ANNO VII_CapoJistria, 16 febbraio 1873,_N. 4, LÀ PROVINCIA _____ _________j oAflfii hi'fio' inK U'fUlù f> ,1* fn»» «f r,ri* ri r>ft* r' Giornale degli interessi civili, economici, amministrativi »ELL'ISTRIA, ed organo ufficiale per gli atti della Società agraria istriana. E^oc il 1 ed il 16 d'ogni mese. • ASSOCIAZIONE per un anno f.ni 3: semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti s» ricevono presso la Eedazione. Invitiamo tutti quelli fra i nostri signori abbonati, ehe non a-vessero ancora pagato il prezzo «l'abbonamento, a farlo prontamente a mano «legli incaricati alla riscossione, oppure del redattore del giornale, onde questi non sia obbligato di sospendere loro la spedizione» ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. Spettabile Direzione del foglia " La Provincia v Capodistria Lo stato miserando-, in cui si trovano Te-scuole popolari ne'Circondarj Scolastici dei Lussini m'induce a rivolgermi a cotesta Spettabile Redazione colla preghiera di voler benignamente accogliere, e, se la reputerà degna, di pubblicare la franca esposizione de' fatti, che stanno in intima relazione colla pubblica istruzione. Se mi limito in questo scritto al soli Lnssiui non è già, perchè io reputi migliori le condizioni delle altre-scuo-le dell'Istria, ma perchè soltanto di questi posso parlare con cognizione di causa e senza tenui di essere smentito. Nel giorno 27 gennajo cor., quest'L R. Consiglio Scolastico D-ist. si riuniva ad ordinaria seduta, come si dice, per deliberare su d'un Decreto dell' I. R. Consiglio Scolastico Provinciale testé pervenutogli, con cui gli veniva ordinato di partecipare ai Consigli Scolastici locali, e col loro mezzo alle Deputazioni Comunali, ohe fino a nuovi ordini i Comuni dovessero dase stessi sostenere le scuole senza alcuna speranza di sussidio da parte delfondoprovinciale scolastico. Sebbene ame non sia dato di conoscere il deliberato del.su citato Consiglio, uè èie- Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati^ cito indagare il segreto d'uffizio pure senza farmene malevador& esporrò quel poco, che è penetrato fine al pubblico di tale importante discussione, che onora quel consesso. Si vuole, che il Consiglio Scolastico Distrettuale ormai stanco del modo indegno, con cùi procede da qualche- tempo-1'azienda scolastica in tutto il Distretto, scoraggiato dalla colpevole trascuranza nell' applicazione di quelle misure, che potrebbero portarvi un qualche miglioramento, e che finora furono più volte indarno invocate, sorpreso in fine delle disposizioni dategli col Decreto su citato, siasi trovato indotto a dirigere all'I. R. Consiglio Scolastico Provinciale un dettagliato rapporto, con cui porta a di lui conoscenza lo scontento, ed il mal umore delle bistrattate polazioni, l'avvilimento del corpo- insegnante, il quale d'ora innanzi per isfamarsi, come esso dice, dovrà ricorrere alla locanda del Sole ; nello stesso tempo lo rende avvertito della sfavorevole pubblica opinione, che lo incolpa d'inabilità, di negligenza, di parzialità accennando all'imminente pericolo di vedere ben tosto sconvolto dalle fondamenta il bell'edifizio dell'istruzione pubblica sotto minalo dagl' intrighi di quelli, che vivono rigogliosi nell'ose irantismo delle popolazioni, e che sotto forme speciose di tufclnrne i diritti costituzionali vi trovano appoggio rella maggioranza del Consiglio Provinciale. Sarebbe questo incirca il tenore, od almeno il senso di quel Rapporto-, che questo Consiglio Scolastico Disi, come corre v©ce, per sgravarsi d'ogni responsabilità e verso il pubblico, é verso- i Maestri ha diretto all'Autorità