Situazione, problemi e prospettive dell'industria mineraria nella regione autonoma Friuli-Venezia Giulia Sergio Brunetta e Alberto Pastorini Premessa Questo 2° Simposio Internazionale sui depositi minerari delle Alpi che si tiene nella Repubblica Socialista di Slovenia, offre, ad avviso deH'Ammi-nistrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia, un'occasione preziosa sia per sentire dalla viva voce dei qualificati studiosi che danno vita al Convegno, i risultati dei loro studi piu recenti in merito alle possibilita e potenzialita minerarie della catena alpina, che tanta parte copre di entrambi i territori regionali, sia per aprire un dialogo in materia con la Repubblica Socialista di Slovenia, confrontando le situazioni, i problemi e le prospettive dei rispettivi settori minerari. I problemi infatti che caratterizzano il settore minerario nelle due Regioni non dovrebbero presentare sensibili differenze: accanto alla mi-niera piombo-zincifera di Mežica abbiamo infatti il giacimento analogo di Cave del Predil; ottime acque minerali, idornei materiali di cava come marmo, carbonato di calcio ecc. sono presenti in entrambi i territori. II rilancio delle attivita legate all'estrazione, alla lavorazione ed alla commercializzazione delle sostanze minerali e evidentemente un'esigenza comune ed uno scambio di esperienze e conoscenze puo essere uno stru-mento prezioso sia per la valorizzazione delle rispettive risorse sia per la copertura di quel margine di complementarieta che necessariamente esiste fra le singole produzioni. E' con questi intenti che l'Amministrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia partecipa al presente Convegno con una comunicazione che vuole essere una informazione sulla situazione, sui problemi e sulle prospettive dell'industria mineraria regionale, auspicando la nascita di un dialogo proficuo in materia con la Repubblica Socialista Slovena. Situazione e problemi alla costituzione della Regione Al momento della costituzione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia (legge costituzionale 31 gennaio 1963 n. 1) la situazione dell'in-dustria mineraria nel territorio regionale si presentava sotto un profilo tutfaltro che promettente, notevoli essendo i problemi e pooo chiare le prospettive (con la espressione «industria mineraria* ci si intende riferire a tutte le attivita concretantisi nella ricerca e coltivazione di tutte le sostanze minerali nonche nella lavorazione e commercializzazione delle medesime). Infatti, erano cessate certe attivita di notevole importanza (miniera, essenzialmente cuprifera, di Monte Avanza nella fascia nord-occidentale della Regione, che sospese i lavori alla fine della seconda guerra mon-diale, dopo aver occupato negli ultimi tempi fino a 300 operai; giacimenti carboniferi specie nella Val Degano decaduti definitivamente alla fine del secondo conflitto per il noto declino del valore economico di tali com-bustibili sotto la spinta del crescente interesse per altre fonti di energia). Altre risultavano inattive o quasi (miniera di fluorite di Val d'Aupa che, iniziata una promettente attivita nel 1954 con 1'occupazione di oltre 30 dipendenti e stata da pochi anni trascurata dal concessionario per motivi specialmente finanziari e organizzativi; concessioni di ottime acque minerah ad uso terapeutico ultimamente trascurate per impossibilita di concretare gh strumenti necessari per valorizzarle con soddisfacenti risultati economici). Altre ancora (quelle relative ai materiali di cava) o erano ancora nella fase iniziale e necessitavano di maggiori investimenti per crearsi un mer-cato (marmi e pietre ornamentali della Carnia e del Friuli, gesso) o erano c?.ratterizzate da una produzione stazionaria contro le reali possibilita di sviluppo (sabbia ed arenarie silicee) o avevano visto diminuire sensibil-mente la propria produzione dopo aver conosciuto tempi felici (industria dei laterizi connessa con lo sfruttamento delle argille). Si aggiunga la situazione critica delle Miniere piombo-zincifere di Raibl, dovuta a vari fattori: Per di piu l'attivita di ricerca nel territorio regionale era praticamente inesistente in tutti i campi e da anni non veniva rilasciato un permesso di ricerca. La situazione che si presentava nel campo deH'industria mineraria era quindi tale da imporre aH'Amministrazione regionale un impegno non indifferente per tentarne il rilancio. Un primo, necessariamente incompleto esame di tale situazione, nonche dei problemi della medesima, consentiva aH'Amministrazione regionale di soffermare