6» 66ó -BIBLIOTECA CIVICA Capnilistiia , v , i? jv- & I RETTORI DI ^TOA GIUSTINOPOLI CAPO D'ISTRIA CRONOLOGIE, ELENCHI GENEALOGIE, NOTE, APPENDICE Gedeone Pusterla CAPOD1STRIA TIPOGRAFIA COBOL & PRIORA 1891 tz* ^ Editore ANDREA TOMMASICH Segretario della Civica Comrn. Arch. di Capodistria ALLA VENERATA MEMORIA DI PIETRO PAOLO VERGERIO SENIORE IN SEGNO DI PATRIOTTISMO L'AUTORE DEDICA CONSACRA L' AUTORE Tempus edax rerum. Dei Monumenti, delle istituzioni dei Romani e dei Bizantini, quanti ne conserva la vetusta Egida? poche reliquie ! Nel secolo presente e nei passati, egregi cittadini a prezzo d'ingenti fatiche e studio indefesso raccolsero dalle macerie e da avariate carte, preziose memorie, da tramandare ai posteri, per tessere la storia di questa città, che nell' evo medio e nel presente ebbe rinomanza e splendore. L' opera di questi benemeriti è incentivo ai giovani perchè si dedichino con sodezza di proposito alle investigazioni, con plauso dei coetanei e colla coscienza d'impiegare il loro tempo a prò della patria. Ogni colta città ha la sua storia, ed anche questa, patria di tanti eletti ingegni, sopra cui emerge sovrano il conte commendatore Giaurimildo Carli di Rinaldo (1720-1795), 1' avrà, in tempo non lontano, per cura de1 suoi Agli, imflammati dal «clulcìs amor patriae.» Alla santa impresa 1' autore porge con gran cuore il suo granellino di sabbia, chiedendo al gentile leggitore della presente opera, indulgenza (mite giudizio e benevolo apprezzamento). CRONOLOGIE I Rettori di Egida1 (Giustinopoli," Capodistria3) ') Egida da oùyt's, t'So;, rh pelle di capra e non capra come taluni dissero, perchè capro, capra, vuol dire cnL 7di; ó vj, e dal latino aegis, idis, vel idos, scudo di Pallade coperto con la pelle della capra Amaltea. nel mezzo del quale questa Dea aveva infissa la testa di Medusa (Gorgone) serpentigera, che cangiava in pietra quelli che la riguardavano. Egida antico nome di Capo d'Istria, è lo stemma delia medesima, secondo l'opinione (contraria alla nostra) del defunto archeologo Dr. Pietro de Kandler, dal secolo XVI impoi, mentre per lo innanzi diceva essere stata la croce; però per la croce avrebbe dovuto prender parte alle crociate. La croce si trova nello stemma di Pirano, Pinguente, Fola, Rovigno, Dignano e Buje. Buje colla testa di Medusa sopra lo scudo, in segno di dipendenza da Capodistria. Nel 12U8 il castello di Buje si diede volontariamente a Capo d'Istria, che già aveva sotto di sé: Raspo, Pinguente, Rozzo, Momiano, S. Lorenzo, Portole, Grisignana, Piemonte, Pietrapelosa, Due Castelli ed Isola. Nel 1238 Capo d'Istria ottenne la giurisdizione su varie baronie, ampliando così l'agro; e nel 1251 conseguiva il diritto di nominare i Podestà di vari luoghi. 11 nobile che inviava al governo di Pietrapelosa, assumeva il titolo di Marchese, il che durò fino all'anno 1440 in cui passò il castello colle sue ville, entrate e giurisdizioni a Nicolò Gravisi (erroneamente chiamato Vanto dal Manzioli) in premio d'aver scoperto la congiura dei signori di Padova contro il governo veneto. I Veneti movendo nel 1202 alla Crociata hanno preteso dalle città istriane promessa di fedeltà e eooperazione per tenere purgato il golfo di Venezia dai corsari. 1. 539 Basilio, Tribuno l). 849 Martino, Seabino 7) Lorenzo, » Antonio, » Gisulfo, » ...... Stellione, Conte 789 Enrico I, Duca del Friuli, subentrato al Maestro dei militi. 790 Unfrido, Conte 932 Amleberto. Locoposito Giovanni Seabino Andrea di Concordie) » Pietro di Giovanni » Domenico di Anastasia » Farangario, Avvoca'o Continuazione delle note vedi pagina seguente. 977 Sigeardo, Conte Sigeardo, Locoposito 991 Variente, Conte 1186 Almerico, Podestà Lidofreddo, Console Giovanni, » Saraceno, » Leone, » Randolfo, Gindice Mengosio, » Giovanni, » Ermanno, Maggiore Luchino de Virgili da Cremona, Caliceli, e Notajo Francesco de Berto » Benedetto Bembo » Gregorio Lugnani » Ambrogio Lugnani » 1200 Ambrogio, Castaldo 1201 Almerico, Podestà 1210 Ditterio Bonafonte, Podestà Ermanno di Arcano, Marchese In quest'anno il patriarca d'Aquileja Vol-chero innalza la città di Eg.da a capoluogo della provincia, ed a residenza del governo civile. 1212 Almerico. Gastaldo 1216 Ambrogio, Podestà Giannetto de Giovanni di Adalgerio, Console Giov. Belgramoni, Console Ambrogio Belgramoni, » 1222 Nicolò Tonisto di Venezia [Podestà Ambrog. d'Amantino, Cons. 1223 Teofanio, » 1226 Almerico Spandinoce, » Marino da Ponte, » Nicolò Cocco, Podestà 1231 Mimiliano March, e Gover. 1250 Varnerio de Gilago, di Capo d'Istria, Podestà. E stato Podestà a Pirano, a Pa-renzo ed a Montona. 1251 Andrea Zeno, veneto, Pod. 1252 Marco Zeno, » » 1253 Guercio Guerci, Gastaldio- n e 1254 Landò di Montelongo, Pod. 1255 Giannino fu Marco, Console Almerico de Grom, » Zannetto de Orsi fu Ambrogio, Console 1262 Giovanni fu Engelberto » Zannetto de Orsi fu Ambrogio, Console 2) Distrutta Egida dal ferro e dal fuoco di Bncellino (Butellino) condot-tiere dei Franchi, richiesti di soccorso dagli Ostrogoti Tot ibi e Teja per opporsi all'imperatore Giustiniano (527-565), venne riedificata a cura di Giustino II (565-578), la quale per manifestare la sua gratitudine la intitolò Città di Giustino, cioè Giustinopoli, ed applicò al nome della prima porta, quello della precipua di Costantinopoli, cioè Galligaria. Col nome di Galligaria (Callegaria) viene oggidì addimandata la via principale, intitolata dai Veneziani, Ruga. 3) Divenuta Giustinopoli sotto i Patriarchi d'Aquileja metropoli dell'Istria, cangiò il nome in Capo d'Istria, che tuttora conserva. *) Belisario, generale di Giustiniano, avendo nel 539 conquistato l'Istria, pose alla testa d'ogni Colonia un Tribuno di militi, che dipendeva dal Maestro dei Militi qual Governatore della Provincia. 5) Narsete, generale di Giustiniano e Duca d'Italia dal 544 al 568, visita Egida e l'Istria nel 552. Mori a Roma di novantacinque anni nel 567. Dal 294 al 303 Narsete era sovrano di Persia. 6) Ypati parola greca; anaroq, ij, ov, ed o;, ov, il superiore, il più alto, il più elevato, console 'YkuteCoì, yj, carica o dignità dell' ùitatos il consolato. 7) Nel 991 erano Scabini di Pirano, Giovanni e Venerio. Leonardo Spandinoce Cons. 1292 Nicolò Querini Pod. e Cap. 1262 Marco Zeno, Podestà 1294 Marco Querini d.o 1264 Giovanni Badoer, Podestà 1295 Albertino Morosini d.o Giovanni fu Dietalmo, Vi- 1296 Marino Badoer d.o cedomino 1297 Ruggiero Morosini d.o 1268 Marino Morosini, Capitano 1298 Andrea Dandolo, dettoCalo- del popolo. fio, figlio del Doge d.to 1269 Ottolino, Console 1299 Andrea Quirini, Capitano 1274 Giovanni Dietalmo, Console generale dell'Istria 1275 Orio Polterio, » 1300 Giacomo Tiepolo, Podestà Bonifacio Ingaldeo, » e Capitano. Almerico Sardi, » 1302 Zuanne Zen, d.o 1277 Alberto II, conte d'Istria, 1303 Nicolò Quirini d.o Podestà 1304 Tiofio Morosini, d.o 1278 Ruggiero Morosini, primo 1305 Pietro Quirini d.o Podestà per i Veneti e 1306 Andrea Quirini d.o Provveditore dell'Istria. 1307 Carlo Quirini d.o Pappo de Aibaldo, Console 1308 Pietro Mieliiel d.o Pietro Gradenigo, Provved. 1309 Marino Badoer d.o Tommaso Querini, Podestà 1310 Alvise Quirini d.o 1279 Contrarello Contarmi, » 1311 Baldovino Doltin d.o Giovanni Dandolo, Podestà, 1312 Mar in Badoer d.o poi doge di Venezia. 1313 Bonetto Falier d.o Tommaso Querini, Podestà, 1314 Polo Morosini d.o 1280 Pietro (Pierazzo) Grade- 1315 Baldovino Dolfin d.o , nigo, Podestà. 1316 Marco Morosini, Provved. 1283 E in potere del patriara 1317 Nicolò Falier, Pod. e Cap. Raimondo della Torre, 1318 Marco Morosini, il Zano- Milanese. cola, Podestà e Capitano. Tommaso Querini, Podestà 1319 Pietro Contarmi d.o per Venezia. 1320 Zuanne da Molin d.o 1284 Enrico Daurio (Orio) Po- 1321 Tommasino Dandolo d.o destà e Capitano Francesco Dandolo d.o 1286 Marco Bembo d.o 1322 Marino Badoer, Podestà 1287 Pancrazio Malipiero d.o Giorgio Baseggio di Vene-Ruggiero Morosini 2. v. d.o zia, Consigliere ') 1288 Marino Morosini, d.o 1323 Mario Gradenigo, figlio di Pietro Giustiniani, d.o Pietro Doge, Pod. e Cap. 1288 Pietro Gradenigo, 2. v. d.o 1324 Fantino Dandolo, detto Ca-poi Doge di Venezia ne, d.to 1290 Marco Bembo, 2. v. Pode- 1325 Francesco Dandolo, Podestà e Capitano sta e Capitano 2 v. ') Il detto Consigliere Baseggio era nel 1328 Podestà di Fola. Al reggimento di Fola col titolo di conte erano: nel 1692 Pellegrino Baseggio, nel 1721 Giambattista Baseggio, e nel 1725 Giovanni Baseggio. 1326 Marco Gradenigo, Podestà e Capitano 2 v. 1.327 Alvise Morosini, Pod. e Cap. 1328 Francesco Dandolo, Pod. e Cap. 3 v. poi Doge 1330 Bertuccio Gradenigo, Pod. e Capitano 1332 Marco Polani, Consigliere, morì in carica. 1333 Bertucio Gradenigo, Pod. e Cap. 2 v. 1334 Pietro de Canal, Pod. e Cap. 2335 Zuanne Morosini, el Baze- da, Podestà e Capitano 1336 Bertuccio Gradenigo, Pod. e Cap. 3 v. poi Doge 1337 Leonardo Mocenigo, Pod. e Cap. 1338 Nicolò Falier, Pod. e Cap. 1339 Zuanne Gradenigo, el gre- co, Podestà e Capitano Pietro dalle Boccole, Cons. 1340 Leonardo Mocenigo, Pod. e Cap. Giovanni da Lezze, Cons. 1341 Francesco Quirini, Podestà e Capitano 1342 Giovanni Morosini, Podestà e Capitano 1343 Andrea Erizzo, Pod. e Cap. 1345 Zuanne Morosini, el Bazeda, Podestà e Cap. 1346 Polo Trevisan, Pod. e Cap. Fantino Malipiero, Cons. 1347 Andrea Corner, el ecetera, Podestà, morto in carica 1348 Marco Giustiniani, Podestà e Capitann Andrea della Fontana, Consigliere 1349 Marin Morosini, el Bazeda, Podestà e Cap. Giovanni Morosini, Podestà e Capitano Nicolò Zeno, Consigliere Nicolò Zane, Consigliere Pandino, Cancelliere 1351 Nicolò Loredan, Pod. e Cap. 1352 Giov. Gradenigo, detto Na- sone, Podestà, poi Doge 1353 Filippo Aurio, Pod. e Cap. 1354 Pietro Memo, » » 1355 Marco Soranzo, Cavaliere, Podestà e Capitano 1357 Mafio Emo, Pod. e Cap. 1358 Lorenzo Gelsi, Gap. gener. Marin Grimani, Pod. e Cap. 1359 Pietro Trevisan, Podestà e Capitano Marco Soranzo, Podestà e Capitano 2 v. Lorenzo Celsi, Capit. gen. 1360 Zuan Quirini, Pod. e Cap. 1362 Giovanni Dandolo d.o 1363 Fantino Morosini d.o 1364 Marin Venier d.o 1365 Pantaleone Barbo d.o Nicolò Zeno, il Blas, d.o 1366 Marco Quirini d.o 1374 Zuan Morosini, il Bazeda, Pod. e Cap. 1375 Andrea Erizzo 2. v., Pod. e Cap. 1376 Pietro da Canal, Pod. e Cap. 1377 Francesco Loredan d.o 1380 Nicolò di Spilimbergo d.o 1381 Marin Marco, Pod. e Cap. 1382 Jacopo Delfin d.o Podestà e Capitani: 1383-84 Guglielmo Quirini, 1384-85 Nicolò Quirini 1385-86 Leonardo Bembo 1387 Lorenzo Gradenigo 1388 Simone Dalmario 1389-90 Remigio Soranzo 1391 Michele Contarmi 1392 Simone Michel 1393 Marco Yenier 1394 Fantino Zorzi 1395 Egidio Morosini 1396 Andrea Bembo 1397 Pietro Rimondo 1398 Lodovico Morosini 1399 Bernardo Foscarini 1400 Giovanni Zorzi 1401 Lodovico Morosini 1402 Fantino Loredan 1403 Marino Caravello 1404 Pietro Venier 1405 Pietro Zaccaria 1406 Andrea de Pesaro 1407 Antonio Michel 1408 Pietro Gauro 1409 Stefano Pisani 1410 Barnabò Loredan 1411 Nicolò Baseggio 1412 Vitale Miani 1413-14 Marco Corner 1414 Pietro Zaccaria 2 v. 1415-16 Pietro Minotto 1416-17 Marco Polani 1417-18 Vittor Marcello 1418-19 Giovanni Garzoni, 1419 Girolamo Gritti 1420 Nicolò Coppo 1421-22 Donato da Porto 1422-23 Alessandro Zorzi 1423 Antonio Micheli 1423-24 Pietro Zaccaria 1424 Nicolò Coppo 1425 Jacopo Venier 1426 Giorgio Soranzo 1427 Andrea da Lezze 1428 Marco Memo 1429 Paolo Correr 1430-31 Omobon Gritti 1431-32 Ettore Bembo 1432 Bernardo Diedo 1433 Zanetto Calbo 1434 Bernardo Balbi 1435 Giorgio Zorzi Giovanni de Marzio di Nicolò, Cancelliere 1436 Lorenzo Minio 1436 Giov. de Marzio di Nicolò, 1437 Orio Pasqualigo 1438-39 Nicolò Soranzo 1440 Paolo Valeresso 1441 Luca da Lezze 1442 Arsenio Duodo 1443 Andrea Surian .... Malipiero 1444 Andrea Lion 1445 Antonio Contarmi 1446 Domenico Diedo 1447 Davide Contarmi 1448 Domenico Diedo 1449 Lorenzo Minotto Jacopo Dandolo 1450 Mario da Lezze 1451 Antonio Marcello 1452-3 Giovanni Tiepolo 1454 Nicolò Trevisani 1456 Mauro Caravello Leonardo Calbo 1457 Marco Caravello 1457-8 Donato Correr 1459 Andrea Venier 1460 Vittore Duodo 1462 Lorenzo Onorati 1463 Paolo Corner 1464 Giovanni Moro 1466 Leonardo Calbo 1467 Giovanni Alberti 1468-9 Andrea Bembo 1470 Taddeo Quirini 1471 Girolamo Diedo 1472 Giovanni Donato 1473 Alessandro Zorzi 1474 Pietro da Molin 1475 Antonio Erizzo Lodovico Barozzi 1476 Baldassare Trevisan 1477 Filippo Tron 1478 Baldassare Trevisan 1479 Pietro Aurio 1480 D. Morosini 1481 Giovanni Vitturi 1482-3 Nicolò de Pesaro d'Ant. 1484-5 Marino Bonzio 1485 Carlo Moro 1485-6 Matteo Loredan 1487 Lorenzo Gradenigo Francesco Nani 1488 Francesco Galbo 1489-90 Marco Morosini (Mali- gio) 1491-2 Domenico Malipiero 1493-4 Nicolò Contarini 1494-5 Simone Gauro 1496-7 Francesco Nani 1498-9 Alvise da Mula 1500-1 Pietro Quirini 1502 Pietro Marcello 1503 Sebastiano Giustiniani 1504 Pietro Loredan 1506 Nicolò Trevisan 1507 Ettore Tajapiera 1509 Alvise Giustiniani 1510 Francesco Longo Pietro Benedetto Bembo, morì prima d'entrare in carica 1511 Pietro Balbi 1512 Nicolò Zorzi 1513-14 Alvise Barbaro 1515 Sebastiano Giustiniani Francesco Cicogna 1510 Sebastiano Contaresso 1518 Francesco da Mula (Amulio) 1519 Donato da Lezze 1520 Pietro Mocenigo 1522 Girolamo Zeno 1523 Giovanni da Mosto 1524 Zuanne Minotto 1525 Andrea Malipiero 1526-7 Luigi Minio 1528-9 Pietro Gritti 1529 Pietro Morosini 1530 Cristoforo Morosiui 1532-3 Alessandro Soranzo 5341 Benedetto Valier 1535 Trifone Gradenigo 1536 Carlo Moro 1537 Marco Memo 1538 Filippo Salomon Marco Memo 1539 Dona Malipiero Filippo Salomon 1540 Filippo Donà Pietro Micheli, vice-P. eC. 1541 Giovanni Matteo Bembo 1541-2 Giammatteo Bembo Alvise Donà 1543 Nicolò Nani 1544 Donato Malipiero 1545 Antonio Marcello 1545-6 Alvise Donà 1546-7 Antonio Marcello 1547 Francesco Novagero 1548-9 Girolamo Cicogna 1550 Girolamo Ferro 1551 Francesco Maria Contarini 1551-2 Giov. Maria Contarini 1552 Domenico Gradenigo 1554 Andrea Morosini 1555 Giov. Pietro Bembo 1556 Nicolò Salomon 1558 Francesco Moro 1559 Francesco Quirini 1560 Vito Morosini 1562 Girolamo Landò 1563 Vincenzo Querini 1564 Girolamo Venier 1565 Vincenzo Querini 1566 Ottaviano Valier 1567 Alvise Surian 1568 9 Sebastiano Marcello 1570 Antonio Querini 1570-1 Andrea Giustiniani 1572-3 Alvise Priuli 1574 Giov. Andrea Querini ') Antonio Amulio di Francesco, amico di Girolamo Muzio, di grado in grado inalzandosi giunse insino al cardinalato. 1574-5 Giov. Ant. Venier 1575-6 Francesco Minio 1577 Nicolò Bondumier 1579 Giovanni A. Bon 1579-80 Nicolò Dona, di benedetta memoria pei benefizi procurati a Capo d'Istria durante il suo reggimento. Nel 1G18 venne eletto Doge della gloriosa Repubblica di Venezia 1580 Alessandro Zorzi 1581 Luigi Morosini 1581-2 Giovanni Malipiero 1582 Luigi Morosini 1583 Antonio Bon 1583-4 Giacopo Leoni 1584 Giovanni Malipiero 1585 Tommaso Contarmi 1586 Vittor da Mosto 1587 Giacopo Pesaro 1587-8 Jacopo Pesaro 1588 Giov. Antonio Bon 1589 Pietro Loredan 1590 Angelo Dolfin 1591 Luigi Soranzo 1592 Vincenzo Morosini 1593 Marco Ant. da Mosto 1594-6 Francesco Cappello 1597-8 Francesco Sagredo 1598 M. Antonio da Mosto 1599-1600 M. Antonio Contarmi 1600-1 Girolamo Contarini 1602-3 Nicolò Grimani 1603 Marino Gradenigo Antonio Basadonna Nicolò Grimani 1604 Girolamo Loredan 1605-6 Francesco Boldù 1607-8 Marino Gradenigo 1608 Domenico Moro 1609-10 M. A. Trevisan 1610 Giovanni da Mosto 1611-12 Candiano Bollani 1612 Girolamo da Mosto 1612-13 Giovanni Minotto 1613 Scipione Minio 1614-15 Marin Paruta 1616 Francesco Quirini 1616-17 M. A. Trevisan 1617-18 Angelo Gabrielli 1618-19 Bernardo Malipiero 1619 Francesco Badoer 1620 Marino Badoaro 1621 Marin Barbaro 1622 Gabriel Moro 1624 Lorenzo Contarini 1625-26 Marco Valier 1626-27 Pietro Luigi Barbaro 1628 Zaccaria Bondumier 1628-29 Francesco Badoer 1630 Luigi Gabrieli 1630-31 Lorenzo Avanzago, morto in carica 1632 Carlo Contarini 1632-33 Pietro Cappello 1633-34 Giov. Maria Bembo 1635-36 Alvise Pisani 1636 Sebastiano Moro 1636-37 Francesco Contarini 1638 Carlo Moro .Iacopo Contarini 1639 Alvise Tiepolo 1640 Giov. Andrea Malipiero 1640-41 Luigi Lippomano 1642-3 Andrea Morosini 1643 Francesco Tron 1644-5 Luigi Sagredo 1646 Marco Antonio Grimani 1648 Leonardo Contarini 1649 Gabriel Bembo Pietro Basadonna 1651 Stefano Cappello 1652 Paolo Loredan 1653-4 Girolamo Zusti 1655 Girolamo Corner 1656-7 Gasparo Soranzo 1658-9 Andrea Erizzo 1659-60 Domenico Micliiel 1661 Alessandro Morosini 1062 Lorenzo da Ponte 1662-3 Anzolo Zusto 1GG4 Vincenzo Bembo 11)65-6 Lorenzo da Ponte 1666 Antonio Querini 1667-8 Agostino Barbarigo 1669 70 Baldassare Zeno 1670 Girolamo Pisani 1670-1 Pietro Loredan, Podestà e Capit. di tutta l'Istria 1672-3 Cesare Caotorta 1674-5 Lorenzo Donà 1675-6 Gabriele Contarmi Giacomo Pasqualigo,vice Podestà e Capitano 1677 Angelo Morosini 1678-9 Giov. Arsenio Priuli 1680-1 Luigi Morosini 1682 Valerio da Riva 16S3 Bernardino Micheli 1684 Nicolò Barbarigo 1685-6 Vittorio da Mosto 1687 Bernardino Micheli 1688 Gabriel Venier 1689 Costantino Soranzo 1691 Zaccaria Bondumier 1692-3 Antonio Cappello 1695-6 Giacomo Gabriel 1697-8 Francesco Trevisani Marcantonio Glustinian, Consigliere 1699-700 Marco Michiel Salamoi; 1701-2 Alessandro Basadonna 1705-6 Tommaso Morosini 1707 Giovanni Foscarini 1708-9 Nicolò Contarmi 1710 Francesco Maria Malipiero 1711-2 Marco Magno 1713 Pietro Grimani 1713 Nicolò..... 1714 Lorenzo Caotorta 1715 Marco Magno 1716-7 Francesco Battagia 1718-9 Domenico Morosini Frane. Nadal, Consigliere 1721-2 Pietro Benzon 1723 Giov. Battista Zen 1726 Zuanne Renier 1728 Nicolò Renato 1729 Giovanni Premarino 1730 Pietro Contarmi 1731-2 Andrea Cappello P. Baseggio, Consigliere1) 1734-5 Giov. Battista Bon 1736 Alvise Pisani Gaetano Baseggio, Consigliere 2) 1737 Zorzi Bembo 1738 Gio. Batta Basadonna, morto in carica 1739 Pietro Angelo Magno 1740 Paolo Condulmier 1741-2 Cristoforo Doltin 1744-5 Francesco Minotto 1747-8 Gio. Gabriele Badoer 1751-2 Enrico Dandolo 1753-4 Nicolò Bembo 1755 Pasquale Cicogna 1755 Daniele Renier 1756 G. Michiel 1757-8 G. Lorenzo Paruta 1759 Bertuccio Valier 1760 Agostino Soranzo 1761 Vincenzo Maria Gritti 1762 Orazio Dolce 1763-4 Vincenzo Balbi 1765 Giuseppe Micheli 1766 Nicolò Berengan 1767-8 Orazio Dolce Il Consigliere Pietro Baseggio passò a Muggia qual Vice Podestà. 2) Passò a Pinguente qual Vice Podestà e Capitano per la morte di quel Capitano Antonio Morosini, sepolto in Pinguente nella chiesa di S. Giorgio presso 1' altare. 1771-2 Nicolò Dona 1773 Giovanni Cassetti 1774-5 Daniele Balbi 1770-7 Girolamo Dona Fr. Soranzo, Consigliere Giorgio Corner, „ 1778-9 Leonardo Gab. Nadal 1780-1 Lodovico Morosini 1792-3 Girol. Ant. Pasqualigo 1794-5 Marino Badoer Domenico Pasqualigo, Consigliere Lucio Ant. Balbi, Cons. -ti Michele Minotto 179 1790 1790 1797 Pietro Consi- gliere, di Badoer, I. Piazza Silvestro Maria Venier, II. Consigliere, degli Orti Francesco Al inorò Balbi Sotto il governo austriaco: 1797 S. E. Raimondo Conte de Thurn - Iloffer - Valsassina, Capitano eredit. di Duino, Signore di Sagrado e Vi-pulzano, Ciamberlano, Consigliere intimo, Supremo Capitano delle Principate Contee di Gorizia e Gradisca, I. R. Commissario. Addì IO Giugno 1797 entrò in Capo d'Istria il generale austriaco Conte Giovanni di Klenau coi reggimenti Stuart e Giordis, uno squadrone di cavalleria, ed una batteria di cannoni. 1797 Frane. Filippo cav. de Roth, Presidente del Governo 1804 Istituzione dell' i. r. Capitanato Circolare per l'Istria ex veneta colla sede in Capo d'Istria Conte Castiglioni Sotto il governo italo-francese: 1805 Dr. Angelo Calafati, Presidente dell'Istria, poi Magistrato civile della provincia 1800 Cav. Dr. Angelo Calafati, Prefetto del dipartimento d'Istria 1809 Giovanni Floriano Barone Longo ')-Liebenstein, Consigliere del Giudizio provinciale della Stiria, Commissario dal 15 al 22 Aprile 1809 II Consigliere di Governo de Nemet, dalli 22 Aprile 19 Maggio 1809 Dr. Gius. Vergottini, Viceprefetto di Rovigno, in sostituzione del Prefetto 1809 Cav. Dr. Angelo Calafati, ritornato da Carlstadt, dove era stato inviato qual prigioniero di guerra 1810 Dr. Gius. Vergottini, Viceprefetto, in assenza del Prefetto 1811 Giov. Vincenzo Dr. Bellini, Suddelegato dell'Intendenza dell'Istria ') Il Barone Longo, arrestato ed imprigionato nel castello Hi Trieste, dovette pagare per ordine del generale francese Schilt, il giorno 22 Maggio 1809, tutti i danni fatti dalla truppa austriaca nell'ingresso in Capo d'Istria; per la circostanza d'essere egli entrato con essa in qualità di Commissario. Non sappiamo se i privati sieno stati risarciti dei danni sofferti e soddisfatti dal succitato Barone. L'industriante Giuseppe (jasparutti, padre della vivente maestra Cornelia Gasparutti, perde tutto il legno di sommaco depositato nella soppressa chiesa di S. Nazario, ora caserma di finanza, sulla strada provinciale, del valore d'oltre 1000 fiorini. Sotto il governo austriaco: 1854 1813 Commissione provinciale per l'amministrazione dell'Istria, colla sede in Capo d'Istria, composta dei Commissari civili: Giovanni Conte de Totto Nicolò Conte Battiala Bened. March, de Polesini Giovanni Francesco Facchinetti, Segretario 1810 Gius. de Luyk, Coni in. distr. 1817 Fed. Ignazio Favenz, dto 1833 Antonio Milossovich, dto 1846 Giov. Doni. Piccoli, dto 1850 Giovanni nobile de Jordis, Capitano distrettuale 1851 Ferdinando nob. de Persich, Capitano distrettuale 1808 1874 1876 1876 1880 1881 1889 Giovanni Domenico Piccoli nobile di Vestre, Capitano Pretore distrettuale Leopoldo Kodermaz, Capit. distrettuale Antonio nob. Da Mosto, dto Cav. Francesco Reya de Castelletto, i. r. Console generale, dirig. Capitanale Vittorio Barone de Puthon, Capitano distrettuale Leopoldo Conte de Goes, Ciambellano, Dirig. Capit. Luigi Cavaliere de Bosizio-Thurnberg e Jungenegg, cittadino onorario di Comen e Sgoliicco, Capit. distrett. Adolfo Schaffenhauer-Neys Capitano distrettuale CAPI del Comune politico di Capo d'istria dal 1806 impoi La Serie dei Sindaci pubblicheremo in altra occasione 1806 Giovanni Conte de Totto di q.m Gavardo, del ramo di Michele fu Giov., Podestà Pi-etro fu Michele, q.m Ga- 1811 II suddetto, Maire1) vardo li — Presidente del 1813 Alessandro de Gavardo2) fu Magistrato civico, politico, Antonio q.m Cristoforo del economico ') Maire, prefetto o console. Maine, dignità di prefetto. 2) Il Conte Francesco Satirau, Consigliere intimo, Ciambellano, Gran Croce dell'Ordine reale di Santo Stefano, Luogotenente nell'Arciducato d'Austria sotto l'Knno, Plenipotenziario ministro organizzatore dell' Illirio, alla preghiera del sullodato Presidente de tìavardo, di volere aver riguardo di Capo d'Istria, nella futura organizzazione politico-giudiziaria, che per più secoli è stata la metropoli dell'Istria, mantenendovi il Tribunale e collocandovi il Capitanato circolare, rispose: che pretendereste, vecchio imbecille, ch'io alteri i miei piani? — Il nobilissimo ed educatissimo Presidente de Gavardo era un vecchio venerando, meritevole d'un migliore trattamento, anche pe'suoi sentimenti favorevoli all'Austria. resi noti a S. E. dal cav. Ignazio de Capuano, Intendente della provincia dell' Istria. Alessandro de Gavardo lasciò le figlie: Elisabetta, sposata con Giuliano Roncali di Rovigno, Anna-Maria congiugata ad Antonio Crevato di Buje, Francesca e Teresa decesse nubili. Sussistono i Gavardo discendenti dal ramo di Filippo q.m Gavardo II fu Michele del q.m Gavardo I, capo stipite in Capo d'Istria. 1816 Barnaba Conte Brutti q.m Marco del Brolo, Podestà 1818 Barnaba Conte Brutti fu Agostino del Piaggio, cugino del precedente, Podestà dalli 15 Novembre 1818 alli 7 Febbraro 1822 1822 Nicolò de Baseggio fu Giorgio, i. r. Presidente in quiescenza, Podestà dalli lOfeb. 1822 alli 14 Maggio 1823') Giov. Maria Carbonajo, Vice Podestà 1823 Pietro Rota, Podestà, dai 15 Maggio 1823 ai 30 Novembre 1830 1830 Ricciardo (Rizzardo) Maria de Rin. Podestà dalli 30 Nov. 1830 al 1 Die. 1832 1832 Giuseppe Conte del Tacco fu Francesco, Podestà dal 1 Die. 1832 alli 30 Nov. 1834 1834 Bartolommeo Cadamuro-Morgante fu Marco, Podestà dal 1 Dic.1834 ai 2 Nov.1838 1838 Dr. Pietro Del Bello fu Nicolò, Podestà dalli 2 Nov. 1838 al 1. Novembre 1841 1841 Ricciardo (Riccardo) Maria de Rin, Podestà, seconda volta, dal 1. Novemb. 1841 alli 31 Ottobre 1845 1845 Dr. Francesco de Combi fu Carlo, Podestà dalli 31 Ottobre 1845 alli 31 Ago- sto 1850. Venne sostituite» dal Delegato Giorgio de Baseggio fu Pietro, dalli 18 Agosto 1847 alli 3 Aprile 1848, stante la di lui destituzione pel processo contro i sudditi della Signoria di Lupoglao (Marenfels) dei conti Brigido di Trieste 1850 Nicolò de Madonizza di Pietro fu Nicolò q.m Giov., Podestà dal 1. Settembre 1850 ai 16 Marzo 1861. Fu sostituito dal Consigliere anziano Dr. Francesco de Combi, dai 20 Luglio 1859 ai 16 Marzo 1861 1861 Dr. Francesco de Combi, avvocato, Podestà dalli 17 Marzo 1861 ai 3 Gen. 1864 1864 II suddetto, rieletto li 4 Gennaro 1864, durò in carica fino il giorno 23 Maggio 1866, in cui fu sciolta la Rappresentanza comunale per decreto dell'i, r. Luogotenenza di data 5 Maggio 1866 N. 735, per essersi la Deputazione opposta allacostituzione d'una guardia comunale in Istria 1866 Cristoforo Dalla Torre 2), i. r. Attuario, Dirigente, dalli 23 Maggio 1866 alli 17 Dicembre 1866 ') Rinunziò alla carica, non potendo sopportare le soperchierie del Commissario distrettuale Fayenz. Nei sei mesi e ventiquattro giorni della dirigenza, il Sig. Dalla Torre ebbe l'abilità di dar quartiere nel dì 19 Agosto ad un corpo militare d'oltre 6000 uomini, senza incomodare i cittadini; fece lastricare la via che dalla piazza del Brolo perviene alla conceria di pelli dei Barega, e l'altra detta degli Orti grandi; provvide a pressanti bisogni durante l'epidemia cholerosa; invigilò alla regolarità del mercato delle uve presso la Muda; disimpegnò mirabilmente i doveri d'ufficio con due soli impiegati, essendosi il terzo assentato per la morte d un suo fratello sul campo di battaglia nel Veneto; e mantenne il buon ordine nella popolazione, che tuttora con gratitudine lo ricorda. 28 Luglio 1879. Servì la patria con zelo, e gratuitamente, come i di lui predecessori 1879 Dr. Pier'Antonio Gambini di Nicolò, avvocato, dalli 11 Agosto 1879 all'Ottobre 1884 1884 Andrea Bratti di Alessandro q.m Giovanni Battista, Dirigente dal Novembre 1884 all'Aprile 1885 1885 Dr. Augusto Gallo fu Luigi q.m Francesco, avvocato, non accettò l'onorifica carica 1885 Giorgio Cobol di Giuseppe fu Giorgio, eletto il giorno 25 Aprile 1885. Rinunziò per l'intero triennio l'assegno a titolo di rappresentanza di annui f. 1500 1888 Giorgio Cobol, seconda volta, li 2 Maggio 1888. Si accontentò pel 2.° triennio di ricevere l'assegno di soli f. 900 all'anno. o Inquisitori per la santa Fede in Capo cl'Istria. 1523 Don Annibale Dr. Grisoni da Capo d'Istria 1546 Padre Biagio da Cherso ') Il Di-, Francesco de Combi fu Carlo servi la sua patria pel decorso di 4U anni, cioè dal 1822 al 1868 con amore. Fu cinque volte Podestà, due Delegato, ed una Consigliere anziano, impiegando i suoi talenti per sostenere i diritti e mantenere il lustro della sua Capo d'Istria, senza mai chiedere rimunerazione delle sue fatiche, quantunque non sia stato fornito di ricco censo. Nel 1842 elaborò il bel prospetto storico-statistico della costituzione dei comuni, e la sua penna impiegava in prosa o in versi in ogni solennità. Bellissima poesia compose per l'arrivo in Capo d'Istria delle Loro Maestà, l'Imperatore Ferdinando I e l'Imperatrice Maria-Anna-Carolina-Pia, di santa memoria, li 7 Settembre 1844 alle ore I2l/.1 meridiane coi piroscafi del Lloyd: Imperatore — Imperatrice — l'Arciduca Giovanni — il Principe Mettermeli — il Mahmudiè — il Conte Mittrowsky — il Conte Sturmer — l'Arciduca Francesco Carlo — l'Arciduchessa Sofia — e l'Arciduca Federico, carichi di oltre 3000 persone. La di Lui memoria vivrà negli abitatori di questa città perennemente. 1866 Dr. Francesco de Combi '), quarta volta, dalli 17 Die. 1866 al li 16 Maggio 1869, in cui partì colla famiglia per Venezia, onde raggiungere il figlio Dr. Carlo, Cavaliere della Corona d'Italia, Avvocato e Professore al regio Istituto di Commercio in quella città 1869 Dr. Antonio de Madonizza fu Giovanni q.m Giovanni, avvocato, Consigliere anziano, qual Vicepodestà, dalli 16 Maggio 1869 al giorno 6 Febbraro 1870 1820 Dr. Cristoforo de Belli fu Nicolò q.m Cristoforo, medico; dal 6 Febbraro 1870 ai 29 Agosto 1874 1874 . Gius. Pellegrini fu Nicolò, chimico- farrn ac ista ; dalli 29 Agosto 1874 1876 Dr. Pietro de Madonizza di Nicolò fu Pietro 1879 Gius. Pellegrini, seconda volta, morto in carica li ....... Don Annibale Dr. Grisoni da Capo d'Istria, Commissario apostolico contro l'eretica pravità 1553 Padre Andrea Zonta da Capo d'Istria 1557 » Yalengo Tisano da Pirano » Francesco Cosala da Esculo 1558 » Felice Peretta da Montalto, poi Papa Sisto V, dal 1585 al 1590. Nel palazzo dell'inquisizione esisteva il di lui ritratto, che passò nella casa del nobile F. I. de G. 1559 Padre Fermo Ulmi '), da Venezia. Fu Guardiano del con- vento di S. Francesco dei Minori Conventuali in Isola 1559 Padre Pietro de Giovanni da Capo d'Istria, Domenicano, Vice inquisitore 1566 Don Cristoforo Quereliglii, Arcidiacono di Pola 1569 Padre Pietro de Giovanni da Capo d'Istria, antidetto 1591 » Antonio Cancelli da Tolentino 1602 » Francesco Maria Castellani da Torrignano, Bolognese 1608 » Cesare Migliani da Ravenna 1612 » Domenico Vico da Osirno 1614 » Giovanni Battista Alabardi da Treviso 1615 » Gregorio Dionisi da Cagli 1636 » Francesco Sartorio da Castelfidardo ....... » Remigio Magnavacca da Monte s. Pietro 1640 » Vincenzo Pineri da Montefalisco 1642 » Egidio Martelli da s. Marino 1660 » Francesco Cimignano da Vicordiano 1662 » Antonio Nicolucci eia Montefllatrano, Baccelliere, Vicario del s. Ufficio 1671 Padre Francesco Colli da Bologna 1694 » Camillo Ronchi da Val Camonica ') Fu detto che il Guardiano (primo) del convento dei Minori Conventuali di s. Francesco d'Isola, Fermo Ulmi, abbia qnal Inquisitore tenuto l'Ufficio in quella città, non è vero. La Cancelleria della Sacra Inquisizione era stabile in Capo d'Istria, ed in Capo d'Istria risiedevano i Consultori, i Cancellieri ed altri Ufficiali. Il Palazzo dell' Inquisizione in Capodistria, attiguo al Monastero dei Conventuali, atterrato nel 1807, per la costruzione della strada carrozzabile che dalla piazza del Brolo va in linea retta alla suburbana sulla sponda del mare, era ampio ed il più regolare della città. Sopra il portale d' ingresso stava infissa una lapide coli'iscrizione: Ad Sacrarti Inquisitionem Dei. Nel medesimo prendevano alloggio i personaggi ecclesiastici, civili e militari, che venivauo a visitare la città. Nel 1739 abitava il Provveditore alla Sanità, Sua Eccellenza Boldù, perdendo nel di 3 giugno di detto anno, il suo ministro di casa Francesco Cipelli, sepellito nel giorno 5 in chiesa di s. Francesco. Il convento di s Francesco d'Isola è stato acquistato, dopo la soppressione, dal corcirese, pittore e professore del liceo di Capo d'Istria, Michele Speranza, di religione greca, e nel medesimo morì il di lui figlio Spiridione Speranza, pensionato Ispettore del Teatro grande, ora comunale, di Trieste. Cancellieri del santo Ufficio: Padre Giuseppe Albertini da Capo d'Istria » Ottonello de Belli » » 171G » Bernardino Fracchia, Inquisitore provinciale, morto li 19 Giugno 1746. Fu in carica 30 anni ....... Don Agostino conte Brutti da Capo d' Istria, canonico, consultore 1735 Don Marco Trassono, Canouico collegiale di Dignano, Vicario del santo Ufficio ....... Padre Pietro Antonio Cernivani da Capo d'Istria, decesse li 23 Novembre 1792, alle ore tre di notte, da febbre acuta, nell'età d'anni 76 1792 Francesco Maria Zambelli, Inquisitore provinciale. 11 prefato Reverendissimo Inquisitore Zambelli vesti 11 22 Luglio 1797, per ordine del Padre Guardiano, Maddalena Sluga dell' abitino di Terziaria di s. Francesco, e li 12 Agosto 1798, avendo la stessa terminato il noviziato, ricevette Egli nelle sue mani la di lei professione Addì 7 Luglio 1800 Matteo Riosa, qual novello Terziario, ricevè dal nominato Inquisitore e Mininistro provinciale Zambelli, lo scapolare. 3. Ascritti, nel secolo XVIII, al Terz'Ordine di s. Francesco ed alla Confraternita dei Cordiglieri nella chiesa di s. Francesco dei Minori Conventuali in Capo d'Istria, soppressa nel 1800. a. Sacerdoti secolari : 1716 Don Dionisio de Belli 1753 Don Pietro Visentin, Cu- » Ottavio de Manzini rato di Berda » Andrea Trevisani 1754 » Romano Romano detto » Bartolomeo Cernivani Cheva » Nazario Derin 1557 » Alvise Facchinetti, » Romano Romani Curato di Lazzaretto 1734 » Gio. Maria Antoniutti, (Risano) Curato d'Antignano 1759 » Domenico Grossmann 1735 » N. Rossini detto Rossi 1770 » Giacomo Giurizan 1751 » Pietro Cernivani di 1779 » Nicolò Bulfi Nicolò 1783 » Giacomo Sereni b. Gentiluomini: 1716 Agostino conte Tarsia Giuseppe de Almerigotti Ottonello de Belli Bartolomeo de Manzini Carlo de Manzini 1717 Andrea de Manzini 1718 1719 1723 1725 1726 1728 1730 1737 1742 Dr. Cristoforo de Vittori Nicolò marchese de Gravisi Nicolò de Manzini Andrea conte Valentini Ant. conte Tarsia di G.«"> Antonio conte Verzi 1745 Gravise marchese Giovisi 1751 Francesco de Ingaldeo Gio. de Almerigotti di Gius. Giuseppe de Bonzi 1752- Dr. Alvise conte Tarsia fu Giovanni 1753 Camillo.Donato, patriz. ven. Pietro Donato, » » 1754 Giacomo de Sereni d'anni 88 Giov. Francesco de Gavardo 1755 fu Alessandro S. A. Alfonso de Cardenas, Principe del Sacro Romano Impero, Grande di Spagna 1757 di I.a classe ecc. ecc.; morì in questa città nella casa Petrini sulla piazza della Fontana, e la sua salma 1759 venne depositata nella chie- 1760 sa di s. Francesco. La lapide 1762 che copriva il di luì avello 1770 si trova nella campagna fu Petrini, poscia di Giuseppe 1788 Clanfer, Giacomo cav. Godiglia, ed ora di Francesco Deponte fu Francesco detto Lecuco, in contrada Provò, o Rivalta Andrea de Rin Aurelio conte Rigo Federico march, de Gravisi Paolo del Bello Antonio della Corte Gio. Girolamo conte Agapito Pietro Contarini, patrizio veneto Giacomo de Almerigotti del Dr. Francesco Ant. marchese de Gravisi di Matteo Francesco march, de Gravisi di Matteo Agostino conte Brutti del cav. Marco Barnaba conte Brutti del cav. Marco Anteo marchese de Gravisi Pietro marchese de Gravisi Francesco de Vida Francesco conte Difnico Melchiore conte Difnico Giov. Paolo de Zarotti c. Gentildonne 1716 Elia de Elio Francesca de Belli Maria contessa de Tarsia Marmetta contessa Brutti Maria contessa Brutti Margherita de Belli Margherita de Vittori Paola contessa de Brutti Rienda de Rin Spella de Gonzaga Erminia de Belli 1717 Delfina marchesa Gravisi Giovanna de Bomard 1718 Leadena march, de Gravisi 1721 1722 1724 1726 1727 1728 1729 1733 Leadena de Manzioli Anna-Maria cont. Grisoni Elisabetta de Vittori Paola de Ingaldeo Domitila de Gavardo Ottavia contessa de Tarsia Lucia de Bulfi Leonora de Barbo Anna de Sereni Antonia Tron, patrizia ven. Maddalena contessa de Verzi (Guerci) Francesca contessa Tarsia di Giacomo Fran.ca march, de Pollesini 1736 Cecilia de Milossa 1743 Angela contessa Tarsia Andreanna cont. de Borisi Anna contessa de Terzi Angela de Belli Giulia contessa de Borisi Maria-Anna de Belli Maria Elena cont. de Borisi Maria Lugrezia contessa de Yerzi Santa contessa de Borisi Tarsia contessa de Borisi 1750 Fran.ca marchesa de Gravisi Sofia marchesa de Gravisi 1751 Bianca contessa de Verzi, vedova del conte Agostino de Morosini Cecilia de Neuhaus (Casa-nuova) Elena de Almerigotti Elena contessa del Tacco Eleonora contessa de Fini Giovanna de Almerigotti Lucia d'Alessandri Lucia de Carli Laura del Bello Lugrezia de Vecelli Laura de Barbabianca Maria Maddalena marchesa Gravisi fu Antonio Ottavia de Zarotti Taddea de Zarotti Isabella de Almerigotti 1752 Aless.a contessa de Grisoni Nicolosa march, de Gravisi Bradamante m.sa de Gravisi Paola contessa de Tarsia 1755 Francesca de Rin Maria contessa de Verzi fu Rizzardo (Riccardo, Ricciardo) 1758 Domenica de Divo 1762 Alessandra de Zarotti 1765 Catterina de Min otto 1767 Anna-Maria de Gavardo 1783 Maria de Zarotti del bastion Tiepolo. Le case della famiglia Zarotti, appresso il bastion Tiepolo i'i contrada s. Martino, ossia del Porto, appartengono oggidì a Carlo Lon-zar (Casto) fu Benedetto 4. Monasteri di Capo d'Istria I); epoca di loro fondazione. 1. — 910 di s. Benedetto, dei Benedettini. 2. — 1050 di s. Gregorio, delle Benedettine. 3. — 1220 di s. Domenico, dei Padri Predicatori. *) Esistono presentemente i conventi dei Cappuccini e dei Minori Osservanti. Soppressi vennero i monasteri, nel 1787 dei Serviti, dal Governo veneto e nal 1806, dal governò italo-francese : di s. Gregorio, -di s. Domenico, di s. Francesco e di s. Chiara Nel 1816 venne abbandonato il convento di s. Biagio, e nel 1817 è stata chiusa la casa dei Pieristi. — L'ospizio di s Pietro degli Eremiti di s. Agostino nella contrada di Somedella durò fino al principio del corrente secolo. Nel secolo XVI si trovava nel medesimo, Fra Stefano Rampel detto Eagnis. — Nell'eremo di s. Pietro sullo scoglio d'Isola, morirono: li 21 agosto 1690, Gio. Battista Marini da Venezia; li 12 dicembre 1698, Costantino Corizza; li 5 novembre 1726, Fra Natale Carlin, d'anni 81, e li 8 maggio 1770, Fra Stefano Cavarto da Villa s. Zenone. — Dell' eremo di s. Michele presso Monticola (Muggia vecchia) non abbiamo notizie. 