1.02 Pregledni znanstveni članek UDK 352(450.34) Prejeto: 30. 9. 2011 Verso nuove ricerche sul governo locale in eta contemporanea: l'esperienza vicentina e veneta FILIBERTO AGOSTINI dr., univerzitetni profesor Universitä degli Studi di Padova, Facoltä di Scienze politiche, Dipartimento di studi storici e politici Via del Santo 28,1-35123 Padova e-pošta: filiberto.agostini@unipd.it izvleček Prispevek načenja vprašanje vodilnem lokalnem sloja v Venetu današnjem časa, Z uporabo Še ne objavljenih arhivskih j j j j o o j j o j j j virov je bilo mogoče sestaviti družbenopolitičniprofil več tisoč občinskih in pokrajinskih upraviteljev. Začetna raziskava se bo časovno in prostorsko razširila in bo tako nudila zanimive matične, politične in družbene podatke o ljudeh, ki jim je bilo in jim je zaupano vodenje dežele Veneta. KLJUČNE BESEDE: Venelo, lokalna uprava abstract NEW RESEARCH IN THE PRESENT-DAY LOCAL ADMINISTRATION- CASE OF VICENZAAND VENICE The article aims to shed light on the issue of local leadership in the present-day Venelo. By reviewing archival sources that o j j j -v7 -v7 o have yet to be published, the author was able to construct a sociopolitical profile of several thousand municipal and provincial managers. The initial research is to be conducted over larger territory and over longer period of time so as to present us with o o -v7 o j j j interesting registry, political and social data on the people who were and still are entrusted with the leadership of the province o o -v7 j j j j j j of Venelo. KE Y IVORDS: Venelo, local administration L'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza,1 che per oltre trent'anni e con grande impegno scientifico ha orientato i suoi in-teressi prevalentemente verso le istituzioni ecclesia-stiche, il clero regolare e secolare, le pratiche religiose e i comportamenti devozionali, i culti e i luoghi di pellegrinaggi nel Veneto e in Italia, da qualche tempo ha awiato nuove collaborazioni scientifiche con studiosi di universitä e istituti culturali europei ed extraeuropei e individuato nuovi filoni di ricerca e argomenti di studio che, senza trascurare o svilire la storia regionale e nazionale, toccano realtä piü o meno lontane, nel tempo e nello spazio. In questo »cammino« non siamo al punto ini-ziale: giä nel 1990, all'indomani della caduta del muro di Berlino, con una iniziativa pionieristica l'Istituto aveva awiato l'analisi della situazione religiosa vissuta in Croazia, Slovenia, Lituania, Polo-nia e Ungheria nei quarantacinque anni di dominio dei vari comunismi, aprendo importanti spiragli conoscitivi su una realtä che agli occidentali era ampiamente sconosciuta.2 In prosieguo di tempo il desiderio di recuperare sotto altri profili la storia dei Paesi dell'Europa Orientale e balcanica, dall'Adria-tico e dal Mediterraneo alle cittä e ai territori russi e ucraini, aveva incentivato nuovi studi volti soprat-tutto alia conoscenza dell'identitä culturale e nazionale delTOriente europeo, alle vicende deli'holodomor nell'Ucraina degli anni trenta del Novecento,3 alle ereditä religiose romane e greche.4 La volontä di scoprire, identificare e valorizzare realtä a lungo po-liticamente separate, ma culturalmente e religiosa- 1 Gabriele De Rosa, che giä aU'inizio degli anni cinquanta aveva coadotto le prime ricerche storiche nel Veneto, fonda nel 1975 l'Istituto alio scopo di analizzare - con intend comparativi - la locale realtä sociale e religiosa dalla caduta di Venezia (1797) alia prima guerra mondiale. ln-sieme con i suoi giovani allievi ha rivolto, nei primi anni, particolare attenzione a vescovadi, seminari, parrocchie, clero e al cosiddetto »vissuto religioso«, per poi dirigere lo sguardo agli aspetti economici e politici del territorio. In tempi pili recenti - soprattutto in concomitanza con il bicentenario della rivoluzione francese e della caduta di Venezia - 1'interesse si e spostato, da un lato, sulla situazione religiosa nei Paesi dell'Hst europeo, dall'altra sul govemo locale e le sue molteplici articolazioni nella regione veneta. 