IE ORGHNIZZnZIOHI POLITICHE ■ell edllicazinie del rappini socialisii Le paghe al vaglio dell’Unione dei sindacati della Jugoslavia Aperta la decima sessione dell'Assemblea dell ONU Ha avuto inizio venerdì scorso a Belgrado la sessione plenaria del Consiglio Centrale dell’Unione Sindacati della Jugoslavia. All’ordine del giorno figuravano la relazione del segretario, Norbert Veber sull’attuazione e i problemi del sistema delle paghe nell'anno 1955. Presenziava un rappresentante della Federazione sindacale pancinese, Liu Ning-I. La relazione del compagno Veber ha mess'o in rilievo che occorre stabilire una misura unica per la determinazione dell’ammontare delle quote tariffarie e in genera- «II principio delTautoigestione socialista democratica, sulla base della proprietà sociale sui mezzi di produzione e nel quadro del piano e sistema eco-nomioo-sociale unico, è stato applicato aimplimente nel corso di questi ultimi anni nell’edificazione del nostro sistema economico e politico. I numerosi risultati, da noi raggiunti, testimoniano in modo convincente che la .prassi ha confermato questo principio economicamente e politicamente. E’ evidente che anche i nostri ulteriori sforzi nell’edificaizione dei rapporti - socialisti dovranno basarsi su questi risultati positivi. La prassi ha però messo in luce anche un’intera serie di deficienze nel meccanismo, ohe abbiamo finora costruito su questo principio. Proprio di queste deficienze e debolezze dobbiamo renderci chiaramente conto, se vogliamo assicurare un ritmo più rapido possibile all’edificazione socialista. Queste deficienze sono spesso causa di molte difficoltà è fenomeni negativi nella nostra vita .economica, quali violazioni di vario genere delle sane proporzioni del piano, nocivo spostamento deH’edificazione di investimento oltre i limiti permessi dal piano, vari calcoli egoistici e localis tici nocivi, che portano al rialzo dei prezzi ecc. Si capisce che tali fenomeni non soltanto accrescono le difficoltà della nostra economia, ma rallentano anche sostanzialmente il progresso dii tutto il sistema economico e politica Uno dei compiti più Importanti della nostra legislazione, nonché della nostra attività organizzativa, consiste, nel momento attuale, nel trarre, dall’esperienza acquisita, adeguate conclusioni e nel lavorare con ritmo accelerato all’integrazione e al perfezionamento del meccanismo economico e politico le cui fonda-menta sono state gettate nel corso degli ultimi anni. Sforzi sistematici in questo senso assicureranno, da una parte, lo sviluppo e il consolidamento del meccanismo della autoamministrazione socialista nei settori della vita sociale, mentre d’altra parte, contribuiranno ad assicurare limiti suffiicentemente saldi e unitari onde impedire ohe si sorpassino, in vario modo coscientemente o inscientemente, le possibilità materiali consentite dal livello delle nostre forze economiche, fatto questo che ci arreca difficoltà economiche e politiche. E’ indubbio che proprio Telim-mazione di tali fenomeni, nonché di ogni possibilità di arbitrio o guadagno senza un adeguato lavoro, rispettivamente senza un adeguato aumento della produttività del lavoro, assicurerà lo ulteriore sviluppo qualitativo e il consolidamento del meccanismo dell’autogestione socialista e, di conseguenza, anche dii tutti quegli elementi nuovi, che la rivoluzione socialista jugoslava ha introdotto nelle esperienze socialiste generali. A ogni cosciente combattente per il socialismo dev’essere chiaro che l’edificazione del nostro meccanismo socialista democratico e dei rapporti socialisti in generale e soprattutto l’edificazione degli organi della gestione sociale, non può esser soltanto questione che riguardi la legislazione e le altre misure statali. Un funzionamento migliore o peggiore di questo meccanismo e, di conseguenza, un suo sviluppo più rapido 0 più lento, dipende nella stessa proporzione o forse anche più dalla misura con cui i lavoratori sono capaci dii valersi giustamente del meccanismo esistente della democrazia socialista, dalla misura in cui sono capaci di vedere il collegamento deH’interesse individuale e di quello collettivo sociale, e dalla misura in cui sono capaci di salvaguardare e l’uno e l’altro. Proprio a questo riguardo non si registra da noi sempre la miglior situazione. Fenomeni, quali il localismo, il particolarismo ecc., costituiscono spesso una difficoltà molto seria nel-oomsolidamento del meccanismo dell’autogestione sociale. Si capisce ohe questi fenomeni non sono per noi nulla di eccezionale. Essi hanno le loro cause sia oggettive che soggettive. Le cause oggettive verranno e-liminate soltanto dall’ulteriore sviluppo delle forze produttive in tutto il nostro paese,' mentre quelle soggettive è possibile eliminarle, in primo luogo, coti un’attività politica ed educativa, più intensa, tra le masse. Una delle fonti principali dei fenomeni negativi di carattere soggettivo nell’operato degli organi d’autogestione, è costituita dal fatto ohe 1 nostri lavoratori non sono nè sempre, nè abbastanza informati giusta- le per l’attuazione della politica tariffaria nell’ambito di un ramo economico. Il passaggio all’attuale sistema delle paghe ha portato a un certo aumento dei fondi paghe, aumento che è stato previsto anche nel piano sociale di quest'anno. Il livello delle paghe è stato elevato anche illecitamente, median!e la ri-categorižzazizone. Il Plenum dell’USJ si è concluso nella giornata di sabato, constatando che l’attuale sistema delle paghe costituisce un progresso rispetto al passato. mente sullo stato concreto delle cose neH’ecoooimia e negli altri settori della vita sociale del nostro paese; vale a dire ,non hanno una visione sufficiente delle possibilità e dei fabbisogni della collettività. Ma se non conoscono almeno i fatti più fondamentali sullo stato oggettivo delle cose e delle possibilità materiali concrete, di cui la collettività dispone, e se non hanno una conoscenza sufficiente delle ragioni e dei fini della politica concreta o delle misure di singoli organi sociali, i lavoratori negli organi dell’autogestione non possano essere in grado di emanare decisioni adeguate in merito alle questioni essenzial-li della nostra vita sociale. Il livello dell’autogestione' è, in questo senso, assolutamente dipendente dalla capacità dei lavoratori a valutare con ponderazione e obbiettività i problemi in merito ai quali debbono decidere. L’ulteriore progresso del meccanismo della gestione sociale socialista dipende, pertanto, in grande percentuale anche dala mišma in cui le nostre organizzazioni politiche di guida, la Lega dei comunisti, l’Unione socialista del popolo lavoratore e i iSindacati, nonché le altre organizzazioni sociali saranno lin grado dii contribuire con il loro lavoro quotidiano tra le masse all’elevamento della coscienza sociale dei nostri lavoratori, dii occuparsi dèll’approdondimento del loro sapere e della conoscienza della problematica sociale e di lavorare a una loro incessante abilitazione a funzioni di responsabilità negli organi dela gestione sociale. Ma proprio in questo settore l’attività delle nostre organizzazioni politiche denota molte deficienze. Alla stragrande maggioranza dei nostri lavoratori, a dire il vero, è chiaro che il progresso del tenore di vita, nelle condizioni di un paese socialista come il nostro, dipende esclusivamente dall’ulteriore sviluppo delle forze produttive, da un lavoro migliore e più produttivo di ogni singolo e da u-no sfruttamento quanto migliore e più giusto dei mezzi e delle possibilità esistenti, vale a dire da una politica economica migliore o peggiore, che deve tener conto, si capisce, anche delle condizioni internazionali in cui viviamo. Poiché le nostre organizzazioni politiche gli organi statali e la no- Giovedì scorso la Procura della Repubblica di Udine ha fatto fare un’altro passò all’istruttoria contro i 57 ex partigiani delle formazioni slovene della Benecia accusati, fra l’altro, anche di alto tradimento per avere — durante la lotta contro i nazi fascisti — combattuto in nome anche di principi sociali e nazionali derivanti dalla loro situazione di lavoratori e di componenti di una minoranza nazionale. In termini giuridici, per la Procura di Udine, ciò equivale ad aver voluto «sottrarre» alla sovranità* 1 italiana parte del territorio nazionale». Accusa che riecheggia quella che era stata elevata contro gli ex partigiani della Garibaldi-Nati-sone e della quale fece giustizia la Corte di Assise di Lucca. Non dubitiamo che anche in questo caso l’accusa cadrà. Sia per motivi giuridici intrinseci, sia per ben precise clausole del trattato di pace e sia, infine, per il principio che nessuno deve essere condannato se Tessersi battuto per il proprio diritto nazionale non è legato ad altri reati. Nel caso però degli ex partigiani della Benecia gli «altri reati» non sono stati lasciati purtroppo mancare nell’atto di accusa che il giudice della Procura della Repubblica di Udine ha deposto a conclusione dell’istruttoria. Di questo poco bello episodio noi non vorremmo dare molto più della semplice notizia. E ciò in quanto convinti che la stampa ha un suo ben preciso compito da svolgere nel clima nuovo di amichevole com-prenis'ione che — dal Memorandum di Londra — è andato concretizzandosi fra Italia ed Jugoslavia. Compito che la stampa non può certo assolvere con le polemiche ma nemmeno con il silenzio su singoli fatti ed episodii che, se non incrinare, potrebbero turbare questo clima che già per numerosi atti ufficiali (accordo di Londra, accordo di Udine, reciproca liberazione di stia stampa socialista non si occupano abbastanza di informare e spiegare giustamente alle masse lavoratrici, se ne occupano altri, a cominciare dai nemici coscienti, fino agili alfieri delle varie concezioni sorpassate e a coloro che considerano le cose soltanto attraverso .lenti localistitìhe e ohe, giornalmente, non solo per le vie, ma spesso anche attraverso la stampa e nei nostri organi sociali non forniscono .informazioni sbagliate soltanto a parole, ma anche con cifre false o erroneamente intese o interpretate. A tutto questo necessita aggiungere ancora il fatto che nel mostro apparato economico e politico è significativo il numero degli esperti economici e degli altri esperti in genere, che sono stati educati nelle condizioni della vecchia società e Cinque anni or sono si è addivenuti in Jugoslavia alia estensione delle assicurazioni sociali a tutti gli operai ed impiegati e al personale occupato nell’amministrazione statale. La legge sull’assicurazione sociale ha compreso anche tutte quelle categorie di operai ed impiegati per i quali gli organismi assicurativi prebellici non si assumevano alcun rischio. Con l’estensione delle assicurazioni ai lavoratori agricoli, il numero complessivo degli assicurati diretti e membri delle loro famiglie, è salito nel 1954 a 7 milioni, e le uscite per la loro assicurazione sociale a 107 miliardi di dinari. Con una legge del 1950 si è iniziata l’estensione delle assicurazioni sociali ad altre categorie di cittadini dediti a professioni Ubere, Si tratta dei pubblicisti, dei lavoratori culturali, avvocati, sacerdoti e infine dei portabagagli delle stazioni ferroviarie. Le condizioni di assicurazione di queste categorie sono in linea generale simili, anche se non perfettamente" uguali, come non è identico il metodo di inclusione nell’associazione sociale. Nel mentre i lavoratori culturali ed i pubblicisti sono assicurati in base a disposizioni di legge, gli altri vedono regolati j propri diritti da speciali accordi con gli organi dell’assicurazione sociale. Fino a poco fa gli scrittori erano assicurati socialmente mediante un contrattò, ed i liberi lavoratori cinematografici in base a speciali disposizioni. La loro assicurazione si limitava alle cure sanitarie e alla pensione di invalidità. Nel luglio di quest'anno s'ono state emanate speciali disposizioni per gli artisti, i letterati, i compositori ed i pittori che sono assicurati indirettamente. detenuti politici, trattative economiche, scambi culturali ecc. ecc.) indica di essere vitale e positivo per i popoli dei due paesi e per la pace in generale. Siamo convinti che nelle funzioni della stampa in questo periodo delle relazioni italo-jugoslave vi è anche quella della denuncia di tutto ciò che può rinfocolare odii vecchi. Tanto più se — come è il caso delle conclusioni del giudice istruttore di Udine nell’istiuttoria contro 57 ex partigiani della Benecia Tatto ufficiale di un magistrato viene preso a pretesto — ed al pretesto forse si presta — di una campagna di calunnie e del tentativo di falsare non solo la realtà storica della Lotta di Liberazione ma anche lo stesso spirito dei nuovi rapporti italo-jugosla-vi. !’