Per il ped deve decid la Regione Slovenski gost se je več časa zadržal v pogovoru z mladimi obiskovalci dvojezičnega šolskega centra v Spetru Državni sekretar dr. Peter Vencelj na obisku dvojezičnega centra v Spetru Podpora naši šoli Dr. Peter Vencelj, državni sekretar v zunanjem ministrstvu zadolžen za vprašanja zamejskih Slovencev, in njegov sodelavec Rudi Merljak sta bila v ponedeljek gosta špetrskega dvojezičnega Šolskega središča. Slovenska predstavnika sta se seznanila z razvejano problematiko beneških Slovencev, tako s šol-* skega, kot tudi z družbenega, upravnega in gospodarskega vidika. Jutranji del Vencljevega obiska je bil namenjen šolskemu centru, kjer si je ogledal nove prostore in se veC Casa zadržal v pogovoru z uCenci osnovne šole in malčki iz vrtca. O vzgojnih metodah centra so ga poučile učiteljice, ki so mu obrazložile potek dvojezičnega učenja. SreCanje je bilo tudi priložnost, da je državni sekretar sogovornicam osvetlil zdajšnje stanje šolstva na Slovenskem. Predsednik upravnega sveta prof. Pavel PetriCiC in ravnateljica Živa Gruden sta Venclju in Merljaku sprego-' vorila o zdajšnjem stanju ter o bodočih načrtih, ki predvi-. devajo, da bi šola postala ji pravo vzgojno središCe, kar I; bi odgovarjalo potrebam S mladih. Obisk šolskega središča se je zaključil s srečanjem, na katerem so sodelovali predstavniki kulturnih društev in drugih organizacij, ki delujejo v Benečiji. Prisotni so bili predstavniki Časopisov Dom in Novi Matajur, Zveze beneških žensk, KD Studenci, Zveze izseljencev, zbora Pod Lipo, KD Ivan Trinko, Glasbene šole, špetrske dekanije, SDGZ, Beneškega gledališča, Društva beneških umetnikov in KD ReCan. v imenu starsev je najprej spregovoril Maurizio Na-mor, ki je pohvalil dejavnost šolskega centra, ki se je v de- setih letih razvil v šolsko strukturo, ki je tako po številčnosti kot zaradi inovativnih pedagoških metod postala najpomembnejša v Na- diških dolinah in naCel v-prasanje nauaijnega uvoje-ziCnega šolanja. Rudi Pavšič beri na strani 5 La risposta del difensore civico, dott. Oliviero Driga-ni, alle mamme che si erano rivolte al suo ufficio, denunciando la mancanza del servizio di pediatria di base nel Distretto di S. Pietro al Natisone, è arrivata in questi giorni. Ma purtroppo tutto rimane come prima. Il dott. Drigani infatti, prendendo atto della disponibilità deH’USL del Cividale-se, nella sua lettera scrive che una soluzione positiva della questione “si può conseguire solo se l’Amministrazione regionale assumerà un diverso orientamento generale rispetto ai parametri che attualmente regolano i rapporti tra servizi e territori”. Si ritorna dunque al punto di partenza, ana Kegione, cne ai ratto discrimina pesantemente la nostra comunità. Uno dei principi fonda-mentali della nostra Carta costituzionale sancisce l’uguaglianza, la parità di tutti i cittadini. Un diritto che ai cittadini delle Valli del Natisone, costretti ad emigrare, ad abbandonare i propri paesi, a vivere in condizioni socio-economiche fortemente degradate, con gravi carenze dei servizi, è stato molto spesso negato. Per non parlare del diritto alla tutela e valorizzazione della propria lingua e cultura che non viene nemmeno riconosciuto. Ma ciò che sta accadendo con il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria, garantito dalla legge e negato ai nostri bambini, è davvero inaccettabile, la gqccia che fa traboccare il vaso. Ecco una breve cronistoria di questa incresciosa vicenda. Com’è purtroppo noto, i nostri bambini non hanno mai potuto usufruire del pediatra di base, previsto dalla legge, e le famiglie devono far ricorso a pediatri privati pagandoli profumatamente. Stanche di questa discriminazione alcune giovani mamme si sono rivolte al Difensore civico che a sua volta ha interessato del problema l’USL del Cividale-se. Su una popolazione di 7.095 abitanti nel Distretto di S. Pietro gli assistiti nella fascia d’età dai 0 ai 14 anni sono 412, di cui 302 nella fascia da 0 a 6 anni. Fin dall’istituzione dell’ USL, ha dichiarato il coordinato-re sanitario dott. Trombetta, si è cercato di coprire con un pediatra la zona. Inizialmente ciò non è stato possibile per la scarsità di pediatri in tutta la regione, in seguito perchè i pediatri non erano disponibili a scegliere una zona disagiata, con pochi bambini, disseminati in un vasto raggio di località montane. E tutti i concorsi sono andati deserti. L’Usi ha fatto a questo punto richiesta all’Assessorato regionale della sanità di ampliare la possibilità di acquisizione verso il Distretto di Cividale, fermo restando l’obbligo per il pediatra nuovo di aprire l’ambulatorio a S. Pietro con un congruo orario. Il comitato consultivo regionale in prima battuta (i.4. tyyjj non na nemmeno risposto, successivamente (10.12.’93) ha espresso parere negativo - dichiara il dott. Trombetta. Nel frattempo l’USL era corsa, almeno parzialmente al riparo, affidando il compito della gestione degli ambulatori ex Omni ai pediatri ospedalieri dell’Ospedale di Cividale e trasferendo a S. Pietro parte delle o-re di specialistica pediatrica ambulatoriale. Oggi la situazione si è ulteriormente aggravata, (jn) segue a pagina 2 • Slovenia: nasce il centro sinistra Progetto donna stran 2 • Ljubezan za naše gledališče stran 3 • S. Pietro risponde a Paladin stran 4 • “Tam gor je moja vas" stran 5 • Reforma občin stran 6 • Volitve stran 7 • Popravilo cierkvi: je pravi cajt? stran 8 • Scheda storica stran 10 • “Luisa” brinda... stran 11 Obiettivi 5B: Mazzola interroga Chiabudini Si é ufficialmente avviata in questi giorni in Regione la fase della redazione del “documento unico di programmazione” riguardante l’obiettivo 5B, lo strumento messo a disposizione dall’Unione Europea per il sostegno e lo sviluppo delle zone rurali. Una delle due aree di intervento, che interesseranno il lavoro dell’Ersa (l’ente incaricato dalla Regione di predisporre la parte tecnica dell’intervento) é quella cosiddetta “sub area di montagna”, in cui sono compresi anche i comuni che fanno parte della Comunità montana delle Valli del Natisone. É proprio al presidente di questo ente, Chiabudini, che il consigliere indipendente Aldo Mazzola ha rivolto un’interrogazione con richiesta di risposta scrit- ta. Mazzola in una lunga serie di premesse rileva tra l’altro che la Comunità montana Canal del Ferro-Valcanale ha organizzato un incontro con gli agricoltori e gli operatori economici del suo comprensorio sulle nonne comunitarie, tra le quali figura l’Obiettivo 5B. “É in programma un’iniziativa simile- qui da noi?” chiede Mazzola. Ancora nelle premesse si sottolinea come in passato la Regione Veneto e la provincia di Trento abbiano ricevuto cospicui contributi dalla Cee, e-videnziando poi i campi nei quali indirizzare - secondo norme regionali, nazionali ed europee - i progetti per la promozione economica dei territori montani. Michele Obit segue a pagina 8 Pozornost do slovenske manjšine Vsa bistvena vprašanja povezana s slovensko problematiko v videmski pokrajini, od kulturnih in jezikovnih do ekonomskih, so bila pred nekaj dnevi v sredincu pozornosti na srečanju Zveze Slovencev s kandidatom za Senat Darkom Bratino in progresisticno kandidatkinjo v uninomi-nalnem okrožju za poslansko zbornico v Nadiskih dolin, Lorenzo Beltramini-jevo. beri na strani 7 Lorenza Beltramini in senator Bratina na srečanju s Slovenci v Čedadu Netto 6,12% Minimo 5 milioni (oltre i 100 milioni netto 6,30%) MOJA BANKA bčTkb BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA CIVIDALE cerhucah di raro durata 19 mesi, rendimento lordo 7,00% Vaša banka, v žepnem formatu. •ANCA M CREDOO M TROSTE TRŽAŠKA KREDITNA 1ANKA ČEDAD / CIVIDALE • Ulica Ristori 28 • Tel. 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Pietro al Natisone il “progetto donna', che ha destato molte aspettative e non poche perplessità Un corso sperimentale di ricerca del lavoro con e-sperti di diversi settori produttivi, fiscalisti ecc.; un convegno sulla nuova legge per la montagna ed i progetti per lo sviluppo delle zone rurali previsti dall’Unione europea attraverso i cosiddetti “obiettivi 5B”, entrambi visti in un’ottica femminile; un corso sulla normativa comunitaria rivolta alle donne; un corso di conoscenza delle erbe officinali, un altro per some-liers e degli incontri di arte culinaria; infine una mostra di pittura itinerante dove le protagoniste siano le pittrici della nostra comunità montana. E questo il “progetto donna”, presentato nei giorni scorsi dalla dott. Renata Qualizza, insieme al presidente della Comunità montana Giuseppe Chiabudini ed all’avv. Masotti, membro della Commissione regionale per le pari opportunità. Davvero numerose le donne presenti alle due serate di presentazione, del resto gli inviti spediti sono stati ben 3.800. Non si può certo dire che la proposta sia stata accolta con entusiasmo. In primo luogo le donne presenti non sapevano bene che cosa a-spettarsi e pur invitate a fare delle proposte alternative - va detto però che il progetto è già stato presentato e finanziato - si sono trovate disarmate. Non è facile improvvisare sui due piedi. La seconda difficoltà derivava dall’esiguità del finanziamento (100 milioni, di cui 70 messi a dispozio- ne dalla Regione, 30 dalla Comunità montana) e dai tempi limitati. Pur essendoci stata una proroga il progetto termina in novembre. Ci sono poi state anche alcune osservazioni di merito come quella di chi ha sotto-lineato che proporre un corso di erbe officinali o di cucina sia in contraddizione con il principio delle pari opportunità in quanto relega le donna ancora una volta nel ruolo di casalinghe. Ma la delusione e la rabbia di più di qualcuna è stata generata soprattutto 'dall’equivoco nato dalla stessa lettera d’invito della Comunità montana. L’Ente, vi si leggeva, ha inteso proporre una serie di iniziative volte a conoscere la condizione femminile nelle Valli del Natisone, creare momenti di incontro e scambio, ma soprattutto verificare le possibilità di accesso al lavoro in questa realtà (sottolineato nell’originale). Ed è proprio dell’occupazione che le donne volevano discutere, su questo terreno si aspettavano delle proposte concrete e qui ci sono stati anche toni fortemente polemici. “Non siamo qui per creare posti di lavoro”, ha risposto Renata Qualizza. É stata comunque accolta la proposta avanzata dal pubblico, di condurre 'un’indagine conoscitiva sulla realtà delle donne disoccupate ed in cerca di lavoro. Ma, ci chiediamo, non avrebbe dovuto essere questo uno, se non il, punto di partenza? Sia come sia, il progetto c’è e sta per partire.