2 Su questi temi si veda La fede »sommersa« nei Paesi dell'Est, Premessa di G. De Rosa, Vicenza 1992. 3 L'Istituto di Vicenza ha pubblicato: La morte della terra. La grande »carestia« in Ucraina nel 1932-33, a cura di G. De Rosa e K Lomastro, Roma 2004; e »11 notne della Stella e Assen^io. Riwrdando Chernobyl, a cura di K Lomastro, A. Omelianiuk e O. Pachlovska, Roma 2003. 4 Si veda L'etä di Kiev e la sua ereditä nell'incontro con l'Occidente, a cura di G. De Rosa e K Lomastro, Roma 2003. mente collegate, e di trovare le ragioni profonde e resistenti di una storia di lungo periodo, ha guidato ricercatori e docenti, pur nella diversitä delle voci, a compulsare archivi negletti e inesplorati, frequen-tando biblioteche pubbliche e private e percorrendo itinerari di ricerca originali, per conoscere e far conoscere il passato e il presente del continente europeo. Una volontä, questa, non erudita e astratta, ma nutrita di emozione e partecipazione civile, forte e generosa nel processo di allargamento dei saperi. Un quadro di interessi molto articolato, dunque, suscettibile di progressiva estensione. In questa di-rezione di lavoro rientra anche la questione del go-verno locale, dei »poteri« e del »potere«, delle elites laiche ed ecclesiastiche, del ceto dirigente aristo-cratico e borghese, dei »reggitori« di cittä e cittadine, di villaggi e contrade in etä contemporanea, e non solo. Nell'ambito della storia delle amministrazioni locali e soprattutto il Comune — ovunque in Italia e in Europa costituisce la prima forma di aggrega-zione dopo il nucleo familiare e come tale viene disciplinato da costituzioni e leggi — a diventare oggetto di grande attenzione. In realtä esiste giä al riguardo una letteratura cospicua concernente le norme costituzionali e i modelli di ordinamento,5 ma in genere poco sappiamo dell'organizzazione burocratica e del personale elettivo e ammini-strativo, dei prowedimenti deliberativi, delle circo-scrizioni territoriali.6 II lavoro di ricerca e davvero difficile e oneroso se si mira a recuperare i nomi e i curricula di sindaci, podestä, assessori e commissari insediati nelle cittä e nei borghi delle varie regioni, poi sondare il concetto di potere che questi uomini incarnano e capire in quale modo si relazionano con principi e sovrani, cui devono la nomina, oppure con le istituzioni democraticamente organizzate e con gli elettori in tempi piü recenti. Occorre poi verificare il peso delle aristocrazie e il ruolo delle famiglie signorili nel promuovere i propri membri e nel tutelare il proprio potere e patrimonio, di ac-certare che cosa concretamente propongono per »governare« la societä locale in tutte le sue articolazioni. E ancora: e necessario analizzare i rap-porti fra amministrazione e politica, i problemi di 5 Per l'analisi degli ordinamenti locali e l'illustrazione dei vari modelli presenti in numerosi paesi, geograficamente e culturalmente vicini e lontani, eft. G. Pavani e L. Pegoraro, Municipi d'Occidente. IIgoverno locale in Europa e nelle Americhe, Roma 2006. 6 Un significativo contribute) alia conoscenza del Comune e della Provincia e offerto da due recenti volumi, entrambi a cura di K Agostini: Le Amministrazioni comunali in Italia. Problematiche na^ionali e caso veneto in etä contemporanea, Milano 2009; Le Amministrazioni provindali in Italia. Prospettive generali e vicende venete in etä contemporanea, Milano 2011. assetto e relazione con istituzioni centrali, forme di autonomia municipale e cittadinanza politica, assi-stenza e servizi sociali, fiscalitä comunale, statistiche amministrative, cogliendo gli elementi di continuitä e di cambiamento nel processo storico. In questa prospettiva di ricerca deve essere con-siderata, fra l'altro, anche la legislazione elettorale, poiche essa fornisce la chiave di lettura per rico-struire la trama dei rapporti tra poteri locali e altri livelli di governo, in ordine al legame che intende instaurare con la comunitä nazionale. Scendendo nello specifico, si puö affermare che la legge votata in parlamenta, nel maržo 1865, costituisce il fonda-mento della