Scolastica Provinciale; ma ciò non basta; che io per mettere in chiara luce la benemerenza di quel consesso mi trovo in dovere di esporre in succinto, e con franchezza quanto da esso fu fatto negli ultimi mesi a vantaggio della pubblica istruzione. — Quando nel luglio passato l'Autorità Scolastica Provinciale sollecitava i Cbnsigli scolastici locali dei Lussini a mettersi d'accordo colle Deputazioni Comunali nella compilazione dei Conti preventivi scolastici pro 1873, onde non avessero a soffrire anche in quest' anno quegl' inceppamenti, che pur troppo ebbero a verificarsi nel corso del 1872, le Amministrazioni Comunali col mezzo dei- loro Consigli locali corrisposero a tempo debito all'invito, e con tutta ragione dovevano aspettarsi l'approvazione almeno per l'apertura delle scuole, se realmente fosse stata sincera 1' espressione-deli'Autorità Provinciale. Ma pur troppo non fu così, it63 , _: ed i preventivi non furono nè rivisti, nò approvati. — Se non che nel mese di agosto p. la Spettabile Giunta Provinciali dirigeva a questo Consiglio Distrettuale, ed alle Deputazioni Comunali un progetto di legge, che aveva per iscopo una modificazione della legge 30 Marzo 1870 nel senso, che i Comuui venissero sollevati della metà dei salarj dei Maestri nelle scuole di più classi, e di tre parti dei salarj nelle scuole di una classi, che la residua spesa dei salarj, cadesse a carico del tondo provinciale scolastico, restando ancora a peso dei Comuni i bisogni materiali delle scuole. Se su tale progetto di legge la Spettabile Giunta s'è degnata d'invocare il parere di questo Consiglio Scolastico e delle Deputazioni per le eventuali modificazioni, non si può muover alcun dubbio, che una tale pratica sia seguita a suo tempo anche cöll'L R. Autorità Scolastica Provinciale, e che appena, avutone l'assenso, od almeno non avendo avuto alcun indizio di opposizione, la Spettabile Giunta siasi decisa a portare tale progetto alla discussione dell'Eccelsa Dieta. Adunatasi la Dieta, tu tosto portato all' ordine del giorno il citato progetto; e fu esso accolto con tale, e tanto favore, che la Dieta deliberò con grande maggioranza, che tutte le spese di Salarj pei Maestri fossero sostenute dal fondo Scolastico Provinciale e che i Comuni si dessero la briga di provvedere ai bisogni materiali delle scuole. In tal guisa rifrancati i Comuni di Lussino al pari d'ogni altro Comune dell'Istria di si enorme peso salutarono con gioja il benefico, generoso, e lodevole deliberato della Dieta, che nemmeno Bisognava di trovare qualche estranea opposizione, e perciò sub spo rati la Spettabile Giunta Provinciale annunciava ai Comuni, che col principio del gennajo sarebbero stati per intero sollevati dai Salarj dei Maestri, e nello stesso tempo impartiva il relativo ordine di pagamento presso TL R. Uffizio Steurale. Questa gioja però fu di una breve durata, dacché la Spettabile Giunta Provinciale probabilmente informata dell'opposizione, che stava ni pronto alla deliberazione della Dieta, dava nuovo avviso ai Comuni verso la fine del decembre p. che fino a nuovi ordini l'azienda scolastica venisse regolata col solito sistema u-sitato, cioè cogli eventuali proventi dei Comuni, e col solito sussidio del fondo provinciale. Tale prudente misura è giustificata dall' inaspettata opposizione dell'I. K. Consiglio Scolastico Provinciale il quale, probabilmente interpellato sul progetto di legge votato dalla Dieta per parte dell'Eccelso I. R. Ministero emise una contraria opinione pel semplice apparente motivo, che la Spettabile Giunta Provinciale coll'assumersi il peso dei Salarj dei Maestri