ANNO XXII. Capodistria, 16 Agosto 1888. N. 16. LA PRO DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e qua-irime8tre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Dal Protocollo lei Governo provvisorio fieli' Istria dell'anno 1799. SPOGLI DI G. V. (Continuazione e fine vedi numero 4 e seguenti.) Investiture di beni comunali fatte sotto il governo della Republica. „N. 3408 — D.a 15 Agosto, pr. 16 d.o Il Tribunale di Pinguente rassegna n.o 58 copie d' Investiture de Dipartimenti classificati, come da annessa Specifica, approntate dal Co: Andrea Agapito in esecuzione al Decreto 27 Luglio decorso" '). Il podestà di Due Castelli. „N. 3416 — D.a 16 Agosto, pr.o d.o Li Sindici Deputati di questa Comunità rassegnano, in relazione a publici comandi, quali sarebbero li fonti onde stabilire un congruo asseguo ') Alle 613 copie d'investiture che l'archivista Andrea co. Agapito rimetteva al Governo in data dei 4 di luglio (v. la "Provincia,, del 16 febbraio a. c.) ho voluto aggiungere queste 58, perchè subito dopo trovo detto che il Governo, nel rimetterle ai Comuni a' quali appartenevano, loro ordinava di dare esatta e sollecita esecuzione al Decreto 23 marzo 1798. Il quale Decreto domandava quattro cose : „Nota giurata c numerica di tutti li Beni di tutti li Territori : l'Estimo formale della respettiva dimensione del Terreno ; lo stato loro presente ; e finalmente i titoli legittimanti simili concessioni della passata Repubblica." Tale inchiesta aveva, mi pare, lo scopo di stabilire i confini del diritto privato nei possedimenti campestri da quello dei Comuni. — Osserverò in questo incontro che l'archivio di Raspo, onde trasse l'Agapito codeste copie, fu oggetto di qualche attenzione da parte del Governo provvisorio, il quale in data 6 ottobre scriveva: „Si comunicherà al tribunale di Pinguente l'approvazione del Governo pel ristauro del nuovo destinato publico Archivio a norma della modificata Perizia del Cap. Ingegnere Benedetto Petronio consistente in 1. 836 pagabili da codesta publica Cassa, ordinando ad esso Tribunale d'invigilare sulla solidità del lavoro da essere peritato al compimento riferindo l'uso opportuno che si potrebbe fare del vecchio archivio per le convenienti deliberazioni.. Dirò anche che codesto Agapito mi pare sia quello stesso del quale discorre lo Stancovich al n. 360 della sua Biografia. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Dn numero separato soidi 15. — Pagamenti anticipati. al Podestà delli due castelli, quale avesse ad essere solido e permanente. Assoggettano Parte da proporsi a questo Maggior Consiglio per sanzionare quanto fu creduto proporsi dalla civica consulta, e perchè venghi stabilita la permanenza del Podestà suddetto non più ad un solo anno come in presente ma a due consecutivi, tutto umiliando alli superiori riflessi, per quella modificazione, aumento o conferma che fosse reputata conveniente; opinando essi Deputati per la convenienza della conferma dell'attuale., E il Governo: „Si informerà detagliatamente questo tribunale di Seconda Istanza della qualità dell' argomento, con la rimarca che non potendosi in ora derogare alle Leggi statutarie, non debba esser fatta novità intorno alla formale durata del Podestà della Giurisdizione predetta, ma possa bensì questo Maggior Consiglio, esigendolo particolari oggetti riconfermare li Podestà prò tempore di Anno in Anno, sino a più solide pubbliche determinazioni in tale merito, assentendosi intanto per la conferma dell'attuale., Disordine a Rovigno fra militi e cittadini. „N. 2963 — D.a 12, pr.o 19 Luglio. Il Supremo Tribunale Revisorio di Venezia accompagna con le proprie risoluzioni il Processo rimessogli, del disordine successo li 26 Agosto 1798, fra il Presidio Militare di Rovigno ed alcuni di quella Popolazione." E il Governo: ,Si rassegnarà con dettagliata Informazione a S. E. Ministro di Conf.a e Comm. Gr.le Plenipotenziario Barone di Thugut il preaccennato Processo per venerare quelle provvide deliberazioni, che credute fossero convenienti dell'E. S. tanto per un maggior o minor castigo de' Rei, che proposto viene nel progetto delle respettive loro Sentenze, che frattanto resteranno in sospeso; e gli si aggiungerà quindi che per ovviare simili inconvenienze che potevano rendersi assai pericolose e stimolato il Governo da alcuni casi nati in alcuni altri distretti della stessa natura, ha stimato bene di far publicare da per tutta la Provincia la Circolare che in copia le si rassegna, approvata da S. E. il sig. Co: di Thurn, li di cui effetti corrisposero finora pienamente alla publica aspettativa. „ Ventidiie Dalmati fuggiti dalla Francia e fermati in Albona. „N. 3333 — D.a 8 Agosto, pr.o 11 d.o Il Tribunale di Sanità di Trieste con officiosa Nota riscontra questa Delegata Carica la ricevuta partecipazione dell' esistenza in Albona sotto custodia delli 22 Dalmati soldati della cessata Re-publica Veneta fatti prigionieri da Francesi nel-l'Affar di Verona poi condotti in Francia, e di là fuggiti, e ricondotisi per oblique vie in friuli, dove col mezzo di alcuni conseguiti attestati Parrochiali furono arbitrariamente ricevuti nella Barca del Par.n Domenico Bertos ancorata nel Porto di Carisacco e sbarcati clandestinamente alle Saline di Pirano, da dove poi si sono tradotti in Albona ed ivi fermati a riserva di uno a cui riuscì sottrarsi con la fuga e che poi fu fermato a Cherso. Applaudisce alla Nota rimessa su tale argomento al Supremo Tribunale di Venezia, che spera sarà per riguardare l'affare sotto la classe degli affari puramente Politici non vedendo Esso Tribunale minimamente compromessi i riguardi della grave materia. „ ——.