ANNO XXVI. Capodistria, 16 Aprile 1892. N. 8 LA PROV DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 36 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3 ; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso ia Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Od numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. DIETA PROVINCIALE Quinta seduta. Parenzo 29 marzo, presenti 25 deputati. Aperta la seduta alle ore 10 aut. il segretario legge il protocollo della precedente seduta che viene approvato dopo alcune osservazioni fatte in lingua slava dagli onor. Mandieh e Volarich. Il presidente presenta il segretario del consiglio agrario prov. prof. Carlo Hugues, invitato a offrire quelli schiarimenti che potessero essere richiesti nella discussione del conto di previsione del fondo agrario provinciale. Il presidente fa alcune comunicazioni tra le quali : cW venne presentata dall' 1. R. Tribunale provinciale di Trieste la domanda di procedere contro l'on. Mandieh nel processo penale pendente, sopra denuncia di Guglielmo Grossmann per delitto di lesione d' onore ; — dall' 1. R. Giudizio distrettuale di Pinguente la domanda di procedere contro il deputato provinciale onor Piego, per controvvenzioni ex §. 506 c. p. ; — e contro lo stesso per crimine d'abuso del potere d'ufficio e di calunnia. Questi tre atti vennero passati per esame e riferta alla comissione pelitico-eeonomica. La giunta prov. ha presentato un progetto di legge concernente le facilitazioni in linea di addizionali d'imposta, da accordarsi alle case operaje di nuova costruzione, in base alla legge dell'impero 9 febbrajo a. c.; — ed ha ripreseutato il progetto di legge dell'anno 1887, concernente l'istituzione del personale di amministrazione e sorveglianza dei boschi comunali e consorziali situati sulla regione del carso del margraviato d'Istria. I progetti vennero passati alla commissione politica economica. Alla commissione scolastica vennero passate alcune suppliche, per esame e riferta. II comitato pel centenario a Tartini ha presentato un' istanza per ottenere un sussidio dal fondo provinciale ; e fu passata al comitato di finanza. Due petizioni, firmate dall' onor. Laginja, per distacco di comuni di Parenzo e Orsera, vengono cedute alla giunta provinciale, conforme al deliberato della dieta nella antecedente seduta. Una rimostranza contro l'irregolare e cattiva amministrazione del comune di Gimino, venne passata alla commissione politica-economica. 11 capitano prov. annunzia che l'assessore prov. Don L. Spincich, allontanatosi da Parenzo addì 23 marzo 189], con lettera 25 maggio 1891 partecipavagli di essere per un lungo tempo impedito d'attendere agli affari del suo uffizio ; che perciò in base alla disposizione del §. 14 dello statuto prov. e 3 del Regolamento per la Giunta prov., chiamava a supplirlo il sostituto on. dott. Laginja, il quale però era impedito a farlo; che pertanto, non potendo valere la sostituzione in- base alle succitate disposizioni di legge .se non pel tempo, durante il quale la Dieta non è convocata, ' e perdurando l'impedimento dell'on. Spincich, egli si riserva di porre all' ordine del giorno d' una delle prossime sedute l'elezione d'un assessore prov. da parte della Curia dei Comuni foranei. L' on. Mandieh ha presentata una mozione colla quale si domanda al Governo l'istituzione quanto prima possibile d'un ginnasio superiore, con lingua croata d'insegnamento nella città di Pisino. La mozione verrà portata all' ordine del giorno nella prossima seduta. Il presidente dà quindi la parola al commiss, governat., il quale risponde in dettaglio alla interpellanza presentatagli nella seduta Vili della sessione dietale del 1890 dall'on. Volarich e consorti riguardo alla fondazione degli stipendi Fugosich: ed a quella dell'on. Laginja e consorti prodotta nella IV seduta dell' attuale sessione rispetto al conferimento degli stipendi e sussidi dal fondo prov., dichiarando che il Governo non si sente chiamato a prendere ingerenza in quest' ultimo argomento. Primo punto dell' ordine del giorno. Relazioni della commissione di finanza sul conto di previsione del fondo agrario provinciale per l'anno 1892, risoluzioni relative e proposte di legge. Venier, riferisce per la commissione e dopo una lunga relazione propone: 1. Viene approvato il conto preventivo del fondo agrario provinciale per l'anno 1892, con l'esigenza di fior. 9000 e con eguale introito ; 2. Viene fissato il contributo del fondo provinciale per l'anno 1892 in f. 4300 da erogarsi giusta i titoli di spesa specificati nel conto, sostituendo alla rubrica "compera di riproduttori per stazione asinina di monta, l'altra: "promozioni di esperienze sulla coltivazione intensiva del frumento, per il corrispondente importo preventivo di fior. 700; 3. Vengono presentati alla pertrattazione dietale i seguenti progetti di legge. a) per la modificazione del §. 24 della legge provinciale 8 settembre 1884 numero 30, relativa all'istituzione di Consorzi agrari distrettuali e di uu Consiglio agrario provinciale ; b) per la modificazione del 10 della legge provinciale 30 giugno 1880 numero 12 relativa all'introduzione di licenze di caccia; c) con cui viene posto fuori di vigore il §. 