ni \ i 'I ■ ! il ■ V V - • : /t f-% - • • , - • .c; ;. Sv > i- v . ■ ■ / .... "."■"■f ■! ■ > d-.. = - -T" • 4: ' - , A . * • ■ -J," •f. fiZC'- ■ . . . J. ' - -t: : ■ ^ . . • = .J * - v . f.:- . i-. _. 1 ■ i T 3^ -.■ „ f-i » ' J- . , -r * s, - •• • _ — J-^ S.^v-TJ ■ r' .. - - r- 1- ■S.. ■ T 1, > - -1 "i ■v - : ..r-j. - - , A " i. - , - - ry , v- . - ^ ■ J - ; .r , iT 1 T - Y - v i- ' _ ' t'' 'I ■ - - . ■ Ol?' -T v^ - ^ ' -J * ' ^ > 'r- - -.' - .1 r-. . ' t -i ^ .- ..t 'It- - J' - rv-- ' a / .'t Vä-' i v t. p. - ; - 'cs - , ■ > r! 1 •=. t "-t L' • i 7 S" ■■fesi l- rr.. .1 : ' K* I- ■ K K- L L A A R A ♦i.- C E S A R E A R E A L M A E s T A D .1 • ^ • • P R I M O IMPERATORE r D E ROMANI; ETC- 'fe"' r-d 'i^e. Ou C^ffiV^y few t us . ____. „ ' Qtxciifm' rari-n^fi?'^^- (^Ui TV a ri h j*frmu m T^ö-nij -uiiv jj .11 m ^ 0 o^ ff^ ^'ris g^ 7 j.ttl ■ rf 3 DP^- J^iJÄ^* c-*? ■^»«sTO'Wft/yfunv Cö-^ny - .iDf.-77yr?i>j jUfti^if - ^ a^Jlü-rc c-^-^^-r^Ao - LiwS^UJ ^ / /■ r r, , ^ tir J shrill . ^ ^u'*' no^^'/fo Ca-Ti'^w^ jffiVi a^'Vcf a A'tir*. t ! ) - ' ' y ' 'T I tiVri "0 / t. irfc TT» £ ^ ^■Jl'i'/f' . H « Jf u' . rr^] »-if"liV, ^tULi //om IT (', et i _ aJjer J^/ V?'" C^rtjt ^ J * T F jr f k- Taft- »»J" , Ui fAf^^'rtt^.'ii > . , fi- I LTI'I *i-*t."Vit-r iU x dyrcyyiiilijL ■ Du.Cu.Tn ^ ^/Uijiirt^* (Jttuth Oc-Ti^# «t^^ ScaJi^^l -Tc-IJWcrfctiO » rt'W^t*-» . f^ayc/ti cu 3 /TTJott (Ijiii ö AeJ 4 IT aJ^-r ' fii'i)tAi-r ^ '^yhu^^Utt^ ^aw* 4 Ti xt «Jt^^J -T?!^ J ^^c'Wc^ Cm^nuct^'^^ ^'jf^ki - f^^Oii. ^ \ J I l'oSh" J o^T'i /Vif«-- 72. ^jiu; j'iUi J^Kft eDii Ift , cAic-rjt ly\/u (/ > TW [ J^hf''^ ^no ^"Tjö S^'y^-^a Ir- .^imislijjmio Imfemore - E grandiattionideTrencipi meritarono /empre mai d* ap- plaufi tributi di vcncratione dali' Univcrfo. S' lo riflecto ä cio, che eJIe produfTero ncll' AuguftiiFima Afcendenza della S, C R. M. V;con ammiracione rimarcolungaferie di quattordici Imperatori, prefceltitra tanti Capi Goronati, c piu fofpirati dal Mondo,cli egiino bramafscro r emincnza di quel Trono. Tanto in ogni tempo trionfo la moderatez-. za del grand'Animo Auftriaco, fuperiore alle piu fublimi elevatezze de'Sogli; Ondc fu gi-ufto compenfo., che ä quefti chiamato dalle Divine difpofi rioni, ruccedefle, inftallato nel primo Seggio de' Potencaci, il piu forte Atleta della Cattolica Religione, Guari non ando ä palefarVi quale fofte defiderato; conciofiache, come trä le turbölenze del Monde, e ncl forgere de' Ribelli , Vi trovaHe ä mano lo Scettro Imperiale; cosi fofte necefUtato di can-giarlo nellafpada per debellarli. Rendefte Scoria Veridica ci6,che reftd favoleggiaco di Gio-ve,e fti volere delJ' Altiirimo,che la Vofträ toleranza venilTe provocata ncIi'Ungheria dalla torbidaalterigia de tumuIcuarjGiganci,,perchelapoderora Voftra deftra fulminade con cffi l\empio Dragonedclla prava Erefia; mä fattafuinterefledel Cielo,edella Criflianitala Voflraprerervatione,echefiTOverfciafferolemachinefoprade Fellcni per annientarii, DilFi interefTedel Cielo; ncmi larcianomcntire;queIleEroicheprodezze,che Vincitorees-tehdefte foprarinfimenfeCatafte de Rubdli, t BarLari, caduti fotto a pefanti colpi della force Voftra Spada, Confederata la Monarchia Ottomana, e fatta mallevatrice de le follie de' Seditiofi, giä haveva fpopolate le piu vafte Provincie delF Afia, ed Africa, non che dell* jEuropaperaUoldareformidabileEfercitodibsntreccntoniila Combatcenti , ed abbat* terVida proprioSoglio^minacciando f Occidentc d'una fanguinofa defolationedi ta!-peftare le Soglie del Vaticano, Solo 1' Aquile Voftre s* acciufero aJ vo!o gcnerofo per iftroz- zare A zare un ammaflamento di cotanti Serpi Infernafi .Quindi alcreff superiorcHi Fe3c; quan to inferiore di forze, rcflituifte alla Criflianica tutta cosi bene, che a TAiiguHa Reggia la Ii" bertä minacciata ^ dillipando quelle innumcrabili TurmcdeHa Monfulmana Prepoten-za ,Noii vi fü confine piu rimoto del barbaro Impero, che per ja fconfitta non dcploraffe k numerofe perdite di tantc Falangi cadute lotto a'colpi del Cefareo brando; ma no vi fu angolo de' Cattolici Regni, che con cuor^ di giubilo non fegnafsc il felice giornodi fi pre-tiofitrionfi.Mäehedilfi pretiofi ? {tfti queftoT ingrefToäTrionfi maggiori, merceche al-trettanti ne riporcafte, fitio al giorno d' hoggi ,quante mofsc pt^efero gl' invincittfli Voftri Efercici ä fronte del Trace Nemico. 11 reftituire alfUngheria ^e diftrutte Gitta, fottrarre da* ceppi la famofa MetropoÜ di quel Regno,!' eftendcrne i cofinidi efio fino all anticheFroj> tiere, fu generofa compenfo del Voftro oprare, donato da!h Divina munificenza. II doma-rcFiftabilicade'Tranfilvanicolfrenodtl eVoftreLegioni,ricupcrareluivafaPannonia eCrovada, iJ vaiic.ire rultimefocj dellaSavJ, Toccupare i Regni dtlla Servia, e Rafcia, con reftenfionedi iniracolofi fucctfR per duccnco leg ledi Pacfe/i riconofceper pofsanza del Rc de'Regi in Voi ^ con oggecco di publicarVi al Mondo fuo diktro Campione^ e del-la FcdcOrcodofsu. Diqjella Fede, la quale cotantodilatafte^cnelleconquilte, ene petti dcgP Infedeli,cheamaronoefsernaciinfiguradi Voftri Nemici, pcreforeda Voi dr-bellaci; memredair efserc vinti fi trovarono fpezzati i c^ppidella Scitica fchiavicu, che g'i opprimevaiiluminati adabbracciare volontariamemc TEvangelica Religione. Vcndu xafteinloa-imanelbrei^cgirodidueLullriquellcanticheoffcle , cheiSulcani col rimotr-cabile di (pendio di tanco iangue vaflalio, e di fe fleffi perfonalnnente iacrificaci, nel corlo di piufecoitpotcroinferireairoppredoChriftianefimo, Sonococeftipochifaggidelle magnanimegelle Voftre , cosi portentofe, cheefor-zaconfeflarleda Dio coniegnate alia difefa del vigorofoVoflro braccio, Qtiaacopero Jagrand'Anima Voftraftaatcenta al tratcare deirArmiper profitto dti'a causa comu-ne, nienteinena eftendelaCe/areaTutelaagrirapieghiLecterarj, chele vengono hü-miliati. Anche incioamace di rrionfaredel vanroriporcatoncirAntichira dagli Otta-viani, Antonini,c Trajani, fuperando lalorogloriad'havere in que*Secolipatrocinate le Scienze. Genero{a dimoftranza.che mi accrefce un immenfo debito di con/ecrare al ia S. CR.M. V:)]prelcnrc Volunne.Inquefto con laboriofi fudorihoeftelaunadefcrit-tione di tutre T Holedcl Mediterraneo , al cui termine fino 'A di d'hoggi non e giunta penna nel rapprefentarle, odacciajoneli'inciderle inTavole ^comehoftudiacodicom-pire aldovcre , che mene corre. A'chiprefiedeneirApicepiüelevato della Dignita m uefto Emisfero, ben riconofco, doverfi offerca di gran parte di eflb^ficufo , che non is-egneradargli benignoricetco, come larafregio del medefimo portarc infrontilpicio ia gloriofilfima marca deirAuguftiffima Procetnon^i^pronfondiffimamence|?inchino. c c D. V. S. C. R. M. VENETIA 1697- Hutniltfs: Ubbiaientlfs., &Obblisatirs.Serro F. Vincenzo CoroiwJli Cofimograft» Publica LAUTORE A- CHI LEGGE. On lapublicatione'^cVilfoIarh, TomoSeconäoäalTAtlant?Vemo,profegulamoladempimento dell'obblig;o impoftoci da queflo Auguflißimo Senato^ ed efeguiamo la promeffa fatta da Noi nel-la llampa del prim o Voliime,La grave fpefajeccedete di moko Ja conditione del noftro ftato Rc-ligrofojhäritardatalefibitlonedelmedefimopiüoltredelterminejchecieravamoprefiiTo. Ab-benche/efi attenderä alia lunghczza del tempo, che fi ricerca per ellendere Opera it voluiTiino-fa, eperdeliiicareefattamentejcd jntagliareiRami infertivi per magglore dilucidadofie^ed jTil^^ ornamento: Cosl feil riflettera alleakrc nöftre incombenzc,chc porta feco la Perfoaa di Rego-larC) ediPublicoLettorej cheprofeffiamo j fivedra jebenen cifiamo donati interamente alTotioj ne c'hab- 0^7. biamo demeritata del tutto la protettione di chi ci hä promoffo ä tale Studio. Contiemilpref -nte Ifolarh la Def :rit-thne GeograßcajHfflorka^Sacra^ Trofana^ ToIHka^ ISLaturjiIe y eVoetka: Golfij Sr/ii^ Spia^e ^ Vorti y Vro-To^*^^" montorj^ Mantf^ Ffuml^ Laghi^ Bagn/ ^ € Miniere Antkbitä ^ Ifcrlttionl, LingiüZggi , Governi ^ ^rmi , ed cgn'altra notkia di tutte flfo/e , Scog/i, Sktiy e Scagni eßftenti ne I Globo TerrAcqmo-^ che ß eflende mn foh a qmlk del Mare ^ mh de Fiumty e Laghi ancora . Con efTo habbiamo intefo d i fiipplire ai XIV. Volu-mideU'AtlaiitedelBleau, trä cui noii ficontiene un Ifokrioj che renderebbe perfettameiite com pita Opera fi grande, la quale giuftamente hä ottenuti gli applaufi dituttigl'huominieruditi : c pure unendoli Teftenfionedi tutte rifole J fiforma una Parte maggiore d ogni altra del Moodo. E'veroperö,che in Tomi diverfi hi il predctto T51eau incidentemente trattato deirilole piu princi pali 5 ma devefi confefiTare con fincerita, clTere molto maggiore il numcro di quellc,c'hä tralafciato di defcri vere., ed anche di molte cofpicue, come fi pu6 vedere nel conirontarle coirOnomarfico deirifole da Noi publicate, poAo nell'Indice alia fine di queftojioftro Volume- In oltre habbiamo ornataTOperadi 50 Figure ImperialijC da Itre 200 incirca di varie grandezzejintagliatctutte in rame ; doue che dal Bleau furono in gran parte tralafciate. E perche ferva alio fteffo fine, habbiamo ordinata la ftampa del!a me- fJf^-'^T^ -defima grandez^ de' publi cati dal preaccennato Autore, accioche nelle Librerie poflan 0 un irfi con uguali tä. Si 'pr^/ZTvU confidera parimente il pref rnte V')Iume del tutto neceffario, poiche non fi trovano altri Ifolarj alia luce ^ che quello del Bordone, e fufTeguentemente del Torf^ccbi^i qiiali non fono refpettivamentejche Libricciuola di pochi fogii 3 mä fin ad hora meritamente apprez2ati,e ricercati. A'motivonon meno d^iftruire i Nocchieri e ftata ordinata quell a noftrafaticajperche nellelungbejC difaflrrofe navigation! reftino mioTmsitidtWIfoie^Scogri^e Sini^c^t poflbno reca-re naufragio'>0 che fono attei preftarlororicetto j e riitoro'. Nella ftampa ci fiamoferviti dc Caratteri dilFereati-, " ' AtkiKf iffi BJfuu tnan-C/taii- i^'t« ifcJariy cioedel Silvto^i^^il maggiore, e del Garamoncino^ ch'^il minore \ cosi^er diftingiiere le materia j comeperappor- af."»""!, tare colla diverfita aggradimento aH'occhio ; mä ciö che piu prevale, perche coirufo del iecondo Carattere, quafi dellametärefta impicciolitoil Volume 5 e minora to ildifpendioa chi brama provederfene. Oividiamo quefto noftro Secondo Tomo in due parti, includendo ne//a Trma fIf ok del Mediterraneo, e nelfaJtra te motte fparf ? nelf Oceano. Diamo principio per obbl igo, e per convenienza alia defcri ctione lore dalle 13 8 Ifote, che formano il celebre Emporiodi Veneriay meritando queiia Cittäfopra ogn altra la preminenza, per rifiedervi il piü ^i'^'S'Ts antico, e favio Gove r no, c'hoggidl regni nel Mondo,e che illibato fempre s^ confer vato, per dover eifere T Ante- '^'IJl'J^Z. mnraledella Cattolica Religione, edi cui con giufto motivo fcriffe il Padre Brietio Gefuita d i Natione Francefe; Tot habet 'I{eges f^piemijßmos, quot Senatores', E per eifere ancora Veneti a la nottra adorata Patria, ed il luogo, dove fcriviamo, habbiamo volutooffervareilpreacennato ordine, quando anche ogni altro motivo cihavefle altri- ' mentiprefifso. Indi defcri via motutte adiacenti atl'Italia j raccogliendo prima leabbracciate da queftiulti- fÜf' miEftuarjdeirAdriatico: poivJfitate lepocheperlefpiagge dellamcdefimaRegione,figiugnealla laä quelle del Mare Tirreno,eLiguftico-Daquefteci dilatiamo alia Cor^f^?) eJ'^ri/ifPMji: einnanzidipartircidall'Ita-lia,ufciti dal coifo del noftro camino,ci cöduciamo ä raccogliere le Mediterranee^ efifteti nc' Laghi, efibedo prrma in ciafcuna defcrittione le Tauole Geografiche, perche poflGno pure i meno Periti cocepire !a loro rifpettiva fituatione, e grandezza. Vi agglugniamo anche per piu diftintionccolle Topografiche i proprj Difegni particolarijla maggior f^j^f^f'^^ parte rile vati congrand'incommodo, e fpefa dalla veduta de' luoghi fteilij 6 da Noi medefimi, 6 per interpofte Per- yLJ^ t" fone, fenza mal replicare alcuno de' Rami infer ti nellantecedente Vol ume y e collo ftefso ordine fi profeguifce la narrativa, e delineationedell'jfole tutte comprefedall'akre Region i. Terminata la defcrittione dell' Ifote detf ltd' lia ci portiamo zW^Adiacenti detta Datfnatia^ includendovi le dipendenti delflßria^ e ie cinque delQmmero^ con di-ftinguere il reft o di efse Ifole ne' Contadi di T^ona^ Zaraj Sebenico^ Traii^Spaiato^ BraxK^-ilJefim^utxotayin quelle de t Golf o di ISUrenta, di %agufi, e di Cattaro. Ufciti dal Golfo di Veneria ci s'incontrano f Ifote delta Grecia da Noi per maggiore facilitä, ed ordine feparate in fei ClalTi; cio^ del Mare Jonio, detla Morea^ e di Candia, in Cictadi, Spo-radiy e TSLeutralf^ e per non lafciarne alcuna indietro, inoltrandoci per i Canali de* Dardanelli, e di Coftantinopo i, c mterniamo ad ifcoprire tepocbe del Mare TSLegro^e le formate dal Danub/o^come tributario al Mediterraneo. Retro-cedendodoppo dal noftro viaggio> veleggiamo alle Cofte Meridionali della Natolia: Poi il famofo Cipro da materia di molto trattenimento, poco arreftandoci quelle,che minute smcontrano nelle Spiagge deU'EgittOjeCofle di Barbaria; bensl alquanto di piii ^ forza fermarci nelfammirare Malta, la quale benche mediocre,d nulladimeno afsai riguardevole perle infuperabili fue Fortificationi ^ e per il valore de' fuoi Nobili habitant!. Finalmente le dipendenti dalla Francia^ e dalla Spagna nel Mediterraneo fono Tultime ad efsere vifitate, dando con efse il compimento alia prima T arte del S econdo Volume delfAtlante Veneto. Spintidal Vento di Levante in Poppa,giovaufcire dal giä circofcritto Mediterraneo per lo Strettodi Gibllterra, e fenza ne pure ammainare ( per prendere rinfrefco nel famofo Porto di Cadiz,c'ingolfiamo col vento pronto dali - ^^^ Oft rojcd A Camino lanciaco)per dar princi pic alia defcrittione d ella Seconda Parte del noftro w,sbarcando ncl tJ.L^'.'*' Porto di Dover per vificare i famofi "Hfig^i detle Brittannicbe. Trasferitici agli acuminati Monti delta Spit^herga^ aü» ißu alle ghiacciate Spiagge della 'Kuova Zembla, ed altre manco confiderabili trk quefte fparfe, raccogliamo quelle, ^n!""*' * c'hab- I/cU dfH* Grtti», Jfoh M Mar i^tgrt, / Hanuhit. IfihdtH* Stcidü P^-tt. T>etlaCiim cTiabbkmolafciatemdietrosüieCofledeirOllanda , della Francia, e di Portogallo . SufTeguentemente dcf-^A%mdi , le Canarie, e quelle di Capo Verde , efpofte in gran numero nell aperto Oceano j in moka ^yU. diÄanrafräeflTe , e dirt inte nelle loro Claßi , ci porciamoalle poche rima lie nclle Spiagge d eil'Africa, paflfando ^ collafcortadiBartolomeo Dia z peril Capo i Buona Speranza ä fcorrere il refto di quelle di cotefli Parte del jÄ-Mondo Produttrice > e Balia-de Möftri . Icioltrati anche nel Mar Roflb, di cui rimane abbandonata la navija-tionedoppolafcopertadeldetto Capo dal {486, reviftaneHufcire ZaD/ofcoM di Tolomeo , chclanolira jMCothra , celebrata peril fuoefquifito Aloe, piglieremo Porto con giu ft o moti vo per qualche fpatiodi tempo ji^d^^f. nt)XlfoIa Madagafcjar , 6 di J. Lorejt^o , rapprdentata da Portoghefi, che nefecero lafcoperta nel 1506, per 'a ^'^B^^./r , mag^orediquaotedalla Natura fonoftatepiautate nelI'ampio Ocean0 . Borbm ^ oMa^caregne ; Do-Cerne^ 0 Mauriäa* Mauricia , edaltre,bencliedi pocorilievo, fervirannonelnortroviaggiodi trattcnimento, primad'arrivare ai if.M^pe. frf^^W^^^o//ö»/forjTiatidallecredutediciarette miIa , Da quelle palTato il Capo Cotnorin, il jfiffAfftim e loro rarita alia parte del Mare predetto, che ne fcarfeggia . Nel Golfo del Mefico, e nelle Cofte della Nuova Francia , -entratido anche per il gran Fiume di S, Lorenzo, troveremo fempre materia, che farä nuova al Letto-äPfi^. ^^^ fm tanto che figiungaal Polo 5 macollafola mente, la quale pure teme di reftare naufragata nella confufio-ne di quella voragine , per non lap ere nella diverfita de' pareri, che proferire di certo, impedito I'accefTo dagli impetrki ghlacd, che fenza mai liqvefarfi ivi regnano j non efTendo che congetture quelle, che Noi habbiamo, c che gU altri d i tal fito riferifcono. Terminate con cio il giro di tutti i Mari , c con efTo h dcfcrittione del prefente Volume, fenaa alcuna pofa incontinuationedeirimpiegoadoiratocidell'y^r/^!?«^? Fifwffö , habbiamo principlata, anzi moltoavanzata ladi-flefa del Terzo Tomo , mtitol^ito Geografia Sacra ditumfOrheCrifliano , Si defcriverA in eflb lorigine, elo ftato de' Patriarcadi, Arciuefcovadi, Vefcovadi SufFraganei afimiglianza deirAbbate Ughello j mä anche con maggiorebrevitauniremolaggiunta di molteeruditionineceflarietrafcorfe dall'accennato Autore.S'auvertirano in eflb alcuni errori paiTati nella fua Italia Sacra, forfe per mancanza d 'informationi veridiche, dove Noi fiamo ftati illuminati dalle rifpoüe alle Lettere circolari , c'habbiamo trafmefle ai Prelati non folo dltalia; ma anco-ra delle piu rimote Parti , per eflere efattamente mformati dei fucceffi delle loro Chiefe . A* quefta Defcrittionc Sacraaggiugniamo quella degli Ordini Regolari , de' Miffionarj Aportolici dcftinati dalla S.Congregationede Propaganda Fide , per le quali notitie habbiamo praticate le medenme perquifitioni; Tratteremo per fine d'al-tre particolaritä fimilmente Sacre , c'habbiamo introdotto ä defcrivere nel nollro Atlante con ragtonevoli fonda-menci > i quali faranno ä (uo tempo prodotti. Qi^ando unfolo Volume non bafti per corrifpondere ad afl unto fi vallo , tutto cheß ftenda con a maggiore brevita poffibile, faranno aggiunti fecondo il bifogno altri Tomi. Mä , quandoanchelddiodifponefledirichiamarciall'altravita innanzi dipoter compire quefta nuova Intra-prefa, ad ogni modo i Volumi gia publ icati, rapprefentando materie feparate pofTono da fe foli fufiiftere fenz altra contmuatione • Vivi felite^ TemellL dfirAtlamt li'3 imraprt-fa^tfsann^ UKUU. INTRODUTTIONE. Oppo h a vere nel pri mo Volume d i quefta no-itra Opera compt'ndio(iniente dcfcritta tutta la gran Mole deirUniverlb da Cofmograil ri^ ftretta ne* due Globi Celefte , e Terracqueo ; hora ftirniamo opportuno il dare principio a rapprefentare le Parti di qucfto in forma pii diffufa , ed in modo , che all'uule dclle no titie plü rimarcabili fi unifca il dilettenok . ^.cCii) puo ritrarfi Jfoh , chefTendo membri difgiunti dal Continente , con la diverfita de fiti , c delle prerogative loro porgono materia nella varteta erudita infieme , c curiofa^i . Grande peri) ^ Tintraprefa, e pochi {ono ftatiquei, che fieafi pre^ fo rafliinto di&re unTrattatounito, e particolare ddVIjoh', noa dcfcrivendo altro , che le magEiori di quelle fin a tempi lo-ro fcopertc , e conofciute , oltrt le quali poche ne raccolfeio , femplicemente le accennarono . Noi fiamo en t raci i a quefto ei men to con lafperan,'.a digiLißnerc alia meta; ed al me no e cer-o , c'habbiamo con tutta Tattentione maggiore carcato di to I mente lafciare in que i to propel t o da defiderarfi , haveiido trat-to da manufčritti reconditi qucllo , che fin hora da ncfiuno e ftato con le Stampe pubUcato . Iß/a, dunque quella parte di Terra, che da ogni lato vien cir-l/^mH/4 condata dallacque. I Greci la chiamarono Njifroc, e Mts-artm^c; i Latini Infula , Ii Franceü Ide , gli Spagnuoli Isla , i Tedefchi Jmel, gVInglefi ^JÄ Hand,h Ely, Isle, & Tki gVhi^ivMi Ulan ^ gli Olandefi Eylandt y e i Polacchi "^tjkp, skmißfü Puo tuttavia quefto nome havere fignificati diverfl , mentre dA j»» tur la Sacra Scrktura cliiama laßlit Gentium tutta la Terra habita-ta ; ed in eflletto ambedue i Continent! Vecchio , e Naovo li> no circondati dai Mari ; coil pure Srrabonc , e Plinio concorro-no in quefta opinioue . Si concede il Nome d* Ifola i qualchc Provincia attorniata da^ Fiumi, come il Paete del Dslfinato, che viene chiamato Ifala di CremicUf perclie circondato dal Koda no, e dal Fiums Pin ■ Ma per qp.eüilo riguarda alia Provincia nominata Ifola dt Fräficta, laddat-tarfi adeßä talnoine non fi pi:b attribuirc ad altro, die all'ufb, pci-che eftende i fuüi limiti oltre i Fi'jmi Sena , edOyfe . AU'Arabia pure i'ii conterito il noine d'Ifola Jc^fi Arahi ^ ed in quella lingiia Cf-^ir^^ty e r Ara, perche per la maggioi" pai te e circon vullata dallacque» cioe dairOjeano Arabico alMcüO i;iorno , dal Seno Perüco, c Golfb d'Ormiis ad Oriente , dal Mare RolTo ad Occidcnte, (Lj dal Fi ume Buir a te al Settentrione . Si chiama anche IjlU d; S. Atnatn , una parte ^ che nell'Uannonia s'eitende tra' ^iumi Schelda , Scarpa , cd altri , di cui e Capitale Buccain . Moltc Gitta pure portano il Nome d'Ifola , perche i loro prin^ cipj aflui riftretri furono in quakhc Ifola ^ oltre la quale hanno poi dilatato il rcciato . Ifola medefimamcnte fi nomina urt nuniero di Cafe, cheden-tra ad una Gitta l'una aH'altra cong'mnte , Ibnopot circondatc^. d ogni intern o da f i rade ; ma propriamente tal nome non ap-partiene , che a quelle Terre j cinteinceramentedaU'acque, coM nel Mare , come nc Laghi, Sragni, eFiumi. antich i Geografi a letre ibie Ifole diedero il nome diGran-n*t* ftr di , cioe Skilia, Cpro, Catidia, Sc^rdignu ^ Carßca , Lfntto , e Ne-^ropotite Ma non intefero Ibrfeairhora parlare, che di quelle_> I Aniiv^t. ^^^ Medirenaneo , poiche beri gli era noto trovarfened'infinita-mente maggiori nell Oceano. Anchc ne' FiuiniamrniriamoHole con/iderabili » corne Schut nelDanubio^; fopra una punta della_» quale per riparo aqueirimnerial Fiume da' barbari iniulti fla pjan-\faU f im*r. tata la celebre Forre^/a di Comora. Innumcrabili fono le pofte alic TtMmi ""'^öd del Volga , in iiiia delle quali del 1554. ereflcro iMoičovi-ti la Gitta d'Afiracat/i, hora Capitale della Tartaria Afiatica^, . La tanto rinomata da Ovidionel 4. de' Fafli , c da Giovenalc jiella Satira 13. di Mi^roe , iituata nel Nilo y c crcduta da Ca-ftaldo la hoggidl clilamata Gi/egücre . La famofa de' Toupinamhof nd gran Fiume delk-Ama/z«ni , ed altre ingrancnpia in moki altriFiami, ed a que'le i Greci diedero il nomedi Mf^-oTirK/^s^, i Latiai , cioc u dire in a Fkmi. Non Non hcbbero gli Antichi cognltlone di tanre Ifcle , quaoto nc hä la Navigatione al giorno d'hoggi Ičoperte. Puoeficre tuttavia, che loro ne fbfTe noca maggior quantita di quella , che Ii trova regiftrata nc' Volumi ; 0 che, ie furono da efli defcritrc-», i Libri lianfi perduti . Variano anche i nomi loro daquelli, co' quali Noi le chiamiamo ; poiche per efempio i Moderni hau nomina to C^ndia quelJa, che gli Antichi appellarono Creia . La^ loro Corcyta fi conofce hoggidi col nome d i Cor j h ; V Euboea con^ quello di Kegroponte , e cosl altre , e molt i de' loro nomi non_. fiamo certi ä quali Ifble convengano , ipentre tuttavia fi con-tende tra Geografi, quali lläao la Tak , la Glava maggiore j la.j Giava mimre j c fimili - Sono ftate anche ä maggiori mutation! foggette Tlfole , che_j le Provincie di Terra terma : Moke ne fbno co m par fe ne'pa flat i Secoli, che prima era no nafirofte nel TOnde, come Thera^ a Theraßa. neir Arcipdago il quarto Anno della cxxsv Olimpiade; Cbia ncl Gonfolato di M- Junio SiUano, e Lucio Ealbo; Nea al tempo di Plinio, pocolungi da Lenno; ^WtraLebedo, eTeoneGitta dell-Eolide , Altre fono itate in tal guifa Ibrmontate dallacque^ , che la pofitione loro žr prefentemente ignota . Altre divife , da Tremuotifeparate,come neir Arcipelago . AlcuntLj furono al Contincnte congiunte , e fatte Peniible > 6 artificiofa- \tnijtlT* mente , b dalla depofitione della Sabbia de' Fiumi , b dalltj arcne trafportatevi dall' Onde del Mare , Altre di Penifolo Ibn fatte Ifole , b dalla natura , b dall'arte ; vol endo parti-colarmente Ariilotile con altri Autori , che fčriiTero della-i/"'" proprieta , c Natura delle cofe , che T Ifole fituate vicine a Promontorj, fiano ate divifc da elli dal Mare , che ibrmontan-dovi, ha fbrmatoli Stretti , come La Sicilia , la Calabria; l'Eu-ripOj tra la Beotia , e Negroponte, e fimili, Strabone afferma, che rifola di Pmida per un gran Tremuoto fiaü dalla Terrae vicina fpiccata , come pure la Lhrofa , ch'ž: una delle Sirenu-fc , e Capri fvelte dal Promontorio di Minerva , b delle Sirene, dctto hoggidi Capo-Campa!:i'lla . Alcuni anche hanno pretefö äffe rire , mä con poca l:cureziza , che Opro , Vlnghlherra , ed altrc , ancorche in maggiore diftanza dal Continentc , fiano/late eße pure dairimpeto delTOnde (laccate. Altn perb con maggior föndamento föftengono , che cotefte grand' Hole f:ano col Mondo coeve , appoggiati all'autoriti del Gcnefj cap. 10. v. r 5. Ah h 'n dhlfit funt Infulce in Regtonibus futs : collationata co'l Siiiaco c.XLIII Verbofuo pacavit Mare, &I/t-fulas in eo plantav'd;ed ra;;io;ie , mentreRupi coslvafte, ed altilfmie non potevano dalla ibr^a deU'Onde ellere ftaccate, coll'-intervallo anche di una si grande protönditä , Oltre che li deve "' credere > che, come i'Onnipotente Artcfice nella compofitiont^. del Globfl Terracqueo volle fär vedere la bellezza della Terra^, unita in un corpa ne'Gran Continenti ; ßcompiaccf!c anche di-moilrarla nsH'Ifole in pjü forme diigregate , formandone dipic-ciole, grandi , e grandiflime i piane , montuofe, ed alpeßre . E che , haveadorotta la Terra co' SenidiMare , e co' Fiumi , perche föfie piii taciiinente comunicabile ^ habbia voluto femi-nare d'Kolc il Mare, per renderlo pi 11 praticabile; di(ponendo in eile Porti > eSpiagge commode pel rifugio,ed hofpitioalle Nävi j ed a Naviganti ; ondc /e ne* Gran Continenti fi ammirala belle £7.a della Terra len7.a para gone diverlo ; neli'Ifble la di lei va-ghezza Ii accrefce nella diverfita dellapparenze , che danno moti vo di continue com pa rat ioni. Tuttavia Giacomo d'Auzoles La-Peyre,, che fa in lingua Frs.n-cefe ua Volume di Geografia Sacra , mette due hgurt deiia^ Terra , iuunarapprefcntandola , comegli fuppone,efiüefle dalla Creatiojic fin al Diluvio in un fol Conti nente > fenza IioIcj feparate ; nellaltra divi/a in due gran Continenti , e fparfJi il Mare alfintorno da una moltitudined'I/ble , che prctend-j, tör-mate dairinondationc dell'Univerfale Diluvio. Lavcrtacj che tutta la Terra al prefente e divifa in quart ro Graa Con.tint-iui , a' quali fi pub attribuirc il nome di grand-Ifolc, pcrchc ü fupponc, vcnganoturtedaH'acquacircondate ; c^ Ibnu^ la priina ilContiucnte Vecchio , che abbraccia rEurnra > A AHa j ÜL nlrione ftlW. liilllllMl ininhiiii _ i: ü £ DELL t'fi.iJC^ Brusi ■Jac^ 713 »ti Mfliitr ICjrl^ ^ulm! Zf J ^J^ti™, if-Ser ^^ J, - - — '' S^AdV j a ft ^iBifi? ^ VT " ^ 'Ji^iH CJhlflifi^ iJef-1 .Sjid^rt^C \AtV(1 l tfirijtne J rftnAi^ anf/oe^ Jlfit^ üri/fn«-"' .tfi^p.iarits»'----- r^fiizr.^ Ti. sgtut * r xkf rJ- t'j-rjujjft' -r^ / ,0. ■■-Z'Ofj LTTJIO A^erUt* Yuu} ........."('i ^■'Sfiyj? TU/J" ■ ■ -■ ■ ■ y V/ '^...... fna "^'^-^ICES so GtdJUäilli M^tiifk ' I - ^ Ifxjt f jii ' ff^fV ■■. ■. ^ o /tir/H I (rftii-fII (, Tifl.i_ .-J ii, V ^^ T'cmaccftio ^^t^Mttaeca PFl'inUlfa DE. L 6f .KS ■T I Alfiv ' s^"f r- e/t ^ "^at'her'tn^ ' , O r IT 'H^f i ^ r V I o jtuühe Ä'm-, i v '^ ifjl d iJH^ N al-JL I- G U STIC 0 ^ r jT"^/' '^Orcigr . 7 ÄA/ t-Ttoi-l ^ aiuiMi t a ^U^usto Snipei utora m JTJ Keoiom i Li^utm a-. Hetruria ^ - ^ -Car^päria TeLtce ^^Samtuo 6-F üena ■J ^Vnibria ff-GalUti Tomato. ^.GaÜiä- Tranjpadana t LO- Ve netili i i ■ I^O'ia Btalia^ diuisa da ^Antonlao Jmpeintore m^rf^ S^rouiacxe I. Campa^na. t..TuJcia. U Tmbna , f jl^-Vlarrun^ta. ^.Ficcno Ltgto^ta t y-Venetui Ipt Conne^ e Apeii^o ß - fafriflio lO-Puffltii^, e Calabria, n-Bruizo, £ LtLCO-tila, L IZ JLetia Pr'ima, -Ä räti SüCo rtt^a - Suilm i^-SurJe^tiu iS'Carj-txa V C Ca C-Laettojlp Cwit-^liii -Carj-tt O Orh'trr S .Jhtf-, iy rf CHjss & ■ Clit^t C Iii rrö Gd'A. > JE ÄT t ^ u U1 r^f-rtf ■Faduella -Zftutui 't^rUf 't-bino Sta^nv Pastiiii CFeUt? J delli Corj-t X t''*?* H M ARE DI^TOSC AKA/o^?^^^ C f, P. Er-ebažvi' Vfci-htst j^'j^tanc? 'J^iinlfartp Bonifacio deU ' Orsv E, N O I^MutOTi Wet'falit X- JC.Fa.Lra MAK C-Cacc-i StChn , Ii G- J ' Al^tr jL^ C- Mera i^rctiit/i Denn .JfU/t^cntr C-S.Jia^c, C. Frjfc^i p A fo / J PfomCnt M TCSarjA > Ctrt^ft^tu ^Cflluruba-riUtrL Pr~i?rn..- SA R nisj-u TSJi^h-ö' I ttruea sua rr . -v-f * dtLaUti rf I 'r^ .l±irta ' dt ( f: " V jTef^'O J^^ C Twrt cf,^ I I- - F to r/ Cffi'iilla t jtjj Cufii^ ula 'tuft Ih7rrWKtortu'ri CSu Lf. rWi hü fLCca. S A nttaeo TJirWJt^r " C Ihuelar-a D 1 —\ A-- 3" ß'Jitvz^o CrLorrioj^^ li ■ iM ä i ßA WrJJ-itifttttt, Alia J cd Africa \ la feconda il Contmcnte Nunvo , che com-prende Ic due Amcriche; la rerzaleTerrePolari Arrichc ; c Ja^ quarta Jc Polari Antartidic . Negli ulrimi Sccoli ancc-c-deriti perb non fi havüva cognitione , che dclla Grand' lib-Ja ^ cbe Veccliio Continente chiamiamo , di cui anche le pnrti pu Set tent rionali, Meridional i^ed Oriental i agli Europei iuno Hate un pez,zo inccgnite. Con tutto cib molti vogllono, che fino a tempi del R^ Salomone fl navigafleairindieOctiidejitali; cicc all'A merica > e che qucHa fofie anche da Platone conoiciuta coJ noms di Atlantide , tra luquale, e TEitropaliaftatointerrotto ilcom-merclo dahorribili Trcmuoti , che abbifTärona t'Jtta quella parte di Ten-a fin dove arriva il Mare» hoggid'i chiumaro delic Cavalle, Si puii dunque a'lcrirc , chc tutt^ la Terra fia divitii in Hb-le y 6 Grandiffime y comc Ic prcdette quattro , die portano il nome dt Conrinenti; 6 men Grandi , quali fbnD I'lnghilterra , la Califorriia, il Madagafcar , Borneo > Sumatra, c |ava - No i pero iaf-iando da parte Je prime , intendiaino pariarc dclle fc-conde , fi a lequaU hanno a maggioranza Borneo , e Madasaf-car, b S. Lorenzo j e delle altre inferiori adc/le, e minori , la irjoltiplicita delle quali ha fattoricevere ad alcuni Mariil nome d' ArdpclagQ , die figjiifrca Capo di rrjoiti Pelashi format i dall' Ifole llcfie . Tali ibno il noftro del MfdirenaTuro ^ de Ataboiß , del C/ji/tf, dl Cdi^b^s, del H.ro ^ del Mefftcodelle Maldsvs, delle Molkche J del la Nwva. Icrfi ^ d s los, Pa^us, d i -S. La^aro, e d al-Numir, ^ nc'quali veraniente intiaitQ i: il numero delTIfole . Imperb. che le fble Maldive vogJiono alcuni , che fiaiio lette mila, altri pili ; M A ehi /ara ftato qiielio , c' habbia havuto il tempo di contarle , & aßermarne il numcro pofitivo , come pure , che_j iindicinüJa fianole Filippine ? Certo^ dunque , chekquantitä preči fa dell'Ifole non pub /iiperii , tanto piü, che fempre alcuna di nuovo ic ne fcuopre, b pcrcaufa ditempefle , chc vi traf]»!-tnno i Navigantl, come fii Tlfola d i TriJUno ä'Alcugna ; 5 per alrri aijcidenti nel ten tar nuovi viaggi, come fu la Concmhn^ come lo ririene V Ifola S. Elena , eflendo appunto r unica deftinatadalla Natura , che s'i neon tra nel mezzo del vafto Oceano Meridionale nella navigatione dair lible di Capo Verde al Capo, di Buona Speranza. Finalmente vi ibnaalcuni pezz.i di Terra, che uelle Paludi , b Stagni, 6 anche nel Mare natano girando ibpra I'Acque . Cib inJiti ^ ipubauvenire , 6 perche inefle fiaquamlta di pietra Pomice , b j?4f4wi. ahra limile materia fpugnoia, e leggierab da gran numero di radici d'Alberi , che occupando mol to luogo , ne lafciano poco alia Terra; e percib reftano men pefanti . Qi^eite f ortuno il nome d'Jßh Fluttuanti, h volgarmente F/or/^r;?/*, ed il KirKeronel fuo Mondo Sotterraneoh 5. Icchiama B^rr^-m^ ; e cometeftimo-nio di vifta fa mentione di un Lago vicino a Roma, dove ne mette 16. Dital conditlone fuppofero gli Antichi le Cicladi, faccn-dole vagantifu'l Mare . Plinio nel lib. cap. 95. neriportauna quantita , fituate in diveril luoghi , e dice , che alcune fi move vano al moto di quelli, che vi ballavano iöpra; al tre che Ti mu-tavano di hiogo*, fpignendole con una Picca; ond? per tal mezio molti fi ialvaiTero nella Guerra di Mitrid.ue . L'lfole Cianee, b Simplegiadi Del Bosforo Tracio crano pure Fkttanti al rilcrire Herodoto j cMela ]. t. cap. 5- ičrive , che I'lfola CU'ftims in un Lago preilb ilNilo carica di Sclve, e i Cafe aiiai belle, e ad ogni modoFlvttafite \ e nell. ^.c-^. affermahaver ä fuo tempo veduto ncl Lago di Sauce nel Contado di RoiTiglione un libla , che ii conduceva^dove fi voteva . Candenno ne mcttt: una nel Lago Lou mond in Scotia Nel Viaggio trä Baiona, e Bordeos ii tro-^a unLago preiTb il Borgo Oret, dove un Ifbia ripiena deccel-lenti Pa/cohnuota , e va,dovc 11 ventola porta • Lo ileiTo Tuc-cede in akro Lago preilb S- Omer sü le Frontiere deJrArtefia, dove ii vedono andarfiuttuando Ifolettecoperte di belliilimi Albe-I'i, ecariche d'Animali per gli ottimi Pafcoli, che ui fi trovano; ed una fimile le ne vedc net La^o Orspofto nel VilLaggio Haa-dres in Guaicogna - ' Di tal conditionc fono ancora alcuni granpezztditerreno, che dairefcrefcenze del Pb , b dell'Adice vengouo ilaccati con rutti gli A1 beri , e Prati, che vi ibn fopra , cd anche con qiialchc_* Mandra d'Animali . Queili vanno ibpranataodo, fintanto, che I'acque , che gli ibi^engono j non fiano affatto calate , ed allora ibiamente fi riunifcono,b alia parte,d'onde fono i^erpati , ö ad altra,dove dall'acqua ibno/lati condotti , divcnendonuovamen-te da IfoIe flottanti, Terreni ilabili^ il che anche fuccede ä quelle , c' hanno quautita d j radici, le quali crefcendo j, c pr-o-lungandofi , giungono a t rova re il fondo , con cui fi unifčono - Da qualche Geograib poi vengonocredute favoloie, e fittitie , bene he da varj Autor i defcritte per vere, llible di FrhLndo-, j S. Borcndon , F ii diilingue tra TOndc per lo fpatio di;tr^ miglia. L'Ifola di Candia nonnudrifče alcun animale , che fia nocivo y ^ ne ui fi trovano Orfi,b Lupi ^ne Vol pi; anzi ie ne vengono d al-^mmiv-i.;! tre parti traifx)rtati, muoionoal riferiredi Plinio 1.11. c. 14. Nell'-Ifola Itaca non ii geueranoLepri, ne poflbno mantenerß le ivi^^ " trafportate . Ariftot. nel 1. ?f.c. & c. aS. fcrive nelJa Cefalonia eiTer un Fiume , in una dclle cui fponde ibno frequent i fTi me Icj Cicale, e neiraltra non poflbno confervarii in vita - Malta non_j foffre a Icon ajiimale velenoib , e bene he vi nafcano degli Sco rp ioni, non portano velenoj come lafcib fcritto Sohno , AlHncantro neiriibla Cdubtaria, dctra da' Franceii Monte Calibre, ibm cos) ab-bondaati taU Serpenti , cbe 1' Ifola itelTa ne ha tratta la dc-nominatione . L'lible ddl'Indie fono fruttifere d'Aromati , e_j tmili d'ogni Animale ; mä Eliano aflcriiče , che non viregnano Porci, n^ domeftici, ne Selvatici . Sono anche celebri per i loro Volcani Tlfole di Sicilta > di Stromboli, di Xicoca , di Luzon^, del la Palma, diTenerifle, del Bor bon, di Sefärga , di Tandaia, di Ternate , ed altre. L'lfole/opiale quali epiantatalaCitta di VENETI A, Nobile UrL'Z"^ Emporio di tutto ii Mondo, popolata d i circa trccento mila Per-f««' J«^ ione, dove la Natura non produce cofa alcuna , nudrifconoperb ingegni cosi ele vati, e di prttdenza tanto fubiimi, che for mano la Scuola della vera Pohtica , e del Governo piti iaggio dell Uni-verfo . Da eiTe dunque Nol daremo princi pio a quefto Volume j per con t i nu arc la defcrittione di tutte quell' Ifole , c'hanno ^iif^i^-denza dali'Italia . CoH'ordine fteilb procedcremo nel defcrive-re le attinenti all'altre Regioni , infetendovi a tareffetto le loro Tauole Geograhche , colic Topografiche ancora del T Ifolcj principali. Neldiftingucrne un fi grannumero,additandole loro pofitioni, diftanze, grandezze , ed altre prerogative y potiamo darci il vanto d'eifere ilati i primi . Come pure primi fyremo nel levarci dall' uib di quelli , che nel fbrmare gl' Iiblar> loro han voluto principiarli dall' Jrlanda , come la parte piii Setten-trionale deU'Europa.Tomafo Porcacchi nella prima cditione del fuo Ifolario antepone VENETI A ^ e noi,quando tutte le Regole ci prefcriveiferoaltr ordinc j faremmo obbligati ä fconvolgerlo, per dare quefta precedenza alia noftra adorata Patria; perche oltre Tcflere la Regina del Marc , Ricetto di tutteI'lfole, e illume maggiore dell'Italia , parte piu nobile j gloriofa, ed illuilre d( tutta la Terra . Ofj/isi jt lifitrimrt^ Hero. LSOLE I s o L E ATTINENTI ALL ITALIA NELL" ADRIATICO Gitta di Venecia , compofta di cxxxvi 11 Ifolc. y 1 ?|| Utti Inciita Cittä , abbagliati dallo fplendore delle file glorie, poco fi fbno internati nel cercaie la fua antica Origlne ; e pur e certo > che l'hä ha^ta piü di quattro Secoli prima di Roma : poiche, Ce quefta Hi cominciata ä fabbricarli da Romolo , e Re mo, cignendo di Mura i due Colli Capitol i no J e Palatino negli Anni del tS^r' Mondo 5501 ; VENETI A hebbe i fuoi priacipij da Antenore vi£nii, J'Anno fte/To della diftruttione di Troia > qtiando egli co'Popoli Henetif che per la morte del lore Rž Pilemone 1'have vano prefo per Capo) fu trafportato dalla fortuna ne' piü in tirni riceiTi del Ma-reSuperiore^quale dalla Citta d'Adria^ vene chiamato-Adriatko, ia-di Golfbdi Venetia.Quivi pofcia trovate alcune Secche,for mate dalle torbide efcrefcenze dello fleiTo Mare , e dalle depofitioni are-jiofe dc' Fiumi, che vi sboccano , ereflefopra una di quelle un_. Caftello ben forte , che chiambTfow ^ comevuole Livio ; ed iL Sabellico dice, che gli reftaffe lungo tempo il nomc di Pa^us TmiantiSj febbricando anche habitatioiii Ibpra altreSecche vici-ne , condifegno. di fermarvi ftariT^a, 6 foffero queftenella^tua-tione propria delle prefenti , 6 piu internamente y ove afdl d'-hoggi fono erette le bonifi:.ationi i furono perEi fempre di quefte-adiacenze . Invogliatofi Antenore d'eflendere co' luoi Hencti il domlnlo nelia Terraferma , e fabbricata prima tra i Fiumi Sile, eZero una Gitta, dal fud nome chiam.olla ^/fflor^/i j b ^tmoritä poi hebbe quello d'Alii/io, e fu da Attila diftruita i indi foggio. gati dallo fteflb gli Euganei coJJa morte del Re lora Patavio , e riHarata Padova Citta, che quello haveva edificata ^come after ma Portio Catone, gli Heneti mutata i'H ia V, diedero il nome a tutta la Veneta Provincia. Allorarifolette, che diedero il primorico. uero 4 i nominati Popoli, reftarono di nuovo efporte agl' iafulti del Mare ; rnä noö pcrbmai cosi perdute di vifta, che non foiPero coii-fiderate per unaritirata ficura; e pcrcib anche:dife(e , e follcmi^ te ; come particolarmente fi legge nel princi pio del Libro Decimo. delta prima Deca di Phiiia, Tuttavia il tempo , ch'il tutto rode, nel corfb di circa quindi-ci Secoli diroccb ilCaftello, e le fabbriche erette fopra liiolo trop-po efpofto alle furie del Mare ; Ma venuto finalmcnte iE cafo delle irrrtttioni de Goti rtstto la condotta di Radagallo in Italia , i Pop(Ji Venet! j che fuggivano dalla di loro barbaric ^ coinin:;ia-rono ä frequentare-fin dali'Anno 398 diCrifto queili fbrtunatin-£u4 ttucMs cetti ddla Religione , e dcJiaLiberta . Non ü trova perb , che jWwMf ^^ fl-abiiiifero final4r 7, 6 410 quandoil nome formidabiled'Attila fece ritblvcre gran nuinero di Nobili di queile vicinun/^ a coftruire habitationi Ibpmla Palude , ö Ifoletta pm viciua alk jrjtiUi^' * foci della Brenta , acui diedero nomedi Rivaha , e quivi nvl fuflegucntc 411 a' ^s Marzo furono gettatcleiondamcnta d'-un Tempio fotto gli aufpitrj dcll'ApoftoIo S. Giacomo , A Mora crcfcendo iempre piü il nianero de'Rifugiati ,dilataronoIe fab-briche fopra le altre Ifolette alia prima vicine , di modo checo-nyncib a prendere figui-r^ di Citta , e dandoli il pafTaggio da un Ifoletta all'alcra con. piccioli Ponti di legno , tutta queiVumojie haveva il nome folodi Rivalta , nemai i'haperduto » edhoggi-41 ancora i Notart ufa]v> di fernere ne' prclimiiiari de' loro In-ftrumenti Rtvo-aln. Come Come poi dalle tovinc delle famofe Cittä d'AquiIeia ^ Ahlno, ed altre crebbero i Refugiati , crebbe anche il numero dell'Iib^ Primi /^ti lette , che colle Fabbriche maeflofe Tandarono unendoalle pT^'^ZtZloZ me, e frale altre la Famiglia Qumta\^lie prefe ad habitare quel-^ " k, dove (al parere d'alcuno) Antenore fbndb il Caftello Ibpraccen^-nato , fervendofi delle lovine per fabbricare moke Cafe , al che contribu^ anche la Famiglia Samacala ( che, Andrea Dandolo nelia fuaCronicaaftermajlia laCaotorta ) ergendovi una Chiefa , che fiiconfacrata a i Santi Sergio, e Bacco. Dimodo tale , che quando nel 77 3, b come vuole il Sanfovino, nel 7 64,;b del 7 6 s, come anco aflerifce il Dandolo, ottenne la Citta dipotet creare il fao Vefcouo, füäqueftodato i3 titolo d'OlivoJenfe daJlafteiTa Ifola , che chiamavafi Caftello d'Olivolo in memoria del Caftello da Antenore iabbricatoci . Quindi vien autenticato il noftro alfun-ta , che quefta gloriofa Rcggia hebbe fin d'allora loriginc-» , mentre la dtgnita Vefcovale , la denominatione alle Cit-ta , alle quali vieti conferita ; e fe in Latino tutta queft'unione i/^^Ta-d'Ifble e ftata chiamata col nonie plurale VENETIjE, cib ne-ceflariamente e feguito , ä riguardo d'efiere ftati i fuoi antichi Fondatorigli i^nm^ h Veneti, che furono anche i primi ä rifu-giarvifi , ed ä reggerne l'Impero , coftituendola Capo d£lla_. Provincia che da effi hebbe il Nome. """ Hebbe perb i fuoi maggiori incrementi doppo,che nell'anno &09 il Doge Angelo Participatio vi fhbili la Duca! Sede j che dal^ la fua iftitutione feguita nel 697, fu trafportata hor'in Eracleaj> h or'in Malamocco ; e fingolarmente ampliolTi colle rovine d i Jefblo , cd Eraclea ilefia , dalle quali vfcirono gran parte dell'-efiftcnti Patritie Famiglie. Come poi anche il fito per fc-fteffo eccitb fempreallanaviga-tione, s'applicarono con tan to fludio que'primi Cittadinl aquclla, cb'in brc VC di venu t i (brmidiibili su'l Mare, obbligarono 1 Monarch! maggiori, ä defiderare j ed a cercare la loro amicitia , egli ^ , oppreffi a ricorrcre aÜa Icfo tutcla , e protettione ; e col com- u'* mercio nc' Paefi piü loatani , e remoti, moltiplicando in ric- ^r^i.ii^jti chc£ze, ed in Habitatori, che da ogni parte vi concorrevano giunie ben prefto la Cittä ä rinchiudere nel fuo circuiro il numero di 1^8 Hole , parte m^iggiori , parte minori, feparate da^ 145 Rij , b Canaii , alle qiiali fi palla , b con Gondole ne' Traghetti , ch'appi)ll:iti ibno 100 , h col mezzo di 311 Ponti di pierra , e i j 7 dl Icgno , Q^ft' Ifole divife in fsj parti, com-prendono 70 Chieie Parocchiali, ^2 Conventide Regolari, 31 Monal^cij di Monache , xz Hofpitali , jo Oratorj , 3.00 Con-fiaternite , bScüole ; 140 alte Torri, b Campaniii con graa,numero dl Cam pane , niaggioi-e e quello de' Gran Palazzi , cd altre Fabbrichecofpicue, con 150 Hoi'tie Giardini ,180 pu, blici , oltre una quanrita in finita de' privati , ed un numero int. circa di trecento milaPcrfbne. Sudaiono- le pcnne piu erudite del Mondo nel te/Fer Encomj a queH-a aobililfima Dominante ; anzi gl'lngegtii pi it fublimi,. adoctrinati dallefperienza , doppo il giro , e I'eiatta cognitione deJrUni ver lb, cap j tan do lirralmentein quefta Rer.gia trionfante^ b dulla maraviglia ammutoliti, nel contemplarla cflatici s'arre-ft a no ; Qvero eccitati dal veridico candore , pi'orompono ncgU Eloi^i pill finL:eri , denominandola il nobile Emporio, e Tunica Verging delfUniverib , Noi la diremo Regina del Marc , Rif'a-gio della Virtu , Idea ilelCatolichifmo , Foate delle Leggi, Sog-giorno della piü raftinata prudenia , Unica Imagine dell antic» ScoaLü Romai:o J Albcrgo ficuro delTinnara liberrä , Norma-», B drl ^ r« ^vj ''v t^^t fl ^^ttmJ/4/ " ' i'ti k' ait'ii jJ "Ä'O ^■ncJjy t'fl 1 O' JJ-^/öfcf . \v I J fttenfi^i a ne jam N I ■ilBL, mM\ IBEillllT ''IliHiliif" ^^^Uft d- Jtalxa. ^i^mjiiu'UFr J- y JjC^he Ji. Tt-oJric.-ia, Sb J : in ^ tf ■ 3,0 L eßhi tJt' ß-er^tania. " ^ttJiTAMgSimn^/h' T. Zfy/i^ dflnghllterii. Xe^he Jf^Falönia, Xefke di Vti^keiHa. ^ J t f^^afa JtJi^i/^uj^nesffi^j-ii tn äeU'Jtiilia ruin ecoftact »itrüa ttifJs T-.fij/f frr Xsola PalrtioJiji -Tj-i-wte f'-jr'A. že ^Oiim CütpiU f'3 i MFtdei}»^ ■ » . . OiiiJ % Ji >14?™ CiUtv}, n 5 _ ■ _ C-ZoJitiraiut iWrtii'K J- XBctJ-iCu-rcfl ^ C Vkärttnt "e^atu^lLi ■ttisplji fiijt '-aZtet^t^a. f. iiTACll/a ?alconam ■> -.Atacaftrt \ ...... s ^ ... ■ ■ ii ■ II UtUll^ 7L //et: . Tfrde (i^ rc-.Tp-^t"'^'^.- \ -1?» "^econ do^JoL omeo "«rArtv»-; "^St^ Mrthd«!*. ifnio Or La ■ iW A R NAP i*. ^/ffAi'rxliAi ß-Cu/aiiiÜ. Cüra. T'lb-a M T^rt 'a. M Ob Mtio i^Hn-it di JBdrtt K B % 1- Ha^no dt^apoli ■i'AasiUeaiti. j- Cou&uLi Ji^Lalüst Stron^oU^^ into ^ vg^ Bocca , ^ dl Veneti ■l.rFetriirp trmolt' Sc-. SalmAslrtziih JVjüca. ^ftCAtHt VI Aijnij» J - iiär Jifci., ' Ä trone (UIU čblo^ JD I G Jl K C I Lim tsxt. ttr, r ÄffFJ JAFiifJHdfJ ^ Jltirv «C" I o JV I V Mm ^ ''s £7 ST ^ ^ ^ ^ i i Pe. trail a CasU^Utitie. LAUni» 39 S XtdtL ^ ^ rJ*rify/i Ftzr-^^/uutf ^^ ; {^(jlfa tii Cutaw A * Eün FFifit":^ lEi: CoiYntelll iDescritta.e Bedcc^ta^ Dal Cospioar 'SUl'BMaejitro ljauÄcJ|pc Jluz^ar Teolo^o, et c - Mussiüens'i f TufCt La (in i Chmpani Ptčentim Z ucant Bruci Sälen fin t Ampuli Ti učel^ ^ppuU Dnuntf Terentizni Feitqn't j MaruC m i Rčent Semnpni aoÜL C^rni CerwrrLO^ni Mechuny Insubrt Sala s^ Taurtru ZihUi 'VmhfL 'Vtlumi^r-i Sabini I Marsi P^&ß uty Vie s hm Felü 3ml tor na. -ilj__^ f^S Carecem Samn'iti ^ L-pini Brufy Salenhn.1 Nrlla Cürji/:» Ce.ruim fenitant Subojctn WtÜa S'ar^c^d TtbulorC^ Corsjf Carcas^ CunuAtaht Tj^AYOftens'^ Kuhe nst} , Siapitant Stculens^ SoLcüunt li^arttani Ziesstnt Orbin Catiznet Se^e-ftant Siroiusani J-o ■J8 'i s Ifokrio del P, CoroncUi. 4el vero vtvcre , Marariglia del Motido al folpDio foggetta , c Metropoli d'una potentidima Republica . Ella tü ftabilita fopra la fluidezza deirOnde , che le fcrvono di Mura, , c d'Antemu-rale , perreprimere lorgoglio, de' Barbari , ed ogni altro attcn-tato J ene le pofefle machin^re 1'Invidia - Onde con ragione fi le^-ge regiftrato fopra il Tribunale del Ma^lftratadeli'Accrue efilten, te in Venetia , e ß:oIpjto ä caratferi d'Oro in Älarmo ParagOr ne : VtnetiarimUrbs Umna difpQmnts Provicknt'm in A^tm funda-^ ia , ^u&rum amhttu ckcumßpta ^ Aßuts fro Mm^ nmmtur -■^iuii fgitur quoquomdo detr'mentiim publkis A^uis mfernaufus fuer^ y at H}fth Batriij^ iuäketur , fiec m'tmrt poena pie fiat ur ^^ quamß Satir jßos jMuros Pairi^ vhlajja . B^us IßMii m ratum perpctuö eßa . Non n^ncano famofi Letterati , che la deiiGnijnarono. la Feni-fe deHe Citd , non föJo, percflere rui\ic^. ^ e fingolare nelle pre^ rogatiye concefTeJe daJIa Divina pioyidenxa ; ma ancoraperchc clla nacque dalle Centri deU'incendiata Tro'^a j gia tantacelebre al Mondo intero, . Pq^). vantarfl fer,jCa o/tentatione d'elTere ire-giata dal Sangue pia Uluftre , e piüpuro , che trovare Ii P^^fla-^ nellaltre parti del Mcpdo : Onde i Potcntati d'Europa aferivor no ä loro, gloria d'eflere annoyerati nel Catalogo della Nobilta Veneta , iJi che conferxna TiJli^ato candore , e Icminenti prerogative d'ua fi nabile Senato . In fomm^. vi^ , cM celebrii Ic fue glorie col divolgato laconifmo , che Urbs nihil Vcm'ta, dignm Orbis habet. II Sannazaro non parlö. nienp ienfaiainer4:e di tjuefta gran Dor ^P^inanje, allorche difl^ r Yiderat A^iach Venetarn Ntptui^^ m Vnäh. Stare IJrhm , toto pQ?;cre mra Mar), i^une mihi Tarpeiaf quantumvis lup'iter Auet Obijce , 6" ilU t m 'Afa-nJa Alartif ^ ait, Si PeUg^ Tibettm prüfen , Ufbem ajpice uti-amquff^ Jllam Homifjes ^irai, ba^c. pcfuiße Dfoi. O^x'enio colla f^pnifina accutezzadd fuo nobile Ingegnp j, ri^i-^ib la cFu ufä 4el Sann^znrix, cojne fiegue: Fälkre- mt bone vir ^ Vemih efl ghm maior. No» pqfuijfe Dm , fed pcßijfe Hon^s. Paolo M.eralg Oiandeie , d.oppo un'efätta riceroa; dcll'altr^jL Metropoli delFEuropa , conternplando final me r[te Veneria, volle con giurtitia diftinguerla dairalrre coiJa feguentedefcrittione ; Vfn^tiarum Vt'bs bodi^ ommumXJrbium darifßma cenfetu^ j &fljrenr ttßma j Mmdi Tbfatrum , commune totifis Orbis Emporiim , Domtnatrixque toi , tmtarum Gfntiatn , Adriatki Regina li^ris Itali mmims gkria , dfCuf^ue Scc. Ii Padre Boaaveijtiira Baronio. Ibernefe noftro Minprita ^ la d^omino Of^/j miraculuta,, Opus Excelfi , fi'cgiantiLola co?j. molti titoli eccellenti, e giuflamente adattati ä quefta yaga. Regin? del Mare , Stuporc dell' Univer-fo , e Gemm^ inapprezzabile 4eirAnnfHo,delM.ondo. Ellamp-ritb in ognj tempo da,' Sommi- Pcfiteficl , e dalle lingue catoli. che la denominatione di CriftianifTima e Propugnacolo deUa_t. Fede Ortodofa , non folQ per la. Santi^a'delle füo Leggi, ed integrira de' collumä ma pcrche nacque j. e fi nutrl Vempre co i Dogmi d'una yera ,'e perfctta politica criftiana . Qmndi pro-fufe in di^^e^a della Santa Sede , e della catolica R^eligione im^ menfi tefori, collo.fpargimento.4el fangue piii puro di tante_j famiglie Patritie , il qu^Je nel tempa prefen^e i^affia le Palme delle lorovittorie , che rifortano fopra il furore hoUile dell'Ot-tomana barb^rie , Chi poi rifietteffe fopr:\'l numero. de' Santj Pontefici,, Cologne robullilUm^ del Vaticanp , c hanno, fcftenu-to J e goyernatp. la, Chiefa, d^ Die : Ja moltitudine de' Porpora-ti Ecclefiaftici, e Prelatij FigU di quefta Rcpublica, quali coojt efemplarita piü, chammi rabile rifplendet-cero , e tuttayia fcintil-lano nel Firrtiamento del Cielo, cjiJiolico. ; confeffareb.be queftn Dominajite per la Madre degli Heroi , e Geiiitrice fempre^ fe-conda de' celeili fplen4ori, ch'illumiijano la militante Gierufa-lemme . Non ^ meno ammirabile nella moltipliciqa d/c' Ibntuor fiffimi Tempj, arricchiti 4'inaprezza,bi]e fupellettile facra , e da tante infignc Reliq 'ie , e Corpi Santi , iie'qu^li ( comeoiferyaL rUghelfoTom, s ) ß Romam excipias \ fupera ogni altra Cit-tä det Mo.ndo . Ši rc^e ancora yenerahile pe'l gra^n numero..de' Monafterj , com? pure ne'divoti Orator] . Ho/pitali-, edaltri luoghi pii J (he iiiMrana negli atti della Criftiana divotioncj verfo Iddio , ed il Proffimo laltre-Citta deirUniverfo., . Onde f pu6 inferire , che quefta SaAtiffima Republica fia ftara iftitui^ fa , e verra confervata ßn'alla fine del Mondo, come Sacrarto ^ell^ Religione j ed Afilo d'ogni, vero bene , Tan.tp fcriflero le dottifftme Penqe, guidate dalla Divlna Sapienza di T elesforo Co» fcntio, Dominium Venet or um non ikßckt ufque ad fimn Mmdi. Mä piii diftUfamente regiftro i'Angelico Dor tore S. Tomafo d'Aqui-no . Iff partibus autcm Lfguri^ , /E^itue , & Flamm} zabile nell'Unlverfa, ogni parte del Monda abbondanza ve la tributa ■ Quefta e quclla fortunata Geiiitrice di tai\ti elevati^ e fublimi Ingegni , che imbevuti col latte deJ.Js, piu rafEnata^ie-ta , e prudenza, feppcropiu yolcecon aminirabile de^^re^^a , e paragonata Sapienja de' loro profondi Con/igh fuillup^are dallo piii iiitricate diificolta le Monarchic vacilJanti . Le fUe glorioie imprefc fiaccarono piü volte laPotens^a piü fbrmidabile , cheti-raneggi il Mondo : e nelle Guerre preferoti, collo fpezzare le Ca-tene de' Barbari , rifcattb alia catolica liberta niurjcrofe Piaz-ze , pltre il florido Regno della Morea : Conquifte di talpelb, <;hc le piü remote Nationi inarcano le ciglia per lo ftupored'una lianto. fi^gia , e potente condotta . Queftatnalmente fe queÜ^j fortunata Patria , ch e ugualmenK in Belh potens , & in., Conßlia japiens, che rintuzza Tarmi de' pitX audaci Aggreflbri > facendo ri^ iuonare cdl' Eccq delle piii farnjole Vittori.e, ripor^ate fopra de* Memici dairOriente aJrOccidente il nome del fuo maravigliofo. Governo . Eli^ eften4e il fu& fioritiffimo Impero li in Mare, che in Terra , (^t*minando ranto in Mare , ch'ella firende potent© ifi Terra ; e tanto in Terra pofliedo , che bafta, per renderfi for-midabile in Mare : In Terra fignoreggia la parte piu delitiofa^ 4eirEuropa , edin Mare comanda i Paefi pi£i riguardevoli, che bagnit I'Egeo , il l,onio , e TAdriatico . 11 Governo EfemocratL-co^col quale ella nacqiie , fu npl 11+7 cangiato neU'Ariftocra-tico , ^cib pitiyigorofari^el fangue dcpurato foifelafua fufTiften-7a . Le Famiglie Patritie efiftenti mpltiplicate in Rami difle-i^nti per antichita ; b. per ESecreto del Maggior Conßglio alia Nobilta aggregate { oltre quelle de' tanti Sourani, Principi, e gran Perfonaggifreggifl^te di quefto.titolc^l^ quali non foggiornano in Ve« i>etia) fono. le. feguenti. Aeqiiilli i Albnci, Angaran, Anttltnj , ArailJi , Amgiro , Bajötr, BifTa « Bi!-fct , Barbarsn , Barbarigo , Bsrbaro , Barbo , Earocci , Btnili, Biradonrj , Bifeglo ^ Eattagu, tfellegno, l^fllöni, Bellotto j Bf ml?o , BciitivogUo , Eemsan, Beiegan, Bfftgoaci, Famis^ B^lcndi , Bernardo j Bctroni , BoWu ^ Bon , Bpzicitjtnier, Bontini , Bo.ifa- Pairiti* dini , Bon vidna , Bragadin , BraudpJiji , BrelTi , Gabriel, Calbo , Canil , Caotor- Vtneieiw^ b f C^pLlla , Cirinjr^itl , Cx(lccci . Qiüelli , Citti, CkiIU , Ci^JIj , Olinj d^g}^t/i^tipi ^na ^ Civran ^ Coccu , CüUlCo fCoaduln^^r j CanCarlni^ Canc^ ? Coppo. > Curner , CoTtegio ^ Carrer , Crotta , Cur t i , DindüLo , Diedo , Dolce , Dol fino, Ekmido, ÜDncÜroJogi, Donini, Duodo, Emo, Erino, Filier^ Fariitti, Ferro FiiJ , FJangini j Fonfeca i Funte ^ Fofc2ri, Fofcarini , Fofcola., Gam bara , Gir-loni , Ghedini, Ghi'i , Giiai'dir.i j Gjavinflli , Goniiga, Gqiii, GradcQigo , Grego ) Grimani, Gr j Qui, Gritti, Guerra , GuToni , Labia, L^gKi, Lando s Laiari , Leiie. ) Lini j Lion , Lion i , Lipptmano , laonibardo ) Lombria ^ Longo , Lore-dsn , Lnocf , Mafferti , , Mal ate (U , h^lipitr» > Maninii , Minoleflo ^ Mitimjji , MjrceUo , Marin , Mar^nenga t Mirtinelli y Medici , Meli) , Memo , Meiio , Miani , Micbjel , Minelli , Minio, Mmptto , Mpcfnigo, Molin , Mora , Moralli , Moja 't t Moilo , Mmiio , Mulla , Nadal , Njnj , Navagict , Nave 1 Nofac^ni , Orio , Ottobon , Panifavi , Paruta., Pafquali^, Pail», Pepoli Pcfari , Perüco . Pio, Pioven*, Pifitnij Piuamjr^ , Poli ^^ Polani , Pölva:o , Ponte, P«mirin , Priuli, Querini , Ra^pi , Ravagnin , Renifir, ReiZonico,^ Riua,iläii, Ronijeri., Rofir, Rüta, Rovere^ RubJnr^ Ruggieri j Ru^i, Sagttdo, SiJotnon jSandi, Sirngjantoffettj j Santafaffia, Sanudo , Savyrgjian , Scmpnii, Semitecolo, Sfomlrati, Sode-rini f Soranio , Stario, Smian , Tafcj^ Tiepolü , Tfivifan , Tron, ViIareiTo , Valier, Val m ara na ^ V^nallčI j. Vendramin , Venier , Vianol , VidiruJi ^ Vit t uri ^ Vjiiama-nOj Tacco , Zaguri , Zanibilli , Zanardi, Zioqiriol ^ Zijiap , Z>ai;fib;o , Zeil , lio Zoiii J Zulian > Zuftijngn, Zi^to. ' l De/cen-. I Difčendenti, e Nobilj Germngli , che nafčono dalle men-F/Jwrf"-tovate FamJglie , fubito che compaiono alia lucc del Mondo , pJJUm. «ftano regiftrati nel LibrodOro deirAvogaria, pereflerepoi neU Qt^ßgiit. Teta fUbiJita di z $ anni ammelfi nel Gran Cotiflglio . Egli e pero vero , che cadauno di efli, compito cTiabbia i venti anni, pu6 tiir il fuo nomc imbofiblare li 4 Dicembre giorno diS.Barbara , giufta il Decreto del i9 » e tencarela forte , che pub gratiarc xxxi i di quella NobUe Giovcntti , accelcrando ad effi I'acceflb al Gran'Configlio . Vi fono ancora akune poche Fa-miglie, che par le benemerenze de' loro Antenati, gratiate eiitrano nel Gran Configljo m era di 18 anni. II numero d i quefta nobile UviiTf dt' radunanza del Configlio ( compreß qiiclli , che fi trovano äe' c^ßllL^' Reggimenti)alcende ä circa due mila Patridj, i quaü compon-gono il Corpo di quefta lingolare Ariftocrada . Si radunn ogni Felta per 1 ordmario la martina , eccettuare quelle della Beata Vergine ^ e di S. Marco , tanto TEftate , che I'lnverno , fuor che i due Mefidi Dicembre, e Gennaro , che ficonvocail doppü pranzo , e fe gli afiäri il ricercano, ogni altro giorno ancora , ä piacere d'uno delli fei Configlieri del Collegio, ä cui tocca la Set* timana , ch'al fuono preccdente della fera , e della mattina del-!e quattro Canipane,di S. Marco^ di S. Geremia , delliFrari,e di S. Francefco della Vigna ä convocarfi gl'invita. Puöperbogn' uno delli tre Avog^dori a loro benepUcito , iccondo le publiche indigenze ^ convocare il medcfimo Conliglio . Tra icapacidi quefto ii ripartono tutte le Dignita publiche , ed h fuo ufficidil dilpeniarle con la pluralitä de' Voti , lequali (oltre alle Vicali-tiedel Doge , Procuratori , Canceliiere Grande , eftratto dall'-Ordine della Cittadinanza , e de' Reggimenti aii tempus , come diremo doppo^ fono £'ffiijtna , Nr! Btr^n-ttufiä. H^^imfHt* ntlFtiuCt. if^o^ij/yjfnTi ^eiriflria. nefia DtfA tmttia , SetuntafutU MagifbüCi neirx foft Citti di V^enetit , Oiiine di prcmmeuM regiftriti , dot Gatifiglari Ctrichedif- ptifuie dal . j....... c™ Cff^f- Cenfo^ copptti tut t i di Toga i Maaichc Urghe , con StoU hor di ßgrtcmVf" . - - .. - . _ ne/ra. 3 Atsgsdt^ che ^bno i fegurnti tri Avogidori , due ^^ .. . „ ^ 1 iftQi'i- aj panno ^ hör dl DainaUi ^ ^itr« votte lii Rafo , iltre di C imtlotto , b roCo cremefe , ö pi von alio con Il,fneStQlpde'fudeccicolort, idivdlulo, ödipanno, varündofit'une, e I'altre con forii:itc5tag ioni, I« Font ioni, 1 Lutfi ^cle ^iornate, ftütve , SegUc il OinCglio denoqniiiati,de Diecidal ijumerode&lielettidal Miggior GonJlglio,ültre il Serenirtimo , ed j pietletti fei1tnfiglieri,<]iial( Unitii Wehe iftendano alnumcradi kvm . Torrtuno nondime-fienß^fio dt noilTrikina^-intirolito l'E^telfo Coiifigliode' Dieci Da (^iwito fi eleggono tri Cipi ^ üiiä. chfifortnanailThbanale deJ medcfimo Configlio , i quali neIJa muta larommiiiale ve-ftono Toga äi. naniche lirgh« , ton Stole varlibili , eomc (opra . SelTini:! d i P re-gad i , 60 , ^ Proveitori fopn i Dacj , J Prove-diton alte Ca mere degi Invpjtrtiti , j Signoti lopra i Conti , j ProvL-Jictiri alle C^m-dc , t Prov^itori fopr. i Bimü , aue Signori al &.ttimo d'Aleffandria, altrcttiiin i quello d. Darnar», ediLondra, 3 Eftcut^ri ait'Awuc , 1 Proveditori ilia.Saniti ^ üiecj S^v, , due Auvocati^j Prigijom, 6 Auvomiä, Rialta, 6 AuvocatiaiConfigli , 1 Proveditorl alk Pampe , J ^iudici di f^titione, ^ Giüdici d'ETimiüivlür , iGiudicidd toreil,ere, 5 Gmici del Mo^l,, ^ Gtudicfdcl Proeuritnr, j Giuiic. dil f^oprio, iS Auvoct. «r El, 6predett. ul.^i , derti le Corri, \ Gmdki del Pio^go, i Auditon Vecciii , I Ai^.tor,VJuovi, j Auditori noviiTImi, \ Signori al Sopti-Gail^l-do , I Siiid.U , J ^nfoti der ^„canti , J Sopri-Confoäi , j Provedituri alia Giuili-Nuova , J Proy^itoi Lalh G^ftitia-Vwchia, ; Signorialia Pa« ^ 6 Signori di Norte Uvjl, e^enori di NotteCrnTirjil, , OiKciaJi alk B«carie,i ilU TavoladeirUfd-U 4 allt Tavols dell Entrar.i ulla Temaria Vecchi;. , 3 alfi Nuovi, j al Dacio V.no, 3 al Fondacodt'Tedct^h; ; al Frumentoi RialtoJ J al PrumenEo iS. Mar«. 3 alia Uo£ana, JaUEftraordmjrio, ^ill Meffrftariaj 3 Vif-Dominialli Tana;; Provedi-tori fopri le Legne > j Maflin kit Q™, j Miirariall'Argento , j PagidoriairArmamsnro . .1 Reggimenti dlvifi in Poifterie > Capitanati, Govern! di d^/a.cj^Citta., con altri titoli, Camerhigati , e Cartellanie , pure dc-Ainati k NobiJi Veneti dal Maggi^r Configlio , geograficamen-te defcrivendoli fenza ordine di prc-ninenza, fono w/Ä.' P®"«*- ^^» n PcKfc-iti diVt,tam.cc., il , ed il Saliner ^ di Wo illVoveditore dtllefj^mbararc , il Podtllidr M«r.no , nnod'E:ftc , i PoddlidiMontagnana,Gitadaia, CimpdS. Piero , eCiftelBJdo . Pn- il Goi^^^ M P^^fwveiigono dtllinati un Prov,ditow , ch'i Podefti, e Capitii,o diRovigo, UPod^ Iii, eCapitatioinAdria, eiPodeftidiCavariere, ediLendinira. iffS^ißftnti AllaiJireOioneifr/KifeflfilrtfivengonodettiijnPodefti, unCipiUn, cd uti Ca merlin eo t/ Vücif- d' vjcenu , na Podelili Maroftica j un aJtrü i Lonigo , ed u» Polelli e CipKatio i fim it^iVifintfe finumerano prima fiel le Cittä di Verona un Podefti , nnCapitaiio dueCa-^eg^imenTi jnerlinglij ^ uiiCaflellano di S. Felice ,, ed undel Cartel Vecchjo . Poi wf Prov^itore i ntlVtront- i^f^h'er« , un Cipiiano iSoawe , un Ptovcdjtore, e Capitanoi LegJiago. ednn Podefti y;, a Cologna . ÜtlhrtfcijTw^i ^vitra di Sale vengonocletti un Podglli, un Capitjng jdue Camerlinghfjeit JtrSS'wjfW' fitlia Jtfrt-frf atirAnipt. Lifi. unCailellano i B»rcii . I Proveditori dtlla Rocca d Aiifo , d'Afola, degti Oni Nuovi, di Loni,ed un CailtjlbnoiPonte Vigo, ed mi Provedltore di Sslö^eCapiEano deJla Riviera. Pfrilsefgamafca vengonoelütti uft Podefti, unCipiano , dne Cinierliinjhi perBerga-ma, ficutlCafteUano della FordcTtadelUCappeUl , un Proveditorc ^ edunPodefli ^Mattinengo ^ ed un ahro Proveditore, e PqdclUä.Roman j Un Podefti, eCapiCanO^ Un Cimerlingu , ed unCaftellano äCremi- Nella PamadtlFriu/i , un Luogo-Tenente , un Mireča Ico , ed un Teforiene ad Udi-ne , unalc^oTeforiereiPaimi , un Proveditore iCividit del Ftiuli , nn Podefti , edija CaftelianoiliMonfstfoiie y unPodcfU i Porco-Gruer j un Callcllano allaCtimfa , ed un CapitanoiCadore. AiGavstnedtlPlßria fiafTunianoun Podcfli ^ eCapitano ) due CuniigliLTi in C^po d'-Iftria, > Podelil di M ttggii f Ifola , Piran, Umigg, CitCii-KuoVA ^Cuilgnana , Dignin^ Valle, Parenzo J Rovigno, Montane, Buggia, Portöle, S. Lorenio, ed Al boni, UA Gorite ä Puola, un Ca pitano ä Rafpo, etl un Proveditoie dell'Irtria, lftllit!matia fonodeftiniti un Proved itore Generale de'C» val li , unConre , cCapi-tanoiCherfo, mn Proved!roie , unCaTnerlingo , eCiiliellanok Veglia, unConrei eCapitano , ed vnCamcrlingokPago ^ un Proveditore, e Caftellaio i Novegradi , un Pio-veditoreüCliHa, un Conte k Nona, un Proveditorei Clin , ed untltro con un Caftellano ^Cartel Nnovo^ un Pro ved I tore i Sc in , unConte, unCapicano, ed un Canierlioga , c CaÜcllanoiZara^ unGonte^ cCapitano^ unCamerlingo, e CalUHanoiSebetiico , con unalcroCaftetbnodiS. Kicol^ i unCon:e , un Camertingo ^ e C^dUno h TraOi ; un Contej eCapitano, ed un Camerling;®, eCaftellano i Spala to j un Proved irore in Almii^ fa, unConteiBraiiaj unCrjnte, e Proveditore, ed un Caiaerlingo, e Cafltllano ä Liefini; unConte, eCapitano i C jriola; un Pro^'edirore StraoJidinario ^ un Provijditore, ed un Camerlingo > e Caflellano i Ca tiaro, ed un Podefti i Budua, con altri Reggimenti del-j a Dal mat ia J ed Alba n ia, C n egl) al rri Pae G di conquifta ancora » A Cv/a un Pro vedi tore, un Ca pitano, unBailo, dueCoii/TgKeri ^ ed Un CapitanodelJi Cittadella , Un Proveditore al Zante cOn dueConliglieri i un Pronrediioft coadue Confi-glieriillaCeffilonia , un Proved i tore in Aftb , uao alta Prevef» ,, unoiS.Maurs , & un Pro vedi tore i Lepimo. HeJlaMoT&a okle it Generale J e i due Proveditorl Ordtnario, fir Eftraorctinario, de'quali ft d j r6 , vifono i ProveditoridiGaflclTorncfe, Patrslfo , Navarino, Modon^Coron , Chielefh., BracriodiMaina, Miftil, Guftaga, Milviiia , Romania, Corinto, Achaia , Meflinia, Laconia , con niolti altri flettori, Canierlinghi » Caftellani , edalcri ReggJ-mentinon faloiitqu«fto Regno, miinCandiil, IfalediCerigo, Tine > edakre,tXXlto in Mare, ch'in Teim Ferma anco«, che per brfiviti [ralafciamo.. In tal guifa dal Corm del Gran Configlio ad ogni mem-bro il fuo particolare Ufticio compartito rimane . La delibera- sin^it Vt* tione degli aftari pol i tic i viene al Senata , ö Pregadi appoggia-ta , eftratto dal Gran Configlio j e Dignitä per lui e ette , e coftitüire prlndpalmente dagli feguenti , ammeili col Voto , ncl regjftro de' quali non intendiamo pero ingerirci circa all'Or-dine della premineaza. Altri ch'il Doge , e i Procuratori di S. Marco fbno quelli , che conquefto titolo hanno loro Vita durante il Voto in Senate ; gli altri non godono quefta prerogativa ^ che nel tempo della lore carica , ch'& temporanea, i quali fono SeiConliglicriattiiili J 3 Avogadori ittuilt , glieletti, egliufeiti i Z Cenfori attuali , egli ufciti. 6odiPiegidi, 60 dcli'Aggiuma ; 40 della(jj^rantiiCriminale con triloro MmflfMi^ Conügliert, tri Capi del quiL ConCglio fiedono immediare duppo i Configiieri fopra 11 f ^""flfo-TTlbunale veftiii di Toga pavonaziadi pinno j miconlemantcheilrette ■ 3 Signoriibpra gli Alti atLuali i 1 fopra gli Atti nfclci, i ritornati da Bergamo, 3 Proveditorl aile Blade, 3 Patroni airÄrftiiAle , 3 Proveditorl di Comuru:, j Camerlinghi di Cbmime, jA^ie-ci Oificj , 3 Signori alte Ragüjni-Nuove, j alle Ragloni-Vecchie, 3 Gate iveri, j Pro reditu ri al Sale, J Govtrnjtoriall Entrate, 3 Signor'fbpra leCamere » Sema voto v'inter-vengono cutii i Savj attuali, ed in tuntumac'a, 3 Pweditori fopra gli 0®cj , e 3 Prn-VeditorJ alleCatliere d'impreftitl uftiti , 3 Proveditori fopm i Dac^atruati , e 3 fopra i Conti, jalleGimdt, 3 alliBjnchJ» i al Cottimo diDamafco , i al Cot tima d'A Idfindria, 1 al Cottimo di Londra , 3 Provediiori alle Acque, 3 Proveditorl alia Saniii > i Caftellani rirornAti da Breltja, da Ber ja roa, da Verona, e (lUiltli'alTrG. Deve propriamcnte il Senato Veneto chiamarJi Tlntellctto d^r nobiliffimo della Republica , attento alle propofitioni , peripi-' cace neirefaminarJe j maturo nel deliberarle. Viene quefto con-vocato dal Savio di Settimana il Giovedi , ed il Sabbato doppo pi-anzo ordinariamente , ed altri giorni ancora fecondo le publi- pjf„ ct//^ che indigcnze . Il Pieno Collegio e connpofto dal Doge , 6 S'" Configlieri , j Capi di Q^ranta , 6 Savj del Coniiglio , 5 Terra Ferma , c cinque degli Ordini . Egli da' Miniilri de' Prencipi j dalle Lettere de i Rapprelentanti Publici , daJJe itipplichc dci Suddiri , e dagli Eilferi raccogJic , cd aicolta le giornaliere emcrgenze rimettendole alia Confulta de Savj, da' quali efjiminatc ^ vengono alia deliberativa del Senato portate. Oltre air incumbenze preaccennate , ne tiene ancora il Senato dell'altre , neU'elettione ipecialmente di pihCariche, anchedel-le principali ddla Gnerra , di{jx>fte parimente con la pluralita de' Voti . Alcune n'elegge nello Scrutinio , alle quali li ricerca la confčrmatione del Gran Configlio j altre nel Senato, chaflb-lutamentevengonodalmedefimoelettej e trä i Soggetti, che la coftitnifcono, diftribui/ce Tuttele Carichc Straordinarie di Proved i tore Generale i Palma ^ Provedit ore Gene rale inDalmaiii, Proveditort Srraordinario allaSuda, Capitano dtUe Navj ; le Ambafoaric tutte, eGeneralati^ e XLVI Muglllrati. ndii Gtti , che fono 3 Signori alfe Militia da War, 3 Pruvedituri all'A rti gli tria, 3 Prtjveditnri fopra Beni-comunali , 3 Provt^itorj fopra gliOfpedalf, 3 Provtditori ai Bani-injoilti, J Regolatori alia Strm ura, j alia Be-ftcmmia., 3, fopra k Pro vili ä be del dana to,. 3 fopta le Decime del Clcco, J Provedi tori fopra. i D^ari^ 1 Scanfadori, altle fpefi-Superflue, 3 Regolatoii fopra i Daci j 5av) alia Mercantia, u Proveditorialt'Armrir,uaDepofitaiioinZccci, im DepofitaiioalBicjcodel Giro, Un Procura tole alii Ori, ed Argemi , 3 Proveditori in Zee«un. Con fem t ore del Depofito, 3Regolat[jri, « Rtvifori aU'Entriite publiche in Zecca, 5 Pbd vedi tori a gli Of i, eNonete^ j allaCiüililia-Nuova, } Sopra-ProveditoH alia Gitiftitia Vecchia 5 3S0-pta-Pfoveditori alle Bi'fcarie, 3 Sopra'Proveditori alia Sajiliä, 3 Proveditorl ill'Ai/tnale, C 5 Süpra- «•-A F .ilhno^D H hh oncloil Hi?«' ♦«.'••Cii; .'V A • ....... —. . •nr I UÄf'^r ...jn« .-T:?;; jJÄJf- It cn^t-if ü. »oM iJt ti ^tijcxwo rin^ i uuwÄ ^ i « -wjfnuÄÄ filhi» .wrwa m i i , mM tRjU It rt^ i^S a \ TU^yrg de »V^ «« ^ v »»V.^JÜHf v attc tcyJft BftS s fj^ lifrtn I # U^' ^ , ^ ^ I . mr'»' äf ^jrO^HÖl" • i-«ft»!..'«» -Acn oj^wjv / ouuism ^^ Iii; ' / J. t V. Y- i.' .. r - J y. y K r K r: 4 If- if^ t*' «MTM H-fi - whlfi rai; cJ -»tw^il • -• . «utfi fr« iiJ . witH^ir , ^ftifiK -K w nrr n ob ^laop vi^j tw cn^ cnnifi lA a o^fcjU . psiü^Ä^ii^^ö^J hh je}fi:) I ihnJmii^^d 9 Ar' - >, tfuJ c-^-'^r . fi^isi; jirJiMU ♦ 3 j I s ^ - * ^ Sopti-Prdveditmi all« iJfelie i Savj fopcarErefia, j Riicirr ^ Sap«-Proi'tJi(ori tir« Aojue, 3 Ptovejitori ill'OiJo ^ ] Savj (opcal'Kretia, j RiTdrmicon ddlo Sttdiq di Padtjva, 4 Aggionti, j SigAori fa-pr* le Forte"e 1 i Sopu-a Provedirorialle Bia i^n Efatcarezi Go^rcrnacarrctellXntrate, un Klxttor^ alle Ragiani n^o-ve . Hri|in»rii , fpftopure dal Strtito prefci«Ui . Altre Cariche pürö incora veti-fow dil Grin QanCsl''* 1 * Sem» diftribu^i:? y nclte quali non hibbiatno ruluta itiol- »««-j^Äw JRiniane d'cfprimere la durations delle Cariche ^ I'Eta rkhie-c^^ fh. per ottenerle , ed U veftito de'Soggetti, che l.e foilengona . frrfdlw^ Vitalitie le godono ii Doge Procurator!, Cavalieri, CanqeJlie-' re Grande , Segretarj , ed Auvocati Fifcali - Le altre Cariche ibno ad ten^m , terminando il loja corfix nel periodo, di ledici Meii jt eccettua.ndone le Quaratitie y neUe (j^uaH fi fa palTaggio, dall'una all'altra ogni ottoMeü^ ed in due anni fi terinina i 1 giro di efle - I Padroni ibpra I'Arfenale compifcouo la loro Carica in un triennia ; ma i Proveditori fppra i Datij duraao, iei anni , I Patritii J che compongono i'Eccellb Coniiglio dc' Dieci, itanna un fol'anno in quel grave impiego j c doppo , quafi ä ca-daujia delle Dignitä mentovate y fucccde ugua/e j 6 maggioro t^sntum»- contumacia , fccondo. la diverfita deli'impiego . I Pregadi , e wJiJ^Giunta durano, regolarnience unanno. , quando, dall'annua con-ücht^ fermationc del Gran Configlionpn vengadiifwftoin altra manie-la , 6 ftabiliti in vita , Iccondo i diverfi riflefli della lororaffina-ta Prudenza . 11 Collegio tutto. , col Depofitario ü varta ogni fei Mefi; ma li Podefta» Capitani, Camerlinghi , Caftcllani , Tefbrieri ^ cd. altri Ufficj deila Citta, e Lxioghi infigni, foggct-ti alia Dominante , perfiftpno diedotto Mefi nella loro Carica . Gli altri Magiftrati ftabiliti per Senate durano, falamente fedici Meli . Alle Ambafciate, eRefidenzc fi prefigge il tempo di tr^ anni, ed a' Generalati due . Pria de' venticiaque anni con^i-ti, niuna pu6 afpirare alle Dignita , toltene quelle delle Ca-ftellanie , die quali ponn,o eßere promoßi neU'eta di venci anni. La Dignita Senatoria richiede I'etadi trentafei anni . Niunode' Magiflratieccettuandone i menrouati, pria di compire la ferie dc' Magiflrari per Configlio , vefte Habito differente dall'ordi^ nastedk!- Nobilta . Q^efl'Habito confifte in modeAa, grave, h Kfiiit^ e maeflofä Toga, di panno nero , che fpira religiolitä:> veramen-VKrta. re adattata. al nobile Iftituto di chi Ja porta . Ella Tcende fin'ä Terra j nella parte anteriore aperta y e foderata d' ormefino nero. per l'Eftate ^ ct^le Maniclie larghe un braccio ^ e col Go-niitoj di efle pendente piii ballb . Nella Primavera., e nell'Au' tun no compaiona colla ftcfla maeflä ,, e Toga, y toltane la Fode-ra di efla j ch'in quella Stagione c di. ccrte Pelli finiiüme , de- rjjodal nomtnate Varj ; e ncllTnverno cangiano Fodera , confiftente in " altre PeJlrdi prezzo , denominate Doj(J^ , cignendofi ä niezzaj vita con Cintura di Vellutonero a pelo, ornata di quatordeci Paflgtti, Puntale , Corrente , c Fibl^ia d'Argento . StilaSpal-la iiniflra portano una. Stola lunga dello fteflb panno j largaj mezzo braccio-, quale anticamente ftrviva. per coprirß il Capo; mä hoggidl , per maggior commodo portano un BiretO: nero di Lana colla iiia frangia dello ücflb colore . Quelli che fono fre-JJ^^'^^^'giati del titolodi Cavaliere per Ambafciaric Töfteaute , 6per le . 'benemerenze colla Patria , fi diftingono dagli. altri colla Stola , ornata drPaßamano dXDro , e nella Cinta hanno la Frangia > e Pafletti della fteflb mctallo . Bene vero-, che fimile honorevo-lez^a , e titolo fpira > e finifce nell' Individua , che lottenno dalla Patria ^ eccettuandone alcune poche Cafe che- godono il Cavalierato hereditario ne'Primogeniti . II Doge in privato ve-fte laToga Jfciolta dicolorepurpureo ., colle mankhe larghe quat* tro in cinque braccia come quelle de Procuratori di S. Marco , Savj del Gran ConJjglio , Configlieri , Avogadori , Ceaföri, e Capi del Coniiglio de* Dieci ^ Lo^fteflb Doge in vece del Bireto di panno , ne porta uno d' Ormefmo a tozzo . JVIa nelle com-parle Iblenni afletta Ibura il Capo una CulEä di tela Cainbraia» e fopra di elTa il Diadema Ducale . Per Toga egli porta unaj K^Sit, «t/vefte magnifica coUo ftrafcino d'Ormelino crenaeie , cignendo-Ci con roflä Cintura, fregiata co' Pafletti d'oro . Ii fuo Manto h d'Armellini, overo di Broccatod'argento vagajnente ricamato , quale ipiega le lue fälde fin'ä mezza cc^ia . L'Habito, ch'il Se-rcniffimo porta fotto la Toga Ducale, noneprefiflbnella fuaforma ; mä fblamente nel colore, che deve eflere tutto purpureo , come pure le Calze , Legacci, c S'carpe . L'Habito del a Sere- nifli- niffima DogarefTa h fimilmetite magnifico , cd alla DucaJe col- MaHr.j^^. la Vefte ricchiiTima di Eroccato d'Oro , fopra Ja quaJc^ ^ porta il Manto lungo, conmacftofoftrafcino . Cigneil Capoco! fuo Diadema diftinto, e tempertato di Gemme pretiofe , Ibtt'il quale porta un Velo trafparente , cheglicala giu per lefpallo , La f'ua Cinta conüfte in una Catena d'oro , quale fbrmando va-ghi giri, Tcende fin'a fnoi piedi . L'Habito privato h una Vefte diVcIluto , öRafbcremülino , come piu le piace, b pe'l commode per le divcr/ita delle Stagioni . Per chi brama maggiori conteize di tali hahiti e ftatnpato il Libre di Cefare Vecellio , in cui fono efprefli in Dilegno , e dichiarati gH antichi j prati-cati da queila Nobilta, e da molt'altri Nationi ancora I Savj degh Ordini, e Capi quaranta criminali vfano la veftc ordinaria delle Nobilta , mä pavonazza con Stola fcompagna^ . I Segretarj quando accompagnano il Sereniflitno in publico, ado-pera.no la medefima . I Savj di Terra Ferma » c quei dd Coniiglio I'hanno limile anch'efli di colore , mä con maniche larghe, c di camelottQ I'Eftate ^ I Podefta , Capitani , aitri Rettori dt Citta , e Camerlinghi , portano nelle fÄntioni publiche Ducale roßä con beretta da nobile , c I'habito di fotto uniforme ä quello del Doge; i Generali uläno lo fteilb ^ eccetto la beretta, cbedira^bj b d'Ormefino rofib ä tozzo, H Doge quandocfee m publico lempre ailati corteggiato dagli Ambafciatori de'Prenci-pi ^ e precedutQ dall'Infegne regali di moke Bandiere coirArmt delle Citta fbggette, Spada , Ombrella , Coffino, e Sedia Ducale , il tutto di broccato foprariccio doro . Lo precedono 24. Comandadori cq" Ferraiuoli turchini , Berette rolTe, e Trom-be d'Argeato. lunghe in circa dieci quarte . La fua fituatione e ne' Gradi 34 , m. 55 di longitudine ; e sht^r^ G. 45. m. 30 di latitudine Settentrxonale , fottoilparalelloXV,'"''''■ nel^inedel^V^IIC]ima,dandahore 15 , minuti z 6, fecondi S al fuo giorno.maggiore. L'altezza degli Argini eretti dall'arte ne' lun-ghi Lididi roo miglia digiro a guifa d'arco, formati dalla natura, c muni t i da replicate Dig he la rinchiude in diftanza di cinque Iblc miglia dalla Terra-ferma nellultimariceflb del Golfo , ä cui la nata Regina tramutb il iiome antico di Mare Adnatico , imponendogli il fuo di Veneria per piü decorarlo . I cinque intervals , cioe de'fw Pw/i, del w^^rf, di J. Etafmo^ Ac"due Cafldiiy e di MaLmö£COy_ iucendo TufEcio. di Porti, apronol'adi-' to verlb. laCitta ä Navigli d'ogni conditioner Rimane quefta divifa da un gran Canale , lungo 1500 pafli, nel piu largo 40 , che Je ferve di fmgolar ornamento ^ ed ä cui ■ da amendue le f^nde forma maeftofa fpalliera gran numero d'altiflimi , e ben architettati Palagi , forniti di ricchi marmt . Da una parte contiene i Seltieri di Cafiello j S^ Marco, e Cafma- stßM di 'altra quelli di J.Cwc, S.Pola^ e Dorfo-Duro . Doveil*"™'"* Canale piii fi riftringe , rimane. unita dal famolb Ponte di Rial- pcfiu A to nel lito J dove per lungo tempo fii tenuto un traghetto di• Barche y linqhe nel 125 vi fu fa.bbricato un Ponte dilegna, fb-pranominato deilcMonete . Qtiefto fu jjiii volte mutate, erino-vato ; vi fi fecero.del 1451 le bände intbrnu dicancelli, i quail rovinati nel 1441 > b lecondo altri nel 1451, furono nel 1587 piantati dodeci mila paJid'Olmopcrdarprincipio alle fonda men-tadi quello. di pietra, c'hoggicU fi vede , colmodellod'Antoaio, detto dal Ponte . Solo. Ii 9 Giugna del 1588 conmoltaIblenni-ta quivi f^ pofta Ja prima pietra dal Doge Paiijuale Cjcogna_j , che vide anchenel 1391 terminata J'eccelfamole . Qi^flatutta compofta di Marmi Iltriani con architettura Dorka , ne tiene Mentagne intere nelle fue doppie fondamenta , che ft profonda-no 16 piedi fotterra . Si eflende in unarcofble di 30 piedi d'al-tezza, 4J dilarghezza 70 di giro,, ein 187 diJunghezza . So-pra il fuo grand'arca fi vedono formate trfe maeflole flradc_j , circondate da 14 Botteghe ^ coperte di piombo, ji pr parte ieparate da due arcbi. II Seßere tU Caßeüo h cosl denominaro da quell'lfoletta,, nella ^ quale s'e fcritto, ch^Antenore formaHe il primo. ibggiorno , c c^^Ai-che chiamata poi Caflello d'OUvolo , diede il titolo,a fuoi Vefco-vi per il cerfo continuato di 678 anni . AbbracciaquefloSertiere Ifole 16 y conneffe con 66 Ponti di pietra j e 15 dil^no, Chiefe Parocchiali11 Monafterjdi Monache, 5 Conventi de' Re-golari, 3 Oratorj, 8 Ofpedali, un Priorato j 5 6 Scuole, 31 Corpi Saiuijtrl Corpi de'Beati,Altari 3 40,Privilegiati 3 i^Campanili 96, 10Piazzcj 26 Coni,e 18 Poiiipublici, n Palazzo, c cinquanta-i Giardini. I Con- ■ JWrtff. a cut CraxJt. 'Jfw. m ^ . ■ i. s.fi^f rf Confina ali' Oriente col Seftiere tli Caftello quello dS S, Marco, s.AUrco. gi Setrentrione coU'altro di Cannareio, e nell altre parti viene_j circondaro dal Can ale Grande . Contien'egli fedeci Ifblc , unite da 50 Ponti di Pietra , e 6 di legno, 16 Chie/e Parocchiali, 4 Convent! de' Regolari, uno di Monache, 4 Oratorj , 5 Ofpi-tali, un'Abbada, 64 Scuole^ trä le quaÜ una delle grandi , 10 Corpi Santi, uo Altari, 13 privilegiati, 11 Piazze , 18 Cor-ti publichc , 40 Giardini, 19 Pozzi publicly e 4Teatri. ^ffiitre Ji Maggiore nella drconferenza ^ il Seflkre di Carmaririo , non . nobile perb come I'accennato , coa cui confina al mezzo giorno , e con quello di Caftcllo all' Oriente , ba-gnaco neli'altre part j da 11'acq ue del C ana le Grande , e del I a Laguna . Qi^fto viene fbrmato'da 41 Ifole , unite da 90 Ponridi pletra , c 14 di legno > e contiene 13 Parocchie , 5 Conventi de' Regolari, 7 Monafterj di Monache , unaScuola, 6Confra-rernitä grande , 76 minori, j Oratorj , un Priorato , x Ofpi-tali, lO Corpi Santi > 98 Altari , privilegiati , ^^ Canipa-nilj , 1 Teatri, 49 Corti publiche , 9 Piasze , 40 Palazzi, 45 Giardini , e g 7 Pozzi pub ici . Dal men to vato Se ft ie re , tragittando i 1 Canal grande, appro-7fcrZt'^' in quello deila Croce , che confina a mezzo giorno coiu quelli di S.Polo , e diDorfoDuro ; e nellaltre parti, h col Canal grande, 6 con la Laguna . Dodeci ibno I'lfolettc, che lo com-f^ngono , conncfle con 3 5 Ponti di pietra, c 11 di legno , Icj quali abbracciano S Parocchie y 4 Monafterj di Monache , uru Convento de' Chierici Regolari , 5 Oratorj , 3 Ofpitali , Scude 3 110 Altari > 7 privilegiati , 14 Campanili , 18 Corpi Santi, zj Corti publiche, 6 Piazze j 50 Giardini, e r5 Pozzi publici. TXfßü^re Ji II Seßierf di S.Polo (quale nella fua eflenfione non h inferiore airaccennato ) confina con quegli di Dorfo-Duro , e dellaCro* ce , eflendo aticora eflb formato da dodeci Hblette connefle da_, 46 Ponri di pietra , ed 11 di legno . Lo qualificano 9 Chiefe Parocchiah, z de' Regokri, akrettante Scunle grandi, 54 minori, 96 Altari, iS privilegiati , 10 Campanili, 18 Corti publiche, 6 Piazzej 54 Palazzi, 29Giardini, e 15 Pozzipublici_ t,ßurt 4 Occupa piü della metä della parte occidentale, e meridionjale' Uifr/irD«- della Gitta di quä del Canale Grande il Seftiere di Dorfo-Duro , eflendo coflituito da 28 Ifole , congioate da 54 Ponti di pietra, e 48 di legno , oltre la Giudecca > e Tlfbla S. Giorgio : S'incon-trano m qiierte 11 Chiefe Parocchiah , 9 de' Regolari , 11 di Monache , una Scuola grande , molte minori , 4 O/^itali , 3 Oratorj , ed altre Cappelle; 104 Altari , 18 privilegiati , 26 Campanili , 40 Corti publiche , 10 Piazze , 15 Palazzi , 28 Giardini, e 20 Pozzi publici. Dovendo Noi deicrivere nel prefente volume tutte Ilible del-rUniverfi), non ci riefce pofTibile di regiflrare pel minuto tutte le particolarita di quefta celebre Metropoli, ch'e lo Iliipore del Mondo ; onde prima di partirci da efla , efäminaremo , frä Tin-finite fue maraviglie , alcune iingolarita pill riguardevoli , prin-cipiando dalla fua parte piti fettentrionale. Capo delle Parocchie b l'antica Baßlka PatrUrcale , Metro-B^ßlkaJiP^*^^^^ ^ S-Pktro , eretta nell'Sjo ä fpefč degli Apaml , & s.PietTo. Adami > pofcia neir841 terminata coll'ainto di Orfb Participatio IV Veicovo Olivolenfe , Da O bei lato, che fu il primo, fin al det-to Orfb fi erano i Velčovi ftrviti della Chiefa dedicata ä SS. Sergio , e Bacco, i Corpi de' quali fi venerano in S. Pietro con molte altre infigni Reliquie . Qi^fta celebre Ba/ilica piii volte rinovata furidotta finalmente all'eiier cofpicuo dal Patriarca Gio: Tiepo-cor t ^^ ^^^ 1630, II Tuo piu pretioloornamentofe il Corpodel Gloriofb t^ffniJ ■ 'S- toTsn^Q Giußiniafu), primo Patriarca di Venetia , il quale traf-üiußtiww portato dall'antica Cappella , che la di lui Famiglia dedicb aj & Michiele Arcangelo , e ripofto fopra I'Altare maggiore fab-bricato per voto dal Senato nel 1649 con magnificenza propor-tionata airanimo di quefl'Auguila Republica , rifplende con in-finiti miracoh , ed ž viiitato li 8 Gennaro, giorno della fua Fe-üivitä, ogn'anno dal Doge j e dalla Signoria. jiignitäd//. Vien'officiata la Metropolitana fudetta da 10 Canonici ( frk h Potfiaf^ quali uno £ fopranumerario ) da fei So t to-Canonic i, ed alquanti MÄ. Accohti, oltre le tre principal!Dignitä di Primicerio, d'Archi-diacono, edi Arciprete , c'ha anneflb l^ufficio di Paroco . II ie-condo viene fpedito perDateria, gli altri due fonoclettt dalCa-pitolo \ ed il Patriarca affume ä fuo arbitrio un'altro Canonico col titolo di Teologo , fccondo l'iÜitutione del Patriarca Gio: Tiepolo . Cin- Cinquantuno Vefcovi Thannoilluflrata , cioJ; xi dal 763 , b 773 final io7i col titolo d'Olivolenfe , detto diverfamente dff' Morti; gli altri-con quello di CafielLni finali45i;edaqucl tempo, . che net giorno 13 Ottobre fu eretta in Patriarcalefin^al prefente, conta X 2 Patriarch!, come fi legge nel Catalogo che fegue, occu-pando hoggidä ben degnamente la Sede Monfignore Gio: Badoaro , yeroefemplare della virtü , e germoglio del l'antica Famiglia Parriciparia > gran Genetrice d'Eroi infigni per la loro Santita , dottrina , e gloria neir Ar mi. Ve/ic vi, e Patriarcbi dt Venetia ,Jipi7iti ntlla Saia PatrLircaU di ^atfi^ OUtä. ■774 V E S C O V I T Obe!1 ICO Marino J Chriftofmo Damiito 791 J OrfoOrfeoIo--800 4 Giova-nni Sanuto-Šl^ J Mauro Vkentio ——iti j € Domenico Bidoaro-801 7 CrirtbEcuLj—-'S7; 5 Gio S-iiiuto ■ ■ ..-^jj; 9 Clo: Auventurito —S^i 10 LuremaTindenrJeqm^iü 11 D a menico Müro-^^ f IX Dome n ko Da vid IJ Pie t ro M al fstro .-v-971 r^ OiTo Magatiiito--9S1 r S Dornen ico Badoaro — 16 Piecro Qumtavaüe—looo 17 Gregoriü&lorgi-1005 iS MaiinoCafliano-roio Dom.Gradenigo--J04C la Dom.Gradenigo—lojc 1 [ A rrigo Con t arini-— t O^ 1 Vitai Michiel ———iii< -iiji -1140 ij Bonifacio Valiec-Gio; Po lan j-- i I Vital Mich'«1- -117S Filipfjo Caflülo —npT 17 Marco Nicola--'iioo iS Vital Michiel--tij = Marco Mocüfiiti-1157 ^O Pietro Pino——-ri6c Guflltiero Agnufdei-I Ji Tomifo R i mo ndo - r 2 71 i J Tomafo Franco—"1171 j 4 Barto lomeo Queriiii-i 1 lA IJ Simon Moro 11 111-1101 iö RannbertoPuIo-nji j7 Glac^ino Coniarin!-r JOj ;B Bartoloraeo Querin L rjij 19 MichielCalefgi-U^i ^o Angelo Dolfino-i J jS 4.1 Nkol6 Morofjni -—i J4C 41 Giouatini Bcmbo -—1 ^49 (.J PaoloFolVari-— Gio: Amadio Gard -1J7S 4 J A nge !o Corer,po i Pa pa, dettöGregorio ?Cil r^7c 46 G10 vari ni Loiedanü-r jSj 4^7 FriJicefcoFaJiiro-—IJpc Cirol^o Doltinu -1 j^t! 4J Franceffo B«mbo—ijjb 50 Marco Lando-1415 , -r Erancefco Malipiero p^/riarfi» PAT^fARCHI diVr^tia. 51 S. Ijor. Giuftiniano •'r4jr fj Maf!eoCoiifarini—14JJ ,-4 Andr« Bonerdomi-r46o J 5 GregorioCortr- j6 Giovanni Barotif--144 J f7 MafieoGerardiCtrd.i^fiS rS Tomsfb Donado—1435 f9 AntonioSuriano-—IjOi .^O Lodovioa Contarini IjOS Si Adtanii} Cont^rini—t^oS 5 a Girokmo Qiicritii—i 4 PierFrin.Contirifliijj4 S4 VincenSo Diedo-J SSf 6 J G iova n ni Tri v i fi n—I jdo 66 Lorenio Pritili Cir. i J90 67 Marteo Za ne-rSoc ia Francefco Vendfamino Card'---- Sp Giovanni Ti«polo—r^19 70 FederiCOCornerCar.rö^i J J Gio:Franc.Mororini 1644 71 AlvifeSagredo-—167« ]l Gio ßadosro vivente r 6 ffS Circondato da Muraglie altifiTime , e ben forti , con piü Torr i di Guardia in varj /Iti dif^fie , giace il Famofo jirßnaU , comprefo nel circuito di due miglia , fregiato d'Officine diver-fe per förnire in Terra , ed in Mare qual fi voglia militare ap-preflameuto in difefa della Cattolica Religione , e conferva-tione della Veneta liberta ; onde puö ctjiamarfi lo fplendorc della Criftianita tutta , & il decoro di quefta PotentÜlima Republica . Hebbe il fuo principio , mä in altra parte , in/ieme colla Gitta ; iblo per6 nel 1104 fti cominciato dove al prefente Ü trova ; nel 1344 fi flabill, che le Galere non poteflero ftb-bricarfi in altro luogo , che neir Arfenale ^ fi^fc publiche; e nel 14^1 , e 1695 fü adornato il di lui ingrefTb , come fi dira . Cjmvi lavoi-ano inceflantemente 1558 huomini , allillt-ti da* Capi deli'Arti , ciofe 343 Maftri Marangoni con izo Fanti , b Garzoni ; 17 Taglieri , 8 Segatori ,449 Caletatori con 8 Fanti , 8 z Remari con 16 Fanti ; Capi Fabri 10 cooj xo Fanti; 15 Donne ä cucirVele ; j 10 BafUfi; altri jo Ma-noali; 10 Marinari; 16 Archibugieri; 8 Cefeladori ; 40 Cor-dalori in Tana^ Protode' Muratori ,de'Calafari, deFabri, & altri; un Cantiniero con due Aiutanti , e 4 Fanti . Per pagare tutti i detti Salariati ä giornata , vi vogliono 1850 Ducati ogni Settimana, unaperlaltra ; oltre il Vino , chc con pib, che Reale magnificenza fi Jafcia in loro liberta efTendovi a tal'effetto vi-cino alla Cantina una Vitanja aperta con Caflbni di Tavole ben conneffe, impegolate, dalle quali per alcune canne d'Ottone, come fe fbiTero Fontane, efce il Vino , che cofla al Publico tren-tamila ducati Tanno . L'Ammiraglio, i fuoi Prod , ed altri Offi-ciali , e Miniflri fi pagano ä parte . I materiali , cioe Ferri , BronLi , Legnami , Canapi , ed alrro fbno cola in prodigiöia quantita confervati in forma di depofito, che devono eflere lem-pre , come fi vanno cavando, rimelfi; onde il difpendio tutto annuale fi computa , che afcenda ä fopra trecento ottanta mila Ducati, per i quali ibno fiffi , & inalterabiligliaffegnamenti. Ha poi la curiofitä di che pa(cerfi in diverfi gran , tutti pieni d'armi, & appreftamenti di varie fbrti , ammirabilmen-te difpofti, di modo che in un oecafione fi potrebbero fenza ima-ginabile confufione di tutto punto armare Eferciti intcri; cento Galere , dodici Galeazze; ed altri Legni minori . Vi fi con-fervano per abbellimenti molte armi conquiftate inguerra dide-bellati Nemici , tanto negli antichi , quanto ne' piü moderni tempi, come Arieti , Catapulte , Gatti, Archi, Freccie, Balefire, edugualmente Artiglierie dt piii inventioni , Mofcbetti, Archi bugi, Carabine , Piftole , Picche , Infegne , Stendardi, Timbali , Tamburi , e Timpani; Armature , e Spade d'Huo-mini illuflri , come del Doge Sebaflian Ziani , di Scanderbegh, ed altri . Una Galleria fontuofiflima di Stromenri matematici neD cef- Arftnals, t /na dfßrit- isene , Kttmera J* Arttfiti. FcntgitA dt Vits di t9' tittue aptTt^ Tiifptttdit annuale Arft- n^te. Salani dfjr ArftnUt. Af^ rft* Üemiii df Mlati. r Cjww«* necciTarj alia coftruttione delle machine bcUiche , di Naviglj Straordinajj , cd altrc invention!. wjmh^« ^ Maga^-^tm ripieni di ^lle per Artislieria d'ogni genertLj , ^jA^fi». di Bombe, di Granate, di Mortari, puredi fmifurata grandcz-za , anco di ferro per minor difpendio , di Salnitri j di Ferra-mcnta , di Legnami, d'Antenne , e di Vele fanno inarcare le cigÜaallollupGre . II luogo fi>lo, dove ß tirano le Gonicne, eriitto copertD , e d^i/bin piJi Corritori dl piti di pafTi di lunghezza, ne quali fi cMifervano tanti Canapi, eLini, che baftcrianno per corredare quanti VaJfcelii fblcano il Mediterraneo. _ ttsp aa/fff Cmta incirca di Galere , preparati in ogni tempo al h}Co-gno , occupanoaltrettantegran VoUe, erette vidn'all'acquaper i Q^ffati*^^ fäcilita dimetterle in mare , Otto , f piu Ccrpi dt Gakaj^z.^ ft i^imo fempre lavorando perhaverli airoccorrenz^ pronti , oltre quelli y che di continuo ve-ßgono in buon numero mantenuti neirArmate , e ne* Porti diveril in tempo di Pace , e di Guerra. fo Veitt pifci Volte delle predctte cento furQßo con mirabile prteflcio molco fzr /t w pjj^ dell'altre alzate, per renderle proportionate alia fabbricadellß Nävi , mai per Tavanti in queft' Ar^feuale praticate . Quefla^ grand'Opcra fupromofladal Configliere Leonardo Mocenigo, e follenuta dal Senatore Paolo Giuftiniano Lolino , comc Prove-ditore aU'Arfenale ; donde non potendo eftraerfi le Nayi m^-«ömA dri- ^ delpoco fondo del Canale, per il quale s*efce_, iu PA*fin. i>*- queflo iflgraadu:© . latal modo vien febbricaro D.epoAto ü pie-ffüff^o tiofo per le publiche ccccrrenze i fingolarita , #;hert ad honore di ft grand'Evangelifta^ il di cui -Corpo era ftato por-tato dalla Gitta d'Aleflandria in Rivalta nel priucipio dell'Anno fteflb. In quefto Sito haveva Nar/ete nel 563 fatto engere laCbiefa di S.Teodorp , c'hoggidi ferve alTribunale del Santo Officio; e q^ivi appunto il Doge haveva dali'Ifola di Rivalta trafportata la lua icde , Doävendofi percib darß nuovo Santo Pratettore allaj Republica , ed a quello föndar nuovo Tempio , ftimb bene il pietoib Principe dover feguire quell'anfico iftituco , che i Tem-pij erano ftmpre at tacati alle Reggie de'Dominami, ergendolo conti^o al fuo Palazzo nel raedefimo luogo cominciato. Mä veniito egli nello fteilb anno ä morte , non puote i^edere il , fine della fäbbrica » per la quale teitb la maggior parte delle fuc facolta, Giovanni fiio fratello , e fucceflbre nel Dogado terminö la medefima, e neJl'Si9 principio la Dignita del Primiceriato , la plena collatione del quale fix fxji fempre lufpatronato de'Dogi-^w»^ Furono ä quefta aggiunte le ijiftgne , e Vefti Vefcovali con Mi-tra, e Paftorale da Ale/landro IV nel 1154 , e conDecreto de* Corrertori nella Sedia Vacante del Doge Criftofano Moro nel 1471 fii rifcryata a fohPatritij Veneti queAa Dignita, che fbtto di seha IÄ Canonici , de'quaU iz , ciierifiedonon-ll'accenaata Canonica, ibno chianjati Canonici di dentro, e gli altri 14 fono Piovani delle Parocchie delia Citta a beneplacito del Efoge . Vi ß)no anche i^i lotto Canonici , i quali vengono eletti da' Procura- fnanti i-j* tori della Procuratia di Supra , ed in vacanza de' Canonici di dentro fono promofli dal Doge alCanonicato . Vi & poi ungran numero , ed una quaatita di Manfionarj , e Chierici ; onde re-ftaofHciata la Chiefa con quella maeftä, decoro, e divotione, che convienead una Regia Cappella. Un grand'incendio , che nel di/Trullein buona parte il Palazzo , e Ja Chiefa fteflk , cagionb anche la fua rinuovatione nel- Tempi« prf la forma cofpicua, in cui hoggidl fi vedc j che cominciata nel 977 dal Doge Pietro Or/Mlo > fi terminö del 1071 ultimo del Doga-" do di Domenico Contarini, e fEi confagrata nel 1085, bcom'al-tri vogliono 1094 gr^ut^r Cominci6 ilDoge Selvo, Succeflbre del Contarini . a farla'^. voraredlMofaico, incroftaredi njarmi,che Alberto Magno nelle fue Meteori numera fra lecofe rarepermaravigliofe.ed or naredi Colonne fatte condurredalla Morea, e d'altreparti deJla Grecia. La Palla ricchiffima tutta d'oro tempeftata di Pietre pretiofe, che ftä foj^a TAltar maggiore , fti dono del Doge Orleolo ; Mä 1 fuoi piil ricchi , e nobili ornamenti li hä ricevuti dalle fpoglie di Coflantinopoli, e della Terra Santa, acquillate dal Veneto va-lore . Fra gli altri ammir&bili fono !e quattroCoIonne d'Orien-tale Alabaftm , che foflentano il Baldacchino di Rame dorato JopraTAltare del Santiffimo Sagramento , e nella facciata efte-riore le otto di Porfido, ed altrettanti di Serpentino , che diccii fiaao ftatetrafportate dal Tempio di Salomone con altre quattro, che Ibftengona la Tribuna di marmo greco^ all'inco ntro deile quali e in figurine rapprefentaro il Teftamento Vecchio, I quattro Cava li di Metallo Corintio ( opere infigni del famo-Co Scukore Lifippo ) che fono fbpra I'arco maggiore della detta facciata , furono levari dalla Piazza dell'HippodromoinCoftan-. tinopoli , quando i Vcnetiani con gli altri CoIIegati nel ji04 fe ne irnpadronirono ; e fin nel fuolo fi caIpefi:ano le pietre di gran prezzo, ripartite in i z miftcriofe figure . I Mofaici poi, la maggior parte rinuovati fopra i. Cartoni di Titiano , di Paolo Ve- Veronefe , ed altrl iämoG Pittori, di tempom tempo fucceduti, fono porteiiti dell'Artc ; e ci^jchc vi refVadi ailtico ^ attimirabi-le , perche tuttoe mifteriofo , particolarmente per eflere ftato idee profetiche delFAbbate Gioachimo . Fra quefte fono rimar-cabilile due figure rapprefentanti al vivo i Santi Patriarchi Domenico , e Francefco negli habiti delle Religioni, che dovevano iflituire, poftefopra la porta del Santuario, dctto il Teforo , tr^ fecoU prima , che nafceJdero . ^ Teßft in Q^fto T^ra i il piii infigne di tutta I'fiuropa , e f.AFrfw fbticdel Mondo, cosi perdc/criverlo fi j-icercarcbbe un efprcflo volume , poiche il racconto delle fole Reliquie pub dar materia a moke Storie . Le piu fingolari fono il Sangue miracolofb ufci* ,, ^^ to da un Crocefi/fe dipinto in tavola , che dicoao fia quelJo porto '"quafi nel mezzo della Chiefa fopra un'Altare chiamato il Capi-tello , e fii trafportato da Coftantinopoli con quel peizo di legno deUa Santa Croce , che opniervö per Cg la Santa Iraperatricc^ Elena . Un ampolkcon qualche goccia del Saague pretiolb di N.S. G'i«iiChrifto,trarponata con lealtrecofe Sagre dallaCitta .di Candia doppo la paflataC uerra , ed alrre Reliquie illurtrj ft .confervano in Vail oftenfibili d oro, tempeftati di ptetrc pretiofo ii'ineftimabile valore. o-^^uprt- -le Gemme poi fi^flerrano CarboDchi-d'i neredi bile groflra-wyj 2a , e percib fcnza prezzo ; Perle delle piii jare , che TEritreo habbia prodotco ■; Diamanti , Criibliti, Zaffiri , Turchine_j , Granate, Smeriildi, due Corn i d'Alicorno incaftrati in ora gioiel-lad , ua Catino facto d'una (bla Tiirchina , unSeccIiiello d*una Granata ; Vafi d'Agata, e di Diafpr® grandiffimi d'un fblo pez-zo , dodici Petti d'oro ma/Cccio , dodici Corone tutte tempe/tate .di Gioie, e di Perle, che dicefi fbifcro ornamenti delle Dami-.f^lle delle Imperatrici d'Oriente; ed in Tomma tante , e tali ra-ritä:, che Ti cenlbcde la viftadichi .va per mirarle , c generano tutti la maraviglia . Sopra ogn'altra Gemma e oflervabile il kptttiff^jji- Diadema Ducale, col quale fi coronano i Dogi della Republica, ^ ^he ibrnaaro d'oro finiflimomafficcio ^ ^utto ricoperto di Carbon-chi, Smeraldt, Perle, e d'alrre Gemme lepiii fcelte delXeforo ftefib > fe cosi pefante , che mai lo portano, fuorche nel giorno del-Ja Coronatione . Perche il Senate con Decreto preci/b vuole , che lo portino almeno una volta I'anno , i Dogi hanno perciöde-ftinato la Doraenica della Refurrettione , quando doppo la Preklica in S. Marco vanno folennemcrste ä vififare laChiefadi Saft Zaccaria, accompragnati dallaSerenilTimaSignoria, dalSenato^e jdagli Ambafciatori .delle Corone. CofM Cappella, eretta dal Doge Andrea Dandolo nel s. ij^J^e 13 + 5, fi i'enera il Corpo di S. Ifidoro, che fin dal 1115 portato ift Venetia dal Doge Domeaico Micbele, era ftato ignoto in un can-tone della Chiela . In quella dedicata ä S. Gio: Battilta , dov'e il cwWr-zi di Battifterio, fi cooierya la Cattedra, 6 Sedia di marmo, che fei-vi ä s.jAvffi g Marco, quand era Ve(covoin Alefländria , e vi fono i Sepolcri dr* Dogi Giovanni Soranzo, & A-ndrea Dandolo. Daquis'entra nella Cappella eretta per Legato del Catdinale Gio: Battifta Zeno , col di lui fepolcro nel mezzo tut^o di bronze di famofa fcul-xunt, com anche h TAlrare con due Figure, rapprefentanti S. Gio: u Bajtttfta, S. Pictr®^ c Vlmagine della B. V,, detta della Scarpa, c littpa finalmente nel muro vi ftä iacaftrato un pezzo di Seice , dall^j quale Mese fece fcaturir I'acqua Del Dcferto ; e fii levato da Co-j^j^^'^'ftantinopolj, doveMichele Paleologo Imperatorc I'haveva fatto trafTOrtarc . Neir Atrio ( che forma le facciate efteriori , e quclla d un-» £aQco della Chiefa> copcrto, comerutto il relto di Moiaico , e fi>-fteftuto da Colonne di pretiofi marnai ) ibno i Sepolcri de* Dogi Vital Fahero , Marino Moronm, Barcolomeo Gradcnigo, e d'una Pxiucipefla Moglie del Doge Vital Michele. Lo chiudono fei Porte etleriori, dallequalis'ei« nella Piazza , cio^ cinque nella fac-ciata I edima nel lato sil la Piazzetta di S. Baflo^ tutre di Bronzo; pcrquattroakre pure di metallo s entra dall'Atrio nella Chic-fa, la maggiore delle quali fu levata dal Tempio di S. Sofia di Coflantinopoli, vcdeadofi in efla alcune figure di Santi con le teile di fino argento . Frä tutte perb belliflima, benche non moU to grandest quella, chedietro l'Altar Maggiore chiude la Sagre-ftia , mentre £ii opra del famofb Francefco San(bvino , che vi Icolpi il proprio Ritratto con quelli di Titiano ^ e di Pietro Aretino fuoi amici, iitoriata poi con akre Figure , quali di tutto rilevo . Cosi terminal! gimdjqucfto ibntuofillimo Tempio, diefieften-MißtfaA/-^^ in langhezra piedi 110, largo in facciata pjedi j 5nella Cro-uciitfi, ce iSo, alto in ucciata ^eaza gt'orjumemi piedi 6 51 cecendone di di circonferenza, compriefo l'Atrio, 9 5Ö in circa. Viene adorn ato fra dentro, e ftiori da piii di 500 Colonne, tutte rare, 6 per la materia, bpe'llavoro; növ'^cola, chenonfiadegnad'oliervatione, e di maraviglia. Dovendoll poi dare ä Mole cosi augufta Piazza prt^rtio-nata, fü nel 1156 attcrrato un Rivo , che paflava dalla rfrada ^ detta Calle de Fabri finalCanak Gratide verfo la Dogana , trafportata piiiaddietro laChiefa diS.Giminiano . Qmndi rcft6 la detta Piazza al Icgno , c' hoggidi fi trova di piedi 470 da Oriente inOccidcnte, adornata fufleguentementc dalla iäbbrica delle Procuratie vecchie ä Settentrione^compita nel 14+1, & ä mez- vfccMf Scalturt ntUa Li— zo giorno dalle Procuratie nuöve , che tutta via reftanc da_j ^^tf terminarfi in qualchc partepreffo laChie/a di S. Giminiano , la-quale Pjl profpettiva alla facciata di qucUadi S. Marco. Querto magnifico Edificio fu erecto per habitatione delll nove Procuriton di S.Marco, ma accre(biuti di numcro , fubentrano nellc dette habitationi per ordine del tempo delia loro elettione, indiHintamente conforme vanno cedendo il luogo con lamorte -Parte del mederfimo Edificio ^ la Publica L^rarta , ehe lü perb fabbricata prima del refto , mentre liebbe principio appunto nel pubüc» 1536 ; il mot IVO fü» che nel 146 8 (come vuole il Vianolo) haven-do il Ordinale Beflarione donato i fuoiLibri alla Republica , b come altri aftermano, lafciatili per Teftamento doppo la fua mortc ncl I47J , C comelece anco poco appreflb il Cardinale Girolamo Leandro dalla Moi-a, & un Cai'di nale Giimani) non elTendo quelli ben curtoditi, Ii andavano difperdendo - Servj di maggiore ec-citamento la confidcrationc, che in fäccia al Palazzo Ducale fol^ fc difdicevole ilvedere alcune Ca fuppole , edHollerie ; ondc ü-diede ordine k queftamagnificentiliimaFabbrica, la quale e cosi ornatadi Pitture degrHuomini piü famofi , e vi Ii confervano anchcLibricosl rari , c'hameritati grapplaufi di chiunque la^ vede ; oltreä cible Statue , edaltreSciilrure antiche donate dal ^^^^ Cardinale Domenico Grimani , da Federico Contarini Procurator di S. Marco, cd altri, che furonocon beirOrdine diHribuite net Veltibolo della Libraria ftellä , invkano dalle parti del Mondo piü remote gli Huomini eruditi ad ammirarie. Fuori di queUro pretiolö Muleo s'alcende da una parte alla_» ftaaza , dove i Lettori ftipcndiati dal Senato hanno ie loro Cat-tedredi Rettorica, Filofofia, Legge , Medidna , LettereGre-che , e frä cfle anchc la noftra di Cofmografia ; dall'altra partes s'entra nelle ftanze , dove fi riducono i Procuratori di fupra, or-iiace conlbffitti a voka diStucchi, cd oro, eco'iRitratti di tut-ti i Procuratori, che fono Itati in e/iä-. Scefa poi la magnifica Scala, t falendone na altra minore, Ii trovano Ic ItanM delle altre ducj Procuratie di Citra, ed Ultra ornate nelio Itellb modo , e con eile termina da quefla parte verlb mezzo giorno la Ibntuoia Mole . Congionta ad eilä ad Occidente e la gran fäbbrica della Z^cca, doive fi coniaao, fi ricevono, c fi conferva no i Te fori del Publico Erario ; Architetturaanch'eflacome laltra del Sanlbvino ; che fcceformar^ cosi di lotto, come di Ibpra, edin ogni fua parte di pietre vive , di ma t toni, e di ferro , len za ehe vi entri punto di legno ; onde per Ib rtezza, e ficurezza dal fuoco , non fi trova edificio alcuno, che fe le pollä paragonare. Machi potra maiii baftanza lodarelamole eccclla del Campjt-nUf , ch'ifolatoin quefta Piazza s'inaUa ? Fuiono gittati i di lui prirai fbndamenti 80 piedi dill ante dalla Chielä Ducale nell'SSS, come vuol'il Sanfovino , mä conforme al Vianolo , ed aitri^ del 940 nel Oogado di Pietro Badoaro , Dovejidö perb quefli efierce proportionate alla vafta idea » furono tanto profbndati Ibtterra, ricercarono tanto dilpendio , e tempo , che lölo nel 1149 fi continub aderigere que Ho , che Ibpraterra s'inalzafin'a lie Cam-pane piedi 164 Geometrici, e di la poi pcrtutto il refto , ch'fe tbrmato in Piramide , fin'alla cima piedi 151 , girando nel ftio can^l/tf/f piano piedi z+8 . Coperta la cima di tavole sabbruggib per percolTad'un fulmine nel r4i_7 finful vivo del läHo, edun altra volta nel 1490 > ondefii poi formata diPietra, e coperta di metallo dorato per maeftk , e perche foflepiCi vifibileda lontano , coime vogliono molti Autori; come pur l copertol'Angelo, che An^io f>-vi Hi |»fto nel t^ 17 alto z6 piedi,, cosi che Ü fuo Diadema eca-^^^^^^'^ pace -di quattro Huomini , e ve ne Ibno flati tal volta di cosi ardi-che h anno fventolato in piedi Ibpra eflb unlnfegna d'A liiere ^ Machina pero cosigrande, e pefante^ tanto ben accomodate Ibpra ad un perno, che fkcilmente dimollrä ogni vcnto , conforme da efli viene girata, AJ jBŽdel Ounpanile , nc'trfe lati, che riguardano Occident F te, Cm/tpanilt di S- Mlin» dtt te,Se«entrione, eMezzogiornö J vifonoferCuricNatanali ^ che Magiflrato Straordinario . Haggidl bcncficatj dalU pietJi t i altre Botteghe di varj eßercitij; ma nella fhcciata ad Orieiirc, del Doge Marc'Antonio GlufUntanE, per la Tua divorlone verfb qud di't diriinpetto al gran Portone del Ducale Palazzo , fi ammiva^ Gran Santo, vi Ii cclebrano contiiiuamentp piu MefTe ä gran com- nobiliffinia Loggia architettura del Sanfovino , in cui per De- modo del Fora. Seguono poi il Magiftrato della Militia da Mare , creto Publico del 1569 ne'giorni, ohe fi radunail Maggior Con- laBolla,dovefiruggelIanocol Piombotutte leLettere > e Ducali figUo, aflfiftonoconiin Corpo di GuardiA i Pi=ociii atori di S. Mar- Publiche ; il Magiftrato dcU'Avogari:! , c fiicceHiyamente cum cönforme tocca per ordine ad ogni una delle tr^; Procur^tie, gli altri Magiftrati , che fanno !a Icro giudicatura a S'. Marco, . I--.,. J ..piano Superiore ' CO Da qucfta Loggia, attraveriando ä dirittura la Piazza, da urij Pa/^^^g Pbrtone, cheinvita «lila marariglia , s'entra net gran Palazzo . ijjvfd/, volcfTimo fcrmarfi a deicrivere Ic raagnificenze , e !e raritä , che vi n amrairatio, nan bafterebbe quefto Volume . I miracoli della Pitt ura , e della Scultura ^ la nobilta delle Sale, tutte ornate dalle memorie de' Trionfi delk Republica, il Seggio, che v'ha la Giuftitia nel numero de' Tribunah , La refidenza del Regio Splendore , e della Liberta nella Maefta Publica , «Lj nella Perfona del Prendpe, fono i prcgi di qucft'Augufta Mole Salendoii nel piano Superiore , dore fono Ic Sale del CoUegio > e quelle del Coniiglio di X; fi vedono le Stanze^ deirArmamento dello fteflb Eccellb Conliglio , la di cui porta e di legno incorruttibile di Ccdro , fat-to condurre dal Monto Libano , Qi^fte (bno quatrro fpatioie Stantze , in due piani , uno inferiore J e laltro fuperiore; e pofTono confide rar fi come una fontuofiffima Galleria, non folo d'Armi , mä d'altre irarita pre-tiofifilrae , poiche fi vede con belliffimo ordine raccolto quanti-tadiCorfaletti » Armature, Sciidi, Spade, Carcafli, Sciable, Rimettendofi ä quanto un graa numero d'Autori ne hanno Archi, Zagaglie , ed altre fbrti d'armi ricchilTime, 6coiaquifta-fcritto, fi jriftrignererr-o al dire, che doppo eflere ftato inceiidiato te in guerra nello fpoglio di gran Capitani , Gerterah , Prin- ^ „T — ^---^ -------------1 _ _ ^ J ^ 1 r^ - ^ _ p^ypi jiimic! j 6 da Priacipi amici donate^ e lafciate in contrafegno ^ It di flima , e d'aftetto nel 975 , fil cominciato ä i-iauovare uei 956 Orfeolo ; ma fbggia-duto poi ad altri in-cendj , fii ridotto alia iTiagnificenza prefente in tempo del Dogc_, Tomafo Mocenigo nel 14x1 J effendofi egli oontcntato di Ibccom-bere alia pena di Ducati mille, dalle Publiche Leggi cominataj contra chi proponeffe abbellimenti difpen-dioii nelle fabbrichc_j ► Nel 144.0 ffci adornato ii Portone, come fi vede , efucceflivamentc vi fono ftate agghante Statue, Pitture, Cb-lotine} altri omamen-ti , ed accrefciuto di Stanze rAppartameU' to del Doge , cosi che niertte di piii magnifi- pit CO fi pu6 defiderai"c_j L'ultimo incendio in eilb occorle nel Dogado diSebaftian Venie-ro del 1578 , edair-hora reflaronoconfun-te dai fuoco le operc pretiofe di Titiano , e di Gio: Bellino , che ornavano le gran Sale del Configlio» e dello Scrutinio; mä poi dalle ceneri riforte, campeg-giano al prelente qual'-unica Fenice dell'Uni-verfb. Salita la nobile Sca-wri '''' ^ ( Giganti per i due ColoiTi di marmo, rapprelentan-ti Marte , e Nettuno, lavorati nel dal San fo vi no , e fi-tuati fu'l piano d'efla ) Ciganti 5»Ila Republica, com'^, I'Armatiim inter a di Henrico IV R^ di Francia ; -o^fialmen-te di quelle , che ado-prate da' Cittadini £roi in accrefcimen-to , e confervationc-j niello Stato , vengono '>s* tempo aPrencipi per udire laMefla cotidiana privata , finche fi mate Ottomane inpiü tempi da Veneti Patritij ; ma particolar- fhbbricb quella vicina a! Collegio. Lafciata in abbandono, e caden- mente nella paflata Guerra di Candia , & in quefta dal valore te per la vecchiczza/briflaurata dal Doge Leonardo Loredanoion- del Doge Franceico Morofini , al quale con efempio raro , e_j de ridotta ft bellezza, la Sereniffima Signoria vi alcwltaua una folen- con precifb Decreto ha il Senato fatto erigere nelJa prima , e ne Meflaogni anno nel giorno feftivo del Santo ; ftando poi nel maggiore di quefte Sale unaStatua diBronzo , conforme Tefcm- reflo quaü fempre chiufa, fepuretion fiapriva per ridurvifi qual- plare , che qui ci pare opportuno di produrre. che Nella NelU Sala inferiore vi fono mtc Armi da. tigUo , e dij fiipco icelte per la bonta , e pe'1 lavoro , quante baftariano ad armare tutti i Nobili del Maggior Configlio , ta cafo che nc^Ia Cttta fuccedeflč qualche difbrdine , mcntrč tutto il Govcrno & quivi ridotto ; per lo che quefta Stanza ha una porta , chcj pafTa neUa Rctrofala del detto Configlio , pnonta ad aprirll per ögnt bifogno. Q^ dourcflimo fermarci ä defčriverc le attioni glorio/e , che (ono ilate da piü illu/lri pen net Ii del Mondo dipinte in quefte gran Sale i raä giä troppo trafportati dal genio habbiamo derogate alia propofta brc vita ; onde fccndendo di nuovo nelGran Cortile , e quindi ufciti dalla Porta, chc chiamafi dellaG'iardiä^ nella Pia7.zetta oflcrvarerao la facciata meridionale del Palazzo , che dal Ponte della Paglia fin'al Broglio contiene nella fiia lun-ghezza di pied i lOO Veneti 17 Archi, b Volte larghe ogni una dicci pied j , e diilinte da grofle Colon nc d i marmo f^nia bal^ y convaghi Capitelli adornati di varie rigure in mezzo rilevo efprtmenti gl'Habiti di Nationi difterenti , ed Artt diverfe . Vol-tando poi il cantone ful Braglio , fi troya^io akre 18 Volte con-ohf^dtiVi, fimili nella lunghezza dipiedi no fin'alia Porta principale, det-ta ddla Carta , oade fi puo dire , die quefta Mole Reale fia_. qxiafi un quadro perfetto , che poi dalla parte del Rivo di Palazzo fi prolunga fin' al Ponte di Canonica , con reftare_j anche fopra la Canonica la Sala > dove il Doge fa i publici Con-viti quattrovolte I'anno , cioc a' 15 Aprile giorno di S. Marco; nel giorno deirAfcenHoiic ; a* 15 Giugno giorno de' SS. Vito, e Modefto ; e'J giorno di San Stefano a' Decembre , iemprc_* con rintervento delNimtioApoflolicOjdegrAmbafciatüri Regj, « dclla Sereniflima Sig/iona , oltrs i Magiftrati flabiÜti, c pre-ftritti per antiche iflkutioni. Mil ritornandoalla gran Piazza, fbno coniiderabili le due groflfe ^^ Colonne di Granito trafportate dallaGrecia circa il 1173 , che nel fuo termine verfb il Canale ibno erette , da dove fin' alla_* Torre deU'Horologio fi allunga la Piazza fleffa piedi 500 in circa , tenendo ad Oriente il Palazzo, e laChiefadi S. Marco, & ad Occidente la Zecca , la Libraria , il Campanile j Ic tr^ An-tennc, öFtiftijfopra ä quaJi ne'giorni di feftivitä folenni fi fpic-oJI ganotri grandtStendartfidi Seta, ed Oio, che diflrutti dal tcm-dßrA po furono rinuovatiinquefU ultimi anni . Lebafi diqueftiScen-dardi föno tutte di Bronzo fcolpite i fbgUami j e fiori di baflb rilevo ; e vogliono alcuni, che figni&diino Franchigia , c Ijberti dipendenre da Dio fblo. Non fi devono rralafciarc fenza mentione le dueCoIonne , 6 PiLßri'tf- fiano pilafiriquadrangohri fcofpici di baflb rile vo pofli alU punta /rf^eißj-oglio , c chc fervono comcd'ing^ö alia porta del Batti-lleiio ; ^iche q^eft» ftirono traf]x)rtati circa il 11 jo da Tolomai-da, tolti dalla Torre Mongioia , che i vi tcncvano i Gcnoveft, c quivi erettiia memoria dcll infigne Vittoria contro diquelliottc-nuta \ corns pur' fc quel peizodi Coloima di fino Porfido, da dove con la voce di pub ico Mimf):ro vcngono Rci chiamati, e pco-^tti, e perb dcnominata PietraJdB*e^. La Torre finalmcntedelle Hpre fc anch'efla notabile jper Tar-Kt^üU^ chitettura, e peralcziriguardi, perciochceflendopolla fopra un As.fifam bell'Arco ^ doppia fronte , jrareche quefto Icrvadi Porta triori' ßilcall'entratainCittä . La facciata f«»^ la Piazza h tutta in-croftata di marmo, e la moftra deU'Horivolo , dove fi v^edono incaflrati ilSole, e la Luna co'Ioro moti, h drcondata da Segm del Zodiaco , tutto meflb ad cjio in campo di £niffimo azzurro 'okramarlno . Sbpra il rotondo terminato da bella Cornicc_> f fiede rimaginc della B. V. grande al naturale dorata, ecolloca-ta frä due porticelJe , daU'unä delle quali ufcendo un Angelo con k fua tromba, ^ feguito da' trč R^ Magi , grandi quafi al naturale , che cantinando fbpra un poggiuolo , fatto a mezzo cerchio * nel pafEire davanti la iacra Imagine s'inchinano , ed entrano per I altra Porticella . Finždmente in cima della Tor> re due gran Mori di bronzo battono ibpra gran Campana con^ due martelli 4 vicenda Ic here ; il tutto facto con mirabil' arte da Gio: Carlo Rinaldi da Reggio , fimofo Matematico nel A piedi del Ponte diRialro , tn faccia la Chie& di S. Barto-^ troya il Grait FonJ^o Ted^cbi , fabbrica anticamen-te erettaper ufo, c commodo dclla Signoria, e poi concefTa alU Nationc Tedefca per rhnettem le fue merci . Arfc neirincen-dio di Rialto , che pafsb al Canale , mä rifatta ^ ipcfe publiche nel Dogado di L^nardo Loredano , fu ridotta nella forma Piiw* Jef Umit magnifica , cbefi vede nel circuito^ quadrodi piedi 511. Contiene quefta un gran Cortile , con Sottoportici, e Logge , facte ä volta fopra Colonnati, e Pilaflri di marmo , ed intorno to» Stanze per habitatione de' Mercanti , Vicin alia ripa del Canale Grande J con cui termina, ve un Magiftrato, doveCcdonott^ Patritij col titolo di Vis-Domini al Fondaco> e tengono lacogni-tione de Datij , e traffichi di quefta Cala , daUa quale il Publico ritrae di rendita fbmma conüderabile, afTegnata in parte al D<^e pro tmpore. . • - Scania quafi di trc mila Ebrei e il Ghetto di quefta Ciü?, i ch^tt quali per contradiftinguerfj dagli altri, fono obbligati portanLj foprail Cappello una toderaroiJa , ela notte vengono incftb no-chiufi , cuftoditc daCriftiani le Porte . A" Padroni ie'Fondi da lore habitati cornlpondono annuo cenfo ; vicrgono percib f\an-7e a !oro piacere; onde ve ne fbno d'aflai polite, e commode, e vihanno due Sinagoghe di fabbrica nobile, e maeftofa , oltrcj x/^^^Jf alcune Scuole minori . Eftendovi pcrb fraeifi Famiglk ftraordi-nariiimence facultofa» loi-o viene tlal Publico commefiö di mantene-ic crfericchi Bänchi con Ic piu ficure cautele, con ncevere per6 pegni fblodi Panni di Lana, Lino, R^mi,epiccolipezzid'oro, e d'argento ; non potendo il maggior pegno eflcre pofto per piu di tr^ Ducati , poiche quefti Banchi fono ftati iftituiti , c per-mefTi pcroommodofblo delta povera Gente ; & ad ogni modo vi ibno impieg^i piti di treccnto mila Ducati. Negh ultimi confini del Seftiere di Dorfo-Duro. euvi il C, a» Temph oon&grato alllmmacolata Vergine col titolo di S. Marta u sHi^u 4t!laSaltiie dalla Republica , quando la Citta fti lit^rata dalla^ gran peflilenza del 1650 . Diroccate alcune Fabbriche , e de-itinato lin fpatiofo fito alia mole fublime , vi fi porto il Dog^Lj Nicolb Contarini col Senato in folcnne proceflione » affiftito dal Patrbrca Gio:Ticpolo a fciogliere il Voto nel giorno di 11 Novembre i&^ I, dcdicato allaPrefentatione della B. V. nel Tem-jjio , C gittb Ja prima Pictra fondamentale di quefto appunto Sontuofiflimo Tempio . All' oinamento di efio tuttavia ^ Iblj Repubiica continua , e vi hä fpefo fm'hora pccu mei.,-''-iixj milione ; mentre fi conTumarono piEi di due anni nd ti»:c 1 Siana terra i fondanienti colle mifure del fiimofb Architetto Bal-iflara Longhena , fbpra quali fi vedoao rrafportate Montagnc di Marmi . Viibno fradentro , e fuorida i jo Statue : Gli Al-tari con Colonnad tutti di bianco finiflimo raarmo , con Pittvu« del Liberi , del Giordano, e d'altri piii oelebri Soggetti de'gior-ni noftri . Ma frä quefie la difcefa dello Spiritoüanto nelCena-colo ; opera maravigliofa del gran Titiane , chc fi traJfxirtata dairifola S. Spirito , doppo la foppreilione di que' Canonici« con altrc Tele pretiofcdi quelle ^ e d altri Conventi foppirfii, tutte quivi b nel Core, b neiJa Sagrefiia coUocatc, cd unite • Sopra I'Altare Maggiore Üblaco fbm» un grand arco ^ ibftcnv-todaquattroColooneinccre di bianco finliUmo maimo , groüc ^ edaltc ^ propomone, üamnürstjao fei Statue di marmo di Carta-n f grandi piil del n^rale ^ crk quali vi ü. rencra in licoo aic-chio racchiilfa I'lmagine della B. V ■ > ch'era gi^ nella Mccnp*U-tana di S-Titodt Candia . Nel mezzo al pavimento tutto di mar-mi ptecioü Uvorato ü vede la £gun dellc Moaet« , cMedagibc, che furono gittate ne' fbndamenti j cio^ U Diiq^ dcUa Chi^-la ool Motto , Untie i)tjgcpuieSaIm^1ftfn>i$ji . InJömma ilcwt-to diquefb fagro Tempio corrifponde alia Grandezza , alia Pie-tk t alia Gcnerofitä di quefl'Augufto Dominio . Vi ü veaerau anche con altre Reliquie una infigne di S. Antonio di Padova , che percib ogn'annodupplicata fe lavifita , che vi fail Doge col Scnato I cio^ U x i Novembre , e Ii x; Giugno. L'Offidatujce, e la cuflodia diquefto Sacrario h flata commcflä dal Publico fin dal 1656 agli efemplaii Religiofi Somaichi, cbevivannöcrigcii-do vicino un grande ^ enobile Convent». Ma fiamo ^ pervenuti nell'ultimo confine dclla Cittl allaj Punt^ della Dogana , quale anticamente { prima delle Nuovcj z>«f«« fcoperte nell'Oceano ) h ftataU piii florida , e ricca d'ogn'altra per il concorfo delle Merci da tuttele Parti della Terra ; cosi ^ tempi noftri fi vaadornandocon ranta pompa , e magnificenia» che riufciri in queflogenere una delk piu fuperbe Fabbriche del-TEuropa . Ambeduele facciate deTuoi Magazzini ^ Settentrio-ne i ed i mezzo giorno devonoeflere tutte di marmo Iftriano in architettura Corintia diCoIonne, ePilaftri, con un Corridonu di fopra continuato ä Colonnette, Statue, e Figure, che fi con-giugne nella punta ad Oriente con una Torre, giä erettavi fbpra^ un Peitico , fofttnuto da grofTeColonne di marmo alia ruftica . G NelU i 20 Ifoiario del R Coronetii, fiiKihU PanTf diUa eh:- (vi. !-■ - MfJ^-r.itr;;-X'i «etIi Ge. .Vj/K iju^nTü fiif pHrtttmL mfHtf cjftr-vata Zinia Tiff» /{i Prtra /iilA' Ufi.lMe Jlavaiitalif tht ftiulit»o h Qsndok Cfmmode dtlit CiHf äolt Nella parte Supferiore tli qmfld Torre fi devono collocate iieglV angoli qmttro Figure di metallo , rapprelcntanti i quattro Ven-ti cardinali , in at to d i gonfiare coMoto fiatilaVela d'una Fortuna,pure di metallo,la quale nellu cima piii fiiblime 11 vede pofäta col dritto piedefopra uii Globo di rame dorato ^ rapprefentaiite il Mondo , jfbflenuto da due Figure di bronzo , Hgnilicajiti A t la rite J ed Ercole , La Fortuna , che tiene il piede attaccato ad un pcrno mobile > riccvcndo il vento nellaccennata Vela dellofleffb me^Io, fi fiira ad ogni parte ^^ confbrme ipirano veramente nel-Tarm i Veiiti, da efia con la Liccia ä quel i rivoltä dimoftrati . Sul piano poj della fleHa punta , ch'e rotonda , devefi ei'gere di iiiarmo uii gran Nettuno lul ilio Carro da' Cavalli Marini ftra-Icinato ; oiidc xioji ß haveranno da invidiare 1 opere deUVntica Romaiia magnificenza . A cosl bella meta terinina quel giro del-lu Citt:i , ch'e cmcatenara da Pontifopracitati.; maparte deIJa Citta medcfima , e Parocchia attinente al StJtierc di Dor/b-Duro & la Ciu^ecca^ beuche fia divilh dal detčritto Corpo mag-giore da ua gran CanaJc : che con viene pallare in Gondola - Q^efta e queirammirabile Naviglio , chc m ncfluJialtra Gitta, tuonche in Venetia ificnepraticato . TrafTe fors cgli i 1 no me dal greco KondyHon , che vuol dire Arfä ^ 6 Ci;if[a , da Cowula dimi nut i vo d i Conca, ehe /igtii&ca ogni fcorza difrutto marino, come rOftriche, e le Cappe , ehiamate in alcuni luoghi Conph. Non bcbbe pero giä origine con la Gitta , pcrche que' primi Habitat ori ufiivano piii /chicttez7a , come fi riconofce in quale he an-tica Pittura ; oltre che ne farebbcf^ato impedito Tiifodalla baf^ fczza. de* Pont! di legno , che, come viiole il Santbvino , erano pofti quail äpian tcrreno ; cosl che liberamente anche fi caraU cava per la Gitta . Gio viene comprovato da una Legge del 1191 j che divieta Tatidare a Cavallo ä S Marco, preicrivendo U non paflarc pih avanti di S. Salvatote . E certifüimo , che 1 Gonfiglieri , non Ibno fbrlč ancota due Secoli inter i , c'hanno difmeüb d'andare ä Palazzo fbpra la Muletta , per la quale tirane" tuttiivia fei Ducati il MeiedallaCalfa Publica ; ed e reftato il noiije di Ponted^UaPagüa a qucllo , che dalla Guardia delPa-^.Hizo in Piazzetta paflk alle Prigioni, perche i vi Ci teiieua la Pa-glia ) e la Stalla per rinfreieare le Muiecte de' Configlieri pre-detti. Non Ii pu6 per tanto affa-mare quando ßafl cominciato a ri-durre le Gondole nella forma , che fi vede hoggidi ; meU' cre anche i loro guarnimenti fono ftati ä tempi noilri in va-rj modi mutati . Ne' Secoli paflati ii ufavano eoperte di Seta , e dl Lana dl colon diverfi, e di piü ^ e manco fpefa, conformc il gc-nio d'ogn'uno , e folo quaicbe Famiglia delle piü ricche , e ri-guardevoli neteneva una >b due al piü ; Ma creiciuta l'opulcnza ne'Cittadini,appIicb la Publica Prüdenzaärimediare allaconcor^ renza , ed alle eforbi tanze per mantenere 1' ugualitä tan to ne-ceffaria nelieben ordinate Republiche . Prefcrille diinque , die non fi dipingeflero d' akun colorc ^ fuorche nero , e fenza oro ; che folo di Rafcia fbffko eoperte ; che fli'l fuoio , in vece di Tapeti vi fi inettefle un pan no tefluto di pelo di Capra , chia-mato Zr^w j c che i Coicini da federvifi non fi faceflero , chcj di Gorarrte : fi e poi oflcrvato cib con tan ta attentione , che il Maghlrato deputato aiJa moderatione delle Pompe non attende in altro pih fiHamente, ehe in quefto; perche, fe fi lafciafTe in libertä di potervi fare intagli, e dorature, fl darebbe ncgii ecceffi di pom-pa. Porrano a Prora un ferro, che da principio, non fervendo che per f tedel Ponzone, del Tintoretto , e d' altn inJlgni Pittori habbiano prodotto; come pure Ibno del Tintoretto li due gran Qjudri da' lati della Cappella Maggiore , fopra il di cui Altare ifblato , e rimeflb di pretio/e pietre fi ammirano i quat-tro Euangehfti di Bronzo, Opre di Girolamo Campagna , che foftengono un Globo di rame dorato, rapprclentante il Mondo , c fbpra in piedi il Padre Eterno, pure di bronzo , L' Organo ib-ftenuto da quattro grofle Colon ne di Marmo Can tiel late, pur'in tfola , per dar luogo alia veduta del Cono , ^ uno de'pitl ^Ui, e migliori, che ü trovino . La Sagrcftia ripiena di pretiofc_> fuppelletiU fe pur arricchita di rariifimc pitture , ed il Coro, fingolariiTimo per la ftruttura fe adornatoran feggi di noce, ove Alberto di Stale Fiammingodel 1598. terming d'intaglLare la Vi^ ta di San Benedetto , facendofi fpiccare Profpcttive, Palazii, Tempij, Giardini, e Figure con tanta maeila , che rendono marauiglia ä chi le mira. In quefto fontuofiffimo Tempio fi uenerano i Corpi di S. BtäU chio Patriarcha Coftantinopolitano, di S. Paolo Martire, ch ein-corrotto , di S. Ctffm Aaacoreta Candiotto , de' SS. Cofim , e Damiano con molte altre iafigni Reliquie, fra le ^ali lingolare, e confiderabiJe eim Braccio di S Lucia; il di cui Corpo,quando SOffcßM^* Cm filccedevano naufragj , fi prefe rifblutione di traslatarlo piü dcntro alia Gitta. Diciö afHjggendofi TAbbate, ch'era aH'hora Paolo della Patricia Famiglia Veniera , cd i Monaci , che mal volentieri doppo moiti Anni, che lo venera vano fi vedeva no pri-vare di cosj pretiofb depofito; fi raccontajche mentrecra nel mezzo della Chiefa apparecchiato alia traslationc , ed i Monaci con I'-Abbate all' intomo proftrati, piangenti, e fuppHcanti, (piccato-fi miracoloiamentc un braccio dal Sagro Corpo , fi apprefo coa due dita al Piviale dell' Abbate ; che per gratia tanto fcgna- Corfii de f s. Elit ich. Viot* W, Ctffnto r^JCOrftJ. 'jfmir t e Oumidita. Breecit Ji iT. Luti* Ciffie /fi J, Struno Pfttea. Tiffittainel. hChiffrdi S. Oiorjii fegnalata colmo altrettanto di gioU, quanta prima em ftato af*-flitto dai duolo , confcrv5 h Reliquia meftimabile , ne piü gl/ fpiacque che U rcfto foffe trasferito ia iuo$o piü commodo alla veneratione de Popoli. Sopra ogii'altro perö pretio/b > e rimarcabiJe ^ il Corpo del Santo Protomartire Stefano , che nel 1109 fü da Coftantinopo^ Ii portato a Venetia, e rijpofto in quefta Chlefa, la quale ^rcib ogni anno nel giorno del SkntifTimo Natale al prinao Vefpro , e la mattlna di quello al Santo dedicato fe vifltata fblentiemen* te dalla Signoria , con Taccompagnamento dei Qi^arantavno , che intervennero alia fua Creatione al Dogado, oltregli Amba-fciatori delle Corone , die tutti poi trattienc ieco ad un lau^ tiffimo pranfo . Era il Corpo nell' Altar maggiore della Chic-fa vecchia , mä quando fi riimovo > fu rinchiufo nell' Altare^ al fuo Nome confagrato ^ dove in dupplicata iicrittione a carat* teri d' oro ft legge tutto il fucceflb. Stringa nellc fuc additio-ni al Sanfoviiio vuole, che quefta vifica foJTe introdotta in tempo del Doge Pietro Ziani , riportando un Epigramms fuppofto di Bernardo Giorgio , il quale condanna lo üefTo Doge di crude le , iacolpandolo d'haver incendiato il Monnftero con Monzel J e con ia Chiefa in vendetta d una morte accidentale , di cui acccnna eflerc perito sbranato da Cani Marco Ziani di iui Fi-gliuolo . Di queflofarto ben grande non feneraccoglie memoria ale una fra tante altre, che neila medefima C hie fa fi leggono; on-de per picna riiblurione di quefto apocritb fucceilb ii oflerva nelle /peciofe donationi del la Ca^a Ziani al Monaftero conlervate nell* Archivio , che Marco Ziani, alferto ucci(b da' Cani 3 fbpraviflc al Doge pietro fuo Padre 40 anni in circa, Si vcdono poi in quelio magnifico Tempi o le memorie de* Dogi Leonardo Donato , e Marc* Antonio Memo 1 di Vincen-zo Moroßni Cavalier, e Procurator di S. Marco , di Domenico BollaniSeiiatorc, e poi Veiojvo di Brefcia celebre nel Concilio di Trento ; di Maria Figliuola del Doge Grimani con fiio Marito Lorenzo Giuftiniani. Nelia fiicciata, ch'e tutta di marmo , quelle del Doge Tribuno Memo, chc fece la donatione al Morofini y c dl SebaiVian Ziani Padre del predetto Doge Piefro , il quale appunto (interne col Padre , e Giacomo fuo Fratello) h fepol-to in antico Sepolcro pofto in una Cappella, ch'fe pafiato Ü Coro ncir Atrioj d'ondes'entra in Convento . Quivi i Monaci hanno del 1611 polta una memoria, che comprova non haver e/Ii mai ricevuto fuor che "beneficj dalla Famiglia Ziani . In quefta Cappella fteffa v'h il Sepolcro , e la memoria di Matteo Sanudo Vef covodi Concordia i c net detto Atrio fi ofTeiVa rinuovata jjer Dc-creto delSenato del 1Ö57 quelladel gloriofo Doge Do menico M i-chcle i come pur ivi prcilo e fc(»ltoqucl Pietro Monaco, che por-t6 ä Venetia il Corpo di S. Stefano - Nel Sagratopoi fcoperto dietro al Coro vi Tono i Sepolcri del-la Natlone Armena con ifcrittioni nel loro Idioma , che merita-no d'eflere confiderate ; e quivi pujie in unangolo ieparato dieel:, che fia fepolto' il famofo Traiano Boccalini. Per rendere la Piazza proportionata alia Maeft^ del Tempio comprarono i Monaci un Palazzo , ch'era ftato delJa Famiglia-» Ziani sii la ripa Setcentrionale, e lo demolirono , havendoinve-ce dieilo alia dritta del Tempio ftellb , ma piü addietro deüa-» fua facciata eretta una ^bbrica , dove s'entra ^r vago Porto-iie ä commodo de Mercanti , che vi tengono in gran Magaz-zini varie merci , A fmiftra poi della facciata medelima vi fe un altro Portone confimile, che da I'ingreßb al Convento, mävifi entra per^) anchc dauu altromaggiore , e piil maeflofb , cho guarda il Settentrione. Vafta, c fontuofa h la Mole per la magnificen^a de' Chioftri betiarchitettati, e fpatiofi , per Giardini , ed Hortaglie j che gli circondano j pfir una Scala veramente Regia, da cui Ii afcende a Dormitorjj uno de' quali ü prolunga a pali^ ia brghezza di palhtre, e mezzo ; ed altez.za proportionata,capace di 70 cpifi Monaci; pe'l Refettorio^che fmchiude un Teforo nella granTela , ove i prodigioib pcnndlo di Paolo Caliari dipinfe le no^ze liifAna di Cana Galilea ; e finalmente per una Libraria ammirabilcj per iftruttura , per vaghezza , e per raritä de' Libri, che vt /i confervano ad erudiregl' ingegni di que' Religiofi, da'quali fono ufciti tanti Huomini illuftri nelle Cattedre » ne'Pulpiti, e Beati nel CäIo , quanti fi leggono nelle Relationi, e Storicj di coteft'Ifola fin ' "^ra ftampate, e che piü diftintamente fi ve-dranno nelia bella Epitome, che va formando il P. D. Marco Valle Veneto..La ricavs cgli non folo dalle Stampe, mä dare- con- Armtui Fijiia atd/iti U Cbiifj Minaßerf j e /üj grdft- Jflia conditt Manofcntti , che ß trovaao nella medeGma Liberia cparticolarmente da uno in piü tomi, doue il P. AbbateFortu-tiato ülmo ha raccolto le Memoric tutte dell' Origine , ed cremento della Moaaftica Religione , la quale diramata in piü Congregationi, tucte peröfotro la Regola di S. Benedetto ftata oolma , e di fpfendore , e di gloria da 39 Pontifici, trfe Impc-ratori, n Imperatrici, 17 Rc , 48 Regine , 8 Dogi Veneti , Cnrdmali, 50 Patriarchi, 1600 Arcivefcovi; 4600 Vefco-ui , 3 9 r Pritidpi, Marchefi , e Conti . Che ha dato al Cielo z 9. Apoftoli, 11 Santi Fondatori, 55700 altriSant! , e Martin CanonizzatK Che hä decorato i\ Mondo Criftiano coa 1500 Dottori , c che lo coltiva con la doctriaa , e con gli efemplari coftumi d'un numero infinito di Rdigioß , e Religiofe viventi in Monaftefj,diftribuiti ia tutte leParti ddla Terra . Scrittori Pubki, ahn Autorl, c'hmnofiompaterißork Veijetc, FOrmsrono femprt mai 1 Patritiidi .-CiW^™?CWV? J Ic comineiö d«Hanno411 , e £al net HS [ . Coti altrs Croniea mitiofciitt« MaW« J^n^iÄ quonditn Lunardo , principia dal <37, e termina rel JjSj - PietroZeno N. V. regiftra unalcro Marino Zeno , cJie fcrifTtdeila Murea nell^rji un feco h do Marino 1 ehe noti le cofc? HoTabiii di Veaetia ntti4jiji ed utiteiM pure Marino jiel ijoT j chefece de MagjJlratibui Vtnetaium Li!>erl.'nuä . N<1 J^S; G'trfJamoUoiiaJo Cv-'iMeK fliOraTore äGiuüo JI. S. P. Poeta e rudi to j prwfonJo Fi-bfofo , Matemafjoi, cd jlilroiogolafciö degna mi-mariidi fe flelTo ne fuoiScritti tftorict delia Repuhlica . Ne'niedemi anui fiori Hermolaodella lleJTa Famielia Donida, Icrivendo l'Iftotie de' fiioitempi in vcrfoberoico. O^rrftft Harenie lafcii manoiCTitti i Libri, detli Annales Venetormn dal rji 1 fino al rjÄj . B^/rtjpi/oCr^Aj^ftiffoCivaliere , e PrtKuritcre » NepotediS-Lorfoia, e Poetsotnaciffimo publicö neüiyj ejueila deila origiiiedt Veneria fiti all Sog in Üngna Latina, poi tmdotta iii ft:! lian a da Lo Jo vico Domenichi. PUtro ctlh Ft^iiuolo d'Antonio k Vite de' Dogi nd 145» da] prmcipig della Gitta fm'i Lunirdo Loredan . SiJfeflra Gireilo Urbinate daLiinjrdo Loredan fino i Frmcefeo Doni j eque-fteinfieme conque^edd MArcellond Ij|j8 letraduflč inlialiano Lodovico Domenicili . Giorgio Ben zon in dutt anno continuö nello ftefso noftro idioma le naedelime Vite da FriH-celooDoiiä fin'i Lorenz o Pf iul i . BitfuuioVtmer Hiftorico, e Fiiofofo fcriE« gtl Annali Veneti nel tjOt ■ "Denau Giaimtie Fiorentinoftanipb nel IJ40 in lingua Latina, e voJgaret Dialogbi della Republica di Venetia ! Nko/hOfaJJo [ieli5ix £lagia VenetDi'Um, &ViCa Andrew Mauf oceni. llCavalitro paner^w QhtßiniitiU! compofenel rjiT De pnedarif Venet® AriAocratiäc gefits , Ii P. AfifiimoCnuUttigt neltji^ Servica fe« il Diario de'fuoi tempi . Gafparo Cardinal« Contarint nello fteüo annolumpi Libri V deila Repubiica., • Msgiflrati di Venetii. Si trovano manofcritti i Commentarj Veneti d'Awpnh Loh^d mm-poüi nel cl'IiloriaVeiieta di 2Jf«yideIbmedefiiiiaFamigUa feritna net ijgy. Hib- tiamoiComentarjiutorno airorfgiuc di V*rietiiJioo al i j^Ä jche fono £4!ifoSiM9 defErivendo la Cittidi Venetia fi le fue tflorie finoalljBo . Lo Jtrfjrgj» leconti-nuafin'al t^cx?, cd 'il Mariimni letcrminb nel l66o. Lgaedf» AlUnt neHe fue defcrittioni dell'It alia publica t A del 1^51 f&la particolare di Venetia- Bn-t^^cio^r Senat öre Figliuola di Nicülö fcfifse nel ijj'4 1'Epitome de'Dogi . HCKieneo Anti/th Str/ü , ne) ijjS ftamp^ Elogii Venetorum Navali pugna illuflriutn , OirfilaiM Dif^n vaghi^Timo PoetA ne! 1J77 feceun Dlfcorfo fopn I» VittoriiNavale del if71, PktfoCtfutsritti nel t jyi rifto-rie de'Succclli dal principio defla Guerra nioiVa da Selim O C romano i Venetiani £n*ald) della gran Victoria contra i Tiircfii ! A/id^M Mfrrtti^o Figiiuolo di Leonardo , Pro curat ore d i S, Marco nelrr7J Bellum Cimeraecnfe , & de Be I to Turcattun y t rado t to da altri in Ifoigare - Di quefta Cuerradi Cambraitrittianfhe Fi/tpficJiCamirtei . Fritnčsfc« OraJc ni^f nel t^jS publii^O^icunecoi^ofitioni fopra Plmprefe detla Republica efprefj^e ne'me-defimiQuadri. Girelit'fiff Sariži Fiortrmino nel ijS? flampiila diehiaratione dimtte 1'Jfto-Tii, chcT mntengonone'Quaiiri delle Sile detlo Eequitimo 1 e del GranCoivfiglio delPi-lalio Ducate, e fcrjfseanche della vinutad'Aleüandro Teno in Vetletia. P/rffo Giujltta/tHi Figliuolo di Luigi nelijBo fcrifsem lingiia Litina I IfloriedaU'origine di qoeftaCitti fin* al 1J7J,, chefuronopoi tridotte da M. GiufeppcHorologgi . Virfrto t^ihtta parlö della fagraLega coneri Setin:ii voJgariixita da Giutio Guaftjuine tieltj^; , Paulo 1^4 rapprcfentb inlV LibriLatini laQwerra di CofiantiJlopoIi per la rcflicutione dtgl" ImperatoriCumiteQi fatta da Vencrianl&c. i qusli Libri tmdottiia lingua Itatlana daGi' roiamo fim Figliuulo furono confegnati alk Sturipe d^oidinepublico . Pietrs rini fcrifse il Corfo di Cucrra ,edjlCompcndiodella Republica nel 1605 nello flefsoanno Ginfotno Aihtrid fece in Bologna ilCatalago de Scritiori Veneti ! Cio hvitno ia Relatio-re del la Repu Mica Venetiani Pel ifioS- Ch: yiic»lhX}ggrttf>} ^ oltreilLibro del 161 j intt-tolato VeuetiaTrionfaniej e fempre Libera, cinellideirilliaTia , « coftnoeablU d i Vent* til , e TAant) Fcftiuo i c con quffloftefsotjrJint fcrifwifuoi Anna!i IHiQiuiio FerefJt. Poffl' Piu&a Vieinia Po/fipeifia EifigRa»! nrfiSi; Ic Güfrrc d.ill «.epubli.-» : Md Antonio CoUmafli di i6i4 Libfiixiil Nobilt Vineto . Mimf, Awianio Maria Ofariitxv fiiriße in fttsna Libri 1613 IV Hello Cyprig:/iflfdrnVfJu/wfif Minor» Convtntuile nelr6*j it trionfo gloriolb deglt firoi ilLuilri» edeminentidi V^enetia in tri libri; Fariusatt Oifru cief rntdefima »duo I'llla-riaJelia vetiuti i Venet is occultametite nel itjy di Papa AJeflanJro nr , e deUi vft-rotia QttCAUtl dil Doge Sebädiano Zitai . II /tl^egaent« comparvc atli juct it Tnttlto i6j7 rirritl:? I'fftorie Venere lino 15^0 Nel. fil ftattipata ri(loriiCronol0£ici, e Pare net ica del VffiiA , cognomiu^tQ i'lautile. A»-JfM t/i CffCa^Jio Ftincefcaiio pure fctiffc nel iSfio PEroi^hc impreft delU Republici ntl gloria fü icquiÜo det Grcco Im^r® . Cij>: Pn/a^ii { olrre Ij m&lripliciti dell'Opere volumino-iS^j fe, chepubUci) «mpofe anehei due Ubii nelr^(fj cteDoraijiia Maris . prar/-« hifi:ckto Mire Libsrum , e tMf/iio Mirc Qiufura i Giulio Pacio , Fraticefcq Zamboni , Gri-TinfcheJio, ed unamoltitmJine ditanti litri Mira Acfriatico. jif, Jf pnayt in Colnnia fik ftatnpato nel 1669 la PoJicique G(ril:Pa -/rf^^i, che raniio ptecedente 8 r con lal'trudita iiif entioae havea defcrittt le Dame Patritie di i^uefta Gtti . Ah0«ndT9 Mari» Vian<}Si vjveiite, ül-timo di quefla Patritia Pamigljaj^fi-"«4 Jlrinfe nel Plßoria Veneta in due Volumi dal fuo prJiMjpi& fin'Jl '»H Tifi^semifi Maritml^ nd lčSf. feee il Ricratto di .Vcäetia divilöia dut partl. NeikTwima defcrivetune Je Cnj'efe della Citri colle wnuric pi^itluün ; ncl'a feconda. dX lareU" rione del Goveino delli Republica» Migiflrati ^e delle Fabbrirhe fcüche fin'al 1ÄÄ4 J In quefto ftef-fo anno Marco Uofchini putlicA J« Riccfn? Minert-J*U* Pi^tur. risu* . Ftam^sb Vttdixin't del nu-i6!6 nierode' Pttritij nel |636 pubUc^iü due Tomi riftorütdell'orißinedique-(la Republii a; net primo fm'al i J04 » nel fecondo anivö »1 iJ70* jMift Cavsiliei-e , Procutatoie di Sis g Mifcodecorh !»■ flunspenel uM tolle M'^^mti;!- ii lif deftf Oifodu.« ai , nellequali tlercfi« jFatti delll ReptiMica Än'al rÄ44. Fü intpreh» ifiSI nel t&9t 11 RaccoJito Iftorico deilr Guerre Venete di Levaute da A/iJätr-Jft, tfopiofo di Figure , rip* prefentonti l'Imprefe dtl Doge France fco Mofofini , ilelincite, cd int«. gUite nel!a tiallra Accadenüi. lafinito i il immem d'altrJ cefc-tri Iftorici, c'iiaiino garrCM^'O defi:rivere quefta Auguftiflinia Äe- fublica , Ee fue Sante Leggi t £ t atti de' fuoi gioriofi Patritij . DI quefli» e diquelli, c'haono immüt» toJatö jl loro Notne coUe ftampe ifi mateiie diverfe, n'hi fatto U regillro Pitr'A/^sIs ZtHi, N. V. nel Libro in-titolatü Memo lie de' Scrittori Fe. netiPatricij, Eceleliiltici , € Scolari nel tötfi At:uslm«site fti fcri-vetido con molta eruditione Apeßo-h Zern Venitia ilJuHiafa , divift in IV Tomi il r Veneria illuftrt per Let tete j il 2 per Armi ; il 3 per Dj£Tiitäi j ed j1 4 per Nobil- Jfiorki t c'hajttto fmttö delli ^egt^ , Pyovmcldj Ifok , C Gtt^ fudditff di queßa Republka , l"Opere äe quält fi trovano w//o Studto o-> ni, ilqmlc fiCymnafiümPauvinum dtlr598; e iaftefli fifwitta col medeGmo titofo da Giacomo Fitippa Tomafin} nel dicui ha.bbiamo anefie InferiptianeS Patavinsdet Lotenift Pignoiia hiftampito l'Otiginedi Padovji , el'Antejiore nel lÄtj . Ii Čara liere SertorioOrfato publicila fiji Iftoria diquefla Citti nel 167Ä. B dal meia-fima furono publicale le Memorie Brcfciane^ riveduteda Partunato ViliacceC j t (lefiA RolTt ferlffB Iff Scorie Brufciane > che non fi rrovanci, che manoreritte . Altra Cronithet-ta diqiicüa Ciitl fuAampata daPerfona ittoogntta d^afua origine fin'al . Bernsf do Fajno nel t6jS confegni» alle flampe il Cielo dellaOüef £tlinnt Giorgio Plltoni iiel ičt?;, ed il Barpo aacora sillunt mmpofe I' Iflorie di quell* fua Pa- f ni»/» ttia. , J^lFfiuii hanno (lampato con t'orifine de' Pcpuli » deile Citti > Luoghi f cK in elTa £ travanoi Erco!e Parteaopeo ncl ifiaj. . L'-Ifloria della Guer» oe! Friuli ßk f«ritt2 da FauAino Moifellb nel : 16IZ , e di Biagio Rith nel T^a^ • I Kerum Foro-Julienfium ab Otbe , Condit« ulque ad annum 451 fuTQ-, no fatte inlingna vulgare, divifein dueparti daJrAbba« Gio: Domeni-to PalUdio degli Olivl n«l lööo . L' (Jdine illultrata ft publica ta da Giufeppe Capodagii nel löfij , Ba-(ilio ^ncarolQ delta Canea Aamptt Antiquität um Civiiatia Foro-JuU) tiis- Utll Ißria efiftono minofcritti Ipi* preflb Apoftolo Zeno 1 Cotnetitarj ßloriei Cxeograficidi Mondgn. Fran-«efco Zeno VefcuTo d i Cipo d'-Illria , dilttiZio, nsorto iiel r^Jo . PietroCopo trifle del Sito dell'Iflda ael Tj^a . Kicdö Alantuoll fece U fua lllwii nel 1511: Ed il Dotto-re Pompw PetroHio hilifeUto mt-^aoiVfirti dpe aitrj Fotnl Ln fo^Uo jrtVUio.iaüelUJ-rtWiBeia del.'Iüria, oonfervBti dalli Petronj di lui Eitdi, Nobili diCapo d Ülri» - ual-»nt:ia hanao ftjmtoto MarioOrbini hcl i6of , iDtito/ando U fua Kilo-rit jI Regno de' Sla t i ^ hoggi cor^ rottamente del (i Schiavoni : Ale^ fandro Vernino «el 1648!'I/lorje del • leGurtredella Dal mirta, ttellequa-ti fi deftrivono l'attioni feguite dal frincipia deli' attacco di queiU Pro-vintii fin ail* eipujnitione di Ctif-fa Gio: Lucia de lieg nO Dalma-, & Croatis libri rv nel 1568 : E leMetnorie Iftorichedi Tragutio, hora dett» Trai del medpiinio Au- _ tore net 1674 ; Gt/ioiiro Frefchot (Hncfe hi publicata quefli ul tirni ni la Defcriitione di quello Re-fw » e di Noi fono ftate ft am pate a (6M le ConquiÜedelU Repub.ne' eneralsfidi Lorenio Doni , del Cavalier Pietro V aiier, e pa rte di quelle "ti ProcuratoreGlrolamoGornifr L* rttiak (UtadefcrittaneU'vtti Crtria X Libro daStrabone ; da Pompo-Mela nel 11 Libro , e da Tolo-nella x Ta vo !a del l F u 10 pa.fcrif-ro ancora Lannico Calcondlla , Nt-Mta AeomiDato daChone , Piifiio, VrieJto, Bireri», TwiJiJe , Seno-fortte, Pjufania f Diodoro Si culo , Gwfltnoj Teofano, piotte, ZoCmo, Xefitino » Nice faro, Gregora, Sabeilico ^ Banr- PietrodiMaicif-nella quale per „ .....,----,.-.vato;(li piü memoribilc a'Greci nclla Guorri havuta tri ioro j e contra i Foreilieri lino alfa loro dearuitione . Giacomo Snon hi flampato J^re ijiFrincefe intti Tomi J fuoi Viaggi, fatti neU67j , t i6j6 , che fono ftatt pmpjftsti inltshanudaCaflmiro Frefchot net iSS* . D.Pjetro Antonio Picifico hi cotnpofto, mi non t>er ancbe tbmpato I'WortedcilaGrecia dalla fua origine fin'allo ftito prciente, divife in tri Libri . Nel i dcfcrive la Grecia in generale , e I'Acaia inpartico-!arc ntl II i! Peleponnefo, e nd 111 il rimanente de I fa Grecia coif Ho k- adiacenti . Af^eaMarmcra publicä in Libri Tin nel 1671 i'IftonadiCorfü , Andrea Morofin i N. V- Cfrß nel 163« ftampii CorfidiPenna, e la Catena di Materie fopral^fola Ccfialonia. 11 Dot- Ctffidifü^ Wre Q^poGrand! feceaIcuneerudite annotation:fopra liPrewefa , edlfola S.Maura, s. Mmurm Noj hibbiamo fcritto nclJÖSÄ Ja Morea rjconquiilara da Ven et i ani in foglio, eftntUm- Utrt* pata 1 anno feguente in ottavo nel la medefirna lingua ^ e J altre irolte nell'ldioma France-fe inParigi, Amflerdam , eGcneifra ooniDifegnj in Rame delledi lei Piaiie. L'Avuo-^^ e peregrine notitie hi fcritto 1 Ifloriaafltjci j e modernaün'aU'acqiiiflo dVflä falte dal DogeMoröfini y noa ^r anche ßampata . -DtiPAttipehgo fcrifTirD prima Marco Bofchini, poi Francefco Piac«nui jstrit^!^. Napoijtano fol titolo di Fgeo Redivivo nel t6SS. Pnmpeo Ferrari Piaceniino fece ia RelaiJone, ed I flori a manofcritta deU'lfola d i Tine , ch'i il Paefe piü lontano daiJa Domi-njme, e foggt tto alla Repubfica , col quaJr diamo termine ä qutilodifrorfo pernoncsn-tmuareiJtedio col racconto di me It'alt ri A uteri j th'omeitiamo, I D I- DICHIARATIONE Di Ni/rmrt , poßi Kella Pianta Iconograßca jžclld Cktä DI VENET JA, Dh'fa w' ß Srßieri öS S. Marco j d Caßelloj dt Cama-rehy Ma Croce , di DorJiyDuro j e tli S. Polo ^ nf quali ß notam tutti i Poftti di f ietra j e di kgno , Canali , Camne , Traghmit € Fabbrkhff Puhltche. Stßkrt di J. Marce. I "O lodd Fondacu de'Tedef-£hi,vä poi iu Rjqdi sJVIi^ rina. ; 1 Traghetto de* Ruffian i,hora del BliTo. ( Foiidicode'Tedercfii . 4 Ponte JaU'OUo di piett3 ienia bände • I Ponte dlS. Lio 5 6 dl s. Antonio dl pietritienza bände. 6 Pdq [ e di Cä Erino d i pie tra fen" u bände. 7 Jl famofo Ponte di Rialto , i Peacte. ^ Traghetiodij.SilueftrO' loRiodf s.Salüitore, vi in Rio de' SerettiTl, vi in Rio del Ponte (Jti FeraJi , Jntorno Je Procuratiei'ecchietin Rio dei Füferi, in Riell o delle Colon-fle,edjn Rio de'Scoa-camini. II Pün te di Ca Delfin di pieti » con um • TlPontedelLovodipietri . f 3 Trag het CO de! la Ri Vi delCarbo ne [4. Tiighettodi Saljtadadi Su Lu- ca , b delJaOr:a. I^RioMenuo, vi in Rio di Ci Pefaro ii. Btnerto. rÄ Traghetto . 17 Ria di O Psfaro i s. BenettOjVa in Rio Menno. lÄ Rio di Ci Coirei-,vä in Riodi s. ijRiodi Pifcinii s. Stefano,vi in Rio di s. A:igeIo, detto altd-inentidi Ci Gatipni, ö del Pertiin. 20 Traglieito d i Ci Catzoni , ch« vi i s. Tomi. It Ti apheito di i. Samuele, vi i J. Barnabi. Jl Rio Jfl Diifu» Ponte di s. Vital« di pisrn. 2,4 Pontt di lrig«ua . Le Beccirie. 67 Rio del fondaco della Farina. Traghetto delli Pefcaria , vi alü Dogana da Mar . Ä9 Ponte del Fondaco di pietr» Con unabanda• 70 Ponte delle Beccarie tiuove fenia binde. 71 Ponte delle Beccarie vecchie d! pieti a con le bände , 7i La Sa niti. La Pefcaria. 74 Ponte delila Pefcariicon le bän- de, & della Zecca< 75 Rio della Zetca, vi in Rio del Fondaco. 76La Zecca, 77 LcColonne, 78 Traghetto, che vi i i. Giorgio. 79, Fufta , i, Scuola de' Galeotti. 80 La, Piaitetta . Jl Rio di Palaxio , b di Canonici fin al ponte dell' Angelo , vi in Rio di J.Maria Fol mofa,ed in Riodii. Severojdalpon: e del Is Scov atleta al Rio d i S. Mjiria Formo fi a vat i la Chiefa , vi in Rio dal Peftrin ^ e shoe ca in Rio de' Pionibi i s. Mal ina , e poi dal Ponte dell'-Angelo in Riodi s. GiuUano. 3lPonredc]|iPajliadi pietn con bände. I Si Ponti de' iofpiti di ni'tra I w volle Binde, che paiUasil - Avogiria alle Prigioni. S4 Ponte di Ganonica di pie tri con le banJe, a; Ponte di pietra fema bände, vi in Ci Undo, e a Sagredo. Se Ponte di LegnOjVi in Ci Morolini . S7 Ponte del RemeJio di pietra coiile bände. SÜ Ponte del Civalletto con le bide di pietra, paffa fopia il Rio diila Cafon, vi in Rio de' Fu-feri. B^ Ponte deiDai d i pietra con una banda. ^o Ponte dei Fetili »n una bandi. pr Ponte. 51 PontediCi Querini dl pietra. ^J Po.ntede" ßercttaridi pietra coo ic bände. 94 Pont« delle Balotte di Legno . Rio de Scoi-Cimini. Ponte di Bitimöro 97 Ponte de' Fabri di pietra feiita bände. 98 Ponte de' Fuferi di pietra con una banda, pßa fopra it RiO de^ Fqferi. Ponte.....di pietra. >00 Ponte-.... di Pietra, roi Ponte. roi Ponte d i fPaterniano di pietra I o j Po n te di piet ta fenu nome. 104. Pontcdegf AffafTinidi pietra con le bände, 105 Ponte. 106 Pontedi pietra con le bände ü Caledcgii Auvocati. Sfjfitrr disant'An■ J^ tonio- 2 Ofpitale de' Mitrinari , ä dei Sforza t i. 3 Ponte delPOfpical de'Mai Inari. 4 Rio di I. Giufeppe vi in Rio del Fornaro fema capo, e poi lino sila Laguna. J Ponte dtlla Madonetta , di pie* ti a, fcnu bünde . ^ Ritllü del Fornei femacapo. 7 Pon te di Legno. 4 Pontedi I.egDo, 9 Ponte di Ü, Giufeppe di pietra fenia bände. ioRiodii.Giufeppe. II Rio diCafteJIo , 6 di s. Oorae-nico fin si Ponte di i. Biagio. u Ponte d i S. Anna, di pietra fta- labanie, 1} Traghetto d i Lio. 14 i'ontedi leeno del Fornaro. IJ Po Ute di j.Ftancefcodi PaoJa,b di s. Domenico. T 6 Ponte del Piftore di Legno . 17 Ponte di Legno. iS.Squero. 19 Ponte Hi Caodi Rio, b del Tintote di Legno. JO R i o di Caft«Uo, ö di s. Doma- nico. 11 Pontadtl Rio, li Rio delil Tana. Ponte delit Tana delle Catcne, 14 pQUtfi diet to Jl Tana delie Ca- tene. ijPoniedelRielJo. z6 Rio delle Colonne,bdel Fornaro , 6 Rio di s. Daniele « fe Riello. 17 Ponte d i an Daniele con una banda d i pietra. 15 Ponte delle Verginidi pietra. Ca van a di s. Fiancefco delia Vi- gna, JO Ponte di s.Francefco della Vi- gna con le bände di pietia . JI Rio di J- Giiiftina j e Rio della PietijVifinoallaPieii > edal Sepolcro. J1 Po n t f di s. Ciuftina eon le bände di pietra J J Ponte di pietra fenia bände j vi inCi Zatca. 3 4 Ponte d i pietra^ui in Ci Bondo-mitT. J J Ponte di legn«, vi in cafa parti-colare, 36 Ponte di s, G io: Lateran o di pietra con una banda. J E Ponte d i Ca Mai cello d i pietta, J9 Ponte dtl Plombo d i pietra . 40 Ponte d i s. Marina di pietra con le bände. 41 Ponte di Ci Balbi y ödeIJa Mal- vafia dl pietra. 41 Ponte delta GueI ra di i. Giulia- no d i pietra fenia bände, 4J Ponte drir Angelo di pietra con le binde. 44 Ponte 4j Prigioni. 46 ßurchi dal 1« Stuore, e Trajhet- todelle Prigioni. 47 Rio dei SebiivoniiSno al Rio di s> Giovanni nuovo > al Ponte Srorto alia Stovacera dl S.Maria Formo fa da una pane^ e dall'iltn fino it Rio dell' Of-ntiarinü, 3r al Rio di s. Ssveroj che vi alpöte Stortodi < Giovanni Larerano. 4^ Ponte d#Schiavoni di pietra della Riva del Vino can una banda.- 49 Ponte di S. ProvoJo di pietra con una banda. 5 a Ponte dellaCorona dipietricon le bände. JI Po»ttStortodii.Giövanninuo vodi pietra con le bände. 51 Ponte della Corona di pietra fetiia bände. J3 Ponte dt Legno vi in Ci Avo-gadro ■ Ponte di Ci Venier con le bände di pietra, 5 i Ponte de lie band e dl pictri. 56 Pome. J 7 Ponte del Mondo nuo\'o di pie- na fenia bände. j-a Pon te del Paradifo d i pietra. Ponte diMeuo di pietra con una banda. tfo Ponte di pietra fenia bände, vi in Ci Sagredo. 61 Ponte di pietra diCi Querini. 62. Ponte di pietra, vi in Ci Rota. ^J Altro Ponte di pietra, vi ptjre in Ci Loredgno. 64Ponte di Ci Loredan di pietra colle bände. 6 J Ponte d i pietra Tenia bände, vi in cafa panicolare, £6 Ponte di Ruga. Qajufadi pietra f fem bände. <7 PontediCi MoroCni^i pietra con una banda-63 Ponte di Ci Xetea di pietra con le bände, Ponte. 70 Ponte di s. Giovanni Laterano di pietra, 71 Ponte. 71 Ponte sin Lorento di pietti fenia bände. 73 Ponte di pietra fenia bände . 74 Ponte della Madonna de' Greci dipietia. 7j Ponte dell'Ofmarioo di pietra con una banda. 76 Ponte d i i, ievero, 6 d i Ci Zoni dipietia con ima banda , 77 Peat te, 78 Rivadis. Lorenzo. 79 Rio de'G reci J b di s. Lorenzo, vi i 1- Giovanni Laterario. EoPoii te delta Madonna di pietra fenrabaiide. Si Rio delil Pieti, Tragbetto della Pie ti, t Burchtdi Sabbione-81 Ponte delil Pieti, üdiCi Na- vajerftnia bände. 8 J Ponte di Calle detla Pieti di pietra colle bände. K4 Ponte. 8 J Ponte di legno , vi In cafa par- ticoJare , 86 Ponte della motte di pietra con una banda. ^7 Ponte di j. Antonio d i pietra con una banda, as Ponte di pietra fenia bände, vi inCaGradenigo. d^ Ponte fenia bände di pietra d i s. Giuflina. 50 Pome d i s. Franecfco della Vigna , 6 delJa Nonciitura dl pietra fenia bände. 91 Ponte. « Tritiif^ dl ntpt" '-"D te bände. i)j Ponte dd Scudo di pietra con le bände. ^^ Pontedeir Arco di Ci Soranio di pietra con Je binde. 9j Ponte del Cora EI iri di pietra. 56 Ponte SCorto di Legno . ^7PontediCi Eriaxü d i pietra feu- la bände, 98 Ponte della Cid; Dip di pietra , SSRiodellaCidi Dio,di s,Martino e di J Trinitijfino al Rio della Celeftia,ö di i. France fco delta Vigna . TOO Ponte di pietra fem a ban de ^ui in Ci Füfcari. rot Ponte dt a Martino d i I^egno. J Ol Due Pon ti di Legno , detli Pa- troni deli' Arfenil, T03 Ponte della Madonna con ci'^ tena. roi R(0del'Arftnal fino ali'Arfc-nil. roj Ponte deJl'Arfenat di Legno ton catena. Sfßitrff ift Canmi-reit . '■J-' Raghetto. Pontile. Riodis. Alvifevi iajRio della Senfa. 4 RLodctIiRiforn:iati,viinSacca dellaMifericordia. y PontediS. Bonauentun d> pietra co a le bände. Ä Pontedis. Alvift di pietn cod le tmnde. 7 PoiitcdiCiLionedi pietra fenia bände, vi in Cafa partico-]are> 5 Pon tc delta Madon na deir Orto di pietra feiüs bände. 9 Pome di Corte Vecehia di Le-gno. loTraghetto delta Mifeticordia vis.Catterina. r t Barche di Trevifo, II Pontedeir Abbatia di Ci Moro di pietra con le bände . t J Ponte del Stuer di pietra fenla bände. 14 Ponte dt Legno,ui inCü Bembo ijPontediCürtedeiMutf di pietra- 16 Ponte dei Morl di pietra fenia bai-de. 17 Ponte di pietra feiiia bände di Cid^Brai^o. IS Ponte d iCi Longo, vi in cafk parricolarc, di pieiia. iema binde. 19 Ponte d i pietra fema bände, vi .ai Magazino dei Servi. la Pon te det Fornaro d i pietra fen- 1.& bände. II Ponte dt Legno,in Ci Shiettl. xz Ponte di pietra con bände di Santo dei Trail i. 13 Ponte d i Legno.vi inCafa pai'- türoUre . 14 Ponte di-Legno» vi in Cafa de! Medico Anglois. IJ Ponte Rüflödi pietra dalle bände- tff Ponte di Cale Turlonadi Le-ino. 17 Macina da Colori - 15 Rio della Senfa fino alla Mifett- cordia. ijPontil vecchio del Partita de Vitelli^ jo Ponte di Ca Maro ■ JI Rio dl 8-Girolamo, Jl Ponte delle Cbjovere d i Legno.. J3 Ponte delle Cappuccine di Le-fno- 14 Ponte di I, Girolamo di pietra. J J Ponticello di Jan Gitolamo di pietra. 36 Ponte del GhettodaiBufi. ^7 Poniedegt'Ormefini di pietra, jB PontedeiB...,.diiegno, viin Corte particolari!. j^Pontedel Afeo, ödelPActto, d i pietra. 40 Ponte dei Moni di pietja fcnii bände. 4r Ponte dciSenfidipieira, 41 Ponte di ian MarcUiano, detto de Pugni, 4J Traghetto della Jcuola j cbe vi 1. J, Cat teilt::!. 44 Ponte delta Mifericotdia di pic* tra. 4 J R io det Trapolioo. 46 Ponte det TiapoUno di [netra fenu. bände. 47 Ponte di Ci Griiiuni di pietra fenra bände. 48 Ponte diCiDiedodJ pietri fo- pra il Rio de I TrapoJino. 49 Ponte delta Güetra dii. Fofca fenra bände. JO Riodii Foica. Ponte da Noal di pietra fenra bände. 51 Ponticeilodis. Fofca di pietra, J J Ponte di legno ^ che vi in Cafs particolaie. j4 Pon cedi Rio-teri di pietra. Ponte de i Ser*i di pietra ftaia band«. ji Ponte dell'Anconetta di pietra con uni banda. jjSqucrO SquEtodelServi. j9 Sq.ueri. öoPontedegliAguidi Legno, 61 Ponte. Rif^del BatteHo, dietro i s. Girolamo I vi intorno aJ Ghetto veccbiOjin Rio di s.Girolatno. 6J Poncijli del Partito nuovo de Vi tell i, edel le Becciri« , e del Negco-t'umo Ponte di s. Giob dl pietra con tre Archi fema bände. 65 Pon te del Ghetto. 66Traghettodi Meftte. 6J Pefcaria, 6 ff Ponte Granded'unfol Arco d t Canni-reiodi pietra colieban-de,e quattro Piramidi d i pietra viva. £9 Riodi 3. Leonardo, vi in Riodi dnePonti. 70 Ponte. 71 Ponte dl s. Leonatdo di pietra. 7ildue Ponti, 7| PontedelChriilo. 74 Ponte. 7 5 Ponte Storto. 76 Rio di s Giob,i>delleChiovere, 77 PonticcUodis.Giobdipietra. jS Pome della Crca,^ Creta di pietra con uns banda. 79 Ponte di Legno, ciieviiaCala particolace. | , 8oRiodel£orfelto, che vi in Ca- | 1' ni-r*io. I Si RieU IC ' J^LcJu/va/ihn^ , neSa. prtJ-ente- J^iarita- ^ I^imtmiri ^ona spUgad tn fr^Uo separate t Mi^ohxri 4 Jiaruiche Parvckie Carmli ^ Pontl __^tr-n—«I—0—B—TT'i ^ I £ T Jt 3 L ^ JfczM Gwn o JPoitt* di S-AnianuJ _____________ ' ' ' ^ " et ecc.dIe«tlirmioSig:Ca2Jo ScuUo di Terra- Tem,a. et. c. , _ SiRiello (fi 5. Luci« ^ eheJ]od bi capa. 3i Puata del Corpus Domini S J Ttighetfo del Corpus Domini Ä4. Ti-igh« tto di S- Lucii i J Traghetto de i Civallettl ISPijntetli pietra fcnTi baijde , vi in Cä Maiipiero S7 Pon:E di pittj-i in Ck Grtttt Ponre di pifcrt in Cä Lardoni 89 Ponte di legno inCi Michi ooPonttdi pietri in Ci Lomtärdi Pdoii 91 Pacited*/&ladipietrir«iiu.bld* 91 Riodčirifbla, v^iS Geremii Caviai delleGaitdoic dcU'Am-bifdiTdre Cerareo 94TriEhett&diJ.Gsremiai che vi ' i ^ VM di Bia{io, & Biagla Caail-llfSip di s. Mirtruola )Che vi inSaliuda^iTurchi 07 Riodis, Maieuoli, vä mntila Chkfa de' Servi Tr;tgtu:Ho delia Middaleiia, vi i S. Sua p^P.iodelliiMiiddalcna > fSiinRio de* Se'vi rooRiodcNoal /iiioalPonwdtlla Mirericord:»,!« RiodiS. Füfca,ö de-Sarvi, adia Rio dal Trapolin i S. Marrtliino ini TnehcttodiS.Felice , ti alb Riva Jell'Oglio I R ia dl S. Peli«> in Sicca del 1 x Mjffdcqrdia , in Rio d i campo ,dill'erba,m RielloalPon re detle Calozine, cd ia Rio della Rac-elierta loj Ptmre di S- Fdice 104 Ponte Hi pietra fijnis bände > vi inCiPriuli 105 Pont£ dl pjEtri colic baAde di Ci Priuli tofPont« dells Gliens di cimpa daU'Erbi ■ 107 Ponte del Britedettldi pierra loS Ponte de T 09 Ponte d d Taglia pietra di pietrt itoPoBCe dilegno J viin cafad*;! Tin tore 111 PoBte d) ftarf»! Prutariol con lina band C di pieua XII Ponte de" GßfuitE dlpTctra II ^ Ppnte delie Veccbie di pSetra f ti Potite dilegno d 1 Cam po deli-Eibi Tf J PonteStS-CattthnaJipittra itä Rio dl S.Giit«rina II 7 Trag hü* ta dclb Mifericordia I I.S Ponte d i pietra di Cii Doit^ 119 Ponte deila Cavant delle Mo-nacbeJiS Citterinii , eCavaii;i delle int.'-»fjme Mo nach e no Plate defJ* Veccbi* di pietr« Iii Ponte de'Gefuatidi plen a III Riodei Grociferi jdetto kfjlgar-tnent« de'Crc J«i4ieri IIJ Ponte diClU(*ui di pietra jiij-LeZartaie ri; Rio,S«Sacca,che vl nclRiodel Pet fe malo ,edio Hiodelli Pias-da,iiLu.liimbaci:ano in Rio Ji San .Ca-neian 116 Ponte dclU Panada di pietra ii.7pontediCi Ci^lagti» d; piet ri riS Ponte di pietra, Ti in cifa patti- «ilare 119 Ponte I joPonte iji Riode'S5,Gio:ePaola , vLin RiodiS.Marina , eS.Giovanai La:erino I ji Ponte dei Meloni 1 Toltod'in-dufltiofa ftrutEur^ colle bände , turto di legno, paHa.in caiU della Tefta ijj P«nt^ de'MendicintJ d i pietra con J« I ;4 Pome de* SSL Gik , e Paolo di pi«tra con leband« [jjPontedifl Hntare di pietra lj6Poiitp del A.Iva di pietra 137 Ponte diCi Pifanirfl pietra. r;^Ponta ddla Panada di pietra IJ 9 Ponte d i S Maria nugvadi pietra con una ban da : «.oPfitedtlLa Maddnadei Miraeoli I ^ ( rjo della P«aada, e Piuce l^i Ponte Ij^J I'onte 144 Po ate 141 Ponte lifi Tra^hettodiCi DaJöoHo, Tiä SS. ApoHali 147 R10 de CrO fcttiwi Ponte dei Sprflpofiti 149 Ponrc d i S, Cajjriant» 150 Traghetto di Murano I ji Ponte di Gl Vianali di pietra | I Ponte di S. M^iria-nov« di piet» [ Stßirrt dfifa Gm t, .1 ^^ Anale di S. Chlira l ^^ PontediS, Chiara dllwno 5 RiodlS.Ajidrei,*idletroilPar-go fin' a 1 ponte dd Gaffkry 4PonticeI o dt S. Andrea j Ponte della Saonaiia di pietri ,6 Pont»dt---- 7 Ponte di legno.Ti in cafa partico-tare 6 Peilte Beltrame d« lejno 5 Ponte di Jegno, vi ia cafa partl-folate la Ponte di legntj, vi. in cotte di^ ■ Zuechati II BuePontidet GalTarodipiotra Ii Ponte dl Gi Marcello I j Rio delMa! canton 14 PpHt* det Tolentitil di pietra ij Ponte della Croce di pierra coa le bände I«RiodeilaCroce, viiiTolenti-iii » viin RiodelGafiäro ^ vi m RiodibPautaloii. r? Trishctto dallaCroctjVi alGar^ p US ÖaminI rSTraehetto di S.Siwton pictolo, yiiS-LticU r9Traghetto del Corput Domini 10 Traghetto dei Cavaliecrivii CartnelitamScaltl II Rio Marin , jri ip Rio di S. Giovanni Esrangfllifta j ed gl Giesü, e Mimlin'iS. Rocco fiPant«dj3-5iaieon erandedJ pie^ tra Ten II bände 1 j Pontede'Gariotti di pietra Z4 PaptedeUa Latt« pietra a^PantediCiPnuli dipietrafcau bands 16 Ponte del l'Ocche di pie tra iT PoiitedelFöroarpdi pietra lit Ponte del Ferentiota di pietra 19 Ponte d i jj pidn JoPantc dötle Seilt ledi pietra Puntedilegrto, liiiicafi pirn-cotare jl PüJitedi legno m aifa pjttieolarc 3 J Pantt Jilegnoin cala panicol-ire J4 Ponte di iL-sno in cafa pirricolar« jjPojitedi R-ivideBiagiodi pietra eonunabanda Ponte iliCi BemboJi pietra 37 Trashflttodi ftira Je , Trag bet to di Gerenaia jS Rio di Riva de {IJagio,vi i S.Gia-como 59 Rio di S-Gif>;Decolato, vi in Rio dtll'JfuI» 40Ponte JiS. Gio: Decolaiodipie- era Tenia bände 4t Ponte delUCmadilegnff 4.1 Ponte Jeirifoladi pietia 43 TraghBttode Turehi, vi i San Marciiola 4f Riedel Ponte del M^tio , vJlin Riod,S.Poio 4y Ponte del Maiodipitiia 46 Riudj clTi^oa ^ vii« Ria d«l Mcgio, che vi pot in Rio di S.Bol-do, e foprala pontadi quello Rio vi f.-noliMigai,iinipubiici,de£ti dei Megio, b Miglio 47 Aitro Ponte, detto pare d«l Me-giofcnui bände 4S PpBtedi Ca Peraro di pietra 49 Ponte pirticolaredi pietri > vi in CiCiera jo P»nte jr Ponte particolare di pietra, vi in 0 Mocenigo ji Ponte delle Gruedi pietra, vi in ci Fofcarini yj Traghetto diS.Stie,vialIa Mad-datena J4 Rio di S.St3e,cIie vii S. Boldo jj Rio della Per^ela, vi in Riodi S. Bvido 56 Ponte di piefra di Ci Forcarini Ponte del Ravano di pietra jSAIfro ponredi S. Maria Mater Domini di pieira con una banda 59PontedelliPci^ ^Ido PojitcdiS. CafTin di pietrji £4 Ponte della Malvaija di Icgao 6jPontedelleTette 66 Ttaghetto ddli ^iradeH'Oelio, ch6v4iSFel=ce Rivadtll Oglia SSTragliettodiMeftte Tragheftodi ßarehe di Padova 70 Ponte di S, Boldo di pietra S^itrcJ* Horfa-HuTif. 1 '"■"'lUghettodeila Dogma £ 1 TrafihcctadelJalrjniti j i^io della Salute, che ri in Ctttale della Giudecca 4 Ponte de IIa Salute dl pietra jPontedfill^Šumilti 6(itefumeni,ChieCijed Hofpitale 7WladctlaSS.Triniti X Ponte dei , ä di Ci BaLt di pietra 9 Ponte de' Citecumiai 10 Ponte 11 Riodflle Fornad, »ilnCanile della Gildecca It PontedelleForascE 1 j Ponte di Mc«o, b delta Crea 14 Poptedi S.Gcegorio di pietra r jTraghettodi S. Gregorio it liiodelle Pietrebianchc, ä delle Tor rc (eil e, vi in Ca na (e d stla Gi u-decca 1; Pont« iJeüe Torcefclledi pietra 15 Ponte di S, Viodipietra 19 Pontefello, ö Pünticcllo di legno 10Oratorio delta Dutinna Cri-Aiana i r Traghetto dal lo špirit» Sa nto ii Rio delle Pierre biancha, <) delle Torrefelle, vi in Canile grande Ponte della Citlcina di pietra 14 J^io diS.yio } ehe ri in Canale grande ij Ponte di S. Vi» Topra itCanale della Giudecca 16 Ponte d i HMiM di piet« 17 PaatediS. VioaTliScowier* iJf Ponte di Ci Ghirardidi pietra a9TraghettodiS. Vio , viinCiUe del Düfe jo Rio diS. Vi» 1 che A in Cinile della Giudecca j r Jtiü di S. Agnefe, vi in Canale delta Giudecca. Ji Ponte del Dofedfpiet« i J Ponte di legBo y v> in CaCapartir colare J4 Po ate di S Agnefe d i pietri ^ J Ponte dei GieCuati di pietra della Guerta feni^ binde J S Pirtito d^ll Angailte,e Trag k.-t-tu ali i Giudecca J^io di S. Agnefe, vi in Ciaile jrsnde ^ 8 Po ote del Ca rit.'i d i p i s t ri 39 Altro Poatedclla Cariti di pietra tOn-vn* tilTTCll 40 Ponte di lejno, vi in Cafi particolare 4t Traghettoddia Carici 41 ij^LO delta Ciriti » viia i^io diS. Agasie 4; Rio di S- Trovafo fln'il Ponte Longo, Jfie)to di Calle de Cervitri, che vi aila Toietta^fl il Rio» ehe vi ad OgiAi Start 44 P^Mite d'.>^,11 Sinti di pietra 45Poni:ediS. Trosrafo di pietra 4ŠSf^Mcro (IIS.TruivaTo 4.7 Tragil«: to , che vi alU Gludccca 45 Ponte Longo di pietra 49Ric)d( S-Trttvafo JO Tavple jj Legnamc ji Ponte dl pis tra di Cifa particolare Ponte di legao ifiCafa particolare J4 PoJl te dl Ci iVIichiel di legn o 51 Pon te de IIa Cilef« Lia di legno jS PontedipJerri j7 Ponte dl Ci Duodo di legno J3 Ponte di Ci Lipama no di Itfgno Ponte di Ci M«Ia di legno 60 Pon te del !a Fü ata na di l cgno i I Ponte di Ci Canat ds legn» Ponte de! Taglia-pietra di legno 6 } Ponte dei Coitellotti di legno PoD te d t Ci Ca vatli dilegno 6j P&tedel Corpus Damini dilegno SS Ponte d i Cä Co lal to di legno 6t Ponte dul Squero di 5. Bafei* £3 Punte dell'Avogaria di pietra 69 Pan re dei Carmini di pietra 70 Rio diCi Canal 71 Ponte del Fa man» di pietr* 71 Ponte del Ciiial 7^ Ponte dei Pugnidella Guerra 74 /'oiue dl S Barnabi di pietra 7j RiodiS. Barnabi, vi al Ponte della G uerra alTiutoriivdi S.Marga-ritajaliiCairtnini, lln air Avegai'ia 76 Traghetta d i S. Barnabi ^ vi al Traghett* di S. Samuele 7 7 R io d i Mal-pag*, vi alia "Foletta iji Borgo di iTrovaf», in ^^ieUo diOgniSantl, fino al Ponte delil Squeri iS. Baieio 73 &]uerO 79 Ponte d i Calle dei Cerchiari di pietva JoSquero SI Ponte della Toletta di legao 5 J Ponte 8 j Ppnte delie Turchette di pietr» SqueT4 S j Pont« dltefna $$ Ponte dilegno S; Ponte di legno, vi in C^fa partic. S S Ponte di legno, vi inCafa part le. 89 Ponte di legno, vi in Corte Mo-.ceniga 90 Ponte di legao, vi in Cflite Bufal-dina 91 Pont« di Ifigno, va in Cafa partic, 91 Ponte di legno | vi in Cafa par ti- colate Ponte di legno, vi in Ci Michiel 94. Rio di S. Seballiaao 9J Pont« di S. Bafeio di pietra fenis binde, e Traghetto di Fui'ina jS Ponte d i S, &baftiano di piecn 97 tquero 98 RiellodiS. Sebafliano 99 Ponte di S. SebaftiaMo d i pietra J00Ponte dellc Zifle di legno , £ 5{]Uero I or Tavoleperpaüarcil ijio I Ol Riflto di S. Sebartia;io I DJ Ria deirAogclo J^afae'^i ^iodl S.SebaHiino,e delliCirtni- ni, Rieilo, che vi alle Terefe 104 Ponte d i FoITa Capcra dilegno lOT Ponte d i legno fentinome (oö^'onte de ir An gel o Rafaele 107 Ponte della Maddaicna di pietra 105 i^iodel Soccorfo 109 PüQte dcl Soccaifodi pietra HO Ponte dei Martini di pietra 111 Ponte dei Cariaini di piittra III Pontedfll Fornarodipietta 115 Ponte di Ci ^.enicr di pierra 114. Pm ce di SL Margarita di pietra II y ;'onte diCi Tiepolo di pietra I r 6 Ponta di Ci Fofcari di pietra ri? Po are della Feftonadipietra ng^;io^lelMalGanton ii^TriPonii 113 Rio delle Burchielle j vi i 1 tre Pond tU dei Pen fieri , vi in Ri.jdeili .tri Ponti t Ii P6 te di Ci Vead rainlao di legn 0 [ij Pontediiegno 1^4 Ponte di pietra fenti baade iij Pontedel Migaaiino di legiio iiS Ponte della GaiioU di legno 117 itpii deipfnüeri nit Ponte (Ulegno {en2a nofiae 119 ^'unte di S. Maria Miggijre di pietra conle bände I ;o Ponted'Arittre J i legno r 3 r Ponte di Gi Paniiia di legno IJ2 Ponte naovo dilegno 13 j Ponte di Ci Barbarigo dilegno I j4 Ponte delle Pino care di legao 1^5 Ponte de IIa Geraria d i legno r jS Ponte del Fiiacanevo di legno tj7 PontedcE Tin tore dilegno rjäPjnte i^oi^ü di pietra 139Pote diG,illede'onna Onella di pietra 6 Ponticello di S. Kocza 7 PontediCii^el Forte di pietra 8 S Agnan ,Sauo lade Cia vati ni 9 Päte di legno in ca fa particolare to Ponte dilegno > viincafiparci- celare II P^nce di legno, vi inci Albatelli iL Ponte dipintra con iebaudc di Gabbad io fr u I taruolo I j Ponte di pietra fcnta noma, vi in Corte d i Cafa ptrticalare [4 RiodiS-Tomi ghetto di S Tami,Ta in calle delfTMafeBü,i)Macina i S.Stefano [6 Ponte dei Nombelidipietra 17 Ponte delle Cinga ne di pietra 13 Pont e di Sa voneri d i piet ra 13 Ponte di Itgno appreflö callc di SavoneH dilegno 10 Ponte di ci Negrone di pietr* ZI Ponte dei Frari d i pietra 11 Po n te di S,St i n di pie tri I j J^io di S, Stin , che vi alla porta . del Con ue n to de i Fr a ri, inteftato 14 Ponte della Latte di legno if Ponte di ciCapello di pietra 16 Ponte d i S. Agoftino di pietra 17 AltroPÄrediS-Agoftino di pietra Ponte di legno,vi in cafa particolare 29 Ponte di pietra, vi in ci GH man i JO Ponte Stört o d i S. Boldo d i pietra JI Ponte di pietra, vi i ci Roia I z, Poa te de Beiio d i pie t ra J } Ponte di pietra della Madonnetta ;4 Ponte d i pietra:di.5.Mar.ia Mater Domifticoji unaVnda 5 J Ponte, che vi in cafa particolare di pietra, vi in Ol Bonvicini 36 Ponte deirAgneJJo di pietra J7 Ponte di Ci Bernardo di pietra ^^io dell'Erte, vi in i^iodiS.Polo PoptediS-Polo,&(Iici Loredano Punte, vi in ci ^iibbi d i pietra 4 t Por? te, v^ in d Lievi d i legno 41 Punte^, vi in ci Sor;inTo d i pietra 4 ^ Pfite, vipure in ciSoriio d i pietra 44 Altro Ponte, ri pure in ci ^ran-,ao di pietri fenca lian de 45 Ponte delle Cavalledi pietra 4$ Ponte, vi in Ci Maffettl di pietra 4 7 Ponte, vi in ca fa del Cuoridiiro d i pietra fenu bände 48 Poflted«lI'Erl)j di pietri 49 Ponte di ciZagli di pietra jQ Jf^io di S.Pols,vi in J^io dell Erba, vi i S- G acorn o da LjriOji i Frari per il ^io de Savoneri , in j^io del Ponte de Nomboli 1 & in ^tl'ello di S. To mijcii e vi i n Ca n ale grand J 51 i^io del pOHte dcUa Mädünni i 5. Polo,vi in J^io delle dae Torri 51 Pontedtlla Madöiinetca Ponte de CJUalli J4 Ponte Storto di ^F'ratwh dl legno jj ^io dt ponte Storta, ciie vi in Jfio dei Melo n i, flc J n Cai 1 al G rande Ponte Jei Meloni di pierra J7 Traghttto delta Madonetta, chc Ti i S, Senetto -yi jei MeloBJ,*:; in if fo del P 1-te Storto 1 59 Trighstto della Pafina, che vi i« S fxliiataiS-Luca I 60 Trighctto d i S. Silveftro , che vi ' ta riva del Carbon 61 i^iodel Fondace i S. Silveitro, vj ' al Ponte Storro di S- Apunale 1 61 Traghetto d'.-l Foniic i | Traghetto della polU d t 1^0 itJi • ÖJ PoaiediSSilvefLodi pim.i j f|Pontedeii'O^Jjodipjetra 1 ä f Pulite della Scoai era di pietra f 6 6 Pote Storto d 1 S. A pponalc di I e^. 67 PoAte Storto di pierra 6Š Ponte delle Cira m pane dilegno 63 Ponte dei Sanibni di pietrj. 70 Pon te d i leg no di-lle Bccca r le 71 Ponte del le Beccarie di pietra 7i Ponte deile Bäichedi P^dova 7} Traghetto diPefcaria, vi i 74 TraghettodiCi da Maflci 7; Traghetto pure di ci da M0Ä0 7Š Le Fabbficbe 77 Traghetto dei CimerlingIii 7 S Prig lo nI de debit t,e luogodsM»' gifirati difTerunti 79 Peatte, e luOgu deBoIladori 80 Traghetto della /fimddl Vino 81 ^ii^a del Vino Ki Doganadi Terra ferma 5 J Ponte di S, Polo di pietra HeZ/a GiudeCCa^Stßiert Ji ^orfi-HuTO I TJOntediS Biagjo >1. /(iodiS. Biagio j Cavani di ci Vendraming 4 Traghetto s ta Rivi 5 Ponte di S. Eufrmia di pietra 6 ffiodiS-Eufemia 7 Trag he t ro d i S. Eufeitrii 8 Poticello,* Pöte picciolo Ji piet. 9 ^io del ponte picciolo 10 ffiodel Ponte Longo tri raghatto del Redentore r a Po nte della Croce I } Traghetto delle Colon ne 14 Ponte diS. Giorgio 15 PeotredeCavailotti 16 della Pdlada di ci Lombard 0 j 7 Ponte di legUü 1 e Ponte di legnO in cafa particolare 19 Ponte d i legno, vi in cafa pan it IO Due Pa ari di S. Co fmo d 1 Jean o iT Ponte dilegno lada £1 Ponte delle CS vertite, & de IIa Pa-Ponte di Ligo feuro di legno lit/ri/h/a J.C ierpa Md^isft. RIt* di S. Giorgio Cavxni di Giorgio ISO- Ifolarlo del P. Coronelli. I S O L E DELLE LAGUNE, CHE CIRCONDANO VENETIA; tm. Oco giova ad una Reggia Dominante d'al^ bergare nel proprio ično le marauiglie deli*-Univerfo, quando , priva d'Antcmurale, Ibggiaccia ali' irnitioni fpieute de' Barbari. O^lndi fe clie la Natura diffidandofi dell'-Arrc , quafi fofle troppo mendica nel fiati-chcggiare la Metrojx)li dcJlc Gratie , ella_i medefima volle rendcrla iniiiperabile col Laberinto d' infiniti tortuofi Canali , che ferpeggiano nellejLa-gline (dir^fte a guifa d'un Arco, quale s'eftcndeper lo fpatiodi neJiVttir 100 migUa ) feminate da piii Ifble. Fra'1 Fiume Lifon^o nella parte del Friuli aH'Oriente j e U Brenta-Noviflima , che fi Icarica nel Porto di Brofjäo/o verib !' Occafo , compaiono Tchie-rate piii lingue di Terra , che fiaccano i'impeto dell'Onde A' driatiche, e reprimono nello ftello tempo Torgoglio delle Poten-ze nemiche. L' IfbJe di Gra di Pak^rina , e di Cbhgpa fono lungiie ftrifde di Terra, battute dali' Onde, ma ipalleggia-te dagU Argini, fortiHcati dalle Dighe frequenti , frenano la_» violent del Mare, ed a (Ti cur a no la quiete imperturbabile della trionfante Regina. Diverfe ibno Je Bocche, le quali concedono alle Lagune mentovate 1' acceJIb; e le pia praticate , che riteagono il Home d L Porto, fbno (principiando piü rimoto verlb riente ) P^rta Prltnkro, Grado, S. Andrea, e U^naa, qua!i corri-fpondono alla Laguna di GrWo, e di Maratto . 11 Porto di Trff-hafižighe^ e quello di Caork coacedono 1' ingreiro alle Lagune-» dello lleilo nome : ä quefti fieguono i Porti del Tagliamento , e Piave denominato Sii-N^mt^, Quelli, checonduconoallaCittacol benefido di numeroümtricati Canali (impraticabili perb fenza la direttione d'efperto Aminiragho) fono del Lttla maggbre^ deVjr Poftl J di S. Erafmo, di S. N.k il tranfito per i Canali di quelle Lagune, c riparare i loro Lidi continuamente beriagliati d.il furore del Mare; attefoche fe rimanefiero fpezzati dall'Onde , la Cittäj c rifble , che le teflbno il Diaderaa, fbggiacerebbero ä moki gravi danni , A tal' efktto fi fabbricano a quefli Lidi Argini, iaalzacicol Fango, e fronteggiati dalle Di-r^^ff«^ di ghe > Ö Palificare , che rintuzzano I'Onde . L'ufo loro invetera-jjj comparifce delineato neU'efpollo Difegno , che porta il tito-lo: Pali^ata all' vfo di Vcneüa colle fue dichiaratloni. A"nAUffeIladoppiaipiid£gli ArgiuUcomporti di Tolpidi Rovere, eJiflsnti l'unodaU^al-A tTooncke, aica datComunedell'acquapicdiincirca, fiitifutto circi piedi 5 , e !argipicili4 confiUgne, 6trivetfecünficcatecoilchiodiattiavtrüt3,<:omes'ofler-va, eon poca qmntiti d i SafTi deatvfi. B SuperfidCf o rianoComun« del Mame , ctie continiumente lambifce i Pali ddlaPz- Itflelll , omiercltano corrofi dalle Bifcie . C Gran Scarpadell'Argiiie ^traipiedidue emeMo pci'piede ,coperts primidadoppie-GHlioIcdi Ca una, fupra le quali fi l^^dono ordiniiriairenttdiie, < trtm^ni di SiJTi, che srrivano fiti'iiUa fbinmitidcirArgifleJltflTii ^ nvn da altro fermati, che dal proprio pelo . D TölpiCcrvffti liujghi circa IJ picdi j fitti i metiascarpadtlPArgine ,diliaiiti I'luio. «lalPaltro «ncie 6» Som- E Sbmmiti(jeirAr£me,larga pifdi ti. F PittedeiJ'Argitie vetfo leOttKgliei scarpi di piedj uno , e meno per ^ede, G Sections, 6Profilodi rut:a TOpera,dclintato in giiilU mifuii. Mä nel 1691 ofiervata da Mattco Alberti Timportante fpc-fa nella ftruttura di quefle , licordo al Publico Tei-etcione loro con qualche fimilitudine di quelle d'Gianda , come s'efprime nell'altro Difegno imitokto : Pal^iata profifia dal Conts Ca-•valiere MattfQ Alberti alPiifo d Olanda; la di cui fplegatione e la fegvente. Queft'Opera fu ridotta allatto , perb con fintftra fbrtuna_» fuon3ella con cepita fpcranza , merce che appena comparve ila-bilitO' il lavoro , che dall'onde iti gran parte reftö ä pochi colpi diioccato . A'QAljficataalta dal Cotnune delPacqua picdiio, codiutta di Scalloni, cRullldiLa-J. rice, uB'ti l'uiioairaitrü, lunglirpiedi T J. 16.17. e lÄ, ÜLCi fotto circapiedi j ,e 6 i confilagrc, b traverfc d'ambi: it pattjcunficcate meiH PiU j Ja maggior prre con IWnt di Carinalaio , ed il rcfljnttdi Fetro. B Piilificat^ baffa di Tolp[ ecrvati lunghi piedi 7. in ehe» j pi an tati in modo che 5 mal Tätio üiifolpitdc dalComuncdtfll'acqua ^ e fcrvotio per ün Gibone dt S.iHl largo piedjf a foctrficaitr la giranPilifieau, a impi-dire,cheJ'acqiiauon feie approrfinoi ^ e v'iniro-duca le Bifcie. C Supirficie , ö planucomijnedelPacfim di Marc , chemaigiugne i litnbire lagraci Pali^icatt^ ondevefli iUerad^n.^ fulüa L-o.Tofione deUeBircie. D Cenreiw dittuili di La rice poll i per tiriVerfo, e chereftauo lamiggior pjrtefepoi-tinell Argine jcotifiocari con Pii oni d j ferro ntgii Ottcchiani d i due Pili , che per ogni ciriqsw ft foiio ufciali i talVlfatu pii*!ti-E Pili ficti nell interno dell Arginešdue pir Ccnreni j inctfcdati in cfit, perche refti- no ui^ggiormeDts aiTioirace. F Margme delTArgine verfo il Mue, diftante liilli grau Paliiicata piedi j , i quüli callicuiftuno un Oifsjned'Alg» bencilciti , jd ef!i;tto •^iUfpenetrando il Marc triPaÜ in rempo dihoraft-hcj nonarrivi ä cgi rodefeJa Teil a. G Cif^one d'Aigi polla« ali eitifito foprat-rpriffiu . H Samniici dL'irAiginehrgupieii 11 poco inclimta verfoil Mare , perche gli fpruiil deirOnde, che fuperina , fcorrino nelCifsDne Juli' Algi. I Parte dell'Arg i ne verfb ic Hör ug lie, fat t o cün. rtarp.i d i piedi iino, e meiio perpiedf K SettJOJie-, i>l'ruätoditm:arOperii,deliafatacOtlgkiileiiiirure. OÖTervati pofteriormente i difpendj, e pericoli corfi nelle rot-ture de' Lidi ^ e disfadmcnto de' Pali, corrofi dalic Bifcie ( Ver mi generatJ dairAcque ) e tagliati nel tempo del Verno da Per/une mendiche^f ü ricordato dal Sena tore Paolo Giufliniano Lolin al Ma-gii.lrato delle Acque di fare I'ifperienÄd a Caorle ( fito aHai efpo-f\o,incui mancano gli Argini) con un* ope rati one di muro ä mezza volta, auvanzata in forma di fčarpa verfb il Mare , lo-flenuta da 11 a parte inferiore da Pilaftri j e per maggiore robu-ftezza gPintervalli loro riempiti di terra, c laflfi , raccolti per minor fpefa dalli ^rfisu i Lidi. Fu dunquc ordinato nel 169^ dal Magiftrato fudetto al N. H. Marco Zorzi Podefta di Caorle tarefperimento neireflenßonc di cento piedi, che fu eftguito colla f^fa^ non piii di Ducati mille incirca ^ ed al prefente feiTe dl mura a quella Gitta , di riparo alle Cafe, e dife/a al Lido. Ii Difegno dell' Opera , ricavato dal model lo fbrmato dagli Arte-fici e il feguente ; ed ogn'uno addottriaato da lunga ipcrienza, poträ di/linguere quale , fra taate nobih inventioni , riporci fo-pra Taltre la Corona del van to. . S'incontraiio fparfe frä qiiefle jf^i, ^^^^ rmlte I^ok, gtandi, e 'pkcab ^ alcune delleqiiah fono habi-'" tate, delitiofe, efertili : akreflerili, e dipocorimarco . Molte furono fempre efiiknti, akre originate dalle continue depofitio-ni de' Fiuini ^ ed efcrefcenza del Mare; altre dalla iteHa cagione rimafero ingrandite , ed alcune fi videro diminuite ^ bingointe dall'Onde. Defcrivendole dunque tutte, ravuiveremo la memoria diefle , fin'hora dalle flainpe neg let te . Per procedere in ci6 con ordinanza diflinta , cominceremo dalle plü remote verlb la Mrte Orientale , dove principiano le Lagune , per continuare e noti tie delle medelime fin' all' Occaib , dove termi nano . II or^^^fft Santbvino nella fua Veneria defčrivendo la Dominante, conn a- ^ifli^'lSu merb nel Corpo di clla ( okrel'Ifola di S.Giorgio J alcunc altre circonvicine , compreudendo nel Seftiere di S.Croce tutte qucK le vicine , che contengono alcune Gitta , diftintc dalla Metropoli , la quale in tal cafb girarcbbe piü di 15 miglia . Mä Noi per miglior regola , e maggior diAintione ometteremo I'cirdine del Sanfüvino j appigliandoci alia mentovata diipoiitione Geugra-üca. L ISO. >2.0 ß/ ufa,o Üctliuiü, ürjje. Terc^no AxViitue. jJIiMiriita. p^f la , Jtrajl-i dk Maicoh^c aucü«. dU Moxrzna. . Uli. fi^j^ ftat.rt-^.^0 ha. toJuij. tie pifJlt . . , re : »J f ^ Da Cashi-tn al JC^/cno dt Ou-iioa ^tjj-j'i t/c^ cadiito-ft. : x^: Ha JftritJto ti* Casüert. a^a K^ftfi/'AJ'ri^o-in^ CAt/iUit -t ^/f ^ lia alia JlAr-irtO- ffatJt ^cofy caduttx . .fl io f Da rdtru. tX ^Ima /'•z.r.rt cadtU» - - ..-.-,-■'1 7 £ Da. "BjUnia Str-iz^oLio pajjt^eo aiduta -Sto Idi? A J^tt s caii. ff^^^it^c o C adti At icole IXUA ^{jirifia p^sri t^inv Ci.tm -IS-lSr/^-i ^^^tumt Si m- ^ i tS Siv^ Haüj*^^ - L--^ J4J L P /c r C Pe^rAryJ- TrAi-i Ü-ÜMtÜü trt^afi ■ JT JÜjTlte ictJlTlCI / cjjjfiiji „ Ti T^jj-i'j« uanuia „ . * ^t ^ Sm* S. •Tuahj- * ^outilsrv fr\ri £ -1 JtuJa- ?s vo J VQi-ca. J^oju-a-idf i/hfijjft fiTyrt-'Ji^y '^•BJ- 4 uits diSSi^e Vhliot^J TjA '.tior^ta Lsltjl^ TucLtn^a Moji te ^C^aj-OU ^^sj-ujOit kafl^r^ di ^"-it C 'hhiiha. tm J^'fne^-aM^^t'ts 1 J^ic ■ iruirtu fgiy^fia Lih Z P ^ y.J'^-.i^n -raiLOxni I - tStfaj-elia. f/// JWittirv di ylmf^mo txiLL. ^ Jo'naj-i^J^irta SO^ / // ^ v tP' R O L A ^tnt^ ■mo tia Li' .v S'', fi/u/tiutw IMUtqr^ti, _ t iftrit tO {'ijtiuLUJ' ^lurediž ^'dirtiicsj L PrjjiL peii '^OJSVf* dA -^fF'/flJlIil erteyitn V^^'"' -Pto-jf ^•diLr \ ■■ ^ {tfj'tn •rjL'Ji^ FW/ MitttH ® d'j^iuAno^ itB J^onte Jieale ' _ jVti^jin Jwi I/JI ifrj«^ f ^ iTJw Tf * f^, J ill ^fr^"^* ijiLiJfiiir-da f/f 1 i Ja i V*«'^-^,,» * f 91 -ir- \f kj Z-tiiit—m ForUciU , ifM'ilar-a. '^^bLu-iO. la tiTfi'^fia k. Jlipi^ftct %ila. ^•ftfauet^ \ ^.afto _ r/M ^ .ffrJaj-a/fil Tp J___ jrfEs/Z) /KjJje-nMfl, nrj/JfL Jllio^ttUll* • Tmu'l »„--s^s J , »1 Xfcf H^A^f^i S.Vttß 5. 7rJV^i » f» ^^ vviTjif J Lfi- a li^J arzjx rr iffifti .f.J^iji^ta Jr LofjLtn ^ ff . „ , Lr-J/Tjrujtn j-atfi » CtrriOfii^^ J. (rUtrlirXA j C ^ Ä J^ * ' ' Äti-v S JLi^, Jludu* * J C T n BF. Z JlixiMe ■i MarcoJ ^ .c^h^RU ik "üjofr ^b^ntitta Pit jpot CO^Et nnJ'txr^i SS Jil v LZ ccä'jjific QA^fxo^ ■3-mo. I , ^(."tUnato-^f!- MaUa VI ^&ifcrina^ e. ^e/hrata diiJ [R ivjmafjrafü Coruneiij I.S igjiori Dejn iTatl ddJa Citti d'Vdme ^leti'opoh deUa J^rotumta ' -^ dij-ati-^ Jill Jl/a^i-a -?"(TT : ^ijfrtuii^ '-^ftfa. i-AaLfn Stadnihc^h -fy.. . _ .. Cj/lMa mJB^ 17 JBf/tj j itr j-,. arta ''ciiTiauilixf r if7/h'iit WJfifuuk't imuiv y^'iS fii). t-riiaiuf ' ilötl/i^lHH* J ^ , I ^ 'V (riti^* ^hajtJ C ^ Ji ^ ^^^ Ml----' Ohe-^^-k Ciijrui^j^a' t^TJ-lim* t Cume IT ^onte. Pomprrhh'f >1. IM ' j JieUqna ij'ojfo tli TVf uia dJlOLn J'.jtL dl f Ca/i€Uo dfi Siff/ContiPehu di de CtiJ^ Capo d JÜHä G flirt-J' G-trt-m imij^ C'ititi f-iJ ■ iT" I/tAuuf ^ A. G- Valu I. L ^ -V" f o v t 'tPt«fW * 35 J^.faiu ' IfuTtH^D ^^^^ - IS O ^ hliiw^wiJiiniluuij.ini -J 30 SS / 10 // j 10 ^.^cL a^i^u'^ /Jj ____ ' - _ Joanintaii?- r^ . Ti_________________ JlLtUi * ^/^'Lruffiart^ ^ • ' kl^odffliirsa ifc ContarisiiJiTir, V 5 2e fS Ifolario del P. Corpnelli, ISOLE ALLE SPIAGGE DEL FRiULl. Le Lagune (ii Caork , di Marino , e di Grada /b.no le piü ri-mote dalU Dominante negli uhiini Eflunrj dell'Adriatico, nel-la parte > che riguarda rOrientc . In eile compaiono, mol-te Ifojc aflai memorabiii , ancoxche di piccola eftenßono . Quefle /bßo (come efprimiamo nella propria Tavola ) iicuate alia ^piaggia dellaPatnadei Friuli, Provincia fertile, edo^julente, fignoreggiata dalla Republica, ISOLA MOROSINL jß/j-Meff La doye i due FiumiSdcbba, c Lifbnzaslwccano in Mare tra i. Territorj d'Aquileia, e di Monifalcone yiene da' Fi umi flelfi formata rilbletta Moroßm j bagnata da tr^ lati con Tacque lofo , cd a Levante dal Veneto, Golfo . Si prglunga da Oriente in Oc-cidente patlä iioo in circa j e ne tiene da 3000 di circuito. . II fuo, lato Occidcntale tutto ara tivo con belle Piantatc , refta an-che nobilitaco dal Fa,hzzo Padronale yifina al L;(önzo., dalla^ Chicfa, e da molte altre fabbriche f^r Cojoni, ed Habitatori, pltre i Calbni coperti di Pallia per i Bitblchi , e commodi op-portuni al ricoyeroxlegli Animali. Da dove terminano i Terreni aratJ fin'adiina Punta,detta CmdeM^ra äSe(;tentrioiie,fi eftende unampjoj e delitiofoBofco., dal quale fi cava quantita diLe-. gne dafuoco, eflcndoyi a rareffetto. il luogo deftin^to. per tare il Carlwne . Tutto il refto dell'Ilbla fin'al Marc e paludofo , m.H convarjtagli, in cfTo fatti, dandofi mo4t>.alle acoue di Tcolare , fi va ä poco ä poco rendendo capace di coltura- Un Canalctto, chiamato üw ael Becco , che pal ä da un Fi ume a IIa It ro nella_j punta Orien tale, la rompe, fbrmando comc un' altra Ifoli^tta j in cui4;^nno, il. paflaggioalcuni Pofiticclli > cd in quefto lirofono ftat« crette alquaate Cafe di Paglia da PefcatoriGradciäni per loro, uib. Teneva altre volte queft'Ifbla il nome di Pktra Ro([a, ma Thä perduto doppo che ne Iia il pofleflv h Prgfapia Moioiiai. ehe le dicde la dcngnüiwtione, iffh Pifira ISOLA GORGO. Dalla Nobil Famiglia Gorgo di Udine , che pochi anni ib-no tic fčce lacquifto per Ducati 500 dalli Cucchiati. dl Grado, ha Tf'la gj^^! pjeftj modcrnamenre il norae l'Ifbletta di Gor^o , Cznza. perö la-fciare quelle de' 5.Cojim , f Damano, pervenutogllun pezzo prima da una Cappella quivi conJägrata a raedeümi Santi . Breve ^ ij fuo circuito , afläi abbondaute di Conigii , ia grati parttf fruttifera , e cokivata ; e fuori delJa. menrovata Cappella fog-getta nello fpiritualc al Patriarca d'AquHeia ^ cdalcune. Capanne peralhergo deLavoratori, non tiene altre Fabbriche. i-rw ISOLA DI BARBANA- Glace anche l'Ifoletta di Barham nelle vicinanze di Grado folo. due miglia lontana dalle di lei f^nde fettentrionali; e bcnchc U fuo circuito non ß eftenda,, che a poco piü di mezzo miglio, i mi-racolLperö che opera ineffa laGloriofaRegina dcgrAngioli, la rendonocofpicuajL eriguardevole. Fuggendo le incurlioni de' Longobardi ,e le iii/idie degli Ar-riani fi erano qui vi da Tre v ig i ri tirati ä far vita Ronnitica due Amici per nomc l'uno Barbano,, l'altro Tarilcftb,. Qi^ando il Pa-jtfinwrVa-, ti'iarca Elia , doppo havere ll:al>ilita la Scde- Aquileknfe in Gra-IT Tr^M ' do j ri&lfe, ( cnidice ä perfuaiione di ßarbano , e chi pcrrive-j'Stw l^ifione Divina ) di fabbricarvi un Monaftero , ed ua Tcmpio fj^w di ad honore delia B. V. dellinb per o/ficiarlo' con decoro, fufficiente dote ad alcuni Monact Benedittini, a quali piacque dare per r™»^ primo Superiore, ed Abbate il detto Barbano , da cui rifola^ , che prima era fenza nome , preie quello di Batrhana , non con-tenendo ( oltxe il Monafteio, e Chiefa ) alcun'altra habitatione. LeGratie, che col mezzo di quella Sacra Imagine comincib ä concedere laMadredjelRedentore, chiamarono ben preflo-Popcv Ii vicini a fircquentarne con gran concorfo la divocionc. S'accrebbe maggiormente^quando Tinfrafcritto accidente fčce conofčere il ter-reno di quel fuolo per antidoco poflente contra i morli de'5erpenri, ^^ni^jiic d'altri Aninuli velenofl . Portatofi cola un Ciarlatana con^ 'ifiZ"^^^* una Sea tola plena di Vipcre per fare le ifperienze, e venderefuoi Contraveleni , appenaque'Serpentitoccaronoil terreno, che ri-mafero eftinti. F£i fubito quello aferitto ä miracolo della Vergibt Gloriofa, la quale non volle, dove lei difpenfa ä profluvj gratie di "V va i che fülufteflcro iftromenti di mone . Molti hauende rac-colto cun divotione parte di quel terrcno, c portatolo feco, io prova- rono rono bencficoanche diftantedal i'uocentra. Altri purepiamentc crcdettero , che quel fiiolo iiayelfe acquiftato cosi fätta (alubre qualita dül Sanguc de' Santi Martin , che la queiVifoia ncl tempo delJe perfecufioiii de' Romani Imperatori fuppofero , perb veridico fbndamento , che vi follcro mandati a niorire . Altri finalmente prefcindendo da' miracoli, allenfcono, chedö pofla natura Imeuteauvenire da qualche occulta, virtil de] Terre-no , come nel Propijiomio Hiftorico fl legge bavere quello del-l'Ifoletta Galetta nel Marc Africano poco lungi da Tabar-ca j il quale , a riferta di Plinio ovunque fi porti, fpargendo-lo nc' lupghi /bfpetti di Animali velenoft , fubito vi muoiono , Comunque fiafi , certo e , che il tcrreno di Barbana tiene quen:a qualita iiiiracolofä , men tre, fe bene tal volta vi II rirrova qual-che Scorpione prodotto natural.mente daJlTiumidita delle Stanze del Monaftero , non hä perb alcun yeleno , come ü e piü volte ^rimentato da' Religioil, che iifi habitano, Sono quefti da molti anni in qua Francefcani minori Conventual! , pqiche doppo ellere flata Tlfbla lungo tempo pofTeduta da P.P. Benedittini , pofcia da quelU della Congregatione d i Val-lombrofa ( chepalTarono nella Badia diScfto , lltuata fra le due * nobili Terredi Porto Gruaro , e di S-Vito ncl Friuli) Ja Badia r^^^r^/i« d,i Barbmti füconvertita inPriorato, e continuarono in färviefii i.l Priore , fincheandata anche Ia Badia diScfto, in Comendij , gli Abibati Comendatori , com'e hoggidi il Cardinale Rubini, promovonoä loro piacimento 1'Abbate, b Priore VaUombrofano in Sefto, e nel Monaftero di ^arhana lafciano il G uardiano Con-yentuale , ehe con un Compagno affifte a.lla cuftodia di quel Santuano.^ Promiero h unU^oUtta al prefente fommerfä , un.ita alia Marina , ne fi. sä, fe habbia lafciato il fuo nome ad uno de* Porti, che conduce alk Laguna di Grado, b il Porto ad eHa della quale non hubbiamo cos'akima di rimarco. GRADO. Nel tempo ftelTb , che i Padovans fi rifagwrono, in Rivaita CfgJb gli Aquileienfi meditando d i procacciar/i una riti rat a fiqura ^f'^*-calb che i Barbari ibttola cpndotta d'Attila veniflero ä deva-ftare I'ltalia , come £eg\i\ , pofero I'occhio ad una Ifolctta non_, j^^«» di pill di dodict migiia lontana daAquUeia ^ Paflatevi perb molte Nobili Fanuglie , fabb/icarono sü quel lido un rig ua rde vole C;v fcello , che Grado intitolarono, b dal nome deH'Ilolaftefta, che aJ riferir del Dandolo Aqu^ Gradate chiamavaß [ notne pratica-to ancora nel Breviario Romano nella mortedi S. Crifcgonoa' 14. Novembre ] 6 da quello di Gandon Gradcnigo., che nelladetta fabbrica hcbbe la raaggior parte , come after ma no il Vianoli ^ ed altri; ed hoggidi corottanjente li dice Grao, Svanito intanto U fofpetto deU'inva.fione temuta , reftb il Ca-ftello con pochi Habitatori , finche nel 454 , havendo Atti!a_> defolata laDalmatia , I'lllria ^ e prelbXrielte , fi porto aU'alfe-dio d'Aquileia . All'hora que' Cittadini rifoluti ad una vigorofa dlfefa, mandandöle Mog i, cd i Fanciulli, leSagre Reliquie , cd i Tefori in GraS. , con minor imbarazzo ft oppofero lu nga ^ ^^ tem,po alle violenti aggreffioni del formidabiie Heinico . Mä di-^^Q,^*'. minuiti in numero, e conofcendodi noa poter piii reliftere alia moltitudine degli Aggrelfori y munite in. tempo di notte le mura di Statue , cheraftembravano Soldatidifpoft:'« aliacuftodia di ef-fe , tutti s'inabarcarono , e fi ridufleto fehcemcnte in Grado . Dekfoin talguifail Barbaro inuafore, e fdegnato, che glifoftč ^^^ fuggita lafofpirata preda , incnideli contra i lälfi, col färdiroc-care da' Ibndamcnti la Citta abbandonata. Cosl popololfi Grado ; e febene, seguita la morte d'Attila e i fuoi ieguaci parte diftrutti dal ferro delk Romane Legioni , parte ritornati ad intanarfi ne' loro Paeli Setterftrionali, fi riduf^ fe il Patriarca Niceta coa molti de'Cittadini ä riftorarc , cripo^ polare Aquileia ; i piu Nobili perb , ä quali piaceva la liber-tä , c ficurezza del Maritimo nuovo fbggiorao , non vollero ab-bandonarlo. Hebbe queft'Ifola il fccondo fuo incremento dalle incurfioni de' Longobardi, che obbligarononel 568 il Patriarca Paulino ä trafportali trafportare inelfa i Tefori della fuaChiefa d'Aquileia., ediCor- «C'»^ pi de' Saati Hilario , Cantiano , Caatia , Cantianilla , Eufe-mia^ Dorotea, Tecia , ed Erafmo, le Reliquie de'4jMartiri, cd altre . Probino fuo Succcflbre ne riportb alcune in Aqmleiaj, ^ ^^^^^ mä finalmente Elia Patriarca xxiv> circa il 580 , conolčenda prevalere troppo nella terra ferma 1'Arriana perfidia, trafportb la iede Patriarcale ia Grad>, della quale scrivendone ä pleno una raol- Sedf P*-trijiffnU na moltitudiiie d'Autori, ci riportlanio alii medefimi. A noi baftarä al prefente ramnientare , chedoppo molte mutanoni tnccndiata nel Qiitft dt 1 \ 74» ni^i pi^ ^ queft'uldinadiftruttione č rifbrtajn^ altro le rei^a Orüdi» di riguardevole deiitro al recinto delle inpiti luoghi diroccate mura, che quattro Chiefe, ciofe il Duomo, S. Giovanni, la B.V. in Cie-lo affunta, e S. Sebaftiano . La prima eretta , come fi c detto , dal Patriarca Elia , per collocarvi la fua Sedia , cot Titolo di S.Eufemia , hoggidi ridotta in femplicc Parocchiale fottoTinvo-catione de S. S-Ermagora , e Fortunato , conferva le veftlgic_j della lua antica magnificen^a nei pavimento lavorato aMofaico , ntrl Coro con la Sede Patriarcale di Marmo , ed in altri maei lOÜ ornament!; leggendovi/i anchc /colpita qualche memoria de' fuoi Patriarchi . Nella Chiefa di S. Giovanni, eretra dalla picta de' Gradenighi fi oÜCTva il Battiftero all'antica , aflai ben coftrntto . In quelk della Beata V, diver/i pezzi di Mofaico , che fuffifiiono nelle Tue mura > fanno comprendere il difpcndio ^ col quale fu anticamente fabbricata . II Clero non e mol to numeroib , poi-che il Duomo non viene officiato da altri , che dal Paroco > due Cappellanij un'Organifta, e pochiChierici j tutti falari-^idalla Comunitä. Vi rißede un Nob. Vener, fpedi to dalla Dominante con titolo di Conte . Buona parte delle piü moderne ha bi rati on i ib-no ftate erette fopra le rovine delle diroccate Mara , tuttcj circondate da Paludi , fUorchs dalla parte di Greco Levante , dov'& im piccolo Borge , che riceve il nome dalla Chiefa di S. Rocco, Öccupail refto deirifoia quantita d'Ortaglie, fra lequali per CO m modo di chi le colriva &no eretti d tie Orator] campe-Ori, uno dedicaco ä S. Vi to, l'altro ä S. Gottardo, ISOLA DI S. PIETRO D'ORIO. Con titolo di Badia sp«ttante ä Patriarchi di Venetla sorge Tlfo-M letta di S. Pietro d'Öm , non piü d'un miglio , e mezzo diflante da Grado , la dove paflandolida Porto Anfbra s'entra nclla Laguna diMarano . II Tuocirculto hoggidi non e piCidttremiglia ; ma dimoftra d'efiere ftato maggiore , poiche nelle fae fpiagge titchi dall'acque alcune veftigie d'antiche fabbriche . Ricei'c itfißtiHr'n nomc dal Santo, a cui fe confagrata la picciola Chie/ä , che in ellä unicamente ritrovafi, e che riftaurata d'ordme di Monfig. Sa-gretio,antecefIbre Jcl viuente Patriarcha, s'cflende nella lunghez-za di 40 piedi con un folo Altare j o%iato ordinaiiamente da unReügiofo di S.Francefco Minore Conventuale , cheficarabia ad arbitrio de'medefimi Patriarchi . Per I'habitatione da quefto , e d'un Servitore vi & un Hofpiriocon quattro buone Stauzeun' Horto recinto di mura, con commodoper darc ricetto ä queili, che quivi sbarcano talvolfa di pafTaggioper andar nel FriuU , nh al^ rrefabbriche vi Cono in queft'lfola . II Sacerdote fi inantjenc_. con I'elemofine , con la pefca , che vä fäcendo nella Laguna j e con le rendite di poco terreno nelle attinenze del vici-noMonfalconCjlalčiati dalGordini diCradoperdivotionea que-ftaChiea. ^ FORTEZZ-A DI MARANO. ^ Rimaufi tuttayia indecifö , fe M^r^no riportafle la denomina-tione dal Mare ä fe contiguo , b pure , come altri vogliono , da Mario Confole Romano , perche nella fua Gucrra co' Cim-bri neordinb quefti la coHruttione , adornandolo d'un Porto per ricevere leNavi , che dal Picena vi afportavano VittovagÜo -Sabelhco nellib.iv dellViii. Eneade lo fcrifTe y^ramf, vo-iÄ lendo forfc dire Marabus. StafTene quefta Forte^^^a fu'l Friuli , confinante a Grado , cofperlä la meta dall'Acque falfe dell'A' driatico , I'altra circondata da Paludi ä guifa appunto d'un Ifoler-ta . Dalla parte di Terraferma hä fodi Terrapieni , due Torrio-ni rotondi, due Cavalieri , unBaloardo ( che, febenpiccolo , ^ tuttavia di buona difefa ) ed alcune Cortine , che la fiancheg-giano . Verfo il Mare h serrata da una Piattaforma, con certi Denti, cheä fuffidenza Tafficurano da quella parte j pub eßer con facilitä proveduta di munitioni per la brcve navigatione da Venetia , ed h governata daun N. V. con titolo di Provcditoie che dura 16 Meü. S'evero Patriarca xxv d'Aquileia in tempo ' che Smaragdo era Efarco in Ravenna , tenne in AUr^m un Sinodo dl diea Vefcovi ä favore del Sommo Pontefice S. Gregorio Magno Jiw,*;^ (^eftaPiazza ftettelungo tempo fotto il Dominio Venero ' J«-r«>ufinchefproyeduta d^IIWinarieGuardie fiiÜ 15 Dicembre 151,' per opera d'un tal Prete Bertolde di Mortegliano prefa ä tradi-mento daGnfoftomo Frangipane Capitano di Maffimiliano Im-peratore , al di cm Dommio rimafe ibttopoila fiji'al 1545 , nel • qual qual teimx) parimente /brpreta da Bcltrando Sacchia Udine-ie . Dopoalcuniaggiramentiritornb £nalmentc nelle mani della Republica , mediante lo sborfo di 35 mila Ducati , fattoaPie* e camc f" troStrozzi Fiorentino , che voleva venderla al Turco , e ^jl'^jJ^^'r in iftatodimaggiorrelirtenza . Sotto la condotta di Nicplb dellaj " Torre fece ogni sfbrzo, e fpedl molta Genre per riibrprender quefta Piazza FerdinandoRede' Romani;mä tuttoinvano,nonhavendo riportato akro vaataggio , che dt poter' edjficar poco lungi un Forte , detto MdränKuam i poi Maranutto , che ferviva d^Pre/idio agrArciduchi d'Auftria, tl quale rimafe in fine dimoUto - C A O R L E. QMranta miglia diftante da Venetia e la Gitta Vefcovale di CaorU', b Caprtilfe , lltuata alle f bei del Fi ume Le m no , conofciuto c^ofU dagli Antichi fotto il nome di Romantinus maior . Fu quefla iabbrlcata nel 423 da'Concordiell neirifbJa , cheportail medefi-mo nome , e divcnne col tcmjio afläi riguardevole , benche ä giorni noflri decaduta. Era circon val lata di Fofla,e Ci veggono an-cora le vcfl jgia di due recinti di Mura , I'uno a rnerh aflai debole, I'altro forte , chc principia fotterraneo verib il Canalc ^ nomato Grotolo J e che racchiudendo laChie/a , detta delT Arcangelo , vien'a circondare la Piazta , fuifcerandofi at Monte della Marina per mezzo del Palazzo Pretorio . Verfo il fudetto Monte ^ ovcj p^rf* 4 hora e fabbricatoTArgine , era unTorrionc bartuto dal Mare , e quivigiungevano leNavi in Porto . Si fcuoprono le fbndamcnta d'un'altra Torre poco diibofta dalla Chiefi maggiore , chiamata laCiicerna . Nel Canale denominato Bocca del Guarzenigo Ib-no parimente lefondamsntad'altroTorrione , chefbpravanzano da Terraquafi unpafib j fabbricate dimarmi, e grofh macigni ^ chedenotano eHere (lato i vi contiguoun Rivellinodcl Porto . La Citta habitatft dalbli Pefcatori , c Marinari viene go^'crnata da uti Nobile Veneto , eletto dalMa;5gsor Configlio con titolo di Po-delta, che il muta ogni 16 mcli . Fu qucita invafa dagli SUvi nel!'84ij e iiicendiata da'Genoveii ncl 1^74 con Armata di60 Galere fi^tt'il comando del Cicneralc Piet ro d 'Oria. E' certOj ch'il Veicovado di Cdorle trafič I'origine da quelle di Concordia, mä nel tempo dilcordano gli Autori ; altri volendo, ch'il Vefcovo di Concordia fi riduce/Ie nell'Iibla di Caork , quan-doAttila, quafi fulminefcorrevadevaftando Tltalia ;altri,ch'in-forte dißentioni peril Primato tra i Patriarchi At]'Ljieierui ^ e dl Grado , il predetto VeJcovo di Concordia , clt'adcnva h queP.o, liritiraac ncllu Gitta di Caor/e . Pacißvatiii xi anai 1 Jut Patriarchi, ritoi no il Vefcovo a Concordia , cd a'Caorlcfl f u J.a-to il proprio Velbovo , Suffraganeodel Mctropolitanodi Venecia, cd hora e Monfignore Domenico Minio da Burano , prima Ar-chidiacono di Cervia . La Cattedralc e dedicata ä S. Stefano Pro-tO'Martire, edil numenodeirAnimediquefta Diocefi nonarriva, ch'a 4000. ISOLE CENTINARA , E MASSONE. Verfo il 7^0 al rapporto del Vianoli Califlo Patriarca d'Aquileia occupö due Kbie delle Lagune , una detta Cemhiarn^, Ci-a^r raltra . I Vencriani doppo ha verne addi mandata la^ reftitutione , e conolciuta infruttuo/a l'ifl:anza , (i prepararono alia guerra'per ricuperarla . Gregorio II Sommo Ponteficc intefo quefto fuccc lib , moltoxiprendendoCahfto di taFatrione , cortj yi,„cii c. rifokte lettere glicomandb , che rilaiciafle I'occupato; onde al h-Patriarca convenne fare la refl:itutione . Una di quefte Hble re-ftb aifatto diftrutta , e dell'altra rimafe folo le veftigie rovino-jCe d'una Torre , che icmpre li c h iamb pure con quefto no m s d i Majfme . CAVA ZVCCARINA. Forma Tlfola della Cava {detta altrimente S.Gh: Bdtttfla ckl Id Cava Zuccar'ma) argine alia Lagima , confinante col Marc, fi-tuata tra il Porto di Piave vecchia, eCortelazzo, di lunghezza r/r/^ otto miglia incirca , larga due . In quefta e una Villa dello ftei-fo nome , popolata di 800 Perfone lotto la Diocefi di Torcello , dove rifiede un Curato , di giurifdirtione del N. H. Tomafo Q^e-rini, che vi ticne quantita di Campi , moki Pafcoli „ c quivi-cino fono le veftigie della Chiefa d' Eraclea , chiamate volgar-mentc IcMurazze . Doppo la diftruttione di quefta Citta, Pljitld della Cava era Paludofa , ed inculta ; mä dall'induftriade'Pof feflbri s'e dinuovola maggior parte ridotta ä coltura , e Ibpra di quefta alle Ipiagge del Mare fono alcuni Alberi di Pini, che con-ferifcono ä quel fito nome di Pigneta. M Trä ISO.L A DI CUR A. Tr^riibleili S. Cri/tina,e di S. Ariane euvi qucllajch^c detta la C«-cura ta^ formata d j nuovoco' fänghi da' Canall vi ein i fcavati - E' que rt a parimente pofTeduta dalla predetta N.D. Dorotea Bergsnci An-telmi, dal a quälet ftata "ridotta tutta mCanipi,coiiC^rapcrgli Agriooltori, e Stalla per gli Animali. ISOLA S. CRISTINA. o Lontana tre mlglia da Torceliofopra la Laguna di Cao di Bari fe VlßU J. Crifiina , chenon girachunmiglio , circondata d'-argini , e tutta coltivata . In quefla e una fola habicatione di ragione aiicotaddla N.D. Bergonci Antelmi » unaCliiefetradc-tiicata ä S. Criftina, in cui fi celebra Me/Ta ogni Fefta; e fi veggono molte veftigle di Fabbriche an ti che fotterranee . Cola altre^ volte habitavano le Monache deU'ordinedi S. Benedetto, trafpor-tate nel t^^z in S. Antonio di Torcello , conie habbiamodetto nella de/crittione di quclla Cittä. ISOLA DI TRE PORTI. fXt Ißjla chiamata d Tre Porti, che s'incontra pafTato S. Erafmo alle fbci dclCanale di Burano , e qudlo del Lido maggiore , & di tre miglia di lunghez.za , fertile afiäi d'hortaglie con quaranta habitation! incirca , ed una Chiefa fotto Torcello col proprio Paroco . A quefta fbno vicine diverfe altre Ifolette minor! , cioe la Alffola, che non circuifle pi£i che due miglia , plena d'horti y proveduta di qualche Cafa per gli habitatwri . Lüh Piccolo e altra Ifoktta di poca eftenfione , coltivata a Vigns , ed Alberi con una ibla Cafa, e piccola Chiefa, giurifdittione al prefen-te dell'Arcipretato , « V Canonico di Torcello, altre volte fög-f^etta al Paroco di S. Nicolb del Lido Maggiore ; c fe bene Ia_j Chiefa fti diroccata» e l'Ifola abbandoiuta , tuttavia vi fbnole veftigicr dclla medeiirna con parte della Torrc Sacra , dal Volgo chiamata Torre' d Ca Llo . Pin jji giii ver/b il Cavallino fi rro-va l'Kbletta fifAö/rtfj-rf^ch'abbraccia nel fuo recinto jo Campi fofwra incirca . Molt'altre Lölette /i vanno fbrmando dall'induflria , ajutata daU'arte , nia pjr hora non coltivatc . f E S O L O. j*- Chi volciTc rrcdere a qualche Autore , c'hä fcrirto d: quefla., Citta qu^iii tra.^e h Tui origirie dall'antichirä piu remnta ; poi-che vuole , che haJ^itat* dagrEuganei, havcfle da un loro Principe il nome di JcjöJo ; e die poi con la venuta d' Anrenore iru <^uelH ricelfi deU'Adriatico ( cadura in potere d"ua Capitano de-gli Hencti , chiamato E^vilio ) cflö k mutafle ia denominatio-Chi'/iw ne . Non havendo perb ne Phnio, nfe Tolomco , ne a kun altro Srorico , 6 Geografe antico ßitta alcuna mcntionedi lei,fä credere apocrifa tale opinione , Piii probabile farebbe l'afiertiva di chi diile j che i Popoli di Feltre qui vi fceixdeflero a ricoverarfi dalle furie d'Attila , quando nel 454 invalc I'ltaJia j e ä dir il vero pare cola rt rana , che i fuoi primi Habitanti, eflendo rtati parte de' medcUnii , che popolarono Eradea , tbflei-o injcosi breve rempo, come ü dira , divenuti di Compagni, Nemici . Tuttavia il numero maggiorc degli Ser it tori s'accorda col Dandolo , il quak: ( comegiäli ^ accennato ) metre Tongine d i J^folo nel 668, fčri*^endo preči(amente nel lib. 6. cap. 8, 17 ddla fuaCronaca; Cüin vero Incotti Heirackana Oviraš mos faßm-a , Paßorff Eqvö' rum , & aliomn Aji 'mal'tum ad Litoraüa vcmestes Eqvitisim conßrU' xerunt, mmimttmi}ue eß hoc mmme a multitud'me Eijvorum, qui ibidem nutmhantur , Urbs Bp'{copaUs fuhfe^u^n ordinata eß j con iafciare anche in dubbio con quelJe parole ad LiioraHave/iifti^ Ui , fe Jefoh folTe Ifola, bpure parte del Con tine nte . Nel 542. venuti i fuoi Cirtadini ä battaglia formale con gh Eracleani nel Canale d'Arco, tale fu degli uni, e degli altri la ftrage , che querto prcft il nome di Canal' homicidiale, Vogliono alcuni, che fofTe incendiata ncir8o6 , ma non le nehanno legittimirifcontri; come con ficurczEa (i trova , čhc ricevefle anch'efia dagli Hunni rultimofuo eccidio nel 906 ,6911 fenza mai piü rifbrgero, II Titolo Vefcovale Eqvilienfe' , i> Jcfolano s'e confcrvato piü 1 ungtitempo,trovandofi in Venetia nellaCappella dd Crocefif^ io di Lucca, contigua alia Chiefa di S. Maria de' Servi, di cib gl'in-contri in una marmorea Ifcrittione ; erra quel 11 Mi t rat i vi fb il lamofo Pietro Natalis > che fcrifle il Catalogo de' Santi nel i ^ 7 6. Non fi ¥ede hoggidj altro vertigio della detta Citta , che i mi- feri feri auvartzi della Chlefi dcdicata i 5.Gto. ,di cui fufTiftono tutt* via parte ddJa Cappella maggiore, delta Tribuna > de ducbrac-cia della-Chie/a col a Porta piu cofpicua, avanti la quale apparif-cono gran fondamenti dd Campanile . Doppo unita quclVIfoU al Continente laterale fi ž in poca dirtan^a dalla depoiinonc de* Fiumi formata un'Ifbla di miglia 18 di circuito, denominata da effa il CäVältm , pofleduta dal Dot tore G io: Matteo Alberti, che Jr/^ ^ I'acquiftbdagh Eredi diMichele Sorgo , editi effafiiieminatoda*^'*'''^ ' un Fiammingo la prima volta il Tabacco > aU'efempio ddia quale hannopraticatolofteflb molti altri Paefi, E R A C L E A. Non fi pub dire, qui fh Eracka , polche non folo di queftaCit-ta famo/a mancano le veftigie ; ma il fito , dov era fondata, re-fta dimaniera talenafcoflo fra Paludi , che non fi pub fenza gran fatica riconofcere . Sorgeva alia foce delFiume, chiamato dagli Antichi A»ajfu!, hoggidl Piav^', un'Ifoletta diferta , fe non Jiff ^ErM* Ibl quanto alcimc picciole Capanne erette da Pefcaton le davano tal volta momentaneo ricfetto. Q^fta fii fcelta da S. Magno Ve-fcovo d'Uderzo ricoverarvift col Tuo Popolo , all'hora quando nel Rotharico R& de'Longobardi,fattionariodella Setta^ Arrlana , diftrufle quella Citta . Qmvi dunque il Santo Prclato s'adoprb in modo , che ben prerto fu eretta una nuo^a Citti dove con Taiitorita del Pontefice Severi no , e con Tapprovatio-ne di Primogenio Patriarca di Grado HabiJj nel Tempio,da ellb confagrato a S. Pietro, la Vefcovale fua Sede , e fb porta nel range dell'altre Ifolc , che fi erano fatte Aßlo della Libcrta . Si relTc ella , comel'altre col mezzo de'Tribuni >e giunfci!T_> breve rempo ä tantagrandezza chedovendofi nel 697 mutare J-la forma del prirtino governo dell'Ifble, la convocationc del Con-figlio generale folita tenerfi in Grado, fu trasferita in Eräclea Non baftando i I fuo sito ä capi re i I numero degl'Habitanti , fi erano ft rv dal 6 6 8 di rama ti a fabbricare un altra Citta , la quale dal nunicro de'Cavalli > che vi ü nudrivano , hebbeil nome d'E^vilio , indi corrottamente Irfok, Vide Eradea lacerarfi da proprj parti Icj vifcere , mentre gli Eqvilienfi , invidiando fbrf^ v di lei honori, cercavano opprimerla; ma pero furono ridotti a'. Tirca ij. 73 5 per differenze di confini Venuti fra loro alFarmi, fb motivo di trasierire il congrefTodegl'IfoTawda JSm^-/^^» inMalamocco Final-mente nell'Soö ü fufčltarono (come vuola ilVianoli) tali rifle e difcordie frä i detti Popoli» che ambedue quelle Citta ^ttann» dlrtrutte , e moltc di quelle illurtri, e cele br j Fa m igli e fi rttiraro-\o in Veneria . Eletto poi Doge-Angelo Particiaco , egli, ch'-era Cittadino Eracleano , fcce riediflcar la Tua Patria , dandolc perb il nome di Ckta Nmva . Cosi di naovo ella riibrle , mä non plEi al grado primlero di fplendore , e diixobilta . Finalmente entrati gli Hunni ä deva-ftare Tltalia nel 906 , b conforme altri nd 911, hebbe Tultiraa fiia dirtruttione j atteJb che fuggendo gli Habitant! dalla furia_* de' Barbari, e lafciata da qudli a difcretione delle Fiammc_> » rimale interamente coniunta , s'e pi£i laar riftaurata , onde non e rtupore, fe( come daprincipio s'fe detto ) appena fenecava qualche vefVigio dagl'Aratri , c' hoggidi rompono quel suolo, fbpra il quale Ii ergevano magnifici Tempj, c foiituofi Palagi SANT'ERASMO. Tra rifole , che fanno arginc alia Laguna di Venetia , ilcon-numera quella di S. Eraßna con belle Vigne , e Giardini , da' iß^ di f. quali ft fomminiftra alia Metropoli quantita d'Erbaggi, e frutti perfetti : altre volte dava I'lngrertb , ed ufclta aU'acque dtlli.. predetta Laguna con gli altri Porti, ed aperture de' Lidi. Eflcndo perb querto vicinilUmo a S. Nicolb , gh levava quelKAcque , Icj quali fe li fblTero contenute nella Laguna di S. Nicolb , iftimavaii c'haverebbero coll'accreicimento del corib refo molto profondo il letto del Canale, b come ii dice la Fofia del Porto > per dove ogni Vafcello, benche di molta portata, haverebbe potuto conleg vire V-ingrertb . Nd 1394 fudeliberato di fcrrarlo , edatterrarloima ( come molte volte fuccede) eflendofi conofciuto , ch'in luogo di heneficio , apportava daniio , perche dal corfo dell'aequo , (che fblevano eflere da quello di S, Erafmo mandate lontane , ve-niva la Porta , b Canale del Poito di S. Nicolo fpinto ä canto del medefimoLido ) fatto obljquo U fuo moto , riufciva molto piu debole , e meno atto a rendcrla prolonda , tu i'anno 1^60 di nuovo apcrto. ^ ISOLb I S o L E CHE SI NOMINAVANO I SEI SESTIERI DALTlNO- ebi hthit taS turn* U' le Sponde de' Fiumi Zero, e Sile otto miglia 63 Trevigi alzarono conAntenore unaCittä i Trojan i, e la chiamarono Altino dal nome tü un lono Prefidente , fcrmandolc bclliffimo Porto, per riccv^pre ogni gran Navili o; ma men-tre ripofava nel colmo delle fue feiicitä , da' Cittadini abbandonata per tema d'Attila . Vedendol^uefto in iftato d i non poter efercitare la fua crudelta contra U Popolo d'Altino , che con Barche .nell'I/ble vicintj SutiJffaJa- «'el's falvato , fpiunb la Gitta , gitto ä terra gl'Edificj , e fbla-jifflf mente nelle Paludi deirAdriatico in memoria dellc fue rovine lafcib alcune Torn . Tuttala Nobilta Alti tiefe fti conquella di Concordia alia coftruttione d'Equilio, e d'Eraclea; e'l rimanentc della Plebe ß portb ad habitare le lei ifole , di Torcello , Ma^or-bo jBuratio^ Coflantiaco^ Amlano , eMuram, delle quali parlcremo fiifleguentemente, e fti dato loro il nomc de' fei Seßieria Altm. TORCELLO. Giacciono a Settentrione di Buranoindiftanza di pochi pafTi 1-TWA? libla, e Citta di TorceUo, cost denominata da una Porta fabbrica-ta dagji Altinefi, che ladiffero Tomcella . H Podefta N, Ven., che fi elegge dal Maggior Configlio di Venecia , hä quivi la fua Refldenza , benche governi anche Mazorbo , e Burano . Nel PoDtificato di Honoriol f« da Paolo Vefcovo Altinate nel 635 , mentre fuggiva la tirannide de' Longobardi, quivi rrafportataj la Sede Vefcovale ; onde fregiata col titolo di Citta , hebbe il vanto d'elTer fktta capo d'una Diocefi , la quale s'ertende in Bu-rano , Mazorbo ^e Murano , fopra le riue del Fiume Sile ia di-rerfi Villaggi, edinaltrepicciole Ifolette efiftenti nellaLaguna; eprima 11 dilatavain molte altre, che hora giacciono lommerle nell' onde ; abbracciando due Collegiate , i % Parocchie , e 16 Monafterj di Monache . DaU'edificio del Duomo, che tuttavia fuffifte , dedicate airAfluitta della Beatirtima Vergine , coilrut-to di groin marmi, riguardeuoie per le Pitture a Mofaico , pe'l Pavimento, e per le fue Volte> con Campanile affai conveniente, puo facilmeate arguirfi la nobilta di TorcHlo -, Recitano quivi in giorni di lefta gl' Officj divini i Canonici al namero din, comprelevi le Dignita d'Arciprete , Arcidiacono ,e Primicerio . L'Ughellofcrive , che l'entrate del Vefcovo i di Ducati j00 o an-1411 nui, e che paga di Tafla fiorini loo. Senza i Monafterj di Monache , che adornano la Citta j e che fervono di ntiro 4 Dame qualificate , farebbe divenuta poco men chediferta per Ti nfalubritä del Varia > habitatafolo dapochePer-Ione incente parte alia Pelčareccia , & alia Navigatione , pftrccj air agricoltiira d'Hortaglie . E' quella Cattedrale in contefa_» ^^ ^^^^^ Trevigi pc'1 d^fito del Coipo di Sati Liberale CaralicKr Altinefe : nella Chiefa di San Giovanni s'adora-no Ic ceneri di S. Barnaba mart.; in S. Antonio quelle di S. Criftina rrafportate da Rimini, unode'Chiodi di N. S. Giesti Crifto , un pczzetto della S.S. Croce, ed altre celebri Reliquie. E' quivi fitua-to i! Monaftero di S- Tomafo ( altrimenti dctto de' Borgognoni ) • perche fü ftanza de' Padii Ciftercienfi, fondati gia da S. Bernardo Abbate , che forti i fuoi Natali in Borgogna . Hora perö cofti-mitoJus-Patronatodella Patritia Famiglia Trevi/ana , n'eleggc_j quefta I'Abbate j e di prefente ne gode il titolo Monfignorcj. M.r*4nt. FrancelcoTrevifanq.Dcnienico, afcritto da Aleflandro VIII nel Ilfc ^TjS. "uni^fo Prelati Domeftici, e Cameriere d'honore . Per is. jtpr. quanto li conolce dalla ftruttura del Chioftro , mantenevafi quivi numerofa Famiglia de'Padri; mä havendolo ^bbandonato, fi ritirarono in Veneria, palländo alia Madonna dell'Horto. Per leirnitioni , chefi temevano delle Guerre , fü da Stefano Lolino Vefcovo di Torcello, e Canonici capitolarmente congre-gati nel 1146 conceduto ad Oliva Badeffa , ed alle Monache di Cipriano di Meftre di tral^rtare il loro Monaftero in Torcello, p'.'xJii/' Qui fabbricaronoeffe I'altro fotto il nome dl S. Antonio Eremi-ta , ä conditione , chedebbano contribuire al Vefcovo ogn'anno due Ampolle di Vino , cd ogni rerzo invitarlo co' Canonici alia Fe* Fefta. E di pili ogn'anno, ch*il Vc/covo andando i Grado nel la fefta di S. Ermagpra, habbiano Tobbligo le Monache dargli otto Ibldi , ed una Stuoia per I'aiuto della ftrada ; e per la mariiati-ca oboU XV , rilerbandofi per6 a quelle Madri la giurildittionc-j fopra il Monaftero di S. Cipriano . A fuj^liche di D. Filippa_. Condulmero Badella di S. Criftina , e S. Marco di Maui [ ch era rellata Ibia v'era altra Perlbna , che volefle monacarli per lo ftato cattivo del Monaftero J £ti queftoli 8 Maggio 143^ co con-ienfo dl Filippo Paruta all'hora Vefcovo , unito al fudStto di S. Antonio , mentre v'era BadeiTa Orfa da Fano . Hoggid^ iL Monaftero fe habitato da 46 Monache , che profeffano la Rego-la di San Benedetto , delle quali xxx 11 Ibno da Officio , I'alrre XIV Serventt . II Monaftero di S. Giovanni fondato dalla Famiglia A1 bani nel 932 , lerve di grand'ornamento aTorff/fo» of-ficiatoda 40 Monache, pure Benedittine, tutte Gentildonne, nfe in quefta Chiela ß vede altro, che un fontuofo Depofito di Porüdo. MAZORBO. Nella diftanza di mediocre Canale da TorccIJo , c lun^ al Canale di Murano paflata I'llbla di San Giacomo , detta_» comunemente del Paludo , s'incontra in poca diftanza la di Ma^orha. Picgaquefta a Settentrione per la via , che conduce nel Sile , cd c lontana 4 in 5 miglia dalla Dominante, Camino aflai fpedito per lalrequenza de'Legni , che vi tragittano ordinariamente nello Ipatio poco piü d'un hora . Tre Hblette congiunte giä con Ponti d i leg no form a no il fudetto luogo , fabbricato dagl'Alrinati , e dalla Porta Mairbia denominato Ortolani, e Gentepovera v'habitano dipreiente , ridotto in inferiore ftato i ma in altri tempi h da crederli aflai diftercnte da quel che hora apparifce ; fi perche e una deile fei Ifole , nelle quali li rifijgiarono i Cittadini d'Altino profughi dalla Patria al-lorche Attila invafe con barbaro furore ITtaha ; come anche perche contribui agli incrementi della Citta di Venetia . Se fü Altino ( contorme tra gl'altri lodefcrivc nel 3.lib. delle fueSto-rie Bernardo Giuftiniani Cavaliere , e Procuratore di S. Marco) Cittä nobile » cbiamata prima Aatenoride , tutta alia foggia di Ravenna , quafi fi^ le Paludi, come vuole Str a bone , non pu6 dedurfi , che nobililTimo il principiodi Mazorbo. Coetanea , o pari fü I'originc ä quella di Torcello , ne difuguale li devc argo-mentare la popolatione , che fegui nelle ftelTe premurc_j . Altro di rig u a rde vole non li rauviia hoggi in Mazorbo , che la_. pieta , la quale con divoto culto in quattro Monafterj di Mona- ^^^^^^ che , ciafcuno fbtto la Regola di S. Benedetto al Signore Dio de- ' dicato , elem pi armen te fiorifce . II pri mo d i 40 Religiole tutte Gentildonne, confecrato ä S. Caterina : II lecondo parimenre di Gentildonne -di giuriiHitrione Patriarcale ä S. Matteo Apoflolo : II terzo ä S. Eufemia, di MonachedaOificio, ed n Conver-ie ; e Tulrimo , che li dice di Valverde , all' AniiUntiatione di Maria Vergine, numerofo di i 3 Religiole, 14 ch'oJficiano il Coro , e 9 Serventi, fondato nel 931 dalla Famiglia Banarj . Le Monache di S. Matteo , £) di S.Maffio di Mazorbo erano prima_. fituate neirilbla giä fbmmerfa di Coftantiaco ; Quelle , c'habi-tavano in S. Giacomo di Paludo , furono tralfxirtate nel Con ven-to di S.Margarita ; quefte in quello di S. Piecro , che fufliftevano parimente in Ma^crbo ; e poi tutte infieme unite alle fopradctte di S. Maffio . Ncgl'accennati Monafterj rilplende la Veneta No-biltä , che con generolb difp regio del fafto l^olare vede le pro-prieFiglie rinchiuderli in reHgiofilTimi Chioftri, allettate forte if dall'antichita venerabile de' Säntuarj , arricchiti di varie , ed in-figni Reliquie , 6 dali'amena Iblitudine dell'Ilbla , Sonovi inol- Aim c/m-tre leChiefe di S.Pietro, e diS. Angelo amendue Parocchiali provedute di Piovani eletti da' Padroni de' Stabiii di quelle Con. trade all'ufanza di Venetia ; quella di S. Maria di ragione della^ Comunita , eve vivono cinque Romite nella ftretta Regola di S. Chiara , e I'altra di S. Bartolomeo coirhabitatione contigua conceduta dalla Procuratia d'Ultra perHofpitio alia Congrcgatio-ne de' Padri Celeftini. Quefti per gravi afferi nel 1691, i> 1691 vi fpedirono il P. Priore DTtSio: Battifta Mongi6, che fog^ornava N ncl- ncHTfoIail quale godendo il ritiro della foHtudine fin Tanno 'Canait ^'^^^^orfo'lticoHipagiiiä dun altroSacendote,quivi fi trattennc. Maiahe Canalc di Mazorbo ha t fuoiCafini di Campagna per diver-■timento, c delitie de'Gentilhuominit'l^ quali confiderabili fb-no quellt del N„H. Gicolamo Morofini su la pmita di Sant^ Maria , del Procuratore Coriiaro nella parte di S. Pietro; c del Mai' ■neati ä S.£utemia , die il piu bellod'ognaltro. 13 '.U R .'A :N' O- He bbe queft' Ifola il nome da BuriMto, una dellePortc del gia di-ftrutto Alcino, e fbpra d t cflä la Famiglia Buriaaa fäbbricö Eur am , chiamato da Latini Bur'iattus.Eila. Ci congiungeva colÜfbla di Ma^pr-bo per mezzo d'un Ponte di legno , che Jail e lire ma, parte deUajj Valverde metteva Capo 5Lila riva y detta di S. More da un Mo-riaftero di 40 Monache Beaedettine, i8 da Coro 11 Goavet-fe : mä dali'ingiurie del tempo edace non meno , che dal H neu ria di que' Popoli rov i wa to aflatto il Pojite, nfe pure Tanriche fue ve-ftigie d i mo lira , Oltreilfbpradetto due akri Convent i hä ßura-«0 ; unodiS. Viro/ primaPriorato di S. CiprianoJ Ji 26 Monachc, 18 da Coro , ed il refto Gonverfe militant i lotto la Regola Ji S, Benedetto; laltrcrdelFOrdinede'Servitiinnnmerodi 1-5., c'lob 14 da Officio , c 9 Converfe,dcttciiiS. MariadelJeGratie,61eGapuc-cine , Q^fto fü eretto li 17 Marzo i6x6 coirindulto d'Urba-xio VIII di poter leva re dal Monaftero di S. Martino di Murano due delLc Monache piu vecclile j le quali latta ima ibienne Pro-cefTione fi ienarono in Claufura, c quivl iftituirono , e difcipli-. narono 1'alt re nella Regola di S, Agouino , fotto di cui -vivono , bcTichc fi dicano Gapuccine . La C hie fa Parocchialcj prima Prlorato, con 7 Altari^ dedicata ä S. Martino, fervita da 4 Cappel lani con altri Chierid minori,e da un Piovano eletto pure da que' Popoli aH'ufanza di Venetia j e prove-■duto di fufficientirendire,oltrealtri 40 Sacerdoti, ch'in Burafpt ü trovana- Si venera quivi trä le molte Reliquie il Corpo di S, Albano Marti re,poflo in mezzoagh altri due Corpl Santi d'Orib Martire, e DomcnicoEremita,.rrafportatidaIi'Armeniach'iri con evidente miracolo in una Caila approdarono; e comedi Protettore princi-pale viene fblennizzata la fefta del prLmo ä di 11. Gius^o» concor-rendovi in tal giorno da Veneria, eda altri luoglii convicißi moltitu-tudine di Perfbne. Ha un'Ofpedale ä bencficio de' Poveri^ ua'Ora-torio con un Suffragio alla Madonna dedicato , L'Anime cho rendono ^polatoil Pacfe, afcendono a piü di 11 mila; anzi fpcf-ie volte riefcono angufte le ftrade allafoUa della^jentCjtutta de--dita air efercitio della Pefca , edall'induftria della nautica , ■con cutprefta rilevanti fervitij al fuoPrencipe , ed acquifta molte facoltä - Le Femmine lavorano di punto in aria , e teflöno Ret i . Sonoqtieftt Popoli comperitoriconquelü diTorccllo , clj ■Mazorbo., -e benche vicini ali' ellremo bi/bgno , vantano nobilta nclla loroorigine. V'-^ chl pretendc, che-i Popoli di foflcr 'S. Amm e uii'altro Seeg lie t to dl 500 PafTi di circuito, niczzo imiglio dietro Torcello , verfola Valle , detta di CäZane , molto diminuitodalloftato, in cui giä Ii trovava. Sidenominava prima AjnimOi hoggj AriajnOj ibrie corrottamente, perche in eflbfii fenda-il Monaftero lottol'invocatione di S. Adrsam da Arma y Figliuola del Doge Vitale Michcle, e daCollania , nata di Boeniondo , Pren- Prencipe d'Anriochia j la quale Anna fü Moglie di I^icolb Giuftt-'Hiani ^ e doppö haver havifra la lueceflione , e reftitutione del^a Famiglia Gitminiana , ü ritir6 ä vita Monacale , föndando il detto Monaltero - In eflö feco condullc una di lei Figliuola , no-roinataBartolomea-, che doppo fu Abbadellar,-c per i'abbardo-nö deli'Ifola ä^aufa^di mal'aria , epregiuditij del Mare quefta in Venetia nel iuogo hoggi denominato d i S. Caterina , dove rerminb'i fuoi giorni in concettodi Beata, e fl conierva tut-ta via üdi lei Corpo in tale veneratione. AI prelertte detto Scöglio üon lerve, ch'a■ depolitare Toflä ipolpate de'Cadaveri pereipur- ojftJfira. gatione de'Sepolchri" della Gitta di Venetia ; c per ordine publico . jfiipolčia circondatö dimuragUa , td eretta unaCapellflr, doV-efi eclebrava prima'MelTa quotidiana - ISOLA D I G 1 R O L A M O. >Lungi dla S. Athno 50 paffi ß trova l'Ifolötta di S. Glrolam-t che nella fua figura sferica non n'hä che lOo di čireutto . Qi«- Jf. s. oire. vi altre volte hah i tava no Ic Monache, ch'al prelentfe Ibggiorna-no in S. Girolamo di Venetia , ddve i quattro Ganonidi d'Alti-no , hoggidi traf{x>rtati in Torcello , and!avano'il giorrtö della^Ft-fta di quefto Santo ad officiare in quell'Ilbla la loro Ghiefa . Vedute fi per clb in necellita leMadrt di trasferire iV loro Monaftero in Venetia , pretendevano i Canonici continuare nella giurildit-tione ; mä quelle 'per non i^icevere tal' ofcbli^tione , convennerö di contribuir loro Tannuo cenlb di quattro mezzi Ducati, e quat-tröXore-, chetuttavia gli prefentano . Hoggidi que ft'I föla & Üel tuttodefertä, cd inutilej non tagliandovili, che poco fieno. L'ljolettit di S,Pktro Cafacalba e di rccinto di 1-3 o pafTijlbpra la qua- if. di le altre volte era un Priorato, hora convertito in Vigna, cd unito al Gapitolo de' Canonici tii Torcello, neU'eftremitk della quale fi vede un Capitello, ov'era la Ghiefa di S. Pietro Apoflolo, cdiHcata dalla Famiglia Patritia Adami, elliiita in Reničro AnalUfio nel I^lO S. Angffloy altrimcnti VApparithnedi S. Micbel'Arcmgeh, era pari- if, t. At»-mente giä-tempo altra Ileletta, al prefentc attaccata a Torcello die-1'^* tro al Palazzo Pretorio^pofTeduta dal Medico GtuUo Malvicini colla propria Chieibla,coceflagli dalle Monache di i.GiroIamo di Venetia. S.CätolJ>y b Mutrff dtU'Öto 6 unTfola alle foci del Fiume Sili if distn di gmnde^za -di mezzo miglio , doi-'e il vedono le veftigie d'uiL:» Tempio y e -del Seminario , ch'era Vefcovale di Torcello . Vien' al prefente poireduto dal Gapitolo di quella Gattedrale , da^ cui dipende ii Beticfieio coltitolo pure di S. Catoldo , perpetua-■metite unito v i . Gonftnante con Alti no , e Gata-Zuccarina -alle foci pari m en- if. j. ■te del Fiume Sile e S. Ma^no , volgarmente chiamato le Tre Pal-lad^ . Qu^' Ifbla gira miglia cinque di circuko, cokivata , con fabbriclieX)omenicali , pofletlute da moiti Patririj Veneti, con^ Chieia Parocchiale della Diocefi di Torcello- Di quellagiurilHittioneanch'eranole leguenti altre IIblette^ciož ifss.A^ SS, Apßßoii y ßcuata'tra S. Grillina, e S. Feiice, horafomerfa. ^ Qi^lla de'[fbpralaquale craiio Cofiventi dellc_» Monache > traf^Ptate ä S. Caterina di Mazorbo } della quale fo-pra acqua non ne fpunta , ch'il g|iro di tr& jpalfi . Vifoletta di San Nkolby detto dt Bati trä S. Giacomo d i Paludo , e S. Caterirm di Mä^orbo d i grandezza d'un miglio > tuttavia fuififte colle ve--ftigie del Monaftero delle Monache trafportate pure ä S. Caterina di Mazorbo. VffpSä^i S, Larftfxa i» AtniMio ^ fituira fEi da Padri Minori Con-ventuali depo moko tempo , cheivi erano dimorati, abbandonata. RimafecosI, üntanto, che ilP. NicolbEnzzoMinoi Oflervantefi mofse prociiraxnela rjllauratjone, c ad nabitarlajonde nel 1^60 per Breve dl Pio II (notato, ed efpre/To ad verbumdai P. Pietro Antonio da Venetia S'crittore Minor Rirörmato > fu conceffaa' detti Religiüli , come Riftauratori del luogo , ordinando al loro Vlcario Generale , ed al Provinciale del Santo d'haverne la (lefla cura , come di S. Giobbe, e di S. Francefco della Vigna loro Con-venti in Venetia , e quefli devoti Religiofi Than no ftmpre conferva to con gran veneratione , e decoro . Rifarcirono le fab bridle , ed erettene di nuove > fatte le fbndaraenta di pictra all'intorno deirilbla, migliorarono la Chiefii, e particolarraente i'Altar Maggiore , ed il Coro ; e piii con la donatione ä loro fhtta della Cappella della Refurrettione, 6 S. Bernardino nel 148 5 dal Nobile Pietro Berabo > Erede univerfäle del f£i s, Alviie Larido fuo Suocero, creflero al di fiior j le Forefterie per Secolari , che i^rvono di moltc commodo a 1 Divoti, e di gran foUievo äi Religiofi. II Convento eon (ifle in dilcpiccqliChioftricoftrutti COnjMuerti Religiafl . Nel pri mo i ereiuunaCippelletta dlS. Fcancefoo , c'iiora fewc peri] Ca pit elo de'Padri ; nelmmodi efTjžun öCifternid'Mqijaperfctta , Neil'alu-oa!piiiiofonoil Refettorio , cJal- trcOIficitieneceflirie. Silite le,Seile,fisfltra aei Dütmitor}, benptovidati di Ca mere p" Ctniftirt hibitin:i , e Foreftieri Rel^ofi, con utiicompttente Libraria i proper tic ne del luogo . Ritorn»ndo ä taf^» neJ piano Ii vede una graaCavana perriiouro deJJc Bir^he , quando t rat tenure da vent i Boreaii, non pofjOnO progrtdhr* jl yiaggio loro verlo il Friuli quefto t il pafiaggio: Tut to iJ reft o t Harra g I it frurtifeii, t' Tsrtßmi , per dovtf b fegni d'allegrciucfii'iiacontrodibatrerdeU 'ali,e del fan to,» I la c u 1 Jfcrittione^Sgiiinreio ' Padriciö,che fiepe. Perö fi fe intendereituttiquelli, che viiiteran- no q UA^a Sa nta Cappella, non o ^erilcaito per c lemofina danari d i qualuiiq ue foi t^, pur-cheaoi Fratl Eliformatiper prwetto tli Regolanon pociamo, nf' vogliamo riceveieTalioffei-re , Tuttaqueflanotificativne fi vedeho^gj in unCartellQue lepra la Grata di ferro del la CappeUiija del P.S-Ftancefeo. ISOLA ISOLA DI S- GIACOMO DI PALUDO- Sun siti Ice ve la de no m in at ion c S. Giacomo iH Pitltido dal ticolo di quctl'ApoftoIo , ä cui e dedicata laj Chiefa , litiiata in ugiialc diflanzad'un miglb da Murano, c Mazorbo, cdidue da Vcnetia, nella Dlocefi di Torcello. E conterminantc colta Podefteria di Miirano, mä riconofče per fixo Capo il Podcfta d i Mazorbo , e per Vefcovo ^üello Qrandcixa (j^ Torcello. La Tua figura e quadrata > il circuito^ di pafl^ 411, lar-And.Da»d. g^ 9 7 J lunga 109, tutca circondatadi mura. Di queft'Ifola eflendo CwffXf^.ji-Padrone Or foBadoaronel ladonöäGio: Trono , il quale vi C.I J- i" T J- e(ii£c:E> uno Spedalc, con la Chiefa, che confacrb ä S. Giacomo, per dover'eflere ricecto de' Pellegrini . Fu poi habitata dalle Monache B^j M^S/ Cirtercienfe Tino all'anno 142.7, nel quale (per eifere il ciß^^CnJ luogo fcommodo) furono trasferite ä S. Margarita dr Mazorbo , e pofgia unite ä quelle di S- Maffio, pure di Maiorbo; onde rimaJ^o il r«' pj^ri (iefolato Jfiiconceflb(con Ducale 6 Maggiodel 1460 diretta ctnvnuäii ad Andrea Lion PodelU in quel tempo di Torcello) a PadriMin. Co-ventu; di s-Francefco , che lo fecero Membro, h Granciadel loro Convento de* Frari di Venetta ■ Tutta I'l/bla al prefente e diviia. in Chiefa,Convento> cd Orto. La Chiefa e lunga palfi ventitrc, e larga ' dicci , con tr£ Altar i, il Maggiore dedicato a s. Giacomo, quello ä mano deftra alia B. V,, con s. Gio: Battifta , e s. s. Francefcani , ciož; s. Frtincefco , s. Antonio, e S- Bernardino ; e l'altro k mano fi-niftra eretto a s. Nicolö di Bari , con la Statua in mezzo del medefi-mo- Santo, e da lati quelle de' s. Francefco»e s. A ntonio. Vien'ofü-ciata da unReltgiofo deftinaco dal Capitolo Conventuale de'pre-detci Padri de' Frari> che vi fi trattienc con un Laico regolarc, ed un Servitore fecolare . Vi ž una fola fepoltura , la fua Sagreftia , col L4pi edueCampane , Fuori del la Porta della Chiefa dalla parte finiftra verfo il Convento ß vede in una pietra di marmo quail del tutto confumata dal tempo, c dalla vicina falfedine deiracquc in-tagliato un Triregnoda Ponrefice,con una ifcrittlone (che fi giudica Breve Cußsdt fi:* Breve Pontiücio d'Indulgenza) ne fi pofTono leggere,che le feguenti parole,anche con grande rtento. Unwerßi FMbus pr^fmss liter as /n-fpe£furls xoamßt, quodCuhr. Dcmm, c dopo alcune righe,che noi 1 ä pofTono rilevare: I}t(£ceß\dopo commumons refeSia^ ed altre poche in righe di^otinuate,e verfo il mezo fi legge mdk tercetls. II Convento, ch'altrc volte eraaffai granc^, al prefente e ridot-to in cinque Camere, col fuoEtormitorio di competence lunghez, za,una Terrazra, ö Loggia coperta ,chč ferveper commodo , e di^ vertimento^de' Viandanti , che vi fi trattengonoper ncreatione, Ö ä caufa de' cattivi tempi, ne'quali riefce afläi faftidiofo quel paf' faggio i e tutto cib fl comprende iti alto fopra le fcaJe . Da baflb poi al piano s'entra per im'Ala di Chioftro fcoperta , la quale a mano deftra ha I'Orto, che ferve per ufo del Padre, chc oificia Ja Chiefa, ed ä finifhra alciuieStanze, tra le quali una S^etta con due colonne in mezzo e due por te maeftrc j una dalia parte dell'AIa del Ch:oftro di dentro al Convento, e I'altra dalla parte della Laguna. V'e anche un'Oratorio con un'A J rare dedicato h S. Antonio Abbate > dicui fi vede lajtatua di baJTo riiievo di legno , con^ due aftre ä lati, le quali confumate dal tempo non fi diainguono . L'Orto affittato ad un'Ortolatio fecolare , cJiecontribuifceai (^nvento de Frari ducati fe/länta annul d entrata. Vicino al Pontile , che s'auvanza nel Canale per il com modo di finontare ncU'-Ifola 1 ed in profpetto al pafTaggio delle Barche,eviii un Capitello nel quale ^ venera la Beata Vci-gine con gran divotione, A' quefta facra Imagine arde di continue una lampada , e col fuono deJle Campane vengono inviratitutti i PaiTaggieri ä tributare oiTeqiii di veneratione alia medefima Verginc . Da quefta fteflä ban-da del Capitello^ fituata una Cavanaper riceverele Barche, e per giiardarfidal pericolode'tempicattivi . Qm vidno fii rinovato iJ Canale detto della Scorticara , col quale iHa molto piu corra e ficura la navigatlone, pej lePahidi daquclJa parte abbaflare dal corfo delle copiofe fue acquc. Catv/mt Cana't diS- In JfffTf'jrj- r* Ifolario del P. Coroneüi. LAZZARETTO NUOVO. Ttfthtfhia-tmtf tjJl" Camttf Ttieiftthtti N ugualc diftanza iJ'un migUo , c mezzo da-, S.Francefco 4clDeferte , e della Vigna; uix> miglio das-Giacomo di Paltulo, c pocolungi dal Lido di s. Erafmo con fembianza di Caftel-lo fe fituato in ampio circuito il La^Z'^^reno , chiamato Nutm , per cfiere ftato fabbricato doppo il Vffcchb ^ dicuirufleguentementepar-lercmo , Proveduto tjueflo digran nuraerodi Camere_, e di competente Orto h deftinato per ricctto di Per-fone infette maJc contagiofo in cafo , che Takro Laizaretto non fbfle baftevole; ferre perricevcr ancoraGenti, e Mercantic fofpette , c peraltre publiche dirpoflrioni . Quivt ibggiorna ia^ ^^ CaJfa Separata un Priore C che deve eflere fempre Cittadino Vene-Ä^'xitiano ) eJectoogniquattroanni perDccrerodel LSenatodal dal Conßglio di XL al Crimijiale , nello flefib modo , chc_* vien'cletto il Priore del Laz^/aretto-Vecchio - Dal Publi-co.gli viene affegnata una competente provifione , perche Co- ?rinrendaad una rigorofa oflervan^a de gli Ordini prefcritti'dal Vibunale della Sanita della Dominante per quelle Perfone , e Robe , che capitate da Pae/e Ibf^tto vengono cola mandate ä fare la Quarantana , o altra Contumacia ilabilita; con obbligo di rendere e/atto conto ,d'ogni , benche minima tra^grefltone . Per ramminillratione de* Sagramemi, e per Taflillenza fpiratuale v'fe un Capellano dctto dalla Procuratia di Citra - Sojio deüiiiati . a ciafcun Lazzaretto i proprj Vii^andieri , volg^mente chiamati ' Caidrai , eletti dal Magiftrato della Sanita , accioche provegga-no anche de' Contumaci Canal i Orfaao, e di Malamoccoi ne quelli Mnno colä fmontare , fe non moftrano il Mandato del medefimo Magiftrato, ne pofibno tragiture da un luogo all'altro ie non Tpie-gano nella loro Barchetta una Bandlera col titolo fopra, S/i/tha . Con tale geloiia e confervatoquellorecinto, ck'^ftno proibitodi pefcare aU'intorno det Canali , ne'luoghi contrafcgnati con Pa-f^l^^t's ' Q^fto Lai:^arftto fii ingrandito di due Tezoni di ftrutcura iajr^ w magnifica da Paflaggieri, e Piloti d una Na- ve h quale nel tempo della Peftc di Roma ( effendole ftato da tutti negato Porto , perfofpetto , chWettaioITe di maleconta- Copillant giofo ) fujicevuta in eflb iUntc l^cfibitioue^'eriggere in piedi due Tezoni, e di fare tripUcata contumacia . Friaqueftomentreci'&. iciutc di prezzo le merci , dellc quali era carica, rimborsb con tal dilatione non iblo lo ijpe/b neU'ereitione delli predettl Tezoni * b Maga?zini, ma ae riportb anche rilevanti utili , reftanio pure prefcrvati in vita tutti quelli, chela'montavano . LoStoricoSan« foviao, cheville in tempo della gran Pefte del ijT^ aflferma haver veduto all'intornodiquefl'Ifolaotto, indieci mila Peribno; tr^mila, c piuBarcbe , di grandezza, c qualita diflerenti , fi^ q«ali moki Arfilj , ch'ordinatamentc ithierare, fembravano una ben numerofa Arraara, ch^a/Tediafle qualche forte, e munita Piazza , Rendeva aticora non picdola maraviglia la molti tudi ne dellc Cale di Tavole erette dal Publico su le margiai del Lido, habitare daPeribnedi confimili conditione, che raflembravano una nuo* ya portentofa Citta . Tutti efli la maggior parte poveri, erano dalla Republlca fpefari per ii giornt , pO]f:he fpogliati dfi* loro beni infetti, crano quefii rimafti in Venetia . Neiralto di tale circuito fivedeira fventolare unaBandiera oltre la quale non era lecitopaflare: e pocolungi ftavaerettoil Patiboloper manten«« ogni grado di Perlbna in rigorofa ubbidienza , e gaftigare coU'ul-timo fupplido i Tralgreßbri ; Neirhora deftinata ognt mattina erano da'Deputati vifitatele Barche , nelle quali trovandoß am-malati , crano mandati al Lazzaretto-Vecchio - Poi ad ogn'uno diquel gran numero era difpenfatoPane, Vino, e vivandaara-gionedi quattordeci foldi per bocca^ ma contantaquiete,c filentio ü trattenwa tuttoquel Popolo , che non udivafi parola. Nonv'ep perbgiorno , che non c^itallero dinuoTO cinquanta Barche plene di Gente ä fare contumacia , le quali crano accettate indifte-rentemente con carita . Non fit inferiore quelia praticata da que- ^^^ ^ IIa fcmpre pierofa Republica nella Pefte Afeiraiino_ 1630, poi che t6jo oltrc il Vitto erano gliOppreffi proveduti di Medici, Chirurgi , e proportionate Medicine, e venivano affiftiti da zel^ti Rcltgiofi, che indefcßl amminiftxavano loro i Sacramenti . Cib doverebbe-roimiraregH altri Principi pergovcrnarecoabuoaa regola, ia caü Ü ftrani, iloroSudditi, c Stato. M U R A N O. Oca diftanzadlLaguna divide Muräm, 6 fe-condoi Latmi Muramm da Venetia, e dall'-altrelfolediqueiU Laguna j ondc potreb be dirfi , ch'anticamente fbfle una fola gran-. Qttä . Non V e pero a leu na contradittione, che fino al 117 5 fbflč Muram Jčgregato da quelia > mentre fin daU'hora ilGranConli-glio di quefta Republica elelTe per pri mo di Pt\mt Pf lei Podefl^ il N.H. Nicolb Conrarini,havendola proveduta con que-^fß^ ft'ordine continuatamente di Rettore , che fi muta ogrü 16 Meß. PerSettentrione 800 paffi fi icofta dalla fua Dominante ; didove Ii paffa prima aU'Ifbla di s. Criflo&no , poi ä quella di s. Michio U-, c ünalmentes'arrivaaMurano con Barche y ch'in nitte Tho; r^ virfÄi^ttano . Trä la diverßta dcll'o"'nioni in ff aliafua fön-datiorii; , U piü comune ft £ , ehe nel 4 5 o _gli Akinati, ed Opiter-FffUgiitrv ( fecondo il Sabellico ) foflero i primi, che veniffero ad habi-tarvi per paura degli Hunni, quando il crudele Attila s'auvicina-va a quefta Regionc . E* la coftituttone di Muram di figura irre-golate , che pii di trfe miglia non gira, quafi fimile ä quella di Venetia , divifaparimente in dueparti delCanale, denominato del Ponte Lungo, copiorod'efquifiteOilriche , e Pefci di qualita diverle . Unico , e üngolare pujb dirfi frä tutta ia Laguna di Vene-tia per la formatione delle Molecche , b fiano Grancitelli ammol-liti nella mutatione deü'indurita lorio pelle , e fe bene la pe/ca di quefti prima non s'afEttava , che Ducati 15 annui , horaperlaj ^Muran» flia fertilitä quel Publico ne ricava 150 . Inquefto Canale ogn'an-no nd giorno deirA((:enüone fi f^ nobiüßimo corfb di piü forti di Barche datutt'i Patritij > eda Foreftieri , ch'inbuon numerpca-pitano d quefta folennita , della quale fbno fpettatori in gran parte gli habitanti di Venetia. Viene poi fuddivifb Murano da molti Ca, nali in iei Ifblette , lequalituttc con nove Ponti j altri dipietra , /ri " altri di legno vengono ad-unirfi , eccettuata quella dis. Mattia_j, Hytstft alia quale non ß perviene , che col tragitto di qualche Barca. L'A-ria re&fälubre per la moltittidtne deUeFornaci,douc fi fabbrica- no 110 i Criftitllijf^ ,che fia da 9000 Perfone indrcahabitato,a|iipli- nn^t^t* cando gli huomini o alle Fornaci,6aliaPefca ; e le Femmiaepiü civili al lavorodi Ponte in Aria, le Plebee ä rocchellare^ed inafpa- ** re Seta . Si diftinguono gli habitant! in Cittadini originär j { i quail hanno ingrefib nel loro Conßglio ordinario, compoftodi 600 _ in-circa J edinaltii , che non fbnohabili aiConfiglio , Dalliprimi vengono eletti il Cancelliere Pretorio , i Giudid, 4 Deputad > edilMedico,riferbandofipoi ai IS delConfiglio piiiriftretto altre fkolta particolari . E' permelTo ä Muranefi di Ihmpare nella Zeccadi Venetia ogn'anno una Moneta < decta Ofella ) .coll-''««Aw impronto da una parte deU'Arrna del Doge vivente , dciPodefta flttualr . e Canierlins:o ii Murano ; e dall'altra un Gallo , con_<-UiiaSerpe , ch c rimpr...., Hi quella Comumt*^ Alcun'- roch-^ di quefte Famiglie confervano tuttaviail prU^ilcgio dclla Cittadi' nanza di Venetia . Nello fpirituale dipcnde dalla Diocefi di. Torcello , il di cui Vefcovo anche d'ordinario quivi tiene Thabita-tione . Hä per Protetrore sant^ Eliodoro , primq Veitxjvo di p^^ Torcello , prefdelto da Monfignore Vefcovo Marc'Antonio Martinengo : e Monfignore Marco Giuftiniani hodierno Vefcovo ha elettoin qucft'anno 1Ö94 con religlofa pompa per Comprotet-tore S. Lorenzo Giuftinianoprimo Patriarca di Venetia ; L'Arte Vetraria ancora hail particolare fuoProtettore, edc S.Nicolbdi Bari. Ls Cbk(e Paroccbtali fbno quattro^quella di S. Donato £ la Ma- cfufi patrice j&bbricata nel 980 dallTmperatoreOttone III, e dedicata airAffunta della B. V. per voto della fua prefervatione nclla boraf-ca incontrata, ritornando dall'aflcdio di Bari, mentr'cra collegaro coll'A rmi della Republica • Ma nel i r 14 havendo il Doge D' menico Michiele portato d'Oriente ilCorpo dis.Donato, u-prto nel * 394 Vefcovo diNegropontCj lodepofitö in quefta G hie fa, tramu* tando il priftino titolo di s. Maria inquello di s.Donato . Sicon-fervavano giä in effa i Vangelj fcritti per mano di s. Marco ; ma nel 14201! DogeMocenigojc ]aSignoriaandornocontuttoil^Clero ä prcnderli, per depofitarli com^ fecero nella Ducale di S- Marco. Pictro Leonico G lodioro pero dice, ch'crano in Aquileia nel Mona- ^ P ßc- 4 J. c/TrfTiA ftero delle Monachc di S. Benedetto . Ripofano in quefta ChiefaJ 3-ojrwt ancora le Ceneri di S. Gerardo Sagredo Vefčovo , e Martire nell'-Ungheria , da cui difčende laCafa Sagreda Patritia Veneta , U quale oltre ä quefto gran Cittadino del Cielo contrlbul alia Pa^ tria innumetabiUHeroinegrapicipiü fbllevati delGoverno politico , ed ecclefiaftico. NeiraltodeUa muraglia della facciata interiore di^ quefta Chicla ftä inčaftrato un Vafo^ decto volgarmente neiridio-Brt« 9 dS naturale il Bottazzo diS. Albano, il quale,mentre era in Bura-/a:^»^ no,correvaaflertione, che gettafle tanto vino , quanto bifognava per diilribuirc a'Poveri ; mä quefto levatogli da Muranefi , ben-che perduta !a di lui virti, fü depoHtato in quefto luogo, La Pal la pitrare deirAltarcdcl Carminef^dipinta dslPaduanino ^ evičvnCri-llo d antichi^Tima mano. La fecmäaCbwfa Parocchlak , ch'i pure Col legiata , fiiconfa-ssttf-cha. crata ä S, Stkano il primo Marzo 1^74. dal Vefcovo di Deca , tj yrf Pmvtb. ^gjj^ jj^g^ Mdrio Ziadello vi fä eletto per primo Piovano , J J. Ittwe, Qiuvi confervafj una Cafla de' Santi Martiri Innocentini, e van-tano , cheneH'Altare raaggiore ripofafTe altre volte il Corpo di S. Gerardo Sagredo Vefcovo , e Martire . La Pa 11a di que ft'Altäre , ch'ö la Lapjdatione di S. Stefano , h pitcura de! BafTano ; I Pirti^t Evangeliji del Coro di Gio: Contarini : I due o vati nella^ Cappella del Sacramento, uno colla nafcita, i'alt ro colla Circonci-JÜf*' fione di N, S. e lavoro del Tintoretto, S. Salvatore h la terza Paroc-' chia, ed una delie picciole Chiefe, della quale furono inveftite Icj Monacliedegli Angioli, che confervano il ius d'eleggere il Paroco. J Mgrrho San Martino h ['ultima. dd\e Paroccbialiy governata dalle Mona-che Agoftiniane. In queda il Tintoretto vi dipinfe nell'Altare mag-giore S, Martino; La Scuola del Palma fece una Gloria : L'Orga-nodi Topra, d'intorno, e di fotto,ornatodidieci Q^adri, com'an-che la Nativita di N.S.jC flata dalpi^i celebre Pittore dcH'anti-dijta ifloriata. „c,™^, ^ ^tri fei Monatlcrjdi Monacne li crovano in Murano, ne i qua-vi veno conreligiofa efemplantä ritirate dalSecoIo moltePatri-tie Venete . LeMonache di S, Maria degli Angioli Agoftiniane hebbero Torigine dalla riduttione d alcune Vedove ; e nel 1578 ii 3 Marzü quivi fCifepellitoSebaftiano Venier DogeLXXXV. ^iAtr At prefentegodono lagrande Abbatia di Lovadina di rendita con-Zfi^Jtmi fiderabile , e difpenfano tutti i Beneficj di quefta, tanto Curati » che Semplici, quali fono al numerodi venti. Le Monache di San Giacomo fono pure Agoiliniane , !e quali hanno la PalladeirAltäre maggiore, dipinta da Paolo Veroneie : La Vifitatione della Vergine , e la Rifarrettione del Signore , in due Palle diverfe, fono delmedeftmo; c TOrgano ö&fuo, 6 difuaScuola & lavoro. II Martirio di S. Caterina fli dipinto in altra Palla d'Altare dal P^-ma Pietro Liberi dipinlenelle Volte di quefta ChiefagUAngio-- ktti , e ^i Evangelilii . Dello fteflb penneUo fono i due gran^ Q^dri, ch'occupano mezza Chieiä; in uno de' quali vedefi I'lfto-ria di S. Agoftino pcrdichiaratione del Miftero della S.S. Triiütä; nell'altroS.Giacomo; Altriquattro belliiTimiQuadri fece il Vec-Mifufh Ä > ^ S^i il Zanchi . Le Monache di S. Chiara France fcane hebbcrororigine da una Gentildonna Figliuola di Michiel Trivi-fauo, che rimafta vedova nell'anao 14 3 6 di Lorenz Priuli, acce-® fa/i PitTurt titmß. di fafi fortemented'amoreDivino , abbandonatalaCafa , ritirb d'improviib nel Monafl:ero di S. Maria della Cella di Trevigi. Stefano Trivifanofuo Fratello penfaro il modo piü proprio di ricon-durre laSorella in Venetia , /upplia> Eugemo fV Somrao Pon-tefice , e confegui dal medefiniodi poter ripigliarla da quel Mo-naftero ; onde ufcitane ellaincompagnia di xii altreReligiofe, le condufle tutte ä S. Nicolbdella Torre ä Murano , ove hoggiÄ il Monaftero di S. Chiara > che fü da ^ fondato Ii 10 Febbraiodel 1458. In S. Bernardo fono le Monache Agoftiniane, le quali con-fervanolapittura dell'Altaremaggiore diPaoIo Veronefe , ch^h j-un S. Beirnardo, con altre Figure, Del Palma^ö fua Scuola e TAltare s.s^m. de' Mamri Crociiilli : Del Rufchi moderno fe un gran Q^dro con un miracolodi S.Bernardo: Di Pie tro dalla Vecchia fonö 4ue altri: Di FranceicoRofa una Palla delCrocifillb; cdelLucchefc e I'Altarc del Martirio di S, Agnefe, In S. MafFeo, b Matteo fono le Monache Benedittine , c'hanno I'Altare Maggiore dipinto di buon Maeftro, ed il Martirio di S. Cateriru dal Padovano ^effendo in S. Marco, e S. Andrea le Monache Agoftiniane i ed in okre un Monaftero per le D i me lie. Diverfe fbno le Chiefc de' Regolari r la prima e quella di San Pietro Martire ofHciata da P. P. Domenicani, che e pofta ful ^f^^/j^ Canale princi^le,e fä princi^iata a fabbricare nel 13 6 j col titolo di S. Giovanni Apoftolo , ed Lvangeliita per reftamento di Marco Michiele > che lafciö per Commißaij i Procuratori di Citra , nc re-ftb terminata avanti del Mefe di Settcmbre r+1 S.Hebbe per primo Superiore con titoiodi Vicario il P. PietroContarini nel 1343, ed aq^ieilofuccefte col nomedi Priore il P, Coradino da Bologna , chefti poiBeato nel 1441. S. Mania e un'Ifoletta feparata da un Canale , che altre volte r/iu -s j. ferviva per ridottodi povere Vedove; ma nel 1149 vi furono intro- Matta dotti i Camalilolenß , che tuttavia efiftono . Di i. Cip. fcrive il Caroldo net Libro 3 delle Tue Croni^he, che ia Citta ai Malamocco reltando del tutto ?