N* 3g. FOGLIO PERIODICO ISTRIANO Etto Irevis .... Hor. cap od Istria 27 Maggio i8o§. NOTIZIE ESTERNE. , Parigi 6 maggio. L'avvenimento relativamente aUa Spagna, presenta la I rancia sotto un aspetto il più imponente . Giammai i nostri fasti avrebbero marcato dei giorni più gloriosi. Egli è bello il vedere il Re di un gran popolo abbracciare la statua di Napoleone come quella di un Dio tutelare, e gettarsi nelle di lui braccia come in un a silo inviolabile, ed ivi attendere dalle disgosizioni dell'augusto nostro Sovrano, la sua felicft^|--fiueiu ^ j-aiT-r.TririgìT^-ed il destino de'suoi sudditi. (J. de l'Ettip.) Altro, del io. Il principe d'Asturia è partito alla volta di Pau , piccola città in Francia nella provincia del Bearn, ove nacque Enrico IV- ( Gazz. de Fr.ir.ce ) B a j o n a 6 maggio • (*) Leggonsi in una lettera scritta da Madrid , il 1 maggio a 7 ore della sera, le seguenti circostanze: „ 11 popolo di Madrid dopo gli avvenimenti d'Aranjuez è sempre stato in fermento. Ea sua presunzione ed il suo orgoglio erano portati ad un punto di cui non può farsi idea. La vittoria, ch'egli aveva ottenuto sopra il suo Re, i trofei ch'egli andava superbo d'aver conquistati sopra i 200 carabinieri che formavano la guardia del principe della Pace, faceangli credere che tutto piegar dovesse davanti i suoi capricci e le sue sfrenate passioni. Ogni giorno venivano fatti insulti ai Francesi. Spasso i colpevoli sono stati esemplarmente puniti ; ma sempre i Fran- casi hanno opposto il sangue freddo e la cai. ma della forza a questa effervescenza della moltitudine. Egli è pprò vero che il buona spirito della massa degli onesti abitanti di Madrid', sosteneva queste disposizioni de'Fran-cesi. Qià da due giorni gli attruppamenti si facevan più numerosi, e sembravano diretti verso uno scopo . Circolavano per le campagne e bullettini a mano, e proclami. Gli osservatori di sangue freddo, Francesi e Spa-gnuoli, vedevano avvicinarsi una crisi, e la vedevano con piacere. Senza una severa le-~ Jjiipossibije - il «condurre . ad idee di ragione questa traviata moltìtuiiine,. „ La Regina d'Etruria e l'infante don Francesco , sdegnati degli oltraggi a cui erano giornalmente esposti, sollecitarono ed ottennero il permesso di recarsi a Bajona. Il Granduca inviò uno de'suoi Aiutanti di campo a complimentarli e assicurarli che a soffrir non avrebbero insulto veruno. Giunto sulla piazza del Palagio, questo officiale viene circondato da un attrupamento. Egli si difende lunga tratto, e già stava per perire, allorché dieci granatieri della guardia sopravvengono colla baionetta innanzi, e lo salvano. „ Nello stesso istante un altro officiale è ferito da un altro attrupamento. La grande strada d'Akalà, la porta del Sole, la piazza Mayor si coprono di popolo. Il Gran-duca la suonare a raccolta, e ciascheduno si reca al suo posto. Un battaglione della guardia di picchetto presso il Gran-Duca portasi con due pezzi d'artiglieria sulla piazza del Pelagio -Esso è all'istante provocato dai rivoltosi , si schiera tosto in battaglia e comincia un fuoco di due file- La mitraglia vola per le cou- (\ Anit che raccoglier molte cote da molti fogli , comi liam soliti di fare, abbi.vn indi-io in questi r.y (1 di tjprar per estesa' e retta aia in'r-grità il solo Htm, ij- del (liorn Ita!. trade; tutti gli attruppamenti si dissipano in un punto, e ia più grande costernazione succede alla più furiosa tracotanza. „ Il Gran-duca aveva inviato l'ordine al generale Grouchy d'entrare dalla strada d'Al-cala par disciogliere un attruppamento di più di 2om. persone ch'eransi raccolte in questa strada t nelle piazze all'intorno. Trenta col-fi di cannone a mitraglia ed alcune cariche di cavalleria spazzarono tutte le contrade. I rivoltosi