(jn) Nella Slavia Manca il pediatra segue dalla prima Oggi la situazione si è ulteriormente aggravata, dicevamo, perchè l’organico dei pediatri ospedalieri si è ridotto da 4 a 3 e quindi l’ambulatorio pediatrico di S. Pietro, come avevamo denunciato nei giorni scorsi, non funziona più. La domanda che si pone a questo punto è, ma il cittadino che cosa deve fare per vedersi tutelato un sacrosanto diritto? Dopo i documenti di alcuni consigli comunali, l’intervento presso il Difensore civico, nei giorni scorsi è stata promossa una petizione popolare, sottoscritta da molti cittadini e che sta raccogliendo ancora adesioni. Speriamo che quest’ultima iniziativa contribuisca a superare questa inaccettabile discriminazione, (jn) Na Deželi se je začela razprava o proračunu za leto 1994 Za delovna mesta Velika skrb Travanutovega odbora za rešitev brezposelnosti enega gibanja in mešane skupine, vzdržali (ali volili za) naj bi se predstavniki komunistične prenove, proti pa bodo volili predstavniki Severne lige, Liste za Trst in MSI. Deželno vlado, ki jo vodi predstavnik DSL Renzo Travanut, bo v tem tednu prestala zahtevno preizkušnjo: obravnavo finančnega zakona, proračuna za leto 1994 ter večletnega prora-cuna za triletje 1994-96. Predvideva se, da bo razprava trajala nekaj dni. Novi odbor je posebno pozornost posvetil vprašanju brezposelnosti, kot je poudaril poročevalec o proračunu Bruno Longo (Ljudska stranka). Pripravljen je bil izredni načrt posegov, ki predvideva 45 milijard lir izdatkov v prihodnjem triletju, da bi se povečalo Število delovnih mest. NaCrt se povezuje s tako imenovanim “Ciljem 2” Evropske skupnosti v korist industrijskih kriznih območji ter s “Ciljem 5B” v korist kme- tijstva. Ce ne bo prišlo do kakšnih nepredvidenih sprememb, bo deželni proračun odobren z glasovi Ljudske stranke, DSL, PSI , Zelenih, Furlanskega avtonomisti- Skupščina SSK Na OpCinah nad Trstom se je prejšnji konec tedna odvijal obCni zbor Slovenskega svetovnega kongresa za Furlanijo -Julijsko krajino. O vlogi te organizacije je spregovoril predsednik Janez Pov-Se, ki je podčrtal nujnost, da se stalno obnavljajo stiki med zamejstvom in matiCno domovino. Skupščino SSK so zaključili z izvolitvijo novega deželnega odbora, v katerem so tudi Štirje predstavniki z Videmskega in sicer Jole Namor, Salvatore Venosi, Renato Quaglia in Giorgio Ban-chig, ki se bo konec junija udeležil drugega slovenskega svetovnega kongresa, ki bo na Dunaju. DALLA SLOVENIA Devana Jovan - Radio Koper Un partito di centro sinistra Il fatto centrale, la settimana scorsa in Slovenia, è stato indubbiamente il congresso che ha sancito la fusione di 4 partiti politici e la nascita del-’ la nuova “democrazia liberale slovena”. I vecchi “liberal democratici" del primo ministro Janez Drnovšek rimangono comunque il nucleo più forte e a loro spetta la carica di presidente. Drnovšek appunto. Nasce così una nuova formazione di centro con associati i Democratici, i socialisti, gli eco-verdi che si assicura così 30 dei 92 parlamentari. Un cuneo questo tra la destra e la sinistra che certamente corrisponde a quella che è la strutturazione della società in Slovenia con un percentualmente forte ceto medio. Pochi coloro che si collocano nei ceti basso e alto il che favorisce anche scelte ed orientamenti politici di centro, o “moderati” come preferiscono dire gli sloveni. Il nuovo partito nasce quindi sotto i migliori auspici anche se le sue diverse “anime” determineranno una vita politica molto movimentata, sebbene l’ideologo del partito, il filosofo Slavoj Žižek lo definisca “il primo partito normale del postsocialismo”. Di fusione che coinvolge partiti di governo, di opposizione e extraparlamentari non dovrebbe per il momento modificare -così Drnovšek - i rapporti all’interno alla coalizione di maggioranza anche se il nuovo partito avrà grazie alle dimensioni, un maggiore spazio di manovra. Ad entrare nel nuovo partito sono stati anche alcuni i-scritti - tra cui l’ex-ministro ai trasporti Marjan Kranjec - al partito social-democratico di Janez Janša che può ritenere quella passata una settimana “no". Anche per l’esito della conferenza internazionale sul rapporto tra la società civile e quella militare in democrazia cui hanno partecipato una settantina di esperti militari della NATO, dell’Unione europea e degli stati di nuova democrazia. Si è trattato di un dibattito quanto mai attuale considerato quanto difficile sia instaurare un controllo sul comparto militare che tende a vivere in una sua dimensione, alienato dal resto della so- cietà. Da qui la necessità di lina totale trasparenza del bilancio militare che deve essere conforme alle possibilità e-conomiche dello statò, di un controllo assoluto da parte del parlamento, di un clima di fiducia che deve essere instaurato tra i civili ed i militari che devono rimanere cittadini come gli altri anche se in u-niforme. Alla Slovenia è venuta un’altra raccomandazione, quella sulla gradualità della sua inclusione nella “partnership per la pace” che verrà firmata alla fine del mese alla sede Nato di Bruxelles. La stessa gradualità dovrebbe venire seguita per le altre istituzioni comunitarie. L’importante è che in ogni paese si affermino dapprima i valori civili e sociali dopo di che si può passare a quelli militari. E’ ben facile accedere ad un’associazione militare, è stato detto a Bled, ben più difficile creare le condizioni di stabilità sociale ed economica. E queste considerazioni e suggerimenti sono venuti dai massimi esperti militari europei. Intanto è in corso un’animata discussione su segnali che indicherebbero la presenza e l'attività di seivizi segreti, infornatici e di gruppi illegali o depistati che cercherebbero di gettare discredito o addirittura liquidare personalità dello stato, esponenti di primo piano di partiti politici ed an-. che giornalisti. Soprattutto minacciare la sicurezza del giovanissimo stato sloveno. Fantapolitica? Argomenti più consoni ad un “Segretissimo” che ad un serio dibattito? Sarebbe indubbiamente così se a parlarne non fosse il presidente della Repubblica Milan Kučan. Sta di fatto che se ne è parlato alla riunione (a porte ermeticamente chiuse) dei massimi esponenti dei partiti politici convocati dal primo ministro Drnovšek. Il laconico comunicato che ne è seguito non entra in particolari, ma e-sclude alcunché di clamoroso. Sta di fatto che in Slovenia ci si aspetta risposte più chiare e certezze. Vivere nell’incertezza è la peggiore delle sorti che potrebbero toccare alla democrazia slovena ancora h fasce. Come ritornare indie ro negli anni di piombo. Tempi duri per i fumatori Solari da Kučan L’ambasciatore italiano a Lubiana Luigi Solari è stato ricevuto dal presidente sloveno Milan KuCan. Durante l’incontro c’è stato uno scambio di idee molto ampio e articolato sulle relazioni bilaterali, sullo stato della cooperazione tra Slovenia e Italia dopo gli incontri di Bologna e Capodistria tra i due ministri degli esteri. Non si sa molto, invece, sul contenuto di una lettera, firmata dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che l’ambasciatore ha consegnato nelle mani di KuCan. Drnovšek si rafforza Si è svolto a Bled il congresso del nuovo partito del liberismo democratico che nasce dalla fusione di quattro partiti: il liberaldemo-cratici, quello socialisti, i verdi ecologisti ed il partito democratico. Con l’unione dei partiti di centro sinistra si è in effetti rafforzata la posizione del premier Janez Drnovšek in seno al governo, nel quale sono previsti dei cambiamenti. Non è escluso che per far posto ai nuovi part-ners Drnovšek non decida di ridmensionare la presenza dei ministri democristiani e della Lista unitaria. Peterle in Cile 11 ministro degli esteri sloveno Lojze Peterle, su invito del presidente Putrido Aylwin, è stato in visita ufficiale in Cile. Sindaco evasore Una denuncia anonima che riguarderebbe il reato di evasione fiscale ha messo in difficoltà il sindaco di Zagabria Branko Miksa, esponente di spicco del partito dell'HDZ di Franjo Tudj-m an. Miksa viene accusato di non aver pagato 35 mila marchi (35 milioni di lire) di dogana dopo aver acquistato all’estero una lussosa Mercedes. Referendum antinucleare I Verdi della Slovenia sono del parere che la popo- lazione, tramite referendum, deve decidere sul futuro della centrale nucleare di Krško. Lo ha annunciato durante una conferenza stampa il presidente del partito ecologista. Fumatori al bando Tempi duri per i fumatori in Slovenia. A grande maggioranza è infatti passata in seconda lettura una legge che mette al bando qualsiasi reclame per sigarette e prodotti analoghi con la pro- spettiva di dividere i locali pubblici per fumatori e non fumatori. Ai primi, però, verebbe concesso uno spazio minimo. La legge prevede che dal 1996 le sigarette potranno contenere solo 15 milligrammi di catrame. C’è da rilevare che secondo un sondaggio la maggioranza dei fumatori è d’accordo con la nuova legge. Incontro sindacale Una delegazione del Sindacato nazionale CGIL della scuola è stata ospite a Lubiana del sindacato