la propria attenzione su alcune considerazioni di particolare importanza sulle quali impostare una traccia provvisoria di interventi diretti a creare le condizioni per un rilancio delTindustria mineraria regionale, colmandone le lacune conoscitive e permettendo conseguentemente la formulazione di una organica e definitiva politica mineraria. Tali considerazioni discesero dalla rilevazione delle seguenti esigenze prioritarie: 1. Ripresa delle ricerche «in grande» nell'area adiacente alla Miniera piombo-zincifera di Raibl. ultimamente piuttosto trascurate, e ricerca sistematica degli orizzonti indiziati per le manifestazioni piombo-zincifere, cuprifere e mercurifere in tutto il territorio regionale. 2. Censimento e studio approfondito delle acque minerali e termali presenti nella Regione nonche dei minerali non metalliferi (marna di cemento, fluorite e barite) e dei prodotti di cava (marmo, marmorino, dolomia, sabbie silicee, argilla, gesso); contemporanee indagini giacimento-logiche, mineralogiche, tecnologiche ed economico-commerciali dirette ad evidenziare e colmare le carenze tecnico-organizzative delle attivita con-nesse con lo sfruttamento e la lavorazione di tali sostanze. 3. Esame approfondito sulla giustificazione economica di eventuali insediamenti industriali per la lavorazione e la trasformazione di sostanze minerali. 4. Accertamento dell'esistenza o meno di possibilita petrolifere nel territorio regionale mediante completa prospezione delle aree struttural-mente promettenti. Azione dell'Amministrazione regionale e situazione attuale Alla luce di tali considerazioni in ordine alle prioritarie esigenze co-noscitive e riorganizzative dell'industria mineraria regionale nella pro-spettiva di un'azione diretta al decollo di certi sottosettori della medesima e al rilancio e consolidamento di altri, l'Amministrazione regionale ha concretato il suo intervento in materia, sia sul piano amministrativo che su quello legislativo, mediante delle iniziative che hanno modificato la situazione dell'attivita mineraria nel territorio regionale nel modo e nella misura che sotto si riassumono per settori. a) Minerali metalliferi. E' stato fatto il possibile per definire nei tempi piu brevi la convenzione con l'AMMI per la gestione delle Miniere di Raibl: il contratto, stipulato alTinizio del 1968, ha reso possibile da un lato la ripresa sistematica delle ricerche piombo-zincifere nell'area adia-cente alla Miniera (la Societa sta investigando un'area di circa 6000 ettari coperti da permesso di ricerca al di fuori dei limiti della concessione nel-1'ambito della quale ha peraltro ripreso le ricerche; in un permesso sono stati raggiunti dei risultati discreti sicche e stato trasformato in concessione), dalPaltro ha aperto la prospettiva delTinsediamento di uno stabilimento industriale per la trasformazione del rame nel territorio regionale, per la cui realizzazione l'AMMI si e appunto impegnata nella convenzione. A proposito della Miniera di Raibl aggiungeremo ancora alcune considerazioni informative. Le incertezze sul reperimento di minatori (vi sono occupate circa una ottantina di maestranze slovene che svolgono un ottimo lavoro ma che si dubita siano suscettibili di aumento data la pratica eliminazione della disoccupazione nella vicina Repubblica) e sul ritrova-mento di colonne ricche, rendono piuttosto difficili le previsioni sul 1'uturo della miniera. Si nota pertanto, negli ultimi 10 anni, una continua discesa della curva dell'impiego di maestranze (da 574 nel 1961 a 510 nel 1970). Infine, 1'aumento sensibilissimo dei costi di produzione accanto ad una stazionarieta della produzione (sulle 50.000 tonn/anno di concentrati blenda e galena) e del prezzo di mercato del prodotto, nonche gli insoddi — sfacenti tenori delle scorte ricostituite, sono altrettanti elementi suscettibili forse di rendere economicamente improduttiva la miniera. Sara pertanto necessario un poderoso sforzo sia nelle ricerche che nella riorganizzazione; sara parimenti opportuno' studiare le eventuali possibilita di rilanciare la produzione dei giacimenti piombo-zinciferi delle Alpi Orientali, esaminando la convenienza o meno di sostenere la medesima con un comune stabilimento di trasformazione. E' stata inoltre promossa la costituzione della «Societa Mineraria Alpi Orientali S. p. A.», con il duplice intento di poter contare su una Societa che fosse in grado di recepire ogni possibilita di sfruttamento delle risorse minerarie «in loco» e di favorire la concentrazione degli sforzi, in materia, del capitale