^mmerfa dall'-onde delMare , it Priore di S. Cipriano dell'Ordine di S. Benedetto trasferi coli aftenfb Publico il Monaftero di Malamocco in^ Murano , c l^ereffe col fondo oftertogli da' Patritij Gradeni-ghi . II Sanfovino perü nella Cronica Veneta c. 14 fi , che cib auvenilfe nel 1108 , e fpecifica eflere ftato di Settembre . N 1 1148 Pietro Polani Doge XXXVI;e nel 11 Pietro Gradenigo Doge XL Vm furoaoqaivilepeUitj ; ilche viene riferito ancora dalmanofcritto, c'habotamo del Caroldo ä carte 439 ; benchtj div-ano alcuni , ch'il Gradenigo giaccia nella Chiefa di Sanj Mai'co dl Venetia - Nel 1615 Gio; Tiepolo Patriarca XVIII di quefta Doimnanteriedjfico i luoghigiä inceadiati diS.Cipriano, erinovo ilSemiuario , che vienedirettoda'PadriSomafchi . Net 1630 per6 (ervi anche per ricovero degÜ infetti della Pelle occorfa in queiranno. Vi e in Murano la Chiefa della Veneranda Scuola di S.Gio: Bat- SwUd*^ tifta de'Battuti, moJto decorofa , e divota ^ edificata nel 1348 alli 2.6 Aprile , alia quale hefabero gloria d'annoverarfi molti Cardinali , Prelati, e Cavalieri , Inoltrc v'£; TOfpitale , ch ac-cogüc t Pellegrini,detto it Prioratoj che nel 13 j 7 alli i4Giugno per Fat'tri f 1 /fJt-r; in JWiiTrf/fO Ci,r/tiirff ■per teflamento dl N. Corfallni (kFirenze fiilafciato indirettionc alia medefima Scuola di S. Giovanni. Gareggiano quivi colla grandezza, e coHmventionelamagnU-ficenza, e le delitiedei Palagi forniti di PittuiE., £ fontuofi Giar dini^ co'qiiali i Veneti Pa tri rij Jiac refoadorno Murano , per^-vei-tir/i alle volte da gravi cure .. Spicca frä gli altri quelle , che StfTsi inimenfa , e iluporedichilammira,fafahbricarviilN. H. Cavaliere Giovanni Cornaro deUa Ca Grande., il quale ©Itre I'havervi da fondainemi inalzata una maeftofa Galleria in duc_j Solart., .dl fmifuratalunghezza .ornata di ricchi adobbi > collar qual^congiugne.dLie Palaz,zi, hä convcrritoil Giardino in unaSeU 'Vadi Statue . Dimudo che qucRa gran Fabbrica puo paragonarfi .all'iarraprefede Gi-an GcGiri, iK'.tempo ch'il Procuratore.Francerco di lm FratelJo Aa edilicands a Cartel Franco I'opera pre^igi&ia del Gran Palazzo^detto il Paradifo, del quale fi parlera a Ui© luogo. I piti cofpicm dc'rimanenti fonodalrri Cornari.di S.Polo ; di Ca da^ Mula ; diGio: Bernardi di Calle delle Rafčie ; di Ca Bcnzon_. , ordinano foggiorno de' Vefcovi; di Ca Marcello , ov'altrc .vokcj o^T» trail piu raro Orto de' Semplid ; diC:* Capello äÜ. Giacomo ; equellü diPjctro Trivifano , ornato di Pitture ä frefiro di Paolo Parmiife .Tcr/fiicf Veronefe. E conrutcojrb re(b pi'icofpicuo al Mondo ifcfoMWopcrlaquan-tita delle Fornaci , e de'faoi induftrioll Artefici ( bcnche di 50 Iioi^glridotn ä ^o) i qua Ii con fi eccellentc maeftria, c ftupor«^ fabbricano Vetri., e Cnllallid'ognt forte , che mai Nat i one aicu-na ha potuto ugLi^liarü . Gli habitanti d'Altar ful Genovefato nj/wv^ furono i fecotidi doppo i ^rrfw^ ad in trap render queft'Artc fen-llTkf^i. haver poturoperö giugnsrne alia per fett ione . Roma hä quaK ^t 'ymi che Fornace di pochi Artcfici imperfetti di Muram, Firenze ne lavora , ma coti qualche difetto , ancorche il Gran Ducaj Cofmo ottenefleä un tempo p^rgratia dalh Rep-ablica Giac®nno Luna Mae!1:ro diqueilo Arte, con grande fplendore trattato, e re-gjJato. Hanno praticati i msdefuni tentativi al Piagio, b Pi.^agio, pure fulGenoveiäto; ä Li vor no, infiandra, in OÜanda, in In-ghilterra> niFrancia, in3.xrjelb 1:1, inin Ungheria, in Boemia . II Ciclo per6 hä fempre rilerbata con tante altre an-che queft'ücica qualita a Venetia , {^^IcufLo de'Padroni del l'accen nate Fornact gode tl privilegio del-la CTttadinanza Vetietiana'i ed oriiindo di Muraauh il vivente Gran Cancellieredelia Repubüca di Cafa Galiarino , che per lepropne {'ubliini doti , e per meri to de' tlioi G^nitori rellb ä il eminente ;rado clevato, a eni fuanchc fublimato ii Padie. LeForna-i di Murafis , che confit-nano ogn'anna fette mila^ Ccnffff 'i* J-^na paffidi legna provenienti dal Friuü, dalla Carintia, e dal Cadorc, ^eue färtedi creta, e terra pre'ä alle H^ive del Sile nel Trevigiano y i:oncui/i tbrmano le Pierre, co!:te.lbLii.n.-nte al Sole peruib dital fabbrica . II Focolaredalla parte di lotto h di pietracorta , dilb-pra di ptetre Veroneri , lequali föno quattro» bfei aproportione tlimoto , edi fiita^'parte Jj«jr(oj fffiü niiiWGeJano iIlloriuBMnt» dt^ateTArtl tJb«ri-li, e tnecan ich« oo n .atat arlCfCnobilit al-le In fitnne. iDairArtede'Vetri ric(niüf«rArdiit«tura Ctlaborjt« &ttUM i Mofiico : Ii Pitturii ^Gultolini , emolt'ilTrevjrictidicotori r Ii ProJptttivigrOcchüIi: U Catowici gli Spec-Chi : iL Ricamo le Petlo i l Adobbo i livorf : l'Econothica i Bicchieri, - e untVtr« Profcf-Gaai b libellctiadellj mattiia, b U ramxdeir^actiäck). Gjü farebbe k'PiLafofiiaetrefpla« "riMi Jegii AnimafcttJ flatomati, fe nan pnentfefle ä (brmine i Micro iMpj, gl'öiiectiTt, I AAmff^Dld mrrl« f^tiTi jutn f^a n nn^ efirCXiilari Viiridairarte ? CofafarebbePAllroIpgiiconleStellcfttiiiriiutoat'Cinnoc- ttmif» tra Vttr« J! terra da Vicenz;a , ch i a mata Terra bianca , che fi cava dalle Moa- tagne Vicentine di SchiG in forma di geiTo, e pnrificata fi trafiwrta a Venetia . Qaefti Pani ftritolati ä minuto in una Conca di legno coG pi/telli di ferro, fi bruciavano anticamentc in Calcara , quafl calcitiari fi aHbdajrano , indurati s'impaftavano con altrettanto di Terra bianca non bradata ; e cofi ridottt con diügenza , pre-fteiza, e politia venivano dagPOperarj difpofti; mentre ogni piccolo ditčt t uccio pub tare rompere, e rovinare i Vetri , Al prcfentc invece dicatcinar la metä, s'ufadi fcroftare dall'invetriata materia le Padellc vecchie, pofda peftarle, ed m fine metterle in opera • lafciandofi, fatte che foao ^ leccar' all aria in luoghi eminent!, e ri-jnoti dal Sole. Prima di paitirci dalla defcrittione di quefto luogo , refo cele-bre, ed unico al Mondo, come habbiamo detto per la fabbrica de' Vetri, e Crifralli j non iara digrellione tuori di propofitodimoltrare le tbrmahta di li nobirArte. Fabbrtcä del Vetro . s 1 fo cm a il Criftj U o d* un' Erba r idotta in « nert i ch i» mjta Be r J lis, che ti a fee nellc Cam pag n e di Cirtaginc, 6 AI ican tc d i Spag na; e pi ri men t e i ii quell* di Tr ipolj di Sori i , ö luog h« cotii-idtiiic JaunS3^b,ödell'Adice, ödel Ticino,6di Veronariducto iu poWere . Noa EfAa^eff/ttiti fonu peri folameuic privilegiate quelle Spi3ggeolc-amarinentlla produttione di erba cofiri. fäUfkaßil rut, ^ merci che nell'Ihjladi Prtvcelii fuburbani i Veneria , ed in * feminala feractmcntemoliipUca. Faira rtipericn-la inquell'ultimilempi dltaleritrovato, rido:ta iftcenerc fi e ofTervjta bensi alquantopiü legetra di auella di Levsiite J imdelkfteitaquilitii i non v'eirendu ilti'iv nil, t fl conwfcedal color d'o to, chL- ft cu pori s . Indi pofla 1« lifci« iü una delte O'dwe; p«dutEioiJii,ernenopjco ptü,a meno (i l\bolliie,fincheraollnicoa-geUr fi d' i n t o riio, e di voler dl! J r J Sil e, in n i ini, che i la del Crt da I lo .Per raccogUerlo , ilCilcaro tiene Tul fonJo detlaCiLlara unaCaTia can» da fchium^re ^ ritavandulo luori, lo ponc in un Cij[a:oio , chelitgtima inCatdata , nel dicui fonda iL pt^ liquids inpibftrdd^i ri-ditce. Miiif > L^uliiiente in Qi'Te j'efpone ad alciugarlo in Ciicaxa con fuoco di rivet bero; ml lento per^hu nun 11 brucicoll ri:nacom«gjallo,fado,Bd afciutto, mi un ^.almeno fcemiro . . PertMi;tuil itmpodifSl'annOs'impiegano grAitefici , e mutandoJi tr^ volte net giro del gior[iO,e diflli Iiolte,fihbricano feoi altuna LiEtrmilione i lavoridi Vrtro,e diChftalio^priJi-ctpiindu it pi'lino ^iorno d'Ottobre, nel quale acceadcuo it foftco jl!e Fütniici, Gao all'ultimo d i Lu^lio. -In (jueüo tempo levano mano ali'ojwra perrifarein que'due iiiefi le KoTnoci,ch-i necefldrio rinovareogn'anno ^ perm;inipulare i medefimi iagrfdienti , e per dsrfi quaiihe g iorito al r j po lb. A111 v; volte ftel levate il fu oco dalle Fornaci, I a pt i m a Do men ic» d' Ag ofl 0 fl ficeva cacctidc Tori , con attre fulen niti fell ire, nclle qutlierainnumcrabile il cencorfj ^g^f^iTinti de' Foreftieiidt Vifnetta,edell'lfole fonvicjae,ed ilConfigliodi X affegnavai Tori , Hora -j can p ietu fo fiUi t u tlclV A n r me , co n ver t i to q ucHo Kaoca na he i d Tacra fu n t ione , fi e fpttie pei' disllt tut tu qticl giorno nelta Chic fa diS. Pietro Mart ire il Sarvti^mo Sact amenta, d&vc coiicorro-no i piü religiufo i."n} iego i folLvati dair^peia , cgfaltii Ubitanti. Sfrittori Gl "tori 1 che park no del Vetro fotio Ctlt/t H^digim f A!ti}'a»Jrt jri Ah^/ir-dr^i f A uitrt ^^^ ^^^^ df( TtACredul/ä Vitt Humniiitjif/avot^t Vitrum . BtrtfiifJs Cfüa Q*fvit-i ntl p. l.f. j. A' MinerTulf Ant A" Vetri ^ t dt fuei rnitarehf eifaii c^p. 191, t tib. i.dtUt Sptffh'io di ' '' icitniiädi Ltonji'do Fitrovtntr j il Vadtt Antonin Sirri Ji f^imtn^a in Imliuru , t Lotina , laGgti: i'lttori hl prodotto Mufunsy träquaU Liiigi Vivaritiodi eui i la Palletca^ che G vede ndia Ghiefa di S Gio; in Bra gob d t Veneti4,& a IIa rfeftra dell'Altar Maegior« colli Rifurrettionedi Crillo, L'Altatvdi S.Andrea fli dipintoda Antonio fuo fratello. La Cappella de' Navaieii coli'altre della Croce le lavorirono li, rifatti molt i Q^dii Vecchi nella Sala del Graa Configlio, pciche vivendo all hor* i Viwa.rmi, e Bellini piacque al Setiato fetvirß dell'-opcra JorD: cd in fpceie quel!o 1 dove Otnne liberato dalla Repablica C prefentata a! Padre, eflendo ftato dipiutodal Pifanello, fu ricopiato da Luigi Vivarino: 11 Decimo ftfto O^dro nella ilelTi Sala, dove Ottoiie comparivaal Pad te tttttoallcgr^rla fualibeiatione > fü cominciatoda Luigi Vivarini; mi venuto i morte fÄ terminito da Gio; Bellino . VaUtora Criilofano Duro Marawi/i nella Corte deirimp-Ferdinando II fuonavaunaTrombadive-rrocofi eecellentemente, ch'ogn'altro Suonatorcgli ccdeva ti vanto. Angelo Baroviero dop- ' V po havereefercitata Parte Vetra tia,perventw in quefto mefttereitantaeccellenia , che fi refe ^ grato 1 molti Prmcipi, di cut fi confciv» Lü'eliJ£ioiieIlaCliitfadi S-Stefiuio Pmtomartfne, Q ^ 1S O" 40 Ifolario del R Coronelii. L? v -CWjjEtteniii ISOLA DI S. MICHELE. S. UCicltU Atht Ttyct- u 'KcJetta di S. Micbek annefla al Territorlo di Torce] lo fe ftata fin dalla fua origtne fempre dipendente da quella Diocefi nello fpirituale; mä nel temporale foggettaal Magift*ato tie'Provedirori fopraMona-fterj, Un Canale di loo. paiTa di larghcxza, aflki protbndö, e perifilioib la diilacca da Murario ; ed un akro non piii largo ^ che 50. lo divide da S. Criftofano-, dove c^äh perfettionare il Canale, che per dritta linea cade all'- circtiniiitllo Arfenale, Ja maggior parte coftrutto. Si vä efso lempre ingran-s.Mithli dendo dalla natura col beaefido della La^na, c particolarmen-te nel fito in fine dell' Arfenale : E quefti pure Äno de' Canali nuovi zelancemente ricordati , com^habbiarno detto ancora^ . Era in quefta fondata una picciola Chiefa per fervitio de'Pefca-tori, dedicata al Santo Arcangelo Michele , quando nel 1112. Marco Nicolai Vercovo diCaftello unicofia Buono VefcovoTor-cellano, innamorati della fkma, che correva de'Sann, e Reli-giofi co/lumi de PP. Camaldolen/I, ottennero per opra d' Alberto Priore Catnaldolenre di Verona, che Lorenzo con due altri Re-ligiofi dello fteflbOrdine folfero mandati ad habitare inqueft*-Ifola, donata da Buono con efentarla da qualunque glurildittio-ne del Vefcovado j e nefece ftipularc Iftromento dt Donarione da Bartolomeo Piovano di S. Stefano di Aturano , e Maurino Notaro nel JVlefe di Marzo dell'anno fopradetto. Ricevutone Lorenio il po^^e^ro,vi fabbric6 alcune poche Celle, e Venne poi il tutto approvato dal Pontifice Innoccacio III. fuo Decreto di 15. Settembre 1114. AU'hora 1'efcmplarlt^ di Lorenzo , e de' fuot Compagni invitt) la pieta Veneta ä con-correre con larghe elemofine , e con ricchi legati alia loro au-mentatione ; ende accrefciutta la fabbrica del Monaftero crcb-be il numero de'Religiofi, e coniinci6 anche ad ampliarll laj Chiefa; di modo che capitato in Veneria il Cardinale Ugolino da Veietri Vefcovo Oaienfe della raederima Religione, fpediro in in quahtä di Nuntio Apoflolicoda Honono III. , fcce k fuiitio-. ^^ ne di confegrarla colFintervento del Doge Pietro Zianl , d'An-s^^/^^'" gelo Barocci Patnarca di Grado, edi molti altri Arcivefcovi, Ve^ fcovi , ed Abbat!, conconcorlb numero/jffimo di NobUta , tj Popolo . Nel a' 15. Settembre fCi poi fatta la dedications nuovilTima del Tempio da Vincenzo de' Mallärj Vefcovo Meli-potanen/e. Dal tempo della fiia erettione fia circa al 1300, fu retto que-Ro Monaftem da'Priori, che di tempo in tempo vi mandava il nZut loro Generale, ciofe I^renzo d'lAj-ia, ch'eflendo Aato il primo durb molti anni , e gli fuccerTe Vidone nel 12^5. in circa^! Domenico (h il terzo, ehe promofso ad altra dignitä nel 1138 hebbe per fucceflbrc Giovanni, i tempo del quale nel 1144 fi riformb il Monaftero. Paulo Sono hebbe il quintoluogo , finehe nel izjo. a'21. Aprile eletto Generale gli fä fu/lituito Zanino, che nel ii8i. comprö alcuni Beni preiTo ä Capo d'Iftria ä prb del Monaftero; mä fubentrato Romualdo accrebbe il Monafte-ro di Fabbriche , & per ApoAoIica aiitoritä lo vide honorato della Dignita Abbatiale^ ed egJi rtefTo fh. dichiarato primo Ab- j,- «i^j bate con la perminione anche delSenato nel i joo. in circa ; ed all'hora il Monaftero di S. Michele fh riconorduto ner Capo della Congregatione Camaldolenfe. A Romualdo fuccefTe Alde-brandoeda quefto Teobaldo, che Jiel 1522. riftaurb i Beni di Capo de Iftria . II quarto Abbate fu Apoldoro , poi un'akro Teobaldo che nel 1J40. confegui molte Indulgenze per la Chie-fa. Cnftofano fu eletto Abbate nel ij55,indi Francefco,ilqua-le con ra^^ften^a della Famiglia Prioli erefTe TAltare ad honore c.^^ ^ della SantjfHma Croce , una portione delta quale miracolofa-J-mente trafportata da Coihnrinopoli fti quivi collocata, e Storia co'MiracoU di efla fi legge compcndiofamente defcritta^ ' m una Tauoletta atraccata al muro della medefima Cappella e nelle Croniche di detta Religione. Paolo Lazzari fu Tortavo Ab-- Abbatet e (Ioppo4i e/Tg nel Qiacomo Padoyano;maTuc-Tgt^hä J'; cedutogli Paolp Veijier N. y. reße il Mpiiaftero 56. Anni, 4. ,^,/rf p. meri, e due gigriii; nel 1411. pttenne dalla S.Sedc , che i Mo-Miatt n^ci potelfcro cleggerfl il proprio Abbate, da approyarfl dal Generale , e fece molti altri ^neficj alia Chiefs , ed al Monafte-rOj nel quale z quel tempo viveya il B- Piecro da Sardegna, la di cui vita h ftata fcritta Ha Mauro lUpis Monaco della mcdefi-ma Rcligione in S. Mattia^ Murano. ' Morto il Veni er ; ^ilonaci con Tottenuta facoltJi elefTero per Jp^rilrl'Z AbbateMaffepGherardi, pure Venetiano , che affuntg alia ' Dignita Patriurc^le nelia fuaPatria nel 1466, yenne poi tnalša-to ä quella di C^rdlnale di S. Chiefa; e ritornando daU'elettio-ne d'Aleflan^O nel 14S1. nriori nella Citta di' Terni. ' a ^iits ^^^ S, Sede dqirato il Monaftero colla 3adia delJa VaftgJi^ Vangadizza indi pendente da quella delle Carceri [ Htuata nel le x^ vicinan^ dXfie cpn ampj Terrijorj, e Poderi J che £h i^naa-zi d^ta ä C a ma Idolenil per rinuntia fatta alia Religione medefi-ma dal Cardinale Angelo Summa-Ripa Camaldolenfe , e non_* altrimente levata,com'alcum aflerifconoä Canonici Regolari Late-ranenli di Porto j a quali non fti donata la Badia delle Carceri, mä la Contea di .Cayalille , detta yolgarmente Ponte degli Afini ^-y^fi^i^f nei ■ Rendeya la Badia del Je Carceri fbpra yentinaiU Du"' ' cati , e percib Aleflandro VIII. doyendo fpccorrere la Repu-blica per le fpefe deÜa Guerra a pro del Cattolichifmo contro il Turco, la fopprelTe nel 1690. con applicare il denaro , che fi fofse ritmttP dal a vendita di quc'Beni al detto cflfetto; ed i Mo-naei furpno uniti a quefto Monafterp di S. JVIichele, e di S'. Mattia. tit»i&!t ^^ principio non erano cosi pingut le rendire, ;na furo no cpU' economia ; e colcura de' terrenl da Catnaldolenfi ampüatc ä quefto fegno; ende potcrono nobilitare il Monaftero , e ridurlo alio itato, come höggidl il vcde, c cosj pure la Chie/a. Q^cfla di bclla architettura in trfe Nävi, faftenute da Colonae dl mar-mo, ha nella fua rella tre Cappelle, ciofe laMaggiore, in cui IV jinÜMtiit- Altare hoggidi e-ftato nobilmente rinovaroj 6c adornato col!c_» cbi^!^" Michele Archangelo, S. Benedetto , c S. Rpmaal- do^rutte di bianco marmo . La Cappella alia dritta dedicata ä S. Pietro, e S. Lorenzo dalla Famiglia Donata fii poi decorata col Corpodi S.Claudi'i Comentan<-"r^ focco Giucicria- iiu iiei jOi^coa f^uellp di Santa Baflk V. eM, trafportati da Roma, equiyi collocad a'29. Settembre 1619.con altre infigni Reliquie. NeH'altra alla finiftra fi ammira la Tarola dcll'Alta-PjHwwJ^f- re con la E. V., e due Santi per fianco, e lotto il R.'tratto di Pie-fiifi tvo Priolt Procuratore di S. Mai-co, opera di Gio; Eellino ; comc pure la Rifurrettione nella Cappel a della Famiglia Georgi . Primad'entrare nella CappelladcIlaCroce tralaPortadclla mede-iima Cappella^ e quella della Sagreilia fta affiUä in pietra di marmo bianco rifcrittione . Cittfeffst. Vinceatiui la Mafürija Ejpircopus MdlpolitiJienfis EecIeSim Iwnc in tionorem B. ArcIian-A/AfCWi/ii geli Michaelis tempore R. i'p Vejiiur« Veneti Kuius Moiiirteri; Abbat;?confacriüit , & in Euias Oetii£iitiijnijanniveTfin;>vi£tan:ibui dies de vera In J urgent ii perpetui conceflit anDoDominiijjj.j. Id Nov. AksTcMa L' A i tare della SatitiiTima Croce e privilegiato; e da una banda^ jj-.cw^ jqueila Cappella h coperca di Sediii di Noce elegantemente lavorari. Ilpavimento, dove mancano le lapidi Sepplcraližiformatodimar-mi quadri fini da Verona ; e /bpra efib le mura ßn alf'altczza di tr^ braccia vengono ornate da Banchi di noce nuoyamente rifbrmati di belliiTimo lavoro; e piü alto da Sepolcri, e memprie d'Huomini ill 11 ftri pef fantita, per lettere, e per armi; corae nella Cappella della S. Croce quelle di CoJlantino , Lorenzo , Luigi, Giovanni, ed alcri della Famiglia Prioli. Nella Cappella Grande, q Maggio-re a man fmiftra Ii legge in bianca lapide. D' jtn/fred A nd teas L aureda n u s N icoJai Fr. raagiii j n i m f Vi r, Venet iq ut Exerci m s Lega cus , cum Igff,^^ iiüftibuJad Vincencijim acertim^pugnioj, ne ante aa»vitae bene gtHa minus honeAo fuccef-Tu fxdarer,hoflilircunu fo[Eiter«d«remaJuit , qwLtntuipt fu|a libeii fupereHe j. j. Oil. vi^ic ann, ' A' mano deftra Atidt. Lau. Nie. F.) cuius animj virtutei 4 cegione in tuen lictt, non tnodft pTicIarajadcJ, iidim Fattiß. Max: iftttr purptirati C fliegt} CAiipIttES atlfiriiitsir . OmHesit^ hudtf fmntam turu ^ ut'tpfiuf Sapitnümfulf^i- ri mtidißme feJtGidn^Jifx^ ^tinumi}Jit(redeTt n4Ktripuünt. Oiijt /1 PatfiaU»giti}iii(iratideniis»i MüC. XX//. j£tatLs ß* LXXVIL bSicsIatii Hflpii^tui ^ HrfW Patraa ampifßmo y ^t^ueoptitff^ dt/ftturitf y, C LaFamatatfltrioM tutiadiTOQ^iiii rlqmdratf Fieneoo^Jilitata dagl-IntagJi de! Ja Parti , o p era d ■ Ambtugio. d 'Utbin o, A Ita dri (ta d; q tiett a fi vede la ricc b ifli mi Cappella fat 13 ei igge-rc (k!li ProcuJ 4tori di S. Matcö di Citra , ereciitori Teflamentarij di Margarita Emilistna Veneta Matroüa J the morendo nel 1314 kfciigran ftfnma di denaro k tal'ci&tto j CoIJa luemona. Margaritj! EmtiiiMj TeßamtfHta JVtr/rwj- piirtgteiHjf^frii Precuralmtp. M. dt Cirra fdt epti- D/ Marg * ■ J ^ iwtdumtntiiiXtTtttnJftmttersrunt, EwAji»* J U 7 ^.äe-Gugltelffloßsl'g. MSicj ramojo Arihitelto di figuri tf.lTiiigoii;;; lir ftü^ginata, tuiraaldi diintloariicchitadiuiii^i, Pario,^ Alilj^lro , Porfido , ed altce Pittre pret wie con Airarj,cledicati uno all'AnnuaciationedelJi B- V.,l'altroalla Nat ill; tk di G iesü (Jri II o, i I te no aJl'Ädor^ 110 ne de' M agi , M i ft er j ttit ti pet fetlaiae: e icolpi: i da fanioft Artelici di tjuifi tü[to rilevo in.cindido imrr:io friColotine di Por£do j ed Oni- Ar h't tt chittJ . n pavimento^^re di marmi ilircfC, vaghi diflerenri i hä tre Porte, dup ch af-cjQsndlaPiaiiadd Tetnpio, eduna, che conduce in eSl) T;jtle ire incroRate di limint di ^ '' brotiio; e la nobility .jo anche ncllefcriore vagheStuI ture ,1; Figure d i mar mo , leggendofi * fopia kPoica miggiore. Tiini MUhaeSi Arrh. Tft/ipJttf» NelU fafcia fotto ilCornicionr iti Jctlere pü grandi Hii imtmph fmumt HfHi exOfalui adutni , ^ Citrfitrlu JSua. Prt. Fti. Safeip* A tmno finiftra della Po tta raaggiore fudetta fi vede laStatua d iS. Michele Archangelo fu' pra l'injreflö .i el Monaftero in al to dt ferire it Dragane luferDaTe. A mano deft ra verfb M.utano nell'ornamen to eileriore ftieretla una Statu a d i marmo di S. Margherita: edallaltniftra, .chegUarda laChitfa difianco,quelIa di S.Gio: Bittilla. Alla linillra pei una Porta diUfla , e bin'iatefa irchicettyra , e di vigo lavoro , rtntri nel pi i mo GIi ioftro, füllen uco da halTe Colon nette di mar mo ill'antic* , UiWcato quaC tut-to dilapidjSepalcrili, conbelPuzioin meiio - L'altioChioflrpiaterjq™ hi foto tre Ali , 'perö maellofe J efoftenuteda C«lgnnato , rellando vacua la parte Mrfu meiiogiorno per havei la profpettiva dtH'Otto con Veneria . AI piano diquefli vi fouo tutte ie ofidne -nefcffarie , e nubile Refetrorio j di foprai Oo'tmirorj di betik ftcuttura, tutti ^ volta fur-mano una perftft ta Grqce, « gon ten gono qaarin t a Celle incirca per i M on aci , al I re rJ Celic colia fua Cippellifia pet i No vitij, tut to che di piefente ^oti ve fi trpvip^ j e vafofuiH-' ,cien tc per una Li braria copio (a d i manuicrt: ti, e da 11 ri ütt imi Libr i part ico I a r men t e dop-po^ ehe fe IctaggiuntaquelladeliaCarcerJ • InaltriRami de: Dorm i to rj Ilefllfoiio alcii-ni Appartamenti per I'AiibateattUale ^ edaltti Ticolari ^ confenrandblj in una Stanza fe-parata il Teforo dulla Chiefa , cio^ Reliquie infigiii in VaCd'iirgentOi parte femplici, parte doraci^ ecDQ Eemme> jCalicf, X^am^elierlj, L^mpade^ Piviali, Pianete^ e Wlliottidi Altare ricamati dj Perle, t Pietre pretiofe, con a I tre rieche fagne fuppelecc ili qiüvi ripoCle > percheHefta Sagreflia della Chiefa non fi ciedono totalm*n!e ficare , Fri l» Reliquie vi fono alcuncTefte de'SS. Fanciulli Innocerjti, una delle qiiali nel 1576 } Ifr^ifatf men trt la. C it ti di Venet ia era a ffl it ta dalla Pefle, porta procefllo n almcn te at to r no i 1 Mo-iiafteto J «rOito , fecerovoro i Padri > /e da tal fiagello relluvajio eCerti jdi vi (jportano fpcflb Nubili , Cittadini > ed altri da Vene[i4 eon moltoconten' tcr, < fodisfaitianc. ISOLA S. CRISTOFANO. jylßafiit CenaJüta Ä Barjolü-tflt« Jäl VpJt Cstsctjfit i p. f. di S. Sri^'^ Ctnctjf» fli P. Stftsm da Catntri. nt B V. fuüifrt du trcmi- tam N poca dtftanza dalia Veneta Dorainante nel mezzo della Laguna sü ia via , per gui fi pafTa a Mura no, fi ritrova fituata i' IjhU di S. Crifio-fam y che non hi maggior circuito di pafla 118 m circa, lontana dalle Fondamenta Nuove Tolo pafla lOo. Hebbeaaticamenteladenotninatio-ne da una Cappella dedi ca ta ä S, Onofrio daJJe Famiglie Grandelona, e Damar, o Daman, eilinte, Ja prima nel I z 7 a^ Taltra nel 15 s o; e vi era anche un Moli no ä venro per cora-müdo publico ■ Come poi, e quando al nome di S. Onofrio ü ag-giugnelle quello di S. Crifiofam^mn Ci puö pofitivamenre affermare. Si t rova be asi ^ che nel Dogado d'Andrea Dandolo nel Minor Coa-figlio con data di 10 Giugno 1353 fofle conceduta facolta a Bar-tolomeo dal Verde di fabbricare i vi un Hofpicio, 6 Con ven to per le Meretrici Convertite; nia morto fenz.a Succeflbri, TilHt ui lufpa-tronato Ducale^ma ftnza havereflettuato il fuo intento. Tanto piü fi accredita cjuefto fatto , quantoche nel 1414 il Doge Fraticefco Folcari ne invrffi con fua Ducale di i Giugno i P. P. di S. Cecilia di Roma deirOrdif* di S. Brigida , i quali furono poco doppo riformati. Trovandofi dunque in Venetia nel 14 3 6. ä 15, Novembre il P. Simeone da Camerino Eremira Agoftiniano Iftitutore della Congregatlone di Monte Ortone per una lite co' Monaci di Pra-glia , nella quale era ftato eletto per arbitro il Santo VefcovoLorenzo Giuftiniano »il medefimo Doge Fofcari gli conceJde queft'-IfolaperHofpitio , ed airhora egli col fuoCounpagno comincib a coltivar THoito, piantandovi frä gli altri Alberi quantita d'Olivi , traf^rrati da Monte Ortonc , pre/agi di quella Pace , di cui egli nel 1454 fiifelice mediatore , Segulin tanto Ia decifione della^ Caulä , nella quale trattandofi j chi dovefTe cuftodire Ja Chiefa di MonteOrtone , ö 1 Monad diPragUa , nelledi cui pertinenze il Monte cHtuiito > 6 gli Eremiti Agoftiniani, refto termin ata a nor ma de i comandi di M. V. [ ch'l vi con prodigioro auvenimento h in xma una fua miracolo(a Imagine adorata 3 proferiti a fävore degli £re-mlti, del che non fpiacerä un breve racconto. Viveva in Padova un honorato, e divotoSoldato per nome Pie-troFalco, opprefTodadolori, edaltreinfermitäacquiftate guer-reggiando in Publicofei'vitio, e fopragiunta la Pe/le, cbeaffliilcj nel 142g ritaha, efpecialmente la Lombardia , fi ritirb Pietro alle fälde di Monte Oi'tone per fuggire il mortifero periglio , nel pen/ieroancbcdiprovare, feiBagni, che i vi fbrgono , poteflero giovare ä fuoi ma i . Inoltrato perb u«a mattina nel Bofchetto vidno , e /econdo il ibhto fupplicando per la Aia lälute la B. V. y di cui era di votiifimo , vide la Glortofa Regina degli Angeli in maef-toia , e rifplendente forma , che l'innanimb ad andare in quel puntoftcflbalBagno, nel di cui föndo ha verebbe trovato una fua Imagine [ da qualche mifcredente forfe anticamente get tata vi J e gli ordinb di levarla di la, e collocarla ful Monte ; portofft poi ad ammonite i Cittadini di Padova a dargli in quel luogo decorofb ri-cetto, fe volcvano liberatfi dalla Pcfte . Perche gli fbfle creduto , oltre il contraftgao della fanita ricuperata , gli commife di coglie-re dagli Alberi del Monte un ramo verde d'Olivo , il quale cinto al fuo fianco diverrebbe fecco, e poflo fui Capo rinveruirebbe ; cosi pure unramo d i Q^^cia s'in arid ire bbe ful fuo Capo, etifiorireb-be ful Petto - Doppo di cib f par ve la Vergine Madre di Dio , Cj Pietro ritrovata nel Bagno, la Sagra Imagine, c la fua falute, eie-qui glordini ricevuti; ed i Padova ni ved uro il miracolo , votato un Nobile Tempio fi trovanono Überi dalla Pefte . Portatih dunque in numero/lIfima proceflione al Monte t.on Pietro venerarono laDonatricedi tanta gratia, e fubJtole fcceroergere un decente Tabernacoio; con vertito poi nel promeflb Tempio alla magnificen-za, incui hogfiidUivede . A Pietro, chcrefi:ö allacuftodia j e vi mori Beato, apparve di nuovo Ja Vergine, e fi dichlarb voler efler ivi lervita dagl'Eremiti Agoftiniani. Qi^elli füio nel principio del XV eranoftatl introdotti dal pre- detto I a Imdgtm dt-taBV.mt- tt ritrtver* ptfMi dalU K. Litffj i Pada vam ddU Ttß» piiririjtic di'!» SV. a t detto P, Simeone tla Camerino in Patlova ; edcntratovi il Savona- Pifaftri, che fortengono la Volta , le fiie Armc dl marnio , in dne rola Nobile Padovano j havevano havuto anche iin luogo in Gitta- delle quali fbno queftc parole iw en crd^iant^t ncH'altrc due e inquar-Erwwwrf*^^^^ ; ondeauvifäridaPictroflporraronoä Monte Ortone , e vi tata una Leoneflk Rampante che tiene un Solecolle brauche di-fabbricarono illoroAlbergo; delcheaggravandofi iBencdittinidi naiizi ^ al di dictro una vela . Di queftc due memorie lapi-Srolfir Praglia per Taccennaca ragionedi trovarH il Monte nelle lore per- dee l'Abbate Bernardo Giuftmlani nelle di hu Iftorie Cronologi-« tinenze^monelroillitigio, clie dal Santo Arbitro ßiterminato con che di tutti gU Ordini Cavalletefclii ne rimarca belliffima erudi-lefprelTione del Decreto della B. cui ogn^uno doveva humiliarfil tione di due Cavalierati, che pofliede Giacomo Antonio Marcello, Piacque intanto il nuovo maritimo Hofpitio al P. Simone, e fli- come ü puii leggerc ne' 2, Cap. 44. e 65 di detto Libro . Ne lati fi mollo adattato ä fbrmarne nnConventoperlaüiaReligione. An- leggono le mcmoric dello Aeflö Giaconio Antonio Marcello Cadava , e tornava egii frequentemente da Monte Ortone , c condu- valicr, il quale per Ibpra i Monti trafportb le Galere armate della ^^^ ^^ ^^ ceva feco hör Tuno, hör laltro di que'Religioii ( la Santa Vitade' RepuMica nclLago di Garda , e fece alere infigai imprefe ä prb i^^/j*' ifijitu i« ^^^^^ ^^^ ^^^^ Per föne divote ammirata, e confiderata ) on- della Patria > come pure imitandolo fecc Pietro fuo figliuolo; ilche Gf^/a cemtnta d^ moltc elcmoliiie ne ritraevano . Cosi un tale Antonio Pin , che medclimamcnre cfprime l'akra Ifcrittione, ambedue fatteporre dä per Tue ragioni Dotali haveva acquiftata parte deirilola,con 1110 Tc- Nicolö, c Pictro reipettivamente loro Nipoti, e Cugini. llam«nto di primo Decembre 1451 ne la leib he red i i Padri Eremi- Alladritta di dctta Cappella Maggiore ^ quella dediča ta a S. Cri-tani y che vi fi trovavano i onde tanto piii il P. Simeone ß invoglib flofano, e nel di lei payimento e il ^polcro di Criftofano Cappello> di ftabilirvi il fuo jfbggiorno . Imanto, com'egliera d'uiio ipiriro naorto Configliere nel 148 ^ ienel muro quello di Marina da Le-quanto humile^e pio,altrcttanto era 3ttiyo,e capace d'ogni gran ma- ze, Moglie di Lorenzo Cappello^morra nel i s 76 - Nell'altra C*p-neggio, il che fi vi Je in quella Pace , che da molti era flata invano peiLa alia finiftra dcdicata aS. Mama Ii veggono l'Armi deiU Fami-Jj;' ^jj rentata di dare aÜ'Iralia per la Gucrra fanguinofä, nel 1450 acce- gUa Cornara. Vi fono altre memorie, e Sepolcri, ehe per brewtä fi fl^ üii tra la Republica, e Francefco Sforza Üuca di Milano, nella qua- tralafciano, e negli Akari fi ammirano Picture fiimatifTune; mä F%>it1ft ^^erano poi interefTati molti altri Principi ; c riufcl foloa luidi Tornamentopiüpretiofo diquefto beiTempioe ilCorpo incorrot- concludere, come fcrive l'Egnatio, to del B. Gratia da Cataro, che mori nel 1508 a' 4 Novembre, c ^ bijgo, difeüique fteiio Vene:i, & Frincifcus sfottii Du* , ß venera collocato fopra 1'AI tare a mano dritta fubito entrato nel- cX^' i quos ad ineuaJirtl Pacemneque RfBuni , PrJncipumqne I talis preces ficcifce unqium po- . f. , i-in* » ii£-it_' II/-'™,-,- fuetc. Cum simontttus Corners ex Ht:reniitif.i Fimilia [ er:it enitt, hic propter Vitii Ifl PorW maggiote . Serviegli dl Manoalc nella iabbHca del Ciffn/i. SjnaitBteminfumniücuku > & wiicratJojie) Vei^etijs ijtofč foivej,j, Mcdioiaiiümriiie vcnto. edÜ B. Simeone , che ben conobbei! dl luifpirito y loverti p:(jft:dlu5 jicntaty ipliuj DufjjariijTio,cuii|l<; jisgjre nijiileft auliiSj Veneiijsradiji»Printi- , - ■ j h tt l- j n r» r ■ ir /i' ■ /1— » ^,&Pitribi«pcirLllfis, ' volcutieri dcll Habito della R.eligionc . Viße in quejta fempro Ctb eflbndo^t■guito a' 5. Aprile 145;). in Lodi ^ ottenneegli al fuo daCouverfb , noa lafciandogli la fua grande hmnilta credere di ri tor na,in grata ricogni tione del fuo merito , dal Publico d i ergere ellere me rite vole del Sacerdotio; cosl campb per 40 anni continui, nell'liüla il Convento per la fiia Rclig:one; e co altra Ducale del Se- nudrendoli di fblo pane, ed acqua, {empre in continue penitenze , nato di 12 MaggJo 1454 la picta publica coadivuando a tale erettio- e difriplirte. Piacque airAltifHrno renderlo vene rabile anche in vl- ^^^ p. ji/w^w neordinbalMagiftrato de'Govei natori dell'Entrate , che per due ta col racz7x> de mir^tcoll , poWhe menn-c /1 eryevj h tabbrica.» > I?:/w^j^t"anniconcinui,cominciandodalGiugnofegiiente,do^ellec^^ mancara Tacqua nel Pozzo , ciie Ii vede hoggidi nel centro del dere menfualmente Ducati cento di Camera al P. Simeone per la Chioflrro , egli con la beiicdittione lo fece illantaneamente riempi- fabbrica del Monaftero, e poi in pc rpe t uo Ducati trenta allanuo al re . Cosi mai piü lacqua e mancata, ancorche in occäiione di ana Monaftcro medefimo , mentre ivi i Padri fbllero perfeverati nell'- ftraordinaria ficcita vi andafierole Gentifinda Veneti a apigliarxie Oflervanza. ddle botti intere ; fe b^ne tal'hora crefce Tacqua del Canale eflre* Dicde pr incipio dunqiie il P. Simeone a rifabbricare il Convento, ma mente, quella mai n corrompe, e fi conferva tan to pertbtta, c i3c ad inalzare la nuova Chiefa, intitolandola S. Crijhfano ddla Pa- leggera come qnella di Nocera i onde in que' prinapj era ».iiracolo- ^^ ^ £-e , in memoria defiere fUta ftabilita queftacoranto fcltcemcnte fa per gl'lnfl-rnii , e tuttavia bevuta con divotionc rcfiituillx lala-r^,; dalla di lui mediatione , Cosi lllbia ritteue nusfto (bl ntims, e fu lute» elipndof^ne^vcdute Ic prove nel P .MaeflroStopna Agollinia- Hm della Diocefi loro ;dimodo "ale , che non havendo potnto i ce, ed altrc convenienti fupellettih ä Ipcfe del P. Lorenzo t Libris Padri ottenere la Confeifione dal Patriarca, dicono d'efferc iti con la della fteflii Religione, che tuttavia la va arricchendo, e miglioran- permifilone del Vefcovo a coafeflare nella Cappelletta di i'.Ono- do . Il Convento fi raggira rutto inun folo Chioftro , c non ha ^/Z/p'^T- frio t comunicatido poi nella Chiela di S- Criftofano . niente di riguardevole, fuor che le Stanze deirantedetto P. Fabris, irü jrftitrr Quefta di buona Architettura in una fol Nave fi a I lunga , La_j e nelle mura del Chioflro flefTo fi veggono i Sepolcri d'Angelo DoU drikcbitjU T-tjmpe nel mezzo un Coro penit le , che tutto incroftato di fini mar- ce mono nel 1508, e quello di Laura Trivifana fe:iza data. Qmndi Sfptitri mi le rende ornamcnto . Hä dalla paite di mezzo giorno quattro ufciti nella Piazza della Chiefa , ü mirano fopra un pcz7.o di muro PfrfMt ii- fpatiofe Cappelle , la prima delle quali fti principiata da Monß- deU' Orto verfb Scirocco le figure de* Santi Criflofano > Agofti- gnor Luca Stella Arcivefcovo di Zara, poi Vefcovo di Padova , in no, e Nicolö con la feguentc Ifcrittione, cui elfcndomorto, h reftata cosi inyjerfetta ^ benche il fuo Corpo Hafce Statuai Dhis Cbrißaphora, Augußinoj eSrATWrfo, Mabrum-x „ fia fepoltoneirArca vicina di Moniignor Gio; Finetti, pur Arcive^- ttelighss dicatas, Vers Dik humil'asr defpe^o loco iacentes, acpertraSias fi^^'IJ'^ covo di Zara . L'altra Cappella e della Famiglia Duodo, ed ä pic piomm largitmihus in confpe^um erigendas S. C. curavit F. Dttmimus de « d^irom dieflafta fepolto Criftofano Procuratore diSan Marco morto nel BonhVenemVicarms Generalis anno Redempti Orbis CI^ IO C. Ill 1495. Appreflb a quefto e il Sepolcro di Camillo Cautio,huomo in- Su'l Cantone del Convento, che riguarda verib Lebeccc, 6 Po- figne in lettere> che mt^ri iel 15 j4. Segue poi !a Cappella Morofi- nente, fbno oflervabili Ic Armi della Republica, e del Duca Fran- nadedicataaS-Nicolb; e vi fono due Sepolture d'Antonio , e di cefco' flrettamente legate con una Catena j ateflificare I'unioncj Francefco Seza col tempo della loro morte . Sottoal Coro vi fbno fbrtifTimaj ed inalterabile pofla fra quefle duePotenze con la Pa^ fepoltiGirolamo Barbaro morto del 1488. e Pictro Veru v io, che ce ftabilita dal B. Simone. Nel^reflo tntte le fabbriche fbno cir- mancb nell'anno fteflb doppo haver contribuito alia facciata della condate da Ortaglie, che !a rendono delitiofa j mä in vcce degli Chiefa j e fopra al medefi mo Coro vi^l'Organo aifai ftimato, per Olivi, che vi piantarono i Beati Simeone , e Gratia, fi vedono cifer opradeilofteflbArtefice, chefabbrico quelle di San Marco . hoggidl per lo piü plante diGiugiole, deHe quali l'lfola e abbon- NellaCappella feguente pafläto il Coro niente v'fe di riguardevole. dantiflima, e nel fine di detti Orti su U punta Orientale ftä fitua- orrf 4t All'incontro perb d'eflä in graa Qjaadro fi vede rapprefentata I3 ta la Cajapelladi S.Onofrio, che ferne di comm^do agli Horto- ^f'ß'^ß^* Pace conclufa dal B, Simeone. kni «r tiirvi leoratioiii loro, cd udirui anchc tal volta h Santa utp. mg, Maeftofä, e ben ornata fc la Cappella Maggiore , conceflä a' MefTa. tSigu' PidriallaFamigliaMarcclIa, come beaemeritaj vedendofi fopra i Px- S ISO. ISOL A LLA CERT OS A: Primit fp'^t' tanttiflV*, ftouJtii tit Cjißil/o HafhflTa Jk Cantiiii llsgelitTi RaqueftTfoIacoftituita da due peizi diPalude vacui, ed incoki, fpettanti al Vefcovado dL Ca-ftello, quando Marco NicoU Vercoyo Caitella-no ä richiefta di Domenico Franco , che giä ha-veva fondato un Convento d i Canonici Regola-ri di ftretta ofTervanza preflp la Chiefa di S. Andrea d'Aimano, b Aniano, glie la concefie con Iftroraentodi 9,Decembre 1199 , ä condkioncj che vi fabbncalič lina Chiefa adlionore di S. Andrea Apofcolo ; che conrnbiiifse d'^ annuoCenfbperpctaoallamcniitVelčovale dneampolle dotcimo vino, e due libred'olio i che volendo fondarvi unMonaftero di Regolan,foflero qucfti tenutidi prcfentare la nominade' loroPrio-ri a' Vefcovi pro tempore.» eche fenza Tapprovatione, e confenfo di qucflinonhaveflcluogo Telettionc , Cosidunque hebbeorigincl'-Ifola, ch e delle maggiori fuburbane, nella quale eretta dal Franco r« tf-f//*- , e Monaftero, incrodufle i fuoi Canonici Oflervanti, re- ^JiS' ftandoiie eiTo Priore, corae afferma il Caroldo ne' fuoi Annali, e fit intkolara S. Andrea del Lido . Doppo haver'egli fondati akri Mo-nafterj, come riporca anche il Dandolo j mori in concetto di ßeato, € fii quivi frpolto j come fi ricava da un marmo, che nella rinnova-tione della Chiefa fll levato dalla fua Sepltura, e ripofto nel muro d una Cdla, in cui fi legge. Stinte dfi Dominiäus hic Fratec Noftri Oriliaii Caput,qui haue cotiftriiKit Dornum,in pite requitftlt ü p;«»«. Bsitui MCCllIl, . . ^^ ^ - Tl. ^TAm» Commuarono \ detti Canonici nel poffeüo hn all anno 14x1 , checapitato in Venetia S. Bernardino di Siena , e quivi vedcndo i molti miracoli, chefacevailB. PietroPetronioCaj;tufi3no (quale doppo 70 annifiicavatointatto» ed incorrotto dalCiraiterodcllaj Certüfa di Siena > in cui era ftato fepel i ito) prefe d:i cib, e tlal credi- tögrande,c'havcva di cjueita Religiöse» motivo di perfuadere con-t efficace orationc alla R^ublica il dar luogou' Padri Certofuii j de- fcrivcndoli per Religion , come veramente fono > d'una vita cosl ianca , e grata äDio , cheleOrationiloro fervonodiprefidio, c-» di di tu tela aXuoghi, dove foggiornano . Confideratofl perciü , che i Canonici nelTIfola di S. Andrea non potevano olficiarejcome fl con* BW/* j/hij veni va,quel Sacrario, per allere ridotti ä due, b rr^ foli, dove pri ma '^'J-afcendevano ßno ä trenta, fii prefa ri/blutione di d:trlo a Padri Ccr-tofini, e concertatocol PonteficeMartino V , egli conBolla di 15 Giugno 1414 ordtnöairAbbarediS. Giorgio Maggiore , checon^ permilfione Publica fegregata Tlfola de' Canonici daU'Ordine de' Canonici di S. A gort i no, e fätto pa flare quel Priore, ed akri, che vi follero, in akri Conventi del m^dcfirno Ordine coldebito ailegna-mcnro a loro benephcico, v'introducefTe i Padri Ccr tofini, come fe-gul, II primo Priore, che ven ne ä reggerli, ed ä ftabiliiTi Tlilituto <■' loro,ft il R D. Mariano da Volterra, levaro per ral'eftetto dalla Cer-to(ä di Firenze, e doppo di e/Ib v'entrö ii France/co Tri vifäno Vene to, col quale tenendo ftretta amicitia , e confidenza il S. Vef covo Lorenzo Giuiliniano, ß compiacque nel 1441 con Atto publico , e fpeciale dichiarare efbnci que' Padri daU obbligo di prefentare a' Vefcovi i loro Priori per la confer ma, come prima facevano i Ca- j^/r^l', nonici Agoftiniani^ftabili ancora, che il Cenfb delle due ampolle di etr/i' Vino, e due iibre d'Oiio fbfle commutato in foldi cinquanta da ellc-re pagati, non come pefö,ed obbligo peribnale, 6 in (egno di fögget-tione, ma fbloper ricognirione, che il fondo, nel quale e piantatoil Monaftero , e la Chlefiij fofle gia ftato di ragione , e propriety del Vefcovado CaHrellano , affermando i Certoiini non eifere ad altri ncllo fpiriruale, che alla fanta Sede immediatamente foggetti. Dalla predetrapenfionedi fbldi 50 furono poi aflbkiti nel 1507 dal Pa-triarca Antonio Suriano con fua Bolla di Donatione di ultimo Decembre, lafciando loro il folo pefo di pregare per l'anlma fua, e de' fuoi Succeflbri, _ nsri confervano nel Monaftero aTcunilibri di Canto fermo donati H'^s.i^ dal detto Santo Vefcovo z' Padri nel 1446 , ed in prova dVlTere fta-ti meritevoli di godere la di lui converfatione in vita, il Priore, e_» Crt-z^^ Procuratore dclla Certofa , ritornando al Monaftero goderojio de' Suoni, Ifolario del P.Coronelli. 4r Suönii cCanti, che facevanogli Aflgloli ia Cielo nel ricevcreguell' Anioia gloriofa , come fcrivono il Cavaliere Bernardo Gluftiniano, Nicolö Manerbio, ed altrl nella vita di detto Santo Patriarca , come fi v&k ia un Quadro»che fi conferva ia quefto Patriarcato, c Ü efene nel giorno d^ Santo. Subito ottenutoilluogo , ftiriformato da'Padri all'uJo Certofi-t J. CtJit no J ergendo in un fblo vafto Chioftro le Celle per quladicl Religio-A' tutte col loro Cortiletto, Pozzo, e Giardino . Chiamafi qneflro eiitßiv , che , comeyuole S.Girolamo , figmfica trafmü rhUf>Kio grafmff , eflendo che quiyi coa Teiercitio della Vita contemplatlva caJiit^ paffaggio davitg alle virtÄ ; e perciti tengoao nel mezzo di «flöil loro Ciinitero^ per potcr havere ifempre foitogFoccbl Tultimo fine. NelCapltoloGenerale cefiuraano ogni anno diconcedercj jjMfl facoltädi potervi i^rellire quattro Secolari d'ogni Seflö, e vi fono di wjf/^Ä-queJijche ne'loro Teftamenti ordiiiano prccilkmente d'eJTervi fe-^Zilp^ poUi, trovandofi fräglaltrineirArchivio del Monaftero il Tefta-stjTo mento d'iin tale Tomafo della Figara , Canooico di Caftello del Vf^kta ^+S ^ » ^^^ ^^^ • ^^^^^^ y ff > Corpo ßä pörtatö a S. An^ fii^ra dtea M Odo ddla Certofa, e fe^to ndla fua GäJ'ska^ dovs fi fepellifco/to J Frati dfftto . -------- ciij^f ^^ "" Chioftro mincire vicino slh Chiefa , nel mwrt qiiale molti Patritij hanno voluto eflere fepolti; ed illuftrandolo con magnifici monumenti j fecerocoaofcerefalorodivota inchnatione verlb Religione taato efemplare . Si vede fra quefci Ia Cappella_i cretta da Francefto B^rbarigo Procuratore, Padredelli due Dogi Marco, ed Agoftlno^nella quale fbno depoßtati efl6,e nsol ti della faa Cafa, eflcndovi anclxe Ia Sepoltura della Dogarefla, Moglie d'Ago-fcino i che contribul moko cQrtJe fue elemofinealia fabbrica della-» iiuova Chie/ä. Segue Taltra Cappella della Famiglia Giuftiniana > che moko fpefe nella fabbrica del Convento , ed in fpecie Marino CtfftW/fl mortpnel 14^ 5 : Nel mezzo delk Cappella il Sepolcro di mar-Giußim^nl mo con Statua giacente al Naturale di Oriäto Cavaliere^ e Procuratore di S.Marco ,morto mentre era Capitano Generale in Morea nel 14 64, J che beneftcb il luogo con mol ti Legati^e gli lafcib ancbe il fuo Manto Qcperaltf io di foprariccio d oro, leggcndoll Ibpra Ia Tomha; nie Procurifor Veneti modo maximlu Uibc drrtfjf« a orjrftui facj!c hic /uftiniaiiui jeqtifi. Otßte^t^. Qui Turcas bimati ClaiEs Prxfeilus ab Ifthm.» /rffiwj ■ Du» fug-jt , ö fat um ; nuanfi tropKjti ripic^ Dece/Hcanno Chri/U MCCCCLXIlil. V. Id, (^iut. ^ V'e quellej che fece ergcre DomenicoDiedoPjocuratore di San pS" " J^arco con Altare , ed hora Terve a' Padri per radunarvi U Capito-lo ne' giornl dcilinati . In terra poi nel dec to picciolo Cliioftro vi Ibno le Sepokurc di Giacomo Barbafigo > (che niort in una giorcaca campaie ia Morea del 1466; ) coirEpitafioieguente D o. M. jitpeßjf di Jacobo BaHjidiio Senatori integenrimo ciat! M ff- PeJoponnefiaco Legato , pm Cfiiifl) Fide , Patriique iarko PiilciierrimÄ interempco sc Hiero tiymo Glarlft. Indulis ^ FiJio MCCCCLXVI. Iii Id. Auguftl. Di Girolamo Prociiratore di S Marco, che nt'iie Giierre di Ro-fi?'^''^""' tnagaa fii da Nemicä auvelenato, coll'altro , che dice ^ H/iranyma Fra/t. Pree F. F/it/rifiiji/jexfia^iämryfxt/ui btßiit Patri^ , ct^ tfXirat j txtiftiJt E P. D'Andrea Mprofini gran Ouerriero, e molto politicoj morto nel J4S4 ; Di Limardo GiaftinianoProcuratore diS. Marco, Fratello del Santo Patriarca, e Padre del famofö Bernardo, gran benefatto-K,... iiar- re anch'eflb del Monaftero; c trfe de]Ja Cafä Marcello , in una deJle "I/o f^itt qyaUeflendo flato fepolto Uno ftimato gia morto deila medeßnaa_i ^ Famiglia, la notte, fentendo j Padri ibrepito in quell'Area, Tapriro-jiOj e lo tmvarono vivo; e vifle poi ancor tanto > ehe propag6 il ramo ddlafuaFamiglia j che peraltro ineflbrimaneva eftima . Vene ibnoanche altri molti, che per brevitä fi omettono , ed in unaj Cafläfi conferva imbalfamato il Corpo di queU'Agollin Barbari-go, che mori nella Battaglia navale ä Cuntolari del 15 7 r , doppo haver effo dato motivo a quella gloriofä Vi ttoria. cihfa ^^^ ^ ^^^ Chioftri ftä fabbricata la Chiefa , ferrata anch'-effa nella CUufura ; onde non vi poflbno entrare Donne , Fü quella com iaciata 4 rinuovarü , edingraadire nel 1492 fu'I di/egao del Sanfovino, concorrendo molti Patritij divoci aderiggere laloro ifim/m portione . Viene diviia nel mezzo , confbrme l'ufo della Religio-JtUmcbitfa ^^ daunmurotutto compoflo dimarmi con rimeifi di Porfido , Paragone ,Diaj[j>ri, Serpentini, ed altre pietre pretiofe ä i^fi: della Famiglia DucalePriuli, dicuivi fi vedono fcolpite TArmi, ed ä piedi vi fono 1 Sepolcri. Alladeftra v'h la Cappella della Fami-iV"" glia Pifani, di cui ^ tralcio illuftre il Proc urator Luigi vi vente. AI-stptkrf lafontuofiffima di Giorgio Nani, doveripofa il famofo tttitNa/'ii Paolo, tanto ftimatodalla Repubiica , ed in eila č la Sepoltura col fuo E^itÄÜo dt Francefco Grimani, Padrc di tr^ Procuratori di San Luf^ Örwwfli Marco, Vincenzo, Marc'Antonio, e Pietro j il di cui Palazzo h nella Parocchiadi S. Ubaldo in Venetia, Vrancifct Gfimuni, Pttri WtÜ»^ Maftm Ant.^ YtiKtiaiiu^^ Petftti Ö, hUtc't Ptec. atqiAninai miilamannfi.pef»»rt.OSti)ta,).MIiXXXIX A* lMiirti}.Vix^nXXXKy.Mf»f,XLÜ.XXm. Vi Ton a pa i quelle d«^ Grlmani, clo£ uqi di tiatJUmi nuTmi confagnU it 5- GiralAmo, cd QMAj/tf altriSwcida LuigiGtimtni morto ArciTcfc. dlCandii nel 1619, come ßlt^t tinirifcriltidne Aloyfiui GrJnuno ArchifpiTtopus Cr(tenfij| ^^^^ ' jPoO: Vea^C ReiptitiUct idmiiiiftTAtioncin Ecclefui fu* iMUnera obieos utraqnt pietite | Prudent ja , k Summx tltoquentis viribui Poßremuiii vfra opibuf , ac mcrUis äugen* IttUDDitale fut TeßimouJum Pofterit cuR^is Se ipfutn prsbuit. Fratres pofucrc Objjt invo [(Ti 9 ./^t^tü fuE L aKri, mm i U mciKoria di Gia;ß*ttift3 Procuratore di S. Mirffl^eh« Capitan GeMf«.-le detla Republii^a tell6 per £eriilii|ii [jürafoidi Slirefomsflrfo nell'icqut d i Pftri iieli64? , qujpdo ft afpetui'ano per La Patria firwi ie proportionite al fuo grau vabre. Mel me™ delJa. Chiefi 4 il Sepolero di Anronio Suriano VI Ii Patriarca d i Venctia ekliond i JO4 , meutr'- /iti PatrUf-era I^igre di quefto Mpflaflero »il quale fü il Promflto« ii ß bell» fabbrici della Cbitlt. -Ef rw» O. M. Mtf ÄfUfifth Suriaüe Paniar^baVtUetiurum , ArfUftmi E^u. (Jy Ai^ufiitmi p. S. Miehätlf! Fj/!/ j PutTusC- Jtf, P. VixM. JJ. DXXtf- Ofiijt MDVItL ttfl. Patrisrc.fn}^. Poca laagiqu«ILodi Araolito Gafra Abbatedi 5. Fcrmo in Fuacia, U^o de^Fondacari detU Ceitofa di gordcau?;. Neil'iltra nattž della Chiefa s'oRerva i 1 Coro i!e'Monaci,tutto di No« rimefsfi 1 figure,con Colonmtl, t net merio il Sepolero di GiroUmo Morofiai, che vi feee il Partmewodinuntii. Li Cappella maggior« iü opera fQatuofa della pictä d i Marcs Morormi, c)ie vi hil il fuo Sepot-rfö , Jflv'i la famofa Palla di Marco Bafa iti, emulo del Zajnbelliac). Alia deftra d i quefta e.la Cippi^lla della Fanjjglia SoraKio,ijedicaU k S- Gio. Rattifla'can Altäre H üno reuraio> žagami nte icaipitodiiT]eu.oriIieV{i ^edinefTa Bfepolto Gucoma Pracuracorciti S. Marco , una degli A fee agenti del vi vente Lor^n' o G can Senacore, Savio Grand«, e Mdderatsre dello 5:u-diodi Padova j e ti i M fčalpicr> /(«■JÄJ Supčranti«Ti^ MjitciProt. Sfu,graVifi,ftttnm*iMeß;itatUi f^imoctntU Vmampliß.in bonariSaifütilio^ pranciftui F, Senatit Ptpi efif., Cacilia Jußtniatu Matti^ "ß^ii tTP''^"' is trga/jW, & h^rtMiapsfmt. Vixati. l.XXXiy. Obijt j. U. Jfsv, JtfDif. AllaCn Iltra del medeiimoAltarefi legge ' Sor^nsa SapienrI llimo Senatore ^e fopta la propria Toi»ba i a lode dVti» Gisflom® D. O. M. Jacobus Supefintio i>i Gijc. Joiunii Ef[uitii, Be Ptowrat, J*fitJ»ttf Films Obi jt an, 164 J Sex to Menf, 0£la in, ^ cat 15 fuK 8i foannes Eques J AnJieas, & HieronyrHLii Nepotes £)( redan^nfo. In qtiellibanda hi luogo quiUa ererra da' Padci, c dedicaca 1S. feruiio lotü Fojulatorej coti Alt are li i fi 11 i fli ml ma rmi j e con Ta voJi dipi nta d.i I famofo pe n net lo d i N tcolÄ Rc aieri . I?t ri iicoti tro ä q uel la de' Süranli , ^ la Cappella d i q ue' Go n t jri n i, di' q uali u fcl TuU imo Doge Luigt; e fril'uni, e liltra fti (Tcaito ud belliiTiiuo Mon umei.ro d i Guglieimodella Fanngfia Querini Sfainp;ilij . Per ultima vuna Oppdla cpnAlrare de^icato alia Madonna dellit Pieti, fcolpici in marmo con al tri Sinti, tut t i d^un fjl peiio da fijnofiiScalforcjeli feoe erig-sere A W c onio Viucig uerra Seg retario del Co ia di X- ^ c h e fCi anctie Inviato deila Rep. al PofltedcelonocsnTo VIII, nelijio qdivifepoUo coU'ifciircione. Antsnla Y tnci^ ufiTif V iff dobrina , tJtfSfintia j ßd* tö" iwtsrjmu apud Vtmtum StfUttUK C/j- D* Xfir. ri/}. Aff T. /, MDXVII. VinciffgUir- I n fomma cojl j I Tempto , came i I Msnaftem-fotio opcre detle majgiori mignificenie ; nč m [Kr unä fo lil ud i ne ficn potevj ritrovarH £cd prcportioiiiirtod: quelJo di ijncll'llbla , tan CO piüölie vi ž ftato luogo capweperfarvi agni piüileUtiofä commoditi Jielfuo giro,che s'eftenJJe » pi\i niilla paffi- Oitr^le predctM foatuoft rabbrichecomprendi- un'Orro vafto, »l:re volte Ct'ftnrt COi» Ceftfiletiicopioiifllnaadi Pefci > laqualtf kaveva Ten trata , t Vedta delitt fat ncqae per ilfUl^tl^ qulnco ßeftendeva la lungbcuad'un Ptato vjftiffimofuoti delliClaüfuraicquefto d i ilrorti-modo a' Cittadmi d 1 port arvifi 1 a Sta k i d iporto, nia punto Hut bare que * Religioü Jal le lo-rofante * pplicaiiooi. (Jul fit rat ten go go contintiirBente ia konorateeanvtrfationi Car[lpjgni«4iletteTDli , go-deaa^Tilpiacerc liquel^erborapaflefgio ^e't tranCto di tucti i Navigh, chedaIla'Ci[[ä van no all'irole, al Potto, ed a! Lido i ilcKe fuceeJe aflii piü TpelTodo;^*) 1 efcavatione facta de'Ca-na I i aH'iatorno, ed altro di nuoTO coflrutto in meuoalle Paludi, col beneßciojdelle di cui co- ^ plofeacqiie reflanoabbifliti i ed hauno datogria motoalle acqtre verfo ilCiftello del Lido eon vantiggiodi quelU Laguna, e Jel Porto - La repofitlone de'Faogki ancor*, t»tea fopr« queft IfBlarhinioltoadornKta, oIcreredirftatadiconCderabilevaQtasgiaaiPubUcd , che farebbe iUto coflretto condarli fin'i.Furmi.«)ti maggior fpnia. Prfurf^'^JWd fr-MTft^tf ^Hfßi Ctrtaft^^afmo fbt ßnri tfetti^lIt mpa ^"^ha^rut dufato /»Icofic* I. 1421 J*. D. Mirtiano di Vclterra XXX/V^.r558 D. Arcaogelocti Crem. meii£ Rettore, e Fondatorif di quefla XJfXV. Tjj^ D. Lodovjco Abiorfo ProfclTo Cercofa geveraJi a n n i--— i prima d i Bolog n a, poi (tTFeiTa- U. m. IV. V. VI. vir. VI [r. IX, K. Kt. xir. xm. x/v. XV. XV/. XVII. XV la, XiX. XX. XXI. xxrji . _ xx//f. I JO J D-Stefano TriviranoN.V.—1 XXrV. ijo7DStefanoVenierN.V--4 XXr IJTI D.Gio:Ffanc.Contar.N.V.-2 XXVL ijijD. Giaeomo Ziroldi Greco XXV//. IJ [4 D.Gio;Frine.C^ntarini i. — a XXVf/r.i5ir a Pietro Nelli--1 XXIX. rii^D.Timoceo de Artiftis —1+ XXX. ij37D.GiacomoSiiiudoN.V.- XXXL i538D.Andre«ferin)N.V.-7 XXX//. I j^j D.Gio:lJatt.prof.di Bologtia-S XX Kill-1J i I D. Hujonc Mmcftti ■ J raniefi6. fii Vifiratore < lAif D. Criilofiiio Profeflb de Montcllo fi CoKvifiCltore —X XX^fVl. t SS9 D. AugudmoProf.diBologn * 14^7 D. Donienico Prof, d i Pavia-i XXXVII.i j6i D-Gio: Battifta 1.---- 14 JO D.Mariano di Vol terra-i XXX^'m.iiSa D. Pietro Emo N.V. 1456 D. Daniello (Set Frjuli 1444 D.Beraai'do dt Lubico ■ 1447 D.CrjIlofano t.de Mariano-i 144a D.GitiFratic. d» Trei'igi —J 141; D.NicoJb Rettore mcii ^--- I454D Cio:di Penna—-- 1455 D.Filippo di Rof«te---1 I4J6 D.Gusljfilmo Prof.diBoIogn.! 1457 D-Gio: Fvancefco 1 —-1S 1473 D.Gra:di Venetia ■-—-^ 1476 D. Andrea di Rems Profello di Trifuito f&Convilit. -i 147^ D. Lfldovico di Suiwai ipM —i 148« D. Sebittiano de Gabe Iiis — i r48r D. Benedetto Ricceo---4 14.81 D-Antonio Suriano N.V. Ii 149 S D. Pitt CO MoiofijiiN. V.-—^ I D. Anton.Suriano 1. che f!) poi Patr.S. di Ven.flConvirit. I JO J D Nicofb ZorriN,V.;-1 6 XKXyHLTt6t D. Pietro Emo N.V.-- « XXXIX.I s^i D.B»rtolon]eo Prof Ji Fcrr.-4 XL. 1567 D. Atidjre* de Dontiis Greco - XLL ij0lfD.Banolo.Moi.--6 XLf/« IJ74 D. Grpgorio Mirefcatt i ' j. X UIT- Ijj6D. Aleflandro BuÄicdlo-- XLiy. 1J77 D.Pi«ro Paolo Prof del M6r. XLV. tjjSD.SlIsKilroProf-diBoJogna-} jfLVI. ij8i DJlndt^aGreeoa.- XLVjr. t5SaD.MttrhelePrOf,diBo1ogtia-l Priori c* JfLVIII.ij8iD.LoreaiodalCorflD Prof, di itMsmig^ittf. Firmaemedö. ----furßm Ij-ffD. GIo; Antonio Verogin* Cff/f/if XIL, L. H' Lrr. LIIL Lrv. LV- LVf. Lvir. LK/I/. LIX. LX LXI. LXII. LXIII. Lxir. LXK. Lxri. Greco Prof.df Viadint-1587 D. Bonifacio Prof del Mont. £ I j8j) D.Valentino Prtjf.di Padova 1 IJ 91 D. Arcangelo de Rubeis —^ 15^1 D. Bonifacio 1. --———— 15^} D.Gio:Maria Gandolfb- -4 -1 I ;97 D Bonifaci*j.- 1D.Lorento Ruhbl 1. 6 I^OI D. PiecmPaoIoFerragati—% j^ayD. Bonifacio Ingegnieri4. -10 161^ D Acanafjo Talkino--4 161J DBonifacio Armaco-j 1D.Pietro Paolo Cenjino-2 ifiiSD-Timoteo deMuitis-J D.MaicoMuitdenc.nfe —16 D, AntrimoGraiufi--—i l6j6 D.BonaventuraSaltariul-1 D. ftift/i i6jj D. Ajitelnso deGrandis— 7 ^ttofta tXVU^tftfiD. HiCfUJtftM* Priortt^ww Priort viT ISOLA vtm t - ISOLA DI S. ELENA» ffandittt Altart Ctaad* Oncffcndo, che mezzo quarto dl migliodiflante da Venetia l'Ifola di S. Elena, detta dal volgo 5. Lgna^ cdaltrcttantodallaCertoži, viene confidcrata per la piü vicina alla Dominante , eccettuate quelle di S. Giorgio Maggiore,e della Giudecca^lc quali da un folo Canale fono divifc dalla Gitta . II Sanfbvino vuole, che habitando in Veneria Aleflandro Borromeo, Nobile, c r^nJarUne ncco huomo della Gitta di Firenze, ncl 1410 fabbricaflc in queft'-inl irola una Cappella , dedicandola a 5. Elena ; checingelTe l'Ortodi £/(»rf. mura, e fäcefle un Pararaento d'oro, im MefTale a penna affai bello, una Groce di valuta di 400 Ducati, ßngoIare,ed impareggiabüe per l'artificio; un Calice, ed altre cofe neceflärie al culto Di vino. II Tem-cbi^tt iff pio Yc{\:o poi con progreflödl tempo talmente ingrandito, che ß pub dire uno de' piü belli da paragonarli a que i della Gitta; e la fua flriit-tura e dl 4. archi zihi Urghi, traverfata nel mezzo da una muraglia-NelUpartefuperlore fei'Altaregrande , riftrettodanobili Balau-ftri di pbtra da Verona con bel Udima Pal la dipinta daGiajomo Palma , rapprefentanre l'Iftoria de' tre iVIagi > e col Coro ä rimeflb g'J'Än d'ingegnolb lavoro, nelle di cui Sedi fono inter tiare ^ 4 Gitta difieren-Vo ti. Nella parte inferiore della muraglia, che traverfa la Chiefa,foiio dueAltari, uno deirAiTunta-dcUa R V. » l'altrodeila Nafcicadel Redentore dipennelloconfimilc a queUodelle Portelle dell'Orga^ j^jj^ y^g^ _ Hcbbc tale dcnomlnationc l'Ifbla daile Sacrc Generx "della fopradetta Sa nta, Madre del Gran Gollaiitino, che fi venera-no depofitate in una CafTa dentro la Menfa delf Altare nella propria Cappella, ch' ^ ä mano fmiltra nellentrare in Ghiefä. II Tabernaco-ietto dell'Altare e in forma di picciolo Globo, foftenuto da due Angeli; e ncln^urodictrodieiib iHatfiffo un gran <^iadro Jintico di legno con diverfe figure;ed in mez^ quella di M. V. In quefla ChitN iä fi coniervano ancora parte della S.S. Groce; una Spi nn,e mezza di Giesü Grifto; la parte di dietro della TeüadiS. Giacomo , eduna Grocetta di Griftallo ^ che la Santa porrava fopra del petto: le quali Reliquie rrafportate daCoftantinopoli l'anno iii% furtino la pri-tZT-^^ ma volta ripofce nella Ghiefa de' Servi nel r loS in quclla de'Gar-Afffijri mini. La Sagreftia > dov'e 1'Airare del Grocefiflb, yedcfi circonda* sttäU Jtiu d'Armari (opera di F, Scbaftiano da Rovigno Laico Olivetano , Sagftßia ' che fecequei del Coro, e morl Ü 11. Agofto 1505 ) ed hä il Suolo dt fmalto azzurro j e bianco, vermicolato a quadretti; cd in ogni qua-dretro vedefi un'Aquila tur china con im breve in forma di lettera^, Franceft, ehe u.\cc Jiiß'i}iiatii; eflentJoftatofättoäfpefa diGio; Cj Francefco Giuftiniani Gavalieri, Padre, e Figliuolo . IlScpolcro diquefti e nella Sagreilia ä piedi dell'AI tare, tabbricito nef 1579 coirifcrittione. JtffitU Ji foür.Htf Jaßiitiaxur Petff, Frant'tfiusfiliu} StnJWneptimi yfuctrnJitt, ^ Jigmiate tquf G wv FrSf. ßriinfgnt:, hic tU nJumitr MCCCCLXXIX. j^pgj^^ Sagreftia h un'altra Cappelletta coli'Altare de-dicato h Santa Francefca Romana, In uno SperoKcinoa mano deftra fuori della Porta maggiore leg-gonfi gl'infraicritti verfi, fcolpiti in marmo a lode del Borromeo. Vt*ß iit I9- Jiiltij AUxa/ldtr Vif BfttrtmrU} Ettußraf , A Jil e*jr" Nat US ^ ^ h Sandte J4iiisH propngutt tlarui i mo (ctttro da Andrea, Lodovlco , e Paolo a Vettore Capelle loro Genitore, che mirafi genuflellb ä pledi della Santa , morto Gapita-no Generale dcüa Republica in Negroponte Tanno 1480 ) ftä fcritto , ViihtCaptžlutlmptr^tefMofittmus ^ maxinthfrSufffJIitm ^ ^ LX ann»tnat»s*i*tm . in Eahoia ptTtjr. HUtiui ojßs; in Cait Axima . StT"- Jfl/. MGQCCLVIl III I/ui Mtrtias Nel Pletleftallo della ColoBii.deflr» ^ndfKS , Ludtvitttt , Pauiut FWtj pÜHtiJßfjH . ptlla rffmw S^T/aer ^ futis fue fitt £fitrtr/ettf atji/wti SattAut txiU'ttus fitti fterrt CopptUam KätK HtSeM fui b«m>f* Sacrs ftiigtnte pofütu. Sopra la ftefTa Porta, ornata coß Depofito di marujo pario finiffi, mo AlU Siniflra. Ptfrtmi tptimt ptfueruHt , Dentro la Porta ä mano ßniHra e incaftrata in Muro TUrna di Tomafo Talenti Protettore , e benefattore eguale al Borromeo ; luentre doppo havere moltocontribuito alla coftruttione diquefto Tempio, lafcib ä Padri, che i vi dimoravano, fette mUa Ducati, cj V olle eflervi fepellito con tali verfi. Ho^ iatt! illußfi ctnctufut tndrtaoft ICiottnu ^ df TiUnrtj tiarui » ftd cisnt^ ahit VnsA di ArfiSut iffgtsif fußii , e/ar/ßm«/ autttn Tfft^ Tä f ^fita , preprU tfßatuf vt4trt, Itiui Dairaltrocahtadel ^epalcro verfo J1 euitobe ficgue Hafte Maris intt}*'tt fidtm SaHÜißimus Or Ja Mirntii 0/ivtii mtntii nunt cangrna fumit : Sufftü^iunt ftt , Santia tuB prsHf Hfl/»ji , Fmsuf farfffi homtn cmetc^far ügm'tna Pratrum . Dentro la Cappella, innanza all'Altare di S. Elena h il Sepolcro di Aleifandro Borromeo conle mani incrociate, col capuccio in capo alla Fiorcntina fecondo Tufanza di que' tempi, e col la di lui eßigivijmticaptaiic«ndit,RhcKJioj cantiimacirerfe hsbes-tES Glaße cinfiOS > imperata acutÜna facerecuegit- Mjtremfeflunn piAlonibu« expurfivit. Sicciüe lertiMmp. virnitif fuafima , & fplcndor* Hominis luit wrcori hoftibus protürein acitmeo imperantt non audenri!nii,ut quam fortüni Patri conccflerat, forinido hoftilij Fi](o teneg-, reiid^ :« adtraerii occafiontra . Visit maocentifi. concefKt na tur* annum agenj LXXV. cluifs., & opt at iffimu! Patri», quod funetis lui marore d«laritiimeft ■ Ant. flc Petru J Laurfdaai Ncpotes, & Filij-pientilj. memoTi®, öf pitutis ergo fimul, item 0t po":«-»JS vi vi ded ere, Alia liniftra verfo TAlrare della Nativity queUo d'Euftacciiio BalbicoUlfcrittioac M MCCÜCtXXX ApriRi CUtitßni %ußAcU} Mhi P. V. J «i- Pratrunt, fusfurnqve Hw^siwirf tgkquUfiufr. Frä mezzo agl'uldmi due mentovati Sepolcri h pol>o quellodi Ä Pietro Baibi, c vi fi legge ^ Pffl-fl Si&i, qmpaßfufitpui ampUjfmti Ma^ßratttt, fh£lttt Imptfßtwr x CUJftmfarat, int-pi/ttrA mrrTtptrimituf. Fi/ir pientijS^*. M J> X L Nell altroSepolcropure ä mano finiftrain terra & fcolpita la fe-guente Ifcrittione. ri C».' Ojfa vtmranJn Poftmum loatath Ant. P^etaij. ify A*f'aM , tfitm^ut Htfvtt/m, A. D. Ant. ^tftn- himdi^« A^Uu Fitte^rtaifs.»iibiftpvhi»»bh: -tvuUt» hoc Tumult i^fftrtt dieatcßbi, Af>* ti Fratri, ^ Coi^angumtls ■ M U I I I n Apf.XXIlL t>t Ant Vi^a^corahToraba d'AntonioDonato morto nel in-^o : e di J , Francefco Rofli Ambafoatore per I'lnghilterra alia Republican, morto del 1511, honsrato con , che i Lazza-retti non fieno capaci pe'l numero dellePeribne j chevenendoda luoghi fofpetti, fono obbligate alle contumacie . I Cappellani per lo pih fbno fVati Sacerdoti Regolari ,e per lungo tempo vi furonoaU cuni Padri Domcnicani venuti di Candia; e crovandovifi pib di un Sacerdote, i Governatori dauano -oro 1 ofEciatura almeno d'un'ai' traMeflaimentreineiietto I'obbiijo^ di celebrarne due jotidia-ne. Hoggi vihabita un Padre Fi-aneefcanoConventualedei Icrzo Ordine Fiammingo, il quale veramente t ien e le Stanze con molta puJitia, e la Chiela con la dovuta uencratione . II circuito di ^^fjif"' quefl'Ifola c tutto ricinto di muro, e fe non fbfle per I'incomodo delle Secche, e Paludi, che la circondano, riufcirebbe affai delitiofa, si LAZ- i.. LAZZARETTO-VECCHIO. riiuta. Cihß. \ Ezzo mlgiio fi fcofta da quella xii S. Lazzaro Tlfola del Ldix_aretto-Veccbh J akretcanro da Malamoccj , edue alalia Dominante . La fua figura £ quafi quadra , iunga 110 pafli ^elargaSo indrca; circonda-ta tutta d'alte muragiie. Nel di lei raezzo fta febbri-catalaChiefa contrj^Altari , Sagreftia , e Campanile ; edaltri Altariancora fcnodifpofti perl'Ifola fteflä . E' pro-»4 viftadi 14 Camere jn circa, con moltiMagazzini , e diverfi Orti-celli, feparati con buonordine gU uni dagli altri in occorrenze del-leContiimacieperle P^rfone, e Mercamie , ch'arrivanoda Paeü cafa Ai fbfpetti alia Dominante, La Cafä del Friere, che quiui governa, ha ^'^'[^.'y^ritodiflintoconakra Ifoletta, divißiroloda «no ÄeiTo Canale, al-ittia la quale ü paila per mezzo d'un Ponte; ne altro vi fi vede, che un' Orticello, unForno, e in un'angolo con muri replicatamente fe-Dtpfißto A Igrati unDepofito publico diPolvere : D'ugualc ftruttura si quel-Pth^t. li ^ ciie fi trovano nell'Iible di quefii Eftuarj e Taltro , che fi confer-vaneirirolagrande, ch'Attualmentedefcriviamo . NellaChiefa_» diqueita non fi fepellirce maialcun morto( benche vi fienoifepol-sr'i ) per publici prudcati riguardi, fervendo/i d'altro luogo fa-groin rah occorrenze per i Cattohci, e d'altro feparaccper quelh, cbeprofeflanoRehgione difFerente, Tencva queft'Ifbla primail aome di X Maria iti Njtzarerb , per la Chiefs al a B. V. con tale titolo dedicata j congiuntoäcuiera un f^J^thma d'Eremitani di S. Agoftino, nel quale prelero prima Tha- 7f l M In bito Religiofo quelli, che poi fondaronc la Congregatioae de' Cano-Kauirtth. nlci Regolari di S.Spirifg , cooie ivi ü accennera . S'ingannbper pepduta tanto U Sanfbvino ncl credere, ch'i detti Eremiti haveflcro in cambio di quert'Ifbla quella di S. Spirit© nel 141 j; e piu tofto fi potreb-be concorrere nell'opinione dt Paolo Morofini, che aflerifče quefto cambio cflere itato fatto coUllbhdi S. demente nel 1418 , Mä clü pure ha le iue obiettioni; ibloe certo , che fa dal Senato con-crrfjr^jfa k ptedctti Padri Eremitani di S. Agoftino unitamente coll'-anneifoOratorio di S-Maria in Nazareth . Furoiio poi eiÜ Padri mr/ . Stpihuft, chiamati inVenctia da Pietro Qmntavalle XVI Velcovo Olivo f^lf^^'^ lenfe nel 1001 , U quale concefle^ro il luogo xliS-^na , ovedi y^^ " prerente ftanno le Mrmache, e'habitavano prima in S. Stefano; come pure e vero, ch'il I*ubhco voile fervirfi di queft'Ifola per met-tervi gl'Impeftati nel 1418, e ch'aU'hora prefe il nome di Ltt^^arrtto coli'addiettivo Vecchiot che tu -tavia conftrva ä diftintione del Nuo^ p^f^j^iM m^ü fopra dcfcritto. Anche i P, P, Benedittini di S. Giorgio Mag- j/p.p^st-gioi-e affermano , che queJfl'Ifola Ibfle ii loro giurifdittione , e cTie ^ttini quando il P ublico la prele per fame il La^x ^retto j alfegnafle ad effi una contri but ione d i Ducati feflanta annui , ch'allerilcono eligge-re tuttavia dal Magiftrato del Sale di Venetia; mä pubeflere, che fi confondano anch*eglinonel fitodeU'Ifola . Comunque fiafi, que-üa. doppo quel tempo hä fempre fervito di Lazzaretto , al governo di cui, per Decrcto del Senatoma fimilitudine di quello dei Lazzaret- r/wrinw to Nuovo viene eletto ogni quattro anni dal Configho di XL al i^rta-Criminalc un Priore, il quale efeguendo rigorofamente gli Ordini del Tribunale della Sanita , h obhiipto rendere almedefimocon-to d ogni, benche minima trafcui aggine ; ne egli pub effere rielctto a quefta carica, fe non doppo la contumacia di altri quattro annt , quanto £ ftato neirimpdego . II primo, che la (bflenne ^ ( mentre prima era vi tali tia ) fti Afcanio^'carelli, e fuflcguentemente Toe- ^'""P"'-cuparono Giacomo Negri j Simeone Nafini, Ferigo Bonomo > ua' akra volta fu eletto Giacomo Negri ^ poi Alvife Civran , e Tattua-le e Nicolb Gritti, cadauno dell'Ordine della Cittadinanza , efleii-do ogn'altro efclufb . Nell'iftitutione di queflo La^X^r^^to fi godeva ill i aria a (Tai falubre; ma hora non e cosi purificata per le continue depofirioai,che vi hanno cagionatole Paludi aU'intorno-Eflendo pe- ca^^i:'; rb queft'KbIa fituata oltre il Canale Vecchio di gran profbndita (ireStU»« *j trä J due Caiiali iiuovamcnte efcavati col ricordo d'alcuni zelanti S'e-natori, I'unoche ra ä S. Spirito, I'altro ver/b la Chieiettadel Lido, fi ^ megliorata la Laguna da quella parte ii ibno abbafiatii Palu-di i e col portare delle proprie acque non folo s e ingraiidito il loro letto J ma btoeficato anche il Porto del Lido. ISOLA DI S. SERVOLO. lene queft'Ifbla il rec'mto da ogni parte di muro, cui e rinchiufo ampio Monaftero con mediocre Chie-la, Orto aliai gründe , Cafä per un Cappcllatio pure con Orto, ed alt re Fab brich e per commodo d'Or-tola ni , e Servitori del Monaftero rtelib . Nieiito perb tiene di cofpicuo , fuorche una rimota an t ich ita J non trovandofi precife memorie quando fbile principi ato ad habitarli," (blofiricava da'noftri antichi manofcritti , cheleFa-miglie Calbana , oGalbaia [ della quale dal 764 finairS04 vifle-c^/^jm ro due Dogj Mauritio, e Giovanni Padre, eFigliuolo ) e quellaj del Fianco eftinta nel i^ii vi eriggeflero la Chiefa dedicata ^ r " J Servob col Convento, che ftidato per Stanza a Monaci Eenedit-tin! . Qi^ftinon bene accommt^ndofi a ftare in luogo cosi ri-i^JfrZ' moto dalla Gitta , ottennero nelmefe diMagglo del 814 dal Doge Angelo Participatipii Mona&ero di & Ilarioalle Gambarare_j , ch'eglihavevaeretto , eficompiacquedi lafciar loro am:hc iljusdi far ofHciare S. Servolo da' Chierici, b altri ä loro beneplacito , co-mcfi vede dal Privilegiofotto quel tempo regiftrato dal Dandolo nella fua Cronica . Succefib poi il cafo fatale deU'incendio di Ma-lamocco nel i lOg , le Monache diS. L^one pure Benedittiae di Gitta , vedendo ä poco a poco ingoiarfi dall'acque al loro j" Monaftero j ricorfero alia pieta del Doge Vitale Faliero per ha-^Z/fTfffl ^^ Servoh, che fii loro gratiofamente conceflb; on de jfif^/wfrt trasferironodel 1107. Vi continuarono poi il foggioriio pe'l cprfononinterrottodi 500, e piua(ini,in cui lomigliorarono di Fabbriche, c vi erefleroil Campanile, che da una lapida in eiTo po-{la pare foffe terminato a' 15 Settembre del 145 6, Finalmente an-ch'efse per confenlb del Senato furonodel 1615 a' 17 Giugno traf-portate nel Convento jdelK Humilta , cheü trovavafin dal iSpS Tfsfp*ruu vacante per lapartenzade'Padri Gefuiti. itt Kj;)^^jyg^ tempo duaquc rimafe Tlfola dishabitata, fuorche dagli Hortolani, e da un Cappellano, che vi fi manteneva per cuftodia, ed oiikiatiira della Chiefa; finche deU647, havendo la pieta Pu- blica fatto levare dal Regno di Candia tutte quelle Sagre Religio-fe per fbttrarle da'perigli , che neU'ingiufta invafione de'Tur-chi farebbero potixto incorrcre ; quivi furono collocate , comc_j ' luogo capace pe'l ioro numero, ■ che förpafsava zoo, diilintc in tre Regole diProfefhoni^Benedittine.Francefčane j e Domenicantu. Dovendofi perb dare ordini fufficicnrial ioro mantenimenfo j oltre molii alt ri afsegnamenti, efcorporbil Publico 15 c^o Ducatian- Aft^Mti^ nui dalle rendite de'Bcni, chegiä fpettavano nel Padovano ali'-afšente Compagnia di Giesü . Perb quando quefta fit rimeßa nc! 16 5 6, il ftio Padre Generale offeri di continuare la medcfima con-tributione ; ed in e/Fetto vienc pun tu a 1 men te efeguitO' dal loro CoIIegio di Padova. Come poi fino dal 1667 fu interdetto dal Senato alle dett eMonache di piü veitirfene, fi trovano hoggidi ridot-te al iblonumero di 6o;cioe Domen icane t rent'una, diciafette Fran-cefcane, edodict Beneditiine^ la maggior parte di quelle Famiglio Patritie ^ ch'crano nella Colonia di Candia- Efsendo pertanto dif^ feretitile Regole lore , hanno anche fe^arati i Cori, cd iRcfet- ^fv^* ^ torj con le proprie Abbadefse; madelnmanente turto fradiefsej^/"-'^'^" & comune ; e nella diverfitä de' loro Iflituti fbno tutte uniformi neH'ofservanza Religio^ , nella bonta, ccandidezzade*coflumij vivendo in una fanti(fima pace. Altro dunque non vi e di memora-bile in queftTfbIa: la Chiefä non hä che due Sepolture fenza Ifcrit-tione; una delle quah pub efTere quella di Michcle Soriano Dot-tore , e Cav'aliere , che viene dal Sanfbvino accennata. II Cor-podi S.Leone Vefcovo di Modbne , che vi fi venerava, fh con molte altre Reliquie trafportato dalle antedette Monache Be-nedittine airHumilta . NeilaChiefä hoggidi flconlervano cinque Wi^i, « Altari, il Maggiorededicato a S. Servolo , gli altri ä S. Caterina , S. Francefco., la Madonna del Rofario S. Maria Maddalena ; ef-fcndo tutte iePitture, e Palle di queflifi^tc trafportate da quelle Madri da Candia. I50LA rww/ Pf w L primo fijf*ftdtir- I r V I pofsefsorc ^TolafiiPietro Gatil^Oj 6 come vuole il Vianoli , Pietro Grariolo ^ che nel 1131 vi erefie un^ in Hoipitale con Ji^fpi^^ui piccioIaChiefa ^ dedicata ^ ,.5'. tarnat* A Clfmmte Ponte, J* ClflTIČttt^ »* . ■ pce^ e Mart tre ^ volgarmentcj chiamato San D^a Cbimntp . Per-chimtmt venuta poi liblain potere de' Patriarch! '"^'^'f^diGrado, ele-vato l'Hofpita. Ifolario del P. Coronelli. D B L L' I S O L A D I S. CLEMENT E: i t Qtado le per ,1'incom-modo del paf-faggio,rhebbe-ro firialrfientei ;torno d'Arma-TJ, lauorati con y ' , mrnau/. . ungolare artifi-do, .che veta-mente, benchc picciola, fe.deilc ' piu belle, e polite, .rendendo il .tutto deuo-.tione,ed erem- plarita..L!Ifola men^^dti^ .fertata della me. W-« .taaccre{ciuta_f doppo cheque-Ai divoti Reiigiofi la pofseg-gono, Anche , Chiefa c ftata yi riilorata , in-grandita , & adornata itij modo, che hog. gidi^ una delle piü ricche, o ,riguardcvoli , :£lttain forma Qii** VijfiAMs Canonici Regolari Lateranenfi di Venetia ,:detti della iCama circa di Croce con fette afläi belle Cappelle,ed Altari difininimi marmi, C'^m^u vV da QMen. l'anno 1160. i quali vi febbricarono un Convento capace di 17 Rc' arricchiti con ottime Pitture de piü famofi Maeftri . In quella de'^'^"^ ^ Chioftio foftenuto (i a doppio ordine di Colonne dt mar- Morofini dedicata ä S. Tomafo Apoftolo, la Tavola deli' Altare e J. Anism qmm ^igHandna, quando nel i z 8 8 tu da queIJa t-ittä trastento in V ene- gelodel ianchi; .c neila .vtcina del Canoaico Roverfci S. Giufeppe ^ä^»« tia . Ma nel.corfo del tempo ridotti i Canonici al folo Priore, ch - de! Vecchia . Nelle due prime fi venetano in ricchc Calle dorate i era D- Giacomo Leonardi con un Laico, unl queHio Convento ä Corpi de' Santi Giacinto, .ed llano Martin, :e neiraltre jdue molte quellp dellaCaritji li iol Decembre 1451 e del 1453 a' 4 No- cofpictteinfigni Reliquie, 11 bracciofiniftro dellaCrocc-vienefor- vembre trafportarono tutte le fuppeletcili fagre col Corpo di Sant'- mato dalla Cappella dellaugufliffimor :gramento, il di cui Altäre, Anianoallaloro Ciiiefa . Co a ve rt ita poi Tllula in Vigna, ilCon- e Tabernacolo di pregiatiifimi .marmi h flaro ^tto aipcfe_del N. vento in habitatione d'Ortolani, e laChiefa inCappelle, dov^u* H. PaoloGiulHniano Lolino. Nel lato alia dritta fopra la Porta, cw^ Jf mandavaiio unSacerdote a celcbrare IcFeik; nel 1645 It 5 Or- che vk al Campanile ha fatto.egli collocate lefSgiediFrancefco wtobre fu con j^rmiflionc Publica venduta da" d^tti Canonici f Ifo- fuo Fratellocon la feguente Ifcrittione, Ctmprat^ U con tu tte le Fabbriche per Ducati 6161, e grbfli. i j a! li„Fratelli Francifco Jftfliniano Equiti omnium virtutui», &gratiarum orrtatmntts Agollino, e Pier Donato Corrcggio. Qiuefti poi dichi ararono il di aJ immortalitaiem ex polito ; JQwwj Oratorem Gallia per quadriennium eß X7 Agofto 1646 haver lie ßttto Tacquifto per i Romiti Camaldo- demirdta^ H^pa/tU nm.iüuafp^x'a^feä non fimusfufpexiti e cum Lc-lenlidi Monte Corona, detti diRua, i quali era no gia enttati gathne adCaium evofatoi clwX" habitarvi, bavcndone ottenutp il conCcnfo Apoltolico li 7 Giugno 1645. II primo Priore Ci cbiamb P, Am- ' " Ohfjt A. M. DC yEr.ßüe XXXK felino Martinengo, il quale diede fubito.principioa far difegnare nel Diferto ( cioe nella Vigna dell'Ifola , cirt^/f* il di cui circuito s'eftende a pertiche 343 ) le Celle j^^**' per 14 Romiti. Nella prima di queftead Occidente , ei wtta dal Doge Francefco Molino ä fue fyefe , voile anche con efcmpio di religiofa pieta porre di xrr. ct/^f fua mano la prima pietra fondamentale - Cbsi le al'""*. tre furono fatte dadiverfi Divoti di uniforme ftrut-™ tura, che confiflono In una Saletta, una Stanza, la Cappelletta per celebrate la Mefla,altra Stanza per tener Legna, e cofe necefiarie con un Giardino di pertiche 16 inquadro , abbeUitoconvaghi ripartimenti diMortella , fiori, e Piante rare, Vigne, e Grotte artificiole. Una fingolare e confiderabile fe ne vede fotto il Chioftro; dentro queflb la Statua jdi S. Roraoaldo di rilievo, ornata tutta di Conchiglie» e Cocciole SSa'^ e Spugne Marine, Cappedel Nilo, Meloni impietriti, ed un Ge-roghüco de'primi deirFgitto fcolpitoin marmo, dono del N. H. Horatio Bembo , che fpefe buona parte de'fuoi anni nel camina-re particolarmente 1 Paefi Oriental!. Si deliciofo dunque h qaeft'-Eremo , che ^h Erettori ileffi, ö loro Heredi, come i Correggi, JJjf^^iMorofmi, i Giuftiniaui, i Labia, ed altri Nobili VencdVefco-C Prelati alcrnie volte, e {^icolarmente la Settimana San-lH" tfT' ^^ ii^^o tttirarfi in efercitij fpirituali, ofTervando la Regola i%iJ ' medefima de' Padri con molto contento, e fodisfattione di fpirito. Sevi foflefito maggiore, iarebbe quefto tra Deferti della Religiow ne ilpi£[ popolato d'ogn'altro. LaSagreftia ^ ornau tutta aU'in, tor- S^la Porta , che va nella Sagreflia , dall'altro lato vi e o lo fpatio per I'effigie di eiibPaoh Eenefattore nelle riflaurationi di quefta Chiefa , Difcendente del Bea-to Paolo , ch'ifljtui laRiforma delia Religione do Caraaldolenfi , il di cui Capo fi conferva in venera-tione a Monte Corona . Dev" effere la predetca_» effigie nel modo della qui efpofla ; ed intantoJ'« dtU^ vi fti fcolpito : ^&ai- Paul«! Jußauänus Fratri ßiaitn» amantißimo mmqumn fatif äfßäerato. P. A. D. MDCLXVl L'altrobracdo della Croce fe ftato ultimamente riempitodalla Famiglia Piovene Vicemina e Patritia Veneta con un ricco , pl'J^^'* c fontuofiffimo Altare iii finifTimi marmi, dedicato a.S. Clemente , Titolare, e Protettore dell'Ifola, il di cui Martirio e fingolarmen-te in una gran Tavola sü I'Altare iteffo ^dal ßimofo Pcnnello' di Antonio Zauchidelmeato,preparandofegli da'TneJefimi Picvenc altri ornamenti proportionati alia loro generoßtä . AUa teflaj della Croce vi fe il Coro bea compoflo, ed ornato con vag^ Sedili ^^^ ^ di Noce, edin mezzo del pavimentolaSepoltura di Sebafliano Ba- i^ß. doaroconquefla Ifcrittione. ^^^ D. O. M. M. DC. I,XVIIL 9*Ußi^»iisSffd«Jiriitif.F4tflg,StStißia>4nMut M. UC. II. Until Tundalariiut SattUd Demut 1 ir dtvotijßmus » wir, tum H^tdHrut «t hvc TumuU uqui^tn ia Demifw ^ Qhijt dit X. Hsvttniru 167«. Prim S}tp6fta di St^ßA th*T§ J.Cfl/fl Afi-rniPnud: ^utiU Iffretf Princip: Tfiitif: tinsilatf» diU^B. V, ifuiui tOH pempa traf-ftftati Prima tli giugncre al Core fi t rova la preuccennnta Santa C;ifä, crctta a Isniigliania di quclla veneraca m fcorcto , dove s^incarab il Verbo Etcrno; efiendoqiiefta formata con le ftefle mtfure, c figure , chedemroäquellaibnodipinteconjFmeftre., Armarj, Altäre , C.iminecto , Nicdila e Sanro Slmolacro della B. V., e tut-tc kaltreparticolarita . Lafebbrica di quefto fäcro/änto Tewipio principiata nel 1643 con permiffione de' Canonici Regolaii pa^ .droai dcj luo^o da Moiifignore Francefčo L'aiaroni Piovano di S. Angelo, e Vicario Patriarc&Ie di Venetia, fi cojnpka poco dop-po riiigreflb die'P. P. Camaldolenfi al poll&ilb dell'Iiola ; ondcncl 1646 alliS di Settembre il ucncrabile Simolacro , chefcolpkodi tutio puntoin unpezy-odi Cipre/Tofi confervava nel Tcinpio dclla Carita , fii quivi tarasfčrito con Ibieniflima pompa . 11 Principo preftb uno de' 'fuoi Bucintori per honoraria ^ vi concorfe gran numero di Nqbili , e Citradini con Peotte fontuofamente i^£r-nite J con tutte le fbrmalita d\m coipicuo-trionfo , che fi vede dipinto in gran Q^ro yicino aJia Porta delia Sagrcftia j cen guefta Ifcrittione: VatumpttSüIutt^ pTeP«ctpvl'r((t Tf/tmiftat La\meviii ■ Vic. Gr». Patr, Ven. . Ttaaf, s^ LuUßä Charit, tiiü V Sfpt. A. D. M, DC, XLVI, « Come pero h detta Santa Oa/a era ftata ßtuata ncl mezzo della Chiefa , chcnereftavatroppooccupata; i Padri con rclemofine di molti Benefättori prolungando la tefta dellaCrocc , del 1668 vi fituarono lanuova fäbbrica di detta Santa Cafa , e nel 1669 rra (por tat o vi il ianto,Simolacro > Iii coUocato ncl iblito nicchio rutto fmaltato d'orp,davantialquale nrdonocontirvjamenre cin-supptHtv qiie belli iii me lain pade, ed in aLlctme Feftc principal! JefTa Bea-tiffimaVtr^nc feneaccendo nofmoä 1+ tutted'argento. La pie-t;i de' Di vor i ha pure adomato il r:into Simolacro di Corone d'Oro, Triregni da rgen to tempe ft at i di Pietre pretiofe jdi Collane, Gioiel-li, Pcrlc, Diamanti, Candciicri di criftallo di montagna , Vafi d'argcnto. Veil i me nt a d i ricamo ed altri pretioli voti. NeUa_j Facciata efteriore di qucfio fagro j e divoto Tcmpio, coperta di finiflimo niarmo di Carrara, 11 vede in icultura di mezzo rilievo con mol re Figure tapprefentato il miftero della SL^nriirjma_j Annunciatione . Da quattro bellifllme Colonne Afričane e or-Tiato TAltare oon parapettodi pretiofe pietre rimefle^ kPradel-U di marmiroJfli , e bianchi , ed infomma tutto fattofkre cooj gran magnit€ccnjr.a, c fycOi dal N. H. Pictro Morofml , i) qualc^ icce poi anclic ergere ne' lati deU'Arco , che introduce alia tefta ^^"^tf'i^c't Croce, due fbr.tuofiflimi Maufolei ^ che nofailitano tanto piii il Tempio , In quello pofto alia deftra deU'AItare 11 vedo no due Gigautt4i marmo di Carrara , ghe foftengono gran lapide > pure di marmo Hniffimo Veronefc, dove fcolpito in candido Alabaftro di tutto punto al naturale fta ginocchmne fopra utio fcabello con.» ftrato y ccordiio il Cavaliere, e ProcuratorediS. Marco Georgio Morofmiinhabito Generalitio.Due Angioletti h luivicinitengo-no I'Elmo, e la Bcretta Generalitia, vedendofi airintorno diverfi bellici ftromenti j tutto ä marauiglis ben'elpreflb daU'erudito leal-pello di Gjufto de' Curti Fiammiago, il quale nel mezzo deTopra-nomati Giganti da uno Scheletro di Morte hJl fatto ibftcncre uru Cartelloconlafeguente Ifaittione. D. O. M, Frrrt Manrattttt ^ ^lii hilnuaru/zi vhtutunr, autifui twris, ittUmn4tti J(it>gtsms Stuat» j IfctUt: Ji grjivi^f/iij Iftipitiättr nmntriiiu fttmmt ßaSt , fumma jfJfptrfitnSlui , a^ tximplxinGtor' Pitt: Mffft- fij i^ratris ^ tUiut ußamtnto auUum mititatiius fpelift PälMi/mta Ar/ftarntjueritim , fli-jUti Htcthtiltm cmmvivtrtt , latraria vati} f,t»trii , Atqut tptrii fupetleiiih., meram antiquarum numiftntstum tv^uifitij^ttna ttfAa, wKornav'rt prtfata. (Ivtrintit adpaup^ti iff net r/tiiua^ ttm b^tiUtatii vicatut i Hignitatit ^ iy baiKTif fifäctmcfpfetufttru} j tfiß if>m tmrnatUTa fmi Wla J Vr^ii y ^ Civium eccupcjfet. Lm^tHtim Frartr Jf. M, P. emt^ MUC L XXXV-Of i/; ^ttns M. ^C LXXK IIU ^Utij LXXH ^ NeU'ufcire dal CanÜJKtto della Santa Cafa leggcfi fopra Lapide ncl P^uimento Pf trt taJuarh Stiaßiani P. fnip/jÄÄf. Ctmux amaatifi, trtSadear» H. jw. P. Alt. Dom. M DC L XXr. ' Sü yU/. I4t/tfi Dtt; Termina quefto hei Tempio ä mezzo giorna ^leila maeftofifli-ma Cappella intitolata il Capitdlo delle Colpe , perche in cflä ogni fabata gli Eremit! tutti radunati publicamente confeflhno quelle colpe , che nella Ičttimana commetteflero contra le loro Coltitutioni . Qulvi TAltare dedicato al Santilfimo Ciocefiflb fi am mira fbrreiato in belüflima Arch i tet t ura con quattro Colon ne di marmogrecofiniffimo , ornate con altre ibrtidimarmidiCar-rara, c di Verona ; com? di finilTimo Paragonc e la Ta vola , dov'-fe poläto il Crocefiflb , grande quafi al naturale, pure di 'bianco cwr» marmo con dne Angeli a lato ; fcokura del valorolb Maeftro Mi-chele Ungaro. IIpavknentorimeffodibianco, roflb , e neroeof-rifponde ä gli altri ornamenti della Cappella , che fono rari ö per Ja materia, b pe'l lavoro . Le mui'aglie ibno cope rte da Banchi d i noce fmo alia Cornice dclla Volta con efSgie al naturale^ d'alcuni ^iaati della Religione > tutto a fpeüe de'Bene fa t cor i nel ® 1676. Come dono degli iceüi Ibno diveric Pitture bellilTime di Ti- ^^ tiano, del Pordenone , di Tintoretto , di Pietro Vecchia , e d'al- /^fn triinfignlMacftri , che fi vedono fparfe neUa Sagreftia , e nelk Chlela . Da que fta final men te ufcendo fi olserva la Facciata m-teriore coperta dal nobile Maulbleo di Girolamo Gradenigo con ia fe^ente memoria. O JiOir.'Gre-- Hiffcnymi GrinUnifi Lptfi-cpi MjHaurS^ ^ Famagußji Patriautit jffui/^tfißt imfitd ätniga riit ^rati a/iMii t/r^t OaaieJ Gradsfskvt t^rater J. M. P^ LiFaccinca cderiore cuttadiM;tnno con Scoltur« (iniflime Ui meiEO tilievo ^ r~ppre-fentanti Icittiom gloriofediFfancef«), e Tomafo Morofini , che impreße il Coraggio , neir±njmo aM'Ai'mac« Veii«ce ^ cn^intre ccn ur Tula Lf^no folleriiie l'impeto <}J qmranta Galerc Tutchefche , c mori ii ion fsote domefi efprime nel k rcguenti ifcritcioni. FRANCISCO MAUROCENO. Jjj rrattf:^ Spfßitt^^irtutif /¥t Cpftß/irSftTj'ffri ^ ^mfs>npati3/}d,tpr!iife/i!ia ma^saOr&rf paritperngra- Tom^ Mf-tit I Fiilriif TtdJints 5 {tita imicm i/ttr^rit srn . nts^ifeahßtntsliafjuaUrk^usf l4it^ßrstus Jhar , Crffnm Pranim iam aJmintfiraJffi , ßt-ß,'cti(m retiftuif j m^igiuique Ttmi/fUfif tri ia/7uhr n,!fi ftmtl aß'fFluiy Mfumqttt fetmnam msdirati Tulit . Dttnum Ccrcyr^ cnrtt Sfalari (xtt/iiiai t (ißt fiti dtßdtffHm ^rÜJ siiiiiiiiat rtHquit. M DC. XV III. THOMjE MAUROCENO. , iavi/iiqat ani.-ni Vira , ^uiijiramJim Offfrafiafnm Vtffinr , piftghfeßsm sJUf^' itfpfJtn fauttf Ttird(^.t(^ todainfinitaNobilta, e Popolo , edaperta laCafla , videla pre-;-' tiofitä del Tefbro ; mentre vitrovb i I Santo Corpo inteiio , edin-corrotto doppo lo fpatio di mille, c piu anni dal fuo martirio . Fat-toloperömettere inCafladi leguo ben lavorata , locollocb fopra nn'Alfare nel lato finiflrro della Chiefa alia veneratione de' Popo-li, de'quaHinque'principj crainefplicabileil concorft», ^^^n have-re da quel momento felicc mutato I'libla il fuo antico nome S. Era) mo in queilo d i S. SecofiJ(t. . . _ ^ Di quefta traslatione, e di tali auvcnlmenti fi legge in Tavoletta appcfa in Chiefa la feguente memoria: J'S. st^sd* StrmiJJirntlMthtThimpflo VtHttigrtimPrindpt imperMte ; iit Civitfttm PtJem^ntaitam ^ AfinKun^upuzam^ «!fߣtfl*^äti;^T0rf)U>Tfr* quod Stjcuiulus Pioeonfut JisfratPliniusJunior) iuf-u Imperatprii iixJoTis no- Tunc v^t.umUchrymi. aJTitum rogaifeinJ.mn'emabopcrcco^.rcrvare Cui Titus imp»fui^utopüs m nomme Chnfiianommindpetet, &fi= opü.pofftt, quodfaflumtft. Con.pletuv«r®op reltaad ognunolibe-roil fupporrequelle piuglldetta il fuo genio , baftandojl {kpcrCt accertatamente, che oltre il fopracitato niiracolo molci^ altn nc hk fattoquefto fantoCorpoacomproyare, che fiadi uao de pmelctti, e fiivoriti nel Cielo. , . j- _ LeMonachepertantopregiandofi di cosl gran fortuw , ornaro-mdiricchefkbbrichelaChiei^, a fatra lavorare, edipingere^ buona mano una bellaCafla , velo ripofero ncl 1240 Grande r^^lifl era la ftima, ed il concetto di dette Monache ; tutte , Ö aWo la Zl ^ maggior parte Nobili delle ptincipah Famighe. e [ra ^^ D. Mari-naCein;chefilBadenaneli48x. ^^«u,. e fondö d,pm oßeryanza il Monaflero-de' S. S. Cofmo » e Damiano alia Gm- II Senato per^t nel r j 19 applicb a riformare alcum Monaflerj trop-poefpoftinelle Lagune, eleftefle Monachecominciaronoa medi-Jare d^unirfial loroMonaftero diS.Cofmo, edivt rmrajji.ilche eficrtuarono nel 15 3^^^^^ ^ ^Uomü^- ro D.Criftina Tron . che ottcnne Decreto m data di iz Agofto dipoterunlreTEntrate Cofmo , elcor^ rando folo 150 Ducati dalle lomentrate per manteni memo delle Fabbriche dell'Ifola, e dl chi havefle bavuta la cuft^ia dclla Chie-«r'^ ^ fa, e del fanto Corpo. Volendo perö anche a quefto il Senato prove-^ dere. e ritrovandofi in quel tempo in Venetia F Zaccaria Lune^^fe Lucchefe Domenicano deila ftretta oflervanza > la Repubhca glielo fece oflerire per la fua Religione. Cih partecipato al loro Generale, ch era il P. Gio. di Finario,ch'aU'hora fi trovava di ftanza in llpagna ndConvento di Toledo , neottenne lapermiinone > e nel 15^4 glienefEidatoil poflblTo , havendo il Generale dichiarato per pri- moVicariodelLuogoilmedefimo F Zaccaria. Era ftato in quefto tempo imrodotto nell Ifota nn 1 rete jp:r CappeUano, il quale fbrie fperanzato dal te Monache , c hau reb bero volu to conferva re 11 loroius fopral'Ifola , credey^di perf^mar-vifi. Ma vedutivi i Domenicani bene ftabiliti, moflo da invidia, Ö daiftlgationeDlabolica , pofe nel Monaftero aftutamente il fu^ dal quale reftö ineftinguibilmente brnciato con parte della Chiela a rifervadelfagroCorpo,eqiiaIcheaItroAltare- _ Convt^nne intanto ä F. Zaccaria appllcare al rifarcimeto, che gli riufcld'efeguireinbrevetempo, colcwicorfodell elemohnedeDi- rJ^S^^'^-voti^non piü nella forma magnifies,come prima era; ma nel mod^di JJX S- SEca^rsiy J^ioau-tia, tSi ^encJiaS^ Ciffvi'co jmi- fantttio povert^l Rcligto/äjco^ me hoggidi fi vede: c*nv*nt» capace pcröcommo- . damente di fin'ätren. prirrmd* ^o ta Religloil, e prima anche pjii di 40 , fin-che hanno poi havu-to in Venetia il Con-vento de' Padri Go-fuati jfbppreffi, I Vica-rj del luogo venivano gia immediatamentc '^eletti dal Generaicj ■jfin'al 15 40, che unito aIJa Provincia di L5- , j. . - - , Prsümc. Ol oardiarimafetottola di ret t ione del Capi-tolo di S. Domen i eo di Caftello , che del fuo corpo vi eleggcva di tempo in tempo 1 Viča g. Cosl continui) jfin'al miile feicento Quaranta uno, chcj Iper Decrero del Se-Knatoflia' 17 l^^lS^Žf aggregato alla Pro-cs/Zum vincla diS.Donlenico di Venetia, del la quale c Capo il Convento de* S. S- Gio;, e Paolo » cd erettoin Prlorato con obb igo ä dafcunPriore pro tempore di pre-fcntarfi perfonalmente inCollegio, prima che prendefk Ü pofleilb della fua Carica. Pjüd'üna volta fi comippc 1'ordfae della ftretra oilervanti, e vi füpoi riftübilira , come fc-gül nel iSoS^itiiditiuovodetaJiita, fioalmetite nel 1660 i Dil fin i tori delCapitolo Pioviii-ciaie «lebrato in Padova incaricirono al PaJie Maeflro Ltonüro Riiiarili Prcivincial« etet-todi vifit*teil CoGveato , e col braccio , «d autoriti del Sem to rimetterci la perfetti Olfervania fotto li rr Giugno . Adtmpl le lue parti con Ordinatione rigoroliiTima , nel 1* q aa!e pirtlcolamif n t* prciiljjVa i J mangia r tarne iti i I eun te mpo, ftio rc he in cafi d 'in fer-miti ,dicbia.ratMio fofpeli, e pri v i d'officio 1 P flori J che lo permettelTero; al che h aren do co fill tvcauto i 1 Prioredi quel tempo, incotfe ttell» pnvatiune,e fi eletto i ta! Carica TEfemplare _ _ Servo dl DioP.BaJilJo Pica Na}»llMjiy,dldiJaiato prima dal SenatuCittadJno Vercto- Corne""^ ■ ch.'cglit^ta un'buomodi Tama vita^oTelantilTimo Predicatüce Apoftolico , eominciö ioito di ei Jb i lio lire in q ueflo Co n vet! tu li it rett 1 Oflef vania. V i fi f^ bbr icJy il K ov itiat !j,ecaldilui'* nici;i.üdslP.GeiieraleGio:&attL(la Marin is fa evetta la Coiigr^itione ddPO/Tertranii di que-fia, Provinci a, con effeifi pocodoppo acquiftati i Gin vent i di Cfo neg liano, d i VaK'ailÖJie,di S. . Daniele nel Friuli, eiel SantiilLmo Rofario, jgiidt' Gefuari m Vene t it , aggiugneiidoli i ^ uclli ,che vi firan o pri m a agregat 1 d i Ci vjdal di Friul i, di Rofac is, d 1 Ca po d "I Rria , e della Villa d i Fara preflb Gradifca . Mori pieno di meriti, e di llima il P.Bafilio jiel 1664, e fe-polto ildiluiOjipo per modo di Depo lito tielta Cappella alta cfrii t a dell'Altar Maggiore, Ne gli Atcipoiiel Capitolo General* itnutofi in Roma del rtjofitt^iftrö ladilui Vita frj Sog-getti dell'Orditic mo rti in concetto di Santiti; m en tre iperta la Ča/Ia, o ve giaceva i I Tuo Gada v« te 1 Iii prtfe nta di ino U i P rcla t i J C Sena tori, gä Hjoi P t CI itea t i, fü con mara vj g! ia, e con-folationt di tuttiiitrovatointoro , inwrrotto , con la car ne pilpabile, comc Tir pur airhora fofferpititoj-ele Vefltall'iucontrotutteinfracidite , Levitolo pcrö, e dinuovg rivedita £4 fültcrrito nel p*»imento In mw.j o al Coro, con elf«vi fopra fcolpito Oßt yraiTiihilii P. R, Saßft) Pit ha VtT^f J Vira , Sefirht^ /pifiatij^mi Ceftfiitfaitfu f^imij , l^ttJarh Ol^ VaHti^e Prameiarit 7,tlamtßtmi Oh/t Dir S. Oifeirh 1664. Ntlla Cappella dri Santo jch'ž flataultimameJittdeltiittoriniBvatari vedeun nobile rtltir* d i fini mami con l'Uraa uniforme, do v e ripofto il fagro Carpo, chjiifo d» CriHali, e da p«-telJe dt Rame doräto «Ml la tguenre i rcrittione martyric Hot Vrh Ptiitmerttij Aflußciiata Tb^'^uro b^tneAi^f/it Itjufamizn, T,miit tU Cui ptaCatifhij t/etahMcrxfuarunt Tamiam li^i. J, W Rimarcabilcpoi i la Ta vol a dc H* Altar magglor« auvliödeUo fcritto incendio per elTe r opera det Vivarinli« nel mezz^ della Chicfa fopra lapide fepoicrale di mavčno Bno di Verona H ie^ Altt4»der Ttrgfßm Pbiloftpbm M^/ßruf Dollar, at Eiftitt D. M^d^üsviffimifHm mmf Si^i 1 U ssti J Pfi/r'fri/ffft fuii pefutt. £ Copta U Porta d'tlTaCbicfa nalla Faci;iata cfteriore fi legge il tempo della fua riAauiatione nelle feguenti parole • V ttm io( D« Ttmplitm hht itKtn^) , tuitn rtßitum • , tum prim mff^ltrUrft S- t»*frm He^. dt If* hpipaf» fi*i t>it 16 Stpttmkrh ftfium Oedictaignis cclfTrt , fjt cTaflitm ffsmutri Cirißi TramfigUfM- chief 'a lienh ä F. Angeia Bitfonia Catbartna Amißitr ad honorf m J. Athla^ SEQÜÜHl P. Titfmiticc C. dt Uuth Mfitaflfrij praß/fio , D. Petfo Sani tes*miiut eenfnratum tß j at^ue IndMlfentip ftatum Anno U M. HC. V III. Neil'Oft o de' Padli fi conferva uns Piants di Pert Giacciote , fotto la quale trovjndofi ia j t * , ricreatlone con Amici ncl 158 J an tale D,F*tino {che fii poi PioFtnodi S A pollinate J in fb- tfLZ' gia ii(, cbe no n fi po le vano fpe« re d a I la P ianta frut rt nn aturi,dt J ch e frä edi vi n amen te al tt p-tando, uco diflt, cbe i I Santo hairrebbc po tut o da rg lit ne d i maturi, i I cheappuntOjfiniteque- Crneri Jtt P. Bajilt Ptth* fte parole ftuvetin« con maraviglia Hi tu 11 i, cade nd o fopra d I cfJi frefchiflime, e ms ture le Peraj ndc in memora d i tal gratia fi tafTarono un i ta min te i fare i I pavimento deila Chiefa, Nella Piaiia a van t i la Chiefa reft j no coper te le Ca v anedadue grUdi Stanze per ricovero d i Pa n^gge r i, che co It i dal rofcuri t^ de! I a not te, dai I a con c ra ria deirs cqua, ödaquilunque improvifa borafca fono coftwitiiquifi fcrmarii ^ r^ii Ic ftanw fteffe ftrvono anche per aibcr-go dilettevoleä quell« Pcrfone, che laStdte vanno ik piender ilfrefeo per quel Ctnate , c to-gliono fetmarfiidiporto ncll'lfola , della quale chi dcfidcra notitla piü dlftiifa j pub ha veri» dalla Storiadella medefima fcrUta nel dal P- DomenicoCodagU Domcnicauo, e lUm-pata daFraneeIco Rar^twtto. XIII. AbbadeflCjC'hanno governato il Monaflero di S. Secondo, mentre ivi fufliftevano le Monache. Deima NfHa ß Ahiadtf- fi nel----- p, Buffma --- D, ----II" —im •D.YioU -— -- --"71 D, Affttfina Mi%fiiifif —TlSl D. SJifitettA Me/ini-r J 06 B, Miif^hrit* Dt»fti —Ij}z D. E/iwi BjfÄ^p—^-1407 XTII A^ D. Märt» 4 71 had^ßi ^ { D, Jtfarr*» -—1482 Aowrj D. CfißifU Trtn --J TW wrn^arß^- 1SÖ> ISOLA DI S. OIORGIO IN ALGA. PTfm: Fott-dAimJeii" Ifri* yfrm, tJtnf-mitKuhm CUfirimal ishitaßi Primijchecomlnciaflero ä fabbricare in quefl'-Ifola, furono i Gatigeli Famiglia Patricia eftin-ta del iioi . Ncliuogjrojch'e dipaflayoo in circa in figura akrove neliitopaludoftj fecondal'^^i?, e per le crefcenti del Mare \n fi raduna la sbarbicata. Qmvi fiiedificato un Monailero , määquale Religione fbß^ conc^uto, varie Ibno le opinioni. II Pcnnotco rtella fua Hißorio-, Tripartita totius Ordms Canonkor urn Reguhsrium dicc , che toflero CanoniciRegolarijperbnonofa diffinitivamenteaftermarlo . A1-tri dicono, che noni Canonici Regolari, ma gli Ercmitani di Sant* Agortino primieramente vi habkaflem frugal 1397 j quando I'ultirno Priore per nome Beltramoridotto con unLaico folo die-^ de motive al Pontificc Bonifacio IX tii ridurla in Comenda , di-chiarandonc Priore Comendatario in eta di 1$ Anni Lodovico Barbo , Mä il Tomafini negli Annali de' Canonici Secolari after-ma , che fin da principio foiTe data queft'Ifola a' Monaci Caflinen-fi con titolodi Badia, e che Beltramo fblTe I'ultimo Abbate, e nom w^tf Pi'ioi-e Agoftiniano . Come pero circa quel tempo Antonio Corra-ro, e Gabriello Condulmero havevano ifhtuita una Congregatione nel ConventodiS.Nicol6 del Lido con inrentione di formarne una Religione ; il Barbo, ch'era loroAmico , e Parente , liper-fuafe ä lalciare detto luogo di ^anNicolb, & andar'ad habitare coneflo, comcfinalmeiite fecero circa Tafino 14.00 , e/Icndofi gia unki unit! alii mederimi Marino Qu_erini, ed altri, a' quali doppo cntra- w^iitat^ tiin S.Ghrgh Ci aggiunfe quel Lorenzo Giuftiniano , che illuftra-tala Patria nel gradodiprimoPatriarcanel 1451, accrebbe anche nella Patria Celeltp il nuniero de' Cktadini fra quellode'pili Gran Santi . Vifiaggregarono, pofcia Marco , e Micheic Condulmero conaltridiverfi Nobihj ondenel 1404 ü Barbo , per fecondare il dciiacrio degli Amici fiippUcb il medefimo Pontefice per I'approva^ tione . Quindi ä primi di Marzo ordino ad Angelo Vefcovo di Chifamo , chefurovava in Venecia,di portarfi ful luogo, e fla^ bilire i provedimenti neceflarj ä tali intraprefe . Diede egh VcCq-cutionea 30 d'Ottobre deirAnnoftefTo , quando giämorto jI Papa , glierafuccedutolnnocenzo VIT ; e cofi inqueftlfola fuifti-tuito I'Ordine de' Canonici Regolari - I primi aggrcgati flirono AntonioCorraro, Gabriele Condulmero, Stefano Morofini , Fran-cefco Barbo, Mattco Strada di Pa via, Romano Rudello di Mi la-no, Luca q. Filippo da Efte, tutti Sacerdoti: fci DUconi, cioe, Marino Querini, Michele Condulmero, Lorenzo Giuftmtano , Gio: Picinardi, Simeone Perllco di Cremona, Giroiamo delle Mufe di Pa via; c quattro Suddiaconi, doe ^ Agoflino Gadaldi di Pavia^, AngeloSerdona di Culcitri , Marco Condulmero , e Domemco Morofini, a'quali il Vefcovo diede folennemente Tmvcftitura del Convento, e Chiefa con lafTcnfo, ed afliftenza del Priore Comen-datario . A qiielto f u rifervato iltitolocon laterza parte dc frut-ti , erendite, e iametade'donativi per ruomantemmento co.nj accordato , cherenuntiando , b mancando il detto Priore , h ve-nendo ad akra Dignita promoflo, ilTitolo , ed il Priorato pailaiTe neXanoniciSecolari, nevifoffepiÜPrioreRegolare . Unodeffi pcro fu creato Rettere deila nuova Congrcgatione , e daquefto ' ^ Z con Pritilt^i ^utßts O«-arngättsftt UtifHtrisdii^ C^HVtfUi Stpakro di jfnfanh C^fTärff VitfUtt con 1 Compagnij e con rafTifteaza di Lodov5co Barbo furono formate le Iftitutionj, e Regole da oiTcrvarfi nella Congregatione meiiefi-ma , le quali vennero approvate , e confermate con Bolla di Gre-gorioXII- nel 1406; e nel 1570 perDecretodi Pio V. furono ob-bligati k Regolarita con la ProfefTione , II Barbo continub a vivere con cfli , lafciando in comune U terza parte dellc rendite ^ ch? gli era ftata aflegnata ; mä efTendo poifr^to nel 1408 mandato con_. titoIod'Abbateäregolareil Convenro de'Benedettini diS'. Giufti-na di Padova nuovi Canonici Secolari crearono il loro primo Priore, che fu il iT>cdeiimo Fondatore Gabriele Condulmero, aiTun-to poi al Ponteficato col nome diEugenioIV , Eglidecoro lafua diktta Congregatione dimoldhonori, e privilegi ; onde inpoco tempo fi dilatb con tredici Cojiventi in variepartid'Italia , c paf-farono fino nelle Spagne, e par ti col armen te in Por toga IJo, dove queftaCongregatione hoggi pure AilTiflic, eflcndoflcomcindipen-dente dall'Italia coniervata nella fopprelHenc . Hebbero anchc dal medefimo Pontefice con ricco aßegnamento il modo d'ingran-gr and ire la Chiefä, c ridurla all eflere magniftco, come boggidi fi vede, il che cominciarono nel 14e terminarono nel 145S. La eftclero dunque alia lunghezza di 114 pkdi, e 4 5 di largiiczza . 11 Coropenlile nel mezzo di efla foftenuto daf^i belle Colonne dl bianco marmo hä congimito un' Organo ^ che ben dipinto , e do^ rato fa concerto al Soffit to del 1 a fleflamanifa 11 ma . L'Altar r«ag-giore fi ammiraornatoda unaTavok aflai fingolare della Scuola di Paolo j ed alla deftra di efso fi confcrvano molre infigni Reliquie > fo le quali un pezzo dt Legno della fanta Cmce , che fu ap-iirovatoper tale col cimento delfuoco , dal quale rimafe illc/b -fuolo di queft^ Cappella e il Sepolcio d'Antonio Cor rar o , linodeTondatori dellaReligione, morto CardinalcdiS.Chiefa-j . La Cappella alla dritta dclla maggiore e dedicara alla B. V. , che vi ftä perfettamentedipinta per manodi Gio; Battifta di Coneglia-no , Dilcepolo diGto:Belliiio , Nell'altra alla finiftra e pofta la Tavola con S. Lorenzo Giurtiniano, opera fcimata di Bartolomeo Santa Croce; ed in quefta Cappella fbno i Sepolcri, e le mem.orie dl Mafleo Contarini ( che fuccc/se ä S. Lorenzo nel Patriarcato ) e di Gregorio Corraro quarto Patriarca . Neglialtri Altanibno pure ottime Pitture delli Vivarini, di Antonio , e Bartolomeo da^ Murano ; nel mezzo della Cbiefa fi ofTerva il bei Sepolcrode'Pe-fari, cfiella Cappella vicina alla Porta quelli de' Pifäni . La Sagre-ftia pure viene arriccbirada un Crocefillb di Gio: Bellino, da mol-tj pretiofi Paramenti, e da altre /ägre fuppellettili d'argento, fätte dal Ca rdi na le Corraro, dicui tengono improntate le Armi . II Campanile aßai hello fli da'fbndamenti erettonel j454,ersendo concorfoalJa fpeCa. non iblo il Pontefice Eugenio IV; nia anco Antonio Corraro Cardinale > il S. Patriarca Lorenzo Giuf:iniano, e Fantino Dandolo N. Ven.; ed all'hora nobilitarono anche il Mona-ftero con ampj Appartamenti, maeftofiDormitorj,capaci di cento Religiofi, c tutto infomma formato con la maggiore magnificenza. Q^qfta fKJTÖ nofi Äpparifct ntl primo in^relTo j poiche J1 Chjoflro ^ ba/Tö, t picciolo j mi iUuf-tratu ei Pf/iri i , Vi fant Sagrtßiit Cm/tpiini/t Mfrußrrg Lar. einßh mani LO^ari» qmß^ I felt JsPaJfiMi ^tJtpitf di^S Am-iafdacefi ISOLA DI S. ANGELO DELLA POLVERE. A l^lgufa Cirttito J>ißitn\e Ltra Ifo-lettadcUa Laguna-» di figura quadra-ta,edicircuito di palfi soo e quella di S. Angeh della Po/i^frf,mezzo mi-glio diftance da S. Giorgio in Alga, cduno , e mezzo da S'.Marco in Lama . Fii prima ha-bltatada'RegoJa-i-i- rilin'al io6o , co- fbvino , poi afie-gnata per iogglor-no di Monache , fii d» Me- dalle qualieiTcndo ftata abbandona-ta a caufa dell'in-falubritadell'aria, il Publico la defti^ ■Dfßinatu nb per !a fabbrica del aPolveredelP Arlenale, donde ripoftb ladenominatione, e tuttavia tra le rovlne fi fcuoprono grant pietre di Macine^ ed altri Stromentl di Edificj erettivi. Fu pol fufle-guenremente ilfola convertita in Magazz-ini per foltzzare, e gover-jiarelafteflaPolvere , e poi diftribuirla ne' Depofiti fecondolepu-blicheindigenzc . Mä nelgiornofataledei 29 Agofto 16S9 ahore 4 un Fulmine havendo Tcoccato ne' Magazzinl predetti (ne' quali fi trovavano 800 Barilidi Polvcre)incedib tutta rifala.e le Fabbriche reftarono in un mbmento del tutto atterratej di n:iodo che al prefert-tnttndmä. te jion fi veggono, che cumuli di faffi, e sil le di lei fpiagge quantitJi d* fylmm mcdčfimo fuoco liquefatto. Un vile Tugurio ferved'ha- bita- bitatione ad uru. Caftode, matenu-tovidal Publico , C^hail comodo d'-uiiaCifterna,corne C'j?«'« efprtme refpofto Diregtio, Era prima tutta circon-data di grofla > ed alta muraglia, c5 quattroTjorri, ch* occupavano L q«at tro angoli Jelll-fola, guardata in-. quel tempo cooj gra geloiia. Da un foIoPortoneorna-to di marmi qua-drati per mezzo di Pontile fi liavcva quivi Tingreflb, e vi era ancora com- ^^^^^ moda Cava na con a! tro confimile_j Por tone, in parte rovinato. E' circo- d, data n&k fiidet-j.'jf^ ta dai Canali huovamete fatti, ed ingrandlti dalla narura,c'hanno di ' * molto migliorato la Laguna , elePaludi fin a S. Biagio ; eibnodi quelli, ch'ultimamente furono iaviamente ricordati da zelanti Se-iiatori, de'quali habbiamo par lato in altro incontro. S- Marco diLama ž unaltra Ilblettadi quefia Laguna, della quale £ s. al prefente altro non fiifiifte , ch'il fito oCcupato dalle veltigie del recinto d un piccolo Forte, gia erecto per roccorrenze alia cuftodia dell'Ifola , laquale bene fpcfTo viene formojitata dall' Acque . La fiiadiftanza^unmiglio daS- Angelo della Polvere negli ultimi terrnini del Canale di PovegUa. KOLA Marco Lama ST ISOLA DI S. MARIA DELLE GRATIE. Qitufi for- Pfinut Jit" Xt Qavar ntik hna^nemi. TAfulef» dciu E.V. C»n£t£* fl JVfOTfJi'f £" Trmitiftii Cafuftsfit RaqueftaunapiccioU lingua di Terra , ibpra^ la quale coloro , c'hanno cura di levare hm-monditie daUa Citta , le andavano a fcaricar©, di modo che co! tempo divenne Ifola capitce di cuJturaJ e Iii perciö conceduta ä Padri Bcnedet-tini di S- Giorgio Maggiore , che per lungo . tempo la chiamarono la Cavanella , Quivi era ftata pofra anticamente denrm ä picclolo Capitello un'Imagine del-la B. V. , la (juale , veduta piit volte dag? Ortolani tra grsndi fplendori fopra un*Albero piaiitato alle Sponde delllfola , auvifa-ronoiMonaci, iqualicmificati co'proprj occhi delmiracolo , la collocarono in una Cappella decenre alia veneratione de'Divoti ; e cosi dalle continue) e ftraordinariegratie , che quivi da IIa Ma-dve di Dio ü difpenfavano, acquiftü llfola tutta quefto bcl nome. Circa I'anno 1411 la concedettero i Mortaci a i Padri Ereniirani di S. Girolamo di Fiefole, col foloobbligo di corrifpondere una libra d'lncenfi) all anno per ricognitione dd loro Dominio , comeappa-rilce da'regiftri, cVli confervaiio ncirArchiviq del Monaftero ; c grErcmitani adempirono fempre la preicritra rico^nitionc fin'al 166fr , chefü la loro Religione ibpprcfla dal Ponteüce Cbmsntc 1X; 1 Benedettini pcrcio non hanno perduto le ragioni, che vi have va no , venendo loro tuttavia contribuito Ü medelimo cenfo dalle Monache Capuccine, ch'ivi hoggid 1 ibggiornano. Kinchiuferodunqiie gUEremitani kCappeUa nel Corpod'una bella Chiefs i ch'ercfleroperdar pmcommodo ill concorfo dc'DU vüti, voti y che pre/to la riempirono di Tabelle , e d'alrri ricchi Voti; e conlanioltiplicita dell'elemofine hebbero modo iPadri di benor-narla , come fi vede . Rimafenel 1518 illefe dalle fiamme, che abbrucciarono il Monaftero j onde convenne a' Padri rinuovarlo in forma pill ampia, e maeftoiä^ con tutte le altre Fabbriche , Jc quali ß vedono nell'Ilbla ftefla , delitiofajwl fito , e per le Orta-glie , che riempionoiiruogirodi circa paili 500 in forma quafi qua-drata: ha la fua facciata rivolta verfb Tramontana ful Canaltj , che conduce ä Malamocco , c gode frequente paffaggio di Barche d'ogni forte , che dalla Citta vanno ä quel Porto - II giorno di S. Marina a' 17 Luglio deftinato alia partenza di quelli, che vo-gliono portarü ad Affili , per rice vere le Indul^enze di quel üantua-rio il focondo giorno d'Agofto , vi ß trova uno ftraordinario , e di-lettevole divertimento; poiche tutte le Peotte , cd altre Barcho grofic, pienedi Peregrini ivi iiradunano al numero tal volta di circa cento y per poi tutte infieme , come fofle un Corpo d'Armata unito, incaminarfi verfo Malamocco alproreguimentodcl lorodi-voto viaggk). La Piazza deH'Ifola in rale gjorno & tu rta coperta d i Tende , e Baracche ; airhora tutte le FineHre dellc Cafe degli Ortolani , che guardano sii la Piazza ftefla , fono ornate di Ta-pezzeric per honorare Dame, Cavalieri, h akre Perfone civil! , che ftanno a vedere cosi dilettevole concorfo . Va fcorrendo pel Cafiale infinito numero di Gondole, Peotte y Peottine, ed akri Le-gni minori , con dentro ogni (^uahta di Peribnc, anchc in Mafchc-ra , con Trombe , Cembali j ed Iftromcnti muücali, che con fo- Aa CapptHm erniita A TM IiHrrHiiM Jfi MiHaßw» SoJtnuiti dtlgiernf A S. JVill-fMJ Cemerft Buriht fioraarmonia prefagUcono felice vtaggio a'Peregriiianti . Qi^i ftnalmente tutti alle Sponde delHfola ful far della fera ne' lono *rtftto.^iNavi£liraccolti,ricevoiio la benedittione dalli Cappellani della jiM'^ Chie&, che con Cotta , e Stola recltate le Orationi pro Itlneranti-büs, gliafpergono cotiTacqua benedetta , epoi fciogliono levclc al loro Camino, e cosi termina la feftiva giornata, SoppTiill Jnnquejeonw fiidetro , RjetigioÄ, edal PanfefictillegMti i loro Btni atl» Republi« per i birogtiidelliGuerracfttra il Tm co,fü venduta I'lfoU all» N.D.ChiiriFofca-riat Dii(ido,c[it la comprb con lo sborfoili uudici mila,c cinqneecnto Saidi Ii 6 Febriro dictiiarandofi farne I'acquillo per un Monafterodi Capuciine , cheU buona Servadi Dio Maria FeJice Spinetli Vjaeta defiderava (bndare . Si diede perö fiibito principio alia fondatione » JWffwjKiA/- '1 l^ofio 1 riciiicde, alia (wvtrtiCapuecina i ed intani^o (Uvano rinchiufc in ^cf^iTfi- unaCaft allaGiudecra vie ia aal Reden tore dieci Vergini , le qiiali colla d i ret t Jon edi Maria . ^ a, Felice, e con Upfudeate, ecaritacevoleafiidenia detU Duodo (1 a^rofittarono rommamente jr^ nelURegolarflotlersiiPTi, cojitribuendoviinche molto co'loto (antlricordi iPadriCapuc^ cini, cfie camijiciavano 1 riconofcertper Figliuol« di S. FraBc^fco quflle Vergini.Ottenufapoi colmcModi Manfignor Trotti Nuntio Apoflolico dal PonttflceOtnicnte Brtvedi Set t tmbre 16 70 la per m i (Bone deJla Clao m ra, la tfeguit oao i 19 Mano iÄ7r;mentrelevite ijlUGiudicca dal [o ftefTo fiiron(>accompagiiate,e condotte oel nuoww Moniftefo,in- titolac 3 di -p. ^»ria /ifsfi Angeli d^llj cvngiunts Ghiefola, cht prapor t ionata Allc'prcfcnctto-m del la Regal a df'C^pacciftj h. Hacaro] de: cd Home e ritt a nelChioflro d«l Veccbio McÄJ veiitoi e per prima Priors fiila raedefimiSuor Mafüi Felice . ff O[tBjiut0[tun in fomma offet-V4na ri^oro fernen te la Regolapiaftretta di S. C tiara. Mctiaßfro Col numcro predetto di 2S Monache ü fono riempite tuttelc c^X^' Celle del Monaftero ; ondeper rhabitatioiis del primo Cappella-e f^^ßj^a no , e per la Forefreria in cafo di bilbgno fi fono fäbbricate nel Chioftro minore alcune Stanze . II Chioftro interiore h di magni-üca ftruttura foftenuto da 40 Colonne di marmo . Da queilo ChioUro Ci enrra in im picciolo Prato , in mezzo alquale fe un' AI bero , detto BovoHara (legno di cui Ii fanno i Cerchi per i Felzi dellcj Gondole) ildicuirroncohä i6piedi di giro ; indi fi paflää quegl' Orti efteriori , che Ii aflSttano, reftandone rincliiu/b un altro nella^ Claufura per commodo delle Monache . Mk i ceinpuormai, ch'entriamo ä vedere la Cbiefa grande , che hJi di 1 unghezza 40 pafli andanti ed e diuifa nel mczzo da un Coro alla Monaftica, ornato di marmi, fottoal quale alia dritta h la Cap-pellüjdove con gran veneratione e cuftodita llmagine preaccenna-ta della B, V., arricchita di pretiofi doni , in teltimonio deilc gratie daefia difpenfatej ed alia Cniftra v e un akra Cappel la. L'Altar mag-giorededicatoaü'AfTuntione della B. V. con la Tavola pretiofadel Palma vecchio, pare fia ftaro eretto da Annibale di Capua, che ^ j^. Nuntio Apollolico alia Republica > come Ti legge nella bafc d una dclle Colonne, dove dice Ahart Ji Kit- Sitfn' JtHrsit Ji.Aitg.rTl. vifane Df fltffjtocW Vi ml Cur J. Vißm T/tl Vin.-i-gu^rrs ttitti D. O- M. Tytipmrj Vifgiiä Anni^äildt C0pM» Arciup. Nmp. Sumit» PMifiis i^atus aptulStrt!Üßm»m Dk«w, fy Stn-puklitam VtHfT^tfi ^ftfm. NcII'altro Pilaflro S pure la feguente memoria F. Hrffflffjw« Cfttterit Hitrttfifytrt. Viearn^ Gea. ttJfm lU- PncuTsnTf tx vaTa fit-fi fair. Anfc Vnm. Jtf. O. LXXr in. y.NfV- Pent. S. O. .V. Grig. P.P. Xtll Antu, V H, A' picdi della Cappella maggiore e una Sepoltura, in cm fi legge Sfp. Jf. U. tJifM BafriJenna Ji-amii Fiäj rfßrrißisnfm ficpeffafiti,/vi Jinnt M. CCCO. LXXir. M. M^iif }{£paitratumpittatt Altyfij AJtrrius futannt V«mini M. DXXXXK. yittiji, JUHi). stP^h.M Nel mezjOT alia Cappella vc n c una in Terra fenza Ifcrittio-^^^ viene creduto effere fepoko il B.Carlo Rumena , che la Coflgregationedi FiefoJe,e mon inqueft'Iiblanel Setrembre del 1417. ct^'iX altre Cappelle fono nel corpodella Chicfa , dcllequa!i cti^a jmagnificentiirima fe quella confagrata a Si- Carlo dalia Famiglia Va^ hera ; mencre le pretio/e pitture Ibno tutte maraviglie del Palma , allequah corrifpondono I'Architettura, gU altri ornanienti, & j Depofiti delli due Cardinal] Agoflino, e Pietro Valjeri,uno Vcfco-vo di Verona , I'akrodi Padova con i loro bufti, Tcolpiri dal famolb Bernino, ambidue Protcttori deüa Religione Fiefolana , e mor t i il primonel i6o6,raltro nel 1619,comefi raccoglie dalle feguenti I/l-rittiont w In quelle ä mano dcftra del Cardinale Agoftino fi legge U^f.Jtt AftgußtHttl Ta. s. Marci 5. E. Citf4. Ta- Pff J. Valetimf Spife. Vtromnf H ui w Con^. Tefuhn* fiit Prerer^ Vwitmmfi 11 oSiJtMK. 1606. Nell'akro alia finiftra del Cardinale Pictro fta fcritto Ptirut Tie. J. Jtfkr« J. J^ £ Pttti.Ctt»mtntl , AiSerit Parri Optimo tt^nitmtniifm mimmt inß^iKmtunt Atma Domini M. DC. XIX. Ka/, An^. A mano deflra neHmgreflb della Chiefa ttrfUiioV^tifh Card. Etjtti. Vtroft. hsiatCeng. PrsTtih ^ Pstri , Jo: A/eyJfo £*rMrd»i Vaitfim Ava ,^ Parenti Optimo ,«e Poßtrit . H. M. P, M U XCT IL Nel meizo della Cliiefa l,ndfti{9MafCsihDafisriChfift. Stn^remFran^fit FiJis Htlttuf ^arhadii* Barthkmfi W.ysi}Tpi Fi/ijpieatti^tlri (S, m. ps/aere . MCCCCL X V F. In quella de' Soran^i /la ičolpito C/ijf* Vxari , Mi(bat/i Fr^tfipfratnantifs Siii » F-oßfrißiut Pttrus Sr/ptrantiM) Jonn. pitmift U Ti X V t I I. Innanzi all'Altare della Cappella di S. Girolamo ü mirail Sepoicrode' Bragadini coirEpitafio Je: ita^adirtui qiifjidiim HUyortym)JtSi tantutn , jFj Cmfotti vtvtnipe/ait § Unigtitil^ intanapriM iiidem tUmuUta . MCQCCXl^l. D/f XI. Janttan}, Pafiantio dalla Porta minore della Chiela nel Chioftix),il vede a manodeftra la Sepoltura di Manfredo Giuftinia-no colla Tu a ircrittione, Tdtnfrtds Jußimäna Par. V ft rrrumtfiarilimarHm v^U , exptritntincfiirift. primtfiiisijfiin^ i/iiui Navtffir ad Bj-hirfadm Infulas ex TmtiipaHit VtJIariii Hurtic j otidqj h Stnata E.yufßfi Dr* gitiiflt* daa. Brrgornen. Vtrontn. Pr.^Fßlffii fum/na vntniumCttm UadeptrfunHa ^f-nutit timti Si' fuKvtii vigi/aruiitji'd,/, in^eitrittmesuMtmtf/n. fx Pajrt Päßh. Allna Tism'im MUX C IL Vixit ana. i/X. mnf B. dtfs 7. Confiderablle fe I'Organo perelTere fattura deirAntignati ) lo TtefTo, che fabbricö quello di S- Giorgio Maggiore) e per cflere ftate le fue porte dipinte dal Tintoretto. Davanti Ja porta della Sagrefti* fi legge in una lapida Scpolcrale Mar/0 Fi/itr Sfutij^/fM S*h!tui Puttts Attm M, t>VI, Vi fi vedeancoiÄ wnScpok-ro jnTprra_dclla Fani!gliaPatriria.j Diedo J e nella mufaglia in faccia alia Porta della Sagreftia Ita fcol-pito inlapidedi marmo D. O. M, Aioyßm DWj D. Marct PriimttftHi X L anrsir HigmTfitfptrfunitm , M^ei/npindipsslia , priviii^iiidtiet^ta : HfsSiaUum.^ ßAiStpul(hru!upomttßaniffit&i»frTt. Vixii Aitnn O^ft M, T>. C tir. XXIII. Uff. And, , A>ir. Nrp. At P. DentroIa Sagreftiafteiiaailaicapace, ericca di apparati, efup-pcllettili facre aflai rare ,e k SepoJturadi Marco Pifani morto nel 1601, e fi vede fopra I'Altäre un bel quadro, che vogliono fia opera di Antonello da Mcilina . Sopra la ftcflk Sagreftia rAppartamen-todelfecondoCappellano , volendo MonfPatriarca ( ä cuiefog-getta quefta Chiefa ) che fia fervua /einpre da due Saccrdoti di fcnoni coftumi, celebrandovifi anche altre ici Me/Te ogni g.iorno da' MiflOfi Oflervanti deirifola d; S.Spirito per gl i obblighi de'Senefht-tori. Vi^neU'AItarmaggiore iiiagramento deU'Eucarirtia peri Secolari, che frequenremente vanao ä färvi le loro divotiom ; ma pardoolarmeiite i Ätabati, e le prime Domen i che del mefe conn u-jiierofoconcorfo. L'EucariUjapoi per quelle iacre Religiofe lifer-ba neila loro Chie/bla, che pure col Monaflero fbggetta aJ Patriarha fte/To. Final mente u/cendofi dalla porta maggiore di efih C hle/a iitrovacongjunta alia medefima a Se t ten t r ione una Cappelletta^ confecrata ä S. Girolamo, ed e fotto la cuftodia de* Confratelh della Scuoladiü.Fantmo, i quali ne tengono ie Chiavi. Quefta non fervc ad altrojche per fepellirvi grinteriori de' Giuftitiati, e le Te-fte de'Baiiditi in una fepoltura in terra, curtodita da un groffochia-virtelJo di ferro, ed una volta all'anno il giorno della Maddalena vi ianno i detti Confratelli celebrate una Meflä cantata in Mufica, e con tuttafolennita. iso^ Di M^ff. Girßimaitt O'^.irtt Di x>:»dt Sagfiß'.d Sipslt. di^a Inttrim dt* Qiußitiati ISOLA DI S. SPIRIT O. Suf fits , t örconfirttr Manaßere , riiOttt Ontiimandoü i] Camino ä mezzo giorno fi tro-va circa un quarto di miglio doppo S. demente iituata verfo Occidente Vlfola S, Spirito . Contiencquefta nel Tuo giro di circa 700 paffi ampio Monaftero , nobiliiTime Stanze per Fo-refteria, ed un Orto di quattro, e piü Campi > 6 Jugeri di grandezzü, in un angolodel quale vi iSXi- ^ ^^^Torretta del Publico per Depolito dclla Polvere ; unito il tutto ad un magnifico, e Tontuofo Tempio,dedicato alio Spirito Santo. Non fi trova memoria chi fia ftato il pritno po/Teflbre diqiieft* Ifola; fi legge benst i\dVH)ßoria Tripartita totius Ordmts Cltrkorum Ca-nomorum RegularhirKjGabrielh Fenmtto ^ che circa i 1 1140 vi ß tro-vafTe fondaco unConvento ^ ed infieme un'Hofpitale polIMuto da' medclimi Canonici Regolari , i quali ä poco ä poco mancando , final mentedeftituto aftatto di Canonici il Monaftero, fü unito nel ijSo aHaBadiadiS.MichelediBrondolo . Circapoiil 1400 , b ^o apprcfTo Andrea Bondomiero , Michelc Morormi , Fjlippo Paruta, e France fco Contarini C liicriciSecolari, e Nobili Veneri infiammati del zelo de IIa Vita Commune , fiunirononell'Ifola di S. MarjadiNa^aret hoggi detta il Lazaretto-Veccbio ) ov'era un Monaftero d'Eremitani dell'Ordine di S. Agoftino , a' quali prefiedeva Monf! Agoftino da Spoleti gran Predicatore di quel tempo, chepregaronoävoIer'eftereloroPrjlrerpirituaJe . Liper- fuafe egli ad entrare nel medefimo Ordiae Eremitano, come /ece-ro; c perche la loro intentione era di fomiare una Relii^ione di^ ftinta , ottenneropercib efeguire dall'Abbace ComenJatario di Patient JtlQettuitt-is VfH^e alh l^tiigdiS. itürh. Ji ^ranJflo S. Daniele nel Territorio di Padova quel Monaftero, mä per morte deU'AbbatedataadalcrilaBadia, nonpotcrono eftettuare l'inten-to , Ritornatiperöin Patria , hebbero dall'Abbate di Broudolo 11 Monaftero di San Spirito i e qui vi nel 1424 con perm: iTione di Martino V, depofto THabito Eremitano , afTunfero quello di Ca- s^Zro nonici Regolari , infieme coll'Iftituto per mano di Pietro Marcel- « lo Vefcovo di Padova, fbrmando una Congregatione Canonical^-. feparata col titolo di ^n Spirito . Priore di quefta fb eletto il me-deilmo Andrea Bondomiero , che govemö molti anni religiofa-mente . finclie fatto Patriarca dt Venetia , come fi ricava dal- Ptisfrfattt rifcrittione , cli*^ Ibpra un Sepolcro a pie deirAltar Maggiorcj > P^^'^tro^ dovc fi legge Atufre( Bnmiimtik Cati^fiij iuiai T»n4atffri Vfnet^aram PatriarA'j^ Tratrum pittai yafuit 1465- Cosl pure delTaltro Fondatore Filippo Paruta fi vede fcolpito sü la Lapida Sepolcrale CmtnfisMat Ece/f^it Psrula Phifippm Anhiip. tisv HfuM/ticr cum prtefimi jttftitaTts fa-jrr^w/rt» I4JÄ tiucdfcim.Kal. Apr. BellilTima e la ftruttura d i quefto Tempio con pavimento di J«'^/^« finiflimi marmi , e col Coro ibpra la Porta Maggiore di ricco "' ed indiiftriofb Uvoro d i Noce . Pare pero , che rinuovato da_* Fondamen ti da'detti Canonici , non lo terminaftero ^ che ncl corfb di piü di cento , c cinqiianta Anni , poiche ne' PiJattri della Cappella maggiore fl vedc in un lato fcolpito: Terfipjum hc( dicAtum SphUui , ducqui AliAris , ttnum Crmri Saftigijf!m,t , afttrum JS, V' ü Ptiff^BCumCamirnrh i Clmuflft , Ö" ^'^ifvfa Aittiflci QkJttaßi Vt». £p.dfd>e»- Kb v\t; UfdScdfiaw jT tf/frr ^uarrr« Al-rari PtiroN trafpertjtt nil Tttnpio dslU Sa/it-tt J (HtJi'tjt, ia illi J'rfl-furatorl di Aupra Tjttratt t/t" diiii Csrft>-tiifi isfiplifa. U a} Puiii-ftf OijMjiti Juts da Padfi JW/^i; OJfuruartti tfft } ßngviis arnlt.' fe^emnv hnlui "üt^ifdtitnU ÄnnivtrfMfum ctUhrandum inßittiit 1 Yi^tunt-bufijm^l^drafiHla T>itt Inäutgtm'm fantivit Anm p. M. V- V- Dir Demifiif^ Hl ^ ttfi'u PaJiStÖMus JuJh II Pontißtf Mas.Lttrtarde LaunJitf}* DWf Stt^ NcU'alrro Pi laftro fi legge Üti r jSr Mtff di L»g/i* ISmf Marre Mtaici Vfrentft DaintfdfUHQ Vefitvo M Chitggia Üdf di^aTff altri fuattra A/tariJf jatßu Chi^a tnlrmpe di Gregtrit XIII^ e De^f Kicc/i da Ptnte. Era anche ornato nelSoffitto , c negli Aluri di pretiofinimo Pitt Lire di Titiane j di Bonifacio , e delVicentino i mail Public CO, quando nel 16 5 6 fü da Akflandro VII fbppreffa la dctta Con-gregatione de' Canonici Regolari di S, Spirito , le fece levare , e porure nel Tcmpio delJa Salute . Cosi fit di quelle del Refct-torio, opere rarilTime del Sal viatijmentre doppo la decta foppreflio-ne rimafta l'I/bla fenz'altri Habiratori ^ che gli OrrolaniJ iii fino dal 1670 raccomandata alli Procuratori di Supra , per far coiifervare le Fabbriche e particolarmente le Forefterie > aelle quali e folito mandarß a ri cev ere gli Ambafciatori, che yengono da quell a parte , come il Nuntio Pontificio ^ TAmba/ciatore d i Franci^ ^ cd altri . Da tutti gli altri Benide'detti Canonici foppreffi fii cavato , col conf n/b Pontificio , per i biftgni dellq Guerra di Candia circa un milione di Ducati y mentre ne have va no pitt di t rent a mila d en-trata; ondcnon fedamaravigliarfi , fetuttoera fii:to in queft'Ifb-la con rnaerta , e magnificcnza . Cio bcn fi vede ne' nobiii Appar-tamenti del Con ven to, nel Campanile, neirOrgano, che pure hog-gidi e perfettilfimo, e nella facciata della Chielk tut ta d i marmo ^ Architettuni del Sanibvino, con Atrio j b Anriporto rincliiufo da' Cancelli d i femo riccamente layorsti , ed ornato didentro daSe-polcri di Filippo Tron Procuratore di S. Marco morto nel 16 ; di Antonio Valicr nel i s 5 9 ; e nel pavimento con lapida di fino marmo quelle di Giouanni Tron , difcendentc dai mcdefimoFiÜppo, morto nei 1644.. Hoggid) queft'Ifbla h goduta da' Padri Francefcani Minori Offer-vanti dclla Provincia di Candia i mentre doppo la Pace del i ö 6 9 , eifetidon portati in Venetia i Padri F. GioLGrifoftomo di Rettimo^ Antonio di Scttia, e Domenico di Candia , tutti tre ProvinciaU, con altri RcUgiofi, mifero auvanzo de' Moaafterj di quel Regno , ftiiorodalla Publica pietä a di 8 Novembre 1670 concelfa I'liöla a titolo d'Hofpitio, per un tempo rifervata all'arbitrio del Se nato, ed k conditions di non tcnervi Provinciale, n^ Novitiato, e di norij paHare mai il numerodi quindici. Per la fudctta caufa loro non fu af iegnata altra rendita, chequelladeirOrto , ibttoia protettione ,e fopraintendenza de'Procuratori di S, Marco della Procuratia della^ Chieia;dovendo nel refto vivere d'elcmofine>e di quello fi ricaua dal-la Sagreilia per Ic Meffe, oltrc qualche Manfionaria da oificiare nell-Ifola delle Gratie. Ridotti poi nel 1686 que' Padri Benemeriti venu ti di Candia, ed eflendo al folo numero di cinque , tutto il refto Foreltieri, decretb ü Senato di levarli , e ripartirli ne' Convent! della Citta; ma mo fib dalle loro fuppliche fi compiacquc di lafciar-licontinuare j come tuttavia continuano , havendoefli ornato gli Altari con qualche buona Pittura portata di Candia , particolar-mente quella Pieta, che rapprcfenta fOpera di Raffaele d'Urbino . TJ E' refa venera bile la Chieia con molte infigni Reliquie, di cui le piü cofpicue fbno ; una Croce grande tutta d' argento con figurine movibili , e nel I a fbmmlta un Vafetto di Legno dclla SS. itfri^nu Croce; un pe^^^o dclla Colonna dclla Flagcllatiane; la Tefta di S. Stefano Protomartire; vno Stinco di S. Lorenzo ; tin Dito di S.Barbara ; un^ampolla col Sangue di S. Giorgio martire ; la Tefta di S. Marina Vcrgine ; Tr^Tefte delleCompagnedi S. Orfbla , ed una Gamba di S. Simeone Aportoloj oltre un'Imagine miracolofa di Maria Vergine ; ondein qualchegiorno dellanno vifrnumerofbcon-corfb di Perfbne divote; mentre anche nell'Atrio predetto hanno fattaunabellifTimaGrotta con la Statua di S. Francefco in attodi Grotm di ricevere le Stimmate, che invita veramente alia divotione. J frtTMrtw ISOLA DEL LIDO DI S. NICOLO'. E DI MALAMOCCO- r?T otto miglia $*eßenäe una Imgua di Terra, cy prindpia dave fituat^ la Fortexia Veccb'ia, h dj S. NkoJc , e termina dA/efl^ ^kv^to I'altra Forte, f^V Jul Porto^iietto di Malamocco. Ha ^juefta il mme del Lido di S. Ni colb finalU confim della Paroccbia di Santa Maria Eliffihrta ; e Paltra parte chtamaß il Lido di Malamocco . s. ddLUo ih'ufdt (9tt CJttrpa Chiffi^i N mjglio indrca lontano da Venetia fe J, Nkolo del Lido J che forma uno de"" Porti alia Citta , capace d'. ogni groffa Armara. C^efto in tempo fofpctto fi pub chiudere conun^i tri plicata catena appoggiata fbpra una machina (che nel mezzo del Porto Ci profbndaj fott'iii-^qua, cd e chiamata Gagliandra, b fia Teftudine per la figura "" confim i Ic a queflo animale) cflcndo munito d'ambc le parti con due Fortczze , fituateuna inlfbia dalla parte della Citta colnomedi Caflcl-Nuovo ; raltraoppofla sula punta del Lido di S- Nicolb , chiamata diCaftel-Vccchio . Sopra una parte di queflo Lido (che dall'acque del Mare , che lo battono, e da quelle del Porto, che la circondano forma una Penifbla ) s'inalza verfo il Porto la Chiefh di S.Nicolb conMonafterb Abbatlale dc'Monaci Cafiinenfi a quel s Santo dcdicata . Trafle quefla I'Originc da Domenico Contarini Doge XXIX I'anno 1044» ed bora conferva il fuo Corpo in bcllo, e ricco Scpolcro di marmo di porfido, e ferpentino . Acciochc fi ri-Prtßpifl flaurafüe laNobilifrimaProfapiaGiufliniana , che nelle Guerre d' ciußtniana Emanuelc Impcratorc di Cofbntinopoli s'eftinfe , fuper ordin Z.iodel pri mo, il quale doppo haver'ordtnaro S. Nicolb Pre-tc , lodichiarb Abbate delMonailero di Monte Sion . Qmvi pure fi conferva il Corpo di S. Teodoro Arcivefcovo , che infieme con Taltre Reliquie da Morea, vi fb trasferito. Vi giace ancora in Tu-molo di Marmo SalinguerraTorello , ch'afpirando al dominie di Ferrara, cadde m mano de'Nofbri, e fil condotto prigioniero ä Venetia . Airintorno della Chiefa vedefi ima Cornice fbrtenuta da Pilaflii Corintj, con trfe Cappelle, e trh Altari per parte , ric-cbi di figure, e diverfi ornamenti di marmo. L^Altar maggioro , che fta in Ifola, ^ opera fatta in Napoli di marmi finiifimi , rimeffi a fbgliami di varj colort, ftiraatiffimo per la fpefa, e fmgolarita del Javoro . Serimanc la Facciata imperfetta , ft mira compita la Porta PuHiM . Oiiiß AUfif ca con ornamenti di Colonne, Aguglie j Sepolcro, e Statue di mar-mo per memoria del Fondatore Dominico Contarini Un nobile Palagio laterale al Monaflero c, dove in certi giorni Iblennl fi ridu, cono Magiftrati Supremi ad ofler\'ar refperienza dc' Bombardier!, che tirano ordinario Berfaglio - Dietro k queflo un magniirco» e gran Quartiere e capace di quattro mila Soldati. Sonovi mokre Stalle per Cavaileria,edaltre Fabbriche per ricovero d'Aniiiiah, che ä commodo, ed ufb della Militia.vengono per Mare colä era-fportati . Hä la Fortezza le fue difefe di Fofiä, Strada coperta, Baloardi, Cortine, e Sortite fbtteranee . Per mezzo d un Ponte di leg no, che ol trapa flä la Fofla, s'ha comunicatione dalla parte della Laguna col reflante del Lido ; come dalla parte del Mare ia Penifbla s'unifcc alio fteflb , e queflo fi eflende final Potto di Malamoccü. Caßel-Nuovo di S. Andrea al Ltdo. Prima dl profeguh'e Jadefcrittione interadi quefloLido^fia per-rneüb parlare brevemente del Caßello, detto Nuovo di S. Andrea del Lido, come oppofto al Vecchio , che formano lä bocca , e ^ ficurezza del Porto . Fu queflo Caflelb edificato per guardar il s Porto fenza fianco alcuno , mä fblo con Cannoniere a pelo acqua, che batte Tingreflb, fpalleggia, c difbndc il Forte , che dirimpetto fiiffifte. Vi ft trova un Mafchio elevato capace di Can-none, ed erge la fua fronte con un gruppo di Scale doppie di mira-bilc fbrnitura- verfb il Mare incroflatadi Pietre viue, che da ä divedere la magnificenza publica, dalla quale reflb fabbricata_j. Dalla parte della Citta tiene vna mezza Luna di Terra con fofle, e Strada coperta, eleuata nel 164 5 nelf ultima Guerra contra i Tur-chi, effendovi dentro habitationiperCaltellanOjCapclla, tjuar-tieri,ed altro neceflarioperun coavenientePrefidio. Hora profeguiremo U lingua Littoralc, da cui perpoco trattoci cramo Ičoftati. In moderata diflanza da S. Nicolb trovafi la Chic- p^ la Parocchiale di Santa Maria Elifabetta, che col la fua giurifdit- rtcbiht % tione contermitia il confine della Dieceü Patriarcale di Veneria con quella del Vefcovadodi Chioggia, Inquefla rifiede un Piova- "" no > eletto da Voti Laici ad ufo di qusHi della Citta di Vene-tia; inc in c^uefta Parocchia e al tro di rimarcabile, fe non fioritifli-me Ortagläc con qualche Cafa di ricreatione, e per comrriodo de' Lavoratori. M A- cafffi Www di Andrrit' Mafiilf Ifolario del P. CoronellL MALAMOC CO. Tcvitifiort (Ts Msl.,- mtCCo U^ Tantico Malamcco giä coetaneo nella_) fondatione con Riyalra , e retto , come quel la, daTuoi Tribuni, h ebbe la gloria-j d eflere prima dell'altra dichiarata Citd ; poifbe nel mokipMcatafi in Padova la Setta Arriana, Papa Giovanni IV. per-mife a Bergolo , allora Vefcovo di poter in Malittmcco rrasferire la fua Sede. 11 Bo-nifaci nell'Iftorie di Trcyi^ vuole , ch'-Elia XXVI Patriarca d'Aqmleia in un Condlie Proyinciale di XX. flioi SufTi-aganei ftabilifle la refidenza del Vefnovo d'Altino Vtfciw lit neiriiola dt Torcella; queUa di Concordia in Caorle \ quella di I'adovain Maiamocco ; e quelle di Ceneda , e d'Uderzo ful Lido Maggiore. Pare, ch'il citato Autore poßa in qualclie parte equi vo-care J mentreElia fiiilXXlV , elettoncl 575 , e non il XXVi Patriarca Aquileienfe; ii^trafjxjrtb efib nel g 80. la Sede Pa tri ar-calc in Grado, dove mon Tanno 589, perche Paolino ha veva fatca antecedentemente la traslatioue de' riferiti Vefcpvadi . La verita eJ che tuttii Veneti Stojiciconcordano , che/inolanno 640 Mä-T.itu Vt- lamocc-o acquiflafle la Dignita Veicovale ^ e che vide accre/cerli que-fladignita, e fplendore, quandonel 741. rertbdecifo , ch'in Ma-famocco , e non in Eraclea , come prima, fl dovefle tencr le adu-nanze generali . Breve perb fii il corfb delie fue profperita ^ e glo rie J mentre nel 80.9 inoltratnfi Pipino nellltalia, s'indulTe Beato ad abbandonarlo , e ritirarfi in Rival ta per dover ivi perpetua-mente fuiTsftere . Conlervava tuttavia ä Maiamocco qualche de-coro i I commercio , che gl' attraevti la ft ma, e la i(icurc7.z;a del iran^te Porto > finchenel 1105. un grand'incendio^ ftnza/aperfi donde_» originato, lo danneggib ibmmamence , e'l Mare rompendo in piti luoghi 11 Lido, che gli faceva riparo y a poco a poco fbrmontaiido-lo , mlferamente lo fbnn merle, e final men te fi protbndb nel 1111. A tali emergenti i Popoli habicanti fi ritirarono fbpra lelevatezza della prefbnte lingua di Terra , che nella Laguna s'andava for-^oZlV diftanza per un raiglio dal profondato Maiamocco, ed ivi '' gli diedero la rinovatione cosi del nome , come delle habiracioni ^ rauvifandofi quivi al di d'hoggi con chiara d'acque le Fabbriche del vecchio Maiamocco ibmmerlfe nel Mare . Per la medefima fatali-til il Vefcovo ottenne facolta di poter collocate la refidenza in_. Chioggia,luogodi fuaDiocefi, evififtabill Ü lO Aprile iiio , v^coa-.tra. porta ndo fcco gli ornament i della C hi elk, i Vafi facri, e con altre Reliquie^ parte de' Corpi de'SS. Felice, Fortunato, e Giacomo in-tercilb . Male fi accommodavano i Popoh k talc trafporto della^ Cattedrale, pure rertb raddolcito il diilkpore loro con lafciare in_t Maiamocco la dignita di Arcidiacono annefla ä quella di Paroco ; ondeqiiefto , cheprotem^re reftaelettoa voti de'Laici pofledi-tori de' ben i j e de' Cittadini vieße pi-omoflb immediate alia Ca-nonicaj & all'Arcidiaconato di Chioggia . Gode la voce at tiua » £ pafTiva nel Capiroio de' Canonici con altri privilegi, profeflando d'havere il primo pofto doppo il Vefcovo; p unto, che conteibgli da quel Decano, refta tuttavia indecifo. Si ertendc queflo Lido nella mentovata lingua di Terra, larga un t ire di Baleflra pi li , e meno, lunga 8 naiglia dal Caftello vecchio di fm it Ma. S. Nicolb fino al Forte del Porto di Maiamocco . Opera equeftaj kr»s({» della natura J che per guardarla, e difenderla dali'onde impetuofe deirAdriatico, ha volu to collocarlo tra i Lidi di Sant'Erafmo, e di Paleftrina a cavaliere della Laguna di Venetia > lafciando muni-ta la Tua eflremira con le due Fortczx^ äi Maiamocco, t di S. coVi . Rendefi tal parte ficura da lung he , e ipefle Palificate, dove „ erano prima moii di mar mo legate con arpegi di rame, delle qua-^ ' lihabbiamoparlato in quefto Tomo ä carte 17 . In quefta mezzo miglio lontana da Poveglia, 5 dal Forte di S. Nicolb , e j. da_. quello di Malaf?ioccch^i\.& lagiadetta nuova Terra Methamä'üCM in luogo del Vecchh Makmocco , ch' hebbe il nome dal Greco OfdiUfo Mctamedaucon f cioeIfola,e Porto jOltreilFiumeMedoaco , hog-Z'oi^ w/gi dl Brenta ( che prima fcorreva per quefto Porto ) e volgar^ 1110. mente chiamata anch'eßa di Maiamocco . Doppo qualche tempo colla protettione, ed aiuto del Doge Ordelafb Falier dla dalltj fue rovinc riibrfe, e fe bene fpogliata fi mira d'ogni antico fplendore neritiene perbiJnome . Reftb decorata , comeßt detto della dignity d'Arcidiaconato la Chiefa principale in efläeretta allaB- V. 'ciV- ä £ol titoIodell'AfTuntione^ e dichiarata CoUegiata , colla conceit Mafsmtc^» fioneal Piovanode'ragguagliati privilegi ad honorifiche efpreffioni. Altre due Chiefe fono in quefta Terra; una delle Monache inti-■tolatadi Santa Maria deU'Oratione in numero di circa 30 dell'Or-dine di S. Agoilino Takra vicina al Mare col titolodella B. V. di Marina, la di cui iefta fi /člennizza Ii z di Luglio. Le Monache di ^ San Leone che erano neirantico Maiamocco furono nel 1107, f.itntttvf trasferite jnell'I^bla di S. Servolo ; eleMonache di SanCipriano-^^'^J'jf-nel 1108 pafšarono diSettembre ful terreno de'Gradonichi . E sJ^f/a' quefta Terra divifa da un Canale, b Rivo, che forma inaltra Ifola quellaparte diefTa , dovefi trova il Palazzo della Refidenza , il Duomo , e laChiefa delle Monache con altre habitationi . Col mezzo d' un Ponte per Sclrocco fi unifee ad un* altra Ifbla fepa-rata pure dali'Ifola Grandedel Lido, e per Greco fi congiungne al medefimo Lido con alrro Ponte , ed antico Portone , dove reüa il riraanente delle Cafe , che fbrmano quafi Borgo verib la Chiefa della Madonna della Marina. Viene la Terra di Maiamocco governata in civile , e criminakj ^ da un Nobile Venetoelettodal Gran Configho, che dura 16. mefi. Vaegli nelle fontiani y corse Publico Rapprefentante Dncalmente vcftito colfeguito di quegl'habitaati , che in numero di 1500 in-circa rapprefentano tutta la Comunita . La maggior parte di quel- ^jf^tnitS le Genti s'elercita incoltivar gl'Orti fcraciffiml del Lido, che pro- q^tip^pui» du cono efquifiti herbaggi per Tufb di Venetia; ed altri attendono alia nautica fbpra Vafcelli d'ogni ibrte j ch'entrano ncl di lei famo-Ib Porto in fo!a difVanza di tre miglia pel Canale^ detro di Spi-gnone fin'a Poveglia \ e fiend o graltri incapaci d i riceverli per i/car-fezza dcU'acque . Alia cutlodia di quefto Porto, che in 400 paifiifj'^^w^^ fi ftende, furono fabbricati li Fort i d i Maiamocco t e dl San Piciro d^llaVoha poftisiL i confini del Lito dital nome per impedire in j ogni evento I'ingreiTo ä qualfifia Legno Nemico. Bad'iä dt S. Leonardo di Malamocc^i - Nel limgo tritto del Lido, che fi cftendeda MaUmocco fino al ^ Porto di tal nome in lontananza di un miglio , e raezzo incirca da s.LtautrJf detta Terra frä diverfe habitationi d'Ortolani , chefparleinquel. lo fi trovauo ; vie una mediocre C hie fa , Cala d'habitatione , e Vigna col titolo di Bad'ia dl S. Lionardo di Maiamocco j per la^ quale tutto il Lido , che da elfa corrc fino al Porto , fi chiama Contrada di S. Leonardo . Per traditio ne d i antic he me mo rie fi hä , che quivi fbffero le vcfligle di un capacc Monaftero de' Mo-naci ; mä non fi rileva di quaFOrdine fbfTero ftati , benche doppo la diilruttione di quelle folle poiTeduta tale dignirä da'Religiofi Secolari . L'anno 1556. n'erapofleflbre FraGiufiiniaao Giuftiniani Ca-valiere gran Croce , e Gran Priore della Religione Gerolblimita-na di Malta, Terzo Nipote di S. Lorenzo Giuftiniano, primo Pa-triarcadi Venetia . Giovanni Fratello di Giufiiniano, eLorenz.o di lui Nipote moffi da religiofk pieta , rifabbricarono da fonda-menri I'acccnnata Chiefa, dotandola di rendita , eprovedendola d'ornamentiSacerdotali, nccefiarj aldi lei culto ; ondcdaPapa Paolo IV. ili conccduto a' medefimi Dotatori, c Diicendcnti inj perpetuo (lalva la prerogativa di primogenitura, ed eta ) il dirit-to di Patronia Laicale di prefentare pro tem^re al Vefcovo di Chioggia un Ecclefiaftico, b della propria Cafa , e d'altra condi-tione perefTer'inveftito di detta Badia . LapolTedette pure I'Ab-bate Lorenzo Giuftiniani Cavaliere Gran Croce , e Comendato-re di S. Giovanni dal Tempio di Sacile neU'Ordine fiefib di Malta , il quale mornn Roma I'anno 1619. Gli ultimi, chelapof^ fedettero , furono I'Abbate Giorgio Giufiiniani Cavaliere della Stella. Hoggi la foftiene TAbbate Bernardo Giuftiniani Cavaliere Gran Croce deU'Ordine Imperiale di S. Giorgio, difirendente dal dair aM*-Fratello del detto S. Lorenzo, di cui parlarcmo nella defcrittiono " deirifoladiPoueglia, che fegue* n/a/it nc Cc M A, P O V E G L I A. TitKimifsa-^ rww, Ffjii-M , t GtüM- htf iimta ^^rtJf rt-pDpoUiit etteffit tth Vitontß^ c iJ:/iffi<> Gill 100 Schi'!' tiiji/ psgr Sfirnü re-ii^^iiin P*, .vf^/ta ■Blftrifinr ''■Ueft'Ifolctta, chianuta da Latini PupHia, dal Volgo Poverita , di figura irregolare , im che s'auvicina alt^uadrato , non arriva di gU ro ä 500 paffi,; ;pu6 -bene crederfi, che prima fb/le una delie .habitatc da'PopoJi dt Monfelice, e da altri, quando nel i Tcefc-m ä fäbbricare Malamocce ; mentre noiij fi allontana daqueftoverroTramontanapiLi di mciLZü migUo; enellc Storie Venete fi legge , che i Venetia-nila dillfuggcflero, quando abbandonarono Malamo;:co, in tempo che Pipjno s'era porta to ad infeftarli . Continub cosi dishabitata fir. al ^64., qhe la morte del Dogr Pictro Tradonico dicde motivo äUä d\ lei ripG;^latiot^c . Vo-gliono pcrö U Säbellico, ü DngHoiii, ed altri Scrittori., che nel rcmpo di quefto Doge i Vcronefi ^gitati da Gucrra , moflägli da' Benacenfi (che hoggi ibno gh habkanti del Lago di GardaJ otteaeflero dalla RepubUca la milijone diMaffeo Giiiftiniano Pa-tritio Vcpeto in qualit^i di loro Generale con alhftenza di fbrze militari . CJi'egli cai ftratagcmmi di .Guerra fabbricate diverie Gaice fbpca le Montagne le portaflc nel Lago j fbrraando inj eflo un'Armata Navale, con cui affalitii Benacenfi gli debellat fe,reflituendöli fotto aldominiode'Veronefi. Che ilGiuftiniacio per maggior ptova della di lui vittoria raggqagliata alia Repu-blica, mandate in dono al Doge 20c ichiavi riportati neJJa bat-taijaa. Che quelü trattenvti dal Tratlonico nel Palazzo Ducale fi rendcjfiero inquicti ; onde s originailcro i fconccrri .del Doge rapportairi dairiflone Venete . Che pcrcib il Publico per venire .gllacorrcttione di elfij parte ne gallig?.^^e con l'iiItiiTo fiippJicio, parte ne caccisfie in elilio , td il rimanente nlcgaflc üd habitare Tlfbla di Poveglia. Acquerare poi Je cqfe, e l idotte qiLeile Geilt: a ^ iii aggiufiata raflegnarei.za , k "Venera nmnificcn?a_j pare, jjli cutiLL'ueHc dclcjgcr^ trä di loro i;n Gaüaldo, ed altre caricbe liibordinatc, con obbligoperodi prtarfi ogn'anno il fc-condo giorno di Novembre ä prefiare al Doge il gi ura memo, d i i t^dckä ; e cosi gcnero/ämente i J Doge il Lunedi di Paiqxia gü honora di uü Publico Pranfo, ed ammette il Gafialdo, con lette de'piLi vecchi üH'udienza con rimoftranze di particolare incUna-tione. ■Cosi fii rioapolaca Posfglia , ed iii.breve tempo ampliata in modo, ch'era ddotta ad un Caadlo bcn eftefo di Soo fuodii , ■c^ßf//^ quando ,.ai!vanzati 1 Gc-novefi in Chioggia , reftb Poveglia di- ftrutta e fm an tel lata dordme PubJico, e per rifpetti politi ci. Pci^^n^ftr, I Povegliorti „furono ripattiti ^d habitarr partre neJ a Giiidec-^ ^iffi jnelJe Parocchie dl S. Agnefe, dietro S- S. Gervafo, c-> Sj Protafb , ed altrovc ; nfe fu per cib derogato a loro Prmilegj , poichc tiittavia elcggono fra fe ftefTi il loro Gaflaldo , ed altri Of-ficiali, e lervono il Principe, ela Signoria in qualunqnc-fimtioi e publica ftiori di Palaizo, fegvendolo nella ioro Peotca con Stenji'd ardo diS-Marcockvato, e con Trambe. II pranlöche gJifacfr üfl-va lore i l Doge la {econda fella di Pafqua^ fi fa laprinaa Donse-rhni pubn- doppo il giorno deirAfcenfioae, terminate il quale, fi ripor-'^liictvi'na ta.no i Ojnvitati äpife del Doge in attodidivota raücgnatione. pni/fa Jill In eHa dunq^^e altro noa reflb in piedi, che la Cliiefa itttto il Ti-tülo di S. Vi tale Cavaliere, e Martire, cbe nel tempo dell'mtiei'a.j popob.tione era olficiata da ua Paroco con altri Sacerdoti titok-Q}}^^'^ ^ conferva im Imagine del Santillimo Crocefidb, fa-mofä ^r la moltipUeicä de' miracoli. II piil antico, e pcrtcntolo fi vide nel io,quando ritravandofi col capoeleuato /pirante, ecci-tato confervcnti orationi, c fijpplicheda un divoto a giu^lifica-re Ja verita d'un fätto a confußone d'un di liiiCompadrc, chelü negavSj lo cbiob come al prefentefi trova. II /econdo non meno inferiore fb, che da una Perfona kvatoglidue dita, eroleß-do poitarle icco, non puot^ mai ufcire dalla Chiefs; ondf con-feflando publicamente ilfurto, e depofitate le dita fopra TAlta^ i^/rsi fliirff' re, glljfu all'hora permefTo il partirc. Sono ambedue quefti mi-racoli regillratl ancora nel, Prato FiorUo ; gli altri rnniimerabi-11 vengono comprovati dalle Tabelle votive , ehe ricuoprono quaii tuttele mura della Chiefa. Da quefti la Publica pietä prefe motivo, (ä fuppJicatione anche d'alcuni Pot^ihm ) di dcputare un'Ecclefiaftico , che continua-mente quivi rifiedefie alla celcbratione de'Divini Oificj, e per l-aififtenza al concorfo de' Divoti; onde con Decreti del Senate di jij Genaro 14 ^ij e del SerenilsimoMaggioreConnglio, fü delc-^ gato JMjff/^.jW- h i(ap3>6 Vtcel},f XOTt Arfr» Jiir IfoU Cmtioith ttfi dar i/ pejjijff al HfClert gato il Maglftrato fopra le Ragioni Vecchie a tarelettione, che airhora fegvl con titolo di CappellanLa.. AlJa giuriidittiono dl quefta Chiefa fti inglunta quella dell'Iiblatutta , commefla, e con piu Decreti del Senato contro a'Povcghotti ftabilita aJMa-giftrato medeiimo, c da queftocon rigorofa vigilanza cuftodita, oesl che fi prelerva in diritto Publico di Padroaia laicale. Rendono di c]6 autendca tefiimonianza le Armedi Giudici ^ che pro tempore ftiiio fiati nel Magiftrato, pofle fopra la Chiefa j dentro ad efla, cd in aJtre Fabbriclic dcll'lfola . In oltre fopra la Pietra di Marmo Veronefe , che ftabili/ce il Pozzo, fono ofser-vabili Lin Leone alato > rappre/entante Tlnfegna della Republics, e dairaltra parte un Aquila con aJj aperte, e dimefle, e con la te-ila riguardante allato drirto, fi argomenCa non poter eiferettro, che l'antica Infegna., b l'Anr.a dcU-Iibla. Qi^ndo viene il cafo di fliril Rettore Capellano fi porta ilMagifirato nell'Ifola ädargli l'-Invefiitura, ed il poflefTo , il che ičgue con fblennitä all'Alta^ a fuono di Campane i ed in tal guifa fi trovatio regifirati nel Ma-giftrato tutt: i nomi de' Cappellani, b Rettoti, che dal tempo del-rinftitutlone fin'al giorno d' hoggi hanno retta la fudetta Chiefa j ,vedendol: anche fopra una Loggia del Rettorato verfo il Cor-•tile le feguenti Ifcrittioni. I4IJ. Fcbbraro D. AiidreaJi Gacovia primo Cappcli^nO) e Priüredelli Chjtia cii Pi^regliü. I4JL f. 2.6. Mai J-O D. Paolo,. „ •438. 1:4. Aborte D. Nicolö di Let-14^0. rc Felitrjj^J D.Macreodi Srefani 4- Setd-mbre D, Criüofauo RniTl 1501. 14 Novembre Frl Benedetto..... I jiS ij Giiigtio D, NjeQJi B.irb;trj I.JJ3. iS i^efcnr.tEL- R Piecio Murilio Sa- nuta Krtniiiiriidi AfcfVinn. IJJv r fi'lLT-lj:*; F. C jiCOir.O l^elßllO .i o ri.-. -ti i i X j irftm t) rfe i IJ CJ j Liiet'Ci . Tjjp. 10 C'it<,Lt(i D, Af gelo LjppiTJBo Vivente noftro Accadcmico , che godendo apprefible akre fue qiialitä rigiiardevoJi, quella di Cavaliere SXrr-ce di 6".Giorgio, häiJlufirato Je ütampe con varie Opcre; ed uItimamcnte in particolare con la fua Hifloria delle Rehgiont Militari, dedicata al Monarca Criftirmifümo della Francla , il quale ha Hconofeiu- c;^ to il di lui merito col dono pretiofb d'un Ritratto tempcflato di/'"^"" jicchiDiamanti. Egh tutropienodi zelo, ediTOtiotieperla Ch\c-/il fä raccomaadata al!a fua ibpraintendenza, la vä decorando con laf^-^«-^ rinuovationc d'Altari dimarmi con altri abbellimcnti; e per ledi lui bencmerenze verfoil fervitio pubJico i[ legge fopra la Porta dellaSagreiliaj fotto i'Arml de'Proveditori aJIe Ragioni Vecchie di ki £lettori, e fua propria Onouieo Regolire diS. Giorgio in Algi Ij6a iS FetbraroD. Ottaviano Zaoclls l^fttsri c'' ...... P. Lovenio Rogniito Piovititjdi 5 harjuc s"' Maria Zoben igo , dopo il qualtffi riüiiui- vrrnnFii" to il ZariLfis Ijsi* r)9i. i; Ajofio F, Stefano JJppamanoCaj nonico Rtrgokredi S Giorgio In Alja. 1600. 1-6 Gmgno D Domenico BertKo 1607, IS [!)ecenilii e D Pafijualino Centunj 1629, 21 Novembre D Ciio: Marci ArcKi" diüCuJlt) di'Chiog^ia 167^ r; Apnle L'Abbare BernirJo G!u-Hini^ng, dftto con Eicuto lii R»ccore, ß^rnajidi Juftiniitri Sanfii Lconaidi Abbat Ii Temp! i Retliurit ProTjToi-ibus fupr:i Ratiune; Vctires iefvati in Ecdefiam [uris & Munifiac Eleflioin's MCijii*Tienram Aoao Domini M DC LXXIX. J« Ä-Mf mtrftiY in «uetla Cbtt. /i Organ* Yi ha fatto fare un Organo , del quale era priva , e medita fempre nuovi oniamenri. E noi per le benemerenze c'ha colJa no-ftra Accademia habbiamo qui voluto aggiognere il di lui Ritratto.. Nella facciata dellKola, che riguarda TOrientc^ fi conlerva un groüb Baftione Efläagolare divlfo dalJa medefima da un Ca-nftle , che gli ferve di fofia , detto volgarmente il Mandrachh . Nella parte rivolta ä Ponente hä luogo una gran Fabbrica pu-bJica anticameirte eretta dal Magiftrato de Cinque Sauj alla_, Mercantia , e riilorata nel 1651. Serve queila d'habitatione> e commodo al Uvoro degli Operarj fpediti alia concla delle NaW |>ubliche , e de'parricolari, che quivicontinuamente danfondo, a tareffetto, eHrendendovifi lunjgo ixatro di terreno chiamato Squero II Ganalfi, che fcorrc davantia quefto, nominato il Call ale delle Nävi, e afiai profbndc, e ccpiofo diPefci;mapibd' Oftriche diperfettaconditioncj I'eftremit^ fuperiore del quale ž diftante da alrro Canale chiamato Fiiolo fopra 150 pcrtiche, fimilmente di gran profondita, e perb capace di ricovrare in ic Nävi d'ogni grandezza. La Cafk del Prioreha un belfHorto,e dietro a quefto fi vedono tut ta via j benchc per lo piü coper te dal Mare, le veftigie deldefolatoCaftello,ritrovandofi de'Pozzi, c d'altrl fondamenti fodi fopra quail nella balTa dell'acqva fi camina ä piede afciutto. L'anno S'JUtTt C*n*Se l_,'anna 1659 il i^iuto concefle alle iuppiicatloiii ilc' P^trgiht-:i di poter tornar a fabbricare, ed habitarcin qusfblfoh; comc-l^erb la maggior ^rre non viyed altro elercitio, chc deila Pefca, h poverta Kon ha loro permefTo di ridurre ad eßetto k graticj dclla Publica mumficenza, Non vi fono dunqve hoggioi altri Hache il CappeJJano mantenutovi dall'Abbare, e Rettore • preaccennato in un Cafißo aflai commodo vidno aJla Chieia, la Fa-iinigUa dell'Horrolano, e qucllad'un Hoftejbcnchc frequentefia ilconcorfo alla divotionc del miracolofoCrocofi/ro ^ e moluOpe-rarj, e Marinari albgliono tratfenervi/i qualchc tempo a rania:^ deg!! acccnnati ačcommodamenti delle Na v?. Seri ve il Vefcovo Morari nell'Iftoria di Chioggia Totto T anno IJ 3 9 J che i Pove^lhui crano cosi diTordinati, che per raffrenarli fa dato loro un Podcfta particohre. II primo fa Pietm Lando, mä non^ havendo cib gio\^ato j flirono neglianni fufsegventi fatti andar ad habitare 5n Venecia nelk Contrada diS. Agnefe, la quale era aH'-hora conjJOchitTImi habitantijilchc viene maggiormente adautcn-ticare il hittodella ripopolatione deirifola fopra ragguagliata. Pkrlino di qiiefl'lfoJa diTerfi Autori j come U Sibeltico ne'Fltti Ventti; 11 Bioodo nellt Cirjnicii F. Leattdro Albeitiiiella Defcrittioned'Italia; ti Dogliaiii nell* Vtuetia j Fido Moroiifli pelPHillDrii Vfnetij il Saiifovmo nellu Venetia , edaltii. Noipeti» htlr-biamo traita Ja maggjor pajM i-,l'Imperatori Romani, c che vi paflafTero, qiiando fäcevano ii Viaggioper Mare da Roma ad Aquileia; mäßlbno inganoati interpret ando per Peleftrina le Fq^o»fs y e Fojjle PMißpiiff d i Pli-nio, fcanrc la fi mili tu dine del nome; quand'egli iiiteic non d'altro nrlate, che di quel Ramo del P6-, che col nome di PÖ grande , uiggidi sbocca nelMare. Ccrto h dunque, chc quefte due Ifole crano vacue, e dlfei te quando net 411 i Popoli di Monfclics, e d'£(le, fuggendo le]in-vafioni de'Barbari fcefero > come altroveiie acceunartj, a ßibbri-carvi, & ad habitarle, Fu poi at terra to il Can ale, che le divide va, percheentrandoviilMarc co'Ventida Scirocco, troppo grofToj e i Liribondo, riuiciva periglioro, e piegludiciale anche alia Laguna, c quel trat to di Terrcno chiamafi hoggidi ForTp-Sec^-o, fiicendoli in ta guifa di due un Ifbia Ibla. Tienc ad Oriente TAdriatico, che co'Ve nd d® Scirocco, e Gar-binolabattecon tanta violen^a, che fe non veniHc riparata da^ Argini fortiffimi diiäjigOjefafrifbfhenutidaben'jiiteic palizzate , eda lunghi ipcronipure di Pali, che n van Tiandoli in Mare, rnm-ponogli orgogliofi fuor flutti, farebbe giä ftata fomTnerfa. Soggia-ce ndogni modo aqualche danno, non baftando tu tri i ripari a di-fenderia; fichein unluogo, 6 nell altro di quando in quando non rompa. Daiia parte ftefla del Mare fubito dentro degli Argini comin-ciano le Horiaglie, che fi eftendono fin quafi foprala Laguna ad Occidente, alf ro ^ quefta non dividcndole, che le Cafe per habi-tatione degli Hortolani ,6 per commodo, e delitia de' Padroni fab-bricate > di modo chc rendono vaga moftra ä Naviganti, e parti-colarmente a Foreftieri , che per la via di Chioggia paflano a Venet ia, Occupata da Pipino P^Ießma nelSo? prese anche Albiola , hfrnSnTfl ed in ambedue ftabili gli alloggiamenti al fuo Efercito; mä do^po la rotta riceuvta nel Canale Orßmo, mcntre rttiravafi, diftrufle, ed abbruccib ämbeduele dette Terrc. Riftauiata perb, e di nuovo rihabitara Peleßr'mayVcnncgovexnAtzdz Gaftaldifinoai 28,chc ^ia^ß^iA j^giia fede vacante del Doge Giovanai Soranzo(a rifterta d'alcuni Storici) i Correttori determinarono, che fi mandaße uji Podeftä al governo dt quefta, di Malamocco, c di Poveglia; altri perb, e for-ie piüaccertatamentevogliofto, chccibieguiflenel 1339 in tempo del Doge Bartolomco Gradenigo. Provo la ftconda fua diftruttione nel 13 7 9 1 mä terminara quel-stcfifi/a la Guerra tornarono ifuoi Habitanti ä rifabbricarla, edaU'hora T)ißrktnt- fudichiarita dcllc tenenzedi Chioggia, efotto la giudicatura di quel Podeftä j comc nello fpirituale & foggetta ä quel Vefcovo. Hffii I Malamocchinj peii; mal fiiflerendo tale fmcmbratlonc , pli volte hanno ter.taro di riunirfela particolarmente nel 1464 fcor-rciido armnti tutto quel Lido, I'occuparono fin'all'entrata ddh/itrtci^^-Terra; mä vennero obbligati dal Senato a ritirarfi , e lafdareil pofleflb ä Chioggiorti. Nel 1544 ricoriero con idanze agli Avo-gadoridi Comune,cd incontradittorio con que'di Chioggiafuro-nolicentiati. Rinuovaroiio iricorii in pienoCollegio nel 15 50, ma ienzafrutto, enel 156^ hebbcro un altra Sententa contraria da* Sopra Proveditori a' Datiji onde per tanti replicati giudicij fi e ftabilito maggiormente il poilefTo dellagiurifdittionedi Chioggia Ibpra Pclefirlna, in modo tale che quando fi hä da tcnere Conil-glio in Chioggia mandano uo Fante in Pekßrimt ad in vi tare qtielli, che fono capaci d'entrarvi, eflcndohoggidiqueila Terra cos j ben popolata, che ibtt0 la Tola fuaChiefa Pai'oci:hiale dedicuuätutfi i S'anti fi contanopiudi 4000 Anime, e cun qiidiij che hül i'.-.i ni il refto deÜ'Iiüla 2. , P or i ^fcco > , . .) '\i ^tV/ji J giungono It 50; o. Q^elt'altima Chie/ii cretMd:;'I^Iarcipag^:iidei cr:i l';intica di f^ rut ta Albiola , e conced uta ai a! ci: ni , cbc m..— iaofhciaroao, turidotta in Prioratoädifpenfatione da' Vcfcovi ji Chioggia. L'hebb^ropoiin luspadronaro pape-'ttzo i i\'iini:eri Padava, che tLittavia godono a mag^ioi' pane dcircnrrr.tc , e vi mcttevano anjhe il Cappellano ; mä eßendo ftata trafportaui circa'1 1646 dilluo^a dnu'era(ia cui h vede ancora il Campanile )e ta bbriciira in mi jlior forma circa lin in'igiiy piü auanti ä fpc-fe degii Habitanti, quetli haniioprct^^lb i! jus dielsg^cre il Paro-co; elodeggono o^nidue annicon titolodi Rettore, il quale hä periuo muntcnim^nto Duc:;ticdnco, e dic^i lill'anna, chcUjava-no da Livelli di due Vigne vicine alla Chiefa , n'trj gl'inccrti, eflendo comprefi in quella Parojchia an^hs gli Habitanti di Paftene, II Piovano di tutti i Santi m Pekßrma veniva elettodal Magi-ftrato delEa Giuftitia Nuova; mä dal 16 z ö in qua per Decreto del' 'Publico s'elcggedalPopolo, efotto laftxa cura Teno gli Habitan-ti d i Coreggio, e di Porto-Secco. Qui vi euna Cbiefa dedicataä S. Stefano Vefcovo, eretta con le rov ine dclla Chieiä di SJ. Maria della Cava, giä fituata in un' Ifoletta circa un quarto d i m ig ho di-ftance daEla ripa Occident ale, la quale reftb Ibmmeria nel Mare, c nella baffa dell'acque fc ne vedono le veftigie. Viene quefta officiata da un Cappellano dipendente dalla Parocchiale di tutti i Santi - L'aria in queft'Ifola e perfetti(fima;le Donne fi efercitano, come quelle di Chioggia ne'lavoride' Pizzi di rate, e tutti gli altri Habi- • tanti vivono colle loro induftrie, 6 di Hortolani, ö di Marinari, 6 di Cavafango, che ferve continuamcnte al riparo degli Argi-^'^W^^' ni, dal che ricavano il guadagno maggiore, e i piii Civili affifto- w«,-no tielle Botteghc di Comeftibili, ed ä qualche mercatura, benche di poco rilievo. Finalmente nella punta verfo Greco dl queft'Ifola fi ofTerva-j una bella, e ben fbndata Torre, circondata da cinqre buoni Ba- Ttfft C4ff ftioni di Terra,erettinella pafTata Guerra diCandia per iicurez-la del Porto di Malamocco nel fito fteflb, dove era Tantica Chie-fa di&Pietro della Volta ,e tuttavia vi fuffifte il Campamlo , febene inutile per la difunza della nuova Chicfa. Dd BRON- Ifolario del P.Coronelli. BRONDOLO. ^runJuIut SreHta/it , ^ B'tft^st-iu( rffrvMta CApatt DißfcitUft fijUurett CVttfttdiS. MUktU Ttinenti, come fie detto^alla Gittadi Chiog-gla fonolc Ifole i^iBronM, di Palefl:rina,ed al tre mi nori. Brmdulm Plinio, con altri Geografi haii chiamato la prima; il Dandolo al-cune volte Brentalis, alrre Bvondidm. Formata queftadallidueFiutri Adice, e Tartaro con-teneva anticamente uma grofla, e ben popo-lata Terra dcllo fteflb fuo iiome, el Marc da-vanti ad efla fi riftngne\'a in un ficuro Porto , largo circa qiiar-tro miglia con una fecca ncl mez70 originata dalle torbido de* due Fiumi , che ui sboccavano ; oude fi trovb in un medcli-mo tempo ca pace delle Armate Veneta, e Genovefe fetiza che Tuna con l'altra Ci coafondefle. Terra neUoS abbmcciara-j , tornb poi ä riiäbbricar/i; mä finalmcnte rimafe da'Genoveil nel 1379 interamente diftrutta, Cosi pure all'hora per ifcacciarne i Genovefi i'ä da'Venetiani con TArtiglieria diroccato il Caftello, tU un proföndo Canale j come vuole Bernardo Giuftiniano , dalla Terra divifo; volendo altri , che in un luogo nel Mare , dove fott'acqua fi vedono alcune m ura ant ich e, volgarmente det-to Sägrato, foffe il Monaftero delle Vergini, b di Santa Cateri-na del Diferto, poi trasferito in Chioggia - Hoggidlnon ü vede in Btondah altro, che la Chiefa di S. Mi-chele färnofa per molti miracoli in efTa dal Santo Arcangelo ope-ratii nWjfra glialtrij4ueaiIaifamoßne riporta i\ Dandolo nelicj fue Croniche, Era quefta Chiefa ftata fempre in moka venera-tione, particolarmente doppo che t Padri Benedettini > havendovi erette vicino un Monaftero, Ja officiavano . Racconta dunqve il Dandolo , che nel 799 un ricco Signore detle vicinanze di Seni-gaglia per nome Sergio (ch'egli iiititolaDuca)divenutolebbroiij, fen?^ rimedio vive va af 11 it r i (11 m 0. A quefto per altro affa i d i vo to ^ crimorato di Dio apparve viHbilmente una mattina ncl terrni-nardelia notte l'Arcangelo gloriofb, e gli difTe, che fe bene ioj terra molti Tcmpj ü crovauano ad eflb dedicati, ad ogni modo vole-va , che andaf^ al Ivogo di Brondilo, dovVra una Ciiicfä da eilb eletta, e santificata , ed ivi havrebbe rici^rata la fälute. Ad-dimando all'hora ilDuca ä diverßdovc folTe l'acccnnaro Juogo , ne trovando aicuno , che güelo additaJlfi , la öotce seguente 1- Miratili Arcangelo I'ammoni a prepararc un Vafcello, el^'egli fteßb lo ha^ verebbe guidato, Ubbidl ilDuca, ed imbarcatoii con Marghert-ta fua Moglie , e con tutta la Corte part) Ja iera j e fi trovb la mattina con suoÄupore giuntonel Porto di ßro/j^/u. Richiefto a i Monaci ii nome della Ghieiä , ed intefolo, s'iacaminb con tutti ifuoi ä piediicalzi verfb di efik; niä pima d'entrarvi fi vide ia-nato, e mondo, perloche pieni tutti gli Aflant; di gioia, c dl ara-miratione, ne cantarono a Dio, ed al Santo Arcangelo le dovutc lodii cdilDuca volle qui vi fermarfl con k Moglie ä finite i suoi giorjii , beneficando il Monaftero col dono di molte Pofleflioni. Quando per6 fix mandata ä fuoco, c fiamme la Terra , soggiac-quero all'iftefle rovine il Monaftero, e la Chieia, e ne rimafero^^A pjeni di coflernatione , e di meititia i Monaci . Tuttavia con 1- " ajutodei Vefcovo, e de* Diocefani la rifabbricarono ^ e mentre^ nel 81 ^ era andato il Vefcovo per confagrarla, gli apparve il S. Arcangelo, chiedeniiogli ciö che ivi pretendeva di färe; cgh rifpo-fe, che voleva confagrare la Chieia j ai che replicö I'Arcangelo , ^'"Z'' chenonprelumefse di confagrarc un luogo da lui gia santificato ma che vi entrafte pure, ed offerifse ä Dio i suoi sagrificj , tenen-do per termo jch'eßö havrebbefempre refb in quel luogo de^be-neficj achiunque ne ThavefTe pregato. Cosi rertbanche per lase- DißrMtrk-conda volta dichiarata la santita di quefto Sacrario j diftrutta poi ^ Br^nd^it interamente la Terra, raff redila ta la divotione j e lafciato da'Padri illuogo ibtto U cufcodia d'uu folo Cappella no, non viene hoggidi iieqnentato - Nella meta in circa di quefto secolo volendo la Republica afllcurare i Porti piü vicini a IIa Dominante, fecc eriggere un Forts_» efagonale anche alla bocca di quefto ; ben che doppo il nuovo taglio del Fiume Brenta con iCanali dclla Valle, e dell'argine, chff qui vi s'unifcono, e porta no le lore tor bide efcrefcenze, fiafi quail refo aflfatto inutile per le atterrationi. Oltrc il detto Cap-pallano altri habitant! non fono nell'Ifoia , che unHofte con la fiia Famiglia, e quelli deftinati alJa cuftodia dellc Porte , che foftengono la Brenta , e danno I'entrata nella Laguna di Chioggia non piü di tre miglia quindi lontana. Fon, CHIOGGIA. Qfigilft Ji UnAtU/tr D/tun^Md- ffflM Cl«.JiS y t dmpFnta I gloria quefta Citta d'unVigine antichiffima, poiche J fe vogliamo credere ä Portio Catone, heb be per fuo pri mo Fondatore Clodio, uno de'Compagüi d'Antenore all'hora quando ne-gli Anni del Mondo 1870 pervenne äquefli Intimi forttinati riceffidcl Mediterraneo; opi-nione comprovata daH'Arma, ch'efTa inalza d' uti Leone roflb, il quale a riTOrto di Cafianeo nel fuo Catahgus ClorkC Mun^ era iTafegna dc* Trojani , Altn ban voluto, che Clodio, il nimico di Cicerone, banditoda Roma, ed in quefte Ticinanze ricoveratofi, lafabbricafle 48 anni in circa avanti la_, venuta def Redentore, e ledafle il fuo nome , ä cm fu aggiun-to quello di Poßa per un Canale , che da effii fin^ä Ravenna condu-cc va,chiamato hoggidi Catutl-Limtharda.^A^ cio tiene pocaapparen-JA di veritä, non potendofi cosi facilmente credere, che uno bandiro dalla fua Patria havelTe poflanza dieriggere una Citta; oltreilfa* peril, che Clodiopoco doppo il fuo efilio fu ucci(b daMilone. S'ingannarono ä partito quelli, che Than creduta fondata da Clodio Albino, acc amato Imperatore dall'Efercito doppo Per-tinace; aflermando, che,mentre portavafi con dodici milaGalbi Tranfalpini all'afl^io d'Aquileia, qui vi fermaile i fuoi primi al-loggiamenti. Con mol to maggior crrore & ftato fuppofto, che la fkcefle fabbricare Flavio Claudio Imperatore , quando d' Inghil-terra tornando in Adria fopra una grofla Nave fu quivi dalla tem-pcfia trafportato; mentre il primo vifTe circa gli anni 190,Tal-tro mori nel i70jquafi due fecoli df^polamortedi Plinio, chcco-nobbe quefta Citta col nome di Foffa CloeHa, da'piü moderni La-tini chianwta Ciugia. Con quefto nome comincib adhavere qualche fama , quando circa il J97 molti fuggendo le furie del barbaro Radagaflb , in buon numero vi fi ricoverarono. Si ampho poi notabilmente nel 410; anzi il Dandolo crede, che all'hora fbflč rifäbbricata, fcri-vendo nel lib. 5 della fua Cronica, che Monte-sHicenfft Populi, & fcrfm Citra-mofftana dfgfntcs, tadem cladc ad maritima vtnmtes in Ut^ Utoribui Mälhemaucum , Albklam , Pakßrhamy & Cltt^am fariter coti^dfrunt. Crebbe anchc mol to nel 455 , e fii decora ta con le rovine fatteda Attila della Gitta di Padova ; fi aumentb con le fu-ghe cagionatc dalle incurfioni d'Odoacre, c di Totila; e nel 568 per quelle de' Longobardi; ond'hebbc forma di due Gittä co'tito-li di Cb'O^M Maggiore, e Cbk^ut Mi/icre. Le fortune p'm ipeciofe pero di dctta Citta £ii il riconofcerc V-alto dominio della Veneta Repubhca, fino quando gettb quefta i primi fbndamenti ncllc Lagune del Mare Adriatico - AI gover-no di Chio^ia per lungo tempo fU mandato dal Publico un Tribuno ^ e da tale dignitä reftb retta, finoche nel 671 fu qiiefta_» tramu tata nella "Carica d i Gaftaldo, in que'tempi honorevolmente decorofa.Nel 706 dal Maggiore Coniiglio di Venetia fil delibe-ratodimandare alla di lei reggenza un Veneto Patritiocol titolo di Podefta, come fulfeguentemente fii praticatodi tempo in tempo, e quelB prefiederono aU'ammtniftratione della Giuftitia nell'una^e ne Taltra parte Ma^hrf, f Maore della Citta, benche ogn unadi quefte havef^ il iuo Comune ieparato, conrinuando lotto aJ placido dominio Veneto in tale forma fino al giornod'hoggi. Comej^rb piti dellaltre Ifole efpofta, e vicina alla Terrafer-ma, foggiacque ancora apiü flravaganti, e lagrimevoli vicende. Alcuni voglioiio, che la fua prima antica defolatione la riceveile dal La cedemo ne Cleo n i mo, qua ndo ve n n e per i nq u i eta re gl i He-neti nelle conquiftate Sedi; ma neTuoi maggiori incrementi provb caufate le propric deplorabili rovine doppo t Trionfi della Dominante i poiche nel S 09 Pipino Re d'Italia inviperito per la^ rotta ricevutada'Venetiaiii nel Canale Orfano, mentre da Pale-ftrina portavafi per infultare Rivalta , ferocc anche nella fuga, diroccb Albiola, Paleftrina ( che prima fervirono d'alloggio al fuo Efercito ) Chit^ia, e Brondolo j ponendo quanto incontra-vaa ferro, c fuoco. Accortofi poiegli del fuo torto, e pacifica-tofi co^ Venetian!, tornarono i Cbhgghni nel 810 ä rifabbricare la defolata Gitta; e cominciando dalle Chieft, prefto la ridufle-ro ä piu bella ftrutturadi prima. Divl. Sut CtUcfmatM H* PtJrii i mMt Vf Una Sua rkin rollt lU' Yoteti Divlfa Chioggia,come fi žrdetto,iti due parti, venlvano quefte unite da un Ponte, che pofai^a il piede nclh maggiore vkin'alla Chie-r^^t^il di S. Domemco alia Porta, derta Mariana, ov'era una Torre fli^ "" |>er guardia del Ponte lleilö. Dall'altra parte era cinta di mura , bcnche deboli j con altra Porta, detta delle Saline, poiche a quefte conduceva , 4alle qaali tracvano gli Habitant! ricchi proventi; mentre piit che in quaäunque alcra cofa efercitandofi in efl^ , ch'erano alnumero m 71, godevano per I'efiro dc'Sali frequente commercio co' Vidni. Le veniva qnefto facilitato da diie ampj Porri, e'l maggiore, che chiamavafi Edra^e , dalla parte di Tra-montana erail piüprofondo, e largo di quefti contorni, como vüole il Sa belli CO, eftendendoii da un'a Ita Torre, detta Lupa, ehe Jo cuftodiva a fin' Caromano, ed in eiTb sboccavano i due Medoa-chi , b ßeßo la Brenta , ed il Bacchighone ; Taltro a mszztv giorno piLi diftaiite , e minore uerfo Brondolo. Si crgeva quail nel mezzo dclla parte maggiore il Palazzo delia Comunita in forma di CafteIIo,come ne apparilcono tuttavia le veftigie , ed era dall'acqua circondaro. La Chiela maggiore dedicata alia Nati vita della B. V. con altre moke dimoflrava la divotione, e la religio-iita de' Tuoi Citradini i e le habitationi di quefti vagam^nte coftrut-te, e ben ornate non poco la nobilitavano. dS^utZ' o(com'altri yogliono)nel 91 r gliUnnl,che'mvaghi- 'ti delle ricchrzze d'ltalia eranoeatratiperla partcdelFriuliadc-yaflarla, venneroanche ä turbare Iaquiete>ele fortune di ^laj che da' fondamenti un' altra volta diflruflcro. Fit di nuovo edi-ficataje di nuovo dal Publico nel 916 confermati i di lei Privile-gi J e Conftai, ^ntinuö nel di loro poflTeflb, benche tal volta inquie-ratada^Padoyanij emoli deU'util«, cheiCž^itg^ffitraevaaodalle Saline, comdpure nel 941 fü nuovamente infellara. Finalmente la disgratia di Malamocco la fortuna di Cbhg-gia. Era ftatoil primo honorato della Dignit^l Vefcovale flno circa Tanno 6_j9 con I'appravatione del Pontifice Gio:IV, che concef-ie al Vefcovo di Padova di trarpcrtar quivi la Sedc, perche irL> quella Citta , dove la Setra Ariana haveva prefo piede , ft tro-vava mal ficura. Mä nel 1105 principiarono le fciagure di Malamocco da un grand'incendio,che, fenza faperfi dondc pracedu-to, qiufi tuttp loconfumo, e doppo vedendofi di giorno in gior-/vtnn^ abbaffare il terreno ^ e formontarvi I'act^ue, comincib I'lfola ad L ^'^^'^affbndarfi; onde il Vefcovo pens6 di trasferire iaSede in Chiog-gia, che nello špiritu ale ad eflb era foggctra, el'efegul nel iioo con la perniiffionc conceilagli nella feguente Ducalc. In nemtnt D« , ifj SelvatoFis tutfir't Itfu Qhrifit » Am» ah ip^m Mitžt^ »M {ttntßa» dsc\»t3, Ott Dtdmn Mr^ßt Apriiii , /nJi^Jiow t^rria in Hifufn/ts . OtJtSaphat f^^ierh Vtftfijsrum Ttux^e.Cam tmßrU luAcUus , & Papu/t Vtwita-um^ fum itsßtu fvc-tirJfBrthut , ^ h^tMui a6 indt in anw/ai fvt-pttmt iutt Ceitttdimui ^ centrjutunut. V e- ijj ^uij^m Hutrifff GrancariaJ^ Ventraiili M^tbtmauctnfi Epiftirpt j (y Ufrmitieg Civ iifrtjf OaßaMsm , at^Mf vaivftft j ^ tutilia Pöpmh Hsthtmitut*nfs J}is(4f> , ^ ^ßriiJ'tu-trjfsf 'ihusy ^ bittfAitti tranjmutatic»fjti frnten Etckß^ tufiri EpifiopMrai Je Mstktfit4ttiro i» Cinitaunt Cla^i^ Maifcm » f« fntrun^uf Ucf mtUm iiifmm futrif , cunt tenß^a > ^ utllt ipfmuat laniiitHuimit/m ^ fuarti tmnfmutjtnosfm fit v/iitam ptr l^ti tnjuriitia Tttctfftarf^ praise fv cuco'^tmuf . If pkmrtT (vnäaqun »d pr^fttum i^^i^nm mtdo pminent tHvio/siir, tradSthfU i^ntnidtmm , ttomqae ia pr,tfatam QWitttfam nsvHm jcffittt Epifccpatutn SanSii etiicii Cot ut lAattyrn^ ij CupM iancli FoTtutnti naiitnt Vinctfitmaritfu ^ ^ tun-Hum Thtfaitrum auttum ^ ^ ar^entnm , Jj' Omnin Pallia maicru , «"'»M ^ ^ tfnw ernamtnia EccUß^ßka ^ P cnnts niunsaUs HcäufHalti ^ ^smttt} Pift^ fUs , ^ at^vai, faiudf. , jJ Viruiti , ^ Syiuai , ^ tuaFlum Terfiterium , ffmnia pmiaatTitnt antiflirtu/^ {fj- nawc purtintnt ad prttf^tmn Ejiifiepum MMlbf/navcrnfiitj. Si fuif aiitfuthsitu! pr^ftMis Drtj-rli iHßituiion ai tiare prgfui^pfirit , vtl ct/truitiJX baial fmtittti* iuJit iafi^ extifrrif, vJ di emai^fu fuprafcriptis ali~fucd diminum rearaarit , fiiat cum fuif <(y futajftrH-At ^ Auri eiriii liSrai »»In,/, ptrdituram i Ö" ntpa iudicialis ir papna i» fuj ma»eal ßrmitMt , quam ftrittrt mantUlimUi , ptr infrafcriptum I uY^ Mofinum Pftihyttrum Vlaßri PaUti) iJitarium. Lf;^^^ tralportarione s'accrebbc Chh^ta di Popolo, d'or- fniifidrt, namenti , di ricchezze , c di ripucatione ; maggiormente ü au-mentb, quando nel 1118 gran numcro di Cittadini palTarono col DogeDomenico Michcle al foccorfo di Terra Santa, e neritor-narono coa ricchezze > ed honori; onde poteva fempre cenere ä fue fpefe armara una Galera. Introdotte in Italia le due Tanguinolenti fattioni de'Guelfi,« T-'^'df entro nella prima a favore del Pontifice A let u'Zp"^!^ ^^ ^ anch'efla de'Trionfi della Dominante^ fj .r^ft» contra Tlmperatore Federico Barbaroßa . Quand'egli coflretto l'pXß- ^^ P®'^^^ Venctia per iftabiliria nel 1178, fermoffi in '1 It^''^ i (lue giorni di 11, e 2z Luglio, ed i vi pure fermaronfi "J- turn gli Ambafciatori dc' Principi, che alia detta Pace concor-rcvano con numero infinito de' Prelati , ed altri Perfonaggi illuftri, che fiportavano a vederc fimtione tanto ftraordinaria, c famofa. Contaronfi dunque in que' due giomi in Chhgg^a fopra fei mila Perfone; alloggiate nelle Cafe di que'Cittadini con molta al-legrezza, c cjviltä, pregiandoli tuttavia, che la loro Citta fia_, flata ftimata d£gi» d'honore tanto fingoUre. Cofi Cosl coria pel Mondola fama de*coramodi, e dellc ricchezze d i ^ßhJirt effa > i Gcnoveli emoli giä da lungo tempo della di lei gloria_», jerjtrarono nel con molte Galerenel Golfo per ibrprender-la ; ma riraafero delufi dal valore de* Veneti , che bravamente difendendofi, gli obbligarono ad una vergognofaririra;u- In quefta Guerra fommamente fi fegualarono i Cbh^mü ; on- ^fp!*^^^ de la Republica lodb lattione valorofa, e incorapcnfogliefcntb^^^/'i^J: dall^obbligo, che havevano di contribuire aiinualmente treGalli-/" jie per Cafa alia Men fa Dticile . Nel 1215 hebbero quefti nuo-va congiunrura di fegnalarfi in una feda ä Trevigi , dove fra/^ M^i^fi I'altre curiofita havevano i Trevigiani fat to fabbricare un Cartel-Jo di Legoarac nobilmcnte addobbato, e poitovi alia difela buon nunjerodi vaghiilime Donzelle, dovevano rarie Squadre digio-vani Cavalieri tentare Tacq-jif^o del Caflello ,ccrcaiida di efpugnar-lo con lanciare confetturc , e cole fimili ^mentre con tale forte retfa i« id'ar mi, e con gittare fopra gli Aflalitorifiori^ed acque oJorofe , le Donielle lo difendevano . Erano concorfi alle dctte Feflro nijlti Cavalieridalle Gitta vicine , particolarrasnte da Venecia, ' e da Padova, c tuttl con le loro Squadre feparate fi portavano " aU'allalto; finalmente ie Dorzellefi lafdarono vi!i:^ere da'Vene-tiani^ il che vedendo mal volontieri, e con in^^idiai Padovani, mentre quclU entravano vittorioft nella porta del Cailello:, le-varono a forza dalle rami dell'Aliiere la bandieradi S. Marco, I Venetiani noa volendo fbflerire fi facta ingiuria , pigliarono le armiper vendicarfijma interpoflifl i Prefidenti dclla Fefta, impe-dirono per all'hora roftenderf , ed ognuao ritorno alia faa Patria. M-ii Padov;uii eovando nell'interno il concepito livore con infeftare le Sahne di Ghioggia , cominciarono ä provocarc i Vene-tiani ionde fi vcnnq ad un'aperta gucrra. In quefta havendo i Chmg-gwit't operatocon affetto, e con vigore a prb della Dominante^ j nella rotta data a Padovatii alle Bsbe, furono atiche efentati dal tributo delle venti GaUine impofto laro^ quando furono termi-rXr* nati i Confini , per ripararli anche dai danni ricevLiti nclla guer- la o-Ww, ra. Nel 11+7 per dar regola aGiudid, e petche ä tutti fblle ret-tamenteamminiftrata Giu(titi3,trovandofiPodeilaGiovanni Mi-> x>n(üU clielc, fii in quel Gonfiglio ft:ibilito dl comporre un Volume di Leggi, 6 fia Statuto, a norma del quale in avuenire dovellero i Magiflr;;ri regolare le loro Sentenze , Perd6 eletti fei Huomlni de piti savj , e prudenti, fii in breve tempo il detuo Statuto for-mato, con efferfipoi di tempo in tempo a^giunte dalla RepjbÜ-ca altre Lcggi ,credutc convenienti, e fklutari, con leqaah tuttavia i Ci^/o^/tjfri si governano - Tra le medefime particolarmen-tc nefu introdotta una nel 12.S7 , con cui vennero sbanditc da Chiopia le Mcretrid, e quefta fuffifte tuttavia nella fua vigor(> fa oftervan^a . Si era anchc praticato,chela Comunita haveHe ta/irkf^a-un gran Cancelliere, ä cui era aperto I'adito in tutti i loro Configli, e queito poteva anche eflereEccleftaftico, e mutabile, trovandofi, che unodeTci Legislatori di airhoru fbfle Marco Baflb Canonico della Citta,ch'era primaItatoCancelliere grande. Ma nel 1199 fuftabilito, cheinavuenirequefia Dignitifi dovefledare fempre Dir^ifi-fir aSecolari ; che foffe vitälitia ; e che nelle publiche folennltä, e " "" funtioni ä maggiore decoro della msiefima Thabito foileli Veite allaDogalina pavonazza a maniclic larghe , come appunto uJa portark il Cancelliere grandedi Veneria ne'giorni feriali, II primo coa tali prerogative eletto da tutto illoro Configlio,fu Ni-colb di Girardo nel 12 99. r i Aprile, ed hoggidi occupa ben degna-mente qucfto poflo Gio: Maria BalJarino. In tal guhä applicando fompre que' Cittadini agli avanzanien- ^^^^^^ ^ ti, al decoro J ed all'utilita della loro Patria, iiiituirono nel ijo8 Jlin^tn-un Fondaco Publico di Farina, aHegnando per tal'efletto uu fondo ß'""^ ^ confiderabiie . Nel 1311 ereflero un Granaio per confervare i fr umen t!, fabbrica vera men te decorofä , foftenuta da 64 Colon ne fftz-^ißct di pietra in due ampic Volte, lequali fervonodi gran commodo Pefcatori, Herbaiuoli j ed altri, che vendono robbe comelHbili, mentre ne'tempi horrid, e piovolidel Verno quivi fi ritirano; e la State vi godono l'ombra , ed il frefco. Q^eftepreventioni furono prenuncie deH'abbondania grande, chefiprovb in Italia nel 1 ^ i8, e particolarmente in Cbh^ta, dove k riporto di Monfignore Morari(dal di cui efattiflimo manoforitto habbiamo cavata la^^^j. maggior parte diquefte notitie) conun Ducatoficomprava uno Staro di Farina, unBarile di Vino, un Carro di Legne, eCarne, che baftava per fei Perfone un giorno, Q^fte felidta vennero perturbate dalle violenze di Mafiino dellaScala, il quale refofi padrone di dieciprincipaliCittad'Ita-lia (fi^ le quali era Padova) ed havuta relatione, che altre voltc^ i Pado- Cranitri r- facevano tl Sale ä Pctabubula , dove tenevano anche un ^tf/a sc4ia Forte , che da" Chhggfotti era ftato rovinato > e diftrutto , egH ^^wrr <0 fenza confiderare , che Cbiog^a fofle de'Venetiaai, potentilfimi, " e ftimatt, mandb airinlprovifo aderiggeredi uuovo ii detto Forte, e rinuovare le SaHne disfkrreji! che diedc motivo k Veneria /fotŽtT. rifentlmento, e ß rlduilb m aperta guerra , Chhgs^M ne pro-vi!> i! pefb maggiore , poiche collcgatiß con la Repubhca contra lo ScaUgero i Fiorentini , Giovanni Re di BoemLa, i Vifconti ckugsf' ^'Srxori di Milauo, gU Eflenfi di Ferrara, ed i Gonzaga di Man-ptA-^x« rf'- tova , fi fecc da' Veneti Piazza d' arn;ii in Cbioggia. Se bene dal ■ concorfo di inolti Principi , 0, Capitani ritraeva efla deile utili-tti , e de'vantaggi ; maggiori f^erb erano i danni , che riceveva da'Soldat i, e dal pefb de' Q^rtieri, oltre le deva ftat ioni > che nc'fuoi confini ftceva rinimico ; rriä finalmente ritiratifi i Nein ici nel 1336 , tornarono anche i Chioggiotri a gode re la loro Tfdifa quiete. Fil quefta perturbata dalia Careftia nel 1^41 , dal Tre-c'^f^ß^X^ muoto nd 1556 , c nel 1^48 da quell'horrida Pefle, che defb-lb ftraordinariamente i' Italia, ed in particolare lo ftato Veneto, yj/a ^ fingolarmente Ch't<^gpa. Infbrte fra tanto di nuovo legare, e le d'ifeordie(repoItebensi fotto le cencii della difhmulatione, mai perb ellinte) tra Vene-ti^i , e Genovefi, conrinuarono per piü anni con varie vken-de, tal volta con I'interpoiltione di Prencipi amici Lnterrotte con vtMt-^Z^ armiflitij , e nel 1371 la Coronatione del Rfc Pietro 11. Lufi* . 'otTtve/, gnano in Cipro diede motivo a niiovi fconcerti, c difgufti. Pretendcvano i Genovel] nelle Fefte , e solennita d' havere_> cola la preceden^a, ed il luogo da' Venetian! ^ ä quali fu giudjca-to J eriftabilito il Primato. Sdegnati di cib i Genovefi s'armaro-no , e iimoHero per andare ä far impeto contra i Veneti nello ftelTo Palazzo Reale ; auviiati quefti ne diedero notitia ai Gove rnator i del Regno , ehe al comparire de' Gctioveß ne fecero prendere dieci de'principali, e gittare dalle Fineftre del Palazzo, ritcnendone mol ti Prigioni. Gib faputofi ä Genova, applicarono ali a vendetta , ed alia guerra , e per h a verne un pmapparente ^ legitimo pretefto , mandarono un Arnbardatore in Venetia a inVtntiia, chiedcre la leftitutione , b rilaflatione deli' Iiola di Tenedo , benche ficuri della negativa. Era ftata queft' Ilbla impegnata da Caloianni Imperatore d i Coftantinopoli per groflä fbmma di denaro a'Venetiani , che percib ne ftavanoin padfico poflef^ fb. Andronico Tcaccib dal Trono il Padre con Taiiito dc'Geno-veil; per moftrarfi ä queÜi grato, donb loro l'Ifbla ftefTa, men-tfe glie l'havevanoricercatajprctendcndoniediante quella impe-dire a'Venetiani lanavigatione del JVlare Maggiore \ ma da'me-defimi Vejieti ripofto di nuovo nel Soglio Caloianni con la dc-j?w;-A./pontione d'Andronico, fi refe tanto piü invalida, ed infuiriften-n^lu te 1 a donatione da' Genovefi pretefa. Aperta dunque fü la ncga-Vttiftia^i y üva. , e pale/emente hebbc principio la Guerra ; nelle prime distävorcvole a'Genovefi ; poiche Vittorio Pifani Generale della Repnblica incontrato a Capo d' Anio Lodovico Fiefčhi , che con dieci Galere andava per unirii al refto deü'Armata Ge-Fi^ihiflu novefe nell'ArcipeUgo , lo ruppe , e lo fece prigione con mol t i te pri^hnr altti Pcr/onfiggi principal!,e con I'aequiiiodicinquc Galere; mä «AiVfWfi. jimjita da' Gcnov^cfi numeroik , c potentiilima Armata, doppo vajj , lunghi, e fanguinolenti contrafli , cadde nelle loromani Chioggia laterza Feita delle Pentecoflc, b comevuoleil Viano-!i h 16 Agofto nel 1^79 ^ hebbero tempo perb i Chioggiotti di ri cove rare i piu pretioli loro Tcfori nella Dominante . <"juella_ii CO m moflä all'a u vi fb d i tale cadu ta, pe nsb a ricit pe ra re i 1 perd 11 to, ed i Cittadini d'ogni ordine concorJcro conofterte delle foftanze, e delle proprie Perfone al Publico servigio, decretando d'aggrega-re co'loro Difcendenti alia Nobiltaquelli, che fi fbllcro maggior-imt^ut' iTfiente fcgnalati nella zufta per ricuperarc i I perd 11 to. S' abbrac-^Unt dtiCj cib il ricordod'un Tedefco di fondere il Cannone ( quella terri-^mtfi^ä- ^^^^ niachina di guerra , che Iraita il flilmine del Cielo , e lo fia. fupera talvolta nelle rovine, che porta dovegiugnea colpire)ed i Gcnovefi furono i primi in Italia, che lo provaflero ä loro danni, come avanti dogn'altro furono tornientati dall'introdotte Bombe . Era gia Itato auviiato Carlo Zeno Generale della Republics in Levante, perche lafbiato ogni altro impicgo nell'eftreniita ac-corrciie alia difefa del euere. Furono e/lratte dall'Arfenale , ed armate con premurofa follecitudine quante Galere li potcrono ; Snfä'^* ed il Doge ftelTo , ch* era Andrea Contarini , dichiarato Capi, ^^^^ Generale aUi 12 di Settembrc s' imbarcb feguito da gran numero de'Nobili, ed altri Volontarj, e giunie a vifta di Chtog-gm quaado meno i Genovcü lo penfavano . Ad ogni modo po- ilifi ftifi in armi gl' Inimici Impedirono V Ingreflb nel Porto i e la^ ftefla difficoltä incontrb anche ä quello di Brondolo; onde ü co-minciava ä credere difficile rimprefa, quando il primo di Gen-naro giunfe con tredici Galere il defiderato Carlo Zeno. Air-hüra unite Je fbrze, irapedita Tufcita ä quelle de'Genovefi coli' afiondare groffi Navigli alle bocche de'Porti, ed operandocon vigore dall'altra parte de' Lidi il Pirani(morto il Doria di Can-nonata nell'oppug^tione del Cafiello di Brondo!o) furono cinti con (Iretto afledio i Genovefi. Molti furono i tentativi per rom- <" otn^^^ßß pere i ceppi, che ü andavano loro formando ; molte Ife diligen- SZu. ze del Carrarefe , e degüaltri Gonfederati per foccorrcHi; ma tutto in vano; ende farono ridotci ä tale penuria di tutte le cole , che levati i cuoi degli Scudi ne facevano vivanda . Final» mente doppo cinque mefi d' oftinata refiftenr.a convenne ad efii ct^^mr/ di cederc, e renderti a difcredone il gbrno di xi Giugno La preda ine/l:in:iabile arricchi 1' Elercito , e 1" Armata ; i Pri- -wi.' gioni piCt di cinquemila erano cosl macilenti , ed afflitti, chcj havrebbero moffb ä compaffione 1 ctiori pib duri,le non fi foife-ro confiderati per quc'medefimi j che con /entimenti troppo altie-ri havevano rifiutate le Offerte di Pace. Ii Doge entrö in Cbiog-gia trionfänte il giorno di S. Gio; Battifta, e lafciatovi poicia al Governo dell'Armi il valorofo Carlo Zeno, e per Podefta Sara-ceno Dandolo , il primo giorno di Luglio ritornb in Venetian , dü^e mai fbrie non ü ^ veduto trionfo di quello piü nobile , c maeftofo . Oltre 1'accompagnamento di tutta T Armata , che^ Hrrafcinava incatenate alle Poppe 11 Galere, ed altri Legnipre-ü a'Genovefi co' Prigioni preaccennati > iniiumerabili tlironoie Barche de'Cittadini» che coperte di ricchi addobbi, leguendüil Senato, girano ad incontrare il Principe vittoriofb. Cosl ricuperata Cbioggia, per riftorarla dalle rovine , che la-j. Guerra le haveva inferice , fit dal Veneto Senato con Decreto Pf"^'"'!^ de' 19 Novembre 1381 ordinata la dimitiutioiie del numero del/ le Per/one, ed Oif]cj,accioche con gl'avanzi di que'Salarj molti plicandofi le rendite della Comunitä , pctelTero rimetterli in^ piedi le Cafe diroccate -Con altro Decreto de' 17 Gennaro 13 S i ü publicarono Prociami, ne'quali ü promettevano molte eientio-ni a Foreftieri, che fi foiCeio portati ad habitare in Cbhggia , ed alli Cbioggiotri aflenti , che ripatriaffero , fi concedeva il privi-legio di Cittadini Venetiani, Fü ancheftimatoopportuno iinont ri&bbricare piEl Chhggia pkdola ^ anzi riftrignere ia Grande, prcf^ n^firitiit. crivendoil termiüe Kn dove havevano da giugnere le fabbriche; onde fe ridotta come fi trova al preiente nel clrcuito di un Mi-glio , e mez.zo in circa, di forma quafi Ovale , divifa da una bella ftrada lunga circa mezzo miglio , che forma una conti-nuata Piazza, pafTandovi anche pel mezzo un Canale dctto Vena. Sopra qiiefto novePonti , parte di-pietra; c parte dilegno, danno a comunicatione dall' una air altra parte , e benche ha-veile prima i fuoi Rivi , che andavano alle Cale de^ particola-li, come in Venetia , hoggidl fbno quafi tutri atterrati. Refta pcrb Ia Cittä circondata t-tta dall'acqua ; un ponte di pietra_^ con beir Arco, e Torre antica ä mezzo giorno Ia unifce con altra I/bletta j dove ibno i Convent i de' P. P. Min. Ofšeru. e de'-Capuccint ; indi per altro Ponte di legno lungo 150 paßi s'-in ca mi na ä Brondolo. Mezzo miglio Ion t a no verfb Levante hi 11 Lldo , che ripieno d' Hortaglie dal fuo Porto fcorre fin' i quello di Brondolo; cd ä Tramontana tiene le Saline con ben^ sodo fbndamento di mattoni ; ridotte perb k folo tanto fpatio ^ quanto bafta per cavarne fale fufficiente al bilbgno della Citta, iontana da Padova 25 Mlglia ad Occidente , altrettanti a tramontana da Venetia. Giacendo fbtto il medefimo Clima, gode anche aria non meno di quefta fälubre, particolarmente doppo che fono ftate da elfa allontanate le inondatiom de'Fiumi. Vie-ne il fuo Porto difeib da un Forte efagonale, dentro a cui e fta-ta rinchiufa T antica Torre, ch ia mata Lupa, che le ferve come di Rocca, eflendo llata abbaflata la fua altezza per renderla fi-cura dair Artiglieria; e benche fia in mezzo al Mare, v: e dentro un pozzo indeficiente d'acqua dolce perfettifiinia. Argini fortilfi-mi di sodo fango, muniti di palificate, e di falTi, che avanzan-dofi m Mare rompono I'orgoglio de'flufii, quando vengono fpin-ti dalle furie tempeftofe de' Scirocchi verfo la Citta , le fanno riparo. Tra il Lido > e la Terraferma (ono molte Valli con tal* arte formate , che poftovi il Pef«e , b eatratovi con la picna J^f^j^^ del Mare la State non nc pub ufcire, venendo rinchiufo da al-cune Cannucce incrociate j onde nel Verno ct^iofiffime, tj ricche fono le Pefche: i aonii delle Valli foao i feguenti. Piva xiT^rla Prcdj ßeccögfän^^ Eecco pkchh; Brcata ^Akghero , Pocope-, I Li^h*, Piforte la ikke^ fAßo , FonMoj e PettA de bo^ clie tutte fpettano alia Comunka, k quale dall' affitto di cflo zhicfii»^ cava ogm anno Topra tre mila Ducati. Qi^elle poi de*Parcicok-ri piü grand i, e numerofe fono : Sak Marco nuam , Magr^^ » , Valtn , Sette Morti , Bevsrcra , Val^ranä^ ^ Ca-nedo grojfa , Corah^ RioU , Forfori : e piü addentro FJ^^erm , Milk Campi , Bu^xfgato ^ Lago grande , Acqa^ itegre . Gode per oßrkig tal cagione fempre la Gitta abbondanza ti' ottimi Pefci i tr.V <];ua-li Olliiche grandi , e Taporite, e ne prorcde non falo la Dominante , ma anche Padova, ed altri luoghi vicini, <}r^iamM Jt {Jrßt C*ruillit fÜm Jt dugi* , sä^/uafäim tiimrum PfifatmriMt. Jd. T. .W. T. Si diede ordine anche al riiardmeiito dell' alrrc Fabbrichi:_> , aflcgnando per tal' effato h Comunirä una parte ddle Tue en-trate,c cosl fü ridotta la Piazza co'Portici, come hoggidi ü vede. Finalmente fi applicarono alle cofe del Governo, con ftabi-lire nel 14.01 gliordini opportun! per quelli , che doTCvano cn^ trare nel CooiJgUo graöde,il numerod^'qualinel i+ro fu accrcf-ciuto ä 115. Nel 1411 fi tabbricb il Ponte di pietra , che paf-sa dair una all' altra Chiqggta ; e mentre fi continuavano cosi belle operationi fopragjunfe U Pefte a difturbarie, diftruggendo nel 1419, e 14^0 il maggiornumero dcTuoi habitanti; ondef^ ne-cellario invitarc di nuovo i Forcftieri a rihabitarla , come fegul ben prefto , e venne anche abbellita , e di nuove fabbriche or-c^^Jj'-nata. Cosl nel 1446 s'accrebbe ilnumero diquelU de! Configlio ; e nel 1455 k 17 Febraro fi ftabili , che anche i Pode-IIa pro tempo^ hareflero voto ne'Configii grande, e minore, quaodo fin'all'hora erano ftati femplicementc afliftenti fenzaj tiJaVo- voto, ed il primo ad haverlo füPictroDiedo, che m quel tem-pitM^^P® ^^ ^ ritrovava . Pcrb iJ minore Conßglio, che prima era di feijcrebbe ä fette; il chef^ve,che riuicilfe opportune», mentre !a difparitä ne' voti giovn ä rifolrere le pendeaze, che talvolta^ nel numero pari succedono- ^'accrebbe nel 1454 il ConfigUo grande al numero di loo, il minore a ^o compre/b il Podefla ; nel 1467 giuafc il grande a 215; ma nel 1469 vennero in deli-beratione di permctterc Tingreflö nel Conilg'do grande a tutti i Figliuoli degli aggregati .pailata che havcflera 1'eti d' aniii uin-ti, con che fi rendeva il numero iacerto , e copiofo . Haven-do C16 caufato qualche sconcerto,diede motivo ali'Ecceiro Con- ^/cXi ^ ordinäre nel 1490 , che fi tornaffe Vr/c™ ^ ferrare il Configho m modo,che non poteiTcro entrarvi piu di c^ßii, due per Famiglia, n^ piü di cinque per Prole; ma fiaalmentc_. anche quefto rivocato , fi permife , che ogn'uaio poteffb entrare, pert) dalli 15 aani in sii, conefpreflä comminatione che, in ab njente fi poteiTe inaovare fenzarautorita delmedefirao Configlio di Dieci. Stabilito ia tal guifa il governo.non hanno i Cittadini doppo quel tempo hauvta altra applicatione, che a decorare la loro Pa-Tä&hUit^^'^ con belielabbrichc, epanicolarmcnte con luoghi pij. II fuo cilllZBernardino Vcnerio fü U primoa contribuirvi, donan-do nel i497ioinnucQnfidcrabile di denara per eriggere un monte di te di Pieta a bcneficio, č follievo de* Poveri j il quale saÖiüccon buone regole. Heir anno fieflb Agofiino Pantaleone ricco Cit -tadino voile, che della iua propria Cafa fofle fbrnsato un Hoi^ pitale, lafciandogli per -dote gran parte de' suoi Beni, Tu t re c^^ueQ^ opere crilUme , e pie non cOiregg^vino quaiflie cat tiro caAume, At ill moici J parcicöJarirjnte de'Popobij fiftvi laeWentoj ö per li delJe Nationi ^ ( che p«jr le cmft fopricceiiDate «'erano intrciilQt.M In CWojglt)^ per äwverlo rifwrtat» dalle Gu{:rrejev'etltia fl4ri.C0adUU.fl pcr6 I'iia. DivLaa, pureva ^tjclla jiiretti ä nUi- ievcri , diindont'j contrafegni con venti , turbini ^ pijgfitt e tftrtipefle ftraOrdi' ntrie ^«Qfoiijpiagaire da'Tuuni , e Ssette Ipavtactvoli • Tue: an a confervando la mug-,gior pirtt una graa rJ veren la,, c divot ione verfo la Beiri Veigine, effa con le fue pre-gbiere rlteniic Jl furore dells DiVins Giullitia; e perche i eiJiendaffero, voile Jjromuciverli eon miracolo Aupendo alia penicenTi . La Ctit ilunque de'14 Giugnu ijo8 apparfa sii^I lido ddl Ma« ad un povero Horto-Ijno di Home Baldaflatre , thtamolio jjrim* due volte per nome fenia farfi vedete. Se Appariti* mofträ poi i salere con niiiuo icrst foprs un tronco d Albero , che I'impete del « dtiU B. M^re havcv^ gitrjra eu'J piä aho del , 4 gU ordini» di aniiji!^ alia Ciu^, s dir al v, t mir^-Vefcovo^che doverte pi-edicare al iJs Gregge U sitirificttioiie iells Feäe , « 1 alienerij iaU. idal befteiumure il notne di Dio, il quale, fe non ibflcro Hate le ijse pre|b[erc, kjve^ va gä deltWrito dl fommergere [t Citri: [niii levuuü vcrfo il Mare , dov' erl fompai'fa una piccipl» Nivicelli Tema alcHUi- Petfona in efli. Erafi ferjuato immobil« ^ t ripieno di tfirrore BildafTMi e y quin do chiamatolo Je« in Barca Ii Vergine , e äco-perroi! nanto ^ lEoilrogli ßel fuu grenal>o il Cocpo nudo deil' Unigenita FigUuoSof ttjt-*o piagatü, c !i«ra» dicendogli eflerc casi maltrittito da' colpl htjrreödi dtUe beftem-jnie dfigi^abäranti (Ü nuovo jncaricaro^Ii il dire al Vefcovojcfae predicafTe lapeniren-aa , Cül nwaiccitte la Citti ii fonverllone i ei6 der t o difparve . Baldtlkrre tU' hör* (urta pleno di fpiiirenro ^ c dubbiofo, cbs non g\i fofe ^edu^a ^ tardi tTc giorni fcu" la rifdirerJ! d7aniar i ciie^ia^d efeguirt Tordinei rail doppo i tre poriw fcnti uua vo-Cr fopra il tetto, della Cafa, dove habicava cul fuo Padrene , che glJ comandö erpref-famente d^antUrc i Ciiia^ia f e narrare il fucceffi),come fi?ce. All'Iura il Vefcovo con-vocato il Qero,ed il Popolo, corJe per veJere i fegni datigli da Baldafsarre, e ritro/& il Tronco, foprj il quale era ilata ved Uta la Veigioe , tut ta rifpletident« di raggi cele fU . Cosi mol t i corfero pir eJirr«rc nelU NavictfUa, tbe i vi »ncora 11 ritrovava , e tjuaniu ilcuno fe accoJUva, -eflii aUoiicanavari dal lido > c finalraentc difparve. Öd Troücci ogni uno ne prefe lennemente afiTiflito dal Podefta > dal Clero, e dal Popo-!o Monfig. Pietro Morari, air hora Vicario Generale, poi Vo^co-vo di Capo d'lftria. Q^ndo il Vcfcovo di Malamoco trafportö F f ' qwivi qulvi !a fedc, veniva ranticaChiera officiata da' 19 Canonici , frsL quali fono due Dignita , cioc d' Arcidiacono , e Decano : mä coniiderata U tenuira delle renditc furono da Giovanni XX. -w/jx^/ff-nel ij^ridorti alnumerodi 14,1! che peroppofitione della Cit-ta non hebbe effetto . Vicne il Decanaro coaferiro dal Poti-teficc, come prima Dignita , beneide V Arcidiaconato fia ftato anteccdentemente iftituito : Fu poi aggiunto per teria Dignita T-jf-iipffMtt Arciprctatoi effcndofi anche impinguate le rcndite della men-fa Canonicale , doppocbe le fono ftati uniti gli avand dell' ele" mofinc della Madonna di Marina, come fi fe di fbpra accennato. Le rendicc ordinarie di quefta Chieia, che polToito effere circa HtMitf Ducnti cinquccento annul , unite con le altre deftinate per la ju^ßaciit-fabbrica fono amminiftrate da due Procuratori , i t^uali fi cambiano ogni anno, e uengono eletti dal Vefcovo co' Canonici; e dal Podcftacoa tanti Laici, quantifono i Canonici ^uno per Famiglia di Famiglie different i , radunandofi tutti per tal' cfletto nella Sagreftia della fteila Cattedrale. c^ jn.m/f Separate da quefta , ed ifolato s'inalza il Campanile di beUir. ^^^ ftruttura, coperto di piombo, mentrecaduto nel 1347 j^r debolezz:a de'föndatnenti, m al tempo di Pietro Giuftiniani Po-delta rifabbricato , ellendo Procuratori della Chiefa Giufti-niano Giuftiniani y e Gracomo de'Gherardi . Nell' anno 1694 gli fii fatta di nuovo la Cupola , pure co porta di piombo con i/pefa di piii di Ducati mille, eflcndo Rettore il N.H. Anto-/!,i/!t/it,^nio Martinelli, la di cui Famiglia e tanto benemerita della no-ftra Accademia. Dall' altra parte giace il Palazzo Velcovale af^ fki bello, e commodo, havendoui ogui Vefčovo aggiunto qual-che particolarc ornamento . Doppo la Cattedrale le Chicle piii pji/a^iff colpicue fbnoqiiella di S.Caterina di Monache Ciftercienfl d'antica J "crettionc, alle quali doppo la G uerra dc'Genoveii s'unirono quelle di S. Cateriaa del Diferto, chiamato prima il Convento delJc Vergini, e fituato vicino al Canale di Brondolo . Ben che ve-ni/Tero da' Nimici rifpettate, ad ogni modo, non volendoelTe piü ft are in fito cosl efJx>!lo a' perigli, fi riduflero in Gitta, havendo Alvile Bondonato loro un fondo per eriggervi il Convento, il che perö non efeguirono; ma rifolfero d' unirfi alle anredette. Cosi s'ampliö il Monaftero, dal quale per 1' efemplanta ^ coil. cui vivcvano ^ vennero in dlverfi tempi cavate deile Religiof^ perdarle Badefle ad altri Monafterj, come fii di Suor Benedet* ta Ravignanajtraf^rtata inqiieliodiS. Eufemiadi Mazzorbocon Profenä, e due Converfenel i g^3. Doppoquertac la Chiefa di Ja' S. Franceico erctta nel 1315 da' Convent uali in vccc di quella, che cc^nrua- fgjjeyano fuori deUaCittada'Genovefigiäattcrrataj'marifäbbri- catapoidel 1434 nel fit», dov'm, fiia'10 Ottob» nel 1511 quella di dentro data infieme col Convento alle Monache, che hora vi fono, e che da Monfignor VeCcQvo Bernardino Vcnerio hebbero per prima BadeiTa Suor Scolaftica Soranza levataper tal' effetto dal Monaftero di S.Caterina. Bella, benche picciola, h pure la Chiefa di S. Crocc,prelfe il Ti-aghetto di Vigo, officia- cbirr^ji ta da Monache CaßinenÜ, le quali hebbero anch'efle la prima -f-fJw^. BadclTa dal Convento di S. Caterina. Seguono poi le Chiefe di S. Nicolb col Convento d'fremiti Agoitiniani , e fuori di Cit-tä rimaricabile h la Chiefa di S. Giovanni, credendofi^ che foCp'*""' fe edificata da S. Romualdo, quando fi trovava in quelle parti ' di Venetia , ä cui ü accoppio il Doge Pietro OrfeoJo , per di-yentre anch' eflb con 1' efempio di cosi buon Maeftro un gran-. Santo, come fegul. pja,-,:, II Palazzo poi, dov' hablra il Podeffä, e di fabbrica antica , mä riguarde vole ; e flato in piu parti rimodernato , ed ornato ; particolarmente nel 1544 fil rinovata la Sala del Configlio coiu bellilfime Picture, come hoggidi fi vede. Q^' Cittadini , che non fono impiegati neile Cariche del s/hctif Goveriioj 6 negli Efercidj del Foro , b negli Officj Ecclefiaffi-ci , s'efercitano in gran parte nella Naudca , gl'altri ndla^^""'" Pefca , e neIJa coltura delle hortaglie ^ ritraendo da quefftj que' proventi , che per 1' anguitia del Territorio non potreb* b;ro cavare da altrs rendite • Le Donne s' occupano incef^ o^i^v, fantemente nel lavoro de* merletti , 6 fiano pizzi di Filo bianCO , trovandone grand' efito nella Dominante, ed in altre Cit-tä vi cine, dove i loro Mariti , ö Parenti uanno ä travi) .Ji Feltre ft J4I PanteJice imp.'egjnu Jclle Nuf^iatiire d j D4-ciij e Poloni*, ed in altfeGirichiriguaiJet-oli * Giacomojc Gior^o M'jrari Guef-rieti illuflri 1 France fco Fifolo, che per la fua VirtQ, c Due tri na. meriti d eile re aC-sunta alia Cificii d i CitncellicregraadF nrlli Dtj min ante, Pietro Pagans bra»o ^uerfierff nel iji Bernardo Bonivento ■ Gio: Faicunetto e Nieolö Cilla , the «m Ii loro dat. trina illuilrarorici it-Fgro , Chriftofano Sabbadmo, the nel rjjj derei-irte ia Verfi studiti h Sioria deir AppiritJane de IIa BV. di Marina ^ e fi Protoinallro de' DUegni d' Acque ) Süpra d i ehe rcrifie pi urondameni« . Prevcdtad^ le aitemtioni ileibi Veneta Laguii*, Fece que! bel Dilegtio, che tuttivit ! Confer/ä n»l MagiUrito ileüe Acque in Venetii inüeitie coii gJi fuoi i'critti mol to ftimiti , e difegnfe süche la Lamuna , che malti anoi doppi> fü ft tea ».IIa Do.-iilnmteda S. Ffancefco della Vigni Uno ai Crocifcri Giuliino Scitp» dottifllmo nelle Latine , e nellc G reche lettere , di eui fi rede all* Jc^mpe U beMKHma Oraii^ae Fitctx Dage Priuli , quindo cante Ambafrii" tare di Chioggia indö i congrutiilarfi della di lul aftui^fiane al fogli« Duelle. Giufep" pe Zirlino, clie p»r la fiia intelligent nel!e Attt LiberitU, e pariicoUraunte ntlUMu-iica meriti d'efsdf faitaMadlro n«lli, CUpelU Duale 1 «J tlltri noit« 1 ehe per facevl- itnm ■ D E L L' I S O L E FORMATE DALLI FlUMI ADICE, E P0\ DETTE ABVSIVAMENTE POLECIUr Benthe il ftome di Poittiftf aitro non Ügnifichi propriamente, che Penifola, com'habtiaino detta nellit ooftia Epjtt>raeCofiiu>E«fic3, ad ogni anodoiPflArfl« formlti (UU'Adice, e dii Pö sunt) veraments Ifok i anil dalla moltiplicici de'loro lUmi fuddj^nfe m litre IfoJe. l^iigOf CirtAdilis' vige- Sm Tirrh tarh' StjU^Kp SU' ptrh*>. Ptf f/ tnag. trA Ftuffü dtiPEvrtpa ISÖLE FORMATE DALVADICE. Ircondato dall'acque deU'Adice , e da quelle del Pö Grande eil Poisciße dt Rovigo, il quale liiene fuddiviib in altre Ifole dairacque, che moltiplici pafläno per il di lui mez^o . Con-fina qucHo alia deftra collo ftato d i Ferra ra ; ä ünifira col Padovano i dalla partesuperiorc col Veronefe, e daU'inferiore col Golfb di Venetia . Abbraccia oltre un numero de'Valü UGtt4 di Rov^o, soggiorno del Vefcovo d'Adria, refidcnza d'un Proveditore , eletto dal Gran Configlio della Repubblica , che governa tutta quefta Provincia , con altri Rettori , deflinati a molte altrc Terre . E Paefe florido, habitato, e ripieno difab-briche deliclofe . La moltiplicita delKacque, che gli pafTano per dentro , lo rendono commodo > e d'aria salubre , ciTendo tutte correnti . Per eflö andando un Rame dell'Adice per la Fofla, detta la Policella dalla Villa, dove ternaina, fa capo inPb, dove ü vede il fuperbo Softegno, cosi ben fäbbricato y e fbrtificato, che non teme pun to l'orgoglioie minacce del medeiimo P6, nh anche quando superbamente gonfio fa tremare gli Argini Helft, rilerbandoci le nuggiori diftintioni nel proprio trattato. ISOLE FORMATE DAL P0\ ^ Frä i Fiumi d'Eiiropa s^aflunie il magg^orHLCcoilPodiLomhardia, Fiume ueramentc Reggio, che partendofi dal Monvifoj da dove ve trae la sua origine, e paflando ^r il Piemonte , e Lombar-dia , dovitiofo d'acque , che da piü di 40 Fiumi principali vengono coatribuite , corre rapidamente ä tributarle al Mare ^'pi""* Adriatico. Paffavano giä goo anni tutte per I'Alveo , detto di Ferrara, e cofteggiando la Citta medefima , dritto a quella di-ramavanfi, e per gh Alvei di Volano , e Pri m aro andavatio al medefimo Mare . Ma (servendoci della parola piü ufuale) dato ricetto aU'acque del Reno, con gli interrimenti cagionati daile sue torbide , cbbligb il medefimo P6 ad abbandonare gli Alvei/» t^-^t^n suoi antichi . S'incaminb per il Ranio di Figaruolo , per dove*^^^^^ tuttavia corre, prendendo la foi«ia d'un triangolo scaleno, c' hi n^t^ per bafe il Golfo di Venetia . Divifo in uarj' Rami , parte de' quaU per diverfc caufe h^ afiätto abbandonati, coftituifce tanti triangoll, quante diramationi; ed havendo tutti per bafe il Marc, con vocabolo corrotto sono chiamati Pokcmi, niä pihtofto W^tß^^fZ elTendo anch'elfi tutti circondati dall'acque. p^jt/j. POLEC/NB DEL GORZONE. F^i^drf Di sotto alla Riviera di Figaruolo contermina colla ftefla il otrvtir. Polecme M G&r^m^ tratto picciolo di Paefe, ch'alla deftra disc medefimo hä il Pb di Lombardia , ed alla finiftra un Alveo , detto il Poazzo . Partendofi quefto dall'argiae de! sudetto Pö , c girando anche per poca larghezza, forma come una Corona , ehe nuovamentc attaccandofi al Pb medefimo poco fopra la Policella, in cflbsbocca per «na Chiavica, chiaraatadiPoazzo. In m t • * • N • % i / t m .1 * •. 4* ' i feK .' ^^^ , v v i 'a. • •-.'ivV • • ; v v , -t- • . , —- • ♦ * t . t • % .-.I'yJ ÜSS?*;- «sr ^«sa^t ....sl-h- . ah.v. -scj:.-Vij 1 < . > i ■i ■ -fj-:^/-j- - iß « --•-•'•.-..i-d- • < k. •f. ta. r Jö H . S . « „ , s V ■ 1 'h yuu In queft'Ifola soao le Vilic di Ponte di Ik dal P6, Occhio Bello, dti Gorzone, Pa viola, Canaro, Garofklo, Guarda, c Racano. 7 J J r f POLECINE D*ARIANQ. Trä n Ramo del Po delle Fortiaci, c qucllo d'Arlano,»6 to-gliamo dine di Goro c fi tun to Pokcifte dArtano^ cosi'detto dalla Terra dt quefto nomCj ch'in e/ib h fhbbricata, dove habitabiioii numera di Perfbnc, e sono fabbriche proportionate. AI latödi que-SJÄ ^^ Taglio fatto da*Veneti , chiamato di Portö-lTiro , col mezzo del quaJe furonö voltate l'acque det Pö sü riiano dcflra, per divertir löro il corfo, c' haveva al Porto delle Fornaci, cd allontanare dalla Dominante le torbide portate del medeß* moPonelMare. ■ ' M E S 0 L A. , ■ii . yef^uf^h. Moflrrarono sempre i Duchi di Ferrara spiriti generoß, e pm-Itm^a'.'^ prj de*loro natali in ttittc Ic attioni loro ; ma moUo piU fčcero fpiccarli nelle Fabbricht, che con taatanaaeft^ erefleroin Per-rara, ed altrove - Teftimonj perpetui di quefl^ veritali scorgono nclla M^foUy fabbricata da Alfonfo II d'Efte I'anno igSj. Qitffta h di forma triangolare, refa IfoladalPö d'Arianoalla j^^^^^^fmiftra, che in parte lacinge, a deilra parämenti dalPb^detto röorto, Alveo, ^e hora serve alia boniHcationc di Ferrara, ha-vendo havuto per bafe, all* hora che fti fabbricata , il Ma^ re, ii quale eilendoglifi allontanato , h rimafto in sua vece il Lido. Gira quefto miglia 11, ed fe circondato tutto dimuraglia fw fiarna di debole fortificatione; mä atta ^ ben mu- firi'^i'd- nirli. Ii fine rimoto , Mr il quale Ii fabbria> quefto recinto, tu dä edificare una Gitta, che per Topportunita del jfito popolaf-fr bene prefto sc medefima; ma reftb Parco delitiofb, e Serraglio d'Animali Selvatici, cpcr luogo didare la caccia tl VernoaCin-ghiati, Caprroli, cfiraili. Queib ha per ingreffo un Palazzo d'af-fii belia ftruttura coß quattro^orri ncgii angoh; una Corte lo circondÄ, ornata diPortici > che servivano per la FamigUa Du-iZ'Ji^a »ci ^ daftra haveva una gjanStaUa. Hoggidl conferva qua. ufcU. ü ncllo ftcflb ftato; mä difabitato, e parte del terreno rinchiufb in qucfto fito viene raltivato , e parte lafciato ad uib dt Pra-to, non mancandovi Bofchi di Ginepri, e d'atrri Albert, n^ acque per pefcarvi, e particolarmcntc quelle de! Canale Bianco, e Pö mortoi che per lo fteflb recinco pailando , vaano äsboccare in Mare al Porto dcll'Abbate. POLECINE DJ FERRARA, Pokcme d Ffrrara 11 chiama tutta quelU pMte di Terra, ch' Ilblata rimaae dal Pö, priadpiando dalla Stellkta, dove fi dirama in due Branch!, rcftando al piä Icttcntrionale il nomedi Pö Gran-tliff*^^^ ed al Meridionale del P6 di Ferrara . Riccve quefto la de. Mtt. nominatione dalla Gitta di Ferrara, Metropolid'un Ducato^che fü del numero dclle Terre, che la Principcffa Mattilde ( unica emie di tutti glr Stati j gia pofl^uti da ßonifecio III Marcheie di Tofcana fuo Padre ) nel tempo della fua mortc, ftguita nel IIIS, la&io in rettaggio alla Santa Sede . Hä quefta poi dato a Succeflbri di Bertoldo ( che ffci Figliuoio d'Azzo IV MarcheÄ d'Efte, e Nipote del detto Bonifacio ) il Titolo di suoi Vtcaij-Paulo II l'ercfle in Ducato nel 1471, inveftendone Borfb, k cui rimpcratore Fcdcrico III, ö come altri computano IV, haveva conceflb Modana, e Reggio collo ftefUj titolo j ma finalmen-te per la morte d'Alfonfo II, quinto, ed ultimo Duca di Fer-rara fenza Figliuoli, £u da Clementc VIII unito nel j 5 9 S al Dominio temporale di Santa Chiefä. Ihdke drlU Ch'tefi , chč ß tr&tiatto mlla P tont a drlla Cht a 4* Ffrrara. 4} OiFinelli 44 Santa GIuAint 45 S»n Giob ifä Sicita Mari«. Nuovi 47 Sin Nirtli) S.Gio^drEtoS. Giovinnino CroQrtta,CiiiefadtlS,CWic. 50 SlifiDomenico JI Santa Cro« , fz Ogni Sinti jj Monte * ■ Sin GiüliatiO jy Santo Stefan» jf Triöira 17 Siii Mithele jS Sw Paolo Duomo 60 San Crifpino gl Jan Rumlno €% Suffi^i Saa Cuicotno SaRt'Afijitfe Orfane 66 San Loretiio 67 GiuTeFpe 6 s Sanc'AntouioVeecliio 70 Bflttadi bituchi 71 Cotpus Domini 7» Orat{jria 7J Stü Piett-o 74 Sant'Aleflia 75 San SalYitete 74, San Manino 77 San GitioUmo 7jr La Morte 79 Sjnt*Apollmare So SanU Maria, del Vldo gl San Vito jj^ Santa L'iher«^ Sj San Nicola S4 San ['Andrea. f j S±a Vitale Sf San Tomtf* St Sant'Erarma 8* Porta dl Sorto g^ Satit'A|olljna 50 Sapta Francema Sant'Apollonia 51t Sant'Arnotüo Martin. A more ^ San Oententit Santa Maria dt Bovo 36 San Lodovico 97 SS. Simone, C GJudft OrfoLibe San Mauretio > gi^Cc peHa Ducile, e doppo eifere ftata profana-ta rifarcita , e redituj-ta dal Cardinale Imp^ riaii Legato di Fenara. nel XttJicf dffik Strafe , e Palax'O , cbfßtroviUto ficUd PUsta della CitU di Ferrara, ■'.1". A B C D B F G H / K Vta dcUa Conca. Strada zkgli Angeli^ 6Phppont i Palaz^i Pij , Vtlla^ Rcßett/j Ctraldiy e Sacratl. Strada di Sa» Benedetto. Strada di San Ch. Battißa. Via Grande. La Gara, Via Bakna. Via Nai>e. Via di Beli'Aria PallaTiii de'Bartolly e Tamtti, Bocca M Canale ^^^ GagUelma : Palači dsComdrn , f Nigrelli. L Via della Paglia: s Pala^Z? Bf^ndfdet. M Via delle T mine. N Vta dsUa trna. 0 Via delle P t core. P Boccm del Canak di S. Stefam : Pala^V df'Btccari, Ulli > Pf-rondolif C Cattf, Vfa della Rotta : Pataizi Sacratit Benthnghy Fi^^bi yf Bonki, R GaUaßaß, S Vta di Spinello. T Corte Bella. V Viadell'Aguccbie. X Volta del Turco, r VuiV^n<^a. Z Vta iü Vafpergoh. a Via Grande : Palai^i delli Ggftoli, Perett'tfRoftdinelliyfTretti. b Via deirAgucchlf. c Via Bordeletto. d Via deWInferno, e GiuocQ del Palhne. f Pefcarie Veccbte, g Cafiel Navüo, h Via della Siär^. 1 Via del Gorgadelh. l Contrarj ; Pala^^i delli Pep^U, e MarttfCatln/, m Ghetto degli Ebrei. n Vta delPo^^o, 0 Vigna T agitata, p Via de' Sabbtorji. ^ Via delSaracino: Palazzide*Mux.iarellijCößSBfAgolamijeLibarfori, r Parai^o J e Palazzo N^rifoli, f ViadelMelotie. t T Santa Croce 2 S Caturina Marlire 3 AngeM 4 Kofa Zdtfclle i Certoft 5 S. Lucia Vecchia 7 Opuecini £ S Bencdfito 9 & Gabriele IQ 5. Lucia Mart lie t J Mcfldicanti Iz Servi I i S. Cattrina M«Ttjic 14 £j)itito Santo TI 5. Leonai-ilo 16 Gefuiti 17 Srimmate 18 Gjnvertite S Cio: Battjfta 10 Confolatiane S. Monica 11 Morfara ij Soocorfo 24 S, Sj^rito * J San Rocco iS S. Ouglitlmo 17 Cawccine t! S. hfb^rt S. Bernardin» JO S. Stli^ro jr Rofa jz San Carlo j J Sant^Anuz Teatini j5 BatUr^lni li Santa MargheHta ^7 San ScbaJli^oo J 8 Concettbne S. Frjincefeo PP.Cojl^ant. 40 Chieilgla de'PP.ConTent. 41 O Biancii 41 San Biagio 43 Or. Via della Cmca. Via- Ranetta, Cantom delld Rtr&ere Via Bella-Doma* Vta Petinello. Via de'Rojfetti. Via San Michelim. Via deila Rtrvere. Vta del Folk. Calabraghe, S^uajfa-garetto. Vta del Padiglione. Pala^ZP P^fff^' u aa hh C€ dd ee ff hh II mm n n Borgo delLione ; Palazzi fice Ari*. luit. Pčnri Ji ßtufxwra fice un Comandante, e qualche Soldato con munittom per ficu-rezza di quel Porto, Rifiede in quefli Gitciun Mmifiro dtl Papa ran ticolodi Gavermtore, jpeditod« Ro- Govtrnat»-ma . Ella fii cump^stia nell.e rovined'Adria, reflUndo iofieme, enellofieffo tempo n>f- r/, fiframcDte subifTaii : Rimeila poi in progreifb di tempo alio ftato, in cui al preJentt fi ravvitii . Armö gii podeiofi NavigU netle Guerredc'Goci j e Longobardi, mi sp«riraen-tü iovence ma^giori alle Jiiele Venete foTio; enel J91 al riferiredcl Biondo nelltsue Ifto- Qntfft £ ri« , quango s'unj ad Aiberro Figliuolodi Serengario , »ide talmente lacet-arfi le vtfnrej ow^jtAm. cht mii pii hi potu to rimetterft Bel primieroiuo Sata ^ ami i poco ^ poco dtclinando, rat-Jenabra appuuro unadisiiabitata ConcfiiJa Perop^ra d'untal Marino Commiflario Jm-pDfliile, cbe contirolo diCnnte, goi-ertia^i la Cuti^ ü concJtii quefta nel JÄt I'ia^l Vene to Leone, il quale elrconiatali cjti Wti numera di VifceKi, e Galeie> Tobhligö i. sottometterfegli . Qj^ndi pifsö soTto il Dominio degti Ellen fi , Marchefi di Ferta-ra, finche nel I^Si da i^riftdfano Morti fü per ordine della Republic* con a!aine Fufte, e Legni minuti inliemecijti Adria toltaad Ercole Ducidi Ferrara ; dove poi ne! derfo aa-tio governb Piijtto SigrtJo q Alvife in qualici di Proveditore . Nel 148; iJomenico Uo-ne q. Giovanni : neliig^ flrjtioFaao Ciiiatei edai prefeate .TOggiace, ancheoel Dominia r tempjralt alla Santa Sede , ftante I'unione deita dello llatodi Ferfira, segnita nel 1558 pjT la mo ried'Alfo a lb II d'Elle ,qiimro, e J ultimo Duca di quello Stat 9. VALLI, CHE CIRCONDANO COMACCHIO. ValfiM mmtehi^- Sir». Ptfti'i Ji Prfit, Tri gU Alvei di Primaro, e di Volane nella pirtt inferiore del Polecine di S Giorgio con^nante al Golfo di VetieciA £ tiAJl gran quantiti di Lagune ^ the däila Gitil di Oo' macchio sopra alcune Ifolette fabbricsTe, Vail t d i Co mačehi» j'addimandinD; e benche i vi coucigue Heng al:re Valb d'alcunJ furticolari , sono ntjAdimeno tuet« col medefinio riome chiamato . Q^fto Trat to d i Paefe coperto dill'acque serve d i seülo i quelle del Polecine dl S Giorgio, che aon ne havendo aJti-a raegliore, m efTu jono neceilirate ter^ minare par alcuni Cindotti, per inii sboccare in Mate miftecon quelle dellemedetime Afftm/i^Sit Valli, mediante il Porto diMagnavacca, «dalcune iltre plcciole aperture. LaquaUtidi queft'acqni i »alfa, partecipaudo ella del fiüdb, e nfluiTo del Mare pe'l medefimo Por-di Magnavacea , mi mirchiandofi con eili I'acqua dolce del predeCTO Polecine di S. Giorgio, coil ü con temper!, m.iflimo in tempo di i'rimisrera , che giuntavi la bonti dJ qusl lüudo, serve d'al let tam en to ilPefce, chv per il sudetto Porto nel iliefed'Aprile in tanii copia vi concoi re, eh'i col* di ftupore non srjinario. Montato poi c'hi il Ptfce (cb'i lo (lefTu, che paffato Hal Mare nelle Villi) chiudonfi cert e Porte fat t e diCinnuc-ce , acciö non pofla piü ritornare alMare; ond'effo ivi dimorando ctefce moltiplica, e s'ingraffa k maraviglii. Percinli quefte Valti contlnuamente qiialche poco j mi general-men tePOt t obre j eU Novembre J eeavsfi da efTe tinta quantiti di Pefce, che oltre I'annua re ndira, ebene riceu-e UCarrmra Apoflolica di cinquatita mila scud i di Paoli, G mantiene laCitti di Comacchio, nurfierofa diciaque mila Perfotifli v gli AÄiuarj, ewito Affit-luarj delle metJerime avxniaiio ogn^anno migliaiadi scudi. tr j j- La minifiTti d i peicarle 4 curio fi, poiche non fi servono alrrimenti que'Peftfttori di Re-ti; nJ vanDo cercanJo, öpefcindo il Pefcey mi da se penfando difuggire, quand® nelle A'"'' nottj per fort una di ventOj epioggia entra ineerti piccoli recinti fitti di Canriucct in-A'' teUutc In Heme, rimine il Pefce i mp figi ona to ; men tre tti eifi hi bens) libera Ten trata, mi chiufa Tufcita, evi concorre ia ranta copia, ed in cant» fnria^ cbe formi detitro Ii ftejn recinti quifmna inaira. Da quefli iPeffatorieftraendo ilPefcecoacertarete minua-le »tale servitia aceommodata in capo adun leg no , lo VQtanoin cert i grm Vali di Vinci ^ i quell'effetto deUinati, lirghidi curpo, e (Irctti di bocca , dicapaciti di 30 pefi funOji quail riplent thiudono con cooarchia iimile , e con cuniodi bgno lo fermano . Seguitatid« inral raaniera Imettei e iJPefce neglialtri, wnfi riempiianno in una Jola tratta da 100, <11 JO, che vuol dire Cpiglierajiiio setie, öotto milipefi di Pcfce . Q^nto polmtggio-ri sono le piogge , vsnti, e borlfche, tamo piil eJIi pefcano, afSftendo, e lavorando cun-tirtuament^e cQn molto torraggio, epiacere, sentiputito temeie I'lngiurie de'tempJ, eon-tro de'quali sono irmitl difeuoni velliti, ellivali diacqua Pe/IiJicm, II Pefce , che fi cava daquefle Valli, sono per lo piü An gnil le, Ca pi toni, & Cefa Ii. Piglian- g^y^^ fi ancora in biioni copla Orate > Sfoglie, PaCire, GovJ j e fimili i ed in alcuni bug h i Rei- ^ ne, e'lVnche, mi in minore quantiti, ed inoltrc Acquirclle in gran wmma, Cappe, Cslceni, e fimili Pefci da gufcio. Le Anguille sono b picciok > e fi chiammo Buritelii, « Prefciutti^ bgiofse,efichlamano Anguills4fagToffiflime qaantgiil braecio d'unhuomo, epiü , e Ii domandano Megliorameati. ISO LA D I PRI MARO. /tsäfit. Dal Cbinale di Rell-occhio ^ che d i l'Jngrcflö pure alle Valli diComacchio , e t hc ci Uno d a dlTerli t jgli. CITTA^ JlAVEim^ ATTTIC^I '.1. TTr Ed Jfile, ch* abrc vdtff la coßtuivano , I i' y * E memoric dclla fondatione della Citfa di Ra-^ venna sono talmeticc scpoke sot to le tenebrc d'una decrepha antichita, che git Scrittori in vecediporre inchiaro Torigme col candorede' fogli, con I'olcunta degl' inchioftri I'hanno maggiormente offufcata, Attribuifconolo fta-bilimemo del le sue baiicliia''FigUuolidi Nem-brotte, chi a'Nipoti di Ncä , chi a'Tefsali, t chi agli Umbri . Da cib reftando canonLzzata la di lei venera-tphftt A bile vetufta negli epitett dellc piü cofpicue Citta del Mondo , a fyvrrvt»- ragione vanta il citolo di Ravenna antka . FEi chiamata da Stra-bone Gita gra^jfma ; da Paolo Diacono CtUa UahUiffma \ da Martino Polono Citta Fatmßffimaj e celfherrima^ da Cicerone Fw-re dell"Italia J e Firmamento deltImpero Romano ; eda S. Pietro Damiano Metropoli E^regia della FUminia, ed Emdut; f seconda Roma. La pill vulgata opinione vuole ( scguendo il parere diFilone, e Giovanni I^ucido ) che folie Ravenna fondata nel 640 doppo il ■raitri^itm Diluvio con Fabbriche di legno da un Capitano d^'Tcflaü: che /^mri^A- qupf^tj ^ ji^iie M^vij che conduceva, !a chiamafle Navenna{la quale poi i Pofteri diflero corrottarnente Ravenna ) h pure che talc Tintitolalie dal proprio suo norae : che 1'onde deli' Adria-CO la lambiflero , allora che era Htuata fra Paludi sopra_» molte liblctte : e che n:iiravafi quafi natantcj neir acquc_j t'^T^rf* ^ ^^^^ spiega Tefibita Figura ) le quali nel di lei seno inter-nandofi , tormavano varj caiuletti , che ä guifa di tante vene per il di Jei corpo spargeanfi. Si solevano perb t ran Uta re con Barchette le mentovate liolctre, benchc con Ponti foflero coxt-giunte y e le speße correnti de'Fiumij cdil fluflb del Mare pur-gando ]aCitta,concorrevano egualmente alia tempenedell'arja. Quelle ancora fiirono morivo, che dalle lorodepofi t ioni congiun-viMi/w^rs. te le medtUme Ifole, fbrmailero unsolo Continente unitoaTer-rafenna. Refta cib nonoflante ifblataanciie hoggidi Rauema'm una lingua di Terra ^ efte/a dall'occaib all'ortojniedianre i Fiuini Ronco, Ronco^ e Montone. Anzi queft'Ifola ftefsa rimanc in Ilble sud-divlfa da' Canali , e Rivoli formati dali'arte dalla natura ; onde none lungi dalnoftro alTunto rapporne qui la defcrtttione^ E se in quefta piu del confueto compariamo prolifli» sara cib riconofciuto per una parrialita obbligata , c per un contra(egno j^ff^^^ della noftra divotione j mentre habbiamo Noi qui soggiornato frtUßu molti anni, e fiamo ftatirimuncraticollonorc della Cittadinan- '^/"fj^ za da quclla Comunita nella prefentatione fattale de^ noftri Globi. Alio scrivere di Strabone fti Ravenna Colonia degli Umbri : doppo molti anni aflTeriice Lucio, che venuti 1 Galh in Italia, i Sen- t/i y«*«. noni furono di efla pofleflbri, come attefta PoHbio, c suifeguen^ prrttnyt* temente pervenne in mano de'Romani, non serva, mä libera. Cosi afferma lo ftelTo Strabone ; e benche fi regolafle colle Joto X^ggijad ogni modo Signora di se medefinta, da se ftefTa regge-vafi . Fli Sede degli Imperatori Occidental! dal 597 fin'al 475; std. A^a degli EruIi,eGoti fin'al 567; degli Efarchi fin'al 7^7 ; de'Rtr ^Zf^^ de'Longobardi fin'al ; delli Traverfaij Ravennati nel 1148. 'Pihri^tn Da'Porttefici fu governata per mezzo de'Rettori'fin'al ijoS:"-^' Dalli Polentani fin'al 1441 : Dalla RcpuMica di Venetia fin'al Gevtfitat^ 1496 f sotto il di cui dominio fb arricchita diFabbriche, d'ab-bellimenti, e per sua ficureiza munita de'Torrioni, e della Roc-ca I'anno 1457, dandole il nome di Brancaleonc . Finalmente J-^s^wW/a nel 1309 venne sotto il dqminio temporale della Santa Sede nel Pontificato di^ Giullo II; mä seguito il sacco di Roma nel 1511 trovandofi aflediato Papa Clemente VII in Caftello S. An^ dairimperatore Carlo V, ed in pcricolo tutto lo Stato dclJa Ciiie-1 fa, dubitarono i Ravennati di sc mcdefimi; onde raccomandan- p^^'^f do alia Rtrpublica la loro difefa , fi sottopofero alia mcdefima . Ritornb net 1509 sotto la Santa Sede , che vi spedifce al di lei go verno itn Cardinale con titolo di Legato^ il quale rc^ge ^nco-ra tutta la Romagna. «//!' s J,^ Q^fta ne'tempi andati fi una delle principah C. tta dell'Eu- H Ii rcp.'-L; 'MtfMO^ Üij, dalSa ■ v'-S Sette-nrr ione. DEL n u C ^ T o ^ ^ T 'E ^ u iEirriE ^ L L I D J Ji A t r o ü I Ven f ^ cme, f, Meri V J ^ C ^ O) I Coroneili. ^^^fcO^r^' o o M^ C C M I O quaU J'' affiitajin daÜ£L Camera Apökstoiica^^^ '^^ Jhrü) äi ^r^mart Pslatva IdiJ.I^Traie 4 jfifrriFiui J^awwcr; ^^ dl Rau^nna.,^ Terr^ dU W^P-^gn l^ffiio deih. c. -SaAcna Kl I (Ä' Jan. era SÜ . Je JBErJlfi/ta rjTanvcciüa... ifca in j M J'artO del ^irtftofa ■ TEJiJtlTOJtl O SS.iffjt^ti J/ J.~yj'talir ^JMotina del Oiudultuf^oni.'- ^/j^Ää/wn«? ifi. ' Xa^tutm Goiia \ i -fV™ Viche/ff C^ V^ X X Jlfaim dt M-, rtif 1^0 n ' - 1 yuule , , Mbtialdinl "^JBoüia. tfr V^iftmr ■HLir ^ ■ . . \ r ' f j . . i -Taainmi^ ^TSfr ■ ■ - ^i-JlpK-, > V'-; V / ciffi \ ' V / / r ----LI- ■ - : ChtAf^ ^ J- tlßllo J'ijMe^uL jjirtj : jRzrssr ^^^ i J- - ortOftna iti. Cfujvt J J-Šariti!}}'^ ^/ir'fV t'm i ^ Ceuutfu lit % Foftij^i^ JBfj •^itfo dxJßa J rnartt _ "C/VTv Jft/oua. j^Jllil lÜ^J'erto if/ X T K M JI X T O XI I O i/. Pietrt/ . . Xi^ntala Farroci v Cfrptteiii ■ i- 55CSÄ*—rssss. / J' j^J te] / '-i■■ ^ ■«L -fej CurptneMci a J^^'i'iitfK, ^ ' di^ttmta. " K % : o ir : T" X Tei-fitojTJo. di _ , yJL^ J' J'J'Jlem.^. Fimte jA'J". Z/ i^^srrvccAüi iSt iJiJ'^ginp tfiffut iiäuznf) ^an^vc ■ ■ J'äl^. ^ff ^^ EA tuiio ^säss. ElLT.-VjtTO I>:EZL Cji. -tCu __--- CJTTji J J JL^TOg-VJW^ r J-i to j'iü iV Jfojni deft ilhiat^ PnnAp i^ifSma^ Orabno i^^rtejv J^hjtk;: > ftjiidCtfanreliiÜ^ejted--Ji^oMefitno PanrC: S, JSjirÄana JfanrC : J, Btt^ffip inBorgo Far- J, ChtarttJSen -^rttyK: CListe^bhat^^J'. Ca!Tiaid\ sß m>. SSCroiX^rs t {kpaitiirfZ ßlptaxöie Üifuierüile S-^omsfaee J*. Eu^aniOr SJi'ranaaFcp Stf. i™>;c JtooÄf Pa.F'.- i r.v-fVÜisi A^f S■ Giff'Xiuaii^ii&n S' Gintlama FP. Čieftjib. S Jtarijt 3ihggu)rt jf jr Jfi«/ J'ewcßA : S'Jl lA Xbru- J'oT'^ S Jt in Coe^ S mfickrJc S Var^ in- Or^ß S-jaQina. MjL/iifv S-Mamü li/vi iOs-päaie Ür-fiati.^^ Örfitteüe S.FalBmicuui Jto**-.-J. Racco mAiryo jfia/^ S-Ttiq/i^^io PJfif^nuA Sjt i'rtiif JU^itp ^ Tealitt^ tTemtnjino JJif^SkbpuicAüJfomj-jtä;' SJibUe^&iatLa^etv-^: iViltvre fiar ; Ci}rftcLTl>iuJHbH.2i}ccel J^üi Üfsmoiim Orot- SS- X'd^po SJtäna, Mj'aftn Hoiai AI. Coje JTmün« VfiffffioTv j SI J'ät/to.eaa f 1 J'ia X.1JZ, dsä^är^iiies-e. f J' JirJhaSB diTeoiißria> €S Xirria. ^nAnt/at J^rtaj'finita. JUtJJji-l'orÜL-/£rjrtn J^rta iT.^ama Üfr^ ßifiMo-Jr th č^fh^ ^itei^erto dflL^trf-ttt»!-^ pro tert^irfr J^itfi^n ^SaäaJ'iaeiÜ^ S^shrv A'jtayar-jnvm Stfit^ PrhiOpalL JWKt. t/tfvfii^i tUSrVLtaie. k {jti^iüJ'ie dOÜ, J-^ S. dtl ^niJn , ji^ik. J'tMtfitie Ja£ Sčftzmafifi -h 4tt CafMioBÖti. I d^J^ f-tu-Artfi ( JW CarniJne dulCtiV^tiO I JtJlc Jiöjig^H^ . \ J'tra4ii d^J'nris 'oc^'hiii/ S.OiOTyio irt^ y'^fitt*, yy Ii ' fiJHatsli^ iMitl^ Cef^Jis jjioce^i di Itmit^nnA .......- i ----- fta^aafHfi, O ^T C E Car^ujx, "ttfnpff Ji Sat arm. ItaVffina AKt 'mt üb, t.cap.i. eint» tß ßw, [OfVfPpa i s^a gnndcJZÄ s'e/lepdcva ä. i8 fniglia, e divideva fi in • pi^ parti, cioe Palazzplo, Anveriq, Ravenna , Cefärea, Clafle , Prtw^Crfff-P Tombc . l^maggiari eranq Ciafle ^ farnofa penl PprtaCa«-äUttQ. diano, che|^iftanza deirArmate degli Imperatorj Romani i ed OttavianQ Augui^o vc ne tcneva un^ di 155 Nävi , Era ^che Ttmpie A cclchre pcf i i Tempio d i Giove Capitqiino , c'have^'a 300 Aha-^^ colonne d'alabaftrp, il quale fii poi dedicato du, Piistro Ar-civefcQvo al Principe degii Apoftoli ^ epero detto Pefriano , do, ye furorto I'epolti i S^nti Arcivcfcovi 4i Rayerjna : Si rendcva put rtmfit St fc cekjire p^f il Catppjdoglio, p Tcmpia di Scrapide, e per quellq ^tf^pidi, ibntuofb d'ApolHne, Ceiarea eraaccrcdirata peri Q^artieri del-VEfcicito di QiqCef^ie , periP^l^zzi d'Qiiofio , c d'A rcadip Impcratori , e pel Tcir^pio d^l pri mo edifice to in onpr? diS,Lo, renzodijoo Altari . Di qucito nefilin vcftigio hora fi yede , come ne meno di Clafle, ciTenda /blamente rimafta in picdi Ja Chie-fadi S,Apollinare,uArdiduodi quelladi S.Seyero, ^ la Torredel Faro, die ftpva alle foci del Porto Cqndiano , addit^ndo a^H er-^ ra^nti Nocchieriilcanyno.I Geqtili,comeCitta makogrande , vi Tc^icvapo gU Archi-Flgn^ini, e yi erano inalz^te inoJte alfre fg-niofc Fabbrichc ; tra quaU teaeva U primato TAijliteatro eretro PHw . ^a PublioCeiio ulTenipio di Giofu^ fecondo il rapporro di Abdir Anjti^? mvnople. Eraqueflo ditigmaov:^le, d'incredihik aitezzit, d'or-irMf diiieJori}co,capivacQmmodamente yentimila huomini> n^iuva-i puMf Cr orna to di fontuofo Ppr tico j iqftenuto da finiflim^ Cqlqnne y come fi vededaU'efpoilafigHi-a ■ Pocqlontai^o erail Tempiodi Satur-no> pieno d'Alf^ri, prn4to di pretiqfe Coloqnedi mj^rmo ; e di fuQri cinradaunPqrncQ, ibftenuto daaltre Colonic afl^i belle ■ Tfmpit^ Venera van o anch'jl Tempia d i Merc up o, ricco pure d'Alt ari di ji^rt^rw. ^jyj^^Q aUbnilro, e fopra eminente Coloi^na in nici/,o vi era una Statua d'qro di eflo Mercurip , che man da pa voce orribilc , ie alcui^o ufjpndo gli yoltaya ie fpalle > cgme piii dif!u/ftmenre de-; fcfiye I'Abbate D-Senfir}o J^a/blini , Rc/la tu rta via in pied i la Parte piii anticha, detta Ravertrta, Z che fü cinta di mure da Tiberio Cefare, e n^unita dpHa Rocca , TiA^, Cr Baftioni j e Tprrioni XVI. Secolo dalla Republica Veneta, iedendp di preienre in bniccia alii Fiureii Ronco , e Montone j ehe poco igtto 41 d^ndoH rnana I'uno collaltro ^ conj^iunti tributano Ip loro 3cqu? al M^re tre miglia diitante dalia Citcu , con cui comunica per mezzo del Candiano , Canale n^vigabi-Ic , che da efla fpiccandofi va ferpeggiando , e sbocca nel GoU J, ^^ ^ t^o di Venetia . di lei figura e quafi d'uno fcudo , ed il fuo p^nii A giro h di trc miglia in circa . Hii rre Borghi, il principals fe di Porta Adriana , ^bbricato da Adriano Imperatore nel kq-^o, ove Ü trovaya edificata U quarta parte della Citta , detta Anvcrfo, Gl'aitri due fono di Porta Nuova, e di Porta Ciß : U Popolo della Gitta con \ ßorghir afpcnde al numero 1318Q. CfflJKÄTT«! " ''' Tcrritori» , the gin retito miglia , e i'fftende in Iwjighem da l.cMnte i ^f/fiiiTtr- Ponentt miglu, e meiio j da Ollro i Ti*motitan» ventidue , e due teni; e fner-Ttf^ir tfut 'i^'flGmo dj Grana , Viiio^ Focmajjji , Leen* , Fi^no, e Befti^me. Si diviJ^ tri Te:-Viiit' ar^tivj. Prati > Bofthi, Villi» f nclle fteuenti Ville^ cioi tlilJa part? Ji IVrt^Cift ntUa Vi Ik di S-Rocco, CliOe, Porto fuorl, Vangadiiio , Cril» > in S-Sirtolomt-ü , Pfa-telio, iuSJte(*fio, Campiano, Tombe, CifaJe, tnSPwrro, LnrwioGuafidiai.o, in S- Pierro in cimpf^no , GitmteUra , S. Pietro in ViJipula , Bgrcuta , Bjiflij , Pieve di ^infa , S- Zaccaria , 5- Maria jn Cu/alo ^ c Ba)C)UtiD » Savia ^ , Bucauino , Bur^ii^nino , Ii Nicolö dt Men fa ^ 5.Elei4terio i^Cifa Mura ta . Trk ^iez-M j Fi umi fono k fcgütnti Villf , Adri$no, Citnpadsjlb fotto S.Rocfa , Longjns , Roncoicffi , Ghihult , Sulo, S-Lomijo in Fietto, e SLPietrg in Trental g . Dalii parte di Püru Adrian 1 fono le fcguenti ; Crftifcda , Rototidi ^ Bidaretio , Villa ti ova , 5.Marco j S Pancratio, S.Michel«, Piangipanf, Qodo ^ Sintern a , Meiiatio , ^avjrna Ji qui , Sit varna di li , Alfonfine, S. Alberto, Prima ro^ Mandriolu, Filo, e t ongar fltino . Tuttc le iUdttte Ville fono abboiidanTi d'cgni neteiririo »! virto ^ e m.mteni-ftifueTtt* men I o h g man O j eecetcuato Olio , e S?lt: j ¥ nuJiJano {»ori Gr4(ig j Biadfj'ognr for rinn». tej Vini, Canipr, e Pdliiimi. I due Fiumi j che bagnano le mura della Cittä, le accrefco-Tifi Rom commodo j bcUezza, e delitia . Uno di efli nominato Ron-f^l'^cT- CO, ch'^ il piü lettentrionälc, venne cost dccto da un Caftello j ■ vicino a cui paffava . Quefto alio (crivere del Biondo, e di Pli-jiio e lo fteflojch'il Viti, il quale infieme coH'altro Fiume,chia. jTiaro Montone, ch'^ il piü meridionale, ß parte dall'A ppennino ^ e di fotto alia Otta per uno ftello Alyeo fi rendono unitamen-te al Mare trä i Porti della Folfin^ al Settetitrione , e del Candiano al mezzo fiorno . Ne'iccoli andati sboccando in Mare^ Pff \m altro Porfo, conolciuto da PÜnio ibttoil nome ^ "'di Befedn ^ il quale nell'etH di Teodorico Rh , chiamavaCPor-rilio al nferire del Biondo . H Montone pcr6 non hä conferva-i.etttJiiifr. to fempre il corfb , c'hoggidi mantiene vicino alia Gitta ; mä /^^/A.fl^girando prima per la Villa Sartinella due mila pafH lungi dallat medeiima, confbndeva le fue acque neilaValle Padufa , che fi r^iit allargava dal PŽ» alia Via Emilia , e verfo I'Occafo accoglieya ' ncl ftio let to moltiifimi Fiumi j tra qua Ii il Nemo , oyero FanUno i 0 L^imone , b Ratanaro , i quali furono gia refi tributa- rj al ij al P£f , Havcndo perf> rotto i ri^iari , git fervj per alveomol-tq tempP la ft rada di Pi^ingipsne , termina ndo neUü Padafä , Fu ppi jficaHato ne'proprj grgini, e riL^eyuto pure nella fopra-detta V^llc ■ nu fafcoglj porrc ci^po nel Poj non molto doppo d^ ft lolo ftpelliifi iiel Mare . Pfr jl Continue abbracciare c'lia fatto di Torrenfi, e fiumi nel proprio Teno, U Valle Padufafi ta^ p^^ e talmente riempita d i terra , c'hprmai piu non apparifce ; la fu^ gran valHti in pqclje miglia riftretta , e ridotta in fčr. ' liiliffim! Terreni ■ Hi in qltre una Plgfifta^ta quale Trä Tatfre vjjjt^ il primata, e sVUfiide dal Piunje Savio al Fi lime Lamone j^r lo fpatjo 4' trtnt^ miglia di [on^hetiJ , deliciofa non fo- P^ft^/ln^ |o per rabbündanu ife'Pini, niil per le Cavtje Pai'foli: onde meritimentp viene niaia d a Hi Scritfoii Ofjuftfuita Ititlia : E' pqTciijta da' Canonici di S. GioiE^ran-^^fl/^t^ti^. Cclifta , dalli CanonifJ di llorto , diilii Monaci OmiiMolenIr, e dallj Monaci Ca/Unea-ii . II leinpo della fi^a naffitjt HQn fl si , aicyni dicono efftre ftaU piantata dalli Ko-™iii per fumpioJitil d i fabbricare Nävi tdakri VDglionoelfčrp flati piodotta dalla natura , il the »ncojTi con ragiuni filorpflche , e natural| piov^ I'Abbate PafoHni . Ntjine-ra i ftf^ueni.1 Porti ; ciut Savio , Roiina, Piratglo , Bajona , Prfii^jro » e Candiano , Ptrti, cb* i il jiii^ fsfrnjf(> , cäl quale fi vi »IbCittiper Q^n^!« priricipiat» nel anno iS^z t f terminaco lie? d^l Catdiniie Otjiighi . Qucrtg Citta abbraccip la Fede di Chrifto al tempo degli ^^«■rt» ApoftoU J mentre S.Piefro mandb S\ ApoIUnare Antipcheno ä diflemin^rvi la Fede col titqlo d'Arcivefcovo. Doppo S-AppoUl-nare fli governata da undici Arcivefcoü Santi, eletti tutti daljo Spirito Santo in forma di Colomba c furono S.Aderitp, Go-eadio , Marcj^na , Calocero , Pracolo, Probo, Dato, Liberio, «^f f*»»«. Aga pito, Marcellino , e Se vero; ondc con ragione fu chiamata Theopolts y cioe Qvit^i Oei , IJoppo di tjuefli tu governata fj-milmenre da altri Santi Arcivefčovi, e furqno Liberio II, ,Cer-Jfo, Efuperanzpj Giovanni 'vidit Afig^iam-t Piecro Grifiilogo^ Giovanni II., Pietro Antiftete, EccIeJio y Urficlno, Vittore, Maf-fimiano , Agnellp , Damiano , Felice ^ Valcrio ^ R^inaldo , S. Giovanni, S,FtiIco , I Santi M^rtiri di Ravenna ibno Diogenio, Aurelio, Ediftio, s^ihu m^ Gervafo , Protafo , Giovanni Papa , Maftato , Cifpi^no, FeU-'^'' ccj Emilio, Nicandro, Gardo, E artro , Broftro ^ Fione , Hc-na , Ifcio , Sergio > Severo j Simaco , Sulpicio , Concordio , Agricoki Valentioj Felici^no, Viuorino, Valentio .Saluttore, Vittore, Vitale , Urficino, BaC^no Vefcovo di Lodi , Er^clia-no di Pefarp , Leone di Catania , Ruftb di Gapua , Severa di Cefenq, S. Savlno, S. Antonio , ßarbatiano, Severe, Fafca V.M. Galla PUcidia, Gentüc Vedova, Giuliana V.M. Illuminata V. M,, Innocen-'-^ V. , M^rgherita V-, Maura M. , Placidia V. , Valeria M- , Vincenza, Antonio ConfefTore , B Fvancefchiao , Germano Ve/c. , Sevcrino tutti A^u^iiniam . Bi-sci^tn^ Benedetto M. , Bonifücio Arcivef e M., Ca(?iodaro AbbatCj Claudio AbbatejGiovanni M-) Giovanni Gonteflbre,Gurdo Abbate, BJncognita, B. Marino M > Oli brio Con feilbre, PietroDamiano Cardinale , Sergio Confb^lüre , CamalMenß S. RomoaWo Abbate , B.Ambro^io Generale . Canmct RegdaYt i'artufnß S.AI-dobrandoj S.Ubaldo Vef di Gubio , Pietro Peccatore degl'Hch nefli ritbrmatore de'Canonici Portuenü , ä cut volb in braccio laStatua di Marma d"lla Madonna Greca , Ccrtoßni S.Laudovi-no M^ Domtnkani B.Nicola . Frdßcefcaiji B.Andrea, Filippo Urbini , Giovanni cutti C-onfefi. Preri Regol^xri (kl Buo/i Gny il Vc' nerabile Q, Girolamq MaluHelli Fondatore , La Giurifdittione dell'ArciyefcPvado tanto in temporalo quanto in fpirituale fii ampliflima ; mentre hebbeper fuffra-'j^rit.^,^" ganee Ic Cirta dt Forli , Fprlimpopoli 3 e Bertinoro uniti 6'ardna , Gefena j Cervia 1 Faenza , Imola 1 Adria , Go-macchio , Rimini j Ferrara , (le quali ancora sono di prefen-te } Bologna , Reggio , Modana , Parma ^ Piacenza , ch(U» furono levatc per I'eiettione dell'Arcivefcovado di Bologna_i fatta da Gregorio XIII nel isSj- Cos) anticamentc furono fue fuffraganee Borbio , Breflellp , CagU j Caorle , F^no , Foßbmbi'onc 3 Bobio , Numana , Luni , Montefeltro , Pe-iarq , Pola ^ e Senigalia 1 II Dominio temporale fu pure gran-dUfimo , come viene defcritto da Girolamo Fabri nclle fuc^ Memprie Sacre alia parte prima. Fü chiamato rArcive{c,Santißimo,BeatifnmQ, Apoflolico iTMiA/r-Cpangelico , tre volte Beatitfimo, Papa 1 Efarco d'ltalia , Pri. ^'»(/'rf mare j Principe dell'Impero - Ne' VH Concilj Generali fede fbpra * tutti gl'Arcivefcoyi, e Patriarchi aUa dcftra del Pontefice, non in-tervenendoyi 1'Imperatore , ed alia fmiftra trovandovifi , c £ /btto/čril3e il pri mo doppo il Pontefice , come fi legge ne' Concilj 1 mold de' qua i i fono ftati (;elebrati in Ravenna , come riferifce Girolamo Rofli nella fua Hiftoria. La Chiefa Ravennate tH cbiaraata Sacrofanta , Ortodofl^ , Epirni j,f. Nobilißimaj fublimata fopra cuttc I'altr? Chicfc doppq la mana, mana , fKondo Arcivefcovado doppo il Romano , Prunogcm-ta della Sede Apoftolica , Chiefa vera , ftmprc mai intatta_,, che quaü giglio fra le fplne deU'Arriana herefia femprc confer-v6 illibato il candore della Fede. La Diocefi häfotto Ui sfe AnU me 41644 , € Parocchic 71, frä k quali j 1 inCittä, j^ig^i, La dignita del Capitolo fu grandc , mentr« i suoi Canonici Ci chiamavano Cardinali , andavano mirrati con Tulb degl' abi-ti Pontificalt , ed in Roma rifedeva un Canonico , che aififtc-va nella Cappella del Papa alle Mefse Pontificali, Hebbero una aflai grande glurirditrione taJito Tpirituale , quanto temporale ; niä hora sono in numero di 19, cd hantio lufo Rorcchetto, e Cappa violacea , tra quali vi ibno due Dignitä, cioe d'Arci-diacono , c Prcpofto ; i Manfioßarj porcano TAlmutia^ b Pelle grigia ful braccio. chitfi Jf-- La Chiefa Metropolitana , benche antichiflima j perb bcoj T^iT^fi!"'"- confervata , fe di prezzo immenfo , e fü edificata , 6 comc al-tri ftimano , ampliata dall'Arcivefcovo S.Orfo , circa gli aimt di Crifto 3 F o, con eflere ft ata confegrata alla Santa Rifurrettio-ne.Chiamavafi per tantoanticamentc convocc greca ^hs jina-ßaßof , Titolo di cui fi pregiano fole trc Chiefe ; cioe la Late-r^nenfCila Ravematf t c laGerofoIimitana , Mirafi partita inj s..