del Regno, ci ha dimostrato, specialmente nel Trionfo d1 amore, nella Norma e nella Stuarda, egregie qualità d'artista. Il Borelli benché giovanissimo, pare attore provetto, che sa interpretare degnamente e coscenziosamente le opere degli autori più celebrati. Il Brunorini è brillante nobilissimo che ama l'arte ; ed in perfetta armonia con questi principali anche gli altri. Ma oltre gli artisti la compagnia ha un corredo ricchissimo, ciò che è essenziale a una buona rappresentazione: in una parola essa è tale che a primo aspetto si fa conoscere per ottima perchè sa trattare 1' arte con molta coscienza ed amore. Il sig. Giuseppe nob. Gravisi, direttore dell'osservatorio bacologico locale, tenne nella decorsa settimana alcune letture nella sala municipale, sull' allevamento del baco da seta ; avremmo desiderato un maggior concorso di uditori trattandosi di questioni tanto discusse in giornata, e di tanto interesse anche per la nostra industria bacologica. Nel giorno 23 del mese decorso rendeva l'anelito estremo il proto del locale stabilimento tipografico, Giovanni Rizzo da Este, nell' età d'anni 42, vinto da morbo che da lungo volgere di tempo gì'insidiava l'esistenza. È sulla tomba dell'onesto e valente tipografo che deponiamo il tributo dell' ultimo vale. La Redazione BlXGRAZIAnEKTI La famiglia del compianto Giovanni Rizzo, proto dello stabilimento tipografico B. Appolonio, sente l'imperioso bisogno di manifestare qui pubblicamente la sua gratitudine verso que'generosi cittadini, che vollero colla testimonianza dei fatti eloquenti lenire le ambascio dei poveri superstiti. Alle persone gentili di qui e fuori che nell'occasione dell'accademia tenutasi la sera delli 25 Aprile corr. furono sì larghe di conforti materiali e morali alla gioventù studiosa di questo i. r. Ginnasio, si o-nora di porgere vive grazie a nome del Corpo insegnante, Capodistria li 26 Aprile 1877 Il Direttore G-. Babudcr Bachicoltura Avvertenze ia osservarsi nella coltura iel Baco Abbiamo recato altra volta („Provincia" an. IV, n. 8, a. 1870) le avvertenze che l'illustre Cantoni suggerisce in forma di decalogo ai bachicultori per l'educazione dei bachi ; le ripetiamo ora che è incominciata la nuova campagna bacologica, e le raccomandiamo premurosamente a tutti quelli tra i nostri comprovinciali, che dedicandosi alla cura del prezioso iusetto, desiderano di veder coronate di buon successo le loro fatiche. 1. Espurgare o far esaminare al microscopio il seme che si vuole allevare. Non basta però aver buona semente, ma bisogna che i coltivatori osservino scrupolosamente quanto il Cantoni viene ordinando nei successivi numeri del suo decalogo, ai quali noi daremo qualche breve illustrazioue. 2. Espurgare col cloro le camere e gli attrezzi di allevamento. V' ha chi suggerisce di tener sempre nei locali di coltivazione uno o più piattelli con cloruro di calce (cloro), e di bagnarli tratto tratto con acido solforico. 3. Non oltrepassare i 30 cent, di temperatura nel far richiudere il seme, e mandare d'accordo 1' età del baco coli' ambiente esterno, stando più che si può ili relazione coll ana atmosferica. Così il Cautoni. Dunque non bisogna mai lasciar mancare aria, calore e luce nei locali di coltivazione. L'aria fa duopo prenderla sempre dall'esterno e non mai dall' interno della casa, il calore sarà regolato in modo che non superi i 20 cent., e si eviteranno i salii di temperatura. 4. Non aver paura della luce e del fumo di legna, ma evitare quello di tabacco e di olio. a. Non allevare più razze di bachi nella medesima camera, nè allevarne più di quanto si ha di foglia, di braccia e sopratutto di spazio. Raccomandazione non da tutti abbastanza osservata. Tutti i bacologi vogliono proporzionata la quantità de' bachi che si vuol coltivare ai locali ed al personale che si può disporre, ricordando che per ogni oncia di seme occorre un ambiente non minore di metri cubi 45 a 60 ed una persona. Commettono perciò gravissimo errore quelli che abbondando di foglia mettono per consumarla molti bigatti, i quali consumando quella, perdono anche questi. «. Non somministrare foglia bagnata