4 della legge provinciale 30 giugno 1886 N. 8 sulla tutela della coltura agraria contro i danni dei bruchi, scarafaggi ed altri insetti nocivi ; d) con cui viene posto fuori di vigore il §. 43 della legge provinciale 30 giugno 1886 N. 9 sulla tutela dei beni campestri; e) con cui viene posto fuori di vigore it §. 9 della legge provinciale 30 giugno 1886 N. 10, sulla conservazione della selvaggina; f) con cui viene posto fuori di vigore il §. 10 della legge provinciale 30 giugno 1886 N. 11 sulla tenuta e il pascolo delle capre. 4. E come conseguenza dell'adozione delle premesse leggi e del generale riordinamento dell' intiera a-zieuda in materia agraria. a) viene rinnovato alla Giunta provinciale l'incarico, datole nella seduta dietale 24 ottobre 1889 di ritirare dai Consorzi agrari distrettuali il resoconto dei danari loro versati qual ricavo delle licenze e multe di caccia, e delle multe, eventualmente da essi riscosse, contemplate dalle leggi provinciali 30 giugno 1886 N, 8, 9, 10, 11, e di chiedere la restituzione di tutti quegli importi, dei quali non risultasse giustificato l'impiego già fattone dai singoli Consorzi ; b) di versare tutti i prementovati importi e così pure quello non ripartito dell'anno 1891 per le licenze di caccia e multe, al Consiglio agrario provinciale, per la loro successiva destinazione a sensi delle leggi stesse ; c) di versare ad esso Consiglio agrario provinciale, in pendenza della revisione della legge provinciale, 2 settembre 1870 N. 46 sulla tutela degli uccelli tifili all'agricoltura, anche il provento delle tasse di uc-cellazione e multe per l'ulteriore impiego delle medesime come ad b). Prendono parte alla discussione generale gli on. Jenko, Mandich, Volarich iu lingua slava, e gli on. Tamaro, Babuder, ed il segretario del consiglio agrario prof, llugues. Tamaro fa la seguente mozione: "Resta incaricata l'inclita Giunta prov., d'accordo coli'inclito Consiglio agrario prov., di fare le pratiche opportune perchè 1' ec- celso i. r. ministero dell'agricoltura, valendosi del disposto della legge dell'impero 15 giugno 1890 e facendo quindi una speciale eccezione alle misure proibitive da lui e-manate col decreto 24 Novembre 1891 voglia accordare all'Istituto agrario prov. dell' Istria — sotto l'osservanza di quelle misure di precauzione che gli piacesse di prescrivere per rimuovere il pericolo della introduzione del Black-Roth, — il permesso di importare dalla Francia una limitata quantità di talee della varietà delle viti a-mericane che meglio si adatterebbero ai terreni eminentemente calcarei conosciuti iu pro\incia sotto il nome di biancuzzi, nei quali tanto la Riparia quanto il Solonis e la Rupestris — per cui ora può ottenersi il permesso di introduzione — non possono riuscire, in causa della nota malattia della clorosi, che ne contraria la vegetazione e la buona riuscita dell'innesto., Chiusa la discussione generale, e la articolata veugono approvate le risultanze del Conto e le proposte 1 e 2 della commissione; vengono iu seguito discussi ed approvati anche in terza lettura i progetti di legge proposti dalla commissione al punto 3; e così vengono accolte le proposte al punto 4 a, b, c ; anche la mozione Tamaro è accettata a ^unanimità. Il presidente leva la seduta alle ore 1 '/2 pom ; rimettendo la prossima al domani. Sesta seduta. Parenzo 30 marzo, presenti 25 deputati. Aperta la seduta alle ore 10 ant. viene letto ed approvato il protocollo della antecedente. Il capitano provinciale annunzia che dall'on. Du-kicli e consorti venne presentata la seguente interpellanza all'imperiale Governo: 1. E noto all'eccelso Governo la decisione della Giunta provinciale dell'Istria comunicata al Comune locale di Pinguente col dispaccio 26 maggio 1891 N. 2871? 2. E disposto l'eccelso Governo di cooperare acchè vengano riscossi iu via amministrativa gli arretrati dei Comuni censuari di Draguch, Grimalda e Sovignaco dovuti al Comune locale di Pinguente a titolo spese comuni? 3. È disposto l'eccelso Governo di cooperare per l'avvenire affinchè venga messa in tempo utile a disposizione del comune locale la tangente dei detti consigli d'amministrazione per le spese della gestione comune ? L'interpellante dà lettura in lingua slava dell'interpellanza, che dal presidente viene passata al commissario governativo per le sue attribuzioni. L'on Dukich e consorti hanno pure presentata un'interpellanza diretta alla giunta provinciale coi seguenti periti: 1. Come giustifica l'inclita Giunta provinciale la propria decisione comunicata col dispaccio come sopra ecc. riguardo gli arretrati dovuti al Comune locale di Pinguente dai Consigli di amministrazione di Draguch e Sovignaco? 2. E disposta l'inclita Giunta provinciale a disporre l'opportuno acchè vengano riscossi in via amministrativa gli arretrati dei suddetti Consigli di amministrazione? 