^ croff cinque ben grandi Nävi con quattro ordini di Colonne di mar* rt-rt'd.' mo Greco ( le piü riguardevoli fono le di mezzo, che /ifti-mano avanzo del Tempio di Giove Capitolino) ed in CA^ d eila la M^fjj^rm maeftoft Tribuna lavorata tutta ä mofaico , opera normai di sei secoli , facta da Geremia Arcivefcovo Vanno loiz . Nellaj piij aJta parte rapprefentafi ilMiftero deila Santa Rifurrettionc, nella iiniftra ftä effi&ata la Madonna Greca , e nella parte inferiore in /brma di circolo sono c/prefTi dieciotto Arcivefcovi X^mw: » ^^^ undici eletti dallo S'pirito Santo in forma 4 i Colomba . La Porta di legno , che chiude quefta Chiefa, ž di Vitc ; al Pavimento hflricato di Tavolc grandi di inarmo grecofbno unite altre Tavole di Porfido; TAltare maggioree di marino fino fäbbricato, e rinchiude dieci Cor pi de' S a nt i . Mi cib, che piii coipicuo rende quefto nobilj/fimo Tempio, sono l^ u«* due gran Cappcltc, cio^ quella a mano dcftra dell'Altare Maggio-re, dedicata al Santiffi^no Sacramento, fabbrica in ogjii parte magnifica , coll'Altare tutto di ricco marmo , e colla sua Ta-vola , che h Pitt ura di Guido Reno Bolognefe . L'altra Cappella corrtfpondente a que/la fc dcdicata alla Beatilfima VergiB. ne del Sudore , la quale avanti il sacco dato^ da'Francefi nel i/f/ iM^fTf. r j. sangue , e fü in vn'Altäre tutto di pretiofo marmo collocato ; ii Pavi memo dclla Cappella ^ pure laftricato di marmo d i varj colori . Ol tre ä qucfta sono i vi molre altre riguardevoli , cioe S. Gio: in Fönte di forma ottangolarc coli a Cupola tutta lavo-rata ä mo^äico , come sono le Parcti fiamezzatc con marred , maflime di Tavolc grandi di Porfido , che contano do-dici secoli , c piü d'antichitä , ed hä nel mezzo un gran_. Vafo fätto di otto ampic Tavole ; quattro di Greco , e quattro di PorÄdo , il quaJe ferve per il Fönte Battefimale . fl^/^M iH LaBafilica diS.Vitale Pnotettote di Ravenna fti fabbricata da s.yitn/f, Giuliano Argentario d'ordine dcll'Imperatore Giuftiniano per Voto fetto al detro Martire , quaiuio foile ftato ammeflbal go-verno deirimpero di Con/lantinopoli, di figura ottangolare, ricca di iS Colonne di marmo Greco con due ordini ,'uno Coprs. I'altro difpofto . Otto Pilaftri tutti incroftati di marmo Greco foften-tano la gran Cupola di mezzo i le pareri, e'I Pavimetito fono cepertatut. quafi dcl futto vagsmentc coperti di marmo Grjeco ^e'l Coro la-tr^ vorato a moiaico. La medefitna Bafilica e ricca di moTti Corpi Santi t in particolare di quello di S, Vitale , cd hä una Cappella chianuta SanCia San^orum , in cui fi conferva un Pozzo di Sangue de' Santi Martiri. LaChiefa di S. Apoll inare , Protettore della Citta , dal fu-GmJiano Argentafio , b come vogliono altri , da Narlc-re Efarco d'ordine di Giuftiniano Imperatore edificata , fi vedc ri partita in tne Nävi, e quclla di mezzo pofla fbpra 14 Colonne di marmo Greco tutte fimiü - Hä la Tribuna di moläico antico^ e conferva il Corpo di detto Santo : feipra 1' Altare Maggiore fono quattro Colonne grandi di marmo Orientale finiflimo , bianco , e nero ; e fbtto all' Altäre in mezzo alla Chiefa h pure_j tin^ altro Pozzo di Sangue de' Santi Martiri, cür/AJis. Nclla Chiefa de'SS.Nazzario, e Celfo> fabbricata da Galla Pla-Nau^it,* cidia Augufta, Figlia deH'ImperatoreTeodofio, deftinata per fuo Sepolcro , ä gnifa di Croce cinra al di dentro , laftricata di marmi marmi Grcci finifllmi, e mefTa a mofaico, ftanno sepolti Ono-rio , c Valentiniano III. Imperatori . La Chiefa di S.Maria in Rotonda trovafi fuori di Porta GIu- s.Hir;* im lia , detta volgarmente Porta Serrata , diftante dalla Gitta un , quarto di miglio, fabbricata da Malafuenta, b Amaliafunta Figlia del Re Xeodorico , le ceneri del quale furono ripofte in granj Vafo di porfido föpra la cima della Chiefa, tutta di marmola-vorato alla Gotica. Quefta, ch'al di fuori e ottangglare, ed al di- ^ dentro orbicolare, £ ricoperta d'ua solo marmo intero, nella parte interiore concavo ; mä neirefleriore convefto , il di cui dla-metro per di dentro e di piedi a 5 ; prefb perb dali'orlo , 6 eftrt-mo fe di piedi , la circonferenza di piedi 101, la groffezza di piedi j . Qnindi un bell'ingcgno moflo dallo ft upore di si artifi-ciofb coperto laicib fcritto il feguente Diftico. Si lapis eß unus , dtc , tjua futt arU hcatus ? S i duo y vfIf lures ^ de ^ uhi congertss ? Le clodici Statue , che rapprefentando i dodici Apoftoli la cir-condavano , erano di marmo Qrcco . Del «iperbiffimo Palazzo di Teodorico hoggidl fi vcdtj un fbto muro , nel quale l'antio i s 6 3 fu incaftrata Türna del medeiimo Teodorico ^lunga otto piedi, alta quattro , Vicino a ^ quefta flä la Chiefa di S. Martino in Cork Atireo , hora detta^' S. A pollinate nuovo , fabbricata dal Rfe Teodorico per i fuoi Vefcovi Arriani , diftinta in tre Nävi , efTendo quella di mez^ zo foAenuta da Colonne d i marmo Greco coUe Pareti vertite di belliflimo mofaico antico . La Chiefa di S.Maria in Porto fliort di Ravenna h fäbbrica- j ta ncl fir o , dove ft trovava la gran Chiefa antica coftruttaj f^rfo-dal Bcato Pietro Peccatore, che degno di ricevere nelle pro-prie braccia la Statua della Madonna Greca Tan no 1100 Ji quella dedicata; e in eflä ripofä il Corpo di lui , che fti rifbnnato-re de"" Canonici Regolari Portuenfi . Vicino a quefta fe Tavanzo ^^^^ ^^ d'una Torre , ftimata dagl'Iftorici Torre dt/ Faro . ' La Chiefa di STeodoro,detta dello Spirito Santo, in cui ^^^^ ronb eletti dallo Spirito Santo in ibrma di CoJomba undici Ar- ipt^n^n^ civefcovi di Ravenna , fe diflinta in tre Nävi \ quella di mezzo fbftentata da 14 Colonne di marmo Greco . NelV Altare ä mano de/lra fi conferva la pietra, dove pofava lo Spirito Santo, c nell'alto della fteffa Nave di mezzo fi vede la Fineftra, per la quale entrava il medefimo Spirito Santo. La Chiela dt S- Gio: EvangelilU , edificata da Galla Placid cidia, b flata confecrata per preghi di quefta Santa viftbilmente dal detto S.Eyangclifta,ede diflinta in tre grandi Nävi con effere quella di mezzo foftentata da 21 Colonne di marmo Greco . Le Porte della Citta , 6 Cattedrale di Pavia diftinte in pez- p^^^ ^ zi appefi alle Volte del Palazzo del Publico in Piazza , furo-p««*. no portate ä Ravenna da Cefare Grofli, e Pietro Maria Aldro-vandino Ravennati I'anno 1518. Vi fi conferva anccra il S^lcro di Dante Aligieri £amoCo srp^/n* m Poeta Fiorentino, erctto da Bernardo BemboPatritio Veneto, coU'crnamento di marmi pretiof! , e coIl'Effigie di efib Dante al naturale in marmo, opera di Pietro Lombard©. La Colon na di marmo fuori d i Ravenna due miglia vi- ctionns a cino al Fiume Ronco fix eretta da Pietro Cefi Romano, Pre-fidente di Ravenna Tanno i6i7j in memoria del fatto d'Ar-w. jni in quel luogo fuccedut» fbtto Ginlio 11 frä V Efercico Francefe, e quello'della Lega I'anno 1511 a'11 Aprile^ nel quale fegui la morte di jo mila Soldati, la fa>nf;tta dcU'Efer-cito della Lega, ed ü facco della Cicta di Ravenna - Trä le antichita piü celcbri perdute eta Porta Aurea ^ det- ptna Atta. per r avanti Afiana , e Porta Trionfale in memoria del Trionfo di Tiberio Claudio III Imperatore , dal quale fh fab- ' bricata I'anno doppo la fondarrone di Roma 79S,e doppo la^ nafeita di Crifto 45 , Fu delta Aurea dal molt'Oro , Tefo-ri , fuperbHTimi marmi , e fci Statue , che vi erano di lei Idoli co'loro nomi di fotto fcritri ^ e per fa faa vaghezza , e ric-chezza di Gioie era d etra ancora Speciofä . II fämofo Tempio d'Ercole , fbndato da Tiberio Ce/äre f e Tempi* d -dedicato ad Ercole, haveva avanti disc unaCotonna confegrata al Sole, ed una Statua di marmo di non ordinäria grandezza, la quale con losforzo del capo, edel le mani softeneva fiil collo un' Emisferojdove con Tombradi uno ftiio ilume del Sole fi fegna-vano 1'hore del giomo, e col lume della Luna Thore nottume". S, Pietro Chriiblogo Arcivefcovo di Ravenna vicino alla Metropolitana fece una fblenne fabbrica j che dalla lunghezza di Ii tre I^iiijttU, Trketr,. tre Colli Tricolli era detta, ed in quefta habltavano i Canonici. statua Jtf ^^ Statua del Girafble , che era al Potite deirAiifti'o , gia cti/eff.' fituata fra U Chiela di & Agnefe , e la Piazza , era di bronzo a Cavallo fätta con tal' arte , che col moto del Sole fi rivolge-va , e pcrci6 dctta Girafole . F£[ quefta ftimata oj?era di Boe-» tie Severine , e vt e ancora la Statua di Odoacre Rfe degl'He-nili , 6 pure d'Antonio Pio , b di Leone Imperatore , la quale dal R^ Teodofio (h. por tata da Roma ^ l'anno poi S 04 Car-■ lo Magno la levo da Ravenna per condurla in Aquifgraiu; mä rimafe in Pavia, ove ancora fi conferva. mtf^ßfr) I Monafterj piEi infigni fono quelli di S.Maria In Porto , di i>t/&ni. S, Gio; Evangelifta, Clafle, e S.Vitale . I Religiofi habitant! in cITa fono i Canonici Regolari Lateranenfi, i Monaci Cailinenfi, i Canonici dl S-Salvatore di Bologna, i Monaci Camaldolenfi, c'-lianno quattro infigne Abbatie . Ol tre a quefti vi fono ancoraj iMinori Conventuali,gli Oflervanti,i Teatinl ^ iCarmclicani,i Domenicani, i Gefuiti ^ gli Agoftiniani, i Serviti, e Capucci ui, Le Monache fono le Francefcaiie , Domenicane, Agoftinianc_> , Convertite , Capuccine, e Benedettine. Le Reliquie infigni fono molte , trä le quali quella degli Ar-civefcovi eletti dalla Colomba , la Tefta di Elifeo Profeta^ , unldria di Cana Galilca , ed altre defčritte nella (čfta partC-» de'Luftri Ravennaci deH'Abbate Pafolini ; Tlmagine della Madonna Greca , la di cui Iltoria b ftata pure ftampata dal mede-limo Abbate . T/.^™ preriofb e il Tabernacolo nella Chiefa di S.Maria in Porto, /o^ j.A/a- rapprefentante la celefte Geruf^lemme > in quel la guifa , e modo , che Tu veduta da S.Gio: Evangelifta ncll'A^califse , per i marmi > e Gioie j ch'a/ccndc al valore di dodici mila feudi, cfit/rw f ^^ governata da un Magillrato , che Ii muraj jvr.^iXiri'ogni due raefi con i Bollettini cavati k force , e con ft a di quat-^ii^jisvurj. irQ Nobili, e due Cittadini . Maneggia quefto gl' intereifi pu-blici dclla Citta , e Tcrritorio ; derermina il prezzo al pane , ed alia came ; in oltre ogni due mefi s'eflrahono ä ibrte duc_j Nobili, ed imCittadino fopra allaGrafcia dellaCitta . Ildetto Magiftrato erigge il Tribunale , e condanna ne' Contraband! jper la confervatione della Citta . Ognl fei mefi s eftrae ancora un Dot tore del Collegio de' Dottori Ravennati, che ferve per Pretore, b Podcfta, giudicando nel Civile , interponendo De-creto ne' contratti de' PupilU , Minori , e Maritate . Si eleggo-no pure quattro Abbondantieri Nobili, e due Cittadini /bpra^j r Annona , e quattro Nobiü , e due Cittadini per Prelidenti ibpr'al Sacro Monte . . ■ ^ Ladi IcLNobilti anti»a ne'ttmpi inditi ß afGu riguanltvole , medtrehrblw un R4 ^flA/riflrt- d'Unghtria dciu CUfi TraverfirL. Di quefta fü Paolo, chela Figlhjoladeil'Emp«-ratore dJCmiftunitnopoti J « PJecro il Magaanimu hebbe trarigliuuleci?^ Ach^ija T^uf itti dal Ri di K^rtagai, Elifabctta dai Ri dVriRKerbj^e TramonUui rfal Ri d'Ai radona. Nt>-j " J " farono itneüra gli Anailafi, Pofterutif Pollentaoi ,Gaii, Pj-efetti jCenefli, Mai- * vicini , Aodrimi , Ofted Gio: Pic-Jirdimfc, / tro Fcrrettii CeUo Maiicini Cauonico Laterantiife, Pietro Rora, PompouioSpreti, Gia-Vtfievi, cofloo Fantuiii, VincsnioCavalli » e Giovanni Rafponi , Trii s^alorofi Capi c an i van tan o Stefano , Amirko ^ Carlo , e Pietro det to il Magnanimo , tutti de'TraverTari Sign.dJ Ravenna, Pitt to füGentrale deirlmperator« diConantiüüpsli, Guido, Bernardino, l-ani-Cj/irW. bert«, Polentana Sig-di Raveana ,Lnainbona Mat t a tel Ii, Pietro Dli» , Bafiulonna ,Odo-raEl^Ho, Buon'amico , Ugoltno Monaldino, Gufljelmo de'Gorghi, Martinu l^aTuliiii , e ftartoioraeo fuo Figluiolo ; il vabt delptimo t fcrittodi Mon(ig. Paolo Ciovio , cdal Saiiara Napolitano^ Guido Bidlina, Andreadel Sale Geatrale nelPiemonic, tLombar-di«, Beluoji,LmiardoCapitan Geii«ial« dcllimper. Claudio Marcetlo , chedurecci Got i inT«ni,tdin Mare 4 Pandolfo MengaJi, Gio:Batdfla, Andrea , MarcoGroffl, Cotite Giovanni Aldabrandino,GorlinoT'ombcfi Cap>General« dc^^Pifani, Giovanni Fabbri ^ GitolamoGuadmini , AntonioFibbii ehiamato fulmine controde'Tuiehi , G/ovanui Greco, NiroIädJ Giacomaiioj FraiiccrcoMaftibiCip. Geneiak delJaRepiblica Fiuten-tina , N icolö Man im, Nicolb Buon' ami«i difenlbre deHa Citti di Padova, B'unoro Ziam-^fcoGcnerale diS Chlrfa, Glrolamo Lunardi, perantonoJi^afia detto Ii Soldato, Rafpon Rafponijdicuiparla ilGiovio,edilFcrioGttiovefe Colaficllodi ProfperoCftloiijia iiella Gucira diMiJatiui jC*rareRafp«ni, Giaconno Luaardi, Purlotto Scrupoli Cuftodedi Ca-nea, RafTaeli; RarponiCoIotialJodidu« mila Fan C i Del Regno diCandia, Luigi Pi etelli, Lui-gi Pellegrtno, Vinccnio deirOlTo, Msrio Salamoni, Afcanio Rafpoui, Pietr? Paolo buon* amico ^e Tuo Fratello FianteCco, Mario A venga, Giorgio Lortdani, che ima de pi^bta-vi Capita ni ,eportü lancia ii fmiJUrita, ehe neffuao lapotevi tevareda Terra i Afcanio Gera ri, Santo Donate, Gmlotto Tumbefi, Ca val je »Pietro Aldobrandino ,Cavaliere Mal^-tefta Monildino, AftaCo Raiii, Net no Rafponi, Rotnoaldo Safl], Guiderdlo Guiderelli | Pietro Gr»nj, NicolöPafoljai, Lorejiio Torna!,CiaTOmo del l'Oglio, Marc'Antonio Hravio, Brunoro Eriniit i, Cefare R afponi Cap di Carlo V. ne I la Carin i ia, e Saflbaia,Paiidolfo A Idro-brandino , che portb il foccorJo l Brefcia , Cofmo Magni fotto Utrech Giovane d'atiui aj y che flit i^imoä daix Ii fcaUta i Pa.via, ed in iicompenia ricev« da eiTu la Statu« dt] Girafole; Cefare Qrolli, e Pictra Maria Aldo brandin i,{;he prtfero Pavia, ed iti rieoitipenfa del loro vi-loreottennerolcPorte diBroniodj Pavia, c^ie in undici peiii ftauno appefc alle Volle delta P iaiia, Gio Bat tifla Bo n Gio va n n i, cog n omi na to il Crocififlb, Genera le de' V cnet la.ii in Marc, che hebbe ti* Valoroli Figliuoli Capi tan i,ciui Rug!ero,M*ndrieardo,cSactipante. Giovanni Aldobrand in oCapfldel RüdiFianfia, e »idi Carlo V^GiroJamo Abbiofi , Paolo Fab-bri, Ottaviano J?aretti, FabritioScrupoJi , Cefare Ghinibaldi, Mutio ,c Raf&ele Rafponi Cap.t]etJ'Allemagjia,& Lfngheria,Francefco,ed Ortenßo LunardiCap. de'Viiuetiatii, Lodo-vitoRafpönirottoSforiaPallavicino, Leonardo Lunardi fotto Pietro 5troiia , Fabbritlo SctupaJi ibttoGiOvaHai de' Medici, Lüdovico Rifponi Generale di Carlo V., Profpero putt Rafpo- Rarptmi, Andre*, Vitale JtlSale CoiowHo td Cipro infigne nell'Arcliifettüra MiÜtare, Pietro del Sale Luogotenente ja Albania ,Batrifla del Sale Colo nel [o del Ridi Franda^edaGe^ tnents Vlir. mandatoln Ufljhem, Oi tenfio Lunardi nelle Guerre di Siena, con Lodovico Rafpoiii , Ferdinande Rafjwni Luogotenen;e Generale della MilitiaGreca nelRegao di Candia, Mario RafpaniColonello iJi Franciit, e PandolfoCaviHi. Per leloro Hillorie furo no nominati Gervafo Riccobalda, che fcriffe quelle d i RiTenna,e di Roma, ö« P^tTttritim l^timnati) Etthf*. PierroHiftoricOjObo cfie ftnffe gli a t ti d i 'I'eodo- Kißoriti. rico Rjde'Goti, DefidtrioSpreti, Tomafu Tomai,Gio:Pietro fa ret t i Vefc.Hi Milo, e poi d i Lavello, che compofe I'Mifloried; Ravenna in tr^ Decadi, e fette llbrideirErarcato, Ante-nio franciini, che fcrtflerHiftoriAde'Travet/arj, Fri Marco Eremit mo, ViacenioCaiari, filippo Ferrari, Andrea Agnelli, Giovanni Ferret ti, G11 idone Ravennats, Glrolatuo Rolli, clie publ ich TH iftorie di Raven na J n lat i no fi n D a 11 'an Jio r J 8 7. G i rolamo Fabb ri, c he ftimpd rHiftoriedellaChiefa Raven nate,Ravenna ricercata,e I'E&meridi Sacrej I'Abbata D.Serafi-po Pa£bliniCaii. /^eg- Later,, che fc rifle I'Hiftoriedi ^avenona fino al l'anno r^^o in fei Tom i eon t itolo de' Lu ft rlJfa venna 11, e I 'Hiflo tia del la Madon na G rtca, co me »'i de 110. Tiii Mufici,e Sonatoii eccellenti hebbero luogo Fanuharo i^ambaldijGrifone Andrichet^ »j g ■ ti,che fir vi il^č di Portogallo, GuidoDoiiatini, Francefco Bianchini, unodi'prineipali del j. ^ f ' ' fuo fecolo, Antonio Brittl, Antonio Ganella, Agamennone Ca vali i, e Giacorao Ti be rt i . ' Si CO n n u merano t r^ i M atemat ici, ed A11 rologi celebri C ipri a n o Art 11II □ i Cam aldolen fe „ Acchirettodi Papa Urbano, e d'ln nočen tio XI, D. Antonio Carnevili, uno de'principal)" A fttologi del n oftro Sepol □, Ano n orno ^.a ve 11' , Paolo ^achi IVlonacx) CafTi^^enfe , tguatio ' Pifolini, che fcrifte trt mila anni d'Efleiiieride de' SeeoU futttri, e mol te Opt^re d'AflrologJa ^ ■ Alberico Traverfarj . Hanno veneratione trilDottoridi Le^ge Nicolb Mattardli Maeftro d i Bart olo, Alberto . . Donati, Cefa re Men go Ii, l'rancefcdMattarellijGiovannl MaCtarelli, Giaeomo Patifini, bano Spreti, Nico! ft Pafolinl utiode' primi Au vosa ti in Jlomade'fLioitcmpj,BijgiodeirOJroj Mario Ariufini, Gio Battifta Giiidarello, GioiBatiitta Spreti, Pietro Antonia Confidato , Biagio Preti, Po (Tipilio Preti, Pietro France fco Tomai, Martino Aftocio, Bernardino Tip-Mni, Pietro Luaardi, Pietro Coufidato, Pietro Bifolci, PritcUoPritclIi, Andrea PelleErini , Defiderio Spreti, Ortenfio Äafponi, Atiionio Confidato, Tirante ÜLongiovapini, Anronio Btnoll, Antonio dl Porto, Pietrü Andreoli, Octaviano Bellini, Vinceaio Bellini, Girolamo Gugini Oracolo della /tomagna, ed* Paolo III nel Vatican o acclamito per Ora to red i vi no, Agoftino I^ugitii, Giovanni Meng hin i, Lattantio Mengbini, l,udo Moualdini ,Cpiro Mo-naldini jGioviRniSpadolaritii, Venereo Cat ti, GioiPaoIo Cava Iii, cfce fpiegavaqnalfivoglia Legge atl'tmprovifo,Gjo:BattdtaCDr4li,Giro]an:!o Pellegrini,Francefco Msriinelü, Mstteo Infedi, Giovanni Merl i no, Lucio Sami, Zaccaria Urceol i, Aiedandro Sopiani, Bartolomeo Buonaoiico , Gio:B:ittiIla Mei!goli,Marc0Sg0rbari, Gio:B4iEi(la Celini, Rtrnardj J^oiTi , Aurelio Abbiofi, G iülioFerretti otJiamcnto della Pit ria, Turtiafo Filofcft), uno de'prt mü-gni del fuo Secolo, motto ^cnerato da Ii a i^epub. Veneta , Agoftjno ^f^uboli, Bugio dell'DfT ■, Girolamo Zainbelletti, Gafparo Pigliatta, Gafparo Lotii, Pieico Francefco Spadolarino , Tomafo Marzolano , Ci iftufano del Sale, BaiTolomco Cavalli pritno Segreta rjo d i Slato det G ran Dttfudi Tofcana. HebbequeflaCittSkmolttSoggetti , che Ipiccaro no nella Teolog la , ti^ qiu.1 i Simone Cavalli, Achille MattareTU , (Jiiolamo /(inati, Citlo Filipponi, Glo; Battifla ^türt« Ge- * neralede'Carmelitani, del B. Pio V. maadato in Spagaa Vifitatore Apollo I ico, e let t o diUa ■ Congregatione pet ridurre la Sacra Bibiaalla volgare editione,ed uno de'primi Predicatori J^l fuoSocoio,Cifflofa(io Cornioli, Fid P^etro G namer 10 Predicit.del B.Pio V., e VInce»io Tir go I i Doinenicani, D. Apollinsre Piana, D.MaOimiano Gornamberri,Pandoiro Salamd-la, D.AnttjnioMifeftchi, D. V ita le Marca t i Can. Later., D.£erafi;io Meilino Generalede* Later , Frä AntonioStrambiatidichiaratoda Sifln V. prime ^egcntedel Coliegiodi S.Bona-ventitrade'Min.Coav.di^onia, Munfig FrancefcoOagoli PromotoredcllaCongreptionede Propigüüda Fide, Segretario dellaCongfegatione delCerinnoaiale , Lorenio ScalaMni, Antonio Grilli, D.Aurelio Marinati, D. Antonio Parmigiani Generale de'La ter., Cipriano Ar-turino, P,Bernarditio Heredi ProvincialedeH^armeUtani, D.Ercole Munaldino Pradicatore Apof\olico, LodovicoSecbiario, Giovanni VenUZti,Giovanni Strambiati, Giefei^C Vivoli Gen erale de' Later., ^ ntoiiio St ron i M inor.Oltt r Vicaf io Ge n e 1 ale dell» R. iform t, Marc» Antonio Motandi Vicario Generale d i Milano ,ApDliinareGaiii.roli Generale dcU'Ercmo > Fri OttavianoCamtraniConfigUeredtU Imperatore Ferdinande, I'Abtäte Girolamo Eku-dandiCalHnenle, Giaconio Fabbretti Ceneralede'Gonventuali,D.Afcatii(] Mulla Vili t at ore Cen. de'Later. D.Lorento DonatiCan.Later. Teologu della MetropuUtana jCirolamo Fab-briTeologodellaMetropolitana , Vivonoal preientei PP.GiacomoCaizi,CiacomoMai-lolini, Innflcentio Cellini Mi nori Cunv., P.D. Pietro Paolo Ca Ideron i ,P.D.Ma(rimiano Pa-foliniCaffineafe,rAbb.D.SCTaGno Pafülini, ed 1! P. M. Pacini Generale di S. Agoftino , per le dicui benemetenu colla noHra Accatii-'jiia , v'habbiamo ingiunto il fua Ri-tratto . TriiCinüiiiflifaronoSratiinoCoTnpiilatoredelDecreto, Agotlino Magni, Cirolamo Fabbri Call , Gabriele Pafcoli, y edi Moderni concordano „ che rice- /r^ ■ JL ^ J . J^ ___ J_ r» i. j'C^.-!:^ t?:—t:___.r. f/^A Ultr . TtiarUt J&FVAJi t.fi'Jita, fiöKt. vefTeroil nörnc di D/owk'^ä^ da Diomtdc d'Etolia Figtiuolodi Tideo , c diDcifiic; cherquefto doppola diftrurtione dr Trola'" da fbrttinaii marcqviivitrarporcato, havendo pofta nella mag-giore la fujTcfidenza, viterminalfeanchci giorni, ricevendo dä' TuoijCoa l'erettionc d'un'Tcmpio vicino al Sepolcro,honori di-viqi. Miälcuni de'suoiCompagni, farolcggiaronoi Pocti, che fofTero convertiti inqucgli UccelH, a'qiiali dicdero pure il nome di Dioniede; cd hoggidl fi chianiano Arteae, nc ii troifano, f;"';;;;: aItroyefuori diqüeft'Iföla, c dieffiparla anche S. Agoltitlo nel 'hci 1!deCivitatcDel. Dipiu sognaronfi, chepigüa^idcc-ti Ucccili r acqua del Mare nel roftro, nc andafibro- Ijaruzzando ilTcmplodi Diotnedc, e fe capitavano Grcci ncll' Itöla ,gh vo-.laflcro fellivi d" intürno; fc d' altre Nacioni gli frntiero col rollro ... Sono Ic ArUncpdco piEi grand! d' im Anitra dorneftica, dl co-lore -lizurro oflruro uerdeggiante, blanchefbtto U petto, di te-rffrw^r^ 1 la, gitiffa , e roconda^ d'occhi infbcati , di roftro adunco, di co-fUt gf^itii (L-ecut tc,c piedi ctrtilaginoJi, come !e ftefTe Anitre. Fanno i loro Jl';," '^'^nidi ne'lörami lic'safH , nä covano pludiun uovo ; il giorno vanno pclcando nel Marc il Pelüe, di cui fi nudriicono; la notte torn a no ne loio itclli buchi, c sil i pri mi crcpulcoli riempiono que' Äcogli di garntij Hhc il PaHäggieri raficnibranoappiintovaglti tiinciullcfchi • Nell' Autunno s ingrallano i loro Polli somma-mente , ed aH' hora gU Hibitanti con uncini di ferro Ii pren-dono , non pcf manjjiaie , perche lacarne e di dura digeftio-uc J C noiosa, iiu per cava ms il ^\%ii(>y e conicrvarlo, cfien-dogiovevole ä itiolte infermita > pyrticolannemc alle contrattio-m de' nervi per cauJc fredde, c pcrmitigarc il dolore della Podagra, eCbiragra, . _ Sonoqucft' tlolc situattf 'm quella parte del Golfo di Venetti, che bagiia Ic spondc delh Capitanata, Pravincia del Regno di Napol], lontaiie dalCominentc , dov'e H Monte Deccio , i8 miglia in circaj all' in.oncrodeH* liöla di Cufzüla, ne'gradi 45 di latitndine Scctientrioaalc, cj9di lungimdiiie . Vi k itato chi häcrcduto, che anticanicnrc lo/lero un asrjio iblo„ polciadal-la forzade'Venti,6de'Tre.nriori, b dallavinleazadel Mire in tre, 6 piit divifö ; cd- in effetto (i vcdono rotturc di Monte ,c Sco-gli sott'acqua, che poflöno lar credere v^era taleopinione. A po-coa pocb pcrblafciato il nom" d j Dionicdee furono chiamattj uy^Jt Ijhls JiTt^miri dall' apparcnza , che dimoilrano ditre Monti , divifi 1' uno daJraltrö da ui\ Canale di J.irgheiza circa 5 so fi. La prima y c niaggiore litwigidi e dcdijata alla R K, S- fiicoloi la seconda a S. Gim'omo ApofhL, fi S. l^ffcov^h ^ Martire ; la tcrzit viencdcrta U Cdppjr^ra per U qiianttu dc'Capi^ri , che vi nafcono . tJj^cfU nvolta a Settentnone ^ la pih piccio-la de lie tre , e non ii:t piu , che circa tre miglia di circiiito sen^a a!cun* edificio, sol a men ce plena di (terpi, c d'Alberctti, che prüducono i nom^nati Cappari. O Itre di qiiede nel nie/.7.o del Gänalc ibrmato dalle due maggiori vi suno aui;he nifjlti akri Scogli, dc quaii I a K-^rfAw, la Cri^^^a^^^ ^ cd il U^arnattre' ftnio i pill noininati;gIi altri jono'püi tol^osa ii ^ aL-umuuti fpunt^' no dall'onde ri^olti ad Occidcntc ncl tiKuito di circa cinquc migli-i- Oltre la Cappella coftlägrata a'S.mti antfjiccri , altre habitation! non lia, che alcune OtcUc colruttepiu per cam-modo dcXavoratori jche per alciin'orivimentOi ctd Torchio , e mola per macinarc le ulive. produce t:iate Piaate di Rofmarino, di J^cntifL-o, di Pint selvaggi, e di Mirti , che pare fia tutta uli Bofco , ipa delitiofo, ed nmeiio; tcnwido fra gl'altri Virgulti una Pianta chiaimta Barkapetm , o Ha J3drLfcr;rwm,ch'e la trrf^opo^ow di Teotrafto. Vi sqi\o quaatita Uliveti, e Vigne, d ondc s'eftrae ottimo Olja, e Vinoco-si perfctto, che superail Pucino, ed ilFakrno. Non vi man- cano catio Fichi söaviiTimi, Ccrafe c l^erfici , ed oi^n'aJrni sorre di frutti; e v4 sono aiicora Lapidicir^di Marnii rati bellillimi^ In un lato didiaalpertro» e precipitoft) chianTjiro Rtp^ de Fai com fi trovano di qucTti Uccelli in gran copia, Ncll.4 parte Oc-cidentale v'edeii una G rotta affairgrande sul Lid'> del Mare, che gl' I Tola ni chianiano Grof/J A/jfl^r^Wi/jeJlendovi opinionc, che Ccr-^^^ vilTc di'Zecca agli anriclii Doniinanti, mcntrevi Ibno ftatc ' scöpertc monete di Metal!o, e divsrfe incudini cont'umare, ed altri strom^rrti per batterle . Tuttavia entrandovliidg due por-titclle cavate nd Sallo , trovafi un concavo ä /i mil i t udi nc^» f dl Volta ofčurilfima, e vi li vedono mol te ccneri, pez;?! d i pcntolc,e diverfi vafi di terra. Frä i Scogli, che la circoti-dano, fi raccoalic Sale 11 fufficicw.a per tutto lantto, narii-ralmente proiotm dalT ajqua Murina, che fermatafl su i Lidi dc'Scogli Itefli, c coadenliUa con la i puma, che Ibpra-giugnc, e con la riigiada diviene Sale bianchillimo, e m;;n' acuta d'altro • L'Iiöla maggiore^ come il e detto, lion hil duhbio, che servifle di Reggia ii Diomcde, e che havefle gia il Tempio ad cflb dedicato, mentro fino a 1 giorno d' hoggi ie nc vedono vc-ftigie , e rovine^ e vi fi mofrra la Crotta , che chiamano il Sepolcro di Efitjmcde^ In eflä fu trorato col Teibro un-» -rt/ir» trt-grande fcheletro d'huorriögon spada al fiasco,» ricca Coro-v^t^n^i na iji tefta tempeftau dl gemme, che per lungo cempo te-ftb appcTa sopra la lampada d^vanti I'Altare dells B-V.,ma hogfiidl nqti vi h piU. E di cflä^Diom^iü fgrivc, ymUf p*rt* ßaipra, AfqiM Ajtf/ Citlabrt/m Uruf : tum InptU mdght Oß*ndit ft f* Hiotmdit nsmänt Jiii*. g»« pr«fugm ^uoftdsm ttfKißtfüt tiU Cima^h inttfi^ ptr fram^it jft^tmJf, t qtiiti Vcffi interpittmdo un huoing cloqutntt in p^^oja , dice nel fc»«fntfr' tnoJo . Vrrum sinlßram im AJridtir* ßttU ^ at^ut ltd SApt^am Inf^U tmtrgtt ^ ^wj t/im At i J}httrJr k^Simra ji t* tß ttiam Dimtdim mfptiUta . ftruHj Htrttm iJlant ftr- ti^Htum aiittir^ rum Pi/j^, ram fnfififiir iMf ttdvtHHm , iitk'iut confe^lt* t^ßüjttap-hi4nt AflU!^ titpravmijfiiM fdujitrjf, ■ boppo h niorte di Diomedenon fi legge fiegli" antichi Au-tori da chi ibir^roqueft'Ifolehabitatc, anzipare, che per mol-ti sccoli rimancHero difcrtc per rifugio de'Corfari^e de'Ladro-ni ; finche un santo, euencrabile Imomo , fihä per antica-^ rraditione, che volendosottrarfidagli ftrepiti del Mondo , qui-vi ä fare vita romitlca fi ritirafic > cd in quella parte deU' Ifola maggiore, dov'e la Cappella dj S. Nicolo fabbricatafi la fiia Cella, vifle da Angelo. Mentne un giorao flava in profbnda oratibniu ^fif»'!"^ aftrattO :;,' gli^parvelaglarioÖfnmäVergine , cgb sor. XTftniti. gi,e prefa Ja 2-appii scava inqucftoluogo,ch'iuti niollrt),p?r- »» ^-""o che i vi troverai sepolta non poca quiantija di dcnaro, con la quale port^ndoti pel Continente vicino, comprcrai quanto bi-ibgna fer fabbricare un Tetnpio al mio nome. Difpa rve la Vcr-gineCib dctto, ed ilDivotosolitariofi trattenne ntjldubbio, ic (juefta fofle viüone divida, b illufione diabolica . Ma il giorno segucnte gl' appftrye di nnovb la Vcrgine, econ volfo iruto gli rimprövcrbdi hon ha ver'uljbidito al suo primo prececto , rcpli^ candogli di nuöVo, che immediatamcnte andäfie i seavarc do. ve grhavevaaddicato , Tantodunquc cgUereguJj c fčoperto il dcpQsitq füpracccnnato^ vi rrovbalcufii Vafi pieni di Monctto d'oro, C d'argemo , e k Corona fopradetta, Proftratofi poi a ringratiarc la B.V. prefe le monete, cd apparecchiata al mc-^lio che seppc una barchetta, c can cftä portatofi in Terra-terma, comp^ U cofenecedärieper laFabbma, cfopra una> Nave con gU Artefici opportuni U tuttocaricato, fi ricondul-fe airifola ,dove adempienda Tordinc l iccvutOjereile il Tcm-pio ad honore, e gloria di Maria, laqu^leconmolti miracohfi ^^^ . refe ben prello cclebre inogni parte. Cib vedendoil Santo mifO) ottenne , che vi foitero mandati R^ligiofi ad officiate T la Chief a con la douvt a riiK:renz,a, e fpiendore, Non fi trova. chi tbf ie j nfe come fi chiamafte l'huortö Santo, ht il nomc di chi vi mandb i primi Religiofi; conviene pen» vredcre, che di molto üanli ingannati quclh, che scrifTero efle, re flaca Ja dqtta Chicfa conUgrata in tempo dt Coflantino il Grade da un taie Almerado Vefcovo Pracaracenfe, Pub ben' cficre, checib seguiflesotto 1' Imporiodi Colbintino XU^ trovandofi «n Breve di i^OC IX ripartato da Gabriele Pennotto nel hb. 7. c- K K /tfa j}r(füjr {■itnatlii^ , T -•- • -VP- t f ' . / t H J: s . h ri t •h' L' jy^T lOJNJL • . " ■f- J vO XX X» z , T Ji :E: J£ I T I ^id .ie^e T JV S IT L ^^ J^ J O 31 T. J) ^^ ' " ■ t ^ ^öß^dule mi. '(Tofv Ji ^&netia da Sanomci .S^ofat^l - - '' / , <3edimte eiLerendifiifiiD JßaJre. cAMStitiL j^edzcato^ CeleSerima, et c^ccadermcč \cAri 'k - . • ■ •___ ' ^ ■■ k..: ^r^maiita- F ^ JI D jE X G D L. JF O T^i: NIL TIA s 73 ifolariodcl RCoronellf. ly della su^ tnpartiti cot q iale fiel 1054 h Di- cembre pate i the fofle data i'g'fEcutLira dell^' Chiefa a'. Padn Benedetrini, fnentre il Brcve-fedirctrn alTAbbatf Quifinolfb. ^n e0bdichi^i'A J ßeni fpetcanti alliCliieiär , ed a1 Monaftcro » che gia doirtvacfierc flatoere^to, c gli concede mölti Privile^^j iconftrm^ti dP^ >3icolö II. inaltroBrevedql ifffi i. , ^ . , Cir<^ l'aftfto 11 so ridotti i ^encdettim a cbsi počo' ßumcro, che nž ben'officiarc UChie/a ne ofTčrv^r^tipttameii' tc la Ditciplina Moaailica, Ile^f^rqno da Eug&nio III Ifii^ari , 0 jii Mtiftd sqvrogitjyj i Ciftflr^iefi del Moriaftbi^ di Cafa-Nuotra,ob"me vierw dichiä^ro in um Bolla »bPrivilegto d' Innbcentiö III; daro itf i Cf- Pcfitgia ilprinwGiu^o del j 107, cd in altröÄ' AleflandroIV ^cipi/r dt;l 1156, direttiagli Abbati di Carg-Nutivaprc&Parma. L'c^ ff niplaritWclla vita ; i cwftuiiii di qucfti Rcligto/i, e Ic gra« tie,chedifpctifavala B.V. achi divotamentd v^nerava ißqtie-fto Santuariola sua Imagine,taüfevano ad elTb un frcqucntilfw mo concorfo de^PopoHy eCrifliani d^ogni Natjdnc: onde fi ac-(:rebbero i Legati de' Tcfta:on, e coh' 1' eletnofittc , e co'.Vod' s'cra in quelTcmpio förmato uririccoTcrorodi Vafi, Lftinpa-ri^jfitdcj e Supe]]cttili.Sacrc'i,:L2 fania di ciötrafic aicuni Pirati a /f;/„ r. saccheggiarlo: apprbdati iüi'giorhoquefti cogroflä barca all'IfoJa, fJ^j^T e fingcndo mortd uHo de' lorö Cdrripagni^e di Toleflö ičpelli re,for-i^^tf • maroilburia CafTa lfc rienlpitalad'armi ve lo rinch,iu^cro , la por-tarofidprx^/Tioäalmtiife al Templet, c mentre i Monad celcbra. fano Pef^uie; ap^riero all'improviffb la CafTrfjC cayate Ic. ar; mi, truciirönoi Monact, sacchcfgiaroßp il T^mpio^ ed ab-brucciarorio il Monaflero^rimanedosolo intatti la Cappella mag-giorc, dov'era rimagmemiracoloia. Trovavafi per auventura 1'Abbate con ilcuni suoi Monaci per interdridelMonafteroncUa Terra-ferma vicina, c ne tornavaj appunto, quandogli scelerati Aflairmi erano per altra llrada,, partiticon a preda. Vide 1'incendio, trov6 I'eccidio; on de ft i-mando non dover pifi trattenerfi co' suoi Monaci iiell' I Tola I'abbandonarono, nh volleropiiirttornarvi.All'hora ilPontefi-tf/^^a^' ceconvert! la Badia in Comenda, e la dicdeal Cardinale Gio: ijf Cf poiDcttici, i) come altri scrivono Gio: Domico Vtfcovo di Ra^ Huri, il quale fi gode lungo tempo tutte queJjc gWe ren4'it(U»i che ndContado diMolife, e nelU OfiUliab alia Badia ippar-tenevano. jjjrfrt Intanttfun huomoda bene chianriato Pietro Polono jiioife con btmut, un soJo Compagno di paflare nclV IjöUiü S, Domiiio] ivi efer-citarfinella VitaRomitica. Ma I'lfola gründe tim^e diferta, edii Tehnpiodella B.V. nonriforfcdallerdvlhcfin'al 14x1 jche il Cardinale Comendatario ifpiratoda Dioarins^ettervi U sagro cuko , cominciö ä riftaurare la Cappella, (kite flamme reftata iUefa , con qualchc Süahza del Monafteria" . PerfiiaTc dppfo \\ Ptintefice GregorioXII imandarvi ad habitare i Canonici Regblari della Congregatione Tri^iananenle fti elcguitodal P, Dt l^nc di Carratc MiUnefe con quartro Compagni nel ttk-r^i^ h Settembre dclJo fteflb anno 141 i . Fii per Brevü Ponti-cw'I^f^ ficio conccdutalorolaBadiaconbtte le ragioni „ berii , e pri-pif viiegj , da goderfi perb sold doppo la morte del Cardiüäfc Co> ^ mendatario; ondc finch' tgli viflc mefchinamentc fi mantqnnero, non ha-venddaitro, eher quello provcniva lore dairdemoSil«?db' Divoti, Morto U. Cardinale , e torftati alia Badia tutti i iuoi belli , crebbe II numero dc'Canonici» chepotcnono in vecedi vivcre coVi V elcmofme, fame abbondahtifTime, dando ricetto, e riftoro h tutti 1 Jxiveri Foreftieri, che vi capitavano. Aumen-tati i tiegüti pij mokiplicati i C^pitali, e le Rendite ; Pie^ tro Polono Rom i ta colsuo Compa^ilDbramöd*cnträre nella^ Religionei.e vi fii ricevuto ;e cosi A^hel' Ifol^di S. Domino and6 in poWre de Canonici, Air hbra diedero priticipio ä rifabbricare, cd arrtpliare il Mo-naftera , e la Chiefa ; äll' hoi^ ft comincibad eriggere k For-fiUfoena- fezza 'dal P, D. Ciprianö ^ che era Ahbate in quel tempo , c ^•♦'Cii. ^ ^^ ^^^ gninde spefa perfetrionara dal jucccflore ABbäte D-, Matteo j di cui fi legge ^isücguente memoria, Exmii«' äiirtiiT^nt hat k^t Viartr Car mimt, Siirt ptttJ 'Hft^t ^uiä ftttriot, y ifii tTMm Sft^ufii ttntiUw ft^piu muAs , SJIntfiuri' fOimt tum tUrior HHfifJ Jift Jt^wr/WiVrtrfM Mälli^in P^ßlf 1 (y JÜsi Mxtl/Ht itt,p»lti>nu htt, ttUirffyi* ^tnit. Htm kptJi^ ptfiit fhAti lyitrt ptimmj f Uhifiiif ^fffn ßtufttt thf^f OfU! > JJJf yttctiUrnm pMfißt n«(M ifl vrh^ Ü .01 tre dunque l'havcr; sflrma rifola c^irob'J^te mura dovl Hato ■ " Arfvt^k, pali M della C^^nJ V, d i San Weoß p Tiene vicinS al Lido un_» pjcciolo Arfenaleper rimettervilerobböde'Navigli jcbe vi ca. pitano, d^l quäle perun;tftrada bei^IaftncäWtC Itingaun quar-todi niiglio fiafcencfc ad unaTorrc a/Tat.forte,che soyrafta al Porto, ed jnqucftanon fipub entrare cott armf.^dt ■ lorte alcu-n^. Daqtii per urti piamira tättar dall' Arte in lunghezza di un' altrty quarto di üiiglio figiugnealla ForteizÄ: Quando fu fatta la detta pianiira (i trüvaronoriell'elcavartä föndamenti diFab-■bricbc antiche aflai belli coii ricchi Parimeriti, che comprovano ibflere ftstoilluogohabitatofda Perfi>nc riguardevoli. I fianchi d'eflipiaaufa sccndono.mdirupi altiffinji , ed inacceJTibili, che fännopsrderö 1' oiccbkt n^' precipitij, e dalla parte di mezzo gior-no > dbvciipotrclsbequantunqucdirficilmence salirc ^ vi ioncf tre forti Tbrri., ehe lo proibi fcono . Li Portezza, 6 Caftellöcon f»», la fronte rivolta Sd ;Occidentc fta foiidäto sopra un-- grÄn- saflb, nel quale 1 (brza discalpello e (lata tagliat^ ämpia, e-profonda Fofla, e'"söpräilsafTo Iteflberetco ä scarpa un förtiffimo,egrof^ fb mufö', che lä reade inefpugnabile. Q^ivi s' entra per un Pon- . tc levator«, paflando tre Porte fbirridinic , in unadelle quali b la Saracinelca;e quivi Ii trovA il Mönailero v3fto,e magnifico, ■ che ni^ mezzo del iuonitoVoCbia^lro hä una Cillerna grandif-fima per üft* de'Caapnici, eflendovene altre dieci, b dodict nella Forteiia- Mänell'Umbilicodii ellä, oveda' vcftigj d'an* tichf fondamefiti fi J-icava tblle il Tempio di Diomcde, hoggidi ^ rifplendequello famolbdellaB. V., nci quale Tantjca sua Imagi- üitftnit ne celebre per inflaita di Miracoli ii confrrva, c il adora da^'jf'^v"-chiunque naviga il VcnctoGolfb. S'erge quelb sacra mole in^™' tre Nävi f; ftcflb crcdito, come tutti i Not^y pubiicid'Apo-Jlolici autoritä, Leone X. tiel 151 $ concedctte ;t'Canonici di po-Her jyirtare V armi in loro difela , ed agü Abbati amplify fime prerqgatiue, le quali furono loro confcrmatedaPaolaUi fici fjis con altre ampliftcationi. , Hanno Chiefa, e Convento, Privileg)grandüfimii e particb, krmentedi poter eftraerc dalle PoffeiHoni loro tutto il bifogno per le Ifble, e Forcczze senza pagare ajcun datio , aggra-vio, b altra impoCiionc imaginabilc i e sebifogna loroprovede* TC, Ifolario del P. Čororidli. 79 imrif . Tfifii, re VitrovagUe piti di quello cavano (JaU'entratc, purene fia con-ceduto libera il trafporto fenz'aggravio ; e che dalle Saline dl Manfredonia ^ e Barietta fl diano loro ogn^anao 11 o Tumoli di Sale . Viene la Forteiia cuflodita da quakhe numero di Soldati ho-ratnai nativi di elTa , dov'hanno le loro Calč , e Famiglie . I Canonici hanno pure una fbrbita Armer i a per uib loro , cj della Famiglia nelle occorrenze . In /omma h H Fortezza fbr-nita di molti , e buoni Pezzi d'Artrglieria , mofchetti , polve-re, palle di ferro , e di piombo , mortari per bombe , e fuo-chi artificiatl d'ogni forte , e viene con tutta gelofia cuftodita , doppo ch'il Sultan Solimano procuro d'impolTeflarfene, Cib /e-gui quando non elTendogli riulcito la ten tata imp re fa di Malta ; bramofo d' havere una Piazza in Mare vicin' a la Criftianira , non mol to lungi da* fuoi 5tati , gli venne ef^fto, che pel fine /Zf del fuo intento la Forte^sia di Tremiti era piu importante di quel-^ " la di Malta, e di piti iacile acquifto per elTere governata da Religio!] , d'ordinario poco efperti nel maneggio deU'Armi. Rima-nendo cgli perfuafo, mandb per tareffetto gli ftefsi Generali Pia-Ii del Mare , c Muftafa di Terra-Ferma con ijo Galcre fcel-te , cariche di Gianizzeri, Spahl, e Mogolani, tutti Guerrieri fperimentati; e dando le Vele al vento, pervennero nel Golfo di Veneria nel 15 6 7 a* 5 Agoflo, La prima attione, che tentarono, fEi ä Pefcara nell'Abruzzo ^ ä cui fu ril^fto in guila, che icorgen-do piti tofto di perdere mol to ^ che d'acquiftarvi, fi ritirarono . Nulladimeno vol endo in parte rnoftrarc con T ArtigHeria il loro valore, alzarono la bocca d'una Colobrinai e Tadatrarono fi aggiuftatamente in guifa , che dandole fuoco, andb la palla co-tanto mifuratamente in alto , die nel cader giii aiid6 ä piom-bare nel mezzo della Piazza di Pefcara. Hora paflTando I'Ar mata piü oltre , giunfe ad Hortona ä Mare , e trovandola abban-donata, la facchegglarono; pofcia \ ibrza di fuocht artificiati T incenerirono quafi tutta , eccettuandonc alcune Cafe, che /orle erano degli Amici , 6 Parent! d'alcuai Rinegati . In qucfto bottino fccero gran capitalc de'metalli > c ferramenta, rompen-do le Campane , che intere levare non potevano . Andando^ pill oltre arrivarono al Vafto , e trovatolo altresl abbandonato, ibggiacque al facco , ed alle fiamme . Iiioltratlfi vennero alia Loffgii n*-C ittä di Tremole, gli habitant! della quale eifendo fuggiti alia Montagna niuna refsiftenza vi trovarono i onde ancora que ft a^ laccheggiarono> ed abbnicciarono. Si difteftro alcuueCompagnic de'Turchi fino a Coronefe, Terra verfo la Montagna, alia quale arri vati, provando valida refiffenza, furono obbligati ad una vergognofa ritirata. Lo fteflb evento provarono /btto la Terra di Cerra Capriola ; onde poco guadagnando nelle loro Icorrerie , tornarono aH' Armata . Con quefta pofero Tafledio a//j FcrU^- fw^^it* ju dt Tremiti i ma doppo alcuni giorni determinarono pure abbandonare I'imprefa con loro dantio , cagionato, dal valorc-» de' Difenfori , e parte dalla tempe ft a di Mare , per la quale perdettero due Galere , c ie un poco piü rinfrefcava il Levante , vi lafciavano tutta > b almeno la maggior parte delk' Armata. Hanno tentato altre voice i Corfari Turchi di forprenderla ; Altfittnts- rna fotto ftati fcmprc con loro fcorno refpinti, b dal valore de' Difenfori , b da incognita potenza celefte , che con terrore ib-'^J'J^j ^ pranaturale li obbJigava ä fuggirescnza vedere chi loro deffe la iiiga . Hoggidi perb non polfono auvicinarfi fcazz efTere Icoper-ti, b dalle Torn a tal'efFetto erette vicine alia Fortezza, b da quella , ch'fe porta nell'lfola di S.Doaino , dove una continua Sentinella Icrve di cullodia ficura alle Spiagge d'intorno della Pu-glia , e dell' Abruzzo , perche fcoprendo Vafcelli nemici, di s^x«^ giorno fa fumo , e neirimbrunire della fera il Caftello tira una . Cannonata per contrafepo , e tutta la notte fa fuoco ; onde cT/",. ' auvifati quelli delle Riviere , ed anche i Naviganti hanno tempo di metterfi in difefa , e di ridurfi in falvo . II P«lre D, Albert o Vtnctiano Cunonico Regolare Lateraneiife fece imprimere U jj Defciittione dell' IßU Trtmis/tut , compoft» iQ tit J no dal Padre D.Benedetto TocarelJa Trtmirt Verctftlefe delli mcderima Religions , che fü poi t ratio era in vol gare dal P. D. Pietro Paolo d t Tibera , e ftampata ia Veneiii ia 4 oel , alk^uall rinuuiaaiti chi at vole fse havere pjü pruUfle wnteiw. ISOLA NELLA FOCE DEL PORTO D I BRINDISI. ituJ^rhitf dl' hrtfiua- Jim. M Jl't'i-nfiivilt . ftn. A, Ffff/iv m miu t!« fiffs, rjm. ^fiti tir) «(/ '«f Enuti gli Eoli neir Italia con Diomede loro Rfe , fi diedcro fecondo Trogo alia fondatio-ne di Brmcüß, b Brand^i , detto in Latino Brmdußum, Gitta conofciuta fempre col me-deflmo nome da tutti gli Scrittori . afiai grande h Capo de' Salentini , una delle XVni Coloiiie J che fomminiftrb denaro, e Gente a i Romani nelle Guerre co'Cartagi-nefi , porta nclla Provincia di Terra d'Otranto ful Regno di Napoli alle Spondc del Mare di Puglia poco prima di ufcirc_» dal Golfo . Vide diminuirü la /ua grandezza non dagli Erter! , mk da'propr] Cittadini , all'hora quando difcordi fia loro con-fumarono se rtiefli , e la Patrla , Sede ben degna dcU'Arcivef-covale Dignitä. 11 fuo Porto fervi ibvente di ricovero alle Arma-te de'Roman!, cd in eflb Cefare tenne aflediato Pompeo , che poi fUggito nella Teilägüa , vinto . Viene querto Porto formate da due gran braccia , le quali Jembra , che con le loro eftremita vogUano quafi darfi mano colle due Torri del Caval-lo , e della Pena , in mezzo le quali forge nel Mare un' Ifo-letta di 1500 paifi di giro . Nella parte Meridionale di eflb fe-ce Ferdinando t d'ArragonaRfc di Napoli eriggere ä fronte della Gitta un Caftello fortiffimo per fito, e per arte a ficurezza.» maggiore del Porto, c'hora accrefäuto di mezze Lime, di nuc-ve fortificationi, e contomiato da rupi inaccciübili, fi rende afi Citto inefpugnabiic . In oltre rcffcrvi ftatc crettc 'dupplicatc Torri »I Settentrio- ne J dove entra il Ma/e ä formatenuove Ifolc neiriibla^fa,che havendo fufliciente Vtrtovaglia , e Guarnigione refifta ad cgni forza Nemica . Piü volte pafsb Brindiß alia divotione della Veneta Repu-blica , attefb che una volta fb conquifbta ; un'altra piEi fpontaneamente fi reft ; e poi fii ceduta . Ad iftanzaj di Boemondo Principe d'Antiochia, Duca di Puglia, e Metsag-giere d' Aleflto Imperatore di Cortantinopoli ii mollc^o nel mo a'danni della m.edelima i Veneti , ed a' Normani la tol-iero . Havendo poiBr/adiß ottenuta nel 1495 la protettione di Ferrando d'Arragona Rb di Napoli ä richierta di Lodovico Duca di Milano , e di Papa Aleffandro VI contra Carlo VIII Rb di Francia, fk data a' Veneti in pegno con Otranto , c Trani , coiraiTenlb , che godevano del poiTeflb di Monopoli , Puligna-no , e Mola ä fbrza d'Armi acqaiftate dal Generale Grimani , Nel 1509 eflendo rtata da erti rilalcSata nelle Guerre di que'rem-pi, tornb I'anno 1518 f^ntaneamente alia ubbidienza della_. Republica fotto il Generalato del Lando. Finalmeute nella Pace del isjofli cedutaunitamente conMoU, Puligiiano» Otranto , Trani, Monopoli; cd i Governatori , che per la Republi-ca la refTero , furono nel 1496 Priamo Contanni q, Antonio ; nel 149S GiacomD Lion q. Michele ; nel t%oo Gio:Michele q. Leonardo ; nel 1501 Andrea Fofcolo q. Girolamo ; nel 1501. Antonio Canale q.Nicolb; nel 1504 Nicolb da Mula ^. Gio:; nel 1506 Girolamo Cornaro q. Giorgio ; nel 150S Luigi Lion Lion,q.Gio: i non cflcndofi potu to raccogUcrc U rcgiftro degli altOi paJfiJut* tri vahf J4 r tutti, Cotrtf Sriit-Ajffutoltt J Nfrtfum Ja^Vt/HXi . Ctmti V*~ KttiPktUe' rt import* . Cittaffsn-TAHtMHntt ■viaJinx* dsUa V^u, CiOJrrtrfrt-ri Vtntti ^ tb, hrfftt-Tt . LI SICt go Ifolari? del P. Goron^lii; ISOLA DEL GOLFO DI TARANTO Cii^. J Mf tU^ cd'o-irgitta, Sfn^rt^iar-y/M , Ban. QalUpon. Sutfitt, Artiti dal Golfb di Veneti a per i\ Capo S. Maria, s'encra in quello di Taranto, gia detto Japt-giffm, c'ha sü le Spiaggc deIJa Terra d'Otranro in faccia d'Ugento i due Scog}.i*Fiorlita , e di Bare , di piccolo circuito, inurili, e di^rtl . PiCi avanti fi trovano altre Ifolette , fopra k maggiore delle quali alzata una Gitta fli da^ Plinio chiamata , da Pompon io Mela Urbs Graja Gallipo-lis; e tutto che Noaio Pinclano nelle fue cornettioni fopra il me-defimo Pomponio tenga, che fi debba forivere Vfbs Gallka Gal-lipolis, diceß hora univerialmeate GaUipoU; fbrtiifima per üto , c per arte , lontana zs miglia da Otranto per I'Occafo, jä in Oriente da Taranto , in gradi 40 dt latitudine Settcntrionale , 41 di longitudine . Rupi grebanofe , ed alpeflri le fervono di ibndamento, edin qualche parte di muro . Due Ponti la con-• giungono alia Terra-Ferma col foftegno d'altro piccolo Scoglio , OBfiawtf che alia Cittk fi frapone ; e tal volta accade , che gonfiandoli i I rtn^EJ ricuopra i Ponti fteffi , alia tefta d'utio de'quali , per do-m-i. ve s'entra in Gitta, ergefi unCaftello ben munito in fua difefa . L'altre Ifolette , ö piti tofto Scogli formano il Porto , che per-cib ha due bocche , e vogliono, che una fbile ne' tempi andati unita alia Citti , pol daU'impeto dell'onde feparata, e che fia_i ca[)ace d'ogni Armata; mei^tre un'Ifbla maggiore piü efpofta in iHs.Atf Mare lo cuopre daU'impeto de'Venti . Chianiafi cUa S.Andrea ; ' ^ lunga un miglio, circa 3 d i circuito , tutta piana, con ottimi pafcoli per gli Animali , che vengono quivi mandati dalla Cit-tä J c con un Lago d'Acqua dolce in mezzo, che reftringendofi in Fiume , entra finalmente in Mare . Dodici miglia da GalUpoU per Levanre Scirocco giace una lin-sua di Scccagni, chiamati gli Ufcfat}, ch c/cono da Terra-Fer-■ ma per buono tratto in Marc , e fono afiai pericolofi achi non gli sa, per elferfi ivi ä tempi decorfi afiondati molti Vafcelli. Crf/-l^B ancora con Nardb , Lefportino, Galatone , Parveta, La-cone , Lifta, Sacardo, e diciaictte alt re Ter re di quel contorno vennero Ibtt'il dominio de'Venet i a ni I'anno 1484 nelle Guerre dell"^ Republicacon Ferdinando Kh d'Arragona, ed altri Colle- gati . gati , Mori d'Ardglierla fotto di lei Giacomo Marcello Capit. e«/-™. Generale da Marejfii prefa queirifteffo giorno loMaggio i c^'gZa C fu reflituita ilSettembre Jeguente perTrattati di biiona pace,^ Afitrl eflfcndo ftata retta in s J poco tempo dal N.H. Bartolomeo con titolo di Proveditore . Le fue Fa mig lie No bili ibno Griib- " giovanni, Magis, Mandj, Pepi, Dacchi, Scaglioni, Sermaillri, Valderani , cd altri . Antioco attribuiice a i Gretenfi rorigine di Taranto (Cirtk pofla T^tm, nel ricefib de! mentovato Golfo, che da iei hebbe il nome, con va-rie Ifble ä se foggette); Lucio Floro la da a i Lacedemoni^Solino agli Eraclidi; Serviöä Tara Figliuolo di Nettuno; ed altri ftimario> ehe dal Fiume Tara ßa detta Taranto , Patria deTilofofi Archita, Ari-ftofTene, e Lunita. A tempo de'R^ di Napo Ii fü fempre con titolo di Principato goduta da' loro Primogeniti; nel 119 6 come tale donolla I'lmperatriceCoftanza adOdoncFrangipani, acui fucce-^""^ duto Arrigo fuo Fratello fi vide dcpofto da Federico II, che ne in^ veftl Manfredo. Carlo II la diede a Filippo fuo Figlio, e da quefto pafs6 per via di Donna ne'Balzi, poi negli Orfini. Morto il R^ Fernando poco contenta del go verno degli Arragonefi implorb Taranto quello de'Venetiani ; la Republica perb , confervando buona amiftacolla fudetta Corona, tentbogni officio per mezzo diLui-gi Loredano Governatore di Monopoli, acciö che fi mantenefle in Fedeal Rc Federico Figliuolo, eSucceflbre del gi^ Fernando . Finalmente rifoluti que'Cittadini didarfi in mani delTurco,gli ac-colfe nella fua protettione: e la Republica elefTe pcr Proveditore di lei Andrea Zancani con obbligo di fare ogni sforzo per ridurla all' ubbidienza degli Arragonefi. Gib tli operato prima delJa fua par-tenza da Giorgio Franco Segretario delSenato, fpedito a con gli Ambafciatori, ch'erano venuti a fare ladeditione;e coil ri-conciliato quelPopoIo col R^ Federico , fu levato Tincommodo del viaggio al Zancani, ed ä Sua Maeftä i ditlurbi, che in tali emergence le fouraftavano - Avanti d'arfivarei Taranto I'iiicontritio I'lrolt il^CfstfAy cfwvsngono //;/.r fchlvatcda'Navigmtiefperti con lafciitlei mino fuiiflrj per entrire nel Porto, Ntllo lluflo ^^ " Cojfocomparif« ijltori rifoia HonteSardt^ dtltadi Servia Frira i e da Lat in i FJtHeris ^ Cf/m/i t tutra moiituofa, aSii ben munita dalla iiacuri , e dall' arte con forte Carte I Jo per re- j.' primere I* incurfioci de' Pirati. E qtieAa diftante non pü di ; mSglii da Titfß/ttt vcrfo if me no dl j «1 hi un Vills^gio ccjmperctitemente popglato . S I C I L I A Nemidr' Ri rifole piCi cetebrl , ch'iiul/ino la maew ftofa fronte neirampiezza del Mediterranco, cingc 1' ingcmmato Diadenu , come Regina e/Te, la bella Sicilia , Qucfta fra Icj dovitiofe doti rifplende nella maggioran^a^» ibpra Taltre per la vaftira della sua circonfci-renza , accoppiata air incredibile fccondiü delle sue Contrade j e fiivorita dagl' influfli d'lio Cielo scmprc benigne. Qdndi e , che ne' secoH scorfi i piü famofi Potentati del Mondo s' invaghirono di efTa ; C per soggiogaria al loro Dominic , le squarciarono piU volte col fer-le Vifcere , hora col T irruttioiii iraprovife de'Tiranni , b i'fJstißs coll' Armi vittoriofe de' Roimani, c Cartagmcfi ; hora collaj Potenza formidabile d'altre bcllicofe Nationt . Serabrava., , che Marte fi bavefle eletta queft' Ifola per Campö delle ptü sanguinofe Battaglie i c che Cererc , Dea delle Biadc inchio-dafle in cfTa il soglio della sua dimora ; atteibche la Sicilia ot-teiine 1' antonomaftica denoniinatione d' eifere il Granajo di Roma . Giace quefto bel Regno tra V Italia , e V Africa , dillante da quefta nella parte piü profTima lOo miglia, e difgiunta da quella col breue tratto d' angiifto Canalc-» d' un miglio, e meizo di Urgheziii , detto lo Stretto di Meffina , 6 del Faro ; c tal volta ncl parlar figurato , ü chiama Faro di Mcllina , e nell' Idioma Latino Frctum Ma-mertmum . Nei variare deiretä , come pure daJIa diuerfit* delle Na-tionijch'in queft'Ifola habitarono, ottenae piü nomi: fiipri-mieraracntc denominata Re^p Cyclopttm , che vi fi ftabilirono . Scania da Scanio Rc degl' Iberi , che k soggiogö al suo potente Dominio . La denom'matione di Tmacria hebbe natural-menteloriginedallafuafiguratriangolare,0)ntemitiata dai tr^ Promontorj di Peloroj Pachino,c Liiibeo.quefto nome flipoi dalla serie de' tempi corrotto co' i due sct^uenti Trmacis, c Tr'u quetra, 6 Tn^uHra, Utrnitdth Alcuai fono di sentimento, ch' il nome dl Skiüa le fofle Im-^^ ^ ^^^ PopoliSiculi . Altri affcrirono , ch' ella rice-vefle cjuefta dcnominationc , all' horche Timpcto del Marc la divifc dalla Calabiia Ultcriore > e che Sicllia deri vi dai verbo Sl-cUeo, che vuol dire tägliare, qu^iti ch' lIU foilc ftata tagliata, e di-vi^dal Contjnente dell'Italia, comescnUeVergilionellibro Hffc loca vi quondam, 6' vajla convtfijä tuina , äljjilfiijje ferunt &c. f^^^rttf-Ottenne ancoral'alradeiiominationei^'^ö/d MSoie^ per eifere una delJe piü feconde Provincie dei 1' Un)verfo, AI prefente i Nationali deli'Ifola, come pure 1 Latin! j egl italiani la riconofco-cono col nome d i Skilia. I G reci £fxf>/iz . Gli Spagnuoli SkUia. I Francefi5/ri/f. ITedelčhi äas Sidlk». Gfln^leü TbeStctlift cd il Tu reo Ckilia A^ß- Lc fue sponde sono Irrigate al Settentrione dal Marc di Tof ; r^'rtf ^^^ ' ^ Mezzo giorno da quello delf Africa;all'Onente dal Jo' ' nio J 6 di Grecia; ed all'Occafo dal Sardo.ToJomeo la collocö nel-VIII. TavoladeirEuropa i e Noi fornundone vna particolare, la delineamo traigradi e 40 di longitudine;e trails, c 39 Sua fjiit' di latitudine Settentrionale , comprefe T Ifole adiacenti: tra' 1 quarto,equintoCllma , c tra'idecimo, cd undecimo Paralel-lo ; di manieraj ch'il llio giorno maggiore cofta d'hore 14, a JO minuti, Le di verie poßtioni de' suoi Promontoij efiggono va-lie corrifpondenze nel loro profpetto, attelbch' il Peloro II trova all' incontro, e quaü congiunto all'Italia ; i\ Pachino, 6 Pafläro mira la Grecia, e Peloponcfo, hoggi Morea, dalla quale s' allon-rana 400 miglia; ed il Lilibeo, al prelente Coco ß torce verfo I'A-frica, difcoftandofi folo 100 miglia da ellk. II suogirocomprende 600 miglia secondoil calcolo del Clu-verio, b come vogliono altri Moderni 614. La sua sponda liorea-le dal Promontorio Lilibeo al Peloro s' eftende per lo fpatio di 15 5 miglia; la Bafe Auftrale dai Lilibeo al Pachino con ticne 190 jniglia; e la spiaggia Orientale dal Pachino al Peloro fi dilungaj per lo fpatio di 15 5 miglia. Chi bramafle pili diftinta contezza_i della sua circonferenza, camini coUordine fequentc.Da C.Peloro a Melfina i z miglia; da Meilina a Teormina jo; da Teormina a Catania 30; da Catania ad Augufta jo j da Augufta žl Siracufa_i n/v*. eirtMtQr 18; da Stracufa ad Etoro 14; da Eloro al Pachino 16; dal Pachino a Putzeliii 10; da Pu^zellii ä Camerma rovinata zo ^da Came-rina kTerra-Nuova 18; da Terra-Nuova ä Gela, hoggid) Alica-ta 18 ;da Alicataad Agrigentb 15;da Agrtgentoad EracJca sman-tellata 20; da Eraclea ä Terme, hoggidi Sacca lo; da Sacca ä Seli-munte^ hora Lipulei iS;daSelimuntekMazzara 11;daMazzara al Promontorio Lilibeo, e Gitta di Marfala 11; da Mariala ä Tra pani 18; da Trapani a C S. Vito 18; da C. S. Vitoa Caftell' a Mare 17 ; da Cafteir i Mare alla Rocca di S. Cataldo, ch' fe sotto ad Elima, 13; da Elinua ad Icare hoggi Murodi Carine h; dal Muro di Carine a Motia, hoggi Ifbla delle Femmine 10; da Motia a Palermo altrettanti; da Pa!ermo a Solanto 11; da Solanto ä Termi Imcrefč iz;dz Termi Imcrefe ad Imeradiftrutta 7 ; da Ime-raaClfalu 18 ;daCifalualla Ruccadi Tuta 18 ; da Tutkad Ale-fta, hoggi Caronia 11; daCaronia ali* Acque dold , che sono sotro Alonzo, ii; dali'Acque dolci ad Agatirfo 18; da Agatir-fo alla Roccadel Brolo 6; da Brolo ä Patti 11: da Patti k Tindarida rovinata 6: da Tindarida a Mile 18; da Mile aJla Rocca Dive-to 18; da DivetoJi Falacrio, hoggi Ratscolmo 6; c da Rarscol-moa Peloro , dove principiammo , 5, La sua lunghczia maggiore dalia parte settentrionale fi comprcnde tra'1 Promontorio Peloro,e Lilibeo; e verloT Auftrodal Promontorio Pachino al medefimo Lilibeo. La hrghezza plu vaHa verfo V Oriente fi cal-cola dal Promontorio Peloro al Pachino; ma ali' Occidcnte verfo il Lilibeo fivanorabilmen te riftritigeado con figura quafi acuminata. I Lati, ö sponde deir ICoh dii^/le dalJa Natura ä gui fa deila lett, Greca ä Delta comparifcono talvolta difuguali per i Gol-fi, Seni, concaviti, c picghe, ch' U Mare piu, 6 meno iaoltran-dofi, forma neiraccennatc spiagge.Per quanto fi pub ricavare d all' cj^/j;; f"--Hiftorie pili antiche, i Ciciopi furono i primi nabiliti aeü' Ifola, ch' alle radici dell' Etna coflrufTero ic loro Fucine, ove pure Stero- . pe, Bronte, e Piracmone trä quefti i piu famofi ottennero il van-to d'effere ^ti i primi A rtefici nella tempra dell' Arnai. Qmnii hebbe Torigine il favolofo racconto de Poeti, che qaefti itclfi Ciciopi folTero Miniftri di Vulcano, e che fabbricaflero ä G love i fulminiLa Natio^_ de* Ciciopi rimafe soggiogata da Eolo, ch' A^/r.- w..-april' adito al Dominio tirannicoinguifa tale,ch'ogm Citräge-meatragrafpriflagelli, e dure catenedcllaschiavit£i piü deplo-^'' rabile. Sudarono bensl lungo tempei Cartaginefi >e col nervo piü vigorofodell'Armi,e colla finezia de'replicarl ftratagemmi a solo fined' impolfeflärfenc; mä la proIiiTitä de' loro ftenti, e'l cofto di copiofosangue una sola parte ne octeanero. II Tricerbero ne' Ti-ranni Gelone, Hierone, e Trafibule invafegraa parte dell' Ifola, quale fu poi soggiogato da Terone collegato co' Principi degli Agrigentini. All'hora laRepublica di Siracufa riprefc if gover-no Popolare, efu ftabilita la legge del Pentalifmo, ch' obbiigava 1 Cittadini di scrivere sopra le foglie d'Ulivo i nomi de'loro GoUc-ghi piüdovitiofi, c jMtenti ; e quelli, che nel calcolo finale fi trovavano regiftrati in piu foglie , soggiacevano per lo fpatio di cinquc anni all' efilio - Fraiiornö la quiete de'Cittadini nuova furia Dionigio ilTi-ranno, che nel 549 di Roma sorprefc Siracufa, ed oppreük^^/firh'l«*-sott'il barbaro giogo quafi tutta la Sicilia. La morte di quetlo"' non fü valevole di fpezÄare le Catene scrvili degli Habitant! i imperbche Dionigio ii Giovane , non gia punto difugualo nelU ferocitä de'coftumial Genitore defunto, s'intrufenel So-glio l' anno j88. QucAo ne' preliminari del tirannico Dominio immerfe il ferro letale nel Sangue de'proprj Fratelli, e talmentc incrudeli, che fu coli'efilio dal Regno precbitato dal Irono. Doppo undici anni di Vita privata , la felfonia^ d'alcuni Siracufani lo riilabilirono proditoriamente nel So-glio , ove pill che mai , armato di furore ^ scaghb fulmini diviolenza contra il Popolo tradito . Dionc s'oppole al dishu-manato Regnante , e lo difcaccib nel 411 per Ja scconda volta dair ufurpato Dominio . Stihintrato Dione nd Govenio , rimafe qucfto supcrato , e miferamcnte s vena to da Calippo , „f^'X^a che regnb undici Meli, hn'ä tatito che Hipparino Jo fpogiib/jp^i^ dell'ufurpato Diadema , e üc cinfe Ic propnc tcmpia per lo fpatio di due anni . In queflomentrel'acccnnaro Dionigio rirornb ad innondaro Mm col- 3 h hllljfllpillHlnaiiii.. mi!liB0C BMrimiiniiniiiililllL _ M A iHPmMC E X) I Ctj A N "A J» j- -ifenh-i OJie •TpiOTN' •■Ii: Oinv TYRUHENUM if. P m m \ Golfo di.S.Etttemi^ HipjXjntatuA' jSinm Sct/lactfHi 4 fattxrt/ o Pantu-ia, Hiirt/ia Jiiaiit^ dettuThet^kš. Co, '^mo Jelh. Se J'rfi'jWpj Or Jii^mt ^ßnDK- et j ttrpnßoli, a Str-ern^ti ' Str-afi^h * che T>-*sn3a Jniin i prc^tre Vc» h - JaStäHstü A'Eoh ■ C.'J^omirVT / II/ ^Xcc.""' s/Gohrl Vsiica^ J Euofätria ftxfr-fti l.Alnrur Er^cura Sfico^fj^ SrirtfSfA hahitai.- df p^cri Psscahfri. llUldibl^ X. Afz Uk p A R iiti^lr X'orrr r^iiiii- ' tuxria, Tfipenicufia Thaptiitadifj ^ äei^ftA r. y^ultuftic!^ o , Volcano^ Hi/fA* Thfrtrtvr<\ Vhkuma Ut: e/ter- foitnntta 'Sificala Sfinr« t, k Ut: fCCCl^t- .JjtHteftj tr rte* Vi rt^tinü^Sacr^i^M tu (/<1 EüfhfOjfit H^TJ^^. ž3 s X LfTfa Binrtea, p JS iria, M^iiitn vmitr ^ Entniymos j^fjt l't/ttfa Cflnaitfü \ V vitoteyitt P O Golfo i (im^f^ } ^itt'-Cf" Ctrcmunt * C-1 O Cv CtCAiu ^ t; 4J A R £ Pfffii lie C^rali if/t J. ^ ' - -A - vt \\ Ta A« S V' V T ? - ^ v-^" ^ ^ ^ Tf It/tuj ftCfü« aitia Ztjiiln 1 V i d' ra' XCavahn 3) ^/»jvfW»!» K .Httrta Arcatu api ■Itliir-P -^CartiVytii Ql'fi»» Us •»aA '«rt j, ( Mefj-anaJ^ r. aion F. K Si S. t Ve/j-M Ca. I Atrct-n: r HhffltiJrft- -i o. ü^Jiursenc 'itjyhirinf iüii lili" 'M-^isoVi ^ Wön tiiü rj>,Xr if^ * I /^/vpXTÖ -Olttl J} I Tewflj-^ ffifiitra S. r . ft/M if Ccrah ^f! (TflWmöaTVi ^t Trapaai" Ur Oftlt^rtH T IL A P A .Pctrw - p IT m A. ■ " JMlonte C^tsfrrm ■ Ito dc\i'Avctu^scauo A/ifl^wn« vT-JKf^.M i? jatitltam CdJtifiiZpa jMiij- .r. AT- LPalatj ^ V , Prh-Aliil iTlipi . ( t. PV * „t /'y--"; ? ho 'jrfjwftj^ >£esi;eii ___ A t p I üfiJirtfS' JÄyORJJJJfJt Ifta. U ■■ Cutti^h'oifi- iurffn F ■ ^fMfhuento Hšrciitif p.* ^at'tvfivnv Pi^. Cpcintht^ut •.Alane jo'iywnüfrt*' ^J^attiam P ^ CalatahlaTi ^i/ifvrife X'^noai'^fta •iHlAKtUf' M b rice Eryjnf- t/ t-l^I^HliO Formrf^e Cauo Cocq" PLiiybeCom. LV^.^ L E ^uc^Ji-r^tf Ai.B^Mmara ■ CuftfSftlfa ^ I.Ma.r0tiina. l. Ht^ra * Hieron^sei*^ o z Ä'^'^hn A /79 o - Ml in/Jf^WflflJ rpo; i^uiruit yt i^/t'ftna TrjH.ia H --„ Jfa/caA'J ijT " ftjifl M.Tano igiteJltf Sn/ CoeUfth^ sfvatt J. SinticiT Fjorum JauiFjuj -it iK-.Schifin f ^ . enn rout [Aitnes* ntafd pl^eeiiw*^ ) Tauraminil4f^ f^rj- I^ins * ____ Feottri CainjiUf c^^^ Sj/'sn'^'iii/ ___»'flWM . '-J' ^ (4 GilrSma fC^AUridra : PiARo Lpti^«» SP" fvtmcerit» Piazfia fp." t- iL frt"/« V^p ^en^itta^ 'T^tfo 5 Tecia Me/frtt Xi^ksrusz F * Tjitfp/i' fftra^lja/it, ^th^wnSt&puli ^ di I^ti, o J Isnute"*' IS. Cr>?te Thavruj P. fflttta. Oflfp Mii'J'w .FusJa ■trtonesus i Triff ah .r- /^W o^y^/ X/ C 11)» rfJjiyiafMffirt^ ■^(TaiUfflftrW L F. Pipi"' * fi'itnco/jottte itjjtf^. lc^nrir^ umi^r j* O ]M KeJauilaU, | i Rajati» Cahtanw/et* C&kf^iirtttit > ' « T^^aAEliM "^^^ii^^-Gebi Campi* ■BauUP Jlmtlt,. 'iaihsfk t ^ihtii* \prniifi /j c*rf M Knswa^S ^/rjf^ Hfftftv i IT?! ^PiWfu« ., rMne,, ojiiiih iHj^ra * rTVx,« Vifys Qht^ftJ' Tftvrrtr (otfy^^«: ii-iCtlsa ir^mrJUJff Ji^ftJ&tt * I ,, . iHemethtrmdt* * Mtmtore Pleininyfium r * .^fi^atn Protn . [iVff^ouato Porte I HauttAtktmif ) Mriittuf n^d S OWrt«/ Ff-. lantt/a 1 y / JČ: FymuTta. \ l-eahx. Bnurjim ,.i.i ta rar-C tt / ^ / / ^•/ntf J "V vPiBse di JWo« ^Afedta .t-» JfutJl« fßrvr^' Binm.v. WeefO^ Ff/fiaa lil, fujW li Sirtiai/aitt hthhtrv «itffWaiPJJjflA'Atif" \l^Biiftatktnui Portvi n ^hifCtttfiu fotv ^^^ l. Uatsr£JV Äi-rt l^frnie Bit\\Ue\ \H>7c Mfi^armefjt) 'nrffte HjJoJio Je 'itrraJ-t ' D ir ^IHHifl^TiHiywLiiii lii^in iii^inBBBnnpr" s vi- K r J,49L ^ ^ ■ ^Di^fiure/r, Padiy^nLt Poftvr * Pofto ^icttot" P^sm: ct Ed's til c ^ D' l|LL|ijimmiMmiiiiaLi-- Loniarit} ih-iia \ A{f)i'e(t rrt- ^ao . O G te/-m OfvfJAjP Mufatci ^Vi/ttiJi^ia 0 tffrre _ ' f P iuitip 1 IsaU S Scoßlio ^ Cappf? PjPr ■ortxayitario ^Fanit ^ Jkautnata ^Antiso M M-onte ^ Parfp ft^ LUQQO iiJ^isttaelia 3S l-s A F 2 Oh ff t Ol'no \ coir Armi parte del Flagno y a. cui fece fronte il Capitana Tj-molcone y chf rjle^6 Ü Tiramip 4 Coiinto , ed iiTipadronitcli xfw^Mit', Cittadella di Siracufä , superb i Lconrini Popoli dell* K^"^ I fob , c fiiialnnsnte debcllb Mago Generale de' C^rtaginefi , nt'torbidi di taute congiurc anclava d' ingennmarc lo Sccctro di Cart-i^jine coll* intfrg Dojninio de IIa Sicilia. Refpiravano gl' IfoUni nella liberta primiera ^ (juand-ecco, ch'Aga lode Figho d'un Vftfaio di Terra toccatP dal-r ambitionc di regiiare » s' intrufp tirannicamente qeiJaj naggior parte del Regno y quale darnino colic violenze piti Tpietate fin' a tanto ^ gh'il ilio fi^Uuolo Archagare git fii Parricida col Vdeno nella CXXIL Olimpiade del 4.65, di Roma doppo 28. A^ini d' ufurp^ra üominio . MenoiiCj Fratcüo d' Arcjiagatc , che vcnj;e pure incolpato d' haver havuta parte rel mtntovato Parricidio. j, fuccetlq viplcntc-• mcnte ncl Sb^Ho . Tri ic innun^crabili oppre/Tioni di qn^fta Barbaro > tro-VÖ per ifpcdicrne il Popolo di rifugiarti lotto. Pirro dc-gli Epiroti , ^ cut fu confcgnata Ja Corona di Siciiia ; cgU jTcrb ricufando d i /Pifgiornare in efla , lafciö bene prefto tf" il dtolo di Spvrano , c T aucorita del coinando efibitagü volontariatxiente dalP anguftiato Popolo . AU'bora Hieronc 11. creato ,, ed acclamato Rfe per debellarc i Caita^nefi , jj coUegarß co' Romuni , a quali vifTe fcdek fi» alla morte j che segm nel 515, di Rorna . Doppa di haverne_» regnato S4.anni QirolamoNipotedclmentoi^ato Hkrone fta-^ bili un* alleanz^ co' Cartagi^efi p?r iihidare i Romani dal-la Sicilia . Mä il valqrc di Marcello Confole attraversb 1'-Idea di quel Principe , imperoch' egii foggiogo ali' Impe-. gaCSTJsi ro Romano tut ca h Sicil'ia , Genlerico Re de' Van^aU nc\ (iUm. e ncl-440. di noftra salute ^ approfittandofi della cd uilirpolft la Icectro del Regno, che da Bclüfaria fli poi riprefo nel 5^3. e pollo a pledi dell' Impcratore Giuftiniano , Mä nel 6 50. la^ barbaric de* Saraceni con poderofe Squadre inond6 ^ a ul termine la Sidlia, che Ic convennc gemere per lo fpatiodiquat^ tio Secoli flagcllata dall' afpre catenc , ed auvinta tri_ ccppi di quella Nacione tiranna . I bellicofi Normani militando - fotto la prudence condotta di Roberto Gui/cardo , e Ruggie-ro fuo Figliuolo reAituirono 1' afHitta Sjcilia alla iöfpirata Ii-Berta; ed \l trionfantc Gapitano Ruggicro > doppo la conqui-lla riraarcabile del Regno , ottenne in Palermo la Corona dello fteflo ; c da Innocen^o II- Sommo Pontcficcnel iijQfLt dichiarato Contc di Calabria , di Sifilia , c Difenfore del Criftianelimo . Succeflc al Governo dcll' Kola Simone fuo Fi-gliuolo , che priyo di Prole , hcbbeanchc brcve la vita; onde subentrb ncl Dominio Ruggicro fuo Fratello, il quale pafsb ä . miglior vita in ctä di 59. anni ncl 1154. Quglielmo I. gli fuc-cefle nel Regno , ma non gia nc* coitumi ; imperoche l' enor-mitä della sua vita gli acquiflb la dcnominatioae di Mah , e doppo havere regnato i s- anni , cedette colla morte il Do-mimo , Nel 1166 fü poi inalzato al Trono Gugheimo IL in ct\ di 14. anni , quale nato da un pcIfimoPadrc , fii l'ottimo tra i Sovrani della Skilia : mä prevenuto dalla morte , lai^ gib Jiel 1189. il Mondo fenza berede legittinio della Corona; onde i Primati del Regno s' rnchinarono subitc^ ä piedi di /S"!i.WTancredi Figlio naturale di Ruggicro, falutandolo per Modella Sicilia . Mä Celeftino III. s oftefe talmente di üuefta elcttionc C mentre pretendeva fbfle devoluta alU S, Sedc ) ch' egU coronü Enrico Figlio di Federico I. Impcratore , ä cui fü data per Moglie Coftanza Figliuöla del de-funto Ruggiero , alla quale per diritto -di sanguc s' aipetu- ya lo scettro dcll* Ifola , Jn queftc torbolenze , jjjfcrmatofi Tancredi k morte , con-fcgnb la Monarchia a Ruggiem fuo Figlio maggiore, che pure pu'lSoglio Patcrno fii dagrifolam riverito ncl 1195. comeSo-vrano . Quindi frcmendo di sdegno V Impcratore Enrico VI. Alf ri SvcYO di Nätionc , fi portb cütt poderofe Falangi nclk Sicilia, rij^A- dove U 30 Genn^jo scaricb il concepito livore contra Ruggicro , ä cui fece cavare gü occhi , e rccidcre le Mrri fecretiLj , accib con elfo s'cftingucfie la gloriofa ftirpe de'Normani, che iignoreggib per lo spatip di 135 anni qucU'Jfola • Ad Enrico , che ne f^t il Conquiftatore , succelfe Fedenoo II di lui Figliuolo , quale nel «cdett^ la direttione del Regno ä Corrado fuo Figlluolo : mä la morte afFrettata dal vclcno , gli rap) il Diadema per cingernc il Crine di Cor^ rad i no suo Figliuolo . All' hora scopib la mina caricata dall-invidia , e scavata dall' inf^cltä di Manfredo Figliaolo naturale di Federico , ch'alli 10 d'Agofto 1156 s'intrufe nel mancggio dcl Regno. Quindi Urbano IV succeduto tiel Pcn-tificato ad Ale/landro IV, tollerando con impatienza 1'-Ufurpatore Manfredo j sollccitb Lodovico U Santo Rfc di Franda per V e^dittione di Carlo d' Angib suo Fratel- 10 , a cui fii data ferma speranza della Corona di Sidlia , per supphre all'etä im matura di Corradino nato da Corrado . Cle-mente IV di Nationo Fr^ncefe d' uguaJe propenfione nel favorire Carlo d' Angib , di quelle era il fuo PrecelTore Urbano ; gl» con/egnb il Diadema della Sicilia col Dominio di c-rlj-i* tutte Ic Terre di qua dal Marc fin'ä 1 confini dello stato Ec^P^ ^ cleiiafticQ , riftrbandofi Benevcnto, e lannua corrifponfionc di 40000 Scudj d' pro , con una Chinca bianca ncl glorno di San Pietro . S' incerellarono 1 primi Potentari dcll' Europa h favoro c«,;»^-di Corradino , e collc numerofc Truppe amaßate ncll'Africt/^'JTJJ'/^* Germania , Spagna , ed Italia s' incaminarono per debellarc 11 Re Cario . Ma Tevento delP Armi riufd tal mente difavan-taggiofo a Corradino ^ ch' alli zx d* Agofto nel 1168 rimafc irigioniero di Guerra colla sconfitta de! fuo Efercito , cd il , Ae Carlo lo fece decafjitgre in Napoli. La dcpreiTione dique-flo Principe rcfe maggiornacnte förmidabile il nomc Francefc nella Sidlia . Bcn'c vero , che Tincoflante Fortuna col giro della ruora volubile abbafsb ben prefto dall'auge di que! Re-gno la Nafione Francefe ; mentre neir anno ii8i alli Maržo , con lasagace congiura degl'lfolani , fegul i! funello , C fempre memorabile Vefpro Siciliano ; attefoch' in quell' ho-ra tutti li Franceli di quel Regno fatti b.'rfäglio del ferro , rim afero mi fe ram en te srenati . tttJmmMa Popoli Ü perfuafero di migliorarc conditione col cbia-mare al Governo del Regno Pietro d' Arragona , ä cui fuc-cclTe Giacomo j>urc d' Arragona, edalli 15 Maržo del 1196 Federico II cinfe la Corona dell' Ifbla . Indi ne fii 1' here-de Pietro 11, che vilfe fin' agh 8 Agofto del 1341, lafciandoJ^tJSrf. la soprintcndenza del Regno a Lodovico suo Figliuolo • Federico 1.11, dctto il semplice , Fratello di Lodovico regnb suf-feguentemcnte , e difpofe nell* ultima sua volontä , che Maria sua Figliuola gli succedeffe nel Soglio . Alio spirarc di quefta Regnante , Fcrdinando V.Rfe d'Arragona fu pronto ad impadronirfi della Corona , k cui succeffc Giovanni d'Arragona, ch' in etä d.' 84 anni nel 1479 lafcib Ferdinande Sourano de' suoi Rcgni , e colU morte dl qucfto seguita nel 1516 s'eftinfe la Famiglia coTpicua d'Arragona . Carlo V,e succeffiva mente gli altri Monarch! dclle Spagno • come heredi della Corona Arragonefe , hebbero poi femprc j ed anche ncl tempo prefcnte il fupremo Dominio dellaj Sicilia . I Sourani Spagnuoli vi spedifcono un Vice Rfe coirautorita JJJ'^J^' suprema , ed illimitata , etiandio sopra gU Ecclefiaftici precedcndo nelle Chiefe agli Vcfcovi , ed Arcivcicovi virtLi de'Privilegj , e favorcvoli refcrltri de' Sommi Poutc^'"""'' fici , i)e' quaÜ lono chiamati Legan a latere . Nelle Catte-drali s'inalza un Soglio pe'l Vice Re nel vidno lato del Van-gelo , aflai piü cofpicuo , ed eminente di quello dell' Arci-vefcovo, 6 Vefcovo , Anzi nell' ingrefTo della Chiefa i Prc-lati Eccleßaftici fono cenuci d' oflequiare qucfto fupremio Rap-prefcntante col riceverlo alla Porta del Tempio , e colf efibi-tione dell' Acqua Santa . Qj^eito Vice Re gode inoltre la_> prerogativa ^ negata forfe a molt' altri Potentati del Mondo, Ui ricevcre l'Incenfo ä Capo copcrto , e di scdere nello ftelib Sügliodcl Rfe y efercitando il supremo Dominio di stabilircj nuove leggi, c d'abolire a fuo piadmcnto gli antichi Statuti. In somma egli comanda cib che vuole k suo talento , sen-la punto soggkcere a cenfura , ö subordinatione veruna , non ritoaofcendo altro Superiore , che la Perfona del suo Rfc . GU Officiali del Regno , stabiliti per la direttione de' Magiftrati piii cofpicui , s' eleggono ben si dal Rfc , e suo Configlio d'Italia ; mä la nomina de'Soggetri piü riguardevoli , che devono cflere efaltati a fimili cariche , appartiene al Vicc Rö . Onde pare , che da eflb dipendino Ic fortuno de- de' VafTalli , mentre pu6 fubUmare » b deprimere ch! piü , b meno gli piace, Egli tiencun Confultore eletto dalla Perfo-cenßihiTf. ^^ j^^aie- Carica fempre confcrita a Giurifti Spagfiuoli ^ che per r ortlinano sono haomim di sperimentaro valore , e dottri-na . In tanto il Confultore Spagnuolo fTi ftimato ncceffa^ rio Coadiutort del Vice Rc , in quanro U maggiore parte de' Miniftri del Regno , per eflere Originär; , poflbno itij qualche modo oflufcare col sofpetto la delicata pupilla del Domlnio . Col progreflb del tempo T Officio di Confultore s'e refo talmente riguardevole , cVcgli , per 1' intercffc Reggio , co.nparifce in ogni Tribunale , e col fuo Toto confultivo dirigge talvolta le Caufe ptii importanti del Regno . II Vice R^ T come Monarai dtlla SiciUa , mantiene ointfii-r un Giudice della Monarch i a , ■ ch' ^ un grado fbmmamente hoaorcvole per V autonta ainpliata nella vafta eftenfione del Regno , in qualita di Giadicc superiore ad ogni ran-go Ecclefiaftico . Ben fe vero , che fimile Officio fi confc-rifcc a' Dottori di Legge Saccrdoti Spagnuoli di pragona-ta prudenza , ftima , e fap^re . Per T ammimftratione del-la retta Giuftitia , s^ nellc Caufe civili » come criraina-U s' aprono diverü Magiftrati fotto la direttione di piii Capi, che si chiamano Prefidcnti . II pri mo d i effi polHede titolo di Preftdente (kila Giiißkia , il quale , corwcLuogo-tenente del Regno , e Capo del Sacro Configlio ( ch' an-ticamcnte denominavall Prefetto , ö Pretore della Gitta ) otrienc la premlnetiza fbpra gli altri , e colla fua autorita prefcrive la norma ad altri fe\ Giudici fubordinati , chc_j iörmano il men to vato Tribunale . Tre dl loro s' impiega-nö nel giadicare le Cauic civili i e gü altri tre hantio 1' ingerenza di punire nel criminale , e condaatiare i Delinquent! . La loro autoritä , ancorcbe fia in ogni bicnnio amo-si>* tutt- vibile , s' eftende per tutt' il Regno ; ed al solo RS ^ e suo supremo Configlio s* afpetta 1' elettioae di efU , In un^ biennio devono eflere due Üo^etti della Cittä di Meffina , un' altro di Catania ^ due di Palermo , ed uno del Regno , Nel sulTeguente biennio s' elegge uno di Meffina j di Catania , uno di Palermo , e due del Regno , c »M con queil'alternativa prudente fuffifte la Giuftitia inviola-bilc con quicte , e contento della Natione . Quefti Giudi-ci , c Preßdenti Teftono Toga , coprono alia prescnza del Vice Re per efTere Configlieri Regij , e in corpo unito mantengono autorita alta , e bafta ctm poteflate GUät) ä segno tale , che dalla toro raffinata prudenza dipende la fc-licita del Regno , Nello HrelTo Tribunale v'c ancora un' altro Mlnillro crea-^av^t^tto dal col citolo d' Auvocato Fifcale ^ derto antica-rifiaSt. menre nel tempo d* Adriano Imperatore , che ftabili fimil Officio, ^^ßof Patrkf^ij . Egli ß copre pure colla Aeflöj Toga , havendo la special' incombenza d' afiTiftere agi' inte-nefii Regij e d' invigilarc nelle difterenze piü scabrofe , coucernenti la coiidanna de' Rei , e T aflblurione degl' In-nocenti . II medelimo Tribunale hä trc Procura tori Filča-li , ed un Sollecitatore , eletti anch' elTi dal Monarca delle Spagne con Salario Reggio . Siegue , e dipende dal Tribunale accennato il Capitano della GuQ'dia , dertinaco per la cuftodia di quella Cittk ^ dove ri^^ede il Vice R^ ( qual earica anticamente chiamavafi Pr^efellus Vigilim ) havendo sotto la sua direttione ottanta , e piii Algoiini C Vocabolo Siciliano , che prelTo Noi fignifica Fanti ) quaii fono diilri-buiti nelle Citrä del Regno ä publico benelitio , Final-mente nd mentovato Tribunale ai H ft ono pure un' Auvoca-to , un Procur:itorc , un Maüro Notajo , ed un Sollecitatore , sa]ariati[ dalla Reggia pieta per difciidere le Caufe de' Poveri, II secondo Prefidente fe quello del P at rmonk , nel di li'^iTfl cui Tribunale s' agitano le Caufe spettanti al Patrimonio ^ 6 Provento Reale , cd air Entrate delle Univeriita del Re-gno . Simili Ciiriah fi denomiaavauo anticamente Procurator's C^far'fS y ed alle volte Curatom C^faris , overo Rei-fublktc ^ e tal' hora Pneßdentcs Sacr't jErarij . II Prcfidente di quefta Curia viene detto Comet Sacri Patrimomj eletto dal R^ ä suo beneplacito , e fregiato colle medcfime pre- cai- minenze di quello dclla gran Corte . Doppo quefto sono sei Madlri Rationali , parimente eletci dal Rfe ä ' suo talen to ; tre de' qual i sono Dottori Togati ^ o vero di Cappa Ivinga , deftinati a ventilare le Caufe mter Fife urn , & Privatum ; qual* Officio £iX introdotto da Aleflandro Se-verolmperatore, per eflmere se lle/Ib dall' efler Giudice nelle proprie Caufe . Altri tre Nobili rengoao 1' incombenza d' elaminare le Caufe , nelle quali non entra dirirto di Legale difpofitione . A* eadauao di quefti 11 aftcgna dal Vice Rfe col voto del Prefidente una Valle del Regno , ed un* altro Maeflro Rationale Togato per conofcere i piü rimarcabili interelfi della Militia , stipend] de' Solda-ri , provifioni delle Fortezze > ed altre cole attinenti alia Guerra, alle Reggie Galerc , Arredi dcHa Reggia Corte , e cura dc' Spogli de' Vefcovi > de' quali il R^ tienc il diritto di Padronia . Nello fteflb Tribunale softituifce il Re un' altro Auvocato Fifcale Togato , a cuis'a- Auvcstf fpctta d' invigilarc sopra gl' interefli Reali , c (bpra tut- ' ti i refcritti , ch' efcono dal Regno , per la manutentione del diiitto Reggio. II terzo Prcfidente chiamato del Tribunale del Con^^ißa- p^^jj,,** ro non e interiore äigli acceniiati ; viene vguagliato airOffi-"/--/ Cf^td-cio supremo degh antichi Romani di Queifero Candidato;^""' e gode le ftefle preminenzc dcgli altri. In quefto Tribunale sono tri Giudici bicnnali eletti dal Re ; e benche antica-mente il Magiftrato riliedcffe in un Soggetto Mcuiii:?fe, nitl-ladimeno per la gran quant i ta delle Caufe ne furo no anneffi altri due , ed uno rra quefti deve efi'ere Mefiineie^ Veftono come gli altri Togati per eflere del Configho Reggio y cd hatino V ingerenza sopra le Caufe civili agitate per via d' appellatione > b di revi/ionc , cosi nel Tribunal® della Reggia Gran Corte, come del Real Patrimonio , 6 della Reggia Monarchia, e di tutti gli altri Giudici delegati » La sentenza u»a volta pronuntiata in quefto Magi-ftrato fe di tal pefb , che non v'^ piu luogo d' appella-tione , 11 Vice Re elegge le sue Militie , ed il suo Auditore Generale Togato , e Giurifta , qu;ile h sempre Spagnuolo , havendo ancora U titolo di Coaligliere Reggio. L'importante Carica d i Conferv^atore del Reale Patri-monio y come pure T altra di Teforiere Generale vengono parimente difpenfate dal Re coll'autorita , e soprinten-• denza fpeciale negl' intereffi dello Iteflb Monarca < Si ag-giungono altri due Coniiglieri eletti medefimamente dal Rfe ; il primo chiamato Maftro Portulano per eftere riftretta la sua autorita ne' Porti , e luoghi Marittimi, dove col fuo Afleflbre Filcale , e Maftro Notajo efer-cita giurisdittione Civile , e Criminale con mifto impe-ro contra i tlelinquenti in materia de' G rani . L* altro , c^ij^jÄ^rf chiamato Maftro Segreto del Regno , invlgila Ibpra i Dl-ritti , e gabelle spettanti al Re : egli e pero vero , che r autorita di quello Miniftro s' e hoggidi rilbretta iiclle Cit-tä di Meffina , Palermo , Catania , Siracufa , e Ter- mini Oßch Qtt^- offh4 Prftt- Ni>-tejt , mHtif* Trä gli altri Configlieri del Regno v' h pure V d( Proto-Notajo , chc prdio i Romani fi denominava ßar , ßh Magtßer Sermiorum : la di cui giurifdlttione e Pimente sublimata , che s' eft ende sopra i Notaj di qualunque Cittä del Regno, coll' autoritä di vific^rc le scritture di e(fi , sindicarc i mancamcnti , c giudicare ogni loro difetto . In_. oltre fenza 1' approvatione , eiame , e privilcgio del Pro to-Nota)o gli altri subordiiiati al suo Officio non pofföno efercitare la Carica , nc stipulare Iftromenti , ne färe scrit-ture autentiche nel Regno . Lo fteftb Miaiftro fi puol' anche chiamare Maeflro di Ccrirnonie del Vice Re ; attcfoche nelle fbntioni publiche egli ha la direttione d' aflegnare i luogbi ä i Titolati , Bai'oiü , e Magiftrati , acciochc niuno traicen-da dal proprio rango . Ne'puhlici Parlamenti raccoglie i me-moriali , regiftra gh atti , e iiUnze , e i refcritti de' Magi-ftrati nel Protocollo del Vice Re , c degli Miniftri subordi-nati ; ricevendo a tareftetto il giui-amento dx fedelta , e d' inviolabile omaggio alla Monarchia. ogirit^u Conferifce ancora riguardevole iuftro V Oj^do Mla Segre-trna del Regno ä sd Miniftri detti Rcferendarj , ed antica-""" mente Re^j LJhflknfis , overo Proximi S 'rrorum Scr'mhrum . Nu Q^. .-'1 nra^. , I«-MHT. I ^ - — * I Cffl V im, Kl w^llfm]/ ^Salkoj-do fiT'O^wuiin/xi. O iHL ' ____ . ----- - jlT p- V J" o JB T " o .. / Alk / / ^^^—~ - } ■ \ ■ ! i A i ! f v . f i ^ ■ t \ X \ \ i jS i / i ^ ^ X ^ v ' / ^ ""i i Xj a&ä^&tto M ■ MKS S IN Jl . / ■ / Irl-.., \ CoJle jiVuoi/e TorüijLca/iQiii Do^fio V Anru> MD I e DcdicaJn jlß' iRuüxissxmo ef iccelentLSJijtu) Ji^ GIirSEPPK JiOJ>fl^ICIJ>ri Vairiho Vcneto Dal F- foimograč) Qjrojieüi t-. - t / Mr ■ A: z' i . ■ 1 E; 1 A ^ A. ^ v 8 s Ifühirio ü'ci P. Coroncüi. Q^eRi hantio la comiiiinione di suggcrirc al Vicc R? i hl ft;, g ni de! Regoo , come pure tii prefentjrglj t mt-moriaJi , s jp-plit;hc , cd i (tanze de' VafTalli , che töilqiQ talyoltu opprciii dalle prepofeni<; private . Göll v^uale vigilanj:;^ acciidifce ilSoiJjii^no dclle Spagnc nel frcnare gliaflaffinamcnti,che poÜ<>po,5jj;i:cedere nclle tre Val Ii. ' eleggendo a tarefle^co.ucCapitani d'Arini,accip; ogn'uno efpurghi il suo Qu^.tt.iere. colla deprefiionc de'Fu^^. ufcin , Mafnadieri , ed Strada. Gli ftenfi C^piU: ni pofTiedono h fäcoJtä npnsoloed^ eftirpare fimÜ sorte di Genie malvagia ; ma-etian^io di, condannarla al lacdo,. Vi fonp.. p tmttri Uificiaii Reaji dcnominati Preccttori del Re- gno i i quaU efiggonodatutfele Gitta, e Terre iil>g,tij,le Gabelle , e I rüritti Rcgj, che suHeguentementc fl^l^^iegnano al Qf^ftTeipricre della. Monorchia. Co! soll Miniflirj^Con(iglien,dasUaccenn^^iT^biinalisnieqi; Vrati, fi forma il sacro Conßglio Reale j chci^'aduna, i) per iirgea^a important^ dd Regno, o pqrallifterc al Par-W«. ■ l^ento, ch'alia fine d'ogtiitriennio indiTpcafabilmente fi con-^, grega f^r^ calcolare il iiaema dcgl'interefii pubüci , fbrman-done air bora un riftrctto da inviarfi al Mona rca del le Spägne., Q^floPartamento , ch'fe una Dieta Generale , riceveil sua, comj^mento da tre Ordini di Gcnfjp piCi cofpiciia del Regno prjmo Rango » che gl'Ifolani chiamano ßpchio , fi coftU. ^^tuifcc dagli Ecclellartici, clofe Vefcovi, dailJ'Archimandrir t^ di Meffina , da cinquanta Abbati , dal Cappellano Re^Ue-di S. Lucia , dal Coni^ndante dclla Magiocs , e da qiiattto.* Priuii , äquali prefiedc T Arcivefcovo di.Melfma. L'altro. Brachio.e compofto.dalla nobile Adunaa^^ Militate di tut-. jwiMijj t^ i o^ronii,., e Feudütarj , che sono tenuti di servire ne-, w^ip. [{ k loro speie per la dijelk, dell' Ift>la ccuij. v,n.ccito namero di CavalH le^ieri sccondo la formola de'-i^ro Privilegj , e sono i Principi di Butcra. > Capo d' ordt-(ie,Caftcl Varano > Petra Precis., Pafernfe., Ca&l-Buono,^ dcUa l'rajjia , e di Caftiglione . 1 Duchi d^ ürbona, Ter-' ra nuova, S. Giovanni , c Mifilmcai ; ciMarchefl di Ge-raci , Lecodia , Giuliani , Maronjo , Ayplo,Frango fönte , larratana , della, Sambuca.Fayara-, RocceUa , Monte maggiore,, d?lk, Limina, c di Spacciafürna ; ed oltrc z quefti .vi. sono quattordigi Conti j uö„ Vilconte, €48 Baro-. ni. Final mente il ter^o. Brachia Reale, ä cuipreficdc il Scna-tp,di Metrma , piglia il fuo vigore. da tutse le Gitta c-> Terre del Regno (olye a quelle , che sono. so;to la giuri-(litt jone di. Mdiina )..cipe Palermo , Catania, Txpina , ' ragozia , Grigecvti:. Patti^ j,, Cefäla ; Mazzara ^.Trapani Xaca > Noto., Calategircne , Termin; , Marfale^, Lcon-t^ni , Naxp , CaÜrogiavanni , Nicolia , Leocatc, Polizzi , Taprmine Piacio , Caliat.tifhbetta , Randazzxj , Meno A^gira > Monte S. Giuhano , Salerni , Corleone,, Miflfctta. >. S.Lucia , Sutera^j, Rametto, 3 Gaftronovo, Gia:- ci, e-McTS^i.diTaormina. II uaOe^. Regno della Sicijia. puo giuftamente y^iJitarfi d'-efTere iino>d_e'piii-Jioüdf. del Mondo , ii per 1'epulenza^. ch'in ogni ara^olo-L'impingva , come per le forze semprs^ förmid^ibil: della, 3,v.iiicroia, Gente » ch' in eflb soggiorna .. Volle il Vicc Rfe ■ JVUjrd^/e. di Pe.fcara.ö. per curiofiräi h per altro fine politico nurnerare ij Popolo della Sicilia , e trovb, ch' il Regno, coQCeneva-, 19559. 5utx:bi, 16151S. Huo-»««^■»niJiii di tiittionc ; 1800. Armati a Cavallo; 9000 Soldati a iit//, Pff/^ PijPjii • oltrc il Pjpolo di; Meirma ,, e di Palermp,, facen-. qucfta i:coD Anim^ ; e quella (^ancorche maggior-£iri;onfcrca7a) nc conteney^ solo 60000. Onde fi calcoJava in tuito, ch'iE Regno di Sicilia. raantenefTc fin'ä quel tempo pitt d' U51 Millionc d' A ni me. L» Reggia clemenza del Söurano delle Spagne commlfc-rando il pefö^ che V eforbitantc Militia portava al Regno; frovb per ilpedi^nte di ridurla a minor wimero , a segno talcjchclaCavalleriafü riilrctra a 17^ : i Pedoni a 7991 rip^iftiti Compagnie , e Sargent ic.^giu ft a il bilugno deU. ' ' le Gitta , e Fortezze . Oltre Ic meciovate Truppe Guer-fiere , i Feudatarj dell' Ifbia manten^ono- un' altr' Adu-nanza Miljtarc di 1600 Cavalli, c sOQ.^^cdoni , che nell-occafione toio prove segnalate dcU' agguerrito loro vatore.. tiueft' Ia,. Ilbla cantHbuifce ogni atino Iq profitto Regio poco meno d* un Millione d'Ora ; e man,rieA<= ancori^ sti Gale-re per ditcfa del Marc- e cuflodia degii Habitanti > E'R^, gno ;almente fecondato, , e favorito d^lJa Natura ndla ca- prodigiola, del Grano. ,, e nell' abbandaniza ammirabilc_j . , delle sete pu rafl^ate , ch' alle sue sponde approdano ' Selve inter? de'Legni mercantili , ä solo finp. di trafportar oclle Contradc piü rimclfc deir Europa flmile sorte di. Mer-ci. Baftara il dire , chc niflla^ Sicilia fi' sem'irta ogni anno pe'i meno 190000 Salme , ch' e una mifura praticata in_. quel Regno. Se poi ü dall^. un cafo, di penuria., ch'ilSuO-lo, non fruttaflc, che otto per uno [ benche vi fieno. Con-tra4.e , che ^endono centa per una , come ne' Pa^efi del Lci^ntino , d' E.nna > c d' All^a , che poi hebbero la deno-miMtione de'Caaipi dclle Cento vSalmjs) gli Habitanti rac-£og^ercbbero. i s^zcooo Salm^, Pe'l bifbgno ordinario dell'Ifb-la 4 smaltifce un millione dj, SaJme , servendo il rimanen-re pe'l famofa traffico , q per caricarne i Vafcelli dellc-». Nationi Stranjere , ch'm. ella ä tal fine approdapp . O-anno Meffma diyiene uno de' piti nobih Emporj del Mondo per raggira,r& un' irnmenfita di itierci , e precifa-mcnte per I'efita dclle setc, calcolandofi daj Protocollo del Datio , che i soli Foreftieri np trafportino per la sommaj 4' un millions di scudi ; oltre que la , che gli Habiranti confumano nclie Pomps , in cotidiano, Fafto., c nei sacri arredi. Gbi pub negare.-j che la Natura non habbia polio ogni Audio per sublimere- colle doö piil peregrine sopra ogni ajtro Rcgnp, del Mondo ]a bella Sicilia , poiche , oUro le mcntoyace prcrogaj:.ivc ^ fi: rende sommamente riguarde-. volc nella copia de'piu ifquifiti Vinl^tr^ quqli porta il vanto ^ quello diMamertino,^ hoggij denomin^Jito lotalipo. Ogni Tpecie j/z^/rUi, di Frutti piu prettojl , il Meie , e le Canne di Zucchero impinguanp taJment^ 1' Iföla , ch' ogni aiigolo di eflä ride tra quelle copiofc delitie . Ed accib nulla, le manchi, per far maggiormcnte rifplendere il suo luftro ^lella pretio-. iita delle Gemme ; ella, produce in piü luoghi Agate, Smc-raldi^ Berili! , Porfido, Corallf ^ c. Diafpro roflb . Final- G*mi>u, menre la fi-cquei\za de' Fonti sa\u.bri , e Bagni minerali , ch' inafhano le l^c Contrade, servono talvolta di Medico, c medicina per rii^nare i mprbi piü oflinati. li far mentione iie' suot copioü Armenti , Paicoli , Cacciagione ^ quafi un pregiudicare all' opulcnza del Regno , ^he nuota nelle„ magnificenze pi h cofpipuc , e nel fafto „ • chc trafcende I'Qpinionje tiuijiana . Trä. le maravigUe pro-digiofc della SicUia ( che fa^no sudare gl' ingegni piii per^ fpicaci deirUnjverlQ senza speranza di penetratne gli arca:^ ni ) inalza colla sua turgida fronre il famofo Etna , de-^ M^instt noiiiinato dagli Habitanti Mangibdlo . Querto trairanda^'• dal cupo seno^ delle s vie voraginole [v i fee re un Inferno d i fiamme solfnree , cbeyomitate dalf hoi^rtda bpccadi i4Jladj di larghezza , itionda colle ceneri e safti iniocati le vicine Campagne. Qui vi la natural Filofofu perde ogni lena , e dalle premene seniibili de' suoi deplorabili cfietti confella qgni speculatxte Ftlofofo d'ignof^rne la cagionc : mentre all' ftrdore contifjuo d i tan te Oammc > che per altr o sonp. ha-bilj: di sqiiagliar^ t piu robufli Metalli , nan Ii Uru^^e la Neve , che ricppre la cima del Monte . Lc sue Fälde , ^^^ che giraiw> 1q spatio di 70, miglia , campeggiano da uBa/i/A, parte fccondate colle Vigne e dall' altra infglsfatjchitcj ne' Bofchi . Quegli che diliiUarono sudori per im»eftlgare I'-origine di fi formidabile portento; doppo dii tiaverfi logoratc le menti nellc spcculationl, confihiuitrro , ejjepe' nofa al folo IM a la fm- f^etgjon^ . Eöendo ftata da' Greet soggiogata k Sicilia nell' anna dalla, Creatione j, sgorgo queflo Mongibello per ti'^ volte torrenti di lUoco ^ al riferire d'Eufcbio . Regnando in ertä i Romuni nel 3 $0 doppo 1' edificatioae di Rojna , seoondo il calcolo d' Qrofio lib, 1.., vomitb caliginofe fiam-me , ch' oftufcaronoi raggi Solari, Circa I'anno 60a 3 dop-po la cortruttione dcUai mentovata Gitta ^ arse ntW^^ ^ iflcfTa maniera . Nel Confolato di M. Emilio , rraballan^ sth. ^o la Terra sotto i pied.i j fren\ž; queft' abiflq con ifdegna jnfblito , e partorl moHtuofi incendj . Parocifmo piu horri-bile agitavÄ quel Monte nel 637 doppo ronginc di Roma, nien- Trrmnela ihrriiiit. Jiwn dir riks-ma. Tmiira 'ment« .Äccoppiate le tre purie delle Fisrame, delk Cenetie de'SalTi infocaci , sfbndarono le Volte piü majfiece^; delle F^b-brichc di Catania . RegnandoCsligola, fcoppibil Mongibello ,/ri^.ifif^^nuovi ilncendj . Nel 254 di ftoftra falute ^iča^ljava contra laj di Catani? Giobl iafocati ^ cbe per .altrofurono imiraco-yr;'#M/i#^lofatTiente .rmtit7,zati.coll!efp0fitiQiic del Yelo.di -S. Agata .. Af-MraWe qucllc fwmme lugubri quei contorni prindpalmentCj ii'f/jVtf dSnegli,anni del 1536, 1554» JS79> 1.669, e Ma s.Ag^r^. jjgi la TragedU iuttuaJa ,delle ifue jiamme , (h ^'''"■^""'^.preludio deirjlipde fempre lagrimcvole d'un'horribile Tremuo-to, Äe {eguj li 9, ed 11 Gennaiodell'anno predetto, e sepelll ■in un Chaos =.di rovine grpn parte .dell? Sicilian alia quale li puö jgiuftamente ^pplicare il de t to, del Poeta -i LuMus Vbique y pavor ^ & plur'ma Mortis Imago„ v»!h Ji Imperoche non vi e rimafto angolo jiella ^allc^ 'Koto e sü ^ I'altra d'EtBona, »principalmente yicino aU'Etna» che non .hab, w™ jjia il rigore d» qupfto tremeüdo flsgellp. Palermo Gitta Reale cd una -delle',piii colpicue (dell'Euro-pa pravb jiella maggiqr parte .delle fue fabbnche I o fqompagi-namcnto di elTe , e roviiie irreparabili - Meffitia .|)ure .Gitta .ri-guacdevole ,, „che ietnbrava un ^vago 'Tcatro , vvide le fue mura in ogni parte flagellate .benche zoppicgnti j e fner.v.ate fuf iiflano.tuttavia in picdi , Troina, RandanzOj e NicQfia.,Ghta Tift^^ colloci^te lie i Monti ^ patirono anch' efle notabilraente nellso replicate,; cqnie pure Aidope j che/o^acquc^ad ugua-le det r i men to . Afi-Aguilqa , de t to rvolgarraente Jac'i-Keale , ibfpira quafi -tutta diftrutta ;i ilioi Cittadini , che rinu^ero imiferameritc fepeliirl fotto k Tuejoyine lugubri. Andarono pa-f'"} T //- rimeme in poLvere inolti Villaggi ch erano firuati alle faldcu» idel Mongibcllo ; ajine ancora tutteje habitioni .degU.ameniffi-c^Ä OM- mi -Colli Catanefi. Paterno cadde sfafčiato in quella .violenza & Adernb foggiacque firailmentc alllinfeücitä delU ftefla fciagu-jstf. ja . In Caltabiano non .fit .^ia .minore la .flrage , mentre tutte c^kik'Ani, leFabbriche jinnafero fcompaginate diiU'jmpeto, e gli Habitan- ;ti oppreifi tra je iiie mviae. uni-m (ff- Lentini j ch'era Gitta antichifllma , -giace totalmente -sfigu-9 Tmembrato Cadavcre nell :it\feliL;i.ca delle propricj .cenerij jattcfijclic in quell hoir i bile (lojivolgimento non vi rima-fc ne pure una ioUČaia "is picdi , coli^'t-ccidio deplorabilc di c^jTfrnfiw.qi-^attro rhila , e piti Habitanti . Carlecfino, Cittä .moderna, com pari fee al preicixtc un nido d'horr(^ri, overo uno Ipaveatofo Covile ^i Serpi : Jo ßeßö ü pub dire ,di Biz,zim Citta po.pola-ti/fima, che nel fuo dtroccamcnto oppnede mifcr^jinente gli Ha-'bitanti . Sortino, e Caflero giacciouy ipianate , iofpirando la prioia in circa trž jnila Defunti tra quelle royine ; c ia jfecoada piange ropprcffione fatale foi-fe jdi.maggior numero X-a iamoia Gitt^ di Siracufa fü talmentc fiagelJata , che laj ri mr^ u parte 4egfc Habitanri perirono; e Xutta la Dioccß preci- tra le replicate fboUe dello ftertb Tjcrouotoj rinianendo in Tmituo- fioUmente T.erra-nuova , e Butera . Ferla , Palazzuolo , Bufcen;!! fervireno collo fpiantamento fötale .di C^taletto a ■ quella mifera Gente ; £ neU'improvifa caduta "Spaccafbrno perirono due milaPerfbnc. Giarratana fü dalla viokhza di quei JV'Tminuzzata in polyere oc^ropprcfsione 4'i nöm^.'^-^'' Po-polo . MelitpIIo giacc .talmente conquailäjo, che piti ii yeg-Tplfitftr- £ono veftigie d'habitationi ed al pjefcnte i PP. Gonventuali , n^.ti.iäf^e Capuccini habitano inficme fotto Capanne di T^vole-da .ersi coflruttc . Mineo , Gitfä molto antica , perdette la fua efi-,'iflenia jcol Popolo , ch'in cfla habita-ya £ GalTagiroae Cit-.c^A^r^w jjj jüimatifsima rimafe in quella ddbbitione ipiantata colla_j mJk* , ftrage lagrimevolc di numerofa Gente . Modica, Ragufa , K'^^f* j Ghiaramoate gemoao la perdita del proprio eflere , in cui fu-Tepolw la naaggior parte de'Gittadiui, e Concifo fu fpian-ß- .tato dalle Tue radici colla njartc di piü Perlbae . NMo fj Nellantichifsima Gitta di Noto non liniaie pietra fopia pie-AvoU. tra con flebile opprefiioae de' Cittadini ; ed Ayola incantro Ao/fa prccjpitio . Agoila , chera una Gitta jTioltomercanti- ie , nello fteflb tempo, che Tagitavano le horribili icoifede'Tre-muoti , vide accendetJi nel Caftgllo il Ma^mno della pol vere , onde ince^eriti gli 1 labitanti da un' Inferno volante fi vide ro prima ridotti in pol vere , che trä le rovine iepolti . L'an-^ riguardevole Cittk di Catania, che fü giä Sede di molti Monardii , 1'Athene della Sicilia , pppolata di mila Per Ihne , io^ylacqLic al pari .d'ogni altra Gitta fmantellata all'im-pctuola ^'loicn^a del l'ren^nioto j che fhintumö fotto i miieri avanii Str'im Cajftrt. SifMvf* , :avanzixleUe Tue reliquie quattordeci mila Häbitatiti.tenza far ä .mentione^i quellijche rimafero feriti nello fcanfareil ^ricolo. Ecco in quale flato .deplorabile fixrovano ridotte Je Cittä piü 'cofpicue äla fontuofirä 4e'Sacri Tempj, ie magnifiche ftruttu-:re de'Monafterj ,, -i Palagi piü faperbi.; c ci6, xbe ftrappa ^i^lT tCuore ,.dalle fue Tadici -per ^featimento di pietä ,, .fi c la ftrage ■iempre Üebile del :numerofb Popolo irqprovifamente eft in to , lienza poterli preftare .vicendevole ajuto . 'L'indefeflä .vigilanza_i fperb diel Vice JR.e , -e Miniftri del Regno col zelo inarrivabi-Je.de'Prela.ti ,eCUuftr^li ,, s'adoperaroao indefeflamcnte nel-la riftauratione delle .Fabbriche : iquefli nel .riftabilire le Chje-;ie J e i Ghioftri : quelli nel ri/arcire le Citta , e Terre diroc-cate, ,per.reflituir.i .tutto, quant't jx)01bile , al Tuo luflro , e iplendore priraiero.. Dividefi la .Sicilia .dal Fifcolin ftr^ Regioni , wlgarmentfL^ sidi.^ ^ dette Valli . La prima Ci h quella d'Emona , b come aitri fcri-vono di Demona ; Ja quale principja dal C. del Paro, derto an- * ' xhe Promontorio di Peloroj .ed abbracciando il.lido .del Mahlj/Z^^f^ji^-,di Ibpra , e ,de! Mare di Übtto , £ chiufa da una jarre dal F'iu-• ;nie Teria j e dallaltra dal Fi ume J mera ; ^fcaricandofi quello ifi .nel Mare ^di Grecia ., £ qaeÜo .nel Mare di Tofcana . La fe-^r^/™ conda e la Valle .di Noto , che prindpia dal F'iivnnc Teria , -cßiM. ^ termina da, una parte alle foci jdeJ Fjume Gela verfo la Citta d'Alicata ^ e dall' altra parte saftende ^rm'al C. Pailaro b Promontorio Pachino . La .terza e la Valle di Mazzara , che ^^^^ ^^ contiene.il rimanente _della .Sicilia fin'a C. Cocco , ^ fia Pjo-^^^J^";' .montorio Liiibeo .. ■ La Vallejdi Demona ^ che cenfinardbbe lmmcdiatamente cel-;ritalia , ^'il Canale di MelBna non fi fraponefe.) t feminata d' CanaU A ,altiffimi Monti ,, c:he-di tracto intrarro abbafTano riTpidö dor-fo per jdar Juogo .alia yagliezza delle •Colline fecondate dall'-'S"?;^/^ Arte ^ jc dalU Natura nelle Joro dilette,voli pendici. Partendoci '' dal C. Faro J, -overo Promontorio Pcloro , jch'^il pi i -vicino a!-' J'ltaliaj inconrdatnoin diftanzaJii dodici miglia ^verfb I'Au/lro I'antica , e rinomata Gitta di Meffina ^ che ^r Tampieizia del ^^^^ ^^ ■fuo ,gu:o J iodezia delle ,fue Mura ^ ^enerjoßtä degli Habitant! rn^lim Ja iempre inagnanimi , tome per le tante-prerogatLvc .generola-mente conce/lele dall'alma Natura , hebbeil fuo xango tra le * Gitta piii cofpicue dell' Italia^-. Le füe magaificenze fbno si an-tiche J che nacquero col xiGafcere del Mondo, eflendo ftata co-rflrutta doppo il Diluyio da unpiglio del Patriarca Nož , de-F^^i^^t jiorainato Cham , oyero Sat urno Egittio , 6 come altci voglio- ^ no Zancloto . Invaglütofi guefto del la .beUczza del üto , dift- ^ " gnb, fbndb, e coflruile ia Ciita all' ufania Scitica ; iriož fcaza iiancheggiarla colle iirura j 6 fortificarla colle Torri ; tndi no- ^^ .minoUa ZaitcUj £d in altro idioma le diede il nome di CwfJ^w, rnimitifiite -jche fignifica Metropoli, overo Regina .di quaotc Gitta H fbllero ' fufleguenteniente fabbricÄe nel la Sicilia . Orione Gigante jugualmente fraifiifato , e nella grandczza del Corpo , c joclla jBagsanimita- dells Spi rito , s'impiegb nel riftaui^arla negU anniavanti I'lncarnatione del Verbo r7s9 - Al-I'hora fb circondata con gagliardiifime mura , fpalleggiata con_# numerofe Torri, invigorita con gli antemurah delle Foffepro-ibnde , ed ilPgrto rimafe parimente provillo d'agni bifogncvo- P;»«-^ T^r la ficuTEZza .de'N^vij^anti , che volcflero approdare in queOe Spiagge , Jua Gitta ritenne 11 nome premier© di , l* ci:t^fk ed il Porto hchbe quffllo xi'^ttxfr: ed ambedue fecero piü volte fronte alle fquadre nemiche ä fegno tale , che iog^ogata tut- ttAttuH. ta la Sicilia dalle Nationi Straniere ; nelle mura di Zancla fi fpezzarono ie Lance ^ c confufi gli AgrelTori , in vece di can-tare il trioafb , intuonarono 1:0*1 gemiti Tetequie delle fpcrate fd'it»A) Sovrano ne ripigliafle il govcrno . M^ßhja ^ collocata. in faccia dell'Ortente ^ ticirelcvatione di Ä^Slsradi'jS , e minuti lo , havcndo I'Auftro'alla deftni , il Set' tentrione alia fmiftra, quafi nel Centra dello Stretto del Faro , con Cariddi alia Cintura, e Sdlla alia Tu a Fronte . Qwindi daU la congimuione del Jonio col Tirreno, ovcro del Mare d i To(ča-iia con quello della Grecia fono caufatc continue voragini , ä tal fegtio y ch'il Huflo , t: rifluÜb , quale con vioienza riper-cuote queU'Onde, proibi fee ä Legni di tranfitare : onde i Na-viganti piii fagaci , c pcrici nell'Arre , ancorchc veleggino col ven to :n Poppa , non sarrifchiano giä ma i di navigate contra la cor rente , per non cimciitarfi al ripen taglio d'un'inevitabile T>**tohn naufragio . II fuo famoflffimo Porto > che gira lo fpatio di quat-tro miglia , in forma d'un Arco , accoglie nel fao profondifll-mo Seno ogni forte di Legni marittimi , colla iicurc^^za di co, pririi daU'impcto de'Venti . La fua bocca vienc guardata , e difefa da molte Fortezze, e ben muniti Baloardi, che cingono la Citta ; oltre I'lnefpugnabile FortejLza del Siro , che puo con-traftare ringrefib alle fbrze d-'piu formidabili Potentati dell'-Univcr/b . Difendono Ic fue Cor tine quattordeci Baloardi, rin-fbriatj d'akre qtiattro Fortci^ze Regie , denominate le Roc-che di Gonzaga , d i Caflellaccio , d i Matagrifföne > e del Sa 1-vatore , La Forteiza , chiamata del Cartel laccio, c la llefih , ch' anticamente fu collrutta dal famofo Orione . L'altra di Ma-tagriflbnc ne' fčorli Secoli , mentre la potenza del Ferro pre-valeva a quelJa del Fuoco, fi Aimava inefpugnabile. In efla i Mel^ fine/i iegnalarono la lamoia Victoria, chottcnnero Topra rEfar-cito Cartaginefe /difcacdandone il Governatore , che Tu poi "'i-^MiOn. rtro^^to in Cartagme per la vilra d'ellcrfi piegato agli aÜal-.ipifSJ f fi nemici , e di cedere una Foj tezza di tanto rimarco - A il vero , la maella d i efla fi rende a m mira bile , per efle- t-i^itt meftt liil J. fcalpellata nel Monte , e di /h-uttura gigamefca , si nello vigoroie Torri , come nel I a fodezza de lie fiie ingegnofe Fortifl-cationi j Muraglie , Terrapieni , Balaardi , Mezzelune » Ri-vellint, cd al tre Fabbriche, chc la rendu no fbmmametite cofpi-cua , Dirimpctto alla Fortezza giacciono quattro Borghi di ma-^oTjW iÄ ravigliofh vaghczza : il primo di Zagra, al prefentc dcnomina-^SVf/-^^ della Maddaleiiii, weitende fuori della Porta Imperiale alltj /l-M^^ÄÄr-dtlettevoli Sponde dVna lunga , c fpatiofa ftrada, che chiama-/(nff/ ßii Dromo Grunde . Que ft a circuiÜe al meno fei miglia , e di-jrftfrwjv/fe letta ammirabiJmente T occhio de'Spcttatori per la fbntuofitä e . delle Fabbriche , e Aiperbi Palagi , come pure per I'artificio-■Sfftnda difpofitione de'vaghi Giardini. II fccondo Borgo dctto Porta Bflffffy/fWfl di Leg nil nel Torre nte de lie Lufcinie, hoggidi decora to del ^^'f'^ghnofo nome di S-Filippo , campcggia ancor'egli con qiialch^j iuftro, che lo rcnde mo to riguardcvole al pari degli altri due_j di S.Leo > e di Porta Reale ^ maggiorc ampiez,za dclla Citta fi fcopre dal 1'alto Colic del dtUacitt4. Tirone , dove termina col BaJoardo dj S.Gio: Bocca d'Oro, de-nominato ancora di Don Blafco : fi poi riftringendo dalla Rocca Gueltbnia final Porto , Ben't \'ero , ch'eJla fi dilata dalla Contrada Latina all'altra dcli^Uliveto» cos^ denominata, perche prima vi era una montaenj ficondata, e vagamentc or-iKTLa da numerole Piante d\J livo, che föüpre verdegglanti co-privano il dorfo ilel Monte fin' al Cavaliere di Porta Reale di öF'»*«*«; S. Giaconto . Gli ornamemi riguardevoh , che 1' iftefiä Cit-riguafdnfH ričeve dalle fije Contrade cofplcue , frequentate da co-piofa Gente , si Nationale , com-^ Stranic ra , pnncipalmen-te vcrfo la marina , la coilituifirono a gui^a di fontuoib Tea-tro , chc mai Tatia lo fguaido di chi la rimira . A volerfi dilata re nel la defi:rittlone , an core he breviffima , de' fontuofi Citta , bifo- ■ fcofle del Tre- Palagi t e delle magnifichc Cliiefe di quefta gnerebbe iin intero Volume ; ma 1' u time muoto havendo portato notabile danno alia vaghezza ineftima-T^mfwrj. bile dcUa loro ftruttura ; pafleremo fijtro filentio il loro ftato prelente; baftandoci per hora di fare mentione di paJTaggio d'-alcuni Huomini illufiri, che la mcntovata Citta partori per 1'-iftriutione del Mondo . n,-iimifii Tra i mol ci, ch'in effa fioiirono, t afTai ceiebre Diccarco famofii^ simo PcripatetiLX) , allievo d' Arifiotele Filofbfo : Artfiockhwo-mo di gran letteratura. Pdkrate fottile Filolbfo, epento Medien , dal cuifäpcre venneliberato da incurabile intermita Falari d'Agrigento . Lko , che publico molti libri aflki erudi- tidd- ti della Libia , e Sicilia . Lu^ famofb Poeta, di cui fa n^entio-ne Ovidio ne' Libri di Ponto . Ibko Hillorico , e Poeta Lirico -Eumem pure aiitichiflimo-Hiftorico, di cui fa mentione Lattan-tio Firmiano . CaU-pefcr gran Nuotatore y c'habitava famighat-mente nelFacqua , Cömc fc folic flato un Pefcc. Giovanm Gat-to dcirOrdine d i S.DomemcOjfamofo Teologo, e Matematico . it^Iaurolko Aftronomo de' piii celebri; Ant orte Uo Pit tore, che fit il prime, ch-introducefse nell' Italia T arte di pingcre ad olio , Nfe ibtro filentio fi deue trapafsare la nobile, e dotta Donn;L.i Elkpu , Moglic di Severine Boetio, che fiori in Poella al tempo di Giuftiniano Imperatore. Doppo Me f fina s'i neon t rano i Calklli > b ßano Ter re , o vero Borghi d i Faro , Caflagna , Maflb , Non ta na , S'. Giorgio, Fiir mara , Gattaino , S.Giovanni ^ Lago , Curcuraccio , S-Agata , Nuntiata , S.MicheIe, c S.Maria della Scala . Tutti quefti fbno v.u^ fi poco diflanti 1'uno dall' altro , che non occupano piu di miglia fin'a Meflina . I Villaggi , che feguono doppo Melfina , dal volgo chiamati Furie , fono Ciera , S.Filippo picciolo , Ca-taratti, Cammari , Bordonaro, Cumia , Gazzi , Contiflä, Tri-mofleri, Pifl^ona , Comarda , Califpera , Roccamdore , S Lucia , Calälotto , Zaflaria , S Filippo Magno , Ardaria y Mile , S.Marco , S.Pjer da Miie , Galati , S.Margherita ^ S.Stelano , Pemüla , Labricca , Zampileri , Arrifia , Scaletta , Lundiman-dro , Italia , Ali il Vecchio , Saccoca , la Rocca di S.Aiefiio 3oila nel Promontorio d'Argcno , Limina , Muniufib ,, c Ca-idoro . Tutta quefta moltitudine di Caftelli , Villa ggi , e Borghi da Mefiina iln' a Taormina non occupanopiüdi jO miglia di ipatio , e giacciono tutti vicini al Marc. Doppo Taormina ( collocata Ibpra un'alto Colle, e coftrutta da A udroma CO Padre di Timeo H i fiori co ibpra le rovine d i Nafib ) lieguc il Caftelletto di Mola > liiogo de'Banditi, ed il Viliaggio di Ganite, Mä fčendendo da Taormina verfb le fpiag-ge marittime , in difiaiiza di due miglia s incontra la Fortezza di Sciiifšb , dove \^ogliono alcuni, che l'antica Cittä di Naf-fb inalzafle la Tu a Fronte . Difcoilandofi alquanto dal Lido , c >^netrando la Valle , fi Icopre ä mano deflra il picdolo Caftel-o di Mot tacama ftr i clevato Ibpra lapice d'ua ameno Colle ; ed ä mano finiilra, varcato il Fiume Taormina, nell'angolo d'un a Rupe , quafi alla radice deiraltifiimo Monte Etna , comp;iri-fee Calatabiano , che fa cosi denominate da'S ara cen i . Lutigi due miglia fi vede il Caftello di Lingua-grofsa collocato k pieli del mentovato Etna : e quafi tre miglia diftante fcoprefi Caitel Leone pofio fra Colli . C^efia Valle , ch'alla deftra fi vede argina ta da fbpradetti Colli , che vanno ad irieatenarfi colt'Alpi di Taormiju , comparifce alla finiilra divifa dal Fiume Taor- f/^^«» ts-mitano, ch'allc fue Sponde inafiia le radici di numerofiffimi"'"'^'"""'' Plätani, quali coU'ombra gradita , accrefcono le fue deli tie. c^A/a Siegue trc miglia difiante , Francavilla Caftello col titolo di Contea ; e lungi da quefto in circa otte miglia s* incontra""' il Cafirelletto dalU Roccclla . Indi, caminando cinque miglia y ü trova Randazzo , grande , nobile , ricco y e cinto di mura , Lontano otto miglia giace il Monaftero di S. Maria Man taca Mtwa^/:', deirOrdine di S.Bcnedetto, coftrutto dalla munificenza ta Reale dclla Regina Margherita di Sicilia nel 1171 ; Fonente un miglio difcofto fbvrafta il Cartello Maniaco, to da Giorgio Maniaco Prefetto della Sicilia ncl 951, ch'al pxe-gitrk^af^, feme fi denomina Caialino. Diicoftandofi otto miglia, s'incon-«^-tra il Cartel lo di Bronte , a cui fuccede altrettanto lontano il Caftello Adraao , hoggi detto Adernb . Doppo quattro miglia ficgue il Caftello d i Paternb , coftrut-to da Ruggiero Conte di Sidlia . Avanzando altre quattro ji^ir/fc!. miglia s'cntra nel Borgo di Val-correntc ; e cinque miglia lun-'^'-J'''''^«-gi da quefto e la Motta , hoggi denominata S, Anaftafia . Caminando altre quattro miglia » fi trova il Viliaggio di Maftro-bianco ; ed in lontanza ugualc s'arriva alle Porte della famofa Cittä di Catania collocata alle radici dell'Etna , alla quale for-mano nobile Corona numerofi Villaggi , hora denominati Ic_j Vigiie de'Cartaginefi , che fbno S.Giovanni, Galermo , Mafca- T^w ria , P raci , Sampiero , Campo-Fondo > Rapifaudo , Malpaf--^'Crfw^.--io , Mopileri , Nicclofo , Lapidara , Tricaftagni , Via grande , S.Giovanni, le Punte , S. Gregorio , S. Maria Belvedere , Buon-accorfo , Cantarelli , Xacca , Terrae! ta , Ca fa lot to , S. Antonio j Cubifa , Panraco , Scarpa, Aci Fortezza fopra uno Scoglio , che foprafta al Mare, Molendina , Regitena, Sapra-niino , Mufumego , Culia , e Maicari , dov'era giä la Cittä d'Etnaj A Ji S. Mjrij e verlo p. p. s^rt- li'Etna indi nclla iliftAiiza di 8 migili s'incontra Carbuacj e Citta d'Aluntio . Nc'Colli ruperiori ü yede cinque laiglia di- cinque di la il CafteJk) di Cifa'ro » lUate Militro , da eni fi jdifcofta quattro miglia S. Macco ; cd Siegue <3tto miglia doppo la Otta di "Traina elcvata fopra^ in altrettaaca jdiüaoza h Areata . Poco lungi xi'Arcata ü i£o- twmcä ^jj CoUe, che altre T^okecra Vefcovale ; ma nel 1097 il di lci pratio I'andche fondamcnta ^deUa ünantellata Gitta di Cafttö . Seggio f^ trafportato , ed anntCso a qudlo 4i Meflina , ritna- .cclebre per la JiaJtlta d'Epicarmo Poeta - Quattro miglia Topra nendovi lioggidl iolamente un' Arddiacono col Capit^lo dc'Ca- Areata giace il piccolo Caftello Lungo , -da cui lontatio un mi- nonici . Cirque naiglia lontatio trovali il Conrento^i S.Eliaj :glio ž Gakti ^ edoppo «^uatrro BiigJia ncl fondo della Vailc d'Ebuli deirOrdiac di S. Bafiilio,coftiotto dalla cattolica pieca vedcfi il Caftello Turcurico , in cui fi fonde il raetalio per ic c.ffiÄÄ- '^ Rqggicno Co:di SiciUa, e fei migHa piu t^ltre fi vedc ii Ca- Campaae di tutta la Sicilia . Lungi altrc quattro miglia s'in- Ttt/, "äcIIo di CaglUno fottificato dalla Natunij ch'al preftntc b frc* -contra Caflello di s. Salvatcrc iitaato neiremiiienza -d' iiii_- giato col titolo di Coutea; ed in lontananza di tre naiglia fitro- »Golle ^ da cui i ir^ migUa difčoflo il ViJlaggio Franiano e va la Rocca di Sarlona , c'hoggi üchiama di Sarno- tiel viaggio di mi!le palll giace la Badia di S.Filippo , coHnit-jt/ä^, Ncl difcoftarfi da Sarno per lo Tpatie di letre miglia (leguc,? t a da Ruggicro Conte di Siätia^ e djedicata al cuko divino per Ciranao, lontano dal quale in circa quatrro miglia ž; il Caftello rOrdinc di San Bafilie - Capitio , cdenorauuto da Tolomeo , c da Ctccroae Capitina ; Siegaediie nti^ia doppo 'il piccolo Caftello di Craw, da cui alia di cui maoo ifiaiftra h il Caftello di Nicofia 3 e poc® lungi rs alloQtana tr^ jBigiia vcrib la inarina la Forteiza di Pietra Ro- queftö Ii rrova una rainicra di Sale al'sai celebre collo ftcA ma . Qmndi in lontanza di quattro xnigliaii .troya Mirto e lb norae . In dlftanza di trfe raigUa s'incontra Spirliaga , ch* iiella fbmmita d'ua coUe Jungi cinquc iniglia ^mparifče Jl Ca- una Fortezii cQllocata nella fomnaita d'un Colle, che nel ya- ftcllo di Naflb . I>op,po tri 4tiigl^a ^ il Villaggio di S-Marina, c ito Regno della Sicilia fCi fola nel rifiutar''il confeuib delU con- ibpra Ja fronte d'lm Colic xluc jaigjia difcoflo Fodell il Calielk> giura fiinefta del Vefpra Siciliaao , conccrjiente la Irrage Caftagna ; iungi quattro miglia qtiello di Veira; cd aUretraoto de' Fraaccii , idi la aella Vailc ü iropre Riiccudia # o Raccuia, Avanzandoii nove miglia , arriinamo ad un'altra Forteizaj Un fel miglio diÜante ^ ia Badia di s Nicolb iondaia 4a 11a w«^ jl ihiamata Reioanni , finantellata da Fcderico II f)er la ribcl- .generora pieta di Ruggiero nel ii^ j ; tre miglia doppo s'emra iione di Fratjoefco Vcntimiglio , ä cui ella era fbggetti . Sei ncl Caftello di Sinagra j carninando altre due miglia ii trova il naigüa diirantc h il Caftellp di Gan^ , dov'c uno de'Capi Tor- Borgo Majtliii, cd in poca di£tanza il Caüello Friarra , Dop- renti ^ che formano U Fiunie Gila , al prcicnte denomiaato po quattro miglia iiegue il CafteUo S- Angelo » unixo da' Sara- Salfo - In ditranza di altri lei miglia , jaegando yers'il SettcO' ixai co'due Viilaggi d'Anfa , c Lifcio , ^ov« la magnaii^ita crioae , cil CaÄeila Girani cofcratto da'Saraccai , ed hog- di Ruggiero ercGfe ub Convento deli' Ordine Bafiliauo iött« i £1 ü troy» decoraro del titolo di Marcbcläto : dal qual'fe altrct- glorioü aufpicj di SJ\4iclieIe Arcangek) Principe delte celefti rai- ranti njigUa dilcofio il Caftello di Peiraglia , detto da Tolo- ücie in TOodimcnto di gratie a S. D. M. per k iamoia Vittoria, ■ jneo Pittra : e fotto qiiefto un miglio giace Pctraglia inferio- cb'egli m qiffil luogo otrenne contra i Saraccni, re , doy'fe lui'altra Capo del Firnnc Salfo , anlicamente detto Con altre quattro jniglia di ftrada ü giunge verfb la marina G?la - AllonCaaaadofi &i mi^a , s'eacra ud Cafiello PoUtio, alia Ftsaiwua iel Btolo . Lungi due miglia e il CaÜello di Pi-. fituato tra due Rami del f iumc Imert alle radid del Monte , laiao, dal quale fi difcofta quattro migUa il piccolo Caftello di detto da Tolomeo CrMxaje | ^ akri Nebrodide i e da' Mo- Giufa . Doppo due miglia lieguc Sulzentino , « caminatonc derni Madonia , qualr il piü yafto si nella larghezza , comcj un'altro |(i trosra Montagna , che fe in poca di^tanza dalia^ acirakezza dclU Sicilia doppo rFkrna . Laccennaro Montis Citta di Patta . Indi ü rcdc^ Brizi difcolio quattro miglia Mcdonia reib ji»olio cel^re preß» i Eotanici per la qnan- Part a , ed altrc t tan to dt S.Pierio di Patta » titaderati femplici , die ncl fu® git» raccolgono . NelLa car- II Callello di Mont*Alban®, cheiieguedoppo laracdeiima di- conlerenza dčUo fteflb Monte fcaturifcon^, pure copiofi Funri , ftan^ia di qu«tro migHa , ife ikuato Jielle talde d'uA Monte j che nel progreiE? chuauno di efli e futocieitfc % S&t ^ i rare pi^ fi coilrutto > e cinro di mura da Federico II Rt; di Sioi- jTiotc di Molino , S'slligaan» parixneatc in cffb molti Selv^ati- lia , Lungi tre miglia verfb il Mare ii vede Cafal-nuovo , ibt- cioi, conuc Lcpri, Caprioli , Camozzi , Ccjvi , ed aitri . I'il quale Ibao i roviaofi avansi della ipianata Citta di Tiada; Oltrepaflfando laccennato Monte j e tre miglia lungi da Po- un miglio doppo h ia Fortczza d'Ulivari, ch'e pofta ia diftanza liüö s'inctÄitra il Caftello Ifnello , hoggi denominato Adael- di trfe miglia da Furnari j e doppo altre tre miglia üegue Jo : indi un miglio diftante c la Rocca Benvidao , e doppa ij Caftello 4a Noara - ^Afl^^f quattro Tniglia il Caftello JoliiTano , ha^ Coliiano con litolo pJiJ^,, di Contea ; ed e moUo celcbre pel Porfido , £ Diafpro , ch'in In queftc yidnanze fh collocata la Badia di S.Maria dell'- Ordme Cifterdenfe , aiU qiisV- f'ä annefib jI Monailero di S. abbondanza fi cava nel Pacfe vidno di Balarina - Vierlb il Ma- Maria della Stella, pure ddrOrdine Ciftercienfe ce.ftrutto da c/w«^ re di Tofcana , 6 fia Tirreno fti miglia lontano fi trova laFor- Nicoi6 Traioeie , Doppo quattro miglia fiegue Gaia j tezza della Raccellaj ed iaoltraadoci FCrib la Montagna per 1« lungi dalla Badia di S- Maria deirOrdine di S. Bafilio , fonda- fpatio di cinque miglia , sarriya al Caftello Gratteiio , famolo ta dal pijlümo Ruggiero Conte di Sicilia- In diftan^adi tre nü- per la quantira del Bcnllo , ch'in eflb fi trova. glia fiegue ü Caftello di Santa Luda, dal quale irer/b la marina Nel j-ctrocedere verfo la Marina otto miglia s'incontra la_. fin'aU'antico Caftello di Mile , hoggi Milazzo , fono fei mi, Cirta di Ccfialu , 0 Celaled , ed a mano deilra in lontanama glia j ed in altrettanta dlftanza fl trova Guallero, da cui e un di nove miglia fi feopre CalteUPölina , ch'incorona la frontc_i miglio difcofto Condro . Doppo due miglia s'incantra S.Pietro d'eminente Coll^ , da cui e difcofto quattro miglia Caftel-Buo- detto Monforte , cd in ugnale diftaaza ft trova la Rocca , fot- , C poco lungi da qucfto t lituato il Conrento di S. Anafla- to la quale un miglio fi t rova no Moroianno , e Vinetico . /la f fbndaro dal Re Ruggiero . Doppo rr^ miglia ß troya il Sopra d'ua Colle tre miglia difčofto fi rede Caftello Monforte Caftelluccio , cd inaltrettanta diftanza h Migaido . Indi, ca- ihbbricato da Federico II ; doppo il quale due miglia fieguc U minaado fci m^lia , fi vede Tufa Caftello ; ma la Fortezza di Kametta ch' h un Caflello refo incfpugnabile piij dalla Natu- Tufa h diftantcdue miglia «11 la i^aggia marittima. Doppo fei ra , che dalfArte , per cflere nell'akezza d'una Rupe quaü miglia di ftrada ü giunge al Caftello Pittineo , denominato da iaacceffibile • ladi fi fcopre Sapponara due miglia diftante; dop- Plinio Pittia . Siegue doppo due miglia Mottafcrmi - Rigitano po rr£ iDlglia fieguc S.Martino ; ed altrettanro lungi redeü Ca- g!i e difcofto tr^ miglia ; e profeguendone quattro , s'incontra labrufo , c Babufo difcofto da Calabrufo due miglia . Final- Mlfiftrato , detto da Piinio Ameltzata , hoggidi Miftretta * ^ntc in diftanza che dalle fuc ceneri , qual vera Feni- ta colle Sacre Reliquie di Santa Agrippina Romana Vergi-■ cej riforfe la famofa Gitta d'Augufla., che poi neU'iiltimo Tre- jie „ e Martire .. / . ro di Pol vere ■tichi CaßelU d' lbla , c d'lndfa ; mä hoggidi non ü veggo- io flelfo nome': ben'e vero , ch'il. volgo riconofce quell' jio ofe pure le lore vefligie^ col noma di Dtafrone . Con alrre due wiiglia di strada s' arri- Sopra Centoripe cinque miglia h Jl Caflello Rajalbuto , die va al Lago Palicoro, hoggi detto Natia, dove era giä un Tern- ^nel 1162 A* 11 Settembre fu da Ruggiero Gonte di Sidli^con- pio del msdeflnao nome. Luugi un tiro d' Archibugio s'incon- ceduto al Yefbovo di Meffina . Sicgue fei miglia doppo I'aati- trano le veftigie della rovinara Girta di-Palica , c^e fu pureaa- fC^-^^^ 4f-'chifKma Gitta d'Argira , cos) deuommata da una mifiiera d'- ch^effa coürutta dal mentovata Ducetio. . Argento v;dna . Q^fta e refa celebre , si per h nafdta dell- Stsurafta ä Palica verß> mezzo giorno il Monte Catalfäno trticjfi*^*«, .. ' eruditiffimo Diodoro Siculo , coitic pel fämofb Tempie di S'.Fi- ratglia dilcoflo , dov^e tuttavia fi scorgoao raaravigliafe antica-iippo , m clü lafomma clemeoza delf Altiflimo Iddio ii coiia- glio d'una Gitta, e Forcezza smantelJata , che viene credutaj piace d'operare infiniti prodigi ad inrercefHone del tnearovat« T antica Trinacia, giä Regia , e Capitale deJJa Sicilia . A piedi ^ianto ; Onde nfe feguito , ch'il concorfo inaumerabile^ de be- delb ftcflb Monte Gataltaao , poco lungi dal Fiume Sinaato fe PM-ßi'.-neficati habbia cangiato il nome dclla Gitta d'Argira in quel il Gallello Paliconia, ehe credcfi originato da Palica . Siegue , -lo ddla Gitta di S.Filippo , doppo cintjue miglia di ftrada moaEuofa il Caflello di Militel-' Verfo la parte Ocddentale , luagi fei miglia vedefi ü Ca^ lo ; indi lontano j. naiglia s'incontra la Foitezxa d'Offiai , Cj •flello d' AflToro pofto sii l'emiaenza d' un Monte coa titolo di doppo altrettanta via s'iirriva a Francofbrte abbondaatiffimod-Ontea - Q^rtro miglia diftante verfo Ponente forge 1' al- Acque ifquifite , nel quale luogo Tolbmeo p9ie lira . Sei nü-tiiTiirjO Moace Tara , alle di cut radici giace una Forteziza det glia di Ik fi tmva il Gaftello di Licodia si>pra una Riipe fcofcefc 4o ileilö nomc . Siegue dodici miglia piii oltrc il Caflello diCa- coa titolo di Marchefato confer i togl Ida Ferdinaado Re di Spa^ flataffibeta , dove Ruggiero coflrulse una Rocca, che fü poi gna, Lonrano q-aali due miglia trovafi il gfan Gaftello di Bizi-convertita in uii Tempi» dedicato al Principe degii ApofloU S. ni, dove principia il Fiume Dirillo, Cinque" raiglia doppo s' ia^ jt^rrrf^M-pietro . La Ciftä d'Eana , chiamata l'Ombllico della Sicilia , coiitra il Caftello di Monte Rofib ; e lungi da queflo tri mi-t^^^TT trovail diflantc quaß due miglia da Calatafilbeta , framezza- glia sopraun'alto'Monte compariice T antico Caftello d i Gerrit s.Piiirt, tavi la Valle : Quefta h collocata su la cima d'iia Monte , ed tana , dove principia il Fiume Jominio , a cut a man llniftra-» 1 Siracufäai", c'havevaao Enno per guida , la coftruilčro /btt» in diflanza di quattro miglia succede Buchet, hoggi decto Bula deaoniiuatione del loro Gapitaao . AI prefente- perö vienc cherioj collocato sii la cima d'un CoIIe . riconofduta col nome di Caftromiaani , aftai celebre appref Inoltrandofi miglia cinque fi trova Buflema , a cul fit confe- n^ßmil fo i fävoloü Po^ti peM ratro di-JProicrpina , e pe'l Tempio rito il titolo di Marche/äto Jiel 1555 , cd ivi nafce il Fiumo di ^r^re . ■ Anapo . Indi profeguendo lo^spatio di due miglia, s' entra inj Verfo mczzo giorno in diflanza di dnque miglia fe il Mona- Palazzuolo , che da' Siracufani fCi detto Acre ; e nelle viciae ftero di S.Benedetto di Fondirb ; da cui vedefi poco lontana la Rupi fi scoprono numerofe Caverne , che sono credute 1' habi- Fortezza di Pietra tagliata ; e luagi tre miglia fiegue Vidone> utioai primiere de' Lcflrigoni , e Gidopi . Nella Ficinanza d' jf^Ä! Caflello de'Lombard! , che fii da efli coftrutto nel tempo » un miglio vedefi il Ter^io di Santa Lucia , coflrutto dal die regnavano i Normanni . Gaminando due miglia verfo Lc- Conte Ruggiero , appreflo il quale era il Gaftellettodi Mendo- j.^. vante , fi vede una Gitta diroccata , e fepolta nd fuo primie- la hoggi deflrutto . Iht diflanza di dodid miglia giace il granJ ro noneffere, ch'era pofta suleminenza d'un Colle col nomedi Gaflelio di Ragufa, dal quale ^ lontano otto migha Ghiaramon- Gittadella - dove , oltre le rovine de' Tempj , delle Cafe , e te , coftrutto sopra un' erto Colle da Manfredo Chiaramontaao ifdyw/i- delle muraglie , fi' fcopre tuttavia il quadrato veftigio d'un^ gia denominato Gulfi , e nobilitato colla rufcica del laureato Teatro , che ft crede \ antica Erbita . Sei miglia lungi ^ En- Poeta Tomafo Gaula. _ . na ft vede Rofmano > dove tuttavia apparifcono le veftigte d'- Decftnando a mano smiftra per lo spatio di otto miglia , s'in-una Gitta c Fortezza diroccata , delle quali non fi ^ potuto contra il picdolo Caftelfö di Jcmifto , fümoib per la Fönte di ricavare il nome . Lungi da Gittadella fei migUa verfo mezzo Diana - C^afi per altrettanto intervallo di ftrada h difcofto il giorno e Palatia , Caflello notifUmo per la moltitudiae degli GaftcUo di^ifcari sii la riva del Fiume Dirillo; ed in loataaan-Habitant! , e per l'abbondanza de'Frtrtti , e dell'Acque pre- za di 18 niiglU fi_ trovano Graftöliato , e la Rocca . Oltrepaf rar} Cd- ^ £gj- coftrutto d'ordiiic di Gugliemo primo Re di Si- fando alcre sei miglia > trovafi Mazzarino fregiato col titolo di p^rrijü f^Yii cVmiferi avanzi d'un'altro Gaftdlo dello fteflb nome, cV- Contea , c luogo faraofo per la nafcita del Gardinale Giulio jJJf.j^' era difcofto tri miglia ; mk poi fpiantato dalle fondamenta^ , Maziarino. Doppo quattro miglia fiegue il Gaftelletco di Bar-öer ifnidarnc gli Habitanti rubelli al proprio Sovraao ; e -pero fiaaca , eretto da Matteo Barrefto k cui succede quafi ciaque vero, ch'il luogo conferva tuttavia K denominatione di Pala- miglia difcofto il C^ello dl Pietra Precda , che porta il titolo tia Vecchia . ' ^^ -Principato . Indi , caminaado dodici miglia a mano finiftra Doppo due miglia di ftrada fi fcopre il Colle Nauno , ndla uerfo mczzo giorno, s'entra nel Caftello Buterio, nel di cui redi cui sommita fi mirano le reliquie d'un vaftiflimo Caftello, cinto fi veggeno tuttavia moke anticaglie , crcdutc relhjuicj e fin'hora noh fi e potuto penetrare in che tempo, da chi, d' Ibla minore . e perchc ša ftato abbandonaco ^ c diroccato. Tcrra-Nuova fe diftante otto miglia , c da quefta i' aiiontana . . . A que- • die- VQ ntuiit. llffrdt. Jti4U. iafiÜÜ. Cajftre, Ftrui*. britji, trm . i^ätupt. a^iu . dieciotto la" rovinata Cittadi Caincr5na;edodici miglia doppo comparifoono Ic veftlgie dcl^'altra smantelUta Cirtä d_ Into. Inottrandoci died miglia ; troviarao il Caftello di Si-sifji, JÄ- cli; cinque miglia difcofto ncl pi^ profondo tblla Valle h U Caftello di Modica^I titolo di Coatca; e doppo sei miglia^ j^/i^s'encra in Spaccafurno detto da Sillio ifpa - Poco sopra appa-rifcono grandi rovine , c sei miglia vcrfo la Rivicra giacciono i mifcnavaaiidcl Caftcllo spiancatodi Ficallo. S'legue alrret-tanti miglia lontano Cariä , dove fi veggono le veftigied'u-na gran Gitta ;e lungi dicci miglia fi acorge il Promontono Pa. P p^ü«,. chino , e Motia royinata . Indi nella vicinania di due miglia fe la Rocca Ibibiai; c caminandone altri quattoidict siicccde J. la Gitta di Macchiata , hoggi detta Citraddla , e Porto Vin^ dicario, A mano finiftra otto miglia diftante fi rrova la Rocca di Renda , ed in uguale diftanza vedefi I'antica Citd , fi-tuata ne'Colli di Nea secondo Diodoro, Neeto preflb Tolo-meo , e Noto da' Moderni, Saccede ä quefta in diftanza di sei miglia la Rocca d'Abola , ed ä mano fmiftra la Fortciza di lafibili. Sei miglia lungi da quefta ž Caftelluzzo Fortezza; poco lontano trovaü un Gaftcllo spiantato , dov'i la Chiefa^ di S. Gio:da Bidini^ed altrettanta ftrada fi fa per arrivare al Caftello di Caffcro ncl fondo della V^Ue , circondato per lo fpatio di tr^ miglia da Platani, In poca lontananza fi vede il CaftcHo di Ferula , preflb il quale Tucidide coHocb il Qi-ÜeUo di Lega, 6 Lego rovinato . Diftante cinque miglia giac-ciono 1 miferi avanzi delU diroccata Gitta di PantaUce , ch-era collocata six Taltezza d'una Rupe circondata d' horrido Caverne, ed aflcdiata alle radici della sua circonferenia da'-Fiumi in talc guifa , che la Natura la refe infuperabilc , c qucfta fii creduta la Circa d' Erbeffo . Un miglio diHante da-» quefta c il Gaftello Sortino circondato da' Fiumi, V Acque de quali coQ grand'artificio , e sontuolb difpendio eraiio gii condotce i Meflina . Otto miglia di sotto fe la Rocca di Climi-il ,cd inoltrandofi altrc ottomigUa trovafi la Gitta diSiracufa. Quefca fu collo fteJTo name chiamatadagli Antichi, e Mo-derm ; e da ogni uno riconofciuta per una delle piii celebri dcllä Sicilh : nftxi vantav^ gi* una volta efTerne la Metropo* li , ancorche al prcfente fia Suflragane« dell' Arcivefcovato di Monreale. Vuole Oiooigio d'Halicarnaflb , ch'eUa folTc co-ftrutta da uti Difccndcnte d'JErcolc , chianaato Archia , chc trasferitofi da Corinto nella Sicilia , ed iavagliitofi del fito , ovc egli gittb le fondamcnta di Siracufa , piii d' ogni altro cola voile ftabilirfi . Indi crcbbe talmcate il Popolo , che^ 1'-illufrrb fi nella magnificcn^a deUe Fabbriche , come negli e^ ruditi Licei deUe lettere , ch'eUa fi poteva mettere nel vao^ go rra le piu cofpicue dcirUniverfo. Baftcra il dire ch'il fuo recinto era talmeote vafto , cVeUa fb dij^ifii in (juattro parti, ed ogni una di efic formava una gran Gittä ; cioi Acradi-Da, Na^i, Tica, ed Ortigia . La prima, ch' era la piü grande , conteneva il famo/b ž ftS ^ i Palazzo , che tra gli altri rendeva., " "per lo ftufore immobili i Spettatori» che gia mai fi satiava-no d'ammirare la sontuofita della itruttuj'a - Con uguale ma-raviglia fi contemptava la vaghcaa deUe G ontrade, e de gU Arch! f che circoadavano la Piazza , di maniera chc la fua magniiiccnza non poteva reftare superata da pompa maggio-re, NeH'altra di Napoli si vagUeggiavano piü miracoli dell'-Arte ; trä gl» altri rapiva ogni piü raffinato giuditio V ammi-rabile ftruttura d'un Anfiteatro ; oltrc ia pompa inarrivabile de'due Tempi > C d'una Statua maravlgliolä d' Apollo ncl mezzo d' una Piazza , che aumentavano lo splendore alla_> Citc^i. La terza non era priva del proprio luftro j attefoche numerosi Tempj , cd un Collegio la iecero campeggiare trä le piii pompofc magiüüccnze di quel Secolo . L'ultima , det-ta i' Ifola d' OrtigU , compariva ugualmentc riguardevolc • pel famofo P&Ujzo di lerone , pe' due Tempj di Minerva , c di Diana , e per la celebre Fontana d Aretufa - Vedevaß la Gran Gitta d'ogni parte circonvallata da triplicate mura , e di^ia d'altrettanti Fortezze , che la rcnde-vano lofuperabile. Teritarono benäi piü volte gli Ateniefi , e Cartagincfi d'aprirri coU'inji^^Q degi Aried riflgreflb nelle mura, e di superare coll* oftinationje degli aßalti il valore de'-Difenfi^ri i jjia iparfero sempre in vano cq' sudori Fiumi di sangue \ atte/bchc da Siracufa non riportarono altro trionfo , che qucllo d'uEa rergogaoA ritirata ■ Beii'e veto ^ che cib , the titikkfa. Ptiimps& Htitrnh^ chel'armi ftrahiere non fecero aMa Iil>crti di SitjcviktCih' guirono le diflensioni , e le guerre inteftijie # come giL di- Tir-™» * cemmo, per via de' Tiranni . Q^efti nacquero piu per delb-^^'"^''" lare la Patria , che pel mantenimento del suo splendors ; mentrc colla depreffione de' Giuftr, calpeftando ogni Leggc_j, sublimarono se fteffi sul Trano . Indi squarciand» colla vio-lenza del Ferro le Fifcerc alia Patria Genitrice, Scevano ge-mere i Popoli sott' il giogo dclla ciraanide , adorando siil So-glio chi meritava centuplicati Patiboli - Furono i principali Tiranni di Siracufa , { che in tempi di-verfi opprefleto la liberta di efTajGelone , leroiie , Trafibolo , due Dionigj Dioae , Agatocle , Pirro , lerone II , c fi. nalmente Girolamo . Egli e ben vero , che , sc la raeatova-ta Gitta generb a sc Aeßa tanti Moftri d'ingratitudine , fu anche Madre sem|H-e fcconda d* Huomini Illuftri , chc le_i hanno aumcntato lo splendore; tra quefli fü Tinsuperabile Ar-chimede, Teotrico Poeta , Filoko Filofofo Pcripatetico , idue Filemoni , e Sofrone Poeti Comici, i due Coraci, Crefia.j , e Dione famofilTimi Oratori, So&ne, Fotino , Garmo , Ma-racco , Filofleno , Callimaco , EudofTo Poeti , Menecratij i/^jiri '. Medico , Mofco Grammatico , Antioco , Filillo , e Callia Iftorici , Iceta , Theodoro , ed Archetimo Filiibfi , Egefia Indovino , EudofTo Poeta , e Lottatore . Fu anco celebre pel Martirio di S. Lucia Verginc^eper la nafcita di Steßina III. Sommo Pontefice , e di taati altri Soggetti immortali pretlb la fama , Doppo Siracufa trovafi Targia , e Fontanafico Forrezze_j collocate ne' Colli Iblei : indi fiegue Midilli Caftello moder- MiJ/^. no i dal quale ver/b settentrionc £ pocx) difcofto il luogo , ove tuttavia fi veggono t rovinofi avanzideldiroccatoCaftello Cur-curatio , k i di cui piedi scorre il Fiume Marcellino, Sul lido trovafi Megara sepoka anch'eflä nelle proprie rovins , colla ^^^^^^ quale conüaa la famofa Gitta d' Augufta, che fu coftrutta da Au^^jy .. Federico 11 collereliquie deila smantellata Cittadi Centoripe, come liabbiamo det to nel pri mo iagrcflb in quefta Valle. Sog-giacque Augufta pi£i voltc alle vicende deU'auverfa Fortuna , e principalmente nel ij6o, effendofi ribellata da Federico III per aderire al partito di Luigi Re di Napoli; il che ftimolb i Cataacfi al grave rifentimento di con/äcrarla alle fiammo ■ Egli b ben vero , che la gencrofita di Federico , ancorche oi-fefa,con sontuofb dif^ndio ta riedificb , confcrcadole il pri- r^^tnitji miero splendore. Ma ncl 1561 a di 27 Lugüo ella pi;mfc la sua sventura ; mentre auvinta fi vide tra T afpre Catene deli' Ottomana tirannide , all* horche Sina Bafša v' approdb con 100 Galere. Finalmente,fatta berfagUo d* ogni difgratia, e con-jE^iurata ä suo daaoo > nel 16 g j alli 9 , ed 11 Gennajo, rima-fe fpianata , e dal Tremuoto , e dall' Incendio. Doppo Augufta & la Foce del Fiume Pantagio ; indi comparü^ cono i rottami lugubri di Morgenta , con Bruca ^ ed Ingtno. In diftanza di cinque miglia s' incontra Leontino , overo secondo Tolomeo Leontio , chc doppo MefTina fe la piU anti-ca Gitta di quante fiano ftate coftrutte nella Sicilia . Gli Habitant! in efia crebbero talmente nel numcro , che fi vidcro coftrctti di fabbricare 1' altra Gitta d' Euboja in un' Angolo deüa Sicilia • Anchc quefta soggiacquc alle pcripetie dclla fi-niftra Fortuna; imperoche ellii f u da Siraculäni smaatcllata ; indi sopra le flefie ceneri Ja' medefimi riedificatä . Bea'c stw vero , che la vicinanza del Lago Beverio , e la baßezza del ■ Suolo rendevano i' aria poco salubre ; onde Carlo Re di Sicilia , per rimediarc all' accennata intempcrie , coftrufle in-, migliore fito la Gitta di Carleontino, Luogo, che fi era reib celebre colla naicita dell' lagegaofb Gorgia', invcatore deglj or-namenti Poetici - In poca diftanza di Caleortino con^riJ^ ce la Fortezza Bonvicino ; e finalmeate arrivando alla Foce ^ e Fortezza del Fiume Teria , fi termina la defcrittione deJIa Valle di Noto. Abbraccia U Valk ^ Mä-^^ara il rimanente della Sicilia, il di cui Suolo non {h giä meno arricchito di prerogative, di quello Talma Natura concedefö all' altre parti de! Regno . Egli e vero, che le Catene de' Monti colla loro turgida fronte spregiano il bei volto della Valle Äudetta; ma quefto noa iiiniauifce giä la copipiä mefle dclle Biadc , c priocipaknen te del Frumeato, oltrc T abbondanza de'Vini pretiofi, deH'OIio, Meie , ed Armenti . Principiaado dunquc dal C Gocco , b fia dal Promontorio Q^ Li. CarIrtMtiiit V«ilt A AJ^antf, C-afatuit^ Jd/ji. Lillbeo, trovaH sopra lo fteflö ^mfolata la Cittä di'Marüila» che prima fix nobilitata col soggiorno , indi col scfwlcro della SibilJa Cumana . I miniftri di Carlo V. sotto po itico colore di riiarclre alcuni luoghi , ch' in eflä minacciavano rovine , la spiantarono quafi in ogni parte da' fondamend . Diciotto miglia lungi da Marfala comparifce V antica Cit-Trf^paiti. ^ di Trapani , chc fti coftrutta da' Greci fopra un Promon-torio conbelliffimo Porto, ove unoScoglio , che dal Mare s*, inalza , diede luogo agli Habitant! d'criggcrvi una Foitezza , che šuffeguentemente fa riftaurata, c denominata Colombaja. Fmeii/" C2.1I0 ^^ fiancheggit) con isquifite Muraglie , Baftioni, Cavalier i , c Fofle profonde, accioche iofle habile d i fare valorofa refiftenza airirruttioni de'Corfari. Tra Vantica Citta di Trapani , e r Kola Elia S\ peica il piii perfetto Corallo ; e nelia Ctflfu ^ '"P^ pt'ctiofi Pefci r Allagofte ivi sono molto femigliari. Qu^ un miglio diftante sovrafta il Monte Erice , nella di cui MtttitEri» sommitä e collocata la Cittk dello ftefTo nome del Monte,ove pure si veggono sea vati piü Pozzij che somminiftrano I'acquc pretiofe pe'l bifbgno de' Cittadini . A'mano deftra in lontananza di jS. miglia ž: il Caftello di Calatafini ; e poco lungi da quefto c la Citta di Segefla^ hog-B^rirfM. gl denominata Barbara , dalla quale s' allontana altrettantcj miglia la Fortciza di Baida . Verio il Mare quattro migliaj giace Cafleira Mare di Gulfo ; e su'I Monte ^nifaci, lungi cinq tie miglia , vedefl il Caftello d' Alcamo coftrutto da Al-calmach Capita no de' Saracioi , la di cui Rocca f^i dc molita dal R.h Martino . Poco lungi fi veggono tuttavia le vefti-gie del diroccato Ca/lello Ca la tu bo . Diftante da que fl i rottami otto miglia trovafi il Caftcllo di iJaU , cretto ndla Pia-ijura della Selva Partenia d'ordine di Federico II R& di Sici-Jia , ed arriccliiro dall^ acqtfe sempre pretiofe , ed j squill t c^ per tcmprare la potcnza de' suoi Vmi , Ver lb Tramontana su Teminenia d'un Monte ti^ migliaj ^ diibofto compajono le sole fondamenta della diroccata Citta d* ' Elima J detta dat Volgo Palimita : e di la sei miglia vedefi il Caftello d' Icari , hoggi denominato Carino ; da cui ^ dodeci miglia diftante la rinomata Citta di Palermo . Quefla fii coU locata nella Piatiura , di figura quadrangolare , alle spondtLj Settentrionali dell' Ifbia di Sicilia , inafEata dal Mare di To-fcana > h fia Tirreno , circgnvallata di Foflc profonde , c di saldilfime mura , con undici Baloardi . II suo fortiffimo Ca-ftello trovafi pure anch'egli munlto da quattro Baloardi , špalleggiato da replicate muraglic ; oltte il Mafchio , che ncl di lui mezzo s'inalza , emoftra vigorofo il Petto per la difcfa de' Cittadini , e per far fronte ad ogni attentato nemico . II famofo Porto , che s' interna nella Cittä con figura lunare , refta cuftodito dalle Batterie fbrmidabtli del Caftello i e frc-giato dalla sontuofa struttura di piü Palagi , che s' eftendono parimente verfo il Molo , fbrmando ad ambcduc con am-mirabile profpetto Diadema sempre pompofb . Palermo riconofce le sue fondamenta, per quanto ne serif. rn^ii'm ji ft Tucidide , dagli aatichi Fenici : mä Pietro Razano Ve/co-f^tr'y vo di Lucera attribui tal gloria a'Caldei , Damafceni , c Fc" iiici . Diodoro nel lib. xiv. >e Polibio ncl i. regiflrarono, chc i Cartaginefi lo soggiogaflero nella prima Guerra , che mo/Ie-ro alia Sicilia , Doppo i Rortiani la coftrinfero ad*humiliarfi sotto r infegne generofe dell' Aquile , fin' ä tanto , che la-j Moiiarchia principih nella sua decadenza ad infiacchirfi ; ed airhora cadctte la mentovata Citta sotto la giurisdittionc de' Potentatt CcniUntinopolitani , Nel S15. fu fuperata da i Goti , ch'in elTa pofero il Seggio ma doppo 14 anni il valorofb Be Hi far io coll' impa-dronirri della Piaiza , ch' all'bora fii refa aU'Impero , comc ... - ciafficura Procopio, trtonfbdi quclb barbara Natione ,elilian-dola daÜÄ Sicilia . Nel 13 1' irruttioni improvifc de' Saraci-cM."'^"* Ill Afiricani sottomifero alia loro tirannide tutt' il Regno , ed in Palermo erefiero il Trono del loro Dominio , per quanto ne scrifie Gio: Curopolata . Sudarono Ic Ar mi Romane per lo spatio di molti anni a snidare que i Barbari djill' Ifbia per riu-nirla al loro Impcro ; ne mai porerono confeguire 1* intcnto , fin tanto , ch'il valore di Roberto Guifbardo I'efpugnb colla sconfitta totale degli Afričani . Indi fu cinta la Citta di nuo-cimt, Ji ^^ -Antemurali , di Fo/Te, Mura , e due Fortezze fter refifte-Kuaxrmufa rc all'invafioni d'ogni Falange nemica ; e i Monarch! che suf-/eguentemente vi nacquero, 0 ch' in eflit fecero lungo soggiorno ETima Sbc c*ßtl- ■ M'- Ftrit. Stiptfoto d^^Gotti Reale ^ttmmM no accrebbero quafi in ogni angolo la magnificenza di quefia Citta , b coU'erettione de'sontuofiflimi Tcmpj , ö colle Fab-briche de'süperbi Palagi . Pretende Ranzano , die dal Senate Romano doppo la victoria di Metello contra Asdrubale fbfle st«o conceflb a quclla Citta d' inalzare per Stemma un' Aquila d' Oro , col nome ,----- di Pretoria . Hoggidi pcr6 Palermo vedefi pure condecorato cUti^^** dal Sogljo , e permanenza del Vice Rž ; cfTendo la Citta ca-pace del Trono d' ogni gran Porentato per i quattro Quar-tieri , che sono quattro belle Citta contenute nel recinto^l- v'tt^i, leMura, che compongono Palermo , ciož Alcaftär , Napoli, Secalcadi , e la quarta contiene tutto lo' spatio tra la Citckj/i^!^, Vecchia y ed il Poito . Ogni una di eile rifplende con mae-sta_ riguatdevole , fi pc'l numeroÄ» Popolo , come per la ma-gnificenza del le Fab briche sacre , € proline. In un' angolo della Citta verfb Ponente campeggia unaj Rocca con fronte maeftofä , che giä fu co/lrutta da' bellicoJi Saracini ; hoggi h denominata Palazzo Reale, e ne'scorfi 5e- Po/^x* coli dicde il ricovero a piu Tefte coronate , Fü ^ucfta da Ro- ^^ berto Guifcardo , per prevenire tutti i pofllbili atrentati, di tradimento , b le soiicvationi de' Malcontent! , fbrtificata ool re ein to dl nuove muraglie , e la rinvigori colla molriplicita d i fortifTimi Baloardi, II Conte Ruggiero v'aggiunfe una Torre , ehe ffci poi spianata nel 1553 da Gio: Vega Vice Re sotto pre-tcfto d'aprire a iSpettatori della Cittä profpetdva pih yaga . II famofiflimo Tempio di San Pietro pub dir.'i uno sfbrzo , e stupore dell'Arte , come pure fa Chiefa maggiore dedicata alia Gran Madre di Dio , che fil coftrutta nel 1585 daU' Ar-eifaCiZ ' Civefcovo Gualtiero . Gli altri Tempj sono pure degni d' am-miratione per la sontuofa struttura , c jupcllettile sacra d' immenfo valore , che le fiegiano . S'inarca ogni ciglio per io stupore nel vagheggiare una Fontana d' impareggiabile scul-tura , ornata con maravigliofl intrecci dij^iit Statue , sl d' Huomini , come d'Animah Nel /4 9 j mifurato i! recinto delle muradi Palermo , trovoffi y-chela circonfetenza dieffe afcendeva ä Canne , e sußei^uentemcnte ottenne nota-cä-c»*» jf bile accrefčimento verJb la Pnrra Gr^-ci Ne' secoli piü adietro . otto sole Porte aprivano 1' ingreflb alia Citta ; mä al prefente se ne cohtano dieci , cioc della Dogana , de! Molo , de' Greci , dd Mare , delle Terme , di S. Agata , di Mazzata , Porta nu.ova , Carina , e quella di San Giorgio . II Marc , che circonda le Mura dl Palermo» fe fertile d' ogni sorte d i Pefcc , e prmcipalmente abbonda ne' Tonni , che fl pefcano verlb la Prima ver a dal nafčere delle sctte Stelle Virgilie fino al tramontare d' Arturo . Nella Cittä fi pub cavare in ognt angolo 1' Acqua doke , ed il so-verchio humido ingrofla alquanto 1' Aria ■ ma il noeumento , ch^ ell a rice ve dt tempo in tempo dal Fi ume vicino ^ molto piü confiderabile , atteföche ncl 1557 alii ^7 Settembre ver-Ib un' bora di norte ruppe gli Argini , e le mura della Citta i indi scorrendo per le fbndamenta delle Fabbriche, diroccb molte Chiefe , e Palagi co/picui . Aflai pill deplorabile fti il danno , che mol eft b col rima* ncnte della Sicilia la vaga Citta di Palermo; mentre nel r695 nel mefe di Gennajo 1' horribile Tremuoto scofle con detrimea- J*! to irreparabile tutta la Citta . E perb vero , che I'alto S" cinio d i S Rofalia Paler ml tana prefervb miracolofamente gVii^r iM-Habitant! dairoppreflioni della morte i attefbche tra le mol-''^"" te rovine delle Fabbriciie precipitate ogn' uno hebbe campo disalvarfi . I Cittadini di quella Gitta nudrifcono fentlmenti di generofa pieta verfo i Foreflieri ; pregiandofi di simboleg-giare la loro Dominante sotto la figura de un' Huomo barbu-to , coronato col Diadema Reale , ed un Serpe al Petto , . ^^ ^^ che gli succhia il Sangue , giacendo ä suoi Piedi un cefto col-mo d' Oro col segucnte motto . Palerm9 vafo d Oro , diwra-t i fm j e nudrlfce gli altem . Nel Porto di Palermo i Spagnuoli collegati con gli Olande/i vennero a sanguinofa tenzone Ii x, Giugno dei 1676. coli'Armata Francefe . La stcfla Cittä par-torl al Mondo piü Huomini illufrri , tra quali fiorirono An- h«»«-™ drca Filoibfb , Oliva Vergine , e Martire , S, Rofalia Ver- iUußri -gine , Antonio Beccatelli huomo dottiflimo , Pietro Ran-zano Profeflbre della Poefia , ed arte Oratoria ; Girolamo Fufa , che stava fin' ä dieci giorni ancora nel tempo della State senza bere . Siegue in diftanza di quattro miglta laCic-tä di Monrealc, ccdlocata ncU'ansolo d'un Monte affai emi- ncntc ' .MärkUf. CtiMi*. nente, dove rede wi »rieüollfnmo Tempio lucroftrto dai pill ccccUemi Arteficl ä mofaicö , e confagrato alia Retina fdcli* Em|>ireo . Gtjgliclmo II Rfe di Sioilia vi coftruflc Ü Monaitetxj i&figne dc Meoaci Ui S. Beaedetto ; c Luci9 III Sonarao Pontcfice ta iece Gitta Vefcovale : Jadi -da A* III fii dccarata rolla Sede ArciycfcoKalc . Lungi rtm. ^ue naiglia verfb mezzo gtorno ^ace la Badia di Saata Ma* ria -d'Alto fonte, dctta. ilcl Barco, habirata ^a'MonaciCi-flfirdenficoftrutta, c dotaca nel 1^07 da Federira Secon-do. Pxoleguendo verfb ^ell' Auftro lo spano di änque Jtii-y tfo^a il Caftello de^ Gred . co locate neUa Piajiu-Ta , c fabbricato m' Gred acl ij{.88; Died miglia difcoixo ^a qu£f£0 crovafi i] Cafrello di Milimiferi a mano fini&ra ^ cofcrurto dz Praacefto Jloiöj jicI 1540 , .dov' e la Rocca inalzata ^ia^ da Manfredo da Chiarataoore. Doppo dnquO miglia s'arriya alia Fortezza erma da i Saradtii , e fü da dß ^enominata Ra(alaimi, dcwre scaturiibe iin copiofo Fönte , che da roa-igine al Fiume Biario . Lungi 4ue miglia .iuccede Marineo jcdi^cato da Fraaceičo Bologna Palermita-no ^ ila £ui a mano liniirra £ iiifcofla daque naigüa I4 For-tczza Cc61a # che fii giä coftrurta da' Paradni sopra le pendi-ci d* un aUa Rupe , alle di cul radici nel profbado dcHa Val-le scaturiicono alcuai Bagai dello fteflb norae, ne' quali ü genera una ipede d'Alume. Trorafi p Jiello splen-d.orc de* Teatri » Acquedotti, Fomi, cd altre Fabbriche di jimaroD, cccedeva , secondo il detto oomuflc , la magnifl-ccnza dell*aiHlca Roöia- Trä le eontuofe marali gUd d' Agiigent« s' iualzarano rer-«o le Sfere a pafla di Gigaate i «egueati miracoli deil'Artc^ , ^^^'ciofe il Tem^d' EfcuUpid , « audio di Giove Olimpico , ^^ il Pakzzo de' Giganti , ^i altri Tempj della Goncordia , di Giunone Lacinia , della Pudidtia» di Proferpina , di Gafto-re , e Polluce , di Vulcano , e lüolti altii, cht la ciecaj Gentilidl iaalzaya per tirerirn coil' Jnceafö ed Akafi ehi tneritava efecrationi , ed ingiutie. L' irruttioni de' Barbari, c prindpalmente i fiiriofi Torrenti de Saracini pü Foltc_* e con danno irrepa rabile inoudarono la magnificenza diquel-j* Citta , e seppclkrono nello tempoil luilfo di efla trä le rovinc deH'oblio. La nuova Gitta d' Agrigiento ^ collocata sopra vn GoIlc_* r JtvkoMc ^ miglio diftante dalU Vccchia diroccara ; c quantun-qujc ella lia inferiore nella magnificcnza aü'antica, deJla quale p^rc p che ne confervi il solo nome , tiittavia fi trova_i fregiata del ritolo di Vcfčovaic , c coariene sot to la sua giu-rifilittionc i $ Gaflelti allal co/jmcui , e bene popolati. Nel Ter-ritorio d'Agrigemo fi trova un Lago , netla di cui supcrfide galleggia continuamente un liquore graflb al pari dell' olio , A mano deftra della mentovata C'tca troyafi il Caftello Ra-fadal coftrutto tk Pietro di Monte-forte , die fu prima nn^ Caßile de' Saracini; c dieci miglia diftame vedeli ii Caftello di Siculiana colla Rocca , che fü eretta da Fedcrico Chiara-raontefe, ä cui succede doppo altrcctante iniglia U Riviera sitiju/m . la smantellata Gitta d' Eradca . In difknza di sette miglia tri Pccararo, e Platanella sii V akezza d'un Monte 1 vcggonoi miferi framtatati d'unaGran Citta sepolta ftfeUe ©roprie roviae . Poco lungi sono le Foitez^ 2c Guaftanella , la Motta, e Maflhra ,1« quaU furono soggio-vittoriofo Ruggiero Conte di SiciJia ; che supcpo Na-h.ft^jv^ TO , ed altre Piazzc di rimarco. Siegae died miglia diftantcj la Pietra , ch'4 pure una Fottezta ; e tr^ migiia doppo ('in-Pi«,,. contra il Caftello di Rivona pöfto sotto le pčndid d' una Ru-i^fvtJii,. pc J dove zampillano in abbondanza le Acque , ch' inaffia-no quei contorni. Nello Jleflb luogo fu coHrutra una Rocca da =da Giovanni-d'Qria Ammiraglirf dclla Sicilia , e Sgnore W quel tempo dčl Caftello., che poind 1554 ottenne da 'Carlo V r honarevole tttolo Ducea - Sopra I'jicceruiaEo Caftello tr& miglia vedeli il Caftello di S; Stefano ; e nel Moitte Ontubernio collocö la "Natura una « dovitiofa miniera d'oro. I-n qucftc verib U -mezzo giorjBO scaturifce un Fonte naturalraente saiso, clie nella State fi condcQsa da^rag^ solari in sale -squifito _ Pogo lungi da Femtm^t. Bivona h un'akro FoHte , dac gitta 'Olio , .e poco -diftante s~ iiulza ua'erto Meusjc , ndctto Rolfi , «t> Rofi , cfhe partonfce Ahretra* diverfc sj^de d* ErJjcdi vtrtEi ^Bgolari , -e pregiate appreßö '^"' -de'Botlnid. Doppo sette mi^a fe il Palai^zo tf Adriano, Ca&cl-Io.de'Gred verfo Ponente, ä cui sovraftanell' altezza d'un., Colie lungi quattro miglia «rfo Tramuntana il Caftello Proz-To. Indj *ucGcde ia dittanza di ©tto niigHa il Gaftello Cori-iione , gia Colon ia de* Longobar^ , che poi nel i g j 6 iu iaj ^^^ parte ingoiaüo dalla Terra . Inoltrandofi poi sei «ilgHa ver-to Tramontana , s' incontra il Moate Bu/äraar , sü ia di cm .eminenza .corapanya Ü CaÄello Calatabalamur , hog-gi diroccato . Dodici miglia lifcofto h iT Caftello dl Jeta , h Jeta , lioggi idctto Jato collocat» sü la sommita d' un Monte Scarpellato d'-ogoi parite ^ul vLvo. Cola fi rifugiarono i Saiadai rujielU , ed infelloniii contra Federico II Iroperatore , che doppo lun-go afledio furono supetati, c coofinati a Nocera ^co difiian-tc da Napöli, che tuttavia diccii Nocera de' Pagani, Nel Monte verft r Aoftro vedeli una picciola Ciiie/a scarpellata nel öfib, ch'fe di gran divotione , « ooncorfo , cottfagrata al aa^ jt*. gloriofo S- Cofmano . Died miglia verfo mezzo giorno com-*^'^*«»* parifce ia Rocca di Jato Calairafi poita nclla Rupc , dove nel 1550 fil trovatoil Cadavere d'un Gigante , Doppo due miglia liegue l'amidiiffi ma Gitta d'Entella cuUocata fitl Monte ddb «teflb oomc , fortificata co' i predpity inacceflibiü delle sue balze; eitendendo^I jti la dma intorno alla Gitta una raga pianura di quattro miglia atta airagrtcoltura. Ella fii ooftrutta con ammiiabilc artlfido da Entello Troja-ao CotUpajfno d'Eftea, il di cui rednto produceva Vinipuc-ciofi ; ma al prefcnte vi fi i3«s>glie solameatc Grano - Fede-rico II Imperatore Ia sfüantb dalle ibndameata, mentre serviva d* afilo alla fciioaia de' Saradni. Alle radid dell'accennato Monte colloc<> la sagace Kitara una vena di pretiolö Alabailro , cd alcuni Bagni saluci-feri di qualciic concotfi> per la di loro mirabile virti ; sopra di En(^lU tr^ miglia difaifta Ci vede ia Rocca di Cala-tamar collocata in una Rupc altiffiraa . Due miglia lonta- ctUumm. no fi tro*'a il Catčello Condfla habitato da quei Greci , che gia ftavano k Biiiri Cafale di Mazzara. In diftanza di due miglia veflb tiiežzo giorno in un an golo de! MontCj comparitce ü Monaftero di S. Maria del Bofco Benedettinoi altrectante miglia di sotto c il CafteUo della Chiufa trutco nel ijio da Matteo Selafano, nel di cui recinto v'-i una sorgente d^ Acqua , che nd iuo progreilo fi con-vette in SaÜö . In quefte vicinanzc verlb Ponente nell* altezza d* una^i Rupc , tutta scarpellata d' intorno , sovrafta il Caftello di Giuliana difefij ( oltre i vigorofiffimi ripari della natura ) dalla Fortezza, che vi erefle Federico II Re di Sicilia . Le vidnanze del men to vato Caftello sono anicchite dalla Na-turacolle minierepiiidovitiofe, che ü rinchiudano nelle vifbe-re della Terra , come d'Oro, Argento, Ferro, Diamante, e Porfido . Di tr^ raiglia rerlb meizo giorno si vede Comichio dircccato pocö lungi s'incontra U Chieia di S. Giacomo ; e doppo altre trž: miglia s'arriva al CafteUo A-criftia , dalle di cid rovinc fii accrcfdiKo il Caftello Bor- ÄtfißieM, go millufio. Poco diftante vedcfi il Caftello di Villa-franca coltrutto nel 1499 da Antonio Agliata > il di cui S'uolo pro> duce Vini di tutta eccellenza - Doppo tre miglia verfo Ponente s' inalzano vaftiflfimi Man« ^^^^^ ti , "che softentano sü T eminenza la Contea del Caftelb t*. Calatabellota . In un' angolo dello üeäb Monte verfb T-Auftro , lun^ uit miglio , dove hoggi ^ Ia Cbie^ dt Santa Maria a Monte Vergineo , compariva altre volte l'anti-ca Citt^ di Triocala, smantellata da'Romani dopw la Guer-^"*"^* ra Servile ^ Due miglia verfb Ia marina ^ce la rörtctza di Malicaüjmo; doppo la quale verlb Ponente al lido del MaR r re Sttt*, Zslvt * 'Aäfosftt. •iintait. ÄiiiJW. te fiegue la Citd di Sacca , chc Diodoro , Mela , e Pli-riio ricoaobberocol nomc di Terme. A'mano dcftra indiftan-za dl diecl miglia fri Terra s'incontrail Caftello delJa Sambu-CÄ giä detto Zabut , e poco doppo vedeß U Caftcllo d' ^ Adra-gno , che fli prima habttato da' Saradni ; indi da'Criftianii dt cui hoggi non fi vcggono j che le mvine . Verfb Poncntc in circa 4 migUa s'incontra Senurio spianta-to dalle fbadamenta- e di la 6 miglia trovafi Mifilindini, pic-ciola Fortezza poco habitata . Diftante j miglia vedefi Sal^ done , c doppo iin'altro miglk) s'inoSntra il Caftello^ Gibellina , dov e una Fortezza coftrutta da ManfredodiCliiaramon-te . Verfo Tramontana 1 miglia diftantefel'AbbatiadiS. Mark dcirOrdine di S. Benedetto; doppo 8 miglia fe il Caflello di Partanna; e di la i miglia yedcfi la Rocca di Bigini, acui succede verib la marina j miglia Tantica, e rovinata Cittädi Selini, hoggi de t ta Tura di Lipuici . In diftanza di j miglia CMM^trovzfL il Caftello Vetrano con titolo di Coarea , e poco di-FrtMw. flante fe la Rocca di Perribide . Sieguc. poia mano sinillra lungi otto miglia la Rocca di Moiarta , e tre miglia difcoflo £ il Caftello di Salemi. Aque-flo succede in lontananza di 18 miglia la Citta di Mazjaraj ^'che da la denorainatione alia Yalle ) ^moTa pc'l Seggio so-vrano , die i Saracini in efla stabilirono ; come pure feccj doppo Ruggicro Conte di Sicilia . Chiude finalmente il giro di cjuefta Vallela Gitta di Mai-rala , ed il Promontorio Lili-beo J hoggi denominato C. Cocco , d' ondc poco fa partim-^ ■^^'^"•■mo . Per teflcre i gloriofi enconij al Gran Regno del a Sid-lia siidarono 3e penne piü erudite , che ftillando ne' loro inch ioftri veridichc lodi , epilogarono finalmente negringegnofi Epi teti äe qualitä riguardevoh de lie Citta pi^ cof pi cue , che poflbno ugualmente riterirfi agh Habitant! di efle. Me{fiiia trion-. . ^^ ft) in ogiii S'ecolo fregiata col la denominatione di Nobile; Pa-^emno c chiamato il Felice; Catania I'lUuftte; Troine 1'anti* fimwft, chifTima; Siracuia la Fcdcle; Agrigento , 6 Gr igen to la Ma*-gnifica; Pat t i la Magna nima; Cefialtl la Gratiofa; Noto Tin-gegnola; CaJatagirone TAggradita; Marlala T.Antica ; Termini la Splendida; Callrogiovanni 1' Infuperabile ; Leocate T Amata; Polizzi la Gencrofa ;c Taormini la Riguardevolc. A Kegioni di tamo luAroconcefiela Natura ingegni sempre subhmi; poiche i iJiciliani sono d'acutiflimo intelletto, equa-per Natura eloquentilTtmi Oratori . Favellano con tanta^ velocita , ch'Apuleio nel lib, 2.. U chiamo Trilingui^ c ne'familiar! difcorfi compaiono feceti si; mä a) tre t rant o sententiofi, cd arguti . La fleila Natione hä talmente gli Organi dcpura-ti , che r operation! dell' anima sembrano Angeliche, e qua-j ^lllt ^ indipendenti da' i senfi ; onde Ariltole fu coftretto dalla ve-tTi^ f rita d*annoverarc i Siciliani tragl'Inventott piu ecccHenti del-TArte Oratoria , di Poefie diverfe , delle Catapulte machine militari , e di varie altre Opere sublimi. Sono per lo piü Gen-te valorofa , che bra ma scgnalarfi (;oir impreic Eroiche, c co' i fatti piu illuftri . Veftono superbamentt , e nclla Nobika pompeggia sfolgoreggiante il fafto al pari d' ogni altra pom' ' pofa Natione . ProfcfTano univerfalmente < Siciliani la Fedc inviokbile al Sagro^anto Erangelo ; ed accio refti sempre incontaminata nclla vera credenza , un Prelato col titolo d'Inquifitore Generale invigila , ch'U tofTico dell'Herefie non s' aftkcci nel Regno . Prima che la barbaric,de'Saracini inondafle la Sicilia , ri/plendeva afläi piü numero/ädi Sagre Mitre, e di Cat-tedrah , :ch' al prefente . Gli AnnaU del Regno , ed altri ia-figni Scrittori ne fanno Tatteftato autentico ; poiche fi trova regiftrato ^ che San Pietro ordinalle Vefcovo di Taurmina S. T^nr^M. pancratio , indi S. Maflimo , e la ftefla Gitta fit poi Metro politana ; ma hoggi fi riconolw dipendente dall' Arcivefcovo di Meffina. Lo steflb fi pu6 dire di Trapani, Lentini, e mol-te altre antiche , c famofe Citta di quel Regno , che auvin-te tra Je füligini Afričane, perdettero alquanto del Zoro anr tico splendore . Snidata , che fu la Saracinefca da perfidia quel Suolodi deli-tie , riforfero col tempo le tre Metropoli, cioe di Palermo, c' Jfli^lZi^^Suffi-aganei Girgento , Mazzara , c Malta . L'Arci. ve/covado di Mdfina co'Suffraganei di Ceffiilh, e Patti , quel-' " la di Monreale , alia quale sono subordinati i Vefcovi di Catania J e Siracufa , A queito floridifiimo Regno corriij»nde rinnau generofita degli iiabit^nti i imperochc nudrifcono vi- fcerc Su* Prtm Sairw. « foere di pieta verfo i Stfanieri:Tc/^ricnza nc fece giurata fe- de memre all'hor che rOttomapo furore difcacciö dalla Mo-rea i Criftiani , accol/c nel suo seno la Sicilia quel poveri fug-gitivi , e voile provedere alle loro eftrcme anguftie col bcni-gno ricetto di efli nelle Contrade piti pingul del Regno , c farticolarmente a Mefllna , dove la Regia demenza li man-tiene . In somma pui) giufiamente ogni uno concludere , che tutri gli Elementi garreggino trä loro per accrefcere op-portunamente lo splendore alia Sicilia : Cola ride sempre fe-conda la Terra , inaffiata in piu luoght da limpidilTimi Fiü-mi , che doppo il loro placido cor/b vanno ä scaricarfi tri-butarj nell'onde marittime , che bacianb le spende del Regno . Le spiaggc Orientali s'aprono in piu luoghij conceden-do ad altretcanti Fiumi I'adito di sbo::care nel Mare di Gre-cia , Principiando Tenumeratione verfo il Faro il Fiumc lb ^ """ voca lo , S. Leonardo , Porcaria , Saieda , Marcellino , Canta-ro, Anapo, Cocipario, Miranda» Falconara, ed Attaloro. Scorrendo poi le spiagge meridional! sgorgano nel Mare Africano 1 seguenti Fiumi Ragufa , Frafcolari , Camarana , Drillo , Maramuzza , Terra-nuova , Sallö , Drago , Pia-rani , Maiafolo , Calatabellota , Carabi , Belice , ed Arena . Varcato il Promontorio Lilibeo , £> di Marfala , i Fiu- Sn 4 tJitra/ti uri . Bartolomeo, fe il primo, che scenda neiraccennato Mare ; Indili Sa, Muniuffo , Alcantara , ludicello , Saretta , S. Pao- ---------------------------- , ch' en tra no nel Marc di Tofcana mi lati , Sala , Oreto , Baiaria , San Michele , Termitano Roccella , Furiano , Rofmarino , Fitaglia , Nafo , S. Angelo , Patti , Oliverio > Caftel Reale-, S. Bafilio , Nucito, Olivetto , Frondone I e Malpurtito , come piü difliifamen-te fi legge nel primo Tomo del noflro Atlante pag. m. 113, Ati.ven.p. C 114. Le Citta , chč sono dilcotle daile spiagge marittime , i. ti-ttj^ comparifcono s£l reminenze de'Colli , . ö s5 le cime de'Mon-' ti, formando un vago prafpetto a gui/a d'a me no TeatrOjcfie rapifce per lo stupore Toccbio de'Spettacori. t Mpnti piü fämofi doppo T Etna sono quelli di San Giii-liano , giä detto Erix , b Erice nelle vidnanze di Palermo . MsMtpii»: Verfo r occafo soi-ge il Monte Pellegrino, e dalla parte di Levante s' inalza Monte Ger bi no . G h altri Monti piü celebri sono di S. Caloiero , di Madonia , Riccio , Siccia , e quelli di Na mar i ,, e Scudari scavati da frcquenti Antri , e Ca-verne , che ta!volta s'inoltrano nelie vifcere di efU per lospa-tio di piü miglia . Ne quiyi devefi paflare sotto silentio il fa-mofo scoglio di Scilla , c ia voragine predpitofa di Cariddi , ambidue inciampi fatsdi de' mifert Naviganti . NelJa bocca dello Stretto di Meflina , formato dalla Calabria air Oriente , e dalla Sidha . all' Ocddentc , lontano da Ceni 4 miglia verlb Tramontana j s' attraverfä V horrido Scoglio di Scilla , difcofto 6 miglia dal Promontorio Peloro , 6 fia C del Faro . Querto non h altro , ch'un'altiffimo Maci-gno attorniato dall^cque , che soilenta il Caftello chiamato Sdllo , cofirutto , e fortificato dal Tiranno Anaffilla col difegno d' criggervi un' Arienale , come pure di frenare le scorrerie de' Corfari , ch' infeftavano lo Stretto , per quaa-to ne scrifie Strabone nel iv. libro . Qt^ando i sfbrtunati Naviganti sono trafportati dalle ma- ^ rittimc temperte , b da altro finUlro accidente alia pericolola circoiiferenza deU' accennato Scoglio, inevitabile fe ii loro nau-fragjo ; e i Legni, sfalciandofi in mille pezzi , pagano colla jerdita del proprio eflere il rigoroib tributo di se ftefli a quel-o spietato Madgno - V Acque immenfe del Marc , che sempre, inquicte rigurgitano dalle cavernofe voragini del mento-vato Scoglio , eccitano fi strepitofo" fragore , che sembrano imitarc piü squadre di Cani, che abbaiano - Cib diede luogo al favolofo racconto di Sdlla cangiata m.ezza in Macigno , e mcKzainCane . Altri credettero , che fimile Ilre^ito forte», originate da' Moftri Marittimi colä ritirati, i quali tra loi-ocau-falfero gli urli horribili , che devonfi attribute alia violenza^ deir onde ripercofle dallo Scogho , cd infrantc dalla molti-plicita degli Antri . Car'uUi dalla parte di Sicilia poco sopra Meflina , difcofto da Sdlla 15 miglia verfo l'Auftro non h altro , ch' il Mare vertiginoß) , che sempre belle nelle sue temperte j hora ab-bafländofi fin' al centro , hora rifalendo torreggiante nell' Onde, che nella perpetua ripercolfione formano un' irnmcnfa voragine . Trä quelle paralitiche vertigini rimangono inevitabile bllntewe iosEhAte , non solo Ic Nävi., ma etiandiotutto cib, che se gU apprefli ; e riralgendofi con impetuofa cataftrofc il Mare soffbpra , sepellifce ia profonda horrorc ogni iino , che fuori anche del pcricolo riraira quell' irtjordo i^ttacolo» tjlj t ttatUtife JaJli Sicili*, itmo Clovtria D^^j Skih AntU Oioio. d šculo , Tito-Livio y 4tc. citici di Lwidro Allwrti u^; Ji«/; Totijaro Fitd- ^ ^ Sieitia jf^-JfelUi; Sftit; - GuiÜaume Hiß: Ktrm: in ShiJi . HiJJUci Faleamti A rti: gtß: t» SUU: . Antonio deli» Valle 0*n*aU, iy Ct^m: dti S Autori , ^^ JJ^-J^ ^ SponJo , Swvib . e Rai ni Iii in a tilt . Huberto Goltiia ) Ö- ■ Giuftir« Per Ma quando 11 Sole prmci-cipia colla forza dc' suoi raggi a rifcaJdare T Aria, in un subito rioiangono diÜipati que' nuvolofi tihtaftni . Doppo querta victnQ a Gorge Salato incontifiarao tr^ ^cogU in poca lontatian7a T ujio dall' älim , denomiJiati t^e P^t-rJ miglia difcoIH dalla jjplaggc. L'IfoIetta di X Nkold s'm-eontfa doppo Aiicata , ed in čili ü veggono tuttavia mol to anticj^lie , ed Un Ridotto pr Ic Nävi . Poco piu avanti e lo Scoglio di Pttmpa^iia -. Iiioltrandoci poi fin'a Marfala , tt> KV/- * viamo poco lungj dalle sue spiagge I' Hbla Asgufa , die nella grandezza delia sua ertenflonc super« T altrc poco iU accenna-te . FhancOrA derioitiinata T libla predfetta Fam^dnä , per ef-.wsfe^M, fere somma mentc favorita nella grafTe^za del suo terreno moU toatroall'agricoltura,ed abbondarite d'Äcqüe ifquiiittffime, la rflk tuEtevia ll scoptoho i rottami d* una Koccä , h smantel-lata dair Arm! > i> conftlhilta dagli anni , che apre oella sua circonierenza molt i se ni iicuri pe'l rjcovero dcUe Nävi. Iiiol-/^,/r^r-^trandoci Verfb Trapani i arriviamo alle Formtche^ ed alcrelftv crfÄf. 'lerte, cbe sem brano piEt toflo Scogli, chc tfole. if,M4ter- -L'lfc^a d< Marminto ^ giadettaÄfrd »ed tLerowJöi^c la piü eijwlla q.ll'oec3fö » ^o miglia diHante da Trapani , dove I'A-pi raccolgono copiofo mele per Tabbondanza de' Fiori , e del Timo , di cLii frä ricco quel Sualt), X,rvaftß > d Frobaniiä še-if. uatmft condo gli Aritichi giace dirimpetto ä Trapani in diftanza di 11 iTJ'gli» ' Stegne fiopta Tupartil'lfolttfa , öScoglio Cohmbara , dov'fc la Tonnara S. CJiuliano del Principe Paceco, c ne' medet» mi contorni riefte pure la pefca mi g li o re del Coral! o. L' liola Fimi detta hoggid"« delle P^'mmn^ ^ b Fimmm , per-che iSiciiianimutario alcuna volta I'e in i , giace diftante da^ tf^mtw. ^j^jjj^ ^(fj marina di Qarinc qu^fl in mezzo firä iiove fti Jiiccarfl antjcamente j e MoEia , chc fi ehlamö poi Porto Gallico , ed hoggi Porto di Qsllo . ^Oendo qui vi una Tontiara, ehe aUfc volte appartenevaall* Arcivefeovatodi Mon-jeale » fii ricaperata al medetiino da D, Luigi de Jones , che n'era Artivefeovo ntl 157J, fSOl^n p AR EE, Al Setuntrion« della Sicilia sorgono dall' onde del Marc^ ifstAt Toscano le dttfci Ifole Eoik , quantlmque gli Antichi habbi^ no facta mentione solamcntc di iette. £olo Rfe dc' Vcnti > che regnb ne' tfemiii di Ttoja, lerii diede ia d;enöminat]one primiera; suileguentem^/ite. ottenoero il no me d i hiparic t^l Re Lipro, chesuccdllc ad Eolo . Intli furono dtnoiHifiatc Vitlcame da i r^hsm,. finginwiwij, die^flerivanoefltfre qiWfto il. Paeie dt VuU Eji/i^dt cano ; e per Ja iUff*. ragione i Gtcci U nominarono ^'fßiaäi dair£pitcto.attribuitoaliofiellü Vuicano.E^i^ pcrb vero,ch'. HiH^i^e tra uti Principe delta Sicilia > die «quareigra il seno dt* "Monti per ifcaVa^ne k Miniere, e preparare i Metalli , A//r ^ dunque dcllc dieci Liparee sono Lipur^ , Vvlcanta , 'yL.Uf*ftt Vukamlk f t'fcä-bianfa t Baßla^io , Sirofi^öH , üidtma , Termi- fta^ ßa t Temufa , ed Erktfa . Da quefle Ifole fin* all' Etna di Sicilia it calcoUno comunemcnte 40 miglia , c fraquefto spa-tio Diodoro j c Solino ci affictirano ritrovarfi moiec Cavcr- ^ ne , Anrri , e Canali sotcerranei, che ^ vicendi ti sommiai-' z*^* «rib ftrano il fuoco ä guifa di Mina , fin' k tanto ch' elb scopfsa ^^ Delle vifcere del iroraginofo Etita. Arifbtele » volendo luvet tigare la oagione di quefto maravigliofo effetto , diße, che la mentovate Cavcrne fiano pienc zolfb , e ch' alio fpiraro de' Venci Euro, cd Africo percoffi y e ripcrcolfi dall'ondedel Mare j aell' agitationi violente s' accenda il zolfb , ed accefo scrppggi frd gli Antri tortuofi: AU' hora ch' il Fuoco ael suo corlö fin' air Etna abbruccia la Terra, che ricopre quelle Spe-ipnche , rigurgitando ta!volta , s' apre i fiwami nella super^ ficie della Terra > c *omitando fiatnme , c cenori, le fpinge eoü incredibdle violenza tielle vieine Campagne, La maggiore dt tucte le Vp^ t i'ifola di Lipaht , ch'all' ^^^^ altre dtede la denominatione . II di lei giro e di 18 mtglia * c ' ' h sua CiJttä era poAa sopra una Rupe scofcefe, le di cui spon-de sono bagn^te da piti parti dal Mare. Qjteftä rtmafe dcfolatiu collo spiantaraento totale nel ij+^dalla barbaric di Barbarof- Uffii^r* fa Capitano dt'Tui-chi, che auvin/b era ccppi spletati sette mik tra Cittadini , ed liblani per condurü Schiavi nelle Terir dcgr Iniedeli, Carlo V, ceminißrando T acceilnutc ro- p trti/. d* vine , s'ttnpiegö colla sua potenzi, e speft eforbitanti, non^ t:*»-/^ v, solo nel riedifieate la Citta ; ma etiandio nel rendprU Infupc-rftbile. Rifiede in eflhun Veicovo Suffraganeo deii'Arcivcfc«-vo (ii Mtffina . II suo Clima c molto salubre, si nella tempe- ^^^ ratezza deir Akria , come nella fecondita del Ter rend , ch' t sommamente pingue , c fertile principal men te di Fichi, e i' Uvc, ch'impaffite fi trafportano per tutte le pärti dell' Europa. Abbonda inoltre lo fteflb Suob d* altri ftirhatifTimi Frilt-ti, di Bitume , Zoifb , Alume , di piü Sorgeuci d' Acquij calda , ch' h anno vir til ammi rabile per rifilnare Varj mar-bi. II Mare, che bagna le sponde dell' Kola somitiiniilra agU Habitant! eopiofä pefcaggione , non solo al bifbgao di quel recinto j mä etiandio per iftabilirne un traffico colle NätiO' ni ftraniere. Scrifie AriftoteJc , ch'in queft* Ifola vi era üflj Sepolcro , a cui niuno fi poteva accoftäre di liötte tempd per ie voci diffonanti , urli horribili , ed Iftrontienti scor-dati , ch'in quelle vicinanie formavanouao ftrepitofi) scon-certo d' Abinb , Diftame quattro miglta da Llpara, 6 Lipärt eon^parifce T-Ifola di P^ftkatto , b fia Vukania , denominata da i Greci /£j/ ra f ed Hfpkßhs ; da i Latiai Sacra ; da Plinio, ed altri The-fta/Sff , e Tifcrmffßa . Vogliono alcuru Scrittori di parigdnatau tede i ch'ella non fofle ältrimeme creaca, come 1'alere , colla faccra fuori däl Mare . Soggiunfrro » e prineipaJmente E«-febio , Ifidoro, Paolo Orofio, ed Eutropio, che nel 550 dop-po la foridatiüne dl Roma queftä nafcefle all' impravifo dal , seno deir Onde, fatta sorgerc dalla violenza del Fuoco ( di cui ella e senipre gravida ) dtl proföndö del Mare ► Sembra , che gli accennati Autori j per altro d'autenrica fede , s' ingannanero neli' aflegnare il tempo precifb , nel quale i'liola Vftlč(\ma comparve la prima volta sul Mare ; ®trefo-ehe Ariftotele, qtiale viyeva neU'anno 4jo di Roma j lafdö ffttniidtlU scritto , che qucft'Ifola moUi uuni avanti voitiitafle giä fuo-CO , e ceneri con canta violenta j che m^iUe C'tta vitrine al-i'Italia ne furono moleftate . InoUre Callia scrifle nel X libru Üe'Fatti d* Agacoclc verfo Tanno 465 di Roma , d'efleire Aa-10 tcflimonio ä( Vfm , c d'haver'offer vato piti vo J te ä sgorga-re Hamme caliginofe dalle vifcere dell'Ifbl^ Vulcama : soggi.un-fe di piü , ch'il Mare vicino frameva in quej tempo con bol-licami spaventofi , agitato dalle sottorranec fiamme , checer-cando di sprlgionarfi riolentavano 1' onde vieine ä sconvolgsr-fi sortbpra con i nee i [ante frenefia . La terta frl le Liparee chiamafi VnkaTt^la , che pure alle v^'c^n^m volte rigurgifando fuoco , e fiamrne, inhorriiUfce i Spettato^ t\ . Ben fe vero ^ che que^a P^f la fteiilita del Suolo merita ^jt«. piü tofto il nome di Scoglio , che d' Ifota . ElU fu ancora de-nominata Sirotrrbo/e*to , b Sttomh^lim \ ed akuni It prertdono per I'antico, e ceJebrato Ev9nim9i di Platone. Lo fteöö brae-cio di Mare , che Ja separa dalla Vulcania , fa giä una volta nilvigabile ; mä al prefeiHC egU c talmentc ingombrato da.'-Sijjß chiamati äella Vulcania , che piu non v'e paßb, nfe ^^^^ gitto per It Nävi » ancorche ptcciole. ^ ' S s L'L D t D I M A i^vuim^. L' Ifola > che Tolomeo denominb Didtna , cio^ GmeJIa, acfflwÄ.. per eflcre frcgiata da due vaghe Colline serapre ferad ne i frutcl squifiti, Viai pretiofi, ed Alunae ^ porta aacora il no-mc di Saliac , diftantc da Lipart verfo Tramontana quattro miglia, havcndone dodlci di drconfcrenza, Non salo T Hifto--rie i ml ancora lc Voragiftl inibronritc j cli'in eflTa appajono; fanno autentica fede , che ne' soorfi Secolt sgorga(fero daJle sue vifcere furiofi Torrenti d' accefo bitume. Otto miglia dif-tante da Lipari verib Levante giace va'altr'lfala,che daStra^. e da Tolomeo H/f^, edalpre-S- ^entc Partärm . II suo giro e di sei miglia , havendo im Porto afTai con:imodo , co' miferi avanzi d'uaa Torre spiaiiata dal tempo, ö smantellata d-iirinvafioni de'Barbari. Altrettante mig iadiflantc da Lipari comparifce Tlfoletta di U^cahtanca^ quale non hk maggiore circonferenza di un miglio; contie^ nc di rimarcabile , che una Cifterna diffipata , co' i rotunai d'una antichilOma habitatione. B^SJLUZZO. ■ f/. ^ ^^^ Stromboli, c Stromboletto dieci miglia lungi da Lipari verfo Levante giacc V Ifoletta di Baßlui^o, che circuifce due sole miglia. Quefla fu da. alcuni creduta I'lfola d'Ercok , quale nel suo ftretto recimo, comparifce molto habile all' Agricoltura. L' Ifola, che gli Habitanti , e Siciliani chiamano Strof^goli , tM>mh*rt dagritaliani Stromhoh^ quäl'£ diftante dieci miglia " ■ da Lipari verfo Levante, ed altrettantene cotirieae di circonferenza, Qnefta pure vomita caliginofe fiamrae , fäffi spugno-fj j e calciaati; di raaniera , che di notte tempo i Naviganti veggono ulcire le fiamme dalla sommica d' un Monte . Parte di queft'Ifola refa flerile dal Fuoco , e l'altra parte cam-peggia fertile nc'Frutti , Alberi , e Bambagia. Dieci miglia verfo Ponente lungi da Lipari , giace l'llbia Temkufa j h En-it.Temifii-^"ß > t>vero Palmaria j cosl denominata dalla quantitä delle fi^iErictt- Palme, che aJtre volte vi abbondavano secondo riferifce Ari-/^iViW. ^{jfele. Non circuifTe quefta pia che dieci miglia , molto atta perE) ä produrre Biade , n^ in efla ü veggono, che le velti-gie d' una Torre rovinata. E R I C Ü D A , O E R I C XJ S A, h.^fki,/*^ Lungi di Lipari verfo Ponente quindici miglia , e da Fe-lErifufM. nicuia cinque e collocata 1' Ifbla Erkuda o Ericufa secondo Tolomco e Strabone , alia quale diedero'tal nome gU Anti-chi da una Selva d' Alberi. ojptmt. OSTEODE , HOCGIDI POZZALLI. Scrivono Diodoro , e Tolomeo , che una di queft' Ifole Eo-lie , vicine ä Lipari ver lb Ponente , dove a que tempo cra_» diretta , fu dettain Greco Oßeotk, ö Oßoiky che .fii cos^ dcho-minata , perch'efičndo venuti i Cartaginefi in Sicilia contra i Slracufani con grand' efercito terreftre , c buona armata per Mare i Soldati, ch'erano al numero di 60, s' ammutinarono per non eflere pagati , e fecero congiura inileme d' in/igno-rirß, e d'occupare Cartagine, il che scopertafi da' Cartagineß mandarono quattro mila d' efll in paefi dell' Ifola , e li laf c i aro no tutti per ire di fame , cosl da tanti cadaver! infepolti f£i detta la fteiTa Ifola iu Grego Oßeoäe > che vuol dire lo ftelTo di Ofjame , V STIC A J CIA DETTA QVOKIME Seflanta miglia lontana dalle Lipar^e, ed altrettanti da Si-cilia verfb Tramontana e 1' Ifola giä detta Emmme , e da' Mo-h,ußk*. derni Vßka , dove altre volte 11 vedeva una Gitta dello ftefib home , ed ultimamente vi era ua Tempio bellifhrno dedicato alia Madre di Dio, congiunto ad ua .Convento de' Religioß sottopoJlo air Arcivefcovo di Palermo da Clemente V. nel 1511 ä 9- Ottobre , de' quali non ü veggono al prefento, che le rovine. II fuo circuko ^ di 51 miglia del tutto deferto, ne altro di buonotiene, cbeunPorto, quale per6anche serve . % di ritirata a Corfari, Ofio- Ottomafiico deUa Citt^ , ^ CaßeJli, chff so»o , ö ffJfow neUd Shtlia £0t Nom antkbi j € moderni , rac-iaho Ja i sfgusnti Autori . Anatili, Antoi^ino, Awtio, Afiftofitie, jtritlotelc , Bitonio , Boaani , Cirtt- ^fiftri^'-BO, CalJia J CjrneviiJf , Canafi^ Ciceione, Claudümo, CloverkJ, ijiodoio , ■treo, FazelE®^ ferrati, Gualteri, Mertwioto, Hcsnieco, Honnjdtl, Hotidio, ^»/^j i/^ ler^etcd'AfölJojiio invegetj Llttara , l^iHiir®^ Xmio, tiwfrOBe , Mssiao». fj^^ roll« , Msli , Merratoie , Morrttti , Nigro , Or tell io , Pad, Paufanii ^ Pirra, ^a^ng . Plrnio, Plutarco, Polibi», Tolomeo, .Q^ntilijua , RufcelU in Tolomto , 5ilio , Solina , Sürfitno, Si ribo ue, Si^ida, Theocriw » Tncidide , -Vitgiariwra , Vibio » Vlpitno J Son an . A^Titd, Aiiranum SiL apud Glti. H^iranurti HouJ.pppiduns. AJru^tia. AJfinovi- 71 CBS Diod. ipud Ciu. pigus. AsJiapre. Olsi Pii. pigus, Ag^flfi. S^iphiwiii Stheph. Epir. apud CIu. Mfgira Ptol. el Riifcd- Aupfti PU-. UiIk veneranda. Agro. Agra Pir. pigus. AiJoMe. .^onCar. jfiLloniura , vEdonuj Pir. Aydonus Fai. oppidum, AJeama , Alts-mum Maur. A tcamu s Pir. oppidum. A a. AJyCar. pugus. Altcaui, Pfijntia Plin. apiul Clu. Gela S [rail 4pud Frr. ^eurata Maur. A Jicaia Car. 1 rbi$pidu-^Bi, Artifia Artilia Fai.pagus. A faro. Afrorui , AÄbrüiti Cic. apud Qu. Afferum Ptol. apuJ Fai. oppidiun . Avth , H/oU Krythr, *pijd Or:et. Avula F«. AboU Pii". oppidtim . JjiIä», B^yda fai.arx. ianiß. Bitrefiurii Pir. pgu^. BttrTtfianea. Convicinium , _ Ear raff inel Pii", oppidulum. Bsuci»*, BAUcinia Pit. pagus. ta^uß, Bottuf^s Fat. Bav- ® •Ufa A ret, Sivu Gum Car. Bau futPir.pl JUS. SeSmente. Bell« Möns Pir paEU^, Biffttri . De rill um, Vjfcjlris- Pir.pagut. Bivent. Bisbonij Bibon, Bivoiia Pir, Vi bon , Hip-pore Mau r. Vi bs. Billiai vedi Vii^ni. Belamrtf^ . Bölu^seäl Pir. pigus . MonotCar/it , Boiiaccur^us Fil . ^mufu , BonufuJ Pir ^afus. ^rtitnatn , Burdonatu) fxt. pa-ju*. Bri^J. ÜriijiimPir.llniiji Car. Visus . hfols . AJostiuin Ptol. Alani^im, Alun-tium. Pün.ipud Lein. Bröl um Pir. Brolw Fw- pagui, & an. Bf snu . Brontes Car. piduin. Bf Uta. BrtiCÄ A ret. Bryca Pir. viem . Bfueato. ßruijat um Fa . arx. Bufei-.'ri, ßuc-chefLum Miur- Bücher!urn F*i. oppidam. Buaankin . Bonvidnu^ Fat. ars. Bart/titi, Bm-gc£luin Pir. pagus, Burgh. Burgitium Car. oppidtiin. hufacchint. BufaccbjnumC«-, cippidurn. sufiftai. B11 ice EHii Pi r. Biixf ma F ai. B uü cmi um Maur, oppid u m, Stfttra liu-t era, Boceriuin Pji. Buterium Fai. oppidum. Coffama. Ciccabus Fai .Caccamum Miur. apiul Tnreg. Cacrtmus Car. Cacc^be Caet .Ui^ ^ bfgrnerori^m» ■ Caiata , Calaciira^ Galaca Pir. viais. Qnlatiäsütn*. CalatabiUa£^a Pir. CaUtabi Hot turn Cur.CalitabellotlluFat. oppidum Ca/^M^iLjfwCalacabuoum Pir. vicui, C^ittaßmt. Jt-ongaricum Hand. Calatafium Pir. Calatafiminm Can Calatafimii Fat.o^idum, CtUtAfcihttia. Calatixibetta. Maur. Caidtifilietha Faz-Calitiribethum, CalaxilKtta Pir. Vrb^ vi^ariofa. Cul^fivultura. Cilitavulturum ■ M&ur. Cahtsvvltu« rui Ar«i.CaltaWHrusFaT,. opprdurji. CnZifri^f. Calacrafis Fai,pa£Ui Cj/aniij . Ca» Ijtubui Fai. CalifpeiaFat. pi^us. Cehägittrtt. Ca!i5a Hieronij . Maur. CüJatagiroiium in diplom, «g, apud Mürr. Geleoum, Geleonium , Geli, msdi^trrMnea ^ PliD.apudPoci. Calan Dioirapud Ferr.Giliiia£lisCic: apud Aret CalatahleronuraPir, Urbsfirati. C^hamgitta. Galatanis^ai Pir.CalatanilTettaCn.U/bs. Ca/sarif/e. Cal-vanifum Car. Clival'ufium Pir. Citirarufi A ret: oppidulutn, Cai/Mf^as , vedi Ttrrtdi Cji-maraiu. Ga-ntrJ». Camtrda Faz. pagus . Cm nttjira. CimaClra Pir. pagus . Cummaftta^ luycusPiuf.CanaicosSceph, tx Lean.apiid Orte I Camarati Pir. oppidum. Ctmmtri Caitl-miriiFa?.. pigus. C^mptitSIa. Cimpuibellus Pir. op?iduIura . t^mpofrnfti* . Campus frincuj. Car. oppidulum. Qstnp^ tsfinda . Campus r^tundus, Fji. pagus . Qaxxtiitti . Catidicactinii. Pir.CaimicatinijC^mn . Canitii. i^ai. pigus . CnfsnUartt. CaanicanumPir.pagui. CamartfH. CanUrLillis . fat pagus. Copati-. Capjdum Pir. pagus. Capt^yino^ nelltfi«tttf« diCtmpo l?fttr». CapitoiiitDd . Ajiton.apud Paci. Cafi-^i. Cap Ltiu m Pc ot aptul Ciu. CipytinaUrbi Cic. ap^id i^err. Cap i th 1 u m HcHiii oppi -dum. Ctif^in^ Carbii»l3Fai.pagus. Canni. C:ecaria AreC. I^ura Diod^- Hycc::ir3 Anion, aptid Fcrr. Cariniš Cir, Hycciris Fax. oppidma . Cmfitittiiti . Co dent in in iti. Car, Carleotiiinumfai. VtWs. Cartni». CaLaila, Cic ipud Clu. Alaf» Ptol. ex Ru(, Caro-iiia pir, oppidum, C^f^lntKH» Ca fa ie novum Car. oppidulum . Cafaiotto , Cifalqttum pir. CaraloHus. Pai, pagus. Cifale cetiii Fn. pigUi - Crfiam* . Caftan la fai oppidum. Caffkf. Ca«yrum Ptol. Plin. apudClu. Ca(Türunt Car. DppidulUiU. C*^ ßelUhugna . Ci(leliuinbonum Pir. oppidum. ^fiilU Alaci. AcisArer. An Acil Fat. irXf&p^g OaßtH'M miff). Emparim-n Segeßaoorum Polyfr, apad Clu» oppidum . O-fitintfsv». Caftrum novum Pir, oppidum. QnfiilmmiM. C»ttrtim terme Pir, oppi CenturifE Cic. apud Clu. UrbfolicA maxinaa ^ nuticitcEPs, & rjtrii hibi tata colonic < C*^ ranv ■ Oeramium Car. Četami j Pir. oppidum . CHart^ritmfe . Clarus moa« Pir. Arm Pto!.ex it«feel,CJaromoaiFi 1. oppidum, CÄ/i^^ . Citifi Car. opp'dum . Ci« ■ Cieri Fai. pijui. Cifjti/i»a. Cimiima Car. oppidum. Cf/ar3. Cifai um, Cefareum Pir. Cilaro Fe'.oppjdutuni. CittaJtJ/a, d Maecart. Maehara Cic. apud Fat. pigus . CJifiiri . Cii-mitis Fai. ar*. Ctf»^ , Cilviniana AtiC.apud Clu. Vbomifum Pir. Comifuiii Car. Caf-menx Her. exArer apud Orte I. oppidum, Csni^/it/it ^ iCtrlMtr, !)chera Ptol. apud CIu Corilio Faj. CorleotiiiCar. Urbs.animofa : Qanuffa. Conit^ Car, pagus. Crapi . Gripi s Fa^, oppidulum. Cukifa. CubiiaFa^.pa^iif. Guiia . A^uilia Pir. Cul la Fa^. pagm . C»/»fj. CumiaFaj.pa^f. Cttitdri. Cuudro Pir. pagui . , Tratiias Thuc. apud Aret. Curcuracius Fa^. vicui. Cnti . Cutodmm Pir. pagUi. X>rlfit, Deli» Pir. Oppidum. nUimm. D11 im iris Cir.Mgm . talcBHara. FakoneraFai tagüi. FdtKr». FavariiPir.^piJum,Ärarx. Stria. Ferula Pir. oppidum. Wicaffa, FicarraCar. oppidum. Via. FicusCar, p.igus. tiemara . Flmnitra F«. vicos. timutdi ^iß , FJuviaj Dioniß?, Nifa» EuiUs Pir. pa^us, sUfidi* , Floridil Car. pagus. Vtnrasaßc4>. Fon tan^l ficus Fal. arir. Sftnaaafftdda. Fontatu fri. Ijida Fai. arx. B^ttana miirata, aMkamtnfe Citt^f t*ggi T^/rt, HyJia Prol. tn Nigro a pud Orrel, Fertßt. Forefta Pir. pagtu. Vatnari. Fiirnarif Far, pagus. Ffria d'A^re. For-til Aret. Foru Faz. pa gu£. Franca vil/a. Franca vil la Ma ur. oppid urn. Ftanecfa/tt*. Fran. CUS fons Pir. Francofontium Maur, oppidum . Fw^^jm. Frautiium Pir. FiJtiiao Fat. pa-gtit. Fuadra . Fundro Pir, Fruüdro. Cat. paeuj. Cag^a. Gagguifai.pagus. Cegliatic. Gaiarii DioJ,ip*d Clu. Galetina Phiu. apud Ortcl.Gallianum Pir. oppidum . QaUH, Galata Pila. apudCIa. Gxlitis Fai- oppidulum. OafRdif*- GtlidorwsFai.oppidulum, Gjrtrf. Engyum ^tol, ex Aret, apud Ortet. Eu-grumpir.Gasgiu^Fa^ oppidum. cstt^nt. GattainusFaz.GattainumPir, vicus . GtiisFai.pagut. Ggrati, Hiciri[ira,GinciumPir.GerKiiFai.oppidum . Cm«, vcdi laei. Gif^if^»*' Cerratanum Cic. apud Fai. CcrteraQUm Cic, apud Ferr. oppidüm, idum . Gc,t»;f(, Granitis Car.oppiduium. Oraturi Graterium Pir, Gri-äcris Aret. Gra tter^mq Fm. oppidum. Grattr, ErbciTus Piijl. Erbefutn Polyb. apu j Fat, ScClu.GrucCis,Fa£. oppiJulki)]]. tfuidrnm/tdri, QtiidimAndrbS Fir./undiitundriu^ Faz. pagus . Ltd r> F M N O AcisCai',Urbs, late. TetssP^ti. spnJClu- oppidant. liiis . Bibifum , ^ypAifn Pit. Gi1>ifiiJ FiZ, pa^uj - ■ ffrielliw Pir. oppidum . hd!a , I:ala Aref. pagiis . • t LähftK«. Labrica Fat.piguj. . Lacus F'az. vicus. . Leontium Diod, ^jdP«. Lcontinuitl Cio. Liu.apuJ Garn, Urbs facundi. IrtJ^r«- I-eofonwPir. pagKS Lihr^^i. tibniäuT«G»r. f-ibcHcmmMaiir. oppiciulum . t/fn^J, Eubia Sil. Strab. apud Clu. iycoilia Pii. iieodi» Artt. LyckoiJa Gar: oppidmn . I^imina . L i mina Aret. pagui . l^inguu^oßa. Linuoigraila i^ai oppidurti. Latatds. LocidiUJ f M pig^ , -ton- £ium, ioctgui Ptr. ii^gi opptdulctm . •LJteta . Pir- vicns.. JViMttri. M flott» Milatle fa^, Maleitum Pir. vIcüS . . MaipalTuj Fix- pigus . Maluagrra . Mllvagiis. Pit. pigus . . Mindacinium Pir- MindiiiicitisFa^. pägiis, M^'iitfti. Mirinmm Pir. MiryneasCir, oppiduivi. MmßU . iilybxumCic apadCl«. Marf^JiCiJ. Ürtsantiqiia . JW'^^'/flii, ^ia^ti.Jj^ Pir, vicus , JVfd-Clrttlluin-lidfus.Stepl. E.JSt.rfp liClLl, MifcJiris Aret-pajus . MaftAtuCi^ . vedi ' Sa»tJi i-ueiit . Mttjftt. Malfl Fi^ viciis . MjarorJwi . MäuroianajumGir. pagUi- Afj^ Xtrs. Msi^^iraPiul. apiidCtii. Uibinclyta. MiSlorium. H?coJ. tit Artt. & Hortd. Mniarenuni l>ir. oppldiim . Meifana Cic. Sttab. Pcol. Äitich Thuc. Ur- .hsQubilis, Afrj^tfi/j/š. Midiumiuftiiim Pir, Msuüiufm Car. Muni^fFiis Fai. oppidum . MigaiJü . Mlaaidtis Til. paguj. MiUiii>. Mylü PLin apuii Clii- Urbs. Mih ■ Mi Iii Foi. paguä. Mihifi. HybliClaud/aptiJ Arci. Herud apud J^er. MeliliisGat, Myrill® t'iv.Me-iillii Maur-oppiduin. MiliMlie. Miliiellum j Müiteli 114;Pir oppidum. Miywu. Mw« Pf.apudClii.Urbsjücu"ids. M^ba. Mytthm, Myrtbmm Pir.MptusFai.oppiduluir». Nißlmtri. M illlmeri s, M i ß l i mer 1 u iin Pir. Mi fili mt-rJi f »l opp i J u lujn. Mißtr^int.Miy- raulleriumalbumPir. oppidüliim. Mißrtna. M/tillratum PoSyb. Mwillratum Ztia. A-nifllratusCic,spiidCla. ivliftretuiCsr. Urbs imperiatis. MeJica.. Matyca, Matuca-Pcol. -apudClii. Urbs popu lijfa . M^hitrta , Oppidum legmn Ptol. a pad Clu U^-i^ -.OppUulum. jap/frtiilwi fal. pagüi Matihiina . Montania Pir. Montiigiia Aret. p^jui, MfsfcTte. MunifonisCir, opiJidu]«. ^Ssa^k^i, fJon^iierius Pir Musnpilmus Fü. pa-^us. MsnTnihafto.. Mo ns AI ba n HS Pi r, oppiJ u na. MfUt aSUgra. Moni !»t us v icu s. Man-ttapiTtt. Mönsapettus Pir. pa^us. Mtsmh'mt^. Mjoi clirus Pir, an, JW^flff . Moii^ maior Car. oppidum . Monte tfora . Möns auie ujf. vicui . Montf r^Jf^ . Mans ruber Pill Moni rubcuj dir. appi dura. üJnttdiTTBpMÜ ^ o di S.Qiuiiano. Eryx fai. Utbi in-■»inecbilis, Momt 'imgii. Möns vagus Pir. i^icus. Motirealt. Monsregalii Ai]r,apuJ F^rr. jolim A ffaniiapud Nigrum. Urbs Iruauofi. JOonit^tliS Aftjßaßa . M J tu Sa Iii js Ana lUfiie Gar. oppidmmn . Mitia Oam-ißra ■ Motu Caiiiißra- Car. Myita Cactinlkciiiis Mam. MotClCitmallrj Fai, psgus. Ivfsttä JiFtrme . Mutla FerraJ Fil. pi£US . Ma^Ui-«». MagelUnum Pir. Mugclliiium Car, ArX, Mh'^* Ttrre ^ TurredslMafgii, Maf-/uMitli , M Lt l'iTUd lu Cit. M U iii mtrlis Aitü. M ufiJ HJ* tlis Ftl, oppidum . Alu/ffm^«. M n fn-int-gisrai. ps£us. JSrffP. WarujFa^. Neiia Pir. Urbs fulgens. Haß. Nafus j Nafum Pir. Nefus Aret.op-jidiii«. Hicohß. NicoJoftis Cit. NifljJus Pir, pagui, Hicoß.i ■ Hetbira. Tic. a pud Clu. JJicü.tii Aret. NieoJü Citt-Urbi cfnlions. . Ni^ims Pir, paguj. ifintra . No» Suid. Plin, npudClu. Noaraf ai. oppidum . fJtf/c. NeetunlCii. apud Lit. Ne»» Diod, apud Car. N ft urn Si 1. Urbj ijigeiiia Gi. Hsintitit*. A nnuncii li Fai. v icus. OrrtwAi. üfhälaPoTyb, apjdClu. A-iuiliintib. aiitiq-apudFai. Echotta Hand, op-f IdDtn. OJiliffi. O i-i uui P IT. Olive ris FaL 3 r ~aß7rii ■ Q x io 1 arj( Fii. PacKS. PachecumPir.pigui. Pa^Hitra. PuljjarJa Pjr. Ragütia Fat. oppiHulunn. P*-y^jgs™, Paücl fer. PaUouoia Arft. Palicis, Paligonia Pir oppidulum . Pff-iXl* Aiisia>' jtf. PalatiiunHitJiiJmjniPir, oppiduni . Erbiirtiis Lin. aputi Clu. Acra Pit. Pilltioluia Car, PjIuuIui J'ai Arer. oppidum . Vahnm C tti frmoßiJt/TM, i PanOrmui Polyb. Thuc Sil. Cic Diod, Panormuiii Ms^. Paiior-miurn -M 15. Paciumiium Cfu Lap- Adtuni Cilkr«. Uibi Felix, Prima Sedei , Gito-ua Regis, Re^Jii t^apui, &c. P/t/nu. Palma Pir.oppidiilum. Piuttafi. Pant«cii Fat pa- juj. P^rtattna. PavtannaPjr. opfudma . PjWffJ, H/ala. maior ( dl enimiü eadem fiiu ) Liu. apud Clu. Paternio Ho mud- Paternu]« Fcr. üppidutn. Patti . t'j .ta Arec- F^t- Urbs tnagnanima. Pftralia fapraia . Pctr® liiperiof . Prui. Gic »pudClu. f'vira ^ Petra titlu; Houd. Pecrslcium fupctiui Aret. oppidum. Pf-ril'm fotiana , Pttri inrerloi Ptol. CiC. ^pudClu.Petralemtniiifcdus Atet,oppUu:n. Prrrn/uriitt . Petra , Pctr^a Merc. Ni±;. Per rapra t iiCai. Pet riper tri A ret. oppidum. PeStiiies^ Pitci» Plin. jpu.d -Fjii. PiitinJtu.n Car. Pitlineum Ar«t. oppidum. Ptx^nU. P cm la Pir. Pclulai FaJ. pagis ■ PitW* ■ Piutia Diod. apud -Fer. Plati a Pir. Urbs öp nie 11 ti , Pit Siagio . San (ins biafiuJ vkui . Jrfj* Oirlt^ SanilusCiraltii Pir.vicLts. SanCataU^ , SaililusCataldus Pit. oppiduni Sama Ctffjp-riM. SintaGi(hirjnat>ppiduluB. SsntaC'^t, SafuJaCruT Cir. tan Ftfadt/ft , SaJitiui Filaddpiui Fat.oppidum . Sa/t ViiippaJ' . Agyrium Cic. ;pud GSu. Agy. rq Pm>1. apnd f ai, UrbsJn cgra -Sa/t Fi/iffit iigrattdf. Santijs Philippus nugnus FaL victis ^ San Fihppo iJ piftfiU. San (lut Ph Hipp US par vultis Fa . vjcus. Jdn C MW^jijr. iTotsrrf,we6.\TirrtdiSt>lafitt. SuflfwrftJflfl- Summitiaum Pir. piguj. ^Ttif», Xuciii-inum Pir, Sorrinum Fit oppidum . ipattaßriw . ffpicae fundat Maur. oppidum . S^Rn-ga. Spirlinga F*^. Sperlingi Aret, vicus j Sc arx, Supramani , Suprimi JfiUi fa^- pa gui . SorrtMini? . SjrrentiLium Pj^Surjcmtinuni Car, vicuj. Sut^rj» , Suteri Car. oppt^ -dum . Taarmtna. Ni KB S Pii n. S^l in. apud Pj ci. Ta aroro 1 n iutn Pii n. fl pui Ciu. Tauro min u m Cic. Tarirorwenium C.iet. Uibsnofabilis. Tarfi^ , Targia Fit.ar*. Ttr/iuni . Therm® Himeitnfes Ptol. apud Clu. Therm® Himer® PtoL apud Ferr. Urbs Jplendida . Terrjtfiri , Ter rac iti* Fai. pagus - Tfrrafiat/a . Ttrranovi i^r. Gel* Pac. Heratie i Anan, Minoia Liv.apud Aret. Uiosreftattrata- Tter^dcfü PnUi, Selijms Diod. apud Qu- Urbs olj'm , ■Buncoppidu 1Um. r^rfiT/Ä Bj^j'fi'.Tc/A , BonFoinillujFai. Ton* di'C^tmatana . Camtvi-niStrib.apudFerr,Cann«ina Wj[.ipKd Bon. Teriedi Diwtt ■ tuitis Dlreli Fai. t^f-ir»di!Faro. Pilatus Maut. Torttm . if naris Curtis Ka^. T^rf di Maria^it. Turril MariaiiFai. Tarn MilliM. Turris Prtillaybi fa*. tarrt A Mandtlh . Mondtllui fai. T*fttdt/Mitrgo^*KtfcitmentfCini Mmgemium Cic Murgwitia Liv- Morgefttla Steph. .apud Fa^-Mur^anrium Aret. 'totrtdeiPuix^l'o- PliiaIIus Artt. TamtdiSiin Catttidt . TurrisSandi Cataidi Fai. diSan Giargir, Turrij Divi Georgij Faj. Terre di Sa» Xriuliauif . Turris Sand. Juliani Pal. Tatredi f^.ii . Masus Diod. Plin apud Fit. Torre Ji Sf0pt Üq , VAd i ScepsUa. Tem di Sfitra ta Jiaih , jjai i aattntt Citti. M O t y a Til Itt. a pu d Pat. Ttfi'/'J , Sibylliaiia laiiis J^it. Terrt di Sa/aitra . So lun tum » .^ntum Ptolaputl Clu. Solus Plin. apui Ftr. Olulis Ptal £X. Rui. Terrc difla itt.pace . SilOinsFa^. Tartorict . Turturiiiuin Car. opp.dum. Ttaihia, Trtbi» Car. ?icui.-TearM. Jaiacbara Cic-apiid Clo.Trabinopolii UJp. apud Aret. i'raianopolis Ulp. apud Fcr. XrahyBa Car, Troyn* Fai. Trayn a Pir. U rbs vt t u lU. Tfapani • Diepi n nm Pii n. V' i rg. ^ud Q li. Urbs m vin cibi lis . Tr»p JVescaitinea: Pir- Tricallanea; Car. TricaJlagni» Faz. p'gw . Trim^ßtri . Tria mtinalieria, frtiTi jilcris Pir. TrimiilerU Car oppidulum. Tripi. AbaciesKim Diod. apudClj, l'iip.uiUj fripis, StcropJum Pit. oppidujii. Titfa. Tliyfa, » TufaPir. TJlU-ft -Fai. npptduiTi, & arx. VaIrsnvMi. Vülcari-entis CiT.vjciis. Ka-^.-Mfrwrj. Vaiguarnera Pir.vicm IWr.'djr^fl.Vallii -longa Caiv vicus.. Vnia. Veda Fai. oppjdum . ytntiico. V inelicum A ret. Vcnericuf fai. vicus. Vtrrri/niiÜA . Vigintiniilliam Pir-vjcis , V tria. V eiia Pir. oppidum . Via grange. Via grandis Cat-Mgns, Vu*H. HerbelTus SiJ. Erbefiim t^olyb ttbeiliw PtoU ex Nig ipiid Ortel. tiyccaia.Dioi.i.ex Ater.apudOrtsL Viearispir. Biciarum Fai. ßicarum Car. uppi-dum. VilSaframa. V ilia frail ca Cat. oppidulijm. y ttm . Vitaviciis . Vitttna . Vi^uria Gir. oftpiduJum . V^tO^ . JiidisJJiiinum PioL ajpinl Ptr. Bidcflum Car, Urb« obe-4jcns , XaUti. Xiccii Far. pagu£. Zafitfi* . Zaiätia irw.pagJs. Zampiittt . Zampilerius , Ummlerii Tat Zampiltris Car. pagus.. PJIOMONTORJ. Lily beul» Plin. Pt lit. apud CI a, CapidiCaUvh. Ciput Caiavjc Far. Cups Cd/^VWJiJ, veJi ^peJx \Zipt Galh . Caput Galii fal. Motya, O/jiv;, I"hue, Pfi^fntarf apjd Ca rue val. Ca;vdi Geriina. MoüS vierbiflui Maur. Cup^ di Crintiti^/i . Pri>m3nto-liumSellLmiuijlittorifGlu, Capa £ Longum Promontorium Ptol. e* Giu. Ca- fudi HariayiCaßeiIv::€iii. Prornrrtitorixn Ulyilium Prul. ap Jd Clu. Capt Mitßa d Oi't-tpj-ff. ProinotitPtiumPlemmyriuniPlut. Tiiuc.apudClu. Qnpo di Miiit\\a . Cherfontfiis Apol.fivterpr.Ot/w-ASM-r; . Caput My tco rum Fai. Copa dtUi Malini, Xipiianium St tab. apudi-'ai. Cap*d Orlando. A;|alhyifaj Scrab. apud Fai, Cap/, Pajfara , Pachynuj Vilg. eiCltt. Capa Ptl^O^Vtl^'irffH^tt rafftdi ears , iMurusStr»b, Capo di ^aßrshna . Piuiii-criiimPro.iionroriumProl,apBiCiu. Capa di s^inx'Alt/ß^ . Argennmü J-rotagntorium i>tol.apuJ Clu. Capa dtSa!aaOnct. Xjplitiaij Aojl Jntor«ini Strab e.l Clu. Taurus Promctntoiiain PeoI apad ^ai. Cjja Jf j j/r . OdyJleusn jJtol, apud Carueval. C^-ptaiSaaff Vs^o^ Ai^ithllluj PtuL ct C!a. Capa di S/tnta Vito. Agaclljrfus Strab, .ifirgicbarfus f tui. A^tiiirni Liv. AjjjtinfjiLira i>iitt e* Jfar, apoi orfel Ci^dt Sf^ami, ^Seaitmiri. Bucra Ptol.« Clu. PORTI STATION!, Porta di Agißa. Port U J XiphoniusSteph. Epiapud Clu. Portos Cher ft nefi apud Fm. Btnagia. Ucinagii Fat. ibtJO , Calap^rra . Ca lipo rriri fa^. itatis,. Mrant!» . F^ft' ■> * Hortuj NaulUthmuj Plin. apud CIu.IUeJu . Lagnina , Portuj UlyjEi HoM. PIU apiid CU- StMienidi! portus oJim , ^racii omif iaprdib«i opplecuj . Pena Ltngaiarda , Pjrtiu PjcJiyniCiC. -^aSicilia apud Fat - Po «us EJillš Gic apud Fai iUtiu, Mari^ di Milaetx^ f rtetjfui inti rniti ptTtut ma^m-^Syacußf J Siauj Daiiiun Tbuc apud Clu. Mariamrna ^ Mariamenu-fai. Jlstrio. Pwtfdi . Portus atnds Fat. Part ad. Mi/anf. Port u I My latum Fat- PurtUi iVlylenfis Sil.apud Citt, JWrri. Stacio Myrtorum . Faj. Patt» dt'Pali. Alga, Por, t us Paloruin f a^. Stalamhro. Port Us Caw cans:. ./»tol, CaucoHi-j Proc. apud llxtio . Perragrand^iüSiraiu/a. i'urtus nuagniit. Li v. Thuc. fin us Sicanius Vifg, ei Seru. apud C!u. ^'ortus AtctbuJic Proc. apud Glu Portuj marmoreujs Diod. apud Bon. P^fW piceieta di hitacufa. />Dr t US minor Thuc Lacciui Diod. apud fion. J>oriuj marmoreua DtoJ. apud Clu, Solanta. PortuiSQluntiiJa^.fii:ia. Sttitti/ia ^Jina dt mart di »fa . j'u r [ us I Vo-gilolumLiti.apud Ar« ÄSon. Pano di Ttapoiü, Purcuj Dr«psni Virg. panus Krycinc rum, Fm pori um HrycijjormnDic«!. apud ein. Finditari. Nauainnui puriui. PUn por-tus Phanicui /»toL apud Faj. MONTI, MO^rrt^ßji™. Möns Albsnaj Ferr. Mf»itAlfa»a. Moni Ylulfanui, Fif. MaAtt d, Ähcata. Möns Ecnomus Pulyb, Ditjd. apud Clu, Mentt Btlü^i . Laodalu* Fcrr, ^i^t'dtll* MantmlU di itivtdcttprtjfa SirMufa. Temetiitw Thuc. apud Bod. Euryaluj wo. Liu. apud Sifilia. Clu. Maat, Caßtllaccia. Möns CaftellaCiuJ Fai. Maxti Catalfana . Möns Cata Ifanus Far. Manttdi Crimitipreßa^afufa. Thymbrides Theoc.apud Boo. Upis Tbuc.apud Aiet.Suiu rupes fhut:. apud Glu. Mow, CutcitpfijJi Palermo . Möns Acutui Bar. iAant Et»a , jtlliaCiC. . MönsCap^rianUS Ferr. MmW Gerbina . Getbinui. Maur. Mj>iardin ripoius Mtur. CaffMM . Onobili AppTaurominiuj Vib. a pud Ctii Achates Ferr. Actfines PI is, a pud Homod. Afines , Acefine Maur. CofHam . Alabus Ptol. AlaWis Sil. apod CIh. Owi,. A:jrs , AcithiiPUn.apud Ciu. ■ Cicyparii Tfcac apud Qu - T>0is)ufit»i, foititprtjfr P*!rr/!K>. Ai n i fi ndis A ce t, Ay n fi nd i* fiaio ii, DittMm. ChiyIm ■Cic. apuiiclii. DtfflWai-a/j. Annsluca:» fons. Arec. Arnlucita, Donnilucat* fat Dr*-ge. H^pfii(i{>uJ Asfigeiitutn^Palyb.apudClu AgragiiJ Mau, DrUh, Achat« &1. dpud CLu. e^ffio^a. Afimrus, A/Enai-üi Tiiuc. apudClu, Orinus Jcrr. Ptol. ex Rufoel. Favofa. Fons BixnajSohn. apudClu. Fiffi d'Adit«s, Amnis HiAanlui Diod. Plut. ipu^ Cla. AdtaniusStepk, tipit.apLid Gualter . Ftumt Ji Calntihtihtta, Jsburms Ptol. apuJ Ciu. SoÜb^. SoiBus Hipp^risPind. ipudClu. VimarAIltOt»- M. CamicnsJ^ib.apuJola. Cußrerfo/t LunganüS amtiis Polyb. Pivm* FrfJJo , Af^nesPlin. A(iniiis Tib. apud Glu. Atis Oi-id. spiid Caro, & Maur. Fic/mt £ Girgt»Ji ^Ji Kurt. Acrag-iePlin. apiidClu. di Jfjw, vedi Fijwni'Girier*, ri«mt d i Üiß. Enifiä A ret. i Ferr. Fiumtdi Pui/i. Timethm Ferr. & Ptol. Rii tel. Fistmi äi K^nfa , vediAfciafl. Viunu Solf>. Hiraera , (tnetiiionMris') iiu- Polfb. apud Ou. Gelai Diod. GdiOuid apudOrtsl SiumniiSaa nsfiahttnc. Criuiltus Maur, f'«w i^f J Giuftam . My^iatiL) apuil Aret-ÖC CIu. ^iumtdi S. Lttn^ds, Teri^ Plin, »pudClu, Fi»»» ^ Sm Paoh- ErycesSttph. Epiih. Call. apudClu. Fiamf di StUii. Motymmui Huvius Ptol.apud C{\i.Fiunini{T)Tj/»fti. Himera, Stepb. Epir Kib. apud Clu. Fiatftt di rtrtaneta. Grfa J'jrg.Ouid. Aijft-apujl Clu. F/if™T n P.i/irww. G niila A rtt. IsVii'tßggna. GonuGl flagnum Lycoph, apud Clu. Tati. Bathys Ptol. apud Clu. ladtcii'a. Amenaf Pind. Ameoanus Strab, Ovid, apud Clu. LagadiCamjir^. Camajijia palui Firg. apud C In. L*ej di Gajfreiisvaiim . Pergttfa Maur, , vedi Ger^e. Lmgt IiUiei, vedi lalifi, ijr^p di twirsi . iscus Hercu' ieus Fen. iüjjfl S»fiiM. Lacus Paliajrmn Ferr. Fons Meneiifis, fivt, Melmnius j fottJPalici« us , Lacus PalicBTum Fib. apud Clu. SineafoU. Alba Diod. Allaba» Allava Antoa. apud Qu. Maddiilt/tay fanti, Msgs^i PlJn apud Clu. AUdiani. SeJInus Steph EpJt. apud Qu. M^Mffw , Jentt p*ijß Patirai. Foniaqu® fericB Arci, MaJfutti^a, Monalii Ar«t. Manuma^yt. Fagedrufa Sil. apud Cia.Mitftdeie» , ftntiyrtSo ^.iltrma. Marc du Ice Baron , MsitJiyi Fiat/teiti iit^ff*. Hirminiu^ Ptol. JdrJ.tiä*, v.di ■ Mirs/jdn . Eriaeu; Thuc. apud Clu. Facelfrjus^-ib.Meltis, MeUOvid spudCItt. Oiivtri. Helicon Ptul. apud Clu. Orttt , vedi Amtmragtic^ P*nt*.ie^ paluiitif^cuf» , S^raca, ^ib.apud Bon. PuntanilH y p*{adf -fintfit/a. irJimclia Theocr- Thür, apyd Bju Paradtfs ^ femt, Fons Diana Arrt. P^hfßtisit mBtkfW* t PipjritusWKiu-Pi/'MJ. Fon^Cyane (foua ingeitfad jnodutn ft*Eiij. J Plin. Ovid, apud cia.^pf/'mttta, fenttpitßi Shstof*. MJilcliIe Plia. mml O«; P („tant. Ha [ycu J Diod. apud Clu. PtfWi*». Mona lui Ptol. apud Clu. PoHtt rttt*. EI<«-therus Misir. Ptrtari. Pantagies, PanUeias Tire. O vid. apud Clu. Hsfüistim. Chid», PtoJ, ejt Garn. SMia Veattufitftt. FoniFeneris Aret. Si«^hiara fimprtfü Psjgrwtt. SicchlfUAwt, Ttßare. ElorusOvid. apud Pal. Zifs ^jtHttpFfj^ Päkfma. Ni X tli Aret. I S O L E PRESSO LA S I C I L I A B^ßax itpffjß tAparl. Infuta Heirnlii CI Ü. CaßtfJuiciepTtfA iiPromtifWio M^tjfad'Oliwto. JhfuIi parvi. Qx CüIumbArfapftßo Tutpani. Columbaria Zon, apud Clu. Yariglieni , Tri fipgÜ pr^/, UOsptJt'Meßni . Scopuli Cyclopuin.Flia. MlodOs. Vavig>ui>}a. .^gyfaPtol, CapriTiaPlm. AponiaaiHtre. apudCI«, Ifcfa de!h Vtmmiru. Paconib Pto 1. apud Qu, Gaulo5MeJ.apud Clu. Ltvnnyf. Prabaiuia Ptol. a|Jtjd Clu. Mjiita. MeirlaCic. Man^h '^. ^ reve t a ftfl. pen i fu la) rapf« Yit^. a pud Clu Mtrrriiw. J/iera Pt ol. apud,CI u. f. Msrti*ne. Plemniyria Pai. l{*!t di Ltvan\e y ^avignnnM^ Martttmo, jCgadfs Flof. apuJ (fla, Icefia Ptol -ex Rufcel. Psnttffaria . CofTyra apud Mercat. Pacoiiia Ptol. ei RnfceJ. CofTfti Ptol.ipiid Clg, SeHj^üf defhit Conjtgh*pr*fs« Trapani . Sopulus bon 1 CO ufilij F*l, Stt^fia PoTciprtß* Trapani. Scopulus Porcorum Ifciii^SiraiKfa , Ortygia Thuj. apud CJu. Vßi(4. y flica Plin. apud Clu. tfelmapfi-jr« Vfiica , Oiieodcs PJia. apud Clu- Ifolt di {Jaitam, I EfJie. ALalix, If ephsliiades j Kulcanlat PUh. apud OrteL Lipsn J prima dtUe Bf/i€. ^ipat 3. Piin. »pud Cl j. Vit^tatto Bftkatt* ^ ftctndadefU Be/w. Tiemtiills Sfrik Thtnfia Plin. Kkw Thiw, apud Clu. Stronsjpa^ tiTXfl dfiit Eafit ■ StrongyJe Plin. tpnd Ofu. Im.apudClii. a, latCla. LiftM Hanta, ^farnt detle Zarte. ^o qymoi Pij n. apud Clt SüHm, ^uiitta dtl!» ntJit ■ Didyme , grtt?. Strab. Genceli Atuuri ^ffßa dtlU F.eßt. Ericufa Srrab. apud Glu-PiJiivfi sttt'ma dtUi . Phenidiiä St rab. apud Clu. ARCIVESCO VATI. E VESCOVATI 5ÜFFRAGANEI D E L L A S I C I L I A .. 'Prmä J chetSdracm fog^iqgajpro laSkiltäy mite piitdi quelle , che ho^tdisuffijkm^ eramkCattedrali dtepf^ mentreß trova^ cheS. pU" troordftaße S.auf rath, &i/uä S. Maßraapfr Vefcov'i di Taurm'ma , che fit poi Metropolitana, & bora ecßinra , ejfe^dt ambe le Dl^nk^ ri-maßeunuetnqudUdiM^Jftna . Cosiifucce^o diPhtTi^a Lenmi , Trapani j e d'altre am'tcamente famofe Cittä dt quel Regno . Hon vi tono dunque reßaU doppo fc^ciät't t Sarachii ältre, che tre Metropolitan^ , an^i quella di Monreak fu m pe^ doppo eretta . La pri. ma pero dießee 1' ARCIVBSCOVATO DI PALERMO- Pa^ntttena:^ c' hebbe Ja S-PietfO perSüoprlmo VefcovoS. Filippo ^come aleunl vm gUonOf epacticolarmeote &OCCO Pirra neile tue Noritie delle Chiefe diSiciha) dei:T» Arg.rio \ m^ il Ricciali ttiette 5 Filjppt» Arj^irio col nome dt Apudalo delU Siciila elTtr tn^rtoncirantiD^oo l'isMaggie. Sitrova pui elTeie dato fuo primu ArriveIcaVoS, Mami liano ncll' aano 1^7 ; il cbe vicnea-uehsr ratificatO(!al DipUmjdi S. Gregorio Magno ^ «he nell' anno 60;. canfermdi que' Preleti I' ufodel Pallio, dichtarando, che gii prima 1 havevanogoduro, HebberoancheakrevolieilTitolodiPrimatideirAfrica, C tuttavia b^ieruaiDenteeÜ Arcivefcovi foiUn^ona que(ta loro giutirdittione, men tre ogniaojio ilgiorno [5. d'^oilo fa 11 no publica men te pmnulgare nella ioro C^tttdrale ilCatalo£odelliChief*Su^agaiiM^ fri lequali ipoftain primo luogo quella di Tripoli. Ne'conligU del Regno prectfdono quclli Prelatlati ogn'akro j & hoggidi banno i fegucntl . VESCOVATI SUFFRAGANEI. Crigento , nella Valle diMamr* iAituitoda j^s^iero Norntanno Conte <11 Sicilia con Breve d' Urbana Il.di Bati ä 10 Occobredel lO^J, e dalU.liberality del medetiina J^uggicro gt i furono afleguci i rontint, che ü leggouo aella Deca T. dell' IfL dlSic- lib. (. 197, poi ffe dato per SufTraganeo i Patennodä Papa Adrian o iV. nel iij4 a' 17 Liiglio . I aÜäto m Camera fiorini jo WaLiata . ,flbedi il n^nif alladctta VslJe, e fii data per Suffragan m ^ Palermo jicl tempo Tudetto . Me fü dcttoper pri mo Vefeovo nel I Oif® Stefano dJ Roan da Ro-berloGuifcardu^fabbricandoviU Cattedrale cou titolo dJ S. Sal v at ore. Malta, Milf^JyUell^ Ifoli di queflo nome > al qualti 5, Paof® diede per prirtio Vefcavo Publio ,th eiTendo Principe delta medefiraa,«trovandod con un'lnrermiii. i-icurabile > fii dal Saut'A polio lo euarito, battjwato ^ e poi conftgrato Vefcovodella piqpri« Citik , dalla (juale pafii al Vcfcovaio d' Atene , e fil poi martiriiiato I'ajmo di Chrifto rij. A^CIVESCOVATO DI MESSINA. ASi^-vflAiildicuipriraoVcfcovoBiechirlo, 6 Bacchilo vuglionpilcnni , cJie lefofle datodjt S. PietrOj altrid^J^ Paolo, Oicono pure, ehe Arcanio Imperatore neli07 dt.ie allaChiefadi MefrmaU Titolodi ProtometropgU , il rhe per^viene coniraJst-to, rntuttenoft fi trova , ehei Pielati ComJneiallrro aduftre il I'itolodi Afdvefcovi , ebepell'^join ciicasoitoil I'atriarca diCoftanrinopoli , mi Cijn interrutia continua-tjonefin'alii6S.£hedaA leflind to 111. Ri el« to il n uo vo Arcivefcov o ,e fjend o (tat a fi u li !. LugUo 10^7. trafpoitiw in MelTinadal Co: Ruj^jitro laSedia Veftovaledi Troi- m. m. /11 luogo d i Vefcovo \ Troina fl eoncelTo un Arcidiicotio, ed uti Collegio de' Canonici , L' Hodierno Arciver«jvo di Me/llna s' in ti ta I a uelle sue Patenti. w« Damtim Pftnei/fas A/šarmi^ DW, ^ iasff^ Apoßa/U^ Stdit Arcbitpifctpa, MfJ^MTTtn/t . ^^filttttt, oemiw AJcmi^, Sara Bali, ^iuffu, Canfiliariu,, ^r Ct>,ihmitar. VESCOVATI SUFFRAGANEI. C< fa la, CtphaliditMßi y n ella V«l(e d i Demon a ^ eretto d a A nacleJo J/, I' aji bo r 111.1' 14 O: tob re. Era prima faflato fiorial lOo, mi in tempo d i Siflo /V. Ii M. Febraio 1479 i* Coafiftoto fll ritaiTato fiorini 40a. Parti, eretto da Eugenia m. verfo il rr jo, «d unito i Lipari nel i lÄr da tucio Hl., che lidiede wbj^ue per Suffragan ei i Medina; tfli Furono difuniti da Born facia „ ' . Utl'iüo riU- lü quello di Lipati dicbiarito iraraediitamente foggetto alla Santa Sede. ARC1VE5COVATO DI MONREALÄ, JMtWY%rf;if.Fütqueft4ChIefifabbricata, efondatavi unMbbatia dal Rt Guelielma II.dtSiciUavetfoil 117^. operö, che AJeiTapdroin,iidichiaraffeefentedaqualunqtie Arcivefcovaro, aVefcovato. Have;ido perö la R.gijia Margheritadi Gusli^lmo foa-dato uiiMonafterodell OrdinediS.Beneaat to neiila TerradiMoniaco, volle che forte foggetta alla datta l'Abbaiiai Monrealej ilche fü confermato dal medefimo Aleflan-dro rj Febrato II7J. e poco doppo hebbe J' Abbate il titolo Vefcoval«, finche Ja Lucio III. a'9, Febbraro irSi. refli inaltato alla Djgnitl Arcivefcovale nellaperfona di Gu-Elielmo Monacfl Betiedettino, menttedal Re,e dalla Regina predet t i era (lata da tati dl ncehe rendit«, *«cteC:iu:c poi da' SucceiTori tri modo , che al gmtno d' hoggi fi tro^a quel Prelito havereun' en trata di sopra joqoq Scudi netta dalle Penfioni, che paga , ed ocaipailrerioluogq^pprelTo queilo di McJlini ne' Ganfigli del Retno , tensndo i següenti. - fc j . VESCOI-ATI SUFFRAGANEI. Cfaanii, Cjww//, nelläi Uailedi Demona, htbbeda SL Piatr« per fuo primo fefco™ i Berilloj elafua Taffa in Camera i di Fiorini 1100. Nel 1040 ü orjiaato ch' ü Vcfcova diCatanianon piüefercitafltrura deli' PalUo . firacSM , , in Kille di Noto, il di cuiprim» J'efcovoRi S Martiano dito!« di&Pietro, pTimadell'invafionede'Saraciniera Metro pol ] t m o, mi (u poi dato p*r Suffragineo i Motireale. H ebbe 1' ufj dtl Pallio da Urbano IL nel lo^o elemente ///. 1' Aprile del x jJo ordinfr, cEie queftaChiefa, ch'era per a van ti sog^etta alia S. Sede» rieouoičelle per soo Mttropolitano I' Arcivcfc»vo dl Mwiieale, ISO- I S O L A DI SARDEGNA r/^/- jflU ■rif rsfpitu« Sitdittr On sonogiatutte dugiialc spletidorcleGem-clie gareggiano rributarie ad ingiojel- me lare il Diadema d'un Regnante: alcune bril-lanti di luccj vagamentc rifplendono ; altrc col candore dj latte, tutte oflpquioie, per Ja modeilia impalJidifcoao ; ed altre di rofib* rc ammantare per ThuttiUe sentimento dise ftefle drcondano la Reggia Ghirhnda . Cosl tral'Ilble , chc_j fregiano la^aftita del Medicenanco , alcune tutte pompofiij tra l'abbondanza rifplendono : altre ndla supcrficie dall' altc-rigia de' Momi irtcFilue ngfcondono ricche miniere ncl seno ; ed in altre j ancorche fertili nel Suo'o» impallidiicono gli Habi-^^rla coir incicmenza deirAria. Tale per Tappunto e il Silte- ma dell a Sardegna jRcgno IfoJatodall' Onde Mcdi terra nee j a h-bondante bens^ d' ogni bene , che poiTa cßbire la Terra ; mä altrcttantomolcriato duir Aria poco salubre^chein piti luoghi di efio tiranneggia la vita pur troppo breVc dell' Huonao. InoU trandqci ad inveiHgare h denominatione di quefl' Ifola , hab-biamo autentiche prove, ehe i Grcci oflervando le spondedeU Vf«om>ta' la sim circoriferenia (quali a gutfa d'una Snol^ di scarpafipro-'''^'''^lungano ) la denominarono , 6 ZettJ)x,Ktm Sa/tda- ikttis j h Sandalhn , che per 1" appiinto vuol dire Suola : nella^, ftertä raaniera j che chiarnarono Trinacria la SiciÜa, per eile-re di figura tnangolare . Sufleguentem^nt© gli fteiU Greci ri-fy"" *Ui' flettcndo coa maggiore atteatione lemargini dell' Ifbla, conob-f ifoi», bero, che la diverlitä de' suot Golfi Set(;entrionali fbrnuvano Promontoi5 diftinti ä somiglianza de lie dita d* un Pie de Ixii-mano, onde le cangiarono il nome primiero in quello Ichnufä, che figniHca ü velligio dell' humano Piede : pero il Poeta Silio lib. 4. r eiprelle cosi. flumarif^ Spedem PUntt^ ßnmfa figurat . ^ Corne ella ottenelle il nome di Satikgna , b Sardmd, non_» fe qosl facile il penetr^rneTorigine : Alcuni periti Geografi, cd Wyj«^. Iftorici, corae Silio , Cappella, Solinoj Ifidoro, c Paufania, tutri di paragonata intelligenza ^ e sapere , ftiiiiarono, cl^e^^ir-Jo 1'Africano FigUliolo d' Eircolc fbfle quello , che doppo la^ coiiquifta dell* Ifbla j le concedeÜe i] suo uomc, Quefl:' opinione non ? univerfiilmcnte applaudita p^r veridica , atcefoche raoU ti Autori, eprincipalmente Faleg, e Kunone la credonofaTo-lofä. Ben' ^ vero > che quefti Cenfori noa seppero rinvcniro lume maggiore, e senza tronfutarc Topinione primiera, se la_j paflarono a piedp afciutto, senza avatizare altre notitic di quefta denominatione; ne trovando/i ragione piii co n vin cente ^ poffia-mo senza scrupolo seguitare le veftigie deUa sotrofcrittionepiti univerfäle, e perfuaderci, che 1' libla fü/Te denominata Saräc-^«ddal snoConquiftatore Sar Ja. ICartaginefi sufreguentenien-Attrinai^i. tc la chiamarono Sarada , gli Hebrei Sandy gl'tfolaai Sarden^ na y Gli Spagnuoli Qerd^na, gl* Italian! Sartkgna, i Latini Sardinia y 1 Grcci Ztup^av Satdon , ed i Francefi Sardatgne. Varie furono l'opinioßi della sua grandei^za ; Herodota cccede def-crivendola per la maggiore di tutte 1' Ifole : Diodoro Sicuio ?aragon6 la sii^ grandezz^ colla Sicilia : Strahone con altri a ftimb per la magjiorq doppo la Sicilia . Ma la verita del jj^j fßtn^ ^^tQ fi e ^ che U sua lungbezza maggiore non eccede 170 mi-glia^, eflendendofi dal Settentrigne ai meizo gier no tra Capo della Tefta , e Capo Tavolaro . La sua larghezza h di miglia 90,!^quale ii dilata trä Capo Caccia,e Capo Comino dairOc-caib airOrto ; nfe circuifce piü di^ 560 miglia, comprcfo il giro de' Golfi, Seni , e Promontorj, Nella noftra Tavola partim cola«; la collochiamo trä i gradi , e 40 di latitudine Set. tentrioBale, e 30 , e di longitudineinelVI Glima , e XII Paralcllo ; 1'höre del suo giornomaggiore sono 14 m- 50, eTo-lomeola regiftrb neirVIII. Tavola dcU'lEuropa, I primi, che sogglogafiero la Sardegna, furono gli Afričani ^arlti '^"*' ^^ condotta de! mentovato Sardo FigUuolo d'£rcolc, per ittüijfiä. quanto scriflero gli accennafi Auton, Qucfti furono suileguen-temente debeliati da i Greci sot to la direttione d' Anfteo Fi-gliuoio d" Apolline, e di Cirene. Auvertafi , che antecedcnte^ mente alcuni Greci v'approdarono, non giä in qualita diCon- J c tu ein Hit B. quiftatorl i ma solamente colla conditione di Mercanti, il che fecero avanti , che Sardo la «oggiogafle , e iiello fiellö tempo la dcnominarono IcBnuß.Gli Spagnuoli fitibondi di gloria , b come al tri vogliono, invaghiti dell'Italia, sottomifcro al lo ro Impero queft'Ifola, con animo di ücrvirfene per Piazza d'-Armi nel profeguimento delle meditate imp rcfe. II magnani-mo Csmpione, ch'arrollo^ iotto I'll pane ßandiere le Truppe, Stremif* che scco veleggiarono all a conquifta delk J^r^^TitfjfuNorace;^-' ed cflendoiene impadronito, gittb cola le fondamenta alia Gitta di Nora . Doppo 1' incendio dt Troja ( se fi deve preltar fe-de agJi A uteri di buon grido , critic* ti pero da alcuni , chc^ troverebbero macchie nel Sole ) gV Ilicnfi jcTefpienfi Popoli della Boetia sotto la direttione di Jalaa Capitano d'efperi-mentato valore fuperarono gli Antemarali , e Fortezza del-r Ifola , ed in efla fi Ilabilirono col difcacciarne gli Spagnuoli . jj^ s^^ftij E' f uori d' ogni contrafto , che i Greci, eflendofi fartificati nella maggior parte dell' Ifole Mediterranee , e ricordandofi d*-havere figaoreggiata la Sardegtta , s'accinfero di ripigliarla socio ii loro dominio , il che segul doppo sanguinofi contrafti , ed allora v' introduGsem numeroie Colonie per la propagatio-ne , e per radicarvi il di loro ftabUimcnco. Invidiando i Gar-taginefi la profpera sorcc dje'Greci, raccolfero iiumcrofeTrup-^^^^^ pe per formarne un' Efercito aOai formidabile , col qualcj. debellarono i loro Rivali, e s'intruiero colla violenza ncll' Ilb-la di Sard^fta . II valore de'Romani doppo la prima Gucrra de' Cartaginefi, b fia Punica, soggiogb molte Piazze , e fra Ui. le altre quelle di queft'IfoU, nonsenza cofto di molto sangue, e replicate ftragi da ambe le parti. Con mal'animo tolerava-no gV Ifolani quefli nuovi Conquiftatori; onde doppo la fecon-da Guerra Cartaginefe tentarono colle ribeüioni di scuotere il giogo dci Romano domlmo > U che segui ; mä poco doppo i Capi dell« congiura soggiacquero ä gravlifime pene , rnentre i Romani riftabillrono quei Popoli nel loro dovere. Egli t perb vero, che gli Habitant! nel le Montagne , come fortificatidAl-la Natura tra le balze, c ruplinaccelfiblli, furono sempre iri-domiti,senzapuaro soggiacereä tante Nationi Straniere,ch'in-Ci^tenai;ono ä loro talento il rimanente dell' Ifola. S' accinfe !a barbarie de' Saradnl i debellare i Romani, che sar^n^i dominavano pacificamente la Sard^gna, havendo sedate le tor-bolenze primiere : inondarono dunque aU'improvifo quel ßar-bari tutte le Contrade pi^i popolate , senza che gli Habicanti ^teilero pigliar 1' armi per U ditefk , e confagrando al loro furore (fcnza dar quartiere ne ä Seßb , nh «d eta ) tutco il Po-polo , Ii ftabilirono colla tirannia nell' Ifola. L' eroico valoi'c di Pipino Fighuolo di Carlo Magno d' Italia circa U fino deir octavo Secolo tnoafb de'Saracini con ifnidarli dalla Sar-'^-ffcft». degna , Doppo Jiacquero motivi d i sanguinofe batt agile , e di lunghiffima contela trä i Genoi^eii, e Piläni , difputando fri loro il poflcflb dell' libla. Bonifacio VIII Sooimo Pontefice, per ifparmiare tanto sangue , ch'il ferro coli' oJfmate tenzoni spar ge^'a dalle vene Cartoliche , trovb per ifpediente di sollecitare ' Giacomo II R& d'Arragona,affinchequcito Pocciitato recidef-' fe una volta i Cipreffi lugubri di tante diflenfioni, flragi, e con-tcfe J per piantarvi gli Ulivi di Pace. Radunb il mentovato Pri n-cipe i nervo niaggiore delle sue fbr?^ , c verfbil i5i6,dopp-j molti sudori , c copioib spargimento di Sangue , confegm 1'-intento d' impadronirfi gloriojfämente deH'KbU, e da quel tem-^ i suoi SuccefTori Thanno sempre fignoreggiata cul pacifico pof iefTo. AI prefente il Monarca delle Spagne, come legittimo He-redcdclJoScetrod' Arragonanepoflicde ii supremo dominio, e gl'Ifblani fi pregiano molro nella fedeltä,e vafsallaggio ofsequiofb, che profefsano al Rc Cat coli co j come pure a suoi xMinirtri, Feder ico II Imperatore r i flettcndo all'anipiezza ,e ze riguardevohjCheflrcgianolaSi^r^Ä'^wrf, vnlle decorarJa co! ti-tolodi Regno; onde da quel tempo il primo Mini ihodi ella pof fiede il titülo di Vice Rc ^ ch' il Monarca delle Spagne vi Jpedif-ceognitrfeanni. L'autoritä di quello Miniflro Reggio e per lo"" piiiiliimitata, talmente ch*egli pub a suo piacere incerp/dtare la mente de! suo Re ne i punci piu difficoltofi da dc^.der- V V Ii cvi- AI fttfitCi • TT" Sttfcntrtojil w M R 13 d^ijrA' Ji C o r.^ t L It .-V ^ fjirianu^n + / Sa/\/orucus Sifius^ <.$ap/iros ^ ij iP -itf So fS^ Aardemia Joüoe^ a/^' di Spaana Dcjtirfäa ^ ^i^^alCoj-onelli Cosn^rajfo dl' 'P^ii^-II J^cauata. ■ i ,:/Jm (ßidrcÄJLuzrtnJiJu LlocAc 'fktfiro Generale Jc/l'OrJinc irFredn'ntar^t , La TcHa P Elf Ijajitiuiajrf^ ^ f ^ynfp/tara I, ^Atniontj Jfu:-* 'ua I. "^^^Capo (J eii' Or J o i, V J.r/rUji-a ifcuite Jalc fine j; rT^jrclitaiiujn P \ l^ituno ^ ^Oso/a ____ifatxr . Jctfe,- r ^ ■■ mifaAt'c^up . . -J- t ^^^ G-ttafv / :"" I \ ^ 1 'T-i . C i - Cifp, + ^^ Ci/po CiiCct, crmeuni riJ/'TZ Ointeto ^ Xt r nucra tur ft (t m. .. - - ■ ^ «a- - -Jt J iriap t Cojinm B dcSanh . ' . r ^^ ' ■ J f,/____v._____ '•iia» ■ o / ' ^^ yt^ //1 ti l^a rt i t ff i J^rotri * cft^^iitno i - -T J_i Ortfoto/a -L i ^llitrcx -t f •M Co J ni. 2?on -^a/ucnft ^trrv^ct^/a ^^ n , /laJ^fO ^ V O/tOr^O a •.A^fur iJP ^ . ^Cünnti •V . ^^ _ V (rCfOUi^t Of^i: ^J^UCUl ypop 4 Jf^Jank? "^ Va/mUn^^op:^., 1 A R L D A 1 Jl l _ Ftfin^iafii^ ^ fem fL Jfß^ iie r K I C 17 M ra j r 1 . MA R E ' >i....... 10 .M» y8 i« la if fi coUe Lcggi: mtsllrc egli pofri(?d4 la facolta suprema di pro. nunciare sehccnza difinltiva ns'Cafi piil ardni ; come purt-» di niitigare le condanne , E> d'accrefccre Ic pcne tuln^inare nc Tribunal!suljordinati. ^ccrcfcono lo splendcre air5füja i trfe jtfrivf/fi' ^''^^v'^^'^ovati di CagUari, Saflan, ed Alliora : e (^uuttro Ve-fcovati, tno^ di Sulci, d'Alcs, d'Algu?r> c Caftel Arragone-le; vi sona ancora trfe Abbatie di M^lfra t died Pricwr^ti; quat--7! '^'trocetuo trentadae Cure d'Aninve i e piil di trecento Conven-tit de' Regolari trä ambl i SeiTi . anco norabile il decoro, scmpre gloriofo , cli'illuftra quefto Kcgno colla quantltacon-fiderabile de' Signori Fcudatarj, oltre te XXV ßaronie softe-, r^ft^i,» nute da Sog get t i cofpicul con qudU magniticcina , chc pu£)i " ditVmgucre gJi ar;imi grandi dal rimaaente del Popolo . Gl' Holanisono per lopitiGcnte , che ania , e vedc aifai volen-'"jSit" ticri il Forefticre ^ ella epurc vivacc di splrito > ded^ta alla_s Caccia , c dove 1' aria fe buona , ricfce aflai bene coniplelfio-nata , e rcbufta , H nule ß fe , che nella maggior partedel-I'lfola rielce poco s^lubre ; aa^i tra i Monti ella e pcftiteraj; onde gl'Impcratori Romani efiliavano cola i Rei d i mortcj , Uf^jui^it^mi^yh che il Clima letale privre di vita, y c serville di Car' neficc ( senia inipiegare il terra i h il Tcleno J ai miferi ^liliati ; Silio Italico spiegb cosi queirinclemcnza dell' aria^, Sed trißls Cwh , ac ntuka vkiata Pahti^ , Alcuni inveftigando ua altra cagione , diirero , che Jaj quantita ben grandc di cert! Animal! , chiamati Caprc Sel-vagge , 6 Muffbli , qiiando m.uojono, i di loro in ver mini t i Cadaveri putrefaccino V aria : e che gli Huomini refpirando---.(/ST.'^^'^la cosi iafetta , s'appeftino le yUcere , e ch'ia poco tempo la morte li violenti di paflare all'altra vita . Per ouviare i fimi-Ic intemperic , gl' Ifblani ndle loro Cacce ne uccidono conti-nu^mente un numero conHderabile , ^servcndofi delle Pelli , che ß chiamano Cordovani per trafficarle in Italia, cd altrcj Parti del Mondo . Altri credono j che 1' ana fia poco, salubre per I'akezza delle Montagne, le quali giganteggiando verfa il Scrtcntrione, impedifcoop , che gli hun^ori iafitti. efaji^o, e ch'in tal guifa I'ari^ non porendoii purgare, rima :;ga. sem pre crafTa , impura, e molto n.ociva. La di^ina providenia, com-rr^iferando, lo sta tp di quei Popoli, concefle alia SarJ^na una ^»lifidti* yiTth antipaticatontro dcLupi, ed ogni alti'a specie d'Anima-, «n ^wW le npciyo, ö yelenofb.; onde Silio. Italico, ne scrifle: Serpentam Tellus pura , ac viduaia veams , La suz fertihta e talc, che Valeria Maffimo la chlamb Na^. dtke d't KoJWrf ; cd e piu che yero, ch'clla produce una quantita-prodigiofa , ed incredibiledi FrumentOj non folo pc'l bi-iogno deir Ifola > mä aticora per craiHccarne , e tr^fportarne r-^altrettanto , quanto ne confumaaq. gli Habitanti. An-corche tut to U Paele non iia coltiyato , nulkdimeno Horiiče in ogni cofa j e principal mente j oltre il Grano, ne'Legiimi, Frutti , e Pafcoli softantiofi, che nudrifcona numerole Man-dre d' Armenti,da, i quali firicavano ifquifite Gralfnie » Lane stimate , Cuoj di valore , e Carni saporitifTin^e . L'induflrio fa sagftcit^ degl' Ifolani fabbricana piu sortc di PaRe afiiii ri-f.^w«W e Torrttaiia ,^ecceden-JfirifeSa. queft'ultima neUa sua vaftitä l'altre tre ^ ed ogiV una ub-v bidiva al suo proprio ^ e diiUnto Principe . Hoggi ü divide^ solamente in due Qovcrnatori dii^inti coli' autoritä dipcnden-te dal Vice Re . La prima Rcgione comprende la parte SetPrima tentrio.iale ^ denominandofi la provincia di Capo I^gudori ^ dove s'eftendevano anticamente U Torritana , e GaUnritana: raltra e chiamata Pro.vincia di Capo Caglian, dove ne icorf; j/fW^ Secoli ü trovavano 1' Arborerife , e Cagliaritana . Pe, havere JI siftt-ma diftinto ft de' luoghi, e principulmenie de' Promon-torj con i loro nomi moderni ^n^iclii, circonderciw breve^ mente T Ifola , principiando dal Promontorio Gorditano, ch* al prefente fi denomina Capo di Monte Falcone , o Capo di Argeptara , fituato in poca diftanza dair Ißjle d' Ercole l sul ^A^Z- medefimo Promontoripgiace il Caftello, o üa Terra Argenta-, «w ni, quale da Tolomeo fü dengminata Tülon . Inoltrandoci Sin. sempre verlb inez2o giurno , inconrriamo il Porto Nmfeo , f''' ch'alle sue Spiagge contiene il CaÜclIo di-Monte Giraro^ove- ro TO pifi comunemante detto Porticinolo i doppo s' arriva al c.^v* Promontono di Mercurio, ch'al prefente fi chi^ma.Capo la Caccia; fra queili Capt comparitce T Jfoktu Dlabets ^ Ijog-g i de t ta Falvga . 11 Golfö d'Algierj affai ampiq, e capacedi molte Nävi s' interna nell'liola , quale anticamš^are efa riconofciuto col no-tiXxigitri m& di Corocoiks "Mortui: poco diftaiite dalle sue sponde s'inalza la Citt^ ddlo stclTo nom- col suo Porta. Nel medeilmo Golfb fi scarica il Flume TeraiQ ; e piu avanti yerfo T Auftrospan-de I'abbondanza delle sue Acq tie nel Mare il Fiumc Neapo-^'/T.w li, ch'^ il maggiore d'ogni altro , ch' inaffj la Sar^kgna , gli antichi lo deaominarono Tblrfus. Ojh grace tra Neapoli ^ e Büiä ; ben ^ vero, che quei t' ultimo luogo fi slontana dalle Spiagge y e s'interna pin verfo il Centro deirifola . Doppo il Fiume Tyrso, fiegue il Promontorio di Capo Frafca , ed irL. ts.rn^ßoy poca diftania dalle sue Foci s'incontra la Gitta d'Oriftano, laci«j/o-quale anticamente fi denominaya la Colonia d' Uselli. Veleg-giando un lungo tratto di Mare, s'arriva al Promontorio Sul-citano , b Sulcenie , ch'al prefente (i chiama la Punta dell'-Ulga , alle di cui Spiaggc tanto i Romani , come i Cartagi- ' nefi coftrufrero pifci Vilkggi per Ic loro Colonic , Doppo s en-tra nel Qolfa Mctalla hoggi dctto d' Yglefias, alle di cui spon-de comparifce la Gitta piire denominata Cmta d' Tgkßas, do-ye rifiede un Governatore , ed un Capitano . Siegue dirim-^"' petto ä Sant'AjitiocQ il Villaggio di Perignano; oltrepaffando Porto Ercole , che i Moderni'denominavano Clira , fi giunge al Pron\Qticono Cuniculario, che i Moderni pure chiama^o Capo Pulo . Doppo fi varca il Golfb di Cagliari j giä det to Seno Caralicano , c sul di e^la p3:o lungi dalle sponde fbrma nobile profpetto la Citira ^ che porta il nome del Golfb di queflra , come Capitale deirilbja, parlercmoalla fine del na-ilro viaggio , II Promontorio di Capo Ferrato , o di Capo di, Carbonara col Villaggio dello fleilb nome precede gli altri di CdSOi«-Capo Comino ^ c di Capo Cavallo : in paca diflan-^a di que- * ft'ultimo compariva altre volte il Villaggio , b Terra di ttU-guido , hoggidl siTiantclIata . Veleggiando un' altro tratto di Mare tra Capo Cavallo , e V Kbia di Tavolara , s' arriya k Capo di Sarda , c'ha il suo Gaftello sul medelimo Promonto-c i) w* lio , che fu gia denomina to Colnf^haruiTt Promontörium . Co-fteggiando verfo il Settentrione fi giunge al Capo deirOrfo jC-op/i. jia det to A'^ict.^s Promontorium ; indi seguono due altre lin-gue di Terra , Tuna chiamata^ Preda di Maringiano e I'al- PrtJiiH tra Capo di Reparata , o Capo ddla Tefta . Continuan-do il viaggio yerib TOccidente , s'incqntrano le rovine d'un-j nß»^ tbrtc Caftello gia denominato Porto di Torre . Finalmente ii termina il giro a Capo Arragonefe , sopra ii quale fe la Cit-X^ delo Üeilb nome , firuata dirimpetro all' Kole d' Ercole ,'' hoggi dette Afmara^ b Ta vara , e Piana . Vi sonq mol ti al-fri luoghi coipicui nelle parti mediterr^nee per Tlfola , i quali per hora palTiamo sotto lilentio , per non impcgnargi ad una proliffitä , che troppo accrefcerebbe i I Volume . Cagliari e la Metropoli del Regno , che dagU Antichi fCi C^^^i-detta Carallis ^ e CaJlaris, Citta Arcivefcovale coi titoio di Primate nella liardcgna , c Corüca : ella e parimente fregiata^» col Soglio, c soggiorno del Vice Re . Un'ameniflimo Colic , ch' alle sjiiagge del Mare s' inalza , serve di bafe alia mcnto-yata Gitta , provifta d'ottimo Porto , e frcgiata da tre Bor-ghi differcnti d'Eftampache , Villanova , c Mnrina : Lesue^ '' dehtie invitano la maggior parte dclla Nobilta, quale abban-dona r altre Contrade dell'Ifola periftabilire in queila un permanente soggiorno . Le} merci trafHcatc in quel Porto , e la conftuenza sempre grande degl' Ifblani , come de' Stranieri le aumentano notabilmente il luftro . Plinio , Tito Livio ^ c_j Pomponio Mela fanno ^utentica fcdc ddla sua an tic Iii tä , e Sail Jtfri-parlano di Caglum con qualche diftintione , tcfTendo e ncomj • ^lle doti > e prerogative y ch' clla come Capitale pofllcde sopra raltre . I Vice Re, ch'in eifa ha la sua reildenza,e sem-pre Spagnuolo, connepureil Reggente deye eflere Dot tore di Legge, il qualeil Re di Spagna gli aftegiia per Afleilbre , oltre gli altri Conflglieri , II suo Con^giio , b Corte di Giufti-tia s' intitola Udienza Reale , dove ft trattano le Caufe iru uditn^t lingua Arragonefe . Altire volte il Vice Re non poteva con- K*»!^-finuare nel Go verno , che tre anni ; naä hoggidj pub ognuno prolungarvi la sua refidenza col Dominio , purche Sua Mae-ita Cattolica prefti i'aflenfo , Nella medefima Citta sono aa- cora clnqut Configli, zhe gl' Ifolan i so^liono denomlnare Con regies; quellt pure hanno 1' ingerehzii d' ^ccudirc, e d'invi^ilare so-' pramoltc particolarita conccrncu!:! il retro Dominion accioche ogn'uno poflajipportiinamcnte fare ncprfo alia Ciuftitiaincafb ■d'angarie, d'xflc^rfioni, h prcpotcnie. Per diftingiierfi quefti Mi-nlftri da, Subordinati , ö Inferior! a loro , godono il Privtlegio di com^rire publicamcnre in Habiti fregiati coll' Infcgnc de i o/iA "i lofoOtHci, C MinifVcn . Ortftagni, 6 Orißanö h una Cittä, che ' poffiede ilsscpadorangoncirifolajalctiaila riconofcono ancora sort'il Horn:: d'Aiborea ^colloc^i^. sei niiglia d[flaJUe dalle Spiagge Orientali , e quarantacinque difcoila tM- f'ece trafportare l^'OHa v^nerabili del Santo con sommo cordo-11 ä Pmpm. I/blani, che prima fi sarebbe ro de t ti d i perdere tu t te Jc loro softanze, die di ncflare privi di q'jsl sagro D^pofito. Queflo bel R^pö f u semprc fccondo d' Ingegni sublimi, e verfati in ogm icienTa; baftaraldire, chc I3 somminiflrii alia Chielä ill Diö ducSominL Pontcäci, ciob Hihrioprlmo , c Simaco. Rife rifcc Solino, ctie neir I/bla naiča l* Erha Saräonia , quäl'turu Üe m phccj gravide du na q;jitlita t an to vcJiefica, che g liI lato dag Ii ErJj Saldi Hubrtirni Ii fa niorire con ftravagante meta mor tbtc, imperochc neH'agonia Tarterie, e di nervi del volto fi ritirauo in tale maniera^ come se ridefTeronelio spi rare dell^ A nima. Quin ii nacqut il Pro-^ifv satd, y^^i-jjio [it^l Sardonko, del quale fi soglionoscrvire i Critici per rimproverareaduno, che non ride di cuorc , rijoprcndo la dop-pieizadeH'animo colrifo sforzato nel volto . Francefco del Vi-co con maturi riHefli moftioifi renitente di sottofcriverfi ;illa reU-tlone di Solino, condannandolo i a queftoparticolare per farolo-fo; tanto piu che gl' Ifblani d' unanima fede afierifcono di noti co-no/cere quell' Erba letale, e d i non haverne gia mai vifto elperien-zaalcuna. II Marc, checircoiidal'Iibla, non pubeflere piu fčr-tile, fi nclla diverfitä de' Pefci ifqiiifiti, come iiella Pcfca del pre-tiolb Corallo,ch'in abbondaiiiasjmpregrandetrafllcanogriiola-nico'Jtranieri non senza utile con fidcrabile del Regno. Quefto jempiice impietrito, e llagionato nel cu^ seno dell' Onde marir-tirpe era giain tanta ftimaprelTb gli A ntiLbi, che i Sacerdoti Indian i ne portavaao alcunipez?e^t i iniilzatijntorno alcollo; cgii OtficialidlGuerrascne omavanoi 5cudi, eleCclate, ftimando p:ti tale ornamento, diquello haveiferopotuto färe grintrecci deir altre Gemme, Ma hoggi per Ja qiiantitk, che sc ne peica nel-Si^rJfgaa, ed alt ri Mari e dccaduto talmcnte i! suo p regio, che gl'Ifolani se ne servononegli ufi piii dozzi'nali. L'anutio provento, ^ch'il MonarcadelleSpagne ricavadal Regno deIja.^rfri^f^flrf, aC-io'-ojo cende alia sommadi due cento mila sciidi ; egli e perb verb, che la Reale munificenza lafcia quefto denaro pel mantenimentodel-' " ^ " leG^arnigionij le quali cuftadifcono le dodici Forrexze deHTfoh . Qi^efta N at ione gode d' efiere flgnorc^g lata dai Spagnuol i, i q ua-li trattano conclcmcnza maggiorci 5;u'di, di qucllo taccino verlb j NäpoUtani, c Sicilian: j tanto piu che ndU Sarckgna vi sono multi Go vcrnarori, c Minillri ItaliarJ, co i qua!i hanno maggiorc con-frftf Ctfi^r- ^^^^^^ ^ ^^ a pro no 1' intimo delloro cuore. II iiumcro de' Fuochi paiVa que'lodi 50. mila, equcllo degli Habiranri non fi crede mi-noredi trecento mil a, fra quail treiita mila sono habili di portare 1' aimi inognipccorrenza, chei ncmici tentaflerodi perturbrtve la loro pace, equitte. Vi finiidrifcono a tal fine buon numero di Cavallijiquali pure fi propagano nell' libla, e riefcono mol to ve- ■ Joci, e generofi nelle tcnzoni. Il Prefidio dclle Fortezze, e priiicl-palmente i Comandrmti sono per lo piu Straßici i , non curjndoü c^Uri difimileimpiego. KelPortodiCagiiavi viso- „S J1Ü sem pr c a 1 c u n e G a 1 er c otr i ma m c n te c o r red a te, c ini! n 1 re per £ j;affrenare T Inlblenza de' Corläri j edaltri, chc tentaliero di vio- ien- lentare la loro li bertä. IHoro 11 ^uaggio e generalmeW V Ita li^ no jiipia corrotto, ed afpro nSf accenÄ, cccettuandone i Cav^liči AiJ^ O*, fijt». :Fcde Ortqstoflatf daquel mo-mento, chiabbraeciarono il sagrofanto Evangelo, fhjnaneeane-rosempre colcandoredella fedelta illibata verfo il CrtStefilfo S!-gnore. Nello spirituale ubbidifconoagli Arciveičovi di Cagliari, ' Saliari, ed Orillano, o OriHragno ; V Arcivcfcovatodt Cagliari on tenne la suaorigiae ne' primi Secoli del Cattoiichifmojattefbch' ]! famoso Lucifcro nc fu Prelatonel j^o • A quefia Chicla fi üni-ta la Svellenfc da Martino V ä lo Maržo nel j 410. Q^efl'Arcive-fcovato ha per Sitffraganeo il Vefcovatodi Sulci fondato nel deci-mo terzo Secolo; indi da Giulio II nel r 504 fii trasferita lasua rc-lidcnza a Villa d'YgJcfias, dilatando In sna Diocdl ncll' Ifnladi S\ Antioco. Air Arci^^efcovatodi Saflari tu da Enge aio I V. unita la dignitaVcfcovalediTorrCj Gitta rovinatada i Longo bar dl nel s^J^^i , 596 ,intitoIandofiiPrcladx'Vrciven;oviTorritanii, faavendo loro SuHraganei Algcri, b AIgheri, al quale nel 150 j fii da Alef-Tandro Vlnnitoquellodi Cartell'Arragonefe» ed il Gifardenft;; Boia d' anucacretrione,chef;i la refidenii a ^iT^ri;e Cafbell'Ar-ragoncfe ,a cui tu uniroil Civitatente, b Fautatjienfe. Finalmen-te r Arcivefcovato d'Oriftano eretto nel decimo terzo SščoIo, ' doppochci Red' Arragonadtederol'ultim:! sconfitta aiSaracini; a quefto f u unita la Chit^^ di ^.Giufta, noii havendo altro Sufira-ganeo^ ch'jl Velcoiratod' Alcs,il quale era prima d' Urcl,e fopprell Ibda Aleflandro VI tiätrafporratoin Ales col titolodi Vclcovod-Uiel. Pel inantenimento della iianca Fede vi rillede un' Inquifi-Tore Generale, acerrimocrpugnatoredegli Eretici, Apoftati, o Super Hit iofijsecondo i Rit i, e Decrcri oflervati nella Spagna. Q^-fto (che non riconofce alcra dipendenza, che quel iadaü'Inquilito-re diSpagna )softituilčealtn Miniltri^ i quali procedono con som^ morigore contra i Rei convinti d'infcdelta, divana, bsuperfti-tiola oEervan^a-, b di fälfa Religione Vi rifiede parimeote lUij Commillärio della Crociata,ilquale non riconolcealtrasuperiori-ti, b dipendenza, che quclla dal Soramo Pontcfice. Ißile adiaceml alia Sardegna . In poca diftanza dalle Spiagge Occidentali della Sardegna vici-410 ä Capo di Monte Falcone fi t rova no Ic di^e I Colette, che gli An-tichi denominarono Ercok ; ia maggiore e cfiiamata da i Moderni bZavara, la quale circuilcetreatamiglia. Ella C molto delitiofa per la Caccia de'Cingiiiali,Ccrvi,cd al tn Anima-liselvaggi. L' altra piu picciola e hoggidl chiamata da'Marinari f, Pfrfffrf. L' Ifoletta Fakga f u da Tolomco detta Diabatf, ficuata tri Monte Giraro> b Por tiči uolo ^ b Porto Ninteo, c Capo Caccia,pri- ^'.F^f^t.*-madenominatePromontorio Ermeo,bdi Mercurio . Lo Scoglh dilla Madonna b fituato ncl Golfb vicinoalla Gitta d' Algcri. Trä t^fgfi^ d^i-Capo Moragio,e quellodi S. Marcocomparifconodue Ilbletccjdc- ^ nominandofi la Maggiorc Cojjladt D^wwii ^ e la Minore . Nclla spiaggia meridionale s'incontra no I'llble di Taltra d' Atithco : quelle furono chiamate dagli Antichi, Accipttrftm^ Phmbam, ed Enoßs. Trä quelle due vi sono Icdue liblette Plana, c AcFraftceß-^ cd accoflandofia CapoTavolarofitrovanol'alc^e due Ifolette denominate il Toroy e la Vacca: la prima fu cono^auta /^'^/j^v^i dagli Antichi col nome di Boarh, c Boana, e la semnda Buänna, f ' ' Banertct. Cofteggiano Ic Spiagge Orientali molte Ilble,e ncll' ingref fo del Golfb di Cagliari s'incontra rilbletta di Cofte/laizo j che fii gia detta Cunkukrla . Nello ft ellb GoUb vie i no a Cagliari fi t rova loScogliettodi Pi^-rrtf i/r/iVif ,edavanzandociverfo CapoFerrato inconrriamo I'l/bletta Serpfjitcra ^ gia detta/^/rrfrirf. Pocopiii " "" ' avail t i giace quel la d i C(iTdla\xp-> creduta la CoUodci di Plinio:doppo s'incntrano Ic tre IibIettc,volgarmente chiamatc b Sangtiifiarc. U-libla d.\Tavo!arafi T alar a c i'ultima trä I'Orientali; mä la mag g lore delrakre fin' hora nominatCj clla 6 fituata trä Capo Cavallo,e Capo Sard a, da Tolomco conofciuta col nomc d'Hermt-a, e di MV. cttm . Sei migUa lungi s'introntrano i due Scoglietti Monnf. Poco Sf Morrttt lungi dalle Spiagge Settentrionali della trä Capo dell'-Orfb J e la Tefta fi veggono tre Kblette ionh Inßäa, Ilva, e la teria Niafea. Trä la Jicilia > e la Sard^gnds^'tn-alzano dall' Onde due Ilblcttc, che meritanopiLi tofto il jiome di Scogli: cjuefte furono denominate gli A/tari, imperbche i Cartagi-ncfi^ei Roi-nanicelebraroiiogiä alcuni contratti /bconventioni ^ ^ soprii quc! Safiij gluri\iido, ed i m peg nando v i cen de vol m en re la I o-ro lede J comcse huvcflero gi urato sopra gh Altar i dcllc loro tä racjiiognüre . ^ Ciuk-trio Gi/0£: M-\. Iii. l. PrTiirunil /V& t. ^fltuil. r(r Anxa:: Xx- ISO-, It Afiu^». Ifülario del P.Coronelli. ISOLA DI CORSICA ffalgJiner- ßtf t, !U4 Ompari{ce nel cuor« del vaflo Mediterranro rnbla di Corfica coli a fronte ^empre incolta, ed in^lprita dalU ro^zczza di pm Monti sco-fcefi,i quaUdeturpänOjÄtal segno il suo vol-tOj b colle balze scafnate dcUe Rupi» b col meftiflimo intrccdo del Je Selvc , ch' ellij sembra in pih luoghi un Uberinto d' horro-ri - Se talvolta J^ellc spiagge ( dovt il suolo, per e/Tere meno ulpeftrc , riefcfi fecondo , ed afTai piü abbondantc ) invita gli Habitanti a fecopdare le sue plgnurc ; Tindemenza dell' aria, flagellando colla sua inteitipcrie gli Agricoltori , b con' illan-guidirli gli uccid^ j ^ ^^ confina nelle Contradß penurianti, e scarfe del b}ß>gtlcvole per Ja di loro sufÜftenza . Cii> non oda rite il Ferro, che sempre piü «ü l'^fprczza de' macigni s arrutv ta j trioafb üiü voltc col parrorire stragi lugubri frä k divcrfe Nationi, cUe-preterero stabilirfi»in queft' Ifola, I Perflani ori-Ko««' ./itfS. ginaij dai Mo^ti Cafpj furouo i primi , che si rifugialTero r^j^ itWh quefti dirupi; ed all' hora £11, che 1* I&Ia ottenne il nome c^ffi» di Cafpia -1 Greci h chiamarono Tercepte Of^fT» , indi , coRquiftata da CyrnD Figlio d' Ercole , la dcnominarono Cyr^ jjoi. Kü^m« ii nomt dt Corßca , o le f^i impo/lo, come alcuni to-gliono da un yaiorofo Guerriere, Corjo chiamato, il quale si reje iri efia famoft»; h come altri sfferifcono da Curfa Buhula ge-nergfa Eroina della Liguria,u quale dotata di tanto Ipiri-to , che introduffe una Colonia di Gente nell' i&Ia . ii Villa-nov^ äa chiamb Corßs j ed Ovidio tf/dpaf, senza manifeftarci -ttrgfz, y origine dl quefte dcnominationi , Toiomeo la dcfcriflc nella_j vi, Tavola deU' Europa ; e Noi difegnandonc un^^ particola-^k/.v^-i-e^ l^collochiamo tra i gradi 39 , e 41 di latitudinc settcn-trionalci e trä Ii 31, e 31 di longitudine; di modo che la sua icffrrm. situgtionc si trova tiell' viil Clima , sotto il Paralello xiii , non ccccdcndo il fuo gior«o maggiore quindici höre . All' oc^ . cidentc , ed al Settentrion« il Marc Ligiiftico , ö siä di Genova bagna le sue spond^ : ä Levante quello dl Tofcana t inaf ia ; ed ä mezzö giorno il marc dl Sardegaa bada i suoi lidi . La lunghezra j calcolatii da Oapo Bonifacio k mezzo giorno , fia' al Capo Corfo a Settentrionc, fe di 160 rnig!ia ; la lar-ghetza da Capo Galiera ali' occafo fin'alio Stagno d' Urhino ali' Oriente afcetidc ä 70. migha; c la circonferenza ( chtj forma diverü Golfi ,i quali piü , e meno s' internano ncU' lib-la) di niiglis. w divide in due parti nella sua larghczza, ed in altro ■ ' due pel fuo lungo . Parlando della larghczja , la parte Orien-B^n^a a tajg jjj denomina di dmro ; c V Occidcntale fi chiama Ji Bawäa di fum . l.a Junghczza eflejado divifa da Monti altifli^ fam. nni , nc 11 a parte rneridiorale vcrib il Capo Bonifacio s* ^pel-„j/^^jla dtU dai Mcnti ; i' altra settentrionale vcrfo Capo Corfo aj^«;,, vienii dctta d't qu^ daiUmu . i primi Habitanti di queft^ iftv la, per quanto ü pu6 raccogliere dalle Iftorie piii antiche, fu-pfpciic^f- rono i Cafpj, Popoli orlgiiiarj dallaPer/ia, i quali ä trajferi-2 iiär- c^rfxca a solo fine , che la Natura co' suoi Monti P'^Tj-fbrtificafTc la loro überta , perclie altrove infidiata dali' armi nemiche, peri cola va . i g reci > che fbrfe inyidiavano u sicu-rezza de* Cafpj , inviaronu cola no, formidabilc Efercito fbtto u magna nima condotta di Cyrno Figiimlo d Ercole , il quale doppo poco coatrarto s'impjdroiii di tutta t Ifola . Poicia i Popoli della Liguria ( che diremo gh Habitanti delle coftie^ re di Genova ) sotto la direttione di Corfa Bubuk supcrarono r afprezza de'Monti > e vinfero i Grcci, chc ira que rupi crcdeva:;« inchiodata la sicarezza della loro liber ta . Seneca spa^mu»/!, ^uqI^ ^ che sufleguentemente gli Spagnuolise n'impadroni/lero ä solo fine di piü fkcilmente diUtare i loro confini neli' Italia : anzi sqggiungono alcuni Scrittori per autenticare quefto fat-to , che i ctjryf confervino tut ta vi a i loro cofturai , cd a leu ne parole somiglianti all' Idioma s'pagnuolo . Egli i; certiflimo , ghe nfiranno 100 di Roma verib la lvi Olimpiade, mentre Ciro ftabiliva V Irapero de' Per/i sopra le rovine di quello de' Medi j i Focenft Popoü della Grccia introduHero una Colonia nella Corßi^a ; indi i bellicofi Tofcani sitibojidi di gloria s'ac-cinlero ad isbandire i grel-i da quelle Contrade . n^ troppo penurono sopra T imprcfa; attefoche t Fotjeafi isbigottiti in ri-mirare le Truppe Tofcane giä sil Ic fpiagge improviikmente imontate , scnza molto spargimcnto di sart^ui? gcdetteix» 1' folu firj GfMtt- uu. i pwr/i Tola al valorc di qncfli nuovi Aggr^flori. Non fu cnsi facile a i Carraginefi doppo d i eilerfi impadro-ijiti dclla Sardegna di supt-rarc la Corficn^ mentre la rnagnani-^^ ^^ ma codan/a de' Ditenfori seppe contraRare ogni palmo di ' Terra alle Truppe Strat\icre > senza punto ifgomentaril daile vioJenze piu barbare » e dalle stragi piu sanguinofe , che sue-cedevano con fort una vicendevole ne' Campi dell' Ilbla . h vero , che V oft i nato aflčdio de' Cartaginefi cortnnle final-mcntc i Tofcani ä ccdere ; attefbche que! h rinfor/ando ad Ogni momento gli allälti, c qitcfti infiacchrti scrnza .so^corfb ve-runo , con p^itti honorevoli ufcjrono da IT llola . Neil' atigc^ del Romano Impero , verfo il 495 di Roma , si piegaront) tributarie le nadre Cartaginefi sotto le Jiandiere del fanüofb fr^y-ifj'-t Seiplone,il qualehaveado scgnalato se steflö col debcllare Truppe , chc prefidiavano le sponde piii robuste dell' Ifbla , non gli fi» gia mai poflibile di soggiogarc i Rifugiati nell' af prczza de' Monti . Decadejido il men :o vato Im pero di Roma , sorprefero i Sa rac in i i Porti piü co^picui della Cotßca ; indi smontati Jiclle spiagge , inondarono col ferro alia mano tutt'il Paefe, e penetrando ne i luoghi piualpestri, confegna-rono aU'cmpierji del loro furore quei Popoli , chc sotto l' A-quile Romane stimavano per sempre albergata la pace, Car-"'-lo Magno verfo il fine dell'ottavo sccolo di nostra salute , tu-vendo debcllato i Longobardi nell'Italia, lafcib k» scettro della sua Moaarchia a Piplno suo Figlio, il quale riduflč Genova sotto il Go verno de i Conti. Frä questi Šignori dclla Li g a na Cdr/* jii^-ßorl un valorofo Scguace di Marte, il quale colle förze di Genova portofli aliaconquistadellaCö^i-i?,dovec!mentando lasua bravura, dicde una sanguinofa sjonfitra ai Saracini : e moki voglio-110 , che nel medeflmo tempo vi fofTe per la prima voka spie-gato il Sagrofanto Evangelo • ElTendo dunque pervenuta ' 1-iöla sotto il dominio de' Genovefi, questa nuova conquista fh tolerata con mal' animo, e minore sodisfättione dai Pifani ^ i quali conocchio bieco miravano Tefältationed* una Potenza , che foßc cmulatrice dellc loro impreic. Ten t a rono dunque piu volte i Pifani d'impadronirfi a for za d'Armi della C^yßca; m?l TfMr^'rd ne furono aemrprc valorofamente refpinti con al tre 11 an to co-'^' Pijtm. raggio da i Difenlbri, quanto compariva intenfo il livore, che bolliva nel petto de* Pifani. I Monarch i d' Arragona s pcdi rono piü volte form i dab i Ii Eferciti ä solo fine d' impadronirfi di quest' Ifbla , e gh sfbrzi Äiaggiori comparvero princi pahne ntc ncgii anni 1310 , 1453 ; mä i tentativi non hebbero il sofpi-rato effetto . Enrico II Re di Francia sul principio delle sue imprefč soggiogb quafi tutta 1' Ifbla al di lui Impero, co.n.m-dando Ic fue Armi Sampietro Ornano ;ma colla stcfla faji^-tä , ch'egli superb le Fortezze , ä tanti altri inefpugnabiJi^«.». colla medefima prontezza egli refe le Piazie conquist»tc n^iU Pace scguita verfo l'anno 1549 . Era quest' Ifola ne' scorfi fc^ eoh talmcnte popolata, ch*al riteriredi gravi Autori > cio^ Plinio, Capella , ed alcii vi si tiumcravano trentatrfe Citta , e m ilti ^'jf™ Caftdi cofpicui , oltre le due Colonic de' Romani, cio^ Md. sj. clri. rktna fbndata da C. Mario , ed Alma coflrutta da Silla Ditta-tore . II Cloverio dubitö con qualche ragionevolc fundarnen-to , chc i mentovati Scrittori confondefTero le Citta colle Ca- ^ ftella , imperbche non e probabüe y che trä tanti Dirupi , Monti scofceß foilero coflrtitte tante Cittä : oltre chc Strabo-ne riferifce , ch' al fuo tempo v'erano bcns) numeroü Caltel-'"*' Ii, e quattro sole Cittži i onde stimiamo qucft' opinione aiTai plaufibile , c molco piü probabile dell' antecedence. Per meglio capire lo stato preiente della Corßca , veleggian- ^ do da Capo Öor(6 per le sponde Occidentali, s entra nel Gol- Jfr-^ww. fb di S. Fiorcnzo; dove si trova un Luogo dello steflbnomtj, eretto sopra ie rovine di Nabio giä Vcfcavale. Continuando il viaggio, s' arriva alia punta delle Mortelle , dove conhnano Aggriata^ ed Oftricone, Contrade aflai fertili j ma d' ari^^ poco salubre , come pure la Regione sulleguente della G;da- 4 gna , la quale abbraccia il Porto d Qdm , Terra fortiinma, di molta stima , effendo ancora la refidcnza del Vefcovo di Calvi , che talvtilta si trasfcrifcc ä soggiornare nella Baftia^ • Comparifce ella in forma di Pcnifola cuÜodira da trž parci dair onde marittime j e fiancheggiata da robufli/fime fortiß-cationi . II Golfb vicino riceve la denominatione dall'accenAa-to Cp.fVi^ib jj c i Latiiü sDgliono chiamarlo C4dui Zmui, il Yy (^uaic _ «J i'tprtii ■r m. M- a H V M Ü s\\ o 0 ^ Ir Ü1 g Ä ^ r/lfWJ-tlJ »ZtOu-* I ^ h 'S rLi^ Ct fa^ M ^ ' t>i y bi ll^fri O ■4 s^i ^ ^ ¥ i ■ tij Vv o ' * J o 1 fs 11 ^ I IS. S-f ^ Hi ? ^ .•■.■I p - f Va Iii li a II • )\ II ri 1S.