^ ____-ff—.— PXJBBLICITA (prezzi per mm d'altezza, larghezza 1 colomia): commerdall L. 1.50 — flnanzlan, legall, cronaoaL. 2.50 — Concesslonarla esclTisiva UNIONE PUBBLICITA ITALIANA S. A. LUBIANA, Via Selenburg n. 1 — Tel. 24 83 Lubiana, 3 aprile 1943-XXI SI PUBBLICA OGNI SABATO ABBONAMENTI: Annuo L. 25 — Semestrale L. 13 — Sostenltore L. 1000 Spedizione in abbonamento postale no Gruppe — UN NXJMERO CENT. eO DIREZIONE — REDAZIONE: LUBIANA, VTA WOLPOVA 12 — Tel. 2195 PROBLEMI BALCANICI UNGHERIA ANTIBOLSCEVICA La fiera reazione del po-polo magiaro davanti alia grave ora della sua storia, in cui sui campi di Russia si sta combattendo per il suo destino di popolo prima an-cora che di nazione, non puo aver stupito chi abbia una anche sommaria conoscenza della storia e della vita un-gherese, della sua anima e del suo costume. Quella peculiarity razziale di cui giä altra volta abbia-mo fatto cenno e che ha per-messo al popolo magiaro di mantenere intatte attraverso le vicende di un millennio le sue tradizioni e il suo spi-rito sono un dato fondamentale nel suo attuale atteggia-mento antibolscevico. Cio spiega infatti il carattere di questo popolo eminentemente ordinato e conservatore, ma ci spiega anche come esso sia cntusiasmabile e sensibile ad ogni nobile causa che abbrac-cia con convinzione. E cosi la sua funzione nei secoli fu sempre quella di un sano equilibrio e fu quella di op-porsi ad ogni forza che ten-tava di spezzare tale sistema di vita: non insomma un con-servatorismo accomodante, ma un conservatorismo bat-tagliero e per cio sostenuto dall'entusiasmo. Quell'entusiasmo cioe che disconosce il bolscevismo, quell'equilibrio di valori che annulla nel livellamento la dottrina marxista e contro cui si battono oggi le forze giovani e sane di tutta Europa. Quell'entusiasmo che il regime russo di Bela-Kun aveva spento nel sangue di centinaia di ungheresi uccisi sulle vie e le piazze e aveva permesso ai desposti di Ver-saglia di straziare nel corpo vivo la nazione ungherese. A questa ragione, che tocca le corde del sentimento, un'al-tra se ne aggiunge o meglio la completa ed e la funzione storica dell'Ungheria, quella cioe di essere tra gli slavi del nord e quelli del sud la barriera che protegge ed iso-la due civilta, le due grandi famiglie della razza slava che il destino ha voluto si ri-volgessero I'una a Roma e I'altra a Bisanzio perche nel diverso destino fossero materiale ugualmente necessa-rio alia costruzione della storia. Se pero ben approfon-diamo ora lo sguardo e, stac-candoci da queste pur sempre premesse ideali, vogliamo vedere sul terreno pratico quale sia I'interesse dell'Ungheria alia lotta contro il pe-ricoloso vicino, un grande campo di indagine ci si schiu-de davanti, ricco di incognite e di appassionante attualita specie per noi Italiani. Chi ha attraversato I'Un-gheria, specie quella regione che si stende aJl'est del Da-nubio, ha notato I'immensa pochi villaggi, qua e la chiaz-zata da inn umeri mandrie, ma pochi si saranno curati di ricercare qualche cifra e di fissarsela in mente. Sono cifre estremamente interessan-ti e che ormai da un decen-nio, ben presenti alia mente di chi dirige le sorti del pae-se, hanno provocato una Serie di misure e di prowedi-menti che veramente stupi-scono talvolta per la audacia innovatrice, tenuto conto delle peculiari caratteristiche del paese, ma che poco hanno po-tuto risolvere della situa-zione. II 30% del suolo e diviso, ci dicono le statistiche, fra 1.322 proprietari con una media di 5.613 iugeri ciascuno, le piccole proprieta con una media di soli 3 iugeri aramon-tano a 1.142.294 mentre il 40% della popolazione agri-cola non risulta proprietaria della terra. Si riscontra insomma il fenomeno del per-manere del latifondo e di un'economia a cultura esten-siva che non puo, sia per la costituzione stessa della so-cieta "ungherese che per la sua natura, favorire un in-nalzamento di livello nella popolazione rurale. Come dice-vamo, il governo ungherese da anni ha alio studio e in graduale soluzione tale problema ed infatti annualmen-te vasti lotti di terreno ven-gono appoderati e distribuiti fra i contadini; ma e un la-voro lento, che richiede anni di lavoro, impiego di ingenti capitali, non ultimi quelli uti-lizzati per I'attuazione di un piano razionale di canalizza-zione della pianura, canaliz-zazione particolarmente difficile date le condizioni del terreno pianeggiante e I'an-nuale inondazione a cui ra-ramente sfuggono questi ter-reni quando a primavera I'im-prowiso sciogliersi delle nevi gonfia e fa straripare i fiumi. Ora in un'economia in via di assestamento, sia per i ri-flessi non ancora spenti del-I'altra guerra sia per le nuo-ve esigenze create da questa e da quelle non meno impel-lenti delle recenti riannessio-ni, e logico che la minaccia bolscevica, con tutte le con-seguenze di riforma sociale che porterebbe con se, sia guardata dal popolo ungherese come un attentat© alia compagine stessa del suo popolo in quanto tenderebbe a sowertire quei valori di or-dine e disciplina che sono stati, come abbiamo visto, la garanzia piü sicura al suo perdurare come unita distin-ta nel mezzo della marea dei popoli slavi. E quanto nocivo sia all'eco-nomia ungherese ogni affret-tato piano di smobilitazione della sua attuale struttura ce lo dimostrano chiaramente le distesa della pianura solcata | leggi agrarie prebelliche at-da poche strade, impantanata tuate fin dal 1894 via via fi-da cento paludi; sparsa di no al 1920 in cui, con la legge XXXVI si sanci il principio della ridistribuzione delle ter-re ma si agi con scarso cri-terio nel distribuire fra i 400.000 richiedenti il milione di iugeri a disposizione sic-che si giunse ad una riparti-zione non vitale fra le varie famiglie che furono costret-te, oltre all'onere della con-dotta di un podere, ad affrontare quello di un impiego di bracciantato su una super-ficie di altrettanto ridotta quanta era stata I'assegna-zione. Tale situazione, esattamen-te palesatasi alia mente dei govemanti ungheresi, sei-vi ad un netto orientamento in scnso piü realistico (e con questo termine vorremmo con-giobare la parola umano) alle successive