ANNO I. m s Associazione annua Corone 10. Stati dell' Unione postale Corone 12. Semestre in proporzione. I manoscritti non si restituiscono. Redazione, ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografìa Cobol & Priora. CAPODISTRIA, 7 Agosto 1904. 99 E G H" f*iornalo ooiiiinoreialo. Industrialo, agricolo o politioo. Volere e potere. Lessona N'oli sbigottir, ch'io vincerò la pruova. Dante N. 15. Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo : Avvisi commerciali in III pag. cent. 10, in IV pag. cent. 8. Comunicati in III pag. cent. 20. Avvisi collettivi 4 cent, la parola. Tassa minima cent. 20. I n numero separato cent. 20. ramente giorno per giorno il frutto de' guadagni del lavoro, non troverà più nulla nell' avvenire e sarà costretto ad elemosinare. 11 soldo che rimane adunque all' operaio dopo aver provveduto a' suoi bisogni, non appartiene al giorno in cui fu guadagnato, ma appartiene al futuro, alle imprevedute disgrazie, alle malattie. Chi lo consuma oggi lo toglie a se stesso domani, è quindi crudele verso di se. Il risparmio è la sola salvezza della vita avvenire dell'operaio; il risparmio, che non devesi confondere con l'egoismo, è il sentimento del bene, del giusto, dell'utile, è. a detta di Adamo Smith, il benefattore della società. Considerando adunque il grand' u-tile che il risparmio apporta non solo ai singoli individui ma alla società, considerando eli' esso è raccomandato dalla necessità, da quei tanti accidenti. che nel corso della vita rendono 1' nomo impotente al lavoro, ognuno converrà co m ' esso sia sommamente raccomandabile al lavoratore, il quale risparmiando provvede da se a' suoi bisogni futuri e fa quasi a se stesso quel prestito che più tórdi sarebbe costretto a chiedere ad altri. Tutto l'avvenire dell'operaio sta adunque, finché gli stati non abbiano provveduto alla vecchiaia e alla disoccupazione di tutti i lavoratori, nei piccoli risparmi giornalieri. Egli deve guardarsi dallo spenderli : e però conviene che li depositi in mano sicura, ove di più non restino improduttivi. A ciò provvedono mirabilmente le Casse di risparmio, sieno esse in mano degli stati, sieno anche soggette all' amministrazione di istituti privati. Le casse di risparmio ricevono dai privati i depositi volontari di danaro, per i quali corrispondono un interesse dal momento del deposito, offrendo il vantaggio della restituzione totale o parziale a richiesta del deponente. E' una istituzione opportuna a riservare da un consumo non necessario una parte del guadagno d'oggi, raccogliendo i risparmi del povero, che potranno servire a sovvenire i bisogni più urgenti del domani. E questi cumuli, che giorno per giorno crescono e danno guadagno, formati in grossi capitali nella cassa di risparmio e destinati a novella produzione, aumentano il lavoro per 1' operaio, aumentano l'industria, aumentano la piccola ricchezza. Mentre 1' operaio guadagna da una parte sugli avanzi depositati, guadagna dall' altra col-1'aumento del lavoro e coli' accrescimento del salario. Le Casse di risparmio poi sono una istituzione non solo economica, ma educati va ad un tempo, imperciocché toTgov indirettamente 1' uomo dai vizi del giuoco e della crapula, lo abituano alla previdenza, lo rendono probo e laborioso. Nè si dica, che 1' operaio non può fare risparmi, perchè, come ammettiamo, i suoi bisogni sono tanti e tali che non basta a soddisfarli il salario giornaliero. Forse il salario non è sempre corrispondente al lavoro; ma quale è d'altronde l'operaio, il contadino che non possa fare un risparmio non già delle cose necessarie ma in quelle che forse o non giovano o fanno male alla vita, all'onore? Si dica piuttosto che 1' operaio generalmente non ha fiducia nel simbolo creditorio, che la cassa di risparmio gli offre in luogo del suo danaro ed è renitente a scambiare il suo oro con un pezzo di carta di cui non sa comprendere il valore. Una tale sfiducia deriva dalla ignoranza dei principi d' economia politica e, poiché la diffidenza s'insinua sempre più facilmente della fiducia nell' animo dell' uomo, è certo che le classi popolane sono maggiormente soggette a questa dannosa influenza, per cui se non sarà loro dimostrato e quasi provato, che le somme depositate nella cassa di risparmio sono ben più sicure che in loro custodia, esse non verranno mai a farvi dei depositi. PER IiE NOSTRE IÌETTRICI Satira municipale capodistriana Frugando tra vecchi ciarpami, venne fatto, or non è molto, a un' ottima persona di mia conoscenza, di recare in luce un manipoletto di carte polverose e ingiallite, ma tuttavia ben conservate____ «Ah ! 1' epistolario amoroso di qualche galante nonnina!» No, cortese lettrice : alcunché di meno gradevole per voi ma di più attraente per i ricercatori di curiosità storiche... «Non saprei... delle vecchie note di banca V dei vecchi proclami rivoluzionari?» Nè meno. Ve la do su mille, lettrice: delle satire, delle vere e maligne satire municipali capodistria- Jti nostri Abbonali ! Rinnoviamo la preghiera a lulli quei Sigg. Abbonali che non si sono posli in regola con I' amministrazione, di farlo quanto prima, affine di evitare la spesa di un nuovo invilo speciale per noi sempre spiacevole. JC' jfimmirjistra3Ìone. SEQUESTRO L'ultimo numero del nostro giornale fu sequestrato per il saluto a Parenzo dal titolo: «Saluto Giustino-politano». Ne abbiamo publicata una seconda edizione senza l'articolo sequestrato, che fu spedita agli abbonati. SULLE CASSE DI RISPARMIO Una forinola a cui si possono riferire le tante cause della miseria, una parola che tutte le comprenda, è l'imprevidenza. Essa è la causa pri-,ma del pauperismo. Tutte le male abitudini, tutti i vizi, tutti gli invili-menti morali si riassumono in questa parola, perchè 1' uomo sarebbe ben altro se il pensiero dell'avvenire lo dirigesse nelle sue azioni. Ma pur troppo l'operaio pensa appena all'oggi e vive della giornata. Il contadino, l'artigiano, quanti in una parola vivono de' guadagni della giornata, per molte circostanze possono trovarsi nell' avvenire mancanti de' mezzi di sussistanza ; perciò chi vive del lavoro dovrebbe aver sempre sott' occhio l'avvenire che gli ricorderebbe i pericoli della malattia, l'impotenza della vecchiaia, i bisogni della crescente famiglia. La previdenza è l'intelligenza applicata ai bisogni; essa insegna il risparmio. La malattia può cogliere l'uomo ad ogni momento; la vecchiaia, male senza rimedio, ogni giorno più s' avvicina. L'uomo in questi casi ha maggiori bisogni e non guadagna da vivere: è quindi necessario che abbia risparmiato. Conviene adunque che chi vive del proprio lavoro guadagni non solo per vivere di giorno in giorno finché lavora, ma anche per vivere nei dì della vecchiaia, dell' infermità, della forzata disoccupazione, della penuria. Se egli consuma inte- Racconti domenicali.