!"'! '! Innanzitutto per quella dizione di «alto tradimento» che implica troppe cose che vorremmo veramente considerare passate, poi perchè, a nostro modesto avviso, il rinvio a giudizio dei 57 ex partigiani della Benecia avviene in un momento in cui' — sempre a nostro modesto avviso — anche le valutazioni giuridiche di un episodio della lotta contro i nazifascisti non debbono prestare il fianco al sospetto di cedere alle argomentazioni dei rinfocolatoti di odio antipartigiano ed antijugoslavo. Senza con ciò voler interferire nel corso della giustizia italiana. Però nel desiderio che, come detto, non sorga il sospetto che altre interferenze deleterie indirettamente, magati, pesino su quella giustizia. Ed il sospetto diviene legittimo se si sfogliano certi giornali di questo ultimo mese. Non più tardi del 30 luglio il «Messaggero Veneto» apriva la sua quarta pagina con questo titolo su due colonne: «Traditori della Patria!». I «traditori della patria» e- Martedì scorso si sono iniziati a New York i lavori della decima sessione delTAssemblea Generale delle Nazioni Unite. La sessione attuale del massimo organismo mondiale si è aperta in un clima senza dubbio migliore di quello degli anni scorsi e ciò per la distensione che ha preceduto e, sopratutto, ha seguito l’incontro quadripartito di Ginevra. Ne fanno fede le stesse prime battute del dibattito generale. All’ordine del giorno sono 58 questioni. Cipro e l’Africa Settentrionale sembra rimarranno anche questa volta al di fuori dei dibattiti. Comunque, le questioni principali in merito alle quali l’opinione pubblica mondiale si attende da questa sessione, se non una soluzione concreta, almeno un avvio alla soluzione, rimangono: Tunivers’àl,i,tà delle Nazioni Untie, la riduzione degli armamenti e delle forze armate nucleari esclusivamente a scopi Sulla base di tali disposizioni, sono state poi emes’se speciali decisioni per i lavoratori cinematografici, in base alle quali nella loro anzianità1 di servizio viene calcolato anche il periodo trascorso tra la ripresa di due films. Altrettanto avviene per i musicisti, e per i traduttori di opere scientifiche e letterarie. Ai traduttori viene riconosciuta l’anzianità di servizio qualora dimostrino che questa è la loro principale professione, ma è anche previsto il minimo di traduzioni in un dato periodo di tempo. Con le nuove disposizioni è stata attuata la totale assicurazione dei liberi professionisti che hanno avuto riconosciuto il diritto alla riscossione degli assegni famigliati L’assicurazione degli avvocati data dal gennaio 1953. Ogni anno di anzianità di servizio prestato prima dèlia guerra e di partecipazione alla Lotta di Liberazione, vengono riconosciuti come anni di servizio prestato nel ramo. Quindici anni di lavoro nel dopoguerra, comportano il diritto di riconoscimento di tutti gli anni di servizio prestato nell’anteguerra. L’assicurazione dei sacerdoti è ancora in corso. Finora sono stati inclusi i sacerdoti di tutte le religioni, tranne i romano-cattolici, dei quali sono assicurati unicamente i membri, delle associazioni religiose libere. I loro diritti sono più o meno uguali a quelli degli avvocati, soltanto che sono previste speciali condizioni, in vigore anche per i dipendenti statali. Abbiamo infine i portabagagli delle stazioni ferroviarie. Anch’essi hanno stipulato speciali contratti, simili a quelli degli altri lavoratori. Perciò il problema fondamentale rimane oggi quello dell’assicurazione sociale degli artigiani e dei pro- rano, naturalmente, i 57 partigiani sul cui operato stava indagando il giudice istruttore che, certo per dovere di ufficio, legge il giornale udinese. Quell’articolo invitava ad infierire senza pietà contro i 57 prevenuti definendoli: «gente che rubano assassinano, incendiano le case .. . e restano perciò ladri, incendiari ed assassini anche s’e tentano di mascherare i propri misfatti con motivi ideológigi più o meno falsi». Lo scopo dell’artìcolo ci appare chiaro: qualificare di ladri e di assassini i 57 ex partigiani nel tentativo di influenzare il giudice e nella malcelata volontà di impedire che un atto di giudizia intervenga a far sì che l’episòdio si risolva a beneficio delle relazioni fra due stati e della convivenza fra due nazionalità che l’organo del nazifascista Coceani vorrebbe invece veder dilaniarsi in vecchi odi. A quel giornale faceva eco la tra-smssione radio di una trasmittente — non certo benemerita delle relazioni italo-jugoslave., — Un triste eco di quelTanticolo e di quella trasmissione può apparire oggi la decisione del giudice istruttore di Udine. Lo può apparire anche se non è. Ma le apparenze, quando hanno un certo peso assumono anche un certo valore. Ad ogni modo, ne siamo certi, l’episodio verrà liquidato nel nuovo clima che ha già portato a tante soluzioni positive. Sia pure con amarezza dobbiamo però denunciare le manovre e le campagne di stampa che hanno proceduto il rinvio a ’giudizio dei 57 ex partigiani della Benecia. Le denunciamo perchè abbiamo coscienza di servire così lo spirito che anima 1 rapporti fra due paesi che attraverso i molteplici accordi di Londra, Udine, Roma e Belgrado hanno visto i loro uomini responsabili agire nell’interesse dei loro popoli e della pace m un' clima nuovo che non tollera manovre ih vacchi fomentatoti di «dio. pacifici ed infine gli aiuti economici ai paesi arretrati. L’incompletezza della composizione delle Nazioni Unite, dalle quali sono ancora assenti i rappresentanti di interi grandi settori del mondo, rappresenta non solo un grave ostacolo al lavoro dell’ONU, ma si riflette anche negativamente sull’intera situazione internazionale. AlTuniversali-tà delle Nazioni Unite si oppongono proprio coloro che si rifiutano di riconoscere l’attuale realtà politico-territoriale nel mondo. Rimanendo sul terreno delle previsioni, è possibile che la sessione porti ad un progresso nel problema dell’universalità non tanto con l’ammissione concreta di nuovi paesi, quanto con l’indicazione di una via d'ùscita dall’attuale vicolo cieco. L’Unione Sovietica è, com’è noto, per l’ammissione in blocco di quasi tutti i paesi che ne hanno fatto richiesta. Gli Occidentali invece duttori agricoli individuali. Questo è anche il problema principale per una trasformazione dell’assicurazione sociale degli operai ed impiegati in un sistema generale, cioè di sicurezza sociale dell’intera nazione. La sua soluzione non dipende unicamente dalla buona volontà e dalle condizioni obiettive e dalle passibilità di natura economica, politico-sociale e psicologica, come pure da numerosi altri fattori. Il problema che si presenta più serio è, ad ogni modo, quello della graduale inclusione di circa 10 milioni di produttori agricoli individuali. Tale questione è stata esaminata ed j progetti di legge da elaborarsi sono in preparazione già da lungo tempo. Negli avvenimenti argentini due oose hanno colpito particolarmente gli osservatori, il fatto ohe il «pronunciamento» (contrariamente ai precedenti) sia partito dalla provincia anziché dalla capitale e la totale assenza delle masse contadine ed operaie dalla lotta. I giornali hanno ricordato che nel 1945 Tallora colonnello Peron venne tolto dal governo con un colpo di stato ed imprigionato ma che la massa dei «descamisados» ibonoaren-si, ‘guidati da Eva Peron, assaltò le carceri e riportò in trionfo, alla Casa Rosa-da il detenuto di poche ore. Nel 1951 un altro pronunciamento fini a furor di popolo, lo stesso dicasi per un tentativo del 1953. Invece -già netta rivolta ‘del 16 giugno scorso le masse furono tiepide e solo a Buenos Ayres abbero ancora un peso iin favore di Peron. All’ultimo atto invece apatia a Buenos Ayres e nelle province. Evidentemente un «qualche cosai» deve essere avvenuto perchè ehi arrischiò la vita nel’45 nel’51 e nel’ 53 nel nome di Peron sia stato passivo nel 1955. Appoggiato dal partito radicale {noto come espressione dei (grandi proprietari terrieri)dalla finanza interna e straniera (intralciata nella sua espansione dalle «na-zionalizzaziomi» di Peron) e dalla chilesa (Invisa in Argentina quale potenza economica conservatrioe) Lonardi’non poteva promettere altro che di mantenere ciò che poteva ancora dare il peronismo degli ultimi anni. In tali condizioni attorno al pronunciamento non vi poteva essere che li! sospetto delle masse lavoratrici. Questo può spiegare, in parte, perchè le masse non furono «con» Lonardi ma non spiega perchè non furono «contro» Lonardi. E qui il problema si fà più vasto. Peron, sostanzialmente, non rappresentava che un episodio della lotta deU’Amerioa Latina per a sua indipendenza economica dal capitale straniero. Un episodio che ha d suoi precedenti nel Messico di Villa, nella Bolivia di Estensore, nel Guatemala di Arbez ecc. eoe. Nel 1945 l’Argentina era un feudo del capitale britannico (che monopolizzava le ferrovie, i traffici, il commercio della carne ©d alcune miniere attorno a Mendoza) e del capitale statunitense, che aveva fatto sorgere alcune industrie a Cordova, Mendoza e nelle province di Gor-rientes ed Entrerios. Inoltre il capitale (straniero) della finanza cattolica dominava la vita delle campagne e del commercio granario. Peron in nome di concetti ccwpo-rativisti e paternalistici, tentò di liberare iii paese dalle piovre straniere. Nazionalizzò i trasporti, fece sorgere raffinerie a La Piata, incoraggiò la costruzione di nuove industrie sottoposte a leggi nazionali per i reinvestimenti ecc. ecc. Per accattivarsi le simpatie del sottoproletariato della capitale e per leali« 1« maggiori miseri«, dotta vita a insistono sulle ammissioni singole. II comitato per i buoni uffici, costituito anni addietro per la soluzione del problema, ha pubblicato un lusinghiero comunicato in cui si afferma che gli atteggiamenti dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza non sono immutabili, data la nuova atmosfera internazionale. Il grosso problema del disarmo verrà probabilmente discusso in maniera più particolareggiata soltanto dopo Rincontro ottobrino dei quattro ministri degli esteri, mentre l’agenzia internazionale per l’impiego pacifico degli atomi si avvicinerà alla sua definitiva costituzione. I discorsi che, com’era prevedibile, hanno destato la maggiore attenzione, sono stati quelli di Dulles e di Molotov. Il capo del Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che le potenze occidentali sono pronte a proporre un piano europeo di sicurezza generale in grado di offrire all’URSS nuove garanzie concrete. Il ministro degli esteri sovietico da parte sua ha annunciato che Mosca è pronta ad esaminare qualsiasi nuova proposta intesa a garantire la sicurezza in Europa. In questo i due ministri sembrano concordare in pieno. Ivi generale si è osservato il tono particolarmente conciliativo dei due discorsi. In entrambi si sono analizzate concretamente e realisticamente le divergenze e si sono indicate le vìe dì soluzione. Com’era previsto, non appena iniziati i lavori, è riaffiorato il problema della rappresentanza cinese. Anche questa volta la questione è stata rinviata. Contro il rinvìo hanno votato Jugoslavia, paesi asiatici e africani. Malgrado l’esito negativo del dibattito al riguardo, si è tuttavia rilevato che da parte dei sostenitori del rinvio non sono state lanciate le solite accuse contro la Repubblica Popolare Cinese. E anche questo è un buon sintomo. (Opera Maternità, Opera per la Vecchiaia, Assistenza scolastica ecc. eoe.) seoza però avere la forza (o la volontà) di affrontare reali riforme sociali. Questa politica portò al peronismo le masse dei moderni «sanoulottes» argentini i descami-sados, ma lasciò freddo il proletariato [già in formazione attorno alle fabbriche ed alle miniere di Cordova e Mendoza. Le nazionalizzazioni, il paternalismo, la demogo-gia sindacale la beneficenza pubblica fecero di Buenos Ayres la roccaforte di Peron ma gli fecero potenzialmente ostili le masse proletarie con coscienza di classe e ia valanga dei contadini delle province. Gli uni sospettosi per la mancanza di riforme sociali nella struttura -del -paese gli altri delusi dalla non -avvenuta riforma agraria. In seguito, sia pure lentamente, anche a Buenos Ayres la formazione di una embrionale coscienza di classe e nazionale portava a ritenere insufficente e demagogico il «Justizionalismo» di Peron mentre quest’ultimo (per fronteggiare la crisi economica e politica) scendeva a compromessi con la conservati one interna e con il capitale straniero al quale concedeva (attraverso la Standard Oil) il monopolio sul petrolio argentino. La rivolta del 16 giugno dimostrò che Peron, ormai contava più sulla fedeltà dell’esercito che sulla Confederazione del Lavoro e sulle masse. Il suo accumunare, demagogica-mente, negli arresti la reazione di destra alle forze progressiste di sinistra, Tassassimo di Inigallimella, il defenestramento dalla Confederazione del Lavoro di Vuiketich e la sua sostituzione con De Pietro (oggi praticamente passato a Lonardi) furono motivo di maggi-arre sospetto per le -masse delle campagne e delle città. L’antiperonismo economico e sociale valutò la situazione e passò alT-attacoo nelle province invece che a Buenos Ayres dove (magari per forza di inerzia) i descamisados potevano ancora -rappresentare un elemento di urto. A Cordava, delusi dalla mancanza di riforme e-d esasperati dagli arresti a sinistra, i proletari stettero a guardare. Lo stesso fecero i lavbratori delle campagne per i quali Peron non era' la speranza della riforma agraria. A Buenos Ayres la confederazione del lavoro marcò il passo . .. -Oggi, caduto Peron, in Argentina resta però un fatto economico: la nuova (industria e le nazionaliizza-zioni dei servizi pubblici. E la oostatazione che, ormai, le masse lavoratrici, anche in Argentina prendono coscienza -di se ed hanno una loro forza, sia pure ancora negativa, quella di salvare o di lasciar cadere un governo. Si Muderebbe perciò chi pensasse ohe per quel grande paese l’epoca dei militari possa soffocare l’esigenze dei problemi sociab. 