disposizioni, specie quelle del 1936 (legge XI e XXVII) le une sul fe-decommesso familiare, le al-tre contenenti prowedimenti sulla colonizzazione e in materia fondiaria e quelle del 1939 (legge IV) e 1940 (legge IV) sulla creazione, quest'ultima, di piccole enfi-tensi e di piccole proprieta. Ci si e cosi gradatamente av-viati verso una soluzione non solo del problema fondiario, ma anche del problema sociale con un innegabile ini-zio di un miglioramento nel ceto agricolo che permette di sperare in un piü chiaro awenire. ž d'altronde evidente che il problema e lungi dall'essere risolto, ma e altrettanto vero che solo agendo con gradualita (ne fa fede la ricordata legge del 1920), si puo apportare un reale be-neficio alia situazione generale della categoria e della nazione; quella gradualita che certo non riconoscerebbe il govemo di un soviet che sorgesse sulle premesse di una rivoluzione marxista. Oltre alia protezione delle proprie famiglie, oltre alia protezione di una particolare situazione di razza, la guerra che combatte oggi I'Un-gheria garantira la continuity della nazione stessa per i secoli venturi, proprio perche e combattuta a difesa di un' opera con tanta saggez-za iniziata. Gian Luigi Gaiii Nel ventesimo annuale della sua fondazione I'Anna azzurra, a cui il primato recente-mente ragglunto dagli aerosiluranti aggiunge un nuovo valore morale, riafferma la sua fiducia nella Vittoria, di cui il contributo di sangue versato dai suoi gregari Š assoluta garanzia Co mmenfo posfumo a Casablanca Nella citta afiicana om-bieggiala dai palmizi della flora subtropicale e ricca di memorie dell'lmpero maroc-chino, I'egoismo e la morale di Tartufo hanno fatto ancora una volta comunella. Due aspetti del progresso anglo-sassone, nemico di vera civilta, hanno ivi inscenalo uno dei tanti colpi propa-gandistici che servono ad abbeverare le folle alia fönte della menzogna. Da questa fonte e scaturito un dilemma. Puntato come una pištola contro il petto di due popoli che, senza avere voluto la guerra, I'hanno ac-cettata in perfetta serenit.i quando si accorsero che il rifiutarvisi sarebbe equival-so a perderla senza combat-terla, questo dilemma che lu aulorevolmente definito in-sen&ato, perche non si ven-de la pelle dell'orso prima di averlo preso, ristagna nella nostra coscienza e nel no-stro intelletto come una bef-fa che soltanto uomini inetti a comprendere la nostra storia potevano partorire. Gli eredi del quacquerismo che gonfia le vele della morale puritana per celare agli occhi del profano le sozzure di cui e ingombra la coper-la, ignorano, costituzional-mente ignorano, che il no-stro diritto a creare la storia non si fonda sul vantaggio che sogna il predone ma di-scende dall'idea che accarez-zarono in vita i nostri padri, eroi, condottieri, santi, sco-pritori di mondi, esploratori di verita, agitatori di idee. A Casablanca si contrap-pongono due aspetti fonda-mentali della vita umana: il dilemma li ha vieppiü con-fermati, li ha direi quasi consacrati. Siamo di fronte all'imperativ o della civilta anglosassone. La civilta an-glosassone nasce colla mac-chia di un peccato d'origine che I'accompagna nella sua evoluzione successiva. Questa civilta e il frutto di un bisogno imperiosamente eco-nomico che, come tutti i valori materiali, subisce una sola alternativa: o dominare 0 perire. E poiche tale alternativa si ripete di volta in volta, collegata come essa e alia struttura geofisica del-I'isola nella quale si sviluppa, 1 dati di una civilta cosiffatta scaturiscono dal bisogno fi-sico di rompere il piccolo cerchio entro cui la geogra-fia condanna il popolo in-glese e di correre gli oceani in cerca di vita. La civilta inglese nasce da un bisogno che e materialmente spazia-le ma che non puo divenire spaziale in rapporto alle leggi dello spirito. Si dirä che anche I'lmpero Romano nasce pressopoco cosi. Si dirä che ogni popolo parte nell'affer-marsi da un presupposto //• sico che pol si colora e si trasforma in ascendente morale. Ma la civilta inglese invece di assurgere, nel tempo, dallo sforzo fisico alia creazione morale di un vasto affermarsi dei valori dello spirito, degenera, non appe-na il carbone del Lancashire e del Calles o il cotone del-I'lndia o il the di Ceylon fan-no affluire nei porti britan-nici alimenti e ricchezze in una immensa anonima di capitali, dominati da un cer-vello spietatamente mercantile dove invano si cerche-rebbe un afflato morale. Con do non bisogna credere che la civilta italiana debba, se vuole affermarsi e soprattut-to sostituirsi a quella britan-riica net luoghi della sua do-minaz'.one, continuare ad in-ginocchiarsi ai piedi delle steine famose o dei dipinti celebrati per spargervi lacri-me di commozione: ma si vuole soltanto ribadire che la civilta deve essere intesa diversamente da quanto non la intendano gli anglosasso-ni. La civilta come concepi-ta nel mondo anglosassone c. per analogia o per consa-guineita delle classi dirigenti, in quello bolscevico, non II richiamo della foresta Sintomatica, per la palese denuncia di una situazione che si va facendo quotidia-namente piü critica, e la re-crudescenza della propaganda partigiana che — in questi giorni — rivolge fra I'altro il suo appello implorante alle donne Slovene, affinche soccorrano con tutti i mezzi la causa comunista. La trovata ha un sapore — oltre che ambiguamente pub-blicitario — anche di estre-mo appello, poiche e stori-camente dimostrato che I'in-vocazione a una solidarieta femminile che si estrinsechi in adesione materiale, fisica ad un movimento bellico, e sempre il grido di una causa moribonda. L'ltalia non ha mal prete-so dalle sue donne, neppure nei periodi di crisi estrema, un contributo politico o guerriero alia sua storia. Eppure la donna italiana, pur in questa sua posizione di astensione e di apolitici-ta, non ha mal fallito la sua missione di educatrice, di consolatrice, di incitatrice. La donna slovena non pud non sapere che, aderendo all'ingannevole invito dei «compagni» partigiani, la sua missione femminile si condenserebbe nella vita alia macchia, nella parteci-pazione alle piü oscene car-neficine o, nella migliore