3. È disposta l'inclita Giunta provinciale di provvedere per l'avvenire affinchè venga messo in tempo utile a disposizione del Comune locale la tangente dei detti Consigli d'amministrazione per le spese della gestione comune ? L'interpellanza, dopo letta in lingua slava dall'on. Dukicli, viene passata dal presidente alla giunta provinciale. Chiesta la parola, l'assessore provinciale on. dott. Cleva a nome della giunta dichiara, una volta per sempre, che per deliberato di massima la giunta provinciale non risponde ad interpellanze estese in lingua croata, le quali non sieno accompagnate dalla traduzione italiana anche nella motivazione. Passando all' ordine del giorno : "Relazione della Commissione di finanza: a) sul conto di previsione per l'anno 1892 del fondo di pensione dei maestri delle scuole popolari ; b) sul conto di previsione per l'anno 1892 del fondo scolastico provinciale. ad a — riferisce per la Commissione di finanza l'on. Babuder colla proposta finale; "L'eccelsa Dieta voglia approvare il conto di previsione per 1' anno 1892 del fondo di pensione dei maestri delle scuole popolari con fior. 17,490 nell'esigenza, con un introito proprio di fior. 11,883 e quindi con un contributo dal l'ondo provinciale di fior. 5607., É accolta. ad b — Riferisce per la stessa Commissione l'on. Bubba, proponendo che l'eccelsa Dieta: 1. "Voglia approvare il conto di previsione del fondo scolastico provinciale per l'anno 1892 con fior. 165,802 nell'esigenza, con uu introito proprio di fior. 26.588 e quindi con un contributo dal fondo proviucicle di fior. 139,214." Voglia accettare la seguente risoluzione: a) .Viene incaricata la Giunta provinciale di presentare domanda all'imperiale Governo, affinchè 1' azienda scolastica venga regolata in questa provincia in con-fornità alle vigenti leggi, ed ai voti espressi nelle precedenti sessioni dietali degli auni 1873, 1874, 1875, 1876, 1877, 1878, 1880., b) "Viene incaricata la Giunta provinciale di presentare domanda all'Imperiale Governo, affinchè, soddisfacendo alla necessità ed al diritto degl'italiani dell'Istria, e di quelli delle contermini provincie del Litorale, sia istituito dallo Stato un Istituto magistrale maschile e femiuile, con lingua italiana d'insegnamento, e fornito di docenti abili ad impartire la istruzione in questa lingua, provvedendo con altro Istituto magistrale maschile e femiuile alla preparazione dei maestri e delle maestre pelle scuole popolari croate e slovene., c) "1. Viene incaricata la Giunta provinciale di presentare domanda all' Imperiale Governo, affinchè nella prossima rinnovazione delle nomine degl' i. r. Ispettori scolastici distrettuali si abbia maggiore riguardo del passato alla nomina d'Ispettori di nazionalità italiana, onde poter affidare esclusivamente a quest'ultimi, mediante una opportuna divisione ed assegnamento dei circondari scolastici, la ispezione delle scuole, e sezioni di scuole, con lingua italiana d'insegnamento. 2. Viene fatta raccomandazione ai membri della Giunta provinciale delegati nell'i, r. Consiglio scolastico provinciale, e così pure a quelli nominati dalla Giunta provinciale nei Cousigli scolastici distrettuali, di valersi del loro diritto di visitare le scuole popolari dipendenti dal Consiglio stesso, entro i limiti e pegli effetti stabiliti dalla legge provinciale 27 luglio 1875 sulla sorveglianza scolastica., d) "Resta incaricata la Giunta prov. di accordarsi coli1 i. r. Autorità scolastica provinciale per la comunicazione in via breve di tutti i dati statistici riferibili al numero degli obbligati, ed alla reale frequentazione delle singole scuole popolari, e di disporre indi 1' opportuno per la tenuta di un regolare catasto a mezzo della Contabilità provinciale., è) "Viene incaricata la Giunta provinciale di concordare coli' eccelso i. r. Ministro del Culto e dell' Istruzione, la redazione del detto §. e di presentare indi il così emendato progetto di legge alla Dieta provinciale nella prossima sessione., f) "Viene incaricata la Giunta provinciale di richiamare su questo fatto la particolare attenzione dell'i. r. Autorità scolastica provinciale, chiedendo nello stesso tempo che rimanga soppressa la scuola ausiliare di Pau-gnano, sino a tanto che non la si possa affidare ad altro sacerdote, o tramutarla in iscuola regolare., Con ciò vengono presi altresì a notizia i Rapporti sullo stato dell'istruzione popolare negli anni 1889/90 e 1890/91. Aperta la discussione generale vi prendono parte gli ouor. Stanger, Babuder, Mandici], Sbisà e Volarich; nella discussione speciale del Conto questo viene approvato in ogni rubrica, e così viene approvata la proposta finale della commissione. Aperta la discussione articolata sulle risoluzioni proposte dalla commissione, intoruo la prima parlano Costantini, Tamaro, Babuder, Wasserman e Laginja, oltre che il relatore, e la risoluzione ad 2 a viene accolta. Stante 1' ora tarda la seduta viene rimandata al domani. Settima seduta, 31 marzo, presenti 23 deputati. Aperta la seduta alle ore 10 ant. viene letto ed approvato il protocollo della precedente. Continua la pertrattazione sulle risoluzioni in oggetti scolastici, proposte dalla commissione di finanza in appendice del conto di previsione del fondo scolastico provinciale per 1' anno 1892 e riportate testualmente nel protocollo della precedente seduta. Aperta la discussione sulla risoluzione seconda, che tratta dell'istituzione di una scuola magistrale maschile e femiuile con lingua d'insegnamento italiana, vi prendono la parola gli on. Tamaro, Babuder e Mandich. La risoluzione è approvata. Viene messa in [discussione la terza risoluzione, relativa agli ispettori scolastici distrettuali ed alle visite delle scuole da parte dei membri delegati nel consiglio scolastico provinciale