—--—-jgafces*--- Seminario o Collegio ài Capoiistria (Continuazione vedi N. 7 e seg.) Aloysius Contareno Dei Gratia Dux Venetiarum, ec Nobili, et sap.i Viro Bernardino Micaeli de suo mandato Potestati, et Cap.o Iustiuopolis, fìdeli dilecto salutem et dilectiouis affectum. Quelli honesti et essen-tiali motiui, che p.suasero la prudenza del Senato à licenciare la supplica della Com.tà di Portole, che ri-cercaua d'essere essentata dall' annuale Contributione à cotesto Sem.o, sono li med.mi, che corrono all'instanze fateci dalli Ministratoli della Confraternità di Parenzo, come à punto riflètè la uostra Virtù nelle giurate informationi de 29 Zugno trascorso. Conoscendosi però sempre più la conuenienza che suscista ilprea-cenato Seminario, et che n. se gli diminuiscano q.lle Corrisponsioni, che li furono già decretate ; ueniamo in risolut.ne di licentiare anco P instanze della Confraternità di Parenzo p.chè habbiano a continuare a contribuire con gli altri il solito in sostentam.to d' opera, che riesce tanto (carte 32) proficua à tutta la Prouincia, e così farette, che sia da ogn'uno de luoghi obligati inuiolabilm.te essequito. Dat. in N.ro Ducali Palatio die 4.a Septembris ind.e 7.a 1683 Girolamo Gianarina Seg.io Adì 11 Marzo 1684 Radunato il Sp.le Colleggio del Seminario, oue compresa la p.sona di Sua Ecc.za interuennero Colleggianti al n.o di none, et illieo fu ballottata la seguente supplica. Ill.mo Ecc.mo S. Podestà e Capitanio Ill.mi S.i Deputati del Seminario Circondata io Margarita Parigini dalle più deplorabili angustie p. la morte del Padre Giuseppe mio fi-figliuolo unico sostegno dell' età mia cadente, ne supplendo alla soddisfattone de debiti contrati in lunga infermità le tenuissime sostanze dallo stesso lasciate, ricorro genuflessa a V. Ecc.za, et a V. V. S. S. Ill.me riuerentemente implorando che p. effetto di pietà mi siino esborsate lire sessanta, misero auanzo del stipendio sino à gli gl'ultimi periodi di sua uita, mà summa riguarde-uole p. minorare i miei affanni, et moltiplicare p. sempre le benedittioni alla loro misericordia, grafie Ballottata hebbe P. 9. C. Adì 14 maggio 1684 in Colleg.o Fu andato il scrottinio à torno p. P eletione di Cass.o et essator del Seminario fù eletto, e rimasto Iseppo Borisi, et hebbe Voti P. 7. C. 4. L. D. S. Adì 2 luglio 1684. Radunato il Sp.le Coll.co del Seminario nella Camera dell' Audienza nel Palazzo Pret.o oue compresa la persona di Sua Ecc.a interuennero bolleggianti n.o noue. Douendosi dar forma, e regola più destinta alle tre scole di Gramatica, e Rettorica si propone in questo Colleg.o l'obligat.ni particolari, che douarà osseruare cadaun de Maestri, e sono le seguenti. Il Maestro della Classe inferiore douarà insegnare a' suoi scolari tre hore la mattina e tre la sera tutt' i giorni dell' anno eccettuati quelli di Festa, e di vacanza, che saranno espressamente nominati nella tauoletta da esser appesa nella scola. Douarà insegnare, o far insegnare leggere scriuere e conti, e tutte le regole della Gramatica sino gli infiniti. Ogni ultimo di mese sia obligato d'inuitar i SS.i Sindici, et altri SS.i del Colleg.o a udir il profìtto de suoi scolari. Ogni anno p.ma delle uacanze della Vindemia do-uarano esser essaminati dal Maestro di Gramatica alla pre.za de SS.i Sindici, e due del Colleg.io acciò spe-cialm.te deputati, e quelli scolari che fossero atti à far passaggio nella seconda scola di Gramatica, douendo l'approbbatione esser fatta da SS.i Sindici, e deputati col conseglio de Maestri. Ogni mattina prima di far scola, udirà il Maestro insieme con i scolari la Santa Messa, gli farà far qualche oratione a Dio nella Chiesa uicina. Che sia incombenza di condur ogni Dom.ca li suoi scolari alla dottrina Christiana. Che se fra la settimana ui fosse qualche Pesta di precetto debba hauer la uacanza della quarta lettione. Che habbia obligo di tener un Repetitore, o Agiu-tante p. il n.o de scolari à tutte le sue incombenze, e p.ò douarà essergli accresciuto il salario come parerà al Colleg.o. — P. 9. C. ------ SCUOLA PROFESSIONALE Domenica scorsa, come è stato annunziato, venne chiuso solennemente il secondo anno di attività della Scuola professionale di Parenzo. Sono intervenuti alla festa gl'illustrissimi sig. Capitano prov. Comm. Francesco Dr. Vidulich, sig. Capitano distrettuale cav. Alessandro Eluschegg, sig. podestà Francesco Sbisà, nonché molti altri signori e signore, così che la sala era tutta gremita. Presiedeva alla festa 1' on. sig. podestà. Il quale tenne anche un breve discorso sull'importanza di questa scuola, massime per gli artieri ; al quale discorso rispose poi analogamente il direttore sig. Gembrecich. Poi vennero consegnati per mano del podestà gli attestati di assoluzione a quelli allievi che compirono lodevolmente i due corsi. Gli assolti furono