delle ipotesi, in timorose at-tese notturne dei reduci dalle spossanti guerriglie. Al nostro buon senso ita-lico la prospettiva non pare delle piü femminili ed allet-tanti: ma probabilmente noi siamo assolutamente refrat-tari al bucolico fascino del «richiamo della foresta»! e altro che un mostruoso fmtto progressistico dove I'uomo diventa una somma aritmelica di componenti ii-siche. Tanto sangue, tanti muscoli, tante ossa, tanto di elementi comoditari. L'uomo anglosassone pensa e vive sotto il segno di quesla ipo-teca negativa. L'uomo anglosassone riduce la vita ad una pura funzione fisiologica ed in dispregio di ogni elemen-to spirituale crea un mondo di ossessi del denaio e della vita animale. La materia ha definitivamente tiionlato del- 10 spirito. Anche a Casablanca la materia ha dettato 11 suo comandamento. Gros-solanamente incurante delle energle che sottaciono lun-gamente nella coscienza del-la nostra Stirpe e che ad un certo punto affiorano con violenza alia superiicie, I'in-sensibilita anglosassone ha riepilogato in un dilemma i caratteri eternamente negativi della sua storia, cui si contrappone la luminosita della nostra: da Dante a San Benedetto, da Colombo a Mazzini. r. a. La civilta europea nel contributo italo-germanico ORIZZONTI iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiii Dopo il quarto d'ora di ce-lebritä guadagnato, con le sue famose dichiarazioni, dall'am-basciatore americano a Mo-sca, Standley, all'attenzione del mondo si č posto — all'in-fuori delle dichiarazioni e di ogni manovra diplomatica o trovata pi'opagandistica — il problema se sia possibile, a Iimgo andare, la collaborazio-ne fra democrazie e bolsce-vismo. II quesito non č stato posto da noi dell'Asse, ma dagli Američani stessi, il cui corag-gio in politica non ä che av-ventatezza di dilettanti. Noi, beninteso, non avrem-mo parlato di democrazia ma di plutocrazia, conoscendo bene come quesfultima nei pae-si anglosassoni si valga della formula democratica soltanto come specchietto per le allo-dole. Ma, tant'fe: il dado fe stato tratto, e il mondo si doman-da: sarä mai possibile che, con I'andar del tempo, bolsce-vichi e plutocrati si mettano d'accordo? Noi dell'Asse avevamo giä risposto di si, ed avevamo an-zi spiegato come gli uni e gli altri siano fatti della medo-sima pasta giudaico-interna-zionale. II principio delle unitä na-zionali vitali e distinte che collaborano sul terreno politico e sul terreno economioo europeo, non puö essere >ii-gerito nö da Mosca ne da New York, capitali di due im-perialismi che si ammantano, ognuno a suo modo, della veste democratica per inganna-re le allodole o gli ingenui Che dir si voglia. Sulla distruzione deUa ci-viltä europea rappresentata integralmente dall'Asse, russi e americani — guidati come sono dai giudei — possono mettersi d'accordo; ma pro-babilmente, ingordi, forsennati e squilibrati come sono, non potrebbero accordarsi — come accade fra vecchi fili-bustieri — sulla spartizione del bottino e sui tanti essen-ziali problemi che angustiano il mondo. II problema, per noi, 6 perö un altro ed 6 che ci sia una Idea euroi>ea. L'idea c'ä; ed allora 6 importante che at-tomo ad essa si saldi tutta la gente europea e che i piccoll stati cessino di fare 11 gio?o delle potenze extraeuroijee. Nei paesi neutrali e nei paesi occupati, i quail in un primo tempo non avevano ca-pito Che questa, piu di una guerra come tutte le altre fe una rivoluzione europea, mol-te persone si rendono conto II concetto di una urgente «solidarieta europea» tra le genti che abitano il nostro continente si fa sempre piii vivo nella coscienza degli uo-mini su cui pesa la respon-sabilita di indirizzare, poli-ticamente o spiritualmente, i popoli. Ed e particolarmente significativo che r«appello alia solidai'ietä» suoni piu alto proprio in un momento in cui siamo impegnati a ri-cacciare fuori del continente taluni elementi negatori del-lo spirito europeo. La guerra — sollecitando al massimo tutte le sensazioni ed i senti-menti — ha fatto precipitare quel processo che covava latente negli spiriti di tutti ed ha avviato alia soluzione un problema che questi tonnentati secoli di storia hanno pca-tato gradualmente a matu razione. fi opportuno fissai'e a que-sto riguai-do i contributi che i vari componenti di questa entitä hanno portato alia co-mune civilta, ed inizieremo senz'altro ricordando quanto, lungo il corso dei secoli, I'lta-lia e la Germania hanno fatto per questa comune civilta di cui tutti ci vantiamo. L'inondazione germanica del mondo romano, čioe di quel complesso di popoli ita-lici, celti, iberi e in parte anche germanici, ai quali Roma aveva dato una comune impronta di cultura e sottomessi alia medesima legge del suo «imperium» e la contemporanea espansione della civilta latina, non soltanto attraverso la propaga-zione della Chiesa, ma anche attraverso la diffusions della cultura classica ol-tre il Reno ed il Danubio, furono i due elementi che contribuirono a formare la primordiale materia umana dell'Europa nuova; i cui popoli furono percio detti ro-manzi o romani-germanici. Dovettero naturalmente tra-scorrere molti secoli prima che questa informe miscela di sangue e di spiriti romani e gei-manici si rassodasse e si differenziasse nei popoli nuo-vi che costituiscono I'Europa d'oggi. L'idea dell'impero — nei secoli successivi — comune airitalia e alia Germania,;' lungo tutto il Medioevo, con-' tribui essa pure a rafforzare la comune tendenza all'unita europea per la quale pure lavorava I'ideale cristiano. Da Ottone il Grande a Dante Alighieri essa divento la piü no-bile ambizione degli spiriti migliori della Germania e deiritalia. Le vicende di quegli anni tumultuosissimi intorbidano poi I'ideale unitario, tradito e concusso da altri interessi. L'ideale dell'impero, stretta-mente legato alia struttura feudale e clericale della so-cieta medioevaie, doveva ne-cessariamente eclissarsi e tra-montare quando nuove con-dizioni di vita erano maturate in seno alia stessa societa europea e I'ltalia e la Germania ebbero dato, col Rinasci-mento e la Riforma, il colpo di grazia alia gerarchia feudale e alia disciplina