4. — 1230 di s. Francesco, dei Minori Conventuali 5. — 1300 di santa Chiara, delle Madri Clarisse. G. — 1318 di s. Biagio, delle Madri Agostiniane. 7. — 1440 di s. Maria Maddalena, e poscia di s. Gregorio, dei Padri Terziari Francescani di lingua slava 8. — 1440 di s. Maria (s. Anna) dei Minori Osservanti *) di s. Francesco. 9. — 1453 di s. Benedetto, e poscia di M. Y. dei Servi, dei Serviti. 10. — 1460 di s. Martino, in contrada d'Ognissanti, delle Servite. 11. — 1550 di s. Basso, dei Misericorditi, pel servizio dello Spe- dale di s, .Nazario. 12. — 1622 di s. Marta, dei Padri Cappuccini. 13. — 1665 I Som,ascili per l'istruzione della gioventù. 14. — 1699 di santa Maria-nuova, dei Pieristi, per l'istruzione della gioventù. 15. — 1890 Le Terziarie Francescane, pel servizio del Nosoco- mio civico provinciale in Capo d'Istria. 5. Guardiani del Convento dei Cappuccini.'1) in Capo d'Istria. 1. Padre Marco Belli da Capo d'Istria 1624 Alla pagina 287, Tomo II della Biografia degli Uomini distinti dell' Istria del benemerito canonico di Barbarla, Pietro Stanco vidi, 1829, si legge: Fr. .Marcus capucinus (le Bellis In saeculo Joaniies Otthoniel. f. Sanctitate venerandus Monasterium suae religionis Justinop. fundavit In palat. pontif. in D Patri, et D. Laurentii Homae Sacris concinnami Veronae in lue cruenta suis el populei suffragando et praedicando Sacri apostolatits vidima morì/o defecit Anno JfiSO Il di lui ritratto esiste nel refetorio di questo Convento. Venendo soppresso il Convento potrebbe insorgere questione tra la famiglia Belli ed il comune di Capo d'Istria, in punto di proprietà del medesimo. ') Gli Osservanti sono i Francescani, che più elettamente degli altri seguono lo spirito di povertà di s. Francesco d'Assisi, dei quali nel 1419 ne fu 1' autore san Bernardino da Siena. 2) I Cappuccini, cosi chiamali a motivo del loro cappuccio che termina in acuto, furono instituiti a Pisa nel 1525 da Matteo Basso, Francescano della stretta Osservanza, divinamente inspirato. 2. Padre Ambrogio da Venezia 1626 3. » Claudio da Venezia 1627 4. » Lucio da Udine 1628 5. » Carlo da Venezia 1630 6. » Gregorio da Venezia 1632 7. » Paolo da Venezia 1633 8. » Giacinto da Verona 1635 9. » Damasceno d' Arzignano 1636 10. » Giacinto da Venezia 1637 11. » Cipriano da Bassano 1638 12. » Epifanio da Bassano 1639 13. » Paolo da Venezia, seconda volta 1641 14. » Giacinto da Chioggia 1642 15. » Epifanio da Bassano, seconda volta 1643 16. » Dionisio da Cittadella 1645 17. » Bartolommeo da Venezia 1647 18. » Dionisio da Cittadella, seconda volta 1648 19. » Bernardo da Bergamo 1649 20. » Paolo da Udine 1650 21. » Dionisio da Cittadella, terza volta 1652 22. » Paolo da Udine, seconda volta 1655 23. » Dionisio da Cittadella, quarta volta 1657 24. » Nicolò da Conegliano 1659 25. » Bernardino da Bassano 1660 26. » Bartolommeo da Venezia, seconda volta 1661 27. » Claudio da Sacile 1662 28. » Giov. Antonio da Pordenone 1663 29. » Lodovico da Verona 1664 30. » Girolamo da Gemona 1665 31. » Marco da Capo d'Istria 1667 32. » Bartolommeo da Venezia, terza volta 1669 33. » Arcangelo da Cividale 1670 34. » Marco d'Agordo 1670 35. » Faustino da Venezia 1672 36. » Feliciano da Montona 1674 37. » Antonio da Capo d'Istria 1677 38. » Feliciano da Montona, seconda volta 1678 39. » Antonio da Capo d'Istria seconda volta 1681 40. » Dionisio da Conegliano 1683 41. » Antonio da Capo d'Istria, terza volta 1684 42. » Bernardo da Belluno 1686 43. » Antonio da Capo d'Istria, quarta volta 1688 44. » Andrea da Schio 1689 45. » Antonio da Capo d'Istria, quinta volta 1691 46. » Giambattista da S. Cassiano 1694 47. Padre Antonio da Capo d'Istria, sesta volta 1696 48. » Marco da Capo d'Istria,, seconda volta 1697 49. » Mariano da Montona 1700 50. » Antonio da Capo d'Istria, settima volta 1702 51. » Giuseppe Maria da Prata 1704 52. » Antonio da Capo d'Istria, ottava volta 1705 53. » Clemente da Conegliano Marco da Capo d'Istria, terza volta 1708 54. » 1710 55. » Giambattista d' Ariis 1711 56. » Giov. Giacomo da Venezia 1713 57. » Innocenzo da Mestre 1714 58. » Lorenzo da Venezia 1717 59. » Bartolommeo da Solagna 1720 60. » Giambattista d' Arzignano 1722 61. » Beltrame da Conegliano 1723 62. » Lorenzo da Venezia, seconda volta 1725 63. » Sante da Venezia 1726 64. » Lorenzo da Venezia, terza volta 1729 65. » Francesco Maria da Udine 1732 66. » Francesco Maria da Belluno 1734 67. » Girolamo da Venezia 1737 68. » Giocondo da Bibano 1738 69. » Girolamo da Belluno 1740 70. » Antonio Maria d' Asolo 1748 71. » Tommaso da Udine 1745 72. » Gabriele da Venezia 1748 73. » Giambattista da Udine 1749 74. » Antonio Maria da Venezia 1750 75. » Girolamo da Belluno, seconda volta 1752 76. » Felice Antonio da Palma 1753 77. » Gabriele da Udine 1756 78. » Felice Fortunato da Venezia 1759 79. » Mariano da Moggio 1762 80. » Federico da Venezia 1764 81. » Giuseppe d'Alano 1765 82. » Angelo Maria da Sacile 1768 83. V Arcangelo da Padova 1770 84. » Giuseppe Maria d'Arcano 1773 85. » Gabriele da Tiene 1776 86. » Giuseppe Maria da Gemona 1779 87. » Modesto da Tiene 1782 88. » Felice dalle Valli 1785 89. » Zaccaria da Zoldo 1788 90. » Dionisio da Caprile 1791 91. » Vincenzo da Bassano 1794 92. Padre Giorgio da Passano 1795 93. » Cherubino da Venezia 1798 94. » Fortunato da Cadore 1801 95. » Gabriele da Venezia 1804 96. » Francesco da Treviso 1809 97. » Filippo da Venezia 1315 98. » Mariano da Moggio 1822 99. » Filippo da Verona 1823 100. » Ignazio da Vicenza 1825 101. » Tiziano da Venezia 1828 102. » Innocenzo da Cadore 1829 103. » Ignazio da Vicenza, seconda volta 1830 104. » Serafino d'Alano 1832 105. » Ignazio Zorzi da Vicenza, terza volta, 1834 Decesse in concetto di santo li 25 febbraro 1834 per apoplessia, d'anni 58, di religione 36. L'intera popolazione di questa città e di Isola lagrimando prese parte ai di lui funerali. Era pio, dotto, modello dei sacerdoti regolari, e tutto dedito ai spirituali conforti a prò de' suoi Capodistriani, che lo idolatravano. Colla sua industriosa economia lece lavori di ristauro nella chiesa, nel convento, nel verziere, e piantò i quattro cipressi nel sacrato, sui quali annottano quasi tutti i passeri della città. Fu maestro a molti chierici del sue ordine, ed a vari cittadini che non potevano progredire nel ginnasio tedesco, durato dal 1820 al 1842. — La di lui benedetta memoria vivrà perennemente. 106. » Antonio da Salgareda 1837 107. » Candido da Malamocco 1840 108. » Angelo Vigilio da Lonigo 1841 109. » Gianfrancesco da Soave 1843 110. » Bernardo da Rosazzo 1844 111. » Tiziano da Ceneda 1846 112. » Stanislao da Verona 1850 113. » Girolamo da Verona 1853 114. » Elzeario d'Ampezzo 1856 115. » Luigi Maria da Rossano 1859 116. » Dionisio da Rovigno 1860 117. » Domenico Antonio da Udine 1862 118. » Dionisio da Rovigno, seconda volta 1863 119. » Girolamo da Verona, seconda volta 1865 Passò a miglior vita all' età d'anni 86, e di 120. Padre 121. 122. 123. 124. 125. 126. religione 64, nel convento provinciale di Venezia, il giorno 29 settembre 1890. Lasciò memoria delle sue cure a prò di questa chiesa di s. Marta, col provvederla di soffitto, di panelli di noce ecc. Aveva un esteriore nobile e dignitoso, ed asssomigliova al conte Nuvoli, 1.° Presidente del convento dei Padri Cappuccini di s. Apollinare in Pondares di Trieste. Bernardino da Venezia Dionisio da Rovigno, terza volta Benedetto da Magnano Daniele da S. Daniele Bellino da Lendinara Cipriano Maria dalle Caselle Epifanio da Castelfranco al secolo Gian Domenico Passazi. 1868 1871 1878 1882 1884 1887 1890 Ultimi Guardiani del Convento di s. Maria degli Angeli (,s. Anna) dei Minori Osservanti in Capo d'Istria. 1629- Padre Paolo Pellizzari da Rovigno 1725-17481) » Bonaventura Vincenzo da Capo d'Istria 1763-1766 » Frani-esco Antonio da Capo d'Istria 1766-1768 » Pietro Antonio da Pirano 2768-1769 » Marco da Isola 1769-1770 » Giovanni da Capo d'Istria 1770-1771 » Francesco Antonio da Capo d'Istria 1771-1774 » Marco da Isola 1774-1777 » Francesco da Capo d'Istria 1777-1778 » Pietro da Capo d'Istria 1778-1780 » Vincenzo da Capo d'Istria 1780-1783 » Francesco Antonio da Capo d'Istria 1783-1786 » Antonio da Pirano 1786-1788 » Vincenzo da Capo d'Istria 1788-1789 » Giovanni Paolo da Rovigno 1789-1791 » Fietro Francesco da Rovigno Nel 1748 si trovavano in questo convento i religiosi : Padre Giulio di Traù, Padre Giuseppe-Maria di Zara, Padre Francesco-Antonio di Capo d'Istria, Padre Marino di Curzola, Padre Girolamo d'Arbe, Padre Giuseppe di Spalato, Padre Bernardino di Blatta, Padre Bonaventura di Capo d'Istria Discreto, Padre Innocenzo d' Ossero Discreto, Padre Giuseppe Giusto di Rovigno Discreto, Padre Giacomo-Antonio di Oapo d'Istria, Discreto e Vicario, Padre Vinceu/.o di Capo d'Istria, Guardiano, Molto Reverendo Padre Giuseppe-Maria Andreoli di Capo d'Istria, Ministro Provinciale. 1791-1794 Padre Francesco da Udine 1794-1795 » Pietro da Capo d'Istria 1795-1798 » Francesco da Udine 1798-1799 » Pietro Antonio da Capo d'Istria 1799-1801 » Pietro da Rovigno 1801-1803 » Francesco da Udine 1806- » Francesco da Udine, Lettore 1821-1824 » Bartolommeo Petronio da Pirano 1824-1827 » Giorgio Vidali da Pirano 1827-1830 » Filippo Fonda da Pirano 1830-1831 » Raimondo Benvenuti da Pirano, detto Freschi 1831-1833 » Bartolommeo Petronio da Pirano 1833-1839 » Germanico Damiani da Venezia 1839-1846 » Filippo Fonda da Pirano, seconda volta 1846-1853 » Gaudenzio Zorovich da Ossero 1853-1857 » Filippo Fonda da Pirano, terza volta Fece recintare nel 1834 a sue spese dai suoi concittadini di Pirano con muraglia dell'altezza di dodici piedi, l'orto di antica ragione del convento, nel quale il governo italo-francese aveva fatto seminare, in via di esperimento nel 1808, caffè e cotone. 1857-1860 » Fulgenzio Czarev dalle Castella di Spalato 1860-1862 » Zoilo Monti da Zara 1862-1863 » Luigi Glitsch da Capo d'Istria 1863-1866 » Fulgenzio Czarev. seconda volta 1866-1867 » Anselmo Apollonio da Sassinoro 1867-1871 » Cristoforo Blagdan da Arbe 1871-1873 » Fulgenzio Czarev, terza volta 1873-1877 » dto. dto quarta volta poi Arcivescovo di Scopia ed ora Vescovo di Lesina, e Grancroce dell' ordine di Fransesco Giuseppe 1877- » Vincenzo Peti da Nocera 1877-1878 » Serafino Ivassovich dalle Castella 1878-1879 » Clemente Candotti da Venezia 1879-1880 » Nicolò Beviacqna da Mossa 1880-1882 » Girolamo Moroevich da Lesina 1882-1883 » Clemente Candotti, seconda volta 1885-1888 » Anselmo Bonafm da Cittanova in Istria 1888- » Alessandro Rubini da Modena 7. Decani e Prepositi del Capitolo cattedrale di Capo ci' Istria. Don Domenico Mazzati » Giov. Dr. Gerardini » Nazario Lugnani » Pietro Vittori » Pietro Dandri » Giuseppe Rossi, Canonico, Amministratore parrochiale » Elio Nazario Stradi, Amministr. parroch. » Luigi Viali, I. Prepo- sito capitolare » Elio-Nazario Stradi, li Preposito capitolare » Frane. Petronio, Canonico, Amministrat. parrochiale » Cav. Francesco Dr. Petronio, III. Preposito capitolare, Protonota-rio Apostolico, ecc. » Carlo Mecchia, Decano capitolare e parroco 1082 Don Basilio 1693 1186 » Domenico 1736 1200 » Pietro 1744 1216 » Martino 1777 1240 » R 1804 1247 » Odorico 1818 1262 » Almerico Artuisi 12... » Pietro 1277 » Odorico Biffi 1830 1312 » Odorico 1399 » Palamidesio 1844 1416 » Geremia Pola 1423 » Giovanni di Ottonello 1849 ,,,,,,, » Frali. Brembo, romano 1534 » Donato Spatari 1868 » Francesco Tarsia ....... » Pietro Ingaldeo 1599 » Giambattista Zarotti 1876 1640 » Giuseppe Giusti 1647 » Aurelio de Belli di Ot- tonelto, eletto da In- nocenzo X, li 17 luglio 1889 1647 1659 » Giov. Pietro Scherbio Dignità del Capitolo (jiustinopolita.no Primitive Decano Archimandrita Primicerio Cimeliarca Moderne Antiche Preposito Decano Decano Arcidiacono Scolastico Tesoriere Le due prime dignità esistono dal 1844, in seguito all' organizzazione del capitolo, per la dannata rinunzia alla cattedralità, fatta dai canonici, I). Nazario Marsich, D. Giuseppe Rossi, ex Minorità, dalla Corsica, D. Giovanni Umer, D. Pietro Parentini da Isola, uomo venale, che per maggior lucro passò al capitolo di Trieste, dove venne derubato di tutto il suo peculio; D. Bartolommeo conte Bruti, scimunito e D. Giambattista Godiglia, detto canonico del campanile, pusillanime ed ignorante; i quali, se anche pressati, dovevano rispondere non possumus, e rivolgersi a Roma, perchè sia mantenuto fermo in questo Capitolo il diritto di cattedralità, come è mantenuto a Feltre, Sezze, Piperno, Terracina, nella piccola città di Macarsca in Dalmazia, avente il capo di quel capitolo la dignità vescovile, ed in altri luoghi. — Ora sono cinque canonici, che non hanno diritto d' essere Consiglieri concistoriali, stante la biasimevole rinunzia alla cattedralità dei surricordati Monsignori del Duomo. — Pel disposto della bolla che unisce questa diocesi alla tergestina, qui dovrebbe risiedere un Vicario Generale, ma nei decorsi sessanta anni non si trovò comodo di nominarlo. 8. Mitrati eli Capo d'Istria. 672. Antonio, patriarca di Grado 673. Agatone, patriarca di Grado 1575. Antonio Elio, pataiarca di Gerusalemme 1141, Lampredio Gallis, arcivescovo di Zara 1459. Maestro Francesco, arcivescovo di Antivari 524. S. Nazario di Boste(Elpidio), protovescovo di Capo d'Istria (Egida, Giustinopoii) 897. Diodato Flabenigo (Flabanico), di Riva-alta (Provò) vescovo di Torcello 1220. Beato Assalone, vescovo di Capo d'Istria 1243. Bonacorso, vescovo di Cittanova 1258. Fra Bonacorso, vescovo di Veglia 1268. Bonacorso de' Bon acorsi, vescovo di Capo d'Istria 1322. Lampridio Gallis, vescovo di Veglia 1420. Geremia Pola, vescovo di Capo d'Istria 1424. Francesco de Franceschi, vescovo di Pola 1426. Domenico de Loschi, vescovo di Pola 1503. Nicolò Tarsia, vescovo di Capo d' Istria 1514. Girolamo Franceschi, vescovo di Corone 1532. Giov. Battista Vergerlo, vescovo di Pola 1536. Pietro Paolo Vergerio, vescovo di Modrussa e poi di Capo d'Istria 1550. Domenico Carli, vescovo di Zante (Zacinto) 1574. Francesco de Andreis, vescovo di Scopia 1576. Matteo Barbabianca, vescovo di Pola 1671. Dr. Giacomo Brutti1), vescovo di Cittanova 1690. Agostino de Carli, abate di Bisztria 1730. Agostino conte Brutti, vescovo di Cidonia ed abate d'Asola 1733. 11 suddetto conte Agostino Brutti, vescovo di Capo d'Istria 1) Qualche storico istriano ritiene che i Brutti ed i Bratti discendano dal medesimo ceppo; noi però osserviamo che queste due famiglie albanesi vennero a Capo d'Istria, la prima nel secolo XVI, la seconda nel secolo XIII. Dall'Albania pervennero in questa città i Borisi (da Antivari), ed i Ducami. - SI - 1807. Andrea Bratti, vescovo di Forlì, nato li 21 dicembre 1759 e consacrato li 27 dicembre 1807. Venne nel 1828 in patria, e vi rimase fino alla sua decessione, avvenuta li 11 novembre 1835. Il canonico Melchiorre Tellarini era suo Vicario generale. 1875. Elio Nazario Stradi, primo preposito mitrato del capitolo cattedrale di Capo d'Istria. Vescovi di ' 1 524. S. Nazario, Protovesc. 2 557. Massimiliano 3 667. Agatone 4 719. Antonio 5 745. Giovanni 6 776. Senatore 7 803. Teodoro 8 851. Nazario 9 900. Lorenzo 10 932. Giovanni 11 948...... 12 963. Tommaso 13 1186. Aldegario (Aldecario) 14 1216. Wrettemaro 15 1220. Beato Assalone 16 1245. Corrado 17 1268. Bonacorso 18 1271. Azo 19 1279. Papone 20 1279. Buono Azone 21 1291. Vitale 22 1295. Simone 23 1301. Pietro Meno tesso 24 1317. Tornmasino Contarmi 25 1320. Ugone, Domenicano 26 1335. Marco Semitecolo 27 1347. Orso Delfino 28 1349. Francesco Quirini 29 1364. Lodovico Morosini 'apo cV Istria 30 1390. Giovanni Loredano 31 1411. Cristoforo Zeno 32 1420. Geremia Pola 33 1424. Martino de Bernardini 34 1428. Francesco Biondi 35 1448. Paolo 36 1448. Gabbrielle deGabbrielli 37 1471. Pietro Bagnacavallo 38 1474. Simone Vosich 39 1482. Giacomo Valaresso 40 1503. Bartolommeo Assonica 41 1529. Deffendo Valvassori 42 1536. Pietro Paolo Vergerio 43 1549. Tommaso Stella 44 1566. Adriano Beretti Va- lentico 45 1572. Antonio Elio 46 1576. Giovanni Ingenerio 47 1600. Girolamo Contarmi 48 1620. Girolamo Busca 49 1630. Pietro Morari 50 1653. Baldassare Bonifacio Corneani 51 1660. Francesco Zeno 52 1684. Pietro Antonio Delfino 53 1686. Paolo Naldin'i 54 1713. Antonio conte de Bo- romeo 55 1733. Agostino conte Brutti') 56 1748. Giov. Battista Sandi La famiglia Brutti venuta dall'Albania nel secolo XVI in Capo d'Istria, diede quattro vescovi: Pietro di Cattaro, Antonio di Dolcigno, Iacopo di Citta-nova ed Agostino di Capo d'Istria. 57 1756. Carlo conte Camucio 58 1776. Bonifazio Da Ponte 59 1831. Matteo Raunicher 60 1846. Bartolommeo Legat 61 1875. Giorgio Dobrila 62 1882. Giovanni Nepomuceno Glavina. 10. Metropoliti di Capo d'Istria e dell'Istria Apostolo e fondatore della Chiesa di Aquileja L'Evangelista san Marco Discepolo di san Pietro, nell'anno 46 dell'era volgare. Vescovi d'Aquileja: 47 S. Ermacora, aquilejese, di schiatta germana, consecrato primo Vescovo das. Pietro in Roma 274 S. Gario, aquilejesedi schiatta pannonia 284 Grisogono I, greco di Bisanzio 293 Grisogono II, dalmata 301 Agapito, Aquilejese 314 Teodoro, trace 332 Benedetto, romano 343 Fortunaziano, aquilejsse di gente africana Arcivescovi d' Aquileja : 366 S. Valeriano, delle Gallie 388 S. Cromazio, aquilejese 407 Agostino I, beneventano 434 Adelfo o Delfino, altinate 444 Gennaro, polano 451 Secoudo, salico 453 S. Niceta, greco 484 Marcellino, greco 500 Marcellino, romano 515 Stefano I, milanese 539 Macedonio, macedone Patriarchi di Aquileja: 557 Paolino I o Paolo romano. Comincia lo scisma per la causa dei Tre Capitoli 569 Probino, beneventano 571 586 607 612 613 628 628 647 668 672 673 685 717 724 749 757 766 803 830 854 860 880 884 902 906 907 953 962 Patriarchi di Grado : Elia, greco Severo, ravennate Candiano, riminese Epifanio, umagliese Cipriano, polese Fortunato (eretico deposto) Primigenio, aretino Massimo li, dalmata Stefano II, parentino Antonio, giustinopolitano Agatone, giustinopolitano Cristoforo, polese Donato, piacentino Antonio, da Brondolo Emiliano dall'Emilia Vitelliano, da Lucca Giovanni, da Trieste Fortunato, da Trieste Veniero, da Rialto Vittore, Veneto Vitale Participaxio Pietro, veneto Vittore, veneto Giorgio, veneto Domenico Tribuno Lorenzo Contarmi Bono, veneto Vitale, veneto 963 Vitale Candiano 1012 Orso Orseolo Patriarchi aquilejesi che rianno il diritto metropolitico sull' Istria: 1028 Popone o Wolfango conte di Traungau 1045 Eberardo, can. di Augusta 1049 Gotepoldo,preposito diSpira 1062 Ravanghero, germano 1068 Sigeardo dei conti di Plejen 1077 Enrico, canonico d'Augusta 1084 Federico II, slavo 1085 Voldarico I, dei Duchi di Carintia 1122 Gerardo di Premariacco 1129 Sede vacante 1130 Pellegrino I, dei Duchi di Carintia 1161 Volderico II, dei Duchi di Treven 1182 Goffredo di Hohenstaufen dei Duchi di Svevia 1195 Pellegrino li di Brescia 1204 Volchero di Laubrechts- kirchen di Colonia 1218 Pertoldo o Bertoldo di An-dechs 1251 Gregorio di Montelongo, napoletano 1269 Sede vacante 1273 Raimondo della Torre di Milano 1299 Pietro II. Gera di Ferentino 1302 Ottobono de'Razzi di Piacenza 1316 Gastone della Torre di Milano 1319 Pagano della Torre di Milano 1332 Sede vacante 1334 B. Bertrando di Cahors nella Francia 4350 Nicolò I, figlio di Giovanni re di Boemia 1359 Lodovico I della Torre 1365 Marquardo di Randek, Barone Blochingen d'Augusta 1381 Filippo d'Alencon di Francia 1387 Giovanni II (V) de' Marchesi di Moravia 1395 Antonio I Gaetani, romano 1402 Antonio II Panciera di Por- togruaro 1409 Antonio III Da Ponte, veneto 1412 Lodovico II dei Duchi di Teck, svevo 1435-1439 Sede vacante 1439 Lodovico III ScarampoMez- zarotta di Padova 1464-1471 Sede vacante 1471 Marco 1, Card. Barbo, ven. 1491 Ermolao I Barbaro, veneto 1493 Nicolò II Donato, veneto 1498 Domenico Card. Grimani, veneto 1523 Marino Card. Grimani, ven. 1546 Giovanni III (VI) Grimani veneto 1593 Francesco Barbaro, veneto 1616 Ermolao II Barbaro » 1622 Antonio IV Grimani » 1628 Agostino II Gradenigo » 1529 Marco II Gradenigo » 1656 Girolamo Gradenigo » 1657 Giovanni IV. (VII.) Card. Delfino, veneto 1690 Dionisio Delfino, veneto 1734 Daniele Card. Delfino, ven. Arcivescovi d'Udine: 1751 Daniele Card. Patriarca Delfino 1762 Bartolommeo Gradenigo , veneto 1766 Gio. Girolamo Gradenigo, veneto 1786 Sede vacante 1787 Nicolò III Sagredo, veneto 1792 Pietro Antonio Card. Zorzi veneto 1803 Sede vacante Patriarchi di Venezia dal 1806 al 1830 1806 Sede vacante 1807 Nicola Saverio Gamboni 1809-1810 Sede vacante 1811 Stefano Bonsignore, di Busto Arsizio, Vescovo di Faenza dal 1807. Non fu mai confennato dal Papa, e governò quella Chiesa col carattere di Amministratore capitolare fino al 9 maggio 1814, in cui passò a Milano, e di là alla sua Chiesa Faentina, el. 9 febbraio 1811 1815 Francesco Maria Milesi, el. 8 die. 1815 m. 18 sett. 1819 1820 Giovanni Ladislao Pyrker, el. 2 ottobre 1820, passò all'Arcivescovato di Agria ai 26 aprile 1827, al quale era stato eletto nel 1826, e morì ai 3 novemb. 1847 1826 Iacopo Cardinale Monico, eletto 9 novembre 1826, morto 25 aprile 1851 Arcivesc. di Gorizia dal 1830 impoi 1830-1834 Giuseppe Wall and, carniolino 1835-1854 Frane. Saverio Lu-schin, Principe, carintiano 1855-1883 Andrea Gollmayr, Principe, carniolino 1883 Luigi Mattia Zorn, Principe, nato nella borgata di Pervacina, decanato di s. Pietro, provincia di Gorizia li 13 gennaro 1834 11. P ap i. 1 san Pietro 33-66 20 san Antero 235-236 2 san Lino 66-78 21 san Fabiano 236-250 3 san Cleto 78-91 22 san Cornelio 251-253 4 san Clemente I 91-100 Novaziano, antipapa 5 sant' Anacleto 100-109 23 san Lucio I 253-255 6 san Evaristo 110-119 24 san Stefano I 255-257 7 san Alessandro 119-130 25 san Sisto II 257-260 8 san Sisto I 130-140 26 san Dionigi 260-270 9 san Telesforo 140-152 27 san Felice I 270-275 10 san Iginio 152-156 28 san Eutichiano 275-283 11 san Pio I 156-165 29 san Caio 283-286 12 san Aniceto 165-173 30 san Marcellino 296-304 13 san Sotero 173-177 31 san Marcello I 308-310 14 san Eleutero 177-193 32 san Eusebio 310 15 san Vittore I 193-202 33 san Milziade o Mei- 16 san Zefirino 202-219 chiade 311-314 17 san Calisto I 219-224 34 san Silvestro I 314-335 18 san Urbano 225-231 35 san Marco 336 19 san Ponziano 231-235 36 san Giulio 337-352 37 Liberio 352-355 38 san Felice II 355 Liberio, di nuovo 355-366 39 san Damaso 1 366-384 Ursino, antipapa 40 san Siricio 386-398 41 san Anastasio 1 398-401 42 san Innocenzo I 402-417 43 san Zosinio 417-418 44 san Bonifazio 1 418-423 Eulalio, antipapa 45 san Celestino I 423-432 46 san Sisto III 432-440 47 san Leone I, il Gran - de, vescovo di Roma 440-461 48 san Ilario 461-467 49 san Simplicio 467-483 50 san Felice IH 483-492 51 san Gelasio I 492-196 52 san Anastasio II 496-498 53 san Simmaco 498-514 54 san Ormisda 514-523 55 san Giovanni I 523-526 56 san Felice IV 526-530 57 san Bonifacio II 530-532 Dioscuro, antipapa 58 san Giovanni II 533-535 59 san Agapeto I 535-536 60 san Silverio 536-540 61 Virgilio 540-555 emanò decreto contro Teo doro Cesariense 62 san Pelagio I 555-559 63 san Giovanni III 569-572 64 san Benedetto I 573-578 65 san Pelagio II, 578-590 decreta nel 538 che il titolo di patriarca ecumenico spetta a lui solo 66 s. Gregorio il Grande 590-604 fonda in Roma una scuola di canto 67 Sabiniano 604-606 68 Bonifacio III 607 69 Bonifacio IV 608-615 70 san Adeodato I 615-618 71 Bonifacio V 618-625 72 Onorato I 625-638 73 Severino 640 74 Giovanni IV 640-642 75 Teodoro I 642-649 è qualificato, nel 648, pel primo, col titolo di sommo pontefice 76 san Martino 649-655 77 san Eugenio 655-657 78 Vitaliano 657-672 79 Adeodato II 672-676 80 Dono I 676-678 81 san Agatone 678-682 82 san Leone II 682-683 83 san Benedetto II 684-685 84 Giovanni V 685-686 85 Conone 686-687 Pietro, antipapa 86 san Sergio I 687-701 proibisce nel 695 le mo - gli al clero Teodoro, antipapa 87 Giovanni VI 701-705 88 Giovanni VII 705-707 89 Sisinnio 708 90 Costantino 708-715 91 san Gregorio II 715-731 conferma nel 726 ai Dogi di Venezia quel potere sull'Adriatico che già fu della flotta Gradense o di Aquileja 92 Gregorio III 731-741 93 san Zaccaria 741-752 Stefano li (non si conta, perchè non consacrato). Nell'Annuale istriano per l'anno 1806, stampato in Capo d'Istria nel 1805 da Gaspare Weiss tirolese, a pag. 49 si legge, che questo Papa concesse al Capitolo cattedrale di Giustinopoli il diritto di eleggere il proprio vescovo 94 Stefano III 752-757 riceve in dono da Pipino re de' Franchi nel 754, Roma 95 san Paolo 1 757-767 96 Stefano IV 768-772 Teofilatto, antipapa Costantino Tiberio, antipapa Adriano 1 san Leone III Stefano V san Pasquale I 97 98 99 100 101 772-795-816-817-824- 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 Eugenio II Zizimo Valentino Gregorio IV 827-Sergio II 844- Giovanni, antipapa san Leone IV 847-8 (prete Romano) Benedetto 855 Anastasio, antipapa 125 126 127 128 129 130 131 Stefano Vili 929-931 Giovanni XI 931-936 Sismondo lo dice figliuolo di Marozia 936-939 939-942 942-946 795 816 817 824 827 827 -844 -847 -858 san Nicola I 858-867 Adriano II 866-872 Giovanni VIII 872-882 Martino II 882-884 Adriano III 884-885 Stefano VI 885-891 Formoso 891-896 incorona nell' 896, imperatore, Arnoldo Bonifazio VI, antip. 132 133 134 135 136 137 138 139 140 114 Stefano VII 896-897 Romano, antipapa 141 115 Teodoro II 898 116 Giovanni IX 898-900 117 Benedetto IV 900-903 118 Leone V 903 119 Cristoforo 903-904 120 Sergio III 905-911 121 Anastasio III 911-913 142 122 Landò 913-914 143 123 Giovanni X 914-928 144 figlio di Marozia 145 124 Leone VI 928-929 Leone VII Stefano IX Martino III Agapito li Ottavio 956-964 figlio di Alberico e nipote di Marozia, papa, sotto il nome di Giovanni XII. Questo papa, che fu tenuto per donna, incorona Ottone I, re di Germania nel 962, qual imperatore dei romani Benedetto V 964-965 Leone Vili 963-965 tenuto per XV antipapa Giovanni XIII 965-972 vescovo di Narni Benedetto VI 972-974 Bonifazio VII, Bp-nifacio Francone di Ferruccio, antipapa Dono II 974-975 Benedetto VII 975-983 Giovanni XIV 983-985 vescovo di Pavia Giovanni XV 986-996 è cacciato da Cencio e ristabilito da Ottone III Gregorio V 996-999 Giovanni- XVI, antipapa Silvestro II 999-1003 (pria monaco Gerberto) detto per la sua dottrina Mirabilia mundi, porta dalla Spagna in Francia ed in Germania l'uso delle cifre a-rabiche Giovanni XVII 1003 Giovanni XVIII 1003-1009 Sergio IV 1009-1012 Benedetto VIII 1012-1024 dei conti di Tuscolo Gregorio antip. 146 Giovanni XIX 1024-1033 (fratello di Benedetto) 147 Benedetto IX 1033-1044 nipote dei precedenti. Invitò Giotto a miniare i libri vaticani. Silvestro II, ant. vescovo di Sabina Giovanni XX, ant. 148 Gregorio VI 1044-1046 Giovanni arciprete 149 Clemente II 1046-1047 Suggero, vescovo di Bambérga 150 Damaso II 1048 151 san Leone XI 1049-1054 152. Vittore II 1055-1057 vescovo di Aichstett 153 Stefano X 1057-1058 Benedetto X, ant. 154 Nicola II 1058-1061 155 Alessandro li 1061-1073 Cadaloo, antipapa vescovo di Parma 156 san Gregorio VII 1073-1085 ( Ildebrando ), muore prigioniero in Salerno Guiberto, antip. arcivesc. di Ravenna 157 Vittore III 1086-1087 158 Urbano II 1088-1099 bandisce la I crociata 159 Pasquale II 1099-1118 Venne fatto prigioniero dall' imperatore Enrico V. La contessa Matilde di Toscana fa donazione nel 1101 de' suoi ampi domini alla chiesa di Roma, Enrico V, imperatore di Germania, prende Milano nel 1110, e fa prigione il papa, da cui si fa incoronare imperat. d' Occidente 160 Gelasio II 1118-1119 Burdino, antipapa vescovo di Braganza 161 Calisto II 1119-1124 stipula concordato nel 1122 coli'imperatore Enrico V 162 Onorato II 1124-1130 163 Innocenzo II 1130-1143 Pier di Leone, ant. Gregorio, antip. 1(34 Celestino II 1143-1144 165 Lucio II 1144-1145 166 Eugenio III 1145-1153 promosse nel 1147 la seconda crociata 167 Anastasio IV 1153-1154 168 Adriano IV 1154-1159 189 Alessandro III 1159-1181 (Rollando) in di lui o-nore viene costrutta nel 1168 Alessandria Ottaviano, antip. nobile romano Guido di Crema a. Giovanni, antip. Landò Sitino ant. 170 Lucio III 1181-1185 sollecitò nel 1183 la seconda crociata 171 Urbano III 1185-1187 172 Gregorio Vili 1187 173 Clemente III 1185-1191 174 Celestino III 1191-1198 concesse molti privi-leggi per 1' erezione dello spedale di Siena 175 Innocenzo III 1198-1216 Crociata diretta da s. Domenico contro gli Albigesi 176 Onorato III 1216-1227 Crociata nel 1216 di soli Ungaresi 177 Gregorio IX 1227-1241 Nel 1228 avvenne la quinta crociata 178 Celestino IV 1241 179 Innocenzo IV 1243-1254 Sesta crociata nel 1247 s. Luigi ne è il capo 180 Alessandro IV 1254-1261 181 Urbano IY 1261-1264 182 Clemente IY 1265-1268 183 san Gregorio X 1271-1376 184 Innocenzo V 1276 185 Adriano V 1276 186 Giovanni XXI 1276-1277 187 Nicola 111 1277-1280 Ricevè in pegno dalla pisana repubbl. Pon-tadera, Ripafratta,Marti e Vico pisano. Settima crociata condotta da s. Luigi nel 1279 188 san Martino IV 1281-1285 189 Onorato IV 1285-1287 ritrattò il volto di s. Gregorio papa 190 Nicola IV 1288-1292 191 san Celestino V 1294 192 Bonifacio Vili 1294-1303 Primo giubileo cristiano nel 1300 193 san Benedetto XI1303-1304 Nicolò Boccassini di Treviso 194 Clemente V 1305-1314 I Templari sono abbruciati in Parigi nel 1312 In Avignone 1309 195 Giovanni XXII 1316-1334 Crociata contro Matteo Visconti nel 1322 196 Benedetto XII 1334-1352 197 Clemente VI 1342-1352 198 Innocenzo VI 1352-1362 199 san Urbano V 1362-1370 200 Gregorio XI 1370-1378 In Roma 201 Urbano VI 1378-1389 Creò 29 cardinali tutte persone di merito Clemente VII 1378-1394 (Roberto di Ginevra), antipapa in Avignone Benedetto XIII 1394-1409 (Pier da Luni) idem 202 Bonifacio IX 1389-1404 203 Innocenzo VII 1404-1406 204 Gregorio XII 1406-1409 permise nel 1407 l'istituzione d' una cattedra teologica nell'università di Siena In Pisa 205 Alessandro V 1409-1410 206 Giovanni XXIII 1410-1415 Gilles de Magnos antipapa Nel 1414 Concilio di Costanza, XVI ecumenico, contro Giovanni Huss e Girolamo da Praga. In Roma 207 Martino V 1417-1431 208 Eugenio IV 1431-1437 cedè il dominio della città di s. Sepolcro ai Fiorentini Amedeo di Savoja ultimo antipapa col nome di Felice V abdica nel 1449 209 Nicola V 1447-1455 210 Calisto III 1455-1458 211 Pio II 1458-1464 (Enea Silvio Piccolo- mini) da Pienza, distante 22 miglia da Siena, emerito ves. di Trieste, concedette in feudo a detta città dì Siena il castello di Ra-dicofani verso un perpetuo censo 212 Paolo II 1464-1471 approva il monte di pietà di Parugìa 213 Sisto IV 1471-1484 concede ai Serviti nel 1471 un Vicario Generale ad istanza di Angelo d'Andrea della Stufa o Lotteringhi 214 Innocenzo Vili 1484-1492 215 Alessandro VI 1492-1503 216 Pio III 1503 217 Giulio II 1503-1513 Incomincia nel 1506 il Vaticano e fa dipingere da Guglielmo, sacerdote di Marsiglia, eccellente artista, alcune finestre del medesimo. Egli dipinse pure nella cattedrale d'Arezzo, nell' età di 50 anni, in modo stupendo 218 Leone X 1513-1521 (Giovanni dei Medici) conchiude il concordato colla Francia nel 1515 219 Adriano VI 1522-1523 220 Clemente VII 1523-1534 stabilì in Firenze col- l'aiuto di Carlo V la monarchia 221 Paolo 111 1534-1549 (Farnese) investe Pier Luigi Farnese dei ducati di Parma e Piacenza nel 1544 222 Giulio III 1550-1555 222 Marcello li (Cervino) 1555 224 Paolo IV 1555-1559 (G. P. Caraffa) 225 Pio IV 1559-1565 226 san Pio V 1566-1572 (Ghislieri) 227 Gregorio XIII 1572-1585 corregge nel 1582 il calendario 228 Sisto V 1585-1590 (Felice Peretta da Mon-talto) era nel 1558 inquisitore in Capo d'I- 229 Urbano VII 1590 230 Gregorio XIV 1590-1591 231 Innocenzo IX 1591 232 Clemente VIII 1592-1605 233 Leone XI 1605 234 Paolo V 1605-1621 si accomoda nel 1607 con Venezia 235 Gregorio XV 1621-1623 236 Urbano Vili 1623-1644 237 Innocenzo X 1644-1655 238 Alessandro VII 1655-1667 239 Clemente IX 1667-1669 240 Clemente X 1670-1676 241 Innocenzo XI 1676-1689 (Odescalchi) 242 Alessandro VIII 1689 243 Innocenzo XII (Pignatelli) 244 Clemente XI (Albani) 245 Innocenzo XIII (Conti) 246 Benedetto XIII (Orsini) 247 Clemente XII ("Corsini) 248 Benedetto XIV (Lambertini). Concedè al capitolo di Capodi-stria nel 1749 la cappa magna. 249 Clemente XIII (Rezzonico) 250 Clemente XIV (Ganganelli) 251 Pio VI (Fraschi) 252 Pio VII (Chiaramonti) 253 Leone XII (Della Genga) 254 Pio Vili (Castiglioni) 255 Gregorio XVI (Cappellari) 256 Pio IX (Mastai Ferretti) 257 Leone XIII (Pecci) 1691 1691-1700 1700-1721 1721-1724 1724-1730 1730-1740 1740-1758 1758-1769 1769-1774 1775-1799 1800-1823 1823-1829 1829-1830 1881-1846 1846-1878 1878- 12. I dodici Apostoli. 1. Simone Pietro, figlio di Giona 2. Andrea » » 3. Giacomo il maggiore, figlio di Zebedeo 4. Giovanni l'Evangelista » » 5. Filippo 6. Bartolommeo 7. Matteo l'Evangelista 8. Tomaso, figlio di Alfeo 9. Giacomo il minore, figlio di Alfeo 10. Giuda » » 11. Simone Cananeo 12. Giuda Iscariota, traditore di Gesù Cristo Mattia, eletto al posto di Giuda. 13. Ingiusto Giudizio! Membri del Sinedrio condannanti Gesù Cristo, eccettuati quelli in corsivo, sotto la presidenza del Sommo Sacerdote ') Caifa, il quale manifestò la sua volontà colle parole : ci è meglio che un uomo muoja pel popolo, come l'intero popolo si corrompa: 1. Tolomeo — 2. Giosafat — 3. Sabinti — 4. Iora •— 5. Sarea — 6. Diarabia — 7. Tera — 8. Achia — 9, Samecit — 10. Subat — 11. Rasmofin — 12. Potifar — 13. Mesa — 14. Giuseppe d'Arimatlia2) 15. Rifar — 16. Echiarin — 17. Ni-codemo — 18. Raba — 19. Simone Lebroso. Ponzio Pilato 3) (procuratore) si dichiarò, lavandosi le mani, ') Sommi Pontefici Giudei dal 40 a. C. al 70 d. C. : Antigono dal 40 al 35 — Hananel dal 35 al 30 — Gesù dal 30 al 23 — Simone, figliuolo di Boeth dal 23 al 6 — Mattia dal 6 al 1. — Ioazar — Eleazaro — Gesù, figliuolo di Siah — Anano — Ismaele — Eleazaro — Simone — Caifa — Gionata — Teofilo — Simone Canteras — Mattia — Elionea — Giuseppe — Anania — Ismaele — Giuseppe — Cabi — Anano — iiesù, figliuolo di Gamaliele — Gesù, figliuolo di Damneo — Mattia — Fanaia. Gerusalemme presa da Tito, figliuolo di Vespasiano, ruina il tempio e dispersione dei Giudei nel 70. ') Giuseppe d'Arimattia disse: ci avvenirebbe vergogna, se nessuno difendesse questo innocente. ') Re stranieri Erode . . dal 40 a. C. al I d. C. Archelao tetrarca..... . . dal 1 „ al 13 Filippo „ ..... 1 34 Erode Antipa tetrarca . . . 1 29 Ponzio Pilato procuratore . . 27 36 Aristobulo III...... 34 Agrippa I....... 39 44 Agrippa II....... 44 n n 90 d' essere innocente del sangue di questo Giusto (Gesù Cristo). Se-Pilato colla sua autorità avesse impedita l'esecuzione di morte di Gesù, sarebbe successa probabilmente una sommossa popolare con funeste conseguenze, ed il Senato romano lo avrebbe per lo meno destituito. 14. Santi e Beati della Chiesa di Egida (Giustinopoli, Capo d'Istria) 1. 56. S. Elio, Diacono, apostolo dell'Istria, nato in Castel Bona 2. 290. S. Rufo, Martire, nato in Neoparo (Lopar) 3. 524. S. Nazario, Proto-vescovo, nato in Elpidio (Boste) nella parrochia di Cerusolo (Ceruscole, Ceruschie, Tru-scole, ora Trusche) 4. 1211. B. Assalone, Vescovo 5. 1332. B. Monaldo, Minorità 6. 1520. B. Antonio Martissa-Fedola-Orso, Servita 7. 1551. B. Giuliana Malgranelli nati in Capo d'Istria II. 15. Regi degli Istriani Epulo, ultimo re 16. Marchesi d'Istria 799 Enrico, duca 804 Giovanni, duca 819 Cadolao, duca ...... Baldrico 823 Unfredo 846 Everardo 869 Enrico d'Everardo 878 Berengario di Everardo 895 Valfredo 933 Winterio 976 Enrico de Schyren e Wit- telsbach 996 Ottone 1003 Corrado 1011 Adalberto de Eppenstein 1035 Corrado 1060 Udalrico de Zeringen,padre Udalrico, figliuolo 1077 Enrico de Eppenstein di Mar qu ardo 1102 Udalrico 1127 Enrico II di Sponheim 1130 Engelberto I, frat. d'Enrico 1135 Engelberto II 1170 Engelberto III 1173 Bertoldo I d'Andechs 1188 Bertoldo II 1204 Enrico III 1208 Lodovico 17. Marchesi d'Istria, Patriarchi di Aquileja 1200 Volcliero di Leubrechts-kirchen 1248 Bertoldo di Andechs, duca di Meran 1251 Gregorio di Montelongo, napoletano 1269-1273 Sede vacante 1273 Raimondo della Torre, milanese 1299 Pietro Gera, fiorentino 1302 Ottobono dei Razzi, piacentino 1316 Gastone della Torre, milan. 1319 Pagano della Tore „ 1332-1334 Sede vacante 1334 B. Bertrando di s. Genesio, francese 1350 Nicolò, principe reale di Boemia 1358 Lodovico della Torre 1365 Marquardo di Randeck, di Augusta 1381 Filippo di Alengon, frane. 