priva le popolazioni del diritto di nomina dei Maestri, ed in tal guisa conculca i diritti costituzionali delle popolazioni medesime: alla cui tutela alza la voce l'I. R, Consiglio Scolastico Provinciale, che a--dirla netta, 11011 v'è chiamato da alcuna legge. Intanto, durante la controversia tra la Spettabile Giunta, e l'I. R. Consiglio Scolastico Provinciale è intimato ai Comuni l'obbligo di sostenere da se fctessi tutte le spese delle scuole senza alcun riguardo ai Conti preventivi da assi presentati, e per pareggi are le partite d'introiti e di spese si trovò il facile espediente di ventuplicare le tasse scolastiche da incassarsi.— Quest'ordine preciso è portato a conoscenza dei Comuni mediante l'I. R. Consiglio Scolastico Provinciale il quale sviscerato per la integrità dei loro diritti per la nomina dei Maestri, non ha saputo ravvisare un'infrazione della legge, e quindi una manifesta lesione dei diritti dei Consigli locali neh'approvare le arbitra^ ria tasse scolastiche, la cui fissazione è interamente devoluta ai consigli locali, e con ciò porta ai Comuni di JSiustsini l'ingente aggravio di fui. 7240 per tasse sco- lastiche, che pure erano preliminate, ed approvate nel precedente anno a fni. 320. — Mi astengo da ogni altro commento, che sarà facile ad ogni lettore. 1 -Maestri però da domani si trovano senza paga. —• Lussin 31 gennajo 1873» Pubblichiamo i seguenti dati statistici, desunti dai resoconti della Giunta provinciale, degl' importi annualmente sinora erogati dal fondo provinciale per stipendi e sovvenzioni a studenti poveri istriani. Anno am mini strat-tivo Numero dei sovvenuti con stipendi qon sussidi Importo pagato per I per stipendi i sussidi fior, f s. fior. 1863 1864 1865 1866 1867 1868 1869 1870 1871 1872 16 44 42 48 44 43 48 45 44 37 Assieme š. fior, s 1 1 1 1 4 33 38 40 35 1,600 4,200 4,200 4,200 4,125 3,945 4,030 4,185 3,920 4,800 406 134 [39,205 — 40 75 165 1350 1415 1650 I 40 — ' 1640 40 — 4240 — 4200 I — 4240 ' — 4200 I — — 4110 - — 5380 !— — ! 5600 !—I — j 5570 f— 2295 — 7095 - Notizie e documenti per la conoscenza delle cose istriane, In grazia del favore costantemente accordato dalla onorevole Direzione dell' Archivio agli studii di storia patria, io posso oggi presentare ai lettori della Provincia, a guisa di saggio, la Relalione del I\ohel Slomo Ser nicol« Lorcdan ritornato Capitano dillaspo. Il Loredan entrò in carica, come dice egli stesso, ai 25 settembre del 1542, ed è uscito, se non precisamente ai 25 maggio del 1545, certo in quel torno, perchè la carica di Easpo durava 32 mesi. — Suo predecessore immediato fu mes-ser Bernardo Justinian; successore suo Zamariu Contarmi. — La Relazione, che si concilia grande fiducia per la semplicità della forma, c'insegna di molte cose, cioè: che in- quel tempo tenevasi a Pinguente un corpo di 40 cavalleggieri ; che al mantenimento di questi contribuivano 11 comuni della provincia, ossia Albana, Di gnano, Fianona, Isola, Montana, Omago, Parenzo, Pira-no, Pola, Rovigno e Yalle; che i boschi del Carso, quel di Lanischie in principalità, fornivano abbondantemente remi all' Arsenale ; che il castello di Raspa, già rovinato dagli Arciducali, fu poi bruciato per necessità di guerra, dagli stessi Veneti; che il capitano di Pisi ne Cristoforo Mosconi, aveva acquistato, nel 1544, anche il pastella di Lu-poglavo, e aveva allora sotto di se 15 castelli ben muniti, cioè Yermo, Cringa, Tignana, linciar, Gali-gnana, Zumin, Brcsez, Gardorsel, Treviso, Pedena, Lovrana, Veprinaz, B'ogiun, Yragna e Lupoglau; che lo stesso capitano di Pisino avrebbe potuto allora portare a campo coi propri