per l'educazione e l’istruzione. Naše barke igrauke so razveselile številno publiko Prava Ijubezan m naše gledališče ”Buogi možje” je sigurno adna od narlieuSih komedij, ki jih je v njega Se kar du-gem življenju napravlo Beneško gledališče. Igralo je Sest žen v monologu, vsaka sama je pokazala posebnosti an življenjsko pot adne žene, vse pa je bluo takuo povezano an je lepuo teklo, de na odru (za reč, zak igrauke so ble med publiko) je bluo nimar živuo, se je nimar ki-ek gajalo. NiC nie bluo statično an tele naše pridne žene so, ne samuo z besiedo, paC pa tudi s telesom, s premikanjem, napunle prestor. V pomuoC jim je bla samuo muzika, note na klavirju, na katerem je igru Davide Clodig na začetku an med no “pravco” an drugo. Igrauke so recitale miez ljudi an nie bluo obedne šenografije. Trieba je jim dat Cast, zak so vse pokazale, de so ries barke. Poznala pa se je - an Se kuo - tud roka režiserja, Marjana Bevka, ki je znu parnest na dan kar je narbuojSega od naših amaterskih igrauk an je dau pravi ritem vsi predstavi. Se no rieC: igra ni dielo kakega našega Clovieka, napisu jo je niek italijanski avtor an je bla predielana po sloviensko (po dreško, po topoluško, an takuo napri). Pa duo so ble tele žene? Parva je bla Milja (Lidia Za-brieszach), ki je subit ugrie-la številno publiko. Lepuo naštimana an nafarbana je žena dielala... “narstariš me-štier na sviete” takuo k’ mu pravijo. Bla je že napri v lie-tih, sa’ je bla v nje mladuo-sti zajubjena v Franca Jožefa, ja tistega, ki so ubil v Sarajevu. Milja je “pomagala” an dajala kuražo sudatam v parvi uojski, v kampaniji dol v Afriki, kjer je Musolin teu imiet njega "impero” an v drugi uojski dol v Rime, kamar je šla kar s “tradoto”. An v torak 8. gor v Spietre se je jezla an kumrala.“Ka' nišam nardila an ist sojo du-žnuost? Ka’ niesam uriedna peziona?” Zad za njo se je parkazala pekjarca (Mariagrazia Gari-up), z žakjam, umazana an arzstargana, ki je branila nje meštier. Vse kar zaslužim je Cisto - se je hvalila -, nie-mam obednih taš za plačat an j udje še veselo stegnejo roko an mi dajo kiek. Takuo - |jg|* *** • r#*. : š** % mr * L se operejo viest an guorš griehe dielajo, buj radi dajo buogime. Tretja je bla velika an poznana igrauka/atriCe Antonella Simanova (Antonella Bucovaz). Liepa, modra, pametna an riesna igrauka, ki pa je vic ko no lieto cerka-vala od lakote, zak’ je bla brez diela. Vsi so jo hvalil an ji pravli, de ona ni za Tle blizu vse igrauke od Beneškega gledališča, tle zdol po varsti pekjarca, igrauka an vesela uduova vsako dielo, de jo je škoda, de je previe barka... Ona je pa doma Čakala an se jezla. Na koncu pa so jo le povabil v Pariz, vse pa ji je skor ve-derbu nje mož Miljo, glih on ki je nimar viervu v nje talent an ji dau kuražo... zak’ je na naglim umaru. Od adnega pogreba do drugega. Olimpia (Anna lussa) se je vračala od pogreba nje moža, vsa v Camo oblieCena an takuo se je režala, de se nie mogla pota-lažt, dok ji je paršu karC v trebuh. Mož, ki je bil velik lenorit an ni nikdar ganu parsta, takuo de ga j’muorla ona redit, jo je biu pustu za drugo, za farmacisto, ki je bla puna sudu. Ona mu je bla kupila makino an povar-hu še zapisala vse, kar je imiela. S tisto makino je tri-ešCnu an umaru, njega prava žena Olimpia je pa vse po-sadala, ereditala vse benja od farmaCiste. Od adne na-sreCe do te druge. Na balkonu je sediela na žena popu-noma eZaurjenà (Bruna Chiudi), ki je vidla samuo an povsierode probleme, težave an nasreCe. Ka’ nie zagledala na vesoki hiši, naspruot nje 'nega eletricista. Tarkaj mu je trucala, naj se ahta, naj se varje, dokjer... nie pa-du an se ubu. Zadnja (Loredana Dreco-gna) je bla nagobama, nau-mna, znorjenà. Imiela je samuo ’no pečjo: tiela je bit nimar Čedna an tiste, kar je narbuj ljubila je bla uoda an še posebno žajfa.-Umazane ljudi je pa sovražila na vso muoC. Ja, narbuj huduo je bluo med uojsko, kadar je vse manjkalo, tud žajfa. Naša žajfarca, ki smo jo vidli v paražonu, pa se nie nic ustrašla an je zaCela sama žajfo dielat, an Se drugim jo je šenkavala. Kar jo je policija sla prašat, Ce vie, kam so se zgubli vsi tisti ljudje, ki jih nie bluo vic videt, ona je po pravic poviedala, “sam jih ponucala”. Ki reC na koncu? Se ank-rat pohvalit naše žene od Beneškega gledališča z njih dielo, ki je bluo na dobri, vesoki ravni. Lepuo bi bluo, Ce bi lahko še vidli tolo igro, ki je parmierna tud za jo nest po naših vaseh, če bi jo ponovili. Za sada vemo, de igro pokažejo v Breginju, v nediejo 10. aprila ob 16. uri v Suoli, (jn) L’Istituto va avanti Assemblea ordinaria dei soci L’assemblea ordinaria dell’Istituto per l’istruzione slovena di S. Pietro al Natisone è stata convocata i giorni scorsi per gli adempimenti statutari. Il presidente uscente Paolo Petricig, la direttrice Ziva Gruden e la segretaria Marina Cernetig hanno fatto il resoconto dell’attività e formulato il piano di lavoro ordinario e straordinario sul piano amministrativo, didattico e finanziario. Il programma straordinario è consistito nel trasferimento del centro bilingue nella nuova sede e l’adeguamento dei nuovi locali. Le relazioni hanno sottolineato l’impegno di numerosi genitori nelle varie fasi dei lavori. Dopo l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, che prevede un ritocco del cinque per cento in più delle quote di iscrizione dei genitori degli alunni, l’assemblea ha eletto il nuovo consiglio d’amministrazione in base ad una lista di 15 nomi. Gli eletti sono: Giorgio Banchig, Loretta Ca-nalaz, Donato Cernoia, Aldo Clodig, Gianni Flo-reancig, Maurizio Namor, Paolo Petricig, Lucia Trusgnach e Pietro Zuanella. Del collegio dei revisori dei conti fanno parte: Daniela Chiuch, Elda Vogrig, Alvaro Zantovino. L’assemblea ha quindi confermato la linea di impegno deciso ed autonomo per il raggiungimento degli obiettivi fissati: l’espansione del centro bilingue, il rafforzamento dei legami con la comunità slovena e l’arricchimento delle iniziative culturali e di studio. Cividale: parte il Comitato Il Comitato di coordinamento delle iniziative civi-dalesi sta diventando una realtà concreta. NeU’ultima assemblea, convocata per raccogliere le adesioni e che è stata un’ulteriore occasione di approfondimento e discussione, nonostante alcune perplessità è prevalsa infatti la volontà di dare vita a questa iniziativa. Lo scopo principale dell’iniziativa è quello di unire le forze per sfruttare al massimo le risorse di Cividale e di proporre, naturalmente nel rispetto dell’autonomia di ogni associazione qualche esperienza di “alto livello”. Al comitato hanno aderito 33 associazioni . É già un bel risultato. Prossimo incontro giovedì 24 marzo alle 21 nella sala della Somsi per eleggere i rappresentanti. V Gorici natečaj za violiniste Natečaja za mlade violiniste in violončeliste z območja Alpe-Adria, ki bo potekal v Gorici od 4. do 10. aprila se bo letos udeležilo 165 Študentov. Mladi tekmovalci, ki so porazdeljeni po skupinah glede starosti (od 6. do 24. leta) prihajajo iz osrednjih konservatorjev območja Alpe-Ja-dran. Prihajajo tudi od bolj oddaljenih krajev (iz Ukrajine, Albanije, Grčije, Avstralije, Japonske, Argentine itd). Zastopana pa bodo tudi Osijek, Dubrovnik, Tuzla, Sarajevo in Mostar, kjer divja huda vojna. Nagrajevanje in koncert nagrajencev bo 10 aprila ob 17.. uri v Avdotoriju Fogar v Gorici, nato se bodo zvrstili Številni koncerti v večji centrih območja Alpe-Jadran, med njimi tudi v Čedadu in sicer 16. aprila. 2 Četrtek, 17. marca 1994 Al Malignarli Cultura slovena a Udine L’Istituto tecnico industriale Malignani di Udine, in collaborazione con l’Accademia europea del Friuli-Venezia Giulia di Gorizia ed il circolo di cultura Ivan Trinko di Cividale organizza, nel quadro del corso di lingua e cultura slovena che si tiene già da qualche mese presso l’istituto stesso, un ciclo di tre conferenze tenute dal docente del corso professor Marino Vertovec. La prima conferenza si terrà lunedì 21 marzo alle o-re 18. Tema dell’incontro “La storia politica della lingua slovena”. Seguirà il giorno 11 aprile, sempre alle ore 18, una conferenza riguardante aspetti scientifici del pensiero sloveno dal titolo “Matija Vertovec (1784-1844), divulgatore e studioso illuminista”. Concluderà il breve ciclo un incontro dedicato al più amato poeta sloveno, Simon Gregorič, di cui ricorre quest’anno il 150. anniversario della nascita. Al riguardo, l’Istituto Malignani organizzerà una mostra-documento sull’opera del poeta e sulle traduzioni della sua poesia nelle varie lingue europee. Va sottolineato che il circolo Ivan Trinko partecipa in prima persona per la prima volta ad un’iniziativa culturale nella città di Udi- ne. Le conferenze sono naturalmente rivolte ai corsisiti di sloveno, ma sono aperte a tutti gli interessati. Università degli studi di Udine giovedì 24 marzo alle ore 11 in aula 2 conferenza dellaprof. Breda Pogorelec dell’Università di Lubiana Lo sloveno in un nuovo manoscritto del Seicento Mittelfest da La Banca Popolare di Cividale sollecita la ripresa del Mittelfest. In una lettera all’Assessore regionale alle attività culturali, Mario Puiatti, il presidente dell’istituto di credito cividalese, dott. Lorenzo Pelizzo, auspica la riproposizione del Mittelfest, il festival del teatro, danza e musica della Mitteleuropa, voluto dall’iniziativa Pentagonale, che è stato interrotto nel ’93 dopo le due edizioni del ’91 e ’92. “Desidero assicurarle come in passato - scrive Pelizzo all'esponente della giunta regionale - la collaborazione fattiva dell’istituto che mi onoro di presiedere nell’auspicata eventualità che il Mittelfest, seppure in forma contenuta, venga ripreso già da quest’anno”. La Popolare di Cividale ha fornito la propria sponsorizzazione alle due edizioni del festival gestendo in particolare il servizio di cas- sa e biglietteria. II presidente Pelizzo nella sua lettera si è fatto interprete della “preoccupazione che vive Cividale circa il rischio di rimanere tagliata fuori dai maggiori circuiti culturali dopo gli sforzi profusi dalla regione negli anni scorsi per rilanciare la città ducale”. Intanto prosegue l’attività di promozione culturale della banca cividalese che ha dato alle stampe la XVII edizione di “Forum Iulii”, l’annuario del Museo archeologico nazionale di Cividale, una pubblicazione che raggiunge i maggiori centri culturali e di ricerca storica d’Europa. Il 26 marzo prossimo, presso la sede museale cividalese, avrà luogo la presentazione dell’annuario proprio dall’assessore regionale Puiatti che ha accolto l’invito dei dott. Pelizzo. Četrtek, 17. marca 1994 Facendo seguito alla comunicazione prot. 200 /126/ 622. 