disciplina degli enti locali e assume un particolare valore pohtico perche, imponendo il controllo statale attraverso una pluralitä di uffici centrali e periferici diversi fra loro per competenza e intensitä d'intervento, segna la sconfitta dei progetti di decentramento amministrativo. Se la legge del 1888 impone ulteriori vincoh per fronteggiare le conseguenze dell'allargamento del suffragio amministrativo, quella del 1915 conferma la subordi-nazione dei corpi locali alio Stato, a fronte del suffragio universale maschile che accresce l'elettorato a circa un quarto della popolazione residente. Nel 1934, poi, viene adottato il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale che, introducendo la diretta ingerenza del potere centrale nell'ordina-mento locale, eliminando gli spazi di autonomia conquistati in precedenza e garantendo 1'aderenza dell'azione locale ai fini dello Stato, definisce compiutamente il sistema amministrativo fascista. II succitato testo del 1934 per mold aspetti resta in vigore ben oltre la fondazione della Repubblica de-mocratica e la promulgazione della Costituzione, e cio evidentemente — si e scritto — perche funzionale al nascente sistema pohtico. Da queste note si puo ben cogliere 1'importanza della legge elettorale per seguire le tappe di una progressiva democratizzazione del sistema pohtico e abbozzare il profilo mutevole nel tempo del ceto amministrativo, anche se non e il caso di indugiare in questa sede sulla normativa italiana, dal momento che gli studi promossi e i piani di lavoro attivati presso l'Istituto di Vicenza si proiettano su tutta la realtä europea. Numerosi altri argomenti meritano di essere approfonditi o almeno menzionati in un lavoro sul »governo comunale«, come, ad esempio, il difficile e diuturno rapporto tra capitale e cittä suddite, capoluoghi e villaggi, aristocrazie e plebi governate, autonomic reah, promesse e negate, forze sociali centrifughe e centripete. La conoscenza dei corpi locali in tutti i loro livelli e gangli, lungo l'eta moderna e contemporanea, comporta un ri- chiamo necessario alia storia politica, sociale, econo-mica, a quella di demografia, ambiente, organiz-zazione ecclesiastica. Non possiamo ignorare che le elites locali passano, in vario modo e misura, attraverso le vicende delle parrocchie, confraternite e congregazioni religiose, venendo a contatto con l'economia elemosiniera e i benefici parrocchiah, acquisendo in alcuni frangenti importanti patrimoni nazionalizzati. Inoltre esse sperimentano — per limi-tarci all'eta contemporanea — altri cambiamenti cru-ciah, quali gli esiti assolutamente sconvolgenti di una »grande« rivoluzione industriale e di una »grande« rivoluzione politica, lo sfaldamento di imperi seco-lari e la composizione di inediti assetti nazionah, con la crescente dilatazione del commercio, il consoli-darsi di nuove gerarchie urbane, l'emigrazione di massa, gli strazi delle grandi guerre europee e l'affermarsi dei partiti e dei sindacati. Va da se che questi rilevanti fenomeni non lasciano immutata nel tempo la »classe« pohtica e amministrativa locale, che inevitabilmente subisce dinamiche, influenze, impulsi destinati a incidere sulla sua articolazione interna (per limitarci al Veneto, si pensi al ricambio dei »municipahsti« awenuto nel 1797, 1815, 1866, 1919, 1926, 1946, 1995). Di fatto il Comune, con le sue »persone e cose«, presenta certamente nel lungo periodo elementi di stabilitä e resistenza, ma anche mold altri di repentina mutevolezza. Questi, dunque, sono solamente alcuni appunti da tenere come riferimento per approdare ad una conoscenza ampia e convincente della storia dei governi locali. Per quanta riguarda la realtä veneta sono state giä avviate ricerche storiche su ammi-nistrazioni comunali e classi dirigenti di un centinaio di Comuni nel lungo periodo, dal 1866 a oggi. II »ritratto« degli amministratori e stato ricostruito anahticamente recuperando la loro identitä anagra-fica, i dati professional! e culturali, l'afferenza pohtica e partitica, la durata del mandata, la loro »operativitä municipale«. Nel