M ^ a g ANNUARIO DELLA CiVICA SCUOLA REALE SUPERIORE DI SAN GIACOMO TRIESTE PUBBL1CATO ALLA FINE DELL' ANNO SCOLASTICO 1912-1913 15 ... - TRIESTE -STABILIMENTO ARTISTICO TIPOGRARCO O. CAPR1N f-m MCMXIII. i ^ B ’tP-' ■ «y -v ^. *&&Bk mw‘: . i:V*. gLv; '■*■ :*v „* • ' ;'••• ': ..-ft M V - .: .Mise?'* isw# SsS " ■ ’-.r y-' V . J.,' » i ,, . J.W * :? •. V A-J-; -ii; ,V ANNUARIO DELLA CIVICA SCUOLA REALE SUPERIORE DI SAN GIACOMO TRIESTE PUBBLICATO -\LI.A FINE DELL'ANNO SCOLASTICO 1912-1913 TRIESTE STAB. ARTIST1CO TIPOGRAFICO G. CAPRIN 1913, V ALFREDO VENTURINI Costruzione delle tangenti nel punto doppio della curva d’intersezione di due quadriche La tangente in 1111 punto qualunque della curva d’ intersezione di due quadriche si ottiene, notoriamente, corne retta d’iti-tersezione dei due piani tangenti all’ una e all’ altra superficie in questo punto; se perö le due quadriche si toccano in im punto, cioe se in uno dei loro punti comuni hanno lo stesso piano tangente, e oltre a ciö s’ intersecano in una curva con due rami che passano per il punto di contatto. la costruzione suaccennata non e piü possibile, poiche i due piani tangenti coincidono in un piano solo, ciö che necessariamente deve succedere perche, in questo caso particolare, invece di una sola tangente in quel punto (punto doppio della quartica d’intersezione) ne esistono due e due piani non possono determinare due rette differenti. Se si costruiscono due quadriche tjj e tj2 che oscula.no ri-spettivamente le superficie date e St nel punto di contatto D, la curva d’ intersezione delle quadriche osculatrici e pos-siede nel punto D le stesse due tangenti come la curva lungo la quäle s’intersecano le due supei ficie date; dal momento poi che le quadriche al e a0 11011 sono determinate da questa sola con-dizione, si potranno sceglierle per modo che esse si tocchino, oltre che nel punto D, ancora in un altro loro punto comune; e noto che allora. la loro curva d’intersezione degenera in due coniclie, i cui piani segano il piano tangente del punto D nelle due tangenti richieste. Quest’ e, brevemente, la soluzione che ci ha dato per primo Teodoro Olivier del problema in questione, pubblicata nel 2i.° fascicolo dei „Journal de 1’ čcole polytechnique“; 1’Olivier stesso la prelesse il 17 maggio 1832 alla „Socicte philomatique“ appli-candola alla penetrazione d’ un toro con un conoide retto. U11’ altra soluzione di questo problema, di cui si parlera in seguito, e tratta da una nota di J. Cardinaal: „Application des principes de la geomotrie synthetique a la solution des proble-mes de la gčomčtrie descriptive,“ soluzione valevole soltanto nel caso che le due superficie date sieno di secondo grado, nel mentre quella data da Olivier e applicabile anche a superficie di grado superiore. Tenendo poi conto, che le tangenti nei diversi punti della quartica d’ intersezione di due quadriche formano una rigata sviluppabile R, le tangenti nel punto doppio di detta quartica non saranno altro che le generatrici della rigata R poste nel piano tangente di quel punto; questo metodo sara applicabile con un certo vantaggio soltanto nel caso ehe i piani tangenti a tutte e due le superficie date sieno facilmente costruibili. Ciö premesso, faremo ancora aleune osservazioni sulla cur-vatura delle superficie, per poi passare subito alla soluzione del nostro problema. Per giudicare la curvatura d’ una superficie qualunque in un dato punto, si determinano i raggi delle differenti sezioni normali corrispondenti a quel punto e dal loro confronto risulta la forma piü o meno schiacciata della superficie intorno al punto conside-rato, come pure la relazione di questa col suo piano tangente. Tra i raggi di curvatura di tutte queste sezioni normali esiste una legge molto rimarchevole, studiata da Eulero e del seguente tenore: „Tra le sezioni normali, corrispondenti ad un punto or-dinario P d’ una superficie, ne esistono sempre due, cosl dette sezioni normali principali, delle quali una possiede un raggio di curvatura Rv ehe ha un valore minimo, 1’ altra un raggio di curvatura R„ con un valore massimo; queste sezioni normali principali giaciono in due piani (x P z) e (y F s) fra loro per-pendicolari; conoscendo i valori di Ry e R2 e le posizioni delle sezioni principali, si ottiene il raggio di curvatura R d’ogni altra sezione normale passante per P e posta in un piano (d P z), mediante la relazione: ^ ~ sen* ? nella quäle 9 indica 1’ angolo racchiuso dai piani (x P z) e (d P z)." Le sezioni normali principali sono caratterizzate anche da un altro fatto, che vogliamo esporre brevemente. Sia P 1111 punto della superficie ehe si considera, x il suo piano tangente e n la normale in questo punto. Se imaginiamo un piano parallelo ed Infinitamente vicino al detto piano tangente, esso intersecherä la superficie secondo una curva infinitamente piccola, ehe si di-mostra essere una conica i. E qui sorge la domanda: quali punti di questa sezione i appartengono an che alle sezioni principali della superficie cor-rispondenti al punto Pi Considerando un punto qualunque M della conica i, la normale m alta superficie in questo punto non incontrerä in generale la normale n del punto P, poiche denotanto con m' la pro-iezione di ni sul piano di i, in‘ sark la normale del punto M per la conica t, e la distanza minima tra le due noimali n e vi si proietta su quel piano in vera grandezza ed e uguale a 0 N se 0 N \ m‘. Se M e un punto qualunque di /, 0 TV e in generale differente da zero, e potra ridursi a zero solo qualoi a M coincide con i vertici di i. Vediamo dunque, che soltanto i vertici della conica i appartengono alle sezioni principali del punto P, e aucora, che i piani delle sezioni principali sono de-terminati dalla normale n e dagli assi di i. In virtü di quest’ osservazione possiamo p. e. affermare, che 1 piani determinati dagli assi d’ una quadrica, contengono le sezioni normali principali per i vertici della stessa; poiche le noi-mali in tutti i punti di queste sezioni incontrano la normale al vertice, che in questo caso e un asse della quadrica. Per lo stesso motivo possiamo affermare ancora, che in un punto qualunque d’ una superficie di rotazione, una delle sezioni normali principali e il meridiano passante per quel punto; come pure, una delle sezioni normali principali corrispondenti ad un punto qualunque d’una supeificie conica o cilindrica ö la gene-ratrice passante per il punto considerato. Per determinare il raggio di curvatura d una sezione obliquu in un punto P d’una superficie qualunque ci giova il teorema di Meusnier. Se t e la tangente nel punto P alla sezione obliqua e R e il raggio di curvatura della sezione normale il cui piano passa per la stessa tangente /, il raggio di curvatura r della sezione obliqua nel punto considerato, viene determinato dalla relazione: r = R cos a nella quäle « indica 1’ angolo racchiuso dalla normale n col piano della sezione obliqua. In virtü dei teoremi di Eulero e di Meusnier sianio quindi in grado di determinare il raggio di curvatura di qualunque sezione obliqua in un punto d’ una superficie, supponendo conosciute le sezioni normali principali corrispondenti a quel punto. E nota infine la definizione secondo la quäle due superficie aventi in uno dei loro punti comuni lo stesso piano tangente, oltre ehe toccarsi, si oscula.no in quel punto P, qualora ogni piano passante per P interseca le due superficie in curve ehe possie-dono nel punto P lo stesso raggio di curvatura. Ed ora sarä manifesto che questa condizione per l’oscula-zione di due superficie in uno dei loro punti comuni sara so-disfatta, quando le sezioni normali principali corrispondenti a quel punto per entrambe le superficie, giaceranno negli stessi piani ed avranno gli stessi raggi di curvatura. Passiamo alla soluzione del seguente problema ausiliario: „Supposto che siano dati i raggi di curvatura e le ■direzioni delle sezioni principali corrispondenti ad un punto ordinario d’ una quadrica S, determinare un’ altra quadrica a, che abbia un ver-tice in quel punto e che osculi la superficie data.“ E noto che le superficie di secondo grado si possono sud-dividere in tre gruppi differenti: in quelle con punti ellittici, iper-bolici o parabolici a seconda che il piano tangente in uno qua-lunque dei loro punti taglia la superficie in una coppia di rette imaginarie, reali o coincidenti. Al primo gruppo appartengono: 1’ ellissoide, 1’ iperboloide a due falde ed il paraboloide ellittico ; al secondo gruppo: 1’iperboloide ad una falda ed il paraboloide iperbolico; al terzo gruppo: le superficie coniche e cilindriche di secondo grado. Consideriamo ora una quadrica del primo gruppo: le sezioni normali principali corrispondenti ad un suo punto P giaciono dalla stessa parte del piano tangente in quel punto, e percio si troveranno dalla stessa parte del piano tangente anche i centri di curvatura delle sezioni principali, ossia i raggi di curvatura principali Rx e avranno lo stesso segno. [Figura I, tavola II]. Sia % il piano tangente nel punto P e n la normale in questo punto. Una delle sezioni principali corrispondenti al punto P giacia nel piano (# .t) ed abbia /v1, per raggio, |jt, t per centro di curvatura; 1’altra sia posta nel piano (« j>) e sia il suo raggio, |x2 il suo centro di curvatura. Si prenda ora sulla normale n, dalla stessa parte di |xt e H 2 un punto qualunque Me si consideri questo come centro d’ un ellissoide di cui P AI — e sia un semiasse; gli altri due assi deli’ ellissoide giaciano nei piani (« x) e (n y). L’ ellisse nel piano (n x) avra i semiassi a e c, nel inentre b e c saranno i semiassi deli' ellisse nel piano (u y) Abbiamo giä precedentemente osservato che le ellissi nei piani [u x) e (u y) saranno le sezioni normali principali del 1' ellissoide corrispondenti al suo vertice P. Se l’ellissoide in questione deve osculare la superfice S nel punto /’, le sezioni normali principali della superficie S e del 1’ ellissoide devono avere nel punto P raggi di curvatura eguuli, cioe dev’es sere: Vediamo dunque che le condizioni necessarie e sufficienti acciocche 1’ellissoide osculi la superficie data nel punto Psono: I.) a~ — c R\ e b~ — c R3 due condizioni per la determinazione dei semiassi a, Z>, c dell’ellis-soide, da cui deduciamo che esistono oo1 ellissoidi che hanno un vertice in un punto P d' una quadrica a punti ellittici e che osculano la stessa in questo punto. Se fissiamo dunque arbitra- riamente sulla normale n il centro J/d^lTellissoide (con cui viene detenninato il suo semiasse c) le relazioni i.) ne determinano gli altri due suoi semiassi. Questi sono certamente reali se c e po-sitivo, cioe se M si trova dalla parte concava della superficie data. Dando a c un valore negativo, cioe prendendo M dalla parte convessa della superficie, i seiniassi asb diventano imagi-nari e la quadrica osculatrice sarä allora un iperboloide a due falde. Scegliendo il centro di curvatura ja, come centro M del-1'ellissoide, le relazioni i.) si trasformano in: = Rx n = Rx b = V Rl R2 e 1’ellissoide sara di rotazione coli’asse A’j analogamente, se M coincide con jx2 si avra: c = Rt a — V /v’, Rt b = R2 ciod la quadrica osculatrice sarä pure un ellissoide di rotazione coll’asse Ax A2. E facile d’ intravedere, che nel caso pai ticolare in cui per un punto della superfice 6' i centri di curvatura principali ja, e coincidono, cioe i raggi di curvatura principali Rt e R2 sono eguali, esistc una sfera osculante la superficie in qu.el punto; si ha allora sulla superficie .S’ un punto della proprietä, che tutte le sezioni normali con ispondenti a quel punto hantio raggi di curvatura eguali, come lo dimostra la relazione di Eulero; in fatti su ogni superficie di secondo grado, ad eccezione del paraboloide iperbolico, esistono punti di questa proprictä, ehe prendono il nome di ombellici. Se la superficie lia punti iperbolici, le sezioni normali prin-cipali corrispondenti ad un suo punto si trovano da parti op-poste del piano tangente, per cui anche i centri di curvatura principali e \i.„ giaciono sulla normale n da parti differenti del piano tangente [Figura II, tavola lij Si prtu d a come n el caso pre-cedente sulla normale n un punto qualunque M (p. e dalla stessa parte di [a2 e si costruisca nel piano {11 y) un’ellisse col centro in M, un vertice in P e che abbia in questo punto il raggio di curvatura R2; i suoi semiassi saranno allora: c = P M e b — V c £t Nel piano (« x) deli’altra sezione normale principale, M e m si trovano sulla normale n, in seguito alla supposizione fatta, da parti opposte del punto P, per cui non sata piu possibile di costruire un’ellisse osculante la sezione principale della superficie data in questo punto, ehe abbia il suo centro in M ed un vertice in P, ma bensl potremo determinare un’ iperbole col centro in M, un vertice nel punto P e ehe abbia in questo il raggio di cur-vatura i suoi semiassi saranno: c = P .M e a = "Ve R { L’ellisse e 1’iperbole cosi costruite determineranno un iperboloide ad una falda con un vertice in P e con i semiassi: c = P M a = V c A’, b = i c R~~ ehe avra la proprieta di osculare la superficie data nel punto P. Prendendo il centro M dalla parte di (Xj , si avrebbe otte-nuto analogamente un iperboloide ad una falda osculante la data superficie nel punto Py poiche al pošto deli' ellisse nel piano [n y) si avrebbe ottenuto un’ iperbole e viceversa ne! piano (n x) a] pošto deli’ iperbole un’ ellisse. Dalla scelta arbitraria del centro il/ sulla normale n, pos-siamo dedurre, ehe esistono oo1 iperboloidi ad una falda oscu-lanti nel punto iperbolico P la data superficie S e che in P hanno un vertice. Osserveremo ancora, ehe se M coincide con uno dei due centri di curvatura principal |x, o (Aa, 1’ iperboloide osculatore sarä di rotazione. Se la superficie data č un cono o un cilindro, una delle sezioni principali corrispondenti ad un suo punto P (che non sia il vertice) e la generatrice g che passa per esso ; il raggio di curvatura R„ di questa sezione principale ha un valore infinita-mente grande, nel mentre 1’ altro Rt ha un valore finito. [Figura III, tavola II]. Sia x il piano tangente alla super- ficie nel punto P, ° la generatrice che passa per questo punto, n la normale alla superficie, ^ il centro di curvatura della sezione principale posta nel piano (///) _L g< per modo che P\x.x — Rx sarä il raggio di curvatura principale con valore finito. Riesce raa-nifesto che la superficie osculatrice doviä essere pure una superficie conica o cilindrica, poiche uno dei suoi raggi di cuivatuia principali dovra essere infinitamente grande. Di fatti. si prenda arbitrariamente sulla normale n un punto M e si costtuisca nel piano (« y) una conica col centro in M, un vertice in / e che osculi la se/.ione principale della superficie data in questo punto, i suoi semiassi saranno allora c = P M e a = Vc Rl ; questa conica sarä un’ellisse o un' iperbole secondocche c eRx avranno segno eguale o contrario. Vediamo allora che il cilindio avente questa conica per direttrice e le generatrici parallele alla e oscula la superficie data nel punto P, poiche si osculano le se/.ioni principali delle due superficie corrispondenti a questo punto. Sarebbe questo il momento opportuno di dimostrare, che se due coniche, poste nello stesso piano, si osculano in un punto P e vengono proiettate da un punto V, esterno al loro piano, le superlicie coniche cosl ottenute si osculano non soltanto nel punto P, rna anche in tutti i punti della generatrice V P\ vogliamo perö ommettere, per brevitä, la dimostrazione di questo teorema, la cui veritä, del resto, riesce abbastanza plausibile, se si tien conto, che le superficie coniche hanno in comune nella V P tre generatrici infinitamente vicine. A noi basta 1’ aver assodato, che in un punto qualunque d’ una superficie di secondo grado esistono infinite quadriche osculatrici con un vertice in quel punto e i cui centri si tiovano sulla normale corrispondente e, detto fra parentesi, ciö c effet-tuabile con considerazioni analoglie non soltanto per superficie di secondo grado, ma anche per superficie di grado superiore. Intersecando ora una determinata quadrica osculatrice, corrispondente ad un punto P d' una data superficie S, con un piano parallelo al piano tangente del punto P e passante per il suo centro M, si otterrä una conica i i cui semidiametri sono pro- porzionali alle radici quadrate dei raggi di curvatura delle se/.ioni normali della data superficie, corrispondenti al punto P; poiche, se nella figura I (tavola II), ad esempio, d e un semidiametro della conica /, il piano (ud) taglierä 1’ellissoide osculatore in un'ellisse con i semiassi c e d e la superficie data in una sezione il cui raggio di curvatura corrispondente al punto J\ vogliamo ammettere sia K; le due sezioni nel piano (n d) devono pero oscularsi, cioe avere i raggi di curvatura eguali, dunque si avrä : ti — c ossia d -rr. V c R Essendo il valore del seniiasse c della quadrica osculatrice, come abbiamo esposto, arbitrario, e potendo ripetere le tnedesime con-siderazioni per ogni altro semidiametro d della conica /, ne ri-sulta dimostrata 1’ affei mazione fatta. La conica i, che qui apparisce come sezione diametrale della quadrica osculatrice parallela al piano tangente nel punto P, h determinata nella sua forma non perö nella sua grandezza, poiclie i suoi semiassi sono a --■= V r h\ l> - Vr A’„ nelle quali relazioni c denota un parametro arbitrario. Osserviamo ancora, ehe essendo: a : b — V A\ : V A’, il rapporto n : b rimane invariato per tutte le coniche i, cioe col variare di c le sezioni i, di tutte le quadriche oscu'anti la data superficie nel dunto P, sono coniche simiIi e similmente poste. La conica Z, pioiettata ortogonalmente sul piano tangente del punto P, dicesi la mdicatrice della superficie data relativa al punto considerato. Dunque diremo in primo luogo, ehe 1’ imiicatrice č una conica situata sul piano tangente alla superficie nel punto ehe si considera ; per deserivere poi questa conica abbiamo i tre dati seguenti : i.