__ L'ELISIE DI LUNGA VITA — Per saggio, una bottiglia si dà gratis a chi ne fa richiesta ! — esclamò allegramente il signor - Abramo Smith malato di professione, che aveva stancato successivamente i più pericolosi professori della Facoltà di New-Yorck e Filadelfia.- Nel momento in cui si lasciava sfuggire questa esclamazione, egli era a letto, come è dovere d'ogni buon malato ; e leggendo la prima pagina elei New-Yorck-Eerald, aveva trovato l'annunzio del Balsamo elisir indiano, medicamento nuovissimo, vi si diceva, miracoloso per le nevralgie, gastralgie e un gran numero di altre gie passate, presenti e future iscritte nei dizionarii di medicina. — La misteriosa malattia che mi affligge deve essere compresa fra queste gie, — pensò il signor Smith. — Il Balsamo elisir indiano è quel che ci vuole. E dire che io non ci avevo badato mai ! Eppure l'inventore ne offre una bottiglia gratis. Dev'essere certamente un filantropo! La mattina appresso, il signor Abramo Smith scriveva al suo farmacista di spedirgli la portentosa bottiglia. Con una "scrupolosità degna dei più grandi elogi, il malato sorbì la dose indicata nel Modo di servirsene, di ora in ora, dopo aver bevuto un bicchierone di acqua ghiacciata. 11 signor Abramo n' ebbe un miglioramento sensibile. Solamente, cosa strana, egli ebbe un bel continuare quel regime con la più meritoria delle pazienze; la guarigione non arrivò mai. Il malato, un po' deluso, si rimise a letto, nella positura più conveniente a un malato di professione. E, col dorso solidamente appoggiato a una pila di guanciali, ricominciò uno studio più approfondito del Modo di servirsene. .....Ecco qui ! — egli esclamò tutt' a un tratto. I suoi occhi avevano scoperto un paragrafetto, quasi smarrito dentro il testo, il quale paragrafetto avvertiva che, nel caso di complicazione della nevralgia, cefalgia, gastralgia, o di altre gie con non so quali altri terribili nomi greci di malanni del midollo allungato, il Balsamo e/i.rir doveva esser sostituito dal Balsamo indiano, che costava tre dollari la boccetta. Una boccetta al giorno bastava. Il signor Àbramo non è più nei panni, cioè sotto le coperte, dalla gio.ja. E, senza levarsi da letto, ordinò a un commesso di andar subito a comprargli tre dozzine di Balsamo indiano. I numerosissimi attestati di guarigione, stampati dietro il Modo di servirsene, dissiparono qualunque dubbio del malato intorno alla int'al-libità di quella prossima cura per via del divino rimedio, patentato dall'Uf-ficio delle Invenzioni e scoperte di Washington e delle altre capitali degli Stati Uniti. Il Balsamo indiano lui un certo valore, - disse una sera al nostro amico Abramo, il suo vecchio camerata dottor Ippocrate Puff won Hum-bug.-— ila. caro Àbramo, egli soggiunse con quel suo sorrisetto di scienziato, niente ha potuto ancora detronizzare V Est ratio di gamberi con, l'Assa fetida. Non ne ho udito mai parlare, rispose il signor Abramo diventato improvvisamente pensoso. — Ma dove ho io veduto cotesto nome? ne, non tanto vecchie ma nè pur tanto giovani, che formarono, la delizia o la... disperazione dei vostri nonni Perchè anche la vostra bella cittadina, lettrice, conobbe la poesia satirica; la quale venne indubbiamente fra noi tra il decimosettimo o il decimottavo secolo, al séguito dei maestosi e fastosi podestà mandatici dalla Serenissima. Di fatti, trovo nel Molnienti : «La fine della società veneziana è annunziata dal cachinno della satira, che raramente giova e sempre esagera le colpe e le vergogne. La satira civile nasce quando le nazioni sono già vecchie: ( )razio, Persio, Giovenale comparvero allor che l'antica libertà di Roma volgeva al tramonto. Anche fra la vita veneziana declinante, s'insinuò la satira: timida da prima, quasi voce della coscienza: poi a grado a grado sfacciata : e 11011 già specchio del tempo, come quella alta e solenne del Parini, ma triviale, terribile, invereconda, sfogo di puntigli e di risentimenti privati, e per ciò codardamente anonima». Il resto ve lo risparmio, lettrice, perchè .ntlaccorgo che fate il viso dell' arme. Ma veniamo alla musa satirica istriana o, meglio, torniamo alla musa, satirica capodistriana, giacché è proprio di quest' ultima che avevo incominciato a discorrere. Pur troppo, il documento satirico più vetusto che l'animo mio abbia potuto rinvenire nel famoso manipoletto di carte, rimonta a pena a un novant'anni fa, ed è un sonetto assai poco timorato della prosodia e della metrica, ma furibondo in compenso, come una scomunica di papa Ildebrando. «Gesummk !» Sicuro, lettrice ; e figuratevi che oggetto di tant' ira è la recente fossa di nientemeno che Angelo Calafati (pronunciate Calafati), ex-prefetto del Dipartimento d'Istria, ufficiale aquila d' oro della legion d'onore, cavaliere del real ordine della corona di ferro, barone del regno d'Italia ecc. ecc. Le due quartine son così male in arnese, lettrice, che mi manca da senno il coraggio di trascriverle. Ma non voglio defraudarvi delle terzine. Dunque attenta: Sul tuo sepolcro inonorato hi tanto l'eie,nosa. cicuta in selve estenda Le inaugurate foglie in ogni canto. Nè voce più di grato angel s'intenda, Ma di nottole noi ed triste canto S' oda il lupo ulular di fame orrenda. Dove? Su le rocce che circondano la ferrovia del cimitero metropolitano, — disse il dottor Puff von Humbug. — Ah ! sì, ora me ne rammento ! — lo interruppe Smith. E telegrafò al suo farmacista perchè gli spedisse subito un paio di dozzire di bottiglie dell' Estratto di gamberi con A ssa fetida. Con questo meraviglioso preparato, - disse da sè il malato, — io sarò in piedi in minor tempo che non occorra a uno speculatore provinciale per farsi svaligiare alla Borsa di New-York, e sarò più lesto d'un ladro notturno inseguito da una guardia di polizia che egli 11011 ha pensato di avvertire anticipatamente. Dopo parecchie settimane di Estratto di gamberi, il signor Àbramo Smith non era guarito. Passarono mesi, passarono anni. Egli continuò a leggere gli avvisi del New-York Herald, e appena vedeva annunciato un rimedio patentato, di cui si dava gratis una boccetta di saggio, il malato di professione saggiava il