mezzi 600 fanti e 200 cavalli. Né basta ciò, ma c' insegna anche più minuti' e non per questo mera) interessanti particolari. Da essa in fatti impariamo: la cifra delte paglie dei caÉvallèggieri di Pinguente, soldati e connestabili ; la cifra delle quote contribuite da ciascuna delle nominate comuni per tale oggetto; la cifra particolareggiata dei dazii di Pinguente, e dei redditi di quella- Camera fiscale, nonché la cifra delle spese annesse e della risultanza netta a favore deh pubblico erario; la cifra e lo stato delle popolazioni di Pinguente,. Rozzo, Colmo, Draguchi, Sovignaco e Verh, (fuochi, uomini da fatti e totale.). Finalmente i: pochi fatti narrati con molta semplicità dal. Loredan ci mostrano, meglio dì j lunghe e studiate descrizioni, quanto fòsse tesa allora la situazione lungo tutto il confine,' e ci fanno vedere quasi dìrebbesi di riverbero i danni materiali e la. demoralizzazione prodotti in Istria dalla guerra combattuta tra l'Imperatore Massimiliano e la. Repubblica dal 1506 al 1518. Durante il reggimento del Loredan erano avvenuti contrasti e violenze per i confini a col pretesta di questi, in conseguenza di che avevano sofferto più chg, altri gli abitanti ed i territorii di Bergodaz, Mure, Lanischie, Castelnuovo, Zume-sco, Montona, risiilo e Valle. '} , , Il conte; Banissa e Consorti di Lupoglau, e-" redi di Pietro Crusich morto difendendo Aissa contro i Turchi; il cqnte . Bolfango ? Bernardino Manesis capitano di Posto ina V1 Cristoforo Moscon capitano di Pisino, sia che seguissero il proprio istinto o ubbidissero a una parola d'ordine, facevano o gara iteli'usurpare e nel provocare: la Repubblica aT incontro, fosse amore di pace, scaltrezza politica, o necessità della situazione non perdeva sul terreno, ma facevasi arma scudo della Sentenza di Trento. È noto- che dopo la tregua di Andegav,: (1518), i Capitoli di Worms (1521) la pace o Venezia (1523) e il Trattato di Bologna (1529) la Sentenza di Trento (1535, 17 giugno) è quel-l'importantissimo atto finale col quale appena po teeono esšere terminate le tante differenze private e pubbliche che erano rimaste dopo la guerra in punto di planai recati e patiti, di possesso di proprietà, e di giurisdizione. Essa è un solenne arbitrato emesso dai tre autorevoli giureconsulti italiani, cav. Matteo degli Avvocati, dott. Antonio Quetta, e Senatore Lodovico Porro, ai quali le alte parti, la Repubblica cioè e Carlo V, avevano conferito amplissime facoltà. — Leggendo il testo di detta sentenza, (della quale l'Archivio tiene un originale,) non si può non ammirare la diligenza posta dagli arbitri nello esaminare fino allo scrupolo le più minute differenze. Essi furono veramente instancabili nell'ammettere scritture, nel sentire a contradditorio le parti, nell'esaminare i testimonii e nel visitare le località controverse. Il suo testo ci ' ~ H * dà interessanti notizie circa le vicende di Barba- + na e Castel Rachelle, e le condizioni di Castel• M.atcX**^ novo del Carso, non meno che molti particolarij,J^^jfC circa i danni toccati a parecchie famiglie specialmente di Capi distria e nominatamente agli Al- zCe-üfa merigotti, ai Bratti, ai Gavardo, ai Grisoni, ai^-yjr Petronio, ai Sereni, ai Tarsia, ai Verci, ai Zarotti. Tale Sentenza non è meno interessante per radici, semola e grani. In autunno i castrati fri chiudono con reti in campi piantati a rape e navo. * ni ove questi animali stanno giorno e notte fino che hanno consumate tutte le radicf.