pubblico e privato1 (il capitale sociale e infatti stato sotto-scritto per il 40 °/o dall'AMMI, per un ulteriore 40 dalla Monteponi e Montevecchio, per il 20 °/o dalla Friulia — finanziaria regionale). Tale Societa, costituitasi alla fine del 1968, sta gia compiendo ricerche minerarie su oltre 3000 ettari coperti da permesso di ricerca. Interesse per le richerche mercurifere ha altresi dimostrato una impor-tante Societa Mineraria alla quale e stato recentemente accordato permesso di ricerca su un'area di circa 2000 ettari. Sul piano legislativo la Regione, con Legge regionale n. 28 del 24 otto-bre 1966, ha impegnato 650 milioni in 5 anni per finanziare «in toto» provvedimenti per favorire la ricerca e la valorizzazione delle sostanze minerali e di altre risorse naturali nel territorio regionale. Tale legge ha rsso possibile la stipulazione (inizio 1968) di una convenzione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche per un piano sistematico quinquennale di ricerche minerarie, nell'ambito della quale sono state svolte le prime campagne geochimiche e geologico-petrografiche — ad opera di ricer-catori e studiosi del C. N. R., del C. N. E. N., dell'Istituto di Mineralogia e Petrografia dell'Universita di Trieste e di altre Universita Italiane — indirizzate soprattutto a indagare le manifestazioni di Pb, Zn, Cu, Ge, Hg. L'elaborazione statistica dei primi risultati ha gia consentito di im-postare scientificamente le successive ricerche di dettagliO', geofisiche e tradizionali, sulle aree presentanti anomalie apprezzabili e indicazioni promettenti; per lo svolgimento di tale campagna si conta precipuamente sul contributo tecnico-scientifico ed organizzativo della Cattedra di Giacimenti Minerari dell'Universita di Milano e dell'Istituto di Mineralogia e Petrografia dell'Universita di Trieste. E' evidente lo stimolo che i risultati definitivi potranno dare agli investimenti diretti ad approfondire le precise indicazioni che emergeran-no, al fine di tradurre in termini economici le risultanze delle indagini tecnico-scientifiche. b) Fonti di energia. Sono stati accordati alla SNIA Viscosa, e successi-vamente la titolarita e stata estesa anche alla GULF ITALIA, tre permessi esclusivi di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi su un'area di oltre 160.000 ettari: i risultati di tale ricerca, unitamente a quelli delle ricerche dell'ENI nella fascia costiera al medesimo riservata con legge, daranno una risposta definitiva al quesito piu volte ventilato se esistano o meno nel territorio regionale adunamenti di idrocarburi suscettibili di sfruttamento economico. In caso di risposta positiva, il vantaggio sia econamico che occupa-zionale, per la Regione, e di immediata valutazione. c) Minerali non metalliferi. Questo gruppo merceologico sembra ri-vestire un certo interesse per la Regione solo limitatamente alla mama da cemento, alla fluorite e, forse, alla barite. Purtroppo 1'unica miniera di fluorite esistente nel territorio regionale (Val d'Aupa) e inattiva gia da diversi anni a causa di varie vicende, soprattutto organizzative, del concessionario. Peraltro la purezza del minerale, la mancata esecuzione, fino a questo momento, di ricerche sistematiche nonche la mancata adozione di nuove tecnologie per la separazione del minerale (per 1'innanzi separato mecca-nicamente sui pošto), sono altrettanti elementi che giustificano un impegno per la riapertura della miniera. E' attualmente in corso la pratica per il trasferimento della concessione ad un importante gruppo, seriamente intenzionato a riattivarla. Per quanto riguarda la mama da cemento, i quasi tremila ettari di permessi di ricerca accordati hanno portato a risultati quanto mai proficui in quanto> le disponibilita di calcare ed argilla, se non sempre di marna de camento, che sono state scoperte in localita particolarmente favorevoli per quanto riguarda la posizione geografica, hanno fatto si che due opera-tori economici preventivassero 1'insediamento di due cementifici, uno dei quali e ultimamente entrato in produzione e che occuperanno alcune cen-tinaia di unita lavorative. d) Materiali di cava. In considerazione delle lacune conoscitive e delle carenze tecnico-organizzative che caratterizzavano le attivita connesse con 1'estrazione e la lavorazione dei materiali di questo settore merceologico al momento della costituzione della Regione, 1'Amministrazione regionale ha ritenuto necessario, come prima cosa, affidare ad Istituti specializzati (SORIS, ENAPI) incarichi per 1'effettuazione di studi sulla