7 GIORNI J rapporti italo-jugoslavi Che i rapporti fra la Jugoslavi« e l’Italia si siano avviati dopo 1« tórma del Memorandum di Landra sulla (buona -via, sul campo cioè della collaborazione reciproca nel oo-m-une interesse, è ormai una cosa documentabile con molti fatti-. Ciò a partire dalla firma degli accordi economici dei marzo scorso fino alla recente conclusione dell’accordo di Udine per il piccolo traffico di frontiera e all'attuale favorevole oorso dai negoziati per un accordo sngii investimenti e sulla pesca nel- I Adriatico. Anzi, a proposito di questi negoziati, ricordiamo che di recente il -portavoce delia segreteria di stato agli esteri, Branko Draskovic ha dichiarato che essi si stanno avviando a felice conclusione. Con 1« loro firma, infatti, -non saranno soltanto integrati gii accordi economici,^ ma sarà gettata la hose per un ulteriore generale fertile collabo-razione. Fra i vari problemi che dovovan* essere rimossili per creare tutte 1« condizioni più favorevoli jdl’allajc-cóamento d-i sinceri e profondi rapporti di un (buon vicinato fra le du« repùbbliche, è quello della, pese« ned! Adriatico, la cui soluzione è di importanza vitale per migliaia e migliaia -di .pescatori italiani. -La nuo-va Jugoslavia ha sempre dimostrato la dovuta comprensione per le necessita economiche dei pescatori italiani. Nel 1949 firmò infatti, di buon grado Taocord-o con cui oon-cede-vad per tre anni ai pescatori italiani di esercitare ia pesca nelle acque dalmate. Purtroppo, scaduto il termine, per motivi evidentemente politici, Titaüia annunciò di non aver intenzione di rinnovare Io stesso accordo.' Ora che un nuovo periodo si è aperto per i rapporti fr« i due paesi, la Jugoslavia ha accettato di trattare, conscia che sarebbe illogico ed inumano non conceder« alle genti di mare dell’altra sponda parte delle richieste del suo mare. D altro canto, da parte italiana si è tenuto conto di ciò che ai può chiedere e di ciò che la Jugoslavia può concedere, senza danneggiar« i Budi pescatori, in altre parole,-sembra si s-ia cesssato dì pensare alla pesca in Adriatico come ad una specie di diritta acquisito per considerarla invece una questione che deve essere risolta d’accordo con il paese vicino in una atmosfera di reciproca comprensione e fiducia. 11 prossimo. accordo per gli investimenti può essere invece considerato una conseguenza logica e naturale dello sviluppo dei rapporti economici registratosi nel marzo »corso. Gli scambi sinora effettuati, • che raggiungeranno allo scadere dell’accordo un valore complessivo di miliardi di lire sono andati /gradualmente ripristinando le funzioni complementari dei due mercati, con eguale notevole vantaggio per entrambi. Perciò, mentre noi .vedremo favorito ulteriormente «1 nostro sviluppo industriale, TItalia avrà ritrovato il naturale sboooo nel . suo. potenziale economico e maggior lavoro per le -sue industrie. Ciò ohe però vogliamo ancora rievaxe è la rapidità — alcuni mesi soltanto — con. cui i due paesi si avviano alla soluzione dei principali problemi relativi ai loro rapporti economici. (Non è difficile qui rilevare una nuova dimostrazione della (buona volontà che anima entrambi. Gi è /gradito infine constatare come, con la prossima firma dell’accordo per la pesca, l’Adriatico si andrà avvicinando alila sua naturale funzione di -ponte destinato- ad unire i popoli delle opposte sponde. E fu questo l’augumo ohe, a prescindere da .ogni considerazione politica ed economica, formulò già -nel lontano 1945 il -grande poeta dei popoli jugoslavi e -grande ammiratore del popolo italiano, Vladimir Nazor. Il viaggio di JNenni Martedì scorso di segretario generale del partito socialista italiano, Pietro Nenni ha lasciato Roma per una «visita privata» a Mosca e a Pechino. Prima della sua partenza, il leaders socialista si è incontrato a Roma con il presidente della repubblica Granchi, con il primo ministro, Segni e con il ministro degli esteri, Martino. Questi colloqui hanno convalidato le voci stando alle quali Pietro Nenni opererebbe sondaggi a Mosca per ùn approfondimento delle relazioni -fra -Italia e Unione Soviètica, e a Pechino sulle possibilità di una ripresa dei rapporti politici ed economici fra la Cina e TItalia. Il viaggio di Nenni assume quindi tutte le caratteristiche dii una «missione di buona volontà» e, benché intrapresa a titolo personale, impegna indirettamente anche il governo italiano. II viaggio di Pietro Nenni, comunque, viene considerato non disgiunto da uri’inserimento italiano nella distensione in atto nel mondo. La vita politica italiana continua ad essere ancorata sulla proposta di legge sui tribunali militari, che ha sollevato, com’è noto, aspre polemiche e vivaci discussioni. La legge che porta il nome del demo-cristiano Moro, prevede che anche i cittadini liberi da ogni obbligo militare o comunque non più membri attivi delle Forze Armate possono venir processati da tribunali mili'ari. Cogliendo T-ocoasi.one delTuisoita del primo numero del periodico «Naša Zajednica-», il oompagno Edvard Kardelj ha firmato un importante articolo di fondo dal quale stralciamo i passi più notevoli. IL PROCEDIMENTO CONTRO I PARTIGIANI DELLA BENECIA Odii vecchi in clima nuovo (Continua in 4. pagina) L'assicurazione sociale del liberi professionisti FORMATO IL NUOVO GOVERNO QUEL CHE RESTERÀ' dell’Argentino di Peròn istituti nazionali di beneficenza . NEL DISTRETTO DI CAPODISTRIA Oltre 2 miliardi e mezzo per opere di bonifica Un vasto piano per il prosciugamento delle zone acquitrinose nel golfo di Capodistria è attualmente allo studio di una speciale commissione di esperti a Lubiana. I lavori di sondaggio sono stati portati, in linea di massima, a termine e ora si attende il giudizio definitivo degli organi competenti, giudizio e relative decisioni che non dovrebbero tardare. Il progetto generale prevede una spesa aggirantesi. sui 2_ miliardi e 600 milioni di din, comprendo le basse valli del Cornalunga, del Dragogna, del Valderniga, del Risano e della Val Stagnon di Capodistria. La su-perfìce bonificata, nel caso detti lavori vengano messi in atto, ammonterebbe a 200 ettari, ciò che, oltre a dare alla nostra agricoltura nuovi terreni fertili, permetterebbe la costruzione di una nuova strada fra Capodistria e Ancarano. E’ certo che qualcosa, in ogni ca-■ so, si deciderà, o forse s’è già deciso. Comunque ne riparleremo, probabilmente già nel prossimo numero. Priorità ali’ agricoltura CAPODISTRIA, 24 —. Fino allo scorso anno è stata cura principale lo sviluppo e la modernizzazione dell’industria a s'capito, naturalmente dell’agricoltura e degli altri rami economici. Tale indirizzo economico era il risultato, oltre che delle esigenze obiettive locali, della polìtica generale per l’industrializzazione del Paese. Raggiunto, ora in linea di massima quest’obiettivo, il problema del rinnovamento dell’agricoltura nel quadro del ridimensionamento economico nazionale, si pone in tutta la sua importanza e attualità. Le questioni di fondo per una soddisfacente soluzione del problema non sono poche,nè facili: il miglioramento dei metodi di coltivazione, il perfezionamento dei mezzi di produzione, lo sfruttamento delle riserve, la carenza di concimi, le bonifiche e irrigazioni, l’incremento dei settori statale e cooperativistico ecc. richiedono un lavoro sistematico e impegnativo, realisticamente impostato ed efficacemente eseguilo. Si tratta insomma, di ricuperare integralmente alla nostra economia, il pieno apporto di uno dei suoi rami fonda-mentali. assicurandogli,—■' specie in Il torrente è domato. Le acque del Comalumga scendono ormai tranquillamente a mare, disciplinate dg nuove opere di .bonifica Il ricupero dei terreni incolti è uno dei ccm,piti più impegnativi per l’au-spEcato miglioramento della nostra agricoltura. La foto mostra le migliorie agrarie! nella bonifica di Amearano ambito locale — la priorità1 degli sforzi, tanto collettivi quanto individuali. Nel distretto di Capodistria c’è; una notevole superfice di terra incolta o abbandonata. Zone acquitrinose abbastanza vaste del postumie-se e del capodistriano attendono una bonifica radicale per acquistare la fertilità. Rilevante è pure l’aliquota di superfice coltivata con metodi ormai superati e poco redditizi,,frutto di una mentalità ristretta e conservatrice, ancora radicato in una buona parte dei produttori che non vogliono adeguarsi al progresso della tecnica agraria. E’, quindi, un problema di cuWura generale, cui si dovrà accedere nelle campagne con una più seria quanto sistematica o-pera d’istruzione e di convincimento. Una recente analisi ha rivelato che le terre coltivate del Capodistriano, e dell’Istria in generale, hanno perso negli ultimi tempi molta della loro tradizionale fertilità per la carenza di «humus», dovuta alla scarsezza del letame e dei concimi. Nel passato si importava grandi quantità di letame che supplivano alle esigenze delle colture intensive, caratteristiche in I-stria. Si calcola che le necessità del settentrione istriano richiedano almeno 8 mila vagoni di concimi, mentre in effetti se ne impiegano 3 mila soltanto. Il resto dovrebbe venir compensato dall’uso del letame, che notoriamente scarseggia. Si pone, ora addirittura il problema di un ridimensionamento delle colture intensive, ossia l’opportunità di abbandonare alcune di esse per dar posto ad altre, ricche d’azoto (erba Spagna, foraggi, ecc.) in un ciclo fertilizzante, in attesa di sviluppare maggiormente nelle zone più favorevoli (Carso e postumiese) l’allevamento del bestiame e la coltura dei foraggi, che potrebbero coprire il fabbisogno di letame delia zona istriana del distretto. Come si vede il problema è parecchio complesso e la sua soluzione implica uno sforzo molto serio, inquadrato in un periodo danni abbastanza lungo. In ogni caso non può essere dilazionato, senza andare incontro all'irreparabile. In qualche modo si può rimediare con uno sfruttamento più razionale e accurato delle capacito esistenti. E’ noto, infatti, che molto leame perde di qualità perché abbandonato all’incuria. I singoli allevatori se ne curano poco, limitandosi il più delle volte ad ammucchiarlo all’aperto, esposto alle intemperie e ài calore del sole, dimodoché viene a perdere tutto o quasi il suo valore.. Curare la buona conservazione del letame in letamai adatti fino all’uso può essere un buon rimedio, tanto più che il potere popolare offre crediti favorevolissimi. Quest’anno sono stati destinati allo scopo 11 milioni e 500 mila din, dei quali, in base PROBLEMATICA DEI COMUNI PROSPETTIVE CONCRETE DELL’ ECONOMIA NEL BUI Nell’intervista da noi pubblicata la scorsa settimana, ilpresidente del Comitato popolare di Buie, Anton Vuk, ha accennato in breve a quello che dovrebbe essere lo sviluppo economico della nuova comune. Abbiamo creduto necessario di vedere un pò più da vicino quanta il comp. Vuk ha necessariamente esposto in sintesi. Si tratta di una sèrie di ottime iniziative delle quali il lettore vuol certamente conoscere qualcosa di più che un semplice accenno. Incomìnceranno in breve a Buie, e precisamente nei pressi della ex stazione ferroviaria, i lavori edili per la costruzione di due stabili destinati ad accogliere una fabbrica di