12.1.8/ 13 del 12. 01. 1994 con la presente desidero farLe conoscere il parere del Consiglio Comunale su alcuni aspetti che potrebbero essere d’integrazione allo schema di disegno di Legge concernente: “Provvedimenti a favore delle popolazioni di lingua slovena delle province di Trieste e Gorizia e di quelle di origine slava della provincia di Udine”. a) E’ corretto favorire la rappresentanza della minoranza slovena in seno al Consiglio regionale, ai consigli provinciali e comunali di Trieste e Gorizia. Però non bisogna dimenticare che questa norma deve essere estesa anche alla comunità slovena della provincia di Udine con l’istituzione di un collegio elettorale regionale specifico delle Prealpi Giulie (Slavia friulana) e due collegi provinciali e-spressione del territorio abitato da popolazioni di parlata dialettale slovena. b) Il problema della rappresentanza negli organi e-lettivi, va visto in un contesto più ampio, garantendo parità di trattamento della minoranza slovena in Italia e di quella italiana in Slovenia pu avendo “disinternazionalizzato” reciprocamente l’argomento con l’entrata in vigore degli accordi di O-simo del 10 novembre 1975 e accettati dall’attuale governo sloveno. Politicamente corretto sarebbe un identico trattamento delle comunità minoritarie in tutti gli Stati europei. Inoltre lo stesso trattamento qualitativo di tutela dovrebbe essere esteso a tutte le minoranze linguistiche nell’ambito del medesimo Stato (tedeschi, francesi, sloveni, ecc.) onde evitare palesi discriminazioni politiche e giuridiche. c) Ci sembra oltremodo discutibile la normativa predisposta che da atto della differenziazione tra le comunità slovene della provincia di Trieste e Gorizia e quella slovena della provincia di Udine. Per quanto di nostra conoscenza non esiste diversità linguistica di base tra le Le osservazioni del Comune di S. Pietro al disegno di legge Paladin Si assicuri la rinascita culturale ed economica Il ministro Livio Paladin ha inviato qualche settimana fa a tutti i sindaci dei comuni sloveni del Friuli-Venezia Giulia il disegno di legge “Provvedimenti a favore della minoranza di lingua slovena della provincia di Trieste e Gorizia e quelle di origine slava della provincia di Udine” con la richiesta di fargli pervenire le osservazioni al progetto di legge. Nei giorni scorsi abbiamo riferito del documento votato dal consiglio comunale di Resia. Ora è la volta del comune di S. Pietro. tre comuita minoritarie residenti nelle tre provincie in quanto tutte parlano dialetti distinti ma. sempre riconducibili alla matrice linguistica slovena che a sua volta rappresenta l’evoluzione della lingua comune slava che qualche secolo fa era parlata e comunemente usata nei riti religiosi da Ponte S. Quirino (S. Pietro al Natisone) a Vladivostok (Russia). Dividere la Comunità slovena delle Valli del Natisone, dove si parla uno dei 49 dialetti sloveni (il Na-disko o Beneciano) dall’intera comunità rappresenterebbe un ulteriore elemento di frizione, tensione e delusione per chi si sente Comunità minoritaria, dando ragione a quanti hanno sempre sostenuto la non presenza di diversità linguistiche o culturali nella Slavia friulana. Uno stato di diritto non può accettare l’imposizione di chi nega l’esistenza ed i legittimi diritti di una comunità minoritaria, ma deve rispettare chi chiede il suo riconoscimento, pur nelle diverse applicazioni della tutela e della valorizzazione della lingua locale perchè questo riconoscimento è un diritto costituzionale e soggettivo. Se le popolazioni slovene della provincia di Udine hanno una diversa preparazione e minima conoscenza linguistica, ciò dipende unicamente dal fatto che mai lo Stato italiano ha garantito la scolarità e la frequenza a Scuole bilingui degli alunni slavofoni residenti nei comuni elencati all’art. 24. Nel mentre le popolazioni slavofone delle provincie di Trieste e Gorizia hanno sempre goduto con l’Austria prima e, a parte il periodo fascista, con l’Italia repub-' blicana poi, della possibilità di scuole bilingui sloveno-italiane. Nel chiedere trattamenti uguali per tutta la Comunità slovena del Friuli - Venezia Giulia si vuole comunque e-videnziare la necessità di un processo didattico-pedago-gico transitorio e graduale per gli alunni della provincia di Udine con l’insegnamento orale del dialetto locale nelle scuole materne e, per chi lo desiderasse, l’apprendimento della lingua ufficiale e letteraria slovena nelle scuole elementari, medie e superiori. d) Per quanto riguarda il reclutamento del personale educativo è sufficiente che lo schema di Proposta di legge introduca la norma che l’insegnante delle scuole materne, elementari e di scuola media conosca oltre alla lingua ufficiale italiana anche il dialetto locale e per i livelli più alti pure la lingua letteraria slovena. A questo punto non sarebbero necessari insegnanti di sostegno. La preparazione di specifici insegnanti potrebbe essere fatta presso l’istituto magistrale statale, ora liceo pedagogico, di S. Pietro al Natisone con la semplice modifica dei programmi scolastici che pre-vederebbe l’introduzione dell’insegnamento anche della lingua slovena unitamente all’apprendimento del dialetto locale, della storia, tradizioni e cultura delle popolazioni della Slavia friulana per tutto il corso dei 5 anni. Così strumentato il liceo pedagogico diventerebbe, di fatto, un esempio da copiare per la preparazione di futuri educatori plurilingui anche a livello di integrazione scolastica europea. e) Lo stesso discorso può valere per gli interpreti che dovrebbero essere normali dipendenti con la conoscenza bilingue da prevedersi nel bando di concorso per la copertura parziale di posti nella pubblica Amministrazione nei comuni elencati dall’art. 1 e dall’art. 24. f) Una grossa dimenticanza va rilevata leggendo lo schema di proposta di legge. Non si parla minimamente di interventi finanziari statali e regionali per la ri- La lastra della Banca di Antro nascita economica della Comunità slovena. E’ nostra convinzione che senza un concreto sostegno economico per insediamenti produttivi ed occupazionali non si può parlare di tutela e valorizzazione della cultura e della lingua della nostra comunità, fisicamente in avanzata fase di estinzione o dispersa nei 5 continenti del globo. Sarebbe necessario un titolo aggiuntivo all’attuale schema di proposta di legge che indicasse le modalità di finanziamento per interventi pubblici nel settore sociale, igienico-sanitario ed economico al fine di garantire posti di lavoro ed occupazione nei Comuni, soprattutto della provincia di Udine, fortemente degradati, con forte indice di spopolamento ed emigrazione verso aree più favorevoli della Regione Friuli-Venezia Giulia ovvero verso l’estero. g) Nell’evidenziare l'uso erroneo della terminologia “popolazione d’origine slava” per quanto considerato al punto c. della presente lettera si consiglia il riferimento a “popolazioni di parlata dialettale slovena”, “popolazioni della Slavia friulana”, ovvero “popolazioni della Benečija”. Si chiede di sostituire anche la terminologia di “idioma di origine slava” con “dialetto locale sloveno”. Si suggerisce quanto sopra nello spirito del rispetto dovuto a quanti si ritengono comunità slovena del Friuli e non nell’accettare passivamente l’imposizione in negativo di quanti disprezzano la comunità locale e la sua lingua, seppur dialettale ma ricca di riferimenti filologici e di studio sull’evoluzione dell’antica lingua slava nel corso dei secoli. h) La richiesta di prevedere la presenza di insegnanti e funzionari bilingui nella pubblica amministrazione (scuole, uffici, polizia, tribunali, ecc.) assunti con concorso a parziale riserva di posti eviterebbe spese ulteriori allo Stato per garantire i giusti diritti di quanti vorrebbero la tutela linguistica. Nel contempo evidenzie-rebbe la buona volontà del governo italiano nel riconoscere i legittimi diritti costituzionali e naturali e nel dare una risposta adeguata alle esigenze dei richiedenti che si riconoscono nella comunità etnica e linguistica slovena pur parlando soltanto il dialetto e non la lingua letteraria. Sarebbe un atto “politi-cally correct” come dicono gli Americani, perchè esaudirebbe le esigenze ed i bisogni di quanti vogliono e chiedono tutela e valorizzazione e non l’imposizione di coloro che la rifiutano negandola persino ai richiedenti che non hanno mai messo in discussione o in pericolo i diritti già acquisiti, consolidati e. goduti dalla maggioranza italiana. Se a quest’ultimi è sufficiente quanto già esiste non si vede perchè dovrebbero sollevarsi contro una legge che nulla impone a loro, ma che solo garantisce un diritto a chi lo reclama e lo desidera. E’ un atto di democrazia e di rispetto dei diritti civili che sono insiti nell’uomo ed evidenziati negli accordi internazionali sotto-scritti anche dal governo italiano. Nella speranza che quanto illustrato possa essere di aiuto per una corretta stesura della Legge e sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti, si porgono distinti