o fermentata, ed averne sempre una tal scorta che i bachi non abbiano mai a digiunare. Fa duopo dare al baco pasti moderati e frequenti, e press'apoco nella seguente proporzione: dodici nella prima età, otto nella seconda, sei nella terza, quattro nella quarta. La foglia rispetto al suo stato di matu-ranza sia adatta alla lorza dei bigatti, commettendo grave errore chi per economia si serve nella prima età di quella a sviluppo anticipato che sarebbe troppo dura. 7. Quando fa calilo non lasciar mai mancare uè foglia nè aria. Riguardo la foglia bisogna avvertire di non lasciarla ammassare nei locali di coltivazione, perchè ella emana gas che sono assai nocivi. 8. Far che i bachi giacciano sulla minor possibile quaiitià di escrementi, nè temere di eccedere in pulitezza. I bachi da veri cavalieri amano grande pulitezza, perciò i locali di coltivazione e li utensili tutti dovranno essere sempre assai puliti. Bisogna cambiar loro il letto e spessissimo, che si dovrà prontamente esportare procurando di toccarli il meno che sia possibile, usando della carta forata, la quale serve assai bene anche per diradarli. 1». Far seme, scegliendo i migliori bozzoli e le migliori farfalle, non tralasciando di esaminarle al microscopio. 10. Conservando la semente, aver più paura del caldo umido, che del freddo intenso. La semente va custodita in locali asciutti, ventilati e freddi, evitando, pur quanto è possibile, le forti variazioni di temperatura. Il freddo anche a 0 gradi, non nuoce alla semente, ma è fatale se sorviene dopo che l'ambiente sia stato per molti giorni tiepido. Ancora una raccomandazione. Il bosco deesi fare quanto più sia possibile arieggiato, servendosi di legna minuta e ben secca, ed evitando ogni ammassamento o sviluppo di umidità, ordinariamente causa della ruggine. Avviso II corso teorico-pratico di bachicoltura presso l'i. r. Istituto bacologico sperimentale di Gorizia prin^ cipierà quest' anno il 14 Maggio e durerà quattro settimane. L' istruzione che verrà impartita comprenderà: 1. Lezioni orali, nelle quali si petratterà : Anatomia, fisiologia e patologia del bombice del gelso. Mezzi e misure per combattere le dominatiti malattie del baco da seta. Norme peli' allevamento razionale del baco. 2. Esercizi pratici nell' allevamento razionale e nel maneggio del microscopio per la selezione del seme confezionato a sistema cellulare. Le lezioni orali e gli esercizi pratici si terranno giornalmente, eccetto le domeniche e feste, dalle 5 alle 7 pom. in due corsi: uno in lingua italiana l'altro in lingua tedesca. Le dimande d'ammissione sono da indirizzarsi all'i, r Istituto bacologico tino il 10 Maggio a. c. Filugelli mori Una signora inglese, viaggiando in Australia, scoperse in più luoghi bachi da seta neri viventi allo stato libero, ina che in gran parte deperivano per mancanza di foglie di gelso, che per essi costituiscono l'esclusivo alimento, come per i nostrali. Quest'ultima coudizione è quella appunto che ci dà la sicurezza del buon esito dell'introduzione di questa razza, di bozzolo bianco, che forse va illesa dalle terribili malattie, flacidezza e pebrina. Facile ne sarà l'introduzione, imperocché mostrandosi essi della stessa sostanza del baco comuue, potrauno immediatamente assoggettarsi allo stesso trattamento, qualora se ne trovi dal lato economico conveniente la sostituzione. L'Inghilterra mise in grado l'ardita viaggiatrice di istituire esperimenti che riuscirono validi, inviandole gelsi su navi mercantili. Essa si è teste recata in Francia, caldamente raccomandata dal Foreign Office al duca Decazes, il quale indirizzatala al ministro per l'agricoltura, questi prese grande interessamento alla scoperta, e si offri ad appoggiare gli esperimenti che saranno fatti alla scuola d'agricoltura (li Grignon ed allo Stabilimento agricolo di Montpellier. I freddi primaverili Diamo questo titolo, che a prima vista pare un controsenso, a quel ritorno, quasi periodico del freddo, nella dolcissima stagione delle tiepide brezze e dei fiori. Ed il mese di aprile abbiamo proprio avuto un inverno di San Giorgie. Pioggie, bufere, temporali, bora, ed