1387 Giovanni march, di Moravia 1395 Antonio Gaetani, romano 1402 Antonio Pancera, da Por- togruaro 1408 Lodovico Tech, ungherese 18. Conti d'Istria 823 Unfredo 828 Eberardo 879 Unroco 895 Berengario 906 Goffredo 977 Sigardo 990 Wariento 1040 Wecellino 1027 Ecilone 1030 ....... Guglielmo di Weimar f 1034 1134 Engelberto I 1156 Mainardo 1176 Adalberto 1205 Engelberto II f 1220 1220 Alberto I f 1250 1250 Alberto II f 1304 1305 Enrico f 1323 1324 Giovanni Enrico f 1338 1342 Alberto III f 1374 III.0 — 19. Roma. Romulo a. C. 753-715 Numa Pompilio 714-671 Tulio Ostilio 761-639 Anco Marzio 639-614 Tarquinio Prisco 614-578 Servio Tullio 578-534 Tarquinio il superbo 534-509 20. Imperatori Ronani Augusto 20 a. C. 14 d. C. Tiberio 14-37 Caligola 36-41 Claudio 41-54 Nerone 54-68 Galba, Ottone, Vitelli» 68-69 Vespasiano 69-79 Tito 79-81 Domiziano 81-96 Nerva 96-98 Traiano 98-117 Adriano 117-138 Antonino il Pio 138-161 Marco Aurelio 161-180 Cómmodo 180-192 Pertinace, Didio, Albi- no Nigro 192-193 Settimio Severo 193-211 Caracalla e Geta 211-217 Macrino 217 Eliogabalo 217-222 Alessandro Severo 222-235 Massimino I 235-238 I due Gordani, Massi- mo, Balbino 238 Gordiano III 238-244 Filippo 244-249 Decìo 249-251 Gallo 251-253 Emiliano 253 Valeriano 253-260 Gallieno; i 30 tiranni 260-268 Claudio 268-270 Aureliano 270-275 Tacito 276 Probo 276-282 Garo 282-283 Carino e Numiziano 283-284 Diocleziano 284 abd. 305 Massimiano Ercole assoc. a Diocleziano 286-305 Costanzo Cloro, Galerio succed. a Diocleziano 305-306 Massenzio 306-312 Massimino II 105-313 Costantino I 106-337 Licinio 307-323 Costantino II 337-323 Costante I 337-340 Costanzo 337-361 Giuliano Apòstata 361-363 Gioviano 363-364 Valentiniano I 364-375 Valente 364-378 Graziano 375-383 Massimo 383-388 Valentiniano II 383-390 Teodosio I 379-395 21. Impero romano d' Onorio Valentiniano III Petronio Massimo Avito Maioriano Severo III Interregno Antemio Olibrio Glicerio Giulio Nipote Ròmulo Augustolo Fine dell'impero d' Occidente 395-424 424-455 455 455-457 456 461 461-465 465-467 467-472 472 471-474 474-475 475-476 Occidente Odoacre Erulo, re d I-talia 476-493 22. Impero romano d'Oriente. Arcadio 325-408 Teodosio II, il giovine 408-450 Marziano 450-457 Leone I 457-474 Leone II, il giovine 474 Zenone 474-491 Anastasio il Silenzioso 491-518 Giustino I 518-527 Giustiniano I 527 565 Giustino II 565-578 Tiberio II 578-582 Maurizio 582-602 Foca 602-610 Eraclio 610-641 Eraclio Costantino 631 Eracleone 641 Costante II 641-668 Costantino III 668-685 Giustiniano II 685-695 Leonzio 695-698 Absimare Tiberio 698-705 Giustiniano ristaurato 705-711 Filepico Bardane 711-713 Anastasio lì 713 dep 716 Teodosio 111 716 abd 717 Leone III Isaurico 717-741 Costantiuo IV, Coprò- nimo 741-775 Leone IV Cazaro 775 780 Costantino V 780-797 Irene, madre di lui 790 dep. 802 Niceforo 802-811 Storace 811 abd. 811 m. 812 Michele I, Curopalata811 dep. 813 Leone V. l'Armeno 813-820 Michele II. il Balbo 820-829 Teofìlo 829-842 Michele III. l'Ubriaco 842-867 Basilio, il Macedone 867-886 Leone VI, il Filosofo 886-911 Alessandro 911-912 Costantino VI, Porfiro- geneta 911 dep. 919 Romano I Lecapene ed i suoi tre figli Cristoforo, Stefano e Costantino VI 115 919 920 dep. 944 e 945 Costantino VI di nuovo 945-959 Romano lì 959-963 Niceforo Foca 963-969 Giovanni Zimisce 969-976 Basilio II e Costantino VII 975 1005 e 1078 Romano III Argiro 1028-1034 Michele IV il Pafia- gonico 1034-1041 Michele V Calafate 1041 dep, 1042 Zoe e Costantino IX Monómaco 1042-1045 Teodora sorella di Zoe 1045-1056 Michele VI Stratiolico 1067 abd. 1057 Isacco Comneno 1057 abd. 1059 Costantino X duca 1059-1067 Eudossia con Michele Vili Parapinace, Andronico e Costantino XI suoi figlioli 1067-1068 Romano IV Diogene 1068-1071 Michele Parapinace 1071 abd. 1078 Niceforo Botoniate e Niceforo Brienne 1078-1081 Alessio I. Comneno 1081-1118 Giovanni Comneno detto Caloioanni 1118-1143 Emanuele Comneno 1143-1180 Alessio II Comneno 1180-1183 Andronico I Comneno 1183-1185 Isacco II l'Angelo 1185 dep.1195 Alessio 111 l'Angelo 1195 dep. 1205 Isacco II l'Angelo risto 1203-1204 Alessio IV con suo pa- dre Alessio V. 1204 Duca Marzuffo 1204 23. Impero de'Franchi a Costantinopoli. Baldovino I, conte di Fiandra 1204-1206 Enrico 1206-1216 Pietro da Courtenay 1216-1219 Roberto „ 1219 dep. 1228 Baldovino II 1228 , 1261 Giovanni di Brienne, tutore di Baldovino II 1229; imperatore 1231-1287 24. Impero de'Greci a Nicea Teodoro Lascari 1206-1222 Giovanni, duca Vatace 1222-1255 Teodoro Lascari II 1255-1259 Giovanni Lascari 1259 dep. 1260 Michele, Paleòlogo a Nicea 1260 a Costantinopoli 1261-1282 Ripigliano gì'Imperatori a Costantinopoli Andronico 11 Paleòlogo 1282 dep. 1328 m. 1332 Andronico III 1332-1341 Giovanni I Paleòlogo 1341-1347 e 1355-1391 Giovanni Cantacuzeno 1347 abd. 1355 Matteo Cantacuzeno 1355 abd. 1356 m. 1380 Emanuele Paleòlogo 1391-1425 Giovanni II Paleòlogo assoc. 1399 abd. 1402 Giovanni III Paleól. 1425-1448 Costantino XII Pai. 1448-1453 Nel 1453 i Turchi Osmani s'impadroniscono di Costantinopoli, entrando per la porta Gal-ligaria. Balamiro Uldino Caratone Roila Attila 25. Unni. v. 376 400-412 412-424 v. 425-433 433-453 Irnak riconduce in Asia gli a-vanzi della nazione degli Unni verso il 455. 26. Ostrogoti ci' Itatia Teodemiro nella Tracia v. 475 Teodorico 475 in Italia 493-526 Atalarico Teodato Vitige Ildebaldo Erarico Totila Teia 1 Greci, guidati a Narsete, rimangono padroni dell' Italia e dell' Istria. Narsete, duca d'Italia Longino, primo esarca 27. Esarcato di Ravenna 541-568 584-590-597-602-611-616-619-638-648-646- Smaragdo Romano Callinico Smaragdo, sec. volta Lemigio Eleuterio Isacco Platone Teodoro I Callìopa Olimpio Teodoro Callìopa per la seconda volta 652' Gregorio 666 Teodoro II 678 568 584 590 597 602 611 616 619 638 648 649 ■652 -666 -678 ■687 Giovanni Platino 687-702 Teolilace 702-710 Giovanni Rizòcopo 710-711 Eutichio 711-713 Scolastico 713-727 Paolo 727-728 Euticliio, seconda volta 728-752 Astolfo pon fine all' e- sarcato il 752 28. Ducato del Friuli 526-534 534-536 536 detr. 540 540-541 541 541-552 552-552 Grasolfo I Gisulfo Grasolfo II Tasone e Caccone Grasolfo li, seconda v. Agone 568-590 590' 611 621-635 651 663-666- Lupo Vettari Laudari Radoaldo Ferdolfo Córvolo Pemmone I suoi figli Rachis ed Astolfo re dei Longob. Anselmo Pietro Rodagauso Marcario Enrico I Cadaloacco 799- Bodrico 819- Everardo 846- Enrico II 868- Berengario, ultimo 874- 694- 706- 737 749- •611 ■621 -635 ■651 ■663 -666 -678 678 694 706 706 737 749 751 751 776 776 799 819 ■846 ■868 874 924 29. Longobardi d'Italia Alboino vincitore de'Ge- pidi, chiamato da Nar- , sete in Italia 5.68t573, Cieli . .573-376 Governo dei 30 duchi Autari 584 Agilulfo 591 Adaloaldo Ariovaldo 626 Rotari 636 Rodoaldo 652 Ariberto I 653 Gondiberto e Pertarito 661 Grimoaldo 662 Garibaldo Pertarito rimesso in trono 671-Cuniberto il Pio assoc. 678- 700-' i-584 -590 -615 -626 -636 •652 ■653 661 662 671 671 686 700 701 701 ■712 712 ■744 •744 749 ■756 •774 778 Luitperto Ragimperto Ariberto II 701 Ansprando Liutprando 712- Ildebrando assoc. dal 736-Rachis 744 abd. Astolfo 749 Desiderio 756- Adelchi assoc. dal 767 m. Carlo Magno s'impadronisce del regno dei Longobardi 30. Italia, Impero e regno Carlo Magno, re de' Longobardi 774 coronato imperatore 800-814 Pepino, re d'Italia 781-810 Bernardo, re d'Italia 810-818 Luigi il Buono assoc. all'Impero 813-840 Lotario assoc. dal 817 840-855 Luigi II assoc. dal 850 862-875 Carlo il Calvo 875-877 Carlomanno, re d'Italia 877 -880 Vacanza dell'Impero 877-800 Carlo il Grosso 880-888 Guidò da Spoleto re 888 imp. 891 Berengario, re 889 imp. 916 Lamberto, imperatore e re 891-898 Arnolfo, imperatore e re 896-899 Luigi III, re 899, imp. 901-901 Rodolfo di Borgogna, re 921-926 Ugo, re 926-947 Lotario assoc. dal 931 re 947-950 Berengario II ed Adalberto re 950-966 Ottone I, re di Germania riceve la corona imperiale il 2 Febbraio dell' anno 962 31. Venezia (dogi) Pauluccio Anafesto, primo doge 697 Marcello Tegagliano 717 Orso 726 Maestri della Milizia 737-742 Teodato 742 Galla 755 Domenico Monegario 756 Maurizio Galbaio 764 Giovanni Galbaio 787 Obelerio 804 Angelo Particiaco o Par- ticipazio 811 Giustiniani Particiaco 827 Giovanni Particiaco I 829 Pietro Tradonico 836 Orso Particiaco I 864 Giovanni Particiaco II 881 Pietro Candiano I 887 Giovanni Particiaco III 887 Pietro Tribuno 888 Orso Particiaco 912 Pietro Candiano II 932 Pietro Badoero 939 Pietro Candiano III 942 Pietro Candiano IV 959 Pietro Orseolo I 976 Vitale Candiano 978 Memmo Tribuno Pietro Orseolo II Ottone Orseolo Pietro Barbolano Domenico Orseolo Domenico Flabanico Domenico Contarmi Domenico Silvio Vitale Faledro Vitale Michiel I Ordelafo Faledro Domenico Michieli Pietro Polano Domenico Morosini Vitale Michiel II Sebastiano Ziani Orio Mastropetro Enrico Dandolo Pietro Ziani Giacomo Tiepolo Marino Morosini Renieri Zeno Lorenzo Tiepolo Giacomo Contarmi Giovanni Dandolo Pietro Gradenigo Marino Giorgi Giovanni Soranzo Francesco Dandolo Bartolomeo Gi'adenigo Andrea Dandolo Marin Faliero Giovanni Gradenigo Giovanni Delfino Lorenzo Celso Marco Cornaro Andrea Contarmi Michele Morosini Antonio Venieri Michele Steno Tommaso Mocenigo Francesco Foscari Pasquale Malipiex^o Cristoforo Moro Nicola Tron 979 Nicola Marcello 1473 991 Pietro Mocenigo 1474 1009 Andrea Vendrarnin 1476 1024 Giovanni Mocenigo 1478 1032 Marco Barbarigo 1485 1034 Agostino Barbarigo I486 1043 Sostenne nel 1498 la 1071 Pisana Repubblica 1084 Leonardo Loredano 1501 1096 Antonio Grimani 1521 1102 Andrea Gritti 1523 1117 Pietro Landò 1539 1130 Francesco Donato 1545 1148 Marc' Antonio Trevisan 1553 1156 Francesco Venieri 1554 1172 Lorenzo Priuli 1559 1179 Pietro Loredano 1567 1192 Luigi Mocenigo 1570 1205 Sebastiano Venieri 1577 1229 Nicola da Ponte 1578 1249 Pasquale Cicogna 1585 1252 Marin Grimani 1595 1268 Leonardo Donato 1606 1275 Marc'Antonio Memmo 1612 1279 Giovanni Bembo 1615 1289 Nicolò Donato 1618 1314 Antonio Priuli 1618 1312 Francesco Contarmi 1623 1328 Giovanni Cornaro 1624 1339 Nicolò Contarmi 1630 1843 Francesco Erizzo 1631 1354 Francesco Molino 1646 1355 Carlo Contarini 1655 1356 Francesco Cornaro 1656 1361 Bertuccio Valieri 1658 1365 Domenico Contarini 1659 1367 Nicolò Sagredo 1675 1382 Luigi Contarini 1676 1382 Marc'Antonio Giustiniani 1684 1400 Francesco Morosini 1688 1414 Silvestro Valieri 1694 1423 Luigi Mocenigo 1700 1457 Giovanni Cornaro 1709 1462 Sebastiano Mocenigo 1722 1471 Carlo Ruzzini 1732 Luigi Pisani 1735 Pietro Grimani 1741 Francesco Loredan 1752 Marco Foscarini 1762 Alvise Mocenigo 1763 Paolo Renier 1779 Lodovico Manin, ultimo doge 1789-1797 32. Genova (dogi). Genova è successivamente governata da consoli, podestà e capitani del popolo, ed incomincia ad aver dogi con Simone Boccanegra 1339 Giovanni de Murta 1344 Giovanni de Valenti 1350 Genova si dà al Signore di Milano 1353 ristabilisce il dogato 1356 Simone Boccanegra 1356 Gabriele Adorno 1361 Domenico Fregoso 1371 Nicolò Guarco 1378 Leonardo Montaldo 1383 Antonio Adorno 1384 Giacomo Fregoso 1390 Antonio Montaldo 1393 Francesco Giustiniani 1393 Nicolò Zoaglio, Antonio Guarco e Adorno 1394 Genova si rende alla Francia 1396 ed al marchese di Monferrato 1409 Giovanni Adorno, doge 1413 Barnaba de Goano 1415 Tommaso Fregoso 1415 Genova si arrende al duca di Milano 1415 Isnardo Guarco, doge 1435 Tommaso Fregoso 1436 Rafaele Adorno 1443 Barnaba Adorno e Giovanni Fregoso 1447 Luigi Fregoso 1448 Pietro Fregoso 1450 Genova si dà alla Francia 1458 Prospero Adorno, doge 1460 Spineta e Luigi Fregoso 1460 Paolo Fregoso 1463 Genova soggetta al duca di Milano 1464 3478 1483 Genova soggetta al duca di Milano 1487 alla Francia 1499 Paolo da Novi, doge 1506 1512 1513 Antonio Adorno 1527 I Francesi son cacciati da Genova, la quale adotta il governo dei dogi biennali 1528-1797 Riunita al regno di Sar- 1814 Battista Fregoso Paolo Fregoso Giovanni Fregoso Ottaviano Fregoso degna 33. Milano (signoria e ducato) Martino della Torre 1257-1263 Filippo della Torre 1264-1265 Napoleone delia Torre 1265-1277 Ottone Vis-oliti 1277-1295 Matteo I Visconti 1295-1322 Galeazzo I Visconti 1322-1328 Azzone Visconti 1328-1339 Lucchino Visconti 1339-1349 Giovanni Visconti 1349-1354 Matteo II Visconti 1354-1356 Galeazzo II Visconti 1356-1378 Bernabò Visconti 1378-1385 Gian Galeazzo succede a Galeazzo II 1378 a Bernabò primo duca 1385-1402 Giov. Maria Visconti 1402-1412 Filippo Maria Visconti 1412-1447 Francesco I Sforza 1447-1466 Filippo II 1496-1497 Galeazzo Maria Sforza 1466-1476 Filiberto lì 1497-1504 Gian Galeazzo Sforza 1476-1494 Carlo III 1504-1553 Francesco Sforza 1499 Emanuele Filiberto 1553-1580 dep. da Lodovico il Carlo Emanuele I 1580-1630 Moro nel 1512 Vittorio Amedeo I 1630-1637 Lodovico Maria Sforza, Francesco Giacinto 1637-1638 il Moro 1494 dep. 1500 m. 1508 Carlo Emanuele II 1638-1675 Luigi XII di Francia 1500-1512 Re di Sardegna Massimiliano Sforza 1512 Vittorio Amedeo II 1675 dep. 1515 m. 1536 abd. 1730 m. 1732 Frane. I di Francia 1515-1521 Carlo Emanuele III 1730-1773 Francesco II Sforza, Vittorio Amedeo III 1773-1796 ultimo duca 1521-1529 Carlo Emanuele IV 1796 m. 1535 abd. 1802 m. 1820 Il Piemonte riunito alla Francia U- VittorioEmanuele 1814 abd. 1821 Savoia. Conti di Moriana. Carlo Felice, idtimo Bertoldo 999-1027 della casa Savoia 1821-1831 Umberto 1027-1048 Carlo Alberto, primo Amedeo 1 1048-1060 della casa Savoia- Amedeo II 1060-1072 Carignano 1831-1848 Umberto II 1072-1108 Vittorio Emanuele II 1848 Conti di Savoia re -eT Italia 1870 m. 1878 Amedeo III 1108-1148 Umberto, secondo re Umberto II 1148-1188 d'Italia 1878 Tommaso 1188-1233 Amedeo IV 1233-1253 35. Bonifacio 1253-1263 Germania (imperatori e re) Pietro 1263-1268 Carlo Magno, imp. 800-814 Filippo I 1268-1285 Lodovico il Pio, imp. 814-840 Amedeo V 1285-1323 Lotario I 817-855 Edoardo 1323-1329 Lodovico II 855-875 Aimone 1329-1343 Carlo il Calvo 875-877 Amedeo VI 1343-1383 Lodovico, il .Tedesco I Amedeo VII 1383-1391 re di Germania 717-876 Duchi di Savoia Lodovico III, il Sassone 876-882 Amedeo Vili 1392-1451 Carlomanno, re di Ba- (antipapa nel 1447) viera 876-880 Luigi 1451-1465 Carlo III il Grosso, re Amedeo IX 1465-1472 di Svevia, dall' 876 Filiberto I 1472-1482 di tutta la Germania Carlo I 1482-1489 882 dep. 887 m. 888 Carlo II 1489-1496 Arnolfo 887-899 Zventiboldo re di Lorena 895-900 Luigi IY, il Fanciullo 899-911 Corrado I Sàlico 912-918 Enrico l'Uccellatore 919-936 Ottone I 936 Re d'Italia il 961 Imperatore il 2 febb. 962-973 Concesse alla città di Pisa molti privilegi, le ampliò il dominio e per terra e per mare, e fra iluoghi concedutili è compreso Castiglione della Pescaja Ottone II 973 Rifabbrica Volterra, onninamente distrutta nel 902 dagli Ungheri Ottone III creato imp. il 996 983-1002 Enrico II, creato imp. il 1014 1002-1024 Corrado II, creato imperai il 1027, re di Borgogna 1032 1021-1039 Enrico III, creato imp. il 1046 1039-1056 Enrico IV creato imp. il 1046 1056-1106 Enrico V, cr. im. il IV 1106-1125 Lotario II, creato imp. il 1133 1125-1137 Corrado III 1138-1152 Federico I creato imp, il 1155 1152-1190 Pacificò nel 1188 gli animi dei Senesi, divisi in ceti, gli uni contro degli altri angariati Enrico VI creato imp. il 1179 1190-1197 Filippo di Svevia 1198-1208 Ottone IV creato imp. il 1209 1198-1218 il 1220, eletto 1212 Corrado IV 1250 Guglielmo 1247- Grande interregno 1256-Riccardo di Cornova- glia 1257 m. Alfonso di Castiglia 1257-Rodolfo I di Habsburgo 1273-Adolfo di Nassau 1292-Alberto I d'Austria 1298-Enrico VII di Lussemburgo, creato imp. il 1312, mori a Buon-convento, lontano da Siena 12 miglia, li 24 agosto 1313 1308 Luigi V il Bavaro, creato imp. il 1328 1314-Federico III il Bello 1314 Nel suo viaggio per Firenze e Roma passò per la Suorpezia e pel giogo Carlo VI re di Boemia creato imp. il 1355 1347 Venceslao 1378 dep. 1403 m, Roberto 1400- Josse 1410- Sigismondo creato imp. il 1433 1411- Alberto II d'Austria, come i successivi 14.38' Federico III creato imp. il 1452 1440- Massimiliano I 1493- Carlo V 1515 abd. 1558 m. •1250 -1254 -1256 ■1273 1272 1273 1291 1298 1308 -1313 1347 1325 Federico II creato imp. Ferdinando I 1558 Massimiliano II 1564- Rodolfo II 1576- Mattia 1612 Ferdinando 11 1619- Ferdinando III 1637 Leopoldo I 1658 Giuseppe I 1705- Carlo VI 1711 1478 1419 1410 1411 1437 1439 1493 1519 1558 1564 1576 1612 1619 1637 1657 1705 1711 1742 Carlo YII d'Hannover 1742-Francesco I di Lorena 1745-Maria Teresa 1745- Giuseppe II 1765- Leopoldo II 1790- Francesco II 1792- Rinunzia al titolo d'imperatore romano 1745 •1765 ■1780 1790 1792 1800 36. Austria (marchesi) Leopoldo, l'illustre 928-994 Enrico 994-1018 Alberto 1, il Vittorioso 1018-1056 Ernesto, il Padre 1056-1076 Leopoldo II, il Bello 1075-1096 Leopoldo III, il Pio 1096-1136 Alberto II, il Devoto 1136 Leopoldo IV, il Liberale 1136-1142 Duchi Enrico II Jasomirgot 1142-1177 Leopoldo V 1177-1194 Federico, il Cattolico 1194-1198 Leopoldo VI, il Glorioso 1198-1230 Federico il Bellicoso 1230-1246 Utimo della casa di Bainberga. Varii pretendenti finché Rodolfo d'Habsburgo ne investe suo figlio Alberto 1282-1308 Federico il Bello 1308-1330 Alberto lo Zoppo con Ottone 1330-1358 Rodolfo IV l'Ingegnoso 1358-1365 Alberto III, or col fratello, or coi nipoti, or solo 1365-1395 Guglielmo come tutore di Alberto IV, poi solo 1395- Leopoldo IV ed Ernesto 1406- Alberto V 1411-1440 Ladislao postumo 1440-1457 In lui finisce il primo ramo dei duchi d' Austria della casa di Habsburgo, e sottentra quella dei duchi di Ca-rintia della casa med.a Arciduchi Federico V (III come imperat.) erige l'Austria in Arciducato ; e, morto Ladislao postume, la occupa Massimiliano I 1493 1493 Da qui innanzi veggasi negli imperatori di Germania sino a Francesco II, eh fi erige gli stati e-reditari in impero Imperatori Francesco I 1806-1835 Ferdinando I 1835-1848 Francesco Giuseppe I 1848 37. Ungaria (regno) Arpad, principe degli Ungan Soltan Toxun Geysa Stefano il Santo, re l'anno 1000 997-1038 Pietro 1038-1041 Samuele detto Aba 1041-1044 Pietro, rimesso in trono 1044 dep. 1046 887-907 907-961 958-961 961-997 1406 1411 Andrea I Bela I Salomone Geysa I Ladislao I Colomano Stefano II 1046-1061 1061-1063 1063 dep. 1074 1074-1077 1077-1095 1095-1114 1114-1131 Bela II Geysa II Stefano III ritornato Ladislao II Stefano IV Bela III Emerico Ladislao III Andrea II Bela IV Stefano V Ladislao IV Andrea III 1131-1141 1141-1161 1161 dep. 1161 1162-1163 1163-1164 1164-1173 1173-1196 1196-1204 1204-1205 1205-1235 1235-1270 1270-1272 1272-1290 1290-1301 Venceslao," re di Boemia 1301 abd. 1304 Ottone di Baviera 1305 abd. 1308 Cario I, Roberto 1308-1342 Luigi I, re di Polonia 1342-1382 il 1370 1342-1382 Maria I 1382-1395 Sigismondo, associato 1388-1437 Cario II, re di Napoli 1385-1386 Alberto d'Austria 1438-1439 Elisabetta 1439-1442 Vladislao I re di Polonia 1442-1444 Ladislao V 1445-1457 Giovanni Unìade reggente Mattia Corvino 1458-1490 Vladislao II 1490-1516 Luigi II 1516-1526 Ferdinando I 1526 Veggansi gl'imperatori di Germania dal 1558 sino a Francesco lì 1792-1835 Ferdinando, coronato 28 settembre 1830-1848 Francesco Giuseppe I 1848 38. Boemia {regno) Samon, re dei Czechi o Boemi v. 626 Premislao duca di Boemia v. 700 Borzyvoy, primo duca cristiano 894-895 Spitignew I 895-921 Vratislao I 921-925 Venceslao I 925-936 Boleslao I 936-967 Boleslao II 967-999 Boleslao III 999 dep. 1002 Vladiboy 1002-1003 Jaromiro 1003 dep. 1012 Udalrico o Ulrico I 1012-1037 Bretislao 1037-1055 Spitignew II 1055-1061 Vratislao II, primo re di Boemia nel 1086 1061-1098 Corrado I 1093 Bretislao II 1093-1100 Borzivoy II 1100 dep. 1107 Suatopluk 1107-1109 Vladislao I o Uladis- lao I 1109-1120 Sobieslao I 1125-1140 Vladislao II re 1140 abd. 1173 Sobieslao II duca 1174 dep. 1178 Federico dal 1173-1174 poi 1174-1189 Corrado II 1189-1191 Venceslao II 1191 dep. 1192 Bretislao Enrico 1193-1196 Vladislao III, ult.duca abd. 1197 Premislao Ottocaro I duca il 1192 dep. il 1193 ritornato il 1197, re 1198-1230 Venceslao III 1230-1253 Premislao Ottòcaro II Venceslao IV, re di Polonia 1300 1278-1305 Venceslao V, re d'Un- garia e di Polonia 1305-1306 Rodolfo d'Austria 1306-1307 Enrico 1307 dep. 1310 Giovanni da Lussemburgo 1310-1346 - _ Carlo imp. nel 1349 1346-1378 Yenceslao VI imper. 1378-1419 Sigismondo imperai 1419-1437 Alberto d'Austria 1437-1439 Ladislao I o Vladislao IV 1440-1457 Giorgio Podiebrado 1458-1471 Ladislao II o Vladi- slao V Luigi 1471-1516 1561-1526 Ferdinando I Veggansi gl'imperatori di Germania dopo il Ferdinando V d'Austria coronato il 7 settembre Francesco Giuseppe I d'Austria dal 1836 1848 IV. ELENCHI 39. Chiese cattoliche in Capo d'Istria nei secoli scorsi. Esistono quelle in corsivo, Nella contrada di Porta Isolana (S. Sofìa) : 1. Il Duomo con nove altari di marmo. Nei passati secoli ne esisteva uno di porfido. 2. S. Giovanni Battista, ora la Madonna del Cannine col battistero perfezionato nel 1317, avente la particella catastrale numero 1244. 3. S. Michele appresso la casa Grisoni e la mura della città, soppressa nel 1806 e demolita nel 1826 per ingrandire la piazza del Belvedere, anticamente giardino pubblico, come lo è presentemente. 4. S. Marco, unita all'ospitale delle donne, dotato da Marco Trevisano. Esisteva a levante della casa Sabini-Grisoni, ora demolita, sul fondo della particella cat. n. 1234. 5. S. Biagio delle Monache Agostiniane, con cinque altari. 6. S. Dionisio sulla piazza del Brolo, innanzi il palazzo dei Conti Brutti, soppressa nel 1806 e demolita nel 1807. Era ritenuta la più antica di Egida, e fondata da s. Elio, da chi ignorava le persecuzioni patite dai cristiani fino ai tempi del Magno Costantino. 7. S. Giovanni Evangelista sul Brolo, attigua alla casa Almerigotti ora Vicich, all' imboccatura della calle Larga, regolata dal Prefetto Calafati nel 1807, e portante il di lui nome fino al 1816. La detta chiesa, soppressa nel 1806, serviva per laboratorio di falegname a Francesco Mori fino alla demolizione nel 1808. 8. S. Sofia sulle arcate della porta omonima. 9. S. Antonino Vescovo, ora magazzino deli' avvocato Dr. Augusto Gallo fu Luigi qm. Francesco, ha la part. cat. n. 1213. La famiglia Petronio ne aveva il patronato. Il popolo la denominava s. Antonio piccolo. 10. La Rotonda (l'Assunta al Cielo), ritenuta dal benemerito raccoglitore di antiche memorie capodistriane, il Minorità Car-gnati, la più antica della città, anzi il Duomo al tempo di san Nazario; ora magazzino di Francesco Sandrin fu Giovanni qm. Francesco. Comprende le particelle cat. n. 1201 e 1202. Nella contrada di Porla B userdaga (Bossedraga): S. Lorenzo e s. Donato, sopra le arcate della porta omonima, demolita nel 1826 con due altari Era di patronato del Decano capitolare. 12. S. Maria degli Angeli detta di s. Anna, dei Minori Osservanti Francescani, con sette altari. 13. S. Maria Maddalena dei Terziari regolari di s. Francesco, ora refetorio degli Osservanti. 14. S. Maria degli Osservanti, ora demolita. Esisteva nel-1' orto del Convento. Nella contrada di Porta Rotta (S. Pietro) : lo. S. Pietro, demolita. Era attigua alla casa di Carlo Zanetti (Gambaro) sulle arcate dell'antica porta omonima. 16. S. Stefano, sopra gli archi della nuova porta, pure detta di s. Pietro. Soppressa nel 1806 e demolita nel 1826. 17. S. Marta e S. Maria Maddalena dei Cappuccini, con due altari. 18. S. Teodoro, ristaurata da Giovanni Almerigotti, ora casa d'abitazione di Francesco Sandrin fu Giovanni qm. Frencesco, il di cui fondo comprende le particelle catastrali 816 e 817. Nella contrada di Porta s. Tommaso (della Torre): 19. S- Tommaso con tre altari sopra le arcate della porta omonima, sostenuta dalla confraterna dei Nobili. Fu distrutta dal fuoco verso la fine dello scorso secolo. 20. S. Giovanni Nepomuceno e del ss. Crocifisso detta di s. Tommaso, attigua alla casa di Andrea Tommasich fu Giacomo qm. Andrea del qm. Gregorio. 21. S. Giusto, eretta dal marchese Giacomo Gravisi nel 1693, ora appartiene ai figli del defonto Dr. Cristoforo de Belli fu Nicolò qm. Cristoforo. 22. S. Chiara con cinque altari, del Convento delle monache francescane, soppressa nel 1806. Ora magazzino dell'i, r. Caserma. Nella contrada di Porta Pretorio (Ognissanti) : 23. Ognissanti, sulla porta omonima, consacrata dal Vescovd Marco Semitecolo nel 1348, fu demolita nel 1831. sotto il Podestà Ricciardo de Rin. 24. S. Martino, antichissima, annessa all' ospizio delle Servite, sospesa dal Vescovo N aldini, comprendeva la particella catastale n. 918, ora ridotta a casa d' abitazione di Orsola vedova Parovel (Bettalè) nata Fafach fu Giuseppe. 25. La SS. Annunziata, fondata da Antonio Della Rocca, già dei Benedettini del priorato di s. Nicolò d'Oltra, che la ricevettero in dono da Marino Della Rocca e da sua madre, Eleonora, Panno 1420; appartiene alla nobile famiglia Madonizza di Belvedere. 26. S. Giorgio Martire, consacrata dal Vescovo Giovanni Loredano nel 1391, soppressa nel 1806, attigua alla casa di Luigi Godiglia ed ora dell' avvocato Dr. Augusto Gallo, erede del de-fonto Decano capitolare Don Michele Gallo. È ridotta ad uso profano, il di cui fondo sta tra le particelle cat. 757 e 758. 27. S. Giacomo, nella quale le ragazze apprendevano la dottrina cristiana. Serve ai bisogni del Duomo. 28. S. Francesco dei Minori Conventuali, soppressa nel 1806, con sette altari, i quali passarono, due nella chiesa dei Minori Osservanti, e quattro nel Duomo d'Isola, acquistati dal canonico Don Antonio Pesaro. Nella contrada di Porta Pusterla (S. Maria Nuova): 29. S. Maria, sulle arcate dell' antica porta, atterrata nel secolo XIV. 30. S. Maria Nuova, a mano dritta di chi entra nel giardino innanzi 1' i. r. Ginnasio liceale, demolita in questo secolo con tre altari. Veniva officiata dai Somaschi e poscia dai Pieristi. La famiglia Vittori godeva il diritto di patronato. 31. S. Antonio Abate fondata e dotata da Clarello nel 1375, ristaurata dalla famiglia Petronio, e consacrata dal Vescovo Lodovico Morosini li 21 novembre 1385, ora magazzino di Giacomo Visintini e Pietro Debellicli, il cui fondo e segnato nella mappa catastrale col n. 748. 32. S. Vito e s. Modesto martiri, attigua al vescovato, atterrata nel 1808, il cui fondo è compreso in quello della casa Mori sul Brolo, particella catastrale 525, già di attinenza del Vescovato e dal Prefetto Calafati abusivamente concesso a Francesco Mori in compenso della suddetta chiesa di s. Giovanni E-vangelista da lui acquistata ed atterrata per la regolazione della nuova strada Calafati. 33. S. Alessandro appresso all' ingresso del Vescovato, ser- viva di cappella ai Vescovi. In questa apprendevano i giovanetti la dottrina cristiana. Venne demolita nel 1862, Questa chiesa era compresa nel secolo XVII nella seguente contrada. Nella contrada di Porta Nuova (S. Margherita) : 34. S. Margherita sulle arcate della porta omonima, ingrandita ed adornata dal dottor Elio Belgramoni, la di cui famiglia godeva il patronato. Fu demolita nel 1831 sotto il Podestà Ricciardo de Rin. 35. S. Matteo, tra 1' orto dei Verzi e le case di Almerigotto Almerigotti, aggrandita dal dottor Matteo Barbabianca, ora casa d'abitazione di Bartolornmeo Deviach, il cui fondo è segnato colla particella catastrale n. 561. Nella contrada di Porta del Ponte-piccolo : 36. S. Basso, attigua all' ospitale di s. Nazario degli uomini, ristaurata da Pietro-Paolo Zarotti nel 1593 e da Giacomo de Belli nel 1742, con tre altari. 37. S Pietro e s. Paolo, ridotta in casa d'abitazione, di proprietà di Andrea BraUna da Manzano, il di cui fondo è compreso nella particella catastrale n. 629. Nella contrada di Porta Maggiore: 38. S. Pancrazio (s. Grevio) di patronato della famiglia patrizia Orsi, nel sito dove esiste il magazzino di ferramenta di Ferdinando Jerala, appresso la casa Gianelli sulla piazza dei Tintori, il cui fondo è compreso nella partic. cat. 454. 39. S. Clemente, con tre altari, provveduta di beni stabili nel 1422 da Baseggio Baseggio. In questa chiesa venivano esposti i cadaveri pria di seppellirli da quelli che non desideravano di tenerli in casa pel tempo prescritto. Fu ridotta in casa d'abitazione, di attuale proprietà di Pietro Pitacco. Il fondo della medesima porta il numero catastrale 458. L' aitar maggiore di questa chiesa si trova in quella di s. Nicolò d'Oltra. 40. S. Apollinare, detta s. Cristoforo sulla Galligaria, ora casa d'abitazione di Giuseppe Pojani, il di cui fondo è segnato nella mappa catastrale col numero 332. Nella contrada di Porta Bracciolo (Grema) : 41. S. Leonardo, attigua alla casa delle maestre Baseggio, attualmente di Nazario Camuccio fu Domenico, ridotta a cortile di detta casa, e porta il num. catast. 464. 42. S. Udalrico Martire, è stata consacrata due volte, la prima dal vescovo, il Beato Assalone, li 13 aprile 1221 e la seconda, dopo riedificata, essendo stata distrutta dal fuoco, dal vescovo Tommasino Contar ini addi 21 ottobre 1329. Venne soppressa nel 1806 e convertita in casa d'abitazione del bottaio Bartolommeo Lonzar, la di cui particella catastrale è segnata col numero 130. 43. La Ss. Annunziata, sopra le arcate della porta. È stata atterrata e collocata la pala dell' altare sotto il cavalcavia della casa Lugnani ora degli eredi del defonto Giuseppe de Almerigotti, e viene addimandata della Madonnetta. Questa chiesa viene spesso confusa coli'omonima in contrada Ognissanti. 44. S. Benedetto, annessa al priorato dei Benedettini, ora cappella mortuaria del civico Ospitale, con tre altari. 45. La Beata Vergine dei Serviti, attigua al convento, ora magazzino di Giovanni Martissa-Carbonajo, il di cui fondo ha la particella cat. n. 209, con tre altari. Nella contrada dì Porta S. Martino: 46. S. Martino sopra le arcate della porta omonima, che s' appoggiava al lato d' ostro alla casa Santorio, ed a quello di tramontana a quelle del decanato ora Grahek. Dopo la di lei demolizione, fu trasportato l'altare nella chiesa di s. Benedetto. 47. La Santissima Trinità, ingrandita e ristaurata da An-dreanna Gravisi-Gavardo nel 1715. 48. S. Nicolò, veniva sostenuta dalla confraternita omonima dei marinai, soppressa nel 1818. In questa chiesa è stato sepel-lito Angelo Macri, ucciso dalla prima bomba caduta in città nella notte dei 12-13 aprile 1809. 49. S. Gregorio, attigua al convento, pria delle Benedettine e poscia dei Terziari regolari di s. Francesco, con sette altari. Ora è ridotta a lavatoio dell' i. r. Ergastolo. Nella contrada di Porta Musetta (Zubenaga) : 50. S. Domenico dei Padri Predicatori, ora ridotta ad oratorio dei carcerati, con sette altari. 51. S. Nicolò vecchio, sugli archi della porta omonima, soppressa ed atterrata, per regolare la strada, che dal Belvedere discende presso il magazzino del sale eretto nel 1845 dall'imprenditore Giovanni Degasperi, svizzero del canton Ticino. 52. S. Catterina pria s. Silvestro, nel cortile del palazzo pretoreo ; serviva di cappella ai pubblici Rappresentanti. E stata atterrata, sul cui fondo si eresse un locale ad uso dell' i. r. Ufficio principale delle imposte. I palazzi pretoreo, della foresteria e del Municipio, facevano parte, nei secoli scorsi, della contrada Musella, ed ora sono compresi nella contrada Bracciuolo. 40. Protettori di Capo d'Istria: S. Nazario S. Elio S. Alessandro S. Vittore S. Girolamo S. Giustino 41. Rettori e maestri dell' antica Scuola di Capo d'Istria, dal 1186 al 1800: 1186 Don Bonifacio, Canonico e Magister scolarum. In detto anno era anche a Pisino un magister scolarum. 1318. Padre Flabiano, Minore Conventuale, lettore. È stato incaricato dal comune di Pola di condursi a Venezia qual suo ambasciatore per trattare in merito alla pretesa demolizione di quelle fortificazioni. ....... Daniele de Justinopoli, professor grammaticae. 1422 Berengo de Grillis, rettore e maestro. 1424. Vittore de Vittori, rettore. 1466. Francesco Zambeccari da Bologna, per un biennio. Insegnò belle lettere, rettorica, poesia, filosofia e storia, collo stipendio di 100 zecchini annui. 1469. Raffaele Zovenzoni di Romeo, nato in Trieste li 8 Feb-braro 1431. Egli venne nel 1470 cancellato dal numero dei Consiglieri municipali di Trieste e bandito dalla patria, a cagione dell'orribile delitto di avere insegnato belle lettere e poesia in questa città. ..... Esiodo Sporeni, professore di lettere greche e latine. Nel primo programma di questo i. r. Ginnasio liceale (1858) a pag. 26 si legge. ,11 catechista Don Ligattich (1821-22) insegnava „anche il greco nelle classi d'umanità, ed è questa la prima notizia di lezioni perchè ') a Capo d'Istria, quantunque singoli .cittadini avessero già molti secoli prima coltivata la lingua con-„distinto successo." ') Pietro Paolo Vergerio di Vergerio Yei'gerio, nato in Capo d' Istria nel 1349, concittadino ed amico del cavaliere D.r Santo Pellegrini, uno dei più celebri letterati del risorgimento, era versato anche nella lingua greca. Il Muratori a pag. Ili, delle sue orazioni e lettere dice: „Petrus Paulus Vergerius „ senior, de quo nunc agimus, in eadem urbe, et ex eadem (Vergerli senioris) „familia natus, magnum sibi nomen inter eruditos comparavit .... jurispru-„dentiae, eloquentiae, et philosophiae laude emicuit, neque solum latinas lite-„ras, sed et graecas calluit." Noi supponiamo che il Vegerio avrà ricevuto i rudimenti della classica lingua d'Omero in patria. Il parroco d'Ospo Don Francesco Tomas fu Domenico, clie esalò lo spirito li 24 Gennaro 1816 in Campo Marzio, studiò la lingua greca nel seminario episcopale di questa città, fondato dal vescovo Paolo Naldini nel 1710. 1490 Ser Nicolò da Vicenza. 1490 Giacomo Corvo da Piacenza. 1490 Simeone Tommasi d'Apulia. 1490 Padre N. N. che fu poscia Inquisitore. Il vescovo Tom-masini non seppe indicare il nome. 1502 Giacomo Cotorneo da Udine. 1502 D.r Marcantonio Grineo da Ferrara. Secondo il cav. D.r Pietro Kandler dovrebbe essere oriundo dalle provincie meridionali d'Italia. Nell'archivio diplomatico di Trieste esiste un suo volume manoscritto di poesie, una delle quali è dedicata al D.r Vincenzo Divo di Capo d'Istria. 1504 Cristoforo Muzio (Nuzio), padre del celebre Girolamo Muzio. Dalla patria passò a Padova qual professore. 1508 Metello Metelli. Fu maestro di Ottonello Vida. 1514 Ambrogio Febeo, prima volta. 1514 Bernardino Donato da Verona. Pubblicò distinte opere greche e latine da lui composte. 1519 Palladio Fosco (Negri) da Padova; morì in cattedra da apoplessia, e venne sepelito li 18 Ottobre 1520 nella chiesa di si Francesco. 1521 Ambrogio Febeo, seconda volta. 1530 Andrea Sicense detto Sebenzano. 1532 Ambrogio Febeo, terza volta. 1532 Giustiniano Donato da Candia. Pubbticò varie opere italiane e latine. 1532 Francesco Brembo, romano. Divenne Decanno di questo Capitolo cattedrale. 1532 Giov. Domenico Tarsia. Passò a Trieste insegnando in quella scuola anche lettere greche. 1551 Ambrogio Febeo, quarta volta. I fratelli Andrea (vescovo) e Giusto Rapicciò sono stati suoi scolari. 1559 Padre Giammaria dell'Ordine di s. Domenico. 1580 Vincenzo Metello. Pubblicò il poema „Marte". 1582 Giuseppe Gravisi. 1509 Padre Alessandro Macciolini da Iesi, Agostiniano 1617 Don Francesco Bonfini per tre anni, coli'annuo stipendio di 200 ducati. 1629 Giulio Ercovich, del Gomitato di Varadino (Varadinium). 1647 Don Aurelio del Bello recte Belli. Divenne poscia canonico e decano della cattedrale. 1656 Padre Giov. Battista Zannini, C. R. S. 1658 Padre Qiov. Battista Zarotti M. C. collo stipendio annuo di ducati 130, per anni tre. 1662 Padre Antonio Nicolucci, baccelliere. Nel 1663 fu rieletto per un triennio. Lo stipendio gli veniva corrisposto dalla Magnifica Camera fiscale e dal fondaco. 1662 Padre Eliseo Zorzi, Servita. 1675 Padre Girolamo Maria'Bona, Chierico .regolare Somasco. 1676 Padre Giuseppe Parigini, C. R. S. 1676 Padre Pietro Zanchi fu Domenico da Venezia C. R. S. 1676 Padre Vincenzo Ferro, di questo convento di s. Domenico, per la scuola di logica e filosofia. 1677 Odoardo Mantova, maestro di grammatica. 1682 Padre Daniele Sagrasta del 3.° ordine di s. Francesco. 1683 Padre Giuseppe Parigini venne nominato Rettore del Collegio e nel 1684 cessò di vivere, lasciando nell' inedia la vecchia madre. 1683 Padre Antonio Scarpini, C. R. S. 1685 Padre Michel Angelo Fardella del 3.° Ordine di san Francesco, maestro di fisica e matematica. 1685 Don Tommaso Fardella dottore in ambe le leggi, rettore del Collegio. 1685 Padre Filippo Cominetti, C. R. S. 1686 Padre Rinaldo de Rinaldi, C. R. S. del dncato d'Urbino, maestro di grammatica e di umanità. 1868 Padre Giovanni Colombo, C. R. S. 1687 Don Nicolò Papadopoli. 1687 Don Giovanni Colauti da Monfalcone. 1689 Padre Giammaria Foresti, dottore d' ambe le leggi, tirolese, C. R. S. rettore del Collegio e maestro di rettorica. 1691 Padre Taddeo Paccata, C. R, S. 1693 Padre Francesco Maria Perpenti, C. R. S. 1694 Padre Perletti, C. R. S. 1696 Padre Girolamo Sartorio, C. R. S. 1698 II Padre Porresti con lettera dei 22 ottobre, diretta al Podestà e Capitano Nicolò Morosini, rinunziò il posto, onde condursi alla patria in assistenza delle di lui due sorelle rimaste vedove. 1699 Don Girolamo Gravisi, per la cattedra di rettorica con ducati 250. 1699 Padre Carlo di s. Pietro d' Ancona, Pierista. 1699 Padre Eugenio di s. Silvestro da Firenze, Pierista. 1699 Padre Claudio di s. Stefano da Roma, Pierista. 1699 Fra Luca dell'Emme di Maria da Firenze, Pierista. 1701 II Padre Antonio Scarpini ottenne vitalizia pensione di annui 40 ducati, durante il suo soggiorno in questa città. Con questo religioso cessarono, dopo 24 anni, i Somaschi, lasciando imperitura memoria della loro virtuosa operosità. 1702 Padre Gabriele dell'Angelo Custode, maestro di rettorica. 1702 Padre Carlo-Antonio di s. Lugrezia, maestro di umanità. 1702 Padre Filippo-Maria di s. Antonio, maestro di gramm. 