si ripararono allora nelle case e co-rninciarono a far fuoco dalle finestre. I generali di brigata Guillot e Daubrai fecero atterrare le porte, e tutti coloro che furono trovati coli' armi alla mano e facenti fuoco, furono pascati a fil di spada. Un distaccamento della guardia a cavallo, alla cui testa era-vi il capo squadrone Dausmenil , caricò più volte sulla piazza. Quest'officiale ebbe sotto di sè uccisi due cavalli. Il generale Grouchy ebbe un cavallo ferito . „ Mentre succedevano queste cose, i rivoltesi portavansi all'arsenale per impadronirsi di 28 cannoni, ed armarsi di lom. fucili che ivi trovavansi. Il generale Lefrane, ch'era acquartierato colla sua brigata al convento di S. Bernardino, marciò a passo di carica con un reggimento. I sediziosi non ebbero che il tempo di tirare alcuni colpi di cannone ; tutti coloro che si rinvennero nell'arsenale, furono passati a.Mi Ai g--^-» I 3 Ai-zirr cominciavano a disfar te casse, furono rinchiusi nelle sale d'armi. „ Un gran numero di contadini de'villaggi vicini erano stati chiamati nella città per questa grande spedizione- Quand'eglino videro con quale prontezza era stata dissipata questa sommossa, si diedero a salvarsi nelle campagne; ma la cavalleria li aspettava" alle differenti uscite della città, e li caricò nella pianura , tutti coloro che furono presi coll'armi alla mano, furono fucilati. „ La sola guernigione francese di Madrid ha avuto parte in questi avvenimenti, cioè : due battaglioni dì fucilieri della guardia", "comandati dal colonnello Friederichsun drappello di cacciatori della guardia, e cinque o seicento uomini di cavalleria. Quando si sentì il cannone, si suonò a raccolta ne' cinque campi ; si riunirono le divisioni, e si diressero a passo di carica sopra Madrid; ma al-lorch'elleno giunsero, l'ordine era già ristabilito. I gm. uomini, che compongono la guernigione di Madrid, erano bastati per ricondurre il popolo alla ragione. Si valuta la nostra perdita a 25 uomini uccisi, e 45 in 50 feriti. Quella de' rivoltosi ascende a più migliaja de'più cattivi soggetti del paese. „ La Giunta del Governo ha ordinato sul!' istante il disarmamento di tutta la città: tutti i buoni cittadini hanno applaudito a sif-fato provvedimento , e veggono con piacere il gAStigo di quésti sediziosi ,* i quali senza la presenza de'Francesi, atterrando il trono dei deboli Re di Spagna, avrebbero annichilato il Regno, e strascinata in una lunga agonia questa prode nazione. „ L'Imperatore, allorché ricevette qui la notizia degli avvenimenti di Madrid, si condusse immediatamente dal Re Carlo, ch'era al-lor ritornato dal palazzo, dell' Imperatrice , con cui aveva fatto colazione .„ Ah , esclamò „ il vecchio Re udendo il racconto di questi „ fatti, io ben prevedeva quésta sciagura ! I „ colpevoli, che per soddisfare le loro passio-„ ni hanno agitato il popolo , credevano di „ poterlo frenare, e seno stati assorti nell'a-„ bisso ch'eglino stessi hanno aperto. „ 11 Re prese sull'istante la risoluzione di nominare il gran Duca di Berg luogotenente generale del Regno, e in conseguenza diresse delle patenti alla Giunta ed ai Consigli di Castiglia e della guerra. Richiamò don Antonio , eh' era stato lasciato alla testa della Giunta, ma che non ha nè la fermezza, nè l'esperienza necessaria in così torti circostanze. Il Re ha fatto in seguito chiamare il Principe d'Asturia, gli ha fatto leggere la lettera del Griaii-cuca di Bérg che rende conto dell' avvenimento, e gli disse: Ecco ciò che hanno „ prodotto in parte il consiglio, che vi han-„ no dato uomini rei, di lusingare .'l'opinio-,, ne della moltitudine e d'obbliare il santo ,, rispetto dovuto al trono ed all'autorità le-,, gittima. Succede delle commozioni popola-„ ri ciò che succede degl'incendi: facilmente 5, si appicca il fuoco, ma fa d'uopo d' un' „ altra sperienza e d'un altro braccio che il „ vostro per estinguerlo. „ Num. I. Lettera di S. M l'Imperatore al Principe d'tAsturia. Mio fratello: ho ricevuto la lettera di V. A.R. Ella deve aver snelle carte che ha ricevute dal Re suo ladre, conseguirà la prova dell'interesse eh'io le ho sempre portato. lilla mi permetterà nella circostanza attuale di parlarle con franchezza e lealtà. Arrivando a Madrid, io sperava d'indurre il mio illustre amico ad a'-cune riforme necessarie ne'suoi Stati, e a dare qualche soddisfazione all'opinion pubblica. II concedo del Principe della Pace mi sembr»va necessario pel suo bene e per quello de'suoi sudditi. Gli altari del Nord hanno ritardato il mio viaggio. Intanto hanno arato luogo i fatti d'Àranjuez. Io non sono giudice di ciò che c avvenuto, e della condotta del Principe della Face; ma so bensì eh'è periglioso pei Re l'avvezrare i popoli a versar sangue, e a farsi giustizia di par tè sressi. Io prego Iddio che V. A- K. non ne faccia ella stessa un ài esperimenta- Non è interesse della Spigai il far male ad un Principe che ha sposato una Principessa del sangue reale , e che ha, per. sì gtanteoipo , retto il Governo*. Egli non hi più amioi? indie V. A- R. non ns avrà più, ove addivenga; ch'ella sta sventurata. I popoli "volentieri si **ndictn» digli «*niggi the ci rendono. Come altronde far si potrebbe il processo al Principe della Pace, senza farla alla tlWgina, ed al Re vostro padre > questo processo alimenterà gli odj e le passioni faziose il risultato-ne saia funesto per la vosrra corona. V. A. K. non vi* ha altri Sitisi che quelli che le Jia trasmessi I» difei malta, ft* &.prose*» lathsònora, V. A- R. infrange con eid f ««ci diritti, chiuda Ella l'orecchio a eonsiglj deboli e perfidi- -Ella non ha il diritto di giù* tiicare il Principe rìsila. Pace. I delitti di lui, se gliene san» rimproverati, si perdona nei -.diritti del trono . Io ho sovente'manifestilo- il desiderio che il Principe della Pace fosse rimosso dagli affa/i ; l'amicizia del Re Carlo mi ha sovente portato a tacermi t ed a torcer gli occhi dalle debolezze del suo attaccamento. Miseri uomini che 5;2mo noi/ debolezza ed erróre è il nostro distintivo. -Ma tutto questo può conciliarsi ; »a il Principe della Pace esiliato dalla Spagna, ed io gli offro un rifugio in Francia. Quanto gl'abdicazione di Carlo IV, élla hi d"uto luogo in un momento jn cui i miei eserciti copri vano Te Spagne : e. sembrerebbe agli occhi dell'Europa e della posterità ch'io non vi avessi inviato tante truppe che per precipitare dal trono il mio alleato ed il mio amico- Come Sflvpano vicino, mi è permesso il voler conoscere, pria.dljriconpscerla5» questa abdicazione. Lo dico a V. A. R., agli Spagnuoli, al Mondo intiero? Se l'abdicazione del Re Carlo è di puro moto,, s'egli non vie stato forzato dall'insurrezione e.dall'ammutinamento d'Aranjuez, io non faccio alcuna diffìcol'ì d'ammetterlay fc'rieerwea V. A. R. come Re di Spa-gna . Desidero adunquediragioAar seco lei sopra di quest" oggetto. La circospezione, ch'io porto già da un mese in questi affari, deve esserle una caparra dell'appoggio ch'ella troverà in me, se a vicenda alcune fazioni, di qualunque sia'i natura, venissero ad inquietarla sul suo trono. Quaudo il He Carlo mi partecipò l'avvenimento del mese d'ottobre scorso, ne fui dolorosamente commosso ; e penso d'aver contribuito , per mezzo delle insinuazioni ch'io ho fatte, al buon esito dell'affare dell' Escuriale. V. A. R. aveva grandi torti; io nonne voglio per prova che la lettera ch'ella mi ha scritto, e che ho costanremente voluto ignorare . Anch'eila Re , saprà quanto i diritti dei trono sieno sacri. Ogni passo presso un