° il suo centro h. nel punto di contatto ; 2° i suoi assi sono nella direzione delle tangenli alle due sezioni principali della superficie medesima, corrispondenti a quel punto; 3 u le hinghezze dei semiassi medesimi sono proporzionali alle radici quadrate dei raggi di curvatura delle due menzionate sezioni principali. Osserviamo ancora, ehe 1’ indicatrice e determinata soltanto nella forma, 11011 perö nella grandezza e se parleremo d’ un’ in- dicatrice di deteruainata forma e grandezza intenderemo, ehe al parametro c e stato dato un determinato valore, per modo ehe allora i suoi semiassi: a = V c /v*, b — V c R 2 saranno pure determinati. In particolare, 1’ indieatriee corrispondente ad una superficie con punti ellittici e un’ellisse. Se si considera una superficie con punti iperbolici, essendo la quadrica osculatrice un iperboloide ad una falda, 1’ indieatriee corrispondente ad uno dei suoi punti šara un’ ipet bole ; la realita d’ uno o deli’ altro degli assi dipen-derä dal segno di c, cioe dal la scelta del ceutro M della quadrica osculatrice ; uno degli assi dev’ essere reale poiche i raggi di cur-vatura principali corrispodenti ad un punto d’ una tale superficie hanno segno contrario. Se la superficie ehe si considera e un cono o un cilindro, la quadrica osculatrice corrispondente ad un suo punto e un cilindro le cui gerieratrici corrono parallelamente alla generatrice della superficie data passante per il punto co'n-siderato e i cui semiassi finiti sono : c (arbitrario) a — V c Rl. Un piano condotto per 1’ asse del cilindro osculatore taglierä questo in due generatrici, la cui distanza sara : a = Vc R, , dunque: 1’indieatriee relativa ad un punto d’una quadrica con punti parabolici, consta di due rette parallele alla generatrice passante per qtiel punto e distanti: a = V c da questa. Ciö premesso e tenuto conto che la linea d’intersezione di due quadriche degenera in due curve piane, cioe in due coniche, quando le dette quadriche hanno un asse in comune (poiche in questo caso esse si toccano in due punti e precisamente nei ver-tici deli’ asse comune) passiamo alla soluzione del nostro pioblema. Siano Sl e due quadriche che si toccano nel punto D e s’intersecano nella linea C di cui D e un punto doppio; inol-tre S sia il piano tangente comune in questo punto e n la corrispondente normale; si prenda arbitrariameiite sulla normale n un punto M \D M — ^r] e si costruiscano due quadriche u1 e ehe abbiano il loro centro comune nel punto M, ehe osculino le superficie ■Sl rispett. S2 nel punto D e in questo punto abbiano uno dei loro vertici; la curva d' intersezione delle quadriche osculatrici a, e s2 degenera in due coniche kj e k„ le cui tangenti e t2 nel punto D, sono pure le tangenti ai due rami di linea della CM passanti per D, cioe noi affermiamo, con altre parole, ehe i piani in cui giaciono le coniche kt e £2 segano il piano tangente S nelle due tangenti richieste della C^K Dimos/razioue di Chr. Wiener: Se la quadrica a oscula nel punto D la superficie S, ogni piano passante per D taglia le due superficie in curve ehe si osculano in questo punto, ciož in curve che in questo punto hanno riuniti tre punti infinitamente vicini. Un piano e, parallelo al piano tangente 5 del punto D e a questo infinitamente vicino, segherä quindi le due superficie in curve ehe nelle vicinanze del punto D si possono liguardare coincidenti colla conica c, secondo cui il piano e taglia la quadrica, poiche ogni punto infinitamente prossimo al punto D della superficie .S' deve appartenere anche al la quadrica osculatrice; [)ossiamo dunque affer-mare ehe le quadriclie 5’ e a, oltre al punto D, hanno in comune una conica c, infinitamente piccola, posta in un piano e parallelo al piano tangente S e a questo infinitamente vicino. Consideriamo ota nuovamente le superficie e S2 e le quadriclie osculatrici at rispett. passanti per 1). Un altra dimostrazione deli’ affermazione fatta ce la da J. De la La Gournerie nel suo „Traitc de geometrie deseriptive.“ Dunostrazidue di J. De La Gournerie: Un piano passante per il centro comune M delle quadriclie osculatrici Uj e = /3 II., e t'i. III2 IV2. La figura VII (tavola I) rappresenta 1’ intersezione di un cilindro parabolico retto con un cono ellittico obliquo, che si toccano nel punto I). II raggio di curvatura principale finito, corrispondente al punto 1) del cilindro, e uguale a I) [>■ \ e noi [.-»ossiamo sce-gliere il parametro arbitrario c, per la costruzione delle indicatrici, ugnale a D \i.v\ allora 1’ indicatrice del cilindro, corrispondente al punto 1), constera tli due rette e, e' poste nel piano tangente comune, parallele alla generatrice g del cilindro e distanti da questa della lunghezza c — Una delle sezicmi normali principali del cono relative al punto D e la generatrice h passante per questo punto, alla quäle corrisponde un raggio di curvatura infinitamente gründe. L’ altra sezione principale e pusta in un piano perpendicolare alla detta generatrice e possiede un raggio di curvatura Rl che possiamo determinare nel modo seguente: il raggio di cur-varura della base del cono nel punto P e uguale a p — PO,; quello della sezione parallela alla base e passante per J) sara eguale a 1) to = t\ se w e il punto d’ incontro de! piano di questa sezione con la retta V 0 ; e quindi il raggio di curvatura R della sezione normale passante per la stessa tangente si otterä mediante il teorema di Meusnier: R = —. Per costruire cos a Rx adoperiamo la relazione di Eulero la quäle, essendo Ri infi-nitamente grande, sarä in questo caso: -^p- = ~ cös-°, dobbiamo anzitutto procurarci i raggi di curvatura principali Kx e di questo punto. Come fu menzio-nato antecedentemente, una delle sezioni principali dell’iperboloide, corrispondente al punto D°, e il meridiano di questo punto, per modo che se [/. e il suo centro di curvatura : D\i. = R<1 sara uno dei raggi di curvatura principali; l’a’tro, R,, e uguale al tratto della normale n tra il punto D e il punto d’ incontro di n coli’ asse di rotazione, poiche se denotiamo con p il raggio del circolo parallelo passante per D, in virtü del teorema di Meusnier dev’essere: p = Rx cos a. L’indicatrice dell’iperboloide, relativa al punto D° e corrispondente al valore c - r del parametro arbitrario, sara dunque un’iperbole con i semiassi: a = Y y X\ < ^ = V r R„ P°sta nel suo piano tangente. Onde poter tracciare le due indicatrici in vera grandezza e stato ruotato il piano tangente del punto Z?°, che le contiene, intorno alla tangente del circolo parallelo di questo punto sino a riescire parallelo al primo piano di proiezione. I! cerchio col raggio r ed il centro nel punto D°t rappre-senta allora la proiezione orizzontale dell’ indicatrice della sfera, nel mentre l’iperbole concentrica con i semiassi: a = Y r R\ (reale), b y r (imaginario) sara la proiezione orizzontale dell’ indicatrice dell' iperboloide relativa al punto Z>° e corrispondente allo stesso valore c — r del parametro arbitrarjo. Delle indicatrici, nella figura VIII, sono state disegnate sol-tanto due meta ; per i loro punti comuni [/°] e [//°J passano le due tangenti richieste; le prime proiezioni /°j e J/°l di questi due punti sono state costruite raddrizzando il piano tangente del punto D°, per modo che allora le proiezioni orizzontali delle tangenti di questo punto saranno: /°, 7)')] 7°, e //ü1 D°1 //°lt le cui proiezioni verticali coincidono con la tangente al meridiano nel punto 1)°r Portando quindi la sfera nella sua posizione originaria, le tangenti nel punto D non saranno altro ehe le posizioni ehe assumono queste due rette ruotandole intorno ali’ asse deli’ iper-boloide sino a ehe il punto D° coincide con D; esse sono cioe le rette Dl e D II, di eni sono state disegnate entrambe le proiezioni. (La sfera e supposta trasparente). NB. Per la costruzione dei punti comuni delle due indica-trici (iperbole e eerehio concentrico) s’e tenuto conto ehe del loro triangolo polare comune si conosce gia un vertiee, cioe il loro centro D°j ; e noto ehe allora i due lati del detto triangolo passanti per questo vertiee si possono determinare come elementi doppi d'un’involuzione di raggi col centro in D°t, le cui eoppie di elementi corrispondenti (x x\ yy') si ottengono proiet-tando da questo punto i punti doppiamente coniugati rispetto alle coniche date. Una coppia di raggi corrispondenti (x x‘) e costituita dagli assi deli’iperbole, 1’altra (y y') si ottiene proiet-tando dal punto i punti p e />', di cui p e stato scelto in uno dei vertici del rettangolo che ha per lati gli assi deli’iperbole e p' si ottiene come punto d'incontro delle polari del punto p rispetto alle due coniche. Gli elementi doppi deli’ involuzione di raggi (x x\ y y') sono stati costruiti con 1’aiuto d’un cerchio k passante per il centro del fascio. Questi due raggi doppi incontrano il cerchio (indicatrice della sfera) nei punti /° e /7° per i quali deve passare anche 1’ iperbole. Figura IX, tavola II. II punto D č uno degli ombellici del-1’ ellissoide dato dagli assi AA', BB\ CC di cui AA' e CC‘ sono paralleli al secondo piano di proiezione e BB‘ al primo. 11 paraboloide clie vedesi disegnato nella figura IX e de-terminato dal suo vertiee D e dali’ e 11 i s s e E, posta nel piano orizzontale passante per il centro dell’ellissoide triassico. Le due superficie, ehe si toccano nel punto D, s’ interse-cano in una eurva ehe vedesi pure costruita in questa figura e per la quäle D 6 un punto doppio. Nostro compito e di co-struire le tangenti alla detta eurva d’ intersezione in questo punto. Essendo D un ombellico dell'ellissoide triassico, e possibile, come abbiamo giä osservato, eostruire una sfera osculante la superficie in questo punto; il suo centro e il punto nel quäle coincidono i centri di curvatura principali. Se dunque w e il centro di curvatura, corrispondente al punto D, della sezione principale formante il secondo contorno della superficie, si scelga per la costruzione delle indicatrici il parametro arbitrario c eguale a D o), ciö che equivale allo scegliere il centro comune delle due quadriche osculatrici nel punto w. L’ indicatrice dell’ ellis-soide, relativa al punto D e corrispondente al valore c = D w, e allora un cerchio posto nel piano tangente del punto D, col centro in questo punto e di raggio c; si puö quindi tracciare quest’indicatrice in vera gratidezza nella prima proiezione. Del paraboloide dobbiamo costruire anzituttö i raggi di curvatura principali relativi al punto D; le sue sezioni principali gia-ciono nei piani P e Q, per modo che se noi le imaginiamo ruotate intorno alla normale n del vertice D, esse appariranno nella seconda proiezione in vera grandezza e saremo quindi in grado di costruire i loro centri di curvatura, a e ß, relativi al punto ö, naturalmente senza bisogno di tracciare le due parabole. I raggi di curvatura principali del paraboloide saranno allora: Rx — D «, K2 D ß e la sua indicatrice sarä un’ellisse con i semiassi : a — c . b Y c R2 cl'e apparirä pure nella prima proiezione in vera grandezza. Per i punti d’incontro (I II) e (III IV) delle due indicatrici (che sono stati costruiti come nell’ esempio precedente) pas-seranno allora le tangenti richieste. La figura X (ta vola II) rappresenta in proiezione paral lei a obliqua 1 intersezione di due coni quadrici: A', (Vt, e K2 (F2, <"2) che possiedono un piano tangente comune S, il quäle tocca Kx lungo la generatrice g\ e K2 lungo la genera-trice gSl in guisa che la curva d’ intersezione di Kx e Ä'2 pre-senta in D : (fr Xg*) un punto doppio. Per costruire le tangenti alla detta curva nel punto D, possiamo sostituire una delle superficie date, p. e, Ku con un’ altra superficie conica K, che abbia lo stesso vertice e che osculi la lungo la generatrice e determinare questa per modo che la curva d’ intersezione di K e Ki degeneri in due curve piane. Le tangenti nel punto D alla curva d’ intersezione di K e ICi saranno allora identiche alle tangenti in questo punto alla curva d' intersezione di /v, e Ki, poiche un piano, condotto per la retta r congiungente i due vertici e infinitamente vicino al piano tangente 8, taglierä il cono Kt in due generatrici gx‘ e gt" infinitamente vicine alla gx ed il cono K„ verrä intersecato dallo stesso piano in generatrici g<‘ e gi“ infinitamente prossime alla gt; costruendo una supetiicie conica che oscula il cono Kx lungo la gi, sappiamo che essa non avrä soltanto questa gene-ratrice in comune con Kx, ma anche due altre ancora gx‘ e gx" a questa infinitamente vicine, per modo che i punti d’incontro d' g*ij g“i e g'si g"a appartengono tanto alla curva d’ interse-zione di Kt e K2 quanto a quella di K e K2, ossia le coniche in cui degenera quest’ultima osculeranno i due rami della prima passanti per Z) e le tangenti in questo punto ali' intersezione di Kt e Kt coincideranno con le tangenti alle coniche suddette. Scegliamo dunque il vertice del cono osculatore in Vt e la sua base c nello stesso piano di ct; la conica c dovrä osculare la c, nel punto A1 e toccare la traccia e del secondo piano tangente condotto per la retta r ~ (Vt Vi) al cono K2. Da queste due condizioni la conica c non e determinata univocamente e perciö potremo scegliere arbitradamente p. e. il sito punto di contatto con la tangente e. Per costruire altri punti di questa conica c, possiamo procedere nel modo seguente: e noto ehe tutte le coniche ehe toccano la retta 8 nel punto Av e la retta e nel punto Ry formano un fascio di coniche, al quäle appartengono pure, quali coniche degeneri, la coppia di tangenti (8, e) e la retta doppia (/ix B,) e inoltre, ehe una conica passante per due dei punti fondamentali del fascio (p. e. la conica ct) in-contra le coniche di detto fascio in punti d’ un’ involuzione il secondo punto d’ incontro E della retta doppia (At Bt) con ct e uno degli elementi uniti di quest’involuzione e i punti d’incontro (.r, x') di e con ct formano una coppia d’ elementi corrispon-denti; si č quindi in grado di costruire il centro O deli'involuzione su [O e il punto d’incontro di e con la tangente di nel punto E\ Un raggio quaiunque per 0 incontra la conica in punti y, y‘ appartenenti ad una conica del fascio e in parti-colare il raggio 0At incontrera cx in un secondo punto F ap-partenente a quella conica del fascio per la quäle tre dei suoi punti d'incontro con ct coincidono nel punto A, ; il punto F šara dunque un altro elemento della conica c, base del cono osculatore K. Considerando ora ehe i coni K e Kt possiedono due piani tangenti comuni (8 e e) sara facile determinare i piani del le co- niche in cui degenera la loro curva d’ intersezione: la retta di intersezione di questi piani e la congiungente i due punti doppi della curva d’ intersezione di K e K: [uno di questi e il punto T) (gx x g.) 1'altro il punto G = (F, Bl X V, /?,)]; d'ognuno di questi due piani ci occorre ancora un punto, ehe si ottiene facendo passare per la retta r e per il punto F (della conica r) un piano ausiliario; questo sega il cono K nella generatrice Vx F (e in un'altra ancora) e il cono K2 nelle generatrici M e Vi N e i punti d’ incontro 1 (V{ F X Vi M) e 2^ (Vt FxVi N) appartengono alla curva d’intersezione di K e K,; i piani (D 1 (?) e (D 2 G) incontrano allora la retta r nei punti I e II per i quali passano le tangenti nei punti doppi D e G deli’ intersezione di K e Ki in guisa dunque che tx = [D I) e /, = (D 11) sono le tangenti cercate della curva d’intersezione di Ky e K2. Osserviamo ehe t{ e t% vengono divise armonicamente dal le generatrici gl e gi, proprietä questa che rimane inalterata anche nei caso ehe i due coni s’intersecano in una curva con un solo punto doppio. Passiamo ora ad nn altra soluzione del nostro problema, soluzione basata sulle proprietä del fascio di quadriche. E noto, cioe, come due quadriche e preše arbitraria-mente determinano un fascio di quadriche a cui esse appartengono ; il luogo dei punti comuni a due qualunque quadriche del fascio e una curva gobba C <4) del quarto ordine, base del fascio. Nel caso particolare in cui due e pero tutte le quadriche del fascio si toccano in un punto D, la C(4) ha in quel punto un punto doppio, perchč ogni piano condotto arbitrariamente per il punto stesso ha in esso riunite due intersezioni con la curva : quindi il cono che proietta da quel punto la curva e un cono quadrico: onde la quartica