1737 Veniva insegnato, fra altro, la filosofìa scolastica, la lingua francese, la musica, la danza e la scherma. 1738 Erano maestri del Collegio dei Nobili: Padre Aurelio di s. Francesco, vice-rettore ; Padre Filippo-Maria di s. Antonio ; Padre Filiberto -di s. Luigi ; Padre Benedetto di s. Nicolò; Padre Gaetano di s. Agnese; Padre Melchiore di s. Antonio; Padre Giuseppe-Francesco di s. Anna; Padre Deo-dato Gallici, di bella fama nella scienza di cose fisiche. 1745 Padre Lazzaro de Gaspardis, lettore di filosofia e teologia nel convento di s. Domenico in loco, provv. 1770 ') Aurelio Squarcina, maestro privato, in via provvis. 1777 Gaspare Venturini, maestro di danza. 1796 Abate Gaetano Filaretto. Gli ultimi Scolopi furono i Padri : Vinacesi — Schiavuzzi — Giacogna — Manzillo — Carena — Tagliaferri — Marini Giov. Battista, di Capo d'Istria, morì nel convento del suo ordine in Ragusa, lasciando in quella città una indelebile memoria della sua virtuosa operosità, come dimostra la necrologia fatta stampare da quel Municipio — Castelli — e Marcellino Canea. Il Padre Nicolò-Maria Giacogna dalle Bocche di Cattaro, cessò di vivere nel 1800. Era Rettore del Collegio e si acquistò fama per la soavità di modi, per le svariate sue cognizioni e per la sua prudenza. La pubblica scuola di Capo d'Istria fu ampliata nel 1612 e convertita in un Seminario o Collegio, il quale venne per Ducale di Domenico Contarini 1 dicembre 1674, ravvivata su solide basi, che continuò, col nome di Collegio dei Nobili, fino al suo tramutamento nel 1806 in Liceo, per opera del governo italo-fran.cese. 1759 Alla fine degli studi dell'arano 1759 fu tenuto dai convittori e scolari del Collegio dei Nobili di Capo d'Istria dei CC. RR. delle Scuole Pie, esercizio di quattro giornate, sopra la storia romana, geografia generale di tutto il globo terracqueo, storia della Repubblica di Venezia, e descrizione dello Stato Veneto, architettura civile e matematica. Si produssero, il primo giorno: Agostino conte Carli Rubi, Giovanni Zonca, da Dignano, Rafaele e Giacomo conti Arneri, Giov. Giacomo Baccioco da ') Nel 1770 Filippo Gariboldi di Giov. Domenico era il portalettere in sostituzione del padre. Muggia, Andrea Agapito da Pinguente, Alessandro Gavardo, Costantino Pitana, Dionisio marchese Gravisi, Francesco Giacomo Vidacovich, Marco Antonio Declencich, Giovanni Umer. Il secondo giorno: Polo Paruta, Girolamo Bortolazzi, Alessandro conte Rota, Giulio Bembo, Antonio conte Yalentinis, Luigi Morosini, Giacomo Almerigotti del Dr. Francesco, Girolamo conte Medili, Giorgio Pozzo, Benedetto Zonca da Dignano, Pietro Agapito da Pinguente, Giovanni Marchesini da Pinguente, Nicolò marchese Gravisi da Capodistria, Francesco de Belli da Capodi-stria, Andrea Minotto, Giambattista Fanzago da Capodistria, Pietro Genzo (divenne canonico) da Capodistria, Giorgio Franco, Nicolò Baseggio di Giorgio, detto Baseggion, Stefano Umer. Il terzo giorno: Francesco Antonio Ponte, Giovanni Zonca, Agostino conte Carli-Iiubbi, Alessandro Gavardo, Costantino Pi-tana, Dionisio marchese Gravisi, Elio Belgramoni, Francesco-Antonio Veccelli. Il quarto giorno: Francesco Andreis, Giovanni Battista Sam-martini, Girolamo Pozzo, Bernardo Graziadio, da Muggia, Nicolò Pellegrini, divenne avvocato a Venezia. Pietro Rossi, Antonio Schipizza. 1777. Nel 1777 i convittori del Collegio dei Padri delle Scuole Pie di Capo d'Istria fecero esercizio accademico di lettere ed arti cavalleresche. Convittori erano : de Bonomo Guglielmo da Trieste, Angelo, Francesco, Giovanni conti Califfi da Rovigno, Antonio e Michele de Civrani da Trieste, Giacomo, Marco e Nicolò de Franceschi da Seghetto, Garbizza Giovanni, Garbizza Marco, Gravisi march. Giuseppe di Matteo. Antonio e Girolamo baroni Marenzi da Trieste, Marinoni Carlo da Pola, Mistura Nicolò, Bartolommeo, Giuseppe e Pietro conti Modena, Petricioli Giovanni-Domenico, Portada Giuseppe, Rota conte Camillo, Simonetti Leopoldo, Semonich Giuseppe, Spi-lirnbergo conte Lepido. 1796. Scolari eminenti del Collegio dei Nobili di Capo d'Istria, che nel mese d'Agosto di quest'anno (1796) si produssero nella sala maggiore dell'Istituto in esercizj accademici, alla presenza degli Eccellentissimi Podestà-Capitano e consiglieri, — dei Magnifici Sindaci Francesco Innocente de Gavardo e Marchese Giuseppe de Gravisi, — del Principe e dei membri dell' accademia dei Risorti, — dei Dignitari e Monsignori del Duomo, — dei Priori e Guardiani dei Monasteri, d'illustri Dame di Trieste, della Provincia e della città, compresa la contessa Giuseppina Grisoni, vedova del Conte Santo, nata Baronessa Brigido, Dama dell'Or- cline della Croce stellata,1) — di molti nobili e di persone del ceto civile, invitati con viglietti d'elegante forma: 1. dell'Acqua Andrea2) di Domenico di Capo d'Istria. 2. — Alessandri Bernardino. 3. Almerigotti Francesco di Giacomo di Capo d'Istria. 4. Almerigotti Giuseppe di Giacomo di Capo d'Istria. — 5. Artusi Gaetano. 6. Artusi Giambattista. 7. Artusi Pietro. — 8. Ceruti Giambattista del D.r Matteo3) di Capo d'Istria. — 9. Collotti Giuseppe. — 10. Dragameli Casimiro, Conte. — 11. Pau-letich Domenico. 12. Picelli Giacomo. — 13. de Rin Nicolò, di Capo d'Istria. — 14. Zaccaria Pietro, da Muggia. Questa memoria l'abbiamo trovata nelle carte del defonto Don Giuseppe Tommasich fu Andrea. Sotto il governo francese (1807-1813), il collegio dei Nobili è stato trasformato in Liceo. I professori insegnarono: Carena Padre Ant., Pierista, elementi di geometria ed algebra. D'Este D.r Lorenzo, Canonico, analisi delle idee e morale. Speranza Michele da Corcira, pittore, disegno. Marini Padre Giov. Battista, Pierista, belle lettere e storia. Radoicovich Don Pietro, fisica. Mandussich Luca, istituzioni civili. ..... lingua francese. .....evoluzioni militari. .....musica. .....contradanza. Negli annuali programmi dell'i, r. Ginnasio di Capo d'Istria dal 1858 impoi, si trovano dettagliate notizie sulla pubblica istruzione in questa città. 42. Medici di Capo dJ Istria. Quelli in corsivo sono indigeni : 1310. Ser Benvenuto, medico fisico. ') L'Ordine della Croce stellata è stato istituito da Eleonora vedova di Ferdinando III d' Austria nel 1668. 2) Andrea dell'Acqua ebbe il suo primo impiego nella Ferma tabacchi e nel 1809 era impiegato presso la Corte di Giustizia. Mori in Pirano in servizio dello Stato, e la di lui vedova ritornò in questa citta co' suoi Agli, tra' quali Cesare (celeberrimo pittore), ed abitò nella casa di Francesco Morì, ora dì Andrea Tommasich presso la chiesetta del Crocefisso di s. Tommaso sulla piazza Genzo, poscia in quella di Francesco Sandrin detto Zuecotti, nella condrada S. Pietro, e finalmente in quella di Giovanna Gavardo-Rotta, ora degli eredi di Pietro Rozzo, fabbricata da Valentini ed Orlandini nello scorso secolo, sulla Galligaria, nel quartiere ove morì il Barone D.r Angelo Calafati. — Nella detta casa Mori, ora segnata coli' anagrafico n.o 658, alloggiò diversi anni la famiglia armena di Paolo Hermet. 3) La famiglia Ceruti è estinta. Le case di questa famìglia nella contrada Zubenaga sono oggidì possedute da Giovanni Martissa-Carbonaio. 1357. Ser Pietro Cleregino fu Cleregino, medico fisico. 1426. Bonajunta, chirurgo e priore del civico spedale di san Nazario. 1430. Giovanni Nuzio da Udine, chirurgo. 1445. Giovanni fu Ambrogio chirurgo, con un mensile stipendio di lire tre di piccoli. Ebbe pure l'incarico di legare i colpevoli alla tortura. 1450. Filippo Nuzio di Giovanni, chirurgo. 1461. Dr. Panfilo Castaldi, da Feltre, medico fisico. 1461. Dr. Antonio Pianella, medico fisico. 1480. Dr. Giovanni Alberti. medico fisico. 1498. Dr. Luigi Carrerio, medico fisico. 1498. Bernardino chirurgo. 1517. Bartolommeo Petronio, medico. Professore nella università di Padova. 1531. Giovanni Romano medico fisico. 1535. Giov. Antonio Catelli, medico. Servì pel decorso di 30 anni con piena soddisfazione della città. Decessé nel 1565 all'età d'anni 65 e fu sepellito nell'avello di sua famiglia in san Francesco. 1546. Dr. Helio da Capua, fisico. 1548. Alvise Crivello, medico fisico. 1548. Leandro Zarotti, medico fisico. Morì in patria e la sua salma fu deposta nel presbiterio della chiesa nuova del convento dei Serviti, ora magazzino di Giovanni Martissa-Carbonajo. 1554. Marcantonio Valdera, medico. Mancò ai vivi nel 1604. Tradusse in ottava rima le epistole d'Ovidio. 1557. Giovanni Secondi da Muggia. 1557. Paolo Piazzola da Padova.- 1561. Santorio Santorio. Fu l'Ippocrate del suo secolo, come lo attestano tutti gli scrittori della storia della medicina. L'imperatore d' Austria, Francesco I, disse al Podestà conte Barnaba Brutti fu Marco, li 7 maggio 1816 alle ore 9 antimeridiane, sulla piazza Ognissanti: Capo d'Istria diede i natali ad uomini celebri ed al Santorio. Mori in Venezia li 22 febbraro 1636. Nella chiesa dei Serviti esisteva il di lui busto con epìgrafe, Il busto fu portato a Vienna nel 1802, e 1' epigrafe è stata infissa sulla facciata principale del Duomo, per cura del conte cavaliere Giovanni de Totto fu Michele. 1565. Giovanni Paolo Monchio da Otranto. 1565. Simone Pelicerio, venne da Sara valle. 1576. Giuseppe Ovettaro, venne da Chioggia, 1587. Michele Pellegrini da Sebenico. 1589. Pietro Antonio Giusti da Venezia. 1590. Zarotto Zarotti, medico del card. Razdivil in Polonia. 1596. Alvise Bidelli da Veuezia. Si disposò con Caterina Fanzago, figlia del proprietario della farmacia alla Stella sulla piazza del Duomo. 1606. Marcantonio Valdera, medico. 1610. Cesare Zarotti; il più rinomato medico del suo tempo a Venezia. 1613. Marco Aurelio Lipelli, già medico di Pola e Dignano. 1613. Dr. Alvise Del Senno. 1622. Girolamo Vergerio, figlio postumo di altro Girolamo. Fu professore in Pisa ed in Padova, e mori nel 1678. Con lui si estinse la sua famiglia. 1645. Francesco Gravisi di Elio, fratello del Dr. Giuseppe e- di Gravise della famiglia degli Orti-grandi. Fu sepellito. nella chiesa di s. Francesco con epigrafe latina, riportata dal Dottor Prospero Petronio nella 1 parte delle Memorie dell' Istria. 1652. Pietro Gabrielli, chirurgo. Passò al servizio dell'imperatore Leopoldo I, morì in patria e venne sepellito in s. Francesco neir arca n. 7 di sua famiglia. 1658. Francesco Boffo, chirurgo. 1660. Dr. Gian Giacomo Romano, allievo del celebre Domenico Sala, professore di Padova. Nel 1661 il Consiglio statuì che a precettore ed a medico non possano essere proposti e ballottati cittadini ed abitanti di questa città. 1663. Girolamo Buttironio, dottore in filosofia ed in medicina, da Venezia, non pervenne al posto. 1663. Dr. Almerigo d'Agort, collo stipendio annuo di ducati 350, più ducati 20 per affitto di casa, e ducati 10 per trasporto del suo mobiliare. Fu proposto dal Cav. Dr. Olimpio Gavardo. 1670. Dr. Domizio Gavardo, fratello del cav. Dr. Olimpio; esercitò la professione in Venezia. 1670 Dr. Prospero Petronio, fu medico a Trieste. 1704. Giuseppe Girardini. 1720. Michele David, chirurgo, morì li 23 maggio 1720 e fu sepellito in s. Francesco. 1732. Dr. Giovambattista Alessi, primo medico. 1732. Dr. Giuseppe Pizzamei, secondo medico. All'età di 80 anni rinunziò il posto. 1732. Francesco Ganassetta, chirurgo. 1746. Dr. Giuseppe Antonio Innocenti, primo medico. 1752. Angelo Pisani, chirurgo ; eletto li 9 aprile per 2 anni. 1763. Dr. Ignazio Lotti, nobile di Ceneda, nominato li 3 luglio 1763 primo medico. Il governo veneto lo promosse nel 1776 a protomedico della provincia colla sede in Capo d'Istria. Era uomo dottissimo, da tutti stimato, e per lunghi anni sostenne la carica di Principe dell' accademia dei Risorti. 1766. Dr. Nicolò Pellegrini, secondo medico, senza salario per un anno, onde suffragare il Dr. Pizzamei, che versava in istrettezze economiche. 1776. Dr. Giovanni Gironcoli, secondo medico. 1776. Dr. Giambattista Novello, già medico di Montona, primo medico. 1776. Carlo Bernardelli, chirurgo, mori li 12 agosto 1817 di anni 69 per polmonite. 1780. Giambattista Battistella, chirurgo. 1790. Andrea Picelli, chirurgo. 1790. Vincenzo Zampieri, chirurgo, disposò a Trieste Elisabetta Marcovich e morì in Udine, qual medico militare. 1791. Bartolommeo Però, decesse li 22 febbraro 1797 e fu sepellito in s. Francesco nell' arca Belgramoni. 1793. Dr. Giovanni Vincenzo Benini, medico. Scrisse sulla malaria d'Aquileja e di Pola. 1800. Dr. Matteo Cerutti, si trasferì a Fiume e poscia a Trieste. Ebbe dal Principe Francesco-Serafino Porcia la possessione nella contrada territoriale di Prade, già dei conti Fini, ora degli eredi di Giuseppe Stercai, ed una scatola d' oro ripiena di zecchini, per averlo curato in una pericolosa malattia. Egli era 1' avo materno del cavaliere Dr. Pietro de Kandler fu Paolo. 1800. Dr. Pietro Cerutti, figlio del precedente, morì a Trieste in fresca età, lasciando i parenti nella desolazione 1805. Dr. Leone Urbani da Gemona, protomedico dell' Istria, mori li 26 maggio 1811 evenne sepellito nel nuovo cimitero di s. Galiziano, li barone Angelo Calafati disposò la di lui figlia Marianna. 1805. Domenico de Manzoni, medico, chirurgo comunale. Fu pensionato il 1 novembre 1837, e morì li 10 marzo 1838. 1805. Dr. Giacomo Muzzi, medico comunale. 1805. Dr. Michele Benedictis detto Benedetti, dottore in filosofia e matematica, medico comunale con mensili f. 31.15. cessò di vivere li 29 luglio 1817. Egli fu l'ultimo Segretario dell'accademia dei Risorti. 1806. Dr. Sacco da Milano, professore e chirurgo. Il governo Vicereale di Milano lo incaricò di procedere alla vaccinazione in questa città. 1808. Giuseppe Cristiani, chirurgo. 1808. Giovanni Valle, chirurgo. 1809. Andrea Bisaglia, medico condotto col salario mensile di lire italiane 126.44. 1809. Ambrogio Martini da Milano, chirurgo. 1814. Sebastiano Grandis, medico-chirurgo, morì li 13 aprile 1845. Esercitò la sua professione dapprima a Rovigno ed a Pinguente. 1819. Dr. Giannandrea de Manzoni di Domenico. Esercitò la sua professione qual medico comunale e distrettuale con esemplare attività, ispirando agli ammalati fiducia e coraggio; cessò di vivere il primo giugno 1872. Ai di lui solenni funerali prese parte l'intera popolazione, e la necrologia del canonico Francesco Petronio, onorata della stampa, ricorda i di lui meriti, le di lui virtù. 1825. Dr. Antonio Alessandro Degrassi, medico dell'istituto generale di beneficenza in Trieste, morì in questa città, sua patria, li 20 aprile 1832. 1832. Giacomo Sandrin detto Zuccotti, chirurgo, cessò di vivere in Padova li 17 agosto 1832, lasciando in patria nel dolore, la moglie, un figlio ed i vecchi genitori. 1836. Dr. Giuseppe Dolnitscher, medico comunale; si trasferì nel mese di giugno 1838 a Trieste, qual protofisico. 1837. Giuseppe Zorzan da Montagnana, fiebotomo, fu nominato in via provvisoria chirurgo del comune e dell' i. r. Casa di Pena; morì di colera nel 1855. 1838. Dr. Costantino Schrott, medico comunale fino al giorno 30 aprile 1845, in cui passò al servizio del governo, come fisico circolare. 1838. Andrea Vogel, da Fortore, chirurgo comunale, dell'i. r. Casa di Pena e dell' i. r. Milizia; decesse li 20 aprile 1880. 1840. Matteo Diro fu Matteo detto Nobel, chirurgo, morì li 7 marzo 1843. 1845. Dr. Cristoforo de Belli fu Nicolò, qm. Cristoforo, primo medico, passò a miglior vita li 3 settembre 1877. Fu Deputato provinciale, Presidente del Consorzio Sali, Membro dell'i, r. Consìglio sanitario provinciale, vicepreside dell'i. r. Consiglio scolastico distrettuale, e zelantissimo Podestà dal 1870 al 1874. 1848. Dr. Francesco Vlach, medico dell'i, r. stabilimento penitenziario maschile. 1849. Alberto Pattay da Boliuno, chirurgo, chiuse gli occhi al mondo li 12 settembre 1875 nell' età d' anni 55, lasciando inconsolabile numerosa famiglia. 1854. Sigismondo Hammer, medico militare, morì di colera li 25 agosto 1855 nell'età d'anni 76. 1855. Francesco Corte fu Vittore, chirurgo dell'i, r. Marina, spirò nel bacio dei Signore li 17 dicembre 1856. 1855. Dr. Pietro eie Madonizza di Pietro fu Nicolò qm. Giovanni, morì in patria li 16 gennaro 1858, in conseguenza di caduta da carozza nel ritornare da Decani, dove si era recato per incarico governativo, ad assistere i colerosi nell'anno 1855. 1858. Dr. Zaccaria cavaliere Lion da Cherso i. r. medico distrettuale; mori il giorno 9 luglio 1888 nell'età di anni 77. Fu deputate provinciale e parecchie volte rappresentante comunale. La di lui salma è stata accompagnata all'ultima dimora da un grande numero di persone di ogni classe sociale. 1863. Andrea Marsich fu Nazario, qm. Andrea del qm. Nazario, ottenne il diploma di dottore in medicina e chirurgia ìiell* università di Pisa li 24 giugno 1863, ed esercita la sua professione in Milano. 1867. Pietro de Pavento fu Pietro, qm. Pietro del qm. Giovanni. Fu addottorato a Graz li 12 marzo 1867 in medicina, e -li 31 marzo 1868 in chirurgia. Esercitò la sua professione a Portole ed a Gorizia. Ascese al divino amplesso in Trieste li 8 novembre 1855. 1867. Dr. Giambattista Maialali, med. dell' i. r. Casa di Pena. 1871. Cavaliere Pietro Dr. Gorzalini di Michele fu Giorgio, Nobile di Caradà, studiò nelle università di Padova, Vienna e Graz, ed ottenne il diploma di dottore in medicina, li 20 febbraio 1871, quello di chirurgia ed oculistica li 15 luglio di detto anno, e di maestro d'ostetrica li 21 d. in. Esercitò la professione dapprima a Trieste e poscia a Fiume dove morì li 11 luglio 1889. 1873. Dr. Francesco Guglielmo d' Umago, secondo medico. Ritornò alla patria nel novembre 1874, ed ivi morì d' anni 68, lasciando nel dolore la moglie Anna ed il cognato Antonio Mi-nussi fu Rocco. 1874. Dr. Carlo Sperlich, i. r. medico di reggimento. Disposò una signorina di famiglia civile di questa città. 1874. Dr. Salomone Fìirber, israelita, i. r. medico superiore. 1874. Dr. Achille Savorgnani da Ajello, secondo medico comunale, passò agli eterni riposi addi 2 novembre 1880 d'anni 34, lasciando la famiglia nel pianto. La di lui consorte, figlia del ricco possidente Giovanni Zanardi, è nipote dell'ultimo bargello (barisel) di Trieste. 1875. Dr. Pio elei Marchesi Gravisi-Barbabianca-Bocchina, studiò medicina a Padova due anni, a Vienna un anno, ed a Graz tre anni, dove ottenne la laurea li 18 marzo 1875. Visitò poscia gli ospitali, il Maggiore di Milano per esercitarsi nella sifilide, nelle malattie dei bambini e nella difterite; quello di Napoli del Gesù, per la chirurgia, e fu assistente nel Civico di Trieste, per turno, in tutte le sezioni. Nel febbraio 1878 è stato nominato medico di questo comune, che lo servì fino al mese di dicembre 1889 e poscia si trasferì a Roma, accompagnato dalle benedizioni dei poverelli, che venivano da lui a larga mano soc- corsi, e da tutti quelli che ricevettero al letto del dolore il balsamo del suo sapere ed il conforto della sua gentilezza. 1875. Francesco Clan, chirurgo, pensionato dell' i. r. Marina ed emerito del Lloyd austro-ungarico. Studiò nell'i, r. Accademia medico-chirurgica Giuseppina in Vienna. Esex^citò la professione in questa città un biennio. 1877. Dr. Volfango Muha da Corniale, medico pensionato. Si trattenne in Capo d'Istria due anni e poscia si condusse a Trieste dove mori. 1878. Dr. Filippo Florio, fu medico comunale provvisorio per breve tempo. 1881. Dr. Cesare Radoicovich, medico-chirurgo ed ostetrico, nato nella simpatica borgata di Torre nel distretto Parentino, studiò nelle università di Vindobona e di Padova nella quale fu laureato nel 1854. Esercitò per un triennio la professione prima ad Ossero e poi a Grado. Fu impiegato qual i. r. fisico distrettuale a Tolmino, a Rovigno, a Parenzo ed a Volosca dal qual luogo venne traslocato nel settembre 1881 a questa città, dove tuttora si trova disimpegnando il suo ufficio con zelo od attività, anche coli'avventurare la vita, come gli accade nel 1886 durante l'epidemia colerosa, specie nel villaggio di s. Giuseppe (Rizmagne). Venne decorato da S. M. I. R. Apostolica con Sovrana Risoluzione dei 16 aprile 1887 colla Croce d' oro del merito colla Corona. 1.881. Dr. Antonio Paulovich da Cherso, studiò la medicina il primo anno a Padova, il secondo ed il terzo a Graz, il quarto a Vienna ed il quinto a Graz, dove venne laureato. Esercitò la professione in Umago ed in Veglia, e dal 1881 la esercita in questa città, qual medico comunale e del nosocomio civico provinciale. 1886. I)r. Alessandro Gracco Pattai), nato in Capo d'Istria li 26 maggio 1860, fu laureato nell'università di Ennoponte li 20 novembre 1886 ed esercita la professione ad Isola qual medico comunale con piena soddisfazione di quei cittadini. Impalmò Caterina de Gravisi-Buttorai figlia del marchese Vincenzo, li 15 settembre 18P8. 1889. Dr. Luigi Longo, di Capo d'Istria fu Pietro qm. Matteo del qm. Gio. Maria, medico chirurgo ostetrico, studiò e si laureò all' università di Graz, fece pratica nel nosocomio civile di Trieste ed è medico di questa Cassa per ammalati. 1890. Dr. Nicolò Baicich da Cherso, medico chirurgo. Studiò ed ottenne la laurea all' i. r. Università di Vienna, esercitò la professione a Montona ed a Pisino, ed ora la esercita in questa città, qual medico comunale, dell' ospitale civico provinciale e della società di mutuo soccorso. 43. Avvocati di Capo d'Istria nei secoli XVIII e XIX. 1. Marco Marcello Vittori. Nel 1715 era sindaco assieme a Francesco Grisoni, 2. Dr. Antonio Moretti, decesse li 27 marzo 1727 nella sua casa sulla calle degli Ebrei, ora di Rosa ved. Daris e Margherita Godiglia, figlie del defonto conte Bartolommeo Verzi (Guerci) e venne sepellito nella chiesa di s. Francesco. Egli era avvocato del convento di s. Fran esco dei Minori Conventuali. 3. Andrea Lugnani, la di lui salma fu deposta li 4 dicembre 1742 nell'avello Bonzi in cappella di s. Maria-Maddalena e del Crocefisso della chiesa di s. Francesco. Fu benefattore dei Minoriti, che lo ricordarono nei loro registri. 4. Dr. Francesco de Almerigotti, mori li 24 marzo 1792 e fu tumulato nell'arca di sua famiglia in chiesa di s. Francesco, lasciando un tìglio di nome Giacomo. Era vedovo della signora Eufemia marchesa de Pollesini di Montona sorella del vescovo di Pola e poscia di Parenzo, Francesco Pollesini e del Principe di questa accademia dei Risorti, Giampaolo Sereno, la quale gli portò ili dote due stanzie. 1' una a s. Domenica e 1' altra a Ca-stellier, morta li 9 giugno 1746. Era letterato distinto, e passava 1* estate nella sua possessione d' Ospo. 5. Dr. Giovanni de Almerigotti, fratello del precedente e del canonico Carlo de Almerigotti, morì celibe li 10 novembre 1792, e fu sepellito nell' arca di sua famiglia in s. Francesco. 6. Nicolò de Baseggio fu Giorgio. Studiò teologia nel seminario vescovile col dottor Matteo Cerutti, Carlo Bernardelli, Francesco Gallo e Natale Norbedo, ma il vescovo conte Carlo Camucio da Tolmezzo non volle ammettere agli ordini nò lui, nò i suoi colleglli. Il Baseggio fu dapprima Cancelliere della Magnifica Deputazione Sindacale, poscia Sindaco, e come tale salvò la sua città dall' eccidio nella sollevazione popolare del 1797. Egli è stato nominato assessore del primo Tribunale austriaco; — nel dicembre 1805 fu assessore del Tribunale civile e criminale d'Appello dell' Istria, presieduto dal Nobile Dr. Angelo Calafati assieme ai signori Elio marchese de Gravisi, cav. Francesco Venier, Pietro Bacchiocco, ed il cav. Federico Bembo; — nel 1806 (1 maggio) divenne preside del Tribunale d'appello, indi primo presidente della Corte di Giustizia, e coli'organizzazione del 1816 passò a Fiume, qual presidente di quel Tribunale di I. Istanza. Ebbe i tìgli Giorgio e Nicolò, e la figlia Francesca unita in matrimonio dal vescovo Bonifacio da Ponte col nobile Alessandro *) de Ga- !) Alessandro Gavardo di Girolamo fu Francesco-Maria qm. Pietro del qm. Gianfrancesco di Rinaldo del l'amo di Filippo fu Gavardo II, era fratello vardo di Girolamo, li 23 aprile 1789 alle ore 2 di notte, colla dispensa delle dinunziazioni, alla presenza del Mansionario Don Andrea Derin e del possidente Nicolò Maniago '). Morì in patria, ebbe solenni funerali nella Cattedrale e nelle chiese dell'Annunziata e di s. Basso, e fu onorato da orazione funebre nel Duomo. Il Dr. Francesco de Combi scrisse la di lui biografia, lodata dai contemporanei. 7. Nicolò Del Bello ; fu sindaco della città e cooperò per sedare la rivoluzione del 1797. Nel 1806 ottenne il posto di vice preside del Tribunale civile, anziché quello di Prefetto, al quale era stato proposto. Nella sua possessione in Faranzano, già degli Elio, teneva la razza di animali equini, bovini, ovini, ecc. e colle sue vaste cognizioni agronomiche migliorò la rotazione delle sue campagne, e servì d'esempio ai maggiorenti ed ai contadini del territorio. 8. Dr. Angelo Calafati di Antonio da Lesina. Esercitò la professione in Venezia e poi in questa città, che lo aggregò per acclamazione al Consiglio nobile nel 1802, e subito gli fu conferita 1' onorifica carica di sindaco. Il governo francese lo nominò dapprima Presidente dell'Istria, poi Magistrato civile, indi Prefetto del dipartimento dell'Istria, e nel 1813 (15 maggio), dopo la partenza pei' Parigi cieli' Intendente, Uditore al Consiglio di Stato d'Arnauld, Intendente dell'ingrandita provincia dell'Istria, che abbracciava anche Trieste col suo territorio ed il Goriziano. Calafati, Barone dell' Impero, Ufficiale della Legion d'onore e cavaliere dell'ordine reale della Corona di ferro, col suo genio benefico ed illuminato, giunse opportunamente a Trieste (dice Mainati) per mitigare le rigorosità usate dal suo antecessore. Nel breve tempo che si trattenne a Trieste ed a Gorizia procurò, per quanto stava in lui, di fare del bene. In Trieste ristaurò la chiesa della Beata Vergine del Soccorso, già dei Minoriti e le donò un bellissimo paramento di broccato d' oro con tutto il suo occor-revole, regolò ed abbellì la piazza Liitzen (Lipsia), atterrando la porzione del convento dei Minoriti, soppresso nel 1788, che ancor rimaneva, dopo il taglio del medesimo nella parte che comunicava colla chiesa, pel prolungamento della strada che conduce ai bagni Oesterreicher con un ramo e coli' altro al Lazzaretto vecchio ; ed aveva in mente di procedere ad altre opere più grandiose, come raccontava la di lui suocera, morta in questa città, Elena, nata Cerineo. In Gorizia, tra altro, col demolire alcune casuccie dei canonici Giovanni e Francesco Maria, ebbe una figlia Giovanna, sposata in Pietro Rota, che lasciò i figli Alessandro e Girolamo. ') Nicolò Maniago fu Andrea, nipote del suddetto Nicolò, scolaro della III classe nella i. r. Caposcuola Circolare all' età d'anni 20, distinto geografo, decesso nel civico nosocomio, lasciò i suoi libri al comune. ed un' edicola, regolò la bella strada clie mette in comunicazione le piazze di s. Ignazio (Traunik) e del Corno o del Fieno. — Di lui abbiamo la strada all'intorno alla città, eretta nel 1807, che ebbe il nome di Napoleone; l'altra, detta erroneamente Calle Eugenia, denominata Calafati, e dopo il 1816, Via nuova; quel tratto della strada postale che si diparte dal ponte di s. Nazario, sul Fiumicino, già appellato Trivolto, ed arriva alla possessione del marchese Antonio Gravisi fu Elio ; la regolazione della piazza del Brolo ; ed il ristauro del bastione Musella, detto del Belvedere, costruito dalla ciUà al tempo dell'erezione del vicino castello (demolito nel 1826), per ordine del governo Veneto, in pena della rivoluzione del 1348. — Impalmò l'unica figlia del protomedico Dr. Leone Urbani da Gemona, che fu il primo sepellito nel nuovo cimitero di s. Canziano nel 1811. Calafati ') ebbe molti nemici, alcuni dei quali lo calunniarono alia Corte Vice-reale di Milano, di abusare della fiducia del governo, di sprecare danaro in opere di mero capriccio. Al Municipio abbiamo letto una rimostranza contro di lui che ripeteva consimile taccia. Calafati chiese nel 1806 1' importo di lire 100,000 per prosciugare il padule prossimo alla città, ed altre 50,000 per rettilineare la strada postale in contrada Canzano. Una parte di questa seconda somma egli impiegò per le strade interne della città, e questo impiego servi a' suoi nemi, i di novello argomento per screditarlo, i quali si accordarono di farlo uccidere, ma l'incaricato sicario mancò al suo compito. Egli mori nella casa di Giovanna Gavardo-Rota ora eredi Rozzo sulla Galligaria, li 3 Luglio 1822 da buon cristiano, beneficando le sue domestiche sorelle Cuzzi con una vitalizia pensione. Ebbe solenni funerali. Nel di della tumulazione della di lui salma, che vestiva la sua uniforme di gala, è stato affisso sulla porta della Necropoli un ributtante sonetto. 9. Pietro de Favento fu Gio. : studiò teologia nel seminario vescovile, ma non avendo vocazione pel sacerdozio, si dedicò alla legge. Nel 1806 era avvocato alle cause pie, divenne poscia assessore del Tribunale civico e nel 1816 assessore anziano dell'i. i'. Giudizio criminale dell' Istria, sedente in questa città. Coll'or-ganizzazione degli Uffici (Commissariali) distrettuali del 1816 fu nominato Giudice di questo distretto che si mantenne tino al suo pensionamento. 10. Basilio de Baseggio, proprietario d'una estesa possessione nella contrada Carcuc, nel Pinguentino, dove gli nacque il figlio, Dr. Giovanni de Baseggio, avvocato chiarissimo del foro Tergestino. ') Il Barone Calafati ebbe la disgrazia di perdere nel 1810 a Parigi nelle fiamme la moglie Marianna e la figlia Antonietta, promessa sposa di Bartolom-meo Cadamuro-Morgante di Marco. 11. Dr. Nicolò Ivellio, da Spalato. Nel 1810 pubblicò colle stampe di Giovanni Sardi in Capo d'Istria, un libro di poesie di 88 pagine, dedicandolo al Duca di Ragusa, Maresciallo Marmont, Governatore generale delle provincie illiriche. 12. Francesco Gavardo fu Pietro. A pagina 46, Tomo sesto delle croniche sacro-profane di Trieste del sacerdote Don Giuseppe Mainati, troviamo, che li 2 maggio 1810, l'avvocato Francesco Gavardo di Capo d'Istria, assieme agli avvocati di Trieste, Leopoldo Eisner e Giuseppe Bernardelli ed al direttore dello studio dell'Eisner, Antonio Zamarini (da Capo d'Istria, padre della chiarissima comica Zamarini), difese egregiamente presso la Commissione militare a Trieste, 12 imputati di assassinio dell' Istria, i quali vennero sentenziati in base alla savia legge del maresciallo Marmont dei 24 marzo 1810, per nettare perfettamente la strada che da Trieste conduce alla città di Fiume dai ladri ed assassini che la infestavano. Divenne procuratore alla Corte d'Appello di Ragusa, e decesse in patria nella casa Belgrainoni vis-à-vis la chiesa di s. Biagio, li 5 maggio 1812, d'anni 32. Duraute la di lui agonia ebbe l'assistenza del Venerabile dell'in quel tempo qui esistita Loggia massonica, che gli ripeteva: costanza alle dottrine, e di non badare al sacerdote cattolico, che ivi stava per raccomandare alla misericordia di Dio il di lui spirito, dicendo essere un buffone. L'antedetto Gavardo fabbricò la casa nella sua possessione di s. Margherita, ora dei fratelli conti Giovanni e Gregorio de Totto. 13. Carlo Combi. E stato nominato nobile del Consiglio di Capo d'Islria nel 1802. La di lui consorte, contessa Bratti, era una delle più avvenenti ed educate dame della città. Possedeva la casa snlla via di s. Chiara, ora del canonico Don Giacomo Bonifacio-Manzini, e lasciò i tigli Dr. Francesco, morto a Venezia, e Carlo decesso a Trieste. 14. Giov. Antonio conte Bratti. Fu l'ultimo dell'antica famiglia Bratti. 15. Dr. Antonio Maraspin, possedeva la casa, già degli In-galdeo, appresso il demolito macello, di attuale proprietà dei figli del defonto capitano marittimo, Francesco Guccione da Palermo e dell'i, r, Finanza, part. cat. n. 93. 16. Dr. Gio. Aut. de Baldini da Parenzo, figlio d'un farmacista,- possedeva in quella città la casa sulla via della Canonica, abitata nel 1840 dal falegname Richter, e disposò Caterina Moreschi, dopo d'essersi divorziata dal primo marito, il conte Lazzaro Borisi. Nel 1828 passò a Trieste colla famiglia, e ritornò in questa cirtà per morire nella casa Pallina. 17. Nicolò de Franceschi da Seghetto, mori celibe di colera nel 1836, e lasciò il suo ricco patrimonio al di lui figlioccio Giuseppe Festi fu Antonio. 18. Giorgio de Baseggio di Nicolò. È stato per lunghi lustri deputato comunale, e la sua fama di distinto dilettante drammatico viene mantenuta viva da quelli che se ne occupano del teatro. 19. Frane. Ant. de Yallon da Muggia, dimorava nella sua patria, e qui teneva lo studio nella casa del sig. Luigi Gallo fu Francesco sulla calle di s. Biagio. 20. Gio. Gravise de Gravisi da Buttorai, padre del chiarissimo numismatico, marchese Vincenzo de Gravisi. 21. Dr. Francesco de Combi, anche i. r. notaio, morì a Venezia li 31 agosto 1871, lasciando nel dolore la moglie Teresa nata Gandusio ed i figli. 22. Dr. Antonio de Madonizza fu Giovanni, è stato allievo dell' avvocato di Trieste, Dr. Domenico de Rossetti, e morì qual Deputato a Parenzo, vedovo di Giuditta Parente qm. Marco, il primo settembre 1870. 23. Dr. Pietro del Bello, anche i. r. Notaio, decesse li 23 gennaio 1878 d'anni 69, lasciando ne'suoi concittadini memoria carissima e imperitura. 24. Dr. Domenico Taddei fu Dr. Giambattista da Ala nel Trentino, morì celibe in Trieste e venne sepellito nella tomba della famiglia Scrinzi, che lo amava qual figlio. 25. Dr. Valentino Masotti, dal Friuli, fece la pratica in Trieste nello studio dell' avvocato Dr. Bernardino Picco da Fa-gagna, e dopo un biennio ritornò a Trieste per esercitare 1' ufficio di i. r. notaio. 26. Dr. Augusto Gallo fu Luigi, è in attività d'esercizio. 27. Nicolò de Baseggio fu Giorgio, i. r. Consigliere provinciale in quiescenza. 28. Dr. Pier' Antonio Gambini di Nicolò fu Antonio, è deputato ed assessore provinciale. 29. Dr. Antonio Sandrin fu Giovanni qm. Francesco, è in attività d' esercizio. 30. Dr. Felice Bennati, nativo di Pirano, idem. 31. Dr. Edoardo Forster, i. r. consigliere di Finanza in quiescenza, idem. 44. Capodistriani che si condussero ad esercitare l'avvocatura fuori della patria. 1. Dr. Nicolò Pellegrini a Venezia 2. Dr. Carlo de Combi di Francesco , 3. Dr. Eugenio conte Rota fu Girolamo a Venezia 4. Antonio de Lugnani a Trieste 5. Basilio Baseggio , 6. Dr. Giovanni Baseggio , 7. Dr. Nicolò Derin „ 8. Dr. Antonio Vidacovich „ 9. Dr. Girolamo Vidacovich „ 10. Antonio Zamarini, patrocinatore „ 11. Antonio Derin , „ 12. Nazario Bencich. padre del virtuoso di canto Bencich patrocinatore, distinto nelle cause marittime „ 13. Dr. Silvestro de Venier fu Pietro, a Buie 14. Dr. Giorgio de Baseggio di Nicolò fu Giorgio, a Milano 15. Dr. Giulio de Baseggio, fratello del precedente, a Pola. I patrocinatori sotto il governo francese conoscevano la legge per pratica e non per averla studiata all'Università. Ecco un breve elenco degli stessi. Quelli in corsivo ottennero la firma d' avvocato : Antonio Zamarini '), Antonio Derin, Nazario Bencich, Felonico, friulano, Vio, e Giacomo Eder, Pietro Grazia d'Ancona, in Trieste Ignazio Sabati e Giov, Maria Orsetti2) in Parenzo, Giovanni Brati e Giuseppe Brinis in Capo d'Istria, Innocente d'Ambrosi e Antonio Giovanetti in Buje, Camillo Patella e Francesco Fachinetti in Montona, Alessandro Fachinetti in Rovigno. 45. Pittori di Capo d'Istria. Nel secolo XIV. Cleregino 3) Cleregino, padre del medico-fisico Pietro Cle-regino (1357). Nel secolo XV. Cleregino 4) Cleregino, figlio del medico Pietro Cleregino, nipote del precedente. ') Antonio Zamarini, il di lui figlio e figlia, i fratelli Pietro e Giuliano Anselmi, Eugenio Solferini, Francesco Hermet, Vincenzo Pino e la Cavini, erano avanti 50 anni distinti Filodrammatici di Trieste. La Cavini divenne Maggior-donna del barone Pasquale Rivoltella. '•) L'Orsetti meritava d'essere collega degli avvocati suoi concittadini, Dr. Antonio Bassich e Giuseppe Volpi, avo del Dr. Antonio Volpi di Trieste e del canonico Angelini. 3) Di questo pittore non abbiamo che la memoria del Minorità Cargnati, d'avere egli dipinto il quadro di s. Luca per la chiesa di s. Francesco. 4) Cleregino di Pietro Cleregino, maestro di Vittore Carpaccio, fece lavori a fresco, a Portole, a Montona, a Castel-Bona, nella chiesa di s. Andrea ed in questa città. Il Ss. Crocifisso di s. Tommaso nella chiesa omonima tutt'ora esistente, è opera sua. Nel secolo XVI. Carpaccio Vittore — Sebastiani Nazario1) — Gosichio Pietro — Vincenti Giorgio — Carpaccio Benedetto — Grillo Giorgio — Ventura Giorgio 2). Nel secolo XVII. Trevisan cav. Francesco — Trevisan Angelo. Nel secolo XVIII. Pedrini Giuseppe. Nel secolo XIX. Rizzato Pietro3) di Marco — Mori Francesco4) di Francesco -— Gianelli Bartolommeo di Pietro — Guerrini Fransesco — Giasche Luigi5) di Luigi, dilettante. Cesare Dell' Acqua, celeberrimo pittore di fama mondiale, figlio del capodistriano Andrea Dell' Acqua fu Domenico e di Caterina Lengo di Trieste, nacque a Pirano li 22 luglio 1821, ed è gloria di Pirano e dell' Istria tutta ; soggiorna a Brusselles. 46. Tipografi in Capo d'Istria. 1461. Dr. Panfilo Gastaldi6) da Feltre, medico-fisico. 1461. Sardo Bratti di Capo d'Istria, possidente. 