e nei consigli scolastici distrettuali. Prendono parte alla discussione gli on. Fragiacomo, Costantini. Tamaro ed il commissario governativo, nonché, in lingua slava, gli on. Stanger e Volarich. L' on. Costantini, in chiusa del suo discorso, raccomanda alla giunta provinciale di adoperarsi urgentemente e con tutto 1' impegno presso la competente autorità scolastica, affinchè la scuola popolare maschile italiana di Pisiuo, sia in via di concorso, sia d'ufficio, venga provveduta di un dirigente capace il quale sappia rilevare le condizioni depresse della scuola e farsi rispettare. L' on. Tamaro propone un1 aggiunta al punto 2 della risoluzione nei sensi: con la raccomandazione di riferire in capo all' anno con speciale rapporto all' ecc. dieta o all' inclita giunta provinciale le impressioni ricevute in codeste visite." Il presidente richiama l'on. Volarich all' argomento, osservandogli eh' egli si occupa sempre di cose personali, abusando della parola per dir cose che recano offesa a tutti, e valendosi per ciò d' una lingua che non è compresa dalla maggioranza. Continuando l'on Volarich a parlare, il presidente lo richiama all' ordine, e poscia gli toglie anche la parola. L' on. Volarich insiste a voler parlare: per cui il Presidente, framezzo alle proteste della maggioranza contro il contegno dell'oratore, è costretto a coprirsi. Ripresa la seduta, prendono la parola sulla risoluzione iu discussione gli on. Amoroso, Babuder, Fra-giacomo, Tamaro, Mandici], ass. Cleva e Costantini, ed il relatore. L' on Tamaro ritira la sua aggiunta. L'on. Costantini non insiste perchè la sua raccomandazione alla giunta provinciale sia portata a votazione, purché della medesima sia fatto cenno nel protocollo. Dopo ciò il presidente mette a voti la risoluzione proposta dalla commissione, e viene accolta. La risoluzione quarta, che contempla la comunicazione dei dati statistici sulle scuole, e la quinta, concernente la redazione del modificato §. 37 della legge provinciale 30 novembre 1874 X. 30, sono dalla dieta approvate senza discussione. Il presidente apre la discussione sulla risoluzione sesta, che riguarda la scuola ausilare di Paugnano. Vi prendono la parola gli onor. Tamaro e Sbisà, ed in lingua slava gli onor. Volarich e Mandich. Chiusa la discussione e sentito il relatore colle sue conclusioni, la proposta commissionale è accetata. La risoluzione settima, relativa alla presa a notizia dei rapporti sullo stato dell' istruzione popolare, è accettata senza discussione. Il presidente leva la seduta alle ore 1 poni., rimettendo la prossima a domani. -s^SS^®-—-- Parlamentino senza oppc sisione Le sedute della nostra Dieta a Parenzo si succedono regolarmente ; ma chi ne legge i resoconti officiali, specie se da lontano, riceve una particolare impressione. I deputati di parte nostra odono le proposte dei relatori o della giunta, si sobbarcano, armati di troppa pazienza, ad udire discorsi che non capiscono, votano e se ne vanno. Ma non mai, o quasi mai, in italiano una parola di spiegazione, o di opposizione, nessuno ha proposte da fare, nessuno sente il bisogno di essere illuminato ; e le leggi si pongono ai voti con la solita forinola: Nessuno chiedendo la parola ecc. ecc. .. . Insomma pare che le cose da parte nostra vadano nel migliore dei modi, tanto è vero che nessuno ha mai niente da opporre1). L'opposizione veramente c' è, ed accanita e nojosa parecchio ; ina quelli là nessuno li capisce, e le loro sono quindi tutte ragioni sprecate. Se i Croati fossero in istato d'animo Il ritardo della pubblicazione dei resoconti spiegherà al lettore perchè il nostro egregio collaboratore che pure segue col più vivo interesse 1' andamento della discussione in seno alla Dieta, non abbia modificato il suo giudizio, e tenuto conto del tanto desiderato risveglio che pure si è manifestato nelle ultime sedute tra i deputati di parte nostra. L'on. Babuder fu il primo a dare il buon esempio, e gliene tributiamo lode qnantunque la sua opposizione, come Semper ego la invoca piuttosto che il silenzio, siasi risvegliata forse dal bisogno di dire .... pur di dire. In ogni modo anche se non è stato felice, è stato utile; 1' opposizione giova sempre, e specialmente questa volta ha giovato a mettere in migliore luce li posizione in cui si trova il consiglio agrario provinciale e 1' istituto agrario, di fronte ai consorzi agrari distrettuali ed il paese in generale. Pur troppo vi sono in proposito una quantità di mal intesi ; nulla di nuovo del resto; pregiudizi che si sono veduti spuntare dovunque intorno alle nuove istituzioni agrarie, come certe erbe intorno agli scassi nei terreni vergini; per solito i meno intelligenti, i meno interessati ne parlano con una sicumera.... ; almeno i nostri deputati dovrebbero essere più cauti nell'accogliere le voci di piazza. Per esempio, l'on. Babuder volle accagionare il consiglio agrario provinciale quasi di mancata sorveglianza verso i consorzi distrettuali, nel caso succeduto a Capodistria, dove fallirono le prove di concimi artificiali ordinati da quel consorzio l'anno scorso. E non ha pensato l'on. Babuder che sarebbe bastata una semplice domanda informativa al direttore dell'istituto agrario provinciale per avere gratuitamente tutti i dati necessari ad assicurare l'esito delle