clericale, sulle quali riposava la societa medioevaie . Ma da quando I'ltalia e la Germania, dopo aver gettato nel profondo «humus» della cultura europea, col Rinasci-mento e la Riforma, i germi dei futuri risorgimenti, pre-sero, si puo dire, congedo dal-la storia d'Europa e la dire-zione della vita europea pas-SÖ nelle mani dei grandi stati unitari che intanto si erano formati, principalmente della Francia e dell'Inghilterra, nessun principio di giustizia intemazionale, nessun mito di unitä europea, infine nes-suna idea universale vennero a prendere il posto di quelli che si riassumevano nel nome e nell'istituto del Sacro Impe-ro Romano Germanico, che giä aveva compiuto la sua utile funzione storica; che aveva, fin dove era stato possibile, contenuto I'anai-chia feudale, inquadrate e argina-te le varie potestä che tende-vano a disintegrare la socie-tä civile, alimentato in tutte le genti I'ideale della pace, e dato a tutte le nazioni il sen-so della loro fondamentale unitä. I secoli che seguirono vi-dero piuttosto oscurato I'ideale unitario non alimentato dell'Europa fu formalmente posto, ma compromesso ancor piü nella sostanza perche, oltre tutto, i dominatori della conferenza erano organica-mente incapaci di compren-dere il vero interesse europeo e di ispirarsi a criteri di giustizia. Onde la soluzione di Versaglia si risolse in una solenne mistificazione. Attualmente il problema viene lüproposto con improro-gabile urgenza: dai fatti stes-, si, dagli avvenimenti e dalle lotte di cui gli uomini sono protagonisti. Che piü decisa-mente degli altri lo pongano I'ltalia e la Germania, che per il passato tanto hanno fatto ed hanno dato per questo ideale, e molto sintomatico ed e, nello stesso tempo, di buon auspicio. Quello che s'e detto del-I'antico impero medioevaie non mira certo a rivalutare un'istituzione politica e sociale inconcepibile con i tempi moderni; mira solo a testimo-niare come nel fondo spirituale dei due grandi popoli il senso della solidarietä conti-nentale abbia sempre felice- unico di tutti loro era di mo-rire; ma non egualmente la pensavano i barbari russof ili che si divertivano a pungerli con coltelli ed a ferirli in tutte le parti del corpo finche non li ebbero ridotti in stra-ziate masse sanguinolente confuse con la neve e col fango. Quando furono sazi di tor-turarli li coprirono di mota non essersi fatto vedere: I'uomo che veniva verso di hii era un comunista che, f inita il servizio di sentinella, tornava a casa e, strana coin-cidenza, era il figlio della donna che non aveva voluto concedergli aiuto. Bisognava vendicare immediatamente I'incomprensione. Appena il comunista gli passd accanto il M. gli vihro un colpo di Vittime deirodio bolscevico: cadaveri nel fango dalle potenze allora prepon-deranti, Francia ed Inghilter. ra. La stessa istanza della Rivoluzione francese (il principio che la Rivoluzione non avrebbe fatto la guerra a nessuno) venne subito smen-tita dai fatti. II problema della pace d'Europa e della sua organiz-zazione unitaria doveva tor-nare a riaffacciarsi solo quando i due grandi popoli, che nei tempi di mezzo maggior-mente avevano lavorato alia formazione di essa, dopo aver risolte le loro crisi interne, erano definitivamente rien-trati nella storia d'Europa e vi avevano ripreso il loro posto di potenze dirigenti. A Versaglia il problema dell'organizzazione della pace dei nuovi doveri derivantl a ciascuna Nazlone che ci ten-ga alia sua sopravvivenza: collaborare con I'Asse per sconfiggere i nemici dell'Europa. Quando una tale evoluzione del pensiero europeo sarä completa I'Europa poträ dir-si salva. Cio6 in uno con I'Europa deve vincere la Rivoluzione. A. M. mente lievitato gli intendi-menti e le opere. Gli avvenimenti piü recenti non hanno fatto altro che confeiTnare questa istintiva «posizione europea» dell'Ita-lia e della Germania. E significativo, d'altro canto, che proprio due popoli particolarmente sensibili ai richiami nazionalistici si siano rifatti banditori della nobile idea. Questa e la garanzia migliore che, dal concetto della «solidarietä europea», i naziona-lismi non hanno nulla da te-mere ma che, anzi, essi tro-veranno proprio in questa nuova foi-mula politica il terreno migliore per il loro ri-goglioso sviluppo. Regdo Scodro DELITTI COMUMISTI NEI BUC4NI Contro i M., padre e quat-tro figli, anticomunisti che vivevano in M. (Balcani), infurid I'odio dell'odred par-tigiano dello stesso paese in mod-o romanzesco e feroce. Fu nel gennaio 19J^2 che il comando comunista decise di dare una lezione esemplare ed ucdderli tutti. In seguito a preciso suo ordine una pat-tuglia di armati fece irruzio-ne nella loro casa per cattu-rarli. La tremenda realtä si de-lined, tragica, in quella po-vera famiglia. Non poterono difendersi. Uno dei figli che riuscl a fuggire errb per la montagna fino a quando la tormenta lo colse. Mori assi-derato. Un altro figlio era fuori di casa. I rimanenti (il padre e due figli) furono condotti a K., tenuti in pri- gione due o tre giorni, quin-di sommariamente giudicati dal tribunale e condannati a morte. Vennero trascinati nel «cimitero dei cani» e ad ognuno venne strappato I'oc-chio destro. (Occhio destro, braccio destro, organi destri erano — con atroce simboli-smo — oonsiderati fascisti mentre comunisti erano da. considerarsi gli organi del lato sinistra del corpo). II grande dolore stoicamente sopportato indusse gli esecu-tari a gesti piü gravi ancora. Uno di essi si scaglid contro il padre con un coltello in pugno, gli vibrd un colpo al petto, glielo lacero e ne estrasse jl cuore per mostrarlo ai figli tra iracondi, vili in-sulti. I M. nascondevano nel piü grande disprezzo i loro dolori. Ormai il desiderio e si allontanarono senza prima essersi assicurati dell'av-venuto decesso. Al quinto M. la sorte ri-servava una drammatica av-ventura la quale, tuttavia, non lo salvd dalla morte. Catturato dopo qualche giorno venne condotto di not-te nello stesso «cimitero-» e fucilato. Le pallottole pero non lo colpirono perche egli si era prima buttato a terra. I partigiani si allontanarono credendo di farlo morire dissanguato. Dopo pochi minuti il presunto