Sovrano straniero per parte d'un Principe ereditario è criminoso . V. A- R- non deve fidarsi degli sbalzi e delle sommosse popolari. Commetter si porranno degli assassini sui miei soldati isolari; ma la rovina della Spagna ne sarebbe il multato . Ho di già veduto con pena che a Madrid si sono sparse delle lettere del capitano generale della Catalogna, e si è fatto rutto ciò che agitar poteva le teste. V. A.R. conosce il mio pensare interamente. Ella vede eh io ondeggio fra diverse idee che hanno bisogno d'esser fissate . Ella può esser eerta che in tutti i casi io mi comporterò con lei come verso il Re suo padre. Creda V. A. K. al mio desiderio di tutto conciliare e di trovar occasioni di darle prove della mia affezione e della mia perfetta stima . Su di che ec. Ba'ona, ifi api ile i!o8. NutS II. Lettera del E e Carla IV. al suo figlio il Principe d'tiiturìa Mio figlio- i perfidi consigli degli uomini, che vi cìr- condatrs, hanno posto la Spagna in una critica situazione. Ella non Jmò più esser salvata che dal! impelatole -Dopo la pace di Basilea, io compresi che il prima interesse dejniei popoli era quello di vivere ia buona intelligenza colla Francia. Non v'è sacrificio, eh'io non labbia giudicato di dover fare per giugnere a questo importante scapo; anche allorquando la Francia era in preda a joverni effimeri, io ho (aito tacere I^mie incli-nazionJ. particolari per non ascoltare che la politica ed il bene £t "«liei sudditi. Allorché l'Imperatore de'Francesi ebbe riitobilito l'ordine in Francia, si dissiparono glandi tirati? ed ebbi nuove ragioni di restar fedele al mio si-sterna d'alleanza- Alì'-fehè l'Inghilterra dichiarò la guerra alla Francia, ebbi la ventura di. restar neutrale, e di conservare a'miei popoli-i benefìci della pace. L'Inghilterra dappoi iiòa» quattro mie fregare , e mi fece La .guerra pria d'avermela pur dichiarata. Mi fu d'uopo rispinger la forza còlla forzarle disgrazie della guerra colpirono i miei sudditi La Spagna, circondata da coste, debitrice d'una gra& patte fella sua prosperità a'suoi possessi oltremare, .soffri, ddRa guerra più d'un altro Stato . La cessazione del cosanlffcio e le calamità attaccate a questo stato di cose si .vecero sentire a'miei sudditi. Parecchi furono abbastanza ingiusti per attribuirle a me ed a'miei ministri, j Ebbi la consolazione almeno d'essere assicurato per parte di M»ra, e di non avere alcuna inquietudine sull'in tegririf dette mie Provincie, ch'io, solo fra tutti i Re dell' E«ropa, aveva conservata in mezzo alle tempeste di questi ultimi tempi. Di questa tranquillità io tuttora gotfcei senza i consigli che vi hanno sviato dal retro sentitro . Voi vi siete troppo facilmente abbandonato all'odio; che la prima vostra moglie portava alla Francia; e Lsn tosto avete partecipato a'suoi ingiusti risentitemi • jntro i miei ministri, contro vostra madre, con- ttr* Tn"r"n ............' " i HiV V^L"'"' d» padie e di Re; vi feci arrestare; trovai aei.e ro*tre~£arie Vi convinzione del vostro delitto ; ma sulla fine della ir.K carriera, in preda al dolore di vedere il mio figlio perire sul palco, fui sensibile alle lagrime della vostra madre, e vi perdonai Nondimeno i miei sudditi erano agitati dai rapporti menzogneri della fazione alla cui testa voi vi eravare posto Da quel momento io perd«i la tranquillità della mia vita, ed ai mali de'miei sudditi aggiunger dovetti quelli che mi cagionavano le dissensioni della mia prò. pria famiglia. tii caluniarono pure i miei ministri presso l'Imperator de'Francesi, il quale, credendo di veder le Spagne sottrarsi alla sua alleanza, e mirando gli spiriti agitati per sino nella mia famiglia , coperse delle sue truppe sotto differenti pretesti i miei Stati. Finch'ellenorimasero sul. la riva