—- Vi sono alcuni ponili contadini-in Istria, e si possono contare sulle dita, che si dedicano a mantenere poche pecore nostrane artifi» cialmente, nutrendole sempre bene e dirigendo l'accoppiamento in gtiisa d'avere agnelli fuori di stagione che dai buongu.'o e vengono assai bene- pacati. A questi tali si può raccomandare la sudetta pecora inglese che compenserebbe meglio, la loro, lodevole industria* s'in-tendo per conservare la razza genuina e nou per bastar-darla colle pecore nostrane, i discendenti delle quali non troverebbero* esiste iza sui nostri meschini pascoli. 3. La pecora bergamasca o gigantesca, dà molta lana e lunga fino a 7 pollici, molta, carne-e grasso, non si adatta per noi nè genuina nè per l'incroeiamento essendo la lana grossolana, così che volendosi tener pecore artificialmente conviene molto più la pecora inglese. Conclusione. Noi non possiamo migliorare la nostra Tazza ovina con incrociamenti nè colle pecore Merino i>è con altre pecore; non con Merino perchè da noi vi sono sui pascoli spini ed arbusti ove le pecore lascerebbero la lana, non con altre razze-celebri perchè esigono pascoli ed altri sussidi che no-i non possiamo dare. Forse-che-con qualche montone da Arbe si potrebbe raffinare alquanto la lana delle nostre pecore. A proposito del detto: Paunertas fugit ai Lì traf Ella esaminò tutti gli scritti di Plinio e si persuase che non vi sia, come erroneamente si pretendeva, il celebre litickle -studiare lo spirito della nazione Scozzese; si-diede là pena, di leggere tuite le prediche stampate di sacerdoti presbiteriani che-nel seeolo XVII e XVIII tiranneggiavano quel popolo,.lavoro ancora più improbo del Suo. — Io, che amo-schivar fatiche, prendo la cosa da un altro punto di vista ed ammetto il caso che persona-autorevole avesse scritta la sentenza Pauper-tas j'ti/it ad htroi, ma non ammetto l'arbitraria interpretazione che ciò voglia, dire LLhtviu JTÌ e sarà sempre ^om-rt, fuggire vuol dire tanto in latino che in italiano. partirsi correndo da un luogo dove si sta male e recarsi velocemente in un luogo, ove-si spera star meglio, io.interpreto dunque questo detto così, la povera gente che non trava, più. esistanza, in patria fugge in Istria per star meglio o piuttosto-si rifuggia. da^li Istriani, e benché buona parte,di contadini dell'Istria sia attualmente povera, vediamo giornalmente assediate le loro ease da pitocchi del confine militare, segno che trovano qui ospitalità, ed. elemosina^ — Gradisca etc. lai) oaii'I io a eruruttà c-novaf. -hl.: ff? Riferendosi alla mozione fatta dal Comizio agrario di Capodistria nel Congresso agrario istriano tenutosi a Pàrenzo nello scorso ottobre, tendente a sollecitare studi diretti a scongiurare il danno» che le febbri intermittenti apportano alla provincia, crediamo cosa utile di riportare quanto in proposito consiglia il chiarissimo medico signor Pàolo D.r Mantegazza nel suo Almanacco igienico anno YIII. Chi ha. la. sventura di dover vivere in paesi miasmatici, deve aver cura dell'igiene della milza e prevenir le febbri, anche quando non ne ha mai sofferto. R, dimostrato con-tutto il rigore della scienza che la china e il chinino non sono soltanto, anche dopo tanti pretendenti, i migliori riuiedii per curare le fabbri intermittenti, gli ingrossamenti di milza e tutte-le altre affezioni miasmatiche, ma sono anche il mezzo più-potente-per prevenire questi malanni. Io ho la. fortuna di avere dei nervi sensibilissimi, che mi fanno da fedele sentinella e gridano allarme al menomo pericolo -che corre la mia salute. Or bène, viaggiando in alcuni dei paesi più miasmatici d'Africa,- d'A norica o d'Italia, ebbi sempre un primo avviso dell'avvelenamento miasmatico in. un. senso di ambascia all'epigastrio (boc-ca'dello stomaco).e subito