caso di Marostica, nota cittä murata dell'Alto Vicentino, le ricerche sono a buon punto, cosi che alcune acquisizioni sono sicure per quanto concerne sia la »fisionomia« degli »uomini pubblici« che la loro azione concreta a »servizio« della comunitä.7 Dalla utilizzazione sto-rica delle carte d'archivio si capisce che all'indomani Un quadro analitico degli amministratori marosticensi del secondo Novecento, con tavole sinottiche e grafici, in K Agostini, U»archivio« elettorale amministrativo del Veneto, 19452000. Un'esperien^a in divenire, in Le amministra^ioni comunali in Italia cit., pp. 377-426. I !»Archivim elettorale e una ini-ziativa avviata nel 2004 presso il Dipartimento di studi storici e politici della I'acoltä di Scienze politiche di Pa-dova e patrocinata dalla Regione del Veneto. dell'unione del Veneto al Regno d'ltalia e sino alia prima guerra mondiale, cioe dal 1866 al 1918, in questa cittadina il »potere« municipale resta salda-mente nelle mani di poche famiglie di industriali, proprietari terrieri e liberi professionisd, le quali co-stituiscono un vero e proprio notabilato di fede prevalentemente liberale, ma con significativi ap-porti del mondo cattolico. Nel contesto di fine Ot-tocento e primissimo Novecento il ricambio del četo amministrativo locale e assai lento, nonostante le leggi elettorali Crispine prevedano il parziale rinnovo ogni due o tre anni dei consigli: per oltre un quarantennio poco o nulla scalfisce 1'indeformabile andamento amministradvo, non fosse altro perche numerosi amministratori — a Marostica in ogni mandata se ne contano trenta — restano in carica per vent'anni e anche piü. Solo nell'immediato primo dopoguerra, come conseguenza della legge del 1912, il consiglio comunale vive un cambiamento signi-ficativo con 1'ingresso di uomini nuovi, e socialisti e popolari, che per la prima volta si ritrovano ad avere peso e ruolo a fianco di conservatori e liberali. Anche l'ordinamento podestarile del 1926, con l'inse-diamento del podestä e la cancellazione del mec-canismo elettivo, costituisce nella cittadina vicentina una cesura nella storia comunale, come pure l'ele-zione della primavera del 1946, che per la prima volta coinvolge tutti i cittadini senza alcuna distin-zione. Degli amministratori, che dal dopoguerra ad oggi hanno »governato«, conosciamo numero, nome, luogo di nascita, etä, titolo di studio, attivitä lavorativa, carica, partito di appartenenza, voti di preferenza: una serie completa di informazioni, tutte assai utih per definire aspetti e momenti delle amministrazioni di Marostica, contrassegnate, ad esempio, dalla persistenza e tenacia degli agricoltori negli anni quaranta e cinquanta, degh insegnanti negli anni settanta e ottanta, dei liberi professionisti in tempi piü recenti. Questo consente di evidenziare e verificare il primo ingresso in consiglio delle donne, la fisionomia intellettuale e professionale dei sindaci e assessori, l'apogeo e la crisi dei partiti, l'awento delle hste civiche, il tempo e la forma del ricambio degli amministratori. Di fatto non e solo il profilo dell'amministrazione comunale ad essere meglio definito, ma e tutta la storia della cittä e del suo territorio che viene puntualmente narrata uti-lizzando le fonti archivistiche municipah. Abbiamo citato la vicenda amministrativa di Marostica in etä contemporanea, ma potremmo richia-mare anche la storia di numerosi altri piccoli e gran-di comuni d'ltalia.8 Tuttavia non basta: riteniamo in- Riteniamo necessario presentare non solo gli uomini che fatti che la storia locale, pur interessante e rivelatrice di tante realtä che resterebbero incognite, vada ri-congiunta alia cosiddetta »grande storia«, ai processi pohtici, economici e sociah che attraversano paesi interi, ai movimenti di massa che coinvolgono mi-gliaia di comunitä, mihoni di individui. Per questo motivo si auspica che l'Istituto di Vicenza divenga permanentemente luogo di incontro fra studiosi di varia formazione culturale e provenienza geografica, ma soprattutto dell'Europa Orientale, offrendo occa-sioni di confronto per