un'abbondante nevicata che imbiancò la nostra Giulia, fecero impensierire l'agricoltore, mettendogli dinanzi agli occhi la prospettiva d' una perfida annata. Laonde se altro non succede, possiam dire di averla scampata pel rotto della cuffia, e che non si verificherà l'adagio relativo appunto all'aprile, che „quaudo si perdono le prime frutte, le si perdon tutte." Occorre però che l'entrante maggio proceda ombroso, e così non troppo caldo, perchè in casi consimili all'odierno ricorre il detto che ,,maggio fresco e casa calda la massaja fa lieta e balda cioè cbe la caldura di maggio non arrivi repentina dopo un sì rigido aprile, ma invece 1' aria tiepida di primavera sia di già venuta ed abbia riscaldata la casa. A proposito dì questi freddi primaverili riportiamo le seguenti spiegazioni che ne dà l'illustre Boccardo : Uu ritorno pei iodico del freddo in primavera, anche inoltrata, è fenomeno a bastanza comune. Vi furono astronomi che ne cercarono una ragione nella fisica del globo, o T attribuirono alla fusione delle nevi e dei ghiacci sulle montagne delle regioni boreali del nostro emisfero. La neve, fondendosi, assorbe una grande quantità di calore, ch'essa deve sottrarre a tutti i corpi circo-tolti, e, per conseguenza anco all'aria, con la quale è in contatto. In altri termini, la fusione della neve è «d lavoro meccanico, che consuma necessariamente calore. Il freddo che risulta, nel nord, da questa conversione di calore in lavoro, si propaga verso mezzodì, » produce il periodico abbassamento di temperatura segnalato dalle osservazioni. Molti fisici poi accagionano del ritardo della primavera, tanto rimpianto in Italia, in Francia ed in Isvìzzera, e la maggior frequenza dei geli tardivi in questa stagione, il taglio progressivo dei boschi. Le piante, infatti, delle quali erano una volta ornate le montagne, agivano come brise-vents, come veri ripari bemometrici, mancando i quali le fredde correnti atmosferiche vengono a colpire le valli e le pianure. Nella media Italia, è assai generale opinione che, dopo il diboscamento degli Appennini, i venti freddi distruggano più frequentemente od intristiscano la vegetazione; e che in conseguenza di questa usurpazione dell'inverno sulla primavera, il Mugello abbia perduto tutti i suoi gelsi, salvo quei pochi, eh' ebbero negli edifici un riparo simile a quello che facevano i boschi prima del loro atterramento. Osservazioni identiche fecersi in rari luoghi di Francia e d'Inghilterra, dove i freddi serotini di primavera divennero più frequenti e più rigorosi dopo il taglio di antiche foreste. Notasi ancora che gli alberi non agiscono solarmente come ripari meccanici, o come diaframmi, contro i venti ; mahauno inoltre una diretta azione termica sui climi, sia come conduttori del calore, sia come esseri viventi forniti di un calore proprio. Infatti, nel primo senso, come semplici conduttori del calore, le piante portano il calore dell' atmosfera alla terra, quando questa è più fredda di quella, e lo trasmettono nella direzione contraria, allorché la temperatura dell'aria è più bassa di quella della terra. Essi adempiono, per tal modo, in natura un ufficio simile a quello del regolatore a forza centrifuga nella macchina di Watt; temperano emoderano gli eccessi di tempeiatura, tendendo a rendere meuo freddo il verno, e la state men calda. Come esseri viventi, le piante hanno una temperatura propria, che le costituisce fonti di calore. Le esperienze di Meguscher hanno provato che il legno di un albero vivente segna 12° o 13° centigradi; allorché la temperatura esterna dell'atmosfera è a -f-I" od anche solo a + 3° centigradi. Né la temperatura della pianta aumenta in proporzione con quella dell'aria ambiente, ma si conserva poco variabile nelle varie stagioni: la qual cosa spiega il perchè l'aria atmosferica di una foresta sia, a confronto di quella de' luoghi privi di piante, sempre più temperata nell'inverno o più fresca nella estate. A quale di queste differenti cagioni dobbia-: ino noi attribuire il fenomeno a cui abbiamo la poco buona ventura di assistere, e che sarebbe ancora più grave se le notti fossero più serene e se fosse, per conseguenza, più energica la radiazione? — Ai dotti l'ardua sentenza, contentandoci, in quanto a noi, a far caldi voti perchè vogliano finalmente le stagioni riprendere un corso più regolare e più conforme al Calendario gregoriano. Appunti bibliografici I baroni di Waldsee o Walsee, i visconti di Mels, i signori di Brodolone e di Colloredo, accenni genealogici e note storiche di Prospero Antonini. Firenze, coi tipi di M. Celimi e C. alla Galileiana. 