C<4) puö riguardarsi come intersezione di una quadrica del fascio con un cono quadrico che ha il vertice nei punto D della quadrica. II piano tangente in D alla quadrica seghi il cono secondo due generatrici g“ e g": allora ogni piano condotto per g‘ o per g" incontra la quartica ulteriormente in un punto solo, per modo ehe nei punto D sono riunite tre intersezioni del piano con la curva e il punto D e un puit/o doppio propriamente detto, cioe il punto generatore della curva passa due volte per D nelle direzioni g' e g" che non sono altro che le due tangenti in D ai due rami di linea che s’incrociano nel punto stesso. Se poi il piano tangente in D alla quadrica e tangente anche al cono lungo una generatrice g, al-lora il punto D e una cuspide o regresso per la quartica C l4) e la generatrice g e la tangente cuspidale. Finalmente il punto D dicesi funlo isolato della quartica, se il piano tangente in D alla quadrica 11011 taglia il cono, ossia lo taglia in una coppia di ge-neratrici imaginarie. Quest’ ultima soluzione del problema in questione e illu-strata nell’esempio di cui tratta la figura XI (tavola II): essa rappresenta l’intersezione d'un iperboloide a una falda con 1111 paraboloide iperbolico. L’ iperboloide e determinato dagli assi scelti in posizione parallela rispetto ai piani di proiezione. ln uno dei suoi punti ü e stato costruito il piano tangente S. Dalla retta g (passante per D e posta nel piano 8), dalla retta g' (con-dotta arbitrariamente per il punto x della retta / che passa per De de parallela a St) e dal primo piano di proiezione quäle piano direttore e determinato il paraboloide iperbolico della figura XI, che ha la proprietä di toccare 1’ iperboloide nel punto D, poiche in questo punto i piani tangenti delle due quadriche coincidono. La loro curva d’intersezione possiede allora in D un punto doppio, le cui tangenti vogliamo determinare. A tale scopo scegliamo cinque punti qualunque p. e. I, II, III, IV, V della curva d' intersezione; le rette che congiungono il punto D con questi cinque punti saranno cinque generatrici del cono doppio che proietta dal punto D la quartica d’ intersezione e i loro piedi /, 2, 3, 4, 5 sul primo piano di proiezione determine-ranno una conica che sara la traccia orizzontale del cono doppio. Per i punti d’ incontro A e 1i di questa conica con la traccia orizzontale S, del piano tangente comune, passeranno le due tangenti richieste. I punti A e B si ottengono notoriamente come punti doppi di due punteggiate proiettive (3', 4', 5',) e 4", 5“) situate sulla retta 8t e che sono lc sezioni dei fasci di raggi proiettivi : / (3, 4, 5) e 2 (3, 4, 5) con Sj. Trieste, giugno 1913. FONTI: Aschieri F. — Geometria descrittiva. Cardinaal F. — Application des principes de la geometrie syn-thetique ä la solution des probl6mes de la geometrie de-scriptive. (Annales de l'ecole polytechnique de Delft). De La Gournerie F. — Geometrie descriptive. Fiedler W. — Darstellende Geometrie. Leroy E. F. A. — Göomiütrie descriptive. Mannheim A. — Cours de geometrie descriptive. Olivier Th. — Complements de geometrie descriptive. Rohn nnd Pappcritz. — Lehrbuch der darstellenden Geometrie. Schrötter H. — Grund/.üge einer rein geometrischen Theorie der Raumkui wen vierter Ordnung erster Species. Wiener Chr. — Lehrbuch der darstellenden Geometrie. - FIG. vm AVOLAI A.VENTURINI . FIG. K TAVOLA D FIG. FIG. N M FIG. n FIG.I jfi A.VENTURINI NOTIZIE SCOLASTICHE COMPILATE DAL DIRETTORE. PERSONALE INSEGNANTE DIRETTORE: 1. Crusiz Ottone. PROFESSOR! EFFETTIVI: 2. Antonaz Guido, capoclasse della III a, insegnö matematica nellc classi I c, III a, IV b e VI e fisica nelle classi III a, IV b e VI — Ore settimanali 25 nel primo semestre, 24 nel secondo. 3. Bartoli Giovanni, custode del gabinetto di fisica, capoclasse della VII, insegnö matematica nelle classi IV a, V b e VII e fisica nella VII. — Ore settimanali 17. 4. Benedetti Alberto, custode del gabinetto di geografia e storia, capoclasse della V a, insegnö geografia e storia nelle classi II a, IV b, V a, V b, VI e VII, lingua italiana nella II a. — Ore settimanali 26. 5. Dell’Antonio Michele Angiolo, insegnö lingua italiana e lingua tedesca nelle classi IV a e Va. — Ore settimanali 14. 6. Farolfi Gino, capoclasse della V b, insegnö lingua italiana nelle classi 1 c, IV b, V b, e lingua francese nella V a, V b, VI e VII. — Ore settimanali 23. 7. Krammer Guglielmo, insegnö il disegno a mano libera nelle classi I b. Ic, II/;, II c, III b, IV b e V b. — Ore settimanali 26. 8. Moro Giovanni, custode del gabinetto di disegno, capoclasse della 1 ei, insegnö il disegno a mano libera nelle classi I a, II a, III a, IV a, V a, VI e VII ; calligrafia nella I a —• Ore settimanali 24. g. Palin Antonio, custode delta biblioteca dei professori, ca-poclasse della VI, insegnö hngua italiana nelle classi III b, VI e VII ; lingua tedcsca nella III b, V b, VI e VII. — Ore settimanali 24. — Insegno inoltre stenografia in 3 corsi. 10. Saiovitz don Carlo, esortatore deli’ istituto, capoclasse della IV a, insegnd la religione in tutte le classi. — Ore settimanali 27. 11. Venturini Alfredo, custode del gabinetto di geometria de-scrittiva, capoclasse della IIIb, insegno rnatimatica nelle classi III b e V a ; geometria descrittiva nella IV a, IV b, V a, V b, VI e VII. — Ore settimanali 26. 12. Verson Adolfo, insegno matematica nelle classi I b, II a, II b, Ilc e fisica nella III b e IV «. — Ore settimanali 23. 13. Zamperlo Mario, custode del gabinetto di storia naturale, capoclasse della IV b, insegno storia naturale nelle classi I a, II a, II b, V«, VI e VII ; cliimica nella IVb e V b e cki-mica analitica nel I corso. — Ore settimanali 22 nel primo semestre, 23 nel secondo. PROI-ESSORI SUPPLENTI: 14. Andrich Antonio, insegnd Hngua tedesca nelle classi I b, II c, IV b. — Ore settimanali 15. 15. Bienenfeld dott. Augusto, capoclasse della I c, insegno geografia e storia nelle classi I b, II c, III a, e Hngua tedesca nella I c. — Ore settimanali 18. 16 Lazzarini Ubaldo, custode della biblioteca giovanile, capoclasse della IIinsegno lingua tedesca nelle classi I a, II rt, II S, III a. — Ore settimanali 20. 17. Massek Teodoro, custode del gabinetto di cliimica, capoclasse della II «r, insegno cliimica nelle classi IV rt, Vrt, VI; storia naturale nella Ib, I c, Ilc, V a; matematica nella Irt e chimica analitica nel II corso. — Ore settimanali 22. 18. Sardotsch Anselmo, capoclasse della II/;, insegno geografia e storia nelle classi Irt, I c, II ž>, III b e IV rt. — Ore settimanali 20. 19. Tamburini Mario, capoclasse della I b, insegno lingua ita-liana nelle classi la, lb, 11 b, II c, III rt. — Ore settimanali 20. DOCENTE DI G1NNASTICA: 20. Cordon Tullio, insegnö gumastica in tutte le classi del-1’ i.stituto. ASSISTENTI: 3i. Catolla Francesco, assistette ali’insegnamento del disegno a mano libera nelle classi I b, I c.', llf, III/;, IV b e V b. — Ore settimanali 22. 22. Iasnig Umberto, assistette ali’insegnamento del disegno a mano libera dal giorno 14 gennaio sino ali a fine deli’ anno scolastico nelle classi la, l\b. III c», IV b, V a, VI e VI. — Ore settimanali 22. 23. Valle Bruno, assistette ali’ insegnamento del disegno a mano libera dal giorno 14 gennaio fino alla fine deli’anno scolastico nelle classi II a, IV rt. — Ore settimanali 7. 24. Zolja Giuseppe, assistette ali’ insegnamento del disegno a mano libera nelle classi la, II rt, II b, III rt, IV a, V«, VI e VII e insegnö ca/hgmfia nelle classi 1$ e I c. — Ore settimanali 29. (Vedi Cronaca). PIANO DELLE LEZIONI SEGUITO DURANTE L’ ANNO SCOLASTICO 1912-1913 COMPENDIO DELLA MATERIA PERTRATTATA SECONDO IL PIANO NORMALE. CLASSE i; Religione, 2 ore pel' settimana. Spiegazione d e 11 e principali veritii della fede secondo il simbolo apostolico Dottrina della grazia e dei sacra-incnti. Liturgia sacramentale. Lingua italiana, ore 4 per settimana. Grammatica: fonologia, eserci/.i d’avviamento alla retta pro-nunzia, morfologia, ripetizione delle cognizioni di grammatica richieste ali’ esame d' ammissione con qualche aggiunta necessaria per lo studio della lingua tedesca. Lettura (almeno 2 ore settimanali): vi si leggeranno dei rac-conti, delle fav) Letture scelte di prosa moderna e contemporanea, 6 ore al mese. Esercizi di recitazione, Esercisi di esposizionc orale: Possibilmente una volta la settimana bievi relazioni libere (della durata di circa 10 min.) di cose lette ed osservate. Componimenti: 5 al semestre. 3 a scuola e 2 a casa. Per i componimenri di scuola si possono lasciare talvolta due ore di tempo. Lingua tedesca, ore 3 per settimana. Sintassi: Uso deli’articolo. L’ oggetto. Reggenza degli ag-gettivi e dei verbi. Uso delle preposizioni. (Defant. p. II, pag. 32-76). Lettura dei brani deli’Antologia, con con-tinuo riguardo alla fraseologia e alla morfologia. Lavori in iscritto: Riproduzioni piu libere di racconti, let • tere, 4 compiti scolastici al semestre. Lingua francese, ore 3 per settimana. Grammalica: regole di lettura e di pronunzia; elementi della morfologia, compresi i verbi irregofari piu usati. Leggi di sintassi necessarie ali’ intelligenza dei brani di lettura. Lettura: brani semplici, per lo piü di contenuto narrativo, atti a formare la base per l’uso elementare della lingua a voce ed in iscritto. Esercizi di memoria. Temi: brevi dettati, dapprima in nesso strettissimo con la materia pertrattata, in seguito con qualche cambiamento del testo; risposte a domande facili sul contenuto di brani di lettura ; trasformazioni grammaticali di testi. Da Natale alla line deli’ anno scolastico 6 temi in classc, inoltre esercizi secondo il criterio deli’ insegnante. Geografia, ore 1 per settimana. L’ Europa: sguardo generale. Ripetere, completare e approfondire le cognizioni geograliche deli’Europa meri-dionale, della Francia, del Bdgio, dei Paesi Bassi e del-ringhilterra, mettendo specialmente in lilievo le relazioni cnsuali dei fenomeni geografici (plastica del suolo e sua origine, corso del sole e elitna; clima, coperta vegetale e mondo animale ; sviluppo della civiltii nei singoli paesi e la sua dipendenza dai fattori geografici, le diverse ma-nifeštazioni della economia privata e politica, loro cause, scambio dei prodotti e vie di comunicazione). L’Australia e 1’A merica, sommariamente. Storia, ore 3 per settimana Stoi ia del medioevo e deli’ eta moderna fino alla pace di VVestfalia. Matematica, ore 4 per settimana. Aiihnetica: Potenze e radici con esercizi su problemi 11011 artificiosi. Equazioni di secondo grado ad un’iacognita (e le piü semplici a piü incognite). Le piü semplici equazioni di grado superiore riducibili sen za artifici ed equa-zioni quadratiche. Numeri irrazionali, immaginari e com-plessi, per quanto occorrono nelle soluzioni delle equazioni sopra indicate. Rappresentazione grafica delle funzioni di secondo grado e sna applicazione alla risoluzione delle equazioni quadratiche. Logaritmi. Planimctria: Continuazione e completamento della materia della IV classe Stcreometria: Proprietä fondamentale deli' angolo solido in generale e del triedro in particolare (triedro polare.) Proprietä, superfice e volume del prisma (cilindro), della piramide (cono), della sfera e di parti della sttjssa. Teorema di Euler, poliedri regolari. Lavori in iscritto : 3 compiti scolastici al semestre, inoltre brevi esercizi domestici di volta in volta. Geometria descrittiva, ore 3 per settimana. Pertrattazione sistematica dei problemi fondamentali della geometria descrittiva ehe riguardano il punto, la retta ed il piano, con due proiezioni coordinate ed even-tualinente con terze proiezioni, in stretto nesso a quanto venne insegnato nel IV corso Applicazione di queste costruzioni alla risoluzione di problemi complessi, particolarmente alia rappresentazione di prismi e piramidi regolari di data forma e posizione e alla determinazione delle loro ombre. Sezioni piane di prismi, piramidi ed altri corpi con piani obliqui; esempi di penetrazioni di questi corpi nelle posizioni piü semplici. Hrevi esercizi di casa di settimana in settimana e dieci tavole di disegno geometrico. Storia naturale, ore 2 per settimana. Botanica I. Semestre. Compendio di morfologia, tma-tomia, e fisiologia vegetale Sommaria deserizione delle critlogame su basi di elementi di fisiologia e di anatomia comparata, con speciale ri"uardo a quei tipi clie sono di riconosciuta importanza per 1’ economia della natura e deli’ uomo. II. Semestre. Pertrattazione delle piü importanti fami-glie di fanerogame secondo il loro naturale sviluppo basati su principi di morfologia, anatomia e biologia. Nella scelta del materiale da trattare va tenuto conto delle forme utili e dannose. Chimica, ore 3 per settimana. Chimica inorganica : Ampliamento su base espcriinen-tale delle cognizioni di chimica della IV classe. Pertrattazione in esteso dei metalloidi e delle loro piü importanti combinazioni con speciale riflesso alle formole, alle leggi o processi chimici. Con contemporanea applicazione delle leggi fisiche e chimiche fondamentali, basata suU’esperimento e sulla teoria. Concetto deli’ analisi, sintesi e sostituzione, teoria atomica, molecolare e leggi della valenza applicate alle leggi stechiometriche. II princi[)io della energia cllimica, della teoria degli ioni. Termochimica, dissociazione e reazioni inverse. Concetti elementari della velocitä delle reazioni e deli’ equilibrio chimico. Oaratteristiche generali dei metalli trattati sulla base del sistema periodico. De-scrizione comparativa dei medesimi e delle loro cotnbi-nazioni piü usate nella chimica teorica e nella tecnologia Disegno a mano, ore 3 per settimana. Anatomia della testa deli’ uomo. Disegni di figura da stampe antiche e moderne e da gessi plastici Eventualmente esercizi nel disegno di figura dal vero. Continuazione del disegno e della pittura da oggetti, da piante e da uccelli imbalsamati. Schizzi di figura. CLASSE VI. Religion e, ore 2 per settimana. I semestre: Dommatica speciale. La grazia e i sacramenti. Escatologia II semestre: Morale Lingua italiana, ore 3 per settimana. Stotia /etteraria: I secoli XVII e XVIII. Lettura: a) Dali’ Antologia: Scelta degli scrittori principali del Seicento (brevi saggi della Secchia rapita del Tassoni e delle opore piü importanti del Marino, Filicaia, Redi, Galilei) e del Settecento (Gozzi, Baretti, Odi del Parini). Oltre a quello che contiene 1’Antologia, sono da leggersi (da un’ edizione scolastica), parte in iscuola, parte priva-tamente, sotto la direzione deli' insegnante, II Giorno del Parini, un’ opera drammatica del Metastasio, una dell’ Al-fieri e una del Goldoni. Un’ora la settimana. b) Lettura della Divina Commedia di Dante. L’ inferno (da un’ eciizione scolastica). U11’ ora la settimana. c) Dalla Raccolta, cotne tiella V. Un’ora la settimana. Esercizi di recitazione. Esercizi di esposizione orale e componimcnti come nella V. Lingua tedesca, ore 3 per settimana. Grommatica: Ripetizione della morfologia: i capitoli piü importanti della sintassi, seguetido la grammatica dello Stejska1. Esercizi di traduzione dal 1’ italiano in tedesco. (Dall’Antologia italiana). Nel primo semestre, lettura dall’ Antologia del Noe, p. I, come nell’ anno precedente, scegliendo brani narrativi e descrittivi piü difficili. Nel secondo semestre, breve sunto della storia della letteratura tedesca, dalle origini a Klop-stock, con speciale riguardo alla prima epoca di splendore (Noe, p. II). Compiii: Come nella classe V. Lingua francese, ore 3 per settimana. Grammatica: Ricapitolazione e completamento della teoria delle forme. Ripetizione e ampliamento delle leggi sintattiche Lettura di scelti brani prosastici di genere narrativo e de-scrittivo, come pure di facili poesie Contemporaneamente continuazione ed ampliamento degli esercizi orali con li-bera applicazione delle voci e delle frasi apprese. Lavt'ti iti iscritto: Risposte a domande fatte in lingua francese in relazione a cose lette, deitature piü libere, ripro-zioni, versioni di poesie narrative in prosa, esercizi di grammatica. 