rimedio ed eseguiva esattamente il regime, prescritto. Cosi per consultazione dei sapien- depositate alla 7$ a rie a popolare Capodistriana ai piccolo risparmio ed avrete il 4- °0. Vedi operazioni dello Ilanca tv IV jxic/iva). Altro che le tirate di Salvator Rosa e le imprecazioni dell'Alfieri! E nota giustamente, in calce ai quattordici endecasillabi, un ignoto ma salace chiosatore : «I xe versi che par ca-nonae! diceva Arlecchino». Non c'è dubbio ; e io sarei quasi disposto ad affermare che il sonetto non mi riesce nuovo al tutto. Quella sonorità fru-goniana e quella gonfiezza eesarot-tiana mi paiono sospette, ('erte somiglianze, anzi certe singolari concordanze non sono sempre dovute al mero caso. O che forse l'anonimo autor della satira contro Angelo Calafati abbia proceduto come il Don Gabriello del Pananti, che in mezzo ai versi sai X'arca cuciti vinili dei/li altrui 'i Potrebbe darsi benissimo. Del resto, anche voi. lettrice, andate pensando che cercar di cogliere in fallo un morto che non può difender i non è cavalleria e nò meno umanità. K cosi per questa volta io lascio in pace lo sconosciuto Giovenale in -IH", che pur. come vedemmo, non aveva tra le sue massime il rie mortili* uil nisi bene. (Continìw) h beatissimi buoi del mio paese ! Se ora accenno alle pene de' vostri fratelli d'altri luoghi, scusate! a quei fratelli il compianto vostro recherà sollievo. Barbare genti, adunque, posseggono stalle alte non meno di tre metri e mezzo; di tal lunghezza che la posta di ogni grosso bovino riesce larga almeno da un metro e venti ad uno e qua- ranta : di larghezza variabile seconda che gli animali stanno in una fila o in due, a seconda ch'esiste oppure no certa corsia che dicono d'alimentazione da un minimo di inetri quattro e trenta a cinque istallo semplici, senza corsia d'ali-mentazionei. a de' massimi di metri dieci od undici (stalle doppio, con tre corsie: due d'alimentazione ed una di servizio se gli animali d'ogni fila volgono a quo' dell'altra le groppe, due di servizio ed una d'alimentazione quando gli animali son diposti testa a testai: d'un volume non minore di metri cubi ventidue a ventisei per ogni capo adulto. In cosi vasti ambienti è naturale , allo bestie poverette ! faeil mente s'allargono i polmoni. Che i nostri barbari si degnassero in compenso di provveder le stalle del mono possibile di t'ori ! Manco per sogno. <>ià, come nelle stallo istriane, ci son le porto spesso delle nostre più larghe e men cariate (qualità, l'ultima, beli si comprende, indispensabile po' barbari i. Notatisi poi vere finestre all'altezza dal suolo di almeno un par di metri, fra l'altro per la credenza stramba che I pacifico occhio del bue sia nemico della luce diretta ampie tanto (da ni. 1.00 0.75 a in. 1.40 - 1.20i da dovervi adattare noli' ostato, por 1 troppo sole che vi passerebbe, reti metalliche un po' fitte e pensare che cosi rimangono fuori tafani e mosche ! . da doverle munir d'invetriale, perchè d'inverno altrimenti i bovini crcperebbero dal freddo: e h' vetrate pro-feriscono di poterle a-prire in dentro e dall'alto iti basso pe 'I solo gusto d'aver bisogno d'un gancio onde l'erniarie nessun bove, invero, espresso il desiderio che le correnti d' aria vadano verso il sol' fissimi dottori Pillolinenian. Scori icolf, Becchinovius. e parecchi altri, egli sperimentò, una alla volta le infal libili specialità : Ferro magnetica lupi,efallo, Sciroppo pettorale ili pomidoro con margarina, (imu ma di cause ih con asfalto complesso nel moto, Estratto di cuoio bollilo con salsa di la rta rughe : e poi : il Balsamo arido di ostriche seccalo col rapare di catrame; e lilialmente lo celeberrime docce cVIppocratc, osi ratte col vapore dai fagiuoli. conservati nello spirito di prugne immature. Ahimè, per quali arcano fagiani tutte queste panacee rimasero assolutamente inefficaci ? — Forse la diagnostica del mio male non è stata fatta bene, pensò il signor Smith. E si affrettò a prendere un sorso di Lozione acida di zafferano con conserra di hot t i postati, rimedio sovrano contro Yacropoli facciale. E Plnrilms min iti, secondo il motto della repubblica americana. Ah, non c'è dubbio! Occorreva questo! Finalmente ho trovato il rimedio senza .pari ! Delusione amarissima! Dopo otto bottiglie di questo elisir, il signor Àbramo Smith non fu più capace di alzarsi da letto. Mi sarò ingannalo; avrò confuso due malattie insieme. Dovevo forse leggere: Ser pluribus impar. Ah! so mio padre mi avesse fatto imparare il Ialino! Sfinito, il povero signor Abramo Smith si addormentò. E gli parve che tutte le bottiglie votate in tanti anni ingombrassero la camera e gli ballassero attorno al letto. Ogni bottiglia, Ogni boccia, ogni boccetta, ogni boccettina d'ogni forma. d'ogni modello, d'ogni colore, parlava ad alta voce. E da tutti gli angoli della camera insorse un diabolico concerto di rim-rimproveri che gli faceva accapponare la pelle. Ah. Smith! Ah, Smith! gli mormorava una liquida voce da sotto il guanciale. — perchè non hai tu avuto fede in me ? Chi sei? domandò Smith atterrito. Sono l'Elisir Bai sano-Indiano. Se tu avessi perseverato, oggi saresti in grado di vincere il premio al concorso dei velocipedisti, e battere tutti i campioni dei velocipedisti inglesi. fitto. E non bastano le ampie finestre: vichi terra, su la parete battuta da' venti, alla distanza d'alcuni metri 1' un dall' altro, stanno de' buchi, del diametro d' un decimetro all' incirca, i quali non si sa che cos' abbiali di comune co '1 nome di «barbacani» loro affibbiato : degli altri buchi son prossimi al soffitto, su l'opposta parere, ma non opposti a' primi : tutti provvisti di piccoli camini in diverso senso curvati : da' secondi fori esce l'aria della stalla, vien dentro quella esterna da' primi. E' ben vero che i fori bassi sono fatti di contro all' a-nimale, ina a questi istessamente, con tant' aria a sua disposizione, s' allargano i polmoni quanto mai. E poiché le finestre, oltre all'aria, recano la luce, cosi le bestie riescono a scoprire se lor si dà paglia per fieno gli istriani invece son cosi pietosi da provvedere, per simile evenienza, l'asino stesso, il gran filosofo, d'un par d'occhiali con le lenti verdi.... Se poi entriamo in maggiori dettagli, c'è da mettersi le mani ne' capelli addirittura. I più giudiziosi fanno bensì il pavimento della stalla con terra argillosa ben battuta, ma ogni tanto si credono in dovere di rinnovarlo, almeno di sotto all' animale, f ili altri fan di peggio: spianato il