far avanzare le storiografie di riferimento, non giä contestando le storie regionali e nazionah, ma gettando ponti e moltiplicando i legami tra di esse. Questa e la motivazione per cui, in tempi recenti, abbiamo fatto incontrare nelle nostre aule ricercatori e docenti delle universitä e accademie tedesche, austriache, ungheresi, Slovene, croate, Serbe e ucraine,9 con lo scopo di analizzare le tradizioni storiche e l'ordinamento attuale dei governi muni- nei municipi si sono awicendati, ma anche i »numeri« es-pressi in ciascuna elezione amministrativa, evidenziando la differenza tra le diverse sezioni, raccogliendo le liste dei candidati e degli eletti, comparando i programmi di ciascuna giunta. Tutto do merita uno studio puntuale e ap-profondito, in quanto non si conoscono adeguatamente le varie articolazioni ed espressioni del govemo municipale. A tale proposito, soprattutto in relazione al secondo Novecento, ci si puo chiedere: quanti sono e chi sono gli amministratori comunali che hanno occupato i seggi nei consigli, elezione dopo elezione? Quale differenza intercorre all'atto dello spoglio dei voti tra cittä e piccolo paese, mon-tagna e pianura? Quali variazioni si notano in progressione di tempo nella stessa sezione elettorale? Gli interrogativi possono essere ancora piü numerosi e impegnativi, ma tali restano se non si procede con la ricerca storica negli archivi e nelle biblioteche, una ricerca utile alle persone, alle comunitä, non giä fine a se stessa. Sulla base della conoscenza maturata esaminando archivi privati e pubblici - prevalentemente municipali - e parimenti in seguito alia constata-zione che spesso non ci soccorrono le statistiche nazionali e nemmeno le parziali ricognizioni dei cultori di storia locali. Si e pensato di costituire un »archivio« elettorale amministrativo del Veneto, una vera e propria »banca dati della storia e della memoria elettorale amministrativa locale«. A tal fine e apparso utile concepire e approntare un data base con alcune specifiche maschere e tabelle da utilizzare da parte dei ricercatori per il »popolamento« dei dati degli eletti (nome, luogo e data di nascita, etä, sesso, titolo di studio, professione, carica municipale, partito e lista) e delle elezioni (data, mandato, sezioni, seggi, iscritti, ammessi e votanti maschi e feminine, Schede valide, bi-anche, nulle e contestate, candidati, partiti). In forma quasi pionieristica il 23 ottobre 2004 e stata or-ganizzata presso l'Istituto di San Rocco una tavola rotonda su Le amministrazioni comunali in Huropa centrale e Orientale in etä contemporanea. Stato degli studi e pro-spettive di ricerca. Cfr. 1«. Agostini, Le amministrazioni comunali in Europa centro-orientale. Un approccio alia questions, Ricerche di storia sociale e religiosa, XXXIV (2005), 67, pp. 47-54. cipali in tutte le loro articolazioni, apprendere gli elementi di affinita e le differenze dei sistemi ammi-nistrativi-territoriali nelle varie pard del continente. II confronto ha permesso di conoscere in dettaglio la pressione delle consorterie e dei partiti in ambito economico e sociale, le conseguenze della disinte-grazione dei sistemi comunisti, la presenza forte o debole dell'autogoverno locale e l'affermazione dell'ordinamento regionale, le competenze e le fun-zioni degli amministratori, la funzionalitä della burocrazia amministrativa, la fiscalita e la gestione del patrimonio pubblico. E evidente che tutto ciö e solo il primo passo operativo, ancora insufficiente ma significativo, per conoscere e comparare »mondi locali« sino a pochi anni fa considerati lontani e sconosciuti. Seguendo questi molteplici itinerari, le prospettive di ricerca non possono essere strettamente giuridiche, ne es-clusivamente storiche o politologiche, ma interdisci-plinari, aperte a grandi tematiche, a varie sollecita-zioni, per meglio avvertire e analizzare il mondo municipale sempre molto complesso e strutturato. Un'iniziativa, questa, che non deve coniigurarsi come pura esercitazione accademica, ossia rimanere circoscritta in ambiti istituzionali e nei centri di