Ö mr< nr-:^' ? S ^fi t vi ^ l^nr I It "I §>l ■>( M K II V (r m Ii R N-U'M N T ''t:.O ne'Jih' r- I Ji'tnttSMt- f/ii. Ir" tjiulc prmcipia ilair irdi Spano , e fcrmina al Capo Lj, vorata . Profegucndo il Viaggio fin k Gargaao ^ Ombüto , tmvufi uh Golfo, 4I quale succcde 1* di ■GiraJatte, <> dt üia , ehe fi proJunga Ha' ä Capiro/lt. mcnrovato Golfo s' inoltra ncl Mav^ il Mon,te SannicQ„ cht^. confina con ambc le pard dell' I&l^ , cioe di qu^ ^ e 'di la da' Monti . Du CapirofTi s'arriya al Golfa Sagone il quale trova i suoi termini neU' Ifolc Sanguinary ; indi succ€^e qiiel- 10 di Aiiizo , che ricev« dcmiminatione dalla Gitta , che pure Aiazzo , 6 Adiaziö,chiama , ed altre volte era la^. Metropoli dell' Ifola . Al prefente il suo Vc/covö> e Suffraga- ^■fij^f nco dell' Arcivefcoxo di Pi/a . Conleryafi tuttavia cdle sue ■' mura aHai robufte , ed' ipafliare da tr^ p^ti dal ^^arc : 1c_j fue Fabbrichc non soaP. spreztabili c ^i^ Habiranti yi sog-gtoi'nano afini volent;ieri, b sia pel comrnodü maggiorc del traiS.co > 6., per V aria meno nociva. Tralaiciando alrtini pic-cioJi Golfi J e Porti» s' arriva ä quello di Bonifacio.,^ che per la VagbeLZA del sito, e fortezza del, Caftello cosi denominato, uno de' pill cclcbi;i dell' Europa: sl;imafi, che qu^fta sia U PtfUB^ir palia di Tolomjro . Dä Bea'facii piglia la deno^natione il Canale , che 1 Fretum Tapbros di Pijnio , il Fretum Etrtif utAdi Pompoftia Mela , ed ' EuStatic io. chiamb Siitm Sar^^tflus. Continuandp il giro verfa la Banda di dentro , s' i^icontra, i) Golto di S. Maria Manza, alcuni altri Golfi, oltrequelli d' Arfiana , e di Porto-vec-f*». cbj^>gia denominato ftp//«/ ■ Pare, che quefta, cftettiva; (nentc pofTa gareggiare con,^ quello di Siracufa in, Sicilia per U vaftita del suo^ ^np., e bellezza della natura^e d^Q^licionc^ *ion altri mcnrc sottopofto ai venti , cclla Fortcixa circondataj * d'afpritTime Rupi, che sem brano tagliatc a iörta di scarpello. Varcando un' altro tratto di Mare in contra lo Stagna dL Va-ßna, b di Palo , poi quelle d' Urblno , indi s' arriva ad Ale-che fii la Colonia di Valerio. Silla j al preicnte quafi tutta ciroccata , non troyandovifi piü di dieci Cafe i ed il di lei Vetcovo soggiorna ne! Caftella diCcnrioJüf, etalyolraalla Ba-ctrvie»r . Palläto, lo, Sugno di D^ana , abbondante d' Oftrichcj con altri minori , ch' in quelle spiagge si formano. dalle Sor-genti , si giunge alia Ca^fa bianca , indi alio Stagn9,dt Bigu-glia , 6 di Chiurlino., e ^oflino., dove pure 3,' incontrano ' t^Mru*,. t rottami della Gitta rovinaca di Mariana , chc gU riconob-be." la sua origine da G. Mario.. I>oppo un' altro poco di yia^gb. s' entra nella Gitta di Baflia , o Baftita , quale fit gia ^enoaivnaea Mant'mum , h Mäwmrum Oppidum , hpggidl Capi: tale dell' Ifola , frcgiata co' Sogli del Vefcoyo , e del Gover-^ j^tore: ella parimente provifta d' un buon Porto , e muni-d" una t'ojtczza ifquifita, quale aiHcura la pace , e la liber ta de' Gitta^ini, Poco lungl dall' apc<;iyiata^CitA trova ilP^fcdi PierirsL nera, al quale snccedono Erbalun^a, Brando , il Paefe d^'Capo Corfo , ed ii^ ultimo il Proinontorio, dal qua^e habbiaipp principiato il gi;!;o di ^ueft' Ilbia. Nelltu parti mediterraneq' di efla si crovaiw moltl Luoii^i , ci\e noa raeritanodefcrittitine» b regiftro yeruno per la vile, e povera SLiffiftenza del loro. effere. " EfTendo la Corßc^ per Jo piu moleftara da Riipi^^feconde, e precipitofe Montagne; solo in quella parte , cIi' e all'incon-tra del a Tofcana > coiTiparifce aflai meno coj-ierta dalle stcri- 11 baize , e cqmiKte^itemente feconda ■ Il Paefe ^ che grra lo spatio di 60. r^i^lia iacorno ä Porto Vecchio , hnpuilce ncl-V horridciza d'una tc^rilHma solitudine; anz^ priva totalmente d' Habitanti per I'^ri^ peflima , che i vi regna , se ne giace sepolto trä le milerie . ^ Popoli di queft' Ubla per mancania p^fi ^ trattenlmento hotiojevole , che pofla avaniare la loro for-A^^ö^-tuna, come pure (tnnokti dalla rtenlita del Paefe s'impie^a. no per lo pin neU' arte Militate, e rielcono Soldati valorofi» ed habili ä qiialfivoglia imprcfii , ancorclw difficile . Gli Aii-tori, che scnvono di quefta Nations , sogliono talmente.iuvi-lirla con termini di raiuo d i (pre,v o , che la noftr.i Penna^ r profč/Tando riveren/a ad ogni N^tiorie ) pada ac t to silenti'j cia, che trafcende i limiti dt-lla modeltia. Conoiirendo i Geno-vefi r humoredi quel Popolo , piu che di biioa'animo gradi fcono ^ che ! pili sfai:end4ti elcbuio dali' Ifof.i : tanto piu , eh' il Governo prudcnte di queib RepubliLa ricice d i poco gcnio i Cor/r, Onde i Genovcii per iiberadi du o^r^i loJpetto confam^oo tur te h entr.ir.' , e pr.ivJ.it i , ciu ncuvuino tl.wi' M/ttrsr* , fn tili."'«-'* . datr Ifola pel mantenirnenfo d' una nuraerofa Guarnigiono quale con somma vigiianza cuftodifce le Fortez^^e , e luogbi di masgic«: imporranza per ouviare ad ogni difotdine . Le "J^-g^vm Donnc^ che non elcono dair ^ fola , hanno per lo piti la tot a- • le , non solo nell' economia deJlc Gafe , mä etiari' dianel colnvare le Canap^gne ; e siipplifcono nelle fatiche deir Agricoltura al pari , c fbrfc nKglio di quello riufcirebber ro gli Huoniini . Tut ta Ja CoKßca non piti di tpila Ani- a me , cio£ i i mila di qua da' Monti 1 cd il rimjinente di la : veftgono poi compartite in sefl&nfa sej Pievi, ovcro Pgrocchie, p^ _ quaranta cinque di qua , 9 V altrc di la da' Monfi . Soggiac-ciono refpettivqmcnte le Picyi ä cinque Vefco vat i, cioe d'Ale-• ria, Aiaccio , Calvi, b Sagon^, Nehbto , hoggi6. fiorenio, e M^iana al quale pochi anni soiio fh unito quello d' Accia_» . I tr^ primi soao Sufl'raganei di Pifa ^ e gli altri di Genoya : qu?liod' Alerid ha jg niila lire d'entr^ta; Mariantt 14 mila; Sagojia, b Galyi ue hä solamente sei nyia; quefti scgliono fare U lorn refidenza alia BafUa . Q^ello d* Aiaccio ^ 6 d' A-di^zo efigge annualmente 14 tnila lire di rendita , e quello dj Nebbio, ö di S-. Fiorenio ne cava sojamente quattro mila . V^sono in okre i^iolti , Arcipreibiteratt , e Canonici; mä U nygUore Beneficio nor; eccede ni^lle Üre d' aiv-pyo, proyento . I4 fprtezza di Ca!r^ ^ molto celebre , s: per >* la sua robuftezza j come pure per cfTere collocata sppra unj. - Poggio, a guifa d' uia Palla, quale s"" inalza alle sponde del Mare, che da tre p^rti la circQntü : rendefi parimeatc fumo-Ä pel suo Golfb frcgiato d' un Por:& ifquifitc^, c ficuro, Que-ita rintuzz?) per due yolte con son>n;v5 valore gl} affalti dei due fortnidabili Eferciti, uno ^^rancefe, e 1' altra Turcheico . I Protettori delU C^^a di S. Giorgio l^ refero infuperabile colle puoue iortificatioj^i nell'apno isgi pel rimore', che conce-pirono dal ßarbarofsa cU' ic; quelle vicinana:^ minaeciava.» II Vino, che s i rgccoglie ä Capo Corfb , riefle d i tanta ifquifitczza , che ;ra/portato ä Roi^ , ed in g^txc Con trade , i Pti^cipi ne £ipno molta stiin,a. La Spiaggi^ d' Aleria e ibrfe la Contrada ^nigliorc dell'Ifbla, si per la copiji delGrano,cbc i vi si raccoglic, come per T abbondanza de' twonl pafcoli , che s^rvono pel mantenimerito d' ogni specie d' Animali Quadru-pedi. Niolo, e Nitone sono celebri nelle loro foltilhmc^lve, dovc gfrrnoghano piü sorti d' Alberi selvaggi , de' quali se ne trasfecifcc in quantity ben grande alle Riviere di Gcnora , dove se ne servono tast o per T ufb cotidi^no del' Fuoco , come pei^ le Fabbrichc , lavorj , c softentamento dplle viti . Qi^cftc scItc sono abbondanti(fime di Selvaticini piiX pregiati, clie au^entato il nobile tratteniniento della Caccia... In Alcu-ne M^nta^ne della Corjica si trova^ip numerofč Piatite di Ga-ftagne, le quali xion bannobifogna d' efler' inferte,bineiUte, impeT€f(Chc di lorp natura ere (cona dpnneftiche i onde gli Ha-bitap.^i non hanno altra fatica, che di racco£lie^^e ä suo tem-yo \l frutto. Se i numero/i Mojiti s^no totalmen,te inhabili al' agricokura , non ilirono percib totalmente ah^ndonari dalla Natura , chc U refe fecondi colle Miniere del Ferro , ed in alcapi luoghi co.IIe Soline ; okre il corteggio sempre numerofb dcgli Uccelli di rapina, e delle Capre seluagge, ghe gl'Ifolani cbiamaao MuHoli . ^ Gavalli, cb' in efla copiofamente si pro-pagano , come pure i Cani Maflini di smifurat^ grandezza , ricfcono talmente ftroci, che aon fi poßono doniare , se non coJi difficolta , deUrczza, ed ai:te , accoppiata colla proliifita del tempa . Tra quei Dirupi scaturilcono in, piti, luoghi Bagni salubri, ed acque minerali tanto fredde, com^e ca Ide, le quali *i servono di perfčtca medicina per riliinare diverfi mali, c tal-volta le inlerinita pii oftinate , che s.erp^^Sgi^i^ nell' oHa de \ Patient!. L' Api , ch* impaftanQ Ü mele , sono molto fami-liari nella Corß^-a; t vero, chc iß ^^Icuni luoghi quefto to , e doIcilTimo cibo riefce ytlenofo, per quanto ne sc;riTIcj Martialc . Mfik sub infarr(i ^orßca minit Aph . Atheneo in-veiligando la cagione , perche gli Habttanti de% Corßca^^^- Vift*, Mfttt' Jfii no pc^* Iq c^ufal? pill Gen te rphufta , e di hmga yita 1 ne diede la Gtmttt»^ le quelle Natione per 1' abbond^n^a del At/f cq| quale condifcono frequentemente i loro gibi > raddolciA chino i i sangue , temperino la serofita d^gli h umori, esipfOt -lunghino in tale guita il vivere. Se cib siji yerp, bfbndato sopra r Aforifmo, che äulcia smt omka ^atur^ , lo I a fei a mo dccidere nelle Scuole , e GoUegj de fiüci, , i quaU potrcbbe. ro röforfcöpporfi al-ropinioncd'Athc-ncocoirakro Afo-rifmo, chtDuIcia, ifiUfiffnt.Eglic be-, ne vero , che ncU ht Corß:adtorch'iz gran quantita dl Meie, scpararidolo daHa Cera, U qua-^ Ic gr Ifolaui im-biancano con quaU che dilij^cnza, non solo per r ufb de! Pacfe, mä ancora per crafmetterno frtori deir Ifola . ^ tione di queft' Ifb-In fti fcmprc raar-tiale, ß dedita alls na vigatione: an-zi vi sono alcuni Autori di parago. nata fede, ehe /ciarono scritto ch' II nomc di färo otteneHe C^XT^I Jsaia. 3-t C O ^ 1 C ^ de.üxL JBc^uIfLtra Golfo di Cinerea alle Spiagge Occidentali; c gh altri duc_j come valorola, e fčdele a^a loro guardia , ed hoggidi profeJ^ nelle Sponde Ofientall , Vi sono ancora altri Fiumi m;?no fa nriafitme deltuttocattoliche. Doppochc POrtoroanaperfidia copiofi y i quali sboccano ne' Lidi Occidentali, come Ii Ri- soggiogb tra iceppi della sua tirannia il bei Regno diCandia , % ^ V&hrh , il Sam , /' Oflrkone , /' ^egm , Lmpe ^ cinque in sei cento Mainotti, e' habitavano at Capo di Mata- la GamUe , ti CeUm , b Tkam , V Orfiam , ed il ßo?-""' pan, abbandonando la Morea, si trasferirono in qucft' I/bla ; dore ienza rooleftia , atizi con vifccre di pied flirono ri-rj^r^t' dagr Ilblani ; quindi st pub argomentare , che i Corß lirstt OtJtf nudrifcano sentimenti di tenerczza criftiana . Pel Go verno Fhmi, v/. f " f 10 . Qi^elli, che sgorgano aüc Spnde Orientali , sono il Sa-lizz^ra J r Albatejfo , t Alto , H Bhione , c molti altri Ru-fčelli di minore confiderarione - La Corßca c circondata daj molti Scogli, che non hanno altra qualira riguardevole oltre temporale la Republica di Genoya vi spedilce ogni due anni quella de^ proprj nomi i ondc baftara il dire che lo Scoglio un Governatore Generale, il quale h^ il suo Luogofenentc, 6 piil setrentrionale , che spunta dali' Ondc nelU vicinanza^ Vicario , un Cancelliere col titolo di Scgretario Generale^, tü.Capo Corfo , ii denomina il Grafih , h OragUa . Poco cd un Fiičale, II Commiflärio d" Ajazzo, e sue adiacenze tic- lungi dallc sponde Occidentali si trovano Ceaturia Rf>ß'a deU ne il secondo rango doppo il Governatore : egli hä parimente /' Oro , Spa/to, Gargano^ e le due Sanguinare . Al mezzo gior- il suo Cancelliere , J) Segretario, un Capitano della Cittadel- no ndle Bocche di ßonifä cio V incontrano il Monegt, ed i Ia,edunClafl:cllanocolCQrnminarioGeneraledeir Armi, Cal- Ubaufi: indi girando da Capo Bonifacio verfo T Oricnto » vi, e Boni^cLo vengono flmilmente dircttt da i loro Commil^ comparifcono le PiuoßafS , gß ScogH de Ci^fß., e^ f uhim ß fätj j e Capitani , i quali hanno princüpalrt^nte 1' ingerenza_. f ^uello delP Ag^telh, Gli Autori , ch'hsnno scritto della Cor/ica'lbno. d'invigilgre föpra JeMilifie: aii^i quellodi Boni^f» tjene an ^CQYH il fuo Cancelliere , ed un Capitanode' Cavalli Leggieri, Aleria . Gli altri Luoghi Hanno ancora i loro Capitani , Luogotenenti, e Podeftä per la retta amminiftratio- Metello Ma Guerra di Corßca — Giuftiniani füß. Ven. Plinio Ub. 5- capit. ponio Mela hb. i. - 6. — Strabonc fih. i. c. 5. - ^o^'f^T^Z'^ " Filippini I£>t, dt Cors : - Michelc^ ne dcHa Giuftitia > si ncIle Caufc civili, come nelle crimina Ii \ e queJti sogliono la ragggior parte aprire i loro Tribunali alla Baftia, ed in Ajazzo, dove per lo piU itabill/cono jl Joro sog^iorno . Se tal volta i PopoH si trovano aggravati dallc_j sentence de Giudici subordinati al Qovcrnatore, sene pofliöno appeJIai'e ä quefto ; come pure, s' il Governatore ß moftraflq partiale nel definire le caufe , hanno la liberta di fare ricorfö ai Tribunal i di Genova . Lo Mö Governatore , afTiflito da do. dici Natioftali deU' i^bla, taflä ogni anno il prezzo determina-X tic' vi veri, s J del Grano , come del Vino , Olio , Lcgu- n^rir^Ji mi, cd altrp soflanze neceflärie pel mantenimento degli Ha-bitanti . V Ifbla si manrienp tuttavia nell' antico pnvil^gio " d'dcggere annualmente dueDeputati, 1 quali devonp spggjor-nare in Genova : il primo deve effcre dalla Baftia , e 1' altro W/i. d'Ajazzo. Deputano ancora sei Sindici di la da'Monti , c do-dici di qua ds Mönji per gl' interefil concernenti le dificrenze di tutfc le Comunitk dell' Ifolg . Jl Governatore j ed i Ntagi- (Irati cap. — Davity Europe Tom. pag, 2. e I. e B. 8. Tab. VII —. Capello lib. 6, capit, 10. Gemma Frifio j;, cap, 9. - Girava /h Cofrtu^raph De Thou Hift. Itb. 12. 4}. — Tolomeo lib. SoJino f 8. f 9. -deir Ufo de' Globi part, pag. iz^, - Ortclior^?^. 50. Giacomo Caftaldo Tabula Satdia . Mercatore w//' Arlante fol. 613. - lanfonio Tom. j. fol G g , & C g. z. e Tom. 5, ddp Atlants pag. 10 8 j e 10 j. — MagiÄo cap. ip. e ml fine ddk Tavale deU' Ita- lia — Langio negli Ekmenti cap. e 40 — Porcacchi del- r Ifole lib 1. Bordone ddP Ifole - Bottero deir Jfole lib. 4. - Cluverio tieW Introduthne lib. e e ftel fine della Su (ilia antica in lik, separato - Brictio ne' Paraklli Geog. Tom. z, part. 1. lih. 5, p ji. ^ lib. 6. cap. 9. -— Riccioli lib. j. cap, 5. Moreri , Ofmaa , Baudrand , Malec , Sanfone * Duval ^c. Zt TftrJTtit ^l^trifriffii' 3 C-jflJiffflfinBIBMB 7>p iu 0 Srittr-^/jfrti^/tfr iT — , -J ij iiii|i|f ll^'.in- 4 RH ' .fii'tvata Jtfaumna TTiCaiisrtuf A jlXiIltrÄmtjir ^ = --öKnsr™ j-jtiJit, .LaiA-i,.- O ^ ImfiTfiititr - .n- '•It." y At _ o, •S^-^'iAr^ I ^ TI Cr. Ci' —" K CcriUli' JtržfOlii. 'Jfti?/?. ^OLE. BI LIPARI f * J/lpiStiffiXi ^ C Sa/ctr I' ■i * jWnHfjaJ-' __^ ^ -i-X-rslä 't Hitiitri^ C-türiii OLI^ VUJLCjIMIJL etf^ } ■ y^ica/tp ^ iTaa-ji Ij- 33 J'jUfnai THIHI^IUNIiMIIMtiUllil O. Titif^t ^^ jijiuiAt Mm 'Jicuiirir i^tr^i^ ^ T , i.' O J(urlTiJ J/- " JLfl CorJTtVL ^cinJens nl V.___ Ä . C M f i ^ 1 '■»lit ^jiTx« ^____ l J • ^ if'jf^ii^tj V JLT.', ^'ccrCftttHsjš^ ^XJ.FEKPrWATTDO OlLOlffZlol -JJi'l S' IL' Imffet^,/: ^jčntiBu Camera i^ ilif" Cs-^aj^eA JjortTUt. ILiHusH-t . 1 " , — TJö ° D A ISA 3 P Tui^naM Öi'J'Bnji- IIIH1|[ll||||i!iHlM —rr •-6 ! chjatnato deli' Arco, ed un Porto, che pub alEcurare otto ia dieci Galere in ogni tciopti - JSßXA D 4U01 tormeriti Si^hijjvSar tß ^munatshi ? tu.miUptitttUm "Tot Nttirttm memtranila 9sfeni Usta A^ippM^Hat-us Aufftfii^^ Ctt/ariiUxw , tuiat mnOt C A P Ä J. dUrnm tvtafifi^ in Or it ^ UtrtH tJilai tiHfagr^lfi,^, Fi^imrap^ft! {wt* taifiUHiy Fhaw*) tmtMi.fft/rJfmJ^^, Ißta ^ Capri fli dwomlnttfl da Plimo , « ^aTacrto ü. Som S parere akum , clic la violenza del TremuotQ U I Caprf^ hjuLey c da Tolomco Caprh indi da Silio TfÄi- habbia ftaccata dal Continente. Viene »ffiii cclebrata a peUa- ' ttitlnfffld. Circuifle quefta otto miglia iacirca , diftante volofo racconto di Virgilio , il quale vuolc , che Telone Pa- miU pafli dal Capo di Minerva , hoegidi dctto dlMaf. 4rc d'Etalo in cfla rcgaafle ^ gome per elJereftau honoratad^ ^ ia, Aaa »S- ■soggiomo delf ImperatDrcOttavianoAngufto . Svetotiio Tranquil lo lafcib seri t CO , che 1' accennato Monarca superftitiofo verib !a vana oHervanza degli augurj , vedendo , che al suo arriiro nell'Ifsla un Alberod' Elice , giä secco , e languca-ffi/a J. If. ^^ paliülö frondi , c fbglie , invaghitofcne y voile , che la^ fhi^ ea,K~ Repablica Na poli ta na glie ne concede fle 1' airoluto dominio , JSl ^^ donandö allamedefima in concambiol' Ifola d' Ifchia, La sua Qit^i, .Citrä fu chiamata Apro^opli^ cio& Gitta aprica , per V amsni-tä de' luoghi , che la rcudevano vaga , e deUtiafi . Tiberio Apr^-^tpoii Cefare FigJiafitro predeno Ottaviatio vi coftrufTe una cita. Fortezza ugualmeate vaga, e robufta, nella quale si ritirb per i^ca, in lo spatio di iS. anni a solo fine di sfbgarvi le sregolate pai-cui^ipiTu /ioni del seiaiö, edalcre sceleraggini iütdegncadutiPlebco, noa ^ifliS.fffl-^g aJ un'hiiomo impaflarodi sangucreale. L' opcratiomi abo-minevoli di Tiberio indu0ero lapenna diSVetonioa rcgiftrarle, acciocheierviflero aJIa pofterita d'horrore, per non indamparc in simile freneiia , violentando la natura ad onta della ragio-ne. SufTegueiitemsnte comparvero iiell'lfola , per iscanccllare F^mi^Sf infacoi stampatevi da Tiberio , le uobililllrae Fanaiglie iti>ii/i, Arucica, Serial, cd Elileo jchef£i Padrone dcU' Ifola, Tfrr i ; ^ Gc^^i'^l« Mare^ßel tempo di Fedcrico- GiacoraoCo: d'Al-taijiura, e Miner vino ne hebbe parimente il dominio : II suo territorio e tutto montuofo' ; ad ogni modu T induftria degli Habitanti coprendo quelle pendici saflbfe colla teiTa , 1' hanno reib fertiie j di maniera che in molri luoghi si veggono Giardißjj che germogliaoo ogni fpecic di frutco : v'i si racco-ghe ancora Vino mediocre > e Grano ; mi quefto non bafta 1 mantenimento degl'Ifblani. Qmndi ehe la vicinanzadi apoh loro sornrainiftra il bifogne^ole si pel vitto nece^Iario , come pel trafEco cfercitato dagU Habitanti deU' IfoU in quella vicinanza del Regno. Gli Huoraini vi si propagano robuHi, c di colore vivo per i' aria salubre, ch' in eilä regna. La caccia T I C.IT g; principale h quella delle Q^aglie, attefodhe ne jngiiano quin-titä confiderabile colle Reti; quefte prede accrefcono non po- äeV^'-CO la rendita dei Vefcovo, onde dal Volgo indecentemente fb detto il Vefcovado deUe Qua?lie. La pefca j che si fa ia quei P*rtM contorni, riefce pariraente abbandante , e stimata per la pre-tioüta de' Petci. Q^Il'Ifola si divide comunemente in duo parti : La prima coatieac la Citcä di Caprt col Vefcovato , e Chiefa matrice di vaga , e sontuofa struttura , fäbbricata po-chi anni sono alla moderna. Si vedcpure aclrccintodella mc- »c^pi^i. ddima Gitta un Monaftero di Monache , e fuori il maefloro Conveatode' Padri Certofiai coflrutto con difegno , e magni-ficenza ugnale al Monailero di S. Martino di Napoli. Sii Temi nenzj d' un Monte si scoprono tattavia avanzi d' unj antico , c giä forte Caftello . L' altra parte di queft' Ifola e denominata Anacapraydixiitd cosi eminente, che per salirvi vi ene aftendere Cinquecento gradini scarpellati ,nel vivo del Macigao . Nella soramita si travano habitationi difperie , e separate l'una dall'altra, con un Monaiier» di Moiiache. In quella parte noa scaturifce ne tampotro una goccia d' Acq^oa : oade gli Habitanti si servono delle Cifterne ; mi qnando la State non piove^soao coftretti di scendete con sommo in com modo fino alia Mariaa di Caprl a pro v ederü d'Acqua , Lambcndo le Spiagge del Principato Gitta, pafiTata T Ifola di Caprt , s' in con t ran o alcuui Scoglietti , poco diftanti da Terra Fcrma denomiaati Torre Ji Rov'tgliauo , Scog !io J' Crlanäo , e Vervecey tutti macigni aborti della natura , e sterili di prerogative. Un raiglio prima d'arrivare alK Ifola Nifida Ii trora ur^^'o^w^ altro Scoälio, deaominato GapoJa^ dirimprtto ä. cui ž la Secca di Pofilipo , la quale s' efleade un raiglio nel mare ; quindi ^ s^^e^^PA che i Haviganti nell' ingreflb del Golfo di Napoli corroao qualchc pericolo, sc negliirtofi non ifchivano T accennato iatoppo. TtKifatiertc Ji Haptii, tnfW Ogllonoalcuni, che Partenope nel 19 ; 7. del Mondo foC fe la Riftauratrice di NapoM , e che Ercolc nel 1747, ne foife il fondatore . Cefarc Avguflo le rlnovb lo muraj ele miml diTorri: Adriano J'amplib negT anni 130. di N, S. j ma riccvette maggiore irgrandimcnto nci joi, 540, r z j 3, 1170,1300.1557, quando ü vide accrefci Uta dt sctte ^rghi prin- ci pali ; senza iquali nonhavevi magglore cir«>nferenza, che di miglia novej mä con cfli ne numera fino k 12. Abbraccia 33. Parocchie, 154, Chiefe Beneficiali, 19 de' Padri Domeni-cani,8 di Monache dello steffo Ordine; 18 de' Padri di San Francefco, iz. di Monache, che profefiäno ie medefime Re- P^wiu, golcr; 8 d* Agoftiniaai, 5 di Monachc deUo rteflb Ordinc ; 8 Sfl'* " " de* I I de' CarmeVitant, di Monache parimcnteCarmelitane,con_. altre 71 Chicfe de Rcgolari , e Moruche , 23 Confervatorj diDonRC, ii Spcdali, 5 Semmarj con molti aim luoghi Pij. Da principio vifTe come Rcpublica coniitlcraca co' Romani j-ma oominciata a declinare laloro potcnza , fii soggiogata dai P>jpfrnQoz\, poi da Bcllifario , .e^ncl di noftra salute sene fcce /-p^r/. Qjq. Campfino Ceftantino^litano . Doppola morte d' E- radio Imperatore ritornb alia divotlotie dell "Im pero Romano, indi sorto i Saracini dal 819 fin' al 909» nel quale furonocac-ciatl da Albcrigo Marchefe di Tofcana . FEi poi-travagliata dai Greci, e jaraciei fino alia venura de' Normanni , doppp da' Sucid e +4S- Baroni,. 't Cr^i/ Hä Napoli mo/fe Jfo/e nelle sue spiagge , le qüali per com-modo de' luot Cittadini sono state unite dali' arte al di lei Continents . JLa prima ^ che sMncontta nel noftro viaggio , h Jr. queUa, sopra cui sorge 'la^Kilfinfia j ed .artificiofa Terre^ decta 'Last^rna äeJMok^ sopra la quale s' acccndono lumi per acccnnarc /^•WM a' Naviganti il wcuro Porto . Dell' antvcoFaro, hoggi auova Lan* Ai^/o. tcrna, cantö Statio : Lumma no^rvaga toUit Pharus^^mtilaLm^w Nclla pumdeiu medefima Ifola c sittiato un bel Fortiiio,dettodi Vötting, s. s, Genn^jo municediTalididlma Artigii^ria., e jimodernato nel • tempo deUa Guerra di MeflSna. E'qucft' Ifola umta.al Conti-nente con arglne lungo cinquecento pafli dal Lido » efpof-in Marc in forma di ^braccio piegato , fatto.di peaai grand! "•fl/L^' quadrojil quale forma il Porto della Cittii. Fii queflo üL». Porto edifieato dal Re Carlo IL nel 1301, e pofcia .ampliato con molta spela4al RSr Alioufo I d' Arragona. ' Dirimpetto all' Arfenale v' e il Fortiso Ma 'Xorre , detto di S- Vmc^niQj edificato com' e opinione dal Kh Carlo , percio-J-che in quel luogo era I'aDtico Mob per sicurezza dellcNavi,. ■ Leggefi nelle Iftorle ^ £he tale sito era priraa iiblato ^^ e cbe detto Fortino in tempo di mutatione di .dorninio di quelki Regno fi manteane-selamente ppr lo sjjatio di tre mcfi . In qücfta Torre soglisao i Padri di Famiglia carcerarc i ioro ili-fubbidienti Figliuoli. // Caß^rlh deW lJ. Zunma Prorfgf , A^no MDLXXX XK I S O- I SiÜ L A Z> J N 7 S I,x> A. iL' JIbU di Nißfa , Nißta , che da Plimo,, -c Ciceroneiä ichiamata 'Neßf, da Sratio Neßt , c da .qualdhe .altro con^ fcquLvöco 'Nifari y non circuifcc piii d* un miglio,, x ^mezzo, cd .altre volte non era altrimenre Ifola,, dmperöche si vcdcva con-;giunta col mam d' una fabbrica dl X)ontinente di TPofili-riTO . Fü qaefta cotanto vaga , che Sanna^aro 'la =Hnlc -una jSIinfa convmJta in Ifeletta ; ende ncU'Ecloga S 'irwi ificc ^ :Pif{:av« tcmpriva ^nwr n»''artltiiti spieüti. Ivi Lucio Luculb fece cfcavat^e. una'Crotta , per quanto ^ scrive il Flacco , per trasferirii piü commodamenre a i Bagni Mä ( perche il deute vorace del tempo , chc ogni co/a stri-tola, C confama , levinb l'.accennata fabbrica, chiamatadal Volgo Co/iffo ) Nißda -reftb separata dal Contincme,, -ed ilb-lata . Xjo spario , ch' al prefente si trova tri d'Jiola-, >ed il Contineme, moLlra tuttavia gU avanii deH*^ ^prtica Grotta, bagnati nella loro radice jdal Marc, che in quello stretto vie-jie de nemir« to da* Mari nan Ii Gajöla .Fii mol to cčlebr« preflö gli Antichi la Grotta mentovat^ , attefocha Plutarco iiella Vita di Luculb rifertfle, che queflo nobile Romano eicairaße il Monte di Poiüipo vicino ä NapcH in forma di hmga , cd ampia yolta , h sla teftugine. Marco Varrone par-lando dello fteflS) Lucullo , « delle sue fabbriche nel Jibro j de J^ Rufiica c^ep. 17. fä pure menüone di detta Crotta. Srrabone , che fu nel tempo d' Augufto , ncl 4. lib. dellfl sua Geografica parJando ^Ilajmedefima Grotta, ri&rifcc ef^ iere flau opera di Cocceio Archlrctto Romano , come pure quella di Curaa , la quale aflerücc cflere capace di a-icevere nella sua largliezza due Carra■sen^a ehe T uno impedifca r akro. IjO fteflb Autore ci a(Ucura , ch' aldi sopra della Grot, ta foflero ^ia mokiöcchi6 LucTii ä solo Ünescavaii net mal-ägno, per üluminare per lo spatiodi piü stadj 5a strada. Gio. Villani nella Cronica di Napoli al c. 30. dcl primo lib. Äcrille, che r accennata Crotta fofle opera di Virgilio Poeta, il cho diede poi anfa afla scm[Jicitä del Volgo d'aiTcdrc , che Virgilio l'architetraffe per opera, ed arremagica . Mala veritk del iätfe fe y chf-qußlla Crotta fü fatra in quindki giarxii coli' at"--llfbaza di -Cocceio da cento mik AiteHci, jsamc lafciarono scritto Francefco Petrarca nel hb. 4. , e Lorenzo Scraderonel suo lib. intitoUtO Monftmentä Italic ßl. 252. Mentre. queft'I-fola era congiunta alla Terra-ferma, il vicino continente deno-minavafl pure Nißda : anzi quel suolo era talmeute popolato, che Cicerone lo denominava picciola Roma . Comparivano feconde le fue Cam^agne, ei Colli iHSparagi Erbe sei vag-ge, e jdi Conigli: rkiene tuttavia Je due prirne prerogative^ ;, mi la terza vedefi hoggi naancara per I' avidita degli Huo-' mini . Vi era pure una Selva , che moleftava V aria di quel contorno ; mä recifa ch'elU fli, il elima divenne piü saJctbre . Fu nobilitata per 1' habitatione de' Duchi d' Amalii, com-pmta jda Alfonib Piccolomini per tre mila, e cinquecento Ducati Dal Piccolomini pervenne al Principe diSilla : da quello 5,; alla Cittadi NapoU, indi a Mat teo di Capua Principe d i Coaca .a^ori^ti^ Doppo la medefima Citta ritornö al poilc/To dieflä, finalmen-' te la refe ä Gio: Vinccnjo Macedonia Cavaliere del Seggio,il quale 1' aumentb di fabbriche cofpicue , e di stanze afTai commode per VaiceJIi , come pure perrendere piii copiofa la pef-ca^one. Nella parte, che riguarda mezzo dl, hauncommo. do pofto per i naviganti, detto Porto Pavone; c sopra la Porta avanti il Porto teggefi in auttco mar mo il seguente Dif-tico. Navita lißtf tAtim , tmonem Uc ^ vdaque fige ; ^fkta Ubortm h Prcdta , tlagli Anticbi conofduta sotto il nome di Proch^' ta . II di lei afpctto s' afJaccia ver Co Le--vante al fanciofb Protnontorio Mifleno , Nilica, Pozzuolij e tutta quella (ielitiora^ Coftiera di Napoti fino a Mafla , e Capri. ^er/b Tramontana el la rimira quel trafto di Paefe , ch' fe itra Mi/Teno , c Curaa , con tutta la Riviera di Ca/lello Vulturno , Rocca d i Monte-ragone fin' a G acta . Dalla.» parte di Ponente scuopre tutta la Riviera di Terracing , " c di PoR'za , Santo Stefano , Pal-verib mezzo gionio confina coll' I- Monte Circello , 1' lib! Gift. marola , e Vtntitene fbJa d' Ifcliia j che le b poco diftante , separandola uno ■stretro Canale,per cui appena pubpalTare una Fregata, eper?> vo-gliono, che quefta sia una portione della stefla llchia , dalla quaJe sia stata ^ b dail' impeto ddl'onde , ö da scollk di Tre-muoto dilgiunta . Abbraccia sei raiglia di circoaferenziij» , nelia quale nc pure un palmo di terreno refla incoko. Anzi e talmente fecondnta, ch' ella membra il Giardifiodell' Ifole, ed il Regno di Napoli ne riceve sollievo notabilenei Fichi, Uve, Vino, Herbami, e Legumi, Le sue spiagge , c contrade so no tan to dileccevolij che i Napolitani kfciano le loro famole deJitie , per trasferirfi a villeggiare in tempo della State iiu* quelF Ifola, dove ogni Scöglio reca dilecto ^ ed ogni mucchio di terra muove lo 5pettatore all'am mir at ione . Secondo Itj Stagioni vi si gode 11 nobile trafluUo della Caccia d' ogni specie de' VoJatili , ede'Conigli; ma quefta ä paragonc-della rfW/'r!' 'rilcrvata dc' Faggiani , i quali si propagano per-xutta T I&la, fe aflai meno confidcrabile . I Vice R& di Napoli colle Dame sogliono spcffc volte trasferirviß pel divertimento delta medelima Caccia, e cib e/eguifcono con ogni facilita, attefbchcirtquell'I-fob y eifendo piana, poflčnio coi-ainodamente girare le Sedie, e le-Carrozze. Egli c perb vero , die da una parte s' inalza va^ Tfrrrt ^ ga Collina j dove si troiia cortriitra la Terra a guifa di Cartel-lo? muni to con sode muj-a , baloardi, fbfle , ed ogni altro ri-paro„ che pub spalleggiare una Fortcz.za ad ima vigoroia dife-sx^r/'A^i fa . Gli Habttand sono siifHcientemente iiggucrriti j Jimodo ^tait^ri che nell'occaßoiij poilbno dare saggio del loro valore , e maneg-giare T Arm i al pari d' ogni veter aao soldato. Tu t to i 1 rimanen-re deir IfoJa e un' ameno Giardino , cd ogni picciolo tratto di terra si vede fregiato da vaghi Ca fini, ogni uno de' quali h ca-paced'linaFamiglia, che coltiva il suolo piä ricino . Ella ha due Spiagge principal! habitate, che forma no due vaghi Teatri: quell a di mczao giorno serve d' afilo, e di ricovero a tutte le Barche pefcarecce ■ T altra di tramontana si vede c ort eg-TjTfjfl/ giata da quarantacinque Tartane del Paele, c da mol te Felu-p«tfitnt. che mercantili, le quali giornalmente approdano ä quelle spon^ de, e panono per Napoli , dove giungono in due höre di na-vigatione . I Bafllmenti sftranieri, che vcleggiano da Levante ä Ponente, si trattengonoper lo piu inquei Hdi, dovesipro vedono d'ogni bifognevole, si per le Nävi, come pel vitro de' Naviganti. La Chiela Madrice c con (eg rata al glorioib Arcan-gelo San Michele , ed un Cardinale n' e s'mpre il Capo , ef-CAw/dMa. fi^ndo Abbatia Conciftonalc ' il Porporato clegge un Vicario^ dtki ytfHt che tiene il prirao rango nel Capitolo numerofij di cento Sa-c-ifwffA. oltre i Chiericij che officiano con decoro riguardevo- AUftchit- le all' ufb delle Collegiate, AltreChicfe sono Grancie dell' ac-cennata Capitale, ed il Vicario-del Clero vi softituifce i Cappel- pellanl, e Coadiutori: le altre sono di divotione del Publico Ta piüvaga frä quefte e quella , in cui ogni anno si solennizza^ con pompa, e decoro ammirabiJe la fcfta del miracololb ^ant* Antonio di Padova. La Chiefa Madrice si trova hoggidi fre* giata da ricca., e maeftofa supellettile c la maggior parto di efla fii offerta dalha singolare pieth de! Cardinale d' Avalos d' Arragona , ch' era in quel tempo Abbate delJaj Chieiä . Nelle steflb Santuarid ei -venera il sagro depofito del Corpo di S, Porfirio in una sontuofa Calfa d' Argento , ch" Cardinale Franciotti, pure-Ab bate del medefimu Tempio., vi fece solennemente trasferire da Roma . Ii Marchefcj del Yafto, per contrafe^no dclla sua innäta pietä, vi taardere continuanaente una Lampana d'Argento, la quälet pure stata 'dotata dal medelimo coli'annuo proven to ^uflRciente> anzi ab-bondante pel mantenimento dell' oüo . Dirimpetto a qucfta-, Chiefa si vede un Motiaftero , overo Confervatorio di iiubili tutte orfäne , e quefto luogo Pio tti dotato da un Cit-tadino di T'röfii/ii nominato D. Gio; Antonio di loxio, che mori nel i6.7j con odore di santita : anzi il Cadavere di queflo Scrvo di Dio fii sepolto in Napoli, ed il braccio, che teneva il Jti CrocefifTo s' & confer vato intatto , ed illefo da ogni corruttio- äJ^X/^I ne. Fin' air anno 1560 La Chiefa Mad rice era aužl/us Dicece- iini*. ßs\ ma doppo la moi'te del Cardinale d'Avalos d'Arragon.i d-la f u unita alia Diocefi dl Napoli . Nei recinto deUu Terrrtji i Padri di San Domenico hanno un vago Monaflero , co-flrutto sU Teminenza d'un ameno Scoglio dalla genera/a pieta del mentovato Cardinale ; nel medefimo Convento s' iniegna publicamente Filosofia , e TeologLa morale ; ed i Superior i dell' Ordine per re (pi rare tal volta dalle loro gravi occupatio-nl , si trasferifcono colä h vagheggiare quelle delitie , Lo flef-ibCardinnle d'Avalos coftruile pure da'fondamenti it sontuofa Patagio coltocato alt' inoontro della Fortezza , e contiguo alia Terra. Querto magniflco edificio riene fregiato da un sontuoib • 0>rtile, e da una Piazza d' Armi, capace di sette in otto mita Soldati d'ordinanza: il Cortile & fabbricato alta Romana col colonnato , e loggia al di sopra scoperta . La Sala maggiorcj comparifce arricchita con Ritratti al naturale degli Muomini illuflri per lettere > e per armi; infomma la magnificenza di quel la fabbrica & tale , che ogni Te IIa Corona ta vi pub altog-giare senza punto degradare dal luftro proportionate ad uaj, Monarca : argomento della nobile Idea di quel Porporato. .11 ^("^»tif numero degl' liblani e calcolato, die afcenda ä sei mila; on-'^'^' de si pu6 dire con giuftitia , che 1' Ifbla di Procida , non have ndo che sei m ig Ii a d i circonferenza > sla una delle piu popo-late del Mediterraneo . Vižrdi lodevole , che niuno marcilcc nett' otio , anzi tu tti pröcur,ino d' auanzare ta propria for tuna; impeioche i piu civili s'i mpiegano alio studio delle belle leeterc , come pure delle scienze speculativej nelle quali riei^ htUfltmrt. cono air: mira bili per ta sottigliezza, e prontezza del loro raiE-■nato ingegno - La Cente piu dozzina e s' applica al traffico, ed alia Nautica; e le Donne cot t i va no i Giardini con tanta leg- Ttaf.ft gladria, e vaghezza, che se gli Horti Efperidi non fbtfero ik-volofi , diretnmo , ch' al preibnte si trovaflero nett' Ifola di Proäda , nella quale si vive con somima quiete, alcrivendo gli Habitanti alia xli loro feJicita maggiore d* ubbidire ai Marche-fi del Vaflo > e di Pefcara j che dal dominio non sanno diiu-nire 1' amore di Padre . Due sono 1' Ifblette adiacenti, e vici-niffime ä Procida , 1' una detta volgarmente Bkcara ^ ciie gira ^f.^Kawm.. un miglio incirca , affai bene coltivata, edabbondante di Fa-giahij e Conigh: I'aln'a non circuilce piu di mezzomigtio , e si s. Mftti- SI chUma Sa» MartmeUo tutta mcolta , non havendo altra ha-bitatione , che im Cafino , in cuisi ricoverano i Pefcatoi-i de' Tomü. Tra Tlfole d'Ifchia^ e di Procidüvi sonodue liölettc, tf. M^ffht- Yntiz (Ii S. Mar^hnHa^ e l'altra di Q'nrona ambedue di pocK con- •au, ISOLE DELLE SIRENE. "Non mo! to lungi dtill' Ifela dl Procida intorno aPozzaoH so-no VIII Ifolcttc saflofrj&diferte in vicmanza 1' una dell' alrraLj, jTow; A///chiaraatc dagh Antichi Sirenufe y bdelle Sirens ^ pereflere state j^rtr«,. habitate da .tre famofc Meretrici, nominate Partcnope, Lifia, ,e Lcucolia- Erano quefte dotate d* incrcdibile raghezza , leg-giadria , e difißTOltwra , oltrc la soavka del canto , con cui allcttavaao i Naviganti a tal segno , che gli incauti ardendo di ilamnnc impudiche e fraailfchiandofj concfle loro , rima-Sä^Mitä nevano preda dell' eft re m a miferia . Qmndi finfero i Poeti, che d'uHf^ ■ uiiiTc davendoftranfitare vicino ä que^coglt co' suoi Compa-gpi, Otturb col la cera 1' orecchie di quefti, accioche non udiflero la jrnelodia iflcantatrice di quelle Fem mine, cdauvinre fe me-dcfimo air Albero della Nave, perrenderfi immcibile k i ^taji inviti di quelle Baccgnti lafcive. Vogliono pcr6, che gli an-lichi habVtanti di qucfte Ifole fefTcro soliti di adorare le Sirene» iofferendo loro Sacrificj # anzi dicono, che a I tempo d' A rift o-Xile yi suiTiftefle ua Tempio ad efse dedicate. L' una di queftc Ifole hoggi porta il nome di Qalli, ü C alio, ch' e diftanf e cinque miglia dall' Ifbla Capri T altra poco di dal Capo del-la Minerva scnzanoraci ei? terza.^hianmta qhele'^ ^ porta in vjcmaaza. Sf Gti^*. ISO h A D' I S C H I A. Sorge L' Ifola d" Ifchm dal Mare Tefcano , haveado quella^ dl Vento-tiene j 6 Bentitienc ä Ponente; que IIa d i Capri ä Sci-s .fuMunt rocco ; Proč i ta , e Vivaro a Levante ; il Continente verfb le ^/■ir ijeU rov i ne di Cuma ä Tramontana ; e I' A fried ä mezzo giorno . Ella C vcnti naiglia diftantc dali' libla Partenope, öVento-tie-ne , da Santo Stefano , dalla Botte , c da 5aa Martino : di-ciotto ,da quella di Capri : trfe dal Cape di Socciaro di Proci-da J e da Viyaro pgco meno d i due raigha ; mä dal Coatiuen-te , dove e la Torre del Fumo , sei; e da Cuma dieci . Fu f^ch» dii- com-pari fee tutta verdeggiante , amena , e fecondifftma nella va-de'suoi GUrdmi, Vigne, e CaAa^neti . Vqüo il Ma- re aTti^n: rupi tc' squarciatio le vircert , c le pendici de' monri inaccefübili servono naturalmente d' anitemurale , per di tender Ix da ogm ißcurfione nemica . Verfb Tramontana, c Grcco caiiapeggiano le sue spiagge f fin' alla Chiefa di S. Re- s^pr!«'»» Aituta , dove ^i venera il di lei sagro Depofito > con ugual T^aghezza della Cofla orieatale : ed i snoi luoghi piü cofp^ cut jiono Lauro, indi la Villa di PoRtano ch' öttenne il nome dalla Famiglia , che la sig no reggib in qua lira di Padroni , A't;anto della mantovata Villa s'aproao T horride C«-verne denorninate le Cremate^ dalle quali nel ijoi , allö scri- cdt^/^ vere di Pontano , sgorgarono rorrenti di iiamrae sulfuree , O'"«"--che per lo spatio di tre miglia inondarono senza riparo le delitie deir Ifola . La ftequcöza de'Tremuotijchenioleftarto le sue Contrade, diede luogo ä Poeti di fingere.,, cheTifeo ful-minato da Giove folTe confinato sotto quel suolo, dove muo-vendofi, scuotefle la Terra; gemendo, eccitaflei Vcnti;reipi-rando , accendeße le mentovate flamme lugubri, Pafiato piti oltre s' incontra il Tempio di S. Pietro ä Patanello, dove Tu giä un Monaftero de' Grecipoco diüante da quefto alla^ Marina comparifce loScoglio del Gigante j c&s\ detto per 1' al-terigia, colla quale egli s' inalza verfo le Stelle. Trä qtiefto dirimpetto al Tempio di S. Alefländro, e i Monti delle foffe «cacu- ^'i""*-riiceno i fämofi Bagni dt For&ello, e di Fontana alle sponde d'un s^gf» A Lago fertiliflSmo di Pefce aiTai ftinsato non solo dagl'Ifolani , mä ancora dägli Habitant! sul vicino Continente . Nei mede-ümo Lago capitaao pure numeroii Uccelli d' Acqua,i quali s'jngraffano calmente , che si rcndoao iahabili a volare., ed irfdre dal Lago j ancorche egli non ecceda un naiglio di cir- i-s® jcuito , e la caccia degli accennati Volatili si fa dentro picciole Barchette colle Balertre ne' tempi stabiliti dal Sign®re di .fo Lago . I Colli j e Moßti., che circondaßogujeir Acquc, io-»c /ejxipre jverde^anti d' Erbe odoriere , e principal me nttj di Mocteik , ediLentifco . Paffando piü oltre lo spatio d'un /fifW^*-mig^io, Š scoprono sopra 1' anapiezza di vafto Macigno le reü-qaie d'un Caflelbdiroccato , il qujtle si d<^onainava CafteUo-«/i»-* ne : al prefente sopra queflo safl® connparifce una Vigna con molti Alberi fruttiferi; e verJb la parte Orientale di cßb efa-lano vapori caldi, e salubri contra molti maü . Finalmsntc_^ in quei contorni si veggono ancora raolte antichÜfirae Pitcine ^ poco diflbmiglianti da quelle, che si veggsno nelle rorine Cu-tifi^" " mane , Poco lungi sul Lido del Mare scaturifce il ßagno di Caftiglione, il qual'fe maravighofo nefle sue opetationi : Stra-bone fii di parere, che i rottami > ed altri auanzi di fabbriche, che tutfaviä in quell' Acquc m scoprono, compone/Iero gia an-ticamente una Gitta coftrutta da Hieröce Tiranno . Q^Ii d'Euboca , b sia di Negroponte si trasferiroao aella parte piü florida deir Ifola, la quale ancoca al prefente si denomina Ne-groponte , dove 1' aria b talmente temperata , che sembra^ una perpetua Primavera ; oltreche i vi il mormorio delle Sor-genti accrefce notabilmcnte la delitia di quella Contrada . In somma tutto quel tratto di terra da Santa Refiituta fin' ä S. Pietro Pataaellg e tuito fregiato da Bagni salutiferi, c Su-^j,^,,^ \ darorj , di marnem die «nsfera , dti' il Gelo si siz aflaticato »sJäJ!^ neir cpilogare tutti i rimedj neceffaripel bifbgno dell' fluomo in queir Acque vitali, che guarifcono i mali piü oflinati, con-forme refpcrienia continuamenre ne publica gli afletti mara-rigliofi ■ Sii termina quefta parte tanto deUtiofa deU' Iföla al iäniofb Münte Vico, su la di cui eminenza « trova ü rinoma-ta Sudatorio de! Cotto , vicino al quale verfo la Calata di S'. Martino s' incontra uno spatioib macigno con certa filTiira, dalla quale efce contlnuamente un Venticello caldo . Sieguedop' po il Promontorio della Cornacchia, dove comparifcono i Sco-gli deUe Formkhe/k , le quaü al prefente con vüL:abolo corrqt-to si ch i a mano le Forankole : indi ^ incontra quello di Cam[o moko oflervato da' Marinari ; attefoche se ne servono conic_j ' di regola per le loro navigationi, e lo steflb fänno veria quello di ScTcfa vicino ä Cafliglione . Dirimpetto ä quefto s' inaU 7.a il Monte FaJconaria cosi denonninato dalla quantitäde'Fal-coni, ch' in eHb annidano , come pure nell' altro Monte de* Maronti , e de IIa Guardia , e fra quefti s' cftcnde il Promon-torio dell'Imperatore. Doppo il luügo delia Gemnaetta Sl VC- fie Mririt' de il Capo S. Maria ^ il Riolo , il Cafäle di Forio , b Fio-^'"'^' • rio , e Forino , luogo aHäi fertile , abbondante per natura ; c fiancheggiato dall' arte coii dodici Torri munitc d' Ar-tiglicria ciquifita . La Sahna , la Pietra Rofla , il Bagno C c c di Sudattrit A/ Ctrtt. Tt^em . .irt'/Ue (waaidi- Lag. L ^ V o U O Sf. Mw dt Ciw« , con quello d' Agiiaa« , e poco lungi nel Mire si vede b ScogUo della iV^ü? , doppo s' iti^ontrano il ram Promontorio ScaonelU, il Veccbio , lo Schiavo , la Fakona-ria gia dctta U Pedora, tra le quali e la Falconaria c U Ca-la dl Paafa , donde sc^tnrifcono i due ßagnidi Söliceto di pre-ttofa virttt non conofciuta dagli Anticfi .. II Cafalc di Panfa situato in querte vicinanie fe un luogo de* piii vaghi, e de' piü Ji di tQtra libla dovc la Caccia dc' Fagiani , Starntj, F^paii, Lepri, ed akri Atiimali rendotio piU delitlofo , e maggior lu-^ ftro al luogo , Ivi pure si reggonjo ancor.i alcune vcftlgie delle sontuofe labbriche , dovc gia si tractencvano per puro diictro i Rfe d' Arragona ; sieguc il Cafale di Fontana y chc pigliaj la sua denominatione dalla viL:ina Foatana di Buceto . Poco luttgi s' iiialia il Monte deÜa Guärdia cos) detto dalle Setatinel-Ic, che notte, e giorno iavigilano sopra di eßa per iscoprire ^li andamenti de* Corfari . Quindi ver/b il Marc si fcuopnc tl luogö detto Giardinello, il ßagng del Gardone , cd il ^a-go Monte S. Angeb , il quale s* avaiiza nel Marc in forma di Penifbla , alle di cui radid riefce copiu^a la pefcagioncj Pf/^^dSO de'Corallt, delie Lagofte, ed altri büoni Petci. PafTatc» poi il luogo della Fichera , si vede un mirabilc Sudatorio , ed una laaga spiaggia d' arena minerale caiidillima con Bag ni nella ripa . Prefso il Mare , dov' h U Sudatorio , scat uri fco hI- trollo terribile un' aqua d' aßai buon sapore, dovc si pub A'"« > cuoccre il Pefce , la Carne, cd altre vivande con tanta, ed uguale facilita , colla quale si stagionano nellc pencolc appefc sopra il iuoco . Siegue la Cava otcura» dalla quale scatiirifco-no Acque calde , e freddc; indi poco diftante e la faniofa_i e^.Tflj jf/u Valle d' Olmiteilo , cosi nominata da due salutiferi Bagni, v^/ioJof-cWin quelJi scaturifcono : le sponde di qiteila Valle bian-cfieggiano per la copia del nitro» che naturalmeiue vi iiafcc ; onde in qLiella vicinanza si trov^a una Sorgentc,che dal nitro fti denominata Nitriola , h Ni t role. Termina quefta Vallcj nc^ due Monti di Trrzana j e di Monte , dal quale scaturifce nn' Acqua frefca chiamara de' FraffitelU, II Cafalc di Bara-no C skuato fra il Monte , ed il Cafalc Teftaccio , dov' e il SuJaterh maravigliofo Sudatorio di quefto nome : dali' altra parte com-parifce la Villa Monopanc , dalla quale si vede il Monte, o Promontorio de' Maronti , e quello della Cava Herta . Doppo B^nff Stic s' arriva al famofo Bagno Succellano , che scAturrifce da certi rtz/atiff. jy^aclgni vjcino all' Areola, ed alla Schitl : indi s' incontra^ jI Promontorio di S. Paticratio , che f^i denominato cosl dxj una Cappelladedicata, giä secoli sono,äi mefiri dell* acccn-nato Santo. Giunti che siatno al Monte S^an, si vede il Ca-läle di Pjano> ed una Campagna fertiliffima di Grano, Car-pf^msM»" ' ^ Carciofbli - Succede ä quefla T amenißima Val-rjjivrrjf. le di Ligouri copiofä di cacciagioac , e verib la spiaggia ma-rittima si vede il luogo di Äeggia; indi un' areno/a spiaggia , nclla quale si fa buona pefcagionc, eflendo quel luogo a gui-la d i Porto, che s' eftende fino ä Cetaglioni Promontorio . Doppo siegue 1' altro deir Aguglia , e fr^l quefli due si vede una Crotta fatta dalla natura , nella quale poflbno ritirarfi Fregate , ed ahn Legni, per ischivare la moleftia de' Vcnti, ch' in quei con torn i minacciano frequenti naufragj. Quindi succedc il gran Promontorio della Parata; c gli alcri due di Sciarillo, c Pifciazza della Vecchia. Tutta qucfta Riviera comparifce saflbfa , e moleftara da altifÜme rupi ftconde di minere , tj MJwfff principalmente dell* Oro, e del Ferro , come pure di copiofe arene di calamiti. Vi soao final mcnte piü Monafteij d' ambi Sefli , come di Francefcani Conventuali > Domenicani , cd , Agoftiniani. Si mimerano molti Bagni , e Sudatorj saluberri-mi contra diverfe specic d' infermitä y] fra quali i piii rinoma-ti sono, DeJ Forutllo, delle Forttiae, iL Cafl;gIione, Jella Spei on ca , b della Scr«f;i , di Gurgittllo , detio Stomif:« , dei Den H > del Co «o , b (telle Ojonthe , dtl fetro > Xa^ni Je}- r Amiftro Jtlla Ca!a d'Umbrifco , l'Al£Ciiteo> -delU Citad'^Umbrafco ^ delU Go. r tßi» If- l^u f SInigdlU , del FmlTo , d«l Ragnicrllu , del R»te , di MrZuivja, det . lello, deJi' A g none di Citir« , deir A-rtna , ÖJ^gnanedi CiUfA) ii Soliceto , di Cradone, dcirArefie lott« il lügiio dd tiuHone, dell'ArtJii, dj S. Angelo^ Doiano« b Ülmitelto , iti Kitrali, del Sue-cellario, di Pälggia Ronutja, il Nitrofo, S^lTu, Salvacofl» , cortte Ji Troja , eh» da ioduvico XI Re di Vtancia j e Rem to d' Angiö conTegui naiilf-e gran digniti nella FraJi-CJa, V uclla Pro venia fu Grali Siniicaico. Si dillitiguuno in Ifchia da 11' altre Fa-■"'"/ie le Albani } Aflinti^ Boneni, Coffa, Galliern«, MelluJli j Monti , e qual- ISOLA DI PONZA. Anfr] £ Pihrt. XfeJ* Savt- rM ^J T/ L' IfoU di Poa^i* conolHuta da PHnW//^ j. cap.^. co! nome dt t/t/sjs PontU, e da Varrone con quello dt Pontic ^ giace dirimpetto ä Teri-acina ver/b il settcutrione, bavendo U Molo di Gajeta k , ^ Levante, diftante da Terrafernu raiglia , nunaerandone di circonferenza . Tito Livio scriue nel Üb. 9 , ch' ellaj foiTc gia habitata da i Volfci, c da alcune Colonic de' Romani: ciö si rende probabilc da i rottanii, c reliquic dcll' habitk-'""^* tioni aiitiche , cli' alprefente snaanteliate si veggono. Moltio Per (one illuftri doppo il pcnofo efilio vi lafciarono la vita; on-dc la barbaric de' Tiranrii si sfbgava contra gl' Innocent i col relegarli ia queft' Ifola: Nerone, che fü l'Idea della crudelta, vi conflnb il suo Nipote Figliuolo di Germanico, il quale per dil^ u/u^t^l perationc svenö se steßb col proprio ferro, alio scrivere di tonio, Caligüla tnoftro coronato di perfidia vi relegb Ic sueSo-ie'' rcllc, le quali tra gli horrori delle solitudini , c la pcnurla del softentaraento richiefto dalla natura per viverc , efalarono col me d'intHicita lo sptrLco tormentato dall' eftremc angofcle. Si refe maggiormente celcbre dall' efilio di motti Santi Marti-rij e Confeflbri^ fra quali S. Silveftro Papa nel vi reie il fuo purifilmo spirito. I Marinari hoggidl v' approdano tal volta ä solo fine di provederü d' Acqua dolce, la quale scat uri (čelu certe Grotte denominate gli Ancri d i PiUto . Al pre Tente non v' e altro, che una picciola Villa con una T^rre, a quale riconofce per So ura noil Duca d i Parma. U Ifola di Savova denominata da PHnio Smova i collocata trenta miglia dirt ante da Ponza. L' IfoU Bemitkne y 6 Venwknc chiamara da alcuni Bit onto , c da altri Bi'tente, giace-dirimpet- s*>itith/ie. to al Molo di Gajcta : quefta vicnc stimata da alcuni la Partcno^e di ToJomco . All' occaso di Bsntitkn? fi vcdc_> uno Scoglio riconoTduco hoggidi col nome di Bove ^ atteflbcbe la sua figura^ c superficie eftcriore comparifce in forma di ve . Q^fta coll' antecedent i ^ giä una volta ha bi ta re , pian-gono al prefente sepolte per lo piü tra gl i^ horrori > sterili, in-culte, e prive d'ogni commcrcio humano'. J^ura e picciolo Caftellot cd liöla situata in po:a diflanza dalle Pat udi Pontine , jo miglia lungt da Roma , e cinque da Antio alle foci del Fiumc del medcfimo nome, il quale rw «.v-si scarica nella spiaggia Romana dentro il Golfo , che p^r^'jj^Xjr'if" d Aflura ii chiama , c fii couoiciuta di Tolomeo secondo Lean-dro Alberti coi nome di Chßia. Nella parte, dovc anticamente si fabbricava il Sale , comparifce hoggi una buona Fortezza con Prefidio Pontificio. Marco Tulio Ciccronc elfcndoli rifu- it giato in efla, in i^ece di trovarvi la sicurezza , v' incontrb la mortc, attefbchc Popilio Soldato di Marc' Antonio gli taglib la JT^. Tefta, benche da lui foflc ftato libcrato dalla mortc ; ondc Livio, Plutarcocd altri Scrittori efaggerano la [di lui ingrati-tudine . Coradino Duca di SVetia, Figlio d'Enrico, e Nipocc, di Federico IL Imperatore , fa pure in queft'Ifola; pofleduta altre volte dalla famiglia Frangipani, fatto prigionierc, e poi condotto a Napoli. V ^bla Sacra giace alle Foci del Tevcrc, dove quefto Fiumes] divide in due parti, c gU antichi Romani coflniffero cola un Porto rigua rde vole, al prefente trale pro- ?ric rovinc scpolto . II Molo, che ä travcrfo della Bacca del 'orto di Civitavecchia e situato , s' cftcnde nella confbr-mita , che dimoftra il noftro Difcgno , circondato da tuttc le parti dall'acqua del Mare; come dalf artesonostati alConti ncnte riuniti per raezao d' altri due Moli i due Ford erctti neir ingrcffo dcir una, e Tatra parte del mcdefimo Porto, che prima erano totalmente circondati dalT acqua , e perbgli hab-biamo defcritti in quefto lucgo , II primo serve per coprire il Porto dali' impeto dc' Vcnti meridionali, e rendere in sicurezza ogni Naviglio , che vi si rratticne ; gU altri due furono congiunti ä quella parte, chcforma la Tarfena, i'altroaqueU la, oue s'in^za il Caftello. La fabbrica di quefto > e quella della Förtezzä di Civitavecchia fiierctta da Paolo IIL iljSaftto, Pb V. rifccc Ic mura tanto della Terra , quanto del Porto, e IcCiftemc del-r Acqua . Sifto V- da proflimi Colli vi mandb 1' Acqua^ . Paolo V. vi aggiunfe la Lanrerna . Urbano VIII. accrcbbc le forrificationi del Porto , condufte nuov' Acqua , levJi Je Ga^JJe , e fcce altri bencflcj , come si legge in due Ifcrii:'- ■ * ^ ' ■ ' ■"■''•-J'-inn . TJ(fittU»t tfifitnti ■ mlVtü- Cilatts VitUi TftjcKsf md C*fUUm €tliatt Vrbdnut VIII Peaii/is M^ximUf ■ ■tcftsque caminuüit* ferns mini ti j impEtnj , priilino tUcori reftituic , ut sccLiriiij ■fra^o tiaris Ktvientij impetu, na*rlgiTites appslletent, & exeipiitntur : exrrenaas In-fule hincitriie p»rtes noi'o prorfus oparc Iditsr iid interioi't fluäeris protendit ; am-liiCU latjoTum lapiduin aggere fimavit , Pb^t'um orient« I em rjmi^ hqJ^hs -fa 11 seen-tern reftmriTit ) occidtJiCAlem ronjtruxtt, utrwnaque gremium invet^iiito coenü oMi' ■ma Hira purgavit , & recfntiorii coaffnentationii rtideri^us pi (Tim vi tempoftitis inve^ijimplicitum exptdivjc; ad noclurni; diiTentionfs vdidiiTimuni ^ trabibu; rept-gulum ncxu utrinque catetist percerti Spjtii ijligatij in aqai summa JuHntibua pnrfta elle voluit, cujus i I line otfie£>Lt pirieCis hinc esc i rati prrddio dircriitien accti-{ur,pluribU3 pfiuj^rtacuJiE arcciu muaivit , &ad>liC]S, qus fiiper a.qu3s cxranc opi:-ribus, idhancfürmam rede|it Anno Sal, M 0. CXXX/V- Poncjf. X/. II Principe Pamphilio Nipote d' Injiocentio X. in tempo , die qucfto era Cardinale , v' iacroilu/se il raodo di fabbiicare le Gakc : AlcHandro VII. fabbricb V Arfenale , tbrtificb il Porto , c vi fcce rOfpitale . Clemeute IX, vi alzo Cafe per coraiTiodo de' Mercasti , c cosdiiÜe nuov Acqua. Innocent i o XL J'accrebbedi fbrtificationi, c di Cifternc, c spianb i Colli vicini; c di pre fen te il Rcgn ante Pontefice Innocentio XILcoa animononinferioreaglialtri vi hä fätto il Ghetto, edha ecci-tato niolti Siga9ri Romatii aachc ad ivi fabbricare ; cade per Ic nuove fab brie he non si r;iuvifa per que 11a, che era, A tempo di qucflo mcdefimo Pontefice si e scopcrto un Acquedotto an^ tico fatto da Trajane , 6 piü toft o da quell' Imperacore rift au-rato, come dimoftrano i muri , il quale pigliava 1'Acqua da' Monti dellaTolfa, elaconduceva a Civitavecchia, dove si sonc trovati Condott i di Plombo con il no me di un Liberto di Trajano . Parte di queft' Acqua al giorno d' hoggi serve per ufo delle Luinlere , I'altra fa girarc Molini, cd 6 di taiita_» bont^, che vienc stimata migliorc di quclla di Nocera, eften-ido stata fatta T cfperienza, che portata sopra Vafcelli fino in_. Levante , ^ ritornata senza patlre aleratione venjna , efem-pio singolare rifpctto aH'aitre Acque. E stata tentata T imprc-fa di conduria nuovamentc a Civitavecchia , c difiia sife fab^ bficato nuovo Condotto, c in parte riftaurato V antico per lo (patio di nove in dieci miglia , eflendo rntt' il camino intor-no rniglia ventidiu:; ma qucft' ijitraprefa si intermelTa per man-cania di dcJiaro, cd altre caufc, poiche Pcribna particolarc i' ba-"freva intrapreia, e,sl crede , che un giorno polTa tornare k ri-ibrgere., mentre ^ stata di nuovo dimoftrata chiaraniente la facilita del profcguimento dell'opera , c la iomiii^ della fpefa no-n afvcndera ä quaranta mila scl^di. Paflate Je SecciK , dette Faläar^taj s' incoatrano in diftaa-ica d i rredici miglia da loro , quindici dalla Fortezza di Mon-talto , e alcrettante dalle foci de' flu mi Arrone , c Fiora alle r Ulf ŠJcogli j chiamati le Murelk , ch' aaticamente heb bero il S.' ""noaie di Te^ Villa ^ edalcuni aache le dillero K^gie . Un solo raiglio diftante da Terrafčrma, c cinquc da Porto Ercole si oifervano le Formcbe dt Lancedonia . Nove miglia incirca dal Monte Argentaro giacciono rre Scogli nominati le Fcrmkbe dl ^^^j^^^^Grofimoj cd in &ccia a Porto Ercole e pofl^ l'IfoladeUo stcl^ ar^atQ,' Cq nöme al Settentrione della Gianuti. ISOLE DEL MARETIRRENO; ATTINENTI AL GRAN DUCA DI TOSCANA . ISOLA GlANUTI. Lungi otto miglia dal Lido di Caflkno, akrettanto daMoti-ifouek- te Argentaro vcrfo mezzo giorno , c dieci all' Oriente deU' I. fola del Giglio si trova quclla di Giattmi ^ da Plinio chiamata Sttr niteit- Prsm. iA M*ttt Ar— putMfa^ t Strutm . Tctre Je! Ptrit, Bianum^^rU frequenti Piraterie ä tal segiiaabbandonat^e ^ifef- csvr«^ ta, che in dodici miglia, che tiene di circuito , non vi si scuo-pre nfe tampooo una viliffima Capanna . Se gli aTaozi d' al--cune Caierme, ö dalla lunghezza degli atini, ö dal furore del-I'armi diroccatc non ci autentica/lero, che akre yolte,ellafbt 'fe habitata , la porremmo annoverace tra le piu infehci , che ■sieno nell' onde del marc . Non oftante V univerfale steriUti della medeftma, efperimentb piu vokc le viccnde, e mutatio-ni di S'ignoria , attefoche soggiacque al Dominio de' Longo-■bardi, indi ä Carlo Magno , che Ja diede ä i Mflnaci Cifter-■cien/i nello steftb tempo , che loro contreffe quella del Giglio-Fü suHeguentemente ctsnfufa tra i Beni , c Luoghi Feudali della Cala Aldobrandefchi; doppola JR.epublica Sanefe Ja sT-gnoreggib ; e finalmente hebbe la sorte d' ubbidire ai Grarij Duchi di Tofcana^ä conditione, che quando veniftepopolata, soggiacefte nclJo spiritiiale agli Abbari . Divennequeft'Ifola tanto milčrabiie , che si vide priva d' ogni veftigio humano fiel renspojchc AriadenoBarbarofsa con 150 Galerc Turchef^ Pt»», che defblava il Mare dj Tofcana , come al prelčnte sembra un oggetto di milerie , ad uti kberinto d' horrori , non ha-vendo, che un Porto , il quale fe ancora considerabile. ISOLA DEL GIGLIO. Comparifce nel Maredi Tofcana i'lfola del Gi^Ih , detta ancora Aggilium , ed , col quale si riconofce l'u- nico Caftello di efta ^ situafo sü 1' emincnza d' uno Scoglio , dove si gode aria purgata . Nella parte Orientale delJa me-defima giace il ikmofm Promontorio del Monte Argentaro, il quale forma uno Stretto di Mare di dodici miglia, che altre Folte era un nido di Corfari, i quali infidiavano colä i Navi-ganii; ma al prefente la vigilanza del Vice-Rfe di Napoli vi raantienc molte Guardie ne le Tom , che circondano il mea-tovato Pro m on torio. Ella c gcneralmente montuofa, non ha-vendo altra pianura, che alciini brevi paüi verfo U spiaggia, dovesonodue Torri, T una in forma di picciola Fortezza chia-mata del Porto, munita d'akuni pezii d' Artigüeria : 1'altra detta anticameute il Lazzaretto per la contumacia, ch' in ef^ fa facevano le Nävi. Qj^fta Seconds Torre si trovaalj>re(bate quafi tutta rovinata, c le Nävi mercantili, che foilero di qualche sofpetto, fan no hoggidi la quaraatena a L i vorn o, II Porto di qucft'I fola, ancorched'ottimo fondo» e capaced'af-ficurare molce Nävi ^ & hoggi giorno abbandonato ; nc vi capi ta no , che per accidente Baftimenti di rimarco . La di lei circonferenza non eccede 10 nsiglia, e coatiene in circa sette-cento Pcfibne quafi tutte mefchine per la steril i ta del suolo : flnzi si pub dire,ch'il Gran Duca mantenga , e proved;» quel Popolo d' ogni bifognevole > e principalmente d i G rano, il quale griiblani macinano h braccio per mancanzad' Acqua, che faccia girarc le Ruote de' Molini. Quella Gente s' applica alia coltura d' alcune picciole Vigne , come pure alia pefca deJJe SardelJe, cd Alici ; i piii robufti seguono la Nautica sil le Galcre.Tofcane , Poatificie , e principalmente sü quelle della Sagra Rtligioncdi Santo Stefano . Inqueft' Ifola vi sono alcune miniere d i Ferro , e Vitriol o; ma la poverta degli Habitant! non permette d'accingerfi alia spefa eforbitante , che si ricerca per ifvifcerare !a Terra, e purificare i minerali. Carlo Magno haveado so^giog;ato Defiderio Re dc' Longobardi, ad iaterceflione di Leoae III Sommo Pontefice diede queft' I-fola ä i Monaci Ciftercienfi verfo 1' anno 790, Doppo iunga serte d'anni, e varie mutarioni del dominio temporale , pervenne finalmeate sotto il Governo del Gran Duca Cofmo I. attefoche Leonoradi Toledo, allora GranDuchelfalacomperb dalla Contelfa Silva Piccolomini, che fin dall'anno 15 70 con-cedeva in afHtto 1' accennate Miniere ad un ccrto Capitaao Ciotri, come ne apparifce Contratto stipuUto dal Notajo Paolo Cicagni ia filza 2 nell' Archivio Sane/e. In progreßb di tempo 1'accennato Monaflero colle sucat-tinenz£ fu eretto in Badia goduta da molti Cardinali , come Faraefi, Aldobrandini, Peretti, Barberini, e Paluzzp Altic-ri, i quali, mediaate unVicario Generale , che soggiorna in Orbitello , ed un Arciprete , ch' efercita f Officio di Paroco nella Chiefa maggiore dell'Ifola, affiftono, ed accudifcono al bifbgno spirituale degli Habitant! . I Gran Duchi vl hanno coflrutto una robuftiffima Fortezza ifolata ä foffo secco coiy quattro Baloardi regolari, munita d'ogni bifognevole per fare fronte agli attcnuti nemici. I S 0-> Pfr*. OWcuf:* ■ Samert iS PtrftM^ MtHm , tit m^f iiMi ^ firiM di iftici* . S/fTcitii Jt^ClfeUm M/mm F-pfs, ViiriiU^ a tJi CarU Mä~ gno dtni fttfi' XßS* J Qißm'^ tisnfi^ Cime p^ßi tm il ä^ mimiir dr G tih M A rtf" TLrftt* fM ?ttf teils. Ifolario del P.Coroadli; I2t T O S C A JSf ^ I S O L A D E L B A. Trimpetto I Piombino alle sptagge deli» Tofcana ^ situata t Ifola d" Elba^ tanto fk-r.'ywi appr^ifo ^U Anticlii, Jalli qua' ti i ü detta llva , ed Jkthalta, che di giro uon^ cccede 40. mjgJia. Quefta fii gia poflcduta dai Fio-^rfw' dt i ^ ^9° Pifatii la soggiogarono j ed f' TiZVftö al prefente appartienc al Prmdpc di Piombino'j sotro la protetrionede' Spagnuoli, iquali vi hanJBo ^ laFortezzadi Porco-Longone. 11 Gran Ducavi poflledc il Porto , e Fortciza di Porto-Fcrrajo, Perraro, detta altrimcnte Cofmopoli da CoCA raol Gran Duca di Toicana , che U coftru/Ie.l Pereflere quafi tutra fterile ^ confeguenteinente si trova poco habkata, non cfTetidovi, ch« cinquc in sei Paiticchic ; ben h vero , che la Natur* r^mür. compenst) la sterilitä della superficie colla fecon-dita dclle sue vi/bere copio/e nc lie Miniere, principalmente ncl Ferro . Vi si vede con tinu^-mente un prodigio della Natura ; imperbchc il iVtf^«« Ferro cavato in un lüogoj nello ^patio di 15 , quel Terrcno fö(Ie stato svi/berato : cd in ve ro la quantita sempre grande del Ferro , chcj nel corfo di piti secoli vi h flata cavata ( 3e_ non cre/ceflc ) i' libia sarebbe horainai cori- _ fumata ■ Onde Vergilio nel X. deir Eneidedecantb h sua Te- f/i/ü/a i^xhaußh Cbalybum gfnercfä metallii. All« radici d' una Montagna si trava notabile quanti^ ta di Calamira si bigia, come Dcra; e dal Mon- ^^^ ^ te Arco si scavano mar m i pretiofi > e llimati tan- csUmtHm. fo per la sculmra delJe Statue , come per la ttruttura degli Edificj piii sontuofi; a i pied j del- , lo steflb Monte si trova una vena abbondante di Zolfb , ed un' altra di Vctriolo ; e poco lungi >ono le miniere, di Stagno j e del Piömbo . Nel mezzo di queft' Ifola ž: una Sorgentt degtia^ ^ST'*' di rimarco , attefochc ella crcfce ftell' Ac- ^ que, e f^ma lecondo, che i giorni s' allunga-jio , b s' abbreviano j di maniera che ne' giorni piü lunghi della State sgorgano i* Acque in tan-ta quantitä, che polTono far girare molte Ruote daMoIino; e ne'giorni piCt corti del Verno ap-*^,^, pena ne zampUIa un pispino da lavarfi Ic mani . Vi fiafcono, e si propagano ancora alcuni Ca-valli molto graditi, e stimati per la loro picciolez-za . Nel mezzo delCanale iT EJha compirifcono due Ifolette colle loro Torr i ; la prima Ti dcno-^^ mina Palmarola, e T altra Se.vk>U. Dirimpetto ali nrola d'Elba ta Piombino , e Rochetta yxti^V-P^J^^ ^ lontanoda Terra si vede I'lfolata^^ Tro-f' ji«, circondata da moki Scogliciti, conofciuti Mfictii , ^^^nx^mcpj GUAjjrirJ OEBIJ rnthrtx*^' condita a/lai copiosa dc' meralli, e principalmente del Ferro; In- sotto il home de' PorcelU, per mezzo de' quali poffbflo tranfitare le Nävi. D' Elba e nativo il Gualdo, di cui cfponiama il Ritrat- Sf Jt' P*-to per il motivo > checcneporge Telogio fbtto di lui pofto. £ c e 1 S O- CTTT^ F OUTBZZ^ m Livqnno lie^crittcL, Č. Dedicaia^ Dal F. C0Sni0(jn^ CfrvncML jt^'S^^inßsiinio Si^^iorr S^S S O Conte di. ^uat^a. Jdk^lr^ cii Cameirti^t StA.-S, Cej-arv d '^ste J IPrtnw J-a/J^iUvitG a Fcric S.l^ttoria 3 Forfa -Sfuriito^f /um ^alnar-Ji jpoi^a. CojruL i .ccint ^r^^ tuxie. de-He Gahsn; 6 FüTist. CeAoneUa. y Tarta. ^fiunuL 8 ^acca lUMa J}arfe>na. ^ J'orta. Triniti^ io "Vccckia , jj Jfuciie^ct-tfjlca^oniJi^nfiiif^^tiaiia^iri <• :Baluar Ja Sj'ietrv dj^icanfara, j'jE j^fUMVlf'" ÜtFlf is J^oriicc-icdo M TTaioi^eäi di PLSII^ Ftozza 'deMa porta J^i« jl Hui/nifs iä J^aLat-do del irwilrw a T^'iAf jfy Tsaluards die fro al Cojcne de Tčdesckt i8 Balii-^itda di Tai^t^ a Fix a. lg Bidnarda dcMn ^Vfrseaa J/hana. latf Piazza d^Hl'^'-iit Ai Ter tit id Tesce ISOLETTE. CHE S ONO IN FACCIA AL POR.TO DI LIVORNO. (Entre i PiraniCgnoreggiavtito gtia parte della Tafcinjt, Ii/orno non era.chs uji Borgomal Jajio » e dJ plcriola fUehfione: nsHa ii^lk guißi cornparivt queflo Pwto prinuH the i Gcaoven Jo cedeHei-o i i Fioresini, ricePwdone in n>n«mbioSartana/MidoppocheCofmo d^'Medid I'^grigft agliStiti dt ___ Tofcant,!GranDuehihajinopoRoiMoroflui^oiiel(iajviieggiarlocüIleJot* lificationii mlTtciiifodelJe Mora i euel readsrft il forto frtcacauia i 1 fegno tale , che haggi egli * de'piü „lebri , ede' piilfpr^ticiti delP Euro^j, A queltofamof» Porto fcrvono J i Vanguirdia t/aüi Jfig/I, i quali, giiifti iV noftrj Jftin lo , regillreremo, icciocheiPilotip^enamentftnfarrnatiiKifianoei-iiare i peiäiolofi nariVagi, cfi'in quelJe FjitmU , vkiiianiefovraft^no. Meeto quarto d i mi gl jo in diftatiia dal Molo fi vdeil to da uu CtrtelUno, c'hi Jacura d'acccaderi'i di nottc tempo iLumi , cfic ferva-Hjtrrnfir- Euidaili Navjganti. Dilla parte, clieguarda il Mare, V c la Pu la-forma coIJa bat-jijM. teriadi quatiro PaiidMrtigLicria i c fotioqueftaium pari fee fpaüofoMagaiiino deSJna-tope'L Sale- 11 JVfnu m/glia una pencolefa Secca,6 Banco, che runpe 1'im pet o'dell* Onde,dl manitra chele Tpiaggedtl I'orto vengonosfGcuraJic da ogni moieftiidi vpnto . So~ ^ praqitefliadiinaniade'Scojlifucceffe la fangumofagiotJiata tii i Pifjuii^ G^uj^,,;; PifamL m^o He' primi ^ Ktnovcß. Bfiigliidiftantedsl Pottodi Llvorno i drJtta linea fi vedelTfgla dcnomlnnra fer- gegK», la quale hi circa qu.it tra migliidigiro tittu montiiora,eda o gm' parte inicelUbii^jdi Jf. tfgs^fl* imi)ier3jcVmeriLijjiiiJülloÜjjüiJi«4iScoelio>clifid Ifüb, £lla p di ilguri capilunga, e ■di- mi pöcofi- f'i^- dirimpetto^tPortodiLiTOino i*apre uniCala, & fiaun rftito «r i Vafrtlft, eurooDdepet lo piiv-apprdaiio roiam«ntepiccioU ftaftimenti, ü Barchepsfcal^^^rVi Jona ancorialeun. ed alt« ftanic perbenelitio pured^' Pefcarori^ eT^J^llI ^Ui apre un p.molo rem,ero,ehe«nd0CCalCaftelia.i Jia Torre tin mlglio diftaote" rS loro Callellanocutlodircono lametitovata Torre munitidi due Peiii d'AttJtlieria nr^v«, o „ - , dutadi tutto Jlbfr„go^vol.,fidabocca,c.mcdaG^ra. IlCafteliancS St^neHeT fHaFarn,glu, e il g"« Du« W man da ui, Cappella no pet k nelloSa'ii ? M' reftivicon^rrouo «Ii «S:i?« la Mcfli QueU. Pefcatori m tempo difofpttto fi litirano nelJa mentov^ta Tarr^ e PiV i™ «o 'Armipcr dl Were U l^bertidel poöo. Non trovafi alt« dicolti.ito . ch. un^l t C^ola Vigna apparteaenteaJ Govetnatore, 6 fit CaftelUno, il q«ale nericiva Jncirca ot-Unta^nlidt.Y-ü. Nelnmanent^elUitutt^difota.cdJternpoi.ternp« ricopsrta di cHnol'"''" feluitiche, edaltre d^m^fiiche di ragÜne del ISOLE DEL MARE LIGÜSTICO, ÄTTINEHTI ALLA AEPUiJLlGA DI GENOVA ^LLA II'oI^WTbScögUochramato r/w^. foprarui fVrge on picciolo Ofldlo aliaj ben munito, ch,^fu lo ftefso nome dello Scoglio. Ameizogiurnodelmederimo Goifoal veggono due I/Sief te Ja piÜ ^icma i Terra Ferma fi chiama P^maft, o vero Palm^ri^, competes rem snte frultitera, non pih di due riijgUa di circuits, la qtule ferve di^iparu ai venti ,che poteterg raokftarc Porr/Venere, L altra, che pi^i si ( loiitanadal Contine^te» fi denominaTj«^, b Lciin, fopra la cualea' inalia JaGhitfadi S. Venerio, che coiiceAiil nomeall'accennato Porto. Ufialtro Scoglio ^aommatoJWrfCtJtnpatif^avantiquefte , e dim oil ra ringrcfso del predeta GdfS k »fsäi ten mrniito dsllo ilcf» j,ome dd[o &qgIio . V jc.no al Molo del Pwto di Savona forge lo Scuglfo fi^i le fpiasee d No- ■ Qpo delle M.!, 4 fituata risola AJh.^a, la quale il nom. dlila Gittä dl efsa poco d ' ftanrt. Hi qQ«ftauL;a Tuytperguird.j.,« 1«Na.-i pt,fsonopji f^cdmen« traalii^redis- t-radtefia.cJie ille fpiafgedcJUCjtliidove il fundoč malto bafjto.epericjblo. r s O- St. Jfv^/rf, Se. Pju^fi. i/BtrmiK ISOLE MEDITERRANEE N E' L A G H I D^ I T A L I A- Icomc il noflro affunto c di defcriverc non folamente I'UoIc , die fi trovano ne' Mari; ma quelle ancora , chefono pofte ncl feru) de' Laghi 5 cosi (terminata la de-fcritcione dell'Ifole del Mcditcrraneo dipendcnddallanoltra Ualia)fenza allonta-narci da quelle, pafferemo hora coldovuto ordine alia narratiua di quelle di cia-fcun Lago. La Lombardia fola ne numera xxxii. e fonoilLago Asa^^iöu, ä'Or- ta Garina ^ Ternd, Ga^vird , %andrttte ^ Jldona , Gänna , Outrla , Alajfuino , ßgra , Cmns' Uf^im^^a. lio ^ Uldomim , Fariolo , Andtonko , M^togno ^ Agmio ^ M^taczxßi '^om^txPi -^og^io, Arimnc, Ceria ^ ,'^a^rogni?, PnlfiäM ^ Mont'Orfo, Oigina ^ Lugano, Como ^ Leuo, Jfea ^ e Garda, Trä quelli di Tofrana i piü cofpicui 7 r^Pf^^re fono il Lago d*Apnh , di Pipt, Orhirello, Perugia , ^accmQ , Monterofe , Fne , ^racciano, IB^ffafiello , 'Bolfcna, g Buti. Nei Ducato di Spoicto c il Lago di Cdßomo, e di pic dt Lmo. La Terra di Lavoro collaBafi-n^iuTrrrr« iicata ne polücde quattro, cioe d' A'vern^, Agnam, lag» ^tgro, e quello d'Ac^aa 'Negra: La Campa-tiuZL gna di Roma cinquc , e fono di Fondam , Santa Prafede , CeUno , Caßel Ga»do!fo , t di "Nem : Ire necontienc la Puglia , cioc ^Andoria , l^arano, di Leßna : E rVmbria vanta il Lago tanto fa-raofo di ^craa. Tutti, Ö la maggior parte degP accennati Laghi abbracciano qualche Ifola . Noi pero ci appigliercmo alia fola dcfcrittionc dellc piügrandi, ecofpicüev ommettcndo le piü pic-cok, emeno importantijpcr non rendcrci troppo tedioü colla proliffiU. JE/.«. l^eUa Mär- ISOLE DEL LAGO MAGGIORE DETTE BORROMEE. Sotto nome di Verham fit dagü Antichi conoic'mto il Lägo Ma^iore j il quale e lungo 45. miglia ; mä tion tanto largo . . Vedcü quefto circondato di Vigne, Ulivi, Aranci , Ccdri, e Limoni con al tri foavi frutti j e per amendue le part i da fpelTi Cafamcnti, Torri, e Borghi nobilitato. Si ricoverano nel fuo di- feno pretiofi j ed in abbondanza i Pefd: Trutte fino a 70. übre dl pelb; Carpani grandi, cojne un Vitcllo , Temoli, Perfici, Lucci, Agoni, Bottrili, Balbi, Cavczzali, Pighi, Troj, Ar-hörellc, Scazjoni, Infclle , Lamprede , Letti, Tenconi,eIe Ar.guille iöno in eflb frequentifTiine . Q^attro fble Ifblettc abbraccia il Lago Maggiorc , ciofe !a if- cd afläffinarono i G učili. Con tali violenze fi fecero Padroni di Canobio, e d al trii uo-ghi vicini, e con rapine fiibbricarono nella loro Ifoletta ua Ca-ftelloj che Malpaga lo dillero , perfeverando dal 1403. fino al 1414. in fimili tiranme . Inteib cib da Filippo Maria Vifconti Duca di MiJano rpedi400. Sbldati ad aflediarfiin quelCafldJo, i quali due anni lo tennero rillretto ; mä alia fine non haven-do piü che manglare gli Aficdiatin'ufcirono fuori, e/1 Caftello fa rovinato . II P. Leandro , Domeiiico Moraneo , e Mcru-la nelrOpera dc-GaUorum Cifalpinoritm Antiquitätff j^^tl^niio de* Maz^arditi , vogliono , che quefti foflero con fkifc al Cello fommerfi nel Lago, L'anno 1519. piacque al ConteLodqvico Bor-roineo di fabbrkare ouivi una Rocca fbrtiifima col nome di ficjl4i J J Cfl- B^rft'- c^ijttnt. Viialiana , ed ä lettere di marmo fccc adornarle V cntrata co' ^^^^^ ieguenti Verfi. Vhaliiint vdi-er VfrSanh Turrh i/t undit TJitii ^pfimvi^ tiomixa fiitpit hahtn'. Mt 1-udovicuf fie BafrfiHt}i/i in ahum ExtiilU , ut patiat V italtanu) bonu . Simqus Ucui ßdiS ftmper pal^oRut amUii | Hfißiluf f at mfitU ßm motiinaJa lut}. h I 1 S O L A RENATA. Occupa in mezzo al Lago lo fpr.tio d' un migUo T Ifbla nata d'aria molto fiina, e temperara, ruttadntadi rnnro . Un Palazzo Signorile con buoni Appartamcnti, e Chic (a; nume-p^ÄfT^rij^-ro infinito di piantc> Aranci J Limoni, Cedri, Pomi-Adamo,s'"'^'^''-ed altre forte di frLUti rari, e foavi la rendono delicio^, e va- fnat!. ga. Sotto lombra di vcrdeggianti Pcrgolate, che cuoprono i via Ii, fi gode il frcfco ncl maggiorc fervore dcU'Eftate; c dali'odore di que' gratilfimi fiori fcnte T animo ricrearfi. La divcrfita de' Vola tih y € la varietÄ de' Qnadvupedi accrefče altrettanta /bd is fa t- ' tione, e ibllievo. Q^ndo il Lago e in calma,fi pafleggia con Barchtf , e fi fanno delJe pefcagioni; In tempo pcricoJofb per6 h Portoficuro, dove hanno U loro ritirata le Barche. Nel 1599. venendo U Regina di Spagna in Milano , Carlo Emanue-Je Duca di Savoia fi ritirb in quelVlfbla a fare la Quarantena per il fbrpctto del contagio, chc allora in Piemonte fi havcva. „il^tf ^ Qi^ vi vide ancora allog^iata tut ta la fija Corte con gran con ten to di luj; oftde piu voke hcbbe ä dire , che volentieri haverebbc concambiata una dclle fue Citta in quefl'Ifola tanto deliciofa. I S O L E ELL E. padrtni £ Ciinobif. Tahirvan^l lAaipoj^a Csj.tl/e. Aftdiati dni ^ ijitit X«r»m«rTt. Sorgo no poco lontano le due Ifblette, addiniandatc Ifelle^ČA 7 50 fuochi jncirca, habitate da'Pefcatori j c di ragionc pure della ^f-^f""'-famiglia Borromea- ISOLE DEL LAGO D I C O M O. Larhfh. detto da Tofcani il Lago , che Nol chiamiamo di Ccmo^ e ViftciTo , che Principe fignifica ; Altri vogliono , che riccvellc tal nome bdalla voce Grcca Lam , clie denota Foli-ca , Uccello acquatile, di cui moJto abboadante ö la fua riva ; 6 pure dalla quantica de' Laun , che sii la medcfima ombreg- F f f giano trß.ftfö«,^ . .Sctrentrione yerfo mezzo g-lcriBo inmiglia dj luyj'hcij'a .s e^tö-uie , in Urghezza , ed uno nd pjii angufto fao Ictfo: Vicino ii Belagio foL-ma un Braccio di 11. mi-^Ua, che ii doman^ il Ramo di Lccco per tifere neir ultimo ricefib ä quel medefimo modo edificacdil celcbre Caflello, c Borgo di Leccff , oltrc k molti Caftclii, Barglii, e Villaggi, che I'eiidono orn^ientoadpgni banda del Lagq . Nei fiio fcnq ■ alt re Ifole no.n ammette , che la fa mo fa Comacina ; bene Xf.Ctmati;' tra cfie aanoyerarfi la Citta di Como , mentre I'Acquc del La-f'i' go, chc tutt^ la circondano, etitrano ncUc dilciFoilc ancora j ünde di q ue li a pri am tratteremo. I T A' VUeiuit. vsttt Caf/fJira Fiji. /! firttli.-vit. DI C o M Ot Fondatore di Como., Citta Vefcovale Suffraganea dl Milano, fÄtComoro Gallo l'aiino del Mondo 18 5 o., b pure /econdo aitri nel 1 g 00. gl i Orobl, i quali furono cacciati dai To/čani ncl 4 5 94,6 i Tc-fMfi' ^^^ ' che Jampliarono, la circondaroho di niura, e nelJc ' Tcrre piti celebri dellafua giurisditdone cdificaiono xxviii.Ca- flelli. Fa queÜa Citt^ creata Colonia de'Romani nci 4913-, faccheggiatada'ipnr^nincl 5107. ,accrefciuta di Genre da'Romani nelsis:;.",e nomiuataper tal caufa Hcvocomo . Dal Con-foiarodi M, Č^udio Marcello fm'al tempo d'Aizo Vifconti Si-gnoredi MJano , poiacdamato Principe de'Comalčhi, fcorfčro 1610. ^nni, ne' quail col pretefö nome di lifjerca da fc fteflb n-ifiif/Vr-governoirt Comoy e fu illuminatq della CattoJica Fede dalic prcdicationi dc' SS. Marco, c Barnaba Aportoli . Teodori-co JPLfe de'Goti nel 490. gli 4icdc molti privile^ ; nel 1117. iliS.Lugiiodel ciitrolo froantelUrono i Milaneil doppo fangm-jnofe battaglie, ndle quali reftarono da anihe le parti ctHnte piii di cento mila Perfone. Federico L Barbarofla nel 1151. lo rie-dificb; Henrico IV.fuo Succcfibre gli concede lau tori t äd'eleg-gerc i Confoli con altre prerogative, Le muradiOwOj cheho-vaIbnoin picdi, furono nel i r s 5. fabbricare:nel 119 j. reflarono i Comafchi nuovarnente rotti da' Miladefi, nel 1115 .hebbero ritto-ria contra i Borniefi, e nel iiiy. tutt' il Territorio fii deva-//ji Ci-me. ftatoda quei di Milano, Avanti che nel 1244. tofle Como tra-vagliato dalle Guerre Civili, erallato occupato dai Rufconi, dai Gibelhnl, poi dai Vitani feguaci dc Giielfi, Rimrnb nel tz6i. in potcrede' Rufconi, iqualidoppo eilerne ftatj privat; dat Guclfi lo ricuperarono ; nel 1288. furono iattc le mura.-glie da Porta Sala fin'al Lago: nel iigz.divcnuti i Vitani Si-gnori dl Cc/woj furono depoiti daiRuIčoni, e nel 1195 dalle fudette pa rti concordemcntc govcrnata la Cirta foggiacque di Buovo a i foli G i bel lini, Di/cordi que(t i fra loro dialero cam po Guelfidi ripigliarne la fignoiia doppo due anni, ma non vt corfč moko tempo , che i Gibcllini rifupcrarono prinimici. i Comafchi have ndo fufleguente mc n re de bc 11 a t o IG ra I ci d i Can-furiQj fi dicderonel 1515 fpontaneamente a i Vifconti : I Rufconi ncl 1403. s'impadronironodiCowo , che fü nel 1407. faccheggiatp ^aiTornafchi, enell'annQ feguente ricuperatodai Rufconi, i quali Ip dettero poi ncl 1416- in mano de' Viiconti. Laptccfrä i Guelfi, e GibellinifiiT anno r43i.n:abilitainqi:c-ilaGitta,che fa poliedutanel i447.dal]aRepub]ica di Milano, la quale difefe dngl' alfalti de' Ruičoni; c ncl i450.pafsö fpon-faneamente al^ubbidien^adclDLlca Sforza; rjel 1494.riconobbe öcr Patroni i Franceii; gli Sforzelčhi fecero doppo ufcirne i Fran-ceßjt nel 10 51 .Ii Francefi ne ricacciarono gli Sibrzefchi, Nel 1511 3/ide la debcllatione de^SVizzcrijmentre tentavanoildileiqcqui-e ritornata in potcrc dc'Sibrze/chi fu da efli priyilegiata per ha-verc loro mautcnuta !a fede. Hcbbenello ftelTbtempo im iac-co y cd i Fraaceft la ricuperarono • Ne furono l'anno 1511, «fpugnatori gli Spa^nucli ■ lulTeguentcmcntc gli Sforzefchi, e pO' fcia i CefariarJ. Nel 1516. fi fabbricarono le murarjie , che riguardano -il Lago; nel 15^7. la travagliarono gli Spagnuoli, C Gio: Giacomo de Medici; nel 1519. la riottennero gli Sforzefchi, e net 1556.i Cciariani; la debellb nel 15^5- RinildoTe-tone, e ncl 1610. tu prciidiata da Gente militare per ^imore de' Franccii. 4 Otto Porte Ha Como, crai; diLiocchi, del Portello,di San Lorenzo, Ji5an Vitale, Porta Torrc, Porta Nuova, dclMo-jiafrero, c Porta £ala; Dalla parte di Settentrione fi vede un Ptr.'if. Porto belliffimo chiamato il Molo , che ft chiude con grofla Ca- Catena di ferrp . La Rocca di Porta Nuova f^ edlfl:ata nel 1155, le due forpfiime Torri da Caloniola, le Mura , t Torri Rtn-t^ di Vjco col Portone S. Salva tore nel rii;; la Torrc, che fer-ve per Campanile del Duomo ; i\ vicino Palazzo di marmo della Gomunita ; quello del Pretore ; la Torre de' Rufchi j e'l Caflello delia Torre Ritondafurono collrutti nel 1250., c nel queil'ulrimo ampliato . Ii Caftcllo San Nazaro fU fiittonel 1150, end 1159. riedificatoj la Torraccia, quelladc' Peri , di San Pietro in Atrio , e del Collegio de* Mercanti -s furono fatibricate nel ii6oj Ic Tqrri di Vacani , di Vita , c ■ quelle co'Palazzi di Bellolo Inferlegna , di Pictro , di Conra-do , Alberto, Bruiialio Ruschi, ed Antonio dtlla Porta nel 1292; il Broletto vccchio nel ,le Torri, che riguardano mezzo giorno nel 15.92, e quelladi Panteri nel 4400. Az-zo Vifconti nel 1336. coflmflela Cittadellaatterrata nel 1447-J1 Palazzo vecchio, dove erano anticamence le Prigioni, cd al • prefente ü trova la.Chiefa dt Santa Maria degl'Angeli de'Car-ceratl nel 1^5 6. II Baloardo quadrato vicino alia Porta de! Caftello fii fätto per ordinc d'Antonio Cafejo Bajlinonel t s 10 , e l'anno feguente ne alzarono al tri tre i Cittadini di forma cir-colarc . Ncl Tempio giä dediča to a Qiove avanti la venu ta di ^ . tiesu Griflo fu poda una Statua di.bronzo donata daC.Plinio ci^' ^cilio, chera flata compcrata in Roma, come opera venu t a da Gorinto , e fu poi nel 46 5. diitrutta per abolire l'ldolatria, L^Arena, nella quale G. rapprefentavano i publici Spettacoli , fli ^nata col Gi^rdino della Gitta nel 1050. a i3eno Vefcovo dali'Imperatore Enrico IIL I! Palazzo delJa Zecca, detto de' Ghioldi, in cui /Ibattevano Ic monete, manifetla i privilegj , Paitr^* che qiiefta Gitta godeva; II Ponte S, Abbondio fü fäbbricato nel ii95> quellp di S. Giovanni nel 1545, e l'altro di S^ntaj Marta nel 1578. Oltre la Gattedrale decorata fempre con Eminenti Perfb-naggi fi numerano nella Gitta xxii. Gbiefe Parocchiali diver-fe de' fiegolarij gran numem di Spedali, e Luoghi Pij. Mol-ti cofpicui Soggerti ha dato quelta Gitta alla Chicfa di" Dio , H^miM tra qtiali rifplendei^ fempre Ja fanfa memoria d'Innocentio XI. di Čafa Odefcalchi; quella de' Gardinali Pietro Rufca ; Giorgio Rufca; Tolomeo Gallio; OttavioParavicino ■ Francefco Mantica; e'l defunto Cardin ale Agoftino C ice ri fuo Vei^eovo t^^ff'^'^* tralaiciandofi i nomi di tanti altri Areivefcovi , Vefcovi, e Prelati, c ban decorata la Romana Curia. Le FamigUe pitl illiiflri , c)ie adornano quefta Gitta, föno degl'Auvocati, ^jHjliff^-Evoguadra, Albricl, Appiani, Azzaü, Bacchiocchi, Balbia-jii, Baiacca, Ballerini, Becc^rk, Benzi, Beflöla, Bologna , Bonta, Borani, Borghi, Bofferi, Brocchi, Calvi, Camutj , C^mi, Canarisj, Capitaneij, Carcani, Caftelli, CafViglioni, Cecilj, Checchi, Chicfa, Chicherj , Cic«ri, Cigalini, Cis\a-ghi, Clerici ^ Coqui, Corte , Cortefella , Cralamonte, Donati , puni , Efforati , Fabati , Ferrari , Fica , Fontana , Fomanella, Formenti, Franzoni, Franzoll, Galli, Ghioldo, Giudici, Giovj , Gorini, Greci, Interlegna, Laghi^ Lam-bertel^g^li , Lavizari, Lucini, Lombardi, Maggi , Magni , Magnac^yalli, Magoria , Malagrida , Mantica, Marcellini , Mollo , Mofconi, Marlatt, Nata , Ninguarda, Odefcalchi, Oldrati, Olgjati, Orchi, Orclli, Paleari, Panteri , Paravi-cini, Peri , Perlafca , Piotta, Pirovana, Pocobelli , Porri , Porta, Plinj, Pufterla, Quadrj, Raimondi , Rezonici, Ro-buflelli, Rocca, Ronchi, Roßäni , Ruffi , 6 Rolft , Rugi-nelJi, Rumi, Rufca, b Rufcont^ S. Benedetto, Sala,^ Setti-ciani, Somazzi, Stampa > Stoppani, Tomani, Torre, Turcf> ni, VenoJla, V^ccani, Vicc-Domini, Via, Villa, Vitani. I S O L A C O M A C I N A. Venti ntiglia lontanada Como fi trova Cometcm Ifola ame-j.^^^^^^ siiflima irrSgata dall' onde del f^n'o . Qi^fta haveva un C^-ilello antico , altrc volte fbrtiflimo , ri noma to da' tamofi , e gravi Autori , il qualefh edificato da'Galli, e riedificato da' Romani per propugnacolo contra i Grifoni . Teodorico Kh de'Goti, che fi dilecto molto della di lei amenitä, volle babi-tarvi^ e ncl 480. ampliarla ä tempo di Zc-none Imperatoix_> deir Oriente- Mä Narfete Ca pitano Cefa reo mal fotlcrcndod* cßCTc rimoflö dalgoverno deU'Italia da Giiii^iniano Imperatorc con- ■ imniifflij ^iid^n ' tniiHifiri ^ JKari/te -H- ^ ^-iaro jg \ O/vtu'Cit i. ' JRÜLet^ik. J'Loiv/tw ^ ^^—^ An^s/m ^^ it. ^ / /I—J .Ci/vciu. ff J j f.Mann ^VTutr-iHn TaLxfti. ans Cjircsß. 'O/lo J'FU/Wij erv ^^^Välirm, i 1 & "-»i^iwW iiMOftt ¥j?/TitiU Ofvi Ji] Lcr-ro ^ ^ «'.lÄnJ», - rt. ^-uvttujf :^ ^iSiJiL , omo omtfS'i ■r^tlcs t^rtlrif/tJ^ 1 fe L tl' tiutli-Jii. ^ J. .,. iSt. it^J-fu-irr^ ' Ca/bio^ap • ycrra Jltin/aia^ S.^srtuirde I lujeif^ ^^iujV?^^«^ k ^JtpOr/^ T.e-nta. ' iL ^ ^ ikZi "y"-"........ TjvltAt -I^ 4-} ion^iS^'erndrdo 1 ^^---»TU TL iV Ji- ^TAmfi/ia ^^Caj-at J. , ,_______ JEL ^^JjVM^ iL . r .j-f-T^j- it iAgpstsi . ■ ii. ^^'i'i'ik- > „__________ J i Ca. ^ ist. Sa ^T'it-e^ Chi j/iruiofui} i. Jtfa^et^a <9 .(iirv'U? s. Tor^L^-w Strte 4-0 Oc cidcnlaJe U^eJibtUif TDonM^ttia 4 Jd/vJ-jij T mo Tor< csm JeMh ; aJif mico irröfi < it.' Si^^eJJj i L O^.-e-a. I ^ft - 1 »i^ initnt. ^ ffirj-inrri^tj ^'jj/jijiiVr/i/g^ y^^*^ I*. ^ »rwi -----T "it ^^^ iiV Ji, , iij-., Co^vtco .j_— lEtiM^ H/i' it.....it. TfxaTüi Ij , ^ , ^ ^Aji? g ^i-jv/tJ „ „ _ _ jfSVr ^ i^ywiz^i. „.-'J-^' ^ • L Ji,™*^/ ^^ , ^tlaciA si^ ■ ^Parens. - . ^ jfr- TL ^ 'nu^^ ; JiL -Ejii-fi^a- ^A ^t"^ iL J'-.mmri? J". {renrtfuj^^ . if, ^if/lrt^-nJ^ Catait'^ _ TirnJiiff^ _ Tot-ma. J^r WL"^ - Saplajca "fiuSit ^tUetiisrtia H _ _—Jffa^^ ^ÖM^/^ift Jr ....... II ^ , Jk ^^ ii- ^ J^WTU^A Ca^telatto jk-CeUa ^^Jfe^ -wiV^Ä- (rjijia. . CatiHara. r tiTAiij "ja. 0-0: Monte^ k -a^ji^wo^ : ^ ik. _ ________7 jcjj - ■Jir.CucCa •i4t ii. -inJlfJii!/ '-Carttn/I. ^T-ufTite ^^^ jt. Jcyujiitni ^f- «'ifc^Jiallt .y. J nK^^k 1 (jf«-At , J-a/iz TfflAftTvSlf ^ Trtfu- .Xaivali^ lO- \ ^ , . ^ 1 it 1 lOaluerJ^ A. ^^^llt-lßaiifrt ČomjiŽi X i -^^Tr^rteiria Jlir^j^^i™ ^uidgm^ I Jfacelft ■rü:-- „^ _ II -11 I 111 " > Cnjif ^ jVijmii* CajaiSaltf r Ctr-Afe SuLfL^ Ca/teža-na . ^j^uaans Jj^dÄfl/i^^'^ J'f'jir'rtit/'jj-ij Wj-i-iiAi . \\ J: J&riSlz \ j, ™ \ iaiJVi^za afUatt, SuJcti 'Oilacii^ati.^s ^ T i^tiarolata. yfiLt^in. ■A. iiitVniWi-iz , ~ Cor-alio ; . , ^ -v ^ 1 \ \\ ^ _ iu VL * li I'b , ,, , .^i'jJiTfno Caj-aJcervnul ^Csste^aixroalhT. /h- ■ 1' .................I.....I^vr^™^ J^^™™ Ed. . jL JsJi''"'" ikA ^ i ; i. Jk , , // ...... jö I O^iorno r-^ ifiiiiniu i * 1V- T •m •.V JO jconcitb ycr/hdi quefta i Longobardi^ c coirjbattfe Comp, beij-|chc fbflc difefo da Franc i Ho. Era qupfto Capita no deir Im-peratore Mauritio, il quale dpppo bavcre difplä per qualchc tempo la Citra 4airErercito de' Longabardi fi ricoverb la Coma-cina^ ma quipi afsediatoda'Hemici, dtjppo fci mefi rcfe lorcf la Fortezza, ed egl! fc ne fu^i in Ravenna . Entrati i Vinci' tori inqucft'Ifola, vi trovarono gran tefijri, iyi ripofti da' di-vcrfc Cifta ^ jnentre era loroRe Autari IV. Regnantio nell' Italia Qiunipctto XVI Rfe de' Longobardi Tanno 686., Alahis feceuna congiura controdi lui|)erdifcacdarlo dalSoglio. Ufci-to un giorno Giiinipcrto acaccia, cominci^ Alahis a jfufcitare ^agU Ji tali feditioni nella Reale Gitta di Pavia> ctje fii necefiitato il Y'f Ptr- l^t (ii fortific^rri in Cümacma\ dove trasfcritifi poi i CompUcj äella conglura fenza faputa d'AJahis, inipetrarono il pcrdon<^ jicl commeilb errore , e ritrovandofi Alahis aflcnte da Pavia, collocarono il Re Giunipertp ncl primiero fup Trono . Iri Comadm Ti ricoverb ancora Arifpundo Tutore dd Rc Lim^ pcrto doppo la rotta deir^lfcrcito Longobardo ^ tj^tagli da Rc; gimpcrto Duca di Torinq j mä efiendo da' nemici (cguitatQ , abbandonb ilfbla, c la Fqrtezza reftb fpianatada^ Ducali . FEf non moltq doppü riedi^cata dal Rž Luirpiando circa V annfl 7i8;cdinfQrta ver foil fine del XLfecoIo una Guerra fra i Mi-lanefi, ed i Comafčhi, Ci cpngiunfero gl' Ifolani co* Nemici ; pnde finita la Guerra ricordandofi i Coraaschi de lie ingiuric paffate , iliftrufTero la Terra , e k Fortezza di Comacina , eČ iendoncl 1160. da Fedcncql. Imperatorc prgmuigato cditto , che mai pjii s'havc/ie a rißibbricare. Mortq Uberto i'cala Vefcovo di Como, v^futoftituito dagli Elertori per autorita della Santa Sede Leone II. della Fami-glia Advocato , ä cai Rodolfo I. Imperatorc ^ucccHbre d i Fc-dcrico II. ncl 115J. concefle I'l/bla C&aac'ma con patto pcr£> , cb'ivinon erigeflc alcuno Edificio contra la volontk dc'Comar» clij jpereHere flata loro di grandifTimo danno reelle Guerre paf-fate. Sopra quefta riftaurarono i Comafchi I'antica Cfiiefa in lionorcdiS. Giovanni I'anno 1467. nelmeiediMaggfo,e vicollo-caroiio iin Marmo colia fegiicntclfcrittiopealquanto indorta^d^ Noi riportata, comefta,egiacc. M C. äant atims LX- ^ue mtarnhj. Jnj't,la quando ruk trpina peJhičKtia fvlt Divjm momtu Temph rfpar at a vitaßäf Qrandme ijuaßcttor fnvft facra ihna fermt^s. Lux Mal) principium pr'ma ßnetjj ultima äedtt Opfri m'dkm mm Sl^tcrcmtffm ff.^itUnf. lu:)ga 1. da Oriente inOccidente , larga una da rneazo giorno in Tramontana, ne ricp^polce al^q fupremo Padrone , che la Firtifui. Veneta Republika. Dal la parte d'Occidentc , dove cprri/jxin-de alla Ripa de] Lagq > abbonda d'Ulive ; dalla me.ta piü in sü ben tenuta j c cokivataj di Caftagne , Maroni , Vigne di buonaqualita , firutti quaü d'o^ni forte , cd anche di Lepri . . , Hä una Rocca in quadro di ratjione del N. H. Pictr'Antonio ■ ' ^ Martinengo, con Torre afTai alta , qon FolTa , c Porste Leva-tojo, poita vctfo Mezzo giorno fäpra una Collinerta 250. palE diltante dal Lago, al prefentedifäbitata, e totalraentedtftrut-ta. Adorna lafommitä delT Ifola un' Oratorio col titc^ della purificatione di M. V, z. rniglia diltante dalle fponde del Lago colla Contrada nominafa Cari, fo^getto alla Cura, b Rettori a d i Siviano , al di cui Parocq fpno hoggl couimeile 961, Ani me , Genti accorte j ed acquatiche . Q^rta Parocchiale fotto rinvocatione de' SS; Faofliuo, c Giovita Martiri di Bre-fcia ha inoltre le leguenti Comrade co' fuoi Oratorj in diflan-zz d'4in miglio incirca ftäloro, La ]LiC«ntridaei. Tertiarj, Iifuo giro non h piit d'up quarto di miglio; c '1 Porto caperto da un gran Tetto fc ferrato con groHa Catena di ferro, ch'a benepla-cko de' niedeilmi Padri chiude ad altre Barche I' entrata. I^ella feconda verfo Tramontana ^nominata Lomoj del tutto ,, ^^ fterile , e d' un quarto di miglio di giro, ch'ž difcofta un miglio ' ^SiWIfoUS Stviam^ nonfono, fe non alcune Stanze , Chiefs, e Romitorio diroccate di giurifdittionc degli Hcredi del Com? Alellandro A^artinengo. I S O L E DEL LAOO DI GARDA. DiverfI Fiumi , e Rivoli concorrono a formare il famofb Lago Benaco , hoggi di Garäa ; il principale e la Sarca, ehe rtndendolo copiofo d' Acque , nella fua iifcita ä Pefchiera il Eüme di Mincio rtceve. Nell^eJtcnfione di dettoLago, 30. rniglia lungo, 1$. largo, circondato di ricche Terre , e deliciofi Giardini , lianno ricctto alcmie poche Ifole , che fi riducono omM*. alle feguenti. / tre Boccom fono tre Scoglietfi fituati alle Cofte OrientaÜ di queflo Lago, tutti iaculti; il piu Settentrionale e alfincontro JfVirr, d i Na vane ; il f^condo a Malcefene, ed ilterso ä Men a rolo, quali in eguale diflanza fra lorp. In faccia ä Salb, ch'fe il pid celebre, e deliciofb luogo del Lago, llafituata uqTfola,dettjLj de' Frati , per nqji eflervi altri habitant!, che Religtofi ifdt'fr^ Francefcani Minori , i quali cuflpdifcono il Tempio dedicato all^ gloriofa Vergine Maria. In queft' Ifola prima di affumere il [xjflcflb del Governo li ferma il Provcditore di Salo , e Ca-pijfano della Riviera , che hä fbttq la fua ubbidienza feffanta ij^ fettanta mik huomipi* Qmvi complimcntato da fei Amba- J'Z//'^ fciatori fpediti dallaPatria di detta Riviera, con BarcaArma- tryfi^ ta , ed altre Peotte, yiene con pompa condotto ä Salo . Che in quelF Ifolettafoflero anticamente Edificj alfufb Romano , pub crederfi , poiclie j oltre le reliquie d' una gran Torre , fcnve il Panvino , che in effa ü le^ge la feguentc Ifcrittio-nc, MARION! E S D A C I, F ET. VESGASAE BITT IONI S. F I L Et. A R RV N T I O " ' M A R I O K J S. F P R I S C V $ M 4 R J O N I s: F ET. F R AT R X A Her i fee di piu,ch*il loro no me fi conferva in Veropa nella Famiglia Marioni^eche in ella apprendefle le fue gran feiende Adriano, Pontcficc VI. di tal neme,dal P. Maettro Francefco m-» Lichetti, poi Generale della fua Religjone , nel fuo Cielo di »t. hrefda D. Bernardino Faino raiicrfqa coll' autorita dL-l P. ^^.žf Mattia ßellintanoCapuccino,con Ottavio Roffi,e con altri Scrit-tv^ri; Ne de VC renders mai^aviglia, ch'Adiiano crcduto Fi:im- SE iTiin- ■■ t ^ I mm^o dal Giovio , Panvino > Genebrinia &cr«pitaflc a^l »dottriiurn in quell' Ifob cosi lontana, e folinga ; mentrela Tdttid JT- (ua Patria h Rctiiano lao^o del Tenerc di Salb dcUa Cafa^ ^//«(M Giambotia. Parti Adriatio o:ciilr?.ineme(U* fiica, c pafTato in Fiandra fi public^ natlo di quel Contada, cd hebb; forcuaa d' j a m mac ft rare il grau Carlo V., c!ic fü il pctkle dellc fuc glo-ric eminent j. Sopf a T ^ola de' F rät i era no anticamente due Ter-re J una, dove ^ po^lo il Cnnucnro, Taltra , dov'e adeflb San-tello J dettaMincrba, amenducdi giiinJilitttone della Famiglia Mancrba > con una Grotra dalla parte d;l Convcnto verfo ^Tramotitana, in cui Ibleva habitare San Bonavcntiira . Q^vi j^^Ilfcn-^i^afioi^fiiPiantadi PifUcchio, cdue Palme; liora una ibla Jt'at-w- ma fe reftata, con Ulive, Vignc» Aranci, Limoni, e fioridi-vcrfi. La Pcniibia di BfhfJ/r^', derta da altri di S. Pkiro , hi Prtry:-^'una Cappella , cd un Palazzino , nofi molto lontaaa dalU-* J mcntovata Ifola dc' Frati , c vicina ä quella di S. Biagio , ct> sj nominata da ona Chiefoola dedtcata ä iianto, TfJis-tiM^ioviaaXa - L'una, cTaltra fj accjuiftita da Carlo i'a!Iavicin.>, bora goduta da Stefano fuo Figliuolo Poeta dell'Elettore di Saflbnia. All'incontro dcHe mcdcSime prellb S. Vilio , ö Vitt-lio, dove i Benojni Nobili Vcroncfi liiinno cfencivm , Pala-^.^i, Porto, e Giardini ornati di belle Iculcure, ergefi lo iicoglictto Stflld . In una Penifbia d'uni lingua di terra , ove s'avaoi-a-no Ic fpiagge nieridionali prima d'arrivare a PciL-hiera 15. ttifctpahX Cittä (ono tnt^c^ poflc fopra la Via > che per la condotta äc-cennara prefcil nome d"Emilia . Secondo Lcandro vicne Ser-mjbof cosi dettx) da A1 ton!no Sfrm'to, 5 al parere d'altri da alcuni Cittadini di Sermion? dt Dalmatia , i ^uali fcacciati dalla Pa-"" tria furono di elib i Fondatori; Appreflo gli habitant! pcrocor-re antichiilima rradirione» che prendelle tal nomc da mt Re , b Regina de'5armj\ Hjbbe gia per Signore C. Valerio Cuctil-lo, uno dc pid (bllevari inge^ni di Verona , uno de' pi^i de- y^f.^^ gatiti Poeti di Romj. Deve credcrfi > che eiio , ö al trt Gitta-c^fw;« II dini Romani pa i Kin iiella Col on t a con teder ata d 1 Verona > dop-^Ff-s^« x po octenuta la ra;f!'Miedel Latio; b pure i Vcronefi ailUnti alia Cittadiiun/'.a Romana, doppyjhc fa loro conceiJa da Cel lire , quivi crgeifero fabbn^ihe imr*:n(c; m^atr*; a^lia parte della^ Penifbia verfb U 1 inghe/.ia del La^.jiiv it no. Morro Oitnllü jO. di fba ct t > cli:: la^ppreiloil 30. dopjXK-'he C, Mario nc'Cam-ii Vero.wli (tra^e de' Cimbri, come h t te, ta iiulcbio iiella fua Cronius ; puliio q je-Cj^^/^'. ilo luoi^o /bito il comando di J.- Valerio Cacnllo lito Fra- glia daJialb , ž: coUojata U Villa , b Ca Hello di S^-rmione^ mi- tello , alio.a Soprinteadcncc d^lJa Roin^ina Zc^ca , ina ^ f.., altrc volte colle Citta annovcrato^ mcntre neir Irinerario d'-/,Ur(J. Antonino Pjo Impcratorc, defcnvendori da Rimini ilno al Aquilcja le Gitta, per le quali tu condotto l'Elercito Romano foHo gli Stendardi di M. Em'ilio Lepido , frä il loro fnum:-ro d i xxiv. fe comprelb Smniom^ tra ßreijia, e Verona, !c quali Ct.a e'linta la Linea de' Catulli , b almeno Ipogliata di rale do-minio ( vol endo aJcun't , che iiaft conll-i vara nella nobile Fa--'^""^'^'' riiij^ha Avo^^ara Veronelc ) fjjtale giurifuirtione in diverle Si-^'norie sferira, c fijialmentc in patrimonioddU Famiglia dclla SmIä ; imp^rbjhc que' Popoli, b^nche (oggctti al govcrno di p^f^., goiiono tut tavia anti^-hi privileai, cd cfcntioni. ^ Hhh MAN- X/t'" ■ ■ -' 1 ; » ^ T — vi-irfiJt. I--. ■■ —■-■r'.-- ^ jBC.-.-.T- vi IZ UUCJLTO JJ J MAM T O T.A KJ.J.LA J, O M Ji A JR V J A, J^čscrltto ^Ja/ Tadfx^ ßfaej-tro C^ri^vnclU, J^ettoi^c , č c^fs/^ioč/rif^ J ril a ifrrcjius/md J^ef^uhlica M l^netüi r—S^h m e v ^^jlia d.' Jtalia i ■ --■i*:: ...... X ■ fanif' o .j^iTi' iXegnago , Xema^ilCU JOI i J iž&iSpefi^__ ča^^j^Jo/- ftl (J/W I fSJUarbnö . Ü A ^■SföY o iCortiuna "•m U^TUirO y nI V čui iiOifja Jij^tinetta ifue^ 4 ffy^ol Jieu^rc ^tcito dcJIaXbt / G-cUtiaf^^ ßuhlana. •- l-eGr ta/titfia _ o SJCar,^ TSmLci^ J^i^uada r ^^ S S TTvooloy ^&iideii^ ^tfcoUa' I o, ytiallet FaJiu^l^ Pto : tüil i^ig^vwxf) o JSiireartA SMichkU (rati ana. Cam^J'SUo ^ Contend. trr-jijf&l ■iUto ] IBrttfa 'ams-tif / ftuLmoJiT I wr^luati fjila^'/ifii •^rt-.-fSi-f K I iJjtCa^ (/o^to dl čhf^J-Oi Tabclii hu.xa^r lictta&i ^ iPaUtdan^ Jjy^-eÄi) delJfu^ hMidcriÄ dtiZifS^A Ja dl Sarai Xj^LjSiaria ^^^di/hJlicm^,, Nbuail^r^ Jfucea vCorrr^Wii iT.Ta/ It: /ricelehrata f. . CsTitäto uel tff ' w I j iirt __ __ .. _ J K ^ ^^ E X ^ ' JCcJtfä/ f n "M O jsr iT Saiionetts Sibulonets. Z aidJ>tHreaiit{U' Ovi^fL 'Viaaajin ^ViteJIimvan. \ Giininei'o ■^aj-.reri^ -fiii^^ jz r^ X} ^ ^ J\r OA T MU o z // o o' $ 'Bz'e/ikJlo {hcoifTa^ ---- _ 1 ■fc Chudul (Jon^aS.*:' / '^rixühqn.' tip i IM ^^ \ Otiv^e Ka:ellcnüs- A-«Ä . I fP^ M T E n jfXJ: M ^ je- M K & T ^ J - 1. r.- A N T O V A. tf*-^ 'if > ftfito. /'jf^f/, '-r^foi* A capi talc di qucilo Ducato ^ la ücitp. Cittl di Alavtova > po/la in meno al Lagp ^ for-mato dal Mincio , fopra un' Ifola , allaj quale nop fi pub > ehe per due Ponfi liaycrc I'acceflo; ondc infuperabile vienc riputata. Oltrc air eifere quefta Gitta forte , P 3nche bei)^, antics , e tjuafi di quattro rnigl)^ dl '''' giro. L'^'^^rnano Otto Porte, iS. P^rocchie , 40 Mons^ftc-rj di Reiigiofi » cd^n Ghetto per gl'Ebrei . Ammtrano i Paf-fcggierii^Duomo » P^^ ^ VoJ^^f tutta fmsltatad'oro , e, d' aizurrc la Chiefs dt S. Domcnico ; il Palazzo dclla Citfä; i Malini dettlli ü. Apqrtoli; Tartifitio, cd altre molt^ ^l[^gola-^. ^^^^^ rita . Novellara , Quaflalla, S^bioncu , ^oziolo, Cfiftigli:. dZZ/ ne, de Stiviere c SoUarinofSig^iqrie, che prinw crano parte 4eJla Stato di Manrova) fono ftate poi firmen) br^te per l'appa-T.'ri/^rf,»naggio diqi:alcheCadetto. II Terntqrio del Aio Ducato> tut-tsnj^ to fertile ^ ed in pianura confina con gli Stati di Modana_j , dclla Chieia, della liepubüca, cdiMiJana, eflcndendofi go migiia in lunghezia^ e 40. in larghczza . Lq Cafa Gpiizaga cntrb ir) pqHöflb del Mantovano doppo haverne verfo Taniio SiSX^ ^-acciato quel Tiranno , e Luigi Gonzaga Fi- jAu cv- gllo di Guido haycndo ucciib Paffarifip Boni|coira Tiranno di ^■"'i'«'': ^aqtova , ne ottennc la Signoria , I fuoi Difcendenti pre-fero il noniedi Capitani, c lo frcquejiraro^o ^ino aGio: Fran-cefco Gonzaga , che fii crcato Marchcfe Ta^uo r + 5j; c nel 1530. fti cretta in I^ucea quefta Gitta . II Dtica di Mant giiio PocuLat.nti 11 15. CI führe 6 B P R O S A P I A GONZAGA. Molt), ^.ti^pfiU* L Oni^li ii .\fjjfiiri'. T ^O. Lm/fvieo it < 'fli-j'rjBf. 1 [ .U/. tjjcfie nfono itijoirati i Tolcarc |'orj£intJi (TUrfto Mire, hjn rfato in ircogll, t Fiiducti iij f^vtik U i'eriia ddli mccfclirMii.. .'ci i.puicar*; tluiiqui; ci6 (ulo j ch'^ctr-to> rfiii-ino, L^ie feföHdiiii ogni ttntp^ di jrantil Ljoi vanln foll'inikhiii ancb'il pre-giu di Nobili/Tlfflil U pro fjpia Gonraga . fyf CTj^^ajja / di qucllu nitnn; » Figlio di G u ido, che tlel Hl7,6 t^iJ jimiiini PiS'.rii.o Bonjicolfi T it»tiüo di M^nmva , fü iL piinio Jd öiitriL-it U Signövia di drun p.ni mniitnb 4l Vicatio detl lnperio . Vg-glium ilcütii, Jie vtiiui - i murtt; liij C^i-npuju ijjo. i'i «i iii jjj.anni , lifciafl't j, t'tmiriini*, eiier.ituf [| piä iiwtco giftVilit Filippinoilluagijiarr de' Wi'ii'i^li.KuUii/Mi-nfft gli lactL'fli-, t>is muri nil i j^t.-, lafnandj la fucct-iTione i Lfitu^U» II. murto [iel Ijifj. SpjtA LtJifvii.fU Aldi , i Ati^r d' , « /-rantik'O , che lingut, Fabio , cd^liT^ibenj rrn^iilir (Ii Ciilfi . immejfe i^trr-^f^n \ di quer.o inprnj pru'e in Ts'Jlf'i'?'"t-' , t p: »irflriu WonJo lit! I407 , giifclli aio; lf^tn.-fjn> pijTnfi lAitthtfc di Maijt'iVA, il-lualt iültii i'jp^tGij X.^lit^'Cunnc iL tarifO -Ji ( tier-lt tlillt /Mipj.t- lirtel-rtnb« indifeiäji bt-lir^uij po. iitlkVentJc coijim i M btnll; « rtili^tjn, n Ijltic npuftii g.ariflMap.lf.giii ^h,-!' L pliirt^.itL-, e c . t) icfudüiu- DiiS pc.atuic S tifiiojidü, thü juji ijo (ic^ni.tüiLCv*.tU(t, tü CiL-.i- creico Msi-chefe di Mintovili it.Scttcmlrs r+J^., unorl «fl I4441' Pao!i Mtlitrfti i'era fon luimiTitaia, e ne nacquc //Z ^ che Ttigu« CjtIO Buttolö, che UFci^ pclluci di Milino e irwritö l'tlogiodibi^on Prjtii:ipe,di gehfrolb/imoriitt ''47»- di| RiJi franci« francerc« t- > e eon ilrti Principi d'ftalia coAcra r/mpeiaCor« Girlo V. per la liWatiijne ii Pap* C^emenrc V/f pigliate pufcia altre mlfure, fi buci^i d^l p:irrito dellVinperatorc . /'alTuto Carl» V. jk Mantcva ncl 1 jjjj e vedutofi mn^nificimcntc traCCato ^la FrJi-rita j gli diede il titolo d i Duel di Mlitova, e gli ctinicrs-ö it Marcilefato del Müll fe/rico. Erafi fcWmrufpo-' j'ato tiel T J jx. cun Mjrghcit-iEa I'lleologa , FiglivoU di Gi^^liflmo Pi^lcolup, Marchefe no, , G u-i giiji'ät*e;Iv!ar^h..-rita Secnndji M iglie d'Knrlcu Ducadi Loieiia niorta li 7. l-ubrajj ici.ii /■Mfiiiiürs SeconJa 5pjf^ delJ'iirpei^Loic Ferdinaiido H. morto iVri:j[|pro-1: I17, Gimjnuibjj. Fftiireßa fr.OEtiiagjy Duc4 di Mjntofa, e di Monfeirata , chc s'mii per jl tratc^iu tk-'to. FtEKifo läoi. cMn jVaruhenia Figliuola Pnmogvnita di Frart.lt. Oi'U> G't^.tnurle , Due J di i^taia, e d i Gaterina-MicheU d'Aulliia, mjtipocodop- i^j^t pi] i'lio I'ddtf li 11. l>ei.[a iiitHie neMfaiifctrato . ^ Viiiren 4 U, g Hunte immi:riiatimpntuc:i di Savoia ped'uad^n.lort , ch^ quell a foiTe un^ijigiui ii ratca alla Duch^^ a JvfsrgberiE^ flia Fij;[;ii(>1i fi (cfvl dt qucflo piciello^r autoril/^re le ragioiii , cUi pretetidevj. fi^pra il Munferrato 4 dinledi nun«» imrTiantideDteall'Arini, plcfe'L^J]l, c quiiich alrr^ Pidi.fi, nii ptrthe i Principi aleati dclla Cafa di Markova ff pitpntiifa-DO dl manJ^r ruccmri ii t^tfJin»tfti/i ^ che rinuntib la Djgnitil Cirdinaiiiia per fuc«-dvrrü l'ao i^ratello ni.-! O.ie^tu, AabitMapice nell^I). Diverfe inCi'aprGie4t' li l'jl vjunitrrati>furonoc*ufa, che t'inriDugnaffltro nuovameate le Aritii , e 'I na^ntg-d Aili per qnakhe rempci le ftcc fofpealere; R mincipib psfcia UGuert^ , e i Ti^-ttaii di 1/a.lrijl^ edi /^avi« jjtliji?- la tufiniq^r >110 . Divtnutü fiattanto Du)1L i^nncjj.itiiii Ararii,ed m ogni cüf^veniva aittfa U J LI a fick-cflioiir lia Ca lo tjtwiik^a I iura Ji Niver^ . ijifii ,, cht fedtiico II. Gohlau l.iii. lü tcr^o f'ii'Jiu !e u. [T-iiMtii 1 ui;J Gji »'ren p^ di JtJaiuqv»,il quil*lb vp^or P.ca dl Nivv.s, p«.- .1 m.tt;ni. dells Btttigiia di Drtu- fe iiel rj6i ) Figlio di Fran «fco/.iti Cleves,, t :dj 'Marfiheriti di ftorbon-Vandumot Zig del fnrico IV. Fü Luigl Goytinatqrc. del I a , rifort^ grjndi applsufi in Fruicia, prcftömolro frtvitjo ai ^ Carlo IX, Enrico III ^ td fnrico )v. M d 1567, rimafe ferito ii uti cslpo di Piftoli nelll Ci«)ftii , combattcndo eonrra gli Ugcnottij e n'hebVe^egl'alt vi in diverge litre congiun tu qua I i apertifigliä Ntsle nel 2joj, loprivaroflo (livlta alii .ij.d'Ottobrc. 1 fuoi Figliuoli fanno C^ i. Due» di MantoTSfiCatenna tnaglied'inrica d'Or I etui, Ehicadi Lonjuevilfemorto nel «Mari» Spofad'fnrico contiene. I Padri O/lcruaiui d i San Fiance fco hanno nel la di csnvfit* lei fommita unCunuento, editicato per memoria del Seratico Padre, il quale trarrenutoyefi una Quarefima incontinuidigiu-ni, orationi, difcipHne, e lagrime j ni caufa , che fIfola s'ha-bitafle, e che quel Luogo ilnomedi MonteSantoricevefle . Chiela del Convento fu I'anno 1545. dal VcJčnvo di Citta di Caflello coniecrata, come la fcguente Ifcrittione fcolpita in_, ^^^^^^ mar mo dichiara. t^tdfU» Anm Domm M. DC, XXXXIll xl M^rtij - Tempore SmEilifmi D, N. Pauli Pap^e III Pontißcatuiffii Anno IX. Eccleßa hiffc rotjfecrata fult Pet D. Akxandrum Civitatis Caßello' Epifcopum Cura J & foliCitudtne Fr. lo. Bäpt. de Fratta Huius Sacri Alcune altre lettere non poflbno diftinguerfi per eficre dal dal tempo corrofe . Pregiafiquefto fteffb luogo d' eflere ftaco deftinato dal Cielo per urna .alljc adorate ceneri del Beato Corrado da Offida j che quiyi richianib da morte ^ vita putre-fatti Cadaveri. L'imagine di S. Bernardino da Sicna,che al naturale fi vede in Sagireflia, ierve per autenticare la veneratione» chtj havevano quelle Genti yerfo le fue parole, che a guifä di fiumi d' cro gli fgorgavatio dalla bocca per comperare Anime al Paradi fo. Hebbe in tanta divotione fi qualificato LuogoilÄommo Pontefice ä«) pttntf Pio II. che perfonal mente vifitatolo, volle anche alloggiarvi una ÄOtte, e la/ciarne regiftratala memoria ne' fuoi Comentarj. La terza col nome di Pohefe, che riguarda mezzo giorno, accede in grandezza le due foprapofte Ifolette^ fb Contea dclla FamU glia Raniera, e fuperba fdegnä d'havere ogn'altra^per compagna ^ i/: pghf/'e. mentrc con veruna confina. quefia d'aria infälubre,e i mpratica-bile ne' rigor i del Vernojonde la Religione Olivetana, che daprin-cipio ivi s'era rta b i lira, f\i necclTitata partirfene. Iii Ecer- E certo, clie quefta hä fatte ne* t emp'i andati fino a 300, e piti TC/jmrfP Anime, turrocbe hora appena ä yo.arrivino. Si pub ben credere, che quando era pofleduta da' Conti, c prima ancora fofle di ' niigliore conditione, mentre fi sa per memoria miracolofamente confervataj che tutd i luoghi attorno alt'acqua erano ciiiti di delitie, e ne dä q^ueft^lfola inditio coaiDaini, Cerw, edaltri Äalvaticini, die fino al prcfente vi five^gono. ISOLE DEL LAGO DI BOLSENO. A piedi deirantichifllma Terra di BoJß^no , altre volte drta Veßxtvale nel Ducato di Caftro 6. miglia lontanoda Montefia-fcone, 10. da Orvicto, e54.da Roma giace il Lago, che pu-Ksn/ifr/^^di Bo^pa fi chiama . Gli Antichi lo riconobbero con nomidi-verfi: Voißaknßs Läcm lo chiambPlinio; Ka^w/fi^/Cokmella; alrri Vu^m'tm, Bulfnus y Ümagnin Lucus Httrury. Ee^lidi figura ovale, 9. migliaiungo, 7.krgo, nonpiil di jo.dicircuiro, co-pioiodi pefci, fertile nel Territorio, e fornito d' amene Collinc. Due ibno llfole, che adomano queftoLagOj in diftanzad'-iinmigUo, e meizofra loro. Lamaggiore^i miglia incirca . di giro J che fta alia parte di Ponente, fe cliiamata Bifmma dalle rovine di Bifcnio^ fc Ticino , poco fain parte nftaiira-to quail ä forma d'Arcileuto , Ergefi dal Settentrdone verib Bolfeno un'alciffimo Scoglio, ch'abuttarvi un fkflb dalla cima fia ä giugncrcncl Lago quanto il dire un Pater , & Ave; ab-l>alIandoii poi alqnanto da Levante vietie -a form^re 11 manlco d'Arcileuto , c nel fine di eflb alzandoß di nuovo , reftä ton-do. Nella fua fbmmitä vedeü una bclla Chiefolina, raaditlla parte Meridionfile 1' Ifola h piana, e facile ad xiccoüarvifi con jBarchettepermezzo.d'im picciolo Porto ivi formato, eflcndo il rimantnte inacceflibile. Qui i P^dri MinoriOlltwanti di S. Fran-cefco habitarono giä tempo ;ina belli flima Chie/a , e Coiiven-Onn»//)'* to: v'andarono doppo i Capuccini; pofcia alcuni Monaci; reftb chttj'a. d^ogni habitatore , ed hora fono gia venti annij che vi dimora untalcNicolb Tufl da Benevento , huoino vir-tuofo in legge , cd in altre Jionorate profeffiotiijil quale I'ha jiftaurata, e molto invaghita. Fondatore dell'accennata Chiefaj e fJttffls^^i^Convento fh Ranuccio Farnefe, che donba' I^adri Ofla-vanti J^'^/^J^tiitta la CanijTagiia, e Selva detrifbia , dov'e uii Orto con al-/jlZ/ lillimi Pjni, abbondanted'herbaggi, converdeggianti Prati, e Jarghi -viali ; rimanendo bviona parte inculta per ncetto di rarj A ni m a 11 felvaggi , che vi fbno , cotne Caprj , Lepri , Caiigli.j Paroni, Pernici, Fagiani, edaltri. In altiffima rupe s' erge la terz:a parte dell' Ifola , piena di Mandorli, ^'Ulivi^ di grofTi Ccrri, d' Eid i perturtoil conti-Ofaitfj. ncntc otto Orator j ii nuinerano ( ä quali s'afccnde per cciti gladini tagliatiäfbrzacol ferro) arricchiti dimolre Indulgtnze, cd in alcuni tempi delfanno limili a quell« delle fette Chieft_j Roma. IlPontefice Pio II- licrattenne perfuo diportoqual-giürno in dett'Ifoh, fece fabbrii.\ire sh la cima dello Sco-glio un'Oratorio, e lo dotb di molte grade fpirituali. Lefbdis-iattioni,e fpaffi ricevuti dair accennato Pontefice neüe dutLj KblCj per tut to 11 Lago, e Kioghiconvicinij per brevitä ü tra-lafciano, cflcndo reg'iilratediftufamente nc' Comentarj diGio; Gobellino fiio Segretario in lingua latina. II titolo poi h talc_j ex lib.^. Corfjment. Pij Pap^ II. foi 389. Lacm Vulßniettßs , ik-^ fcriptiOf /ttnfxniTas Isfularum y <& Uitark. Alla nobile Architettura della Chieia Maggiore, alla grande j c bellinima Cupola tutta ricoperra di plombo, ai trc Altar i dl maravigliofa pittura corrifpondono i quattro fbntuoflf^ fifniDcpofiti della Famiglia Farnefe , cice due nella Capelkä ftTtttß'. mano drittadell'Altäre Maggiore, elevati in aria unoin fäccia all'altro, ricoperti entrambi di velJuto piano nero co' Corpl di Ranuccio, e del Cardinale Farnefefuo fratdlo: GMaltri due nella Cappella ä nianoflniftra d egualeümilitudine ai primi j che racchiudono ^ uno quello della Moglie 4cir accennato Ranuccio, e Taltro vicino a terra di bianco marmo mirabilmente in-tagliato il Corpo del Duchino Figlluolo del fopradetti, Furo-Bo que ft i Oraiorj accrefduti final numero di 7. da Paolo Papa HI. dcTarnefi, ed ampJiati di donl fpi rituali, e d'indulgenze €on tale divotione del Popolo , ch'anche al prefente da ogni banda vi concorte. L^aLtrlfbla, che riguarda il Levante , d'un miglio incircaj iCMMtfnn^^ Afifrfrfsrf dal luogo ä fe piu vicino . Dal Settentrioncj verfb Boijena 11 concsvo della mez?a Luna riccvc fra le fuo CO' corna un grandifTimo Scoglio , che pol vä tuttavia äbbairand(i>-fi fin'airuna, e J'altra eftremita deirifbla : Da mezzo giorno ^verib Marta t il tondo della meiza Luna con una picciola pia-'nura (doue fi pub i-ire ii terra con Jlarche ) ridottajin Oreo con molte viti, al beri, e buoni herbaggi. Quivi una Cliiefä dl gran veneratione, edun Gonvento, dove Pio II, trovb i Rc^ ligiofi Agoftiniani; vi ftettero poi i Padri Minimi di S. France-fco d j Pada: hora del tutto inhabitato . La giurifdittione tant-to del rifo la, quanto del luogo deila pefca appartiene a' Mini mi del Convento di Marta, che le FeHe .vanno ä dir Meöä nella fudecta Chie&. NeU'akra parte ,deil'Ifola afpra, e montuo/ä» dice ii Donzellini, che fofle parimente una Chieia , e che in efla il trovaffero niiracob/amente alcune particelle d' ofia dt Santa Maria Maddalcna II gran concorfb del Popolo, lantichi-tadeiriüoria, la fama de' miracoll,, c '1 nome j che I'libla ritennc di qucfla gloriofa Santa, rendono cib maggiormenteautenticato,; ma di prefente la Cbiefa h alTätto dütrutta^ nh fe ne pub rico-nofcere il fegno. Appajono benfi nella üia fommitä ie vedigie di forte Torre, in cui e di parere Dante, che fi rilegaflero da' Ponteficique'Chierici.j ch'erano rei di^ravl colpcj^comc rlf^rt-fce ancora Alunno nella fua Fabbrica äcar. 1^4. n. 1068. Gio; Segretario di Pio II. icrive haver letto il fimile , e ehe S. Cri-ftina foffe quivi ifilegata dal P^dre^' e*I Donzellini dice cibclTe- mj.' " re pr oba bile. Che Amalafunta Regina degliOftrogotl in queft'Ifola confi-nata, e nella predetta Torre racchiuiä fofle in fine dali' iftefla altiflima nrpe precipitata, ^ opinione dimold Autori, e trä efli ^l^'f del Donzellini üb.S.cap. r, EfTendocirca Tannodella noflra falute 5^4. nel Pontificato d'Agapito L mortodi dolore il Re Atailarico FigHo delk Regina A mal a funta,per le moke perfecutioni, che la » M a dre riccvc va da'Gorj^'efeßp qiieftaTeodato|>er Govci-natorc del Regno , il quale fcojÄ??^ di si graifbeneficio, fe ne rcfc jngratiffimo; mcntre ftguitando il peßimo fuo naturale, Ci diede tutto alie rapine ; e vedendofi riprefb i:n priaicipio da IIa Regina, poi opporiegli colla forza j Theodato idegnatoli per que-fto , Ja riJegb nella dctt' Ifola , e la ,fece neli' accennato modo morire.. Sopportarono cib di mala voglia i Soldati Italiaai, e gli Oßrogoti, ne GiuJiinlano Imperatore piiotc' IbflHdo; ondc procurb da fe medcßmo Ie vendette y come racconta il Donz, üb. 6,cap.6^e lib. 8.cap. 1. II Eiondoin Hetruria. Ii Volaterrano, Fr. Leandro Procopio; Gio: Naucheronella 2. par. gen. 18;e'l Moiuli nel j. hb. deGomment.hiftor, Uiia picciola Fontana d'acqua frefchifTima, ed una vafla Spe-lonca fi trovano sii la cima dcil'libla, ca vata ä forza di forte Scar-pello i n q uei d uro faflb di tanta profonditä, che per mt/do dl Scale Sottcrrajice dalla ciinadellTfbIa fl giugne all'Acque del Lago; opera veramente digran manifartura, e marauigJiofa. ISOLE DE* LAGHI D' ISSA, E CUTILIA PRESSO 5POLETO. Vicino a pic di Luco, poche miglia da Spoleto fu un' Ifbletta, occupatadagh Aborigini jchechiamaroHo Ißa, circondata da un Lago de 1 lo fte flb no m e, ha bi ta ta ien za alcuna m u n i tionc dl m u ra, b d altro riparo, valendoii quegli antichl habiratori della ftefla Laguna in vece dl muraglla: Trä Antrodoco, c Cittä Ducale eil Lago di Cutilia, cosi chiamato dalla Cittä di queflo nome giä diftrutta . Era quefto con/ecrato alle Vittorie, e tenutonei tempi dell'anti-chitä in luogo di Nume, penfändo, c* have/se in fc non sb che di fanto, edivino per una fegreta maravigha, ch'in eUb fi vedeva. Vi f/. Guti-era dcntro un' liola ben picciola,non cccedendo lo /patiodi so.pie-d;, la quale fbvraftando all'acqua per laltezza d'un cubito, non come J'altre ftava filTa, ed immobilci mä fuperando la capacitädi chi non arri va va a penetrare la fbrza della natura, andava ä nuoto Co-pra_ r onde del Lago in qualunque parte h foftingeva U vento, ehe varlatnente l'agitava, ed elTendo flariledogn altro germoglio, pro-duceva iblamente un'erba limile ä quello /pinojche ehiamafl bianco, L'ampiezza del Lago non era maggiore di quattro giugeri j mä Taltezza deiracqua, ch'in eflbfcaturiva, ancorchc perpetuaraente fcorefse via^era d^immenfa profondi tä.Gli habitator 1 di quei luoghi 'dttiJ^T cuftodivanoilLagocoa religiofaefattezza, non lafciando avuici-nare allefue acque altra Peribnajfuorche in ccrti tempi deU'anno chi doveva ofterirvi 1 folitl Sagrificj ; e quelli, a quail cib era per» mcfsoj fecondo il coHume falivano fopra la mobile Ifolccta. ISO- O DELL I S T R I A E D E L L A D A L M A T I A ATTIN£NTI ALLA REPVBLICA DI VEN£TIA. Ocbc foTto r Ißfle, che drcondam la fertile , Mlthfa^ e vaßa Penfola th-IPlßna, gia cotiofciuta for to il nomc di G/apidia , e ßgfioreggiata di^'Veneti fim dal 936; mä qtiaß fen^a numffro fono qudk.che ß mtrano, fparfesu k Coße Ma DaUaüa , ß-tuate al Lsvantc d^l Golfo äi Venetia. Vcngom queße ffprejfe- nelle due eßbite Tavok ; tuna col titok. ISO LE D ELL A DALMATJA, D/FiSE NE'SUOI CONTADI, PART£ OCCIDENT ALE; C ahra: ISOLE DELL A DAL-^TJi^'/* DIVISE NE' SVOI CONTADIj PARTE ORIENTALE: Tranjunte ambl da qmlU da Noi ddm-a-'"^''*-Stama J volgarmmte cblamata Aitifscreta dd Palača Ducak di queßa Citta , che)cmprc ifitfra una ddie ße Fac-' date msagghri. Si fpkgam in ejfa T Ifole d^U' lltria , che fono anche k prime ad incontrarß nd partite da Venetia , navtgajjdo ail" auflro per ufcke dal Golfo . Succedoaa poi 1' altre , comprefe tuite ndla Dalmatia , e Svife «f//'Ifole del Quarncr , de' Contadi di Nona, Z^ra, Sebenico, TraEi, SpaUto, Bfa^sa, Lielina," Cur^ola, e quelle del GoUb di quah f^n^ ddls nmma^ telepiu rmote daqueßa Dommante . IlCavalkre Girdam) Dilß/tj G.'nerale ddP Ancco di figura quaii quadrata, c tli picjjiolilJima ellezihone. Sopra qucJlo giacciono le mura d'una ChiefuoU dedicata a SanNicoIb, hora dalle pcrcofle deU'onde^ c dal tempo dillrutta, e del tutto at>-bandonata. CAPO D' ISTRI A. Lungi dal Contincnre circa paffi 1310, c dalla foce del Fiu-me Formionc (hoggidl chianuto RUkno) pocopiud'im miglio s itialia fuori del Marc uno Scoylio ä figura di Sciido verfo Greco Levatitc in gr. m. di loagittid-nc ^ e m.^ i.di latitudine Setrentrionale nella circonterenzadi circa tremigUa, O^vi favoleggiarono i Poeti, chc Neftuha fdegiiato per/egui-tal le PalladCj si per eflere ftatu da cflii Tiiperaro iiel dareilno-nit ttd Ateae , come perche por tava nell« Scudo la Tefta di Medufa, gm fua favorita, e che Palladc thggendo , fi poncifc Hanca alie Ripe del Formione. Quivi da Nertuno-fopragiuntaj di nuovo prendefib la fuga, e nel tliggire le fbße dali' onde del Marc toko lo Scudo , che fi traülbrmb in Scoglio della ftellä figura, Topra del quale cdificata poi una Gitta, le fü dato il nome della Dea, Ci6 fia delle fa vole y mentre dag!i Storici viene afler-matOj che quei Colchi, i quaii perfcguitarono per ordinedcl loro Re gli Argona-uti, perchc Giafbne haveva rapita infieme col famoib Velio d'oro laFigliiioIa Medea, giuntiaqueftoPro-montorio, ed oifervato 11 fito dello Scoglio proportionato alia refiilenza ad ogni infulto nemico , vi fal5Bricaflero una Citta , A queila diedcroil nomc di Ballade ^ h Palladia ^ perche trova-rono lo Scogtio rteflb confecrato ä quella Dea, il che feguicirca 500. anni prima di Roma.Hebbe poi da'Romani il nome latino ^^Afgida dalla Tua figura ^ e perche Aegis fidice anchein latino io S'rudo di Pallade , derivato forie dal Greco Ajy)s ,che Jlgniltca pclle diCapraj di cui vogliono i Poeti , die fbiFe coper ro lo Scudo fudetto . Indi per un pcizo lafdau dagJi Habitant! in abbandono, ed imbofdiitafi , torno 18. anni prima_^ ddl'iiafdrnenro di Crifto ad eflere rihabitata da' PaÜDrijChe U la ridu/Iero alloftato primiero , continuandofele da' Latini lo fteflb norne Acgida^ came Ja diiama Plinio. Dagli Slavi pero 111 nominata Cfl^r^i, 0 Coprariaj ed hafempreconferv;ito per fua Imprcfa il Tefchio di Medu fa dWo in campo asiurry, Ibf- ßjaßitt. tcnuto da due Figure armate , che rapprefentano, quelLi allaj dritra Acta Re di Colco, e Taltra allallniftra Pallade. Nellanno di Crifto 44. il PojxjJo illuminatodalOe'o,lafcia- , tele Idolatrie^ fabbricbJaChicll,dhoggidi c la Cattedrale, e crcdcfi folic prima Tcmpio dcdicato alia Dca Cib^le; mziure la Porta maggiore verfo Olb-o H vede eflcre rtata fatca coYalft del lepolcro d'un fupremo Sacerdote d i quell a Dsa; poidi; ie Colonnc ftanno pt)(ate fopra due Leoni coa tcfla d i Vajca^ . Frä le zanned'uno di eÜi ii oflervano quefle parole . L. Pjihli-cius Syntropuf Arcbigallus V. F. ßhi H. M. H. N- S. che vuol dir^ L. Publkms Syntropus Archigalltts Vivem feät ftbi hoc M:K'ame^itUin Heredibiii mn fm. E/Iendo ben nota a chi ha Ictte b autiche memorie la cagionCj pcrche i Sacerdoti di Cibele , di'erano tutti Eiinuchi, chiamavanfi Galli, c 1 Sommi Saccrdoti Arci-gain, NeU'Anno iio- di noilra falute volendo i Cittadiai d'Egida facilirarfi il tragi tto in Terra^erma , penfarono ä tor mar vi la ftrada, che vi il vede, ma ndlo ftefib tempo a p plica r ono ad afTicurarfi meglio dalle incurfioni de'Barbari, che cominciava-no ä fir [i fentire nclle Provincic dd Romano impero . Sopra un^ aJtroScoglietto, ch't ndfa d'-'tta ftrada, erelieroun Caild-lo^chiamandolo CaßdL:;Qne\ e diilrutte gia le m^moriedc' faiti Dei, con ha vere convertito in Palazzo lo flellb Tempiodi lade, fondarono altri Tempj al cul to della Ca t to lie a Religio. ne, Sopravenatc perb le iuondationi degli Unni, Goti, Eruli, e L(jngobardi> convennc nonoftantc la fortezzadcHtto , corrc" Uf/i.'.jia fii re la fortuna del nmanente della Provincia , e fbggiacere alle dcfblationi , e rapine . RiIIa urata intanto , e riedi'icatoj dall'Imperatorc Juftino I, perduto ilnome tVEgida , e di Cd-praria prefe quello I 'Ajf^c, V? ■, . 0, /H A -O I\ s i: \ 6 ........ TJJKJ/ij' Ci.'iitTV Ihnpftntmv J. Of^r/e Jiifl Annt Jvnffc mliii/irTiiiiii /t^IHir^atp Sfii-r/ij^timu^Prynripi' .TJj»/r' jiiittrftv Giie-Anuii Cz Ciiriil Xiiit^niitr^ . . . JVIti/f/i ^Ifririitrviit Ji Pruuirt^e N J J G C » s I?*" * rupei ian Ji I^I-DoilV^ Obrvazx.o hyci-u}!^ l^-iuiu Ottobi'c . - ■ Ti/liiti-m/ff, _ ^ . _ , _ _ JDiftUV r _ _ Derntr [ J&i>ÄJ O put 1 i dtl Tiantc If.irctiiii aii^uovjie • _____________■ IjiihrČcLi Jef F^rt^ Of ur r c-ivfctfi. I Ji/^jf sSfUL'/ttiir - . - - X^ 1 J 1 Ji-Iii' ^GOtw X^enfti. NfiGc^i-xl Jcil , Spu^öcifdi ^^ofiu-. <_■;______ Gur.L OPUCV 1 , ,, Tr, j j deli jttifdL? dtSi^k^j jipfilr. . . ■ . - TirW i Ütk^rt - - • IfoIaiSc^ 'dei R Coronclli UP,o ^fc'Configlreri al'a vi^ra dclb Provmcia, dove anchc come J^retetto dä la inoflmallt-MiJitie. In /bmma fotto il iöave Do minio Veneto queft' l^ola j e Gitta famofa niente ha pcrduto del fuQ qnrico fplendorc, reilando I'elettioiie del Podefta, b Go- > yerpatorc de" due Caltelli h difporjtione del fuo Configlio, ilqual* Q cqaipofto dair ititrafcfkte Famisli? , che decorofamento terrHneo fui'a! Marc im luoj^o cliiamato Coi^^tia» ti quindi con Cinnoni di Icgno \->ct lotto al la Citra Bt-nchc pöi ff^He fftfr hiri^occir,pr) ^ .................. ......^^^^ ncde'r-^tniudiia'Aqujleja, Ü goycmof^rb ^ conlepro. CQufervano il luäro^tfranVk^'törö" pnc Uggi in forma Repulslica, c mrjidava i ino\ Cittadini p a Mrr-r t Krnajr r r, f ^^ ^ « ^ ^^^^ o r ^ il gwcmodi varie Tcrrc Citr^ ^eJJa Pravrida coii haver NQBILI pi CAPO D' IST^lA hay Ute hvzc. \>cr far guerre'apf;r;e. folo co" Trevigiani, cd aim TiKJi viciiii ;. Mif anphe ccn lt potenza de'Venetiani, alia 7 r m^jm «h LK -M. .1 _ 1 _ r 1 I S T AT i> ECCLES/ASTICa in CAPO D'lSTRIA. ANTIC H B MODERNE, Delle quail fono cflinte Terprefs^ in carattere corfivo: Aar^i^ Aiialpst* ^^^■^ftßA^ Albanefa , Alturi, Almerfgog]:?, Almsrigotto , Ami-(V, ApeiJonja, ArgfHtt^ Wrf!, Flarli:tbianca, Barbo, B?.rotiiiiii, ßafei, B^i- M , Be igramo 11 a , , hjlf.'imt , Bembo , hiftsUnf* ^ Bf/ts , J^cj^^m , Bi/ne , Klaioni, Bonacurfo, iionaJ'fvritj, JJontaoini, Bot to , Rran^altotti ^ Brati, Bip- «Jj Krutti, C^/ftA-«, C^fliÄ, Qui i, C^rli, Cny™, Cotte, Cufi*^ Ce/a«tM » D^l- r • r Duia , £;iii , J fcM* , , Fioi , JTi^ Fi^tsMt^^ ^raixcefchi , Gavav,^! , , , CilfaAp , Ci/ij-^y^ , Gravifa, Mardicli , Crilluletti Giio» Ghfonii, Inga Idea, ttfl^i, Lorphf, Lutifti^ Lu£Liani> Klf twf.mM __^ JT . t. ...... ii 4: BJ i' ' ' monelli ClW.^. ftouaii. poicunfcrm.va crc('tiLi:o ilji , Dltili iiiiillie'lts . . ........- Sua i{i.-{>th ^^ furono molti pjivUegi, i; her^ch^ net ijto. foflV ac^ir ^-j rfi'Gcnort-:: PC. //it ^ pj tr^pa Jü' jncdtrtlni ar^ , e r;t(xhfg«iara , pcrd^f -i n fn inti-ra- p-hllk-a.. ji^ujite imfhiufa rti iiü,.ira , fli Hal SeWo Hel I47S. ccii:l gfifld'opra ad iiUufi di:'moi I'eds li Ci t ifli. r|c r! c I f iona t a. Lkippo i (la ti ferti pre pi Ü (L-co rii i. 4 Tab Si r'-: h e, I [| n rtiofr, Chrcfl-, ftjnfir^dofcninel fiiorecinto fino i (iuiiaflrj,!!!., e f49S. fii riTstti Ja ficcia^a.t'J bianco mirmy; fi vcdc nncora cmara di ^^kJuU^ e r.osiii, e ricfhf Capp^-lie> tJ ultre un jnn niimtro £ inligni RtLqi^ie ^ i ({ ^fjjcr^jio i Cur-i Ssnii Corp^ J i ä. A leil tn J ro Pap;t , c de 1B, N j lar iu P rn tett o rc tklU Ci I ti, rclUttiiri 11 e 1141 j' dillM rt^ivjCctv/fl di Gyrtcjui 1 dov (lati KafpartaEi. " ' lit-:; i iH jtv» p iiti: i u Cilj e fi d i S. Ma rJ ä He' Servi jla q u a !e pr i n ci plira r j n novn j-Zi läd i j j, t m"! ij;ma, tomc hop^iJi fi ämmtra , aki paua dieti, Ju c Jiui's larg.'v , ^ fü tir.>iiiv»l e !enda cjficoi Ii nell'ajcjriiarb tnolti Rapprtfanant; VtJiCtf, ch,fi Ht pi f t n^j 1 ^r.w:, [A i u flail d] u G lorg 11 c ii't flc n Jo Pro veH i tosre SaJe nt-ll' J (trii d e I i j SI. D A L L L' I S O E A T O. s ft 111. rpirti vn It; Pietr . , ■ ■ ■ ■ ..............- A'E,cili;i'.i v e vcjii.'r2b;lt^qiietUdiS Don^nico , ehe dillrutu da' Genovefi fiin pni pf' rtami- fij; v.-' ." frtib icrrvta con 1 rleinollne ilr' tj.lcadiiii p!?r lnTivotiaiifi,che profe)^;rici i qu»' /ti^.-.' 'F. Rtl.gio ;, t! -Hi lorci&)7,< PTitpaftermnnoj^iiciia utiod^j tre f^ndatidi quel Santo PairlLi'c», NtLC: iVJitit 1 p n'It-'f raneclcarii hl il ^no luogo l'Oißciq deirfnqitifitioiij j c bCbitfi J?,^'; "MAr- c^^l cirolo Ji J. r.-intt'ca "idrie dit'Licitnjcire irequuntaCi, come quelle di ^J.Aiiiit, e (Ü5. feafi, (^rcgorio I'u n u tf rpp Iirm 1 ■ ti Ce o "ficiat ' iTt n Jo v i m ng iu n ti i loro Co n Ve iit j j iTa( c 1' mmo J j. Dove imsjidl t 1j Chit-fa ji 5 Cilrjr^, dic-jiio, cho Fnfje'il PaU»-o ConÜilair aniico,vtf. Af J ^tt» de lid Ü fi 11111 i a J bpi'J ill efso t re A r m I., c ht crcdoa O fofsero d 11 re C CuVi R .y, tori de 11a. \1iH iL-h--goftoM ancon !a Ckiefi diS. Rjxgioari^ai oitre dl qi^efle v^ fino ^ 5, Cfijfie , tina col titi'lo Ji S.BafiUCOti^iunti u i H.i/pi:jlp nerhutmuni po^ Hiijrira/f, Ttri J fdinftrmi, una devicata ii 5, Marco run ^Icru Hofpiiair-HI U^mie ^ quclialcui ^ actactito li l^irriperfuyaeniLBtfntode'GttjtiiQi tjifogiiofi J e tii;! tinninaatf. vi i ono I'ai-ofchia];, ^J Ofa'-or; pij liPiliiiD Pictoilü^un^ ialvhripantica , cd illuftre, afsenlo , c^e fofie il Tempic'di t ft.rita rapprefcnt.itrccla Qiaftitii, polla fri liduc Torri Hella laccata di tfiu, fjG,;IaSta:uadi quc^llDt'^, leggefid-ifi ^ caratteri aritii:iii GutiirJ. Pijii'iiHi Allna fnit hof mi-maraiiiU Sax/an. Prswto, Cinque miglJi^ dJitanfe ^a Capo d'lftria, ed aJtrettanti da Piraiio li vedc ei'ctta Zopia imo S'coglio la Terra , che antica-^nente hebh^ li noru:; j e vi ±u poi ag&iunto quello d'- Jfola^ coJ lolo Lviie i'^x^fib vierte chiauiata . Vogliono jO^i^t^^ che la iua originc Ita cosi ancica, come quella diCapo d'Iftria, e dicono,che toflrcdillcata colic rovine di CafteUiero> che flava fuuatü föpra i mt>i\ti. Un ponre Ic dava prima la comu-nic^itione coii la Terni-fil^i ma , hoggidl per6 a quella e inre-ramenre coiv.iunta; jKide nieritcrehbe piü di ?cqilbla, che d' IlbJa il ntinie: ViccftdL' lolite del tempo, ehe fi prcudegiuoco dl imiiv niuEutioiVi. La cingoi^o dalla p^rte di Terra anrichte miira^ tiovandofi apcrta da quella del Mare ^ che le ferve di foisji, e di riparo . il fuo Comune ii pregia diNobjlta^ evan-ta iina ieddii inter rot ta verlp k Veneta. Republica fin dal quando in tempo del Doge Gio: Dandolo palsb alleu» fija divoriont:; onde lia meri tata ampliiiiriie ciej^itioni , e prt--yllepj finfolitri- J/^-/Jw» Kf^^jo ''/p-f*» - tf^i' Si^aJlacciB «pirituate .il Vtr^uvodi Ca^t) CuiiVenUi loAiifn^ia Ct>nmtuL^anrhe qijL-llude' >Lrvi, t J mi Hofpitaie peri Poveri. Godequeil'iroja:-ACi.tk"uriaa:uhre , c teiTipernta; il Ma^ ^^V" ' Cliirnrgo, mentre le Tue entrat^,, i./.rJdi inn^me. c di Vivaio: T^rr. rnn dn. a^ceDdono /opraa Ducati etieneaperto u» Fondaconcco Tc leiervedi Sp^-cchio jnfieme» c di Vivaio.; la Terra con due bxacdadi numti pare,che fe laftringa al f^no, e Taccar^z.i ; ^'fVn^'rr^T t^^Tt v^^ ^V.^'^'^'-T^r^f /i'Sl folteSelvpd' Ulivl k fanno all'intori^o pacifica corona, e dalk^ I'-bhracaa le Villed. Corte , ^.er ore, Maho, Va^^dorAiga, e Cal- Vignefnremcogn'anao .8000..Orne dipretioiiifimi Vini; name. .^'^^t^varo,fruttandootfimi randoii nelAio Terntorio5 5- Ville. U fua pih ricca entrata pe, ^ c he fo pra va nz, no a 1 b.fognodegh Habitants ■ puredi itabileuiia rontanad^^cquaperfettifImi^,eusIoria deile- re (lata Madrcdi Francefco Egidio, e PietroGoppo.^ Huonaini il- luftri in letterc Grcchc, e Letine. Preficde al Tua Goycrao un sn» Ct^ir- Nobile Vcneto con titolo di Podefta , che fi muta ogni Ičdici mcfi, e conduce fccoCancclli^ro, cd altri OiEcioii per ammiBi- (tr a rgli re 11 a g i u (H t ia, , -, K' ^ ^ js ^. -' nu^^ 11 v, /j j.. : .o ; . ,. , , GITTA' K U O V A* '-IÄ:., 5 5. V ille. JLa, lua pin ncca entratape rot quella, clietrae dallc Saline , tCAendoiie Yerfb Levante y eMc7,/o gioraocircatremilaCavcdini, da'quali ognanno eico-piiidi yqqo. MoggiadiSalei oltre il fuo.qu,cJti4i4no c^afunio, provedut" -hc fia dsrl nsceflario la F epublica, per me t te queÜa_i, di jjorerelL^crli nclb Proyir^cie^vicine con gr^nd utile. Vi rifiede unlbprcmo VenetoMagiftrato, compoftodiPotk-eC.ap44no, chevcnivatrafceka dairordine de'piu grav\ Senator!, cqsi che di eilt nc ibno uicit^cir^uc Dogi» c particolar* mente Pietro.Gradenigo, il qu^jc elcttü, m^tre era nel Reggi, mcnto 5 fü mand:uoa levarecon le fblite maellofe fbrmaUtä .. iSItl 1584. VI iuroaü agLiun.ti dufConfiglieri Npbili Veneti con ^utontadi giL^dicare leappcllatioiiidi tiitti gli aitri Reggimenti j non fulo d,cir]llria, mli anchc d: Cherib,^ cd O/eio, Ifblcdel j^^wa .yy f^iarnero. Parendopoi, chcquofto Reggimento. foile dal pri-nitT^-o'Vo alquanto decaduto, coii nnoua nfönna de! Maggior Conligiio de' iS. Maggio 16^9 furinielib n^lla priiiiiera . non vencndo ad cflb abihtati altri , quelü dell' ÖrdiiieSjenatoiio, bchc hai^no'titolo di Pregadi ellra^aganc^? ■ Etercka lo lir fia Pode tla j tCapitano, comc Giudice Delegate 1' Mgm Monte di Pietä, Fondachi, SjuoJc, luoghi Pij. Inqi inrccparjmenre füpra 1 jmpoi rante geloJa materia do'Sali, cd Olj j e /jportu^tr amminiilrarc S(ull.itiacon T^ijfr- Ufyna Jitljj ■ fti «M10 - /^f CO* TilijJj^ cOv . tl^- ihsrT' ifl Ctto-^ lt Un migho. lontano dalle fä,ucl del fiiime Hwporto, ö Quie- T^-v ^o , da Parenzo 14. da Uitiago , e 100. da Venetia. e poito Jifu-fiOf-il nobile Cadaverediibpra una b^ra , b vogliano'''''^""" dir^' lingua di terra, che akre volte fii Ifbla > perchc venivaj da tutte le parti circondata dallondedel Marc . Ottenne elU iii nome di Ckiä-Hnov^t , poiche (iecondo ii Ciindido citato dai Lcandrü , e dal Ughellclib.^. de lie S wie Aqui]ejeniI)fLi,fbti- p-zw«/. data Lh^li Ungheri con parte delle roi^ine dal^ra Cuta y cioe '■/'^•H-j*^ Enioi'ia , d i cul apparifcono fino al giornü d'h 05g i Ic fcaghc de' luoi totti edilicj . ToJomeo po ne Emoaia, fuori dcH'ItaUaj jicirefiremita dell Ungheria: Herodlano diceii.do turro. rc^po-Jlo,, VLiole y che fi.i nelj'ultima pi^nura preiTo le Aipi: e Vol-furjgo L:itio pretende, qlie Jia nel.la Cariiiola Provincia coa-ti^ua . Comunquc li?,fieccrto, che quefta hebbe il fuo primo ^fi-Jc ejülv fr • ^ - 4/r'' 'SUfp^'-t* Slit dtfits' r/c. f. llOict. ^ iT ■ - Pgjfa ißifiif tert JrJlt J^puiiift. Hoiitanü. Jidfß^. SitcJtPA-^ ÄntichiiA. ' ftn*. i I I \ I ; TwTt. C Wf, (ht aiuiufeKC i Vafitmin ^Anie Vf. m/ra fllii idio ^epw Vcr^ovo i,ei vv i.' ' i^r^omenfe, e di Coiite tti in Dalia,, il ^ -tie / ■ ijiariuo Suftraganco d'Aqmleja . In quei primi.tempi heblje .'.nclie il nome.di Koveüo^ prov6 ü in bene, come in male incofknte lalbrte, fi vide cofliretta aren-dere tribiito a varj Principi; ma finalmente giunle aH'aiigc-j delle felidrä, quando a 9, Novembre del 1170. pafsb alia di-votione della Republica. Ha Cittä-Nitovä pcr.Confalone S. Matfi-mo Vefcovo, e S- Pelagio Diaeono. ^meßdue Mar tiri, edalpre-iente a caiila deH'infalubrita iellVria vedcfi cosi iptjpolaca > e diferta> che raflčmbra piä röflo che Gitta un ricovcro di Pefca-tori, merce che Ilnverno appena so. FamigJie vi ü niimerano, c l'Eftatc ptto, ö.dieci al piü. Viene al di lei gqverno elcttodal Gran Configlio un Nobile Veneto^ il quale conduce ieco un_j Caiicelliere con un'ajtro OfKciale^ e dura in dib i6.m.fl. P A R E N Z 0> Devefi quefta Citrä connun:ierare fra ITfole, perche taie fii nclla fua origine, fbndata füpra uno Scoglio di dreuito poco piu d i mezzo liiiglio ycutro fhiccato dalla 1 erra, a cui il tempo l'hä poi unito con picciolojcd angufto iftmo dalla parte diScirocco Levante. Le rovine, che-vi fi vedono^autenticano rantichicädcllarua fbndfitione, la cjuale ficrcde habbia havatada'Colchi,, efuerra molto gi^ra a' Romani. Had?.Ila parte di Panentc Garbino il Porto capace di molti VarcelJi d'ogniqualita, ä cui fa .argine ,lo Scoglio di S.Nicolb d'nn mi^lio, e me^zo di circuito incui^ pofto un bei MonaHero diJde'Padri Benedcttini, e vi e anche mia^ Torre rotonda, ehe ibleva fcrvii-e di Faro a 1 Porto. Q^ d i mora-no per fette meii dell anno i Peoti, 6 Amrniragli, poiche.rutn i Valčelh Veneti, ehe paflhnoalla Dominanre,foDo obbligatj di pjgliarc nno di efTi, che Ii conduca ficuri in Porto , il che ftLj preterifconoj e rerqualche accidente periüero , fono condannati i Patrom, h Capitani degli itefli VafceUi äpagare tuttala perdita, ehe 1 Mcrcatanti faceßero. A Garbino, ed ä mezzo gior-jio^aÜicurano il dctto Porto altridue pjccioli Scogli, foprauno de'quali euna Chieletta, Füquefta Gitta anticamente ben popolata , e mentre veniva travag iata dalle, barbare incurfloni d? Narentani ii diede vo-lontaria lotto il dominio della Repnblica circa l'anno 991. in tempo del Do^e J*ietro Or&olo fecondo , che iü il primo ad CR O V ] mquemiglia _ lontanadjiL« Orfära,e 10, da Parenzo fpunti .dal Mare nn* 11b-!etta,ropra la qua-le e fabbricato il Caflellodi Rovigsoy che co' luoi Bor-ghi pub havero rirca un migho di circotbrenza. Creb-be dalJe rovine d-Arupino Gaftclla in Terraferma ,4. miglia lontano, dove fbpra una Col-lina chiamata il Monte d'oro fi ve-donoancora le ye-ftigiedi buoni Edi-ficj ; yiene percib Rop^no chiamata jda alcuiii Arupina : II Dandolo nello fue Croniche lo no-luiaa Rub'mum , i Latini Rovimumfi Rimmim. S'unlice queß'Ifoletta al Continente con unPontedi pietra: ha Porto poco ficuro chiufo dallo Scoglio di S. Caterina , ed una VžIIe detta di Bota, dove fi ricoverano Pf,, le Barche: Le Nävi perb ordmariamente approdano al Porto ap./, di Figafola un miglio diftante . Nella fua Chiefa principale CoJlcgiata dclla Diocefi di Parenzo dirctta da un Prepofito 9 a venera il Corpo di S.Eufemia Vergi ne, e Martire Calcedoniefe, /b^giacendoallaCura del dctto Prepofito circa400. Amme. " - • ^ ; " • ^^ - ^ / ■ - alia Veneta Corona Ducate le ^'r^i-t ^^en'.me dell' Illriaj c della Dal mati a con prcaderne il titoio , ed d pollel-Co. Ribellataiicon le altre Gitta deirillriii nel 1160 in tempo del Doge Domenico Morofini , fu comprcfä anch'elTa ncir ob-bligo di coirifpondcre ogni anno due mila libre d' olio allij Chicfa di S, Marco in legrto perpctuo della da cflTa per tur bata q niete; cnel 1168. che rornb-a tumultuare le fii aggiuntal'impofi-tione d'anoui.^0. Montoni; ma finalniente dal 1166. ä 1-5. Lu-■gho , che fi portb in cfTa .perlbnalmente il Doge Reniero Z .no,^ fi ^ poi fempre coniervata Jedele, c collate alPublico Domi-niti- Havendo percib Ibflfcrtala fua quafi intcra diftruttione_j da' Gonovclljche nel la faccbeggiarono , e rovinarono in ,modo j che nonha potuto piii tornare nel priflirto fplendorcj , cominciü l'anno 1670 (in cui molti di quelli nfcki di Candla ot-tenei'o dalla munificenza Publica Caiein efTa, c Beni nel fuo Territorio ) ad eiIere,alqu^ato ripopolata^ contandovifial pre-itrn te n u me rolči Pope lo. . Alia fuA Reggcji?-a il porta ogni Icdici mefi un Nobile Vc-rteto afllilito da un Ca nee liiere, c da akci due Otficiali, ricavan-do i loro falao dalla Comunita , .qh'e afiai regolata, ed hi fotto di fe le Ville di Majo , A brega , Frata , Yillanuova^ , Sbandati, Fofcolin, e Monghebbo, con altre loro adiacenti , che fratuttccomprendonoil numerodi circa 1000, anime. Con-grega la Gomunitä un Gonfigiio, il quale ogni quattro mefi eleg-ge del fuo Corpo due Soggetti,che con titolo di Giudici utiitamen-tecol predetrc Ret tore (arifervapcrodi molti call } giudicano i Sudditi, conlervando quelFunica prerogativadi tutte le fueanü-.che, permeflale dalla Republica. S T A T .0 ECCLESIASTIC O. Confideribilepfr&frätutteilii VcieovaleDigniti, che pare le Ga fiata conferita prima cht i C^jpo d rftria , benchc non ij ntirtieiinoi (uoi Vefccivi, ehfidii EufuGo, ilqu^levif-fr tiel 79!{. /IfuoratrimoniCH che oe'pnmi fecuiip" ledonicioai dipiCi i(np.iritori, ed ultinvimente JlCiilo V.tuaispliijirao , hoM ^ nflaidiminuiro. NtibiLilimi ^ la lus Gat-ledtale , ehe fcc« erjere I fmpericove Ottone pnmo , -ricca di Gol^>oj*Ti, eai mol.iifi iii macnudiGejiovs J abbellif» nelleparti npo corrofedi Mofc™, colla Palii deli'A kar magglore dorata in cimjue fljnie j mi moj t o piü pret'of^ jP^r i SagriCorpJde'Sanii Mar tiri Sy^ ffi»/', . Gibrjft-dr It A atlf lijip/tiff^-i. E faechef^-fiituda'at' IHufmrt TifVtfnt. V Uit. CWirj. itn ) t fir- J ti^lt». ^imidi-ifr/. .....-.............. . - -, fiiqaali . „ . . an mcdclJiClEti, c l'ArciJiacono pfimj dignicidopP'' Abbracda ia Diortfi Pievf, fetita quella Jdla Ciul, trtnUdw delle qiitli netb StJtoVffuftD, editfcinclConradoJiriünu Auflria« t compr^f^iui ürfara GiiUllo.ein- Puoi que migliilonUnt] li^llaClLti. G N 0> , ^ .. La Gonnunita , ^che ricca di trc mi-da dücati direndita ■ftipendia ducMedi-Chirurge; ha un Fondaco di gra-ni, e farinc ricco di plü di 15000. Ducati. Quanco il Caftello per la fua fituatione fcarfeg-giad'acque, altret-tanto abbonda dt Vino, Olio, cPe-fcagione. Nel Tuo Territorio vi fono cavc eterncdi ibcUc Pietrejefopraalcu-mScogh vicini fono fcndatii Conventi de' Padri Jerviti, e Francefcani Olfcir-vantj .con fäbbri-chc jfbntuoie: Prefi-ede al fuo governo iin Nobile Veneto, che viene cambiato ogni fedici meli , «conductf feco il Cancelliere, havendo fot-■tola fua giurifdittionc cinque miglia Jontano anche una Villa chiamata;Vii!anovadiJ?ouj;5ffo,Parocchiadicirca ^40. Anime. Partendofj daiSoiJg'^oprima di giugncre ä Pola, fitiovanogli Scogli Coreäa, S. Girclamo, e Erhni, i due primi fono daferti, e l'ulti-rao proviftodi Chiefa, con Pieve didicci Cafe incirca di temporale giurifdittione della CafaGornarajProfapiatantobenemerita tialla Republica Veneta. LH DELL' PatrtntSHi» ViftCvaU c^ßy filB d* piii ItliptTO' tSFi , Ca^ndrah. CtrpiS-Sfti^ t Capu*'* ^ttdit/i dH CoHiunr , f ^i/Tiffr^ftf- Ccat/tttrl Ji Geurnt, Sffj/i O- rfiamt , 4 Srhtti, L- & jSf^ 1» ATt^ /i nJ f ^ ^^ l -----■ / /j-^Vf' (^»r/^i '^-■'il^r/VJ i-B j-t -At-i ' t-n l'tfrH» vTflk^^n« «J .^i'-f i/^ w V fl I - ^ j" rrn., rfnri M DELL' ISOLE DEL QJJ A R N E R. O- L Confmente deiriftria principiavdodalle Prornomre ; quelk eöCroatia(daakun't creduta lamka L'ihurma ; ) e i^ueJh äi caßm la punta , fopra cm e ßtmto tl Villa^m Br^vilac^ua, giurifd/ttiom d'i Nona pr^ßo ii Contado dt Zar a f, f^^rmam v» ampioßno di Mare; che a Itnea dritta düH' i^'tro aH'ahm confine ^ eß^udc ad interi cento m'igBa cot mn? äi f^arnero, o forje meliso Carnero daJh Car^ vk'ma a Tramomana, odd VtlUgpo Carm^ja fofio preffok di lui acqmperPomnteMae-firo . Altri lo chiamarom Sinns Phanatlcus da' Pcpoli Taneti, che dalla Libnrma hebhcro V ortgme loro • poi Flanaticus daUa Terra dt Fjanona- henche riiolti ifffhmmo, cbff tl titolo di Panatico gli fiße dato per k fue pa^ze furibonde rwolte , ehe h rendevam anticamente imptatkabMe • e che fojfe cbiamato Carnero per Ja car/teßci/ia y che co frequenti nai^agj egli faceva di quellt ^ che ficmsntavano ä navlgarh. Tkne ^d Oriente k parti liforali di Nove^rad/^ Obrova^ZOy Rofafj^e: J Panente il Golfo di Venetia, ^dpßrogliScoglidi Zara^ cd d Trämontana lefpiagge deJla Croatia^ Bifcari^ c Fitme . Vi fouo trs Boccbc ^ 6ßti di mare faflidioß/Jimi at ..... Kaviganti per gPimpetmß Aquiloni, che in qaelli inafpettatametitc foßiam: // primo e fr a la CittA di Fiume , e rifola di Veglia dalla parte Settentrionale, dettoS€,no , 6 Golfetto di Bucari , Ilßcmdo piü mminato degli altri ^ ptrche piu borafcofo , detto Bocca <Ü Segria , r tra rifola di Veglia Jalla parte Auftrak ^ C qtfelia dArbe dalla Settentrhnale. Ii tcr^o, dal pofto di Coflion neirißladt Pago^ ßno U Poa-■ta-dura, f fj&idw^ro Coflexii Pago . Egli pero Č d^rvitkijodogni forte di Pejir ,princtpalmme d> Toni preß'o k farti titorah ^ e ncl dt SgQmhr'i , e Sar de; ßndmente rmchtude m fe fiejfo oltre var] ScogL k cinque Ijok j.dette mlgarmmte del (^tnero, cbe fono Cherfo con ■Orerof^ divife m due dalVarte con l'eßavatione dvti Ißmopreßo la Gitta dOfero', metitre nacque una fola) YcgUa , Ar be, e Pago; ogn una deilc quaJi b^ la fua Chta, che le da U name, 6 lo riceve d&WIßU. Q^ße ritrictße Ubere, dappo la dt^cUnatione del Romam Impcro, fi gavernarono coti Ic proprie Leg^i fotto la protettione dei Re dVtigberia^ fintanto che gli Ungberi, doppo la motte di Lodovko loro ultimo Re, cotfi'mciarono a provare la tirannide Ottomana. Alf bora preferircm il giaßi/Jimo goverm ddla Veneta RepuhUca ad t^ni altra protetthne , Mandofck volontariamme figgette j come ordmatamnte nella dejcritthne loro mderemo efponcndo. F o ■J. i/ 'Ormava qire-fta infiemej con Cherfb fola libJa, che aiitkamcnte fii chla mata Ahfyrios, mä pofciain ducj divifa col mezzo d' nn Canalc fätto a inano , per. dare commodo tranfito ä NavigU , furono am be due dett(_j diffrtmti. nome u n a d a U 'al tra diflinto, t^ncfta ffi (nominata da Meh Ahforus y da Toio-ineo Apfcrus , da* Latini Auxerum,dii' Slavi "OJfar , e ,go-- niunementc Oferoy . ^c OJforo . Ualtra parte hebbc il no* me di Cberfo , di cui parleremo apprcflb. II Canale, die Ic divide , fi chlama Cavanella , e non h piii largo di paflä cinque in cii-ca , cohj fppraun Ponte levatojo, che da il tragitto da un'Ifo-la all' altra . La fua fituatlon«, fe ne' Gradi 4 j.in circa di latitudine fete gode il privilegio di tenere in fe la Gitta , che ±11 decorata della Dignitä Vefcorale dal Pontefice Gio: VIII. ncl 879, bcnchc alcuni mcttano per fuo primo VefcoTO San_, Gaudentio , che viile riel 1060. Qiwfta eretta in forma quafi Tstprhiient triangolare cd in piano fopra il detto Canale , non ha giro J chc di tre quart! di miglio in circa, rccinta dibuo-ne mura, e con un CafteJJo di mediocre grandezza dalla parte f che ibvrafla alia Cavanella , Neiranno 840. havendo i Saracini ncUe vicinanze di Taran^ to rotta un'A rmata, che il Doge Pictro Tradonico haveva_j contro di effimandata, entrarono nell'Adriatico , fcorfero dc-predando le fpiagge della Dalmatia ; ed il fecondo giorno di Pafqua abbrucciarono , e facchcggiarono Ofero , come altrc^ volte anche e ftato foggcito u fimili infortunj ; mä fbpra tutto per Taria peflTinna ä cagione del Monte Ofl!bro, che col la fua emi-nenza impcdifce il paflbai Venti, 6 pure, com'altri vogliono , per una quantita d'hcrbe fctide , cJ:e nafcono nc' luoghi adh-centi, c quafi ridotta all'inrera de/olatione , dilatandoft-ä }toco s/trftiTfAi'pm di cent'animeil numcro dc' fuoi Habitant!. Porta per Ar-ma S. Gaudentio ^'cfcovo ( ch'e il fuo Tutelarc) con la Gitta nclla mano dritta, vcnerandofi il .di lui Corpo nelJa Cattedi'a-le, che viene ofliciata da'fuol Canonici, fiä quali tre Digni^-tä J cioe Arcidiacouo, Ai'ciprüte, e Primiceno , con efercita-rc il fecondo la Ciira ddle Anime ; mentre non ^ nella Citth sirra Pnrocchia ^ die la Gattedrale ftelTä : vi e bensi un'altra E R O. _ir Chieia dedicata* a San Pietro Apo-itolo , che vien-» detto cflere ftata_. anticamente unita ad ua Monafterp de' Padri Benedcr-tini , ed hoggidi fc Abbatia Comeii-■data-j. S T A T O ECCLE.S/ASTJ-CO Si etlende ts DiocaH in arabedue r.tlbte , evifi con tan» fri Tu ni j e aftra circifei miUt iaimt ^ tucte d i proteffione ^ e ii^if'nti. rito Citrolica , cüendovi pet regularU; ci.iqUfalcTe Paroodtie conlidembiJi nd U Diocefi UeÄi , cioÄ dl Lruhäniilr , d i CaijtU^ di Lsßm grinde, e pi-cciolo , e quetlit di Cbit/i piü dl cutce ijguardE¥uJe. Vi fbno poi le Care (ch i a in a te Cappel liuit ) ^»IJs V i lie d i S^Giaram» d i Ktrtjtitt 1 d i S, 'Mar» ■Itfrf^/JWlfffff pure in Mfieliiie OY't aochc uii CoJiveota M^nififiPiVaJlt ^Y'tra^^yQrhiySi'cl'i^T"'i je di Ki«- t ov'fe un Coiiver.tu de'7'ettiirij di S.Fran«rcOje treiioiJraetite nclli ScogIi dt ^ Ow, Q^nto h dishabitata la Gitta., altrcrcanto fono copjofc d'-habitanti le due Terrc di Lofmo granjg ^ e Lofino piccolo , delle quali non vi c mentione appreHb gü Autori antichi; ma nelle fcritture latine di piii fecoh chiamanfi , oLaßt- »um. Le Ville diS. Giacomo di Nerefme , e di GhiunsKi due miglia in circa lontane dalla Gitta, fono pure mediocremence ^^^ habitate . Appartengono anchc alia giurifdittione della Gitta gli /JfJ/^ti. Scogh dl San Pkr di Nembo^ Sanfego , cd Onk. II pri modi vi-dendoll in due Scoglietti, forma un Portoailai capace, commo-do^ c mol to frequentato da' Vafcelli di qualunquc conditio-ne ■ ed oltre il Convento de' Padri Conventuali htuato nella Villa, vi e una picciola Fortezza per ficurezza del Porto. II Sanjego , benche coperto di fabbione, t molto fruttifero ; e 1-Ouie gode pure un Porto capace, e ßcuro . Abbonda queft'Iföla di Boichi ; ondefe ne cava quantita di legne da fuoco, che vcngono rrafmefle al confumodcllaGitta di Venetia . Produce Meie ottimo; hä numero grande di Pe-core , e viibno fui ottimi , come ne' luoghi vicini,per la pe-fcagione di qualfifia forte di Pefce ; mä parcicolarmente Sardelle , e Sgombri ^ i ^ali falati fi tramandano in diverse parti . Non ha Fiume , Torrent i , Fontane ; come ne meno Valli di confiderationfr , oltre qudle , che for mano piccioli Atq^t. feni di Mare , i quali fono frequenti , e ic Valli di Go-pfagna , e Valdagorüa , unite fotto la Terra di Lofin picciolo di circa miglia cinque di giro, form a no im'ottimo Porto j inj Pcm d, cui s'cntra perdue iolebocchc, ed fe capnce di qualfifia grande Armata. GHER- Efl/^ii. Kfmi anti fhi^ m'df Hi , f faa pamitx^». Acque fa'h-gently ilJ- C H E R S C^eRa da Tolomeo chiamata Cr^pfa , da Plinio Crexa , da akrl Crhca, ed hoggidj Cb^rfam , ö Cherftum , diUta il fUo cir-cuito ä ISO, miglia , gode aria falubre , ed c piü (patiofa .d--Ofero . Benclie fia tutta montno/ä , e faflbfa > ngii ha 'per6 Montagne rinomate; ed eflenio anch effa plena d i Bofčhi, fe ne cava infinita quantiti di X^gnc, dclle (juali ß caricanocon-tinuaraente Vafcelli per Vcaetia . Non vifbnoFiuTni, neTot-rmn, ma-il trovano bensi in piii luoghi delle forgenti, la piii celebre delle quali e quclla di S. Biagio cinque iräglia lontana_j dalla Gitta., dore fcaturifce acqua di tiitta perfertione . Vi e anche un Lago di circa fette miglia di circuito^ abbondante di Pefce ; comc tutta I'lfola abbonda d'Animali , pardcolai-mente Pecorini , .delle di cui lane, che fbno affai morbido j SfftiJirä. fkbbricano Rafce, ed altri lai'ori. Produce Vino.j ed Olio non folo baftante al confunao degli Habitanti , ma da poterne_» trafmettere in altri Paeii : Vi fl raccogiic anche Meie d'ottima qualitk,ma di Irumento fcarfeggia cosl, che appcna pu6 fiip-plire al bifognodi quattro meKdell'anno- La Citta, che porta il nome dell'I/ola , h fituata quafi nel mtizodi efTa, e s'inalza di figura quafi Pentagona tutta in pia----- ibl che dalla parte di Tramontaria e alquanto eminente, SitfatSawi Ji/JaCffiJi. Jiiura e cintadi buone mura,bciiche antiche , e non.teirapienatc^ j eon quattro Torrioni non mol to ampj , e quad la metä viene bagnata dal mare , jdovc ibrma un picciolo Porto dife/b da una Porporella , chc ii chiude ogni jfera. II fuo circuito h meno di un miglioj cd ha per Arou Tcifigic iii S. .Ifid^io ^eicQvo iw Tute^are colia 'Citta nella mano, Non vl ^ notitia certa del tempo deHa fua fondationej mä (1 crede antica . Datafi infic-me con Ofero alia divotiohe ddla Veneta Republica ; circa il 1410, vi fii mandatoai governo d'entrainbsun Nobile Veneto contJtolodi Conte, e Capicano , chc dura due anni, e fä juj "^^ShliL, xjuefta la fua refidenza, ellcndo habit a ta da circa 2 500. An ime. S T AT O ECCLESIASTIC O. la fuadiiefi ptiftilpale iColleglati infigm:, ofSdati da ua PjrocdjiillO, dirci Ca- GtVn'fH^ / •Kiaiei, fei Minfionarj , id ikri Sicerdqti , e| Chieilci . Ei/ui poi un MonsiUro di ß^f^ Efdr-Moniche dt S Benodeito cd kji Cunvento de'Padri Minori Canventuali eon belli fitßift, Chiefa., duvc fi venjrx jl Cpi'po dtl B, F. Michtle , mlignu per ijintiti , e mificoli -Da Cotivejim fii toho it P. Antonio MarcÜlo, quando vemie eJetCo Generi- 1e di tutw U Religione Secifici, prima cht fuJTu diviri (ta' Padri OHervsnti , e fi fa 1:0 pol Ateivefcaru di Pifsra . Sptttino alU Tu» giurifditHone i Caflelli di Lnh- tiurf/ mi^^rf, dntto dfi'LhiCini Lvieni.'-mn^ e quello rii Cjj^/tf Jiominaro J»' medelimi CapifmStm^ ditrifißi, iimbUisai imtithi, mi al pcefcnte d i lOEttfto r«dhto , •! di poehi lUbitsTiti, Neirifoia fonopure la Villa ä^Ußrine col Porto detto Ca-mifm alTai fpatiofo, e commodo: S^Okvartni^ che anch'eflahä Porm, mä non molto ficuro: Fareßna^ ov'e pofto un Con ven-'' to di Tertiarj di San Franccrco : S.Martim in Valle, cosi nomi-nata, per havere una Valle, oifenodi Mare aflki fpatiofo , in cui h pofto altro Convento di detti Tertiarj : Belley , Vurana , Orh^,, € Drago^etkh't , .tutte perb con pochiifimi HabitÄnti . 01 tre la predetta Valle di S. Martino , ve ne fono due altre una detta il Vallosf , di giro circa miglia otto ,, c due lontana dalla Cittk; I'altra chiamata il Pifchh^ che forma un Porto di circa due miglia di;circujto ^ capace, ecommodo per numerofc Ar mate . Ill uft rano finalmente laftefla Gitta di Cherfole No-til i i^amigiic PitrU, CokmbifZambdlif Bochma, , ed al:rc_j. F^mt^fig. NfkiK Utmi (hi. StUf - A Slavi chia-. 'mano que fl'ifo-laJSTtfrvtjCdelaCjyr-if^idi ToJomco , h hCuri^a dc'Lati-ni. S'allontana da, 0^ero ad Oriente-* circa miglia venti; mä piti d'ogn alti* del Qi^ocro e vlcU na tn<>ccidente al' kTerraJernna,!nc tre da eflaa Bucari non contafi maggio-le diftanza, che di iei miglia > quanto appunto s'alargij xm Canale, che vi Ci fraponC) chiamata dele Montagnf . II fuocirciiito s'efleu^ lie a miglia 100, ed elapiu bdla , Cj |äübabuatadi tut-te I'altre delQi^-uero. Hä Bolčhi graadi , c copio- li di L-egna , ma ptr to pli h piantata di Viti , eparticolar-menteaDobefnifca., ö Caftel Mufdbio , tracfidonc gli Habitanti Vini in abbondaazajmentreali'incontrofcarfeggianjoeftrc-mamente di frumenti, cd'altre ßiade . Cavano ancbe buona quantity di Seta, e non c picciolo il traffico, che fännodalcu-Jii piccioh CavalU, che per la loro vivacitä, e bcllezza vengo^ ^ 10 mollo graditi in Paefi diverü . La fua Capitale , che hä il SS'cSa deli'llbla ftefla, circonda quati un miglio , ed e fituata preSib la ripa del Mare in faccia ad Oftro in parte ibpra V Er-ta d'una Collica , ma dominata da due monti non c capace di fonificatione. IlPorto,che pub cflere capace di otto , b dieci Galere, ed akri Navili minori , h guardato da un CaftcJJo , alia di cui cuflodia la Rcpublica manda un Nobilc, die fa an-che lofficio di Canacrlingo . Fu quefta Circa decora ta de 11a D i-gnitä Vefcovaie ,edha la fua Chiefa Cattedi-ale ofEciata da'Canonici . J^ppo lidecadenia del Romano Impero ß poverni un tempo, corattiitte Paltre jdfwrfrt . """ leproprifl Leggi j hcbbeifuoi Principi particolari, dipeiidcnti per6 lii'Re dj DaJ-milia i mk deltcrapo quandci ftj vetint in poT«e(UlIa Rtpublici V^nrta, Virie Tcino le Dpinioui. [1 Daudala Bell« (ua. Cronict matiofcntu riferxice« che nel fofee da. Par, PjirHpitio't & Particilci» fogEiogitili k for« d'ar-mi.lttlitre juitiche Stti-tnire fi legt®» chävetten-do continuimen« molelU- , tida' Curfari, per efrerne follcvati fi rendefTt tri* frutai')» i Veneti fia dil II J jL a SnaWnente trüirtri , .che del rt^B jilcofTie vkio-ila PjdIo M jmfioi del i 4a RepHtlici la daJfe m 'Peudo ilk Fantiglia. Sehl-nelU ^ con obblig* di eOf-tifpoAdcre dieci mila tire annu« , ed armare uui Galera ogni volta che U Republic» ae armifte treif ta , jl chi fCi jiuntualm«-nte oCervato Hji all'anno Ijjf i I SucceJrori delU Scbiiltlla , non toflanti iidla dovuta fedealk Re-publtcaaderiranoa.i Ri d-U[i£heria , fiiranco che moi't? GlOi^aniii iigliiiolo di ßano , uiti [na Principe di q^uelU Linea , e fuc^ ceduco^iGlavanat Frai^gi' pane, qufUo; picno dlte de TckTo la. Repubiica. ^ . Ufciä per Teftamento i fual Figliunli Tot to .I2 piotet» tione del la medeHma . Al £ne Giovanni feconda Fr*ngipane , che con !'-avide fuefctrraedigovtrno eoncitatqfi I'odio de'ptf^rj Sudditi, fi Vide impoteci-te I refiftere agli Un- (^Iiri fwr fog|i^arls, iwli^gi. cwregnMa Rocei i Giacorao Veniere Pre- . l^A'ka JnTI' ji A^A m m L ■ k a d _ m-l. _ . . _ _ veditor. dfll'Armata Veneta e C iitfrö conl^'Moelie, e Figliüoli in VtneÜaVccdVi^ dn alia Republics tutte ie ration i di quell'autoViti, chc i fiitvtfn I» pjjtg Eurcalefi qujlladi Ctimpom, che fa dueSeni, uno imatllrocalPorto, I'aitni aSfii-«cü-coil Ja TefligiediSaHj«! vefchi« preßöflJ Jelitiofo ConvcntO diS. Eufe^ Vitlti. jnia de'PadrsMinoriOflervanci frldue Tromoniorj, gno Jeediletteuole., fe i fuoi Habitanti nonvi' velTero all'ub de' Morlocchicon k habicatiDni difpcrfe , « nafcofle frik Macchie, •Q^fte treuttinwVailijbcnühe forinanoti^CÖrradejöVinagiidi Cafildiperfe,e vi Jj aggiu-VilUiit gne poill Villagio, b Cotitradadi ptincipil dallaChiefadi S.MaTteo,oW ter^ mina ia Va 1 le d i S. Pit t ro je fi prolusga i) in ea Jti 11 a per quanto I'eftenda la Ciii ä vecchia d i Clülei)tO,hog£i S'S.Cofmo, e Damiano, Si unifce ancora colPaludo, ch^lofcndeuna dc'pii^ icanliderahilt It pel numero, ebucna qtialiti di Gente, cottie per la quantity di Tcfftui ^ e vij^uti. i il quinti C^atfaiJ» J iBch'cHi con QUedifperf fa- ® fitnofa ftr laqutlitidirigne, che fcano i million Tini'di tnttaI'/fol»; ecKepciij-cipiafidodove termina il Mondaneo, finifce alia Gfiicfa di San Barbato.da cui fiebbe il nome. II rimanente dell' libLi verfb la parte Boreale , ove per lar-ghezza ha il fuo termine , come ch'h tutta alpeftra, viene da monti divifik in cinque Polle d'Herbaggi per Animali Caprini, e Pecorim, -Chiamaniiefle Barhaio , MacchU^ T?g/tmolla, Fj^ä-T^'X^^ ga^, 0 Sangnoy dove fem pre pafcolano circa dieci inila Anima-''^"^ Ii-, okrc 3.in 4.mala, che fogliono tener i due Scogli Brwt."^"''' nkoj c Colli, le di cui Laneridotea Rafce , e Bedene , tra-fpoitate ä Venetia ii convertono con fadlita in denaropcrufo , ccommodo degli Arbefani. D'Animali Bovini non vi e tama abbondanza , fe benfi copiofa 1' Ifola di Selvatici, c d' Uccel-latKj -dogni forte; mä gli HaSitami non curane d'efcrcitarfi nella Caccia. Vi fruttificano i Fichi, e Pera d'otrima qualka , Oy a fuflicienza del bro bifogno; Seta mediocremcnte ; Sale , c Vino anchepcr Foreflicri;_ Frumenti, Biade, e Legumifen-7Ä che ne Ibpravafiz.i al coiil'iima . Gli Scogli Drivenko, c Golü fono ricchi di Goiiigli^ edi grofliCotorni. II Mare Ii provede abbondantemente di Pefci, mä di Sgombri particolarmente in tanta quantita ^ che faiati riempiono gh Stati Pontificj , edal-■tri vicini; Polpi, che icccati, e fumati fodisfano gli Auflriaci, c Tonnina, che falata in varj Paefi £I trafinette , La Gitta ii^ tuata nella Valle d i Campora e piantata , come ß & accenna- sauoiitm to > fopra un vago Promontono, il quale tiene la figura d*. una Galeazza, la cui Poppa ^ parte piä larga, e a Maeftro, lo fjieroBe a Scirocco j ove finifce riflretta con tre Alberi , chtj fono i tre Campaniii , cioe il Maggiorc della Cattedrale_> vcrfo prora; nel mezzo quello delle Monachedi S. Andrea; ed il ter^o de' Padri Minori Conventual i di S. Francefco verfo Pop- ^ pa . II i uo Porto fe capace d'ogni Navilio , ■ riftretto pero con Psut^ arte alJa bocca^ onde non permette Tingrcdo ä piii d' un Va* fcello per volta , II giro di efia c di circa 700. paJla, ed eiiendo il Promontorio verfo Garbinoalquanto elevato, c verib Borca terminando in pianura , anche k Cittä fe mezza in piano, c mezza in a fee fa . Dalle parte di Maelrro e la Porta di Gam* pasna, che ha in profpetro un Campo a meno, lungo un quarto di miglio , alia di cui dritra in unoftradone pi^no fujfiitono le Reliquie tlel Borgo belliliimo, chc gia vi era. Alza per A rme il fuo Protettore S. CriAofano ih mezzo al Campo , alia drirta una i/^nr, Stella, cd % finiftra mezza Luna con le Görna volte all'insu , Conferua Tantico luftro del Velčovado, ha il Capitolo di dodt* ci Canonici^ comprefevi tre Dignirä , cioe Arcidiacono, Ar-ciprere, c Primicerio, coa fei fotto Canonici chiamati Manfio-narj che, fi eleggoso dal Capitolo fleflb, e fei altri B^nefieiati Diaconi , de' quali difpone il Vefcovo . L'illellb fa di tutti i Ganonicati, c Dignita ne* mefi di Marzo, Giugno, Scttembre, c Dicembre, eccetto che 1' Arcidiaconato , che con gli altri rsefi fe rifcrvato alia Santa Sede , Egli c fotfir^iganeo all'Arci-vefcovo di Zara j e ibggette alia iua giuriitlittiofie fono le fc-guenti Chiefe> che decorano la Citta , e I'llola, ciofe la Cat-tcdrale col titolo di S. Maria: La Collegiata di Sant'Antonio di Padova^eretta del 16 Ö 5,i Maaßouarj della quale,ed il Soffraganeo vengooo elctti dalle trc prime Dignitä,cioeArddiacono,Arciprcte» e PrimicerioRettore,bPreßdente di dettaChiefa . S. Andrea, c S, Giuftina di Monache Eenedettine, S. Arrtonio di Francefca-ne, conaltre quattordiciChieie frä Parocchiaii, e Minori, ciofe S. Maria della Mifericordia, S. Gio; Batrifta, S. Pietro, S.Roo-co, S,Domenico, S.Stefano in Piaj^za vecchia, S.Crocc, ove ü venera un Croceiiflb lagriraofb, S. Martino^ S. Criftofano, S-Nicolb, S. Andrea da Mare, S.Spiritopreflb la Loggia, ridot-todi perfone civili, S.Caterina in Capo Danzo , ad altra Santa Cater i na in Campo fuori della Cicta , S. Gio: Evangeliftaj col Convento de' Padri Convcntuali di S. Francefco in Gitta , c due fuori, ciofe il /bpranomato di S. Eufcmia Minori OiTer-Tanti di S. Franccft», cheofHciaao in lingua nativa IlUrica_» . Vi fe poi la Badia di S, Ste&no rifervata alia Santa Sede , c_j quclla di S. Pietro in Valle giurifdittione della Chiefa di S.Marco, mä žt proportione delle Chieie picciol.o e il numero degU Habitant!, poiche hoggidi frä la Citta , e Tlfbla tutta nonj giungono k 1500 j comprcfi anchc quelli della Villa di^ Nova-glia ncirifola di Pago. GO- come fi e det to J Aiiimaü Pecorini y e Caprini., Altri 5, 5cogH ipuntanoa Garbino dcll'Ifola , due chUmati i Doifi»i , ^Miti La^gni^ cd ilf^mto Tafjenko dArbe^ bench e ii. mU tf'' glia kjntaooda ArbCj _e tre foU .dfiU'irol^ Cherfo. A Scircc-co poi fe lo Šcoglio di S.Chrgh., dgve fi fa la pcfca de' Te-ni, e tutti quelH fono pure fertili, e coltivati, ma j tre vici-ni al Promontorio Gararo ^ i Lucovut prellb Loparo , e Porttt Mago, ed altri cinque fcaia aomc ad altro »on ferv^eno, che per tormcflto jdc* fluct^ che in ciTi orgogließ con.rire Borcah fi tirangooo. P A G O. Plitiia h* cenofciuta t^ueftlfola colnonae di Gijfa ; fh. .ansehe chiamata Keß'a^ Q^iifa , e .CiJfas daqualche Aurore Lati-piü reccnte P^tganorum Infula , e da' Slavi Pagh . Vogliono alcuni, che foiTe quefta foggma, come erauo üate leairre alia protettiope de i Rt che f^i .conquiflata dall'Armi Venete ^ n:ieiitre v'ha chi dice, cbe talc acquifto feguiUc fotto il comaodo Generale Pietro Canale ßd Dc^tio 4'ÄJwirea DandoJo del i ^ chi alferifce eflere •vuenuto folanwntc Tanno 1420. Sau^ricinaP^^o piü di tutte al Conti nente > mcntrc i5 Canale , che U divide ,dalk Cj:^tia , non fe piü largo di tre miglia, c folo .4. h loiitana da Nona ;; «{fcud-o U fuo .circito di circaj-miglia 70. Nel meizo jtflä h il Caftelloj rfie la Republica fees nuovamente ..ergere co! jKwne purc .di per Decretodel Senato di z. Marto 144:;, che cifconda pafli 500. fituato all* liocca della Valle . Qu^i fono ie Saline di diverJi particolari , che jdi.tutto quello cavano contribuifcono tre parti alJa Rc- puhli- Vtrji, publica , c la quaita parte refta inloroliijcrd di tiafRcar la m Obroazzoi ondeconquefto.trartenimento fi mantcngonoquegi' Ilblani, per altro afläi jpoveri, mentre non cav^no dalla fterilica tdel Terrene tanto Gratio , che bafti tre meü, e Vino per poco piü della meta dell'anno. Vogliono alcuni, che Pu^ -fia ftata Citta t ed in effetto fi vedono Ducali di 16. Novembre 17 , con Ie quali appari/ce, che il Vefc&^^ado di Pago foffeftatocon-ferito ä D-GiaCafeio. lioggidi foggi^ceinelJo ipirituaie al Ve-fcovod'Arbe : hä i luoi particolari üra tut i, che Airono del .1435 ;fetti ftampare da Giorgio Carletti; c 'J numero degli Habitan-•ti nonjarripva a 4000, il che .cagiona Ja fua fteriiita , meiitrc_i» ,non baftano per coitivark , nh crcfoino di numCro , an^i "11 ti, diminuifčono, perchecllčndo dominarada' Vend Boreali f&g-giace ä tänto eccefllvi freddi, che noa poflono le Genti itfifler-.vi . Tuttavia fi divide I'lfola in crto ViHaggi , cioe quello di Viff'ip, Zafca comfHsflo dipoche Ca fe^^dove fi fa la Pefca de' Toni ■ Co I ane -fe^ 1 fccondo; j I te rzo fi c hiama C iJst ä Vecchia di JPa^o co n un Convcnto de' Padri Min. Ofiervanti; 'ü quarroe Gorizza , il quinto Dignifcai ii ftfio Villagfich, ePoviana^ e iduediNo-vaglia vecchia , c nuovafoggetti alia giuri/dittione d'Arbc. Lc Saline fono il ^la vi vo Patrimonio di quegli Habitants,, e tutta la Joro applicatione t nel Jjen coltivarfc j mk c/Teiido, eo-rne fi ioionumero afiai picciolo , e dovendof^e an- che dane la fua parte alia col tura de lie Terre, molte Saline re-ftano inculte , e di quelle , che fi coltivano , come non vi c Gente baftanre per trafportare i Sah con prcftea^a nc' Mägaxzi-ni, Tpeflr volte le piogge li guaJlano . Abbonda I'lfolad'ncque forgenti, dalle qnali fi vedono for-rnati .due Laghi , uno verfo Tramontana di circuito d'un mi-"'if*' glio in circa; fertile
  • D/W/ö j e per terzo vedefi parimcnte in eminente fito la Torre di ^-rf« B^rtolomfo .. T'i//-i'tirtiitfii. ■^rlima piftt/t. no tali Villaggi fituati in triangolo , e si vicini fri loro, " n/u a* vengono comuneniente detti con «na Tola vocc i tre Caßelli . Non molto lungi da Ponra Mica tr&vafi linalmcntc Diclo^ ch' altro non ž, ch'una Villa del Monaftero di S. Grifogono , do- tam^u. ve habitano i Mocaci Benedettini.Tiene ella.un'acqua aflöl abboii-(lante, detta Pocrofricbe, e fopra ildorfo d'una delle proflimc Colline bä un'antico Caftello, chiamato per il nobiliüimo fito Belvedere, pofcia nelle gelofie del la Gucrra atterrato. Le Cam-pagne di Diclo fi congiungono ä quelle di Bocca£;nazzo , Vil-laggio del MonafterodiS-Dimitri famofo per la Selva Grobriza, e per il Lago ^^gnacovo-Blatto , overo di Bocoognazzo, che rircondano le fue tenute. 5COGLI DEL CANALE DI NOVEGRADI. Prima di palTare dal Contado di Nona ^ qucllo di Zara, de- ^ veli dcviarc dal dritto Tcntiere per trafportarri ncl Canale della Morlacca^ poftogli Settentrione, Daqxieftoj entrando per le Bocchedi Sdrali nello Streico di JVow^m^//, « fa-ingrelfo nel Canale del mcdcfimo Jiome, denominato dalla Forrezaa nel lato meridionale fituata ibpra eminenza. La fua fig^ira |KrE> & piii tofto di Lago , in cui sboccano i Fiumi, 6 Torrenti di Bocnin, Carin J ePoffidaria. Hä diverfi Scoglietti, tuttivicini aTerra; inquello preflo la punta di Smerghi, cioe d'Uccelli, fi ritiror-no i Criftiani di Novegradt re! tempo dell'antecedcntc Guer-ra , e gli altri due diPoifidsiria fono con qualche angufta habi-tarione. S O D CONTADO DI ZARA. IflLutt^. negot j, VJUf. TdKttVtt- E' gradi 44,di latitudine Settentrionale, e j8. dilongitudine s'eftendono alle Ckjftc del Contado d i Zara principale Provincia del la Dal-matia I'lfoleconorciute volgarmcnte coino-me d'^öjV Lunghsy pcrche fono di tal iigu-raj e ftrctteallai . Formando Canali diverfi, alle continuati , fervono di conrtmodoa ____e le afficurano anche nelle Stagioni pihftra- vaganti; Nc' tempi anrieh i non furono tutte , netanto hab:ta^ te , havendo ricevuta maggjore popolatione dalle f^sg^fe di Terra-ferma. I Dalmati JiecelTirati dalle incurfiOQi de Barbari .a cercare ftanie piti ficure fra TAcque, fi fono ricoveratt aie Sco-gli e con latica, ed induftria hanno vinta, e fuperata la naturale ftenlita de medefimi. In 36. Ville , che Ii contano m queft'Ifole, tutte fuddite al Vcneto Dominio, fono npartitc in L.Paroccbie, habitate da diciafette mila Anime mcirca, ol-tre quelle della Citta di . Raccolgono cüc Vino a fufh- cienza, e fmmento poco men che baAanre, reRando la maggfor parte de' Terrcniinculti, per attendere quelle Genti a pafcerc ^liArmenti, donde ricaA^ano utile m^giorc. Ommeffedunque lepitt minute,.efteriH, par-Iererao della piu confiderabjie, ch £ merita fedc Nicolb Doglioni , antichitlima c I'origistj., cfondatione della Citta di Z^rrf, vantando il fiio nomeda lader , uno de* Difcendenti, e lettima gencranone di No& , che £ii al Monde due mila anni indrca avanti la venuta di Cnfto . Si come perb edmpoMe d^havere ccrtiffimo nncontro difam fx anrico, cosi non deve da Nei afsevcrantcmemc affermarfi : Baili folo il dire, chc i Geografi piU antichi ne tanno hono-rata mentionci ne eflendovi memonn de fuoi pnncipj , pollo-.Z-« no fondataiTwnrecrederil moko antichi, e lontam. ZaM fh fem-c^pit^f. p^e Citta Capitale, chediedenon folamentc nomcal iuo Contado, ma in principio anche leggi alia liburnia, l^gendofi in ■Vegetio cflere.k Liburnia pane della Dalmatia , foggctta alia . Citta di z^ra; anrorifa, che mdufie jnoUi a fon:encre , chc la Liburnia tanto cekbrc appreffo gli Antictu fia lo Itello Co^ta- ^ do di detca Citta. „ _ Pub perb facilmente crederfi, chc 7^ara diveniiTe Meti-opoh z-r« jM-^ ^li tuttala Liburnia, mä nongia che riducelTe m termini sian-i conEni di' Dmninio cotanto famolo , ellbndovt p^ d'un Ofipgt i/i Gcograio antico, che fra TArta, cd il Titiopoae i Liburni , includendovi il Paefe, cbejapidia, e poi Croatia fhdettoj aii-zi da Carte ixretragabili habbiamo, che I'liole Liburniche fof^ fcro anche quelle del Fanatico , taato diverfe, e diflanti da^ Zara. Frä la pill forte, e muni t a Citta , -dieTranti la Re publica Veneta su le fpiagge n>arittime,terra for(e_Z^r^ il prlmo luogo , eretta fopra d'una Peniiblaj che fporgein Mare , ed bora con ^^ '' doppia fofia fatta ä mano rimane fčparata da Tetra-ferma, che Ifola larcnde. E queftane' giadi 44, eminutii^.dilatitudiae Settentrionale, e 3 9, c 15; di longitudiite, v^dendofi all' intor-no tributarie I'onde dcirAdriatico, cd alfianco verfoBorea ua Porto bellilTimo, capace d' ogni forte d'Armata, Ilfuocircui-todt IJ 30- paffi hä Ibrtiflime mura tcrrapienate , e coronate di fcttv gran Balo;irdi co' fuoi Cavalieri. Due per Ponente > e Tramontana fbvraltano all'ingreflb del Porto ; due fono alloj fronte verfb Terra-ferma dimagnifica ftruttura,' egUaltri mu--Ktifcono il fuo fianco verlb il fudetto Porto ; rimanendo I'altro flanco fbpra il Mare verfoOftro difefo da piii ri/älti, e mutii-menti, ma irrcgolari, ed adattaxi al ftto, Spunta di la dal fbfso un gran Forte, det to la Tanaglia, che con altiflimi Cavalieri do- ^^ ^^ raina la mezza Luna, e la fpianata. Belliffime Artiglierie,ed in nu- ' mero confiderabile circondano le mura della Cifta , e del Forte. Gli Arfeiiah,iMagazziiii,gliOfpitali ; iQ^rtieri per le Mili-tie a Cavallo , ed ä picdi ; i Palagi pe^enerali delle Pro-vifioni, della Cavalleria , del Conte , e Capitano Rertori or-dinarj della Citta fono diflruttura regale , dove la Veneta^ generoßtä non ha havuto alcun riguardo al difpendio per ifta-bilirc la Piazza in dccoro, e difefa- Fii Zam fempre confiderabilc non ible ne' primi tern-pi , quando fiorirono j i Liburni , ma anche ä tempo de' Romani . Citta Socia la dilTero, ßelle Guerre Civiii feguUe parti di Cefare , poi d' Ottavio, e ib anchc Colonia dc' Romani . Conlerva fmo al di prefenxc avanzi di Reggie iabbri-che dentro, e fuori; dentro vaftiflime Colon ne , fücri un' Ac-quidotto , che fin dalla Kcrcha pcx piii di 30. miglia di Paefe conduccva I'acqua a commodo della Citta , Doppo paflato 1'-Imporo ne' Grcci, e declinate le fbrze del medeilmo , aiTua-fe con altrc Citta della Dalmatia liberta di Governo, rimalla airimpcratore Tombra &Ja d'una fovrana protcttionc. Doppo <■ 1 ri Don[-<5 lo mvafloni de'Barbari Tli Jdommata da' Croati , poi d, i^wfiMio. Jior^tia^li tJngar r, horada' Veneti proterta , mentrc novc vol (re fa da Guefciviiita, ciocMicglanni591. 1050. iiii^.. 1114.1135. ^ 1^45- ijit. fiiichereneüabirironofinalmenteincoiUn-te dorqinio I'anno 1409- Con Guerre crudelilimic pafsö e nfiede inefTailSovranoMagiftrato. LaRepublit:» vi tienc il maggiorc Prefidio della Provinda; tjuon numaro di Cavallcria icggera , quaatitadim^riitiQni,viveri , cdaltri appreftamenri Militari. S T 4T O ECCLESIASTIC O, E V E S C b V I D I Z A R 4. Namera la Chiefa di Zara venti Vcfcovi, il priinj fü Feliccj ^^^ y^ehtto nel 373.nelCop:iao fottq Damalb Papa , il quale hebb^ per SuccelTori It. Sabiniano nel 595. III. Donata IV^,7italcnell'879. V.Firminoncl 908. VI. ^afilip prira0acl969. Vn.Ana/laf10 nel 978. VlII. Preftantio nel 1018 IX. Andrea prim^ntl 10^9. X. Pietroprirno ticl 1044. XI: An-jiitri Vf ^^^^ fecondo nel 1046, XII. Stefano prima ncI 1066, XIII. /«J Bafilio Tecondo nel 1069. XIV. Andrea terio nel 1072. XV. Stefano fccon^o r^el 1075- XVI Andrea quarto nel 1091. XVII. Grcgorio nel nor. XVIII. Maiconel r111. XIX. Michele, 6 vhim , * Micha nel 1114, ed il XX, cd ultimo Vefcovo fu Pietro IL Hebbc . quc/lo qualcbe prcrogativa di metropoli ta; n^a non pnot^ ottenere tiuclla delPalUa4al:Soiiimo Pontefijc y c per6 non gli vcnne attri-buito vcramcnte il titolo d'Ardvp fcovo, mad'Archie let to. arcjvescoki di z a r a. Per primo dunque Arcivcfcova fii elctto nel 1154, Lampi-^^ dio, il quale liebbc nonloio Pallio, ma confeguj anche la_» vt/itvah. fuperiorua, coi^e Metro polita a i Veičorati d'Ar be , Oiero , C Veglia da AcanaliotV, 6 Ltucio II, optire 4a Eugenia III; ed air hora il Teiri^io di S. Crifogono tü ridotto nella forma,^ augufta, c'hoggidl Ii venera. Cinqtiantauno fbqo ftati quell i, c'hanno govcrn;ito con caratterc d' Arcivefcovq querta Chic(a ; t-I.Artiv^ C fiirono IL Eugiibino nel 117s HI. Tcobaldoncl 11 So. IV, Damiano nel 118^. V. Pietro primo nel 1187. VI. Nicolö primo nel II??. VII. Leonardo ncl tioS. VUI. Giovanni primo Gradiacha nel 1117. IX. Tomafb nel li^S. X. Domcnico Franco I. ncl 11-39- XI. Lorenzo Perandro nel 1147. X^I. Andrea primo Gaufcuiiü nel XIII. Gio; Anania nel 1291. XIV. Enrico di Tilden o nel 1197. XV. Gio: tÄZo nel ijor. XVI. Giacomo da Foügno ncl 1502.. XVII. AleiTandro primo ncl 1311. XVIII. Nicüib fecondo nel 1311. XIX. Gio; quarto di Buttovanenel ijxo.XX.Nicolo terzodc' Matafarj nel j. XXI. Qiacomo lecondo nel 1364. XXlI. Domenico fecondo di Albania ncl 1567. XXIII. Pietro fe-undode'Matafärj nel i^jS. XXIV. Gio:(^into Archieictto nül 1399: XXV, Luca primo Fjrmanonei 1400. XXVI.Biagio M.jlino N.V.nel 1410. J^XVIL Lorenzo Ičcondo Veniere N.V. nel 1428. XXVIII. Polidoro Fuc-caro T>el 1449. XXIX. Maflco Vi^^Ui-eHb N. V.ncl 1450. XXX. Gio: feflo Robobello nel 1496. XXXI. AleiTkndro iK-ondo ncl 1505. XXXlI.Gio:Serfimo Cipico nel 1504. XXXIII. France-fco Pifani RV.nel 1505. XXXIV. EgidioCardinale del titolo di S.Marcello nel 15^0. XXX V. Cornelio PiüniN. V. nel 1535. XXXVI. Luigi primo Gornaro Gardiiiale nel 1554. XXXViL Mutio Calinonel 1555. XXXVIII. Andrea leconda Minutioda Ai^rfi-w-Seravalle neIn^9-. Fuli i.Fcbrniodel 15 74.eler^Qper Ammini-JJJfra^lr'' AratoredcirArciYofcovatoMarcQLauretani ; Poi (.-ontinuarono Ar^i- per Ardvefcovj.X^fXIX.Natale Veniere N.V.nel j 3 74.XL.Mar. CO Antonio Veniere FrateJlo dell antedetto N. V. nel 15 8 9, XLI. Luigi fccondo B^rozzi N.V. nel 1591. XLIL Luigi terzo Molioo N.V.nel 159s. LXIII. Minutio Minutjda Serrav^He nel 1595. XLIV. Victore Ragazzoni Venetp,nel 1604. XLV, Luca fccondo Srcila Ventto nel 16 r 6. XL VI. Ottaviano Ga rz ad oro Vi centi no ncl 1624.XLVII.BenedettQCape!loN.V.nel r^^g.XLVIII. Bernardo Florp Vcnetoncl 1641. XLIX. Tcwioro BalbiN. V. pH^i^'ti ^^^^ 1^5 7- L. EvangcInU Parzaghincl 1669 , edÜ LI c Monfi-Vitroiio iViuli N. V. gia Procura tore G eacr;\le de'Ca-nonic) Kegolari, il quale h j^^gidi ga verna con mol ta citjmplu-rita quella Metropoli. Lo Sremma delJa StMiaCattedrale e Analtafia Martire, Padrona dcila Ucüii Chiclä, alfunta m luo- ^o^i S.Pietro Apoftolo, La Gittaperticrgc per Blafonc S. Crifogono Martirc, pome fi di mol Ira in dil egno nella Ta vola To^io-grafica de i Con tad o di Z^m. -^Qijcfto Arcivefcovado Jc'ha tre mila Ducati dianr^uarendita, e t al lato nella Dateria S čudi d'oi'o 40 S , dop po cbc gU e ilara uni-ta alU Aprile da SiftoIV.nel prin^o anno delfuo Pontitica-to la Cura di S. Stefano, muntre prima non ne pagava che 400. Numera laCittä'circa Anime 32-4^: seilende la fua Diocefi ne i fllT^'t-' littoral i d i Vergada fino alia V j lU de lie Se Ive, che in dillanza di 70. miglia; encUeparti Mediterranee ifuoiantichllimiti era-no fino it Belgrado; hoggidi nftretd all'Iiala di Pago . Le Pa-c^j^v^; rocchic de 1 la Diocefi i bpra I' I folč Ibno Se 1 ve, U1 b o, Perm uda, ^elada, Bopai^a, Sauro, Vallc, Efo, Suran ^ Sale, Ugliano, p Seftruga, Lucoran, S. Eufemia, Gale, Cuchliza^ Bagno, Ne-via ne , Pafman, Tcon, e Vergad-i. (^^lle inTerra-Fcrma fi nominano P^chofchiane, Zara-VecchiaTorretta, S. Filippo-(n r-r^^ cbiacon, Grancina, S. Caiiim , Qibigne, Malpago, Gcrno Boccagrazzo, Diclo, cPctiirzarje, Laqualita deJIa llruttura , la quantitä de lic doti > e la pretioilrä de' fäcri arrcdi rcndono non poco venerate le Chief? di Zara> di pretiofiifime Reliquie o^r/^ ^ i arricbite, e frä 1'a It re del C^^rpo di S. Simeone il Giuilo, q he tat-tavia intatto fi moltra in riccbiifima CafiTa, che fü donq di N. Regina d'Cfngheria. Ha diverfi Hofpitali ; 4. Monafterj de' Re-golari, e 5.di Monache . In educationedella Giovenru fi tcngfr no a peril Seminarj » ed Accadennie di belle let tere, e d'Armonia; riicrbandocidi ll-rivere maggiori diflintionidl que^U Ghiefa, e deU'atcre ancora nclia noftra Geogra fia Sacrit, Tomq rtifleguente del Venero Atlante. I S O L E D I P E N a £ H T I DA R A. S'inoltranoin mare verfo QcciJentc gli Scogli Sda^, Lu/bo, icrfj^ in i nori chiamati jfV/. vrrf. tim. Ha lo S cogl i o Sehe^ 6 Sllhtt, feco ndo g 1 i SI ii v i^e co n t o r meal-tri,una Villa,ehe pure SeheC^ chjama,grandc aliaijhabitaca^a 6üo.. Ani me incirca, mä t nt ti IV^arinari.La Campagna, che produce po-cbi G rani,e Vi ni,che non molco ft confervano^vi-ne col ti vata dalle Femminc, le quali in un bifogno fono ancqra (iidkicnci ä guardare stm n^ih-la Vlila dagl'infulti d-'Cor(äri, ei'IenJovi Pont i Levatoj, li^- verfe Torri, dove poilono ririrarfi.Gtra qudlo .^coglio 4 m'S^'^ J'^-circajbiil Marc abb Jndante di Pc fee, uri Gongen to ^ie'Padrl Oiler-vanti diS. Francefcocolla Chicfadcdicata ä dctto Santo; la Pa-rocchialeintitolata di S-.M-irco loatanu m^zzo miglio injirca dalla riva ■ ed anch'un altra Chiefi poihi in luogo piti comiri.idoagli habitant] della m^ddinia Villa. Lo Scoglio iA/ifljdettQ da Slavi Oüb, . C da Lucio eilende tutto m pianura; hi una Villa popoh- ta,C diviHi in due fituationi dello ilcilo nonic ; 11 co) rivaled e abbun-danrc de' Pafcoli. Lo Scoglio Scania h r i no m a to per i l'qrci capaci, Jv^f^rir. ed opp irtuni a fcio^licre di {bt[o, e (bpra Vento. (^cllu del Saii^ h'>m? viene uii:oi a dettodelli ih'ttm^ cd e in-LiItfi. Lo Scoglio Efio^ kA 6 fecondo gli Slavi^con^j^iutico con altro ičn/a nonie giace col ^ ^ iiio compagm^ iiterilito. A M-Ld^tf, pure M Act a puo daril i I nome dlfolecta percllerealqnanro m.iggioredclli Jbpracccnnati Scagh,e gU Slavi lachiamano iVfWd^. L;i Unghecza fi dilatada Oriente in Qccidente . I Ca nah divifi in fe fituationi chiamanfi Meleda , Zpuntello, e Bcrgnghe;edal Settentrione le i ta quaficontiguoil ^cciolo Scag lio d'jH^ Afmf\\z gli Sla vi nom 1 n a a Ofgüi^b. In vicinanza di Zara ("puncana por O.lrodue lible notabili , molto coitivare, e fert^i, La primadj 30. migliadi drcuito co' no-mi dl Liffa (i'condogli Antichi,dlC/^/ii^o, e Lfifof^/i,VM principa-Ii della meddima, fecondo i moderm. Hd inultre ie Ville di Gudu-diic, DoigLiefello, Butalaifa, Lucinofello, Fortofilvica, Ccpcrgliar^, dQ,S\Eutemia,01te, Bar;agno,Sutumifchica,Cs!e,e CLjegliha , con frequenti, e d'-Iitiofi Ca/ini, fra quali /1 dnlingueda o^^i alträ per flruttura,cdditie quellodcUa Famiglia Gantana^e ndiafom mitä d' uji Monte, che fcuopre tutto il Gol:b, hä il Cailello di San Michele di täbbrica ben' iittefit, ma antic;*. Aldi lei Settentrione^ quelFIiöb, ladove tofmül candle d i Zc/r^?, hä moltiScoghetti,tiä quuli il piccolo con unConventode'PadriConventuali Ilhrid ,il L^^^itK-Uo conChiefa, e \nci- no alia fpian.ita di Z^t/a. t^dio ii S.Caj]li4 ri nl^rrato m u Valle O o o del lo Jcttcntmane - J J O L ^ M A H VtHftff f O 17 vi R iV E H X ilrttf/ Ji J a^ptl ~ mP iiDi! tli^BBT n 2/ 'urj ^ J. o .v: J" Zc/ttta^'ui C crfAvt(f diil/t ptu 'ErtfJih it TehHLU'' de Lahni, eJ ti Tidiflio-Ai ž^^^MK^^ri^y.^Ji nifa Trae Itt jtjj. ijr^taiite dal-^ii'r nte ^ptn j eJ f njjuiifakilf fun J-trt Ohmaii^ JiS^il j. i'ite -rx f^esctmo [ osh-itke tn^gitoti • -A S ...... , .rlf. ^aLis sitkiV^tXl ijT fatr^ d - 'O, , nStOqhf ^«ii'" ^nii^nt.'' if . o P ^^ PA , fwri u/n ^ O I ^^ »Vs^-Gi-' . .. At ifii r^-il H.'ll'f sCC X X ill mTeiu{i\ O (en _S!>ic!II gj^ i- £ 1 rt^B^ r £ . i? I r o.i^.^J' a Cp^ ai J.V I'lir. A. Zattfn Ki//*. ^ejttiHtif - yjJuijV 'y/'t^'i^ Pf Xj.Tni- X X rtc; FLS j LitrO* \ V iv itntKiii-firii,^ fete- iÜD ffjr X iajü - S.Cnsac __ __jiTiH'Äj^ "^»"i i-v: a _S'c^cslus Ii Zj/A"! iS-n Ue Id txone. reuüu AsUs ^JJXjsU dl JfeL^ ^ c iLjta da^k Slf^ - zidjtt uiA'" P" jli ( r-jlfSArti? ^ tMt^. j-tJ Cur* ...... btft.ä-.. Oretun^ X X X yl'viif . X -Paffe M/trutte '--^Sfinir. r. „ hJJ-J-iii (ire JuditJi^^ Ji fdJ-f a {"-WHt! it j Jj^r* - ■ ^ ^ cj^k. , ^ ^ 4 Jicßlwu^ r^,*' ■■ ^ ___ r r- at ■ u i ^ .. .....Jr I ^ ^ r fi a.r^r z z ^ ^ \ ^^ OsttYutita-metHditLi M ^ w - nßL ^^^ ^^g ^ IJ m rVo X X Att*' 'jriit ITei-^i Tiiiitc&i^ , f. L J alme^ X Co ■JBi^ilitfrif d flu ^S^^ __i" AltTf j> /^it^ ■ .tf UtJi-i . Iii ' O iffijr ■ ^ ar^^ _. X - Zj-jr/M- SiJ'f/liXil xJa Vm ''''cÄi e^n __ Sjfe'ö.-T GM O TTxii-A^^ •tifut d 41- / J'acaj-^Ai,. .. Cjtntjitu^ Sc S,'ifi Fft^itrVif Ji " äc^v ^uji y.C^ at- St^rifUCi Valle , w i- "ö ^ Ziiir/iHm Scealutti i y,r>. I, O '■vijp ■i* m JiCotrv^ O tftfi' ftt^ 4 ■■V (f^ (at^ I r>aj ThrrfHii m I! o A o oroneÜA ^ ^ z ar«! (fl ^Wd rf Zij^imf .i^jmirfjfe i™ UrttA m^iicalitta prt-to^JiUe al -^Lisulratc difrtiji -t^ Sferni'-. Se, Cap.rU iC! TtnetLt pUcsl fari^ o T tfio e JXett Piif Trotu ^ E Penhi T 1 ^ ola tlx ■J ^^^f-^.ceietn i« P/Yi^ - ! ^ IF tov? y/o Mo rmitod'un Moiiailci ro de' JVlotiacitpofto fopra Rupc in forma di Caltello vicino al Por-3 r/ifi ^ to C Ilia ve. MoJ ti deliciofi Aiberghi de' Nobjli, e Cittadi ni fi v eg-:^jmsg^ppfopradcttaUbla, la quale noae menodellaitrc abhondan-te d i Vino,ed OJio,. At^Licitos'at tacca d a 13 a parte d i Sei rocco lo Sco^l io d i Vfrgi;tda, „rta Vtr- det tO J n Gio.;. Lucio Lumhtic^tum,. poftp neUacqu^di Z^j-rf, Ion ta no dalla Cittä z g:mtglia verfb Sfbci:ico,c dttedaUaTcrra-feri-na tra V Ifola d i PafmaiijC M orte r. pri in a d i ragionc 4sÜa CoiTiunifä di quale col denarOjChe fitraeva da'd i lei frutti, fbdis^aceya il Medicodella Citti^alciii pigaiTientopbbliga^ofi poi iJ Principe,gli fUrinunciatocon rnolti a^tri loScog^iofopradettQ- A di i6.Muggia 15 7 dato lu SQO^WoVtfrg^dd ii; leu do a I Co: Ni coli Clocovichjcr fuoi difccjdcnti Mafthj nati di legittimo matri monio i n perpetuct Eftinta la Liae^sdel Co- Cii^^ovich, ä di Sett. 168 i.fii invelbto Conte del medciimo ÄiudoFrancjfco D-imhni, b O-isnianovicl^ daJJa Brazaa di Dalmatia con raglane,c ritolo di feudo rerto, nobile, c gentile, e col titnlodi Conre. Quefto Scogliogira miglia 4. in circa, uno J e mc?.j.oe Jungo, un altro incirca largo»hä j j - Caie di Ča]ani(oltrc la Dominicale fäbbricatadal dcfanto Co: Cioco^ich, aJ qualegli AJlitniarj corrifpondevanoper regaüiidcli'hortOjCare,' e Pafcolid'Anirnali il quarta de' frutti) due Cliieie col loo Paro-cojun Molino d^ macinar'uUve i ed al prefentc dal detto Co: Fran- M ^^^^^ Dami a ni e ftato adornato lo Scoglio d un Pataüo lungo pafTa iß,lü.rso6,conScaladipierra aflai bclla," II Cortile sVtende in /ra fw-- !uni;hezza,alcri paßa i8, in larghezza lo^tutrto /elaatodi bianchc unaCiftcrna di 5000, Bari lid'Acqua co'luoi Ca(lbm . dopp^, co,:i P i 1 a 'I ri, Vol ^, Vu! i (bpra U Vol ca pe r o r na me n to, co a iaggio.grande d i bronzo ^ edaltro j cheoccorre ad una nobile Ci-fte jrna. La bo,cca di q u t; f l a c d i m a r mo a Ifa i be 1 la , ch'al t re vol giaceva in me^zo^al Ciiioitro interioredel Convcntode'Frari,dove Noi attuaJmcJire fc ri via mo. IJ Cortile poi circondato.di forte m uro, terra pie na rojhä le Tue B^iledriere, e Portico da r'icoverarc in tempo, di bilbgno tutt^a Genre del Luogo. Di queflo con dove re ,c noftro gran contento regütnamo. la rri"inoria per eflere feudo dell'acccn-TiatoCo: Damlar.i giä iiortro,Maeflrodifintere{lato nella fpiegatli)-L-'tri d'Euclidej Soggetto iinparegiabile p^r la tacilitit deiU M ' copnunicatiya, c vtnerato da i piii cofpicui Patritj diquetla Repu-blica per le flic vireiiafe conditions Piü in füori d'Ugliano fporgono le piccole I folett^, di Sißro^ o S^^ jftSttt, Mr ßrang con le tre Soi'tik, di RiVä^, b Rhaug j di T^kon^ Surinaa^ o Ski-na ^; Ejjoj Rava, ChAfchcnaie^ Latin rd, c atlau n a c 0 n poch i Va f ? a 11 i, ir i n a. () /T er va bi le e i 1 va n taggi o, c 'ha ibp r a la hftkt. navigationc, po/či^che collocatoinaperto Mare aH'imboccatura di quel Ca nale J c)Va Sehfhco conducciogni Leg no, che cola fi por-ta,C ficiiro bcr (ä gho del fuo Caniiopp;. Viene coniandato da un No-bilc VenetocoaticoloAli Cartellano,che dura nd Governo i4.mefi. Akrtcr J ed ältrc Ißk del Cent ado di Sfb^nko,, Forma queil'lfoja con la Terra-fermaunoStrerto dello.Reflb np-me; econticnc iiel üiogirodi circa 16. miglia 4. groffi Villaggijchc if.Martn. {baoßcttma, M^rft ; ^ S 'tjtfrä ^ s Strmo . L'ultimo h pii^ degÜ altri popoLito, c d icefi, c t!ib 11 rico veraf^ro i Contadi ni d'icuirjc d' Üiln/.za, giä Villc s!:^ gü oppofti Liti di.Tcrra-terma. Vi fi veggo^ noancora le royine d'un anticoCaltcnQ.,creduto da alcuni Colent. ft>iint*Ji L'libla ben coltlvataet'eracc d;01j di V^no, che prima Tupcrava-nnanche. in füma gli akri. Sx'guono ^ qu^lia Vljhh Tre H cugiugnc conTerra-fer- ^^^ m'a per mezz^t d'un Ponte di legno., Piwkhh, Tularin, Crapam, Ti- data in Keudod:illa Comunita Faniiglia Versntia, Orut, Caprk j b yi'fiaiii pkcoU , Cacatt, ATjit-i^ b Zur i con uomeroii Scog h adiacenti. Pia iniioh;itc in Mare ftannole /^rr^jvolgarmentcdettc Artk, Ifole grar.ai,mä iterili,tuorchc diFarcoll,che baftano ä fbilc- fjl/^f " nere gli Ani malj de' Morrcrini. Vlßetta dt ProvkHo.folo 5. miglia ion ca na da Ss;benko, bcn die non lla h^ia piu di s. niVgJ ia d i gi ro,e la ^eliiiadi Seb^nzaJii, tucta colcivata, c.fparfa di aflai bdi i Cahni, con Cafi^Ji.de Conrad I ni, firuati, ediviii nclledue Val Ii Spurinir, c Lucha,t>y'e anchc un c5.3iodo Monailcrodc' Padri del Ter£v,oi? per rabbondimrc peica deik Sardelle, e per qiiella, de'Coralli:. vcribSctt^-ntiMonc ia Valledi Muna,ripk-na,di Cafe ä,comiii(»d(>,t'xI jiegono, c deiJc pcljugioni .■ Nel d?irHb, la, ovc ji cdc:idcva b^'iiilliirci C-impagna, c fjtuata la Viila,ci rcon-dataairiiKorno de' iboi, Ca fäll. Dallü paitedi mezzo, gionto vertb il Mare veggon.li le vdli'^iadi rovinatoCaftdiocon forgentcd ae-quadolcj vidniiiima ai M;ir;-. Lealtrclible t.tute,r arte cul rc, par re totalmcnte iterili, veügonu treq'.icncate dagli Habitann df Z/.H airufounicod? i^afcoli;c ibla C^j/Jj^-hh ^ilcuni pochi habitanti. Crapano aiich efla :ion h pi u da Sebmko d^ migl ia 5, e nc SrD-!\o Cr«-, haqvtatrrodi cncnuojtutta piana,Ci;'Äuna Yjjladelfuo nume,po-polata da piü di tre niiia AniuK, dir.s'indullrianocon la pefca del-la Trn ni na, cd akri buoui Pcfci, eTrequentanounaChieiade'Pa- ptß^^ dri Minori Oiiervanti di S. Franccicojparticolarment.e il giortio 5 tm»;^«. di Maggio per divotionc ddla Santa Crocc. Anchequdlo, che da lontano fi mniha come una Piramide, fbrmatodalla Natura,che diceH /ü Sio^fio Porno, pure di pende da que (to Contado. A Itro non ha ^^ ^^^^ ch una/olaCapanna, dove nelSettcinbreritjraiichih purraalla_. caccia dc'Falconi. NidiKcano qtidti in gran copia, e vengonoriler-b^iti per i Capuani , c]'e la Rcpublica defiina aljiovcrnodel Gol-io, dal mc7,«io die Li i I pu iku q učilo gre banoib Scoglio in didan^acy^ u^ualcd.iIIs.Spiagy,;; dcH'iraiia.e Dabntitia per 50, o6o. migüai bjnche IchiviitJ da' Pdoti.chc per tiiiciisvicinatiie velegaiano. T H ^ neUa, , Dalmatta, pediazia (j}o^re. m. - ^ alfa L^uuj t{(i:ff* jNgianCanalc, Seno di Marcjch^ fiidilau fralCon, tirieijtc 4elU DaU jnatia , C r Jfolaj Bua, fopraunoscor gliodaogni latocip condato dal Mar« ftä iituata h Cttt^ A . 4 Tra^ ) credutv» priina PcnifoJa^ fongiunta ä Terra-fcrma, la dov'hog, gidi h quells parte, /W"* fr/- che fi chwsm^ Gitta fll vecchis , Ma per. ■-che fbrfe il Marc^ ^lcl^cfcre^cc^^c4o* veva coprire qucU* Ätiguftolftmo, che Tuniva al Conti-Pente ; vi fh fätto un amplo , e bei JT«., * Poiite pietra 4i pitrr^. 15. archi J ifl Jun-ghczza di pafTa 49, in circa . Q^eilq nel tempo dclia Gaei-ni dx Candia cöI Turco fü da' Veneti ncl diftrutro, occirpando hoggidi il di luJIuogo il Porto Tolomeo mettc anch'eflb Trau frä l'Ifole ; nja paragoaaadola auefina, e Lifla, fenza fare msntioae diftinta dell'lfjjla Bua Ta conjprcndcre , ch'egJi ftimaira una cofa ItelTa Ja Cittä conl' IfoU, alia quale fi paflk per un argine interrocto da tre Ponti. ie opinion! circa i fuoi foddacori: Strabone vuole ^ che fo^ero i Li/lani; ma nan hächi lofe^uiti ; e bsnche Poli-bio ne' Fragmenti Tcriva , che quando i Homani h prima volta mofTero giierra ai Dalmatini, Epetio, e Tragam cnmo Gitta de'LifTani; cib non comprova, che ne fofr£ro ftati gli Edifi^ catori, petendo beaeuno ciTgr Padrone d'una Gitta Tenia ha-verJa ediJicata , La maggior parte dunque con=orrcindire,che to/fe qneAa fondata in tempD del vecchio Dionifio Tiranno di 5>'icilia circa U centsfirtia O impiade, o vero anni 580. pnmi_. del la venuta diCrifto, e chc prendeire il nom; dai Trogikßh^-bitantJ dl Trogilon luogo vicino ä Siracufä , i qualj turono da Dionilio impiegati a fabbricarla, Anciie hoggidi neir Idioma^ Traibir^ h Trogir viene detta; c che poi ia progrellb di tempo, 6 pure da' Romani fofTe nominaM Tragurlwn, e ffnalmjn-rc Trati, lo fofliene diffiilamentc Gio: Lucio nellcruc njem-j-riediqucdaGitta,al quale ci nportiama. iSoggiacqueaajh'efla ä varie vicende , ed ä different! Domi-nj. comc turte laltre dellaDalniatia, Circa il Haedel D;dmo Secolo iix delle prime ä darfi voloncariamente fotto Ü Veneto Jmpero , giurando fcdelta al Doge Pietro Orfeolo IL iq quel, la grande, c fätnofa efpeditione , che fc-cc , quanio fu chia mato da'Popoli Oalmatini a folicvarli dal giogo troppo barba' ro deghSia^^i, c particolarmenre de' Narentani, ncrnicigiiira-£i del Vencto nome. Mentjre poi l'Armi della Republicaerano ^trove impjcgate, fü nel in;- diitnitta da'Saradni; ma di Venen r:cuperata, e da' fuoi Qccadini rirtorau, circa iliisS ErnanucJlo Imperatore di Golk nti no pol i fenercfe padrone . Fit Tipjgliataaibrza.d armi ncl 117 rj dal Doge Vitale Michelp II, e la fece^di ijuoto quafldel tutto diarijgserc . Caduta poi in m-tere de Re d'Unghena , fti anchc nuovamente dal Doge Gio-Soranzo ncl jsi? ricuperata, lafgiandola peroinJibcrta, cfut-tole fue propneLegsi, fincbcdel 1321. ly. Aprile fi di-de-xo 1 Tragum'i aflolurAmentc IbttP il Domimo Vencto , per yl ceverne in avuenire ogni due ajini iUoro Gonre , che prima ü dalGoniiglio dellaGitfaycd il primo manJatovi dalla Kepiiblica fu Marino Moroimj , chc vi capifb II 1?, Massio l'qnno ü^q . Ad ogni modo nel 1^56 di nuovo afi.di.tta aal Kc Lodovico coji precedcntc concerto ^ i ii dicdc- bS ^ll'Ungbero , ed i Veneti non n^rirornaroao in poJJellbfin Unno J41C, quando h 12. Giuguo doppa hmEO afJedio fi re- ie- ' w. feto ä Pietro Lore^ dano Generale del-la Kepublica. Rj. J'"!-' _ coWiperö pochian-^ ni appreiTo fuppU-chevoli alla Publi-ca Clemenza ; fu-roao reftituiti loro in gran parte gli an. tichi Privileg], cj confermaro il proprio Statute , col quale tuttsviahog. gidl fi goveraa; poi-che ha ii fuo Con- jw^o^m-figlio compofto de' ^ piü Nobili Gitta-flini , dove prefie-de il Venero Rap-prcfentante , e del loro nnmero eleg-gono Giudici, Deputat! , i quali hannoqua^i^he te del Governo' ci-vilCjneJle CaufeJeg, gieriperb. t Digniti Vj?r ' (ocontrato J. tiom deUaCirti defolati- drtWI» ^iT i r e Jitl a rredilbut' „ . , i^-elirime, olcrc ilCorp. di sTgÄ? eh. ^^^^^ venera„o^n.lt. che ii Münaflerodl vlonichi alb Vefc^tvo , che vi an- aSgiuntcjrrshenelU p^ßüra Gueru lii Cin Ji. ilr ? fei^ iffjtrö Ifobta ^ vifumn» Na^isi p. donj Pia Ji prim:. ; Ibl kS. i ^ fprUfic4ti„«i , cfie la ren^ HßW^^i^ri bua I S O L A. ^^^.^^»^"i-nce viene eonofduta coJ nom.e di rtdka ci^Jr^lV''^''^^-'''/'^"^ Uqualepoftaad O^ciden^/,,. dlt mSfr circonferen.a d i circa ^ ■ Com=perb/J trova divifa in ^ ^ " e di X Gpna^, cofütuifcono uncommodoPorto, p^rcibquando i Genovcfr prctefero diveni- ^ , re ad o^^cnpare Ii GoUo quin ii forcificarono in m^io , cho ' reiero yan, tutti t tentativi del generale Pif.zii p.r ifcaccu^ nch cor; cdervifi p.rduco L^ca VaUreflb , e grln nunjcrodi Soldan. Uendre qu.lflfola iia cosä vicina ä Trlu " che v ht comumcarione con gli accennati Ponti, ad ogni modonon a^ partiene tutta mtera alla faa giurifdittion- nii la m-ri fnl.^ Sorin^r^ Contado^i s' on. T' mtcrno'del Ganale di Salona de ro altr.m.nte di Linter . D:i Trah poi dipendono con nna Badia^quello' di ^ Wli T7' ' ^ i > ^ piccolo conaltrid'inlerwrecondiaanc I Q L E DEL CONTADO DI SPALATO. ^^d/rf/. Gitta Arcivefl-ovale Metropolitana, Primate ddla Ualmatia , e d, tutta la Croatia , fü dcrto ji Palazzo fäbbri-catoda Djocletiano,allora c'havcndo d'Apnlc nel .04 violcn-rcmente, 6 per npolo rinunciato Tlmpet 10 , fi ritim in Salona, i-mdal 1124 vide da Veiieri fortom-rrer/i ; pa/fäta nel ^'PP J170. '^tzart t J o i f" H Ji O. ^ekitha. R E GLA. MOS C ^^^^^ G ^ O ' E C C I A.' ^eajanrk yiUa, Jrt^Hcjffrtit t/i ^ Ä p t art um iWiT ■ /{ kJ-^Si ^ " y"' .^qy^yg /J ttit't 'ti Štriik M- *L I V- ^ S C O ^ ßrvliac B V S T. rj iflj^fnjjj-/, a. A/t^'Vpii-tri»!'»»^' io s Tjsmiaa Itamriu iT'^'^^BBSsyc '-t. /•L'i''- »TifR-, jC- isCLi fab duKfiiM^^ . - a" . z Tin tn^ •f.rnBA ^Riitrctto^ Jell a L jyt z I A Diuisa lie suoi Coiitadi, a'tii yresciitat^i D I VE.NK. JD./ P. Co.o.eUi ^-C^ Cosmo.jn4h Publico, . ' Jiu.L fity su.y J-^iIdlissinw, ConsiZci'i-itii \ Muii^ja iff JAT^iuxf . it iT - ff^nJit.-jiiitt t " \ ^-fl fj>E OV Ccaiii^ii Hi, ; ^ rAh&ir^^^ ~ miuwabtlir d>iU HX ItC£ CAP V I WA C fittui-ik lüiü^j,- ^^ .......-Vtw- ,1 ^Oti /jfA'fifii^w;/-'''.' i'-i-iU / f^ ij ^ .^^H z Ä aL t--:. . \\ A J J ßtii^o drl^e^f^' ^ \ Pri( tin» III r. WiLll ^tJ^irx^ Ii 4 A r/Trur/äJ^^j!?!- if "i^^Tiifvhi h _.............. ^^ LC^tic .. ..... s« Y v^ WC.iftTif^-'e. S e^i'Vi^^ /c ..... C-TT. L A i fe . ---- , .. _ --- -- . ^ , p O^ Ü R A ^ U JjiArtES;^ j^AjWMfAZiin-Catmin^uK 'piai ft . IfriJ-Ti u ./ir^p' I? ^ 'iÄ^^.KEi. ^vto, o ...... ^ "-t iifr-rarn ffstniAa Brt^ \ ~LJ V/ ^ L J HfTtLJ WfJ^^^ ^ Corttta M- Rfcixta^ ^rcit rtijflV jf i ... / i, ..... inft-mrtj I E J- J. T A J V jtiilrrti tri, AXi Xfdpol i J Pul a ti laferLoAp I l-i-SB- ^jjj^ak^ Pulali. Ji-i^"-' , VrT"--TT------I J.jlj/tju .t iJwe jjui;*^ N fL^^Al "A ftiJ/a I^P^iJj'i'l -KWJ^J XO / i* l ( -J i _ . irtji''^! SfUtiiff XAndm'p ^ I VA s^o ^ ^A/iprLf I rmiA'l ril'tlt/^ "Vct^'' / / /livWÄ B yj> > IM ".F' , '^^^'Itafj -l* LitSiX s^euci'tidiii CßK: di t Aairktia.i TtTrniiTi. ft eJftiilr Ar Vitu.tt t/j-w Jtuf jiÄjiLÄiirii- J 1 yojJ^Uf.c J'Alici ^ A \ C (7 ^^ " .......^ ^LJKSf^ ^^ Ji'?'*' ■■■ ^ J1 ■ IL P- V J v «5- A r if Snyt- piti i J^TiimdJ ii Ctinule M yttss-ii irt'/ti* iži' ^amtifi V I TjlUf ZJfffif /Viiuw, g d iiltiv 't/tftffU elf ji,«liti, /j ßf/ntffUe -- /ti »TAim/j^Sr dalLr ffe^S^u^itdM' H" /tfV ^tdtfinm jf^^HtJ^tiii per tintrle ä la^^ij^-^^tTte fUft Asamrje^ laltfe (lei^U^l^/TBW^ 2 I\A, o JtJ 5 rt / • -V / ' Milita, d'Italia /j Jf liu-chi nJiL' pjtv F .-»rwj ■ 3 t .... Ifolario p. Corpncllj. II70 i diveric leggi^ e foftQ dißererjti demi- ni , fUbUi coutinuflt:^ la ilia fe'icita , ritornai^do in pQtero (iella lie public:^ . Camillo Goqiag^ Generale dcHs Veneta.^ JFanteri.i ridulfe in 800, pafli ?! liio circuiro, e gertativi fonda-menti per pii^ giuditiofe fortificatipni, ingrandU erefe ornate quelle mura con cinque ben regolati Baloardi. Ma conofce^doh tuttavia incapacc di ricevere per Tanguflq fuo fito 1 Paeia-jit rutri del Terrirorio fbtro la ilia difef^ in cafb di r|en;lcjhc in-curßoni, oltre il Forte Grippes d'crninente iifuatione ( che fe in una lingua di Terra alia Marina, e fornr\a coll altra della punta di Š. Stefano il Porto ) muni nel 1657. parimente quel lub-gojlorefe i^olatQ con tblfa per maggiormenteaflicurario^e'lnch njc (jelleBorr^tf/Zi-sli diede, Tra le altre Ifole appartenenti aquefto Contadoli nurneranq If. rifole di Soka^ gia detta colle Villc chiamate Inferiore, di GrocQti, Villa Superipre , parte dcllV/pi* Bua y dove ibnp S. Crpce (Conveatode' Padri Domenicani ) Dualbcrti ^ No-gara, S.Giacomo, e 'I Romitorip. Ncllc jpiagge del Canalc di SalQna 1 altrimente di Linter, nove deliciofi CaftelU fi m-mei-ano, alcuni de'quali rtanno in Hbla, congiuntiallaTerra-ferrtia cqn Ponte, e foiio Caltellq della Badefia del Convcntq di S. Rainleroj Ci^ftcllo Vitturi della Famiglia Vitturi ; i due Caftelli Vecchio, e Nuovo dellaCafa Cippici ; non cffendo , che ibiq il prinio d?Ha gi urifdittionc di SpaUto, e glj' altri ottQ di qucll^ di Trait. In qltre le Acque, die paflanoper Salona, forma no verfo Cüßä alcune Itble, in cui fono i Moli ni, tenendn ia dove sbocca ncl Mare quella diVra^/v:^^'^^ ed altrc Cenza me. II Fiume Xarnoviz^cqrre parimente per il Territorio dl Spälato^ e fcaturito appena da' iupi ibnri Ibrma due liblettc^; fcendendo pofcia yerib il Maretra SafTö, c Xarnoviza Nuova, zfji^gr^ altra maggiore ne cp/Hfuifce , dove non arrivauo , ehe picciolc ««»v, Bi^rciie. I$OLA DI BRAZZA KfmiJtßit* Ttnti. '.t L^flrS." Kfi^t IL ^ ^anin-ih VBaäcJl^tr LV^-. .t ÜTM.m £ Porta Fii,J, K ß-rlt^ftnlr iVvrj-^V.iW/inu Jhflvi-^i J'/ftii., <"*.£,)(Viinn/i" Priii/i P J-t// ^.If-tt* Ct^nSTV S Ajw/Mto ifiU Ji 'y Ra I'lfolc, chcLj ^ formanovCon, tadi di Spalato , c di Llcfinaj forg di cipc 300. piucati d'cntrata ; cd in unbilbgnopuo dnrgli qticiV 5ai> Nicoio n-lla fommitadel Mo^tc, lal^rodi S. Croce verlo, ifola 400, 6 500 liuomini incirca . 1 Ragufci vai.xtana, d' bavc-rc pofleduta quelVlfqladal 1417 f^o R.l H^o, nel quale pafto alla divotiojie deJla Rcpublica d i Venctia , chc vi la fenipi e mandato alfuo gqvcrno un Nobile con titolo di Con.teogni mefi. I S O L Ji DEL CONTADO DI LIESINA. Fra rifoje delU Dalmatia fo^ge q^lla, che da Strabcne Tu detta ^dro; da Plinio, ^4ra pei: Ia. Citta di qucfto nome fäbbri-catavi da' Parj prittii habitatojriidagli Slayt hoggidi ^ominata Hwrfr, fituata ne !c piLi intime paiti dclGolfo di Narcntaj otto, miglia lontana da Tfrra-ferma , cpAfinante coirifole di Btaz-j^^jf za, Liflä j Curiola, e colla Pcnifola di Sabjoncello. La^ fua, figura 'afläi ßrctta s'eftendea miglia 70. in liinghcpa , i^.nella mag^ giqrp larghezza, e i^o in circuito: La Cirta, che chiamafiJLjV--/jV-f, eretta in Vefcovado ad iiianzadi Beha Re d UiJ^li -ria, e Sof: . j/: Cif/a mezzcj glüi no, ainbeduc fuori dcHa CittJt. II principiodeirifola ycrfo Ter ra-f er mae piano, e nobile per la fabbrica di i.CftfteUiin pocadifraneafrälaro, conPavimcn-ti a Moiäico , ma defolati . A\ prefenre Ii coi^tano i a quel ta vijjt, Pianura 5. Ville, ha bi tate da' Pa.ftori, e C.ontadim, ch^colti-vano \ Tcrrcni in qupfra ^rtc piti fertili ; Nel rcfto ha Cam-jagncafUü inontuolč, qbbondaiiti pero 4'Ohoj Zaferano, Me-e, e Vmo in tantacopia, che fen'cmpiono cinque mjla botti a Hanno, c fliori dclGano,abbtoada d'ogn'abra cofa neccHäna vitco. Ha vcriojl Jiett^ntrione um Campa|na con ^uttadi-ligem a. coltivata di i miglia di circuito 1 che e migliore di tutta 1 Ifbla, e vi lono, lia.bitanti robufti , vivaci ^ e talmente ibbrj ncl vino, c'iianno per gran ribalderia il nort beyerlo tempera-to coU'acqua. Si con^^nq in ella 11 ^cu'ghi, i 1 minima fa 40 t ao-chi; imezzani 110, alcum 150, il maggioic 500. con Cafcj ' grandii e le rovinc , che del contin^o vi Ii fcuoprono^ fanno credere, che vi po/Ia elierc ftau upa Gitta alTai bella , Emoli di queftoBorgoneglicdificj dellehabitation!, e^d^He Chicfe foh no i. altri pofti alla Marina . Dell^ hbcralita , c ncchezze di quelle genti fanno fet!ele teftimonipilMonaAero di San Pieti'o cenel 1555 pkntarvi nn Molo afHii bsllo per conitnoio dell' Martire fabbricato con moIr'ecc^^lJenza, ed alcre Chiefe, Armare V'cnfrte. cheviten^ono iUora Rendei-v'ous . Nell'ul- foro inbuon numero , e molto.vaghe in dafcun Borgo, Non .tihna parte deirllbU, che n^suardala Provmcia di Prhnorgcu rrfgff, f^tievonfi onietrere Je Fregate, ^e gli a I tri Lega i. m mor j, che pref- verfb Levnnte Ii trovail Gafhilo S. Giorgio, che ditenJe quel caji^&t- j jif^'^jT' fo ^ii ioro eccedcvano ^Jiricannenre-il numero di 180 , dcftinati Porto riparato da dne Moli, e di tanfa tbrzaa farefi, chc co- ""'"'i"- folo aUapefca in tempo di Sta te, ia quale non pocofi urta,%endo^ -niandavano a Dalmari, Li burni , Iliri , c Narentani , I Ro- T>rnf'rr}a /ir/ erisnUt .bile profbndka; come pure perche lefune de'Vend , ches%- .nando come turbine i Paefi de'Nüir.ici. Al veder ci^i" gano per lampiezza del Marc Jonio , Pugliefe, ed lllirico , tii, mandaronocontro di lai con groffo Cor po d i Genti Paolo ipingono i Pefci a loro maJ grado nc'hioghi piii /Icun. C^ii Eiiiiiio, e ?>farco lelio Confbli , come fi legge in l ito Livio SßJiV^a.____________________________Zr i -ni- ■ . ____ _____K Av^ityj- II en te con due Porti, « ve fi Icorgeßero edificj di Marir^pArio 4Ktkiitä fracartätj; imagini d'Eroi, c Pav i men t i con variefi^ur A-^cf- =era ritirato , pim'eduto d i vittovaglie, ed altro attincn- t^albGuerranelpririioari.iodeirOIimpiadeCXL,cioe262. anni ii. In luezzo poi al detto 1'erriteno 11 mirano fabbriche codj,- av-^antiia ven:itadel Redeiitore, Paolo Emilioperb nel profčmdo derabili atrerratc j fra fuoi monti trovanfi pictre riquadrare , deJla notte lacto ririrare TEfercito in foltiiiicm Selva, vicina al- . poizid'acffuadolce^vefligicdi nobile, cd ainplo Pade, e lino h Citta, ilgioraofcgueats ^accollo f-fecondo narrail Sabellico aldi d'hoggimirafrquari intera fra monti un'nUra Terra , che doppo Polibio ) con io Nävi ä quel Porto, fcreduto hoggiSo-ibvraüa aila Gitta. Un riro d'arco da quefta k una Torre delle. xohziA) ed oppeftiü ä lui glTUirj.) impedirouo, cheeyli fmontaC. ilcHc pierrcdi miräbile grandezza cen unoAretto Portello: In fe nell'lfola . Sfbrnira intanto Ja Citni diSöldati, percljetut- i^^i-wpiü luoshi apparilčono altre rovine, forfe antichi Borghi de' ti eraiio accorü tumulfuai iamentc ä combattcre,-j Romani naM Jk'La- ^ c perbnon lärä improbabile il dire^ cheoltre k Gitta fcofll nellaSelva guadagnaronounColle fortiffimo per natura fra' diLießfia y vi /ieno ancora altre Terie fenza comprendervi il ' ^ ^ ' ^ 1------l-,------: gran numero delle Ville deüTfola , tutta foperta di Kofmar:- X'- •ircrift. plmiJf iMfi, Pint. A\Ließ)ia , vi /ieno ancora altre Terre fenza comprendervi il H Porto, e Ja Gitta. Squadronanii fubito gl'Il^jijj aiiirurono i gran numero delle Ville deüTfola , tutta foperta di Kofmar:- Romani, i qnali pronti a combartereper cacciarli da quel luo-" -no , con cuiii fabbrica.Uf^ntelšenza> jcConferva,ehefidiArj- go gli ftrinfero ä fix^ntej ed alle fpalle, tagliando ä pezzimol- buifce per tutta TEuropa ^ Manda 1 a Republics a 1 di lei govcr- ti TUtrjcoüoflellö Demctriö, comeriporta Appiano. Ma Poli- no ogni 24. mefi diue Nobili, uno coltitolodi Conte, e Prove- bio i eg u i ta roda Tito Livio, e dal Sabellico vuole , che Dcme- ditore ; Taltro conquellodi Cam-rlingo , e Caftdkno, clic_. triofaWatofi ne'Legni preparati atale eflktoin 3 luoghideUTro- ^ pr^fiede al larifcoflTione del denaro publico J cd alJacuftodia del Ja fe ne /nggiife in Macedonia, done alriferiredi Giuftino per-»'^''"- Caftelio,chcdomina la Gitta. fuafe il ReFilippoaprendcrele Arn^i contra i Romani. Pietro llDandolo nclla fua Cronaca !a defcrivc quafi inacceffibile per Marfio dice^c^havendo Emilio perdu ta noiabile parte de! fuo Efer- U fcofcefe , alpcftnc,, c grebano^_pendice de'Monti ■ onde k eitODeU'^fpugnarionedii^jm),totß.lmcntelarovinafle.QuaIi ßeno >iicafi,ele fortune de' f ? ban no fatra mentione, ^----------------------—-------------:—Doge di Vcnetia, e cHl --------------------„------Mftauftn in domarc i fuoi all'hora feroci habitants; mä ünalmente foggio- tatala Dalmatla davarj accidenti per l'ineftinguibili iniinicitie_» ^Dttf^, gatili ä forza d'Armi^ ieccdiroccare da' fondamenri la Gitta, la .tr^ i Veneti, c i Genovefi, fii nel i j 5 5 dai lecondi occupata, e fac-quale, benche riedi^cata, reAa hoggidi ienza recinfo alcuno di cheggiata. Nel 1500 v'entraronoi Turclii; ma il Generale Pe-muraglia. -Ncl fuo Porto capaciflimod ogni Nave, quantunquc faro mellili quafi tutti a fiio di Spada,la ricuperb alia Patria; cib pe. aJle volte non le ne vegga alcuna la mattina, Ct ne Ibno conta- th non oftante nel 1571 tomb di nuovo fotto la barbaric del Cordte fino ä 10, e 3 o di iwn ordinär ia grandciza la iera, dai che fi färb Uluzzali. Doppo l'acquifto,cbe uefčce la prima volta il Do^c vede quanto fia frequentato . Fti queftocdificato col denaro del- Orfeolo, foggiacque alle niutationi di dominio conforrae l'altrc, la Comunita in tempo, ch'il N. H. Alcnoro Ticpolo era Gene- affermando il Vianoli, che nel 1180 nel Dogado di Giacomo Con- fZZTi^ rale in Dalmatia 1'anno 1597, come pure il N. H. Martio Piz- tarini tornafle volontarLi k ricoverarii fotto Tali del Veneto LeonCj """" zamano fuo Centej « Proveditore con fpefa di 4000. Ducati fc- Verdiziotti mettc la fua ftabile deditione nel 1411. ■ iiA tP/iilk A ' O^efto Conta-do appartienc ITfola -di Lijfa ; Ö Jjja, famofa per T abbondante pcfca^ delJe Sardelle, e d* Alici, che ii fa nel Mare, che la cii-conda. Glihabitait-ti fono tutti Pefca-tori, il fuolo h fertile di buoni vini, cd i luoghi princi-.pli fono Bandaj grande, e Banda_» jjjj*^'' picciola, S. Nicolb, s^p-a«' S, Vito, e Madonna diCampo grande , a^r^ HailPortoS.Giw-gio affai ,capace,fiCu-ro nella Cofta Set-tentrionalcjmä non^-^"' pococommodo nel-l'opptofta; hä ancora laSpiaggia Comife, e molte VaJli all'in- tor no . Fil que ft* Ifbla, tuttochc delJe picciole dellaj Dalmatia, celebrc Helle antichelftorie, mentre di Meo fiia Terra difcorrono Cefarene;Comen-tarj, e Tito Livio Ac;«/, nelle Decadi, dicen-jf^ ido, chcätempiaa-lir ^ati dafle in ajuto ^rfi alla Republica Romana contra Filip, po Rt di Macedonia 20 Legni arius' ti, Daquefto Con-tado dipendono ancora gli Scogli Büßf st^r, ediS.^Aiuirea vicini ad ^d^efTendo quel-lo di S. CUmentr, c lo Scoglio For€a nel-reftremitaocciden-;tale di Liefina. if6 Ifoiario del R Coronclli. ISOLA DI CURZOLA. col noiaedlCor^ra Mcltendj cioe JZi^rrf, in Gio:Liick)vienc chiamata ScberU , ed altrove Cuetra , VC Cuer) t iCarhtr^ VogUono alcuni , clic fofle nominata Corcyra Mi^ra dali' ombrofita de* ilica fbki Bofchi, copioJi perlo pili d'Eld,e Sabini, ortimi per U fabbrica de' Na-vigli, in cut moko li cfercitano gU Ha-biranti, pcrche ne ticevono grand'utile. Abbonda anco-ra de' Viti, le quali produconotanto vino, che fbpravan-zando al bifogno , faafta ä provederej alia mancanza dd _ _______ Grano, che nfe mcnoruppllfceaquattromcndell' anno. L'lfo-las'eftende40miglia inlunghezzadaLevantein Ponente, e ne ha 90. di circuito , popolata di 5000 Aninic; la quale o!tre la Cittacol Tuo Borgo tiene Tparfe diverle Vil le,che Tono Lombarda, Zarnova,Rapnata, Kzara, Smoquisa,eBlatta, che,qiiantun-que tenga il nomedi Čafale) ela pLCipo^lata. Fondatori di Cur-^e/ia Citri. dicono gli habitant!, che fbifero i Trojans, leggetidofene fo-prala Porta dellaCktäqualchc memoria J come pure ß vedeap-prelTo Di£lisCretcnfc. PUnio perb con Strabone attribuiičono qucfta gloria al Gnidi Popoli dell'Afia, che rereiTero fopra un Pra montorio, o Penifola iituatandCana!e,chiamaca parimentedi nella maf giorc largezza non fi dilata piii di due miglia, e divide la Cittadal Torritorio di SabionccIJo Pade de' Ragufei) e bagnata in tre parti dat Mare^eftendendofi in s^^- P^ßa indrca di glrojattorniata di muraglie, con due Tomoni antichi poco diftanti fi-a loro.Ha Cur-^oJa buoni PorCj,tiitti capaci di numerofc Armare; mu il migliore h Porto Bagoa tre miglia diftante dalla Citta;QiwUo di Valle Grande rigiiardate TOriente non fe le ajlontanajchepochi pafTi. Sei miglia lontano dalla medcfinia con nome pure di Valle Graflde h un altro Porto in capo all'Ifola dalla parte d'ocddete, or-nato con mol ti Ediftcj di Cafe per comodo degli Habitant! di Blatr-ta:Hä il quarto Portojchiamato Bufalo con due bocche.per Levante I'una , I'akra per Ponente tra i'lfola, e lo Scogliodella Maduna, liabitato da Padtt Francefcani Oflervanti. Doppo la decadeiiza del ^tUamtdt- Romano Impertjiigoverno quefUCitta colle proprie leggi, mä cflendo chiansato al pofleflb della Dalmati a il Doge Pictro Orfeo^ lo II, negarono i fuoi habitanti di fottomettericglii onde colla for-za furono domati. Soggiacque poi a varicvicende, riconofcendo per Sovrani i Genovefi, edaltri, flnchenel 1125. fottQ ilDogado di Domenico Michele Tacquillb Popone Giorgi conMlhtierac^ coke ä fue fpefe, ma la Republi ca per inckare i fuoi Cittadini i SrÄ mili coraggiofe iraprefe ne confcri ä lui il pofleiTo, e loconfermb a df'oior^i. {"uoi Succellori-Becne 1R^ d'Ungheria s'intruferodoppo nella Dal-matia y e continuaÜero percib arpriffime gucrre fra efli, e la Repu-bJica pe '1 corfodi piü luüri;i Giorgi nondimenofi mant^nneronel poflellü diCarzolay come afferma il Bonifaci nellc Tue Storie di IVevigijdicendOjche ncl 12.5 6 Mar/ilto Giorgi, che pofledeva an' ehe lllöJa di Meleda, havendo riedificata la Cittä di Cariofa.nc fu I j'iconorciuto Padrone. Morfco poi nel ^enza fuccelfione Mar-lilio, i Procuratori di S. Marco per efecutione del fuo teftamento ele/lero co'fuoi legittimi Difceadeci per Conte di qucfllfola Rug-giero Giorgi Nob. Vea. ,e fucceflivamcnte ne furono infeudati i di lui Pofteri, ad unode* quali per nome Giovanni confermb il iJcna-Vt T' ^^' privllegj,e la giurifdittione ddl'Ifble fudel:te.Stabilita nel 1 j 5 8 la Pace tri la Republica, ed il Re d'Ungheria,fil permefTo queflo Cotado äRagufci per raflikenza da loro preftata in quelle guerre ; Biä«t 4jr j. Liica Leo« Veaew nel t joS-- NicoJÖ Niconiciu C^/^» ncl If Maljp^ro N.V.net rj44.Claudio Tolointo r jje.Pietro Barb,- Tigo H-V. ntl I j^o.Benedetto Lo.edaoo N. V. w] 136Agaftmo Qai»tio Spaf^tenfe nri 157i- RaüTaelia Rivi VcaMO nd r 609. T^oro Diedo Pitxhh Ve^FTo Ael ii 1 [.Giico-mo Faeagnid» Fofli ad 163 5.Fran «fco ManoJa daSpaUto tid 16ij:Girolitnod'Andreis fja^unenfe nel 166^ NicoliConti SpanichCur^^/^^ &flato 1'uliimo niarto - ektto nel 16JJ.E LWrao vtv^tei Monfigpore GioiToraafo ^fi [n^uiriorc di La Chiefa Carted rale dedicati a i. MaicaEv^ngdifta cou nisEiiiii conti de" marmi & fab- cii^rnit brica:adann»Res.nad'Un£hen4, ddJa quaJeelaSut.ia„dlt di kl facciaw/eaia perü „jvifr. meinor^^lci™ delt cdifiratione^bsnchc da ciöappahfca ia fua amichii i. Non fä quelU la nrimi Ghitia Matfj«rfel vec.hiivj.ina, dedicitaiS. Piaro.adarnati dl nsüifdc^ij. Oltre la nobjMtiddUfibbrica härhüdjcina Cattedrali fot.iimenti d. Sacf t addobbi,ed ^cfemplarmesteoffi^ata da otro Canonici, e An^ Digniti,cio^ di Ar«-dLJfano, ePtepofito,ilqLiaIei;urpatronatodfi!laCaraZilioi mi tutti fono proveduti teaue readme, edilVefcovonon ha pii, che mJUe Ducati annoi: Li ehe« ^itb JallaCh.efi dl Staguo ooQeflende fuor« dell'Ifola la fua liurifdittione. MolttChiefe .. ^ Ij veggoao per t^ta l'lfola b« fabbricate, e le prinripali fonodiS. Nkolö de' Padri Dome-nliampcrhi pfT. diftmt* Jalli Gittij^Ua Madonna de' Pudrl ri^ncefc.iii üllcrvanti miglio liingi fopra ScggljoiJorodallaCDitimaaJtidouato, t^hi il pi'ibdConvento di tut-ti la Dalinatia. IlGiivernofuo temwrale vienearorcitafodi ua Nobile Venecadetto dt! MaggiorCanfijlio, che diita tl mefl con titobdi ConCe. aUu^leSflato agEJunto qutÜO di Pro*editore j Onde chiamafi Cjflff j pi^eMMttnJi Ci^ie/f, ed il prirno eimo Hi Zaccatii Vilirdlb Ml f ÜUre il PaUizodel Publico Rapprcfentante, th'i unodelli mi&lioridd- ,, , Ji üaJmitii > e.quello del Velcovado, vi fono dJverfefabbriche riguardevoli tutte di mar-ino,di culecüfltütta U raaggior parte della Citti.tnaltora qudUpfr BUfone un Caftetlocö "ff^ fopra :a porta unSinto» egqde privilegjjmgolari aJ pari d'ogo'altra Cittiddla DatnutJa . La Republica non vi tiene Prefidio, e lafcis ITfitUalli foli fede, ecoftanta dcXittadini, e Paefaiii, cKe la cuftodifcono,fervendo gl' Ifolani per Soldati,ai i Nobili »er Capitani.iaif- ^ t^H' flnae nell'ordine delleGuardienottunae^, Hibuon^ ArtigJieria per fignureggiaie il Gmalp,« munitwni ruffifiieiiti,rimtitedi tempo üi tempo da 11» rJomiaaiiteper Heureiiadel pofto. O' amicat ecofpicua NoUiltivi foao molte Fimigüe»fpccijtlmente USpanich , CiaivelU , Amelia Umaelj, Ärlio,GiiiQio, Vidonio, edaltrejlequali hitmoprodo:to Huamini f-f-i^Sr jllutlri je neil* Jettere,e n-uzioj3£ ^ell IstüHa^elVlsok cof^nutž i ^v Del P. iHa e s tro Coronellt i }Cosnio0r^o Jella Seremssinia ^I^^Hf^l aJ' nso delV - - Dc dicato _ _ _ ~ AU ScccUai^ci ^el SignoT lo- nATTTST^TfON^Saiuo Gfcmdc ^ia ^tu/o in Cosütnhiiö^ii- -■'.ti/ 5 tUtUTB "hriii- IfcriJ..- ' I II) N't ^JiWiK'. n t 1 Jwfrt^^l'ÄiTi'rJ rSiiiti O 'SuiarUii O a ^ Myp.? /C /tf n'i-jupfyif hJti'fJ'^^- ^ 0 ÄU T/Öttj" ^Ji/ti/A ' frrttU s a ^/f A R\ « M A R E \ ^^^^^ f ■ - \ ... _________ . \ CoßmbJi^afi, Likvibi^uL LrlOKg jiiiL-'/iia Buan&'ttm ^C _ rifabrtC' ncijfjJiJlfrj.i^l^ ^-iv«J ' ~ JaCJft^n/nif .c^ Poatui EuxiniiJ^/ I O R m -vi rm f -It / ^ / I Jit^Ji ^'ly ■ ael Stf-djlatvit tiStJ. Ja Tenett c^ic i anL^ ij ZWrAi lyt^a- JLiitirUii l'iif-JEtinfie'^ Cnrt'.' Jjr.ir AiutJi>{ ■f> c 11 tai-j, f'/i rysayO tu + I JÜTtiifii'Ki T'- oJio de s eliura^ mARX J^l Trojiontis ^TtllWt?»!? . Aei-itaj- -P ■ + jLtttfcnuf S. Cms * t/ßibryciitm x > ^ riViWfnJiii E - - Attotat Pt-j Jldtum r cue aim ü>tt Jmff^JuJjST T" ■ v 1!- ■ ^rmo. Ptviorin olfo o. ^Gt^ti'^i'J' + Melanes / Smus W , „ 1 ; 1 ■ ■ JI Bol^trj-ati ^utidrai-hs, Vtt^Mi Sid'ff^ It tu. j e ' SAnn^i. e ■ d i T(jro7t Toroniacus Sinns 'iprtctl ["jWJitfAirxfi P ct-lipke \ iluttn " M ■^jjiifjB, prtj-o 1 ayjnjo-t.e S aato, o^a sio, S tat^iticin.ßrfan M- M Am E ipflut p- + 'siSif ^ 'V-J- _ 'Fatiii, al' ^^ ' i , .lr/urti __Tnern" Imbtvj.y ^ptliui -------^fiSJedtllt "^SufJ^ itt -Bf^wj-j jf. ^ IConti" f»^ JT, fÜ'lJWJl/.irifJ fjirf""^ ^ 7 jf* + ^ foMjittf di Ki H fe M ■f4 O r Saii^i Str-'it'' rn f^Lin^n V ... S" J^Mtiii^ loCj-ruI Co.-'TUT Turdu, 'a^aJatäf CMi'Ö'r .■WBHiteTiir i Sinus loHiUS-^. ___t^uf T »t ME7.2.0 alo R^O -rV. i BSSBsr: i m i6o D ifolario del P. Coronclli. ELLE ISOLE CONXIGÜE A' K. M E L E D A. A G U s I. j'Orbini ud fuo Regno d^gU Slavi fcrive, che Deßa Dyca di Ra/Ila donafle queft'l&la nei II51 a i Mojiaci Bcnedettini. N(j fiirono x>i Patrom i Narentani ^ che forfe coa icj oro barbare incnriioni ne doucttero fcaccia-re i Monaci , come pure tiraniiicamentcj foggiogaroiioLasofta, Curzola, Liefina^ , Lifla, e Br^zza. H Vianoli perö , cd altri Storict Vened at^ fcrmano , che la Fnmjgfia Giorgi, la f]iiaJe tolfe CurzcJa a' Narentani ^s^ iiripo'i^'flafTe anche di Mdeda ; c ehe nclla Pacc feguita rrä la Veneta Republica , ed il Re d' Ungheria del ij[59 rcftaiicro a q«eftu negU ^rticoli cedurc.- raa donate poi dairimpcratorc Sigirmondo ä i Ragufei , Toctratca/i Curtolxj Srf^*^^^! Joro dominio., reHafic ad efTi M^hda . Qi^efta d^li AntU cKi hebbe il noma di Meli^na ; Plinio la conobhe con quellq di Mdit4 ; Bordone nel fuo Ifolario la chiama hiL'kna. ; Orbi-no Meliigcn^ \ Gio. Lucio Meleta , ovcro Mah^eate ; e gli Slavi la nominano Mlit, e Mlict. Si allunga miglia in circa da_. r.ßft^tnf. Oriente in Occidente con poca largliezza ed in tu^to ha da 7 iniglia d i circuito . Abbonda tl fuo mare di Pefcagione \ e la Terra di Viti , che fanno Vini per lo piti mfTi , e potenti; produce tanta quantita d'Arand , c Cedri, che nella Prima-veia i Nauiganti qualche miglio lontano ne godono V odare ; ma non rcnde tiinto Grano j che bafti al bifogno degli Habi-tanti, benche Ueno pochi; noii contandovifl in tutto piu di lOOQ An (me . Nclla parte , che guarda 1' Occidentc , rtä Tt-ii^Utvitt. (uata la Terra dcllo llcilb nomc , e poco lungi e un bellifH-jno Lago d' acqua falfa iungo due miglia , largo uno , e feu t-ji"'. te di circuito , che altre volte era Porto di catena, ma hoggi-di per la fua bocca riftrctta vi pa^Iäno lülo picciole Barche Dair acceuiiaro Lago fi entra per afTai anguflo Ca na Je in altro Lago piü piccolo di trfemiglia di giro; ambedue ricevono T acqua dal mare , e si l'uno , come 1'altro b fertile di Coachiglie , e i'ogni forte di Pefce , Ombrcggkuio alle fue ripe intorno AI-beri diverfi , particolarmcntc Rov'eri \ c Pini felvatici , fitua-ti COSJ vicini air acqiia > come affernia V Ürbini , che bencj rpeiftt fi trovano a' vcrdi rami, che pendono ncl Lago , attac-cate le Oftriche , Anrate , Triglie , ed altri Pefci, entrando-vi pure tal volta gli Orfi marini . E' in un^eno del medcfimo collocato Ibpra piccioJo Scoglio il Moaattero colla Chiefa dedi-cata aU'Afllinta di M. V.cofpicua Badia de'Padri Benedettini del B,^ Ja Congregatione^che da queft'Ilbla fit chianiata Melitenfc , produttrice di malti huomini ilkftri in Icttere , e in lantitä ; Qi^fto Monaflero eretto l'anno i ji^fquandofi unironoquat-tro Monarterj , cioe Ctc Abbatic , cd un PrioratoJ dalDiicadi Rafcia e il maggiore d i rutti gli altri , cd ha il fuo Prefuicnte Generale , come tutte le Congregationi Benedcttine, Vi ihno inolrre quello della Badia di S. Giacomo preßö Ragu/i fabbri, cato dalla nobile Famiglia Gondola ; quelle delJa Badia diSan Michelc deirifola Giupana dall'antica FamigJiadi Tudifi, edil Priorato delJo Scoglio di S, Andrea dalla Cafata Cerva . Ha an-cora molti Palagi , tra quali c celebre Porto Pahzzo ^ die rice ve la dcrtominatione dalle royine , che poco diflranti dal Lago , e non piii d' im niiglio dal Monaftcro de'Padri Benedettini fi ammirano fino al giorno d' hoggi del Palazzo edificato^i da Ageiilao Cilicio di circuito di ri migiia , quando quivi ri, legato dair Impcratore Sc vero , vi rtft6 finchc Antonino gli c^rfÄ^fÄ'fucccfTe neir Impero . 6ci Cafiüi fi numerano foggctti ä Mfk^ da y cio^ Balfa , B^ibinopoglic , P rog t ura , Maranovichi, Gorita, ed Ocriclic, che in tu t ti f^umo due mila an i me in circa . Ognuno de' detti Cafali ha la propria Chiefk , ma fono tutte dii-ette da dne fo!i Parochi , che vengono prefentati dali' Abba :e di Mekda air Arcivefcovo d i Ragufi . Tie ne I a mentova-ta Ifola dalla parte , che guarda il Confinente > pi Li Porti, che p^tti SaphiNara, Camera, Prof ura, Sour a > Kr'ifgi:^ i, c Porto Pa/a^^ ZOy denoniinato daldetto Palazzo dl AgefiJao. Querto i 1 mi gl lore di tu ttic dalla par te d i Tiamon ta na chiiifodauno Scoglio, che lorende capace dbgni Armata, potcadoviii entrare da ogni parte con buoniflimo fbndo. PreHbCafo bianco ä ScirocconelCanale det to di M^kda fi da parimcnte fondo da per tutto in pafia ^ 5. in circa d'acqua , ma particolarmcnte in f^ccja alia bcccadella- ■ go , h StagnQ C ottimo Sorgitorc. Vienc govemata quefl* I/5I4 da un Gentilhuomo con ticolo di Conte eletto ogn* anno dal Gran Configllo d i Ragufi , che hä feco un Cancel liere Citta, dino e etto dal Pregadi ; ed il detto Conte fa tutte le fcntenzc siCmili, cheCrmiinali di primaiJlanza. NelJo fpiririialc h foc-getta airArcivefcovo di Ragufi, che vi manda al governo due Parochi prefentatigli dall'Abbatc di M^Ieda , comefop«. L A G U S T A. Qucrta i Ragufei la comprarono da Stefano Giupano , che poi f u cnrtuiato Re di Rafliq , e cognominaco Crapulo, PJinio chiamolla Ce/adi^p, Mela Cežadufi; altri la nominarono Imerthh tra , C gli habitanti la dicono Laßovo . S'allonfana verfo Occidente da Ragufi circa miglia 90., e ne hä ij di circuito tutto montupfo , mä dilcttevole ; mentre abbonda d* Alberi d' ogni partJcol^rmente d'Ulivi, Pomije Vigne, che producono Vini aUai elquifici, e dalla Pefcagione ricavano quegl' tfolani che fono robufli, e feraci , confiderabile emolumcnto . Ben! che fia prjva affatto d'acque dolci , ad ogai modo yi fi nume-rano piü di ^qo Anime , che confervando con induflria 1' ac- p ■ qua pjovana , provedono anchc k quefla mancanza, Corne poi c fornita di cinque ficuriffimi Porti , che fpno PoF^o^t^ok , 4i S. Pji^tro j d'Or/o , d i Marder a , Cnvelio , c Porto 0}}avc\ VJcne afläi frequeßtara da'Nauigli, che vi pafTano , e fi fcr-mano ä provederfi di Vino con lücro, e pro fit to degli Habitanti . L^goßa h güvernaranello fpirituale da un Vicario dcputato dal-rArcivefbovüdi Ragti/i e nel temporale da un Nobile con t\to-fp^'fi^'iZ lo dl Conte, eletto ogn'anno dat gran Configlio di Ragufi. aI/"^*""''-rintorno e si copiofa la pefca de' Coralli roifi, alia quale in-tervcngono fino i Trapanefi di Sicilia , Diverfe altre Ifoletre, e Spogli pofl^onoi Ragufei qulyi d'in-torno ; le piü rigua rde voll perö fpno le Trt Ifole , ehe Plinio chiam^ Eläphtiei , ed hoggidl hanno il nome ogn'una diftinto. La prjma di Cdamm, ö Cdofodia , ch'c la piü rterile, e meno habitata m fette miglia di circuito. La feconds, ebene ^i^P^n^ ' ra dieci, fi chiama Jjhladij pcrch'fe fituata fra la prima, ^ Gtupana , ch'^ Ja terza , ed anche dcll' altre maggiore , poi-che circonda quindi^i miglia , e piii . Qnefta ultima or^ nata di belle Fabbriclie hä per fua cuftodia due Förti fabbrica^ tivi dagli Habitant! , fbrfe doppo che nel 15^8 dieci Galee del Pontefice Paolo III. co man date dal Patriarca d'Aquileja j ^f*^*"' le diedero il facco, Hä il famofo Porfo., anticamente chiamata ' PormiJLm^ per la fua figura > hoggi detto corrottamente Lucca ^ preJlo il quale fegui Ja battagliaträiCefariani, e Pompe-jani', defcntta ne'Comentarj di Giul^o Cefare. Gode ariafalu-brc , fertihflimo Terreno , ? per renderla perfctta me^te deli-tiofa non le mancanoaltro , che Fontane, allequalifunplifcono i PoMi d'acqua moJto frefca . Oltre ]e due Chiefe Parocchia-5i dl S,Giorgio, c di S.Stefano, vi e una cofpicuaBadia de' Pa-dri Benedettini della Congregatione Melitenfe , come fi edi ib. pra accennaro, intitoiata S. Michcle . Gli Habitanti di que-Ih , e dell' Ifola di Mezzo , che pur e fertile, e ben papohta, Tonp, per la piu Marinari pfperri , e dalla Navigation? in Pn-glia , ed in altre parti piü lontane traggono confiderabili emoluments . Nell'Ifüla di Mezzo fono due Conventi affai commo-di,uno de' Padri OflervantidiS.Francerco , e 1' altro de' PaJi' dri Domen:cani , che fi chiama S. Nicplb , oltre la Cbiefa^ Parocchtale dedicata ä S.Maria de! Boflöne , ch* b ornata di belle Pitt ure ■ Due miglia lontano dair Ifola di Mezzo verfo Garbino euvi lo Scoglio , che ric^ve ii name dal Priorato öS S, PeUgQ de' Padri ^ncdettini fopraccennato , in_» cui pert) dimor:ino 10 Monaci , efieado ftato to vi na to dal Tre-muoro , ov'anche^ una buona Torre per loro ficurezza ; che peril medcfimo pure hä molto patito. Quattro miglia lontano da C^lamota e lo Scoglio Daxe habitato da' Padri Minori OfTcr-vantidi S.Francefco , che vi tcngono un buono , c capaco Conyento. Gli Scogli Cai^a, e Q^^^t'oÄ» fpettano pure a' Ra- , gufei , ma fono dishabitatt • e finalmente vicino al Porto di^""'""''' Ragufi fopra lo Scoglio ^ Lacrcmi vi c un cofpicuo Monafte-ro dedicato alla B. Vereine , Badia de* Monaci Benedettirt . ' Hr/f/tin. ehe die rctamente ntl 1446 fi unl ^Uaj CongregationeCaf. S^. JWWrftf- üiienfe - Marcana & unoScpgiio vicino ä Ragufi Vecchio un mifilio J ene dene due di drcuito con qualche Colli- na , in cm e una folaCafacohTorrc di ragione , come tutta r lAla , del Vefcovo di Mar^O' jta , che prta an-cheil titolodi Tre-bigne; mä ordina-riametite habita in Ragufi per maggior commodita. Sotto ^'lagiurifaittionedel jtiedefimo Vefcovo fono gU altri due Scogli Bobara, ch? sira un migiioj c rinez^o, e I'altrodi P/rfro, che ctr-'^'-^-^'^* uilce meno d'ua miglio, tutti dlfabi-täti , e Manma iblamente vedefi in qualche parte col-tivato . Vi i un al-rro Scoglio negli ulitimi confinidi que-ÜO Statoappreflbil Porto Orientale di Melonta , dalqual ^ chiufo dalla parte di Sdrocco. Vi ibno di quclli, che iannopure Scoglio Hie loftta fuperiorff , iti^i eftendo attacca-toalla Terra-ferma da una lingua , benche aflai angu-'fta, fi rendequefta Penifcla. O ißabtiefU DüL CANALE C A T T A R O. it. Aiu L Canale di Cattaro , detto anticamente Sh .nus Rj^on-cus y t i ene nel luo feno lo Scoglio .dc' Sir^mtti, chiamato Predion , e Pradhn^ poi di S. Gahnello da una Chiefa, che a dif-^petto del tempo vuol moftrare ancora ellere .ftata ivi ediftcata fotto gli aufpicj di detto Santo, e £nalmente da Soldati ä Caval-lo polti, e poi levati dalla ciiftodia della Gitta di Cattaro , il nomeie'^rWÄJ«; otrenne. Al prefcnte« difabitato, e veg-gonfi rplamente in effo alcune Cafuppolefmaiitell are, giä Stanze de' medeiimi Stradiotti / ne il fuogiro^ maggiorc di % mt-glia in drča. Lo Scogttem della Madonna^ poco dirtante da quelle ^eSiTädmt, gira indrca 3 $0 paflä, e pregial: d'effer bafe alia c^vfAWfl^Cbiefa della Madonna, e al Convento de'Pactri MinoriO/Ter-vanti di S. Francefco . Mantiene qu^cro foli Rdigiofi, benähe cottimodo, ed ha una Cafa, chclcrve peralbergare Fore-.ftierij cd a quefti alle volte per far contumada , quando con liM sjtiercantie vengonoda Paeii fofpetti. Nello ScQgti^dlS. Ghrgto naezz» migUo dilcofto da Perafto gode 1'Ab bate Paroco di que-fta Terra commodo calameuto, Orto Tufficiente ^ e Chiefa^ jrt^w-. riguardevole, dove hanno Tepoltura i Peraftini, la q^uale atter-J.'PfTß^hjiLtz ncl J66)6 dal Tnemuoto , va riparandofi da' pietoü Cri^ fliani. Al rtfcriredi Mario Orbini fopra detto Scoglio cofti-tuiroao gli antichi Romani una Torre a ditefa del Canale, e FirW jr la diedero in cuüodia a Pcraftini: Farano quefti 11 bravi, o Wf«'- valorofi nddifenderladagl'infultidc Corfari , chc ottemiero dair Imperator« Diocletiano in fegno di gr.atitudine t ufti j pri-vilegj^ ed efeationi, che godcvano le Citta d'Italia . II fuo drcuito e di no palia in circa, L'altro Scogiieno della Madonna dt Scalpello gira 60 pafla, ed ha una Chiela molto frequenta-ta da' Divoti per la miracolofa Imagine della B- Vergine, por-tata da Negroponte, quando iTurchi occuparono qudlaGitta, e dipinta da Mano Latins Ibpra tavola di iegno incornit-tibile , che dicono elTere di Cedro del Libano. Stringe anche quefto Canalc nelle fUe fauci i due Scogli di ' Uno di 40. pailadigiro Ibpra lallbfo grebanohauna Torretta y bora Icoperta , che con le lue muraglie cinge Ielj ti&iKj della Madonna. Laltro, che girapalli400 incirca^, '^'vicnc detto dagl'ltaliani Scoglio Random per la gran quan- tka tita, che vi edi tali Uccelli^ c per la moltiplicatione , che di loro fanno su le pietre di detto Scoglio, il quale Cc havelTe un biton Forte J larebbe baftantc ad i m ped ire ad ogni Ar mata nemi ca Tin-greflb in quefto. Del medelimo Canale havendo iolerto efat- ^^^ to il Dilegno nel primo Volume del noilro Aclante , per non A xeplicare hora lo ftelTo rimettiamo ä quello il Lcttore. . i*Ui Ml Sci^iJU. D O L C I G N O. Chfamafi con varj nomi Dokigm , overo Dokbto . Livio lo fcMve Olcinuttii "^^nvo Olchmum y altnCokbintum^ čcUkmum. E'Gitta Vefcovale fotto TArcivercovo d'Antivari lituata termin:della Dftlmatia, comprefa iiell' Albania, lontana ^ mi-glia da Doktgso vecchio , 18 da Cattaro , 13 dalla boccaddU Bojana, 14 da Antivari. habitano i Popoli Marcovicchi di rito Serviano, fattiTurchi la maggior parte per necefUtä , e per non ptcr pagare il tributoagliOttomam . Alzafi fopra vivo Saffo in forma di Penifola battuta dal Mare in tre lati , ecol quarto dairArte congiunta alla Terra-ferma, benche prima fpHe Ifola attaccataalContinente.il Tuo giro e di palTi 662.; dalla parte di Terra-ferma, fe bene flri coKrta da unCaftdlo aiitico d'alte, e vecchie muraglia, e debele afiki per il fito , atteibcheda ducmonti poftile a Cavaliere fkcilmente 11 batte; dalla parte del Mare perbe allkiforte, elTendo poHa iniuogo alto J ed eminente , Vi Ibno per lo piil lO. Canuoni , e Ibla-mentc due grandi: La Citta fa 100 huomini d'Armi , e i^el -1 d'at mi. Borgo altrectaati Turchi; In cafo di bifogno pub havere il ibccorfo dalla Citta di Scutari; mk quando que' Turchi fbßero divertiti dalli Cupi, Clementi ^ Honni, Cuftati, e Ludilina ^ chafcendono al numero di tre mila Soldati, potrebbero eilcrc impediti gU ajuti, Pochi anni ibno il fuo Contado eftendeva-Ü in lunghezza miglia cinque, in larghezza due, ed havevaj fbtto di le tre Vi lie. A van t i la Guerra di Caadia dilungavaft ^t^ctmaj» miglia ventij quel poco, che adelFo ritiene , e fertile artai , perche produce frumento per letre meii dell'anno, tanta quantita di Vino, ed OUo, che oltre il bifogno degli habttaati ne pro-vcde ancora molti Foreftieri . Era Signore di Dolä$no un tal S s s Conte Conte Stciäno , Pedrone d altre pocke Terre deirAJbanU , quaiido Tanno 1441 fe ne impadranl per giufti motiui la Veneta Republica a forza d'armi, cömandate da Franccibo Q^-rini Bailo di Scutari. Nel 1550 vedendoSoUmano aggitintio ufur^mf Impei-DCipro, c Napoli, fiCpmCtcon potentiiTima Ar- di Tuffi^. mata per Mare, e per Terra fotto la Citta di Dokig»o, c doppo tredici giorni la prefe. Divenne poi ricettacolo di Gente infa-mcj dedita alia Piratcria, tcnendo ä tale efTetto alcuficFuftc 'in una YalLe coatigua alia Citta, la quale non eperdtotalraen-^e^icuraperefiereagr^erta da Scirocco^Oftro^e Garbino. Fu propo-flo in tempo, chs'ta Republica n'era Padrona, dieil nduccflc ia Porto J fabbwcandole unMolo vaIevoIe ehe s' -incontra nell' AI-bania paflato Gattaro; e rukima, ehe inquefta parte poffie- > de la Republican luogo che non rivolge pih di 48 palH , II Porto e di quale he capacita , mä non del tütto ficuro : ha nelle foci uno Scoglio aflai grande ^ dall' tma , e l'altra parte del quale 11 pub entrare ; mä verlb, Levante la natura riu provedüto d'una Porporella quafi a rafo d'Acqua rile- vata . Le Cafe de' Turchi föno viciniflirae » aoii a ,cune di crte ^bbricate a Cavaliete della Gitta . La Republica inan-tiene in Buäua continiio Prefidio ; vi manda un Nobile-» p^jf^ Veneto col titolo di Podeftä , che dura trentadue mefi > rfw». I Bujuani portando il vanto dÜ fedeli, e zelanti Sudditi per la prontezza d'ubbidire , e valorc neH'occafioni di coraggiofa- ^pifism mente combatterc; ibno perb con privilegj particolari dal Prin-cipericonofciuri , e contradiflinti. SCOGLI DE' PASTROVICCHI- G 'laccionoriflret. ti in picciolo Territorio i Paßro-Popoli corag-" ' giofi J c divot i al Veneto Nomever-fo Fultime Spiagge deir Adriatico Seno tra Budua Ibpra-defcritta all' occa-' foj cdAntirari all' ortD , Gitta al pre-! lente pofleduta da Turchi . Qui fono acuminati molti Scogli, tanto vicini ^ Terra-ferraa, che con molta fäcilitä fi r pub tranfJtare alii medefin:«. Prendo-quefti la deno-KiKAihnt,^ minatione dal Pae-fe medcfimo , cd hannp nella lorol fommitk qualchc-t ^ngufla , e wver^l CafuppolaalVufan' ^ Ktmi^^r, ftttti. Elle foci del Golfb della Vallona dirimpetto alia Gitta Vefeovale di quefto Nome ( da' Veneti foggiogata li ijSettembre del 1690 ) gia-cc lo Scogliodel Saf^m , b Safifta^chi^mztodo. Tolomeo, e Polibrio Safo, da Sibo Sajjo , K quefto propriamente fituato nel luogo j ovc plEi fi reftringe il Golio di Venetia col Capo S. Maria , gi^ dctto di Lcucatej nelU Provincia di Terra d' Otranto indiflania Tia del luogo, nella mani era che veti dica mente dimo-ftra I'efpöfta Fign-ra . La loro pofi- j^-xä tionecftata fempre fjf'*^ . fin hoia neglettaj I in tutte le Tavole Geognifiche, eTo-pografichc ; e Noi fiamo ftati i primi, che gli habbiamo nclle noflire deli-ncati fui Difegtio partecipatoc! dalla buona memoria del Cavaliere Girola-jno Corner Procu-ratorediS. Marco, nientre era Generale della Republics inDalmatia^ per la protettione parti-colarc, chehavevi della nofbra Acca-demia. ENO. dimigliacinquanta, e forma il pivt ftretto braccio di Mare per paflare dall' Italia nella Grecia . Pensb Pirro di ^rvi un Ponte di Nävi, accib che per mezzo di eHb fi congiun-geflero le Provlncie dell" una coll'altra . Di tale opinionc ill altresä Marco Varronc , Capitano dell' Armata Navale ^'J^f^ di Pompeo nelJa Guerra co' Perü j mä ne gliuni, nfegliS^ altrihavendopotuto adcmpirc quefta loro fantafia, fi credepiil tcfcocapriciofa inretitione didulafcriffc. Ifolario del RCoronelli. ISOLE DELLA GREGI A. Ktm/y t t^ßsidtÜS Crfcis, Nmver^tta tra k vaß^ R^^o/ii deli' Europa e la Grecia , la quale comr hebbf dtverfi aomi, cos) anche varj otteme i confim . T okrnijo , chs' I a conohhe fotto quello di aUEt^lia^ Dor'tde, Locrt^c^ Pocide^ Attica, e Beocia ( comprefe tutte dall' Acaia ) ed al Pekponttirfo , cbt^ ahjraccint t A^ala in partkoUrt; l Elide, la Mt'ßerüa, r Arcadia J la Siconia^ la Laconia^ t Afgolide, e I" Argta, Fit da Plimo , e Strahanff apgftato H mmc di Magna- qtku f* Grecia a quelU farte dclla baf^a Italia^ che conieneva t una ^ r I ahra Puglia; la Mejfaphty ff la Lncaniacon i > ^fP^^fi ^^^^ ^^^^ T irrem y lonh , e Tarentim . Doppo furono pai alU Magrm-Grecia rißrmi t conßni , non dtla-ßsnt tandola, che nella Lucattia, e nelli Brut), beacbe altri vi aggiungbino la Mejfapia, drj.^ hoggidi ß>m la Calabria Ckerhre , ed Vite- ^ Baßicataf c la parte Außrafe del Prindpato Guriore , { Proviacie del Regno di Napoli J alle quali umfcom alcuKt la ^«•-jVj^'cS« ra di Otranto . Tornarono p<^cia ä dilatarß aßaipm i conßni della Grecia , mntreß efteßro al Icßimonio di Leunclavio alla Tracta,>^i/autt, i>0ggidl Romania ; alla Livadia , giä delta Acaia; alla Morea, pr'ma nomiftata Peleponiiejh ed all' Epiro, ^hbracctando U grau nu^ mero dell' Ifok femaate m' Mari Jotm , ed Egeo , le quali faranm appunto U f^etto del noßro ßguente difcorfo , Vengom queße per magghre facilita da noi efpre^ff rf oltrepoßa Tavola Geogr^a , e pt jono ßate comparüte in Jet Cla/ß dfferenti , Nume-r/^iwiM nella prima TI/ole del lonio y trä le quali comprendtamo le Occidfntali , e Mfridmali ddla Morea, come bagnate da queßo Alare. fri Laßecmda Oaße reßa occupata äaU'\(o\c Orientali panmeme della Morea . Q^lle di Candia compongmo la ter^a ; le Cicladi la cftß. quartai U Sporadi la qu'mta; e le Ncutfali cofiituijhm la feßa , ed uhsma Clajfe , le cinque ultime Me quali vengona afperfemte dair acque dell' Arcipelago , Le priacipali di queße Jfole ( toltene Candia , e Negroponte J fotn domifiate dalla Republica di Venetia ; P altre gemono fotto cr,m^ , f il tirannko giogo dell' Ommana Barbarie. H Clma, nel quale ri/mngofto fituate , e del tum temperato : Ii loro Territorio e fertile , di Biade y dt l^int efquißti , di tutte le ferti de*meglhrt frutti ; ed abbonda dt agni fpecie de' ^adrapedi^ e Vblatili neceßarj ^ e com-modi all'ufo humano - Altre volte queß' J^olam erano magnanimi y fottHi^ mho dojiti alle lettere , e capaci d'ogni pm ardua mtraprc- ^f^^ fai aon v eßefido Jfola deirimumerahiU di queßa Remne^ chemn cotifervl memarie d/ gßorioß faß) di que' prißini Hohitanti ; ße^te pro bora la viaggior parte nelfoblio per la trafeuraggme di cht Upopola\ 6 nelle rov'ms delli gtä fuperbi Edißcjj atterrati, o dall'ingiu-Tie de' tempi, 6 dalle guerre de' ß^i Conßnanti, R^plenikm tuttavia ßpra le altre quelle j che vengono da* Veneti gtrvernate , i partkolarmente U piu vicine alia kny Dominante , che fino anche lepiti frutt'fere, e delkiofe . ISOLE DEL MARE JONIO. PRIMA CLASSE DI QJJ ELLE DELLA GRECIA. On e qhi contenda trä gli Hidrografid , chc u Mare Josh non fia parte della Grccia , c che da querta fecondo i Pi- coxßm/^J loti non riceva volgarmentc anche la djenamiutioae . Hä i fuoi confini era la Sicilia, Calabria , e Terra d'Otranto all'occafo ; frä T Epiro, i* Acaia , c la More? all' orto : Al Settentrioac conrcrmina colle Bocchc del Gqlfbdi Veneria ; ed al Mc-izo giorno refta feparato dal Mare dell' Africa . L' Ifole in queft'acque contcnutc^ che ufcendo daH'Adrja-tico prima ü afläcciano. Com V ^ola diCarßj che trä altre fr rende la piü coipicua , ed hä per fue adiacenti quelle di Fannariy della Jfrpf, S.Vldo, ConMonijß^ S,Demnr''y ?axd j Mtipaxo y Scwoto^ c Merleros, con gh Scogli dcllc GoTtietiine ^ edi Parga. L*Ifola di S, Ma»ra b Ja Icconda dcHe principal!, circondatada' podii iJcogli , e poco confiderati . La Cffalonia occupa ii terio rango trä quefte Ifole ; c celebra-^ anche neile Itloricandche, e moderne , benchc picciole, quelle di i/titnurttrTeaecbi, c le Cur^olari, che le faccedono. Z ^ rultima delle rinomate, ä cui ibno contignc le Strhaliy e Prodano . la- oltrandoc -loi nel Golfo di Lepanto , defcn -''^'^'!^ llßrm^ col di cui tagUo Tu tentato ridurrc Ifolata Ja Morea ; e retroce-^ dendo all Oardaiielli di quefto Golfo , qui^i P-^ poco trattenutici , ci portiatno alli Scogli , che formontano nell' ingrelfo jvJmT dei Porto., Uavarina^ alMolodi Mjdone yall^ SapienxeyCdi ä qaelU, che rcndono difHcüe Tacceilb al Capo di Hat apan y colli qua-Ii diamo r.rmine alla defcrittione deirjfol" ^^ qweilo Marc,che tutte inreflbno il Regio Diadema dei Veneto Leone. Unh pßrt§ dt/lä Qrtfia. fiowJP df/Ia U N Caniledi duemigliaj divide que ft' IIb-Udair Epiro 1 la quale forge neU* eft re mo con fine del Golfo di Venetia verfo Levante in fito, che r hä &tto otte-ifkiri & ni^c con ragionc Cr/a. il titolo di Porta delGolfb,d'An-temurale d' Italia , e di Propu-gnacülo della-j Crtftianitä con-tro de' Barbari; la bagnail Mare Ionia, cd. h x 50 miglia diftante^ Terfo Auftro da CefaloniajC 100 dal Zante . Dio-niüo ne' fuoi Co-mentarj la diHc Utrni A- Corcira dal n o nie dcUa Nmfa , Figliuola del |Fiume Afopo, cui Ncttuno Teacia fh nomi-nata da Teara primo R^ dell' libla ; ed i di lei Habitant i Teaci. Macrida dallaj Nutrice di Dio-nifio i Eßro dal Porcacchi; Caf-Jiopea da Argo ; Ceraunia da no-mi fbrfe de'fuoi Promontorj, c Co^t hoggidi h chiamaca da* fuoi Colli, per" che apprefib i G reci %nifica_> fommirä . Pli-nio la fa lunga 94 miglia , il Volterano 97; mä al prefeutc^ /"w, t sif non firtende pili di miglia 75. in circa da Po-acnte in Lc- *#r/ 4» m-raghito , rapilla , c coadotta in Coczita , quiri partorl . Tea- vantc; dallo Stretto ddlaScrpafina atta punta degli Argivi d» Scttcntrionc ^ Mcazo giorjiocirca jo, e tuttoil fuo giro non Ttt epiü 1I1UIII iMiHiiiLiiii nnniyr , Zd -U p JI A ^ ^JlftJtUl \ 5 Pa^rit^jit^ rAt £ Antivui-E O U'/i/z '/J J1/ _6\6 _^ij)iiijciiim umiiwm Maj- Fojimj Inxinu/ " ^ -/-JJ^ Vi. JiwKB ^ JV . tM/ttfma G.a■ V" ™ ^ - "^^^ato, Atkos * Cr.rl'Ato '^(fr^ruaCtU T^iape Cccre^ ^ \ yn^^tx fO\ fSf"''^/ Bocca del &oJfo diVeiietia ......tr^ ................""T"'!';;::..................... ^ J^J '■jM'oner. fj in[jhitum Proi* 'Jama jV^rV gSlllgltH'tU kSiniij > : * \ C J^itiwifo Jl Fffii Bnaru^^a/t. .___, . ^ " . - _. . - .... i^FTidtt^n^ ¥■ — ^ .J-WTOxP' ^HiCia FM.-JI t j TrT^pri? j —T. - O/'iit * rTi -- .,. 1A1111 a Ä/o/jii ] A R ^^i/ffi ^ FijfSu^nLtt /iTnfWfr tAtt^-L G p v® / jjj f ^ijRj? IT; r M I S LTJ^ J. f^tCtHT ^Jt i-fiJri , JVJ: Jfici^/p^ jIt'j-Tfci- if ^....., ■ ^ ^ /TL jVauEaciii' It. ^VrFo Pata-a/ro -/fB F ijH t J n Jr J - ) Y f/ i ■ ^^ _ . jf \ tr« Ü ■ ^ (briiif; jT/iiJUmj^fr apöJi t, - --------g- Q ^.jjjri, ÄJisr™ GoJru deil -ir-cddiS n™ V O X" jfci 'ši:" 'i al Golfb di ZuixduO PI JS. J J. ir £ f, H T ' M- SJCalt^i^ia ! M A ]{ Gclfo i€ y 'vVxiipj CoroJi^^rj^^ IV' Xfßlii iiJiMon£ta/Ti*^fpon£j0 Scwnda rafomeso (th tf .c. i6 ^^ ^ -K^jiii^ ^ di. Tiins r^jfni m^ft/rmi f/tf/Tf r T • M jj-Mi ^ . ilf-ör-ixtT«^ är —fiJi: ü?^ • ^^ ^/■li Oieti/ittritfu, C. ^ZlVf^^ ^Nrgropont^ STrZiijM A otÄ? ft^CM iSidivi. t-ßlÄ'WY»- i^i \ ^An'irv.li ä Anim rti-rHiir IMi^Of^, Mjförn * l A-ifij-i. BiiLi Fota. JJl i — ^ Jitai ^ i-SF- tr 1 JMiir ♦ i* -MitH^V-t J'lfy^rrf^ V^ Jh ^^fAniJJT r . /'rf t f.f^ixJ-, I. S ^ ^.StWJ't.^iiJS favnoa j.oiomea itc c P T^^^iLat^F* ß Coitrsix. Itt Ji W-Jfu:^^ o* J^^yii J Crr^ffO*! rcnjuitü^i C^o adia^efitt (2' Criifa ^ * Jl J. I Tal lih. cap. t fStnn ! ^tnJifj . i^ax^ ' ''W ffog ^jdjC J'fJtfKltfl-/ l>tntiUr f ■ MSIai \ Owtata, Lir^AAi» ( ^vrvm^ KrfC^. \ J- F O 5 Ä J- J ujupaJiK, k ACtipalsA 'ervuti '. Saiüfrati, Thrm ' - a, ^ i'lloJr M^ji'ti-tl/ (KUJiir JVM, S. Maj-r H J .fcai^pa. E I C- di Ms3i Caj-palliiiijii Mdi'r S/rub'^y Dia ft EU R A N 1 ......-........................... ............ ...............- — ■■ Ä piü