1461. Francesco Grisoni „ „ 1461. Bartolommeo Budrio „ ') 11 suddetto Cargnati nomina nelle sue memorie, Nazario e non Lazzaro Sebastiani, scolaro di Vittore Carpaccio. Qui il popolo dice Lazario e Lalo per Nazario. I villici del circondario dicono Lazzar, specie gli Slavi di Decani. Sul-l'altare a destra della loro bella chiesa si trova effigiato s. Nazario vescovo, che lo chiamano svt Lazzar, che in italiano vuol dire s. Lazzaro. Da questi tramutamenti che il popolo fa dei nomi, sarà stato probabilmente cangiato il nome di battesimo del Sebastiani da Nazario in Lazzaro. !) Antonio Bencich fu Antonio possiede un quadro di Giorgio Ventura del 1595. ') Pietro Rizzato fece il ritratto dell' arciprete di Parenzo, Monsignor Pietro Predonzani da Pirano. 4) Francesco Mori ristaurò 1' affresco del Cleregino nella chiesa del SS. Crocifisso di s. Tommaso, a spese del cappellano della medesima Don Giuseppe Tommasich. 6) Fece il ritratto del Dr. Carlo de Combi fu Dr. Francesco qm. Carlo. 6) Panfilo Gastaldi o Castaldi è ritenuto dagli italiani l'inventore della stampa con tipi mobili. Egli era medico fisico di Capo d'Istria nel 1461 e nel 1471 trovavasi a Milano esercitando la tipografia. In detto anno anche Cremona ebbe il suo tipografo in Dionigi da Parravicino, quindi è da supporsi che il Gastaldi abbia molti anni prima di venire a Capo d'Istria fatta l'invenzione, ed in questa città l'abbia messa in pratica con Sardo Brati, Francesco Grisoni e col medico Dr. Antonio Pianella, il quale ebbe da lui invito di condursi a Nel 1498 esercitava la tipografia a Venezia. 1620. Antonio Turrini. Si trasferì più tardi a Trieste. 17..... Giovanni Majoli. Nel 1809 esercitava la professione a Karlstadt sulla Culpa. ......... Gaspare Weiss ') da Cortina d'Ampezzo nel Tirolo. Milano per procedere secolui alla stampa di libri. Perchè si moltiplichino gli esercenti d' un nuovo metodo, deve correre un bel periodo d'anni, per la guerra e lo scredito che gli fanno i professanti il metodo antico. E pure da rimarcarsi il fatto della stamperia in Venezia nel 1498 di Bartolommeo da Giustinopoli (Capo d'Istria), il quale avrà appreso P arte in patria qual tirone del Gastaldi e dei suoi concittadini Grisoni e Brati. Appena nel 1500, per opera degli Aldi, la tipografìa era in flore in Venezia ed a Roma. Da questi riflessi si può congetturare che il Gastaldi avrà preceduto nel-l'invenzione (1440) i tedeschi Pietro Schoepfer (creatore), Giovanni Faust (pugno) e Giovanni de Guttenberg (monte buono). Per rilevare 1' operosità del Gastaldi nella tipografia in Capo d'Istria, ci siamo messi con serietà di proposito in istraordinaria attività per la durata di un intero sessennio, ma non siamo riusciti nell' intento, che potrebbe essere raggiunto da questo Municipio col concorso di perspicaci fattori, rivolgendosi dapprima al locale i. r. Ufficio Demaniale, depositario delle carte e delle memorie di tutti i conventi soppressi in Istria nel 1806 dal governo italo-francese, compreso quello dì s. Francesco dei Minori conventuali di questa città, nel quale si trovavavano custoditi con religiosità, i già annunziati saggi di stampa. Vedi la Provincia dell'Istria 1 settembre 1884 N. 17. — Nella vicina Dalmazia sussistono tuttora alcuni conventi dell'ordine dei Minori conventuali, ai quali lo spettabile Municipio potrebbe rivolgere le sue ricerche. Trattandosi di argomento nazionale, il Municipio non ristarà d'impiegare 1' opera sua, con plauso e riconoscenza d' Italia tutta ! ') Gaspare Weiss pubblicò nel dicembre 1805, sotto il governo francese, l'Annuale istriano per Panno 1806 di pagine 60, compilato dal poeta Luigi Marini, fratello al pierista Padre Giambattista ed al negoziante di Trieste, Antonio Marini, ripubblicato nella Provincia dell'Istria ai N.i 13, 14 e 15 del 1887, col titolo «Cose vecchie istriane» e colla premessa: Ci venne inviato per l'inserzione il seguente elenco. — «In relazione all' elenco dei pubblici Uffici di «Capo d'Istria e dell'Istria ex veneta coi relativi funzionari, all'epoca della «organizzazione franco-italiana (1806), inserito nel N. 9 di questo giornale, pub-«blichiamo adesso 1' elenco seguente cogli impiegati di stato e comunali, nonché «il clero, all' epoca precedente, durante il primo governo austriaco !» Noi abbiamo compreso il detto elenco nella presente opera sotto il N. 53, ed ora osserviamo, per isterica verità, che al 1 gennaio 1806 né Capo d'Istria né l'Istria ex veneta si trovavano sotto il governo austriaco, ma bensì sotto il francese, avendo la truppa francese preso possesso di questa città il giorno 21 novembre 1805. Del resto il Dr. Angelo Calafati, Presidente del governo provvisorio dell'Istria il primo gennaio 180ti non è mai stato impiegato austriaco! Il nominato Annuale contiene la seguente lettura dedicatoria: Al Nobile Signore Girolamo Marchese Gravisi. Il primo saggio che esce da' torchi (?) eretti nell'Istria, viene consacrato al primo Letterato, al primo Cittadino dell' Istria. Piccolo di mole, volgare d'argomento esso non oserebbe aspirare alla vostra protezione, Nobile Signore, se due titoli distinti non ve lo raccomandassero particolarmente ; quello della novità di un'intrapresa Tipografica di cui Voi ben sapete apprezzare l'utilità, e l'altro non meno pregievole di comparirvi innanzi per ordine espresso dell'attuale Governo Provvisorio dell'Istria, a cui per rispetto e gratitudine alla ge- ......... Paolo Altadonna da Borgo di Valsugana nel Trentino. Disposò una figlia di Giacomo Corrente, e poscia ritornò alla sua patria, dove vivono i di lui nipoti. 18..... Giovanni Sardi '). 1806. Giacomo Corrente2) detto Pippì di Capo d'Istria, sotto il Palazzo pretoreo all'imboccatura della Galligaria. 1806. Giuseppe Sardi3), presso il Teatro accademico. 1860. Giuseppe Tondelli di Sebastiano4) da Venezia, sotto nerosa protezione di cui mi onora, io disegnava di umiliarlo, e che à creduto doversi a voi primo in tutta l'Istria questo testimonio della pubblica considerazione in materia di belle arti. Questo giudizio presentato dal primo Magistrato della Provincia parla abbastanza dei vostri meriti, Nobile Signore, perchè io non osi di meschiare la mia voce a quella de' vostri Concittadini, e di colti forestieri, che tutti vi proclamano come il modello della vera cultura di spirito, e del più puro Pa-triotismo. Degnatevi dunque di aecolgere questo rispettoso omaggio con quella benignità che vi è propria, e di incoraggire la nuova Tipografìa, che sotto i vostri autorevoli auspicj si annunzia al pubblico dell' Istria. 10 sono col più profondo rispetto. Capo d'Istria, il d'i Zi dicembre 1805 Di Voi Nobile Signore Emo. Dmo. Obmo. Servitore Gaspare Weiss, stampatore 11 suddetto tipografo eresse in Trieste una fabbrica di majoliche, che diede il nome ad una via nelle vicinanze del civico Nosocomio. La sua tipografia in quella città, passò dopo la sua morte al di lui figlio Michele Weiss. Ebbe sei figli, il nominato Michele, Giovanni, Antonio, Giuseppe-Martino, Gaspare e Maria. ') Giovanni Sardi si trasferì colla sua stamperia nel 1814 a Villacco nella Carinzia. Egli godeva il favore del Prefetto Calafati. 2) Giacomo Corrente, brava ed onesta persona, possedeva la casa in città N. 1152 sulla Galligaria ed una campagna nella parrochia di s. Maria di Monte, e quando andava a visitare quest' ultima, veniva insolentito e berteggiato dai temerari colle parole: tre cose vanno a monte, il sole la luna e sior Giacomo Pippì ! 3) A pag. 151 del libro di Giuseppe Caprin di Trieste, intitolato «I nostri Nonni», è indicato Giuseppe Sardi, il primo tipografo capodistriano. Antonio Albertini, ivi citato, fratello di Giorgio, letterato e nipote del padre Giorgio Maria Albertini, dell' ordine di s. Domenico della Congregazione del beato Sa-lornonio, nominato dal pontefice Pio VI nel 1798 professore di teologia nel collegio di Propaganda, morto in patria nel 1810, — era di Parenzo e non di Capo d'Istria, e discendeva da una antica famiglia capodistriana. Divenne consigliere d'Appello in Venezia. 4) Sebastiano Tondelli, tipografo di Venezia, ottenne nel 1847, colla mediazione di Andrea Tommasich, dal comune di Capo d'Istria vantaggiose offerte per aprire in questa città una filiale, preponendo alla medesima il proprio figlio Giuseppe; procurandogli il Tommasich dal Governo provinciale il relativo permesso, che il Consigliere Francesco Wander, Cavaliere di Grùnwald, diceva non potersi concedere che alle città di residenza del Capitanato Circolare. Gli avvenimenti del 1848 impedirono di attuare il divisamento, che per la costanza del Tommasich, senza disagio di questo comune, si realizzò dodici anni più tardi, cioè nel 1860. la casa Barbabianca, nell' angiporto di s, Cristoforo. Ritornò alla patria dove morì. 1875. Apollonio e Caprin. 1876. Bartolommeo Apollonio. 1878. Carlo Priora di Salvatore. 1879. Priora e Pisani. 1881. Carlo Priora di Salvatore. 1888. Cobol e Priora nella casa del defunto capitano Francesco Zago fu Giovanni detto Parussolin. 47. ' Nobili Capodistriani consultori injure della Repubblica veneta 1684. Fini cavaliere Orazio. 1708. Sabini conte Antonio. 1770. Tacco conte Francesco. 48. Nobili Capodistriani distinti nelle armi. 1210 Gavardo Gavardo I. capi- 1440 Gravisi Nicolò, capitano. Il tano generate di cavalleria march. Giulio Gravisi lo dice 1366 Gavardo Gavardo II, sopra- diCapo d'Istria, non di Pirano comito a Creta 1447 Omobon Vittori, cancel- 1422 de Gallis (Galli o Gallo) liere grande militare Zenone (Zanone), capitano 1454 Lugnani Tiso, capitano go-generale a Milano vernatore Giovanni Sardi pubblicò i periodici, il Telegrafo ed il Foglio Periodico Istriano. Noi possediamo della sua tipografia, l'Omelia del Vescovo di Cittanova nell'Istria, recitata in tempi de' suoi pontificali, nell'occasione, che fu pubblicata la pace del 1806; ed il libro, pubblicato nel 1810, di pagine 88, intitolato, «Poesie dell'avvocato Nicolò Ivellio da Spalato, dedicato a S. E. il Signor Maresciallo d'Impero, Duca di Ragusa, Governatore generale delle provincie illiriche, Grand'aquila della Legion d'onore, Commendatore del r o. della Corona di ferro, Gran croce dell' ordine della fedeltà di Viirtemberg, ecc. ecc.» Nel giugno 1859 Antonio Coana apriva tipografia in Rovigno, che un articolo nell'Appendice dell'«Osservatore Triestino» la dichiarava la prima in Istria, e veniva intitolata Tipografia Istriana. Antonio Coana ebbe in Venezia nel 1823 la culla, ed in Rovigno nel 1884 il sepolcro. Presentemente in Istria esistono cinque tipografie: in Capo d'Istria, la rinomata di Cobol e Priora, diretta dal solerte Antonio Cobol di Giuseppe fu Giorgio; — in Parenzo di Gaetano Coana fu Antonio, dal novembre 1875 im-poi; — in Rovigno di Antonio Coana fu Antonio — ed in Pola di Lodovico Bontempo, e di Gregorio Seraschin, che pubblicano i periodici : quella di Capo d'Istria «La Provincia dell'Istria» dal 1867 impoi ; — quella di Parenzo «L'Istria» — e quelle di Pola «Il Giovine Pensiero» — «L'Eco di Pola» ed «Il Diritto Croato». 1460 Lngnani Monfardino, capitano contestabile 1461 Lugnani Pietro, capitano a Ravenna 1463 Gavardo Santo I, generale e governatore in Lombardia 1479 Gravisi Vanto, castellano 1481 Gavardo Giovanni, capit. 1482 Gavardo Rinaldo I, capitano collaterale e segretario 1485 Ingaldeo Giovanni, capit. 1485 Ingaldeo Pasquale, capitano contestabile 1490 Gavardo Gian Filippo fu Santo, si distinse nella guerra di Ferrara 1493 Tarsia Giovanni, capitano generale a Corfù 1511 Zarotti Antonio, sopracom. 1511 Tarsia Domenico castellano generale 1515 Gavardo Roberto I, cap. 1515 Gavardo Alessandro I, collaterale comandante a Ravenna 1519 Gavardo Gavardo III, con- dottiere navale 1530 Apollonio Lorenzo, capita no a Padova 1542 Verzi Giovanni, sopracom. 1571 Tacco Giov. Domenico, so- pracomito 1571 De Giovanni Giovanni, capitano governatore in Candia 1571 Spellati Princivalle, capit. 1572 Carrerio Paolo Emilio, capitano in Avignone. 1573 Gravisi Pietro, sopracom. 1576 Belli Giuliano di Ottonello capitano 1578 Gavardo Francesco I, capitano contro gli Uscocchi ') A pag. 522 dellVArcheografo ' tani della famiglia Verci di Pinguente : 1588 Gavardo Rinaldo II, capitano collaterale 1599 Pietro De Rin, capitano delle Ordinanze (cernide) in Albona 1613 Gravisi Lugrezio cav., cap. 1614 Gavardo Giovanni, capit. 1645 Giuliani Biagio, capitano a Canea 1654 Belli Giuliano di Giacomo capitano 1657 Verzi Onofrio, capitano in Candia 1657 Verzi Rinaldo, capitano in Candia 1657 Verzi Ricciardo, capitano a Cattaro 1657 Verzi Annibale, capitano in Albania 1657 Verzi Scipione1) capitano in Albania 1659 Gravisi Gravise marchese, . governatore a Corfù 1661 Sabini conte Almerico, so- praintendente 1663 Gavardo Antonio, capitano comandante a Brescia 1689 Del Bello Alvise di Giov. Batta, capitano in Toscana 1695 Tacco Giuseppe, colonnello 1696 Verzi Valerio, valpoto 1715 Bruti Giacomo, capitano a Corfù 1721 Gavardo Pietro, governatore a Palma 1727 Belgramoni Pietro, sergente maggiore 1760 Nazario Lugnani, padre di Alvise, tenente nell'armata del re di Napoli, disposò una napolitana, e dopo giubilato ritornò alla patria dove mori riestino» Voi. IV, sono indicati 4 capi-Marco, Scipione, Kizzardo e Francesco. — 81 — 49. Nobili Capodistriani entrati volontariamente nell'i, r. armata austriaca. 1. Grisoni conte Antonio. Fu elevato dall'imperatrice Maria Teresa li 25 aprile 1775 al grado di Generale maggiore. Nacque nel 1724 e morì in Cremona nel 1779. 2. Grisoni conte Francesco, Tenente-colonnello, zio dell'ultimo conte Francesco, mori in questa città li 15 giugno 1807 d'anni 80 e venne sepellito in Semedella. 3. Grisoni conte Pompeo di Francesco Luogotenente di cavalleria, morì a Milano li 15 marzo 1833 in duello con Dambrosky, ex ufficiale austriaco, che combattè nel 1831 a prò della Polonia. 4. Borisi conte Bernardo di Nicolò fu Bernardo, servì nel battaglione istriano, comandato dal Maggiore Lazzarich. 5. Borisi conte Giuseppe, fratello del precedente, dall'i, r. armata austriaca passò a quella dell' arciduchessa, duchessa di Parma, Piacenza e Quastalla, Sua Altezza i. r. Maria Luigia. 6. Borisi conte .Francesco, fratello dei precedenti, i. r. capitano del Reggimento di linea N. 22; morì nella sua villa presso Fontane, e l'unica lapide del cimitero della parrochia omonima lo ricorda. 7. Borisi conte Marc'Antonio, i. r. Primo-tenente dei Cacciatori, morì in Buje presso suo nipote ex sorore, Dr. Silvestro de Venier fu Pietro. 8. Gravisi marchese Ubaldo fu Lepido qm. Giuseppe, morì col grado di i. r. General maggiore. I di lui discendenti soggiornano nel ducato di Salisburgo. 9. de Lugnani Pietro di Alvise, i. r. Capitano dei Cacciatori, decesse in patria. 10. Musella Nazario, Capitano degli insorgenti, austriaci, comandati dal Generale Montechiaro; morì in Umago nel 1809. 11. de Baseggio Bartolommeo di Pietro fu Giorgio, servì nel corpo dei suddetti insorgenti austriaci. 12. de Baseggio Pietro-, fratello del precedente,. servi nel battaglione istriano comandato dal Maggiore Lazzarich. de Totto conte Gregorio del cavaliere Giovanni di Michele fu Giovanni, servi qual Luogotenente nel reggimento Illirico-francese. e SO. Nobili Capodistriani distinti per merito civile. 1250 de Gilago Varnerio, podestà 1254 Verzio (Guerci), presidente 1364 . . . Nicolò cancelliere e segretario di Francesco di Carrara di Padova 1384 Pellegrini Santo, dottissimo legislatore 1384 Gavardo Simone, vice-domino di Aquileja 1420 Verger io Pietro Paolo il Seniore, giurisperito, storico, filosofo, oratore, professore di dialettica nelle università di Padova e Bologna; uno dei più chiari cultori delle lettere e ristaliratore delle lingue latina e greca nel suo secolo, più volte ambasciatore dei Carraresi; o-norato delle più gelose mansioni nel Concilio di Costanza 1431 Alberti Giovanni, rettore degli artisti in Padova 1431 Costa Bartolommeo e Se-dula Giovanni, architetti del tempio di Cividale 1469 Tondello Cristoforo, Ministro generale dei Serviti 1472 Zarotti cav. Antonio, professore in Padova 1497 Zarotti Cristoforo, professore d'istituzioni civili nella università di Padova. 1498 Venerio Giorgio, arciprete di Verona 1500 Bartolommeo Budrio, letterato e tipografo 1501 Vergerio Filippo, professore d'istituzioni civili nella università di Padova 1503 Borisi Bernardo, segretario consigliere generale de'prin- cipi di Valachia e Moldavia 1510 Belli dottor Giorgio di Giuliano, dotto 1515 Giacomo de Gavardo, cancellière del podestà di Montella, dotto 1516 Giacomo de Gravisi, marchese di Pietrapelosa, dotto 1520 Belgramoni Francesco, vicario, amministratore generale d'Agria in Ungheria 1521 Polesini Girolamo, professore di Padova 1522 Almerigotti Giorgio, professore di Padova 1530 Muzio Antonio, castellano di Benevento 1532 Vergerio Aurelio, secretarlo di Clemente VII 1536 Verzi Cristoforo, professore di Padova 1537 Divo Andrea, dotto 1537 Divo Vincenzo, dotto 1538 Zarotti Cristoforo, dotto 1545 Grisoni Dr. Frane., dotto 1550 Vergerio Lodovico, dotto 1550 Verzi Nicolò, dotto 1551 Vida Dr. Ottonello, vicario criminale 1561 Tarsia Gio. Domenico, dotto 1564 Tatio Giovanni, dotto 1571 Febeo Giuseppe, letterato 1575 Mauruzo Giovanni, dotto 1576 Muzio Girolamo, letterato 1580 Zarotti Ottaviano 1580 Vida Giovanni, dottore di legge, dotto 1581 Muzio Giulio Cesare, dotto 1582 Metello Vincenzo, dotto 1585 Vida Girolamo letterato 1589 Belli Ottonello, letterato 1595 Fini Dr. Antonio, cavaliere 1600 Zarotti mons. Antonio, auditore a Roma 1604 Valdera Marcantonio, lett. 1610 Gravisi Giovanni, cavaliere di Francia 1610 Belli Giulio, segretario di due cardinali 1611 Manzioli dottor Nicolò, coreografo 1611 Bruni Antonio, letterato 1611 Bruti Alessandro, letterato 1618 Fola cav. Pietro, letterato 1619 Bruti Barnaba, cavaliere, dragomano a Costantinopoli 1620 Brutti Gio Batta, letterato 1620 Zarotti Dr. Nicolò, letter. 1620 Maurutio Pietro, dotto 1620 del Bello Ottonello, dotto 1632 Vergerio Angelo, dotto 1643 Fini Raimondo, dotto 1671 Tarsia Tommaso, drago- mano a Costantinopoli, dotto 1680 Fini cav. Orazio, dotto 1693 de Belli Ottonello, dotto 1700 Carli Gian Rinaldo, letter. 1708 Gavardo Padre Filippo Maria del Dr. Giulio, Servita, dotto 1716 Carli Rinaldo, dragomano a Costantinopoli 1717 Bruti Bartolommeo drago-mano in Costantinopoli 1734 Gravisi marchese Cristoforo, dotto 1735 Tacco Francesco, provveditore ai confini 1735 Tacco Giacomo, provveditore ai confini 1736 Gavardo Gavardo, sacerdote, fratello di Alessandro e di Antonio, di Cristoforo fu Gavardo qm. Girolamo del qm. Gavardo fu Girolamo del ramo di Michele qm. Gavardo II fu Michele qm. Gavardo I. Era fornito di somma coltura in scienze, lettere e cognizione di vari idiomi, cessò di vivere a Parigi nell'età d'anni 35 meno 39 giorni, essendo nato li 22 settembre 1701 e morto li 19 settembre 1736. Sopra il suo sepolcro nella chiesa di s. Sulpizio fu posta 1' e-pigrafe che spiega le distinte sue qualità '). Il di lui ritratto si trova al Municipio 1740 Belli Giacomo, dotto 1750 Gravisi marchese Giuseppe >) In Londra, dove arrivò li 29 ottobre 1733, ebbe il vantaggio di venire ascritto a quella reale Accademia, e di essere eletto a poeta della medesima con generoso stipendio. Ebbe pure la direzione del teatro dell'opera di Hay-Marcket, pel quale fece la traduzione dell'opera, „il Mitridate" dal verso inglese nell'italiano, e di altre opere ancora; nonché lavori creati dal suo genio letterario. Tutti i suoi proventi egli inviò al padre suo per pagare le molte passività che aggravavano la sostanza della famiglia, con lettere ricolme di espressioni sensibilissime verso i suoi genitori, fratelli e sorella, colla speranza di riedere alla patria per potersi godere il suo Marischie. Le possessioni di Marischie e di Oscurus, già del comune di Capo d'Istria, passarono a Giovanni de Velta, e morto lui senza eredi, al Governo veneto, e da questo a Giovanni de Francia di Capo d'Istria, per acquisizione fatta li 28 febbraio 1397, verso l'esborso di ducati d'oro 660, il quale lasciò i beni di Marischie a sua figlia Gasparina, moglie di Pietro de Gavardo, e da lei tramandati al proprio figlio Michele Gavardo, che dopo lunghi secoli le figlie di Alessandro fu Antonio, pronipoti del sullodato abate, Teresa, Francesca ed Anna Maria de Gavardo, vendettero la possessione di Marischie, con contratto di data padre del marchese Lepido degli Orti grandi, letterato 1768 Gravisi marchese Dionisio di Girolamo fu Dionisio, morto nel fiore degli anni, letterato 1768 Bonzi Giuseppe, letterato 1775 Almerigotti Dr. Francesco letterato 1775 Almerigotti Dr. Giovanni, fratello del prec., dotto 1777 Belli Nicolò, ingegn. della repubblica nell' Istria 1790 Carli conte Giov. Girolamo, fratello del presidente Gio. Rinaldo. Fu in Milano avvocato fiscale, capo del tribunal criminale, presidente dell'uffizio di polizia, consigliere aulico nel supremo tribunal di giustizia di quella città 1795 Carli Gian Rinaldo conte commendatore, cnjus satis Nomen, dice il biografo Pietro Stancovich 1812 Gravisi marchese Girolamo di Dionisio, erudito archeologo e filologo, cessò di vivere nell'età d'anni 92 1813 Carli Gianstefano di Rinaldo fratello del precedente nato li 8 marzo 1720, mori li 11 febbraio 1813; erudito e versato nelle lingue greca e orientali 1817 Carpaccio Antonio, letter. 1818 Gavardo Alessandro, detto Alessandrone, letterato 1821 Brutti conte Agostino di Marco, cavaliere di s. Ste- fano di Toscana, ascese nel febbraio 1809 all'onorevolissimo grado di Senatore del regno d'Italia a Milano, cessò di vivere in Venezia. Era fratello dei conti Barnaba e Don Bartolommeo, canonico, dotto 1822 Dr. Angelo barone Calafati, dotto 1827 Alessandro de Gavardo fu Antonio, dotto 1830 Don Filippo marchese de Gravisi, letterato 1831 Omo bo n de Vittori fu Marco Marcello, dotto 1831 Nicolò de lìaseggio (Ba-seggion)., dotto 1835 Elio marchese Gravisi fu Matteo, letterato 1838 Francesco Innocente de Gavardo, dotto 1839 Don Francesco-Maria de Gavardo, canonico, dotto 1849 Carlo de Combi fu Carlo, morto a Trieste, dotto 1854 Elio marchese de Gravisi fu Antonio, letterato 1857 Dr. Giuseppe de Lugnani fu Antonio, letterato 1870 Dr. Anton iy /le Madonizza fu Giovanni, dotto 1871 Dr. Francesco dtj Combi fu Carlo, morto a Venezia, letterato e poeta 1872 Dr. Giannandrea de Manzoni, filologo 1876 Gio. Andrea marchese Gravisi, morto li 3 Febbraio 1876, agronomo e bacologo distinto Capo ri' Istria 20 febbraio 1828 a Bartolommeo Bonazza fu Matteo da Momiano, per f. 10250 di convenzione. Elisabetta Bonazza. vedova del suddetto, venne assassinata nella propria casa di Marischie, or saranno 30 anni. 1883 Dr. Giovanni de Manzini genn., letter. e storiografo fu Nicolò, dotto 1890 Don Giovanni de Pavento 1884 Dr. Carlo de Combi fu Fran- canonico, letterato. cesco, m. a Venezia, letter. 1891 Dr. Domenico de Manzoni 1888 Anteo march. Gravisi-Bar- fu Dr. Gio. Andrea qm. Do- babianca-Bocchina, m. li 7 menico, letterato 51. Funzionari pubblici in Capo d'Istria nel secolo XIV. 1331 Masaruto ottenne una posta a piedi. 1331 Margherite Grimani, castellano del Castel Leone. 1332 Gabriele Bon 1332 Paolucio de Paoluci, contestabile equestre 1332 Bongiovanni de Crescenci di Pietro, stipendiato a cavallo. 1332 Marino Vantari, contestabile dì fanti. 1332 Giovanni Foscarini, contestabile di fanti. 1332 Marco Polani, consigliere, mori. 1332 Tommaso Zane, portolano. 1333 Truffa Zambonelli, contestabile equestre. 1333 Giovanni Tiriolo, soldato. 1333 Turino .de Pistorio, contestabile di fanti. 1333 Lorenzo Raguseo, contestabile. 1333 Marco Paolo da Venezia, stipendiato. Questo denunziò Marco Cavalieri fu Pietro, quale capo d' una congiura per sottrarre la città dal governo veneto. Il Cavalieri fu condannato a morte colla confisca dei beni, ed il denunziante ottenne dal ricavato all' asta dei medesimi 200 lire. 1334 Marco Belegno, portolano e contestabile. Ì334 Transelgardo, contestabile. 1334 Marcolino, marescalco. 1334 Giovanni Rizzo di Nicolò, stipendiato con 100 soldi al mese. 1334 Tommaso Masserie (detto della Moneta), di Capo d' Istria, contestabile di fanti. 1335 Nono, stipendiarlo. 1335 Giovannino detto Fabbro, da Canale, contestabile. 1336 Giroldo Belgramoni fu Vitale, stipendiato con un cavallo. 1337 Margarite Cappello, stipendiato a piedi. 1337 Andreolo Michiel detto Fisica, castellano del castello. 1338 Padoano de Natalibus. contestabile equestre. 1338 Maffeo di Variente fu Pietro di s. Giacomo dall'Orio, stipendiato equestre. 1338 Giovanni di Faenza, stipendiato a piedi. 1339 Pietro dalle Boccole, consigliere. 1340 Giovanni da Lezze „ 1340 1342 1342 1342 1343 1843 1343 1344 1344 1345 1345 1345 1345 1345 1346 1346 1346 1346 1346 1347 1347 1347 1347 1347 1347 1347 1347 1348 1348 1348 1348 1348 1348 Tome Zane, portolano. Giovanni del Monte, contestabile a Rosarollo. Giovanni de Lombardo detto Guercio, contestabile equestre. Marino Gisi, stipendiato con otto lire al mese. Bartolommeo Ferrarolo ed il di lui figlio Giovanni ottennero due poste pedestri. Sidro Manolesso di Pancrazio ottenne due poste a piedi. Pietro Belgramoni ottenne una posta equestre. Guido Trigeri fu Giovanni, contestabile equestre. Giovanni Guercio l'u Giovanni, ebbe una posta equestre. Cristoforo Tele da Chioggia, ebbe una posta pedestre. Vitaliano Dante, contestabile di cavalli. Mido di Monteverde „ Angelo di Comesano, contestabile di fanti. Lorenzo Morosini, contestabile di cavalli. Bertolino da Bergamo, maestro lavorante di corazze e di spade, ottenne due poste pedestri. Marino Gisi fu Giacomo ottenne la custodia del porto s. Martino in luogo del defunto Marco Bellegno. Vivaldo della contrada s. Paolo viene nominato prò magi- stro balistarium. Fantino Malipiero, consigliere. Iaoobello Leucari, castellano castri lustinopolis Pietro Bellegno fu Marco ottenne una posta pedestre. Paolo de Vicugeri di Padova, contestabile. Padoano e Manfredino de Natali, stjpendiari equestri. Turioni di Ferrara ottenne due poste a piedi. Guidone di Novello di Faenza ottenne due poste equestri. Geremia Molino ottenne due poste a piedi. Paolo Vigoager, contestabile. Schiavino Zambonelli, ottenne una posta equestre. Nanfosio de Fossalta, contestabile Nicolò Gradenigo fu Pietro di s. Luca, capo della porta s. Martino con un assistente. Truffa Zambonelli da 34 anni contestabile con due paghe di lire 22 il mese per ciascuna, essendosi ben condotto nella ribellione, riportando varie ferite, ottenne una posta equestre, ponendovi un sostituto. Giacomo Tedaldoni da 18 anni in servizio con due poste, essendo stato ferito nella ribellione e spogliato dei suoi beni, gli fu concessa una posta equestre. Andrea della Fontana, consigliere. Cristoforo Tele detto Canestro, perde tutto il suo avere nella ribellione. 1348 Lorenzo de Faganellis ottenne la custodia della porta di Busardaga. 1349 Marino Gisi, per essersi portato bene nella ribellione, fu confermato ad ufficiale della porta s. Martino. 1349 Giacomo da Brescia contestabile di fanti. 1349 Tomasino de Ruynis da Reggio, ottenne la riconferma della posta equestre. 1349 Guglielmo Rosso venne nominato capitano degli Schiavi (Slavi). 1349 Ambrogio Moron venne confermato al posto di custode del porto di Busardaga. 1349 Nicolò di Romania, Matteo Fusario e Moro di Lippo, stipendiar! nel Castel Leone, furono confermati. 1349 Tommaso Marasca, contestabile pedestre. 1349 Donalbergo Donato, oriundo di Venezia, domanda l'istituzione dei lusticiarum Iustinopolis. 1349 Marco Semitecolo, contestabile equestre. 1349 Zanìno Alberti, mercante di panni, derubato di tutto nel tempo della ribellione, ottenne per la durata di due anni il diritto di pesa sulla piazza. 1349 Mastino da Bologna, contestabile di fanti. 1349 Obizone de Generdoni, contestabile equestre. 1349 Nicolo Zen, consigliere. 1349 Nicolò Zane, consigliere. 1349 Pandino, cancelliere. 1349 Nicoletto Civrano, castellano di Castro Leone. 1349 Giacomo Sangaretto, originario di Venezia, avendo avuto la disgrazia di venire vulnerato nella ribellione del 1348 e di ricevere danni enormi nella casa e nelle mercanzie in conseguenza dell' appiccato incendio, venne nominato stimatore pubblico per la durata di due anni. 1349 Mastino, contestabile pedestre. 1349 Maffeo Baduario fu Zar.ino, contestabile pedestre. 1350 Zanino Copedella, pesatore di farina per due anni. 1350 Guglielmino de Angussoli, contestabile equestre. 1350 Nicolò Zeno, consigliere. Ingiuriò il podestà Marco Morosini. 1350 Tote di Padova, contestabile equestre. 1350 Turino da Pistorio ottenne una posta equestre. 1350 Angelo Ganzano da Mazorbo, contestabile equestre. 1350 Enrico de Savoja marescalco con lire 7 al mese. 1350 Paolo de Bologna, contestabile pedestre. 1351 Zanino Alberti ottenne per altri due anni la concessione di misurare e pesare. 1351 Giacomo d'Asti di Padova, contestabile pedestre. 1351 Voltaruccio de Polesys, ottenne una posta equestre. 1351 Giovanni Salvazio fu Ambrogio, ottenne privilegio dì 25 anni. 1351 Giacomo fratello di 'fotti di Padova, contestabile pedestre. 1351 Bombolegno di Bologna, stipendiano, fu ferito in sei parti del corpo nella ribellione del 1348. 1351 Gualterio Operger, tedesco, stipendiano. 1352 Giorgio de Slapo ottenne una posta equestre. 1352 Alboino d'Ugo ottenne l'ufficio di stimatore per due anni. 1352 Marco Semitecolo ed Ugucio de Gingia, contestabili pedestri. 1352 Sadoro de Meledo, contestabile equestre. 1352 Zannino Alberti fu confermato per un anno nell'ufficio di pesatore. 1353 Barnaba de Angiusoli, contestabile equestre. 1353 Paolo de Casto, giudice col salario di VI dei piccoli al mese. 1354 Marino Longo, Capitano degli Schiavi col salario di Lire 13 al mese. 1354 Meledo de Meledo, contestabile equestre. 1354 Simone Gavardo arcidiacono, venne nominato cappellano del. podestà prò tempore. 1354 Francesco de Caviano, incaricato dall'ufficio delle conciliazioni. 1354 Turino de Pistorio, portolano di Buserdaga. 1354 Gazano, contestabile pedestre. 1354 Paolo Balbo, che cooperò a prò di Venezia nella ribellione del 1348, ottenne 1' ufficio di stimatore per un anno. 1354 Rainerio de Arimino fu Franceschino, capitano dei Schiavi. 1355 Michele Lugnani notaro ad civilia, ad stangarli mniorem. 1355 Marino Gisi ottenne la custodia del porto s. Martino, in considerazione dei di lui meriti nella ribellione del 1348, nella quale mori suo figlio. 13:55 Gregorio , de Senis ottenne una posta equestre. 1356 Bartolommeo de Baisio, contestabile. 1357 Luchino de Virgili da Cremona ottenne per grazia speciale 1' ufficio Cancelleriae ad civilia ad stangam maiorem, usque ad beneplacitum dominii, nonché una posta equestre. 1357 Nicolò Gradenigo, portolano di porta s. Martino. 1357, Lorenzo de Faganelli ed Ambrogio Moroni, portolani di Buserdaga con 8 lire di piccoli al mese. 1358 Giacomo di Monselice, Francesco de Bernabò ed Omobon maniscalco, stipendiar! equestri. 1358 Nicolò Bollano di Curtarolo, Rolandino e Michelaccio di Padova, custodi del campanile. 1358 Tommaso Marasca, contestabile di fanti. 1358 Poleto di Bologna, contestabile equestre. 1358 Non ino di Bologna, contestabile equestre. 1358 Nicolò .di-Biagio, notaio. 1358 Marco Superanzio, milite. 1360 Niello Rosso, contestabile di fanti. 1361 Vitaliano Cavalcabove, contestabile equestre. Provincie Illiriche. N. 598. Capo d'Istria il primo Settembre i8i4 Certifichiamo noi sottoscritti, che nell'Istria ex Veneta, né durante il Governo austriaco, uè dopo, non fu mai né pubblicato, nò attivato il Regolamento generale austriaco della Procedura giudiziaria per le cause civili, ma che la Procedura era invece regolata da particolari Discipline, pubblicate dal Governo provvisorio austriaco, che risiedeva in Capo d'Istria, ciò essendo a nostra piena cognizione per essere stati impiegati in qualità di Presidenti delli Tribunali di prima e seconda Istanza sotto il detto Governo. Elio marchese Gravisi Presidente del Tribunale d'Appello, durante il Governo austriaco Silvestro M. de Venier fui Presidente del Tribunale di prima Istanza, durante il governo austriaco Giov. Ballista conte Fini fui Presidente del Tribunale di prima Istanza e Direzione politica durante l'austriaco Governo Provincie Illiriche, li 7 settembre 1811 Noi Podestà del comune di Capo d'Istria certifichiamo, che le soprascritte firme siano reali, e degne qui ed ovunque di piena credenza. Tolto L. S. De Rin Ag.to Segretario 53. Funzionari pubblici in Capo d'Istria e nell'Istria ex veneta il primo Gennaio 1806 ^ sotto il governo francese. Capo d'Istria Consiglieri. Governo provvisorio dell' Istria Francesco conte Bocchina Presidente. Nicolò del Bello Dr. Angelo Calafati Angelo cavaliere Venier ') La truppa francese entrò in Capo d'Istria li 21 novèmbre 1805 alle ore 9 antimerid., festa della Madonna della Salute, con tempo piovigginoso. Bartolommeo Colombani Nicolò conte Papadopoli Stefano Angelini Segretari. Giovanni Maria Contucci Giovanni Maria Zugni Direttore della speditura e registratura. Antonio marchese Gravisi Direttore del Protocollo. Francesco marchese Gravisi Aggiunto ai Direttori suddetti. Nicolò de Rin Primo cancellista Domenico Piazzoli Secondo cancellista Giovanni Macri Primo assistente Antonio de Rin Secondo assistente. Valentino Zottich Praticante. Pietro Bernardelli Esecutore degli ordini Natale Zandonà Tesoreria provinciale Tesoriere Cavaliere Silvestro Maria Venier Ragionati Angelo Macri Pietro conte Modena Quaderniere Giuseppe conte del Tacco Ragionati del Governo Antonio Sol veni Alessandro Barbarigo Protomedico della provincia Dr. Leone Urbani Ingegnere provinciale Capitano Benedetto Petronio Tribunale d'Appello civile e criminale Preside Dr. Angelo Calafati Assessori Elio marchese Gravisi Nicolò Baseggio fu Giorgio Cavaliere Francesco Venier Pietro Bacchioco Cav. Federico Bembo Segretario Vettor Zugni Protocollista Matteo marchese Gravisi Assistente Giacomo Ben ini Giudizio criminale dell'Istria Preside Nicolò Graziadio Assessori Antonio Albertini Valentino Belgrado Andrea Bragadin Vincenzo Zugni Cancelliere Benedetto Salamon Attuario Nicolò Baseggio di Nicolò Diurnisti Nazario Musella Francesco Amigoni Direzione politica e Tribunale di prima istanza di Capo d'Istria Preside Cav. Silvestro Maria Venier Assessori Alessandro Gavardo Nicolò conte Franceschi Lepido Marchese Gravisi Agostino conte Brutti Segretario della Direzione Stefano de Rin Protocollista della medesima Barnaba conte Brutti Diurnisti della medesima Cavaliere Camillo Venier Gaspare Barbo Cancelliere del Tribunale di prima Istanza Giov. Maria march. Gravisi Primo assistente Ricciardo de Rin Protocollista Giuseppe Carbonajo Diurnisti Carlo Barbo "Valentino Trevisani Direttori politici e superiori locali nella Provincia P ir ano Direttore politico Felice Lanzi Parenzo Direttore politico Giov. Paolo march. Polesini Rovigno Direttore politico Cavaliere Giovanni Corner Pola Direttore politico Cavaliere Antonio Cicogna Albona e Fianona Direttore politico Giov. Battista Negri fu Nicolò Pinguente Direttore politico Giov. Battista Clarici Muggia Superiore locale Pietro Bacchiocco Isola Superiore locale Giuseppe Moratti Umago Superiore locale Cav. Giovanni Cicogna Cittanova Superiore locale Cav. Giovanni Minio Buje Superiore locale Sebastiano Barbo Grisignana Superiore locale Giov. Battista Spinotti Portole Superiore locale Francesco Mazzalorso Montona Superiore locate Marquardo marchese Polesini Orsera Superiore locale Antonio Beltramini S. Lorenzo del Pasenatico Superiore locale Francesco Piccoli Valle Superiore locale Vincenzo Basilisco Dignano Superiore locale Francesco Bradamante Pretori civili di Capo d'Istria a vicenda Giulio de Lugnani Francesco Innocente de Gavardo Cancelliere Antonio Minius Assistente Rocco Minius Comunità di Capo d' Istria Sindaci deputati Giulio de Lugnani Francesco Innocente de Gavardo Giudici Giacomo Almerigotti Pietro de Rin Andrea Manzoni Angelo Moreschi Vice-domini Giovanni Manzini Antonio conte del Tacco Consultori Girolamo marchese Gravisi Agostino conte Brutti fu Barnaba Giacomo Manzini Nazario Sereni Antonio conte dei Tacco Antonio Pedrini Giovanni Manzini Provveditori alla Fabbrica della Cattedrale Giacomo Manzini Nicolò de Belli Provveditori alla Sanità Nazario Sereni Giovanni Madonizza, fu Giovanni Carlo Combi Soprastanti ai Ponti Omobon Vettor Vittori Nicolò conte Modena Deputati alle mani morte Alvise conte del Tacco Francesco Pedrini Carlo Combi Avvocalo alle cause pie Pietro Pavento Sopra Giustizieri Antonio de Ria di Stefano Pietro Lugnani Deputati ai Vini Andrea Manzoni Francesco Pedrini Carlo Combi Capitano degli Slavi Francesco Almerigotti di Giac. Podestà dei due Castelli Giuseppe Almerigotti di Giacomo Cancelliere del Tribunale civile di I. Istanza Giov. Maria Gravise marchese Gravisi Cancelliere del Sindacato Nazario Musella Cassiere della Comunità Bartolommeo de Rin Ragionalo della Comunità Orazio marchese Gravisi Cancelliere dei danni dati Antonio Lugnani Archivisti nella Vice-Domineria Elio Cristoforo Barbo Giovanni Manzini Regolatore alle Scritture Giorgio Baseggio di Nicolò Contraddittore alle Parti Elio Cristoforo Barbo Deputali alle Carni Giovanni Manzini Elio Cristoforo Barbo Deputati alla Fontana Agostino conte Brutti fu Barnaba Andrea Manzoni Soprastanti ai frutti Antonio de Ria di Stefano Collegio dei Nobili (Ginnasio-liceale) Deputati I due Magnifici Sindaci Rettore Padre Saverio Tagliaferri di s.. Idelfonso delle scuole Pie Medici della Città. Dr. Michele Benedetti Dr. Giacomo Muzzi Chirurgo della Città Domenico Manzoni Monte di Pietà in Capo d'Istria Presidente Nazario Lugnani Depositario Alvise Almerigotti fu Girolamo Massaro Bartolommeo de Rin Assistente Giuseppe conte del Tacco del Brolo Ragionato ' Orazio marchese Gravisi Fondaco di Capo d'Istria Provveditori Giuseppe Almerigotti di Giacomo Almerigo conte Verzi Bartolommeo Vittori Cassiere Gaspare Barbo Scontro Bartolommeo Baseggio di Pietro Fonticaro Andrea Martissa fu Giuseppe Ragionato Orazio marchese Gravisi Militare civico presidiante la città Sopraintendente atte Cernide della Provincia e Comandante Tenente-Colonnello Francesco conte Grisogono ') Prima Compagnia dei Bombardieri Capo-Maggiore Filippo Davanzo Tenente Ajulanle Francesco Bracciadoro Primo Tenente Cristoforo Gerin Secondo Tenente Antonio Paccanoni Alfiere Domenico Simeoni Seconda Compagnia Capo Principale Matteo Gianelli Primo Tenente Antonio Gianelli Secondo Tenente Nicolò Pogliato Alfiere Antonio Filippini Andrea Tommasich fu Gregorio alfiere emerito 54. Uffici di Capo d'Istria e della provincia dell' Istria ex Veneta, i di cui funzionari prestarono giuramento il 1 maggio 1806, di essere fedeli alle costituzioni del Regno d'Italia ed a Sua Maestà l'Imperatore e Re Napoleone I. Tribunale d'Appello in Capo d'Istria Nicolò de Baseggio, Preside Pietro Bacchiocco, assessore an-Federico Bembo „ \ziano Nicolò Graziadio „ Stefano Angelini „ Basilio Baseggio „ Vittorio' Zugni, cancelliere Francesco de Gravisi, protocollista Tribunale criminale in Capo (ì Istria Francesco Venier, preside Ani Albertini, assessore anz. Andrea Bragadin „ Valentino Belgrado „ ' Vincenzo Zugni „ ') Addi 4 gennaio 1806 è stato sepellito in chiesa di S. Francesco dei Minori Conventuali di Capo d'Istria, il cadavere del conte Francesco Grisogono da Spalato, Tenente-Colonnello, Sopraintendente alle Cernide della Provincia e Comandante de' Bombardieri civili. — Anteriore al Grisogono era il Colonnello-Giorgio Rado, Governatore delle armi, morto li li luglio 1788 d'anni 67, e sepellito nella cattedrale. Giovanni de Contucci, cancelliere Nicolò de Baseggio di Nicolò, protocollista Tribunale civile in Capo d'Istria Nicolò Del Bello, vice-preside Nicolò Franceschi, assessore Nicolò Venier „ Giov. Maria Gravisi „ Nicolò Derin, cancelliere Andrea Dell'Acqua, protocollista Pretura in Capo d'Istria Antonio Gravisi, pretore Antonio Minius, cancelliere Rocco Minius, protocollista Delegazione di polizia in Capo d'Istria Angelo Venier, delegato Stefano Derin, cancelliere Pietro Bernardelli, assistente Rizzar do Derin „ Antonio Derin „ Giuseppe Carbonajo, protocollista Ufficio delle miniere e dei boschi in Capo d'Istria Vincenzo Bartoletti-Zulati, conservatore Francesco-Antonio Vallon,'(/w- dice sommario in Muggia Antonio Michieli, cancelliere Giovanni-Pietro-Antonio de Be-senghi, giudice sommario in Isola Telemaco Corner, giudice sommai-io in Pirano Alvise Zamarini, giudice sommario in Cittanova Alessandro Simonetti, giudice sommario in Grisignana Dipartimento di Parenzo Giuseppe Vergottini, delegalo Antonio Beltramini, giudicesom-mario in Orsera Pietro de Tommasi, giudice sommario in Montona Dipartimento di Rovigno Giovanni Costantini, delegato Giovanni Corner, giud. somm. Tommaso Bembo, giudice sommario in Valle Giovanni Locatelli, cancelliere Felice Lombardo, giudice sommario in Pola Dipartimento di Albona Giov. Battista Negri, delegato Domenico Luciani, giud. somm. Dipartimento di Pinguente Andrea Agapito, delegato Francesco Mazzalorso, giudice sommario in Portole ') ') In Toscana a pie' dei monti Cortonesi, in cima d' un vallone, presso il lago Trasimene, esisteva in una foce una piccola chiesa denominata Portole. 