studio, ma riversarsi nella societä civile, diventare cul-tura politica: non per la velleitä di pervenire in tempi rapidi a conclusioni generali, ma per il desiderio di conoscere, esplorare, verificare con occhio compa-rativo le varie forme ed espressioni del governo locale, soprattutto dell'Europa Orientale e balcanica. APPENDICE * * Sono state elaborate alcune tabelle relative a sindaci, assessori e consiglieri del Comune pado-vano di Lozzo Atestino (dati raccolti da Valentina Zanon), che mettono in evidenza gli elementi di continuitä e cambiamento nell'amministrazione municipale. Anche la breve nota sui periodici appunta-menti elettorali apre spiragli conoscitivi sul dipanarsi nel tempo del governo locale. La riproduzione della carta lisica del Veneto, infine, aiuta a percepire l'ampiezza del territorio nel quale sono in corso ricerche storiche concernenti i »reggitori pubblici«. 1. Profilo socio-politico degli amministratori comunali nel Comune di Lozzo Atestino (Padova) FJmoni amministrative del24 marnj 1946 N. Cognome e nome I .uogo di nascita Data di nascita litä Attivitä lavorativa Carica Titolo di studio Partito 1 Zoia Amedeo Lozzo Atestino 20/08/1901 44 agricoltore s licenza elementare Dc 2 Rigodanza Francesco Poiana Maggiore (Vi) 19/01/1905 41 agricoltore C V elementare Dc 3 Piccolo Giovanni Lozzo Atestino 05/05/1891 54 agricoltore C V elementare Dc 4 Squarza Ferdinando Lozzo Atestino 29/08/1885 60 agricoltore ae licenza elementare Dc 5 Zorzetto Augusto Grancona (Vi) 14/08/1890 55 agricoltore ae V elementare Dc 6 Oestro Tarsilio Lozzo Atestino 31/12/1911 34 commerciante c 111 media Dc 7 Sinigaglia Rino Cinto F^uganeo (Pd) 05/06/1916 29 agricoltore ae V elementare Dc 8 Murari Greste Lozzo Atestino 28/07/1892 53 agricoltore c licenza elementare Dc 9 Vidomi Giulio Lozzo Atestino 28/01/1916 30 diploma mag. c maestro Dc 10 Meneghini J ino Lozzo Atestino 12/01/1911 35 scalpellino c licenza elementare Dc 11 Tagliaferro Ormisda Lozzo Atestino 02/05/1903 42 agricoltore c licenza elementare Dc 12 Contin O. Amedeo - - - - - - Dc 13 Polato Antonio Lozzo Atestino 16/06/1911 34 agricoltore as licenza elementare Dc 14 Olivato Marcello Cinto F^uganeo 12/11/1912 33 diploma c infermiere Dc 15 Lucchetta Ottavio Lozzo Atestino 18/03/1918 28 meccanico C licenza elementare Dc 16 Mantovani Mario Portomaggiore (Fe) 22/08/1885 60 commerciante ae licenza elementare Dc 17 Bernardi Primo Lozzo Atestino 07/02/1877 69 muratore c licenza elementare Blocco Sx 18 Prando Augusto Lozzo Atestino 11/06/1891 54 agricoltore as licenza elementare Blocco Sx 19 Veronese Carlo Lozzo Atestino 26/05/1882 63 agricoltore c licenza elementare Blocco Sx 20 Moratello Umberto Lozzo Atestino 24/06/1890 55 scalpellino C licenza elementare BloccoSx Nota: Lozzo Atestino e un piccolo Comune che si estende ad ovest degli Euganei, tra colline e pianure. Dalla tabella emerge che la quasi totalitä degli amministratori e nativa del luogo e si dedica all'agricoltura; la presenza di scalpellini trova giustificazione nella presenza delle cave di trachite. L'alfabetizzazione e assai modesta, raggiunge appena il livello primario. Nella colonna che riporta la carica: s sta per sindaco, ae per assessore effettivo, as per assessore supplente, c per consigliere. II sistema elettorale e maggioritario a voto limitato (4/5 dei consiglieri al partito che ottiene la maggioranza dei voti). Fonte: Archivio storico del Comune di Lozzo Atestino, Ele^ioni amministrative, b. 1946. Elezioni amministrative del 6 mamo 1900 N. Cognome e notne I ,uogo di nascita Data di nascita litä Professione Carica Titolo di studio Partito 1 Zanaica I Aiciano Cinto liuganeo (Pd) 14/01/1942 48 geometra s diploma Dc 2 Contadin Bruno Lozzo Atestino 04/02/1942 51 geometra C diploma Dc 3 Furlanello Luigi Lonigo (Vi) 30/12/1936 53 agricoltore a licenza elementare Dc 4 Martinello Dini Lozzo Atestino 22/08/1959 39 elettricista C 111 media Dc 5 Zoia Angelo Lozzo Atestino 11/09/1956 33 agricoltore a diploma Dc 6 Ruffin Aldo Lozzo Atestino 18/10/1933 56 portiere C licenza elementare Dc 7 Tagliaferro Maurizio