situazione e sulte prospettive di rilancio di certe attivita (marmo, laterizi, ceramiche). Tali studi hanno permesso di mettere a fuoco i punti di forza e quelli critici nella dinamica dei singoli sottosettori e conseguentemente di postu-lare agli Uffici regionali delle ipotesi operative di intervento pubblico a sostegno dei medesimi. Nel sottosettore del marmo e delle pietre ornamentali e stato dato inoltre incarico alFIstituto di Mineralogia e Petrografia deH'Universita di Trieste di affiancare l'opera dei cavatori provvedendo contemporanea-mente alla determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche dei marmi, di modo che, al momento attuale, e disponibile la carta d'identita prati-camente di tutta la vasta gamma di marmi regionali (grazie alle pubblica-zioni: «1 marmi del Friuli», «1 marmi del Carso», «La pietra piasentina») alla cui conoscenza e propaganda e stato dato un ulteriore contributo mediante concorso nelle spese per esposizioni e mostre talvolta organizzate direttamente dall'Amministrazione regionale. Per quanto' riguarda poi le industrie legate alla lavorazione del marmo e delle argille, gli studi predisposti ad opera di Istituti di rilevazione hanno 17 — Geologija 15 257 consentito, sulla base di una esatta conoscenza economica, organizzativa e commerciale dei settori, di postulare la necessita, per un piu vivo inserimento dei prodotti relativi nel mercato nazionale ed estero, di una indispensabile ristrutturazione suscettibile di favorire l'integrazione verticale delle lavorazioni e di aumentare gli standards produttivi in modo da allinearli alle moderne esigenze economiche e di mercato. Analoghi sembrano anche i problemi che caratterizzano le attivita, ancora disorganizzate e di molto al di sotto delle possibilita che il mercato e la bonta dei materiali offrono, legate all'escavazione e lavorazione del gesso, del carbonato di calcio, delle sabbie silicee. Ci sono pure delle notizie sulla presenza di una dolomia ad alto contenuto in magnesio1. Studi giacimentologici e tecnico-organizzativi su tali materiali, o sono gia in corso (sabbie silicee, gesso) o stanno per essere affidati. e) Acque minerali e termali. Ricercatori privati stanno investigando oltre 7000 ettari; la ricerca ha avuto esito- positivo per tre ricercatori, ai quali sono state conferite altrettante concessioni per lo- sfruttamento di acque minerali. L'importanza di tali iniziative, sollecitate e favorite dalTAmministra-zione regionale, e di immediata valutazione sia sul piano economico — se si pensa che la Regicne Friuli-Venezia Giulia, nonostante si sapesse da tempo dell'esistenza di ottime acque minerali, e sempre stata totalmente tributaria di altre regioni per quanto riguarda il consumo di tale pro-dottosia sul1 piano sociale, dato che sara in tal modo assicurata una occu-pazione di unita lavorative veramente notevole per un'area montana e da sempre soggetta all'emigrazione come quella in cui sorgeranno gli stabili-menti. Al centro di vivo interesse sono pure le acque solfato-alcalino-terrose e solfo-ferruginose, piuttosto trascurate per il passato. Sono infatti in atto ricerche specifiche dirette a studiare le caratteristiche terapeutiche nonche le possibilita economiche delle sorgenti esistenti per una lbro utilizzazione sul piano turistico-terapeutico. Anche qui e evidente 1'impulso all'economia di zone montane depresse che potra venire dai risultati positivi di tali ricerche. Per il momento va segnalato il discreto impulso che hanno dato al-1'economia della vallata del But gli investimenti diretti a ristrutturare e valorizzare il complesso terapeutico delle Terme di Arta. Per quanto riguarda le acque termali e da ricordare come, non lontano da Trieste, sorga uno stabilimento termale attualmente abbandonato ma utilizzato- fino a non molto tempo fa sin dalTepoca romana, come ne testimonia il nome: «Terme Romane«, II grande interesse turistico-sanitario- che potrebbe revestire una ripresa della loro attivita ha suggerito all'Amministrazione regionale 1'opportunita di procedere a uno studio geologico-geofisico completo della zona per accertare, sulla base della potenzialita delle sorgenti e della costanza della Fig. 1. Depositi minerari della regione Friuli-Venezia Giulia 1 Miniera di rame, 2 Miniera di carbone, 3 Miniera di fluorite, 4 Acque minerali, 5 Acque termali, 6 Cava di marmo, 7 Cava di gesso, 8 Cava di sabbie silicee, 9 Cava di argilla, 10 Cava di carbonato di calcio, 11 Miniera di zinco e piombo temperatura, le possibilita di un loro ripristino preferibilmente