4 compiti scolastici il semestre. Geografia e storia, ore 3 per settimana. Geografia, 1 ora per settimana. L’Europa settentrionale, orientale e centrale (esclusa l’Au-stria-Ungheria) secondo le norme seguite nella classe pre-cedente. L'Africa e 1’Asia sommariamente. Storia, 2 ore settimanali. Storia dell'evo moderno dalla pace di Vestfaglia fino al 1815. Matematica, I semestre ore 4, II semestre ore 3 per settimana. Aritmetica: Le piü semplici equazioni logaritmiche e espo-nenziali. Serie aritmetiche (di primo ordine) e geometriche, applicazione delle ultime particolarmente al calcolo del-1’ interesse composlo e di rendita. Goniometria, trigonometria piana e sferi ca: Le funzioni ango-lari, rappresentazione grafica delle stesse, alla qnale e da ricorrere anche per imprimerne nella mente le proprietä e le relazioni. Risoluzioni di triangoli. Confronti fra i teoremi e metodi trigonometrici e quelli della planimetria e stereometria. Teoria fondamentale della trigonometria sferica limitata a quelle relazioni e formole che trovano applicazione nella rimanente materia da pcrtrattarsi (nel triangolo obliqnangolo limitata in complesso al teorema dei seni e a quello dei coseni). Variata applicazione della trigonometria alla soluzione di problemi di geodesia, di geografia, di astronomia ecc., per i quali i rispettivi dati sono da procurarsi possibilmente dagli scolari stessi me-diante misurazioni, sia pure appi ossimative. Lavori in iscritto: 3 compiti scolastici il semestre, inoltre brevi esercizi di volta in volta. Geometria descrittiva, 3 ore per settimana. Proiezioni ortogonali dei cerchio, ombre portate dallo stesso sopra piani, per illuminazione parallela. Proiezione obliqua dei cerchio. Proprietä piü importanti, dal lato costruttivo, dell’elisse, considerata quäle proiezione ortogonale od ob-bliqua dei cerchio, dedotte dalle proprietä corrispondenti dei cerchio. Rappresentazione di cilindri e di coni (particolarmente di rotazione) e corpi composti dagli stessi, anche in proiezione obliqua. Piani tangenti a superficie coniche e cilindriche, Sezioni piane, sviluppi e semplici casi di pe-netra/.ione di queste superficie. Costruzioni d’ ombre per illuminazione parallela. Pertrattazione esauriente delle sezioni piane del cono di rotazione; deduzione delle pro-prieta costruttivamente piü importanti di queste sezioni. Brevi esercizi di casa, di settimana in settimana; dieci ta-vole di disegno geometrico. Storia naturale, I semestre ore 2, II semestre ore 3 setti manali. Zoologia, Somatologia con ispeciale riguardo ai fatti piü importanti della fisiologia e deli’ igiene. Le classi degli animali sulla base di forme tipiche conside-rate sul lato morfologico, anatomico e, a suo iuogo, anche dal punto di vista genetico evolutivo, escludendo tutti i particolari superflui del sistema. Fisica, ore 4 per settimana. Introduzione: Brevi osservazioni sul compito della fisica. Estensione. Muca/lica: Concetti fondamentali del moto. Moto uniforme e uniformemente variabile. Caduta, resistenza del mezzo. Principio d inerzia, forza. Peso, misura statica e dinamica dflla forza. Massa, sistema assoluto di misura, Principio deH’indipendenza. Corpi lanciati in alto. Lavoro, forza viva ed energia. Parallelogramma delle velocitä. Corpi lanciati in direzione orizzontale ed obliqua (per gli Ultimi soltanto graficamente). Parallelogramma delle forze Moto lungo il piano inclinato. Attrito. Momento di una forza rispetto ad un punto. Coppie di forze. Centro di gravitä (senza calcoli per determinare la sua posizione). Specie di equilibrio. Macchine semplici dando rilievo al principio della conservazione del lavoro: leva, bilancia, carrucola fissa mobile (con funi parallele) taglie, tornio, vite (qualitativamente). Movimento curvilineo di un punto materiale. Forza centri-peta e centrifuga. Moto centrale. (A.U’ insegnamento sul moto dei pianeti e sulla gravitazione universale si do-vranno piemettere e completare le nozioni di astronomia ehe hanno attinenza con questo argomento; in relazione poi alle esperienze sugli assi permanenti di rotazione si trattera della percessioue, deU’anno tropico e simili). Moto nrmonico. Leggi del pendolo. Forze molecolati, elasticita. Urto (soltanto esperimentalmente). Idromtccanica: Ripetizione e continuazione della materia per-trattata nelle classi inferiori. Influenza delle forze mole-colari sull’ equilibrio dei liquidi. Correnti. Aeromeccanica: Ripetizione e continuazione della materia pertrattata nelle classi inferiori. Spinta nei gas. Deternii-nazione baroinetrica deli’altez/.a (senza derivazione della formola). Azione aspirante di una corrente di gas. Diffu-sione. Assorbiinento. Termologia: Termometri. Dilatazione. Legge di Mariotte-Gay-Lussac. Misura del calore. Calorico specifico. Rela-zione fra il lavoro meccanico e il calore. Ipotesi sul calore. Cambiamento dello stato di aggregazione per effetto del calore. Proprietä dei vapori. Liquefazione di gas. Umiditä deU'aria. Macchina a vapore. Condir/.ione e irradiazione. Sorgenti di calore. Isoterme. Isobare, venti. Chimica, ore 2 per settimana. Chimica crganica. Concetto generale dei composti organici e ricerca degli elementi ehe li coinpongono. Forma di rap-porto atomico, formola molecolare, empirica e razionale. Pertrattazione dei composti organici ehe hanno speciale im-portanza per le derivazioni teoriche, per le industrie chi-miche e agiarie e per lo scambio materiale dei processi vitali, raggruppandoli con ordine sistematico, I principali composti del cianogeno. I derivati piu impor-tanti degli idrocarburi del metano, etileno e acetilene; i grassi naturali (sapone e candele); gli idiati carbonici (fermentazioni). 1 derivati principali del benzolo, toluolo, xilolo, dei di-e-trifenilmetano, della naftalina ed antracene con accenni ai c*)lori del catrame. Alcuni terpeni, i piu importanti composti eterocicli, spe-cialmente derivati della piridina, alealoidi e combinazioni albuminoidi. Disegno a mano, ore 2 per settimana. Continuazione del disegno di figura a pieno effetto. Schiztfi in tutti i rami della matteria trattata. Religione, i ora per settimana. Storia della chiesa. Lingua italiana, ore 4 per settimana. Storia letteraria: II secolo XIX e 1’ eta presente. Sguardo generale sullo svolgimento complessivo della letteratura, trattando con maggior ampiezza le p;irtite omesse ante-cedentemente, in ispecie le origini, il secolo XIV e il XV, e facendo rilevare il nesso della letteratura con la cultura generale In unione con la storia letteraria si leggano le opere omesse nelle classi precedenti per la !oro difficolta, e da ultimo si trattino i caratteri e le forme principali della poesia con riguardo alla letteratura mondiale. Letlura: a) I)all’Antologia. Scelta dai piu importanti scrit-tori deli’ottocento, specialmente dal Monti, Foscolo, Man-zoni, Tommaseo, Prati. Aleardi, Zanella, Carducci, Leopardi, Giusti, Ferrari. b) Parte in iscuola, parte privatamente sotto la direzione deli’insegnante (da edizioni scolastiche) : La Bassvilliana del Monti, i Sepolcri del Foscolo e una tragedia del Manzoni. Sagsji deli'Iliade e dell’Odissea di Omero (nelle traduzioni del Monti, Pindemonte e Maspero). Se- ne puo incominciare la lettura giä nella sesta. Fin dove e possibile, lettura di brani magistrali di prosa scientifica, con speciale riguardo di scritti estetico-filoso-fici. Anclie singoli capolavori della letteratura mondiale si possono leggeie in questa classe, come del resto giä nelle classi V e VI, quando la leltura di autori italiani vi dia occasione. Due ore la settimana. c) Lettura della Divina Commedia di Dante (da un’ edizione scolastica); scelta dal Purgatoiio e brevi saggi del Para-diso, eventualmente continuazione dell’Inferno. U11' ora la settimana. Esercizi di espnsizionc orale: Come nella V e VI, per altro con esperimenti di vero discoiso, della durata di circa 20 minuti; breve critica a cui partecipi la classe. Si lasci agli scolari libertä tli scelta entro i limiti stabiliti dalla scuola e dalle sne norme. Esercizi di recitazione con riguardo alla capacitil individuale e pat ticolarmente agli altri lavori degli scolari. Componimettli. Nel I semestre conie nella V, nel seeondo 4 compiti, alternando 11110 di scuola con 11110 di casa, con-cedendo talvolta la scelta fra due o tre temi. Nella preparazione e nella discussione dei componi-menti si spieghino alcuni concetti logici fondamentali di speciale importanza per lo svolgimento del tema. Lingua tedesca, ore 3 per settimana. Gra.mma.tica come nella classe VI. Esercizi di traduzione daH’italiano in tedesco come nella classe VI La lettera-tura tedesca nella seeonda epoca di splendore. Brevi bio-grafie dei maggiori poeti da Klopstock a Goethe, e cenni sulle loro opere principali. I poeti austriaci (Noe, p. II). Eventuale lettura di un’opera classica da un'edizione sco-lastica. Compiti come nella classe VI, inoltre facili e brevi temi liberi. Lingua francese, ore 3 per settimana. Grammatica: Ripetizione della materia trattata nei corsi precedenti. Completamento della sintassi. Lettura di prose e poesie dali’ Antologia biografia dei principali scrittori del settecento e deli’ ottocento. Lettura di alcune opere drammatiche, classiche e moderne. Lavori in iscrillo: Come nella classe precedente, ma con esigenze maggiori; riassunti, versioni in prosa, esercizi lessicografici, esercizi di sintassi. Traduzioni dal francese in italiano. 4 compiti di scuola il semestre. Geografia e Storia, ore 3 per settimana (per la geogralia. storia e istituzioni politiche e amministrative). aJ Geografia della Monarchia austro-ungarica con speciale riguardo a quei fatti della geologia, oro-idrografia, clima tologia e della geografia politica ed economica (prodotti, commercio e comunicazioni) ehe determinano la sua strut-tura, il suo aspetto, il clima e la distribuzione degli abi-tanti. Sua posizione nel commercio mondiale. b) Storici: Completamento della storia moderna. Pertratta-zione sommaria della storia della Monarchia austro ungarica nella sna origine, formazione e nel suo sviluppo interno; sue relazioni con gli altri paesi e stati, dando rilievo alla storia della cultura e ai fenomeni economici c) lstituzioni poli liehe e amminislrative: Costitiuione e ammi-nistrazione della Monarchia austro-ungarica con speciale riguardo ai regni e paesi rappresentati nel Consiglio del-1'Impero, premettendo un’introduzione generale sull’essen-za dello stato e sulle sue principali funzioni in riguardo politico, civile ed economico; diritti e doveri dei cittadini. Matematica, ore 5 per settimana. Arilmetica : I casi piu semplici delle permutazioni, combina-zioni e varia/.ioni. Teorema binomiale per esponenti interi positi vi. Elementi del calcolo di probabilitä con applicazioni ai piü semplici problemi di assicurazioni silila vita. Geomelria analitica: Applicazioni del metodo analitico alle linee di primo e di secondo grado in continuazione alla rappresentazione grafica di singole funzioni seguita nelle classi precedenti; ove se ne presenta 1’occasione, accenni alle soluzioni planimetriche dei problemi proposti. II differenziale e 1’integrale nelle piü semplici applicazioni delle partite di matematica e di fisica fin qui studiate. Risoluzione approssimativa di equazioni algebriche (even tualmente di semplici equazioni trascendenti) con metodi grafici. Ripetizione sommaria di tutta la matematica, particolarmente delle equazioni e progressioni, della stereometria, trigo-nometria e della geometria analitica, con ampliamento di qualche partita. Applicazione ai diversi rami dell’insegna-mento e alla vita pratica, in sostituzione ai problemi pu-ramente formali Accenni dal punto di vista storico e filosofico. Lavori in iseritto: 3 compiti scolastici il semestre, inoltre brevi esercizi domestici di volta in volta. Fisica, ore 4 per settimana. (Nel II semestre un’ ora settimanale e da dedicarsi esetusi-vamente ad una ripetizione riassuntiva della materia). Magnetismo: Ripetizione dei fenomeni fondamentali. Legge di Coulomb. Massa magnetica. Intensita del campo, Linee di for/.a. Posizione dei poli. Momento magnetico. Elementi del magnetismo terrestre, Elettricitä statica: Ripetizione deli c esperienze fondamentali sulla elettrizzazione per strofinio, contatto e influenza. Macchine d' influenza. La legge di Coulomb e la misura elettrostatica della carica elettrica. Campo elettrico, potenziale in un punto del campo. Potenziale di un con-duttore. Dilucidazione del concetto di potenziale per mezzo di esperimento. Capacita, condensatoi i. Influenza del dielettrico. Energia elettrica di 1111 corpo caricato Elettricitä atmosferica. Correnti elettriche: Differenza di potenziale in 1111 elemento galvanico aperto. Forza elettromotrice, pile. Campo ma-gnetieo della corrente elettrica. Legge di Biot-Savart. La unitä elettromagnetica della intensita di corrente e 1’ Ampere. Bussola delle tangenti e galvanometro. Legge di Ohm. Elettrolisi, polarizzazione, elementi costanti, accu-mulatori. Calore sviluppato dalla corrente La legge di Joule. Unitä elettromagnetiche della resistenza e della forza elettromotrice, Ohm e Voltampere, Watt, Kilowatt-ora. Illuminazione elettrica. Correnti termoelettriche. Correnti derivate. Misura della resistenza e della forza elettromotrice. Campo magnetico di un circuito chiuso. Azione reciproca di dne correnti Campo magnetico di un sole-noide. Klettrocalamite.e loro applicazioni. Corrente mobile in un campo magnetico. Amperometro e Voltometro Correnti indotte (accennando al principio della conserva-zione deli’energia) Spiegazione delle macchine dinamoelet-triche. Rocchetto induttore. Telefono e microfono. Raggi Röntgen. Radioattivita. Telegrafia senza filo, Del moto ondulatorio: Onde progressive trasversali e longi-tudinali. Riflessione e interferenza delle onde. Onde sta zionarie. (Rappresentazione gralica ed esperienze). Principio di Iluggens. Acustica: Produzione del suono. Altezza. Consonanza e dis-sonanza. Note prodotte da corde tese Armoniche supe-riori, timbro. Diapason, lastre e membrane, tubi sonori. Risonanza. Organo vocale dell’uomo. Propagazione del suono Sna intensitä. Riflessione e interferenza delle onde sonore. Percezione del suono. Otlica: Ripetizione di quanto e stato esposto nella IV classe sulla propagazione della luce. Ipotesi sulla natura della luce. Determinazione della vdocita di propagazione se-condo il metodo di Römer e quello di Fizeau Fone-metria. Riflessione. Immagini negli specchi piani e sferici. Rifrazione. Riflessione totale. Rifrazione attraverso a lastre (senza calcolo) e prismi, deviazione minima (soltanto espe-rimentalmente). Determinazione deli’ indice di rifrazione. Lenti, calcölo e costruzione delle immagini, aberrazione di sfericitä. Dispersione della luce. Aberrazione cromatica, lenti acroma-tiche. Arcobaleno Spettri d' emissione e assorbimento e le pa iti piü importanti dell’analisi spettrale (alcuni fatti d’astronomia fisica ehe si collegano a questi fenomeni). Golore dei corpi. Brevi cenni sulla fluorescenza e fosfore-scenza. Azioni chimiche della luce. Azioni termiche, raggi ultrarossi. Apparati di proieziotie, caniera fotografica. Occhio. Micro-scopio e cannoccliiali diottici con brevi discussioni suH’in-grandimento. Interferenza: Colori delle lamine sottili, diffrazione prodotta da fenditure e reticoli. Luce polarizzata per riflessione e rifrazione semplice. Pola-rizzazione per doppia rifrazione Pinzette e tormalina, prisma di Nicol, rotazione del piano di polarizzazione (saccarimetro). Geometria deserittiva, ore 2 per settimana. Rappresentazione della sfera, dei suoi piani tangenti e delle sezioni con piani proiettanti ed obliqui. Costruzione della separatrice e deli' ombra portata dalla sfera per illuminazione parallela e centrale. Rappresentazione della superficie di rotazione coli’asse normale ad un piano di proiezione; piani tangenti e sezioni piane di queste superficie. Gli elementi della proiezione assonometrica ortogonale e della prospettiva, in quanto occorrono alla rappresentazione di oggetti a superficie piane, dati per mezzo delle loro proiezioni ortogonali. Ripeti/.ione e completamento dei capitoli della geometria descrittiva gia pertrattati, per mezzo di problemi istruttivi e complessi, riferiti ad applicazioni pratiche. Bievi esercizi di casa di settimana in settimana. Storia naturale, ore 3 per settimana. I semestre. Mineralogien Studio dei minerali piu importanti quanto alle loro forme cristallografiche, ai loro caratteri fisici e chimici, alla loro formazione e trasformazione ed alle relazioni istruttive a seconda di un sistema, perö con esclusione di tntte le forme rare e di quelle che non sono alla portata degli scolari. Le rocce piü comuni. II semestre. Geologia: La terra come cor|>o cosmico. Le sin-gole parti della terra (atmosfera, idrosfera, litosfera). Gli elementi esogeni ed endogeni che determinano la formazione e la lenta trasformazione della crosta terrestie (geologia dinamica). Le epoche geologiche con riguardo alle trasformazioni av-venute nel mondo animale e vegetale nel corso dello sviluppo della terra (geologia storica). Rapporti della geologia colla vita pratica (miniere, sorgenti, petrolio ecc.). Rellezze naturali della patria. Disegno a mano, 3 ore per settimana. Continuazione del disegno di figura a pieno effetto tanto dal gesso che dallo stampo. Gruppi di natura morta. Schizzi in tutti i rami della materia pertrattata. MATERIE LIBERE. Stenografia, soltanto per allievi dalla classe qnarta in su, in tre corsi. Corso I, due ore per settimana. Segni stenografici ed unione di essi per la formazione delle parole. Abbreviazione delle parole. — Sigle. Corso II, dne ore per settimana. Abbreviazione logica: ti) Abbreviazione radicale; b) Ab-breviazione formale; c) Abbreviazione mista. — Sigle parlamentati. — Frasi avverbiali. — Esercizi piatici Corso III, due ore per settimana. Esercizi di perfezionamento. Testo: Manuale ili stenogratia secondo il sistema di Gabels-berger, applicato alla lingua italiana da Enrico Noe. Ginnastica, due ore settimanali per le classi superiori. L’ istruzione fu impartita secondo il piano d’insegna-mento della ginnastica, cmanato coH'ordinanza ministe-riale del 27 giugno 191 1. N 25681. SUDDIVISIONE delle ore obbligatorie nelle singole classi. M ATERIE C L A S S E e« a s I n 1 «I 1 iv 1 v VI 1 VII cn Religione cattolica 2 2 2 2 2 2 1 13 „ ebraica 1 1 1 1 1 1 1 ,7 l.ingua ituliana 4 4 4 4 3 3 4 26 j tedesca 6 5 4 4 3 3 3 28 „ francese — — — 3 3 8’ 9 Geografi» ( 2 2 2 2 1 1 10 Sturia ^ 2 2 2 2 3 2 /3 IG Matematica 3 3 3 4 4 Is.4 ir s. 3 5 26 (_>r.) Disegno geometrico (geom. deserittiva) — 2 ■2 3 3 3 2 15 Fisica ..... — — 3 2 — 4 4 13 Storia naturale . . 