destra dell'Ebro e parvero destinate a mantener la comunicazione col Portogallo, io dovei sperare ch'e-eli ritornerebbe ai sentimenti di stima e d'amicizia che mi aveva ognor mostrati. Quando seppi che le sue truppe s'avanzavano sulla mia capitale, sentii la neeewità di raccogliere intorno a me la mia armata per presentarmi al mio augusto alleato nell'attitudine che conveniva al Re delie Spagne. Io avrei rischiarati i suoi dubbi e conciliati i miei interessi. Ordinai alle mie truppe di lascia re il Portogallo e Madrid, e le riunii da differenti punti della monarchia, non per abbandonare i miei sudditi, ma per degnamente sostenete la gloria del trono , La m-a lunga esperienza mi faceva altronde «imprendere che l'Imperator de'Francesi poteva nudrire desiderj conformi a'suoi interessi, alla politica del vasto sistema del Continente, ma che ferir potevano gl'interessi della miaca-sa. Quai è stara la vostra condotta? YOi avete rresstì 3 romore tetro il mio piazzo ; a*me sollevato le tr.ie g.ndie de! corpo contro di me; vostro padre, egli me-«f»>simo e srato vostro prigioniere; il mio primo ministro, ch'io aveva allevato ed adottato nella mia famiglia, fu strascinato, grondante di sangue, di carcere in carcere -, voi avete disonorati questi miei bianchi capelli, eli avete spogliati d'una corona gloriosamente portata di'miei padri e ch'io senza macchia aveva conservata ; vi siete assiso sul mio trono; vi siete messo alla dispainone del popolo di Madrid, che i vostri partigiani _vevano ammutinato, c di truppe straniere che nello stesso momento vi facevano il loro ingresso. La cospirazione dell' Escuriale era consumata ; gli atti della mia amministrazione abbandonati al pubblico disprezzo . Vecchio e carico d'infermità, non ho potuto sopportare questa nuova disgrazia Ho ricorso ali' Imperator de'Francesi, non più come un Re alla testa delle su; truppe e circondato dallo splendore del trono, ma come un Re infelice e derelitto . Ho trovato protezione e rifugio in mezzo a'suoi campi; a lui deggio la mia vita, quella della Regina, e del mio primo ministro. Io vi ho :enuto dietro a Bajona . Voi avete condotte le cose in modo, che tutto ornai dipende dalla media-ione e dalia protezione di questo gran Principe Voler ricorrete ad «gitazioni popolari , inalberare lo stendardo delle fazioni , è rovinar le Spagne, strascinar nelle più orribili catastrofe voi, il mio regno, i miei sudditi, la mia famiglia . Il mio cuore si è tutto inriero aperto all'Imperatore , egli conosce tutti gli oltraggi che ho ricevuti , e le violenze che mi sono state fatte ; egli mi ha dichiarato che non vi riconoscerebbe mei per Re , e che il nemico del proprio genitore non poteva inspirar confidenza agli esteri. Altronde egli mi ha mostrato delle lettere di voi che fanno fede del vostro odio perla Francia. In questa situazione i miei diritri sono chiari ; più chiari ancora i miei doveri: risparmiare ;1 ss ama'"de' miti unidiii, uuii tV nuUà culla fine della mia calmiera efce portar possa la strage e l'incendio nelle Spagne, e ridurle alla più orribile miseria. Ah certo ! se fedele a' vostri doveri ed a'sentimenti della natura, aveste rigettato i perfidi consigli ; se costantemente assiso a' miei fianchi per la mia difesa, aveste aspettato il corso ordi-nario della natura che segnar dovrà il vostro posto in pochi anni, io avrei potuto conciliare la politica e l'interesse della Spagna coli'interesse di tutti. Sen.'a dub-lio da sei mesi le circostanze sono state critiche ; ma per critiche che fossero , avrerottenuto dalie disposizioni de' ariei sudditi, dai deboji mezzi che aaccr mi rimane vailo , e soprattutto da q'tfella forza morale che avrei avuto presentandomi degnamente incontro al mio alleato, a cui io non aveva