sei, dei quali cinque con distinzione. Ecco i nomi dei distinti secondo la loro graduazione : Babudri Domenico, Cuzzi Michele, Sandri Nicolò, Cuzzi Candido, Sferco Lorenzo. Notiamo che il secondo corso aveva sedici scolari, come il primo quattordici. Qui proprio in quanto agli assolti, è il caso di dire : pochi ma buoni. Di fatti, compita la solennità della consegna degli attestati, tutte le persone intervenute alla stessa, si sono recate nella sala attigua, dove erano esposti in bell'ordine i lavori degli allievi, tanto in fatto di disegno che letterario. Qui dalle labbra di tutti non si udivano che voci di elogio all'indirizzo, particolarmente, dei cinque sunnominati ; i quali hanno esposto dei lavori che si stenterebbe a credere usciti dalle mani callose di artieri. Ed ora ci cade in acconcio di nominare anche l'allievo Cuzzi Giovanni, siccome quello che ha dimostrato alla sua volja ottima disposizione, quantunque per causa di prolungata malattia sia stato costretto di assentarsi lungamente dalla scuola. Ogni maestranza, si può dire, era benissimo rappresentata da particolari lavori. Così abbiamo veduto disegni di lavori di fabbro-ferraio, di stipettaio, di muratore, di scalpellino, di calzolaio, di decoratore ecc. Sarebbe troppo lungo nominarli singolarmente. Ed oltre ai disegni erano esposti ancora i lavori letterari, di aritmetica e di computisteria ecc. In generale anche in questi, abbiano scorto bnon metodo pratico, e, considerato sopra tutto da quali mani provenivano, buona calligrafia. Alcune scritture, anzi, in carattere rotondo francese e corsivo, erano degne dei maggiori encomi. Un allievo poi, il sig. Babudri, ha esposto persino una carta geografica dell' Istria, con tutte quelle sfumature indicanti gli altipiani, i monti ecc. I quali ultimi lavori poi hanno tanto maggior preggio, in quanto sieno stati eseguiti fuori orario, impiegando moltissime ore di lavoro, quelle ore che generalmente dagli artieri sono dedicate al giuoco delle boccie, o all' osteria. Da tutto l'insieme, insomma, il pubblico è rimasto molto edificato dai risultati ottenuti in questi due anni che ha funzionato la scuola professionale. E ciò va a-scritto a grande merito del corpo insegnante, ma par-ticolarmerte del sig. prof. Gembrecich, il quale non ha risparmiato fatica, lavorando persino cogli allievi lunghe ore fuori delle stabilite, specie alla domenica, pur di raggiungere l'intento di educare un manipolo di artieri, che già oggigiorno fanno onore alla classe a cui appartengono. Già 1' anno scorso abbiamo avuto il piacere di esprimerci lodevolmente di confronto al sig. Gembrecich, uomo sodo e compreso della nobile sua missione; ora siamo lieti di confermare per la seconda volta un tale giudizio. Un' ultima parola agli allievi, siccome a quelli che non dovrebbero stancarsi ; mentre i risultati ottenuti dovrebbe spronare tanti altri ad approfittare di questa benefica istituzione. (L'Istria) ----------- Congresso di frutticultori Con la fillossera in casa, e nella certezza di non poternela più scacciare, tutte le nostre forze devono essere dirette a ritardare per quanto possibile l'invasione più larga, mettendo in esecuzione le prescrizioni di legge; ed assicurarci i mezzi suggeriti dalla scienza e confermati dalla pratica per continuare la coltivazione della vite. Ma intanto si devono ricercare tutte le possibili sostituzioni in mancanza della rendita delle viti, anche temporanea, onde avere dai propri campi un compenso. Oltre una maggior cura per gli oliveti, al maggior sviluppo delle ortaglie, è assolutamente necessario offrire nei terreni nostri un più largo spazio al fruttetto, e già si possono osservare qua e la i principi di una più diligente coltura, intrapresa dai nostri avveduti agricoltori. Noi disponiamo di varietà distinte di frutta, e le pratiche degl'innesti non sono sconosciute, nè sono difficili quelle d' una razionale potatura appena se ne presti l'attenzione. È da consigliare piuttosto che i possidenti agricoltori si mettano d'accordo per adottare una linea di condotta sollecita e sicura, facendo tesoro delle esperienze singole a vantaggio comune. A questo fine i frutticoitori delle Provincie venete hanno creduto apportuno di raccogliersi a un congresso, che avrà luogo nella prima metà di settembre in Treviso con programma stabilito, che si rileva dalla circolare d'invito che pubblichiamo qui sotto. Sarebbe bene che alcuni dei nostri frutticultori assistessero a quel congresso, dove senza dubbio, ne fanno garanzia gli uomini egregi del comitato ordinatore, saranno discussi con larghezza e profondità di vedute i quesiti che si riferiscono alla frutticoltura^ e saranno presi serii deliberati. Intanto rileviamo con piacere che il consiglio a-grario provinciale abbia mandato per i primi esperimenti un forno essicatorio sistema Ryder, al consorzio distrettuale di Montona. Ecco la circolare programma del congresso di Treviso : , La frutticoltura ha preso giustamente in questi ultimi anni uno sviluppo tale da esser messa per la sua importanza fra le precipue risorse della patria agricoltura. Ora tra i mezzi più atti a promuoverne il costante progresso, è certamente non ultimo, quello delle riunioni di frutticultori. Infatti, oltre