terreno vi caccian sopra, per esempio, uno strato di ghiaia alto alcuni centimetri, sopra esso della malta idraulica composta all'incirca con sei parti di calce i-draulica in pasta su dieci di sabbia, sopra ancora, uno strato di ghiaia e poi di malta, e dopo il terzo od anche il quarto strato di ghiaia, tratto un sospiro, alla malta idraulica sostituiscono un impasto d' una parte di sabbia, una di calce, una di cemento a lenta presa : spendono in complesso da due corono a due corone e mezza il metro quadrato e s' illudono di riottonerle perchè ritengono possibile una migliore pulizia del locale, una minor dispersione delle orino mentre il pavimento più non le trattiene!. La posta, elio fan lunga da due nielli e venti a due e settanta a seconda della faglia, della razza e.... della lettiera disponibile, e pendente non più d' un centimetro per metro specie se trattasi di vacche, cui gli iniqui, riescono cosi a tórre un efficace mezzo per sottrai- la discendenza ad'infelice vita , termina dall'una parli1 con una scolina poco profonda ed a spigoli arrotondaiii la (piale, a quando, presenta delle bocche di ghisa comunicanti con un fossetto coperto, rivestito di cemento, che porta i liquidi fuor della stalla, nel pozzetto della concimaia osano avere una concimaia ! - .Al di là della scolina vi è la corsia di servizio, larga metri uno e trenta ad uno e cinquanta per stalle semplici, uno e ottanta a due e venti per stalle doppie. Dall'altra parte la lunghezza della posta è limitata della mangiatoia, la quale ha la parete verso i buoi alta da terra Ma stette per protestare Smith, io ne ho votate parecchie dozzine di bottiglie.... - Dovevi continuare.... Tu stavi per diventare un ottimo cliente.... — Non dargli retta Smith! — lo interrompeva un'altra voce che usciva di dietro il comodino. — L'elisir indiano è una ciarlataneria. Ti basti sapere ch'esso non spende,nemmeno la metà di quel che spendo io in annunzi su pei giornali. K tu chi sei? Sono l'Est rullo di gamberi con .I.s.svf fetida (un dollaro e mezzo la mezza boccetta; cinque le grandi. Si guadagna un quarto di litro, comprando le bottiglie di gran modello). Io non voglio rimproverargli il mio abbandono. Accusa te stesso, so oggi ti trovi in questo disperatissimo stato. Il Ferro Magnetico lo interuppe alla sua volta e poi lo Sciropo pet-lorale, insomma tutte lo bottiglie alla lila sgranarono il rosario delle loro recriminazioni. Ma fra questo tumulto farmaceutico si elevò forte una voce: e, (piasi per incanto, tutte le altre bottiglie stettero zitte. E la voce disse: un cinquanta fin settanta centimetri, 1' altra parete, quand' è staccata dal muro, alta un metro all' incirca : internamente la mangiatoia è larga quaranta a cinquanta centimetri, profonda alquanto perchè in paesi sì arretrati 1' erba de' pascoli - quella che i buoi mangerebbero allo stato di natura — raggiunge appena un venti centimetri ci' altezza : è intonacata di cemento completamente. Sulla sponda anteriore della mangiatoia taluni appoggiano una specie di stia, formata con bastoni di ferro : un bastone orizzontale inferiore all' altezza del bordo della mangiatoia, uno parallelo superiore così distante dal primo che i buoi non riescano a toccarlo; verticalmente, in sistema rigido co' due, de' capisaldi agli estremi e pur nel mezzo se la stalla è lunga, de' bastoni divisori d'ogni posta, e fra questi per ciascuna posta due altri bastoni, ma distanziabili più o meno fra loro in modo che nel mezzo il bove oppur la vacca, quasi fossero capponi, abbiano spazio sufficiente per poter prendere cibo nella mangiatoia. Poveri animali! Gente accecata dalla presunzione di conoscere i bisogni dello stomaco di ciascuno di voi. meglio del medesimo «ciascuno». non s'accorge che contro la stia vi rompete ambe le corna — giungere al punto di non capire se si tratti di esseri cornuti oppure no, l'è tanto grossa che quasi non credo all' evidenza ! Fra la mangiatoia e il muro e' è dunque, a volte, una «corsia d'alimentazione», co I mezzo della quale si possono somministrare i foraggiseli za passare per la posta dov' è l'animale il tempo, in que' paesi, si ritien denaro, mentre da noi nessun agricoltore di proposito vorrà dir tale bestemmia, ora : ed il risparmio di foraggio, che pur s'ottiene, data l'altezza della nostra erba, è cosa per noi di poco conto. 11 nostro magnifico solaio con sovrastante pavimento per tienile, si ripete (naturalmente peggiorato; in talune delle stalle ch'or descrivo, ma pure in queste riscontrasi il soffitto. E solo, io credo, dietro i lagni di qualche bue più nevrastenico insoffribile del rumore di topi e «pantegane», si addotto, da altri di que' paesi, un solaio l'ormato con ferri a doppio J. il «piai sopporta volterrane di mattoni. Nominoli comunica il fienile con la stalla mediante trombe o trabocchetti : la porta d' esso, dalla quale si toglie il fieno quand' occorre, dà solitamente di sotto a una tettoia costrutta a ridosso delle pareti più lunghe della stalla appendice inutile, questa, in quo' luoghi, poiché, dove gli zingari fanno man bassa, neanche può servire qual riparo de' carri, degli aratri e de' poch'altri attrezzi che ivi hanno. Il letame si leva ogni giorno dalla stalla e si porta in concimaia, nella graziosa pretensione di meglio conser- — Smith, nella mia qualità di presidente dei rimedi brevettati, e come il più antico e il più grande dei formati in uso, io, Elisir di lunga vita, celebre nei due emisferi, voglio manifestarti coraggiosamente la mia opinione a tuo riguardo. Tu sei un ingrato, un traditore, un uomo senza cuore, un cliente inconsistente : sei stato traditore e sleale con tutti noi ; e per ciò sei stato condannato dal nostro Gran Consiglio. La tua sentenza è già pronunziata. Noi ti abbandoniamo tutti, alla nostra volta. Smith, Smith, tu sei perduto! Un bravo di tutte le bottiglie sbattenti l'una contro l'altra proclamò l'accordo unanime dei giudici. Poi, silenzio: silenzio di morte. I suoi amici gli fecero fare una cassa da morto in t'orma di bottiglia farmaceutica a fine di perpetuare i generosi sforzi da lui fatti per la propaganda in favore dei rimedii brevettati, e, sopratutto, come salutare avvertimento agli imprudenti che volessero imitarlo nel tradimento. Requiescat in pace! (Dall' inglese). (ì. Sondali. varne il valor fertilizzante: oh forse non imprigionasi abbastanza azoto nelle stalle nostre?! A' ragni ed alle muffe, si fa il torto di preferire, che so io !..... un qualunque sor Andrea, sor