1877. Il coute Prospero Antonini di Udine, senatore del Regno, è uno scrittore di cose patrie ormai troppo noto perchè abbisogni delle nostre parole di encomio. Vigoroso intelletto, e critico sagace, egli accoppia nelle sue monografie la bontà del metodo alla profondità delle ricerche, per cui si può dire a giusto titolo uno de' migliori storiografi che in oggi vanti il Friuli. E quanto buono sia il metodo del conte Antonini e profonde le sue ricerche lo addimostra anche il recente lavoro qui in testa annunciato, nel quale è discorso delle celebri e ragguardevoli famiglie Walsee, Mels, Prodolone e Colloredo, che tanta parte hanno a-vuto nella storia de' tempi di mezzo. Gli studii genealogici sono oggidì piucchemai di moda, ma cotesti accenni, modestamente così appellati dall'egregio autore, non sono un'arida genealogia di pomposi nomi geutilizii postavi per solleticare lo stolto orgoglio, ma ricchissima ed eccellente messe di noti-zie, e di quelle notizie che sono intimamente legate col soggetto preso a trattare. Anche la storia dell' Istria è quivi accennata, e leggesi, per esempio, come un Walsee nel 1400 ottenesse dal vescovo di Pola (Biaggio Molino) la investitura delle giurisdizioni di Castua, di Gotenico, di Vesprina e di Moschenizza, antiche dipendenze istriane della signoria duiuate (p. 8); come lo stesso Walsee consigliere dell'Imperatore Alberto II avesse lunghe ed astiose liti coi vescovi e col capitolo de' canonici di Trieste per quelle ragioni di patronato ch'egli intendeva gli spettassero sopra alcune pievi della Carsia (pag. 9); come Bartolomeo di Alviano, fugati i tedeschi e valicato l'Isonzo, recasse in suo potere Gorizia, Duino, Trieste e la Contea d'Istria (pag. 67-68). La dettatura poi di cotesto lavoro del senatore Antonini è sempre chiara e dignitosa, e le riflessioni fluiscono sempre spontanee dall'argomento: non sono come spesso accade in simil genere di scritti, brani mal cuciti, ma vere elucubrazioni storiche dettate con imparzialità di giudizio senza che mai la passione entri ad alterarne il vero; anzi piuttosto ella è dal vero potentemente riscaldata. G. Xozze Rossi-Bozzotti,. Vicenza, tipografìa Paroni, 1877. (Dono dell'autore). È una raccolta di dieciotto sonetti composti da Jacopo Cabianca e dedicati ad Alessandro Rossi, senatore del Regno, nell'occasione delle nozze di suo figlio Giovanni coii la signora Maria Bozzotti. I suoi egregi amici Alessandro, Francesco e Gio- vanni Rossi da Schio, la moglie Sofia Fioravanti degli Onesti, e le tre figlie Lucia, Paolina ed Antonietta hanno ispirato degnamente il nostro poeta con pensieri limpidi e gentili, con affetti generosi e delicati, con nobili e sante verità. Trattato di diritto commerciale del prof. E. Thol, tradotto in italiano dall' avvocato Alberto Marghieri, professore air Università di Napoli. Questo libro del celebre Thol non era stato mai tradotto in Italia, e si sentiva il bisogno di averne una versione per gli studiosi. Il Thol è rinomato qual fondatore del sistema cambiario moderno-, il suo libro quindi gioverà molto anche agli avvocati, ai presidenti e ai giudici di Tribunali di commercio. Molte difficoltà dovette vincere il traduttore e vi riuscì egregiamente. Lo stile del ThOl è conciso e serrato in modo che è necessario vi si abitui il lettore. La versione dell'avv. Marghieri è diligente e precisa e ci dà l'indole della mente dell'autore. Scrisse ancora una introduzione nella quale espose lo sviluppo dell' istituto cambiario nelle varie legislazioni e nella dottrina fino all' ultima legge generale tedesca e al progetto italiano. Egli comincia a esporre