55. Nella installazione della Regia Corte di Giustizia civile e criminale del Dipartimento d'Istria in Capo d'Istria SONETTO umiliato in complesso ai Signori membri componenti essa Corte, e peculiarmente al I. di lei Presidente Signor Nicolò Baseggio fu Giorgio Salite o Prodi; ecco il novel Delubro, Che al Gran cenno di Napo Astrea vi porse, Al cui rimpetto e vanni, e guardo torse Del dolo iniquo l'infernal Colubro: Ella, che al Franco suolo, ed all' insubro Di quel Magno al voler, dall'etra accorse Qui pur scese, ed a Voi (che Lui ben scorse) Dièo l'aurata bilance, e il brando rubro. Le Tribune occupate, are del Merto, Svelate il dritto fra '1 pugnar de' rostri, E ragion cinga di vittoria il serto. Se v' arride del secolo il Sesostri, Se Astrea di gloria ornai recovi all' erto ; L'Istria guati il lor tempio, e il crin vi prostri. Vmago — 180G In attestato della più divota ammirazione Avvocalo Dr. Gius. Calderari 56. Corte di Giustizia in Capo d'Istria nel 1807, in casa Barba-bianca sulla Galligaria, ora dei fratelli Andrea e Don Domenico Bullo fu Giovanni. Primo Presidente Baseggio Nicolò fu Giorgio Presidente Del Bello Nicolò Giudici Baseggio Basilio Bachiocco Pietro Graziadio Nicolò Bembo Federico Franceschi Nicolò Belgrado Valentino Angeli Stefano Lanzi Felice Supplenti Albertini Antonio Becich Antonio Corsi Giorgio Locdtelli Cipriano Regio Procuratore generale Venier Francesco Cancellieri Circondario ............I comuni del cantone di Parenzo --------Pinguente ,„ Giudice, Capello Giorgio ° '1 Cancelliere,....... Giudicature di pace nel 1807 . Circondario (hi materie civili correzionali e criminali) ì Comuni del cantone di Pin- Capo (l'Istria Sliente in casa di Nicolò Pellegrini -- sulla Galligaria Rovigno Giudice, Gavardo Alessandro fu Brisighella Giovanni Antonio qm. Cristoforo, detto 0anCtìJliere. ....... Gavardin T . Circondano Supplente, De Franceschi Nicolò 1 0011111,11 dtìl dl Svigno Cancelliere,.......• T.. , . Vicinano Circondano Giudi Lombar(io Felice 1 comuni del cantone di Capo Cancelliere d> Istria____" Circondario ' I comuni del cantone di Dignano P ir ano ___ Giudice, Corner Telemaco Albona Cancelliere,.......Giudice, Luciani Domenico Circondario Cancelliere, ....... I comuni del cantone di Pirano Circondario ____I comuni dei cantone di Albona Parenzo Giudice, Becich Franceseo •da^amireale perl'an- Poii/.oli:/. bisestile 1808. Milano, dalla Reale cancelliere, ....... . stamperia. Pagine 274 e 290. 58. Proclama della Commissione provinciale nominata dal Generale austriaco Lavai conte de Nugent con Decreto di data Capo d'Istria 22 Settembre 1813. N. 215. In nome di S. M. l'Imperatore d'Austria Francesco II. L'amministrazione della Giustizia civile e criminale è la-prima base della società, ed il primo garante delle-persone, e delle proprietà dei sudditi. Il bisogno che sia essa attivata in questa provincia non sfuggì alle provvide cure del signor generale conte Nugent, che con suo ' Decreto 22 settembre decorso incarico questa Commissione provvisoria provinciale di organizzarla coi metodi dell'epoca 1805. É quindi, che la Commissione stessa in esecuzione del detto decreto determina quanto segue : Articolo 1. E rimesso il Tribunale d'Appello che risiederà come all'epoca 1805 nella città di Capo d'Istria, e giudicherà in seconda instanza le cause civili e criminali della provincia. Art. 2. Esso è composto di un presidente, di quattro giudici, di un segretario, e di un attuario principale. Art. 3. Gli emolumenti restano quei medesimi che erano in corso all'epoca 1805. Art. 4. Viene instituito in Capo d'Istria un Tribunale di prima Istanza civile, composto di un presidente, che sarà lo stesso preside della Direzione politica, di due giudici ed un cancelliere con li medesimi emolumenti dell'epoca 1805. Art. 5. Il cancelliere del Tribunale di prima istanza sarà nominato come allora dal Consiglio civico. Art. 6. La giurisdizione del detto Tribunale si estenderà alle comuni di Capo d'Istria, Muggia, Isola, Grisignana, Portole, e rispettivi territori. Art. 7. E istituito in Capo d'Istria un giudice sommario. Esso giudicherà fino alla somma di venete Lire 50 inappellabilmente, ed appellabilmente fino alla somma di venete L. 120; la sua giurisdizione si estenderà alla sola comune e territorio di Capo d'Istria. Esso assumerà ed inquisirà sopra le gravi trasgressioni politiche, ed accompagnerà il progetto di sentenza al Tribunale criminale, che pronuncierà definitivamente sopra le medesime, salvo il solo ricorso alla revisione. Art. 8. Formerà gli atti preliminari di tutte le azioni criminali, e li accompagnerà col progetto di sentenza al Tribunale di appello per il relativo giudizio. Art. 9. È istituito un Tribunale civile di prima istanza in tutte le comuni di Pirano, Parenzo, Rovigno, Pola, Albona e Pinguente, composto di tre giudici, e di un cancelliere, ed estenderà la sua giurisdizione nei luoghi dove l'aveva all'epoca 1805. Art. 10. Il Direttore politico farà le funzioni di Preside del Tribunale nelle località, come cosi era prima. Vi sarà inoltre un giudice relatore, ed il giudice sommario sosterrà il posto di terzo giudice assessore al detto tribunale. Li giudici sommari avranno un cancelliere a parte per li loro offìzì, che vengono col presente richiamati. Art. l'I. Presso cadauno dei detti tribunali vi sarà un cancelliere con voto, il quale supplirà al caso di eccezione, o impedimento di alcuno dei tre giudici soggetti sunnominati, e ciò in quelle località dove non era riservato questo diritto ai giudici comunitativi. Art. 12. In ogni comune della provincia, dove non vi fosse un tribunale, vi sarà una superiorità locale, che avrà le attribuzioni anche di giudice sommario, con ristesse incombenze del giudice sommario di Capo d'Istria. Art. 13. Il cancelliere della superiorità locale sarà insieme cancelliere della sommarietà. Art. 14. La giustizia civile e criminale sarà esercitata sulla base della stessa procedura, e delle stesse leggi civili e criminali, che vigevano all'epoca 1805. Art. 15. Sono richiamati in attività tutti quei nodari, che furono legalmente nominati posteriormente. Art. 18. E gli uni e gli altri dovranno per altro nel termine d'un mese aver prodotto al tribunale d'appello i titoli giustificativi il loro esercizio. Frattanto non potranno rifiutarsi sotto loro responsabilità di rogare gli atti dei quali fossero richiesti, e quindi alla pubblicazione del presente dovranno mettersi in tutta attività rassegnandosi sul momento ai rispettivi superiori locali. Art. 17. È richiamato in piena osservanza il sistema ipotecario, che vigeva all'epoca 1805, mediante l'uso delle notificazioni, e de' vicedomini o de' giudici, o presso le cancellerie secondo gli usi dei rispettivi paesi. A tale oggetto nella prima domenica susseguente alla pubblicazione del presente si convocheranno li rispettivi consigli civici, che vigevano all' epoca 1805, che sono richiamati alla loro attività, sotto la presidenza delle rispettive direzioni politiche, e superiorità locali per l'elezione dei vicedomini, e nel tempo stesso dei sindaci comunitativi ed altri offizi sanitari e di polizia comunale, eh' erano in corso alla detta epoca. Art. 18. Gli atti dei tribunali, dei nodari, e di qualunque aitra autorità saranno rivestiti delle stesse forme, e delle stesse investiture che erano in uso all'epoca 1805, saranno pagate e riscosse 1' istesse tasse, ed osservate le medesime tariffe. I nodari e i cancellieri saranno responsabili dell' esazione dei pubblici diritti, e li verseranno come all'epoca 1805. Capo d'Istria, li 8 Ottobre 1813. Totto, Presidente Battiala Polesini Zugni, ff. dì segretario 59. Impiegati del Tribunale civile e Direzione politica dal 1813 al 1816 in Capo d'Istria Presidente Antonio Albertini, Giudici Alessandro Simonetti, Andrea Manzoni, Cancelliere con voto Giov. Maria Gravise dei marchesi Gravisi, Uffici d'ordine: Antonio Minius, Antonio de Gavardo,.....Rota. 60. Giudizio sommario. Giudice Giulio de Lugnani, Cancelliere Rocco Minius, Tre scrittori, Due cursori, Un custode. 61. Impiegati di merito dell'Imp. Reg. Giudizio Criminale dell'Istria in Capo d'Istria nel gennaro 1816. Preside Nicolò Graziadio Procuratore imperiale, aggiunto Giuseppe de Belli al Presidio Telemaco Corner Antonio Albertini Nicolò de Baseggio Assessori Cancelliere Pietro de Favento Antonio Pellegrini Coli'organizzazione politico-giudiziaria dell'Istria nel 1816 cessarono i Tribunali di II e 1 Istanza di Capo d'Istria, rimessi in attività dalla Commissione provinciale nell'ottobre 1813, composta di Totto conte Giovanni, Presidente — Battiala conte Nicolò — Polesini marchese Benedetto e Facchinetti Giov. Francesco, qual Segretario. Tutti gli atti dei medesimi furono trasportati con due barche a Rovigno, per collocarli nell'archivio di quella nuova autorità giudiziaria, intitolata : Giudizio Civico Provinciale e Criminale, nonché Cambio Mercantile e Consolato di Mare. Il personale di questo Dicastero si componeva : d' un preside, sei consiglieri, un segretario, un protocollista di consiglio, due attuari criminali, 12 impiegati d'ordine, 3 cursori, 1 custode, 7 custodi delle carceri, ed un giustiziere (carnefice), che per molti anni è stato Giovanni Ispirovich; nonché di due assessori mercantili e due sostituti. 62. Ripartizione austriaca dell' Istria nel 1818. " di Capo d'Istria' oc o ■a o 4J u di Pirano di Rovigno Circondari Distretti Comuni Pollina (San Odorico Fiinfenberg (Rubida) della Valle) Matteria Pinguente Draguch Capo d'Istria Muggia Pirano Isola Buje Grisignana Umago Montona Portole Visinada Rovigno Parenzo Orsera Cittanova Pigliano Dignano Barbana S. Vincenti Pola Pola Pinguente Capo d'Istria Pirano Buje Montona Rovigno Parenzo v Istriano o o w u Al bona Pisino Bellai Lovrana Castua Castelnovo Albona Fianona Pisino Gallignana Gemino Pedena Bogliuno Chersano Bersez Moschenizze Lovrana Castua Rucovaz Abbazia Castelnovo Lippa Per essere stata Piume nel 1822 annessa alla corona di S. Stefano, venne traslocato quel Capitanato Circolare a Pisino, al quale fu incorporato nel 1825 1' altro detto dell'Istria, che aveva sede in Trieste, nel palazzo sulla piazza delle legna di attuale proprietà delle sorelle Emma contessa Alberti-Poja ed Onorina contessa Sordina, figlie del defunto barone Dr. Giambattista de Scrinzi-Montecroce. Nel 1828 è stato soppresso il dicastero di Rubida (Funfenberg) '), venendo assegnati, il comune di Dollina a quello di Capo d'Istria, e l'altro di Matteria a Castelnovo. Più tardi, dei due distretti di Castua e Lovrana si compose il tuttora esistente di Volosca. Il distretto di Bellai cessò coli' organizzazione del 1850 2J. Il capitanato circolare venne nel 1850 tramutato in Reggenza circolare, che doveva aver sede a Capo d'Istria, secondo il progetto. Come in Capo d'Istria doveva venire istituita una Corte di Giustizia per l'Istria superiore, ed in Rovigno per l'Istria inferiore, una seconda, a termini del progetto della commissione, istituita presso il Tribunale civico provinciale di Trieste, e modificato a Vienna dal ministro Schmerling, per suggerimento di persona di sua fiducia di Trieste. Per la sede della Corte superiore di Giustizia indicava quel progetto la città di Gorizia, facendo menzione di Capo d'Istria, già sede di Tribunale d'Appello sotto i governi austriaco ed italo-francese. Nel 1845 il governatore di Trieste e del Litorale conte Francesco de Stadion lusingò Parenzo, e si diceva anche Rovigno, di avere il Capitanato circolare dell'Istria. Portata da lui la questione in seduta non venne assecondata dai consiglieri gover-niali, alcuni dei quali propendevano per Capo d'Istria, e tra questi il referente ecclesiastico. Venuti a cognizione i rappresentanti di Pisino dell'intenzione del governatore, inviarono con tutta sollecitudine una deputazione ai gradini del Trono, ch'ebbe da S. M. l'Imperatore Ferdinando I, il Buono, la risposta, di nulla sapere, e di non avere intenzione di traslocare l'autorità circolare dell' Istria. Così fini quella commedia. Il governatore Stadion fece chiudere, come ci fu riferito, le classi d'umanità dell' i. r. Ginnasio tedesco di Pisino, in allora sostenuto dai Minori Osservanti Riformati di San Francesco, perchè i rispettivi professori non risposero lodevolmente, forse per 1) L' ultimo giudice di Funfenberg è stato 1' avvocato ed i. r. notaio di Trieste, Dr. Francesco Kapèller. L' ultimo commissario era N. SchwigI, che abbiamo conosciuto nello studio dell'avvocato triestino, Dr. Bernardino Picco, nativo di Fagagna nel Friuli. 2) Gli ultimi impiegati di Bellai furono : Francesco Grossmann, commissario e giudice, Matteo Schnedu, cassiere, Francesco Kollmann e Giuseppe Schreiber, attuari, Antonio Iahnel, scrittore, Carlo Quaiser, alunno di cancelleria, e due inservienti. timidezza, ad alcune domande da lui fatte. È da osservarsi che in quel tempo in Istria esisteva il solo ginnasio di Pisino '), che costava allo stato tenue somma, e che si poteva sostituire ai professori delle classi V e VI due sacerdoti regolari meglio rispondenti alla bisogna, anziché sopprimerle, con danno gravissimo della provincia, nel riflesso che a quel ginnasio ricorreva la gioventù dell' infima classe della popolazione, mentre gli agiati inviavano i loro figli a Trieste, a Gorizia, a Venezia, a Udine, a Chioggia, a Zara ed altrove. Dopo la dipartenza per Leopoli del governatore Stadion, le due classi d' umanità vennero riaperte, e nel 1848 erano professori delle medesime i Padri Maurizio Leiler e Crisologo Grossnih. 63. Ripartizione cieli' Istria nel 1868. Capo d'Istria Capitanato di Capo d'Istria Capitanato di Parenzo Giudizio di Capo d'Istria Giudizio di Pinguente Giudizio di Pirano Giudizio di Parenzo Giudizio di Buje Giudizio di Montona Muggia S. Odorico della Valle (Doli in a) Decani Pomiliano Pinguente Rozzo Pirano Isola Parenzo Orsera Buje Cittanova Grisignana Umago Verteneglio Montona Portole Visignano Visinada 1) Il ginnasio tedesco di Capo d'Istria, dal 1820 al 1842, nel quale si distinsero in modo straordinario gli studenti triestini Hochkofler e Giovanni Loser, venne traslocato alla fine dell'anno scolastico 1841-42 a Trieste; perdendo con lui la immeritatamente degradata Capo d'Istria, 1' ultima gemma della sua corona. Il ginnasio superiore italiano che ora esiste, è stato fondato dalla città ed accolto dall' eccelso governo, in seguito a convenzione con questo comune. Capitanato di Pola Capitanato di Pisino Capitanato di Volosca Capitanato di Lussino Magistrato civico (Giudizio di Pola | Giudizio di Dignano Giudizio di Pisino Giudizio di Albona Giudizio di Volosca Giudizio di Castelli uovo Giudizio di Lussino Giudizio di Cherso Giudizio di Veglia (Tri ibunale circolare Pola Dignano Barbana Canfanaro Valle Pisino Antignana Bogliuno Gimino Albona Fianona Volosca Castua Lovrana Veprinaz Castelnuovo Materia Ielsane Lussino Lussingrande Ossero Cherso Veglia Ponte Bescanuova Dobrigno Dobasnizza Verbenico Castelmuschio Rovigno, città autonoma- Per l'organizzazione delle autorità politico-giudiziarie dell'Istria nel 1868, i pensamenti erano varii, onde conciliare l'interesse del governo con quello delle popolazioni. Abbiamo veduto in quell' epoca un progetto che divideva l'Istria continentale in tre capitanati distrettuali colla sede: in Capo d'Istria pei distretti giudiziali di Capo d' Istria, Pirano, Buje, Pinguente ed il comune di Portole ; in Rovigno, pei distretti giudiziali di Rovigno, Pa-renzo, Montona, Dignano e Pola; in Pisino pei distretti giudiziali di Pisino, Albona, Volosca e Castelnuovo; e per l'Istria insulare colla sede in Cherso, pei distretti giudiziali di Cherso, Lussino e Veglia. Secondo questo progetto la sede della Giunta Provinciale veniva trasferita da Parenzo a Capo d'Istria. Nel primo decennio della sua esistenza due volte fu fissata l'idea dai deputati provinciali di chiedere al governo il trasloco ; la prima è stata stornata da un deputato, quando non mancava alla domanda, che la firma del capitano provincial*1. Per l'amministrazione della giustizia figuravano in detto progetto due Tribunali circolari, l'uno in Capo d'Istria, pei distretti giudiziali di Capo d'Istria, Pirano, Buje, Pinguente, Ca-stelnuovo e Volosca, col comune di Portole ; e 1' altro in Rovigno pei distretti di Rovigno, Parenzo, Montona, Pisino, Albona, Di-gnano, Pola, Cherso, Lussino e Veglia; portando riflesso che il Tirolo meridionale (Trentino) con una popolazione quasi eguale a quella dell'Istria ha due Tribunali, a Trento ed a Rovereto; e che la Dalmazia con centomila abitanti di più ne ha quattro di prima istanza, in Zaru, in Spalato, in Ragusa con un presidente e tre consiglieri, ed in Catlaro, pure con un presidente e tre consiglieri. Nella futura organizzazione dell' Istria, dovrassi pensare seriamente sulla necessità di favorire Pisino, Montona, Pinguente e Buje a beneficio della civiltà dell'interno della Provincia. — Speriamo che la ferrovia procurerà a Pisino grandi vantaggi. M. Il Prefetto del dipartimento dell' Istria alla Guardia nazionale di Capo d'Istria. Vi presento, bravi Nazionali, il Ruolo delle due Compagnie scelte. La scelta è stata fatta in due giorni. Crederebbe forse qualcuno che siate due Compagnie nascenti? Non è vero; siete adulte, e ne avete dato le prove : prove d' amor patrio, essendovi da tanto tempo armati alla difesa della patria; prove di coraggio, avendo sostenuto i cimenti più ardui, durante il blocco e il bombardamento; prove di costanza, avendo sofferto le maggiori fatiche e le più lunghe veglie; prove di fedeltà, avendo resistito alle seduzioni di ogni genere ; prove di confidenza, avendo deriso i racconti favolosi; prove di attaccamento, avendo dispiaciuto ai nemici, e meritato le loro detrazioni; prove di rispetto, avendo sempre onorata l'Autorità Rappresentativa ; prove di obbedienza, avendo adempito ogni ingiunzione; prova di disinteresse, non avendo aspirato ad alcuna mercede ; prove di vera filosofìa, avendo ognuno stabilito la propria distinzione nel miglior servigio patrio; prove di successo, non essendo alcun sinistro nato giammai. A voi affida il Governo, in continuazione, il mantenimento della pubblica tranquillità, e dopo tante prove, a quali mani migliori affidarlo potrebbe? Bravi Nazionali di Capo d'Istria, io vi felicito in faccia alla patria, in faccia ai prodi Nazionali del Re gno, al cospetto del Principe, e ai piedi del Sovrano, e vi rammento, non tanto per incentivo, quanto per conforto, che dai buoni servigi non sono state mai disgiunte le ricompense. Capo d'Istria, li 15 Agosto 1809 Il Prefetto Calafati Il Segretario generale ----Berlini Ruolo della Guardia nazionale di Capo d'Istria Comandante ') Totto conte Michele di Giovanni Ajutante maggiore Derin Nicolò fu Francesco I. Compagnia Capitano Almerigotti Giuseppe di Giacomo Tenente Bernardelli Valentino di Carlo Sotto-Tenente Gerin Cristoforo fu Bernardo Sergente maggiore Pellegrini Nicolò fu Giuseppe Foriere Dezorzi Bartolommeo fu Giov. Andrea Sergenti Rota Pietro di Orazio Cadamuro Bartolommeo di Marco Gambini Antonio fu Antonio Solveni Marco di Antonio Caporali Filippini Giovanni fu Domenico Righi Pietro fu Nicolò Genzo Pietro di Giovanni Degrassi Giuseppe di Giuseppe Majocchi Gio. Battista fu Giov. Cernivani Bartolommeo di Frane. Costanzo Michele di Domenico Tommasich Giacomo di Andrea II. Compagnia Capitano Gravisi marchese Francesco fu Lepido Tenente Matthieu Alessandro fu Giacomo Sotto-Tenente Corte Vittore fu Lodovico Sergente maggiore Paccanoni Antonio fu Francesco Foriere Polzati Pietro di Pietro Sergenti Valle Bartolommeo di Giovanni Burlili Lorenzo di Francesco Padovan Simone di Francesco Verzier Andrea di Girolamo Caporali Zafferò Giovanni fu Antonio Padovan Francesco di Nazario Benedetti Serafino fu Nicolò Gabbiati Giuseppe fu Giacomo Gajeta Nicolò di Bernardo Minuti Giacomo dì Pietro Riosa Simone di Giovanni Delinato Andrea fu Giovanili ') Nel 1808 era comandante della guardia nazionale il conte Barnaba Brutti fu Marco. Tamburi Tamburi Movia Giovanni di Gio. Battista Tremul Bartolommeo di Antonio Zerial Domenico di Antonio Bolcich Giuseppe fu Valentino e 126 Granatieri e 126 Cacciatori 65. Ultimi ammiragli del porto di Capo d'Istria. Domenico Dell' Acqua ') Alessandro Bratti di Giovanni Battista, interinale Angelo-Lorenzo Moreschi2) da Finale-Marina L'ammiragliato fu tramutato dal primo governo austriaco (1797-1805) in Capitanato di porto, che continuò sotto il governo italo-francese (1805-1813), e venne dal secondo governo austriaco concentrato nella Deputazione distrettuale di Sanità. Oggidì è una semplice Agenzia di porto e sanità, quantunque i movimenti marittimi non sieno diminuiti. Il Deputato di Sanità veniva nominato dal Consiglio nobile, a termini dello Statuto. 66. Capodistriani compromessi nella sollevazione del 1348, e nelle progettate del 1330 e 1353, contro il governo veneto. Quelli in corsivo furono condannati a morte, colla confisca dei loro beni. ') Domenico dell'Acqua, padre di Andrea, avo del celeberrimo pittore Cesare dell' Acqua, e bisavo ex matre del consigliere municipale di Trieste, Cesare de Combi fu Carlo qm. Carlo, possedeva in questa città un negozio di commestibili, sotto il palazzo pretoreo all' imboccatura della Galligaria. 2) Angelo-Lorenzo Moreschi di Antonio-Maria da Finale-Marina, navarca, disposò in Trieste li 13 luglio 1785, Maria-Teresa Georgi di Francesco da Grado, di rinomata bellezza, alla presenza di Giovanni Battista Flanegon, scriba, e Giovanni Battista Dasso, navarca, come dalla fede rilasciata dal parroco di s. Giusto Don Marco Sadnech, di data 5 maggio 1792, che possediamo in originale. Il detto Moreschi è stato beneficato dal conte Francesco Tarsia, colla donazione delle due case unite presso la chiesa di s. Giorgio in contrada Ogni Santi, e del coltivo in contrada Perariolo, di proprietà oggidì, le prime, della famiglia Decarli fu Nicolò, ed il secondo, della vedova di Marco Cadamuro-Morgante. Il conte Tarsia, vedovo della contessa Esmeralda Tacco d'Antonio, sposato il primo giugno 1798, alla presenza di Cristoforo de Belli e Bartolommeo Man-zioìi, e senza figli, morto d'apoplessia nel granajo della sua casa domenicale in città, lasciò, con testamento non suggellato, la sua vistosa facoltà alla sul-lodata Maria-Teresa Moreschi. Marco Cavalieri Ambrogio Lugnani Giovanni Pellegrini Nicolò Pellegrini Francesco Spellati Giovanni Spellati di Francesco Beltrame Tarsia Nascinguerra de Tarsia Laudadio Toro Papo...... Vittore de Orso Palamidesio Nicolò de Alessio, chierico Bernardo Silneri Almerico Guerra- fu Guerra Bernardo ..... Zannino de Peregno ......Almerigogna Francesco Fioravante Pietro de Adelpero Guercio Verci di Giovanni Pietro Ottacco (Tacco) Pietro dall' Argento Antonio Belgramoni Simone Basicco de' Basiceli i Pasqualino..... Pietro Voltole I fratelli Giusti Giovanni de Peglio Pasqualino de Vitando Marco Belegno Lorenzo Lombardo Giorgio de Bergogna Costantino Azo 67. Pegli eccessi commessi nella sollevazione popolare del 1797, alla caduta della Repubblica veneta, contro i Nobili ed il ceto civile, col pretesto di fedeltà a S. Marco, sedata colla potenza della parola dal Sindaco Nicolò de Baseggio fu Giorgio, efficacemente coadiuvato dal collega Nicolò del Bello, e poi domata dal generale austriaco conte Giovanni de Klenau, vennero condannati ed inviati a Komorn sul Danubio : Giovanni Mattiassich, muratore Nazario Parovel, muratore Marco Pavento, agricola Giovanni Fedola, agricola Valentino Verzier, detto Camaulo, ferrajo, e Giacomo Rizzi, muratore. Quest' ultimo dicevasi per falsa accusa d' un suo compadre. Isola, la bella e simpatica Alieto, già borgata di Giustino-poli, città di 5000 abitanti, dediti all' agricoltura, alla pescagione, ai traffici ed all'industria, ebbe il suo giorno nefasto, il 5 giugno 1797. Un proclama incendiario di due agitatori di Capo d'Istria, inviato a tutte le città, castella e borgate dell' Istria, inviperì quella bruzzaglia, prestando cieca fede, che i nobili ed il ceto civile avessero prestate le mani per atterrare e fare in brani il tremendo Leone di S. Marco. Il gentame frenetico inalberando sulla piazza grande presso il porto lo stendardo della rivolta, gridava spaventevolmente : morte ai traditori! Due di quella turba forsennata, Giovanni Lorenzutti e Sebastiano Parentin detto Ba-stianelli andarono in traccia del ricco Giuseppe Moratti, malvisto dal popolo per le sue angherie, come dicevasi, per ucciderlo, e trovatolo sulla via che correva in compagnia del podestà veneto per salvarsi nella sua casa, gli tirarono un' archibugiata, colla quale per isbaglio restò interfetto il povero podestà Nicolò Piz-zamano, d'anni 58 e venne sepellito nell'arca della confraterna di San Giovanni. 11 sacerdote Don Antonio Pesaro, canonico onorario di Cit-tanova, si presentò a quella furibonda ciurmaglia, fece udire la possente sua parola, rimarcò la gravità dei commessi forfatti e 1' orrore di quelli che stava per commettere, e col torrente della sua facondia ammortò in quei cuori agitati e riottosi la fiamma dell'ammutinamento, indusse il popolo a porre in libertà le vittime destinate a cruento sacrificio, e di ritornare tranquillo alle proprie case. Così raccontò nell' Istria del Dr. Ivandler, Padre Claro Va-scotti dei Minori Osservanti Riformati del Convento di Castagne-vizza presso Gorizia. I suddetti Lorenzutti e Perentin si sottrarono dal capestro colla fuga. Mauro Delise, che dicevano avere accusati i Savi d'Isola presso la Prefettura in Capo d'Istria, pel permesso dato alla fiotta Inglese nel 1809, di provvedersi d'acqua e di vettovaglie, i quali dovevano venire decollati su questa piazza di S. Martino, detta anche del Porto, innanzi la locanda dell'Anconitano Orlandi, abbandonò la patria, e fermò la sua dimora a Parenzo. Noi l'abbiamo conosciuto in quella città e veduto centinaja di volte in casa di nostro zio, vicina all'ospitale ed alle case dei fratelli Giovan ni, Dr. Paolo e Marquardo Artusi e di Angelo Monfalcon, fratello dei canonici Don Giuseppe e Don Pietro. — A pianoterra della casa Monfalcon, Antonio Pesante, già impiegato nella farmacia di Tommaso Zudenigo alle porte, aveva nel 1840 una drogheria. 68. Greci in Capo cV Istria nel secolo XIX. 1870 Avierinò Ipatio, filologo, da Scio 1821 Baccomi Nicolò, commerciante Calichiopulo Eustachio, commerciante da Calavrita ') ') 11 primate ed arcivescovo di Patrasso, Germano, uomo di vita austera, di costumi irreprensibili, pensatore profondo, tanto popolare quanto filosofo, 1802 Calogiorgio Atanasio, commerciante da Calavrita 1800 Calogiorgio Giovanni „ „ 1868 Carali Frane. Michele, possidente da Scio 1868 Carali Teodoro 1809 Coloca Costantino, commerciante da Arta 1798 Condurichi Demetrio, commerciante da Epidauro 1802 Condurichi Giorgio , „ Crisicopulo Spiridione, commerciante 1875 Cuvarà Pietro, possidente da Itaca 1808 Diamante Eustachio, commerciante da Morea Diamante Giorgio „ „ 1800 Fanopolo Costantino „ 1814 Gazzuli Costantino, commerciante da Saracco ') 1861 Gazzuli Nicolò2), industriante da Capo d'Istria 1802 Giorgiato Bartolommeo, commerciante 1856 di Giovanni Eustachio, caffettiere 1821 d'Isay Giorgio, possidente da Smirne 1812 Lagudi Apostolo, commerciante da Saracco 1800 Lagudi Demetrio „ „ 1798 Lagudi Giovanni , , 1802 Lagudi Nicolò „ „ Manetta Orazio 1818 Manto Atanasio, commerciante da Calavrita 1803 Panagiorgio Francesco di Antonio Panajotti Demetrio Pasquali Benedetto, sposò Antonietta Almerigotti, da Isola Patrianò, possidente Rebù Caralambo, possidente 1802 Stratti Spiridione, commerciante Yassili Nicolò „ 1830 Zalocosta Costantino, commerciante da Saracco fornito d'ispirata facondia e di ardente immaginativa, sulle rupi di Calavrita, circondato da Igumeni, arconti, capi militari e da cinquemila cristiani, confessati a sacerdoti e riconciliatili col re de' regi, spandendo sul loro capo l'assoluzione generale, inalberò li 25 marzo 1821 lo stendardo della croce per la santa causa, dichiarando che Dio gì'impose di additar loro la via della vittoria, e che tutta la loro storia e tutto il loro avvenire stanno rinchiusi nelle parole : religione, libertà, patria ! Il sullodato Arcivescovo colle sue sante parole, ai primi d'aprile di quel-1' anno, potè avviarsi alla volta di Patrasso con una mano di diecimila uomini, armati chi di fucili da caccia, chi di pugnali conficcati su di lunghe mazze, chi di pali induriti al fuoco, chi di frombole, di forche, di falci. ') La popolazione di Saracco (Siraco) e Calavrita (Calarites) è valacca. 2) Nicolò Gazzuli era greco per religione, valaceo per nazionalità, capo-distriano per nascita e turco per sudditanza. 1800 Zalocosta Teodoro, commerciante 1814 Zavojani Costantino „ 1814 Zavojani Giorgio „ Le immani barbarie usate dai bascià, specie da Ali Tebelen di Giannina, ai cristiani dell' Epiro, della Tessaglia, della Morea e di tutte le provincie oggidì formanti il regno degli Elleni, discendenti da Deucalione, loro capostipite, obbligarono i pronipoti di Milziade, di Temistocle e di Pericle, di abbandonare i patrii lari e di ricercare ospitalità in paese alieno. Anche in Capo d'Istria pervennero di quei commiserevoli esuli, dedicandosi saviamente al commercio, e ingraziandosi la popolazione colla loro prudenza, colla loro onestà. Per testimoniare il nostro ossequio alla memoria dei grandi legislatori dell'antichità, Licurgo e Solone, abbiamo compilato il presente elenco, il quale non ci riuscì di completarlo, coli' i-scrivere il nome di tutti i cristiani di rito orientale qui approdati, a fronte delle più diligenti cure usate alla bisogna. Nel 1821, inferociti i Turchi per la sollevazione della Grecia, col vessillo dell' indi) endenza, si vendicavano appieno nell' Asia Minore, facendo man bassa su que' pacifici popoli, tutto mettendo a fuoco e sangue. Intere famiglie fuggivano da quei paraggi, lasciando il loro avere nelle mani de' barbari, ed un numero considerevole delle medesime giunse in questa città, acquartierandosi nelle case di Franceschi e Barbabianca sulla Galligaria, di Francesco Mori sulla piazza del Brolo, della vedova Gambini sulla via Calafati, e dei Barbo in contrada Zubenaga (Musella). Coi Greci giunsero anche Armeni. L' armeno Paolo Hermet, padre di Francesco, distinto filodrammatico, ed avo del vivente Carlo Hermet, alloggiava nella casa, ora di Andrea Tommasich, presso la chiesa del SS. Crocefisso di S. Tommaso, sulla piazza Genzo, in contrada S. Tommaso o della Torre. Dei suddetti Greci vivono in questa città: il figlio di Atanasio Calogiorgio, di nome Giorgio con sei figli e due figlie; Michele-Francesco Carali ; Pietro Cuvarà; un figlio di Costantino Zalocosta; una figlia di Atanagio Manto; una figlia di Nicolò Gazzuli e la vedova di Apostolo Lagudi. In altra occasione daremo un cenno degli Israeliti e Fiorentini, feneratori in questa città. Nel presente secolo gli israeliti Giuseppe Salmona, Sara Cohen, Michele Polacco ed Alberto Barzilai, esercitarono la mercatura su questa piazza, che la continua 1' ultimo nominato. — Ili — 69. Famiglie capodistriane estinte nel decorso e nel presente secolo, e di quelle in corsivo, che trasferirono altrove il loro domicilio: Acerboni, Albis, Alessandri, Aliprandi, Agostini, Amoroso, Angelini, Andrioli, Artusi. Badini, Baldini, Ballarin, Barbabianca, Barbo, Barroviera, Bartoli, Basiaco, Basilla, Bassi, Bavelia, Bazzarini, Belgramoni, Bellati, Bellisini, Bernardelli, Bertini, Benvestio, Benzoni, Bettini, Bianchi, Bianconi, Bisachi, Bogasich, Bonacorsi, Bonati, Bonzi, Bortolazzi, Bortoli, Bortoloni, Borsatto, Bosco, Bosi, Bracciadoro, Brana, Brancaleone, Bratti (conti), Brinis, Bucassinovich, Bugna, Bulfi, Burero. Caligarich, Canonica, Capoclagliu, Cargnati, Carli, Carlini, Carlo (Zaroba), Carniel, Carpaccio, Castro, Catti, Celadin, Celle-glie, Ceriani, Ceroni, Cerutti, Cesaro, Cestari, Cirilli, Clarich, Claugnan, Collaretto, Collotich, Colognan, Coltrina, Cornbi, Conte, Contestabile, Corretti, Corner, Cosa, Costadonna, Costantini, Coterie, Crevatin, Culinazio, Cusma. Daris, Davanzo, David, Bebernardi, Declencich, Degrassi, Delise. Bell'Acqua, Delle Ore, Dereto, De Mitri, Dorligo, Dragogna. Elio. Fabris, Fadon, Fontinato, Fantini, Fanzago, Favetta, Fattori, Fedel, Festi, Filippini, Fiori, Fini, Flamia, Fontana, Fon-tanini, Formentoni, de Forno, Fortuna, Franceschi, Freschi, Funis. Gabbriellr, Gabelli, Gallina, Garusa, Gavardo-Garbinetti, Ger-manis, Gero, Gervasio, Giacomini, Giganti, Giusti. Gobbetti, Gon-zaghi, Gonzatica, Gorella, Gregoretti, Grisoni Guerci (Yerzi), Gu-lich, Guligia. Ingaldeo, Isdral, Iudri. Leva, Levante, Lucanovich. Maffei, Majer-Gravisi, Mani, Maniago, Manzioli, Marchesan, Marchiori, Marega, Marghetta, Marignani, Marini, Marinze, Mar-tichia, Maruffi, Matteis, Mazzuchi, Mecchia, Melchiori, Metalich, Migliorini, Milossa, Minio, Misolich, Montanari, Morelli, Moreschi, Moretti, Morzana, Mozzetti, Mucignoto, Mulon. Navarino, Nemaz, Neuhaus, Nichetta, Novichi. Orioli, Orlandi, Orlandini, Ossana. Palamari, Palcich, Palese, Palpegra, Paolini, Parigini, Pa-rovan, Pavolan o Paolan, Pegan, Pelizioli, Pelizzoni, Pellizzari, Peracca, Percich, Persia, Petronio, Petrilli, Piccinini, Piccoli, Pierini, Pinguentini, Piuma, Pizxamei, Placuta, Prolissa, Purich, Puschi. Raffaelli, Rainis, Ravaito, Riccioli, Ried (baroni), Riegen Rigoni. Riva, Rizzatto, Rizzi, Rizzotti, Rodar, Rondolini, Ronzoni, Rontich, Roselii, Rossi, Rota, Ruffini. Sabini, Sacrato, Saffaro, Saino, Santini, San, Sbanda, Scar-1 icnio. Schiatta, Schirati, Sebastiani, Sebastianelli, Segalin, Se-lanca, Sereni, Sfara, Siena, Silvella, Silverio, Simonetti, Siotti, boi veni, Smale, Sponza, Stan, Stanchi, Stel, Stradiotti, Suban. Tacco, Tagliaferro, Tamburini. Tangiuta, Tarsia, Thevlss, ferma, Tiepolo-Gravisi, Torre, Tramontana, Trevisan, Tuminer, funcich. Turchetto. Ugo. Valle, Valenti, Valentini, Vanto, Variola. Vecelli, Venier, Venturini, Veri, Vida, Vittori, Volpe, Vrana Xia. Zalateo, Zamarin, Zambler, Zampieri, Zanfranchi, Zanutti, Zengler, Zuliani. 