Sandro oppur sor Piero. L' acqua di solito è largamente usata, come da noi: si lava qualche volta il pavimento della stalla, la mangiatoia, i muri stessi — che perciò fino una certa altezza (circa due metri) qualcuno vuol che sieno intonacati di cemento (nientemeno!) — ; ma non si giunge mai a lavare il latte, nemmanco per la paura del signor Cienciut (salvo l'ortografia), il quale provvisto d'uno stomaco da lupo, poiché punisce (a Maso è capitato, non v'è dubbio) coloro che non lavano il latte andandoglielo a bere tutti giorni -, in barba al suo amico onnipotente Iddio, par che se la prenda solo co' popoli migliori. * * * Carissimo lettore, or che ammirasti Del proto pasticeier la valentia, Della modestia sua saper ti basti Ch' ei si lagnò per la Iorio, di [»ria. E se la stalla co' pasticci in coppia I n gran pasticcio li si mostra invero, Al mio maestro le lodi raddoppia : Ricordati lettor eh' io valgo zero. Indicazioni mensili. Neil" orto. Un orto ben condotto deve, nei mesi di luglio ed agosto dare un abbondante prodotto di verdure che l'ortolano deve raccogliere con cura ed in quello stato di matu-ranza che permetta agli ortaggi di giungere alla loro destinazione nel migliore stato possibile. Tutti gli ortaggi da portarsi sul mercato, come i Cavoli, i Piselli da sgusciare e Mangiatutto, i Fagiuoli freschi, le Lattughe, le Cicorie, il Prezzemolo, le Indivie, ecc. si preparano di preferenza alla sera dopo una buona spruzzatura d'acqua fresca, onde evitare ogni appassimento. 1 Meloni si raccolgono un giorno prima, poiché, lasciati 18 o 20 ore in luogo fresco, acquistano maggior delicatezza e profumo; per questo raccolto fa d' uopo qualche pratica per staccarli ad epoca voluta; in certe qualità, come nei Cantaloup, si manifesta, alla loro maturanza, uria screpolatura attorno al peziolo, come se volesse separarsi dal frutto, locchè infatti succede se non si distacca; in altri si riconosce lo stato della loro maturanza dali'ingiallire della buccia e dal forte profumo, che tramandano; in altri infine dal solo profumo, od anche dal solo tatto, non dando altri segni di maturanza. Siccome i frutti dei Cocomeri od Angurie non esalano alcun profumo particolare, e conservano il loro colore esterno verde scuro, abbenchè in perfetto stato di maturanza, è più difficile riconoscere il momento di raccogliergli ; molti premono fortemente col pollice sulla corteccia dalla parte opposta del penducolo, la quale, se il frutto è maturo, cede leggermente e crepita sotto la pressione ; ovvero applicano sul frutto qualche forte buffetto e se, per il colpo applicato coli' unghia del dito medio, s'ode uri suono cupo, il frutto vuol essere staccato ; se invece tramanda un suono più sonoro, devesi ancora aspettare qualche giorno prima di raccoglierlo. I Centrinoli pel mercato si raccolgono appena hanno raggiunto i due terzi del loro sviluppo, perchè più inoltrati nella loro maturanza divengono acquosi, amari e di difficile digestione. I Centriuolini, o quelli detti di Russia, si raccolgono quando hanno raggiunto la grossezza del dito pollice e si pongono in aceto per esser conservati. Gli Alchechengi si raccolgono allorquando l'involucro esterno dei frutti diventa secco, in questo stato trasportati in luogo sano, distesi sopra tavolati, si conservano lungamente anche fino alla fine di dicembre. I Pomodori si staccano quando hanno acquistino quel bel rosso brillante che li rende cosi gradevoli alla vista. Essendo nel mese di agosto che più abbondano questi frutti, resi oramai indispensabili in tutte le cucine, si sceglie generalmente questo mese per preparare le conserve per l'uso invernale; per ciò fare è necessario scegliere i Pomodori ben maturi. Le Carote pure diventano per l'ortolano una tonte di guadagno ragguardevole: le Patate si estraggono nel mese di agosto, si tanno asciugare e si collocane iu luogo sano e fresco, ma riparato dal gelo, affine' di conservarle nell'inverno, epoca in cui acquistano un valore maggiore. Le Cipolle si estraggono pure in agosto e. ben asciutte, si trasportano al luogo destinato, collocandole sopra tavole in un luogo secco e difeso dai geli. Per effetto dei successivi raccolti una parte del terreno rimane sgombra, quindi si dissoda nuovamente, si aggiunge una dose proporzionata di concime per potervi riseminare dei Fagiuoli serotini, Piselli quarantini, Spinaci d'Inghilterra, d"Olanda, a foglia di lattuga, Angelica, Cerfoglio, Cicoria riccia, Cavoli precoci e Cavolfiori per la primavera ventura, Rape, Lattughe, Indivie, Carote; ovvero si trapiantano dei Cavoli comuni, dei Cavolfiori ed in luoghi un po' asciutti dei Cavoli di Bruxelles, i quali si collocano sopra rialzi di terra e alla distanza di in. 0,50 a 0,(Ì0. affinchè possano svilupparsi liberamente. Fra i legumi a lento sviluppo piantati a distanza, si semina Valerianella o Spinaci e si trapianta Insalata; si trapianta inoltre Scarola seminata nel mese antecedente e si lega per imbiancare quella giunta a completo sviluppo. Si tagliano al piede i Carciofi, affinchè dalla loro base spuntino i germogli che serviranno a far nuove piantagioni. Si sentina nel mese di agosto per l'anno seguente i Porri, le Cipolle, le Scorzonere, la Lattuga della passione; si piantano gli spicchi dell'Aglio, e così mentre il terreno si trova completamente in coltivazione, già si provvede all' anno venturo. Si continua anche in questo mese l'imbiancamento dei Sedani nello stesso modo che si fece nel mese di luglio,così delle Cicorie, Lattughe e Cardi. L'acqua che deve somministrarsi in abbondanza dopo una buona sarchiatura e rincalzatura ai Cavoli tutti, alle Fragole dette di tutti i mesi, alle Insalate, ai Cardi, ai Fagiuoli, ai Piselli, ecc., è preferibile darla, dopo la prima quindicina del mese di agosto, al mattino prima dello spuntar del sole, perchè le notti diventano troppo fresche. 