morto si alzd e, nudo come era stato portato all'esecuzione, cerco la sua salvezza. Cammind tutta la notte ma non poteva dirigersi verso la sua casa che era molto lontana e divisa da un fiume senza ponti. Quando ebbe i piedi sangui-nolenti busso alia porta di una casa qualunque per chie-dere soccorso. Si affaccid una donna. Egli le domandd aiuto ma quella, che era sola in casa, si impaurl e serro la finestra. M. si impossesso dellp, scure che era davanti alia porta e si rimise in cam-mino. Giunse presso le linee comuniste ed era in preda ad una stanchezza terribile. Ad un tratto la vista di un uomo che veniva verso di lui lo riw-nimb: avrebbe finalmente potuto parlare con lui ed essere soccorso. Ad ogni buon conto pero era prudente nor-scondersi. E non si pentl di scure deciso e gli taglid net-tamente un braccio. L'altro fuggi dolorante. M. prosegui la sua pere-grinazione e giunse in pros-simita di una codetta che era abbondonata. Entrd e si co-prl con fieno e con qualche straccio che trovd. Quando si addormentd era giorno inol-trato. Ma il destino gli era av-verso. Una pattuglia di comunisti che capito nella ca-panna lo catturd e di nuovo lo trascino al comando. i! superfluo dire che sta-volta I'ordine di ucciderlo, immediatamente ripetuto, fu cseguito con attenzione. * Icio P. non aveva creduto opportuno di partecipare al movimento comunista essen-do anziano (65 anni) e perche inorridito dai sistemi bolscevichi. Fu preso dalla sua casa che era in D. (Balcani) nel-l'aprile 19i2. A suo carico gravava giä la dedsione capitate. Nel giomo stabiliio venne condotto in luogo soli-tario, bastonato a sangue e quindi fucilato. Aveva moglie e cinque figli. * Popolazioni balcaniche! Di fronte a tanta barbaric sta I'equilibrio millenai-io della civilta di Roma. Sappvatelo per il vostro bene. Leonardo Paradiso TRASPORTI MARITTIMI E TERRESTRI contro [tutti i rischi, compreso quello dij guerra, assicura alle migliori condizioni la RIVNIONE ADRIATICA DI SICVRTA Agenzia Generale di Lubiana VIA BEETHOVEN, 4/1 Telefono 29-37 Telefono 29-37 SABATO. 3 APRILE I943-XX/ ftcifna Unen NEIFASCI IN TRINCEA Ispezioni del Vice Federale a Stari Trg e Longatico II 30 maržo u. sc. il Vice-federale Capurso, accompa-gnato dairispettore della 11° Zona e daU'addetto all'Orga-nizzazione del Fascl in pro-vincia, ha ispezionato il Cen-tro del P.N.F. di Stari Trg e di Longatico. Ricevuto dagU Ufficiali del Presidio e dalle locali Auto-ritä poUtiche e civili, il Vice Federale, dopo aver preso vi-sione di quel Centro, si in-tratteneva coi soldati distri-buendo sigarette ed interes-sandosi ai loro bisogni immediati e familiari. Alla Časa comunale il Com-missario straordinarlo e i membri dell'E. C. A. gli hanno esposto la situazione econo-mica della zona prospettando-gli i problemi piii urgenti. Nella mattinata stessa il ge-rarca si recava anche presso il presidio di Kozarisce. Rientrato in Stari Trg dopo aver ricevuto alcuni abi-tanti del luogo e ascoltato le loro necessitä, vlsitava la re-fezione scolastica della GILL ed elogiava la organizzazione. Verso sera partiva alla volta di Lubiana salutato da tutte le Autoritä. A Longatico si fermava presso la sede del Fascio in breve ispezione. T-asU TemmimU AlVOspedale Militare In occasione del XXIV" an-nuale della Fondazione dei Fasci la Fiduciaria provinciale dei Fascl femminili, ac-compagnata da numerose ca-merate, ha portato a tutti i soldati feriti o amumalati de-genti airospedale militare, col saluto memore ed affettuosis-simo della Federazione, ricchi pacchi-dono messi a disposi-zione, per 1'occasione, dairUf-ficio Combattenti. Le camerate hanno sostato accanto al letto di ciascun ammalato avendo per tutti materne parole di solidarietä e di conforto. Alla fine della distribuzione tutte le camerate, con a capo la Fiduciaria, si sono recate al Cimitero Militare per reca-re il loro tributo d'ämore ai gloriosi Caduti. Patronato per l'assistenza spirituale al soldato Si č costituito il «Patronato per l'assistenza spirituale al soldato». Compito del Patronato 6 di affiancare ed incrementare sempre piü la vasta assisten-' za che giä il Fascio femminile svolge a beneficio del came-rati alle armi, degli ammalati, dei ferlU. e delle famiglie dei Caduti. Presiede la nobilissima at-tivitä la camerata Rossana Orlandlni Bottai. Farmo parte del Direttorio donna Paola GrazioU, le camerate De Vec-chi. Farina, Bongioanni Zappulla, Bogglano Pico, Ruffini e Cassani. Durante la prima riunione, che si 6 svolta il giomo 26 maržo, la Presidentessa, presi gli accordi col Ten. Cappel-lano Padre Lazzari e con le sue collaboratrici, ha stabilito che il primo giomo di ogni mese alle ore 8 sla celebrata una messa in suffragio del nostri gloriosi Caduti. S stato pure stabilito che nell'anni-versario della morte dei Caduti stessi, le camerate rechi-no il loro tributo di fiori e d'amore alle tombe e scrivano alle famiglie colpite espri-mendo la loro fratema solidarietä. Sono State pure pre-cisate altre attivitä a beneficio dei militari che si acco-steranno prossimamente ai santi sacramenti della Cresi-ma e della Comunione. Per incarico della Presidentessa la Fiduciaria del Fascio femminile illustrerä presto a tutte le donne italiane resi-denti a Lubiana il significato e le attivitä che si propone di svolgere il Patronato, al quale tutte possono aderire nella nuova provincia itallana. Atül/iia cuÜucaie del Dopolavoro Ferroviario Sotto I'egida della Federazione Ferrovieri fu fondata nel 1911 a Lubiana da Francesco Podbregar, attuale Di-rettore della «Concordia-Slo-ga», una Sezione corale, com-posta di 18 cantori. La Sezione crebbe sübito d'importanza, affermandosi decisamente fra le altre isti-tuzioni corali cittadlne. Scoppiata la guerra mon-diale, la sezione cessö nel'lS ogni sua attivitä per ripren-derla nel 1919, con I'aggiunta di ima banda. Nel 1924 nacque dalle se-zioni esistenti la Societä mu-sicale ferroviaria «Sloga» che iniziö il suo lavoro con 71 soci. Vennero via via costituiti cori misti che, insieme con quello maschile, dettero varii concerti pubblici, accolti dal-la critica con elogi lusinghie-ri. Essi si esibirono piü volte anche