  • il quale racconta, c'ha,vcndo Saturno tagiiato i genitali a Celo, 6 pure Giove ä Saturno colla Falce , tofto li gittafle in Marc , e che da clTt nafceflero due Mcaiti, fopra de* ^uali furo-no col tempo fondate le due Fortezze inefpugnabili di Ccrß , cd accioche vivefTe etcrno tal fatto , fu data all' Ifola la for* ^ ma di falce . PffmaPro- V'lene qucflra divifa in quattro Provi;icie , h Ballje-, la pri-niariMiitii' ma chiamata Oros, riguarda Ponentc , e'l Scttentrione; con-tienc 13 Tcrre , e Villaggl in 40 miglia di circujto ; ed h habitata da 8000 Anlme . Qui vi fi vcde Cafopo, b Caflio-p , Gitta famofa per il Tcm;^io di Gio^e CafTiop^o ^ cd il Marmora dice , che fofTe Gtta Vefcovale . Era qucfto lungo pafla nouanta/etce, e ie ne vedono tuttavia le rovinc , dalle quali forge un Ponte perenne di limpidiflima Acqua : Vicino alle mvine medeiime, e con parte di efTefu fabbricata la Chiefs di Santa Maria ( detta di Cafopo , cd illuftrata da molti miracoh ) alle Spiagge d'un Porto dello fteflb nome . La fc-Aih Ballia copiola di tutto il necertario al vitto e yfe/r« po- ita fla ä Poncnte» c Mezzo giorno con 10. Villaggi , in cui fi contano 8000. Anime . Haveva una Cittä del fuo nome dlÄi^»' ftrutta da' Saracini, vicino I cui, dove k Capo Palacrunu , Michele Comneno Imperatore fecc eriggcre in cima d' uil, Monte fortiffimo Caftcllo, dctto peril fito inaccelTibile Ange-lo-Caftro, hoggi Caftello Sant'AngcIo , dove a la rcfidcnza^ un CaftelJano , creato dal Confčglio di Cofß , fotto il quale e iituato il Monaftero de' Oilojeri > col Tempio confecrato alia ß. V. fotro il nome di Palio-Caftritiflä . Afrf^a il chlama^ la terza Ballk , la quale appunto fta pftt in mezzo all' Ifo-la , ed e anche la piEi nobi e > perche fii fempre la Reggia , o la Dominante . Q^efta in 6 a miglia di circutto fignoreg-gia 30 Caftelli , 6 Villaggi j che infieme colla Citta di Corfu tengono 25 mila Anime . In quefto luogo tra due Seni di Mare forgeva in Penifola k famofa Cherfopoli , che vuol dire Ifok d'oro, di 3 miglia di circuito , fabbricata condo Apollonio da Cherlocrate Corinthio delk Famiglia de-2/ " g! i £r:ulidi , dove ricoverofli, c fu creato Rfe de' Feaci , in_. mancan^a del la linca d i Feaco . Fortiffimc muraglie la cir-condavano ; Tempj Javorati ä Mufaico, Palaggi, dritte ilrä-de, ed una molritudine di Fontane I'adornavano, oltre V acqua , che con magnificenza di archi veniva 10. miglia lonta-no condotta. II Mare ^ che la cigneva, le tbrmavadue Porti , ambcdue capaci di molte Nävi, e frequeatati da' Grcci, e Romani ; il migliore pcrb era /Ituato alk deftra , difcfo da due Torri, e Catena , c liamatoda Dione Caflio ciofe Porto Dolce . Hoggidi il Porta pieno di Seccagne h copiofo di Jt-i* Pcfci. J c chiamafi Lago di Calichiopulo ; ma dclla Gitta per opera opera qiij lefc de' Got i , die la diftjuirero, non fi veggono , chc Ic rovmc . La' uarta BaiiJa c A-rbimo J In cm I'-ancica, e Vcfcova-le Gitta di Gardi-chi difcoftaducmL glia incircadal Marc, mantiene dell' antica grandczza qualche memoria; famoraper^ ella b per un f^nte, chc reflriagendofi iiuj fiume f manda tri-buro al Mare , ma prima tormenta 1'-acque, fue irk lo ruoce de' Molini , che provtrggono aH' abbondanza del vidno Paefe. Nel re-cintodi queftoTer-ritorio fi vcdc gran nuinero di Villo T OKTi:yZA CI JfJyi popoUtc tutceda looo habitant! ; e la groJTaTerra di Pota-mi (cosl nominata dal Canalc , chc la divide, gia navigabilc con mediocri NavigU ) viene liabitata da Perfone civili , c commode . L'Ifola non ha altro Fiume , ftiorche quello dalla parte di Garbino col nome di MelTongi, il qiiale (brge da uii Ttrirxx* luogo, dovc e la Fortezza Gardiciii . Non fi contano altri piofiiontorj nel circuitodi tuttal'Ifola, che di Sidari, Santa Caterina, Capo Barbaro , Ponta Aletchimo( enon Luchino /econdo il Porcacchi ) Leucimnc , che i:osi fu chiamato da Tuddide, Capo Bianco di Levante, Ponta Gardichi , bCar^ dicchi , c Pahcrum . Profeilavano ä queft' Ifola vailäÜaggio la vicina Terra deirEpiro , Lefcada , Nicopoli , Fanaro , , Gomenizzc , Baftk, Strovilii , cd akre Citta felici «c«-ne'fecoli trafandati. De' Cctjloti furono pure tributarie Du-razzo, Butrintb,Antigjoniu, Cimara,ed Apollonia;anziaileri, fconoeflere ftate loro Colonic Apollonia, cDurazzo: mä chi un tempo impolc leggi, hor le riceve, e chi prima vantava un gran Corpo, bora in mediocre membro c ridotto. Gode Corßi aria co-ciw:s sltemperata, che di mezzo Inverno vi fembra Priniavcra , eti un Clima cuii dolce, chc niai non ammerte il rigore de' ghiacci : II Tuo Vino fu femprc famotb , e nell' antiche Soritcuredi Ateneo Dipnofbfifla molto celebrato. GUAgrumi i'ono perfettifTimi^i Ficchi,detti Fracai^yani/aporiti fopraqiielli d' ogni altro Paefe, e gli 0!j portano i I van to ^ come cccellenti, e di loavillimo guho ibno gli aitri frutti , che in abbondan/^a produce; e pcrb Oratio chiamo cutta Tlfola unfolo Giardmo. STATO ECCLBSIASTJCO DI CORFU. rhconvertita I'lfola alia Fede d i CriAo circa la ana i joda j Santi Giafone Vcfcovo d'Iconia, e Soil parro Vefcoiro di Tar-Difcepoh di SLPaolo, chc ncWIfoletra Pkia^ ho^giScoglh diV'i^oiKZYO fa bbri care una C hie fa al Piotomartire SantoSte-iaiiü, uel la quale entrati alcuni per aßäiiinarb ,attracti dalla divotiontrfi convertirono alU Fede , Circellino Principe del Senäto di Cotrlra fcce martirizzare la Vergine Corciraj e malti altri, perche ha veva no abbrat;ciara Fa Fede Catrolica ; e tiibbricata la Citta, dove hcbbe la pahina del martlrio la detta Vergine, fci chiamata Conyra , Mori per giuilo g^iiligo diDio artbg^ro Circellino, cfucccduro nel PrincipatoD;iviano, fece ludet to Vefcovo Sofiparro: bi^tte^.iiitoli poi col Jti nurne di üebaltiano per mano dt Giafone ( die prima di mo-battczzuancbe tutto il redo de Cofßott) convert! il fiio Palazzo in Cliiefa, dedicandola alia B. V^., e fececrf^erne al-rra a S. Andrea, in cui fu icpellito il Maitire Sofipatro . Ste-pU l s;.' fa no a ici v e fco v t> d i Cor/w ri toj -no a d a b bd 1 ■ r e q u e f b C h i e fa, la jj,quale a i picience chiamafi dc'Saiiti Solipdtio^e Giarone, L'Ar-civercovoCarlo J_abia Patririo Vcneto, hoygidi Vc{čovod'Adria ; o^.f,,^^ u n i ver la i «1 e nte venc r a to per la i iia dot t rin ■ ed 0 j-^fc rc vol u m i-ctrß. ' noie nofe dalla Rcpulbi-cade'Letterati)del-la Cattedrale angu-ila,enftretta ha fbl-Icvato maeflofo Te-pio. Con ifpefc con-fiderabili perb/attc per lo pi Ü del proprio, hä riftaurato Altari, riparato Ar-dii,cretteCappdIe, e fra efle quella di S. Arfenio , le di cui Jt.eliquie trafporta-te dair Areivelcovo Bragadino di lui AnteceflTore dallaj Forte7zanellanuo-va Chiefa Maggiorc diS.Giacomo, fura no efpofle in Urna d* aro con m agni lice nza^e divot ione; c pero i Canonici gra. ti di tanti benelici hanno eretta ima - - Lapida fbpra 1 a Por- ta della medefima Chiefa del tcnorc, dig uegue-. Exiülit hoc Tmplum Diuo Ucoha Apoßoh iMti,^ Dkatum Caroks Lubia Nob'iUs Vemtm p^at^chi^ Ar^rhicpfroput Corcyrem: Amo M. DC.LXX. Ogni anno in quefta Chieia nd giorno d i Sa nt'Arfenio , e fua Vigilia celebrano nello Hello ifirante i Latini, ed i Greci, dafcuno nel proprio rito: f^t^elti ndh Cappdladi S. Arienio» i Latinl neirAItare maggiore: mä sicgiKordi , che nel tempo precifo, che gliuni cantano il Vcrlčtto d du Salmo , il mede-fimo e dagli altri intonato: In altro r^inpo ancora i mtdefiini Greci fi porrano in quefta Chie/ii a cantare alcune determinate lodi , corrifpondendo gh uni agli altri coa vicendevaie rif- petto. amorc, ccortefia. Hebbe Corfö il fuo primo Vefcovo avanti la converiioiie di , Cofbntino , trovandofi cfTerfi fofcritto nel Concilio contra Ario nd ApoLothroVefcovoäiCijrfh , oCofcyra . venuta poi di Vefcovale Metropolitana qucda Scdc, letlirono ftabiliteper fofti-aganee molte Chieic nell' Epiio , ed altre , doile qua Ii per la rapa:ira de-l' Infedel: non iuliiftono , che quelle del Zante, eCefalonia, poi unite infieme. Cosilafaa Dioceli ha per confini le fpiagge dell'Ifbla medefima, c noiu. gli eftende tliorl, ch'al pi^-;:iaIo Caltdlo della Parga , di cui fi dirhdoppo. Gli Arcivcicovi.de'quali habbiamo memoria,ib^ no Aibam Mkhkl^ do: Dj.tdolo, Crißofano Marceilo, B^rmirdtfa Grit 11J Triadam Grittij Santo Ve/ij/r , M.qfs^j Fewer , An f otto Cocco , Leonard) Cocco , Bernardo Surinn , i^mcenio /^'Kwi , G:o: Balbi, Ben^'d^tto Bra^adJs, Carlo Labia, paflato al V'efco-vato d'Adria, M. Antonio BtrbarigoCardinalt^di^anta Cbielk, ^GhrgkEim h il regnaate , Si mantengono ä ipefc della Menfs A reive fco vale dodici Chierit:i , i quali come vono airofficiatura della Chiefa, cosi poi avn;i.',:iiidofi nell'eta che h renda capaci degli OrdiniSacri ^ hanna il ioro Beneh-^-i"/'-cio di faHanta Djciti ann.ii di quella moaeta, etcorporan pan men te dalle titrate diirArdvefcovaclo , cd altri di rendita m:igglore, i quali fervono ad efli di Ibllenimento , findicj giiigiia Taper tura deHTere facti Canonici diq.iclla Cattedrale , venendo con;giiUlitut pi-ettriti ad ogn altro . I Ciinomci fijaoC"""*;« iLiiici , che l'briiiano il Clero del Ja Dioc«n , ne vi c altra_. Cliiela nellaCitti di Or/ü , ch'eferdci Cura d'Anime. Viio-no tre Hofpitali: uno ndla Fortez?a Ve^xhia per le M i Ii ti«^, un altro ftiori della Gitta un quarto di miglio diitante, intito-latoS. Giurtiiia per i Remiganti : Ed il terzo e vidnoä San Giacomo,chc ferve per i Pellegrini, che paÜano in Terra Santa. Vi ibnoin oltrc dtie Monade rj ivcgolari , Tu no di S.Fran-wa,^;?^; ceico de' Minori Conventual); l'altro de'Padri Agoihniani /«X'-ä*'^'"-'' intitolato h Santiilima Aiinunciata, e vi s'introilufleroiK^i tempo d^-ila pafiataGiieyra cqI Turcoandtoi i^adri Mmori Oiiervanci con una Bcatiiijma '/ergiiic por ta ta dal Ttnedo,di gran divotio:ie U Li u i qua- t ! i i„.aliot«n«ropubtop.rm5(no«difamun-Or«<»;o,do« „ , che ü coaf^va^» ped. d^ S^Sp^toe .1 q Foy^e , f VtcenJe dt Corfu . ih»t/«/ ii r«uitA pre/To Mod*n«, oltreli m&rtedi ^ooode i fuoi hav^cbbt liivata Olltpa 1« Fötale ftonfitti, fe tion fofse Hato Hille armide i diftfo, ed ifTiftico ; che per&rjp- piefrntatodairErtrco gli effrtti d»\ loro coraggio airjm^tatore j queöo con fm Utttis rijiiratib la Republica, e le cuticeOM priuiltg) Jmgolari SiGrect. A tempo tli Leone /mpci a tore sified Uto i Suracrn i C oftj« ntuiopol i con ? oo, o come jltri dieoBO torn ^OOd Legni, e teJitjm riflrstto per man;, cpcr terra lo fpatio di dne an; nI. era gii i mm inen te la fu» caduti» fi i Ctrffirt^noa fofseto accurßcon continuati fuf' fidjdiGtntt, cVittovaglie; ni l'Tmperatorefaimmernuredisigranbenefido, mfntre ton amplo Diplomadojiöi quanta fi racchiudc tri Duraizo, el'ArT««>ld(.minio di (OmiElinie.troTerrifeima . CJutrregsio contro dc* Bulgari felictmente Nicefuro fempre aimjto d»' Ceriirt^^ iquaii mefla mfitme i proprie fpcltpotenre Armita coltrm-fcToi ricornare fotto 1' ubbidient* di Ctfare i ribelli Dalmati i e Bifilio Magno rkcnob-be con auavipriviiegj \Ctrfi»tt ptrertirfimolto ftpalati nel conflirto feguito 1 Ad rutico co'fuo i xi*miei ■ CoBvtnneiCufUiitino VlI. rotto piü volfe da'Buteaii fofTrir* flrtttimniDafrediodetittoCoiU^itJqopolij finchechiimiTi in fua difefa ^^c^fß ^ corf*r(ieon40 Nävi, ponfndofrenuaH'impetodegli Aggreifüri, coo obbiigarh dqpf.4 rotmorabile fttageiriTirarripiü, cheimmantineii«. , , . rr^la .rn^liiraiMcificaauiete. ed ellerfi i cmfaiieEh Atcmeli po- ff eU hüdiftni habitant. deU de' C^y&r," , cu- me nota EdUchio j^pra 'J,."*.. f^^ Storie Tuddidr , che poche Bat- pofeco ir. M»re jo Gal« armate- = ^ aalle Spad^ df. . rn L.V|C3 fi Calab^; c m.mlatili .d infcEuire gl' . I. fua Arm.U alb « fi.m.re i CapUoli ddU Uga ™1 Ki AmbafuatoriC^rtasmefi ip^in^^ ^ ^^ p.^-^uo foJftro pol mandati i Roma . f^accd a da Pe ^ ^^^^ ^ ^^^^^^^^ ^^^ ^ dann! e' Sam; ; e .^SE^ ' . c^^Jrrf volati cou bu^n nuiTi.rod. ^ILl llUkl ' i"'.;. p - AteHter« aniUiono ad inconiirave go ÜJÜ.I.^M gli vi^ p^ro , e li dhfücero . «l^aiJro !l rf.ederu al IlIso dells Mcnfe, \a cn« Europa, fi ttovj^fa potifnii ^ che Have.anoi G^ti pofto m " ^^^ "' ^^^^ , ^utüt vinfevo , coli. 1 .«igliai.leviteduli El.mro trio.fa.te. dine dl contagmlo f cbs a i Jan,.i de i P.rti veK-ßiav. , rkhicfl MlU^lcneiJuto, ' ove ibarcati «ntro de i Nemki li r. t piofi mifieTSCon fciiinlj tutce ,rcU 1. t ocni ahto gl. moh . in pr^ unto > J focorli i i Uom.ni ,, .bt J ' ^ c./.jr^-f ,o Nävi , e cnn uU ajuto TioncdlClaurliolmpcratore n ic4.avi.uc« , ed af^^.Li d p.. m (O nvh client i,, i.no fidJe Rav.n.a i. mano del^m- ccll^lU'l ^'Hel1 lulia o p ri^a • h Ri dr i I onüi-U.Ji i e i.eiU b^.t.t- i;;ira voleva matitenetii, era aivciiutu i^ampu ui it,a. .t, .... ■ -f....... feien« colli ragioae, noncolla fpa^li - CiA non oftantecomLnci&etti i fpermientare 1 ™ftaniad«llaforte, quandoafsalitada Agatnck conVentte irrtndcrfi , e ciii con ule rMrEim^tilodi fangiienemico , ehe Agirocleffi iftretto rltoriute ä Säracufa per rimetterc r Elemto, lifciando in efsa fufficiente Prefidio i mi iCtnh*^aaa ad efüer fervi» f.cilmente fi fciolfero le^attne y e Ii libcrtitiacquilbti medicarono 1 m-fafionedi Greta, dove KluRÜ cotnbittevnjo »d fperanu di vincere, fe I'mnfo delpeficolo , liiiuj n tro-vavaliPatria, non gli havef« ticbUmati dairintrapref». EtiC^ž Lnitre» il quale impenratamente fcalato il CaftelJo, forfe ptif quiUbe genta haVHta Cün le Guardie,ft ne refe Pa[lrone,C ridotti gli Habitau:j i capitular fecut (i „„:ent6rEpiroia deUa roliconditione, che l'atutafsero nella Guerra coiitcii Roflaiii4. Ttemö ConiT4 all'suviro, ehe gl lllirthafevauo fermito ilpiedc:sü le toüggLvjc». neperiiiveairla^e conofeendofiinabiltdaieltltcreagUAggrefson» ricorfoau a;ütodelil Rfiubtica Romin»in(luci tempi poteniilCmainTerra, ein IVTarei mipreveducirail dil'c-in da'n-mici, refiiafoleixtip.;claviitüriadiqu*ttroQQadrtienii, e danaQmn- DUircme net «jmbattimcnto vicinu iinfdadi Paxä, laflrinlVro fubity con tanto valore, che rubbUgartinoalla tefa - MomeOEantoperb fü d pafiersodegl Ubrj, mcnrre compiift quitiro Legionidi Romani in foecorfo di ff^a, non piü penfaioÄO i VincjToi ii dire.ule« la Pia^« , ma ä fiilvare le proprie vite con upa fiiga taniof fü vergosnofa , (^uaniu veloce. Rid^biliti iimlgQifl ptimiera Mb^rtii , fofpiriraiio gl irjcüotndi latere fo^i nte impisgnre le loro foi w i favorc de i RonnaDi, come Tegul, t imii ^ftan 1 «m-bilf lUave, chcdiedifutVcuinCanneirtSPo, chedi Tuliautlli colfi dito de i Ca-Valienuccitl, furonaempite pül masgia, « iCartagineiiivUtC, il oppufera -1 Ri llpp), quandofimofjiewntralMllifiopvrc-acd^rnelendlit.edi Roma , in CL.mpagnii detic fluih deU-lljtn Jo pui in unabwEagtia prefeol' Iftmü i Cyrinc,, palsironoi Cirinco , t la Ja i f..niamemi Frl le gltre me morie con ferrate i Ci/rorf/f in veiie- vacioLiedel Roin.noHLimefitjueHaciicLtniaremoneMiglonadiGermanico, t disrtg-BtrTliuna ^cataa J cmfderabile grinddi m piü tind. 5j uiiifoiio .maira iGmto PoiVodiftiil'jred.lbljbeitidflla R^publica Romanj cüncra Cdarc , cht-la tirsfnnide nieditava^ e nella G aerra tri Antonio, ed Of uviano fidichiaratonftdal pajtUodel pr^ mo, niifutoiio fuperatid-ilfecoiido, chc uccilltutti 11'liwullicolfeloio cotigli antKhi privilcs-i la libärta. RUbriu poi Corfä ncll' ef«ri fuo pnmwro fü fogget to a VÄfie vicend« dül cajft, e per U poca iccaj-temdi Gioviinui Argiocriftofontj, noii tanto pel va.ure Je i ra:.i GueirLri, Tc m impuHrani il Ri RugsierLJpofria conqtiillato dall Imp^-^ore Emanuel? la d Jede con titoU> di D.icato ad Akfliö fuo oon te^immu Figliuoin - «iwlie ™rii.oiiot.mpod.,mrn«ta d i G ill * ann I Jt I cü,i I li ra Go n- fule pL-riVtiieti \aCcrtrrj. tt -i j n II Pwcacclii pcro riterifcc, che qnefta fi fece Vaflalla delia R p publica 1' ariiiü mä fi tvova , che a Iii 9. 1317. Gio: Miaui Cnpicano tlel Golfö la confegui da Rrrzar-do Alta villa , e da Gio: Aleil'io Cavadilü per nome Co-munica . II Marmora alleriicc , ab cüere accadutn i' anno 1186. a 10. di Maggio , di ch= o^pi anno per grata tnemoi-ia in tal giorno li fa folennc PiocclHonc da' Latin) , e Greci , e lo ticava dalle Scrittuvc autcntichc eftratrcdaqueUi Archivj . II tutm fc^ui pci- mancggiu , e conliglio dtl Padrc Maellro Givdio Vaiidlü Conventuale di S. Fran.e'co, Sog^eN to et leb IT nmo , il quale opero, chcil Miani prcndeiit: le chia- VJ Vi, e pofTciTo deUa Cittä ftella dcttaChiefa di S-Francelco, m tempo nominata S. Angelo , in mcmom di^che fmo al žorno d'Wgi «ella ftefla fi portano ogn anno a zo Maggio ifliemc con tutto il Clero i Piibli^i Rapprcfentanti a quaU dal Protopapä viene ravui^^ata la memoria del la fonda t ione , e dedicatione , e dalla pieta del Principe fono ^^ti aliegnan 2 Ducati aunuida applicarfi intanta Cera a quelk Ch,efa per fola ricognitione di si grata memoria verfo la Seraflca Reh-gione , che fino al prefente confeguifee quel Convento dalla Fifcale Camera di Corfu . Si c quefta fempre mantenuta fe-dele a 1 Veneti , che guardata , e cullodita la manten-gono , come moko necefsai'ia alia confervatione dcH Imperio Mare ; mentre hä Porti capaci da n^vcrare 1 Armat^ ccn molto cotnmüdo per haverle pronte alladifcFa delle altre liole , e Stati di Uvante; ed impedifce all Armate nem d e r inj^refso nel Goltb, le quali non ardifcono paffare avan j per non lafciarli alle fpalle un'akra ArmKa nemica m fbrnihmo iito ■ onde con ragione Corßf chiamili per antononiaiia Por-j;;:' ta del Golfo , Antemurale d' Italia . Pcopugnacolo contro de' Barbari . Crefciuta in nrosretso di tempo la torza dell Ottomano , la Repubiica ^ beneficio comuiie ddla Cnaiam-.ta can nuove , e piti /Öde fortiftcat.oni a sborfo di gran dena-ro-bk rc(k quefk fortezza ir.efpugnabile ; piche cel mezzo drcolo dell'Ifola forge uno Scoglio fopra di cui e pofta k Forteiza Vecchia da t-utrc le parm bagnata dal Maj'e eceet. to la fua fronte circond;ita dalla Terra , e co^rta da dut^ Babardi con iaa Cortma , e buona fofla „ che da Mar. a Sb^e tr^raf^ ■ quefta e la Gtta colla Fortezza Nuova Sata Lrt il Müntc^an Marco con mflnita fpeia de P^-SS ncr iL fronte , e predominate 1' altezza del Mon e d-Abramo. che vi ftä dirimpetto , buona parte del quale fii rr^rultimLente fpianat^ . La Gttä , che vanta da Enea r:.c..i.wUo:natali > fti ampüaca d. Conntj nelk xix Olimpia-^ ■ TH i Roma' Venuta. in - Pf^^ hebbc un Nobile folo d' autom^ con S,itano al fuo governo ; e^ 1 pnmo fi Egidio Moro-SfncM^S; sLLc Lion\; Tomafo fü l'ulti^^nonel nS'Tntcrmeio-dcqi^lisfifur^no., che iucceOwamentc go-vä^rfnoniokin Vilo grado. La Repul>lica pouramuto U ' in qucllodi Bado, cProveditore Ge- L'L^u" Sl 15 i7 el ^lxicd ultimo, che hebbequefta Canca, Tu Fran- Al^ife nd 1571. Ind. fu regolato dd M^e Geidiglio Ii Ottobte de 157- d Governo del -Si fotto il comandod'un Bailo, e dun Piweditore coa ti- Xanche di Capitano, ilqualehaveffc cura delleMihtie FortS^e > ed aiminiftrafle la Giiiftitia unitame^tc con due ConS'cr uüo , che rifiede ndla Cittaddla della Forte^a YeS iWo nella Gitta. II primoBailo doppo ilopradet-da Pa«lo Gontarmiquondam Dionitio neli 573 , edi pnmo che hetoc la qualita di Proveditore ; e Capitano , fu Fabio cLl quondam Agolüno elctf nel ^ono poi ftati ag. gmi^ti ä quel Governo due ahri Nobili,-uno col catlco di Capi-tan Grande nella Fortezzanuova, Taltrodi Gaftellano delför-tiiTimo Gaftcllo ddlaGampana nella Gitta vecchia , di moda che in tutti fono 6, ogn'uno de'quali dura nd fuo Rcggimcn^ to 2.4 mefi. Per occafioni poi di Guerre contra i Turchi fur®, no mandati altri nobili zCofß contitolode'Capitani,eProvc-ditori, comefegu) nd 1501 in perfonadi Alvife Corner quca" ncl 1505. di Bernardo Barbaro quondam il Serenüliraa, rs o. 7 di Dian Gontarini quondam Antonio ^c Nel nuti fbpra l'Ifola 25 mila Turchi comandati da Birbarofla per jj'^'^jjj potevano le paue Artiglicria ddla principale Fortczza faceva gran ftrage ne' Turchi , 5 Galec ä loro fommerfero, e quella del BlarbiroÜa refibcolpita da Čannonata , Fd per tanto fpedito ä Romaun' Eftraordinario all'Ambafciatore Veneto, accio^he cflb rapprelen-tai^e al Papa, ed il Pspaall'Imperatore ildanno„die havereb-be portato la perdita di Corfö ä Napoli^alla Pugjia ,, aiU Sid-lia, cd a tutta l'Italia per difporre I'Imperajtore ad Galee , e 50 Nävi altre volteefibite contra il Türe» alle zoo. Galce, Giilcazze, ed »Itrettanti Nävi., e j Galeoni della Re-publica. Manon tiavendohavutoil de^atoeftettole perfuafivc de].Poiite?ficc j, la Rqiublica fola fcce fronte- airOttomano , co-ftrijafe iBarbaci ad una vergopofa ritirata, eficonfciTo libera fenz'altro aiuto una Piazza di tantairaportanza, qual'fe Coi^. Fatniglte Nobtli dt Coifu y'ipartafe dal Marmor a nelUfua Ha^orta^ Aeik quält doppo fono rh^afieefl'tme k mtat ein carattere corjiijo. AlupuEii, AUavilf»s Aiidioco, Arcjdi, Ar^fv , Argiwwlo, Afl^mopuJo. Au-Iflniti Aurimi, Bacco , Bagliitin » Bjmbiti, Bi^faii, ^ Bu4 » Buleari, Cilichiopolo, Calo^cva, CalcthtSa^ Cama]ij Caiiagii;ti, C^nali, CiupüJi»-ei Capcllo, Qafi^^ , Cariofilti , Cillrici , Cavill^ifi , Cavamia , CipuJnkia, Ci-iitSci, Coihini, CoUtä. C»m* , Da mil o, Dijoti, Dimmi, Uoadt , DorU , dmt mitine ^ Eparcho, F«Ila, FigliOj Kiomaco, Wert, Foriio. Galiello, Q^n t Ge™.* meriari, Giro petri, GiuRiniin, Gouemi, Grapfj ^ Lan a , Ltptgnoti , Lifgafi , Lucani, Lupini. Lwarnj Mirc^ran M*rmora, Marartchi, MaJltica. , M idej, Min 10 j MorelJo , Mofco , IVTuftoxidt, Moiiin ega ^ Pniavia , Palittiani ^ Pjfj^ttffl/, y^ndin^ Pangali, Psu i peri. Papadico , Pendamodi , Petretin , Piero ^ "Polii»,. Politi, Proflilendi , {^a.rtaiio ■ Rarturo , Refelerti , R^ggini, » Rificari Rodiri, Rodoftamo» J^jamit^, Sachlidiii , Schiadi Soflianö , Spadi , S«i»opulo ^ Spingin , Srefaiiopulo , Theotočhi , Thomopalo, Trandafilo, Tri^ ■f erö, Trivoili, Vandiliccbi, ValEJato, Veglia, Venierj V«rvjcloti, UJiifopuJo » UHgi«ßi, Zicchi» ISOLETTE, E SCOGLI ADIAGENTi' ALL' ISOLA DI GORFU. Fanari, overo Ononhs ž; un I&letta pofta ä Ponente ddrifola di Carju, ( a cui fe foggetta) difcofta da Gapo Agirti della me-defima Ifola 15 migUa , e da quello di S, Maria ^ overo d'0-rranto miglia 50; lu di circonteren^ ^.miglia, e popolatad' A ni me loo , ed hk il Territorio aflai fertile. La Serpf h uno Scoglio ndlo Stretto verfo Gafbpo fraCo»^ , e TEpiro., chc forge nell'Acque da un vivoSaflb, ä piedi del quale Tono altre Sccche coperte , che ä Navigami apportano grandi pericoli . S.Všihj hV4t0i fecondo gli Ap.tichi Tliblecta di Pitia, h uno X X X Sco- ■n, Scoglio in facciaalla Gtta di Corfu, da cul fe dirtante un ml-^"■''^'^glio, e meazo , abboadante d'UUve. Co/tMmßh uaio Scoglio pofto äPonenteMaeftrodcirifola di Cotfu di pietra viva, in^ eni giä nafcevano Cannucce, che lervivaiio per penne dafčri-vere,edoraha im Tempio confecr^to alia Vergme. S, Dme^^ ^rh. trio c un' Ilbletta, in cui h Tedificio d'un Lazzaretto con ogni Officina neceilai-ia per il com modo d i Cotßi. Dalla parte di Palleocaftro c utx Sajfo bUnco vicia© , che forge dal Mare, il quale moftra da lungi l'i magine du na Nave con le vele fpie-gate . i Gentili ftimarono nafcer queflo dalla Nave d' üiißc ibmmerfavi, e da' Dei trasformati in Ifcoglio. non e inferioredi conditione allaltre Ifole adiaceati i Corß , anzi il P^aruta vuolc , clie quando Plmio la defcrifio fofle unita alla mcdefima mä dnlla tbi^a. deli' onde , ö dalla violenza dc' Tremuoti fia iiata dinfa . Chtamafi dal Bor-done Pacfu ; dal Porcacchi Pacbifo ; da Plinio Erkufa , e da altri Päm mahr , ed e iituata ä Scirocco di Co>fu^ diftanteda ^.Ifidoro di Cefalonia miglia loOj dali' Epiro ii. Al parcre SCOGLIO DELLA MADONNA NEL lEcondoLaurem-» bergio Jjedono le Gowföfif nellaTel-poriile y Provinci a cog nominata Vale-titia su le Spende, del Canale di Corfu, dove iJ Fiume Ca-laina, unendofi al Mare tra la Baflia, C Margariti all'in-contro di CapoA-lefchijmo i8. mi-£!ia da Corß , forma Porto ca pace di Capiulh grofla Armata. Dal MeEZ.0 giomo a Scttentrione c di jf jnigliar', e rtiezzo^ d i lunghetza i -da Levante a Ponente d i larghet za. Isi Scoglh iklU Müdonna , che in eguale diflanza.di deir accennato Porcacchi il fuo giro e di lO mtglia , ed al rapporto d' altri e con verkä di miglia r 5. Dalia parte di Mac-fl:ro Č il Porto di S Ntcolo att® ä ricevere qualiivoglia Navi-lio , ed hä alla bocca uno Scoglio . Da Ponente a Garbino^ Ja Valle d i S-Andrea buona per le Galee ; T altra V^alie da^ Scirocco appelläfi C7fomo Limione. Airincontro d'Odro Sei-»occo e rik»Ia ^ppasco fertile j mä dishabitata , e quelli či ^/-^laif^ Paxb vi fanno le raccolte . Trä Tuna , £ 1' altra e grandifli-mo Fondo, e nel Canale fra Terra-ferma, e le dette Ifole fpunta liorrida Secca due miglia lontana da Pai^o , Benche queft ofia tutto grebanofb»ad ognl modo abbonda de' viveri, e produce il piEiefqüifkovinodi queicontorni , cosi Olioj cMandorle. Non nafcono quivi Serpcnti, ne Erbe peftifere ; anzi gli habi-tanti della vicinalibladi S. Maura morllcatida' Animali vele-nofj, afcendoiaonelb fömmitä de' loro Monti, efilkndolo fguar-do in Paxo reftano guariti.NelGanale di Corfu vcrfo l'Epiro pace rilöIaÄ'two/-plauJR) univeriältj xilel Mondo tutto. A Nche Pargayhc- r che fopra Monte ijtuata, tiene alle fue radici bagnatc 4airacque del Canale di Corfü alcu-, ni piccioli Scogl istemu ti da i Piloti f 7 miglia diftanti da Antipaxö , ed S da Capo Bianco di A-lefchimo. E'Parga^^^ un a Fo r tezza difefk da due Baloardi , be che a fTa i a ng uila, perche pub tarviC COGLIDET Piazzad'Armi percheivi capitana^ k; vittovaglie. Ud^ Nobile Gor floto la; governa fotto Tub^. bidieza della Repu-blica, la quale in te-pi fbipctti vi mätie-ne Prelidio. Si eleg) gepcr Decretodel 1-511 di nnno in an» dante i conditione, _ ^ - -che no pofla far mer^ cantia di Ibrte alcu-i]a,al qual fine ogni J anni debba uno pe' Ret tori andare ä quel luogo per iic-dicareledilui attia nllnoltreßordinö, che da'Governatori 'del Zante,e Cefalonia fieno madati 15 mom ini ä Cavallo % Yargayla. quale nel 1^5 7 aflediatadal Baiša di Parame-thia,fiidifefadaFrä cefco Alberti, mentre vi fi trovavacow me Sopraintendete deirArmj. E'quc fto il Padre di quel Marteo Alberti da Noi fpedito ä prcse. 1,tare i noftri Globi, ■>d altre Opere ä S, ■M. Ce/area » per USf'fa dm J• ■* — •»••''I'^ —--------Il I iii — ^ • iinI —i "i^T^r - IVI. ^tjCiarea i dal Bailo, Gonfigli erc,e Capitano del Borgo di Corfu un Cornau, le quali riccvfe anche goicrofe dimollratloiu^coli" efito giä noto! dancc ISOLA Ifolario del P. Corodelli. ISOLA S. MAURA. Jftl*. Primrn Pf ni/oL^ t pH tldattM in Ifi/a. Ißmt fir-mala ä*!!* S »itia adu vat A. ^jttrna »d tjjtft Iftl^ JWfl^» L**-tam . Wiftt*SjiI-tn/tiii A-tn»nti, Ctßumt äiLtueadj Ttmfätd'- Jptlh. Sitrijt/it drlM iKt/ik* JU. 5- S-f^vtnt ^ vtnuze jI, mMt. A Citta di Keric<^ fituara nella parte, che guar-da Cefalonia, diede all'Ifoladi Lefcadä^hdi S. Maura i] nome d i N^ rit if. Tolomeo U co-nobbe con quello di Leucas, Strabonc, Pli-nio, e Mela coli alt ro d i Leucdäid da Leuca-^io Figlio d'Icario, e Padretli Pcnclope; Monte Leucatd^^iccmU Montagna di pictra bianca liii Promontono di queft'Ilbla in faccia a Cefalo-nia. Calcocondila nel lib. ix della fua Storia la chiema s««-(/leza^ndA/o J che forfe vorra dire Xatmniuie^or ; cd hoggi diceli S.Maura da. un Convento, che ivi fli ercttoad honore dj qucfta Santa i qua ndo la Republica pure all'hora la dominava, Era altrc volte parte dell'Acaja,perchePenifola ad elTas'univa ; mä da* Corintj molto valorofi in Mare feparata, e poi ridotta con le loro forzc in Ifola , £ti con Ponte dl Legno a Terra-fetma congiun-ta . L'j mpetuofita dc' Venti, mal fül^erendo di vederla in queflro ilato, cummbqviaiitita difabbia, e riempiendo con ella il Tuo Canalc, fbrmo un Iftmo-, che al Continentc la riuntva, e chia-mavaii propriamenteDioryt?^/, comcappare dal tefto di Plinio «el lib.4 dclla fua Stor. Nat. Dei/tfinus, ac Leucadta ipfa Pen'mfula qitofidamNeritis appelLtay opere Accolarum aCont'mente ^fcijja , ae reddita vsntomm flatucongeriem accumulantlum , kcm voca-tur Dkryi^of ftadknmhsgitudm trium. Scavatc non fi sä , fčj dalla natura, 6 dall'ai te nuovamente le arene delVIrt mo rirornb 5.M^«madc{fer'irola, fervendo di pafTaggio in Tcrra-ferma_. per mezzo di piüi Ponti appoggiati ad Ifolettc di Sabbia » che lörmano differenti Canali. Rendeii memorabileiJ Monte ii?«-cata per il famofo Terapio, che vi era d'Apollo > e per I'aka rupe vicina, che molto s'incurvava verfo il Marc. Credcvano gli ice-moniti Gentili di guarire con un falto dalle paflioai amorore,on-de fi icagliavano fuperftitiofamenie dalla detta ri^ > che percib Sakodfgli Jemand dictv^Ci . Se foireciuefta una favola, 6 vera-raentefona d'amore, e chifaccire la prima voka tal falto, non ^ ftaro decifo da' Grsci Scrittori; mencre Carone Lapfaceno, e Plutarco tengono^ chc folic Fobo Foccfe j Strabone fcrive, ehe fli Ccfalo innamorato di Petrela Figlmola diDsionco; Ovidio racconta, che fu Deucalione agitato dairamore di Pirra; Mean-droe diparere, che fa I tafle prima dognakro Safib, e fopra quefte opimoni lafcia pure tuttaviafofpefo il luogmditio unode' maggioriLettetati dell'Italia LjUo Grcgorio Giraldi . Era perö coftume inveteratode' Leucadj oe' Sacriticj ^ che offisrivano ad Apollo per placare V ira degll Dei, di sforzare ogn'anno qualchc condennato per maleücio a fare dalla cima deU'altiffimo Sco-gJto quefto Salto mortale: GH actaccavano varic piume, e mol-tj Ucceiii vivi alCorpo, che fvolaizando lo foftenefferoj per fargh fareinvece di fako un volo; tenevano Barche e Gentc apparecchiata per prenderlo, tolloche iblfe caduto in Mare.e gli davano jpoicia la fua liberta: ma fpellb accadeva, che moJti fal-tändo pafiävano all'akro Mondo. Era ful mcdcfimo Monte Lfucata ft renerato da' Naviganti I'-ftccennato Tempio d'Aj^lo,chc con marinarefchi facrificj lo pla-civanojCd tnvocavano.Di quefto paria Virgilio nel iv^deU'Eneide. Mox^ & Leucate nimhofa cacumna Mi & Lcucatem ßeSierc rmleßum vide bat ur. Ateneo parlando di S. Maura icrive, che un Pavone amb quivi ii fortemente una Donzella, che mor t a quella, fini anch' cÄö laj vita » Citta y t Fotte^a S S.Maura. L'Acque del Marc Jonio fervonodi Foflä alia Cittä, e Cittadel-la di S.Maura, fituate tra I'Ifola di Lefcada, e di Terra-ferma,dovc fi pafTa per mezzo di piti Ifole, che fi unifconocon altrettanti Pon-ti. De/crivendo Livio Tafledio, e pre/a della medefima Citta fätra da Lucio (ijuintio Flaminio,nc delinea il fito con le fegueti parole. Fti partibut cobicrem AcarnaniiC y ifuingmtof fcrtne paßus long^ faucei erant, lat^ haudamplius centum^ & v^mti^m hh angußtjs Leucas pofita efl: colli appiicata verfo in Orientem, & A£arnaniam. Ima Urbif pUaa funt )ace»tla ad Mare^qm Leucadia ah Afar sama dividkur. lade Terra ytnarlqus expugnabilis efi-^ nam vadafuntfiagnopmiihra^ quäm Mari t & campus terrenus omnts, operique fadits. Comunica ancht-j colla Terra jTcr meizod'un magntfico Acquidottodi pie tra, che ferve pure di Pontes foftenuto da 5 70 Arcate, come dice il Dotto-re AlcflandroPiniin lettera fcrittadaCoronli 15 Nouembredel f^'^f^l^ 16B 5 alia b.m. del Dottore Giacomo Grand: del feguentc tenore. E di Piedi 3 di larghczzafenz. alcunoappopio fabbricatoalfufo, e modo de' Jlomani, Pifani, e d'altri d" Italia, non con maggiore differenza della llrettezzadegl'Archi ä proportione dell'altezza, poiche fuori d: 1 larghe Arcate,donde paflano picciole Barcbettc, riitte Takre fbno moltopia anguftediqueljchcpoflafracfle paf^ fare uno de'piccioli Legni jcheda'Grcci vengono chiamati Mo-nofcili per eflcre d'un fblo pc^zodi Legno. Isfogatoi, c bottini, b ^^^ fbri,e fpiragli Ii veggonodifjyjfti ad ogni tanripaffialmodo de' SfJ^ji. ^ Con Jotti d'Italia, follevati alquanto fopra il piano dell'acqua inj forma d i picciola Torretta.Narranoi Greci,che havčdoil S ukano Bajazetto donato cento mila Zecchini ad un Arteficeperla fab-bricadi queflo Condotto, e vedutoc/lernetrenta milaavanzati alia fpefa,ordinö, che fofle 1'Artefice decapitato per non ha vere CO n fu mat a t ut ta l'accen na t a fom ma ne 1 la voro - LaHguradella Fyto-j dfi. Fortczza c E ptagona irregoJare, fiancJicggiata da ci nq ue Torti , fortificata di muraglte dalla Republica poco prima dell'anno 14 5 7,ed ha in oltre verfo Levante una lingua di fiibbia,chc avan-zandofi in Marc, forma il Porto di Dijmata, Chi ha tcntato pi^ ^^ volte d'invader la sa quanta fia la fua forza; mi ft co-.n; il Ciclo non {econda fempre il vale re, cos i fü obbligata Ibttometterii hyra allaRcpLiblica,edhoraaITurco . Laonico Calcocondila nel I i b. 9. efponcjche ritirati fi nella men-tovata Citta i piii ricchi del Paele vicmo,vi havevano mcfie in fal-vo le loro foftanze ; e Livio racconta Tafledio, e la prefa fattane da L*QuintioFlaminio. FÜpofleduta ancora S, Maura da Gio; Zaf fa Orfino : Fü dominata da' Corcirefi , oFeaci, comcfcrivcil Marmora ncllc Iiloriedi Corfu nel 1^.79 gli Itelfi habiranti la diedero ä patti in potere di Legano Bafsa dellft Morea,GeneraIe dl MehemetllFigiiuolod'Amurat. Ncl 1479 (enon come voglio-no alcuni nel 1502) Benedetto Pe/aro, che comandava le Ar mi delia Republic!con titolodi Generale,cdivifavavafli diiegni , afledib con tanta bravura quefla Piazza,che in poco tempo la levb ä Bajaictto II Sncceflbrc di Mehemet fudetto . II Senato perb de-fiderando piü tofto di far godere a' fuoi Popoli la Pace^che di tener unita quefta a tante akre fue conquifte, la rimife fpontaneamen-te in mani del mcdefimo Bajazetto in tempo, che la Citca^ pjii cheinqualunque akroera popolata particolarmented'Hebrci, i quali efijli, c fuggitiyi dalla Spagna per Decreto del R^ Ferdina n-do havevano quivi fermato il loro afilo. Divennta poi S. Maura ni-do di Gente infame,e malvagia,e de' piu infefti Corfari (che furo-no anchei primi ad inventare!e Ga!eotte,famofe per lavelocita del corfo) fi refe cosi odiofa, che concitatofi I'odio della Criftiani-ta tutta,udi vanfi concordi gli animi ä bramarle f eccidio, ed augurarle rovine.Nel 16^4323 Luglio il Capttan Generale France/čo Morolini riflettendo conreligiofo fentimento, non eifere conde-gno ricetto a Scclerati un luogo, che porta la fantita nel nome> ne i/« tös^. Itabili la diftruttione con tanto calorc,che appena inveftitolo vide ^^^^ fubitohumiliatiafuoipiedti Difenfbri, iquali llanchi d'infrut-tuofamente rcüllergli, conofccvano imminente la loro caduta, • ^rb cedettero al Morofini in cofbrmita delle capitolationi la Cit-ta,ufcendone con quanto poteano portar addoflb. Entrati per tato i Veneti al poflertb di si im porta nte Piazra, vi trovarono 80 pez-zi di Canone,libcrarono zoo Schiavi,e doppo eretti Akaii a Dio,e refc al medefimo le dovute gratie la rÜärciiono ne'danni, e !c au-mentarono. fbrtificationi. CIT- Yyy CE- - - - »Ti-1 176 IfolariodclRCoronelJi j Cii^i^rriMJ ■f- ^iras S Jiaüs. € Vari y Cötrin. f Fafdaea. tB Jja^oi-ata u ijtnuaut- i^jtrUi^rata. /3 Jteaiiifrata. ata. iS Vimjiatra. Candiiartmi i? älJlülVL i9 CondoinaJa, t^ TnualalzL «ü i^hinrCffffu -. fTitVMti^n^ f jtHlptiill!-/ tfXüTis^nUataMSsfiasi. fafr-abuna/bt - ÜFaoh^-n r^J'rvUtitz^if foia. Cm^atejirata. Ii Xibiria/UL W Sarltsta. t^CarcimtflfHa. yf Asf-mnu fS-nCeto^aia. I7 Carinnn fäCaraaads uTarutroia. VW fSCaisHa^ iyyiiJffijviaJiL Kt/fli A-. *t*ß diCt- C^getta U O/älwU Antic^m^tite airimpeno d' Uliflc , c di Lüerte fb confiderata corat_> Capo dcU" altre Ifole , che nel Jonio tro-vano , col ngmc di Cefo , b Cbiefali. To-lomeo U chiam6 Cf^^oia: Altri ro Teträpdis dalle quattro Gitta, che fi tro- __ T?Lvaao in efla : Plinio la nominJ* Mfhna i 'Homcro^dfw;, c Same : Paufania Telabarätsmf eTaphof^e i fuoi Habitatori Tafj; c finalmcnte nel Porc^cchi cbiamafi T^-, e Teifoi • Ella fc pofla trä i gradi 37, e 38 di latitu-tir- dine , e 46 di longitudinc Settentrionale nel drcuito di mi-iPüf^fitH- j ^^^ manco di 40 contra il parcre del Porcacchi, S'allontana da S. Maura miglia i x verfo Borca, altrettanti verfo Mezzo giorno dal Spante, e a4daHc Sponde Occidentaii dclla Mor«a ; ž di figura triangolare , e'lfuo augpjo ptü avanzato da Traroontana dicefi Ca^ Gusfcaräo , h altrimente Capo Capra , dal quale fino ä Val d' Akflandria con V Höh di Teacchi fi forma U Canaledmo Cmfcavthi chc nclU fuapar^ te piü ftretta fe largo tre migUa , ndU niaggiorc 5 , c Ja-, fua lunghczia non s' efteride che ä lo incirca : lakro angelo cen la punta Schinari dcU'Ifola del Zante vicncä formarc il Canale , propriamente dctto del Zante , pcflimo per Ic borafche . Hä moltiRidotti, ovc ricoverarefi pollcno agiata-mente le Galec , come in Val di Guifcardo, c Val d'Aflö ; mä Val d' Aleflandria , e Porto Argoftoli Tono capaci d'ogni , piu grofTa Armata . Dividefi tutta in fette pertinenzc , chc t'- ibno ^goßülij Lifcariy Fma^ Ergo^ PiiUro , Samo, c Iwa- tdy fotto le quali fono pil Ville tucte groffe, denominate dallcJ Famlglie , che le habutano, ela minore faii di 5oCafc, con Habitant! bcUicofi , c di /bllevato ingegno , Le fue renditcj maggiori provengotio da alcune Viti, che £änno Uve con pic-doUlTuni granelli, le quali feccate hantio il notne di Paflali-ne ( dette comuncmentc Uvc paiTe) e vcngono fommamentc da tutte le Nationi gradite , c particolarmentc dagl' Inglefi, che vanno a farne groffi carichi; ondc la Republica ne ricava p^«?«», , conüderabili , e ricchi proventi . Quantitä di Foatane U rendono deliciofä con due 1-aghi profondiiTimi , da quaÜ efcc in tanta copia l'acqiia , che fä macinare fina iip KuotedaMo-lino , ofcrc 50 altre, che girano al iijrffiare de' venti - Ab* bonda di tutte le ß>rti d' Aroicnti, «d Animali minuti j c le Capre quando lungi fi imvano dali' acque , cd hanno fetc_» , :u>rono la bocca verfq il vcnto Maeftro , che loro rcfbcilla le feucl , C poi conrinuano il pafcolo . Neil' Eüate di rado cadono piogge , e le ruggiade non ftilUno , ch" il Giugno. Dormono la State gli huomini alio fcopcrto, q nel Verno ful-minano quantitä dl Saette , come in ogni Stagione frequcnti fcuotono i Tfcmuori ; e perci6 le muraglic dellc Cafe, ed altri Edificj fi fahbricano di ftraordinaria gr^)frezza , Si Temina il frumento tutta la Vernara , c fi miete il mcfe di Giu-gno y non cosl Ic Viti , che quattro volte fi potano nello anno . Gli Alberi fruttiferi germogliano per lopiü d'Apri-i Ic,e Novembre;mägli Autunnali riefcono afiai baSl. In que-fta Stagione fbno comuni i Narciii , c Giacinti , come tut-to il Verno fbno ordinarie le Roie , ed i Garofani ; perche , : _ comc Ifokrio dcI'P.CoroneJli^ ■Aitimsa, J^rjditf comelaSfatte i vftn-' d Aufttali recano^ ecceflivi i .cabri ^ chefarcbbcDopefti-feri, fe i Maeftrali rron li micigaflero: cosl contincamlo i mcdefim i ve nti, an* che nel Verno, ten-gono r aria tanro temperata chc^ raflembra una Pxi-mavcrafijavc. Per- »77 ajti- ci6,gHAgnimi 'Än-za eflere fcoltivari neir aperte Cara-pagne producono frutti odoriferi di fmifurata gratidez-za, c ibavi/Timo gallo . L'lfola, che di dieci parti novc Si«-1 di Monti, frequent! twne ia -effi -le 'Caveme -ncllequali i :Pallo-ri ritirando i proprj -.....■ ' , 'S lUtUundifroall^io _ T il corfb cond-^uodi quattro Mc— C, doppo i quaH cad-dc vintadallafijrzi* ptcpotcate^facciies. giata,e diftrutta,c i fuoi prigionieri Cittadini Funono vendutiairincama Nella decadenza-» deir Imperio Greco hebbe i fuoi Signori rticolari col tito-lo de'Conti; ILc-egjjovero Jonj pe-h furono i primi' c^S^ Topoli, c'habitorno Ce^lonia'ha-^vendo per Joro Du-jce Cefalo, Figliuolo jd' Anfitrione Prin-lcipe di Tebe neJla ■Boetia , ichc fä ne-glianni del Mondo 26^9, 2669,comc -aflferma Tarcagno- ß stmt tfj' Mtt. Greggifannolorogodereil frefcodiquclVana /L« paT. 'ta,il quale Impaditinltoridl d«ta Ifola la torifcono molte volte in un fol parte tr^, e quattro Figliuoli. ^^ . rfd^be quello quattro fSL i i n ^ ^ ^ Pl^ II pane moAiatogli folo la faccia de! fuoco, e poi poflo al nominatio«e alle US^e n^ cST t T ^ vento Maeftro Ü cuoce volrandolo fopra unaTavoIa, modo non convitne .Home^ . DoSdo Tn^" A ! ^^ anche ptr .confervarlo lungo tempo Quando i Contadini Republi^ra . refidendo il -s^fm n n roffronoxiolor^ di veiitre, non con altro rimedio guarifcono, tro^U di l^ u hfo\t fl ■che collo ücndeül fopra ad un Grebano col nudo cOrpo . N V foggettralla leni^rR Moroftni i^h-J, t^ ... . . . ^ , ..i . ^ ' bidi aglj mperaton Romam fino alJa-nafcita di Gesu Cri- SSf^ir* VC^'' n Ö ga It i :imo fe Gi t ti d el I a Cc Fa 10 n ii Lit pr i ma fii ö Paltetaßro, det-CiWiJwtf »aincheJaPaurmiiDLilkhio Cmara foiu-aColte » che guaidava il Cm ale , lotitin® Mu. unmfslio. II fuo Terriforio alprfifenrei derto PaJec- jche produ« ipiü efquiii:!' mofiiti della Terrtidi cüi Popoh fjbbHrarono i I famofo J^"^<^''^EIi'JeneJPdeponnefoperiGJuochiOlimpkci , aflbibito dal Treirmoto nel del M Oh do. Mandaroncunclie i Pule a ü in Toccorfo alli Coijatj(iU!iti:ro Nävi perl im-pi efe d Epidamo, hoggi Dm jiiio. Lü Jwoada Cittl era florida ne' tempi Je' Ttojaiii, pcr&Striboneafferimi chpMlli fuietiera djfti-urta.Fu quell a coiaggiofa.eJitmigera^che ributtli Flamin i □ Cöji-Tole Rcfnano per fonenere Ja propria libei tl godpts per moUi fpcoUidjetro, -e le fue jovi-oe,e le medaglietrovatevidimoflrano cjuaiKofofle grandeil di lei fpiejidore Tn T ^ .^^'ieGmi Impcraorl . In que- fto tempo fiida leodofiob.pamtoil Mondo ad Arcadio . ed HrinnrirtfiTm h rtr i imli i , . . ' lllHf' Crcnt. --------o"—" ^ ' ^ i vijiiiuniisiiy tjuai^i-t^ luiK giaiiuc ji bti ici j^iujjuuiC' V T /—' ----- LatrtiaCittichefüCrjw, dovrfmontaroiioiCtinntj^pur etadel tlJttodirtratta,ntIU tO 1 ImpCrO CifCCO Hel I 11 HcH ^Är/ri.'lil^c'i^L'SeTÄ^^ fupi Signori parti^lari col ritolo di HononofuOi Figlmoli m Orientale, cdOcddentale, toccando a pnmo la ^efalonza, fotto il di cui imperio füfoggetta fino al fe pure dobb:amo crtderc alle parole di Gio: Murfio. ripprtatednl mede/imo Moro/iui . TroU poi , che foflb fot: J::'/:^:" Crtni. Volte grajidi, i d ca m del Porto Ar^ofloli ,iherelTivano per Ar lena le. LaqiJiruCitta/iC^ffi verfo il Capfi Scsla j trt miglia Jirtanto dal Mire.DeUe (Wrt-V ^ ■ r 'plamenre qo^lia, chediil nomeaUVrqli^ö che da elTa Jj riceve,e gada la rfignitä Vercovde,älls quale fZtuuiu ancheperpctuameni« laChiefa dtl Z^nre.Querto Ve-Wsdo fä iflituirq dal Mar^hcfeRitmidodeTocdiis Principed'Acaji,eddrir^>ilefli pel duodEcimo feeolOjalTegiiandoallj menf» Vefcovtle quätitidi Beni tScq ncllsCefatOüia,che nel iantc,«n.iftaiiIite anc/ie neil» Ccfalonia 1 a dedmi fopra molti Cäpi per nunttuimento de Canonici. L Aiciprete ncU'Eö^CailicoiS Ü ^üti iote d^lliCreci,il quak in-maacania ' Mill VefcuvofiIa fuare(i- dtria iiel ZätCjCdm« i vi piu diffufainente Ij dichiaierä. Sirabone rciiv'e,chi?Cafo AtiTOiiio Zio di Mai'e*Ati-rcoio , mcntre di morava. -«liUato in que!\'iroladopp« ilConfoUito, iheammiiii-ttji Ant. ftiö intiemecol OiUegahG-hdnt jCicerone, tencndofi lutiar-C^i/wr«'/fulii flelTa iogjecta CQine ■ft fofle uti fuo Podere Parti«] are, vi prineipiA ad tdi-Ccare , cd habitaro una Cir-ta i ma xon Ix eondwfle i fine , ptrciiefüriciiiajTiato dall'efilio , eeonTinne ip-plictrli i. ctfe traggi^ri . Quando poi Mar-, CO Fulvjo Confolo bebbc foggiogato gli Etolj , come fi ha in TitoLivio, palTato in Ccfalo-niachiamö Ic dilei Cittä ä foggettarfi a' Romani, al che volontariamente a C setironotutccj fuor-che Samo , che fi contentö piü tofto provare grincomc- _nella di cui decadenza Jiebbe i Conti deir Imperiale Fa- ® Lafcan Verd i^ottj aff-cmia, che la Cefabnia fbfse raffe-gnata allaV^TRcpubhca nel 1114 da Gaio,chc n'era Signore per atto dl folo affetro , e ftima . Altri fofiengono, che fofTe data m app.nagg.o ä Defpon delb Morea, ßncWel: 47 , M^tec Secondo gliela toifc, fpogbandoli .di-tutri ^Ij altri loro Stati. M4del fottoilGenE-'ralätoai «»ntdettodiPe-fatoprefa doppo lungo cö* tralto ia Citti peraflako ^ „ , dalle Armi Wnete , e la ^ ßocca per accorda, rjmare ^/»P"»!'- anc he t ut ro i 1 rellQ del 1' J- ' fola fottomefso , con iu-vervi Ja fda to per P rc ve di-ditore Franeefco Leotie q. Giirortio., Luijfi Sa lamo h e q.Pirtroi! governo della Citiä, e Giovanni VeQjero al la cu ft ijdirdel la Roctay e üU le befie nel Ijyr furono ^tp. due volte dal B*i ban) Ulu-üli Generale deH'Armäti OttonuRx ftorfe le Ale Gä-pagne, abbruggiati, c fic-cheggiati i fuoi Borg hi, non 6 per&piü ufclti dal domi-nio della Republic» cut meno d'un Pi a vedi tore, o due Configlifti , cic fi Inucano &gni due aani . Un' altro Provedi-tore il f^difce ogni rrentadue Meli nella Fortciia d* Afo da'Veneti ediHcata ^^ nel 1595 perdifefi diqueiPopolijinca-pacelafola Gitta di ricoTCrarli tutti in caib d'invaßone ne-Xzz mica^ frilca.-Ilfifo^ que^ ftafeTopraim Moll-te altiflimo da tri lati drcondato daf Marc, tatto diru-pato, c fcofcefein modo > che pochi picc'iolitemairicu-ft fentieri poflbno godere i Paflagge-ri -y hä una fortlfi-catione, anzi trin-clerameato accom-modato aU'inegua-litä deJ fito; oBdc noa vi h parte for-tificata , the ficu regolarc . Per un angulto Iftmo largo nonpiti die Ten-ti paJh ü va dallV Ifola alia Forcez-za ; perb fti altre voltc propofto d'alb-lare anch'cfla coii ^Kttiofo fbflö, nu-merandovlG 60 Pu- Anticinšertte^ol^, trelaCittä dd iua-i;iome,n'haveva ua* altra, chiamatada Plutarco Alakotm^ Äf ;ma hpra tiene fo^ loalquati ripicni di fopra 15 tant*^^ mik Anime , € i princi pali-di elTifo^ no Vathi, Annoi, rd Oxoi. Vi fe ua Porto jaomiaato Vathi i c«pace di piu Armat-c , e fi-curo; e VC ne fo-no due altri, I'uaa nommato G'iäadi, c r altro Sarachi^ Jtkchh , mena grand!» can ^»altri piJi piccioU . Gli Habitatori per la piti fono de lie tre liöle vicine Zante, Corfli , c Ceialo-vengono — nia 1 c c Hagaz-* mri da urt So|ge(to , che bgn" anno del lore corpo cleg- mcr^auvm^Y^r^nrncialr Ouart-ieri de'Soldatl , Magaz- mri d bliche habitationi psrOftc air, '. gono i Cittadmi Cefaloniotti col tkolo di Capitaao , il qiu-zmi per mimitiom , ed aicr , ^ pu6 fare capita, le iion va al poffelTo fenza 1'approvatione, dipendente dall' piccio o Porto , Che fi da'Momi torrent i fchc arbitno dc Kettori, c'hanno robbligo di trasferirü aUa Vitale alcunc perf^he le l^^a ognanao una volta nel raefe di Mai-^o , nd quale fob V atterrano il Porto d' Argoflolt , che ivifitrattengono perafcolrar Caufe , e per la decifione delle g«^«. PirttAf^e- flirfi mentrc lia trenta miglia differenie , che pofTöno occorrere. Gli huomlni riefcono jtß. Armata . Noa fai fbrti i e valorofi neirArmi , e k Donas fbno' dedite alia piu toflo Seno , b GoHo pub dirfj _ ^^^^ di circuitQ i lüde e ^^P/f^ Soche ogni -NavigUo Campagna. AndreaMorofini Figliuolodi Pietro, chenel 1611 ha Fortezza ?cuna , cne k ^u^ ^u/nrendcfie il nomc dal- Prnvpdltnff- in Tefalnnfa aftprms . r(rprf {>->ra Ipvafa niiflfV' puo havervi rkapito • Voguono , cne p _ le Nävi d' Argo «ifuijmj -________________^^ Proved i tore in Cefa Ionia aff er ma , cfTere ilata levataqueft' il ^frirArgo^auVr,^^^ quivi approdaro- Ifola da' CoLlcgati di Michele , Fi^liuolo deUlmperatore Pa- Vn^w" ' fi veaeono ancora Ic veftigic Icologo, alloj fleilb Imperatore, ead untale Carlo Toccb di rio, e ncll ultimo recelio a cuo u ^ habitati N^tione Napolitaaa, Perfona li btne raiTegnata alia Republic dcll'antica Otta di Crrf«^ , ^e^^ ^ » chiamato il a ca^ che rimetteva al giudicio de'Vcijeti le appellatiomdi tut, ^fupporre.chefervifli» d" Arfenak^»! medrf.mo Porto. T H 'Divtrjf'ti ■dl^ Kf/fli. ""Ä ' w? . Phnfo afterman™ che & Y J^a ; Dionirto A-i] Porcacchi : mol t i LE CURZOLARL Non vi h forfe in tutta quella parte deiracqueo elemsnto , che generalmente col nome di Mare s'appella, fito piii famo-Ib di quefto > dov'hora ci troviamo per venu ti collo Ten vere ßatta^/iM ^Liii«**^* ________- ^ * ') ß-ä Otl^i.'^ ' . v at • ■ fh fecondato dal Porcacchi; molti poichc quivi fi difputhträ. Ottavio , ed Antonio dell' Impcro Afro la nomo Nertca , c . coslladicc del Moiulo^alFhoraquandoera tuttavia fepolto ndle tenebrj^ ho^tdi ^^ ^cwww , come vuolc Solano , ed delGciitilefimo; equivi nel 1571 della noflra Redentione ä 7 O^^tiitff e Pa- Ottobre, collegateinlieiiie le fbrzedt Santa ChicJa, diPilippo urtifi A T^fUfi-^i -tria d Uhfie , ondc f ^ fragmenti della di fottili, 6 Galeazze, c 25 Nävi , ottennero contra la Potenza^/^ , ti vengono venerate da ^eraie , ^^^ ^ Ottomana una dellcpiü gloriofe Vittorie, che colle Tue cento colic veWd'un^antica Gitta , chiamata Dokbia , dalla^ c'Se vuofe, ch^ Dulkhlum ricevefie la dcnommatione II &o Graidis perb confutando ^ r^mko Dolkhh non b , ch' uno bcogUo de ad. duccndo rautorita d'lftazio , del fccondo dell Hude ch^ ^cc , cferc Ddkhio un Jfola deW Echmadl , chu^mata Dohcha quij Mulfumani morti , e liberati dodici mila S'chiavi Criftiani ^ come piii efattamente Ci leggcra dj fotto . Qmvi e I'inligncj p^^^ ^ Promontorio d'Attio deirAcarnania , fra il quale ä Tramon- a in/ tana ä le Cofle della Morea, de' Dardanelli di Lepanto , fino CapoTornefe äLevante i I'lfolc di Cefälonia, e S. Maura a Ponentc in z50 mighadi circonferenza e il Golfb di Patraftb, otfß ^ e quivi giacciono Situate ItCur^oUri (nori per altrocelebri,che ff ^ - . /I n I 1 cafy'tri- dKC , Yc^'^^JIJ ^ ^ ch' per i dne fopraccenuati gloriofi fuccslT. ) epiu toftoScogU,che ^'"Z fI™ mbtod^Ä dice , cL luci Ifole, per lo püX dishabit.ti. e diferti onL tuttavia fuffift« in un .^pig K > F p Ccfalonia aggiugnen- il dubbio intorno al vero numero loro. I Poeti ne denotano dinropetto a 1 ano ^ ^ ^^ Panormo tre , favoleggiando fopra cij, , che fcriiTcro gli Antichi i'.o/^^^ livante ^ diMa I" hnvere queftc l'origine ^aira.mo.ta« , poruta --H E Seneca J che le nominb Ecbme, lafcib fctitto QmUbet vetito fiu:Ues Ecbin^e Ailerifcouo akri, ch'altrettante bdliilime Jsfinfe havendo fi. giTificato liuja Ü. XLüt-ü ui "------- ' , I-f r^ emontuofa, come/ifer i fee Cicerone .AtOt^tJtha^nfcr- Non eß apm equh lihac^ km , «r m»^ Porrc^m: fpät':^ , n^i^c muha pradfgm berb^ trna Anii- T^-bfFfiT^ ntm'i ■ Kimtrt frmf»Aflt gfificato agli Dei , fblo ad Acheloo ricii/arono fare Sacnii-ck> , fchernendo atizi con parole ingiunoJe, e villa ric la .di lui Deitä; perilche fdegnato i'offefo Niime j facendole fom^ mergerc nel Mare,, le conuertl in lible, che Qvidio nelIth.. 8. Jdk IfUtam.Ackn-vc. efler cinque, dicendo.. ^iH^uejtKtntttrrjf, fpati)diferisntatfAlhnt Cuwfut Symphüs mrmpr/r rum ditii^ut Htßri .I/i/rfisfitrvs/si. Fluiiut^ mfitrqaty Msrrfi/Ut Centhtuata dedaxit iruf/ium ^ paritfT^uefeviliit In taiiJrut miiij} ^uititrnis EckiiMdas andis, Plinio pare, chc le conti al numcrodi nove, e leiicmina_. .As^tslia^ Cotom ^ Tbyrattra^ Geoarh ^ Dmnyßa^ Cyrnm , Chal-ck J Pinara^ Myßus. Strabojie dice, chefovence cambiaao figura j c luogo dali^ammafTamento > c nmovimento d«lle arene portatcvi, come fi e dctto, dal Fiume Aclieloo; e Pau&nia vuole , che akre volte s'un iflero a Terra-ferma - Come dun--que noil s accordano nel numero, cosi anche difcordano nel no^ me di efie gli Aucori , mentre Strabone , e Piinio le chiama-no Bch'madei^ e Stefano Echlme^ dallaquantitade' Ricci, chc <]iij vi Ii producono, da' Greet chiamati Emot . Ho mero nominb . Pahif la pi Ü. vie ina .al ] a focc de i Fiu m s A che loo, Stefano Oxeiee, , cioe jicuU, ed e quclla^ che Brietio chiaim Dolkbio j e comune-. mente viene detta Dui'tchiOj dodici in t redid miglia Jontana^ , dal Promontorio d'Arafe ,. U che .dilucida lo sbaglio preib dal Porcacchi , che metre \Echmadi un /bio miglio lonrane dal Contincnte ; mentre in effetto non fono meno difta«ti dello fpa-di ^^miglU ; nh piü di rre i.illoro numero ; benche altri ^ vi aggiungano pure ii ^epolcro di Homero . Ma anche (juefti s'ingaiinano, perche il Tumulo ^ piii lentano , come ä iuo luogo il dira- Xi) Scoliaflc Greco di ApoIIonio Rodicoful primo deir Argonautica m^tte T^pbjf y coiJ dircoircndo . Tixfoe una äeil' Ecbinadi, I a quaU habit'iv^m i Tekboiy primtha^ bitatori.äeÜ'Acari^ma ^ Htiomini d^äitijßml latroc'm). In Homero fi legge,, che ä. tempi dt Trcjani ibirero con altre Ifble ad, iacenti da Megete dominare. .-Cotrim Nitvakfegmio a Cttr^olari ^^öttühre 1571, ; Princi [K TurchiSelim Ot^comino , (^itdtiJo, mafTa r^n^t legi tt ima ^n^ippirtt-tietite cagione gu^iTi i' Vtnetiinl,f)ii.l'»ntici t iTOitiveftiio il Regno d i Cipro, eJ i 9 Sec-tembte MulUtk fuo Bafcii. (i I quale con groffu Ererdto tenetfa rift rette I: muia d i Niso-fii, MutropolidituttoU ttegiw ) djto l'aiFaltüi^ rtalMrdi^ trov6 ['ultimo siaforolttt, Cpm&di Difenfarl, ekeimpadromtofi ditiT», piefu 1 toria laCitti, letJieicil ficKi, ti^UöäJ^utnero di CridiantT cconduiTe ilritaanetice ia durx fervicLl . Ntin cuntento d! i^ueAal'ingorJf) MitllaO, eritfi mcJtnlaato ptr fjire nuoviicquiAi alia Tolta. deilt Citti, e formi»di Fimagon* , dofle fi ritfo^»v« Marc'AfitomoBiagadino N, V, in qiralicildJ Capitaiio, ed Aflorrc Baglioni Gov^ruitore gejier^le dellü Militia d i quel Regno con 11OQ rtioko numero d I Di feu fori, e ccm poca rauajtioijfl per foftentare tantl guerra. MentreUBarbsroftrigne« conafTiJiii iiTatii la Qiri, c U Raglione ran gran mortalitide'Turctii U difendeva , coroparv« in Mare gmJTa Armata dj G.ilee, e Va-fcelli futtoilcuminitod'All 8arcSlgenet:ale ; dalchs prevtjdcndo il Santo Pontefice Piq V. rov^nemaggiori TuoGrcgge GnIlianq,procut4 j che fi unilfno iaficme le font di Sanc^CHiffa^ qu4!ltcdiFiiJpp9d*Aa(ljliManiiicadelle,Spigne) e qudifde' Venetiini per i-efifloteco'nirmi com lini ad uniTdfiii nemlei.F&doppo lutigheptTiticheMntluf4ie pn-bticatiin Romati la prefiMilxdel Pppi , e di tLttci iCarditiulila. Legifr^ qiu^i tre Po-tcii ta t i i J ; MiSB'" f 5 7! t in tervcn en lo vi per i 1114, came fu 0 i Pro cura toi i, etl Ags □ c i FranceicoC^rdiiialtfPacceeo, D,GiOTanfiidiZuniCifito Ambafdarore; eperi Veneti Giovanfti Soranio, e Miehele Suriino, ameidui Csvalltrt , e Procurirori. General« di tutta. la Lxga Ibbtlita ädifefa DFiiverfalif, o&Tadf' Ne^sifci dijri i {^Armara dt/ixe M Arfng-Ii) C'iJiS' U, ■di nTprlfo -^er poppj . A IIa coda ftira in fMCOpfo'il Marchsfedi SaTlCa Croce coii-SÄjGa-l«i e iiWgii'una dille CreScitifli« furono maailate avanti due GalcEgroilu in Cat maniere dirp'^fle, ecoslbeofornite diartiglieria di broniu, tdi nunnerfn^J Concibytenti j ehe Ch/ä quelle fd ftde abbrasciando in difefa EumrArmaca Criftiina , le ff rvivjtio Isfi fyio hi-^rit^i. '(iiune> Q^vi D.Gio: encrato in una Fiegaca, aEi b Vilitandotutt^ l'or.-tinanLa, aniiTAn-do, ecantbrtaijdead uno'per uno i C:q-ltani) eSöldati, Ja'qua! i gli ^Tii georroramente tifpoßo, che fo£to il Veffitlodi Crifto fpfiiivano di non poter'-e'II-re fe.non Vincitorij-per il che havertjbberopdiitualmcntf efeguitii (uoi preceiti ^ che furono i feguenti, Cit rutti iCipitani cnsi eenerili jcoine priirati delleGalet, e d'altri Vafcelli dell'Ar-nutiCriftiana, tutti i MueTlridiCimpo, t Ctflonelli, egli al tri UfEciali nun uri dl _ > . j . gradoinsiatJoreBeirei-oparticolar^ura, a^incheciafc^uovive^IeanUibbidienii, conti- //j ■morediDiO, e con lelodeUi R.eligioneCattolica;'Cteandarfi D.Gio.di Cardona cun ^ gttoGal«e£ö, ö jo iniglia innanii i fare U Teopert* j cbe tornsffs ^ J-äg'uagLiare iIGe- ^^'fi**'**-nerale, e.poi fi riponefi^ al fuo litogo. Che ogni Ca pita no tenefse oosi H rette Jt iue Gate«^ chefril'uni, el'altta noh potoflfe pafTare slciina tJi quelledfi'Nemici j pörchecii fätcbbe tro^qgrande incflnveniente. Cbe tut cele Galec (1 parcggiafjcero all'ordina.nia, eä que(l'ef?ett»andafseroFregatecO0'hu0nnini di cortiilndo i riveder« le Squadrej ehe G erano pofle in bactaglift) lafciando fri ilCorpodell'Ordinain», e i c!arcuna.delle Alt tlntotli TpatLo in meEiä, quAntovipotefscro capife tre, i quattro Galee , aStich« ogni Sfjuadra poicfse muover&datiTi luo^o ilFalrrö, come la necelHü, e J'occatioiie mi-lUafse, feonijnpedimentocen proporreftfv^rogarügo itfhjfö(ie caglonedigarbüglig ^ Cheiu^fertifseil N.H. francefco Duodo Cspkano detle fei GaJce grofse Venetians di condurlfi» itiaaiera, che akunadi edenonwnifTe arefUr fu^rldeila frontr drlTordi-naniad«! Nemico, perche non haverdbbon fatto aicun frutto j mi che Pandaf^e rdhi-gnendo , come ved eise di pii potwe offend tie il r.eitiico. Che tiello sbararetteir Artigl i^ ne auvei'tifsero i Capita ni delle Galee di far tltare quaiido föüe lorcyp*rU[odi pot et fire tnaggio r dtn no j a uve rte ti io i fa i vi te d ue slwri almeno per qtiando ha ve fücro da ii 1 vcfl i rš rijiimico, fubjto che PArmate fi fofsero in con trate. Che II MarchefediSanta Cruce pti-flo alla retrpguaidia. del fcjccorfo, in cosl inj por t ante carico fofie mol to aitvertito in qml pirteandafie piü (ran^a labattaglia peri iiollri, e dove egli Hovefieefwre prfffto i foccor" jrere , e e in quefto modo fe ne venii'ino an imi>n (W allegii, credendofi trovare { comedaCaraeoia furono auvifati) con maggjore difavap- ? ^ OaljifJl taggioi'ArmataCjlftiana. In quello errort fi coofetjmtono da pHndpio , quahdu nop :,hivtvaTioaiicoradilcopecic ilcoi 00 ftnillradella tne(iefima,perciiichet«neado J1 N.H.Bar- ' barigo la parteverfo Tena, VMiva in nianiera coptrto, fr&enon piioti da prima veJuto. Auvtnncancora, chemovendofi ieGaleeCriftianeperaiidare tutte ai Jmjghi dertinsti, (TurchicrcdetttiOi cheefscprendefserolaftigl.' tnl,, comehebboto Icp-ieMt ^ffl-irtif-t rOrdinatnia yerfo Terrajt vedutr le Galee (rofse , chc giravana aJJa voJra lofa, ^ rii*en.- dtJi^Af^n^ no animate ad un coi-aggiofocombaTtimento^dicelijche Peitai Bafcii pianleatmrüj^fnfj taj'srcm ailaprefcmide fuoi 1» c[>n:j-jne caiamiti da lui prevednta , e fcanfigliata, e che mo Iti pe rdu ti(i d'a p im 0 fi ^olevano del Fi n ga 0 no di Caraco f a) e degli aftri. Di (li mulan do n a nd i-nitfiio, efacendiidedanecefllti virri', (i fpmftroavauti, ecominciandoad avpfciaarfi I'incomparabile pruvjdenra Dlrba fece incoiitanente cefsare fj fen to, e quel, che dänii Vmto fur coiiturbava alquanto il mare, e tra^i^'iava F Armata Clifliana , con univerTaJc marali-ghadicuttiGquietiiieaiEn-tvanaitira , fgrfc per.poppa detle Gaiee Csttoiiciie, ^nüia riij/fsf/^ iorufiato, confülaiione, edaj;««?. Fecciecora queil'altro buojt'efFet to, efic traf pot-ii fii^n tö iifumodelle Artigl ierie negli occhide' Turclii , e ingombraado loro fa vifta,iion pote-vauoiamodetto)eri! Cspitano Giovanni Atidrea Doria, andava coll'eitmpodel Veaeto valore^ad afliltare il Nemico; nicoD minort tVramofib conrro di lui Lucciall in ordipiinia con trcSciiiere leparatcjmi Gie- A/nlr-» f pfr quanto ficomprefe) non con iijttntione di combat t etc per vincere , benii Der fuggi- ra/i- le,eftltfarlijhai?end(jgiiprevedutol'etterminiodcirArmati Otto m ana , tgii dunque rra Luaia' COS] ferratocolle tic ordinate Squadre ten tava rfi ut care con furia in qualcke luogo j t he gli i5. turuafst piü commudo delCornoCriftiano, a rotcolo pafsire-avanri i falvarfi " mk di ciü avuwiuie ieGaleedelia.RepubUciardi:amenrefegUoppofero , V.<;aneegli.vl «rme qud-k vicine 31 Co rpo d e I la bat taglia dall a pa rte, ch 'era in tf fti d d Co rno D. G io ra' 1 p i dJ Citdona CO Us Cipitatja d i Sicilia, JI quale c cbcil Doria-, ciA vedeiido, a t travel false, tvetiifse A a a^ a tor; *; : ! t "LtifiiMli i tam! inimica in merio ; mi ilDoiü tlUrfiitofi in mire eon forfe 14 G alee, ersiufrito diU'ordinanxa lutiata, e s'en feparato alquanto dal rimanente ritl fuo Cornn co.i propofi-todj ari'ifitre I'lnimi«»; purciiche pntieo del le cafe Jd Mare, e tnfwrmafö tki I' aRUfjedj Lucciiil hebbe (brpctto, che quedocon qualths gira volta voic^e Venire ä fer-rarlo, eperftöueflere»l(o»Jlatiappo ihavevatenuto di fcfiemir fui colk ai timtJtfi-Noti nitneironn di queIJi, ehecih volici'o iii>putaTgli ifuga ; perche hsi'tcido eg I i tne. 11 Galec file i g! I flipendjdel ft^ , ti On eia f'uo bentjicio ptrakri met f eric i sbjra(,[io,ol-treche^comcdicono) noil giudici fivio configtio cuo itiiQornumero di GaieeuppuiTi oontr* uno mäggiore:mi egiifacilmeiite fi puigida quefle calannie, dindo i vectere tVPere ■flltaprudetiiJ , c non paura k fua, tl ciie curruhorö con Havert in vedite le GaJee Neml-iche^ e contluii^'atcije Cint] j«. Nondimejio ativenn? ptria feparatione da^Jui fiitCJ dal ce-ftantedell'alartii jChtleGalee urtateda Luccialls'iuilebollvono difutie, e non pvjtero-110 ferraHo ^ ecsfi it (aetata tri 1'una pirtie, e i'altramolto ba tragi la, combatte- vanuiCrittianipernonlarciarefuggiTerinimko, ei TutchifuperiorJin quefto luogodi nunnerüdi Va(ce!li paranJarei falvirfi. Ddi& idWtagliapiii d'un' hora, non man can-do leJue Galeegrorte d'Andifa Peraro, cdi Pierro Pifani ^ ch'ne|j^io d'un ga-gliardiflimu VafceUo, e con lui fi TiUitföiiQ pjrecohis Galec. Se in luogn alcuno la batta-glii fü afpra , e terribile, nel mi!Eio verjm;neu del CjipoecceJttfeogn'altra. Era (com* ■ iliili) D. Gift.- d'Aüftiia [trrito in meito rfi Mirg* Antoüio Ctjlonna colli Cupiiana del pjp;(iminö ii-ittijcdaSJiartiiiio VeniefO CiJlUCapXana Venetians alia fiaillra. Virino ^qiicflocr^ la C^pirxna d i Genova guid^ta da Et core Spindla^ topi-a. la qiuile Ji.trgvava AltiTindLU Fanittfe Principe di Parma, e prefso quella.era la Cmirana di Savoia fotto Miinf-diLdini Geneiile dü leCalreJi (jji^I Duca^ .eu[ Je era rrincefcj Mark dt41a ^ iRovere i'fiiicipif ,-e poi [Xica d'Urbjiio . I halicbidiquol^abatraglia.erjno ferrati dalU Capitana di Malta, gov^rnarida Pierro GiulIiniiRO Pjioredi MelTina Gcniraledelle GaUe diqwflia Rtlrgiane . A mino deti«, ed i /iniflri la Capitana de* Lomejlini 1 itila qunk (i ritroifsiVJ PaotoGiardano Or (i no Djca d i Bracciano: dietroalla Reale era la Cn pitana dii Napoli gii( J --------r ----l-' ^ ^-- ■fi''^ (), turtocberillrtGalee'I'Liti-hefche facefTcru i-a.iro'itiailo, /4lirisno i SoUaci fuoi per poppanetlaGakadi All, eLi conquilUrono, ruttocliealtrc fette ' lalee Tiirchefche U difendeifero con ogni valoTo, e«i rcHö mjrco AII. U Generale Cjlonna s'iüconiiö coIJa G^lea di Purtaü Bafcii, e trc akre Giiiee ruicfijCche priiitipali vtnncrui fronteddlaCa-pitana de'LuinelliHi, düve pet UD htM'a euLi itiulLa Turia , refli doinulti- Peft^tii mo i fu re b i disfit tli o nd 0 Pe r ri li ^a fcii fil it o fop; 1 u n-i Krcgi t i a 1 d » a fit I varfi i b terra, Safd^/ug- PiecryGitiftuiiatio GeLittraie{Ji:i!e G^lee di Malta ^ fii'era tie! Jtlliu liaucod(.ll3 battaglii^ s'attaccücon tre GaieeTurcJlnlclli; J i; vi (krebbe vsLtato vinto , tecicfie ferqcenientecotn-battefle , fennnfuiTellato Toccorfodad^iealtre Gilee delli fua (^.el jiofle > leqiiati fal-vatöijo lui, fbehavevarücvatotre liritc , tr^oiquilisruno 1« rhemicbe . I'^ldno 4 ki tü tis una Galea rurchcfcainve^^ta Ea Galej di Teodoro H^lbi tanta itnpeto , che ntl ,piimoartiiltOgliraverreiiilCaftello dal latüdriltocoii quanta Gt;;ice tfVi fopri , e col CannonediCorfiagli pjrc6jn iniacmque hiiDincii i miijeanJoi Turchi ii tantaocca'-'lione, entraranoinun rav.'diifiiiiJpUiito nalla'ii el, e c^^cci^roiio J difenfori fino aJl* Ai be ru . Men C rc i Cri n ian i a tte tide*' n; 1 ä fipa r»r fi , confartati dal loro Sop rücum i to , e ritronod^duealtreGilee ru v'iic^he d(}ahct, le quali prolaagatcM al kri della GaleadelBalbi, con le p-im^^ filte g'i ^eriruno> eda^ni n^xarono turtj gli hupmini, che flavauo i fronted«* Tuichi, e Jul CdtidutTeroit m^l termine mlajarato da quattra fuoi «racati ünoA tre voltecacciS> fuori J Turchi.. Nondimeno era egli ridotto aireftrenna ) fluaado Giorgio Pifaai,' e Luigi Pjfqualigo , r'haiicvano»edtito jl.pericolo di eSb , vennero ardit^meiiteafucoiterlo, guad:tgnanJo f coiUeH Jicc) la Cor.iniL civica 4 perti^ ehcgh le fa run o d'intorno la Galea, chelo m.ilefiai« al latodiitto, e Jo refcropiil franco ä reüftsre alP a Li re due, e in que do modo co a qui (tate Se Ga lee rurchcfch«, i I fiaibi fi fit-irato, reil^nd<>viii) cinque parti ^ravein^nte Ter 1 to , havondi^il f^tto acquijlo di una Galea, Car^coia/imn/TeOontrataG^iIei d'AleiliuidrO Negroni, Colk quile coi^batti ujipc'U, redö vtflto , emarto ■ \ Turchi h»ve;^d[> vcdiito, ch''ei'aAO Datiattei--i[a.t i gl i St en da rdi de I k Galea del ro G e n eta ie, perJero no d*a n ifijo , comi ticiaru no tutc) ikfyenfarc alia propria ralvei,u , talche 611 a i men (c eiTendu la baTLj^Iia du rata tinque hcire, i Griltianicoll ajuto di Dio reftarono vittoriofi , e PArtnata I'LlrcUcfca diflruita, tjonefFendofi falvatipiichemtotno iij Vafcdli^ e iSo ne rdUro.io fri fommerfi , c prefi , e in quelh ve ne furncio ] 9 colli Lantemamä di'tjui ne Wono faliati da r6j biioni, che fuiouoremurchiaEi jcdivifi f.ä 1 Collegati. Ijnurti d i cell ^ che ^f^eiidelšerci dalia parte de* Turchial Dumeto di miU ^ beu>:he Hi cofa diiucililUma a Taperfl j e i pii-.gioiiida.4.oao. Furüüüiliberatido nqoü Scbian Criftiatit, ch^eranoin dura fcruitA alia catcnaj ö pure comealtridicono iodso- De'Cruliani i-eiiLMtilarono mortida jOOO , e fraquedt^-j Capi d i Galeii / edel le Galer f« neperdettcro ^di Venet i a, i del R^ Filippo, ed una di Fjoreiiia , cfa*cta per il Pafa , eon uua del Diica di Saroii. II bottino figri dif-liJdffrjfti dt" llitiü, efri lealtrecofefuronopfefeT4.Galeotc vsrraniecite canfeiriifi , che doppo Dioderivafse /.iVittfria. «i^etU fmirurati, e iremsndi Nivilj t an t o beuforniti coji ^aa Vittoiia ai Criftiani. Z A N T E. Ixinrana veiTo Levante 18 miglia dd Promontorio Chelo-riiitcs jji Morca , hoggi detto C^apo Tornefe , giaire 1'lfolaj triangolare cid Ziif/U, che tiene a Ponente iji diftanza di dcxJjci iniglia U Cefklonia, ä Se t te ar ri one hä pure un' altra partc_i dcila Morea in lontanania di 16 miglia , e poco piu a baffö guarda il Paclie del Oichiamo , ove iono Natolic6 , Curzo-^Tiff/"' ^ DragoiTiCilre ^ che le ft anno pero da lungi piü di 50 miglia , coiTte per 150 fe le allontatia a mezio giomolaBar^ I^ntta At" flttrchi. Jt'miftt. Firrliuob Ji Dardano fo/Ie il pi^mb ä po^xilarla \ s porcib Iüj laiciaße il fuo nome : alcri preteiidono , che lo ricevene dal Fiore CiiacintOj de' quali moko abboiida. Livia, e Strabone 1h diflero Xacyntbus j .Plinio Hyria; Oroiio Cajßopea^ Sih'oD/f-Ikhioy il Maginl T irre a e TEritreo nelle fuc fpiegatioDi jli Virgil it) la chiama Hi^rußtf^m, fbpra di che fi legge , che Roberto Giiifcardö Duca di Puglia rifolato di portarß ä vifitare ^^^^^ il Santo Sepolcro , hebbe in rirelatione di dover morire in oJ/i^d, Gcrufalemme ; onde giunto in qucft'I/bla, e graveraente ma- ^ latofi , dimando il nome di cfla, e rifjxjftoIegU chiamarü C^ rüfalemme , pensb che quello tolle il termine del fuo viaggio , come in fätte indi a poco morl. Si divide I'Ifbla in tre parti, cioe Montagna , 'PkdemontB , e Piamtra. La. Montagna principi a a Levante, ciofe dal Porto Di*//«» ch'^ capace di Galeee di ogal altro Naviglio , äi'.nftk. WIM. baria , La fua d reu i to tutto di 60 miglia \ mä fe bene delle altre mmore in grandeiia, ntj:i mle ad abinu in nobilu, in ricchez.Äa, ed la s:]yiith de' flioi Habitaton. Vogliono alcuni., cheGiacinto fi- Chieri icorre vcr/b mczzo giorno, e Ponente fin^alla parte di Tramon-tana, havendo nel meazo una bsUi'Iioii Piaaura , dctta Nf-ruli. fu feccata nel 16,75 colFinduftria de! N.H- An- ff^^npir gelo Bar bar i go dalle copiofe acque , che forma van o tutto il tempo deiranno unatapio Lago, ^hora refa fertile, edc-litiofa , lunga diect, e larga 15 migIia,confina fra l'imo, e 1', altro Mare. Alla falda della Montažna b la Villa di 'CBin-i che il fuo nome comunica al Porto , dall'acque del qiiale in alcuni luoghi vicini al Monte efcc la Pece nera , diccndofi , che anticamente vc ne fö/Ie un Lago intero . VI To no par mien-te le Ville dt Littacbid, PigaJacbita, Seulicado, con altre quat^ tordicij che per brevitä non fi nominano, Sopra la .ii vedono le Viile d' Ambch , Cbilometui , ^ala , San L^o , Smtä Marina , ed altre al numero dt novc y la piu lontana d i quciiefi chiama Voltmes verfb Ponentc , e fära piü di mü-le fuochi . Hanno pure i CaJogeri Greci nella ftcflii MontA-god tre buoni Monafleij ch i a mati S. Gio: in Zancada , Madonna Spiliotiflä» 6 Anafbnitra, e S. Giorgio di Grebani , ch e il piii grande , e commodo fituato dalla parte d'Oflro , e Garbino. Nella Pianura poi dalla parte di Tramontana lo-no le Ville Gaetaw, Curcultcliy S.Qwrko, F ar ar ^ t S-Dlmkri Separate dalla predetta Montagaa grattdff (ono due alcre Montag nc^ Tuna verib Levante , la 11 ta verfo Tramontana , ncl-la prima hanno luogo le Ville di Xemaßelloy c de Lajnbei^n^ Ibpra la fcconda Geracarh, Bcllari, Calcari, e Tragatebi. Ua /olo Fi ume, detto la Camura^ fe in tuaa Tlfola , il quale ef-fendo di breve corlb , e melbolandoft col Marcha le fue^'*'^'^ ■acque falmaflre . Vic pctb una Sorgente belliiTima, e ditutu perfettione fbtto il Caftello poco dal Mare diftantc , ed in ogni tempo cosi abliondante , che i NavigH tutti, che navi-gano per Lerante a Coiiflantinopoli , ed Alcflandrii., ü nell' andata, come nel ritorno fi provedono quivi dacqua. Dalla parte d'OHro , e Garbino 1' Ifola h tutta diru pata , da meizo gl orno tutra ripiena d'Alberi fruttiferi d'ogni forte, che rendono dovitiofa la Gitta, Queila,che dair Ifola rice ve il nome , stellende Terfo Greco ä pie del Monte in riva al Ma- otii^/ht rc per due miglia in lunghczza , ed un miglio in largbezza ben'habitata da' ricchi Citudini, da'Mercanti d' ogni Na-tiöne( e particolarmentelnglefi , Artigiani, e Marinari, che dal traffjco d'üve paHe , de' Vini, Mofčati cccellentiliimi , Ogli per&tti , ed altre forti di frutti ricavano notabih proiit-ti, ricraendone la Republica nc'Datj Ibli ogn'anno grandi proventi - Q^elti vcngono amininiflrati da un Pro vedi tore, c due Gonllglieri Nobili Veneti, che dal Maggiore ConCglio . vengono detti, c mutati ogni due anni, e quefto Magiltra-to, che regge tutta l'Ifbla fä la fua Refidenza nel Caftelio forti flimo, che dalla parte di Greco fopra T emincnza mag^ giore del monte s'jnalza , e dominandotutra l'Iibla , difende la Gitta pnva d'ogn'altra Forte^za . Dalla parte di Maeftro e il Capo Sehinari, dove lo Scog/io d S. likalo forma una di Porto , poco perö ficuro . A Levante ž: la Vallc deUe " Saline, dov'i buonSorgitore per i Navigli, cbe vaano a cari-carvi il Sale; c piü vlcino alla Gitta e lo Scoglio gia chiainatci Fra detto boggidi Trmtamve , che la ripara dalle farie rempellofe del Marc , e paflata la Gitta verfo Levante e la punta Laugun. Santa Veronica fil la ßalia, che nudrl U Fede"'"" Linghezza^ di 14, la krghezza .di 19 , ed il in queft'Ifola, mentre quivi capitata colSudario fäntiflimodi ^^ Gesü Grhlio , moflrandolo a Popoli, e predicando la di lui ^ßaühi' Palfione, h converti alla Fed« . Hoggidi la maggior parte de- f-f gli Habitanti vive col rito Grcco, pochi, oltre i Soldati ^ ef- iendo 9 * Enfr^.'n /t ft/t', i' pTtUGT.ff V thtvfulo fnif* ^luHi lil Ch-tfiGt» tifiiAffi-CPsta. T ira dJ-Hojt/tei Jia/fUanu J irrt i^'liti-/fi. SfJeHMitl Miita- *nvnu J i^cUrh ''fJiritrt IZ^ffr V nt - . ferii!'.) i Lntjpi , ondjc TArciprete Greco , betiche non hab-bia ^Icnrn c:if»t;t cerca , ricava tanto di tribLiti annui cudli iiclla Religbne cornfpoÜigli in frumento, Olio, ed altro j che e c^uafi canto ricco , come \{ Vefcovo Latino , ehe qui vi rifiedc , tu^toche pj-opri^rncntc fia Vcfcovo di Ce^ fälonU , all? qualle Chief a di piU antica crettionc fü unita^ perfetramcnte quefta del Zante . Sogg'iacque ungranpezzo ai Patriarch! Greci di Coftantmopoli ; mä poi ritomballaChie-Ta Romana , efüdara per fuffi-a^anea airArcivefcovodiCor-fu . U Vcfcovado ba^evg piü di i'ci mille feudi di entraca , e vi fiorirono molti huomini iUnftri : Due di efJi furono Tue-ceflVvamente oel Concilio di Trenco , cio^ il Cardinalc Gio; f rance/co Comendone, che vi mori, e Pietro Dülfino N. V, che gh TucccfTe ; ed ambedue travarono applaufi alla loro vir- ^ 1t LI. Pöfcia f u anche quefta Chiefa decorata dalla porpora del Car- -dinalc Juftia^ci, Cih/ifi Grci h nel Z&nte, Lt aiirieile'Qrc^iircendanoi^^luarantaquatrro, deUequali quinslici aella Citti ^ tutie con 11)1 fenrtplice Altare (la di cui Tribiim guitja verfo rOrietite J ornato con pit t ure jKirimtrtEi» Grtche, non permellenJo efli ne' loro Temp) [nijgini fcolpite d i I i lie »'o. L'Aitareidi pietracfejiifo eun Cinaelli, uon por^ndovi ejirrare Luki t nfc Dunne. vjuinmifore 1'Arciprete Gttco II Config[iodelUCitticon fsgnirti Tüfffag;/ nMt^gge un-alEro i il quale per gmgnerei C per lo pi^i le habicacioni jfono fatte di Legfiami. Come poi queft'Ifoladoppo eficre ftata vendutaj(per quanto afšerifce Caroldi nelle fneCroniche manofcritte) daD^fpoti della Morea, chc la pofTedevano nel Roberto Principe di Taranto ^ ß diede voJontaria al Dominio della Veneta Republican chc VJ manda ai Croverno un Nobile con titoio di Pro-veditorejcosifurooQ a Tuoi Habitami confcrmati molti Privilege, e frä gli altri quetlo di uflirc un loro particoUre Configlio con I'interveato pero iempre del Reggimento Vencto, e da^ qucfto v^ogoiiQcllratti molti nfficialiper il Go verno Economi. CO CO della Cittä, cnme Sopraflanti alle Vittovaglie, Deputat i alia SaRitijä Datj, con ahri, ed ancthe iGiudici> che nel Civile d ecido no fin a ccita {am:11a,eilendorifcrbate le appellatio-jii delle Gatife maggiori al Proveditore> S T R I V A L I. Da' Marinari vengono dette Stamfane > e con altri varj no-mi dagli Scrittori connfciute quelle, che Straboneinritolö^/f* d^' Ciprefi, ciofe Strophad^s Cyparijforum , Plinid Ploti^ , Paufa-^^^^'S nia, Solino, e So{iano Strtvah , S vida Stromphadci , c Came-rario Calidna . Due quelle in numero , trcnta miglia^ lungi dal Zante, appena fpuntano dallacque, tanto fbno baf^ le : occupano poco fito j perche la maggiore non giugnera ä quattro miglia di circulto ; godono un buon Porto , e ncl loro angufto diftretto ammirafi un'eccedente fertility di Uve , dalle quali Ci fpremono vrni moko eccelleati - H:mno anche Soigenti d'acque abbondanriffime , dove vedendofi nararcj quaaritade' frondi di Platani ( i quali non fi trovanoin luogo piü vicino della Morea, ehe jd^ trenta miglia'diftante) con-vie ne credere , che da quel flRno habbiano 1' acque lie fie la loro origme , e quivi per /otterranei pcrvenute rifbrga-no . Qiuvi altri Habitanti ^n fono , che i foli Calojeri di S. Bafilio , i quali, come fi h detto , cavano grofle renditc dal Zante , e Gefalonia > e fono appreflb que' Popoli in fom;Tia_j veneratione ; e per non ellere efpodi alle improvifc incurfio-ni de'Barbari , lunno i !oro Conventi ä guifä di Forte-iie^ jnuniti di Cannoni, e con Porta Saracinefca. Sognarono i Poeti, che Aelo, Ocipete, e Cclcno Figlie di p^v^hd-j. Taumante , e d' Eletra > convertite in Uccelli con volto , e» petto di vaghe Donzcllc , ali , cd artigU ä guilä d' horridi Avoltoi, foflero condannate ali' Infčroo col nome d' Arpie , t, per ufcirne ä danno de' malvaggi ogni volta , che ne ricevef-fero da Gtove il precetto ; ondc havendo Finco Rc d' Arcadia pri vato inumanamente delU luce i proprj Figi« j ne rice-vc dal Cielo il gailigo non iblo coli' effere acciecato anch' ef-fo, ma colla perfecutione delle Arple , le quali ferendolo ne-gli occhi , contaminandogh con lordure , e peffimi odon le vivandc , lo tor menca vano . Da c:6 mofJb ä pieta Giaibne , operb, che i due Fratehi Zetes, e Calais combatteßero con der t: i MoiW , come fecero , coi^ringcndoli a ritirarü in queit' Ifo-le j che, come ii c acceanato, da quella del Zante dipendono. PRODANO. Lafciate le Strofadi , e continuando il camino per le Colle della Morea nell' ultimo angolo occidenrale del Golfodel ^rX« rhb J gia detto S'mus Cyparißtm , lorgono due Ilblette > b pi ä tofto Scogli di poco circuito^, da alcimi chiamati Sfagi^ , cj Sfa^icria , e tanto T uno airaltro vicino, cheToIomco, ePli-nio per un folo col nome d t Prote Ii cono b bero ; ma Strabone Ii dillinfe , chiamandoli Sphagia , e P rote; comunemente pero colla fb!a dcnominationc d i Prodano vengono nelle Cai'te Nautiche fegnati . Pochiillmi fono i loro H^ibitatori, che vi-vono con la peica , ricracndo qualche profit to da'Legni , che wn." fbvente ivi ii iermano , mentre Tangurto Canalc, che Ii divide dalla Terra^enina della Morea , haveodo in iK, ö 2.0 pie-di di profondira "tt'imo Sorgitore , porge a' Navigli ficuro, e tranquillo rlcctto , ISTMO D I COR IN TO. ■ Nel ^siak furano fmi tentdtlvi dherß per rmdere IJola la Mwa , Si numerano tru gl' Ijisi pin cclebri i I Cbcrfvnefo Taurko , hoggidl chiamato ZucaU , l.ir^o tre miglia , cht unifcc allaj Terra-Fenna LUamofa Penifola della piv^cioia Tarturia di Crm : II Cherfonejb della Tram , che U congiugne colb Romania^ , trä il Golfb di Laridia , ed il Mare di Marmara , aflai angu-fto , anticamente divifo da lunga mtiraglia, erettavi dal gran Capitano Miltiade nel 160 di Roma . Qjicllo d' Erifso , che liga il Monte Athos al Conti nente della Giamboli, iargo li Stadj, da Xerfe tagliato nel 5487 del Mpndo. Q^Uo di Panama y b Dari^j , che tiene unita 1* America Settentrionalo Bbbb coUa 4 jiffl dtf Ißtni piit fr/tiri, ČOJ^niriSIE n£U.A ^UltEmSSIM^ Jf£PÜBLXC^ JSfXI^LJ- MOJREA SQTXO^IL VOmiNMO DEL V OGi:_ m^AJSTCJlS C O MOMO^msn CEAJl dflliLsb^siirrio^ et Sco&RčniissLmo Si^m/re- ^ IL SIGNOUE VOMERICO C OJ^TjlIlim ) C Cauah&r-e^^ Jimha.sciat{rrt j^r la ^ILTlJBhlCJL Alia S ct'fitita' dij^' S i]N^]vrocx]yzö XII 2) al JPadr^s Cosntoyt*-^o Ctrr^oneilf T '^OLJTO JJJ JirOTETJ 'W m. F ^ R T E m — o Ca tili ^ jD X i G O L T O n W i ^ v 1 , ' b ^ ■ p M -•■oV'i, :!'>:'/,-' i. ■. ' yiäü ff ■AV^ - \ - \ L ' % v Ki" _ 4 .1 'A lü'iM V, J i ...'-y. ..v ........v rf J. '/■'■^'v T I. 5 DJ coüijvro ^ . ..... ..^SSi^^Ä^ ■ ^fl/yt l'tt ž ffi'i'?-'!' % tf'oui/iat^^ .-- —J — . ^ iall - V ti-ji/ j MF»",..—-"' __ . J ..»- m Vf .>v mi ..... ----- ^^ -Ii* jinUftj G - o JPüxüilo M' orehe O o TT A J]» J Vril^ ____ "m .■lii.-jt: 'TöTT^pruLtteßio I . ^ a t r* r ^A^m/tf /fme^itfiJa tC colla Mt^f , f cjie Tcpara il Marc (iei Sufl 3glj ftabilimenti di facciida s/rilevante . Operarj , chc affiiticavano / ncl cprfo di Toli if/^«/«-quindici giorni nel 146^ terminarono un tanto affare ; ageiu-niri w gnedovi il circuito di larghiiTime , e doppie Fo/fc , come an-j+^j. che 136 Torri . Qrcortanz.e tutte , che lo rpndevano di gran SCOGLI , E DARDA Scorre per 100 miglia a Scttentrio-nc dalle rive dell' Ai;haja , c a Mez-zo-di da quelle dcl-la Mqr'ea il Golfo di Lepanto , chc varj fortj dagli An-tichi i nomi. Stra-bpnc lo chiamb^ Tf^mv,^ A&irf ^ Alcione , Sofiano Golfo dt Pe-dras y flltri !o dif-iero Crlßeo, e vi fü chi lo nominö Co, rmtlaco. Nonfi an-novcran.0, in cHb , che quattro Scogli, nel raezzp del di lui feno fituatJ , c i due Dardanelli , collpcati alle fucj' focj pplTonp cpntar-^ fi tra rifolc . Vcn. S^SfionoqucftidaFof. fa arti^ieialc ilacca-ti dall'tina>cr^-tra Altart utm ■ Iff* gtü" ficMÜ, lunga pi ft forte di quello rofTe O^to per piim:',. Per re si importante ediftcio alia prorc.'ir-.e di JDi", e r^r 'mplo-rare profperi eventi all'Armi Ve!:ctc j lec^ Ik-rtoldo e.^.-t-vi Alrare > ove con fbmrna d.votione s'.j-di ri-jl'' Eferdto fo-le^ae MefTä ; pofčia coa regohülfimo orpine niMnltodiSolda-tefca il muto, il Loredano , e ßertoldo coÜs^loro Geiitl s' in-yi^Poiio lotto Corinfo i ma ritoriiarono li 15 Sertembre ^W i/fif.Urare Efa}fiih y per coftringere col Caiinoneai allontanarfi Amarbei Flambulare del la ■ Reit^) Berroldo a cuftodire queftp Portp I e'l Lpredaijo part'j a continuare I' afledio di Cofinto ; mä col pito di fä({« nclla tella , incontrb glpriofärnenteJa mor-^e. Da quefto accideate incoraggiti gli Ottomaniritprnandoin bi-wa numero d'ottanta mila > invafero , cd pccuparono la Mura-JJ^ glia dalla Republica fätta con difpcndio ii^compargbile . Di nuoyo impadronitifi a torza d' Armi i Veneri nel 16B7 di to sl vantag^;io/b j e di tutta la Morea, con molti altri Paefi » ed ofleryatoli daU'IugegncrQ Verncda per ordinede!Capitanp Generale Morofini con tutta la migliprc accuratezza 1' Efami-hy fii trpvata la fua lurighezza non eccederc 3460 padi Yc^prtf» netijde'quali 1149 fpiio ii; fitO' pianoj efacile ad eicavarfi , cd il reftp , chc iqno pafTi 2 jip , occupano un fito eminente > c faflbfo. DcW'Efamih fcrifsc Lucanp lib. i. ---^älitcr mdas Qm fecat j Ö* genilnum gractlis mare fcparat Ißbims, Nfc patitur confare fretum : ß terra ncff^t, Joniüm ^geo frangat Marc. SÜJO Italicp nel lib. 15. Et cum f^a,fretis imtmßt pr^liä Corus , Jßhmotj curvata fttbüm fuhegerh unda , Et fpumantc rttem per fitxa gementla fiu^u Jonium m feet Mare. L' efcavatione principiata e di loo pledj , onde riniangona ancora i-^co. paffi intatti nella maggiore cleyatezza , ch' c di paifa circa 3 5 fopra V Orizonte del Mare , dove pure fi olTcrvano .divcrfi Pozzi lavorati ä forza di fcarpello per fon-dar'il tcrrcno, il quale doppo 15^ lo pied j 'd* efcavatio-ne nel faflb vivo , ^imoflra V eflfere fuo cretofo , e non_. troppo difficile alia zappa . Se dunque appreffp i preacenna-Principi ," p T Univeffo tutto per ifpiegare ur^ tentative im-pofllbile fii detto Jßbmutn quis fodere potent ? fu tanto maggipr-mentp yeroil proverbio, perche la natura *iel SafToin quei tempi percofla da un poco di ferro induftriofamente fabbricato, for-niontava piu infleffibile all' ambitiope de' Grandi; ml horaj che l'in vent ione delle polveri coli'internarfi nelle fue vifcere, l'hä totalmente fottoi^iefTa all'arbifrio de'Potentati, non ha-verebbe piEt luogo il fopradcttp Affioma, quando bilanciatclc circpllanzc di tal' imprefa, voleffe la Rcpublica applicarvi, NELLI DJ LEPANTO, tra parte del Co»-tincnte , per la^ quale en t rano Tac, que del Mare a ba-? gnar? le Ipro mur ra , ^ gli altri lati natura Imen te i/o-lati fonodall'ondo battup . SI iT^ira* pp i (iue C^ftelli, fcam bi e vol nicBt ilj oppofl;, iituatt l'-yno a Capo Ria dalla par:p dclla_j Morea > altro a Capo Anfirio nel Continente deH'Ar chaja; il primo no-minato Dardanellp della Mprea , bdi PatrafTp ; il fecoq-do di ^onielia , ^^ ^^ Sono ambeduc di ^iLuZ^ forte ftruttura, rpu- *ßr»ttut4, jüti di gro/Iä Arti-glicria , e proibi-ftono il paflb ä qua- lunque p^. Siu Jt i Zi^risiuUi 'I lu^uc Lcgno fiem^co nelfmcdq , cH" crprimono gij «fpofli vandoß in Ixvantc i cuipulare Regni , cd actfrcfcere Trionfi DiŽcgni. Mäcib , che agii altri riwfciva infuperabilc , noti^ alla Pacria, doppa havere a' 14 Luglio del 1687 dara a'Tur^ poteva fare rcfifbnza al coraggio di Francefco Morofini » il chUa Battaglia fo^to PacrafTo ,'fciggiagb !o fteflTo giorno I'uno, c T-^usde frcgiato alSqra col di Capitano Cenerale , ritro^ altroCaftcllOjC re{e iibero nido si infame dc'Barbari Corlari , scogli,chh;formanq ih portq pi navahjnq, Uno de' piii fä. ao^ /^^fi lJV O ifs^ ^orti del Mc, , ' ■ . Tb/gannfa , d^ Sofiajio. Cauria , e da Noc-, chicri Fujcbelia , La terza gia chiamata Baccaitfia y hoggidi S. Venstkü appeUa j afiauapriya d' ha^?itatori , benchc a Levante hahbia ficurijTimo e capacc Porto: Nellc fue Spon-de Boreali ü ' vedono fvolaixare quantita di biginchi Uccelli a guifa di Cigni , yenendo anche da l^ayiganri chiamata^ V-Abhordo , 11 Baudrand unifor^^andofi al Brie^io , nonuna quelle due Coaguh , e S^Venft'm, conaffcrmare, chi: fieno f-di Paufania j" diüinguent^le dalle Sapienzc > Trä B(> rea , c Greco vi fono cin^ue , b fei altri piccioli Scogli, rl-^ovcro infame barbari CpTfairi , (^c vi fi annidano per oppti- rufMUy Vftuti- opp^ere ^ e ibrprendere i Legni pafläggien , r^ftandrf poi tutti jjcl principi» del quarto Clin^ , e del nono par^lelli^ fi-tuite. SCOQLIO DELLA LANTERNA D I M Q D a N E , In faccia alle S&pjente protcndefi il pri mo Promontorio del-la Morca , fopraqualeir^ ?emfblae fituara la Citradi Modone, b Methane ftcondo Plinio , da trc lati cofperfa dall' ondo impctuofedi quefto Mare, 10 m.iglia dilT^ncc da Coron , iz da Capo Matapan. IlCaflello, che cuflodiTcc ildi lei Porto, fepiantato in forma ottagona fopra unoScoglio, che porta il nome diLantcrnaj^ munitcda ogmUtodidueCannoni. S'uni-fcc quello Citta per nvizo 4' uti Moio , föndatoyi dali' Arte , ch' aflicura, li detto ?orto , Non fi trova memoria dd^^^f/^'* tenr^po della di lei erettlone , folo poifiamo riferire, che dalli Difegni vecchi > chc nella nafba Accadcmla e/iftono, apparifce, clV il n^afchiü era r;cir ingrefT* del Porto , ed al prefenr; c Ji-^uato ncl fond o, cort\c fi vedcdal noftro. Difegno , che qui c poniamo fatto fbpra luogacon »gm fe^eltä per conundodcl Capi-tan Generale Morofini, nel tciitio che Tunl all'Impcro dc' Veneer li $ Agofto del I £8 6, quale fuufurpacanel 14^18 da Bai^zet U-SCOGLI DI CAPO MATAPAN. U PromoAtorio, j cbe 4! tuf\ Pcloponnefo piü s' avaiiza n^ Marc di Sapicnza verfq q ucllo di Sarbari a, ^ Ca^ Matäpan, ch'al- „^^tc^cl' treyolte nomiaava,/! T^dw dal * Ancrodi Tenaro, che fi trova in quclla,pajte. Haqucllotanro icirhorrido,chei Poeti Iq chia-Diarono Bccs^ ^/if^rno, c fayokggiatofio, ehe per efla Ercole ufci, ail'hora chccoaduile il Ccibero in trionfo. K anche cir-condato. da ScogU acui-mnati ^ che ioprayanzano al Mare , che ivi e pi-ofondanel mpdo, chc rappiefenta la feguentc figura, Vi fi troyano di pitl molte Cayernc , trä le quali fe sj gründe il ^^^^^ numcro delle Ic Q^agiie , c' hanno dato il noinq ftl Porto yi-pit^'Z"' c^no, che s' interna nel mcdefimo, Promontorio. ,Cccc I N- mminiifiiiiiiniPiiiiini - —--r I'liriiri'iiii'HinNKiiiMniyaii- A JEDMfflMIKilMlli^ r i JciterU/ -lOnc TITIfiiiny A m ^^ Ji, ^tyf/v-ir- U J = ff/i n I Xt'jTtmJu ^hi-rAitiJrjjfwvi^. TU, AO,™ ^ /// CtfS . ^'ufirJ. M■ i^ozro jfi zsr^NT'^ it Ilm M/ ^^^-raThf/^ _ tST Jifffi^L - JaL- JV-it . „Atlif rX -^I Inf /? J hH l ^cvit.r rjJ. 7'yl J Je^ y J O ^JitirKHitr-il * ^j^a^V J ^ / ihrnfitAua^ r> ^Ao^^Uftx j fXW^ fith./ii L.arilif J' Zrlf' W ^ Jt-ffmiil I Wi Sl TV ^■atr&rJin- foMf rv F ^itij Ä ft,, Sv ^'^lMlf-rtiWI r E T'JiO^ z EJTJA . ______ ____J' i.-jt^ ^ _ CJiai^ VrJhAinnt _______ ^ ^jjiaii , fUfii ^A-Jt- o o f rtujn.^ \ j jll^Jlfta Tt» CdJ^nJe (ji O ^ J'Cf ta _________^ ii^o^ ■iK-jtia jrc^ nvnv i ^ ___ ^^^ ■srtf ^ ______ti-S .^.'»Vfiir - « . - — _________X / ^ t^rfrAit.-^ O tnutaj' r—'V r __«-I TJii'iöirv-I' ^ ^Ä! W tc UU1. li [J^ ^ ^ .e ^^i-yrjv-rrjj-. hoJ. jZAJf ri. ^frv i^j^aiLi- ....... ■'Vi V •JlHm^t -ä'tr-^JST^frft nt Niiir-i ■ ■ ^iona-r j-a-y Vr VnSrt, I ^hlfjvi^t^ g a ■^HtL-ir ^jJiljfvT'l r; 3^1 l^i'iHW'bj i^iiimi Ih^vj 1 . 'J i I u/''^ ^ - - VA^vwt T t I'tMan^ __ Ciift^ LVtrcipJjadf J", C 3 'I^^J^IA*! V S J-IT^Ua', V^OLFO JJMzr,' Cjtm^ t * V ^ ^J'nj-, ^^{(isriii liir j > ^'.Hf P" G O I JL I iVwx'/rt k "yri t£jt-ia n l'tr-Z'i^'i^ ■P^r^ijiodr •sinili. hiyfjt^üft 4 ...fu^v Jg^i'dv Jiiiii' i Jti'lllflill-iuj -«S» .Via, \ ■ J^r^Tmr ■ ---'.i^^rrtfr^ f^lr/itm Ir Jy^lbiss^ ^phj-enlifiii ^^gimirtiJa A, "l^trrt^ tuft , X^fJ-Cr^t/ilt til? (jtifi ^swi-'e'rihs, J^iti/irnta ^411- ifčc^/L Ml Fl V7 Jl/i?/ ^celio Sn cch^m, ./ULt Jhn/iitj Criftcfcj^ttfiif JCI. di J". , J'JjrAuiJ- JTLi&ra-t- ^^rAjsaam JifT^ tTrVlvr'f rv _ fA Rr^io - ^ ' ^ HyiAif Rn/uin^ CtxiiifiJitti^ J ■ Li 11 ^ A ic J'e.r.tTj JL' uroaifntv^ Jit -Acfiii •Väi I Jf^atr ■ /Sbbtwt/ -A .^iTt/rrurn j-Sun^jjr, P ^^ -TiM^ J- rn rn^vtj/it '— jar-am ■ft ^-Jjuifi/ ^ j: J •ST jr^arv^/Tui d ■■ f'ixnj/Hieä^ oysrjc c^s s ji^rtrs. JWt Jf^' viTjmi^^ j. CEI^T^O J^W-JV* ^Waii I o MAR I D P E Z miiiiEintnFitiiiiiiiiiiitiinni {7/bf -f/f' Ifplario del P. Coronrlü. INTRpDfCfJTlQNE L' I S O DELL' ARCIPELAGQ. I . a rf 1 v 4 J .A * •hfjr! ttf itnStJ'Af- f/v/flf». Ci^ßf* 'JtlfArti^ H*: Oltifonö i Miri, (be «1 nonit fn-eti^infnts A' AriipeU^* vengono eoH'tfcjutikeaglode delJi moltirutluid dell lfole, cht comengono , c iGcogrifi IJ cliiamjno Principi, t ^uperiori JfglL'iitrri-'I'er tüt* effetro Hi ton o diflintlcon name quel I i A' Amiefn, de hi Cthh/y 'dlHt Maidivt^ iitiu Mölutth ^ s^Lii Pagans nel M.lre dfirindit , quelljy /ft C^jVj^ relPj^merica MeriJioiiaie j /iti Mifia rijiiirrcato fii t'uni^ e ! Anritiica / di J. Ua^a*^ neltOceancj Oiienule i flnava lor^k nt I Sectentrionale y e di 'AtnOf^^f», nelGolf) di Btrg»U . Mi i Geogriii nominanito f mu-iulono eaVne per ec- ecj'enia, qutlU pjrre del'Mediterri'nto ^ ciie vetfo nieiio fiomo viehe rinihiüfa d^! Regno Ji Cjpiiia , djiU '1 wii ^ ^etU^itrione, d^lii Morei all'oecif^', eds. CapoCfiii<1elta NTilofjiairOrto j abhrarfjimdn laiiti Mificon očmidifferi-'nti , qsiantl fono rifote^cbt: tus'^^n*)« dalle (jijitii Vicevoni> ladeiiominatione. Si nuirrrino eJlo dalPiloii pii^i jooo tri IV^bie» Sco|:li, eSffri ^bericiiele^iinote, eččlchri in^oGul-lidivife ticriq 67 dclleMiTiu(ij4il^S«>£iiie4& Sctrciietoltrc tani'itltre, ehe per la nwltitudtnerdlano iconoiri:Ji]te,quaütun<]uti Nuicontiguc, e rrequeiittrheote ni-vig:,te, lequili furahno llite il' Ttatrodelle Buftjiglis pjü fie^e, i puie conJei veVanno Wffff, y fjf tuOiihi cofpifui per Antifhil^ , £ per nafcita d[ Pprfofie iltuftr} , M.itv F.^/t lo dilTero e Äntictll, forledi Egfj umallo Ri d'At^ne nc! aäSl in tei-npo , rh" An..iri>gcü Fig,liuo-lodiMtnojRe Ji Cuntt'j fu perinviillidelfiiavalüri dagli rttcuivfi, e Me^anefi preiTb AtmEUCcifo. Eg^ointanio vijito ctjn mii:^rofo SJcrcito" da Minos, vide toll rtt to il Aio'Popolo^ fir ^cnitenii dditto^ tan mandir o°n anno lette Gmvannt in Car^-dia^farlimoNre^ S>iftrvireconieScij^avi i piacere de'Cre;eiiri. Tocc6 II tcrtöanno Tr/rf figfi- Figliuolodl Egm J edlere uiiöde fefte per pagan 1'an i*otributo ; e perö tut- •'/'■^-^'^.tonotftodisicattivaforce il Padre Tattolo imbartare fopia Njyei Vtl«? ) glVdi-nfc fe perfortuna ftifle maj tor.i'äto in Atfne i miitjSe egli in Tcgnod^lla fua eun-ferv»tlohe in Vianclie !e negrc Vele. Hebbe Tefeo propitia Ja foi'fe, mii fco!datafi de^ pre cc t to Pjtcino,approd6 fn Pa irk col la Vela medeiima tiw n'era ^jdrtltu^la liconobbc di loniÄiio Eg4oj edif^rito per dolore fi piecipii6 daeminenieTorrc nelMac£,£:he in-di jCgio fii nonjiiiato. Alcri p^rö vogliono, c^ie fia d«to E^wda un SaHV," fc Scoglia A^tTM tpi- deUo flellb n ome, poflo t ri 1' i foi a de iTetifdo, t Sti 0 , il q u 1 Ijä fat to i n fb rma d i Capra, tticnt, pare, ctie fa Iti in meizo a I Mare ^ eiTendo Arget i*n Itii^ua Gt^n lo A^fTo, cbti Caprg on' lie diiTe PljJlit) ; j^m Miri' ituntm JfJi: Scepuim i H(tr T^^atii^un , ^ Chtunt -Lerhn , quim itffu/a j^x Ktitiixi^ /pttte Capr^ f ifmt it it a^ipfS^fifW) rrptit} i» Jwn* ti txhil'tmtt. Atiii ^iene d^Strabunc iferiomiaatQ rfalCaltel-lo dell'ifola dj N^rgropon-. te , Tc bene piil finamt^le diti pjji da , Pfompntorio dell' Eolidt nella Natblia. DjTuciiiiJe in piii ^luogbi 4 delto Mart Gfnt i iltri W cliiimanq Mstn Bmfr j i Turehi Aii-Ang^jf,' & 'i Crtci Afpfe~TiaMjs ^ 'ditTefenia del Mac Ne-£ro, con cu i pe 1 meiio ditll' fpon t o ■ CO muH i CS n a. Dividiamo tutte r Ifole di <]lie/la Arcip^itga in einijuf ChiTi, rtie da]^a Greria di-piencfo no jCoin'Jiabbianio to,cioi "ifeir tii'tittitit mtU Mirtš: ik kf^g^ prit ura/i',iß Crfflrfirf^ CirJa//') ä'^flfJ^,' e Heair/tft^ cortie 'Ii iJeggOUo dLiiinte nellr noitrt due Ta vole > rap^ prcfen^Mido nelia SuMriore ie piCi S«tenttitinalt, e nells PvlcrÜionale quello piO^ verfy Aiiftro . Tnite quelle vogliqno,i:Ii« toralftro jiellad[»ifioiie del M^ondo doppo il Di-1U vio Ü n irer file ä Jafej fccondo gfn; tq' N o^, e I a p^i ma Citl^ c b« Tl f;^tih r ieaffe ^ (bHi Sicpiie cion molto lontana dali'litf^o della Morea Tanuodelta crtacione del Mon-' Äo 1966, enef 347-j. iiavcrdo D/riolevata la eaiiei dl Generale did 1'Arnii iMarJonio »t fuQi dtliui, i Čonferitone il govemp i Dati di Mediä , t id Arrafsne , efle^i-do qiiedi p^f^tiH dal la Cilicia čori Armati nümKrofa, ncllat . N e 11115 il ic tie-Vcireria entraW neft'jim^/c^*, e n^jjjiLefeEli Je VUtov:iglie ItöJiani', mani. SudditliCalojanni, i quail erano foggette 1 altrr delT j^^/v/dj*, curptnciii Tooirer-Printipii loper ogiviverro, e dtprttlart queflTfole fir loruin til gu'fa gut-iia ^ ed allura fu. ilCO- PJinJii^-t. Ahnnfi^. Dttitfaur AtiUfitt ifoh. c^Juttd» Uftt. mri VI a ro 1 n torn pagnia i* impo ETetraron 0 il Gall i poll; Marto San uto d! Na*o; A ndre«^ eGeremia Chif] diTifie, Micone, Schiro, eSciatoj Filoifoki NlavajerodiStalimene ^ tuttaltfolidi'NepropcntefJicdneediit* Ji Rebanb tJelleCirccr! Veronefe' per Jiav^re ajii-tatolargsTnen te la Republika tu que'ti fog ni , e a^ilcuni altri altre minor!, teftando (bt(' il Rominio Veneto I'lfola diCandii, coi^iperatadal Marchefe Bonifacio, oltre va- CAitdi«;*^ Tie Giui e4in par^icolire la Profapia Ginftioia-na , che per lo fpJtJn di iue fecofi hä Ijgnoreggiaro ne ^tnentoviti lnoghidejr Archr/ag^ ; ^ p^trairi ' Ed i Sumanpi > « Qefpi fcanno atjcor eflt perpJü anni poSedate malle di quaft* Ifole SOtj ' ticulo diDuefai. Ar^tnCi Iii Guerra dicbiaraca nel da' Veneti al Turgoerano tutte in jyjj^ j^jj* conttibutioJie lila Polia, la qnale mandava ogn'anno per T Arcipelagoi pigliare il tri- Arciptiait" but ö, che ff ch ia (p a Cartufi lt. HÖggt^l fi con fe tvi no in d i l ot ione della R epublica i 'I fo- ^ • lediTln», laStandia , CeriEO, laSuda, cd altre ^ dti^ndovi anche ultimamente lor-importantiifimadl con^u^Aaia dalle i^kti^ fucTatio tacoadota del Ca* pi tan Gen C rate Ca Vil iere Antonio Zfn* ' ..........' X'IfuI» di Mieön^, non oßante c'bai^effeuna Tola Villa pagavajoooPtaftrediCdr^/^4; quelUdi Mtteliiio,«Scio I £300 per ciafcuna, e fe quakhe Perfuna partlva'di^ queÄ«^ , , gli Heredicranoobbligatii pagareilC^#^A perla'Mrten'Hi' e scneralmente quando ■ W.n G reco niutavi Ta'cfe doveva pagarc doppio Ciratßi y fe pure nüti fi niTcondeva , e va- WIS"^^ ' riavitvaiHB. L'lfol^diNaxja pagavaöotwPiiftfe ^ Milo jQco j al tree tan tiper cadinna PariSjtd Aufa: Scyraiooo; Ze* paga^vädi Citw/fi.jjoop Piailre alTiirco, e 26CÖ i Venet ia n i: Ä ndroi 4 joo di CLirdr/iri. e 6 S 00 di EVci m» = N egrujx} n rt. ppf Caraifii , et ßedme fooa Piaftre. Le Dceime apparteA»vanoai Iky, e Vajirodi, con It qUlli eta- ^ »o bbbligat^ di Tiittenfie eerto nutnerodi Gälte, che non pjartivano alciino ageravio p'rnnttui ul Gran Si^iioreiSmirne dovevi traftEneredueGal« .' Naxia, MeteljOo Äamos,Andros ' iinap^srciaifun'lfola 5cio due , Micotieco^Seiifo una, e TaltVe ancora tüttei pro-^ parr i o ne ^' a t^uefta re go l^ non vea i i^a bfserVa ta fecoflrf □ i I p reicritto, tii tempo üiGuerra, iVeneti, e Tarctü Ja quellecW oon fonoda Fortelia difefe, titrag-' gono contribution i ^ quandp ppfjanoappvodArri f'Arfnate , ptr Je quali Ja maggior parte d t'iluogh i d el VArtiptUge fo lio Pidot ti in eftrü m a necefll t i. G odo no q uefl' 1 fo L- tem per»- dim*, | i^cnto ftbenignod'aria, che Jion fi piiö defilier ar mig Ii ore; dlci&ri^no chiar i argumenti 1 pjcetioü frutti, che Vi nalČoho, b fubjinuti degi'ingegni ^ degli hjibitant'i ; abbond ( n genera 1 rnen t e di V alio n ja, e fa rtbbe ro at^che davit iofe^ ^"noafo fKro in fe tre da conrinue piraterii?, ed impontipng, in pace, e in guerra rici ono. ' 11 Ptefetto deU'lfi>le fichiama Ütgiittisig Dtniii jaltrmentie ilCspitan Bafeii, Magiftrato dal Gran Sulimano eretto, nr^entreavantlcra Ufficiu del Sangiaco JiGallipoli', Querto pe- ff^ p^gf r6 ha il Eitolo di Pre Oriente al Marc EgiOi edal JdniQ, che con'u» folonpnie verigonodi'^^ TiifchJchjani^ti 1 Mari ij^;if,ii,coii>anda sll^fole J^ Leiinno, di Negtoronte, dt Naio, it Paro, ä Milo ,' if Le^bo', i Samo, i Rudi, evirhe daT alt« IfSiett ubbidito, come ancora da aicune Ci tt^ Marittiitj^e deditealUnavig^tione , Gällipoli , ^va^Ia Gipio,e CiiidU,che ä guifa di Gran Pro vin de hännoi loro pppr ^Govern a tori. I tnal t i C6-' folatideirifoledell'Arcipelago di nationi different!, CojJionijortliDatianienie cot\ferirC i''""Z"!'^' Greti, tneglioinformatide'iiegotjdelPacfeVc'banaulani^efima Religfone, ecollu-* medei;lialtri. HäqtjeftaprodottibelliTimiin^gai^ tvatorijfiSogE^rtiinarmi,ialette- rp n I _ ■■! b« A .. ' ..__.____ f. .. ____ impero Coilantinopolit^ ltd ^ che 'quel CütadiiiL edamicii c'liaveflerni luro coflo ocen pat e 1 It'i It de H'lfpf^/a;"» , edel Junio n fiieboe-UD perpetiumfnte eins Ji ^ i iororagiunej eperbtr^ malti Marco Dandoiü , e G T C". ,1 ^ ^ ----- ---J ^ uh^a Tega i icui a^giunuj nn Mante'lo danno poi llnomedi Vede purtano i CapelU ^ . d^dk parted^ djetrcdella Teltj , e daviti (ono tofati! hanno ta lingüa Arabica , Tur- ča, Slav^, Latina, l^ali^nat, e Franceti anuCrufioo nella fua Ttitfogrecja ofietva fopra7(i.(definen edi Lingue. Poche Arti hanno i Greci , «jefercit^ao folo nille Metanlchej ^diventano cipeitiIfi.ni fielU navijatiane. pißintiant ktirrfcit Üt! IfMtfi dmirAftU pUtfl. ' I s q L E m E H D, E N T I D A L A M O R E A NELL' A R C I P E L A G Q SECONDA CLASSE DI (^JELLE qELLA GRECIA, Ow Hm hahUamo difilr^e i'lfok t^el Mat-f JoHh da. qu^Ue dd? Ard^clap , coü non ci ßi, perr^pjjo jieUa äki^mf.. grnerak i^ell' Jjhk iicUa Qreci^ ftnire k ^rpenJmi tutt^ dalla Marea-ia ana Cola Cla^c , Pei4' je^aratams^nt^ habbiamo raccolto ifi quejiä [econda i/ te^o dt i]udk , che hahbiamo jopra ikfcritie j k Specie PojLzi, ßella-Pola , Caranio , ed altre di poco momenta . Tolomeo i» vero nel Itbra/ IV al capitok ajfegnando i'Iföte dipendemi dalla Morea ccnta le Strofadi , Prote , Sphagia , Thiganufa , Cythera , Epia , Salamis, ed Ae-iL' gina, ma l'ordme della noßra dejcritihne w« ß e potm ACCommodare a quelh di queßo grave ^tore^ cQtne ß comprende da Jf^Jv^lt to ß e denodifopra. CERICO t A ^ che neir tT»re4i immedU-•^tameHtegii fponfa-Ii, che non poteva-fio per6 forpaffarc ilnumero di 30 co-pie in memoria de' 50 anni, che tenc-vano havtr Venere fatto foggierno ndr Ifola. Neir anno otta-■vo ddla Guerra Pe-loponnefiaca fEi da- Zli ...gli Atcniefiiötto la .condottadi Niciaj Ägli S'pätrafli levata; m^ iottome/Ta, e 'dcraftata, pochi giorni doppo 1' abbindonarono . Vi ripofero dunque i Lacedemoni una ftuova Coionia ; ma quefta pure ne th dd '3573 dagli e^t.e^/^ Ateniefi fcacciata ; Ja tolfcro pm ad dli i Maccdoni • ijidi pafsö ne' Komani , « finalmeate fotto Tlmpero Greco fii di-chiarata membro dipendentc dalla Morca , da' Defpoti deJia quale Venne retta un tempo, e po/üeduta, finche Ia cederotio alla Vfcneta Republica , che fe n' c poi fempre mantenuto il c^j-^ .-»oflbflö , rendendo vaoo ogni ten tati iro fatto da' Turchi per evarglida, mentrč Sinan Cicak Bafciä era iölico di chiamar-U Spia, c Lanterna ddle attioni Turche/cfec. -Piu d'una Citrä dunque, e vai;? QtftdJi rjguardevoli fervi-väho anticameate di ftanza a' fuoi nLimfrofi Mabitanti, e m- r^^rc*-tavia fbno ceJebri i nomi di Ckhcr^ , Sfdro Carimt:) Pra^ß* ^- '•<* tichka , Tinturs , cd altri, ma foio deUa prima ndle Spende " occidentali j dove approdo Venere, fi vedono no bili vcftigia col nonie di PajopQl'iyd\Ci yuol dire Ott a vecchia-^ cffcndo tutti gli aU ^^^ . . tri , 0 fepoJti affatto fra le rovine , 6 cort alrre dcnominatio-ni in abietti Villaggi cambiati . Q^and'cia piEx habitata pub c/ičre, che forte anchepiii fertile, perche meglio coltivata , e .ferfe tajito delitiofa, come aicunide' Poeti l'hanno -defcritca ; .il fuclo fiio grebanofo pcr£)fa., che poco grano vi fi raccolga ; ibboada bensi di Pafcoli peifetti ; onde ottimi riefcono parti- svaftttirt-Cülarmente i Caftrati, i cjuali Ci vendono alprezzo vile di mez-fco Scudo Tuno . 1 Vini fono pure efquifiti , e di tutta perfet-tione , benche in poca quantitä gli Olj fimilmente mi di SeJvattcine cosj quadrupedi jCome volatili j e ipecialmentt di Tortore , e (^aglie: tanta ^ V abbondanza , che qnafi fi dif. prezzano . Vi fofto molti Afini Sdraggi, dallatcfta de' quali carano una pietra giovevolc a! dolore di fianco , al mal cadu-co, ed e Ilngolare per fäcilitare il Parto alle Donne ; cosi fc fii-lito d'ogni Paeft V havere qüakhe particolare raritä . Hera-dide fcrive , che Cetigo ablwnda di Cafcio , Fichi, Vino , e Meie , e che gli Habitant! fono avari, e fatiganti . Diverfi Porti fi numerano nd girodell'Ifbla, mä dne fbli venr göno con 11 de rati , cioe Porto Ddfino a mezzo giorno, e Porto Tine , 6 S, NicoI6 ä Settentrione . H primo piccioJo ^ e Pm; ^t-rf mal ficuro ; 1' altro capace di groITa Armata , trovandofi en-tro al medefimo naturalmcnrc formato come una Darfena , dove poflbno ricettarfi 40, e piü Galee . Su la fua punta oc-cidentale ^ una picciola Cappella dedicata ä S. Nicolö , dal- Ci^pp^fi" £ Ia quale hä ricevuto il nome , e poco lungi fi vede qualche veftigio d'im* Arienale y che TAnlenotti , e-d il Toreiii affef-mano fbfle a loro tempo in buon eifere , c che anticamente Scittiäejt . Lungi due migUa in circa da Porto Del- ia fino fepra alto Grebano flä fituata Ia Fortezza Dddd incui rifiedeil Vc- VenetoProvedito-rc,eCstftelUno,chc ogni 14 mcfidalk RcpuWicavififpe-difcc con provt-' fionc di Ducati So d'oroalmefc, edÄ ; munita fempre in modo, che non put» temcrc infulti nc-nrüci- Scendefuori di efTa ful Greba-HO fteffo la Ciera j ctttA ^ Bofgo P^r« d i forte m uro con buonc habitationi, fiilcqvjali&iiVeA covado congiuQto alla Cattedralc ben officiata , eHendo-vi anchcdivcrfča!-tre Chiefe tanto per i G reci , che per 1 Latini; comc pure neU' llbla fono alciini Mona ft erj di lercnionaci, c Ca-lojcri .' Trä quefVi Xemtorjod'Argo, ehe argomentando pjol^ri cventi da ccrti fogni, cdaal-tri accident! occor-fi loro nella naviga-tione > Aabilirono quefti fcnnarvifi , cdcrgcrvi unaCit-ta., che loro fcrvif^ fe di Colonia , cd. EpUauro fi chia-ma/Ie. Non piü fuü^-ßftono quegli Edifi-cj digiä airantichi-^dlinvolati dal tempo; confcrvaü fbla-^rne ntc per hora laj "'denoTninatione, d i cui con giuflo re-Uggio rimafequcl i pofto erede. Prevale per it pih il tempo , c la forte air inefpugnabilita d'una Fortczza-, : Onde Ce net corfo degr anni ^bggiac- OnupMJg alia deftra dcHa Forrezza,c daefTa pocolontano fc quello cliJa- que Mtihaßa a piilcomandj, füvolerc dcldeftino, e non valo ma to S. Giovanni della Grotta , pcrchc fonda to al a bocca di rc deli' Armi -cwfMirt una Cav^erna /čavata nei Mojate per qua/i due inigJia di Jun- V Impero d' Oriente ne confcrvb per lungo tempo la It>- j.Gwtrfrti.ghezia. Vogliono, che qui vi S. Giovanni Evangelifta comin- vranica, prima che folTe occupato dalla Barbaric Ottomana , -^//v^ftr« ciailc i'Apocalifle; e che iblTe dal Cielo proveduto alia fua fete e fotto Emanuele Impcratore aflaüta da Ruggiero R^ di Si-''®^'^'" col fare fcaturire dal falib un picciolo filo d' acqua^ che tucta- cilia con poderoPa Arniata , reftb appunto quale Scoglio im- via fi fcorge incefTantcineatc caderc , ed ^ in gran venerationc mobile illefa da' colpi del Vincitore , Occupando guel So- tenuta dagli Habitant! , i quali quivi dlvotamentc concorro» glio Balduino, fiori qivefta Gitta in iftato di U-conda fortuna ; no f benche difficilc iia la fjlita, cd i Macigni del Montc^, mi Michele Paleologo inimico non tanto a i Latini , e Tur-che al luogo fovraliano inorridifcano , polche in poiittira ca-dentc pare, che di continuo minaccino rovina , FilgiiScogfi, edlloIettCichedrcöpdinoCüpJi», i pii cunfidcrjtbili fo»-) lo ^gN« JVjwAifl- CPse'hebbf per nome sitfe I'olte qiwllo di Tij^ww/i luuatu tri Por to Rampini » e Cipo S.Angolo . Fornu quefto due Caiiili, uno il SfEttiuiionecolle Spiij^edella Wo- b.AngUo . fornuqueitoaueijaiiui, unoiii,. ......... . , imprttlcibilt pet la moltituJine delle Se« ha, e i«' Scogll, «h e pure d i Cffci fi ihia-1 »I iro «J 1 'An [1 ro CO lie Code d i Q* ijgfl »ITi i piü largo , uominato il Cai w I e (i i Vjir^ GltScogUp fyoo 1 0» impadronitofi del Diadema, c Scettro Imperiale , giunfe aticora ad ufurparü col De(]x)tato del Pc-loponnefo la Padronania di qucAa Piazza - Continub ellaj ^^ j fotto il comando de' Paleologbi, finche cedute da Guglielmo ivi^hi Ic fue ragioni alla Veneta Republics , p^fsb quefta con Jegit-timo titob a prenderne il dominio fln dall'anriQ 1537, e man- M A L V A S I A db al governo di effa con titolo di Podcfta un Nobile Vene to J ed il prime eletto fu Andrea Lion q. Francefco, contan-dofi 79 Podefta fin' all'ultimo , che fii Alvife Calbo q. Giro-la mo , a 1 lor a quando dal SogJio del Ja Tracia intuonava Soli-niano ftraggi, e rovine al Crilllanefimo , Combattfe il Barbaro piEl d' ogn'altro popolo i Veneti, nfc con-tento d'haver loro fcemaci in altre parti i tributi, tmpofe a Caifm NcUa parte Orientale dell'anticaTzanconia , Regione ico- SangiacodellaMorea lanno 1336,che coifafledio cercaflc co-fccfa , naä fertile del Peloponnelb , hoggidi riconofciuta fbt- ftringcrquelleGentiallarc/a.Doppoadunata buonacopiadiMi-to nomc di Braccio di Maina , alle Spondc finiftre , ov' bä lirie , elegul il Miniflro il comando , mk non puote fodisfarc princi pi o il Goliö , ch' Argolkuf Sinus da Tolomeo s* appelia , la fbverchia ambit ione del iuperbo Impcratore; poiche riflet-vedefi fopra una rupe in vago profpctto cftefa Mommafa , tendo sü i proprj danni , ch' il tentarne f Imprefa era un per-dctta da Tolomeo Epldaurui Limtr^ , c volgarmente Maha- dere coila riputatione il tempo; rifoUe la ritirata da que'con-c^itild-/'-^ ' quefta Gitta Arcivefčovale , edificata in fito vantage Mfsh'ßa. giofb nella fommita d'erto Scoglio , radicato nel Marc , chc €c bene fterile , ed alf intorno bagnato da pro ton de aequo dell'Arcipclago , gode nondimcno dalla natura il bcneflciodi dolci, e iimpide Sorgenti, coif amenita di CoUe fecondo , il di cui raccoko fe baitevole ad alimentäre leffanta Perfone in-circa , che vagiiono a difcnderia . Da ogni parte e inaccefil- bile J fuori che da una > munita con triplicato ordine di groC repente s'afTaltafle il Forte , eretto dagf Ottomani tiiori del ie miira , ove pende un Borgo di numcro(i Cafe , chiufo da Borgo . Si accinfero coraggio(amente alfoperai Soldati, e nc forte recinto , ed hanno adito i Cittadini d' incaminarfi alia liportarono in un folo giorno la Vittoria : mi nel mentrc Terra, che in forma di lingua fpingendoli dal ContinentCj , che con voci giuÜve fchernivano il nemico fuggitivo , evapo-Ptft», .s'unifte ä lungo Ponte di legno . Ha purimcnte il Porto af- rh inafpettatamente una mina , dalU quale reftarono eftinti f^tfi;:^. fai capace; e meglio cuftodiro dalla Forte^ia . II fuo Territo- cento cinquanta Vincitori con egual numero di fcriti. Siven-rio e abbondante d' Uve , dalle quali fi ricava Vino , che porta iivantü diMahc^a , nuHa infei-iorea quellodiCandia- A quefU piccüla liola concorrevano un tempo in gran fre-qucnza i National della Grecia , alHne di vcnerare gl'Altari yo^iifhiü d' Efculapio , per i quali era celebre al Mondo : iVIandati dal Ttnt ffir* til Twcfi*', t*. Tfi vmsJe. torn i f ed applicarfi al trove : tornatovi pcrb indi a poco Oaf. fin , 1' ottenne non colla violenza delf Armi, mä per accor-dati di Pace . Nel 1653, rotta dalf Ottomano la Pacc , ed inveftita f llbla di Gandia , e la Dalmatia , non preterivano /tm jr» v i Veneti gfelčrcitj piü fervidi di rigorofa hoftilita ; onde ri-trovando/i in quelle vicinanze con ventidue Gaiee , otto Kavi . e fei Galeaize il Generale Fofcolo * comandb , che di dicb pero da' Veneti coUa fpada alla mano la morte de' loro Compagni, e demolito il Forte, ne afportarono iiGannoni, i quali fcrvivano ä nemici per coprir quelle Saiche, ctje cari-che di monitioni attendevano fopportunita per driz^arti alla Ganea . L' anno feguente 1654. France fco Morofini aUora low Comune v" approdarono una volta pure gli Epidauri del Provčditore d'Ar mata, c Lazzaro Mocenigo Gapitano Gene- Tcrri- rale rak da Mare , uC' fiti con intentionc d' aflediar queJla^ Piazza j tennero lungo tempo impe-ditoUCapitan Baf-cia , checongrofli foccorfi era pejr vc. leggj^rc verfp la^ Canca ; ma ot>blU gaco li Morofini a paffar' in Candia , dovc era ftato clet-to Provcditqrc Gc* Rcralc, non iiebbc luogo 1' iniprefij!, Nella prefento Querra fbftenuta con glorioie conqui- fte (ialla Veneta tenza, il medeümo Morofini nel 1689 deliberb k blocca- fcOiJO D' ENGIA SAR täd^Mahaßa^euau p tamente col Prove-ditorc GerteraJ« in Morea Giacomo vaß(t Vfcchia , df»-vc erctti due Fortini con Cannoni , e Mortar i , fcaglia-vanficorra la Piazza iaceilanti colpi di Can none, e Bombe . In queftc actio ni chiarrjato il Morofini a dar po-fa air eroiche i lunghe fa riebe , donarc alia Patna la con fo lat ione del fuo Principato , Cu.-bcntrb al comando fu prcmo deir Armi ilCavaliere^ e Pro-curatore GiroJamo Cornaro , chc la_> tenne rutto I' Jn-verno bloccata_, . IC175 ■ - /JVUi" Ripigliarou poi un ä [Ta^J^, pofitivo a/Tedio anno 1690, Ii 11 d' Agofto ne ripor-finalmente glo- Cor .aro s'incaminö it quefta imprefa ; mdi paflato ^ Porto riofo Timportante acquifto; red^ndo In tal modo totalmente Poro OOQ tncta V Armata , praticb lo sbarco alia parte di Mai- cacdati gli Ottoman i dalla Morea. yiW Ifohttff del Cofo (Ü Napolt d Rmmia . meo diede quelle d' jiygolkus Sinui . H fuo Fondacore vienc^ creduto Naupllo, Figliuolodi Ncttuno,e di Ammione i ma la Cictadella , ch' e fopra lo ScogUetto fituata , bagnata diH' acque del medefimo Golfb, non fii fabbricata, ie non doppo , che Soli mano 1' he h be rnn nnn rvr fnrri H' Ar m I FtnJdUrt, irjtit^ tiviii chiimifi _________________________________ twvtri Peftatflri Kibititc . Qaiodiillab(jc« CaftslbJiMiTtt, chstoimcuM- Ntll'uftireWnutntcda^wftaGolfo tcovafirifuU ihdi Tfifhoggi ietti V al/f lit tammuda H Piftoii , che v I p» fco no i loro .\iinenti- Se H4 uicomtano poi maLte ,cfi« ilcro nusi fana fc non, ch« Ru- pi J e Scogli renn nome, ttd iiiculti, e folo v^njono nainto^^ito Ar-ißffM , Pityrf/^, jfViu-, Ay Sfitii*,, Stit* Po^f, EflU Wola , Ca»t»io, e Si>ifa, le qulli pirrö eairando utl ^jrt qoi*- „unj^ro deU'lfole Salari, ft ne parts rii Tu» lüogo neU'Arcip;liso. IjForttiw, i> CaftslbJiM^^tt, chstoimcuM- Ntll'uftireWwntcda^^wftaGolfo _ ' ' " ■ ' """ che Solimano V hcbbc con NUlvaJU, non per fbiza d' Armi mä per tr^ttati di Pace, non havendopotuto fommecterh due anai avanti y che T baveva aggrodtta collo sförzo delle liic (^cn-fij^ comcnonriLifciäMeemct II, che ncl 1460 con grofla Ar-. CITTADELLA DI NAPOLI DI ROMANIA, -tpä Per ben*intendere le ccnditiom del picciola Scoglio , fopra H Yerdizzotti Ccüyc , che ntl XIII fecolo apparteneva a U quale c fabbricata l'angufta Qitta{ieUadii>iapolif detto ii^Ro. Maria d' Erigano , Vedova di Pietro j Figliuolo di Fcd;;ricci citt^suptäma , t neceflario , che di pafTaggio defcriviamo ancbe la^ della Profapia Cornara , che nc fece prefente alia Republica K^fi^/i Qttä , colla quale unite , e conformi Tono ftate le mutation!, ncl modo > che fi legge nclla noftra Hi Ilona della Morest ; f^ri Susi e gl'infbrtunj , E' quefla Arcivcfcovale, c prima Suftiraganeaj yna confeguitacome lopra da Solimano j da' fuoi SuccelTort fi di Corinto , giii Piazza famola , e ricca, e tuttavia dellepitl confcrvb /ino li 29 Agoflo del 1686, in cui l:"fci preta dal Do-^X conCderabili deila Morea. Fk da i Gred chiamata Anäplia > gc Francefčo Morofini all' hora Cspicano Generale . Al pre-, e da Tolomeo Naupiia^ fubbricata nclla Saccania > i> Romania fente Ja Cittadella, ch' e Jbpra ii predetto Scogl'to^ viene go- Minore Topra Penifola , chcdalMonre Palamida fi prolunga^ vernata da un Nobile Vencto con titolo di Caitc!!anr>, chcj jtiel Goifo , che porta il medefimo nomc, ä cui lo iteilb TpIo- dura meii 14,^ ed della figura dcU' aiinerio Diiegno . ISOLE DELGOLFODENGIA. CHE DIPENDONO D A L L A MOREA, On € [ifarafo il Golfa if Engia ( c ha p:r term'M t Capi ddU Cnhnne , e di Scbilli) da quelk di Lepar[t9 , chf /'^m di Corinto . Hon x' int^ri^a pc^ qiteßo nd modo (^/W^jo nelle Tawlff antkbe , e mad^me ; rrtentre dalP ojffrvacion} fatte da M. N.OU , gi^ Ingsgnerf del ^r^ndpe di Branfukb , i' Ijimo ^ß^ndo affm put or lern ak , com: vkm mn^ohato d^Ha brev^ dßan^n 'iamo emendiito n^fl^ ymln , ma noyi tut t i däW Ißa Salamis , 0 Eng] a y cb' i c hog^idi confirm a dull' Jfola di queßo . 1 S O L A D- ENGIA- DflJ» Mei-tt Ucft' Ifbia maggioro- ^ e piEi cafpicua dellaltrc ^ da Homero , Herodoto j ei Aril^otcle co-norciuta co' no m i diOenpe, ed (knom cd Oy id i o dic^-, che fü ancbe ciiiamata Qenopia . Mä coa quellod' Bgma ii e refa illuftre e nelle antiche , e nelle ino,d.erne S^orie; poichc -Eaco volle cosi dcnominarla dallA Madre Egina Jfigliupla 4' Afofjo. Re di Beotia , chc rgpita da Qiovc , in ella a' di lui amplefli 1q diede alk luce . Perfeguitaro poi dall' irara Giunone , che con orrida peftc lutta l'HoU ifopolb ^ favoleggiarono , ch'- egii egll rimaAo lulo , cd otri.'i vi\iidf> uno flaolo di formiche , ]c_j quali falivano > e fjt-ndt-'vanoda una Querela ^ tutCQ pieno di lagrimje; fuppücafie Giovc o a reftituirgli j l^ioi Sudditi col convertire que' pijoioli aqiiruletti in huomini j 6 privadc angh'ellb. di vita - Ortenuta dtinque la graria chiamo tiitci quei Popoli Mrmidam , che riufciroao poi cosi fiimofi in^ Armi , e feccrü , cb; la loro Patria töiic ihmata una d^ll^L^ principali delU Grecia , muntre lungo tempo contralto ddl:ij nuggioran/a con la ftefia Atene ; e per la* quantitä j c quali tä de'fuoi Na vi^U iirefe tremenia per tJtti que'Mari, £ c e e I mo- iW. k■ rf m IT"P o Ta V I R.oma^^H ^l.^Aüäü, e preso cUlUrnu d^daS^jruSsima ^pu^lUn di sono il comando del ^^ Trattccsco JHorosmi ^lUilteK efrocur. dt S - Marcb^. ^d^Ua rut ^are i.Str^^ J^fLiJ^Unruipera^uiaralC^oS d^ T-flieh"' ■ di Ifn^di^ r^ K Ci^at-tur d'^ Matvsctarde JOfniffSiftarfc T-liane, ItlifM ff J^^prof^t JldortLe P ali amide , I aii .rt A ■ «t ri ■■■ -4/ i' ^ ^ A i, « -ft ■■ X X A, J^^Tmiiiuiuiiirt^iii ^ ^^ICT ^Sn^SLlllU^JiiL M ^ AlD'tl^t ^ | »A" '-i^tB??!:?^^-------- .. ,/ -i :■■ I - , ■ .i-S-A t: T y lotion. - !l ^ ■(1 _ ; r - ------ . j; at ^ \ '^fstj^ ■ ■■ ■ - — - ____ - — -''Jä l ^^ 1 M J". y l.i.'M Mfisvijf I motivt dello aifcoraie fia cffi , fnniJ) Alf , . r cgliAtemcfi, vic-ne riferito, chc in-ibrgef^rodallapf^ tcnfioftc degli £gl-ncti , che loro Citti fofßl fi-a'J nu. piero delle Anfi?-tioni jjjä aqnovft-r^ta , il che elTca-do dagli Atcnkfi contrallato , ven-flero air Armi , e ?iu d'una volta in J^v^It cQmbatfi-flienti provarono vicciidevolc forte , bene he tal' hoi'a \ Corintj , cd altri cmc)ü dclla gloria de' ly^-midotfi s'-ur\iffero agl' Ate-nicfi. Iti quefte dir fcordie venedo proir bito con pene dj mortc , die njuno Atentcfe poncffe p^cdo neir IfüU , inc-appsfovi innocen-fVw/flA temente PJatone , e fcolpandofi d' cnrcr(ri egltcome Fibfofo , non comc Ateniefe capirato, gh (il coiidona;a h vita; ma ven-duto pcr6 al piu ofterente come Servo , vi farebbc ihto gran tempo, fedaun fuo aniico npn fofle ft a to con lo sborfo di zo Mine rifcattato . Fipalmcnte convcnne poi ccderc at f^to > cd alia forza maggiore , poiche , come iicrive S'traboiie ,cd am-pli^ica Herodoto D^niquefr^^a armU 4itkis , ar/fnts opes j ^/o-r'iam yjortituäinfßf valcytmque perSäk . Caduta poj come tutre I'^kre fofto I3 Potenza de'K,oinani^ quella degli Oriental i Imperatori , quefti la unit rono al Dominio de' Re , 0 Signori deJh Beocia, da una dcl-yX'J ^^ Figliuole fii portata in dütr a Qaleotto N^aktefta Si-^ g(iote 4i Rin^ai » che la C(Filc alJii Veneta Republic^ , kqu^-le r,d 1411 ^ 11 Agoilo vi maatib per pri mo Rettore Alvife Morofiniq. Nicole ^ e co5i altri liicceirivatncnte f^n' al isj7, che fe bcac dife^i crji gran yaiorc da FrancefcQ Suri^no ^ chc ^U'liora la reggtva , pur convenoe cedejpe alia (averchiantc^ forza di HarbArofTa j che ne afjxjrto Schäave fei mila P er Cons ^^ fr/wf-t^n^'er^ copiofämentc popolata ■ Cosl poi ha continnaco feni-pre fütta il Dominio Otcomano; ma nel 1654 neg^nqo lecon-Vnbutioiti alia Venetj Annata , iL Proveditore di eßa France* ^o MoroJinijpoigloriofiiTirnoPnncipej fatrovi iibarcare il Q.^nc-rale Borri confcelra^Dldatcrca, doppoqua^troj^iorni di fervido attacco pre/a la Foftczza la diede al (acco , e finantellata, con-dannb trecento de' Tuoi Habitaiipi al rcmt^ j e latčio gli altri foggetti alia cpntribt;(tione prima denegata , c che continiiaaQ anche nclla prefenreGuerra a cyrrifpondere. Situata qucft'Ifola tra m. 45- del gr. 37. di latitudine , e m. 1. 1$. delgr. 50 di longitudinc in figure quadrilyng^ con. tiene 36 migli;\ di circuiro quaii rufto piaqo , a in picciole CoUiije elevato , e il fuö T^rreno fia grcbanofb., pure yenendck ben co! tiv^tOi h rcnde ricc.i» c fe^nda ditutroquel-Id pub deliderarfi . Abbonda tra f^lt altri Salvatidni d i Per-Crpij^, nici roiTe in ranta gran copi^, che nel la Prima vera convengo-PrfKi tutti gl' I/blani ufcir in CafnpnS'^iia.a cercarnc I Vova perdi-ftru^erle , akrimenti diitriiggereb.bero ed? tutti i feminati , Lq Otta J che il aome dcll' I'bta illurtrc per i Natali di Paolo Medico , ptrcib chiamato, Egrtiera » e che lü aitre volte decorara della diiinita Vcf^o/ak iotto il Metropol i (ano d'-Atene , hogi;! ndocrain un Ikir^o di circa Soo Calč unito, {manteliata Fortaza , che ie iovra^i^i in firo tanco fuWime , che da cll^ molče li'ole hn ad Antinr^iio ß fcuop^-ono , ßiace dalla parf^ Meridionale su Ja f|x>ni:la ü' un Porto cosi vaftg , che iu feipbiaaza Gollo , percio m:iUicuro, e per cfiere anche dj poco londo incapactr dt j^jo^ii Vafcellj ; on.dcj V Arrnatc Vtnste xbgiiono per ordinano ^n.üiure trä eiik , e 1' Tttrc^ • ffgl/i-a J(tUM!\llltt dtü'ij;. Ftrtirni, r IfoJetta Miti , fcpure tri ^gißri, e i>jroaja Q' anticHita d^kktm, itkrq dl rio^arc^bile jiori vi n icarge , chc Ic veftigic di due Tearitjj , uno yevfb Settentrionc, crcduto poli vicini per implorare ajuto ; e di queito fuffiftono venti Colon ne Doriche canticlJate in alrezza di circa 10 picdi , con Architravi proportiomti belliflimi , e dalU , püfiti^ra loro fi comprende ederc I'avanzo di 50; ende TontUQ. fa doyeva effete di tutto il Tempio la Moje - ' Siegue a quella d' E^ir^a V Ifoletta Pofo , anch' effa in i® migli^ di circuito competentemerkte habitata . Ma fra le piCi decantate dagii ^ntichi e C^hiti^ da' Marinari ^ hogg^di anchc Bfitfia chiamata - (^eftii h famofa SaJama^ ^ la , che con V akre Gitta della Greciacontefe per i Natali d-Homero y e qtjclfa , prelib la quale Tcmidocle ruppe la for-mid^bile Arniaia dl X-rfe . Cy^hia , Sciraf , t^itynfA ä ri-ferta di Stiaboiie furono altri fnoi nomi ; ma quello di Sala^ mis dicoiio Ic prctvcnifTe d^ Salamina figliuola del Fiumc^ Aibpo , che rapiw da Nettuno f^ qui vi condotta , e par tori, Cencreo. , il quqle dilettandofi di nudrire un Serpente di prar d.igipfi grandeiia a dulriattionc degii Habitant! , ne fn fcac-ciato da Emnlo-o , che uccife anchc il Serpente , Altri vo-gliono, che il medefimo Cencreo non foffe d nudricatorcj , mä V ucyiforc del S-i-pentc , e che 1' Kölu , noa dalla Nmfa c,.w SsUmina , ma daila voce A raba S/tJa>na , che ligniRca Mor> S^rpenth riceveffe Ja dcnominatior:e di SAlammU , cioe In-^"*""*-fuU Serp«Ht'js .Elia i a Ja Reggia 4i Telamo^e , e d'Aiace, a cui ereifern un Ten^pio , n.el quale lun^gamente gli tri butaro-" no _honoi-i divini , cd in iömma habbe o^ni (brt&di , e di riputatione , finche to'ta da^Ii Ateniefi ä que' di Mega-ra , che la, po/ieder^no , rimafe aiiai dal-prjlbno luftrodegra-data . La Cittä del fao noiiv; s' ergsi'a hto a Hilf ale vsr-foEn^i^ , eiiidccoraLa atich'edVddU dignita Vefcovalo s^ci^^^^ föttol' Arcivelcavo d' Atcna ; ma hoggidi nanreJtano, che^^^' le Tue ve;ligie in una fabbrica ä io ^gia di Corivento- habjcaro. da Calojeri , con ilcüi\e Ca'^tte ail'intorno col notn^ di M^ iropdi , quatrro in ciaque miglia loncano da ua Vfllaggio di IG. Cafe chi,iiiiato . 11 Caläle poi di Cäur) fbrina- to di zopj e pju Cafe e llatc^ erctto nelia parte meridiona-}e sLi la fpqnda d' un Porta , che a riferta deilo Spon e uno de' piti belli ^ c capaci d» tutti que' Mari , largo due, e lun-go fette aiiglia ; ot^de s\per que'io, come per. cllere 1' Ifola^. noa piu , che 4 iniglia diiiante dall^ 'l eiTa-fermA dell' Attica, doyerebi^ eller n,ua\^roJ:imentcpopolatJV , e pure nel fuo, circujto di quafi miglia non li contano , che mille Habi-tanti J i quah h^nno di che larg^mente mantenerfi con 1' efi-to delle Biade , eFrutti ^ che dalia fertiliti de raccoki Ibpra-van^ano loro , col trafhco della Pece , Rcfina , Leg^e 5pogme, ed akro, che il Terreno produce. Lc altre Ifole Enahncnte di quelW Goltöj, be»che habbianq ha- jr. f. Ur f : vi /7i - havuto gii qualchc nome > e fieno anchc flatc häbltate , co-«le rimoftrano in eflč gl i avanzi d i ro vina ti Edificjpoco hog-gidi mcritano d* efler coniiderate ; men tre affatto tliferte non vi fi annidano altro , che Animali^ ^iilvcllri , come in Lipro-cautfilid , giä .dctta PfytaUe fituata fni Colun , e T Attica i a vi-cinanza di Porto-Lionc,, aon fi trova altro , die una prodi, giofa quanfira di Conigli , e Lepri j che da nefl'uno inquteta-ti moltiplicano all' infinito. Gli Scogli MgaloKita ,, e Mjcro^ Kira J cioe grands , e pkckU Kira , che fono forfe le Phar-macue di Strabonc , nclla maggiore dellc quali egll ,dicc , che foflc il Sc|)olcro.dt Circe . Lau fa fra Coluri , ed Egina con trh nltri Scogli fenza nome . Angißn, Mctopi^ Drcufa^ cMoni fra Egina , e la Saccania - El'ijfo creduta V Elmßk dt Strabo-ne. Pblcga cofi alfri cinqus Scogli;.vidni, chUrnacaanckeCww-nY^^IrtT ' > ^ ^^^ quel la parte , che da Egina conduce ver/b Co in^/i^i/, rinto , yeggotifi .Jygiai , Thomas y Dsafur'.n , Bbrtco , b Abreo , ^itif ^ A' ^ con qualche akro Scoglio fenza nome; Jc , per ukirno fraiCapo S chill i ^ e Capo dtlle-.CoIonne Ic duo., Kf'f^in^h che-fiV/ft/B^-v/ s'nppcllano , poco piu demro .^"rffroc/i cd äI-tre fer.ia.^tkun nojsse . ■Voluto poi-il prcdeLto Ciipo dclle Colo nne-trova H Tllbla^ Mdcrcnij J Äiicicamcnre il/dfr/r chi^mata , ßimofa per eflbrfi ill eliii l.a prin7a wUa confiimatoJ'rAduJterio frA Pa ride , cd Eicna J ond' beb be aiidic d^ H^kivf il nonie , Stefano vuole , che föi'e chiamata Macns da Macrofiri j che vi fil fcpolto ; mä Hoinero a riporro ariche di Strabone , Paufania , c .Plu-• tarco la nommo Ovwdf/j. Plinio afferma, che fi trovi un fiQ-re chiattiato Hi'lciw,, perche naro..dalle lagrime d' Elena ; c che le Lepn h^ij.biano due.^eg^ti , ma che ie vcagono fuori cir.u'j deir IfbU r^iafporcate , uno di qucHi li confuma. Elb nom e Ion tana piii di ciaque mi gl ia dal detto Cape, ne tien» appen« 10 di circujto , convexit-jido credere, ciTo re idi flam pa quel-Ifi del Baudraiid , che le ne dii trb foli . Hoggidi-eUa e quafi a flat t o di fab i tata , -perche U ii;olo f^flbfb , dirupato , e fterile ncn fc capace di cijkura; onde non . vi ß contano , che 70, ö 80 milcrabih-Habitatoti,, che fi rinchiudono in ua fuo* mal-compofto Caflello poco lungi dalle Sponde meridional! , vi-vendo per lo pi£i.4i Pc^ca j e dii'^lialche frtitto Selvaggio^, che r Jfbla produce . ■ La raectoivo akuni-per prima delle lible , che titolo di Sol art ft veggono tparle dal detto Promontorio (in qtjafi a Cc-r'go , ^Icune delle qnali po0biio„.ajjch'entrare pel iJiumero dclle Sporadi, ad ogni modo per «fi ere tutte di^ron molta eonfidcra-£ione,nc feguiremo Noi piivc in queftoluogQil racconto, Dodici migliajdunqye per Mez;to giorno lontaxia da MacrO' ^f-ATitna. ^-ß fr^jygf] gibona y da Nico/lrato Mangrfha , dal Bordoni , c dair Aulenotti Afbara , jcd hoggidl ptuticolarmenrc da'' Mari-^ari Francefi conoiciuta col.nomc d i S.Giorghd'Arhora ^ e Cap-pdlo di Cardlnak^ iateramente per6 di,(äbitata, beuche nel fuo reci nto di 8 migUa uno a Settentrionc , e T altro i. <3arbino fi \edano gll avanzi di due CartelH co' nomi di Tantalo , e CL-na J ed akune CoJonae di marnno proftrate al fuolo , mä con Capitellobec Uvoratoj ä iar fede , che iic' paflati.tempi non foile ranto abietta , difcoprendofi anche lepra tutte T altrc-» per ]a fublirriita, e moltiplicita de' Colli, che laj'iempiono. Otto migiia,lungi dalla predctta fra Occidente , c Garbino .Cüffl-ii/imi'. incontrafl Guadakm , gia dal ßordone Gaid^ronifsi, c da altri Cidwi-flÄ^ chiamata , che per la dilett^vole Tua pofitnra, c per la fertilita del fuolo icrviva agli Ateniefi per luogo di dclitie , come ne fan fede le yeftigie d' unOftcUo nel laro fuo meri-dionale gia colloc^to. j>/fii(Jii. Pkcuiiah la quarra delle Solan in poco piii.di fci miglia di giro y chiamata gia da Plinio Fekuda , da altri TtrmU , Tira--ihia , .e Pkiuda , dove alcune fparfe ^ntiche rovine dimoftra-no , che non foffe tanto fprezzabilc ^ ed hoggidi vi hanno flanza alcuni Cabjeri in un ben collrutto Convento , b piu tüito Ere mira ggiq . .fiäm.7/4, DämaU ben che dl U^roiito la metä minore., e perbpiujcort-fiderabile , poiche vi fuffiftono in piedi due Ca/leHetri.murati» uno äPonenre^ T alrro ä Levante fopra un mediocre Porto , cd cs.-jvi-i*. anche honeftamente habitati . Cosipure nelf altra vicina Ca^ nominara ü vedc fra diverfe mvine fuffiftentc un ricciolo Cafale, ha^atoda 40j5 jo diquel Gfcci jcTreJ(I mantengono,' col rrafficodc'Lcgnami, che tagliano in alcuni Bofchi diefla^ e trafportano neila Terra fcrma vicina, b vendono ä Paflaggieri. .Mä la piil riguardcvole di tutte 1' altre h la Sidra , che nel si*». ^ circuito di ismiglia, Ibli fei s'allontana dal Promo nto no Seileo , e dal Caftello Trotzene del Territono d' Argo . Calaurea. :1a chiamb Plinio , Poßdoma Strabone ; Q^llo di Sidta perö^ afferma Nicoftrato , che lo ricevefle da ua fuo Regolo Sidro di nome^ cui fu tolta dagli Hermioni Popoli d' Argia , ed efTo iniquamcnte trucidato • Un Caflello afTai forte , che cöl nome di Can telo nel la fua Sponda Meridionale s' inalza , fe af^ Gil ben popolato , c qualche altro habirante fi trova fparfo ia alcuni fuoi piccioli Villaggied havendo ancbe un mediocre Porto , chi vi approda trova /icurezza j e rinfrefchi . Venne ■honorata dalla radiinansa del CoIIcgio degli Anftttioni j che 'Ogni anno nella fua principale Cittä fi teneva non men , chi? ,in Atenc , in Epidauro , b Malvafia , ed in altrc fimlli CittJl priucipali , ed ä tal effctto dcputate , Eravi anche quel fa mo* fo Tempio dedicato a Nerturto da tutte Ic Nationi ^ cosi nC-^pettato , che ferviva d' Aülo ficuro ad ogn' uno, che ivi fi fč»f ^ič rifiigiato ; il che pero non ottenne öl Principe degli Orator! Demoftene , quivi rieoveratofi per faggire I'ira d' And pa-.tro , il quale vi ma ndb Archia con mol t i Satclliti per eft rar- orwrc. nelo ; onde il grande huomo t .me nt re quello ccrcava cohj» blanditie perfuaderlo ad ufcirne , piil toflo , che a^^dar vivo nelle mani del fuo neiivico , copcrtcfi il capo trangugib il Telcno, e fpirando Tanlma gencrofa cfagerb il^ nm?m Kept uns vtvus adbitc ex tuo Sacrarh excitor , Antipatcy äatcm y & Macedünci, m T imp!um ijitidem t mm mvhiatum . SiegiTu a Sidra Hathifh^ che cade in dubbio, fe Jia 1' Bkujfa jfKiU^r^. .di Str^abone y b pur quclla , che fl c acccnnata nel Golfo d'-Engia - Quclla perb , benche non habbia piii di quattro mi-glia di circuito , afferinano^ ,cbe tenga .buon numcro d' Ha-bitanti , che fan no il loro fspiorno in un Caflello chiamata Ecbia^ quafi ncl^ezzo di efla fituato, raccegUendo dalle fuc Campagne BiadejcFrutti, che fopravan^ano al lorobifogno . Non ^ cosS ia vicina S^cte , b Spefcc ^ la quale altre .volte ■ habrtata , come ne fan fede i due dicoccati Caftelli Leutko , e Navi, uno a Settentrione t 1' altro ad Occidente fituati , lioggidt nel fuo Conti neme d i cinque miglia non fe ricetto altro , chc di Capre , 6 CaniozjLC , c fiiTuli quadrupedi Silve-ftrl , che viroao ae' fuoi ßofchi,-a tagliare i quali, per fervir-.fetie nella fabbrica di piccioliNavigH, talvolra fiportano alciir ni di que'vicini Grcoi . Da quef^a Ci pafia a Settir Pö^?* , Oilronlfo , do^ IfoU di Biaf-altrc volte chiamata ; e da' Grcc'i XJyrdchiriißa ^ cioe Ifola di prffirtif ,radiri, perche il fuo Ter re no produce herbe d i catti-va conditione , c vclenofe . La clvum^rorio NyiJhkiJiato vugJia , che IfoU picna di Mmti fignsfica per effcre tutta montuofa , 'ed alpeflm \ ad ogni modo nel tempo , che fiorivano le R^u-bliche Greehe , vi crano tr^ Caftelli con buon numero d' Habitant! de^ quali hoggidl un fblo col nome di Ca fiel yecchio fufli/le da non piii, che 60 Perfbne popolato. in eflale Provincie collegace delPeloponnefIb ftimaronoop-poituno mettere un forte , e numerofb Prefidio per argine al violento corfb dell a grand'Ar mata dl Dario ; come pure fecc-ro m BelU-Pola , che 16 migha in circa per Maellro Tra-men tan a Je ft a difcofta . Quefta vantb anche i! titolo .d* Ifola SacTet f perche eftendovi e ret to un magnifico Tempio ä Nettuno J vi celebravano nel principio d' ogni Olimpiade iblen-jnifHrne Fefte» ma pur' anch' eflä h hoggidi aßatto difcrta , c /{Kipolata . L' ultima fra le Solari fe V Ifbletta , h piii tofto Scoglio Ca-rank , b Caravi , che compofto di negre Zolle rapprcfenta lij figura di nna gran Nave , che a vele fparfč galleggi sil 1' onde , non occupando il fuo circuito maggiore fpatio appumo di quello occupsrebbero tr^ , 6 quattro grofle Nävi iniieme con. giuntc , non trovandofi in eflb altro, che Camozze , e Fal-i quali vi ü annidano ; e pure anche in qucfto ü redono com Ic veftjgie di due defolati Caftc Ii flata altre voltc hf^bitata > chc fan conofcere cfTere Ca- Ffff ISO- 09356245 D I ifeU gJn-utai J Jin 7 fiffitft. ISOLA, E REGNO C A N D I A- E SUB ADJACENT I, III tli quelle della Greaa. Omlama ärl!' Ilbla di Candia , e fue dipendenti nn^ Claßf feparata , tra k qudi Tohmso nel Ltbro al Caphoh Xf/'IInamiTjtChudo-i J b Goi-oi Latoa, ö Crifliana; Dia , oStandia; Miloš,bMilo; e Ceniolis, di mi mn ritro-iiiamo H some fuo tmderm . A quefl^ Not aggiugniamo le Carabufe > S. Tckhro, la S uda ^ S"pjjialong:i y e molte altre meno coKßäerate , fp^trfe iü le fpwgg^ medefima Candia . Dißmguenäoii p^r^ ejfa per la piü beUa ; e äelle maggmrtd^ tut te r^olf dfl Meäiterraneo > eä ejfendo ßata ii T^atro di tantifatti cofpkui, e delle Guerre pm oßinate de' ßoßri tempi c^asi^/j bdhbUmo dt^tjuefia y e de He fue adjacent i con ^uakbe prolijjita fat t a la defi ritt ione , h^tvendo raccolte le noTttie da n'covditi , trridiä laamfcrktt ; onde dalla narratha d ejfe attenda ehi legge novitä »o» piu nelle ßampe incontrate , e ne Dfegni Tuna l' efat- ^'^iXf/,^ tezza. ntt. \ric furono , e foiio le opinioni de' Geografi , c degli Storici» ancichi , c rqodcmi cir-^a la dimenfione di queft'Iibla famofä , che frä le Ictte ipaggiori del ^Mcditerraneo tiene il ftcondo luogo . Soücrate le diede 1300 St ad j dr lurtghczza; Arremidoro con varia-tionc ecccdenre 4^00; PJinio , ed alrrl vo-gliojio, che fi proiiingfii da orientc ^U'occi-dente mlgl ta j e che all^rgandori da mezzo giorno al Sct-Tcntfionc, doTc almcno dodici, c dove al pivt 50, ne habbta 700 di circonferenza . Strabone,a cui s'unifc-uia il P-K-icciolij le da miglia 615 di circuito; il Botero, ed a.cri Ic nc alle-/„jtw-f-f;^,gnana 590; 11 Brufom dice, che ne gira 600, ed it Nani fb-xTXlnfi- 5Noi per6,unitbrmandoci all'eipmenia de' piü Mo- derni j cd alle relatiomi de' piüpratici Nocchieri , Thabbianio ncllc nofl-TC Tavale collocata tri i Gradi 51, e long it udi-^3+35 Utitudine ijcftencnonale, dalla di cm ütuatift-np fi rilcva vcridica U fua grai^de/.ia- Collojata dalla Natura fra ^r A fia , 1' Europa , e 1' Africa ä cavaliere deli*ArcipeUgo fi dl-rnoftra quali Taprema Si^a-jra di tutte queirifble ; onde non_, fenzara^ione Ari I to tile la encoaiib coi titolo dr Regina del Mare : c Gio: ^ücrcio U chiainb Umhihca del Mmdo , ftando po[la_» ne' Mari, che confitiino con tutte Ic parti del Continente co-ffi(/.snito agUAnttchi, bagnata ai Scctemrionc da queilo , chc da cUa prcndc il nome; ad AuRro dal Libico, 0 Mare di Barca. ad Occidentc dai nommato dclla Sapicn^a ; cd al ftinjo O-ricntalc dal Carpatio, ö di SVarpanto. II Ttio giorno maggiore e d'hyrc 14. m lo poflafra'I IV, c V Cliraa, e tra'l IZ, eX Paralcllo didante dalle GitVc di Barbara per ofh-o i^iiglia 150, da Capo d'Otrant<4 per U quarts di Macflro 500^ daiU Soria 600, da Ale/Tandria d'E/arto ptr lcirocco45o, e aa Cipro 500. N^n fe mano incerto ilfuopri-mo nome d i quello lia la Pütria de* primi Coloni , ehe paüa-rono in eßi . Geüo aftčrnia che fbUc priiTtiera[yi::nte chia-mata Aena , ed Analfimandro iiem; indi Mjcaros , e Mua-^ ^^^ fignifica Bi-ata ; e cib a riguardo dzl luo fei ice Gli-ma J Mclos j e Pbtliltidei fa detta poi , fenta laperfen= pirb la derivationc . Mä ii nome di Cteta alcuni vo^liono lo riee-^^ CretOf ^a'Cienciii chiamato Demogorgme , Fjgliuolodi Kcmbrot , ehe qcgli Ätini dd Mondo 1945 Tu ilprirr^o , ehe '' in efla regnafic . Altri ^ e particolarmeatc t favolofi Greci , dicofio , chc le fbd': iito da Crete Ninta Fighuola d'Hefpe-ro, c ch'cdä il duiT^iqio ä Saiurno Padre di Qkjv^ ; pofčia da' Careti habitatori del Meinte Ida t a d;rta Q^nta , daadoii ad edi Thonoj-e d'irnporlc il protprio nu uj, pcjrc^u faU varono Giave dalU flime rabbiQia del Genitore . A team di parere , chc undici Cureri , venirtr quiW dal Miiue Ida di Frigia popolaflero, Tlibla, e dair&ro il nom; all'Ida CLeccnfe , cd al Regno tulfto, che poi corrottamerttc Lvaalone la U, toiijichiamato . Altri attermano , che frä i detti Cure-ti fblie lo Iteilb , e chc qucib intmdiicellero, nell'Itb- la i'Arte di tir:;T- d J Freccia, che cosi brari Sagittarj tli-rono i Creteifi^ che da tattJ i Poeti, cd akrt Antori neven-gono iingolarmente cdebrati ; onde Pollace padando del T Armi piü co/picue Icriilč Maximeprobantur Thorax A:ticui ., Galea Beotka , Pikus, Ö" Pugio Lacotticus , Scatu/n Argalii um , Cretkns . Hecatornpülkt j 6 E'tflTW-oroAif la cbiamarono i Gieci Grcci , per cfprimere in un iblo motto le fue grandezze pro-venienti dal numero delle ceuto Gitta , di cui fin hora, overs , ö favolofa ri(üona la rama . Candida finalmente la chia-^^^^^^ mavono alcuni Latini dalla candideiza de Monti Leuci, che ncl fuo lato occidcnralc s'inaUuno ; b come pen fa il Negro da una Colonia de' Aflatici chiainata Candida , b Candace ; c/TendoIc per ultimo rim-ifto il nome di Candia , ( dalla Cirta erettavi da' Saracini , come fi dira ä fuo luogo ) col quale da tutti vi ene cono('i:iuta , havcndo icmprc couler-vato in Latino queilo di Cwta Diveric (bno Ilatc le queftioni circa il tempo, nel ou^lc fio- , ,. . rirono le Tuc cen to Gitta. O mero nc accenna iblo novatiDLj Eforo , ä r i por to d i S t rabo tie , vuolc, che reftafle com pito W/'uf^rw numero dt cento ; mencre t Doriefi , che feguirono Aiteme-'''"^ ne ArgtTO, n'edilicarono dieci doppo U Guerra di Troja. A l-fri riferirconoCrc/rf chiamata da t^hife di cento , e die^:! Gitta ; m\ che dieci Ibllero diib'utte da' Nemici del Re Idomeneo, mentre fi provav^aaHalledio di IVoja, al che repitgna con motte ragioni lo iteQo Jfrabone . Nc numerb Phnio quaranta ä fuo tempo; e doppo che Niceforo Foca fcaccibi Saracini dal Regno fi tro^avano le icguenti di;Corate dalla Dignita Vefco-vale , cioe Cand^ca^ poi detta CrfW^d Arcivefcovale j. Gflsjffn -Arcadia , , M lcp:ita/m, A^'gio j Lappa, Cid}ft:a , H-e- ra-Pitria , 0 Pe^ya ^ Skea , e Cißa/no . Paolo Ranufio Ve-nc:to , che fcriifi la Qr^rra C > Uncm'^tpolitana p^-r l.i re.htu-tion:: dcgl'lmp-ratori Aigeli Fia^rjComi.ni, ne alier.n Janch' egLi ta'Ii irenti piu di dieci V^Jcovali, ed altre diverle jbggette alU Gapitale di Canda ; e quatiij la Rjp.tblica di Ve-'ijrtuac-quillb rifblanel ri04 ArcivefJovale ^Hthm ^ChirOfsUXfi t Cißans , Skia , Ha, A>'i'adia , A 'giö , CAtmona J e Mhpatatnj tutti Veii:oTah . H jra ibao ridott? a + cioe Candia^ Ca^c-a y Rettif/t^j c Skia y e tuttc I'altre , b giac-ciono fra le ro^^ini, b fiuo cam'iiate in Gafali di po^ro no.n;-Tuttavin per fbdi.ifarc alia curiofita degli Studioli , hibbiami ftimito proprio I'anno vera re in queilo luogo i no.iii , I'ongme, G ic mitatioiii di tutte le cent j , ene a gran Regrio a-;rebb;ro pre^io , e fa ni , le nti\>/i.i ni eitefe iru una ernditiltiino maaofcritto ndia raccolu djlU nollra Ac-cad^mia - Princip i It] Irt J,[nque tJil Cipi S Sniero vcrfa Livante, trovavift Cfumw-m^ 6 hf^-i-li, ovcru Hftrtpiih i II fjrt J jijlij qujle en pisni .ti leCfsri >1^ rtiunu canorciuce - Eri ( (juefti molto ji-iiiii;, e ^nutirr*, (itaitj il litii^del Mj-« , fi >rj del tutro rjviiiiti, rimi-iiiLiJoptiiilii JiTiedi ^iftisWii, dw C'nti Jijhutt* , ^tlepjciii! rovj^i, cht di rifijuno in terrj , /l; LMcljf,!.i.' is joij^i jr pirrs fspjici nel intrtf i I'oeti » chs in efT» rigriaHirij xi^iad pifi xiti di Cibiti, i qjili Fi^r^rj iia ilci: ^lerrc i p-t ifcacciarlo U3.13, (in j che fjru.li mri, = di Ifjtti oiide kjbi^'p ^ ori;iJHt 11 fiirolidii riciaifjl-ni uEj. C^i^rnnij ifJ aiichj J j^itw ildiluviu vl inTjrj Gigiiiti f (i can n.illtf ngtaiii , C Ti iliivi ini cjti , r«iideft loci i?Unia ijiIj^oj- chj itujiil'lijl^ipjitijit li^i rrjnitjcj Ji IVlnre, Til trj.'icj un Cidlt-efa 4S tubati i r ^trc üo^llic j Jj , ch:«fc i^jt iij Jai C mtiililli U terci näir t< jU ri^i li 1 Tffcbb hii mil J , grJnJc cu lu uni Hocce, cho m irie^^ i-^t o. di e Hj feni 1 c J .1 Lid j: a t iai^e ^ li ri fj I fj 1.1 p 11 j e i e faj rc fii J iii c 1 , ch? r i mi Tt nj interij id eiVeiid i piqpj/tiDniri lUii'mf'it-irai.iiil-ttt, diotf, cK; u.m f-'iitfcj.irciyi-vapcrgrari nurxviglii in i^^.icCjJ fwiU ^if'i 1 J i ''itfiriij . Si trj/4 u inchi til'njrj i quiilli tempi a/sJ di n i:ii , di Fit b , cJ Jtti; 11 irtt ict G irpy diect ^dl re iitig^i jrl di qU'llJi dejli Hujnv'Hi aidid^rj, jjI At 1 iiitirj di S.Gi'Jfgij tva[a fu ^ji um« ill famnJPüiCi;-fice Pio V fid CiDCiJlorjlegrtta di io Giu^ lo r (^E i Hi:ra-P«ra;CiJiri di injridcH.oli luiefii Jj j-iv^dtl. ^arc träiCipi S.5idcr9, e Giovinni , «d Dttencerclib^ anct^ri lupra I'llteiu 1] iirpri>Ck>lleun «ncira) che iKtifeD^L-va, Ic riputita i 6f[ Gggg Con- o o £0 J2.0 uCMe^i/r^one £0 iO lO aJi Cßli'A^t^^^^ ^ /T- i - I- Amiujli Sciil. os ^f Seru pa ii : Rtm^poli llaria^ At^torii •V- Jiossos -f- VI. Al o rili I JijpjiJhrtf, jrfxr-r- (I X. fjLtteci, of ^'UtanLJ STILI. Isp^os, o \ Jüirrinif^i^' I I £0 ^ I / ^ 11 i i f// VIIJ a Silf ho, o 7irinch lo^ ^^ • [Sett^ P ■ J-.rjir. oniii. »«id'jfjtnocMiiij- , J'J'ijwjl? b 1 ^U^tt^ o l/iUI/^IV I '/ir/vÄWJi» I , JTfAra/ifJ , ! J^JZiJ- C t£K.ajt> tf B f^atta/ri r , ^ / a'J' -Mi i/ o MirriHr t'Aieio o Zjv&L \ p 1 f-1 CIÜ^ALZ J , t ' - D ^raj^f/^ ■ 3f ^ i ^^ t^Jitrtr.lOLol 9. " 'r^/U "JSjtcyn. Jlf&A). i^enwato jf&fami»" . — * rai/S'* Mu " Spdinttitr ' // Ä o^ij/ittf. ^•Ičftl^J- p if^-tijT/rtna ^ cioc ÄlAttr^^ ixfntff äijß'/ta K ^ " ^^ /a ^rojondu-jvrnuni Jt^^ Te iC ^ffteno f y-'i / Ü i ^jffiu/tL d da) i ■ J-? T X K R T T j^^iL C, B ^ .^ytjyo „ IC^-R ' ^tanaidc 'UiA.^ J . Montažne de Laüja /StL N / f'J/Tjy^jü J; ■ v'^ ACar-t^l pj # "i'^rrrr. pö ti 1 /1 i' ti d iiJjjHf't ) ^fvmmea ° /üftW/lfJ- o «{ift^dfu. ) • j JT'tin'i ä] J JEmJriijv ^J'tlflii^uMvr-a \ o , Miirtamarm to Xurvil-t: Mcj-m t> . ^ „ O K'/Zv^ B^w^-fJ-ttttft J?: 4 ^ Jfi^ite J'.riisr ■wriv rcr/id ^r-^^'.is:» ^. Jiliiff. J C j'-i ^jiilrii ist T'Zinaaf i" y o iS/^if/ß > c ' i^iuWt' "D O R- J X ^^ J z v I C J-"------- jfjLlVJ * f J 'fif«* r '.^Hjii/ctij fta cf ^ ctx}fit -äiiit ^ ff^i ^■MäUttD, ieiu> A T^r ^Cksal O iiO JetfviAfn' J C J. J- 0 ta _ -r? LJifivui * ar^Jl m**, ^v^r-i-m^j. o ^irrfti/ti j', QurJta Paru/nu ^rtfrfti o ^^ichelo J-, o ^ ^ , TKtfrt/,' Jtansracorto , Jionxe Äffernjjia 1 JtCf riOf [fj/nr/fi'q^il^ 1 /JlfAflnin 'J'at/cttm tit^tts -fL '- ■ -r ^ü'i'Ai^HUI sK^' o srn^.ueil'u/r/tr^'J'oi^'tJ- * Ure lati, ste Ififtin^tej ^ T* ^ ^ C^ai A-tii-iTAi jijtrr-iis^m > I? 1 JEife^^ iL. 1! i "Ti ^ ■ ^ ^ T 6 h i-ViTj-vvr o ^ ^iUft^j^/ji^ Jj-fff fljU^l'Affi} ti^f, ^m-Jti/HOinti' tfec^ndC Tl^ti^ ^^^ I JP/utrtf ^ 'j-4? jI J ifu'uitfAf C f 'fiT'Uitn jarom . » Cq 'Caa-jj ^riiTif 'M. v. 7-1C to ^ Viiia meshiss,^. 1 Ckpo Tacro ■fnif^e/ns Prolin * ^ \ \ \ \ ^'ffiofu Sr. 'd- \ Ij 'Art/fiilihi : ■ A jncju. tfr itzsal It eo ■rt J^VCOitO rti"'' Fesso i i.iS A ijr-f^ii 3l'LSSa.,b lltros Jk rz, Gr rt! na v .'iyr/ü- Di'i w jTi-xri Rittc"^ * t 'meat o \ Jj/it -jt ■M^ctvjjoli^ '/i Ihf7tas VtcujIu A jrjTjrl Chervtitsso * Cher'OfUj'^O yne + 2, . Ji -Mirin^i * -zarjzy Am helles ^^unos / Ji? if Mi^lÜL d'JtaUiL ^Mexsco &žorm 4 s lüBTlHIIIBTr ta Jo W iO H io CönfuI« V»«tiiJiGu«rrtiJiJibiIei gigÜttJ» reflUtnu contm Ic iofidie Turrkffclie oon foflf fUt o jfl Strne eon ! e muri de I li Ci i rä demo! ito. J Quiciro miglii loHtana eJi Amnifros part vjciir il Mire fopriCollijw »Ipeftn f|a C lat ^Utu hügwjJipiccipIcjGifalecol nomeJt J 4 All'oftrfldj Sittij, niipiCiiicntroferri, »eggon^ Jc ravine di Ci"l J'ang^ffo rt C i nt o , Jiivfi habitiifino ikuni Popoli detei Lsiftü , che nudrivaiifl «mi afliL bi av'i iJa CiCcil, comc nparu Straboneeol teftimanio di Teofrijlo. Ivj Ti cifTcrv^in« ancor» Ir vc-lUgit, e d'ilpri ^dilicj, Tavtile, Harm i | c^ulonn«; ed tLivp- rtiori d?l ti terra riirovano mole« n^edaglie antichu. , Nfl luogo t c'hiif;gitli chjimaft Lt^ptrfö f ijl l'onmte dj Sif il ju '1 Mih di Trarnontani Aff/fa/ tti litnjfj jli>£ii t Citil malto font, per «(Ter« Tj^bric^f^ fopra monte alpeftru » e pir:e Ji ijijccijTJiik, bcntiie cJ^lI^ parte di ferra Kibbii facile l acftiTb, t (i vtdoiio le vefLipis ilelli fm giai-^deita, hoggidi tiiiotce in piccjpfo 'Caf^eUu-g Crjrtpure Lurtji diSiitij I ^ rtliglii lu eirca fia ttrji werfo ollro in un montitello TafTo-j, . foj e JiifttileiTilite 1 rfiiiiniiitu Monfnrte, feg^'^fifift ic veftigii;di molti^lijcj, cJilcu-ne Cirteriie, the dinutano e(TLrervnio u.jo, clii'fifonltft-11 ill Venetis nell Aitio dell'Habitationc della Palritia famiplis Orio. ttullJ Putic" (Ka dttt«^ Santa i riniii^ qtiivi tfafpojuto dafja Canca in iLil^pu dclb reL , in cui kggeft . Siemimt* Ofii pfariiai Ma^iflrjUiiuj in ^f^io Cr/f* ilteer/iu , Cy/ifii^ ntmpi , tttti Jn/n faa» ^r-affiwur pißt) , ^ Caiti^afi! Ctußi-i't« , Citfgiyfatttfn infttpiT , jif rvfiiTrf frcvihrii , JtinutHifUi ipfm Cy/trttl4 i^rüftt Jtttrpf intt^tfr 'uno. Cftrtnjfj , tit fmitn iff rturrv/it ffnütHdmim Jtnstäfint , \efvfsa cum S^fihrii-^ 3d tgrtffsm jui y p ami tili* dtiitt n/ttrftum cimfiii'nTUiit w^mtnfff»:» . imindriH'itfero 1 IfoL ik-II Aunü 16O1 pdiialtinio dell'Ira-pero d'Antanino Pio,maJnt? «ncht je nc ferre mrni j{in«:ilrut)ii ncUt Sioiit R'nma;:«. Vii-rie bensiuniverfalTnente afllcuTato, che j predeni Jjradni fiJtbVfcarstr^.Otni^iri fulii nel Sat 'l'anto e compro^-at« da Niii-ftPLij Foca, duppo aliLiit«' al;Tr<3no I mptfislc nel Cull'" t^niiA di- Iti^erli dichiarati Mcrrupali di tutto il Kcpno m ve^t dillrutiä Gortina , s ikUitia datoJi per ptiiilo i^al^oreS. Niroiic, Jtfenito Ai mtno i S^fcisio iitll Ifola ad rllirpare f tuttepefi. Maomet to, intruG ne' Pl^Fo!j detl7i"ob da^Siiaclni, fuggioniaiivi pd corfo eda ii iion'.i, Üiib^fi i conofciUfa da Plimo toi nome di ^Jfiuw, era (pllocsti in rlpaalMtre ?er-üitrioiwl® viein'al Fia^ii Geofiro , e poco liingi da Gnodi , Nun fi imva ^emuri» dl cuntinujrodi t^oanni.Htibbeqytftol hopofcd efsere intitplat" Stcnndo Apo'fliilu di O/, e perciö mutato^lt ^ tnjrtit- di Nieeta in quello di T:» (fhc fü il difcepolo ili S. Paolo lafeiato perprimo Vefcovoin (^orlina.) con (lu^ilo a'irt-fo nella Stde Mcttupolitiei fececon rijutodtUVjfiiperjtüff fabkrifatela Catttdrtli io forma mafllofa , dtdirindols al Santo , dl cuiegü havtva afsunio iljium^;. t^uivilu pahn^entc vcDcrato il dl lui Santo Coipo fin All'anuo I jr44,ricl quale da cruHelilHm j i ixi-ndiu reflö Conf^nlu Ii maEniiica Ttinpio , e ri-in ceuert rjtre Ic Reliquie, e Sagfe (uppelk-tlili, ecfftto uij ^inipolla di-1 SaurifTmo Sangue miratoltffo dd Crocetifltj. Memorabitf f« d pridigio, meimc un Fanciutlb la ri-trovb ilte'a Tri le rovjiie coji doppio miricülo j pcrche tOendp porta in aitru vafo redi Vetro, e queftniii unod iigcnro,fitrovb I atjjintofufg , il Vafogiandtfpi-nato^^d 11 mjiiote col Siuij-ue Sinijffimo ijitero, ed illtfo , hi f^iidl tlpidlo rel IVfoiü de IIa Bafdic^ Durale di Veneiia , Ktct il Santo pyre tabbti^iaie altitChii Je nun folo ni^lla Qni dlCan-dil, mi in aiiri lut^ghi dvd ^fdü an cor*, pr^ipjgsi.dy fcnnpie fitt (le vij.'ie legJori* del V angelo - F.lfJi ^hQarjiaftitir , d if ono alcuni, cbe fpffe donaM da G iovc al Gigante Kriateo^l^uai^do iUrt^ gli altti NunÜMJ^e^ jno caCun^to trarlo dll Cidc , t ^ueflo io diieft:. Horadclie rji^jne di altro noo «fla, ehe j] Geßfih JiCanJis verfu rrafejiis. A J che Hij mevo eh iomi Crfr J iiamhrf^iinttt, pe re b 1 iti lo ^ i 1 Te ff J t orl o j c h c Ucircenda ^ £ fuccefo il Gafaic Agiicaftn aoo piü che tre mi^iiadaCoi>^dIonCaiio ' ^ : 'Cw^a fi detta ancElcČtrjrt , dil notnedel Fiume , che le feorrti ad'.tppiefso . Plmio la '' cbiamil Cmfss^t Straboiie, di ciii fii Patria, Ctajfau (^efta fu antic^mcnituüa '7, detle priAcipall, t piü cofpisue (Jel Regno ,eficndoanche ti prima doppo Gorcini, ehe ^""J*-fofsedecorata della Di^niti Vefcovale; m«nue ft t rova, cb il Santo fuo VefL-uvo Pisitn fa mirt irinato in e fsa d a Sara ci" i a' t o Of f cbre d e 1160, q uaodo c fsend o s bare a ri nell' I ful a ] 4 rovinarono con altre dttii Fi'l pure ffw VefcovoS. M iron e, anph'egli foi^raiiomato Thau-maturgo pel fuo mol to drgtttjna, cotifervandoli fiella^f^j-ifdirEiunt; Arciifefcoyale di Cindia una Vilk del fuo n }a«,detti volgarmcntc Ai^h Mira. i Saradnipgi iiiEeiamente d ill ru Tiro nel K11 ^e aiift ho »si d ■ fLpoJia nell« rovine; mi ß compten J^ la fua antic« gran-jieiia dalle mol te fäbbtiche di Votle, etrnirmi, che fi y^ono, eti iii particolife un muro Luitgo ce n rn p^fTi, e b ii/tnco ^ mi al p, e'fi-n re at 11 rij t o c4iJ nome di T^fftffli non di ricetto, che ipicciole Batciie, h tjn da To I u men Imuni fii thiamaia arch; Por:i ptnii^ ^ perche ffd^fl venutodal-la F nici.i ^ e qiiivi sbarcato , le dicde il noine dflli (lia Patrii , e fabbticata la Cittd ^ li tlenominö col pf0j;^io- Nt rellano tuctavn in piedigli ivanii net Cafale /^J^««- f« eretii alle fp^ndedet Mare, mi in laugu cotl Tlcco , che fei^ptt . ven 111 povo bab:tata 1 ediicggidi^ lidotta in pkciolö Cafaledel nome [tefso. Ghjtr'JT*^ Ainklii! fii coi'jcbiaiTiata da Amick- Fj^liüolo di Lt^edemone, che la ercfie fopraui^ fi{0<" • ruvido Scgulio da llrctta liiiguadi fafsü mijt'o alCuntinente. ii Arcidi» fü co.ti cbiarnata dal Fiunie Art^di j che vicinti' le fcorre , h come akuni vogliono, dalTefsere ftata ricetto di Mrridiali , e Malfü^tori dijfipti ,e diltrutt i du 5a' 3+ inrno , iü iirftiinatl Arehrftoft dal vvtbo lert«raie ehe tuoI dire ieeforfl^ J-Uädij, /f^UHmnitiiitrifi i c fü traiTiqtara in bofpitio toifefff di'Forellier«. Hi.ij!gidl cnniirvaU nomed' AreädiJ^ ebenda gü flata u^ia d,;lJe Veieoiali fotto 1 ArcivefL-gvodl Cittdla, credufi fV- l'ultiiino fuo Vtfcovo {pf<:e Frjacefco SiWg^l circ* illj^Oj «fscndn poilbto foppiefso quedo Vefcovadodal Ppnt^Sc« Clefr!.jji[e VIII. nel rjS^ ^ c I enlratc nna-l'idi tfso ifsegnate alPHofpitale di s. Gitt.' düll Oi'tervanta , ereit« in Cfjrfjw pei corrj^ modo du lie Milicie fTalianedjtl Piovt-ditore Generale Luca Michie'e riel t CtaM/ füCitti firuatajitl piiiintimo ucefso del J'orio di Spinalongi; e ptrchc in efü'^ un Fraccllo s'iiiJiiiiJt'ii cosi vivamente delli Sorella , cbe ne fü c^indutto i tnaiTe , clntiins^i. ptrci6 la Citti fi rlfnominö C^unen , che in Greco lutterale fignifica Aifigrt letiile, r non e ßata celebre per at t toehe per hai'cr»! in efiü baviito il NataleCtefi- ^^ fönte iamofg ArcikiuttüdelTempiodi Diiiia Etefia , feniaperö ne suche fa per fi ilfico, Cirat»! . (iove ful'pe ed i fi ca t b, n öti t rot a n d 11 fen e Ii «g g idi»i t m vei l i^t». T^n." col nortle 'pure di xirui^ con»fciuca da Stcfang , da'altrl^ chiimati Orper ^^ efsLTL- Utiiata fu'l Monte vlcino ad Arcadia j hoggidi i tidotta ncl Cafale rifiy^i/f, Tpftt.u, ftr.ipim delta aache PiYatfatft^^ pefch«; era Jitmta i a tcrreao abbru|iato i bogjiii i il ^if Ca fa le 'Phttbii^ ' lirapn* - Ampilai» b (f^iic^f fitgata nel niiiii.a dtl Re^aü, boggi j detta A i^tUes ptefso il Ga-faleA^endi, Apipapure fabbricali nel Keiio del Regno , hoggidi aJtro noti t i chtril Q«f*}( San ^'"pih^-Timaß. '' ' Vtnoiutera. piida circs dp rrjglia lur\gi da Goi-tina, ed hogeici.. i O/fc/A^nt. Ma doT'hoffgidi c i I picablo Cafate , trü fituata la grandc , e fimofa Cfr.'trht . Latifiu nt fü il fonJalort, e di tfso portö aoche qunjche'tempo il ngmc . Air.pliati poi da Gori inu voll» , che 'n'ir-iitHi in fua mecnorii fi chiamafse, e pofcia da iin oj' lui Figliuolo p^ecipitato da un Coccbio C*i>flif n^ la dil'scro i mi da' Succel'sori Gi^ut»^ riafsijnto it nome di'In efsa iirima che inalcripirtede^ Regno, comen'eri Ic MjJ:repoU, fi da San Paolo Del di Crjllo pi omuTgato it Vangtlo ^ lafciandovi poi \ pcnpa^aito per primi'VefcovoSati Tito, che tworl i^Jfpjgna Ui eti di AiJoi' uel ioj , edaJcuni vogliiino cfletratHi; lafuadifccndenia dal Sccondo Mtnos Sofiei.nc 1« ragionl del mtdefiiT^O Vanjelo conla pcnna San Filipjo fuO fuccefsore nel I JO contr» i Fretico Marcione, f U ratific.ireno pur« in cfsa col fatigue Ibtro I' Impiro di Decio nel Z JO Tttdticy StiTfrniv^, Cf/ii/it, Furniäpe ^ Zttict , Clc»it>tr.t ^ A^^apho , £i»ßi',dt ^ che rutti ht bbeiq Ja palm>t del Marcirio nel giorno di L'icera- j bre i veiidicato perü dal Cielo coa I'lemuotj hoiribdli , « con pe(1e ^ cbe diliruf^e gran pajte dell'I Tola ; mi non onitigü la rubbia del Tirasno , il ijuale a' J Lugli^^ del fuf»£utntc anno fecf mo tire fti' torment i pur« San Citiilo fuo Vefcoucv Antat: Ciftaiti. AncheFgrifn'm fuo Veltnvö vi rrrr'i Santo rtl 410 e vi hebbc fmtt i1 n»t»lt S.Cofrrio rbcahbandoniri i commodi poi täd^lj'lalti Tuj riobiletljTceFiden^j sVIefft p«r iflmia uii Kdmlfiggioj in cüi tefrarftfi i füoigiorninel ei il fuoCorpo crafportat« in Vctil-' Tia dfcl lOjS fi veneia iiel Ttmpio J i 5-Giorgio Maggiore, Cosl Tru.-čf^'fimai™nte vi fioriron*) mülti iltuhuominiiUufLri petS*iicitidivit4, petJottrfna, cpervalüre ndl' Armi , U dj lei c'irruitoeta d i ditci mijjli.i, ciime fi crtFiaprende Jille rovitie, e veftigie fuc fab-t rieh i, reflandodiicorü in pieiÜ un* Arcodi gran Porta fjbbricito di mittoni i « To t terra fi frovanoftmjireCaloHue, e Statueiii rniimo, fon ^Uri quancki di marmi livorari dl tolorj diveifi. Cusl purceuvi uri+Chiefa a:itichi^Ttma, (ollenuti. di Colonne di rnarmo con 13 vor j d i moflico nominata A^iar-Ute» , cKl- in lingua noitra S^xti Jirri vuol dirc , düUi quule i Veneti Rettori hanno leviUlnantiiiiJ Qilünnijt Stlt ii?, t- fptciiifmcnte le ijuit t ro Colon lie, che m 1 nda te i Ven e tia furun« pf hU e j lie Por t e de IC 01 II gi ti. V i ii o fTcr va Amimtji^e poiuEii Volndi PietraUrgifitipatri, tfie fi camprende elTtrt'pirted'uT J^oiJtt, eftendn ffTiit ri~ iirelloeopevtöditerra,dsll!tquilefQTgi;»cqiit , eh; di inditio d'eltsrvi coifu (jujlche msTiähii. pjumc, veJendovifi jnche moJtiCundotci, checwru lpotidunu in alcro luo^o dete« lu fleme fono diveril avaEtii di niuri^Üe, e gra id'abl^^inJiajj d'acTJS . Vi fi smmirfliio le reliquic<ä'un Teatro, ch'erafatto tut toi Volte di pietri nel circuits Ji 5OQ pifli j ^ d'-indJ poc» iungi tina grin C^va fotrerranea ^ dredma dsl Voigt! [1 fjctujTo Labirinte j mi l^Siifinte^ ch» in tfFtcto altro noti i » che il Lapidiciii!», d'ondi; furano eft-attt le Pietre pet laeo-IVr mi ion e dt lie fiie v jfte tnura; i I c he c hi a ro fi cumpi cnde n on m o ti a 1 li ft r nt t u ra , che dal Tito, cufliiJtJoj che il Labirinti) train Gnoifj, imn in Gorrina, h (jualehavendoha-vuta ia gloria, come fii derto, dVfri.re flafa la Mctfop^jli di tuctu j'i R cgao» hoggidl tut-tivii alOifaii: i vi fitü.ito rtlla il nome d i Met topol i; ir.entrE fii tale dichiivata fino nel 451 j t ntl CbnciJio CüfiaütiiHjpoJitjno piiino ü ttova fottuicritlo Tti/d,'rtti Efiißifpm Oorti^a Mttrvpeiii Pmfttii^ fletro ftce 1 PreJato, chtr fi trüvö iiel C.jiifilio lin ti-crfik- fe- fto, e Coftantinopolitiinüficondüi t cosifutceiTivaniente ,fiucheiSitacminel K-ii da.' fjHiJamBnlilffdillrLjJlero . ^ ., Litfntyb Uvf«4, da Sti abooe chiatviiti Lfi^aa, dlciii Honiero fi mentione neü'Ilii-lrtri»t ' črede fi haveffj tal no me, prt che i" eiHt la pi ima volta fi fibbi i^ar^jno riaccili d j lii^Viirfi le mani, che in iiugu» Grefa LtB^na fi cdiumano. Filofttarn fi:rive, chi; in ell li fu lie uu fgntiiofo Tenipioad EfciilapiodeditJato, cht fi chiamava Lv^tntt. Hogjidi t i dot t a iii Ci-fa.le tiejle il 110 me d i LcWn j evi fi t tov in o molče veiligiedi mitgnifiihc l^ibbriche lovinD-te, Uli Ponte g 11(1 ie, moltiConjotii d'acqtie >cheaiid:^vano i Gortin^, forgsn.fovi da pe r rut to Funti d'acq ut vi ve. niijsa, Ö r wJW ht jbe iln orne iJallavio len«, che in quel luogo contra Marte fü ulaU daOtu, edEfiitlttFigliuolidiNettUno, iqualipuipL-tmicig^r^il giullo fdtgno di NumaiftirmronoiD fuuhonorealcuniSiignlitj J tfcrrt TLratsaiitnj , perche trano bagnaii dil fing-jedi cento V.ttimehuiTiine, Era queiia Citti pocu lungi anch'tlTa di Gortina , ini pif ij r«a fiKiti fii ibbindonatidagli Habtrinti, i qmli nai'jgando in Itslia , t per-venuci in i'ugiia, üve iioggi i Orranto, sÜdetu if* ^jifajj''", fi pofcio in mimo d' ivi fabbrxareJiCiUi, c Termi t w iIjoei ; mi men t re priggevano le muri ,chie [Ione il pirere dcU' Oricolo , n' hebbtm pet lifpofta , ciiedoViRlfre cercjre luoghi pahidofi pet loru hihita ti »nt , parJoche paifati ndl' A [la j edi ncatano uells Reffione di Galilea una Citii prtf-foil Fjume Kida ,e U ehiamiiu.io dal nurae d'i4na iwo Ujnieli* qui/i J a 11 ipinui* ilella Terra ing h iot lit a ■ 4 J Ffßfi fit da !itrsbajie,e dl Plinb pure Pi^Jfut» n^rttati, e da O'iJio nel ^ djll: Metimor-li-j'Jt. foficomnieincirari, perchf fUerect 1 d» Fyllo dapulo NipotJJ d Hercole. Era Ijsitani di Golt i na miglia fme, e mirio, a Jel Maredue, e meiio, refta ti du tut ti v i* a Lie d i Iti ro-vine il Aouie Ji Pert o r Qumdi trät^^i; Tuiri^iise Epim:nid<; Kilorofu, e Poeta chistiffiiBO) clie ßaiitliecoä^JiurorfidiSjlfjncnelftrmjrele Leg^iagli Accnieü a tifutridi 1'lucareo. Al-itli-oglionoithefofrediGnofsoCiEti Kcile, ecbemenrrcera anco fanduUo , n^imkto dül Padre in certo luoso lontaio, culto Jil cilio ecMiKiro di! Ivliiio giorn», ed iiicontra-tofi pur aiiventun in u-n fotttrranL-i rpifi.i:)L.-ii, cntrata in efii li iddonnentaisc , C vi Jor-mifie j7anni,doppjde'qgalirvegliatüii, eriturnafi lUaCitri, trovö tnjrto iL Pidrc , e tuttl i fuüi, nida alcSno de' Cittadini \rejnictiv0ii(ifiiut0 1 del «gÜ miiavi^tiivali , j ereden(äu Kiver dutinito poche höre j e fnprtviffe pßi im-aH'eti di I J? sntii» hiven Jy vc-^6.47. 44. duie luveratt moUc cofe, che ton quiR piofetico fpititu agü Ateniei, ad aU^i predifie. ji.ljffAjCri- ed er* Merctto di Feilu non fi ttova ho^B'Ji ''"X""«''^' veftigio .Midi Crjma, cbt: fii anche detta Jy/r, c Glp^fir, Citri afsii piccioia y e di ^itthi, chVraanch^trsi nü' cunrorni di Goftini, li Iru . a qualcht rovina preis« Ii Spiaggia di Vati n nj. hj/faitn. / fi t uit 0 ov' e ta mriiM , Ö Tagfn iiic h 'e liA affiit t u de fü l j U i coin e püi t , u j jfr^d . rjfs^ichi; rulTlflevi in tempödi Tulumeo, i ridotta tnchtfia in abiettoCafiie. 5 ^ Meiti^t da To lotn^ 3 d if t tünche ;vf tra/ZJ, e da^ Jt rah ane MtstHf»* j füi fe da i i'abbo n ^ a-j/m. ii Meulli, ehe nel fiw Territofio fi t rova no. Gods vsi un buon Corto, e da' Mulai ci, edaltiit rare anttchiti, cht nel Cj/bA'Mjj/WAi tuttivia fivcdooo , ii corajTende ia fu-t an-J® tica ^nagnifice«!» , J(jftriit e . Di /J^iriw, il f(hitymtiaioa Tolomeo, hoggidl ((fttiiiK j C pirU-i i i Tao liiog« - J J Pihrt , 6 Sicantifa , C05I d e no m i nat 0 da un Frg I j no lo d i Te LtC: o ^ d i e cu [l ü fcJ u 11 Ji/üTif. eolnomediCafaida Retrin^o pgche mi-lia Ion ratio. .^*W(jffd«tialtn'rncntfC hl^utbiTTu. 6 corae fi legge in '['olomeo Cacjtata , la quale fi crede jcHt fia la lle^a 1 che C^l^/nous fco vale f lidicui Chiefifii piliia unita i^jutll^tli Rt-tiimo co:i rittneie i Ve fco v i umbo lue iTitoli, cuiTii; fi ticawji daJL i'eguentt i fen 11 iu tic lepolcr.ile, che fi vedciitlLa Chit fa du 11a Ghiara in Verona . SarthoSüme/r AvcfeUi Hrisifif. t-U C.hujt'fjt't ^ajflirjt Pr^pa/tto y m f.p'fiepa CAhtfftx* ^ ^ iXtthhni^^l$fiifs.l■ .M»rittt Avt!-jlAutTk»e.Iiiiii.at th'f^i-m Ba/lit^ Pat'ue B- JI, fi*mjfut net S.P.qui aiijt li^.tJStpr. Annumlertni irtarh 7r fitprii Mtrtf\f rcoprifsei'ü ü Salu ni u , con [Irep'tcri faoni d.iQ-lando) Cnipudi.tndo ritcv^narimbombaied Morate j o^ide fur^At) anche d^iii Curi-batiti, ed hebberu 1'honore dVfstm co'loro Dirct-nJenti dichiai-atiSaci^tdoti dtlla Gian Midredcgli Dvi, CosiGioveda edialleva?o, edi'/i^.iuco DijfictiiamatLi Doii^ti , che iijjniiica/«gdBOT, e laCitti Ds/ij"; ^ pi;reht'in tfšs Cibi-lleing*nti?i Saturijo , mo'lrando-gli una Pietii, coldirglihivet q-aellApartorico in vecedelBambino , «tie Tal vato liivt-Vi] eSaturno la divorö j dal chtf torfu lu fttlit) GiuVi.>fü anche cUiam:ito Aa'iJe j b r laggendoli j che gli Antit-hi giurav;ino pet Gtsvf LafiUt. ^ Jji^nfjcoptaltiomccunurciutada IjloiTfteu , e tis'iibiide'Concilj derta SuSritiiru , fiiCictÄ Vefcovale ; mä hoggiilefimbiata nclli due grofllflinji Cafals di Sinfha apn-mfi^bSf/prfiifty c SiariitJCa!* f b It^itišTt, ne quili altrc volt^ criuio piti di nuat'.ra mila Animc. Ciiis- « €4 CVnn^di PlinioctiianiataC>di'rt, edanticimpntf ApalUni/t > ikl fuoprimo edificito- oji re , chf ApoHoiio nDmlvafi ^ cdakuni vngliono ^ c!:e rEnomc di QfJorj^t le fofse d^r i d L una Fig!ju;i!adelil)fteiiti ApoIItinju, che TadipMa , t Tacc-ebbt d' üdifigj. Rietliricaii pol da' Ven (J t i Fi nojTiinjia Cii;ifj, CJ■7leh^^Sgidi ii chjiin.t,td i cjine Jjinpie £ II a ta Lini aelle quactrj prini^ip.Lli dtl R«giip ■ v rosi denarni aiada ,\mfirnilo fuo Edi fifa tore, dieile i I no^eal Gol To Am- ^^ fimaliü hiig^idi cbianiato CJifZ/tf^i-//-* J credendofi ,che nel piuinCnnu re^ei^ di qut- jr g Ao, duve h:)ra. fono alcunc Saline fofse la detta Citii fund» t a. -«m/i«. /j. Diftjfjj,chE fü .kttätliche öf^j^ihoggidle fj/wiw/'^della a, ei si l GulleCodoinuta- , Pocu luaguLllipr.dcttaeia nominjtaanche hoggi di Pikhio , ed 1 n-.- ' queffa feguivji tl'pert'enia j ö Tjinat , c'lio^j'^idi £ Gadell* /fpiciirao . . Oil 7?, c hi h ^idi i Ga iU'l S^itlt p t-efi^ 1 de t to Ca flei 1' A pico t no , fitua ta sü la eiina d'- ^ un Monte , Jo V I, j !a forgente il Fiuni^; ut^H J Ilef^ü no me, che cii-d.fi Ha 1 Aim crude' Mo-derii i, d i £U t fi mtn: io Jie V irgi; io nell' E1 ä e ute, o ve d ice Htpat^ Tonn A! pc/df^ di Cfst* Qsjß m^ffms : edin queflaCitti.'lice H^jrodoro havergii r^gnito Hr«rC0,6 ECera'o Pidredl FrOnima,da ctii nacqiie Situ fon-latare d i Cii'etie in Libia.Altri di(;üno,chs ii^ 1 tßftmi d hoggidl, . Il'itrtitUfDi ^ Qioh MtHtt Sjem ^ delta anchp Ctfiirfftaj fjbbricata iü'l Monttf ddlo lie Go nome, i prefio al Fiume, che tuttavij fi chiamii Cladh'fth. LffiSwdiiiu. ancbf riirrfwrjdalli voeeGrecaW^i-jf ,chefignifii:a ^njna, perche in quel ritororgeunali™ptdifrtitiiGdrj-ente,t vcjgliono, che Xenon(iine fcifieil Signore di quella ' Cittif i di CLL! avaiiti ii trovano fi^ggidi ridocCi ncl Cjfile Uh^ima . Cbi/limi) , Ö CJüjfatta , e Qhif^m^pnii vennif cosi di^nominaia , ptrchegli Habitant! en- 7! nodediiialta lufijtjj, mentre gli antichi G reci con U parola ititundevano il fonee- Cii^u*.'- prr fccondadcHe Djntie ■ Alcri vugliono , cht- tal miinefe praven iise dalle due parole CW/, irdfil -^Wj fijFiitieandu I'ultima iuogoafpio , efaJ^gloj qu.ik* Mppiintro 4 rjaelLu dov ert ittuata , Tol0iU,'O laconob^e cul ntiiTit ed h.Jggidi pure er.e:ido eullocati in npa a I Ma re fi c h i J rn a Cajftfi.'*, f Peru Chijßme; h a vk n d ij c jii fe r v.it u lo Ip! e nd jre de! I a IJ ign i-t;^ VefcovaW li i'ali'anno I jjo, chegli Hjbjtjntiemp/snitiirL-ani:Tia 'atono il Vefca> M; onde la i'. Stdenofi voile piii lorocanccdedo. Pfrcii'l entrate Vei'^-ovali poile atl'incantj Ti aSttav.ino40D30 Per p:ri, che fono eitcj ^OO'J Scudi Romani al Pan no, i qu:ili rte! if'J^t chrGeg-^rij XlH s' t j Geanaj. ticllVreLi.j,.e dd G>;isgio Tircco in Roma glinnl queita ChR'fi coil ficol ci al a et tore di ufiire i Pchefia ii \z :Tii- gl ia l;inritnodallaCanii:i - Pp^wdwerafituata verforOccafo lontanjidil Msre (jtiattro mi^lia , e coniinai'i evil 7f Territocio di Cidout, e ^or('ed^lia cumm jditi , fnc ncl fuc dithicro teneva di p jrrenn Pafr*»'^,-, gran numcro di I'ecore pi^liii i I Qome Gi e.t) 1 fym H4biranri ihvann pcinu diiprdi; mi eiicndovi capital i aJcinid:!:^ , ed Acajj , cirarono Vcrfo mei-ogiomo u'l tunil- fiino I'vlkuu, e cosi adk'jra^to il lusgo tutci >i ii liginarono , cJ in un lempio Li. i efit vici-no chiannt.) L>ittcneo ijg7iti;ivin j i üiaiu , cht per la llret:i;Il.Cj couverratw.ie ftiVtitl CÜ.1 TUttina Fjglivola di utove lopi anufnitJ r'iU'fi.'a . ed'finala ful Pruniuni oriu d^ilo ;ieTo (lOirif, ho^^^idl c!uimato Capa jjfu, ne'la ^^ di liii ipondaoccidtnt^le} alia Ji punta fjiiu iJtu^rc; I'liol« Cärft^ conofciiiti,- col imriie d i ihn^tfiti e 1 a p rJ ra a p 1 iiu'in 1.1 va i u M ir* vpr fn 11 esi t r i j nt ,1 i I: r a , the funna ii Porto, do /'e fj libricit« ia r uj t^üla p.-r lito, e ppr arte intlpus'"'^'-^. Li d jv' hoggidl^unaChiefa Jedisaiai.S.Gifjrßi ' , e I'ul Portu liiri.upctte) Ji Graiiifi era iUndata uii alitaQiLi i the chiamivifi , d i cai perjj ^ ' lv>ggidi poche velliggie ii veduno. " ^ Philurna , ii Vniiiifarna , coisi detta dal no me del fuu Foil Jit ofe , i Jjtuita I,m t an a dil a redi Po tie nt e cttca niiglia otto iji emiiiei^a Ji LticejlodLincHlc (opra il M Line v\inig I'u-lomutl, rioeCactjmen Aniigdalorum . Si.:cct llj;jn Jnügndi e-'iii il Gailetio AgS-tit'ike, cse per cere habit jm da Mai vJ vl nti, Girotanio Corn nro Lipitano del Keguo nei [ jiS d ui-diiie del V=netü'Seii*to ne dillrisfle ia parte. Sfa^ir'u J e Jfrf.c A/j e fo ndata i n 1 aogu » m i hi n te , ch c ßg norcggfa da q' 1 cil: p r n e • j c t^ o ; ^ H Mare; ondcilfuo fito par la Foitez ^ , ;r per la lalabritidell afJjeam nirabiii; Fuionu lenipfeftftoclffinu, e fopra tutto ece^lienti Arcisrš gU Ilibtcanti dt , e .le' M j"ti 1 che liicifcondano i niqueitifonogiii Mo'Ui Lrfichi da fiiu.lrand riüoi co di Pliuio thamKi Oroi'Lffif f cloe Molite iaiinco, nicritre Jo fltilb BauJrand U Cfjile'l'a fituaci ii^lla parte Occidentali; dt-ll'IloU e l.i .Sficchu i nolta Spi^sjia Mcr^iio.ialc Son.) pa'c h(!g;jidl i popolipiÜ lalorofi , e temutidel Rt^nO,ed ipiiiiieiinaiiaj vV-«dO mitridie/nregnat);^eoncjniiedifcordie, edoMijiariamenrcdiviisin dj»'attjjrii , do fiiiuro fb aituäano, It Uonne, ei Figtinuli do^liuni, ^ degli altti pilano libir.irii-^nie nel la bjrufJaii raccog|ieic Ij frecceper^jr^erleai 5actlacori. Ptft'ir y t) Ptili^hni-i c Peiü er.idi Stefano , era iitii.^ta in ripa al M^irc p^icn Inn^l da Sf.-cchia, ed hcbbe il iiome da" fiioi Fondatoii fWWrir ddb Ti-ijade y ]ifi-d^jcta in picciuio Cailtllo c^l nomedi Ptno del Monii- G'jveui i- GvnerjilsdcirArmijii Regno ncl Ijif^ nella relaiiunedJ dfojche prefenti a.1 lat iifi^il-fe, non fi cOn qill', fonJamciito , thü il C ijhfe t fi eta alit icamjnre Git ti,del 11 ^ 3 ^ bolim ti coiidetcadalcu.icurroJe'For^-'iieii, ch^U rvnJi^vjno p .p-Lita, fi- jjr, gnificandola Lu^go pims. Mä capitan ntU" I Tola dalL li dt-l .VIjiv li»!" ' Jbalcünl, che fichiainivarnj dl Pfff/* f viVffi?/ , c J i-wi-pu lijijinc-iii Ju il ttrj" , ito^'icj lit q^ello luogo ptjre il terrenorolTkt, viil[ero,fubitart i, c U^tiiaiiiitroiio It^eiias yt pjl^ia J-'j^ii i-ia, no me clie h og gid 1 tit i e ne. J^^ar 'te- Ii [ iiat a ill ame n a. Val le Ü ^ ] a Spoüdi Occ id en t al e Co n p'ccii. 1» Po r t o , e h i V "' Ctf-i/.' J^fl Jff i e f d* Sßtsri. J u q UV ll^ raccu n tafi, c ht lu fii; un a. D o ti na Ta fc [ ra, 1; ^tneftiti, (^uale nafcon Jendolj a Ijccm, C proHi! uiva con gli llcfn i'arLH t i, ed ingrofia tafi, per noti foggijcereaJla p;na deU Adujterio , 11 quiile CÜFT ie iiae ma^ie ftce, che parioriiS; una L'ictfa., in tuj Pronieiea fcoipi 1'ImagiticdiGiove , t- Minerva. Ritfipeh y cheviigldire Ciri i S/^ffit , 1 a q n a le a r i fert j d i P ifld uro Srcu lo fti da MinoJ 8; tdi fi ca ta, e on H i ch ia m J ta , pf 11 he i u c mm haUii a v j n;i fuotchf Sace tdu Li, e p; te ii v 1 llitrupc^.' erano multi Tempi ne quali fj^riHcavajio Ff/ftffli^^f-bbricstapureda M,nos, etim? fcnvv lu fl^^fTo Diodoro, eco^i nnii^iflsta , perche inefra faCti'anii gtati folcnniti in hünorc di Vulcino , chetrtltndu fJio dK;l tu JCj , Yuftn ^ii^ C f2 b b ro, fu p J re ch ia ,-ija 1 j pr/, e I4 lol [.'nanp red jt ta W« Lfpd, fü dc'ta iiüthe y per tffcic fituata alle radicidi iJcutii Monti, ch:; in Gre- Kj CO tüSt ligtiiiit i, Lrt; • L.impt y il Lam^^ralicrma V.lIerioPatel'Coln, che fjlPe cun le ajrre Tegufnti Cli Cicii ' jf.S fonJiitada AtjameiiontdjppjL Gi^erfi Froj t:«) e Ui.-nilli: habiiat ida toie^i^l t . Elia perüfottogl'ImpcratoriGieci fü Vtrcjva-h;, e k-durb >tuella Dl^ iüI liiishe nel Üit i ^ar.itini o^tupartmü 1 Ilblaj üjjit nel CataJo;;3de" VcfcLu'adi eii-ijiiti doppo l" clpaltiune de midefimi.Sjricini/i rrova dL-lLr.ttü anchequeilodjI ; n:ä tion vi erapiij qjan.la g;; i y^iieti i'lfoL nO Ii fedono di eiüa vtfti^ic , eoini; neaiiL-he deil^ ire aitre Girci , cUi turonn , P| f^mna^ e Trgiit. t dedjcata a^iclv" els.L al ricetto du'Foreflieri j nieiicrein quel luogj p/ima fi j conimettci^anom-iilii miifritii. ^^^ E) ^h, fh?rifj i-ia Z-jit-v/,/print h,, perche era C3itli.nne, Cji/iJ^:i:.a . clwiigni Scrviioiüfiij^ ru d^l faj i'adronc , p,Jrtatldtm:ia l'ietragiandc in iju^.la'-.iL.c ü ilihtTO ; midi.'.rrtiilti in r ia iib.'rti nlrii^ha.iiiovjfj , cii:bbi: lgt4U jJUiMero d ilatnUill!, h eJ^U. t petLi.'^l'j ancJie dt a a GhiiaM-tmi ^ ö \^ai\iisiirarni ^ ciui Huomin:. ' co:; Jviiomjtvt^ d^iia m-jlripiitjtidt.ik; Tue ijiel^ischs) eraabo^ndantif- /'.i.u-, v- fiiHi d'jpiue. j-if, Khhh fj',-, go to xo TTOpoin Li ScJti^fitrtoru. 3.0 «7 0.0 Hier, ^ppli Lipami -■-.■Jjfc'.y \J y) jh 't^jiixxtt ' 1 aUhdh 'itn frl Ltif^ipe. j(- [////iiJ-r "\ifidtiti0S4 CI ^ilopoli^ %ttlo /71 -^^r / jr C2Z-Hmthmatrio^ fl. /// T ./rt'. r.x^jryjr. ^fw/iiu . ^ri-'i'jtiifi'^-lfe ^^ CoricÄ XtiTuli'^ ^^ J' m J ? -i JV inc. irtacvif-f^l VApurcfiia ■*! 'Tc, -fuchiLiPl^^^ öncffiaHfcatojnpoljJ ^čf ru ^^nc d^tnodetnt. ch:So JJC. [Lisso, ^ * t , tSJ'Ul . * tm to I ('itV/WlOJ-Ö {Fjiiatyif ilictttn Jiyani JVvyii Ij*. Ciar^as i 7 if"? / ä' 0 1 / -T* y li a :o M ^ I if Kl /A/ i ^^ mi i m'i T-v / \ "I {Mt-mfu^ Xj/nArrw," .A» tfitrvi Jfi/f'/'^ii. iftw^i^ä _ L^Äifyüat^ * ^ riri/iiÜliW^« _ „ Ol fl J'i-qrrif/Tiil S- l&smaraiit - , II ffatztä. ■X^j-ni'u jt e k u „ , ^ ff Jlitftrn/tTW -t Caadfio^ ' 0 i Jl C^klfitl^t- f^ntlf o Jhatfi^ o ' Prato „ ^ . Iii, % ^ofite^ttili. IJ e i PmitiJt > .ß/it/^re-o « J. Ciii^iiai. JVjzi-uruiv üiaaaitr^ ■ t. ^^ '^InaXnyri Jffr/liiZiXl fnat^t \ 8 D Cjiiatr' Dolt aJtatfnU tlCMa JfcctuL;) TaioMia C-Uudcs f r^ aioa. ^ Chr-hfttuna Standtn. vJ t ^^f/i/irjV? * C T X) O N" 1 S^^ fVerur» ^^ ^^ i J'.tmtr^iut. ^ ..... I'J/-. n T O JlftJJMflWW / fDia. Ct^jnioliJ. Melo-f J'otmin}^ jytrtmHl J'imJii Ji '^^rfJtf^^ Konti Lcuchi, ^ Afpnli Btčtnciii £u- no d:^!» ^^c^ff^^ o L j^/rf o ftJSf -JSrä^ '^J I ~ '.A - fAmjiajfTii JciuirtoJ 1 ^ Jfe/w/ic' 0 it t&i^ 'jiaf n t ifahi^iA I - J D S^Mriarhi lunohetri-ii- } 7.Ottilia . TERRl't 03?I O^D E"^!: L ^ ^jCc/cu' Jin i/isp^Z-i" j if.^nAftii'v" j'ai'ref ti' Ci>ric-o ^ J *-rime ro * ^Y! Zrol^ tla. Ctf-ZO J ^flt/1 0 T^ohrenio* J'ftmi iT.Jtitt^^ o J", ^j-j I, I a ^ if, ^JiutiitU f'ftufjr . -J— s C H „ „ ^^ Ji ^ ' •J'.Cv/ttmOfi- ^^ J c iT, jtTuA^aa. * — ^ Jcv^^f^iy ffcw O i^Atvli jfitJ ^ fjfrtie tiJPtrlir ..... ^f'/uTi, Jk C^ttru/afAi- " vjAV * y -S-afirtiifi ^ZuMiiü^Ai Bcfcjiri S.C r OP 01.1 J'olsk- -aft rt n CjU iJ-ffitntri o o J.-..- i lif aote B iltj M o -SL ' S>f DUff llla/ g \ (. I miLari . Cj^^V ■ 0 i^jimt «ij^ xjrxjf^, Aptes-a. * n- s C o J T ji^^^'ifaati' JVaccJuotL AfuJltir Cfiix Olf V fXÖT-Tfvlt \ 5 Jl-OTj/rf Ü □ " .-if. fl ' v /v™« o ^ O^L irtAf t Cilfcx Sllnu^^" 1 a-r^^ jP.tnfirui * - /v^ ■Si -S. —^ It ^^ iO i iS « Odihärtz. - pi inphiffläitä. a/ ^Lasso * PrassH . a iTapa VfnojJej' S' fit* J 4 lijrjr. OtiJXe rt ^ iMSi.ilShlh- ^LJXIX-Pluuntiij SatdhifS I /fi Teitiiui Cfh dcii m^i Sfrrtthf m. fanfa zjr, A-nro * Zietfter^io^ zx^i- Stille ■ Quartos ^ jLfn '-Pf/aro jA Olopijco^ Ajc-OS ^^ lIJj^SX D ^ o X \p'tthtrnia> Jiphmo- ^ Metali a. ^■Moiala iti l^c 6 l to J2.0 ■ ^-^^mtZ-LO CrLOmO a 30 40 204 Ifol^riü dci P. Coronelli. SS 97 A'faeiP' 99 ft^iltfm, foQ Qitrf,. ■ F art^ iiFrhtrt,^ per öfTereftatterftU 1« inhi^itabJle , pr^flr»timif«ifivlnars. ^^ /■ jAt^ethafa ^ ö Cffif» fibbrkuta oiivn*t't>n¥ u'' IwgOi ^.Uri.jül*- ^(jY'efTi habifavs j ch« Qsrs^fm ebiam*ViC > evier;| un Ttmpii> (onrectato allj Oc^ Minerva . 9S tat» fi tfjificatj dl IIa Minjic d i Biati, pheiicoacliifevareffi'Buoipert^tni) fhe ^^uft jt iSff, Pidr« lo dtvoratTe j Jo chiim^i St^rAit, e da queü» dcfiv^ jl Dorne dslb Cini . Ctrtfif*^ piipnifiiderta tjfl«^, mi fiibbricaioifi qn foniuofu Air» tä»! J'uo nommaT tOK, Je jmpofc il ditto nome, forfe jnche pei' tfTerc fabbrifata ptfffo ad uji Fiunnjcülki , twi chiannato, che vj*ne Jeito hoggidj Cutntrat non cfitiidoperi il Calancfi I'Liiipoiia dllKiudrand . ^rfjjfMd prima ^ftta Tflrcjj, pl an che ApdtrhiuA'^ romc Jel (üo FoTutatore , 4 d» ee£L lungo tempo ubtidte djflructa, che n'JA fi puö ho^^idL fapc^« iicanciieil Cto i fill TulTu. $3 Lijf/^ iLiJfi*, coflderQfYiiniti djfh FifIiunLjj Giicinto i altr! vogliono, cfi^iirrt U'Jft' vtffe rale denotnuiatione li^UeHirt i fuoi t^abitanri di pelo hccio, e füll o i mtntu; la fe Grccj Li^s figtiifica fjiA^, /^^fiV.+idoccupajMirt il iuogo (J'mia dtJleientoCitti , la qullc parUinch* il Mliicdi C»ryia!cHni vpgliono ehcfofle rdiScata na Cr?« Bafio diGiove ,«he fi aRcheimTTitWf delil Catapulrj Srromento, e MathiJia Mi Jfi un Manoffritto erurf-iti/Ttino { nrl qrjale il Nobik Tac ri t^oGio. Antonio Miiaii.o Con psnnad'oro vl teffendnSi Stufia iitiueilof^iiiofifGiino Rcgtio, edalqu:ilc ci i T\jt'i ptrnisKodilitrarii:molt«detlefupia nlrra-fe noutie) C tiova pyre efservj Jl^itc altre Ctlti, ciut Cwlonii dc' Sp:irtaiii ^ Efifls, Erjr/M, e p.irticoJiirmenTe 4rgih ^ cbc Vtfcovale, prima chequef'i I^igui" ti Otfse confdricai. Re^timo , ventinjo nvlUSiiritturt Fcdefiaftiche ti p^edetto Veftova^io vff;jiJL cburfiitdcheSlpoititiljiSi'i^OtHibredalPonleficeaemenleVlt unilO al Chironetift!, Spina longs , confcrmara jntfi» It prcderraunionend Conciftoro fcgtc-»udiiifFabraro 4 cd ambcdui ffrtalmenrtr triiftnti hi Rtfttimo, Jnlieme can qU'^l'" iJiCaLmona a'r j Giupiin 1^09 i trüvandofi tutCifianel Tcrilfotio^ Reftimodui ViUe chiajii a te ufli y tf(0 pidt d' A rgi &, J a 1 trj Vefietiaäe di Ci mo nfl. Fra tutte lc prcacccnnate Citta lc piii illuftri erano Gmf-foy oCnqßhj che fu Ja prima Reggi^ di Minos, eche pi it volte abbatcüta di nuoyo rilodb , ed hebbe 1' honorc d' cfierc facta cnejä. Colouia dc* Rqinani . La ftconda G::rtma , eh terza CJr/crf , delle c^iuli hoggi4i noii rcft^ ne -mcbp ii iiojtic , tanto puu il tempo dclle cof^ pui grundi> e nuginfiche diflni:co;:e , c di-voratcrc . inorte d'Androgeo fuo Figliuolo'uccifb dagli AtenieG d' ordi-i>e d'Egeo loro Re, portaro/i con Annataii^ir Attica, li vin-fe in piLl Batta^lie, c Ii obbligb ad un trib'iro di fette Fan* ciulle , ed altrcttanti Fanciulll ogni nove an ni . (.Juefti con-dütti ia Gnoflb j ch'era la Keggia di Mino^ , fi c^odivano nel Labirinto fin'alia celebrntione de' Giuochi Ginnid da lui iftituiti in honorc del morto Figlmolo , e ail' hora gl'iinpri-ßionati Fanciulli ß donavano aU'arbitriodcl vincitore ne'Giuo-chi ftcfTi. Ordinartamente era quefto yno pernomcTauro mi-niftro di Minos, e Giadice crudeliffimo ^ ch' era Tolito con-dannarli ad ignominiofa morte ; onde ne nacque Ja fa vola det MinotauTO divoratore de' FanciulU . To-cato poi tn/brteaTe-feo Figlinolo d* Egeo d' efTcre condotto ia CrcTtz fra i Fanchil-ti del tributo , liebbe permifTione da Mino.s di combatrerc-t col Tauro , che uccife j non fen^a piaccre del Re , per altro naufcato de' di hi troppo altieri coftumi; ma piv; dalla fatna invalfa , chc n trafluJlaiTe con la Regina Palife . Cosj Teico libero gli Atenicfi daJ tributo , e ricondufle trionfante icom-ptgni Fanciulli alia Patria , c percbe neir imprefa hcbbc fau-tri:e Arianna Figliuola di JV4inos, ne nacque Ja la vola del Fi^ lo d* Arianna . Poco doppo /čgui la fiiga di Dcdalo , ed Ica-ro , che per ignote cagioni era no dati nel Carcere da loro for-, niato condannati j cd era di taJ forte lo lUegno di Mirkos contra di c(fi, che fi inofle in Per/bna coo alcuni VafceUi afegiii-tarli; eiiendo fuggiti per Marc ^ ma dalla tempefta gittato in SiciJia , ivi fii dgJJa PigJia di Cot tal o entro ad im Bagno fot-focato . Air hora g!i fuccelle nel Regno il fua Figliuolo mag- giore Deacal'me , il quale morto , rimafe il Regno it Catarfo ^ — - - - -.......t C j/jfw- ti capi riguardevole , vi continuarono i fuoi'DifcendenVi fin a comandb cgli nel fuo morire i! Repo ad alcuni Baroni > ehr ^^ Ctihns y che nc prcft: il Dominio circa il pochi anni pri- lo reggeflero , finche d;ie fuoi piccioli Figliuoli giitgnefiero ad ma , ciio Cecrape Egittio tibbricafle Atene - A' Cidonc fuc- eta capace di falire al Trono; rna mor t j anch'eili priina d'ar- ceile Apt:ta. , a cui attribuuona V inveni;ionc di ragunare il rivarvi, e cos'i tnancata la linea Reale , i Crcte»ß^ fatj del JMele , e fougelare il Latte , benche altri dicno qiiefto van to niinio Monarchico , ü pofcro in Kepublica, che Hi dclle prime Cftra. ad AriiVeo - Vi entr&f po; Figliuoio di Celo, ä cui Ti- del Mondo , e diirb finche nell'anao 42i diRoma tu jj'I^'d*^ s^iufHt'^ tano, cli'cra d'etä maggiore , Ij cotitcntb di cedereil Regno j tara airtmpero. di Durio. ' ä (jonditione , che non alJevajfc aJcun Figliuoio inafchio; otide D?1 Governodi eflä parlando Ariflötilc ncl 1. i-PoUt. c. S, fa Si per que ft o pa t to , come per have re prevediito, che un fuo Fi- comprcndere, che £;i-vu'Ie d'eferApio a quelli di Sparta , e d'- gliuolo dovcva privarlo de Regno , quanti fua Moglic R^ji no Atcne;n^entreccerto, che Licurgo per iiUtuire la prima Legge parroriva , tanti jie divorava . Per alrrQ cgli hehbe la gloria nndb ä trattenerfi Gnoffb , dove anche mgri, e nti fo^ma- di ridurre gli Huomini ä vita piü civile di quello- hn alt* hora re le fue fi valfe di Taletc oativo di eifa y Scolaro di foHero itati; ondc ii fuo Reggimcnto fd detto I' Eta dcU'Oro, Onomacrito pni:;io Inventore di fcrivere le Leggl , Cosi pure cd havcndo havuti molti Figliuol;, che con varie arti vennero. Solone compofe quelle d'Atcne col conflglio d' Epimenide n:i- dalla Madrc flifti occultamente allcvarc , e per molte lo- rivo di Feito- laiignoritofene poi 11 Grand'AJellandro, crede- ro utilliTimc invent ioni furo no riput^ti Del - Fii que ft i Neti i.-, ii ^ che ne I la divifione da lui fatta del fuo grand' I m pero toe- na vogliono , chc folic il primera trovar 1' arte del navigare , caffe a Tolomer? come appciidice dell' Egitto; trovandoß, che' ■ C pcrci6 poi d^' Poeti figurato per Dio del Mare, corne purcj Tolomeo Filopatojrc facc/lc circondare dt mura la Cifta di Gor- cUcndo ftüto il prin-A), che domalle Cavalli, coniegui il notne tina Metropoli del Regno . Che doppo la morte di FUopato- d' ILfios dalla liia voceGrecq » chc vuol ČMcCamUo ■ re tornafTe in liberta , fe iie hanuo rifcontri in Tito Livip., ed tone fecondo Figliuoio di Saturno , che introdnffe iV coflume in ahri Storici, leggendofi , che i Crete.iß negli anni del Mßn- di iepcllire \ Morti, e di celcbrare loro I'efcquie , Ju repurato do 5740 furono a f^^vore dtr' RoiTiam contra Filippo ; poi ä Dio de' Morti , e datogli il Scggin nell' Inferno . Ma Giove favore di Nabide Tiranno di Sparta canrra i Roraani; indiper minoredegli altri divenne iJ maes^iore , c piii gloriofo , poi- Eumene contra Antiojo; mahnalmente per bavere vol^toa^)i- "^ cJie Jo tenc- ftsjre Mitridate contra i Romani, eccitarono T armi di que/ti a Doppo CrffQ y che , comc fi h giä aceennato , fii il pri mo , 6 Crateo fuo Fratclio , e gh fuccenö poi Uomeneo FigJiuolo di e tieglianni del Mondo 1^45 regnalTe inquefl;'Ifola per tan- Dcucaliorie, quello chc fi trovo nella Guerra Trojana . Rac- iJmtfitii. Jp.-fj. pMvr. chc doppo haver levato diUIe mani de' Tirani , ch vano impTJpiüiiaro , il Padre Satiirnfv j e quefiocon mgratitu-^ dine cercando d:srarß di Gioye , 3o iüaccii) dal Regno , e T-cbblifio a ritlrarfi in Italia , reflaiido egli Padrone , e R^; di Creca , da dove paifato in Fcnl^ria , e rapitanc Europa Figlia del Rfe Agcnore , n'hebbe Mmot , Rudnmanto , e Sarpedo^c ; onde mancato Giove [ tenuto da qtie' cicchi GennU pel maggiore , e Sovrano di tutti i Od , cun ordinarfegli fo. enni Sa-grificj fopra c^n'alrio ] gli fuccclic ^i^m^, c da qucitohebhcj, prineipio il Regno dcgli Heroi. Egli ammo^iiatoii con Itone Fig'iuola di Liiio , ne ^cnerb Lkaßo , dalla dicai Moghc Ida Figliuoia di Coribanto nacque il feeondo Mimi Principe giufliirirao , e prudcntc , chc a Ht. jorto di Phnio , combattendo prini.i d' ogn altro fiil Marc_j ^ :e ne impadroni , edoccupb molte liole circonvicine. Eglifu qiieUo J che dii-de le Leggi- a' Crctenß , hay endo impiegato nove anni continui nel IbrmarJe, e ftabilirle, Molti gli danno anche T honore d'havcrc fabbricate If Cittii principal] » cio& Gnotso , Vulcani^t , e Gortina ; e nel di lui tempo Dedalo fabbrico il Labiripio, che altro non era , chc un Carceio horrido , e ibrtiflimo , in cui fi chiudevano i re: - Egli per la mortc ^ieaßtt. It foggiogarli; epcrcib fü fpedito Marc'Antonio I^adre delTtiunvi- Hci.in'k ro, che v'incontro poca for t una, pcrche relbarono Je fue X'l fchiave , cd eflb uccifb . 11 Senat o pero volendo vendicarc_j> 'prf^ftuil ringiurja,iped\inCfV^rf il Conlble QXecilio Metello , il quale neU'Anno 6S6 di Roma ^ e 63 a.vanti la vcnuta d; Cri-Ao , foggiogata tutta fifola ä fbrza d'armi, s' acquiilb il fo-pranome di Crftko , e tramuto le Leggi di Minos in quelle de' Romani ; conJervando tutta vi a i I nome di M^ialia quei Porto J dove sbarcb Metello , il quale era gia Porto . edEm-poiio d i Cor t im . Sott;o Y Itnpcrio poi di Ti beri o folievatifi in quefl'lfok moJti feditioil , andb contra loro Silano , che diede ad cffi il condegno caOigo- Trafpoitata finalmentedal G ran Coltantino 1 a Sede Imperiale in CciiantinopoU, e pokia dal maggiore Teodofio ripartito 1' Impero in Occideptale, ed Orientale , foggiact^ue fempr? a quci^o V Ifbl a di c^eta , fine he neU' Anno S10 fottp rimpero üi Michelc II, detto il Bal bo , tti-invafo dagli Agareni Occidentali , b fieno Saracini , habira-tori delle Spagne guidati da Acapfe loro Capitano, chevifah-bricb la Citta, all' hora chiamata Cmdaa ^ e poi Candia , come di fopra fi c detto , Da effa dunque ufciti, fcorfero tutta «iti I' . icfirrnni i4f{isfi M Ißla m!$61, Xll.Seüli Ir/ifert G^rrf, flihri- C'/i'^tti ti V Ifola,, e fe ne infignorimno , diftruggendo !c prindpali Cktä , che loro vollero fare qualche reliftenia , a>me Gortina j Gnoflö , Eleutcrnc , Apollonia , La^npa , ed altrc ; ej diroccate, b profanate particokrmcsEc ü Ghieife ^, mtrodufle-ro ncfir lifbl* it Maomettifmo . Molti Iraperatori Succeflon ne tentarono Uriaequido^ ma fempre indamo , e con perdke..Fi|iaJn>enre nel 960 Ro rr.ano II ne i-accomai^a 1' imprefa a Nicefbro Foca , il quale doppo forte oiefi di a^uddiffiaiaGuerra a'4 M^vzo del 9 61 disfcce i Saracini, prefe ä forza d' arnni. C^ßdMV Joro princi-pale Cirtä , e condufle in trionfo n<^l' Hippodromo Curupa_j Capo di eßi; havendo lafčiato S. Niconc a rcftituirvi !a Reli-gicwie Criftiana , ed una Colonia di dodici Nobili Famiglio Vl^tu^'^^ pL'opagarla , che furo no Armena^ Cahjeray Affatdka^ Cu-isfiLttt riacj j cioc Sata^nmi , hora detti Cei t^:!^!; Vffp^^ai dctti Md-niirsßu. iißgfjf ^ dei-fisutiii;,Patnpmktni detti Ul^o, RomuhdtmCUmdi^^ , Aliati dctti ScorSli i Co/oneß detti Co/oint; Orjtni detti ArcuUdi , , Foca del /uo proprio fanguc , e Gligm , detti poi Arghonikpuli . dalla paroh Arghia , che iignifica Magiftrato , Rettorc , 6 Xomando , perche lungo tempo hanno dominata I'lJolaavan-, ri le convulfioni dell' Impero, e furono forfe i maggiori .neml ci dell a Republica j ancorche i piii bencfic^ti. . Nelle ftravaganri iTicende dell' Impero -Greoo, prova aachc queft' liöla rarie fortune , finclie 1'Impero fldfö pAfšb ne'La-Mß, Ji^ P^'' iiigratitudine verfo efli ufata dal glovine Ale/fio uN ■f'ldjr timo degP Impcratori Conmeni. E^a egii Figliuolo unico d*. Ifacio Angelo, che dal Fratello Aleflio III ftl depofbo dal Tro-no y rinchiuio in Carcere tetro , e private deila luce dcgii oc-chi . Neir infelicita del Padre hcbbe la fortuiu d' elTcrc zC fiftito ancora da qualche amico , che 1' ajuto a ricoverarC in^ Germania preflo Filippo Jnapefstorc d' Ot:cidcotc fuo .Co-gnato,., il quale partecipato il dura ca/b a Filif^ II Re di Frs^ncia , Congiu^ifo pure dpoli per ottenere coa k loria dell' armi i fu« diritti alla_) Giuilitia . Dicefi , che mentre ftr'mgcvs^ioi con tutto .il mag-gior vigore la contmaace Gitt^.^ capitaflcro due Galec del /i. ^^ Ca»£5a con Ambafciatori cfpreffamente fpedid ä reu-ZI 'der hornaggio al giovinc Aleflio , il quale prendcndo a buon augurio co^ (ktta atdone, riptenod'atlegrez^a doaö Ü Re^o i^^jjJr, a Bontfaeio Marchefe di Motiferrato G^^nerale dcJULega/in^ ricornpetifä d'cjTerh egfi fbpra ogitii aJtro adoperato per ridur-re glialtri Principi Callegati ad aififbrlo prima , che portarfi al deiHnato foccorfo di Terra Santa , Cosj pafsb i' libla dal .Dominio dcgl'Imper^fori k qoclla del Marchefc che .vi ha-veva anche prima quafchc ragione per ia Dote di fim -Madrc, ehe fa FiglmoU .dtfll' Imperator« Enianucllo . Sttmandola pero egli men adcguata al fuo commotio di quelio fbße il Re-gQ'> di Tefralo;iica ne pafe in tractatQ k vcndita co' Geno-cw« veii , il che peaetrato darl G und'Henrico Dandolo, che dop. cZw/ po ha verne rifiutato V Impero fi fermara in Coftantinopoli k ilabilirvi U huoto Imperacoirc Balduino , c conoTcendo queft* Ifola opportun» alla fua Republica per gl' intereili ma ritt i m i, fpedi ia Adnanopdi Marco Saiiuto fuo Nipote j e Rabano delJc Carcni., i jjuali deluib il negatrato de Genovefi ftabih-rono k compcra per Ja Republica Veneta con Scrittura ftipu-^ lata li r a Agc^ 1 lo^ per prczzo di cento mila Marche di ■'^rT" Argento ; harendo (rftfc di cib il Doge coopcrato a ren-Iw;. dcre cotitcnto il Marcbcfc col poffeäo bramaro di TefTaionica. II Datidolo pcr^ nella fua Cronka injuiofcritra fe la palTa plü »rdutEa diccndo ; So/tiftriutMttititftfr^tiMafdifj.fm Ait^f/aaiiTrftpfrMttiiGinitat ti^shm CfttM dm^f^ , «ffte Ai^ri^ütptr*«* oif^ , J^ifÄf«. ^Ctruriitn , l'tari* jtiWfMo linfii V tut-tmtam ititttfiit, cw ills itt rt! vißitnt Imperij (f>ttigerft, (tnutnjm^^ m Jin iMÜm h^i^tiat ,/>- tnniii hint iruič et/uihivmhat pimi^imi t^Htfßt, Altri variano nel prezzo , non nella raaniera dell' acquiflo > eoJ quale entrati in pofleflb i Veneti , jfe f hanno cortfcrva-to pe't corfo continüo di 46+ annt * dilpetto de' pitt violenti fipiuu contrafti, e ne con/črva tuttaria parte in due del c piü refi-fe^lT^i ^^^^^ Fortezze , doppo qnella gloriofa difelä dt 25 anui, che ' ^lu ttfrrrtt Oiitdfit lifftJi V^icCufii it CflBilJJ fiTa /.ifi .M^rr*. di ; ha. dato tanto increment» alia gloria del Veneto «orne . Ma Te fii deooroTo comnwdo per ia mivigatlone , c pel ■ traffioo in Levante-l^acquillo ; uon e .p«rb mai ilato utile ail' ^^ ^ Erario , aazi femprc.ha portato ti^ivaglio , e difpendio , poi-che ^ cerro , che la-Repitblica non ne cavava piü di circajjJJ'^, cento raila Ducati di rendita , e ne haireva pii di duecento ,vintmiiladi fpefa liel manterementodc'Prefidj , e negll affe-gname^iti de'&alarj aPublici R^pprefentaJati, -e Mijiiftri. Ncl princjpio particolarmente s' itKo»trb qualche avcrfione negli Habitant! , i quali molto geIofi.temeFano,Tli foggettarfi ^^ Principe di rito diverfo , -auvezzi, ad una liberta eccedente ; onde nel 1206 alcuni di que* principali M-aJcoatenti diedero ÄmeMo ad Henrico Pefcatorc G>nte di Malta di Nations "Gcnovefe di portarß con poderofe forie ad occupare 1' libla , . come gh riufcl; c per ftitbiliriene il Dominio yi erefTe , c for- ^ .tificö.ic ,Piaize di CaßH nuoWj h/brahello ^ Moifme ^ Basl fach y B^Uupara, RoC^a di S. Nico^o, Lmgardi, CaddTermarla , Milopotamoy CWrf , R^ttmtO f ^Sittia; ed ottenuti da Genova foccorfi, mandb ä Rom« per havere dal Ponteücc Tinvcilit ara diquel Regno, la Coroaa, e Titolo dt Re ; mhaon ghriu-fci ftante Tincontraftabili ragioni della Republica , la qualcj .intanto preparata una forte Armaca , e Tpeditala fotto il co-mando di Renicro Dandolo , egli repreffi prima gl' infuki .dc'Geflovefi ncIla Morea ed akrove; cd unitoJj poi ä Giacomo Ba-fegio ^ ibrmb un Corpo di 50 Galec, 7 Nävi , cd altri Na-vigli, co' quaJi nel prindpto dell' Anno iiaS a/lalita U Cit-c^fr«» tädi Cenidi4,t e prefak ä Ibria d'armi , vi reftö inorto I'ufur-patore Henrioo, ed in breve quafi-tntto 11 Regno ricuperato. ' Mä , menti« batteva il Caftello di Paleocaftro,, per uJiarCft-miikuatione degU Habitant!, fu toko di vita il Dand parte dc' Contumacl di-ftru/Ie, e parte ridufle ni lorodovcre . Arriuato in tali operation! TAnno izii , pervenne anche nel Regno la deftinatOj numerofa CoJonia compoAa di Nobili , Gittadini , c Piebei dclk Gitta di Venetia . AU'hora il TiepoJo, con 1' afTiilenza^ de' dac Conüglieri aflegnatigü / divifr il Regno in tre parti, delle quali una reftb /lahiliraagli EccJeiiaftici, Takra al Prin^ cipe, c la tcrza a Coloni , ripartitc In 594 Cavallerie, ed ciafcheduna di quefte 4 Scrventarie nel modo, che ßcgue, Cjji^j, e Sittia co' !oro Ttrrftorj helj!Mroij+ C*v^Ilene ; 5a Cin^a ,-e fiw Terfi' torio , e RfCfitiic» 64. SI che /btto di ef^contavann ijy6 fe^ventiris , oga'mia «J arrtii Joro 1 PubJici Rjspprefw tanci in o%ti\ CarjrfcitA. EJiendo perdd Attc diftribwte Ici}^. OtvaHcrJe Ji Caadia , c Sittia in w Kobili t ie deik Oii^in 177, e le 64 J: Rertimoin fi^NoUli- Ali H diconoqueifidiviiofie eflcrelUt» fattj in fale iooCav^iitrie, 1.5 Jelle quali con Ciflel Temetie firifervö il Principe, ijdatealJa Rtlgion«> joJivife tri Gfeci piä ^ nemari[t,<8 a"CitridilliVeneti (cilcfurojildfitEiStr^ntJ^ttuiniiaü in ColiMlia,.eTJl a'Nabili S«(lierL, etiefurana chiam^ti Ci^alieri . Altrt J a&nftua jVguita.in 479 Cav';iUtne,deüe qtiali ij illiReligiotie, tj.^atlj Rcpublisa, fcJ-fl fitti älk Qjtani*. AU'hora fü anche congambiata la Cattedrale, che veniva retta dair Arcivefcovo Greco, e data al Latino, il quale veftiva ha biti rodi,, eccettuato perb k JBcretta, com'at^are da piü Ritiatti nel Palazzo Primicertale di qiicfta Dominante . Nella vacan-za il Senate faccva la nomina di quattro Soggeti alla San:a-j Sedc , ancorche qucfla fucccdefle in Curia , com'avucne per Ii i i la dfiiti/ia- U morte in Roma deU'Afciveßrovo Tomafb Contarini . Non ^iTfdfli» dunque a ccrti di qdcgl' I/blani si fattc difpofitioni : Pcrtanto un tale Stefano Agioftefanici , fopranomato Sacra darft'Lm. Cmm , unitofi ad altri poco iodisfatti, prefc le Armi dledero in un' aperto tumulto , e fbrtifiouiü ia Settia , e Mirabelle,fi pofero in iftato di Tjüda'rcfiftenza . IITiepolo all'hora Du-cftinCandiacliiam^iti ruoajuto Marco Sanuto Duca deirArci-pclago , prometccndo dargli , deprefTt chc fbifero i Ribelli , TUpo/t condegna nmuiieratione . Ando il Sanuto , e cooperb ä de-^^f. prinf^cre i folleTati, che furono fcacciati dallc Fortezzc occu-patc, caftigati, c corrctti; Inibrte poi dilieren^e tra il Tiepo-o , ed il Sanitto , que/lo (I pofe al goverao del Regno ; pcr-yenutipoii&ccGrfi diVenetia, parcva die tutt© fulTe ridotto in una placida ealma-, e che ft nc potefie fperare la continual tione . Mä erano rutri acce/I carboni fepolti /otto Ic ceneri della diffimulatione , onde fucceflo al Tiepolo nella Carica di Duca , Paolo Querini , sbo:carono nel 1118 piti che Z'cj^r, ni^i violent! le fiamme de' dillapori ^ fbm^ntate da Co-flantino Seccafto, e Teodoro Mtltlmb , i quali con numerola fequela peifeguttando in ogni parte i nuovi Coloni , occupan-do Cittä, c luoghi fbrti, turbarono ogni bviona ordinatiorie ; ne fu potuto qiiietarli fiiio al iiii> che £a fpeditn alia Colo-^w-frinj^fl/ii un'aggmiKa di 19 Famlglie Nobili , c 13 Popolari cooj Cf't- Donienico Delfino per fucceHbre al Q^rini , il quale conce-dcndo ai Titubanti alcuni Cafali > li ridufie ajia quiete, come nel capitolo fbpra cicato ratifica il Dandolo. Tornarono tuttaviaa fiu fcitarfi altri ftrephl nel nzg , per opporfl a' quaU Oio: Storlato Duca in Candia chiamb da Nijcia il Sanuto . AlTincontrogli alrri chiamarono Gto. Vatazzo Signorc di Les-bo ia alFiflenca , ed egli > che a rabiva intruderil nel Ke-^no t vi njando ua fuo Oipitano con Galee fom;fiiujitra-tegli dairimperatoredi Trabifbnda fuo Patente, allarrivodel-le quali coafegui Rettimo , casi pure h-.'bbero Milopotajao » Caftel Nuouo, ed altre Piazzc , Ma edendo ^iata dal Vutaz-zp richiamata la lua Araiata, e qaefta ha^endo perucia terri-bile bftrafca pati to aaufragto vicino a CcHgo (enti falvarfi. \ .che tre fole Galee , quegli prividi fperaaia d'o^Rialtraaf&ftcn-za , abbandonaroao Ic Piaizc occupatc, le qu^ i j dü I>] icolo To-fto, e Bartolomeo Gradenigo, iuccefTori dello itorlato, vennc-■rofubito ricuperjtc, e niunitc . Dappo queit' ultimo inutile tcncatuio , cominciaronogli inquioti a confopinarü -ubbidieiiti al Veneto Imp^ro j ondc ftabilitaü la pace nell' Ifola , vi continub pe'l corfo no:i interrotta di jj anfii in jn^iotale , che i Veneti Rapprefsatanti poteroia d 't fe b al a.iOYO Go-verno, che pr.eft forma di ben regelata RepabÜca , con Ic ij' ftcfle formahtk , che fi reggeva in Venetu U Djnainante • ^oitijc' principali pero, che fi vedesranoefciuü da quelle Ca-riche, alle quali venivano dall'ambitioae invitati, noa poteva-no aggiuftarfl alia fotferenza» e finalmsnte nel 1165 unitili i CortÄZii > gli Scordili, ed altri preteiero levarfi daH'ubbidien-TA, beriche foave , che Ii reggeva. Si trattennero perb in va-Tie vicende lecofe finche nel 1171, elTendo itato fpedito Gio: «w: sfie- Belegno con titolo di Proveditor Generale nel Regno, unito--iff ^"«^--fcgli AlelHo Foca (di queirilluftre FamigUa , che fin dal 961 vi lafci^ Niceforo in Colonia coa le altre ibpradefcritte )puo-i^fj"*- tž; in Battaglia Campale vlticere , e Tuperare i Solle vati; nella quale atcione fü tanto grande tl ■ffalore d'AlelTio, che da lui v^f/orf^- hlOf e dalla Tua buona diretribae ftimoffi provenuta la Vitto-fj'f* ' ^^ denominato Cal^r^o; chc in lingua Greca Boaum opuf ßgnifica , e coii da eilb ttalle lorigine la Nobiliifiraa Fa-jniglia Cakygif mentre i di lut Polleri furono fem pre cosichia-.. Mattia Calergi Difcendente per dritta liiiea da Aleflio fu fatto Scnatofc nel 1571; mancata poi Profapia tanto glo-riofä , ne reltb confervato il nome nella Patritia Famiglia Grimani > in cut paflarono le facoltkj e la denonjinationc per via di Marina Calergi unica fuperllitc Figliuola di Vettore Fi-glio del detto Mattia , che fh maritata nel 160S coa dote di 3iü di me^zoniihone in Marino Vincearo Grimani , dal qua-'le matrimonio c natoil vivente Vincearo amplilllmo Senatore. Ria rti mallati(i per?» i Coatumaci , noti lafciarono gode-Nutvi ru<- TC coa quiete il frutto della Victoria ; e paflato poi Duca nel ffinri. Regno Marino Zen f mentre coatro d i eßi H portava per combatterli, ,lo fbpragiunft;la morte . Speditovi perö iimme-diatamente da Veaotia Marino Morofmi con numerofe Truppe di Cavallcria, e Fanteria, e nel 1180 fucccflbgli Marino Gra- Gradenigo , fece fabbrlcareper tenerli 'm freno Gaftel Selino-Si diede tirhora tniglior ilc^lo alla fotreialitä del Governo , introducendovi oltre le Qiurantie , ed altri Magiftrati, come in Venetia , che ü cavavano dal Maggior Gonfiglio compoflo delle Famiglie Nobili della Colonia ^ anche 11 CoiifigliodiDic-ci, a cui prefiedeva il Duca co' fuoi Configlieri. Era anche fino dal I j 67 ftato iatrodottc d i mandarvt uno de' piii riguar-devoli Patritj col titolo di Generale in Regno , che era afiit-to indipendente dal Governo predetto, ed il primo, che an-dafle ad eftrcitare quefta Carica fCi Giovaani Zeno. I Ben i, e feudi , che havevano goduto nel Regno i piu contumaci ^ fi Tu-baftarono in Deaetia dal Magiftrato fopra le Gamere ; corac decaduti al Publico Fifco , il cfie durb ha al i j 71 j e cosi ü tiitto ben ordinatoj h da quel tempo in poi coctinuatafempre nel Regno una perfetta conOTrdia , ed uaa placiia calraa^ , de'Bai-bari, e daltriNe- ä*l GfiVtrit in ^il"* C^rut Ji Gtn, ia^f-gnt ^Jtfrj- dslta ftJ IjSj ^/ftf ßn-Mit* in turbata fblo tal volta dallc iacurlioaede iTiici della Republica ^ poiche toltoae il Cafteilo , che fii erctto su'l nuovo Mo!o del Porto di Candia nel 1361, niuu altra delle Cirraprincipli ün al 1560 era cominciata ä for tili-carfi , nfe a tabbricarü altre Fortezze per fieuiezza dclle Ipia-ge Marittime i onde nel 1536 puote liberaraentc Ariadeno Barbaroma sbarcare le fiic Truppe nel Porto della Suda , ed abbrugiai-e il Calklio Apicorao , fcorrendo fia fotto le Mura della Canea, ove reprc0b da quel Prcfidio alfai numerofo co. mandato da Andrea Gritti, portolfi alla Frafchia > abbriigib Mirabello, prefe, e diftrulle Sectia , chc Etovo abbandoaata» e riempi tutto di rovine , e di ftragi . Perb nel terapo , che dnrb la Guerradi Cipro , fü laCanea ia buona difcfa; (i cin-fc Candia di ferti inaraj dove non le ha veva, fü fortiftcato il Peraili , detto poi Forte S.Demetrio , e furono crette le Fortezze di Paieocaflro , e Suda. Inviato poi nel 1571. Giacomo Fofcariai Cavalier, < Pracuratore di San Marco con titolo di proved i tore Generale, cd Inquiiitore nel Regao , macoa autorita di Capitan Generale , meritb d'e/lere celebrato per un nuovo Licurgo di Craa ; poiche rifornab i coflumi del luflb dalla foverchift libsrtä corrotti . Iftitui Corps di Militia pedc-ftre al numero di ioüoo huomlni, con iflabilire Tordinanifi , c B,ittaslie adufod'Italia; riavigorU'Eqiicflri'aella Cavalleria feudata ; ereiTe un.i valida Squadra juarittiraa col depofitoper 25 Galcre coa regole tili, che potevano efTcre pronte ia otio giorniad ogni cenno. Fabbricb Quartj^ri per le Militic; pian-tb Fortezze , e periettionb Le fbndate ; lece fbadare la Por-porella della Suda: erefle Fondaci, e Maga^^zini per le muai-tioni da guerra^ e da bocca. Diede opportunilfirnc regole per la tranquillita de'Sudditi; peril Palazzo, fuoi Miniilri, c Li-tiganti; per la cuhura de' Carapi fin all' hora nella niaggior parte 1 neuIti; per rEntrate, e proventi PubUd, e per tuttele altre occorrenze piü aecelTärie; di modo che la Republica rico-nobbela confervatione del Regno , ed i Popoli la quiete poco mcno di ceuto anni dalle appIicatioaidelFofcarim . Ma , fe alle calme feguono piix furiofe le procellc , noü fia maraviglia , ie quefta inforlc cosi tempe ftofa uel 164s» quan-dö il fuperbo Ibraimo fraagendo la fede giurata da* fuoi Au-tecellbri , e da lui ftcllb , ruppe la Pace coa la Republica , e con un diluvio d'armi, e d' Armati inoadb T Ifola , comin-ciando dalla Caaba ; c benchc con geaerofa coftanza vi faceC fe argine il Veneto valorc , ad ogni modo continuataper vin-tiquattro anai 1' in/ifteaza , ne occupb il Dominio, che hora mantiene , Non fii ftnza ragione favoleggiato da' Poeti cffere quefl'Ko-la Patria degli Dij , poiche in effctto ella h il ritratto d' uhj terreno Paradifo . Tutti i Piancri la mirano coa gioviale ^ e benigne afpetto : V aria Ä temperata, onde gli Habitant! fen-za biibgno di moltc Medicinc vivono lungameate in una ro-bufta vecchiezza . La Terra cosi nelle Valli, come nelle CoU hne b ralmente fertile , c liberale j chc quantunque i Campi non fieno cosä profbndamente folcati , come al trove, produce in alcuni tuoghi trenta , e quaranta per uno del Seminato . La maggiore coltura degl' Ifolani e nelle Viti, che producono Vini cccellcnti, ed in pa rti col are le Malvafie , cd i Mofca-telli , chc li trafportano fino nell* Inghilterra . Gli Agrumi vi iiafcono in copia iafinira , in eftraordinaria bellezza, cperfet-tione, cavandoli da' Limoni il fuco in tanta quantita, che ba-11a ä formare la maggior parte de' Sorbetti ufäti nella Tur-chia . Le Poma, i Perfici, i Granati, le Pcra , ed ogn' altra Mfh Jil Päti, d\ Q^mi-J eretrj mi Fjrtf::' finJiff IM l^l/hfKti Ji Cficii* Ftfc^rini. GflORf Jiin/ll'Ü nt! Nctit)^ HitilTitim B'j m/ VrtM Jelli ofii' . ß illl , Vtnicll^ Imi. Afrm. J.'wf.^ ü. U/rt; oitii. T fMailt, fra fpeeic di fnitti riercono dUutta efquifitezza. Vi fonogran. dilfimi, e folti Bofchi di Mirti, Lentifchi, cd Albcri d' ogni forte; ma nmtierofč fono le Sclve di Q^erce, c di OprdS non folo per la fabbrica delle Nävi, mä perqueUadelleCale, trat '^jnettendone anch« fl tal ufo in altri Paefi . Gli Ulivi crcfcch ro a ftraordinaria groflfeiza, e fc ne cavatio Olj perfettjffimi, pirticolarmeiite ne' TcrHtorj deila Provincia di Canea, Si rac-ooglte in alcum luoghi il Meie prodotto dalla rugiada j che cade ill le foglie d'alcuni Albcri, c Piatite : Ha Colli adorni di Sorgentij e Fontane criftallipe dolcilfimc , e le ValJiabl^onda-no di morbide, e ./ajutifcre herl« per i P^fcoli dellc Greggi, e lie gli Aritienti ; ondc grandiflimo c il traffico dellc Laqe , AiUiM,. ch'cUcndo finiffirno, forrnano Hngalari Pannine . Aflai perfctti ricitono i Formaggi, i quali oltre il bifogno degli HabUanti , fi trafportano in altri Paefi, ove fono defi-' Nudrifce Cavalli non molto graadt, ma fbrti, ed ^r-ti^ alia quali ta del Paefe per Jo pih faflbfa; A fini, Muli, e ßuo-vi iti quantita gründe , ed in moJto numero anche quadrape-di Salvatid , frä quali niuno nocivo, come Lupi , Orft , e fiinili; m bcml Capre, Conigli, e Lepri, ne vi c alcun.Cer-vo, Le Api formano anche nelle Carc de' Monti i loto AU Tcari ; onde quantitk di melc cfquifitiirinio , e di Cera fe ne ricaya ■ Moitoabhondaixti, c düettcvoli fbno Ic Cacce degli vtttifi' Uccelli d'ogni qualitä , e frä quclli di rapina numfrofi fono gli Sparvicri, Ic Aquilc , c i Falcotii ; ma non vi iono Ngt-tole , c fc vo nc vcniflero parcatc, fubito morirebbtro.. Fra Hrr^^A^l* Herbe la 6alvia n.on folo. quivi fiorifce , c frondcggia , cck ^rff' me altrovc, mä prcduce ancora alcune Pomellc, 6 Granelli grofTi cotne una^ NocioU , e gratilfimi al gufto , che anche fi co.ndiicono * L' Alimos dicono, che ä m^fticarne un poco, Lamattina proibifce la fati^e per tutto il giorno . Vi fono . pol la Panacea , \l Nardo , cd altra quandta d' H^rbe Medi^ cinali mrtlcolari di qucft'Ifola; ml il Dittamo fopra tatte 1'-akre famofo , e predicato pare , ehe ^Itrove non ü trovi , 6 almeno non cosl perfctto , fingolarm<;nte quello , chf nafce alle radki del Monte Ditteo nel Territorio.di Settia . Non Vitt'fffi mancano ne' fuoi Monti vene di Marmi finiffincii , n^ minei-e di pretiofi MetaUi: curiofa c una pi etra , che (i rrova nel Monte Ida , del colore del ferro , c di grandezza fimiie al Police chiamata Ideodattilo , Mi con rut ca la fua feconditä , e dovitia , non ne cavava, come fi c accennato ^ la Republican tanto , che baflade a pagare i Prefi^j , ed Officiah , che era obbligata a raantenervi, Eliano, ed altri hanno Jcritto non fer in queiV Ifbla Scrpentl , 6 altri Aniaiali vele:iofi , nocivi ; ma s' ingannarono , poiche vi fi rit rova il Falango , rj/an^j cli'? una fpcüie d'Aragno ( defcritto difiufamente dal Matti b ) groffo quaß com= lo Scorpions , c di si acuto veleno che col morfb uccide gli HMomini » e gli altri Animali . Vi e anche il Semiamithb , lo ftefib che la TarantoU , il di cui morfo peri) non e cosi letale, come di quelle di Pugüa. Vi h pure una fpet;ie di Bifce lurighe un palm^ con gli occhi roffi , come carboni acccfl , dagl' Ifolani chiamate Gliacs^ni, che con tutto il corpo auvelenano, e col m^rfo uccidono. II vcLlirc di quell' Ifolani era alPufania grcca di ColUntiiopali^ fiiiche i Venetian! v' introduflcro T habito Italiano , il quale pracicavano tutte le Perfone civili'. Le D^nne , che fotio belliifirne , ed aflai gentili, teaendo negli o::chi un' cftrema vagheüa, crefcono con habin ricchi , e VQLLofi, e con alert honefti namenti . Hoggidi perö tutti quelli > che fono rimafti forro il Qominio Turche(t:o , veflono o alia Levantina ^ b alia Gre-ca, eccectuaci gli Sfacchioti, che mai hanno mucato 1* habito lore particoUre . In quanto poi alia Religtonc fi ritrova riJoc-ta^^nellc fole MAomstut^a , e Greca ; mencre quando 1' Ifo-" la era divifa fra Coloni Veneti, e Greci vivevano i Latini ca' Riti confueti dclla Chicfa Roniana , i Greci, co' proprj , e pochi eraito , che non fapslTcro Tldioma Italiano; ufandoper altro tutti gli Habitanti la hngua Greca , ma tra di loro con qualche differenza nella pronuntia, e negli accent!. Horapaf-fiamo dalla dolcrittione generale alia particolarc di queflo fa-mpfo Regno , che refta divifo hoggidl in qaattro Territorj b Provincie , che Ibno di C^i/te^, di Rettimo, di Candia j c di Pravirtiit. Sittid . Pritvittttä ifUit Gt. C' Allargi k vincia di' ( PROVINCI A DELLA CANEA. Pro. CanSii f verfo Ponente-^ » bagnata d^l Marc di Sefpie^tia , da Ca--po Bujo , gia detto ^ Corycus Bromo*a&* twtojüno^ Capo Ciyo. Tiene verAt Setten-(rione gl' altri due Prortiontorj" , cio^ Cäpo Spada ,e Capa. ^kcca J con amp-niffime Spiaggo bagnatc dal Mare di Candia^; ed aj Mezzo giorno il Mare di Tabarca, b Libico le fervc_j di Spccchio.! Monti Lenchi » 6 Biati-chi ad Orientcj , quclh dclla Sfac- ^ chia , e Faranghi a Mezzo.giorao, egli alrri d^Ua Ckicra» ma vetfi). Setten« trionc le formano fliblimc Comiu. L' arrtcchifcc la fertl-lita delle Valli, e la retidoao dilettevole i Bofchl, che in piii luoghi le fanno on:\bra verdeggiante . La nob i lita no final me nte cinquc riguardevoli Caftelli, ciož ^korito, ö Sicorna yChiQ'amo j S(lin<>, Sfacchia^e S.Utchita corteggiati da circa trecento Cafali. La Citt^, che anticameme v^^oww fü detta , pofcia C^da-€iiii Ct-nfff Odottff , e Cidonia , fti prima, come aftcrma Diodoro , fab-S&rf*" i^i^cata da Minos , poi rinuovata da' Samj, iL parere d' Hero-doto j ma i Greci ifttitolandolaitiuÄ-r äelh Gitta, h chiamaro- no m Cäma , c fEl poi ocfi^in;^ detta Canfä ; col qual nome rifabbri-cata da' Veneti cir- «it ■ ca il II51 fi vede "fjtuata tra i Capi Spadaj tMelc^ca in un Seno coperto , e ficuro capace di molti Navigli . La di lei figura e di ungo quadratOj che ira due mila , Cj _ o palli, cioe 1500 ^e' trfe lati , che fi " mdanoia terra ycj^,^//'-^ )6o in quello , che iguarda il Marc . n quefla parte da cmplice muraglia^ : dilefa , che ter-nina in una Lan-ernaper ifcortade* ^aviganti . Nelle litre iöno cinqucj Cm?«, bj-iaftioni , ehe uni-^""'^ ti da lunghe Gorn-nc abbracciano l'habitato . Nella fronte pi£t eftefa forgono tre de' medcfitni , uno piu amplo nel mtzzo , detto la_» PiattA format C negli angoli due piu riflrctri , nominad S. Lucia j e S- D'tmim . Da (juello f;:örrejrido una Cortina fino al Mare , termina in altro poco piti di meizo B:i{lLoncj dal fito denominato Sabbionara j e dall' altro diramandofi pure altra Cortina tinifcc col Baftione S. Sahatore , anch' eilb nel di fuori imperiietto j ma intcrnamente ä forma di Caflello al-largandofi, ditende labocca del Porto,e !o chiamano Bjuellhu KKKK guar- JVi» Dimi' guarmto iz buo;: i\>2mero di groiTl Qnnoqi Q^attro alt:, c Tpatiuri C^vaJjtfri b^Hono i /iti emifienti dclla Campagna; ma non ba^akra tbrtificatlone cfteriore, che una picqoU mezza I^una per copni'e la Porta di Reititno trä la J'iatta forma , e S, l>im}tri. II porto capa« d[ 40 Galee ü pü6 chiudere con Catena ^ e sil le fa^ ri^ fonp eretti buoni , e diferii Arfe-nali, cllendendofi anche fopra eflb la Citca vecchia , che ein-fa di miira con qualche picciola Torre ^'antica ^ pub feryirc tal volta (Ii ririrata , Doppocbc terminata U linca Reale comincib 1' IfoJa ^ufta ___________ ^ rcggerli in Republica, queAa Citta hebbei fuoi Duchi par, frä quali Lafimy e ^aftayefurono i piüfamolj, ben-cbe \ piü sförtunati; mcntre fbggiogata h Citta 4aCecilio Me-?ello, fervirono ad ornate il di hi trionfo ; nh gioyb ad eflii per riftorarfi lUhianaarc dall'; Afia Pompco , poiche havendo-vi egli mandate Ottavio fuo Prcfetto j ne parti anch' eflb fen* havcrla potuta foUevare , ne riparare dalle ^ovi^c . Corfc poi la fortuna 4el rcfto dell' Ifola Cotto il don^inio de' Roma^ ni, C de' Grcci Iniperatori^ finche pervcnup il Regno in po- ncoYero , c propugnacolo dc'Bar-b^n , fu a quefti nnalmente rltotlta , ma derolafa; andc con-Ycnne nlabbricarla , conic fi fc detto ; e di nuovo da' Geno-vefinel 1167 Weft , faccheggiata , e diflrutta, ftt anche ^i/kiHri.^^ "littTO miglior forma reintegrata . Ripi^liata da' Gcno-vefi circa il 1190, tornb bene prefto ^d elTere reftituita , t. ■ cotitinuando poJ Jedde fotto il Vcneto Dominio, ne fu in va-no tcntata ncl la forprefa da Ariadeno B^rbarofla che approdandüvi con 117 Legni, Yi fee*; improvifo lo sbarco. C A N E- A ASSEPIATA NEL 1645. NoMewi fiictefle (id rfij, quando ilGrta Sultsno.'bni-n PrJmn j i- r j , fe« .ijv.de« iJ Rcgnad. Igfuf B^fcii Genera It dil Mare Q.TftriufS p,.ma par^to qu.ft. R,«», ^rm^mifoeoi, formid.bilcArS Z to Ic Prarcdi J7S tefi.i, ^bar.oToncIp Barb.rt Sqiud« « nuniir^d, 1" m'iS^ tutw Str.ordmirio ddb mtd./imc j prefitCa ^ntt.mi .1 Upiunu GeneralsFri.cef« Molino , the Ri »rOa«?™ Uttia trittcmo in Corti; sdaUai.f.fi. dell» Pun. »(TOlc^'.^ntX ® " S' ™ Kä'?:"';,'- ' p"'"""^ 1] SrS^ to.cMtoottpochtGniL, , Iluvenpotüiounire, H^"»»Miunleruo»1 Calisii «i- Vi tengopo i Turchl d'ordinario Prcfidio mille cinquecentt- s^^iOtv-^r-huomint tra Gianizzerij Sp^hi , c Romclioti Orienrali fubor-dinati ad un Gianiizero Aga; dieci Turbatl, ed un Bei, che co-manda la Cavalleria ; e^ u:i Bafciä, che prefiede al Civile, ed al Militare . A' quefti Arno foggctti ,tutti gli altri Coman-dantj Militari, e Civili della Provincia; come Ibno un Bei , un Turbasi , e due Sangiachi, che con cento Soldati nficdono in Apjcornoj C^ftello riguardevole , CASTELLO A P I C O R N O. Siede qucflo all a S panda Scrtentrionale fb pra alte Poggio nel Uto Üriciitale del Golfö deJJa S uda, vie i no a J piccioJo Fiu-me Xidha > e credefi j che lla \iri avanzo dell' antica Citta d% /ipkorm , 6 Tanos , d i cui ä fuo luogo habbiamo pari aro . Qui vi Ariadenp nel ijjS sbarcate le Squadre della fua nume^y^'^'^'^ rofa Ar mata , s' impadron^ fubito del Cartel lo , per che al p*äiam. comparire di tante Genti tuggiti gli Habitanti , io lafcia-rojno preda dcHa barbara ingordigia , che non faäo d' un ric-co bottino, , Io confegnb alle flamme . Fü poi riftorato coli' aggiuata d'ua dilettevole Borgo , e bene habitato , havendo fotto la fua giuriidittione i leguenti Ca^li AfiJiatä MaftiA . $ 40 tni/a Turthi liritrtMi i T*m. ihr »( Crf-Pi» ■ JFrdtu lata ftß'ßtnjfl. S^tteffe di Culfitt »ilitiu > vi tttta tiiuitort II Ai'ß* .' « JII « Tir ' Gilet- iMve^anq lüKa^igliofa^nenwrtcjioitrüCrtrfo CASTELLO C H I S A M O» Nella medeüma Sponda Settentrionale dalla parte 4' Occi-dcnte , lontano dalJa Canea per torra non piü di 15 miglia_i nel Qolib j cite viene formato dalli due Pnompntorj Bufb , c Spada 1 giace il CaßcHo Chißwot refiduo deU' antica Chifamopo- Cdß*^ Ii gia di fbpra defcritta - Pabbricato in piana , e recänto fcmplicc muro j e Capo d' un Territorio fertiliiTimo. ; percib. quando i Turchi hebbero Canfea , ftimarono bene di prefi-diarlo ; onde nel 1647 anche il Generale Gildas' fi moffe ^ fcacci^rneli, e prefblo per ifcalata lo fcce de mol ire . Lo rifto- «^1647 rarono i Turchi, cd ai prefente fe cuftodito da un Turbasj, c due A'tbeJ con circa UP huomini, li Pezzi d*artiglieria_>, tii quali due Colobrine , e nei Borgo 50 Spahl, che hanno obbligo di fcorrere la Marina , ed ofiervare , che non fieno mojeflati gli ^abita.nti d: 114 Cafali , che tiene foggetti, i guah fono . Agiopoli jCicalaria j DhraMnüani, Aßratifio , SanttCftiiUchi, Afrati^j Furnadho Cili Viani ,Ctvapetra, PorUi, hacado , Malatiro-apano, Pilitnaura j Safari i ^ Vef^oi-aro S.Elii, Cam ara Ca'^eUo j Aivirgiahi, Mertagia, R.jJjiea, Lunachies, Chiuramari, Pf£ .(iwco,Ptrvolia-eIos,S.GiorgioMudaiw,Guves-ipano , Miffa, Uiagh^ro, Maitto-^ ß'f-chiefola j Pl^caiiolu, Agipandci , Agio Erinö ,S,Anni, Roew , Cincv», A reo Vorado ,Cariclhachi\Dhrapdnea-apmo, CaTiomaiadho, Gadharea , Miljttivo-rato ^ Paltociflro-apano, GiopiÜa, Varfamsichia iCjirwCipilloj AjofTada Müa, Ktogorghi'J, Spilea Cilfi^i, Mulcte, Pefjelia , Afiia V^fuaja, Sdutclütia-Cotncr, VcToJies-apano, "iu-ves-carojCorner j TiUrchii-chJximo, Scutilotia-Capiiio , Piodhrotno, Cichi-Anna j Agio Pfdeleimo, Amtghadalo, MafTttrian»-, Darmati-gliori, Catarmiiros, Aicü Cune-nijComuiii, Dhi apwiea Ca to, A marid , Ga v j ii^ ms r i j S.Giotgio' Molino Pslwciilro-Caco , Hegni, Mctlafteria, SfinaH, Monoplatino, P^tclinlo, Spika Trag H i Ii > Rhodul j Nochii, Fl [ch fan ar^Stbron*, V e vol iH-Ctto jMeli na rro, PervoJae5iia,Pol e m i rg h ,Calat o niw, A fprag! iar o, Ti li fö, Chi^fili > Cliiefa l J, Am igda Io»Cli gres, Aftrivo, M tgUi, Arne fog lio » r äo, tirit hif«, M u rifalcro, Mem bus, Sfaco p igadhi j Caniu no, Ca mai a , G r tbi I i gfic ci, Werteniill, Ulatas, GJefperi »Sibraga ^Capfagianj, Loiuni jL^'iilTis j Giagdhi, Nopiaj Rogdli f Rwacapalia jc Micona. tat/m. Vi C A. p Varanta miglia/ ^lotanodalk CÄ'-^ ^^ poco tiSg Mare ibpra afpriffi-mo, e dirupato Gre> bano Marco Grade, ^nigo , fil quale coi ' titolo di Duca go-.vernava il Rcgnp per la :RepubHca_, nel I z fi d fecc erig-gere un .CafteJlo.,.:.^ cm diede ü norai^ di Selino. Come alle jfalde dtl mcdeß-moGrebanoilMare forma un Seno „di buon Tenttore , .c;. capacc