11. TRA I FIORI L'esperienza pur troppo avendoci fatto vedere come la temperatura elevata promuovente un forte sviluppo nelle piante, non agisce di meno ed accresce il numero e la potenza devestatrice degli insetti, tanto è che dalla mattina alla sera può una falange di bruchi spogliare un'intera pianta; ora più che mai, sera, mattina e tutta la giornata raccomandiamo al rosicoltore continua sorveglianza alle sue predilette piante. E' in questo mese che si deve fare Versate i vostri capitali alla J^aqca popolare Qapodistriarja, a seì annl fisso, e vi renderanno il b12 % garantito netto di tassa rendita. Attenti sii f'nlsilibatoci ! Per avere la vera e legittima Pozione antisettica del Dott. G. Baiidiera ed evitare le dannose contraffazioni, bisogna dirigersi alla Farmacia Nazionale in Palermo, via Cavour, 89-91. Migliaia di certificati, comprovanti i miracolosi risultati ottenuti nelle malattie di petto, si trovano ostensibili presso il nostro deposito. La Pozione si vende in ftacon ed ognuno costa L. 4. Le cure più meravigliose, operate dall'Antisettico, con relativi attestati di guarigione, sono state riunite in un libretto, che si spedisce a chiunque, dietro semplice biglietto di visita. Sub-deposito in Vincenza, presso la Farmacia Girolamo Zattera (Via Porti). l'innestazione delle Rose ad occhio dormente, avendo cura che il selvatico come l'innesto siano in linfa, cioè che le loro cortecce si distacchino facilmente. Se in altri mesi la preparazione di terricci può farsi, con rimestamento di'concimi e terra di zolle o di campo, ora ciò tacendo, in virtù del calore dell'atmosfera, i terricci si confezionano più prontamente, la decomposizione delle materie essendo sommamente pronta. Da questo mese sino alla fine di settembre si preparano tutte le Rose per la fioritura invernale, con qualche privazione d'acqua e quindi colla potatura. Tutte le piante esigono uno stadio più o meno lungo di riposo, per cui mentre è dovere del coltivatore di conservare una bella apparenza alle sue Rose, sia pure un po' meno d'ogni epoca esigente delle sue piante, le quali più tardi lo compenseranno. Rana repenti. ------------------:- CRONACA PROVINCIALE Da Parenzo. Società operaie. La visita della : vostra Società operaia è rimasta in- ! dimenticabile per la cittadinanza. Il vostro saluto e augurio s' è avverato: la vostra visita è stata arra di concordia e di speme per le due città sorelle, e viemmaggiorniente si .riaffermarono la concordia e la pace. Tombola. Domenica nella piazza «Fuori le porte» si terrà l'annuale gioco di tombola a beneficio del fondò di questa Società operaia di in. s.. In caso di cattivo tempo la Tombola sarà rimandata alla prossima domenica. Esportazione di vino. Durante il mese di luglio i piroscafi delle società di navig. Istria-Trieste ed Ungaro-Croata esportarono da questo porto complessivamente ettolitri 3788.80 di vino, e di questi 2700.60 ett. per Trieste, 440.10 per Pola, 048.10 ett. per Fiume. 1 prezzi furono : 42 o 44 cor. l'ettolitro. Cose postati. Col primo del corrente mese il signor G. Grego, nuovo maestro postale, ha preso possesso di questo ufficio. La buona fama che accompagna il signor Grego fa sperare. eli' esso ascolterà i non pochi reclami del publico. Il cambiamento dell'ingresso, l'aumento del personale, specialmente di un portalettere che allevii le fatiche insostenibili dei due ora impiegati, l'introduzione del servizio telegrafico ininterrotto tino alle 8 poni, e quel che più importa 1' adozione di apposito carro chiuso per il trasporto dei colli dall' ufficio ai piroscafi, sono cose che raccomandiamo al nuovo maestro postale. Elezioni comunali. Pei- 1' elezione della nuova rappresentanza comunale sono fissati i giorni 16 e 17 agosto per il III. corpo, il 18 per il II. e il 19 per il III. Costituzione del comitato eletto-l'ale. Mercoledì si è costituito sotto la presidenza del conini. B. Polesini il comitato elettorale ristretto, formato di dieci cittadini, il quale ha l'incarico di presentare i candidati per le prossime elezioni comunali. Consiglio agrario provinciale. E' giunto qui il nuovo segretario del consiglio agrario provinciale dott. Roberto Steiner e giovedì ha preso in consegna 1' ufficio. DALLE PROVINCIE Da Gradinai. Il Club ciclistico friulano ha indetto per il 14 del e. m. un convegno e gare velocipedistiche a Gradisca. Tutte le società rappresentate avranno un diploma d'onore, ed i due premi 1 ricco dono di valore, II bandiera d' onore verrranno assegnati secondo il numero dei partecipanti moltiplicato per la distanza della sede del sodalizio. (Iscrizioni per iscritto entro il 10 e. in. presso il presidente del C. C. friulano Gradisca, signor Pompeo Zumiti). Le gare sono tre: 1. Corsa «Sociale», con 4 premi, il. Corsa «Friuli», con tre premi. III. Corsa «Ricordo», con tre premi. Diploma a tutti coloro che nella decisiva non hanno superato il tempo massimo. La tassa è di 2 Cor., le iscrizioni si fanno pervenire entro il 10 e. ni. al Signor E. A. Toiletti segretario del C. C. Friulano — Gradisca. A tale geniale trattenimento ò certo che non mancheranno d'intervenire numerosi i fratelli delle Provincie sorellle, dando così prova del forte vincolo che ci unisce nella comune causa. Noi attendiamo ansiosi di porger loro il nostro sincero saluto, che suonerà novello patto d'incrollabile fede. --sis;- DA UNA DOMENICA ALL'ALTRA Decesso. Alla consorella Rovigno, patria dell' avv. Giuseppe Basilisco, alla figlia, al genero ed ai nipoti le nostre sincere condoglianze per la morte del Cittadino distinto, del congiunto amoroso. La Società operaia a Parenzo. Favorita da un tempo splendido, eia un mare tranquillissimo, da un concorso di gente, di cui mai si vide 1' uguale, ebbe luogo domenica la gita della nostra «Società operaia» alla volta della gentile consorella Parenzo. Circa 700 persone s'erano imbarcate sui comodi piroscafi San Giusto e Santorio, stili' ultimo de' quali alle due poni., preceduta dalla banda del «Corpo musicale capodistriano» e dal vessillo della Società operaia, portato dal presidente del comitato della gita sig. Giovanni Mamolo, presero posto i membri di direzione del benefico sodalizio con alla testa il vice-presidente on. avv. Pietro Longo e gli altri memhri del comitato organizzatore. Alle due precise salutati dal pubblico, zeppi, zeppi di persone - più 11011 ne a\ rebbero potuto contenere i due piroscafi presero il largo. Salutate col suono della banda le consorelle della costa istriana, Isola, Pirano, Salvore, Umago e Cittanova, alle 4 pom. circa i due piroscafi giunsero in vista di Parenzo, ove approdarono alle 4 '/., mentre a prova del Santorio si spiegava al vento la bandiera di Parenzo. Descrivere il momento solenne dell' arrivo non è cosa facile : era uno sventolio di fazzoletti, un gridar di «evviva», uno scambio reciproco di saluti, che non finiva mai e che raggiunse il culmine, quando il vessillo della nostra Società operaia baciò fraternamente il vessillo della associazione operaia parentina, alla quale era diretta la nostra visita e che era venuta a riceverci in corpore con alla testa il suo presidente ori. march. Conim. Benedetto Polesini. La banda della società filarmonica di Parenzo e la nostra intanto intrecciavano allegre marce, mentre dal Santorio si gettavano fiori sugli ospitali fratelli parentini, che non finivano di acclamare e salutare i gitanti. Preceduta dalle due bande musicali e dalle bandiere sociali quella massa di popolo si avviò alla volta del municipio a porgergli il saluto, onde mosse alla volta della sede dell'«Associazione operaia parentela». Quivi nuovi saluti, nuovi applausi mentre i gonfaloni delle due società venivano inalberati sulle finestre. La folla poi si riversò per la città, dando un vero assalto ai locali pubblici, che per l'occasione avevano aumentato il servizio. 