a quella certa utilità che hanno in generale tutte le associazioni di persone, proponentesi uno scopo determinato, come unire le forze disperse, sollecitare dal Governo provvedimenti ecc. i Congressi di frutticultori hanno quello specialissimo di formare la pomologia del paese, ponendo assieme le e-sperienze fatte in vari siti e in condizioni diverse per vagliarne i risultati, e segnalando la produzione veramente buona, per attenersi esclusivamente a questa ed abbandonare del tutto la meno buona o cattiva. Quando poi a tali adunanze va unita un1 Esposizione di frutta — quando cioè al fatto può seguire la dimostrazione, e l'uno e l'altra possono a vicenda completarsi — l'utile pratico che se ne ritrae è un fatto indiscutibile, confermato in modo splendido dagli esempi, cbe il Belgio, la Francia, la Germania, gli Stati Uniti, paesi eminentemente e per eccellenza frutticoli, colle loro estese e potenti società, coi loro frequenti e importantissimi Congressi, continuamente ci oifrono. Convinto di ciò e nell'intento di ritrarre dall'Esposizione di frutta, che avrà luogo in Settembre a Treviso, tutto quell'utile di cui è capace, il sottoscritto Comitato ha stabilito di organizzare, in occasione di essa, un Congresso di frutticultori per trattarvi iseguenti quesiti : 1. Sul modo pratico di dare nella Regione Veneta unità di studi e di provvedimenti al miglioramento della frutticoltura ed allo svolgimento del relativo commercio. 2. Importando limitare il numero delle varietà raccomandàbili, quali sarebbero le varietà di pere e di mele più pregiate nelle Provincie Venete e meritevoli di essere suggerite per costante fertilità e riuscita delle piante, per bontà e commerciabilità del frutto. Treviso 28 luglio 1888 IL COMITATO ORDINATORE Pecile Comm. G. L. Senatore, Presidente — Zasso Dott. Cav. Carlo, Vice Presidente — Benzi Prof. Giuseppe, idem Usigli Enrico — Segretario. -------- 2ST" o tizi e Leggiamo nell' Indipendente di mercoledì scorso che, aperte le cassette esposte per ricevere l'obolo spontaneo in favore di quel gruppo locale Pro Patria, fu rinvenuto un complessivo importo di fior. 800 abbondanti. Questa cifra non ha bisogno di commenti, e dimostra quanto sentito e universale sia lo spirito che a-nima la grande maggioranza dei triestini verso gli scopi che si propone la Società Pro Patria. — Ed ora vor- remmo sapere quanto si è fatto con questo mezzo nelle altre città. Un telegramma di questi giorni da Vienna annunziava, che la Direzione dell' esercizio delle ferrovie dello Stato residente a Pola verrà trasferita col primo di settembre a Trieste. I giornali francesi pubblicano la relazione del ministero di agricoltura, al consiglio dei ministri, sulle condizioni dell'agricoltura in Francia ; e ne togliamo alcuni periodi in relazione alla grave questione intorno alla lotta centro la filossera. ,11 ministro, nel suo viaggio nel mezzodì, ha visitato i vigneti dell'Hérault, Gard e la Gironda. Egli non si è arrestato nelle città, ma si è recato direttamente nei centri di produzione, e qui ha potuto constatare che la sommersione delle vigne da degli eccellenti risultati. „ ,La ricostituzione dei vigneti mediante l'innesto su piante americane, ha fatto ottima prova; il successo di questo metodo è ormai un fatto compiuto dimostrato dall'esperienza. La pianta francese, innestata sull'americana guadagna in precocità e produce di più. Con tale operazione si riesce a ricostituire una vigna in tre anni. Si è pure osservato in certi punti della Gironda ; a Ca-dilhac per esempio, che l'innesto permette di ottenere delle specie più preziose, specie che in quelle regioni non si potevano ottenere con una produzione diretta., ----- Cose locali Per iniziativa della direzione del gruppo locale Pro Patria, si è costituito un comitato tra i soci per organizzare una festa a vantaggio sociale seguendo l'esempio lodevole di moltissimi gruppi. Il desiderio di una festa, diremo quasi divenuto un obbligo, era sentito già da molto tempo, ma circostanze locali poco propizie avevano consigliato a rimandarla di stagione in stagione; e per compenso in luogo del solito ballo, è sorta oggi la felice idea di fare una festa campestre ; qui dove le allegre colline di viti festanti e di oliveti invitano a godere l'aria balsamica e le dolci ombre. La festa si farà nella contrada di Semedella dove dal verde prato prossimo al mare, si elevano le pendici del colle di S. Marco, e per molti sentieri si sale fra i tralci ridenti e le fronde ai graziosi villini, tra i quali torreggia il castelletto noto per la costruzione elegante, l'addobbo storico, e per la ospitalità cortese del suo proprietario. Si progettano giuochi, musiche e ogni gradita sorpresa, a cielo aperto e nei villini, e già a quest'ora vengono da ogni parte le adesioni e gli incoraggiamenti per la felice riuscita della festa, la quale, ne siamo sicuri, riuscirà splendidissima. Abbiamo saputo con piacere che nella prossima stagione si aprirà nella nostra città una scuola-giardino col sistema froebelliano ; e sarà finalmente soddisfatto il vivo desiderio di tante- famiglie, che giustamente da molto tempo lamentano la mancanza di una scuola razionale per i loro bambini. La spettabile famiglia del defunto