2 3 \ 2 I 8. 2 lis.3 3 12 (13) Chiinica .... . — — — ‘ 3 3 2 — 8 Disegno a mano . 4 4 4 3 3 2 3 23 Calligralia .... 1 1 Ginna'tica I-V 2 2 2 2 — 8 Somnia per i cattolici . 28 28 28 31 30 31 ! 31 207 Somm:i per gl’ israelili . 27 27 27 30 29 0 co 30 I 200 Materie libere: lCsercizi (li cliiinica nualitica per le classi V, VI e VII, dne ore settimanali. Stunogralia (per allievi dalla quarta in su), 3 corsi con due ore settimanali. Ginnastioa, due ore settimanali per le classi V, VI e VIL LIBRI Dl TESTO USATI NELL’ANNO SCOLASTICO 1912-1913. (Perl’anno 1913-1914 vedi 1'annotazione alla fine di questo capitolo), Religione cattolica. Classe I: Catechismo grande d e 11 a religione cattolica. Ed. Monaitni, Trento, 1899-1906 Classe II: Catechismo grande della religione cattolica, coine nella classe 1; Valeria.no Monti, Oompendio di liturgia cattolica. Ed. Pichler. Vienna 1912. Classe III: Valeriano Monti, Compendio di liturgia cat- tolica, coine nella classe II. Storia sacra dell’antico e nuovo Te-stamento di Giov.mni Panholzer, i. r. dispensa di libri scolastici, Vienna 1908. Classe IV: Storia sacra deli’ antico e nuovo Testamento, come nella classe III. Classe V o VI : F. G. Schoupfe, Breve corso di religione. Ed. degli Artigianelli, Torino, 1906. ('lasse VII: Fr. Zieger, Compendio di storia ecclesiastica. Ed. Monauni, Trento, 1909. Lingua italiana. Classe I: Nuovo libro di letture italiane, p. I. ed. Schimpff, Trieste, 1907; Curto dutt. G., Qrammatica della lingua italiana. ediz. II-VI Vram, Trieste, 1903-1910. Classe II: Nuovo libro di letture italiane, p II, ed Schimpff, Trieste, 1907 ; Curto dolt G., Grammatica della lingua italiana, come nelle classe 1. Classo III: Nuovo libro di letture italiane, p. III, ed. Schimpff, Trieste, 1907; Curto dott. G., Grammatica della lingua italiana come nelle classi I e III. Classe IV: Nuovo libro di letture italiane, p. IV, ediz. Schimpff, Trieste, 1909 ; Curto dott. G., Grammatica della lingua italiana, come nelle classi II e III ; Manzoni, Promessi sposi, Hoepli, Milano, 1900. Classe V : Antologia di poesie e prose italiane, p. IV e III, ediz. II, Chiopris, Trieste-Fiume, 1891 : Ariosto, Orlando Furioso, ediz. scol.: Tasso, La Gerusalemme liberata, ediz. scol. Classo VI: Antologia di poesie e prose italiane, p. II e III, ediz. II. Chiopris, Trieste - Fiume, 1903 ; Dante, La Divina Commedia, ed. Barbera, Firenze, 1903. Classe VII: Antologia di poesie e prose italiane, p. I e II, ediz. II, Chiopris, Trieste-Fiume, [891. — Dante, La Divina Commedia, come nella VI. Lingua tedesca. Classe I o II: Defant G., Corso di lingua tedesca, p. I, soltanto ediz. III, Monauni, Trento, 1902. Classo III: Defant G., Corso di lingua tedesca, p. I, come nelle classi I e II; Defant G., Corso di lingua tedesca, p. II, soltanto edizione II, Monauni, Trento, [906; Cr. v. Schmid Hundert kurze Erzählungen, Oldenbourg, München. Classo IV: Defant G, Corso di lingua tedesca, p. II, come nella classe ITI; Grimms Märchen, ausgewählt vom Hamburger Jugendschriften Ausschuss, A. Jansen, Hamburg, 1907. Classo V : Defant G., Corso di lingua tedesca, p. II, come nelle classi III e IV ; Noe E., Antologia tedesca, p. I, soltanto ediz. IV, Münz, Vienna 1905. Classo VI : Kummer Dr. K., Deutsche Schulgrammatilc, ediz. VI, Tempsky, Vienna, 1906; Noč E., Antologia tedesca, p. II, come nella classe V ; Noe E., Antologia tedesca, p. II, ediz. IV, Münz, Vienna, 1906 ; Goethe, Faust (1) ed. scol. Graeser. Classe VII: Dr. K. Kummer, Deutsche Schulgrammatik, come nella classe VI; Noe E., Antologia tedesca, p. II, come nella classe VI; Come libri ausiliari: Goethe Faust (I) ed. scol. Graeser. Lingua francese. Classe V.- Zatelli D., Corso di lingua francese, p. I., sol-tanto edi/. III, Grandi e Comp., Rovereto, 1903 ; testo ausiliario ; Ch. Lebaigue. Morceaux choisis de litterature fran^aise, classe de cinquieme. Ed. XIII, Paris, Belin Freres, 1909, Classi VI-VII: HerrigL. La France littcraire“ (Edition abregee) ed. Tempsky, Vienna 1911 ; „Zatelli D, Corso di lingua francese p. II, ed. II Sottochiesa Rovereto 1901. Geografia. Classo I; Gratzer Dr. C.. Testo di geografia per le scuole medie, p I., ed. Monauni, Trento. 1905 ; Kozentt B. Stenta l)r. M., Atlanle geografico ad uso delle scuole medie, ediz Holzel, Vienna 1904. Classe II: Testo di geografia per le scuole medie del Dott. Carlo Gratzer p. II. ed. Monauni, Trento 1909 ; Kozenn-Stenta, Atlante geografico, come nelle classi I e II. ('lasse III : Morteani L., Compendio di geografia per la terza classe delle scuole medie, ed. II, Schimpff, Trieste 1908; Kozenu-Stenta. Atlante geografico, come nelle classi I e II. Classe IV : Gratzer Dr. C., Testo di geografia per le scuole medie, p. II e III, ed. Monanni, Trento; Kozemi-Steuta, Atlante geogrefico, come nelle classi I e III. ('lasse \: Kosenn-Steuta, Atlante geografico, come nelle classi I-IV. Classe VI : Zeehe, Manuale di storia parte II. Classo VII: dott. C. Gratzer, Compendio di storia e geografia, M. A. U. Storia. ('lasse I: Mayer F. Manuale di Storia per le classi infer. delle scuole medie, p. i, ed. Tempsky, Vienna e Praga 1898; Putzger F. IV., Historischer Schulatlas, ed. XI-XXIX, Pichler Wien, i889*!907. Classe II: Mayer F., Manuale di Storia, p. II, ed. Temsky, Vienna e Pr.iga, 1897 ; Putzger, Historischer Schulatlas, come nella classe seconda. Classe III: Mayer F., Manuale di Storia, p. II, como nella II, e p. III ed Tempsky, Vienna e Praga, 1895 ; Putzger, Historischer Schulatlas, come nelle qlassi I-1I, Classe IV: Mayer F, Manuale di Storia, p. III, come nella classe III, e Zeehe A., Manuale di storia antica, ed. Monauni, Trento, 1906; Putsger, Historischer Schulatlas, come nelle classi I e II. Classo V: Zeehe A., Manuale di storia universale per i gin-nasi superiori, vol. II, ed. Loescher e Tempsky, Torino e Praga, 1887; Putsger, Historischer Schulatlas, come nelle classi I-1V. Matematica. Classi I o II: Wallenlin dott. F., Manuale di aritmetica per la prima e la seconda classe delle scuole medie, ediz. Monauni, Trento, 1896. Classo III: Wallenlin Dott. F., Manuale di aritmetica per la terza e quarta classe delle scuole medie, ediz. Monauni, Trento, 1892. Classo IV: Wallenlin dott. F., Trattato tli aritmetica per le classi superiori dei ginnasi e delle scuole reali, ed. Monauni, Trento, 1895; Postet Fr., Raccolta di quesiti di esercizio, ediz., Monauni, Trento, 1895 ; Močnik Dott. F., Trattato di geometria, ed. Dase, Trieste, 1S9I. Classi II o IV: Siroti A., Elementi di geometria, ediz, II, Holder, Vienna, 1903. Classo V c VII: Wallenlin Dott. F., Trattato di aritmetica e Postei Fr., Raccolta di quesiti, comc nella classe IV; Močnik Dott. F., Trattato di geometria come nella IV. Disegno geometrico e geometria deserittiva. Classi V-VII: Menger O., Elementi di geometria deserittiva, ed. Holder, Vienna, 1888. Storia naturale. Classi I-II: Pokorny dott. A., Storia naturale del regno animale, ed. Loescher, Torino e Vienna, 1902; Pokorny dott. A. Camel T., Storia illustrata del regno vegetale, ed. V-VIII, Loe scher, Torino e Vienna, 1891-1908 e nella classe I: Elementi di storia naturale delle piante, del dott. Beck de Mannagetta, tradotto da R. Solla, Holder, Vienna, 191t. Classe V : Burgerstein dutt. A., Elementi di botanica, ed. II. Holder, Vienna 1909. Classe VI : Dott. Gruber, Elementi di zoologia ed. Tempsky, Vienna e Praga, [896. Classe VII: Hochsietter c Bisc/iing. Elementi di mineralogia e geologia. Chimica. Classe IV: Fiumi G., Elementi di chimica e mineralogia, ediz. I e II, Grigoletti, Rovereto 1900, e Monauni, Trento 1904. Classe V: Fiumi G., Trattato di chimica, ed. IITII, Rovereto 1894, Monauni, Trento 1905. CAMBIAMENTI NEI LIBRI Dl TESTO PER L’ANNO SCOL. 1913-1914. Nella conferenza tenutasi il giorno 23 maggio 1913 il corpo insegnante proponeva e 1' Eccelsa i. r. Luogotenenza con decr. VII 4-77/13 d d. 16 giugno 1913 approvava i seguenti cambia-menti uei libri di testo per 1’anno scolaslico 1913-1914: 1) Storia. Viene proposto per la classe VI il 111 volume dello Zeelie nella traduzione di Conci (Monauni, Trento) e per le altre classi superiori pure i manuali dello Zeehe. 2) Geometria descrittiva. E proposto per la IV chisse 1’ „Avviamento allo studio della geometria descrittiva* del prof. Cesare Coriselli (Monauni, Trento). 3) Storia naturale, zoologia £ proposto per le due prime classi il testo : „Linee fondamentali del regno animale* del dott. A. Nalepa (traduzione del dott. Solla). COMPONIMENTI D’ITALIANO Classe V a. i. „II perder tempo a clii piü sa piü spiace“ (dom.) — 2. L’ assalto al forno delle grucce (scol.) — 3. Quali dotti in ge-nere diedero al popolo romano il dominio del mondo (scol.) — 4 Tratti piü manifesti della civiltä d'im popolo, nella vita pub-blica (dom.) — 5. La conversione deli’ Innomiuato (scol.) — 6. Dello svolgimento della poesia epico-romanzesca, in ltalia, fino all’Ariosto (dom.) -- 7. Dell’importanza ehe l educazione del-1’ animo vada di conserva con quella del corpo (scol.) — 8. Le scienze in aiuto deli'industria (dom.) — 9. Amor di madre, racconto, (scol.) — 10. Perclie il libro della natura si possa dire il piü utile e difficile ad uti tempo. Prof. Dell’Antonio. Classe V b. 1. ,Le donne, i cavalier, 1’ armi, gli amori“ nel poema del Boiardo (scol.) — 2. II poverello d’Assisi (dom.) — 3. ,Clie fai? non sai la novella? morta e la donna tua ch’ era si bella“. La canzone del sogno (scol.) — 4. Virtü vince morte. La bontä circonfonde la memoria d’ un uomo con un’aureola d’ immortalitä (dom.) — 5. — Maghi, incantesimi e stregonerie nel poema dell'Ariosto (scol.) — 6 Nessun altro studio pu6 con tanta lar-glie/.za essercitare la facoltk deli' osservazione, quanto lo studio delle scienze naturali (scol.) — 7. L’ imitazione classica e carat-teristica di rinascenza nell’ arte italiana del quattrocento (dom.) — 8. Felici son dd stimare coloro a cui fu dato compiere cose degne d’essere seritte o seriver cose degne d’esser lette, ma fe-licissimi quelli cui fu dato far 1’una cosa e 1’ altra. Plinio (scol.) — 9. L’ Orlando ed il Goffiedo (dom.) — 10 „O uomo dalle „tasche chiuse, nessuno | fara mai milla per renderti ser-„vigio | Una mano lava 1’attra e se vuoi ricevere j bisogna ehe ,tu dia“. Goethe (scol.) Prof. L. Farolfi. C lasse VI. i. Dimostrate con riflessioni e con esempi storici fino a ehe punto e vera la massima di La Rochefoucauld: „La fortuna e il capriccio governano il mondo“ (scol.) — 2. Impoi tanza degli ordini monastici per la coltura nell’epoca della trasmigra-zione dei popoli (scol.) — 3. Vantaggi e danili deli’emigrazione (dom.) — 4. Descrivete la lotta interna d’ un uoino, il quäle avendo perduto tutte le sue ricchezze in 1111 grande disastro, dovesse ri-nunciare alla vita comoda e ai godimenti intellettuali, per in-cominciare una vita piena di sacrifizi e forse d' umiliazioni (scol.) — 5. „U avaro“ del Goldoni (dom.) — 6. Quäle avvenimento storico vi ha maggiormente colpiti (scol.) — 7. L.’ osservazione della natura (scol) — 8. Perirono piu stati per aver violato i costumi ehe le leggi. (Monlesquien) (dom.) — 9 II Parini e la satira (scol.) — 10. L’opinione pubblica (scol.) — 11. Dal Cam-pidoglio alla rupe Tarpea non v’ e ehe un passo (dom) — 12. Caratteii e passioni nel .Nibelungenlied“. Prof. A. Palin. Classe VII. 1. La forza deli’ idealismo nella storia deli’ individuo e delle nazioni (scol.) — 2. Laocoonte nella mitologia, nell’ arte e nella critica (dom.) — 3. Sviluppo ideologico dei „Sepolcri* (scol.) — 4. Romaticismo (scol.) — 5. Caratteri dell’„ Adelchi* (dom.) — 6. La civiltä ^ una terribile pianta che non vegeta e non fiorisee se non e inaffiata di lagrime e di sangue. Graf (scol.) — 7. La maggioranza e la minoranza nella storia (scol) — 8. A certi intervalli della storia sembra fatalmente necessario che un uomo muoia per un’idea. A. Panzini, (dom.) — 9. La let-teratura e la gran voce sociale (scol.) — 10 La potenza della parola (dom.) — 11. „Alle fonti del Clitumno“ (scol.) Prof. A. Palin. RAüGUAüLl STATISTICI. i. Numero. Alla line del 1911 —1912 C L A S S K Somma la \c [| n II h Il<- 11) a lil b IV a 0 V a V/, VI Vil 31 49 3 52 48 1 3 5 47 34 46 1 3 h 50 29 31 26 27 29 29 21 — 18 — 310 Al principio del 1912-1913 Entrati durnnte 1’ anno 33 33 3° 3" 33 33 34 33 1 34 5 28 1 29 29 5 2 19 3 1 28 28 28 I 29 24 24 1 1 21 1 24 22 22 2(t 46. 6 Inscritti quindi in tutto 47 4i 3 3 6 41 5° 48 5 34 6 1 26 1 24 26 467 Di qucsti sono : a) Scolari nuovi: promossi .... ripetenti .... b) deli’ Istituto : ripetenti .... 1 3' 1 6 2 1 26 1 3 27 1 3 28 1 4 I 23 1 3 2(> 1 2 19 2 i 2 2 1 8 ‘1 18 18 7 19 17' 18 258 20 Uscirono d uran te 1’ runo - 1 33 33 2 32 32 3 2 2t 42 Rimasero alla fine deli’ anno pubblici . ... privati ..... 45 27 33 33 21 23 23 425 Somma . . . 4; 41 45 27 27 26 21 24 425 2. Luogo di nascita. Trieste e territorio .... 34 40 41 2.5 2(1 26 27 25 22 19 14 19 M 13 345 8 2 7 1 4 2 4 5 4 i) (> 2 (» 4 Ol Gorizia- Gradišča 1 1 2 1 1 2 — 2 — — 1 1 5 17 Dal maži a 3 3 — 1 — — I 1 1 — 1 — — — 11 Altre province della mn- narcliia 1 — — 4 — 1 — 1 — — — — — 2 9 Estero (compr. Ungheria) . 5 1 — 1 — 3 2 ” 4 3 2 1 2 24 Somma . . . 52 47 5o 33 3" 33 31 31 29 29 24 24 22 26 467 3 Lingua fa m igli are. Italiana s - 47 50 33 30 33 34 34 29 29 24 24 22 25 466 Tedesca • — — — — — __ — Croala . ... -■ — — — — — Boema ... -- — — — — - - — — —- — Francese . — — — — — — — — 1 I Inglese . . r . — — — — — — — — _ — — — Spagnola ... . . So 111 m n . . . 52 47 5" 33 3° 33 H 34 29 29 24 24 22 2 0 467 4. Religione. Cattolica................ Greco*orientale . Serbo-ortodossa . . Evangel. ili conf. clvct. Israelitica............. Senza confessione . . Somma . 5. Etä. Di anni 11 » 12 13 » »4 15 10 17 „ 18 » 19 20 21 C L A S S E I a 50 I/. 47 Somma . <> Domicilio dei genitori. Trieste . Altrove Somma . 7. Classificazione. tf) alla fme deli’ anno scol. 1912 1913, vennero di-chiaiati : eminenlemente idonei idonei.................... in compiesso idonei . . non idonci.............. Ammessi ad nn esnme di ri parnzione................. Non furono classsificati . . Somma . />) Completamento deila classificazione dell’ anno sco lastico 19111912 : Ammessi all’ csamc di ripa razione . ........... 1! — 5* 47 I c 48 52 47 5° 48 52 47 5l Corrisposero.................. Non corrisposero o non com-parvero ...................... 5| 37 30 4j S 2 17 4' 45 [In II/- 30 3 j 29 31 3.; 30 III Ul n b 34 34 4 '4 8| 8 7 33 27 29 27 3' 33 34 32 34 34 34 28 33 32 IV IV b Vn Vb VI VII 29 2I1 241 2.| 25 29 24 2| 2Ö 7 10 8 12 4 29 29 28 29 25 4 29 24 23 1 i(. 6 24 24 5 3 2Ü 2 3 3 2 fi 28 1 17: 3 2( I > 3 1 18 Somma 451 3 9 4 467 23 18 24 48 7<> 72 04 60 55 44 29 10 () 467 42S 39 467 295 47 32 6 425 iS C I, A S IC Io 1*1 I € II <7 II b LI r ! III n III b IV n IV b V „ V l. VI VII Somma Accordnto l’esamc supplet. — 3 — 2 2 — — — 2 - 2\ — 3 - 14 Corrisposero i ■ 1 1 — — 2 — I — 3 — 9 Non corrisposero .... — — — — — — — — — Non comparvero .... — 2 I 1 — — — — ■ ~ 1 5 Quindi il risultato finale per 1' anno 1911 1912 fc il seguente: Eminentemente idonei . . I s 2 I 1 2 1 1 14 Idonci 22 20 23 19 «9 — '7 14 19 2c 18 — 19 — 210 In complesso idonei . . . s 8 3 8 7 — 8 8 7 I — — 55 Non idonei 4 3 4 1 3 — 1 4 2 <> 1 — 29 Non classificati — 2 — 1 1 — — — — — 1 — — 5 Somma . . . 3' 31 35 29 32 — 26 27 29 29 21 20 - 313 8. Tasse. Alla line del 1 semestre trano : Paganti ‘5 8 12 9 6 7 8 5 7 7 5 14 7 10 120 Esentati della meta . . . 3 — 5 2 1 3 1 4 1 3 3° Esentati 3» 3<> 38 *9 22 25 23 28 iS 21 10 Io 12 •5 317 Totale 52 47 50 33 30 33 34 34 29 29 24 24 22 26 4O7 Alla fine del 11 sein, erano : Paganti 15 7 10 11 9 7 lS 4 7 8 4 12 10 9 121 28 Esentati della meiä . . . 3 3 4 2 1 3 1 3 1 3 1 2 lh Esentati 34 37 40 iS ‘9 25 23 2y »9 20 >7 11 10 318 Totale . . 52 47 5° 33 30 33 34 34 29 29 24 24 22 2(1 467 Importo pagato : nel I semestre corone 495 28 s 360 345 210 225 285 165 270 225 '95 420 255 315 40 so nel II semestre corone 495 255 300 390 300 225 285 '35 255 255 it>5 375 330 285 4050 Totale . . . 990 570 660 735 510 450 570 300 525 .j8o 360 795 585 Ooo 8100 La tassa d' iscrizione a cor. 4 ammonto a cor 2ü8 188 20( 8 8 24 i() 24 8 3 — 12 699 La tassa per la biblioteca degli scolari a cor. 1 ammonto a cor 5 2 47 50 33 30 33 34 34 29 29 24 24 22 20 467 La tassa duplicati a cor. 2 ammonto n cor — — 2 — 2 2 — — — _r. — — <> 9. Materie libere. Stenogrofia : I corso (a) 18 3 4 25 1 corso [b — — — — — — 20 — — -- ... 20 11 _ — — — — — — — — m — 3 32 m • - 7 1 8 Chimica analiiica: 1 corso a, 4 s cS — 12 11 corso b — — — — — — — — — — — 8 l’iro a segno : I corso . . — »4 — 14 II corso . . — — — — — ~ 13 13 Ginnaglica 19 21 M 4 S« io. Stipendi. Numero degli stiperuli . . 