al di fuori della zona industriale di Monfalcone in mezzo alla quale attualmente sorgono. I risultati di tale studio sono ora alTesame dei competenti Uffici. Bilancio dell'azione svolta dalFAmministrazione regionale L'analisi sopra illustrata della situazione dell'industria mineraria regionale risultante alla data attuale alla luce dei risultati delTazione svolta dalla Regione, permette di soffermarsi su due considerazioni fondamentali: 1. L'attivita di ricerca finanziata direttamente dalla Regione o in-coraggiata e favorita dalla medesima presso gli operatori privati e stata intensissima, al punto che sono state investigate o sono in fase di investi-gazione aree che coprono praticamente tutto il territorio regionale interes-sante dal punto di vista minerario, con il risultato che nel giro di pochi anni sara possibile disporre di un soddisfacente inventario delle risorse del sottosuolo regionale. Tale possibilita rappresentera un incentivo per un maggior approfondimento della validita economica delto sfruttamento di certe sostanze e fornira la necessaria oonoscenza di base. 2. L'interesse fin qui dimostrato1 dalla Regione e dagli operatori privati per il settore minerario ha determinato il sorgere di iniziative di notevole importanza che in breve tempo saranno concretate nel territorio' regionale: ci si riferisce al progettato sfruttamento di acque minerali da tavola (pre-visto un investimento' totale di un miliardo e mezzo e 1'occupazione di oltre 200 unita lavorative) e di marna da cemento (previsto un investimento totale delTordine dei 10 miliardi e l'occupazione di alcune centinaia di unita lavorative). Si e potuto notare altresi un incremento della produzione nel settore del gesso (da 8800 tonn. nel 1964 a 60.000 tonn. nel 1968) e in quello; lapideo. (Ci si limita a ricordare le sole attivita gia esistenti o progettate e di sicura e immediata attuazione senza soffermarsi su quelle che non po-tranno' non coronare gli sforzi in un futuro molto prossimo, vale a dire le attivita legate a eventuali esiti positivi delle ricerche in atto.) Politica mineraria regionale: situazione e ipotesi per 1'azione futura Accanto alla L. R. n. 28/1966 prima ricordata, recante provvidenze per la ricerca e la valorizzazione delle sostanze minerarie nel territorio regionale, si e ultimamente provveduto- (L. R. n. 38/1971) a porre in essere un ulteriore provvedimento che rispondesse ad alcune esigenze che non avevano potuto essere sodisfatte dal precedente provvedimento'. Mentre infatti la L. R. n. 28/1966 si preoccupava di fornire all'Ammi-nistrazione regionale i mezzi necessari per finanziare in proprio ricerche minerarie nell"intentO' di ovviare alla scarsa conoscenza del settore ed al poco interesse per il medesimo dimostrato dall'operatore privato, il provvedimento ultimamente approvato ha inteso mobilitare la maggior quantita possibile di risorse finanziarie e di capacita imprenditoriali di ricercatori privati nel campo1 della ricerca e della lavorazione delle sostanze minerali. Si e cosi deliberato di venire incontro alle spese relative in conside-razione dell'entita e deH'aleatorieta delle medesime, gli investimenti re-iativi potendo essere ammortizzati solo in caso di esito positivo delle richerche. Si e altresi tenuto conto della tormentata. morfologia delle zone montane, la quale rende quanto mai gravosa la costruzione di piazzali, strade, allacciamenti idrici ed elettrici, alloggiamenti, servizi, ecc., in-dispensabili alla ricerca, prevedendo adeguati contributi percentuali sulla spesa relativa. E' stata contestualmente data attuazione ad un'esigenza, che si era avuto piu volte occasione di rilevare, in ordine alla necessita di poter disporre di un organo consultivo in materia mineraria, che possa dare il proprio qualificato parere ogni qualvolta la legge lo richieda, esprimere voti sulle misure ritenute necessarie per il superamento di particolari problemi che si pongano in certi settori dell'attivita mineraria, seguire con cognizione di causa la proficua attuazione dei provvedimenti varati dalla Regione in materia mineraria. E' stato pertanto costituito un Comitato regionale delle Miniere che si confida possa essere un prezioso strumento per 1'esplicazione di una com-piuta e tecnicamente valida autonomia regionale in materia mineraria. Fra le altre esigenze ricorderemo ancora la necessita di favorire al massimo la lavorazione «in loco» delle sostanze minerali mediante un incentivo all'associazionismo degli operatori che sfruttano certi materiali al disotto delle