mattonelle e affini e una latteria. Il termine latteria non è il più appropriato perchè si tratterà di impianti destinati alla trasformazione del latte in burro e formaggio. Il capo della sezione economica della Comune di Buie, Bruno Hlača, al quale ci siamo rivolti per maggiori informazioni, ci ha confermato che gli obiettivi in parola potranno entrare in attività entro il corrente anno. I relativi macchinari sono già stati contrattati in Italia. La spesa si aggira per la fabbrica di mattonelle sui 14 milioni di dinari e per la «la'teria» intorno ai 10 milioni. Quest’ultima dovrebbe poter lavorare circa 1500 litri di latte al giorno. Una volta messasi in moto, quest’azienda potrà inserirsi con i suoi prodotti nel piccolo commercio di frontiera. Per quanto riguarda invece la fabbrica di mattonelle, che si occuperebbe anche di altri prodotti per l’edilizia, la sua attività sarà orientata maggiormente verso l’interno, cioè a coprire il fabbisogno di Buie dove si a/ttende un certo incremento delle costruzioni edili. Come si ricorderà, gli sforzi dell’ex distretto di Buie andarono in màssima parte al rinnovamento di Umago. Con -la nuova organizzazione amministrativa, la Comune di Buie curerà maggiormente il proprio settore e-dilizio. Novità ci sono anche alla Kamenolom, cioè alle omonime cave di pietra cui spetterà1 sostenere una certa parte dell’incremento edilizio. Si attende tuttavia anche un potenziamento dell’esportazione di pietra, esportazione che Sempre è andata aumentando particolarmente verso Trieste. Ma la novità vera e propria circa la Kamenolom è, se cosi si può dire, ancora in gestazione. In altri termini, si pensa di introdurre altri metodi di lavo-jro; invecs di sbarazzarsi dei de- triti, come finora avveniva, si ritiene di poterli rendere con l’ausilio di una gramolatrice utili per le strade a mò di ghiaia; oppure, con un altro procedimento, possono venir destinati a trasformarsi in calce. L’utilizzo dei detriti aprirebbe inoltre più facilmente la via verso i filoni di pietra, con un evidente aumento della produttività. E’ da annunciare quindi che a Porta Porton sono stati rinvenuti notevoli giacimenti di pietra silice che è, conato noto, la materia prima fondamentale per la fabbricazione del vetro. Le ricerche e le analisi dei giacimenti sono ancora in corso e prossimamente se ne interesserà un importante istituto di ricerche minerarie. Ciò non ha però impedito che cominciassero a farsi dei progetti. Uno di questi vuole che i giacimenti di pietra silice vengano sfruttati esclusiva-mente come materia prima, e cioè vengano destinati all’esportazione: un altro progetto è invece più favorevole alla creazione sul luogo di una fabbrica di vetro. A decidere saranno i risultati delle ricerche in torso. Gli ambienti economici della Comune di Buie hanno inoltre approntato un progetto relativo alla fusione e al potenziamento di due aziende artigiane: una bottega di fabbro e un laboratorio elettrotecnico. Attualmente queste due aziende, molto modeste, si occupano principalmente di riparazioni. Con la loro fusione e potenziamento si a-vrebbe un’azienda elettromeccanica la cui principale attività non dovrebbe essere costituita dalle riparazioni. Nel progetto si contempla infatti la possibilità di munire l’azienda dei necessari macchinari per la lavorazione di propri prodotti che attualmente vengono importati dal-l’esitero. Nelle prospettive per il futuro è pure in programma — già approvato ma da mettere a punto nei dettagli — la creazione di una fabbrica di calze. Essa occuperebbe un certo numero di manodopera femminile contribuendo ad ovviare alle locali difficoltà in questo settore, così come i progetti cui abbiamo accennato renderebbero disponibili nuovi posti di lavoro Per quanto riguarda l’attrezzatura della fabbrica di calze e della azienda elettromeccanica, si crede che i fondi necessari al s'uo acquisto potrebbero venir forniti dal ricavato delle esportazioni della «latteria» e della Kamenolom. Queste sono le prospettive, gli orientamenti di una notevole aliquota dell’economia buiese. Come ab- biamo avvertito, ceriti progetti verranno attuati tra breve, altri sono ancora allo studio. Non mancheremo di registrare quanto di concreto si profilerà nel futuro. A PORTOROSE PORTOROSE - Si e svolto qua ■la scorsa settimana il primo congresso del’«Asls-ociiazione per le ricerche geologiche della T ugoda.'' u» che ha preso iin esame prv.wpalmente i problemi collegati allo studio della terra rossa istriana. Ben 47 sono stati ì temi discussi sulla genesi, sulla fertilizzazione, sulla cartografia geologica, sulla bif’-.'Ria, sulla produttività, sulla flora della terra rossa e sull’uso dei concimi artifici ali. Al congresso hanno partecipato 200 fra esperti e lavoratevi nel campo dele ricerche geologiche, presenti pure i rappresentanti degli Istituti pedologici di Berlino, Essen e Vienna. Sono stali prospettati alcuni importanti1 provvedimenti per la fertilizzazione della terra ,fra l’altro la costruzione di un nuovo stabilimento per a produzione di concimi chimici) e formulate concrete proposte, riguardanti il progetto legge sulle ricerche geologiche e l’intensificazione delle stesse. alle ultime indicazioni, saranno spesi 8 circa. Vasto superfici di terreni acquitrinosi del Capodis'triano sono stati già resi fertili con vaste opere di prosciugamento. Ah re ancor più vaste, dette quali ci riserviamo l’occasione di parlare prossimamente, sono attualmente allo studio. Rimane tuttavia da pensare subito alla conservazione e al perfezionamento di quelle esistenti, compito che richiede la costituzione di una sezione idrica che se ne occupi partiicolarmen1 to. appoggiandosi alle collettività locali (Ancarano, valle del Cornalunga, vai Dra-colta o abbandonata. Zone acquifri-gogna ecc.). B. C. Le Cantine vinicole, si preparano alla prossima vendemmia. Nella foto l’interno della «Vino Koper» di Gapodistria UN PROBLEMA CHE DA SECOLI ASSILLA I ROVIGNESI ROVIGNO, settembre — Rovigno è tutta bagnata dall’acqua. Tutto intorno allo scoglio su cui sorge canta -il mare. E con tant’acqua la città ha sete. Da secoli. Quando nell’anno 1680 i rouigne-si, aumentati straordinariamente di numero in seguito all’affì-usso di profughi, all’incremento della pesca, della navigazione e dell’agricoltura, uscirono fuori dalla cerchia di mura che stringeva Montalbano, sorsero sulle due rive nuove borgate. E nuove contrate sorsero ancora oltre il ponte levatoio, oltre il canale che poi venne otturato facendo dell’iso-latta una penisola. Per ogni nuova casa che sorgeva, per ogni nuova contrada si poneva, un solo grande problema: l’acqua. Non cera acqua sorgiva. Si scavarono cisterne per l’acqua piovana. E nelle estati lunghe ed asciutte? Acqua, acqua . .. Da secoli si chiede acqua. TORNANDO NEI SECOLI Nel 1680 il Consiglio dei Cittadini decide che venga costruita una pubblica, grande cisterna. Ma oltre al solo progetto non si va. Devono passare altri 118 anni perchè venga dissepolto. Così, nel 1789, il problema dell’acqua sì pone di nuovo. Ed a farlo è un motivo che esula dalle cure del comune. In quell’anno infatti, era venuto a presidiare la città un gran numero di soldati. Il Magistrato decide di far‘costruir e unii cisterna della capacità di 12.000 barili- presso il Duomo. Venne fatto anche il preventivo: si dovevano spendere 39.000 lire. Anche stavolta, purtroppo, il progetto andò in fumo. Nel frattempo al Governo austriaco era succeduto quello francese. Venti anni dopo, nel 1810, questa volta per ordine del Prefetto delll-stria, venne decisa la trasformazione a pubblica cisterna del «laco» (stagno) presso la chiesa della SS. Trinità, Su quel piazzale, detto Piazza del Lago, si. diede mano all’opera. Si spesero 108.000 franchi per costruire la muraglia -interna, ma- tutto finì lì, a metà. Mezzo secolo dopo, il 3 luglio 1862, il Comune fece prosciugare il «lago» per adibire quell’area a mercato della legna e dell’uva con pesa pubblica. Della cisterna non si fece più nulla. I rovi,gitesi continuarono ad attingere l’acqua dalle cisterne private che la necessità fece moltiplicare in tutte le contrade. Nel 1887 Rovigno contava- 320 cisterne private con una capacità complessiva di. 175.000 ettolitri da bastare per 9.816 abitanti. Pozzi pubblici esestevano in Satìne, in Stagnerà, a Cuci, in Podari, a Polìsoi, in Fasana, a S. Lorenzo. Due grandi. «lochi» erano quello denominato «Da Ran» e «Lama de Pelisè» ciascuno della capacità dì 500.000 barili, Un «laco» di 86.000 barili era quello di Lama Nova. Nel 1872 il lago «Da Ran» venne ceduto alla Ferrovia per 11.500 fiorini. Con il ricavato si costruì il grande stagno, o lago, comunale alla Rata, delta capacità di 500.000 barili. L’APPARIZIONE DELL’ACQUA Non è possibile immaginare una città senza acqua corrente. Rovigno è vissuta senz’acqua fino agli albori di questo secolo. La sera del 2 luglio del 1903, fra le ore .20 e le 21, si sparso per Ro-vogno una notizia sensazionale: la scoperta dell’acqua sorgiva! L’acqua era stata trovata, infatti, in località «La Torre» ai piedi del monte sopra cui sorge la «Torre del Roraso». La mattina seguente alle ore 6, si portarono sul luogo il podestà Bartoli, il primo delegato ing. Be nussi, il secondo G. Quarantotto, il segretario magistratuale A. Bronzili ed altri. Alla degustazione dell’acqua, che risultò ottima, sovraintese il Fisico della città doti. Josip Do-blanović assistito dal Chimico-farmacista Giovanni Tromba. I lavori erano iniziati molto prima, segretamente, il 12 marzo a cura dell’ing. Poscher. Costui fece venire la trivellatrice con il capo trivellatore Virgilio Budinić. Ci vollero diversi giorni per metterla a posto. Il campo dell’esperimento era a 27 metri dal livello del mare. Si cominciò con lo scavare un pozzo di 2 metri di diametro e 5 di profondità. Poi si impalcò la trivellatrice, ed- essa scese lentamente attraverso uno strato di durissima dolomite che a malapena veniva intaccata dall’ac-caio. Quando furono raggiunti i 29,15 metri, di profonditi l’acqua zampillò, salendo cioè a 13 metri sopra il livello del mare. Rtr - CONDIZIONI PRECARIE Oggi Rovigno riceve l'acqua corrente dai serbatoi dei due pozzi di Ca-mpolongo ,a tre chilometri dalla città. Di qui l’acqua (circa 500 m al giorno) passa nel bacino a monte del cimitero per scendere poi in città. Ma non basta a togliere la sete agli abitanti. D’estate poi, con l’afflusso dei turisti, l’argomento è sempre quello: acqua, acqua . . . Come se non bastasse l’insufficienza dei pozzi sì aggiunge la vecchiaia della rete idrica che soffre di continui spandi-menti. L’acqua viene distribuita a .. . turni ai diversi rioni, cittadini. Sulle Isole viene trasportata con barche. Isola Rossa attende la conduttura sottomarina, da Punta Cor- rente dove proprio quest’anno l’acqua è giunta, attraversando un nuovo tratto di acquedotto costruito per approvvigionare la colonia turistica. AVREMO ACQUA SUFFICIENTE? Ora la grande attesa dei mvignesi è costituita dal prolungamento dell’Acquedotto istriano. Atttudmente, dalle sorgenti di San Giovanni di Pin-gnenie, l’acquedotto si spinge attraverso ITstria per 360 chilometri, dal Carso a Ciane, da Buie ad Umago e Salvore, da Visignano a Parenzo, toccando Visinada, Montona, Anti-gnana, Pisino e Gimino. L’anno scorso è stato elaborato un’ambizioso ed utile progetto per il prolungamento del suo corso di altri 600 chilometri sicché la rete dovrebbe raggiungere anche le città ed i villaggi deì-l,Istria sud-occidentale. Il progetto dovrà essere realizzato in dieci anni. Ma Rovigno, anche per motivi geografici, ha la precedenza. Successivamente l’acqua giunge i a a Dignemo, Sanvicenti e, forse, a Pola e '.'