2 1 276 — 5 Importo totale . . cor. 30t) — 1)10 1272 della civica Scuola Reale superiore di San Giacomo Fondo di soccorso per allievi poveri della civica Scuola Reale superiore di San Giacomo Venne istituito per aiutare con sussidi in danaro e indu-menti alcuni poveri e meritevoli per contegno. diligenza e profitto. 1NTROITI: Civanzo dell’anno precedente.................................cor. 280.20 Dal prof. doti Sajovitz....................................... , 20.— 6/11/12 Dal direttore prof. Crusiz (in memoria Sigon) . 20.— 12/11/12 Dali’ing sup. Giongo (in memoria Crepaz) . „ 10.— 12/11/12 Dal prof Zamperlo................................. „ 20 — 13/11/12 Dalla Cassa di Risparmio triestina ... „ 500.— 29/1/13 Dal direttore e dai docenti deli'Ist'iuto (in morte deli’ assessore dott. Rozzo) ... „ 50.— 5/3/13 Dalla signora Giongo Iurza (in memoria Ra- doslovich)......................................... „ 15.— 28/4/13 Residuo gita delle classi Til b e IV b . . , 4.— 5/6/13 Dalla signora Giongo-Jurza (in memoria Gastner)........................................... „ 10.— Totale cor. 929 20 E S I TI : Per sussidi in denaro........................................cor. 56.20 „ vestiti e scarpe.......................................... „ 698.90 „ mezzi didattici........................................... „ 40.97 Civanzo a pareggio............................................ „ 133.13 Totale cor. 929.20 La Direzione ringrazia vivamente tutti i generosi oblatori che vollero cooperare in qualsiasi modo allo scopo benefico del-1’ istituzione AUMENTO DELLE COLLEZIONI SCIENTIFICHE 1. liiblioteca doi Profossori. Custode: Prof. A. Valin. ACQUISTI: Amitucci. „La Fonte della Divina commedia“ I, II, Bologna 1980 — Annuario scientifico vol 48 (1911) — Attualitä scienti-fiche vol. 1, 4, 5, 6, 8, ir, 12 — Bibi, scientifica XII, XVII, XXXVIII, XLV — lienco, Tiieste“, Trieste [910 — Calayrosso, „Studi scolastici1, Milano 1910 — Cassani, „Stereometria e sezioni coniche“, Firenze 1908, „Complementi d’algebra“, Firenze 1908 — Croce, „La Critica“, vol. III, Bari 1912 — D’Ancona, „Manuale della letteratura italiana“ II, Firenze 1909 — Ferrero, ,Grandezza e decadenza di Roma“, I/V, Milano 1906-09 — Fer-rini, ,'L’ecnologia del calore“, Milano 1912 — Find, „Temi“ I, II, Palermo 1889 -- Gabel/i, , Giovanni Prati“, Milano 1912 — Gelli, „Codice cavalleresco“. Milano 1910 — Ghersi, „Ricettario industriale“, Hoepli 1912 — Gibson, „Idee scientifiche", Milano 1912 — Gr ätz, „Elettricitä“, Milano 1910 — Liichenbach, „Mondo antico", Bergamo 1910 — Lommel, „Experimental-Physik“, Lipsia 190S — Mttrrell, „Materia e moto“, Bologna 1910 — Marenzeller, .Normalien für Gymnasien“, Vienna 1908; „Normalien fiir Realschulen“ I 1; „Normalien für Realschulen“ II 2 — Mosso, , Prei-storia“ I, Milano I908 — Molinari, „Chimica inorganica* I, II ; 1/2 Milano 1912 — Monaci, „Crestomazia italiana dei primi se-coli Cittä di Castello 1912 — (h/walti, „Come si studiano i corpi“, Torino 1909; „Come s’impara la chimica“, Torino 1908 — Paulsen, „Introduzione alla filosofia“, Bologna 1912 — Feano, „Principi di geometria“, Torino 1905 - - Peri, „Elementi di geo-metria descrittiva" (Testo e atlante) — Premoli, , Vocabolario nomenclatore", vol. II, Milano, 1911-12 — Righi, „L’Otlica“, Bologna 1910; „Fenomeno di Zeemann“, Bologna 1910 — Sanders »Deutsches Wörterbuch“ I, II, 1/2 Berlino 1908 — Schubert, „Samlung“ I-XXXVIU, Lipsia 1912 — Serret, ,Trigonomettia piana e sferica", Milano 1906 — Tereo, Stereoscopio“, Milano 1898; „SulPallungamento d'una scintilla.“, Milano 1900— „L’in-t^rferenza di onde sonore“, Milano 1900 — Vertun, „Come devo comportarmi*, Milano 1912 — Weber-Wellstein, , Encyklopädie der Elementar-Matheinatik*. 3.a ed., Leipzig 1909. 2 Itiblioteca (legli scolari. Custode : Ubaldo Lazzarini A) DONI: Dal Municipio di Trieste: Aubel E., «Nicolö Tommaseo», poeta, Gitta di Castello, S. Lapi, 1913. Dal Rev. doll. Ugo Mioni: «II figlio del tulipano d'oro», av-venture, Torino, Artigianelli. 1909. — «Dalla vita odierna», rac-conto illustrato, Genova, Gioventü, 1912. — «I deportati della Siberia«, avventure, Torino, Artigianelli. 1912. — «11 gabbiano fantasma», avventure, Modena, Imm. Concezione, 1908. - «L’in-cendio nei Balcani», avventure illustiate, Genova, Gioventü, 1909. — «L’ereditä di Matira», Trento, Artigianelli, 1909 — «La ca-valcata della morte», Trento. Artigianelli, 1909. — «La Montagna delle Nazioni», Genova, Gioventü, 1910. — «Presso coloro che son rimasti», Modena, Imm, Concezione, 1909. — «Da galeotto a marinaiu», Trento, Artigianelli, 1908. — *11 congresso di Chicago ed altri racconti», Genova, Gioventü. 1907. — «Verso l’A-merica“, Trento, Artigianelli, 1909. — „Mastro Spago al Polo Nord», Trento, Artigianelli, 1909. — „II segreto della mummia“, Genova, Gioventü, 1912. Dal prof. Gino Farolfi: Bousserard R., «II tesoro dei re Cafri, Bosisio Soci, 1898. — Foscolo Ugo, „Le ultime lettere di Jacopo Ortis», Milano, Guigoni, 1877 Dagli allievi: Aimard A. «I pirati della prateria», Firenze, Salani, 1903, (Fragiacomo II a). — Albini Bi si Sofia, rUna ni-diata“ 3.a ediz., Firenze, Bemporad, 1902, (Perovich III b). — Andersen H, „Märchen“, X Au fl , Leipzig, Oehmigke, 1907, (Fragiacomo II a). - Baeeini lda, „Ntiovi racconti“, S.a impress., Firenze, Le Monnier, 1892, (N. N. III a). — Balzac 0., „La fata c!e 11 e perle“ Napoli, Paitenopea. s. a, (Leghissa II b), — Bocci D., „Moralita ed educazione“, racconti tratti dalle letter. straniere, Torino, Petrini, 1877. (Mondolo III b). — Bonomelli A., „Tre mesi al di la delle Alpi*, Milano, Bietti, 1903. (Marcon III a). — Bo-schetti Pia, „Pinocchietto esploratore“, Milano, Bietti, 1911. (Goren/. II a). - Capuana L., „0’ era una volta“, Firenze, Bemporad, 1903. (Mondolo III b). — Causa G., „La fata risplendente“, rac-conto fantastico, Firenze, Salani, 1907. (Camerino I a). — Chieri-richetti M., c Pinocchietto poliziotto», Milano, Bietti, 1910 (Pas-salacqua III b). — Chierichetti M., „La notte di Natale“, Milano, Bietti. 1903. (Scarpa III b). -- Cornaglia J'.. „I misteri del Sahala“, Torino, Speirani, 1904. (Angelini de II a) — Futa Nix, «L’ I10 scritto io», con ill. di A. della Valle, Genova, Donath, 1907. (Tozzi Illb). — Fminatn -I., „Poesie“, Milano, Carrara, 1910. (Mondolo III b). — Oiaccone VI., ,,L’ultimo dei Mori), Firenze, Salani, 1910 (Petronio II b). — Gianella H., „Mandrin“, Genova, Donath, 1908. (N. N. III b). — Gentile Vertun. A., „Tino di Val-fredda“, Milano, Solmi, 1910. — Goldoni C, «Commedie», Venezia, Grimaldo, 1860, voll. XLI-XLVI (Mondolo Illb). — Latiria A., „Dal Sud al Nord", romanzo per fanciulli, Milano, Streglio, 1900 (Camerino I a) -- Lioy P., „Lo studio della storia naturale", 2.a ediz., Firenze, Le Monnier, 1852. (Mondolo Illb). — Martiuengo It., «Cristoforo Colombo», Milano, Editoriale s. a. (Mondolo lil b). — Mioni avv. Carlo, „Ave patria!“, Torino, Ar-tigianelli, 1907. (Caropresi III a). — Mioni U., „Gli schiavi bian-chi“, avventure, Rocca S. Casciano, Cappelli, 1907. (Scarpa III a). — „II Buddha di Delhi", avv. indiane, Brescia, Queriniana, 1910. (Pitacco Ijl b) — «La sfinge africaiva», avventure, Brescia, Gm-riniana, 1912 (Pitacco Illb). — „II vascello fantasma“, avventure, Modena, Arcivescovile, 1908. (Fragiacomo II a). — „II giro del mondo in 24 ore'1, avventure, Torino, Speirani, 1904. (Petronio II b). — Morice T, ,1 naufraghi e a 1 tri tempi*, Firenze, Le Monnier, X908. (Caropresi III a). — N. N., „La morte dello zio Tom“, Milano, Bietti, Igio. (Mondolo III b). Perodi K., „Le novelle della nonna" fiabe fantastiche. Firenze, Salani, 1909. (Camerino I a). — Piccioni A., „Saltapicchio e Lumachino“, rac-conto umoristico, 3.a rist, Torino, 1’aravia, 1909. (Camerino l a). — • Provaglio E, „Nel mondo dei nani“, Firenze, Salani, 1911. (II). — ltomero G., Gli scorridori del mare“, romanzo, Genova, Donath, 1900. (Winkler III b). — Salcjari K., „I misteri della Iungla nera", Genova, Donath, 1901. (Fragiacomo II a). — „II figiio del corsaro rosso“, Genova, Donatt, 1907. (Perathoner III b). — „II fiore delie perle“, racconto, Genova, Donatt, 1904 (N. N. 111 b) — „II corsaro nero“, Genova, Donatt, 1907. (N. N. III b). „II tesoro del presidente del Paraguay“, Firenze, liemporad, 1908. (Pirona II b). — „La riconquista del Mompracem“, Firenze, Bem-porad, 1908. (Mazzon III b). — Sassi E., „L’idolo della famiglia“, Firenze, Le Monnier, 1893 (Scarpa III b). — Verne G., „II giro del mondo in 80 giorni, Milano, Editoriale, 1911. (Fuci III a). — Wagner E., „Märchen aus 1001 Nacht“, XII Aufl. Leipzig, Oeh migke, 1892. (Fragiacomo II a). — IVyss R., „11 Robinson sviz-zero“, Firenze, Salani, 1892. (Fragiacomo II a) B) ACQUJSTl : Alfieri V., „Vita scritta da esso“, 3.a ediz., Firenze, Le Monnier, 1910. „Tragedie scelte“ da M. Scherillo, Milano, Hoepli, 1912 — Andersen H C., „Novelle“, trad. da G. Fanciulli, Firenze, Bemporad, 1910 — Anfusso C, „La terra e i suoi segreti“, Milano, Vallardi, 1910 (Bibi pop. di coltura). — Baccioni G. II., „Gli alimenti e le loro falsificazioni“, Milano, Vallardi, 1913 (Bibi. pop. di coltura) — Baila E, „Microbii, malattie in-fettive e disinfezioni“, Milano, Vallardi, 1913. (Bibi prop. di colt ). — Barzini L,, „La metä del mondo vista da un’automobile“, 3.a ediz., Milano, Hoepli, 19IO. — Barvili A. G., „I tre capolavori giovanili“, 2.a ediz., Milano, Treves, 1909. •— „Santa Cecilia“, ro-manzo, Milano. Treves, 1905. — Bassi E, Martini R., „Disegno storico della vita e cultura greca", Milano, Hoepli, igio, — Be-nedetli de A., „Verso la meta“, ediz., 10. migi., Torino, Paravia, 1912. — Boceaccio G., „Novelle scelte“, dal Decamerone a cura di R, Fornaciari, Firenze, Šansoni, 191 1. — Branchi cap. E., „La nave e la navigazione“, Milano. Vallardi, 1913. (Bibi. pop. di coltura) — Brucchetti dot/. G., „Gii accumulatori elettrici“, Milano, Vallardi, 1913. (Bibi. pop. di coltura) — Brunetiere Fr, «Manuel de la litterature franpaise»! 2.e edition, Paris, Dclagrave, 1899. — Bruni A, „Elvino“, esempi e prccetti per i figli del po-polo, Milano, Hepli, 1913. — Bulwcr L. E, „Les demiers jours de Pompei“, Paris, Nelson, 1912. — Calleri R, „Uccelli di bosco“, racconti per la gioventü, Torino, Paravia, 1910. — Cappelli E ed E Lessing, „Raccont ni e favole'1, "j.w rist.. Torino, Parav a, 1910 — Capuana L, „Gli americani di Rabbato“, ill. da Aleardo Fer/i, Milano, Remo Sandron. 1912. — Carlyle 7’, „Gli eroi“, trad. e note di M. Pczz^-Pascolato con prefaz. di E. Nencioni, 4 a ediz., Firenze, Barbera, 1912. — „Lavora, non disperarti“, brani scelti dalle opere; tiad ital. a cura di V. Morali, Torino, Bocca, 1912 — Cecchi E, «La poesia di Gr. Pascoli», Napoü, Ricciardi, 1912. — Ceruti G., „La Carta“, Milano, Vallardi, 1913. (Bibi, pop di coltnra) — Cioci A., „Menelicclie“, avventure d’un moretto, l*'i-renze, Bemporad, 1907. — Compagni D., „La Cronica delle cose occorrenti ai tempi suoi‘, ediz scol. a cura di I. dal Lungo, Firenze, Le Monnier, 1908. — Conti G., „Una villeggiatura in Toscana“, Firenze, Bemporad, 1904. — Crescentini L., ,L’areoplano®, Milano, Vallardi, 1913. (Bibi. pop. di coltura). — Curatolo G., „La ceramica nella storia del 1 ’ arte e nell’ industria, Milano, Vallardi, 1913. (Bibi. pop. di coltnra). — Daudet Alph, „Lettres de 111011 moulin et contes du Lundi'“, Bielefeld u. Leipzig, Klasing, 1912. ,,Tartarin de Tarascon“, Paris, Fiammarion, 1912. — „Tartarin sur les Alpes“, Paris, Fiammarion, 1912. — 1)’ Azeglio M., „Nicolö de’ Lapi ovvero i Palleschi e i Piagnoni“, Firenze, Salani, 1907. — „I miei ricordi“, Sesto S Giovanni, Modello, 1912 — De Amicis Ed, „Gli amici“, 23.0 migl, Milano, Treves, 1910. — , L idioma gentile“, 57 migl., Milano, Treves, 1912. — „La maestrina degli opreai ", 4 migl . Milano, Treves, 1908. — De Marchi E, „L’eta preziosa“, nuova edi/. popolare, Milano, Treves 1912 — Dickens Ch., „Impressioni d Italia“. Lanciano, Carabba, 1911. — D' Ooidio Fr., „Le correzioni ai Promessi sposi“, Napoli, Pierro, 1912. — De Konnanni, „II legato di Giorgio Bonnewal', Roma, Scotto, 1912, — Donna Paola, „Sempresü“, Verona, Baroni, 1910. 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ACQUISTI: Modello di nonio — Sferomctro — Pendolo secondo Mach — Doppio pendolo secondo Oberbeck — Modello di un propul-sore a elica — Apparecchio per dimostrare la traiettoria della proiezione obliqua — Piezometro secondo Weinhold — Bottiglia di Mariotte — Tubo di Torricelli — Crioforo di Wollanston — Martello ad acqua — Modello di una pompa d’incendio — Termometra a massimo e minimo — Termometro differenziale — Pentola di Papin — Cubo di Leslie — Apparecchio per dimostrare la circolazione deli’ acqua mediante il calore — Anello di Bourdon per la pompa pneumatica — Galvanometro verticale — Istrumentario elettrodinamico — Elettrometro — Elettroscopio con foglie di alluminio — Commutatore — Ruota di Barlow — Spirale per dimostrare 1’ attrazione fra correnti parallele — Roc-chetto d’induzione -- Elemento termo-elettrico — Bottiglia di Leyda — Bussola delle tangenti — 2 Pile Grenet Apparecchio per dimostrare il principio del telefono — Quadro di distribu-buzione tiella corrente con apparecchi di misura e reostati — — Spinterometro — Magnetometro — Molecole magnetiche dimo-strative — • Solenoide dimostrativo — Sgabello elettrico — Tubo di raggi Röntgen con rispettivo schermo di baro-cianuro di platino — Induttore terrestre — 2 aghi magnetici con sostegno — Grande elettrocalamita — Disco di rame per dimostrare le correnti di Foucault — Prisma acromatico con sostegno — Apparecchio per dimostrare gli anelli di Nettuno — Grande recipiente prismatico per 1’esperienze di riflessione e rifrazione della luce. 4. Gabinetto di chimica. Custode: prof. Massek. ACQUISTI: 164 bottiglie e 32 vaselli per i reagenti della chimica ana-littica, con le formole dei singoli reagenti impresse a fuoco sul vetro. — r43 vasi da i kg. per la collezione di chimica orga-nica, successivamente numerati, con la formola ed il nome dei singoli preparati. — 145 preparati organici e 56 anorgatiici. — 40 imbuti di differente diametro. — 16 Serie di bicchieri per reaziotii. — 18 bottiglie per 1’acqua distillata — 1 recipiente da IO 1., con rubinetto, per l’acqua distillata. — 3 imbuti di se-parazione per liquidi. — 18 paia di vetri d’ orologio. — 25 tu-betti di reazione per 1’ arsenico. — 700 provini. — 27 spazzole per i provini. — 16 poggia provini, in legno. — 9 sostegni me-tallici per crogiuoli e bacinelle, ciascuno con 3 anelli di ferro di vario diametro. — 25 reti metalliche. — 8 ßeccucci Bunsen. — 20 spatole. — t8 fiale sistema Erlenmeyer. -• 2 dozzine di pal-loncini di collodio e 2 palloncini di gomma. — 10 morsette. — • 1 dozzina di matite grasse, per scrivere sul vetro. — 1 boccetta d’inchiostro caustico per incidere sul vetro. — 10 pinzette di legno per provini. — 20 pinzette d’ ottone nichelato. — 5 ta-naglie di nichelio, per crogiuoli. — 2.70 kg. di gomma per il gas. — 38 tappi di gomma, di varia grandezza, forati e non forati. — Turaccioli di sughero, assortiti. — 1 foratore da tu-raccioü. — 30 vasi di vetro da 1 kg., 25 vaselli da 300 g. e 25 bottiglie da 1 1 per reagenti. — 2 bottiglie a pipetta. — 35 ma-tracci di differente capacita. — 3 bottiglie di lavatura. — 23 crogiuoli di porcellana di Ber'ino. — 60 bacinelle di vapori/.za-zione, in porcellana di varia grandezza. — 40 fogli di carta di laccamuffa azzurra e rossa. — 20 fogli di carta all’ acetato di piombo. — 100 fogli di carta da filtro. — 1 serie di pesi d’ot-tone. — Diversi fili di platino. — 1 lamina ed 1 capsula di platino. — 1 Acciarino di Döbereiner. con t spugna di platino di riserva. — Appareccliio per dimostrare il principio di Carrc nella fabbricazione del ghiaccio artiticiale. — 1 tavola murale dei pesi atomici, 1913. — 15 sostegni metallici. per imbuti, con 3 anelli di ferro ciascuno, rivestiti di caucciü. — 20 cucchiai di corno. — 1 calaiaita alta 19 cm. - i colle/.ione dei materiali combustibili piu importanti. — 1 collezione dei prodotti secon-dari nella fabbricazione del gas iliuminante. 5. Gftbinett« di Storia natural«. Custode: prof. M. Zamperlo. DONI: Stalattiti e stalagmiti (prof. dott. Augusto Bienenfeld). — Un feto macerato di bue (dott. Teodoro Robba). — Un cervo volante scomposto e due vertebre di orso delle spelonche (Co-ciancich V a) — Tarabuso imbalsamato (sig. Alfredo Gattorno). — Falco peregrino (Bsdnarz V a) — Due paia di corna di ca-moscio (Doff-Sotta II a). — Merlo imbalsamato (Kasteliz III a). — Uno stornello ed un paio di corna di capriolo (Basa-donna III a). ACQUISTI: Occhio ed orecchio (modelli in gesso). — Teschio umaiio con le ossa scomponibili. — Preparato doppio del gatto, del gallo e della testuggine greca. — Sei stadi di sviluppo del gallo domestico. — Scheletro dello slorione del Volga. — Deute molare dell'elefante indiano — Corna di antilope, di renna, di capriolo e di cervo. Imbalsamati: Macaco (Bunder). Urlatrice rossiccia. Mar-motta. Puzzola in lotta con un gallo (gruppo biologico). Formi-chiere didattilo. Rondoni. Diversi cardellini. Cornacchie ehe lot-tano per la divisione della preda (gruppi biologici). Raccolta d’ insetti damiosi agli alberi fruttiferi. Modelli botanici notevolmente ingranditi: Lino Tasso. Pino Giaggiolo. Betulla. Nocciuolo. Quercia. Noce. Fico. Garofano. Elleboro Ninfea. Drosera. Dionea. Malva. Vite. Cicuta mag-giore. Rosa canina. Trifoglio. Vischio. Patata. Campanellina, Soflione. Stoma della foglia di elleboro. Alcuni batteri. Segale cormita (4 modelli). Lievito della birra (6 modelli). Crittogama della vite. Musco stellato con anteridi ed archegoni. Licopodio. Protallo di felce maschia. Preparati naturali: Morfologia della foglia, del frutto e del seme. Gruppo di piante rampicanti, Propagazione sessuale ed asessuale delle piante. Gli alberi dei nostri boschi (collezione in 20 cassettine). Le piante alpine (10 quadri a colori). Sostanze alimentari con le rispettive percentuali delle so-stan/.e nutrienti: Čarne. Stoccofisso. Uovo. Cavolo. Frutta. Funghi. Patata. Pane Burro. Birra Vino. Acquavite. Cafte. Tavole murali: Leone, capriolo, scoiattolo ed elefante asiatico. Infusori. Raccolta di 86 roccie primitive e sedimentarie. 