esperien/.eì: e non sapeva l'on. Babuder, che in un suo accurato studio sull'Economia rurale dell'Istria Settentrionale, pubblicato in Parenzo nell'anno 1889, l'egregio prof. Hugues, ci forniva le ricette per comporre i diversi concimi per le diverse colture nei terreni argillosi calcarei di Capodistria ; e che sarebbe bastato copiare quelle ricette, farne la corrispondente ordinazione dei diversi ingredienti, e buon uso, per essere sicuri dell'esito? L'on. Babuder dimostrò d'ignorare che non ci sono più incertezze sull' adattamento dei vitigni americani, ma che si procede con piena convinzione all' impianto delle Riparia, York-Madeira e Solonis nelle terre rosse, e nelle terre cosi dette bianche argillose di trasporto, di l'irano, Isola e Capodistria; e, ciocché interessa del pari, si dispone di un materiale d'impianto eccellente, garantito, offertoci dal nostro istituto provinciale, di bravi innestatori allievi della scuola dello stesso istituto; e l'on. Babuder avrebbe potuto facilmente accertarsi dell' esito splendido degl' impianti nella stazione sperimentale di Parenzo, e delle prove d'innesto ; preziosi risultati che poche provincie possono vantare gli uguali. E se agricoltori ignoranti e presuntuosi si lasciarono prendere a gabbo dal primo ciarlatano capitato, e non vollero nè ricercare, nè seguire i consigli della scienza e della pratica, che possiamo farci? Altrettanto si potrebbe dire della lamentata mancanza di provvedimenti per allevamento di vacche da latte nel territorio di Capodistria, dove l'allevamento non è possibile che in minimo grado, e le vacche da latte si devono provvedere altrove ; così della deplorata mancanza di provvedimento per una razionale potatura degli alberi da frutto, mentre vediamo carichi e stracarichi gli alberi che abbiamo di frutta squisite, e ne vendiamo a vile prezzo il prodotto. Avremo occasione di ritornare sull'argomento con la speranza di risvegliare anche nei giornali una discussione giovevole e specialmente come abbiamo accennato, a togliere i molti pregiudizi che ancora si conservano su certe questioni attinenti alla, nostra economia rurale. capace di poter intendere la ragione, vorrei ora dimostrare loro che la opposizione, anche se giusta, a nulla approda nella dieta perchè fatta in una lingua che non è compresa ; ma sarebbe come dire al muro, perchè quei siguori non hanno di mira il ben essere del paese, ma solo di fare uso dei loro così detti diritti. Dunque l'opposizione croata non esiste ; da parte nostra meno che meno, e si deve quindi conchiudere che il nostro parlamentino è un' eccezione, un fenomeno strano della vita costituzionale. Nè s'intende già di condannare a priori questo procedere dei nostri. La singolare concordia è anzi ima bella prova del senno dei nostri deputati ; se in private faccende, e nei comuuelli noi giuochiamo pur troppo a tira tira e a dar prova del sangue che ci scorre nelle vene mettendo in pratica il proverbio — tre fratelli tre castelli, — abbiamo almeno la compiacenza di riconoscere, che una volta messo il piede là dentro, i padri attaccano certe vogliuzze al campanello dell' uscio, e si tengono bene stretti per carità patria nel comune pericolo. Ma ogni troppo storpia, e quel costante mutismo, quel versare lo spolverino senza alcuna osservazione sullo scritto, può dar luogo alla canzonatura, e mettere in falsa luce i nostri onorevoli. Non vorrei si credesse dai lontani, ed avversi che noi non siamo buoni di dire in pubblico quattro parole in croce. E poi la nostra giunta è certo animata dalle migliori intenzioni ; ma possibile che tutto vi si faccia in modo perfetto, e che nessuno trovi mai nulla a dire sul suo operato? Certo noi non dobbiamo preoccuparci di quello diranno e faranno gli avversari, giova però moltissimo di non dare loro filo in mano a dipanare, e di aver l'aria di metterci dalla parte del torto. Così stando le cose, se è necessario tenerci uniti e sorpassare anche su qualche possibile e leggero inconveniente panni che pel decoro della Dieta, sarebbe opportunissimo che una qualche moderata e giusta opposizione sorgesse anche da parte nostra. Così si fa da per tutto, così si fece testé anche a Trieste nella seduta della Dieta del 18 Marzo, in cui P onorevole Spadoni, contro il roto della maggioranza, sostenne radicalmente che non si dovesse presentare al Governo alcuna nuova domanda pei1 ottenere un' università italiana. Almeno, come si usa nei grandi parlamenti potrebbe la Giunta d'accordo con qualche onorevole farsi appositamente interpellare per aver occasione di difendere il suo operato da possibili obbiezioni del pubblico, e nello stesso tempo eccitare un po' di vita parlamentare, e far risuonare in San Francesco anche qualche lungo discorso in italiano. Altrimenti si dirà che abbiamo paura, e che quei messeri ci hanno imposto la cuffia del silenzio. Diamine ! la cuffia del silenzio a noi eredi delle parlantina veneziana ? E quanto all' opposizione croata sta bene non darsene subito pensiero, perchè non essendo intesa è come non fosse. Manca però il mezzo di ribattere a fondo più tardi le ragioni facendole tradurre appositamente nei fogli di parte nostra o rilevandole nella nostra lingua dal periodico dei cosidetti? E perchè a Trieste è così viva la lotta tra i nostri e