/.ULpedena. Se il progetto verrà lealizzato sarà risolto uno dei pii) acuti problemi detta nostra Istria. Una veduta detta parte nord della bonifica del Quieto BREVI Rovigno, vista dallTsola rossa POLA — Si sta preparando in città {’organizzazione dei consigli dei consumatori in seno alle seguenti imprese commerciali polesi: «Učka», «Ishrana», «Porer», «Povrce», «Dunja» e «Sij.ana». Un consiglio dei consumatori, ohe dovrebbe portare ■in campo e far rispettare le osservazioni di qiues t’ultimi, conterà dai 40 ai 50 membri. * POLA — Dal 2 al 10 ottobre si svolgerà a Pola la Settimana della Gioventù. In questo periodo la Gioventù organizzerà varie manifestazioni e conferenze ed alla conclusione della Settimana si svolgeranno le premiazioni. * POLA — Su iniziativa della Camera del oommercio per l’Istria, si è tenuta una conferenza alla quale hanno preso parte i rappresentanti di cooperative ed imprese ohe sono interessate al problema della compravendita deU’uva. Alla fine sono stati fissati i. prezzi dell’uva, che o-scilleranno da 1,70 a 1,90 per grado, mentre sui moscati sul «Cabernet», «Pinot» e «Saviiignon» i prezzi sono di libera composizione. * DIGNANO — La cooperativa a-gricola del luogo ha pianificato per quest’anno 'un’ammasso di 10 vagoni d’uva 20, vagoni di vino, 2 vagoni di mele cotogne, 300.000 uova, 300 pecore da macello, 100 vitelli e 500 asini. Qiuest’ultimi verranno e-■sportati in Italia. * ABBAZIA —■ 11 sole, tornato a brillare nuovamente sulle nostre coste, ha richiamato in questi giorni ad Abbazia numerosi turisti stranieri. Molti alberghi e pensioni della riviera sono esauriti e si prevede che le «presenze» subiranno una flessione solo molto più tardi. * PARENZO — Nella Comune di Parenzo si sono costituiti gli uffici comunali. Nelle località minori ci saranno dei coibitati locali incaricati di rilasciare documenti vari. I comitati locàli funzioneranno a Orsera, S. Lorenzo, Baderna, Sbandati, Villanuova e Torre. * ROVIGNO — All’Isola Rossa è giunto nei giorni scorsi: un nutrito gruppo di turisti tedeschi. I tre alberghi della pittoresca isola hanno registrato durante la stagione 12 mila pernottamenti. * PIRANO — Il gasometro di Pira-no ha iniziato la produzione di bitume da tempo annunciata. I relativi impianti sono costati 16 milioni di dinari. La produzione annua si aggirerà intorno alle 150 tonnellate. Il gasometro piranese è inoltre in grado di produrre con i nuovi impianti naftalina, resina di catrame, lacca di catrame ed altri derivati molto richiesti sul mercato jugoslavo. LA CITTA' HA SETE QUA E LA PER L'ISTRIA PISINO — Le imprese locali sono scese in gara per la, sottoscrizione al prestito per (l’elettrificazione. Il totale delle sottoscrizioni a Pisano ammonta a '1.440.000 dinari. La fabbrica di laterizi «iBorutnCerovlje» ha sottoscritto 700 mila dinari; l’impresa commerciale «9 settembre», 240 mila; la cooperativa di commercio, 200 mila; l’impresa «Kamen-Pazin», . 100 mila; l’azienda autotrasporti, 100 mila; l’impresa alberghiera, 100 mila. * ALBON'A — L’impresa artigiana «■Naprijed» di Albana è passata alla costruzione in serie di macchine affettatrici per salami e insaccati. Quest’impresa iniziò l’anno scorso la sua attività tìptn modes rissimi mezzi. Poi Tassegnazione di una certa quota di mezzi d’investimento comunali le consenti di acquistare parte dell’attrezzatura e passare alla produzione dele ' macchine suddette. La «Naprijed» intende allargare la sua attività ed è allo studio l’acquisto di nuova attrezzatura. * POLA Sono in corso i preparativi peir la «Settimana della gioventù» ohe avrà luogo dal 2 al 10 ottobre. Durante la «Settimana» si avranno numerose manifestazioni, conferenze e verranno premiate le migliori organizzazioni della gioventù. Miklavčič Ljubo e Ristič Nikoli sono stati 'giudicati dal Tribunal" Distrettuale di Capodistria, per aver venduto una bicicletta affidata loro nm riparazione, ricavandone 35.00 I dinari. Il primo si è buscato 4 mesi di arresto e 1000 dinari di multa, il secondo, due mesi di arresto e 400 dinari di multa. * A un mese di carcere, più al pagamento di 500 dinari, è stato condannato certo Bembič Ludvik, colpevole di aver venduto alla «Otpad > dei rottami di ferro precedentemente acquistati da varie persone, ricavandone un utile illecito. * Per falso, sono stati processati Za-lesijak Anton e Vatovec Maria. I due avevano compilato e sottoscritto un contratto falso, con l’intenzione di adoperarlo nella vendita di una automobile «Opel'». Il Zalesjak è stato condannato alla pena pecunarü di 15.000 dinari, mentre la Vatovec dovrà scontare 1 mese di carcere. * Dodici giorni di prigione e 40 ) dinari di .multa rappresentano 1. ; condanna che si è presa certa Bo nin Anna, da Bonirai, per commercio illecito di latte. La Bonin acquistava, per poi rivendere, circa tre litri di latte al giorno, ricavandone 10 dinari per litro. * Per mediazione nella vendita di 9 macchine da cucire, 10 appareochi radio, 1 bicicletta, 1 camera da letto, 1 cucina, 1 pianoforte e 1 radio-grammofono è stata processata certa Novel Berta. Nella sua attività la Navel veniva aiutata da Bradač Giuseppe, ohe si è visto condannato al pagamento di 10.000 dinari di multa, mentre la donna dovrà pagare 5.000 dinari di multa. * Il Tribunale d;i Buie ha condannato Barac Miroslav, da Gittanova, colpevole di aver rubato una bicicletta da uomo del valore di dinari 13.000 e una da donna del valore di dinari 20.000, a 5 mesi di prigione, con la condizionale per il periodo di un anno. Il Barac dovrà inoltre pagar.' 4000 dinari al primo derubato c 1500 alla seconda. * Per diffamazione ai 'danni di llva-sovič 'Franjo, è stato processato certo Tambača Miro. L’imputato è stato condannato a 1 mese di prigione (condizionale per 1 anno) e al pagamento di dinari 1840. Dati' anagrafe ISOLA MATRIMONI: Ivančič Karel di anni 27, operaio, con Zadnik Antonia di anni 21, operaia; Bonifacio Mario di anni 19, impiegato, con Bernardi Ofelia di anni 20, casalinga- DECESSI: Bezjak Franio di anni 36. PIRANO MATRIMONI: Sandič Mario di ami! 39, autista, con Mihetlj Karmela di anni 31, infermiera; Savle Viktor di anni 21, operaio con Kaupt-man Maria di anni 31, impiegata; Maršič Josip di anni 21, muratore, oon Viler Giorgina di anni 18, operaia; Petaros Danilo di anni 33, impiegato, con Stepan Natalia di anni 20, istitutrice. DECESSI: Marič Mate di armi 20. BUIE NASCITE: Fatar Vladimir di Ivan e Kirismančić Angela; Mijovié Dragutin di Dragutin e Padovan Leopoldina; Gorjan Levi di Lino e Pe-roša Maria; Nežić Milena di Mario e Grizanić Ljubica; Bilbalo Nerina di Romano e Smilovié Zitta; Punis Claudio di Ubaldo e Vasootto Antonia. CAPODISTRIA NASCITE: Dubac Branko di Vittorio e Krašovec Nevica; Peroša Loredana di Emil e Marležič Maria; Rebula Stanislav di Stanislav e Mdl-vié Milka; Priibac .Marino, di Konstantin e Grbec Emilia; Flego Franco di Milan e Glavač Danica; Go-jak Vojteh di Milan e Škerjanc Maria; Krmac Vili di Jordan e Donio Lidia; Umer Rosanna di Emilio e Zubin Maria; Gržinič Edo di Kristjan e Kocjančič Frančiška. MATRIMONI: Gradinar Anton di anni 23, operaio, con Bajc Giuliana di anni 21, casalinga; Furlan Leander dii anni 29, impiegato, con Benčina Edvina di anni 24, casalinga; Kozlan Josip di anni 25, autista, con Turak Ivana di anni' 25, impiegata; Tedežko Ruggero di anni 23, agricoltore, con Kavalič Zofija di anni 25, commessa; Furiarne Mario di anni 22, autista, con Vižintin Anna di anni 23, casalinga; Furiarne Marino di anni 25, agricoltore, oon 'Rihter Ada di anni 23, casalinga. DECESSI: Oblak Alenka, neonata. 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Cogliendo l’oocasione dei ■isteggiamenti del decimo v niiiversario della Lilberaizio-F,e, l’Un'ione Cooperativistica generai® ha organizzato a Nubiana la I Mostra rapùb-Irlieana di 'bestiame. Questa posizione è la dimostrazio-,,e più viva delle faitiohe e Ijel sapere ohe i nostri allevaci hanno investito per il „riglioramento dello standard jji vita del popolo lavoratole Gli ingenti danni aipporta-r dall’occupatore, durante la jierra, al nostro bestiame sono stati riparati, grazie a una intelligente politica di allevamento e compra-vendilta. I progressi fatti in questo attore sono notevoli. Le pos-jbilità dii continuare con lo stesso ritmo esistono, date le condizioni fatvioirevoKi ohe il nostro paese offre. II valore ohe il bestiame JA annualmente ammonta a 20 imbardi di dinari; di quelli, 5 appaiono sul mercato ppratutto sótto forma di carne da macello, 'latte, nova, miele, pelli eoe. IH rendimento medio delle nostre 266 mi- Vacche è di 1300 kg. di LETTERATI A CONVEGNO L’ECO DI MODERNE TRA LE ANTICHE MORA 01 OCRIDA Le cose più intime ed oscure sono state quasi sempre rappresentate con un linguaggio preso a prestito, inadeguato a quello che nel nostro Paese sta accadendo Si è di recente concluso a turgia, da Dniitar Mitrev una grande varietà di con- pre viene osservato che sue- lingua macedone, un tempo Oci-ida il Congresso deglij sulla formazione della lette- cezdoni letterarie di sistemi cade aM’intemo, nella psiche misconosciuta e anzi proifei- scrittori jugoslavi. 'Per alcuni ratura mac®done e infine dal- e di metodi creativi. La no- dell’uomo, carne esso si tra- ta, in questi dieci anni ci eo- ' giocai numerosi letterati, in la scrittrice Mira AleQkotvié stra letteratura è oggi lenita- sforma dal di dentro rigano- no dovute superare grandi rappresentanza dei 417 meni- sui libri per i ragazzi. na da quella grande moneto- che si è cercato di dire a difficoltà affinchè la lettera- bri dell’Unione degli scritto- Milan Bogdanovič ha tenu- nia di temi e di forme ohe si questo riguardo, e sulle cose tura macedone potesse ooou- M della Jugoslavia, hanno di- to la relazione più impoxtan- notava nei primi anni dopo più intime ed oscure, è stato pare il posto die le spetta scuffio sugli indirizzi della te, illustrando la «figura uno- la guerra. In essa si rifletto- detto con un linguaggio qua- nella cultura di tutti i popo- nostra odierna (letteratura e ralei» e gli interessi dello no oggi le concezioni e si sempre preso a prestito, li jugoslavi», in partiioolar modo del tra- scrittore. Egli ha esordito i problemi', più o meno tipici inadeguato a quello che nel II segretario .generale dei-scorso decennio di attività. E’ tracciando un consuntivo del- e sintomatici della letteratura nostro Paese sta accadendo». l’Unione degli scrittori, Alak- staio, questo Congrèsso, un le strade seguite finora. Do- mondiale. Oggi la letteratura Lo spazio non oi consente, »ander Vučo, ha tenuto la re- bilancio dela letteratura dei po aver ricordato come, fino .jugoslava men sembra più iso- purtroppo, di illustrare come lazicne del comitato diretti- popoli iugoslavi dalla libera- al 1948, la letteratura jugo- lata: in essa sono rappreseli- si meriterebbe la relazione di vo. Nel bilancio della atVLvi- zione ad aggi. Congresso .giu- slava avesse seguito gli sche- tate, si può dire, tutte le ten- Bogđamciviilć, e del resto la bilare è stato pertanto d®fini- mi e d modelli sovietici, pur denze letterarie, a comincia- materia è più da rivista spe- tà svolta, figura al primo posto Tadqrado sulLasgiour*- letterati. L’Unione sì è. quindi battuta per la difesa dei Sulla costa calabrese viene eretto un gigantesco pilone (224 m), che costituisce una delle opere più importanti costruite ultimamente in Calabria to questo di Ócrida, pur non con un certo criterio critico . re dal realismo diel secolo cializzata che da foglio d'io- zione sociale esteso a tutti essendo mancata la discuss o- e. senza un’applicazione tri ptorinn t> ons'i/iTr? mihmalo rininrM.noriiVd il sta ultima va pian piano ritirandosi .dalle posizioni soggettive per entrare nel vivo diritto ... ___ ______________________ _________ _____. ... ,________ „ . ...... daggio di una barca che esclusiva, contemplerà nel- Stato. Inoltre, ima stsrie cji siciliano dai 146 miliardi del (gli analfabeti della classe di evoluzione storica e sociale fortunata coi ncidenza il vo- acqua non faccia. Il vecchio l’articolo 14 della legge co- procedimenti legislativi regio- 1947 ai 260 miliardi del 1953; leva del 1930 raggiunsero il che i regimi borbonico prima, stro Congresso darà anche tuia dell’attualità quotidiana. Vendetta ci è venuto spontaneo stìtutiva della Regione Sicilia- nali ha creato, con facilita- il patrimonio zootecnico da 74% degli iscritti.!). Anche in e semicoloniale del capitale ampia oclchiiata retrospettiva tuno opere dii scrittori jiuigo- seguendo le polemiche sorte na del 15 maggio 1946, per zioni varie, le condizioni, per 543.000 a 768.000 copi dà, be- questi campi però la legisla- e della burocrazia continen- ai dieci anni di libero svilup ■ ' ‘ - " *' zione autonoma della regione tale poi preclusero in passato pò della nuova letteratur; atte. 14.900 vacche di razza inno dato lo scorso anno ^ ^ajte' ® ^ a Trieste sul fatto che il pre- emettere una serie di decreti la costituzione di nuovi orza- stiaine. jueste 1 anno a o, sempre^ o ^ente della Camera di Com- per l’esecuzione di grandi nismi economici e commer- J^orso anno, ipiù di 3.200 kg. . . . ,, , ,, j Data la Sjituazi^ne proce- mercio triestina, capitano Co- opere pubbliche, quali boni- ciati, ottenendo in tal modo, jentg ^dta ancora lenta la sulich, avendo costituita una fiche, strade per usi dioici, dal 1947 al 1954, ìnvestimen- inA.-Li/ib* sua nuova società di naviga- urbanistica fondiarit e di una n van per 1.093 miliardi di j.u,ogna Wrò àoordare che zione abbia pensato di imma- serie di, provvedimenti per lo lire. la Sicilia mancò, in passato, incoiarne le unità a Palermo sviluppo dell Economia agri- emessa, la di una industria vera e pro- anzwhe a Trieste Non sara cola, de J industria del com- regiomle sulla riforma pria. Nel 1951 la regione male, per capire te cose, cer- meroio dei trasporti, dei traf- «« e costituiti l’Ente per contava 122.000 lavoratori ad- fici, del turismo, per la vaio- V” ___ rr.