Lozzo Atestino 10/09/1955 34 metalmeccanico C 111 media Dc 8 Bertelle Bruno Lozzo Atestino 22/04/1942 48 esercente a licenza elementare Dc 9 Sinigaglia Giuseppe Lozzo Atestino 14/11/1948 41 elettricista a diploma professionale Dc 10 Ongaro Jino Lozzo Atestino 01/05/1955 35 artigiano a licenza elementare Dc 11 Veronese Dino Lozzo Atestino 11/06/1934 55 rappresentante a diploma Dc 12 (Contadin Graziano Lozzo Atestino 14/02/1951 39 terzista c diploma perito Dc 13 Veronese Antonio Lozzo Atestino 16/06/1950 39 artigiano edile c licenza elementare Dc 14 I .ezziero I Aligino Lozzo Atestino 14/05/1951 38 impiegato c diploma Dc 15 Barbiero Remo Lozzo Atestino 27/09/1936 53 agricoltore c licenza elementare Dc 16 Borotto Giuliano Lozzo Atestino 31/01/1953 37 artigiano c 111 media Dc 17 Ongaro Gino Lozzo Atestino 19/05/1946 43 operaio linel c diploma Pci 18 Fortuna linnio Lozzo Atestino 29/12/1949 40 operaio c diploma professionale Pci 19 Zanchetta Fiorenzo Lozzo Atestino 29/07/1952 37 dirigente c diploma Msi 20 Sinigaglia ICarlino Lozzo Atestino 14/12/1930 59 agricoltore c licenza elementare Pci Nota: Ad oltre quarant'anni dalle prime elezioni amministrative, sono i liberi professionisti, gli artigiani e i dipendenti privati a guidare le amministrazioni comunali. Anche il titolo di studio oramai attesta un'istruzione superiore. Fonte: Fonte: Archivio storico del Comune di Lozzo Atestino, Elezioni amministrative, b. 1990. Elezioni amministrative del 26 magmo 2002 N. Cognome e nome I Aiogo di nascita Data di nascita lita Professione Carica Titolo di studio Partito 1 Ruffin J Aica liste (Pd) 10/09/1968 33 architetto s laurea 1 i/An 2 Zanchetta Fiorenzo Lozzo Atestino 29/07/1952 49 dirigente a diploma 1 i/An 3 Cuccolo Roberta Lozzo Atestino 19/05/1955 37 artigiana c 111 media 1 i/An 4 Ferrian Loris liste (Pd) 11/02/1959 43 impiegato c diploma 1 I/An 5 Bressan Fernando Lozzo Atestino 21/07/1947 54 consulente fiscale a diploma 1 i/An 6 Giattini Pier Giovanni Sant'lilpidio a Mare (I'm) 22/03/1960 42 professore c laurea 1 i/An 7 Trevisan Roberto liste (I'd) 24/02/1971 31 agricoltore c diploma 1 i/An 8 Ponzin 1 irmanno liste (Pd) 01/07/1973 32 geometra c diploma 1 i/An 9 Ponzin J Aiigi Lozzo Atestino 02/08/1960 41 impresario c diploma 1 i/An 10 Sinigaglia Claudio Torino 15/01/1970 32 geometra c diploma 1 i/An 11 1'ranchin Francesco S. Margherita d'Adige (Pd) 14/10/1944 61 funzionario banca a laurea 1 i/An 12 Zoia Antonio Mirano (Ve) 08/08/1953 48 agricoltore c 111 media 1 i/An 13 Broggiato Diego Lozzo Atestino 01/06/1961 41 geometra c diploma Dc 14 Scala Giorgio Lozzo Atestino 16/04/1951 51 agricoltore c diploma Dc 15 Ruviaro Vanni Lozzo Atestino 05/09/1957 44 disegnatore (can-celare: meccanico) c diploma Dc 16 Tecchiato Silvano Cinto liuganeo (Pd) 15/12/1958 43 operaio c diploma professionale Dc 17 Ponzin Renato liste (Pd) 29/10/1960 41 professore c laurea lettere Pc Nota: Sotto il profilo numerico gli agricoltori sono oramai pochi, sopravanzati numericamente da liberi professionisti e insegnanti. II cambiamento e radicale anche per quanto riguarda i partiti politici: alia De si e sostituita Forza Italia. Nel 1993 entra il vigore la nuova legge elettorale (25 maržo 1993, n. 81), che prevede la votazione diretta del sindaco. Circa le sigle: Fi/An = Forza Italia e Alleanza nazionale. Fonte: Archivio storico del Comune di Lozzo Atestino, Elezioni amministrative, b. 2002. 1'ilibctto Agostini: Verso nuovc riccrchc sul governo locale in etä contemporanea: 1 esperienza vicentina e veneta, str. 385-392 2. Appuntamenti elettorali amministrativi, 1946 -2004 All'indomani della Liberazione, nella storia italiana e veneta si apre una fase di transizione de-stinata a protrarsi sino alle prime elezioni am-ministrative democraticamente organizzate. Esse si svolgono nella primavera e nell'autunno del 1946: in due stagioni necessariamente distinte, a causa so-prattutto delle difficoltä di predisporre liste elettorali aggiornate (si ricordi che votano per la prima volta anche le donne), sia nei piccoh comuni rurah che nelle cittä capoluoglii