saluti. Stališče Slovencev do Paladinovega predloga Enotno slovensko zastopstvo (SKGZ, SSO, slovenske organizacije videmske pokrajine, SSk ter slovenske komisije DSL, SKP in socialistične stranke) je ocenilo predlog zakonskega osnutka o zaSčiti slovenske manjšine, ki ga je podpisal minister za odnose z Evropsko skupnostjo Livio Paladin in sestavilo dokument, ki ga je posredovalo odgovornemu ministru. V njem ugotavljajo, da je Paladinov predlog v celoti nezadosten in v mnogih ozirih nesprejemliv. Med poglavitna sporna vprašanja sodi razlikovanje med Slovenci iz trzaSke in goriske pokrajine ter med Slovenci iz videmske pokrajine, kar je razvidno že v samem naslovu predloga zakonskega osnutka. V zvezi s Slovenci iz videmske pokrajine so uporabljeni izrazi kot “krajevno prebivalstvo slovanskega izvora“ ali “krajevna govorica slovanskega izvora” v nasprotju z izrazi kot “prebivalstvo slovenskega jezika” ali “slovenski jezik”. Taksnega razlikovanja ni mogoče zagovarjati ne z znanstvenega ne s kulturnega vidika. O tem se je svojčas izreklo že Italijansko združenje slavistov v dokumentu, ki so ga 18. maja 1990 posredovali tedanjemu ministru za dežele Antoniu Maccanicu in v katerem piSe: “Opozarjamo, da je izraz “krajevna govorica slo- vanskega izvora” z znanstvenega vidika neustrezen, ker v vsem slovanskem svetu ni niti enega narečja ali govorice, ki ne bi pripadla enemu od jezikov slovanskih narodov. Ne samo mednarodna znanstvena skupnost, ampak tudi kulturni svet v celoti ločuje slovanske jezike in slovanska narečja. Ne posebnosti slovenskih narečji, ki jih govori slovensko prebivalstvo v videmski pokrajini, kot tudi ne njihov posebni zgodovinski razvoj ne morejo biti razlog za umetno razlikovanje med temi govoricami in slovenskim jezikom, ki ga govorijo drugod. Predlog zakonskega osnutka pa se na- vezuje na neosnovane trditve in tako Slovencem iz videmske pokrajine ne priznava njihove etnične, kulturne in jezikovne identitete. Ravno tako huda, ugotavljajo predstavniki slovenskega zastopstva, je izključitev precejšnjega dela slovenske manjšine v tržaški in goriski pokrajini iz skupine “subjektov, ki naj bi jih zaščitili”. To področje namreč ne obsega mesta Trst in Gorica ter drugih občin in okrajev, kjer je manjšina precej Številna. Skupno zastopstvo je sestavilo svoj zakonski predlog, ki predstavlja osnovo manjšinskih zahtev in izhodišče za resno in konkretno razpravo. Aktualno novi matajur četrtek, 17. marca 1994 5 Ob obisku državnega sekretarja dr. Petra Venclja Priznanje za delo v korist Slovencev Državni sekretar se je srečal s kulturnimi delavci... ... ter bil gost špetrskega župana Firmi na Mariniča Svoj obisk pa je zaključil med Slovenci v Terski dolini Un momento della presentazione della cassetta. Ad eseguirne alcuni brani é stato un valido quartetto I canti della Slavia in una nuova veste Presentata la cassetta deU’Ues “Tam gorje moja vas” “Tam gor je moja vas”, questo il titolo di una cassetta presentata martedì alla stampa dall’Unione emigranti sloveni del F-VG - Slovenci po svetu al caffè San Marco di Cividale, realizzata con il contributo della Commissione delle comunità europee per i venticinque anni di attività dell’associazione. Più che di una presentazione si è trattato di un apprezzato e godibile concerto che ha permesso di cogliere appieno la validità e lo spessore culturale dell’iniziativa. Come traspare chiaramente dal titolo, la cassetta è dedicata alla tradizione musicale popolare della Slavia friulana rivisitata in chiave colta, grazie al contributo del compositore Daniele Zanettovich. Alla volontà di mantenere in vita una parte del nostro patrimonio culturale sloveno si è aggiunto dunque l’obiettivo, colto pienamente, di uscire dall’ambito paesano e locale e di superare la cesura tra musica colta e popolare, da cui la prima ha spesso preso ispirazione. La serata è stata introdotta dal coro Ne-diski puobi - in versione di quintetto - che ha presentato brevemente alcuni canti secondo i moduli della nostra tradizione corale popolare. Gli stessi brani, “rielaborati” dal maestro Zanettovich, sono stati poi ri- proposti dal maestro Andrea Rudi a! pianoforte, accompagnato dalla violinista Patrizia Bettoti, dal violoncellista Vittorio Piombo e da Giuseppe Ambrosini alla viola. Nella terza parte del concerto, a completare il discorso musicale, il quartetto ha eseguito l'ultima parte di una composizione di Brahms che più di un secolo fa, con un’operazione analoga, aveva inserito dei temi tzigani nella classica forma del rondò. La serata era stata in precedenza introdotta dal direttore dell’Unione emigranti sloveni Renzo Mattelig, che ha colto l’occasione anche per ringraziare coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, in primo luogo il maestro Andrea Rudi anche per la sua opera di coordinamento, Ferruccio Clavora per il reperimento dei fondi e lo stimolo iniziale, nonché la redazione slovena della Rai di Trieste - Radio Trst A per il prezioso supporto tecnico. La cassetta, destinata in primo luogo a-gli sloveni nel mondo, sarà sicuramente apprezzata anche nelle Valli del Natisone e di tutta la comunità regionale, come sarebbe certamente molto gradita anche la riproposizione del concerto stesso al pubblico della Slavia friulana, (jn) Volitve na Koroškem: odločen zasuk s prve strani Beneško stvarnost so nato osvetlili tudi drugi kulturni delavci. V nadaljevanju svojega obiska se je dr. Vencelj srečal s Spetrskim županom Firminom Mariničem in odbornico za kultura Brano Dorbolò. Marinič je gosta seznanil z dejavnostjo občine, ki je največja v Nadi-Skih dolinah in si že več let prizadeva, da bi ustvarila taksne pogoje gospodarske rasti, da bi povečala zaposlitveno raven in s tem preprečila še nadaljno izpra-znevanje beneških vasi. Kar zadeva odnos do Slovenije, je špetrski župan izpostavil potrebo, da se na obmejnem območju posodobijo cestne povezave, ki so predpogoj za vsakršno nadaljnje sodelovanje. Sklepni del svojega obiska je dr. Vencelj namenil Terski dolini. V župnijšču v Zavrhu je bil gost vodstva Centra za kulturne raziskave iz Barda. Ob predsedniku Giorgiu Cernu in tajnici Luisi Cher so se srečanja udeležili Se župan iz Barda Maurizio Mizza, župnik Renzo Calligaro, predsednik Zveze Slovencev iz videmske pokrajine prof. Viljem Cemo in msgr. De Tina Rizzieri iz Nem. V svojem pozdravnem nagovoru je prof. Cemo podrobno orisal položaj Slovencev v Terski dolini, kjer je boj za narodnostno ohranitev se težji kot v Nadiških dolinah. V takšni stvarnosti odigrava izredno pomembno vlogo Center za kulturne raziskave, ki je doslej izpeljal vrsto zanimivih pobud. Cemo je izpostavil tudi delo duhovnikov, predvsem župnika Calligara, ki se je kot Furlan dobro vključil v stvarnost Barda in veliko napravil za domače prebivalstvo. Nekaj pozitivnih premikov je zaznati tudi na ravni javne uprave in to odkar občini načeljuje Maurizio Mizza. In prav bardska občina je bila pobudnik izredno pomembne pobude, izi- da šolskega priročnika z naslovom “Po našin”. Slovenski državni sekretar je ponedeljkov obisk ocenil kot prispevek k boljšemu poznavanju stvarnosti v Benečiji. Specifično o vprašanju šolskega centra pa je zagotovil, da bo slovenska država skrbela, da se bo to središče lahko nemoteno razvijalo in bogatilo. (R.P.) L’annuario del Museo Verrà presentata sabato 26 marzo, alle 11, presso la sede del Museo archeologico nazionale di Cividale, la X-VII edizione di “Forum lulii", l'annuario della sede museale ducale e-dito dall’Associazione “Amici dei musei, archivi e biblioteche di Cividale”e patrocinato dalla Banca Popolare di Cividale. Nell’occasione il So-roptmist club di Cividale presenterà il progetto di restauro di un quadro risalente al ’ 700. Na deželnozborskih volitvah na Koroškem, Tirolskem in v Salzburgu so se uresničile napovedi: nadalj-ni premik na desno in s tem vse večje težave Avstrije na poti vključevanja v Evropsko unijo. Poldrugi milijon volilcev je sklenilo, da je treba kaznovati dosedanjo vladno koalicijo in se opredelili za “močnejše” oprijeme, ki jih je zagovarjala desnica. Specifično kar zadeva volitve na Koroškem, velja povedati, da se je močno okrepila nacionalistična stranka Jorgeja Haiderja, ki pa ni postala prva stranka, kot je to napovedoval njen lider. Z nedeljskimi volitvami na Koroškem so v skupščino prišli predstavniki treh od osmih strank, ki so se potegovale za poslanska mesta. Zaradi volilne meje so iz deželnega zbora izostali v prvi vrsti Zeleni in liberalni forum, ki so si pričakovali veliko več. Prvi so doživeli dokaj pekoč poraz, Ana Blatnik ki je kandidirala na listi socialdemokratov saj niso presegli 2. odstotkov glasov. Slabo se je obnesla tudi Enotna lista, ki je bila izraz katoliško usmerjenih Slovencev. Taje vsega skupaj zbrala nekaj nad 3 tisoč glasov, pričakovala pa jih je veliko več. Vodilna socialdemokratska stranka SPO je dosegla 37,4 odstotka glasov (leta 1989 je dobila 49 odstotkov glasov), Haiderjevi svobodnjaki so zbrali kar 33,4 % glasov (29 %), medtem ko je Ljudska stranka prišla do 23,7 % glasov (21 %). V deželnem zboru bo sedelo 14 predstavnikov SPO (prej jih je bilo 17), 13 predstavnikov svobodnjakov (11) in 9 predstavnikov Ljudske stranke (8). Poraz koroških socialdemokratov ni ostal brez političnih posledic. Dosedanji vodja stranke Peter Ambrozy je namreč takoj po izidu dokončnih rezultatov odstopil, na njegovo mesto pa je prišel dosedanji minister za zdravstvo 37-le-tni celovški zdravnik Michael Ausserwinkler. Tudi znotraj slovenske narodnostne skupnosti so bile izrečene kritike na odločitev o samostojnem nastopu. Predsednik Zveze slovenskih organizacij Marijan Sturm je ugotovil, “da je koncept samostojenga nastopa na deželni ravni absolutno propadel.” (R.P.) TECNOADRIA sne IMPIANTI SATELLITE TV • antenne Tv - • parabole • decoders • ricevitori • smart cards SERVIZIO