1 membri del comitato della società operaia di Capodistria distribuivano intanto una bellissima dedica all'ospitale Parenzo, dettata da un nostro egregio concittadino, dal seguente tenore: In questo lieto giorno — 31 luglio UHM che — nella città ili Parenzo — ospite cara e celebrata — per lustro (li auguste memorie — gentili costumi e ardore di sentimetiti — la Società Operaia Capodistriana reca saluti e voti cordialissimi — alla Associazione Operaia Parentina — in nome — della provvida connine missione del ci vile progresso — inspirati con devozione incrollabile — a principi (ti sana democrazia e alle più alte idealità valga la visita auspicata per consenso unanime festoso di popoli — a riaffermare — nel bacio fraterno dei vessilli sociali — quella concordia di affetti e di aspirazioni - onde — unico conforto e premio sicuro arridono al valore istriano. Mentre i eapod istriani visitavano la città e i resti dell'arte antica, che l'opera deleteria del tempo non ha ancora potuto distruggere, nell'amena sala dell'Albergo San Remo veniva offerto dalla Direzione dell'Associazione operaia parentina un lauto banchetto alla Direzione della nostra Società ai membri del comitato or-gannizzatore, ai rappresentanti delle varie associazioni eapodistriane e ai numerosi invitati. Allo spumante disse splendide parole il presidente dell' associazione operaia parentina on. march. Benedetto Polesini, portando il saluto della Società e inneggiando alla concordia e alla fratellanza, unica base por il conseguimento de' nostri ideali. Gli rispose l'oli, avv. Longo, vicepresidente della Società operaia eapodi-distriana, ringraziando Parenzo e l'associazione operaia parentina pelle festose accoglienze. Parlarono quindi applaudili il podestà di Parenzo on. Calegari e il podestà di Capodistria on. avv. Belli. A nome dei giovani Capoti istriani parlò poi Oliviero Ponis ringraziando Parenzo ospitale e augurando ai giovani Parentali un avvenire niigiiore e terminando coi noti versi del Calducci. Ad insistenza dei presenti parlò ancora applaudito 1'on. avv. Bennati, dopo il quale un operaio capodistria no Ruggero Tagliapietra pronunciò un indovinatissinio brindisi in dialetto veneziano. Cosi si sciolse il banchetto troppo generoso e lauto, mentre sulla piazza la banda del Corpo musicale capodisti iano principiava il concorto, svolgendo uno scelto programma, che l'u applauditissinio. Le dimostrazioni patriottiche raggiunsero il culmine, quando echeggiarono le note dell'luno all'Istria del iii.o Giorgieri; e diventarono frenetiche quando la banda infuonò I'«Addio, mia bella, addio, l'armata se ne va» e l'Inno a San Giusto. E la dimostrazione sarebbe durata chi sa »pianto se l'ora della partenza non fosse giunta troppo presto. Alle 9 la folla s'imbarcava lentamente sui piroscafi, uno de' quali portava un trasparente con la scritta «W. Parenzo», mentre un'infinità di palloncini illuminava la riva e il molo, presentando uno spettacolo imponente, e da bordo e da terra si lanciavano in gran copia razzi multicolori e i bagliori de' fuochi bengaliòi produ covano un effetto meraviglioso. Tutta Parenzo era alla riva a salutare i partenti e quando col bacio dei vessilli, fra i concenti musicali, capodistriani e parentali si separarono, le grida di «arrivederci-, i saluti, lo sventolio de' fazzoletti non finivano mai. Gli scogli di Parenzo illuminati e i bagliori del castello del marchese Comm. Polesini davano gli ultimi saluti agli ospiti. A mezzanotte e mezza i piroscafi erano già di ritorno a Capodistria, ove tutti non avevano bastanti parole per encomiare 1" accoglienza fraterna, l'ospitalità dei Parentali e mostravano il loro gaudio per aver trascorso, cosi bene il dopopranzo. Che simili gite, che simili manifestazioni di fratellanza, di amore, di solidarietà nazionale fra le città istriane abbiano a ripetersi di frequente, ecco l'augurio di quanti hanno partecipato alla bella gita, mentre unanime è il desiderio di salutare in tempo non lontano i fratelli parentini e di ricambiare la loro liberalità. * ' * Lunedi la Direzione della nostra Società operaia inviò il seguente telegramma alla Direzione della «Associazione operaia parentina» : «Società operaia capodistriana commossa splendide indimenticabili accoglienze, ringrazia consorella parentina, auspicando lieto avvenire basato amore e fratellanza». * ' * Veniamo informati che il ricavato netto della gita è di cor. 2f>0, le • piali vanno a favore del fondo per vecchi soci ammalati della «Società Operaia». * * Mancheremmo ad un giusto dovere, se non tributassimo le lodi più meritati? ai membri del comitato organizzatore della gita, i quali sotto la presidenza dell'egregio signor Giov. Mamolo. porta-bandiera della società, non risparmiarono uè tempo nò fatica pur di renderla splendida, qual' è veramente riuscita. Il Comitato organizzatore, oltre al prelodato suo presidente sig. Mamolo era composto dei signori: Almerigo-gna Antonio junior, Bensich Giuseppe, Castellani Vincenzo, Gennaro Vittorio, Lonzar Benedetto, Michelich Edoardo, Milica Nazario, Minutti Antonio, Mamolo Antonio, Pecenca Giovanni, Pieri Attilio, Tagliapietra Ruggero e Zaro Giovanni. Statuto. Riceviamo dall' «Istituto per il proinuovimento delle piccole industrie per Trieste e I Istria» lo statuto approvato dall'i. r. ministero del Commercio, del quale ci riserviamo di parlare nel prossimo numero. Il sopra luogo commissionale per la nostra centrale elettrica. Martedì alle segui nel piazzale Ognissanti un sopraluogo per le eventuali eccezioni dei vicini contro la concessione politica di erigere ivi l'officina centrale elettrica. La commissione era composta dal commissario sig. Gasser. quale dirigente d<-l capitanalo distrettuale, dall'ispel.t. induslr. ing. Coglievina. dall'elettrotecnico