*u.. -ii-____ care di rendersi conto perchè il «topo» CosuUch abbia preferito trasferire i suoi, capitali sulla barca siciliana. Dando un’occhiata alle cifre colpisce subito il fatto che la flotta delle. Sicilia dalle 75.000 tonnellate di stazza lorda ’del 1948 sia passata alle 450.000 del 1954, non ancora comprese quelle del capitano Cosulich. Un tanto mentre il tonnellaggio delle Jiyi, ubi turismo, pm tu omo- £ Riforma Siciliana, l’istìtu- detti alle cosidette «industrie nzzazmne del sottosuolo, de, j d finanzia- manufattuare») così sudAy pRrdott, 4gAcoh twc eco. ZsZ deinJmtria, la Massa visi:~37.000 a quella alimen-Vediamo qualche altra ci- Regionale per le Banche Po- tare, 27.000 a quella delTab-fra indicativa. Anzitutto polari ed altri Enti atti a so- bigliamento- 20.000 alla mec-per sviluppare qualcosa oc- šttpere ed: {incrementare lo conica-, 13.00 alla mineraria, corrono investimenti. Ebbe- sviluppo dell’isola. I risulta- 1.900 alla tessile, 332 allindane dalla costituzione della ti, in 5 anni, non sono indif- stria della, carta e 156 (!!!) a slavi si trovano attualmente in stampa in alcuni Paesi eu- e al lavoro. alla Sicilia. Ed anche questo macedone che, dopo una pa- ropei. L’Unione stessa ha Fatto positivo rimane che sar® un merito, ed un risul- rentes! secolare, ha comincia- provveduto alla traduzione di l’appoderamento delle cam- tat0’ ^ maggiore esperimen- to a fiorire sul fertile terre- alcune opere di Krleža, An- ■ ■ - to di amministrazione auto- no d’un ordinamento socia- noma regionale in Italia che lista. In questi dieci faticosi stà attirando l’attenzione del- ma storici anni — che segna- Vopinione pubblica e dei... no anche il risorgimento na- «topi» tipo Cosulich. Un buon zinnale del popolo macedo- segno per la Sicilia, anche se ne — in cui è stata stampa- permangono molti punti oscu- ta la prima grammatica e ri nel suo presente sociale. aperta la prima Università in pagne, le bonifiche, la creazione di un’industria locale, l’incremento del traffico e del commercio non possono non dar vita a ceti e forze sociali con la mente aperta alle nuove concezioni non pos- drié e Marinkovič all’estero. Prima di sciogliersi, il Congresso di Derida ha riconfermato Josip Vidmar, Milan Bogdanovič e Aleiksander Vučo alle cariche di presidente, vicepresidente e segretarie. Reduce di una sconfitta, una galeri veneziana fa velocemente Regione, gli investimenti pro- renti. In campo agrario si è quella metallurgica. Per ren-duttivi del bilancio siciliano liropedutio alfa \tras'\ormaz’0- dessi conto corno le industrie erano, fino al 31 12 1954. ne irrigua di 73.000 ettari siciliane altro non fossero che vela per Venezia, temendo i®ne masso in vendita. Uguali esempi di icarso sfruttamento delle possibilità esistenti li troviamo ìeH’aUevaimento degli equini, rini, pollame, ovini ecc. Per tale motivo, questa prima esposizione di bestiame la voluto dimostrare con dia-?rammi, prodotti e animali, tome devono venire allevati t sfruttati i vari capi di be- so p\triodo, è triplicato gli sbarchi e raddoppiato per gli imbarchi. Ragion per cui è comprensibile che il «topo» Cosulich si sia affrettato a. . . cambiar ‘barca. Essendo armai. un fatto acquisito che la rinascita eccmomica della Sicilia stà avvenendo sotto il segno deU'mvtonomlfn regionale sarà interessante, pensiamo seguire un po’ i dati che carntterizzai}0 rii più importante esempio di amministrazione autonoma che offra, oggi, VItalia. La Sicilia, con i suoi 4 milioni e mezzo di abitanti ed i suoi 25.461 kilometri quadrati di territori, rappresenta la maggiore regione italiana, la cui superficie agraria solo per il 5% può considerarsi improduttiva mentre, se scarseggia di giacimenti metalliferi è ricca di zolfo, gesso, pomici, salgemma, quarzo, rocce asfaltiche e — come dimostrano le recenti scoperte in quel di Catania e Ragusa — anche di lare dei 717 miliardi, dei agraria era costituita da pro- ifcam®, dalle api ai pennuti, dai cavalli ai maiali e così petrolio ed idrocarburi gasso-via, si. Nonostante queste ricchez- Capodistria e Gorizia han- ze, nel 1946 il reddito «pro ao esposto a Lubiana princi- capite» rappresentava, nel-Pahnente pecore e buoi. La la regione, un solo misero 'acca migliore è sitata giudi- 35% di fronte a quello già tata la «Bistra» di Kočevlje basso del resto del paese. he da sola dà 6.339 kg. di Valendosi dell’acquistat ' atte all’anno. Tra i cavalli, autonomia, la Sicilia, dal i migliori sono stati proda- 1947, si è messa al lavoro per mati quelli di Libica, nei rimontare la corrente ed ac-pressi di Sežana, che si sono celerare il proprio sviluppo. šibiti in alcuni esercizi. Povera di strade, di ìmpian-Mavil ti di irrigazione, di opere fon- per «impresa». Ma anche a questo la legislazione regionale ha cercato di porre riparo con provvedimenti, intesi a far sorgere sul posto stabilimenti, fabbriche e cantieri. il suo aiutante, Altiere, promettono ai galeotti a libertà a patto che riescano a condurre la nave in porto prima di sera. Nei frattempo, a Venezia, il Grande Inquisitore ha avvelenato il Doge e si prepara a prendere il posto. Prima di morire, però, il Doge lascia un messaggio per il suo ammiraglio, svelandogli i piani dell’assassino. Questi intende Difatti dopo il 1948 sono Sta- uccidere pure l'ammiraglio, assai te costituite 438 nuove società popolare tra i veneziani, e sposar-per azior)i con capitali più ne la figlia Francesca. L’Inquisitore riesce nei suoi pro- . .ri- ■ Paltò in cammello con gli spacchi sui fianchi impuntati e abbottonati che medi. I risultati non si sono fatti attendere, anche se non sono grandiosi, in quanto iniziali. La produzione di energia elettrica è salita dai 209 milioni di kilovat-ore ai 741 milioni odierni; l’industria conserviera dal ’47 ad oggi ha raddoppiato la produzione; quella del cemento è passata dalle 144.000 tomi, alle 465.000 ecc. La stessa industria dello zolfo, malgrado le difficili- condizioni del mercato, ha registrato un aumento del 40%. Inoltre, istituendo punti franchi nei porti, creando nuovi magazzini, nuove Borse Merci ecc. il commercio estero siciliano ha segnato indici molto significativi di sviluppo (esportazioni dal 100 del ’47 al 413% del primo quadrimestre del ’54). Anche il tenore di vita segna un notevole ■ aumento, come è doto di vedere dagti indici dei consumi (le calorie medie «pro-capite» sono salite dalle 1.790 del ’47 alle 2.693 del ’53). Un grande passo in avanti, anche se non raggiungono la media italiana che è di 2.775. Ha termine in questi giorni a Lubiana la I Biennale d’Arte. Tra i lavori che hanno incontrato sensi del pubblico: «La danza macabra» maiggiori condì Mihelič. CONSUNTIVO DI LAVORO al Circolo Italiano di Isola positi: fa imprigionare l’ammiraglio, Alfiere e tutti i galeotti, ai nuali era stata promessa la libertà. Alfiere riesce a fuggire e si reca alla ricerca di una fanciulla ohe gli aveva promesso di aiutarlo in qualsiasi occasione. Viene assalito da un gruppo di ribelli, infuriati per la mancata scarcerazione dei galeotti, ma riesce a convincerli dello stato reale delle cose ed ottiene la loro alleanza ai danni del tiranno. Si procurano armi e munizioni rubandole allo stesso Inquisitore, Alfiere diventa una figura leggendaria sotto il nome de «Il ladro di Venezia». La riiimlione tenuta venerdì alla sala dei giochi. AU’atti- a questi spettacoli i seguenti L inquisitore, però, manda ad ef- ]ß settembre presso il Circo- vo della stagione 1954/55 ci gruppi: filodrammatiea, coto, letto il suo piano. Fa ammazzare j0 Operaio dii Cultura di sono quattro première e pre- balletto e orchestrina con l’Ammiraglio e sposa la di lui fi- Isola, è stata piuttosto inte- cisametofe: la loomimedlia in cantanti solisti.. Gli esecutori glia, promettendole di’ trovare l’as- rasante. E’ stata fatta dap- tre atti «Trampoli», due rivi- sono stati 156, gli spettatori sassino del padre. prima la relazione suH’attività ste, Ila paptomima «Bianca- 3.570. Le varie sezioni hanno Ha inizio la cerimonia nuziale, svolta nella stagione 54/55, neve e i sette nani». Com- effettuato 141 prove. Una serie di galere si aggira at- ]0 g tuttora sprovvisto dii disse Parr, testardo. - un televisore. Sarebbe questo — Ma, vi sarà andata perchè è a corto di quattrini: non è un un mez20 particolarmente ef-delitto essere in bolletta ... - soggiunse Sandro. ficace per rendere la sede del Egli si accorse della debolezza di questa sua giustificazione; ma CiroOlo ipiù affollata E’ stato che cosa poteva fare? Era tanto fuori di sè . . . Anna Drummond deciso (pertanto di fare un una ladra! Era una cosa incredibile; non poteva essere. presto presso la Banca pur Ma intanto l’ispettore, senza più badargli, ora entrato nell’agenzia; acquistare l’oggetbo in ar-ed agli lo aveva seguito. goniento CALCIO INTERNAZIONALE flSSOLUTH SDPERIQR1T1I 10GQSLRVH NEL DUPLICE [ONTO Dl BELU (1) E W (B) CICLISMO SABATO E DOMENICA la corsa di chiusura stagioni La vigilia del duplice confronto calcistico con i campioni del inondo della Germania Occidentale è trascorsa calma e seren:>, non senza, però, una lieve inquietitudine. L'opinione generale prevedeva una vittoria dei colori iugoslavi, ma ognuno, non appena espresso il proprio parere, aggiungeva: Vinceremo, si, ma se i tedeschi ingraneranno ... allora potremo anche perdere. Domenica, invece, tutti i timori della vigilia si sono dimostrati infondati. Tanto la A, quanto la B, anche non giocando al livello massimo delle possibilità, hanno giocato due ottime partite e battuto, anzi strabattuto, i campioni del mondo. A Belgrado, Vukas, Milutinovič e Horvat hanno dato spettacolo di gala, riconfermando la loro grande classe. Sotto gli indiavolati attacchi dei nostri azzurri la difesa tedesca, pur essendosi dimostrata il reparto più a posto della squadra, non ha saputo che pesci pigliare. Quando dite giocatori marcavano Milutinovič, egli se ne liberava, quando era-ne tre a fargli la guardia, egli provava il gusto di superarli uno alla volta hi bellezza. Lo stesso succedeva con Vukas. Il duo Vukas-Miluti-nović ha fatto le cose in grande stile e buon per i tedeschi che Veseli- JUGOSLAVIA: Beata, Belin, Zeko vie, Boikov, Horvat, Krstić H, Rajkov (Ognjanov), Milutinovič, Vukas, Veselinovič, Vidoševič (Rafsov). GERMANIA: Herkenrath, Schmidt, Posipal, Eckel, Liebric, Roerig, Waldner, Morlock, O. Walter, F. Walter, Schäfer. ARBITRO: Zsolt, (Ungheria). NOTE: Tempo ottimo, ideale per un’incontro di calcio. Alla partita presenziano oltre 100 giornalisti tedeschi ed altrettanti jugoslavi. Una cinquantina di foto-radio reporter sono ai bordi del campo. Otto stazioni. radio trasmettono la radiocronaca diretta dell’incontro. Stadio al gran completo. MARCATORI: Milutinovič al 32’ e Rajkov al 37’ del primo tempo. Nella ripresa: Veselinovič al 37’ e Morlock al 44’. BELGRADO, 25 — Non appena larfoitiro ungherese da il via, i tedeschi partono dii scatto verso la por- I* di Botra. Una decina di minuti I* difesa jugoslava ha il suo daffare por tenere a bada gli attaccanti tedeschi. Quando già il pubblico erede di dover assistere ad uan’in-oontro di marca tedesca entrano in azione Vufcas e Milutinovič. I due sono stati i grandi condottieri dell’attacco jugoslavo. Essi si liberano con facilità irrisoria dai loro avvertali, filtrano con eleganza fra le maglie dela pur solida difesa tedesca, la quale a poco a poco perde lucidità, il che porta, poi, al suo crollo definitivo. Dopo molte occasioni sbagliate, Vuikas e Milutinovič iniziano al 32’ l’ennesimo attacco in tandem. Al morn cinto decisivo Vukas imbecca alla perfezione il compagno: gran tiro al volo da 6—7 metri e nulla da fare per Herkenrath. Cinque' minuti più tardi Milutinovič parte con 1« palla da me(à canapo ed attira su di sè ben tre avversari, indi passa di precisione allo smarcato Rajkov. Questi fug-ge veloce verso la porta di Herkenrath, il quale tenta si salvare la propria rete, gettandosi •ni piedi delibala jugoslava. Nulla dà fare, Rajkov, con freddezza e I RISULTATI Jugoslavia A — Germania A 3:1 (2:0) Jugoslavia B — Germania B 8:0 (4:0) Ungheria A URSS A 1:1 (0:0) URSS B — Ungheria B 4:2 (1:1) Svezia — Norvegia 1:1 (0:0) Cecoslovacchia — Belgio 5:2 (3:1' (►recisione, fa passare con eleganza il pallone sotto il corpo proteso del portiere tedesco: 2:0. Occasioni da rete, in special modo ad opera di Veselinovič, ne sono state sprecate parecchie. Tre volte