  • ■Joie« »Grfijiiro Lsn^iif- Aclidiuriiics , Copet. Citf^,/; dl «, Zm Micriaco, Civod- CnfitiS, I hjarhijCKitjro-^nv, Ano- Stiit*. Ttrackja , Sdradino-aftii , Trjgamo , Stroalcj , Sinali-njfni, Mer(es,Calitnii,Sbai-C3, ConiiafliiiiKli, Sldfoi" ^ läii, Cufli J PlaUMi y Afd-^rageorgj, Haticiro, Baba-,EJlrdho, Oilitno, Mcflarni| Cafifl Franco H^ W tuatoperOftrodel- rMjfii , # ^ J- /m />i«i--ia Ganea, feflaiita thK!. iniglia da effa los- tano , fti poftg fito cosi vantaggior ib , ch^ non vi fc, fbrza, che pofla for- prenderlo, cilenda cosi anguftaunafi»- la ftrada , che ad effö conduce , che p och i Jiuomtiiii Ijjl- . ilano ä. difenderlo . ed impedirtr a* Ne . mici Ti ng refiö. ^eti ,cbei Turchafelfcr padroni di tutca 1' IfoU , eccetto che della Cicta.di Cdir- (Ärfj mai perb i P^- padopoli,cheloha- bitano, voilero loro fbggettarfi ; e ib-- lo doppo la čadu (a diqud ahannöcor- ib la di iei slčitti- na; non havendo pcrj> ibtto di /e alcim Calalc j ■ cotnc -florL. 'SterMs ypjitare*, .mn »itri ia tattj 11 Provinci a della Ca-n^aj altri feflänta-ciuque Caiali con-tie ne il proprio Ter-ritorio.di ella, jlove t Turchi .deli*rcli-.dio hanno le loro delitie; eibao Agii, C^itro, MoihnJ' .Jamulii , Caftiifriihori > Gr/iJ * Uri«] , Xegaicoghon vVh- C*M ghierotifca , Darnuuo frnv« . Cimbuj , OnJinnl, Cicili-ru , ChcMrneacato, Cuj^a®-ghori , Malifna , Palajiid-hlicno, Gatipa, Sarilj dt em^ra, Alichiinio , DtiU-vlnea , Patelarl, Angufti» > Gares ^ Mirnei j Ptrfio » .Aeiafur4CIi:i, Drachien«, P»j iflea , Aiiabam , Che-.Tamc^p^aa ^'S CufUntln« ^ Prudbrumo, SicJiidhea, S. Marina , C^eiatidea , lack ^ Schiiie«^ Aradiictu ^ I>aii»ggkano , Pfieoce/ra ^ Iptonera , >G[jdamiido , Ciauraufi , PiigaSloirämc no ( HeiDCuru , Aiiubmi Zane, Furnea, Riamatauaa, ' CoDdomitri , VäioJacbo , Scon ifl»,y«erag h o 1J, Cü f-Lacuj, Vetona , Monodbofogli , Tempifcopianci, LucracI«, ^fconklo, Thenfo, Epfia«, ne häj il Cailello Sibcchia . Giace qi^fto la S^nda Meri- Vi fabhricarono inoJtre i Turchi nel temvo ^ella Guerr;. dionale m iuoipo emmente , comc ä fuo luogo frk e Gitta quattro Fottioer imoed-rr^ U nffll ^uerra^ diffUfan^enee fi > narrato /ed i fuoi Habitami ß lono fem- {Lr^dS ^or o^Äa dof/V.^^IT . pre confer.ati in upa üngola« liberta , .benche tal volta fi za di 500 c^c^^^ fitnato nlZl t.^ ^u^afcren- ■ pönale ä go^ernarü an Nobile Ve^to con ^rolo di Prove- medefiLo f . ^^o'^fltj^ cTT^^Lu .ditore che veniva eletto d.l Re^j^ento eCaptanodi C.^- impedireall'Armata Criftiana di ihr^rl TcuIaU ^fta ■jÄ^; Cosiultiniamente, qua^ il Generale Moce^iigo atuccb perdb capitacavi nel 1690 fotto il Generahto iir^^^ Oltrei Ca^elli, e Cafall p^detti , che fi oumerano neüa ^di/^uMÄ ^^ Lia ne Ftftf f, yfnwM^ ne hoggiconaandato H un Tarbasicdu^i Ailbdcoo fcfTanta Twrchi y e munito da tr^ groffi Caiitioni da Battcria, 'ed al-cuni minori. II Calojfro fti eretto in ripa al Marc fopra elevato Grebano ujXf^' P^^ riftretta del detto Porto due miglia in circaj lontano dalla Fortezza, incaraifdato di miiro uel fito della Battcria per jormcatare quella Piazza col Caanonc, ed impedire a'Criftiani I' lingrefib nella medefima . Occupato dunque il pofte di S Vcneranda j k mcdefime Truppe ^{hxono ä que-fto , efacilmcnte ft ne impadronirono per mancanza di Pre-iidio ) e Fortificationi . Hoggifdi perö i Turchi havcndolo rjftorato , c munito con dnquc groMCannom di batteria, cd altri inferiori j vi tengoao ua Turbasl, c due Alibci con cento buomini di Prefidio, dicci de' quali ibno h Ca^allo . iF^rti^c-- Ancbe il Forte Calami Santa Mama fabbricato da' Turclii ibpra la pcndenza d'un Monte per impedir a Veneti il coranao-do deli'Acqna ivi contigua corfe la ibrtedcgli akri, e pofcia_3 ximcHb re ft a difefo da pari myne rodi Gen te , come 11 Caloje-ro, ede munitodi trePezzi groffi, cd alrri minori . La dovcj poi enti-a in Marc il rapido Fi ume Oafle , chiamato hoggidl '^'^rniro, fabbricarono un' altro Force col noflae ftcflb per la^j cuftodia di_qiiattro Moiini, cbc da quell'acque ricevonQ il mo to, e vi comanda iin Turbasi con Spahl, e trcnc'altri buo-mini di fuc Tervitio , non ceaeadovipemaltra Artiglicria jclie due Falcone tt i- ^^^^^^ Poco piu verfo Oriente termina col Pi ume Mufcella da que-AJft gf^ti fta parte di Settentrione la Proviiicia di Canea ; nella quale ^Äi ^ contavano biiomini Ei^arici dafatti numero 7669 obbligati al it ^ica^ ^^^vitio ddlcFabbricbePubliche, eper guarnire di Remiganti le Galee del Regno nel tempo,cbc ftavano armatc . Huomi; ni da Spada col titolo di privilegiati S7.f, obbljgari a fervire di Scapoh nelle predettc Galee ; e nella Citt^ propria fi conta-vano 2150 buomini pure di Spada , deJli quali n'erano de-fcritti 659 col nome d i Cernide , Ol t re V Atmiro lop rano m a to iccndono dalle Corte Setrentrionaii di queÜa Provincia nei /riri't ' , Platätn>a, Ger^afti, Tauron^^ dmn Prs^ Spegti^f Cacoperato^ e Camaräj ad aicuni de'quali piu rofto il liacij,, nomc di Torrenti, che di Fi umi conviene; come ancbe fono i due, che Tcendono ad Occidente nel Marc di Sapieni^a coi nome d i Po/amos, € FiufOf diSfifiari; ed ä mezzo giornolecoii. dano Ic fixe Iponde Vülithi^a, il So^Iia^ Santa Romcži, c S. Paolo , efiendo quefta parte piu dell'altre abbondante d' Ulive^ , dalle quali fi ritraeOUo di perfctta conditiönc , ed in pjii parti 'd'Italia defiderato. .u^/i, Appendici poi della Provincia ftefia fono alcurti ScogÜ , cd Siif" Pä^" babitate, c parte diferte , cbc poco lungl dalle Tue fpiagge ipuntano nc' trc pteaccennati Mari. Famofbfrä gbakri c lo Scogljo di Teot^oro , cb'e Tlfoletta j.tj- daDiodoro.. S'allontana quefta dalla Canea vcrib Capo Spadaincirca fei miglia, enoQpiü , che uno , e mcz^o turto dail Continente deirifbla, dirirapecto quafialleloci del Fiurae Platanca^c tienealfuo Settentrione ua'altro Scoglietto minore ; oiifle furoHo anche ambeduc cbiamati Iftfal^e Bnäofie. La fua luit-gbezza e di ottocento palfi : conteneva in cosi picdolo Ipatio due FortijUno nel piano in ripaal Marc S Trdoto ancb'eflb nommato,c Diftftid'^ TaltroTurhiru fbpraTemincjiza d*un Monte. Queftoneglt otjdel-cif/S" la Pace era quafi af&'tto diroccato; I' altro veniva cuftodito da' Veneti con un Pre/idio di iettantacinquc Soldati, che nel 1645 ha-vevano per Comandante il Capitan ßiagio Giubani da Capo d' Iftria . Jufuf doppobaverc sbarcato il corpo maggiore deil' E-fercito ä Gogna, pcnfandoa dare ricovero alla fua Armata^ , fi porto coti efla a qncAo Scoglio per occupatio. Incontrb la^ refi/lenza del ^Jiidiani, che non volle oederc fenza contraito , nel quale col Cannone afföndb piEi d'un Legno ncmico , e gli contefe un pezzo lo sbarco i Mä foprafatto dalla moltitudine, -e penetrati giä i Turchi nel Forte, egli di iiia mano diede fuo-CO alla mina , che ilava preparata , e co' Compagni rimafti, ifllieme con foltonumero d'Aggrelfori in unfoio momentocon Ri/i^uf^fi, ^^^ volaronoi pdmi aJ Ctelo y e gli altri all'Abiflo . Conliderata Jufuf 1* importanza del pofto , fece riftorare lc_j Forttiicationi d'ambedue i Forti, e Ii munidi buon Cannone, e fiiflicicnte Prebdio per rendere licuro a' fuoi Legni il ri-covero . Nel 16 50 p^ il Proveditore dell'Armata Luigi Mo-■cenigo II, il quale dal Capitan Generale fuo Zio era ftato inanda-ro per occupare Chüämo a richiqi^ di que^ Popoh, viftoß fva- fvanito il diftgno jer ellere ftata da* Tutcfii fcoperta la 'prati-ca^ volö coa otto Galee , trc Galeaize > e ditc Nävi i Tffodoroy dove la notte di 14 Luglio fatte sbarcdre due S qua- flty,.^^ drediGente, dirctte una dai Fior Sergentc MaggWre, c l'a tra da Fabritio Giuftiniani, mentre il priino tenevaä bada iDi-fenfori delk Fortezza bafla, l'altro battendo vigorofametitcLj quella del MontCj vi entrb a forza d'armi , reftando tagliato ä pezzi il Prefidio, fuorcbe il Comandante ; onde db vifto da quelli di San Teodoro fi rcferofalve le vite . Vi cntrarono dun-que i Veneti; raa pocbi meli doppo nel 11651 afportandone 1' nrmi, c le munitidni, le demolimno. Sono perb ftate di nuo-voda' Turchi nel 1655 rifabbricate, e (tknandolc utili alla^ coniervatione della Canea, Jetengono ben cuftodite. Sieguono alla puuta di Capo Bufo l'Ifole Cmcic^ boggidi Craiufr ^ cbiamate le Grabu^c . Due fono quefle , h n;iaggiore detta^ Grahufeäimeßka, l'altra Grahufefaivatka y c cuoprono la bocca d'on capaciifimo Porto , entro al quale trovafi un'altro Scoglio, nominato PetafUa . La Republica per render il Porto predet-to ficuro fabbricc> nel 1584 fopra Tlfola maggiore una Fortezza, che per litOj e per arte fi rende inefpugnabile ; onde nel corfo della lunga Güerra di Candia mai '1 Turchi ardirono tcntarne lacquiflo ; e cosi negli Aiticoli della Pace timafcj alla Republica , che fempre 1' ha con gelofia confervata , te-nendovi alla cuftodia uno de' fuoi Nobili principali col titolo, e grado di Proveditore, il primo de* quali fpcditovi agii 8Lii-^lio dello rteflö anno 15S4 fü Antonio Lippamano, cTultlmo sei 168^ Francefco Donadofu de C Arfenio, poichecib , che non hä mai potuto fare la fbrza, hä fatto Ü tradimcnto ordito dall'iniquitädi Soldato diNatione ftraniera , che fi troirava in quella Guarnigione. L'altra Ifola rimaila per articoU di Pacc in quefla Prorincia alla Republica con inefpugnabile Fortez-^a fc quella della Suäa. Giace effa nel centro del Gclfo , cbe^A^T da lei hä modetnamentc prefo il nome, mä che dagli Anrichi fi chiamava Amphimaios, non dallo Scoglietto hoggi detto di S. Nkolo , che üi piu vicino ä terra verfo la punta di Drepa-no , e ehe Tolomco ingannato chiamb Amph'malif ; m a dalla Cittä Amphimalia nell' ultimo fuo riceflb collocata, di cui hng-gidi nun ü fcorgono altro, che poche rovine . Sopra la Scoglio maggiore dunque , che fitnato neJla Gola del Golfo cuopre la bocca del Porto ^ dove dicefi , che fl vedeflero veftigie di an-tiche fabbriche , rifolfero i Veneti nel i\7i di eriggere una^ Fortezza , accoraodandoli 1' Arte alla tbrma fttaripevole di qudla Balza grebanofa , e nel 1574 fi trovb ridotta in ifUto ■ di ricevere il Prefidio, che vi fil pofto, di zoo huomini in circa, tanti flimandofi baftevob ä fofteneria contra qualfivoglia numero di A/Thlitori y c le fu dato per prinio Provcditore a' al Ottobre David Bembo q. Matteo . II Generale Michelc ncI 157S conSopraintendenza di Latia Orfino la condufTc ä mi-gliore perfettionc , fbndando la Porporella ; e gli altri Prove-ditori fuccellivamente fono andati accrcfcendole rlpari ; ond'^^'^'^ü lidotta ä fcgno di non temere qualuiique forza ncmica , mi Iblo dagl' inganni, e da' tradimenti pub eflere efpugtiata. Ben-che da i Forti , che le fbvraftano nelle due piü vicine puntcj d; terra , poifa eßere dalle Batterie di Cannone moleftataj , poco , 6 niun danno perb poHbno inferirle , percbe le Can-nonate cadendo a piombo da quelle altezze , b non giungono ad oflendcrla ^ b vi arrivano morte , b urtando nella durezza f^roJi». del Grebano fi perdono le palle in Mare, fenza fare altro dan-no , che ^chcggiarc il macig no , Da una ßomba nemica ha riconofciuto ella il fuo maggiore vantaggio , poiche cadendo quefta in Hto aflai alpeftre , ed infrangendo que" faffi , ne fca-turi larghilfima vena d' acqua perfetta , che ferapre con pro-digio forgendo provede alia Piazza quell* elemento, di cui prima penuriava , non potendclo ricevere , che dalle piogge del Cielo nelle preparate Gifterne . Duppu U prefsi dclla Cania cojifiderindo lufuf quaoJo farttbe flaio coramodo , c iranrjggjoro quefto er^ia Porto per rjM>vemotiio con ripegaw In, Rdij^ione Cciftiana ) al Pcoveitore Michele Malipiero, e Gi" tfflamo Minoio per cercire di perfuiderU Mii laiche of&rtealla dediiionei mi Jie ri-portö «d s ri fpoll» raetitica dal 1A mbaliiato re, « da ehi 1* La vcva i nvia to. Softit ui t o pai a JurtifaltroCrfpiUnBafciiiinvogliiantbeffodi havetequeflopo^toi e for cito dslli O-nianei 164^ cun quarantacma tt to Galee , ed altri BaftiPKtiti, fecefeguire lo sb^co pra il pieciolo icuglio detEo d^'Con ig Ii vicino a] U Fort etta, ilove pUatar vplie J Giquo- ^ lie, e vj fituata fbpra picciolf> Collc rilevato dal Ürello del Mare pafsa nove , fbrti-licata dalli parte di Terra con quattro Batoaidi, ed un Cava-liere pec battere Teminenza del Monte , ch'e dirimpctto alla . fittstpat* Cic.VaTi:/:-.!!* Pfiitti' tro ferito in ua gmocchio da frcccia auvelenata , morl frä po- • ^ c a /V f IT ft rj k-T 7r > Foitezza . Fü quefto Padre di Marco, ed'AnVl Ghje^a .di S. Anaftabo . E quefto confiderabde per eßcre cosi no, ornamento infigne, uno del Collegio , 1' altro ddla M^ ■vicino., che poftavi una Banena di Cannone fpianerebbe lo tia; uno Savio di Terra^Ferma* 1'altro Generale che « fteffo Cavaliere , e darebbe adito all'Immico d* impadromrfi tegritä , e zelo del ben publico adeeuano la Nohilfä ^ .dclla Fortezra. 11 reflo del lecinto dalla parte del Mare ^fcr- fpJendore ddl'anrichiflinTl^Sc^fr ' tifi(^to£Gnli Speroni, chefi guardano T un I'^tto accommoda- ^ Fü la Fortezza rmforzata dal Capitano Generale da Mare ti al fito , cd ha per FoJa j«ofonda lo fteto Mare, cheloren^ mtroducendovi coa due Compagnie frer^hc per Proved'r de licunr™. fcfijiacciue la Citta alia polenta injaW di re ordinario Gio: Alvifc Minoto in luogo di GiSgio Oucn^ Giovamni Vataceio ?naci|ie_ dx Usbo , che afpirandoa la « di Zaccaru Balbi Proveditore ftranrdin:,rvr>. rji ' fo. Cos) anche nel 1571 gmatovi Ulazzali ccn 40 Galce, la trovot cesa itial difcfe , che^ ferrza contrafto la rovinb tutta con gran ftragp ; e leorrciub pe't Territorio faccheggib mold Cafali , c poie if tutto ä ferro , ed a fuopo, Finalmcnte Dell CufTain , che da H a Porta era ftato mandato fuprrrtio Co-mandante dell' Armi nel Regno, doppo havcrc sloggiata dal Por- - _ , —che pochi giorni dop- po aperta fufhciente brcccia , poteroüo dare un* allalto ma hrono brai^amente refpinti. Tuttavia il Vefcora per nomc dcgli ^faitanti con ragiom mipautiti fupplicava ii Minoto ä renderfi ■ iIBonvifi, edaltn Official! jpcrrollevarc le Milirie jLciolo cfor* tevano , ma Gio; Franccibo Ornano, benche infermo per-fdtcva ncH'opinione di difcnderii . II Mmoto perE> appoggiaa- Mniinra doü vctßfJh^Aoü al /cntimento delia mjgglorparte, atll Novembre de-TJfw ^^^^ » ^ ftabihta coli' honorevoli condition! d' ^«Tf*r"''iircire Tamburo battcnte, Infegnc fpiegate, Armi, hsgagllo, e due Mortari; otto giornr dl ccrapo ali' imbarco delle Mili--titf, e degli Habitanti, ch« voJe/Iero partire , c Jibcro c/erci-■tiodella loro Rcligionc con prel^rv^ione di tuttiquantii^cni ä quel Ii, ehe Toleflero reftare . Lc otco Chiefß perö , che col Duonnovi ficontavanodc' LatiniCattoUci, furonoconvertltein ■Mofchec, e delle G reche poche lafciate all' erercitio de! ■Rito loro , e le altre ridotte in Stalle ^ b zd altri ufi profani. Cosi anche quefla occupatajs'andarono lempi'c piil ftabilendo nel Regno i Barbari invafbri , che ne afptravano ali' rntero pofleflb; ma quefto veniva loro cotitefo con al t ret ran to v i gore da' Veneti, che non gli la/čiavano mai quieri ne'pofti acquiftati, |>crJ:urbandoIt con continue fättioniiJkari ^ iDUfljdi^Uifttdel lö^ij.? riiijare prigiijne con akrj Compa6m Mire* Antonio Bef-.ii n o,, FciteU o de I v i ven te Cd rdi n jIc G io v^nn i, il d i cu i P^i J ic N i colö Ti tro Va va Genera le iCiCfliiii*-, etrattitLiii vili Schiairf, nondaprigionitli Guerta furüFiodal Bi feil Ji Ret tirno t ut t i po pert i di Ga (en C Tat ti poi re n«J fo □ d o d 'u Sran Torte, fi m o b«o dfl!l 1 n fer no , ■Prij^iüffiaJi Pj^jd'ogni iltropativa imjuelle angaftje il gioirinetto Sigtiore, che non prfliindo 1'eti di JWarf A«- ditiottoatmi compjfifiDnaVi ptibpiüi deljeproprie le mjfeiiede gli afHüti Comjia^Tii.Teti-' fffiwc Vf^* tatantdal Gpnitoie ilrifiitto con fommö fti'aordintji^di Jtuaro, non gli riiifcl , petfhf CuffaincüiiMeiandfxjuancofoiriQobile Ja preiJa, !'hivevadijftina.u per T orijiinento miggioredel fuotrlonfa piilriccodonoj che potefle fare at fuo Giin Signore j e pcrfefawva coniiniiametite ftimuiarlo ad ibbindonare il R^Jentore, ed aferi ver ii al Can-ialonedi Maometjo cop pompofe protiiefTe di Libetri e Matrimoniodi Sulcme . AOi-ftito iiitantuil Prigionedi efterneiatelligents, e proi-iftci di piü Lime forde , furono troik-T/fttif U cati con tfle I Tuoi fcrri, t quell i de' CoTipagni. Doppa f* tta futficienCe aper tut» nel Olli-fuga. 10 , tetiraronü lo fcanipti, mi oel piiniü d'eäittuirlB fcopcrti^i' Curtodi, fuiono ccm-daimiti dal Odl di Rcttimo iceirtinsii Jipeccofie futto lepiaatede'piedi, e pyfcia ciri-"emWe del ii6S Fii fipalto nel G«mpode'Grecl fuori delle ftt:e Forri , , ' dove r^pia un6epeicro. marmoreo eiet to^gli d 11 la pi et 1 aSr et aoriJtlNobikSebatlian trm^r » chr^cadittoipcf.^eliprigionegli ftiditoperConipigno, eoeufd l'anoofegnentt r L Uepu oecifioned«l!«conclui'a pace, fCi futto fcotaii-e il feaueijteEpitifig -Sti.MiHx^ JLut, Ju« Stfa!tT4 V tri Tulpkitiui ttfr* , Maris , Tttftartan prad» j UtpTjtdjterttm Pattr Nuf/r^VAm merirnrur , bk J^rir femptf fituntiiui fui/sJi^}t irtfptxere in csf/tivitatttr) ßJtkt ccptlvi ) »xtinHum crtdiis iHuet J^f Lvnam tpprtjfuTus Je/ micat in Ca/g, J. M. A P. Do^oquefla digrtHione y che habbiamo nimatodertrfilüi mcmorh dl una , «he Ft non foßc Alto traitejiulo dalle Ca(Encj iatebb« purtenuto i. giadu piüfublime dellaGio-liaGneirierc^ cOntttiueremoImoflrideicrittionei TTureü ' 1 Turchi iioppo i'acquifto dl Rettimo vi hanno aggiuBtb ^Tcgjpfls^w due Baftiom trä la Fortez^za , e la Gitta ne' due lati del Ma' 'J'Zht^^^ y dov'cra la Chiefa di S, Wicolo della veccJiia QiudaU , ca munito di qiiattro grofli pezzi di Cannone , 1' altpo di due. pel reflo la Piazza it joello ft^o primieiKi, c-onferyandovifi nel' mezzo una Eon tana d' acqua aflai buona , che in gran copiij "• -tviene per. via di ben fkbbricati Condotti da 550 pafli loncano trafportata . Nella Fortezia fignoreggiano due Turbasl cquj siifitttrru Gianizzeri, 50 de' quali ä vicenda fono obbligatfi ä fare frtfitat. ic Guardie; e y;i fi.troyano tuttavia li Cannoni Jafciativi da' Veneti. Circonda U Gitta { comprei^ la f^srcezza ] due iniglia in circa; oltre il Borso, nel t]iiale ordinariamente fog-^'upit- Sio^^^^io Turctij tra Spahl , e Gianizzeri , che godono . dc' niigtiori Eeudi dei Regno . II Piano , che Ja circonda fe-minato di 6 ^ Cafal i j e tutto pieno di belliffimt Giardini , c .Tcrreni veftiti d'Alberi, e d'Ohvi: E daJla parte di Levante e la Sabbionera habitats con belli , e commodl Cafamentaj l^nfai intorno . Le Malvafie mlgliori ( chc antican:iente fi chia-difuei mavano Pramnium V'mum , come lodandolo cantö Homcro j e Tmittrj, l^io/coridc fcrifle , Creticum cognorn'mf, ant Pramrnum, aut Pro-topon) li fpreniono in quefto Territorio , mä ordinariamenrc accigche fi coafervino, le aeconciano col cotto y onde quanto fjii vpagoQo navigate , tanto piEl fi perftttionano , e perci6 quelli, che bramano traiportare Malvaüc in Parti lontane , caricano piü yolentieri queitc di Rettimo, chele altre de'Ter-ritorj di Canea, c Qaa^, chc non iönodi tan ta bontä , Cj durata * Abbonda anche quefta Provsncia di Biadc, e Grant, come pure de' Frutti perfettiffimi, e d'jogni forte ; mentre le fue Campagne vengono inaffiatc da* Fiumi jircadi, Platawa, MufceU ia^parfa^ cFoSehf chc coji piena d'acque tributano U Mare di di Candia; e nelJe Sponde Meridiotiali dai Potam, Ligrer, Me-gäU yPitamo, equelleTalfana . II maggiore, ed il piii coi^ piciao de' cinque fuoi CaftelU e quello di M'thpctanro fituato in lafu^tJ^ ripa al Mare , lontano dalla Capi tale circa dodici miglia, non per^ tutto irt piano , imperoche ,/i come da J Ja parte , che iJ Mare bagna , ftä qua (i ä livdlo di eflb , cosi dove ü volge_j verfo ]' Ifbia a Mezzo ^giorno , eftendcndofi alia radicc del Moate f quanto piii fi-volta, .tanto piü s'inalza . Gosi unito co' Borghi pub havere poco piü d'unxniglio di circuito , non girando il Cafteüo , che 500 paflain circa in figura quadrata con una Torre per canto , mä di poca refiflenza ■ Poco lungi^^J"^,-da eflb ad Oriented: un MonticeUo dilettevolc dov' era gia^*'''-iituata Pa normo Gitta faniofä , del Ja quale tuttavia apparif^ cono veftigie . Giunto in quefla Spiaggia a' -Giugno del y^/i^u 15^8 U Capitan Generale dc^ Turchi iSarbarofTacon nuraero-'ia Armata , furono obbiigati AngeJo Zane da Rettimo , che ' n' era Caftellano , ed il Capitan Girolamo FrancazanocongH altri Habitant! ad abbandonarc il pofto, ritirandofineiicMon-tagne; i quali vi ritornarono doppo partite il Nenciico . Ma^/j-^«, ^ jiel 1646 mentre Guflain fi portava aU'attacco di Rmmo r occupb a fbrza con ftrage de' Difenfori , e vi pofe Prefidio j ' fii perb tie! 16 4.7 ricuperato per fcalatadali' Armi Venete co-mandate dal Generale Qildaa , che lo fccc demolire ; ma ri-flauratoda' Turchi, e rihabitatOj 1' hanno.anche munito con fci buouc Colobrine , e vi tengono hoggidl -alia cuflodia un_» Turb^l con cento Soldati , fra eJü died ä Cavallo ; oltre i quali battono continnamente quelle Spiagge fcflanra Spahi , c' hanno Beni ne' 74 Gafali ad cflb CaflelTo foggetti . ^ ^ A quello d i Apatfo-Siutkos , chc giace frä Terra verfb O/tro, siJh^, oltre il Gaftello chiamato 4.f»airi , fbno foggetti 6 ^ Cafali . c.Am*^.. A Cato-SmritQj 761; c nei Territorio proprio deJJa Gitta Ce ac contano 84^ mä il Gaftello S.Baßlfo non hi fbtto di fe Cafalc alcuno , numerandofi in tutta que/ta ProVincia huomlni da fatti, cio^ Engarici 9980^ da Spada privilegiati 1190, oltre quelli delU propria Gitta al nuniiero di 1045, dc quali defcritti nellc Gernidc., Nel Tcrrkprh äell^ Ott a di R.^ttimo nd p}as3 coif ffyji'mato, v'l ß** i fottofcrit ti Cafalifottopoflia^fttaCittay ep tirna. Acipopuli, Dolabadma, Geragni-Upiti) y Rulligi, S. Dimitri, Archudijna, Pigi, Pri-«eaj Vjgtii,Cato ArmeouSjClairaens, vilartbii, Saituiej, ArgliiiliiaGullantino y c^f^tliJ.t, M^cignpGo,S.5refanoj Mofeo-X^J-ogtiorgJio jCbrjUogoM ,Mudht^j , S.Veneratidj, Ad-hiLi,Anaiio-Vetfainoiiero, MiBipiri, SeJi, S Giorgio della Hirotri, Cwfi, GianiJiii , di Parim* Rufitofpici, S.Gio-d'Arco, Ap^o-Mal«irhi, Dhedri, L.iitia,Cjmi") VefcovadcMi'Arfa, ^ Gilii, Miito di Pqlani, Siuriiit, Valle de-CamiUori, Apano-Poro» Vin,Saiackinat Cacoti, Aro^ Vateaj Calognifii, LJ^adhia, Formata, Andrea, Metll, G^^o-Maladil, Pleea , Ma-Hfis^ Erignij Acrpmonaftiri, Prafies,3.Trinjt4, ArsiJH:iico,Cito-Poro,Preri,Afto,CiViiili, Paracall«llo,Atielaehij Ailiri,GJiierana,MaruU, Asbieigionij, Apapo-Armenus.CaÜ-SichJa, Epodhtt Caftullo, Longi, PIstigqfa, Alicki de' Molili, CatBalauri,Pol^mio, Vcf-covitodiCaUftt^n») PrMCjiegfifCm» Turigtii, PaiisSticiiglia , coiiaitti quattro de* quflj no a fappiioio il nome. /ipafte-Siiir}tos ha fottü ia jua^rlfdin'mf i feguents Ctfali, Caflel Amari, Pindflmiini, Stauri, Vif4ri,Ciirites,Labiotej,SiEhidjj Anofntt,G[>mirJ, F J ti, A no m irofl,Monaftir.icJij,S. Veneraodii, Se cinel»*, ApodlmIu,Q)l a thides.Goriii« j j Lo-ria,Vrom5^TEicologo,.Stmone, jffttn Sja, (^iiT*! CiridhicW, Piftsgi, Apo«hodi, GurgutuJ, Rifiea, Barbsthjs, Turturb, Spiglio , rir*/. Chiudrula, Murichie^, VifTes, Apoflirii, Gietacari, Varo"ej,Cfiiturgri,Iconff jCarofilt-Tiata , MefTogni/ia FenOtero , S. £*:iuid«lPiiH3, OdaoaJio,coft altdciaCadm»j Rope^, cpa Mtri trt de'quali nofl die noto il non»*. j-if-r Gl 1' CAS TUZLO -m CJ^NJJI T> J^cr^c, r T'-tiUcato LV JT.LLTSTI^' rs SJMO S^ A B FA Ti: G A B K JiiX' iJ A.' JJalP Č^J^niJff^ P R OJ^ I NCIA DI CANDIA CduJiä dtt-t4 antica-mmti i* , f Ma-liim. Icgue a quella di Rctti mo h Provincia di Canditt , chc rice ve i I nome dalia Citta , hoggid} Capita le di tut to jI Regno ; tnä an* tJcamente chiamata Baago , e Matium , noii era altjo, che una d»quelle del lecondo ran-go . Prima , che qucfla veni/le in potere de' Venetian!, non era ne anche mol to hv* te jCume ft vide , quando Reniero Dan Job Generale della Re-publica la prefe nd a1 primo aifalto , truc'idando in ella Henrico Pefcatore Conccdi Malta , che rhavcvaingiuflamente oc tle'.So^diti. fjr Qjiartieri B«[J fi. s, A nd fo n ICO, Ch le fa ^ I eca. p San Giorgio Vo'ta,Chierd Grec*. 10 £dd:ta 1'aijagia , giiCtiJefa d t Momchc DfViijPfl- G tet he, tftmtIt Sami Anargiri,ChidaGr«a. numtriic!- u. San Njeolä , Chiefa G reca. fohfäftn- tj iJint'AtanafiOiChkfaGreca. Trf Pi»», a 14 A i us Aiafmeiios , cio^ Chiefa di tut t' I *t CitnJi». Sa n t i, Ch le fa G r s ca. * J S. N!m:i> Salaiittjfi , C, G. dove il Duca Girnlamo Lippjirnaeo iWce ergere titt' Jlltarc al}* B. V. con un'linagirje della madcma , rittovatt Delia ftelU Cüef» , horadecta la Madonna Nuuva. I 16 Cifttrns. ■■ I >7 CftieraHipromitifTt . «cc Ja Madocna dtli'A(Jt[nitona, Chiela Gjeca. iS SanfAgoilino, diiefaGrrca . rp Sajlta Vetieianda., Ch/sfa Griica . ao SanGiorgioGIJawaEj'ddi,Chicf^Grefi. ai Slina VenetaniJaCiiiera Grrea . il Ctriftü Suriefli, cicitCkitfa della R cfur- ietKoiie, ChJtfa G raca. a; Sati Gjorgio Suriano, Chiefa Creel, 41 S- G krt-a n n i Teol n j^o^Cb ie ftf Gi'e ca, 4Z Santilüijj ScrraJiani, CIiiefaGrcM . San NjVxiiii Mur ^i-iiatia j Chiefa Grcca. 44 Li t ti ^iartirijChicfa Gjnfcaj e Convciile di:'CLiIoj,.Ti . 45 Santi Teodora , Chtcfa Gicca , 46 San Sfiirim J Chiefa Ctcca- 47 LaMjdonnitia , Chiefa n;ieii'ltaliajia 31 metla Gfeca -4^ £aiita Catcrina , Cfiieia CJreca . 49 Chieri PtJanöBro ) Chiifa Grtcs, JO San Michel e, Chiefa G reca. S.ilarla ManoglitifTa , 6 J.Maria dtlli Cari , Ch ie fa G: i:C3. ji San BafiliDrChiefa Greca. jj San Giov.ioni ^eto, Chiefa ^teca. J4 Chiera I'^jlitifsa jChhfa gre ca. J5 Chiera Ltufi,Chiefa jreca . jŽ S. MariaCatafbtTitnaglis,Chiefa gject. S J lan Panctatio , Chitrfa greca -j!/ s, OtoTgio Tu ferii ^ Chitfa^rcca , 6 SI Giorgio dei la Piam. Cfirißo Cdöntia, Chiefa greca, žo J. GfDTiuni, ciVaiäs, j. Giovanni della pa lina, Cliitfa greca . ^anta Lucia, Chiefs greca c h ia ma t a dt' Greci J aia iottiA, ■gl san Michele, Chiefa greca , 61 J. Giorgio d'OrgiAdo, Chiefa gteca. ^4 «n Chiefa greca , san 11 Te refi ir Cii iefa greca . 66 santa Auaftalta, Chiefa greta . f.GiotjioTniKno, Chieiagreca. ii Santa Msriu djCaii[i{io,ChieYji jt CsnvJtiS EantaMaria Vb£ijotena,C}>iefa greta , de' PL Giovanni f Chiefa greca . III. S' Giorgio C Lrai.di Monach»,dov« an- diirxno per io piü i Pnriici Laiini ä F«r Ie loto funtlo.ii , coiivedi dar la Crcfj-ma 61-c. 111 San Carlo Cappella df t.atlni . T Santi Apoiloli Chjafa gricj. 114 Santa Ctoc« t Chiefit greci -1[5. Ghiera Ludiani, Ctiiefa greri. jt6 SanGiovatini, Cfiiefagnjca. I [7 Sin Spil Ito Chiefa greca, rrS Sati Giorgio Nttoro Chie£i gce«, 113 S.!!iraMaria Aeiotiigiani , Monaflero greco I clauHrale , 1 JO San Teüdaro, Chiefa greci -ali J'ia Gjovanuijeracca, Chief« gtcca. Dippo lemoltfiviceadet aUt quali foggiicqueqveda Citti , fnvafo «me fi 4 detto ifllquicieiiro il Regno dali'Amu det Pri m o Ibraim »el t64Jtdoppo la preft della Canea,di ^«.„^ Rf!tti(iio,ed'aItrePi4zie, fioueftai(ptfmo Miggiadel 164! mueftiti da DtiiCHfTaii ^ Rjfciä, e lattnneconibattuu, e rirtrtcca fin^iioNoveraire, chefa toftietto i tot a I m ente ritlrarii (lal val ore de' Veneti difenfori, i (juali fotto fl comaudo del Capittno Generale Luifi Moceni^o ,ehe in tuiti grineentri mortrii rintrtpideiiadtl fuo cuore, fodisfeccto molto Bene con le vite , c c»l S^ngue all' obbligo della Religione, alk fedelti verfo la Fa-tria , eJaJlariputationedelnomc. Tornijl'anEO if^uetiTebfteifo CulTain I7 Settembreidarcnüovi vigorofi «I15ilti,mi. rf»o moicamortalititefpjiito, fi ritito«' rpOttobie ne'primiefi allogglimcnii. Cofto-» nofciutadunquei.idifficolcidj fupcrare con la farisPiaija coslbfadifef« , penfarung t „ff Türchiafrovarefarmedi hlocraria opde nel töjo,fopdo¥el'Arte del Euerrtggiare^ giunta al grado maggbre » e i piii illu-fltiCapitanidel MondohaHnofattapompadd loiovalore. Fi perb fpogliaEi ili qtian- CrJuia in fü vieradlraro, difaci «, di pieiiofo » di tutte T ami , di munitiooi , ripoäevi tamiipJtt-tempo di G Uerra , ein fine di tutti gl* Habitantifenta lafciarvene pur una , ondt il Ag Pw-Vi fi r ■ n crö in cff a i rrJoafwe f comt fuol d if fi ^ in Rcgro v no t o. Otto Caftelli riguardcvoli Ibno in quefta Provlncia , cioc I\lakeßnö , Tmf»f , Caßel Nuüv0 , Pridtißa , Bon'^atio , BW- c ^ MirahsUo con 478. Cafali, comprefiriquel-li, che fpettano al Territorio proprio della Citta , dc'quali tutti . qu) appreiTo metteremo i nomi. DieciFiumi riguardevoli inaf-fiano le fuc Campagne , Tei dc' quali icorrono a readerc tri-buro al Mare dci fuo nonje verfb Settentrione , c /ono i I ^w«» Cenfiro , il C^i^rtcra , V ^pofelmiy il MiUto, il Gaß, ed il Ca^Z'*-fam, Gli altri quattro ,cioe il Mahgmti , il CoadrQ, il Flauof, ed il ZiiT^z^rfo banno le loro foci nel Mare di Tabarca , 5 Lt' bico ; e diverfi Rivoli, e Torrent 1 come i I Ckcalarla , il Tra- mimtf M' cb'tiätc /imili concorrono pure alla fua fertilita , che in ogni ■cofa , C di frutti , e di Vini perfctti , e di Minerali pretiofl i quella del Je ne altre Provincie fovrafla . Com' ella e anchdj la maggiore, vi h contavano Huomlni da fatti , ciofe Engarici ^1400, obbligati allefattioni giä motivate ; Huomini da Spada , 6 privilegiflti 1600. , e nella Gitta So do. , de' quali joo. crano defcritti nelle Cernide. A' Turcbi pero fu ceduta, come ii c detto,Gftarto priva d'Habiranti ; Oiide folamcnte di_Mao-mettant vienc hoggidi popolata , preclufo affatto ä Greci , ed ^^^^ ^^ a J tre Nationidi farvi Toggiorno : c per ordinario col Bafciäge- n^p^^Tt. nerale deirifola, ed altri principali Mintftri, ed Officlali vi tcngono i Turchl tre in quattro fnt]* huomini di prefidia. De* o DI MIRABELL O. CößeUi Degii ott<5 Car ÄfWÜrtfA n 11' r Itclli ibpxanoxnati folo' quello di Ml irahellomme da effi con quale he riguar--Jo cuftodito , poi-cheütviatoegUoltre 4I Capo S^Gioyannirj giä ,detto f remont0-fmm Xephyrhtm, 50 miglia lontano dalia Metropoli ful G olio dl Paghian-Arno, .domina um fpiaggk iruttifera con ij ^aßt! Pf buoni Ca/äli. CaßH .ii*äa. PiSäda , che giacc fi'ä terra perSdroc-co Levante lontano dalla Doiniiiante io ;miglia , hitfotto di ie 10 7 Cafali i fef-fantaquattro le ne contaao fotto Caßel ic/- Behfderf cento e.diciiKwe fitfto C^a-Cfßtj Bč-ßel Bort'^acio mi' glia lontano da CandU pcrOftro Scirocco. Ventifeine vengo-Cißtiprif na dominati da Cafiel Pmtfjfa pofto nella Marina d'.Oftro ^vi-f'fo- cinoallfl Foce,^i^iiimeMatogniti. Seflantadue ne föne fog-. cxij^^/gett'i a Caßel Nuovo pofto fra terra per Ollro jo , iadov' Sf/Mai ^'antic^ Panona Gitta, lontano due miglia in circa dalla_» 'lämofa Gortina. TrentA^uatrro ne ha il CafielMalveßnoCitw?.- to per Poneme Gaf. ■binootto fbli miglia dalia Gitta di CSdta lantano; es^ fcnc contanofottolagiu-•rifdittione iX Caßel c^^ßtf t^ Temčnff, dcfcritto ä fuo luoge'friÜ numero delle cento 'Gitta. Spcttanti aU I a Provincia di Can-ifia fono pure nel fuo Maregli Scogli -PctaghSfä y-Geraca ^ unb fenzanomevi-icino alla Punta dl tolachitha , 1 due chiamatidi S^Anto-J^r^' «» ^ e le Ifbäe iAiit^f'Ht-Standtä, e dl Spma-/oH^rf. Gtaccla pri-■tna in diftanaa di dodici miglia per Settenfrione dalla^ Metropoli, cd e U ftefla dhe Plinio eil iamb Cirf, Str 3 bene , e Tolomeo D/a » ehe nel -fuo breve circuito efVendendofi in lunghezzadaOriente inOccidcnte tre miglia, e in larghez- »rf y,//* za da Setrentrione a mezzo'glorno un', e mezzo>contiene fei .Promontorj^l quali^per dare ficuro ricctto ^ campetenti Ar- ci^» mate,formano cinque ottime Srationi, chsamate Aft^nara, t> Achimri, AgrogUa^ Id JiUdoma Capari ,, c S, Gmgio. Iii ptr S C o G I O E F O R T E 2 Z E Sp^f^! idU ilD!^ D E L L A S T A N D I A. Ha^aJJfi parte di Settentrione le fue fpiagge dirupate cd inacceflibili in al-rtexzadi ottanta paG fa , con efler per6 melTei^na Cala cö-; pcrta , di Ijuon tenitore, chiamata volgarmente Cofiid-ma^bConca. Sareb-ije tuttavia poc« nota queä' liöla ,, fc la GuerrapafTätadi qmIL ä »refa fämofä, dan-dole benche difer-,ta , ed infcconda I' cncomio di Nudrke Candia \ mentre approdando in cfia i Ibccorfi , chtj il mandavano per quella Metropoli aC-fcdiata, dila pafla-vaao poifelicemen-tealla inedelima_-. Vi approd& fHl gK altri nel principiodi quel famoib afTedio il Secondo Capiti-,jio deile Nävi Alef-'(andro Moiino, por-tindo catenatl alle :fut vincltfici Prore .diverfi Lcgni pfcß ne' Golfi del Volo, .e di Zciton.con mu- y^fff:^ nit ioni i e vi ved per ztitm. fervitio del Campe nimico , di modo che doppo ha vere in queft'Ifoletta diftrl Suica In parte loro con applauß feftivi alle fucMilitie trio-iäntij tramandb il rimanente nelkj Piazza attaccata , convertendo in tat guifä ä di let bene-ficioqueUo, «h'era deflinaCo fuoi ~ danni. Vi Oooo Lo Sf^fft.r XoScogliodi Spi- FtrtriTii ^ , . era antica-xnenre con j i unto al I Contincntc con una rii^retta , c brcre lingua di terra, chc . lo hccva cfTcre Pc-nilola,c percio C&^j--fofiefm ih detta da Tolomco h Gitta fopr* di eiTo fabbri-che fii una-* „dellc principaJi nel . jiumero detle cento, c decoratadellaDi-' guita Vefcovalcj 'Qi^iido la Repu. blica. tagliando nel i-S 16 quell' Iftmo,»^ ^^inifih. e formandone uiu] Canale di lar^bczza (unquarto di miglio, ■ *lacoiiTen:i mlfolii c k riduiTc iti For-^■tczza , il Ptintcuct sj?^*™;* Qemenre Settinw oel ConcifioiB Se- _ rih^ ji ITBaLSrti^ mt«- t For^rirtutra^ t ^Ti rt^yv^ ilÄ A. ' O N G A. :äTla Piazaai i maci-gni duriffimi dello ^^ ftcflbScoglio, cd ai refto fuppli/cono be in tele Cortine , ed ' opportunamcte fian^ icheggiatc ; mott^ .aache detle lue Ca- jr^.,^ fe fbno ragliate lcj gretodi i7 Ot^obre fopprciTc qucfto Veicoyado, tmetidolo all- Gttotnanc atcne iötto il Domlnio della Rcpublicst, diclo ■ ArienTe , ed alU Fortezza fii dato il nome di Splnmlof^A dalU cuftodifce col merzo d'un Provedkore, il primo de-* miali acl fm*. figura dcUo Scoglio, qhtäguifa di Spina ripara ii di lei Porto i jSofii I/irenio Venier q. Francefco, ibftraendohi^iir , c doppo quello della Suda il maggiore di tutto II IIa Carica riguardeuole in pofto ta»to gclofö tl N. H. £ Vi- oenio Pafca. mtntt. capaciilimo . NeU'inugualittt del üco farrono in piU luogbi di Mura alU S C O G L i P A X I M A 0 E S . ,Gi( Scogli „PÄI- ■ ma^iy ejduc, che c^M'MffT- formanft 9 Porti) , CahfJitJifi'mef, /ono «vicjni alle Ipondtj i Mendionali di que- _ fta Proviücia lä do-' vve s'accofta a^confi-ni, di Rettinio ftl ,Marc.,dj. Tafaarca , |ioüo lüng^daikFo- fVtlL'l^oia ' ci d«'Fl umi TaFta-,'ra, e.Mclogniti, £ c^fi mi- v^o. Qn Ajio^^otd, Ifetita f Bitti^ >0;, CliTtci, AWliuo^ GAEi», fil-ic»II» > Ghi , . _ Sraucaicfcii-Ci» Sarjto, AOwfcato Qüi^^ fteeiCo , Mognl iChicrtfTi, ■S.EI»,aitiMua,Goai» ' DiJiflftiAtJfi-; , nitui , Ijitrdchi > Cü^ur»^ .tltori, 'ptfugBit I FirfURÜQ, AW Mhop* Eviijjict», ClitEt-rirfhi, Cilodhtgnrl, Gwl^ CitUTat^t Meixoctnwv , Staura^hijt-apiifioi Vmes. ipoifgliBo, ^ia«|^(- rea,MonoghorOjD<^Gale«, «J»««^ S. Mati 111 j Adicletoghoti Sco^l^ , AgÜriiioi,Bombe*, Ä Co-e^aeo nisri^Aafmo, WmgiishL, Vorif-fi, & Ctiirlo^ Miffitgli, Ml-tropoli, Vtivt eliti. Ghifti- TO, S Audi ea, FUcbäfhi«, PJjer Vtacram , Gurmri, VacKipetro, Airoinito , Citcadhio- dhi, Arcadhi, Aiiupades alf fi^.pj/rf, s.Birbati rf»'CofenaTst^u^AM^^!!*' „fr/M, I ^ ^^---m—M ---------r........ • » -[----- J ----------------1 —— nUcata, VatbiatoiW it ATpragboj-gü, S. Anoai Micriciehti j SLlanio-Apano, Tigtiii-«Kiij GWi^Etiuchii f SchilowLO , Apoiona. , Linupi , A^iidtro^hür) , Pulea, Ethemud^koili AcgktneiCato , CagUfa, Silamocato, Gurties j Maladhe^., Afiri, GalegnU Pfaragnj, Chwrui^, Arghines, S. Lucia > Rtiicügni, 5. BiaGo , Limoghori ^ Dhaf-■«ftato, Palla, .tVawMcro, AraiabelU, Carcadhiotiflipano, ALramo^hori, Vatiria-apatiDj Cacu. Cafali dt Cäßfl Nuovo. Anogit-iptne,Morgenicsto,Aporacrm^^NaOus, LJrtHyCbithia,Pinagii, Pctro-, chi«faiO} Petjj Siro^Dioäusj,Qiii;nufG, pjütoghorio] Plati, Ano- vies ^ Gcna g^icflaaltnCaalnumeroJi it^ Sivldii iga, Lures, Liva<(- MujjIiaApaoo, Dliu- Cj- CSdli^ Cäßel Brlvfä^rf, ßafilio Orei^ata .Müuü' ^lidhogwj , .Aüwriiiq ^ Giupi jSicüIogOj SvmieJici-flo, DnefliritiKs, Maghiera, Pafiriarcato , Mefibiculi CaJicalijS.NicJutaj Sida, Ar-iffKdJMi^jtagtita, ^Jaerti, Dhnwtti, PaiiidJiiro, GiÜ^ fo, Mefliapano , Pendtjw-Psg iä, ÄtEioM, Arcali^hori, Cti-öJähogoii, PifcopiaMcAdi^, Glwtio, CaIivü,MiEl«rii&-»pano,Gaß, MüHiita , R^u-ma, Ca Irfa t i, 'Mpffic^ to, Sern iapiino,t>iifiMno, Yuui-fH, PetrocbieftlojJfpiti » Vniilä, Vianes-apano, A-heluf® , MigiiarilTi-cata , GhmnerijBuJia, Vjtehbtts, ■ediiB^altro, di cuimonfap-fiimoUnome- - , Oifitli d Cafi£l ^ Pedhda. Aftraais .ipano , Agi« \kfmiidi Paralchifls *ptno , Agieu»- diiub r . . _ Tifchifs, Moghoj Cnffi, Vuiras (Spud -ICH, McfTüU' v^iJt^x, GaJpe , Aali , ^ S.BaftliodtScbiius , Tbri- * , pfano, Stin, FUiÜ» » Ai- y^y cagjiiiCato , S^u&^i^'^'* ' ■ Ci BonCo*sr i, Vi fe^»^ na, CaJjß. FoJarinJ ^-Cdr-tero j Apj^aidlmrj, Ruf-ftghor^i*, Viithtacatofm fi/itx , Gagn« ^, Gorid-hachii , Patine'* > Pit*i-d ha ttj-A^n o, Pe fa, Spigli*. p4n(j, Jijepoli iGhierifso-gDifso , EgJä, Comes, Ipo-dflora, ApoftoJui, Cimino , Cütniiii i, Varucarus, Cürogniilj, Cauahu« , Gn«-thia, Gfiaidhurjanus , P/bI mopuJa , GbudJiez ^ Strii-vorina , Mu£l4™j , Sco-jieJa , S. Gioisio-Acropf-gnidhi Amargiano, Gel ÄChi , Galt4 , Eabagnii,-, Colomodiuf Adricj, Afmsde" Queriai , DK^i, vaidhc, AliTspni , Stti-Xujj V*rV4ii0j »himilicij rCfro aUii fiQ al HamerD il toj -Cafah iUCadel . MrabeUo. C£cal2 rJit^ Vtiglifscgai, Limnei G humeri teo , C^tli Ji CrniefchipeTian», Afimo, Csßet jWf-Milet», AbritiB(^n(PLa- raMU. ^•f■ rIC»to , leiW4/1.1- nii^™ , vu.uiittm^nj riB- ÄjrfLi, «4giu,TTap«&ehi, Paiiidiarocit^,MelleJTeppsniJ, Spiglarato de"Mm^i^ tena, VrifUij TCrliMiCoiioriiar»^ Vtighafli, Fn^Upatio, PtitipodJjj, CSienurgiA ^ ClieflugioGhorid ^SmaridiGaZen vPotsirtfs spa reo Pitiu^ni, VtignijöinUii, Embaro, Potamus, Cri^icliifto ,Laeidha, Fargni-Caflello , Tapes, GhotwdeCnfes jMamigi«, AeUgnt3,Pi£»pi>£ii>i VefcovitodiGbieroiiiiro, Vartha-apiuOjCafteikjili CofjieiLjMer- ^ «d tta'altTo, it cut nMi cii noto ilaoancal tnuiucftio iwtii di rj fouvgn i de' Muaiii, Aftra US Cato, Aud ü^GhiegliajGurnes^foraijSctftvereg betÜ^JefTes-cato,Xidlta,Se3lagni, Aflraeiw CafVor^ Scamnus, PutameiCatOj rt^nig-aptno,Sft!di-«lijOiicfiJijfwri, Vii^ai«, Varbt»ö^C»tWl«ijÄeti jVatkia-apanoj)"»/^«, Agiei-Pa- R O V N rC ;I D I ' Ultima Partcj ^ fiDalmente , 6 'Pfovmcia dl ^uefio Regno e.quella.di Sittia j ed M anche la minore > priaci-piando Ad Öccidcn-te flel fit© j phe vie-ne chiamato Iftmo^ , e Göla deirifola , . perche firiftrigRC « Ibli dodici roiglia , , ed Iii i fuoi confi-ni con Ja Provinci* di CatiiliA nel lata jFiutne Iftrona, ed a Mei^zo giorno dal Fiume S. Zaccaria, fcrrandö il rima-nentela lunga j ed alpeftra ichiena de' Monti Cofciti. Termina ad . Oriente ne* Capi Salomone ^ gl a detro Salmm'ti^ Promoittorififn , Xacfö j gia detto Amii^^t ^ bagnati öal'Mare^di Scärpanto con ellendciü piii ,yer(ö Pricnte nello ft^fso Mate il Cgi-^''''"P® Sreiimt, 6 Sufth, Siede x:h£ ledäil jaome, sk mJSjl a ripa Scttentrionale , deftittita perb di guegli antichi pregi, che poiledera quando Cytheum era chum^a. .Le rovinate iiie mura tiinocano le Tue cadute grandeita^e ilCa/ldio , che le ibpraftavadiftruttoangh^ cflb da" Venetian: nel 1651, la 4 reilare fenza diicfa . Conferva pcrb la dignita Vjeičovile , ima fenzaVefcovo bora , che da' Barbari t polieduta. Ca- jiftTiä. Settentrionale ' Cafali äd Tefrkof*9 dSmia.dSittia . Tnpifaadtf Gluotti t Tniloü, Dbtptuiit, Citie- Bf, ftfcocJjeWo, Lmiodi, Cathia, , Mir^ei^ ■ ' VoJa , MuUiuk ^ Ijindra, Lamnofli, Sell i Lut«=hi, ScjJvi^, Tuäu- Sandi!]i,5cc,pi,S dal Chiedri» dal Langada > Cerata, Cucurra, c S. Zaccaria , che corrono ä Mezzo giorno nel Libico ; tuttavia c la parte piu fterile , cd infeconda di tutte I'likre. L«SpoH(fediquefto Territoriofonocifcondatepjd , cheiiutllefitH'jItre rfsScogli, ed Ifolf deterte, td inutifi-Sono qotrfti nel /are di Cindii Prafcstvßhy Gairtida^P/fta^ Muße^ c itTiicm/finü^ chiimate hoggtdiGiatni^adft ^ Ö BivniJptiUi^ Ad Ol icn(e ncl JifjTt Ji Scatpjnto lo Tcoglio Pn/amnia, e vidnr »J cfiTo akutie itcthe ptri-eliofe, g fi icogii Fia/ß, c Cradf! ^ ü Gta^}, o'tre i qua Ii PUnio fr^i Promünturio Ja 17-^0-nia»« rAmjwEo numeia ilcune iroJettc , che Domina Armetfan^ Kau.'ecni^ Pkil*^ Pt'.üij-, S'iuc'^dj^ e Ztfifyrte, Fitiilmencedirimpetio ali« fue JpocMle A-Itiidtonali ji animv^r-aiio i dut Sfog! i Gaii/urt^iti^^ > td i l^afigmgi^ Cufgrijfa , Qhrißiuts* , CV/m/wz , StsmAiu, Xrfö-t^mpty jit/ii^Mi, f arieni j Ptriß^ts , e C/iter^e . Deftritthnf di tut ft i Re^nr/CKti, Capi ^ Cuerra , ahn Mini-, firi, che venivano mandati da Vcmtla, nsl Repto äi Cartdia, fat-ri dal Maggicre Conßglh , o Jal Senate d\ Venetia, e prima Cirtily MftrcJieMM ^r^ra, II Duci Nobile Ven et O , per dut; anoi . 11 Capitino G i-an^ Nobile Veneto, perdue tnni. It Proved iC.re Gene rate j Nobile Ven« o. Due ■Configlieri, Nobiti Veneti J ptr iTiefi p. 11 Pfuvediiore Jella Cava lleria, Nobile Ventto, TttCiimerlinghi, Nobili VcnetJ, permefip. U CiftcUano del Ciftellodel ATdIo , Nobile Veiieto, t^rdueanni, 11 Clpiiapo dtllatiuardia, Nobile Vtn?to , per tri an ni , Due Soprwomiti, Mobil; Ven e t i, per a nn i cinque.il Govern store dtlii Miiiija nuntn Nobile Vtneio.USoprainteitdenterielJcCerfiidedel ReEtjo-UGovernacore ddf:iCavaJ!eria Je' Stradiotti. Due Luogo Terene 1 del Proveditore delJa Cavillcris, Candiottj. Dul Ca|)itaiii 1' UHO Mr ogni quuttco Caftelli del Territüriodi CiiidiJ, ptjrefercjtire: leGei nideCuntsi-dintlche,chiitmti Privileg jati. 11 Cancellieifi Grande Cittadinü di Vciieiii, pt. anjii fei. II Stgretariü del Gsnrtale jCittidino dj Venctia. II Cance liiere del Cspiraiio Grande, /! Can cel liefe del Generale, il Ragionato del Centrale . Ii Caucellitre del Proveditoie neJUCav4llerla. ILSergfrnte Maggiqredeii^ Miiuia. TftSi/iiu. II RettoreNobil« Vencto,perdiie an.ii, 11 Goverjiatojie d^Ik C«nide di Si«i4, e Girapetr^mon era hfobjle Venero, ttneva i a fua habititiDne in Gciapetra. L CanreJJieredel Relto«, Ht/ü tffr^^ji sphüh^ft. fl Prove J itoreNobileVenetojpcr dne aan i. II Go vcrn»-(ore deJia Miiitia. iJ Cancel lie te del ProveHitoie. Ü Sergcnteniaggiur« ddla Milltia. ln^tttimi. n Rmorc Nobile Venet o, per due ^ni. Due Con %lier i Nobili Veneti , p« dne an ni. /IGoveiniroredelii Militia. U CanciTflsftdel Retcore.ll Govern »toiedelle Ccrn tde. /1 Scrge nt e niiaggi o re deli 11M ilitia. Tit Ca»'i». JI Rettore , Nobile Veneto, perdneinni, II Sopra.Provedit^re, Nobile Ve* neto. DueConfiglicri, NobiJi Veneri, perdueanni. JiCovernatoredellaMiUtiaj /i Go-Tcrniiore delle Ctrnide . 11 CancsJlii-re delRcftorc. 11 Canceiliere del Sopriprovcdi-toj-ir. II Sergcnteitiiggjoredella Militia. J ' P^övedirori, Nobile Veneta, per due aniii. II Goverijatore deJla Miiitia. Ii Cancellieredel Pro ved ii ore . lliergetite mag giore della Militia. . • Provcditore, Notile Venero, per due anni. Ii Govema- tvredeil» M.firä- ilCancelliere del Provednate. 11 Sergente mag^ioredellft MiJiti,. ' Provcditore, Nobile Veneto, per due anm. 7! Govemator« della ^Ö^JciuMiliT"'^""^''''^"^^ JlCacicdiicfedelProieditoie. /1 Sergenftf mag- rfrw. /1 Rctwre, Nobile Venera. «Governatore delli MiUtia. Jl Govsrna-tore dellc Cernädc. JI Cantellicre del Ret tore. Seigente maggiori dclia MilUia. Dtf- D^fcrlahne dl tutti j Magifiräti, che ß fäcevano nd Regm di Cast' dta degli Habit anti iü cadauna Citta d" ejjo Rfpn), cotiHchi^ Ff-mti^ Cfyme Uohili Cretetjß. IN CMjfta. SeiConduttori del!aCavallenafeuditi,NobjIi Veneti, fattidtl Prdveii-tore de IIa Cavallcris, 6 dal Ge neralc per aiin i ci nq ue. Tri A vogadori, Nobili Veneti pro vat iperim'anno, fattidal Regginicnto, tb'erail Duci^ CMfigUcri , e Capitm* Grande, e del Ii fei eletrr ^ edrattfi /brre, det t i Ekttori, daUi^quattraOfficj di detta Gtti ^iC3Jidia,cio$Awogaria,Pioprio, Procopio, t'Signoridi Motte » ball otando il Due*, «dil Capitaniocondue Ballepet uno^egliaItrieonunx. Ta?Giuillcidel Propiio jNobi-' i i Veneti, fatti da i Tuddetti peranmo una . Tli G iti d id del Procopio j the vuol dire al Mo We, Nobili Veneti, fat i i da i fuddetti, per anno uno, Tre Sigrori di Norte j Nobili Veneti ,iwranmiino,fattidaifudc[etti- DueGiudkieftraordinarj, Nabili Venati, per ■fii ppl i re alte Gi ud i cature degl i Oifie j iinnan c a nia deg li att iiali, fatti da i fitddiit t i, per S n jio un® . Un Patrune dell'Ai£enal« Nobile Venet o, fat t o da i medcfimi per due an ni. Un Pro-vcdltore alleSalmediSpiiia-loBga Nobile Vencto, älfJualVr» d eft i nato, e dovcva eflcre il Patrone delPArfeBjle, ufcitodiSlacaricadi detto Arfenile,^ contitiutva io efle Saline per i?Ljeanni ,in elecutmnetJella Parted! Gennajo T19S. CJuaitro Provcditoii allaSaniti, Nobili Veneti, ü piü, ümcno fecondoi birogni, perdue an rti, che 6 faoevano dal Rrggimen-to. Un Cailicrcde i danai i delle Guardie, fatto dai dctto, fer tri anni . TriGiuftititri fei MfC Nobili VcjietJ, ofei Mo/i Nobili Cte ten fi. chc fi facevanu da I dett 1 ^ tdagli fei Elettori. Otto Caftellaninegli otboCaftellidel TerrilorJodi CanJia tjao prr Caflello. Un' anno Nobili Veneri,elalcrojfiijo NobitiCfctenfi, che D fitccvatiodal Reggimcnto , e dalli lei E let tori. Cadeilanoii Ciftel Tetnene, il iusd'eleggerb Thaveva iiCoRte Qwc-rinl- A Cartel Bonifacio I'haveva il Gavaliere Dandolo . Q^attro Capinnt fetitra tirtti due per ogni Caflello jl'uno Nobile Vent to , I'a Wcretenje, cbe Nobili Veneti ,e (la wano ar-ffl J te det te Ga lee hot a iTai, Jlor poco , fecond n 1 'ixca fione. Si eleggen ano qnei le di Candi a j C Settia dal Duca^ Capita no Grtude, JVoveditote Generale, Cojiliglieri, eCamerllngki; efjueHidi Rettirao, e Caniada* Tuoi Rettcri , havendo prima II Generale la cuia pirticolaie dtlle Militle, della Camera, dei Fondaco, dell Arlenale, e eon fuprema autorui de' Salvicondoti k Bandit 1, haves 1 Vnquill tione , ed in maneaniade' Conftglieri, fubcDtrava in tutti 1 Cüllegj , olcie il Cunfiglio d i Died. H a veva la folita fua refidtnia nel I a ClttidiCWw, facevaperblavifita ancheper tut to il Regno collaflella fuperioriti, edautoritiin ogiii luago, ni tonofceva nell' Ifciii Superiore alcuno. Capitanj in Catidia. BUoBa fa rintroduttiontdel Capilino in Canjüa per noncofnmetter in parte cOilprin-Cipaie, e iontana tajitsautoiit aJ folo Duca ,e due ConligHeri: mi come il Capitaiio elefciti ancora per gran petio molta autoritil ^cosldoppoiiulla, öpocane conferv*va , tC-fendogli lev^ata quaft tutra dal Generale de 11 /fola,e Pnovcdicoredalla Cavalierii, Era per^ egüancofancl Con/igliod*; X., ed in tutci tr^ i Collegjd] Elettoriarili, e Criminali ed la ailenia del^tencral« havea lacurü della Militia, del bCanäi, deli'Arienale, edel Pondaco: Gliera^tnchü raeeotnaüdata la Cav4llcri«,midoppojiQü amminiUrsvi piilquel carico, che era proprio del Proveditor Generale ^ eol quale termLnando Noi pure la defcrittione di que-Ilo iamofo Regno , pafleremo 1 que 11 a d'altre Ifole minoti ^ riportando nella defcrit-tionedelle/f^f^iMfl/J SperaJi quelladi Mt/^, eh picciola Qufliata, otnmeflain quefto luo' g o per iibag lio dello Stam pa to re,: imet ten dt) i eh i bta ma havete delle fo pradette p iu diHiu- te, e proline notit ie il leggere Phnit > Strti^aut, Pemptnio ATc/rf, Cf^rf", sd iUrii ed in par-TicvUreiMangfecitti] clie ii trovano nel.la noßraAet^ennii. L E I S O L £ Ifolario del P. Coronclli. C I C L A D I DELL' A RCIPELAGO, B fGr teta. J?». o t«/, T/iff. lumt iii Ci £ piii ceUhri Jfde ä^WArcipela^e fomle äa'Greci ^^engom namgrate ejferc o/fl/o l*£uropü al Met^ psr no, Formäno qaeße core» a, ^ qi^afi cerchio it//'Ifo Ja d J Del OS , da cut gU tempo lUltre dipenderv^tna, t fshnjmo dArli tributöperil Tempto j chSn ejfa f^'tncTarvanc^dedicato ad Apollo^ ed fra fenzjt contrdflo riconofciuteipcr la capita^ __ h i on de Oaidio diffe CycJadaS ^geas obfl upuiffe x&ox .Poß eriatmmte perh otteme tl primato Tlfola di Ni-ofhf"' J'i ^sTJotne Segi^o diDuchi, che alle medeßme cemandarvano. Voghom dtri, chepene dette Cicladi, non per che illoro drcmtofor* ^ulQfida^md per che Ufogna circttlire mdti Promontcr^per rvifttarU mte j pert> P'irgilio dijfe : oUarotl, NiVCamquePa-ron , fparfafq.ue per ^quor Cycladas,Cos\ loßeffoTolomeo mefirando ^affentireaü'opin iont degU 'Xjni, e deglialtri, fog' giitnfc . Quod licet fpatijs iongioribus Delo prored^ in Ortern i tarnen circa Delum fit^ funt» nam Orbcm feidonGr^ciloquuntur. Qu i da m vero.nonquodjnOrbemdigcft^, fed proptcrScopuIos, qui circa eaf- detnfunt,dičlasCycIadasputant,/^/wi/tfw Apollonio U chiamaMlxiOidi', iftdorolecmtA'^oiHo- mrio time ^che (ieno 54. altrin*accrefcorjo il mmero, efiendendole pno a Radioed aitri le reßrmgono folo d dodtci^Prima ermo difer-te ^ cd i primi HalttaterifuronopoflidaAiinore^fecrediam alteßimmo di Diod^ro .FimrmodimoUoneltempo della liherU de^ Gredi e le prittcipalipfiotninano, ^ ■ -- , ---LE : O' DELO. L £ S D I D , Uc pili torto Scogti, chc IsQ* Ic, maffiimimcom-poAi di fango j c^ laffijhanno ftancato gl' jflgegni de' Poeti, c /lempratc Je pCBDC degli Scorici piiirmomati -Qutt-üe^ chc ne{ loro dop< piocircuito non ar-rivano a contenerc jedi^ri miglia dirua> lo , furono ^zza-mcntc crcdutc Patria di quei due gran Luminarj del Cielo, pctcapirciraggidc' guaJinoDŽ baf^aate tutta la Terra . Soil o cosj fra efle uici-nc , chc apparifco-no una fola , cper-cio col Tolo Eome di jfmf i/;- Delo uenncio cono- m^üiTuT fciute, bench« con-s^vifuIätnenfCjfjeno fta ? ^oloridel Parto , il pictofo Ncttuao, chc ivi non la co-nobbe dal feguace Jerpenteficura, fe-ce ufcjrc dall' onde Afteria, cioe 1' Ifola Orf^gw , che anche infaflita puot^ pre. flu re ricovero, e foe-corlbaU'a^Bitra So-rella , 1a quale vi partori idueNumi Ganicli. Altri vo-gliono, chc Delo fiA r Orf^ta, ed infgnt^ ma frä qucfla dif-Dr/« ^r^Jb-cordis di parcri fi «^'Ortf-vedotio ie dette Ifo- ' lenellc Carte Geo* grafichc intitolatcj diverfameoce, coa-forme iigeniodichi le dercrivc:Noi perb per non pcrdcrci nel deciderc quefle diiparita , ne la- te gi^l dette Oriy^iitj & Orilx , Pyrpile , Aperta, Cyathia, Lägiäf fciaHao a chi legge libero 1' arbirrio PeUfgta , Clamiäia , Scyih'at, Aftapbe Cymhttt, Rben^ea , CeU ■ Hoggid^ ambeduc corrono fotto il nome di Sdde , ö Sdili, ni ilujffa, & Artemüa , Mä Sdili ncl nuniro plurale le chiam-Tro- de' loro antichi fupcrbiflimi prcgi altro confervano^ che le me no i Grcci, perche doe veramente fono , e i prederri nomi moric in pezzi di marmi infranti ^ e in roirine di fabbriche di--^^'^"' parte all' una , c parte all' altra appartcugono . Sc poi ambe- roccatej prive quafi affatto d' Habitacori quelle,ä _____________________n_ j: -i.______j: r^.f ______j .. ■ t ^ r /1 ■ . ■ tolo di Delo granäe , e pkchla Dele ; quefta non arriva al cir-cuito di miglia fei , c J' altra iic hä poco piü di dieci . La pvi^ fi aüoEicana da Andro ä Settcntrione quindici miglia , Ip Citno, trentadue per Poncntc Mac- TJ/Jiiuhnt ' - - f„rfit Ji ma -^M'-gj ^ijj Mff^hre , mcncve e cci to, chc queilo di Deh ž: proprio dclla Minore , ehe anticamcnte fü chiamata Pyrpite dal rMf(,/«Fuoco , che la prima voita vogliono vi tofle ncrovato , 6 pri- ^(««TO/jjm'itjaniente iotrodotto , cd ufato. Cosi raolti affcrmano , che fteflTo ad Occidcnte da Ony^ta foffc denomtnata la Maggiore , { cioe Rheae ) dalle Qna- ftro da Negroponte , e tanti mcdcfimam'cntc h Mezzo gior- glio f in Grcco o^^ti^I che prima d'; ogn'altro äuogo vi fnrono nodaZirfanto. L'altra ad Oriente fidilunga trentacinquc miglia ' vedutc, 6, come favokggiarono i Poeti , dal fLicceflb d'Afb- da Nicaria , e da Paris, cinque da Miconc , cdicci a Mcz,iO Afitri* na Sorella di Latona. QLieftaper picta de^Numi fücangiata in giorno da Sirno . PJinio parJando d' ambcdue,in una fcnEa di- ^'^^'""Quaglia , all'hora che Giovc doppo havcrc iluprata Latoaa » itintione^dice derivar il nome di Delo dalfa comparfa de' due ^ veleva pure dcflorarc Afteria , che anch« in C^aglia rrasfor- Gemelli alla luce: Macrobioladifle Dtla^ cioiapcrra , ed cfpo-o/';»;«« raata non lafcib di perfeguitare, mutandofi cgli in Aquila per fta a'raggi folari : cd altri affcrmano , che tal name le fölTö rapirla - Nettuno non pötcndo in altro modo difcnderla dal per- impofto , perchc doppo il Diluvio d'Ogige quefta fofTe la pri- "em"* fcciitorc, la convcrti in Ifola , coprendola d'Acquc . Sot to di ma Terra che venille fcoperra dal Sole : il che implica col fi- elfe rimafc nafcofta , finche Latona gravida di Giovc , men- to bafliftimo , che piii tofto fa credere fofte T ultima ad cfTcre tre fuggiva i'ira di Giunone , c che ingclofita haveva pofto al- abb;indonata dall'acque ; menrrci Piloti fte/Ti in tempo di not- 1ft di lei traccia il Serpente Pitone , fopragiunra in P'nfile da' te > ö quaado 1' aria e torbida , e rempeflola, durano fetica k dO' Qqqq ritro- it- rit«.varh . Ariftotile fe di p.r^re , che 1= foffe «i^to U nome perchc nafcofta gia focro r onde improvifamcnte fi JS di vivi itlat*, Giaro, dicendoneU'Eneade- J^dffli pr/«* ^nitcMni erat, «S^ //'fori» fir^wm Errantcmi Myton: celfa^ Oyaroqus rmnxit, Altri , che pure 1' affermano ne' primi SqcoU errantc , öi-cono, che all'hora mai a Tremuoti fog&iAceva ; come po) rar-tafi ftabilc pm voltc nc hä provato de gagliardifTimi to ella C tanto bafTa , che alcunc voire coperta dal Marc pa^ rc , che vada i Duoto ; ond& gli Äntichi fi perfuafero , che il Monce Cinto per elfcre altiffimo ombreggialle pure noft h , che un picciolo Colle di circa jo. pafü d aitezza renz'altro di cofpicuo , che le fue vene di marmo pnito rosi pcrR-tto, conie ^Orientale. Altri finalmente voghono, che Dfk Mh namata , perchc Latoaa andatido raminga , e tug-gUiva nafcondendofi peM Mondo , per Talvarli dal berpentc Pitone mandato , come fi e detto , da Giuncne per dirorar-j^jrrU , giunta in queft-lfola Ü palefaflb, non credendo che qm- il Serpcnre potefTe raggi.Lin^erla , 11perb tadoppo il parco de'Numi Gemelli, Apollo m Vendettadciia «rfeg^tata Madre l'uccidefTe . Mä nel fenfo ailegor.co alyo Son i'imende, fe non pe'l Serpente Pitone i vapori cattivideU la Terra, da' raggi Solari eßinti, e diftrutci. Infornma ambeducqueft'EfoIe con un folo nomefuronocon-facrate a i due Gemelli Cintia , ed Apollo , . quale n^l^ yZ^ju, Minore hebbe il fuo Tempio nobililHmo ; quella nclla Mag-giore . Quefta fcotgetfi tuttavia bcn coltiuata da que di Wico-ne , vedendofi nel fuo piü ampio Tpatio una buona iorrc^ di vivi fam coftrutta ; c nell'ultimo fuo angolo Mendionaio verfü Levante le rovine del Tempio di Dsana . All incontro la picciola fepolta aftätto nelle propric rovtne non ha pur uii. fifio habitatote , e fo!o tarhora nelte fue Grotte Ii ncovera^^ fluakhe Petcatorc; ripiena nel refto di Comgli , e Lepn, öa quali ne'primi SecoU hcbbc forfc H nome di Ugia , mcntre in Grcco fi cbhnia il Lrprt, j • r> £ra in quefta virfjto il fepellirvi alcuno , onde i Df/j W-veuano le fepulturc in Bbgne ; forfe per denotare , che dove pwS- hä la tua reHdenza Ü Sole , ehe mantie^ie tutte le cofe in vi^ ifi.nu^rir-^^ devono hauer Juogo i defwnt! . Cüsi pure era proi- bito il nudrirvi Cani , poichc , come Iföla Sagra fervendo d-i^filo inviolabile ä cliiunque vi fi ricoveuva , volevano , ciic^ anche le Bcflie , cd in particolare le Lepri vi havcflcro ßcuro ilncetto. ■ Alk-,.« Ji jfii^di Plinio afferma havervi a fuo tempo veduto un Albero v^i^^ä«- Palma , che per antica rraditione veniva crcduto coetaneo d tuhi^fim,, ^ . ^^ ^^ in arbitrio la credenia ; men- tre hoggidi ne di qucüo» ne d'altre fimili Piante fi vede alcun vcftigio . Vj tiafce bensj del Unüico, da cui fi ^ mä non cfibdovi chi lo coltivi , e raccolga , anc i eflo iltcriii-fee . Famofo fe ftato il Porto , che pkchU Deh^iT, il Settentrione , vicino al quale era fondata la Cittä , che '''' prima col norae d' , c poi di Dflo venne da tutte c Nation! aflai frequentata . Paufania la chiamo Empono äuutta la Gmia , e Tucidide Erario äf'Greä , poiche nel luo lem-t>io alcune dl quelle Republichc mandauano i loro Ulon; la^ . Sendo , che vi farebbe ftata ogni cofa ficura , r^atre era in^ Uma venerationeapprelTotuttc Ic Nationi Quando co^ Z rf^rj u„> Armata di millc Nävi Dati Capitano di Dano venne per vcndicarc con le rovine di tutta JaGredä I'ingiuria facta dagli Ateniefi agli Ambafciatori Perfiani , negando loro Acqua , e Terra , ginnto in Dth mandb i richiamare i Popoh ^ che vi erano pc'l timt)re fuggiti , ed afficuratigli , abbruccio in loro "''rr' prefeti« joo. litre d^incenfofu]'A hare diFcbo. Miapf^naegh iartito ß fencJ l'lfola tutta eroiiare al primo hornbile Tr^ Luoto , che vi (a ientito, e ch'indicb le proffimc calamita alia Grecia porcia accadute. /I- ■ ^^ Di qucfta Cittä fi vedonoancora molti curioft «ßigj , come pure del gran Tempiod'Apollo, ehe aderta vicino m mac ftofamente eratto dall'Architetto EriCtone Figliuolodi Cecro-pe , ed in cui quel Nume fognato rendcva gl'Oracoli ne" fet mcfi della Primavci-a , e dclla State , come faceva in Patar^'*^';^,^^, di Licia gli altri fei deli'Anno , M3l nientc vi h reftato d' in-cero , mentre anche un fuo grandiflimo Coloffo e ftato in piü pez-zi tagliato da' Napiganti , ed un Proveditore di Tine, che non puot^ portarnc la tefta intera , la fece fegare per meizo, tant'era/mifurata , e pare , che nelle Tue rovine habbjano i Criftiani volüto readicarü dcl troppo oflequio , che a quel falfo Nnme era ftato da'Gentiii tributato . Quivi anch' era il faraofo LagoTra.beiäef , enellatoOcddentales'crgeva il Gin-nafio , b Accademia , di cui a far fede rimangono in piedi uri-'' dici Colon ne fopra le loro bafi collocate, e vi fi vedono fcolpi-te alcunc Ifcrittioni, che commemorano due Ginnadarchi , Rettori di detta Accademia . I Criftiani per6 > e particolar-mente i Franceft fono foliti dl far pafTare qneft'lfoia col nome dl Satole , e le detCc Ifcrirtioni con un'altra , ch'egll afferma hav^r veiiiitaapie del Monte Cinto , trovanfi diftintamentc re- AUrSut*-giftraie nc Vvaggi dello Spon , dove chile dcfidera pub yeder le , e far fopra di efle quegli argomenti, che piü gli dettcra U genio. Vi fi vedono pure gli avaazidcl grand'Anfiteatro qua-Ii disfatti ; e cori anchcdeU'altrodeftinatoaUe Naumachitj,A^/fi-clie congran pompa VI £i celcbravano , ofTcrvaadofi eflerc ft a-to quefto unovato di 300. piedi in lunghczza , c 100. largo con muraglia di quattro in cinque picdi d'alcezza . Nc fuol retidui fono tuttavia in piedi alcune Colon nette di bianco marmo , die fanno credere continUa/Tcro dello fteflc modo in tutcoiiruogiro , ö perornamcncoj 6 per logarvi le Barchet-te , the fcruivano al conabattlmento. Tra U Cittä poi , il Tempio s'oflervaaole reliquie d'un Portico con beiJifTitflO /-4-Colonne di marmo Pario fcannellate : in aJcri luoghi fpar-fi diverfi tronchi di bufti , gambe, mani , cd altre rovine della Citta , frä le quaii il Tfvcnot riporta cfTervinn ColofTo di Donna con un IqIq baccio rouo com grande > che falcndovi fbpra le fpalle , non ü potrebbe giugnere alia fna tefta con le mani. Quindi caminando verfb la Montagna fi vedouo pure Ic reliquie di vafti Palazii con moUeStanze fottcrranee bellif- ^ ^^ I e Ca(ncre Aipcriori a volte di marmi quadratt , Pia^-^p^J/^",' zc laftricatc d-i Mofaichi marmorei , f'rammenti di Colonne di■ mar mo Parioj Capitelli Javorati a fogliami , Bafi, Architravi fmifurati, ed alcre raritä, delle quali 1 Vafcelli, che vi appro-dano, portatio via qualche bel pczz®, ed i Marlnari indifcretl con maize di ferro guaftano tal volta pczii di marmo , chc al-trove vaicrebbcro ccntinaja di feudi. Si relic Delo da principio conle proprie Leggi, e fti nel nu-mcro dellc Rcpubliche della Grecia; mä poi cntrativi gli Ate-niefi ä titolo di protcttione , fc ne impolieftärono , e la regge- /'/>1«. vano ancora in tempo dell'Impcratore Adriano , In honorc-» di quefto vi ereflcro [come afterma Stefano J una picciola Cit- j^jjf^^ tä col tltoIo d i NuaPM Arene Adriana , d o re coHocarOttO la Ca- Auintj,. mera de'Conti de'Tribut! ; bcnche fcriva Paufanla , che nel detto tempo era 1' Ifola cosl mal ridotta , che toltine i Cuf-todi del Tempio tratcenutivi dagli Ateniefi , pochi plii Habitant! vi fi trovavano . Di detta picciola Cittä perö non fi tro-vano hoggidl rifcontri; come ne aache del Ponte , e Fiumc-» ittop j che crefccva , c diminaiua cön Tordine fteßb dclNilo; oode ne proven i va fimilmente la maggiore , b minore tcrtiliti delle fue Campagnc . Comprefä pofcia ncll'Impero Greco , quando qücfto fu divifo nel 1104. trä Collegatt , toccb ä Ye-neti nella portione loro , c vi era qualche nwmero d'Habitato- " ri; ma doppo che fi trova in poterc dc'Turchi h reflata,come Htrs fi fe detto , afJätto dishabicata. In diftanza di poche miglia fi trova l'Ifbletta di Giaros , b Cyprus dal Doglioni , Porcacchi , ed altri Gi^ra , e Stopodm , c dal Caftaldi Stcncfa chiamata , alpeftra , horrida , e plena d^a-cute fcofcefe Rupi , percib diferra anch' cflä , e dishabitata_i , Solo in tempo de' Romani vi ft mandavano in efilio i Noblli di qualche colpa grave delinquenti; i quali pcrb dovevano pro-curarfi il vitto dalle IfoJe vicine, mentre in efla-iä quantitä de Topi non lafcia alcuna femen^a allignare. MI- M I O N E . Oco dagli A^tiphi & ftaU qucft'Ifol^ con/idcr^ta, cd in eftetto il fuo norr^c , al parerc anchc del Dot to Bocbarti, altro non fignifica, chc mifc-ria , e poyerta, come pure cantö. Statio ^/rfiWf ir^ per.aitas Sit», Siemk. 1>trtt Ctcla^s J hinc fpretti? humtlffuč Sfr/phf. Sterile per la fcarfirz^a d'acque , e per cffere il fuo terrene grebanofoj cd ^lpcflro fi 4ilata neirambito dicirca 3,0 miglia rra i gr. c di ladtudinc, 5? S4 ^on^itudjae, lontana ad Ofiente per quattro miglia da Dslo, cinquanta in circa dal-Tpondaoccidentalc di Nicaria , c venci da Nlxia ä mezzo giorno . A^coms dunc^ue , Mycotroj , Mymff, & Myconis la_» chiaparono Mela, Tolome?» Virgllio > c Piinio; ma il Bor-doae, U Sofianoj il Doglioni, cd altri la diflero , Mi-M^ok, c l^one; nome , i:he vogliono. le iia ftaro dato uno de' fuot Dominatori j chp diyoti di Saturnogli fabbri-carono im fontuoib.Tempio j al qW^ gi^^riti*^ era il concorfö chc gU huomini nati W contorni, i ^ di quefto Monte divengono tuttt Calvi; come pure faroleggia-' » ^^ ellb relUirerq/spolti i Centauri,, 6 i-i/w. Qigatiq, che da^Hercoieinfcguiti, ed inqueiVKoIaibpragiun-tifurono tutti ucda^ e triicidati ; onde s* hebbe T antico Proverbio: omnja fab unam M;ycomm cm^mrc. Mä i C^iflelli di Cifltia du Scaura t S.Anta^ e üd^firr fbno aflatto diroccati, cos) che ap-pena fri quelle rovine poiTbno have re tal volta ricovero i poveri Paftori , C Bifolchi co' loro Annenti , noa eflendo nell' Ifola altre Habitaiioni , che quelle chinie nel predetto fuo Caftello principitic » doyc albcrggno ci^-ca iQOp Pcrfbi^e j quaf- Uo, par-ti dclle qu^li fono Fcraminc , ed una Tola Mafchi , Deriva cio per efler qixft) tutti dediti alU Marinarecd;i , cd al Ccrfa.; ondc b fi perdoilo, in Marc , h cadendo frä le ca-^ene della Tchiavitii fenza haver modo di iibcraricne, piü mai alle Cafe loro ritortiano.; il che fbrfe anche cagiona, chc tro-yandofi talvolta i Padri aggravati da m.oltc FigViuole , lenza_, poterle accompagr;^re ^r m^ncanza dt;' Mariti, le vcndono per poco prezzo a' PaiTaggieri . Rimarcabile c il Molo , che dal-'^'^ la detta Citta , ö CaUelio s'incurva verfo Ssttcutrione ad at"'' ficurare il Porto , poiche formito di grofiTiiiii fafTi dagli An-tichi per ifcala, comevuole Nicoilrato, ä quelh, cheandava-no a vifitare it Tempio di ilaturao, fu poi, coliic afterma Hor-tenfio, 4^igl'Irnpcratori di Cofiantinopoli con grande fpefa rinuo-vato,, ariiiaurato, ergendovi su la puata una Mole di vivofaf-fb ä guiia di alta Colonua , dove una gran Laurerna dimo- Larrtfrna ftraya a' Naviganti in^ tempo di notte Tingreflb . Oltre quefti due Pojti maggiori , vi e quello di S. Stefano a Mčžzo gior- , noj S.Tomafo, e Pandernio ad Oriente; mä piccioli, e mal J ficuri, cor^e puree quello ä Settcnrrione j onde aoa fono pun- 4 ^^ to da' Naviganti čonliderati. ^^ ' Q^anto fcar/čggia l'lfola di Frumenti, e di Btade > altret- ^ tantoabbpnda di Camotze , e.d' altri Q^dnipedi fiilvaggi ma particoUrmente vi & una qua nt i tä cosi grande d i Perrjd che al prezzo vihflirap di trfe Ibldi 1' una , ed al pii; cinque a' Foreflien, che vi capitano, fi vendono,. Produce anche orzo , (;he, baft a air qjb. degli Habitant!, e vino aßai buono., chc.*^ fbprayanza ; come pure vi fi raccoglie Bambagia TufHcieate ä trattenere le Donne dell' Ifola nel filarh , e farne Tele:malto sytr^-;/;» foj:tiIi . Di quelle riferbato.il loro. bifbgno , il reflo vcndono/''-^ """ a Stranieri^, e ne ricavano utile ; o le cor^cambiano in fete *' d' Andro , che te/Tüno in Veiluti , de' quali ordinariamer^t? le pi£i civili fi yeftono in forma, che loro. da a^nche Icggiadria , eilendo per altro di vaga, e bei la prefenz-a. Occupata da' Fratelli G hifi ncl I z o 5 infienic con Tinp, e devol uta poi al Domi nio della Repiibüca queft' Ifola , fü governati dal mcdetimo tore, d i Tine , fine he del 1479. le fit rapita dalla forza de' Tij;rqhi, fotto la tiraenide dp' t^uali tuttavia foggiace , ben-che agli Habitanti tutti di R^ito Greco li^ permtilb libero. 1'- Kjitirj, ^^ elcrcitio. della loro Religiqne in piü di trenta Chiefe , che ^ lotto un Papadb. nel Olttllo, vertgono all' ufo. loro b:ne ofii-ciatc , A N D Jitntfttlft*-ttoni tßoer-/f. i-cuni vogliono, che queft' Ifbk have/Te la fua denominttione da An^^ro di Radamanio , 6 con-tonne altri da Anta Figliuolo., e Sacerdote d'-A polio ; il vero perb e , che con. piii nomi fil da yarj Autori conofciuta , coine Capros , dm , ed ^tmiim da Plinio , e Str a bone ; da Cicerone Aidna , e da altri Laßa , Rotiagr'ta , Hydru^a, Bpä-; e coa pure At&rh per la profelfione , che vi ß. faccva di vatipinare , ed indovinare le cofe future . Ella e una delle .^^^maggiori frä k Ckladt , dilatandofi ä miglia 90 Jn. circa di t^Jti-^ circufto iotto i gradi 38 di lafitudine , e s^ di longitud'me , Ion tana ad Occidcnte dal PrompntorioXa^ar^ di Negropon-tc miglia 9. in circa ^ ot' e il Candle di Silafia> , pe'l quale paflano la maggjo^ parse de' Narigli , chc vogliono andare ä SciO;^ Sn;iirnc , e Codantinppoli. Ad Oriente s'allontaqa da_>, Delo dicci miijliA; manel lato ftefTo la difgiugne da Tine un Can ale di Mare d i quatcro migha , pericolofb verfo. Tine per una Secca copert^ ; onde ^ chi vi navjga conviene auvertire di tcnerfi verfo A^dro . Cqpiofa queita d' acque pretiofe vieno Itimata. fommamentc per la fua fertilita , poiche oltre 1' ab-bondanza di Biadc, Legumi, Coftone, Fnitti d' ogni forte , Vini, (cheper la loro eccellenza folevano altre volte fin in Per-fia trafmctterfi ) e di tytto quello , che Hi bifognp alia natura, dal folotraffico deIJa feta piii di cinquanta miU feudi I'an-no.cavanq gU Habifajiti.. Qu^ftv al numero di piii di fei mila i'"' foggiornano ne IIa Cittä, che porta il nome d^ll' Ifola 1 cd inj ieflänta Cafali, che i^elle fuc Campagne fparfi » e divifi fi trovano , i piü ^egnalati de' quali ibuo Arni ad Oriente , cd Armlofos vicmo al Marc ad Oi;cidente . La maggior parte di elTi R o . cßi ofierva il Rlto Greco.fottc la direttione d' un, Ve/coyo,di^l- Cffd. la ftefia Religione dipendcnrc dal Metropolita no di Negroppn-^e . Molte fono le Chiefo a quefto fubordinate , con {ei piccioli /V^^onafterj di Religiofi , ei uno dl Religioi^ chianuco Ti^ia j fabbricato. in forma di Fortezza . Hi una Chie-fa aßai ben ornata , benche picciola oiEciata daile Religiofe:. ftelTe , mol to cant ate-voli. verfo i Poveri ; tna poco ben, i (Drütte ne' Dogmi della Religione. Anchc i Latini, benche in po. co numero , h anno il lcrQ,Vcfcovo ^ che proviiio dallaCon. r^fi^vg gregatione de Propaganda, e Suffraganco deü' A reive fco vo di ■ Nixia • Suole que ft o, nel giorno del Corpus. Domini port^ progeiHonalmentc il Saatilfimo Sagramento pei la Gitta con interyento numerolb di Po(»lo cosi Greco , come Latinq , c nel pa flagg i o perle flrade vi vengono gittati tan:i fion , chf-^.i.vj^^f^;'" tutto.il tcirrenoricuoprono; ilfudctto Vcicuvo non ha, cheuti folo.Prete , e un Chierico , coinf ijuelio di M^ilo., Turt;i 1'-Ifola faii circa 50^10 Anime auafi tutti Greci , La Cat-tedrale di efTa dedit;ata ali' Apoftolo. S, Andiea , benche habbia entrate , e perb bella , ben, tenuta , ed officiitta con-tinuamente d^ foi Sacerdori . Altre lei Chiefe Latine fono nelfa Citta, C fra efTe quella di S.Bernardo, oificiata da' PP. Capiiccini / che apport^no al Vefcovo gra.n foilievo colle lo- chirp* d. ro.Prediche , cConfoiTioni , venendo anche educatt ne I le W P-^ti-' ro Scuole tutti i FanciuUi Greci j che fiao d'Atene vi vcngo-^"'*^"*' no.mandati . Nella fom,mitad'un Moate ritrovafi un Coa-vento con Chiefa , ed un* Irnagine mirajolofa di Maria Ver-gine^ cuiiodita da i ;o Calojeri con recinto di tre miglia , vertjto dogni forte di Frutti^ e con annua rendita al prcfonte di 16 milleRoaU . Vi ^ ^ncora ucia Cafa con deliciofo Giardino R r r r picno 1EE3E11 i: ^ TKIO Jr£ t/: l^AJiALEl^^^O Gl^AFlCOUELL'ANTICO C0IT^J[iÖ£}WENO A Ul^ l^ EßL hhyLtlotjer^^ll' Istoi^ ^ell 'Isole-contciiu^uL csso , V . —-X> e 1 P. ilä e s tro C öro nelLi^ -v/'^ della 'Seremssiiti^ Repuhli^ diVeJžeu^, " ' "— ad' uso i-hir^- " V.. . cademia Cos vi o^ri^uti., de^It ^Af^^ftmiß^^ X^üBSLeÜEi IXM, ^el- 'S ig uoT— HO L SLJ TTTj- TX^DOJ^^SO^IUO QroJide^^}^-gia ^tulo m Oos^n(inopo/i- ^ f lorij it Li tan priiuUgLa aij/, iLr/lUtt ^ Je t^n t-f-KV.' p- Jfjinwiui _ (Ji^ o vt 'r4, iVl ä^ Maryuet ' t SifftlCT-Miua^Ut ifnudr S T- E S % T^yrn^enm , \ A Ha .^r M A R i: \ r.Cii'/v?«' 7 ■. . hii ''SAniia,c di Toron ' njhfvriiatiis S ill us , fillftPf I "' V.LW-f'" -fii/i^/fy Titlt.vt'WUJii _ Ti-r&'fL- 4f T Siite Santo, Q^asio ~ M A' R E At/f jppffr/iis + I Mam • 'ii-.TBr " Aj-nf - itcly^jJtXpi} (C CeTtAiHtw Mt Mc^' PejJtdthA I Jirtp-Orm at^ JiiL^tint ttSo, - I (^u JiaxUi t , A MA O & I O RE PfliitTis it f fVi-fAia j iAi^^itifiu ili ÄTitti^üi f /fil/- A'l-iJjl ^ I 1 Kiii.iU'ui T' / Fr, M fe&'rTti/iai Hsd^ftc, 'Bu-anihe # RiiL-j-lUm Jf- folfo tic SeUuri^ jtiy tK S .'mu^ rh^ jyi A R z. I Pro^tü/ifts^^.t il^MO R A, ty/ai^hryctiun r j Mecha, I ^ "'S /J ^äl A-fifoitsutda. ^ ilfo^i F,&altipoli o{£o lii G'aritlby R A Č I / Sinus w - Äfii/iJrAChi ^ S-fiTurthraie f - 1iji' .ii Tu'YAI liiT \ \ \ \ \ ■w öltM nel t-nj/i dli-'O Ja C.presn lAcnki^ F ■ * C. Ml^tL-cmi^ _. AitarJfnur J", riÄJ- ft Cii. - jtf '&Vfti T ^iftTUilufitj J". V-Ouf atiTnämS / . / / oliTnno, (T CiUif'ni4?, irtfUfttie Jttpf^ Wrt 1 .apifrfaet? Jij7iipTitruf * Lrf£> V' ■^«r-j-tit J/ Cft/n rine f Ji-fntfi i i'J'; 'ti'f ( fl" Jf* Ltgh^ dl Ft r 'run rt a /mü'W.ji /^j J 1- .^IdliirJS Si^"^" C :BaL^bi»v., f, : f/- . - GO -X; r O a^nde^a DI r A N Hi> Tur-fht ifÄ" i'.iAtht'rt n^ f -f-ß -f tt^he J i lira ScAttx'Pi /f1 / i i Scjra^ Scjrui:* it vV^rtiU'^'' mo, J^nffT 'M' ffj ® dni Jf Tii^ifi' / / ■ Chjtkit< CkJifid^fjfi"■ K' i ! / / ■ i Jlt I f I, a^j FJiTjf/vnnif TMriHnjUflir^ AjRTE , (i L C^ueremD^ -1 \ \ aiti^uj S.StTii Prjiri jf. AT K AJ^ TT'T 1 TJ^AD R AM YT t E IftJy + P/V; J» j'fdBufifi .iJmfrXI r)Ei LA Le Cilia CeUlr'i r■ io^^Ui eJtfiltnif tf /ž '^IlAr S^TUt Scti&if-t^CiiyJi^^öiir^ Cti^^^Q^vtn^ # Cf^rtilremHtfm Zaätn^^Itftir^^ Bnfriat^^if. S'truiiie^ Siwf^t -Jf-Srttime.Srr^rns Jf- H^tS'^ndo., Tn^čZitr Jf- ^^ JiHai jiflin. n g df*. aiUJV ftu^nf If tS l ÄV t J/em \ aaa^r-a. * , etntmdf'M If- f\9 MWr e/.CapW^um^- U C h i fg. C-rcci sjifffm t J i j^ri^^jj MM, Af »H^iB-et*»^ ^ifift w \ \ \ ■■ «jjffl JiTtisia-iuito f J-^AlyrrtiT^Ut yud/r jirr J^StUtjim , afifuijtff tie Canno'fi j\ T'^rithi \ \ ^ CS-StUi. * ^CM^t^!^ CIO 'CatAö. _ '-S/a/ico tylantia -C^ 'Uf " Ji Sc jjt !l Vati lW^MT ^ilr^itff TitirÄc, l^nJfiW / y^üüirivlil -i. Je TitiiAiJ^ rattTiii] ■ t^ jVciur, Cjim« If- iV yi r > IIA, m. J^riti/ne. St^yi^ri^ A ercsu Jj Titteiidti, ^Cart^lL linchiif Duyn i^TPfj-f* fAe tl T-MaaitJiV, Jfäa ^«i Tu / ': Bpioue -JltjuLc;ft4 X«-' frf^hvwlj) Cot foe fT~\ rtuoite /^ji^ /vi'Fmiiyj* S X u i I CT ri l-11 s Tauuh^iiiun 'Pj*r = i\ŽL T 7 m- picno d'Alberi fruttiferi, e con Chie^ä Jqtto il ^itolo di S.Vc^ neranda , fituata Hne di pucevöJiffima Vallc dagl'l/olani chiamajra Mfnltef, dove habitaviinoi Padri Gefuiri, che adcf, io ii fono ntirati ä Nisi?. Preflb un'akra Ooiefa ^ che dicona la MaMna MCutmh^ forgono qaatitita d'acque , che per la Valle ftcfla rapjdilfTTCnte fcorrendo, danno il moto a pi 11 d 140 MoVini con gran cammodo^l tutta I'l/bU; c quefle medefime p^fi-ii tf^ inaffiando poi Ic Camp^gnc , yi cagionano pafqolo cos^ per-fettq per gH Armenti , che in gran copia vi ü nudrifccjio > che dallcfito deglt ottirni ibrmaggi non poi:o lucm gh Habitant i ricevoiio. La Carne di quelle Ca pre nefcedi tanta eft^ui-fjtczza , che per lo pii> fojo di ella gli fteffi Habitanti fi all-mcmatio, conrenti dclU frugaJitaj e ncmici del luffoyond'e, che ^fe bene il Clim^ non e moko /alu brc ^ ad o^ni modo vi-vono fani i e giungono ad eta connpetente, fenza mai fervirfi di Medici ^ nc di Mc^cine ; e fe pure s'infernnano, allafola Divina Mifericordia h raccomandano , ed in efla confidsjio, 5ono qucfli poi (ü coftumi rncJto civili, e parUno piu lerte-ralmertte degli siltri Grepi , come pure 1? Etonne accoppiano akrettanta modeftia , ed honefta ad una vaga , e be! a pre-fenza , che viene in gr^ parte pregiudlc^ta dairhabUo mal compofto J che veftono.. Anche la Citta e deturpata dalla roz-f"- ' "ze7,za dellc fabbriche difordinate, cdabiet;c; ondc, benchefia coilocata nclla f^ronda Meridionale sil le ripe d'un ot^imo Porto 1 che Ifl f^cilica il co^icorfo de' Forefticri ^ mercantarvi , non hä perb alcuna ajJ^renza di inaefta , b di fplez^dort-» -NcU'uirimo angolo Meridionale yerfo. Ponente c un'Ifoletta, 6 piEl tofto dirupato Scoglio, fopra dci q^alc ft vcde un ben con-rtrutto antichifljmo Caftello da a.lcuni Turchi prima habitato, c^ßtiu conliderandolo fortifTirnpjpoiche ivi non fi pctevq traghettare^chc col mezzo d'un magnifico Ponte di Pietre vive , che Jo coa-giugneya coirifcJa ; ma al prefenre il Ponte fc rovinato , e 1 Caftello. abbandonato. Si come nel niezzo quafi al fuolato, Setcentrionale fopra al-tro Scoglio s'malza fublime Torre pur all'libUcon Ponte coin fim.ilc congiunta , che afTcrifccmo quei Greci, haver in altri tempi feryito di Lantcrna , per fare la fcoperta de' Corfari, c d' akri Legninemidi mä doppo che del 1558 i Turchi fi fono impadroniri dell'lfola, re fta del tui^OYuota , e in abbandono. Furpitoicmprequeft' Ifelani incof^anti ndla Religione , on. Tfj^} £ ^^^ tempo del GentiJefimo adoravano diftintamente Giovc, u^v., , e MerCMTioj ä ciafcheduno de' quali hayevano erctto. fontuofi i^rturi,. jeinpj, che tuttavia eriftono..nel fuo Lsto Settcntrionale con belie , c nobiliffime Sculture, a fodisfare lacurioftra dc'Vian- Ti-iHfüaJi Bititt. ft/utfu jit potert 4-Attala. Tirrt* Cii>vr danti 1 che yj sbarcano efpreflamence pervcderli; e in parti-col are quelloi di Metcurio,, che fijuat» (opra una punta avaa-zata y la quale fbrma una fpecie di Porto, fi rende piit dell' altro co/picuo j ed oileryabile . Eravi anchc i I Tempio di Bacco., den:ro al quale after ma Plinio., che fofle un Fontc^ chiamato Diotecnofia j le di cu,i acquc ogrj. anno, a.* j di Qeti-najo hayeyano il Ikpore dei Vino., c lo. conferma Strabontij ncl lib. 4- c. r 2 ; com^ pure chc i Topi in queü* Ifola rodano. fm' ilterro, Doppo.i fuoi primi antichi Dominanti fil foggettata prima dagli Ateniefi, chc mandatovl TemiflrocJe coa, un' Armata ^ chiedere deaai'it efib rjpji poten do con,,le perfu^ve difp&nerli^A^ffaifj, ä Qontribui^c , licoftrinfc con la forza ^ c li foggiogb . Ritol- ^^ ^ ta pofcia agli Ateniefi dal Macedone FiJippo, e divenuto cflb MarrJfiitt v. nemicode'RoiTuni, queftincl delMondo, unit! ad At-^'*^' talo Rfe di Pergamofotto la condotta di L. Apuflio , coftrin-""""' ierp la Citta in tre giorni a renderfi a d^cretione; onde pofli^ fra catene i Maccdct^i , che per Filippa, vi erano di preüdlo, e rpogliatola de^ piu pi-etiofi ornamenti » quelli nortarono feco i Romani , lafčiando il poflefTö. deirifbla ad Attab . Soggiac-que poi ad akre varie., e ftrane yicende, a particolarmente in tempo d'AndroiiicOj e d altri G reci Impcratorijda' quali , fbrfe per la poca ioro tede , furo no condotti i faoi Habitant! Schiavi in Bifanzio, d'onde per ri(cat tare te Mpi^U , ed i Fi- ct»^" gliuoli conveane loro vendere fe flelß a' Jfervigi di varj Principi, ilranicri . Nella decadenza poi dcH'Impcro Greco, doppochc il gipvane Aleflio, corrifpondendo con akrettantaingratitudi-ne al beneficiq ricevuto dal Gratid'Enrico Dandolo , che con rArml Collegate I'haveva ripoflo nel Trono , ne tli di nuovo. depofto; e ripartito frä gli ftelfi Collegati Tlmpero fudetto , la Republica^ Veneta conceflei» feudo a* fuoi Cittadini quel-rifole deirArcipclago, che aproprie fpefe haveflero occupate. Marco Sanudo impadroaitofi nel izo; oltre diverfe altre an-'«^ chedi qiicfta > ne ritenne co' fuoi Difcendenti per mol-' ti liiftri il poffefib . Ma Nicolb Sanudo fopranominato . banda Ja diede in Dote a Maria fua Figlia , che maricö irL. Gafparo Sumiaaripa ; e cosi ne pafib il Dominio in quefta^ Famiglia » la quale eftin ta, hercditb parte delle ragioni Feu-dali la Famigha Veniero.; e per le ragioni Dotali la Signoria d'Amiro pervenne nella Profapia Z.eno,dache il Ferro Ottomano, troncando npl 1538 il filo.dognt legittima difcendenza, viha iiitrodotta la prepotcuza della fua Tiranaide, dalla qualc-a anch' elTa, come tutte raltre,f) trova moko ablettata> c de-prefTa. Jlkrt ISQLA DI TINE ^ndra f^nS^ "M Ella denomina-tione di queft' Ifola difcordano frä loro gli Antichi , i^hianiandola Tolo-meo j e Mela Te-ms i AriHojile Hy~ ^rtijja-, Dtemoltene, cd Hefchine Eru-fi ; i piü moderni Ophiafa-j edultima-meme Sofuno , c Botero con altri de' noftri tempi Tioa , Tiw , Tino, Tin , e Tiara. Qiace fot-to il felicelmpcro de'Veneti, comc.» sirff^fisufSi Rofa fra le j^wnel ' ' cuorcdeirArcipeU-go tra le fauci delU tirannide Ottoma-na, coronata d'in-finito numero d' I-s fole,IatantoimporT tarne di Ttw in fi-! gura quafi ovata j di 50 migiia di circuito j ne* gradi inonale, 5idilon-fitudlne circa l'I-ible Sdilli air Oriente, d'Androal Settentrione , e di pares al mezzo DK Duecento migliaft icoftaT/fff da Can-^ia per Öftre , al -trettanto dai Dar- vtß^^^it ^, dandli di Coftanci-iiopoliperLeyanre, joodaScio, eNe-groponte;ed e defti-jiata dalla natura^» quafi chiave del!' Ärcipelago a' Va-fcelli, che crafiica-no verlb Coftanti-nopoü , b cheiiilä fi partono ;comefu difpenßera d'avui-fi , e foccorfi al Kegno di Candia; mentre si lunga-^le^te trovofli com- ^jattata dalla pre- latitudlnc Setten, narrata sl fiera oftlnationc de' Turchi; ön de ^jcnc prdidiata la cu-trio. ftodifccgdofamoitclaRepublica. A- Li Citti , c Föi> f fw (r«> tnu y detti. di S. Elena ^ crfM, fcbene di piccolo rednto , ^ pieiia at buoni Cittolf-«j, diretu neUo' fpttttiUlc ^ un Vefcova La.tiao col titolo stticbi diTefcovoWi -Micone doppo 1' u a ione fictane Ja Nicolö V. It 3. Öttobte , quanda fotttattolo dl OB»' ittra-dipenden«. , J o dichiarfr immedittimente Toggetto ult« S. Scde . üra ptima •Sufiragan^o Piiiiaie* Latin* d) Can^ncinopoh^ i tili ^ h Jit fao VrtariO / c\vt orJiiiar^nwnte rife-dcva in Cmlfia; r foltva-110 eflere i' Arcivefcovo ^crtb^ if qualclieiltro Ve-/covo d) {juti Regno j ovf to quakhe CanoJiico della ,C;tti 'di eajidia^ fi divof-vevano fse antiqtts jur*\ut~ te rappclUtioni i che veni--vano m te da* G teci , che da' Licinl {Idle fenteii' le di ! VeTcova d »1 lo fpi. rituale . Mi dacheUSan-U Sede vi m iSftuito un T/i'H^tSiif- Vefcoifo SufTraganeo Ti-/rn^jrtnf tobi c , Rtfideate in Cp-F^- poiraularitilt Irinfca Ji Vicario Patriawilc, <]iiari-Cüftantirst- Jij p^r le GuerwjÄ per altro peiit j rapedimen f o,d ri f« tto nö fi [W& ivi rlcorrerf jl'appella-rioti« fklJe Guire fpirituali r,. IferitThfu de£li Eccl«Caftici L3tiDi.ir portanu ali* Djininante w VeneHa. Ji fu^ntperfr, ck' eftendo Tint anticamcnte ibggetti ail lnipero Greco coll'altre IfqLedeU'EgeOjtodi neW® fpificuale goU . Ma dopfjoche jsafio 1' Ilbk in potere d'nn ccrto di Ca- 't"" fa Gifi , v" introdurte quefto , e fuoi Difcendenti con affolu- " ■to domintaLcggi rtiunidpali fino all'anno 1390; in cui eftia-ta quella Cafa in Giorgio QiCi, piacque a que' Popoli fottp-metcerfi fpntaneamente a I dominio della Veneta Republic!; j^^f,^ y,^ onde fpedito per Ambafciarore il loro Vcfcovo a Negropon-z^f:-» ^tc, dove allora rifedevano per la medeftma Rcpublit^ inj^^"' qualita di Baüo Guglielmo CJi^rini , e fupi ,Conliglieri, ad tin fi dichiararono Sudditi . Dalla copia 'Icttera eftractaj dair originale , «fiftcnte tra Manofcritti della noflxa Accade-mia , appare , die Ii 20 Aprile del 1390 fofle da detti ^ap^ prefentanti Veneti .mandato per Rettore, e Governatore del-J;'"''^'"'"' i'lfola di Tifie JS(i 9016 Vinci vera Cittadinodi Negropome; come troviamo aacora ne' medefimi, che fino ^IU 19 Febr;yo 1419 Ic due Ifole di Tiaf , e Meow hebbero -per Rettore il N. H, Maffeo Bollani q. Candiano, erucceffivamente altri, tutti dalla Veneta Republica fpediti Javaib poi da Barbaroflä nel 15 3 7 ^ ^ con 70 Galee, Fufte Gakotte I'Arcipelago, s' avaazava a pti ' j»tere con profpero t anzi precipitolb cprfo di vittorie; oude fegiiitando ancbra Tiue 1' offequia delle altre, Ic convene cc-cJÄ«^-dere alla fbrtunadelYincitore.Conolciutappila difiercnza tra^','' il violento de' Turchi, e'l foave governp della Republtca_, contra quegli ben tofto rivoltatifi, ä queflta di puovo fi fottomife-to; reftando inpotere del Tiranno rifpladiMioone,di cui ri-^Jip^'t;, tiejne tuttavia il titolo di Rettore i^uello di Ti/t.'. Govcrnara nel 1qucft'Ifpla il N. H. Girolaijio Paruta , quando una mac- Ssss rina tirit-ällaipantare del'giomo sbarcativi güOttomani , co-mandati da Piall ., le dicdera fenza frapofitionc di tempo un fiero affalto ; mä v«lorofamcnte refpinti con grande ilraße Ctnngne , chc per la fblta quantita de' Nemici non ifca-ricaya , che non colpifTe , difperati doppo died giorni d' afle-dio riv«leggiarono i Rodi , ove raccolte Jc Genti delio sbar^ CO i^p^ 150 Galee fottili, 50 Fufte , quantita di Caramuf^ infcriori , drizzarono yerib infc^ce Cipro le Prore ^ Ritiratofi in dett' I&la nel 1650 Giorgio Marino , nativo Marino ri- di Corlica , Soldato valproib della Republica , che lo infigni rdt'^" benemerepxe col titolo di Cavalierc, ed'altri pri- vilegij vi fabbric^ .alcune Cafe con dcliciofb Bagno^ pleno di N ■ I X fOppo pelp -niun' altra delle Ckladi hä confegnita plü farna di KhU , dalla quale ß (iifčofta .yerfo &ttenrrione ^oraigliay altrettanti ad O-fiente ,4a Xero ^ quanti fi contano ä Auftrb i anzi convicne con-icf^rc doverfi h ^uefta maggior lode , e ffima , pcrche piü abbondanti , c veraci fono i dl lei pregj . Plitiio V inticol6 Ski-rffffi. M/fiorc riguardo dell' abbondanz^j delle fuc melfi . Dmyßa , b Dhf^ßada f^ detta dalla quantici prodigioTa dellc ^yiti J daüe qaaU ß fpremono Uqiiori co-,sle/qui(iti, .OTc incrktrono d'edcre com-paratt al nettare degliDeL I piti flioiaci (öno particolarmcnte,! Biblini, 6 Bira-.blini , che naftno "ncl Jerritosio chia-|,niato Bibline e pcro f^voleggiaronoj che in efla fofle nato j e nt'drito Bacco , h pui teft6 confcgrata . Appreflo Nonip ii legge IfoU di Vtttek \ rtel Glofario U-ira ; e fe merita credenia Cre(ia ^ forgc-va qui una Fgmtana di ,pretiofiflimo Vino , d i cui per^) non appare alcuao vc-fv ' ^ Tolomeo la fcrivono yZf."* ' fui; Ovič^io, e Virgilio volendo, die nomt: da Naxo Condottiete -dc' P^p^i Carj^ 6 Fcnicjj che primi U dominarono. Dipdoro. la conobbe ton noini different:!, cioe, Dla^ eiW i ma forfe ingaAPeiH. Lau- rembergio , e 1' Avellonotti 1' han chiamata, ^-^«(Wj^Ar-^xii'/> & ■Naxios' \ i 'Plk>ti , ,c'l Vol^ ;iaiiconp hoggidi Nixia , Naffo > cNaxw. Teocrito fcrilTc , ch' il Ccntaui*o Fo-^^ donafie a Bacco , chc vi ^fe la fua Reggia ; ondc can-/IXrV'tarono j fävolofi Poeri , ch'cgli, come Rc d^Ji" lit>la ^^rtato-A dipprto , C auvcifutofi 10 Arsaniia ( quale,daU' in^rati» 'i'dco iifiquamcnte abt>aiidpjv^ta per ^moBC delU Fe- dra , quivi yicina a un F^mfc dormiva ) A. ne. Wv^^ehi, ed al-zataia al g rado di Spofa , cterno il di Id nome , collocandty tri Ic Stelle la fainofa Corona donataJc da Volcano. Altri at-icrmano, chc Tincontro di Bacco con Arianna (eguifle, quan-a' Coribanti ricornb triontknte daJl' Indie in queflo Regno; hä chi tie ne» che Giovc, havendo portaro Bacco m niu ifda Än'aU'ottavo mefe , quivi lo delTe alia luce^ dove hebbc nutrimaifto dalle Figlie di Plejone, e d'Atlante, che annoverate fra le^JJ.e', ibno appunto le fette j b fei , che fi veggono r^l Toro , rcconj^.o Segno del Zodiaco , def-cxittc da Noi nell' Epitome Cofmograf^ co' nomi d' Alcio Merope, Eiettra,. Traigetc, Maja, Celene , ed Aftcm-p^ . cliiamate da' Latini yVeiyltaruTnSuhiy AthtntiJ^Sy Mafis G^ioNe , S'^trkia kmma^ & Septifldium , delle quali Tei fob appttriilt>QO , r altra quail opaca e invifibiie. K iUto in vero patente crrore rafferire, cbefia la Cittadi Khia Ctuata al Sectcntrione dell' I(bla , pojche ergeß verfö Oriente fopra CpUiaa pooo luogi dal Marc, ia quale s*eikn-de alle &'pande pcrche Bacco ancor* fii eosä p»ito-rito , 0 piit toäjo dato alia Wdc di Qio- »Arf^^h-ve . Qt^ndo rnuojono kjro Pifenti j ^ ■ Mariti, vellojio di Jiitt-» per un' anno continue, dcQtiö äI quale ^wwi ü lafcia-,no vedere da alcuQo , ne dannporec-^chio a trattati d' akro j(natriii3X)aiijca Franccico Coronelli. Yedefi nelUCictäuaa Torre jnnchiiriiaa . creduta opera di Bacco , attorniata d'- ^^ ^ una vagz. Gaücria di marmi ben diipoftij colie fue Sale , Ca-mere, Antic,amerc, Gabi net ti, Ci ft erne , e Scale di finifHmo manr.o,- Per Tranioatana vidno alia medefmü Torre vedeil il Palazzp pucale con una Saladi pafla 20 in lunghezza , c 10 ifL l^rghezza , con fine lire omate di marmo Pario , /bpra una deiic quali e Tcolpita 1' efligic d' un Leone i Sr p^imeate fornito di Gamete, Anticamere j e Cirtenia bailante ä pro vedere d'acq ua per u a'aano la Foi'tezza turra- PerGarbinofi rro- va # Ctrf tfilli/d'ai' tri. va iin'altro Palazzo de' CoroneHi col^ Confbli di rrancia, i quali ibno cent*-^m j ch' efercita-no tal'-impiego , c! di pre&ntc foftea-gono ancrora 'queUo della Venera "Repu bli ca . AJtri nobi-li Edificj ibno fpaxfi« per' k ,Gttaco-; me de' Sumaripa Sfbr^ j Cartri ^ Ba-" Tocd j Grimaldi'jfe Crcfr>i,CalbijMä-.1 latefli , Belleroc-, chi y ed altri. Stato BcckßaßoQ, ^trifiijf. Jffii-r^fetvi C. rtefft iitf-'if:*. C'iTUAfi'i Octupa 11 meiTO dcrtli Citri Ji Cittcdialc ^ einquc Navate , fofto 1' invflcatione Jtir AfTunta di Vi ms, p«tehe li fua. Ff ll a no 0 veniK I ct(ebir*H CO II a dovuta foSennici' y perfitrovarfi in ctl temp» tutca la Gentc inC^aiii^ fina , fi gU. anni Tn eErci dill' A reive f« v w J^atini niiovimetite confegrata alia Purificatione delia laedcfiiiia Verfiint V occidua (iinco 4 un Cimnaniltf CitrfpMti/r. aflai Bello j .® rotindo , 'ove contci I'ufo luogKi ' fogg^tti i' Turehi (i eon-iefMJio I CiiiapanedUompcteficegranJetia. Sitongoinj in fyniiti« veneratisjoe m^jlte inGgni Reliquie, piriicohrmeiite la Bsoda dcJli B. Verglne pofta in vafti dorato, e U mijio di Jin Pie'tro AleJTindrino, Pa(Itone dcll'/fola - Di ,fei Altari , che vi fono iJmagEJiirediceijSalli JtfadonDadcl Kofario,gli altridi J-.Micäiel« j f.CarloBortomto , S R.ÖCCO, iDomcnico , e S, ■, tutti fabSricati h Jpefede" Cöiotielli . Je bene rigorofo e trifauto , elK psga Sixia alk PortaOttomam iepefaiiti I'atigHlejitni foestace, tut-liviiia Religiose Criftjsnavlfurtillspiurhe in niun altr^ , nitntre ambfclue gli Aiciv*/-covtGrEM ,eLaiino hanrio quivi liiefi^enia . 1! piimodtflinstovidil Patriaica di Co' (latitinopcli ,)bi fotto difc moit^ CbieieHtrl fuo rito päüdel Latino. -Tl fecOJtJo ^'non čri primi.eli« Vefiovii, mi nef^^trasierkö il t kola "d i Metropplitsnoda quellodi Rodi) vie-ne «letto dal Sommo Poutefice, £i>e glihidito f>tr iufltiiEanei i VefcovidiSciOj Jintoti-ni 1 Jtfilo, J-ira , ed And ros ^ e a'intiioli Auhitpiftifpas N^ji^^^-ji-f«//, ty taiiui Agii Wrfw- pyi " ~ ' ' ■■ " ■ ' ' ' " C^iretiifi, fA at rt tolo di i.MaiTima , eiic unita airblbitafione Aicivefdovalf hi Liia ChieQ'dedicata alio E/Itruu. ii^jgs^ntoditBc>demailruttura, pavirneatata,e vefUUdi Paiw. 1 Canonici aticüta, i Preti, e iQiiitricij>ügftuo 3 Pjaürcper bdiiiJKiaJla mcdefiuu Puita , iioft oll™« Ji TafG» delle loto minutiiUme neiidite- . I\ Cidlello hi un CüllegrodVtoPadri Cefuiridi Natiooc Francefe , cretto da (Tio: Rat-tiflff GoronelliconChiefa intitolat^ laCalatciaiCiü^ AfarfonnadellaConreitiarcdi l iler-ba agli iccthmti Due hi. /n efli fono kX^otifratcrnitadel SiiitiffimoCrac , e ia Colii-pSgniidtrwB.VerjjIneconpiildiiooPi^rtd'entcata y ,Jove i B eligiofi ^uderii coti.la fommafolitsloroipplicatloiie ifliuifcono'quella Ciovent« nelk Scieni« »e nella J5ottriri4 Crllliihi. L'Altai Mjggidre cKiaraali delliConcettioin!, gli altri quaitro d i S,/gnatio, S. France fco i5av«io jS^Ginieppt, eS.Lodovico. Jn citre hil'accinJiatoCaftello il Con--VficitodtfllaCoüCtttiatiedi M^ria, « di'J.Aiitunio d i Padovii ^ do nato ft* Pad (i dfilla fitrila Nation« da CruiTirioCoronellij ,e aellaChief* 5r«a didiieMivatir,,dctta Theofchepsilii CtrmflnfBEiaDOOgn'atino con fole^irtitigrandc^trdivotione ,> per voro 1 piincipgli deX lito L»tiw. FiiOfi paidella Gitta folW i Padrl (Jfiervsntidi S fiincefco con Chief» rän- Te^iattairAn'tiifia^tione^ieili B. Ver|^ine,e'ultjmamenTe vhannbcotirtguitoanciietuo-go TCifwCficii, i'qiiiliQiiJiBattiftiiCcihjnetlid'oriäiJ foiidb , e laCafa pcrfabbriarvj Ji Csii i> ei iiO J c difefa Habitaiitim tempo , calamitofo^edi fbr-^ttoper.iCorfari. La tfir^ h Porta-« Ebrca cosä :dctta_t dalla Natione di quefto nome , che alEre volte qui vi di-morava, edhauna Fontana d' acqua ^ dolce vicina , chtj ■pro vede la G tri tutta. La quarta fi chiatna Porta dclla Metropoli Greca-j, mnanzi a cui pa{?ä ^ un gran Catiale di Marc . JHa Nixia ciii-quanta Pafcoli dii ragionede' Latini, veftiti d'ogni forte d' Alberi, inafEati , d'flcquefalutifcrc , . dcliciofi per la diverritä de'^Volatili Qu^rupedi , ornati di vane Cafe, Pefchc, Giardini, eTono ;, PMfü , Chechres > Sculkus, Sot amides, Siikrofetra , E uriaches, Maratbo, p^/'oA d Arcaäoj Aglasö^ Megdt-vigla ^ Aplkhi ^Panermo ^ Cbmara ^ Arä-^**'" ' chira^ Cbalmän, Caii^khia, Fotoäotiy Mrßm^ Lacht ^ Dritti ^ Santa Ch'maca^ Ainömard^ Vothri^ M^iji y Cljor)iniach't \ Aghia , Cd?2^, Scheponi , ChaUndra , SAfito Sptrtto , Grabutti \ ^Ärio , Apmo-Caßro, Ametatky, -Ckdlario, .Cbmsdaro ^ S'^one^ , -^bcra-tnoti-Fühäri , FinegUa, F Hott t, Aria , Mkraria , Datnamita^ , S^K^rij A^jm-mamay S.Dhmtrhy Megßhi-p^lres ^ ^ fA Apano^caßro . I Villaggi dcir.Jfola Ibno e ü cliiainacp Langcdta, Agfrßtm, Z^arao ,; Stripades ^yGimayda^y , Sangylapofio , e Sattgrkato, Damärma » Vurecuria \ Somaru-f', Y'fSU^. hktochiy -Cherami\ Carcbi^ Arädtmi^ Agbiorelafi^ CalmtikSy^F'»-Dammo^ Momcioy Mcm^ Sifones,-Cberaf/ttiti ^ Fiiotti^Cu^o-cberadoy CkaUrhj Vcrhus ^ Scado y.Cwiankhi \ AperatU^ Cbim-darns, MeUties, Curnocborio, Engares, Cafapß, Potamu , e St^ rjö. Tutti i detti Viliaggi hannü Campagne diflinte , PoiTef-Vigne, Terreni, Giardini, Alberi d'ogni forte, efog-giaccioro air annua contributione del carriaggio a',Veneti> od a' Turchi . In vicinanza delia Ottä per Auflro fi trovano le Saline , che producono tatita -quantita di Sajc bianco , che fo ne caricano ogn' anno Caachj , Tartane , e VafcelJi , parte —"'* per Turchia , parte ^r Iralia ; vedcndoTcü in oltre un Vi-vajo, che cbnjfcrva Pefci di piii forti , come anche rnolti fe iiji _______11'T/M^ - 1 ■ : fiiTi uflita alU Metift Vefcovale Nel Borgo fotto il Caflello häbitano i Greci col loro Arci-Evw creatQ l'olito dyl Patriarca CoftantinopoHtano j aC- Gi;>i, llii piU Arcivefcovo LariftO . Se vogliamo nU' mejare le Cbi^fe Greche fparfe per T Ifbla , non hanno Hnc . La Villa Niphorio , cioe Villa Nuova, e piena di.Grcci; mä ipgg^tfa a' Latini, rendcndo pero trlbuto ii a* Venen, chc_> PffttJtj .Fiii^if, alia perta ; e poco lontano da quefta fi vcde un Monaflcro de'fircä Č01) tre Chie/e , in cui i Ottadini vanno mattina , e (era ä tüporto per tutto 1' anno - Le Porte dell' accennato Borgo , uiu diceü Porta Marina nel Porto , dove t ancora^ uoÄ Chie& de' Latini, in cai ü celebra fö^ Tttt lennc Icnne fefta li i S Korembre . Lantano un miglio fe pofto al-rfÄ?' Monaftero fott'il V^fTillo della SantifTinia Cioce, e vi coti-Gwf. corre graa Popolo il di 14 Scttembre . Apre ä cima d' una Monragna la fiia gran bocca vaftiffima Caverna , come aper-to vi fi vedc un Tempio fotto la protettione della Nativita dj N. Signore , fopranominato la Caloritifla , con fti Camere , titfi ^ Fontane , officiate da tre Pateri Greoi, tiitto che pri-C«-^«//;. iTia appartenelTe a' Latini .. La Chiefa di S. Marina nella Val-T^prfMar- ^^ Drimalia e de" Coronelli, de' quali pure fbno altri luo-. ' ghi di quefto rccioto. A' Tramonrana della Villa d' Eugares la Torre Mariano hä Giardino afläi hello copcrto d' ogni fpc-■cic,d' Alberi , donde pafla ad irrigarne moki altri un Acqui-■dotto , mil non totalmente falubre , In poca diftanza fe il Monaitero, detro la Madonna d' Epfili, ä guifa dt Torre co' iiioi Baloardi , fabbricato da' Cochi Greci, che V habitano , e da fei Cabjeri olficiato, /oleeBizzsndofi U fua Fefta Ii due Ff'tiihA ^^ • ftanma I' Ifola di Nixia per le doti irapartite- ^e dalla natui-a , per le copiofc Sorgenti dell" Acque , per la ■feitiJita della terra in Frumento , c Vino , come per Tabbon-danza di Forniaggio^ Lana , Seta, c Cottoni , pub merita-mente dirfi Ja dclitia> anzi il Giardino dell'A rcipelago; omet-Jw tendo !e Minere , che vi fojio di puri Metal Ii , benche in-culte, vafli Eofcla.^ folte Selve di Legoaniu ottimipex lafab-brica-di Va feel i i , come in pi 11 occoi rensie fe nc Tervono i Veneti per rilärcire Je lore Armate , ^ Succedono ben rofto alle fehcita le difgratie , alia quietc i difturbi; cosi auvenne all'Ifola di Nixta j muntre doppo eÜTc-re ftata per lungo tempo inalzata dalla Fortuna , fl vide poi ActidtfUi abbattuta da tante fciagure , e feditioni civiii, che i Paria tii comporre le diftereji/e loro ^ mirando la Terra dis-fdtta, egU Ediücj dirocc-iti, ditiero volcr caminare i Villag^i sirintorHOjC'I Paefe di fiiori. Trovatc pra le Campagne fruttU fere , e ben tenute, notarono i norpi de' Poffe/Ibri, e nci ri-torno tnCitta iititulrono per decrero , ch' il Govcrno della Kepublica ^bfle in mano di coloro, die havendo tenuta otti-ma amminiftmione dellc cofe proprie, nello Stato ancora in-Nixig tt*- fcriorc non 1* havercbbero . Era NMa antic^mentc aflki for-X'l'To ^^ ' le^ew'Iofi io Herodoto , che fofle teflcata iavano da un' N^^- p^ Armata 4i ioo Nitvi Perfiaae , mandate da Artafernc Fra-f'"'^ tello di Dario ad .iAigatior.e d' alcuni Citt^ai Nixhri cfiliati dal Popolo , che in tal' affare fi valfero della mediatione d'-Ariftagora Principe di Mileto fotto la fcorta di Megabatc_j . Aim vogliono , chc Dati di Media j cd Artaferne s irapa," droni/Tcro di Nkta nel 3474» mentre gli Habicanti conofcen-do di aoapetere refiflere ä Potenzatanto formidabile, I'abban-donarono- Travaß ,chea tempo della GuerraTrojana la figna^ reggiaife Peleo Padre d' Achillc , ed era allai jwpolata ; ladt cangiata in Republica j guerreggib co' Milesj ä caufa deli' Adultero Neera , c gli oppreile. Dicono di vantaggio , che la prima moneta cuniata ti vcde/fe m Nkia ; onde per mol-tc ragioni anche hoggidi fi preglano i Nkhti d' antica origi-ne J c nobilta . Accidente occorfo ^ Tclegorä. Uo fiioCittaämppeinomeTelteoriprepüUnte, e ric» cigioi^i la {ogzctrioiie di JJiiWf coniefcrive Aiiftutlle, pjitfie nel metcec iJ preiio allc M^rcanCie, fefLgora fe tie ficevafolo Appalnttjie > ^tCLttfcendoall'mcmta i! prczio [fi erte, per renJcrlc pofcit eforbicincenijntealpopofla , che fommimffnte I'lmivi. ontfe quando un Conipratore offeiivc UD prtua hoatilo a' Venditori, a ache di cd melt ibiii ^ folcvs no quell i rifpotidere conaiJ-ogaJiia , pi(i torto vogUo tlario i TelegorJi. /nvidi di canra fortum cei ri Conrit-tadiai, eci'cduli , ch'il vaptaggio^ ebeneficiodelUPittriiconJiftertenel tener btffi li V4[ut*(i.d>rQerci, c nelJeifii ledalle mini d'uti falo, pigliarono perefpsdiente il prefeji-ta^ij un Pefce, per il qualeelibico uno fcu.la, it Pefeacore tfiffe, piu tolto vogJio doojclo aTetegora , che venderlo a si vile pr=i'0 . Lo comperarono i Giovani , t jffut-randobcuevoleajai.Telcgura,glielopottaronoindono, edegli cutiftatriiridentelogradi mo It o : all'Wa aflalitolo come Tirlnao, lo maltrattaronöCoi» pefColTe, e ferratolo in una ftiiiia jgliftupraroiio le due FigJiuole, cite haveva. Solle'offi i tale novici il Popalo, tlindo d i mano all'Armi per adoperarle coEitia i licetitjofl Giovani, .t LigdjHTio Cipj> Tumultuintl, pj evalendoCdelia «ngiuiituta, U liberlii . divenne Tiiaaiio., x cosi Isvö aUa Pitria Tornata poi ä reggerfi in Repubhca , fit Nixia una delita famofe della Grecia / foggiacquc alle vicendc de' mciiefimi , hora lotto i Macedoni, hora fotto i Romani: nella divifioncj deirimpero Greco del 1104 il Co:Zabarella nel fuo Galba^ , ed altri afl^ej;mano, cbe Ottone Q^erißi, b feoando altri Gio Tanni Q^ini Patritio Veneto n' hebbe il dominio, il qualo pafTaco ne' Crefpi prima Lacini , poi Greci , la governarono can titolo di Duchi . II Contarini dice , che di quefta con_t altre Ifole vicinefeffe infeudato MarcoSanudo; edultimamea-te fe ne Jmpoflefsb Selino Imperatorc Turchi , c fenapre I'hanno confervata fotto illoro giogoidi lui SwcceiTori. Fii iiti-tuito da Seli 00 per Düca diJTäw, e dell'Arcipclago Giufeppe Hans , Principe Spaguuolo , il quale iuamora^tofi in Coftan-tinopqli d' una vaga Ebrea diiiccbctza non ordinaria, leprn-mile di farfi Ebreo . Gib efeguito noil puote pi^l ritornare in Nixiii i onde affunfe quel Ducato Francefco Coronetii , il di cui titolo reftö eft into per Je continue atroci Guerre .tra I3 Repü-blica di Venecia , e Tlmpero d' Oriente , e di prefente vive Fwncefco Coronelli Canonico , c Decano di quella Catte-draJe, difceadente dal fii DucaFrancefco di tale co£nome. Ar iß. it ^iittp apui Athtn S TitviJiii fffft'ra Te-ligtr^ , fatt* rf- r^nn» M ntä*. JÜisia fitt- ta c». Tittmngtffi Franc^fu Qaronrfh Tiuta Ji Hni». BATTAGLIA PATA A' TURCHJ SOTTO NIXIA. fatta jV,- Q^edonel 16sI „ ft batterotio i Vcnc-— tl co' Turchi, prc-Jtcno quelli il ^ 7 Luglio cön tuttele Galee la fuga , tc-nendo il giorno Ic-gueate il yiaggi» tri 1' Ifola di Ni. Piins, fem-, preinfeguitida'n ftri. Q^ la mattU na dc^ dieci fi ritroJ^^l^ varono di nuovo ambe le Armatc in trfe Corni V una, e I'altra fchierate; mk aflalite le Ga-leazze dal Bsfciä lb ftennero il primo ürto con tanto va*^ lore i Veneti, che nello ftcflb tempo attaccato 1' Inimi-CO, 1' obbligarono ad una vergognofa fuga » rimanendo ■fiff^riii Tull^A-CJTK^iÜJ^iri^ iij>itC S-JVafKMrcc iHorartni Ca^.deUe. &alea7SA doppo^^ '^Tssa unu Macna TurcJi^ch. coTnhaOr lu/täijS^atio'Cüianr la STüite. dl tTicsta di ^adüä^Turian. , rw^rf/j ^ffand^Aynu^'UE Jt& Ifaul JTemich^ e inl tilsb £ Ma^i^a M OfJ-acivJ'wutlfrlerai L p nj-r am hgu^ fetaßiiöjo 'ajfei,Zt tos Tur^/hiXo fif^iefie con altfiia. Ste^oJ^fnt&dnie imVässfi^dt sr Cvsioni nell^^i- la vittoria alia Rcpublica ^iracquifto d'una RCaona , undid Nävi, olrre cinque inccn^i^tej c millecinqiiecefitoScliijtvi. $p!e J c poco avanti T Ifoletta Stemja qua ; nu tutta failbfa , e dishäbitata con JßUprfiJlfoNixid, Da Nixia verfa Levante fi vede T-Dola d' Amur^o, e ■da que/ta I'altra di . JCaUmOj detta da_i SofianoC/i?w, con-legrata ad Apollo, £ &mo(a per Tefijui-iito Aloc> chepro-.duce nel fuo breve giro di fei miglia^ di circuito, dovc_> tuttavia apparifco^ no le rovine d'una Cittä con Fontana d* acqua perennc alle falde d' un^ Monte. A' Ponen-te fe ira' altraj Ifoletta accompa-gnata dai due pic-cioIiScogli Jidgfia. Da Grcco forgono i tr^ SccglM Ptr-^^' buoft Porto , cd ac- p,t- P A V'lf'»/' Ifülario del P. Coronellt, PARIS. ^Ol 'bfc;^« tra- ^tto di J in'i- glia C paffa da KU iräVfffiii xia I Paris; mä que-riftretto Cana^ le , che prima era fcnza nome, fi fe .focelebre nell'anno 1651, quando il Capitaiio Generale Lodovico Mocenige glöriofb pr la ge--ncrofa della Citti di Candiada-gli sforzi violenct deirOttomanapre-poteiiza,TT]cntrc chc js.u\ fine delU Tu» .carica era per ri-tornare in Patria . H^vuta iiotitia,chc Ma^amainma C^i-pitano Bafcia con Galce^, itati I ed fei Maone , cm-'-r^H^*^'^ quajitadnquc vi grofle , ed alrro ,numcro infinko di Lcgni uicito^a* Da^daneUi con till' Armaca f&nzA pari minore a rintraegiarla . ScoMrto- 10 verfo k feca dc' 7 Li|gUo fm V liölc dt Sontorini , e Sdo , ingroflaco d* altre venti Galee Bcilcre ^ noa fi ritit^» dall' in-traprefa; ma fattolo mvcftire dulla Nave Sagfiftc» d'Abcamo, jr,ptß!ct comandata da Girolamo ßattaglia^, e da tre aicre Nävi , riu-^'f"" "» Cc] aquefte cau incouiparabile .ardi« tnaltrattare alquaati T^^iV Vafcelli ccmid, morendovi frk gii altri Officiafi prlmarj.Me-hemct Bafcia di Natolia . Finalmente sEi 1'alba de' to trova-tefi Ic due Arwtate nel predetto Ciuuk di Park cqsI vicine , chc npn potevano sfuggirc 1' inc^ptro ,. cominciofli quefto da' Turchj , di tanto piti ftumerafi , che Ic due fcleQalcazze di Luigi Tomafo, c di LasiKaro Mocenigc piii deH'altre avania-■tp, .-veniiero.afTalite dallo ftcflo Capita^ Baicis W a Ure fe-dici Gaice., Maone. Si difeT«» i Valorofi con pjovc fo-vra humane ; mä la Galeazza di Lui^i , che da diverfe Galec , e quaftro,-Ma©ne era aggredita, perduto il Comandan-te pa colpo di Mofchetto j G trovava in gran Mrieolo . ,Au-viftofenc il fofmidabile fla^ello deglj Ottomani.FraneefcD Mq-^ rofmi , all' .hjora Capitano^dellemedefime.Galeww: v^viaccorfe 0£>n la iua , « ^i^injpegnatala , 4?iciUre da eolpo. di.Oonoue carico di pezii di ferro ^ Catenc , e pal le.4' ogni gcncr« della ifGaleazzadiLayzaro Mofenigo era Aata fq^arciaca ,1a Ppppa alia Galea di Mazzamumma , ed.eOoJferito ; ibpraginnrovi iä Capitano Generale col tefto Armata, fi d^decfl t Tut-. J/w'Ä! ä vergognofa fuga - In ofTa , e nel Combattjmepto furo-'jio moJte Galee aflfondite , cinc^ue Nävi abbrugiate, aUf« co-late k fondo , undici pieie , c irk efle la Gapiuna di Coftan--tinopoli,armata di fcttanfacinque Cannoni.di brpn^Q i «rpiü ,di 700 huom'mi , la q^alc doppo afljcurata U prcd-^tta , Galeazza Mocetiigo era Aata dal «oftro Eroe MorcjHni inve-flita J e finalmente fottomefla , colfkrvi prigionc il Rinegato Hiadalüt Furlano, chc col iiomc di Mtij\aß co- a» FurUrt. mandava , colla fchiavitu di 500 altri degli avanzati nemici , c coir aequifto del Regio Stendardo , donando il preda a' iiioi benemer'tti Soldati. Altri millc oltre qucfti fu-rono i ichiavi ticmid j e quafi un fimile nunaero dj Crtrtiani -J..-. . j^j^jjg vittoria pid compifa non iarebbeü potuta de- fiderare , ie il poco numero de' Legni Veneti,non haveflc la-fciato iibero I'adito alia fuga de* Barbari ; tf^ mille.de' qua- 11 J temendo di con eflere a baftania ficuri in Mare, -fi ricQve-. rarono neir IfoU diKixia , dove sbarcate Giufeppe Morofini noQ puotc jftcatenarne piti di cento , intanati/i gli altri neHc Ca verne de' Monti, e neli' afprezsie inacceirtbili di que' G», ghi ; on de con ven ne conrentarfi d i accettaEpe mol ti ä condi-tione d'eifere trafportati a S cola »uova Ibpra ijjiche con oftag» JSi di non gwfTfeg^ %jare quell' aano ontrDdc'Ven«ti. Hora tomandd Jk Prfro, per lodarcht quale maggiofe ^ ato il numcro dcl-^c Penne temperate ■ ifhirati . aPocti, cheque!-lo de' fcalpelli Ipun-[tati nell' efcavare 1 fuQi marml; efia >rolungandofi da " fTantcä Poncnte rri gradi ji.m.5odi longitudinc, 40 latitudinc Set-jtemrionalc, ü dila-Ita nel drcuito di [50 miglia lontana fverlb Auflro da_» ■Hio naiglia lo ifteflb ä Tramouti' >adaDclo,e4oper da Na£io. .i^Fj|Toloinco la chiamb ^ Ipjarm^t cd Heraclt-Jif de afToriree , che qi+e/lojioma lo ric«vefle da Paro. Areade Fi-gliuolo di ParraGo , che Je diede Ja Legge ; alcri .dioöno da Paria Figliuolo di PJutonc , e Nipote di Giafone, che vi fab-bric6 qn Caftello . Pa^ya , b P^tfa , e AStJua afferma Pli^ nio , che fofTe dcnominata ; 6 dall' ampiezaa d* una deütiofä Valle , che nei mezro ^ti «fla ß gode , dov';. erafto erettt aati-.camente /bntuofi Edifiöj., de' quait ü vedono tutravia notuli rowine di Statue , CoLai^, Gafle > cd altri mar«" lavörati i ö da ^noe Ri di Greta , chc fti il prime a popolarla , CvVi ^'^ f fi^bbricö due Gitta del Tuo nome, una netfullämo aagoloMe- " ' -ridionale ; l'altra nelle 5ponde Occidentali . Ph anchc dctta Zacyntbo ^ come riperta' Stefano , nemc allufivo all' altezza ^,^^ de' fuüi Monti cos! fmiforata , che iion potendo penctrare t it»Mi. Sole nellc Ibdine delle Pierre , per i/cavarl& cowieji« entrar. vi con le lucepne; ond' fe , che i medefimi Marnni fuionadet-ti Licbnkes , ciož Lucertmrj , le pure non hebbero quefta. fi^ me quando Ii efcavavaao per farne lucerne , e i primi , fche ie iifarono^ üfrono Dipet&, e Scilo . D medefimo Stefano di- mJ^mi"!^ Ct y che foffe chiamata:i>(fwfttfrw^ JHykfjfa, Poht^, tj Cairarm da Garbano Sacerdote , che palesb ä Cereie il vratca di Prolerpina , ed i Parj chiamavano Cd^arn] i SaccEdoti di Cerere . Tutti i moderni-perö Than no chiamata P^^Park, e Pims; como Marpeffa , che fignifica CaverM fKC^hmt , ed hoggidi corrottamente -Ci^r/rif/rf chiamafi la Montagna nel lato p*^^ fiio Meridioaale collocata i d' ondc fi cavano mannt cosi candid i, che mcricarono -da Virgil io eflerc paragonati a IIa aevc , -dicendo nel lib- 3, dcü' Eneade : Oiiarw, niveamque -.Paron, fp^fp'fafque,fer -^^quor , in un'altra Montagna fi.trova del nurmo nero Cmile al Lidio ; ond£ pare , chc la Natura habbia fcherzato in queft' Ilola con cost belli courrapofti- La Gtta.j c' hä il nome delt' Ifola , fiede nel fuo lato Aquilonare sü la Spo^ida d* un gran Porto , che nelk paflata Guerra di Candia da' Veneti , che bene f^flb con le loro Armate fermavanfi ä fvemare, fucoii afibndaxvi in alcuai fiti molte Saiche;refo piu copcrta > e (t-CTro . Pcrb quando il Mare t borafcofo , difficile fc in eflb ingre/Ib a caufa d' alcune Sirti .vjcine alia fua bo«ca , fopra le quali quando rinfacciano .gli Aquitoni , fc fbrza a' VafccUi ca-t dere , ed infrangcrfi. Souraila alia Gitta un'antichifTimo Ga- oa/a. flello , che le ftrviva di cuftodia , e difeia; ma hoggidl e po-CO confiderato. Nel di fuori la circondano le PoffetTioni de' piJi ricchi Cittadini con delitioic Gafine ^ che rendono vaglwzza, e diletto alia vifta - Stafo Ecckfiafika . Iiifignit»(Jella Dignita VfrcOVaIe,£>perdir moglio ArciVcfcovilt »raent« H ft(0 Prer Iitu^ ch'eq,ui:lio di NlxJi ,£'iAtiCüld iiguxlmciite Aicivcfcova dJ « i'^^accoglk Vocktrii Cni, t Vuuu gir- TfJi-'iW Tvfjrn. Qlma. circ* ijooHibimtFjMTtediRlto tiftrto; ma il maggior numero Greci. L'Areivefcovo G rem d I Kaxit, e Paro de ve ri federe 6 mefi per fuogo, mi fi 1» lufl refidenia ordi-Ctttttdfalt 11 Pä'^O » e tJE"® VicaiJ, ö Cippellam . uno i ParcW» , e I'aTtro in ■ Ah Sa Oipeadisci dalU S-Gongregatione de Projngand» . iSJreci hin no raftmito Ii Cittedrale d'uni fptcie d i marmo Sardo, che ü eawa pürt nell'lfol* in forma rototi-A , mä alTi! njagnifica. ful model I o dJ qiiella di S, Sofia di CoftantinopoM, dedieataal-Ja Madonni j con tmta djvotioiTe , ofliciandovi unitamenra 1 Greci , ed i Letini , c^ie vi Jianno ne! Uto finiftro il loro Altarr» niä e degh altri due P,om , che ibno aell' JlMa . Q^llp a Levante e impraticabi-Je , per eilere troppo elpofto a quel vento i V altro A Mezzo giorno gbva al commercio degli Habitanti , mentre meglio in eflo , che nel grande trovaiKf ricoveto le Calebs , ed altri Legni minori. Vendendo ä qiielli Formaggi, Bambage , edal-trc merci, ne ricavano grofli utili ; dt mpdp che d i effi paga-no 5000 Piaftre all' anno per il Tributo al Graji Sigjoore , e molti ne avaczano ä Igro bpneficio . U Aria in queft* Ifbla e cos^ p^fetta , chc gli Habitanti lenza alcona maUttiafi ridu-ceno alia vecchiaja , ed ö IrVa le altr^ co(e rinaarcabtile, che le Donne oltrc I'eta di anni 60 generano , e procreano Figliuo-J i ; tan to il CI im a loro contribnifcc consplelTione ro bulla , e /bite , oltre la bella prefexiza j e gratiola difpoßtione dt'l cotr- ■ ■po , che Ci oflerva cosi nelle feijimine , come neglt huomini . Sorern6 quell'Ilbla > come tutte 1' altre qualche tempo in fJ^jZ'j^- RepirhUca ; asi quando il Rfe di Perfia mandö un' Arinata_. wf d^rt di niille Nävi per doms-rc la Grccia , e 1' ^geo , ftuTiarono] "i ' Pärj piti opport-iino il mettcrfi fbtto k protettione degl' Ate-in nieli , come fccero y giurando a' racdcfimi fedelta nelle mam hä.-rt^. j^ÜQi^de illuftre Generale di quella Republican ma vinti i Perfiani ä Maratone , con que 11a rotta fa mo fa , neila quale per niano di foli dodici miia Greet peritono piii di 300 mila Perliani; mancato il timorc ne' Parj , fi fccero lecito di man-care anche della data fede . Sdegnato percib Mikiade j tornö dJt^So fettaata Galce per foggiogar^i, o a!meno. MUtil purdrl: ; perciö hcbbe append pofto alia Citta 1' afledio , che mandb ä dimandare cento talenti , altriniente fi protcflava.di non partirfi fonzK fuperaria . Altro ä cib non rifpofero i Parj f le noji che ft fare b bero diiefi; comc iri eflet to fegul con^ tanto valore, e fbrtuna , chc caduto Milciade da un luogo dove fi era portato per riconoicere il modo piEi facile di oppu-gnare la Gitta, e rottafi una Oofcia, fü coftretto ä levare Talle-dio doppo giorai, cbe I' haveva vigorofamente pratiqato . Da ciS vogliono alcuni Autori Qreci , che ne procedeflTe la di lui morte in contumacia della Patriae e petö rinsafta a* Paij la marca infame di mancatori d i fede , n' e nCdto il provej> bio, col quale vetiivano rimproverati gli Sleali ; Fat come Paro. i Nella tante volte accennata caduta dell' Impero Greco tocca-" " ta in parte a' Veneti, 1' hebbe in Feudo Marco Sanudo , ag-giunta ä quelle , che haveva a fiie ipefe conquiilatc. Indi paf-«) nella Fainiglia dellc Carceri Veronefe j portata in dote da Fiorenza Sanudo ä Nicolb , di cui terminata in Giovanni la linea , ne rimafe berede Maria Sanudo , che la portb nella Cafa Summaripa infieme con Antiparo , ed Andro ^ Perven-se pcfcia nella Profapia Veiiiera , dalla'quale doveva per fuc-ceflione cadcre in Bernardo Sag redo che festen do Ja aggredita da''Turchi nel 1557, vi fi cojidufle alia difefa , enonoftan- te te , la fproportione delle forze per piii giorni foftenne la Gitta , linche mancatagli la iniinitione , convenne renderfi ä di-fcretione de' Barbari . Conduflero qiielli prisione il S^^re-do , mä ne fCi liberate coirinduflria d'unRmegato Ragiifeo, che dal medclimo Sagredo , mentre era fopracomitd di Galea haveva ricevuto cosi buoni trattarnenti, che anche cambiata Fedc , fiimb con quefta gr^titudine di contracarabiare il fua Benefattorc , Jfohtte vkme if ParJf. Tiene queft'lfola in pocadlflanrA dil fuo lato Occidentale quelli , che perciö forfe Viene col nome d' Atttipara cfiiamata, e da He f odo to i räporto di Nicoftrato fjp/j-rpj, fial Biudrand J ti AMiparh ^ Ampurioi ^ ed AHtipariti . Si cftende da Setten-rrionei Mtito gicrno di figura curva nella circonferenxa di miglii iSj mi non daal--iri Jiabiutta, che da Coiuadini, e Paftori , che ct>' loro armen ci H ricoverano ne' Villip-£i Li ^ta Stiilh , ed altrl di mbor conto , non vedendofufcl Ciftello , che coo lo (leiTb nomt d i Arttip^ta verfo Settentrione s'ergeva, r.ltro , poctie ^ e roWnate ffe-ftigie . Vi h pure quak he Ghiefa , ed un picciolo Con ven to di Galojeri , che in nu-triero di tr^, b qiuttro al vi mtnano una vita efempbijc . Nel Canale , che la divide da Paro, fi vcdono molte Suti fcopctte tsl volt* in mido, che fi pu& t tag it-tar vi fopra ä picdi afciutti ma fri elTe un dllettevtjle Scüglio, tielU d i cui piü lir» fjmrniti fiiilllli tu t ta via un picciolo , mi ben cpflrutto Tfnipio, aiiticanwute j come gl'Ifolaiii .ajTeriftono, k Marte confagrato- Scirociu di Aftripar» i l' Ifotetta Psiu/ä , forfc quelii , ch* lo Spon mjmioa A a/s i b Htttja^ pur hibi tat a da Pallori j come il lato piü Occidentali . StfUi» da Srefano fri le Sporadi annovtrata , l' primi da Nicoftraro chiiina;! Silin*vient po-poliita per lo piü da Pefcatori j cb^ vi pafTino dalla vicitia di Zfrfun^a da Nicciftrato Strfamt j e St fiino , c di Horte nliö Ta'iyttidt no ma ti , Ja quale vie tie tenuta da' 'I^rchi in qualche co n fid erat i o lie, msncrt vi tengorto di continul lefidenii un CltJl ^ goverjistia . Vi To nil finalmenr« i ffccchi ^ ed alt t i Scogli ^ che per eiHfre tfatto difelti) fi fenl^ meritano d^eH^re ccdufideiati. S I F A N O, If.rAtti- pAT« . Cmotnu/ f dl Qaiiff. Ti , IfP^caf*. Zfr/antt. litt- tH. ifSfrtI Aßrangttlim ; mä Svida , e ToJomeo I' hanno chia-mata Siphms, c Syphnus j alcuni de'Moderni ^//^Jwro, e comu-nemente S^am. Situata in gradi 51 di Longitudine , 36. 40 ' di latitüdine Settentrionale > gode C lim a cosi benigne , chcj feni^a bifogno de' Mcdici > e Medicine Tgiungono i fiioi Habitanti per ordinario ali' eta d' anni cento , e moki _Ia förpafla- otjt^ni^, no . Lontana k Mezzo giorno iion piü che otto miglia da Milo J altrettanto a Settentrione .da S.erfmo , ,c 4,5 j^r Scirocct» da Nio, non contiene nel fuo circuito, cheedi circa 40 miglia , altro di habitato , che-la fola Gitta del fuo nome coUo-cata lopra iiiia=CoIlina verfo il fup. Capo Durazzo a Mezzo giorno , c pocp lujigi dal Porto Cuma , Se bene non b per-la fuä poca profbaditä capare d' ogni. NavigUo , ad ogni mo-do fe il piü freqnentato degli altri ", eflendovi percib alle fue Spondc eretti moltr Magazzini per-commodo delie Mercantic, che da varie partl vi venivano por tate . S'fanto haveva antica- sr^ts mente un Vefcovo y hora tiene un Vicario Apoflolico, e la Con-.gregatione de Propaganda lia coltituitp per amminiftratore di queft'Ifola medeßma il Vefcovo di Milo. Vi e pero il Vefio-vo Greco , che dipende da Conftaatinopoli C(?n molti Preti , havendo nello fpirituale fotto di fe circa 4 mille Aaimedel fuo if^^undh Üto , e nove Ifole , che fono S'fanU , ßsrfänto , Pdkmdro Skäm, Nh, Amorgo, Stampalia y Nanfo^ ^ Mcom . Del rito ' Cattolico a numerano folo dieci, b dodici Cafe , e la Gatte- c;™. di'alc h dedicata a S. Antonio Abbate . E circondata la Gitta da doppio recinto di mura , fi rende afiiti forte , ed ä piii di tr^ mila afcende ii numero de' fuoi Habkatori , oltre i quali afferma il Tevenot efTere nel refto dell' Ifola alcuni pochi Con-' ' tadini , e Paftori, che habitano in piccioll Tugurj . Differenz temente perb afferifce Terudito Spon , dicendo effervi nove , ö dieci Villaggi ricchi , e ben popolati ; ma cib pub effere , che foffe in tempi pih antichi ; mentre hoggidi non fi vedono altro , che le rovine del Caftello Groy dalla parte Settentrio. nale del Porto Cuma y quello di Lwtati fuJ Porto ä Levante, Campeßri sü V ultima punta Settentrionale verfo Ponente ; g ^^^^ ^ Salto vicino al Porto di S. Nicolb , dalla parte 4el Qölfo nofi ad Occidente . Quefto ž: il Porto maggiore di tutta I'lfo-^^i/"/^'^ la , ed in eflö nel tempo dcUa Guerra di Candia fi ricovera-vano i Criftiani ä dividere le prede fattre fopra Turchi . Una piccola Cliiefa dcdicata ä S-Nicolb gli da il nome , poco lun-gi dalla quale quaü nel mezzo dell' JCbla e ua* altiffima , c ben formata Torre con Cafe all' intorno; mä dishabitate, per efiere appunto troppo fbggette alle nnoleftiede'Corfari- Poco lungi da Capo Durazzo fopra quella Sponda Meridio-nalc , di riacontro alio ScogUo Chitriani, fi yedono le rovine del t^rrtno- Vtnuria di fruMiHto^ t^ attff Miit/r/, del Tempio , dovc lacieca Gentilitä offertva Sagrificj a Pan.* delle Selve , e vi ß conferva tuftavia intera in un bel fi^sttt^l. nnarmo fčolpita la di iui Statua . Mä k venerare la vera D i vini^ sil ia cima d' un Monte vicino al Promontorio Buft'aj nel lato Orientale eretta una Cfiiefa con Cupola rotonda af^i ckifß^theW^. y unka ad un'ampio Monaltero di Calojeri Greci Bafi-liani , nel quale tutti que' Religiofi deli' Ifole circonvicincij vanno a fare il Novitiaro , e la ProfelTione . Dal pie di eflb Monte Ü ftende fin' al Mare un cosl ftraripevole prccipitio , decto Santa Croce, che fi fpaventa la.virta nel rimirarlo . d' Altr' acqua non liä T Ifb a fuorche quelia d' un Fonte , il con riftretta vena forge non molto lontano da IIa G t ta in dditio/a Vigna ; onde molto ne penuriano gÜ Habit a tori giü lontani , e Cg non che le Nevi liqueiätte , e Ic Pioggtj ianno tal volta fcorrere alcuni Fiumipelli da' numerofi Jfuot Monti , non vi farebbc come abbcverare gU Animal i , e fte-, rile affarto riufdrebbe il Territorio . Pei'Cib non produce tan-to Fr umen to , che baflj a iätiare per due mefi la fame degl' liblani , coftretti ä provederlene aitronde col mezzo d' ait re loro induftrie , come quel la di übbri^rare Barche , c Vafcelli Ltg-ifptf d' ogni ibrte , per lo ciie vi fono Bofchi d' ottimi Legnami , wlti^"' e li vedono ä tal' effetto in tutti quci Pore i Squeri ben prove-duti , riufcendo i predetti Navig i piu atti alia Navi,?atione d' ogn'altro di quei contorni . Cosi pure s' efercitano nell' ef^ cavare da que' Monti la Calamita, cheperfetta, c copiofa vi Ii trova . Herodoto afferma y che oltre di quefta , vi fieno anche ricche Mincre d'Oro, e d' Argento , le quali venendo anticamentc ben coltivate ne riptmeilero gU Habitatorila De-cima in un Teforo in Delfo , per diftribuirlo in capo ä tanti anni , Al prefentc non ve n^e notitia , c ibrfc le tengono oc-culre per non efiere caftrctti dalla tirannide Turchefca k perire nelia farica dell' cfeavarle . Vivono dunque poveramenttj, ftjjAv^^ e pi£i che d'altro deirindaftria (idle Donne , le quail fono in g/ ißUni. numero per quattro voUc plü degli Huomini, e come quefti vengono tennti in poco buon concetto , alt ret tan to ven-gono (limace quelle ottime , e cortefi ; mentre accoppiano ad una iingolare bcllez,7.a raodeftjflimi coilurni , talc eiiendo la T>ttu -Diif loro honefta , che mai fi fan no vedcrc in publico con la fac-cia iojperta-. Convten di credere , che anticamentc quelVIfo-la non. foßc cosi poyera , come hoggidi ü trova , poiche gl I Trjsr^M Sparta ni tencarono d' impadronirieac , C gl' liolani heb bero s^rlJ'' vigore , e virtii non &io wr dilenderfi ; ma per rigcttare i prepotent! Aggreflbri : NcIU decadenza dell' Impero Greco , all' hora quando nel Dc>gado di Pictro Žiani fb dalla Veneta_. prudenz? conceflb a' fuQi Cjttadiiji di poter a Joro fpe/e impa-dronirii deir Ifölc deir 4fi^pe^ago ^ per riconofcerle perb in feudo dalia Republica, Marco S'anudj? Nipote del Grand'I^en-ricoDandoio, che giä poiledeva Nixia, nel 1107 pre fe an che S^afio , ed lalcun? altre , di moJo che njeritö intitolar/1 Du-ca deir Arcipelago . Da' San udi pafsö queft' Ifola in pottro aSf' de' Go^adini pure Veneti Patrirj , come fi ricava da una me-^gf^n^oria latina Ičolpita iij una Colon na airingreflb della Porta-» pr.incipale di S^ano , in cui s efprir^e , phe del 1450 li Go-zadini ia dominalTero ; ceüfero poi tutre ali' Ottomana ppflän-^^ ^ ^^ languifranc , cd hanno perduto ogni loro fre- jgio . Vide quefta qualche ba;;! jrne di libertär quando nel 164Ö il Capita no delle Nävi Tomafo Morofmi vi fece lo sbarco , e nc fcacciö i Turchi ; mä fii un'effimera del defiderio , poiche vi jitornarono quefti piii che mai arrab^i^ti ^ come hoggidi vi fulfiflono y tenendp tanto abietti , e depreilt quei poveri Cri-SHtfVtft»- Itiani , che il Vefcovo Latino appena hä tanto , che gii baft i YHviT^* mantenerfi con un Iblo Sacerdote nella custodia di quelle GrT»" Ani me ; ed il Vicario Greco , che vi mandail Metropolitano di Paros, e ancqra pi« miferabile ^ 1 Caprj , ed altri Ani mali Silveftri Jfi mokiplicano fra quel-Aium^ü k balze diru pate , e nella fbitezza di que'Bofchi, perche no;£> vi ^, fe non di raro chi turbi la Ipro quiete. Di particolare vi Ibno Cavalli ftlvaggi afTai piu piccioli de' domeilici , c difte-renti anchc di fbrinaj ina,fe non(ervonoagli efercitj, nciqua-li % adopcrano i famigliari, fbdisfäfto al palato con la .d^licatez-za dellc carni ; cosi pure ottimo cibo riefte un'altro Aniniale, che chiamajio Cardubbe, cli'eilendo quafi /iinile al Lupo, ma piii grande , e paciHco , fi nudrilče deli* Erbe piu tcner«_j , e migliori. T H E R A. ßlvtßri. Chiamavafi qucfla Calllfie , quando Cadmo approdatovi , cotrve fcrive Herodoto , mentre andavi ia traccia della So-rella Europa da Giove rapita, vilafčib Mtmblario, 6 come altri vogliono , Membriareo fuo ftretto Parente con buoa nu- c»»» f% mero di Fenicj ä popolarla . Continuarono in eflä il dominio p^pj't* i di Iui Succeflbri fino aH' o t tava genera tione, quando T her a , uno de' Difccndenti pur in ottava generarione di Cadmo, gJie- caJm*/*»-la tolfe, pretendendo, che ä Iui forte per ragione dovuta, e le diede i! fuo nome , Diverfificano i Geogran ne' nomi , c nel fito di quefl.^ Ifola, mettendola alcuni fra le Ncuirali nel Mar: Auftrale di Candia col nome d i Go-^o , Cauks , b Claude , da Trogo chi a m a ta a nc he Tberamenem, A11 r i, con fb nde ndo la co n Tberaßa , ö Satttmni, la cfedono la fterta, b pure quel la, che giace col nome anche di Gkna fra Santorinl , e Nanfio ; e Tolomeo ne mctte una vicina ä Negrqponte, che altri hanno fatto pa flare co! nome di Cctidroms , ed anche Thevmia , f^e-ila veramente pare , che fia la CkUde , che qui ü defer!ve,fi-tuata nelle noftre Carte frä Z-ea, c Serifb in Gr. 51-55 di lon-gitudine , 36. 45 di latitudine Settentrionale nel circuito di miglja 4-0 in circa in figura curva, dal Laurembergio intitoU-ta Ifda hslU, perche dice cosi il nome Callifie fignificare, Mette il medefimo sii le Sponde del di lei Porto Occidentaleil Ca-ftello Ekußn , e quello d' Oea nell' ulcitno angolo Orientale yerfo Setfentrione , ne' quali, come aflfcrma T Aulenotti, ed altri, che pi ü modern a me ate I'hanno' veduta , non ii trova no ^ pitidi circa looo Habitatori; pocbi altri cßetido difperfi in angufte Capanne nel relio dell' Ifbla , fi mantengono colle Pelča^ioni , di cui que'Maii fono abbondanti; non rcndendo raiuo , che bafli a vi vere j i Terreni dell' Ifbla, per eflerc qua S tutti incolti , e percio in/rutti feri, ed infelvaggiti. Vi li vedono anche le Mura, e le Gale non interamentediru te d' altri CaftelJi , come S. Qiorgk ad Occiderucj Thra k Mezzo giorno , Cajfo ad Oriente , F lamia y e Limera ä Se t te n-trione , ed altri, mä tutti diferti, Cosi ncUa fua elhcma punta Settentrionale reflano ancora in piedi alcuni nobih avanzi del Tempio di Giove , che qnegii antichi Gentili vi adorava-no j e ncl pi£i rimo to angoio Occidentalc uti riftretto Hjfpitio con picciola Ghiefina di dne , b trä Calojeri , che li manten-gono con i'elemoiine diquc' Nationali > tutti di rita Greco fjt-to la cura d' un Vicario mandatovi dal Metropolitano di Pa- mf^rUd*-ro J e tutti cosi gli Huomini, conie le Donne fono nemici d'ojni altra Nationc, e particolarmentc dc' Turchi, a' quali pure crop-po sfbrzatamente foggiaeciono, e rend ono, come gU altri mag-gnore del lovo potere i I tributo . Vivono queft i fcnjpre in mife-rabile poverta / nudrendoll anehe d'alcuni grofTi Uccelli, c'hanno i lorg nidi in tre Scogli pofti ä fix>nte del Lato Meridionale deir Ifola , i quali fi pafcono'di Pefce , e comunemente fono chi^mati da que' Greci Agrk Säue , ciož Ochf Sdvagge, e vi fi trovano in prodigiofa quantitä . Era prima Thra Vefcovale ; ma hoggidi folo refidenza d' un Vicario > mandatovi dalla Sr Congregatione de Propaganda ; e benche foggiorni in quefl' Ifola il Vefcovo Greco, ad ogni modo foggiaceäquellodi Zea. S I R O , O' S C I R O. S' jngannb chi pofč queft' Ifbla alla parte Orientale di Delo vicina ä Micone ^ confondendola con Stopodia , o creden-dola una cofa flefTa ; mentre in effetto ella fi trova Gtuata^j air Occideiite di Delo , com'anche la mette Eurtachio , tra quefU , c Zea lontana dalla prima miglia ^o, dall* altra lO ifi circa , e poco piü di dieci da Tine ä Settentrione ne' Gradi n di latitudine , e $1 di longitudiue con fbli 15 miglia^, in circa di circuito , e non 40, com' alcuni fcriflero . Syms la chiamb Diogene, Syr a S vida , e Syri? Hamero , defer: ve ndo- -v*«; Mfi. la per altrettanto ricca , e fclice /quaato povera , e mifcra Micone, allorcheneirOdiflea canto Pafctia Uta ovibus , bmafrugibus , apta Ly^eo eß^ Nec Popalum fremit ^ra finnes , aec peß'ifer ofr Pallida morofis ixercet corpora morbis: II Bocharti vuole, che il nome Syra le fia provcnuto dalle vo-ci Affira , che vuol dire iUcca^, ÖC Afurä^ che fignifica Bf ata,, b pure , che fofle cosi detta dal fuo iito elevato , c fubiime , che ia fä apparire quafi Sigoora , e padrona deH'altre , Furo X X X no HlH'cUgi: Se/tfTf. tlo 1 primi i Fenicj a frequcntark nel tempo degli Heroi ; on. , ^ dč Homcro fcrifTe ^ che alcuni Mercanti Fenicj dimoiativi per iiiX^f ) coaduflTero via la Concubina del Re Crefia, ch era ancor' eßk Fenicia della Cittä di Sidone . La refe perö cele-bre , cd illuftre Ferecidc, che vi nacqiie, e fh il primo j .che infegnalTe Filofofia a' Greci^ ricavandola dagli anticbi Scritti de' Fenicj, e fii Maeftro di Talctc , , come altri vogliono , di Pitagora . Formo anche ujt'infigne Horologio Solare , che coil r accrefcir^iento , e dccrefdmento deii'ombradimoftrava i Solflitj , e per piu luflri venne nel la Piazza d i Siro ammirato col nome di Hdiotropb , come IcrifTe Lacrtip , ed Ho mero neirOdiiTc:! parJandone; diife Tram D dum ^ ßjlftt tuds psrvenit ad aüres j Injlila m jEgco eß , ubi Sdßit'mlia punllä: Mä non fii cgli di tale Iftromento il pri mo inventore , men-tre fiha dalJa Sacra Scrittura, che Acbai -dir'Gerofolima, il quale vifle quafi ducent' annl prima di Feredde, erelTeuna macbina limile, nella qmle ritro^x^dendo I'ombi-a died gradi, confcrmb Ezccchia nella Fede, Hoggidi pure per la i ua tertihta viene quell:'Ifola fra le altre CkUdi diiiintamcatecontide-rata , ed elTcndo popolata da 5000 Habitarui ^ tuttt Cattoli-d , fiiorche 10, 6 15 Cafe d' altri , che cat folic h i £z;i no , porta anche la denominatione dcH' JfoU del Pitpa . Nella Gitta , che nel fuo lato Orientale s' inalza , rifiede il iuo Vefco-vo con 20 S'accrdoti J e 6 Chicjici, che ha h (na Chiefa ded i čara a S. Giorgio , ^oo Piaflre d' encrata , e la fubordinatione ali'Arcivefoov^ado di Nixia. MoJtc Dame vanno vefritc degli «biti di S. FrancefcD , e S. Oomenico ; c tuttoche non fieno dauftrali, fono perc> icKto la difciplina de'PadriCapucdni, i t or i CO Icrinero , che riccvefle il nome da Zeo Figliiiolo tii Fcbo , che fii il primo , che le dafie Leggi > e denomina-tione; cd altri attribuifconoquedo pregio a Ceo Gigante Figliuolo della Terra , I Gred la chiamano Hydrujfa, e prima fu detta Tett'apolis dalle Tue quattro Gitta Julis, Carth<£d y Car{(fe , e ^r^ceßa da Strabone commem&rate , e celebrate . Nella fua figura lunata ä gui/ä d' un ferro da Cavallo contieiie hoggidl 40 miglia di circuito ; anticamente perö vogliono , che nc liavefTc piu d i 60; ondefoffe unit a ä Negroponte ; ma che il Marc forraontandola , ae fommergeße una parte , ii ehe af-ierma Plinio nel lib. 4. c.ii. dove dice : Ceos, quam mßri qm~ dam dixere Cearrt , , & Hyämjfam, aviitfa Eubo*^ qktngen- tis lo^ga ßadijs fuk quondam, m&x quaiuor fere partsbus, qu^ ^ä Bfrotiäm vergeh ant, eodem Mari de vor^itis . Vi regnb Arifteo Figliuolo d' Apollo , c di Cirene con la Moglie Autonoe Fi. gUuoIa di Cadmo , e f'ü accrefciuta la fua popolatione da que' Villa ni deU'Atdca , che qui vi fuggirono doppo haver uccifb Icaro , perchc imbriacatili col vioo , che il medeJfimo vi have va introdotto , ftimarono , che loro havcfle fat to bey ere il veleno. Perfeguitati percio dall'ira de'Numi in vendetta dell' homiddio, quando neU' Eftate fbrgeva la Canicola , abbruc-ciava col calore tutti i frutti dell' Ifola , ed cfli tutti fi mala-vano con fierjiTimo tormento . Per lo che Arifteo ricor/b all' Oracolo Paterno per ritrarne come liburar 1' libla da tali ca-lamita , n'hebbe ordine di efpiare con molte vittime la rnor-le d' Icaro , e poi chieder ä Giove , che nel tempo delU Canicola per quaranta giorni gl i concedelte im vento , che miti-gafle gl i ardor i di quel la, e cosi n'impetrb i Venti Etelle, che ipirano appunto in que' tempi dell' anno , e qua ado tal volt^ man. mancavano, fubito con nuovi Sagrificj a Giovc gl' implora*a-no , cd ottenevano . Tutta quafi e piana j e iblo picciolej delidofe CoUinette in alcune fue parti s' iralzano j ondcj riefcc feitihflima di Biade, Vini, c Pai'coli; mä il poco nuni ero de' fuoi Habitant! , che appena arriva ä ^oooj non ž baftante ä coltivarla ; onde in/elvagginc > e talvolta neanche produce quanto bafti al loro quotidiano alimento , eflendo ef-ü applicati ad altri efercitj , che allacoltura. S'apre ncl mezzo del fuo grand' arco alia parte d' Ocddente fpatiofilUmo Por- p^rj-^ to , aIJa bocca del quale trovandofi fituata.r Ifcletta PoiUfa , b GaLjJa , lo rende coperto da tutti i Vcnti, come e capacc d' ogni gr^iTa Armata , mentre hä piudi 10 paffa dt profondita , ed abbonda diottimi Pefci. Sta collocata fopra di eflb la Gitta del nome dell' IfoJa j che falendo dalla Spiaggia alia cima di de lici o Hi Collin a , hä le fabbriche in modo una fopra ^ r altra difpofte , che raflembra vago Anflteatro . Vcniva gia fpalleggiata da un forte Galtello > ma quefto fu nel 1647 ro-vinato, all'hora quando furono dalle Galea^ze Venete com-batrute , e prefe due Nävi Barbarcfche comandate da Mene-ftii Ri nega to j che conducevano un Bafda per V-iceRein Al- ca/^f/u r*. gieri, Fuggironomolti Tm'chi con gÜSchiflS i^i quefl'Ifola, o % ricovcratifi nel detto Caflello, dove fi c rede van 0 fic uri > fopra-1647 giunto il valorofo Tomafo Morofini Capitano delle Nävi, furono coflretti a renderiegli a difcretione , reflando frä gli aL-cri prigione Meemet Aga Fratellodel Vicerč predetto^ ch' era niorto nel conflicto . La dove era I'annca T&ljdtr tre miglia in circa diftante dal Mare fopra erta rupefituata, vedefi ancora in piedi buoru"''-numerodi Cafe , mapoche da poveri Armentarj,e Coloniha-bitate . Carthea^ che sii rultime fue Spondc Meridional! ver-fo Ponente giaceva > dimofira quaichc contrafegno del fuo antico /p len d ore in molte Colon ne da yarie G reche I fc ritt ioni nobilitate . Mä U Gitta di Ccrei^e nell' ultimo lato Boreale ^ pure verfo Ponente pare , che folfe giä la Capitale dell' Ifo-J^jf la, trovandofi negli Annali del \f^adingOj cIk nel 1411 ibf- ^T'^»- Vefcovo di Z,en ii P. Francefco Andrea Mil). Con v. da Ve^ netia col Titolo d' Ep'tfcopus Crifenßs fub Anbiepifeopo Atbena-rum . In efietto Tolomeo, Stefano , Svida , e Plinio hanno molto cclcbrata quefta Citta , che Strabone chiamb CareJlus, e Corißia . Efchino la nominb Mereßus, e ie bene fino ä tempo di Strabone era demerits , c disfatta , aflicrma T Aulenoc-t-i, che föfle poi riediiicara col nome di Cr'fa, come anche hog-gidi fuffifte mediocremente popolata , facendovifi quale he trat- Cj-i/i fico di feta^ ed altro , fe bene non coii frequent! , e ricchi , come in Zea, dove^fei n:K;fi -deli' anno il Vefcovo, ch* fe Greco , rifiede , trattenendofi il reilo del tempo nell' Ifola Ther-b Fermenia, che pure c di fuo TitoIo Vefbovale, I La- P#i Jitra mi a Vefißv» G'e.'ti^rVr-earii Laff m. tini perb hoggidi in luogo di Vefcovo hanno un Vicario , fti' pcndiato dalla S, Congregationc dc Propagandni • Le rovine poi di Precejfa veggonfi nell' ultima Spcnda Meridionale verfo Levante j e SÜ la Spiaggia Orientale frä i disfarti CaflelU di Ne-do , cd Ecclia fono gli avanzi aflai rimarcabili dell' antico Tempio di Nettuno j il quale haveado alcuni Calcjeri tenta- ^^-iny .u to d i convert! re in CJiiefa, non aderirono gf I fo lani , per non diflruggere interamente opera cosi rig ua rde vole , e fingolare . Quindi poco lung i c il Fonte , che conferva il come di Corjh de/la Pii^ia , poiche per antica , benche forle favolofa tradi- ^^„^ tione, viene riferito , che di quell'acqua chianque beveva di- o>-jo A.^fa veniva infen/ato ; mä ritornava poi in fe Aefib doppo che 1'-ha veva digerita . Cor re anche fa ma , che fofTe in que ft' Ifola un coftunie dcteftabile , da publica legge confermato , pe'I quale i fuoi Habit^inti, quando oltrepaifavano i' eta di fcfTant' anni, 6 col ferro, b col veleno da fc flelfi s' uccidevano , si per i^uggire il tedio molefto della vecchiaja, come per lafcia-re i Gio van i pi £i opulent i, e dovitiofi , Akrettanta gloria perb le han fatta otcenere molt! Huoraini illuftri in effa nati , frk quali fingolarmentc vengono lodati Simonide Poeta Liri-co> che fiori nell'LXXXVIII Ohmpiade ; Bachilide Orato-re , Filofofo , e Poeta 431 anni avanti Crifto ; Erafifirrato Medico , e Fifico della Setta Peripatetica nel 460 di Roma; quello, che cosi ben conobbe la febre amorofa d' Andoco per la Matrigna Stratomca; e diverfi altri, de' quaU van piene le Trombe della Fanja, che publica a gran pregio di Zea il fog-giorno , benche breve j fatto in effa dal Gran Pompeo , come pure foninaa riputatione le hati data Ic fue Donne col tef-'^r fere Cifßu'rj dlteß-eUt. IT'frmlJTt fsf^tetHe in liolario 'I 1' ac P, Goroncin 2J9 Ifere Vcfti e TcJ« di Eambagia .finifllme ančhe piii di quelle idi Coo ; ondc Propertio cantb £f tfaue} Ceavrße movere Sims.. % >5i I "Vcrfo TI Jato Meridionalc dcJP ilfbla Zcs. ibr^e 'Sef^noda jj^^.^Herodoto,, PHnio , e Mela J^n/üJwy , cl;i Strabone Seryphuj ^ ■vjiiüir da Sofiano Serpi^wr.y -cda Mario Negro Saphena nouiinato . Tacito nel 4 degli An ti ali 1'iiinrola St!r!phUtm faxum, T.Au-Icnorti -vuolc^, chc com foflc dctto da un .ftiaidominaforc Ser-fiQ chiamato , il qualev^i fabbric^)la'Cirta tlel Tuonome riclla-to Auftrale sli Ic Sponde del Porto Coi'neto feuata. Ma Stra-bone mette qiwi "una 'Gitta col noiiie di Tesss , e vipkio ad elia il^döbre Xempb di Nettuno . JI fiio aiTibitß c .di ctrcft JO m;glia'in.gradi cmquantaduc , c rainuti qumdid di loa. ,gi che-verannente ^ tütto alpeftro , ^e farsofü , Nel mezz-o del fuo lato Auflrale prefso a Porto Cor-neto /ono grand i auvan^i^dell' accenpato Tempio , ove ( co-jftffMB. rnc riporra iitrabone ncl libro ijO ) Ncttuno veniva^con cUia- ordinaria li^ipc-rftitjonc venerato ; fL-orgtndoviii peiii di grofTt .Muraglie, Statue., Colofine, ed Ifcrittioni ,, che fanno betu comprendere li^ fuaantica inagnitlccnza ■ U piu maravigUofo tdiiqueft'Ifbla e, che le Rane , le qualiin eccefliva copia -vi iiTio tiplicano., (bno mute; mä Cc vcngono altrovc porcate , loro garrido (trepjtare aHordano inccflantemente i cqntor-■ni . II Biiydrand Ja idcfcrivej^rBen col t i vara , e fertile ; mä itanti, che, come:ii e d ei to, a poco'pi it di milic s'cftende. Tiene anch'elTa ne'fiioi Monci-alcune ^ven^ di Qi la mita, ma di poca förza; ed una alTai ticca Minieradi Ferro-chc altre volte vi fü fcopert^ ; mä hoggidi «oii 4Ugufto de, Maomettaai h artä tto perduta. rifft 4t F £ R JÜ £ N I A; iace qucfia men d'otto mig^ia di R:afi tc.da Serfitio per Mez-'mo giorna , dteci ä SettcntriuE)e da Zea^ c 40, ugualmen-tc ä Greco, e Leuanre da Paros, e Delo, i n g radi ,51. 5 6. di loti-gitiidine., e $$.$0. di latitudiae, conccnendo nel -fuo cifcui-to di miglia quattro otcimi , e ficuri Porticl;e la rendono op«lenta> e ben habirnta . 'P!iiiip>-, Tolomeo , Mela , e Stefano la chiijijiarono , Pi^^na, -e 'Fvrm'ifia ; Heladio coaaltriiÄ^iiicroCfWAjt/d, Arte^ßtem ^ hJiHemtem^ cdHcir-tenfio.vuele, c]je prirrta nfJuiin^Ka £fioi ^ ma da'G reci hebbe il nomc di Tbjrmia ^ perche nelU i'ua parte .piü baflä e' .pienadi b^iri.d'acqiie. tal^ Solfiiree.; onde fre-quentt eil concorib.di;'viijini ? dhc ä curarfi da varie infer-mita vi porta no - Spantia dpi Porto, ch'e verfb Levante di feto d sgl i Scogli Kifi^a ^ Gir^^a ed-Ap*}^ ^ fergc !a 'Cittß del-fuo nontie da piu di^iie'ßiiU Peripne^habkatado. -ve por fei meii deU'Annn riliede anirhe ij Vefcovo , ch'fe lo flei ö dt Zea , connc ivi fi e acccanato , ed-ä cui 15 Chiefe ■del rito Grev^o ftanno foggptte . Eravt ,pufe altra volte jI Vefcovo Larino; mä gh Albiineli, ^mentr'eghtrova-vftfi facti deH'lfbla f occupategli le Scritturc » cd ogni al-tra cofa^ , non lafcioronodie piü W tornafle , Ne' fuoi Borghi ibg-giorna un Cadi Turco con quattro Pnjcuratorl, perammini-ütar>vi .giuflitia.» «piu^o^lo-tiran^ggiarla ^ ^ e4iggerne Tan-iiiuo tributo al Gran Signore , che ricavano dal trafEco de' Lini , Tele, Bambage, cd altre Mercantie. Ytii vedono al-cunl CafteUidiruti , negli avanzide'qiiali albergano Partori, c^^/ä. e Pdcatori , come in quellodi S- Lgca , che da il nome ad uno de'Porti verfo Mez^giorno; e ncl picciolo VilUggio di Mefish k rponda Occjdcntale verfo Settcntrione poco lüngi da Porto Mar^a > ch'e il maggiore^i tiitti.gli aJtrl -dell'lfo-la ^ -mä il .racao trequcnrato. Frrmr/im. Civuito^ Porti. Heati ilijß. fitift. QittA ttf fit dtil' i} f/a. Tun*. S P O R A D I I S O L E DELU A R C I P E L A G O, E V. Oafše di quelle del la -Grecia . frmte verfo V Aßa 1' I tole Spora di formam Cluß? cofpkua a quplh Jtir An ipclagOy cotT-dt^smmaU^ ferchf ctimparßom dif-perfe 'm p ü pi^n] aH mcmtro äs , e tm raccäi^ m forma ^iš Ofcolo , ^oim U df'ß ritte Ck/aJi . F uram aßjti ^eiebri tut te ijaejic 'Ijoic , e moh o decant ^te dagli Autor i a tmpo delU Hbcria Je^ Grm ; ma petfero il p-ißifto hro fpkndtre ealJ' iti-Väßoni de" Romuni^ Stfr^cki^ ^Corjari: e rovinate finaimeme i» tuito dslU-barb^rie Ottomana , fotto h medefma 'ho$£td) 'lemifiono . hrä qm-fie hahhuum conmtrnfrtito Milo > e let picmla Criüiana , mcorcbe heW latroduttkae nlC ifola di Ca/t- dia b^tvevam^ propofoji ^fi/wrk tra fe di ki AdmceBh , fegumdo U pratkato da Tolomeo j ma h sha^lk> afcfanatodello Stampätoreä U dfvmiro.dal K'Jlro propon'ttn:aTo . pero orrort^ ta il numffrarle tra le Sporadi ; poiche Ji quißo fentimetito fom flat i wJti Autor; . M I L O . T^vir^ftt, IÜ J rhe qvalanquc ■:iUra per i fuoi pregi e fla-r^ ct'k'l^rt'uelt' .e per 1:i Cittadinanza del FilqJüfü Tnbre ddia Ilirpc Reale d' Agenorcij, chc rtacque nelU XXXVI 01im|iiadc . Fü daj v^rj A u tor i con varj no m i chiamata , mentrc Tolorticü Ja difie Mi'lot , torfe k riguardo delia ) raflembra un PofTio ; b pure -dalla quantitä de Molim i Vcnto, clie vi /i rrpvano, b per lePietrc .da ma-cinare j die in gran quantitä vi fi ravauo . Ari/lociie nel libro de Mkabillhu! ISätura rlpoTta , clie quefte Cave ää per fc flefTc di nuovo ü riempiofio; onde ne fia proceduto aü'Ub-la il nome di Meio , che in Hebreo iignifica phfiitudo , vdrepkih . Plinio anch' eflb la nominb, Milos, poi A^ttort , e con Ariftide B^Hs Alcri la diflero Melida -dair abbondanza del mele, che nafce^lri nelle Cavernc de* fuoi Monti T^spbhid k chiamö Ariflotelc dal Vento Zetfiro , chc vi fpira qua'fi lerÄ-pre \ h forfe meglio Zeripbia dall'Alume perfttto, ehe Vi na-fee. Simhinus la nominb Hevcntio dal mormorio , h fi/thio , Y:yyy chc ^Sftt. Cirmlff, che fanno I* acque cadenti da' fuoi fafTi . CaUimaco da Mima-lide Donna gacrricra, che havendola foggiogata, la fignorcg-gio lungo tempo , prefe motivo di notninarla Mlmalif ; ünal-mente alrri con altri nomi , mä ii plDi univcrfale fti quello ,, che hoggidi ritiene. Sltuata in graii di laticudine, e ji di longitüdine , gode Clima falubrc , c femprc benigno ; onde ablronda di txittc le cofe pii necefTaric ., ed infiemc deliciofc , Giugne il fuo ctrcuito ä miglia 70 in circa ; havendo errato di molro i^bi glie ne ha date ible j6. Quivi fi trova il Sa.rdo-nico Gemma di qualchc pregio ^ come pure ^i ibno diverß Marmi-di varj viflo^ colon, e j?iit fini d''ogn'altrodell. Uintrt rf' Lc Minere dMrgcnto, ed aitri merafli , bentbe non vi man-v'SiiU chino , Jion vengono pcrb fcoperte , nu-coltivate dagü Habi-ttiJi. tanti , che troppo fajiebbero dalla barbaric Ottomana in tal caib angariati , Percib folo ne coltivano una di finiifimo Sol* fo J con vcnime preib I'-afsunto da uno di que' Greci > il qua-.^ffiSiit rf/le coiTifpondende alia Comunrta 1500 pi/aftre d'Argento all' ^nun , fi proJitta efso deU'avanzo, ch' e con fide rabile. Ct>mc poi J' Ifola ^ copiofaTncnre irrigara da -varj Fiumi , cd altre acquc Torgcnti; quefte p:!fsando per le predcrte vene Sol fare e., formano circa tri miglia diftanti dalla Cittä Capitalc dlcuni Bagm cflldiA quefh concorrono da tutte T Ifole , anche ■ piii lontane , varie forci d' Infermj, mrntrequiviritrovano il jModo d i ricupcrare la perdu ta falute . Producc pure quantity di Cottons-che filato da materia d' utile trattenitnentG allc Donne, che in varie manifatture Tadoperano . S^allontana dal Promontorio Scillo di Cand:a miglia 70 in circa , da Cerigo 100, da Nio 40, da Siläno 30. e benche jion fia fear fa di buoni Pafcoli , Gli Habitant! perd iron ufa-no di tenervi Armenti , chc baftino ne' anche al loro qiioti-diano confumo . Era pieiia anche d' Oliveti ; ma la lungjLj , fono ripartiti in piccioli Catali , c Villaggi,^ne' Caftelli di Crac ^ S. Drmetrk, 6 C. Domemo » Dolonc hoggi $. ■Bffßlhf S. Gkrgkj Mih vccchh , cd Apam Caßtc.i b CäßeiUSU' pcrhte , che cinto di buone, e forti Mura sMnalza poco lun* gi dalUr fpondc Accidental i del Porto fra i Fiumi Sottmar Ja g;ä Sytolo:^ e Scarprnfro :giä Retim , nel fi to dove alcunivo-gliono -, che fbfie rantica piü cofpicua Cittä dell'lfola . Scri-ve rAulenotti , «he vi fidevoHO a cune non picciole veftigio d j un niagnifico Scpolcro, nel quale dicono fofefepolto Meneßgo 'Fratello di Dcmofbnte, e Figlivolo di Peteos R^ d'Atene,che ne! ritorno dairimpreia di Troiagettato in quert'ifola daiia tempefta del Mare , vi venneä raorte nel 2.SÖ4. del Mondo, edagl'Ifolani rimafe honorato con memoria cosl bella. In efietto sono elS mol-loamorevoliaToreftieri , eparticolarmentek Donne, le qua-lidi affai vaga prefenza maggiormence Ja fanno fpiccare con la bizzariadel loro habito, che cortn fin'al Ginocchio le rap^ jrefenta Ninfe ^ quali appunto Je finfero i Poeti , b i Pittori Ä pingono , FEi foggiogata dagli Atenienfi nel tempo della Guerra Peloponnefiaca fotto il Gomandodel valorofo Ditd-meno Cretenfe, che fece rrucidare tutti i fuoi Habitatoriä riferva de'Giovani , e delle Donne , che in dura /chiiviti^i furono in Atene condotri, andandovi poi vna Golonia di Ate» niefi ä rihabitarla , Gorfe pofcia la Fortuna del refto dellaj Grecia nel tempo dell' Impero Rom.mo, e Greco, mädop-po Jadccadenza di quefia, li i: go verna ta, come tuttavia fi reg-ge da fe medefjma col me7Z0 di quattro Depucati ^ che dal corpo di tutto il fuo Configlio vengono ogni fedici mefi elet-ti, ed cftrati. Quefii nmminiilrano tutte Tentrate, ed has-no il penfiero di cavare da' Datj , ed altri pefi il Carriaggio , che fono obligati eorrifpondere ^nnualmeme al Gran Signo-re , e 'taThora anche a'Veneti , che ne cavano nel tempo della Guetra di Candia ftdeiclmila Realidicontributione, a la quale pure prefentcmcntc fono tcnuti. RefU queA'Ifola da molti Scogli, ed'altre Ifolctte mi nori circondata ; e cominciando -al fiio Levame euvi quella di Polotita y che girera circa-qui ndici migl'ta , eviene cr^utalaj C'molh d i Tolomeo. Siegue ä quefta 1' Ar^entlera , di 12 miglia di giro , cosidenominata da una Mineiera d'argento , che vi fi trova, mä iucolta , ed il fuo antico nomc fti Pruep^ßntbus, fecondo Plinio Cirnks , iecondo Tolomeo Cimolif , come hoggidi i Greci U chiamano Chnnolo , e OrMolo . Tiene quefta iin bello J benche anguflo Porto verfoLevaate,- e leDon^ ne natiue di efiä fono piu belle , e cortefi delle fieffe Milou, ed irrigata da un mediocre Fiume da il commpdoa'Naviganti di provedcrfi d'acqua, c d'altri rinfrefchi, de'quali eilaab-bonda in modo, che al fuo ordinario confumofopravanzano, Pocohingidsqucfla trovafi Antimh , che cuofK-e appunto la^ bocca dcJ Porto Pelago, non eccede 16 miglia cdiircuito, ed hä nel mezzo un Monte ditanta alteiza , cbc fi vede dai Ma-rinari 9 miglia in Mare . Vi fi oflervaao pure le rc^vine d i varj defblati Caflcllij c d'uno parti cola r me nte da'Greci chia-ma to Ca lata ; e ferve anche per pafcglarvi gli Armenti dt;' Miloti J quando ve Ii trafniettono , cßendo per altra "priv:i afiatto d'Habitatori . äpäwwJ/o fioalmente chiamafi la Fako^ nara del Negro , giä detta da Plinio, Mela , c Tolomeo Pa-lytegos piceiola, diierta, h folonido diCaprefeivagge; L'ulti-ma Ifbletta , b Scoglio , che ä Garbino deirukimo angolo di Milos'inalza , ed in nove miglia in circa di circuito , non hä ne purun folohabitante ; mä dai iegni, che vi fi vedono d i antiche Habitation!, credefi , che vi fofie quakhe popolat ione ; benclie circondata da diverfi non meno pericolofi , che inutiIi5cogli , chicmati i Petiim ; i'lfoki ChrißU»a detta da Strabone , e Stefano Lugufa ; h aflai picciola , raä di fertig fituata trä Sicandro aH'Occafb, e Santorini all'Orto inj faccia a Capo SafTo il piJt Settentrionale di Candia . Vi lb-no anche diverfc buone Cacce di Volatli , e Quadruped i fči vaggi, che perb godono la loro quiete; mentre le non vi vä, conic fi & detto , qunlcbe Paftore con gli Armenti ä A/i' ifift ?!slM!t t'fliff, it Rtiil Mi Dnh til m. CarTi^i" »/CM, If. AriiMJtit r/.jri.*^ f.'. 1 : . ^■'vjOif vi, MU VI h pur uno, che loro tur- _ 0-lo-fUhSQ. ottenuTa ^nue Cau Frmic^o ca rteHjHi bi laPacc:Vican, che rifola di^ifi»*, da Toloiheo Sicirtuff da. Plimo , e Mela Skyftüft da Strabo ne Sfcenusy giä dct-ta Oefioe di dodi-ci miglia di circui-to frä Milo, ed A-morgo, nu iacolta, C diičrta, Neil* acque di qucft'lfola il C^tpi- riZlZT Generale Gior-d^sotTut^ gio Morofml pofta A 'Cc iniiyrjWjm/TiVtt in fugaTArmata.,' Turca numerofa di 4oGaIee,ncdiftruf-fedieci , ch' erano ^^^ entrate a Talvarfi nel Porto , vi tccc circa 900 JUrch^ca i dal to AtoroJ-inl Cbr &eil£. r 'f^mmr. cjrca guy 1 uit-m prigioni, piCi d'al- ' ™' ^"^T itiimcJljact^ Turchi ivUa. i ffnr.ffaii.. ''Hasii.^alslis. ralore a tutte Ic_» Nationi ) iino nel 1649 lo fcce cono-Icere in fJstf/J' Acque iüMiUtj dove avan-zatoß con raoko rii^ chio , fcce tutto lo sforzoper attaccare altra^traglia coll' A rmataTurchclca. Mol to piü ne moftr^ mentre era Capi tan Generale, dadopro^ va al Mondo dei Tik» grgn coraggio neil' Acque di S. Pehgi^ » non lungi dalle pre-detfe , quando di nuovp combatte in notre ofcura alio fo-lo fplefldore di Tor-ce accefe le Squa-dre Ottomane Ii 8 Maržo del 166S per ette höre continue, Strafcinb aU' hora trionfante incatena- Vftfitri* di" Vtntii K*t\ ' Afft/t d* Miit ftrf t «49 \ Vitt/fm Jf Vnrteti KtW A ft/ft JiS PiSagia WtöiS trctunti ne mori-rono nelComb^tti« mento , circa 1501? Crifliani farono liberati quafi in un momcnto otteone una Vittoria S che obbligb il Venete Scnaco ä rimunerare il merito del Ge- grannumerode'Turchi, e lo fteflb Durach Eafcia Comandan-Vl-i. nerale col grado cofpicuo di Ca vali ere di Saa Marco, e do- te fu premo, acquiftata anche la di lui Galea, facendo Schiavi nare agU altri Oificiaii CoUane d' oro di molto pregio . Pure isooNeaiici, e hbcrödalla catena iioo Crilliam. FrancefcoMoroüni ( che Tara in ogni Secolo cclebrc per il Cmo ati, e fi pub dire^ te alia Prora dclla (\xz Galea GeneralitJa cinque ben correda-ia cosi fegnalata , te di quelle del Bey , ed altre n'afftndb. Pafsba ftlodi Ipada POLI CA NDRO. TDrilsmina-imn^fne^t U' quefla d^i Tolonaeo chiamata Ththscändm, da plinio , e Stefano PhoiegänMs ; Da Arato per la di lei afprezza jfecondo TanaotatioDidi Stra-bone^ Sytkriäy doh.Ferreai dal Boidoneperb, p comunetnentedagU altri Polkandro . Q^fta^ nello 4>irituale foggetta al Vefcov» di fttanto , gtace Totto i gradi jö. 10 di iatitudrne, e 52, dilongitiidinc, lontana da Milo mlglia sj. (ia Therafia 30, ed altrettantida Nanfio , con havere di circuito miglia 18 in circa > tiitta^ grebanofa, ed alpeflra , e percib diificiiiffima. da coltivarfi . Abbonda perb d'Orio , e di Bambagia, della quale iauno ot-time Tele ^ e col tratto di que fie Mei'ci provedono al rima-Aojkiüi i^ent^r del loro bifogno . Da molte veftigie di fabbriche anti-ravfnsft. * che fi comprende , che ne tempi aodati foIFe dccorata da di-fußfif^ti. ^jff^ ^ ^ Catlelli; ma hoggidiogni cofa djruta , akro non XufTifte delle fue antiche grandczzc , che vaite rovino , particolarmente del Caftello di P9ly^gos , nel bel mezzo dell' Ifbla ;'ed akro sü la ibmtnlt^i d'unodi quei Monti , dal quale fi ve^ono tutte T altre Ifole deir Arcipelago, in cui fulfil . fte intatta una picciola Chiefa dedicata al gloriofo Arcangelo v^iUii,,. ^ Diflante poi circa tt^ miglia dal Marencl fuo la- to Auflrale, euvi un Villaggio di cento Cafe coa circa trecen. to Habitanti , in cui ft vedono tre Chiefe di buona ftruiru-ta , e ben adoraate; e due Monaflerj: uno per Huomini, de-Mtnajttrj. dlcsto alia B. V. con picclolo Giardino attaccato alia Chiefa , ed una Cifterua d'acqua eccellente -. L'altro h di Donncj , che fenza regola , b oflervania alcuna vivono perb aflai reii-eiofatnentc , e cella loro Chiefa deiicata a S. Giovanni tutte le Domeijiche , e le altre Fefte uno di que' Sacerdoti celebra la Santa Mcfla . Nel rcflo toltine alcuni pochi Paftori, e Co-ioni altri habitanti non fono ia.tutta I'lfcla , che i /oprano-inati , i quah hannotratti aflai civili j.e cortefi , e princi-palmente Je Femmine, che ibno anche di gratiofo » e bello a/petto . Vivono pure affai laittamente , poiehe, ottimo e il I*. Temfit Ji Lot 3/10 . Tf Si tan' itr» , t Jxoi Pane , che fanno de' loro gratii , cd Hanno abbondanza di Volatiii, efquifiti Montoni , ed altri Animah domeitici , e felvaggi; man can do loro fbloil Vino, nonfofferendo Viti quel fuolo j onde fe ne provedono dair ifola vicina di Santorini , Efsendo il Clima perfctto vivono lungamente /am , e robu-fti fenra valerfi mai b JVI^e^iiriie > fuor che di qualche Semplice efperimcntatocon^erente alia loro comphf-fione . Sopra T ultima punta Settentrionale dell'Ifola fi vedono le roviae del Tcmpio d i Latona 3 dove credeyano gli an-tichi Idolatri , che ü fbilc ferm^fa prima di partorire Apollo , c piana ; e percib. veniva I'liola in quei.ciecti Seco-li refa piil nguardevole , epraticsta. Dalla parte Orientale di Polkandro divjfa da un Canalc_j di poca larghezza forge T Ifqla SicWrw ndi' angufto di(lre,tto di circa otto migUa . Qi^efla fu prima chiamara, K^^w/ , po-fcia da Tolomeo C*Wi/ ; da Plinio Eebmiffa, dal Negro Iha , col qual nome , c con quello di ^iamJr^ h ftata anche ' da' Noocliieri quali femprc conofciuta . AI Doglioni parvc_» di chiamarla Onif ^ e Sich'm , mä con quello di Ctmoh fii ce-lebrata da Ovidio , che nel 7 delle fue Metamorfeii rantb fünc humUem Myco^em , Crmfsque rura Cimoli : alludendo a' Vafi nobililTiml di Greta > che fi formavano in,» eiTa i hoggidi perb non fe habitata da altri , che da pochi Pa-rtori , che vi pafcono i loro Gregi, cd altre Pe^^bne,, che li profittaüo con la raccoka de' f ichi , che in gran copi^j . yi li producono . Si vedono perb anch' in efla le veftigitj di buone Fabbriche ; on de fi comprende , che fbdč m al-^ tri tempi habitata ; ed alcuni afFermano , che venifJc decora t a da una Citta col nome di Trtopolif , di cui in eftet-to fi offervano ri marca bil i avanzi . Vcrfb Mezzo giorao di . Poiicanäro e anche la picciolä Ifoletta . di ■ Cari del tutto fjxjpolata , C diftrta , come pure ft quella di S^ao alle . fue Cofte Occidental i , che da Plmio ,.e.Me!a fu chiarnata Sycinos , nido hoggidi de' Pirati y e dclle Fierc . J.1 ^exft Pi'j 'a. t Cirrä Ji Trie^S/. If.Cofi-, * Shnt Pa- Zzzs NIO Sil* di Kml A-tfffi. JM fnii I^i-ildri. Tirrrffa fmiU • N I N quella parte dcU Arcipelngo , che col notnc_j di 'Mare di Caiidia fi chUma , frä i gradi IZ di latltudine, e 53 di longitudine s'eftende ä giiifa di Colomba con due grand' ali fpiegate queft' Ifola nell' am bito di miglia 40 conipre-Ih ; loncana da Milo miglU da Nixia x^j altrcttanto da Terafia, c 70 dalle ripe aquilonari dt Candia. Tolomeo , Virgllio ^ e Plinio la conobbero col nome d* Oka-rust Strabone la chiamö lot , e Fbe/iic^ , il DogUoni {w ^ e Palma , ed i fuoi Nationali ä rifcrta dei Negro Qmnmmh Cosl forfe fü denominara da un Caftello ^ che nel iuo piii ri, nioto lato Meridionale tuttavia , bcnche poco , b niente hali jtato, jfufiffte; nicntre il mimero maggiore de fnoi Habitant ti, che non afcendc perb ä piii di 6co in circa, fbggionianel c^i/u. Cäßello Nio stt r crtremo di Tramontana licuato . Un' altro Caftello fi vede nelle Tue Spondc Occidental i col nomedi Du-ris, ma quafi interamente diruto , e percib povera ftanza di pochi Pefcatori; come nella parte piu Settentrionale diritn-petto ä Nio vicino al Porto Manyinatt , gia tlecto Cadrafia , i'h abb&ndonato per elTere troppo foggetto agrinfnlti del Mare J che con la violenza de' Venti da Greco gonfiandofi, en-^ trava ä tormentarlo . Alia bocca del predetto Porto fi vede una a/lal bella Torre di quadrati Marmi ant tea mente fabbri-cata , come fi crede dagVImperatori Orientali per ficurezziLj degli Habitant! dalle moleiHe de' Cor fan , ammirandofi fo-pra la detta Torre foftenata da uno Spiedo di ferro aiTai grofia Palla di Marmo, ron fi sit a. qua! fine ivl inalzata, NcIJa par-Pfrti, fts Auft-rale ibno a!tri due Porti non difprcz.zabili; ad uno de' ■ (^uali il piu Occidentale fi oflerva erotto un Molo artificial&_» di grofiilfimi Marnii compofto , che fa comprendere, che ne' tempi pafTati 1' Ifbla godcfle moko commercio » e traffico . II fuo terreao e molto fertile, e ft vl fofle chi lo coltivafTe, non lafčerebbe , che defiderarc dalla fua fcracita y profittandoli prefentemente 1 fuoi pochi Habitatpri col taglio di Roveri ,, cd al tre /brti di Legnami , che prodaconoi fuoi Bofchi, por-tandoli a vendere nell'altre Ilblevicine con molto loro vantag-mi haver hayuto in eflä il natale la Madre d'Ho^ /ÜßrT*'' mero , come pure per haver dato il fcpolcro a quel gran Poeta mentre ritornando egli d' Atene» quivi forprelb da grave malattia terminb di vi vere ; ^Liando per cHTere dichiarate fuji Patria tante Cittä della Grecia hannofira eile contraftato • Soggijicqwe al dcminio di varj Pr-iacipf j ■ iinche pervcnnc_jt in potere della Veneta Nobile Famiglia Pifanl della qual p i ft data e ben degno t r alee U vlvente Lui^ Procuratore di San Mar' ■ CO , che percib quiv-i n habbiamo pofto il Ritracto . Fü poa qucft' Ifola ufurpata .dall' Ottomana prepotenza nel 1557, ed air hora faccheggiata , e diftrutta furono anche ro^ vinate quelle Fonti d'acque calde, e falubri, che la rendeva-j[io famofa appreffo i Popoli flranieri , e percib notabilmcnte iiequentata . Nello fplritualc era gia ^io foggetto al Vefco-Asi«- di Santerini j ma noggidi alia di lui Chiefa dedicata a San /d fl/Fry;. Gio: Battifta prefiede un Vicario jflipendiato , ed eletto daU j sjiHtfTf ^ Congregatione de Propaganda , beuche pochi fieno 1 La-t.ini J bensi i Greci arriyano al numero di tre mila incirca^ . In taccia al fito, doT*erauo le dette Fonti, ciož; dalla iiia parte Occidentale frä molti Scggli , e Sirti , che da efTa la divi^ dono, fe I'lfola Cardiani, che il ßordoai chiamb Coi'diaci dicir-^^ c-i'iÄ'f cuito otto miglia in circa, quafi tutto grebanofb, e diferto, e percib dishabitara . Verio Oriente po i trovafi lo Scoglio Chä-if.ohamt'"^^*'^ , € quelli chiamati con falfb nome gli Amk'if perche ac-r,t. compagnati da uiu perigliofa Secca , f: fcuoprono pur troppo nerhici a' N^yigaiiti ^ che aon ftanno actecti ä smggime le iaüdic ' N A M P J O. Ritrocedendo 10 miglia per Scirocco Lcvanbe ,da Polican jifj ^dro , trovafi P Jfola di Nifnßo j fituata nel Mare Cretico ne' i^ir'jis. di latitudine, e 53 di Ipngitudine in circiiito di 30 miglia , quafi ugualmente diftante ti:a V I tola di Nio al Set-tentrione , di Gierra all' Orto j e di CrifUana ä Mezzo gior-Jctrs Ana- • Plinio la chiamb Attapbs , come pure Strabone , e Ste-/^o ftno , cioe fl'lvofa , ed opaca, come vuole ApoIJonio, quan-do aöermandola confegrata ad Apollo cantb . In opaco nohili loco O. loco Templim crexemnt, & opitcam fyondihus i^am Latoide. Ta A medefimo narrando, che mentre gli Argonauti da fiera bora fca di Mare venivano ti^avagliati con Cielo tenebrofb , ed aria annebbiata in modo, che non vedevano dovefbfTero, fi^ mezzo le caligini apparve loro queft' Xfbla, dove fi ialvarono dalla tempefta, e la chiamarono ^Anaphe , che fignifica cofa apparfa airimprovifo, dedicandola ad Apollo , come qucllo, che glie la fcuoprt. Fu anche detta Mffmbliarhts dal nome di M^iii^, quel Mernbliario, Parentc., b Comp-igno ih Cadmo , da efib 'lafciato con una Celonia de' Fenicj ia Tera , da eui fu pure qneft' Ifola popolata . ^aje la dille Favorino ^ Anafii U Porcacchi, Amphh il Bordoni forfe dalla p&rola Qreca Aph'm, che fignifica {en^a Ss^pmü , non trovandofi in effa Animale alcuno velenofb ; anzi venendovene portati d' altrove, immer diatamente muojono . Alcuni afiermano pure, ch'ii fuoTer-reno traiportato in luoghi, dove fieno Serpi, b altri Animali veneiici , quefti in toccarlo fubito reflane eflinti . Lunga e la fua f^ma J nelU quale , e nelle fue Spondi Sottentrionali wZ/T due buoni Porti fi trovano, ciofeT'rf^, e Cwbeilo , sü la di cui parte Orientale era giä una riguardevole , e ricci dm* Hip-. pum nominata. Vcnendoperb troppo da' Cwfiiri molefiata , fhdagli Habitant! demolita ; e trafportandoae i materiali nel mezzo dell'Ifola , fopra una Collina yicina al Monte Luna , erellero la loro nuova habitatione , chiamandola An^pbt^ dal nopie ^cW Ifola , ed hoggidi Nijmßo k A mezzo giorno vi e uno /^tiofb Seno col nome d i Porto Lajftto , e fra i Capi Groflb ad Occideiite , e Licreto per Scirocco s' apre un' altro Porto, che dalCaiiello, che gli fovrafla, beuche fpopolato ha il nome di M'th . Non ha 1' Ifola altra acqua , che quella vi cade dal Ciclo; onde per confervarla al bifbgno , fi vedono efcarati in varj luoghi deir Ifola profondi Pozzi ^ cosl chc battano anche ad abbeveiare i loro Armenti ^ che non fbn pochi, cavando gl-Ifblani da cfji molto ^rofitto ^r le Lane, e per i Fornaaggi, che fopravanzando al loro bifogno , efitano agli Stranieri , Dal terreno poi , eh' h affai fertile , cavano quantita di Cot-tone , Vino, Frumento, ed altre Biadc baftevoli al loro man-tenimento; mentre , come II ^ detto, tutti quafi gU Habitan-'^''*^"' ti fbno ridotti in Anaphe , dishabitati affatto> e percib anche quafi interamente rovinati i Caftelli Carpi ^ Baje ^ e Vkoy che in varj fiti dell' Ifola erano eretti . ^efla bensl tuttavia intacta nel corpo pivi rifltetto deli' Ifola frä \ Porti LafTito j c_j TafTt una Fabbrica quadrata tutta di Marmi , in mezio aUa quale e ua Tomone di 50, e piu cubiti d'altezza, fopra a cui^^^^j; un' altro Edificio minore in fi>rma circolare , ed indi il terzo, m^j»». proportionatamente clevati . Opra , che fi crede eretta dagli Antichi fuoi Htnici Habitatori per implorare co' loro fuper-flitiofi Sagrificj dal Cielo piu abbondanti le pioggc , da re-flar poi quivi coq fin;iile magnificen^a confervatc ; fepure non fofle qualche parte attinente ad un Tempio , che Strabone ripOFta foffe in c^efF Ifola cgnfegrato ad Apollme Aeglcte , fenza perb metlvarne il fito, Raccontafi pure, che eflendovi flato portato dalf Ifola Starapalia un pajo di Pernici , queHre yi moltipIicaiTero in tanta copia , che gli Habitant! fi videro in iftato di dover abbandonar Tifbla per cedere in pocadiflan- mn.' za a quelle il luogo; ed in cfletto fi trovano quefti UcceUi in tant' abbondanza , che i Legai paflaggicri , che vi fi ferma-no, le comperano ä minore prezzo delle Qiwglie, dove fbao a mighor mercato. Sorgono poi ä Mezzo giorno deir-Ifala alcuni inutili Scogli, e verfo Levante ftä fituato Cktra , ib G^tra di circuito circa fei miglia , cuÜodita da un Cafl:ello nominate Lunj ; men- ■ tre eflendo abbondanti di frefchi Pafcoli , tvi gl' Ifblani di Kar^ i loro Armenti iji al.coni tempi dell'anno tragittano, SANTERINI. La dlverfita de' nomi, che fono ftati dati ä queft' Ifola , cagiona confufione , e fa , che molti non fappiano cib che fia SanfEy'm. In alcune Carte Geografiche fi trova col nome vol-gare di Santennr, II Bordoni, e 1'Aulenotti Ja difiero CäUißa , i) CaUßa j altri la chiamarono Cailtßo dal Poeta CalHmaco , . che yi nacque . Livio la difle Canßo , ed alcuni in Italiano la dicono Sua ffri^int/. dicono ^olä dt SJrsnr . Strabone, Tolomeo , c Plinio Therä. fia , e Terefta la nomin^rono ; Egafa , c Phlkuta da Filetetc £uo dominatore ; e coniiiiiementc fii dctta Theta ( come vuole Paiifania ) da un gran C»picano de* Lacedcmoiji ^ tal nome , che vi conduHč una Colonia ad habitarla ; e racranf tando com' egJi le facefTe mutare il nome di Callifto ncl luo , afferma eflerß reCo cqs\ memorablle , che doppo la fua morte quegl' Ifolani gli fäcevano Sagriftcj aniverfarj come ä Jora fon-datore . Si trora perb ^ che alcuni con nome ben aflfetto dif^ DritäTf^s ferente , la chiamarono IfoUdelDtavob , per cflere, com'efiTi ^jcono, fortJta dall'Inferno; e quefto fe quellp, che vuol dire Teofane citato dal Barorjio negli Annali all' anno yifi.num.g, ^^^^.^Baumgarten ne' fuoi Viaggi icriv^e , che del 1507 fofle divi-dot dai" fa in due dal Tremizoto > una ritenendo il nome di Santormt , Tftmupta. 1' ^ifj^ Therafia , Hor per moftrare ^ che la comune cre-denza circa T origine di SantEmi non h favolofa ; vi h b.uon numero di Vecchi in efTa , che dicono haycr veduto con gli occhi Ipro for mar fi dal fuoco un' Ifola v i ein a a quefla in mei-7jo al Mare del iS7j, e che perci6 ella ft chiama jutKfxX Kaw-ijw^ r/i/rf juiffl , cioe a dire Ifoktta bruciata per difti.nguerJa dalla_j ifumts. ^ Knnfjtfifi , ch' £ un' altra Ifola un poco piii lonta- na , e che in trfr diverfi tempi hä riceyiitala mediocre gran-dez.za , che ticne al preientc . (^ando queft' Ifola comincib ä comparire fuori dell' Önde con iilupore dell' Univerib , e ter-jwi m/ci- rore di tutri i vicini , fti chiamata I'lpa , che vuol dire Sacra-Zlf?''^' (e com'c probabilc) a Plutcne, che quefti.Popoli adora-vano come Dio dell' Inferno , il qual nome ella confervava_j anche al tempo di Leone SpezZ'^ iMagmi, come Ti ticava dal TW.;«- predetto Baronio al luoco citato Ncl ricevfe il fecondo (it-r-fan, accrcfcimcnto , doppo che que' fuochi fbtterranei infettarono r aria con vapori ,puziolenti_, e coprirono tutto il Mare d i Pomici iino aiCaftelli di Coftantinopoli , Sefto , ed Abide . II fuo terzo accrcfcimento fi ricava da alcuni verii Latinifool-fF^w/jJTpiti in un Marmo vicmo alia Chiefa al prefente officiata da_> Padri della Compagnia di Gesü ; i qua i dichiarano, che nel 1417 Ii 15 Movembre il fuoco follevb dal ibndo del Marc i grolii, e ipaventevoii Safli , che fbno uniti ä quell:' Ifb-wwi/^^ Küjttjufr« , e con i medefimi effetti di prima , ciofe con_. Ma!* mitgiti fotterranei , tremori dclla terra , ed una grandine di pietre Pomici mefcolate con Zolfo . .1 Verii ancorche difetto-fi, era no ammiratl in quel tenipo , e H pflervano fino al p re-fen te in un Paeie di Turchu, .dove fpno cosl poco in u& Icij Scienze , c ion o i feguenti : Msgnanimi Franci/l r Hirtum arti^ /a Praht Crißs Tiidci Of Ulis tlaMi y q im fmra iüdtr* Miilt ^ua/frSfigtmii Cbrifli laistttiitu nnmi gtfi/j.;.-».'« uTiif^ii ijlh fujtffnd» duohut ^ Stptiiae Cf/tidtl DucttaMt ttit»rtnare vaßt V^ßut Tbfffpnnf trnrtiinir faxa CtfmiHJ Cum ^tniit Avuißi , fitpuhjifut, ißuttiiiii .imif Applet 1 nM^/fttm ^tgnet memtn^ilt fn^/ißruft - Quel Crefp.o, del q^uale vien parlato , era Duca deir Ifb-; e per Tbereßnui bilbgna incendere if Mare vicino a The-iJ. ' rafia , cosl per k voce Camm^ 1' Ifola, della quale habbiamo parlato . Doppo di cib/i conclude, che mentre e iicurilfjmo, che y Ifbletce yicine Ibno flate farce dal fuoco , cosl pub dirfl ofüHiäxiW medefimo di Sant' Brim . Q^ando poi queft* Ifola , che fi nominava Thna ^ e quando qiiella di Tberaßa , ( che le c tan-to congiunta , che alcuni a rapporto di Plmio , hanno credu-to J che nelJa loro pi-oduttione foffero unite , e che fbno ftai-te fcparate per un altra maraviglia della natura, come la Si-cilia dalla Calabria ) lieno (puntate ^dal Mare per virtü del fUoco , non fi pub dirlo con jficurezza . Plinia narra, che do fegui nella CXXXV Olimpiade ^ mä Paufania non pare-» , che fla della medefima opinione . Beo ^ certo ^ che quivi tut-BuMfiti Pietre , fuorche le Pomici, fono rofle , b nere , color i dtuT'pif dati loro dal fuoco. Lc nere fono pefantiflime; Ic roffe, cho chiamano ns'eia , fono leggerifTime , c percib eccdlenti da far Volte, ond'^, che tutte le Cafe de' C^ellihannoiSofHtti come le Chieie , e fono intonacate di Cake di dcntro , e di fuori fenz'altra coperta . Anche le pietre Pooiici, delle qua-li la maggior parte defle flradefono ripiene, confermano que-fla verita ; mä particolarmente le Rocche , b Rupi , che fbno vergäre d i fuoco , come in altri luoghi le .Terre piu gr^f^ fe fono irrigate dall' acqua . Vi e ad ogni mcwlo un cantone deir Ifbla , che non hä alcuna marca di fuoco > : ma pare, che habbia ncevuco il fuo efTere dalla creatione del Mondo . Ivi m^a ß Montagna chiamata opof iv Aj/« Ziti^dvii , per inttrrnt alia nsfcita dtirif. ttf. Cfift. Sfrtde per una Chiefa dedicata alia memoria di quel Sanjto Martlrtf ^ tutta di Marmo bianco , col quale quellt del Paefe faniio Cal-ce eccellente ; .onde fc il fuoco haveflc toccato quefta Montagna, I'haverebbe /enza dubbio tutta ridotta in pol vere , Si vedono su la fommitä di detta Montagna le rovine d' una_. bella ) ed antica Cipta , e pare una cofa prodigiofä la grandezza , e groffczza delle plerre , di cui le fue muraglie erano fabbricate ; e vi vole vano bene per muovere cosj gran mafic le braccia poffenti di que' Giganti j de' quaJi Ja metä d' una^ niafcella , che fra le medefime rovine fi ritrovata, pefa piü di fei libra Quivi ä Donna Greca, che del proprio in occa-fione di Pefle mantenne di vitto per un'anno jnrero tutto il Popolo , furono erette molte Statue , che The vre not credc fieno le flefle fparfe per terra ivi d'intorno. Frä le medefime royine ii fono troyate belle Colonne di Marmo tutte intere , Af*"«, ^ e di ricchi Sepolcri , e frä gli altri ye ne fono quattro , niente cederebbero alia bellezza de' pi^ fuperbi, fo fbflero in-teri; moke Statue di Marmo lbnt> git tate a terra foolpite alia Romana . Si legge fin' al giorno d'hoggi nel piedeflallo dclla Statua di Trajano un bell' Elogio in (Greco di quel grandc Imperatore J come anche in quella dell'Impcratore Marc'An-ronmo ; dal che ficomprende , che quefl' Ifbla fofle ben con- titrdi xr^-fiderabiie , poiche gl' Imperatori def Mondo vi ricevevano ho-nori degni della loro maef^a ; ch' ella er^ anche govern a ta da r-ap-due Confoji, come una nobile Republica , poiche in quelle^ antiche Ifcrittioni fi trova femprc regiflrato: I Conjbli, cä il Po-polo , al modo de' Romani, che fegnavano Senatus , Poptduf-qus Neil'eforefcenza ftraordinaria del Mare foguita T anno 1650 a' Settembre , la violenza prodigiofa deU'Onde fctiopri due Citta , b Borg h i , che i Tremuoti have vano al- « tre volte fepolti . Quefte erano ftate fabbricate ä pife Montagna , dov' era la Foftezza , una ä Mczm giorno, 1' al-tra ä Scttentrione - Le Chiefe, che vi fi fono trovate fabbri- gi^^/j cate di bei Marmi > con quantita di Sepclcri efcavati nellaj Pietra , e molti altri avanzi di belle Cafe , fanno tanto piü ' conofoere Ja nobilta di quefl' Ifola . Vi fono antiche tradi. tioni J che manteneffe delle Galee , e vi fi^vede il luogo, dove nelle detcc profondate.Citta fi ririrayano, \Chiamavafi que- ^ ^^^^ IIa Gitta T bera ^ dava il.nome allMfola ; mi al prefente altroTW^vV* non ü pub dire fo non I'eges eß uh'i Th^ra /«ir . Ma quando , e come il name di Thtra fia ftato cangiato icu Sanf' Er'tm, ö Säntor 'm't, non e per .anche peryenuto ä .noftraj notitia ; cgli fe pcrb il vero , che S. Irene le ha datoil nomedi ipoiche 1 Latini quando firma no le loro Lettere, avan-ti la data del giorno yi inettono ex Insula .Sanli il primo fi chiama in Greco To X^^ ZtcMfov, e..da NcÄ c-detto San Nicolt) polio aU* Occidente itij facciaäTherafta>^ovehabita il VefcovoGrec04ipcttdeiite dalPatriarcadiCoftantinopoliconpiii di lOp Preti^ looo Anime fotto di fe . I Duchi, e Governatori dcH' Ifo-la f prima che fofle Ibggetta a' Turchi , ri igccvano Ja.ioro dlmora , e ,vi cenevaRo il loro PaJazzo Du-cale , ed hoggidi e la relidcnza del Vcfoovo Lati- ÄJ no t che liÄ ^oo Piaftre d' cntrata 500 Anime forto di fe, c fra quefte quattro Canonici, 15 Pre^ ^ ti, c 4 Beneficiati , che tutti vivono del loro pa* ^ tnmonio . .La Chieiä .Cattedrale & fotto il titolo ^Ji di Salt Giovanni Bartirta, havendo il, Popolo , ed iV principali donato la Cappella Ducale dclla Santiffima .a^Ts* Ajjnunciata al Vefcavo coa alcmie Piazze,vicine, pip - tr?, c .muraglie, che .vi eraiio; mä il Vefcovo Andra Sc-fiano ne fecc donatione netlo ftcifo teiKpo a* Padri deIJa_j Coaipagaia.di Gesii., da lui quiviChiamariper i/Iruirc Jla-Gio-procurare- la falute dell' Aninic . Ciö fegut a* d i Aprile del comc tuttavia vi fuffiftono , ed hatioo la.» Cijiefa fotto Tinvocationcdelil Concettioncdi .M,Vcr^e. Vic .ancora un Monaftero.di San Domenico coIlavCliiefa ded:cata .-a Saafa.Catcrina , la quale viene an^miniftrata da ua Prete .deirifbla, che in tutti fa da 15000 Anime in circa. ^. II Caftello ^ tanto in alto, ehe vi yuolc mezz' hota por fa-Jffe fin'alle fuc. muraglie, ed alle fiie Pofte ben cuftoditc . Vi e anche nel mezza un'altitfima Rocca , fopra ta quale erano .fatibricatc circaduece^ Cafe, che al prefeate fono ahbando-nate, e rovinate, non volendo alcuno riltonrle pex; andaj^da tmttritt cosi alto i e perc^ la maggior parte; diqaeUfiPirtre fti d^nataa' Pa-iif/f"^ dri Gefuiti per fabbricarc . Is loro Chietä ; nh refta.al preftnte neU* accennata Roccaaltro d'intcro ' che una Chiefa; e vien decto> ehe nella medeAma era una Campana , che Ii fuonaraIp«r,au. vertire gUHahitati dcH'Ifo-la^ quando compariva quaU ch^; VafixUjo Oirfaro ful Marc . II fecondo Ca-fi chiama nwfi-, cioi 4 dire U T^-re , per caufa di una aflai alcsj la i^uak era fähbricata iie mezzo, « ferviva di ritirata^ in caib di Guerra . Ii Cadi j che i Mini Art del Gran Signore ma-dano ogni due anni per anriminiftrare la Giu-ftitia, ordinariamcntc rifiede in queÄo Ca-ftello ; hoggidi, ehe,i Vereti fono Padi9ai del Marc , non per-.tnčttono, che ftia al-cun Turco neh* Ifolc deirArcipelago, che ncn hanno Fortezze ; onde i piü Antiani, che hanno il governo delle ftefle j penßi-no a trovare il modo di pagare il Tributo cosä alla Repu^ blica,come alla Porta , quando Tff^.Gr- ne vengono, ricercati. II terzo Ca-fteüo ,che in Greco ü nomina E'ßTTcejtav , che vuol dire M^rcato ed e crcdibiJe , che in qiicflo iuogo H vendcflero, tutti i frutti delf li^jk ) i detto Caftello Pirgo , ed hä pi£i di rooo Aiiime , Qui fi fab-bncanofinifTime Tele , coli' utile delle quali poffimo pagare iJ Tributo al Turco, e le Habitation, che fpno rotonde , fem- brano Cm/tilt. bmno Tofri, e fanao bella rifta . I due altri , ehe fono fi-tuati alle due eftremita dell' libla , che ha la forma di Mezza Luna , fi chiama no uno aWm u^tteia, 1' aliro AVponi'ei : Quello d* Apanoraeria, altrimenti chiaiuato Caftello San c-a/a j, . Nicolb, fc aflai habitaro per caufa d' un piccioto Porto, cheprende il fuo nomeda queftogran Padrone di tutti ? Naviganti. ILatini ä foliecitatione de'Padri Gefuiti hanno voluto havere per loro ufo una Chiefä inque-fto Caftello, e per non contra venire agii ortüni del Gran Signore , che non permette di eriggere fuo Impero alcuna nuojra Chießi , hanno fat toa' i: fäbbricare la loroinuna picčiela CoIIiaa, che ifina cpl Caftello Ae/Ib, .e porta ilnome di S-Nicolö. . O It re qucfti cinque Caftelli vi fono raolri Villaggi > conu Carter ado, Menarta, Mtgak Chorhn, ed alrri. la quello di Carterado , oltre i G reci , fi contano pih di duecento Latini Cattolid, chehaanoil lonoCuraeo, chc li gorerna , ed affifte loro , come anche i Padri Gefuiti almeno ogni mefe yanno ä confeflarii , ed a predicar loro ; onde non cedono in divotione a' pm pietod d' Italia . Di Cliiefe , e Cappeilc ve ne fono piü di joo neirifola , parte Greche , parte La tine; moke piü pero fono le prime , perche di fette rnila Peribtie , che habitano T Ifoia ,' non vc «C & appeea la fet tima parte , che fcgua il rito Latino . Una dcUe piü cclebri Chiefe e quella della Madonna , ^^^ chiamano xSptt E'lPiiwiKTisf, fabbricata per ordinc d' AleiHo ComneRo fecondo i Greci - Anticaaienre apparteneva tutta «■-'w a' Frandii con le fue rendite ; ma ne' tempi di guerra i Vef-covi Latini eflendofi ntimti ncl Regno di Candia, i Mctropo-lita«i /c ae i«ipoJfefiarono , e quando i Vefcovi Latin* irornarono alle loroDioceß (che qua a.do Henrico il grande per V accordo fatto col Gran Signore procurö loro ogni (i-curezza ) dimaaoarono i Beni , che appartcncvano gia alle loro Chiefe mä la Porta , confentienti gli Habitant! , ne ^ede la metk air uno, la metä airaltro per contentar «ntrambi. Ob non oilaute nel niefe d'Agofto 1655 il Vef- Ttnuti*i covo Grcco procurb d' impa-dronirfi di quefta Chiefa , ditutte lefue rendire, por>, tando per ragione, ch ef fcndo ftata fabbriaata da " un' Imperatore Greco ^ appartcueva ad effo ; e fc non fbflero ftati i Padri Gefuiti, che coraggiola-mente ft oppoftro, ftcea-do vedere gli Ordiui del Signore ; la Scomunica del Patriarca , e la pcna di fticento Scud i contr* quel I o dell i due Vefcoyi, che voleüc contraitare ; giä il Vefčovo Greco col Gran leguito > che have-va de' £uoi , ft ne diceva Padrone, e hav^rebU im-dedito a' letini il mezzo di manrenerfi in S. Ermi. Subline dun que in quc(t' IfoIa anco il V^ eijva Litino j poieia d i ren^itt , come gli ihri.dfU'ArcipeJago»non irrivando i po.' CO piü di loO ) fottrjttin« no, chcpiga Vr/iftf annuo tributo. Liferieichedi Vefcovi hxb- t lamo potuto tictojllere , i I» iesiientt. F. B«rnir- fh^tft-rfijio ljurii a electo il primo Genn»jci iIcI jjjy tf, Gitgorio XIII. Antonio Demitchi Scioto dell" Ordine de' Predicatori gli fädjto per Succeffore ntl ijSj d*Si' fio V. trtcndo TiflUto anni 11, A Jui fucctffe It g Dectrab« del i6m Pleno Demarchifua Nipote, il quale iftitul quix-tro Digniri in quell» Cittedmle, ciot Decraiici,Cantorc, Prt- - - ,, voilü,eTerorieto e tr« . Tn/irr/ntfo Dipina Pr^vidinttia Pgfvt'X L P. H.Efiifiepo Tantmsi in M^ri 1 Coilfetendi OrJine^ extra Tempei t , & nan fevitisfnttrftitijs ufqae ad Presby- teratutn iticluli*^ t H SMPidotum necelRtaj ibi fiitcit. 2 Difpenfindi in quibufcunque Jnegiiliritatiljus, exceptis illii, qu* vel biganiia vf ra , vcl homicidio voliintir'io prtjv^niunt . % DifpenfiJidi fuper defeÄu « tatis utiiu; giinj ob Opera riorum peimriam , ut pro-muverj poiUnt a J Saccrdotium , fi aljji idonei fuarint . 4 Difpcnratidi , 6f coimmuratidi vota finnpticii, etiamcifiitatij tx rationabiU caur* Jn ali? pi J opera, non tam«n Rrligioiii^ . 5 Dirpenfiiidi in quicunqut ümotili , Be in reili, dimifCt Btneficijj, & fuptr fru- it ibm mali pciceptis , iniunüa poanltentia faluiari , vcl tleeraofyna y arbjtrio DjTpenfAHiu. 6 DifpenfanJi in J, & 4. confangu., Sr aJfinlt- fiinplici , Sc mixio tinrum » & in I. J.&4. miittis, noti lamcn in 1 TqIo, quo ad futura MaTrimoiiil, qtioveröjd pr^teriw, etiafniii i-folo, dummido nuüo maJo »ttiji^it: primum ^radLiin cum ijj , qu] ab ilsrefi , vel /nSdelitutc conv'ertur.tur aJ tidem CathoUfam^ ft in przdičtii eafibus proleni furcepum dcclai i.idi Itfgitinntm, 7 Difpenf^ntli fuper impcilimeiito pubiicJ: hojietbrii lunktz i rponHilibuj prove- fiiente , S Difpenfafldi fuper impcilimefito crjminis , nsutro tarnen Coniu^um marfiinante , ac refticuetidi jus petendi d&btlura amilTjrfY. p Difpfnfiindi in impediraenttf co^nationis fpiritualij, pr^terqium inter Levantem , & Levaltira. ^ ti Hi verb mitiimoniales dirpenrationej , videlicet, 6. 5r 7.8- & 9 non concettsntur, mfi ctim cbufula , dumniodo Mulier rapta jion fuerir, vel firapta fuerit, in po-teftate Raptor's tioii cxiHat, & in diJpcnfirione tenor huj[ifiu;>di facukacuni iQfet stur cam exprcffianc temporis, ad nnodfuerint fOncffiTai, ir Difpenratldi ctiin Genciiibus , & Jjiridelibus plurci Uxor« habenribus , »it poft coLivctflotierm, Sc BaptlTmum , quaniex illii maiuerint, fietiam ipfn ädelis fiat j ret in« e pofllnt j mfi prima tJoluerit conwrtl . I; Confcferandi OleaCuTn Sacefdotibus, quipotuerint fcaberi, diimmodff ad minus (Int quitiqm;, ntjn tarnen extra diem Ccen^ Domini ■ 13 De legan d i fi «iipi j ei buj Sa rerd ot jbui pa t«fta te tn be 0 ed ice ndi Pa ramenta a I i 1U ceji* Ulia ad Sat^riiicitini Mii^ neceükria j ubi non inceivenit fafta Un£lio, & i ecijb.-ciliatii: Ecclefuj p^illuta: aqua ab Žpifcopa ben^iäa , & iA caf'u iiLCci£iatis , etiam aqui nom bcnedifla ab EpiTcopo , 14 Larjjiendt ter in Anno [adulgciitiam PJenariam Coi)tTiti$,& ConfefSf, & facra Ccm^ muiiioBe rcft^is • T J Abfalvflod/ ab Flared, Sc Apoflafia äPiJe, i Sebi finato quo feu mqne, etiam Ec-clefiafUcos, tarn Seculares j quam fteiulires, lion t amen eoa , qui ex locii fueriat t übi Sinftum OJHcium exerceturj rifi in locis MifBonum, in qaibusitMuiv^ grjif-faiirur Harefei, daliqucridt, nec ill us qii judicii liter abiuraverint, oifi iUi iiaii fint ubi impuni graflintur Hatrefes, flcpoft judid4etn ibiurationem iUuc revgifi i in H^reHm fuerint relapü , i^io conreientiz tanium. 16 Abfolvendt ab omnibus «Jlbu»Sedi Apoflolic» refnirvatfs , etiam in Bull» Cen® Domini conrtntii . J 7 C un ca J « ndi I n J ÜI gent iam PJ«n a tia m priiBO con vei fis ab Hi refi , at que etil rs Fideli-bus qu ibu feu mq u B in a rticu I ff m ort is, fal t em coa rri tii, ii con fitet i noh poter un t. I jI Concedt-ndi J Qdu Igen t i am Plfnariam [n orations 4CX hoiarunii «rln annofndlwnda ditb-js ei Jem Epifcopo bene vifis, Corjtritis, at'Confeflli, & Ucn Comraunioce re-/tf^lisj taraen exconcurfu jopuJi j v^l expo fit ione San ailC mi Sacrament i nulla pro-babiUi rLir|>itio fit facrilegijab H^ereticJjj üt lafidclibtts, aut Magiftcatum offenfiim Erl 19 Liicr^ndt Ubi uifdcm Indulgentiu. 10 Singulis facundii Feru? non ircjpeditii OiRdo nouera ledionum>vel eic im.pcditif,die im-mediit^ fequcnt;, cclcbrandu MiJTim de Requiem in quocumque Aititi, etiam portatili, libeiandi Animnm fccundum eim in tent lone m ^ Pur^atorjj p^nijpermo-dum fufiiagi). II Tenendi, & lugeniU joon tjmenalijscoiicedendi, libros Hrretitomm, veHnfide-'lium de cor um Religione trjftantium j adcf!V£tuni KOTimpi'gnandi, Äraliojquo-modollbet proiiibitus, pr^ttrOpera Ca to I i Molinei, Nicolai Marbiavctit ; ic H-bros de AHroIogia ^Luliciaria principa]jter,vel iucidcnter, vrl aiiis quomaclolibet de -ea trit^afites ^ it Dramen uc Libriex illis Pcm'incijs non efibrantur. as PrsGcicndi Parüchijs Hegulares, eifqueAios dcputandi Vicano5 in dcf«£lu Saxula- riurnj de.cunfisnTu tarnen fnorum Supcj^rum. J J Celtbrandi bis in diem, ü tieeertitai urgsat, itd tarnen, ut in pi ima Miffa non fum-pferit ablmionemj perunamhuiam:inte AiiforHiii, &aliam pjjil Mtriditm, iine MinirtrifjSuJdiacoiio,^ fub terra in loco tanaen decent i,eti3^ifi Altäre iit fii£lum,vcl fine lelitikiijs Sanäavum , & prsfentibus Hsrecicls, Schifmiticjs, Infidelibuj ^Ät Ex' communiCAtis,;jraiitercE!ebjari non polGt. Guveit verü nepraditlafacuttite, feu di^penrati_>neccJub[andi bia in die3liter,qu;im ex gr;ivifl]niiscati|ji, ririrGme titatnr ^ :in qua graviteripriUicoofderitia onetetar. Quod fi banc eandem faculiattm alteti Saccrdotiiuxtapstcllatemimeriiisipp^uenduTicomjTiunicare , aut caufaitiuten-dialicuiaÜL'uiusiqvii a S-Seds lunc f^eultarem obtiAüerit^ approbate vifum fuerit fjö ipfius cunCcientiai mmagitur, ut piucijdumtiMt, ijfti, ab Ha;rcticis, ant Infidel iboi fit periculum facnlegi). I n d uent) L vt It ibuä fi^ctila rib U5, fl^l I i ter ^ vel trän lire ad loca e i us Curx CO mmi [Tk, ve 1 ia eij permatierenon paiurt . RecitatidiRüXiirium ^velaliasprmjj fiBreviarium fecum dtfcrre non potjiiit , v(i Diurnum (Officium ab aiif[uo legi tirno impedtmento r»cir;irenan valeat. zj Difpenfanrli, quando expedire videbitur, ftiper ufucarniuai,ovorum, & la£ticj;iioJ:uit) tern p arc lejuuiorum, &pra;fertim Q^Jlr^gefimc. 15 Pr^diflas facnltateicommunicandi, noti tuiTien ilki j(Jus vcquirnnt OrdinemEpifco- palem, vel non fine facrotum Oleorum iifü eliercttitur^Sacerdotikii idoneis eius Di^cijfi laboribuiit, icprxfertim tempore fuiobitus, feSede vacatite J>t , qui poiTit fnp^ere, donec^des Apoftolic* ceitior fa£la , qua qUimprimiim fieri de-bebi t. per Delegat os, vel per uiuim e * c i s, al io niJjlo pi ü v jdeat, qu i bus Del cga I i s au-öaritatc Apoftolica facultas concedituv , Sede va.cante 5 in eifu necfffitatis , con-fecrandiCalic^i, Patenas, 6: Altaria poitarilia, fa cm Oleis ab Epifcopo ta^ea beiie-diais . ip EtpuJjfl^facuItatei gratis J & fine uHamercedeexerceitntur , fit ad annos quatuor tanluMi conceil? intelligan: ht , nec ilJis olio modo uti pnlfi: extra fines fu^ Diecefis. Feria jtiarta die 1' Kola non fia povera , poiche_? p^^^^rudi non produce Frumento per alimentäre gli Habitant!; raa fo-öt-iw^*.^-. laraente Orzo; ne herbe in abbondanza perpafturadegli Ani-*"''"' mali,, e non e irrigata da alcun Rufcelio, 6 Fontana. Tutta r acqua , *che vi ü bcve, viene da I Cielo txsnfcrvata nelle Ci-11 erne ; c fe quella manca , bifogna morire di fete ^ ö bevcre deU';icque falie, chjs fi rrovano in alcuni Pozzi vicino al Mare. Tuttavia la State non vi fe bifogno di pit^ggia , e fe fuc^ ccde, che qualche volta in pafiando alcuna nubevi fi verfi^ pra , tutto fi cangia in Riigbe , cd altri piccioli Animali , che rodono ogni cola. Quefia Terra e di tal natura , che an- ttttftm corche la fiia fiiperficie rafiembri fecca, ed abbrucciata, non-^^^fj*' dimeno confcrva dentro di fe T huniido fiiO naturale in irjo- " do J che con quello, che rice ve nel di fiiori dalla frefchezza della notte ; produce quantita di buaa Orzo , Faggioli , Fa-va, Migljo, ed akre Biade minute ; Zucche , Cocomeri, e Meloni grofiifTiral, e molto faporiti j feaza chc vi fia mai bifo-gno d'adacquarii, ö copiirli . Le Vigne fono groffi Tronchi, che ipuntano fuori delta Terra neiraltezza di mezzo piede , iillontauati uno dall'altro circa una pertica , perche Te fofTero troppo vicine s'impedircbbero infieme, e Icradici non potreb-bero trarre fiigo fiifficiente . I i'uoi Vini , che dl moko fo-pravanzano al bifogno degli Habitant! , vanno fin' in Coftaa-tinopoli, eflendo piii fiimati, chequelh di Naxia j e Paro . La inaggior parte del Je Cafe , chc fono fuori delle Citta > e Cailelh J cio& in Campagna, cd anche qualche JCbiefa , fono ^'f*-eicavate nella Terra melcolata di Pietrc Pamici; di modo , che inolte Famiglie hanno fi>pra i I'etti delle loro Cafe Cam-pi lavorati, Vigne, e Giardiai, e tal volta de' Molini ä Veato Lc Cifierne dellc Cittä ^ e de' Villaggi fono efcavate , e pro-fondate nclla Terrafcrma , e poi mcrollate di Caice , che fi fa adai biiona, ma ch'e vend Uta a caro prezzo . II Vitto co-miine e di bifcotto faito d'Orzo, e lo fänno due, b tre volte äU' anno i ma a chi non e auvezzo a mangiarnc riefcedt gran-.de nocumento. Con quefio bifcotto la povera Gente non uni-jS:e altro , che qu^vlcbe mineftra de' loro Lcgumi r^ritrirae volte, non mai cibandofi di Carne; ch' e folo delle Perföne com-nnode , c civili; mangiandola perb anch' efle per lo piu fecca , c falata; naentrc per altro eflendovi abbondanza d'Orzo; nu-drifcono qiiantitä di P-oHi d' ogni forte . Neil' Autunno vi fe -una Caccia aflai abbondaute di Tortore , e con le reti piglia- curf«. no cosj gran quantitä di Quaglie, chc ne danno due per un_. Ibldoj ondc fi potrebbe dire", che la Divina providenza ficom, piacc iii ^är palfare quefti UccelU in dett' liola per regaläro con un cibo cos! delitiofö que' poveri affamatl . Godoho an-che dal Mefe d' Ottobre fin' ä Maggie la pefca d' alcuni . piccioli Pefdj fimili alle Sarde , che pigliano i(i gra.n copia . ^^^^ Gli Habiranti dujique non fianno mai otiofi , e particolar- n^a-mente le Donne fono fempre occupate in teffere Teledi Hatn-bagia^, che i loro M a riti vanno ä venders a Scio, o a Venetia, edin altte parti . L'habito delle Donneordinaric ^ ftravagan- Ka^h*^^.'-tCj poichc le loro Gönnelle non paflano di lunghezza il ginoc- chio, chio, IcfpaUc, edilpetbtuttofcoperto fenza alcun riguartlo. Le pii dvili poi portano i bufti di Vclluto e le Gonnel-k di Scarlatto , vcftendo coa piü modeftia, cnoa caminando mai fQle ; almmenti farebbero ftimate h plebee , b poco honorate . Hanno gli HabitantL di Sat/form in gran vcne-mvftient ratione la Beatiis. Vergine fia' a tal fegno , che alcune vol-P^.^ J dcgenera in Tuperftitione ma quefta foinma divotionc , che profeJano tutti i Greci del Lerante verfo la Madre delJe Gratie, c certo quella, che conferva laCriftia-nita nel Paefc dc Turchi , chc per akro dovercbbe efler tutta pcrduta, e convertita ui'Maomettifino . Tremml rf IßU Santmnl. TiM^Ui Soggia« rJi SJMtrim pii d'ogQ'altra Jeir A rcipdago a' Tremaoti , forfe Trmjwri. Fwloua dal fito^o eol«ftavirIa Jii fundo, cd iniikirh tanto fopia del Mire, qmnri 1 eminenüa dfille fue aJtiffim; Montagne, fiinmaßa aelle fue fonda menu ra, djciM Pacua, e cay^raofa. Mi fopr^ quantimji ne fi^no lUti, tiorribilj furono gli efflt-Tr/wBf/i TreajHotj, cbeproiü qued" Ifola neirAnntj r6ja Cominciaron« n«' Mano del detto Anng i tfemon rati ifcofle tanto furiofe > che fi divif -J roakuntMontague, e ftaccinrfpfwie f^^ni gfofllffiini roralürono fino ia mars . Donpo duegiornä dj Timili feofle, fi ^ide fcccati, ed inatidita tutca U Terra ritH'-ffola , e nrivt mI'IaV""« Cillcrne, ePoiii ^ fetm che/plrafTe nt pijruna pkciol® fiaw di vento ■ ^ Th" 5 ^ ^^ Seftembre giorno , che i Greci c^lebraiw cun gran F.fla 1' Efsltationo ütüa Mara , replicarono i Tremuon con tanta violami , fhe feccro ccoUarc rt f r ""^flgif fotterranei cosi ipavearcTOll j ehe i pii ardltl -j: A- aIZJJ .h/^fr , in«,ntinuc bgrime, ed Oiatiflni , no„ -fcen^qne , ^^^^^/«relunghe e divo:e Pr^celKoa!, «Peniteaie. Si «ddoppiaron^gli fpaverttl Ii i' Ärlnn, un si furiüfo Tremüoto, che la Caf^ paievano Culle, Jl^M^^^ ) ^ hora in nir, i. qudttrs tnigfia lungi (ttll'Ifola dalli p.r- 17.J«^,^ te d ünenr« ff v.d^.c ufdc dal per tri volte fi^mm« di fuoc^» in uUeitadi Ji«i, 6 ed angurte, AI tempo de' Gentili era frequejitata da numerofb concorfo de'Popoli , aii-che pill lontani, che andavano ad appendcre Voti nel Tem-:3io fämofo ad Apollo in efla conlegrato. Hoggidi vienepopo-ata da circa tre miJa A^ime , e le Donne , che fono di bei-la prefenza^ maggiormerne Tadornano con Hablti Hcchi aUa l'urchcfca. Altri due mila Habitant in circa fodo fprfi nc' Caflelli Putet, Cahira, S.Stef 'atiBi Pylo , JVw , ed altri Inoghi deir liüla , vedendofi poi in molte parti di eHa le vefti^e di no bili Edificj in groile Colonne , e fini Mar mi con Ifcrittioni * Tpes^tCj che dinotano il fuo antico fplendore. II Porto,che col nome di Greco s'apre nel fuo Lito Settcntrionale, rafTem- Port*. bm pili toflo un Seno , tanto e fpatiolb; ondeiatebbe capace ^'ogni pill grofla Arniata, fe alcuni ScogH alla fua boc^non rcndeßero perigliofo l'ingre/To, eTufcita- Sul braccio piu Set-tentrionale d' eflb futtavia ü oflervano le vcitigie d' un Tem-pio coilrutto alla memoria d' Achille , il quale ä riferta di Cicerone vciiiva in quello con fovrahumani honori venerato ; men tre pretrendevano que^rifolani, che queft'Heroe fbfle fta-tp da Tcride qui vi partonto. Effendo poii'Ifola nel teflo quafi tutta piana , iblo In un'angolo fuo OLxidentale, che fi eilend de verlb Mezzo giorno j viene occupata da una congerie di Monti alti , ed alpertri^ il piü fublime de quaü conferva ii nome^^^'J'^ di Jlfmpt i^ff gj'i Dsi^ conpui ( conae ü fe detfo) fiiancbe Tlib-^/; la da Stefano chiamata. Spcttano ad efla una qnantita d'Ifo-Istte, e Scogli, che la circondano, dit-'ui IcpiUnotenclle/lre-mo fuo lato ivicridionale fono Pladda^ Camipi, Serosa , Por-celli^ pUm, e Dfon^.i ^ pi-j ditu^te tämo^a per 1'an- ti CO fuo Tempio Iii Venere , cbc hebb- il titoiu dl F-'/^mi, b d' Aäiihm , perchc leggefi ncll'AuJenotti, che iac'iTo icioglie-vano Tarbitrio aipiu sfrenati appetiti dplla libidiae . AI iiaa. CO Occidentale fono quella di Serpaf, ed ältre fenia Bomcj ; ed alla punta piü Settentrionab verlb Garbino una col nome di Gniih j inrie cosi denominata da quei PopoU, che vi domi-narono , trovandofi negli antichi Autori anchc St^paiia nel-la Regione Gnidia collocata ,. Doppo i Gnidi foggiacque, come tutte Tai tre all' arbitrio de' piü Prcporenti , e fmalmente all' Impero Greco , ncllaj P^r^^/ui^ diviiione del quale frä Principi Collegati leguita nel credefi, ehe refta/Te a' Veneti ; indi con yariate viccnde paf- ' iaff? ibtto alr'ri Dominanti ; meiitre alcuüi ripo.rtaao , che fopra uno di que' fuoi Monti fia un Caftello, iul fioutifpicio del quale fi vedono tuttavia V Arme di Veneria, di Francis, e d i Tofcana . Ma Giovanni Q^rini Soggetto cofpicuo deJla Veneta RepubJica, che fece molte gloriofe impreic riacquiftb nel 1^24 quefla bell'lfola , di cui 1' Avo dello Acffo norae , che nc fti prima Signore , a' era flato da' Greci con fraude pri vato . Ne ottennc anche il titolo di Conte , ed i fuoi Di-fcendenti ne riportarono il fopranome di St^mpalia , che tuttavia confervano ä diftintione dell' alt re Famiglie Querine , come di/^lliämcnte riftrifce il Conte Giacomo Zabarella nel fiio Galba , benche coa la difauVentura degli altri nel ne fbilčro daU'Ottomana Potenzafpogliatidel pofleflb . tU'* „a SCARPANTO. Viene quefta confiderata per la prima delle Sporadl,. c ere-dono alcuni ^ ch' efla daife il nome al Marc Carpatio ; mrn-tre Homero > e Strabone la chiamarono Carpathus. Sorge pii d' ogni altia Tubhrne, perch' e tutta montuofa , fuorche iiel Ccccc fuo ■Vrt- j^mlliti^ Sitsttitm, fuo km Sättentrionalc verfo il Porto Agatha, ed fc fituata ne' Gradi 36 di Jaritudinc , e 56 di longitudine bntana dall'Ifo-la di Candia per Ja quarta dt Levante verfo Greco miglia 6 a, ® ^^ ' accofVandofi alia Caria > dalla quale dipende » ^ deir Ifole attinenti alia Natolia . Euflatio p fo- tZZ J. quelle del Tempio di Palludc nelle fiia Spoiida Meridiona^ - ' ' le , dove 1'Imagine di quelU fahä Deita veniva dagJi antichi Gentili fumrnamente venera ta , cosi che- V Ifola hebbe da^ inolti il nome di P^Ikfie , fe bene al tri vogliono , che querto ic fofle dato da unFigliuoIo di Titano , che fü uno de' iuoi Dominatori . Benche, come fi e detto > fia quafi tutta montuo-fa., ^ perb copiofa non folo di tutto il bifognevole al vivere hu-jTiano, come Frumento, Biadc, Vino, Herbe , e Frutti fa-poriti; mä anchc del deliciofo, poiche in tanta moltitiidino vi regnano le Pernici ^ ie QuagUe, ed i Quadrupcdi filveftri, che ä viiifllmo prezzo ä PniJaggieri fivendono; edcflendome-defjmamciite ricca di Prati , graivii/fima quantita di Pecore , Ca val Ji , ed altri Armenti vi fi midrifcono : Vi fi ritrovano /äTf ^^ Ferro feconde, e Cave di Marmi vaghiffimi; come C-« nbbonda il fuo Mare di flni/Timi Cora!Ii , e di ottimi Pefci ; per tante doti & ^una delle pih popolate Ifole ddV Ar-ccraSi. cipelago . fv^ ^^^ gi-andezza varie Tono le opinioni, T ultima perö, e pill ficura e, che non habbia piu di 53 miglia, e pochipaf-fi dj circuito . Viene ornata da tre ottimi, eilcuri Porti, che fonoCrata, bGrata ad Occidente, altre volte dettoCh/^tro, - 0 Cheatroy nel quale fcorre im picciolo Fiunie d'acque pcrbdol- pffth cirtime, che da* Monti vicini difcende. ^gafä gi^ detto Gl^fd-ratios a Scttentrione ; e quello di Trißam , prima chiamato Tr'ithomus y c piit modernamcnte Trißonati ^ maggiorc, e piü ficuro degli alrri ad Oriente . Vicino ä quefto e la Citta, che riceve il nome dall'lfola j eche /ola fi conferva inmediocro llato, quivi foggiornando il Cadi Turco , chela regge , fog-getta perb al Sangiacco di Rodi , che ogni trö mefi lo muta ; e lacendovi, benche povera, e poco dccorofa, Refidenza il Vef-covo Greco, che dal Pstriarca Coftantinopolitano ž coftume mandaiTi . Dclic altre Tue antiche Citta vogliono , che quella chiamitta da Tolomeo Pojfidtum, fia hoggidi Thucto fitnata alia /iniftra di Porto Crata ; cd il Caftello , che col nome di Moth'i forge a Mezzo giorno j vogliono fofTe fbndato sii le rovine della famofa Thoantmm , che dal fuo Fpndatore Thoan-re hebbe il nome . Cosi pure TOgliono , che fotto T Im pero di Foca foiTe cretto il Caflello di S. Teodora con le rovine d'-Arcalca. Poco lungi da queflo e il Callelio di J. Ghrgh ; nella parte Settentrionale fuffiftono le vefligie delle Citta di Fiafiti , c CarJamilla . Nel nnezzo dell' Ifola fono i Caflclli AiPollgrottj cCaßfo fbpradue cime de* Monti Gemelli, ridotte per altro in abietti Tugiirj di Paftori le antiche gi'ofTe Terre di Mffrei^, SaUndi-ia, c Covachs - Viene poi I' Ifola fitjfa da ymlft ScogU y f vaghe Ijolftte coratia-ta J fra k qmli m facda alle hocche ds^l Porto Triflam e qudla di Pilaria , volgarmfnte detta Fanaria , che rendepia ßeuro, e co-perTo il Porto, fdoltre h altre di mnor notne , giace ad Occidente Caffo, 0 Caflio> che Tolomeo chiamo Cafus , Plmto Achne , ed Aflrabe , refa da' contmui infuhi de' Corfari {jaafi affatio difer-ta y come fotso moltff altre mimri , che dalla medeftrsa ptendom U detiommaftof}^ • Ciiticfi Jilt" Iff la. ' Thufta tf/' SraQstia. 'Tern ll>aiß TfTsiKStt, IftTt di Phvin , i FdnariJ. CjJjii. C A R C H I E LIMONIA. .Wj-'-jjrfr. ttirtt^ di Cg-ilt. pRa r Ifole , Che fbrmavano il Do-minio de' Cavalierii Gerofolimitani nell* Arcipelago , quan do fhcevano la loro principale Reliden za in Rodi , fu-rono 1'Ifole di Car-cht, ^Ut^o^äy am. bedue connumeratcS frä le Sporadi y ^ tuate tie' gradi 3 7 di^ latitudine , c 56 iongitudine . La^^^g prima s' allontana^ tfijfe- Trni. P^ta Tfvi'itm. Pirinaasit--^aifiS.Ni- Ij'J*. da Scarpanto ä Set-J tentrione circa mi-^ glia trentft , £ Rodi in or to nonJ piu J che dodici _ cftendendoß a mi-^ glia 20 dl circuito ^ b come altri vogli no ^ 15 incirca.Heb-P be vatj nomi, mcn-tre PUnio , e Stra-■ bone la chiamaroiio Chakia , Teofrafto , ed altri Cake y Cd-tea , Carißo , Call^e , Tucididc Karci , e finalmentc il Negro , e tutri i Moderni Carcbi . Tiene ä Levante un iicuro, e commodo Porto , k cm fovrafta mediocre Caftello , vicino al quale ß vedono le rovine d'antica Citta, che diceli foC-fe coftrutta fin* al tempo de' Giganti habitatori ,, e Padroni deir Ifola flella , mä non fi fcorgono vefligie d' un Tempio, che porta la Fama haveflero quei Gentili eretto > c confe-grnto ad Apollo. Suffiftono bensi ireli'ultime fne Sponde Set-tentrionall alcuni avanzi d' una Ciiiefa , che fil inalzara pi 11 modernamentc da quegl' Ifolahi -ad honore del Gran Vefcovo San N1C0I6 in memoria di quando facendo egli pallaggio da licia ä Roina^quivi approdando ferinoffij ed ottenne loro da Dio iTiülte Graiic in corrifpondenza della cortcfia,con che Taccolfero, ICa- ICavalierl, che p^j^firi come s'C detto , tl crano Padroni, del ij;66 a' 10 Maggio ladiederoin Feudo in fie me con Pifeo-pla a Barello Af-fanti col Cenfb an-nualedi 100 Fiori-ni d' oro apphcati \alla mcfa del Gran Maeftro; end' hebbe con a^tre il Tito- ^ lo di Magiftralcj . Nel 1507 poiunita 'al Gran Maeftra A merico d' Amboi-fe una buona Ar-mata, etrattenen-dofi con efTa nel Porto di Carchi , puot^; impedire per quell'anno i difegni dcir Ottomanojch' crano d'invadero gli Stati delk Reli-gione ; comeeflen-do finalmente feguito, e quefta, C tutte 1' altre furono fottomef-fe al Barbaro gjogo. S'auvicinaal Ponente di Rodi due miglia pill di Carchi Litnonia, da' Marinari dctta la Lirfiotja. Strabone la chiamb Tbelm yC Tehs: Phnio ,0 Stefano lad ifieto Agatbttß'ay c Sofiano la nomina Lmonta Eplfcopt . II fuo circüito ^ anche minore d ell a prima, non cftendendofi ä piüdi miglia 17 in circa , Frä Ic fue antiche rovine, che moltecffendo , e rimarcabili . fan no credere, che ricchi, e magnifici ibflero i fuoi primi Pof icflbri, il fcorge di nnova erettione una forte Torre, che i Ca-vaheri di Rodi vifecero eriggere ^r diftrattione alle Ottomane förze nel 1475, ed al contrario di Carcbi , che e affatto j^^j/^/ priva d' a!tr' acqua, fuorche quclla, che piove dal Cjelo. Go- r^s de quefla nella parte fua piti Mcditerranea una fcttiflima S'orgeote , che ferve d i moko comm rßSau. mnüm, Cifiuitr. \ profbnda per-, » OÜO agil naoi- tann taati, Poco in ambeiue T lible h il numerodi qiwfti» che aadhe la pefca d'ottüniPefci, che ncll*acqncdl quei Porti nudfifconfi . rtiiferameritc vivouo ; mentrc cfiendo grebatiofo, ed alpellm U lo- Lc Sclve pure abboniiUno di Pernici, e Cotorni j mä da&li Habi-etfUJlfi- ^ Terreno j d'altro non c fertile, che di ottimi Fichi,coirefito de' tatori poco gradite; vi nafco tio anche quantita di Conigii per lo th. 'qnali nelle altre Ifole circonvicinc ü ptoTCdono di pane, e d'alcre piü di colore t^nencio, e d'altri C^adrupedi Seivaggi, che dartrb-cbfc bilogncvoli. Suppüfconc) nel«ftoil lattc de'Ioro Arraenti, c bcro ä chi ama h Caccia trattenimcnto alTai dikttevoie. 5 l M I E. Ljttly Ä Nchcqufiftaub- -.p^-^ bidi alla Reli- ' ^ gjone di Rodi iiel rumerb delle Ate-giflralL Totomeo , PUnio j Eliano, c Strabonc la nomi-narono Syme, ed El* TiMifftf '^ZZZ'^cMftapontmn. Vo-gliono i piü , ehe il nome lo ricevefle da Sima Figliuola di Jalifi), che vi fbnda la Cirtäb pure da untaleSjwj^j', che 'partitoTi da Trioplg (Ifola vicitia Üleri-ika,eriarrapclfecii CO) fi portb con tut-ti i ifiioiCompatrioc-ti, e coaCitonio Fi-gliüolo di Ncttuuo '^habitarla, Altri afičnnano, che tale denomination« 1-habbia affimta dal-la voce GrccaaVi, ogni alcra mercc de-üderabile; olrre audio pro vede loro iJ Maie con le pcfcagioni, ed i Bofchi, che ver-deggiano fopra le Tue balze dirupate con i Quadrupedi, fü qua-Ij g;an copia di Ca-vnozzc, e d'Aüni iel-vaggi ft ritroyano . Nel medefimo lito, ove, iecontio Eufla-tio, fioriTantica Cit-i a d Symf ( che vuole il Negro ibfle chia-raata Coßj ed ^gle) hoggi fuflifle unpic- Caßiiu, cio^o Caftdlo caiL> Cafuppole di loto, e creta coperte di Pa-gliä,benche con buo-ne Porte, e M uraglie poffibile afficura-^ tojedhabitatodapo-K' -00 piüdi 100 Perfo' i|ii il'p ne, che da aJcuno di Würte. Nel 15 51. fii dalla itiefltFFTJOco Ion- que' Patana dälla Tcrraferma dellaCaria , e Donde, non interponen- Religione fudetta aflbluta dall'irapfitione del Mormario, con dovifi, r angnfto Golfb Simeno dalla parte di Setten crioae, cambiandola in 5 a o annui Aipri di Rodi j a conditione, che mo- -occupato da altre Ifolette, 6 piü tofto Scogli , che tutti corro- redo i Calojeri fi devol velTero i loro Beni alla Religionc, Ncl 145 7 no iöcco il nome di Siffw-?, come vu(^e Sofiano; benche aicuni reftb da fette mila Turchi Tlfola aiTalita, i q^iali doppo died giorni fi diftingu^o con quello di Scögli tiarti ; come al fuo lato d'oftinato attacco furono coftretti con gran loro vergogna,e ftrage Meridionale tienc quello L usrj* ^ ^ff j, päiif», td Akanti. di S Fmh t e la päcciola Ifoletta^ allaritirata.Coslpurefucoefleahrevoke,chefLitentata,eparti-Aliaate , dov' b ü Promomorio Capodi Venere- Nonfieflen- coUrmente quando il Corfaro CamaU,doppo eifere fliato fcacclato de il sbarcato in /»tim ctn-rra i Tw tre una gran copia di frutti d'ogni ibrte ^mmodo di gli aflaljti, e-i nel fuo circutro di circa 30 mt-glia e plena di Balze diru pate, ed alpeftre . Frä quefte qnafi nei mezzo dell' Ifola forge piu d' ogn' altro fublime il gran_, MiffU Eifieo , da' Nationali chiamato Lambros , che mand^ fuori 6ammc continue , e fumi tanto fulfurei, e puziolenti, che infettano tutto il Marc aU'intorno Favoleggiarono i Poeti , che Nettuno doppo haver vinto il Gigante Kißro , b Pü-l'ibotc da lui perfeguitato llerpaflč col fuo Tridente una parte fafTofa deiriiöla di Coo, e per ucciderlo dietro glielagittaffe; onde qui vi arrivatolo ne reflaße oppretlb, e fepolto, e che d'-indi in poi l'Ifola vomitafle dal predetto Monte inampie ftrifcc di fuoco gli aneliti dell'oppreffo Gigante , il quale tal volta^ anche fčuotcndofi , cagioai i Tremuoti , ä quali frequente-mente 1' If(iJa foggiace . I Popoli perb finche viflfero nelJe fu-perftjtioni del GcntiJefimo , credettero, che non U Gigante , rnk Nettuno folfe quello, che fcuotefse 1'ifola col fuo Tridente , quando tremava; onde per haverlo benigno, e favorevole gli erefsero un Tempio cosi vaflo , e magnifico j che con lo Habitation! de' Sacerdoti, e de' Mitiiftri j haveva [ come fcri-vono i i Bordoni» ed altri ] So ftadj di circuito , ch' b quanto quello d' una delle maggiori Gitta ; il che non fappiamo , fe s' habbia da credere, mentre di molc cosl vafta non fi vedono hoggidi, che poche , e non molto rimarcabili vefti^e. Si diibofta queft' Ifola da Gnido di Garia circa miglia 16, da Stanchib per Oftro Scirocco ottoJn'circa, da Rodi 70, ed al-trettatiti dal Capo Samonio di 'Candia , reftando fituata trä i gradi 36 di lat itudine , e 56 d i longitudine, e comprendc-va ncI fuo recinto ne' primi tempi diverfč riguardcvoli Gitta, e Cartellijcome Nkhia, Matidracbiy Paltre ^ Paiteknicht ^ Argo ^ cd altrc ; onde meritb d' eilir conliderata da'Romani fra Ic-» Potcnz.e loro amiche, e confederate , come accenna Tito Li-vio nel Libro ieilo della Dec. 4, Hoggidi fuflTiftono i due fbli Ca- Phittifi. Cifiii't Ki/ari. Manfe LAtnifes. FiitieU dti Cigan 11 Kifii . Ttmpk t! Tttte i K^tlmii} ^ reii-fumt t Sitf/ii Jfi- Ca 1 t CfStA Ttvh n»tt . gtlifico Tempio ; che da' Criftiani Greci convertito in Chiefa ■ ad honore di S. Jula, tuttavia, benchc mai tenuto ., fuffiftc ; cosi pure reftano in pledi i Gaftelli S. Stifäm , e ZuccaroUy 6 piü comunenientc Zuccaroä\ diraccati, e diferti P^nfo , Lampri-day Cicbalo, ed altri. Gbme poi nel fuo circuico di circa miglia fcorrono Fiumicelli dilettevoli in verdeggianti , e deli-tiofe pianure j fe veniffero coUivate, riufcirebbc fertile al pan d'ogni altra; e fe non foflTe fotto ua barbaro Impero , fi fca-verebbero forfe le ricche Minere , che in un fuo Monte altit fimo Fondifim nomato, viene aflerito ritrovarfi. ARI. Caftelii MäKdrachiy C Paitroy che il Por-cacchi chiamb Pa~ una Gitta , che portando il nome deli' Ifolij , hebberhonortd'cf fere Vefcovale, tn>-vandofi>che neJlW 310 I+7S Ti foife f ^VefcoTo Pietro U- —^tino- II Bofio nelle Sto-rie di Malta aiTer-^",' ina> che nel tempo '**''i'* Aflänti, che ne goderono proindivifo il pofleflb , lafciaadob nella ft^a guifa a' loro Figliuoli ; mk Ligorlo Figliuolo di Bucnavita datofi alla vita infame di Corfaro , c dichiatato dalla Religionc ribelle , fh Aogliato nel r^40 della fua per-tione dal Fifco , c fti concc(iuta agli altri Affanti, con obbli-go di mantenere una Galea , che gli fii poi commutato Ii ZOO Fiorirti d^oro da pagarfi di Stampa Fiorentina ogn* anno nel giorno di S, Giovanni Battifla . Mancati finalmentegU Affänti in Bartolomeo, che mori del 1585 fenza Prole, eri-caduta V Ifola alla Religione , fü (dara in Feudo al Cavalie-re F, Domenico d' Alemagna con obbligo di pagarc i mi zoo Fiorini nel Teloro della Religione , Paßö doppo to la Signoria di F. Fantino (^erini Priore di Roma Pacritio Vencto col Ccnfo aanuale di ßo Fiorini per BoIIa Jpedita li D'' 8 Maggio li iy, ma con obbligo in oltre di trattencre duc*''"^" Cavalieri , ed un Cappcllano ä fuc fpclc ; il che olfervarono anche-j fuoi Succeflbri • mentre in tempi fofpetti vi mandava la Religione Militie , e Comandanti per difenderJa; come fe-gul nel 1505, che aifalita dalCorfaroCaraali, ne fü ripulfa-to con gran vergogna, e danno; Convenne perb anch'efla fog-giacere al de/tino di Rodi, e cadendo iotto il Dominio Otto-mano , per dere aftätro il fuo antico fplendore / onde ben che »/«r^if^ fia piu deir altre habitata , fi oflerva molto decaduta dallo ftato primierp . Si mantcngono i fuoi Habitatori coll' induftria , e col Ne, gorio; mentre d' altro y che di Frutti, e di Viti non pub cHe- jnhfiJa»-re dovitiofb il fuo grebanoib , e dirupato fuolo; coltivandofe-ne folo ä Biade, c Grano con gran iatica tanto, quanto appe. na fuppli/bc per la metä dell' anno al bi/bgno : Sopravanzano jierb k quefto di gran lunga i Vini , i quali riefcoiio cosi per-tetti, che da luoghi plü lontani vengono defiderati - St cava-no da' fuoi Monti Pietre da Molino le migliori del Levante , di modo talc , che fbno in molta ftima fia nell' Italia , dove fi procura d' ha verne . Lo ftelfo fuoco , che le reca fpavento, le apporta anche utile, poichc del Zolfb , che vienc vomitato dal Dw' Ctm- P'tttrid4 Mf/inu, r Zd^i. dal preaccennato Monte coa Ic fiammc, fi profittano con laj včnditft : Sorge sUe radiji del Monte fl^Hö vcrfo Oecidcntc-* Foiite d'a^uq liinpida ^ c phiara, 1113 cosi bollenw , chc /inrrf »Jpä fi rende' infoffribilc \č ricfče pero un poco rafffcddata tanto fihdn. fjiubrc ^ che Ji nceTernc i Bagni , chiama il concorfo d'l moU ti Foreftieri , che non pochi utili portaao agl' ifolani , Euvi . poi anchc un Sq/^o, che opaco ^ c folto fi eilende verib le fue „J^J^/'Spiagge Orientali, nel quale chiunqiie catra in tempo , che wrfÄ. il Sole fs il fuo yiaggio dal fcgtio d' Ariete fin ä qu?llo di LiL A NGO QVeftafelafamo^ fa Coo, di cui ff. che dire Ja Favola, c la Stork 3 e fe Npi 5ote{Il mo ufd rc dala propoftaci, cd in quefto Volume pe-ccflžiria brevita, ha-Tcremino bene di che fatollarc il ge-nlo . I iuoi prirni , Habitatoii furono i Silil ffiasi 1" • • T 1- 1 t • H^biuim. Fcnicj , chc fabbn-candovi unaCitta , la chiamarono col uomedeHa Figliad' im loro Re Aflypa- fe Ja den o mina t ione rilbJatutta y come fčrivono Stefano , Strabone, c6 Plinio. Igijio affcrma , che liier ope fbfle det t a, j dal fuo primo Re ; ^^cd akri da uno di , il piii mcridionale ddia Natoha'. E loritana da Rodi y^fo Occidente rnigliaSo^ altr^ttanti £l nicjiO giorno da S^mo c 70 ä fettcntnone da^j Candia. Si'tanra dOppo Scio per la piu fettile , popolata, e deli tiofa Ifblä deir Arcipelago; raccogliendofi dal fuo Terrcno ot-timi Friimenti, 0^j pe;rfetti > Vini rari, Fichi, ed altri Frur-ri, nia rpedaliTicntc Granati ineftraordinaria quantita. E'pure abbcndante d' ogni ^rte di Quadruped! dimcftici, c lelva> tJci, cd anchcd^y&ei.l^i d'ogni forte. Biirtolomeo Anghco fcrive, c haveFc il'vanto di nudrirc , e difciplinare bra,vi De-lliieri, quaji provct^cyai] il Re Salaaor.c; onlč fiima^ la Ckü nqminata nel 4. de' Re. bra , con evidente "miratolo di Natura" in pochl gaornidaqua-lunque infermitä guarifce , Ci5 fi crede provcnirc dagli aliti, e riflelfi , chc gl' inOuifcono i yapori fiilfurei del Monte , tj della Fonte . Cosi anchc quelli d' un Las,o d'\ acqw fa^aßrc^ , che verfo Garbino in larga pianura fi eftcndc, c dal quale ca-vano gli Habitant! taara copia di Sale , che non folo fuppli-, fee al lore bifogno , ma ne provedono medefimamcntc cohj . larga mano T Ifole adiacenti . T H I O'. Due 11 caii{i(l«Ttiia in qufft' Ifoli, qudli» fix Čiff^ ^ iediiltiom«, ö la rtcevf ^ Cioi J/aiV^f^, di'i I'lDtlu Cm/, Cciutifrit due Pro-montorj Drccano ^ e Cln- diria, L^ dove qi^fto j'iUon-nnimifili» j,d»l Terme [jo, cli'4 ilfopradettoCapoCi-vsliidelliNitoai, .čdbiil fuo VelcoTa foggetto il MetropoUtino di Rodi ■ ... L' lUra i quet[a d' Ar^f^*, ch« fii anch efii ijifignitj di ligniti VcTcovale f pafti f ^rfo Lcraiit« , U dare P I rata piit r^coofb ^ Gnido. Come nel I a pi ima, di 'i eia. Ca di muil f cd aAaJ forte BQn habitino altri, che Ttirchi fdivietacoadolutt-'mtnce iE fertioitarvta* Cri-flian il ben che G reel) nell'sl-tra i Kiiimne ii fijggior-■ Coil eflendo pieha d* Habitanti , vieae idornat» Jdi nobili Palmi , ed altri ^ pubtici fS pri vati Edificj s ^'s mentre sltro volte, epirti-:--calarmentc In tempo de* _ Cavalieridi Rodi (ti conff-~ derita come Capiiale dcLt' llfola. Pocolutigida queAaCit* "tin«! Viilaggio Pucri con--fervafi in 'cioltx llirru Is Cafad'HippMratB jCOrren- (t^j^ J, do una nrma apinione En •ue' pDpoti , che U FigUa ,d) qucM' inliene Medico , e F/rif/rrd. Filafofo, eiTendo (lata una gratj Migi, vJvaanwra ^ e f, fctria vederetrajförniitta in v/rie fjirm^, hordi ^ hordi L*rva , hordi Moftro. AfFermano , che pocbi amii fotio vi (i ilaro Arraetftr* » «l^f <=<>1 «Janno dtgl" Ifolinidimpava» ed ingojavi Ne'Borghi di Staachid si yedono ancora le yeftigie del gran ^^^ . ^ . Tempio d'Efculapio, famofo pe'lnumero de' Voti, che vi fi ma^i-davano da tutte le parti della Terra ail'hora conolciuta da que' fuperflitiosi GencHi , e dove frä le altre cofe piti rare si conferva va no il Ritratto d' Antigono , cd una Venere ignuda , Opere infigni d'Apelic, e tanto flimatc da GiulioCefare, che J^^f^l fattele levarc per trafjwrtarle in Roma , efcntö i Cot dal aJh 'c' tributo di cento Talenti , che pagayano ogni anno alia Repu-{^' blica Romana., doppo che dt ,Coliegati , com' erano le alrre ' Provinci e del Ja Grecia, furono anch\ellj resi foggetti . Altro magnifico Tempio era in quell' Ifpla confagrato ä Giiinonc-. , cosi celebre per la ftruttura , e per altri riguatdi, che Teodoro , arichieltadi Vitruviodefcrivendolo, compofc un libroiii-tero . II Bordoni, 11 Porcacchi, ed il Dog lioni oltrc le dueCitra nominano aache Allfarme , 6 Halfat/ia Caftcllo pofto ful Pro-montorio Laceterio, che Strabone nomiri6 LaSimum'm qucl lato Mendionale, d'ondc piiidi 60 itadj Niflari i Jonta^a. Mettono Cechkma, Pally, cho, Cokpo, mera, Chsnia, Pill, c Pcrlpato y ^ g ,>■ de'quali non si sa , c'hoggidj fumüano altre, che Pkra , Chc-via i e P)/i fopra Monti, come pure Peripato CalVello forte su'l Monte Dicheo . Qmvi si trovano molte Sorgenti d'acquc dol-.ci> ed alle fue radici il Fonte SfaJioy da cui fcorre il Fiumc.^ Tium^ Sfafidamy hoggi Sofoi^oy che sbocca nel Mare verlb Levantcj, ov'anche si vede il picciolo Caftello Aßipbaka, in vccediquel-I'antica primiera Cittä . Dalla parte poi di Greco in piauura forgono.duc Colline , dalle quali fgorga il Fonte .di Lie a fitb Nkaßo, hoggi Apoikmarm , 6 ApoJomia , capo del Fiurnc dello Iteifo nome, preflb al quale veggonsi gli ayanzi d'un buonj Caftello, e le rovine dlMoIini, Pefchiere, ed altre Fabbrichc tutte di marmo , contrafegni della magnificenza de' fuqi Jtia-bicanti . U Ifola, che nel refto c tutca piaria, vicne irrigata da varj Fiii- Eecee mi- F/rrMfi. miccllij chC conftrlfcono alia d 1 Icl fertility , della quale parlan- Ncl!e divifioni del Romaiiolinperoreilb anchc qtieftacon 'Ie done Jeflo, celebra particolarmente il Vino Hippoco, cost dcno- alcre Ifble deU'£geo fbggctta a quellod'Oriente , ink nella dc- y^*^* mlnato dal Terrürorio Hippo^che tutto di Viti dilicatjfrime e ptan cadenza d' ellb f£l aflegnata nel 13 15 al Dommio de' Cavalicridi tato. Quantitä di Ciprclii torreggiano ne'.Prariy ed ampieSel ve Rodi, che la convert)rono in Comcnda., ed ifl Coraendatore ye. r di FraJini., eQueroeombrcggianolc Colline,, ele Valli . I fiori- niva dalConfigliodella Religione dichi^ratoinfieme'Governato. wf/Wi« deilc medeiime Quercc gitcati ä terra dal Verito /i convertoiio re dicira. Trovafiperö , cheanchei fiioi Vefcovi ne haveffero'-'w W Vmni. in Vermi,, che formandodellc .proprie vifccre,un gufcio , e inj tal volta la rcggcnza temporale,e nedäqualcbe motivo il ßofio . eflbcliiudendofi n'efcono poi alaci , edi nuovo partorendo rinaf I fuoi Habitant! eranodiflinti co' nomi dl Prtincmiaü^e Cdno-w* cono dal ianiortc loro raoltiplicati. L3prima,chedaqiierttguici e concorfevi del 1366 alcunc Famiglie Armene, furono ^ni- elliraeflc la Teta, c filatala nc teflefrefenchefottililllme vefti, fii gnaniente ammefie da' Cavalier) , concedendolore il Gaftello, ta y t form PanfiJa Figliadi Pia tea, con forme Varrone, di Latoiia , che^ e Tcrri Coric d i Chefalö con moltctcfentioni, ed efercitio Ii bero del Vtßt. viflč a.tempi d€l Re Salomone ,'il ^uale fü-anche il primoä ufarle. rito loro. Doppo la niorre del Comendatore Fr. Efbne di SIegleoItz Erercitanotüttavia le C)onne dell libla egrcgiainente queft'Ar- legiiita pocodoppoil 1400 fii dato il Titolb di Bagliaggio airiib- F^rw Bäte, come anchequella di fonnare Ic Telcdi bambagia d'una ftra- la, ehe venne fcmpre conJiderata dalla Religionc come una parte ordinaria finezza. Gran numero pure d'AI beri di Tcrebinto pro- piü riguardevole del fuo Dominio. Q^ndo poi il Turco impadro- c.SS-^ duce q uel Tuol o, cd i 1 Te veno 111 ne' luo i Vi a g g i a Herma efüer ve nc^ n 1 to di Co il an t i nopo I i co na i nc i ö co n ojc h i o to r vo a m i rare t utt i -/urlto^^^' grande, che Cotto h fua oni bra poflbno pm di dus mila qjelli, che podedevanoqualch^ incmbro di quel I'lm pero japplica^ Tmhimt, Petibncricovrarfi. Per ib.lenernc i rami vaiVi, e diiarati, vi Tono rono i Cavalieri particoiarmen:e alla con/ervationc deir Ifola äi i^^^ngi« air interno crctte grofic Colon ne d i Pictia , onde formandore- Län^o. Iii quel la cliendo all hura Narangia la Piazza piii fl-imata ne come LoggCj -vi il-tratttrngono alcopenu Caizolai , ed altri penfaronoa ben munuLi^e fortJticarla;come havevagiä^icordata,^"'. .Artilli; c vi vanno qae'Turchi a divertirfi, fedendo fopra ban- c conainciato ad ercgMire T Am-niragUo, e Eaglivo Qnerininel ichj,inmoltonumerofbttolemedefimeartiiiciofamente difpofli. 1451. Cii> non oilantc convcnne fbggiacere ille defblationi , Era dunqueper cantedoti cost iHmati queft'lfola, che i fuoi pri' ed alle violenic, ehe ie vsunero intcrite dali' Ar mata Turchef-^ mi Signorijchc furono della ftirpedegli Hersel idi, s a (lil ntero i ri- ca nel 14.57, qaando Tcacciata dalT Ifbla di Simie , quivi fece ^mt^^ toloRegio;efllegge,che rornandoErcoledaltaprima fpeditionc sbarco, portando ne'luoghi men torti le Itragi , e gl' incend) , incf-iAtir contraTrnja,^ittatoquividallatempcfta, mentredalRcEuripil- co.ne poj fece andie ä Lero, Calamo > e Nillari , Ritornato lolivennecontcfol&sbarco, egli ä formal'ottenefle, uccidendolo poi con Armata piu poderofa lo fteflb Baicia Generale , pofe fvtrmr. f^^floR^coula Moglic,Cmoltidiquc'VaÜälh- Sigoverub poiia con iS mila haommi T afledio a Landiniachio , Caflello pure formadiRepub]ica,efhannoveratafrUeprincipahdcllaGrccia, nell' IfoU diLango ; mi cosi lortc, e ben difefo da Cavalieri y J^iZT" S i^ii- ond'hebbe I'honored'eHcr ammeffii fira le fue confederate dallj_, che doppo 20 giorni convcnne agli Aggre/lbri vergognofarasn- j^-T^rrfri. Romana. r^-o^/f^o, che Ja refle un tempo con fom mo va lore, epru- te ritirarli. Era pero Lart^^o una fpina , che flava tropponegli denza,füunode'rLio:piuaftectuofi,ezclannCirtadini; mahaven- occhi , c nel cuore agli Ortomani, onde cctcavano di quando ta. Kuommi iliuflft pill male in un momento ; cne in piü ^fiH/if/w. JSJumi, edhonoratoconTempj,ed Altari. Gli celebravanopu, non le havcvano fatto i Tuoi barbari nemici. Rovinbquefto Je re con grande itiagnificenza ogni an no alcunc Fefle, chcchiama- mara di Narangia , che pom prima erano flate riQUOVatC „ c Tif^mrtu' rf/^ in honoredella dilui Famigliai eSmetiodi forciacatt; quelle d'Antimachia, Pilly, c Chelafb , con due rJtpif. furonoanche chiaraate jiT^oftes; onde con titolo d'^Md^ Ic ißi- altri intieri Cafteili profbndari hebbero frk quelle rovine la tuirono pofcia i Romani. Difcendentidalla mede^iinaFamiglia morte piiidi 5000 Habitant!. Per venuta final mente con lealtrc ca^nr^ Afclepiadifa J^/^tfr^irtf, ,che per Padre hcbbe Heraclito , in potere ds' Turchi, la cuftodircono con eftrema gelofu; poi- per Bi/avo Gnofidio, ed hcreditb dal DivoProgeni tore ilpregio che olrrc un nuovo fortifiin^o Caflello , che vi hanno ere t to t-wi. di prolungare la,vita a'mortali,, e quad ritoglierli da* Sepolcri . con nel mcizo una Torre cosi alta , che fi fcuopre piü di 50 Apelky che co'PcnnelhreppedarvitaaUeTele,nacqueanch'ef- miglia in Mare, fivedono tutte quelle Campagne ripiene d'al- fo in Ciw; come pure ri fioriroao 4-^ßone Peripatetico , Efkarm trc magnifichfi, cd altc Torri, che fervendo loro di forti habita- Poeta, eFilofofb; Fi{eta\n.C\^nt Ora-tore, che fu Mae-ftro ftimatifTimo di ToJomeo Filadel-fo, e cent'altri in tutte ie fcienze ri-nomati ^ e famofi . Oltre le Fefte Af. clepie celebrarono quegli antichi Ifb-lani fplcndidiffimi giuochi nei princi-ch{>chi pio d' ogni Olim- d' cgni Nettuno per ha- difčnibri contra i A'que- T«, fti^folitarifoIžL. di foggiacere , per-che doppo quello (fe pur 11 hä da c redete alle aflčrtive di moki Autori ) che ne ftaccb una parte, formandone 'v - t tioni, cuftodifčono nel mcdefimo tempo i Giardini deli-tiofi, elePoflefHo-cij che i mede/imi Tiirehi vi godonoi Vtene divietato poijcomeii^detto, a' Criftiani Thabi- ^ tarenellaC/frrf futte A t cki^ , tenuta ben_, '^"ß'""' munita d'armi,di miIitie,cd'ogni Torte di militare ap-preftamentoj cosl che indarno fudal valoredel General Fofcolotentata nel Ptßa in 1651, eflendogh a „ r • • m da Vf gran fatica fortito «ji. di obbligaregrifo-lani äqualchccoft-tributionc. Jfilflti-i thfrircsndgn§ Langit. Molte Ifdftte minut® fanno corona i queft'lfo- ^J-^i^'f»' Ja,iO pariicoUrmente VM.iijftfjf fo ti Lidodt Cobti. fii le t Z'HIT y Ifola di Niilari, come ivi fl h accennato , ne ha provat(5 moki gVii^' ''J" « wnendo poi tutteg^neraimtnte' altri, epardcolarmcntc del X495 aOai grande , chele cagionb mokidanni. «epiccioU,vaftefovineiJimagQifieoEdiGcio , fC^/f-*, Ncl- C A- M O O Ified« quefta , gradi J S. 40ii longitudinc, 48.40 latitudine fetccA-trionale, lontana d» Tt^f/'iß mi^ia TO,circa loi )Lennte da Stait-chi6,e .dallepiüef-treme fponde dclla Caria yerfo Greco sn'iglm 3 s. Nella fua figura curya , e fi^ torta coiiticnc ilcif-cuitp di miglia jtj con un grande > e ca-' pac,cPprto, edu^-j; altri pnlnori; ed ef-fcndo in fito piü vato d' ogni alrra , vitchi afierma^chc dalla ci;na d'alcu.ni fuo) Monti ii Tedaj ben diftintament;cj laOttäd'Efcro nella Natoliaindiftan-za.di piü d'ottanta ttrfi. .di Cani Sl dlfendo. jio da fc fte0e , tptrm.tu cotrad^moco'Lurä. Gtzn copia pure a iVlo^ ■pi^u.cctno i fuoi Colli, nfe puu. to in Qualität mfe* riore ä jqucllo.di Lp-ro, onde il Sufli^tu* to del Cadl .di Pat-mos y che f ä la fui reijjclenza ncl Cartel-kCalamo , perjiC cuotcre gl' annuaü .trtbuti.al Gran Si-Msj'tirtm' gnore, ü provedcj .quiTl del piü fcelco da tramandare jnc* .dcČmainentemCo-ftantinopoli per ftr-vittodelTa Porta, ed in altri .Iuoghi piii cofpicui della Naro-iia". yi chufFcrma ä ^^fh foff riporto d'Jgino, phe Mi^a^^t* .fidishabiraflequeft'^^''"- miglia . Strabone ia chlamb CJarof^ cPIlnioC/öt-Ä/; vforfe dalla Ifola., quindo efTcndoyi ftata .da uno de' fuoi Habitanti por- stmi 4i-'yozcCUn>n^ cheßgnifica Sorte , mentrc efTendo toccata in for- tata di iuori una JLepre, pcrchc in .efTa non fc ne trovavano, te ad Apollo una CittMclIa J®"'^ j qucfta ^ ed eflb medcfimo da quefta.ne .moltiplicaflčro tante , che rovinando i femina- prefero il .jipme .di Clam . In efietto con quef>o titolo f£i ti , nfe potcn.do percii> traere gl' Ifolani il .baftcvole al loro At^ttti dtt adorato ncH' l£bla, dove gli erefpero gi'IfbUni un Tempio ma- alimento , per non morirf ,d' .inedia V abbandonaflčro ; ,nia 'jmI^ gnifico, da cul fi yedono Xuttayia in piedi poco iungi dal Por- ab refti in arbitrio di cbi vuolccredcrlo, II veroe, che, men- c*»^^ .to maggiore ampj , e cpnfiderabil.i avanzi , e vi concorrevano .tre foggiacquc al Dominio de' Cavalieri di Rodi , .era .com-'^'^ da rutte le parti anche piü .remote i Pgpoli co' Voti. Ci6 dun- petcntcmente popolata , .ed unita con Lero al_ Bagliagio di que I3 rendeva una dellc piJi cclebri , e popolate Jfble dell' Stanchio , veniva condderata per .una delle migliori ; ondc ^ "i I « J" _______Ja »nt^^ ______JZ ^___fTV __ _ ^____J'I _____ _ 1.r« t- geo , il che ben fi comprende da molte roviae di groiTc mu- non fcnza ficurciza di ritrarne ri^cp pro&tto , vi sbarcaro- itrl/^^U ra t Colqnnc, Simu-if-fi-.. lacrj di ti,ni .marmi che per Je fuc hog gidj ^lelb)atc canj-pagne ft vcdqno ; mentre ä poco piü Kttrnrrt dl 600 Ž: fidotto il fJI/"^^- numcro de' fuoi Ha-bitatori.Queftiqu,«-fi tutti (oggiornano ncl CaMlo .del nome deir Ifola afTai forte fjtuato nelU fua parte Occiden-c^ßffi'^i lolc y poco Iungi dal che dicono cflcr gia fta-to la piü nobile Gitta deli'Ifola, fitua-to in vkinanza del Fiume Vathiolo , che con a.inpia foce , „ porta groflo tri buto 4r1d'acquefalfeaq«el- if.tiATj-n- tc de Mar? , 5:pr- rendo rapidiffun», jnentc.lafponda me- Armtntt. ridiojiale de! Porto maggiwe, capace,eomefi fe detto, d ogni riu etoOa Armata. Altri Fiumi d'ottime acque irrigano 1 IIo-la e fi fcaricano in Mare dalle fpiagge orientah , c meridM> nah dl efTas donde prgcede la fertilita delle fue Campagnc^ abbondanti di ogni forte di vittovaglie, e Frutn » «"ic pure i fuoi Prati (empre verdeggianti ahmentano quantua d Ar-menti , frft quali fono Pccore cosi audaa , che fenia Icorta «o I Turchi nel «457 a faccheggiar-Royinatc ^jiel 14 J 5 le fuemi-■gliori fabhriche dal ■gran 1 remuoto, che Ä/J4J1. ina]tratt(>^nche le al tre liblc » furono dalk Religionecon jparticolar cura farje riftorare ; Ijjialmente caduta_, [xon Taltre fotto la ^"-^'sferza OttomanaLj, Ü & andata fempre dcteriorando, ede^f'^"" ridotta alio Hato incuili Itrova I Moki Scogli, ed Ifolette lefknnoco- "^""'^'"' rona , e frä le al-tre ad Oriente iiL, diHanza di circa & miglia b quclla d i Copra , 6 Capria , i/ic^p,,, in cui fi vcdono gji avanzi d» nobih , e magnifici EdlficJ , che fanno comprcn-dcre fofle ne' tempi andati di qualche confideratione . A* mezzo giorno vi ^ quclla d' ytmiaia , e ad occidente ^jaßa , Jtmis^a nelle quali in pitdoli Tugurj dimorano tal rolta de' Pefcato-ri J fiicendo ncU' acquc Joro ottime, e copiofc Pcfche. di Fffff LERO, E R O a L E R ttr«. STietto ft 11 Ca-nale, c;he divide ^ucft' Ifola dallapunrapiti ori€-taledi ^uel^ di Path mos coo Tinterpo-^tionc di a'lcuni Sco-Cf gli,Crfi)>w nommari, forfe perchc nel maggiore di efll, che un folo terzo di rrii-glio h lonrano daHa Sponda Orientale di Lero verfb Scttca-trione, fi trovauiL. buort Coiweato di giori^ano in {blitudi-,,.neefcmplare Stra^ tnimtfffii bone ledicdc i I tito-tfaJ* Lirf ]q di Pgii^g ^ perchcj Ja fertility del fUo tcrreno nonle lafda mancarecofaalcuna SvsftTtfh -nccefiaria air huma-jiafelicita. Plinio la dcfcriflb fituata nel ^ - ,, Mare Icario , ma con errore, polclie m effetto fi tfon collo-cata nel prmcip:o del Mirt6o, hoggidi chiamato Mare di Man-dria in gradi 37 di loagitudine, e 48. di latitLidme fetcen^ taonale , lontana rerfo oriente da' Lidi di Caria circa miglia siiM^fnt. per la quarta di JVIaettro verfo Tramontana 65 da Deb , c JO per Scirocco Levante da Stanchib . Ncl fuo circuito di miglia 35 vedonfi due Monti , di cui i piii alti non lia 1 Ar-cipelago nell'akre lUe Ifolc ; quclVi pero poco a pocodedman-do in delitiofc Collinc, ed ameniiliLiie Vail i rendono qmsri de^ fidcrabile il fo'jgiorio . Lerut la chiamo Plinio , Herodotol^-„ ..rofyW ßordoni co' luoi fegtiaci.??«, alrri Teroa, c Lme ; edi Franeefi la chUmano U Rofe. 11 tratfioo ddl' Alob , che in^ v g^^ndiffima abbondama vi nafce , ed e il mis^are di tuito il Levante, luantienc i fuoi Habiranti . Farono quefti namero^ mm] negliancichi feculi , ond'e fama , che per ricoverarli vi follero diverfe buone Gitta, come ctte^rn leflsvedon:) gran-ai> ma rovinofe veftigie . Si ridacono p^ro liora 1 Uoi mbU-. tori, che di poco paffano il numsrodi daemila,indue lolit^a-Jtelli nm, ch'c ntlle Tue eftrerac fpondc uricccalj^ e ^ro rer-" fa fcttentnone , che fortiene tnttavia il vanto d» Cittä , nfe-t^ata. il f^^ Vefcovo, benche Greco, e foggetto al Arcivef- covo Greco di Rcdi . AltriC;iftelUgia nnmi.iaci Mßo , 0 ^'J; fio fra Scirocco , e Levante ^ JTjyro verlb Ponente , Myja , ktif. Tih, cd altri tntti diroccau, dannopero contraie^idel-la loro antica grandczza , con avansi fpeizati di grolle Coion-ne, ed altri flni marmi, come pure veil Jgicdi mnra, e laObrN jche maeilofc. • - ^ r^ u > Due Porti le facilitano il cotiimercio , uno vicino al tiouo Tcrraco, b, come altn fenvono, Ferraco verro meizo giorno, dirimpetto qiufi al quale in fola di^an^a di un terzo di miglio ..... giace V Jfilai^ chiamata Lcpid^ forfe per la fua piacevole^, ^ Laurembergio Dattoli, che fcrire ä que prmcipali 1 ur-chi per inogo di diporto , ed a' Gred per p.fccrvi 1 loro Ar-menti. L'ahro c qucUo di Uro a fcttentnone , grande , hcu-ro, affaibdlo, c capaced'o^ni grande Armara, dominato pe-rb dalla Gitta , alia quale porta molti vantaggi. Ambedue (o. no non meno abbondanti di Pefci di qucllo lia il Mareivi d in-torno , c particolarmente di Palamite , che falate , e feccho diUribuilbono ir. molte parti vicine ,e lontane. Nel mezzo del-I'lfola fra'lGolfo Ferrau, ed il Porto di Uro forgono dalle ra^ ■ fi.- dici di que Monti alcnni Bagm fduhrl, perlo che grande e il ■ concorfo dc' vicini ^ che i vi fi portano per curarh da vane m-fermitä. Leacque, che ulcite dii' Fonti fteifi fcorrono rapida-mente per quelle pianurc in forma di ben compofto Fiumc^ ^ confervanfi iempre calde , finche giungono ä rafireddarfi m Mare in faccia all' Ifoktta Lepiila . Frä la moltjphcita de JV UUiii a: tBSehag^t, che y^utis^ jfi troyano nellc fuc .Bofcaglie, fi diftm-,'£uono le Gallinc^ Afričane, da Elia-.nocr^ute gli Uc-celli Meleagri,, de' jquali fävoleggio O. tvidio^cheleSorjcl-Uedi Meleagro, in-confolabili per laj ■inorte del fratello, ibflero.da Giovcj per pieta converti-(teiadetti Uccelli; uraßtvo-^d in ibmma quan- ■ to nafcc in queft^ Jfola,öfia Vino, ž» üenFfuttijbfieno Animali, .tutto b .abbondante, ed eC-quifito-Furonose^ pre i fuoi Nationa- n^tw-Ugentepronta, ed inclinataallcfcele-' j-aggini; onde pafsb in proverbio il det-to di Foc'ilide , Lfrij mali, nan unus quidem, alier ^eromln^ , fed umvcrfi excepto Patrocle , etenun Patrochf Lmm , Nel tern- c^fw po del Gran Giro , quando hebbero principio le mutationi di^j^'^^Ärf' Stato nella Grecia , ii governavano in Repubiica , e dipcnde-rono bora da*^ Pcrliani, hora da' Macedoni,, horada* Romani., trionfando co^ Vincitori , e laguandofi co' Pcrdenti .. Pallata intcramente fotco il Dominio Romano , ne provb il placido Gov^erno; e cosj continub anchc iottogl'Imperadori diCollan-tinopoli, firtche fd conquillata da' Cavalieri di Rodi , e poi aggiunta al Bagliagio di itaachio. Fli pofcia^ benche iavano Afahc piii volte'aflalita da* Turchi, c pariicolarmente nel 1501 da^C "^'Jl. Camali, b Nicha Corfaro, chtr-trentb di fbrprendere con tagemma il Caftello Gapkale; ma noa riufcitogli , 1' attacco formalmente con 1'Artiglieria; La difefc bravamente F. Paulo Simeone Cavaliere Portogbefe; tutcoche fi trovaffe con Ia_. breccia aperta , mentrc col far veftire le Donne , ed i Villa ni f/Jy^ rnn (npraueOp di Gavalieri y faccado credere d' haver ricevuto un poderolb foccorfo , obbligb il Corlaro ad abbandonareTaf^ fcilio , e vergogtiofamente ritirarfi . Final me nre cadde anch' cflii in potere deJ Uran ilolimano , come tutce I'altre, e fotto il giogo Turchefco hä tmparato a tenere dimeifa quella luper-ba cervice, che altre volte ardl tener fronte contra le piii po-tenti Monarchic . La fua maggior gloria e flata qixelJa di haver o(ato contraftare con le Venete forze , quando eel 1648 rfSf' il Generale Leonardo Fofcolo vi fece sbarco fotto la condotta it+Jf-del Gonte Sabini , che tormentando la Fortez^a fuperiore coa le Bombe , da una di quefle rimafe uccifa la Figliuoladel Co-mandante , il quale capiroib ; e cedendo !a Fortczza al Vene- ^^ cj^^k-to valorc fi fece Cnftiano , con che tanto maggiormente rele illuftre la Conquifia al Forcolo , che demolito il Forte , co-J^^-»"-ftrinfe gl' Ifolani alle contribution! fin'all'hora negate. P A T M O S, Va quefta del pari colle piJl rinomate Ifole del Mondo, doppoche Domitiano la diede per iflanza di pena al gloriofo Evan-gelilta Giovanni, che quivifcriflel'Apocalifiedoppo efiJiatoda^ Koma . Situata nc'gradi 37.20 diJongitudjne,e 48 dilacitudi. J/«, ^ ne fettentrionale contiene nel üio circuito miglia 14, conforme la piu comune opinions benche alcuni le ne aflegnino folo 18, altri 10, ed il Bordoni ^ mä con poco fonda meiuo , ftno a so. Plinio , e Strabone ia chiamarono Pathmos , & Path-mus y e cosi pure con poca differenza Horten/io, il Negri, cd altri; Eathmos la diHero i Caldei, e Siriad, che vuoldire Te--^'' Tebinto; mä Soliaro la nominö Palmof^ , il Tevenoth , ed altri pjitmo J c Patim , aßermando Filippo de Via , che Pal- moU Altro Per-ft. w s. Gi*< VM/ii M /iri^ tAfut»!^' Pmt Jiemiiitfst. Citt^ Ji J. Marißt JfoU Pa- mifjt. FjfiWf/ö J^trmßtrv Mt i- Gfih-WBui, TtftnX* dfl JJSems dt S. Oievatiii, Lt*nä. IftLt Ca», fibra. l>rfmfnttf V • Jii' thtßa ahi rrJanu rijcu. mora ßa tin* Ifola difTcrtftite , d? queTta |»co lontapa . I fuoi Habitant! tutti Criftiani , benche di ritoQrpco , fi poiirepfano pagarc al Turco piiJ groflb il tributp per govcrparfi da Te ftcffi, Cnftodifcono dunque in gran vcner^itioAe Grotca , doyc il Santo Evangelifta fcrilTe 1'ApOL-alifle , mcnpre (k dcgtj^ dt ra<> coglicre in Te ftcflji futto il Paradifo air^ora, chc flc ycnivano al Santo rlvdati i piii reconditi Arcani- Sta queft» fituatanelT h. fponda occidentalc dcirJ^ola col nome di TheosKepoßf n^yi capita alcun PaflAggiero Crirciano , che non voglia yifjtarla ; oltre 1* curiofita di olkryare uno Scoglio , ehe i vi vicinq s' inalza quafi congiunto alla ripa , coi nome dj Scoglio äd Dia-voh \ pcrche affermano, che Satanafso andato tentare San Giovanni di portarfi feco a notarc in Marc , gli rirpandefse il Santo, che sudafse prira^ lui a geftarvifi , ch'egü 1' havrebbc fegu:to; il che effijttuando il Dcnjonio, ehe penf^va Ing^pna-tt Ä^ifo , yogJiono quegji Hibitaati » che rcftafse conyerti-tito in Ifcogiio . S'aprc ad priepte il gran Pprto., che il nome di Domitiano con.fprva , ibrÄ perche quelf «mpio pcr£čcutore ilcl Crifti^ncfioio tu il prirno ä rpnderlo piu Irequcntato eol mandar cylä reJegati i Cnitiani . Ca pace quefro d' ogni piit grofsa , e nmjierof^ Arnua, viqnc ben guardafo daU» Gitta, che coJ nome d i S- Maria f^a ßituata ii h Tpotjda fetten-trionale , aff^i bene habitata • Cosl ^ anche un piccioio Cala-le ad e/ša vicino er^tro sü Je riye un niediocfß fiurae , che sbocca nello frefso Porfo ; il quale fcorrc poco lungi d^ill'^alf ro , che col nome d i Fiume Sšnto Ii ič^rica verfo fetterurioap vicino al Promontorio Afpro . NcU' eftrema parte n^cridlionale lc>-pra il ProiTiontorio Capoduro i' erge la Citfä , ehe col nom^ deir lioU fi chiama Patina , ö Pal/iiofa tefidefiza del Vf (cavo Creoo , che vi fi trartiene in povero fiato, ibggptr© al Metropolit^ no di Rodi ■ anche ri/lcde il Cadi l'urco per l'eii-^cmsi d£;l tribnto , e per amminiilrarvi pur« , occorrcndo , Giurtitia . In raun moka diftanz^ poi s' erge il tan^olo Monaf tero > die col titolo di SMiovanm in di J^i memoria fii daTgoi Di/čepoii , ed alne divote Pej löne ediHcato , fcmpre da efem-pJari Keligjofj d i Kito Greco habitajto . Presen t^mente 1' oflfi-ci^ro i MonÄCi di S. BafiJio , it Fafheri , chc talvolta ibno ät-rivati fin al numero di loo. II Convento e di fabbrica confi-ftenre , e fbda con muraglia mer lata , dove anche tengono Wofchettoni , cd alrre armi da fijeeo , per dtfcndcrfi dalle in-curf:oni de' Corfari , benche non vi fla memoria , che raai hi^bbiano ardjto di moleftarli . Contribuifcono parimenti quefti Rcligigii il caritativo ahmenfo ä qu^ittro altri Romiti , b Ca-lojen , chc in ya Tw&urio vicino a! medefimo Cartello di Saa Giovanni iiinno loro lolirAiia difnora- Vgole Beiion» ph' ia queito Mon;irrfro moiirifi mano di Cadaverc,ä cui bench^ fi taglino l'unghie, va n no fem pre ere fee n do , perci^ i Grcci foftcngono , che fia S. Giovanni contra T opinione de' Tyr-thi , U vantsno d' uno de' loro falfi Profcti , Mezzo migi io fblo diftante dal decto Capo fpunta dal Mare in circa tri miglia di circuito Tlibletta di Leese cosi fertile di Pafcoli, che ^li Habitant! di Patina buona parte de' loro Armenti vi ali-jnentano ; cojtu; pure nell" altra , che alla punta fet tentriona-le del Porto Domitiano col nome di Qandura in duemiglia , c mezzo di circonterenza s' inaba , poreiidofi in queda paflar^.^ talvolta anche il piedi afcjutti fopra atcune Sirii, che ira efla, C riibia grande Ci frapongono . Trc Montagnc altiiHrne occu-pano V Jjöla dt P at mos, che for mano i fuoi tr^ Proinontorj ^ c gJj danno i nonii, cio^ Lmdo a nietzo giorno , Duro ad Oriente , & Afpro a fetten t rioiie . Quefti coper ti di vaghifHmi bof-chi , particokrmcntc di Ciprelli invitano i P^ifTäggieri ägpdcr-nc il fempie verdcggiante rerr^ cosi negl' intimi recelfi di efli a nudrifcono d' An ima Ii fiiveftri j i quali in gran co-pia pciolfi plica no , perche poco ven gone da Cacdarori inqiiie-Uti . Cosj pure abbondano i medefimi Bofchi di grofic Pernici in modo , che convicne tener Gente efprcffa per difertarlc» accJO che non diftruggaiio ic Campagnc ; le qiali quanto fono ilcrili nelk parte iettentrionale dell' Ifbla , altrcttanto riefco* no feraci nelJa Meridionale di G rani y Biade , XJve dtlicati (Time» ed akre forti di efquiUti frutti i ondc non hanno gl' Habitant!, che defiderare . Vi na fee ancora la Bambagia in tan. ta copia , che Ibpravan/^ndo al bifogno, le Donne filandone, fabbricano Calzette , che vendono a. vilifTimo prezio a' Vian-4anti, die t.al'horjifon Vjjfcclh i>7 finno SaU. M A N D R I A. GUce queft' Ifola tti Stanchiö a Mezzo giorno, e Samo h f«ttentrione quafi in uguale diflanza di eiica 50 1 colloca-^^^^^ ta ne'gradi 37. minuti 15 di latitudine , e ss> c minuti 30 d i longifudine ; riflretta nel circuit» di appena 14 migliaj , cirti^,. da diverfi pericolofi Scogli circondata; onde fe bene vi fono due Porti afTäicapaci, e bučni, non fi puöperö profittarfcnc. Non Ptrn . ii sa pertantp comprendere , comc quel tratto di Mare , chc_j prima Mirtio chiamavafi, hoggid^ habbia da efTa prelb il no- tr,^- j^g. me . Tolomeo la chiarab Minyiaj ed il Laurembergio Mitryfa. Fit in altri tempi habitata , il che ben fi diflingue dalle rovi-ije varie fue Terre, c Caflelli; ma fätti i fuoi Porti ricovero 4i Corfari, che con le violenze coartavano gliHabitanti adzr.'"' gli di quello pojteyano , rimare percib abbaadonata , e ri-dotra, com' hoggi £ ti ova, ^d pflere Ibinza folo d'Afini felvag-gi , cd altre . Ua caib miferabile in efla accaduto me- rita d'eflere confiderato . Fra Ic prede , che V Armsta d' Of- c*/» raano nel 16 lo fotto il comando di Chaljl Bafciä riportava dalla diftrutra , e laccheggiata Citta di Manfredonia , vi fu ' una afTai belU gipvinetta, Giovanna Livia di nome, dcftinata al ^rraglio del Gran Signorc , come una delle piii prctiofe con-quifW . Diyennero di quefU amanti due Gioranetti, Figliuoli una del medeiimo Chaiil # V^ltio 4i Daut Bafcia dell' Epiro; « merjjre 1' Armata trovavafl ancor^ita per rinfrelchi ne Porä di Nicaria , e Pat mos , umtifi i due Amanti rapirono la belU Schiava , e fuggendo fbpra piccioio Scbiflb nclV Ilbla di Mäi^ ^rlu Ci ricoverarono, ftimando poter quivi /icuri, e nafcofti fcv a' loro amon , per condurfi poi in Zuogo piii proprio , doppo la partenr.a dell' Armata . Ma fcopertafi la fuga^ , ordiiib Chahl , che föflero rintracciati , e ricondoEti ; onde divcrfi picciöli Legni ß fparfcro per quelI'llble all* inchiefta, e giuntone uao , ö pii ah'lfblji di Mandrla^ dubitando 1 Gift-vanetti non folo di perdere V Amata , mä forfe anche la vita, con crudeita ^ e diiperatione intepipefliya piü lofb, ch' cfTcre aitrctti dairakrui for^a , tagliato iJ capo innoccnte alla mifo ra Doniella , immeriero poi ne' proprj p<-tti ie Sciable , pre^ cipitandofi nellg fteflb tempo dal piii alto di quegli Scogli nel Mare . Cosl bebbe fine il loro mal conccpito, c üoppoappaf^ iionato amore, e cosj furono ricondocti a' Genitori, che ä dii^ petto dclla loro barbaric fi videro coftretti con calkc lagrinw pagarc alia natura il tributo dclla compaflionc. ZINARA,E LEVITA. Non da altri hoggidi habitate , che da Bruti forgono qncfle due Ifble ZjWrf, e Levita ^ inHeme con la picciola Cbarujja^ c con altri Scogli fcnza nome, in diAanza di miglia da Lero per la 4., di Tramontana verfo Greco, lo ftellb da Nixia a Po-nente MaefVro , da Stampalia al mezzo giorno , e poco ptä di + da Amorgo ad Occidente . Gira Zhiara raiglia jo men-tre j e dalle rovine di fbntuofc fabbriche , c dalle vcfligie del Tempio di Diana su la fua punta Boreale, di cuifuffiflonoCo-lonne di finiifimi marmi , e pezzi di Moi^ico rimarcabili , & comprende , che nc'tempi andati non foHetanto abietta. Cod pure Levita , dove tuttavia fufftfle vicino al Porto S. Giorgio nel lato Orientale una graa Torre col nome di S. Nkold da Ma-rinari chiamata, die ü comprende cHere ßara eretta per Guar-dia, e per ifco*prir da lontano i Legni nemici; mä il Porto di Xmara b cosi g ran de , c ben compofto , chc fi rendc capace d' ogni piü grofü Armata ■ Vi fono /bpra gli avanzi infranti dclla Gitta , che col nome dclP Iföla fi chiamava anche Cynara , come piü lungi un ben formato Caftello col nome di Turfi . Lfviu poi, che (h dctta Z^biotbus , c L^hmthos da Plinio > e Strabone, non havcndo maggior circuito di miglja jo. ,ha anche il fuo Porto S.Giorgio verib mezzo giorno alläi rillretto ; ma cosl abbondante di Pcfä, che obbliga i Vafcelli paflaggic-a fermarvifi per pro veder iene . Neil* Ilbletta Cbarujfa^ if.Z'ittafm^ LtVita , t Ckmrug^. CJrttfis» ^ ZifMt* , Tttff Jf J NittJi. Zinar*, n [jr.Citmf- fbno pure le vefligie d'nn Tempio, i'tf/JwchiamaiOj deUcqua-ii pero tutte cofe non ü trovano meraoiiii. AMORGO. QiKfU fitnata nel Marc Mirtbo , h di Mandria, non h di con poca confideratione , mcntre In gradi 44 di latitudincj e 36 di longitudine conticne circa ^o miglia di drcuito , lonta-na 35 di PoJicandro, lo fteflo da Paris, c poco pienoda5cam~ paDa j la quaJe, benche da Noi /eguendo 1'opinione de'daJTici mrnidf ^ oonnunierara tra lc Sporadic vi Jbnoperb akri, che la vrjF, ' ' contano trä le Ckladt. Strabone, ed Heraclide la chiamarono A-fmrgm; Tolomeo Amurgrus], Plinio Hypers, t Patage\ HortenJloj ed altri Plat age ;'Pa»cak Pjychia^ c Carcefla y Stefano 1'ha detta anche Marge ; II Bordoni Mergm ; 11 Doglioni, ed il Porcac-chi Murgorpohy Bi'ut e Prejftdes; cd il Sofiano Amurgo . Elia e ben habitata , e quafi al pari delle maggiori , contandofi piii -di 6000 Habitant!j tutti bravagentc,e guerriera,finoleftcl^ 'fe Donnc . Ha il nomc da una fpecic dt Poipora chiamata Amorgon ; ondc S vida fč rifle Amorginnm^ byffo ßtnile^ &predo-»^/I'Jrif' f^*^ > ^ ^^^ fpccie di Lino , che naŽče nell' libk ftcila , VfJ"' di cui 'fi formano Tele rottiliflime dagli Habitanti tutti^appli-cati alia TefTitura ; b pure dalla Parola Fenicia m-orcgm , 6 am otegin , che fignifica mater Textonm per la moltiplicita de' Tcffitori, che fanno le dette Tele tinte in Porpora. Dimora-fioqucfti-nelia Citta d' Ajmrgo y h Caftelb fituato sit la cima d'ua Monte poco diftante , non lungi dall' ultima ptmta Oc-cidentale dal Porto di S. Anna ; c da quefra vevfo Settcntrio-nc trafle 1 origine Simonidc Poeta Figliuolodi Crinco: I'altro Caftello e Hyali, ßtuato ibpra una di quella rupe nella ipon-e. pi*fi da nieridionale . II terzo ^ Plati nmvo vicino al Porto dello mn^.» ' ftelTo noinc ad occidentc , quafi rivolto ad Aquilonc , ed hä quefto noma ä diftintione di Plati vecchh, che mezzo dirocca-to giace verfo mezzo giorno , I predetri tre Caftelli forti per sitiertit^ fito, e ben muniti dall'arte con anchc competente prefidio di iTurchi rendono Tlfola ben difefa, e ficura. Vi fono anche al- TCarOjChediedeil waiffjaiP ^ nomeaqueltrat-iitft, jQ Arcipelago, dove queft' llbla nc* gr. ^SdiJatitudine, e 54 di longitudiDC ^fituata, lo pre/Vo ^nche airifola M ia airhora , chc /e-»ft/d^j'j-guendo il Padrc^ dfid'hare. pedalo con ale di cera , come i Poeti iavoleggiarono, s accoflt),perIafua_> temerita j e inau-vertenza, tanto al Sole, che liquefat tef] Icalc, precipit neironde . Daque-^ fterigettatofül Lido,vi fu dal Geni _ ic^ bjComealtrivo^ gliono, da Hercole^'^ cheivi a caib>ritro-!' vofii, decorofamen-l te fepolto: onde dif^' ie -Ovidio : Jcarus nomina fecit ä^ats. Gli Storici perb , ritlucendo al veri-dico il favoloio , riportano , che Dedalo , doppo haver com-poilo in Greta il famofo Lab ir in to , accortofi > che il Hž Minos cercaitc di färlo morirc y accibche non foffero mai da al-ciino penetrate le parti internediqueirartificioibedificio, fab-bricafie due Navigli , fopra i qua! i efib , ed Jcaro iiio giovi-netto Fighuolo fiiggiflero da Greta ^ mä perfeguitati dalle Tri-jitdaiifA-^ remi del Re Minos, Dedalo aggiugncfle a' remi delle fueNa-Z'^'Ttk ^^ ^^ (figurate nell' ale ) chc da nefTuno prima d' rifiigieß "firjftU Ttmpindi T Mite t Munt i. di JWtfff». all'hora erano ftate u{ätc. In tal guifä di gran lunga avanzando nella velocita i Legni di Minos, hebbe iJ modo di falvarii in Pergamo , checosl , ä riferta di Pauiania, ch i am a vali aH' hora 1' Ifola . Mä karo , che contra i document! del Oenitore , volle colla fua Nav gli da il nome , Vi fono molti Monti in apparenza inacceflibili , mä in effetto ben coltivati , e non men delle pianure ; onde fe.» ne traeabbondantemantenimento agl'Ifolani, eflendofi-fi leaU tre cofe 1'Ifola fertile di Vini, Cera, Meie, e Bambagia, dalle quali ricavano fingolari profitti . La Parte piü Orientale deU r Ifola^ quella,dove i Monti fono piü alti, cd alpeftri: V Oc-cidentalehäpitibafli,e piacevoli Colli: ne^primiftä ßtuato un Monaftero di Monache di vita efemplare, perched'akro non vivono , che di pure limoünc , che frä quelle balze dirupate Tisl le vengono portate, ed in mancanza il mantengono femplici herba, chc produce il montuofo terreno , tcnerfi troppo inalto Mare , lb pr a - ^'/car^, ; giuiitoda fiera bor-rafca, corle naufra- ifih. gio,egettato anch' eflbdal JVfareäPer-gamo, que/la in memoria dell' infaufto fucceflb, fh d' indi in poi chiamata_j Jcaria , ed Jcarh il Mare, dovefegui il naufragio. Solino , e Stefano la chia-itiarono/fitfo; infic-me con Plinio, A-pollodoro,cd Hera-clide . Afeneo la con ob be co' nomi diflerenti di JÜa-crify Ddich y MuciSj I^hthyoeßä , hlchtu-Jäy cjoe a dire copio-JadiPefci, per 1' ab-bondanza di dÜ , chc perfettiifimi vi ü trovano. Si eftende in iftretffl, e lunga forrtia da Greco in Garbino miglia 15 in circa, tenendone di circuito non meno di 40 ripicna di Mon-tagne fmifurate, ed alpeftre. Efsendofenza alcun Porto, che fia capacc , luorche di picciole Barche , poco vienefrequenta- p^r'. ta, e ibio i Cor/äri tal volta vi cntrano ä depredarla , per facilttä, che alcune poche fue Spiagge ficure, e di buon teni-tore, concedono agli sbarchi. Famofi per altro cfsendo i fuoi Promontorj alia punta piü fetrcntrionale, Luvieray^ delle Grotte , gia detto Cavralto , ed Acoliti alia Meridionale , vtmonu-c Lemino ad Occidente , perche i Monti altiffimi , da* quali fÄ'W''»"-vengono formati , fc apparifcono adombrati da nubi nclle ci-me , indicano a' Navigantiper que' Mari inevirabili rempefte, ondc hanno tempo di ricoverarfi ne'Porti ßcuri dcU'altre Ifo- S'al- 'S' allontana qucfta Äa Samo per Greco miglia lo in circa , da Nixia vcrfo Garbbo 55, da Dclo in occidentc e circa 3 S ä fettentnonc da Scio . Coflituica percrb fotto ottimo , c propitio Clima provano i fuoi Habitant! abbondanza di ogni Sum ffrtin,^^^^ 'poichc declinando gli.alti fuoi Monti in delitio/c ColU-J^S'^fic , ed in^femlifTime Campgne, vi/j I'accoglie gran copia di ^ffflÄffjtf. fr undent i, olj ^ frutti d'ogni forte, e Vini perf^ettiffimi j per lo ■piii tanto bianchi, che non ii diAinguono dair.acqua ; tiran-dofi le Viti sü gli Alberi y come-s*iiia nella Terra- di iavoro di Napeli, ■ e nella Lombardia. Scarleggiad'.scque, poclie, cpic-ciole trovandofi leSorgenti, cbe mancano aftattola State ; mä il Verno cadono s^ gran nevi sü le cime degli akiflimi ilioi ^««rij ifi ]V(onti J-che fcornendo poi liquefatte , 'fupplifcono conferrate ' : al tifogno degli Ha biranti., ■ e ■ ne -refta il terreno fuifficien te-mente impinguato * Ne' /iti poi piu icabrofi j edalpeRri, fen-za eftere affiftire da alcuna induftria humana, Jfbrmano I'Api gli Alveari lore , e vi producono tanta quantita d i Cerac Meie , che ricco negotio nc fanno quegl' liolani , -onde pofso-no lautamcnte mantencrfi. Non ^:rdunqiie da Hupirilj "fe ant:icamente,era piena di'buo-ü-X^wl! ric Gitta, d'anipj Cafleili, e numerofaraentc popoiata ; mac ' bentda maravigliarll, come'hora fia ridotta a ftato quafi afFat-;to deplorabile , mon contiindovifi appeiia trh mila Habi-ranti. Si vedono verfb occidentc le^veftigie del Caftello, Jljfii Rominato da Strabonc; e vcrfo orienre luffi fie tuttavia biiona -K/jfi. parte deir.antica Citta Drdforaon chiamata ,, fbrj^ ^rche Rt eretta fopra alcuni Monti , .che col nome di Or^ro«/, b Dra-fi eftendono .da Ponentc a Levante. Qu Ivi e il miglior Porto deir JfoU Ji/ßi-f pre/so alquäle forge antica j e fublime Torre col nome di ^dwd, dove i Paefani mantengono Unotte .a proprie fpefe una.Lampada , b Face., accib ftrva di fcorta -a' Lcgni palsaggieri per .non. ur tare nclle Sirti, tihe circonda-mo J'Ifola f e particolarinente ne' cinque Scoglichia^nati/F/fl'-jr^/t fur-^ Ö Pora^t/ij ed akre vohe M^/afffJ , ch'indi poco lungi fpun-tano dal Mare. A' fettentrione fi conierva il Caftello Oence^, riftorato, ri farcito, e ben' habitato ; conie pure buono, c riguar-devotee quelle di S.Tito in poca diitania daHifti - A' Garbi-no del Monte Prannio , ch' e il piu fublime di tuttigli altri , c-^AÄ fta fitjjato il Callello Ohi , il di cui Tcrntorio produce Vini piu degli al tri pcrfctti , c percib col uomc d^Ohm celebra-(ti,; e da Ateneo ,Pramnj generale d^I Monte . A' :ietten-trioEie poi dello fteflb Monte-la dove dečlina verlb il Mare, fi vede tuttavia quafi in-perfetto eflere il famolb Tempio ,-chcLj quegli antichi Ge»tili confagrarono äDiana j daStrabonecliia-Tm/)/!? di ruafo Taipvpolimond' Eiiicbio, ed Euflat i o chiamamno Dia-;na Tauropobi, ed ^rr^mh . Raccontafi > ch'in honore di que-:fta il primo giomo d'ogDi nuova Olimpiade quegl' Idolatri ■tracflero ä (orte una Donzella dal numero di cento , che ve-s/irrißf) nivano fcelte ; anai,, che volontarie fi ofterivano ad cfler ia-'EZ^L-i^' grificate , per fadisfaread un Voto , che i Progcnitori have-vano fatto di offerirncle cent« ad una ad una j findie foßo com pito il numero di 100 Olimpiudi . Da cio Diana prefe il nome d' Heerte, che cento lignifica, come attefta Servio^ dove_j dice Hecate Jiff a j ijuod centum viSfimh pUcetur^ aut quod centum .snms en are faciat inffpultof Popolata ne' ^iioi prirni fecoli da una Colonia di Milefj, la refiero fempre quefti in farma di Republica , nž fii delle piü /i/AH ^^^ interior] del!a Grecia ; onde alf Jiora quando pafsb nel Domi-nio di quegl' Imperatori^ venne xla ein particolarmente confi-derata.. Conn ume rat a fra le dodid princi pal i dell' Arcipelago, ,1a caccomandarono al Governo dc' Prefetti di Gallipoli , che ii prcgiavano del titolo di Dfdjcaraßl^ cioe fbpriatendenti ^"aaiTre ilole . in qucftc ufavano gli ilefli Imperatori rilegarej ftm J " que'Soggetri quabficati, che incorrevano in qualchedelinquen-za, accib trattaEidofi'eifi nelle relegation!con ifplendidez'za, nc ritraeflero vatitaggio . In effetto fi vedono in molte di «ffej .avanzi di fabbriche fonfiiofe , e magniiiche da alcuni d i que' Relegati erettev^i , cosi per loro habitationi, come per Chiefe al Divino culto , Fii poi quefta di Nicariada Ifaccjo Angelo Imperatore di Collinctnopoli convemta inFeudo hbero, e data con titoJo di Jiaronia in dono per le fue bcnemerenze del tnfeftda H 1191 a Siccardo di ßejatiano degli antichi Conti di Japidia , htf<,ttani. Q Signori di Mondeferto ^ inficme con la Comenda di S. Mi-chele eretta nel Caftello Doliche deila medcfima Ifola delf Ordine Equcftre di S. Giorgio Aureato Coilantiniano; dichia- rando O/vi. tneiit/fma. Gmr'W Q^Uipitfi. XltnTtrtifa irando il detto Siccardd i e fuoi Difccndenti in'perpetuo Baroni, e Comcndatori d'Icaria . Ne goderono dunquc i^Difcen- ■ denti di cflTo il policflb fin al 1335; che ne furono difpoifelfa-^;,«,^^' ti da' Genovcß con la prigion^a di Giulio Cefare , che perciti convenne lafciarc Siccardo'fuo Primogeniro, Hcrede folo del titolo, e dclIe sfortnne. -Da quefto nacque Tranccfčo, da cui . difčefč un'ialtro Francefco, - che per -benemerenze dell* A vo fii dalla -Republica 'Veneta nel 1418 inalzato^Ha dignitä di Gran Cancelliere , mentre Siccardo fuo:Fratello Primogcnito rima-{c in Capo d' Iftria .' Cosl diramatafi quefta.Famiglia, termi- , nb ]a I di fcendenza ^ del G ran' Cancelliere iFrancefco in Venetia in Marco J che mori Segretai-io:dcl Conüglio di X, e quella.d' Jftria in-Giulio'Cefai-e /Cavalierc di S. Michele^mortopurej in quefla »Dominante del 691, terminando anchc in eüb con la Primogeaitura, alia quale era fucceffo a dritta liaea, la di-;gnita, edil titolo d i Barone, e Come ndatoreid'Icaria. Doppo, vche rhebbero i Genoveli occupata, -ncreilö il do- ^^^ :minio a Giuftiniani j ch' erano anchc Signori di Scio ; mk 1 jg^^wjn-Popoli cercando /ötrraffi anche-da'queila ibggettionc , tenta- ■ ronomcl 1481 di ^darfi -fotto la protettione de' -Caralieri • di Rodii quali .non Ii. accettarono; ■ finalmente ib^fgiacque- alla_ji ' u/m'M^'' Tirannide Turchclca., fotto la quale fbno gia^piu.di duefcco-.li, che geme, e languifce con le altre undici-compagne, Tut-ite fono incaricare^alJa'Giudicarura .del Sangiaccodi"Gallipoli, come appuntorpraticavano ! Grechi Monarchi., mä tanto dc-cad Uta dal fuo entice fplendore , che piti. non railembra Ni-Conferva no pero nclle loro mi/eriequegli-Hdbitantiun* antico naturale coflume, ch'.^ d'.auvez;zare.i loro Figliuoli al rnuoto, nel die ric fco no cosi-Is r a vi,, che non Tinvidiano a'Pe-(Ti/aFZ/Z^j-ici. Ritraggono anche diquefio efercitio utilita ftraordinarie poicbe nellevcontingenzc ,, che in que'M ari faccia qualche Vafcello naufragio Ibglionoda' piu cupi tondi ogni forte -di robbe naufragate notando-ricuperare ^Nfe alcunodi loro^vie-ne amtncflb al matrimonio, fe piü d'una volta «011 da prove rrUif^n^r del fuo valore col profondarfS almeno otto braccia fotto qua, e riportarne qualche cofa in teflimonio . Air hora fat-""""'" taG una raccolta di queili piü vabiofij ü radunano in ungior-noprecifo nel luogo> che viene l^abilito aJIa provayed Ivicon abufo altrcttanto deteftabile queUi de' piii principali dell' lib-la, if hanno Figliuole da marito, eflcndofi impegnati di dar-le in -If^fc a' piCi ^perftveranti nel nuoto avi conducono Je niedefimcfFiglie,'dove^ffktto ignudi^i Preteijdertti ^ -fi 'gitta-no in Marc alia prova . 'Con qucfta -loro indu/lriofä attivitä raccolgono anche dal fond o d i quei Mari tan te fpogne ^ che bailando ä provederne tutte le riviere vic'me della Turchiaj , non folo col tratto di elTe picnaraente fodisfano all' annuale-^"^"/ . tributo , che pagano al Gran Signore > ma molto ne fopra-■vanza ä loro proprio ulo . Si vedono poi fparfe per V Ifol^ molte fbrti , ed altifTime Torr i efpreflämente erette dagl' Ilb^ iani per habitarvi ficuri dagf infulti de* Gorßiri per-maggior ficurezza da-dentro alle Torri ileffe fogliono etcavare fotter-Ta nee Caver ne c' hanno T uicka molte raiglia lontano in ßof tatiott rfiffÄ Chi , 6 inSpiagge; onde, fe per diigraeia le Torn foflero dal-la forza fuperate , cffi hanno ficura la fuga ^ c T ufcita. 3 S ö L E A R G I N U S S E. Tutte queir Ifblette , che nel Canale trä Lesbo, ed il con-tinente della Natolla nel Seno Adramireno vengono ä giacere, ■fuTono da alcuni contatc fino al numero di ici, cd altri prete- kiw^. ftro , che glugncffero ä too, chiamandole -Hecatonneßi , poi Ar§)nuffe , e Ii confüfero fbrfe col nome di una fbla, che Aga-toniß fi dice .j aflerendo pure , che in ogni una di effe ve-jiiva Apollo col fbpranome d' Hecate venerate . Cemunque liafi tr^ fono le piü cofpicuc , e principaU di effc, cio^ Aga-tofjijßi Eko^ c FfrmacOj annoverate.pure frä le Sporadi. Lapri-Tna fü da Strabone, -c da Piinio cono/ciuta col nome di Tju-piia ^ ed e Ja piü vicina al Promontorio Argeno >di Lesbo . Non fono in-eflä altri Habitant!', che pochi poveri Paflori, c Bifolchi , che nc anche fempre virifiedono, mä -dalle veftigie di un bei Tempio, che a Venere, come afferma Caifiodöro ,era in eila eonfagrato , e dagli avanzl di due buoni Caflelli > ed altrc fabbriche fi comprende , che ne" tempi andati non fia_j flata, com' i al prefente, vile, ed abietta - La fcconda, da He- ^^o/«» t rodete Elkui, e da Tucidide Ekm, pure chiamata vicne da' Ma- ' Hhhhh rinari Fff^fitnlaJl Gfa/w Cr /Aft-j! mttte At. taJo, VtT^lttt mppe Kit ta Fffitiatt, ■rinaridiftintacol nomedi CrfrowrV , e Gdrt«^pocodalla pnma_» differente» pcrcheHella Tua punta fettentrionale era un Caftel' lo cos]denonnin;iro. Nehavevaanche un'altroa mezio giorna, chiamato Z>W, ma hoggitii ambctlue {bnoquafi Interamentedl-roccati, pri va i' Ilbla arfatto d'Ha£?i ran ti > e rci^z^ehe di e/ra^ liabbiait alcuna cofpicua ancica ramrnemoraniia . La piii ri-t/.frfmaiv. guardevolc dunque , e la mag^inre & quella di Fcrmaco , daj Plinio , e da Svctonjo Pharmrefa färaofa dal caib di Giulio Cefare , che prelo di' Corfari , men tre anda-ua a Rodi , -vi f£i trattcnuto per quaranta giorni col (ut> Medico , e due Camerieri prigione , Hnche con Tesbor/b di cin-quanta Talenti ne redö liberato . Quivj pure terminb i fuoi giorni ucwib da' Ncmidil Jamoio Re Attalo ; e le vedigie di moki candidi raanni , in elfa fparfi, fan ftde di t^ualche fuo anci.co dt;i:oro ; mentre de' mi-defimi ne' paflari piuvicini tempi alcuni Religiosi Greci fabbricarono una mediocre iiabita-tione, e Chicfa^ che poi auch' efJä abbamionata, giacehorra-mai frh Je primiere rovine qiui^i tutta al lliolo diroccara . NicoftratQ vuole » che di qiicit' iTula folic nativa la Vergine Hippo , noininatu da Valeno Maifimo , e cclcbrata dal Petrarca perche cffcndo ftata prefa da' nimici deli a Patriae j per falyare la fu.i pudicitia , e Totrrarsi neJlo ftefib tempo da una lunga e dura fervitü si precipitb in Mare ; onde trova-to poi il fuo corpo fui liti del' £o ide , la venerarono lungo tempo quei Gred, come Santa, celebrandole con nobili anui-verlarj hinni di lode . SAM O. Ptinio annoverando quefta , com' clla ^ in efletto , frä 1' Dinmiita' Ifole piü celebri dsl Mare Icario , la cliiam > Parthemarufo-^, Stepbanes , e Cypari//taj i I fiio pi a antico no.iia perbfu qiiello di Partheaia , b dal Fiuui^ Parthsciio , ehe foorre in efia , ö piu totlo da Giunone , che quivi hebbe il natale, e I' educa-tione ; onde le fti tutta T Ifbla con fkgrata , e fabbvicato urij nobililTimo Tempio coa Statua di fino mamio , figurata in_j habiro Nuziiale , cclebrandolc ogni anno , con feite , come s' ufa nelle Noz^e , I fagiificj . Ariftotile cbiamoJla D>yuja ; Stefano , ed it Soäano Imbrafum , & Imbraßu la di/lc Higino da un' altro fuo Fi ume , che verfo Oft to si fcarica iiel Porto del fuo nome . Finalmcnte altri le diedero diflfercnti nomi , cio^ A/tthemum , M.'}ampbyhtn , Antmifn , e S traf ana y chcj fignifica Coronata , Ma Toiomeo , Solino, e Mela nominaron-la Samoi , che doppü quello di Part hen i a fu il fuo pri mo nome. Pervennegli quelle, come molti credono, da ujiCittadi-no della Cefalonia, die vi conduce Gente ä popoiaria6 piil propriamente dalla fommita , ed ake^za del iLio Jito, cheda-semfmti^^^ antichi G reci veniva con quefta parola Sa/^o} efpreffa, of A' 7«^' ^er^andofi ,che anche la Cefalonia per J'emineiiaa de' fuoi Monti JWfl«/. fu da principio cosi nomata . Vennero percib i fuoi Habitatori da Cicerone , da Livio, e da altri nominati Samj , Samcß y benche in efletto i primi ad habitaria /dffcro i Carj Popoli difterenti da^ Grcci , e di coltumi, c di Jjngua. 11 ibo primo Signore fu Anceo , uno de^r Argonauti, Figliuolo di Nettuno , e d' Aftipalca, di ciii fii Padre Fenice, e Madrcj > l^^li nacque anche Europa , 'Coftantino Porfiro-gTtoT,. geni to afierma , che il nome di .Samo lo ricevelle da Samia_j Figlia del Fi ume Meandro , e Mo^liedello lleflb Anceo , il quale, eflendo dato ucciib da uii Cignale mentre bcveva ^ Venne quel fa m of ü Prove i bio: Muita Cadunt inter calicmßpre-waquc labia . He raci i de a ilčn fee, che ne' primi Secolinon ibC fe habitata , che da alcune ferociffime beflie deicritteda EJia-no nel lib. 17. c. 28. ccl nome di , i di cui foh miiggi- ti facev'ano trema re la terra onde invalfe poi fra Äamj il Pioverbio , quando volevano parkre d'un'buomo gagliardo , piit forte ddk N^adi ; mail dot to Bocharti iaviamente inter-preta per qucQeFieregli lionibili Tremuoti, ä quaJiqueiflfo-ia e fbggetta , Androclo poi Figliuolo di Cadmo, ultimo Rž dcgli Ateniefijvi condafle unanumerofa Colonia , la qualo 'circa 1050 anni prima della vcnuta di Crifto vi fabbri;:6 Cit:a col nome dcll^ Ifola, che com pete va in prem incn^a con wmwf Milo-, EfcJo, e Sdo ; ond' Heraclide confidera quella di Sa-lAAifnhß. P^*" ^^^^^ P^^ fämoie Re publiche della Grecia . Coi) villero lungo tempo i Satfij , lontani da ogni fervitu , c tribu-to non oitantc , che i Lidj , ed i Perliani havellero pofto ii-u con- contributione tutta la Jonia . 5oggiacqtie perbPIfoIa alia vio-lenza de' proprj Cittadini , poi che Polic rate, che vifle circa 5 JO anni avanti Crifto , per vendicarfi d i qualche fuo emolo ne divenne Tiranno ; fe bene vilfe coflui in concetto del piü fbrtunato , felice , e ricco Principe d j quei tempi , convcnne fbccombere alia forturta Perfiana , b piü toHo alT inigüita d' Orerte Capitano di Dario , c'havutolo.nelLe mani ,lo fece im-piccare . Altri vogliono, che lo face(le cruc'figgere sfl la cima p^s^g^, d'uii Monte ; fuflritue^dogli il Fratello Silofbne, b Soloibnte d i pib tirannico genio , cosi , che con le fue crudelta fpoglib I'llbla, e h Gitta d' Habiranti- onde ne nacque il Pro ver bio Mefft di Sohfonte il luogo e largo , Cosj conti nub da nno all' altro Tiranno fino ad Eace , fbtto del quale fi ripofe in liberta; mä gli Ateniefi fotto la condot-ta di Pericle , per lävoiire i Milesj ailaJirono , e maltrattaro-no i Samj y che doppo la ricirata di Pericle ben fi vendicaro-Jio , bnlkndo in fronte con ferro infbcato tutti gli Aieniesi yCf/tdr. che prendevano . Vi ritornb dunqiie Pericle, e doppo un duro aiicdio di nove mesi coltrinfe la Gitta a render&i per difcre-tione, ellcndoii per efpugnaria valuto deli' Anete,che fb all' hora inventato da Artemone nativo di Clazomene , il p Ari*tt>ai gui appunto 440. anni prima della nortra redenfione . Trent' anni doppo fölievaadosi i PopoUri contra la Nobika , tnid-daron© circa ducento de' piti .pote nt i Cittadini , e s' tmpadro-nirono gdidel govei'no; d'indi ^ poco perb doppoaflaliti da' Lace-demoni fbtto lacondotra di Lifandro, furono ^tti ufcire dalla Citta fen. a alcuna ofiela perfoiialc , e quella poi data a /ac-cheggiare a' fbJdati deilo Itellb Lifandro., che fenz' altre con-ditJoni !a rcilitui a' medesimi Cittadini Nobili, chedalljtPle-Le era no IVati /cacciati . Non fuiono pero mai efenri da guerre, e da travagli , finche 168 anni avanti Crifto Perfeo Figliuolo di Filippo Re de' Macedoni , innamorato fbrfedellij iertilita delT Ifc^la si portb per Ibggio^arla, e V havrebbe efe-žuito , fe quj ibpragiunto dal Confole Paulo Emilio il Giovt- a c. ne , non folle dato vinto , e fat to prigioniero con i fuoi Figi i uoli , e Tefbro , condotto ä Roma in Trionfo , lafciando a" Saftfj la loro hbert'i, che goderono, finche durb Ja Repu-blica Romana . Pailati fotto gl'Imperatori, nella decadcnia ^ deli' Impc ro Greco fü. queft' liola fignoreggiata da' Gitifiiuia- h^Ji 'buriti Patritj Genovcfi, che non potendola difender^ nc dair jn--^'"'"'-folenze de' Corfari, dalla fbrza Ottomana, fi ritiraronoin Scio^ di eni erano pure Padroni . La fituatione di Samo in gradi 38 di latitudine , e 55 di longitudine , la coAituifce fotto un Chma cosl benigno , che™, i fuoi Habitanti vivono fin' ali* ultima vecchiKja, fempre con ottima falute . Venendo irrigaca da d i le rte vol i Fi umi Pane- Fe/tiriti, sio , Imbrufa, Cbefia , ed Jbete , prova in tur te le cofe bifo-gnevoli air humano Ibflenimenro fin gol are , c rtraordinariaj abbondania , e tutto in perfetriöne , fuorche i Vini, che riet coao poch i J e di cattiva qualitä,, quando per altro V Ifole vi-cine ne producono perfettiffimi, II fuocircuito,confbrme Srra-bone, £ di 600 Stadj, che färebbero miglia .7 5; Plinio , o Varrone le ne danno 87, Ifidoro , e'l Bordone 100, i moderni S 9. S'allontana dalla Terraferma verfo Efefb, e Jafbce del Fiume Meandro ä Capo Micale in Oriente miglia 7, Cj dal Capo deJrOro nellajonia per Aquifone miglia 10. Molte Gitta l'adornarono ; mä fra tutte fämofa fii la fuaj ciahf^m. Capi tale , che dali' Ifola hebbe il nome , e ß con tava frä le/'/f^*™-31 piti illuftri della Jonia. Suflifte ancora hoggidi con qualche apparenza del fuo antico fatto ^ benche rillretta ä poco piu d* un miglio di giro , parte, afcendente ful Monte Notte, chz-f Ic fbvrada ,, ed il rcito ftcndendofi in piano fino al Marcj , che in quefto lito fi riduce nel Porto fpatiofb, dstto Cavecr^^, Ptff*. frä fettentrione, e Maellro, dal quale ne ritrae molti ^-antag-gi per i Vafcelli d' ogni Natione ^ che vanuo a farvi fcala , Sontuofi PaUzzi , cofpicue Mofchee , ed altre fabbriche ma- p^«^: 1 gnitiche Ja nobilitano , e perche angufto ^ il Tuorecinto peril ^chhji^ nLiniero degli Habitanti , vt fono flati eretti due buoni Bor» ghi in aumitito . 1 Criftiani di rito Greco vi hanno le loro Chlefe , ma poco riguardevoli , benche vi faccia la fua rest-denia un Vefcovo fpeditovi dal Patriarca di CoftantinopoU fubordinato all" Arcivctcovo d'Efefb. Anche il Cadt Turco , ehe poßiede al Governo Civile, e Criminalcjfbggiace a' San-giacchi d' Etefo, che Ii mutano a loro beneplacito. Sii la punta tner i dionale del Porto e il Callcllo Calamo ben popola- 4:0 ; 'to; e nell'altraparte fettentrionale, dove jpa era'Leacothea_. Citta famofa per le Fontane d' acqua perfecta , che vicine vi Ibrgono, hoggidi rcfta un'altro mediocrc Caftello. Dalla parte deirifola verfo Oriente euvi nn'altro Porto in forma d\ Cuore, ni^ di vafto giro, e capace d' ogni piti gran de Arniata, neirinterno del cui vedonfi gli auvanzi del famo/b ■ TMtp^c di Temph di Giumm convertiti in magazzini d\ Legnami , e d'aU ' tre merci. Alia (j niflra poi del med efimo Porto verfo Occidente erafituato il TempfoäiGhve vicJno al Pramontorio Cantario , che per la fua altezza fi fcuopre piii di -40 miglia in Mare. Nelle Cofle Meridional! Korre dal Monte Mandale il Fiumo Imbraß y che con grofla pi ena sbocca nel Porto del Tuo nome-> j sii ladi cui punta giace , gia famofa Citta anch* eflkj , , Citth Hoggi di Ca ftel lo ha bi ta to d a poco pi Ü d i 200 a n i me; mä an cor meno ie ne trorano nel CaftcIIo Gnrgtas j ch'e sü le Sponde Occidental! , benche fia piu grande, e di pih bdla apparenza. Vi-rdiih cino ä queüo fuffifte tut ta via i* A^tro ddla famofa Sshilla F^hea , derra Samia, con la bocca rivolta ä mezzo gioriio verlb il Porto Imbraib. Sel'IfoIadi Samo non havefle havuto altrodi rigiiar-devole, bafterebbe quefla fola fatidica Donna ä renderia ilUi-itre, e memorabile; eiTa, cheviile uel tempo di Numa Pom-pUio, 700 anni prima, chc s' incarnafle il Verbo Eterno ä re-dimere il genera humano, difle del nnedefimo: Tucnmßuha^ Judaea Deumtuum mncogncüfli,ludentemm^rtahtm mmihus, fed [pais coromßi f bomdumqufffel mifcuifii. 