presi china o chinina, primi di aver la febbre', e in questo modo mi salvai da essa, quando tutti o-quasi tutti ne pativano. A Pavia, durante l'estate, quando il miasma incominci-iva ad, attossicare l'atmosfera, dite ore prima del pranzo, io-chiamavo a raccolta con un campanello tutti i membri, .grandi e piccini,, della mia famigliuola, e a tutti, mescevo, in diversa misura, secondo l'età loro, del vino di china ; e nessuno ebbe la febbre^ nessuno ebbe la milza grossa. Da poco tempo Vivenot il giovane pubblicò un bellissimo stulio sulle virtù della china per difendere l'uomo dalla malaria, e lö larghe esperienze fatte dai medici inglesi in diverso parti del glo- bo confermano con molta eloquenza le virtù protettrici della santa corteccia peruviana. Potrei riempire l'intero almanacco colla citazione di fatti, ma non ne citerò che pochissimi. Bryson, nel rapporto medico della marina inglese narra quanto segue: n In esecuzione al 9." articolo dell' istruzione data ai medici della regia marina, vengono prescritte le seguenti misure, ogni volta che una parte dei marinai debba essere staccata nelle regioni tropicali o allo scopo di far acqua o viveri, oppure per darsi a gravi fatiche: al mattino, prima che i marinai lascino^ il legno, e alla sera, quando essi sono di ritorno, il medico somministra ad o-gni uoino una dramma di corteccia di china in polvere in un mezzo bicchiere di vino. Subito dopo ogui uomo riceve un mezzo bicchiere di vino puro o di acquavite anacquata. Ecco i fatti che provano l'utilità di questo provvedimento. Venti marinai e un ufficiale avevano ricevuto l'ordine di idearsi in terra a Sierra-Leone per lavorarvi durante il giorno. Ai marinai si diede la china, ma l'ufficiale la rifiutò, e fu il solo che fosso colpito dalla febbre. n Più tardi vennero distaccate due imbarcazioni del légno Hydra per l'esplorazione del fiume Sherbio. Ogni uomo prendeva la sua dose quotidiana di vino chinato, e nessuno ebbe la febbre, benché quel luogo fosse uno dei più malsani di tutta la costa. I marinai di una terza imbarcazione, che vi soggiornarono per soli due giorni, senza aver presa la corteccia peruviana, si ammalarono tutti, ad eccezione dell'ufficiale comandante. » Lo stesso Bryson più tardi propose, in un suo rapporto sopra le stazioni dell'Africa fatto alla Real Marina, l'uso del chinino come mezzo profilattico invece della china, e raccomandò che si continuasse almeno per 14 giorni ancora dopo l'imbarco dei marinai. La proposta fu accettata, ed ecco alcune prove della sua efficacia: v Si versava in parecchie botti di vino una forte soluzione alcoolica di chinino amorfo nella proporzione di 25 centigrammi su 30 grammi di vino, e di questo vino medicato vennero provveduti tutti i legni incrociatori d'Africa. Ecco glie-stratti di alcuni rapporti dei medici di bordo. Il chirurgo di marina Sibbalte scrive: — Mentre si faceva carbone a Sierra-Leone, il tempo era assai umido, e i nostri marinai e gli ufficiali si trovavano esposti assai spesso a scrosci di pioggia. Si diede loro del grog con chinino. Un ufficiale, che n< n credeva nella virtù profilattica di questo rimedio, ricusò di prenderne, ed egli solo venne colpito dalla febbre e dovette soccombere. L'equipaggio del legno il Plutone si riportò a Pongo e si trattenne venticinque giorni sulle rive di quel fiume. Tutti presero il vino chinato, ma uno di essi che alla prima dose ebbe il vomito, non ne volle più prendere, e fu il solo che ammalasse di febbre. —--•-— , s » Anche durante il nostro soggiorno sul fiu- 1 ' 7n5 me Lagos si diede mattina e sera il vino chinato a tutta la ciurma; solo i due cadetti e due marinai non lo vollero prendere, e furono assaliti da violenti parossismi febbrili. 