alia Radio di Lubiana. Nel 1927 verme costituita la Scuola musicale «Sloga» che da 31 allievi e da 3 maestri di quell'anno 6 šalita attual-mente a 256 iscritti e 16 pro-fessori. A capo della Scuola e oggi il maestro Erberto Svetel, che ha seguito la Societä dalla sua fondazione, coprendo via via varii incarichi. L'insegnamento oggi prati-cato nella Scuola «Sloga» cor-risponde a quello inferiore e medio. La Scuola percepisce rette bassissime, avendo in programma la diffusione della cultura musicale fra le categoric meno abbienti. Nel 1941, con ordinanza del-l'Eccellenza l'Alto Commissa-rio, l'Associazione fu assorbita dal Dopolavoro Ferrovieri, di cui ora costitulsce la Sezione culturale, avendo cosi estesa la sua attivitä anche agli altri rami della cultura. La «Concordia-Sloga» ha visto oggi crescere i suoi soci da 71 del 1924 a 1800: il suo programma attuale 6 di per-fezionarsi sempre piü in tutte le varie sezioni che la com-pongono, per l'ulteriore affer-mazione della musica e della cultura in generale. OFFERTE II fascista Alessandro Truden all'atto del rinnovo della tessera del P. N. F. per l'anno XXI ha offerto la somma di L. 2500.— che il Segretario Federale ha devoluto per l'assistenza ai combattenti. Per ricuperare due pagine del numero speciale pubhlicato per il 23 marzo, que-sto numero esce in quattro pagine. IN IL 23 MARZO PROVI IM CI A A Črnomelj Nella ricorrenza deU'armua-le della Fondazione dei Fasci, i pubblici edifici sono stati imbandierati. Gli alurml delle scuole cittadine, accompagna-ti dagü insegnanti, si sono raccolti davanti alla casa della Gill e da qui Inquadra-ti, preceduti dalla banda militare, si sono recati in Piazza Vittorio Emanuele per assi-stere alla cerimonia dell'alza-bandiera. Dinanzi al pilone i giovani si sono schierati in quadrato, mentre la banda militare In-tonava gli inni nazionali. Ad uno squiUo il tricolore si alzava lentamente sul penno-ne mentre echeggiava l'inno «Giovinezza» ed i present! tendevano il braccio nel saluto romano. Indl rispettore di Zona, camerata Cassanego, con brevi parole illustrava ai presenti 11 significato della ricorrenza storica, spiegando le tappe raggiunte dal Fascismo durante questo periodo e l'opera compiuta in Slovenia dal Go-verno fascista dalla occupa-zione ad oggi, dicendosl sicu-ro della lealtä della popola-zione slovena. I giovani quindi, sempre inquadrati con in testa la banda presldiaria, si sono portati nella sala del Dopolavoro, ove hanno assistito ad vma rappresentazlone ci-nematografica. In questa occasione, e per ricordare la data fatidica, i ragazzi che giomahnente be- neficiano della refezione scolastica, hanno avuto un sup-plemento al pasto. A Grosuplje Nella ricorrenza della data del 23 marzo le Autoritä militari hanno proweduto a far rievocare ai combattenti, da parte di tutti i Comandanti di reparto, la storica ricorrenza. La giomata si 6 chiusa con l'audizione delle canzoni di guerra e degli inni nazionali trasmessi per radio e ripetuti dalla banda reggimentale. A Semič La mattina del 23 marzo, alla presenza del Comandan-te della Stazione dei RR. CC., di Ufficiali del Presidio n U-tare, di soldati e di tutti gli impiegati del Comune, il Segretario di Centro ha cele-brato la ricorrenza della fondazione dei Fasci, sintetizzan-do le storiche tappe della Ri-voluzione Fascista. La cerimonia si ö chiusa con il saluto al Re e al Dace. A Stari Trg di Longatico II 23 marzo 11 Segretario di Centro, in occasione della cc -lebrazione del XXIV" annuale della fondazione del Fasci, ha rievocato la storica data dinanzi alle Autoritä miUtari e ad un numeroso contingerte di combattenti. La cerimonia, svoltasi in un ardente dima di entusiasnio, si 6 conclusa con gli Inni della Patria. PER ICOMBAHENTI CONCORSO fuaMsUU Cnmpionoio di calcio Punteggio ottenuto dai primi 17 concorrenti nella 10» giorna-ta del girone di ritorno. con punti 10. Cap. Magg. Pe-rotti Emidio; con punti 9: S. Ten, D Amico Salvatore; con punti 8: Trevisan Adelchi, Piva Giovanni, Medici Ezio, Baldini Tarquinio, Ramondelli Umberto, Pisani Guido e Bison Nan-dino; con punti 7: Olivadese Giuseppe, Sommacal Giovanni, Berai--dl Primo, Sciaboni Bernardino, Schiavi Esole, Padovan Mario, Bonazzi Gino e D'Altobrando Angelo. I concorrenti che hanno tota-lizzato 10, 9 e 8 punti possono ritirare il premio loro spettante presso rufficio Combattenti. Classifica generale dei paite-cipanti al concoro (girone di andata e ritorno) dopo i rlsul-tati della X» giornata. Sono elencati tutti i partecipanti che hanno totalizzato fino ad un minimo di 30 pimti. punti 87: Cap. Magg. Perotti Emidio; punti 67: Cap. Stradolini Odero; punti 64: Cap. Magg. Benve-nuti Walter; punti 63: Geniere Tramonta-na Silvio e Serg. Bernini Giu-stino; punti 62: Geniere Savio Primo e V. Csq. Bernini Vitaliano; punti 61: Sold. Cicerone Ende; punti 60: Carab. PaolettiOno-frio, S. Ten. Fuoco Francesco e serg. Ramondelli Umberto; punti 59: Geniere Zigliotto Lino; punti 57: Serg. Revoloni Vittorio, Cap. Di Cosimo Umberto e Cap. Donati Nicola; punti 56: V. Csq. Berti Osval-do. Sold. Olmeda Claudio, Sold. Sommacal Giovanni, Geniere Goldoni Imes e Cap. Berai-di Primo; --^unti 55: Cap. Frattale Mario; punti 54: Art. Saluzzo Rocco, Cap. Di Stasio Gaetano e Cap. Magg. Pisani Guido; punti 53: Conf. Pizzedaz Valentino, Cap. Sabodelli Luigi e Cap. Pez Giovanni; punti 52: Sold. Barone Umberto, Geniere Tramontana Silvio e Cap. Magg. D'Altobrando Angelo; punti 51: Cap. Frasi Palmiro, Geniere Ferrari Renato; punti 50: Sold. Brandl Franco, Cap. Monticelll Flaminio e Pern Paolo; punti 49: Art. Cola Armando, Conf. Trevisan Adelchi, Art. Bo-vo Virginio e Cap. Magg. Dalla Libera Giuseppe; punti 48: Geniere Gallerani Paolo, Art. Tavema Giuseppe; punti 47: Aut. BaUanti Dante e Art. Bruno Tosato; punti 46: Serg. Gussetti Gio Batta, Geniere Paulin Firminio, Cent. Serretti Leopoldo, Geniere Picciali Giuseppe, Sold. Poiesi A Trebnje La data del 23 marzo b sta-ta celebrata alla presenza di tutte le Autoritä locali, di re-parti dell'Esercito e della Mi-lizia e di oltre cento organiz-zati della G. I. L. L. II camerata Emilio Bertocci ha rievocato quindi