70. Ingresso dei Podestà veneti in Capo d'Istria. Il reggimento dei Podestà veneti durava sedici mesi, al termine dei quali succedeva, ordinariamente nel medesimo giorno la partenza del cessato Podestà e l'arrivo dei Podestà novello,' il quale dal monastero dei Benedettini di s. Nicolò d'Oltra1), dove era giunto per aspettare la dipartenza dei suo antecessore, approdava con nobile comitiva presso la porta principale della città e precisamente nel sito della colonna, esistita fino al 1830, simile a quella sul canale della Porporella, detta di s. Giustina, illustrata dal professore Giuseppe Vatova. L'intera popolazione della città e del suburbio in febbrile agitazione, stipata presso la nominata colonna e presso il Falconetto2), attendeva da lunga ora l'arrivo di Sua Eccellenza, pronosticando beneficenze apro della patria, mantenendovi l'or- ) Dopo la soppressione e la vendita della famiglia Madoni/za di Buser- a 3 P » 3. ja p C>a OBPBgBai?.-, e- J» 2 a 2 > ^ a o > 3 ero I Giovanni in Bigato I Angelo in Francesca Corazza X' 5t » p S° S- r< ^ CD o co N O 5 p' o < 3 CD ' P* 5' o P < «? 2 £ a o I I I f t> c ST 3 ■ O p' S 3>3 £ £ I I p § ? cr? P C _,. P I d' S B O E- g>S.*!3 p C 3 ■ a 3 Cd a ms'ac'SS 2 $? £ "" » ® ® SS?"?-?' CD •• 3 P 5' 3-: CD O " 3 H E" 50 S 3 sr p. TJ ® 2. 3 S* S'-c 2 £ i 5" o, «5. 2. ~ g —CD co iS O P I I < -2 S' a. P 3 O.SL - a o -3 I —! 1 «i 3 •• 2 o hO" P 3 5'Og o n = H P og .-a N ir 3 ài S -, P a 3 5,5 co £T " o 3 — O so 3 I I > 3 05 3 3 p o p -c , — P? CD CO ^ != 2 sfS|>. r* ^.o 3 ' p 3 a s p 3 o p i o o p p cr trr 3 Sf 3 w o & o o 3 I I I I I >Qro> 5 5.S.3 p 3 5' P ^ CD 5' A CO ffl 0 3 5 i i i i i o >Tj > r a CD ì CD —■ CD O 1 S2 p 2. 3 Abbiamo compreso in questa compilazione la presente genealogia, onde manifestare la nostra venerazione alla memoria di Maria Maddalena Corazza-Bridiga, nostra zia e del Dr. Giuseppe Bridiga, ingegnere civico emerito di Gorizia, decesso li 16 marzo 1890, d' anni 64, mesi dieci e giorni uno, — e la nostra viva gratitudine alla civilissima popolazione di Montona per le usateci gentilezze nella nostra adolescenza, affine di lenire la nostra ambascia per la perdita di entrambi i genitori. Sull' antica strada postale, che da Capo d'Istria per S. Antonio, Montona e Pisino, percorrendo in linea longitudinale la provincia d'Istria, giungo a Pola, ad oriente dei monti di Sdregna, 1' antica Stridone o Stridonia, luogo di nascita tanto contrastato del massimo dottore della chiesa cattolica, S. Girolamo, nella soppressa diocesi emoniese. nel distretto giudiziale di Montona, con una popolazione compresa quella del circondario, in cifra rotonda di 3000 anime, sull' altipiano, giace la salubre cittadella di Portole, ricca di ubertose campagne, patria dei distinti lettori del celebre Seminario vescovile di Capo d' Istria, Don Giuseppe Novello, poscia arciprete di Portole e Don Giuseppe Lunardi, — del vescovo di Secovia in Istiria, Monsignor Pietro Percico, e di tanti altri eletti ingegni. In Portole, dall'amore dei conjugi Michele Bridiga e Maria-Maddalena Corazza, agiati possidenti, li 15 maggio 1825, giorno dedicato a s. Leone papa, venne al mondo Giuseppe Bridiga. bello come un cherubino, degno di servire di modello a Raffaele pe' suoi angeli. Don Giuseppe Corazza, canonico, parroco e decano di Montona, suo zio materno, desideroso di bearsi nel profumo del di lui vago sembiante, lo volle presso di sè, ed all'effetto si condusse, pargoletto, cogli adorati genitori a quella gentile città, e prese alloggio nella casa nuova, eretta su frazione di fondo del soppresso ed in parte demolito convento dei Padri Serviti, attigua alla veneranda chiesa della Beata Vergine detta anche di s. Marco, situata nel borgo di Gradiziolo; appartenendo l'altra parte del convento all' illustre famiglia Tommasi. Amantissimo il giovanetto Bridiga dello studio, percorse con ottimo profitto le scuole elementari di Montona, dalle quali passò al ginnasio di Capo d'Istria, e poscia a quello di Gorizia, ambidue di lingua tedesca, riportando sempre classi eminenti. Animato dal desiderio di continuare lo studio nella sua madre lingua, entrò nel liceo di Udine, dove insegnavano i rinomati professori Zambra, Pirona, Braidotti e Matteo Petronio da Pirano, zio paterno di questo preposito capitolare, Dr. Francesco cav. Petronio, frequentando in pari tempo i due corsi di disegno nell'i, r. Scuola maggiore. All' Università di Padova fu assiduo alle lezioni dei distinti professori Bellavitis, Minich, Buccina e Turazza, succhiando quanto havvi di più positivo e razionale nelle scienze matematiche, e finiti gli studi venne da quell' accademico consesso proclamato Dottore nelle scienze d'ingegnere ed architetto, il giorno 21 gennaro 1850. Ritornato il novello Dottore ai patri lari, chiese ed ottenne di esarcitare la sua professione quale praticante, dapprima nel-l'i. r. direzione delle pubbliche costruzioni in Trieste, dappresso il chiarissimo dottore Valentino Presani, indi nell, i. r. Ispezione edile di Pisino, diretta dal dottor Lucchini. Pressato da domestiche vicende dovè distaccarsi, dopo un quinquennio, dal pubblico servizio e riedere alla patria, venendo di subito nominato dall'i, r. Pretura di Montana, perito-ingegnere, e come tale prestò egli tanto alla medesima, quanto a quei uffici forestale e parrochiale ed a molti privati l'intelligente opera sua, con piena soddisfazione, dimostrata dai decreti di lode rilasciatigli, costruendo strade, ponti, mulini ed edilizi, e misurando, per incarico dell' i. r. governo la quantità di acqua termale nei bagni di s. Stefano, ove sotto la sua direzione vennero eseguiti importanti lavori idraulici. Si prestò con zelo e solerzia a benefizio del comune di Montona, come consigliere e come ff. di podestà. In Montona impalmò la gentile donzella Emma di Giuseppe Novak i. r. impiegato forestale e di Antonia baronessa Billenberg (Montebiglia) vindobonese, colla quale ebbe i figli Giuseppe, Carlo, Camillo, Antonietta, Dolores ed Adele. Nel 1861 ottenne il posto d'ingegnere civico di Gorizia, quasi ad unanimità di voti, ed egli creò queir ufficio edile, che lo condusse con plauso universale, a lustro di quella fiorente città pel decorso di 22 anni, impiegando il suo vasto sapere con istraordinaria attività per rendersi degno dell'ufficio affidatogli e per farsi onore. Tra le molteplici di lui lodate opere, ricorderemo il Giardino pubblico, il Palazzo comunale e la ricostruzione del Palazzo provinciale (stile lombardesco). Durante l'epidemia colerosa dal 1865 al 1866, egli si prestò con coraggio ed abnegazione a vantaggio della pubblica igiene, in modo che quel consiglio municipale deliberò più fiate di esternargli la sua piena soddisfazione e riconoscenza, come si rileva dai relativi decreti. Prestò pure 1' opera sua per le feste straordinarie nell' occasione di esposizioni, di venute di Sua Maestà, ecc., disponendo tutto convenientemente, e diresse per alcun tempo quella usina del gas. Tanta intelligente operosità venne guiderdonata coli' allontanarlo dal suo ufficio, e precocemente pensionandolo, per subornazione di chi gli fu ostile e crudele nemico. Questo barbaro trattamento fu causa precipua del lento malore che gli abbreviò la vita e lo ridusse al sepolcro. Egli era studioso e mantenne viva corrispondenza co' suoi professori di Udine e di Padova e con uomini insigni, i quali gli facevano omaggio delle loro pubblicazioni. Conosceva le lingue latina, greca, italiana, tedesca e francese. Amava la moglie ed i figli con santo affetto, e con loro tra le domestiche pareti divideva le gioie ed i dolori della vita. Era il vero tipo del galantuomo. 1 85. (Descendentes, el Ascenclentes — Pater, Tritavus) Albero genealogico di Gregorio Tommasicli in Antonia Vescovo decessa li 26 Luglio 1789 e sepolta nell' arca grande della Concessione in Chiesa di san Francesco. - Possedeva beni stabili nelle contrade : Tomraasicci, Aitole, Casalinarzoli, Centaura (Centora), Manzano, Manzanello (Campel;, Negrone e Pomiliano, nonché la casa in Capo d'Istria, nell'isola Andreis, particella catastrale n. 583, disponendo il tutto a favore del figlio primogenito. _ I I Francesco, maestro di scuola (.Filius, atavus) Andrea in Antonia Grillo (Grio) agente del marchese Marquardo Polesini di Montona Gregorio in Giustina Depangher filarmonico (.Nepos, abavus) I Vittoria, decessa nubile Francesco (Pronepos proavus) in Pierina Bertetich Stefano decesso celibe Antonio, in A-pollonia Zani ni I BO CD T 3 3 m, 3 fa 3' o 8 9 I 3 » 3 ,2 S'g- SS* Ci' ja I jo p & o O t» Etj Q I T5 •O ir s s II- co Ih. <3 5 O p 3 2. p p o 3 o a » >-s g I I I I M O —i §: ti'- I Td h»93 c r P o W§ 9r o ™ 3-s "g 3 O P B -J1 O P ^ 3> C.ciq P o' p a _ p 5 5 S 2. g- gi? P P o 5' 3' > 3 3 P I H a I g 2 B ° P ° S+5 3" e o a> © ►O T3 I > B 3 P tSl — P, 3 O g O ° o 8- I p p 3 I < O P o o H-. 2 3 < ® 2 o' < p 3 3 I O -a •n ct> I > a 3 Giovanni, detto Zannin in Anna Berne I CD 3. S 3 05 P O •-a g 5' p _ *t o p o o ro p 3. 3 P ci, w. • 3 ?a£ I S > £ 3 csj S" O 3 E ta o cd 3" I > 3 3 P HO > lD p aq P 3 I CD 05 I > 3 o 3 a £ © a' Giacomo agente della famiglia Almerigotti di Brolo, in Michelina Bi-siach I. v., in Maria Bridiga da Portole II. v. ebbe 3 figli colla I. moglie, e colla seconda Andrea segret. della civica commissione archeologica, l'unico superstite della II."' genitura I I I Antonio agente degli Almeri- Z Maria in Gio. gotti pei beni di Castellier e s. | Leporini I. v. Domenica appellati la Polisina, 3. ed in li. v. con che uniti al palazzo in Capo ° LucaMicalich d'Istria sulla piazza del Brolo § fu Valentino p. c. n. 812, ora dei fratelli da Ocisla par-Alberto e Francesco Vicich fu g rocehia e co-Franc , formavano il patrimonio jS mune di Do-della marchesa Elena Polesini ® lina, avo del di Montona, decessa li 10 giù- canonico Don gno 1746 e sepellita in chiesa 3 Giacomo Midi s. Francesco, fu moglie del — calich fu Fi-Dr. Francesco Almerigotti fu lippo Giuseppe, arcavolo del vivente Frane, fu Frane, qm. Frane, del qm. Giacomo ; in Lucia Blagdan. Morì in Parenzo, lasciando la sua facoltà alla moglie, verso la di lei promessa (bugiarda) di beneficare il di lui unico nipote ex fratre Andrea, orfano di entrambi i genitori. Antonia morta d' anni 4 mesi 4 giorni 12 3 O 2 g ° o fi;' E o 3 "3 tt> o* CD 3 i— ro 05 S--O = 3 3 O 5' to ° -i 3. m » CD CD I- 3 2, ? & ® p 3 p (Trinepos, Filius) I fratelli Francesco, Enrico, Giovanni ed Ettore Tommasich di Francesco fu Francesco qm. Gregorio sono distinti filarmonici. 86. Albero genealogico dei Baseggio di Capo d'Istria. Giorgio — Nicolò — Giorgio •— Nicolò — Giorgio — Nicolò — Basilio — Nicolò — Giorgio — Nicolò —• Basilio — Nicolò — Giorgio Pietro (il zoppo) __I_ I l I Bartolommeo Pietro2) Giorgio3) i __l_!__ I II i l l l II Nicolò ') (Baseggion) I I I PZZ og HO^g ORgao o » o o 3 £ P - • - ~"> ~ ® 2 o < g ó o __ — - - CO o I 3 . a — o 3 E B et P i 3 CD I-1 Q O p P < 3 3. hj o Giorgio4 Nicolò 6) I Nicolò5) I ! I Nicolò Santa S P : — 3 ■ cd 3 T) I I I CL, ^ ì p tC ^ ^ I I 'zror o ■ < I I I I 513- 2 oa jo a S" ® E" o p c tr>£? P Cu 3 a O cT ,S.CRJ O O 03 ° f S a? P rs o B o I I I I 3 » in K Q E D. 9» . O O 3 o1 o ' p CD Esiste una famiglia Baseggio della classe dei geoponisti detta Trepanze. Esistevano famiglie Baseggio a Venezia, a Trieste, a Pinguente, a Corinto ed a Napoli di Romania. Lo stemma dei Baseggio contiene 36 gigli disposti in sei linee, sei per ciascuna. ') Nicolò è stato presidente di Tribunale di I. e II. istanza sotto i governi francese ed austriaco. 2) Pietro di Pietro era amministratore demaniale. 3) Giorgio di Pietro, morto li 2 novembre 1890, d'anni 90 e mesi 10, era cavaliere dell' ordine di Francesco Giuseppe. 4) Giorgio di Nicolò era avvocato. 5) Nicolò di Nicolò era ispettore dell' i r. Penitenziario in Capo d'Istria. 6) Nicolò fu Giorgio è i. r. Consigliere provinciale in quiescenza. 7) Dr. e cav. Giorgio I. di Nicolò è avvocato in Milano. SJ Dr. Giulio di Nicolò è avvocato in Pola. 9) Nicolò fu Nicolò qm. Nicolò del qm. Nicolò, civico ispettore all'annona è padre dell'indicato Ermanno e delle signorine Natalia, Marianna, Amelia, Nicolina e Margherita. 87. Albero gentilizio della famiglia de Belli di Capo d'Istria Giacomo Bello de Belli (1356-1420) in Maddalena Donà fu Antonio di Venezia Polissena Giuliano (1410-1474) in Compostella Grisoni _1______• I I I Grazioso Giacomo (1435-1457) in Nicolosa Belgramoni Antonio _____I______ ! ! I Compostella Giuliano (1480) in Orsola de Alessio di Giovanni Nicolò ___!_ Il I III Dr. Giorgio Francesco Giacomo (1490) in Paola Vida Nicolò Alvise Pietro __I__ I J I I ì I Giamaria Vin.° Dom." Cecilia Giuliano (1520) in Silvia Sabini Lucio _!__ III l I I l Angela Cecilia Giacomo Ottonello (1555) Nicolò Lugrezia Francesca in Cassandra Corroso _I__ III I III Giuliano Guglielmo Aurelio Giacomo (1605) Giovanni Nicolò Livia in Erminia Vida Santo Francesco Gio. Ambrogio Aurelio (1658) Nicolò Ottonello Giuliano in Giacinta Gravisi _l______ Il I I . I Paola Nicolò Giacomo (1689) Dionisio Gio. Ambrosio in Francesca contessa Bruti ___!__ I I I I I II II Aurelio Felice Nicolò Giacinto Cristoforo (1723) Maria Paola Marianna Marina in Paola marchesa Gravisi I j I i I Felice Giuseppe (1771) Lodovica in Nicolò (1774) in Lucia Giacomo in Maria Ricci, veneta Barnaba Bruti march. Gravisi ! ____ Paolina (1800) in [ | | / Marco Almerigotti nroj Dr. Cristoforo (1819-1877) CogJ ft O ~ j - _ ,, p B S13 Sg'S'g m Luigia Gallo = £ 2. SS.SS | £ 2. s B M. P 94 8 I I Illa Laura Teresa Dr. Nicolò Laura Luigi » La famiglia Belli viene addimandata dal popolo di Casa-grande forse per distinguerla da quella dei Del Bello, appellati dai popolani Belli dietro il Duomo. — Lo stemma di questa famiglia è simile a quello dei Del Bello. Molti scrittori ritengono del casato Del Bello, alcuni personaggi distinti di questa illustre famiglia. 88. Albero Cadamuro compilato dallo studio araldico, storico, genealogico del nobile Giovanni de Pellegrini di Venezia e da noi completato. Girolamo Cadamuro Bartolommeo nob. da Treviso Orsetta Giovanni Andreanna Andrea Giulio Carlo Francesco Alvise Bartolomeo n. a Noventa e batt. n. a Noventa 27 genn. 1650 aggregato al con-di Piave siglio nobile della Motta 13 apr. 1700, in Elisabetta Morgante 1654 a Gioacchino n. 5 giugno Noventa in Caterina...... cancelliere veneto, passò in Mo-rea, morì alla Motta 21 apr, 1719 Alvise n. a Motta di Livenza batt. 17 giugno 1690 sindaco d. Motta I Andrea SZ5 K) P Ci 2. CD z.< W Ei 1-1 p Marco n. a Motta 23 lug. 1584 in Cecilia Franceschi, cancelliere, fu in Morea, m 20 sett. 1746 fu sepolto a Noventa nel sepolcro di Morgante suo zio _I_ I Bartolomeo n. a Noventa 13 genn. 1737 in Antonia Trentini I Gio. Andrea n. in Morea a Corone 18 ott. 1697 passò a Venezia. 1. v. in Regina Manzoni. 2. v. in Elisabetta Bembo. Avv. e cancelliere 3 £ l I P . 3 _ P » Ti » p O I Caterina in Pietro Ant. Bonlini patrizio veneto 05} I Marco n. a Noventa 24 aprile 1762 sposato a Tolmezzo li 21 genn. 1790 con Bartolomea Zacotti, passò a Capo d'Istria col senat. Man-frin per la Ferma tabacchi, acquistò da Gio. Batta Pinot (francese) parte dei beni nelle contrade Cere e Faranzano, pria del conte Agostino Carli-Rubbi 3 fi- I § » p la? P 2 p § sii r CD » TO P S72 I CO © o o O O i o p* CD CD I p I s gjg Wffg —. M w to r--jJ-3 00 s> ® 3 co 5* 3 I I Bartolomeo n a Tolmezzo 8 genn. 1792 5 3 H m. a Capo d'Istria 12 sett. 1878 in Maria g | §■ Celadin di Fr. Segretario, figlio adottivo ^ g 0 ed erede del prefetto Ang. bar. Calafati 2S & che accompagnò a Parigi nel 1810 e00^^ che doveva sposare la di itti figlia An- 3 » tonietta, la quale assieme alla madre Ma-

» 00 p Sfo i3 CD so a a < 0-1 — Hp » - P w p £2;" 00 _ O T 3 CO O P o I Giulio n. a Noventa 27 mag. 1746 farmacista a a 9E sIS>11 "5 > H OQ P T 3 ~ P £-0 Dasa p ® 1° 1 TI ^ p So P E3 ~ G- CO jo I 1 CD O I „ w w <2 m^ ? ? » f 3, a fi-Sa» 3 CD _,3 O 05 Sù Francesco n. a Capo d'Istria 1840 in Anna de Po-sarelli __J_ I 1,1 Bartolomeo Angelo Maria I El 3 Hi P 3 3 TI TI O CD 3 Et Ci- n P S T) 5' §'2 § ® I o p 3- o o,® P . S; -> 2 o Ci. th CD ° 5' 30 sa S B so„ s P 3 p co 3 •a r- O Albero genealogico dei Del Bello di Capo d'Istria Giacomo I Giuliano I Lucio I Ottavio Antonio Giov. Battista Domenico Ottavio Gio. Andrea Lucio Doralice Dr. Giuliano Alvise Dr. Antonio Domenico Nicolò Giulia Anna Lucia Gio. Fran. Antonio Giulia Francesco Paolo Giuseppe I Nicolò ] Dr. Pietro in Orsola Orsola in Giacomo Maddalena in Zugni Lodovica in contessa de lotto Bontempelli Vincenzo Nicolò Theils Dr. Nicolò in Eva Giustina in Manzini Anna in Gianelli Candussi-Giardo Dr. Giov. Bartolomeo pittore Laura Orsola Irene Giuliano di Giacomo Del Bello è stato aggregato al maggior Consilio li 5 novembre 1430. Lucio di Giuliano possedeva nel 1560 la casa in contrada Porta Maggiore, passata ai Manzoni e da questi a Giacomo Oblach. Gio Battista d' Ottavio sposò Giulia Paulazzi, istituì un fe-decommesso e morì nel 1677. Ottavio di Gio. Battista disposò Cecilia di Carlo del Tacco e morì a Vicenza. Il Dr. Antonio, fratello del precedente, morì a Venezia. Lucio terzo genito di Gio. Battista viveva in Capo d'Istria nel 1710. Alvise di Gio. Battista, per difendere lo zio Domenico ed il fratello Giuliano, uccise il Dr. Nicolò Del Tacco fu Carlo, li 6 settembre 1683 giorno di domenica e poscia abbandonò la patria. Il Magistrato di Capo d' Istria con sentenza di data 2 marzo 1684 lo esiliò colla confisca de' suoi beni. Egli entrò nel servizio delle armi del Gran Duca di Toscana Cosimo III, divenne capitano, si unì in matrimonio nel 1689 con Fortunata, figlia di Francesco Gargano ed acquistò beni stabili a Livorno ed all'Ardenza con due molini. Per vendicare la morte del Dr. Nicolò Del Tacco, secondo la tradizione, un Gravisi, dimorante all' estero, è venuto a Capo d'Istria ed ha ucciso sulla piazza il vecchio Domenico Del Bello, zio del capitano Alvise. Passando di poi il detto Gravisi nella fuga dinanzi il palazzo Del Bello, disse, in seguito a richiesta alla nipote dell'ucciso: è stato ammazzato un porco. Ricordano i vecchi d'avere veduto il giorno 18 marzo 1848 1' or defunto marchese Gio. Andrea de Gravisi sul secondo pianerottolo della scala marmorea conducente alla gran sala dell' antico nobile Consiglio a dare al Dr. Pietro del Bello e da questo ricevere, il bacio di riconciliazione. Nicolò di Paolo Giuseppe nacque li 4 giugno 1750, fu sindaco negli anni 1778, 1784, 1790, 1797; giudice negli anni 1790, 1792 e 1793; capitano degli Slavi nel 1791; provveditore della sanità nel 1794; nel novembre 1805, sotto il governo austriaco, aggiunto alla deputazione sindacale, e da questa destinato nel difficile e laborioso incarico di servire la V. Divisione francese, comandata dal generale Seras, entrata in città il giorno 21 novembre 1805. I Del Bello sono originari di Venezia. L' arma ed impresa dei Del Bello è divisa da una sbara d' oro con un B nel centro pure d' oro, coi colori rosso di sopra e verde sotto la sbara. L' armi dei Del Bello di Siena è un grifo colla spada. Urbano Del Bello di Pietro è stato eletto li 17 settembre 1444 Rettore dell'ospitale della Scala in Siena, e morì nel 1450. E contemplato nei registri di quel pio luogo, e nella storia di Giugurta Tommasi a carte 199, libro quinto. - 143 — 90. Albero genealogico della famiglia Gavardo di Capo ci' Istria vennero omessi i rami con breve posterità. Gavardo I. I Michele I Gavardo II. Michele _l_ I I Pietro Andrea i Michele I I Gio, Filippo Antonio I Daniele Girolamo __I I I I Antonio Gavardo Alessandro I Girolamo I Gavardo Filippo I Santo I. I Gio. Filippo I ' Roberto Gio. Francesco I I I I Roberto Rinaldo Gavardo _!_._ l l i Antonio Gianfrancesco Alessandro I Girolamo I Cristoforo I Antonio Gavardo, sacerdote I Antonio Alessandro I Alessandro I I I Pietro Alessandro Antonio I I I Rinaldo Gianfrancesco Giovanni Giannantonio in Licinia Almerigotti m. 18 gennaio 1806 Frane.0 Innocente in Regina Tacco I. v. in Anna-Maria Brutti II. v. in Francesca Ott v.a Palese III v. Elisbbetta in Giuliano Roncali di Rovigno a » a e n Anna-Maria in Antonio Crevato di Buje ' I Antonio in Domenica Busan I. v. in Caterina Della-martina li. v. Giovanni in Maria Sardotsch 1. v., in Matilde Sussa II. v. I Antonio in Amalia Gavardo I. v., in Anna Chitter II. v. Ili ili Maria Demetrio Caterina Francesco Antonio Ant. f 1 l'I sTg g |-g g. + o g-^ o g » g -+■ » a> f» So ui CO ^ ■—■ C/3 S S 5'S a. . a. 91. Genealogia dei Fumèe (Ganzo) di Capo d'Istria Nel secolo XVI venne dalla Francia in questa città per oggetto di commercio, specie della seta, Monsieur Fumee, qui si accasò ed ebbe i figli: Giuseppe Fumèe, che gli nacque cinque figli: Vincenzo, nato li 16 febbraio 1585; Vincenzo, nato li 16 febbraio 1588; Antonia, nata li 15 ottobre 1588; Valeria, nata li 11 luglio 1591 e Giovanni, nato li 3 aprile 1599. Vincenzo, ebbe un figlio di nome Vincenzo, nato li 10 luglio 1590, disposato con Giustina, ch'ebbe sei figli nati negli anni 1610, 1611, 1613, 1614, 1617 e 1618. Pietro, che dalla moglie Orsola ebbe i figli: Lorenzo, nato li 19 ottobre 1601, che procreò colla moglie Lucia otto figli, nati negli anni 1627, 1628, 1632, 1632, 1639, 1640, 1648, 1649; Giacomo Fumèe detto Genzo, nato li 18 ottobre 1603, ebbe con Biada sua moglie, i figli che si nomineranno in appresso, e Manetta, sposata con Daniele Pistore li 28 ottobre 1627. Giacomo de Fumèe detto Genzo, ebbe tre figli nati negli anni 1632 e 1633. Giovanni ebbe due figli nati negli anni 1588 e 1601. Pietro sposò Nicolosa colla quale procreò due figli, nati negli anni 1603 e 1607. Il suddetto Giacomo di Pietro Fumèe detto Genzo ebbe sette figli : Lorenzo-Agostino, nato li 2 settembre 1663, sposato con Maria Bosi d'Antonio, li 26 aprile 1690, che rimasta vedova si rimaritò ad Antonio Padovan d'Agostino detto Sporta, li 16 febbraio 1711. Questo Lorenzo ebbe cinque figlie: Biagia-Giacomina, nata li 11 ottobre 1693, sposata con Giacomo Stella di Stefano li 23 gennaio 1730; Francesca-Pasqua nata li 11 gennaio 1697, sposata con Giovanni Schipizza di Domenico, li 11 febbraio 1726; Giacoma-Angela, nata li 18 ottobre 1700; Giacoma-Rosa, nata li 9 settembre 1703, sposata con Giovanni Schipizza di Francesco, il primo Novembre 1728; Antonia-Pierina, nata li 10 luglio 1707, sposata con Domenico Gajeta li 2 febbraro 1732. Lucia-Maria, nata li 25 marzo 1665; Maria-Antonia nata li 20 gennaio 1667; Pietro Domenico, nato li 20 agosto 1674, ebbe colla moglie Giacomina undici figli che si nomineranno in appresso; Orsola-Domenica, nata li 14 settembre 1681 ; Catterina-Domenica, nata li 14 dicembre 1670; Giovanni-Domenico, nato li 27 dicembre 1668, sposato con Agnesina. I figli del suddetto Pietro-Domenico fu Giacomo Genzo sono: Biagia-Angela, nata li 4 aprile 1701 ; Giacomo-Antonio, nato li 17 gennaio 1705, sacerdote, maestro di cerimonie del duomo; Lucia, sposata tre volte; Francesca, sposata con Alvise Vascon ; Marietta-Domen ica, nata li 11 ottobre 1719, sposata con Giuseppe D'Andri; Giacomo-Domenico, nato li 20 febbraio 1708, ebbe colla consorte Maria dieci figli, che si indicheranno in appresso; Antonio-Sebastiano, nato li 22 gennaio 1710, sacerdote; Angela-Pierina, nata ii 11 luglio 1711, sposata con Matteo Favento; Lorenzo-Giovanni, nato li 18 ottobre 1713; Angela-Giacoma, nata li 2 agosto 1716, sposata con Pietro Cernivani ; Lorenzo-Giovanni, nato li 13 febbraio 1715. I figli del prenominato Giacomo-Domenico fu Pietro-Dome-nico sono: Giacoma-Domenica, nata li 20 gennaio 1732; Pietro-Giuseppe, nato li 21 marzo 1734; Pietro-Marco, nato il primo maggio 1735; Pietro-Antonio, nato li 22 novembre 1738; Giulia-Pierina, nata li 28 novembre 1740; Biagia-Pierina, nata li 28 novembre 1742; Pietro Francesco, nato li 20 settembre 1744; morto li 18 ottobre 1784 da febbre gastrica, e seppellito nell'arca di sua famiglia in chiesa di s. Francesco dei Minori Conventuali. Era canonico penitenziere, letterato e poeta. Giov.-Domenico, nato li 19 gennaio 1747, ebbe colla prima moglie Domenica Baseggio due figli, e con Santa Madonizza di Giovanni, sorella di Pietro, Nicolò e Giovanni Madonizza, otto figli, che si elencheranno in appresso ; Antonio-Domenico, nato li 7 aprile 1749; Antonio-Stefano, nato li 15 ottobre 1753, sposato con Maria Derin di Nicolò, che dopo vedova rimaritossi col vedovo Pellegrino Bartolommei da Padova. Lasciò il detto Antonio-Stefano una figlia di nome Maria-Anna-Valentina, nata li 15 febbraio 1792. I figli del primo matrimonio dell' antedetto Giovanni-Domenico Fumè-Genzo sono : Maria-Giovanna-Daria, nata li 28 ottobre io 1772, sposata con Pietro de Favento fu Giovanni, primo giudice distrettuale in Capo d'Istria; Giacomo-Paolo, nato il primo marzo 1774. I figli del secondo letto sono: Giacomo-Francesco, natoli 2 aprile 1778; Giacomo-Luigi, nato li 20 Dicembre 1779, morto li 10 febbraio 1861, sacerdote, maestro di musica ed organista della cattedrale, dopo la partenza per Trieste di don Michele Zoch nativo di Plavia; Giov.-Pietro, nato li 2 ottobre 1781; Dom.-Caterina, nata li 17 aprile 1783; Pellegrina-Giovanna-Domenica, nata li 17 maggio 1784; Pellegrina-Anna, nata li 20 ottobre 1785, sposata con Sebastiano Marinaz fu Domenico; Pietro-Matteo, nato il primo marzo 1788, sposato con Maria Pupola, colla quale ebbe due figli : Giovanni e Santa, che si unirono in matrimonio : il primo con Cecilia Corazza di Benedetto fu Matteo qm. Giovanni; e la seconda con Antonio-Silvestro Yidali da Pirano; Gio-Stefano, nato li 31 gennaio 1791, sposato con Francesca Citter, tergestina. Fu addetto al museo zoologico Ferdinando Massimiliano in Trieste. Era ufficioso e colto. Il vivente cavaliere Giovanni Genzo-Fumée, figlio di Pietro, fu Giovanni, qm. Giacomo, del qm. Pietro, fu Giacomo, qm. Pietro (cugino in primo grado del defunto emerito professore Don Giovanni de Favento fu Pietro qm. Giovanni, canonico onorario e beneficiato Apollonio, — dei fratelli Dr. Antonio e Giovanni de Madonizza fu Giovanni qm. Giovanni; — e cugino in secondo grado dei nobiluomo Nicolò de Madonizza fu Pietro qm. Nicolò del qm. Giovanni), è 1' unico superstite dei discendenti del Sei-gneur Fumee1), capo-stipite della famiglia in Capo d'Istria, che speriamo vorrà perpetuare il nome con alti sensi di patriottismo. *) Fumèe (fummo, vapore, esalazione; in tedesco Rauch, Dampf, Dunst). Nel 1848 era vice-direttore dell' i. r. Contabilità provinciale e di stato in Trieste, il cavaliere Leopoldo de Fumèe. Lo stemma dei Fumée-Genzo è diviso verticalmente dai colori, da un lato rosso e dall'altro nero, con un gallo, metà bianco e metà rosso, montato da elmo fregiato di piume. % 92. Genealogia dei marchesi Gravisi. L'albero genealogico dei marchesi Gravisi che sale al 1440, anno dell' investitura feudale di Nicolò Gravisi, è stato annesso al prospetto dimostrante i redditi praudali, decimali e i beni fondi di Pietrapelosa, rassegnato all' eccelso governo colla data 27 agosto 1820. Dei quattro rami del medesimo vivevano in quell' anno i capi-famiglia : del ramo Michele fu Nicolò : IElio Gravisi fu Matteo \ Giuseppe Gravisi fu Matteo | Capo d'Istria Orazio Gravisi fu Lepido qm. Gius, j del ramo Gravise fu Nicolò: Secondogenitura Giov. Francesco fu Gravise Giov. Antonio fu Gravise Gravise fu Gravise Pietro fu Gravise Pinguente del ramo Pietro fu Nicolò: Terzogenitura Giulio fu Giangiacomo Girolamo Frane, fu Giangiacomo Ignazio fu Giangiacomo Pinguente del ramo Vanto fu Nicolò: f Nessuno, perchè estinto colla Quartogenitura ! morte di Anteo-Dionigi e Nic- Capo d'Istria ( colò, figli di Girol. fu Dionisio Del ramo di Michele vivono: Antonio fu Elio qm. Antonio, Giuseppe, Nicolò e Chiara in Capo d'Istria; Girolamo e Dr. Pio in Roma ; Polissena, baronessa Lazzarini in Albona, tìgli del defunto Giov. Andrea qm. Giuseppe; i figli del defunto Sigismondo in Ancarano, nonché Francesco fu Giuseppe qm. Lepido del qm. Giuseppe in Capo d'Istria. Del ramo di Gravise : Vincenzo fu Giov. Maria Gravisi ad Isola, ed una nipote di questo, figlia di suo fratello Luigi, vedova Paccanoni, in Capo d'Istria. - 148 -93. Albero genealogico elei Madonizza di Capo d'Istria. Giovanni da Traù in Pellegrina Bratti (1734) Il il I I Z EJT3&* cp > SJ Ci §' s sg * a Si s 2. 2 ® § » 2 3 ^ O- 3 aq w 3 ° 5'i » g; 3 » rr.. oJ et* I3.& 2 S 3 S- o 2 a 9 IT f° o Ci E -J2 - < Z -i o ~ B -, » 5' ® 3 H I?? ~ & rg g I p|p f £ !» s ° P 3 -3 5 C o .>-S<-t- N —• CS-3 M . © p O 3 Pi Il I I I III I I n. b > ahi >g D^ >30-000 <52. 13 £> O r* g a a a ss 5" » £.» 3 » ®. 5' f o a? E o' S a- o' -5' E 13 5. S.w ® I I* e ® S-^ 5' a B * |S- •g-g- § I 2. ' ° s: S li « S S ,3 cu ® 2. b a. s» Sr e- si !• • s£gK£fflI l f^l 31 al ig 11 r ? 2. S & r ® ? p g o s- ? • ? ? P © £ o o II... Cdr1 ga sz rag S?>> £.1 r? c ° t- «e- S 3 3 i-i O S. -J- ?» ® O £0 ~ o rar1 g E) B Z 3 ?.. ® » 0 3 8 tS! 3 O SS a a B-o- 5' O 0 '/, l-l. so B > a 0 hi Z 3 a. 9 SS 3 CD 2. 1 ' ® OJ Bt S' « 5. Ss BT • Ss B. ® SO t B Ss 3 B. cr M j» te CS3 3 30 !» 3. < ^ o «, 2 Sss g.ss g-g; g- g- o g- g g- 35' » -t- a 3 « e » 3 > g3 £ Z ®. | ^ £' o 3 B 52. e- o- ® O o ® B ? < .y lo t E. SO CD . I I I Nicolina Dr. Pietro in Marianna in in Anteo de Gravisi + Ernesta Finardi di Bergamo Antonio de Gravisi Nicolina Giovanni Francesca Perspicacia, attività e commercio resero la famiglia Madonizza una delle più doviziose della città. — Giovanni Madonizza, il minore dei figli di Giovanni fu Giovanni, lasciò il suo ricco patrimonio a questa cattedrale — Sussiste, come apparisce dal presente albero, il ramo di Nicolò fu Giovanni. '.II. Albero genealolico dei conti Totto in Capo d'Istria. Maria in Nicolò Madonizza 5.S C/3 P a_ p' O Giovanni I Michele I I Giovanni in Alba Rocco di Rovigno I o 3" > 3 5' CD O a — 5' Q. 5' SP < o « <§. 3* P o Cu Ti P p Laura in Francesco Gallo 8 O 3 O O O 2 3 o o « 3 g o o ~ CD O* 8 O. —, O 3 CD 2 — o' 3 3- gs- C P p 3' >■ a. 3' a S- 3 ° Ci ® p a. s —aq O ■-3 w ss W C. CD 1 p* T* <1> 3 ^ a » [S' 3 a 5T ct> o Qj I 3 g O^ 5» O p' 0-> 3 CT> s ? n> • 2. a p O 3' o' o < p o. 3 <" a h 2. p Is ct> P po' I co so I S? 5' < S 5 O CD I t/J £ a CD '/ cts ST o -a aq EO 2. o p C 3 ai cd a a te o 9> — o O 3 crq P S* ni 3 5'o ■2. o' > 3 3 P I o aq o I > I CO > a p I a Di questa religiosa famiglia sussistono i rami del conte Gregorio in Capo d'Istria, e del conte Michele in Trieste, i quali conservando con provida economia la cospicua sostanza, ammassata dai loro progenitori con onesta solerte industria, soccorrono a larga mano il poverello, e contribuiscono costantemente pel culto divino. Per quasi un secolo ebbe questa benemerita famiglia la sopraintendenza all' azienda del nostro duomo. Il popolo mantiene ognora viva la memoria della liberalità del conte cavaliere Giovanni, il quale nel tempo che trovavasi nel caffè alla Loggia, od in quello di Giorgio Gorzalini sulla Galligaria detto dei Balloneri, pagava il conto di quanto veniva servito a chiunque. La prima lapide posta nella Necropoli di s. Canziano è quella dei conti Totto. VI. DICE Cronologie ed elenchi riguardanti Trieste ') città istriana, che col proprio territorio forma provincia separata dall' Istria. 95. Podestà che governarono la città di Trieste dal 1216 al 1382 1216 Mauro 1262 Mainardo conte di Gorizia 127.. Tommasino Giustiniani 1292 Enrico conte di Gorizia 1296 Enrico della Torre 1300 Giov. Francesco da Padova 1301 detto detto 1307 Rinaldo Feliciani. 1308 Giovanni Cuccagna 1309 Pantaleone Zachis 1311 Enrico conte di Gorizia 1313 detto detto 1315 Paolo de Sjlliman Bolognese 1319 Raimondo della Torre 1320 Enrico conte di Gorizia 1321 (non vi fu podestà) 1322 Monfiorito di Coderta 1323 Giovanni Yalaresso 1324 Michele Giustiniani 1324 Marco Micheli 1325 Filippo Cuncii di Cividale 1325 Federico di Villalta 1326 Zanino Contarini 1327 Marco Micheli 1328 Febo della Torre 1-329 Zanino Contarini 1330 Ettore Savorgnani 1330 Alessandro Morosini 1331 Michele Giustiniani 1332 Gio. Enrico conte di Gorizia 1333 Giovanni Vigoncia di Padova 1334 Andrea Dandolo 1335 Federico Dandolo 1336 Schinella de Dotto, Padovano 1336 Giovanni di Villalta 1337 Pietro Badoer 1338 Giovanni Cuccagna 1339 Albei-to conte di Gorizia 1340 Tommaso Gradenigo 1341 Orso Giustiniani 1342 Pietro Badoer 1342 Gastone della Torre 1343 Tommaso Gradenigo 1343 Lodovico Vitali 1344 Esalco di Strassoldo 1345 Nicolò della Frattina 1345 Giovanni di Cuccagna 1346 Enrico Prampero 1347 Pietro Badoer 1347 Giorgio Giustiniani 1348 Zanino Foscari 1348 Tommaso Gradenigo ') La provincia di Trieste, della superficie d' un miglio geografico quadrato, comprende la città, le contrade esterne: Chiarbola superiore, Chiarbola inferiore, s. Maria Maddalena superiore, s Maria Maddalena inferiore, Rozzol, Chiadino, Guardiella, Cologna, Scorcola. Rojano. Gretta, Barcola; e le ville: s. Croce, Prosecco, Contovello, Opchiena, Bane, Padriciano, Gropada, Trebiciano, Basovizza, Longera e Servola. Ha proprio statuto elaborato dal chiarissimo avvocato Dr. Giambattista Scrinzi di Montecroce, barone e cavaliere d' insigni ordini, e da Stefano de Conti, consigliere d' appello, ed invia al Consiglio dell'Impero quattro deputati. 1349 Simone de Castellino 1350 Giovanni Foscari 1350 Marco Dandolo 1351 Mainardo conte di Gorizia 1351 Marco Morosini 1351 Giovanni Foscari 1352 Marco Dandolo 1352 Soranzino Soranzo 1352 Antonio Morosini 1352 Pietro Morosini 1353 Marco Morosini 1353 Enrico conte di Gorizia 1354 Marco Dandolo 1355 Filippo Dandolo 1356 Simone di Cuccagna 1357 Mainardo conte di Gorizia 1357 Mainardo di Villalta 1358 Enrico conte gi Gorizia 1358 Dietalmo di Pers 1358 Soranzo Soranzi 1359 Pietro Dandolo 1360 ........ 1361 Filippo Dandolo 1361 Francesco della Torre 1362 Geremia Caotorta 1363 Pietro Emo 1364 Pietro Dandolo 1364 Cresio da Molino 1365 Giovanni Foscari 1366 Andrea Loredani 1366 Nicolò Polani 1367 Nicolò di Pramperg 1368 Odorlico di Cuccagna 1368 Marin Zeno 1368 Nicolò Aurio 1368 Marco Morosini 1369 Saracin Dandolo 1369 Rodolfo de Portis 1370 Pietro Fontana 1370 Paolo Loredani 1370 Vito Trevisani 1371 Paolo Loredani 1371 Nicolò Aurio 1372 Leonardo Contarmi 1373 Pietro Fontana 1374 Giovanni Dandolo 1375 ......... 1376 Ermolao.....veneto 1377 Giacomo Delfino 1377 Leonardo Contarmi 1378 Pietro Aymo, veneto 1378 Saraceno Dandolo 1379 Leonardo Contarmi 1380 Donato Tron 1380 detto 1380 Simone Pramperg 1382 Nicolò Collalto 96. Capitani di Trieste in luogo di Podestà 1382 Ugone di Duino 1383 Popolin di Vertenstein, vicario 1395 Rodolfo di Valsa 1401 Giacomo de Trapp 1405 Corrado de Liinz, burgravio della Hiama 1406 Giacomo de Trapp (II v.) 1410 Giovanni de Trottenberg 1411 Ulrico Senck de Ostrovich 1412 Corrado de Ltinz o de Fo-ramine 1415 Pancrazio Burgravio de Liinz e della Hiana 1416 Corrado de Ltinz (III) 1420 Pancrazio de Liinz (II) 1427 Corrado de Liinz (IV) 1429 Giovanni de Velsegger 1435 Giovanni Bluscber de Blu-schemberg 1436 Francesco Strassoldo 1439 Giovanni Felscher 1440 Bernardo Taystainer 1449 Gaspare di Montefalcone 1449 Giovanni Breda 1452 Gaspare barone Lamberg 1456 Sigismondo Spauer 1461 Gaspare Tschernembl 1464 Lodovico Cosiacher 1464 Giorgio Herberstein 1465 Lodovico Cosiacher (II) 1466 Alberto Durer 1468 Nicolò di Lueg 1470 Giorgio di Tschernembl 1478 Nicolò Rauber 1483 Gaspare Rauber 1486 Baldassare de Durer 1490 Simone Ungerspach 1493 Gaspare Rauber 1497 Baldassare de Durer 1499 Erasmo Brasca 1501 Giorgio Moyses 1508 Francesco Capello (per Ve-nezia) 1509 Nicolò Rauber 1521 Giov. Bartolommeo Riccio- ni, conte della Desiana 1524 Nicolò Rauber barone de Plankenstein 1537 Leonardo conte Nogarola 1546 Giovanni de Hoyos 1559 Antonio barone della Torre e Croce 1570 Cristoforo Sigismondo lio- mer de Marez 1576 Vito barone de Dorinberg 1591 Giorgio conte Nogarola 1610 Ascanio conte Valmarana 1623 Francesco Febo conte della Torre 1631 Benvenuto barone Petazzi 1635 Giovanni Giorgio barone Barbo 1637 Giovanni Giorgio barone Herberstein 1652 Francesco Gaspare de Bren-ner 1659 Nicolò conte Petazzi 1665 Giovanni Giacomo barone de Raunicher 1666 Carlo conte della Torre Popaita 1667 Giovanni Vincenzo barone Coronili i 1674 Giov. Filippo bar. Cobentzl 1698 Vito conte Strassoldo 1707 Mario conte Strassoldo 1723 Andrea barone de Fin, sostituto 1736 Francesco conte de Firmali 1740 Sigismondo barone de Ho-henberg 1741 Giov. Sigismondo co. Herberstein 1746 Antonio barone Marenzi, sostituto 97. Presidenti di Trieste 1747 Cristoforo barone de Fla-chenfeld 1748 Francesco barone de Weis-senhutten 1750 Nicolò conte Hamilton 1764 Giovanni Carlo conte Lich-nowsky 1765 Enrico conte de Auersperg 1773 Adolfo co. de Wagensberg 1774 Fran esco Adamo conte Lamberg 98. Governatori di Trieste 1776 Carlo conte di Zinzendorf e Pottendorf 1782 Pompeo conte de Brigido 1803 Sigismondo co. de Lovasz 1808 Pietro conte de Goess 1809 Bernardo harone de Rossetti 1809 Arnault, Intendente per la Francia 1810 Duca di Ragusa (Marmont) 1811 Generale conte Bertrand 1812 Duca d'Abrantes (lunot) 1813 Duca di Otranto (Fouchès) 1813 Barone Càlafati, Intendente dell' Istria per la Francia 1713 Barone Lattermann 1815 Bernardo barone de Rossetti (II) 1815 Antonio barone de Spie-gelfeld 1817 Carlo conte di Choteck 1819 Antonio barone de Spie-gelfeld 1823 Alfonso Principe di Porcia 1835 Giuseppe de Weingarten 1841 Francesco conte di Stadion 1847 Roberto Algravio di Salm 1848 Francesco conte de Gyulai Tenente maresc. 