ASSISTENZA TECNICA PREVENTIVI GRATUITI SUL POSTO Parabola 60 centimetri completa: 485.000 lire GARANZIA FINO A 2 ANNI Via Rubignacco, 4 - Cividale (Ud) - Tel. 0432/700739 četrtek, 17. marca 1994 Spremembe so pomembne ne samo z vsebinskega vidika, marveč tudi s finan-čno-upravnega in nazadnje tudi političnega. Iz tega sledijo tudi različna gledanja posameznih strank na volilno reformo krajevnih uprav. Shematično bi lahko rekli, da stranke sredinsko-desne-ga profila se ogrevajo za večje število občin, tiste sre-dinsko-levega profila pa za manjše število. Takšna razdelitev pa ni tako matematična. Pogovor z Likarjem Da bi se nekoliko znašli v teh zakompliciranih mehanizmih reforme lokalne uprave, smo za pomoč zaprosili starega znanca in prijatelja Zdravka Likarja sicer predsednika komisije za lokalno samoupravo v Občini Tolmin. Likar nam je dal na razpolago veliko gradiva, tako da smo se lahko primerneje opremili za hitro razlago bistva te reforme, ki bo po našem mnenju prispevala tudi k novim pobudam strank, da bi se medsebojno povezale in na najboljši način se predstavile na volilni preizkušnji in s tem zasedle čimveč odgovornih mest v posameznih občinah. Državna služba za reformo lokalne samouprave je izdala zajetno knjigo z naslovom “Zakaj v nove občine”, ki daje razlago in utemeljuje izbire parlamenta. V njej razberemo, da bodo primarne naloge novih občinskih uprav naslednje: - upravljanje občinskega premoženja; - omogočiti pogoje za gospodarski razvoj občine; - ustvariti pogoje za gradnjo stanovanj in skrb za večanje socialnega sklada stanovanj; - upravljanje in skrb za lokalne javne službe; - pospeševanje službe socialnega skrbstva in predšolsko varstvo; Z referendumom bodo 22. maja odločili o številu krajevnih uprav V Sloveniji bodo imeli zelo veliko malih občin Slovenija se pripravlja na “revolucijo” v lokalni upravi. Z državnimi zakoni o lokalni samoupravi, o lokalnih volitvah ter o referendumu za ustanovitev občin se je sprožil mehanizem, ki bo konec leta povsem zamenjal sedanji zemljevid krajevnih uprav. Nastale bodo nove občine, teh bo veliko več od sedanjih in imele bodo nove pristojnosti. Okoli tega se prav v tem času vrstijo srečanja občanov, na katerih bodo odločili obseg teritorija, ki bo sestavljal posamezne občine. Povedati velja, da sestanki potekajo v precejšnji informativni zmedi, kar otežkoča pripravo referenduma. - skrb za varstvo zraka, tal, vodnih virov, za varstvo pred hrupom, za zbiranje in odlaganje odpadkov; - urejanje in vzdrževanje vodovodnih in energetskih komunalnih objektov; - pospeševanje razvoja športa in rekreacije; - organiziranje komunal-no-redarske službe in skrb za red v občini, itd. Funkcije občine so seveda tudi primerna zdravniška oskrba, šolska izobrazba, skrb za prometne in druge storitve, dejavnost upravnih, društvenih in političnih organizacij, skrb za varnost in civilna zaščita. Se bi lahko naštevali. Od kod denar? Vprašali se boste, od kod pa denar. Iz knjige o lokalni samoupravi izvemo, da se občine finansirajo od davka od premoženja, od davka na dediščine in darila, od dav- BRE&NJ IULMIN MOSTNA S0Ù V ka na dobitke od iger na srečo, od upravnih taks, komunalne takse, denarne kazni in drugih prihodkov v skladu z zakonom. Vse lepo in prav. A kaj se zgodi, ko majhna občina ne zbere dovolj denarja za svoje upravljanje? V tem trenutku priskoči na pomoč država, tako da “ občinam mora zagotoviti sredstva izravnana v taki višini, da bo javna uporaba na prebivalca v vsaki občini, dosegla v povprečju najmanj 90% povprečne porabe na prebivalca v Republiki Sloveniji”. Referendum in volitve Potem ko v teh dneh zbori občanov določajo območja novih občin, bo 7. aprila Državni zbor sprejel odloke o določitvi referenduma. Dvaindvajsetega maja bodo občani z referendumom odločali o novih občinah, 25. julija pa bo Državni zbor sprejel zakon o novih občinah. Konec novembra bodo po vsej Sloveniji občinske volitve. Vzemimo primer Občine Tolmin. Zdravko Likar nam je povedal, da se izoblikuje predlog, da bi to občino razdelili na šest manjšin občin, kot je razvidno iz z-gornje sheme. Nastale bi ta- ko občine Tolmin (Dolje, Ljubin, Poljubinj, Tolmin, Volarje, Volče in Zatolmin; skupaj 6553 prebivalcev), Bovec (Drežnica, Idrsko, Kamno, Kobarid, Kred, Livek, Smast, Trnovo ob Soči in Vrsno; skupaj 4234 prebivalcev), Most na Soči (Dolenja Trebuša, Gorenja Trebuša, Kneža, Most na Soči, Pečine, Slap ob Idrijci, Sentvidška gora in Tolminski Lom; 4219 prebivalcev), Podbrdo (Grahovo ob Bači, Hudajužna, Podbrdo, Rut in Stržišče; 1752 prebivalcev), Breginj (Borjana in Breginj; 840 prebivalcev). Sedanja Občina Idrija bi se razdelila na štiri oziroma pet občinskih enot: varianta A) Idrija, Cerkno, Spodnja Idrija, Črni Vrh nad Idrijo; varianta B) Dole, Idrija, Cerkno, Spodnja Idrija, Črni Vrh nad Idrijo. Nova Gorica bi se razde- lila v 13 občin in sicer: Nova Gorica, Dobrovo, Grgar-Cepovan, Šempeter, Renče, Dornberk, Miren, Šempas, Solkan, Branik, Kojsko, Tr-novo-Lokve, Kostanjevica na Krasu. Ali se bodo Občine združile v Pokrajine? K vsemu temu je treba dodati, da bodo posamezne občine imele možnost, da se združijo v pokrajine in s tem ustvarijo nekakšen vmesni člen med lokalno enoto in državo. Nov sistem je seveda naletel na različne ocene. Par-celizacija večjih občinskih enot, ugotavljajo nekateri, v bistvu pomeni odvzeti tem upravam stvarno gospodar-sko-upravno moč, kar pelje v centralizacijio oblasti. Vse bo torej odvisno od centra, od Ljubljane. Zanimivo je tudi dejstvo, da medtem ko se v Italiji skuša združevati manjše občine v večje enote, se v Sloveniji. dogaja obratno in pri tem se postavlja vprašanje, ali bodo manjše občine kos zastavljenim nalogam. So tudi takšni, ki ugotavljajo, da nov sistem vodi k nekakšnemu “lokalpatrioti-zmu”, saj bo v vsakem manjšem okraju tekla bitka za oblast (župani, občinski odborniki, itd.), ki pa je le navidezna, saj je jasno, da župan občine s 500 ali 1.000 prebivalci z vidika oblasti pomeni pač, kar pomeni. Za sedaj pa lahko rečemo, da se je že zataknilo po prvih korakih, saj so že zbori občanov potekali v precejšnji nejasnosti in neznanju, tako da je pristojna vladna komisija sklenila, na vrat na nos, izdati zgibanko, v kateri bodo obrazloženi bistveni postopki “slovenske revolucije” v lokalnih upravah. Rudi Pavšič Na sliki: shema razdelitve Občine Tolmin in Zdravko Likar Comunità di confine: vuole un ruolo anche la Provincia Un “tavolo di concertazione ’ tra Provincia, Comunità, Comuni La Provincia di Udine guarda avanti e si candida a svolgere un ruolo di raccordo delle varie esigenze socio-economiche e culturali delle comunità di confine. É questo in sintesi il contenuto di un’importante riunione - come si legge in una nota - convocata dal presidente Venier, accompagnato dall’assessore Pelizzo, con i presidenti delle Comunità montane della Val Canale Canal del Ferro, Sergio Faleschi-ni, delle valli del Torre, Bruno Miotti, delle Valli del Natisone, Giuseppe Chiabudini accompagnato dal sindaco di Drenchia, Mario Zufferli. Presenti all’incontro anche i componenti del gruppo di lavoro istituito dalla Provincia sulla rinegoziazione del trattato di Osimo di cui fanno parte i consiglieri provinciali Siniccoe Cudrig e l’assessore Mazzola. L’incontro - ha riferito il presidente Venier - prende spunto dalla visita resa alcuni giorni orsono da una delegazione della città di Tolmino capeggiata dal sindaco Viktor K-lanjšček che ha presentato al presidente un programma di iniziative per la rivitalizzazio-ne della fascia confinaria tra Italia e Slovenia. Nel corso della riunione sono state analizzate le problematiche di natura socio-economica e culturali delle zone confinarie ed è stato fatto il punto sulle prospettive che offrono diversi strumenti legislativi e operativi per lo sviluppo e la crescita di queste comunità; dall’iniziativa comunitaria concernente le zone di confine (Intereg) all’altra iniziativa comunitaria, denominata “obiettivo 50” che interessa questa area del Friuli; dalla legge sulle aree di confine alla questione del trattato di Osimo. Per dare maggiore spessore al ruolo di coordinamento proprio della Provincia, è stato stabilito di costituire ed istituzionalizzare un “tavolo di concertazione” tra Provincia, Comunità montane e Comuni che avrà il compito di raccogliere le proposte, frutto di studi ed approfondimenti di diversi anni nell’area confinaria, sintetizzarle ed elaborare un programma di priorità da sottoporre agli organi competenti, proposte che poi dovranno necessariamente interagire, nello spirito degli interventi comunitari, con le indicazioni che verranno predisposte dalle autorità slovene. Al termine dell’incontro i partecipanti hanno convenuto anche sull’opportunità di poter incontrare nei prossimi giorni il ministro degli esteri, sen. Beniamino Andreatta per affrontare queste ed altre tematiche con particolare riferimento alla questione del trattato di Osimo, sia nei suoi contenuti economici che culturali. Njegova pobuda predvideva dvanajst investicijskih projektov Župan Klanjšček o načrtu m razvoj obmejnih krajev “Ideja o takšnem sodelovanju je nastala pravzaprav v Benečiji, jaz sem opravil le nekakšno sintezo hotenj obmejnih upraviteljev, ki si prizadevajo, da bi naši kraji postali gospodarsko in vsesplošno živahnejši. Vsekakor ne gre za kratkoročne načrte: važno je, da o njih razmišljamo in se primerno opremimo (finančno), da jih lahko uresničimo.” Tako nam je povedal tolminski Zupan Viktor Klanjšček v zvezi z njegovim programom za oživljanje obmejnega prostora, ki ga je v zadnih tednih dal v oceno tudi italijanskim sogovornikom (upraviteljem v Nadi-ških dolinah, županoma iz Čedada in Rezije ter predstavnikom gorskih skupnosti in videmske Pokrajine). Program predvideva 12 načrtov na področju turizma, cestnih povezav in energetike. “Vse se je začelo