Nabergoi che ha, benché slavo, il buon senso di farsi intendere da tutti? E tutto questo perché non è possibile nel parlamentino della piccola Parenzo? Secondo me, ciò proviene, più che da difetto nostro, da mancanza deW ambiente, dalla mancanza dell' incentivo che spinge l'oratore a dire chiare e nette le sue ragioni, perchè sa di essere sostenuto di sopra e intorno da numerosi spettatori pronti secondo il caso, ad applaudire, a battere mani e bastoni, o anche a zittire e a tossire in quella certa maniera che significa tutt'altro che raffreddore. La legge vieta, e saviamente, queste manifestazioni del rispettabile pubblico ; ma allora interviene il presidente con la minaccia di far sgombrare la galleria e suona il campanello. Anche il campanèllo è in questo caso un opinione ; ed in uua città grande come Trieste, si tiene conto da tutti della pubblica opinione ; e da chi può e deve si fa il possibile per non ricorrere a questi mezzi estremi. A Parenzo, città piccina piccina, non si hanno di queste paure ; gli spettatori sono pochi e bonini, quindi l'audacia da una parte e la somma pazienza dall'altra. Meglio sarebbe adunque un' unica Dieta del Litorale. Se non che Trieste, e questo lo so, ci tiene per ottime ragioni alla sua autonomia, e non vuole tirarsi fastidi in casa; e Trieste, anche sola come è, rappresenta virtualmente e dentro e fuori tutta la Provincia. Abituiamoci adunque a considerarla la vera ed unica capitale morale dell' Istria, speriamo il meglio dal tempo galantuomo, e per ora sbrighiamo le faccende amministrative a Parenzo, pur dando tratto tratto qualche segno di vita per onore di firma. Semper ego IDT otizie Mercoledì sera, 6 andante, .venne chiusa la dieta provinciale colle solite formalità. La presidenza del comitato provinciale pel centenario Tartini, e' interessa a far sapere che, causa la ritardata esecuzione del monumento, la celebrazione del secondo centenario della nascita del sommo violinista, la cui ricorrenza è caduta il 12 del corrente mese, viene prorogata tino alla primavera del venturo anno. Sappiamo poi che la società filarmonico-drammatica ,Tartini" di Pirano, si appresta a commemorare, subito dopo le feste di Pasqua, la ricorrenza centenaria con un' accademia di musica e canto. ----ìxg------ Appunti bibliografici Leonardo Papes. Un zittadin gurizzan dal 1500. Dramma in quattri ax di Carlo Favetti. Gurizza. Skcrt 1892. Appuntare viene da appunto, e appunto significa un segno che si lascia sul libro, per ajuto della memoria, e qualche volta anche biasimo. Tra gli appunti e ie recensioni o i semplici cenni bibliografici corre questo divario : coi primi si loda o si biasima secondo il caso e come vuole la coscienza di critico; coi secondi si riassume il libro, o lo si indica ai lettori. Pi recensioni e di cenni ridondano i fogli politici, perchè i collaboratori d'un giornale hanno altre faccende sulle braccia : nella Provincia, che non è periodico strettamente politico, ina veglia alla tutela dalla vita nazionale, sono frequenti gli appunti in cui con cortesia ina con la massima libertà si dà contezza ai lettori del movimento letterario nella provincia nostra e nel Regno, come si usa in tutti i periodici che trattano di lettere e di scienze, o nei grandi giornali politici che in apposita appendice fanno anche l'alta critica letteraria. Tutto ciò vuol essere rammentato ai lettori, affinchè non si creda derivare da mal animo un qualche biasimo misto alla lode, e per non dare occasione a proteste e recriminazioni degli autori che per tutta risposta citano una recensione o un cenno di piena lode buttato giù talvolta per favorire conoscenti ed amici. Ciò premesso ecco un libriccino dell'illustre patriotta Carlo Favetti, libriccino del quale vorrei dire tutto il bene possibile. Il fine dell'operetta non poteva essere migliore; trattasi di onorare la memoria del poeta friulano Pieri Zorut, di cui si celebrerà nel dicembre di quest'anno il primo centenario della nascita. L'omaggio all'illustre poeta vernacolo viene poi da Gorizia, di cui pur troppo sono noti gli odi storici e secolari con la vicina Udine; e sotto a qtiesto aspetto non sarà mai abbastanza lodato il Favetti; il nome dell'ottimo pa- triotta si rileva tutto in questo libriccino ; ed il Favetti è sempre il Favetti. L'intenzione adunque fu ottima; e finché sì tratta di versi in vernacolo il Ser Appuntino non ha nulla a ridire. Sono scritti con amabile disinvoltura, con poche parole ci si dà una giusta idea del Zorutti, de' suoi meriti eà anche di qualche difetto. Permetta adunque l'amico Favetti che con la stessa libertà gli dica aver egli presentato il fianco alla critica causa quei benedetti versi in italiano del Prologo del Dramma. I versi per vero dovrebbero o vorrebbero essere endecasillabi, ma zoppicano, ed, o sono quinari accoppiati come — "Io sono il prologo, quel personaggio„ — In cui di solito la buona gente,, — o perfino di tredici sillabe : troppe grazie Sant' Antonio ! Tali i due ultimi : "Che dia consiglio al nostro Autor di progredire Oppure invece di far drammi.... di dormire, E in quanto al dramma, via diciamolo francamente, non ha nulla del dramma, perchè vi manca assolutamente la passione ; meglio si potrebbe dire una novelletta sceneggiata. Non c' è invenzione, non condotta; la