ing. Tabouret, dal medico distrettuale dott. Beden, dall'ing. Stolta per le poste e telegrati e dagli ingegneri Ieronili e Pedrelti per l'officina G a latti : erano presenti pure il podestà avv. Belli e i' on. ing. Calogiorgio per il Municipio. Non avendola commissione elevata alcuna eccezione contro il progetto, fu approvato il sito per erigere la centrale elettrica. Però (piatirò proprietari confinanti, e precisa niente i signori Antonio Bartoli, Giovanni /ago, Giuseppe Razinan e Giovanni Decarli elevarono opposizioni a mezzo dell'avv. P. A. Cambini, preselile al sopraluogo e ciò per l'odore, il rumore ed il pericolo d'incendio. La commissione escluse assoluta-niente il pericolo d'incendio, accertando del pari che il rumore sarà ben sopportabile e che non ci sarà odore di sorta; però tuttavia i quattro oppositori persistettero nella loro opposizione. Saline fortunate. La siccità che fece pregare tanto il buon Giove pelle campagne, riusci utilissima per le saline, che possono esclamare soddisfatte: «Quest'anno l'è toccata finalmente a noi!» Ed infatti il sale si raccolse in si grande copia da dover essere ammonticchiato anche all' a-perto. e da richiedere già da alcuni giorni d'essere trasportato nei magazzini. Ai 2 incominciò la desiderata consegna. Promozione. Con piacere apprendiamo che il maestro signor Marino Girardelli è stato promosso dalla terza alla seconda categoria di stipendio. Fra detenuti. Una ventina di detenuti di varia nazionalità formano il cosi detto «Corpo vigili» della casa di pena ed abitano tutti in uno stesso camerone. Mercoledì sera, alle ore 6 circa, durante la distribuzione della polenta, il detenuto Pietro Romano di Capodistria, si permetteva di stuzzicare un altro detenuto di nome R. Ribaldi Merzopolie in Dalmazia e gli gettava addosso dei pezzettini di aglio. Il Ribar dapprima lasciò fare, ma poi indispettito per lo scherzo troppo lungo, pregò il secondino di guardia, che ordinasse al Romano di starsene tranquillo. Questi invece continuò nello scherzo: ne successe allora un diverbio ed il Ribar, afferrata una panca di legno, colpi il Romano alla testa, producendogli una gravissima ferita, che lo mise in pericolo di vita. Lo stato del ferito, eh' era dapprima disperato, ora è un po' migliorato, per cui si crede potrà essere salvato. Per i rilievi di legge si recò sopra luogo la commissione giudiziaria. La Banca Popolare Cagotùtriana Consorzio registrato a garanzìa limitata Fa le seguenti operazioni : I. Accorda prestiti verso cambiale con garanzia di almeno due firme, per un termine non inferiore ad uno e non supcriore a sei mesi, al 6% più ' i % per spese di provvigione. Previo avviso di otto giorni dalla loro scadenza, le cambiali potranno venir rinnovate, qualora venga restituito un quinto della somma o quella frazione minore che, in ogni singolo caso, fu dalla Direzione se di sua spettanza,, altrimenti dal Consiglio di Aniininistrazione eccezionalmente accordata. II. Sconta cambiali, con almeno due firme, a scadenza non superiore a sei mesi al ti";',, più •/,*'/„ per spese di provvigione. III. Apre confi correnti garantiti con mallevarla di due o più firme solventi, per la durata massima di due anni al <>"„ più '//'/„ per spese di provvigione. IV. Investe denari in effetti di sicurezza pupillare ed in ipoteche di sicurezza prammaticale a condizioni da stabilirsi. V. Dà prestiti a debitoriale, verso rimborso in rate mensili per la durala fino a cinque anni, con garanzia di almeno due firme al 6% più 7«% annuo per spese di provvigione. • VI. Assillile amministrazioni per conto di terzi a condizioni da stabilirsi. VII. Fa il servizio di cassa per conto di terzi a condizioni da stabilirsi. Vili. Assume incassi e pagamenti per conto di Società cooperative di produzione, di consumo e di ditte protocollate a condizioni da stabilirsi. IX. Riceve valori in custodia e provvede per l'incasso dei medesimi, verso una provvigione di-'/sVo si)10 a corone mille e 1 0/„0 sopra corone mille, per il termine massimo di sci mesi. X. Accorda sovvenzioni verso pegni di valori pubblici, non oltre i del loro valore di Borsa, al 6" „ e-sente di spese di provvigione. XI. Assume operazioni di cambio e compra vendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. ecc., anche in t'orina rateale. XII. Riceve somme eli denaro : A. in bancogiro per qualunque importo, non prelevando però più di 500 corone al giorno, a vista al 2 :,/4%. IS. in Conto corrente 1. per qualunque importo prelevabile verso preavviso di tre giorni al 3 °/ cu " / <)• 2. per qualunque importo, a tre mesi fisso, prelevabile verso preavviso di quindici giorni al 3V40/0. 3. per qualunque importo, a sei mesi fisso, prelevabile verso preavviso di ventilili giorni al 3 l/s%. 4. per qualunque importo, a un anno fisso, prelevabile verso preavviso di un mese al 3*/40/o* t". sii piccolo risparmio rilascia ad ogni singola ditta non più di un libretto, per versamenti mensili non superiori a Corone 50 ad eccezione del primo versamento che viene accettato per qualunque importo. Il piccolo risparmio non potrà essere inai superiore all' importo massimo di Corone 1000.— Rimborsi si effettueranno con preavviso di cinque giorni al 4 Voli. in deposito prestiti ipotecari per qualunque importo, a sei anni fisso, (Vedi progetto votato dal Consiglio di Amministrazione addì "> Decembre 1903) al 4 Tutte le condizioni indicate sono valevoli fino a nuovo avviso. Ogni domanda evasa di sovvenzione o mutuo sarà valevole entro i primi quindici giorni da quello deli' accettazione da parte della Direzione o del Consiglio. Capodistria. 1 maggio 1904. LA DIREZIONE BANCA POPOLARE CAPODISTRIANA ORARIO D' UFFICIO : Nei giorni feriali dalle 9 alle 12 aut. e dalle 3 alle 6 pom. Nei giorni festivi dalle 9 alle 12 ant. Il Direttore di turno si troverà negli uffici nei giorni feriali : dalle 9 alle 10 ant. e dalle 5 alle 6 poni. Nei giorni festivi: dalle 11 alle 12 ant. AVVISO La Banca popolare capodistriana per facilitare il cambio della moneta spicciola ed in argento riceve in versamento a titolo di deposito ed in pagamento la moneta stessa purché sia consegnata in sacchetti sigillati e muniti del timbro della ditta che effettua il versamento. I sacchetti devono esser completati in questo modo: Pezzi da 2 Cent. 1000 pari a Cor. 20 » 10 » 2000 » » » 200 » 20 » 1000 » » » 200 » 1 Cor. 1000 » » » 1000 » 1 Fior. 500 » » » 1000 » 5 Cor. 200 » » » 1000 Achille Piacentini, redattore responsabile CaiHxlistl'ia, Tip. Cobol