sig. Giovanni Sandrin nella luttuosa circostanza della di lui perdita addì 11 corr. rimetteva all'ili, sig. podestà l'importo di fior. 100, destinato e diviso in parti uguali ad incremento del fondo intangibile del civico ospitale e dell'asilo di carità per l'infanzia. Nella gita di piacere alla volta della nostra città il giorno 12 corr. il "circolo filarmonico - drammatico di Trieste, lasciava a mani dell'ili, podestà l'importo di fior. 30, con destinazione a scopo di beneficenza. Nella prossima stagione di carnovale la compagnia drammatica Micheletti-Pezzaglia, darà un corso di rappresentazioni nel nostro teatro. Bollettino statistico municipale di Luglio 1888. Anagrafe. — Nati (battezzati) 21; fanciulli 17, fanciulle 4; morti 22 ; maschi 9 ^dei quali 3 carcerati), femmine 5, fanciulli 2, fanciulle 5 al di sotto di 7 anni, nati morti 1 femmina. Trapassati: 3. Vattovaz Giuseppe fu Nazario d'anni 84 — Vattovaz Francesca di Antonio, d' anni 19. — 7. Cercego Apollonia fu Antonio d' anni 24 — 9. Lion Dr. Zaccaria fu Francesco di anni 77 — 12 Filippi Ved. Antonia fu Giulio Mondo, d'anni 36 — 11. B. L. (carcerato) d'anni 25 da Zara — 12. G. N. (carcerato) d'anni 45 da Zara — 17. B. P. ("carcerato) d'anni 27 da Zara. — 19. Bertok Antonio fu Giovanni, d'anni 72 — 19. Po-drugac Stefano (milite), d'anni 22 da Agram — 21 Kafferle Mattia Ved. Bernardo, d'anni 53 — 24. Grio Bortolo fu Nazario, d'anni 78 — 26. Franco Giorgio fu Giorgio, d'anni 81—29. Riccobon Giacoma fu Pietro d'anni 51. Più fanciulli 2, fanciulle 5 al di sotto di sette anni; nonché una femmina nata morta. — Matrimonii : 8. Scher Giovanni Batta — Giacoma Fontanot di Andrea — 14. Pizzamus Giovanni — Catterina Gasperini di Giacomo. — Polizia, denuncie : per furto 1 ; per abusivo pascolo 1 ; arresti per eccessi notturni 1. — Sfrattati 13. Usciti dall'i, r. Carcere 12, dei quali turchi 1, dalmati 3, istriani 3, triestini 3, stiriani 1, carintiani 2. Certificati per spedizione di vino 0. Insinuazioni di possidenti per vendere al minuto vino delle proprie campagne 3, per ettolitri 121 litri 50 prezzo al litre da soidi 36 a 40. Certificati per spedizione di sardelle salate 11, in 344 barili di chil. 14050; di sar-doni salati 1, in 10 mastelle di chil. 200; di salamoia 1, in barili 1. di chil. 60; per condotta di animali equini 1 per capi 1; d'indigenato 2. Permessi di fabbrica 2; rilascio di nullaosta per l'estradazione di passaporti per l'estero 3; di carte di legittimazione 1 ; Animali macellati: buoi 59 del peso di chil. 12853 con chil, 557 di sego; vacche 15 del peso di chil. 2310 con chil. 91 di sego; vitelli 66, agnelli 2, castrati 156. Licenze industriali 5: di cui per vendita al minuto di chincaglie e terraglie 1, per vendita al minuto di eommestibili 2, all'ingrosso 1; per esercizio di trattoria 1. Bollettino mensile delle malattie zimotiche Capodistria: Angina difterica, 2 casi rimasti in cura. — Lazzaretto: 0. ---—«qaest--- Appunti bibliografici La vita comunale e il dialetto di Trieste nel MCCCCXXVI, studiati nel quaderno di un ca-meraro da Oddone Zenatti. Trieste Herrmanstorfer 1888. Un fascicolo in ottavo di pagine 131. La questione è grave, involuta; ma ecco in poche parole di che si tratta. L'illustre Ascoli nel suo erudito volume — Saggi ladini assegnò al volgare di Trieste un posto fra i dialetti parlati in territori friulani, e fondandosi sullo studio di vari cimeli, additati a lui dall'Ab. Cavalli, ne dedusse le seguenti conclusioni: I. Il dialetto che risulta parlato a Trieste nei secoli XV e XVI e che durava ancora nel 1828, era friulano; ed è recente la vittoria riportata su di esso dal veneto. II. Le particolarità ladine che la parlata triestina aveva con quella di Venezia, non si devono punto ad influenza veneziana, ma unicamente a friulana, sebbene in tempi più antichi, si riscontrino nella stessa Venezia parecchi dei caratteri propri al Friuli. III. Ciò che nel vernacolo di Trieste occorre di veramente veneziano, tale da non potersi ricongiungere al friulano, si deve più che altro a ricercatezza dei cancellieri „ in quanto essi non scrivessero addirittura il latino., A queste conclusioni, e specialmente alla prima fu indotto l'Ascoli dallo studio dei — Dialoghi piacevoli in dialetto vernacolo triestino colla versione italiana di Don Giuseppe Mainati, vicario corale di San Giusto 1828; e, ammessa 1'autenticità di tali dialoghi, l'illustre Ascoli col suo solito a-cume argomentò in buona logica, e le sue conclusioni sarebbero giustissime. Ma il guajo si è, come qui dimostra lo Zenatti che i dialoghi del Mainati sono una mistificazione, una gherminella del buon vicario corale, che era le mille miglia lontano dal credere di suscitare una così grossa questione, e pel quale cangiare le carte in mano tornava facile, come il mutare il tono del salmo, senza abbadare alla tonalità dell'antifona. Ora tutte queste conclusioni, col rispetto dovuto all'illustre Ascoli, il nostro Zenatti va modificando con lo studio sul quaderno di un cameraro triestino del 1428, vero testimonio del volgare parlato a Trieste in quel secolo. E tutto questo prima con ottime ragioni e note fonetiche, morfologiche, sintattiche e lessicali. Benché io abbia ben poca voce in capitolo, azzardo