le vicen-de della Vigilia, illustrando la storica adunata dl Piazza San Sepolcro. La manifestazione si 6 chiusa col saluto al Re e al Duce. ' A Kočevska Reka II 16 marzo sono terminate le gare di tiro a segno orga-nizzate dal Fascio locale in collaborazione con le Autoritä militari. Ai vincitori, fanti Luigi Pizzuto — Luigl Fontana — Giuseppe Begnis — Bernardo Maffiazoli — Nunzio Conti — Nicola Pavone, 11 Segretario di Fascio ha conse-gnato, presenti 11 Comandan-te del Presidio, numerosi Ufficiali ed ima rappresentanza di combattenti, sei premi in denaro posti in palio dal Fascio locale. Giovanni, Serg. Magg. Mmiari Domenico e Pisani Guido; punti 45: Cap. Magg. Cantero Espedito, Geniere Fontana Mario, Carab. Ortelli Autimo; punti 44: Serg. Magg. Sciotti Vittorino, Cap. Magg. Bastianu-to Gino, Art. Ceset.t.i Nicola, Art. Lorenzini Lindo, C. n. Cor-netti Serafino, Cap.le Schiavon Ugo e Piva Giovanni; punti 43: Art. Pompeo Domenico. Art. Vettorato Adelmo, Sold. Baraccani Artemisio, Geniere Ciccocioppi Pasquale, Cap. Magg. Mam-i Emilio, Art. Bellotto Gino; punti 42: Cap. magg. Remi Re-migio, Art. Palmieri Giuseppe, Art. Testolin Lino, Maresc. Ma^ netti Luigi, Cap.le Pinchi Renato, Conf. Silenzi Stanislao, Art. Paolorossi Giuseppe e Geniere Badiali Ismeno; punti 41: Cap.le Corradini Benito, Cap. Magg. Casati Francesco, Sold. Gobessi Diego, Geniere Maiorana Giuseppe, Geniere Parmiggiani Giuseppe e Geniere Minella Angelo; punti 40: Cap. magg. De Metri Alfideo, Cap.le Bernecoli Gino, Monaco Ettore; punti 39: Cap.le Paoletta Leonardo, Serg. Zanellato Umberto, Cap. Magg. Calcaterra Bruno, Serg. Magg. Fomacioni Tulilo, Carab. Pagnani Giorgio, Art. To-mei Tommaso e Geniere Gar-dml Ivo; punti 38: Cap. magg. Bolog-nini Ugo, Carab. Paoletti Ono-frio, Cap.le Dalla Costa Iginio, Cap.le Angelotti Giuseppe, Cap. Magg. Passalacqua Angelo; punti 37: Cap.le Massaccesi Greste, Art. Bisconti Pompilio, Geniere Ligabue Rosolino e Rub-boli Alberto; punti 36: Sold. Sartori Aldo, Cap. Magg. Tenan Gibeardo, Geniere Vittadello Armando, Art. Pesaresi Luigi, Art. Grassi Alessandro, Art. Fabbi Enzo, Geniere Berger Aristide e Geniere Lanzoni Gino; punti 35: Serg. Magg. Urma-na Antonio, Serg. De Simone Antonio, Cap.le Pan! Antonio e Cap. Magg. Cuoghi Ezio; punti 33: Serg. Pecorari Geo, Geniere Gaudenz! Giovanni e Cap.le Gerla Mario; punti 31: Geniere Zumaro Bruno, Art. Basso Mirko, Fante Raggin! Guerrino e Modalo Carlo; punti 30: Dionig! Elio, Morandin! Rino, Sold. Montagnani Aldo, Maresc. Scaglione Salvatore, Geniere Padovan Mario e Cap. Magg. Ferxi Ugo. Classifica del girone di ritorno dopo i risultati della X" giornata. Sono elencati tutti ! concorrenti Che hanno totalizzato fino ad im minimo di 20 punti. punti 37: Cap. Magg. Perotti Emidio; punti 34: Art. Lorenzin! Lindo; punti 33: Cap.le MonticeUi Flaminio e Art. Palmieri Attilio; punti 32: Gen. Ligabue Rosolino, Sold. Cicerone Ende, Geniere Savio Primo, Cap.le Stradolini Odero, V. Csq. Borgna Ezio, Art. Piva Giovanni; punti 31: Art. Palmieri Giuseppe, Geniere Bonfatti Luigi, Cap. Magg. Benvenuti Walter; punti 30: Geniere Dalla Riva Emidio, Art. Bovo Virginio, Art. Bisconti Pompilio, Cap.le Berar-d! Primo; punti 29: Geniere Goldon! Imes, Cap. Magg. Grigolato Giuseppe, Genlere Badiali Ismeno, Aut. BaUanti Dante e Art. Saluzzo Rocco; punti 28: Serg. Ramondelli Umberto, Maresc. Scaglione Salvatore; punti 27: Sold. Barone Umberto, Sold. Baraccani Artemisio, V. Csq. Bernini Vitaliano, Geniere Ferrari Renato, Cap.le Donati Nicola, Art. Pompeo Domenico, Cap.le Angelotti Giuseppe, Serg. De Simone Antonio, Geniere Padovan Mario, Cap. Magg. Mauri EmiUo, Art. Testolm Lmdo, Cap.le Massaccesi Greste e C. n. Cometti Serafino; punti 26: Art. Bruno Tosato, Serg. Bernini Giustino, Serg. Pecorari Geo, Cap. Magg. Cantero Espedito, Sold. Gabessi Diego, CapJe Di Stasio Gaetano, Serg. Magg. Sciotti Vittorino, CapJe Pan! Antonio, Cap Je Sabodelli Luigi, Cap. Magg. Ba-stianuto Gino, Geniere Vittadello Armando, Art. Vettorato Adelmo, C. n. Pisani Guido, Art. Paolorossi Giuseppe, Art. Cesetti Nicola. V. csq. Berti Osvaldo, Geniere Tramontana Silvio, Art. Bellotto Gino, Art. Tomei Tommaso, Carab. Paoletti Onofrio, Sold. Sommacal Giovanni; punti 25: Cap.le BenedettiAu-gusto, Art. Pesaresi Luigi, Geniere Gallerani Paolo, Art. Cic-coni Nello, Serg. Magg. Fomacioni TuUio, Geniere IdalgoVe-ronesi, Cap.le Frattale Mario, Sold. Olmeda Claudio, Cap. Magg. Passalacqua Angelo, Cap. Magg. Tenan Gibeardo, Cap.le Di Cosimo Umberto, Art. Medici Ezio, Sold. Brand! Franco e Serg. Zanellato Umberto; punti 24: Art. Cola Armando, Gen. Maiorana Giuseppe, Geniere Ciccocioppi Pasquale, Conf. Trevisan Adelchi, CapJe Prasi PaJmii-o, S. Ten. Fuoco Francesco, Cap. Magg. Vescovi Giuseppe, Art. Grass! Alessandro, Cap. Magg. Rem! Remigio, cap.le Cancian! Canciano, Art. Volta Azzo, Geniere Picciali Giuseppe; punti 23: Art. Ceccani Dino, Cap. Magg. Valisi Armando, Geniere Parmiggiani Giuseppe, Serg. Magg. Munaro Domenico, Art. Fabbi Enzo, Cap. Magg. D'Altobrando Angelo, Geniere Zanchetta Armando, Geniere Berger Aristide, Cap. Magg. Bo-lognini Ugo e Art. Sciaboni Bernardino; punti 22: Cap.le Pinchi Renato, Cap. Magg. De Meti-l Alfideo, Catye Pez Giovanni, Confiniere Tizzedar Valentino, Conf. Silenzi Stanislao, Geniere Biasiolo Gmo, Soldato Ferri Paolo, Serg. Gussetti Giobatta, Cap.le Dalla Costa Iginio, Geniere Schettin! Mario, Lold. Montagnani Aldo e Sold. Poiesi Giovanni; punti 21: CapJe Reveland Giuseppe, Maresc. Manetti Luigi, Serg. Pietro Cossettini, Geniere Ortalda Giovanni, Mitr. Rovagnolo Carlo; punti 20: Cap. magg. Calca^ terra Bruno, Sold. Morandm! Rino, Geniere Gardin! Ivo, Sold. Japoce Pietro, CapJe Bernecoli Gmo, Serg.