mai dato motivo di lagnanza, avrei , dico ,* ottenuto un accomodamento che conciliato avrebbe gl'interessi de'miei sudditi e quelli della mia famiglia . Strappando mi" dal capo la corona, avete spezzata la vostra , le avete tòlto il suo augusto splendore, cièche la rendeva sacra a tutto il mondo. La vostra condotta verso di me , le vostre lettere intercettate hanno messo una barriera di bronzo fra voi ed il trono di Spagna . Non è nè interesse di voi, né delle Spagne che vi pretendiate . Guardatevi dall'accendere un fuoco, di cui la totale vostra rovina e la sciagura della Spagna sarebbero il solo ed inevitabile effetto Io seno Re di diritto de'miei padri . La mia abdicazione è il risultato della forza e della violenta lo non ho dunque nulla da ricevere da voi. Io non posso aderire zd alcuna riunione d'assemblea. E questo pure un errore delle persone senza esperienza che vi attorniano. Iw ho ternato per la felicità de'misi sudditi-; convoglio lasciar loro in eredita la guerra civile , i tumulti, le assemblee popolari, ie rivoluzioni. Tutto far sj deve pel popolo, e niente da esso. Dimenticar que:ra massi? ma , e reuJirà colpevole di tutti i delitri che derivano da questa dimenticanza. In tutta la mia vira io mi sono sagrificaro pe' miei popoli, e non è all'età a che sono giunto, che farò cosa contraria alla loro religione, alla loro tranqcillità , alla felicità loro Io ho legnato per essi; per essi agirò costantemente. Tutti i miei sa-giiticj saranno obbiiati ; ed allorché io sarò rassicurato che la religione della Spagna , l'integrità de'Ie mie pi v vincie, la loro indipendenza ed i lor privilegi saranno conservati, discenderò nel sepolcro, perdonandovi l'ama-- regolamento de'miei ultimi anni. Dato a iìdjona, nel palazzo Imperiale, chiamaro del S^verna. addì » maggio iSoX. Firmato Carlo , Num. III. J Lettera del Principe d.isturia all'Infante don Antonie , a Madrid. Oggi ho diretto al mio amatissimo padre una lettera concepita in questi termini : ,, Alio venerabile padre e signore .* per dare a V. M. una prova del mio amore , della mia obbedienza e della mia sommissione, e per cedere al desiderio ch'ella mi ha fatto piò volte conoscere, rinunzio alla mia corona in favore di V. M., desiderando ch'ella ne goda rer lunghi anni. „ Io raccomando a V M le persone che mi hanno servito dopo il 19 marzo. Confido nelle assicurazioni, c!;'e]Ia mi ha dato a questo riguardo . Chiegoo a Dio di conservare a V. M. giorni lunghi e felici. ,, latto a Eajona, il 6 maggio r8c8. „ Io mi metto a'piedi di v M R Il più umile de'suoi figli, Ferdinando. In virtù della rinuncia ch'io faccio al mio amatissimo Padre, ritiro i poteri che aveva accoidati , prima della mia partenza da Madrid, alla Giunta per la spedizione degli affari importanti ed urgenti che potevano presentarsi durante la mia assenza. la Giunta seguirà gli ordini ed i comandi del mio amassimo ladre e Sovrano , e li farà eseguire rei Regni . lo debbo , terminando , testificare ai membri della Giunta , alle Autorità ed a tutta la Nazione la mia riconoscenza dell'assisten/a che mi hanno data . Raccomando loro di riunirsi con tutto il cuore al Re Cap.LO ed all'fmperator NAPOLEONE, la cui possanza ed amicizia possono, più d'ogni altra cosa, garantire i prirn: beni delle Spagne, la loro indipendenza e l'integrità dei territorio. Vi raccomando di non incappar nelle trame de'nosrri eterni nemici, di vivere uniti fra di voi e co' nostri alleati, di risparmiar l'effusione del sangue e d'evitare le calamità che sarebbero il risultato delle circostanze attuali, se trasportar vi lasciaste dallo spirito di vertìgine e di disunione Eajona , f maggio iSo*. Firmato, ferdinando. ( Moithetir ) Capqdistria j dalla Tipografia Prefettizia di Gasparo Weis.