1 nostri marinai erano 220, e di questi pochissimi ammalarono di febbri e leggermente. » A questi pochi fatti potrei aggiungere, se lo spazio me lo concedesse, moltissimi altri raccolti da Davis, Baikie, AHison, Friedl, Du Chailliu, Hutchinson, Liebig, Van Düren, H. W. Van Saussure, Hammond, Smith ; ma credo che essi basteranno a persuadere i molti italiani che devono vivere fra le paludi, che la nostra inerzia lascia] ancora come altrettante macchie sul bellissimo trapunto del nostro paese. Si occupino anck' essi della salute prima di perderla e non dopo averla perduta ; facciano dei bilanci preventivi di salute, perchè i conti consuntivi riescono quasi sempre inutili. Moltissimi abitanti delle provincie di Pavia, di | Cremona, di Crema, di Mantova, della Sardegna, ì delle Calabrie e di Roma hanno le febbri e la milza grossa, proprio perchè vogliono avere febbri e milza grossa, perchè tutti siam pur troppo un po' fatalisti, e, ridendo dei Turchi, lasciamo pur sempre gran parte del nostro avvenire in mano del caso, mentre potremmo da noi soli amministrare la nostra ricchezza e la nostra felicità. Quanto ai signori che non danno il vino chinato ai loro contadini o ai loro operai; quanto a tutti quelli che hanno sempre in bocca le difficoltà economiche per combattere i progressi della pubblica igiene, facciano grazia di leggere queste parole di Engel, il quale considera appunto il problema igienico dal punto di vista economico, e giunge agli stessi risultati ai quali ci mena l'arte della i salute. n II capitale rappresentato dagli uomini del popolo è pur sempre il più considerevole che uno Stato possieda, e il capitale di educazione che riposa sulla generazione vivente sorpassa di molto la somma di tutti gli altri capitali. Ogni scadimento fisico della popolazione che poteva essere impedito è uno spreco del più nobile capitale dell'intelligenza e della forza fisica, ed è un vero e proprio consumo del capitale stesso. Per noi quindi questo principio è un vero assioma: quando havvi una misura sanitaria riconosciuta necessaria che corrisponda a questo nostro ideale, estirpazione di lina malattia e distruzione delle sue cause, si deve far tacere o far passare in seconda linea qualunque difficoltà che vi si metta contro. ;; Hotizic. Dal verbale della pubblica Seduta del Consiglio della città di Trieste tenuta li 7 febbraio rileviamo con piacere, che toma in campo e questa volta vogliamo sperare con buon, esito, la rettificazione tanto] necessaria della strada dell'Istria; e riteniamo pure che tutti gli istriani vedranno con soddisfazione adottata quella che raccomanda i l sullo dato Consiglio, di cui ci piace pubblicare il deliberato: A nome della Commissione alle pubbliche costruzioni riferisce l'assessore Bratich. sulla proposta governativa della costruzione di una nuova strada postale per l'Istria. Riassunto in breve storico lo cose precorse nell'argomento, rilevata la diversità della strada progettata da quella ideata dal Comune pella quale si era assunto un contributo ; fatti emergere i dispendj sostenuti dal Comune nel frattempo per migliorare la strada del Bosco, e riflettuto alle differenti odierne vedute in riguardo a miglioramenti di strada per i mutati bisogni della città da quello, che potevano, essere venti anni or sono, la Commissione propone ed il Consiglio a-dotta le seguenti Risoluzioni i 1) La rettificazione della strada postale per l'Istria proposta dal Governo per la via delle Sette fontane e Rozzo! alla barriera presso il Molino a vento non corrisponde ai desideri ed ai bisogni della popolazione di Trieste; 2) Presentando il prodotto progetto di rettificazione una deviazione dall'idea, ch'ebbe il Comune quando stipulò la Convenzione del 18, a-prile 1854, di condurre cioè il nuovo trattato di via dalla città per La strada del Bosco, non può riconoscere l'obbligo di contribuire per l'esecuzione di quel progetto la chiesta somma di f. 52,723.. 