^ Revoloni Vittorio, Cap.le Magg. Dalla Libera Giuseppe e Sold. Sartori Aldo. CORRISPOWDEMZA cLei fniitiaU Art. Pasquali Gaetano P. M. 59: Ci siamo interessat! per la tua pratica e ti assicuriamo che sa-rä fatto tutto il possibile affin-che siano rieonosciuti i diritti Che spettano alia tua famiglia. Sold. Bellin Albano P. M. 59: Perche c! si possa interessare in tuo favore occorre tu ci in-dichi I'indirizzo del tuo datore di lavoro e deUa tua famiglia, nonche tu ci comunichi se sei in possesso del libretto delle marche assicurative ed in tal caso quale Sede deU'Istituto di Previdenza Sociale te lo ha rila-sciato. Cap. Magg. Cicogna Leonardo P. M. 3700: Ti assicuriamo che la pratica di tuo padre rlspetto al Partito e stata regolata. Fante Chiarle Luigi P. M. 153: Comunicaci I'eta dei tuoi genitori e precisaci se gli .stessi posseggono terreni o altri beni. C. N. Ferrantini Santi P. M. 59: La domanda per ottenere la corresponsione degU assegni familiari deve essere inoltrata all'Istituto della Previdenza Sociale del luogo ove sei domici-liato unitamente al certificato attestante il richiamo alle armi ed il certificato del tuo ex da-tore di lavoro. I moduli occor-renti puö ritirarü tua moglie presso 11 predetto Istituto. Sold. Capuano Giuseppe P. M. 153: L'assegnazione di pensione ad una categoria e rivedibile entro 5 anni. Entro i 5 anni tu sei stato richiamato e fatto abile, quindi rlsulta annuUata la de-cisione della Commissione medica che aveva assegnata la pensione. Puoi richiedere al tuo reparto di essere sottoposto alla visita di controllo o di essere inviato in osservazione. COLORI asciutti - ad olio - smalti - vernici a smalto - pennelli e tutti gli utensil! per pittori - stucco pervetrai - ecc. — potete acqui-stare aprezzi vantaggiosi presso: Fr. MEDIC FABDRICfl OLII - SMALTI - COLORI Resljeva cesia 1 ■ LUBIANA G. I. £.. £.. 610VENTÜ ITALIANA DEL LITTORIO Dl LUBIANA II 23 Maržo alla G. i. I. L La G. I. L. L. ha celebiato in 24' anniversario della Fon-dazione dei Fasci di Com-batlimento dimostiando al-l'Ecc. Amicucci ed alle altie Autoiiiä quanta e stalo com-piuto dalla fondazione ad oggi. Nonostante pochi mesi siano trascorsi da quando vennero per la prima volta aperti ulficialmente i batten-ti del palazzo di via 3 Mag-gio, sono state create ex novo una Serie di opere tali che solo Chi ha seguito con at-tenzione il lavoio assiduo e costante dei dirigenti puö credere che in un tempo co-si limitato ed in condizioni non le piü idonee si siano potuti raggiungere tali risul-tati. Parallelamente all'opera, diciamo pure, materiale, si e avuta un'opera rriorale che ha dato irutti piii che sod-dislacenti. Possono ossere orgogliosi, coloro che hanno preparato i nostri organizza-ti, del lavoro compiuto. Que-sti ragazzi che fino a pochi giorni fa non sapevano che cosa significasse «G. 1. L.» oggi rispondono in pieno a quanto loro si richiede. Ed e bene precisare che non forzatamente si e giunti a questo, ma e stato suffi-ciente far conoscere ai nostri giovani quanto il Fasci-smo abbia fatto e stia facen-do per la gioventu, perche essi rispondessero in pieno. Quei giovani che oggi in-dossano la nostra uniforme hanno compreso gli scopi della nostra organizzazione. Nuove colonic della G. I. L. L. Sono in via di organizzazione undici colonie diume delle quali otto in provincia e tre nel Capoluogo. Queste nuove colonie della G. I. L. L. ospiteranno 1400 organizzati di ambo i sessi, in due turni, uno nel mese di luglio, I'altro nel mese di agosto. Superfluo e illustrare il fine di queste colonie che ten-dono ad educare ed irrobu-stire sempre piü la nostra gioventü. Le vigilatrici di colonia che frequentano il corso indetto da questo Comando Federale avranno la soi-veglianza di questi giovani che troveranno in chi li comanda un aiuto efficace e costante. Ludi Juveniles dell'Arte Sono stati indetti dal Comando Federale della G. I. L. L. per il mese di maggio i Ludi Juveniles dell'Arte tra gli alunni delle scuole civiche e medie. I Ludi sono stati istituiti alio scopo di mettere la gioventü studentesca della nostra Provincia in condizioni di poter dimostrare la propria capacita ed il grado di preparazione raggiunto nel campo artistico. Questa manifestazione si svolgera in tre prove prati-che di disegno, di pittura, e di plastica. Una scelta Gom-missione di esperti insegnan-ti italiani e sloveni s'incari-chera della selezione e della AirEducatorio maschile. La guardia II refettorio deU'Educatorio maschile premiazione dei migliori la-vori. Siamo certi che i giovani anche in questo campo daranno ottimi risultati. Ludi Juveniles dello Sport Giä da cinque giomate sta svolgendosi il campionato in-terscolastico di pallavolo che fa parte delle gare dei Ludi Juveniles dello Sport. Questo sport che per la prima volta viene giocato in regolare campionato tra la gioventü studentesca di questa Provincia, ha interes-sato ed ha suscitato una viva simpatia da parte degli atleti in particolare e della massa studentesca in generale. Le classifiche delle diverse categorie mostranocon quanto accanimento si lotti e come sia contesa la vittoria finale per raggiunger la quale occorre una serie continua di successi oltre ad una preparazione tecnica ottima ed un buon affiatamento tra gli atleti di ogni squadra. Per la categoria C (fem-minile) il campionato ha avuto termine sabato 27. u. s. La squadra rappresentativa della scuola Biennale di Com-mercio ha vinto nettamente conquistando cinque vittorie su cinque partite. Questa squadra ha dimostrato di avere effettuato ottimi alle-namenti e tra le sue atlete vi sono elementi che pratica-no un giuoco intelligente e buono dal punto di vista tec-nico. Corso Vicecaposquadra Giovani e Piccole Italians Domenica 4 corr. avranno luogo al Centro Federale di Economia domestica gli esa- mi per il conseguimento del grado di vicecaposquadra per Piccole e Giovani Italiane. Esami per Vicecaposquadra Nella Palestra del Comando Federale al Viale Vittorio Emanuele III e presso la sede del Grupplo Battaglionl Avan-guardlsti di Via Vegova, si sono svoltl rispetLlvamente gli esami per Vicecaposquadra Balilla ed Avanguardisti. NeU'una e nell altra sede ha presenziato lo svoigimento dei lavori 11 Vice Comandante Federale della G. I. L. L. I due corsi hanno avuto la durata di tre mesi ed hanno dato ai candidati un preciso orientamento che li ha messi in grado di jwter esercitare brillantemente la delicata fuiizione di comando. II Vice Comandante si i:-compiaciuto con gl'istruttori per I'opera efficace ed intelligente svolta per tutta la durata dei corsi e