'Prima d'cfitrare nel Cana!e di Cairia vi h un* altroPorto čhia-mato Porio Frmco, che, ie bene tal volta vi ene turbato da' Ven-ti auftralij effendo perb copertodairj5^/4?ff/!? JV^^rwrcfj daficuro ricovcroa'grolh Vafcelii, che partcndofi dalle Spiaggc dcUa^w*. Caria, bene fpefib qui vi fi iermano. Dentro al prede tto'Canale h un' aJtra Ifoletta fenzanome, riguardevole perb perle veftigie, che vi ii ammirano d un'amico Labcrinto. A Sciroccodel Monte Notte affermano gh Habitant!, che vi fieno le Cave di qucl-la terra, della quale fi fbrmavano Vafi, che col iiome di Samj erano in tatte ie parti ftimatie defiderati,, mä hoggidl af-fatto difufati per 1' incuria de' Turchi, quali non amano, che fufTiftano le cofe cofpicuede' Paefi da eifi dominati. Mä non s'ofcureraperb mailfajwa k gloria d'haverpnodotto hnomjiiImfifiüiin'Ar-' mi) ed in Lett^re^ «Frä gU iltri PAagora, 'cKeh^ dito tantolatlro alls FiIoioHa Reil* aiiao tio di Rt>m3 con li fui animirabile doctiina; X)ade fenon fofle trarcorfe neU' error« di vokrefoft«nerc latrafmigritionedell'Anima, havrcbbc forft Iuvtito II prim« Hfimänlif, luogo frii Gieci fxpienti, comedo' Metapontmi gli fi^ dattl IliOgofri'Nümi er^neftda- /ujfri gli UD famofa Tempio . FurCino'pure Cictadim di Sam» i due jigatetJi ,'l*iit]o Hiflo— Samt, xico f I'altro Aurare d' un Trattato d*' Fiiimi jcifiti da PJutareo . Arißiaco , che liorl nella CLV 111 Olimpiade canto oelebte Delia Critics , che fino al giorjio d' hoggi veiigono chiimati Aritl^rcbi qiielU, che fatino proredlone di cetifurare !e ill t re opert , ed sttiani. Qhttih Pacta, di tanU iuma tie IIa L X XXVI f, chf have lido fcrltco in VerG la Vitcotia ripoiUCAdi Xcife dagli Atenicli, qucAi glj fecero un danativodlunce Stet^ re ^cii'era tl vhIfence d' unadoj»pia J quinti Veril conreirevA il fuo Pocma ordmando , che DgDi dnnaib/Te fotennemenre in publico recirato nelJa LX-VXlF Olimpiade . Mf Itjfn , chjalU filofofii appcelj da Heritlito , di eui (bftcnFVilcopiöitiniiHiillarcien^ f ed i| V^luremiiitare) ondegli Elesj diedero^lui caricd d'Arniii^iglio del Ivlare can yutariii, eprivilegjllraordinai j J niad aleiliioprimaconceffi Pittore iafigne, • «d alctl laolci, che per bKvitlJitralafciaua. iftkl^ta-. natf ISOLE NEUTRALI NELL' AUCIPELAGO VI. CLASSE DI QJJ ELLE DELLA GRECIA. OLtr^ U Sporädi, eh Ctcladi gm defmtte w Jom motte Jfokaffd cekhr\, e cofpicue , ne 4 quefle , tie a quelle attmenii , 'e pero colld fiorta d" dtrl Autori m hahbumo formata una ter^a cLjfe col titolo di Neutrali . Se nel defcrherle fiorzß e ojfervata lä-f prminen^a della ioro grande^^^a mW ordinarle > ff do proceduto per regißrarle ptif unite mcorche fparfe, i lontäne frä im . m* ^ C Ono tante IcJ " Glorie antiche, e moderne dl queft' I/bIa, cheoonfisä come poter reftri-gnerne il racconto nellc poche righe, che il noftro allun-to ci permette; mk tanti Vol umi ncj fbno ftati formati, „ c Noi rtefli nel pri* Tt/pf T. m j 1 ^ifÄTiipt- mo omo del no-i'go Jd p. ftjQ Arcipelago ne «'S. habbiamo cosj dif-ftifamete trattaco, che baftcrä bentj accennar qui lo principal! fuecon-ditioni, e preroga-tiue . EfTendo ella diäque la maggiore delle Afiatichc^ ^fiti^bf. doppo Cipro,C Le«-boj giacelituatain quella parte deirE-gfeo j che porta il nomediMarediScarpaato giä Carpfrtio^/ eftendendofi m lurt-ghezza tra gradi 3 e minutj 45;c gradi ^ 6, minuti 30 di latitu-dine fertentrionale, e ne'gradi 57 di longitudinc nelcircuito di miglia 140, b confbrme la varictä delle opinioni det Porcachi, e d'altri, i lO , 110, ijO, e 154, feparatadalla Caria,Provin-cia dellaNatoDa, da unCanale largo 10 miglia, lonrana da^ Cipro per J^evante miglia 2 ^o, ä Poncnte da Candia miglia 134, edaScarpanto jo. A miano fcrive, ch' ella Jbrgefle dal Mare per ua Tremuoto , come Delo, Hiera j ed Anaphe, e cosi a nche Heraclide, dicen-a; rrr. do Rhäum Jhfu/am olim fub Mare cccultatam fuiße fama eß , fö-ßeä vero ^xrefä£iam comparutße . Pindaro afterma, che quando gh 'gliDei (cio^iFigli di Noe)diviferofrä cflilaTerra, RotTt " craaöcora Häfctifta fotto l'onde; e pare, che concorra nella fteßa opinione Fi-}one nel fuo libro de Mundo . Molti ^ jiomi le diedero gli f Antichi, mä Plinio afTeri fee, che prima di Rodt föfle chia- rta, JEthr^ay Cho-Tyml?iayPoee£af Ata-hlria da uh R^, poi Macrts^ & Oloojfa. Homerolanominö Tekhin/f, altri Ja-lyßf\ edalnuoierO de' ColofTi, che in_j cflä vedevanfi, par-ticolarmetite doppo, che vi fb eretto queU'immenfo del &)!e, fuancheder-ta Coloßa, afferraando alcuni, chc le Lettere fcritte da S. Paolo ^ p^j^^ a' Coloflenfi, foßero di rette a' Rodiani, nel che pub eflere, che /w;» s' inganni no, e che veramente S. Paolo le fcriveße a' Ciftadini di ColofTa, Cittä dellä Fngia > famofa per la tintura delle Tue Lane-Ma Te il nome Rhodos le fofle pervenuto come vuole Diodoro , dalla Donzella Figlia di Nettuno, e TetideamatädaFe- bo , il quale ne hebbe fette Figliuoli, e percib 1' libla, dove nac-queio, fit poidaeiib tanto favorita , s'ingannerebbe Plinio , nientepotendovi eflere dipiüantico, che gU Dei . Molti per^ vogliono, che habbia haviito tal nome dalle Rofe j che in gratL> quantirail füo Tcrreno produce. Alcriafleri/'cono,che,mentrc Foroneo fecondo Rc deg i Argivi , che viflc iSo3 anni avanti liiii Cri- t" ^timi Hif-hitaaii. Crifto , volle farvi fabbricare una Cittä , trovatofi nell' efca-vatione de' fondamenti un bellifTimo Rofajo , da queito Rhodos la nominate , havendolo poi dalla medefirna havuto tutta riiola . Cosl hebbe il nomc di Telchma da' FratcUi Telchmi Figliuoli del Sole , c di Mijaerra ; b di SarurfiOj e d'Aliope, che iin tempo Thabitarono; c ch'e/Tendo Magiii, ö piii tofto Demonj, aftäfcinavano col folo fguardo , e facevano piovere, grandinare , c nevigarc ä loro capriecio . Prendcndo con mani T acqua di Stige ne fprüzzavano la Terra , dal cho provenivano tutte le calamitä di malattie^peflcj e fame; ende i Greci Ii nominarono Blafian y cio^ Diftriigitori ; e Giove finalmente ftufo di tante ribalderie Ii rrasformo in Ifcogli ^ come i.7. MitA- cantö Ovidio: Phqbeamque Rhodon ; Jalyßai TeUbitias, Qcuhs ipfo virla/jtn omma vifu , Juptm exofas , fraterms fuhdi^it Undis . I fuoi primi Habitant! furono gli Hi^liadt , che fiorirono a' tempi di Cecropc Coctaneo di Mose j e Lindo, JMifo, e Camro Figliuoli di Ccrcafb uno di effi Helsadl^ e'diCidippCj vifbnda-rono trc dclle principali Gitta da' loro nomi chjamatcj chelo diedero anche airifola divifa in tre partij o Tribü^ ciofe Ja-cittS I}ßaj Lmdoj q Camria-, benclie altri vogliono, che 1'ultima^ pft^itpidt. ^^^ denominäta da Camiro Figliuolo d' H er col e > e di Jo-le, ertendo poi in efla ftato erettounTempioä Giove, cbeö-mirfo fü nomato . Se .pure la detta Gitta non havefle havuto il nome dalla voce Fenicia Chamer , che Hgnifica Terra creto-/ä , perche Gretofb il fuo Territorio; onde fti anche detta la c/JflM ^^ ) c Pinetto la chiamb Terachla . Gode ciiieft* I/öla iin_, if'ia. Clima cosi bcnigno^che poch'altre Regioni pofTöno paragonar-fele; onde fü dagli Antichi crcduto, ch'clla föfle con iingola-re partialitä favorita da que' loro fognati Dei > cosi che Giove oltre le a Irre felicitä > di cuj Ja colmava, vi fäcelle una voir a in vecedipioggiadiiuviare dal Cielq deH'Oroperprodigiorame/lte arriccli i rJa; e venire tanto a mata da Fcbo^che non paiia mai gior-no per nuvolofo, che lia , ch' egU non vi ii veda ri/plendere ; onde Horatio di/sc : L^udahum a I/j dar am Rhodon ; e L11 ca no lib. 8. Gmdoti mde fugit , daramque rdmquit Sole Rhodon : St a ti o Syl. I. Lttm'ma contempto mallet Rhodos afper a P ha ha- Catullo : Rhodnnve nohtlem , horrtdamve T bradam . Come pure Manilio jicl Libro IV canto Vtrgjne fuh caßafelh , terraque , manque Efl Rhodos , hc^p t mm reiluri Principh Orhem . Tuque domiiS vere Sola ^ eui tot a jacrata ei , Cum caperes lumai magni fub C^ejare Mündt . Per corrifpondere ä que I ta gratia fi mofiero , ä pa re re d i Nicoflrato , gli Habitarori ad inalzargli quel famofo Co-loflb , che fii annoverato frä le fette maraviglie , ed efia meri to i I titolo d' IJhla del Sole , Mä pur t vero , che con tutta queib predilettione fbggiacque piü d'una volta ädi-luvj d'acque , e particolarmenteneir anno ^ 15 avanti Iana^či-ö'tadiCrifto, e 1 u quandtj Antigontj viafe , ed imprigiono Eu-mcne , die durandovi per ottantaquattro giorni continui grandini j e piofge , atterrarono Cafe , e Caftelli inter i , af-fögando numcro in&nito d'Habitanti, onde reftb quafi fpopo-lata^ . Dgppo i Tuoi primi Dondinanti, che con ti rolo di Re poco Gtvtrtsc f^nipo durarono , comincib ä reggerfi in Rcpiiblica , ediven-\adi,tfufiiz cos^ fbrmidabile in Marc , che ne ottennc il Principato , ftf-^f. liavcndo potuto con le fue fbrzc non folo refiflere , ma ripul-fare le podcrole marittime Armate d'Anrioco ^ c d' Anniba-le . Havcvano per tal' effetto cinque ben proveduti Ar/enaii, ArftwJi. continuamente li fabbricavano Trircmi , e Nävi, e cu- flodivano con tanta gelofia alcuni Statj occulti per Armate Navali ^ che chi a rdiva cfplorarne 1' Architettura era punito con la morte. Col com modo dunque delfa Navigatione ii ie-cchnu iis- ccro conofcerc nelle Provincie piu rimote ; mandarono Colonic in Italia , dov' Mama , che fabbricafiero Parrenope ; p giunfero fino nelJe Spagne , ergendovi in Catalogna una Gitta col noine fteflb di Rhodo , che hoggidi con quello di Rojes tuttauia jfufTdte , ed e una delle piu fort i di quella Pi ovincia; come pure ncJle Balearidi crelTero Gitta , e piantarono Colo-jiie . In fomina divennero cosj potenti, che ardivano intimare la Guerra ä Monarchi maggiori, come fecero ad Antioco; Gttmamof c. petclie i Bizanrinl impoiero un Datio da pagarh da chiun-^Thnf navigava nei Mar Nero, pretendcndoi Rodiani , che cio oflendefle il lore foftenuto dominio del Mare , bcnche qudli iof- tiietie in Itsiim. Hawto fif Cltladi-»ifni^a a^li AUmtß. tkevimt norma CsUtgatl Ctf^tMUii. Ctsßsßß Pätrsfu Ji tis Ji. foffero collegati con due de'pli graft Principi deir Afia , pure mojlero ad effi Guerra , ni li ftancarono fin che parte con la fbrza , c parte col negotio non vinf^o il punto , c conlerva-rono la loro prcteia immunita, e liberta, per la quale gli ani-mi loro erano fempre uniti ^ ben che in ogn'altra cola divifi, e dif-cordi, come in due parti da un mnro fit per un tempo !' Ifola divifa, e feparata, Confiderandolapotenzadegh Atcniefi, per haverli amici gli aggregarono alia loro Cittadinanza, e li ref^ fcro fempre con mallime tanto Politiche , e con Leggi cos\ ben conccpite ^ c giufte , che ne prefčro norma i Romani , particolarmente per le cofe marittimc , come ne lan fcde la Legge Rhodiade iaSi. cbcne'TeftiCivHi fi legge, Collegatacon la Republica Romana li oppofero a' vafti difcgni del Macedo-ne FiUppo j c doppo haver cooperato alle Vktoriecontra An-■tioco , ne ottenero in loro portjone delle conquille fatte nell' Afia la Lida , e parte della Caria, oltre il Meandro^ maofl fervando poi, che i Romani afpiravanoelTt all'univerlale Mo-narclua > quando raoflero la guerra ä Perfeo diedero ä queflo fotto mano Ibccorli ^ il chc penetrato dal Gonlble M. Giunio , contraria tanto in Scnato, che furonoobbligati k rinunciaredi mtovo le dette Provincie . La perfčveranza pero nell' unione con la medefima Rcptiblica , cagionb loro la rovina , poi-che Caflio dopo la mortediGiuIioCefaredichiaratoda'Triun-viri nemico di Roina, attacc6 anche i iiioi Collcgati ^ e frii quefti i Rodiani , i quali ardirono d^ andare a provoearlo lin iiel Porto d i Gnido , tna fuperati , e vinti , palfato egli nell' Ifola prefe ä forza la Gitta, fece tagliare latcfVaa 5ode'prifi* cipali poflala ä lacco ne afportb piu di otto mila Talenti. Doppo di cio pro vb queft'Iibla Je fue vicende y come tutte 2'altre Provincie deir UniverJb fottoil Romano Impero, il quale ri-partitOj rimale /bggetta ä quclJo d'OricntCjmäneJ 654 di noil ra falute tu occupata da' Sa raci ni , chc ne tralportarono ridorto in pez^zi il famofb Colortb del , che fe bene prolira to alfuolo pe'1 corlb continuato di quafi 14 Secoli, cnon otlante efier T Ifola Ibggiaciuta a tante altremutationi^ vi era fempre ftato lafciato intatto. COLOSSO DI RODI. Fii quell a g ran mole modeli sta , come vogliojio alcujii da Carci ^ ü CaretcBativodella Cit^Kdi LSndonell' Ifola fltff* ^e con foia continuaia applicatioM didoHici anni ridot:ai Cdrtt Ar~ petfcttionc 8r6 prima deUa. venu ta d i CriHo, con havtrvi i 1 Publico d f lie/^i rpefo piiidj (eifne ^00 Takntl. Mi feCartte foiTe ftatp dilVepolu di Linppo,nosi anderebbe giudo il calfolo ^oifg*. degliaiinij pojclie fiorä LlHppo al tempo del Gfand'Alelläiidro , che nacqu« folo ^^ an ni prima detla venufa del Reden to re . Dicono, eiie la fua fmifutata a I te« a giungedei Jfrf I^'ft*-joopjedi Geomctrici tutto dimctallofarmato, alt ri peri jH danno iob 70 Cubiti , iJ r^rs o^tr^ che h^meno di probabilj'tdf raentte pofkvafi co' pjtdi fopradne nialTicce bafi sii ]e dtTc pun te dei Porto collocate in guifa^ che i Velepiene poteva /bttü Je fiiegambe pi (fire Ogni Nave- Havtva nelfiiopettoitn tetfiffimoSpecchio , entrodelquaJe iJgioino vedevanfi Sper(hit<^l le Vfcie, die di lontano per quel Maie paffavano ^ e neiJa mano finiftra ten eta uni gran Jutptm, Lanapina , chff ferviv* per aflicuiare la nottea' Vafcelli 1' ingrelTo nel Porto ^ poichc, ef-fenctu vuoia per dideutro la lucle, potena chi tie havpva I'jntotnbftiia (ilire ogni fera ad accendttia. Etitraeo^l magnifiea maravigJU Jion pa/Tarooo, che foJi jO, ö com'altri voglioiHj ftf Ann! , che da un j^'an Trereuoto tiiatcerrata ; n^ piü I inaliarono , btnche Attmo't neritevefleio per tal' effetto da varjPriticipi eccfflivj donJ, clieconvm.'iono in aftri ürt , dälTrtrmi^. portando per loro difeia la predjttioned'un'Oraroloj ciieii teneva iirefolutfj e pure Hie' ta. rone, e Oelonemaudai'onu fti CJoncantij t Vafi d'argento, ed'oro piüdi 100 Taltnlij J »O Tolomeo Red'Ügltto, J oü ftntJgODO, e inoiti a I tri füiKtme niajigjori. Concorreva- J^tatli Jtl K o peri) noti men nu mero Ii i Ptrtrtieri i i-edere anche cosi proJlrato quello jniracolo deli' coit^tKu. /ir:e J del di cul metallt) venduto da' S üUtini, quando lo f/jtirarono, ne furono ca nca-tipoocameli ie daqucfto confiufTb n«riteveva l'lioJadecoro, e ricchei«, chela reiideva- ^tratim. no Topra ogu iiltradillinta, econCderaia- Nel 112 5 mentre il Doge Domenico MicheJe tornava da Terra Santa, dove, rkuperato il Regno d j Gerufalcmn^e , e liberato dalJa prigionia il jfiio Re Baldovino con T acquillo di „//Jl-^ Tiro y ha veva dato prove Hngolari di coftanza , e di valore j approdatoinqueft'Ilbla> e dalla Citta, chedipendeva da'cen-ni di Emanuello Jmperatore di Collantinopoli , aH' hora di-chiarato nemico del a Republica, negatofegh di fomminiftra-re anche col denaro Vittovaglie per 1'Armata, egiipercio Itie-gnato sbarcate lefueGenti, & alllalicalacoirempitomaggiore, v'entrb a Ibrza d'armi, e perdonando la vita folo a chi arma-to non fe gli oppofc, la diede al facco» e ne afportb tutto quel- luj lo, che di piti ricco > e pretiofo vi fi richiudeva. Nella divifione poi deli' Impero Ira Principi Collegati del 1104, reftb nella parte deli' Imperatore Baldovino; mä come ^iffn^ ne haveflcro il Dominio alcuni della Famiglia Gavala, non^c^^^"^^^ ne tiova il riicontro , fblo dalle Groniche del Dandolo cio fi t<,t<,ttB»!~ ricava , nicntre ncl Dogado di Giacomo Tiepolo fori ve , che '. havendo cgli mandato per fuo Legato nel 1136 Marfilio Giorgio , queflo ricevefie da Leone Gavala Signore di Rodi il giu-ramento di ftdcka con obbligo di Tributo alio ficllb Doge , e liiC' ^fuccclTori. 'Indi Androiiico II Figliuolo di Michelc Paleolo-^o , che ritoÜe I'laipero a'Letini, k si ampliato il Domiiiio fii anchc aggiunto a I trto! o di fčmplicc Maeltro del-Religionc Cerofulimituna qLiclIo di GR.ANDE, eel quiilc fe ne inanrennero in poUs^Ib piii di di-ie SecoJl , fat;cnL!o piu c^AKDE voke con lo iplcadorc dtllc ioro fpade provare gli Eccliili al-^^ Ottomana Luna , Cio bene prcvedendo il pri mo Ottomano Impetatore de' Turchi ,, non voile dar loro tempo %/itttit^. (ii ftabilirfi, raa gli ^traQcb ncl i;io con poJerofe forze, par-tendone pero anche il pri mo /cornato dal y 3 lore .de' Cavalie-ri foflenuti dall' ajufo, col quale .vi accor/e Amuto J V Conte di Savoja , ,chc air,hoj;a in jnemoria 41 .cosi bella ii-Eprefa , cemt is murö 1' Aquila, a^tica Infcgn;] .de[Ja fua gran Profapia, uella ^^ßjis*- cand/da Croce ornata co* Caratteri F. E. R. T. iignificanri ^OßT/rCyAO E?VS RBOJ^VM TEMUJT ^ e.dc'Mcyari; ft^^ u Aquila ne pre/e forfe il rnativo dal iliperc, chc ncll' llbla di Kodi noft ban no n;iai quelle pcCLito haver nido . Princi pi aro no air horn j Cayalieri a fbrtifiirarc la Citta non fob , ma riibla tutca crgendo all'interno del le Spiaggemol-ste fbrti X-ern ,, ghe jrapcdifcGno gl'jinprovili sbarcJii de' ne-•raici Aggrclfori . Noa j-xitcvano perö i "Tarchi fofltfire agli occhi Ioro tanto pungcntc, ondc aiKne t.r anonel 1542 tento levarnela , ma Lhiza. riuicita, c con fLiaperdita, e ičor-no. Fü di nuovo adäÜta da 60 Nävi Turcheflhe nd 1457, i/Tr^t"^^ giunfe in tempo di reprimerle con 1' Annata Crifliana il Patriarca d'Aquileja. Ncl 1480 li ij Maggi:) in tempi) j che ^elicmct II a/pirava al Dominio di tutta 1' Europa, fn dal Pafcia Mifac Palcologo con podetofe fbrze allälira, e con trc nßefi di coiitinuato violentiliimo aišedio ridorta agU nitlao-- Nc fii tiitrayia anche aH'hora liberara^ come cor re fa-fi4'rni'fhi. ma, perun miracolo de' Sapti Prot^ttori dclU RcIigioneSan Pictro, San PaoJo, e San Gio; B^ttilU , ch: comparfi sh le m ura annati coni una gran Tur ma d' aitri Saqti , poi er« U Xcrrore nel petto a' Barbari afšahtori , cos) , clis; precipitofa-mcnte IciQltbro I'^lsedio . Nel 1505 il Corlkro Camali heb* fh catnurs be fbrze , edafdire per isb^rcare aejl' Ifbia , cd actaccare la cur/flfs. Piazia , benchc ne lofse prello , e vergo-^nofamente fcaccia-to ; come pure nel 1510 faputofi da' Cavalierij cheilSolda-no d'Egitro mandava poderoia Arraata per aggredirli, fimo^ fcro generofarpeure ad incoytrarla con aisai minor cumeio di XjCgni , c valorufansente i I giorno raemorabile di 2 j Agollo 3a batterono , e vini^ro .. Ma cbi pub dalla fbverchiante pre-jt^rLfil potcnza baftevolmente ripararfi, cosj^ chc al fine foccombea-tc non rimanga ? Doppo tante ribat: urc violent i aggrcilioni , Ipedltavi dal Gran Soiimaco Jitl ijix un' Annara di föpra ^00 Vele: con piu di cento miJa huomini da sbarco , e poita-tovifi egli (tcdu in pcrfona a' 24 d' Ago^lo , finalmente a' zi di Dicembre , Vigiliadel SantilHjnoNatale delCaitno llciro Ditemirf doppo Tei mefi di violentjdimo atratco , ed aifedio con renne pre cede re , rendendoß ad ht>.iorate conditioni il Gran Maeilro VilUldamo , che t' haveva dhcfa . Forle ne anche al!' hora cadeva , ie nel Collegio de' Cavalieri , come in qu Ho degli TMiriw?«, Apofioli y non toiie llato izn Traditore , che fü F. Anurea d' ' A maral Gran Croce , il quale auvifa ndo i I Nemico de' hti pill dcboli dclla Piazza, ivi caufava radJoppiati gi' iniultt, c notificando pure la inancanza delle munitwni, lo feceperliile-re nell' aggreifionc, quando la Stagione V hi veva ridocto in i-ita-po di rjtrarle;ie. D'airhora in poi non e piii ufcita dalJ' Otromano Dominio, e languifce=opprefT^dal pefo di Ba I'bare catene quel- ^im^ji^^i la , che altre volte ha ricevuto gli .homaggi dalle Potenxe mag-giori. Donata ri&Ia da Andronico.a'Cavalier i, il Pontcfice Cle-m'ente V, per quando ne fbflero cntrati in polfeßb j h deco-rb della Dignitä Arcivcfcovale , dlchiarando il fuo Prelato "Metropolitano de' Latini nell'Arcipelago, comc ne haveva go-duto rhonore fra Grecicd in(ieme conceße la nomina degli p^i«'^ ArcivefcQvi Maeflri della Religiotie pro tempore. Doppo la iTrT^/^ di lei cadiira in petere de'Barbari la giuriiBittione Arcive/cova-:le per i Justini« ftata trasferita^I Vefeavodi Na^ia, reilando in Rodi folo il Metropolitano Greco dipendente dal Patriarca Coftantlnopolitano . II titolo Arc ive fco vale.di Rodi pero viene .dal Sommo Pontcficc dillribuitoä Prclati della Corte .di Roma, tfiflttiit mU com'hoggidj bcndegnamenteio ToAiene Monfignore Giorgio , Gran Co mm en d at ore d i Cipro, jil prefentc Nuntio in Portoga!-lo., fplendorede'Veneti Patritj, cgeiimoglio .ben.degnodeiran-.tica ProfapiaCornaraproduttricedi Regine., Principi, e d'altri Hcroi. ■ Conferva,anchcnella /chiavitu laCitta,m;ignifica I'nppa- Jfc^i, f/« ■renza ; poiche (ituata ncll' eft re ma Sponda Orientale dell' Ifb-la ver lb fettentrione con la Tua quaü sferica figura tor ma üo-' rona al Porto, e recinta da^ioppic mura li f acred ere rdi deute ad ogni attentato. Triplicati fartifruni B.TfHoni di.grofl2ar-^iglieria in pelo d'^cqua guarniti, difčndono I'entratadel Por-^o iteiTb , megliü iin^he aflicurandolo le.dtie Fortczi^e di S.Er-Jw* mo, c.di S-Nicoio alle due pjnte , dove Ha.attaccata la Ca:e-na , e negi i fit i Ilclli , come mo! t i afiermanu , dove poravafi il Gran Cuiofib . Vogliono, che il fiso pri mo Fond?, tore , come il e accennato , folic Foi-oneo Secftndo Re degli Argivi ^ ergendola con le ravine di jah/b^diilrutta per Je iniquiia de' Tnoi Habitants, da'TcL-liini luvftvanoapprefo le arri tut-te dirette allü diflrurcione d;;irH.unanita . Ncl tt-Miipo dt*I Cri-fliaiieiimo non Tu mai megliri tcnuca , e di facri .<;diili:j riem-pita, che quando T haii goi'tniau i C.avali^ri. Tremucto net 14^1. Nd 14^1 dimi'horribileTreiituoto venue I iJoIi quafidel tutto rovin»ta.Feeefi lue-(Id feutire Uprirci voUi I'l 8 Ji Mino del pvedetCD annä vetfü ilm«f£Ci giotDO, impijncn- , do lo fpavetü II tl pi-tro ^tgli Habit an t i- Akra msgeiort fčofla alii ] Md^^ioch t.4 i'hq- /."u"" * radi ttria ,che accoinpagnatuda pioggia impttuoii, «f ercrefcemadet Mate parve, ehc ^ ' con Ja C i (ti doveff« tut fa r/rol:iprutuiiclar(j, pure ceir^ndo non Iaf ta Va/i , ed Urne antiche con Simolacri d'Idoli, che con caratteri non conoiciuti dimoflravano eflere d i que' primi Feni-cj. Si vedono anche tjattavi? varie Ifcrktioni Letine , e Gre-che de' tempi della Romana Republican e fra le aVtre.mulce effigie di GiuJio Cefare . Vi li conferi^a pure da' Turchi una Machina chiamata Margareta , che vi laiciarono i Cavalieri , e le Chiefe, benche ridotre in Mefchite, confčrvanoperbnel-Tefleriore la loro magnilicenza . La Cattedrale de' Cridiani pur e maeftofa, mä tre, b xqu^ttro altre Clnefe cosi di Greci, corae di Latini fono affai humili, ed.abiettc . irfeaggidi e poco" popolata , reilrignendofi il numero de'iboi Habitatori ä L:ir-ca due mille fra Turchi , .ed Hebrei , non pei mettendofi a' Greci, ed altri Crifliani il pernottarvi lotto pena di morte_j; onde,benche numero/eßeno le Habitation!, come non fervo-no, che alJ'ufo del ^iorno, vengono mal tenure, efregolare , Fermano dunque i Criftiani la loro flanza nel Borgo y ina per lo piu li dividono riei Ca^ali , e ne' Caftelli dell' Ifblaj . Suffide frä quefli col nome antico la Gitta di -CWuHtuatanel- ^irs ji la pendenza d'mi Monte , nella cima del äquale un fbrtiflllnio Callello anticamentc la cuHodiva . Le löorre a' piedi il Fiu-rr.e Gandj4ra , che vi poi ä metter/i in Mare nel lato occiden-tale deir Ifola vicino al Caflello Väfilica . Ha vicino un ca-paciffimo Porfo alHcuraXo aila bocca deil'Ifoletu St. Nicolb , dove altre volte era il Tcmpio dalle Figlie di Danao ä Pal lade Lindia confagrato , e del quale tal volta fi t rova qualchc jnfranio ayanzo ; come pure fi vedono dentro al Caftello al-cune vetiigie deH'altro Tempio ad Hercole confagrato, e che col nome d' Hcrcole Lindio vcniva con ftravaganti lagrificj d'efecrationi, e maledicenzc venerato. Inqueltoluogo perdu- Grun Mfl^-toll fra le Caule , e Ic Dclitic il primo Gran MacHr» fulco-^^' KKKKK nc "" Qmfk^t, Autssti. ne meritb d'efTcre MdufitieM ^ ^ ^ ^ depofto, pa^lt iuftituitogli Mau- ritio di Pagnaco. Poco fuori al Borgo della Capi- tale veggonü le ve- iligie del famofo Ginnafio, dove ad apprendere le piii belle fdcnze con- correvano a gran-» numero da tutte I' Ifolc di quel con- torno i Gioyani ftudiofi , partico- larmentc dell' elo quenza delle Ma- tematiche, e pei'- cib da Cicerone , Vicruvio, e da tan- ti altri fJngolar- mente celebrato. ILiomifii illufin. Olli« riponevitio [e JJwwimf/. fpogljetrioiifjjjde'Nemi. , „ h/iri ^Hfnti,, cj^indi ufciroKO tjnii huommi illuftri In turtc le fo.nie, tJ artj, rLirono . C}M U.0 de' f.».: S.pi.dtS ^VW. Filofofu Penparcnm Dj frcpolo d Anflog Sofifta, Che fiorl Het 440di Ro.ni, PocnCom=co iiclb » R^b S^ric., c , cir.o f^n. da P m.o c . v.^e .-^o™ ■ anmqiiciiamarai-igJiou tigiira LII^HUHJ , i^ti anwo dtl Mondv aiiJf) p^v fuggios:irt; qu-iriaila, [1 Hiciü muovc I'iitiprefi, riiiandohavtVAsiiridotta laGitiirtgü cllrsnii languor!, Q^attro migiia lontanD ii trovano Je rovinc del iempio di Bacco a far credere, che forfe quivi fteile ficuata Tantica Ja-lifo . Cos) qualchc miferabilc avanzo del Tcmpio di Giove Canireo ä pie del Monte Arthanda , gia de:co Atabiro , dam-ditio eve fblfe la fupcrba Cam\ro , non vedcndoli ho^idi quel fito altro, che alcuni incndici Tugurj di Paftorl. Final-niente degii altri luoi giä cofpiciii GaftelÜ Cat tana , Aganea , LanJfgo, Pallatia, Polona^ Vaßka, Candurd, Sormjah, Arta-mka^ F\mdoy VilUmwa, e Trhnda , tutte lemagnificciiie Tono ridotte ia Alberglii villarecci, ed i nomi loro per lo piii in altri rautati. Hill Monte Filerno, ö Fileremo, cheverfo fettentrione fo-vrafla in lontaiianza di circa due mtglia alia Citta, conferva- no i Turchi unaj Moichea , poichc Ft^mi* ivi folimano pcr«t-terrirc i Cittadlni fecc criggere una Fortezza, volendo dar ad intenderc , che non era pcrab-fcandonare T Ifola, ie non ft nc rende-va interamente Padrone i e sü quelle s, sttfan*. "Itr di S. Stefano, ch' fe Terfb Garbino del-la Gitta ftcfla han^ no Hanza alcuni Calojeri Greci, Cor-It gridoj che ne!le vifcere de' Monti fteffi abbondanti Miniere di Ferro , e di Rame ftieno nafcofte; ond'heb-be forfequalcheori- ^ gine la Favola , che quivi i mede-fimi metalli fbfle- Tif^piO CaßtllL Iftmt. ro /lati la prima volta ritrovati , e che i Telchini di efli for-maflero la Falce ä Saturno . Per altro certo c , che V iCohf; ž abbondante di tutro il bifognevole ; mä particolarmente per la graabzza de' Pafcoli vi Ü nudrifcono quamita d' Armenti , ^l^f^' dellc cui lane, e pclli teflbno Tappet!, ed altre fortj di Panni, che trafmettono con molto lucro per negotlo in varie Parti ^ cosi pure fanno gran numero di Cordovani, c cavano quanci-tä di Cera, ch'efirano ä gran vantaggio quegl' Ifolani j onde poGono pagare alia Porta il grofso annuale tributo , ^ cui Cono tafsati quale con ogni rigore ü e£gge da quel Pafcia, che, con un'altro iuo Luogotenente S^aya chiamato, vi pre-l:cde al Governo , facendo la fua refidenza nella Gitta con_, molta elatezza, e fafto . Rimarcabilepoi žla quautitad'Agru-miche queft'Ifola produce; onde fe ne vedono coperti che i iiioi Promontorj , ch« col nome di Capo S. Antonio da un lato, e TranquiHo dall'altro vengono cono/ciuti, trovando-fi vicino ä queft'ultimo 1' Ifoletta C^rddufa , ed indi tutra Ja Sponda occidentalc di qnella di Rodi d' infinite Sir ti , c Sco-g i occupata , e ripiena. Gli Autur/pjacIafI]ci,c'hannofctittodiRodifoBoGiafomoBofioTomi I in tugib, . . , Boirsit Moria de' CjvdifriBanJoin iftoria di MahaP, Bouhon« afltdio di RqJi. " Ißoriadi Rod; del P. Coronelli - ISOLA ANTICIRA. If co- l^w* Jt Vpfr^*^* dove ancora ß trovano veftigie di nobili roviflc; come fi vedo- me alcuni han credato, ns dairefTcrfi in efTainventatii primt no neir angolo Orientale vcrCo rneziogiorno quelle dell'anti- lavoridi ^anie, 6 di Bronzo; mä daIJa voceFenicia C^UKi-"'"""'*" pa famofa Gitta di ridotta hoggidUn picciolo Caftcl- ffn ^ chefignifica D'fvißoy perchela medefima Gitta fii crettaia lo, al fianco s'inaiza una gran Torre, si per difčfa del Por- quel fito> done prima raccontano, chc Y IfoU iofli: unira al to yicino, come per indicarc col iumo di giorno, e con fiacco- Continente, e ne reft^^fTe divifa da un gran Tremuoto , b dall' j^^r^^tf^/, accefe di notte agrilblanii fofpetti dc'Cor/ari. Q^viprcl^ empitodel Mare, che formontandovt formbquel famofoEuri-/'**»*'"'*' J*. To era V ^tro de*Cani, ö pure T ^tro d" Ecate, ä cui s'lm naola- po, di cui banno tanto filofbfato tutti i Sapicnti, Piacque pure ' yano i Gani in fagrificio; onde cantb Licofrone; Z>erymbon antrum gd Homcro di chiamaria Chakodmth , for j e da Gglcante gra nd* mmane camctda Dea. Plinio, e Nicoftratoanch* eiTi n'han fatta Indovino; che nativo di efTa pa/šb con gli altri Grcci ä Troja; e mentione, chiamandolo 4fitYum Zerynthmm . Aggiugnc Nico- fu detta Bllopia da ElJope Figli^oIo di Giove, b da una fua itratolqueflqluogo un eftravagante coftumcdegU Habitant! , Ottä , ip cui prima che Iftiea , ed Oreo li unifsero in una » ftrtmi. cVeradoppola morte de* Qenitori, 6 Padre, 6 Madreil por- ogni anno ß creavano i fupremi fuoi Mag i fl rati. Final mentc Farfi per otto continue notti con altri piü proffinji, e congiunti U chiamarono Hscatea da' folenni Sagrificj di cento vittime »neme d* 4if^ngue alle Ton^bc,dov'ersitiofepolti,echiedcr loro si inter no che s* immolavano a Diana da qtiegr Ifolani fommamanto al reggimento della Gafa, che delle proprio Perfonc i piü neceC venerata . Mä il nome di He^a^nts, c' hora tiene , convienc ^rj, cpronti conligli, enerjtraevano (forffeperDiabolicoftra- credercfia una mefcoUn^a corrotca c^lle ^^cxBunpas^ b Egri- tagemma) altrettante volte rif^fte ben adeguatc . Alia metä pos del Canale » alle cui Sponde la Gittä fe fubbricata » e del della Spiaggia Qrientalc fe il Ga/lcllo , c'ha il nöme dali' Ifo- Pome ^ che alU Beotia la congiugnc , chiamandoia anche t t^iS^ la, il quale foyrafta ad un bupn Porto, cd h convetiicntcmenrc Turchi Bgr'fhs. L^ fua fituatione e trä m. 50 del gr.^ e li j i del ben habitato 4a'Greci, e Turchi. Cosi^purcquello diZerin- gr.+Qdilacitudineftttentrionale . ehsSdelgr. 49 fin'» ^^^ t^o, c ralcro4i Nubiütuato fopra un Monte yicino al Porto gr.jidi longitudine , Lunga dal Goltb di Zeitonfinoal Gaita- piu ftttentrionale; mä nel rcfto dell' Ilbla, toltine alcutii pochi, Ic di SUotia miglia 140, fi dilata riella fua maggior larghezza yiJidsii- c piccioli Villaggi, non tono luoghi , dove poflano albergarc miglia40, endpii ftrctto migUa 10, dov'^Garilto. NonfiaU altri, che poveri Pa f tor i, che dalle pelli de'loro Arnjenti, che lontana dalla Brati a nel piü largo del fuoEuripo pi it di miglia portano ä vendere nel predetto CJaftellodi Mandrachi» cavano 15, da Schiro verfb fettcntrionc miglia iOj c: 50 vcffb metzo ^^^.^^jilloroioftegnq. PerakroTlfola, cheverfbleMaremmc ap^- gicjrnodal Capo delle Golonne. ^injiu alpertra , c montuola, nel mezzo fi eftende in a m ene pia- 4ure, chcinaffiateda varj Fiumicelli producono ogni forte di S U O I R frutti ä perfettione ; e particobrmeatc abbonda di mcle, e di Frumento fopra il bifognevolc confumo ; onde col ritratto dj FA Egeonf FiglmaiodjG«to, moilfi'Giginci, giknemkiJi qiov« j tni Ejeont^i xawjjJ, □ uefto, c con la mercanciade' Gordovani non folo fuppJifcono a! pTISo iributo, chepagano al Cftan SienorCj mä nericavano ricchi, tracm, perci^chiainitoSiiJiL-a, eolquai nutnenelli Ota di Carifto gU ereirew un e lucroß protitti. A' cib mc>lto '^nche conttibuifce il numero de' f """"l fuoi Pore i, onde ne hä ottenuto il fopranome di Pqrtuofaj aiicor- Stsi'I' AUtoIosj , nil non pre vide Itproprie rciiga«. Invtntö Ji Teffer^, «4 infegnü 1" fittiamt^, ^Itj. ^.-nt-r^r^ ^ . r Qiudiddiltordiiimoio JifentenUarc m ajcecjTuifrigi. QfTtrv^tido il voJo delle Gri che quatrro ion (leno 1 pnncipah, el unicamentcfrcquentato in ß.:r.>i. invtntä pa^rtgjuoco d.' cuello dl Man4vi{:bt, mentre in quei Caftello fä la fua rcfidenza il Scacchf, oame tractenimentopfopHa fn tempo d; «« per un gen it) ginsrrifro ; cdag- Cad) Turm rilf vidr'Üm :! Rcttnti'ii] ^falimpnr ivramminr- giunft all'AlfibetoGtecoleJccte« fl f XP > onrfepwgmmbvenivi aloinocondan- ^ac^i i urcoc:ie viac.rma n ivettore ai ataumpnc peramn^ni^ nxtoämorte, iGiudiciefponf^nciareti^i» i, cK^divennejpcbebprima Mh vo« ' Jtrare Ciiqitirja, cd cliggere 1 Dinttt fpettanri alia Porta . Cosi (nWif, cKe di« Menr, ii EhedieJe moiivo x Per^o di di«; fn^runt pnfii^trbe- pe'l Govcrno fpiri tuale weiie da I V'cfcovo Greco di Umbro " ■ po^^ofi fbtto Troj^ h.bbeconu.rj ed utiJK:iqu^ii finge»mi- hifhasit ^ 1 It T 1 i • r . v- ■ tr ci, b fecefo ci'ölere igh alcfi Pcincjpi trir/-Trvtr -'it^j-i- i" Kaietä, doVf per iion eJierp prefi pe'l ciq^o d^' loro nemici, radevano ta irontc/ opdč V'J^.ffir. Gonnui^erat^ ^i^eft ifola fra ie fette maggiQrj del Mediteiv H^bi^L-fo ii nomc di Cin-rri . raneo, tiene doppo Gandia jl primato fopra tuttc I'aitre dell' Era tabbricata Eretria anch' effa sii le rive deli' ^Juripo inj ^i-cipelagQ , si per la fua grandezza, chc fi eflende ä miglia^ fi^ccia al Porto Sacrq , 6 fia Porto Delfino dell^ Beotia , cj 565 di circuito, per ha vere fempre havuto il titoio dj vogliono, che la fua princa fbndatrice fofle Eritrea FigUuola-» Regno, ed anche Ic forze . Delia fua ongine , qualitä, coa^ difetonte, eclie le dcfle Unome . Nicoflratoperbcrcde, che ditioni, e nomi liabbian^o diffufamente tr^rtato nelU Storia^ lo ricevefle da un^ Famiglia d' Ateniefi , che vi p^farono per particoJ^r^r, che di eßä habbi^mo fcritta , onde potremmo k CoJania , e U fabbricarono, mä cib non ž: probabile , perche quella riroetterci \ tuttavia, oßervando la brevita propof^a, ne gli Ateniefi entrarono nelf Eube^ raolti Secoli doppo la fonda- p.ccTcmi- faremo anche quV fuccinto r^^conto. Vo®liono alcuni , che il tione d'Eretria. Sepurequcfta nonfoffe ftata Taltra Eretria ri- fuo primonomc fofle Ofba provenntole dal piU alto dc' fuoi cordata da Stefano , giä Cittä Vefcovalc 25 miglia loataiu d^ Monti, c chc qucllo d' Eu^a lo riceveüfe da una Figliuolaj Calcide, ed all'incontro d'Oropo di Beotia collocata , di cui A^opo , gbc in (Qualität di Regina vi tcnnc lungo tempo hoggidi riiiiaasoaosUAvaaäiampicciolo VilUgsiaddloftelfo noinc \ Rcftarono le jiicjnorie del!a jdi ki pQtenza fcolplrc-» in lina colonna di oiarmo , magniHcamente erccta ncl Gatn-po Amarinthio circa «nmiglio dalla Citta lontanc^ , dove ä n-ferta del Ncgrp nel XI Coinentario leggevaij » che gli Erctrj Trtbtti Armato'um miilthui\ ßxc^fjiit E^mil^ur y fexitgi^ta currikur Pompam fa^itarunt: ^dmi, Tenios^ C/or ^ l»julafque aiiat fucC T^i du tseni [ubkčitts häbuere \ jE qui ppco Iiingi Nicoftratq aflenfco , che fof^e Ü1) npbiliflSmo Tempiq dedicatp ä Qian^ da So Cq-^onne di Pario marino foftenntq, e di vagliiiruni Uvori adqrn^-to, ove pure ce!|;bravar)fiIcI^efle, cietre Arr^arinthie da Ama-rinto Cacclatore di Diana, che ne f u ifHtütpre. In qiicfta Gitta ricoverofil Piiiflraro, quando fu fcacciatp d'A tene, qx^de faparolo Megaclc, che gli era (lato fur robato nel T rono, e cqnofccn-pj^M« dobjcne, che la f:irzadegli Erctrj, didiiaratifi prptettori di PL rhavrchhero rimeflb ncl primiero pplb , (tiinö piu ä " ' propofitodicederghelq cqn ripircatiqqe ^ d^iiitigii Phig fua Fi- ghuola per moglie. wretruifK' P^^o quefta fuf^rba Citta le Tue priiqiere nwinc^ , il^iara quandor Armata tormitiabile di Dario cnrrata nelT Art;ipela-go foggiogbquafi tiitte quell' Ifole; picljc all hora anch'efla fU infieme con Carifto" prefa , f^ccheggiata, cd ai^bru^giaca . Rime (laß perb di nuovo, fa'ancheni}0vam2nccatt:iL;cata , c fot-tornefla neiranno(iel Mondo 5769 da L. Quiario Flaminio, e tffttmtfa L. Äpurtio Capitani Romani uniti ad Attalo' Rž di Pergamq, che vi cqncorfe con C^inqi^eremi > ed Agefimbrop^ Capita-no de' Rodiani con altri ta groffi I^gni. ' Gli Ater^ie/i finalmcnteprereroC^/fi^ , e poflavi una Iqrq VigS Äff numerofa Colonia, s inipoflefTarqno di tutta I' Ifola , ed all' hora mjf . nllorarono ancheEr-f^W^, ingrandendola ptii di quellq era prim. . Conl'occafiQne poidell^Guerra facra riufci V Calädtä di fcacciarelaColqaia Ateniefe , e ripoftifiin liberca liberare an-ttfJtrMtjr chc'd refko dtrlTIfola; rqaJa ridomb Pericle ic'iiia perö lungq Jjß tempo ritenerla, perche la fbrtqna'giratafiä favore degli Spartan! , fe ne impoHellärono. quefti, finche convcnnero foccornbe-re aUa potenca de' Maccdoiii, indi a que IIa de' Romani, a* quail A ntigco la ntol/e; ma refafj Roma Padrona deiU maggiqr parte-del Mqndo, anche Eubea fu coii^prefa nclle fqe Conquif^ ^^te, e Claudio, NVrone Ja donb col titolq, c dignitä Regaie aii Hctodc FritflloJ-l Grand'Agrippa . Decadatadi nuovo all* Imperiq, e qiie-'lo divifofiin Orientale, edQccidentalc,rima-fe foggetta al p tin 10 , che ia reffe col mcsto de' Governatori , che yi fpcdiv^i - Cosi il Uüge Vitale Micheic II quando di-chiarau la guerra all'Imperatore Emanuele fi port6con quel-^iw/fM- la formidahile Armata adinvadere le tcrrcdell' linperio; sbat-' catoii^ quefl'Ifbla, ed attaccata la Citta , T havrebbe aqdicj prefii, fd'accorto Governatoje not^ V I:}ave(ll; perfualo ä man-dar ArnbarciatoriydErqanuc.le) il quale per compraifi ia Pacc Ptfttmlp havrebbe(dicevaegli) afičntitoadogrii accordo, ncl chc rimai ingannato il Doge, c confumata quella flonda Arrn^ta ncllc af-fmtt*. pcttativeluf3nghiqe,en:iicidialiimentrc voglionojcne aH hcra per la Pefte cnn-ata nell'Armata penfle tLittalaFamigliaGiu-Ainiana, fupravivendo foloNicolS, chepsredere Monaco in S-Nicolb del Lido, noaer^ iro con gli altri alia Qiierra , Qlic-^jwjfi^" ftodunque fu difpeiif^toda AleHkadrq III da'Vori, c permef-fogli d' ammogliarfi per rimettere la Fan^iglia, come fcgui, ma-ritandofj in Anna Figlin del medefimoDoge, dalla quale hqvu, tanumcrof^Prolcfi rdlirui alia vita Mpnaftica. Anhaanch'ei^ laibndatQ il MonailcrocfiS.Anna y\Ii rinchiufč,e ne fii Badeflk.. mnpsfit, Nel 120+ perb, quando il Doge Datidolo con i ColIsga;i , t-pit^ I'lii^pero ä i Cjreci, lodivireco'Latini, reitbqucft' Ifol^ neilaparte della Rcpublica , laq^iale havendoconccflb a (boi Cittadini, e ad al'tn i^qttqil Dq^adodi PictroZiani j d'an^ar ä lorq Tpcfea icacciaie dall'Arcipelago iÜreci, bakri derentq-^idaqueir Ifble, nufci a Rabanodclle Carccri Vcruaefe co' /401 Wipoti d'iinpofleflarfi di quElU nel 120.5. Cotiofciuro poi di ni'Tmii^^^ poterla Jfbftenere , ne rallčgnšrono pbchi anni doppo I'at-w/uoj to domin^o alia Republica , che'vi nian.tib un l^obile Cittadi-no con ticolo d\ Bailo, e Capitano , ecqn fufficiente Prefidio all'afliftenza, ecosi continuo cJibRabano , e fuoi E)ifeendent^ apqflederla in feudo, finchenel izg j Gugliclnio di Villarda-mo Principe d'Achaja havendofotto.buona fedechlamato a fe Ltväß w/Narzoto, e Guglielmodelle Carccri, li ritenneprigioni|,cdat-taccata poi hoftilmentc la Citta, laprefe , e ncfcaccib Paolo Gradeaigo Bailo co' Venetiani, che vierano . Alteratafeni^j ftrö graycme^te la Republica j ancprche vi s' interponeflč U ' Pon- Ponteficc Aleffaodrp IV, mandb nei 1156 Marc.q Gradeni- i^i^^piMt^ go con J(ettc G^ice , 51 quale sbar^ato nell' libla , ed unuofi co' Popoh di e'fia , ricuperb la Citta ä forza d armi. Inforta ' poi Guerra rra la Republica, ed i Genovefi, fecero queftidi-yerfe incurfioni ncir IfoU fteiOra , ma ritrovandofl nel 13+9 y^Zi^* quattordici delle Iqrp Galee nel Porto di Cariito , andb Mar- ^^^Ifi-CO Ruzini valorqiamente ad afTedjarle , e volendo quelle ten-rare la fuga , riufcl a quatrro di eile, reftando Ic altre preda del Ruzini , ed nna s.ittara a foqdo . Š'incohrrarooo le quae- v^i^^t* dtl fro firggitiye in Filippq D'Oria, il qrjale fapuro, che il Ruii-ni era doppo ia vitroria pafTato in Soria , unitofi con le dctte qtiattro Gaiee forprefe la Citta , che ß trovö fir^rfa di difei^- atntwßifil ibri, e crLidelmeqte diede gl facco , cd al fuoco , La ricu-perarono pero i Venetiani nel 1350, eriftoratal^, fe ne man-tennero in quietq poffefib fin al 1469, che Meemet 1 I. cn-trato ncH' Ilqla con 140 mila Combattenti doppo tin mejfe d' oÜinato attaccq fe ne i iti padroni a (arza. d'arrrji. tr» alJ' hora fa ^ -itii, e T fotagovernita da Lodqvko Calbo Bailo , eOipitaDO » e da ^ t:tir{9\* Gio. Sundamk-ro Pruvütfkurt .Str^uldiniWa f Vi trovb arirhe f^olö Brizzo ^ ch« di Oitel ^ioinJ havt:va finita lxru4 pure di H lilo ^ e rii'cboe potato p4rtt[?, mä vi- aitaccüca la t*iaii4, vull« bei^chj Tenia cinci difefa. Tent^to dati^ Ar- mata Otti>nn:i[ia nuitiiirafa di piü di jü« Veit ne^ prindpj di viiugno ia ^barco ntil'tfol« ^ ncVilHil valnrede'difdnfuri rcfpinEa )■ mi giunt'S/L alcLinigiutni doppo per Ja EJeotta il Sultana in perion» > fart o fabbricare un poare , ci^e dalliChisU d i S. Marco fopra ilCa- 'Ä' Vimii iialeilelltfecirca un ^igiiodiftanredallaCitti, lallrinHecon duro alTediu , Procuracobo «»^ ^»Z»*-cou Ic fuit'tegli Hibitan'ti ,chegiugne^anc> al nuniero di 14. mila abdi lil'irmi ^ di teuere -quanto pQitti'ono lontanele oEfefe, e ribuctarano valorufernence alcLii\i Furiari generali af-filii eon liragc di 40 mila Nemici. MiiJUiifti tomavano i rimstterfi i^el Cimpo , ed idi-fenioci perivinofema vitnire rime/lldiToecjrfi ifpertiti, ed'aniaifaiuanei^e mancando Sffjfgf^f^ I« mi) lit ioni cojl di vitfo, Mmcdiguerrt. Si aggiiiiife'i C1Ö il tr4(ti:TieiiriJ, pjiche Toma- fßr/a Tur-forchiavoCuiidottiereJi ''.rtnt'id jrme ,che icra ^.-ntiato pui.-o pti.iii dml'adedio nutri- ft». V» ron i' Qttornaiu fegi-eCainit;lltg^nia .Sifcusprlqij^^di CiiL m^i o d^iniiacunte Finciui-U, chi: racvolta ut^a letrera, Uiciüta di' Ntmici con Frciia -lella l^iaiia, li port5 a i Ket— tL^rij' e Lui^j i^cltiiio, cibe noa puoc^ traccenere l'i[titet;}deLla collera , ^fa^ire eoa pii^ Traiß^rtHta colpi ntl Lii publica Pia iia i 1 Trad i t Jr«, nii^ri: evoJe d i Ujppi i cj no iggiori per iniia(> de l Gaf- ^ T*«m/j ' aehcc, n jn di mdi'te U'jppa hanoraca per niana d'uit CsvaLiert. Sfü^^B* Finalmentili feradiir Lugtio priacipiirono i Barbari ua furiofiifiTia generale aflil-(o, cht:renia inttirmifüufie tutraUnotte> ondei mifen □if^nfori,cfie/Id^tci Gtntntl i pucKi nun potei^int) dapJI il cimbio, languiviciü per ia finw , ewrle lerics, cneila fe-y^jfj ^ coada huri dcLgfarnadle'n reflü i[ pijllo lülli Porta Üiirtrhiaha lenz« difbii. Accn rti line Mitr^^ri , gli Hggreirjvi cntraron^ coli mjrto i e nel Paia'i 1 il BunJuitiiero . L firiüo ridaitofi it^ putlo /antigguib, e for^ co' pli) Trelti rimaili Gittadir>i, e Soldati „ , _ Cijn Vt nn t al fjne leti^erfr ji 1 * pi 0U del Sultanpromile fa I vargt j la t ^(laj ntii con- ' dncTo lUa fui prefenia , lo tin^pruv^rbd^eifereflatoegÜ Iac4gjane della ntorte di tanti fi(1.''iiul-tiani, tratundilacol ii^mcd'Mi/j^wrf ftf/iVaftf . t^oti pnticiü tblTerireil generofo f iliarifTiinderli fi ßteSatl,ülriiantfata CittaJiitt£ t^aWiea ^tg Mj r nünh4iVfr4ntilM diftfA^ d' \MfiJa .-'idjlfa , ch' »'Ji'ifpi-1 UfiMpitrft^ tamipwti hstKreib» falti tttt'avii ^ it (uapQ-.ift f l! ehe fdegnaio il Sutrano ordinä « chs foKefeg^io pe^l tiKiio, dicendo ^ clt* hx^t Srf pftfmtjfo ali M tefla ^/n^nunit 'ß^/tebi if^ftürtf,. Moriva in tal gaifi firttrcptdo Gittadinu piCi tutfnentito dil lifciara Anna fua FigÜiio-{a giavinerta, e bella nelle rtwni cf'un birbaro, ch ftringendol^ dalla parte deU'IfbIa con ragSKsflioiK' piu vigort^a, hergehe doppo giorqi di con;inu:Ko cimcnto, diminuifor Efcrcito piu dalle malatie qua/i £piden;iche, chs dalle Sciable nemiche , doppo hav^ere ä fbrza d'armi occupata la gran Trinciera di pi^^i due niiglia di circonicrenza, che munita dt 3+ pezzi di Can-none , c 4 Mort^ri ha veva na i Ture h i creduta fulficiente a te-nere Iqntana 1' ^ggrctfionc , doppo cflerc periti fottq il taglio «w;. ' delle fpade Criftiane, enel fuqco dcile noßre Bombe piu del-la meta de' difenfori, nott effeadofegli perb mai impcdito il foc-coTfo,checoImezz.o del Ponte dalla Terraferma ricevcvano^ fli crcduto opportnno rimettere ad altro tcnipo piii fehce Timprefa. Gia« quefta Cittä acI fito antico, doy? i fuptprimi fonda, Wi tf. Ärftnalt, sirc^i/^tovi Tereflero, fopra uti*angulo dcIl' Ifola da tr^r lati bagnato Mare, onie incafod* alfedio , da una prte Tola pub avan-zarß congli «nppmcci. Oltrcil nomc di cJcUe^ vuoIeŠtcfkno, che folTe ancke cliiaTn:ita Eub'Xa , come V Ifola j Srymphdus ^ J« thcui- Eunpui y ed Hypocakis. Uanibito per6dellc fue mu- ra J che anticamentecra mol to mug^orc, fi e poi rillrcrro aduc iolc miglia coronato da oito alti» e lortilHiniTomoni conlar-ga, eprofonda foda da dne latioccupara dali' atquadel Cana-le airalteiza di r ^ pkdi , e nel meizo folamente alčiutta. Da un lato ^ ilCaftello ben fbrte^ cda queÜo congiuntoun com-petente Arfenale, JL' Euripo le bagna a mezzo giorno !a frojirc, dove SÜ la Porta fi vede ancora fcolpito i i Leone nlato, gloriofa i n-fegna delU Rcpublica, e quWi c il Ponte, che la congiiign.e_j con la Beotia, divifo in tre partij la prima artaccata alia Gitta e di legnoa Icvatojo in tanta lunghezza, quanta pub bafta-re al paHäg^io d' «na Galea ; la parted! uno Scoglio, ibpra di cui ita föoduta una forte Rocc^i, ed il reflo di pietra con cinque grand'archi (i cotigiugiiealla Terraftrma, pocolungida dove era AuJidecelebre perelierii inefiägiLiratada'Greci Golle-gati la guerra contra i Troja ni, e dal hio Port» /piccsito Agame-nonecon qudJa grand'Armata, che baftbadiftriiggcreil Frigio f^m^j./- Ini|>ero. Ndu pare, che quello iia quell o fäbbricato la prima volta da' Calcidici uniti a' Bcotj per afficurarli reciprocamente dalla prepoteuia degli Ateuicü , poiche vien' efib da Strabonc dei: critto lungo zoo piedi col titolodi Fiftola; ondepiü toflopub crederfi» che quefto Ga. ii naedcfimo erctto nel tempo, che Alef-laadro il Grande pafsb neH'Afia doppo, chc dilh'utta , e sb-bruggiata la Gitta da L. Manlio la rifabbricarono i Calcidi-1 Turchi auvertiti dalla neceffitäneiroccailonedella Guer- FtrtSJitjä JfU-If^M. J(*fta Pueft ffJi-^aftgata. Ah^ttJatt-di L^ CJ radi Caadiaaggiunfcro alia Piazza dalla parted^H'Ifola quaU CUtmtn'r-nau, Calr-A^,. che moderna iorti-Ftrfiß^M- Hear ione , e nellaj tuifl t^tf- y-. ,, Guerra corrente ii , Qoiiiippt) KinegatoGalloppo, iiHi^aif. preveiiendo TatraC'. CO fatto dal Morofi- CiSJiii Fjriiit J-tnaluti V CatUlio daWtL,-^ M.'fi (Uißiam. ■vi lormb finori d ell a Contra fcarpij un Trincerone di piudi 1 miglia di cir-cuito, col quale coir i va snclie il Borg«' belliüimo, e pienoj' M/ Ha bitanti Criftia nii noii edendo folito nclla Fortezza fcr-mare ftanza la not-te, fuorche Turchi, cd Hebrei. Lontano poi JOD path dalloj telU del Ponte 'la.^ Terra terma, fu eret-to nel 1688 in fito, alto,e Grebanofo un j Mi. rab^a, dal Pafcia , Jjf che air hora vi co-" « ^ . , • . , tt mandava, il quale infilando U Ponte flefTo giugne co tindelle Bombarde ad infeftare ancbe per fianco quclli, chesbarcando nell' Ifola attaccano la Gitta. In quefta, oltre il Palazzo ben addobbato,refidcnza de'Pafcia, hanno i medefimi cretto iin^ nobile Serraglio verfo !a Porta del Ponte , e quattro beUifPi-nie Mofchee vi tcJigono pure per I'efercitio della dannata lo-M^ft». ^ i^eligione ; ma quefle non men, che altri Edificj , e Chie-fe anche di Criftiani ibno fVate diroccatedalle Bombe nel tempo dell'ultimo acccanato afledio . Iiitradottovi il Criftianefimo tu -dichiarata Vefcovale foggetta a Corinto i ma decorata poi TVf. p^ con la dignita Arcivcfcovale hebbe per fuo Suftraganeo il Vef-covo di Carifto , ed hoggidi 1' Arcivefcovo Greco hä fctto di fe T50 Parocchie . Patirebbe d'acqua, fe da otto miglia lontano non vi fofle ftata anticamente tralportata coniiobile Ac-tl-^" q«itlo£to , onde molte belle Fontane la nobilitavano; oltreal-cune Cifterne per le occorrenze di guerra ri lerbate^quando i Ne-mici rompeflcro il fudettc» Acquidotto. Afferma b Spon haver vi vcduto un nobiliflinio Mcrcatö, che ü fa o^ni Domen ica con Hume- ri mnerofo concorfb non folo degV I fblani , ml anclie di quelli del la Bcotia vicina; onde procedc un' abbondanza flraordinarja di tutte le colčj cosj che la Carn£ di Cafbato non giugne ä valere tr^ foldi la libra , poco meno il Pefce y e quattro fol-di al Boccale il Vino; mä j frutti come Pomi, Pera , Coto-gne, Mandorle , cd altri s hanno quafi per nicrtte , Nž: cibe diiKcile ä crederfi , mentre V Ifola ne abbonda ftraordinaria-Tiiente ; come pure Ä abbondante di Fruniento, Legumi, Vino, Olio,, Sera, Lino, Cottone,> Meie, Cera, Pecore, e d' ^Itri Animali, particolarmente Buovini; onde fe ne ricayano quantita di Lane , Forniaggi , e Caoi . Ariftotile fcrivc , che le Pecore ne' con torn i di Calcide non havevauo fcgato, for-fe dalla -qualitä, e virtu degli Herbaggi, chc pafcolavano , fom-itiiniilrata da' vicini Mineral:; com' -era quafi incorrottibilc-» il Fruincnto, che nellc Campagne di Cerinto fi raccoglieva ed infomma c cosi fertile, che oltre il confumodegliHabitan-ti pub mantenere ogni piCt groffh Armata, anche di Legnami jcr la fabbrica di Navigli j e percib il Santo Pontefice Pio V ^^ramava , cbe querta fofle la prima intrajDrefa dell' Armi Col-legate . Oltre quelle di Calcide , cd Eretria molte altre Citta face-vano nobile Corona in^ueft'Ifola; ma tutte ro vin ate, ediflnit-te , non lafciano , che le memorie de' loro nomi sil le Carte degli Illorici, non vedendofi ne anche i veftigi delle loro rovi-ne . Famofa frä eile , per It rare Colonne > che da' vicini Monti fi eJlraevano , fu Itira giä rovinata da Fcdro Ca pitano de-gU Atenicfi, ma poi riftorata , fi confervb finche di nuovo U barbaro Meemet Tinccndib, « ladiftrufle , Stimali, cheque-fta fo/fe la Cak-AHe dell' Ortellio , vedendcC ancora ne' fuoi contorni proftrate, e rottealcune Colonne di marmo Cariftio» credute avanzi del Gran Terapio d'A-polio Selinuntio , trari poi Egea fi-tuata fopra eccelfb Monte con Atrj, e Stanze confagratc k Nettuno . Orw creduta la ftefla , chc ^iea ricordatra da Pltnio , Bor^at :hiamata da Tolo-eo , & Eroptff da fano, hoggidi ü ede convertita picciolo Caftell0 50 ^ jniglia in circa verfo fcttentrione Ion-tano da Calcide,col nomc di Loreo co-mofduto; e dove ho_ra vicino al Fitrme O J? T Budoro vede/i il picciolo Caltello Omfo , Togiiono , ^ che forič r aatica Ellopla celebre per i Bagni d' acque caldi/time da Plinio commemorate , in cui fcnz' alcun detrimento gli Uccelli Cariiy s' immergono . Naf-cono quefli nel Monte Oche , il piü fublime di tutti gli altri dell'Ifola, eche k nferta dello Spon conferva per fei mefi del-I'anno fopra le fue Cime le Nevi, e nel modo fleflb, chefof-frojio il bollbre dell' acque EUopie, dicefi , che paffmo anchc illefi nel mezzo alle fiamme. A lie falde del mcdcfimo Monre forgeva Carißo , Citta famola anch' elTa eretta al parerc d'al-cuni da' Popoli Driopi , e con forme altri da un Figliuolo del Centaiiro Chirone, che chiamolla prima col nomc del Padre. Situata in ripa al Mare gode il commodo d* un buoa Porto , dove, come fi e detto, il Generale Ruziini acquiftb nove Ga-lee Genoveß ; ed hoggidi ridotta da' Turchi in Fortezza vien conofciuta col nöme di Caßel ro^o , non confervando altro del fuo antico fplendorc , che la dignita Vefcovale Sufiraganea a 1-r Arcivefcovo Calcidenfe. Famofi furoao i marmiCarirtj; mä piü quelle pietre, che Carißk anch' cfTe chiamate , come 1'A-mianto , b Apelie di Cipro, fi filano , e quei Panni, che di Mmmmm til CtfiBfrrttM in Caßilh. C^ß^'tdi Ctfmu. ^ 7J ^^........ ElUjii*. Caiißf, c^MfoJß. PiftfiCi.' Ttßit . tal lino vengono tefTuti Ci rendono incombuftibili, anzi iiive-ce d' acqua fi mondano col fuoco. Qmndici m'lglia da effa lonrana nc|la Splaggia Orientale fi üitfjf*. ritrova Gerejjb ^ia Gtta andi' efla , hoggtdi picdolo Ca-flcllo, chc da il nome ad ua mediocre Porto . Made! CaftcU !o Artemiß , do v' era pure un Tempio confagrato ä Diana , dal medeiimo Arteinite denommara, non /I vedc rcliquia alcu-SiUf*. '^ome Silofitf che dicdeil nome al Canale interpoflo frail Capo Martello , 6 Promontorio Lione, da Tolomeo detto Leu-ce A^e, e Tlfbla d'Andro , pur e ridotta in abietto Ca tale . Doppo il Monte Oche, il maggiore e il Budero, 6 Budoro da fcende il Fiume dello ftefTo nome, chiamato ancheJVj^o , ^XffStl I'acque del quale bevute dalle Pccore fa-nno produrre nere Ic la-}rftvq«t. ne , come al contrario bianche quelle del fiume Ceneo , chc fcorre a quel Promontorio , hoggi detto Capo Litar . U altro Monte e il Ti-Z^r™, d'ond* cibono i Fi umi Callas ^ eCanaja detto Stäfdh^ poco limgi dalla cui foce G fcorgc T Ifbletta Tä-a Uta. ^ jjjj piitjiQ Alalantes nomata , che alcuni vogliono fofle giä unita all'Ifbla con infiemc una Citta deilo fteflö notne, e che dann Trernuotonevenidedaquellad'Eubeartaccata. Malti huoiTNni üluflj'i h^queLU proilono , comcfurgno oltrs il fuo Principe Palametle . , gloriofo [lelt* Armi, e ncU« Lettflie : Oef^o A Filofüfo jC Poyta non gii quelle, chedalU ■jf^'""" '■'■aoi hebbil'onsinet pur Filofgfu (tirtinto (fail'Oiatore, ch era Looiitiiio; e tfiujiH. paiTlcü la rme n t e d aila Ci t ti Ji Ca Idile u fciiJ Ti lg i CO U figqe Lkofftttt, fr j' 1 jj umero de' fttte pnjniPoetid*Tsk)ra£ofiLidtlfo, paragomtijlle Plej^Ii , et! jn fammaveneu- sitd dti COpra Ifola ftacca-Ti)^, O fa dal Continen-tc jdella Macedonia dal Fiume Peueo, aif-perfäal Settentrione dal Golfo de' Salonic-chi, äl mezzo giorno da quello d^l Voto j confinante con T Ifo-le di Negroponte, e di Schiato, giaceva^ la Fortczza M Voh , qucfta guarnita di miiro all'aatica, pro-yedutadi Ipatiofo,, e ficuroPorto, fituata alle Spende del Gol-lo, ehe le impofe il nome, in gradi minuti 40 di latitii-dine fettenträonale , üMgüjftf?. dl longitudine nel modoj che s'eftende jiella noftra Tavola fcttcnrrionale dell' Arcipelago - S i /ervi-vano della medcfima tionc tenHti, mentre da gl' fforantd' Eubca meJenmePIeiidt era no al pari d'ogxii iltri loro Df iti con Altari^e Vitdme vetitrafJ, eome quelle, che credev* no mfliiire fttte no-bili fcienie , cioi ^httta Is Filofofia, AImnt la Teologi i, C^lens k MaTenuHca , Maja rAttraiiomia, li Pialettica, Tifig^Fit I'Ailrobgia , e Mtrcpi li Chironantii . Nacque pure in Cakiile tfeo Oiacore , cK emulb Licia fiio Mifflro, erf al tri moltiufcitl li inaggior parte dali'A ccade m ta, cht ft apjrta in Eretrii di Meneie[no gran Guerriero j edinfiemcBrin Dotta^e dell'altrafCheiftiiuun Caleitleil grandM ti il utile, (luando ififi wrtbperoircfirarelecauredelle Viceidc , e corf* di quell'fiuripo ^ drl (Juale hivendn ^oi trat ta tO nell'rdrografia defer ic t a nelprimo Volume di qiitfto no K to A t lan te , h q^uellajper noa ripetere le cüft gü dettejci riinettiamo, Patrltj Vmtfy che cofttitoh tüBaifa, e Capitauaaßlflitt äd [uü Configliert bamogoverfiato il Regno di Negropenie. ii-ranc,GrademEoq.Giac.Caval.r466-5.Gio:Bonaomii:r q.Ant. 1467 S.Ni- colöCanaUon Ucülo di Pjoveditüie. 146Ä. iS.Paelo£rjiio q-Ma^o. i AlvÜeCaJbo q.Gio: gueri-a, di biibottoj e dl färina , chc ri-cavavano dalle Pro-vinde conterminan-ti fbm mame nee ter-tili . II Doge Fran-cefco Morofini (allo-ra Pro ved i tore dell' Armi della Republi* ca) doppo la conqui-Aa di Egeaa nehe-; 5 rifolfe di Volo per tog [i ere a gl' Fr^ifff InfedeJi quelle pro-vifioni, che havereb-bero 1 er vi to mol to tempo di foftenra-meto alleloro Truppe . Appen a com pa r-ve all'attacco il Mo-rofini, chenefece la conquifta; trovaiido-vi 4.millioni di L i bre Afip^.u di ßifcotto,2 7 Cäno-ni^emoltialtriappre- S"" ftaraftimihtari,ilche fubito imbarcato, la- Turchi per Magaizino d i munitioni da fcib a difcretione delle flamme 11 materiale detla Foriezza. S C H I R O . On e da dubitave, che que^la uon fia ben difterente djilla Sci-ro conniimerata frk c Cidadi ; mentre qucUa giace ne' gradi 3 7 di latitudine j 51 di longitudine in foli miglia 15 di cir-cuito, eqaeftane häpitidi 70^ allung^ndoJI per miglia xs da fettcntrioncamezzogiorno tra i gr. J9.e 40 di latitudine, epro-^^^^^^^longandoli in forma quafi triangolare träi gr.51,6 55 diJongi-stifire. * t udi ne fuori affatto dal giro delle Cidadi, jo miglia in circa Jon-tana da Negroponte per Greco Levante , e per la qua rta d i Tra-montana ^erfo Greco da StaUmene ; lo fleflb per Macftro Tramontana da Capo Faiioj e cosl pure per Greco Lcvanto da Metdino, e quafi 90 da Scia Colle Favole pero, e coUe Storie, che di Sciro fbno flate ičritrc , non fi puo affermare ä qua!c_» m'ißittttii/a delle due appartcngono / ma menirelefildato il titolo di Rc-gno, pare, che ciö piü prop ria men te con venga alia maggiore , che alia minore; epL-rci6ä Nüi piaceäquefla approprjarlc_? , tanto piEl,, che trovandofi difcrepanti acH'opinione Tolomeo , eStrabone; ilBrietio riprcnde Stefano , che l'hä polh fra le Cicladi, c la mecte fra T liolc Macedoniehc nel numero dtlJcj iipo- ■ ricifl». Ost/ Sporadi. II Laurembergiogiudica, che la Ciclade col Homc di Sciro fia Stopodia .cl'Ortellio foftiene, che qtiefta grande lia la vera . Homero dunque, Plinio, PI «ta reo , St rabo ne , Tolomeo, ed altri antichi Au tori la chiamarono Scyrus y Scyros^ c.Sc;^ron . O vid i o lanom i no Scynas j quando diffe Scyruis jEm-niü viiia fuella v.ro. II Ramiino, Porcacchi, Bordoni, Ortellio , ATt.Am. ed altri moderni Syro, Sir4, Squiro, e Scbtro , col quale da' Marina ri viene hoggidl conolciuta. 11 dotto Bochani fbftiene, che il nome Seyms Ic provenifle dal! a voce A raba Suchur, che vuol dire ». pietrofo y b ft^S^o j come appunto e il di leifiiolo: per6 Statio dif-i e n eJ r A ch i 11 eide: J^am je fcopulofa kvavlt Scyros. A1: ri vogi i ono, cheloriccveflcdaScirone pcrve rib Ma fn ad i ere , che acco-glicndocon artificiofe fintiouiquelli » che vi approdavano , Ii conduceva (opra il piü erto di que' Scogli, ed ivi rpogliatih y preči pita vali poi nel Mare; mä giunto quivi Tefeo fece provare alio riitti«/^ fceleraro il meritatogaftigo, condannandoloallofteflbruppljdo i e i Poeti Tavoleggiarono, che convertitoin faßbdene all'hora il noQ-ie all' Ifola. II Negro peri) metce le Pktre Scironk per confini del 'rUm jriLarffuoloAttico;^« «me Ti i Kcennito , il titolo Ji KtRtiaf aJdicui Liccj:nede mindö TfltMe II FijEjiidlo Achille in hibiro d i Donn» , acciö cottfufu fri le OonwÜe dl Deidimii FigiiuoU dello flelTti tiott forte ri£rov»to J»J fua dsrtini, che I» chfamairi i morirc To t to Troja. Lo difcoprl per& l'accortelia dXIliiTc , che anditjvi in hibicu dl ^Wii-Mcaute, e pjtta frl le altrt there i ed ofhiiheitti fcmmiiiili una rjtiJi ,4.iüellii'. jloüinetto Güer(feri, je era creruatoprrmidigiungtceall'eti ua prodigiofo vdore il Padre chiamato Achiliedi jf, cht vuüJ drr fenti, • ciiltm , eht «rw, fierc^ie di cibi crudi eniUtodiiChiroiieaudritohelJtfoutePelio,- maionoupto liWbtügli»^ te favoJe de' Pueti iiei fatcid'Athtlle ,edi Pirro, che qui Qon 4 Ü luogo per AfcitVirli, Voglionq pure , che Jil mtderimo Licomede fuJfe a i ja IC uto Tefeo ; mto'trt bind it o d'Atene er« i to Hella di lüiCorte i Ticijvenrfi, poiche neir/fola Aefsa tenevi delle ifkgioiij per a Icon i ten i giifpcttintiad H^eofua Pidne jüfl.lejngeloficiifene Licoiiede, dicoao, eke co!:dottolo - ■ fopra utii Logji^i pifisgjgio d'ivj to precipitafse Co tö tin que filfi, certoi, clie Tefeo mo- Tt/itmoftt ri fn elilio 11 da'racconti i'ufieguenti pire , che cib üguirse in ' induilrii perh»v e coi f«iro e col Fü^cö i nt era men te difliifttii Dolopi, vJ lafcib una Culo nia d'Aitiucfi . A quciii iu tolta V Ifola da' Macedoni in tempo di Filippo; p»fftti~ quale b una Torre , clV altre voire ferviva di Fanale a' Navi-^"'" gaiiri ; ndla di cui fo;:e hä un' Ifbletta , che forma dnealvei, Ibpra la quale e un po/,zo dalla natura prodotto. Gli altri Porti fbno Paffakwanl, A^tfcani y AmißJi jCurä^m/ile y , S-NkhiUy Pirgo y e Latts , dove cade il Fmme ßellofano , 6 BedofanOj^ ch' e I'unicodt qudV Ifola . Bensi nella Villa Co-ronea v'e il Bagm Hayäftna caldo di fijlfb , moko /alutifero ; e poco lontano i a Font an a di Nao . Trä mezzo la Villa Fic-ta vi corre limpidiffima acqna , che da il moto ad otto MoH-ni : cos! la Gitta abbonda d' iicquc Ibrgenti , e di Fontane . Varj /ono i Proinontorj defcritti dagli Autori nel girodiquefi:' I(bU , tT3L q\}n\i II Melfftii y bMfla»a\ ilPha/ie, o Phatira , e il PoUiiiio . I Monti fono V Arviff , celebre per 1' efquintezxa de' fuoi Vini; // Mimo per le cave de' fuoi pretiofi mar mi ; 5. Eiia per !' altezza fiaa fmifurata j cd il Feli^njo per il Ma-ftice y che vi nafce , e per i Vini , che pure generofi produ- p^tfw ce . Fit queil' Ifola gia potente in Mare , e ricca pi a d' ogn' altra , finche fi man terme libera , e lontana da ogni fogget-tione ; ma fü fbttopofta alle /čiagure dell'altrc, all'liora, chc Dario mandb ibtto il governo di Dati quella formidabile Ar-mata di mille Nävi ä porre in ubbidienza tutte 1' Ifole deli' Etieo y e tutte le Spiagge marittime della Greda . Cambif» poi ie Catene , ma non Ic diiciolle , cadendo fotro 1' Impcro de' Macedoni ; da! quale pur una volta fottrattafi , tornb ä leggerfi in Republica , c fii una delle piü confiderabili delJa_» G recta , giovando molto con la lua Confederatione agli Ate- ' nii-fi nejla G.ierra Samia , e nella Peloponnefiaca; ma allon-canandoii da effi a perfuafione d' Alcibiade li provb nimici , c nc fj lungo tempo mquietata , finche nella CV. Olimpiade fii orpiefia da Pruifia Gapitano de' Bithinj , e vide la fua_j prin':ipa ie Gi tta prefa , e devaflata. Rinwflapoi dal la protet-tioEje de' Romani , finalmente da Zenobio Prefetto di Mitri-date R^ d i Ponto , le fii tolta affktto la liber tä ; mä reftirui- Ji ' talc da ^Jilla , tor no lofio V Aquila Romana ä godcre la fua quiete . Cuntiunb cosi anche fotto gl'Imperatori d' Oriente , finche per le imquita di Emanuele fu foggiogata da' Veneti. Doppo la ced-ttero ai Palltologhi, che la impegnaronoad un huomo facoitolo pf r ^tofia kmma ; mä do ron oil ante Giovanni VI. Paleologo nel 1376 la tempo trafcdti per (bpraintcndere al Mart ice, rendha fčmpre rifcrvata aH'alto Dominio del Padrone ^ come hora ^ a quel-lo delh Porta Otiomana , e/iendoproibiro ä tiitte le Per/bne fotto pena ca pitale Ü raccogiierne , 6 vender ne /enza pafla-porto, C licenza; anzi vi era una Legge, che condannava ad efleie tagliata !a mano piu valida ä chiunqne ardilie troncarc un'Alboredi Lentifco, dal quale üMaftice s'cflrae. Doppo ^ che Mecmec II nel 145^ con laprefa diCoHan-tinopoli fi rc/e Padrone di tiüfo l'avanzo di qneiT Impero » i Giulliniani per ra^intenerd nel polleilodi Scio (i re/ero tribu-tarj di 10 mila Piaüre d'ai gentoogn anno all'Ottomana Poten-rl^J'jl za , oltre due mila Piaf^re di donativo a principali jVliniÜri . Conrinuarono cos'j fin al 15^7 i quango il f^mofo Ariadeno Barbarcila Generale delT Armata Türen Tcornaro per je inva-no tentate conquifte di Corfuj e di Napoli di Romania, pie-no di rabbia, e di vergogna , portarofi con 70 Galee , cd ab rro gran numero d i Leg ni a ičcrrere 1' ArcipeJago , oeciipb con mo! r'al tre anche quell'Ilbla , come di pafiaggio h leggcj relle Venete Storic . L'AlJuino peronella vita del B-PloV, 1'Ughello nell'Ita-]ia Sacra, cd altri aflčrmano, che i Giuiliniani ne ftaffcro in pofleilč) fin' al 1566; e vi & ciii narra, che aH' hora Piali Pa-icia del Mare,cGenei'o del Graa S'ignore S'olimano II, tomato con i(corno dail' invano tentata imprefa di Malta, accufal^ /e i GiuÜuiianl, che non pagaflero pontualmenre il Tnbuto, e c'havefierü inrelligenza co' nemici delT Impero Ottomano , dando ricetto a gli Schiavi Crifliani fnggitivi, ed auvitändo i Principi della CriiHauita di tutti gli apparecchi , che ü fkce-vaho contro di cß^ , come havevano fatto a' Mal teil, ibmmi-nidrando loro in olrre effettivi ajuri . Aggiunfe ä ciö alciine ragioni politiche , ondc mofle il Gran Signore a permettergli di calligarli; Ixicaminatofi per tanto Piali ä quelia volta con r Armata , che finfe eiier diretta per Puglia , e gi unto vi il giorno di Pafqua del predetto anno 1566, Ii trattcnnesu l'an-cora nellc Spiagge . Ivi riccvette i Dcputatl Ipcdhigli a com- pli- P ttfif. Tri&Utüt) AlS^ t'erta Ojtffmnr.i: Or.-ttp^T^y /tiftet^^^in— taifu Aria' i/frv Säf-ban- fß , Sa^tidi met.1t f. Onamiini , y'ntrcti j Cafanwit fKT'f i Qjußima- yt. Pti Blw itf (tn in-du räSi ü'^f- ii rfjß ifültt/f^- siP IfrlttrsOc-ftmi;*. limentarlo con i foliti rinfrefchi, e negali, e coül'öffcrtadcl *or:o j dove difše egü , ehe non havcva voluto entrare quel giorno per non fturbare una cosi gran Fcfta de' Criftiani , e che peri) 1* ha verebbe fatto il giorno feguente , che fii Ii 17 Aprile, con fole 20 Galee , comc in cffctto cfegui. Ma nel- 10 ftefib tempo occupati gl' ältri Porti dal nefto dcÜ' Arraata , invitb il Podeftä , e gli altri princij)^ nella fua Capirana^ , dov' entrati ienx' alcun Ibfpetto d' ingaano , ffe porre quel- 11 trä Ceppl; ed intanto preQ i pofti piü importanti della Gitta da' fuoi Giannizzeri , vi fpiegö lo Stendardo Ottomano , abbattendo quello de' Giuftiniani j de' quah tutti proctirb af^ ficuiiar/i , Itidi munita Ja Gitta , e T Ifbla con fbrci prefidj , tornb il mefe di Giugno in Coflantinopolt, conducendo feco, come jxi trionfö frä gli altri prigioni 21 Giovanetti della Famiglia Giuftiniana , nefllino de' qiiali pafTava l'etä d'annl 10, e Ii pfjfe nel Scrraglio ad e/Tcre edueati, ed iftruJtineJla Scrta Maomettana per lervire di Paggi al Gran üignorc . Circonci- Mä^rt^t /t Ii pcrb ä forza , pofcia allettati con luiinghe di premj ä rine- gare la Religione Cattolica, mä fenzafrutto; ilpafsb ä niinac- " ciarli di rigorofe pene , e tormenti, alli qu«Ii con intrepidez- cimßmia^ za maggiore della loro etä ü foctopofero j ed incoraggendoß 1' ' un r altro , fbffrirono con efemp are co(lanza Y acrocitä de' iuppliej . Cost 18 di elTi reiero 1' anime puriffime al Sovrano Creatore , meritevoli d'efler annovcrati M gJi Atleti piü ge-nerofi, che col loi'o iangue habbiano autenticata la veritädel Vangelo; e cosi ffi toka quefla bell'Kola a qu ei legi tri m i Pof-feJlbri , che per pii^i dl due Secoli T havevano retta , Selim II ncl 157^ la reftituj al governo de' proprj Nationali , con l'J^ylr^f^ obbligo delio Ueflb tribute, chepagavano i Giuftiniani , rifer-"•^J''. bando perb di piü alla Porta Talto Domiiiio,ed il poiTeflb d eile Fortczze. Si divide 1' Ilbla in due portiom col nome di Apanmerea , . , . ^ . j' (- t' r T • Titvifain C cat'unerea^ cjoc m parte di iopra , e parte di lotto. J^aprj-^,,,^,;^,; ma, che fi eflende frä l'Occidente, ed il Settentrionc,equafi tutta montuofa , ed alpeftra ; l'altra frä mezzo giorno , e VZ^f^'l'} Occidente di fruttiferc Campagne , e piacevoli Colli ne ripie- ytffriu^n*. na , e fopra ogn' altra coGi copiofk d' Alberi di Maftice ^ che vi fi conrano fino al numero di cento mila. Vi fi vcggonoan-cora malte vive Sorgenti , che unendofi fotto il Cartel io di S- Giorgio, for mano un mediocre Fiume, che col nomedi Bel-kfauOf e Btrihfäno fcorrendo precipitofb al Porto d'Arnika fi gitta in mare . L' altra parte, benche fäflbfa, hä pure le fue ra- ^^^^ rita , producendo fpecialmcnte Vini perferti, fi-a'quali famo-ib fü a' tempi andati 1'Arvifio, cosj cbiamarodal Promonto-/™ 1 'J^-rio dove na/če; ed heb be il nome dalle voci Fenicie Bar-m-jaifi , che vuol dire Motis capitis vmi , b fla Monie di Vino prir-ßantißimoi ondc Silionel Ub.7.cantbr/ra(j/w , & ^mbroßjs Arvi^ O 0 0 o o ßa ' ^čfiittiif* tla Stiittt II ttn partije. nUf fia pocuU fuccts. Oltre 1' cflere il fiiolo d! quclla fcconda parte fafTofo, fcarieggja anche d' acque in modo , che nella Primavera per umettar Ic Campagne dallaftraordinariaficcicä, con-vengono con le Proceffioni , e con le Precl ad ira pet rare hu. mUmente dalGteloile piogge. Abbonda d'ogni cora, e tittro '^ß^f'!' Ci hä k vililTimo prezzo , parti cola r m en re le Pernici , dcllo* <3uali , oltre le falvarichc in grandiffima copia , Te ne rrova_* quantita di domeftiche , prattlcandoß di darlc ä cuftodire i* Paftori, come le foflero greggl di Pecore ; onde leauvezzano m modo., che.al femplice tocco d'una Zampogna h matrina fi utiifčono tutte in un preči fo luogo , e di lavengono da'C^i-flodi mandate in varj fi:i al Pafcolo . La fera col medefi mo fif-chio richiamate, tutte a' loro tiidi ri tor na no; cono fee n do ogni turrna cosl bene il iegno del fuo Padrone, che non vi e peri-colo, che pur una fi mefcoli con quelle dcU'altro, Si fan no Je ProcelTioni predeite univerfalmente datutti gli thl"ufattl Habitant!, benche different! di Religione ; da-ndo principio ftr imph-^Q^ divote cerimonie all' ufb loro . Se il Cielo ritarda le Tue gratie, replicano Ic procetfioni anche con digiuni fin tanto , ^he le rtce^^ono; e cib ii coii nella Gitta capirale , co- me ne^ Villaggi, Caftelli, e Borghi, che al nmnero pia di CeC-länta nein detti due ripartimenti ü trovano (parfi, La Gitta , ch' fe fituata neMa parte di Catomsrea aUa Co-sUo^tdtf^ fta Orientale , era anticamente fabbricata ful Monte vicino -mriMM 'col nome di Cbhpolü , mä fü pol ridotra neJIa pianura allaj ctrti. del Tuo g ran Porto, al quale con la magruficenia del- le Fabbriche forma Teatro, e tiene il norae dell'Ifbla. .S'erge.ii CafteiJo In Tito elevato, aiTai lörte nel circuito di Vfrtfxi't pafTi 400 in circa , cor ■ triplicato reciirto tii grolTem ara. Öc-Mic^fifih. tocento Ojannizzeri almcno vi ilanno d'ordinario Prefidio^ ed il Bey col fuo Luogotenentc , e due akri Olficiali infetiori , che lo comandano , non lianno alcuna dtpcndenza dal Pafcia Governatore dcll' Ifbia , il quale non hä altro penliere y che del governo Civile nell' ainniiniftrar giuftitia Ibpra le appslla-tioni delle Ou/č, che ad eflb vengoiio portate; e nell'eligge-re il tributo , che ü deve alJa Porta, Li portione del Maftice alia medefmia fpertante.edi Datj delleM^rcaatie, che,quan-.do vi fiotiva il Cornmercio , rendevano piti di fettanta mila piaflre all'anno , ma hoggidi ä poco fi riducono. Batte il predetto Caftello tutta U Citta^ edilPorto, capa-^^w.WrtW ce jfolo di Armata fottile , ü ri flr i nge a IIa bocca i/i motio , /uoPtrtc. py^ chiuderli .con Catena , x viene quelta dife/a alia parte Settcntrionale da un' ultra picciola, ma ben' intefa Fortezza proveduta di gioilb Can none , e di competence Prefidio fem-pre guernita , che fbrtna anche )a Tarfcna , clTenJo da!i' al-tra parte un Fanale , che ferve per additare la notte Tingref-fo a' Vafcelli , che vogliono approdarvi. Oltre ie iabbriche ^ che fbno nella Gitta , fanno profpetti-jjKwr^, f va al di fuori i frequcnti Edificj, che (ono erettiqiialitutuin ^flTCkh!' ^orn^a (ii Torre fopra le poilefrioni de' Turchi ^ e d' altri par-twiUcitiä^ ticolari Greei; e di coiifimili n h piena pure.Eurta V Ifola , Ti/X"'^" li^vei'e ogoi Torre tre^ 6 qaattro Ca mere almsno , c co-ši godono in un tempo ftenb,it commodo, ela ücLirezza. Nel .lito, dov' era T antica Chjopolis, il vcdono aiicora molte Hie vertigiC , e particolarmente d Mon^iJteto dclla Coronata de' Domenicani . Poco lontano e il Caltello di Callhnacbo-y con ampia Torre gia 400 anni fabbricata , e fotto vi hanno all' iiitorno le loro H a bita t ioni 348 Famiglie , pel commodo ipirituale .delle qtiali iöno fei Cliiefe del rito Greco , ed unj iiuon ConvcfttÜHdi Crilojeri^ con jo aftie Cbiefe pure Greche neliuo diilrecto, emoJti AJbcrjdi Ma dice ben colti vati, e cu-flodki- Qamtlj p.iche ir-igHa did ante trovaf vjn Convento h Toi ma di Califllo fabbricato, Kidmet;i «pict J i loo Cilujeii , che conriuuamtim: vi foggiomano con oj^ni cummotliti , Cenvsitla governati dj ujj full) Abba(e,eft chianulnc} aiamsm Hallu Magnifies» CKieri j clicl' Im-g>av4t Ji peiaCt « CdUiltino fyJ(jtit;iiion»co « fcce pet Vcio crifgerc nel I jjOtunrae'^*'^ ^ Maria Cnlcjtfiy t Vereine, il che ftgulper occalione d un'lraagine dellimrtlefima,€hein:ll inccndio d'lin [Maät'iiTtt- ßofco Ii trtjvft dtpinti in Albeio, che rimilV inratco, ad uDicuavanxo licile fismme, tioRt. £i|a dunque J Ibfltuofiilima pet ilruttur*, ve^;en^iM^i luiteniJU dsi ji Cnlonne di Por- ßdü, td incrollatck mur^gtie eon silt ri grjn pel li del rptdefimo, cd'attri Vii jnobilifii* jnimajrinl . La vqltaiJavotaia i figure di Mofaico, ed oltre I.1 dttu iftiraCoiofa. Imagine ripolU in iikthit dectnti dietro all' Aitaie masgioTe , vi fono mjlte Reliquie inl'.gni in riethi Vafi coiifccvite j non mancitndü ä 1 pttdetti Cülojcfi il modo di fatne, Jwrwi/f nwntrevien'aflerilo, che habbiattofelTaiiti mila Piallied'erirrata i evi i Tama , che tenghino njičofto piCi d'un miliojw d'oro; no« «fj^ndovialcuno, the(ju-indofi Tt-Haiiieiuo non lafci loto Cafe, PufselliDni^ « Cotitanti. Pet fepoiiura h;iL:no füori del Coiiventff iffi'iliiaCEiitridedicatiaS-Liica, dovefoptail Cotpu d'ofiiiiino fogliono niettcrcuna.benchiufatanctlijtadiferro , che viJifciano (lartfLncheilGotpo iia ron-fumatPj eeO:tqttOj il che , fe Jji un Etmpo prsfilao non fiegue, fj meuono gli aliri in gian (ligiuni, e peniteiiie 5 temendo d'efsere fcummunicati. figviin oHre per trvUio V/fwrflif. MoJiitUto un ben fotraatr> Aequidotiü . in fommi tiuelU i üiu f ..bijiiCi , che ifl .u! fisnerenou U ileimu ^lltpiü fjntuofe d' Euufi. Vil Un miglio lontano verfo Settentrione c 11 Borghetto con Chiefa, Fonte, e Giardino di S. Kicoib -.^ poco lungi dallaj Citta fopra un Monticello fi vede un' Altare intagliato nella j,«;«/^, Rocca con rilievl di varj Animali, comeun Bue , un Lupo,, cd altri , e quefto luogo comunemente fij chiama la Scuolad' Ihmero, E quafi ad eflb congitrnto il Villaggio Ananato, ove uttt^t. fi raccoglie quantita di Pece , habitato perb da fole 150 per-fone , e quivi aftermano gli Schti , che nafčefle Homero ; vi h ancora una Vigna, che fa^vino periettiflimo cliiamata la ' Vi^na ä-ih^em. ■............_ 1%}/:'' Altri molt i Caftelli, e Villaggi afTai habitati , e xofpicui fbno in quelb portione d i Gatomerea , come quell o d i Pirgo habitato da piti di due mila Perfone con Chiefe, ed altre Csßtin. volte fü Cittä Vefcovale. Quello di Nevita^ da Strabone No-./«chiamato ,con piüdi 2500 Habitanti ha tina bel lillima Torre di marmi quadratic unMonaftero di Monaci , imo di Mona-chc, e fuori del reciata la Cbieia col nome di Tajtarchi^ dedi jata ä S. Michelc Arcangelo y dove il giorno della Fefi:a nu-merofiilimo h il concorib , e fra gli altri miracoli , che Dio ad inrercefiione del Principe degli Angioli di/penfä , uno e quello di gaarire tutti i Forfennati , che vi fono condotti , jw^^^/, nmandandoli del tutto fani , con ottimo fentimento. II Vil- "J""^*. laggio, bcnche folo da 300 iVrfone habitato, e pero eonlidc- fi j; rabile, perche rifiede fopra it Poirt^ Amilta , che fc ben-non molto grande, h uno de' pia ficuri d^lt'Ifola, Segaoiio poi al-^"" tri Villaggi, e Gailelli , de q-.uli nciaiinsrem^ i pii:i coTpi^ji fenia ordine , parte nella Catom^r^;.!, e parte aella portions Apanon:ierea fituati , Ri marca bile du.i^^Lie e il Viluggio Corofi:a , che fitu^to vicino alia Marina goij il coajorfi) di^griföhmi , c de'Fore .tic-ri , per un Baguo d'acque fuifaree appropriate ä fünarc i neu- ft/.h. rabili infei'inita . Q^ello d i CurJam'dic , n::l d i cui Terrirorisi foi'gono m^jke Fonran:; reader lo fertiüiJiino , c fp^ilb chi iu colti/a fuole ricrovarvi Mcdaglie d'oro , d' argen to , e di rame , particolarmente coU'eifigie , e col nome dd Gran^ Coflantino y ä rcLiJere tellimonianza , che foliero anticams.i-te uaode' luoghi piu nobili ddP Ifola, vedendovili anche una Scala nella rupe tagliata per dar toave, e piacevole difccfa ad una Sorgente d'aequa, ch'efopra dt effa . Q^ivi p'lre giactLj quafi intero un' antico Tern pia collrutto di m iriTii cinericj , luDghi alrneo otto , e larghi fei palmi T un 1' altro ccn f^rri Impiombati congiunti , che per eifere in kjo^'J aineno huiato in vita bene fpeflb la lleilk Nobika di Scio ä cDadurviii ä di-porto . Valißh in riva al mare nella Splaggi.i Ocddenrale dell' Apa-nomerea era gia Cicta Vefcovale , in efla /älvatofi da furiofa tempe IIa di mare il famofb Bellifario vi fece eriggere un bel Callello , che tijtravia iii(rifte,ed accompagna molti altn buo-ni Edificj di Chiefe , e Cafe da piu di 151.0 Habitanti pops-hte, che fi maatengono con findtiftria della feta , cavando- ' ne ogni anno piii di cinquemila libre. Vicinolil Caflello, che ä pie del Monte Arvis giace col nome d' Arvlfo , famofb per la rarita de' fuoi Vini lopranomaci, furgono sli h SponcIaO^ cidentale gli avanii delTaotico Tempiod'Apollo, ai Oriea-tevi e il Porto Delfino guardato da vna buonaTorre, percfae '' riefce piu commodo, epi£l ficiiro, chcquello dellaCitta. Nel Caflello Elata , 6 Blufa gli Habitanci ibno tutti applicati ä dimefticare le Pcrnici, in che piu d'ogni altro dell'Ifbla ibao pro vet ti ■ Nel Caftello, che Nicoftrato nomlnb Candes , hoggidi det-to Amoha^^oxio 300 Habitant! quafi tutti impiegati nella fab-bfica de' Vafi di terra beUiffimi, che non folo fervoiio al com-modo degl'Ifolani, mä vengono anche fuori defiderati, e tra- t^'L^* fportati: Gli Habitatori del fuo Territorio s' efercitano nella_, raccolta del Maftice , del quale b molto abbondante . In fac-cia a qiielto Ibpra la cima d' un' aha Montagna fi vede il Ca-ftello ApdknOi che dall'lfcrittione fopra la fua porta ehftente apparifce fondato da Nicolb Giuitiniano nel 1440 in förmig ovale con doppio recinto di mura, e percibmolto forte,edeii-do ancora provifto di due buone cifterne, che lono futftcienci al bifogno di tutti i luoi Habitant! . Mä nelle vicinan^e del Villaggio Fitt^ fcorre un' acqua hmpidithma, ed in taiita_» abbondanza , che balta per dare il moto ad otto MoUni, che MoUni.. Jbno bailanti ä macinare le biade aecefläne a tutti que višini Villaggi, mentre gl'altri Ifolani fi fervono de'Molim ä mano ilen- ii-rf. ciitß. dentro alle proprie Cafe . Sopra al era Montagna giace il Ca-flrcllo Catafachti giä fondato , e poireduto da' Signoii dellaj Rocca , come apparifce daUe Artni loro, ed anriche ifcnttjo-ni J chc vi fufTutono , trovandovifi tiittavu 16 Chiefe, mu MonafVero di Monaci alla Beuta Vergine dedicato , c eferciranLioii m.jI[:o quelii^ che non foüo occuputi aEU iai:coica del Alatlice , n^^lla telTitura di panni di fera , cd in aitrcarri civili , e profitttrvo-li . Mä come che dal iMaflice ricavano le rendite maggion , farä propfio di quello luogo la defci'ittione del modo, come ii raccbglie . Altro dunli fecc^tu al Sale fi rifcrbn al bj-fogno , Ventiilue Villjggi nella pjtte di Catumerea ahbuadanw di tali pretiaf« Pjime, e leC(iI:i(rano con übtäigü di djtme o^ni anno pcJ SerragUo del Gran Sianore trecunta Cafse di pcfo novan:a Ücche i üEia , che fijno librt joo in circa,- onde in :üitö fanno lafiimniadi f jamila [ibre, chc par^ uni elurhilinia , (e Ii cjiiiitl^ra non efier qutfta al tro,chela Decimdel Maflfce, ihi= fi r:i£ceripatrorisefTOrid(;lIe Pmitä , ml (ono oljbligiri confrgnarig tutto alOogankrfpcrUl'eliVttg dalia Porta d^itjnaty, che lu pajja (eJianta afpri all'Occa elorWendepoi otnnta, t fint Mcrcantia appartientj el'utile, tane Se ff ne utrovar« peri jltrovf,k.ii.. rr bbera tio me contra bin do letferamente puttlti i dettmori. E'uiia grand c in fe- licirl dl cbi lo laccoglJe , il non poterne havere ft non Jo ricompra , metirr« miiv^rfal-mcntt tutrt^li Hu^mini, Donne 4 Fanciulli ^ C Flaciulleufana f^mpre dl mafticaiire ^ , , afftJ maodo, the giovi i purgare le fuperfiuiTi dello ftomaco ^ imbianclre j e Fortificarc *** j Jenti ^ render g rati fCmo fiato , fugare ^efliifTioni del Capo, «qutlli , chefattane pol- ■""A"*-vere It nun» lan o ccn la Farina, provano il pane d i m ig Nor guHo» e [if^ntono incremento diforu. in tai guifa čgrand'incemiraagli flimoli Veaerei ,e perci6i folito il Ctfn^ gir Ha li^ cioi lo Scülcodel Grm Signore di firgli fare femprell Pane con pefata purtione di qui^ila ptflvere t fe bene in al tre part j del Levan rell cai/a il MaHice , quello pcrb di Jriff ^ ti migliore d'ogn'iUro, CojJ piiie ž ftimatiflima la Ternnfntina, Ö Teribintina ^Tttiiijtu. fh. ^dcb' tisa da alcuni Ai bofcellidifereati dal Lentifco, mi nelio llefso m£)do incifi aella paitv inedüfima di Catomtrea abbondant^rcente fi cava. Gli Olj/i di queito Tei'ritorio rendono anch' elTtolio perftttiJDmo ^ ed t tantala topla de' Limofti, eCedrij clje ne tramandano h Barili il fucoiil Collantinopoll per iarne o7it, SoT bert i, ed a ncbt i n alt r« patt i con 1 ücto conEde rabi le. Spendoiio tutraviii Seinii la metle fi ma moneca»the^giä ne'p"™' tempi praticavanoj jAemtt Jr"* d'argents , fn cui Hi eoniatoil GranchiOf b Cancro, conia foprafcrirtione greca , Seieii. nelroodo, chp ci d^fcrive PierJo Valeriano nel Libro XXVUf de'fucii Geroglificii car- G^aftfih i 11 100 refgo . "a7>Cki/, ai/Hfrf Strnitnf , H^ Tii.-fl exi'tiplti'1 {iCiiii Vrim'^si , Moronisfitijpffiem i» i-fms aliquand'fh tApnffi- r« , tta iiKr/t^'i ei .i/i' i; iti'rtAs its a^phi u4i iifi , fffiV ffbk} vfi(am fut turnißif niiititaSt femtitr'nr^lo-iarorrnryn 'a'it. ^{'Jt-»}unr Vero umi'r.a^iiifj Špendrjji V i Ji-i '^i il Zi-cbinu d'o-o , (iaiiipito da'Veneti, net tenipo Chi: fj.'jnü iu-rs volle Pjiirci i; Ji ^iiella Citii ; il quale d^l corrtnte jli Vtnetia difierifce Zteif/it per alcunt li.fteri'gi trhi , fcoljlittiTiail'intoroo . ti^ta ^ CJuell ifoiapure i lUvi MaJrt d" mulri Huominl illuHri ^ tri quali Textpfmft , e Vtifiti. TrJjsft , cd Oriiuri, e'l pi imo vjdencl tetvpodi Filippo Mäcedone , e ctifcepülod IfütritCc . Tmwm Oraioie , e So&Ha , ilquale viiTt nelta XC1 V. Olimpii- ^ de, rcnfle alcune Epiftdla, ed una Stuvia deiJa I ibia da. Strabona tiel lib,i4 citata, bah , ed Anihiftut fratelli famofi Scultori nella LXOIimpiade , the 4. rtporto di Plinift fiil'ahr'Operelorofeceici una Diana cusl atttöcioramtme lavorita , che il di lei vol-cg pjreva k^iijntiiq ä-tuirlli , cJi' eflltavaiia fiel Tcmpiu , e ridcnteicbi n'ufciva , c moth atti'i i-.htiiii, che litiriruiio in tempu dül Gentilellmo . Misgiore fplendore hiti-ceruiudul fin^uudi moltt Mütiti, che (uico 1 Impero di Decio GüLlitno inaiG^ il dL Icl fuulu , e (upritutti gU ültii qutlU dt 1 Santo Martire Ifidoro . L,e oJVt di cuefto Saaio dopp5 ttffišLu per molti SccolifiaTe ccci gran gclrtfia cuftoditedatjue'Jeromanaci, fürotio trovaiediffu taleCurHiino C.hitncü VeneTo, cb'erasi 1" Aimatadel Oogc Domemco Mi^'he[«,e iiaroorcaiüi Venttia,!? ctjliociTtino aelia Chieii. Dücile d i S. Marco in fontuo-fiCippelliilla vcneiatirjoedü' Pa po Ii ^ col dicliUrare anthe come di Santo Piotetrtu* fellivo II giur.io dt;l fn J ttifpocto, chc fil a' r6 d' A prik , beuche il Mirtirio fia regiflra-^ tone fitti Ecclefiaftici a r5dLMaggio . ii rruvaroao atiche iijfieme con quefto i Carpi delleSS. Martlfi , Afri, lUarliMyrope; mail Dojr ordinö ^ tb.; toffcra il lora Jtiogo reflsitiiii , e luttavia vcEgonocoL confer vati, e ven era Li; cowie in granjf lliiiii teiigonO Qii P iiio y che G trova in quclla Chiefa, net qmledicooofufle doppo Mt^ ii Marririu gictam.S.Iiiduro eperciicol bfiie di quqiracqua tiwvgno li falutequottidia-Dameate gl' lal'eimj ■ Z^"* • Martirl di ISOLETTE . O SGOGLI> CHE CIRCONDANO SCIO. Ifola Jfi/, S. STt s^is'./i-Jt Sckt all' Occa-fo , e la Terra di Calaberno all' Or-to , che fi prolun-ga üel Mare dal Contincnte della^ Katolia, viene formate iJ Canate af fhi notoper Jefcon-litte quivi piVI volte date da' Veneti a' Turchi > che pule ritiene il nomc diJf/o J in cui con ogni iicurezza pofl Ibnoquafiin Porto trattenerfi le Nävi grolle, ionoinque-fto feminate molte Ifolette J trklequa-li fi numerano quelle di , jCj^fp^/- ttiatori^conle Jgneu-, ß dette giä Cenuße, hntuU 1 f ■'j 1 , 1 dove nel loro mezzo forge iuperbo clevato uo gran faflo, detto Car^imiiUa , e f lii fcrt'o verfo mez- mezzo giorno I'al-tra Jfohtta dt Paf if. p^f^gf ^ATgo ; Indi voltan-do alia parte mcri-dionale dell' Ifbla_t di Sm , fi vedcj airincontro Veneti- ifYf,uiin fo , che tiene coper co ilfuolod'AI-beri , con cui forma vn Canale del medeßmo no me . Sono quali ad c^o Unite duealtrelfi>. Jette , r una det-ta Cča, e pill avail- Cm, r Prati fono le due Pra-scomißy lequali con-fliruifcono trt Boc-che, efiendo ^uel-la verfo IJ Jonio U Sib dretta» ed azar-oJa . Circondata poi tutta r Ifbia di Sao , ed oltre iäta la punta di Calaberno^bCara- bruno , gisi detta Argcnouc i entrati nel fanaoib Goifo di Ppppp Sink- W! Strome, alle Spiag- = Sm/mt.. ge (ji cui fiede V ^ antica Citti del nicdeümo nomo« gia Arcivef^ovale, cd una dcUc fette , che vantano la nafcita d' Ho-mero , fi veggo-no 1' Ifole E^k- riconofciute prirna col nome d i Dri-tta. mjfie , c pöi ooiTL> quello deir antica Päla , Air oppo-fto .della punta di ^ "CalabemD TcftaJ« le di cui acque il Ii IZ Mag-gio 1650 con iör-zc aflai inferioii conquafsJ> nume. rofa Armata de' Turchi , riportaa-done gloria , t-» ^Enchc fi vedano m queft' Ifola le rovine di cof' picm cdi ficj t i fragmenti di Colonnc > Statue, Pi-aftri» edaltri marmi ben kvorad, eche ne' tempi delic Guerre tra Ic Repu bliche di Venetia, Genova ,e Pi fa habbia fervito come di Scala all' Ar-mate riordcii^una, bordcii'attra Potenca per i vi fpalmarei Legni , e poldilä prendcre il bordo, verfo d&vefti-mavano poter'incontrare maggior vaiitaggio,ogn'una fopra t^uel-la del fuo nemico . Beuche Cicerone 1' habbia twnofcjuta col nome di Pjyfia, Strabone , e Plinio con quelbdi Svlda non oftance la cbiamb Vilem Infularrty pjrch^ apptj ;ko il vo^atolo Pfira^ unA cofa vile, &igii"bile /ignifica; efarebbe tutcavia poco nnen-tovaro, fe Ü iagrimevdlc naufragiQ, che vi trovb 1'Armäta fe-netacel Generale Gio:Battifta Grimani^non k reftdeße pur trop-poconoicitita , fcbene infauftamentecclebrata . jw Sorge querta ne'Gradi 38. ^odilongitudine, 647. 40 di la- titudine Settentrionalc, ditUntc verfo Occidente daSamo circa 40 miglia, c 1 s ä mezio giorno dal Promontorio Phanea di Scio, neicifcuito di circa rniglia 10, di mol to errando chi la def-crive di foli cinque, menrre non intendano parlare dell'Ifoletta, i»yi« p;.-C"cIc (lü poftadi rincontix)all'ultima fua punta Occidentalcj col titolo di Pffira ficckU. Trfe foiio i Porti, chenellamedefima fi trovano> de' quallil magsiöre» «piu capcrto, e il piü periglio/o, mentrehä nel fiio ingrcfib dalla parte di MaelhounaSccca, da GarbinounoSco-glio, e duequafidentroalfuofeno. Non potendovifi dunqucL^ cosl factlmente entrare particolarmentedi norte, pcrcibl'anno Kitifffiih 16+8 neila fatalegiornatadi r7 Mario, mentreil preaccenna^ rfi'/ifi^s, Generale Grimaniconr Armata compqftadi jo Galec , 14 Vafcclh partitya dallaStandia viaggiava vcilbi Dardanellij vantaggio alia Repu büca. Pocolun-gi fono fituari gli Scogli Roßh , S/nn Tl*r-C^ni, ed altriir;-^-cfprefli negl' mfer-ti Dilegni. La mag-gior parte di efli , attefa la molta bontä de' loro paf coli , c quantitä di legnami , vcn-gono frequentatcj dagii Ottomajii anco per fuppli-mentare a' Vafcel-ü y C Galec ^ che Vi capitano d' or-'dinc del gran Si-■snore , Ferli. fopragiunro dallanotre bene, che quivi /i ricoverafle Aimata ncl fuo Porto ; ma appcna hebbero i Legnl dato fondo , che iniörta una delfc piii horribili tempefte di Po-nente Maeftro ^ che mai have/lero fconvolto il Mare , ri-mafe mifer^ibilmente abiflato con la Tu^ Galea baftardJLj muntata da circa noveccnto huomini nelle vdragmi dell' on- P^t^H*-'de- alrre Galeee növe Vafcelli -, ö corfero la medefima forte , 6 girono ad infrangerfi nelle Sirti , e nelli ^cogli pre-dcrti , ed il rimunente fbpragiunto il giorno puotö al ^e , fc bene {'driiGite, maltrattatCj con farce , ed Albert fpez.zati rico-verard nell' iniame Porto . Che tbiie inqLicif [fob qnalclie behpopolata ^ encca Cirt^i s Jo fan no crcJers le foprac cen nate r ovine ^ non n fi vedc pcrü f'-» hoggidi altro, cheiin Callello del fito nome fituato fopra alto Monte nelle Sponde Settcntrionali; mä prigod'Habitanti vic-ne dairingiune del tempo äpoco a poco diruccato , edillrutto; come puiefucccde in quella di S.Caffio, eduu' altrosil Ja punta Orientale del Porto grandc ; onde inutiic fi rende 1'abbon-dan7.a d'acquepcrfette, diConigli,di Coturnici, cdiakn^eK vaücini^ die vi fitrovanoj perchc non vi e Gentc, che poliä profit tarfene , Anchc nella pcäoh Pfara , che comefi e detto, miglia difbnte d;illa Grande verfb Occidente, vie im bL^n fur- t^/jl^'* mato Cardio chiamato Cakmo^ c vcggonfi pure «cl fuo l:tto Meridionale varj veftigj di roarmi , cd altre rovine fbrfe lU qualche fua antii:a Gitta. In poca diflanza finalmentca Mae-itro fono due Scogli, chiamati i Leoncmi^ fenza fiiperfidique-Ü0 nome Ja derivanwae. t^v^rj. t A tlttfte'f— **ito A T'JT*, Srela per 75 migiia da Oriente In Occidente nel Gol to della Con tell a, gia S'lnui Stntnonkus nonia-to, ne forma quell' I tola 40 di cixconferenza ne* Gradi 41, 50 di latitudrne, e 51 di longitudine , dnqiie fbli migiia per 5etrentrionc lontana dal Con ti neu te della Romania m faccia appunto allafbcedel Fiu-me Neflb, 30 ä mezzo giorno da Monte Santo > e 45 per Scirocco daStalimene . JLe Montagne , che in efTas'inalzanofonotutte pretioft , b ^fj/rf^w.rpcr Ja raritä de' marmi ftimatiffimi appreilö gli Anti^hi , ö " IcMinerc d'argento, e d'oro, che akrc voltc .irricchirwno i l uüi $ O . ] fuoi Dominanti ; onde il fiio primo 'E^rne , finche fi rtJTe con le proprie Leggi , ih Chr'xß , che in Greco e quello dell' Oroi e cosi quandofc ne impadronironö 1 Fenicj la diflero Tbaß da.Thaff che in lingua Siriaca Oro pure fignifica, come erudi-rtn/i. tamente vädiflingutndonel fuo Pha egh il dottiflimoBocliarti. A In i pero dando vigore alle f \ivoJe, vogliono ,chcqueflo nome lo ricevedc da Th^Jö Figliuolo d' Agenore Rt de' Fenicj , che mandato dal Padre ail'mchiefta d'Europa fua Sorella giä dij 1 Giove rapita , qui vi fermatofl n hebbe il dominio , e vi fjb-bricb da' ibndamenti la Cittä dal proprio nome , dove alcimi afiermano,che moriflcTelctafTa^cbc i«del medeiiraoj ed'Europa la mad re , To- i J c^Mwu^H/- Tolomeo la mctte ti^ rifole dclla Tracia col nome di Tba. l^oTl^u ' , Mela , e Strabone la difieto Thafm , e Tbaf- Tr««, fos J altripiüantichi Tciitßa , e Taxus, Dicnifio , ed Eufebio ^Syi^t '^rfa, ed Btbrta, Accrefciutada nuovi Grechi Coioni tradottivi fin da Paros, crebbe anche mdignitä j efplendore, Atirtffitftt mä convenne poi fbggiaL-ere al dominio de'Ceniri, ö Enin Po-w-tf^w/j. j^ggij Ultimi piti loiUani conlini della Tracia^ b, com' a!-trivogliofio deli'Afia , ds' quali Hjrodoco fa mentione . Da quetU pafso in potere deg!i Ateniefi, a qiiali fu tolta da Mar- IVIonarca deir Alia ncll' Anvi^i del Mondo 3470. Uhebbero pofcia i Macedoai, il di cui Rfe Fi-lippolcggcfi, che dalle predette rainierecavaife 100, etalvolta fin J00 Tfllenci 1' anno ; ne fi pub cotuprcndere come quefle hoggidä ficno affatro pcrdutc, -c diiTeccate; Te noti foiTevolere dclla Divina onnipotenza , perchc noa habbiano i Turchi fijoi hodierni poMori forze maggtori daoffendere la Chriftianitä . Sotto il Romano Impero prov6 la clemenza , e la dolcezza ; come pure foave fu il giogo de gl' Imperatori Greci; mä cadura 'fin da 1453 in poterc de^ Maomettani, ftvcde auch' eflk, come ■f'ßa/tie,, quail nel mez-alia parte piü Boreale dell' Arci. pclagone' Gtadi 41 diiatitudineSetten-trionale, e 55. di longitudine. E' Ion-tana dal Capo di r MoDCe^anto ( gia PromoMtormn Nm. ft^WÄi») ad Occiden-^ te 70 miglia incir-f ca; dalle Stretrodc' ■ Dardanelli ad Orie-tc altri 6o,a mezzo | glorno da S, Strati f circa^oj cpoco piii di 50 dalle Coftedi h Romania , dovtj i sboccana i Fi umi | ■Enio , c Larifia . Lfmffos, 6 Lemma fEi il fuo primo nome datole da Tolo- ■Su^nml Stfabonc, Pli-aio, Mela, Tucidi-äntmiita- de, ed altri J che le provcnilfe qucflo ä Morfu Sfrpcittif I'arterma ■ U Bocharti nel fuo Phalcg, ö pure dalla^ bmncheziu dclla ter ra, che H cava, mirabile contra i modide'Scrpenti, ed altn ^ Veleni, cfti anchcdetra Ofiufa dalla moltitudinede' Serpenti , ^ chc vi nafcono , e pnrtJcolar-ience Hidri > b Cherfidri > da sufitfiu- uno dc' quali morßcato mori Filotete , meittre in tempo della guerra di Troja quivi gli occorfe approdare ; onde le non vi fofTe cosi vicino il riraedio delia predetta terra > fi rendercb-be inhabitabile , Altri perb vogliono , che quelt' accideatc^ noa fuccedeÜTe ä Filotete m Lcnno, main altralfoU, che col nome di Crife poco lungi era fituata, e che poi ricoperta dalr onde marine non fi & mai piü veduta. I P<9eti , e JoiUfToToIomeo vogliono, che roflecli;aniata d^ Efiftle, Fi- _. . Toante , chttnefü Rtgins , narrandofi che le Daune Ifolane ^ jwr \o FnBj#w df Venere, »llora the dal Sole fcoperra ä Vulcaiio hf gli amplefli dl Mirte I'im- r^r ^prgfonÖtielbRete, fdegnate contra Jli Huomini, trudd JTeco fino i mariti ije propTj lectijc chtvoie^ofi go verdate come le Amai oni.cfealTeTO in Rcfiio» U piedetta iMle.che ptrb havtvaaccoitamente faputofalvare ilGenitore TuiQWdall'cccidJOüniverfaJe , U-«ndolo fuggire fuoridcll'lfala, i cai cosi diedeilnome- Scoperta dcppü la fua pjeti ver-fo i) Padre, ne fü ftaccim«, eprtfad^^'Corfiiri, fü vsuduta i Licurgo fti At Tracia f il chetonaliM imbropliatiTaccMiridt'/Uota'iioi'i cod Giafoiie j hi dato maicm a' Poeti di veftir« le toro Favole . Altri hamio liritto , the t P^largj tapite alquante Doiine agli Ateniefifi rimveraflimconefTein Lenno> fe hivutine FigHudlJ t perehequeftj nudriva-tiD auverfiti digenioeonT« i Padri, furonodacinucciß, ek Doone TdEgnafe atumai-iarono I »anti J ond« ne/boo venutq i Proverbj Jtfd/tfw Ltnr.ium , c LtJtntt , da Erafmo etwdi t imente riportat i n«' Tuoi Adag) ■ x j ? Serapione, fenia rendemeragione, lachiamo Mma^um , « i Grcci Biphs per le due Gitta, c*baveva ; mä i Moderni final-rtientecol Sofiano aderendo al fuo nome primiero, 1'hannochia-mzx^StälimenejStalinmit cStalimin. Giia al parcre d' akuni iit» inislia , il Eaudrand le ruttel'altre fchiava, edopprerta, e Töro^ di cai andavano piene le fue vene, fi fe cangiato in ferree catene , che la tira- TunH' neggiano . Tutravia il negotio introdottovi dagli Ottomani col commodo della Terrafernm vicina, la rende ben habitats; cinß t, e particoiarmenrela Cittä, che col nome dell' Ifola giace nel lato Settentrionale fbpra un'ortimD, c fpatio/b Porto , ^ aflai frequemata, e ripicn« fpecidinentedi Foreflieri , che per 11 commercio vi concorrono. Nü.nerofe fono le Popolationi de'^^y^^^ Caflelli d'O^i^w, b G^j Etira^ b Tyrra^ il primo a Gar-bino, e Taltro ad Oriente collojati, confervando ancora co* nomiqualchecofa deir antico fplendore . Fertile poi 1' Ifola.. fulficientemence del bifbgnevole , e d'ottimi frutri, hä frä le altre cofe di raro le Viti, che fanno vini perfettiflimi , e per. ab celebrate da Virgilio neIJa Georglca: Sunt Tbaße Vitss, Jmt & MjtrcctidefAlba-. Plinio fcrive, che due forti di vino prod u, cono, uno , che fcaccia il fonno, 1' altro, cheloconcilia;come anche un' altra forte di Viti, dette Ma Thsnäca , il di cui vino giova contra i morfi de* Serpenti. MENE* 160, altri, mä con ^«»vm-^ crrore , folo looj c benche tanto Ion-tana,coniefi edet-to, da Monte Sati^ to , vien' afferito » che V ombra di que-fto nel tempo del Solftitio giagna -fin dcntro la Piazza^ ■dclla Cittidi Miri-na f 6 üa la moder-.Que- fta ^ decorata della Vf/nvt ^ignitä Vefcova!c_, C vi rifiede conti-auamente il Vefco» TO Greco, benche Mchi liano gli altii Habitatiti di quella Religione , perche i Turchi gelofi della Piazza, nonfl fida-no ä permetterne grannumero , par-ticolarmere doppo -- ^ ——— ---labravadifefa,che fecero i Veneti nel /*oftenerla r«imQ i^sft comefidirä. Giace ciiftin una iiiigna di Terra ä guila di Pcniföla, che forma tl fuo Porro neila Sponda Occidcntale. II fito ö alto ä fimilitudi-■^ne dl Monte afpco , c Grebanofo ; la fabbrica fe antica conj^^^c-"^-muraglia quafi ä fecco Icnza Terrapieno , non fianchcggiara , e folo il Gi-ebano l'ailicura dalle mine. II fuo muro dalla parte di Trainontana viene bagnata dal mare ; mä dalle alfre parri di Ponente, e mezzo giornoßonvi arriva. üfi Caflello /ups-nore perb la difende ; mä viene offefa da un Grebano, che dalla parte dl Ponente lefovrafta, e che domina anche una ftmda , per la quale potrebbero dal mare inrrodurviii i foccorfi. Non hä Pozzi d'acqua viva, ma folo pocheGifterneper confervarč qijelia, che cade dalCielo, h che dalle mani degV Huomini Vi viene da fuori portata , Nel Caflello rifiedono il Sobafsi , &1I Bafciä Generale dcll'Ifola ; le Cafe della Gitta , che fi « ■ cftcndoBo nel piano, fono tutte ornate co' loro Horti, e Vigtic, che fi prolungano quafi hn'alla ripa del marc, e vi fi vedono motte rovine di marmi, che denotano U fua antica magnifioenza. Non dilatandofi perb il fuo giro a piü di circa paifi 600, po-Chi fono anche in confeguenza i fuoi Habitant!, che vien dctto «00 forpafläre il numero di 400 huominiconpitidi 1500 Donne . Oltre la Gitta prcdetta viene 1' Ifola ornata da molti buoni c^^yK, Caftelli, e circa ottanta Villaggi, fra quali alcunicon buone, e forti Torn , particolarmente nc' luoghi di marina , che in^ parte 1'aflicurano dagl'infulti de' Corfari , Ii piu cofpicuo de' Caflelli e qucilodi Gochino jacl fito ov'era, a riferca del Lau- Q^qqq rem- If/htta i/fjf^ei^rcmbergio , Tatitica Cittä d' Efcflia fopra una punta dalla^ tišiuKm. pgi^g AquUonare , dal medesimo Laurembergiochiamato C^ chmo f da altri Cocim ; ma Galcno, che vina vigbpiii d'una volta per occasionc dclla Terra Lennia, for'ive, che Efeftia foflc Levante, c Minna h Ponentc , cd eranole due piü cofpicue Citta, dalle quali, come si e detto, fu Dl-polis turta 1' Ifolaj nomata . Riguardevole pure h CtmJeo fituaro aella Spiaggiaj Meridionale, di rincontro al quale forge I'^f^apure chiamata , ovc Nicoftrato afferma, che fofle un nobile Caftel-lo col nome di Vicufb, habicato per lo piu da perfbne, che s^efer-cltavano tiella Naumachia, c qujvi anchcdicono, che foffe un^ ben coflrutto Labirinto , del quale perö ne iti que/lo, nž in.» altra parre dcU'Ifolaü vedealcun veftigio . Ndla Sponda poi Altri Crf- OccidcnfaJe vi fbno Serena, Haitarma, Tlh^ Carfa^Cogtto y , ' ^eiari^t Molefo^ Mandro^ PJeaCaßro, Efphta,e la Scala r u£ ti CaUei I i ben tenuti, ed habitati ^^ non potendoli pero prccifännente Tap^T^ il numerodelle Perfonedi qucili, come ne di rutta l'lfo]a> che ^ fer-WfTiiiu^ «tiliffima, e ben coltivata, producendoottimi Vini, e Frumenri i a eefiffr*. molta copia. Con queflo fabbricano i J Bmbaurty che ^ una compo^ fitjonedi Frumcnto, e Jatte, edin pjcL'ioIe formtrre recL:ate al Sole^riefce cibo foltanjiofo, e nonmeno ftimato diqnelln fjb-bricanoin 5;'«),facendoefjto per tuttalaTurcijja,dov'e moko ufa^ to. Vi ß raccolgono anche abbondantcmente Legurai , Olive perferte, Canape, edaltro- mafopra tuttoi Pafcoli iuno cosi perfctti, cht; incitano gl' I^lanl ä mantencrviquantitä d'- Ar-^ilf^jS? mciiti> onde i Formaggi, le Carnr , e Lane , che ne ricava-' no, non iblo iupplifcono largamente al loroufo , e bifogno , mä daU'eslto fuori dell'Ifola ne rifultano ricchi provcnti. Prä i due PromoRtorj Hscaton Cefah neirangolo Boreale dalla parte di Levante, e Puntadura nell' angolo Meridionale , quasi nel mezro deli' Ifola fono le Saline, dalle quah mcdesimamen. ■f'*''*' te oltre il proprio bifogno ricavaao motto utiic . La Pefcagio-nc copiofa deJle fUe Maremme lautan^ente provede le loro menfe: 11 Pefcc Cam^ 6 Cana e aflai frequents , come e fre-quente anche nei mare di Marsiglia col nomedi Servan^ edin quelle di Genova Boiafco: O^^/jäw/dagliantichi,da' modemii??^ fiho, Julfdsi da' Greci antichi, hoggi Sgurddk^ da' Veneti per la loro bontä Donielk , e da' Genüvest T^tgmlh: Oftriche in-» figura di piede d' Asino, percib chiamatc Gaidcrpoda. Q^attro Porti princtpali si numerano in efla, cioh Mudra y Lod'ta , Plati , e Cochi)io ; due fono troppo vaili , c percib loco iicuri , c quasi impraticabili ä caufa del poco fbndo . xiit»^ S'on h;i Bofchi, mä fob alcune Selve di Alberi di VahnU, i quali v^hm». finchs ion atti ä fruttificare maisi tagliano, il checaufafcarfezza dilegiieneirifola, cper6 conviene provederle dalle vicine . Djc Moiitasne coipicue vis'inalzano, una col nome di Mri-fopra la quale finfero i Poeti>checadefle Vulcano^quan-du piombt> dal Cielo, e da Herichio fu chiamata Markbhti->. L'akra col nome dello llellb Vukano, acui fb anche I'Ifolaj tutta confagrata ( intendendosl per Vulcano ii Fucko J che in queiVIfola djcono fofle prima ritrovato, e chedafleilcommt^ do a Vulcano di for mar vi la fua Fucina, c fabbricarvi Ic prime armi . D TERRA SIGILLATA. Su^i/ä d^er-enä. caÜt aut^tniica^ U Te^y^i i S^^iffaAi, che Ji di Zewws ; J lAI meJcrutio Mont«} ' ch'inetTcrritoriodi Ckiccino } fi cjTi la Terix famofi y che Lmnik , c Sigi/Jau J' appcUa , e che nel principio habtjamoac-CEnnatl - Crefce qnefta nel-VtVfße/i' ^^^ guiil, che ihTietallo vay f tttnfß n cl Ic Mincrc ^ e no n ^ aU ro ( ftrma i» bumon; »cot t o jo Tefr» fttf- fbnns di Bitümc, che fi cos» Ujg. üella Terra , ed i piik pviio in Uli luogo, c]ie heU* altro. Fti ftnipre in gründe Pirna par Ic fue recondite vittf^ f on Je G i leno iile^o j che neir »ric Medica hi ha-vutQ poch i ugnali, ed i lU-tocotinumerkiü ffi Principi diqueliajii ponEi efpiefla-mcnttili Lcjiiio per acfcr-Cm/me^r- tar/l del modo, rte/i prati t^ifijf in civa in cavare ii Terra fttr-Ltitfit, fa ^ «con tan[a aceuratt^czi lifillarla • F^i cfutique fi-potu J eW rice^eitfl jj neme d i SiitiruB' t-rtriium , jV3ir<;Jle reiUvacon un''irinptoiita dl Diana fe^naia} il che fcgui-va «>Ji Viuit cerimonJc t»«! mtiiod* una Sacerdottdi di quelU. Dea. Q^Ui Sicer-Uotcfli In uji giorno i tal effetto pretil itnence del\iiia-to andavi ä fpargere in foi -ftia d i Vittiras, öd'Olocaii-fta una preči (a qua ni iti d' Orw, ediGranosiilacimi \ del Monte, doV( fono le Ca, Q*rm;tm ve della Terra llella, doppoaliunc ilrrtCetimutiit fiMV» Jagentek (■iPcfTettadeftiiia-«. XiipMkca- tacavarcia Ttrra riempitneun Cjcj-q > (h'efTa mcdeJiniiaccompagnavaijnoalli Cit-itntH'tfta. ti; Fattilapof porre in smpie Conched'^cqm, conleptopiic mani la mefcolavj , c xationt Ji c0ti*crtivaiil lutu. La prima, c be n eJlraeva , era kpJCi pura, e qutlU , che fiaillava , ^nefiaTr^ chJatnavafifscra, ijon petendo eflcie ne H'orrn* tla da altri, chedallamedcfitnaSacttdo-fs, te Ha toccata iir4.-Uü latciava ad arbitrio Jicfijunque ne rolera^ ps; ftrvJrfene ancbe ad uriotdiiiarj, come dilavarpanni, edalcro. Sidiftwnde perö il medsfimo G ateno nel i.a.jAj^- raccontodelfito,dove[ic3/a, ed in altreparKcolariti, concludendo, che le viriCi della fuft^t! midelima rerrafieftcndanoigotitrivtleni, i finar ferite, ed i pre Per vare dalla Pelle i ßmpi, Mi Bircolomeo Anglico piü diftiutimentt Udefcrive, dičendo, ch'cUaedi natura fingen-larmcntefredda, e {ecca. La inrirola Ter^^it argeuiea ^ alfermando ,ehe la fua virfLico-Sut auaJi- ftrittiva E tale J che ftirmpratacon la chlara d'ovoUagna il iUjflbdel fangue dalle nirici , fj. e vale i d inciuQj tel'enfia^ionede" Pi cdi. Hog ^idl tut tav la ncH" efcavar la s* o fTet vinu al- cune iu perlli I iofc cerintion ic ; poi che k fun t ione oonriftinaUrotempodell'Anno, cht alli^ d'Agoito, giorno dedicato all a Trasfigutatione dl Noflro Si^ nore, nel quale j Sacer-doti J e Calqjert Grcci t utti iiilit i in u na Cappci la, ch't i pii del Monte , d etta Tvtira , ivi celebranoLJ^a Mefra confotme alritolara. RadutiatiH In tan to i PriDcipali d^Jl'lfuk, co-si Greci t come J utchi col Subitfcl afcecdotio pioccllkfiialmente , canrando preci jü'E . Monte, cqmvidj ja,i)(o hHominifannofcavaretmcarLto, che fi trova la Vena dell* C^ripJimrf Terra, edalJ'hora iCalojeti con le prtiprie mani neriempiuno alciini piccioli faerhi, che confegnanoi tTurchi, e vengoüofigillatida.lSubafcJ- Q^efta» chei la prima , e piü iM^igitr/tf. flinjat*, fi porta in Citti, ed impaflatacon I'acquapura > (e non coifangue di CaRtato, comcalcuai falfamente hannorciirco , eruppoflo) lapicci^le torelle viene Jü^nara coii un Ggjiloj dove fono fcolpitidue modi Arabt Tiu itnaibten , che vuol dire Tirra fijiiktA t „ . J.^ micoaCaiatceridifJertnti, couforme ft tnufanodi tempo in tempo i Subafti confimih'allt r^t' 'Sr noiefpoftl i indi quad tut« fi trafjn* tte alia Porta, che ne reg* Ii a' mirnih i de' Prifl-T*rrj jf' P®*^^ riferbftnJofeoe llSubaici llefTc per difpenüte i fuoi amlci. faia' ' 'iE''"» ftconda ((civationt 1 che fi ft per msno d'aitri, cfic Je' Calojeri j btn- che{ega» lo (lefTo giotna » viene aßaj manco äppreiiata della pci mam ii^ q Liel l«^ che per auventun II efcavaf* feitialrre giornate, nanCi- rebbe inal{:uDi ßima ^ e fe oe fetvirebbero negliuCpiü abiettl ; taato pui l' opi- l^rfrf/grA nione iiella meate humim . lataftlff^ Come per6 quefta Terra iatm. nanfoio fi dona., nua (i ven- de } fe nt trava mo!to di fal- ßficata ; il che Htnrio pjrti- colatmente col Bolo Arir.e- no, che nel colore qusC ie ralTomiglJa j bifogna per& ■uvertire , che la buon* i quel la, che biinchegijii, ed M un" odore aromatico j reii foive jcomeappunto rifcnf- coao, che t rama :)d i UV d t r. cava? la. Vicino al Villag-gio Livadochorio vi M hebbero StalimenT ncl i lo s i Fratelli Ghisi j che fc ne confervarono il pof-feffo fill ä tanro , che da' nuovi Ijnperatori Grcci Paleologi fit ad ■ad eilt ritolta. Torn6 poi in mano de* Veneti nel 1464, quan. fua principalc, ne fece in fettc giorni Tacqmib» e s'impadro- Pmifirri. ■do Alvife LorcdanoCapitano Generale da mare 1'iiebbe da Co- m per la Republica di tutta Tlfola. furno accrcfciute airho--^«'- minio Cor/'aro , ehe poco prima fe n era jmpadronito nella^ ra alcune Fortificationi a' Porti men ßcuri, e parti cola rmen te Guerra contra iTuri:hi, e eialfl Rerublica Ja tofledeva. qiian- ä quello di Macirocore, efu ancora apcrta una nuova Porta, doppo Dtto mefi d'inutiJe afkdki TcaLviaro da Lepa ^ . , . - , valore del Generale Antonio Lorcdano, ri vol fe contra queft* ni ton perdira di foli lOo huon^mi , la ricupera ne coft6 a' Ifola , c sbarcatovi , doppo havprnc Tcorfc Je Campagn« col Turchi piu di 1500, e vi confLimarono 65 giorni d i tempo per ferro, e col fuoco, attacco la Ciaa,become altri vopliono, il kvalorofa,e prüdentc-difefadelSenatore Paolo Bernardo,che Caflello di Coccino . Credeva Soümano prendeHo al primo n'era Provcditore flraordinano , c non r:hairerebbero neanche^^^w/« aflfaito , mä refijiendo bra-vamcnte i Difenfori , diedero tern- oUenuta, fe gl'ailed iati d«po ha vere rig«:tiirinioiti fieri a Haiti, fu- po al Generale Lorcdano di atcorrerc ai ibccorJb , evi giunfe pcratele mancatize di Vini , e vi veri , doppo haver vedctej appunto opportunamenre quando la Piazza cadente era ftitaj liiiatitelhre le Cafe di Parapetti ; pcrdum la commodita dell' maraviglio/amente /bfleniica dal valore d'lma Vergine per no- acqüa^brgente, benche falmaftra, per eflereftato ilGrebano, rae Manila . (^iieila afflllendo alia dilefa della porta vi'ftofi che le CowslHz occiipato da'^icmici non-Mero anche man- r^fw/i- iiccifo sti gli occhi da Sciabla nimica il Genitore , imbraccia- cate nelia Phz7a. lc Pol ver i. cd a It re munitioni, e quel che ž peg- to lo Scudo , ed impugnata la di lui fpada, non folo Jie ven- gio il fbccorfo, chc Ic veniva preparato . Cofiretti per tanto a Vrii^T'dkb la morte con quella dcirUccilbre, mä impcdl V ingreflb renderh i Difcnfbri, lofecero apattidi buonaGuerra con tan- giä principiato de' Barbaii ; fegiiita poi da' fiwi incoraggiti , ta loro gloria maggiore , quanto neirufcire dalla Piaz^ li yi- con tale cfempio, li fcaccib fin' alle Nävi; onde ä Soli mano con- de , che foli 400 huomini harevano conttaf^ato con dicci milu venne vergognofamente abbandonare an che quefla imprefa, cd Aggrersoti ^ il Loredano giunfe ad iiluftrarecon lodi ,e con premj iltrionfo dellagenerofaGuerriera. Ritardbella bensl le catenc alia Pa- ^COGLI , CHE CIRCONDANO LENNO-. tria, ma non puotfe opporfi al Fa to, che gliele h a veva decretate, poiche nel 147S la Republica per jftabilircla Pacefacrificb vo^ Viene circondata 1' Ifbla da moiti vaghi Scoglietti , ma ä T«vir lontariamente non fblo queft' Ifola, niaanche Scutari nell'A1- Settentrionc , Garbino, e Mezzo giorno anche da alcune Sir- i^nw, bank , e Ten aro nella Morca ali' aviditä ambitiofe del Bar- ti, chcrendono perigliofb T accoftarvifi, che di notte partico- ■baro Monarca . In quelt'inter medio di tempo furono manda- colarmente, b con borafche di Mare impedifcono anche I'ia- ti da* Veneti al govcrno di Sutimgm gl' infrafcritti con titolo greflb in qualche fuo Porro. ■di Bailo, e Capitano , Li 18 Ottobre del 1464 cntr-b f France fco Moro (j. Antonio; nel 1465 Gio: Dona q. Alvife ; ne! I S O L A C R I S E. 1467 Bartolomeo Barbaro q. Stefano, nel 1471 ALvife Mort> a. Lazaro » e nel 1474 Francefco Paic]i.ialiga q. Marino, Nel A'mezza ftrada trä Stahmene,ed ilPromontorio piiiOrien- IM' Vtntt da $00 Giannizzerij e 150 Cavalli con moltj Paefani la Gitta ßoftre Tavole ne habbiamo fblo punteggiato il fito. METELINO . a LESBO. , Iflante 40 miglia incirca ä Settentrione da Scio, la nominb Mitanifäa . II Bordoni, Porcachi, ed altri T han^ ■sit»^tMt~ I 75 P^^ quarta di Tramontana verfb Maeftto detta Ifa , Antijfa, Gafafit ^ Pamerte ^ /enza renderne ragione, 'tike*. da ,enno , c divifa ad Occidentc , e Mezzo fe pure non I'haveficro ricavata da' nomi di qualche fua Cit-giorno con breve tragitto dalle Cofte delta Na- fä . Si governbhingo tempo in Republica, cTu una dclle piu ■ tolia giace nel feno Andramitteno, hoggiGoU illuftri, come la Gitta di Mdtkm era la primaria deU'Eolide, fo di Landrimiti T Ifola färaofä di Lr;bo , an- e la pih ft i mata nell' Imperio Trojano . Scacciatane perb noverata per ultima frä le fettemaggioridel Mediterraneo. La Golonia Eulica , fc ne impadroni Grao PrincipedelJe Greche Circuit*. fituatione h fbtto li minuti 31 delgrado 34finoaIli 40 del milirie, quando tornaronoda Trojaj mä neH'annodel Mondo gn55 in longitudine, e da minuti 38 del gr. fin' al del 3559 f'ti doppo lungo contrafto domata dagli Ateniefi , e co-gr. 40 in latitudine Settentrionale . Gli Antichi Storici , o si duramente trattata , che ä propo/la di Cleone nel Senaio Geografi , come dißerenti neir opinioni della fua grandezza , d' Atene fi era conclufb di decollare tutti i Giovani di e(la cosialcuni le danno r40j altri ijo, ed alciini foli no miglia al che oppoftofi Dioroto , fi moderb la fentenaa col far mori-di circuito , mentrc la iua lunghezzia fi efleRde d;i miglia 70 re moki Capi, ch'eranoftati condotti prigioni in Atene; con deda Occidence in Oriente , e non da Mezzo giorno ä Setten- molire da' ftndamenti le fue mura, abbruggiare lafua Arma- ., trionc , come Toloineoj Strabone, ed altri aiiticlii la collo- ta, e relegare gli altri fuoi principal! Cittadini. Soggiacquo ^/.f^ffitt-. carono; ponendo il Promontorio Sigri, b Si>igrh fopraunode' pofcia a' Macedoni con tutte Taltrc dclla Grccia , finche ncl fuoi fianchi Settentrionaii, quando eflettivamente fi trova nel 3885 negando contribuire all* aggravio di venti mila Talenti j/iff jfr^f c jici ■(lj-iiculhic venu jctLcritnuue i ^r^cfio , aa cm ncD- conaotEi lei muaae prmcipan iioiani pngjoni, ea aim in gran- p^ß^ttuit" bero il nomc le vicine Ifole Argemße , dal Negro conofciu- dillimo numero trucidati , Tomb quindi ä godercqualche au-^^rrJ ntmin^itHi ' . Afrmti. che vi fofle eretta j cambiatolo poi in Mtü^ne , l'hä dato an- contra i Veneti , fü dal Doge Domenico Michele nel fuo chc k Cütta l'lfola . Fu chiamata Ißa da un'altra delle fucj ritorno di Terra Santa (doppo haver'in quel fagtoSoglioripo- cinque'Citta , come afferma Licofione ; e Piinio vuole , che Ho il Rfe Balduino) occupata, e foggiogata ; mii poi a'Palcolo- ^JlJ-^^^con piü nomi foffc conofciuta , cioe Hemem^ Lajia^ , gi reftituita, I'Imperatore Calojani nel ijs5 la donba Fran- iiMuvk' -^^^^Pfj Mac^M t z Pdajga da Pelafgio figliuolo di Xanto , cefco Catahtfa Genovefc in recognitione degl'ajuti col di lui chc co' Popoli Pekfgi fu il primo doppo il Diluvio di Deuca- mezzo da quella Natione ricevuti nelle fue piü ftrette occor^/^'' lione ad habitarl« . Stefano forfe daila Iteffa moglie di Lesbo renzc contra il Cantacuzeno . Nc continuarono i Catalusj al la Rrrrr pof- Mmi' pofTeffb finchel'ambkione tli Meliemct II del 1455, b come altri vogliono del 1461 violentemsnrc ne Ipogliij Domenica r^fii^ Catalufio. La ritolfc a.' Barbari nel i+g^ il Generale de' Ve-ueti Benedetto da Pefaro , mi coiveiiiie rcliicuirla per havere la Pace , ne nnii e pi:^ djl barbaro f.iogo, che turcavia la tiene opprcifa . F i in queit'liüla da Niceforo rele-gata crude Imen te i'Imperarrice Irene, A' chi mira queft'lfola ne' fuoi lati e^leriori Orientale , cd Occidentale raflembra un'ainmafllapnsnto di rupi fjofjefe, cd ^ alpcllrc; mä ne\ di dentro d.'cljnanJo in amcae Coiiiae , ed in vaghe pianure da limpidi Fiiimic^IIi irrigate, ft rende cosl fertile, e fecotida di qnanto pub all'hiimano deüderiobifbgna-fc , ehe non la cede alle piti grand!, e rinomatc ; e parties-larmente i fuoi Vini fono per la dilkateEza fopra glj altri del Levante ftimati - L'ottima qiulita de' Pafcoli da luogo ä nu-drirvifi gran numero d'Arra^nTi; ondc r.cco eil provento, che^ dalle Carni , Formaggi , ed alcro , che al confumo ordinarb fopravania, rltraggono gli Habi:anti. Le Selvedi Faggi, Ci-prefTi, Pini, cd Allori la rcndono vaga, e djfettevole: quelle di Qi^rce , c di Fratlini la provedono di Legnami octimi per armanaenti inarittimi : e la nobilta de' mjrmi , che Ii cava-no da' fuoi Monti , fra quali anche di pretiofi, come Agate, c Serpentini, la fäpiCi celebre, cd illuftre, Ma lafelicita del Tiio Af,>if>iti Ciima h invidiabile j poiche i fuoi Habitanti vivono lenza Mcdici , e Medicine fin'all'ultima decrepitä /ani , e roburti. n numero de' CJuadrupedi Selvaggi, e de' Volatili dannorom-mo diletto a' Cacciatori , e provedouo al luflb degU Habitanti ■ vi Ii trovano raizc numerofe di Cavallt di picciolo cor-po , mk forti, e refiflenti ad ogni fatica ; i Monti piü rino-mati fono Lepetinno, Oräpim, Mjtfciu, Creone, Paraßa, ed Olini-po ■ e nel fuo mare reilarona fommerfl Ca (lore , e Poll ace, mentrc pcrfeguitavano Elena loro Sorella . Le altre iue Gitta pii; canfiderabili , olrrc Mft'mmt j h M}^ iikan^ , furono Pyra > , Cera , 6 j^gira j ed Ereßo . ^Lif '^'' Hebbero anche fama i Caltelli Agamdi^a , Amben , ed akri rit. che tutti noggädi non iono , che mali umi di /alli , e roviae mä rimarcabiü; impcroche in alcune Colonne di marmo ^ che dttd rfS rimangono tuttavia in piedi , dimoftrano la inagnificenza de' lofQ antichi Fondatori. La Cirtä, cli' il HO (Tie di IrTitile^c conferva , gode anchc la diguita Arcivcfcovaic , ed hk per fUoi Suffraganei i Vefcovi d' Antiflo , ed Ereflö. Sorge queftaCa-pitale ncH' ultimo an*olo Orientale mä verfo Settentrione föpra uno Scoglio unito coa Ponte di marmo all' Kola , forte per fito , e per arte , mentre ü vede recinta di doppie mura cgn alti Baloardi > e Terrapieni , che la difendono , percio ^^ andie da' Turchi con gtlofia cuftodita , e di militie , c d* ar-mi ben proveduta. A' pie del Ponte sa 1' Ifola vi e pure ä maggiore ficiire^^^ un forte Caftello , anch'eflo ben mtiniro , PcTüficuri ed oltre due Porti uno ä Settentrione , chiamato PortoVecchh con grande , e ben nompofU Torre j che doveva in altri tempi fenviredi Fanale ibpra Scoglio ifölato , che lorieuopre, eren--de piii (icuroj 1' altro verfb Greco-Levante vicino al Promon-torio Argeno , incrolLito tu t to attorno di muraglia , benche dal tempo in gran parte corrofa , c caduta . Vi fono altri AUit Por- Porticelli minori , ma di b^ion fondo , e miglior förgitore ; onde dal concorfo de' Vafcclli d'ogni paite ritrae 1' libla lucroß provcnti, e puo pagare volenrieri iS mila Piaftre annue di cai'iagio a' Turchi . Anzi quelli , che vi pafTano da Scio , ö altre Ifolead habitarc, che fono obbligati a pagare il Caratafch per trc anni doppo laloromotte, aftringendofi percibda'Turchi rigorofamente gli Eredi del morto . Oltre di mentre vironOjfüDo obbligatl pagarlodupplicato perilPaefCj c'lianno ^ la/ciato, e per quello, dove fi trovano. Soggetra la Gitta j non x^^w/rf ^^^ che V Ifola a Tremuoti , e ttata da quefii piil vakemal-rrattata, e quafi rovinata, btnche Haü poi raccommodata, e rimeflä . Ella hoggidj e afläi popolata piii da' Turchi, che da^ SMflopeio' Greci, i quali habitano d' ordinario ne' loro Poderi in Cam-»t.. pagna , applicati alia coltura delle Vigne, nel-chemoltoß di-letrano , L Arcivcfcovo Greco , che vi refiede fi mantiene an-clie con qualche fpleadore, c fa, ehe Ic fue Chielc ficno ben tctiutc , ed oinciate. Stia/rtajfi ßrutti^ttt tktiVt. atfst. H Y O- HUOMINI ILLÜSTRI. iS^ Ella i fliu Patria di rtiflUe Pirfane illudri , fri te qmli Pitt an tino de" Seite Sa- Pituttwi* t-i deKa Greci» noti tii<>n fo ^ditto neüd Letter* , cheTjell' Arm!, poiche nelia prinj» _ . Guerra . ch'i l.*'^) FteKberocan ^li Aceniefi) hivura elTo la direitiane delP Arrmti, ^ per Boi) efporre !e vite Je' fuoi Conciitadini , ofFj:i di batterli ran Friitent Capo dt* fiioi nemict^ efelwn quelto fiiveva piü volte riportare vitroTie ne'Givocbi Olimpjci^ lo vitife . Indi in tfcrfi cemprendendo le Leggj, chi lafdava al'a fm Patria ^mo* . , ri in eril 1170 ami nel iS^. di ftorna. .Di Lejbo fi pure Antim.nidf fno Fratelloan-cor egH grin guerrierc. T^flttu Ißs.rico , amico del Gran Pompeo , II quale glilafciö in culitidiJ la Con Torte Cornelia itrhora , che dalla fitaliri del fuo deHino fO n>n-d Otto alle pcrJire ne' Canipi Fürfjtici - Saffj PottrßU , che fü nüniatä Ii Dtcirna Mu-fi , im'enrrice de' Verd, che tutcavja conletvatjo it di lei nomE, ia quale viveva 600 ^^ ^^ am; avantiCrillo > -^/f« 1 che fcrjfle Je CümL-die dcate da Ateneo nelJa'ttf*- ^CII Oljmoiide Ttif'-a^a, e Ftih Fnofofi PfjripJtetici, c famjeliafj d' Ariftocile. A^^vt ecccIJente SiiOnifored Arpa, H?/rfrtw iJlorico, Cal^üt interpret t de' Verfi di A/ae^tJ .Safft) J e d' - Nel fire de! XV Secolö vi mc^ueto i due Frate/ii SaTiatajß , -cioi , h Ho've , che tJoppa hivtt effercitato per piii inni iL nitUiert di Corfa- f'^** rr> , fi pcif> ful T ono d'Alg ari , ftr^ngokinio nel ßagno Sttim Eutj/w Preneipe , ti/Ü Baria-ehe lo püfl^desrj . ViiKo pui Amttalahds ii^e di Tutiifi, ac^Ttbhe ftati j e glorta »1 fno ^olf^-rOTie ) fincht furprifö dul Marchefe di Comares Governatore d' 0:-an nel pilTiiggäo de! Fiiim^ Hutx Ja-, otto Se»fie dillante da Trcmecen vi tefti morto nel Ij^S COtl t^rmth rtotjde Tuoi - Gh f[(«ciTe fiel Rk^r» d' Algeri Cbardtn , cht prefa Goflantfni , e Ith. Lten fiTtofi Re irÜJüCarlo, fi h'Hiurato iU Sojimano fl Imperainrc digli Otto- mjni col Gi?.-jerjkfi Jtifeftn! Armi di Marc. Onde prcru TunjJi fisl rj^^ fi porlö P^f/^ ffw-a' d Ulli] d^^llii Sicilij , püfc pii vulte pii'di in Italia con TpavenCo deili Spgnuoli , e t''' Hfd'. tongltiniofi a^ al Ere rruppe CriJljine oel IJ49 prefe Kii« : Mi jjimiio aJJ' eil di So anni morl-di Diarea net 1547. Nun deve tietrfj k te lega ti wie , che pati in MtttUrso Irtnt Imperatrice di Coftan-MiiopoJI , in cui gai'eggiat*in> I a hcIlciJ-a y e I0 fpirito . Fi quefta MoK'ie d i Leone T)tfigathn§ IV Imperatore de' Gfeci ^ ciic mori nd 7S0, lafciandole un figlio d'etiJ'aniii die-^/rnr» is či,nominato Cortantino , poi VI11 Impetaiore di lal notne: e per non eilire difUir- Mttftm*. bata tiel fuo gfiverno levö dftl Mondo dne fratelli del fuo defonto Marho y c ntl prociirb la celehratioM dd VII Concilio Genefiile H Nrcena rontia i Brifa Ima-(/f/jV/ dnt gini . PtrrrenütQ intiiito ColUniinu agli anjii KVlif, Tptigliii fua Madredeli'Itnpe- Tfatr/rtAI ro, fuceaceecjre Nicefuro flv^Zio, tt^jliare la liiigujiijuattrofiioi fratelli, nžirat- Marito pn tenendofi in altm, che in dilTulute/.ie, nun actiuiilii i« edu, thcNeinici. Si (t:tv\ Irertr , deli'oecafiuiie favor^vele alfafiia foverchiaambitione» eptf6 fece arra£naL;i tet» t/jjg minsre iiiioigiotni in Mt/ufiftt. ^^ D' Antißo , ch' era fituata ncUe Sponde Settentrionali vicino a Capo Palcocaftpo, non fi vedono altro, che le rov i ne, con cui voglioiio > che foffe fabbricata Met ime , I a qualo fulTifte retta dal fuo Vefcovo Greco, che porta perb il titolo d' Antiß'em . In Mttinn* Iiebbt i fuoi 011 al i Arism Malico, e Poeta j quello ,cheinvent6 1 Vftß JJitiramii ^ C checoli'armor.ia della fua CfFfi Teppe ^uadagnatfi tali ricchexie, chegÜ Hj^okw')» coHaroncxiuafi la viti, mentre ritornindo fen e di ŠkJia per pa [faie ä Carl n to , jI di cul iL'u/iri di Tiranno Periandroera liioamicci, flda Piluci, chcJoconiucc^ind , collretio i get- MtünHi-tccGinMare » fen za por tar feoo in tal fciagurj^altro, ehe Ja Giitra, dAlJ.i hiveva Ansnt-ogniben ricevuta. Mi falvatofi fui djtfo d'un Delfijio, ch sirarmunia delfuo ptet- S^fti/tfa/f tro era accorfo , e da quelle alle Spiagge Gorintie condoffo , iiarratp il iLceedb ^V fuUerfi amico Tiranijo , ch'e sure SÜ lo fteflb hto piii vcr/b Oriente fi crede , che fia nel uogo deir antica Himera , b Hemerte , che diede il nome nif^^' air Ifola J cohie viene da Stefano riportato. Qm anche vicino ^ Macarla , giä Gitta , da cui T Ifola hebbe la denominatio- jw^jfi*-ne , cd hoggidj & ridotta in femplicc ViUaggio , Molti altri ne hä r Ifola > ftanze di Bifolchi , e di Paftori , ma da Gente Civile erano habitati i CaftelJi Paleocaftro , Tarifteri , San Teodoro J Gaftel Mulgo, Caftel Petra nel fine del paflato Se-colo dirocati fenza che fieno piii llati riftorati. A! Lato Occidcntale di ^^tilm v' e T Jfoktta Se^re molto /r^/.r^r,. Birnau j/tifttiifii {^im2tA da' Lesbj per 1 buoai frutti , the proJiice , bcnchc_j Trernaoto airai mal trattara . Aila parte oppotu , ' che riguarda V Oriente nel Go!fo di Giieredio , cluumato (Ja Strabone EläHkm Shtus trovanfi /* Jjokttf col nome ü y Erufa i ed altre di pkciob reclnto » c di niunaj coiiiideratione . MONTE SANTO , O' MONTE ATHOS^ riolff dillä Ctntrjk. r ' Atbos h una_, Ajhf, Montagna del- la Macedonia , ehe s'avanza neJI' ulti^ mo ricefTo dell' Ar-cipelago circondato al Sertenrrione dal Golfo deJia Conref-Ca , giä detto mofikuf Sims , e da quello d' Ajomama al inezz» giorno ^ chiannato dagli An-tichi Toroaiacos Ji-jtfit. Quefto hoggi e volgannente co-nolciuto fötto il HO jTtf«; tfi me di Ji^batr Santo ^ vfrjfA/M. da' Greci Aghn-oros; , Turchi AUnaßir, di cui fe vogliamg veramente rappre-fcntare 1' hodierno eflere, non puö dir-fi , che Penifolaj , Favoleggiarono aU cruni [ come Ii > J^H rtipi^ nello «j/ü d^f thus , v^l Aavathon ; da Tolomeo AthotA' crofif da Sträljonejf-creßhroWf eda Stegno Acrot^fio^. Scon-volta , come place k išlicoftrato, dal Treni uoto qaiefta.Monta-gna , e riempito coa le di !ei rovi ne in un-» momento il Canale precipltarono ileffq tempo anche le ■Citrä, onderiufiitafi al Continente i' Ifbla, pare, che non fta-tadivi/ägia inai.Ctb -diede a dividere ä Pie-troBelloae , tjuando viHto at ten ta m en te il fuofito, cTaeTaccen-nata efcavatione di £bffa non fla, che tä-volo/a • Tale la dei^ crifTe If. Vofliodicen- vtfMnUn* •An: R^fcanttandem '*'//■ „„„„„„_______^ _______ - J.__ . viemorut vet eres Meift- fflftwrtw/, vedere-prcffb Nican^iro , t Stefano ] che qucflo Monte lice- cat ädes daäayites adGraciam , qu , , -tori con un Canale di XII ftad.i divifo in ule larghe/7,a dal fuo contincnte l'ArSpf, che due Galee vi potevano del pari tranfitare, rendendolo in tal modo Ifola, onde non b loiitano dal noftro aflunto anche quelto il defcrtvere. II fine di tal paratione ftl , perche Mardonio di lui Generale rottoii nel gi-rar quelto Monte in compagnia di 300 Vafcelli conperditadi venti mila huomini, poteHe doppo con piu ficureL/a inoitrar-fi temerariamente a' danni della G red a , 6 pcrclie intendciTe in tal modo, diltaccandolo dalle radici> punhlodd nautragio cagionaco alle/uc Armi. Precoric pei'j , colvc a-n-ordemcn-te racGonfano Erodoto, Pkitarco, c DioJoiy', al di It.ianivo ^r/Z Pe^'fonale ilfeguenre fuperbo Dc^^c.o At hos t^fi.'of-'te adQlam f^fque f^fi^k ^ßhrgem ^ fi i7:epre cc- credendofi ------------'Siofi, che lacTihL-civano a^.l idoii- td hoeeidj altn non ro^nm h^v^rf-in Suf Citti. perche havefle con le Kurie delie iae onde impedito al tii lui cJevato difegno J'eiecutionc, In tempo, cli'il Mc-n e A.bos ha-veva ricevuto i J predetto raglio , Jc vogliamo preitar tede ä quanto raccüntano Herodotoj l ucididc tcScrabone, abbrac-ciava cinque cdebri Gitta . La prima era Tb_yßo le^ondo PJi-nio, e Tucidide la nominb ancora TkyßiHf Hv.T-odtito Tby^m ^ c m ipecjc nelJr* Quarefimc ; Vivojio con molta auflerita, ne fra efii v'e abo piu cnmune , che I'UJive confettate . Pietro bdlone numera in qucf!a Montagna 6coo. Calojeri in So. Mo-nalten anticbi ben fend^ti , e muniri contra gl' infuki de'Pi-* N ^^ jmnMm» rati . c tra tanto numero niuno vjve otiofo , crercitando/I cia-icuno nella cultura ddla Campagnu per il vitro , e veftito ; Menafiiri . C Strabone r^/d. La feconda era CW, ö Cleona ^zCllona . ■ filano lana; van no alia Pefca , e co' Battelli fcavano La teria Olepblxvy Okphixus , & Ohtblxos. Laqnarra Dlf^a , Platani da' Tronchi , I Calojeri di detto Monte Tono piil vc- ^^ ' • ---------t ^ T l^.u A f 1 i> Dkm i Dej^at Dion , e Diiß? . ISella fommita maggiorcj nerati degltaltri, anzi da'Turchi frefTi , che dominano queU giaceva Uquinta, dctta da Plmio Acru-:ihn , ^daMda ^roa- Ic Contradc, c !&nno lore molte limoline per la buonp vita ^^^ry SflTf Che * F^w* dti M6nu Ati». Utfetltüt-m di Pitt-rarct . Ciftufti. Aiti^yt. Opinhiit di Schn. Ptr. Ctm. irt Cf*, ■Ttm.j,. iik T>i Str^iä- clie tnenano, riconofcendo per Sovrano il Patriarca di Co-ftantinopoli . Scmbra quefto Motite efprefsamente contrafatto per rap-prefentare il Corpo d'un* hiiomo diftefb, e coricatoairin gill , il che pub accordarii ä cio , ch' e (lato detto dair Architerco Dimocratc , per perfuadcrc Alefsandro ad elendere la forma d' un'huomo roverfciato , che terrebbe in una mano una Cittä , neiraltra una Coppa , donde fbrtirebbe 1' acqua per provedere a tutti i biibgni > ondc Plutarco defcri-vendolo di(Ie : ^ipp^ ante ettam cum Alexander congi-eß'u^ affirmaverat, ommum M^tium Athon Tracts apt/ißmm , tjm in StatU4^ humane fortna ßfi^eretur : Ilaque ß piberet ftbi flah'Jllß-mum fabrkari ex lilo Monte mon'imentitm , ha cum ejfor/naturiim , vt ßnifira mam Vrbem , qu^ff dem m'MI^ hzr7;)mm capldt , conii-neret ; dfxtera vero ama'n in mare decurre^ith C(>puita aqtue profun-dent; Non piu di &6 miglia giraao I; tal Je di quefto Monte, benche il Tarcaijnora ncalicgni 150, e no il Porcacchi : La fua alrezz^ č si rniifur.ita , civ:: n;I .Solilitio eflivo 1' onibr^j dvlJa Jua i'jnT.niri vcniva a cornfpondere nelU Pi:izza d i M,v jiiu Gitta di Staliuieac , ancorchc 45 iniglia dittante i al rife rire di Solino oltrapallä la fuprema Regione dell'aria ^ i 1 quale defcrivendo coll'.OIinlpo ancbe il noftro Ati;or, lafcio regi-ftrato ; ia quorum cacumm' ferunt äncret relil7>e toto anna , nec venth diffiari , aut dißtpari, nee imbribus ehn. Anii il P. Percflo vuole, che fbfle uno degl' eccettuaci dal Diluvio Univer/ale . Rccdefuerunt y qat dicereat nsnmUos MoiUii ^ quai-^m fcilieet a kitm. do excedif locum gensrationis imbrium , five rm'didm aerh Re^ionem ( qaales ejfe Olympufn^ Athony & AtUmemy a tnuhhproäitumeß) KO» füiße oper m Diluvio . Soggtugnc d i vantaggio Snaboae , che i'ecceUa fua cervtce viene nngata da' raggi Solari , prima ehe altra parte dell' Horizon :c venga ilhillrata j ben che Torelli, Nicoftrato j cd altri credano favolofo quefto Tuppo- flo . II principale Monaftcro del Monte Athos h nominaco Agias Laura J alle Tue falde lltuato, riguardante Lenno , dove habitavano altre volte fino ^00 Calojeri . 1 nomi de* rima nenri Monafterj regi/lrati dal Bellone fono Hierizos , Ala-diefba, Prulacus, Mugalivigla, Protonero, Sguraf, Chelan-dari, Simeon, Vatopedi, Pantocratorou, Yvero, Philoterou, Caracoul, Agiou Paulou, Dionisio, GJygoriou,Ruffio,-Xe-nopho, Archangelos, Djocherio> Ca fl a mon it i, Simonpetra, Icbarcfprotato , Cothlcomuz , Čcc. Confervano le Reliquie neJle loro ben ornate , e ben fabbricate Chiefe , frequentate da'divoti Pellegrini, dove i Calojeri vanno ogni giorno ä can-tare i Divini Officj in lingua Greca. Prima havevano divert Libri molto rari fcritti a mano, perche i Greci di que'tempi erano aflai dotti ^ mä de' viventi , uno , b due per Monafte-ro /anno Jeggere, e fcrivere . I pr^detti Monifterj furono an-ticamente da diverfe Ndtioni fondati, moiti de' quali ricevono le loro entrate dalla Ruffiaj dalla Yallachia, da Trabifooda , e i Calojeri d i Vatopedi aßermano , haver tirate le loro rendite da qualche Chieia di Roma - Ovidio de Ane aorafidi nar-ra , ch' il IMonte Atbtrs abbondalTe di Lepri ; fp»- ^ot Lepores in Atho : quot Apei pafeu/rtur itt Hyhla . L' Erbe fingolari, che in efib fi raccolgono , fono molte . Una produce picdola radice , che gli Antichi nominavano Appioi, hoggi Cbamcepydia . Sono frequenti THippagloflbn , che chiamano Coraco-vot^no, e 1'A]bore dettoda Plinio Ala-tern us , da Teofrarto Phi lica , da Ccrfunefi , e da Candiotti Ekprijios ; L' ElJcbore nero crefce in molte fue Valli : Vr fono aiicora in gran copia V Oxia, TOrtria j oHaiftre, ilCer-rus, b Hairire, I'Aria , o AciJaca. Efit ßAg^' /JW, I M B R O V Sifnation* Jthnhri. Arie fono le opinioni de* Geografi circa la fituatione di queft' Ifbla ; mettendola chi al Garbino della Tracia., in Ii migha da quella diflante ; cbi allootanando-la 17 per Levante ; chi la fa meno di 15 miglia Jontana da^j Capo Grego dell' HeJlefpotito , e i.S da Sralimene . Cosi ap-punto ftanelle noflre Tavolcfituata fotto li Gr.^i, di longitLi-dine , e 54. di latitudine Settentrionale nel circuito di miglia 17, otto de'quali ii eilende da Settentrione a Me2.2:o giorno, dove nel lato piu Orientale efce una punta int i to! ata Capo d' d'Oro . Fu quell* Ifbla confagrata ä Cabiri, eMercurio, per-cib intitolati i Dei d' Imhro ( come afierma itefano } volendo Cambiri dire Dio potente , e Cafmilu, b Camillo chiamavafi Mercurio, cioe Minlßro. Vi moltiplicano leLcpri in tantaquan-titä , che da eile vi b chi a/Terißre originato il fuo nome , poi-che Jr/ieb in Arabico fi chiama il Lfpre ; ondc muca to l'ordi-ne delle lettere la diflero l/ibrot . Cosi la nominarono Strabone, e Plinio; Jmbrm Livio, e Stefano; iofiano pofcia, cd altri nnoderni hmbro j e Lembra , come pure h chiama la Gitta fua principale ^ che nella Sponda Occidentalc fopra un buon ciiti^JPono tu eretta . Rifiede ordinariamente in quefla il fuo Vel-ynjf Qd^yQ Greco , cd c mcdiocremeiue habltata ; mentre per la-j commoditä del fuo Porto alfäi buono vi conoorrono frequcu-temente Navigli flranieri ; onie facilitandofi il traffico , gli Habitanti ne ricavano molto pro lit to. tfw I Pelafgt furono i fuoi primi Fondaro:i, ed c fhta Patria di " qualchc huotno illuftre , come il Sohila Teodoro , ed altri . vnfri^i- Solo quattro Villag^i oJtre queüa Gitta fi trovano neirifola, O' L E M B R O . per altro deliciofa , e fertiliflima , poiche e quafi tutta pinna-ra irrigata da amcniffimi Fiumicelh ; e dove s' inal^a in Cul-hne , fbno quefte coai vaghe , e ben coltivate , che Ibmma-mcnrc dilettano . Caßa h il primo Villagio , 6 Caftello , chq poco lunsi dal Porto ad Occidente C^ trova , non mol to dali' antico fuo ftato degradato , e fra efTo , e lapttä fcorre dilct-tevole Fiume . Flh e fituato verfo Garbino , ed all' incontro «««^rA» quello d i S Sahatore , come sh 1' eminenza d' una rupe riiie-de qucllo di Lußna j mä diroccato da' Tremuoti , percio , c per altri continui flagelli de' Venti fh lafciato in abbandono , ed hoggidi aftiitro ^ difeno , c dishabitato . Si vedono pure nelle fue pianure le vefligic d' antichi nobili Edificj, el'avan-zo di qualche Tempio de' Gentiii, come quello della DeaTel-lure sii 1' eftremitä Boreale giä coliocato, in cui ogni mefe di cia/cuna Olimpiade ^e le porgevano diuoti Sagrificj . Nel lato poi Orientale (uffiflono ancora tal t fragmenti di quelle , che fu dedicate a Mercurio , 1 quali fanno ben comprendere la_» ricchez7,a antica deJr Ifola , e la magnificenza de fuoi Habitatori . Fil an no vera to Imbro frä le Venete Conqui/le , quan-done! 1465 Vet to re C apeli o Generale delJa Republica tolfe f anche le Cittn d'Aulide, c Settine, ch* e la rinomata Atene al M'lnnr ca de' Turehi Meemet fl. Pol di nuovo torn 3 ta ibc-to il barbaro giogo tut ta via vi refta , vcnendo come vicinaj alk bo^.-che deli' HeJefponto ben guardata , e munita la tor- r^rr^-^. tezza , che /opra Ja Gitta , benche con difefe all' antica ü vede eretta . AiHitk-U reotf.iiie. ^Uärtfj i' T E N E D O . EfcrilTe in tre Teh verfi queft' Ifola Virgilio , quando cantb BH in confpeSfa Tenedoi noHjßma FAma Inßiht dtvef Dpum, Priami dum regtja manebam, HunctaMumSinus , Staihmak fida carinit. Un Canale di lei miglia in circa la divide ad Oriente da quella Spiaggia dell'Al^a, dov'era Ltuata la fuper-ba Troja, e poco piü di 15 s'allontana verfö Settentrioacj ^^^ dallc Bocche dell'Hellefponto^ interponendoviö alcune Sirti, TW», e rifble Maure , b Macorce poco lungi dal tamofo Promonto-rio Sijgžo, hosgi Capo Gianaizzan noma to. La fua iituationc ene* ^ ne' gr. 40. e minuti 30 di latitudineScttentrionaJe; 44. di longitudine , e non arriva a 10 miglia il fuo circuito , i /uoi primi nomi furo no Leucropbyn Ph&mca , Tyrmeßos y eLyrnejfof . Hfnemina-Tolomeo, Strabone, Mela, e Plinio Than det ta Ti-wf^pj, Eu-'""'-ftatio, Diodoro, e Paufaniala chiamaed hoggidl iTurchi lanominano Bouchadde^ Vo^liono aicuni, cheperdefl fe il nome di Leucropbyn , quando vi giunie T ene Fighuolo di Cicnoj 6 Cigno, di cui raccontano, che facefle rinchiudcre ii dctto FigliuoJo in una Calla , e gittataJa m Mare, fbfledaque-flo trafportata al Porto dell'Ilbla j dove dugli Habitanti rac-^^^^^^ ^^ (xjIco, enudrito, mentre non havevano aUro Sisnore , che hT«^." re- r, l-egcfle, ftiÄiand» ; die quefto fblTe^ {lato niand2to loh> dal Odo , Ce loaf-funfcK) per Sovhi-no , ed egli fabbri-, cata laOtt^delTuo nome, lo died« aiii che i tiitta rifbl e con tanta gl na U governö ^ c cflendo ftato uctjiro manö d' Ac , lo annum tono frit gli Dei 3 ereflero Altare > Tempio , e gli rirono Voti , co M« riferifcono AriftotU. J/Mi./.ri. , , , .. dW«'. le, ed Heraclide rl-_ cü, portati da Stra^^ VtTTttf. HC; Diodoro, Ct rone, ed akri. K jwteT^ano per6 i|e| luo Tempio enrn Trombctri, perc| - un tale Jl^klpo qviefta profetrione haveva bavutO nrdi« dl acüufare Tene , üh vi Ci pdteva pfoferire il nome d' Achille , pcrche era ftato jI dl lui ucdfore.-Altri perb fiippongodo eüer que tla una FavoU invcritata da T^nf^ , pere he nua fäpevaiio 1' origiiie , nž la ragionedei nome loro, Te ben'^i certa i'erettione del Tempio a Teitff , polche Verre ne trafporcb il Simulacra. Elfi pero per lungo tempo con annivcrfario meflitfimo deplorarono queda perdita , e da eib Cicerone prefe modvö di rimproverarla ä Vefre,come un fkcrilego l.itro.^inio, nelJafua declamations. Ma fenza quef^a Favoln luvrebbero potuto cavare T Etinio-^^fi/g^iß- j^gj^ , ih hiivefiero cerc^to fr:i 1 VocaboU Fe- n'icjj dove il trova , Ciic TtR-rdx-i iiltrö iion figiiificaj che Cc^*-ta ro^a , e tale e 11 Tctrc^io d?ir HöU , del quale fabbricava-InNuiiL no Vafi ftimati-riiTii nrei!') gli Anriciii, onde Ariftofaii:: fcrii^ fc Afire m.'fifim amxna A:ilis, vd Tsncdii fi^jtltnu mjiruet ^^/is , ^Hif ayg?ft:ch muTnlora funt, e pi:r:ib p^ib cred^rfi , chc foHčj chxvLm^inTemdofny cioeKbladl Crera lofla- Hciicbio peroaf-fcrma, che prima foHe de rta Aßma , cd Aßärj i Jijoi H.ibi-" '"' tanti, deiiominatians tratta da un C.i ttlb , pieJib al quakj fcOrre un Fiiimicelio , che produce Granci con !a tefVa fatra ä fqrniia dl Mannaja , die cbiamanioli iiiHn^ua Fenicia /ij/-farrajj j pub eifere , che i Grecl , come fono foliti fiire ne' nomi peregrini , corromp^^ndo la vo:c, chiamadeio il Caftel-lo Aßer'fom i 6 pure > che tal nom:- gli proven i fTe daila vo^-e jt«/yw. Hebrea HaJßtrij ehe vuol dire Ongit^o herba , dlcui Tlfoiaa riferta d'Euftarhio t feracilliina . Cos) iinche i! predetto Flume ii chiamo HaJpheo da IIa parohi H^-bre* Hulphe , che fiyni--fica Mannaja , e ciö ä cagioiic de i dein Grand , che ne por-tano nclla tefta.Ja figura- e Paufania rifcnfcc, che il Simola-cro d' Apollo m Roh föHe tbrmato coii in niano una Mannaja ; c che iielle Monetevl tblsepure una Mannaja fcol-pita . Ella prima della caduta di Troja era in fomma riputatione apprelšo tutre le Nat ioni j per le riccheize de' fuoi Habi-Ttfr.p di ' P^^' Tempj , uno ä Nettuno , AT^rri^fffljf^ altro ad Apollo confk^rati , onde llraardinario era il nume- Atgaißtr Vtmiiiu^ "voke col ferro , e col fbocola devafla-rono . Nfc itieglio cÜa fc ftata fotto I' OttomanäPorenza, 'perche oltrc Ic an-gar'ie^ alle quali daila barbaric e coftrec-ta , rfc convenutö anche ibccombere al rigore dfiUe Venere Armi > c particolar-mentenel 16416, che sbarcatovi il Capita-tro delle Nävi To-maib Morosini, tenth U Conquifta del-la Forttzza , doppo haverc prima fcorfa i' liöla col lerm , c col fuocö; ma vola-to il Galeone Bernardo per fuoco At* cč£o ncUa munltio-ne da Cannonata nc-mica, e fopravcnu-to dair Afia un va- lido Toccorß) a i Turcbi , convenne abbandonare 1' imprefä . Si efJettuo quefta nel 1656 ( quando ottenutafi a* i6 di Giu-gnt> a' Dardanelü quella gloriofa Vittoria ^ che coflb perb la Vita del Generale Lorenzo Marccllö ) tl General Borri occii-pata la Cictä bafsa , ed attaccata k Foftezza , vi entrö vit-torioro a' ij di Lugllo , doppo pochi giorni di yigoroib M-tacco ; onde reftb con quefto acqiiifto inceppata cosi da luri-gl la Reggia Turchefca, e quafi afsediata per venirle da' Veneti Lcgni , che nel Porto di queft'Ifola ü trattenevano, inW pediti j foiitl Con vogli di Vettovaglie , che dall' Egltto , ed altri luoghi del Mediterraneo pOrtaoö LI necefsario alimentoa* fiioj numerofi Habieanti ; ma tornö pol per un dcftino fätta-le in potere degl'Ottomam Taflno feguente 165^ Situata la Fortezza fopra al Monte piü follevato dell' Ifo-k, vicn refa forte piii dalla Nacurä ^ che dall' Arte; fcende fuori deile fue muia la Cittä fin al pi^ del Monte con Cafup^ pole di pocä conleguenzada' Greci habitate, nonentrando neU la forte?-za alrri , che Turchi , poichc ianno quanto import! il ben cudodlrl.i , onde quando la prefe il Borri vi trovb molti Cannoni. Non hä acqua , /e non vi ft porta , & imaginaria conWen crederli la Fontana defcritta da PÜnio ä pie del Monte y ehe da trž hare di notte ßd' «tllä Tefu della mattina nel Solftitio elHvo, fi gonfiava in guifaj chfi allagava tuttoll Pae-fe f e tutto il refto dell' anno tornava alia Žccit^ 'primicra ; m en tre non Te ne vcdono veftigie i Mfiinofibjle , e da noII lafciarli fepoka nell'obUo fi Pmione gtnerofit di SJanachi Muaua N V., ch^ nel ijfii regge*i jji quahtl di Capiiano , e CifteilaHQ Ii For-tcii4 . Qiicfta nt-gli Anictili della Pa« conctufa CO' G en o veli doppo Ji ricupermione d i Ckitjiut fd n^bilitö , ihe dtjvefTc «ofegmrfi con 1' /feU al Dues di £*voji , che della (liedenma Pace fik med i nt ore itcci6 pd^ti due anjii dovefle eder ilcmolit^ , ^ confegtiaca i chi gli pircilt. Fil fcritro perddil SeJuto al Mmixd otdinmdogli, che con-leg d ifse ä Bonifacio Piaitufchi Agfa te del Due* ^ il qual« čon mllilje S^tuj^ids fupm due Galle Venete fe ne pa/ša« ä riceverl^. Allegfa il MustJo (tra/^ortatodal t d o) in 1 ifpufli r impartania, e fjfo della Focreiia , della qui le chi fi fofse refj Padt^Qöe , come ce rta men t* luvrebiwro fat to i G?no ve^i, /iirebbe ftiTo non rocQO atbicro y e Patrone detla NavigatioQc del Mire magginre all'hora mol to confidmtit- Tvrtiato dunque il Pt3ii4lchi fenta L täetra ^ Rt Tpedito Cafio Zeno coti ; Galce, clu; ne mtno puot^ rimuovert il Miiat-jaU'opinionedj tfnerla per [a Kepublica, anchecollo Ipargiment' del propcio Yan^uc ~ Ciö comiuoffeil Publico i N fülltet fi di fpedjre Fantino Zoni Cupiiano Gener»J«4 qwtSIi Volta COrt 1 Armata, il quale giujitunel Mefed' Agofto I jSi. doppo h«vere tentata ogni via per far ritniuvere il Muaiio^ e per cfpugnare I'mimoda^U HibiUnfi e de'Soldiii i Aefuiffats dä' Ffwti iff p*SPt it' Tiffffc n*t if J7 rmtt^. Ptiit^ia di «(^liit. ^jw/w. rode roreftien , che concoriev-ano a vcnerarll , tX an arnc- ^mandajitcportiV4aatepelj.iirame[jtop«JlarogIidi volereeoftioteconfei-virequclla Zthi^/l HaUtumi. chirli co' Voti; cosi clie per com modo degli ftelli , in qucllo di Nettuno , che a riterta dl Strabone era grandifhmo , e di aramirabjJe ftruttura , moki lunghi fedill erano poftl negli Atd .per le meiife , e gran quantitä di ftanze per il ricoveh) notturno de' medeiimi nelle occorrenze ben preparate . Cosi apprefso quello d' ApoHo s' ergevano luoghi proportionari a Giuochi Piihjjche ogni Olimpiade vi fi celebravano. Eftmto . poi il FrigioImpero foggiacqueanch'eišaalle mutationi de'Do- min j J her V Perfianl, horV Greci foggetta, e finalmente palšata fbtto quello degl' Imperator i d' Oriente , pro vb tutte le piCi Hrane vicende nelle competcnze de' Veneti, e Geno vesi, che piti vol' «nlegnafgü la Plaila, fitisllBente vediito non Poterfi TpunCare ^ per J'amorEran Je, the d I jilirameoto preflati Piaiia fotto il" Dommio deila R^publica di Venetia", vi pj'antö i'aJsedio, che durö crud«- lißlmo fiitCe ^ d^ippo i qu^li, e Ii T9 Aprüe I jSj Ji reJ« il Muaiio ipacU di buoiu guerra . Cosi fü Cpianaco immedilCxmente ilCallello '^e gli Habit am i coiidotti in Candia ove gli futonoaliiftiati {Hf^e/ltiDni, e Cifti. VenatoilMutiU nel in V«netil »d hu» mitiarf) alta. Publica Maeft^ ,ed ammefso con la real ditjon« adefcolpud ^ to (ece li ampla-ineiire,co[T]ptovjtnd(>il fuoardence telüdJ folo falten ^te per ta fna Patri a (]Uello Inipoitanre pal^o Hcofloaiuo delU ftropria vita, ch« fi^ iiberaiaenteifsoluco , reHituitigli i Beai coaäf' «[ i, e rimefso i I godi men to delle Cariclie ^ aai£ pruni. Oltre il Porto chiamato Reale, che poco lungi dalla Citta s'aprc ad Occidentei .edecapacedi ogni buona Armata ( onde credefi, che in quelto fi tratteneflero nafcofti i Greci y quando ü portarono alle ro vine di Troja) vi e nel fine del lato Orientalc-j Porto Ireo; e nel reftante giro dell' Ifola akuni altri piccioli rl- del Tetrpio d'Apolla. Tri le divetfd Ifolette , ed a biet ti Scogli, ehe fono d intorno H «jueftifola , cofpicue (1 rendonoie Mrfflfrc, 6 Ma;-«-«, hogeitU ciliamate LfH^fßre , e qüatfro (Ji nuitiero , beti che ßiudrand lemettaduefole coinomedi Calytinf . La piu vicioa alia Natollai- s^^t'tflf t dal Negro chj'amat» propriamente Wrfwr*, Allüccldentc di qufifta O*»*«» & OofJMJ,rfm fufüilonotiguardevoli a vami d' mu Tempio gjiconfacrato ad /^llo, ed io c«i i riporta d i Nicofi-rato cekbravanfi ogni Olimpiade coo gran difpendio iGiuocSii Keeiiefi. al Poji en te Maeiirod' Oviara gact Leniriac > ö Vmno ; & i Meno gioma di tat te l^jinurm, e Murtfrt, NicoHrato dice, che f^rvivana alle deli tie delta NohilrÄ Trojsna, men t te la prima nor« arrive ad cflfere tri miglia [ontanvda quelle Sponde ,e parda da riftretti CaEiali fi^ no flate una dair alrra ditifei e foggitJgne il medeflmo »ehe i Greti affatto (e rovinaflero, pe telle noti füffiiteflerü memo tie de I i» Troja na grander la . In cffetto vt fono Pefligie di gj an fabbdchtf , e ft il timvre de'Co: fari Hon Ii diflraerte , vi (lanzietebbevo niolti, che vi »arinö i fijn^ di paflaggio per raccogÜetvt mele, di eui fono abbondautinlme, e COll pure Calwtlt/iti I Pe fc j CO I i ^ £ he VI paJTa no dal , e d a 11' A (ia in ce rte flagion L pe t pre r.dei v i De Ifin i, TmJt oB-cht ci abbondaoo, e da eOj ae cavano alio can folo per proprio ufo ^ ml ancfaed« vtqdere ienäantt A conoiolto profitto. JJtlfiai, A L O J R O «./„/Mpiii d'liti'Ifoletw rt/ na,», di ' col ncimc üi Ca- Arcipelago , parre com pre fe fr a Ic Spo-jadi, parte rrä Ic Ci-cladi, altrc tri lo Neutrali . Que!la, ctic quä prendiamo 3 deicrivere, vicne da moki af!£rmaro, chc fia una dcIl' Jfolc if»\t Ca- Caluint J chc Tono al f*^*' numero tli tr& con-numerate da Pli-jilo, Str a bone, Ho mcjno, cdalrri fra le prime. Alrrjvoglio-no, che iia fituata f^^^^^Trarifola d'Aßdro, cdilCapod'Orodt Negroponte , fti' mandola Y Ifoletta C^drüi, i) Cy^ros da Jtrabonc , c Plinio chiamataida Paefa-niyottra,b T/nulX' quefto nome, che la diflirtgne, ne fä anco dubitare. Diconoal-rri, che kCalidne tonfero dne folc, ponendole poco lungi dal Tr, n^do y vcrfo la Natolia col nomc di Maure chiamate. Vi e chi ne inctteiina folanel MarcMirtöo, fräGuido, e Stampalia, ch'il Bocharti dice foflč chiamara CalymnU 1'abbondanzaj v* det mele, che vi fi trova; poichcCrf^?«-na in lingua Fenkia vuol dire DukU ff-^ef , cd in Hebrco Chali-tma fignificaj Duklsrupes. llLau-rembcrgio pcrb, ed altri mettono le Ca-iidnetA Mifiro > Stanchib , co' nomi di Lifntfra j Chirana, C Ca/ojefo ; c ghAt-lanri vi aggiungono Coßile, itravagante fc la figura di que ft' Ifo-Jetra, poiche dal pie-de fino alia cuna h tutrainacccflibiJe;« pure vi c , chi after-ma l aveiie circa li rniglia di circuico i C da' Francefi vicne chiamata per ironia le Bo» VkiJl^rt f c\oi: il huonVecchh^ perctie «flrtfi^ÄjP-cuoprendo coIJ'acquelefue radici,i Vafcelliingannati, creden-dö trovarvi ficuro T approdo, vannoä perire tra que'dun fcan-ni. Allri anchcia nommano Parna, Banana^ e Panaja ,S"]na\-la celidunque dal Mare tutu icoriefajdiriipaca, e^^rebano- JwiPirtifi 43 * Ca fa In modo , che per falirvi alcuni huominidivotijche ccrcavano la folitii-dine , convennero aggrapparfi com Tjdja inEsntiati f havwvano afiche fräefli vinmiitraftgnodi fibilo fiabilito , col qualt quel, ch',ndava[io con la Barchetta litnofiiiando, quitido tornavaiio, facendofi conyfce-fe, venivanoaccolti^cconlaBarcbettaiialiati. Alcuni barbari Ladron i peiö, "nagi-Csw^^^j/. natidofi ,ch ivi pote de to iacc(>ElietedelleTi«he7ie, s' itige^naronoi falfiJirare la Basta, yTmiiiV tragi i Habit i, ed jlfifehio^ efoil verfo lafera, in tempo, che fupevjinotlover'anrora qual.- d* cfcepočo tarda« ilCeicamealritorno, in mentiti divifa entrarono ntlla Barchel ta , aUum L«- C tirati in altü , itvci-Jt^tif, darono i due puveci Rn-miti. e fpogliato il luogodi quantü vi eia , torn aro ii o i difcenil^re; nii men t re cl e-devano ritarn;ire alle loro Habitation! eolJa pr^da , con .mp.ov fa t.m^l^lU p^r giurtocJil'lgo del üielo rt- " itaronoingotJti dall'onde. Co al giun tü il Ce [ ca n te a Lil IJaCci, nž truVBtochi lo ri-aliaiie, rellü per lungo lein-ptiduhibiiato. Viritorna-tono poi f Itri Romicj, co-fre tutr^i^t;) vi fonu, i qua Ii jf/tri I^s- Eingutioanche, comeliuo-inidifaota vita rilpetiati, fcife Ariiv tvendoil pare qucfb delF ^i/tf/ti. Tij^HTM ii rrificio dtlfa Barchctta per ^^di di groKiFalconi, fi pfo— ^^•Ifalirf, efcenderei td efleh-Il^jf do neilerrpedtque lyTlni- ^vfittano colli preda di que-^li jCdoiiaiidoli, neritrag-gono in rieomprijfa pro— '■i^;Tiande per ii loroalitnunca . Air Auftto di Audio & in'altralfcletia, pureC^r- ' ^'f*-'rfiTB noiBinato , perche i o fitm at tit-bkciab R-omitaggio v J fi föCrfA-InttieneunCabjero. To-/''''' artieatbjamö Aihitfts iV— ffU//> uii' iJira Ifoletta al 'rotn mcotioCeneodi Ne- h" ch'tlNe- " j^-I^'Q nomioö a^t/yert , e da J "WI "L" I. - ■■■ - Baudrand tenuta 1" jf^/diw* di Plinia, hoggiJl cbiamata T-iWm nelt'Euripo. Altra v» n'i vicino i TinPjdove pure due Ereinii i fi i raticngijnqjffd aids iiel Canalf fri la Caria, e I'Uule Aiginulle; e per la quarta di Gaibino verfo all" Jfül» di Pt)licaiidr£> unadi 5 migiia d i cucuitOimil defer ta folo pi en a d U ocelli ,eCerv). A1-Matilrodil^ria UnafJmile habitatada UU Calujero. Lfna dishabitata alia fronte Ücciden-tale dt Nix ta, Final men te aH'Auf^ru di Dromivi i pure uDa va|a tfole'ta,chiiraata CäUjett con freioitagjio , t Chiifa oficiatadatii, ö quattro G feci dtllamedeßma piofeDlone. SOLE DEL LA PROPONTIDEi E QUELLE FORMATE DA* FIUMI, CHE CADOND NE'MARI NERO,E CASPIO. If. iUlU trfptntidt. T \Ermmata la Defcr'ttthne delP Ijok ^IhCrecta , prma dt prcfeguire II reßo di quelle del Me^erraneo , cstmette retroctdere dal tioßro viaggtö per defcr'rvere k focbe , che ß travam nella Propontidc , A Marc di Marmara, e nel Bosföro Traclo, ö Cana* ^ le di CoItantinopoU ; quelle formats nel cotfo de' Fiumi Danubio , e Boriilene , che Ci^dom «^/r.Eufino , o Mar Nero ; V. Mtft* rMiTth ^ * ^^ ßtnrvam m queflo Mare; pi le mmerofe , che abbracäa jirFiume Volga, che sbocca nel Qafpo^ tr^ k ^valiß rrt- ^f-^*' a. df cekbre ^ Ifola di Dclgoi, che firve di remto, c h^fe alU famofa Cittä d' Aftracam. ' ISOLE DEL MARE DI MARMARA. tiarmiv. Sua Cm»- T A Propontide h fv* di un Seno,ö Gol-fo di Marc, Tolgar-, nicnte chiamato di Märmata , 6 Marmra dal nome d' un' Ifolctta da_» eflbbägnata. Altri lo difTero Mare di Bebriemy bdi Tra^ cUt , cflcndendofi HO miglia daIV Oriente in Oeddeutele jf o da mez-20 giorno in Set-ccntrione. Divide ■quefto r Europa ^ir Afia, edSrin* ^h'rato dalli due Stretti de' Darda-nelli y c di Coflan-tinopolr, in cui nu-meralj il Goifo di Comedia^detcoal' tre volte Arracc-nus, quello di Pol-raur, o Polmeur, SBißt. tfihJi »jutße Mn. ovcro con vocabolo antlco Civ«, e Cianus. L' IJ'oIe piü ri tioma- diicUzzi,dirtate 3 ö.migiiamar^i te delU Propntide fono delBordone, del Principe, di S. Andrea» dt Le cr£ Ifole di Marmara, 6 di ta. Aftch'hoggx-^J pregianli ^ue-^rifolani , quan-tunque Greci} ch* iin Pontefice qui-vififtfTeperqual-che giorno trattc-<^„;,™. nutOjpcrcibarna-K« flograndemcntei Francbi» ed uiano loro corrcfie,Poco -lontano ^ Cah' glimnoü Trdeunj gmirc Villaggid conficuro Porto , con un ro di JeromoBÄci, €CaIojcri,econj nt»»ßtff unaCfaicfa molto frequentata.Quc-ft' Iföla , da tal l^da fertile, i nel rimanentc di terra rofiä tutta fte-rile,fc(iedo dirim* petto alia bocca^ ^___aelFiume di Mi| 5 00 da Collatinopolt. Marmora , c' han dato il no- MMt, Calog/imno^ de fredt Marmara. OttomigUadunqiie lontanada me ä qucflo Marc, ven^ono cosl dette, perchetuttii marmi, , Coftatinopoli flafienequella del ßordone con un Monaftcro de' che fi adoperano per il Serraglio, bper IcMofchee di Coflan^ jiMnrft- Religioii Grcci nella fua Tommirä , e sli la riviera tlel Mare tinopoli, da loro ficavano. I Turchi le chiamarono ^o/f Äojf/r > r*. tfjtiSP- moftrale rovined' un' antico Bagno, tlquale, eflendoTcalinato e i Grcci Prkhhnes, mcrc^, che gl' Imperatori Greci le davano ^^^ all'intorno, ralfenibra appuntoun* Anfiteatro. DaJi'altreparti per dote alle Sorelle, b Figlic, chemaritavano. Mehemct IV J^tnmi altri Palagifiveggono^ cd in alcuneChiefediroccate apparifco- uitimo defunto Gran Signore de' Turchi le aflegnö alia Vali- noancora moke Pitture d' Imagini Sacre. ^^ ^^^ Madre per fabbricare la Mofcii^a pofta alia riva del Ma- L'UQla. primo Vcfcovo , pofciache fino i tempo di Colhntino era Metrapo^ litanacon iS Saffraganei . Hoggidi fno Arcivefcovo d Mon-«fpc-^v. G^fparm da CaÜignano Terra piti Cofiii- G^/pai-i-,. cua del Prelidato ki MoiKa^to nt-lla Marca Aiiconiianaj ; ttt^/T * Rcngiolu del noltro Ordine de' Conventuali , ^r.il/:-^ gode anche la dignita di Vicario Puti-iarcale, ( ch'^ flatafem-w pi-e annd!a alia noltra Rcligione ) con ico ücudi. Ro:tiatit d' annua penlione , aHegnatigli dalla S. Congregation: de Fropa^ Nd mez^o delOnale itn b.ioa mililo difl^nte tra la porta del Scrraglio di Cudanrinopuh , e la Citta di Scutari , cli* 6 dalla pav te deli' Alia gta«:e \o Slogih > o pu\ ra'i^o Sajfo diUan^ iito . Rice ve quelto U denominations da un;t piccioh Torre , che fopra di ello ergeli, da' Tiirjhi chianvtta KtffcaUfi ^ cio^ a dire ii Caflella della Vergine, chc ^h Europei nominano U Tcf^t ^ Torre tit Le^indro , Ci6 fenz-'alcun foniameuto , püidie na/i e i«««^. t^ueiio ii iüogo , nei quale Leandro tragic tava I'acqua per ve^ dere la fUa bel!a H crone , die appamoaatamente araa-va, -ina atb Stretto de' Dardaneili , dove nmale anaegato , comc fi iegge neirfpiftoie d'Ovidio . La figura di quefto Ca-Fisvr^ , r ftcllo c quadra , ed e prorifto di buona acqua, e di molti pez-^ ji Claanone , che guardono , c poffotio battere le raura di • Coftantinopoli, e le due foci del Bostoro Tracio, c della P-ro^ pontide, biienodelli Man Nero, e Bianco. ifiu L'M/a^il Prifiapf noa molto grande , mä dclkiofa aflai, ha 'fražr iU -f-^tglä- J^-iaia 'dueBorghi habitati le lett« Torri | e CaU Cidonift, Cittä altre Toke faxnofk per il cjuarto Gener^M Co-citioEucomenico iVi celebr^ttt, ed hora^ ridotta in miftrabile Villaggia. In rne^zo alle Fo< ci del Bofifbro Tiš-cio qxiattro here di-flanti dalle due For* Tezze deU'Europai« deU'ACa, chefervo-HQ fpeflb di civrcerc ^ Corrtrf Perfoaft di aiMÜt^ , ergefiun' IfiJetta piü tofVQ Sallb iroIa> to SC) pafli lonuno da untt patre, eTal-'tra di Terrateroiaj air iagreflb del Mar Nero. Quif^er^t-U dal gran Pompco ^ unaColonna di bia-'^'"^^* „-^ . -J-., f ^ ^^..J^^i^nm . J ICIIU II V^dillidC HCl J >, 6 XtrettQ di Coflantinopoli, veggonfi fitoate le duelfole» piü tolto'i due Scogli, detti Symplfgaiiei taXtrimeatiCyatt^^y ma^i^u möria ddJa rotta data"a Mitridate nel 689. di Roma , chiamata al preCtntc h Co/onva d Pompco ^ ed i molti Scogli, chc circondano i'lfola fudctta , fono da diverfi ere- dute Simplegade. Pre/To il Ganale del Mar Ne- ro, h hora le P^vo?iare , Sono quefte ž vicine frä loro , che diedcro ^ occalione a i Poeti di dire, che s'urtafleroiafieme, ed hanno ricevuto )i nome dal Vcrho Sympleießai, chc fignifica urtartj iecondo Ovidio , Strabone, Pliaio , ed aitri. ISO LE DEL MAR NERO. Ranfnrnefono I'lfole , che 1h quefto Mare fi reggooo , e pure la fua luaghcz^a s' eftcnde in 100, Leghe inarca ; an-fili Autor i , Vhe ne hanao difcorfo , lo defcri^no inte-ramsnte fcai' Ißie . Noi perb , che habblamo per afsunto di rintracciarle , c nominarle tutte , t ro via mo , che nelie . Colte Settentrion^^Ii dell'Anatolia iricino a Capo Armallre fono due Scajli, detti pariiuente d.'Amaßrf » creduti qudii, die Tolomjo » Ap-jIIonio , Stefano , e Strabotie nomtnarono Erkblnt, S e quafi ncl-h Üefsii di bura veiefi Cittä della Patlagonia > SutirA-gm-ia. d'ArtKifie , Patna di Uiogene il Giaic« , c di Oifilo il Gomico . S^coalo aljLiai fi qudla fabbricata da" MiIcšj nd 115. di Roma > e fe^oriJo altri fü primieramcnte Dbla, poi col progrcfso del tempo alia Terra fcrma congiantj . Sre-ianu, eCu.Untino Figlidi di Romano Itnperatore, ha^^ende depoflo il proprio G-^nitore dat Trono , erafagli la te:iA , lo niandai\ ao a ülofufäre ndl" Ifola Pavossria . Di Ii ä poco ve-nuti frä Joro in contefa del Primato gl' empj fVateUi j fliro-'' no da Goiiautino Figlio di Leone cacciati dai Soglio , c marv dati ndla medefima ffola k filofbfär col Padre , il quale ve-de.ido ndlo rtefso efilio i proprj fjgli , fupplicb GoAanrino a rfpr^^c-Don continarli ndla Pavonafm ^ peHoche ä Stefano fCi afse-' gnata rjioU Pr^comßurn , e k Coltantino Skatrap. n/^j.Udi. ISOLA SA TABELLO. Difcende dal Gaucafso per la Mengrdia il Fiume Fafso , e dilarandoli iti un miglio , e mezio di larghezza , e in 60. braccia d' altezza , nei Mar Nero imbocca . Hä varie libiet-te deliciofe , piene di bofcaglie, e la piü grande, al rapporto del Davltti, chiamafi Sutabedo. Dalla parte di Occidente con- ifs^mitf-lerva con le ruine la memoria d'un Forte, che nel j 57?. fecc edi. eclifcarwi il Sukan Murat per rcnderfi piti fäcilc Li conquiHra delle Cofle £cttH:atrionaIi , cd Orient^li del Mar Nero . Ri-dfijt d* raontarono ä t U' efl^tto le Tue Galce il Faüso y ma cou efito infehce, poichc attendcndob nel piCi flrcfto pafTo con diverfe imborcate iJ Re d'Imirette , rimafero dal rncde/jino affbnda-qiicfta vol^arincnte h Fortezia di FalFo , e nel 1640 düvcnuta preda dcir Armata dd detto Tmirctte, ehe rice veva continui Tüccorfl da' PriiiL'ipi di Mengrclia , e di Gu-rieJ, fil da' fbndamsnti sbarbicata j ed i fuoi 15 Canrioni traf-Tffltv-w-Ä portati ä Cotatis. D;;! Tcmpio di Rea , ehe Ariano dice ha-vervi vediita a' fuoi giorni, c die gl' Iftorici riferifcono eflerc a teil)po di Z-enone Imperatare coafegrato al culto di Gesü jf^j^f aJ-Oiilo, non appari/cc ve/^igio . Sebafte, collocatada'Geogra-^ Pq^j (J^j^ mentovafo Fiumc y p'iii non fi trova ; nc di quanco raccontano di quefta parte gU Antichi , mirafi nkro , che quantitä d'Uccelli^ trafportad pol al dir di Martiale nel-k Grecia da' noftrl Argonauti nel ritornar dalla Cokhide. Alle fod del Fi ume Solat > ö GeruKeiFu ftaflene Caffa host Äc^/d-de'Turchi, che nel 1476. a* Genoveß h tolfero, e prclfo /Iii' ad efla i due Scogli nominati i Colofch} , Nel Golfo di Nigro-|wli , b Mofcovia £ un'altra Jfoktta , m^ fenza nome , edin ifthj^in- ^^ccia al Boriilene , prima d'arrivarc alle trc ßocche, V JfoU . Janära * ISOLE DEL BORISTENE. _ E' connumerato tri i celcbri Fiumi > ma non tra i maggio-ri dd Con t inen tc Vecchio, il Borlßene , da' Moderni ritono-f^J"^/ * fduto col nome di NBptr. Nafcequefto nella Mofcovia , ed riil/ entrato nella Lituania bagna SmolenfKo , Or/ä , SKlou , MühiJou > e Rohaczou. Paßaiido poi nella Volinia, trova sii le Tue Sponde Ciernobd, Kio«, Clrcaffi, &c. ed attraverfa anchc un Cugno deirUKrania , do/ h la Gitta di Trethimi-scigii dti ' ^^^ ^^ pfiirra , c' have/Iero i Co/acchi dal Rö Stefä-jj no Bathori . Doppo s'inconrrano gli Scagli del Bortßetie, £> Po-Ptrfii. robi, dov'e Ja pii iicura ririrata per i medefimi Cofacchi , i quah fbrmando quad una Diga in mezzo al fuo Ictto, rendo-110 impraticabile la Navigationen Sunno alcuni di queftiScO' gli fuori ddi'aoqtia, ed altfi elevandofi in S, e 10 piedi ^ fbr-mjinocolla loro inegualitä 13 cafcate , die non pofibno tran-litarß fenza evidente pericolo della vita . Si trovano inoltre_j ififAr^^ nel medcümo Jetto piü Ifole , c la prima di 150 pafli di lun-ffljflj^. gbezza , nella Primavera inondata , dicefi Romaffo'w , dove i Cofacchi hanno il Rcndevous £er tensr Gonilglio, c convocar Ic Truppe , La fe.ünda rurta fafTotaj alta a!Tai, lunga 1000 pnfti, 100 predpitio di c piu piedi, c V Jßla dd Monaßero, cosi detca da un AtonalIcro , c' havcva , piena di Colubri , ^^^^/''^J^ed altri icrpenti . Si vede appreflo Tlfoia KomfKy-Oßro, ehe reda ndJa IViniavera inondnra: Ha quafi trequartidi lega di lungbc7,ia, iino di largheiZii; pitna dißofchi, edhabiratada quantlca dl Pefcaroiij i qii.ili, non havendo Sale, conförvano il p;:rc2 ndla cenere. Ct nt] acce :ito, ovüro fei cento palfilungaj loo larga fenza inond.itioiie al^iina giacc mi' altr' Ifola a Ic jjjJJi'""'"" vicina parimjntc: CiCibfa col nome di K^jId^^rOßi-o . Due piU oltre ic ne trovano ; b prirnii tutca di CifTb, di sti-f ^^ d'altcr/.a, di 500 palli di hinghcz/a, Kodi hrghci^ if/, dlce^i Strs-UTj j .ibhondanfe fbiamenfe di Uccdh . La lc-coiida > ftcndündofi in 100 pafh di longitudine, e lao. di la-tirudine , turta pereči /jfiTj , piu graiie ddLi prima, c Ta-wo/^iTPj , laqiuJcj al riftrire oidTavol.t, produce uu Legno y dic h^ virt^ di far orinare i C:ivilli . Sta im tiro di < .inno-ne di lotto un'ifolerra , dove ieÜegiriaiiQ i Cofacchi ritor- ßttn Oßft. qutrro d i les;a di diam'!tro j quafi rofonda > tutta albcrata s'ergc rant'alto T ffbla di Tomaha^^ka , che nella dl Jei fbm-inita Ii Icuopre da Cbmika fino ä lawaii !o fpatiolö Nkpsr / Poco fortonl Fium-^ CzcrtomcIiiC j circonJata da dieci mi-Ja iJble, di iituatione , e giandszza irregolare y inpguale , e ^ confijfa, ficde 1'Ifola C^ertom^hk in «jrembo al Nkpfr, ytacii hk"^"^' in cfTa una rovina, e conrulione di Canali, che/er von o a'Cofacchi da far riti rate , e coiifervar i bntrini fatti n.-]Ic- Cofle d d Mar Nero , ed hanno il nome di Skrirbrnz'^ Wqjj/wwtr , ciofe ä dire Teforo d^'lt Ar mat a . Quelle Idile fono nella Pii^ mavera tutte inondate , fuor ch'il hiogo, dov' c la rovina , che rimane in fecco . Qm ha il Fiume una lega di larghs^.-za , e reHra afficurato da ogn'infuko de'Tnrchi, nienrrequa-lunque volta , che n'hanno tentata 1' occupationc , fbno re-ftati icmpre perditori dl moke (Jalee , e quella e la cagione, per la quale da iungo tempo in qua non s' inokrano pi 11 d i 4, ö S- leg he nel Eoriftenc . L'Ifbhi Kair lunga 5 in 6 leghc jCj^iV. h ^Ituata in una pianura ricoperta dali'herbe, Mirali fenz' AI beri , e nel a Pri mavera fommerfa T Ilbla Nofoka\i?k^ lunga piu di leghe , ibpra di cui paHario i Tup^^'j^'" chi i traverfb . Forma q^ieda un Canale detto KofmaKa » " dove (t cacci.jio i CoiucLhi, quando per lo StrettodiTawan entrano ia Mare, accib che non fieno fcoperti dalle Sentinel-. le de' Barbari, che fempre vigiiano nd luogo dell' antica rovina del Caltello d'Asian KorodicKe. Tawan e unoStreKo, ö gran pafiaggio de'Tartaii : Hä la Cofta ddla Ruffia afläi erta , e precipitofa ; dajTaltra riva piu baiia gli fiede I'libla di Tawan fenia efleie inofidata ; iito moko ä propoHto p^v rlw^mf* un Forte da tener in freiio i Cofacchi , ed impcdir loro T in-greflb nel Mare . II Fiume di 500 paflTi di Urghezza va tuc-to unite fino a 1 leghe di fotto ; pnnjipiando poi ad aprir-fi J in nuovi Canali ^ cd Ifole fi trajbrma . Due leghe , c mezza incirca ii aJIunga» e ^ quarti fi allarga 1' Ifola di Tai- T^^y». ; Qiieiiy di Koßliy hä una lega , e mezza di longitudi-ne , ma lommerfa j e U Burhafika di mezza fcgainctrcas pa-B^'itf^K»«. rimente inondata , havendo Canali , ferve a' Tartar i di -J traghetto . Trä KuczKaibw , cd OrzaKovv dnque paifaggi ü veggono ; II primo e r Illecondo Ai't.p.v/:^;, lun-A^^^ ^ go 5 quarti di iega j «(Tai incommodo , e pieno d' Hole > quali , e(rendo molto pericolofe ä trave irarii , fono auchc di terrore a' Tartari per tema ^ ch' i Cofiicchi poco lontani non ■ tendano loro inHdie , ed aguati . II rcrzo Pnffaggio iniglior« degl'akri diceil Ta^an: II quarto, c'hh^.CanaÜdatraverfar-fi c Eurhftnka-^ e'I quinro su le 10^:1 del Nieper miglia largo chiamafi Of^dfow.'Qt.!j pongono i Tartari ibpra Bar:dli adai piani alcune lunghe Perticbe, chefporgonoiUori delle inponde, e legativi eguahnente da una parte , c 1' akra ä due per dus i Cavalli, ponendo il Bügaglio nd Bartcllo , gli länno notare , c coii attraverfäno con facilitä querta bocca , come nel 364^. fecera 4C00 Turchi nd portaifi aU'acquirto d'AzaK j che nd 164;. era itara loro prefa da Cofacchi di Mofcovia Tre leghe iatto DoLiczaKow, e la bocca dd Bogdone fi vede un' Ifbla in törma triangolare d'un miglio , e m.ezzo di lar-ghez7.a . Doppo s'incontrano quelle Ai}di-e~Ofin> j. miglia d i kinghezza , ed uno d i hirghezza con quantltä di Selve; c poi lunga 15C0 pafTi, larga looo, oXta^^j^'j''''^ 15 piedi rurti piecipitofi , inrorno a tui i Polacchi fofldarono ' i« lerraft:raia loro ultima habitatione nd col nome C hanno K^-flw- nb dalle pcrigliofe calc.'Ete , c diiamaü K^icz^'i^^v^^e . wS. fil^i'Oßro lunga a leghc , i wir/Ml'. ß'^'^'^'Oßro lunga a leghc , tutta rafa per ellcre ndla Prima-Qßre. vera inondata, riefce di qualche timuie a* Naviganti. D' un d' Ove^e Sciur.-^m , dove potrebbc far/i un bell'Arfenalc contro de Turchi - Tffiidm e un' Iföla 4 leghe diflante dalle fod č^irendt^. Nieper, di b 4 k-ghe di lunghezza, mä raih, con acquiLj doke, e biion fondo all'inturno , Due leghe dall' imboccatu-ra dd Danubio (lä un'Ifbla ballii, che gira 1 teghe , cd ab-bonda d'acqua doice lUunada la diflero i TLirchi , che in no-ibra lingua akro , ehe Ifola dc'Serpenti iioa fuona , I S O L E FORMATE DAL DANUBIO. Hfilfiiis , t fuf erfe. L Danubh , uno dc' maggiori Fiumi deli'Europa_,, e i' Jße}' degli Antichi , il Dom^^ de' Tedeidii, il Dma) de' Sarmatj, c degli Sciti. Hä la fuaorigine nella Germania ndla Cotit&a di Bar , parte dellaj a' piedi della Montagna Dk-Baa , che gli Antichi Atcraver^ egli la Svevia , la Svevia nominavano Amha , o Aubnoba la Baviera, I'Auflria, l'Ungheria, la Ser via, la Bulgaria^ , con diverli Pacsi , e doppo havcre ricevuto 60 Fiumi , jOHrtwi^yi, navigab'ili, ed alrri So mi nori , bagnate moke Citta cofpi-cue, va ä rendersi tributario al Mar Nero- Variefono le Ifo-le formate nel fuo corfb , incirca di 400 leghe Gernianiche; poicke nel fob breve fpatio di miglia 2 S Italianc , chc fcorrc Xxxxs da. tia Comorra ä Gran, fe nc vcggono nelU fcsnente Ta vola ef- prefada AdolfoContedi SiiarzembergS, fTj andie rUrqu'iflaf-a Km » prelie in gran numero. Le princmali tli turto il luo trat to lono con derifione de' Turchi, che fopra la Torre delia Porta deirAc-,r J. p , j; c c ----i___________n___________________ J ČAS.AnMa , S. Mafgberita ^ poiTedute da quahavevanopofto un Gallod'ottone con quefto hs'^tw I LeopoJdo I Imperatore Auguflo, fempre Tnonfante ; Taltre Quanda dt queßo Gal f'udrä U voce , ---------r>-----------L^Glavdm ^ "^ ' 7. ^ .. motto vcngono coftituite da' Rami di/ierenti jco'cjuali, aprendosi tan-reBocche, Igcrgacon s\ graiid'impeto le acque Tue dtjki nell* Eusino, che per molte leghe si confbndono coUe /alfe di quel Marc, come p i h difilt/äraente si legge ncl noftro P rimo Toi:io dcirAtJante Veneto. ISOLA DI SC HUT. Da due Rarnidel Danubio, c da i FiumlLetta , e Rab vie- ■ in^ circondata 1' Ifola di Scbut, 6 Stbkia, primogeni ta d' ogn' al-ijf^rfrt.. trilfblatie'Fiumi pilicciebrati d' Europa, sitiiata tra i gradi 4^,6 49 dilatitudiae, c 59, e 44 dt longicudine n^^l centro di que/l'acqüe, fenza potereaccertatamenrc aJrenre, fepiEi dclT Inferiore, che della Superiors Ungheria eJIa sia ori Linda. Non-dimenofcorgendosi afiai piu prodigamente alimcntafa dali' acque della Superiore, pubinche figurarsi, chcqucfta sia dl fua particolarcdipendenza . Ella löla forma niio de' cinquantacin-quefuoiContadi jdonde riceveil nomedi Comarienfi^ c di cui e Metropoli la Gitta, cheCowjorriTsi chiaiiu, Gli altri luoghi di fX 27- I'ol^ ? e Conrado fono Adot, Alifa, Algutta, Afcavanfu , Angelo, DüdaK, BosKy, Calburg, Ebcrsdorf^^ Fraudorf, Ga!-lini (fbpraaltra liblerra, formata daunRamo del Danubio, e del Leita) Groftiduanar, GuctaTerra, Gutta, Forte^zR ful Danubio) Halafc:, Kcxc, Kird, Kiftania, Kintilin (s£i Tlfola ov' c Gallini) Kleynvayt/c, Lcopolsdorf", Mifb/^sbc, Moduifch, MucherdorF( Forte realedinmpetto :i PoHönia ) Nad major , NaKdorf, Haßinia, Ncmcra, Refalu j RuK, Sala j SumarcinJ, ToKesjZardaKen, cKjsKo. aäorffa la Crocc ISOLA S. A N D R E* A: Raccoltanel feno del Danubio e 1' tJfoUS. A/idrea , denomi-^/jj. nata anche , dipendente dal Contado Novigodorenfe neU* ^ 'Ungheria Superiore. Giace ellafituata träStrigonia , Buda , e Vaccia, occu pando il minuto 40 del grado 4 S di Jati tudine Sct-tentrionale, eprecilämcnteilgrado4a di longitudine. . ISOLA DI S. MARGHERITA. V^foladiS.Märghmtäj detta anche Cepma , e deih JUpri , Tf,s pure formata dal Danubio, e ne' gradi 47, 648 di latitudine Set-tentnonalC) £42 dilongitudine , maggiore in grandczza dell* Jjola S. ^ärea , mä minore di quella üi Sehnt. Nbn fi pu6 ad tC-fa pervenirc icnza prima (bggettarfi al furore del Cannone di Buda, e di Pefi, che le /bno vicine , e che gelofamente cuflo-di fcono quefto paiTo. Nel recinto di dett' Ifbla e R^t^cnmarck ac- ' quiftatada' Cefareinel 16S4,la quale apparteneva prima al Con. « tado Pcliflenfe. JSOLE FORMATE DALLE FOCI DEL D ANUBIO. Molte Ifblc formate dal Danubio nellefue foci , ricevonola denominationc dai Rami difierenti, per iquaiientrafuriofb nel Mar Nero . Nel nominarle variano gli Autari y come furono in contefa gli Antichi nel nome j c numero del le Bocchc, percu^ oXS/** detro Danubio fi gitta neU'Eiifino . Arrianone conta cinque,' ' M^-t Claudiano , c Diontgio Grcco n^ aHegna maggior numero _ Serve di bi parti ta fronte al Ja Superiore, cd Inferiore Unghe^ mä Popinione accettata da Mela, Solino, eStrabone, b, cht ria]acelebreCitta,eFortez7.ndiCWAW.i , che i Tcdcfclii icri- vi fi fearichi per fette alvei , de' quali fei ne facevano naviga- bjli , cd ii lettimo paludofb . Valcrio FJacco afifegna pore al Danubio fette ßocche , il nome dclle quali fonoP^aci^ j Nun Tiocußoma , Catoßonia y Pfeudofloma > Baryß gli Armcni , e gi'India ni contribui/bono a farJa fiorire - Vi vanno quefli ultioii ptr il Mar CaTplo fbpra Barchc di 80, botte d\ por tata , non ha-yendote piu grandi per eflcrc gV Europei privi d'induflria ncl ^ condurle ; e'l loro traffico maggiore conHltc in fetadi Perfia, c di qualch' altro luo^o. if. ,trai Soggiacque qucrta Gtta in di^erfe volte a' Tartan di Na^aj, T^lll^j fudditt d' Lin ccrto Rfe , il quale fätta Lega ofieniiva ^ e du fenfiva con i Czeremiffi , e i Tartan di Cazan > cagionö la rovina degli uai , e degli altr'i ; ne taiits forze inficrne unite furono baftanti d'impedirc a' Mofcoviti la conquifla del loro Paefe . Colla prcfa dunque dl Cazaa fi fecero firada libera i Vincitori j onde portatiü fbtto Aßracaat , colla ftefla facilita , che cacdarono i Tartari , fe ne refero il pri mo Agollo nel 1534. aflbluti Padroni . Non era allora si bella j nc si grande , come hoggi la Gitta , e perö aumcntata un tcno dair Imperatore Basilouvits , e ftabilita per quartiere della Guarnigione , hebbe il nome di Stnit^a-Gorod , cioe Cittä di Gente da Guerra . Doppo la fiaa morte fu anche accrefciuta in modo , che al prefente per la fua grandezza , e trafKco , c delle piii celcbri della Mofcovia , le moke impofitioni fopra le mercantie di tuttc Ic forti , che n^ entrano, e n'cfconocon-tinuamente , fbno di gran rendita all' Impcratore . L' aria afia i tempera ta , e' 1 Territorio abbondante produ cono Cedro-ni jPomi, Peri, Cerafe , ed altri buoni frutti . Nel un Mercante Perfiano fece prefentc d'alcuni Rafbli di Viti adun Religiofb Allemano , le quali moltipÜcate in poco tempo , empivano ogn'atino 100 Pipe di Vino, epiil di 50. di Acqua-vita per 1' Impcratore, La fcrtilita del Territorio ^ caufa , che tuttiiviverl fieno ä vj] prezzo, n^entre perun foJdo danno 12. miloni, & altri frur-ti a proportion? ; colla ftclTa nionetaii hä una Capradi jo. lU bre , e Aringbc delle piü grafse . DeiJa Came di Bue , e di Caftrato fe nedannodue libre pet un foldo, come di VoU. tili tutte l'Küle del Volga /ono ripiene. Frrfa di fnjrafrJl- mtffti ^ fertiiüädtl J Wh. ri. ISOLE DEL MEDITERRANEO Tmciptando da Rodi, 'per la Katdia., SorU , , Cipro y r BarbarU . Stiieii Pft Aflata r Ifola d i Rodi , poro lungi dal Capo iiardeni, ch'c il piü meiidionale della Narolia, s'i neon t ran o Rlcuni Scogli circondati da pcrico-loli Banchi , nominatii Foifrii , i quali fbno in poca diftan2a da Terra-ferms . Cento miglia lontana dalllfola di Rodi r 5. da GapoSardeni r/cajfi giaceTlfala iilCußeilo Rs/ggio^overoCa/ii?iRoJ^o, t^uale f u anche de-K^f*- no mi na ta S. Gioyj^h , da un Tem pi o dedicato a queflo gloriofo Santo , e officiaro da i Greci- Q^ft' ilbla contiene un Borgo _ coliocato fopra vaga Goli i na y nel quale fi numerauo in circa j^'i« ^f^ xnille Ciife ^ e nella Tommitä compariva una ba ma Fortez2:a circonvailata da doppio recinto di mura , e fiancheggiata da ^^^altre buonc fbrtificationi . Ma iiel 1656. V inuitto Capitan ^sfinil Generale Morofini fi portJ) fotto quefta Fortezza , ed haven-do dedimito cinque Galec a folo rine d' impedire i foccorii ä favore de'Nemici ; principio ä tormcntare la Piazza con tan-to vjgore , che ii Turehefco presidio auvihtosi , fpicgb Ban-dicra per Ja rela , che iegu) ä difcretione ; men tre la maggior parte dell' Ottomana militia lij deftinata al remo . L' opulente fpoglio si dcU'ifbla , come della Fortezza recö , ed au-^^^^^ ^^ i^ervore alle Cattoltjhc Truppe , che ad altro noa ' " anekvano, che di fpiantare in qutlle vicinanze ghantemurali de' Barbari , ed eriggere fbpra le loro ros^ine i trionfanti vefl silli della Santilliina Croce . Doppo ia perqmsitione dell'lfola neJ 1659. il Cjpiran Generale raduno il Consiglio di Guerra per deliberare ciö, che föile pa ruto pi ti eipedicnte, di presidiare la Piazza, overo di fmantcllarla. Varie furono Ic opinion i; inä la pitiefficace condudette, ch'era megliodi fpiantarela Fortcz-fpi^taiA. ^ attcfodie la lonrananza, in cafo di nemico afTedio, havrc b-beinipeditoiiroccorfb; siehe, havendone eibatti ^o Pez7.i di Artiglieria, la fecero volare in aria. Lungi 15 rniglia da Caltel j/iO c«- I^öfiö, b Ruggio fi trova 1' Ifola di Caccamo , ch* al Ponente al-ttfJ. largaunaGola J dove prinna giaceva una Citta , la quale , b citfärvei" vioJenze del Tremuoco , 6 daJJe peripetie del tempo ri-«w/o. maie fpiantata , efTendovi folamcnre rimaßi alcuni Poizi pcT birogno de' Naviganti . Nel medesimo Goitb s' inalzano alcuni Scogli, e Secche , che fbrmano nojofa fpalliera alle Nävi, che patlänope'l mezzo. InptJchifTimadidanz^s'incontrano JkcT-'^^^ ^^tg/i^-m dHle Cwremi coli' I/bU Stron^h , Venti niiglia di. r^m;,*/-//Äanti da Caccsm^ , in faccia al Gapo Celidcma , fbno tn Sctj-Sitei^k. gif fejiy^^ nome, pe'l mezzo de i quaU pollbtio transi tare le Nävi : indi in pocadiflanzasj ci"ovauno Scogliopib grande denominato la Fkhma. Le Äpiagge delia Natolia föniiano il Golfo S'attalia , che che s'interna lo fpatio di quaranta miglia , rtel quale & coHo-cata un'Ifoletta dirimpetto alla Gitta , ehe porta il nüme del Golfu. Auvanzandopiu oltre ver/b lamcdefimaS'piaggiaaPor-toCavalieres' incontra un' altr' Ifola fenza nome, dove i Naviganti fügliono calefattare, e fpalmarelcNavi. U Ifoletta San Teodoro e diflanre 11 miglia da Port« Cavaiiere ^ collocata_.//r.Trtrf'a. alle Fod della Fmmana Lconet, che forma buon Porto : sie- ^' gue in poi:a lontananza nn' akra Ufoletta pofta all'incontra di Capo Padrola . Avanti d' approdare h Gli reo , s' in contra lo Scoglio Prox'^'fl?^/^', che none altio, cl.cun madgno acu-minato, nel dicui lato Orientales'inalza]a Torre del Re Ric-cardo , Nel Golfo d' Ajazzo poco dillante dal la Fortezza del medefimonome, fi trova un'Ilblctta riconofduta col nome del Golfo. Duefble miglia diftante dalle Spiagge ddJa Soriacom-parifce Tlibla Torrofa ^ ch'al prefentc non ealtro , che folitu- T^lfjC''' dine dishabitata, cdincoha; nclla quale vedefi tuttaviaunMo-loaotico, dove approdbl'Armata de'Criflianiquandofi poitb allaconquifla di Gerufalemme. Infacdaalla ToUcfa giace un" altra Koletta > la quale non hä pi h di fette fladj , overo 175 paf-fi di circuito; colavoglionoalcuni, ch'altrevoltefofile I'antica cin)^, Cutadty,, adoi , Ü di cui Vefcovo era Siifiraganeodi . Nel" ArJlli. inrreflndel Porto di Tripoli di Sork comparifce i" }]ola 'R.on:im : duepoi fbnoJctfole, che fbrmano il Porto di Barutti, aflai ce-lebre p^-r Icfete, e bambagia , ch'ivi caricano i Mercatanti , p-T rrasierir'J alt rove. Pandale^ c Tira fbno pure due a! tre Ifo- p'JJ^/,"] iettecollocate unaalla deftra, eTaltraalla finiflra della Cittä Tiru, ''' denorninata Sur,, i> Tiro. In faccia di joppe e pofta I'lfola di , overo la Rupe d Attdromeda. Vicino ä Terra fcrma, doppo Ga'a, fi veder Ifbladi LmJJacolhiiis. Gitta, chedä la deno-minatione alG(jlfb, nclla quale fi trova fituata ; c coneffa ter-niiniamo la deftrittionedell' Ifole Afiatiche fopra il Mediterra-neo, perdarprindpjoa quelle delPAfrica . istmo DI SUEZ, col taglio D i cvi tentarono gli ANTICHI DI COSTiTUlRE V AFRICA isola. Non vi fe Pcnifbla alcuna in tutta la Machina del Globo Terracqueo maggiore ddfAfi-ica, ne che piu propriamentefi pofTa chiamar taic , fe bene per la ftja vafta grandezza nonif''" ^ viene quasi conGderata , ne nonninata per Cherfonefo , forfe an- ' coperche ne' tempi , ch era in ufb /imjic vocabolo , non veni-va per anco navigato il Capo di Buona Speranza. Non fi fapcva Yyyyy fe ^ftprl 'rtuKa A tnttt i' ^Jrif*. fe il Mare la circondafle da quella parce, b s^clJa fbfTc pure conI. giantaconla Tcrra-fcrma, perchc I'Antlghita mal perfuara.^, penlando, che fbtto la Zona Torrida ^ non che /btto la ftella Linea Equinottialc, non Ci potcfse pafsarc fcrnza abbrucciarfi , non s'arrirchtodi tenureqiiello, ch'in qucft'ultinno Secolo hanno feliccmente praticato i Portoghcfi, ed altri. Ondc fi & trovato, che r Africa ftä iolamente attaccata alk Tcrra-ferma , ove confina^ ctm*i- ) P'^*^® > fepara il Marc Mediterraneo dal Ma- reRoßo. Itiqucfto fpatioficomputano 6z miglia incirca : ma rtr^" Plutarco^oltrcquellaparte^chc fi naviga ful Nilo, numera /blo 300 ftadj, chefarebbono 37 miglia, e mez^^o, j] qi^ale Tpatio di Terra ^ trkil Cairo, c Suei. Tragittavafiqucftod'ordinarioin itfV^T* giornate con la Caravana della Mercantia , chr poi da Suez ^/rr/ki con Je Nävi ü fbleva portarc non fblo alle vicine Citta dHl'Arab a, ^jwj.. ^ deü'Etiopia; miaquclledeir India con provento publico, o privaroincredibile, pcrchenel rironio caricavano le medefime Nävi (prima, ch'i Portoghefi voltaflcro altrove qucli' impor-tannifimo commercio) di rpecrarie,cdaItrcpretiofe merci del-f^j Indie, cle portavano aSuex. Fliquefta dagli Anrichi chianiata Citta dcgliHeroi, e forfeperqucflo /bfo traffico crcbbe ^ ranta £randezza,c fäma; eflendoperaltrofiruatainluogoferilii'liino, che per ein quanta miglia in torno non produce frcitri di lortc alp/n, ^ J ^ penuria molto d'acqiia, nt hä Porto fcuro ; ma folo ' Spiaggia pericolofa . ßcnsi doppo ch'i Portoghefi cominciarono a (oicare quciMari, poferoftudio prima i üoldani d' Ei;itto , Ai-fnfita dominavano , por i Turchi, i quali occuparono quell' Im-faiirtiäst pero, d'accommodare il Porto, e difirvi un picciolo Arfenalcj per comnwditädellclore Armatc, colic quali f\ sfbrzavano di refiftere, edimpedire i ma^giori progreffi de'Portoghefi. Con^ Aforif^di veniva pcrMorodi portarc sii la fchiena de' Caineli i materiali dal Cairo ä .Suez, e condurvi infJcme le Maeftranj^e per la fab-brica de' Navigli . . Coiil)(Itijin({o ptri i US J'EjifttoljfnnimoiliTigrünilijc'havci'iecvütc quäl P-s-/ '""^ipol*, fej^.pivii ilpaflijdi xyternavig.irediun MiJ-eHtriltrf); reientrt Eoriiri la poten-titWHf^'i. loid ^ penfafuiif, piu vo (cdi tagliare queft' /yfwj , fendi-JiLlo i'Africa tutra IfoUti , f/f«"- yvifhcconntlpjiilo r iiimeii fe rief Kelle di quel Regno iieMeGabeüe, enellc Merci , che ti»nt diir ficonrfuccvant) ali Imtit Oiienca:i, c doli'Etiopii, non malamente fi lufingü^ano , ch» Ißmg. quelle f»rebbcru moho msg-iü! i 0til[4 cumm .«Iftä Jel dettO T/^'/h . .Strabontf litfe , che Se-folUe Tä il primo , cheTti, tiffTc ilptnfere,e 1»mapo iquell't-pra. tJert^doio flf}erma,che Ltia^t A! fü Neco, F.güujitjdi Pü Tnii'iii:(j, fha principjöi ttgnirc ratino j^i i del Mondo , e t/tfiif itN'chei^ anJmjniiio'icllü Magcdci nel Principiö-qucfto il n*lla \ßaie. VjIIc Toi to a' Moati dt Mt-jih , ove Tono !c LipiLficine famore, per liaTere fomminiflia. ti müfäJTjj i Frfbbrichif jiii n^nCe. Per la voti-a conHurre .1 Nilu , diTi^gnniidu/ir Frjfa con (liverfe giravoJte, riTj^eita al MoiiitCado , cheimpedivail caminodiittg önd'tiU ve-njvaad clJere lungipiüdi iif migba, eUrjicoS!, ciiL diiff Gatee pottTaiio foJcirla al pari. In »(Littil'opra cnnrinijöcjiito , che II leggi: cilire moi ti nelU fiHci fin i cen rt» ven ti milK huomini,cp«i ribi>,iiidoni>r| iminratüJill'Uracoit), chtf prcdifl«, nou lul , mi i)uaJ cltL Fci r ± ler« da v L-r cti^iiere U f ru 11 u d i q uc 11' i mp: c fa . Btntfci ilt! idAmiia^fjgiiardjch' 11114 »3 gran potema, com "era quella dei Ri d Egitto, s'im- lAiW- qual-_-pottva tantoaccrefcerfi Ii fcLifitä del Rc^no , it nusle haverebbe di qiielü navigitione cavari In fill if i tefiiri, t mille cotnrnoJiti per |;t lua propria ficuretii , e p?: drbrirr i COn&jii. In qudlu pi dpofitu due fono le cunfideratiani j 1' um j cliej fe quel Td^/iii fode ilatoperfsttiun:it(>, non l^rplilie il Paefe facilmente ftalo tjtcupaK) da' Fore-flicri, e raiflinie quando Stilno lu fynqu.fl.0, eifanrfo verlfiinile, tlw fe Termita, ch* era nel Mtr Roffo haveiTč potutu ptr il dlvifato TaJhvctiUt in fcccor/b de' fnoi, non ii ' ' qudl'lniperocosl inifeTamcnie: peidüto, L'llcra, c'hsvci ebbero ftmpre gl i Egittj Uettt 4ni ^ominato ilM»re Ar4bico,ei.t Indicü , ("aiebbe maJ Iliti difviaca per altro Camino Ja 'ß"*- praticadtllaSpeciaris iiiiportpntiiJ]m< lelle MoJucche, td'altre parti. Dupjjüi RifopranotniEiacitcntö anco Dario nel XXXVI Eetolo dtl Mondo, ehe csl 'Dariff U/iti RegnodiJla Pcriia teneva Congiuiitu 1' tgptto, il rTjedelimoTa|/i''», elo conduile fin i cer-i/ iHf^ßmt ri Lagki, ciw It chidmavänu, cd eia nü Amiri. Düjipd Dario i J piimo Tolomeo de' Suc^ T^/it. ceiroi Jd 'Aieff^ndio vi püTe pur la m^nu con penfieredi caiidur i'opera ä fine ; mi tofto fe neritrrä. Chi dice per Jubbin di qualche innündatione, liTendofi "Icolato il Mars Raflb Pt^Tt/f irecubitipiü alto, ch*la Terraid'figilto, ilchcvlfjie tfnyto da PJiniü p«r vero , tdi r"**- iCrabone^ar faHb. Chipertcma, ch'f! Mareeatratldo Sj!o«ti^ g' i JcnipiclkrciüLi r imprefa, come impolTibilc ,e di fp^rata, Non vi i dubbio , che fe altri-T.pttofn menti fyfse,doppocbe l'Egitto vetine in potett degli Ottomni, farebbefi tfcsvaco l'ar-dt ticolarmetutfda üülimiuit.' Figliuola d i Se I in o, Prencipe d i gran prudenia jil quale fü mp-Tkrthi. dtiimamentepcrfuafo da djverli R£ Müomettani , c mjfTinne d* qyti di Cambaja di man-dare l'ArmaCa nel Mare [ndicoper gppurll k' Porioghefi, e non laTciai cadere in mano lo-lofantfi rieche CabeHc C oJ daminio alUiluto di quei Msri,macd£j, cuiUe ha ve va. fat: o Cani' font, i mati-riali iSuti; p« fabbricaiviuni Dnmerula Aniiata, che fil fpedita aJl'IfoJi p I o ne Din, mi J*' Portojjhefi diilrutt». ISOLE FORMATE DAL FIUME NILO- David Re d'Eriopia , forchiamato Coflantino , in una letters, che fcriflčad Abufeid Barcu^ Re d' Egitto T anno de' Martiri 119^; minacciava di rivolgere al Nile il fuocorfoper i/^i/f, djftruggere, e far perirc di fame tutti gU habitantl. Cosi ap-punto auvenne ä tempo di Moftanlir, unodeXaliffi dcll'Egit-to , onde ncceflitato il Patriarca de' Copti di portarfi dal Rö P'f'' d'Etiopia per pregarlo ä levare la Diga, ehe impediva il corfo Nilo ncU'Egittq , apparecchiö ricco prefeiire, e Ti trasferi Ni/-. neir neir Eciopia. Non hebbe difficoltä di compUcerlo il crefciuto il Nilo in una Tola notte tre braccia, fli origine di mol-te Ifölc . La prima cofa, chedia sü T occhio n' curiofi Fore-ftieri , fe U quantitä di queft'Iible, alcune dcllc quali come di'^/wiA. circaito, cosi di nafcita fono differenti . Lamaggior parte pe-rb viene originara dal refto dclle Barche naufragate; edeflčn-do il Nilo afTai fangofo, edi corfo len to, ammaHä moltitudinc di /äbbia aJl' intorno d' ogrti minima cofa, che vi ü ferma , che poi in [fble fi trasforma , Come ch* ogni giorno fe ne /coprono di nuove, e che la di^fitione delioStato dell' Egitto, dopo efle- *'"" re flata regolatadal Soldan Selino^ quandü ftiinqucl Paefc-., piü non ammctte mutatione, ne tali Ifole da quel tempo inj ^ quä si veggono regiftrate ne' Libri del Div«no ; quindi auvic-/-^' «e, che non fono tributariedel Grau Signore , mä folamente d'utile al Pafcia, il quale le däinappaltoa i CalisH deüa Pro-vincia ^ dove J' lible pcrsiftono, ö ä chi piü gli piace. Ergonsi qui vi molte Colonncj che fervono per guardar rcgo- c^äj^w aa-Jatamente ilNilo, allor che riceve i fuoi acquosi tributi . M^aäf^ b il/i?/^ per ordine di Giufeppe, Figlinolo del Patriar-'^"''^"''' ca Giacob, fn alzata la prima, cd hora giace tra le rovine fepol- ixtr «/f» ta. Cer ta Oama ricca Oipta, detta Deliva, due n e fcce fabbr j ca-rc, la prima ad Insinc, b Tebe; U fcconda in Ach mi m , entrambi dalla lunghczza del tempo a tter rate . Una in Caffriflicmma n'ele-varoiio 1 Gi'eci, di cui apparifcono ancora le yeftigie . L' aU tra pure in Infine per lo flcilo fine da Amru - ihn il - ^j^jt,dopo la conquilU dxrU'Egitto drizzata, flette in piedi fin' ä i giorni AbJ ~ il a^i:^- ihfi- mfruar , Califfb Egittiaco , che ne pofe^ una in Helvaii luogo di fuo diporto . L' ultima delle accen-nate CoJonne, tutravia ntWIfola Rude fuflifknte, vi fii collo-cata per com.indo d i Ax^eä^ibn- ^id , il Net tue hi , come ii pub vejere nel Macri^.i , nel Serrur , ed altri Arabi Iftori-ci . Q^ueft'Kbla afläi deliciofa , adorns di bei Giardini , un riro di JVtofchetto dal Vccchio Cairo diflante , accoglie in mezzo un Palazzo colla Colonna MKiajj che feiTcä m i fu rare oa-t*« il crcfcimcntodcl Nilo, e riefcedi difficile accefšoa CriRiani per non potere pervenin^i fenza palfare avaati ad una grandc , e belliifima Mofchea, In marmo bianco di figura ottogona e ella iavorata , ftendefi da tutte le parti in 11. braccia , e rendc facile la prcdittione del le Sta g ione , come habbiamo rappre-■ feniato ncl noftro primo Tomo dell' Atlante Venct6 a c. 105. ed infegna la ügura efprefTa nella cartuccia ,, (^e fi vcde nel noftro Globo di trh p i edi, e mezzo di DiametroneH'jntcriore deir Africa. _ Pretendono i Copti , che Gio: MeKarKes, ilhifirc Perfb-naggio della loro Natione , e Goveniatore dell' Egitto per T ci^v/^r^^, Imperatore Eraclio faccfle edificare il Palazzo , e la Chieia, fcttnata in hoggi ill Mo/chca miferamente trasformata . Quando in que-fto Regno fioriva il Criftianeftmo, apparteneva ad uno de'no-üri Sacerdoti la mifura del Fiumc fudetto , ne £i faceva , che tri; höre dope mezzo di , e dopo la Mefsa . L' ultimo Prece Copto , che praticb quefla fumione , fil Raddai , il quale per ell ere dive nu to Maomettano h ebbe per ricompen/a , che akun'akro, che i iuoi difceudemi mafchi non poteiTero iäre tal mifura. ISOLA MEROE , HOGGIDT GUEGUERE, Neir ingrcflb dell' Etiopia dcntro T Egitto forma il Nilo un' Ifbla , che tienc ä llniftra un braccio del Fiume , chiamato ä tempo di Tolomeo Aßapus , & Afiaboras, hora nel Regno d' Ambrara Abawi . C^uefl' Ifola di 15. gradi , e zo. minuti di latitiidine Settentrionalc ,15. giornate diüante da Siene , Me-roe la dicono . Diodoro rapporta, c' havelle tal nome daIJa madre di Cambife Re di Pcrfia , € Strabonc da fua Sorella quivi defunta , GJi habitant! Katdehahe la chiamano , cioe ä dire Madre de' buoni Porti : MarmoL lilfuba \ Altri Saba Bed- AttinYa, e Gueguere, donata dal Prete-Janni Claudio alia Re-ligione Militart, c Regolare di S. Antonio . In efla hanno la loro rc/idenza il Grand' Abbftte , e'l Gran Maeftro di detti Ordini Regolare , e Milirare , fin dal 37°- ißituiti dal Santo Imperatore d^ Htiopia Giovänni fotto nome , e protettione di S. Antonio Abbatecoll'alHrtenza , e regole prefcritte da S.Ba-fdio Magno , le quaii furono poi confermate da' S.S. Pontefici Leone Magno, e Pio V,, come diffufämcnte riferifce il noilro Accademico AbbatcBernardo Uiuftioiani Jiella fua Illoria di tut. tigr Ordini. Credc SUt /t/p tßU <3iw ntmf diffhtnti. TJtitatit th-la T(shgUst diS.Anit^ nt«. ifiitiftitm ^fll-Ordiit di S, Auf*" Hiß. Cren. P. l. c-p. S- Credc qualche Scrittore modcrno, cW il Regno di Goiam circondaco dal Nilo fia 1* Ifoh Merof . Cib non a^rova M. Vortio , anzi procura di far vcdere , chegli Antichi oon han-110 hauvta alcuna valida cognitione di Mcroe , poichc il Nilo fccGödo I3 fuaaflčrtione noii fäalcun'Ifolancll' Etiopia , ben-che Strabonc voglia , che nc fbrmi moke oltre ä quclla di Alfw. La Citta di I^roff , che porta H nomc dell'Ifola , ^ firuata da Strabone neU'cftremita &rtcntriomle , da PJinio 70. ftadij piü al meizo giorno . M. Vofiio non dubita » che qucfta non lia la medcfima C'lttk , che hoggi diccfi Beroa , b Baroa Capi-tale del Barnagaflb , foftenendo eiferfi ingannati gli Anttchi iiel coIJocar r Ifola , c la Gitta di Meroe molto piu loiitano dal Ni^ lo di quello dovcvatio ä caufa dellc difficulta delle rtrade . Po-co viaggio pub färfi in un giorno per efler^ tutta la Cofl:a del Mar Rotlb montuofa, egli Ancicht, nonconofcendo ladiftanza de' luoghi , che per il numero delle giornate , gratilontananza han porta tra'lMar Rofso , e la Meroe. Forma ancora altre Ifole il Nilo j il quale doppo il corfodi 80- leghe dal la Gran Catarata fino al Cairo , fi divide venti leghe incirca dal Mare in due Rami. Quefti, piegando V uno alia deflra verib I'Oftro I'altro alia finiltra verfo I'Occafb, fbrmano quel grandc Triangolo , che rinchiude TEgitto Inferiore J detto dalla lua figura il Dslta . Si diramano ancora le dettc due braccia in altre , che sboccando nel Mare , ftnno le foci del Nilo , il numero delle quali tia gli Autori ž incerto . La maggior parte glie ne attribuifcono fette , alrri nove ; ed alcuni necontano fino ad undici, alcri folcdue, colic quali for-mano altrettante Ilcle . Guglicimo Tiro perb ci aCficura , che fatta da lui efatra propoficione di quello numero fbpra i luoghi mcdefimi , non nc ba potuto trovare mai , che quattro . Cib anchc potrebbe aggiuftar/i col dire , che quando quefto Fiume fi ritira , doppo haver iaondatc le Campagne , comc fuccede ogn' anno poco doppo la meta di Giugn9 fino verib la metä di Sectembre , fi Icarica ancora per altri Sijali, che rimangono afdutti il retto dell'anno, ech'all'hora li racchiu-de ne' quattro , che fono i fuoi rami nacurali , per i quali le fue acquc Icorrono regolarmente , e lenza interruttione eel Marcj - D A M I E T A. La Gittä di Damtetä e fituara sü Ic rive del braccio piu Orientale, che forma la bocca Pelufiana , pcrb vogliono alcu-Di , che fia r antica Pelufa , poi Eliopoli , b pure Tamafis. Hoggidi viene comprefa nel Califlato , b Governo di Gar-bia, parte deU'Egitto, la quale fegui il defl-ino dcU'altre Cit-^ ta di queftoRegno, quando i Saraciniiene r^fero Padroni. I ^{fi^^- Grocefegnati V allcdiarono nel 1118, e fe n' impadronirono V li^n^i'iti- anno dop|)o, Fü reftituita al Sultano nel iiii,, mail Re S. uji j^yjg} ^ animato da 1 ^srtätijt nr hltret. titti Ji ihr»* Mvta fff data Mf fit. lOij^rt/ti £ vii^aff U c,ßt iUl AUh Ifsh itlSik. Dtltt . Si£iheJif mu. tii, IS' (.IJ. Inasndath A M' t^Usi. un vero zelo per la propagationc della Fede, pafsb in Egitto nel 1249, ed obbligö t Saracini ad ab-handonarla nel fuo arrivo li 4. Giugno . L'anno feguente fat-VXJ^iil to il Rfe prigionc , la reilitul a 1 Barbari per il iiio rifcato » da' quali reftb incendiata . Non oftante Damian e ftata poi ' riparata , e tuttavia e ben grande , popolata , ed una dellcj Demra. Chiavl del Paefe per i'importaiite fua iituatione. Sul Ramo Occidentale del Nilo alle Spiagge del Mare c. ^»f^tM. collocata la Gitta di Rofetia , munita di Porto . E' quc/la la_j refidenza d' un Doganiere del Gran Signore i e gli Antichi 1' han no riconofciuta Totto nome di Metdis, e i Turchi la chia-hoggidi Rafchit . jikjfmärla intitolata la Gr^ik per diflinguerla dall' altrcj ^hfM- Gitta d i quefto nome , infignita del I a dignita Patriarcalc c col-locata sii le Sponde del la focc piü occidentale del Nilo , för-s^jdt. mate da una delle predette Ifole - I Turchi hoggidi nc fono ^ , e la chiamano Scan^rk . AlciTandro la iece fkb- mi bricare , come usio de' piü glorioli monumenti delle lue con« quifte nella GXII OUmpiade , 330 anni a vami la nafcita di Criflo , ed hebbe la gloria di di veni re non folo la prima dell' s»,ptmi, Africa , doppo ia rovina di Gartagine j mä la principale del Mondo doppo Roma , come la chiama Herodiano , ed Am- niiano Marcellino le attribuifce il vanto di C^Striže ChtEd in Tcritä jfbffca riguardo del vantaggioib fuo fito, dell» fcrtilit^l del fuo Territorio , della magnificenza delle fue Fabbriche , della commodita del fuo Porto , dellc fcienze , ed art! , che profeflava , preva , che riportafle it primato di tutte I'altre . Era quefta la piü fcconda in huomini di lettere , e particolar- j/ySjJ*'*' mente di Aftrologi, c Medici, trä i quali quaii non fi confide-ravano , che quelli ufciuano dalle fcuole A" Aleß'anJria . Per Iftorie Appiano , ed Herodiano fono aflai conofciuti : I To- " lomei RÄ d' Egitto , c' havevano prcfcelta AkjfandrM per ca-pitale del loro Regno , havevano tanta attentione di renderU illuftrc J che non cedeva , ch' ä Roma fola. Gosl i Romani , C* havevano lätto ceflare il Dominio di qucfti Principi nella^ Perfona di Cleopatra , eßcndofi tattiPadroni deU'Egitto doppo il disiacimento di Marc' Antonio , h®vevano ftmpre con-fervato lo fplendore di quefta Gitta . La qualita di Cittadino d' Alfjfanäria era loro sä conüderabile , ehe gl' Imperatori conterivano con precautione maggiore di quella di Gittadino-''""'"^"-Romano . Divcrfi di quefli Imperatori aggiunfcro ä detta Gitta nuovi ornamenti , e vi aumentarono i fuoi privilegj c trä gli altri Adriano, cd Antonino ; Caracalla perb non trattb si fkvore vol mente . Erano gli AkjJ'anärm inclinati alia mutatione del Governo, e pcrvenneroal fafto, che la Gitta loro fbfle Ü fcggio dell' Impero . Doppo fi vide Akffandi-ia da i sar^,-fomraefla alii Saracini i Omar loro terzo Califfb fe ne fecc_> Padrone , e a poco u pocofie ofcurato tl fuo primo fplendore . I Turclii ne föno come habbiamo detto , hoggidi li Padroni. . , Nel 1517 Selino la. fbmmife col refto dell' Egitto, ed ii Pae-T-^fj; fe , che componeva 1' Itnpero de* Mamalucchi , La Gitta e hoggi quafi del tütto rovinata , e non hä piu che otco mila^ p'^llf/'' habitanti . 11 fuo Porto perb e afiai commodo , e v' b ancora qualche commercio; mä quellodelflndie per il Mare Roflbnon ^^^ ^^^^^ e piü praticato j doppo cie i Portoghefi hanno aperta una_, " flrada piii ficura j e piü commoda per il Capo di Buona Spe-ranza_j . _ Preilb Alcffanärta nella bocca plii occidentale del Nilo e la v^ro v |)icciola Ifbla FarOf b Pharos ^ hoggidi i^dWo«, cMagrabj dove ŽLl elevata la Torre del Faro, che pafla per una delle VII ma-raviglie del Mondo , Tolomeo Filadeltb Re d'Egitto , perve-nutoalla Corona , la fece eriggerc colla fpefa di S00 Talenti nčl-la CLXXiV Olimpiade nel 470 di Roma, icrvendoli di So-ftrate di Gnida deJla Gitta di Caria famoib Architetto . La.j,^:"'^^' Torre fcrviva di Fanale ä quelli , che nauigavano queftcj» Spiagge piene di Scogli , e Scagni . Alcflandro il Grand hebbe difcgiio di fabbricare una Gitta nel mcdeiimo luogo , ^^^^^ ^^ ma come non era neafiai fpatiofo, ne mol to commodo, ficon-tentb di iafciare marche della fua magnificenza in Aleßamiria. ISOLE SU' LE GOSTE DELLA B ARBARIA. L' Jjola Carobier , che riceve la denominatione dal vicino Capo, ž difčofla 30 miglia da AleiTandria d'Egitto: quetla^j, äncorchc piccioJa , fe molto piana , ed alle spiagge pub a Hi-curare ogni Legno dal nauiragio . UJfoU Catena e la prima , c^Vrr^, che doppo s'incontra ; indi fiegue I'altra denominata Cav^lis . Cinque miglia diftante dal Porto Berto comparifce V Ifola delle M Galomhe , cosi denominata , b per la quantita di fimili Volati-li, b come altri vogliono, pe'lcandore delle fue Spiagge. Trä quefta, e la Terra-Ferma poßbno afficurarfi i Naviganti di git-tar r Ancore di cinque in fei Galee per volta . Quindici miglia diftante da Patriarca trovafi un' Ifoletta piana , denominata Bffmha , la quale non gira piü d' un miglio , diflante da Terra due folamente , dove i Legni marittimi poflbno ri-coverarfi in tempo di borafca . Paflato Capo Roxatim , prima d'arrivare ä Capo Bonandrea, s'incontra VIfolettadt Erat; ed in poca diftanza da Capo Rofato, giSLceV IfoU A»anoa. Nel Golfb di Sidra vicino a Zoaia s^'inalzano daU'ondel'^Ar J'O/i". fff^Jjoje, J:. A- ____ j; T'^;,___t: r___c___i: i ___________1_ ih IftJt. lit. A' fronte di Tripoli Ibno raolti Scogli, i quali concorro- no ä fbrmare , ed aificurare il Porto di quella Metropoli; tan_____ j; c"___1: ____• 1___/T'/T" ri' ■T/^/i £ to piü che fopra uno di elfi Scogli campeggia robuflifiinuTor-re a difefa dello fleflb Porto . miano Zzizz GL R O. QUefta beU* Ifo* .la^chedaToe; tifL^ddTcritta comc Regno di Venere ^ t Patria degU Amo-ri, (lata per6 dalJa Natura formata tjfi uf^o ««I fcarfa di Fiumi, ^itkaSitMtM e Sorgenti j ibgget-ta infieme ad una tale inclemenza di . Gc!o, che negan-t dole bene fpeffo il fuflragio dclle piog- tx^iL ge , obbligö unzff-volta i fuoi Habi tanti ad abbando-i^ naria , lafciandola; ^ diferta. Occupa el- ^ la il fecondo luogo' fra le fette maggio-^__^ ri del Mediterra- neo, ed elapihce^. ^^ a* D lebre di ^uantc nc ^ ^ conta rA iia. Si pro-: r /^j-wjri. Ocddente per mi- — glia 2ZO trä i Capi S. Andr^, e S. Epifanio, ed ertendendori in Urghezza miglia 70, ne ha di circuito 650. In ciöperbdif^ coFdano i Geografi, dandolene Strabone folo il Porcac-^^ ^^^^ Nicoftrato ed altri chi piii , chi meno, fenza fondamento della verira. La fua fituatione h tra i Gradi 25, e j? di Utitudine Settentrionale, eö+^e mezzx>, e 68 di longitudine ful principio del IV Ciima, e IX Paralello, di/lante da Venetia migJia 1000, da Coftantinqpoli 1000, da Aleflandna d'Egkto 300, dal Capo Salomone di Candia 500; dalle Colle di Sona 60; e ^o da quelle dclla Caramania , 6 Cilicia; da IIa quale alcuni rcriiTero , che fia /lata dali' impeto deU'onde Ihccata . Sono bagnate Je fue Sponde ad Oriente dal Mare di Soria , Mari, th giä detto Syäonium , ä mezzo giorno da quello d'EgittOj ead Ocddente dal PanfiÜo. Viene a Scttcatrione afperla dai Ca-ramanico , prima nominato Olkium , che contiene i Golfi di Laja^^o, cliian:iato da gli Antichi Sinm Ijfuus, di Pentaja, di Crufocco, 0 Fontana amorofa. Conrinua poipe'i corfodi 300 miglia fino al Mare di Rodi col GoUbdi Settalia, ferapre fpa-vcntevole a' Piloti, finche datia Santa Mad re del granCoftan-t'lno nel Tuo ritorno da Gerufalemme , git tatovi uno de' Sagri Chiodi, fi refe piacevole, e navignbile . S'avanzano ne' pre-dctti Mari 1 Promontorj dcH' Ifola , che rendcndola a chi loj mira da lontano cornuta , e d'apparen^a moftruofa , hebbcj Ceraßim. Ii pi i Settentrionale di eifi^ quel-o, che giä nominarono ClUks e^trema , ö Cauiia Bovis, hoggi Capo S. Afidrea, dal quale e/lendendofi la bella Spiaggia chia-mata Acheorum Lhtts , Ci t rova i 1 Capo Cortaachitri , 6 Coraä' cbhttQj giä detto Cromyorum , b Cromyon extrema ; pofcia dalla parte ftelTa il C^fftrnj^^ ch'e il modemu Capo LiminißAlcf fafidrcita ; indi Icendendo ad Occidente T Ekm, gia Promomt* r'mm Calisfißa , e nel Ja punta piii OccidentaJc V Acßmas degU Antichi, cio^ T hodierno Capo Pf am , o S, Epifamo . Conri-nuandofi poi verfo mezzo giorno , fi trova Capo Mehnta y h Chcl'täom j giä detto Promontoriutn Di-epamm ; indi Capo bianco , prima nominato Phrurhm, ßc Zi-pbyrhtm i mä il piü Mcri-dionale e quello , che chiamano Capo Gavaie j o dclleGdf/f, giä detto Daäes extrema ; ä cul ieguono verfo Oriente quel Ii delle Grone; OAt't ^ gii detto anch'eflb Daäci i d i Ptic j e per ultimo quello della Qnega , dagli Anüchi conofciuto coni no-mi di Ammoccßuty & PeJüßum. Una fchiera di Monti , che fi prolunga da Capo Corma-chiti üno ä,'quello di S. Andrea , eftendendofi in alcuni kioghi tre miglia, in altri due alia Marina , cuopre T Ifola da' Ven-ti Boreali, donde fotfc prjacedoao la State i caldi eccefTivi , cJic IS Oh A.DI CIPRO. CifUÄftfrism^ + j mf yii j4ni. e^levi fi provsno; t e che coftringono le Perfboe commode z dormire in Campa» lotto picciole ^ tende , ed ipoueri, mÄ^ in Terra fopra_» £ qualchepanno, , pra gli Albcri ^ taV* eflettoaddattati. At-tra /chiera di Monti principia dali'antica ^ Citta di Solia ^ e giu. * ^ne finoa Baffbfem-prcinrira ai Mare , Nel mezzo di qucfti s'inalza J'eccclio O-Jimpofunode'ouat, tro femofi di tal no-*ne ) da' Greci detto Troi?od}i2 piii di miglia quattro d' altez-2a, contenendone 1« di luiradici 54 dicir-cuko : in efib altrc volte erano diverfi Moitaflerj di CaJoje- ri > molto dcTiciofi per i Giardini ripieni ogni forte di frut-tj, e con Fontane d'acque perfette, c cri/lalline ; mä hoggi-di quello di S. Anna, ch^ era il migliore j e ridotto, comc tut-ti gli altri , in deferto habitatojda + foli Fremiti , quando vi i] contavano prima fin ä trenta Monaci . Nella lommita delt'Olimpo li fpande deliciofa pianura , neila quale Venere Tmpif^-haveva giä fontuofo Tempio, ä cui per6 non era permeflb al-JXcÄ' le Donne di approflimarll, ö vederlo ; ed hora Je fue rovine f•■»J''-«'-fono ftate rldotte in una picciola Chiefa all'ArcangeloMiche- % le confagrata . Qui vi pure e un gran faflo , col muovere del quale, credono que' fuperftitiofi Greci , che fi muovano le pioggc; oadc quando regnano lunglie ficcita, fi porcano atur-^'"^'" mc ad aUarlo; mentre per altro, come si b accennato, 1' Ifb-la e fcarfa di Fmnii , e Fonti , non annoverandofi fra primi altri, che trfc, cioe il Pedso^ tl quale fbrgendo quasi nel ihi* '- * zo ad effa , sbocca nella Sponda Orientale poco lun^i da Fa-niagofta: It Satraco , b Setracbm, che con breve corfb fceidc ä Settentrione ncl Golfo di Pentaja; ed il Lm , che nato nel Monte Olimpo prende poi il noma di Cun . Q^fto con uru Ramo fcorrendo a tributare il Mare d'Egitto, va con 1' altro a for mare vicino al Capo delle Gatte il Lago Blace , che cir-cuifce nove miglia, e la State nel mefc d' Agofto le fue acque S'^JL si converrono rutte in Sale , da cui ritraevano il , e po- « fcia la Republica di Venetia ricco provento ; mä i Turchi lo trafcurano . Tutti gli altri fono piccioli Rufcelli, b momentane! Torrenti , che appena ftrvono per adacquare le Bamba-ge, e le Canne di Zuccaro, che quelle baiTe Valli in quanti-tä producoito , Abbondano anche di Frumenti , c Legumi , quando la troppa siccita non ne impedilca ilraccolto, menrre molte volte i caidi ccceffivi ne* mesi di Giugno, e Luglio non permettono il lavorare in Campagna . I Vini in gran copla ^^ anch'elTi /bpravaniando 3I bilbgnodegli Habitant! , vengono trafportati in varie parti d' Europa, eflendo fVimatifljmi, per-che si confervano piü anni fempre nella loro perftttione; onde neJIa VignaTamofa d'Engadi, vi e opinione, che le Viti piü pregiate fbflero quelle fatte da Salomone trafportare da Cipro, e percib forfe poi nella Cantica celebrando Je bclltzze del-lo Spotü , djfle Büirui Cypri dihÜus mfui mihi. Gran parte dell* Aitrif-ut-Uve ftede feccate col nome di Z^lbo vengono pure da tutte da tutte le Nationi desiderate ; ^rcib groilb e il traffico, che ne fanno gl'Ifolani, il quale aggiunto ä quello delle Carobbi , cFkbificcbif Zuccbercj Coriandoli^ Zaffrano , lacenßi , Sisntce , Mama, Rabarbaro, Tereb'mto, Scamonea, ed altre Droghe, renderebbe gli Habitant! dov i tiosi, come altre volte furo no; mä i lürchi con milic vaaic tutto si ufurpano . Vi ii trova McU di ßtt, che fece falsbricarc Giro , quando foggiogb i nove Ri: til Cipra t e la chiamö (ial fuo no me Ctraunia . Šituata fopra in^ accefliblle Scoglio fi rende piü forte di Famagofla , non eflen-do mai flata occupata da Nimici , che per tradimcnto . I Turclii perb Ik cuftodilcono con gelosia ^ tcnendovi numcrofo prcfidio ■j come purefe moko ben popoUtata^ mentre j eflendo !a fua Spiaggia adäi buona , vi concormnomold Navigli, che . col Commcrcio rendonc com modi i faoi Habitanti . •y;crj Lapithm fii anch'efla una delle Citta Reali fabbricata da PaHda^ i^K do, e Licaone in commoda Spiaggia, chc la rcndeva Mercantile, 1 Sf^va efl'cf'io anche abbondante d'Acque , che tuttavin fervonoper coltivare Ic Bambage , e Canne di Zuccaro abbondanti nel fuo Territorio ; ondc conferva la premi nenza tra \ Ca fa Ii col ' mrmt nome di Lapitho-:, c voghono , che quiv) Ibiie la prima volta j ^^ trovata 1' inventione di dar forma al Vetrö, m« Corm'iä j fopra il Capo Cormachrti , hcbbe pure il titolo di Gittä , hora Cafalefca alle impure fiarr^me dell' Ottoma;no , dato^"'^'"' il fuoco alia munitione , e fottraendo in tal guifa fe fleffa j e le compagne dalle catene, volb gloriofa -al Cielo . Chitri Citta anch' efla , hoggi CafaJe chiamato ChitW^ xxx anneoo per i Giardini con una Ponte, che altve volte era, con-dotta in Salamlna , ed hora divifa )n piu parti , volge ftioltif Molini^ e nudrifce quantita di Bambagia. iäafi»/n y da Calcenore fabbricata , era una dclle quatrro Citta dedicate alia Dea Venere , percib frequentemente da' Poeti chiamata 2ilal':a , al di cui honore , e d'Ifide> vede-va eretto un magnifico Tempto. UiC'maria^ edificata daCinara, non fi trovanopiii rib anche jcxj:// ]e Vettigie , M^ di Umenea fi crede, che iiaun'avanzo il Ca-^J'xx/rz lale Ltmnari; e di Paka i I Cafale Pelentr'M. Gli Argivi vi fabbricarono Epid^ffro , eredutohoggldi 11 Ca-fale Pitharia-, e dov'e il Cafale Chtriani^ voglionoalcunl , che — Citlitri. XX XT XXXV Jfrorepja prima Citta , ä pa re re d i St rabo ne ta il Ca (ale Jcrccbipof, famajKs , el-a Gitta lionorata , c grande nel mez7.o deli' Ifola , prefšo dove hoggidi & Nicosia , c vicino ad eßa giä fi frifl^i!^ <^3vava rOro ; m a, al prefente non fe ne vcdono, che poche pt' rovine in un Cafalc , da -akuni dtttaTrirmit^U j da altri Ta-viagŽra. XK1X if/rrf^ntichifHtna Citta fh reftaurata da Lentico , 6 Lcu-Figliüolo del pnmo Re Tolomeo , che lachiamb Leucotofi-; vi,. Leucofia la difseio i Greci , e Nicos ta i Lati hi , diicofta 56. ^ da Famagofla , da Salines 14. da Ccrines 15. Nd tcm- pö -R-c Liifignani fii fat ta Ardvefčovale relldenza Regia , C Metro^Ii di tntta 1' Ifola, eflendo poÜa quafi cuore net mei* P ^^ ^^^^ Mcizarea y clic in forma di vago Teatro h dnto d' ogni interno da piacevohliimi fertili Colli , da' quali fcendendo molti limpidi Rufčelli, doppo haver' irrigata gran parte del medefimo Piano , s' unifcono poco fopra la Citta aj^Fiume^Pedco, che fcoire per lo mezzo di efTa fot- frefche , nume-che molti vi foflc Cormea gis fhbbricata da Curio di Cinara Figliuolo . Mk di Gohgi , che vien detto fbfle anch' efTa una cofpicua f^m,hl- Cittä , non li trova notitia ne dove , ne da chifofle fondata, Illuftrarono bens-^ 1 Romani con decorofe fabbriche una grof- Cfr.^r«. fa Terra Amiantm chiamata, perche vicino ad effa , piii che xxxvn in altra parte , ü cavava la Pietra Amianto , di fopra giä mentOVata, Terrapiß. Tutte le predcttc Citta , nel tempo clie gV Imperatori di-^*' Coftantinopoii vi mandavano i Duchi al governo , fiirono ri-dotte h quattordici , e pofcia da'ReLu/jgnani nelle fbicquat-tro fbpranominatc ; ma vi erano ben h 850. Cafäli , aicuui de' quali potevano uguagliaril ä grofle Terre . Parte di efTi ap-partenevano alla Regia Camera , e pcrcib fi chiamavano Ca-Jkii ReaJf; parte ne godeva il Clero , e fi dicevano „^If'^ji ßtci\ ed altri, che ipetcavanoalla Nobiltä, fi nominavano Cd- sp dhtfi väleryßm't. I piü cofpicui, e che anche hoggidi jfutTiftono^ furo-no Laphttb , S'^uri , S, Chvann'i di Carp^rßo , Lefcoi-a , Pelkn-driay Cbtlani , Co(7o/o , Pifcepia , Salmes , Ccrucchlia , Ctbna > ArzoJ 3 OtTiPtk} j Crufoccoy Soliay Mcrfuy ^ Lefca. pii cefptiui. TQ:tele Tut moltcGtlij Jofeme coni Cafali furonoanticamenteJiTire in quattro pjiti , & portioni, comc Ci «(.Celli Tolomeo, cioi-fd/iimnuad Oriente ^ PjiJ^al^Oc- Vlvijent cnfo , ylmjr/icf/j a! miMiO giorno , e LBfitiiiai\ Stttentiiotit ; MiciiTnrre p aticOfTi ic aftt'ua Jfl tempo die'KomiRi f ptrchedoppo dal Gmn CollftncioD b S»!« lmpri'i;ife jn Ht^nc. ColUntinopoLi trovandoli Ifüta affatio fpopolatä , rigdoardin»eradi Nobili Temp! i ti , al di cui nuitiero furiino pofcia ifcritti non foJp turti i tiobili Veueti, chefi mtmal. larononell' Ifola, mi atifh« ogjai Cittadino della RepLiblic3,ciie fi foffi: iiüttenuto cob Caiii aperr^ cmqu« anm in Nicosia.EI teriodc" Po-lari dividtvaü in einquc ClaJii düi /"jr'fijdttti anche VTanfamattiy Leftrri^PtTpiri.'iFj^AMj-' e f''t»ui iienth^ vineridu ilCo"pfi t utio formam da lei Näcioni, Lariti^ Crffi, Crfii^ jtrmrntj M^rfiiiti, e VrJ^ . I Parili ara no la geliCe piühäila ^e vtl* , conliiiciatiappui^to Psrifi,/-/n come fchia.vi, mentr« ol>bfigati Ji' Ibfo Pad run i fin Oai tempo de' Grtci Di^i, i tcncii; con rimpiegü diJIe prupri« Mifonc cufludlte JeSponde dpll ifola j cd alficwate da£[' inftiki "j-de'CorJkii, veai^itiu con mtta L lorv difcendüula /empte a'preJetci loro direiti 5ignoti btppoiecatl; e uoppo ehe i il-i Lat inidonai-ong co' Feudi i djveiii Eaioni ü giurifdiiiiu-ne anche lopra detli PapJci , era 4 tal fegno gmjTEii l infelJcc loro fundicionr, cJie vcnivalin tal voltacambiati III 8Jtretcanto numefo djCinj, ö altm fpecic di Animali > 1 i^/fif, e ^^rr^rfr/jjiyera.iy pmc del Corpo de'Parici j che eol cariiativo fufItJiode' 7 1" {urticolari, üpjr munifictniJ de proprj Padroni venivatiQ , 6 dü'cioiti in tniio dalla pre- pfr'i^i,/,-'^' detmieiiritiijfi libtramenterimejri, ö trattenuTi fen« il pefante g^go tIclU fchiadci , tTavrii^Li oonquedadiflfereniaperi, (he i ligliuoli naii nel tempo , die il L.*p»r9 eta f^firj« , li-miDcv^uo fotto la medefima dura Ci>nditftjj]«, r queilj de'Perpiriaij u'trung iTen;i, gijrdo iulo ogni anno 3'loro Padroni ij P^rpiria Cdlu ^ ch' eti monetadcl vjltjrc J'uti „ OiL.üo, primi rüifciavaao qiiinta , Ö lelli pjttt de'loro jnnui laccplii ;re(l3ndo pe- y i-f r6 Ttmpre i Ben i di qiiellidtieCorpi di Centtübbli^ati a' Padroni, cone quetli ifc' Pjrki . ^ ' ' Gli A^^a/t^ituLD^ fcldirifandorti dairAlbinij per d i fa fa dell' fbJi 1 qujli veniva men- '.i/ B b, b b b it/ri Crtri- i Vtnf f^Ii^'tit' pig^to I difroti che fofle lo Ite/To, il quale, contraf. tando con AtoIIo di fonar mcglio la Cetera, peri , c cho dalla Cetera fofie anche denominato Cinara, cotne ičrivc SVi-da diccndo t Onyra ßuf Thiantis Regh Cypri vafd^ , (luem ä)um ut ms^ßc^'s art 'ßcem cwn Ap>ll}>t; cmjn.'m pmjße ; ^uapro-ft fr etUm CmyyAS vocatuf eji ; qua nomn^ ad Cif^tam ( fji'fi CU ^hixräin) alluditur . Doppo k dtiirutctoie di Troia i Greci nc_i fcacciarono i Feni^j , vi regno poi Belo , che fü anche R^ di Tii-o , il q-.ial^ Gitta Gitio , e Lapheto ; indi Pigmalioiie di lui HgÜLnlo , ä cui fajcclfe Pafo, che 850 an-ni avanti la venuta d;I R:deAtore vi fabbricb laCictidel Cao nome, dove pol il Ri Ajapeiure confacrö a Venere quel ma-gnitiuo Tcmpio da Taci to ne I 1 Ltbro delte fae 5toric unto ceJebrato . HfM'fixi ^^^ Agapenore una dc' nove R& , ch? ft h di elTi divifero * riiflla , facendocgli la f.ii rertJiiiaa R^jic in Fcffh , eglial-tri in Oprl^ , im , in Cttriai^ in Anatuntay in Ckhb, in Sälamma , in Leticofia , ed in Littet bo , e cosi frä di effi paciftci fe ne confervarono il Dominio p;r pitt Secoli , bcn-chc talvolta turbata la quiete loro da pr^'potenti Ntmici , a' quali convennerocofttmirfi tributarj; come t'lirono i Megarc-u , Giro il Perfiano Mynarca , che vi tabbricö Cirincs , « fina5niente il Grande Alejandro , il quale nel ripartimento, che morendo fčcedel Tlio vafto Impero, havendo lafciacorEgit-cz^«/T.«;.ä Tolom&o Figliuolo di Lagi, vi tuconiprela anchc Cipro; di'Ttifinti. Ne fcaccib eg I i , e difVruire i nove Rfe ; ma ne fii eflb fčac-dato da Denaetrio Figliuolo d'Antigono Re di Siria , che lo vi life in una Batcaglia Navale : Codretco peri» que (to per la morte d^l Padre ä patTarfene in Siria, dove fii trattcnuto dalle didcnfioni col Fratello Selejco , lafcib libero il campo a To-lomeo Filadelfo di ricuperaria , continuando poi nella difcen-denza de' rolomit j fin'al mentovato AuJete , il quale ha. vcndo Taputo , che i Ron:iani amoreggiando le di lui riccheize J c quelle del Regno , col precefto di una pretefa ingiuna niandavaiio Marco Catfsne con potente Ar mata per foggiogar-\o , ne lafcib Joro libcrO il camfxj , privandofi col vclcno di vira i e d;i qui nc pcrvennc Ja prima dtftrutdone delU bellif^ priiKtiä' fima Itbia y mentre Catone la ipoglib di qiianco puofb ritro-pretiuJb , trafporraiidolo ad arriccbirne 1' £rario di Roma. Cosi ridotio il Regno in Provincia rimafe unito al vai1:o continente deÜa Romana Dominatione , finche nella gran di-vifione dell' Impero tra Ottaviano , ed Antonio , loccato neila portionedi queüo, eglilo ccHeindono alia Regina Clco-i;trra doppo haverlc ceduto il cuore . Giulio Cefarc perb con 'Egitto io riiinj di nuovo dir impero ; ma ibggiacque alia fc^ couda dtflrutfione ^ quaiido iiel tempo di Trajano Imperatore ribtlijtili i Giudci , lo invalero , lo depredarono^ c rovinata tfusn^i. ^^ Salamina vi nccifero fopra aooooo, PerTonc . Trajano le die-de un Re , dichiarandolo tributario a' Romani e quefti vi cotitinuarono , finclie dall' iticlemenza del Giclocoa la foprac-cennata ficcita di 37. anni fu refa i'lfola afiatto dishabitata e diftrutta , c fe bene S. Elena, facendola con le fue orationi riftorire , procurb anche di ripopolaria , non fi fe perb mai piu riempha , com'era prima- Airhora il Gran Coftantino comincib ä tnandirvi per reg-geria uno de' Barbni della iiia Corte con Trtolo di Duca , e ftr» (mcfti fi mutavano ad arbitrio degi' Imperatori , il che tb nel corib di piü d' ottoccnto anni . Sotto il govemo di quefti perb neJ mentre regaavain Gerufalemtne Baldo- vino III,, Hi per la quarta volta defolata da Reginaldo Princi, pc d* Antiochia , il quale per far difpetto all' Imperatoren ^tnm^ Emanudc nimico de' Latini, portatovifi con großa Armata» depredb tutta V Ifola , afportandone ä riferta di S. Amonino, innumerabile fommc d' oro j e d' Argen to . liäco Comneno di Duca ne divenne Tiraano , ed ufarpatore , mä per giufto volere del Cielo hebbe prei^o d'onde meno fe'l credeva il ga-lligo ; poicheael r 191. travagliara per tempeftadi Marc TAr-mata^ con la quale Riccardo R^ d' Inghilterra pa flava al fbo-corfo di Terra Santa , e qui vi approdando per riftorarfi , gli • fii dal Tiranno negato ringreHb , anzi alcuni , ch'erano gik sbarcati , provarono gli effmi della fua avaritia nell' eflcre fpogliati da'di lui Satclliti, eimltrattati. Sdcgnato per que {lo Riccardo , cntrb con I'arnil alia matio ncll' Ifola > e fuperato in ßatraglia I Taco , lo prjvb delU vira , e del Trono ; fcce diroccare dai fotidamenti Amatunta, ed altreCitta con molet Caflelli ; dandoli in preda a' iuoi Soldati , e finalmente par- Äfri?^ tendo y ne conccfTe Ü go/erno, ed il poflefib a' Cavaüeri Tem-plan' per 1 il quale paßato in Terra Santa contra i Saracini doppö haver ottenuto fopra di effi moltc vittoric morlglorio/b in Toletnaide, lafciando il Regno ad Hngone fuoFigriuofo nel ^ 1105. Qi^efto doppo efser paftato in foccorfo di Giovanni Rfc di Gerafatemme Aio Cognato , c portatc Tarmi vincitrici fin nel cuore dell'Egitto, mor) anch'efšo pienodi gloria nel rii8, ed hebbe per fuccefsore Enrico fuo Figliuolo in ctk di foli 9 meft; ondeafsunfe la reggeaza del Regno la Regina A Ufa fua Madre. E(sendo poco doppo per la morte d' IfabeJia Figliuo-w/unt la del Rt Giovanni > e Moghe di Federico 11 Imjperatore cadute le ragioni , ed il Titolo del Regno di Gerulalemme nei Figliüolo> diftribul eiša le cariche deirnno, e i'altro Regno, per la quale diftributionc refifi 'alcuni de' Soggetti principal! malcontentt, chiamarono I' Imperatore Federico ad invadercj Ifola, come f^e con grofia Armata, havendo appena havu-to tempo la Regina cel R^ Fanciullo di ncoverarfi in Bam-tbl. Federico occupata 1'Ifola, e fcacciati i Miniftri piii ben' FrArif» affetti, diede la cura del Regno ä cinque Balli aififtiti da merofe Mihtie Alemanne : Refifi perb qucfti fuperbi, ed in-jr». folenti I 5' accorfero i Ciprktt* dell' errorc commefso ; ondc^ ticonciliatifi co' legittinU Sovrani fcacciarono a forza d' armi gliUfurpatori . Cib intefo dall' Imperatore fpedl un' Armata di 38 Nävi , e li Galee per vendicarfi; mä ufcito all' hora di minoritil W Kh Enrico » puotfe ben difendere il fuo Regno, e reprimere gl' ingiufti Aggrcfsori , Hebbe poi occaflone d'impiegar il fuo valore in fbccorfO dt Terra Santa , unendofi al Santo Rfe di Francia Lodovico , col quale corie Ja nt^efi-mä forte , rcftando ambidue prigioni del Soldano d' Egitto ; mä liberati dopp con la reftitudone di Damiata , Enrico , ^ ^^^^ che da Štefana Sarella d' Aitone Rh d' Armenia fua prima^^r,™« Con forte non haveva havuta prole, pafsb alle feconde Notie ron Piaccnza d' Antiochia Figlia di Boemondo IV, che nel 1155 JI 5 gli partoL , ä cu'i il Padre non /öpravifTe un'an- rcftarono tirtte abbißatc , ConJuflcr.> an:he prigioni i princi- no jntcro- cd .ippeni rpo(ät3 ITabella d^ Ibellino raori nd pali Minlflri^ - ^ r- , ^r- '■.r,-^ jy no jntcro- cd clio .ippeni rpo(ät3 ITabella d^ Ibellino raori nd paliMintfln »c fracffi Giacorno Graa S'nir.-alco, e Ziodcl Rfe, 1167 f^nza havernc prale. AfTunto al Trono Hugonf y dctto sin- ilqualc ammosliatofim Valentina figliaola di B!Hnab6 Vifcoiiti che Ugppo Cugino del dcfiinto , cflendo figliuolo d' irabellaj Duca di Milano , mori prima di fpofärla ncl Pwncipeffa d'Antiochia , e SorelU d'Enrico L La(ci6 egli il Fii acclamato aH'hora il Gran Sinifcalco, ch'era prigionc-j G^iJi cognome (iel Padre , e voile cfTer chiaraato Liiiignano dallaj in Genova, dove andarono alcuni Signori de' principali aricc- Madrc per coiifervare il aonae dl quefl' Illuftrc Famiglia_» . verlo, mentre cgli per ottenere la liberta , afsenriadognicon- ciV^w i Niuno pill di cHo hcbbe unira aJ.^lore neli' Armi la cognitio- ditione, befiche dura impoflagli da'Genoveli, con^.e t^nclla di ne dellc pin bdlč fcicnze; ondctv^i'unZy e perl'altra cagio- lafciare in loro potere la Ci:ta di Faraagofla , le Gjbdie di optrt JiAi- ^ meritoil fbpranome di Gr^^, e come ä genero/b fau- Mare per centomila Ducati , cd il Figliuolo minore in ollag- tatif^ii dA tore de' Lctterati S:Tomafb gli dfeüico il fuo Libro dc gio , che poi liberb con lo sborfo di ©ttocento mila Bi fan t i . a.Tiffltf/tf. pr'tttc'ipum . Fii ad ogni modo travagliofo il fuo Regno , Salito sü'l Trono, hebbc poco doppo la fortnna di vederfi ag- poiche fin dal principio, che ne prefeil poiTefio, provb il ila- giunta alle Corone di Cipyo y e di Gerufafemme quelia d'Ar- gello della Pefte, e della Fame , gli mancarono lungho nienia per la morte di quel Rfe fenza fuccefsori ; onde ti:i il j Guerre col Soldano d' Egitto per caufa del Regno diGerufa* primo de' Lufignani ad intitolarfi Re dt Ctpro , di Geruta-lemme. A' (uttopsrE> piiote fopraftare la fua prudenza, efinal- emme, e d' Armenia. Cos: gOTernato prudentementc il Regno rnentc havendohavutod'lfabclj^gliadi Guido GraaContefta- pel corib di'lo anni , iardollo pacifico a Jtim fuo Figliuolo c'lfvanni I dl CipTo molti figliuoli , il Regno a GkvAmi fuo cosi chiatnato j percbe nacque in Genova nel tempo , che il fjitmt JO Primogenito, che ne pref&il pöfleiTo nel iiSi, mä vilTe uq' Padre vi fi trovava prigione . anno fob; fuccedendogli nel iiSj U Fratcilo Enrico Princi- Alia sfbrtuna della nafcica andö conglunta anche V infelici- HtK'kn rf pe valorofo , mä sfbrtunato , poiche il Soldano d' Egitto finl tä nel Regno ; poiche tentata con 1' nrmi la ricupera di Fa^ J>J . t—t Ti____J^ y-i________1>_____J1 T-.l™-: ____fl^ J' -____■ J- •___T! .-J__ Nävi, ch*erano nel Porto , e momare in Cipro , dove trov6 incurfjoni nella Soria il Soldano d'Egitto , quefto mandb prU nelle violenzfC del Rratello Almerico piii travagli ,chc non neha- ma alcane Galce , che approdando ä Limifsö , € sbarcate le veva ibfjerti da' Barbari nctnici, poiche queflo aoa folo pri- Genti preicro , c faccheggiarono quella Piazza j pofčia con.» voUo del Regno, mä anchc dclla liberca, mandandolo prigio* aperta gucrra , e con poderofa Armata invadendo V Ifola ri-Privm^hi xxc in Armenia; d'ondc non iarcbbe fbrfc mai ufcito , fc non mafe il Re Jano prigione degli Egittj , prefa Nicosia , e tut-gli fo/Te cib ftato facilitato da!ia morte d' Almcrko . Provb tut- to il Regno diilrutto, edcfolato , coa haverne trafixjrtata una tavia de' cöntrafti neir ambitions dell' aitro Fratello Ca- prodigiofa qaarititä di ricche, e pretiofe fpoglie . A! R& poi rnerino^ prima che poteße riftabilirfi ful Trono ; m^i fu- per rifcatcarti , c rifaÜre ful Trono convenne sborfare centoperati ahche quefti, ed ammogliatofi in Coftanza figliuoU di mila Ducati d* oro , che gli furono romminiflrati daila fedeU Federico Re di Sictlia , fi vide turbare le Nusziati contentei- tä di Gio: Podocataro con la vendit« de' Tiioi CaHdi, e d'altri ze dalle moleftie de' Genovefi , che sbarcati si Pafb defolaro- Beni a' Genovefi, e fu sforzato ad accettare U legge impofla-no que IIa mifera Citta , e poco doppo il travagliato Re ter- gli dal Soldano d i riconofčere in au venire efib, i fuo i Succe/šori, mino i fuoi giornUdoppo a anni di torbido, ed inquicto do- e 1'alto Dominio de* Monarchid'Egitto,ritevendoTinveflitu-miiiio , fcnžU la^iar figliuoli, ' ra del Regno da efli col tributo annuo di cinque mila . Venne perciö acclamato da* Popoli alk digaitä Reale Hu- Ritornato in Cipro , mori poco doppo ripieno di rravagli, ^ßfjf Nipotc d'Enrico, che nd 1316 fali sii'i Trono . S'appli- c di miferie ; lafciando il Regno al Figliuolo Giovanni , cho' ijT«"^' w/ ^^ ^ rifarcire le calamita dd Regno , e gli riufd partico- raflunfe co i tre Titoli Regj; mä piil che da cllb fii governa- c;«/«« larmcnte di ripararlo dalU gran careflk , chc fuccefTe ad una to dalla di hii ieconda moglie Elena Palcologa Figliuola ftrana > e mai piii fcguita inondationc del Fiume Pedeo , il Defpoto delU Morž^aj la quale difponcva ä fuo arbitrio di tut- «f/Hii quale diroccate in Nicosia gran numero di Cafe coa perdiradi tc le Cariche, diede agli Ecclefiaftici Greci la premincnza Co- piit di rrt; mila Cittadini , lece altri graviffimi danni . Si tro- pra i Latini , ed ingelofita con ragione di Marli di Patras, la v6 püi il Re con gh altri Principi Collegati all' acquifto di piü bella Dama dell'Arcipelago, favorita del Re, lefccecru- Smirne , indi ftanco di regnare , rifoifd nel 1554 di rinun- ddmente tagliare il nafo , eleorecchie, Tenza ch'egli ardifTe ^^^^^ ciare il Regno ä Pietro fuo rigliuolo primogenito , ritirandoii farne alcuii rifentimento , bendie fbmmamente 1' amafTe, cjj-j. * egli a vita fpirituale in una Badia da lui fteflo fondata nel Ca- ne hrtveße haviito il Fighuolo Giacomo, che faceva allevare falc Strovilo > con lafciare al tempo della fua morte fama di con la ftelfa cura, come fe foffe ftato Jegittimo; poiche della Principe giuflo, gucrriero j e pLo. Moglie non havcva altra prole , che Carlotta. Per maritodi I Pietro, imitando le attioni gcncrofe del Padre, .5' acquiflbil quefta Erede prefunciva de' tre Regai , fti fcclto Giovanni ^vw« t^i nome di Talente , polclje non flimanJo sfera liirlijienre il pro- Secondogcnito del Rh di Portogallo , il quale palTato in Ci- »^''IjH pfio Regno a! gcnio fuo guerriero , palihro nell' Afia hebbtu pro nel 1455 hebbe con Ja Spafa anche i 1 go verno del Regno, Sai crn^ui- nion , facendo lo fk-Jso di TorrG^;^, ed'a'tre Piaize di qucU.: CoJta ; onJc ritornato in Cipro carico di (po^lie , e di r'puta- vuto di Nicosia ; ma egli piü Guerriero , che Eccleiiaftico , tlone , liircbbe llato lltmaco il piü gIontj:o de' fuoi Anrcu.iri , yuviflofi , che quefla violenza gli era provenuta da'ConligU provcnne la violciua fua morte per mano de proprj Pa- lacro alio megno della äorella , ed alia propria renti, e per opra ddlo ftefso Fratello, che approfittandoli dcU vitL^ di queflo infoleme Favorito , per lo che fit coflretto ad S'ittftn ^^ rtiiaorita di Perim figliuolo dd Defmto , mcccfso nd rjyi aÜcntarh dal Regno. Mi ritoniatovi poco doppo nafcofameix-v'tiif^imt al Padre uccifo , prefe le redini del govcrno, nelekfcib , che te , ed entrato di notte in Nicosia, fece una fanguinofa ven-^ doppo haver ammafsata tanta quaocita d'oro , che üimb ba^ detta de' fuoi Jiimid. Intanto il Rfe iiaveva fpedito Atnba-Jlerale ä profonderne in tutto il rimanente de' fuoi giorni . fciatori in Savoja ä chiamare Luigi Figliuolo d'Agncfe fua Socio tä cagione, che, trovato fpogliato I'Erario non potefse il rdla , ch' era maritara in quel Duca , per darb alia Vedova giovinetro Re provederc alladifefa dd fuo Regno, quahdoaf- Carlotta » e dichiararlo fuccefTore alia Corona; ma prima che s^MJi^ falito, ed invafo da' Genovefi glie ne occuparono la maggior il Gencro giugtielTe, egli ncl 1+5Ä terminb i fuoi giorni; fc-parte ndle migUori Fortczze, fra le quali particolarmsnte Fa- guito poco appreffo dalla Regina.» , raagofta, e caricate fei Galee di pretiofe fpDgUe, quefb fopra- Alf hora i PopoH acclamatono al Trono Carlotta, applau-gitiate TP tv^iglia klnt:a^w^ FÄn;t^^o^ta da furiof* tempeftaj dendovi puiC U frareUo Arcivcfcovo , onde giimton;! i4S3 "itI^* tsfta- ■ ' " " Cccccc io Vtf 146 J Cjirjw Cßmara ^in» ^ piptt. Jo Spoib Luigj, prc/c iaderre con effb l:i Corona del Regno; malnibrfc alcuzic difHdenzc trk la Sore IIa jcd iJ Fratello, perle ma-iigne infinuationi de' fuoi Nimici, egli lo ftefib giorno dclla ^iia Coronanone depoftg i' habito EccleHaftico , al quale ma^l J& era potuto' bcn'acconnnrtiiarc, ufci dalT Arcivc^čpyado,(^al-^ Cicta , c Regno , riiiraiidoli improvifamente in Egit-.to, dove fti dal Soldano yratiylliiijentc accolto , e feppc cgsi bene ajutarfi , c farfi at^jir«; da Grand i di quella Corte , che quandö gmi^fcrogU Ambafciaton di Carlotra j e di Luigi per pirtn'iM ha Vere riaveftitura del Regno, gli riufd d' inrorbidaria , o proij^fTe una gran lite per ortenerne ä fuo farprc la fenten^ia ; ond' cfclufa la Sprella , ed il Cognaro , fi porto cgli at Trorto di Cipro , (iffiftito da po:ente Armata preftat^igli dallo fteffo ^oldano, Sbarcato neirjibla, cd occupatQ il GitftclloSeguri, poi Li-mißö, Pafo, Cerines, c finalraente Famagofta , fl-actiando-Mft^r^ne i GcaoveA doppo 90 anni, che la teticrmio , hnvijta an-cip't. che Nicosia , pbb ig6 Carlotifl, c Lnigi ä ritirarli in Rodi , e cosl cgli falito su'l Soglip, fu incoronato Rb nel 146: col no-citrpMii me di Qiacpmo II,, Memory cgli ce' favori ricevuti nel lem-po dc' fuoi trav^gli da' Ventri , Ii coliiju d' itninimita y e di privilegj , ptw par^icol^rrocnce voile mortrarfx grato al Cava-licre Andrea Corn^iro, che I'haveva foccor/b , cd alfiftito con fomme ^rofle di denaro per la gran lite in ^itto ; pcrcio bra-mb di fpofare Catcrina Cornara di lui Kipore , e figlia del CavaJiere Marco, come mcglio yicn' cfprcUb dall' Albore Ge-nealogico di quefta Regale ProHipia , il che parfecipato daj Andrea alia Republica , 1' addotc6 per Figlia , c cosi con le foleonitk maggiori fii conceß^ al Re con dote di ccnto mila Pucari, che le diedc il Zio , oltre makegiuje, edakriricchi Republica, c mandata nel 14 71 gccompagnata dj una Stjuadr J di Galfec a fcliciiatc il Rb , ed a rcndcre piü bel-JjqU Regno di Venere con la fua bcllez7.a . Brevi per6 furono i loro content!, poiche da maligna febre a{salico il R&, ternsino nel 147^ i fuoi giorai , lafciandogra-rtmii vida Conforte , che fgravataü d' un Utmbiao , confol^j il '^'""tult" afflitro per la morte del fuo Rc^iianto , d^ndogli un ^Jt^w' Icgittimo erede . Nc afsunfč ia Republica Vcnerj la protet-tjone , come havera raccomandato viv^m-if^- al Generale.» Mcicei^igo il Dcfunto , e con fp^ditionc d' iilciini de' piü provetti Senatori , e baon numero di ivliliric, non mancb di contribuirc le maggiorl ainiknzc . In etn di d^c anni i a coro^ nato il poftumo Piincipino, e col nome del Gcnitorc colloca-to ful Trono . Crefceva , e con efso crofjevano le fperanztj 1) wf^ fbndate neU'indole generolLt , chs iti kii fco ige va- jfi . Mä la Parca inyidiofa con tiilce intcmp^fllv.i troncj te-jicra pianta • AH' hora infbriero le fattioni , ei in efse le ri-volfe , non mancandovi alcuni del partito di C^rlotta , chtLj proteggeyano le di lei pretenfioni , Vi Hirono anche de* Principi efteri , che cominciarono ad amjrcsgiitrc il iertiie Re-Ptttir^m gno, e la bella Regina, e frii gli aitii Fcrdinandb RediNa-^tt^*. poli, che nc cerco i.l matrimonio per un fao Figiluolo . Cost pure Baja^et Imperatore de' Turchi , che meditando k fog^ gectione dcir Egitto , chicft alla Regina per Ja flia Armaca un Porto, che havrebbe fcrvico di naufra^'o all' Ifijla . Inj ratio rji cosi tempe flofe ia Taggia Principefi>. accercb 1' anco-ra facra offertagli dall a fua cara Patria , col mj^zo del di lei •ii^Jf Giorgio Cornaro , il quale crasferitoli hel mctzo del .J Verno del 1485 in Cipro , ieppe con calde , ed eiKcact ra^ inoifift. gjjjjjj perfuaderh ä cedere il Dominio del Rt;gno alia RcpS-blica J e portarfi ä vi vere co' trattamenti di Regina Torto il Cielo natio . Effettub cosi grande , e gcnerofa nlbhitionecol dichiararla publicamente a' fuoi fudditi, tacendo ipiegare inj Sttndtrdf un giorno prefiflo nella Piazza di Famagofta lo .Stendardodel-titi^il^i Republics , e pofcia accompagnata da' principali Baroni , wc^/ C daÜe univeriäli dimoflrationi dell'affL-tto de' Popoli , con-tCHti di pafiare fotto la foavc direttione del Veneto Dominio, s'lmbarcb fbpra la Veneta Armata, ed alia meta della State 1486 approdö alle Patrie Sponde , Accoka dal Doge , e dal Senato nel Bucintoro con tut te le dimoftrationi di flima , c_» d'honore, e condotta al Palazzo de/iinatole, fece pochi gtor-f.M liqa» ni doppo al fuo arrivo la ibicnne fiintione della rinuntia del Regno ; a prender il polTellb del tyale fü Aibito fpedito conj titolo di Luogotcnente Francefco ßarbarigo , e con quelfo d' Ambafciatore Pietro Diedo ä liccverne 1» conierinatioiie dal Soldano in Egitto. Men- S 1+7* JM ffKTtr. Mentre viveya il Re Giacoaio teneva la Republica appref-fo di Ini uno de' fnoi Patritj col titcb di Bailo, al quale dop- Jir^l""-, pp la di lui morce aggiunfe due Configlieri per affiftenza alla J^ 'c^*^ Regina f i primi de' quaJi furono Alviie Gabriel , e Francet CO Minio eletti nel 1474 a' 14 Luglio , oltre un Provedito- y/Zh TS fopra la Militia, che macdavano per fua difefa . Entrati^^^ pofTefio del Regno continuarono apprefso il Luogotenente, che faceva la figura di Vicer^, i due Coafigtieri, c vi aggiun- it^j^r^^ lero due CaraerHaghi , che havevano il maneggio di tutto il y^/J-^f]^ denaro della Canacra Reale j e due Caftellani, che tutti ri- cyr^ üedeyano in Nicosia come Capitale ^ e Metropoli . Un Ca-ftellano a Cerines , un Capitano ä Faraagofta , ed un Go-vernarore k Baftb , come Ii dira nella fine di qaefta defcrit-tione , tJelle occafioni poi ftraordinarie di fofpecti di guerra, baltro, vi fpediya il S'enato un Proveditore Generale con autorita fit prema a tutte le altre , particolarmente negli affari-delle Militie , e Fortezze , ed ij primo , ehe vi pafsafse coa quefta digaitä fü nel 1510 a'' z Magg i o Zaccaria Loredano, c r ultimo fpeditoyi a' 17 Giugno 1570 Sebafliano Veniero ? Si comincib anche del 1494 a mandare un Capitano a Sali-r^^^ Is nes, de'quali il primo fu Giovanni Molino q, Francefco , a«««^^' cui 34 altri ne fuccelsero , efsendo ftato Alyife Corner V ultimo eletto nel 1569; e quefti havevano la fbpraintendenza dcir importante rendica de' Sali, cd il comando fopra infinito numero d'Opcrarj, ed altre Perfone, ch'ivihabitavano. II GovernoEccIefiaftico fü lafciato nelio ftatü,iii cui fi trovava, come I3 Regina Alifa Mogliedi Hugone I hauevaottenuto , che nel Concilio Lateranenle dei 12 j g tbfse regolato, e come fi e det critto nelia Geografi a Sagra in fine del primo Tomo del noftro Atlaijte, acui ci rimettiamo. In tal gut fa fi confervb la Republica i I pacifico pofseßo di quef^a bell' Ifola per il corfo continuato d' octantadue anni , quando nel 1567 fi comincib a turbare il Icrcnodellaf'ua quie- c-.prap^ßt-le , ed il Cielo Jle/io col lume prodigiolo d* horrida Cometa''«f« pre/ägi le rovine , e le defoJanoui , alle quali poco doppo Ibggiacque . II turbine uCči da Coitanrinopoli , doue l'ambi-tioib Üelimo, meditando Ic depreflioni del Griftianefimo, s' era prefifsa fra 1' akre la conquiiia di quefto Regno . Ne fu in Ci-tempo auvifata la Repubhca dal fuo Bailo Marc' Antonio Barbaro , onde prevenne con le piii ibllecite appücationi a munire Ic Piazze delle Provincie piu efpofte , e particolar-mente quelle dt C^ro come le piü minacciate, Impiegfj due anni inCert it prepjterice Nemicu in fotmidahiU apparecchi fenia ij-chi^rarfi , (Ji4 finalmeote nel i feoppiö U rmehiufo veleno col far fermiri prima inGuftiütinopoli due Nävi Venete, pni in Nareiita , eJalcrlluojbi deirAlbaiilai Mcr-canti, eltitijtci. abbti=ir5perci6l4 R^epLiblicaifar lo ftetfu de' Negqcianti , c rubbe dt' iVcJjiiChein Venetiifiritrovaifjno," vigiunlep-icodoppjCjbjrChisuj i thiedt-reil R^cgj^o dj Cipro 4»p4i't«nemc ai Sulianocom; ) edjt) c^tfo di negativa i dichiamre la GucrrJi . Fütjueäacon^enevüfiii d asijinj accertiti , mi cun iiifeli« iurw Invfa i poicheu^cica I'Armarj^ TiiR-a nel 1570 dü' OiirdinrlU nümt^iofa di i^o J^i'ar-nti Gal«: , jOGaieortc« ^o f^i fJitvi grulle , c ivTioiie, gran numerodi Ciraniiifhli, e jo Ottem^at J'-tiandTtj Je-iiojppropfiiitoä ttafpmtarCsiv.iIli, comundara da MudaiiPafcii giunto m/i j;» alIcSplagseddl'IMa , sbarcöillii di LugJio ä Stline 60 mUa Fanii, 6oooCavill], jooi GuitUtöri, ed otcanii psJti d i Cm none, !'en',a crovar ontrjlo , peichc in parte cosi po-coadattacaidar fando, OOn/ifofpttTiva l(j sbatre . Con furfe dunque tanioecctdenii fi portüilJ sfTu-diodi iSJjcjj>iaC4pittfk'(lel Rcsno. tra Luogut^jiente in efta Nicol6 Dan dulo , Configlieri Pietro PiC4iit, e Mars'Antonio Pnuli; vi en ani^tic entraco Bernardino Polan i C*pitatiodj Salinä , coti quci numero di Geilte , cite da qut;! CilUllo hivgva cht prfr-MtLTTO efcrarre, e tutt(jil numerode' Oifciifjri ifi:ejiLfova i dieci mila Fanti, i? mille No- ,, )ili del Kcgno , olTrc I3 (Jüaniiti coiiiiderabdt dcglt Hjbuanti hibili ail" armi . Mj ron y^/^,^ ^ ersendo potliro entrarvi ma i alcuii foccorfo,c(jnvtiin?ro Jbccombeie alia forw de Ntmii-i, ^^^^ ^ e del loro dell;]no fatale) eadtrtdo vittimc della ba^b^rjv, ctlt il giorno di 9 StCttiubrc vi eiiträ afatlarndi fdngije ^ edi fpuglle. Duppo quefta fangji^inoiT^ cjitqujita fpedJ Muftjfa rEfurcitoverfo Famagolla, ^ ptT at «true (jtiel Prcfidio, pyrtartda." Uoi SüLilati sü L' piiii is delit Laiice lu icfleds' mi/eI i C r HC ida t i 1 J] N J cosla . iWi c iö mo ifi; mag» J oi n iii n t« I' j n i mo dt?' co rag gio (j (fj it 11 fü ri a; la "'* re fiftg Ilia , e ali i veiidet Ca i u n de ton vt n u e pel' aJ [' liora 1 A^ jt«lOri; i'upe r bi> r iti rar j i 1 cut- T nato . tirJ/hi'*" Ritorn!> pei'6 pii fomijdabj!