3) Il Consiglio della città riguarda, come più naturale, piacevole,, regolare e fors' anche meno dispendiosa, quale strada di congiunzione della città coli'Istria, quella via che dal passeggio di & Andrea conduce all''attuale seconda rotonda verso Servola e da quel punto lungo il mare metterebbe, sempre in pianura, alla maremma di Zaule, e ne fa espressa raccomandazione al Governo per la costruzione di questa strada.. j.ìtu -irvatf wMtttUD òro* rat 6 oimom* Il fiume Risano voglia o non voglia!? pare destinato a dissetare Trieste. Ecco quanto in proposito leggiamo nel giornale ;; Il Tergesteo „ dei 7 febbrajp a. c. Fra alcuni giorni verrà presentato al Consiglio municipale di Trieste, ft rapporto- commissionale-sulla conduttura d'acqua. Nel suo esauriente rapporto la Commissione respinge i vari progetti pre- TIF. DI GIUSEPPE TONDELLI. sentatile, compreso quello del Recca ed escluso soltanto quello del Risano. Al Consorzio del Recca la Commissione risponde essere le acque di que-1 sto fiume, come e più degli altri fiumi, cariche di sostanze ammoniacali prodotte dia corpi organici azotati, dannosissimi alla salute pubblica; essere inoltre, il Recca soggetto a siccità come avvenne da ultimo nel 1871 quando i quattro ultimi Molini non poterono lavorare, e sempre poi scarso d'acque; il 14 settembre 1872. la sua portata non era che di 1,024,048 p. c. e se 1- Associazione per le Arti o l'Industria indicava con 4,701,110 p. c. la sua portata al 23 settembre 1871, ciò avveniva perchè due giorni prima era caduta un abbondantissima pioggia. Dal lato finanziario poi il progetto del Consorzio Recca porterebbe una spesa di almeno 10 milioni, senza che il Comune venisse in possesso della conduttura. La commissione proporrà perciò al Consiglio di adottare il progetto della conduttura dalle sorgenti del Risano, il quale progetto costerebbe 2,932,500 e procurerebbe alla città un' acqua, pura ed abbondante. Un metro d' a-cqua al giorno pari a 700 boccali verrebbe a costare f. 12.9& all'anno. La spesa media per abitante sarebbe di f. 62.50, mentre è a Marsiglia di 180, a Nuova York di 135, a Londra di 90.50, a Vienna di 68.50«, a Basilea di 54. Coli'attuazione della conduttura la Commissione accerta che si otterrà. dopo un anno una diminuzione nella mortalità del 5- per mille. Congiunta alla conduttura andrebbe l'abolizione delle fogne e l'attuazione d'un sistema di sciaquagione. Per far fronte a questa spesa la Commissione proporrà al Consiglio di contrarre un Prestito di 4 milioni di f. effettivi. La settimana scorsa partiva per Vienna una deputazione eletta dal Consiglio Municipale di Trieste, onde perorare dinanzi al Ministero la costruzione della Laak e la sospensione dei lavori del portowf,in9j '{j 9nooJ-«T!9Ì8 a 91 > A Milano, per opera di quel sopraintendente scolastico, Conte Sebregondi, quasi tutte le scuole elementari di grado inferiore sono state affidate a maestre. Quest'anno anzi si è voluto fare un passo più oltre affidando ad una delle migliori insegnanti di quella città una classe di grado superiore. La prova riésce benissimo, ed i parenti degli alunni ne Von contenti, perchè vedono piùcelere il progresso dei giovanetti nelF istruzione.