27 modelli cristallogiafici in lastre di vetrc. 123 modelli di crisialli in legno, secondo Naumann. 40 imitazioni di pietre prexio.se. Modello de-componibile per dimostrare 1’incrocio degli fissi nei diversi sistemi cristallini, secondo il Nestler. Scala delle durezze. Gonio-metro. Origine della porcellana. Origine della terra vegetale dal srranito. Formazione della sabbia e deli’ arenaria. O C. Gubiiiotto di disogno a niiino ACQUISTI: i bassorilievo (Donatello) — 4. bassorilievi di puttini — 1 busto di Dante — 2 maschere di Beethoven — 1 maschera di Liszt — 3 rose artificiali — 3 pentole e nove arnesi da cucina —r 2 conchiglie. G. Moro. * ESAMI DI MATURITÄ. Sessionc estiva 1913. Quest’ anno si tengono per la prima volta gli esami di ma-turita in questo Istituto e si presentarono alle prove in iscritto 24 candidati, dei quali 23 allicvi puhlici di questa scuola e un esterno. Le prove iscritte si tennero nei giorni 9, 10. 11 e 13 gingno. I temi assegnati furono i seguenti: Temi d'italiano: 1) La doglia mondiale. 2) I grandi uomini sono come le vette dei monti, cui ri-splende 1’ ultima luce dei crepuscolo e la prima deli’ aurora. 3) In quali opere si rispecchia piü tipicamente la civiltä dei Rinascimento II primo tema fu scelto da 8 candidati, il secondo da 8 e il terzo da 7. Tema di tedesco: Tema libero: Die vier Elemente im Dienste der Menschheit. Tema di francese: Versione dal francese in italiano : Le requiem de Mozart (par De Stendhal). Tema di geometria descrittiva: Gcomctria descrittiva: I. GRUPPO 1. Sul piano orizzontale poggia un cilindro retto circolare, di cui O (o, 6, o) e il centro della base inferiore, r—3 cm. il raggio della stessa, h =9 cm. I’ altezzza dei cilindro; sul piano della sna base superiore si trova la base d’un cono retto circolare, concentrica alla base del cilindro e di raggio R = 4‘5 cm.; 1’altezza del cono e H = 7*5 cm.; s’intersechi il cilindro col piano P (00, II, 7'5) parallelo alla fondamen-t?le e si costruiscano per illuminazione diagonale: a) le ombre proprie del cilindro e del cono; b) le ombre portate dai due corpi sul piano P e siti piano verticale ; c) 1’ ombra portata dal cono sul cilindro. 2. Si intersechi la superficie di rotazione, il cui asse verticale passa per il punto A (O, 8, O), col piano P (16, 16, 20); il meridiano principale della superficie e formato da due archi di cerchio, di cui il primo ha il suo centro nel punto 0(iO, 8. 3) e passa per i punti: C (10, 8, 5)i D(i2, 8, 3), E (10, 8, 1), F (8, 8, ;5), 1'altr«) ha il suo centro nel punto Q (4, 8, 3) e passa per i punti: l1', (1(4, 8, 7), H (o, 8, 3). 3. Rappresentare in proiezione assonometrica ortogonale tre pali di sezione quadrata, d ugnale hmghezza e fra loro normali; il palo verticale e unito ai due orizzontali da due altri pali di eguale grossezza e inclm.iti a 450 con gli stessi. Si dise-gnino anzitutto le tre proiezioni ortagonali dell’oggetto in questione e per la proiezione assonometrica s’imagini visto 1’ oggetto dall alto. Si eseguiscano quindi le complete costru-zioni d’ ombre per illuminazione parallela prendendo arbitra-liamente il raggio luminosu CRONACA DELL’ISTITUTO L’ anno scolastico 15,11 —12 ebbe termine il giorno 6 luglio ; le iscrizioni per 1’anno scolastico 1912-13 furono tenute i giorni 4 e 5 luglio e agli 8 dello stesso mese si ebbero gli esaini di ammissione. A causa dei lavori di adattamento di aleune aule del vec-chio edifizio, 1'aiino scolastico non pote essere ini/.iato ehe il )0 ottobre [912, uel qital giorno s’ebbe 1’ufficio divino d’ inaugu-razione : le le/.ioni regolari furono riprese il giorno 2 ottobre. II collegio dei professori venne completato col trasferi-inento dei professori Gnido Antonaz e Gino Farolfi dalla Civica Scuola Reale all’ Acquedotto a quest’ Istituto; con la nomine dei professori Guglielnio Krammer, Adolfo Verson e Mario Zam-perlo (Decreti mag N. VI 422/24-12 dd. 18 novembre 1912, N. VI 1227/57 10 dd. 9 agosto 1912, N. VI 422/23 12 dd. 7 novembre 1912) a docenti effettivi nel triennio di prova e colla nomina del maestro Tullio Cardon a docente di ginnastica ; inoltre coli' assun/.ione dei supplenti Antonio Andrich, dott. Au-gusto Bienenfeld, Ubaldo Lazzarini, Teodoro Massek. Anselmo Sardotsch, Mario Tamburini e degli assistenti di disegno Francesco Catolla, Umberto Iasnig, Bruno Valle e Giuseppe Zolja. L’ Istituto ebbe 14 classi e precisamente 3 prime, 3 se-conde, 2 terze, 2 quarte, 2 quinte, 1 sesta e 1 settima. II giorno 4 ottobre nell' occasione deli' onomastico di Sua Maestä 1’ Imperatore fu celebrata nell’ Oratorio deli' Istituto la S. Messa; cosl pure ai 19 di novembre fu celebrata una messa in suffragio di S. M. la defunta lmperatrice Elisabetta. Col principio deli’anno 1913 1’Istituto si trasloco nel nuovo edifizio eretto in vetta alla collina di S Vito. L’ edifizio, co-struito con tutti sjli accorgimenti della tecnica moderna, in amena posi/.ione e lontano dai romori cittadineschi, colla sua facciata ehe guarda 1’ampio vallone di Muggia, mentre di dietro gode di im parco ricco d’alberi e di cespugli, gradito litogo di svago agli scolari e che s’abbella nello sfondo delle severe linec della villa Iiasevi, e tale opera ehe puö aggiungersi con vanto a quelle molte ehe il »ostro Coniune offre alla Scuola. Della qual eosa furon compresi gli animi di tut ti gli scolari, ehe il 3 di gennaio, giorno in eni essi si raccolsero per la prima volta negli spaziosi corridoi ed entrarono nelle bianche a 111 e, era beti visi-bile negli occhi di tutti un senso di atnmira/.ione misto a un sentimento di profonda gratitudine pel patrio Consiglio, ehe aveva voluto ospitare in sede si degna questo nostro Istituto. Si rese pertanto necessaria la consacrazione deli’ Oratorio e la eerimonia fu celebrata il giorno 26 di gennaio dal rev.mo Moris, dott. Carlo Mecchia, il quäle in quest’ occasione volle teuere alla scolaresca un sermone. Addi 26 gennaio veniva rapito improvvisamente alla fa iniglia ed alla Scuola 1’ assessore alla Pubblica Istruzione dott. Fietro Rozzo. 11 defunto, ch’ era stato per mol ti anni affettuoso e illuminato moderatore deli' Azienda scolastica del Oomune, lasciö neU'animo di quanti lo conobbero largo rimpianto di se; mori ancora nel vigore dell'etä, dopo aver collaborato sino agli ultimi giorni di sua vita colla ricea dottrina e coU’animo huono a quell’istituzione del „medico scolastico“, ch’e di tanto van-taggio a quanti passano buona parte della loro giornata nelle aule scolastiche. Nei gionii 29 e 30 di aprile e 2 e 3 di maggio 1'Istituto fu onorato ancora una volta dalla presen/.a del commissario ve-scovile revmo, Mons. dott. Carlo Mecchia, il quäle ispeziono nelle singole classi 1’istruzione religiosa, assistendo poi la dome-nica successiva alla celebrazione della S. Messa. II giorno 16 maggio, riunite a mezzodi le quattro classi superiori nell’ uditorio di chimica e presenti parecchi professori, il prof. Teodoro Massek tenne una le/.ione intorno ai nuovi me/.zi di „saldatura autogena“. II chiarissimo docente, dopo aver esposto in generale 1’interessante argomento, si soffermo in par-ticolare sulla ,,saldatura ossiacetilena“. II sig. A. Fabbro, ehe aveva avuto la cortesia di far trasportare ali’ Istituto un com-pleto impianto per gli esperimenti pratici, esegui poi con mano maestia la saldatura di una lamina d' acciaio, di una sbarra di ghisa e di una di rame con pezzi d’ottone e di rame ed infine la chiusura d’ un tubo di ferro del diametro di 8 centi meti i. Anclie quest1 anno gli allievi accompagnati dai rispettivi docenti, visitarono qualche istituto scientifico ed alcuni stabili-menti industriali della cittä : il giorno 5 febbraio gli scolari delle classi VI e VII, colla scorta del direttore e dei professori Antonaz, Bartoli e Zamperlo si recarono a visitare alla Centrale Elettrica Comunale, dopo 1’ esplosione del gcneratore, il turbomotore e generatore trifase ; il giorno 22 febbraio gli scolari delle classi V a e V b visitarono 1’ Officitia Comunale del gas illuminante, accompagnati dai professori Massek, Sardotsch e Zamperlo; il giorno 29 marzo, gli allievi delle classi VI e VII accompagnati dai professori Massek e Zamperlo visitarono la „Raffineria triestina di olii minerali" ; largo di spiegazioni e pre-ziosa guida fu l’egregio ing. Luigi Zamagna; il giorno 29 maggio gli allievi della classe VI visitarono l’acquario della Stazione zoologica, accompagnati dal prof. M. Zamperlo ; il giorno 19 aprile gli scolari della classe VI accompagnati dai professori Massek, Palin e Zamperlo, visitarono la fabbrica di saponi Fenderl. Le condizioni di salute del collegio dei professori furono in complesso buone: due soli furono i casi di assenze causate da malattia : una, breve, del prof. Michele-Angelo Dell’Antonio (20 gennaio—10 marzo), 1’ altra del prof. Giuseppe Zolja, che-pero malatosi gravemente il 14 gennaio non pote riprendere le lezioni per tutto il resto dell’anno scolastico Fu sostituito dagli assistenti Iasnig e Valle. Ottime furono le condizioni sanitarie degli scolari. Pur-troppo pero anche quest' anno la morte volle mietere alcune giovani e promettenti esistenze ed e con dolore che la Dire-zione ricorda qui i nomi degli scolari Arrigo Mosettig della II b, morto il 12 ottobre 1912, di Mario Picciulin della IV b, decesso il 31 dicembre dello stesso anno e di Bruno Bonavia della VII, mancato ai vivi il 6 maggio 1913. Durante 1’ anno furono fatte da scolari accompagnati dai professori alcune gite. Cosi il 30 novembre il prof. dott A. Bienenfeld e il prof. A. Sardotsch, con 12 allievi della III a sa-lirono il Castellaro Maggiore. Partiti alle 9 del mattino dalla stazione di Campo Marzio per Carpelliano, ove giunsero intorno alle 10, in due ore raggiunsero la vetta del monte e dopo una cola/.ione dal sacco fecero ritorno in cittä passando per Chiusa e il Cacciatore. Ancöra il prof. Bienenfeld, il 5 gennaio I913, con alcuni allievi della lil a visitö lc voragini di Becca e Oc-cusian : partiti alle 7.30 del mattino dalla stazione di Campo Marzio arrivarono a Sant’Antonio in Selva alle 8 e quindi lungo la valle della Rosandra arrivarono a Bottaccio. Risalirono poi l’altipiano di S. Servolo e per le 10 raggiunsero la grotta del-l'Arco Naturale ; visitatala passarono alla voragine di Becca e attraverso il cunicolo sotterraneo sboccarono nella voragine di Occusian, usciti dalla qnale fecero ritorno in citta a piedi. II giorno 26 aprile i’Istituto fece vacanza per la solita gita ufficiale. — Una ventina di scolari delle dne quinte sotto la guida dei professori Benedetti, Lazzarini e lasnig prese il treno della Meridionale che li condusse a Sistiana. Fatta a Duino una breve cola/.ione la comitiva si mise in cammino e visitö le risorgive del Timavo inferiore presso il villaggio di S. Giovanni di Duino, indi, abbandonata la via maestra e imboccato lo stradale, che pas^ando lungo i due laghi di Pietra Rossa e di Doberdö, taglia quasi in tutta la sua larghezza f estremo dorso carsoso che si perde nella bassa friulana fra 1’ Isonzo. il Frigido e il mare — prosegui sino a Gradišča, ove segui il pranzo Si ritorno verso le nove di sera. — Alcuni allievi della V, IV e III accompagnati dal prof, Don Carlo Sajovitz si recarono collä ferrovia sino a Villa Vi-centina e di lä a piedi ad Aquileia, dove poiche ebbero pran-zato, visitarono l’i r. Museo storico archeologico. II chiarissimo prof. M;ijonica, permise loro gentilmente la visita gratuita ; gli scolari poi furono accompagnati a visitare la basilica coi suoi preziosi mosaici, la cosidetta „chiesa dei pagani“ e i resti del-1' antico battistero. Ritornati a Villa Vicentina, verso sera preso il treno si fece ritorno a Trieste. — Le classi IV b e III b coi rispettivi capiclasse Zamperlo e Venturini intrapresero una gita sul carso di S. Servolo, par-tendo colla ferrovia per S. Antonio in Selva. Passarono poi per il passo della Sella e di lä al Castello di S. Servolo ed alla grotta omonima. Proseguirono per Occusian, San Pietro di Madras ed arrivarono a Cosina, uve pranzarono alle ore 14. Ritor-narono in cittä con la ferrovia alle ore 19. -- Gli scolari della II a, in nurnero di 16, accompagnati dal prof. Ycson, fecero un’ escursione alla Vedetta Alice, Trebi-ciano, Padriciano e Basovizza. Pranzarono a Basovizza, ove pas- sato il pomeriggio in lieti giochi, discesero verso sera a San Giuseppe, donde fecero ritorno a Triest« colla ferrovia. — I professori Massek e Sardot.sch condussero la II b e II c — una trentina di ragazzi — a Cesiano e Monrupino. Saliti sul-l'altipiano per Conconello, oltre Banne e Orleg si arrivö a Cesiano, ove si pranzö. Trascorse poi un paio d'ore in giuochi sui prati dri dintorni, si fece ritorno per Monrupino, dove si prese il treno. Si arrivö in cittä ade 7 di sera — Moltissimi scolari delle classi I b e I c accompagnati dai professori Tamburini e Bienenfeld salirono il Castellaro Maggiore. Partiti alle 7 05 della stazione di Campo Marzio arriva-rono a lle 8 all a stazione di Draga donde proseguirono a piedi sino alla vetta, che fu raggiunta alle 11 del mattino. Dopo breve sosta, scesero a Carpelliano, dove giunsero alle 14. Qui consumarono un’ abbondante colazione. II pomeriggio ti ascorse lietamente in mezzo ai campi e alle 18 si fece ritorno in cittä. * * * — L’ attivitä del medico scolastico si esttinsecö in questo Istituto in varie maniere Ai principio dell’anno scolastico vennero visitati accurata-mente tutti i miovi iscritti e di tutti furono fatte le carte bio-graficlie con i dati somatici e 1(> osservazioni speciali per ogni singolo allievo, inoltre vennero completate le cedole sanitarie degli scolari delle seconde classi. Furono visitati 325 scolari e di questi trovati affetti da qualche morbo e messi sotto con-trollo medico 13g. Come seconda pai te del programma medico-scolastico venne praticata la revisione degli scolari, messi sotto controllo nel-I’anno scolastico precedente. Una volta alla settimana si temiero consultazioui nella scuola per gli allievi di tutte le classi. Alla fine deli’ anno scolastico, in seguito al pericolo di una epidemia di vaiolo vennero rivaccinati gli scolari in numero di 145. Per gli allievi del VII Corso che abbandonano la scuola per avviarsi alle diverse carriere il medico scolastico tenne delle conferenze sul 1’ alcoolismo, snlla tubercolosi e sulla profilassi delle malattie veneree. * Anche quest' anno si tennero gli esercizi del tiro a segno che furono costantemente ben frequentati. Al tiro a segno si inscrissero 14 scolati della sesta elasse e 13 della settima Alla gara finale, tenuta il 14 gingno, Mario Bressan (VII cl.) ottenne il primo premio e Bruno Marega (VI cl.) il secondo. La Direzione porge i piü vivi ringraziamenti all’ eccelso i. r. Comando della Mili/.ia territoriale, alla spettabile Confedera-zionc dei bersaglieri austriaci, che elargirono i graditi premi e al chiariss mo Consigliere imperiale, signor Lodovico Pollack, presidente della spettabile Societa dei bersaglieri triestini, il quäle in ogni contingenza, coli’opera e col consiglio, presto va-lido aiuto all’ istruzione del tiro a segno. GIUOCHI ali: aperto. Dal mese di maržo in pni, ogni qualvolta il tempo lo per- metteva, le lezioni di ginnastica e di giuochi si tennero sul campo annesso alla scnola. Purtroppo questo campo non e stato an-cora livellato e reciutato ; anche l’attrezzamento per i giuochi e tuttora molto deficiente; perciö quest’anno scolastico non si poterono fare grandi cose. Peto, ad onta di queste condizioni sfavorevoli, i risultati ottenuti furono davvero soddisfacenti. Gli allievi delle prime quattro classi, nelle quali I’educa-zione fisica č materi a obbligatoria, furono provvisti tutti di un berretto eguale; nell' anno venturo si fara il possibile per prov-vedere a tutti anche una giubba e un paio di calzoncini di co-lore e di formato eguali. Non e a dire quanto ne guadagni questo genere di insegnamento da un costume eguaie, obbliga- torio per tutti gli allievi ! Le lezioni non furono mai destinate esclusivamente ai giuochi ; sempre qualche estrcizio coi bastoni, o qualche evo-luzione, o delle marcie di fronte o altro esercizio ordinativo precedeva il giuoco. Specialmente nelle prime classi 1’ ora di giuochi era davvero un’ora di gioia e di viva allegria per tutti; il giuoco, tanto adatto, tanto indispensabile all’cta infantile, era