1849 de Standeisky, general m. 1849 Francesco co. de Wimpffen Terente mar. 1354 Carlo barone de Mertens, Tenente mar. 1859 Federico Maurizio bar. de Burger 1863 Ernesto bar. de Ivellersperg 1867 Edoardo barone de Bach 1868 Carlo Moering, ten. mar. 1871 Sisinio barone de Pretis Cagnodo 1872 Luigi bar. Ceschi di Santa Croce 1874 Felice bar. Pino de Frie-denthal 1879 Sisinio barone Pretis-Ca- gnodo (II) 1889 Teodoro cav. de Rinaldini 99 Sovrani di Trieste dalla dedizione in poi. 1382 Leopoldo, duca d'Austria 1386 Alberto III, duca d'Austria 1406 Ernesto, 1424 Federico III, imperatore 1495 Massimiliano I „ 1508 Leonardo Loredan, Doge di Venezia 1509 Massimiliano I, di rinuovo 1521 Carlo V, imperatoli 1523 Ferdinando I, re dei Romani, poi imperetore 1564 Carlo, arciduca del ramo di Stiria 1589 Ferdinando II, imperatore 1637 Ferdinando III 1657 Leopoldo 1 „ 1705 Giuseppe I „ 1711 Carlo VI 1740 Maria Teresa, regina, poi imperatrice 1780 Giuseppe II, imperatore 1790 Leopoldo II 1792 Francesco II, imperatore, poi I d'Austria 1809 Napoleone, imperatore dei Francesi 1813 Francesco I, di rinuovo 1835 Ferdinando I, imperatore 1848 Francesco Giuseppe I, imp. 100. Vescovi di Trieste 524 Frugifero, protovescovo 568 Geminiano 579 Severo 602 Firmino 680 Gaudenzio 731 Giovanni 759 Giovanni degli Antenorei 766 Maurizio 788 Fortunato degli Antenorei 804 Leone 909 Taurino 929 Radaldo 948 Giovanni 957 ..... 990 Pietro 1006 fiicolfo 1031 Adalgero 1080 Eriberto 1106 Erinicio 1115 Artuico 1134 Dietimaro 1148 Bernardo 1186 Enrico 1188 Luitoldo 1190 Yoscalco 1200 Enrico Rapiccio 1203 Gebardo 1212 Corrado Bojani della Pertica 1232 Leonardo 1235 Giovanni 1238 Volrico de Portis 1255 Givardo Arangone 1260 Leonardo 1262 Arlongo de Visgoni 1282 Ulvino de Portis 1286 Brissa di Toppo 1299 Giovanni de Turris 1302 Rodolfo Pedrazzani 1323 Gregorio Tanzi, vescovo di Feltre e Belluno, amministratore 1328 Guglielmo Franchi, vescovo di Tartaria 1330 Fra Pace da Vedano dell' ordine dei predicatori 1342 Francesco Amerino 1347 Lodovico della Torre 1350 Antonio Negri 1370 AngeloCanopeodaChioggia 1383 Enrico de Wildenstein dell'ordine di s. Agostino 1396 Simone Saltarelli dell' ordine dei predicatori 1408 Giovanni Ubaldini da Mug-gia, Abate di s. Maria di Praglia 1409 Fra Nicolò de Carturis, francese 1417 Fra Giacomo Arrigoni 1424 Marino de Cernotis 1441 Nicolò de Aldegardis 1447 Enea Silvio Piccolomini, poi papa Pio II, da Pienza 1450 Lodovico della Torre 1451 Antonio de Goppo 1487 Acacio de Sobriach 1501 Luca conte de Rinaldi 1502 Pietro de Bonomo, triestino 1547 Francesco Iosepich 1549 Antonio Periguez 1560 Giovanni de Betta 1566 Andrea Rapicio 1574 Giacinto Frangipani 1576 Nicolò Acoret 1591 Giovanni de Wagenring 1598 L'rsino de Bertis 1622 Rinaldo de Scarlichio 1631 Pompeo barone Coronini 1646 Antonio barone de Marenzi 1663 Francesco Massimiliano de Vaccano 1672 Giacomo Ferdinando de Go rizzutti 1692 Giovanni Francesco Miller 1721 Wolfango Ricc. de Riembs eletto 1721 Giuseppe Antonio barone Delmestri 1724 Luca Sartorio barone Delmestri 1740 Giuseppe Anninale Antonio conte de Petacci 1761 Antonio conte de Herber-stein 1775 Francesco conte de Inzaghi 1788 Viene soppresso il Vescovato di Trieste, e dopo due anni rivive 1791 Sigismondo Antonio conte di Hohenwart 1796 Ignazio Gaetano de Buset di Faìstenberg, morto il 1 settembre 1803 alle ore 7 aut. L'ex gesuita D. Frane. Salvini reeitò adi lui onore un' orazione, ed è stato sepellito in deposito nella tomba del canonico arcidiac. e vicario generale Annibale de Giuliani a piè delle scale della tribuna dell'organo in s. Giusto. Fu sede vacante anni 18 Dal 1816 al 1820 corsero trattative per la conservazione del vescovato. L'organizzatore ecclesiastico can. Iustel, venuto in Trieste nel 1814 eoll'organizzatore del-l'Illirio, conte Saurau, ministro plenipotenziario, a-veva proposto ed il governo approvato la soppressione del medesimo, conservando quello di Capo d'Istria; però non ebbe effetto, essendosi prestati i patres conscripti opportunamente 1821 Antonio Leonardis 1831 Matteo Raunicher, carnio-lino 1846 Bartolommeo Legat, cairn. 1875 Giorgio Dobrila, istriano 1882 Giovanni Nepomueeno Gla-vina, istriano 101. Arcidiaconi di Trieste 1115 Crescenzio 1241 Wariento 1253-1255 Wodolrico 1278 Sardio 1295 Giacomo 1308 Mirissa Giusto Ade Giusto 1315 Giacomo 1330-1345 Dotolato Giovanni 1351-1358 Burlo Nicolò 1375 de Chiozza Nicolò 1330-1384 Nicolò de Dominici 1387-1399 Tromba Nicolò 1401 Spandinucibus Mart. 1406 Nicolò d'Antonio 1419-1426 de Fabris Cristoforo fu Giovanni 1446-1448 Barbarizza Libero fu Giovanni 1451 Chiozza Pietro de 1465-1493 Bonomo Francesco fu Riccardo 1493 Burlo Ermacora 1494 Prem Giorgio 1526-1550 Goyneo Tristano 1551-1583 Orobono Giulio 1588-1600 Camnik Matteo 160.3 Grisoni Annibale 1626 Parentino Nicolò 1627-1630 Scarlichio Giorgio 1630-1647 Garzarolli Elia fu Silvestro 1647-1656 ........ 1656 Marenzi Geremia de 1662-1663 Lo atelli Francesco 1666-1677 Torondolo Antonio fu Domenico 1677-1679 Iureo Cristoforo 1685 Mezzarich Girolamo Dolcetti Alessandro 1710 Codelli Ignazio 1712-1718 Dolcetti Alessandro 1721 Scussa Matteo 1729-1734 ........ 1734-1758 Brandolin Francesco 1766 Dolcetti Alessandro 1777-1788 Giuliani Annibale; ultimo arcidiacono 102. Santi della chiesa di Trieste 1 139 s. Primo, sacerd. mart. 2 139 s. Marco, diacono „ 3 139 s. Giasone mart. 10 s. Servilio 4 139 s. Ceciliano n 11 s. Silvano 5 151 s. Lazzaro diacono n 12 s. Diocle 6 152 s. Apollinare n 13 284 s. Servolo 7 256 s. Eufemia verg. n 14 288 s. Giustina, 8 256 s. Tecla j) 15 289 s. Giusto 9 283 s. Zoilo 71 mart. 103. Chiese cattoliche in Trieste. Esistono quelle in corsivo 1. S. Giusto, cattedrale, è la più vasta chiesa di Trieste, ha 25 passi di lunghezza e 28 di larghezza, compresi gli sfondi delle cappelle laterali. Fu instaurata nell' anno 556, consecrata li 4 novembre 1262, ingrandita nel 1385, e nuovamente l'istaurata dopo i danni sofferti nella guerra del 1813. È divisa in cinque navate sostenute da 25 colonne. 2. S. Michele, dotata dal canonico Valse l'anno 1369. 3. S. Elena, consacrata l'anno 1302. 4. S. Servolo, poi del crocefisso, consacrata l'anno 1637. In questa chiesa venivano apparati i Vescovi quando andavano alla cattedrale a pontificare. 5. S. Cipriano, concessa dal capitolo alle monache Benedettine l'anno 1426. 6. S. Martino, consacrata nel 1371 e demolita nel 1649, nel recinto dell' antedetto monastero. 7. S. Maria elei Gesuiti, fondata Tanno 1627. 8. Ss. Eufemia e Tecla, ora chiesa dei Grigioni. 9. S. Sebastiano. 10. S. Pietro, cappella del comune di Trieste, come s. Tommaso era del consiglio nobile di Capo d'Istria. Venne costrutta per atto di ultima volontà di Pietro Onorati, cittadino di Trieste, nell'anno 1367. Erasmo Brasca, milanese, capitano di Trieste la fece l'istaurare nel 1500. La facciata venne tutta rivestita di pietra squadrata a corsi regolari, dei quali due bigi di arenaria, alternati con uno bianco di calcare ; decorata con occhio rotondo, che dava luce, ad imitazione del grande eh'è al duomo. È stata demolita nel 1820, ed il relativo fondo fu compreso nel grandioso edificio di Nicolò Stratti sulla piazza grande, ora della colossale società Assicura .ioni Generali. 11. S. Rocco, a lato di quella di S. Pietro, alzata dal comune dopo la fiera peste del 1602, che fu la cappella dei governatori di Trieste, veniva appellata di s. Pietro. E stata atterrata, e sul fondo della medesima il comune innalzò il sontuoso edificio detto Palazzo modello, e dal popolo —• appellato budello; come al nuovo e bel palazzo delle Magistrature civiche lo intitola Sipario. — il basso stratto della popolazione di Trieste e di Capo d'Istria è in superlativo grado sarcastico e mordace. 12. S. Lorenzo, fabbricata l'anno 1478 da Lorenzo Bonomo. Venne soppressa nel 1784. 13. Madonna del Rosario, edificata l'anno 1031, consacrata nel 1651, soppressa nel 1784, venduta l'anno 1785, redenta e riconciliata l'anno 1871. 14. La Sacra Famiglia detta della SS. Trinità, attigua alla casa Conti, a piè della salita di Rena, fabbricata da Stefano Conti l'anno 1732. 15. S. Lazzaro, annessa all'Ospitale nella possessione dei baroni Marenzi, eretta da Simone Niblis l'anno 1414. 16. S. Nicolò della confraternita dei marinari, presso la piazza Gadola, eretta l'anno 1588. 17. S. Caterina, sui fondi dei baroni Marenzi. 18. S- Antonio nuovo fabbricata nel 1767, demolita l'anno 1827, e rifabbricata l'anno successivo. Il primo imprenditore per la ricostruzione, Giuseppe Visentini, cambia-valute, sacrificò nel-1' impresa tutto il suo avere, incontrò debiti e si rese decotto. Morì d'apoplessia. Il quattro ottobre 1828 fu posta da S. A. il principe govornatore Alfonso di Porcia la pietra augurale al nuovo tempio, solennemente benedetta dal vescovo Antonio Leo-nardis, recitando all' uopo un' omelia, che venne stampata dagli eredi Maldini. 19. S. Atanasio detto s. Anastasio, consacrata dal vescovo Arlongo 1' anno 1273. 20. S. Pietro, ora s. Teresa, al Lazzaretto nuovo. 21. S. Vito, convertita in forte l'anno 1627, detto la Sanza, ora demolito. 22. Madonna del Mare. 23. S. Francesco di Paola. 24. dei Crociferi di Venezia, soppressa nel 1786. 25. dei Cappuccini, soppressa nel 1785. 26. S. Antonio vecchio dei Minori conventuali. 27. S. Bernardino, annessa all' ospitale di s. Giusto. 28. S. Lucia, detta dei Santi Martiri, pria dei Benedettini, e nel 1775 dei Monaci armeni mechitaristi cattolici dell'ordine di S. Basilio, primi dei quali in Trieste furono i Padri Adeodato Babich e Minas Gasparenz. Nel 1810, non potendo quei Monaci saldare i loro debiti verso Pietro Buvai di Costantinopoli, dovettero cedere la chiesa, il convento e tutti i loro mobili e stabili, e partire per Vienna, ove da Sua Maestà l'Imperatore Francesco I furono benignamente accolti e provveduti di un convento e chiesa, appartenenti già ai Padri Cappuccini. 29. SS. Filippo e Giacomo, sopra la porta di Riborgo (Tri-borgo), la principale della città, consacrata 1' anno 1384. 30. La Madonnina nella via omonima. La statua della Madonnina è collocata sulF altare intitolato ai SS. Giusto, Sergio, Servolo, Lazzaro ed Apollinare nella chiesa di S. Maria Maggiore, già della Società di Gesù. 31. La cappella di Sartorio, esisteva accanto al portone della casa n. 802, di ragione nel 1824 della Spettabile Ditta di Borsa, Pietro Sartorio, sulla via Nuova. Ora il fondo della medesima è incorporato in quello del grandioso edificio di proprietà della fondazione del barone Pasquale Revoltella ad uso d' albergo, fabbricato dal Ticinese Giovanni Degasperi, denominato, dappria Hotel Principe Mettermeli (dal popolo Locandeo), ed attualmente Hotel de la Ville. Questa cappella, la prima nella Città-nuova o Teresiana di Trieste, fabbricata da Antonio de Rossetti, consacrata dal vescovo Ferdinando Antonio conte de Herberstein l'anno 1772, acquistata e l'istaurata dalla famiglia Sartorio nel 1818, conteneva un solo altare con bella pittura a olio, rappresentante la Visitazione di Maria Vergine. Sovrapposta alla porta d'ingresso esisteva l'epigrafe incisa su lapide del seguente tenore : D. o. M. DEIPARAEQUE ' VIRGIN I VISITATIONIS ' TITDLO ' DEC0RATAE PRIMUM THERESIANAE ' VRBIS SACELLUM EREX1T ANTONIUS ROSSETTI SEDENTE IN • TERGEST1NA ' ECCLESIA S. R. I. FERDINANDO " ANTONIO " COMITI AB. HERBERSTEIN MDCCLXX11 DEIN ' SARTORIUS ' PETRUS AB ' ANNO ' MDCCXCV SUMPTUS • EJUSDEM ' FERENS RESTAURAVIT ' MDCCCXVIII 32. La cappella di s. Carlo nel Lazzaretto vecchio. 33. La cappella di s. Giusto e s. Rocco nell' edilìzio di sanità marittima. 34. La cappella della Ss. Annunziata nel palazzo vescovile ora Ospitale dei pazzi. In questa cappella la città di Trieste prestò l'omaggio di sudditanza all'imperatore Leopoldo I nel 1660 ed all'imperatore Carlo VI nel 1728. Chiese cattoliche in Trieste erette dopo il 1840. 1. S. Giuseppe del Nosocomio civico-provinciale nel 1841. 2. S. Giacomo parrochiale nel 1854. 3. S. Giovanni Battista parrochiale, nella contrada suburbana di Guardiella nel 1858. 4. S. Carlo Borromeo nella casa dei poveri nel 1862. 5. SS. Ermagora e Fortunato parrochiale nella contrada suburbana di Rojano, presso il torrente Mortesin, nel 1862. 104. Inoltre esistono in Trieste le chiese delle comunità religiose acatoliche : Grec'orientale ; — Slavo-serbica; —• Evangelica della Confessione augustana; — Evangelica riformata della Confessione elvetica; — ed Anglicana. La comunità israelitica, composta d'Italiani e Tedeschi, ha cinque edifizì destinati al culto, tre de' quali nella contrada delle vecchie scuole israelitiche in città vecchia, e due sulla via di Montuzza; tre osservano lo stile dell'orazione spagnuola, e due quello dell' orazione tedesca. 105. Protettori principati di Trieste S. Giusto S. Sergio ') S. Servolo 2) S. Lazzaro S. Apollinare 106. Conventi in Trieste, epoca di loro fondazione. Sussistono quelli in corsivo: 1 1115 Benedettini. 2 1229 Minori Conventuali, per opera di s. Antonio di Padova, soppresso nel 1783. 3 1205 La cella con suore pinzochere, senza chiusura. Ora le benemerite Madri Benedettine. 4 1(518 Cappuccini, soppressi nel 1783. 5 1619 Collegio dei Gesuiti per l'istruzione della gioventù, sop- presso nel 1773. F 6 1625 Misericorditi, per l'assistenza degli ospitali di s. Giusto luori della porta di Cavana, e della Ss. Annunziata fondato nel 1355 da Domenico Alvino; vennero soppressi nel 17t>5. 7 1626 Minori Conventuali a Grigliano. 8 1775 Armen^Mechitaristi, provenienti da Venezia, soppresso alla milizia ZnTf /r" S?rg!°' dis?endent<> da nobile famiglia ed aggregato Per esserecriJinL » "V1^ di Trib,,no e vi ste«e diverso tempo, gelli fu mandato ^ ! f™° "ella fede' ebbe molto a soffrire< sostenne 1 favela farlo ricredi 7 ® conse^ato ad ^^oeo duce di Tiro, il quale do-c l ln m lt pnncipu cristiani, e stando fermo nella religione di ottot; 303 6 Sm° alla m°Pte' °h'ebbe con la decollazione li 7 il di lu!lemoV™ir!™e fu i?™ Trib"no' sperimentò anche in questo giorno della n onHn ti C°"aver a bella sorte d'essere avvisata dal Santo, coli'invio tra le reifqute dJì fhu', Ca<1'Ua s" a P"bbliea Pi"» tergestina, che conservasi prescelse npr mn Duomo di San Giusto. La città in concambio di tanto amore eTrSrtrad^i^. tur v alabfrda ed e'esse San Sergio suo Patrono. Questa la pia adizione della chiesa triestina intorno al santo martire Sergio. vita ed il maZifd WIDOi Ì0T,n'' Mareni»h P"bblic^ nel 1826 la mirabile venera nllP inXl ♦♦ S>rYol°, nobile cittadino di Triecte, il di cui corpo si gbriosotlto dfC. G G dl S- GÌUSt0' aggiunta di un'orazione al & 1846 Armeni Mechitaristi, provenienti da Vienna, nei fondi Giustinelli. . 10 1850 Cappuccini, per desiderio del vescovo Legat. Principali benefattori per l'erezione del convento e della chiesa in contrada Pondares, detta Montuzza, furono il celebre avvocato Dottor Giambattista barone de Scrinzi-Monte-croce fu Leonardo da Ala nel Trentino, colla penna, — ed il negoziante ed armatore barone Pasquale Revoltella da Venezia, colla borsa. — Primo sindaco apostolico di detto convento è stato 1' avvocato Dr. Domenico Taddei del fu Dr. Giambattista, medico, da Ala nel Trentino. 11 1 Ancelle di carità della Congregazione di Brescia, addette all' Ospitale infantile. 12 2 Suore di Misericordia del III Ordine di s. Francesco di Bruck sulla Mora in Istiria, per 1' assistenza degli infermi nelle case private e nell'asilo delle fanciulle. 13 3 Suore della Congregazione di nostra Signora di Sion, per 1' educazione di donzelle. 14 4 Suore della Congregazione di Provvidenza di Cormons, nel- 1'orfanotrofio S. Giuseppe. 107. Nomi delle porte di Trieste. 1 di Riborgo, la principale, eretta nell' anno 1451. 2 di Donota in Rena, l'ultima che si chiudeva la sera. 3 di Cavana 1). 4 della Pescheria. 5 del Porto sotto l'orologio della Piazza Grande. 6 di Vienna o Nuova, vicino alla chiesa di s. Pietro, aperta l'anno 1719. 7 la Portizza2), pel getto delle immondizie nel canale piccolo. ') In Capo d'Istria viene denominato Cavana il magazzino dei Padri Cappuccini per la custodia della loro barca, presso il porto s. Pietro. J) In Parenzo al lato d' ostro, presso la soppressa chiesa di s. Cassiano, esiste una porta di città appellata Portizza. il 108. Misura in altezza dei monti, colline e -piani di Trieste e suo circondario in piedi austriaci Cosina fra Trieste e Materia 1580 Villa Reyer 196 Monte spaccato di Trieste 1422 Baraccola 194 Orleg di Trieste 1086 Sorgente della Podjama a Trebiciano, ingresso della levante di Trieste 192 caverna 1079 Magazzino già delle polveri 192 Opchiena, cima del camp. 1077 Vecchio cimitero dei Prote- Farneto di Trieste, sommità 714 stanti 168 Babiza di Aurisina 623 Ponzano 166 Sorgente dell'Acquedotto di Varco di s. Michele 161 s. Giovanni presso Trieste 290 Boschetto, locanda a piedi Corpo del castello di Trieste 252 del Farneto 160 Forte di s. Vito di Trieste Ponte delle sette Fontane 156 ora demolito 252 Incrociatura della via della Bastion Venezia del castello Madonnina con quella di di Trieste 245 s. Giacomo 149 Molino a Vento di Trieste 238 Molino dello Scoglio 78 Altura sopra il Lazzaretto Villa Fontana 72 nuovo di Trieste detta di Timavo nella caverna di Tre- Skerl 225 biciano 60 Forte alla punta di Greta 216 Piano dell'ospitale civile 48 S. Giacomo 212 Traforo della ferrata 32 Villa Renner 206 Lavatojo 13 Duomo di s. Giusto 198 S. Ant. nuovo, parte postica 12 109. Posizioni geografiche di Trieste OSSE R.V AZIONE Carta idrografica di Milano Geografia del Lichtenstern del luogo del punto latitudine longitudine latitudine longitudine Trieste J) Trieste 2) Orologio del castello 45 38 37 11 26 12 45 40 7 31 23 45 ■>) Cioè la torricella ove era l'orologio, levato nel 1810 per disposizioni militari del governo francese. J) Misurazione del p. Orlandi riferita dal Lichtenstern. 110. Membri del Magistrato municipale di Trieste nel 1812. Presidente Carlo Maffei, membro della Legione d'onore Segretari Ossezki e marchese Pietragrassa Aggiunti Dr. Giuseppe Cronnest, avvocato Francesco Bajardi Ambrogio Rusconi Michele Cassis Andrea Fister Antonio Vico Francesco Belusco Ciriaco Catraro Stefano Risnich Barone Gaetano Marenzi Filippo Griot Dr. Lorenzo Ron dolili i Demetrio Carciotti Graziadio Minerbi Filippo Hierschl Antonio Zampieri Dr. Giovanni Vordoni 111. Amministratori della Giustizia in Trieste nel 1812 Giudice di Pace Luigi cav. Francolsperg Notaj Vincenzo Franul Carlo Leopoldo Eisner M. M. Gerolini Patrocinatori Antonio Lugnani Pietro Buzzi Giacomo Delpino Marcello Vidali Giuseppe Benardelli Pietro Grazia Uscieri Felice Alberti Gio. Antonio Balanza da Umago Valentino Benardelli Cristoforo Fonda Andrea Vouch Pietro Ravesi 112. Membri del Tribunale di Commercio in Trieste nel 1812 Presidente Masars Hagenauer, primo giudice Holstein, secondo Eckel, terzo » Minerbi quarto * Scheidling, 1. supplente Strati 2. » Gagliardo 3. , 113. Guardia civica della provincia di Trieste nel 1811 Gio. Battista Holstein, colonnello, comandante Gio. Lodovico Weber, capo di battaglione della città Francesco Holzknecht, capo di battaglione del territorio Carlo Michele Stengle, quartiermastro col rango di capitano pel battaglione della città Francesco Resman, lo stesso rango per quello del territorio Antonio Voit, aiutante maggiore col rango di primo capitano pel battaglione della città Michele Sanzin, aiut. maggiore col rango di primo capitano pel battaglione del territorio Gio. Batt. Rivelli, aiut. col rango di sottotenente pel battaglione della città Santo Mussolini, lo stesso per quello del territorio Ufficiali della Compagnia dei Cannonieri Giustino Masars, capitano Carlo Brumati, tenente Diodato Corvalich, sotto tenente Ufficiali della Compagnia dei granatieri Giuseppe Millesi, capitano Luigi Maria Brucher, tenente Guglielmo Gasteiger, sotto-ten. Della compagnia de' cacciatori Giorgio Mechsa, capitano Francesco Giussani, tenente Giuseppe Kohen, sotto-tenente Della I. compagnia de'fucilieri della città Carlo Antonio Maffei, capitano Francesco Schaffner, tenente Ant. Gius. Rusconi, sotto-ten. Della II. comp. de' fucilieri Francesco Saverio Nehr, capit. Caliman Levi, tenente Tommaso Zai, sotto-tenente Della III. comp. de' fucilieri Damiano Risnich, capitano Vincenzo Gius. Borath, tenente Pietro Galvagni, sotto-tenente Della IV. comp. de' fucilieri Giuseppe Alberto Rumer, cap. Ant. Michele Antonopulo, ten. Antonio Derocco, sotto-tenente Della I. comp. de' fucilieri del battaglione territoriale Antonio Vram, capitano Giovanni Rettignoti, tenente Giovanni Vascotto, sotto-tenente Della II. compagnia Giuseppe Pontini, capitano Giacomo Folletti, tenente Giorgio Enrico Gerolini, sotto-t. Della III. compagnia Giacomo Gagliardo, capitano Giuseppe Ant. Bincher, tenente Antonio Luxa, sotto-tenente Della IV. compagnia Francesco Gruden, capitano Antonio Petrovich, tenente Giovanni Rizzardi, sotto-tenente Della V. compagnia Domenico Alessi, capitano Giuseppe Fabris, tenente Paolo Vicentini, sotto-tenente Della VI. compagnia Francesco Mistruzzi, capitano Antonio Bruschina, tenente Francesco Humpel, sotto-ten. Gaspare Casati,, medico Susters, chirurgo Uffizialità della milizia civica e territoriale di Trieste nel 1824 Leopoldo de Burlo, patrizio triestino, comandante Francesco Saverio Slocovich, tenente, aiutante del battaglione territoriale Don Giovanni Lengo, cappellano del corpo Dr. Matteo Ceruti, medico Dr. Leonardo Sebastiani, chir. Capitani Leopoldo Mauroner Antonio Giuseppe Rusconi Giacomo Antonio Felletti Nicolò Stratti Primi tenenti Carlo Laugier Giuseppe Kohen Giov. Battista Rivelli Michele Sanzin Giov. Battista Nicolich Tenenti Domenico Michele Gattorno Giacomo Viezzoli Spiro Conderi Francesco Homann Alfieri Antonio Rupnik Giovanni Thomschitz 115. Istruzione in Trieste nel 1810. Il governo francese aperse le scuole il giorno 26 novembre 1810, giusta le norme dell'abbate Aleardi. Nelle scuole primarie s'insegnava a leggere e scrivere nelle tre lingue francese, italiana e tedesca, gli elementi dell' aritmetica, il catechismo ed il disegno. Nel ginnasio, i principii delle lingue francese, italiana e latina, l'aritmetica, il sistema de'pesi e misure, i principii della geografia, l'istoria ed il catechismo. Nel liceo, la grammatica e la rettorica delle lingue francese, italiana e latina, e l'eloquenza di queste tre lingue, l'istoria, la geografia, la matematica, la logica, la morale e la fisica. Direttore del ginnasio era il canonico Don Isac des Valles. Reggente del Liceo era l'abbate Aleardi. Professore di matematica e fisica generale era il capodistriano Giuseppe de Lugnani. 116. Istruzione in Trieste nel 1824. Maestri nell' i. r. Accademia reale e di nautica Giuseppe de Volpi, direttore, per le scienze naturali, cioè la storia naturale, la fisica, la chimica tecnica, la tecnologia e la mercinomia. Abate Giovanni Selan, per la religione e la morale. Andrea Stadler de Breitweg, la matematica pura ed applicata, la nautica teorica e la pratica del piloto. Giuseppe de Peretti, 1' aritmetica, la scienza del commercio, la scrittura doppia e la cameralistica. Giuseppe de Lugnani, la storia universale e del commercio e la geografia. Giuseppe Iaklitsch, la grammatica tedesca e lo stile. Antonio de Lugnani, il diritto cambiario e marittimo. Gaspare Tonello, la manovra e costruzione navale (morto da cholera nel 1849). Francesco Bruyn, l'architettura civile. Giuseppe Derffel, la calligrafia. Luigi Pinget, la lingua francese. Abate Lodovico Romano, la lingua italiana. Filippo Knieschek, il disegno. Filippo Fabbri, la lingua inglese. Nell'i, r. Capo-scuola-normale tedesca Giuseppe Biirger, da Vienna, direttore; il quale insegnava la didattica e la metodica speciali per i candidati delle capo-scuole normali e delle scuole elementari e per i maestri di casa. Antonio Nanut, sacerdote secolare, catechista. Augusto Bon e Antonio Porupsky, maestri della IV classe in due corsi. Paolo Kandler, maestro di disegno (Era sposato con una figlia del medico Dr. Matteo Ceruti, ed aveva i tìgli Dr. Pietro, storiografo — Carlo, negoziante di cera e polveri — e Giovanni, pittore e commerciante di colori). Gregorio Trattnig, per la calligrafia. Lorenzo Cuttin per la seconda classe. Andrea Pogutz, per la terza classe. Martino Valentino Perfoglia, per la prima classe. Giuseppe Iaklitsch, per la lingua italiana — ed un Assistente. Nelle scuole civiche elementari Giuseppe Verbitz, al N. 693 sul Corso. Antonio Poscher, al N. 417 in contrada della Caserma. Francesco Marangoni, al N. 204 in contrada Cavana. Giacomo Trampus, al N. 288 in contrada Crosada. Anna Pellarm, al N. 954 in Contrada Baudariù. Dr. Giovanni Guglielmo Gessner, in contrada del Lavatojo al n. 972 al II piano, per l'insegnamento degli oggetti ginnasiali. Nelle scuole private Francesco marchese de Gravisi, in contrada Cavana al N. 206, secondo piano. • Giuseppe lermann, al N. 753. Ignazio Mistovsky, al N. 1363. Luigi Poiret, pel disegno e la lingua francese al N. 508. Domenico Pirona e Guglielmo Leippe, al N. 931. Gioseffa Derffel, al N. 696. Giovanna Amadieu, al N. 709. Antonietta Solferini al N. 781. Maria Cossutta, al N. 201. — Gioseffa Wigole, al N. 959. Maria Tiepolo, al N. 551. — Giovanna Stack, al N. 949. Margherita Zottich e Maria Galanti, al N. 709. Maria Monsoner 'al N. 572. Anna Buelz, al N. 842. — Anna Maria ved. Mahait, al N. 773. Alessandro Scaramelli, per la musica vocale ed istrumentale e le reverende Madri Benedettine del convento di S. Cipriano, per le fanciulle di famiglie nobili e cospicue. Queste Monache, come dice il conte Girolamo Agapito, sono benemerite dell'istruzione di tutta la gioventù femminile di Trieste, tenendo una scuola normale tedesca stata aperta fin dal primo marzo 1784. FONTI L' archivio municipale di Capo d'Istria. L' archivio parrochiale di Capo d'Istria. L'archivio del convento di S. Anna dei Minori Osservanti in Capo d'Istria. L'archivio del convento di S. Marta dei Cappuccini in Capo d'Istria. Le memorie inedite dei Minoriti Cargnati e Tommasich. Le Effemeridi e gli annali istriani del sacerdote Don Angelo Marsich. La Corografia ecclesiastica del vescovo Naldini. L'Archeografo triestino. L'Istria, (giornale) del Dr. Pietro de Kandler. Le Croniche di Trieste del sacerdote Don Giuseppe Mainati. I Programmi dell' i. r. Ginnasio-liceale di Capo d'Istria. La Descrizione dell' Istria del Dr. Nicolò Manzioli. Le Antichità di Capo d'Istria del conte Gianrinaldo Carli. La Biografia degli uomini distinti dell' Istria di Don Pietro Stancovich, canonico di Barbana. La Descrizione di Trieste del conte Girolamo Agapito. I Commentari dell' Istria del vescovo Tommasini di Cittanova. La Guida storica dell' antica Aquileja di Vincenzo Zandonati. L' Istria, note storiche di Carlo De Franceschi. La Guida per la città di Trieste di Giovannina Bandelli. Dell' origine, ingrandimento ed eccidio della città di Aquileja di Fra F. G. Bernardo Maria de Rubeis. Gli Atti e memorie della Società istriana d'Archeologia e storia patria; comunicazioni di Tomaso Luciani. La Cronologia universale del tipografo Radaeli di Milano del 1850. II periodico II Popolano dell' Istria, degli anni 1850 e 1851. „ La Provincia dell' Istria, di Capo d'Istria. „ V Unione, di Capo d'Istria. „ Il Patria, di Capo d'Istria. L'Annuale Istriano per 1' anno 1806. II Registro dei morti, sepelliti nella chiesa di s. Francesco dei Minori Conventuali di Capo d'Istria dal 1719 al 1806. Errori ed omissioni Correz'oni ed aggiunte Pag. 8 col. 1 lin. 9. Randolfo, Gindice „ 8 nota 5. Dal 294 al 303 Narsete era sovrano di Persia . . . „ 8 nota 6 console Tiratela . . . „ 10 lin. 13 2335 ....... „ 10 lin. 38. Capitann..... „ 12 col. 1 ult. lin. Morosiui . . . „ 12 col. 2 lin. 1. 5341 ..... „ 18 lin. 17. 1820 Dr. Cristoforo de Belli.......... „ 18 lin. 2 della nota, 46 anni, cioè dal 1822 al 1868 ...... „ 19 lin. 14 antidetto..... „ 20 lin. 8 Trassono, Canouico . . „ 22 lin 3 della nota, nal 1806 . . „ 23 lin. 1 della nota, erettamente . „ 26 lin. 26 del sue ordine . . . „ 27 lin. 6 assomigliova . . . . „ 29 lin. 21. 1. col. Ottonelto . . . „ 30 1575 Antonio Elio Pataiarca . „ 32 lin. 15 col. 1. S. Garco . . ' . „ 33 col. 1 pen. lin. 4350 .... „ 36 col. 1 lin. 15 Zizimo .... „ 37 col. 2 lin. 30 1185-1191 . . . „ 38 col. 2 lin. 10 Gilles Magnos . „ 39 col. 1 lin. 29 222 ..... „ 39 col. 2 lin. 40 1881 ..... „ 42 col. 2 I due Gordani .... „ 43 col. 1 Massimino II 105-313 . „ 43 col. 1 Costantino I 106-337 . „ 43 col. 1 Costantino II 337-323 . , 43 col. 1 Costante I 337-340 . . „ 44 col. 1 Costantino VI 115. 919.920 „ 44 col. 1 Michele VI Stratiolico . „ 44 col. 1 Costantino VII 975. 1005 e 1078 ......... „ 44 col. 1 Michele VI Stratiotico 1067 abd. 1057 ........ Randolfo, Giudice Dal 294 al 303 Narsete era sovrano di Persia; da non confondersi col primo, console. 'Tiratela 1335 Capitano Morosini 1534 1870 Dr. Cristoforo de Belli 47 anni, cioè dal 1822 al 1869 antedetto Trassono, Canonico nel 1806 strettamente del suo ordine assomigliava Ottonello Antonio Elio Patriarca S. Ilario 1350 Zizimo, antipapa 1187-1191 Gilles de Mugnos 223 1831 I due Gordiani 305-313 306-337 307-340 307-350 915. 919. 920 Michele VI Stratiotico 976. 1005. 1028 1056-1057 Pag. 45 col. 1 Teia 552-552 . . . . „ 45 col. 1 Olimpio 646-652 . . . „ 46 col. 1 Cuniberto il Pio assoc. 678-700 ......... „ 46 col. 1 Vacanza dell'impero 877- 800 .......... „ 46 col. 2 901-901 ...... „ 50 col. 1 lin. 25 1021-1039 . . . „ 52 col. 2 lin. 16 1061-1098 . . . „ 53 col. 1 lin. 10 1561-1526 . . . „ 54 lin. 12 altart....... „ 57 lin. 14 tre altari..... „ 60 lin. 23 del dncato d' Urbine „ 63 lin. 6 nota 2 detto Zuecotti „ 65 lin. 1 Veuezia...... „ 73 lin. 30 la casa snlla via . . . „ 112 lin. 1 della prima nota, della famiglia Madonizza..... „ 116 lin. 5 Bossedrada..... „ 120 lin. 38 t. Salvatore .... „ 128 Posizioni geografiche .... „ 136 lin. 3 (Campel...... „ 140 Giulio n. a Noventa 27 Maggio 1746, farmacista..... „ 153 lin. 20 Perente...... „ 154 col. 2 Giuseppe Anninale . . 552-553 649-652 686-700 877-880 Luigi III re 899 imp. 901-902 1024-1039 1061-1093 1516-1526 altari sette altari del ducato d' Urbino detto Zuccotti Venezia la casa sulla via alla famiglia Madonizza Bossedraga S. Salvatore Posizioni geografiche dell' Istria (Campel) Giulio n. a Noventa 27 Maggio 1846, farmacista Tenente Giuseppe Annibale INDICE Titolo . Dedica L'autore 1 Rettori di Egida (Giustino poli, Capo d'Istria) . . 2 Inquisitori..... 3 Ascritti nel secolo XVIII al Terz'Ordine di s. Francesco in Capo d'Istria . 4 Monasteri in Capo d'Istria 5 Guardiani del Convento de Cappuccini in Capo d'Istria 6 Ultimi Guardiani del Con vento degli Osservanti in Capo d'Istria .... 7 Decani e Prepositi del capi tolo cattedr. di Capo d'Istri 8 Mitrati di Capo d'Istria 9 Vescovi di Capo d'Istria 10 Metropoliti di Capo d'Istri 11 Papi...... 12 I dodici apostoli . . 13 Ingiusto giudizio . . 14 Santi e Beati della chies di Egida (Giustinopoli, Ca po d'Istria) .... pag- 15 Regi degli Istriani . . 16 Marchesi d'Istria . . 17 Marchesi d'Istria, patriarch d'Aquileja..... 18 Conti d'Istria .... 19 Roma ....... 20 Imperatori romani . . 21 Imperatori rom. d'occidem 22 Imperatori rom. d'oriente 23 Impero de' Franchi a Co stantinopoli..... 24 Impero de'Greci a Nicea 25 Unni........ I III V 7 18 20 22 23 26 Ostrogoti d'Italia 27 Esarcato di Bavenna 28 Ducato del Friuli . 29 Longobardi d'Italia . 30 Italia, impero e regno 31 Venezia (dogi) . . 32 Genova (dogi) . . . 33 Milano..... 34 Savoia..... 35 Germania .... 36 Austria..... 37 Ungaria..... 38 Boemia..... pag- 27 39 Chiese cattoliche in Capo d'Istria....... 29 40 Protettori di Capo d'Istria 30 41 Rettori e maestri dell'antica 31 scuola di Capo d'Istria . . 32 42 Medici di Capo d'Istria . 34 43 Avvocati di Capo d'Istria . 40 44 Capodistriani esercenti l'av- 40 vocatura fuori della patria 45 Pittori di Capo d'Istria 46 Tipografi in Capo d'Istria . 41 47 Nobili capodistr. consultori in jure della Repnb. veneta 41 48 Nobili capodistriani distinti 41 nelle armi...... 49 Nobili capodistriani nell'ar- 42 mata austriaca .... 42 50 Nobili capodistriani distinti per merito civile .... 42 51 Funzionari pubblici in Capo 42 d'Istria nel secolo XIV . 43 52 Presidenti dei Tribunali in 43 Capo d'Istria sotto il primo governo austriaco . . 44 53 Funzionari pubblici in Capo 44 d'Istria il 1 gennaio 1806 45 54 Uffici i di cui funzionari 45 45 45 45 46 46 48 48 49 49 51 51 52 53 58 58 63 70 74 75 76 79 79 81 82 85 89 89 prestarono giuramento il 1.° maggio 1806 ..... 55 Sonetto dell'avv. Dr. Giuseppe Calderari .... 56 Impiegati della Corte di Gin-stizia in Capo d1 Istria nel 1807 ........ 57 Giudicature di pace in Istria nel 1807 ....... 58 Proclama della commissione provinciale nominata dal generale austriaco Lavai conte de Nugent, con decreto di data Capo d'Istria 22 settembre 1813 N. 215 . . 59 Impiegati del Tribunale civile e Direzione politica in Capo d'Istria dal ! 813 ali 816 60 Giudizio sommario in Capo d'Istria dal 1813 al 1810 . 61 Impiegati di merito dell' i. r. Giudizio criminale dell'Istria in Capo d'Istria nel Gennaro 1816 ..... 62 Ripartizione austriaca dell'Istria nel 1818 .... 63 Ripartizione dell' Istria nel 1868 ........ 64 Guardia nazionale di Capo d'Istria nel 1809 . . . . C5 Ultimi ammiragli del porto di Capo d'Istria .... 66 Compromessi nella rivolta del 1348 ...... 67 Condannati per la sollevazione popolare del 1797 . 68 Greci in Capo d'Istria . . 69 Famiglie capodistr. estinte 70 Ingresso dei podestà veneti in Capo d'Istria .... 71 Aggiunte alle notizie degli istriani viventi nel 1829, distinti per lettere, arti ed impieghi del canonico Pietro Stancovich...... 72 Nomi paralelli delle contrade di Capo d'Istria . . 73 Nomi delle contrade territoriali di Capo d'Istria 74 Nomi delle contrade salifere di Capo d'Istria .... 75 Nomi di contrade e villaggi nel circondario di Capo d'Istria, aventi la medesima desinenza...... 76 Nomi di contrade in Istria pag. 93 „ 95 » 95 96 99 99 99 100 102 104 106 106 107 108 111 112 113 116 117 119 119 aventi la medesima radice pag. 119 77 Nomi di contrade e villaggi in Istria, aventi nomi di santi........„ 120 78 Nomi di contrade, villaggi e città in Istria eguali a quelli che esistono nel regno d'Italia...... 121 79 Misura in altezza dei monti, colline e piani di Capo d'Istria e suo circondario . „ 122 80 Misura di altre altezze nel- l'Istria.......» 12S 81 Altezze decrescenti delle acque in Istria . ... „ 128 82 Posizioni geografiche dell'Istria ........«128 83 Albero genealogico dei conti Capo d'Istria (Vittori) di Coi eira (Corfù) . . . . „ 130 84 Albero genealogico di Corazza Giovanni di Montana „ 133 85 Albero genealogico di Gregorio Tommasich . . . . „ 136 86 Albero genealogico dei Ba-seggio di Capo d'Istria . „ 138 87 Albero genealogico della famiglia Belli di Capo d'Istria „ 139 88 Albero genealogico dei Ca-damuro........ 140 89 Albero genealogico dei Del Bello di Capo d'Istria . . „ 141 90 Albero genealogico dei Ga- vardo di Capo d'Istria . . „ 143 91 Albero genealogico dei Gen- zo (Fumèe) di Capo d'Istria „ 144 92 Genealogia dei march. Gravisi di Capo d'Istria . . „ 147 93 Albero genealogico dei Ma-donizza di Capo d'Istria . „ 148 94 Albero genealogico dei conti lotto di Capo d'Istria . . „ 149 95 Podestà di Trieste . . . „ 150 96 Capitani „ . . . „ 151 97 Presidenti „ . . . „ 152 98 Governatori „ . . . , 152 99 Sovrani „ . . . „ 153 100 Vescovi „ ... n 153 101 Arcidiaconi „ . . . „ 155 102 Santi della chiesa di Trieste „ 155 103 Chiese cattoliche di Trieste „ 156 104 Chiese acattoliche „ . „ 159 105 Protettori princ. di Trieste „ 160 106 Conventi in Trieste ... 160 107 Nomi delle vecchie porte di Trieste......pag. 161 108 Altezze dei monti, colline e pianure di Trieste . . „ 162 109 Posizioni geografiche di Trieste.......« 162 110 Membri del Magistrato di Trieste nel 1812 ... B 163 111 Amministrazione della giustizia in Trieste nel 1812 „ 163 112 Membri del Tribunale di commercio in Trieste nel 1812........«163 113 Guardia civica di Trieste nel 1811 ..... .pag. 163 114 Ufficialità della milizia civica e territoriale di Trieste nel 1824 ...... 165 115 Istruzione in Trieste nel 1810......... 165 116 Istruzione in Trieste nel 1824 ........, 166 Fonti.......... 169 Errori ed omissioni — correzioni ed aggiunte . , . „ 171