possibilita offerte dal mercato e dalla bonta dei materiali stessi, vuoi per non sufficientemente affinato spirito imprenditoriale do-vuto alla tradizione troppo recente di certe attivita, vuoi per non suffi-cienti disponibilita finanziarie. E' necessario' inoltre che tutti i dati emergenti dalle ricerche pubbliche e private in atto nel territorio regionale, vengano coordinati, elaborati e recepiti in una carta geomineraria della Regione nonche in monografie ed inventari che costituiscono uno strumento' utilissimo per indirizzare i lavori futuri (non solo strettamente minerari) fornendo un'informazione immediata sull'ubicazione, estensione e potenzialita delle formazioni in-teressanti, nonche sulle caratteristiche chimico-fisico-petrografiche delle medesime. E' al proposito da tener presente la disponibilita che la Regione avra fra pochi anni della carta al 10.000. Un'ultima considerazione sul regime giuridico delle miniere e delle cave e sull'incidenza delle attivita minerarie ed estrattive sull'assetto territoriale e suH'equilibrio ecologico-paesaggistico-ambientale. Mentre per le miniere si richiede il necessario permesso dell'autorita regionale per le ricerche e le concessioni di coltivazione, i materiali di cava sono lasciati in disponibilita del proprietario del fondo; da qui difficolta di ordine economico< e programmatico per i coltivatori, derivanti dal fatto che i proprietario del suolo O' chi per lui puo talvolta avvelenare il mercato immettendovi prodotti scadenti a basso prezzo, oppure puo artata-mente elevare il costo dei terreni qualora siano appetiti per rifornirsi di particolari materiali. Si ritiene che tali inconvenienti possano essere ovviati modificando il regime giuridico delle cave in maniera da assimilarle alle miniere; in tal modo sarebbe altresi possibile subordinare ogni permesso a una forma di autorizzazione che tenesse conto delle implicazioni ecologiche-ambien-tali di ogni modifizacione paesaggistica legata allo sfruttamento minerario. Lungo queste linee si e mossa e si sta muovendo l'azione dell'Ammi-nistrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia nel settore minerario. Si confida che dal presente Simposio possano venire delle indicazioni utili per confermare la validita della stessa o per fornire eventuali suggerimenti. Situation, Problems and Prospects of Mining Industry in the Region Friuli-Venetia Julia (Italy) Sergio Brunetta, and Alberto Pastorini SUMMARY In a brief introduction we express our best wishes for an opening of a dialogue on mining subject between the two bordering regions. We come, thereafter, to explain the 'Situation and Problems at the Time of Region's Establishment (1963) in the Mining Field'. We deal with mining activities which were at that time active, inactive or ceased. We mention those activities which are characterized by an unsatisfactory production as to the actual possibilities offered by the quality of materials and by the market conditions. Through a careful examination of the situation the regional management could take into consideration some priority requirements in order to carry out an appropriate action. We explain, then, the action carried out by the regional management and the present situation. We subdivide the treatment of the matter into the following groups pertaining to the technology of marketable goods: metal minerals, energy sources, non-metal minerals, quarry materials, mineral and thermal waters. Now we try to strike the balance of the action carried out by the regional management. We mention the positive achievements and the future results of the present researches. In the last chapter 'Mining Policy of the Region: Situation and Hypotheses for the Future Action', you are informed about the regional legislation on mining matters and about the eonstitution of a consultation committee whose main purpose is to achieve a technically well-grounded autonomy of the Region in the mining field. At last, but not least, other prospects are mentioned (i. e. geo-mining map of the Region, adaption of the productive requirements to those of the landscape. DISCUSSION Jaffe: II nuovo provvedimento della regione comprende anche delle misure fiscali? Pastorini: No. La regione non puo stabilire agevolazioni fiscali, che sono di competenza del governo centrale. Jaffe: Si ricorda sempre la situazione dellTrlanda che con un nuovo sistema discale piu favorevole per 1'industria mineraria e passata da un paese essenzialmente agricolo a un paese industriale con miniere impor-tanti nel giro di dieci anni.