consecutive il giocatore si presentava solo davanti ài portiere tedesco, lo aggirava e . .. quando era più difficile sbagliare che realizzare, tirava malamente fuori. Dopo un primo tempo di netta marca jugoslava, tutti si aspettavano una reazione tedesca. Dovevano passare però venti minuti, prima doli Mere i» modo tutt’altro che novic e Rajkov abbiano sprecato almeno mezza dozzina di occasioni d’oro, tre delle quali addirittura a porta vuota, altrimenti il risultato di Belgrado avrebbe assunto le stesse proporzioni di quello di Lubiana. Se la A tedesca è stata battuta, quella B è stata addirittura travolta, messa fuori combattimento sin dai primi minuti. In campo si è visto praticamente una sola squadra, quella jugoslava, che aveva in Tasič e Lipošinović ottimamente coadiuvati da Toplak e Čcmč, i punti di. forza. Di reti ne hanno realizzate otto, tutte con una facilità irrisoria, tanto da dare l’impressione che il risultato avrebbe potuto assumere proporzioni ancora maggiori. I tedeschi non sono riusciti, una sola volta a mettere in pericolo la rete difesa da Stojanovič. Ciò basta a dimostrare che il risultato, anche se inverosimile è più che giusto. I campioni del inondo hanno così ricevuto un’altra lezione di gioco, e confermato pure che il titolo, da loro conquistato in Svizzera, non è andato alla squadra migliore, perchè la Germania, anche se ufficialmente è la titolare del massimo titolo, oggi non può essere più classificata nemmeno fra le migliori squadre europee. oorretto, ma tolleralo daU’ungheiese Zsolt. In campo jugoslavo, oltre ai due già citati, hanno giocato bene puie Horvat e Krstič, mentre Beara e Baskov hanno reso meno del previsto. In campo tedesco ottimi sono stati Edkel e Morlock. Alla fine dell’incontro, l’arbitro ha fatto le seguenti dichiarazioni aEa stampa: «Il gioco è stato molto veloce ed interessante, cosicché, malgrado la cdrrettezza delle due squadre, non è stato facile arbitrare. La vittoria è •"andata ai migliori. Il punteggio è reale. Degli jugoslavi mi sono piaciuti particolarmente Vukas e Milutinovič, dei tedeschi Eckel. Fritz Walter, capitano della squadra tedesca, si è così espresso: «Se Roerig, quando perdevamo per 2:0, invece di colpire il palo, avesse realizzato, il risultato finale sarebbe stato diverso. Questo sbaglio cì ha che i tedeschi si muovessero. Ed allora si è visto una difesa jugoslava, diretta in modo egregio dall’insu-peràbile Horvat, dire ogni volta no agli attaccanti tedeschi. CAMPINONATO ITALIANO Fiorentina — Padova 1:0 Genoa — Roma 3:3 Inter — Lanerossi 2:0 Lazio — Atalanta 2:2 Milan — Sampdoria Novara — Napoli 1:0 Spai — Pro Patria 2:1 Torino — Bologna 1:0 Triestina — Juventus 1:1 LA CLASSIFICA Inter 2 2 0 0 4:0 4 Fiorentina 2 1 1 0 3:2 3 Torino 2 1 1 0 3:2 3 Lazio 2 1 1 0 4:3 3 Spai 2 1 1 0 4:3 3 Roma 2 1 1 8 7:4 3 Atalanta 2 1 1 0 6:5 3 Bologna 2 1 0 1 4:2 2 Milan 2 1 0 1 9:5 2 Juventus 2 0 2 0 3:3 2 Novara 2 1 0 I 1:2 2 Sampdoria 2 1 0 1 2:6 2 Triestina 2 0 1 1 1:2 1 Napoli 2 0 1 1 2:3 1 Pro Patria 2 0 1 1 3:5 1 Genoa 2 0 1 1 4:7 1 Padova 2 0 0 2 1:3 0 Lanerossi 2 0 0 2 1:6 0 Nella seconda giornata del massimo campionato italiano di calcio si sono registrati molti pareggi: della Roma sul campo del Genoa, della Juventuis sul campo della Triestina, dell’Atalanta sul campo della Lazio, e un solo successo fuori casa: quello dell’Inter sul Lane Rossi. Da segnalare, inoltre, la vittoria con punteggio da tennis del Milan sulla Sampdoria. Nelle altre parti- A sette minuti dalla fine, Veselinovič dopo tante occasioni sbagliate, ha dimostrato che quando vuole può fare delle belle cose. Avuta per l’ennesima volta la palla, e dopo aver per l’ennesima volta superato la difesa tedesca, segna la terza rete. A due minuti dalla fine, il più pericoloso degli attaccanti tedeschi, Morlock riesce a realizzare la rete completamente demoralizzati. Con ciò non penso minimamente di in- JUGOSLAVIA B — GERMANIA B 8:0 (4:0) JUGOSLAVIA B: Stojanovič, Co-kić (Stipič), Lazarevič Tašić, Spaile Pajevič, Lipošinovič, Conč, Toplak (Kurtovič), Prlinčevič, Pešič. GERMANIA B: Schnoor, Satter, Klepatz (Holfmann), Lang, Schäler, Amman, Habig, Stürmer (Neu-schaefer), Seeler, Schröder, Auern-hammer. ARBITRO: Vlček (Cecoslovacchia). MARCATORI: al 4’ e 5’ Toplak, al 25’, 38’, 67’ e 78’ Lipošinovič, al 72’ Prlinčevič e all’82 Pajevič. LUBIANA, 25 — Una vera vendemmia di goal, quella colta dai cadetti jugoslavi allo Stadio di Lubiana. Ben otto volte il portiere tedesco ha dovuto capitolare e buon per lui che la teste di Toplak e Prlinčevič non erano registrate quanto il loro piede, diversamente i goats sarebbero stati parecchi di più. Tre o quattro volte la sfera di cuoio, colpita di testa or dall’uno, or dall’aliro giocatore, ha sorvolato la traversa a porta vuota. Il risultato, comunque anche così com’è rappresenta, unito allo smacco belgradese, una imprevista vera catastrofe per il football germanico. In una cornice di folla mai vista a Lubiana (circa 25 mila spettatori) c’è stato uno spettacolo quasi da circo, somigliante al gioco del gatto co! topo, dal quale il prestigio del calcio tedesco è uscito molto malconcio. Ma veniamo- alla cronaca. Parte subito l’attacco azzurro e minaccia seriamente la rete dei verdi germanici. Al 4’ Schnoor capitola per la prima volta: Prlinčevič e Toplak scendono di conserva, ubriacando i difensori e il secondo segna d'astuzia, dopo esensi infiltrato fra il portiere, uscito in extremis e un terzino. Non sono ancora spenti gli echi degli applausi che lo stesso Toplak segna nuovamente: dal centro Conč scende in diagonale sulla sinistra, dà poi indietro a Tašić che lancia in profondità Prlinčevič. Quest'ultimo, in corsa, spara un bolide che il portiere non trattiene. La palla perviene sui piedi di Toplak che non si fa pregare: 2:0. 1 tedeschi perdono completamente il controllo a centro campo. L’attacco azzurro, del quale Toplak e Conč sono stati gli animatori e registi, Prlinčevič e Lipošinović le punte dì diamante, mentre Pašić ha giocato da ala arretrata e pertanto più in ombra, spadroneggia, ottimamente sostenuto da Tašić e Pa.jevié. La terza rete, malgrado la schiacciante superiorità, si fa tuttavia attendere alquanto: al 25’, dopo un calcio d’angolo respinto dal portiere, la palla perviene a Lipošinović che, libero, non ha difficolà a scuotere per la terza volta la rete germanica con il portiere non ancora rientrato fra i pali. Al 38’ è ancora Lipoši- te, successi di misura del Torino sul Bologna, del Novara sul Napoli e della Fiorentina sul Padova; queste ultime due, ottenuti per efetto di un calcio di rigore, a Novara realizzato da Feccia a metà della r -presa e, a Firenze, realizzato da Cervato a dieci minuti dalla line. Vincendo a Vicenza Unter è Tunica squadra a punteggio pieno e pertanto è rimasta sola al comando della classifica. Da notare che i due gol neroazzurri, uno per tempo, sono stati segnati entrambi da Campagnoli, ex-attaccante del Lane Rossi. Da rilevare ancora che hinter ha giocato in dieci Tultima mezz’ora, in seguito aU’esp-ul,sione di Nesti; A San Siro il Milan, pur essendosi trovato in svantaggio dopo soli quattro minuti in seguito ad un autogol di Tognon, ha stravinto sulla Sampdoria, segnando tre gol per tempo con Dal Monte e Schiaffino nel primo tempo, ancora con Schiaffino e Nordahl e poi con Mariani nel secondo. Molti gol anche al Mas-rassi, dove il Genoa, andato per primo in vantaggio con Firotto, è stato raggiunto da uh rigore realizzato da Nyers. Nuovamente gol di Nyers e pareggio di Firotto, poi gol genoano e pareggio di Pandol-fini. Nel primo tempo la Lazio aveva segnato due gol e TAtalanta aveva colpito tre volte la traversa. Nella ripresa, due errori della difesa laziale permettevano a Brugola e a Rasmuss’en di segnare, regolando cosi aU’Atalamta un prezioso pareggio. Un’altro successo di stretta mi- firmare la vittoria della Iugoslavia, che è stata meritata. I migliori in campo sono stati Vukas e Milutinovič. Ottimo pure l’arbitro.» Horvat, capitano della Jugoslavia, ha -detto: «E stato un’incontro molto difficile, nel quale abbiamo superato l’avversario in tutti i campi. I nostri giocatori sono stati veramente bravi. U migliore dei tedeschi: Morlock.» S. P. r.ović a segnare; su calcio piazzato dal limite dell’area, la palla passa raso-terra fra un groviglio di gambe e finisce nell’angolo destro della porta, con l’esterrefatto Schnoor che se la prende con i propri difensori. L’inizio della ripresa è calmo. 1 nostri cadetti, con il largo margine di vantaggio, si mettono a fare preziosismo, -belli a vedere, ma poco efficaci. I tedeschi effettuano soltanto qualche contropiede, per il resto il gioco è tutto azzurro. Ai 55’ Habig, lanciato da Neuschae-fer, sfugge alla stretta guardia di Spajič e se ne va velocissimo su Stojanovič che ormai non sa più che pesci pigliare. Ma il tedesco, giunto al limite dell’area, non sa cosà fare, s'impappina un attimo e poi, sotto la minaccia di Spajič e Stipič che erano rinvenuti, calcia precipitosamente a lato. E’ stata anche l'unica occasione da rete dei tedeschi. Quest’episodio ha avuto l'effetto di far tornare gli azzurri alToffen-siva. I preziosismi scompaiono per ridar posto a un gioco più efficace e gli effetti non si fanno attendere. Si assiste quindi, fino alla fine dell’incontro, a un monologo mai interrotto degli azzurri. Al 67' Lipošinović, scende, in velocità-, supera in dribbling due avversari e batte sul tempo il portiere uscitogli sui piedi: 5:0. La catastrofe è ormai irreparabile. Ancora tre palloni finiscono alle spalle deH’esterrefatto Schnoor al 72’, al 78’ e all’82’ ad opera ancora di Lipošinović e, rispettivamente, di Prlinčevič e Pajevič. L’ultima mezz’ora della ripresa si gioca a una porta sola, mentre Stojanovič nella porta opposta certamente s'i sta annoiando. La squadra tedesca ha lasciato una brutta impressione. Tranne due o tre giocatori (ad esempio Seeler e Neuschaefer) nessuno è apparso in grado di competere, almeno da vicino, con i giocatori jugoslavi, i quali hanno dato, fra l’altro anche l’impressione, di non essersi impegnati molto. Il divario fra le due squadre è stato molto rilevante. Ungheria - URSS 1:1 (0:0) UNGHERIA: Fazekas, Buzanski, Taka-os, Bozsik, Karpati, Szoka, Machos. Kocsis, Hidegkuti, Puskas, Czibor. URSS: Jašin, Porfkunov, Ogon-kov, Paramonov, Bašaškin, Netto, Tatušin, Kuznecov (Paršin), Strel-cov, Salinkov, Iljin. MARCATORI: a.l‘60’ Kuznecov, al-T86' Puskas (rigore). ARBITRO: Ellis (Gran Bretagna). BUDAPEST, 25 — Davanti a 100 mila spettatori Lungheria per poco non ha perduto il confronto casalingo con l'URSS. I giocatori russi si sono dimostrati superiori a sura quello della Spai contro la Pro Patria. La superiorità della Spai si è manifestata in un incontro veloce e combattuto, con due reti realizzate da Buonocore e Fabbri. Dopo la seconda marcatura, la Pro Patria scattava con rapide puntate di contropiede, ma in una azione di contropiede la Spai sfruttava un errore di Pantaloni e batteva Persico, che si lasciava sfuggire il pallone. Il Bologna è stato battuto sul campo del Torino per una rete a zero, in una partita non molto brillante. Il Torino è stato quasi sempre superiore. Solo dal 15’ al 30’ del secondo tempo i rosso-blu si sono resi alquanto pericolosi. L’attacco del Bologna ha risentito della modesta prestazione di Pivatel-li che,, al 20’ del primo tempo nel calciare tin pallone, s'i è prodotto una distorsione alla caviglia sinistra. La rete della vittoria è venuta proprio all’ultimo minuto del primo tempo con una bella manovra condotta da Antoniotti che la concludeva cdn un tiro neU'an.go-lo destro della porta petroniana. Il pareggio della Triestina rappresenta indubbiamente un successo. La rete alabardata è stata realizzata verso lo scadere del primo tempo. Un’azione in profondità è stata conclusa efficacemente da Pas'sarin. Al 2’ della ripresa, con un tiro rasente da fuori area, Bo-niperti ha pareggiato, sorprendendo Belloni. Al 19’ un tiro di Praest ha colto la traversa. Poi Coieria e Corradi hanno sciupato due facili occasioni. quelli ungheresi, i quali hann i a-vuto i loro punti più deboli proprio nei noti assi Puskas, Kocsis e Hidegkuti. Gli ungheresi, 'stretti nel primo tempo in difesa per parare i continui assalti sovietici, hanno deluso completamente. Non hanno l'atto vedere il loro solito gioco, disputando un’incontro scialbo e svogliato. Sono stati i russi a portarsi per primi in vantaggio al 15’ della ripresa con Kuznecov. A quattro minuti dalla fine gli ungheresi pareggiavano su calcio di rigore, realizzato da Puskas. Fra i russi i migliori si sono dimostrati Jašin, Iljin, Tatušin e Btrel. cov. In campo ungherese buoni