« nel mefeiJ'rtprili I jji, conducendufüca nttanta miU Turch i J fri <1 uaJ i q uatrordici milaCriinntiZKrt , cquarantainiU Vtii t iirieri j u 11 pc »ume j,. ro i 11 fi 1 i to d i G u ifta e Ser vi. Era lla I a i nia n to la Pi.iii 1 tin fona t a c(?n I a fped it ione Kl^'"""* ft/Hrid. rjrono una collaiicereljrt ta ra finali ultima gocciadcllum fditjjüe. Dlfpi^lli dun^ue da^li AgRr^fsori eU aitacch), da gli Aggredjiii ripari, cominci&da jmbc le partl i tniijifaf; la morte con gl'iHcejidi ,c can le flfügi, Mü, (e btne quell etra no piu frequent i ncl Jiumero miggiori, diminuendoli adogiijiiiodaiproportione i Difenfori, fiimapowt riceven al CUii foccorfo, finalmmwdoppo 7J giorjii di üeriffirtii afialti, ne'quali t JO mila Clinno- pr^n/fe-rat e fu rono fcariMtC contra le aggred item ura, ridottefile raunitioni della Piaiza 1 foli ^ fette Bari Ii dt polvertj ne fii il primo giorno d'AgoiU capi tolsta Ia rcfa id honorevcji ctm- »i nifi /i ditioDt- petb non Tutono (Ja'Öarbirj ofaervatc , onde con ven ne al Btagadino CÜ* fjfirvtuv. Opt^eSignori prinnpaliparrarfi al Padi^lionedi Muflala , perchledere lapuntuale el^ futkine delle CapitoIatiotJi flabilire ; ml trovb fiemic in luogo delie ft state cortelie . CaiTiitndati de^feroratmi: richieilo poi ;tltcramentcil Bragadinodi bcurtii perquelle Nävi, che dal Fifed CTino ftate conceise per levare te Gen ti, v rabl>e d« tla Citti ^ tilpof? Ciä non cfŠeKdalleconvetttiontHccordato. Aiteröifi Mufiaiif edif^e v^alere in ogni mo^ do ficureiia, chifdendo per oRaggio Marco Qjiitliii NobileÜiovine^r di bcll'arpetio, che irnfiMi nella comitivi del Bragadinottovavafi . Loneg6intrepidan)«nte ilgtnarofoied ii Tiraniig Aße^t üji^ «ll'hora tomandö, che fofseto lUtti auvint; da Itgami y e levatidallafua ptefenia } indi , jj/iow , tt>ia allebrecK f cKs fi ripiri^anaj j la fees poi ftriTcitiare alle Nävi , dove fit aliato Topra uu' Antennl ^ fpittaccjEo d' ippUufcJ ill' ^ rrii4ra. Tuichefca j jndi ricoi>-dutto iielli Pjiiia, eH.e'poito a L ferro della BerliEia , fu ftorticito vivo^ volenHo Ja flef-■fa Muftitidjiicip3ggiuoU-KJe1.Pilai;MefKirt fpettatore di quell'immititite mictirio , fortertocotiinaJtcrabiltcoftinJadairEroegeni-iafij, che fpJrö I anima invites, Ti m prove, lini» al Titan 11 o I a rot ti fed e , 'ed autenticaniit) U pinprli njll'cfprifTione intcra del Sal-ma tHijtrtrt . PsrVe^ che il Qngue i^cl nurtire gLoiiofo rtifcitsirs« maggior furore ncll' ani> mocrudo di MuAafä, muntre com:ii]d6 ruiitverf3.1eeccidia de^ Cittadiui limadi; Asndogiid* incriideliteCOntra j vivt, o^b turb^ire U facri pace i* f^puiti ^ paich« eAIrato neUaCa.ttcdrale(lj 5 MicüLf>, prlmidicoavertirU m Mor^rh^a, feceapritie le fepolture , e gittarelWia ^ e le rencn de' iion licuri ilefunii... (^jfdo fii I'ulliilH) itto dellifanefli Tragcdii, can la q^uale (1 vide caijibiata P (foli, .^ItrcVolteCoioaiadegli Amort jii dell a barbarle., e dtlli tii'jinnjdu j folio U qua- le gtacorre il feCOLjdo ijecolo, the giice ojjprefss , hsvetido al I'hors pmvata I'dWi-na fua. diltructipae, dallji cjmle aoii f] £ pi^ th.u potuM rimetcere; Jneiitre i fuoi Hlbltanti ptii NobiU, e pili cumm^di, che vi rlm^fero, cjme i Pini, i Saderiui, i Flangini ^ i Singliti— £0, iS^no-chi, ed ältri, nonpatendo foffrire jIbarbitogiogo, fe nefono allontanati , ^ncetitwidoii täi abbiydunars lerictheloro poüeiHflJiijperjiCöVerarfi i godere nella Venera Reggia la quivte jcla liberti . Hoggidi la Porta Ottomans vi manda al Gouerno un Be-jglierbci ; che riliede in NicasU , e comanda a tutti gl i altri Otficiali del Regno , fuorche al Biy di fainagofta , c he af^ folutamente dipendc dal Graa Sigtiore , muntre quefta h la Piazza pitt d'ogn' altra con gclofia cuftodita , non permetten-doli di pernottare ia cfla ad alcun' altro , che a* Turchi del Prefidio. Non conferva dunque qucfto bcl Regno nlente pm del fuo paflato fplendare , annichilate affatto quelle Faoiiglie , che ilkiftravano co'TitoIi , e con lamagnificenza ; e benchela fertilita naturale deir I tola conceda molti commodi agli Habi-tanti rimafl'ivi , e che il commcrcio continue , che yi con-flui fee da tutte Ic part! dell'Europa , Afia , ed Africa, facili-ti loro i mezzi d'arricchirfi, reftano perb fernpre perduti in un' abietta vilta, perche, Ce facenicro conofcerfi opulcati j fi tro-verebbero fempre foggetci h raille travagli per le Turchefchc vanie, mentrepur troppoanche in tal guifa vengono angariati. Frä le Rcligioni fuffille con qualchc decoro la Greca , pre-fiedendo alia medentna I'Arcivefcovo di Nicosia eletto dal Pa-triarca Greco di Coftantinopoli , ed hä per fuffraganei i VcC-covi di Pafo , Arnica, e Cerines , con far egli la fua refiden-za. ordinär iamente in una Ca fa d i Campagna fuori d i Nicosia, (lore ha ilmiglior nervo delle fue rendire . Oltre iGreci vi folio molti CriÜiani Jacobiti , Copti , Armem , e Ghrgiam , chc . ' fono governati da Prea de' loro differenti riti , 1' efercitio de' quaii vienc i vi permetlö , come (i fe di fopra accennato , con 1 esborlo di ft'i piaftre per te(ta i come pure e permefib a^Lar tini , che vengono con gran carita alTiftiti , c tenuti lontani dal cade re nclle fupevfhtloni da' Padri Capuccini , ed altri Rcligiofi midigiiarj , che da Roma vi vengono trafmeffi ; onde le Linguc , nclle quali hoggidi fi paria in Cipro , okrc la Turchefca quafi da tutci praticata , fono la Greca , i'Arme-na , r Albanefe , c 1' Itaiiana . I Franccü , gl'Ingleü, ed al-tre Nationi vi tcngono i loro Confali , come facevano anche in tempo di Pace i Venetiani > fotto al foave dominio de'quail fofpirano di ritornare que'Popoli aff'Jitti , e lo Iperano bora , ciie fentono daile Venete Vittorie proiligau , e pofta in coflcrnatione TOttomana Pocenza, G h 11 til il k egl l la , « v lj n :i I li rc (id t n i.a ntl I a M e 11 upuli ttHiiih iit' (liNicusii, udCapitiiioii'aiiugDlta J un CjlltlkiioiCt'iiovs, eijutaicri Cdiltlbni in I'iiStÄ. NjCtiiij . Luügo-T^tienti itj Q/Jfo . 143^ Ii 4 Nüvembre afiimfff il goveruö f. Ffaiicef<:o ßirbarigo q. Giacomo . f. Girfjkmo da Peiaio tj. Lura Procuriitoie - tJ^J. f- Ciio; L>ütiiq. Alvile, r49j f. Andrea ta-buri^D il . [497 I". Cofmo PifquaUgo q. Paulo, r joa f. AnJrea Vtnier f], Ljoi). t joi r. NiCülü Priuti q-Cio:. iJ'^J f- I'ieti'o Balhiq. AKiie. i jo^ f. Crtllofi'» t.m^frt- no Muro q. Lore mo I joj f, Lorcni.-j diutmiatiq. Bctna^'do CuLiallere « e ProcuCatore, irn;l dill I jog C NicoIJ) Pilaui q. Andrea, 111 j f. Paolo Gr.idenigo q. Giulb . I j 14 f. Dujii Mir-W ill ceiluq. Antunio. 1516 f. Famin Mjrlik-l q.Girolarno. ifiüf. AlvUe Ariser q, Slmeo- Ij/O rie> I. SebalUjino Mortal-Dami.mo. 1 ^^^ Gi^cQma Bundomirr <]. Scbaliiana Cai Jlicru . 1 jlJ f. Domirnieo Capelloq. Cailo . t jij f. Oonl q. PdaiUo . [517 f.SiJuellro MInioq. Andrea- i f. Prancefco Bragadin Vcttort, ij^i fM Aoto-"j'riüiian . I jj I f. Stefano Tiepuloq. Patjlo - I JiJ f- Giovanoi Moro q. Antonio , I f Don i Multoq. NicolJf, I j jp f. Ftaucefco B^oaroq.Giacorna. 1541 f, CriHo--finoCipeNaq KrancefcoCautllefe. 154;AlvifeRivafj-Betiurdo. if^j CCirbCa-peilo Cavallertq, Ft inctfco Cava Here. 1547 f. Vitrore Barbangu q. Andrei msrl in jjtiverjio. 1^4!) f Salva tore M ichielq. Luci. rjjO. f. AlefHindro Cojitarini fü Btilo ift CollaiitiJiopuJj. I jjT f Praneefco Coppeq.MarCo. rj'5^ f. MircoGtimani q.Nical^. ijj; f.Batti(la Doniq.Aadfea. Ijj7TGio: Renierq.terigo, ijy^ f.Zaccaria Bat-fcarigo q. Daniele j lüürl in govtrno. I jtft f. P let 10 Navigier q. Bernardo. IjS J f. David Trevifano q. Pictro, i j f. Miiina Grade eiigo q- Zaceiria , rngri prinw d i patciro per U^ gav«- governo", f- T. Guoro q. Giufla , t f€6'f. Nicoli Qaerini q. Marco mort'jiel x 5Ä7 iq gö* verna. tjSj f. J^Eo^^inoB^rb i joq.Giovanni . t569f-Nicolö Dandoloq Girolamo, muri Jiellü (l.fefatici Regno, r5J9rSebjflrano Vcnierq. Moiti. r (70 f. DanjeJe Bar-barigo q. Lorento, il quale Ji on era per anche part i to, quaiido fü prefo il Regno da* Ttu^ Confi^Ueri m Cspro , !n due tempi MnnsTci i Veneii Configlieii in quefto idejno ^ -prima Tel Governo detla Regina (Joppo la motte del Ri , are 15 con Iti, il Biijto, e Proved it o re lo reggellero. Pol Ctfd^/^mV aniihe doppo ta partejjia della Regina , perche coi J.ucpotencnte provedefle™ ^Ea ficu-tewa, edoceoTtera? di quello, edunhamenieertrciNiTeroin elTo ia gmfliiia civile, e erimiiial<.SarannopeTd&fursfrguentemeni:eregjftr, Ijf^ f. Nicoiö MichieI D. 1114. f. Gio: Dol fit! q. Danide. rji j/ISebaftianoBoodomiero q. Gjacomo. i ji j f Alvl-fcGornerq. Doni, ehe mori ptimadi pittire . i ji6 f. Andrea Pwfaro q. Bertuccio, che morl prinudipniie, IJlSf. francefeoMarcelloq. Andrea . IJ19 f, Andrea Bldoer q. Girotam». 1511 f. Pietro Bilbiq. Bartolomeo- ipi f Sebaftiaiio Fofcarini q. Pietro . iji; f Don.Moftoq. Nicol6. f. Pietro Veuierq. Domenico. rji4 f. Sief;ino...... q. Dumenico. I ji6 f Marco C^eriniq. Franctfco. i jatf f. Girolamo Moeunigo q. Andrea, ijji f. Bernardo Venicrq. Marco, tJJl fSecordo Pcfaro q Nj'coti. tjjj f M. AntonJoOalboq-Girolamo ij^j f. Marco Balbiq.Battjfiamo i in RegEirnenco . 1^54 f M.Antonio Corner q. Paolo, tjjj fl Francefco Bembo q. GinilamO. I f. Seballjano Qi^iiniq Carlo-ijJ7 i. Marco Barbarigoq. Marco,che morlin Reggim^nto . T5]tS f, An:onioCalboq-Gjrolamo . if BaitiilaDonäq Andrea. TJ40 i: Mifliid Tron q. Vettore. ( ^41 f Fautino Dolfin IXq-Pietro, r J41 T Angtlo Nadjl q, Be]nar.fo. rj4; Betiurdo Pefaro q. Pietro J44 f. Gsfparo Bembo . IJ4J J^GafparuCtjjnarini qTtaticef-co . f. Bernardo Marcelloq. Lorecio, rhe moti in Reggimerto. r ^47 T And«a Contarini q. Marco. 1548 T Marco PeJirO q, Giroiamn . t J49 f. Matrio Sorati.'a q ciria. t j49f,ZaccariaBatbaroq. Daniele. 1 j 11 f. Alvife Ponte q. Antonio . f. Alejandro Zorii q. Alvife. ijjj f Girolamo Navagier<] Alfiie. rjj; f,/Igofli.i o Canal q. Polo. i jj4 f. AntonioZane q. Francefco f Mjcoli Mula q. Angelo, Jjj6 C Alvife Minotto q, Francefio. t. Gio: Bragadio q, Mirco j che mori iji Keggimenro. r AlvifeCapetlof.Girojamojchetiiariin Rtggimsnto. ijjUC. Lorerio Pil'anT q, Sil^eftro, che morl in Reggimento. rj jST Bernardo Mo to (in i q. Marco . r 0of. Bernat-io Belegno q Benedetto - I jtf I f. Girolarno Malipieto q. Viticeiiio, i ;6l C MarcoCico-gna^-Cs. ijSj f AntonioÄjriiq.Giacümo,ehtinor5ipri[na di partirt-. 1564 f. Benedetto Con ta rini q. Nicolö.ij^4f. GiacomoGrittiq.Giacomo. f. NicoliLoredan q. Et tore. ts66 f. Benedetto Mula q. G ^ rokmo. 1568 f Piccro Piiin i q. Benedetto . tjäS f. M ■ Ant onip Pri u Ii q. Andr«J. Provedtori Generali m Cipra . Erino nell' occjfioni d: q jalche bifogiio, i fofpetti nel Regno man Jato dal Sena to an-co bene fpeiTo iti queft'lfoli un Prowditore Generale c^nau tori ti fü prema i tut t i gl i sfTiri dellaGuerra, drlle Militie ^ e Forteiie, nel qual carico fuiono fpeditt i ftguenti .Ne! II JO Ii iMaggio fu eletto f. Andrea txxrcdan q. Luca. r 9 Ft bra jo f Fraocefco Bra-gidin q. Vittore. ijjr. 13 Mario rStl>aftiano Venier q. Moiii fii Doge, Lu- gliof. MattioStrmWq. Alvife. I jÄi. 11) Scrttmbfc f [Jtrnardo Sagrcdo q. franccfco . 15(14,11 Decembre rNiw>lö Zen q. Cateri[JO. 1566. is Geiiaio f. Antonio Brsgadin c . Nicolö, chemoriin Reggimento. rj66. ioGenai jf. Fj-jmcefcoBarbaroq-Alvife, 156^. iO Agoito r. Lofcüio Kembudjf M^tteo , che muri in Reg^itmenio . 157a i7GiUE0or. Scballiano Vetiierq.Moisi peri'anguQjj del tempo non puot^ ai]dari'i,ondeprefb il Regno di' Tmcbi, l[u tletlo Capjtan Generale, cd ottcans kgloriuia viitoriade' Ciuriolari. Capifani dslh Salme in Gpra - FÜ introdottalamilTione d'lirt CapitanodflleSalitie in Cipro 1'anno 1494, che fli eon-tlnuita fitio I'anoo ryi e ibno fucce/I] i queita eatici 1' infrafcriL ti per foprlinCendenia ^ e eonaandocssl de'Sütl, com-lb immeroquiii in(initod'Operaf j , c' habiia/ano ia una Terra i marina dalla parte di miiTogiornodffll'lfdla, pii veMo Lew tice, cbe col nooie di Saline fi chiamava i e qui vi primi sbarcirono i Turchi 1 "a 11 no t f 70, q nan Jo s'lmpadro-nironodl queila Regno. Nel 1494 il primoGenaiofielet 10 5. G ju: Multii q. Fiancefco, 14^4. Andrea Curn*rd'AlWfe. ijoo S Scba ilia no Sond amier q. Giacomo . tj»j S. S E cf& n o V i aro q. G io: t J 0 J' 5. Dijin enito G ri manj q. Rerna rdo. i S. Benedetto...... q Marco, r J tr S Franccfco Gdfi dj ÄteiTano. i ji; S. Antonio......q. Francefco, 1^155.Nicolö Conrariniq.Ca.ijrJj 5. Alvife Bandjmierq.Gi:icomo. jjii S.Girnia-mo Moro q-Min. ^ die morl in Reggimento. ijii t». Gabriel Cicogna q. France fco . J fii Battilla Bafadonna q. Ftincefoo . j jij S Mjchrel Fcfcatini q, Andrea. 1526 S. G ioi Ba ttitta Ci cogn aq.Marcij, chemoriinRe^ gimcn to. 1 jj 8 5. Bernardo Cicogni q, Marco. I jjt 5. Aliiife Barbarigoq. Antonio. ij^j Kilippo Corner q. Girolamo . I Jj4 S. Andrea Prjuliq.Bcrtuccio. S. D-^tJÜ'riuliq. Roberto. IJJ9 S.Bernardino Lippamano q. Antonio- IMi 5. Agollino Kj:idomii.Tq. Gio;, cbe morl in Reggi-mento. I 5. M. Antonio Corner q. fJicolii. i j4ä Ä. AntonioPremarino q. Nicolö. r 5+9 S J iro la m J Ma Ijpiero q. Vincenio. I j 5 f S. Ma r ino Griiin ig3 q, Zaeea rii -1; 5.Bertuocio Valier q Agaflino. i fy7 Francefco Bold£i q. Gitoiamo , che morl in Regs imen to > i J jl S-Francefco Q^eiini q. Sebklliano - S. Marino Graden Ego q, Pietro. 15ÄJ S.Francefco Vetiierq, Lore mo. 1 S. Vincenio Qijerini q.Scbaftiaao , chemor'unReggimerito. tBernardinoPollaniq.Marino. AlvtftCoraer <1- aoop^rcl psr I'auvifg ^lU picfa di quedo Regno da'Turchi. Dddddd ISOLA SS ! t/Sdvi^'k ihrn* »i?. fru>tit d 'itaZ Z iji üininö , je^yhz^falf 5 WhdMnti/Wlr^ 4ai C-'J^ra^o * a a J i, (h T^iuuourt Ca/n uiiti^jti^i Ca/a ^^'del v'.' lUchuriTi'^ortnt^ ; gui nei U^^rcdT J-harco oiillJjm^ in tfrrkj- rÄasw^ ft ^ JjVi'^ft Z- Sedanj}n b StiLsunin 'I \ I t,egh/; cömmant dl ^----mB^mmiimtntnt-= JiliiiH^inUlil ehe. quÜM wta itW ou cra^ ''ActAp cj:!J. ^r-G I y ^ J, Bata U Mitriio A , CUMoJ-j^ jjStwÄziw^^ cJiLnaäiS^^^^^ T-i^^ O C cn 1 ^ laCalcai^a^ y ^wy ^ BiriiZT-iiarv. ■tCff'ä Iii/ Ltjuale ^t Pf ^ At i/ _ ,____If. TÄ creähone^ x ^o o I Qran ^ 'ČArialr^iiJ^-, j J- Eiu-t'LL^h '.Lea^rdo i' O X MALTA, oWJUtLITA^ S^^s^r tän, e 2^eduata P. Coi on^iJi Cosnuyqr^o JclLi Se^reniif i^ta y i Republica di Tejietia, ÄlL^äustf'issiirw, et E^cžU^nUssinu) Si^rwre GIORGIO 'in T&ttčd^ iS ■ CZAT-te^^ 'am 'maso J retro 3L m ..... t-J-Gvuaru. A Gvlfo dl ri^l CC-rendi c )irntc( C tiiuri?' r larüri R rfji ''riarno I S O L A D M A i. T A. COrge dali' Ondc Afričane tra V C J ITA .opulente Sicilia , e -le Coftierc di Bar- —.Jt baria T Antemura-"l^lCMMlichif. ruwBM/« mo , i Jjoia mejps^. ^' ' qualciancorch.efie-i rile nella jnaggiof; parte del fuolo per; ^ F O KTK TutttiSo' tignit la copia de' nudi madgrn , che Jquarciano le vifce-le; campeggia nul-iadimeno fecondif-fima di gloria nel Je Eroiche, ecotti-(iiane imprele de' ^aialkri GtTojö/iw;-tani^ hoggi di Mal ta . Quefti corag-giofl Campioai imf^^ paftad col fanguc' ^erMggU piupuro,e colia Fe-' 5 vi Vil ^^el Cti C Jtr ^ X 17 1 de piu viva del Crif^ tianefirao, raccolgo jioä fafcile palmedclle piti famofe Vittorie; raentrecolla fcoH' fitca , e dcpre(lIone del 'Alcorano , inafHanocon generofi Tii-dori r Albore Sagrofanto del CrpceiUIb , ed inalzano sh gli Alrari a publico trionfo, ed a fcorna dell' Ottomana perüdia gli Evangelic! Dogmi . 11 di Joro magnanimo fpirito accop-piato airimperturbabile coftaiiza del Ifiro ralHnato valore fcp-pe cosl bene arginare queft' Ifola > ch' clla pub con ragione vantarfi d'eflere iin Riparo impenetrabile , in cui ü /pezzano Archi Infedeli , le iäette vibrate da i Barbari , e le fpa-de rubelli congi urate alio f^i;intamento dci Varicano . Mal-Ntmi^- ta, fcoopdo il fcntimento d Homero j fit giä detra Hipena , ^^af*^^ anrico foggiorno de' Popoli Feaci ; e CIpvcrio la piglib per jutt» HJ-rIfok , nella quale la Ninfa Calipfb j Figlia deli'O-r™^» P^ ceano , c di Thetis , albcrgb il Gra:id' UJijie doppo il fuo jiaufragio ne'ScogÜ di quelle vicinanzc . Ella ottenne HiHe-guentemente il nofne d i Meltta , b dalla Ni^ifa I^kllu , che in efla nacque ; b dali'abbondanza dcU' ifquifitürinio mele , che i Fenicj raccoličro nel le fHIiire dcllc Rupi la prima vol ca, clViii elTa ü trasferirono per habitarla . Altri vogliono , ch' cttenefle quella denomiiiatione dal vocabolo Siriaco Md^a, che lignifick un* Herba falubre , detta da i Grcci Kaupbiß, delJa quale 1' Ifola fi t rova abbondante . AI tri final mente fo-no d' opinion« , che la denominatione di Mdaa deri vi dalla voce Araba Melft, che vuol dire calcinaccio ; attcfbche V Ifola di Malta in piu luoghi mollra le vifccrc liiudate ne'faffi , e nelle Rupi col colore bianchcggiante a guifä di Calciiiaccio. I G reci la riconofcono col nome di mba:ta ; i Latin i Mclite , b Melita , gritaliani Alaha , i Franccii Malic , e i Turchi «'«M tßttf Molu Adaii» La flia lunghezza fe di miglia iq, la larghezza dt 12, e k circonfeieiiza di 6p in circa . Vcrfb mezzo gior-no ella ^ diftante 6o miglia da C. Paflaro Promontono dclia sutjißaif Šiciiia : dalle Cofticre deli'Africa ver/ö Setrcnrrione fi difco-fta igo iTiiiglia : dallo Stretto di Gibikerra all' Oriente looo miglia; c i loo dalla SorU vcrlb Occidente. Tolomeo, la col-locb nella feconda Taral^ ddl'Africa tra i gradi e 45 di Ipnglcudinc; c J4, C40 dilatitudine Settentrionale. Malšfoi, förmandüne una T^vola partlcolare, la regiftriamo ne' gradi 39 di longitudine , e di latitudine Settentrionale . Soggiacque anticamente qaefF Ifola fottoil Dominio de'Fe-Popoli deir Arabia Felipe , i quali in cfla fi trasferirono , diicacciandone i Feaci, che poi fi ricoverarono nelf Ifola Fca-cia (hoggi denominata Corfu^ alJa quale diedero il nomcj . Indi verfo T anno 114 d i Roma il Re Batto Xjacedemonc_j , doppo havere gittate le fbndamenta della Gttä di Cyrena_» nella Libia , approdb, e fi fece Padrone dell' Ifola di Malta . I Car. —'T — T— J Cartaginefi, che /cjtT*« V J ^ X T , / volentieri fop.*'"«^' portavano I' ingraiv ÄÜmento de' Re* gnanti ne' con^ 4el loro Impero p :Q>edrrono un formi-dabile Eierdto per la conquifta del^ Ifola, C con felicc-i fucceflb fe ne refero Sovrani; come chiar jameiite fi raccoglie da alcune Ifčrittio-ni fcolptte in Carat-tere Punico , i> fiaj Cartaginefe , fopra alcune Colonne, c rottapii di marmo ^ che tuttavia fi vedo-po difperfi nell'Ifo. la. Lefbrzede'Car-^ taginefi non furono ' giä SI poderofe, ero-bufie, che la Poten-^ za formidabile de' / li^ Romani non ibflo ■ S I C T I valci^ole h debeHarle ; intiperocfae , quafi ncllo /lefib tempo , che Koma trionfo della Sicilia, ibttomife al fuo Impero \ Iß-la di I4alta . La violenza deU' Octomana perfidia verib 1' an- ^^^ no della noflra falute 818 s' intrufc t i ran niča mente nelf l/b- ffUinmtll' la , quale gerne fotto quel barbaro giogo lo fpatio di due , c pill Seccli> fin a tanto, chc nel 1090 il valore fempre com-mendabile di Ruggkro Normanno Conte di Sicilia f^zzb agh w Herman SiTo tli IJftd. Habitant! di Malta le catene fervili , k perpjtua ignominiaj dal Trace Invafore, che ne fh air hora per fempre difcaccia-to. Da quel tem^ fin'al gloriofo Impero di Carlo V riconob-be per legittimi Sovrani i Monarchi della Sicilia; e nel 1530 il mentovato Impemtore ne fcce un generofb dono ä i Cava- , fieri di S. Gio: di Gerufalemme , poi chiamati di lialta ; i clTX^i qualiadiz6. Ottobre dell'anno ifteflb fotto la condotta del w/isja Gran Maftro F^ippo di Vilim ü trasferirono al pofleflb dell' I-fola . Sembra , che TimperftrutabiJc fäpienza dell'AltiIhmo Iddio ad interceifione del gloriofo Apofiolo S, Paolo , ch' in Malta operb moiti prodi^" , s'babbia cletta queft'Ifola pc'l p,^^ propuguacolo , bafe , c loilentaniento del fagrofanto Evan-gelo ; mentre colle Foitifi cat ioni infuperablli crette ne i po-iü piü important i dalla raffinata prüden za , e valore fempre fablime de' Cavalieri, la libertä deli'Ifola limane afficurata , come pure quella del Mondo Cattollco cancro al T invafioni ti ranne degl' Inf'edeli , Formano 11 fijo petto di bronzo piu wortifiat-Citta , overo Fortezze inefpugnabili j cioe la Valetta^ la Citta Veccbia , overo 1' antica Motita , il Bor^o S.Angelo, b Chta mto-riofa^ la Chta , b üor^o S.Mkhclf, bla^ü/y^/f, i I Caßdh S. EU ma , col J a Citta Cot i oner a , e Forte R^cajhli ^ ültre varie altre fortification: di fommo rilievo , Tutte infiemü , per la loro vi-cinanza, pofTono dirfi una formidabile Gitta, eapace di farc^ fronte aH' inondante barljarie deli'Ottomans perfidia ^ cd alia Potenza piü temuta d'ogni altro Infedele. La Ott a Valetta J overo di Terra-mov^ fu cofi rut ta con fon-tuofb difpendio da Gio: Valetta Gran MaflrodeU' Ordmever-fo il 1566 doppo che I'Ottomane Falangi s'intrafero nel Ca-flello Elmo , minacciando con temerario ardire di confagra-re r Ifola allc fiamme ^ e gli Habitanti al ferro . Concorfe-ca/^//« ro piu Potentat! Cattolici colla loro gencrofa munificcnza ad ^ invigorire il polfb de! Gran Maftro , accib nulla mancalle % ßsturß fs* quel nuovo Antemurale per renderfi inefpugnabile ad ogal at-tentato ncmico. II Papa diede norma col fuo efempio agli altri ; mentre egli sborsb 15 mila feudi , ed invib Francefco Laparelli lamofo Ingegtiiere nell' Ifola 'di Malta per affiftereal profeguimento delle Fortificationi . Volle parimente Sua San-titä honorare il Gran Matlro Vaktta colU Porpora Cardina- litia t nr. CittJ A!Sa Sdißtg . V Offt litia ; mä 11 generofo Guerricre refe humlliiTime gratie all'in-SÄfB^ «ata clemenza del Sommo Pontefice , fupplicandolq ä volerlo Lpütp^«. dirpenfare da quel grande onore. H Monarca delle Spagnc is-drJü"'cfiv trenta rnila feudi per la flruttura dell' acccnnara For-tezza . Quello di Portogallo donb trenta mila Genoviiie j cd il Rfe di Francia quaranta mila Franchi per lo fteflo fine. Fü dunque collocata la ibrtidima C i eta della Valetta fbpra un'eJe-vato , cdafpro Macigno ,, il quale fepara il Porto di Mar^aj Mufetto dal^ran Porto , ovcro Marza : Ella s' eftende ä gui-, la di lingua nel Marc, fiandieggiata da trž parti dall' ondc e fbpra Teftremita del Mn,c!gno s'inal^a i! robuftiflimoCaflcl-CaHtihdi di S.Elmo. Qui vi s'apre Timbaccarura ad otcogran Porti, s.Ejmf,, ttrh alla deflra di S.hlmo , c cinquc a'la ilniflra, ogni unode' /«w ^''^'•qy^ii g baftante a rinchiudcre ncl Tuo feno una potente Ar-mata Navaie . Da una paite vengono fpalleggiati dal.Caftel-]o S. Angelo collocato fopra 1' eiVrgmitä del Borgo^ u da Gitta vittoriofa^ c dulT altra parre dalla Citra Valetta .11 Cadello tutitai, di S. Ehio fi rrova circonvallaro da FoOe protbnde ičalpellate. sü'l vi TO Macig no, c difcfe da piu vigotofi Baftioni^ edaaltre Fortificarioni moderne, aiinturzar o^ni orgo^Iioibat- temato delle üquadre nemiche, 11 GranMaitro Alof'Vignacour soiAfqt^ profufe riguardevole fbtntna nel fontuofo edificio d' un' Acqui-«Ä/tfl. dotto, la di cui forgente s'allontana dalla Gitta, per vie tor-tuofe , ed alpeflri lo fpatio di otto loghe . Onde al preftnte tan to i Cittadini , quanto le Nävi dci Porto nc rice veno no-tabiJe profitto ; atteibche gli fpiragÜ , e fotterranei condotti trafjKirtano quell' acque ne i luoghi di bifbgno , e premura raaggiore - Nella medefima Gitta delia Valetta fiorifte con fbmmo decoro la Cattolica pictä, sj nella vaga ftruttura de' Tagri Tempj , corns nslle Fabbrichc di pili riguardeToli Cliioftri. I-a ^^^^^^ Matricc; h la Cattedralc d i S. Glo: gloriofo Au-vocato dell'Ordine , neIJa quale fi venera la Sagra Reliquia della Mano dcftra del msdefiiTio Santo PrecLirfbre . Le altre J If Mm ji^ 'Chieteibao S. AgolHno , S. Fraacefco , S. Danaenico , S, Maria del Gesü , S. Paolo , k Madonna de Car mini , il CoJlegio d sil a Compagnia d i Gciii , la Madonna della Vitto-jffw^/. rla , cd altre piu picciole . Campeggiano pure in eftä Gitta fette gran Corti , o vero Palagj architettati con ticca , c no-bile ftfuttura > denominati Albsrghi per V alloggio delle fct-te Nationi different! de' Ga valier j ; di Prove nza , d' AI-vcrnia , di Fraiida , d'Italia , d'An'agon.i , d' Alemagna, e di Caftiglia , o fia di Spagna . In ogni ALbcrgo rifiedono .alcnni Direttori , o Comendatori , i quali hanno 1'ingeren-'za d' amroiniftrare 1' entrate , c di fpsfare i Gavalieri della Religione , con quelle regole , che loro Ibraminiflra ä piEi G^rf^Ma- rafHnata prudeliza . II PaUgio del Gran Maftro comparifcc tra'l Gaftello di S.E/mo , e la Chiefa di S. Giovanni > in cui fi congrega per lo piu il Configlio formata da i Cavalieri Gran Croce , per deliberate gli afiäri piti importanti , che concer-^ ^^^^^ nanole loro glonofe Imprefe , cd il lufiro delPOrdioe - Pref-il Caftelto S.Eltm s^inalza ü maeftofo liofpitale degl'Infer-mi, il quale nel 1664. ricevettc notabile incremento , nella magnificenza delia fua ftruttufa , come negi t orna men t j della ricca fupellettile . Companfze in effouna gran lS^U ä guifa di Dormitorio con Caitiere per parte , dove gl' Infermi fono /f. " ' ferviri con pietä inarrivabile da i Cavalieri medefimi j e da quattro Medici , i quali impreteribilmente Ii vifitano due volte il giorno . Ancorche ogni Cavaliere babbia il fuo Equi-paggio coir Armi nella propria Cafa , come pure i Cittadini, e Paefam dell'Ifola ; nulladimeno companfi:e nella mentova-Atfirtak. ta Gitta fontüofo Arftnalc , ch'in \m tnomento pub armare piü di jo mila Gombattenti , All' incontro del Palagio Reale , ö iia del Gran Maftro , v' e pure un' altro Arfenale ab-bondantemente provifto d'ogni /bite d' Armi , eolla vicina Fonderia de'Mortari , Bombe , cd Artiglieria , dove di tempo in tempo fi liquefanno guerrieri metalli per 1' attreccio for-niidabile si dell'ifola , coine deU'Armata Navale. Poco hm-gi fi vcde una Prigione > e la Piazza , nella quale ü traflfica quantitä di Schi a vi d'ogni Natione: cd in poca diftanza giace ^^^«T'Ma Dogana > la Thelbreria , la Corte della Giuftitia , Ja Ciiw A-'/a CancelIcria , e due Magazzini Tuno pe'l Grano , e T altto pe'l Vino , Dirimpetto alla Gitta della Valetta s' avanzano riä, f jtfiT- verfo il Porto Maggiore due gran lingue di Terra , overo due ffliv^-^ j^acigni j fbpra queUo , che piii s'inokra vcrib l'imboccatu- ra de! Porto maggiore , giace il Borgo , h Caßdk S. An^sh, che nel 15 6 $. fü habitate per lo piii da Marinari , ed Ifolani di bafTa stera . Grande perb c il culto , ch' m cftä il Popolo efibifce ?t S.D. M. nelle Chie/e di S. Andrea, di S. Maria della Garne , di S. Spirito , di S. Lorenzo , dell' Annuntiata , di S. Scolaftica ; ed i Greci nel di loro proprio Tcmpio . La parte Setteiitrionale del Borgo S. Angelo e fre-giata da un Porto aflUi com modo , denominato Caracanä , in cui poilönoaflicurarfüLegni piüvafH , chefolcliino TOceano, La Cittd , b Borgo S. M'ichek , denominato ancora 1' Ifbla dclla Ssngls (tagliata col beneficio d' un Fofso dal rimanente deir Ifola grande ) riconofce le fue fondamenta colla pro-pria efiftenza dul Gran Maliro Claudio della Sangl^ . Quefto generofb Cavaliere nel 1560. fvetib gran parte delle Tue fa-lUnze nel fiancheggiarla in ogni angolo del fuo reointo colle piit vigorofe fortiticationi , che V Arte iiabbia potato fbmmi-niftrare ai pLirgatiffinio giiiditio d'un'Heros fempre invitto . 11 di lei fite e fopra 1' eftternita della feconda Rupe , havendo in circa una lega di giro y gli Habitant! fono la maggior parte Marinari , 6 Cor far i , e vanno in traccia de' Legni infedeli , Dietro il mcntovftto IJorgo s' apre an com m od Ii runo Porto , ^^^ ncl quale fogüono per lo piü approdare gli Olandefi , an-corchc i Legni dell' altre Nationi Criftiane vi pofUno gittar 1' Ancore a loro piacimento i le fueChiefe piü coCpicue fonodi S. Maria Porto ialvo , la Madonna della Virtoria , S. Fiiippo ca/v^-^ . Neri , e S. Giuliano . Alla fine dell' accennato Porto vcrlo [' Oriente , giace un'altro Borgo denominato Bumiola , ha bita-to da Marinari , e pofto all' incontro de' due Porti , i' uno de'quali ^ chiamatu Marfa , e 1' altro M^iif^i pcchlit , La Citta vecchia ri cono fei Uta da Toloinžo col nomc d i Milita , fü co-rtrutta da i Cartaginefi ncl tempo , che fignoreggiarano rutta rnbla : hoggidi gl'Ilblajii la chiamano Mcdma , II Temp+o del gloriofo Apoftolo S- Pietro , ch' al prefente ferve di CoK au,). legiata , fü la prima Chie/ä , che i Criftiani vi Jiabbiano to-ftrutta doppo che T Apoftole S. Paolo vi publtcö ii facrofanto ci-vi. Evangelo . Fuori deila Cittä fi vede la Chiefa dj S. Agata , le di cui fbndamenta concedono V ingreflb alle famofe Ca verne difpofte in forma di laberinto , e talmentene i loro viali con-fufe , che pochi ardiicono d'inoltrarvifi per non pericolarc. Circa il numero de' VilUggi contenutl ncH* Ifola , diverfe fbnö le opinioni y imperocbe Girolamo d' Aleiländria nella fua Relatione delP aßedio di Mefllna , ne fece mentione di 46. Jw-"''"-ßofio di 40, cd alcuni di 50 fbli ; ma la verita del facto fi ^r, che tra grandi , e piccioh , fccondo il rippürto de' Cavalieri , e dri Daviti , arrivino al numero di 60, II Villaggio Pa-rocchiale dj Naxatv contiene forto di se i Villaggi di Gregar , dinatan,. Mfißäf e Mufiimet, II Villaggio Pa rocchiale di Bircarcara com- ^ prende Tard^ Lta»Bdfatt, Bor dt ^ e M^n. Cordi non ue hä alc uno . fubordinato. LaParocchiadi 5. Marša di Birmiftuch abbraccia i Villaggi di Luca, Tarcien, Gudia, Percop, 6 Cmop, S^j Maca- ri^' hfha, e Fanugb. Alla Parocchia d i Sigku Ibggiacciono f^bir , a^'^if-Siluch, e C^re. Q^lla di 5. Caterlna hä Ibtto di s^r B'/JUlia, Za-car j Afäac jVannt i Ghas jC Bishu. II Villaggio di Zartk con tie- d/J. ca«. ne Crendi, Leu, Mderi^ Buvaccar, e Maim. Doppo fieguono le Pa- " Tocch^ic t^jTabuit^ Mu^iy Aldu'm y Omgliy ed aicuni altri piccioli w Villaggi. Tre leghe dtllante dalla Circa Valetta verfoil Settcn-tri one s'i neon tra il Villaggio di Ha^aaro fregiaco d' una bell if- j'i/A^w fima Chiefa , nclla di cui vicinanza fi vede un delitiofb Giar-dino col nome di S. Antonio , quale co' nobili intrccci delle_j Piante ugualmente leconde ne i frutti , e gradite nell' ombre allaga di gi ubilo gli aniiiii de' Spettatori . Nel Juogo medefi- ^^^^^ mo 11 ammira un ibntuofü Paliigto, in cui I'arte fefe git uki-lont;"/^?* E e e c e e rai mi sforzi nel fregiarlo ia piu luoghl con giuochi d' acouc , che hora zampi JatK> in piogge «tiinute , hora fgor-gano a gu»fa di precipitofi Torrenti-» ä tal"'/egno , ch' ä Joro piacerc fprigionano tutti i moti delPonde . Vi e pure un al-. ^ Gtardino meno diftante dalla Cittä ^aleita , dcnominato S.Ciufeppe , dove i Gran Maftri Ci trasfeiiičono colla Cortcj, per follievo delJe -loro ^pplkationi. Mi \\ pift fpatiofo Giar-^/'ij^^'dino Aetutite al <2ran Maftro^i h quello del Bcfchtto ; qua-t^tt," Ic s eftende sil T emiiienza d',un*atnpio Macigno ridotroä for-za.di fcalpellolad una vaga figura; indi fii ricaperto di ter«, cd ornato di quelle delitie, .che conven^no ad uji gran Principe. In diftanza di trž: miglia dalla-Cittä d i Malta veccMd , forma vago jjrorpctto un'akro Giardino , h fia Verziere ^ co-piofo d' ögni -fpccic di frutti piü delicati, e .abbondante di ac-que pretiofc . NeiU parte Meridionale deirifola, ches'affaccia verfoTri-iSftitj^iH - poli, non s't neon t rano, che preči pi to fi dirupi» Mo ntagne ig nu' de, C voraginofe balze,'che precludono l'ingreüb alle Nari; ma verfo r Oriente fi poflbno gittar V Ancore con ogni ficu-tezxä nc i Porti di M^n-^a Scala , Mar^a Sirocco , G<^'o ^ Pie-tra Siatat che giace all'op^fto dcU'Ifolcttaf«QCrrrf, bFotfo-Ja. Inoltrandoci verlb Occidente inconcnatno due gran Gol-Ü , do^ jijit^egay c Porto del Mt^aro : indi fiegue la Spiag-gia Mekca dirimpeto aH' Ifola di Gozo; e pafländo piü verfo r Oriente f fi fiiugne al Fvfto dclU SaUnc Avanut41 ap* ftflfjra^ie . umJecimo he ft lntelrtic* fed« colle (e^Ltnti parole . ftf ttäfjfrtpst/it ft(i , Ond» ß pu6 cuacedtre feaii alt«. «tione t eh" alle Spiaggfl d i Malt* , come piife ne i conSqi di R.igufa il nitn-tovatoApoftotoill tempi, eeoJi£Tiiiiture dlverfe ure äffe ne'Scogti. Dipiüj ö datio verüno , tutt' il bifognevole ,pe'l loro decorofo mantenimento \ e per la fuf- ^^ iiftenza degli Habitant! . In alcunr luoghi -dove i rhacigni ' fono meno frequenti , ogni Albero > ii Pianta fruttifera chc li trova nell'Italia , facilmente Vi alligna ; atizi germogliano frutti di fomrna ifquiiitezza » e principalmente due blanche, Pfar;. C nere , dalle qua! i non if premeno vino > mä bensl le vendo-jio nellc Piazre , Gli altri Frrjrti piü regalati fono le Ulive, Mandorli , Fichi , Cedri acetoG , e dolci d' una belta , e vaghezza fingolare ; Abricocchi j b Muniaghe , Per/ici d' Itraordinaria grofTezza , Msloni , c Ca voli fiori d' eccellente iapore ; ed ii tat to vi riefce anche piü dclitiofo , ch' altrö- ^e J per i» pocaj, •quantita ^ che fc at Taccoglie , L' Ifola peraltro pen uri a ef-tremamente di Le-gna ; onde pe* 1 cot-tidiano confumo li fciVono degli efcre-menti d' ogni Ani-malediil^cati al Sole , Werts di certi Cardoni Sclvflggi ; eg!i h perö vero, che i piii civiii abbruc-ciano legna d'ÜIivo trafportate cola dalla Sicilia , e vcTi-dono a libra . Gli Animali , che nu-drifce quel fuolo ^ cxsnüftono tie i Mon- A^m^n toni , Capre , Por-ci, Galline , ACni ^ Muli, ed alcuni fti-matiflimi Ca vali i > i qualinoQ Ij paicono d' altro , che di Pa- Ptffjfta Ji dlMaltCL aHa t Haeruditofeinello il miiaculo , quapdo L'Apoflolo fcoHe dalk mino 11 Viper^tuicitd qii.ite trritaci Jille S;unnie, , cfce ivi *«efcfo it fuoco pet afciugarfi; Ce l'iccsmwta Ct-vaiierc ntrn fofle ll a to itiiinj ro Jaconteft i irr* ga t-i li, e d alle pro vt ■ utea t leite d e l;i*Ho , ut^'JIr ^ ^ SS'o f parte de ■ Scriti o i i degn i d i fede. NcHa medcllm^ Cbi ;fi lo fteCTii jilladeftrtdelSantoper vomit»recolUmorric^Turiilpr»;;(i«to vcteott , AU" hor* rimL* rando i Atl ütitj l'Apijftuloimpiagatodal mo rtiferoSitrpe, ten mero per in fül Ubi le ^ < kl fubito jI vultiKTdcivefreiitcpeggtamnel cuotc delS»uto, e privarlodl viti . Mk doppo moko ttmpueoiiofcendo^lj Spettatori , il toflico non ofFefe T Apoßolo, eredetterg , chVeli foireut) Diolnterri , come fi Itgse Hell' ultimo Capo degli Atti Apt>ftolici . äiL>|.rj U a-iciuoviti P it tun fi v^d« U fejutnie Ucrittione. V'pf'i titUrt , fiuflra PauH IßTillhltf Mannm ^nva-ür i Is Irf/iJ^ ^rw^tm fopta Ai^ni^t , (j nsrhh a4imii omflt virut . C red o no pä 4 rtie n t e gli Hi b 11 i n f i di II • I foU, fh« La behed itt Ion e deir A pofto) o fi /]a tiler* MaJt^ (W/f inugnia gola deUtjro Paej;(i tal ftgno , th'iti MMm iionusfca cofa afcnna vsnefici i M j/fart ani] fecolifofle trtiporuto Aijima e , 6 Planta d'impufTiüne tr.jligni , fiibitu cqI vi* jgoi« iTitjrtffwoptrdolaviEit. icegiiingonodj pr -vane fenfjbUmentci'efietto dell'atMBnfl,-Vtliir^i. trt mi rac o lo con «!tra ifpiirjunia, impcrocheT;tceolEoiio dalle Riipi, t dal torrcno Taflofo »Icune Teaglie, 4 ÜJigut Impitftrife ä guifadi quelle ile'Strpeiiti, lequült polveriiice^ b bevutüin infufione, riefcoj,u p^ctnEf aniidotk> per repriitieie ogül (]i>aliti vtnefiea. S'at-Pittra Jst- tiiWifct pa rili«üte u ni vitiü amini rabile i certi; Pittre , 6 Ten a, denominata Grsii^ di ta Gratia f.i^dfl/j, iiuo fylocuntro il morlo , 6 pizzicatuia dcglj Aiiimali veleiiofi > mi ancora ü J.^*«?/!?. fuDiiaiHüJtiBalfiVJiitcrihitiflfavijganti, eonfonnii tuü'il Mondo Catcolico n'i hormai dali' t fpcj k; i) I* te 11 iti ca t u Sä <] nv i jiu rttrerao fot t o fi lent, o uii c« n i m u »ro prod igio, e he Priii^iTf rf; I'iiittfiibiltprovjdenTadeli'AltifEmovioperaiidonitlaGrotta (<^Qalt fü gii la Prigione f.fWtf, «11 toča C a fi s II Ifola di Ma/ta mentre i Fcdeli ne irsfpyrtano ugniannü qüaniitä prutligiofa dl SaJio, c Terra ; c puie mal fi fminuifce , v^tndoli fem p rc 1 e Spi) 1 i4e, e pa v im C n [O dell ■ A fl 11 q ne I la inedermia cuii fill tn la. La inaggior parte degl'liblani comparifcono ianguigni , ro-bufti i e moico bene conipldhonati ^ a tat feg no , che fi tiu/» mcrano ttiunt Animaie it'tplic^ iff Mahtt. glia, cdiqualchepoco d'Orzo. Q^^nto a* Sclvatidm U Caccia fi rende molto dilcttevole colla prodigiofa quatitita de' Conigli, Lepri, Pernici, c molti altri Uccelli, i quali ne i mefi di Marzo j e d'Ottobre volano in maggior copia per le fuc Contrade. Habbiamo gtä detto, che dal tenipo, che TApofloki S.Paolo be-nedifle 1'Ifola di MaIu , ßiun'Animale velenofo pub vivere, 6 ^^^^^^ propagarfi in eflä: anii alcuni Ifolani teftimonj di vifta aflerifcono ■BfUlttft d' haver conofciuto alcuni Stranieri, i quali havcndo tmfporta-te molte Viperc in Malta , giyocavano con effe con tanta i^-vipt^tll'^. railiaritk , chc ie maneggiavano , approifimandole su'l nudo fcno , fcnza riceverne moleftia vernna . Q^fto non e altro, che un continuato miracolo , ch'il Sommo Iddio fempre mi-rabile ne' fuoi Servi, opera ä maggior gloria del Santo Apottolo ; poiche Autori d' autentica fede afferifcono , ch' in Mdta , primache S. Paolo vi fmontalTe, ogni angolo era un Covile di Serpenti , Vipere, Scorpioni, Rofpi, ed altri Animali pefti-* feri, pe'l fommo calore del Clima , che maggiormente irrira-va ii bollore del loro tofTico . I piii civiii deli'Ifola vcftono af fai decorofamente , e quafi alJa Stciliana i ma gli altri di baf ^ fa sfera ü coprono con un Cappotto j chc fcende fin' ä mezza cofcia , e fbpra'l capo portano una Berrctta celefte . La poverta coftriiige alcuni di cucire Ic loro fcarpe taimentc aila ruiiica , che le afletrano tolle Pelli fenza concia i oiide quan^ uo tA'uma At^tif. Tranftff. i'li/itralL Arrai ufau äi,^/' IfaUni. Gatii fnjnttvttu Ittfi > yiusTHfn (f Hfl^rasrl, do caminaiio , i loro piedj pajono le zampc d'un'Orfo , bd' altra Fiera felvaggia . L' Idioma piu fa mil i are dell' iiüia c TAraboaffal corrotro, c qua/i ogni Villaggio hä il fuo accen-to i e pronuntia diverfa da^li altn i ma la Geate civile , ol-tre il linguaggio naturale , polliede 1' Italiano > cd il Fraiice-ie . Pare , che ne i riti de' loro Fianerali , ancDrche fieno biioni Cattolici , rirenghino afiai dell' antica Gentilita ; men-trc alcuue Donne accompagnano il cadavere alia jfe pol tura con pianti, fcliiatnazzi, e gridi lamentcvoli ; pcrcuocendofi il petto , ftrappandofi il crine dal capo , Ucerandoii coil' ugne la faccia j e ^gurandofi il rimanente del corpo in taltj guifa , che pajoiio difperate . I Congiunti del Defunto fi re-cidono immediatamente i cape! Ii , e con pianti natural i , ö sforzati fi gittano lul cadavere , gridando con nrli hotribili , e quelli , chefanno piu imorfie fbno i piti ftimati trA loro. Gl'invitati al mor tor io comparifcrono per Jo pik mafcherati, coprendofi il capo iin' a i piedi d' «n ftrafcino k duolo ; e gli Eccledaftki tengono , per lo piu , una Crocc » ed una candc-la nelle niani , La maggior parte degl' Ifolani 3' a rman o dl Spada , collo Stile al fiatico , e Frecce aguzzatc d' ambe le parri , che gitrano fopra'1 Nemico con impeto , e difmvoltu-ra ammirabile; ina le Perfbnc piu civili portano lePiHrole alla cintola y ed il Mofchetto in fpalla . I Cavalieri di Mält^ mantengono inccfTantemente fčtte Galee alla Spiaggia dell'l-fola con formidabile equipaggio , e provifta in taie guifa, come fe in ogni momento ßdoveflerocimentarecol Nemico commune del neme Criftiano , Scrilfe il BoHo, chc nel 1590 glt Habitant! del\' Kola di Malta no« eccetlevaiio il namero di z7 milai mä al prefente iiamo certiHcati, ch' afčendino ä 40 mila Anime , comprefi i Cavaljeri , e Soldati , havendo cal-colato, chc gli habili ä porrar l'armi arrivino ä 15 miia Per-fone . Si mantengono pure ncll'lfola in circa 400 CavalJi , i quali non fervono ad altro impiego , ch'agli efcrcitj militari, che ogni fci mefi fbno generali. Eionierij i {jtiajj furono aui'intj tri Terji inftJeii nelJs defoIaUcne diJla Citti . I mep-tuliti Cavalirrj , J ratend o flj vero iclo vcrib il Cattol^chirmo , iffiilcror.ü con vigu- '{."'■'^'"ß* rofu butrdo a'Prinffpi Oirtiani ptr la rii:onquJfta tlelk Terra S^tnti , e drcon^ijl-" Jando la CiTti J Aert , fe tie leCero glariufjinenie pidrOniiHi u.Ji Ltiglio Jel iijr. j. dove (Ubilirona >i Ifiro fo^gioma . SfPEa pfrJtre tt'iiipo , acvimari dalto fpin:o ma-gninin ) ch il fetvore dtlfu vm Religionc , t> Ii notlJti del fitngue loro fommiDi-llravs , hebbero gvan pjtte ii:lla. ncoinjuilla dt!li Tern Santa , dcjft;' i'uront) di i Pjjjicipj Criltiani iflvoäiti d'una Pjrte dtl Regno di Geruft'enime , ^ll' hoia Eme- ^ riid iu/l^iaw R.t di tiipro jip cinfe ^ iiomt de i Catr.jiiči il Düdema Reale j itii -tii^"*«» d(wpo U morte di qneftu Munarca , i Gavalieri di S. Gio: Tjcto Ja diretciohe dr Codified« It: flat J hebbertj la fovrainEendeiita di quella fagrofjrca Monarchic - Circa . J'ftprt/} I'ariiiJ 111J flclTi Cavalieri fcuflčro il tiaibuto giogo da) [a CFttä di Vjimistt/t jq if iff dj i fg'tta , mcnriL- f; o' impairomrono iorto U diretciouc del Gran Maflro CutrifU Ji CanaHm . Momeircuta . Njo fü gli di mlnarc Hmürfo U ^loriofi impreri dcr'CatcJieri ael ri60. -^r^n^fffJi qujndü criyorarütio nella ftonfitta de' Saracmi coll'acquUlo del Cartel lo d i fbsicj U prude condotci del Graa M a At o iii^iM dt . Q^ndi frtfniL'iido di tarLarifo fdegno il ShJ^bs f^iJTff , rsdunb tucte le fiirie dcgl' jnfiidcli futto Crf^f//* baiidierc ^iTa fui tititinide , e tiel nfij s' intrufene! Ciflcllo Ajfur , e 1' anna I-i6iair. 'itffeijrttrit*! preiro L Qttä tf Aerr , Atmm y b PttUtKoii^^ i Cava litri BebWu vn d' Atmi affal .li/avanraggiofo j e trJ anai doppij Jo flello Soldaiio fnvafe il Oltti („jj. Calfclio di t^Bf* , idi AJp/t W*. Non gii per <]iiefto s" jitGaeehi P »nimofa coßinia '}*glisndo i di Joro fpiriij güeffieri nel ij?a. alterraro- ' Bartari . HO r cTgo|>liofo Tujbante dell' Ott« man a perüdla colli Icon fite a tOfale de lie falan^ gi Turehefche fotto te mora di Msrgät . Üi radunb di nuovo ad un' empia congiurii tii:to r AbiHj pti- ilpianure la Crace Sigrofunta di Crillu dalla 'J>rra Sanu j ed tl J^arwdt* Sildsne iitiiihfair ne iu il C^ , ((tiile rapi tolle fpiecate v(o?f:nie I'accennata For- mrdfjlmi. tciiadi ^f^r^rif i I CaFslieri GerufüliiQitani iifit laifj. Elgetierofo perto e'Cattoliel Cuertitrt oon (ä biillante d' ai'^iaate il furiufo Totrelite delta B.irbarle y che da N'u^zi nf ugni parte Inondava le PiitM pi^ridiate da i Cnvilicrl Gerofyfiinltanj , quali nel fafßi. liU^. fütortD coüretEl di ceder« al färro jieiTiifo T^i^a nella Strikt ^ coiTie pure Ji-jitnt^ c Samti. Ii (WOv0 SeUems Mele^truf^niTH^tiy li oru'jgljo infernale , ijbififc nel 1131. l unico reiugio rimallo i i Cavidieri nella Ten» Santa , che era J impor-Eante (Jirtä , e Fonei:i.i WMfre da loro poßidiita per to Ipatio di 15I. anni , died mefi , c tri giorni. Kutano dun que collfctti i ftguacl del Red so tore d' ufcire da qatlla nuova BabilO' ■ ______. _ J . _L _ .1" .J.);______1_.ir _ ____ 1. . ■ 11 la per noii veder^ , che gV Intcdvli concukalTcra con 1'empicti pur troppo lagiimj-jjoIl' la lerra ^anta ^ cm Se il congreiTo nobitjjfimu de" C^Viilien C trasfen in quel / 1 -I Tl 5 f O^ dove il R^ c«n tempo neil I fti!« di Cipta fjtto il Grao MiHro Situ ds ViU'nri , (bmnie «("pre/Iioni di j^ivibilo Jiccolfe i magna nimi Campiojii j alTegnanio loro ia. ' CiscJ) etil Arw Iii Tiincj}^ per refidena - CUmeiiCc V. Sommo Poiitetiee coacetTe Ln t] ji;lt't(TieL^efiie iii Cavjücrj ddl'Oidmc tutte lä fjlljinio , Tcrce , e Beni , c' ha-^ vtdira acqiiilU:o cüII Anni fopn gl'Inf.-dsli , coiicedefidurie iofo paeirico il fwflLl- ' J'"'"' fo , ed il fuprcmo dominio icii^Lt dcjicndsciti d* altro Poteptalo del Mondo .A' ' qwlt'cfFi'ito radunaiono tina fümiiifabile Armita futro la candutta Jel Gran Midro " rcäiffeiiii y-i'jw i J Lid i velep^giaiüHü con iurrepiduzia alle Spiuggu dell' Ifnla dt ^ ' , . /Jfrfj , t dcppo vn rgotpro ailedio s" aprirofto I' ingicflb al tri^b col la totale f j . j.. i'yffhi . Jtni-i perdjta di ttfiDpo s' impidronirono di fette ' elli: vicinaiiii di;lla meiituvata , ed all' hora il trasfeiiroliö da Cipro .t" fcünfitTi de Cüllot.-ire ne' ORIGINE DE' GAVALIERI GEROSOLIMITANI. ^äel tempo >ehe Ii Citti läiGetafitlim Ti^irovavjfi oppreif« dalla tirinniade'Saracipi,! Tatiafeni quall nel 8oS{ empiamente l'invafeioii Griiläani fottoil Ctii!ijfh A^e/t Icggiacqucro ad Una Ter- i-nifeis fchiaviiü Midoppu la moTce del prede: to Tira 11 h o a'accrebberole c* tens i i poveri rj-Saira. Cattoliclf pet 1 toibidi, e dKri-nfionldlStac.i, che tiacquero tih l Maomettanidella Pcrfia, cque£lldtll'Egi:to> downdoubbidire, 6perdiritiegliogem^re Totco i; barbarogiogo , Pa- hora de' Pcrfia ni, liora degli ^igittj. Duppu ficro contrriflo til ambe le Pa 11 ioni, gli Ejlt-/iiifnt dstla ijriinafero Padronidella Terra-^anta j e L Catiolici lefpiratono alquanto fill'al tempo i.tidtffma, J^l Cafifft . Quetlo, ancorch egli h.^vefife futchiato jI jjtteda Madrc Cittolica, glo-T iav Lifi n el le fue e H) piet ^ , t i ran ncgg i nd d ol C c e modo i Pro ifo ri de 1 grofü n to Evangc-JtfjTfff lo .-aniiapoflatandototalmepiedslU vera RelifitiJit, s'infuriE)coniia lo lltlTci Iddio j ^ff.IfTB ^i^fl» e fpianh il l empio dd Santo Srpolcro - Giacfiiit il meniovaio Samuatio per lo ipatio di iiiif. 3 7 a n ni ftpu 11 d oel I e pro prje t ov 111 e, q ua 11 d o ri n i I mem e Ci^^'ri Af jä« Memrnato I inj- C ra t o re di Colbniinuptili nell'inno TO4S moiso d;«! vero itlo volle rjilabiliriü ncl fuD Cfitre pri-Coßavtisfi jnic t o , ha ven do H C o 11 eniit 0 11 cq 11 fe 11 fo da t Ca^iß/ di lief»"fr. r , fig [\ti A!i T oh f - A t-hrkäiß{ä, cuni Cavalit-ri, tMercanti llalisni dellaCittld Amjiifi S^^ino di Napoü ^rr^^utnta-vano in quel tvmpo I Porti , e Cittaniarilrimi" dellj Si 1 iit, i; dtJl', tiasfeiL-nJovi TT.irff.ce. le inerci piil prctiofe delPEuropn , c Ic pifi giadiie dt-U Al Ji', "td Afuca . Si m i le td'aJKco ju il meito pou-tite, cul quafe i C^jitolicj Mercanri fi CJtEJvAi'oiw 1 aftlttu Pojiojait, cd-Tis qu(;ltode iÜLilidi , iii ir.a[iiL-;-:i, cbi- rtitiD la loro protert j(jre i Crii?L[ii flercii^ivaii O Ijbe-laiTictKjsi d trifffi, D,' orft g[i ti di RLÜgione vevfu il CrtKofirta Srgnoi'f. Qltennei'o ps IVo.-j-ia/fi (liil.tfj (i' h gitfudi f.sljbrjcare itmi iji Ge:iifiilerr.mc^ro£to la psutetli!»- iJ. J'. diJia BcjtiniiTij ViJrj iiie Mari:! de* L:iii!it , dui; Citnl (;jU:i uno per le Douflc , e I ^UrsJ pti tJuoiTiiiii, tili; pi;l!s2i'in::r;in-' ntlb IVr ra Sain a . T.lä cJtKcndo t^ni g.iJiJio iJ r;u intrude Ciiiiiaiii, eilcfsendo iCotii'L-nij irgo-.' li . QuL-llg j^loriuiu Illitutofu pol flpprovato, e ConJirmatq con un Brevc fpecmlf d' H»-noiitiJl, tdal P.iciiifi-a diGerulileiiim«.', recoiidoi]rL-giftrufl':ilcmii Autori- M^i Topi-rtiianedel Gramsys-TiTai piu al.bra« i«ta, v sok- j ihel Ordine Tudetro foiTe appro vj to ncl 1II j di I'al'cale Ilj il ne volleelFere il pjotciiorc. to ilriTo Punttfiee, havendo cou tedutomottegratje, prlvile^j, ed innriiuiliti i qudla nuova Religione^ ordinö, chedop-'^'j. '-pölaiTiDrtttdiGeraidufoÄefiiffeJi'JtiiTeiTientecItttoun'altrn Superiors, qiialilirsndo o f OfdJ- xol iituludi MalUi>dtLrfJrdine di S.Uto; di GeriiJalerainc, Aleiini vogliono, che nel temi. , P" j'^büi PrinciplOiflianiaaediavanoGtriifak-initiefoftola magnaiiimacondottaili Go-Titele lÄ.jift^ci^cij (J^ca di Lorers, i Religiofidi S.Gibvantii di GernrakmrQt Jegna- Ctan Jffl- hiltiuil loi\> j jniptKJchc unrci ciiS riiniineiitf ddsli Efercitn Cattolieo, dieilery una ' ' . . t-d railjuinufii ffilllitta al Tiirco , ilit s imp,'LdronirnnodLjll:t Citii iiel lO^j), ovtiu iiel * '"""'j'T ' Godii-icLto (iipoi diiCritlianicurjnato Redi Gcrufalcmme , e;t jimv.i- fcrratt i^Diio lu fpirito fL-mpre nia*niitiimu de'ntiovj Guerricri, kiro coticcflfe molti proveniL ^ Csitihefi. rieche. iL-1 igu n\kvoll,(rJ il govorno di molie Piäiic d"lmpoitan7a, che difefero I^h Tp^tio di piü ^nni i mitura [lillit lorij infuperabllecuiliinia Nel r rU? i iriedefimi Cavalier i hi,bbi;ro Sanctis H Jlna Icgiialaia Vit [urra fjpi j SakUmn , ciilla itfage di i ; itiifi Tuttfii, c la Ssidms tP fconfiua di Cuiio rEfetciKi: t ],(.'l mefj di Lugtio dell'iinno iltelfo, havendo i geiieroli Ca-t^alicri prcfetictta h Biitjgiia al nientovsto Ntinlco , la lufTafi si oilinata, tdi tanto ra-// Crrf/f lore , the i Ciriiitrj iiiiiillisroou Jk palme del loro irjunfu col proprio fangLie ^ la-Maßro friando ncl cuniiitto la. vita murtale , ptr voUrfene in Cwila coronacj di ^luria . II G^ffjirF ft- Gran M»ilro iJoiare ferito , e djppo Jieci Eiurni d i let to paCsii 1 migiior ritt,! mer'- vita : G Li i Rii d i Gerufnlemine nello ftefTo conflittu fü fa: to Prigioniere , mine pu-t3 . re I piincipali deli'Efercito Cattolico . Cadette finalraentö a i tj. Oimbre dtÜ'annn Ctultftadi mi'tltjinio 1 afi,jtta Gerofalemme tra i barbati ceppi di Saladliio , dl mai]ii;ra , firuj^km- tjon fuloi GaVilicri di S. Gio! , mi etianJia tutti i Crifliaiii Latlniturono coflrtni d' »u. ulcirne , fcgiulaJidu la di loio faiten(a col pietof*» lifcaCCo d: piü di JO nnili pii. O- icc^u cfiiitciJt luiu i utni usjt uiuiiic ut i truipisrj, I quatj lUTODO aooiiri neiuJa ^ . ^^ ciliodi V Len:rJi in Delhnato . Mantencerocon foiiima coftania j c vilore per io fpatio di ^ piü £nni 1 llula dl Rodi j e refpi-feio gbiioljinu'ntegj; attaccbi pii formidabili A'H'Ottf- ^ } fitr Seidi\>ied t^itts » ehelacinfe lo fpitiodi cinque aniii continiiife^taguaJlagtiirc ni pii c^vsicti teuil fclpaltrio nicerra. S'ilifutiiconetudEka: maggiore Mioiiietto t, ch« aejl' knno 143^ l'atiaccö con rutio iff doritj dcUa fua bat barie confident e in comlMtten- -r)'^'",^-, tl> mi. ilpetlodei Dtfenfori fii di btonlo neUa refiUenij, edi Diamante nel difcacasrs ^^ Vw.fij pinimlco. Smiouitotl niimerode Cavalieri J non^üranimogitierofadl cT», rtet 1',11 ^^ IbraimPafrii inando leSpiaggedell'Ifola ,e confagrando ioooooSoldaLlall'afjilro deiia ^ Fovctiia J töl perdt-rni; piü di cento mila s' tiiimfe tieila Piatii , e ii refe Ti< anno dl tutta 1 Ifbli , nella quale fi trovairano folanietite 600, Civallerl , e habi- nr^, ' tanti . Paftiruno colle conditioni bunnrevoU della capiculntione verfo Caßie in QaH dta i di li approdirono in Meffins nella JidJia f indi nell'i:ino Iji^ fi träfforiaro- n^^^ fr^-Zi no in CivUa V,ttd'ia ; poi i Vitrfio . NeU'atirKi IJ17. fi portaroflo i Cafnffi , di . i rTUirit 5 indä i Ni^i/f di Pioverm - PattJrano ntl-ijip, con qua lebe difegno d j ricuperaiL- Rodi-j ina iu'1 fatto , regolafi da piti nuturi riflefli , llimarono ifpeJ cn- j^ir^^adft le / doppo di edetJ; fe trna t i pot-o tempo nc!l' IfoSa di di flabii^rfi per ch« te:!ipo Jiclla Citti d' Augn/j , i odi i'i Sätit^ff^a jieMu Siri/ia . i> :ikro Cavalirre i fuo nome gli prefencalTe ogai anno verfo la feniviti di tutti i Sami vn Falcone in ftgao d" Oraagio d'una si nubile inveftitura, Tutte le Po. teiHB Ciiiioliche hanno fempre havuto par gloria d ingrirdire enJcU' Ordine fagro- cmrt (Krin^ , edendo ben noti al Moodo intero i vantaggi , c le gloriofe irtiprefe di qt.e. rfp^ Jc^r/J (lo nobdilTniio lllciuto , diretcc alio fpiancamcnio del Nemjco comune , ed atP la-creitiL-rjto dfl Cattoliebirmn . Ottenrieto dmique in piü lyoghi dell*Europa j e prin-c;p3!nienie nell lialia ^ Frandi , Sp^g a , Germania,l^artogallo , Piandra , ed al- J^ j trove iiumerrfi Fvudi , Cafe , e Conitnde ; eflendovi in ogni luogo il tu o Cjmsn- (^^jp^/i^^;. dütorc ftabilno dal Gran Mallro, i foio fine , the tenghino cur» dell' cntrate , e Cft-^dt [:Tt>ven:j t!i tile . 1 Gavalieri To^liono chiamare i Beni dell' Otdine I' Orehio drltta, pLt tri rKlcfli , ciüd pecthe fono implegati contra gt'lnfedeti , come pure nel fervi. Vf : lio di pifti de'ioro Hufpitali » cd in terio luogo per rirnunerarc il valore de' Cava- j^/p lleti ddl'Ordine , che fi fono elercitaii nel[e glonofe imprefti contra i Nemici dell' Q^Jint. Evan^elo . Ancurche fia nna fola Religioiic , (utcavia Ic divide in piu gradi i ond« quel Ii del primo raiigo fonu tuiti flobili di quattro generstionl , sl per lato di Padre , come per canto di Madie ; e prima d* tWere annovefaii neil' Ordine , devono prüvare la j^^p^jj^/, loro nafcita incotitaminjra nelle quatrroi mentovite dilrcndenie . 11 fet-ondo ran^o p^i^^^ „J. i quello de'Cavalieii per gratia , quali fi nubilitano prima d'effeie prefeiitat; aSla ^^^ * Reiiyiiinc , i folo fine di l'uppliieal difetto delU toro nafcica . Sembia , che quefti 's^fead» 11011 n didinguino dalli procedi-nil in altro folo > che non pofiuno afpirate alla digni- ^^^^ ti di Cvan Cioce ^ hi quetia di Grsn Maflro . Ne^la ftelfa Rel-giuiie vi fono P«' j^^^y^fi. te Sacftdoti , quali cc'cbrano la fanta MeHä , nitre l FiareliJ fervenci d?ir Afmi_, i quali lono pure £ccttiiailici , e poitario una Ciote di panno fopra'i Mauto , e iVfi- ^^ refpreHa licema del tiran Maflm non pofTünO fregiitrfi coäla Croce d Oru , come fai^no i Givaileri p'.tdettl . AIcuni Habcranti dell" Ifyia portino una mc'zs Crocü i c ^^ ft gliuno denomiuiirfi Mt^X* i ' ^^no hen üi eJenri d'ogni gabella mi nnn orpcri''* pufluno giiafpitare ad alcuna dignifa della Religione . Tultaia K i lunama de'Ca- j-, xa.ij»; valkri cümpoüe im Corpo di pi^ membrJ ; e firCondo la diverfili ddle Nationl ^ ^ fc-na divifi in piii Lingue . La prima i qyella di Pr^t-it^^j fregiata culie dignin del arjin Crintniia'^f , de! QfJ» Pfiiff M J. JI^/Jjs y dcl Prhfr di T^/cfh j e del idj/jufl Ji Mätufti/e . La fteunda Lingua č quclla d'Ai/ver^H'! , decorata da quaran- ^ Sff^nJa ta Comende di Gavalieri , havendo or ro Fratclli fervent i fotlo la loro giurifdittio' ne , come pure j 1 Ba^iips d i Luftui. L s icriia Lingua fi equelbdi Frs/ida , qua- j'^f^ Ir comprende le Digiiti dcl "tund'Hiffpiiiiht^t , dej Gr,ir, Priare di Ffausist , cuii „j^^ Coms-nde j dtl Fftcft d' ^guiranit j coil 6j. (lei Pfi^f di Ci^mpitg.ia ron i^j.. del Ba- ^ 1/.« i^.'/j Mvxa^ e (inslinmnie du I Ctm Tfjirif f . Nel qoario range e ti l.itig-ja Ffffif d'/;*- d* ffd/rj honotif i col la Dig n i ti d' Jtjtmir g/h cU It 'Oi ^Ji ne tJi l^fir^, Fs <11 cu i gi titi rdif t fane i'eftende fopra rj Comende; allifleffa ap^jirt^oeil ^rwi-jre rf Lotniatdia , col di-rJcrodi^ft \\ Pritrstt JiV\ Prf<>rMt'nli ^rUtt* , e Capua , che uriiri-* menle hannozy Comende; WPricrata diMtJliit»-,, coniii il PriornU di Wipt con l^j t . . fngrmi äiS.EaftmU^ tkS.SttfaHtiiMsntpt^Si^ dtlla JJ.rnffll^i rfi Trfl/fw , e dJ f. fSie: ^ i^apeli. La quin tj Lingua i quel Ii d Afntgsrtit, Cd^^A^fltf, e HatsTTndiftmtB cül no- X-fifgüt' bilfregiodel Gran Proretrore dijll'Ordfne; d«! Gran Priore d'An^t^oni, quale prefiede fopriijiComcnjei del Pfiore diCatalogn» ton28,- di Mavavri eon 17; e del Biglii^o dt Stfi^ Lf/I' _ Lafertaiqiwlladi ndla qulli i il Grau ßägliVDjil Priort diGer- i»*. minia j ch'alprefeJitetieneilpoftoil Lantgrjviod'HafTia Principedctrimperb Vi fona Gönnende rrilaGfirmini», e Paefi Baffi- MiqueUe, eh>ranp firttate nelle ProvJn-cie'Unite »fiicono fmembrate, coftgrarnfiravantaggiodel Stcro Ordine. Nella fteflA lingua fit rö rano l Prioratidiftoeini«,t:d'UnE'ieria,coI Biglivag^io diBfandemburgo . La tfttina fttiimai quotla di Cafii^da^ t, have ndo i Pf i 01 i d i Ot/iii/U e dj L ««, qu 11 f pre-fiedono i 1? Gpmendtf i[ Priore di i'ortvigillo hi lidirertioile Ji 5 [jcol Baglivo di Bol'e-de: il Baglivagio Ji Negropontefiraiomune i quill i dj Calliglia , fl d'A nagona . Tpcti quell;, clieprufenino quello Irtituta, fiiimotri Vori cioidi GiiUci, Povertž 7>J Veti voJontaria^ ed'Ubbldiertii, promet ten do mol tre di facnficare fe fteJTi ne I deprimere iXJt-Jt i Cava- tomanatiraniifle ogi>i ti(I vplia, che bifogiufli. TuttiiFrati, 6C»T»lieri in viriy de gli ktt't. Stk t ut i ^ll' Of d ine fono ten Ut i d! por ta^e un Ma n to n e to J e tu pra n m Ctuce bia n ca i qt to angoli^* hei tempo di Guerr» una fopravslle toITa con una Croc* diritt* iion alt rime n-PffvUt^f ttingtflata, come quella del Manco . Circa J privilegiodi portar la Gran Croce fopr.L'l dtportar la Pe t' 0 viene Tola men te i que i Ca vaTier i, a n n o fatio dicct ^ n n i d i redd enia J n Hfl-iSra»Cf^f rJ , e quattroCaravana fopTa le GaTec j edoppci qudlo fervitio non gudono fimile prc" feprailpti- rogativa, le prima in piedoConfi^Iia iiün vengono rwfiofcujce le loro opetatioQi , fe-t*. delti , e perma oenzi nel tempa prwfifTo. Xl Gi'jn Maliro , i I Vefe)v i Ea^lioG^Jtventuali, cGLipttolari pottanola G^'an Ci'DC^ Ibpra il Perio; ctul^tjgtiillri ^eccfKUiuiJkiD^ ß paitaaali picciäii Ci^tf fat' tlrH'Oriine i obbl^td di tmtir« ogai gmtao tcnto^ e Cfnij^Utata Pater uüiler, tiJi^ J fr AveMdri«, av^r^l'U'HcwpiccioIbclflU ä^ia ^cfjiiicičcvaiJ« ji riid Kowiao^ mi t^rrrdütJ, i Dsjcwi, « eCb^rki^ recit^notelor« Oiatio^u, eJ tiifido p-ir tlcohTr, IM^rčtafif KiAardi f cw9epurequt:-lli, čhe nsicana da Gtni- ttriiteJiintrt- ^^atttofdw fijiS^roGfaii P^iDdpi^ gU AOitE U jftGisat« diptKi ripuiatao^^ tti^f r hf "ä^^'i'JietHJohanoödjciorfoja^iicflm^iii, orcro fuao di ijiCi t-itu , floii J^^ 0 qitJl'Ordwe - ViiiDtf piriiTw rc^pti^rvifale qua-* ^ lili} GltxTTiA, e dilpiriknMdvIcocp); ciuč jC'b^bbitra bil Iwifc^ « »Jiffi cthf^oifsti.ip^fifilsfalure, cfct "enotobuili+jinditioll,«Jimjrijeraticulliuaii «i ttgn t titJO dt*« j ncil II e snu mfiü Uw Ü i'r iij r ato, fate M qusJe cgli ii«Ci}ue . ij^rila ua3>t- yj^ Hcji^wa^f SLDTieftlafi.iipti^ p.Li .sei fi« (TpJffJitliirtr J C liecüio y att^^fuca cllj oofi Ctftab tli b^Jlo t Cltapo tuiifrjiji jUcalliJ ilJiiLjisteto nel Canrejio , ä fult» . ' hofrfirftjprirei iag^giw^ j «»llurni, ed iiieUfUtitHic diijiu/llis , chc briTi4 jTj^l^J^ I ■ KibJiff . 1 f:atifefveufi, tJi ^Jappt^ja; n^n'ono ijraiie eitrcirio , oitat« dcVoAo llaVnt prove luteancib: , nun J iJT^natJ, eJ Emp^flar< Ji Tjjjigue ciiiU , il qttal« nod fi fij fiä rati iTuf^ffur« ueU'ct^cirio iL-li aiti me^aiij^bf^ml di p-ü ilcvuno^ro' 4jrrcAttt&tiir;erra^bdi dVi^e^tv ^mp-c rifllid fiossurdiajuciice. Go.i ^mili, td altix p^utiMf ßo/ffel Urdioeilt* C:iv4titn e(p)f£«o Ja ogni Malvivfori; , fitiiliniijEi^^.it , edjtatndi rcriteqa^Kep etfigAiiv^-^ k-qualifi ricci»Da iwliif 1 ridef: i li' IUI Pnn ripe, n«iL p^tfii JtiJe ill eljgi^n i piu mitr)£if »te, e Jit! taiirn df roltfd urt vero Cava! iire Ga: - 11 G^ait Miftru T JBtUoIaOidmirianofntt Let- Ut^con queftal'ifttiiffritmfre : him^'t fi-i^ JrUjSafra lo quiÜtica c,-»I litdlo di Grsfl Ma-- frr. iirödfN'OHmrdi5G!iJ«f^3Hid«Gmifateinnitf, edit'ri^.cipirdi^JiA^ j*(ti Jt^» IGc^n ir»w-tiJi.'JtitiroliJill'4uijü I^^^S, nteutn: Qii^ T!r<;Ui* Lajfiih'.^iiii !j r::pri-nja isier.iicnli dell'Ordiiif, Urbano V 'i I ocl it jo adi tü ^i^tlf* riididiG/an Mjftro^fUsU J diEiaiceatitum-j . L'bib.tu del Gfait /wff ai iHaUrococlilLiau.u Tugadl folK) llrad-inoju ti melius gtau manicfiet «'Jui« G'nn birrret t a larga , e t-ün.'fjjaiiit fapr* il Cipj j pcrnaJOtdrtcrJi cjj Initio proportio-ßrg, oaEualiadigiiiri^tfjIijjJei q isli ij.-io iufepirabili dall^uf- Mtiitf ^f/ fifiD (il Giiu MilLiu. fudtita. iSOLETTE ADIACENTI AL DOMINIO DF CAVALIERI DI MALTA. iftit^tCr tn'ino^t Cew ninettf. Jhtt wht 4btii6itatti Hera mtlia pcpehU. CirtuUo di Cftfünc. SeffnU If. yt*!r,\ AM' tf.di Cfl^ij /iO fti firfuitt . La Religioile dc' Cavalieri di Mia /i^imrc^gla ancora al-cune altrc Ifole nelle vicinanze delia loro reijJenz,a princi lale. Le due Ifolette di Comino , tComimtto collocate all' Occidcnre d i Malta riconnfcODO per loro So vrano it Gran Maftio d i Malta . Giaccvano altre valte in una prafoiida folitudine , abban-donate in ogni paite dagli Huoinini , che le habitavano ; ma al preftnre ü fono rcfe popoiate ä proporrionc del loro recinto ; impcroche la comendabile vigilanza del G rail Maftro di Vt^Kacouy v' jnti-oduÜe Gente a folo tine , die li propagafFero , t per magfior ficurezza de nuovi HabiUiui vi coltruflč una buona Forrezza. L'Jfola t^'f CwnW (laquale Cloverio viene crcduta I Bt^eßia , overo 1' IfoU Volcano degli Andchi ) cir-cui/te poco pill d' ujia legn j ed & mol to copiofa d' ogni forte d'Anj.nali . Verfo il mezzo dl giacc i'lfolecta ( cb'e piü toflo uuo {pütiofo m.icigno) d'lForJbla , h di Ftirfura , quale non hä alti'o d i rde vole , ch'abbondaoAi di Cuiiigii , V Ifola di jppürtienc pure al Gran Maftro , de]la quale s^ inritoJa Priricipe , cd ogni tr^ anni vi manda un Cavaiierc in quality di Govcrnatore . Quefta e la Gauios di Pom pen jo , e di Pli-njo i la Gauiiof di Strabone , e la Clmicon di lolomeo . Cloverio nella füa antica Sicilia la denominö Fsiacron ^ gl i Europei Ja chiamaiioGo^tJ, gli Habiranti. Giace Jungi da Malta ver/o rOccidentc in circa due leg he , havcndonc otto di circoiifcrenja , cb' abbraccia la fua figura ovale ; trc di Jun. Shezza , ed una , e fticaza di largbezza . Sonougitairaentc fVe- (juemJ , e oojofi gl' intoppi delle Rupl , Scogli , e iŠaffi , chcci;^*-nelle fuc Spiaggc contraftano in ogni parte I'ingreOb , k Te-gno tale , che i Legni xibn approdano ille Spende di Go^o , Cc non con difficolta > e pedcolo . V aria , ch' in eiTa refpirano glr Habicand , rie/ce moko jfälubre ; e tjuantunque T Ifola Iia piena di Manfl, nulladimeno non vi fi vede un pailrao di terra , chc non fia coltivata ; dal che nc flcgue 1, che fe ne rica-va Grano , non fblo pe'l biibgno del fuo Popolo i m^ etiandio per fouvenirc in parte Y libla d'l Malta . G i Habita nti fbno 11.' difpcrfi^ e non a!triai€fnti radunari id Villaggi ; vi fono tutta-via tr£ mucchi di Cafe piii popolare , che nel rimaiiente , cioe Scikntfj t Dovnff ( Mu^iari . Abbondano in ogni parte d' ac-que ifijuiGti(ll[ne, come pure d i Sel vatic i nI, di Lepri, Gonigli, ed * UcceJii d' ogni fpecic . £' anche riguardevole la copia del pre- vežlti-tiofo mele > che ogni anno raccolgono da gli Alveari . La Spiaggia airincoatro dl Barbaria tontiene una Rupc alpeftrcj nclla quale s' annidano copio/I Falconi , ed ogfti anno i Cava-üeri di Malta ne mandano alcuni al Re di Spagna per T ob- f^J'^i/^L bligatione, clie 1' Ordine contrarte coa Carlo V, il quale, come 'd7 habbiamo dctto, lomdonö libla di M^liä. II Popolo di Go^o ^P^gf Ü ferve dello Hello Idioiua, coHumi, c modo di veftirc, che i JWöA teß. Prinuchcnfil 1551 TOttornanaperfidiaconduceiie tracep-pifuoriddrifela 6000 Habitanti, ^o^s ali men tava P^f-fonc/ mähc^gidifenecontanoftentatainenre 5000, SU V enii-/^«;, netilad' un Mo;jtccompari{cc miCafteiio, che domina quafi tut-ta r ilbla,e neJ 16 iS vifuooflrutto per rinvigorirJoun öaftione, U ICiiU di Lfim/'i'ihja y conofLiutada Tolomco fotto il noinc di npadufuy (itrovadifcofla 25 Icgbein cir.-adaü' Ifola di Maka verföl'üjddenre, fotroigradi jzdi latitudine Settentrionalc , r»'.' di iongirudincj nd Golfo di Capes, i a vi d nan za delle Co di Tri pol i. La fu,i ci reo iiLti; n /.a c d 1 d i cci mig 1 i a i n ci rca , t u t jnjulra jcdisliabitata: tgli eperb vero, ch'il Cmflus, ed akri Aa-roridivagiLi fcriüerojch'jncfla il vedino tuttaviagJj anriclii rott ami d" un Ca Hello , epiuCafc fpiantatc; Mi n-1 tempo pre-f:nte akra firrutturadi Fabbrlca noii vi fi Ičnpre, chsnaiGiite-fadcnofin'mata .S.Manadi LatapTj^a diviia indu^parti , V una per i Criftiani, c T altra per i Turchl, che capitano cola in pel- vfj i-i legritiaggio, ed overilcoao/bmme rilevanti; 03111 una feco:vlo ^ il rito, C fine del Ja propria Religioac. S^-rirtori pjredcgrti di tc- r-.^ij / lie alfcrifcono , chc luuno puö fbggionure in tju eft'Ifola per i fantafini, rpettrt , ed horribili vifioni, cK' in rempo di rtortc vi apparilcono, fi-af!oniando iiripofb, c ia quietc Ic fbrrn:d:i-U.'- '/f bili apparition!, ed i fogni /paventofi, chefiiralmente atlViggo-no coa teiTori di morte que Ii, che ardifconofermarviii lofp;!-tio d'una ibla volta . I Turchi fono imbevuti d'una ridicolLij fuperrtitione ; cioe, che niuno polTaufcrrc daU'Ifola> che noa vi lafcia (^ualche cofa , overo che havede ardire di traijxjTrar-nc Ia minima bagateüa . Ma la feds depurata de CavaUcridi Maha non e cos^ leggtera, e varta ; i mperoche ogni anno ap- r«-prodano colle Galee , e raccolgono le oflerte fttte aIJa men- f«-tovata Chiefa , per trasferirle a Malta , ed impiegarle ä fol-lievo deir Hofpidale degl' Infermi - Linofa chiamata dal Sanuto , e da Tolom^o Etbufa , dicci migiia diftante da Lartipcä^fa , viene pur anch' cfla annovera-ta trä r lible dell'Africa , e figaoreggiata da i medeiimi Ca» valieri di Malta . H di lei fico e ali' incontro di Maometta in Barbaria , havendo dieci migiia di giro , ma fcn^a Porto , b SitttsiifTit^ GoJfo da pocervi gittare J' Ancore de i Legni maggiori - Q^ue- ^ ftä privatione di com modo la rende Infuperabile , potendolo con cllare 1' Ottomana barbaric , chc piii volte tentt> di ibg-giogarla, b coll'improvife irrutcioni ^ ö coUa circonvallatione del fuo recinto; mä ogni attentato fü fempre inutile, non po-tendofi vantare d' akra Victoria lepra di eUa, che d' una con-fufa, ed akrettantovergognofa ritirata. Scrittorl delV Ifola d Malta . ij/mf». Giiglielmo de Tir Ith. iS. c, 5. Giac. de Vitri Hiß, Polidoro Virgilio lib. T. Gio; Azor. Infi, mor, lib. 13. ßoffio ..... _ Naberat3 Badovino , &c. iß, di Malta . Uberto Mir&o Orä, Bqufß, Abbace Giuffiniani Hifi. degli Ord E^i/eßri. queliti; ISOLA I s o L^ E CA s I E LI^ o m Grj:M3i . De^c^m) eSeSicaie « A\\ JlLuitÄJtfi«» Si^re Abbate n &IOSI.PPX. J:RA:N'CX,sco jbx^jtco Canc^i^ ddU CatcdrM di et C ^^ T BZ J. o BI a cpituftri idvirff, ISO L A D1 GER lOnfumano coJ tempo piü cartc alcuni Geo-^ grafi nell' jnveftigare , fe V Ifbla di Gelbes lia il Glrha , V BJmirm , il 'Leta j il Glasi-con J o ia J\^nißa degli Anticbi e doppo varj tiifcorfi , d lafčiano per lo piu nella verita a digiunc . Tolomeo la collocb ne i gradi 39, e minuti ^o di lougltudine , e ne' situatitfit gradi 31, c minuti 10 di laritudine focto nome d\ Lotofagifie . ^itlN/sSa. Arabi , che la riconofcevano col nome di Ge^ira , le dan-no al prefente qucllo d' Algelbeno , e gli Spagnuoli T alrro di Calves . Nelle noftre Tavole con o/Tervatione piii moderna la cgllodiiamo quafi in ugualediftanza tra la Cittädi Tripoli all' ; Oriente , eTunifi aH'Ocddente , all' imboccatura del Golfo di Capes, aoo pafTi difcofta4alle picciole Sirti, e tanto vidna alia Terraferma,ch'altre volte un Pontel'univa col Contineo-Qtrtes eir- te . Lm6fdjL^mpedcfa j BaSIo , Cbtrcari, e CamalaraH circon-dano ä guifa di Corona . II fuo giro cotnprende diciotto mi'' glia , per lo piii fterile k caufa de! fuo terreno fabbionofo , arficcio , e magro . Tolotnfeo > e Plinio vi riconobbero due Cittä, Tuna denominata Meniax, h Memßby poüa in facda al Continence dell'Africa i c I'altra fEi quella di Gerra , oltre molte Fortezze coftruttevi da i Romani , vc4endofi tuttavia le veftigia delle luentovate Fabbriche . Scrivono alcuni , che vi fofle ancora un'altra Citta nominata SMe , la quale fbfle poi flata demolita nel 1159 da un R& di Sidlia , doppo di havere fogsio^aw I'lfola aUi lui Impero ^ Al prcfente vi fi revinnff. z E R B rv vegüüTio folamente alcuni piccioli Viliaggi dalla part^ Setteft. trionale ; doc , Lad^i^u, , Z« , , f^ , Rcrba^^ , b , tutti fiancheggiati da una medefu raa Fortejza colla Guarnigione Turchefca . Ella c penurianre di Grano , producendo fokmente qualcbe poco d Orzoimag-giore perb c la di lei fecondita ne' frutti , e princjpalmente ne l Fichi, UUve , Dattili , ed.Uva , die gl Ifolan: foglio-no trafportare in AJeflandria , ed altrove manremmen- t^f' to del commerdo , e foftentamento degU Habicami . Tan-to iQ queiV Ifola, conae nelle vidne coftiere nafce un Albero che germoglia frutti della grofTezzA d una Fava e g.all. come il Zafiarano, i quali, effendo maturi , fono di fapore cosl gradiri , che i Grcci dicono , che quelh che I hanno g^iftato una volta , fi fcordano deila loro Patna . Fmfero 1 Poeti , che Uliffe , co' fuoi Compagm aguati dalle procel-lofe tempefte di Marc , foffero gittati m queft Ifola , ed ha^ vendo man^ato di quefto frutto , perfero il defiderio di ruor-„are nella Greda : tanto fcrineHomero nel lA ^^^ Ovid, nel lib. 10 Me Metam. Quindi Ä , che que^ Ifola fa de-nominata dagli Antichi Ljitcpbagim , ed 1 fuoi Habitanti Lo^ tophaics , ciofe Popoli dell'oblivione . Gh Arabi chiamaao fi-miirfrutto Sadary e gl' Itahani B^olaro. L^anno 1184. Rog-Piero di Lorie Ammiraglio del Kh d' Arragona la conquifto , e i fuoi Difcendenti ne fono ftatipcr molti anm Padront i an-zi per meglio afficurarc la liberti degli Habitanti , ftimb be^ neS fortificare I'lfola ccr ercttione d' una Forteiza nelmei- ^ S S S jStJUtätli' ffftna» r*. PruJtn^» ^TiU. Cmrlt iSvtrm. irMfim, ^dclCaniltf , che fiparaTIfoIa dalla Terrafcrma . Poflo» ch*esli;hebbc un numcrofo PrefidionellamencoTrata Fortezxa, ritornoiseiie m Sicilia; indi ;lalčl6.,'ch' il fuo Figlio Roggiero ilgnoreggiaile IMföIa Hurmen Äfe di Tunifi tollerando con iml'.ftnimo , che Priocipi Europei düataflcro i ioro confim ncir Africa tento ^celta i&llevacione degl' IfoUat iccoppia^ ta ad un podcrofo Efercito d'incrudcrfi uclt'lfola ; mä il va-lore di fLogglcro i^rpinfe il ilirore de' Barbari e rafi'rcnb la ^Ibnia de* Vaüälli coli'ajuto «di iei Galec ibmmmiltrareglt opporcunamentc dal Ri di SdÜa - Doppo la morte-di qucllo valorafb Principe , »impugnb lo Scetrro del Dominio D. Carlo liio :Fratello in etä di 14, anni nel ^ ila di cut tnatura pru-dcnza .j in etä cosl tcncra fcppc , con ammirabile deftrez-za , placare le nuore congiure fufcitate .dalla Fattione tiled Dorques contra h. i Parteggiani fcdeli del legittimo Sovra-no t e de j CrUltani dell' I(bü . Sedaci che furono quci tor* bidi j trasteritofi D- Carlo in Italia , bfci^ ia fua vtcc Simone di Moateün col titolo di Gov«riutore . EfTendo pallato ^ migltor vita D. Carlo Rog^ero Hjo FigUo , come legiui- dove !o sfortuiiato Principe perdette il rlnianente dclla fua Gente .i: Al mezzo giorno dell'lfola Chkcari, ed in poca di^tanza dalla me-" -deli ma , giace V altra di CamaUra , 6 Gamelara , che altre volte ft dcnominata Cercma niimr , b CercmctU , nelU quale non vi i particolaritä , che meriti defcrittioae . AU' Oriente di Cbircari comparifie Beito , che mertta pia tofto il ttorae di Watt iff Scoglto, ehe d' Ifola , per la fua picciolezza , e lleriliti . fua figura e pianaquadrangolare , in uguale dillanza da Lam-pedofa , e Gcrbcs , havendo qucfta all' Auftro , e quclla al «ttentrione. Poco lungt^dair Africa , dirimpetto allaSicilia giacciono Ic trh Ifalc denominate FaßUri , delle quali Tolomfeo non fece mentione alcuna ; forfe , per la povcrta dcIle bro prerogative . Nel meizodel Mare , trä Cerdna , e la Siciha compa- cutlaiUii|Jtef*n'a. Vdr^g und o dutiq ue 1 e rruppeC.r toi i ehe wtrfo t lidi dell'lfola , rifcOKO Ic trfe Ifoic Pdn^S j Cioe Lampfdoj'a , Lahsaufa ^ ■sbaicaronoiidja mcdeflma It /Ig^do, ria'I Capo dt Magabei ^ed il Poncediroccato, ii quale prima Univa l*lfola colla Tefra-fei oia; D.Gariiadiriggsva Ii Vibguirdia, e D.Uie-Paercro coniandiva U Ret roguitdii . i caldi eCceflivi j ed il vjaggio moi^ftav» l'^fefd-itj CattulicftCDlIa Tetf inro^er^bJlciDnde, j^iuoti (tie luronoiccfti Poiii dell'lfola, la ne-celijtidcl rerrt^eriopcfein ifrompigliui Soldati, i^j^li nunpeniando ad altro, che ad *iiingu K. »IkTOnquttijddl hi>laD.HugodcMuncacla Vice Riiliiicilia, eGaialierrdi Rodi, [d fe^if^ö (jujlf batf-^i gji Jato pi^i volte faggio Jdla fu* rafin^ta pj udtnjij eoU'lieickbc imprefip > e n^al*, lcyialitiiuvjiiiiag^i,eheitidiVerleoccalio. ihav*v»iipüitaio Wri Barbwi } die f»ppe gusftrnarli Coll CjiKj dtfli viij , c (br!«ni, icllia fpii^inientu di (-^ngue, c pufein tanta TriSurt cuUfrnj iioüi- gl In Icddi, che (i rcfer^i i pyrti, iibbij^induß di pjgarc Pannuu tribulodi ij itis^ßti^i^ m iL duppi» Vi« RidiSitilia . Nel i jl ttjrbjiij Ccrfaig Dijeut Rais, eliendoli cul-Jfi/4Hf, If w eon ilmIii R intgati, tbrÜrijurfliiulo ad Una «lere fuea ^ma Jm i vci lu I'tipalj , jCrißia/ti . lÄOLA QUERQUENES , O' CHIRCARI , £ CAMELARA. Vari fono i nomi , co i quaü gli Autori , c Geografi rico-t^občero r Uüla dt Si^fr^uenes : alcuni la dcnominarono Ckir-Cfirj j 0 Chercara , oycro Cer^rare : Tolomeo , e Plinio la chuniyroDo C^rciua ; Hirtio , e Mda Cci-w^a . La di Jei fie poco diftantc dal Regno di Tunifi , dirimpetto i'l', airantica Citra d'Esfaques , che prima denominavaii Rufpr^ iH*^^ ■ Qii t^buanci di qucft'iibU fono , per lo piü , mefchini, poveri PtJsf. it Im ; nelle due ultime altrc non s' olTerva, che fterili macigni; edella prima habbtamo data notitia fufficiente ncll'Ifole adia-centi a Maha . Pre/lb il Promontorio di Mercurio neU' Africa s'i na! za no due Ifole denominate Cembalo , e Ccmlfalottotf.ctm-poco lungi da quelle s'incontrano le due Ifole Läureneftf, Tuna 4el[e quali fe hoggt ienza nome , c Taltra chiamafi da i Na-viganti MoUio . Airincontro 4i Moniflero ^ in d\{\Aüzz di mi-glia dodid , ß veggono due I/blette chiamate Can^lkrf . Tra'l Lilibco , ed il Promontorio di Mercurio fi trov;» 1' Ifola di co-ij/wi. Coßra fccondo Tolomfeo ; mä Strabone la nominb Cofura , ed hog^dl viene denominata PantaUria . Dipendeva altre volte dal Regno di Tunifi ; ed havendo migliorata conditione, ub-bidifce prcfenteraente ä quelio di Sicilia . II fuo circuito s' eilende lo fpatto di trenta miglia effendoquafi in ogni parte fquarciata dall'afprcz^a delle Montagne , e circondata da leltillimi Scogli ^ lircnde fterile di ogni fpecie di Grano . Gli Habitant! fl sforzano' col Je loro induftriofe fatiche di coltivarc ogni palmo di terra elente dalle Rupi „t dove raccoJgono Bam-bagia , Fichi , Meloni /cd Uve pretiöle l^"'SiciÜa fom-//,/^. miniltra loi'o il Grano bifognevoJe pe'l loro mantenimento ■ Germoglia vn' Albero denominato da i Mori , e Sihtco da i Siciltani , il quale produce un certo frutto , ch' al prin-■T''"", cipio e rolTb , e quando egli e maturo diventa nero , torch jato fe ne Tpreme un'olio, del quale gri/olani piü poreri fi /er-vono pe'1 condimento dc i loro cibi , c per ardere neJIe Joro Lucerne ; conie pure le Fcmmine per liičiarfi i capclU , ac* cloche Frtittt eliiftri . Gli Armentl, che nuj e Capre in qualche quantita , I ArwDtf. cloche diventino piö vaghi , dnCce V Ifola , fono i Buovi . . , A-ftio'i Habitanti fono eccellenti Nuotatori', ed afcendono al g/i ^aii- numero di cinque mila, tutri Cattolici, dipendenti nello fpiri-tuale dalla Diocefi di Mazzara , S'l veggouo tuttavia molte Fabbriche fotterranee coflrutte da i Mori , ch' ia altri tempi pauteif poiTedevano . Brtende pervenuta r Ifola /otto il gloriofo do-/tftrr^mrr. Monarca delle Spagne y ftt nell' anno i6io conce- duta dallo fteflb Potentato alia nobile Famiglia Requefens, col ISO AUa Co. ^ * dentale dell m-Jmn. grefibdi Barbafue-CO, o vero dello Sta-gno di Tumfi, s' in-alza il Forte Ifola-jm Aw- to della Goletta^coii miutaim. dfinominato dal luogoaflTaiangüfto, che forma una Gola lungaizn tiro di Baleftra . Qijeflaj Fortezza non folo cuflodifce la vicina J^»/^'t-Ottä,mädipiüfi conßdera per la^ Chiave di tutt' il Regno. Muley Ha-fcen, ch'cra Re di Tuni/i, e che pofle-devalaCoZf^rrf, fti djfcacciato dalTro-famofo Cor-A/c'r/l^faroBarbaroffa, il ' 9«fi*rojra. quale fi rifugib for- t ___ to la protettione di c^rA-f-. Carlo V. In quefto UTiua mentre ponderando il Barbaroffa Inriportania della Gdettä, ch cthtT^. in quel tempo non era altro j elf una Torre, e luogo della Dogana; dilatb il Canale, c coftrulfe una buona Forrezza, credeiido d'afficurarfisu'l Soglio nel quale barbaramente s intrufe. Cib non fti baftevole d'infiacchire il magnanimo valore di Carlo V, il quale portbrfi nel 15^5 fotto la Goktta con 54 Galec , e 70 groffe Nävi > e doppo di haver tormentata la Piazza , fe ncj refc Padrone. All'hora I'lmperatore lafortificb in forma mi. .fcgliore, elarefelfolata nelmcÄZodel Mare, che da ogni parte ' lacirconda: indi lagenerofitä del fuo grand'animo voile riftabi-lirvi il fuo Principe primieroMuIcyHafcen. Rsvdutiow fufdtata dal BarbaroUk , fufcim* rtjfa, Ift^eutw d'tm t t ri-rannia ^ WW FigliffU tSKtr* il Pfldtt. Mu!ia£i K/ififH ticmo dai ßi» Figlh-h. I.A Cshtta ttditt^ fof-ft it Qf^n SlgtfsTt ■ ifeU P.— na. SfBgfio piku . Appena n Bitbiroflä fubodorb la pfttteniaJiCsrlo V, ch'egli fufdtb nuoyitqrbUi, i talfegnot cbeMuiey Haften Ricoftmtcod'abbajHJoiisreil Regno, e di riciiiainare 1' ImpeiätoreaL fuD ajuto . LuparteiiTi del ptrTeg^Jtaco Principe diede mi'a al fuo Fi-gUoMuJey Amid*, ad iftlgatlon« del Barbarofla , divociferare, cli'il di lui Genitore s' era porratd neir Eujopa ä TdId fined' abbracciare IsFedcCaiColica iOnde per quell o m ei-H>1 itigrato Fi'güo Vintruftnel Governo. L'afHitto Muiey Harcen, havendo intefa If nuova, ch' il ptopNo Figlio fi fofse nfurpato il Diadtma fpettiDte at PaJre » titoinfa be--nepverto flditiru j percaihgarc la fell on i a Figlio; mi queflo, conofcer-doC folpevol«, edegnodi cajligo, infieri comra il propiio Gtnltore , the rräbajbati ti ppi loriiiehiufe denrro Ciicuro c^irctre ■ Non tels6 quhid'incruiielireootda vip^ra, ö moHit^ c&ronato d i perfid ia , imperothe fententiö il fuo Geni lore ad eltggerfi j b la mortt, bdi elftre accent d col l'uoco : il mifera Padres^ a epi g liö al k fentesiia d; pridete ta vifla ; oode fü fu-biitj accscato con un Bacile roTtnte', ed infocato avanii U faccia ■ Partitofi Mwley AmidaTigie deli ^Africa per la conquilladi Biftita j iiCovernatore dtlla Geietta in-trütiiifw in Tunefi Abdumalic fiateüo di Muley Hifcen , dove egJi «ironato Ri e ve r. d ico (Fl dt Li' i i-i g 1 uri a [ cb 11' i n fa ine N1 pol e e ferciv f> co ntra 11 Pe r fon a tJel prt-pi io dre j eull'accecaircil Ptinaogenito di Muiey Acnidi, AEduraalic naoti doppo gicirni diGoverno, haveiido iii cojl brcire tennpü sborfato i[ tributoall" Imptratoie, e fei mila DuniialkGuirn igrane dtlla Qoletta , clie fti prefidiiti diqucftd Fsmiglia fin ali-anno 1579, tiel£juifeJi ed incolta , non ha- ^»«vM/fj vendo, che qualche picciolo Giardinetto . II Monarca delle^iJ/w-Spagne fpedilce la Patente di Commiffario alia Patritia Fa^ migi ja Loxnellini Genovefe, la quale cuftodifce con un forte Ca-llello , ed alcune picciole Fortificationi /ituate su le Spiagge di ella . 11 nientovaro Commiffario c un Nobile Genovefe , il quale giuia fedflra d'oifervare gli ordini del Re inginocchiato a piedi del Rtfidtnte di Spagna habitante in Genova . GU jr^ir-Habitanti compvefb ogni feffb , cd eta di Perfone , non fo-no piü di loco qtiali tutti Genove/i ,, eccettuandone quelh , che nafcono aelV Ifola. I Delinquenti fono proceflati di(l Go-vernatore, il quale trafmette il giuditio deJJa fuafentenza ä i Signori Lomellini in Genova; indi la Ruota di quefla Cittä aumeiita , fminuifce , 6 conferma , giufta il det tame della prudenza , il caftigo al Reo . La üerilitä del Pacfc non tendo alimentäre il Popolo , i Lomcliini mantengono, e pro-vedono del bifbgnevole gli Hahitanci , i quali non pofilbno pi-gliar Moglie fenia I'efpreffa licenta degli accennati Signori . pifficjlmente fi concede , ch' il nuiaiero dc^Maritati s'aumen-ri neir Ifola , per non aggravare i Signori di effa coif eforbi-tanti fpeie . Le loro Habitat ion i /ono Baracche , o vero Ca- panne di poca altezaa , cqI tetto di Terra foftentata dal I' Al- Hhhhhh jffägaixini ga f C frondi degll Alberi , che ogni arino fi riflbva . Vi fi ^iMertatf veggono moUi Magaziinl , ne i quali fogliono confervare le mercantie , che gli Habitant! cülla loro induftria trsiC-portano ^^alIa Tcrra-ftrma , comc Graai , Sete , Lane , e cJa//e, ' Cuojo, Nelle vicinanze di queft'Ifbla fi pefca ia moki luo-ghi il Corallo ^ che i Lomellini comprano dagl'lTolani aprez-zo determinate ; e per ha vere libero il cornmercio colla Ter-ra-ferma , pagano ogni anno al R^diTunifi ^ ed alcri Graii-di died in dodeci once , che fono venti in ventiquattro feudi Romani , Pervennc V Ifola di Tah/irca a i Lomellint nella Cümfr//V feguente maniera; Un Nobile di Cafad'OrlaGenovefe cor feg-giandoin Levante, hcbbela forte propitiad'incatenareDragut famofo Corfaro, il quale condor to trä ceppi in Genova , fix dato , come ichiavo , alkCafa Lomelllna . La generofitä di moji fam quefli Signori ufäva atti di fingolar rifpetto verlb il Prigionie-re , ed ellendo entrati un giorno in difcorfo familiare collo Schiavo , didb , che fe gli volevano dare la libertä , loro ha-vrebbc con/cgnafo un'I/bla di fomma importanza , ecommo-ditä pe'l traffico colle Cofle di Barbaria . Soggiunfc lo ftclTo Dr^gut , itnpcgnando la fua fede , ch' egli dal Gran Signo-re in Coft::iifinopoJi havrebbe ottenuto fivoreyole refcritto , accibche fcnza contrafto veruno potcllero fignoieggiare V Ifola pri}mell~a . Sopra tail impegni th tonccllä lalibercä alio Schiavo, il quale manteiine inviolabiie la giurata feUe- , ed invib a-gli acceniiati Signon i concertati licapiti . Per maggiorniente ailitriiiarft nel di L-l paciftjo poilel^b , convennero col Re Cat-tolico d'albergare tutu qaellt , che Ci tras^erivano ncll' Africa ST^iir "fcatto de'Schiavi Jipagrmoli , orferendo la Fortezza dell' ifola alio flello Potentate, il quale s' obbligö di mantenervi ä fue il PrefiJio , colla vicendevole corrifpondenza de' Lomei-lini , che promifero ai Re tutta la pefca del Corallo . Egli h perb vem , ch'il R^ non isborfa Ja fomma rtabilita , ne gl" Ifolani tributano alle Spagne tl comprome/fo Corallo . Trh Padri Agofbiniani in quahtä di P:iTochi alUdono ä i bifbgni fpiritüali dcgü Habitant! , i quali riconofcono pe'l diJoro Or-dinario 1' Ardvefcovo di Genova : benche V Arcivefcovo di Cartagena pretenda d' havervi giurifdittione , Altre volte V Ifüla havcva il proprio Vefcovo ; e fuffeguentcmente vi fU in-trodotta laMiJlione de Padri Capuccini ; ma nel 1651 ella riraafe fopprcfä dalia Congregatione de Propaganda ^ come fuperflua ; attcfoche tutti gl' Ifolani fbno buoni Cattoiici . C^mc pure pe'l contraflo , che nacque crä i Padri CapuccU ni , ed Agoitiniani , gareggiando fpirituahBente con Santa emulatione , per efercitare quell'ofHtio di cattoiica pieta. In diftanza di dieci miglia dirimpetto a Tahar:4 , s' ineoft" tra rifola G dito., 6 Gdata , dcnomin^ra da Strabane jE^i-maruf y da Plinio Mptnuri , volendo forfe comprcndere fotto lofteflb nome pluralizato ancora i due Scoglidi G^rüos Otien- SKch^-tale» e Gantön Occidentale: da Tolom^ofu detta Dracontius, e da Stefano UTäcunuus ^ h Dräcmtus. La fua circonferenza norvj gira piii di died miglia j haveado neUe Spiagge Meridionali un Porto afTai com modo . Non molto lungi dal Gantm di Poaente s'incontrano Ic due Secchc dt GaBta ^ le qnali, colle loro infidie , minacciono continuamenre psricolofi naufiragj a i miferi Naviganti , Auvicinandod alle Cofle di Barbaria_> , troviamo U Portojdi Calle formato da una PeniJoladel mede-fimo nome, nella di cui Fo::e Ii veggono i Scogli Romans , i quali radono le Spiagge del Baftionc di Francia . Pallato que-Ito Baftione , prima che fi gionga a Capo Rofe comparifče la pkchla Cama ; indi la gtrands Cama , che fono due Scogli viel- ^^^^^ ^^ ni a Terra-ferma , Contintiando il viaggio nclla vicinanza deUL le mentovate Codiere , doppo il corfb di poche miglia inol-trandoci pe'l Golfo di Bonna, troviamo I'lfoladi Tercut^ che jy;;^ ^ ric eve'la denominatione dal Porto vicino . Nello fteflb Golfb Tiffs' inakano due altri Scoglietti, de'quali non fappianio altro > ch' il numero , PEGNON D' ALGIER I. L' Ifola ^ ehe anticamente fi denominava Gmlta Cicfarsa , chiamafi al prefcnte Pegnan J'Algkri , dove altre volte s'inal-zava Ii Fortciia di ; Salharres 1' uni al Continenttj deir Africa , per ingrandire il Porto d' Algieri , col mezzo d'un molo , ch'cgli coitruile co'i rottami deirantica Cittä di Metafus . Ci6 noa oflante gli Afričani. 1' hanno fempre deno-minati Ifola co i feguenti termini A^gel ek G^i^yr , 11 Rh Fer- ^^^ dinaiido irritato dalle rapine, ch' allagiornata i Carfari Algic-rini commcttevano fopra i Leg ni Cattoiici i raifrcnb la di loro malvaggita coll' erettione d' una ifquifita Forteiza , ch' egU denoininb i I Pegmn ä' Albert , c col medefinfio nome fil fuife-gaentemente chiamara 1'Ifola . L'accennata Fortciza torraen-tava a tal fegno la Citta d' Algieri , che Celim Bsni - tiiml Principe , e Sovrano di effa facoftretto , non fob di fare tre-gua , b armiftitio lo fpatio di dieci anni col R^ di Spagna ; ma ctiandio di pagarli triburo . Barbaroma , che s intrufe in Algicri t c moltl altri luoghi vicini , tentb d^ invadcre la fortezzadel Pf^w;» , e lo fteffoazzardbd'intraprendere il Fra-tello del mentovato Barbaroffa ; ma i di loro sforri «ufciro-w/i, tut Br^d- no intieramcntc vani. ^ ^^ r T-V/a- Suaßts. N qtieft! mede-iimi Lidi, loo miglia diilante dalloStrettodiGi- . bilterra,giacc altro Scoglio , chiama-to pure Fegmn , che dal fopradetto diftinguefi dal fuo nome, che gl'im-pofe ia Gitta di Vekx. della Gome-ra jdeliaqaale non fe gli alloncana^ piCt, chemillepaf-fi. Non ne.circuil^ Cr^A«.- re quefto piü che 500, divifo dalla Xerra-Ferma da_, im folo Canale di cinquanta piifi dt larghezza, cheferve di Porto capa-ce di dieci Galec. , Quefta fCt chiama- 1 ^^ ^ Latini Vf, ßiftnti. ^^^^^ ^ fituata nel Paefe d' Errif, e pofleduU dal R& Caftolico - ------ P^^čipitofe , c Rupi fcofceCe formano Ja fua drconferenza di P E G N _0 N D I V E L E Z dimaniera, che non vi Ci puöfahre , che per vn' angudo fen-tiers fcalpellato nel macigno , il quale conduce nelU fom-mltäjdoveecoftrut-ta la Terra ä guifa s^fiftny di Fortezza antica con alcune picciolcj Torri, e le mura facte ä merlo. Oltreil Forte coUocato sü 1* eminenza dello Scö-glio, vifi vedonoal-tre fortilicatiom ncl mezzo della Rupe » come pure alle radiär ch'al prefentc-« rendonoquella Piaz^ i za inefpugnabile » I m/pif^ ' Padri Capucdni yri^ Balzcj hanno un'Hofpitio^ enel i66iU Proving ciale d'Andalußa fe-ceiftanza di fondat-viunaMiJlione, per andate I prcdicare il Vangelo agl' Infedeli ; mä il Nuntio di Spagna perfuafe la Cragregatione, che quei Reli^ofi erano colk colä manteauta dal Rc di Spagna pe'l bifogno fpirituale del Prefidio, e non altrinvente per Miflionarj; onde Ja Con.^regä-tionc de Propaganda flimö bene d i negate la fac«ltk richiefia Tilippf jf- ä i mentovati Padri . Filippo 11 vcrfo il 1564 s' i m padroni ^[^^ß^neüa fegucntc maniera di quefta Forcezza , la quale pri ma era un nido de* Corfari, chc moleftavano continuamenie co i la-dronecci » i Naviganti Ortolici . Havcndo dunque radunato raccennato Monarca una jfomnidabiJc j'^rmata Navale conI> ftente iti cento , e tredici G alee , cento Nävi , okre il Gn-leone di Portogallo ^ ed akri Va^čelii , con dodici mila Fanti tra Spagn noli, Tedeft hi, ed Italiani, fotto la valorofa condor ta inqaalita di Capitano Generale D.Garziadi I'oledo j invlo il floridifTimo Efcrcito airimprcla dclla menrovata Piaz;fa. Dop-po che I' hebbero tormentata lo fpano di trt; giorni jicl mete d* Agofto deU'anno predetto, fenza mai dar' un momcnto di ripolb ä i Barbari , ch' oftinatamente ii difendevano ; final-nDente gli Aflediati in numero di trccento in drca I' abbando-narono. fii calcola , che i Cattolici faceflero ftsage di feicento Muirumani in queJ fantiofo aiTedio, havendonc per/^ffi folamen-te quattro , con alcuni feriti . La perdita d' una Piazza tan-to riguardevüle , moilc it Gran Signore ä tanto furore, fremendo di fdegno , intrapfefe di fog^ogare V Ifola di Mai-ta ; mä la coftanza jmperturbabile de i Cavalieri dell' Ifola , «««^z. fcppe abbafPare Torgogliofo cimlere del Tiranno , a iegno ta.'" * le , che fepolto neila propria confufionc , fi videcoftrertodire-trocfdere, come faabbiamo detto nella propria defcrittioiic di Malta . ISOLE DELLE PIAGGE DELLA SPAGNA . E FRANCIA NEL MEDITERRANEO. Jjilf «t/ fit*. Bit dat fine alia pmia Far re f5 qticfio noßro Volume ^ contmmrsmo U ^itffcriittone d?l rcßo äelC Ißk del Me-dtterräneo, chff fotto quelle , che mecKirano y prmtpUndo dallo Strem di Gibtaltarra fidle Phgge della Spalna ^ e quelle della Fran-da, velegguittdo all Oriente vcrjö V Italia i tme pero di poca cofifidfraibne, e di angußa rechtto. Oafcuti^ di qucß due pO' ietitißmi Monarcbi ßgjioreggia gran suwero d' altre Ifole pkciole , e grandi moho dovitiofo , fparfe tied' Oceana, adacenti ä Sakhremay Alma^aron^ Šcombeva^ le Formkbe^ i' Ifola G faß a, di S. Paolo, Bendpr/niy i Scqgli di S. SuJaji/ia, 1' If ale Mede , e le fett iftitetfU Bdli^^rid/ , che fono tr^ le prenarrate le piu celehri. Al Re Crißawjfim che vi s'accoftano , Per M'lcanfare gli accennati pericoli velleggiano i Marinari sii le ri^ VC di Levante , e Ponente , dove ü fondo e capace d' ogni Ancora . In raccia k Capo Cabrita , detto altrimenti Punta del Corncro , verib Ponente , giace 1' llbla di Cucales, dirim-petto alla quale s'apre una Gala , 6 Porto , detto della Rena , dovc le Galee fbgliono fermarfi per far legna . Nelle Piagge del Regno di Granata , compatifce l'Ifoletta d' j/^mu-ffccar, coi fuo Caftello dello fteflb notne ; la circonterenza di qtieft' Ifolctta ^ difefa da i Vcntt di Levante , Ponente , c Maeftro > havendo aflai buon fondo , con dodici braccia d' acqua . L' Ifola di Salebrenna , b Salebregna fiegue in poca di-ftanza d'Almunecar all' iacontro d' un Cadello del medefimo nome , nelle Piaggie del Regno di Granata . Si pub, fenia venin pericolo , circondare co i Vafcelli tutta T Ifola ; e tra cifa , e Terraferma vi fono 16 in 17 piedi d' acqua » dove con iicurezza fi pub darfoado ad ogni forte di Navigüo. Nelle Piagge del Regno di Mdrcia, di rim petto alla Terra j^maza-rofi, ccollocata un'detio rteflbnome , ncKa quale un Forte , 6 CaftdJo fcrve di guardia contra V infidie de' Corfari , Con ogni facti i ta fi pub approdare alle Sponde della mentova. ta Terra , pe'1 buon fondo , e netrezza de! Lido , ch' ivi fi trova : anzt vi ca pitano numerofi Mercanti , pef efler luogo di gran commercio . Entrando nel Porto di Cartagfena nella parte Orientale Ii trova I'lfola Scotnbreta ; e bene he trä que-fta , e la Terraieruia fia angufto il fito , tuttavia io Stretto afficura il paflaggio ad ogai gran Legno . S' iticontra un' altra I/b'Ietta , o vera Scoglio prima d' arrivare ä Capo ^a-ks , quale denominiamo collo fteflb nooie , attcfoche gli Antori !o paffano comunemente /btto filentio - Spuntano dall' onde , vicino ä Capo Palos , pernidofilTiini S'cogli dcnomina-ti le Fortnkhs , 6 Formigat , tri qiiali rtel 1661 naufragb äa Fre Fregata dctta S'. Nicol6: bene ^ vero, che frä gl' accennati Sco-gli , e Terra ter .na pub tranfitare ogni gran Vafcello . D j Capo dl Palos all' Ifoa Grojfa fi ntimerano octo niiglu ; cd tu//. ' quefta , dirimpetto alia Terraferma , s' inalsa una To:yc ncl-le Fauci dello S tag no, fbrfe deftinatapur Ja guarJia, c za deirifbla. In poca lontananza fi fcopre uao Scogliofen^a n-j. me ; e lungi un tiro di mofchetto verfo levaute ii tro/a un t Secca , ibpra la quale, pochi anni fbno, s'arrenb un Vafj^U 10 carico di Zuccaro . Veleggiando i Naviganti dall^ IfolaGrj/-fa verfo 1' accennara Secca per Greco ; auvertina ben^ , ch' il naufragio e inevitabile alle Galee , ed altri Legrii d' ako hordo . Tr& miglia diftante da Lugar nuovo /i vede im Capo, di-rimpetto al quale , fn lontananza di dne miglia , forgc dal ^^^^^ ^ j Mare l*lfoladi S.Paoh baffa , e piana , la di cui circonfercn- za comprende fči migiia > con un feno capacc per Ic Galee , ed altri Legni marittimL Inoltrandoci per Scirocco lo fpacio di^ dteci miglia nel Mare , convienc effere guardinghi per i pericoli, che fovraftano; mentrc il fondo e coperto dipoc' acqua , e lereiinato di moleftitfimi Scogli , Poco diftante da Villa Lo-yofa , avanti d' arrivare a Capo Martin e pofta i' Ubla Bendar- tß^* ^^ mi , nella quale forge una Torre , per la cuftodia , e ficu-'*'""'' rezza di eHa ; aile Spiaggc Orientali della medefiraa s' apre 11 commodo per le Navi , c Galee , Due fole miglia durante dair accennato Capo , comparifce «n* Ifoletta , overo Scoglio feaza nome , e dteci miglia doppo Capo Oropefa s' in-contra un altra Ifoletta pure anonima . Alle Foci del Fiume Ebro fpjntano niolte Ifolette ; e fopra la maggtore s' inalza Bi^o! una Torre denommata dell* Ulire. ISOLE DA BARCELLONA A^ MARSEGLIA. I Banchi , 6 J-rigÄ di Santa Sufanna occapano in circa mez- a Is, zo miglio ; ed un' altro mezzo ^flaute da Capo Tola ii na- ^"Z'"'""' fconde Ibtt'acqua un'altro Banco chiamato ta Marai/ta . Due A^-^rf^ miglia di lä da Pali mo/a fi trovano i Scogli deUe Formieok^ di-ftanti da Terra ferma un folo tirod'Archibugio. Sette miglia diftanti dal Capo dell' acqua fredda » overo Capo Bfgue , fb- ifihMiJ.'. no collocate I'llble Med^ , e fopra una di efle comparifce una Torre , che raflrco* Tincurfionc de' Corfari . Mezzo miglio lungi da Capo Creus , b Creo , giace vn'Ifoletta , come pure un'altra piii vicino k Terraftrma ambedue riconofciute col Home proprio del predecto Capo . liiiii ISOLE MU SdifdriJi. Uv/ntrf J) Ltnßig. IßMaftrr^ Utna^tifn. Palma CittA . AtcuJia , e fMcitnätfi, If. Miner ra Iii viinertt Sue tacai~ ta . Ptru-hSaent, ■ CHtaikUa. I SOLE B A L E A R I D I. Diverfi furono i nomi afJegnati all' Ifolc Balearidl , e il primo r hebbero da Bale compagno d' Ercole : I G reci Ic no-minarono Ghmeße; Diodoro Cimn^fe^ e'l Volgo hoggi le chia-ma le due Majorca , e Mmrca , C^elle da alcunt fia gli An* tichi fono ftate crcdutc frttc ^ fituatc ne! Marc di Spagna , b Balearico lontani dalle Spiagge di quel Regno ali' Oriente 70 mili« paflft J e poco ptü dalle foci del Fiitme Ebro in diftan-za di IS miglia fra.loro . Tiinfeo apprefib Strabone iib-T^, e Diodoro lib.5. eipongono , che Mdjorca fiA Tlfola pih grande delle fette fopracccnnatc , ed habbia due Otta ben m unite deirilleflb nome , Vna nelle Spia^ge Occidental! , gi^ derta Palma , Vefcovale foftraganeadi Valenza, con Porto aflai com-modo, taHara in Camera fiorini iiDojeTaltra ndle Piagge Orientali ridotta in nuora , e maggior forciäcatiotie , chkma-ta Alcudia di circiiita di 110 miglra , e non 4S0, come erro-neamente pofe Bordone con joaltri Vilkggi, de' qaali i principal! Tono. Pollencia j Ans. y Kmgue . L'Ifola pii spicco-la dicefi t£a' Latmi , ed Italiani Mimrka ; dagl' Habitanti Minorca; c da' France^ Mlnorquff , nb lü di circuito piu di ein-quanta mille pafli , In quciriibla era la Vefcovale Citta di Janina , 6 Jantimone , e Mago > hoggidi Porto ivluone capa-ciÜimo , col Forte S. Filippo , c ahn qnatrro VilJaggi , ed il foo principaliflimo luogo nominaß Cfttaidella , e non Minorca , come falfamente dicono molti Aucori , k tefliimonio di tanti , quanti fono gli Habltatori dell'Ifola fudetta . La prin-cipale di qucite due Ifole ^rinomataper il commcrcio dc^RcJ^ Ji che vi £ batton». I primi Kabititoti Ji cfle furöPio i Bsatj , h riJcoTi Erano mohoaviilt drl Vino ^ b«ii-che ne füfleiifFjittoflerifeinoTo PMft; eiodiitditi alU fmruatiti , ehe ndk mjggioTt folennitä deli» pubJicIie None eniD»comuni k Gonvitatt, e Congiunii *ncJje le Helle 'Spafe^ priniad'accuppiarf) ca'proprj MarJti'. NeJlft morref^rttcThvjina minutamenlr 1 CüJtvfri por coJI fe rra r I i poi {«pul t i (il te rra . -1 n giKrn al r ro /peild io riceve v^ na, chtdiViiiOf e di F«tntn;fie ^ e^r r«dimere una Dana aSchiava ^ rendfvaao troHuomini * Noa havevinoj «heunDardoj e trt Fifliide «iTute eon mid' ufodlTtrfb} poich« alcce colpivaiioda vicmo t alert d Ion ca hü i Una fe la ponerao&tl caKo^ E'alt rafetacingeva no «(ventre , ekten«Ia(lrin geva no iti mano , fcfcndo cdh 'tantsifotij , odfÖr(iil, <:herran£evaoo gliScudide'loro Nemiei iguifadi Baleflri y t per lale cffistto 1« Madri non coticedevano altro Cibo a'fifiiuolj nella ioro inriKTla , cbe tri i quaJi Raimond o LuUo Fticifafb , uwifodi i Mori oei I jot. il MarefcJatSsmpiecro ^ftelicj Signier»d Orli an o aÄä/TmatodAl Vi teli I TuodomsAico ntlmefe di G A gOfTTrggiMrt {oiU Cf^ifW GflUttner. ta Ji Fici^ ■Ja. Fmil-ri Jil Sueh. Pif/fjforiJi M^/orica. HwmlM Ctpi* Ji 'Ktpftr J O R I ( t*- ■ A Major/ca J cbiamatä dagl'Habitant! Malor^ufy Porto aflkl commodo , fu cretta in Vefcovale nel 1125 da^ da'Francefi Majorqufj hebbc ancora U nome di Gregorio I X, hcbbe per fuo primo Vefcovo Raimondo di Cohmba , Situata ella tra la Miuorica , c I'Ivi- Torella , ed h Suftraganea di Terragone . Le Dragomrc 'fo- ca viene compartlta da una catena ^i Monta- no Ifolette mezzo miglio lontane , e per cofta all' incontro fe i:gnc , che s'inalzano dal Settentrione al Mezzo ne vede un'altra in dueniiglia di diftanza, neliaquale febaoa giorno , ed ba di circuito miglia ducento . La fito per Nävi, c Galee, ed ha miglia tr^ per Levante. Euvi Cirri, f £i;a Gitta Capitalc porta lo ile/fo nome di Majcrm , hä un^ il Porto Andraci, buona flania per Nävi, e Galcc, dove fi ^ Porto da ■ titntiifli* If.Majtri-f . Pttif, Cft^ttd'Or- L\A fortlo in mezio per i balTi ffinli , che fono alle e^Wtfr-^. migiiu dnque fi zrovi una C^l^, chiamata Lunga, b.iona f^anza per Nüvt , e Galec. Ad ahn miglia cinque e il l'orro /.-ft'. Filfera , cd hä per Pouciite alcuni Scogli, qualiconvicne pat far di fuori - A' miglia cinque s' incontra il Poito Pora^zo, poi Ji/rf/^ un* Ifbletta, che pu6 panarfi con Galce dalla par re di terra, cj vicino detto Scoglio ii pub dar fondo^ eflendo netta Stanza per Galee; e Porto Porazzo anche Sorgitore Nave. A' miglia cm-cttti jTi que e iituaralaCitta Maptka , 6 Majorca j che da la denomina» tionea tutta I'llbla: Hä una celebrc Univerfirä,dove Raimon-do LulIofiiLettorc, e la fua dottrina fe talmentc riverita, chc ii tiene nn Profcflbre penfiionato per i(picgarla ; ha anche uoj Porto, checomunica coUa Porta delta Gitta, Stanza pcr6fbla. mente per piccioli Vafcelli, e con buon tempo per Ic Galec anco- ______ ra. Nel 1^58 nella Sagrcftia del Con ven to di S. Francefco fii fc- ffi'/ipffstt pelljto in un'Area d'Alabaftro D. PictroConte d' Orgel nella Cataiogna, Signore del Regno di Majorkay e Cittä di Segolla " nella Valenza. Fii quefto figUuolo del Re D, Sancio I., nacquo ncir anno 118 7; nel 1248 ajutö il R^ D. Ferdinando il Santo di Caftiglia nella conquifta di Siviglia; maritoflTi 1' anno r con Anrembia/e X Figlia d' Armengol Conte d' Orgel , colla quale non havendo havuta fuccefTiooe , per non morire fenza credi, adottbper proprjPtgU D-Roderico , Soggctto eminente Jicl'c öftere, e D. Ferdinando . Si accefe il fuoco in detta Sagreftiaj c reft6 abbruggiata V Area con Ic ofla del predctto Conte Pierre. PetSciroccodellaCittildi Majorica indtAanzadi 10 mille patH C4pta}*ti- ^ podo Capo Bianco , e in faccia ad cffb un mlglio lontano fc "" unaSecca perigliofa per Nävi, c Galec»per mezzo di cui fi pafTa ■ ^"Tn/"^^* Da Capo Bianco a miglia lO fi trova il Capo delle Saline , t per quefta riviera fbno alcunt Scogli» 6 Seccagni larghi da terra un miglio . A' miglia 10 da detto Capo per Lebcccio vib jUSi* Caprera di 15 miglia di circuito , Da Maeftro tiene un Sue Ptrtt. Porto del medcfimo nonrie , buono per Galee , c Na?i , mi con poch' acqua . Dieci miglia avanti per Greco s* incontra il Pmt Pi- Pofto Petro, buono per Nävi, c Galec, quando per6 non do-*'peTt Pa- Scirocco , c Levante . A* miglia cinque fi vede Porto Palumbo alTai commodo , alia bocca del ^Ic dalla parte di Terr* eta Ijevaiitc C coUocata per contra (eg no una Torre con Guardie ci^Jir. ^^^^ punta rofTa , c nel prender detto Porto convien te- nerßpiü alia deflra, che alia llniftra. A'miglia dieci per Greco CtfA Awji. vi refta Cale lunga riparuta da Mezzogiorno, e Lebcccio: mä affäi pericolofa ä Greco , e Levante . Capo Pere h a' miglia cinque , alto , e rorondo ; da lotitauo pare rotKi ; c di fopra Human,, hä una Torre di Guardie , Gli fcorre da Lebeccio una gran Fiumara fufficiente all' acquata d' un* Efercito con Bofco di iofft grandifTimi Pirn alia di lei bocca • Prima di giugnere ad Ar-Arl^'ii'^ cudia IS miglia lontano dal fopraderto Capo fi frapone un Ifoletta , che pub anche paffairil per terra . A' dieci altre mi-• glia fe ne giace i[ Porto di Puglienza aguifa di Golfo con una r^rriff* Punta di fbpra ^ con Torre di Guardia dalla parte di Ponen-. te , con Porto per le Galce , e con Poizi per far acqua . 'crfj?» Ftfi-Senza riparo alcunotrovafi a miglia cinque Capo Formeurelis; HttttKiii. pure fenza ftanza; mä con pefTIma cofta, cd ertc Montagne fla a 60 miglia Sogliari S^ardato dal Greco , e Tramontaaa , n^ icrve , che di rtparo a due , 0 tre Galfe , eflendo !a Co^ fta da Greco , e Lebeccio . La Cc^rCczn del G rana , chc il B^W/i^rfP^'ova in quelV ImU, c compenllifa dalla delicatezza dc Vini, de'Vtfii, dalla liiiipidci,'a di moire Foiuane , e di due Rivuli d' acqua dolce y chiamato i'uncj üijiafälcin , e 1' altro Majonca. ISOLA MINORICA. La Mifiortca , chiamata dagl* Habitanti Memrca , da' Fran-Minorqucy ha So miglia di circuito ^ e ripiena di Monta- fpc , riciperta di Eo'chi, ede abbortdjTUe d'iMu!etti, paren do da luatano guarmra di mura^lie per V emineiiza delle fuc Cofte . A' Piloti ranro di !>on:;nrt: , die di Levants fcrve p-^i- * ' fcorta d*arrivare ä qucfl' I/bIa una roronda , ed alta Monta-gna , che hä nella üja fommrta utt Monallero del Forno. Cittadella e la Citta Capital? di dert' Ifola , la quale hä un' atric^pi-angurtraCale, ftanza aflai pro port i o tiara perdue, h tre Nävi, e Ga-lee , mä fenza Palamento . Neil' ciitrare nel fuo lungo , e Stretto Porto h d'uvopo attendcre lafelkita del tempo , e far pafTare una doppo Taltrale Galec infino al mezzo j>er non ur-tare in «na (ecca, che qui vi fi ritrova . Sopra la bocca fi vede r«-«. una Lanterna colla Chiefa di S. Nicolb ; ä miglia 10 e la Ca-le Baldon,in cui vengono riparati i Vafčellipiccoli; 15 miglia innanzi ftä un' Ifoletta , che pub valicarfi con Galee , cd e bnon Sbrgitore , L' /fila Sala dt Magone , che trovafi dop-po fei miglia ; c parimenre valicabile da Terra con Nävi , c Galee , e ferve lorodiriparo . A'miglia cinqvie e Porto Mao-ne, qualegli Antichi difTero Mago; e queflo dt piccola bocca, w. mä de'migliori , che habbia la Spagna , cdhaalla deflra una fecca larga per un Corpo di Galce . Doppo X miglia vcdefi un' eminenza dalla parte di Levan-le , che per la fituatione della Cofta pare da lontano un Ifola con Torre di Guardie fopra , e qucfto chiamafi il Capo del ^»f*-Molo. ISOLE D' IVICA, GIA* PITYVSSE. dcH I/Jtiiea. C'tpt-Ptff, Sifimihif. CafU JVfJC- lirt , Jhff Pffriff^tCa- CiffB'ff Jtfllft/a. la titcand*- Due fbno PIfole d'/i^ird, b ^ Evtxxä ^ chiamateda Plinio, e Mela Fityuße , da Alemano preflb Stefano Pythdfs , ciož Jvka , e Formentara . Jvka , come pit! grande , hä anche piü nomi, e prima fb detta Pituyfa major , dal Volgo Ivica , b Evijfa , da Plinio , e Strabone Ehujut ; da Tolomco Ebyf-fm . £ parte del Regno di Majortca , pofta all' Oriente era 1'Ifola Maiorica indiftanzadi 15 legbe di Spagna , cd all'Oc-cafo hä le Piagge di Valenza , e Capo Martin parimente 15 leghc lontano, con un Porto molto ficuro nelle Meridionali , e col fuo Caflcllo cognominato Ivka-y e fe benefi vede munita di piü Bofchi, non li ricoverano inefTi Fiere nocivc > e crndeli. L' Arcivefcovado di Taragona , al di cui dominio foggiace ^ riceve grand'utile dali'abbondanza del Sale , che queft'llbia generofamente produce . Ne il fuo giro e maggiore d' un miglio , come in molte Tavole moderne ignorancemente fi fpie-ga . I Scoglietti , chc la circondano daJla parte dell'Oriente fono i' Jfülette Nfgre - de loi Ahorcad&s - de U Efpoaia - de /of Raton^J - de los Pom - del Efcollo Negro - del Bixare - dc lot D^dos ' el Efcolh iiorads - de Bota - fuego - e de hs Cora?pf -del Cabo L'tbrd - della punta M' ^rahi - del TagoMago - Las dis Hormtgas - de Balancet . La Maraäa - le quattro dette las Bladas - r altre chiamatc la Cotiejfra-h de EorcUa del Efpartar-la BarqmUa , las dos del Vadra- c le due del Promntorio Ealco/t. LA FORMENTERA. La picciol'Ifola di Formentera^ detta da Strabone, cPHnio Opbiujja , da' Romani Colubraria , non fe , che quattro milic pafli diftante da Jvka , il di cui terreno hä tanta virtil , che fe fufficiente ä fugar il copiofo numero de"" Serpenti , che ren- ivum. dono inhabicata la detta ^hla di Formeutera, circondata da altre I piccole Ifole fenza verun" u(b . Trä la Majorica , e le foci del Fi ume Ebro fi vede la Mameoiihra si piccola, e povera , Mamtit, che non havcndo cos' alcuna di confiderabile non merita akta dclcrittione . II circuito dell' Ifola Formentera c di 70 miglia , difhincedalContineate della Spagna So mille pafTi. CitHlit4 Jiffa mtuftf** mi KKKKKK ISOLE 23 a J Jo ß\SetteiUr'ionc JlEljfflL- f]'! a.8 3o B Xmtact^ J ^ / Al I hft i —^ \ r^mf JftdfMiu^rl - Caho. Jiutmia / CaJena™" IDiuifjone cJella Francia ' in Pi^efeftt«"e Giiali fatta ne] J l'Xsola. Lt Sof^O^n^ ■T ^ JVor-rnan^/j^t ^ la (riue^j^a y Li Jlin^id^i^occa p TI Jlolpnato \jo Lt J J II 1.10 7- /" J'iimtrj ■ ° Ja J / . , C^itWufiLrr-^ V-* Orenubh \lAfXiO\t4ift Caput w Jffftrt^^irr^trttt. £> TarvmiOJ-iA 4 bHvTfriWV -B __ J Ir ^IfutUtOiHi ^ rt J \ ^^v S S T G 'kr o jirJtv i. laTrancia diinfa in doiJecj Pai']aineTilj JJO J J^č Far-^L ^ lo/oj-a ^ Pi J^yon S Vi ^ 2?i I^pan, o Ttoii^n ■ V JJi ^ _Z7/ Pa.it J a VtJ^Atz J^ J?i ^esa/zcon J J. Jlfitr-nay la Franci a dilti la in Gen er all ta 1 TP i far^u^/-i i/oij-on^ J. J?I Ckfn^i^na, H 5 On/aarur Taurtr y TP I ^oury&r S TJiJ^oa^JiJ' I ^ T?iTltorn . TO T?i T ton ■i 7 S J'' J^ ß 7 6- TB 7 ß J J I^i Ximij^ej-J a T?L T'oicUsr-.p T?i SM'tfniaTJfd^ j j J 6 ^ a071,0. RouGfi. T? i Cd^ 8 T?i Toloxa / a^o T? t Bö T?i Pr-o/^ns^cL ^^ 2?i. ^r^ti^rut Üettioni a ß JJ jj s S -^^vroL' M _ ft: J^rw. Id-Hyei'es.ddOr »L Steasdes Inßrfv ^ ■ Ji ß-crrtutnia ^h^Jii^^^ I-- jLf^h^^ il If^/if/te.f^tL ~ ■l.l.'JilpKI'jiH ^ "illllLLljJ Jt^ ^ 6 di Tr ineia n K EHE L I OK. -"ranrn;--pyif-- Jl/ky-AO'^Lorno j ii - e. Ifülario del P. Coronclü. XSOLE DIPENDENTI DALLA FRANCIA. cut. A Francia't uno de* piii fotcnti Regni, che^ifplcnda hoggi con^'^rticoJarita, e ftuporc ^^el^ Uni-ver& per le fupre-me qualita del fuQ Monarca , e per virth de' Po{5f>li , che t' habitano . Qu^ bandita affätto ogni flltra Legge, s' aprono Tempj folo alL^ Cattolica Religione . Qui ftabiliti '% Xtn^f^t loro Seggi principali Marte , c Miner-^faFrai^y^ , fi documejitano i pih valoroS Čanipioni nel gucrreggiarc , c gl' tclletti pili pcrlpicaci neir infegnarc: Qui I'Arti tutte fiorifcono in perfet-tionc I e le Nationi piti ingfgiiofe a* ammaeftrano. Manon ve Regno ncll' Europa al Mare conftnante , che pof. fieda minor numero d' Ifole di quet /'VE t^enrrc fion s eftende il fuo Impf-mlftitT' TO , che fopra poche ring hin fc ncl M grdite r ran eo , non molro difcofte dalle Piagge delta Lin^uadoca , c Frovcn-za, ed altre fparfc in vidnanza delle CofrealMareAtlantico . Tra 1' Amiili perö neiriadic Occidcntali ne p(jfliedc_> |)uon numero ,dell5 quali, c deiraltrcj dominate nell' Oceano trattercmo ndJa fcconda Parte, fermandoci hora To Jo neli' ____ Ifole ^elU Fraacia nH Mediterraneo . Üfccndo (ialla Spagn-i, per il Contado di RofTiglipncdl nuqvo riunito alia Francis ne IIa ]\icc de i'ireneida LodovicoXIV T anno 59jcntnamaj:}clla Linguadofa pcrdefcrivcreritoJe da e(Ia dipendenti nel Mediterraiico , Icminate nel Golfb di Lione. Lc principali , che s'incontranp fono Ic continanti tri i'uno, e I'akra nello Stagno di Sya j oye fi numcrano ncl di lui fe-jy.pj^j«wno,olcrelc molte Ifofetrc, Iq due P/artafif ^ eprimad'arrivare a Narbona trovafi T Ifola . Prcgredendo poi le Piagge medefime all' Orto , fi yede 1' en^int'nte Stoglio di Brefcon , b Brefco^ , chiamato (ia Tolomeo ßlafcon , verfo j.^ez,:io porale : ma doppp lc Guerre j e Tor-bidi fufcicati dagli Albigenfi, i Vefco-^^^S" vi ne hebbero 1" inyeftitura temporale A/s ni da Inuoceazo III, jnentre nel Gug]ieIn3Q._d' Altjgnac coll' aflcnfo del Pontelice , ne pigliö il pofleflb ■ I medefimi Prelati s' iptitolarono fuflc- '^uRm gucntejiicnte Conti di Subftantion , ^tvdtßm, jdi Melgucil, coll' autorita di coniarc monete . Prima cji' ü Sommo Pon-teficc nc concedeflc il dominio temporale a i mentovati Prelati , ncl io8 5 cvMifsti' pietro la diedc alia Chiefa , riftrban-1» cUtf* dofi il iupremo dominio coll'ajinuo ^ribu.to d' un' oncia d'oro. ^«le ftik Foci Rodam , e pel S Im corß). Ustni CMJad» äf Hjtjfithtrsf tmirt off rwwf^- P* erttiife*- it^tfn" hfitt giorno una lega da Agde difhrirc^ ieidq Narbana, 9 da Mom-pellicr. LaFortezza, che dilbnde igalib^r^f, tu da i Rc CriftianifTimi Ippra il rerreno delle Ifgle coilrutta , e t:on Isuoi»^ Guarnigione prefidinta , come dimoftra 1' cfpolto Difc-gno . L' libla di Magmjtot^e , die prima denominavafi Agatha jh Agatfhopolis^cd Agaibt^ hfula, fii creduta 4a aicuni per \ A-mmshfuia , fituata in un picciolo Golfb del Mare di Lione, che anticamenfe fi chiamaya Stngno de' Volci , £> Volchi, ^^.^di 1q Stagno di Maugujü, di Pt-raiifl , di Lates , e diThau. ^ntU* I Saraciai doppq , ch' inondarono la 5pagna nel 7^0, s' J^r-w^jJ^ trufero nella Fraftcia per la Guafcqgna , c nello fteHö tempo fbggiogarono que ft' Ifola . S' oppofe bene , e prefto a que le .furic ilmagnanimq valoredi Carlo Martcllo,ehe nel 735, b, come ju'c'w^''®^^" VQgliono , nel 736 dtfcaccib quei Barbari dall'ltbla ; indi Mtrtt/f*, fecc incontinence /piaiiarc la Cifta , acciÖL'h'il Pofto non fer-vifle pjü d'afilo alle Falangi nemiche j canto fpriflc Vcrdalo Vcfcoyo d i Magueloue: J^ locus inßgnu fuit IJrbi bühltat a maligm Gmtibus y mdi ruh ? qmä federate fuh. Cfirolui banc frsgit, poftquam ßi Marie fu^egit Ob Sarncfnos , ^uod ttaretur eos. Nello fte0b tempo il Soglio Vefcovale fii traljwrtato ä Sub« ftantion quatrro leghe di lä da Monpellier , dove per lo fpatio di trcccnto anni i Vefcovi fecero la ioro relideaza, fin' ä tanto, che Arnoldo Prelato della medeJima Chiefa fece rifabbricarc mfMfi^ Mägueloftc i il che feguj nel io6o;indi nel 15JJ lo fteflb Jioglia fil rrasfcrito a Monpellier . Quefta Gitta haveva anticamente i fuoi CondjiqwaU jie tcncvanoT jngerenza, editettione tempora- Skti Jrjr im- II RodamjYiurat navigabilc , (X di Legni grandi, detto da* G reci kodami , da' Latini Rhodanm , da* ^»Aw. Francefi k ^oßjf , da* Provenzali h Rofft riceve la denominatione da Rho-fU , b Rhodes, antica Colonia de' Ro-dj in Linguadoca : Acqu^ tibi Rhoda JRbodmum fmt , mde ddlfis multb Gal-lisruntfettiii^us Rhodanus fluviuj. Sor- ^^^ , gc la fua fbntc nelle Alpi Graje trä que* Popoli Lepontj , giä detti Vibe-ri t aofi lungi dalle fbnti del Daaubio, cReno ; precipltandofi poi per T Alpi, s'ingolfand Lago Le-nunno, hoggi di Genevra, iorma fopra Ifole divcrfc la Cittä del mcdcfimo nomc , cd all' acquc di qucllo men tenui, c mc- Qmw». HO chiare fbpranuotando , fenia punco mefcolarvifi , con im-pcfuota rapidiii:^ ne trarporta tuttc limpide , cd intatte Ic pro-pris , Indj accoglic prima in fc fteßbl' Arva, pofci^ fotto Lione r Arari , defto volgarraentc la Saone j apprcflo gprcndo al- Jfjl^j/j^ la deiira il Teno al Nardonc , ed altri , alia iiniftra all' Ifera, alla Druma , ä divcdi Fiumicelli del Delfinato , aik Sorga > Naica, all'Ouveza , ed aU'Eygues del VencH no , fatto di ie maggiore da t ante acque , fcorre fupcrbo lotto le m ura d' A^rignone , do ve nel /iio feno accoglie akro btion numero d' Jfole. Ingrandiropoimaggiorniente allamanca daila Dmenza^ Ahttifth alla dritta d^l Gar , entra gon piu bocche ud Marc , efcnden. done con rapido corfbiflutti, fpumeggiaanch'csU ncll'impetuo-fo conflitto con non mediocfc pericoJode'Naviganti , Rhodanm rapido cottckus cftrfti Tyrrhant ^qitoris freta fcindir , in quo tton me^ diocre fertur Navigantium perkulum, dum ifiter fe marh ßuSias, & amnh fluenta Demant . Spumem G milico m^ri fofuorpsratur per pa^ Utlum ßf^um : dicc Ammiano dop po lunga defcritrione: e Pompe nio Mela conclude i d.orüm amnium jatn gr^tudis , [ubitfde grandior inter Vokas , ^ Ca varat emit t it ur . Vjbio Seque-ftro , facendo mentionc de' luoghi principal) , chc egli bagna net corfb , cosi parla. Rbodanus Gallic hugdmum y & Aüenmem Lniftiprir, decurrenf i at^ue AreUtm, MartTyrrh^mrfjif,ettir , Fiume de lo chiama il Pqcta Fortunato net t. Libro d<;lU vita di S. i^LU. Martino : Rhodano torrentkr amplo : Anzi trä i piü graniii dell' Europa lo connumera il Conte SoUno con parole j che ancora fpiegano la Tua impetuofa rapiditä - amnis pr^äpitatus Al-pihus primo per Hshetios run , occarfamiuta aquarum 'S'w/sr pfwffi trahens, auhuque mftgm ipfo quod invadtt frcto truculeittior, aut tor- * /1» tm^I renthr , tiiß cum fret um vmr'u excitatur , Rbodauus ßvit , & cum ferenum efi, atque ideb inter Europa maxmoi fluvios j bunc coifh putant . Deila fua velocitä cosi caQtb Tibullo, Teßit Aretr, Rhodämfque aler , magtfuf^ue Garuntna ; PiEi ancora n* efprtme Euibnio . ra^itur pr^ccps Rhodanm genkore LerüMm , E Flora il chiama il men lento di tutti i Fiumi; Bt Fluminum impi-^ff Rhodauus. Quindi trattefi dallc^ualitä del Rodano molce prfff* Avi-i ^irtltf. Uclai'io del R Coroneili. 309 no' (^flÄJJffJ, mct.i'orc J S. Ambrosio dcHc Vire äe^l' Imp?, yaton VaVntiniano , e Cirs7jano tnorci in Lione. Lugdujji (dice J rapUiorA utriufquc vkj? fufre carrkula , ^uam RhoiUm fuat fiiteitta . E S.Girolamo,traendola dal corCo infieme, e daU'ab-bondania dell' acque , chiamb S. Ilario Laimte cloifuentiq Rho-Aanum . LeRegioni bagnate dal Roda no /ono dette /fj da S. Ircneo > c da S. Epitaaio ^ e la Gitta di Lione Rhoda-uußa da Sidonio j mä airiiuomo Lioneie diede Oratio il titolo d i Rboäani fotor. ISOLE FORMATE NELLE FOCI DEL RODANO. Molte fono r Ifole formate nelle fue , e nel fuo corfb da tfchfof- quefto Fium^, che per erudire il Lettore s'^ qui defcritto, non of-wj tantc, che fe ne fia anche parlaco nel primo Tomo del noftro At. Yeneto. Ctncjue ordiiiariamente fi contano quelle, che Cono conofciLite col nome di Gras, per dove il Rodano rende i fuoi tri-buti al Mediterraneo nel Golfo di Lione j la cognitione delle qua-Stffiic A/ Ii ^con iftento pervenuca agii Ancichi. La prima ^ detta Gras üs^ift- ^ Midy y la feconda Gras de Paukt , Ja terza Grm d' Enfir^ ia quarta Grand Gras , e la quinta Gras de Paßb/t . Poi vi fo-no ftate aggiunte Graf l^cnf , e Gras du Roy , forraando coa quefte akrctcante Ifole grandi , e picciole di varie eftenGoni -La prima trä Ic principali & queUa , che iervc di bafe alla picciola Gitta , detta Acguff morte , una lega diftante dal Mare, 7 da Arles, con Porto al tre volte capaciffimo j donde Tciol-roii nel 1148, e nel 1269 S, Lodovico R^ di Francia fi port6 all'acquJilo di Terra Santa . Q^vi la Republica di Veneria per il commercio , che vi tcneva , fin dal 14.03 deputb Pie-tro Civran con titolo di Capita no delle Galee all' Acque mor-te j c v\ continuarono fücccflivamente gl' altri fino al 1507. Qui vi riliede ruttavia un Doganiere per il Datro del Sale ; ft conferva i 1 Faro per icgno de' Navigaiiti , la Torre Carbonniere prefa nel 1516 dagli Hugonotti , edtl Forte Pecaye per custodia delle Saline . Snccedono ä quefta le Camofgue compose di 4 Ifole jdivife da' Rami principali del Rodano in Camar-p'icchio , e Camargo grand? . Ii pri mo h for ma to dalle due I-ible piEi Occideiitaii , cioe le minor!; e le due piu Orientali, ch' hrinno il vanro d i maggiori , T altro Camargo coftituifco-jio . I'utte quelle Ifole unite tanno ufi Tri^ngolo , che col fuo piede fi dilata sti I3 Spiaggia del Mediterraneo, e colla punta acuminata va a terminarc vicino ad Aries , congiungendofi per mezzo d'un Ponce ä Trinquetaille . Il Ramo piü Orientale del Rodano , auvanzando tutti gli altri nella fuafoce, forma T Ifbla Paukt , Po^orj , e moltc altre incLilte , e fenza Jßit Pff HQrxie , che vanno del continuo crcičendo ^ e moltiplicandoß per Ic depoiirioni portats del medefimo Fiume . Si nudrifco. no in quell' I it) lit Cavalli proprj per la Guerra , e Tori fu-riofi , Voglioiio alcimi , peronon fenza contradittione , ch' il nonie d i CaiTiargus po/la prov^cnirc da Cajo Mario , vincitorc ia queita Rcgione de'CimbiJ, ISOLE NBL CORSO DEL ROOA^f^- G £ N E V R A. Neirufciye il RodanoGran Lagodi Cr^tr^jHcevedall' ;icque di quefto il iiio ingraniimeiuo , e !e prime Ifble j che s'incontrano , (bno Ic tre aflji cofpicue , fopra le quali gtace cin^ "^ffondata la celebre Citta , chc pure di Genevra porta il nome , olrre le picciole alrrc , che iervono d' Ornamenjo , commodo, c Fortezza (iql fuo recinta . Si unifcono quelle a Terra- Fer-ma per mezzo di quattro Poqti , <\Lie de' quali j che ad cfTa V<"'f poiche dal Campanile delia fu Cattedrale di S. Pie- wtr.i. tro , ch'^una Torre fort ill! ma, fi vedono la Savoja , la Bor-gogna, il Lioaele, egli Svizzeri , aggiugnendole non ordi;ia-' ria vaghezza il fuo Terrltorio del tutto fruttifero , isMssrda Fi O fit km fempre ciii i a d i in urj j m 1 iiei 16 jjj ie f uro n o raddo ppi ate, come fi veJe n ftitu nt/ noßro Dj fugnn, li; ibr:ific3tionl tanro dittcntro, cbe fuorJ con fi^diani f mme Lune, cBjIoirdi- Ncl uefü crecrouii nL4ovofuriiiTlrtio, e benregolatoda!li parte del CsftsrlSif Rodaiio» per il quale gli Stiti di OliTidi cuntribuirono trenta mila Scudt , epeib il Se-tie»f iffg/l nito cfi vjpdft (lUdinrcrittloae , OpItH^nauppit^itttnUi tm tx marsijie-tntiit Cef^/ri OiandtßptT OrAnum Pad-ratorum 1J. Hä pro vara q ueft J Gl: ti vi rj i n ce n d j i mi q uel b del I i ti ot-dtttc Bth tc dell i 17 in t S Gennijci del 1670 ndlj m«!» tiotte > fri it Luned), e Msriedl, £>endw cafua- t^tPaif- Qtow^ra. ciliKlo, fJ p pi^Ji FamiglSe , i„„fsJ}/f e 1 JO Ftfrf-u-fl tri h-4 iiTiipi ^ eünne, cmi i-^u^H:! iv:i m mitüone Ii M,jbili. ^Jif/f l'ünai T^n^jiiiil.ir.ljiCitTJi.U 3, Pfetro, chV i.iCjUeir ■, >\Girrsfufi i, h Ma.ljniia, e S. G^rmj.i .1, CQQ dui iiUrj Chicr-ol:, dovt fi liniiu le ii:Ciioiii di ^Lologii, filofoiia in '' Greco y ed Ebreo. Si prciici ogni giorjio in due luoghi, ciož i ti S. Pietco, e S. Gervafu pr^Jf^lu trfevaltealUfttttirtiinain quellodelU Madonna: ela DamMicatti volte in S.Pietro , / „ eJtltrettanreiS Geri^aio. II TempiudiS. Pietroeraanticamancededkato ad Apullo edmcrtb Coaa fepclUii ikuni Caidiiiati, c Prcbii di fTiiid.? Ilitna morti nel tempo , che ^ quivi rcgQavaJa RellgloneCattaJica. Nd 1618 11 fl fnwllica Emilia di N^ifTiu, Mngli« ^^''"'"i"' » d'Anwuio di Poitosa Ho, e qaalche tempo A^amU i ncipefla fu» Sot d k. Nel T 6 j 8 „"'r^'f'-11 DiicadiRoan,epofc.aruam(jg!lä , e net liSi. Eciandio Tjincreili fuo Fi-riLS^J) - t uVtZ' Na 14!S Martino V itrivöiu c^^ftira Ii 4 A^tdlo, ari:omp:i3nnto da fe^i Ambaitia-'' ton di Grm Principi, dove li 9 Agufio cieöCU din-ili i-.ut: Miitin-i , Cirl« IWics ^ AlfonfoCsiTillo, e Pietro FiJiiftfta, ch" ccano gii C [ft ti daU'Anclpapi Bcntdettü XEII ■ Vi fono una pulili ca [itblioreca,Ln compet en te Ar Tenuis ,e dne Spedalijbtiichc ,, . altte vglte fe ne contaircrii Tet te j vi era no ancbe i MonaiUtjdi S- Francefcuidi S- Dome- "T aieo jdiS.Agoftino,« di S Chiara, oUrediveifeCappellebcneficijIi, cd un'Abbatiid«!* ™''''' Manacidi S.Eleaedettq . Ciid-;fi qjclliCittil fibbrieatada Letnno jftgl'^ d' Ertol«, Gran J""*''-Ride"Gaulinel 3994 del Mondo, Da GtüläoCcfüielucelebrauper Ant«mu.-aledsll' . Helvetia ,.eFroiicieradesIiAlbbrogi. DiU'Im^ratotc Eliujabalo rellö neV ijo (luafi del tutra incendiara, eda Ooecj CapiEino degli Alcmaciinterarnente roviuata ncl i;t. Fi poi tinovatida Aureliano Imperatoit ,e ccn molti privilc^j lec'iede anchr il ntn-.td' AureJia.) cosiGondebrado Kidi ßorgogna Ic fecediveifr Hp^riiiiijni, pertbc appartt-neva all' h ota k tiuel Reg no. Car lo M iLgn o pai"s6 per fj" ^ ft j Ci 11 i tie I 7 7 ], a n n » n do c jh t ta ™ (mpfra -Didier R4 de* Lombatdi, efüit Rendei-VoustWla fiia Ainiiim , bquiili! divife in due"'''' Corpi, L'/mpttatoreCiirlo IV vi Ibndöun'Ujiiverlai verfuil i jÄj. FüGtuttra giwer-uitadi'füoi Conti prticoJarifinoallX SecolD, cciedefi , chedpiü aotico foflc Rat-i"" berto, chevivevme'. Sifo, efucceflivamentehannoconiinuatodnthe Roberto, the ti Mvrit. Card inale .e poi Papain A vig none fotto il nonie dl demente Sttcimo, che mori nel 1594-Q^rto Poniefi« prüfe i I titolo di Conttdi Gcstvrn doppo ta motte de' fuoi Fratelli. Gli Csemmt fuccelTe Humbertodi Villars » niorto fenia figliuoli nel tUfriando Ereditarij OJone ii '^Jf""-deVillars, the per il Trattato di j Agofto del [401 ceiTelaConteadi G/UfSra ad Amaro'' Ottavo Düca d i Savoja. 11 Vefcovo di Gtnevra hapretenfionf Topra !a Gilt i dl ijiiefl-o no- ''' ** me, della nuileprende anche il titolo di Prineipe, volendo , chel' Jmperatore Fedeti- Gtntvt*, coftarbarolfj lidonjtfTenel 1162 al Vefcovo Ardutio. CliHabitantidieda, caduti nella Pf*"^ nua va ere !ia deSagra irent a r j ,in i mat i da lie predic ai ioni d i Gtiglielmo FareUoro M ia iflro, ^ cacciaiono nel ijy. il loto Vefcovo, ch'erailXIV, dctto Pietioddla Bsaume, provi-. fto didodici mils Ducati di tendita , eon fuoi Canonici, ch' era no t rent ad ue. Doppo quer/f'^J*"'"^ flo tempo que' Vefcovi fanno [a loro reüdenia In Annecy . Nel ifij fuftenuti j Gtittvrim - dalli Sviueridi Berna, fcacctaronoilreftodü'CatiolicidallaCittii, aboliconola NJetTa , Vtff*^ ^ e (labilirono la forma del govrrno popoSaie', che tu t ta v continua . GioiCalräo , e GfWf™''»-Teodoro di Beia fonomorii in queha Citti, e fi fono refi eotrfiderabill tri quel Ii del loro de tell i bile par tit o, Carlo Emanuele Duca di Si voji volle forprendere crm-vra \ij,z- Ui-cembre dd lÄoi, mi con infdice eGto, poiche reft aro no trvjcidati joo de' fuoi. Doppo, chcqneftaCittiihabitatada'pretefi Riformaci ^ fatta licctto di Calvinitli di tutte le Nat ion i ddl' Eurapa,edipopolatad3 tTsntacinqnemiliPerfune. Trecento, e piü Ar- ■ tefici la vor a n o CO n mol ta induilri a Or i voli / eccdirn ti Ton oiFabbricicrid-Armjda i'uoco; , ' Fiorifcela Stamoa, e (i pubUcaün Libri feniialcun tieuardu nž; diReligtone ^ ne di po- J*' fie/ii. liiica ALTRE ISOLE NEL DEL HO D AN CORSO O. l^.Dami lifWliU. Accoghe ancora sltre Tfble nel fuo corfo il Rodaqo , e par-ticolarmente fotto Vienna la nominata Hafirc Dum^ d^ I' If h . Nel tratto , che fcorre per il Contado dVivignone, giacciono le pill conßderabili ; oude con ragione 1' habbiamo efpofle in una Tavola particolare . Trä efle tiene ii primato la BartJjf-fe J poi r O'ifelht,CnjleUodiLers, CaüellodiRo/j/^emauß, VlfoLi De- sßif. crompa, cd aitre. Viilabergucsh un'Ifola^ che /itrnva prima d' arrivare ä Tarrafcon ; e Tarrafcon medcfimo in riitra k fütLj T^rrafien. Vicaria e fbpra Ifole diverfe , rinchiufe da'Canali, e Fiumi, che comunicano col Rodano . Crau ancora e un vaflo Paefl- af lai paludofo , divifb in pin I/ble da altri Canali , che corrif pondono col medeliiiio Rodano . CrMu, ISQLA DEGLI ALLOBROGL Eflendo il noftro afTunto di defcrivere 1' I fole non folo, che al prefčntc fuiriltono J mu quelle pure, ch'altre volte fecero tale figura , flon e ll.ofi di propo/ito i! quivi defer!vere Ifola degli Mohrogf. Flj quell a parte del Paefe gia habitato da' Po-jroli Allobrosi nella Gallia Narbcnefe tra il Rodano alSetten-trione, e I'Occafo; ed il Piume Ifere al Mezzo giorno , dove al preftrnte fj protepde il Delfiuato , In quefl' Ilbla da detti Popoli reflo fondata la Citta d i Vienna j chc f'u poi Colonia de' Romani J Seggiod'un Seiiato , e pub eifere d' uq Vicario de' Golli. I Romani non hanno fprmiata cos'alcnna per render-la confiderabile ^ ed il reflo delle loro operation!, che vi fi veggo-no tuttaviSj fanno p rova d i queila vericä. Nel V, Secolo di-venne capitale del 'Regno de' Borgognoni, mä j efiendo quefto flato /coiio dalle vittoric di Clodoveo, e rovcrlciato da quelle de' fuoi Figliuoii, fii fommeriä da' Francefi fmo al tempo di Lodovico le Begue, b il Balbutiente. Bofon Cog nato di Carlo il Cal-vo rilevo il Regno di Borgogna ^ č d* Arles; c Vknna ne ib unaj port ione. Querto Regno fim in Rodolfb il pigro, e gl'Imperato-rijchefifacev^noereditarjdi eUb , diedero la giurifdittione di qu efl a Ci trä agi i A rc i ve fcov i. D i verič p rete nfi oni cagiona rono firequenti catriveintelligenze > e Guerre ^ clic furono terminate col trattato, che feceilEtelänoLuigi, poi XI Rž di queäa LlUli nome. // 'ž^gi AHniragi, Sufiptt, Cittä aS Virma C^ hni* A* ^omgtiL C»pita/*//ft Btrgf^nmi. Mutathnf Ji/UmiHit i I fiome, coiiGio; di Potiers Arcivcfco-• vo; edilPopoIodj VifHKd lo riconobr be per Sovrano n^l i+48.Doppo haver quefta Citti fof-fertotnoltoneirul-timo Secolojduran-ti 1c guerre civili per la Rcligionc-j; fii ancora foggetta ad altri infortunj , trovafi rac^ w^i rwrn-colta in divcrfo Colli nejiafua Ijui-ghczza, chefiegue le rive del Rodano, h di molta eftcnfi<> jiedalla porta det-tadi Lione fino ä quellad'Ävlgnone; ' ma non le coriirpo-de la larghezza. La i^tf^n Metropoli di San-. ^ Mauritio e vin' illur ftrc, e niagnifica fiome dl Foffa Mi-f«/» riana , per cui na.''^' vigando hoggidi le Barche di mediocrc grandezza, fi rende i! commercio allaj Citt^i, i di cui Habitant! fono dperti Piloti del Mcditerra-reo» ePefcatori ec; iccllenti. Riconobbc per Signori diverfi jJjüwJ-a ^ Pcrfonaggi quefta^ ' ^ Citta, primierametc _ i Vifcpnti di Marle-^ glia, poi i Conti di ProFcnza^ Carlo IV Rfe di Napoli diede nel 14S1 ^ France fco di Luxem burgo Ldiquef^ G-tA Sc^^io de SomntL J^oizt^^lcL^ ntia to nome ; 1' hebbe-10 poi Francefco II Vifconti di Marti-gues, nato da Carlottade Broflc,der-ta di BrettaEna;Car-Hefdin il Cavaliere quefto Maria ««'^Ä ^^ primo Vckovo, ed hcbbcmalfi illuftri SucceljTori, de' di Luxemburgo, Figliuola unicaPrincipefTa di Martigues ma-quill dadtci efifto- --——. " —. -_ ' . rirata nel 1579 con Ituti i» Yitlt/Hf. Ttm Mi B(r no CO nn u me r at i-nel Catalogo dc' Santi, ed altri fonoceiebri per il loro rqerito, b nafcita , trä quali «Guido di Borgo-gna, che fit poi Ca- lifto II. L' Ardvea covQ prende lioggi-diil titolo diGraiL^ Primate de' Prima-TMi dtir tidelle Gallic . Le Suffraganee fono K I "rZ Valenia,Die, Grc-jjpblc, Viviers, San **' Gio: di Moriena, c Genevra. E' Viettna ancora rinomata_. per la celebrations tl'un Concilia Generale nel I ^ 11 , e per cfTere la capita-JedelPaefc, detto il Viemi?is poflo trä il Rodano, eriferci, Querta fituationc-j ^gli hä dato il nome d'lroleJcgli Allobrogi, edipoif^ loStare? I S Q L :E S T E C A' D I. de'Delfinicheiono i Primogeiiiri de' Re^di i-rancia. Le Siecaäi furoao da Strabone SanfiJerare fbrro il nutnero I S 0 L A S- G 1 U E S 1 O, quinario , cio& trž co/picLie , c due appena nominate, ibrle per la fterilitä dellc loro prerogative . Pompotiif> JMela nel lib. j^i^sttJa* Nello Stagno di Berre , h dl Manigues, chiamato da PH- 11. cap^ ult de Säu Orbis , ne fcriffc con l^ntimento diverfb Ju nio Afiromela , da Stefano M^ßmrteU fbrge preflb Ic fbci del con le feguenti pa tole ; In Gallia , qua! refer re canvvmat, fol^ff J/J.GW« medeiimo Rodano V Ifola dt S. G.nfßa , fbpra di cui h fabbri- ßtat Stechades , ab o^a Ligumm aä Marjüiam ufque äifperfde , ./fc , //«4» cata la Cictk , che ha portato altre vqlte lo fi:efTb nome, ove- Quindi e, che da i confini della Liguria fin'ä Marfiglia non fo-■ ro di Marittima Cohnia . Hoggi ritiene yolgarmente quello dt lamente cinque giufta il fentimento di St rabone , mJi quaran-Martigues , b Mutegues , c qualcnno la dice ancora la Vew- ta fienol'Ifole , Ben'e vero , che le tre collocate dirimpettq rirf dl Francla , abbracciando con Ponti Jpnquiercs , T Ifola, a Marüglia fono propriamente le Stecadi , come diremo pil^ eTerneres. l-lebbe;U fua origine nel lijo^ teftimonio di Ho. oltre . In tanto regiftreremo di paflaggio le principal! , prin» nora to Boughe , e f ii poi accrefciuta colle rovine del Caftello cipiando dalla Planaria ^ cosl denominata dalla fwa pianura , nel- if.phn*-- gia vicino di S. Ginefio, fpopolato dalle fcorrerie de' Barbari. la quale compariftc una picciola Villa colla Torre , volgar* ' ^/Ti» Dair accennato Stagno al Marc furono efčavati aicuni Canali mente detta Planier . Seguono Cdldmguf ; Cdlt Sarraine , vo- cm/Moo-citjt j«*- per il trattp d' un miglio da Cajo Mario , c perü infigniti col cabolo corrotto j, ehe fignifica la ftrada , overo Contrada de' ■ ' norae Sara- Filippo Eraanueie ^ di XJorepa , Duca idi Mercour , d' Ef^ , tampes , e di Pen-f thieure , la qualc_j Nportb tutti i Tuol gran beni nella Ca-Ta di Vandomo per il matrimonio con-:ratto con Ce/ärc_j ^uca di Vandomo , ^^^^^ ^^ Maturale d' Enrico ttfiti*j WM m IV. ecosi Martigues '« P't»"-fü eretto in Princi-^ato, pofTeduto dala Cafä Vandomo. Nclle Foci dcllo Stagno di Martigues fo-vratla un' altra lib-letta , che foftiene |a Torrc di Bm , da cui viene cuRodiro , e difefo 1' acceflb al-Citra, Qrifftt, Kiint. Em- ires. IjfPlomff- //VfM-ftin , If F^iiaif liäif-, Ifftltau-Alt. Pftit Lan-gii/iUr. If. PtrfUt' Tollt! - tfJitMl" ^is. PwtfCrt'. IfHaguuu, If Sfinfnis. If. Fcrmtra, JvJiltarie. Saradiil ; attcfoch' in efTa s' anniJarono nd reropo, che h Pro--venza fb^giacque lungo cor{b d'anni qlla barbarie de J Joro la-dronecci > prede , e fcorrerie; Doppo s'incoiitrala Carch^doftia. "flS Indi fcguono I' Ifble di H}ffm , ^ *xerei , dette altrimcntcj d'Oi- , 6 deirOro ; h perche il I(Xo fuolo rUiice quail dorato, 6 perche iielle viicerc niidrifcono miniei'e d i que/lo purificaca metalio. Innocetizo Papa HI. in una lettera , ch'cgli fcriffe air Ardvefcovo d'Aries, conccrnente la fchiavitti di cerriMo-naci Cittercienfi auvinti trä le barbare catene de'Saracini , le chiamo Isfu^^ Areamm. Sono quefte fjtuatealJ'iucontro diTo* Ion , e Capo ßcnat, e numerandolc dairOcddcnte in Orlen, te, prima ii t rova no le dette iics Embns ^ e la Plumajje , poile due , che fr a ie ftefle oifervando la medefima proportione_j> nella grandezza , fono denominate i' Ifole Fratelli , overo neiridioma Francefe des frw/ - L'altre^no Rihatidan , fii-haudai , e Ptttt , <> pkmh Langujlkr , La PorqueroUes ^ la ßiaggiore deiraltre Ifole , nella quale fbno due Forci , i'uno detto Grand Languftier , Taltro For: de Porquerolles , ä cui fbno a'diacenti i minuti 5cogIi , chiamati h Medfi , ch' al ri-feriredel Davity appartengono alia FainIglia Ornano. E'dique-numero 1* Ifola di Portecm yb Port-eras^ PorU - Croix , la Cavl, c Cava y conofciuta , credefl dagli Antichi , co! nome di Fern-ce . Rei^a fiancheggiata di buotia Fortea^a , cd abbelUta dl vago Giardino d'Agrumi, alia quale e adiau-nts Bij^wft?« , piccolo Scoglio. L'libla Bomnh^hoggidJ Bonhcrnmt, di Titan,e Phi-la J h una delle rr& grandi trä e diftanza all'incontro di Marfiglia . Quindi Servio nel lib. piü chiaramente parlo , e fcrifle al d»J'"-'»» n^ro ^ro^CitQ-..fparfafqueper^qmsCydadas ; fparfas , ^uta nulh ofdmc contin^ntur ; ut Staadts qu^e re^f funt, Ottennero dunque Nemi dsti da i Greci le denominationi: Prote fü dettä la prima , che s' ^^^^^ff incontra vclcggiando verfb Marreglia , cd hoggl poiSede il nomc di Rotoneau : la feconda hebbe il nome di IHfiß , do^, ^ ^f-K^t^ Media j per eflere collocata nel mezzo dell^ al tre due ; da i Latini ottenne il nome di Pomponlana ; ed hoggi fi chiama Po- Potnts»r. megue . La terza, ch'^ 1'ultima, e piu vicina k Marßglia fu chiamata Hyptea , 6 Hypata; ed al pre/ente fi riconolče col nome d'difefadaunCafteUö, öfiaTorre, c'ha lo fleflb nome d eil'Ifola, le quali trž; Hanno un folo Governatore, chepi^ gliacosnitionedclleNavi, ch'entrano ncl Porto, FORTE CROSETTE» I .i; Ffrti Cri" filtr , Hfi-ia Slf ead^. COpra a!tro Scoglio ^ iiegue il Fortedct-to la Crofme , ch^ maggiormente alli-cura la lua liberti dalle incurlioni d'; i Barbari , Dioicori-de fcrifle con piirti-colare ftima di que-ft'lfule, perl'^j-^-rf S tec ade, ch'efle pro-ducono i col mcdc-fimofcmplice ft ma^ iiipoJava il Vino, e Aceto Srecadico ^ che fervivano d'an* tidoto , e di lenitiT vo ä diverfi rpali . Pliniovuole, che Ic Sponde deü' Ifolcj Stecadi fieno fcrrilil--fimedel plu rafRna- • ^ ^ to Cor alio: ecco cib ^ fc^Sf. ' egli ne regillru üb- 3 i c. i CoraliUi^ laud(iti£imiim il QdU* Iko ßnu ärca Stecadci ^rrm^f XnfuUs&cS\TigzQ.nb ä partito Gcrvatio Tislcbcrlenfeconfbnden-rZlŽ^ie»- fio Je StecaS colJc Cam^ir^ae ; attefoclie qticfle fono Ifole Am-J*- niche bagnate dal RoJuno , c le Stee^di Tono ManttJine cir-condate dal Marc di Franda dirimpecto ä Marliglia . In que-TfPtank,. fle vicinanze giacciono ancora 1' Ifolettc Pla;m, coa una Torre jr/.^.p«. abbanionara, e r libia Rh» di poco momento . Poco iungi da , quelle d' hn comparifcono moke aitre di picciola ell^nfione , '^''^ore con fidc rat ione , cioh Rii/audia , b RipaldianrapreiTo . Tolone : Kibaudm , 6 Ripaldamm ma^giorc. Tra Ribaadan , C Porcariola fe ne veggono altre trt: aflai picciole » denoini' jii^, nate InfuUModi > ü ki M-id:i'. indi prefTo Porto - Croz>3 ne fono iio pofte dne altrc difuguali nella Joro efleii/ione. Si veg-gono le due giä nominate llble di tnm , poco dif Zpfrf^f-cofla r una da 11' al, era , ed ambedue pjllocate verfo le Coftiere ddJa Pro-yenza , Tolomeo , e Srrabone ne fece-TO mentione ibrt'il nome di PUnaßa\ e Lern J Ö Lero I Plinio , edAntoni-no le riconobbero colla denominatio-nc di Lero, e Lerim, Al prelente la mag-giore, b ßa Lero li chiama 5. Marghm^ j. t a f e Pläftäßa , b Lerina fi chiaraa hoggidi S.HanoratOy j-h*»:*. ämperöche lo ftelTo Santo vi fbndb , e coflrufTe un celcbre Monaftero , che al prefente ancora fuf-fille . Tacito j e Svetonio fcriilero , che V Imperatore ^«flo nlegafTe cola Agrippa fuo Nipote , trattandolo da furio-fb , ed jnfenfato . L'Autore della Cronologia de'Santi di Le-rhi regillrö , che V acceiinato Monaftero ibfse coftructo nel j^^jArt. 575 di S. Hanorato , il quale opcrb cola molti prodigj , libe-rando. quel Siiolo dalla moleftia dc' Serpenti, i quali rendeva-nodiferta , ed inhabitabile le fue Con trade. Di piil vi fece fcatunre uii Fonce d' acqua prctiofa , che tuttavia zam-pilla ä beneäcia degli Habitaad ; poi il raedefinw Servo di Dio fü fatto Arcivefcovo d' Aries. Mmmmmm , ^ Jj. . .. _ . . 1 M P/ead^' iß ia. aa. ^rtiJs , . ■ ^ ^ . t^i ... -^x ... , . . - PI ■ -^f ai' fMie&t SfaJigat ä ttjf /^/-jcdif 1 J, /i . , , Si^jJ^ Ji^At tt Vfivt : Hf ia u/i ^fmJff Ennodip, e Sin^onib , parlan.do di quefl:' libla con fenti-iTjento di fbm ma veneratione , la tlenominarpno final njem Ptfih dtf ^udricc de' Santi > e Semihanp d^* Prelari; mentrc ellaj partori alla Ch efä di Dio dodici ^rciveicoyi, altrettanfi Vet smwit'si- ' AbbatJ, e qtiattro Monaci , reglftratl nel Catalo-mnarh^t' go de' Santi , oltre cento , e cinque Maniri , fenza rammc-Pr^üii. niorare il numi;ro confidcrabile degli huonjitji illaftri, ch^ ac-dima 4t!l' crebbero lo fpkndore ä quell' Ifola fbrtunata . II Tuo Clinia-j rj.efce molto temperato , atrefpche gl' influOi celefti fanno go- dere ua'aria affai ialubrc^ accoppiata dalla fertiUtadel Suolo. I Saracini, che s' erano ftabiliti ä Faönet , sbarcarono pill volte f C priacipalniente nell' Octavo Secolo per depredate Le^ rmi nel 1635 di Settembre gli Spagnuoli la fbrprefero; edue ctm^oijfg^ annl doppo nel njefe dt Magglo ne furono difcacclari. Air ota fi videro reciie le delitioie Selve de' Pini , che riparavano gli ^rdoridel Sole, c fregiavanocoo nobile intreccio le Contradc-r deil' Ifola . A N T I B E S E S C O G L I p HE FQRMANO ^LSUOPQRTO, >* Jtllm ffiiatia. pRitiia d'arriva-^ re ali' ultimo confine della Fran-cia coir Italiaj , trovafi la Gitta altre volte Veičo-yale d' Antihes j da i Greci, e Lati ni ^ chiamata Antipo/is , venduta ad Enrico il Grande nel 160S da AlelTandro Gri-nialdi per duecen-to cinquanta mila Franchi . Ha quc-fsrttt utl Porto nonj jneno ficuro , chc ipatiofo formate» dalla natura , ed agg'iiiftat;£ dali' arte per mezzo d' al-cune pjcciole Ifo- Ict. ktte , b plit tofto Scoglt , fopra uno AntOa' de'qiiali fondata la Lanterna , infegna r ingreffo a* Navi-^anti, e coflitid-fce il Molo Avan- t^ttmf. ti perb d* arrivarcj in (juefio Porto fi trova lo Scoglio Grmlk , e fono r ultime lib-Je , che uel McdU terraneo apparten-gono aila Coronaj 3i Frančia , coU«j quali diamo termine alla prima Parte del noftro Jiblario Tomo Secondo deli* Atlantc Yeneto . Indice della Prima Parte • A V U E R T I M E N T O AL L E T T O R E PERDILUCJBATJONE DEJCISEGU£NTI. d! qufßo Scconäo Tomo äeir Atlantc Ycncto , thf porta il mmf J' Tfolario ,, e iüv(o k ^uf iPartt ,, m quantt h dißntd V Op^M ' -a tmiho dl poter kgarle attcbe m due Volumi ßparati , či^fcam col proprio Sndicc . QS^ßo m ogni hnera ddt Alßbeto per maggiore facili-t A fÄ trovare'CÜ , 'che ß c^ca , .i compartito mtrc materie , cioe in lf«iePerlbnaggi , e Cofe Notabili . ila -Ü prim numfr^ äsmta la pägma ; 'd frconda la Colan/ta ; e fe piit vohir faranao repikati i numert ^ .in fih tuogU fi parkra delkßfßbßggetto - ^Bop^ f In. .dke della Prima^ e Ssconda Part^^ ve n'^ flm poßo uti altr» col tMoM* Onotnaftico deli' Ifolc , m mi Jofto quefle parimente rtgtßrdtc^ * ^per alfabeta^aon ftlo .p?rcbe il Lettore fcuopra la m^Ultudine deli' Ifole ColU quält il Creatore b^ fparfamente ornato a fodisfattione de* 'Mortali i Mari , Fium -e Laghi, «s J ancbe per far il toufronto di quante piit Ifole trattiamo irt queß Opera , ötamejfe dagli altri Geogr^ . Cosi per Je, del Vokm,, 'per cmmod>Jel Lemre , e per regola dä Ligatore fi e aggiunto fnffegveRtemente lai&ce d/ tutte h Figure m Rame d queß Ifolario > ftampate is Niccbi fn>pri^ e nun volanti, FinalTiteole u bahbiamo inferto utt altroJndtce .diJane .k 'Tavolc ^Geo^r^^e .e .dt tutte t ahre-Opere gi4 dd Not ■€i)mp<^e, ßampate -r ptdjltcate a richießa de' -ftoßri Accadcmki Argonauti.. 3 N Ö I C E D £ L A PRIMA P A Ä T X. ISO L S. ABldtwTniuli 163.-s Abbordolfoit igj.r Abreo i C T5r. t Abfotus iuf r4i.T AbfyrKdes fnf. 141.1 ^bfyrto« fnf 141. i Accip^CtumJnr lOjtM •AchuiuntjfinfiS^, i JlchnwtJKj^orf (t 2 84. l Achne If J4E.1, Acii r»r, Acitoii lof.ij9..l Acqut-MorteCitriibpri if- jo?-f. 'Fi-to per fegtio Naviginti ib. Forte di GuirdiepercuftadiadrlleS^lIne ib. ^ortOidoDde (i/ciolfeS^Lodovico R^ di Franda, qtiindo ft portö *lJ'lc^ui-ftodiTemS^fitaib. Acugufa if. .t Acut» ir. 1731. -I A fr j ca P«nH. m rggioTC Ji tu:«18 j, i- « iS6.I.Tentiiivj per ridmli ifol-tSöki A jaiha inf jo^. i Agaihupolij iDf. ^oS. I Aeithufttif,24g. 1, e 149^11 Agato tiifli if Ä£nufe If. iTj.-* AjiglUi if Aia.aa if i8j,i Aigät ifiji.i Albira if I <15. t A oengi if Albidla if. Albotw if. ipj-. -T A1 gel beno if. jof.-i Aiiante if. 14 rf Alicuri if. I0ü.i AJirto if. 140.-1, Al uauron inr^of-T. Cjintllolb. Aimajfam inf ijyi Almunecar if. joj, i A\omif,T.x Altari if loj. i Amam if^iJT AmarliufiaiTif T AmiiJa ff -z yj. r Amorgo if. 1 1J j.z.e i .i..P Aiig;;lodella Pol vere if (4. r. i Ajigioiafijif ef95. i Augiihi if 194. i.eioj i Angoflri^ii: , Autandros Inf. 0,17. t Aüfeotjji mf.ijjf. I Antheijiurminf j Anciciraif.i'^i.,. abboniiaivM.d'Elle- borove fu*prupriuciib. Aptifoni if II> 1 Antiiii if. ■« J Aotimilo if^40. .1 Aatioco if Ancipirio* (nf i^j.i Antiparo if ijfi. 1 Ai«ipiJi6ff rtfj. ei ji.i. Virtidelfüo icrreiiD ib. Ao- Äntilil inf. 17J. i S. Antonio if. 11 j . T Apei'Opti iJ. 151. 1 Aphios inf:i4i. 1 SS Apoibli if. J4. » Apforui inf. 141. i Ari if. t. I Ai be if. r^i. e 144.1.1. PöftcH4j.i Areatum inf. ^ri. i ArgeldeGiWry inf.ja^. 1 Argen[iera if. 140 I Arginuile if, 1 J7.1. 1 Argiojiiif, iKS.i. e 1 S Arianolf.^j. r. e J4. I. i. CIniitiro d) Venetia ib, Arime if 171, 1 AriJbraS if 191, t Arnje.toft jf jji r Artemiu if iij. f Arcemitem ifff, Arteu^ t (m i n f 1} 9. Artie If ijo 1 Aliiiiira if. roj. i AfpcÜi if iSj. ( Aflerriif.iij.i, e Ij^.l Aftia if 14;. i Aflipalia if z^j, 1 Aftippeii jf 347 t Adftbfi if. 14S. 1 A (I raca nii< ■ t. T .raJlTf'r ii e i f.i ■ ab--bonJunted:l v^tt^>t!^6 ±, commercii.'^) fertiliti , ingranJimt-nio ^ e fiio tS; I. 1. 1. fcp» j I'r.urupa d^ill' An» iKj.i.fogEettaa'Tartarljeid altri Aftrangulum infi Afturtif. ii^.z luo^odellamorttJiCi- ■^ront ib. Atabiraif 1 Atal.iota if, 1,66.1 Athos Wontagna altjJHma (fella Macedonia P^iijf, potifjh,eültin7afneiiie unita dal Trcmuulu ai CojiEiaence X77.1. J. abborfdaTte dt Ltpci, c di cileboroj;^ j. eireettüau/eeoiido il P.Ptnjfiodal Dilmiiocnivcrfili,« fe-coniiM) Plimoirrigatida' ra^gi iolari pi'im^diogn'alrrapaite delt'Oriente 178 I. fua titeiii, ciFCiiico, deiioini-iiation«,efigLrii.^77 I,{ri73 r .Cbie , rfe, Gtti,« MoBaticridi Calojeri 177. I.l.ei7!f r.l.defci'Jttioni diverfc 1^7. z'^. I. perdie tagli^tada Atltnte if. Arlantiiiuinf .Arolloni if. * 3 Avei-ia if At^jurio if;ia7. T Aufäif. I^ü.i.eijä.l AuKemm inf. 141.1 Aiurj if If a i, Pdfia d e^l Coralio Atigridjif 1 S C O G L L PERS0NÄGG1. AEioreidos Scojlia .J07.1 Agiwne Sc. IT.3. i AjagiiiSc.ij^.1. rt Ifiep Sc 147. z S. Amia 110 Sc.^4.1-1. eii^.'a Amigdali Sc-111. | AmiclSe. i4i, i S. Andrea Sc. IJ J^.T 5. AndreadeT PdagoSc.ifi&i S. Antonio Sc. ir^. z Apali St' Armadre Sc. 181.1 A Bin te, 6 AbantideFigliuotodi Ar ^ivo^ eNEpotedi Ncttumi) « di Areiulax abiifeid. BarcuüL Rt d i ^gitto igl f atapf^Capiiana de*S.irtcjiiit04> t achat GsrofoUma, a fo^ ;ptniiiode'quili tpofl» U Lantflrw ^jtV.ifc antri di Pilata 115 t autru de' Gani t6j. i introd'Ecitc itf^.t intro di Tenirt) tis. t ipos ili fTe d i S.G fovi n i do vt firt it f* r 9 9 t a tcipelago-, e fuo fignifi cat o 4. i. e'i ilS. Marija'quali comuQicail fuo nam« [b. /fole, e Scog I i da ch i godut t ib, Titoi» -di Cunfolato i it elfo ib. are nc di Ca lam iT a r 19.' I aimaiatadi Eorico , di Praiičia ilt Venetia 18. t arpiefjieciedi Uccalli rSr.i arrivodiS-Francefcod Afifi in Ven et r« applauijjto'coa dolce armonia daj Ii Ucee tU t J. "I arfenatedi Veneti* 14.1. apprtftaFnend militari ib, armide' nerttici debel ta (i ib. arteficiqmvieÖilential livoto ib-Bpccintor® 15.1. Canals ingrandit» ib,difpendio annuile 14» 1. Fontana di vino,e fpefa perrtaantenerla ib,Ga-leaue>e Galee I |Il, Galleria d i Strlj-Hienci Mate[tiat1crT4, a. Go vem o ib, IfcHtcioni alle Torri tbLeobidibcuU'-10 mm da ti da At<;nedal D^g« Moro" fmit6,i,Magaiijnidipallej&c, r j, r. Porta ib. Ratlellicalle fue ifcri^tiani. r6.j,i.Salariodesli A rte Sei alla.Sut-timana 14, 1, Sdloiii ib. Volte ^r le Naviij.i «r^e del ntvjgsre da ctii in veniata 164.1 artene OcE«lli 7J, i a Ha Co me ^ i vi fa dal r Europa 1.8 r-i atenedaetii fabbricata 104-1 athoiMonte tagltaio d« j^rfe iSt- j. «177,1- i-ei7S. 1.1 atlantedel ßleiu m^ncante d'un' ifolario*! lulide, iuogo J oveda'Greci colltjlti fi giuiata la Guerra «outra f ri:i>i-ini ^ S 6 t E. B BÄiJ(;äiitia if rä^, I Bat ho if ^or, 1 if 14t I fealearidl if joS. r. CtHi ib. eofiume ii cibarei FaaciuNi 306,1- Fertility del fuoIo3oe,i.FcM-tedi& Filippo t. a Ha- , toro »mW, mM» Ji gu«r-Kggiire. td altreqmliti 106.1. Huiv mini i 11«Kri ninn! diverft, e lo- ro n amero jo6. r. Porti j crf. i. Poflef-fori jcrf.i. fito J06.I BirbaniiC 10. i Barchetteir^. r Barqiiillijf,j07. BatTaUrjeif, ^oj. ^ Ba ftluiiQ if,97. r. e pS. 1. e 100. t Bed-amari if. 1 Beitoif. J|oi, i Bella if.ij7.i Eella-pola ir rgä.t-eröi.t.eiof. 1 BelvaiCTfii.i BelvederePenir iji. r Bfndormi jojr.irartc,e feno perG*let. ib. Bcatitiene 1^119. L Berini if. 111.1 Bcibicusinf. iSi.r Befscri if, i JO. 1 Beienteif, rig. i Betms if. ijo i Biccata ir ii5, t BifentJna if. r jS.T. SuoScagTjo ib- Sog-giotno fitrovi da Pio ILSS-l'P- ib De-pafitide' FamcGib. Bltonto if.rij, t Bladas inT J07. i Boarfa inf, toj. i Bonena if. lor. j Bonboinmei/l jir. i BoDonLo if. 311.1 Bon-VieilJart if i8a. r Boibonif. * 1. t BorchUieU'Efpaitar jo;, t Borneo ifI BoTOndon if, L BorronaeeiČ iii. i . I. e t r I Boh i« I It if. rji. I' BovcJladJe if 178,1, BetetjjKainf. Botte ifi Bottled It Botte ir 117,1, e 1 " " if. r- Bove jf. [ i^. i. Braac jf. t Biace tf. 11 i- t Btachia if. 1J4. r Brattja if I j^, I Brat Its inf. 154. r Braiiaif ij4.i.ContaJo, eJIfylt PöKiij4 1.160.1 Bregan^on inf. jti, i Bremalij kif.Si. r Brevilacqmif.i^. t BiondoJnif:*?. J. cfi. r.|. Miracolo accaiptovi ik Porto ib. Bruciataif. t BmnduJui inf 5i, i ßruporeif T Bruforfiir. Buaif. 1 jt. 1.1. Poito,dovefi fonifica- ronoiGenovefi rjr.i.i.e ij^. i Bubumiuf T5T. 1; Buciniwif. laj, i EuAöfK^inf. irt.i Buduigiilfie». I. i Balcanoif. roo. 1 Bumb3.ir.1S7. * Burancllo iC 34. i Btiranoif 1.^54. F BurhAtiKa ji. iJfj.t.füoiCjRäli iSä.i Buriano if J4-1 S.BU[{ia if. r^^ I, BufaniC lij. i Butama if. 161. t Kuthoeif. 161. 1 S C O G LI. B BAcHi Sc. 1 s i Bagtieou Sc. jI t Balancet Sc. 307. i Bste Sc. So. i Bixate Sc. 307. t Bhfcon Si, 30^. f BobarsSc, r6i, r TtiBocconiSc. rjo, 1 Bota-fuejoSc. 307. i Bcefcoii Sc, 3off. 1 UiefcouSc. joS.r Brioni Sc. 141t' 1 Buon ConfigUo Sc. loo 1 Buove Sc-iTj t Bufi Sc. t jJ. i PERSQNAGC i. B BAetO Re JiNixia pamro S njefi in una cofcta di Giovt iji, r. fuo Tempio 161..1 Bajaietro Imperatorc de' Turchi 157. t. er7j.i Baldoi^mo /mptratwre i$0. i- e 105. i. e i^S- I Baljflviüfl Rddi Gexufalemuie cpme ri- ro- poSo iti TfOtia iSo » e y 1.1 BaMoviao III RediGerufalrme 19t. t Baldovino rF^Redi Gertifalemmc iifi.i Bafilio Magno rjo. l Bifilaavitj fmpefatore i^J. t BattiftiNaniGi vilier j e Procu rax or d i. S.Mai:co 12.1 Bit to R.Ž de' Lacedemaui i^S. t Bt;ilaEUi'Untheriaij4,i Ikllifarjo64. r.e 94.T.e rty. i Benedetto III Antipap» 1 Benedetto Pefaio Generale delh Veneta Republic* t7l.i-e t77.t.e 175.1 Benedettfl Sepfio Velcovo di Sciro per filfe acciiü con Jannito in G tlea dali a Porta, pol JaXst »lici rifcarttto 16'j.t Berengirjo /[mjerirore T 3 4. t Bernardo G i ulli a Uno Cava I i w > e Pi jcu- ratordiS Marcoti.t 633.1 BtrnirduGiulljni.lno AbbatedtS. Leonardo Civa|iere,Gr»iiCroeedtil' Or-dine /tiiperiai£diS.Giotgio4j.i.(; 1 C 60 r. 1 BefTitrioaeCardinale 17. i Bo Kino ad o Principe d i Antiochia 34.1. Bk>ii]faciu Z/IiM.trchefe jji Tofcaua t Bonifacio Vllf Papa ro. t Honifacto fX Papa ji, i Braccio Forttbraccio 13 J. 1 Bril reo Gigante d i cento bi a£ci3,e «uto rotni too.i.ei63.2 COJE kstabil r. B BAfilica Dacale di SLMirco di Veue^ tiara. Ginoniciib. Cactediadi S.iVlirco 17.1. CavailidimetallciCo-rintio 15.1, Colon ne d i Aiaballro, d L PorliiJo , e di Serpentino jb,Coiifctra-tioiiejt>.Gorpodi S-Teodoso rj. i. ÜMdenia Durale 17, 1. Digniti. del Pricriiccriato I J. 1. rignrcpretiofede' SS. Domen ico ^ e France feu t T. r. j n - cendioIJ.l.M^nfioJiai jj&C. ib. Mifu- radsllaf^ua grandt^iia r^.r.i. MuJiLd 2. e r;. i.Pietradel Deiertu ibid. Poi'Ci^Jb. Reliquie ib. ELiilaurjitiont 1 r t ÜsngCie miracDlofOjeprerioio N S TJ i.SJro ij. J. Sotrocautmiciib. Tcforo ■r7-r Bafilici Patri ireale di S. Pistro dj'Ciilcl-lontI!:»t;itti di Venetjij t:^. j.Canu. nič I ib. Gor po d i S.Lorenr.y UiuHinia-tio PrOtopittiirea ib. Digiiitä ih.Lret-tione ib. iliitutione ctel Vefcovado i.Momide' Veftovi, e Patriarchi ib, nuiA^ro di elG ib. Soctocimoni-ci,&c. ib. Bitcaglis tr^ Antonio ^eOttivio 17S.1 Ba^txgJia tr^ Ccfariani ^ e Pompejaai 160, i ßori ätiie, P iume c^Iebrt del Continen te VeccbiajSj. i.i. fue/iblt, eScogli 187. i. füiorigiticj e corfo 2ÄJ.I Bufco di flniraeolofa Tini iji-i Bjiforo Tracio 4, i Bouhourt, ehe cofa fi j 174, t Budtro, i) Kileo Fiunie , le cul acq ae bevütcdllle Pecore f;jnnu nafcer loro le l«Qe nero 1 I S O L £. CAtarnlsinf, 1 Cacan if 1 JO. t CaccatUolf- alf J- 1 Calamo if- 234- abbondante d'Alo^ 153. i. diihabitata ib- Portj ij; t.Teiupi d'ApolloijJ-1. Tiemuoiojiatiiovifi ijj. Ca 13 mota rf. 160- i Galce if. i Caleifta if HJ- ^ Caleteif. 163. i Caletta if. aS?- 1 Calidti*if-ijo-1.178.» Calidnesinf. iSi. 1 Ciilifotnia if. * M-' Olli«a if. 141.1 Callelongue jf iiO-i Calle-Pcnis if.joj.t.Portoib. Caile-Sirtaineif 310.1 CallipoIii inf. 13t. t Callilleif. 137.1.6 141, i.ei^S.i Galofadia if. 1 Calojero if. i JO J. e 1 So. 1, », deno ro ina. tioni,figura, e fito 1Ä0.1. ifole col no-mp di Calitjero aH 1. i -1. Romiti come vi habitavano,cotnc truddati^e tome mori tono gl i AEatTini me^efimi iSo^i Galoimo if.jSi. i Calomino if. 181. t Galovrn if. ijj. 1.1 Calte* if. i+J. J Ci- Cilydne inf. 47^ iKo. ■ Gilymnia inf iJq- i CamaUfi?oi.i.e30i.. 1.1 Camargo Gravide if. J09.1 CiiHargo Picciulo rf, J03. i Camafguelf 309. i.e 3 i.i.denomina- tiüTse donde provenutaleib. Gatidia Regnoif- f.i 1 e4.i.e m. i.e i6j.e 197.^105, t. i,e io7.j.eiio. 1. 11 j.i. 1. e i 5 '.I.e 114. T.z.Cafali iii.r. 1. CaiWUi ib. centa Cittidipeiidenti 197.1 eioar-a. e lOi.1. 1.e 1Q4, I.Ciiefeai2 i.i. Div nominal ione d jnde pro^/enutals i..e too. [.f Divifa ill Pr:i "nciL-ßrc-loj.i, C 1;^.*. eiii.i.i DjcM 21 g. 1. farciäcatiuni 1, j. prefenteiiS. 1. H..jitanti ij./;. i-t Habito del gSä fj Stationi per le Nit-i 119.x. Tdbuto piga.tole dagli Ateniell 104.1 Canupiif H-7' caiirlc If. 17,Lagune ib.jo. i. ejt, 1 capud liltiaif- 13;. j, fupi Gittadini con Veüi Gonfbiari i.s.e 140.1,1 Capa-Paloiif- 301.1 Capo Verde if, * i Cipparara if.7J, 1 CappellotliCitdiiuleif. i^j. I Cipra if. 1 Cipraya if- 151. 1 Caprera if. 307.1, Porti diiferfi nelle fue vkinanteib. Torre di Guirdie ib. Capriifi.a.e4,i. ei I j-t.e 117, 1 Cü.pcicif.110. 2. e 153.1 CipToaeif.iji.i Cirabufe if-«97 Ciracci if. i^J. » CaranioifiSÜ-i.ei^i.t.ei^y, t Carceriaif. 1 Garchedoniainf- 31r. 1 Carcliiir.i4S. 1. i- Permanen a fattavi da S.Nico 16 ib, P^jrto ib. Cardamllla i7r> 1 Cai-diaciif I Catdianilf.a4i. ( CardiJufarf, iSi, i Ciri if 2.41. i ■Cari*if.ijo, 1. e 251.i Cariandroif iji. i Garll\o if. 141.:..« 14!}. t Carobier if. 137.1 GarpatJiuiinf. 147 1 Caipia if, 107. 1 Ciiflio if, 14.3. s Cifllopfiaif. iSl.t. f iSo.i Caflöif. 14^. z Ciiltllo di Leri if. 303.1 CalUlNuovodi S, Andreadel Lido if. jS. a GattelRuggioif. iSj-. t Ca Hello dj Koquemaufe a CafttJRoiroif.j3;. t. Borgo ib. For- rcTLzaacquiftata da] Moroiini ib. CailellodelSaUatoreif. 115,1 Caftelluccioif, 100, ( Cafui inf, »4S. 1 I S.Gataldo if 34.1 S Caterina il. 34. a cava if. 31 >■ ' cavaJis inf. i&j, 2 cAV*liino if. jj. a cavaijelli if 55, 1 civa ofcura if, 11 j. i cavi if. jri. t citilos iuf,337.1 caunos inf,II J. a eauria if. iSj- i cantos inf. 11 J. I fai.ucui if. 21a. I cea if, 2- ea^t. 1 Geialoniftlf e 176. I. a. Forteiia r. Porti 17S. i. Relegaiione di Cajo Antonio i cefo if. 176. 1 ceilan if. * 1 eeladuffeif. 160. i.e«3. t, e »JJ.» celidroiiius inf 137. 1 -cembalo rfi jOi. a ceinbilotto if. » cemolis inf, if]. a^O-i centinariif jr. 1 centuria Rulla if. m. 1 ccnuTit inf, a; i. 1 ceoj inf, 33Ji e jji. i cepecia if. 184,1 cepbalenia inf. 176 I ccraftim ift aSt.a-e iSg.t cerauoia if, 16 3.1 ccicite if, 301. I cercmaiui: jtvaz cercineftis inf. 30t. x ccr^oif 1. e igy.T. Apocaljfle^iS. GiovSni qui vi defcriua ijH-ueifi-i. Conumi JegPUbli n i sel I'atntnoglji rJt iS^.^.PoTti il^.i-TempJodi Venere, e fuo fofgii^rnoin eiTo tdS.x. e i a Ceftofaif44. i.a.c4j.I. 1- Priori del , Cotivenro 4J » cKalcia if I chalcis inf. 179. i e s chalcodontia fnf 163, 2, ch^li tiaaif iSo. I chavchenaleif tja i cliar.ilTa if, y y. * chetniiir inff 4.1 cherca::t if, 301. I cherfoii^ t^a i. e [4^.1.14^,1.1, e I44< . LagDib. Porto ib. ckerfopoli g!^ Pen if iSS.a. Porti ib. chütrraa in C a If 9. 1 chia if 4.1, e lif. r ctiiirdli if, J13. I chiefJi if. 176, I 49. t chim jto if J40. * chiogsiaif äi.i eÄi.T.i.CinoTiieidet- laGatifrdrale^«.t. Oignita. ib.Hofpi tiij di pili r. k ^4. a. tijomijii iitjilti^. J. MincoS^delli R V, IVI. Ö5. I. dMrmi S4, i. Ponti^z. 1 1. Poteniiantica ^J.r.giü Sede del ^^^fcovo di Paiia« ib, cbioii if.i6S. J gbirajiQiif. i. 2S(>. I chircifiir jof, t. e joa. i, t chonJea if. 17^. t chorjr^nbii inf,459.1 cbrachiryj.! iiif. 195-. i cia if. 119. J. eijS.i ciaiiijif.i. I, ealit. C cicblia i (C 194 1 ciclidi if; piJictMebri deli'Are i pela p * i. 64,1.6163 et if. i,e itj. fiiioa 139- I. a ciimcluiu inf, 68. 1 cimaiis inf. 14t- 1 eiiiiolus inf. 140. i Cipro ÄejQO nol.*t etT.2-er7?. r-s iSS.r.i.e 1091-6 2^ i.a.L-iji r.i ü 19a.T.1. e i93.t.z.ei^4.i i.e i^j 1. 1. AmiiQto, pietra, che fi fila , iK^. t, CJdmro in poterede'Turchi , in cEic farma, e che barbari;; queili ufaroao verfo i Patiitf 194. i.ei^y.r. Capita-nidelleSaline 191- z, Cifalii^i, 1. Citti RegitjCLialtre i3a. S.j. ei^t, i.i. Coafiglieri Veneti i^j.a.deaoini-nationi diver fe.,e come faavelTequelli <{i Cipro difabitata p«r I a ficciti aSS.i. diftruttioiiipitite 191. i,t,e 193. I. 1. divifione29l.l. drogbigCal. t[ifruttiilj3,i,ei39.1. figura 381. r, Fiumi iSJ. 1. Fondi ficuri per le Nävi go verno Cccleliadico i^.it.ga verno in tempo de' Veneti i94.i.Ha-biunti,e lora aitmero 191.1 e '> La JO, che la State fi convette i a Sile iSs. 1. Luogotcnenti Veneti t. Mari^cbelo bagnano i i if .i.j. Miniere d' ovo J d i Rame ,e di Vitriolo 289. I, Monti 3, Mtitationi di domi nio 19;.1,1. e 193.1.X. e petve- nuto in pO tete de' Veneti 194, i. Primi ffignanti, edaltii 19a. r. Pfo-mon t urj i. 1. Proved i tori Generell 1 195.2. Ri iJIM.e 193.1.6194,1. Religio ne Critiiana. introdottavi da San Barnaba Apoltjlo tii), i, jitclietie i. 1 ipopalatione per iTLeiio delle orationi di S.Elena 19 t 1. Situstione, e ternifni iS«, i. Siatohodierno ajj.i Titulati 191.1. Vini iS3.i.e »8^.1 cirjius inf, 179. I cilTa if. 145, i ciita-Nuo va gii i f. 140 1.114t,1 civita've(.'chi;i col MdIo ifol.i 19.1 e i 20. J. Acquidottoanticfiiifimo ib. Ari^ nale ib. Porto ib, Ciiico , ö Spiga, Cittiifolata, e benche fotta il dominio Türen^ gode il titolo diMetropoUdeil'EIefponto , edell' jffiaaSz. j. 2. jfnfiteatro capace di Izmila huomini aJi. j, jJrcivefcoVo viventealji |. jltfenali aSi.i dacbi, e quaiido fabbricata iSa. i, Pont i edi-ficati per ordinedel Grand'jilelTandro agi.i.Portiib.Tennpio d'.rfugufto ib. da midi a if. IJ3. r citron inf. 253. J clarttsinf. 134, 1. e25J, i darns if 2j}. i clauda if. 237. 3 claiidos inf. 197. e 113. a S.Ckmente if 49.1. 2.e 50. I, Santa Ca- fa fimileäquclladi Lcreto lb. cloHiaif. 119.1 coagulo if. 1 colanii{. I eollodes inf. 105.2 coloflimnoir.aSi. i ^.pcrchedettBlfo- Ja del Papa ib. Poito ib. coloflk if 159. a cotubraria if. 4. i. 6307.9 colujnba inf joti. 1 tfo- O&lunitunif.^;. t eolurl i£ 1S8. a- C194. z. Porto ijif.f Comacchio if. 63. i. a, Bonificjmenta fctt«vi dalo srctin ale Fallot to ib. c». nale, e Portodettodi Magnaracca ib-Quiliti.de' Pefci 6S. z. Tribut o alU ib. Vallij e laro frutto it. conaacimi if, ii£. 1.1, e 13a i comiclum luf j comj lU if JOO. circtiito t^ copit di ^nintiaU ffr. Fortib. com I no t to I/: IM. I concettione if i condea if, 174.1 a^nigliereif 301.3. e }0J t coo if.ifO.i. e 2ji. I cop» if. IJ7. ^eajj'i 1 1 Coprsri* if 137. 2 CO rein if. 163, * corcyra-meJen» if^ tjC.j coreyri. Nigra if, ijt, t CO re 1 alio if. lOJ. J Gorfü if. i,J, e 3.1.1. e iS5, I. ftSj. i.3.etj9 i.x. Bi7r.i. 2. Deditionc al la Reimblic» Venet 117g. 1, e 17 (. f. FortetM i6&t. forie 17a. i. Porti 17r. r.Stato Bedellafiicar6f,i, z,e 170,1. Vicende r7o, i .s co-ic58 if if a. I cor.5nati if. t fO- e ijS.i eorrenti if. 97. i Gyrrii^ T,T.e [07. r,i. Gitti T07.t,Gjr-fi psrche eletci per guirdia da" SoroM Ponts.lcl I r r. rJ CorG primi Pirati ib: G.}veru3 ttii. ifol« adiaecnti ij1.1. 160. [. PolTiifori ib. Trlbuto aJta Re-publica dj Genflwa ttl. 1 curfie if- 19J corfis if Xaj. 1 cortelaiitD ] - roj. 1 cos if. atr, I cofciidi Dunna if. to; z cofira if 304. 1, alt re vjUsS fog»etta al R^di runiü,liora3i quillo di Sicilia ib efrcuito ib. fitbbrichi; forterraae^ 303 r famjglja Reqiiefsns pjJ.-on.i dull'If. 30[.r j- Forcciij 30;. i. frucii 3 a t Numero di habt tau: i ib, SS.Ca fiHo, e Da mi a n o i f. 3 o. r codiantiaco if. 3;. I,' e 34.! cciftile if. 2So. I caftiva if. J02. i cotonis if. 17?-^ cotiEilU if. aift.z Poito ib cranaen if. ijj, i crapaiio if. rjo. nZ crau if. g«?- « crens if. 335. 1 crepft if. 143. I crim Pen if. jJi. t ctimiefk if, 1. i ctife if- 17». a, ei75.z crlftiana H", 197, e ajj. e 140.t S.Criftin*if. 31, J S.Criilofanoif.4i.r. i crixa if /45, I crypton inf, 1 cucaleiinC J-1- PorCo ib. cuecra if ij6, i euer if. rjS, 1 cumbonifa tf. 195, 1 ciiniculeria if. loy. z cura if, 31, 1 curica if, 741. t Porto i^. curidls if, 14} cmiolaif. 154.1, eijö.E-J.ClSa i. Con-tado j.IfoJe ib.Portl 154 i,e tjß t.i Squetoib. Vefcoviib. Cui iolati if t£ J. e 1 1 ■ Ba t tagli a q u (. vj ftfiuita trk Üttavio,ed j(ntonia ib. Rotta Navale dat« quivi i'Turchidi' Col legat i Cattolici i.e tXa 1 cufmber iuf 183, r cutiiia if, a Cynara if. 255. x cyntbiaif. 113. 1 ryparHIia If. 15S. 1 cypreii inf. 185. i tyrnos if, lOT. i cythera if. jSS. t, e t?^' i \ cJertomeliit if. drcondata da 10 mil*. Ifoleaij.a.Citialitla^f" ritirate ^ e con ü; r vare i bott in l .af 3.1 S C O G L. I- C A liped i Sc. 333. 1 Calojeri 254-1 caluslimmionesSc. iio. r .Portoib. can ia Grande Sc, 304- 2 cania Picciola 304- i capo Libtel Sc- 307- » cariddi Sc. «7. a eaftello del Vovo Sc. 11 J -1 S. Caffan Sc. 147, i catergo Sc. iia. * S. CatetiDa Sc. J4I.). caiia Sc. 1(0. X cauuoU Sc. 160' z Ce- OrJgiHH) Sc. 150 , l eervi Sc. i^. I cfiatnära Sc. I chrtT.iani Sc. « . «werigo Sc.- tyo.* i L^icJopwHi Sc. 57.11 : ä. ^priano5c< 1 jo.i. c t^ citari Sc. ji^. : r S.CleraeiiTe Sc. i jo. i. e 151. cognirfiSc, SM. i colibitti» Sc. 2JI, » calofcbi Sc. iXilTiliu St^. tzitj coodilDDidi Sc.-ijz.. 1 coreda Sc. 141 ■ 1 cOrmjos 5c. J07. i coronaxi Sc. i.^O, I corranti Sc^^iTj.' 1 crad« Sc. 112.: t credatzi Sc J J. ; t crifliaoa Sc. Jii, I .£Utialiai:.Sc. t-}9. ,i PER S O N A G G I. tC ■ CA d moFie'jiiö Icrai^n ore R4 d «' ^nicj »J7. t f «uo Aotflnio T77. 1 cijo cefiirt 71, 1 ' Ca a Moxio loj. 1. e i'O. T- e «JcyT.e jio. I «jo Plinia Cecj lio 11$. 2 «ja V^leiio Catulla 131.1 calcideFigliuolad'Efopo 2ÄJ. a ciUipfbFigfkdEll'UccADO y t di Tetii -1.96. T ' calojanni lni[«r:64: t eilojefi del Monte AtJioä 377 I- loro di-' giuni) flufflcfo f ^utTedme, ntj, e {Ii-mai77.i.loroSoPTano 17*1 cimbife Rfede'PerfiiS«. i camiJIo GonxagaGanerale (letla VeneU Repablici 54. i ■eimino Figiiuolojli Ercole e di Jole iSo. 1 Oracozu Coriale.famaß) 179. I. 1. c iScXHt nu, b Cureta Autore de! Cola (To di Rodi t6o.. 2 «Tto II RiJLNipoU 115.1 carJo I Redi Spalna ri j- r carlo IV Redl NttpoU^io-i carJü V Itnperatore R.^diSpagtil I-ie.^4,1. er. a e r4r.z. ez^.i.e l<3a. c 501. [. JO^. I eiHoKJElRidiFmicU 79.1 carlo IX R^ di Francu i ^4.14 i^j. t caclodM ngiä k^ dl Siciliä 4!!. z cjlrlo Rmanurlr Ducadi 5a^ojj ItJ. Z- J .C»rlo Magjio RÄ di Fraucii ^ 107. j.eiio^ife jc^i cutiöZtnoGenerale ddU Veneta" Rc-pubhc;! 64.1.2 .^rlotii LiiJigiiauo Regina d i Cipro t C^ip.Sangiacu del k Muriel ' caöiüliijhiimoNjbOkodj Rftma s* impadroniftedi ft.odi, tic 1601 iCt re rina Coniara R tg Ina d i C ppro z 94 -I. fi inalborjt-e Ip 5teiid^rdo di ! Marcu nclla Piaczadi Facjiaguß.* j g I UD ta a|)c Pacrie^fianijn vi« ne uc-,eok» j JI Biwiijtorodjt Dojrt,tdal Se- | nato .±94.1. riuutlila alk V^itieu R«-. publica il rc^d S-Carerinamarriretain Dpi o 150-i ,C3tone,mandaTo dali« Rfpublic.^ Romana i piendtr it fio (Te Ift dd Regpo dj Cipro, ne aTporlä joo mila lalbmj d j argen to 3. )f 9.1 e £ j», i. inoi co nella Cittft di Uticijo^.I Cavaheridi Majta^^^ r j^ppjovat jone, e^ii vjlegj del ioro Ordiije ji^j. i. ^-.-U 159.2. Ctimtndci5^.i. conditio- «i ricercnte perpririldcr i'iiabicu )pp.t Diverftt^di NatioAi e linguc z^^. i, e ^QO. i.giadidifEiffitlti joo, T. hibito 193. r. imped itneoto d ul (' i n^eifo titl-Ja Religio ne.} 1. imjjfct comra il Turca i. JJl£Tandiöleii(u2#9.f .obbligo cot tidi.aio iqp.i.migiiie a 99.1 pirniansBla fatta ia Gerufaielimif Acre, in Cipiu,in Rodi [ t parö 4eiU Cavalier j rfi (t odi J in in divira Vecchj)! ^ in Viterbojincornetoj in Nt.ia , in AuguiU, in Siragoia , c ukiman^en-. te in Malradoiiita loro djil]'/mpcra-, to re Clirlg V ,i il cui t a vk r^fi( Ibi n privilegiu d j pu^tar ia Grat) Grope/opra ^ petro j op I, (itoli del G ran Miftro, hal>i[q, firc. I. u 100.1, tributo, che papno .il Ri di Spa5113293.2. e joo.i. Vut;,ciHrfanJH) JOÜ.J Cc- CefiEoFigliuoIddiAuficrionetJJi'i, e celet?io» tU Papa 84.1 CfQtaui'i : 117. [ ceo Gjgatite Figliublo detla Terr® ij8.it cetbem: iKj.i ccrtrc Dea dellebüds t fuoi iSacerdoti ccfarc Duci di Vaiidcmo Ftglio naturale di Enrico [V jio, 1, «fart /mpcraron;;3.i.eii4e I jKi.e I70,i.ei46.i Cliardio RidlAi^ieritfeenera^e da Mi-jediSoUcnano /mperarore de" Tur- chLi?^. i cherfocrateCorinto R^de' Feacj i66. z chetitn Figliiiulodi Javaii, ePranipote di NoJ zl^.!. e 191. X chirojieCentauTo i6j.a cibele-Madredegli Dei 1117. 1. Suoi Sa-.eefdotiij7. 2, e.201: J./110 Tempro i4D.i.ei65 t ciclopi MinJftri di Volcano, C fabbri de* fulmini di Gtove ^la, cimone rrafporta da 5ciri) in Atene'i le ofladi lVreQi67.i ein ara R.e di Cipra credi^to il piA iicco de' ItegnantiiSs- r. 1. «191.1 cintiKii^.F. Suo ^«mpio'ib, ci reell i no, Principe del Seriato di -Oorfii 167-1 ciro Re Je'Peifi 107 i^e 154.1. eiB^.t. i. ei9iiT citonio Figlfuolodi Nettunü 143.1 Claudio fmpefatore tto I Claudio Pi'etc Jaani 136. s Claudio della Sangk Gran Maflra d i Malta 237.1 cJemtnie IF PjpaÄ4.i elemeBte V Papa 9Ä.1. e 161.1 clemcflfe VII Papa 63.1. e I j4-a.e 104.1 &IZO.I. c J03K demente y IIJ Papa67.t.e too. 1 demente TX Papa 54,1. e 55.1.110.1 demente X Papa j6ji Cleopatra Regluadi Ügitto 1S7.2. e 291 I clodio. Albino fmperatore 6i, I colalto Generale dagl" Imperiali 1541 cüJipefce, huomo jChe habiTiva fami- gtiarmeiire ncll'acquc.3Q. i CO mero Gallo ri6.1 core ii-i.N Infi li 5 eorcjii Vereitle mirtitiitita in Coifii r6;.r cori^t; T70.t.l.fl 171.t.e 17;.T. 6177,1 e [TJJ-r.e r94,t cörr^idino Diica dt f^Ci I 19,1 corfi Bubula Eraina dj^ü^i Ligiiria 107 r cofmo f Gran Duca diiX^ufcana 1 iQ. 2. e i£t. I coiuYo Jlf CraiiQufddl Tofcana te^ gnanc« fio.-! Cülla Rt di Cipro Padre di S. Clteriaa; «30 2 .colUniiro ftij/. 1 e foHantino V II Imperstore r70,1 eüllanciiio X11 Cmperatore 75. l coftantmo Monomaco /mperatore ri-fabbrjci iJ.Tempäadi N'S. ifl Gerufi- coftanii fnjperatrice'So. I crete Ntnfs 197. i crelo Figliuolo d i Nembfot 197. t criftafan^ Daodo Procurator di S..Mar- C04J. 1 ^riftfj^Ro Möro Do^f 16. 1 fabiirica fa ifi'a 1. alfei ti i5o. j. at ter-rato dal Tiemuoio ib. Lampana , che: teneva in. man 0 ib qu^n t a fu rG*^ ib. Spacchio ^ che haveva net peitoib. Spe fa per ritabbri carlo ibid. Soldi^ ricavato dal fuo mclilLo ib Un^ del [e maraviglie det M>}ndi> ib. CO m mere! 3 rr^ i'America , e)'.Europa . inicrictto da' rn:muoti4:I cohioCiiti;ii6 i.ri. Coloniaide" Ro-, Hniniii6.T..t. Fottificariflnt u6 a. - Patrjs della S.M.d'/nnocelitia JC' ih. Porto lb. comorra Citti, e Fortczzairo).iS4,T.ar' fedio iHvano poftovi dagli Otromani 1S4, I. Fabbricata da Ferdijiatido t /mperatoroiSi, i.Un ione del Danu-bio cul Fiume v ago iS^ 1 cOflginradi Nereo, Nettuno, j- ed altri Dei con: ra G i 01*261, 1 ( COD gl egat JOfle JVi e I i t en (e dori de t ra He la denomiiiatioiieldai. Gr^n ConfigMo di Venet ia 9. t. carich« da eiT^difiie» fate ib. eis ncercata ne* Nobili per eJlttarvi it), jn che giorno fi eonVQchi ib. numcrode'Nobili, che vV rntet-vetigono Ib. Regginaenri, cheJifltj-buifce ib. ; CO ntiaen t i Vecch iofeNujvo4.i coflumede" Läicadi 47^:1 coQi^jnnedi TepelUre i MortJ ctii in- rrfidoctoi04. i .1 S O L DarJo'Ri de' PcrC i SS. i. 1154.1 .e. tfi? z. ei36.1 Dati Capita no di Dario fuderto Dav ano Principe diCortCi 167.1 SltApic if. c EljulTi if- 1.1 ficnbres inf t (i. r Embra if. tj», t David Rid! Etiapii, forcfiiaflaato Go. j .lEiaria if. 117. t D D Agni rfoli rro. r Da mata If. i SS. a.^fff^ J.'t DaraietaCi:(i if dell'Egiito toltaa'^S»-racinidtS.Luigi ft^dt Francia^ poi^ E facto queAo prigjone dl guerra j lefa ■per fuo rifcattoiS?. r DatdaneLlidi Coflantmopoli ifjjC3.z Dardasiellidi Lepanto if. r6 J. «178 1. e 1S4 r. 1 Dardaiitlio della Mor^a iH [^4. £ Dardaoello.di PetraUč iCj 84.1 Djrcla^ elto d i Romelia if. t Š4, t I Dardaniaif, z&z. Decantpa if j03^2 Delgoi jf.,z3r. I. Delu Maggiaie if. 215, 1 Delo Minore if- 11 J. I. Portoib-Delas inf Ji}. Anfiteairo 126.1.1. Fiti-mi 11 S, z. La^o Tracheidcs 116. r. 1-Tempiod Apolloienapto d'ilpaHM». 1.11. Tempio di Cintia izii.i Detnetria; Inf 2 S.Demetrjoif. [tf^j.e 171,1 Deonia if. 247.1. Tempiodi Venereib. Deorum Menfa inf. 247.Z Dia ir. r 97. «213.2. e 2^11 Di^bere If. T.04.,2, e IOJ.X Dianümlnf rao..i Diapotia if. 295.'! Didimaif 97. r Diia.lf. tii.i Dimolii inf S7J. I Dino if^iij. i Dioiiiedea tf.yj.-l Diot^fiainf« (79.-I. «zji. I Dionyftl^ inf lu. I. e Diofcoiide in Dipolls if, 175, I Do-Cerne ti. Dulidia if. 173 Ouli£iliioif.i73. r. ei79,i.eiKo^ S. Domino if. 7 (. 1 Di; oufa if. I sil ,2 e T 94». e J,9J. i Diacontius inf Djr«cunteus tnf. ^04. z izračuntus inf.:ju4.z DragoflereiJI joS.j. fitoper ^Navi , e G aire ib. Drymiflä! inf .161, i.e »yj.l Lryufsa inf. zjS' I Diilclgno Pejiif rfir. z ■Dulichium inf r73. t Dumaki .if. t tts. t. e ipj.t S C O G L I. cEcfii R^de'Fetiicj2jS. i Cupido 1 I curieo Figliuulorfi Cinira Ri di Cipro , efrateltodi AdD«ei9ai cjfrno Figliodi Ercole 107. J cosE ^QT AjertT. CAn^a Provinria di Candia ^07. .1. Callelliiii.i.i tzri t DucUi 21 a ,1 Porto iio- i - prefa da* Turchi II Seno per Navigli aort. z capo Matipan 1 Jf j.i, Potto ib caracfch nrtfoda' Turchi neU' Arciptia g(i rÄS-z. eardubbi, chf eofs fia 1J7/1 cjft nominate ^fole il.t .cavalli, de'qnaliiervivafi ,il Rž Salo- niüiiezji, r jea.verne Cienjatc, che vomitano .G^rrt- me folfuree i 17.1 ccfieo Fiuftic, lecutacqtie bevQtedalle Pccore fanno bianthe le lane 1Ö6 i ciclul Poiteru toltji jt> Turc^i da' Ve-^ nqti I J7. I citta, che puttano H tiome dVfolei-i eiiii ritolte di' Venei i a' Ttitchi 1SS 1 colonna eretta da Pompeo in inemoriji della roitad^tii i Mitridate iSi.i Cqloifu Ji Rodi comcij quando j e da chi hit- (Untitio i?6. t D-do /mperatore. 100.1., i 14]. I DedalaiO^-l.eIfÄ i. l DelJCcfiain l'afCLä zi 8.1 Dem.trio R4 deftl lllirj 1J5.1. e r S4 Demoftene 1.35.-^ Defiderio R^de' [.lon^oblrdi (2*3. t Defpjti d^ila Moiia I77: 2>. e iSl.l. c 1S3. I Deucalione t 71{. t. e 104.1 DcJa Dutadi PrufBa »6q i.i Dianaf3.i.eiOD.2.e2ai.i. eftjo Temn pio 116. i. e 1+1. i. e ij7.-r e ^ comeprendcffa il nomed'Ecatnljl.l ' ez6J.I e 2^4.1. AT^ti. 1 Didier Ride' Lombardl'jo^l*! Diogerie 100, 1 DioVnedt Ri J Etolit 75: l.l.fuo Sepol-cro75.1.Tempio7it. 1. «79.14 eiöj.i DioneSi.i. « z Diouigio TipannffJi Slracufi Sj.i.e 9}. a . e 1.51. 1 Dogedi Venetla,Bfigrtiii Vitilltia, ri^ fervata folo a' Patritj Veneti 9.1.1. e ' 12.2.e 14.J. e, [6« 1. e 17--1, e 11.1, e fut ttadie 14 I. e Baochetti/ij. I. cor teggio I z.z.habjto ii.i.Jufpat tonalo: i6.z. Porriontdelle fueencrace r^ z Domenico ContarinL Doge i6.z. Dotncnico DiedoPtosiuatotediS. Marco 45. I Do menico Grinaani Cardinile 17-1 DomirnicoMicbde Doge|7.(.ez2 I e ^7.1. e ij.i.e ifä I e tifS. I-ricupe-tail Regno i ^ldovino RidiGetu-falemmcKio.i. e 175.1 Dumenico Motofini Doge 151.* Dotuenico Selvo Doge 16. a DucetioRediSinlJl9l. 1 Darach Pafcti Geoc.ale dc' Turchi 141.z I Eagia if. 191.1. abbondtiYM JJ Peruki, ^erciü pel niciofs 1, jT tmpi di Ciore, e Venere J34.- x Enonie if. II}. t Enooij inf. ro/. EnOi itlf. i J 3, I Colje if 37. e löOtL Epagria inf, 117.' 1 Epia if. » i^ptapolir tnf. 149. t Eqoilioif. h.racl«i Fondata foprj Ifol. j 1.atfkU* defoUta e tregiaia^t t:iit» La Sede DucaieA V*ttdWa,jit Eras inf 1^7. S. Ürafiner if, i». ( En li-.JIl. I Ericuda if 9^.1 Ericufa if ^7.1. IJi^ /EirüU if. 1 /Eria in . ijf.-1 Erufa if. i Eilo if, 150. I 1 ^ hieufa inf » jt.t Ethivpe inf 175. t y£threa if. 159- 1 bibria if 17}. r Ethufa inf. }ooi. 1 * Eiaboea inf. 16 j. r EvilTa if. J07.1 & villa if- 1 Evonime if.>37. t.e t Evouimot inf. .97.1 GOSE Ni0TARlLI. D "p^Anubio, uno de'maggiori Fiamf JuJ de 11 ■ E uri? pt iif J, I .i,bocche 1S^ X. fuocorfo) denunnnatione,« origi-ne iS I 1. fue Ifole e 2^14.1.1 Dccreto t'aicoda Xerfeai Monte A t boa piimadi venire aIfuotaglio 177-1 - Ddra f tH^ngotoj die racohiude I'^it-10 Inferiore 1871J Dittamo ^iicrba,che firbiro.nungiata f^ u ičire da 1 Corpo de gl j A nima U' fcrit i le fiecce 190.1. e 207.1,1 D i vi ii one del Mondo fatta da.Teodofio ImperJtoro 177.I Divlilunedella i'erra tn qitattro Gran .Continenti4 1 i Donne J-che partorilcojio )lfini Sc. 145. i Dolichio Sc ijS. I Dorado Sc. J07. 2. Dragon ere Sc. 19a 1 Dri^nfnico Sc. 144. z. «145.1 P £ R S O N A G G i. D DAmafo Pipa J47. 1 Datdauo Ridi Tioja ifii. t.* Ds- iC zAi- I if 1. 191 T7 Breoif 195. j Xa Ebufü^ j], ^07. 1 EbyfTus if. i;o7- 1 Echinadcs if. 179- Ji <■ ( fianehi if- 178- r Äciiia if. lOj. a Älippjne if. * z. t Srni if. 97. I £mfaJ T foglie-Nufwe if 1 SS- i Jtjglte-Veccliie ir 1 JJK.i, e 171. T fonfl-ea if- 4, i forfolatf. JDO.I, abboaian-a diCanigli 300. I Fori no if. iSo. i fomaenMra if. 507. i formiche if 97. 1 fort« Crofect« if ^rt fofs« PhiliiUnat Inf ^r. r foflionet inf. ^i. t S.FtanMfctp del Defer to if j j.r.i. Arri-vo di S.Francefco it) -efTi ib.ArmonU , chegUUccclliftcersal SantÄ ib. Ba-ClonccielSaDCodivettutff frurti^Qib. Dct Fiercs inf. ;tq. i ^^ fcislan^ if 1 furfuliif-abbonJanie di ConigL' joo i fufchcIU if. iSs- 1 S C O G F Angl ion iS:. 97. t. im.e farioni Sc. 211. i. ficheria Sc. tcZf, > J^ra-FiliK» Sc. iifc.i JiorÜta Sc. So. I J fliEiSc, I foranicolc Sc. 117. z forc» Sc* Iff. i Ibrtniciie Sc. 105. t formiehc di GrolTccto Sc, no. i formicKedi Lan«doni« Sc< i lo^ i fomiclielle Sc. 17.2 forniicple Se. jOf. i foftnigas Se. ^ o J. I fornaii Sc. 1J7. i fiatelli Sc. toj. 1 persomagg/. FAraoneRidiEgiKoijt). r fcderica Bait>arofIä. eiiä. i.ejo^.z JPederico Ginldo m. i f^edcdco [ Imperatore K^.i.e ijo. f.e Federicff IIIjnperjrtore j[. ept-r e 9y. I. e lat.f .e ti^.i Ftdiricoll R^diSicilia^j.t. j-e jj. 1.1 Federico TU JmpentOre 67. r. c 1)41 ifcrdjjiando I Isipenton 114.1 e lif+ t ftidinindo ti G ran Du« di Tofcana «4 i Fcrdinando II /mperatore e 134,1 euj.i Ferdinanda [II iinperatore tif. i fecdtnmdoCjrLo 11 Ducadi Mantovi TegBMtetjf.I fcrdinindo RidiNipotj 75.1.1. e 1^4.1 retdiniiidt>Ride' Romani j». i FeidinandoRidtSpafna^i. 1.« i7j.i. C ]CZ. t Fertcideprimo Miefiro Ji riloftjfia ai Greti jj!. I rileti Maeftro d t Tolonieo FilailiKo iji- t JlRii^Frtnciazoj.t 1 FillppoKRiili5F»£tiiiij.i.e 17*. 2. i 179. t T Filippa /'mperatare J'Oicidente joy, i | Filippodi Lorma, Dum di MercoBr,«*.' Zftimpf?, e di Ponthieurc 310.1 Pilippa Mirta Vtfčtmti Diici di Milino II). t Filipp» Ri di Micedonta rjo. 1. e ifj-1 C 170.1. ij^. t.i. e I.«1^7. 27 J. I Filippa Tran Pracuritsr Hi S. Mirco jg. f Filippodi ValiersGtan Maftrodi Malta 196. z f iiotMte mprficato da un Serpe müi.l in Stalimene 17j.r e 375j. Pitiee di ArciHix liti.t Finia Filofofo Peripatecico Dif^polo d i Ariftotile, aggiunft alia f ilufofia 1' erudltione illoric», t po« i ca 176.1 Pbininio Cuiifiile RotWino 177, i Flav^ioOiudio /mperatorc ( Pobo FoCtjfe 179- t -Fn folcodi ViHarer Maflro dtll'Orätue GerofoUmitino ac^uil^i Rodi. s61, t foult) u«s d i Vilt:irer Gran M.itUo O rdi ne ijlQ'^ foroneo II Ri degli'Aigjvi IJp.l- e 361. z FrancefciJ Bsi-burigo Proturttor 4i Stn Marco 4 T-1 Fraacefco IkiaLianoCrkn Cancellieu Ji Vcnetia i J7. 1 F'rinfiercaCuroaelUDucLdi Nixia itz.i Franeefc^ Coraaro Procurator di San Mifco z Francefco de'Medici Grm Doca di Tofcana. Frjnctfco Fofcin Doge 41.1 Praticcreo MoUno Doge45. i Francer© M^rofin L acclamato Duje di Venetii iB.t.e 191*' .»cquiftii Oar-danellidi Lepintü [Jj- i. rfifainiJo 1il4j.il Forte d i S, Venera nda, poidi ftioordine iüceiieritoii7 2.1* For-ceriidel VüIo iö6 i,queiladeH'IfoU diCitlel RuITdtSj. i.l'Ifolad' EngiJ J94. i.£.Mauri 17;.!. ModontJJ Sj. t. Li Morea « Rcgtio, eb'tr* caducoin poiertde'Turciii n,». Nipolidi Ro maivli 1^1.1. ilPortodtlleGomenii-M i7J.i.e'lPortodiNavariQO tSj. * ilocca MalvaHa i^i. I Gfiiaiiiatu dil Levant ein Puitrla per^fleno <^JIW[itQ Dvjgsi6.t. Kicrts Pr« vcd 1 to re General« ill Cafliia 191.1. Falitirica qgitl mignificaFontaiia I- Mandain Vtnetia due Leoni levari da Atf ne 16. Rit 07 DA anchc da Dege Ca pitan GenersUnLexantci* 1. Rortipe , e disfi I'Armita Turci nril'acqueiieil' IfoladiMila -£41. a.iJ^queUirdLSas* ta Pcta;gja , havendu conbattuta la Tpatiodifätte hare continue i iunirdi Torceaceefea^i. i. nel Canaledi Pü-risijJ. I. Sue iniprefea^. i Sua Statui nel Pa 111.10 Dacalt^i S. M.ireo i8. a . F 14^. 1 FrancefcoPate^oCard 1bale 179.1 Francfrfco/R^di Fr^ncia 134.2 Francefoo RofH AmbafciatoreiiV.i^hii- Terra alia Republiea di Venetia I Frani^efcuSfaria Duca di MibTio4j.I Fult^neprimo Gran Maftro de I Id Reli-gione Gerofolimitanjidepoflo COSE NOTABfL/. FAlsbfica del Criftillo z faltbrica del Vetro r.a ;F'aljingo,fpeci€d'Aragao »ejenofoj07.t Falcedi Saturnodi cl^e foxniata t6i.a Figure della Terra 4.1 Fioridi Quercecofivertltiin Vermi, da* quili s' eftrae la feta 2 j i. r fiumcd'acqaadalcilGma 241.1.1 Ii ume, die produce Granci cylJa ttfit ^foriniiii Mtonajia 179.1 tiumi^checolleloroiictiue bevucedalle Pecorefannoichi biiJichtj chi ne-rc te Jane i fon t e d 'acq It« fül furei, c he bo lie J' /o- verna,edt Slice axo. i foil re f cbe (i condenfa fa Sale 95,2 fon w, dfii Co Gorib deHi Pinta, e p*r- che ijt. it fonte, che git t« olio jj.i (bote, die incmo tempo dell' anno ka- vtvt il fa pore del Vfjioijo. i fortetia dcJ Volo jcquiftata dal Doge Francefco Motoilni ± Francia, Unode'piüpoceati R«n^de^-rUJ1ivtrro,cpercbe jaB.j. Cojirado.(ii Rortiglione riimico i quefla Cörona dal RegnanceMoa area Luigi X/V il Grandejcjv i. R*Iigiüj» Catcoiici propagata i fuocp fgllmto dal Muc^ff.i.e 147. t ISO* J s o L IC GAih.ro if i^r. i Gaideronifti if. i jj. i Galafia if i7J' » Galaffa if ijS- i GatiCfl if. 104. X Galetta if: ^a s Gaiiala if. ijC. Z Gile^ if * Gilli if. t i J. I Gargjirio if. TTI. I Gironiii if i Gatonifi Gauilifch if JOO- I GauJos inf.K J. 1. • joo. i Gsulos inf I. c joo-J G«mella if, Qit. 1 Genrinm inf I. J Geoarif inf 179. 1 Gerheiiof circondata da piö .aitr* JOi 1.1 ep3.l.Citti3€>t.l J.Fottene jOi 1. e J02.J. Oommituri joi I frucro maravigliofo joi. -x. Guerii; p«r il^rof- fflirodell'jfoiii iOi. I. Habititi peithe detti Popoli dell'Oblivion« I..1.. fito jQ/,i. VHlaggi JOI .5 Grtiret inf. 1. I iS.GiWomo , e Domino if. 7 f.t. e jJ.i GiaaioiufH i.f, 196. 1 Gianni^def inf. I'l. r Gianuti if jio-i i-Porto ib- Giariif.2i6. 1. /^ilc£atiune di Nobili ^t^smani ib. GijrotJef. j-etKa. I Gia va Mag g 10 re iJ^ 1 t Giav* Minoie if I. i-4-1 Gtai'jriQO t'ofteiia ifnlaci 284.1 .l.cwdu- to aSinan i'al'^ii iS^-.t-GaHu di Otto-nt pvftoili' Tutchi loprt la IWre dfl-la Portidell'aciiyecon un diilico fotro sS4.2. riattiuiibtcada Grilliani aS^-i GierraifiJJ. i.ei4t.a GimnefiE iof. jo6.1 i'.Gintfiftif jia /.1- Cinali eJravitida GajoMitio JIO t- 1- Ca Hello <. Ciiii detta la Venetia di i^iancia 110. I Gine?ri Cittl ftipia ifoli-- ^09.1.2. Arfe-jiaJc Catcoiici cacciati vm j e" iinto Sacriticio ddk iVitifa ab 01 Ho 309. a. fonda tori 309. rurtificatiowi Jo^.i gqverrto J09. 4. Hab i t an: i ca-dmi nell'erclja jO^.2, Hofpitaii J 09.J incendj 309.1, i. Mirtino V SoiTiiito Poiiccfice in efla arrivato^cbi vieroiffe Üartlinalc J09 Perfiunaggi» ehe vi ■h»nno lafciate memorie Ja9.B. Ponti, chel'ünifconoalUTerra fermi JOJ.j li'ia dex-vous dt 11'At tu iia dj Gar lu Ma guo Sifo JÜ9.. lUuiverfiti ftiiida- ca da Carlö jo^. i S,'i-C;iu:ePaötoir:i4. 1 S.Giorgio if, iJJj, t S. Giorgio jfi A [gl jj. r.i. e H-i ■ * S-Ginr^iud'Arbora if, iKli.c ijj.i S-Giorgto Maggiore ifdon^f» all» J^eü-gLone BcDedettir*io a,eii.r.»^Cor-piSaiitiib. Glorie della ^e ione ^ neJectina 2f.;. CrandeiUf C naajniä-cen la del k chiefs ^ e Coaven co a r. I. e aa i. Meoipric dc' Dogi ta. i. Reliquie i:.a. e . Sepotture de gli Armen i ^a-i. Vif ta det t>ogrf e Signotia Veneta ib. Gitba if. jOi. / S. Girolamo if. J4. * Girona if. 117.1 Gifsa tf lij, t Giudef^ca il. ao. i. Cbicfe 19.1-C if.Con-venta, e Tempiodel Jf^nJentore lareggtabilc ib. Suit denocmoaCiofli , Pojjti, e Tragbetti ib. Giulia G^fareit lof.^o^.« GiupiDa If. i 60. I Glaucon inf.iQo.r.e30i.i Gnitlu if 147. a Coletta Forteita if. jo^. i.i. aequidata da Carlo V. ^oj i. caduta in purere dtll'Occomano jOj. 1 dcnoraiA^cione dondcprovenucaiejoj. 1. uvulutuine jaj.t.flto JO}.! Gotgo if. 30. 1 Cor^ogn» if. ui. * Goro if, 100. 1 Coloif. I. ca^;.». Caflellü ^oa, 1. circuit o,tiguta,e [ico j 0& I Gl i ma^oai.ferciliti joo, 1. nunwr* di habitanti 300.1 perieolodi approdar* Ti J00.1. ticolodiPrmcJaacodcWran Mallrodi Malta joo.i Crabufa if, aoi, 1. e ar 1.1. e xit 'i,Porto ib. ' Gradoirij.r.cjo i^La-utifiib. CraiiiJ-Sras if iqa, t «ratide if So. x Orio JO. 1 OrasJ'^flfet if joj,; er» Sru di Mid^ ir I Crlidi !>*euf JOJ. J at udi Paulct t eras de Podbn 309. / era* de Äoy ^09. I Cravifca if. jaif. f Oroflaif. Ijo. I.ejo; 4 Cuadaloni if 1 St, e 15^5.1 G^^egUftTc if-1-1 ei'Sä. 1 Cyaethur J. i S C O G L 1. G S. ^ Abriet!o Sc. i Vj GjfF^aiflaSe. iii. I Cia dnrognilii Sc. ali. I jipsU Sc. J (Jaritos S' ■ VSA a Geiitta Sf,itn X Sctra Sc Siii t fli»dr± Sc- -JO- i J. GmfiöSi:. 14s. T.e 160 I-e 171-1 S. siroiinjSc 141.1 gifouda Se i giElo ■I4;7. a f Jili .-^C, 144 3,<145 ^omenilis5c. tji.l.t giadei Sc. * gu-ille Sc. jii. 1 aufgnilla-Tr. zi-t^l PERSONAGGI. GAleaKO Maria Sforrt Duca di Mi- Citeotto MalareSa SigHore di itimitn. GilJa Ouinto ; Soge di Venrtia 140. 1 ö^irnitr ürin MAilrodclfOrdint Geto- foliintrainidiSGio: GafpataCjütariniCirdin^ElL' ii-i Cafparo Gjfparmi da CAdignlo Miij. Gojiv.Arcivjfc-ovt>di Spig:tt e Vicsrio pjitriarcaleiü Cofliminopoli jS:. i gclonc 93. t genfer ICO de' Vandal i S4. r jjerurdo Sa gredo Pcotomirtirii J" Ui;gbe- riaii.i.^S.J geiiTianicoCiapitano Ji Tiberio impöia., toit 1 JO, I giicmroFigliuolodi Dardanci iSo 1 giscomo d' A era goni ((e di Majotica joS.a gfaeum« [[ Jfi di Airagona toi-i giacottio Cpntatini Doge 1 jj. 1 giicemo FoffcariniCavalierj^pTOCuri" TwdiS.IVtarcD 106 a giacomo Lufignano '^^e di Clptw a^ »-giacamo Soraiiw Pxofluiatardi S.W&tm 4;, I giaeomo Tiepola Doge Jt.I.l.eifiOJ, giafottc c;7. I giganti ijo.i.e 157.1.e 143.1.*i^S.r giorgio Cornai'o, C tan Gomendatoie di Cipro J A reite fco vod i i^odi ,edipTe-fente Nun^o della S. S^e in Porto-gallo e6i - t giovanua Livjj, fat ta fchiavanel facco d i Manfredpnia , come urorl aj j. i gio: Baduaco Patriarca vivente di Venetia 14, i glo; BattiH^i Grimani Procurator di Sati Marco 4j. 1 gio: BiCtiiU PallottO Cardin ale I gioiRitcifta Zeno eardinate 17, i giotCampfino R^dit^apoli jfj,i gio: Gaiimira di Polonia I I O.cio: d^Auftrta Fratello del di Spa-, gaa, C Genei a le del la Saaa Lega fatta da' Criftiaiii cofltra i] Turen 179.1.1. jSI. I gio: Daadolo Doge 140, z gto; Del &ao Cardinale 41-1. e 114-1 glo: £>omenici Gardinala 7S- I ^tu: Salbdja E>age4j.I S- Cio: Impefltore d'FthiopU aSfi, a gio: Lufigtiano di Cipro 353.1. a gio: MeJCa:Kes,illuüre Perfonaggiode' Copti, Covernatore deU'Egitto p«" T Imperatore Eraclio 289. i, gio; Partectpatiu Doge 16. z gio- Jii dt Boemia 64, i gio: I Papa >40.1 ftio: rv Papa i-e fj, J giu: V II Papa I gja; XK Papa 66. 1 Papa r 34. I gio: Soranto Cavalier » e Pfocuratot d i S. Marco r;^. I jio:S(iT*nioDogei7, i,e6r,i- etji.i gio: Sratlaco Duca di Candia ao6. i ^io: Valetta Oran Maß rodi Mil ta 2^6.1 riculä la porpora CardinalitJa. a 2, e aW- I gio: vataecio Principe di Letbo aij i VtllicTi Qraa Maftro delP Qrdinc tferofalimitasodi «iorfio Moio£[ii CiVfiiierj cRro»» tos di dl San MucoCtnertlt'tklla Venen. R (publica I. e 1.1 Clove cT^MJ.c 157. i. l. donofattoalGiganu Briarte ac», i. fuo nutrinunto, &c, ajo.j. eaOi, « aa4.i.eiij.T>ez}2, j.« £.37. a.eifi. I.e y9.I.e-.-t6o.-i giove Canireo l6t, I giove Ci pico lino 71. t giove Ca^Ropeo ^ giöve 01i4picG t giove (Pano aoo. * giove Penelan i o r 94. * girfllatno Coniaro, Cavalier, Pireniritar di S-Mareo, e Gcncfale della Veasta Republica in Dalmatia »6 a, a girolatno Delfin o Civalier , -e Genera!« della Veneta Republic* in Dalmatia girolamo Leandro dalla Mars CardJna-le 17. 1 gmlio Cefare prime /mperatdre ifio-1. c 173.1. e 1^4.1.e »51.i.ei&OLj^ l6j.i. ei^.i. e 305.3 giulio Mauahai Ckrdiiute^ a giulio /r Papa 69.». e 73. j-eioj- a giiinipsrto XV/Ride'LongoWi 1J7. I giunane, e ruo1^plo9f.i.*Tji,r. c iooi.e2ij.i.exa«.|.eif j. i giufeppe Fi^linolo dvf Patriarca Gk' cobbeiSö.* |itifepp« Hani, Principe Spaguuoloiftu- ci di NiuajedelPAtcipelago 234.1 giüftirtiani « vedi Bernardo Giuftiniani Abbatt . giuflinianl wfüe red Pa troni dr Sc i o i6S. 2. calunnie contro de' madelimi xi^ 1 Magillrato da luro i ft it u i to con titolo di Maone iS^. i. martirja degli lle^ inCoftantinopoli 169.1- trfbatarj al-]| Porta.,ejKfche 2^9.1 giuftiiuan* Giuftiniaiii C« val ter C rtu Croce, e Gfan Pfioredi Malta giuftiniifio Imperatore 7M-e L eljo.f.e 136.1 giulliaiano Partecipatia Doge j6. z giullino I fntperztore i}7-2. e 140. r gnea Pompeo 17O. t gondebrado J^idi Aoreogna ^09. E goci 11J .t. e 1*7.1. t 1S7.I. e iTo r gottifwdo Bugliooe Duca di Lorena, e diQerafaleiümc Ifr.i.e 199 f gnoPriB«rpe delttGreche Militie tjji graiiano /mperatore jojl i gr hie«» iC iit. II hisrffVtDi if. ' 97' * bieru&lem 'f- » bipati if. a hiperi* If- » . ^ , Hippo if. ij6.Temp» S^e«™-®!»' S.H(jfMJ«»,tf>, aow.lfifliimtore.AH-tufto rilegb Afitipp» fiio Nip-^t® J] \ ■ I. Conquiiiawiijn »- ifet« Nfldri-rtde'Smtj, e Seimn4cio ie" Pte^"^' HuomioUlliiftti Jii r huar ii: tjr. i. tiiV* „ ^ hydrulTa iflf- ii?. i-eajo t-hyltelTa inf. ^ kypea inf. Jti. 1 hyper« iaf. .115,6. t hjrpfipytea if. 17 J- ;r >yfii iiif. J So. i. * S C O G L I-H A J da Horraigas J07. i personaggj. H HAbuficit Soldino (Ji tfi^to Helipraiido Ri loj. i ' h^neti Comp»B°i Anteno« Ji nome i tutti li Vencu Pwvmcii f-1 ■ Hftniioiw FigliuoIiü Mei-curiü » e neie, ejiio^UeJÜCntooiix.i Htfi moIiO 184- I Heiudotö Atetiiefe '04 ' Hitrone !4. r. Ji7- » Hilirio 1 I'apa 105- > . , Hippu Vsfgine noiniftatj di Wena Mailinjo 1.58.1 Hippi>crii«i5Ii Ho mero 1^4- 1 HouoiMo II Aatipjpj tj+t Honoiio I Papi U' I Honor.t) in I'apl 40- ^ , Huco diMonc^ila Vi« Rt » Hftbitoäe'Notili Veneti7S-1. ta Ti.i.C.^pitiiuil. i. Cavallerj II-1- Ctti M.i. Sa^^ degli Ordini ta-1- Savi di TeTrafernia IIJ. SegreTarjTl l Hebrei habitant! ih Vcneua Bati- chiJVP^gni loto Ghetto i-Poite ciiftodite ila' Grilliini ib. Segni, cheportino p«U Citti^b, Sinago- Heh-d'efillatidalk Spalne pöbelte,« «- HeTtno horlnato iklk tairinie -d'Eltna laf-' I s o L E. IAlyf« itif. Undi-a if. iS i- i imrte if. i i IV» if, 4. 1 kirii if. ijS. 7 icifgd Inf. 1 tchtufs fnf. 1 icbthyoerta itiC If6.1 icmift Jf. loi. I. 1 icoa Inf. 167. s iero If. 1^4- 1 lefolo if. J 1,1,» if iC > ifeneiife if. 188. 3. dji.* L^ilium inf. tKO. I iilanaJiif-.lSi 1 illu4 if, 105.1. e imbrofit if. t imbratuiU iJ". t juibfa if i7if.i.i.ai?tifhrThro¥it>iWJ7S- I iüfile,Fislitiotad.i AJTc^nante Regin^ .veeToil.praprioGenitocti^?; t-titli dall'lfoli. POi) dl Gor 1, Wuta i Uicurgo Re d* Traca J. iufuf PafLiiGenerale dMaw lie' Tu.^ .eoSE SOTASIJ-I (it i7i l- uy-L-^i/i 1. ¥i«nJe 17S .a irtleltlpitra if. 160. I iilAi'MOt: if' [ [ 7' ^ if, i. 1. I i^s Ii'. 141- t lölUM if, itfo. I i, IwBE if. H-i-if» .if. 7f. Jt ifchia if. ii4.i.eii6.i.e nj.r.a ifel« if. 11 J. » iluL», die cofafial. I ifoli primojeulta »d oga**ltrft n« Jörn i * ii&ir ij6.r.*r7j.(. % itUia Pertii; * i.eij6 Jlaca if. 4. 1. et7*.i irflceule if, IIJ- I iitibi»rfüi if- , , , o .ivira if. ^07.1 Cafielloib. parte .del Re- EnodjJ,vlajotica.ib. Porto «b. iura if. iSo. I iU3 if. 242- I I S C D G L I, Apfi Sc. I jO t iiaco Sc. 17a- I persünaggi. pj UL 4.4«.«.^---- e CaviliefcdiitoJi ^ HueoneLuf.gtjanoReJi Cipro Iji. i- dcdiciSt^Uda S, I ,01. t i Cipro J JI. IAno Liifignano RS di Cipro i^J-J Ibraim /mpcracoic d/ 1 utcmj 1 if jJ tompeJ»pace to' Veneti iOö.l-eilO. icaruFigliodi Ued^loisö.*- fiutüvola, a diffirjtliazjd.l.i idomeneD 197-1 ieione JJ- innocent ID f 1 54- ^ umoMJiUo i i 1 i'iir^ 40-73- « 1 imiücimiio /V Papa HJ-i innoceuiio Vll l'apaJS-» iufloceiitio Vff i^apa45 » iaiiotcliuo X i'afi lio. t inaocfcHtioXl PayiiiO. e üS. i- « liÖ-V imiucentio XU Papiregiianie iio.i io, conveitiiiin Vacca, pirtonf« ffl 163.i , ire tie /mptfratriwdicoftatiljuopoli rCle- B ata ill Me:CUüo 176. r.i ificfo AngeioComjtnu fmpctatore 1O5. I . «157- < iftciu tiafCO di RaveiiTia 1701. e 104- * fudniortc s}8,I I Mperoripartito da Teodof.o »a cidentale, e Orientale i. Sede Impeiiile trasferita in GoflsntiDopoli imPo de-Gtecl di^ifo fra''Lati ni 164.1 ingVMitndine d'un Figiio «rfo il.prvprio loatdi Venet ia ».=I /folario S Tomo VI deli'Atlante Vene- to 1 *i.CagionedeUatard»nia «Ua diveffi, e wehe .Cohtenuto del^Oper* * i. rWcrirtione ^rchc .prinopiata da Veitetia*i.Djvifo ill due.Parti I. jfolecontenute nelia Prima Psirce I. jioiecontenUtenelliS«onaa I. Jl-umtioneperlNocckieriM. N^efT^ tl del Libro* I. .OrdiiK tenutof. ne^ Inarrativa * ^^^^ dUmrfe Stande!« in elTo inferiti ^ i ^mj Jm-® ijUi *!. S^pplurrento i » Volatni Sei Bleau, ma.e.iitid un-Jfolino I. TavoUGeografche qti appofte 1-Termine della def-ntticae ddl /I0- If/ Tomodeil AtUnte Veneta«'2. f^'O foggec«, « Tito to * 1- SulUfteniadl ciaitüno de mentovaUTumifepaiatameflte ddii- alt«i, epcrcha^i - ~ ■ iflitutiöM delk Congregitloae di S. Spi- idlwLnldell'Ocdine de^Canoniti Re- fonefo ' ill mo di Gotißto iSi. I. e i r. G mochi rcatro,f rempio JiNettuna ib. ifimo d Erifib lift, ü ilbnn Ji L-"ca'a t K Ulm» ddli * IfeiBo di Panania läH. a , . v«lo 135-1. Pnncipi,ehelo tentarano it Derflwalittiiiijlitlefll citcadetto ioaptefi ib. iftoTieide^Repi, » Ctttideli» VeneiaRepnblirtJJ.Ui X S O 1. E. K RAbangamel* iH Kaciawaveie if. isi" ' Kait if. iSj, 1 Kirchj if. 14®' * KarK if. J4J- ! KatXat .if. t'}6. I Kitaphifis inl. t Kcvüjmincipw if.-t« J-i Keili -if. HS- ^ Kifiar if. 1ÜJ- I . K.nisi"-Dltro it- iaj-i confer vaio lit Ha Geriete ib. Üofay if. i knuiua if. iS^. > Kubrei if. a 85-' t aaufta if 160. 1. 2. Eattaglia in elTa f^ Perea.le" G(>rilli Roffi Limellum ini'.lii-l Lampidefa if-JOD. 1 Umped^fi if t^ngo if ijl Laiifljftier piücolo if. JU- i LapiiAia if. iR?- 1 Lapethos if i^f?' ' . .. .r -- j„„ Upidufa If. 1- d.vifa in dH. pmi, unaperiOiftiam. r.it^apcr i Turchi ib. Superttitione de 1 i-rchi ib .vifwni paurofe folKe provarfi in /eifa ib. Lsi ifla 11; i S J- 5 Lafiaif.Ji?.'. ei7S ^ f^aftovo if. 160 1 La^oa if. 197 l>aurene(ie ^Ot. 1 Lanfa if .183 i.eA95. t LaBiatetto-Nuovoif ^ Laciatetto-Vecchioif: i.eJt^'J.J S-Laiiaro-if 47-'-^ Lelmtlius if- i J J. 1 Lefcada if i7J- ' . ,, ^ , Lembro if. 17S- I- darione 178.i-Fortetiai?«'»-tioni di dominio »7«-1. Po"' 17»-,' Lem«oif.i. 1. e .i7j- -J- ptovtiW di quUV Ifala 17^.1 S, Una if. * I ttic&vat Sc.T44-Luibo Se. 147- ^ 1 tumbriöttiimSc.iJo. I.e ijo v 1 peRsonagg^. LAdiilao Sigifmondo IV -Re di Po-loniajjj. J Laerte 176. 1 ^ ^ , iatonaiii-i.eiiS.f.Suo Tempioi4l JL.iiiro Mocetiigo CJtpinn Geneiialt dtHa Vewta Rcpuhliea ijKH.ei JJ-1 Legino Pitfcii delta MorČA Generale -di Mchemet ll.T7J.^ , , „ Letnno Figiio Ü Erwle, tU Gaitll ' Leonardo Donato Doge It. t Leonardo Fufcob Generale del !a Vane. rji Republic» ty4' » .. _ _ L^nflidoG;L>ftin:af™ Procurator di Suh Maico+i.i B Leonardo Loredano Uoge r^.l Leone Impcratore 74.1. « 170.1. e ^7« i -privato del Tropo da'fif'»!"') ^igli, e rafafill la tarba, msnd*to da" mtdeii-mi Teiofotare nell' ffol* PavotMrit 181. » Ltone JffPapaTiOi.» tTS^.r Leone iV rmpetaiorfl.t76. 1 K C O G L I. K RagUvaj: Se. iji- = LengeiUe if, i3o, Lengrino if. t8a * ieona if. iJ5- ^ Lepida if. Xepria -if. ^S^- > Leria if. »J4- ' Lertno Jf. ^ ii. 1 j,erins if. yii, i Lcria if. II 1. i „ , . A^quiflrftada-^nfli ir+i-ÄaEni falubTirj4 .1. t- Domi" [jauti ib. fcrtilitiib Guv.rno^prim t-rolb. numWJd hibitanii, Scoglir'Ci' talodeil /folis :ia:Vieü«l AloiÄc. ib. ^M.4. Leios iiif. 1 j^. 1 Lent if. ' ^^ 11. i,- Le.bo ir. lÜ^. t. annomata ttUVln-nielibledel Wsditetraoeo 1. t LevuMloif?:- '-« Ltu.idia ii. 1 7J. ' Lcuci-rii if. 1 Leucas iül. I7J'' Leucalft if. i Ji- I Xeuconia if, Leucopryn if. 37S. » Ltucotia if. Hi. I LeTitilf. ij{. i- Pon^» ÜbuTfiiche if. 146. 1 Licola if. I. 1 iido picciolj if. Iii Liefina if. i (4- l. i.cl JJ-1.1. Otli , e Contado^ ,.erj^i-/fo!e dipendenti III. i,x.e 160..1- Patria di Demetrio Ridegl'lllirj ib- P^rii rsj.i.R^ndei-vousdcirArmite Venete i J J-» /^imonia if 14». 1-1- LiiiofaiC joo in«aiio teniat*da iur- chiico.a.ejoi-i Lions jii- 1 Liparfte if. 97-Lipari Jf. « '' Liöibcoutalia if-1 KS. i. e 19J r üVcabiancaif^?- !-«?« ' ei«^^ LJfindra if. ijo. r. e-*So. i LtSi if. e iJJ-'- ® i^a [ Liiri if ^ iofotagioe iC 301. I S. Lorentü if. J4. J.et?!-» toreto if. * t. e 34. i Lotin if.Tii. a LoiophaKites inf. jOi. i S. tueito jf. 11V I LucotJMi rf. J 4 7. i Lun aria if. ij6. i Lunghe if. * Luion Ifi 4- 1 LeOM IX Papa 75- » LCOiie X Papa tS. ^ ^ U f""-" - - ■ T — lymetros if. 178- personaggj-K COSE notabili. 1 S O L £ LAbtnufa /r. ^ Ladara if. ijo i UfiU if. * Lagüfa if. i^o- i S C O G 2. J'- LAcrcrmi Sc, 160 i Laftsßniiri St. m-« i,;»lt>njli it, Ii J- 1 ij^hgcii Sc. 145 ' Lantircna dj Mudone 185- ^ Lattaferto GrütideSc 147. i Laiiarettü Piccolo i'c. 147. i ieandro Sc, iSi. i Lefchic 101- 1 Leoncifil Sc. 17^' ^ Liarti Sc. 149- ' Libaufi Sc. m. » Lutova Sc. i4J. * LcoiK A F-'t"* j"' - , „ ^ Leopdldo J lrjip_ ticurgo Ri di Traf!» iOi-t.£ iiaJamo Tiranno di Nixia t-l^. ^ JLImoetto Ride' Jt-ongobirdi IfO-l S..L<3'dovicoRidiFraiicji 84. t. pngia-nieredilGranTarco 1*7.1.* ir-i- ® lodovicoXirRi diFranci«T(4 1 lodovieo X I/ Ftaneia r ij.i lodovicovkiiti®R^aiU;HaIieria 141 eljt.l longobardi IJ7- * e. „ S Loren 10 Oiufliniino priiBO Patriart» di VeiietiiT4,i.e 17-1*44'»-- ri.i.e 54.t.».e loremo Marcelh) Ceueraledella Venet» Republiea*79i lu.-LiU Cüpltaoode'Turchi 179. i.e t So. lucloÄpurtSüCapittno Romana iS+.t lucio /f f api 147.1 luclo iUP^P« , lucfo Quint i o Fiamioio ITJl-e 164»! ludoVert^Gapitano deir Arnrtt»Ro- tmna 170. luigi Corn aro Cardinal« "147. T Luigi Lotedano Cenerile deiia Veuett ■Republic« I i*. T luiEi Motenigo Capitano CeiMiile dell» Veneca Republic* ii® 2.C iji ' wiXrRi difrancii ^09.1 Luigi XlV.ii tfmde> Ridi Fr^ncia im-ptnrtts Tiunjfce alia fua Corona iJ Contadodi Ronciglione ^oJf I luigi Pifjinl Procurator di S Marco 45-1 luif pra ndo iji de Longobtrdi 1 ja i \ COSE isJOTAarij-» Aberinto loi.i. e 104.i , ^ Lago d'A cqua Ncgra j i J lago d'Agario 11 J" lago a* A gnano Ii? . . .. , la go d' Agri^entocon fapcrfieie/i-eof« d" Olio 1 lago d' Andoria Ti^ lago a' Andronlco I ij Ijgo d' Aprile 1»? laghi d' Arbe t4J- ' l»go d' Ariflone rij lago d'Averno iij iigo di Biccano 11J lagodiBiOanelloit? lago d i Bland rone la? l^go di BolfenaiiS.tTiJ. t- 1 lagu di Bracciano lij I Wo diCilichiupolüi66.i l lathi della CampflgHa di Roma 12 j 1 iisodiCinncbio lij laeodiCartel Gandolfo Iii ' laghi diCefilonia 176.2 lago di Celano ItJ bMO di Cerio ii^ l.yudl Colftorito IIJ tu- tawdf CutÜJit tjff. 4 aigfii dtl Ducat« di SpoJctl m I^o d i Fondtno uj «£ Ji Norcia fz-Oleini rt J Ugo d' Orbitello ^go d'Orfpoflo A "go d' Orti fi-i ligo di Pjfa U^o di S. Pr,/rwle f 21 hghi dell^ Puglia I j/ lago d i PjifKajic Ijj Jlgo ii Riet j Ja&O clt Sigrogno i2i Jlgo di Siuce 1 a^iii dcUl Terr» , e ßifflicita rsj ligo di Temi ij? lagbi dj Tufcjjia tt; ligo dJ Trichefdti ri6. z lago dl Varano (ij l4go d i Vari ob ijj l^igo di Vice ijj tago d*LIUojnjiio j-, !□£(> HbII" Umbriu I* J hsuncdr ^j.,. D,ehe deiiaik/rolf i!,.i>3!iiJcii:ci7,i s Pui-II 17. I e rami cbvt iiiv^-nu;, w pnuii vuit,! Jeg4 dt' Crsci C =rnrj Xerrc i -o ^ legi tM F,!ip;,u Ri^i, MaCLjuiiji , * i Cartagiaeii j Jc£ltriii a J; Sp^s^^^t u Äe publica dl Veaetia coutro Js' Turcfii 179 » e 179.1 IfSSff ^gJi iiibitin*. delj Vft U Ji Mi,fa . V-iiUlIj s- imp^dronircanö dc^li Armentfj JafciaiKjoa'^fglidel ot- funto fe fols cerrt da coiiirare 106. z ngi Rsdiidi, aornwde- Romani 2Ä0. Jegno , che f^virtüj) fur ormarejCa-vaiJi t Upre «luadruppj^ lin Vfola fi rendefTediwbuata 2 / 1 lepri, die J)anno duajftg«/ , liljumia qiiaJ Jäa J46. 1 ,1 livornoj e fuo Purco rii i z JodiaCU/buite kV^ttU claVarjAutori- Halavente iT.ir^j* Mtldive iC. *r.c4,r Mtiorque if, jcp6. j MafIC:iiftelfoS £ mo, ike. i.iConii- glio iofraaioda-Cavatieri (Iran Crou' ^$7. 1. Doganaapj. Domiiutoii 156-1 J..donata Jacario V a' Cjiaife-ri^e.r. edeaW j.forti^ifaiio. I ni 196.1. friittij^if.j. fBn^rqli 105 , Gal« Bianttnuredai CsvalJeri i/r, i 1. Giardiniip;.! «j^j, ,, Hofpitali t^7.L1. idiomi 7r„te joe: i W^racolo fatto^i rfaHMpoiblo San Paoio ,, ^ Naufragio ddla KaVe r '-'Oi tomano tmrü* Jel Grin Mifira, cJ »Uti 1. ^ Teforwiaiw. 1. Villagg, 197.1 "«a . Ve»«i 7.1 P'i^tra if t Mactiila if, 1 Mücriiiuf: i5j.i,e2fd. 1 161 1 Macronifi i f, iJ^.j Wadigafcar if, i Magno ii: 14, 1 Magraij if. jgj, , MaguiiloBcX 30J.1. Go- verno temporaicfpertante,! Vefcovo 30S. i luolidel medeilino 302,1. Vi. tüiitle joS. [ Majüiifaif jcS. I, 1, cireuito ^06. j Cif;i 1. Porto 3o6.a.e ioj-j^Sca- i,e Sfceagne neJie vieinaozt 107. 4; («10 iot. I UniVdJltiJiitnofaw.i JMi^urr.He >11^^06.1 ' Mnfaio..ccoif t, Nortel-j^e Porio 1 ''-de Üücale di VewtJa, e Vcf-iur..lc Ji Padova in Malamocco j.i Mi- H.....üfira h jnji_ j Mararn.ib.17.,. fjrtmaii.,. L^-une S. ij„na if. , 5. Maria dj tajaiCij. z nodi S.Mar;na ^ ^ S.Maria in NaiartriC^^ ^ ibi.Poiti.c VilJaggiib. Marpefli il. ij;. I IVf^rranaif ij6... ReJegatione di .^rl Minere if tSo. j S. Mirtj'anoif loo. 2 S. Mattintiloif. t ,7., Maftaregnet if * 1 JiJaflime if, jr. , --- JUfttlene if. a7j', I JMlec if. J 6a I ^lic if. X40. , ies JtfjgdM if. 2 .r, t Afodi if nr. r Wodone Pen if iSf. j, Attjuifta ta VcfleM dal Dugi: Aforofini ib. Potto ibid Afoilio joj. 1 ^Joludi Cj'viia Vtcciiia i/. I/o.* AiuJonta if. i£i. I Moluccbe if * t Aft)n»fleiu if. igj, J A'oii-i if. i^X. 1. e 134.a. c j 95 r Jtfotiii; Colibre if 4, j, Afünte ddl'ofo if J4.1 , J^-füiitc Sardo jf Jo j Afor^e iC lj6, i JWproJuii 30. X JWorlel- if, ijo. t ATojarnicno jf, 47. [ ^iibar if. 147. 1 ^ucts if. ajö. 1 ■^^iiraJa if, ^oj. 3, 1 C5P.T.1. fabbnchediCrillalb,« Ve. try ?i?.t.2..furnad Vetrarie « ,, iid^^^''^' f'leinefreti ranfumino MtTTgorpoJi if, I inufa goreli if a 13. j jnyconsi iniT 2lj. i niyllüs inf. ijg. i S C O G L I. M Mauricia if. +1 S.Mattjaif jP. t Mcde if. 50J. t I Mcdiarnnes if!i, j I ^^i^UjtolodiBadJeitid. Nornef delta Congtegat. Meij.cnfg donde ptoven«tolei6a,,poj^tijb. i Melamphylumif trff,, j Melenaif. 160. i.eirt.t i MeJet if. i Meleta if, J 60 , Melida ii: j ^ligniifibD I ^'olitaif. r6o.T.eiÄa.r. e t ^t ligsncif i6o i.Po,tf iE,. J^cltmtaSiiptiiore Ptoif. i6i.i. Afclora if, 115. j Ji^dofa;!.,.^ 67.1.5 rj^ r JWelowate li" j^o. t ^embliariuTif s^i. 1 ^«^norcaif^ci.ejo, , J^eniHa if ^01. r ■Merturio if roj-. 1 ATergüij if jj6 i -WcrJeia if 1 71. j JWerleros if ef 71.1 JWcwe if,f.,. e alfi. 1.aKa ReJi. fiiOllC MAratti Sc, iij.r JMarcanaSc, zSt.a marcofTa Sc, 161,1, i medes Sc. J [I. j inegaloKira Sc. rj;. i rndada Jc^ 147^ i melinti Sc. zjj. 1 ■meleta Sc. 147. 2 S Aricfitiarcaogelo Se. fji. ^ microKira Sc. i riiirari Se. 15 t. i mulct to St 112, t monegi Sc. tiJ.i niorrcu? Sc. 105. 1 muri« Sc. la J. 4 niiirelJ; rro. i i'tRsONAGGI, M Maci ue.vtilliicedrbacco 263,1 -'"i-i fli-o P.f ra rd i Ca rd in a 1 marc .^riuiiju ;77,i. t.iif7. a majc' Antonia lJ:„ban£oCardiii::Ie,67 marc'An-nr.io Brfla.iJjiic Retiore in ^'pJu ^-ivo fti ordine di JWuiliii ijjj.i , ^ Jiijrc'Artojuu CoJonna Duea di Ta- gliacoi o Cencr. I;, ddte GaJee Ponii (iciecont.a rl Tiircoi75,i.e,So.J marc f^cm Sdiiavo na iLtchjijj.i «arc'Antü,.iüGiuI;nia=üDü5e ij.,. e 144.1 naait'A o ton io ImpeHtore 24^. i marc'Antonio Memo Doge 11. t N. Marcdl(J,ercdütoniQrto, fü fepet- lito i rai uditoll pofdae(r«r vivo, ed aperraI2Scpoltur«., neüfcl,epropadi la fm f amiglia ,ciii; rimaneva ef-tinta4j. 1 matcellü Confole Roman o Ä4 * raarc* Emilio ConfoJe niare'Emilio Xepido ijm r:iarcione Eietfco marco fiarbiUigo -Doge 45 t martoClaHdiojtfai-f et Ii) Confole iiS 3 . marto fulwjoConJole j 77., raatco CmnioConfülc RtJtiiano I6Q.I niJttoGjunio Sillano Ccnfülei.i marco Graden fgo Duca d j Caiidi» jj 1, i marco I.t[iq ,Cipitanoile'Ptjfi„rf , mjnerv^ m . ^ _ _ _ ^ ' minerv^j.i. e 100.1. ,04., ".m.^RiJiand^ajSit. 1. eaoi^i! e 10: Miffi A[ei0Me tS^, 1 tniricol nomedi ArcipeUga it t mart di Bekicia jjfr, i mjre Biinco iŠl. t.j mare Caiamanieo jSj. , mare Gafpio 1S4. i mare dtlle Ca val it- 4 r mare(liCeIebcs4.i eiJfS. , r»iare-JelChircf4,j.ej^Jf. t n^are Egn mare rlf Egifto aSg, ^ mare Greco i)fS. t mare t fnare./onio ifij.c jTj, J mate ddla Nuova furch 4.^., jjg.^ msre di S. L^iiaro 4. 1 m a re de I te M.1 IdjVe 4. 1. e , JJ , m arc di JVIandrii a« 1 de 1'Europa dalIMfia ib. firtenfioHe,^ mare del Mdfico 4,1. e 1SJ , nn« det Nord 1I4.1 mare Oceano i. r mare P*nfi|;o ajg, j di R^i tgg. t "mare RoiTo i. 1 mare di iapietii^ a*,, t mar« feminato d'/fole* f mare di Soria igg. , ^ mare del Sud 1S4. , /ndi Golfo di Ve^p mare di Trscia afii, , raeJeiigri, fpecie Ji UccelJi, jn cBi fjirona miniere di ferro 9M.1. e f (9.5 uai. . mtmere di Vitrioto i*q i moJo, doveapprodi PArmata Je'CrL (I' C^tidji efifteJiti neti* Ilöladi di VenetiiX montagne divifedal Tj^muoto ^47., monte, det to Menfa d.gti De,' 2.7 mort^iario, che cofa mutatjonideJl' tCal, m" ' S O L E, N dama di Pernici a,^. 2. I ~ " miriiiiduni J9i.2.c:oi 1 mitndate J04 i llnj vedj FraaccSco DogJ; nioji /7. I ® miiiei-ijafcen Ri di Taniii jo,. Barbaroma jQ^.t ripoflovi dali' mpe-ra ore Carto V., rrT^f,^ per or7n. dd proprio Figlio, che Vliavea S?' rrojm, e fattoaccecare cm Ja fZ -Vore de'Turchi af, T muilaß ai^bi T.foriere d.' T«rchi COSE ^lOTAaiLr, M I^AgiflratidiVeiietia 0.1 a T t Cadaver,, d cuf/ietjche fi tagliajio, crefcanodinusro le un- ghje creduudjS-Giov-anni arr-i n^are Ad:^u.o dojiJe cosi deiioiiinato i' t maEe ddl'Africa 16j Mfltc T^__. 2. Porti lb. Cicti , e Gitta-dellafppa Penjf j^r.i.i.Euada-n:n|, Narte« if. 259, t NaJToijonCo iC 234.1 Nafus ijif, 1 Naulebahe inf ig^.j. Naulocus inf iii.i Naufi if, 1^6, j ini. 2J1. r NaKMS ijjf- j = Nca iC^ t Negre i{. jo?. j i t; a; Forte Garaba- iwo^overnittoqutao R^^no Pj«. Tietre, chi S fiUno i6jr. i. Part's (Tori diHVrjfi^.i-e J64.1.1. Sevraglio 16/. r Kericia if. 17?. i Nefis fC iij.i Neubaifj Neutr«lnf.*l,Cltfj. e «137 I t -J? Nicariaif, jE^.i. ftijj. I. 1. Fivokd' /cai-o.eDisJaloib fertflititj7.I.feu-iiotle'Beiatianiij7i.i.E" vertjo i f^. 1-Porto Hifti 157.1, PoIierri>rL257.i. 1. ^filegatione d i Soggtrti ccfprcui ^57, Ji rito degl'/foliTji ncüa celebra-tione de'matrimort; 157. i. Te.npio, efacrificMi Diana 157.1 S-Nieolö 1. e jS.i .1. e 7 M- e 57. t. e 161 1. Appiritiooe della B V. M inqueft7f.7J.i.e 97. t SNicoJödel Lidoif jK.i.i NientanJt if, jj- i Ninfej if. 105.:! Nio if. 1. e 141, J. Patri'a deih Ma-dred'Omero ib. Sepolcurad' Oroero ib. Püffcduti da'PiCsnf 141. J Njfäri]f.ji5.i e*50 t. a- üvolü del Gi-gmire NiCro ib. Moute Lambreä 150. I. 'f'empio di Nectuiio ib. ^ifiiaif. 115. 1 I Nifyrui inf. -tja 1 NjXiliJ5a,3.t 188.1.6 iji. i.ea^^.i.T;. c 114.1 ^.ReA'iailiM.V i;; i.Üuchi aji'i.faiti ATCivefcuvjic iJ3.i.Ton-tanadi vino . Portg iji.r.Tenti-pjilifalfi Det 1. TribLjtO-Jfgli ■bcdefiaAici alLaPort«-z;j, i^iTtu-riariporraUquivi fta' Veti?lj C'untra Turchi p i.e 1^4.1.1 Ncn^if. 145 i.e 146. KI. Hofto ib. if. -117. I Nurin if. 157. 1. j NüfoKüupKj if.iÜj.i.eruD Caiiale 181 i.NofmaKa fucjG«i>Jiie ji!^. 2 N olt t e^D j ir.e (".el I j i jt^. 1 NTiüVaCiuinm 11.4. i Npova mbja di 4 ! .1? 31.1 .'Dfh ä in cf faadouie j j 1 AJoflEi iVi^iini ib. Rj" gori di jfiiiacciojyi hymphKu if ijs- 1 S C O G L J. -N NAve Se. tr^. I NaViiino NuoriJ Fc iSf.t Nm-aritlü Vtich.ufc iiJ5.i Negro Sc. j07. 1 l.NicoIo id 141-1. e rSc, i. ciTi i « iJi- I Pi.B.SONAGGI. -N N Abide TiumiodiSpacti ^04 1 ^VaJaijii J-oriano Corfaru Pri-gjoae 135.1 Narfne Cafitaao Ccfam 16. z, e 11.(1 i.e i;o. 1 NiiupIiD Rc di Nt^roponcc iCj. 2 Nn^t cül msggi t o faeeva no i rc mA 1 e ] a Terra ; jS-J NecoK^ di figitto, figliuulodi Pfamc-' niio amrtian^Co ncJiit Pi an ura d i Afa-tedojSiJ.I.tenl^livo di.tagJiar;I' Ifl-inodi SvtipörridurreJ'Afiifa i (blat a NttoDc :i5.i.e 157 i.e 184 t kfetunoio, j. f 1371,6 l63.i.e is4.i.(f 195.1.0 iij.i.j.eaji.i.C 1.35,1.i- ija Kicefoio foca /mpcraLort; 1^7.1.« loo, j.i. e 105.1 Nicolö Coniarini Doge i p.z NiCDt&Cortone Gran i^aitro d i Mjihvi jc6. i Nicolb V Papa Vif T. e iCG i.e ijj, 1 Nifulö da Ponte Djgt' jJJ.i Nicola Torie Capjiacio de' Romani ,51,;! Nicoiii Gmllinöm trat to d.il SiL-rai io pei rilla m ate la fu^ riiTij^Jj^ j, pOJ «lUiuitufj alU VIIJ iviüujiiki 164. t Nino Alocarca degti AiGr) 1 Nabiii Veneti^.1.1.Cjriche, netk (i[!:i1i i'impiegatiu i.i.- dur^iiione m tile 11.1.etilit^qu111t^ perfiUi^rc Cian CoDli^iiO^. I. dtUL- CalPt;tlei:l I.Mubitu fegillla- t.ncJ /.ibtoJ'Ojo ((ell Avogatm^. t, tiioli Cavjlit'fi 12 I.z ■ Milirj GigaiiLt 1 JO r. (iu favola ib. jsjuirij > uinj)i)ig J1 Redt KoMuni 155, C o- COSE KOT A BtLt. K r Apeli T 14.1.2, Arfenale ft ^^CJltä. lafef ^^a (e foggctti ib.eoverno j'b.^fole tb. Lanterna del Moto ib. Pifeine tti Lii-cullo ib. Porto ib. Terie dip^nj^nii dilla ßiioiinanieib. Nätetiiai fjj Contido, e ffole * r -N iva tmo Pot t o j K j. 1 - s, nde^- von s tejiotovi Tuichl ib. Naufiigia dtlL Arm^ta Gret.1 ne! H- tarnodiirini^eniiijdl T oj t i&j. 1 iSlaufiagio det!« NiVi rfi S.f'julutH'c ic ciduco 29^,1 Nav;ptit)M ntirMij'qüaDtü^ru::! 41 Nam, fuD Cont;ifto , C /iole * t Nuirerod'/fole infin to 4 f Nilu, šume vatlo ncU t'^ittrj i Colo tin c erat te per tcgoiatiune ac que ^ che vi eotrano 1, Di'gi, fh: impeJiva il fuo corfi) [ f Ljci i.S J-. Ictto iJJö t.e t. jm Jil* Cjlunna nell'/f, llliiicfin tjini Ji i:(ii mifUTiti lUrefcjiiii.-i]iu ,!i deito Flume J.K6 I I 5 0 L f.. Ocha it 263. i Osnce if rjr.e 141.1 ( oenoiie if- ipt- I Ütnopi» if. rji. t Diu-iiuie i/^iXt. 1 Ogjgie il ipe.i ogygia if./7i.i e 3^4.7 Oilells: if. 509.1 Olearusif 241,1 O^oufia if 159. 1 Olyncatnf, 1 ji i.e 1541 0.1 34 . 2 OiiijiUTiinl 171.» o;)hfufdif ijo.r.t i;^,!. e 273,(. t iS^ Opus^iiil 1 J.;. I. J crtia inf. itj. Ottyjijiiifjj.r.f Ol UJ. if, 1 JO. 1 Ofetii inf, lij. 1 (Jferoif^ 141 1.1, Parto I4O.i c 144.1 Okatlic i!, uS. I tlflllOli Diiaro ij; nfltode if. T Ol^oJif if,^!) (; 103- 1 oJitrunillo il'. lyj, i (jtiiaro if :3ai uxela: inf 17^ r S C O G L 1. O Lib. Sc. 147, I Otiit Sc, -x ono Sc. 1 Qrlando Sc. 114. z olgiath Sc, 147. i oiu £c. 15a I PERSONAGG I, OBelaropritno Veicovo d i VeHetia t4. I Oduaci« Äi^degN ErüliÄi. 1. 74, T OidtUfo Fa'Uui Oj^üJi Vtiiciu 5^ r Ort (le Capi t ano Ji lIjijo üi'iotie Gig^nic i. 1 O pfa: o G i 11 i tj n. J il u Ciiii ici", e P rotura-tijrdi S.mj cw, u gjni;rrtia.d«lli Ve~ iieta RtpublitJ m M r^j^j,! «?tciviü 146 J e I jii 1 Otc^vjatio jLillo /mpciatoFc /, e [ 14..], ir 1L- t Ot:one I r.vt.i 7tiont Hi Jinp^i ;t;o« 3 ] j. GOSD NJrAlJILI, O L im po Monte «rcel To in Cipru aifS Ope te ded ic J14; a S. Tij m m 1 fu ad Hti- gonc Luligiianu Ji Cipro ii Or,.coti refi da A I to m Pa- taia lil Liti,! iS6 J Ornmr.enn Ivhiiri dillf D,Lnii3i:lle dt^li Vir.jitijiuijii'ü.icn^t 17, I iSO' •TS O L E. ■P PAchifo if, 173 -t J>acru if, i;i. 1 PiCty^ tf- 1 Pacufaif. s Pagaimium itif Pagolfr4i,e i44.2.e^4J-t, i Piiaif 171.1 Psieiflinf, t;^. t Tttf Phlkdi if 34. 1 P.illene tf. i^if. t Pkh-n 1 if 4.1. e 14t. I PflJiBita if, Tii.-i PalfTMriiif. I Palmjroij iL 1J j.s.etttf.eisr tji. ■1 PiititiiiTa if. i PaliHtJiii ifij^.i. e 155 1 /JaiiierCe if. 17 f.» Pütiagöi If iäa I S Pan»giä if. lU. i Pstnajaif iK:?. 1 Pauaria^ä.t e iOO^'l pHfltaleiJ'. 156. 1 ."klJlia jf. iSü. t P *ii t a la ril if. joi.i.Fabbrlche fottetra-iMf< JD^. 1. fwr iei la jo 3.1 frut 1 i lb, n u • ■mcfo di habirji:icl ib. Scogli ib. i'aiiieliarii if. 10a, 1 S. Paolp if. ija 1, f ,305-1' Seno per Gälte lb. Pa pi doni if. 181. t Pbtpas-jdjli {f. iSi.i Paphia t Parja Forttfiia i fo t. ■ 17 i. 1. 2. Süoi Scogli ib. Parenio ii: r 40.1 .i,Porto J40.I .l.e 141,1 Paiijtos inl. 136.1 Pine j11 1S5. I Paris if iSS.ii e jj4,t,j.ei3j.i.i.e 1-1. Altntrico Prtncip* d'£(ltiii elTa niortü.ijö. HoiUdntafiuivi da' Ve^ tttri a' 1 ur<;hi.:ij5 t> I'ributoa*Tur I PiKjij I j4.r. e i33.1. € ijf. 1. Porto J.1.CX36, f parcviidü il^ ijü-1 i'aituKipe if. U7.[,«119,1 Pkiihcsoarufa jnf. 15!?, I PicrU*if, 3J j. 1. e PäCnian if, i jO. 1 Piji'aieoif 2711 P-Iage ij6. i Pj tmüs 1J 4,1,1, Grotra, d owe S,G ioi'an -D i E Vii n gei ifl a ftri Hi 1' A poca I iiTe a J4-i,±5j-i, Monaluro, dove il confeiva un^dii^ettübanco 255,1,Porto diUurii tuno ifj. [, RulegaiioAedel AiudL'ljino SatiCu 154.1 Pauod: if. lES. 135, 1 i'jucale if, 15^. I Pd^auice if, jUi. '1 Pavouariki iC iÄ2,i, reiegatiouc di Ro- jTi;iHo lmperattjre.!yi,i Paxmando ii'. jij, z I'jxCiif 163, e J I-c 170.1, e 171.1-1. J'orto ib. Pa xuin ad Lichta inf. 221. 1 i'axu maioi" inf 172.1 y Pedro if, * 2 Pcgnoii d'Algitfi gäif pofcia unita al ContinenttfdelPAfrica per iiigrandi-le il Portod'Algreri 3!?.(.a,i"'orjeiia ib. PsUgie ]f, JOi, 2 Petalga if, 17J. t IMalgii If. 211 1 Peltltfinaif.t'i, 1- i Peni ffchiimate Ifote dagli Antichi 4, t Penif.laue llule ], ± P^^fchicra foritiia ifol, IJ Jt Petit if. 511 1 Phiria inf. 24S.X Pharmacue inf. 19;, 1 Pfiaimattifajur, jjÜ, i phjiryjiof, i J I,. I Phi;nicaj iiif, tp.i Phiichi inf. j 78. 1 Plitda-Levjnt inf^ 3i(,'r i'tiileisra inf 243.1 PliilocCiindros in f 141.1 l^hoci inf. J Phoenica inf. 27S. 2 PUolrgapdtos inf, 24M Phytituniiinf. loj.j Pjüna if-iO;.j. e 303,1 Pii;tia toda if. jr. 1 i.i^ietfo if, io5.i..e 117.1 b Pietro Cafacidba if. 54.1 S Pietrod'Orlo if. 31, i S PjettoPenif i j 1. 1 Pilea H'. 147. 1 i'lliciici ji. J Jo, 1 Pina:a if 17^ i Pines itif t . Pi i to piiif. e.ljo. I l.Tempia di VenereifO. r. ufiirpito da' Turtbf 150 1 Pitlaleeif. 195, r Pitacufa if 117, 1 Pirus^;J if 285 1 Pitia if iÖ7,t 6171,» Piitonaj-eif I Ii, z Pitiiyfa oiaior inf 307,3 Pny.ifaiäif i^i t Piiyj/a inf, 194. 2 Placid i if. 247. J Plana if 147,1 Planaris if3(öJ.e m Pia na ice if, ^oS, t Pianies inf i [I, / Piatage if. i Pinea "f. 255. 1 P!ati£ if ij.::, I Platonifi if iSS.z.e 19 p J'lato in f j 1 ^. t- Pü rt(j iJj. Plecuda if igS.i.e 1^5.1 WegaifisS.i.e jjj.i Ploteif. iKr. 1 PJumaiTe if 311. j f lumbai ia inf.ioj.t foeelläif.ijp. 1 Polccinc, eile cofi Ü166.1.2 Pol eciti«d'^riano>I>^7.I Polecinedl Ferrari if.fi7.i Polecif.? dtl Gortolle il'66. t Poltciüe dl Rovigo if.66. t PoiiCandroif 236. 1. e 14T. "i. Tffln piodi Litoiia. 141.1 f'ütin if. z Polj na if. Z40.1, e^i^I. 1 Polligi if. T ifoivefeif. 1 PomegHf !f Jti.i Pomponianainf. JIM Pondile Inf. xSj i f'ontaduraif.i4j. i.eJ46.t PunialfMÖ.i ifJi^. rclegatione di itiolti Mariiri ib. del Nipotedi G«f-manico ib, di Ovidlo Nalune ib, ii Sah Sil veli ro Papa ib. Porcelliif.i+T-1 f-oto i{. 18K.1. CT943 Poiphjviaif. i Potphinsinf. i^S.i.dSO J PoTph>'ii3fa.iiii, 189. I ^'or que to t les jri-r. fortiib, Stogliib. Puit-Craainf. i 1 Portc-Croi?: rnL ][ t,l fyr«cto3inf.31 i.t Tie l^orti Jf. 3a, i fLitoSetrco 11,6/. r /'uri nofa if. 16}, t i'-JCdoniaif i-^S-l PoVeglia !f $o.t.2. Crocifl^o naJticolofo ib Ät. Pouglianail, 150. i f-oiiallt tf 98. r Sette Polti il i33,i. C 391,T. e lij.i praci if. iij, T A-riXOm^fi if 271. i /ira!comifluminf,iSi, rekgatioue di Stefano Figlio di Romano (fmpfltatq-te i^i. 1 prtp, Sintuj inf, 140,2 i^refidejinf, ij6 i .Piichioiieiinf,2Si,a Prittiaro If, 68. 2 Piimiipos inf 23t.i priuiabra if ^46.1 ptubJOtiaillf ^7 .1 .piucidaif.1,2. e ii6,i,i. e it?" * prodano if 16}, e iSui ^romiero if- 3®- ^ prote if.^iiS,-i.c 3ir,i ptovichio if ijO, 1 pfara if 172 r - Naufragio deti' Armata Veneta 171,1,1, Potti 171,1 pf^cbia inf pfytalec inf, 1^5 .i pil pil ia if So, 1 pyleAinf, 247. ^ pyrpile inf, iit 2 pyrta inf. i47'^ py t i ode s inf. J07.I pytiufa inl'.i^S. ? S C O G L 1. PAbmidaSc. iji, 1 Pjoermoic, 130,1.(231. 1 " S. Paolo Sc, i4> 1 parga Sc. patttoviccbi 3c. i $1. t, 1. e 11 pav«fe Sc, 121 I paximedrs Sc,ilO, I. \ peg [ion di Velei Sc, 304, i- grindeiia ^ nornidider«nii,e lito ^04,1, Balie pre-■Cipilofe JÜ4 r,2, forte«a C(mfiderabi-la acquiftati da filJppo JS d i Spa-gni 305,1. J HofpitiQ ie'Capticcini pelau £c. 303. I pergüle Sc, 134. i perillera 5c, m, 1 pe- pc^iBlidbj Sc, lig. 1 petsiJda Sc. 111. e il t ptrapadtila Sc. 97, i petrignano Ec. l6f. 1 pettiiuSc. 147. i.ci4Ci,t Pisjica Sc. tjr, i S. pitT d i Wem bo Sc. r .J pietra t.aidiSc.TOj: 1 pitfrjiNav« Sc irj 1 5, f^ictro Sc. f pitiafjicone 5c, [ jj.i polfetli-Sc. iBj. 1 pfirno Sc. J JO, 1 porti Se- too i portfli Se, J90, I poro Sc. 190, i. e 307.1 purolil S«, a (Tai pericolofi i Ji . r porrj Sc. 97, t pradion Sc, i 6r. t prifconifTo Sc, iit, t provsuiale Sc, 285, 1, Torre dei R* Riccardoib, prouefda Sc. 1 pfira Sc- i-i. I punt* degli A rabi Sc, ja?, 1 PERSONAGGI. pAlameae Figlio di Naüpiio Ri di" X Negropon«,! Joto rav€>ici6j.2 paüade t ij.i.z. e 1^0,i.« 148.1.6 ^fti-1 panDiodtlleSek«!}?, i.Suo Tempi« 1^7- 2 panfiJa, Ffglit d|P],te4 j idiiatoni, prima inventrirtdellaltta j efwicJie veftimenta i^i.r paoJo it Papa 07. 1 paoldWPü^78.i.er ,9.,. c ijS.i, e i6ü. » paolo iV Papa j<>. 1 paolo V Pupa na. 1 paolo EmiiüConJolc Romano irt. i. elij8-i paolo Erizto fegäto in mtwo per ofdine del Gran Turcoä- cagioD«della grau coftinu veffo laPatrii, ftde Catto-lica ^64.1 piola G iufti nian Ld lin Senito te Vetie-to 49 paolo ParutiCaviIier, e Procutator J i S.Mirco 11-2 paolo Obrtni Dusi di Cmdia lüj.f paoluccto Aiiiifclloprima Doge d i net^ia H- ± pipa/Diioccjiio XL fuo A. i trat to t e S^fie'Gronolojica de" Ponttficl pre^ cenforicol nujntro d«' Ci cd im Ii di ciafcuDC di ein pramo^. p&tide iSjf. I. et9|. I partenope 114.- 1 psftalo II Papa t pafifi Regini di Cmdii 204-1 paiÜrino Borneo fa i24> i patriarcadiAquiteiaCapirma deti' At- m^ta Grifliana c pfleo Padr« di AchiJle 354, 1 penelope r perfeoglttatoin Mire ton füa ^^aJ^t 1391. converre i n pietr l i Seri 5 i b. de capiia Medufi ib. perfeo Figliuolo di Filippo R4 di A.'ace- doniai6y-i pfrtafi Generale da mjre di?' T lic h i f79.i.i.e iSai petcü$ Redi Atene 240 I piaii PafcHl Generale da mare -y Genero del Graa Sign ore Sol I man o //.269-1 pietro Badoaro Doge 17-i pie t [O Bembu Cardinal« 11.2 pietroCandbno Doge'140 t pietco Delfino Cardinal« 181-1 pietro GariOniSuriu Gratid^t iw Vtnet 4 Hiftoric« Publico ii.i pietro Giuftiniani Generale dtlle Galec dijVlalu lifo i pistro Gradenigo DnJ-.e J7 i.e 14O- t pirtro Loredano Gi^iictale dcUa ^/'etitta, Republica 151-, 2 pietfo Loredatio Procurttlordi .S.Mirco 46.1 pietro I LuJjgnano R^di Cipro 1901 pietro II Lufignaao R^di Gjpr(i6t i pieirq d'Oria Generale dt' Ge110v4.1l 30, 2 pietro I OrfeoloDoge i6.i. e 18. 1- e 11- i pietro II OrieoJo Dugt66 i.n 141. i.e r ji.i-i. e i55.i.2.t rjS.j pitcro Polani LJoge 57. i piftro /'liuli fromr.itör di S. Marc0 4i.i pieiioTradonico Doge 6o-i-e (it-t pietro Vatier Generale dells VerieM Republica in Daimacia 157-1 - x pietro Äeno N-V.Scrittorc 12,1 pierruZiani Dogc l8.I,e 22.I. £40.1 pilemone Rčdegli ifineti 5.1 pio 11 Papa 35 1. e 154,1, i.e 135.1. e 13^. I.i d S-fio 10 V.Pipi J4.1, e r 15.1,1,1137,1.. e iit.a.eiE«.! Pjpino R^d'Itilia j J, i. c (io-1 e fia-l-1 ciOi-i.tio;,» pirto gi. 1,191.1, e e 1^7.a pl£tnj A lot Ho Procurer ore
  • edJ NrttuiiD iS.i.CulbJiadiCi jtlal' lodlMoncagni Drappi doneti dal d I Ptjrfia ib facdit» I p. 1. Ctm-me/^.t, Inctndi tS.i. Mi|£ilt:inl J J.a M«fllficctii«ili,i.('ittut(fpr«ioffl iK, . i.l'r«»di9.t.e n-j.Pöriont ig. t, ^fcroula r. Jf^llj ura [ione Sala de' BancheCti i y.t. 5alx in leHore ib, SflkdcSColjfgiq , (((tlConrijfIfude' Dieti Scalade'Gr^ürti fS. 1. ScfittorlD di Pitstre prstluli i S, 1 Sr:n M dell'Armimtnto lb. Saraa ^ I 'orj-M del Do^e Prane^rLO Mtttenopf da chi i »bbrk'Jta 1 p*vönpd;vtniitt> aniiiue 17;.! pecore, rbfcontTaftanofo'lu.p! tfj.t pscu« rcnia feMt« ptrnki dimeöid^c, die eorroi^o al fifcbiij lofo raAore eome I'ecor« jTO. i pcfL-adlGirallirolTi iCo.t.i e 14!. 1 ptfle patitt nell'Afmati Veotia ; 34. i p»tUpatiia Li Venetia 17.1.. 64^.1 piiiw di Vejiel is 1J e 17.1 pistrc jcbe fi lilano c iS^. 1 pofiumedi Lombards S6.t.I Ponti dS Veneila e 14 I'ortojdove TitrittenQtro n.-ifcofti i'Greci, quaudo fipoftawnoall' afTjiiiodi Troji 179.i porto Maoi^e d e' iiiigi i o r i d* 1 la Spag * a ;o7.t prigionia di Clutia Cefars 1 jS. T prima fabbrka d i Ve net i a 5. t procjjracic vefclue, C jiupvc di Veneiia 17.1 pr^ontklfi i che Ol r* ila i6r. i I S O L E. Q- QVarjiero if. * 1 Querquentsinf joi.i. ETCJjtoin-launo per i CritUani jcii.i 'Quiniminio if, 141,1 "(iuonime iCjS.I QuuOa if. J^;. I S C O G L r. QV. ■CO JE NOT A D JI r Q Van tiri dtU'J ßiV in cog ni ta 4. . Ojjjttro Gran Cüiitiijcilti ^ol n^i: d'ilble 4' t .'s ■1 S C 1. t. RAb ir. . t Rdva tfV t . > thodoi liif ij^ [ibaudaA if. Ji I' t rib«udaf Inf, pr.i libfludin I/, ^[j, r tioninf. ill. I ripa de^ FilcouJ if. ripalda(i;,mliif, (H.i tipuidinuminr.iii.t rivai if, rjo. i J^oJl if. miitgioredilltf AfiitJeliä 1. 1 £2^0.tri,C l^t't.I.B nalisio I. Auiiiri , ciic p.iriinu di üfodi t^i J. Clrtiidipi^Hdcjicl läo. I. A f6t.i.Co|u;))e ^odiotleiii ftaiiii^o. i.OclofTodciSuIffh^odi jtf?. z DLiUilibJidcl S-ik-160. r dcBMi alia fttJijijijiK,- üi'iolalnnitiiwi di Andr,./!!..a !i !.n;vriiorvifi). I. tiliti -'ä;. J. J' tjoc^f' JjCf t- /iuumiJil iiiullrijh. istUTL-di S 1'julu [f rüifiajiiij^. 1 pi.jj3^id'urücül^^ill ««ll'it'iöD I, Portoi'jj.i, PüfR^liJii fÖQ.j.e^äl 1 J'itüiodt Citji Arcivfffuvalf ä fill Jüllto con-' fcrlrii jij.j. 1 Vimujto j e-ruoiiianni f. e nS I. "i, 1'tibuto üHa i'otia Jbi * 7oma[iowif,,Jy.t.ff^ndfi'ous de' Co- raccbi Ih. ro!irin.jf'.2Sj.i. Porio di Baritti ib. rofis if. ij.^., j rolik il', loj. i roietieiu if. jn.s rovignu if 141.1 i. Porto i4T.r ruicif.jÜS i.Coiunud A/ilas, che fer-vuimifLira.e il ei-eiomeiinjdtl Nilo iSij z ritpedi Andromeda if ryinphajinf iji -i s c o g l i . R RAcbio Sc. rja r /^atoneji Sc. J07. i Jc. i.o.( roci-hiSc. romans 5c. JQ4. i ründüniSc. i^i.i rofsoSc. 171. I ruiiajie Sc. 1 j .i personaggi. PERSONAGG I, rf^ Ocilio Me'lello'Ccuifott ic^.S (^Fuliriofbcco 170.1 ^uei ini Girolamoj e Paolo Procuratori Jii.Marco Jj^.i.e 24J.1. e 247. i R A ban D delle Carccri Padrone Ji Negropontc 164.1 Rjdaga fso Gundo t tie rc iJe ■ G O [i I ,T. e 61. r ^ RafrieleCottoDtrGranMaftro diAfal- J^aimondo Lullo FtlofofocelebrejoS. 1 Regimperto Du ca d) Torino i/o.r Rcginaldo Pifetidptdi Antiochia J91. j Remo r Reniero Dandolo Centrale della Veneta /(epublicazij-i Žen ie ro Z«no Doge 141 1 .hod o figJia di Net tun o, e Tttide 1 jp Ric- tt iccirdo Rč dlngtiikerra 1.90. i R i?,! li: do d s IVcoh: ä Afarch s fe, t Pri n-. cipe d'Arij^ 177,1 R über 10 Gujfcardo Duca diPuglla i Äo X Roberto Principedi Taranto 181,1 RaiJolfo / /m ptricofe t jo, t t /((igSicio di Lorit Amrniragllo del aiAtragona jot .» fjfijgleio R^dtSicilia, t fiioi Siteeefsorl K^.i .i-c 90 l e^r.1.1. C 91.1.1.694.1 a C 9 J,J .le 96.1.1.^170.4.6130. i.fT E^tiejOi.i l^jmanu fmpeiatotawlegifo dl'proprj f igli well'if k lardiaarie if 1.1.1 (atabfllo if >81.4. Porte Krcttovi 1S3 A/u-■ IM t /m per, de T'u rebi J 8 J, t -Te i-n pi i>,d u Reaqiii^i Vedüto^dit Ariano t j? j. 2. sattilia säum tC iSi, 1 savotia 119-4. jeaadia iS?,} ieatdo if. 114-1 scarpanto If.i^?. 1. e 14,8.1 i. fae Porp r« ib. Portii43.i.i. l'empio di PnHade 24S' severi a t . t fchiroif. iSü.t. I. 4. C 1 fchitiaif. 1S4. r, C o mot ra fu J metropoli -2^4.1,Contadi FartKZaiSj t, ichut i.T.eiŠ4- i.progeniead'ogn'il-tr> if^la ne^ f iucni piCi celebratl dl Europa ibi fuoiGontadi j e^jdtrl lut>-gbi ib. sch/enef int. tS^. I Scio if. 188. t.i.fri^I.t. i.i.e t70,t.eJ7t,'t. 4. abbondania di Pernici, di fett, dl Tele di mile ,e Sca.-inaadee 270,1.2. eajt. i, Cai]^k;di Sei* I. Calle 11 □ fatto erijgetvt da' Beliifario ,ed altri 170,1.i.-e ijx.l :di-vifianc} ^randeizi ^ e fua fituariune IS J. I. e 1.69. 1. Dragu fpa ven te vole 25i?.t.fabbficiie,e fortelu ^7g.i. gu-vcrnO,epo:enii antici j68.4.e 169.1. Huomint 17t. 1. lfoIe27r.i. i. Martiri di Scio a(pj^.~2.e 171. iVlHitice , che cofa fi*, faffVi^t£l,e učili 171. t. a. mira(oloSititi>*cfadatovi per inter-celTione dtl Principe degl 1 Aiigcii .17a 1 moneteijl.i.noml different i deli"' Ifdlji 16S. I. pena fontrschi ardifte tagliirc uV Altore dl Len 11 fco i^g t Pprcf t68.i. < a^ü.t. PuiTelTbrli^^r 1. t I. Scogll 17 M 2. Scui}la,« Vi- gn>diOm«ru 170-1. fo^geteaca coti inginfio di* Tutcht t 1, Tatfena »rIeGalit! i. ci.7ai'. tributo de' GiuitlnianI,"Ii Pudronl dull Iftll* PurHni I. VjIU 17 t.i.i Scirav 194. i Sciru 11. 1.1.0157. M- « läU 1. AchiHe come capitato,c partj-tudair/fjlat67. CiprjrtlTai Lliitiatc' t67.l.ChieJe ij re c be ,e La tine 14^7.1 CJtiiiiöj.i. moda divsHircdegli Alr>iSaii[itSj.J.iminero di*fIi tS;,,i. ^ortl iS7.1 ■ ti I'dfleJori eoJ ti'tolo di Ri,edaltri 167.1. ez^^.T.i.refacirl-buuria de' Vem ti d*,l Doge f ranccf* cuMuroiinl i6p 1. t- Templodel Dio-Pao 4Ö7.1. Tefto quiVI relfgaro , e lecondg alcunl an-Tombudi O^nero- ScliopJla if.. 67-1 SciTjfiif. 163. e 171.1 Scombtvaii. joj- i Serena 11- scuülsif. Ill i.ejrf.i.f jcii scyra iuf- 11 icyron inf. 1Ö6- 4 jcytbia inf. 11 J. I Sdili if. 223. 1. 2 S.Socondo if. ji. 1. ft. t.-B Segie if. iji- 2 SeifiilJU if. i Serfanto iC 1 Serfino -239, t Scrfio if, IJJ. 1 Serge if. 2.76.1 Serifo if, 1 Si? 2 e £39-1. Porri ib. Rane muTOij^.j.TetnpIcidi Nettunoib, Seriphui jof. J39. 1 Serpas inf 44J- 1 Serpentaria if. lOj, 2 Serpetiiet* if. iDj.i Strpentis inf,4-2. e 154.1 Seiphontinf. 253.1 S.Servoloif. 4*. 1.4» JWonache renute dl CandiiiS. 2 Seryphui inf 239. i Se farja if. 4. 1 Sertro if. ijo. 1 Sefirung if. i JO, I sette PoEii if. lS^.4. C19-1.1, t 4 S, Sevarinda if 4, t seviano If tjO, 1.« jieviola if, jii. 1 »faileiia if i3t, 1 ^sfagiiif. eiÄj.T, Potto t •i^S.J afragia if. 185. I jhifinamapo if. 2^4. a licandroif 34J. 2 ficenus inf. 1.4t, i jicbln if. 441. 1 3icjlia il. 1.1. e 4.1. ditl jTi tin4 al 101.1. E. ArcivefeovijC Vefeovi lOa i. 1. Cittieofpicuiyri. i. Dannidel Tre-muota8$.i.2. e jo. i,c9^2. j. e 94. i. . Eifli Mönt««tetjr(rI},i,tS4.t fiJf-.' tiiOOit.i.Fiijmi ib.Gemme sj.i.lfg' le 97.1.1, e ^3.1. el30.i, La^hi loa.i -1. Legge del^etttalifmoSt i Metro' pair 96.1. Monti 99.a,Oiiomalli£a de' Calleltf,e Citti 99. j.l.e.JOal.l puti Promun tori ib.Re S4, Iü, Tiraflnij8T.i.e S4 1.TtibutoaliaSpu* :£iia. SSri. Vefpro Siciltaria 34,1. Vi« efua aiiCoriU >4 i.!.«^;.L. c s!? i SidHia Miiioirt if.iji. 1 Sicifloif. t. ei4i;i.i. Rottedate quivipfii volte da* Veneti a' Turciii M'-/ . ficno iL £41. 4 ficnui in f^ 141. i ridrair. 18^.2. e 1. e i^r. i. slfaiib if. ii6. a, MiAiered'dtjento} e^i* oro 13 7. t, "Port o IJ 7. 1, i. Miniere d* argento,e d'öro f}7.i, Porto r J7'l.a-Statua,e Tem pi o del Dio ^'aii 137. i-ufutpatada'Twrchi ib. sifanto if, sipina iC 4^6,18 slmbinus itif. 4^>. 4 1 simeif. 4J4< t. e «49.1 simie if 449.' I. a simple s'adi if.4.t .e 1 sinarra p i f. 181 1. re lega tioAe d i ^ Ai r* tino ligUo di Leon s tmpeiacote itf^i ■slncfdjE inf. 24i.~i sinope Citti del la PaÜa^onia, Sufftags-nestd'Armafifl, Patria d i DdtJgtn«1l Gnico, e d i Difilo il Gomico.gii If®la 482. 4 sinova if. 119. » £io if, siphiioi inf. > 5iri if.26£. a siracufaif, tcO. 4 sirinat, il: XJO. I S. Slroif. 2-)i.a.ci5), i.ä i^o'l ■iraif.abd. t sithiainf. tj^ i jivianoif. lic. SmJrnelf. i8Ä.i.cifi t ^moquimfli 150.1 solaria if. 4 jäia. Tf mpio del-Sot^ ib. solati if i^f. I solti if. jTi.a.e t^ii. 1 iioi'oK-0Aron«lf.4&4.i Soratos Inf, aofnou if.2.34.4 spalmatori if. 171. t ipano jf.nat.Biii 4 jpKlelf i^j.i ipefce ifi j^j. 4 ipigelbergh if 3 J. t jptiulonga if. S,Spfrito if.j7.i,s jlt.a ürottadi San r ran »fco J 8.4 ipitlH!rgalf;4.i. ejj. i.Pdrcadelle ftj. lenc Ib. iporadl 11. * [.e rij.i iSS.(.s 195.1.« ijs if, i£6.1 Stilimcae if. 17j .1. abb^ndanw dl Serpent! veltno(ii;j. 1, neeldantc dl Fi* iotHrs^d'ififiJdi7j.t,Cilli.'Mj,eCt. tii7i.t.<.e J74,r,i. wdu:3p.;rUrif.i' cea* r«rchl 27?. I. i. JiFe(ad4 uni fiiiciL)ll2 475. forteiia ij^.j.Labiri.i-to i.74.i.MotiafterodiCilojji'i 174 i m Uta c ione di doth in j-74. i ;'ott[i7i 1.274.2. Saline 171.- . 27^. t-. Sctvcdi Vallonia 274 i, ftifa iigill ita ovo ltcavi,come fi fcirmi, tlitf v:: [ti habbTa,diquanteforEi Ii i, e c jmi'f'j fiHcara 27-f. :. 2 SUUmin if. 173. i stalimini if, i7;. t jcamfanc if. ijfi.'i itsmpalia 156.4.^247.1.2. rfoI=,P irri,» Scogll 247.1.2, T'empiod'Achille ib. Polledütada-' ^lyriiii N-Veneti ik Stancbibif.ijQT. e2jt.i. i. lijgliiggia della ReligioneGerofoIimitini 2;t. i.Cafad'lppocrnte [ j'l. Cir^Idl-ptndeiiciijti. Delitic ij;. 1. Divie-to pert Cri It ia.n i ^i Ron pjrnottari! nell'lf, 252.1. Efentionc octeii'^ra du GiuUoCeJjie,e perche 2j i.s. fjrediti ij t,i. 4. Peile, egiuochi «Icbrati: neU'ff. 151.1, HuonainiiiluftrialO i. PofTeffori 251.4. TempIod'EfcuiapiH 1JI. i. Titoli de' fuoi Signoci ijz. i. Tremuiltiqijii2lpa:iti iji.i Standiaif.iÄI.i,e i97.e zrj, 1.1, Nu- dricedlCaadia Ib. StanKouif 151-1 Starino if. 1S4.4. pi«tre rotonde in for-mad) Gedroni, i^uili ratti nel itietzo lorapprefentano una Stella di Col ari diuerft 284,4 Stecades }ir. i Stecadiif. }ia a. abbonJanudlCorallo Semplice,con citi li manipob'.ia vino, ed aceto , i quali feevivano poi di antidote idivcrfituili ^ri. i Steno li Ji ifi. i .e 2 3 4.1. Poi to Jb. 4 26 I Sk- Indicc della Frma Parte: Stepliiii«''!^. ijS. r. Stimpalia if-147.1. Tempj d'AchiltetC d'A polio ib. Stopodia j f. i 16. 2. le 1J7 2.St«leiiiriSf. I, Stretco if-ijo-a. Sttibiaif, ijS. 1. Striuill if-i^. e t8i. 1. Strufirfi if, iSJ- i-StTofftna iits^- t.Stromboletto if-97 i-Stramboii if. t-t 97.» * 98-1- Sttstn-phancsinf. rSi-i^Strangil^inZ^f .t. Strongoli tf ] e 100.1. 5trophädesCjrpariflbrumiof rSi.z. Suilaif. e 197-6ir 1.1.C »i&for-t eiia 111 in va n o te n tfl.( a da" TucdiJ lli.l.e 18S l:ejOo. Porliib. Sumatra if^.. 1 ■ Surinace if. i jo. i. Smh if. I JO- r.5y«noi jnf 14T -1. Sydeiia inf ij^l.I-.Sypllnus inf SyrusinfijT.i. S C O G L J. S SAtifega Sc. r4l, 1. SafenoSt i6j. 1. SaiönaSc, t6j. i SaflbSc. 161 1. e r6i-1, Scstda Sc. t 1, SciJIa 56.1. Str!sfaSe.ii7-x.Scu{>USe. im-1-Set bo Se [74.1 Sel us Sc 147.1-StrfeupediSC-ijp. t.SerpeSc. tJJ. 1. Sfinjri Se, iij-j-Silba Sc. i47,i,St*jsata Sp.I .Jtetla Sc. 131. 1. SttidiottiSc-ifij. r. S SAfFo PoetelTa ^ iiaminjta h decima Mufa^inrentri« de' V er li,che tut-ta via cot) Peru itn o ildilci name i'ji. 1, Satadino Sai finodi P-gjctD Salamjna Figlmnla delFiume Afopo 194. j. Sljomone i| prima ad vfjre ve-ftidiTetaiji 1, Si mpi«t ro Ballel ici Matefcialfjc S5 g tio- redi Ornanp ^o^-1. Sinuti Nobili Veneti Padroni di Naxo 138-1. Dtichi (leir Arcipciago 3-1. S»o Figtiuoto di -Mercuriojedi Rhencps iÄt- I, Sj mjTodc f^igliuolo d J Criotie ^ e fuo Tempi o 190 j. Situtno röö.r-e 1^7. T. e lor. 1. e 104. i- fuoTempioiij. t.2. Scania Ri de^i'lberi 3r. i. SciroccoOpitano de'Tui tfii Sangijco di AlefTindria 17^- i-Sf ir^ne Aii fnjdi«re 166. a. Sebifliano Vetiier Dogt j S-i. e r. Sebaftiano Venicr Generale dellaV^ene-ti R«puk62.1.e 171.1 e iSS. 1.« 1 ^ ■. i.e IJ4, i,e.i6r i. ea^z. 2.e iŠfi. i. füUmano PafciiGeneraie dJ .Jtfehemei -FI. i? J. I. /üloTonie Tiranno JJ Samo i^S. t. fummi Pofitefici, vedi Papa, ftefano Siupano Ki di Raffil iSo, flefano II Papa 140 i. COSfi NOTABILl. S SAcrificjfolitifar^ä Diana il prirrio eiorno d'pgnä imi»ua Olimpiade 1^7,1 SalwdegljAmantf 17^.1, Sacrifido oflVtco alJe AToJihe j 7/. r. Scrittoridi Veneria li r.e ij.i.ei^ 1, ScuoUdei Ccnrilriimo 16/, t^ Scuoladl Qftiem lytj 5e scuole ib.fpeJalj ib. Seftiertdis.PoJu 4. 1. kitari ik Campa-DÜi ib.Conuciit i ib. Cor! i ib-Dichiai-a* tione lö.Ciatdini I4-I [foie ib Ptlai-li ib. Patocebie ib. Piatte ib.Ponti ib. Püiii ib. Scnole ib, Sirti jchecofa nc{]04i. So p pi tflio ne de I la Congrc g a t io ne d i San Spiriro i. Jorgetite d'acqua, che feema, e crefcc i guif^de'giorni lü 1. Süig.nced acqua boUente 113. f.d'ac- (|Uii duice tji, 1. Speioflga di tami» 9i I. S^iüiTfl , che cofa lia j jj.i. Jiagnu di -Serre j JO. t, Scagnodj [ .xres ^oil [, Siagnodj Mai'tigues iia I, Sttgiio di M^tugufo ^cij [. Sugnadi Peraud joU. I. Siagwo di Siyn joS.i. St.igMo di Thau jo^.i. Staguod^ f oifci ioi. I. Staiui Uli: Jnjre-i di fifaitc.i Marli M9-gliedel Dttca francefcciSilifi,, tiüleik-lein Venelia iE.i. Statuadel Doge Fran«fc{? Motciinl tS-i Staiuadi Marte I^.r. statuadineteuno Stuua di Noudio di c*!i3tTt vltimo Sig. Stmtl come foj mati r a. StTettadiCoflantinopoli iSi.i, e Stretto de'DardaneiU iBm-Strettodl Glbcaltarj"! ;ci4. t.« joj. Streftodi Meltina Si-i. Stieftadi Tawan iSj-j. S.Sufauna Banco lor. 1. 1 S O L E. T TAbarca if J03 i e J04.1. come con-ccduta alla Pat rit ia famiglfa Lo-nl«llini di Genoua JOj.X.e J04 [. con-Ten 1 ioni :ri quelh , eli^^djSpagna jOj. i.numerodihibjtanti JEJ i. He-fca del Ga ra i lo J Ü4.1 .<] u ali: ä dcgl' J fo-I an 1,1! de lie loro Cafi JO^* i. Steriliti delteireno JOJ.i-Tabat hra i f. J 03.1. Tibra ca JOj. 1. Tafiuif. 176'J. Tafo if. 175.1. Tahyttiai inf.2]£.z. 7'alanta iJ'.i.cä.i.t2Sa. t. Talara if, 101.2. Tand^ijs if.4,2 Taphos inf. 176.1. Tatiffj il. joj. ). Tarrafeun inf JO9.2. T^To if.i7.1.i.i anliouerata triMfüIe della Tr3clai75. i-i.CalUlii, eCitti i7j.i.Duminatorl 17 j.1.1 Miniere di argenta^ed^oro 171-1 maneta riram-ratie da Filippu i^^di Macedonia 17} /.Potto 27}.a.Vini|>]'etioli z7J,2, v-ftirpiiada'Turchi 27J. TsvoJara if. i Oa. i. e loj.i' Tauolianyif. lä^.r legno, che hi virtti di farortnare i Caü2llijb. taupinamboiijjf. [,i. tawan if. 185.1. fuo Stretto ib, tiJtiiiinf. 17^, I. teacthiifi6i;,ei76. T.ei7S. i. 2.Porti T7S J.teacjaif.i6j rsbüiir.i76.j feUbaratem inf.176.1. telafia inr.i7^-i. t< Ichiiiij iof, 115.1. telonii in f 1J91. telos inf. 24S.i,«49.i tem Ich fa if.ij7.a,t5B. /. tendritis. iSj, a. rencdoif £4. j. «27!. T. c 179. iSo. I ».acquiflata djTeneti,poi tor-nata in pwere de'rurchi i7jf.a.auan-Ii di antichiti pregiate a3a 1. Cinale abbSdite d j lielfinijche Ii dfuide dalJa S pi aggi I dell' A fia 17*, r i.« 2 Eo. I. cir-cujco i7S.i.i,denflminatii>ni 178 i.e 179- 179 I, tertiMliJo r.Forteztxi^p.j-rnutatiotii di dominj 179-t.i. Porti 179 T.i^uilitideL rerreni; tj^.tSu» ^E.i. 2 Tempi di Apo 1 lo>Neituno,cTetje 179.1. Tetie C(>muafinnto ai regnotC veiiirato per Öio 179. i.Tencdo,chs Cgnificb" 17^. i telo Jegl' Jfolani ve:-fo la F tuet a Republics 179. t ■ Teneriffelf 4.1. Tenof ini. tjaj. S, Teodato it. 197 e iSj-i-Porta ib. Tcrabne if. 107. i, TeraGa if 97.1. Tercepne if■ r 07. [. Terc u t if. j0.i. i Terefiaif.»4J.i Ttfrmifiaif.97 i.e9S. 1. Ternate if.j.i Tecon if.l;4-1. Terra di lefjoif. 4.1. Tetrjpoli)Inf. 176.1.614!- ijtiH.i. Teuglufla 140. r, Teutria if. 7j i-Thabraca itif.joJ.J. ThakrHaiiin 173.1. Thil] inf 27i.i. Thaflöi inf- i7)(f Tbafuj inf, 171. i Thegintiffa if. i»j-i TheluiinC 148.1- Theriinf j i.e m. 3. e li7-2-ei4J. 1-Theramenecniüf. 157 2. Tberafiaiüs.i,t.e 97.1. tii'j. i4}-i-ThürmelTa iC-SJ.t. rhermlainC a Tliiachiif. (78.1. Thonwsinf I9j-i, Thyratiraiiif, 179,1. rhyreatc s in f. 191. r, Ti cone 1 f I j 0- t-Ti£anufiif.i35,i,ciS3. 1 Tijtiuinfijo-i. Tinif-ijOi. Ttnca il. ISO. i, Tiiieif, iii.i,ezS3,i, eijo- i^i-i.i- e iJ^l, i Purto ib. i33 .i.e i.^ i.i. 1. Tirathia |f-19J-1. TiroifiaSj.i Tironisiiif-t9j. 1 Tirrca ifiyp-i-Tltan ii". jir-1. 'J''oniihjwffaif iS j.2, Torcello tf. j j. eljquie ipügui ib- tortola if, X. Euro if, tOj.i. TorrediCiLioif ^(.i. Torre del Faio if- 7 j-i. TcprtediS- Vicenio if. 1J5. i. Tornctlla I rj, 1 Tortoia if iSj. I- Molo, doue approd61' ArmataCriltiana quajidoG jiort^all' acq uitlo Hl GerufaJctnme 185. i, Tortulil Totrpinambos inf. 1 Traeiaif, 161-2- Tragopogon if-7j TtiJgiitiiim inf. I rl. Translero if.Jit. 3, Tratilf (uoContado^c Ifol,* j. tr^ Button I (f, I J», 2. fremiti if. 71-1,2.6 78. J- i.Badie ib,Forteile 79 t -a./'riuiJegi 7S r,1-^7^,1 1 tiiPalladi if,j4.l. tir i^uin if. 31, 1 triSorelli: iJ. i I. Trii^pia Ii 249.1' tticrajia if. 191, r. Tripolis Jtif. 2j6. 1, TrirtanoAlcu^nair i.i, e 4 I-troade if-161, i. troghir if i jt. 1 trojliai^ijj. J. Tipiodi Vener*257,1 troja jf, 111.1. tuberones in f- * a, tule if, 1.1- Tyttneftoi inf 178, a, S C O G L 1 • T TAgo- Mago Sc 'j07-1. Tarftfljco d Mi be Sc. i^j.i. Tegamifsa Sc, 1i, tcgis Vlila Sc. fiai, S. Teodoto fc.21 z- terinCD fc-113. t. teHedi Can« ft, j i/. i- toJiafc, 141-1. t-orre di Mariocco Sc, iil.t. totredi Rovigliano 114, i> P E R S A G G J, O N T TAlcie Filofofo 1J9. Teaco primo RidiCürfü r6j, x telamone R^ 194.2 telchini figiiuoli del Söle,e di Winerva, ödiSaturno, (>di Aliope > conuerti-tipoiin fcOfili ,eperche I. telegora JJ4. tene Figliuola diCieno 179,1. afTunto per Sourano dtU'lfola del Tenedo ^ e veneratuutcunie 79 [.nccifi^da Achillei79. i. S - Teodora /mperatfice 170. 1. ■reodorico i^idc'Goti 71.1. e 7J. 1, e 116. i.l.eiS',l. TeodoroCallipj r;ai, 1. TeodolioImpciitoie 73.i.e 177.1. Teofolo Iconot:Ufta r 70.'. Tcofra rto Fl lu f< 1 fo Pe ripa le: icq Dlfče- polo di Atii^otilei76- i. Tefeo Figlio del Ri Egeo i g^.i.e 2.C41 niortüiii 5ciro 267.2, fue oHa tra-portare in Atene 167. Tecidc A/adrcd* Achiile 147.1 Thafo Figliuob di Egenore dt" Fe- njcii72,1, Tec K ie Iii Pa fei i delta Bofllna i jo, i, Tiberiu Gtfare?!- eT.e 75. j[ r.e 114. r-e 1C4.1, Tifeo Gigante fulmlaato da eioveli7-a Tiraoteo Acenlele 170. r. Tolomeo d'Egiito j So i-e 1 Sfi, i, e | 1S7.1.6289-1-Tomafo Mocenlgo Doge 11.1. e J 7- 2. Tctila Traiano /mperatorefiiL 1. e 12a l.Siu Stat ua CO- COSE NOTAßlLr, T TAglij detl'-fflino neIJa Morea jCj. Taranto, e fuo (Jolfq io. 1, Teatra d'Elide 177-1. ^ Tempi antictnieftte fern pre sttac^ati alle Reggie de'DomrnantI ij. a. Tem pio d i Salomone 16-1. Tempio della fa I Ute d i Venetla 19. 1, Teotativi pet reder ifola la -Aijrea ijfr 1 Terra diviJa in quattro Continetiti 4, t. Terra dimfa Jn quatcnj Grand-lfole 11-ictrit Sigillata , ch« cofa , dove Ii troTi, «rimonie praticate iKlä'efira-varla,e (ne gran virti , per le Taali fi niofle ca leno rte fso i traiferirfi ndl' llola d J Lemno J in cui ft manipoijtva 274, r. 1. Terre Polari Anlch?,ed Anrartiche 4 1-Titolodi Grtide come, e perche ag' gtunto BI Maeftto deli* ^digione Ge-rofolimitana j.61- t, Torre di Lcandroaif*. t. Trail J t ione dei Corpo d i S, Lucia con graQ mlracnlo futcedma i[ 1 e ii. i tributo degli Ateniefi al Ri Minos iJS.i Ttoia« e fuadeO rut E ione T,e 8.1-dove Umata 17S-1. Totredel Paro, una dclle fette maravi-gliedcl Mondo, fabbricata con i/pefa di 8o3- talenti ^87, 1. I S O L E' V VAtca if- tO J-1, vadia if. 307-1. valdiConnpigno if- 17S i, valdi Compjteif 17S. 1. valtea if 19t. 1. ve^Iia If 142- ^144.1. V EN £ 11 rt Citii Ifolata,« Pstri, delV Autore if 4.1 e j.j.Arfenale 14.2. Au-mentodi fjbbriche; ed'habitanti 1. Caliiica Ducal E 1 j 1. Pa- iriarcate 14,1, Catupaniledi S-Marco 17-1. Canal grande 12.1 Cartello Troia prima fabbrica di det ta Cit ti j -l.CattedradiS, Marco ly. i. Catte-drcPabliche 17.1. Circuito di fene-tia lo-i.Comehebb? il nome di Rl-valra ,equdb, chchara ritiene^. 1. e J-i-i-Gonfigliodc'Dieei 9-j-v^rea-I ione del fuo primo Vefeouo j 1 e 141. dignicä KitaJitiej. [. Dugana [9 j JO, I f'amiglie Woblll 8. 2. roctiafu du I'edtfciii j i j. Forteiie jS. 1.1. Chtitoip. I üiornodefUfundatio-ne S. 1- Giudec« zo. 1- e 16.Gondole lO I. Go.emo antico , e pre-Tentc 8-1, Grin CoDliglio Horo-logJo cofpicuo ijf. I, Imperio di J«a te, edi Terra S. 1, locremento mag-gfore;di fabbriche, t d'ha bitanti 5-1, i-loquifitiotie r6. i- Lajuna 27- j Lai aretto Nuovo 37.1.2- Laiiaretto refchiojS- 1,1. Libieria 17. i .Jlfagi flrati 91. numero di Campanili , 6 Torri J 1-1,014.« numero diCa nalij & Rii y, j-numero d i Chiefe Pa-rocchiali ib-numero di Confraterni«, b Scuole J, 1.1. e 24. e j6- numero de* Conveoti de'Jtegolatiib.numerode, Giardini ib- numero d'Habitanfi 4, i.numerod'Horti 5,1.1. e 14-e 2^-dq, morod'Hofpicili ib. numero d 7fole , fopta qtialit fabbricata 5.1,1, numero de'ATotiaileri d i Afonache 14.6 numero d 'Orü tori ib. n u mero d e' Pala gl ib-uumero de'Patriarchi 14. j. numero de'Ponti 5,1 i6,nmnero de Poni i b.ii tirne to de' Iraghetti ib.nu meto de'Vefcoui I. Origine j- i, Palai o Uucale 18 i. piaita di S an Mireo 17,-1 Pome di j^^ulto j*. i-PorEiTi.i.e 17. i-ej8, ti-e ^Terogatiue j- i.e 1. e j4, 2. Pro-cuiatie Vecehie,e Nuoue , diCitra , cd Uit ta f J. i. Sc rit tori Pubhci , e Stoii£ii2-i. ei3.ei-2. Sede Durale (Juando flabiliu j. t-Senata 9, 1. Sef-tieriii.i-e 14. i-e »4.6 lä.&mjlitudir ne i vn Corpehumano S-1 .Suo fito ii 1, Teforoi7,i.ZeccaJ7,i. f^cneiiapiccoJa if i jo,2, S, Venetico if, 18j. j.ijt.»-venos inf 141, 1, venticene if i ič, i-e 117-e 119.1, vgitanu if 12 J. T. I. vjJlaibergues inf go^ 1. iritalianaif. iij. I-1, i-vitala if. i^i-i-vinaruis- ijj. t- ritze if. 184- 1. Vragniiia if. J Jt-1 .e 1i, vrtica if. 9S- J e I{JO-I-We^fevoyirlS4,1. vvielfehLi.oflro if. lSJ,l-vvlcanell{^ il-97-r-e 100. 1,. vvlcaiiie jf-97-i-eioaj. S G O G L /- V VAteoSc-139- 1. Teccliia 5c, 7J- 've rga d a Sc, i;ft t- Vcruece Sc, 114,;. 1 Fito 171. PER- PERSONAGGT. V VAtentiHianoImperit.T70.T-C Vener« perche detta cy there a r /9. T Primo incontrodi Pari de con Elena oel di lei Tempio ib.Sacrificio offÄrto-Vida Augufto,e perche 189. i.l.eijd i.i.e 2Ä3-M.e 1S9.1 i.e I^at.e t^l-i -1-e i92-j-t-Verre*fportöil Siirulaerw diTine dalTenjpio eiettogli oeJl* Ifo-delTenedo,e perb da CiceroiK accufa-to di latrof ini«279. [. r e 11 □ re Cappeto Generale del 1* V e ne- ta REpubdca46- i-e 178. 1. Fitale CaJidiano Doge 2f. I. Kitale Failero Doge 17, i.e4ff,i-e jj.r ritaU Mietete Doge j4.i-e i J,e 264" t -ejfiS-J-Ulifreir^-j.e 117.1.« 176.1.® 173- i-e l97-a,e itfj .i.e 199,1-e IW,», Uluci Ali Rt dVJgieri j, Uluiiali Generale de'Turcfii i II j. 1. Unni63 i,ei n. i-Ur bano / F. Papa 3{4.i. U rb i tiü F11 r J sr. i,e ii^-'i.e 245- 1, Fulcano fj, z- e i6ä-i, e 1011,- Gose NOt^BIL/, F VAgheiia della Terra neinfole4-1. Valdargia S«che loo. i. Fariatione de'nomi dell Ifale j.t. Ver mische fan;ii>l.i porport Vtfpro Siciliano 84,1. 91-1. VienuijCitcidetla Franelanel Delfina-to,gii Colonia de'Romani jScggIo d' an Senato'egiä Capitaledel Regno de'SufgojnMiJ J09.I-Goncili Generale in efla tentitoli ^10. i.Mrttopoli diS, Mauritio JrO i-Siro JtO-i.StatO de'Pj-imogeniti del RžCrilHaniilimo I lo i- Titolo dellMrcivefcovo JlO-i Vicctide J09,I.e t, 1. Viti, che fi potano (]ua[tro voire aU'an^ 110 176- i,rittoria dcgli Xteriefi con-tia XVfe 159, I. Volga,ii Rha, una de'm jggiori Fiunni dell 'Europa 184,» fuo corlb tb. Vuto fdülto dal Venet» Seitätti per la liberatione daiU PefU 19-i.e ID. 1- Uilica, CittJt re ü csfpi~ cu a dal la morte del g ra n Cat OAe; D11. I S O L E. XArnovifaif 14,1- Xicociif.J.t, S 3 O G L IX X^gniiSc- 1,1. Xerocanipo 5c iiz. i P ERSON AGG/ Z XErfe Ifi de"Peril 170- i.e iji. t-( i9f-1, corrcre un decretopri«, tna di tagliarc il Mocte At&oi 17;-1< ni4Tivo del dettg taglio 177.1-pen fie* ro d i paifarei piedi afciutti cali' A t-' matad'Aüain Europa 177. i-COSE KOr jiBlL/. X i S O L E. y ITer» inf: jir,!. S C O G L r- V PERSONAGG Y COSE NOVAB/Li Y I S O L E. Z ZAcyntho jf.i J5.1 Zaeyntlius IfiJo. % Za fi an a in 24 7, Zan cb 10 i n f 1 , a. Zsnteif-i^j.e ijS.i-eiÄoi, i-Portoiio, Tremuot J ib^iBi. j.i. Zrata if. 146. n-jfrcjvefravado t47, t j/rfenale 146. i-i,Canaie 146.i-Čitti 146. t- CCfini I4J- i,Contado* i, 146, r -1. Forte Tanaglia ib- Potema ib. Zafara if-if.j.t. Zsi f{:iS8.1 =ii8-i-e 1 1 .coftumedetcftahile ib. Foutedi acquejche facea divinir i n len fit o c hi le bevea ib- Soggior.io del (T t a it Pom-peo neti' I tola ib- Zepeiria tnf. 1 • Zephyr9!infill. i.Z^rbiif ;ci Zerfanto if 1, Zeriphra Inf. 1 . ZerpiDJ Ka if-1 i.Zetz i f 30T. I -Zinara if. 255. 1. Pocto ib. Tempio di Diana ;b- Zlarin if t. Znccotara If. *i- Zuecca,öGiudeca ;r.jo,i-e z6, Convento,oTenip]q J •• 1 • - .1 t r" «> . ta * • '4 : • It «ü^ , . . , v . ; Ä . »i • .«>*?; v. • » • J . - ^ • " ' i" ^ • - # t ' .. I t. .« I - -«. • f J ^v »I ^»^v-i«*^ "n'?' .'•i > • i • ' • • • ^ - •• - • * i - . • . ♦ .. . ,, ' ^ ! . '« ' , ij - - r. *,A A ^ V - I , • « ^ Mi.'.....• • f - •• ' .4» • ? - '' ' • 1 • • , • k - . ^ • . J .. . . - . I- * . • - t \ • o v ^ sv-«•i t»-t- • ; •• . ^ - • . • % ] . . A • r . . v ' :: o 5 i . | i . •• -^ ...... - i . j ., k •. i i . .ei.- r . ; ^ ' - ^ ■ . ' J • -v u. ^ f - ♦ i^l'« ' I .i. • f. i ♦ . . • « J J1 ; . , ..X- • ' - . . _ i .' • • ' '' » t I I »' »»V rfi^i^ t • 4 - J i -J fe. . 'I' ' > - 'i v c;/ ZH • •»••»•i •• .3 J o ? i ,. Iti wJdT 1.1 : ü«^ ^ 11J -fc« s ft» U 4 > C y * »t J» - ^ I « - ... i.'XJt. 4 "V \ ^\ ► 1 . .JI - •• . « • ^ .. j.'. » 4 1 » * . • - .i • 5 > • . • r • \ A .•(. 4 ' • '»f » • Ä . H . - »v • 1 . . 1 v • ♦ •« »i u . • • i: t ^ iC^J «.t ^ ^ # • / ' .ta .: . > \ 4 J i»- - ! v. .. « • . • t .T'. ' * ' . i < . , / I V ' ^' t } * . . . v' ' ' . . t ^ ' • i ^ .' % • t « w i. - ^ ^ - i.r - • -.. 1 * • ♦ v i ' • •w.».' • .'v-a.* '«•»•«-i . I ^ .> ^ fc - . i • I 4 I**. • ft »t J» > X ; • IV' 'V* jf4 ' ' • ^ i*. ........* • t u . ; * Ims^ * • - ^ ; 1 C . .. v .r * V» I ^ . * i " /i — 3 » A v: < 2 ? « > • .. K. ; . ^ -./N/ Ä /V. l ^ t... i; \ Iii,. ■ t • y 'C ^ I • v . , ^jaC ! ' •> •i^.—' 4 ^ 4 .1 v • « , J ^ ^ ... 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