accolto con visibile, sincera sodisfazione. Ecco alcuni giuochi ehe furono insegnati nelie classi I-1V : Chi tardi arriva, male alloggia — gatlo e sorcio (varie specie) — ballo ginnico — l’aquila e la gallina — 1’uomo nero — rom-pere il cerchio — la pešca colla rete — i quattro punti cardi-nali — la volpe zoppa — la caccia al ter/.o — giorno e notte -- la lotta dei galli — la cavallina viva — tocca la palla — caccia alla palla — la caccia — palla a sfratto — tutti fermi! — la guerra — palla cavallo. (Questi ultimi giuochi special-mente nelle classi III e IV). Furono fatte inoltre diverse gare : Gare di corsa (di molte specie), gare di salto, ia corsa delle staffette, la gara delle clave, tiro della fune, sollevamento di pesi, ecc. Nelle classi V-VII, nelle quali la ginnastica era oggetto facoitativo, si fecero parecchi giuochi delle classi inferiori, ma principalmente: palla vibrata, pallone a pugni, volano, palleggio e altri. DECRETI DI SPECIALE IMPORTANZA pervenuti alla Direzione dalle prepostc autoritä durante l’anno scolastico. Decr. incl. Mag. civ. VI-705/1-12, d d. 5-9-12, riconferma in carica per l'anno scolastico i medici scolastici. Decr. incl. Mag. civ Vl-715/13-11, d. d tS-g-12, col quäle il prof. Mario Picotti viene trasferito al Ginnasio superiore co-munale Francesco Petrarca. I)ecr. eccelsa i. r. Luog. VII-1531-12, d. d. 5-11 -12, col quäle si approva la introduzione della ginnastica come materia obbligatoria in tutte le classi inferiori del 1’ Istituto Decr. incl. Mag. civ. VI422-28-12, d. d. 7-11-12, col quäle viene nominato a docente effettivo il prof. Mario Zamperlo. Decr. incl. Mag. civ. VI 422/24. d. d. 18 11 -12, col quäle viene nominato docente effettivo il prof. Guglielmo Krammer. Decr. incl Mag. civ VI-314/612, col quäle viene nominato a docente di ginnastica il maestro Tullio Cordon. Decr. incl. Mag civ. VI 1024/12, d. d. 2-12-)2, col quäle la Giunta municipale approva la introduzione della ginnastica come materia obbligatoria nelle classi inferiori. Decr. incl. Mag. civ. VI 1202/1-12, d. d. 11)12-12, comu-nica il deliberato della Giunta municipale che obbliga anche i supplenti alla visita medica del Fisicato. Decr. ecc. i. r. Luog ViiI-271/13 d. d. 1-2-13, 0011 cu> prende nota del trasferimento deli' Istituto nella nuova sede in via Paolo Veronese N. 1. Decr. ecc. i. r. Luog. VII-27/13-13, d. d. 28-5-13, con cui comunica le date e la presidenza degli esami di maturitä nel Litorale. ELENCO DEGLI SCOLARI rimasti nell’ Istittlto fino al termine dell’anno scolastico 1912-1913. (L' asterisco indica gli scolari ehe furono dichiarati eminentcinente idoitei). Agolanti Cesare Amodeo Giovanni Atzel Oscarre Babuder Bruno Bacichi Guirio Ballaminut Bruno Baxa Mario Romano * Belluschi Tullio Bertoli Benedetto Bevilacqua Carlo Bidoli Bruno Birgel Alcssandro Bocgan Bruno Boltar Edoardo Bonifacio Allieri Bonivcnto Salvatore Di Gaetano Antonio Fabris Bruno Facchinetti Carlo Fachin Angelo Fonda Ermete Fragiaconio Bartolomeo Frankovich Luciano Gaggion Luigi Germek Antonio Germek Giuseppe Giacomelli Vittorio (iiani Virgilio Gioppo Armando Greatti Arduino CLASSE I a). Borri Santo Bertolini Giuseppe Brayer Edoardo Brentar Bruno Brischik Ferruccio * Brosch Giorgio Bussi Riccardo Calligaris Antonio Camerino Luigi Canarutto Ferruccio Černe Giuseppe Oaruana Salvatore Caucich Francesco Cecchini Giordano Ccrnc Renato Cernigoi Mario CLASSE IZ.). Guina Silvio* Happacher Carlo Horkicn Um b c rt o lerousek Carlo Kosmač Leonida Krismanic Giovanni Kukez Mario * Kuret Federico Lasciak Carlo Lemuth Bruno * Lizzi Carlo Levi Isidoro Maitzen Renato * Mazzon Galliano Cerovaz Romano * Cesca Giovanni Cherubin Carlo Coceancig Antonio Coglievina Carlo Conzina Giovanni Cosiancich Bruno Covacevich Giuseppe Cucagna Giulio Daradin Ugo Deluk Vincenzo D' Este Augusto Gerhofer Umberto Graovaz Sergio Purkardhofer Giorgio Micol Vittorio Mistaro Mario Monfalcon Stcllio Mramor Francesco Müller M ario Ncmenz Guido Nordio Alfredo Oblak Gastone Parenzan Renato Patscheider Mario Penzo Giuseppe Garibaldi Perlini Giuseppe * Petranich Antonio Petarin Riccardo Pian Bruno CLASSE Ic). Robba Luigi Rosenkranz Antonio Susmel Marino Taucer Luigi Pietris Pietro Pittaro Arnaldo Pitteri Rodolfo Pittoni Bruno Polacco Giuseppe Pollanz Ezio Prelz Vittorio Presca Ernesto Puppi Roberto Raffaeli Giovanni Reganzin Bruno Riga Ferruccio Robba {Bernardo Allich Guido de Angelini Roberto Baizero Giovanni Baretich Bruno Bastiancic Mario * Bell Gastone Benussi Edinondo Bertoli Alfredo Biondi Renato Horn Salvatore Ianderka Rodolfo less Renato Iuricich Bruno Kocian Bruno Kopac Rodolfo Krischan Antonio Kraos Guido Lango Carlo Ruppreeht Armando Rustia Carlo Sader Augusto Sanzin Giuseppe Sedeucich Luigi Siega Alfredo Sinigaglia Edoardo* Skerl Bruno Stanig Leonardo Stavagna Paolo Sterniz Mario Stolfa Giuseppe Stramignoni Menotti * CLASSE II a). Bonita Antonio Boschian Umberto Briscik Guglieimo Carlini Giovanni Cristofidis Costanlino Conegliano Italo Cossancich Sergio Cucagna Giordano Cumbat Mario CLASSE II b). Legissa Carlo Leva Pietro Loser Dante Mantovani Ubaldino Marzolini Dante Masech Silvio Massopust Giulio Mrak Romeo Noferi Giorgio CLASSE II c). Terzon Luigi Turk Armando Urban Giuseppe Valdemarin Adolfo Vezovnik Ermanno . Visintin Giulio Visnovitz Giordano Zadro Marcantonio Zagher Giacomo Zio Mario Zivec Alfonso Zolia Giordano Zorzutti Romano Dambrosi Pasquale Doff-Sotta Bruno de I'clszegi Arturo Fragiacomo Pietro Fumolo Giovanni Giaeoni Giulio Giardini Salvatore Gorenz Guido Gorup Giuseppe Novelli Enrico Osbel Ermanno de Panzera Bruno Perissich Anito Peterlin Aurelio Petronio Ferruccio Piccin Renato Pietron Mario Pirona Marcello Varivodich Nerco Venturini Carlo Vertoutz Mario Viscntini Luigi Visentini Rodolfo Vizzi Eooardo Vouk Riccardo Vrabec Froncesco Vollcnigh Virgilio Zweck Guglielmo Moiandini Paolo l'iuca Eugenio Pittoni TosoniSpartuco* Pollovich Riccardo Pozenu Silvio Prelz Francesco Prezioso Renato Punzi Giambattista* Recanello Antonio Regent Pietro Rivolt Giusto Romitto Angelo Rossit Carlo Rota Carlo Salom Daniele Sandrini Aurelio Schmutz Giuseppe Slataper Enrico Stebel Bruno Stock Edoardo Tassini Alfredo Turko Giuseppe Aprile Romano Arnenitsch Ferdinando Balestra Bruno Baraz Ferruccio Basadoma (iiovanni Bertoli Bruno Bertuzzi Vittorio Biancat Galliano Bidoli Luciano Brischik Luigi Buffobni (iiovanni CLASSE III a). Caropresi Guglielmo Casati Armando Čendak Bruno Cordon Vittorio de Colombani Uinberl Dapretto Giuseppe Debarbara Giorgio Doria Narciso ürioli Giovanni Frank Guido Fucich (,'esare Furlan Bruno Ghergolet Mario (jiampoicaro Ouido . Gollmayr Arrigo degl’lvanisevicMiroslavo Kastelliz Giovanni Kermolj Alberto Klinkon Luigi Krecic < 'arlo Marcon Marco Maitzen Liberato Matussi Bruno Mayer Augusto* Mazzaroli Ermanno Mazzon Ricciotti Miniussi Mario Mondolo Guglielmo Mrach Carlo Nordio Luigi Padolini Rinaldo Panfili Giulio Pasian Pietro Baisero Guido Barsan Giovanni Benevol Mario Borri Odillo Bosnich Edoardo Bučar Lodovico Cassutti Egidio Catolla Giovanni Cattaruzza Adriano ( igoi GuMo Cabiglio Giorgio Carniel Publio Grego Dino Novak Attilio Okretich Mario Pagnini Gesarc Pagnini Giulio Pahor Giuseppe Pctech Ernesto CLASSE III b). Passalacqua Bruno * Pecnak Francesco Perathoner Menotti Pergar Giuseppe Perovich Giorgio Petronio Giorgio Pitacco Odorico Pozzar Giuseppe Ranzatto Riccardo Rigutti Giorgio Scarpa Stellio CLASSE IV«). Colugnati Orlando Cruciatti Alessandro Decleva Attilio Degianipietro Adolfo Denon Riccardo * Descovich Giuseppe Dvornik Zvonimiro Finotti Galliano Franca Franco CLASSE 1 Mb). Petronio (Jiorgio Piazza Giordano Petracco Renato Pietron Giuseppe Räuber Marino Rinaldi Alberto Riosa Luigi * Rossetti Vincenzo Sakraischek Bruno Sehcrgna Ilario Schvarz Ottone Stipanich Giacomo Tozzi Antonio Tramontana Antonio Turchetto Candido Urban Evaldo Valle Umberto * Winkler Carlo Zadro Antonio Gandrus Rodolfo Giacich Ezio Klun Alberto Krizmancic Romeo Mamo Io Renato Marchetti Umberto Martinolich Giovanni Michelcich Francesco Martinuzzi Guido Sbisä Carlo Schüller Carlo Sever Bruno Tilati Pietro Todero Ferruccio Trebec Giuseppe Verbas Mirto Zaccaria Giuseppe Amodeo Aurelio Amstici Silvcstro Bednarz Guglielmo Bel Umberto Berlam Aldo Borri Mario Bretzel Rodolfo Miot Angelo Mlatsch Guido Nodalc Attilio Olivati Marcello Parmeggiani Giulio Petrich Vittorio Petronio Andrea Piciulin Galliano Ballerini Carlo Bertolo Giacomo Cantoni Silvio Derosa Emilio Dionisio Giovanni Frausin Antonio Bertoli Ercole Bertolini Andrea Blezza Guido Bressan Mario Cirillo Ferruccio Devescovi Ottavio Ersehen Carlo Faidiga Mario CLASSE V a). Camuffo Giovanni Cirillo Armando Cosiancich Mario de Coinelli Luigi Contento Fortunato Foretich Alfonso Foretich Vincenzo CLASSE V b). Pittau Carlo Poljak Giuseppe Pozenu Igidio Sablich Vittorio Saehsida Gastone Sirena Dante Škerl Luciano Tendella Pietro CLASSE VI. Gerin Carlo Giongo Guido Lapagna Mario Lenarduzzi Bruno Lius Clemente Marega Bruno * CLASSE VII. Giaconi Andrea Giampocaro ^nlvatore Giongo Vittorio Glustig Antonio (iobis Giovanni Gorup Carlo Grego Vittorio Martinuzzi Renato Fuzzi Marino * Galuzzi Ernesto Giraldi Cesare Gregovic Sergio Hamerle Marcello Kuret Adriano Marchetti Giacomo de Thianich Guglielmo Toffoli Renato Toros Enrico Žerjal Luigi Živec Stanislao Zoldan Bruno Zuccolo Lodovico Matassi Giuseppe Pinzani Vittorio * Poduje Amerigo Sospisio Ernesto Tabouret Arrigo Zaccaria Giuseppe Petrizza Urbano Pfeffer Massimiliano Rocco Ercole Ruzzier Francesco * Sanzin Ladislao Tabarclli Giovanni Viola Augusto Zerial Ruggero A V V I S O PER L’ ANNO SCOLASTICO 1913-1914. L' iscrizione degli scolari verni fatta nei giorni 12-14 set-tembre, dalle 8 ant. alle 1 r ant. (trli scoliiri eh o tlonianriaiio 1’ anmiissione per In prima volta, o ehe intendono di riprendere gli studi interrotti, si pre-senteranno, accompagnati dai genitori o dai loro rappresentanti, alla Direzione deli’ Istituto ed esibiranno : 1) Ih fede di nascita\ 2) 1' attestalo di vacciuazione, 3) lin ccrtijicato medico suila. sanitä degli occlii ; 4) i documenii scolastici. Questi consistono : a) per gli allievi ehe domandano 1’ ammissione alla prima classe e ehe vengono da una scuola popolare, nell’ attestato di fre-quentazione ; b) per gli allievi ehe domandano 1’ ammissione alle altre classi e ehe vengono da altri istitnti pubblici, nell’ ultimo attestato scolastico, munito della preseritta clausola di dimissione. La tassa d’ iscrizione per gli scolari che entrano per la prima volta nell' Istituto, e di corone 4.—, il contributo per la biblioteca degli scolari di cor. 1.—, da pagarsi ali' atto deli’iscrizione. (jeli scolari appartonoiiti ali" Istituto si presenteianno da se soli nei giorni suindicati al professore incaricato deli’ iscrizione; quelli che hanno da subii e 1’ esame di riparazione in una materia, o il suppletorio, s’ inscriveranno dopo dati questi esami. Ali' atto dell’ iscrizione gli allievi pagheranno indistintamente cor. 1.— come contributo per la biblioteca giovanile, e indiche-ranno anche le materie libere che intendono di frequentare. Ritardi che non venissero a tempo debito giustificati, equi-varranno ad un volontario abbatidono della scuola, e, passati i giorni deli' iscrizione, per esservi riammessi si dovrä chiedere formale permesso all' Autoritä superiore. La tassa scolaslica imi>orta corone 30 il semestre, e va pagata all’ Esattoria prrsso il Magistrate civico antecipatamente ; puö anche esser pagata in 3 rate. Ad allievi poveri e meritevoli per comportamento e protitto la Giunt.i municipale poträ con-cedere l’esenzione della tassa o la riduzione a metä. Ad allievi poveri della piima classe, ed a quelli che vengono inscritti in un'altra classe dopo l’esame d’ammissione, il pagamento poträ esser prorogato fino alla fine del i° semestre, ove nel primo periodo di scuola gli aspiranti dimostrino buon contegno e pro-fitto L’esenzione o riduzione definitiva avviene in questo caso appena salla base della classificazione semestrale. I/ esenzione e ia riduzione valgono solianto per 1'anno scolastico in cui furono concesse, e vanno perdute nel secondo semestre, se I’allievo nella classificazione semestrale non ha corrisposto nei costumi e nel progresso, * *• * Per 1’ aimnissioiKi alla prima classe si richiede: a) 1'etä di io anni compiuti o da compiersi entro 1'anno solare in corso ; b) la prova di possedere una corrispondente preparazione. Questa vien data per mezzo di 1111 esame che comprende i seguenti oggetti : a) Roligiono. Si richiedono quelle cognizioni che vengono acquistatc nella scuola popolare. Gli scolari provenienti da una scuola popolare i quali nel certificato di frequentazione abbiano riportato nella religione almeno la nota «buono», sono dispensati da tale esame. b) Lingua italiana. I.’esame vien dato in iscritto ed a voce. Si richiede speditezza nel leggei e e nello scrivere; sicu- rezza nello scrivere sotto dettatura, conoscenza degli elementi della morfologia e deli’ analisi di proposizioni semplici e complesse. c) Ai'itmetica. L’ esame si fa in iscritto cd a voce. Si es ge la conoscenza delle quattro operazioni fondamentali con im -meri interi. Per questi esami non si paga alcuna tassa Gli scolari die in base a questo esame sono dichiarati non idonei ad esser ammessi alla scuola media, tanto nella sessione d’ cstate che in quella d’ autnnno. non possono dare una seconda volta 1' esame di ammissione ne nell’ Istitnto d.d qnale furono dichiarati non idonei, ne in un altro che abbia la medesima lingua d’insegnamenlo, ma sono rimandati al prossmo anno scolastico. A questi scolari viene restituita la tassa d’ iscrizione ed il contributo per la biblioteca giovanile. pagati all’atto dell’iscrizione. Per 1’ ammissione all« altro classi si richiede : a) 1’ etä con ispondente, b) la prova di possedere le cognizioni fissate dal piano d’in-segnamento. Que-ta vien data o col dimostrare di aver assolto nell’ anno precedente la classe corrispondente di una Scuola Reale di eguale organizzazione o per mezzo di un esame di ammissione. Gli scolari che vengono da Scuole Reali con altra lingua d’ insegnamento o di altra organizzazione, daranno quest’ esame soltanto nella lingua italiana, rispettivamente in quelle lingue moderne nelle quali non ebbero un’ eguale preparazione. Per questi esami non si paga alcuna tassa. Gli scobiri che non hanno frequentato nell’ anno precedente una Scuola Reale pnbblica, quelli che hanno abbandonato la Scuola Reale prima della classiticazione finale e quelli che hanno studiato privatamente, daranno un esame di ammissione, 1’ esten-sione del quäle variera a seconda dei casi Per questo esame si deve pagare a titolo di tassa d’ esame d’ammissione l’importo di corone 24.—. (»li esami di niiiinissioiie alla prima dass« si terranno il giorno 16 settembre ilalle oie 8 aut. in poi. Uli osami 'li esami suppletori si terranno nei giorni 16 settembre dalle ore g ant. alla ! pom., e 17-18 set-tembre dalle 01 e 8 ant. alla 1 pom. Gli scolari ai quali venne concesso di dare 1’ esatne di ri-parazione, si presenteranno il giornu 16 settembre alle 9 ant. dal rispettivo professore ; quelli cui venne concesso I’esame supple-torio, il giorno 16 settembre alle ore g ant. nella Direzione del-1' Istituto. Gli scolari clie 11011 si presentassero nei giorni stabiliti e non potessero giustificai e il ritardo, perderanno il diritto di sostenere o di continuaie gli esami. II giorno 19 settembre verni celebrato nell’ oratorio della scuola 1’ufficio divino d'inaugnrazione delTanno scolastico, ed il giorno 20 settembre alle ore 8 ant. principieranno regolarmente le lezi oni. INDICE Pag. Alfredo Venturini: Costruzione del le tangenti nel punto doppio della curva d’intersezione di due quadriche................. 3 I. Personale insegnante.......................................29 II. Piano delle lezioni.........................................32 III. Libri di testo usati nell’ anno scolastico 1912-1913 . . 63 IV. Cambiamenti nei libri di testo.............................68 V. Componimenti d’italiano.....................................69 VI. Ragguagli statistici........................................71 VII. Fondo di soccorso per allievi poveri........................75 VIII. Aumento delle collezioni scientifichc.......................76 IX. Esami di maturitä...........................................87 X. Cronaca deli’ istituto......................................89 XI. Giuochi all’aperto........................................95 XII. Decreti piu importanti.....................................96 XIII. Elenco degli scolari......................................97 XIV. Avviso per 1’anno scolastico 1913-1914...................101 . •'. ‘-U A' •' •• ■■**( yV--.-v.,'N v. Uv - C : ''i'’ ' V r * f** 3$ ’■• ... . vSu '* '■ ••Si?/. :>Y J/ ••. t w.*1- ^ ........ w a . x>>v. fflgffpp* -s' ’ >''’r • ./;W.V -• ■ >:.v . /. •—•:%>■ . *• . -v V :i*V. ,-V v ' :;A : *.Jv ; .. • *■: , .> • r\' • / ■ ...v’ ;■ v ■ . ; .?i ' fttv•. ■. "'X«V--'3- ■ 7 '.füi';i- ' :v-, j- V:..... ■ . ■•■■■.j-. ;<£*“ v' j:>■ • t £ . ■/.' • ■ - v •—i • - j» •- . ■ ■.• • i-r • \ ■. !#■ • /ATI f. ■ /: • ÄS* .-'A-Vtig •'vv' ' y-v.%.