le prime forme assunte dal contratto cambiario; poscia studia la scuola italiana, esamina 1' ordinanza del 1673 e la scuola francese, le altre leggi europee e la scuola germanica, il Codice del 1807, e i Codici posteriori fino all' italiano del 1865. Infine considera il movimento scientifico che a questi si collega, le scuole, le leggi e i progetti di riforme. — Oltre di questa monografia sul lavoro del Th6l, il Marghieri fece note critiche e di raffronto col Codice italiano vigente e col progetto, e tradusse la legge cambiaria tedesca, facendola precedere all' opera. Il Teatro in Italia di Vittore Ottolini. Indice: Teatri antichi fuori d' Italia : Teatro indiano, giavanese giapponese, chinese, arabo, messicano, greco. Teatro italiano antico - l'Etruria, le feste religiose, gli Osci, Livio Andronico, Gneo Nevio, Quinto Ennio, Accio Plauto, Terenzio, Cecilio, Afranio, Esopo, il Teatro, l'Impero e i Cristiani. Dal 1000 al lbOO: Rotswitha di Gan-dershein, le rappresentazioni sacre, Albertino Mussato, Stella, Poggio Bracciolini, da Bernardo Pulci a Feo Belcari. Dal 1500 al 1700- i Medici, il Poliziano, il Tris-sino e la Tragedia, Giraldi, Cinzio, Manfredi, Tasso, il Bibbiena e la commedia, Ariosto, Lucrezia Borgia e lo corte di Ferrara,Machiavelli, le Pastorali, l'Opera, le maschere italiane. Teatri esteri : teatro 'slavo, spagnolo, portoghese, francese, inglese, tedesco. Teatro moderno ; la Tragedia (seguito), Alfieri, Monti, Foscolo, Pindemonte, Pellico, Manzoni, Niccolini - la Commedia-C. Gozzi, Goldoni, suoi contemporanei e imitatori. Melodramma- Zeno, Metastasio, l'Opera, gli Evirati, ■i Virtuosi, costruzioni teatrali, coreografia. R Fatti e parole. Cantafavola di Cajo Traversa. (Dono dell' autore). Basterebbe di libri se non ci fosse giunto dopo i sullodati questo beli' opuscolo di Giuseppe Garzolini impresso a Gorizia nella tipografia e litografia nazionale. Il Garzolini è scrittore che si venne coltivando nel silenzio e nella meditazione ; in questo nuovo suo lavoro, pieno di sali e di frizzi, egli si prefigge di mascherare le arti di coloro che vogliono farla da tribuni a spese del popolo credenzone. ^ A' mìei concittadini e comprovinciali È nostro obbligo, meglio che con chiassose dimostrazioni, nel campo pacifico delle scienze e delle lettere affermare la nostra nazionalità. Anch'io come mi suggeriva l'ingegno, le poche forze adoperai a quest' uopo. Mi permetto rammentare i molti articoli di critica e di amena letteratura in vari giornali politici e letterari come l' Antologia, la Rivista Europea, la Perseveranza, ecc.; la «Storia delle Arti", premiata nel congresso pedagogico di Venezia; il „Racconto educativo, la Contessa Matilde," premiato nel congresso pedagogico di Bologna, ecc. Desidero ora radunare i miei versi editi ed inediti; ma i mezzi mi mancano; perchè se gli editori sono pronti a stampare e a pagare anche opere in prosa non vogliono sentir parlare di versi. Confido che i miei buoni concittadini e comprovinciali mi forniranno i mezzi di radunare le fronde sparte. Il volume iu edizione di lusso conterrà i seguenti componimenti: Graffiatine Sermoni Dello insegnare. ( Edito nella «Rivista europea") La Crociata. (Inedito). La Sega. (Inedito). A Mario Bapisardi. (Inedito). Satire Le avventure di Pinella. (Inedito). L' ombra del Giusti. (Inedito). Il bastone. (Inedito). Malinconie. (Inedite). Epigrammi. (Inedito). Carezze Gli effluvi. 1 suoni. Canzoni. Sonetti. __Paolo Tedeschi. NB. Le commissioni si ricevono presso questa redazione; il prezzo del volume è di ital. L. 5 pari a 2 fiorini V. A. ; che si pagherà al momento della presentazione del libro. La Bedasione. Pensieri Ogni lodevole opera dell'ingegno illustra la patria, anco se di lei non ragiona, nè solo la illustra, ma ritempra altresì le forze a propugnarne le memorie e i diritti. C. Combi. Per affrettare l'opera della civiltà, per rendere più aperto l'animo del popolo a' suoi insegnamenti, conviene por mente ad istruirlo. — • Lo stesso. Ricevuto il prezzo d'associazione Don Emanuele Pacovich — Carroiba — 2. quartali anno corr. ; Pietro Vio — Pola — anno corrente.