anch'io qualche modesta aggiunta. Nel Ramachor volgare triestino per Ermagora vediamo già il volgare nostro più affine al veneziano. Il friulano anche oggi cangia quasi sempre il sesso a quel povero santo. Ho inteso anche io più volte nel Friuli — Santa Ermacora sfortunata per Santo Ermagora e Fortunato. A Venezia, come a Trieste, si conserva il maschile — San Marcuola. In un documento triestino si legge —- Item unum Aybolum prò pane fiendo. E per vero albuli aibuoli dal latino basso aìbiolum alveolus, la madia attuale, o anche truogolo recipiente di legno qualunque. Ma il Friulano si guarderebbe bene dal fare il pane nell' albivlo. Con l'aferisi dell'a, e con metatesi, nel Friuli el laip significa il truogolo dove si da a bere e a mangiare ai porci ed alle galline. Notabile differenza lessicale. I pianchoni, triestino, per legno segato nel senso della lunghezza dell'albero. E in friulano, cangiando il genere, la pianca per piccolo ponticello. Item quando fossemo a Mugla si legge nel-1' Urbarium Ven. Capituli Tergestini 1435 — (pag. 123 Zenatti). Forma veneta, sgrammatica-inento latino. E mi rammenta il — Se no fussisemo, no ve ciamissemo — vivo a Capodistria. Il Friulano ha le forme corrotte dal supino latum. Rimangono bensì, aggiunge lo Zenatti, nel volgare triestino alcune caratteristiche dialettali proprie del Friuli, ma gli esempi sono scarsi, nè si può darvi gran peso, perchè i più sono nomi di persone e di contrade, e fanno quindi parte di quella classe di parole, che più d'ogni altra resistono alle alterazioni ed alle influenze esterne. Attestano però sempre l'antica ladinidà comune a tutta la Venezia, la X regione italica sulla quale Roma aveva esteso il suo impero. Nel XV secolo però, e forse prima il volgare triestino già era stato modificato, e ripulito, e avvicinato al nuovo volgare che in tutte le aprti d'Italia andava sviluppandosi. A queste ragioni linguistiche, dottamente sostenute, lo Zenatti altre ne aggiunge di carattere storico. Trieste con l'alpe alle spalle, racchiusa da un altipiano selvoso, si sente spinta al mare. Onde da Venezia a Trieste e alle coste dell'Istria, e dalle cittadette dell'Istria a Venezia, era uno scambio continuo di uomini e di cose, Venezia dà lo spirito e le le leggi, Trieste e l'Istria pietra e legname per i palazzi e le chiese superbe che si eleveranno sulla laguna. È vero che Trieste rode il freno o si libera dal dominio di San Marco; la ribellione però, aggiungo io, è più esterna che intima: veneziani mai, veneti sempre. Nè si creda essere stata cosi profonda la divisione politica; l'ho già notato testé negli appunti alla recente pubblicazione del Cesca; dello stesso parere è lo Zenatti e scrive: „I documenti accennano chiaramente a vari partigiani di Venezia, e anche dopo il 1382 parte del popolo triestino mostrò più volte desiderio di unirsi a quella città, nel 1468 ad esempio insorgendo contro il presidio del Longar, nel 1568 gettando zoso li stendardi del re, zoè, zoso per li muri ne li fosi, perchè, come aveva detto un vecchio, „verso 10 capitanio de Trieste.. . meglio v'ineriamo solo santo Marcilo che non soto lo Imperio. E qui altre considerazioni mi vengono suggerite a sostenere l'opinione dello Zenatti. Nel Friuli, staccato dal regno d'Italia dall'imperatore Ottone, s'infiltra l'elemento tedesco: i Patriarchi sono di nazione tedesca, così pure i feudatari minori, e molti nomi di paesi ce lo attestano: Spilimbergo, Solimbergo, San Giorgio de Rinchiavelda ecc. .. . Non voglio già dire con ciò che la latinità sia stata soffocata: 11 popolo rimase ladino : tedeschi i signori nelle loro bicocche. Ma il rimanere ladino tanto valeva che restare rozzo allora, senza sentire l'influenza dei nuovi volgari, coi quali il popolo esprimeva nuovi bisogni, nuova coltura.1) Non cosi nelle città al mare ; qui liberi scambi, qui il comune italico, forse prima che in altre regioni italiane. Il Friuli è feudale, rozzo, con qualche splendida eccezione intendiamoci ; il Veneto libero, più colto e civile. Altre idee adunque, altre parole! Non era possibile che il dialetto triestino rimanesse friulano; le differenze sono antiche, cominciano con la vita comunale, con le lotte per le libertà; con le stesse discordie cittadine. Una prova di ciò ce la dà il Friuli stesso. Dove più frequenti le relazioni con Venezia, dove meno prepotenti i signori (prepotenti sempre anche sotto San Marco) là il friulano perde terreno, e lo cede al veneziano. Esempio la città di Portogruaro in territorio friulano ; le sue frequenti relazioni di commercio per acqua con la capitale la dimostrano anche oggi nei costumi, nel dialetto, negli edifìzi stessi essenzialmente veneziana; le carte antiche sono scritte in veneziano, e di friulano ben poco, o quasi nulla, nei nomi delle persone e delle vie. Così Latisana, così Marrano. Mi spieghino in altro modo l'isola veneziana di Monfalcone circondata da Friulani, che chiamano gli abitanti di Monfalcone — e campagne vicine — bisiaschi. Tutto adunque ci induce ad accettare per ottime le seguenti conclusioni del nostro Zenatti. — Nella classificazione dei dialetti italiani proposta dall'Ascoli nella sua Italia dialettale, il dialetto triestino dovrebbe scomparire dalla