Bu-zansky e Szoka. IVO HORVAT è stato con Milutinovič e Vukas fra i migliori in campo,, insormontabile baluardo in difesa e dinamico suggeritore negli attacchi. SOTTOLEGA ISTRIANA Secondo il I risultati del SCOGLIO OLIVI — UMAGO 7:1 (4:1) Umago, 25 — Si può dire che nel contenere il risultato in questi rimiti, i locali siano stati aiutati dal terreno al quale non sono avvezzi i camtierini polesi. La maggiore esperienza degli ospiti si è fatta in ogni caso sentire durante tutta la partita e la particolare incisività del centro Codič e di Cemjul ha ben presto sfiancato ogni velleità delTUma-go, che, alla fine, non è esistito come squadra. Dei vincitori si sono distinti Vlačdč, Golič marcatore di cinque reti e Ninčeviić. Marcatori: Golič 5, Cemjul 2. Lo Sooglio Olivi è sceso in campo nella seguente formazione: Ra-kić, Lorenzin, Chiraz, Cemdbori, Vlačić, Ninčević, Cemjul, Golič, Gligorijević, Buič. Dl GNANO — TRGOVAČKI 2:1 (2:1) Dignano, 25 — Il Dignano ha poche volte giocato come domenica, con slancio, ptiena efficenza di tutti i reparti, forte tiro a rete e decisione. Tuttavia anche il Trgovački si è rivelato domenica una bella compagine. Squadra nuova, non ancora bene amalgamata, ma che darà in seguito seri grattacapi, agli altri concorrenti. La supremazia in campo si è alternata con velocissima azione dal primo al’ultimo minuto. Forse i poilesi non avrebbero demeritato un pareggio e sembrava già fatto negli ultimi minuti con Laza-rić lanciato a rete, ma tutto si è risolto con una cannonata alle stelle. Le reti sono state segnate da Totffet-ti al 15’, Lazarić al 20’ e Ferro al 2)5’ del primo tempo. I migliori in campo sono stati Giaochin e Ferro dei vincitori, Tomič, Bosazzi e La-zari del Trgovački. PARENZO — PISINO 1:1 (0:0) Parenzo, 25 — Giusto pareggio in quel di Parenzo, dopo una combattutissima gara. I locali andavano in vantaggio con Franceschi, subito riagguantati da una belila rete di Hreija. Aìl’ultimo minuto il portiere pisinotto ha parato un calcio di rigore. Migliore in campo: France-eolni. Arbitro: Martini. AVIJATICAR — BUIE 5:2 (1:2) Pola, 25 —• Risultato invertito nella ripresa da uno scattante Avdijati-čar che a periodi ha cucinato gli avversari fino a tenerli in baha delle proprie tyame. Marcatori nell’ordine: Bianco i(B), Markovič (A), Mitrovič (B), Vddaskovié, Nesič e Markovič (A). Arbitro: Jovanovič. ALBONA — POLA 3:1 (3:0) Pola, 25 —• Scialba partita con il nuovo Pola, nel quale s.ono stati messi troppi elementi anziani, pur avendo la possibilità di fare altrimenti. Abbastanza sbrigativo l’AJibo-na, forte in difesa e centro e dotato di buoni tiratori. Vittoria nettamente meritata con punteggio anche maggiore. Marcatori: MiLanović, Gobbo (2) per gli ospiti. Guzman, su. rigore, per il Pola. Ha arbitrato: Tomiič. ANTICIPO Ilirija - Capodistria 6:1 (3:0) LUBIANA, 25 — Nella pausa di Campionato della Lega repubblicana slovena, l'Ilirija di Lubiana e il Capodistria hanno giocato l’anticipo della quarta giornata. Ha vinto la prima per 6:1 (3:0). La cronaca della partita non è molto ricca. 1 capodistriani, che attraversano uno scabroso periodo di crisi, si sono visti ancora una volta frustrar« opni sforzo dalla man- CAPODISTRIA, 26 — La stagione ciclistica si va avviando a grandi passi virso la conclusione. Sabato e domenica prossimi si disput-terà la terza ed ultima prova del campionato jugoslavo di ciclismo su strada per dilettanti, la tradizionale corsa in due tappe «Dal Triglav all’Adriatico». Sarà Capodistria, pertanto, a laureare il campione 1955. Da quanto abbiamo potuto apprendere dagli organizzatori, tutti i campo. Così potremo vedere nuovamigliori atleti jugoslavi saranno in mente Petrovič e Varga, Ješič e Jugo, Vuksan e Bajc, Valant e Bergant, oltre ai ciclisti della «Proleter», Dellasanta, Piciga, Brajnik, Bonin, Ricobon, Brajko e Bešič. Quest’anno al via ci saranno i componenti il Club ciclistico di Klagenfurt, capitanati dal noto Mi-chinsky Anton. Fare oggi un pronostico è molto difficile. In gara per il titolo sono rimasti ancora Ješič. al quale vanno i favori del pronostico, Vuksan, Delapetro e Piciga. Fra essi si svolgerà la battaglia decisiva, giacché tu1 ti gii altri sono irrimediabilmente tagliati fuori dalla lotta. Grande scontro si prevede pure fra il belgradese «Partizan» e la capodistria-na ’ «Proleter», le due società più quotate per la conquista del titolo a squadrertUn solo punto divide in classifica le due contendenti: 41 ne ha il «Partisan», 40 la «Proleter». Riusciranno i ciclisti capodistriani a superare i forti avversari di Belgrado? E’ quel che vedremo, ma le probabilità ci sono . . . La lotta per la vittoria nella cor- previsto primi Incontri canza di. un portiere in grado di difendere afficacemente la rete. A ciò s’è aggiunta una buona dose di iella, poiché gli attacanti capodistriani, insolitamente aggressivi (il gioco è stato in genere molto equilibrato, semmài con ima leggera prevalenza degli ospiti) hanno mancato parecchie occasioni da rete per indecisione nella fase conclusiva delle azioni. I padroni di casa hanno dimostrato di essere una compagine veloce e con una notevole riserva di fiato. In particolare si è distinta la difesa, nella quale il portiere ha fatto la parte del leone, parando con precisione ogni minaccia. Da notare ancora che l’arbitraggio non ha soddisfatto alcuno, men che meno i capodistriani che, fra l’altro, si sono visti annullare sul 3:1 una regolarissima rete per un preteso fuori gioco. SCACCHI Al Hietzing (Vienna) la vittoria a Portorose PORTOROSE, 26 — Durante la settimana scorsa si è svolto qui il II. Torneo intemazionale di scacchi a s'quadre, cui hanno preso parte oltre 350 scacchisti austriaci, svizzeri e jugoslavi, il doppio quindi dell’anno scorso. Gli incontri hanno dato luogo a una serrata lotta per la conquista de! primo posto fra l’Hietzing di Vienna, il Club scacchistico di Novi Sad e il «Partizan» di Belgrado. La vittoria nel gruppo A è andata alfine agli ospiti austriaci, dinanzi a quelli di Novi Sad e Belgrado nell’ordine. Al quarto posto finiva il Club Scacchistico di Zagabria. Degno di menzione il successo ottenuto dagli scacchisti di Sežana, che nel gruppo D hanno conquistato il primo posto. Gli scacchisti capodistriani hanno giocato nella categoria B, peraltro con modesti risultati. Il discorso (Conitinua dalla 1. pagina) che oggi, nonostante la buona volontà della maggioranza di essi, non possono liberarsi dai vecchi schemi e concezioni. Nelle condizioni di un’insufficiente lotta per una sana ideologia marxista della nostra prassi economica, oostoro introducono incoscientemente, si capisce, .nella nostra prassi elementi estranei al socialismo e influiscono. negativamente sulla formazione della coscienza sociale dei lavoratori e, in particolare, delle persone responsabili negli organi della gestione socialista, frenando con questo l’intero lavoro nell’edificazione del nostro meccanismo sodale-socialista. E’ palese, dunque, che uno dei compiti d’attualità più importanti della Lega dei comunisti, dell’Uniio-ne socialista del popolo lavoratore, dei Sindacati ed anche dei nostri organi statali e sociali dev’essere un lavoro sistematico d’informazione dei cittadini. Su questa linea è certamente necessario assccurare un maggior numero di pubblicazioni informative, popolari. Sarà necessario pure un numero maggiore di capferenze e di seminari per i membri dei Consigli operai, dei Comitati e per gli altri funzionari dei C. C„ per gli attivisti delTUSPL e dei Sindacati, ecc. In questo senso dovrebbero o-rientarsi maggiormente, sia la nostra stampa quotidiana, che la nostra letteratura tecnica. Anche nelle nostre scuole si dovrà tener di più conto di tali .compiti. I nostri giovani, che ©«colio dall« sa di fine settimana vedrà invece in campo un numero molto maggio, re di atleti. Fra i più seri candida, ti dobbiamo senz'altro mettere Pe. trovič, indi Varga, mentre, ai ter. zo posto, dopo averlo visto all’ope. ra neU’uLtimo periodo, mettianv: Brajnik. Egli è ora nella s'ua mig1; re forma e domenica potrebbe piar, zarsi almeno al terzo posto. Potret ) bero vincere anche Piciga o Dei lasanta, solamente se avranno unj giornata felice, cosa alquanto dub. bìa, visto il loro grado precario 4 forma attuale. Comunque, la loti; deciderà, e deciderà pure, quali sa. ranno i componenti la rappresentai;, va jugoslava che parteciperà,il pros simo dicembre, al Giro dell’Egitto La gara si svolgerà, come il sol tp, in due tappe. Sabato i corrida, ri disputeranno la prima sul percor. so Bovec, Tolmino, Nuova Gorizia Postumia, per un totale di km 13t, Domenica, invece, da Postumia, a-, traverso Sežana, Ilirska Bistrica Kozina e Crni Kal raggiungerann Capodistria, dopo 140 km di gars L’arrivo a Capodistria è prevista per le ore 13. Gli iscritti ammontano sino ». oggi a 53. Le società in campo sa. ranno: Odred, Scoglio Oliv:, Bra nik (Maribor), I. Maggio (Zara; Rijeka, Avaia, Fotokemika, Novi Gorica, Karlovac, Vojvodina, (Nov Sad), Partizan, Rog (Lubiana; Proleter, Ilirija (Lubiana) e Kb genfurt. PARIGI, 26 —II francese A» quetil ha vinto il Gran Premio d Parigi di ciclismo, dominando netta ; mente. L’ordine di arrivo: 1) A», quetil (Francia) ohe compie i 140.300 chilometri del percorso in 05^ 3,29’16” alla media oraria di 1®. 40,210; 2) Bolbet (Francia) a 2’47: 3) Janssen (Belgio) a 4’59”; 4) Lei. dat (Francia) a 9’53”; 5’; 5) Robbi (Francia) a llBò”. ATLETICA LEGGERA Buono Eutz sui 3.000 a Zagabrie ZAGABRIA, 25 — Nella secondi giornata di gare della riunione atletica intemazionale di Zagabria, : fondista sovietico Kutz, che a Belgrado aveva migliorato il reoori mondiale dei 5.000 metri pian (13’46”8), ha mantenuto la proime;-sa fatta alla vigilia di abbassare 1 primato sovietico dei 3.000 meti piani. Egli infatti ha corso la distanza in 8’02”6, nuovo limite del-l’URSS sulla distanza. Nelle gare femminili la prestigiosa ostacolista russa Jermolenko è riuscita, finalmente, nel quarto confronto diretto, -ad avere la megli sulla jugoslava Babović ohe era sita nettamente migliore nelle prin tre gare. Ecco del resto i risultati tecni ciglio ostacoli: 1) Opris (Romania 14”3; 2) Lorger (Jugoslavia) 14”f 3) Vučetić (Jugoslavia) 15”3 (reco:: croato eguagliato). 80 m. astaco: femminili: Jermolenko (URSS) 11"-Babović (Jugoslavia) 11”3; Bed# nec (Jugoslavia) 12”9; Frank (Jugo slama) 13 4. Lancio del martello Krivonosov (URSS) m. 63,85; Rad (Jugoslavia) m. 57,11; Bezjak (Jugoslavia) m. 56,91; Gubjan (Jugoslavia m. 56,66; Galin (Jugoslavia) m. 56,85 Salto con l’asta: Cemofoej (URSS m. 4,20; Milakov (Jugoslavia) a 4,10; Hlebanov (URSS) m. 3,80; Miler m. 3,80; Lukman m. 3,80. 200 m. piani: Ignjatìjev (URSS) 21”2 Bartenjev (URSS) 21”2; Starte (Bulgaria) 21,9; Trifunovič (Jugoslavia) 22”2; Petrovič 22’’7. 3.000 motri piani: Kutz (URSS) 8’02”6 (nu» vo primato sovietico); Štritof 8T9”S; Murat 8’35”2; Gajšek 8’40”; Jovanovič 8 41”4. Salto triplo: Scerbato' (URSS) m. 15,52; Milovanovič ® 14,58; Kuzmanič m. 14,53 (nuovi record croato); Gurgusinov (Bulgaria) m. 14,42. 800 m. piani: Nielse® (Danimarca) l’51”); Rađišić l’51"S Grujič l’52”7; Cular l’53”0. di Kardelj scuole elementari e medie, dovrei-1 bero avere una preparazione piùJ°‘ lida per poter partecipare in un ni»', do o nell’altro all’attività degli organi della gestione sociale o nell'ano o neU’altro seriole della vita sv ciale. Anche il lavoro quotidian1' nelle organizzazioni politiche di fese dovrebbe essere orientato in massima parte in questo senso. Si cap" sce die anche gli organi lederai: statali e politici, dovrebbero sviluppare una adeguata iniziativa in qui; Sto senso e curarsi, molto più & quanto hanno fatto finora, di uri giusta spiegazione e interpretazioni’ delle misure intraprese, nonché <1' informare regolarmente la opinion* pubblica dei risultati, positivi o oe‘ gativi di singole misure maggi*' mente importanti. Ques-o è l'unit1' modo perchè ogni nostro citta-din1 cosciente possa valutare la giusti!1' catezza o meno di tali misure. Inf ine dobbiamo intensificare la cui* sistematica per l’elevamento nostri quadri soeciaiizzftti, che »** ranno in grado di opporsi-, dalle siizoini ideologiche marxistiche, all* tendenze e ai fenomeni negativi, t“ spettivamente che con tale lotta J' Teologica dnfiuir.mno sulla formazione della oò'scienz.i delle largì1* masse. i Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato pnisso lo stabil, tipograf-«JADRAN» Capodistria DURU LEZIONE L» squadra germanica, nella form azione vittoriosa ai Campionati del mondo in Isvizzera LA II. GIORNATA DEL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO L’INTERA PUNTEGGIO PIENO conduce in testa alla classifica Una catastrofe 1