di provincia. Qui di seguito sono indicate le date delle elezioni: - 17 maržo 1946 e le tre domeniclie successive, nonehe in novembre - 27 maggio 1951 - 27 maggio 1956 - 6 novembre 1960 - 22 novembre 1964 - 7 giugno 1970 -15 giugno 1975 - 8 giugno 1980 -12 maggio 1985 - 6 maggio 1990 La legge 25 maržo 1993, n. 81 (Elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia, del con-siglio comunale e del consiglio provinciale, pub-blicato nel Supplemento ordinario alia »Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana«, Serie generale, del 27 maržo 1993, n. 72) pone in termini nuovi la questione non solo della modalitä di elezione del sindaco e dei consiglieri comunah, ma anche della durata del mandato amministrativo, iniziahiiente quadriennale, poi quinquennale. Generahiiente le nuove elezioni si svolgono nelle seguenti date: - 23 aprile 1995 -13 giugno 1999 -13 giugno 2004 E appena il caso di ricordare che nella storia elettorale il mandato amministrativo puo finire anticipatamente per l'affiorare di erisi politiclie insanabih e per le susseguenti dimissioni, un tempo del consiglio, ora del sindaco e della giunta, per cui non tutte le amministrazioni comunah del V ene to del secondo Novecento vengono rinnovate alia scadenza naturale. Di fatto a partire soprattutto dagli anni settanta, quasi ogni anno esse vengono organizzate in alcuni o in numerosi Comuni veneti. 3. II Veneto e le sue province Nota: L'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza e il Dipartimento di studi storici e politici della Facoltä di Scienze politiche (Uni-versitä degli studi di Padova) hanno esteso alle province del Veneto contemporaneo lo studio del pro-filo socio-politico degli amministratori comunali. Literatura Agostini, F.: U»archivio« elettorale amministrativo del Veneto, 1945—2000. Un'esperien^a in dive mre. Le am-ministra^ioni comunali in Italia cit., pp. 377-426. Agostini, F.: Le amministra^ioni comunali in Europa centro-orientale. Un approccio alia questione. Ricerche di storia sociale e religiosa XXXIV (2005), N. 67, pp. 47— 54. Le Amministrazioni comunali in Italia. Problemaliche nazionali e caso veneto in etä contemporanea (a cura di F. Agostini). Mlano 2009. Le Amministrazioni provinciali in Italia. Prospettive generali e vicende venete in etä contemporanea (a cura di F. Agostini). Mlano 2011. L'eta di Kiev e la sua eredila nell'incontro con l'Ocädente (a cura di G. De Rosa e F. Lomastro) Roma 2003. La morte della terra. La grande »carestia« in Ucraina nel 2004 (a cura di G. De Rosa e F. Lomastro). Roma, 2004. »II nome della Stella e Assen^io. Ricordando Chernobyl (a cura di F. Lomastro, A. Omelianiuk e O. Pac-hlovska). Roma 2003. Pavani, G. e Pegoraro, L.: Municipi d'Occidente. II govemo locale in Europa e nelle Americhe. Roma 2006. Rosa, G. De: La fede »sommersa« nei Paesi dell'Est. Vicenza 1992. Povzetek NOVE RAZISKAVE LOKALNE UPRAVE V SODOBNEM ČASU: IZKUŠNJA VICENZE IN BENETK Prispevek okvirno prikazuje zgodovinske raziskave o lokalnem vodilnem sloju in o občinski moči Veneta v sodobnem času. Nekatere pomenljive raziskave o teh vprašanjih je začel Inštitut za raziskovanje socialne in verske zgodovine (Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa) iz Vicenze in Oddelek za zgodovinske in politične študije na Fakulteti za politične vede Univerze v Padovi (Dipartimento di studi storici e politici- Facoltä di Scienze politiche dell'Universitä di Padova). Z uporabo analitičnih podatkov (kraj in datum rojstva, starost, študijski naziv, poklic, javna funkcija, strankarska pripadnost), ki so jih zbrali usposobljeni raziskovalci v številnih občinskih arhivih in shranili v za to izdelano računalniško bazo podatkov, je mogoče natančno sestaviti matični in družbenopolitični profil več tisoč lokalnih upraviteljev. Seveda gre tu za work in progress, za študijo, ki se nenehno dopolnjuje z izidi vsakokratnih upravnih volitev in s podatki še ne obravnavanih občin. Dodatek ponazarja do sedaj opravljeno delo z zanimivim vpogledom v podobo in delo ljudi, ki so vodili vasi in manjša mesta dežele Veneta.