classe I (Dialetti che spettano a sistemi neolatini, non italiani, b. Ladini) per entrare invece nella III (Dialetti che scostandosi dal vero e proprio italiano, pur potrebbero entrare a far parte con lui di uno stesso si- 1) Si ammiri la potenza della latinità nel feudale Friuli. I signori si adattarono ad accogliere il volgare del paese, il popolo sorse, poi, come ogni altro, nella piena coscienza della sua, italianità. Questi va detto ai Tedeschi che sognano — isole tedesche — in Italia, e ritengono il friulano una lingua a parte. sterna) e più precisamente nella suddivisione prima (a. Veneziano). Il documento del cameraro triestino del 1400 è importante anche per le curiose ed interessanti notizie che ci dà sulla vita del comune di Trieste; e queste benissimo sono rilevate dallo Zenatti. Il quale da ultimo va anche lodato per una certa fioritura di sentimento con cui abbella queste pagiue di severi studi. Oh sì! la patria non si dimentica de' suoi lontani figliuoli ; (permetta lo scrittore che qui io parli in plurale) ha per noi sempre un palpito materno, e si associa ai ricordi nostri lieti e tristi ; anche lontani ci segue con memore affetto. Siamo povere foglie portate qua e là dal vento ; ma nessuna legge ci vieta immaginare un giorno incisi modestamente i nostri nomi sul tronco della pianta bellissima, donde fummo per forza divelti. Programma dell'I. R. Ginnasio superiore di Capodistria. Capodistria Tip. Cobol e Priora 1888. IJn fascicolo di pagine 64. Per articolo di fondo, come si dice in istile giornalistico, contiene un — ,,Saggio di una biografia dj Ugo Foscolo, tratta dalla sua corrispondenza epistolare" — del prof. Antonio Zernitz. Il professore insegna italiano nella prima, latino nella prima e quarta classe; di più dirige la piccola biblioteca ad usum Delphini ; è naturale quindi la scelta di un argomento moderno, e di ciò vuol essere lodato. Nè occorre troppo sofisticare sullo svolgimento del tema. Egli stesso, mettendo nn po' le mani innanzi per non cadere, ci dichiara che con questo lavoro, da lui pubblicato, senza nessuna pretesa, non intendo di aver fatto altro che un tentativo di scrivere una biografia del Foscolo, estraendola dalle lettere del medesimo. A chi mi promette cinque non chiedo dieci ; guardo solo se il cinque c'è. E c'è da vero. Il tema è svolto con molta diligenza; di più come si rileva dalle note, il professore ha una piena conoscenza di quanto sul Foscolo, autore di moda, fu scritto in questi ultimi anni: prova evidente della sua erudizione, e della pazienza nelle ricerche, non certo facili per lui, oggi, a Capodistria. E di tutto questo io mi felicito con lui, e co' suoi scolari, che avranno nell' erudito professore e custode della biblioteca come sopra, un interprete di buon gusto, ed un indicatore delle fonti alle quali ricorrere, se vorranno completare gli studi ai quali furono avviati nella scuola. Così io non avrei altri appunti a fare; solo, | giacché il tema me lo suggerisce, permetta l'egregio professore che così accademicamente ed extra formcm, senza ombra di pedanteria, discorra un poco col benigno lettore sulla convenienza del tema stesso ; vale a dire sull'opportunità più o meno di stendere la biografia di un autore, desumendola dalla sua corrispondenza epistolare. La questione è grossa, e va di pari passo con l'altra che in fondo è la stessa — Della letteratura personale sulla quale ha scritto testé un articolo bellissimo, da quel valente critico che è, il signor Brunetiére. (Vedi „ Revue des deux mondes " 15 Gennajo 1888). Possono adunque le Memorie o le lettere di un autore essere sicura testimonianza di ciò che volle essere e fu veramente un uomo? Rispondo che no, a meno che non si tratti di un santo ; ed anche allora ci avrei le mie brave riserve. Perchè — tu solus sanctus canta il gloria : e tutti più o meno, anche i santi, ebbero di quel d'Adamo, e tutti diedero un po' di matassa a dipanare al così detto avvocato del diavolo. Per questi esseri eccezionali l'epistolario avrà un grande valore, pieno mai; e tanto più grande, quanto più gli scrittori delle lettere o delle memorie salirono in perfezione. Sotto questo aspetto io non vedo in Italia più sinceri e migliori epistolari di quelli del Manzoni e del Rosmini : se l'abbiano in pace i Gesuiti e quei quattro barbassori dell'Indice, degni seguaci di quegli altri che già condannarono Galileo Galilei : dell'Indice, giovi notarlo, che non è la chiesa, ma un ufficio qualunque della Curia Romana. Ma il Foscolo tutti lo sanno non fu certo uno stinco di santo ; e perciò le sue lettere sono una fonte poco attendibile. Vi è poi una ragione intima per tutti in generale gli epistolari e le memorie. In primo luogo peccano di sincerità, dice il Brunetier. La sincerità, io P ammetto per molti, piuttosto correggerei — peccano per omissione. Premettiamo che ci è sempre qualche cosa in noi che sfugge all' esame. Non invano la greca sapienza ha scritto a lettere di scatola — Conosci te stesso ; non invano Cristo ha fatto scrivere a lettere veramente d'oro nel suo Vangelo — Frena te stesso: affare già difficile quello, più difficile questo. C' è poi quell'altra circostanza che ad ogni uomo ripugna manifestarsi coi propri difetti. Chi si