sceneggiatura impossibile, e resa poi arruffata (in ciò l'autore non ha colpa) dalla trasposizione delle pagine ; onde è bravo chi ne-leva 1111 numero alla prima lettura. Accetti adunque il Favetti un consiglio da amico. Continui a regalarci dei buoni versi in vernacolo ; ma non vesta la sua musa da cittadina, e lasci poi in pace dormire quel nobiluccio antico, che commette la dabbenaggine di far rapire quella sua Lucia da strapazzo per affidarla poi alla rispettabile signora zia castellana. Per celebrare poi degnamente il centenario del poeta friulano aspettiamo con vivo desiderio una raccolta di aneddoti; di motti, di arguzie che in larga vena spandeva nella briosa sua conversazione il Zorutti, e che si conservano per tradizione in Friuli. Il signor Favetti pigli la palla al balzo, ci dia così un libro degno del lodato, con cui, prenderà la rivincita, e farà opera più conveniente all'ingegno e al suo nobile cuore di patriotta. Tartini a Piran dopo do secoli. Rispetto del Dr. Ermano Nacinovich albonese. Fiume. Modovich. 1892. Altri versi e in vernacolo anche questi, per un altro centenario. Come si rileva dal titolo, trattasi delle feste che Pirano e tutta l'Istria apparecchia per onorare il suo celebre re del violino. La musa paesana, punto impaurita dagli urli dei nuovi Uscocchi, va via leggera saltellando giù dai nostri colli, scuote il gonnellino, e dona all' aura di Maggio P avorio del collo e i riccioli neri. E per vero un'aura paesana spirano i versi seguenti: "I russignoli canta e lizierina Baveta fresca me profuma el viso., E in questi altri : Ve' l'Istria co' zeutil Se move! In te le vene Che bulega el sutil Umor dei nomi in susta Ma perchè ogni tanto alla contadinotta viene la fregola dei fronzoli del Parnaso classico? 0 fuor di metafora perchè quelle certe trasposizioni o stiracchiamenti del periodo da un verso all'altro? Così dicasi di qualche concetto lambiccato, di qualche sforzo che accusa la fatica della rima. Per esempio La strada ga mostra Da svelti e no da gnocchi. "Te mette su' na statua Qual d'arte no va scarsa„ Sento sempre 1' orecchio strazziato per via di quel tren che va a Parenzo e al bel Salvor. E poiché siamo in pieno centenario, badiamo anche in Istria di non dar troppo la stira ai versi. Dall' erudito Nacinovich aspettiamo un lavoro serio, una buona monografia del Tartini. Chi sa quanti tesori nascosti negli scaffali della biblioteca del Santo o municipale a Padova! Ma chi è portato via dalla piena si attacca ad ogni spino ; ben vengano adunque i versi del Nacinovich : dopo gli urli dei gufi piace tanto sentir zirlare i tordi nelle verdi fratte. Stefano Tetris Professore. Spoglio dei libri consigli della città di Cherso. Voi: I.° Capodistria. Cobol & Priora 1891. Un volume in 8.° di pagine 135. Il signor Petris si può dire un' illustrazione vivente del suo paese, tanta è la diligenza sua nel pubblicare documenti, arricchirli di note, e farne argomento quindi di studi speciali. Così a questo primo volume di spoglio dei libri consigli di Cherso egli manda innanzi uno studio già pubblicato nel Programma dell'I. R. Ginnasio di Capodistria, corredandolo di note e meglio qua e là esponendo il pensiero. L'autore pigliale mosse dal 1409, anno in cui, dopo inutili prove per impossessarsi della Dalmazia, Ladislao di Napoli re d'Ungheria cedeva a Venezia i suoi diritti su quel reguo, le città litorali e le isole andarono a gara nell'offrire la loro soggezione alla Serenissima stanche come erano del dominio feudale dei conti Ungheresi. Quindi passa a dire del rettore veneto che nell' isola di Cherso assunse il titolo di conte, per quel rispetto che i Veneti serbarono sempre alle tradizioni ed alle consuetudini locali. Così rimase il nome della cosa non la cosa stessa, perchè si fece sparire il feudalismo e nell'isola fu stabilito un governo aristocratico con limitata autonomia. Quindi si discorre dei diritti e doveri del Conte, de' suoi officiali, del consiglio dei nobili ecc. ecc. Il conte risiederà ad Ossero, 1' antica capitale dell' isola finché tra il 145S ed il 1460, causa la malaria e le lotte insorte tra i rappresentanti veneti e la curia vescovile, la sede fu trasferita a Cherso. Il libro primo dei decreti del consiglio va dal 1L95 al 1528. Sono decreti di buon governo della città, nomine di maestri, medici, giudici, largizioni a conventi, e predicatori che indicano la vita modesta e semplice, ma conforme a civiltà quale si conduceva allora nell'isola. Chiudono il volume molte tavole ed alberi cronologici di famiglie illustri, che possono avere qualche interesse locale. Quando poi si pensa che tutta questa storia, tutta questa civiltà secolare, si vuol distruggere dai moderni Croati, nell' isola, che diede anche in questi ultimi tempi uno de' più valenti grammatici all' Italia, non si può mai abbastaza lodare il prof. Petris che ebbe con questi ed altri studi sempre di mira di combattere la nuova parola d'ordine che viene d'oltre Quarnero. Se poi gl' isolani vorranno proprio seguire le sorti della Dalmazia, s'accomodino; noi sappiamo che l'annessione delle isole all' Istria fu violenta pratica burocratica imposta nei primi anni di questo secolo. Gioita acqua ha a correre però sotto i ponti prima del finale trionfo della Croazia, perchè una certa