pred dobrim letom, ko me je župan iz Dreke seznanil z vprašanjem cestne povezave. Iz tega je nastala pobuda, da bi kazalo problem cestnih povezav razširiti in da bi za takšen načrt lahko-dobili sredstva tudi iz evropskih fondov. Od cest do drugih načrtov je bila pot kratka. Najprej sem razmišljal o revitalizaciji obmejnega prostora z uresničitvijo krajinskega parka. Spričo kompleksnosti načrtov pa sem pripravil nekakšen globalni načrt, ki predvideva dvanajst investicijskih načrtov.” Kakšne odgovore ste doslej dobili od italijanskih sogovornikov? “Tem načrtom se nihče ne proti vi, saj se vsi zavedajo, da gre za skupen interes. Ostaja pa odprto vprašanje finansiranja. O tem se bo verjetno treba pogovoriti za vsak načrt posebej. S temi pobudami sem obvestil tudi pristojna ministrstva v slovenski vladi.” R. P. “Ripensare Il tema del riconoscimento della comunità slovena della provincia di Udine, della sua tutela e soprattutto la necessità di ridefinire una nuova politica per tutta l’area di confine che nell’arco di 10 anni - con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea - assumerà un significato nuovo, carico di prospettive, sono stati gli argomenti principali di un incontro avvenuto nella sede del circolo Ivan Trinko tra i rappresentanti della comunità slovena stessa ed il senatore Darko Bratina. Una riunione di lavoro, dunque, con un amico, un compagno di tante battaglie, un candidato (nel nostro collegio senatoriale il confine” che abbraccia la più ampia porzione di confine) che proprio su questi temi si è impegnato e intende impegnarsi ancora in senato. La sfida - ha detto Bratina - è quella di sviluppare subito per i prossimi 10 anni politiche economiche nuove, di ampio respiro, che fungano anche da supporto al mantenimento dell’identità culturale e linguistica. Per quest’ultimo aspetto bisogna partire da ciò che esiste già, come la scuola bilingue di S. Pietro che si colloca in una prospettiva europea e questa è anche la prospettiva che deve guidare le scelte economiche. CAMERA - Collegio 6 Alto Friuli Proaressisti FRANCESCHINO BARAZZUTTI Ppi -Patto per l’Italia VIRGILIO DISETTI Forza Italia - Leaa CARLO STICOTTI Alleanza Nazionale ERNESTO PEZZETTA La dente ROBERTO TOFFOLO SENATO - Collegio 4 Alto Friuli Proaressisti ROMANO LEPRE Ppi -Patto per l’Italia DIEGO CARPENEDO Forza Italia - Leaa RINALDO BOSCO Alleanza Nazionale MELISENDA DE MICHELI VITTURI četrtek, 17. marca 1994 V deželi bomo na takšen način izvolili 2 senatorja in 3 poslance Četrtina poslancev s proporčnim sistemom Kandidati m parlament v Kanalski dolini Tako za senat kot za poslansko zbornico je Kanalska dolina ostala odtrgana od ostalega zamejskega konteksta, zunaj okrožji, kjer bo volil pretežni del Slovencev. Drugo senatno okrožje, ki obsega del tržaškega Krasa, celotno gori-ško pokrajino in dobršen del območja, kjer živijo Slovenci na Videmskem, meji prav s Kanalsko dolino. To območje ter nekatere druge občine gornje Furlanije (Pontabelj, Centa in Humin) so vključene v četrto senatno okrožje, ki se preko Kamije širi do porde-nonske pokrajine. Ravno tako “izolirano” je ostalo okrožje št. 6 za poslansko zbornico, ki Kanalsko dolino združuje s Kar-nijo. To pomeni, da Slovenci, ki živijo v teh krajih, bodo v zelo majhni meri vplivali na volilni rezultat, saj so povsem “asimilirani” od drugih, večjih stvarnosti. Za poslansko zbornico si bo za mesto v uninominal-nem okrožju potegovalo pet kandidatov, od katerih trije so župani, eden pa je pokrajinski svetovalec. Čeravno je težko napovedati, kakšen bo končni volilni izid, nekateri komentatorji dajejo predstavniku Severne lige-Forza Italia Carlo Sticottiju rahlo prednost. Ostali kandidati pa so Franceschino Barazzutti za progresistični kartel, Virgilio Disetti za Pakt za Italijo, Ernesto Pezzetta za Nacionalno zavezništvo ter Roberto Toffolo, ki kandidira za krajevno listo “La gente”. Dokaj bolj izostren bo gotovo boj za mesto v senatu. Trije kandidati imajo skoraj enake možnosti za uspeh in po vsej verjetnosti bo le majhna razlika v glasovih v korist enega ali drugega odločala o končnem Nova volilna reforma je želela biti takšna, da bi zadovoljila vse, dejstvo pa je, da so z njo vsi nezadovoljni. Tisti, ki so se svojčas ogrevali za volitve v enem samem krogu (KD), so spoznali, da sta dva volilna kroga neizbežna, saj takšen sistem, kot je zdajšnji, pelje k združevanju sil in strank, ki nimajo nič skupnega. To je primer desnega bloka (nacionalno zavezništvo, Severna liga in Forza Italia), ki se med seboj stalno krega in zmerja in je očitno skupaj le zato, da zbere zadostno število glasov za zmago. Nov volilni sistem je večinski le deloma in na to se v sedanjem času večkrat pozablja. Dejstvo je, da bomo tako v senatu kot v poslanski zbornici eno četrtino poslancev izvolili s proporčnim sistemom. To se pravi, da bo vsaka stranka dobila toliko poslancev, koliko pač bo glasov zanjo. Novost pa je v tem, da v parlament bodo prišle le tiste stranke, ki bodo prekoračile mejo 4% glasov, kar v številkah pomeni približno 1.600.000 glasov. Giuseppe Napoli velja, da za senat bodo “pro-porčne” poslance izračunali na deželni ravni ne da bi zanje volili; za poslansko zbornico pa bomo imeli na razpolago glasovnico sive barve, na kateri bo 10 kandidatov za 3 mesta v parlamentu. Za dokončno določitev proporčne kvote so sestavili dokaj zapleten mehanizem odštevanja glasov, o katerem smo že pisali v prejšnji številki. Tokrat bi se radi zaustavili pri dejstvu, da je tudi od nas odvisno, v kolikšni meri se bodo odrezali nekateri kandidati, ki nastopajo na proporčni listi. . Važno je torej, da tudi tokrat izrazimo našo pozornost tistim kandidatom, ki so odprti do naših vprašanj in ki so doslej že pokazali pripravljenost pomagati naši skupnosti. To ni odvisno samo od kandidata, marveč tudi od stranke, ki posameznega kandidata predlaga. Za stranko komunistične prenove bo za proporčno kvoto kandidiral Gian Luigi Pegolo, za Pakt za Italijo (Ljudska stranka in Segnije-vi pristaši) bo kandidat sedanji zunanji minister Beniamino Andreatta, za prenovljeno socialistično stranko bo kandidiral župan iz Pre-cenicca Giuseppe Napoli, medtem ko bo dosedanji deželni tajnik Demokratične stranke levice Elvio Ruffino kandidat simbola s hrastom. Gibanje zelenih na proporčni listi predlaga Emilia Gottarda. (R.P.) Bertoli Sabato scorso Danilo Bertoli, candidato di Ppi-Patto per l’Italia alla Camera nell’uninominale, é stato ospite del Centro di ricerche culturali di Lusevera (Bardo). Lo abbiamo intervistato dopo un suo intervento riguardo le problematiche e-conomiche e culturali legate all’Alta Val Torre ed al nostro territorio di confine. Queste zone sono, secondo lei, pronte ad “accogliere” la novità legata all’integrazione della Slovenia nell’Europa unita? Credo che questo processo richieda uno sviluppo politico coerente. Si tratta non solo di avvicinare le due legislazioni, ma anche il funzionamento delle economie. Immagino uno sviluppo di tipo euroregionale. Ma per quanto riguarda la realtà locale? C’é ancora molto da fare. tutela Danilo Bertoli (al centro) assieme a don Renzo Calligaro e a Giorgio Cerno durante l’incontro di sabato a Lusevèra davano il convincimento della classe politica, sono in parte risolte. La questione é vista su due fronti: quello della tutela del friulano come argine alla cultura slovena, e quello della valorizzazione del pluralismo, che può dare spazio ad una e all’altra realtà. Ma lei una legge Paladin l’avrebbe votata? Da una parte c’é da dire che finalmente lo Stato considera il problema della tutela come impegno che assume in proprio. Sui contenuti, ciò che mi preme sottolineare é che nelforganizzazione della scuola pubblica la lingua locale entra a pieno titolo. Insomma, la giudica positivamente... Ci vorrebbe una maggiore coerenza e organicità, riguardo da un lato la tutela globale, dall’altro l’affinamento degli strumenti attuativi, che dovrebbero essere adeguati alle singole realtà. Michele Obit Elvio Ruffino V senat bomo iz enono-minalnih orkožjih izvolili 232 poslancev, 83 pa bodo prišli v senat po proporčnem sistemu. V posklanski zbornici bomo 475 poslancev izvolili iz enonominalnih okrožji, 155 pa bo določil proporčni sitem. Važno je torej, da na volilni preizkušnji pazimo tudi na ta mehanizem. Povedati Occorre valorizzare le risorse del luogo, finalizzandole alla creazione di posti di lavoro in loco. Per questo si possono utilizzare anche strumenti messi in cantiere in questi anni, come la legge sulle aree di confine, alla quale la Regione deve ac- compagnare ulteriori mezzi finanziari. Infine secondo me si devono valorizzare le attuali Comunità montane, che devono essere di aiuto ai piccoli comuni. La legge di tutela per gli Sloveni: a che punto siamo? Le difficoltà, che riguar- Rinaldo Bosco tra sviluppo e Romano Lepre zmagovalcu. V tem okrožju se za mesto v Rimu potegujeta kar dva senatorja: Diego Carpenedo (Pakt za Italijo), ki je bil doslej senator KD, in Rinaldo Bosco (Severna liga), ki je tudi predsednik tega gibanja v Furlaniji. Tretji kandidat z možnostjo za izvolitev pa je Romano Lepre, ki nastopa v imenu progresističnega kartela. (R.P.) četrtek, 17. marca 1994 8 Osemnajst liet po potresu jih začnejo postrajat Al je paršu cajt an za Subit po potresu je videmski Skof Alfredo Battisti jau, de je triéba narpriet po-skarbiet za zazidat hise an fabrike an de cierkve, ki so glih takuo ble porušene an huduo poškodovane, lahko počakajo. Parva njega skarb je bla varniti normalno življenje družinam an ekonomiji. Sigurno se je bau, de ljudje vzamejo nazaj valižo tu ruoke an se vasi Se buj spraznijo. PaS ki krat se je grivu za tiste besiede. Ja, zak od potresa je Slo mimo že 18 liet an cierkve Sele čakajo na popravilo. “Buj pametno je bluo, če so bli kupe zidal an postra-jal vse: hise, cierkve, fabrike, uficihe