è mai vantato di essere ipocrita, avaro ? Mi risponderanno : Ma il Cellini, ma l'Alfieri. In quanto al Cellini rispondo che era un bel matto ; e si sa che calcolo si debba fare dei giudizi dei matti. E del secondo aggiungo, che se di alcuni difetti, che il mondo più facilmente perdona, egli si è accusato con certa baldanza, non ha voluto però accusarsi pubblicamente d'ogni sua colpa come egli stesso dichiara. „Se io non avrò," così scrive nella prima pagina della Autobiografìa, „se io non avrò forse il coraggio o l'indiscrezione di dir di me tutto il mio vero, non avrò certamente la viltà di dir cosa che vera non sia.,, — "Gli estensori di memorie„, conchiude il critico francese, "ci tacciono ciò che più preme sapere. Onde si conchiude: queste memorie non sono realmente l'uomo ; ma semplicemente il romanzo di ciò che l'autore ha voluto si creda di lui.„ La stessa conclusione modificata alquanto, vale per le lettere. Ma con ben poche modificazioni per le lettere di Ugo Foscolo. Si sa la vita agitata, l'impetuosità del suo carattere, la nevrosi si direbbe oggi ; quindi le frequenti contraddizioni delle quali forse l'autore stesso non aveva una chiara coscienza: è difficile rammentare ciò che in altre circostanze si è detto o scritto sullo stesso argomento. E poi quante bugie non si dicono parlando ogni giorno, anche da persone autorevoli per non offendere un amico; bugie officiali, quasi necessarie per non trovarsi iu guerra con mezzo mondo. La verità è una gran bella e santa cosa in teoria; ma in pratica pur troppo non è sempre tanto facile confessare. A tutto questo si aggiunga l'influenza così forte dell'amor proprio, nei letterati specialmente. Se per conservare ad una loro opera 1' originalità, fa di mestieri inventare una bugia, vi ricorrono senza scrupolo ; e tanto se ne compiacciono da formarsi una coscienza, dirò così, artistica, dimenticando quanto hanno in contrario detto o scritto in altra occasione; e così si spiegano molte contraddizioni dell'epistolario del Foscolo. Non dico che tutto ciò sia bello ed imitabile; pel Foscolo però ci sono varie attenuanti; ed il Corio che ha scoperto molte di queste contraddizioni ha avuto il torto di fare troppo chiasso. Di tutto quanto si è detto il Prof. Zernitz deve essere persuaso; perchè, lo ripeto, ha nelle note diligentemente raccolto, quanto sul poeta fu scritto. Manca però il lavoro d'assimilazione. Solo dal diligente esame delle varie opinioni, dallo studio della vita del cantore dei Sepolcri, da opportuni raffronti coli'epistolario potrà sorgere e campeggiare la figura dello scrittore e dell' uomo co' suoi pregi e difetti; con le virtù e coi vizi. Nella seconda parte del programma del ginnasio di Capodistria ci sono le solite notizie scolastiche. I risultati sono buoni; tutto procede con ordine e-semplare e con disciplina severa: tutto merito del direttore Babuder, assecondato dal corpo insegnante. Durante l'anno non si ebbero a deplorare quegli improvvisi tramutamenti, che tanto danno recano all' istituto. Nei temi proposti c' è ancora qualche colibeto storico adulatorio ; qualche componimento di genere apologetico, dove al giovane non rimane che ripetere quanto già fu detto, in ossequio al reverendo padre maestro ; ma in generale vi si riscontra un notevole miglioramento, e la tendenza a rendere più subbiettivo il teina, affinchè lo scolaro si abitui a manifestare i propri pensieri ed affetti. La cronaca dell'istituto rammenta con molta enfasi la prima fondazione dell'istituto, e con uno stile officiale il successivo suo ampliamento. La cronaca della città, e la storia della provincia, suppliscono a molte lacune, ci ricordano che cosa sia avvenuto di quei primi istitutori e discepoli nella battaglia della vita; e apparecchiano i materiali per la futura storia del paese, quale, con più alti intendimenti sarà scritta un giorno, come fermamente speriamo. P. T. ----^StfSSUr-- PUBBLICAZIONI Venne pubblicato a Parigi un volume in ottavo, illustrato da una carta geografica e da trentaquattro disegni, intitolato : Les Bives illyriennes, Istria, Dahnatia, Montenegro, per cura dell' abate P. Bauron. Il Dalmata dal quale togliamo la notizia, osserva che dopo una rapida scorsa al libro, ha riscontrato pa-recchie|inesattezze, e si riserva di esaminarlo pacatamente, ciocché faremo anche noi, appena procuratoci il libro. La delegazione municipale ha deliberato che il municipio di Trieste si faccia editore dell'opera di Attilio Hortis, opera di storia patria, una parte della quale per il verdetto dell' Ateneo di Venezia s'ebbe il premio instituito da Domenico Rossetti. Il nostro comprovinciale, sig. dottor Curio di Rovigno, professore a Macerata, ha pubblicato una grammatica tedesca, della quale furono fatti molti elogi dal professore Daniele Sander, il più autorevole tra i grammatici e lessigrafi tedeschi viventi, nella BZeitschrift fùr deutsche Sprache (Iahrgang II Helft 4, p. 184). La società Pro Patria per cessione generosa, fattane dall' autore sig. Lorenzo Gonan ha pubblicato la seconda edizione a vantaggio sociale, della Storia istriana in dialoghi famigliari ; l1 opera della quale abbiamo già avuto occasione di scrivere favorevolmente, si vende presso i principali librai._