paura del babao croato è tradizionale nel-l'isola ; e, come testé mi raccontava uu mio collega oriundo dell'isole, le madri per far tacere i bimbi non hanno di meglio che ripetere loro : guarda che verrà il croato a mangiarti. Onore al De Petris che sentinella avanzata, vigila nelle isole per 1' autonomia dalmata che è il meglio che escogitare si possa nella presente confusione. Archeografo Triestino edito per cura della Società di Minerva. Nuova serie Volume XVII. Fascicolo lì Luglio. — Dicembre 1891. Trieste, Caprili 1891. Anche questo volume è importante non solo per documenti, ma anche per lavori originali. Gli studi originali sono cinque, la serie di documenti | è duplice: documenti goriziani e gradensi. Cominciamo da questi. I documenti goriziani sono raccolti da Vincenzo loppi, e vanno dal 1383 al 1399, importanti tutti e che in gran parte si riferiscono alle eterne questioni tra i sudditi dei Patriarchi d'Aquileja, e quelli del conte di Gorizia. Opportune le note poste a pie' pagina dove se ne sente veramente il bisogno. Tra i documenti merita speciale studio il preambolo del trattato di pace tra le comunità di Udine, di Cividale, e i castelli di Rosazzo, Tolmino, Suffombergo e Grunumbergo per uno stile largo, ed un sapore di latinità patavina, testimonio della coltura del paese e dell'umanismo già bene avanzato nella Patria, prima del risveglio nel secolo seguente; e che deve apparire cosa nova a quelli che non vedono che barbarie nel medio evo, e tutte le vecchie carte stimano un' accozzaglia di spropositi. Il documento CCCNL ci prova quanto sia antica la razza dèi buffoni, e quali i costumi e la depravazione dei Prelati poiché il conte di Gorizia domanda al nobile Venceslao di Spilimbergo di mandare il buffone del Patriarca di Aquileja, a rallegrare le nozze del Duca Alberto d'Austria con Giovanna Duchessa di Baviera. E chi sa il gran ridere fece il buffone del suo padrone e i lazzi gli scapparono di bocca, quando dopo il fracasso della scomunica fulminata dal Patriarca contro i Tedeschi ribelli (Documento C'CCXIX) dovette il Patriarca stesso pochi giorni dopo calare lo scudo, ed accettare una tregua per intromissione dei conti di Gorizia (Documento CCCXX). Come sono severe le lezioni della storia! Spigolando qua e là per le mie solite quisquiglie linguistiche ho trovato a pagina 300, Documenti CCCVI, la parola super tavella Cormoni sulla campagna di Connons. E tavella, come è noto, viene de tabulla, gli antichi libri tavolali, in cui erano inscritte le possessioni, onde il friulano taviele per campo. A pagina 30S nel documento CCCXIV, abbiamo altro esempio di muta per dazio ; onde la porta della Muda a Capodistria, e forse la torre della Muda di Dante. Passiamo ora ai Documenti per la Storia di Grado. Tra tutti, di qualche importanza per la Storia veneta, importantissimo quello in materia di Uscocchi (XVII) che riassume in poche parole la politica subdola, e il tentennare della Maestà Cesarea per dare un colpo alla botte ed uno al cerchio, e procurare così imbarazzi al Governo Veneto. Stia Maestà vuole, Sua Maestà desidera che gli Uscocchi siano allontanati ma alla penultima riga (pag, 311) c' è un ma che vale un Perù, e spiega chiaramente la situazione. Per conoscere poi i tempi ed i costumi si leggono con vero piacere (pag. 351) le notizie intorno ai cittadini gradensi, le lotte tra i due partiti di Porte grandi e Porte piccole, e le esercitazioni ginnastiche, onde forse le lotte al Ponte dei Pugni a Venezia e la storica divisione tra Castellani e Nicolotti; e le notizie di Barbana, e la descrizione dell' antica festa nel giorno della Pentecoste. Se come abbiamo veduto di sopra, anche nel secolo XIV si scriveva bene il latino da qualche notajo, dal testamento del Patriarca Fortunato di Grado apparisse invece che il latino legava un pò i denti all' alto clero. Da questo testamento per vero causa forse anche l'amanuense e la difficoltà del leggere, si stenta a levarne un numero, ed il Caprili impacciato ha dovuto lardellare con molti punti interrogativi la sua scrittura. M'arrischio a decifrare qualche parola. Così il Turres major es (559) probabilmente significa le Torri eucaristicher vasi in forma di torri per conservare ed esporre-il S.° Sacramento. Oggi nella chiesa latina hanno la forma sferica ; ma anticamente tutti erano foggiati in forma di torri, e tali si usano tuttora a Milano, e in tutta la diocesi milanese di rito ambrosiano. Una di queste torri eucaristiche, bellissima e di stile archiacuto, si trova nel tesoro della cattedrale a Capodistria. A pagina 351 riga 14 invece di dono, evidentemente si ha a leggere-domo. Per decifrare le vecchie carte ci vuole una certa pratica, e il Caprin, dalle sue fantasie ed eleganti incisioni, balzato all' ingrata fatica di topo da biblioteca, ha da annojarsi parecchio. Tutti questi documenti di Grado ha poi egli raccolto in un bel volume, e noi con grato animo accogliamo anche questo nuovo frutto del multiforme suo ingegno. Per un' altra volta 1' esame dei lavori originali. (Continua) P. T. -----—--- : PUBBLICAZIONI Fatalità. — Versi di Ada Negri. Treves, Milano 1892. Levarono grande rumore nei giornali del regna questi versi della Negri da Lodi. La Provincia fu la prima a discorrerne, e a stamparne alcuni di questi versi.