an podobno” nam je ankrat jau tarbijski gaspuod Emil Cencig, ki skarbi tudi za Stuoblansko faro v dreSkem kamunu an že lieta an lieta je parsiljen masavat tu faruže. Tel problem nas od blizu tiče zak blizu Stuoblanske je puno naših cierkvi: nove muorajo zazidat v Mužcih an Zavarhu v občini Bardo, v Karnahti an Brezjah v Ti-pani; potriebne so popravil Se tele cierkve: Stuoblanska v Dreki, matajurska an tar-čmunska v Sauodnji, tista iz Podbarnasa v špietarskem kamunu, v Kozci, Kravarju an Gorenji Miersi v kamunu Sv. Lienarta, v BriSčah an Lažeh (v Podboniescu), v Prapotnem, na Ravanci v Reziji an na koncu se v Ce-neboli an Podcierkvi v obči- René, favola in nove lingue Su iniziativa della cattedra di didattica di Lingue moderne dell’Università di Udine é stata recentemente pubblicata una favola in nove lingue. L'operazione rientra nell’ambito del progetto di educazione bi-plurilingue avviato nelle scuole materne ed elementari di Sauris e Timau con il sostegno finanziario della Cee. La favola, che si intitola “Renè e la felicità”, é scritta in furlan, italiano, zahrisch, t-sichlbongarisch, deutsch, po sloviensko, sloviensko, ousi-tan e francais. Il racconto ed i disegni sono di Alessandro D’Osualdo ed Emanuela Castellani. ni Fuojda. Po nekaterih od teli vasi viersko življenje potieka le napri v cierkvi, drugod pa so v takem slavem stanju, de so zaparte. An kar je Se cierku zaparta po vaseh, Zimski pogled na cierku v Brezijah (Tipana) dol zdol stara slika cierkve v Lažeh Tel problem od 60. cierkvi gre napri ku puž, še slaviš, zak se je vse že vickrat ustavlo, potlè je Skof vzdi-gnu glas an se je stvar premaknila, potlè spet usta-vla... Sadà pa pari, de bo ki- MÈL kjer se niemaš kje otaSCat, kjer se vse zgubja, v parvi varsti ljudje, Clovieka lahko zagrabi an obup. Gor po dreškem kamunu se puno ljudi vpraša, ka’ ni bluo buj potriebno Stuoblansko cierku postrojit priet ku zazidat nuov kamunski sedež, ki je že biu. Resnica je, de kadar se zberè puno ljudi - Ceglih tuole ratava na žalost nimar buj po riedko an Se narbuj pogosto za kak pogreb - dober part od njih ostaja zunaj faruža, na mrazu an pod dažam ta na ciesti. ek, de v cajtu telega lieta zaCnejo dielat. Lieta 1992 je bluo stanci-anih 20 milijard, nareti so bli projekti, potle se je vse ustavlo, zak je kompetenca pasala od cerkvenih uradov na daržavne an se je bluo bat, de zaCnejo nazaj vse di-elo, vse projekte znuova dielat. Na srečo nie bluo takuo. Tistih 20 milijard zaCnejo nucat, stancianih pa je bluo drugih 40 milijard takuo de bi muorlo bit tuole potriebno dielo spejano do konca. Il mulino Dorbolò a S. Pietro. Anche per il suo ripristino, legato alla realizzazione di una diga sul Natisone, la Comunità intende chiedere aiuto all’Unione Europea attraverso gli obiettivi 5B Obiettivi 5B: Mazzola interroga Chiabudini dalla prima pagina Ma, soprattutto, Mazzola si sofferma sulla tesi di laurea “Il territorio delle Valli del Natisone: uno sviluppo possibile” elaborata da tre architetti tarcentini e presentata a S. Pietro lo scorso ottobre. Mazzola chiede al presidente della Comunità montana “se dopo la presentazione il Consiglio direttivo abbia ritenuto di approfondire con i redattori le tematiche espresse nella tesi, se lo studio avanti citato possa essere di attualità per i compiti istituzionali che codesta Comunità deve assolvere, se tutti i dati raccolti nello studio erano già noti ed acquisiti agli Uffici tecnici della Comunità”. Mazzola chiede anche “se si sia portato all’attenzione della popolazione residente e degli operatori locali questo studio, o se il comportamento della Comunità debba cosiderarsi surrettizio, in quanto pur rimanendo esposto per oltre 15 giorni, non sia stato possibile visitarlo causa la chiusura della sala consiliare, e se corrisponde al vero che gli unici visitatori siano stati gli alunni delle scuole elementari e medie”. Il presidente Chiabudini, interpellato lunedì, afferma di non aver ricevuto ancora l'interrogazione. Riguardo la tesi di laurea sostiene che “le linee direttrici del progetto sono state recepite dalla Comunità montana”. Per Chiabudini si tratta di “uno studio interessante, ma ormai non c’é niente di nuo- Ravanca: sabo Je sabota. 8 òr zveča-ra, ko tana Ravance, tw to Rozajansko kultursko hišo, se odjwajo lucje. Je kej na mokinja tana oru-ce, to je ta od Prišidinta od Gruppo folkloristico, Nevio Madotto. To na prahaja mué tumpa, ke drue mokinje se bluščjajo. Sčjere ano sunave ulasjajo ano gre-jo nutor. Use muCj, so na Cjuje ulatet no muho. kej numojo depe, so Cjuje ci-tiret. Citira nu bunkula injen se čujajo fus lepo. Se Cuje pa pet ano jujuket. So Cjuje pa šle-pet depo zamje, itako tej gre ples. Ulašamo. To lepo vù-det karje sune ano ščjere ke plešajo te rozajanske ples. So karje nje, use ke se smijajo, ano si po-mouCjajo. To nu rivono. Be orestron, so pa ni moje otroče ke se uCjo pleset. Jn stoju tasat, ano jn prave, ano in kaše Vittorio Pariser, ke to so karje ni Ut ke a uCi te mlóde. Je pa nja Sana, Albina, ke mu pomoa. To je teško stat tasat karje ni otrucen, mo to pa lepo je videt se nauCiet, ano vudet da to jin plaša. To so prove ke Gruppo folkloristico ti rozajanske usake leto a nareha tuw isè misze; to je ora za se nauCjet pleset po nes. Seje dno ušjo, tadej so daje “Lipa mo Marico”, ano depe so mere poCjet. Kej ne par minute, zakoj depe so spet poCnewa. Drue hušje, dret ko so na bo se strudile. Depe use ta huše, poCjet, ano se paračjet za no druo saboto. Catia Quaglia vo da dire sullo sviluppo delle Valli”. E chiarisce, riguardo la funzione dell’ente montano: “I nostri tecnici hanno il compito di verificare i ‘picchetti’ entro i quali agire: i territori, il tipo di intervento. Le proposte sono quelle già presentate riguardo la legge sulle aree di confine, ad esempio la creazione di zone attrezzate all’aperto, la realizzazione di una diga sul Natisone. Questi programmi di massima, attraverso l’Ersa, dovranno essere approvati a Roma e a Bruxelles”. In una seconda fase, spiega ancora Chiabudini, i programmi, se accettati, verranno pubblicizzati con possibilità di accesso ai finanziamenti da parte dei singoli cittadini. Si tratterà, insomma, di trovare gli operatori pronti ad un impegno non facile, quello di trasferire in pratica i programmi di sviluppo fin lì predisposti sulla carta. Ricordiamo che il fondo europeo destinato alla Regione Friuli-Venezia Giulia per il periodo 1994-99 é di 83 miliardi di lire. Michele Obit Glosa Kristina švedska an italijanska dici Kraljica Švedska, Kristina, je bila čudna, strava-gantna, pa je ostala v zgodovini, kot dobra katoličanka. Rodila se je leta 1626 in umrla 1689. leta. Zapustila je svoje kraljestvo in se preselila v Rim, kjer je spet začela s svojim intriganstvom, da bi se polastila novih kraljestev. Bila je luteranske - prote-stanske vere, pa se je spreo-barnila v kristijansko - katoliško vero. Podkopali so jo v baziliki Sv. Petra v Rimu. Prijatelji in sorodniki so ji svetovali, naj ne objame katoliške vre, ker so papeži, kardinali in Škofi korumpirani, da ni čas, da bi iz protestanske vere prestopila v katoliško. Kraljica Kristina jim je odločno odgovorila: “Če jo niso papeži, kardinali in Škofi uničali, nihče ne bo uničal katoliške vere. Zato pristopam k njej!” Do sedaj kaže, da je imela Švedska kraljica prav. Pa so pravli, da tudi Dici ne bo nikdar preomagana, če se ne sama uniči. Pa se je. DC je Sla že pred pustom v pepel. Kdo bi bil mislil! Jaz sem želel in se boril, da bi DC zgubila svojo nadmoč, pa nisem želel, da bi se sesula v pepel. Nekje v globini duše mi je celo žal, saj nisem želel popolne upepelitve te stranke, pač pa ji odvzeti samo njeno nadmoč. Bojim se, da bom Se jokal za pogubljene, te razuzdane in skorumpirane stranke, ki je nastopala v imenu kristijan- st\>a in obrambe vere, hodila pa po satanskih poteh, vživala hudičev kruh. Toda preživel sem jo, čeprav sem bil preganjan. Jutri ne vem, kaj bo. Na obzorju se vlačijo in povezujejo črni, gra-monosni in nevarni oblaki. Za njimi se skrivajo hudo-delne politične hijene in jastrebi (avvoltoi), pijavske (sanguisuga), ki bojo pili naSo kri, kri naših pravic in naSe svobode. Jaz se bom z volilnim glasom temu uprl in vabim prijatelje ter do-broumske državljane, da prav tako ravnajo. Ob začetku sem omenil, da se je krSčanska demokracija sama uničila, ker nihče jo ni mogel preomagat. Ali bo držalo tisto, ki nekateri trdijo, da je bil Hitler s svojim obnašanjem največji protinacist in največji protikomunist pa Stalin s podobnim obnašanjem? Če bo to držalo, potem z nespodobnim obnašanjem so podkopali DC Andreotti, Gava, Pomicino... in Se tisoče drugih, velikih in malih, ki niso spoštovali 7. božje zapovedi: ne kradi! Težko bo sedaj obdržati vero v demokracijo v italijanskih državljanih, ker so opeharjeni, razočarani, ogoljufani, vendar moramo gledati naprej, čeprav nam bo težko pozabiti na krivice, ki nam jo je storila dosedanja družba. Graditi moramo na novo, pravo in pravično demokracijo, čeprav se ne bo pisala LIBERTAS! Izidor Predan - Doric rave.. AGRARIA CANCIANI É primavera: pensa al tuo giardino Piante da frutto o da giardino • ortaggi piantine fiorite • gerani. Viti «antiparassitari macchine • attrezzi Cividale del Friuli - Via Montenero, 31 - Tel. 0432/730588 Vsi so veseli, kadar pride nedieja an morejo počivat. Samuo fa-moStar ne, ker muore dielat vic ku Cez tie-dan! Pravejo, de bogatija ne da veseja, moreš viedet pa ki da mize-rja! Za bit veseu se je šenkavu sam s sebe vsaki dan stuo tauzint: od te prave roke v Cepamo! *** Četudi sem ostu stric se na bom grivu, zatuo ki viem, de na kajsnim prestoru na sviete je ’na zenska, ki jo na poznam, pa sem jo naredu veselo, ker jo nisem oženu! *** Tisti, ki se na Čakajo niC, bojo zmieram veseli! Te narbuj veseli moment od jubezni, je kar se gre gor po šten-gah! Tisti, ki pravejo smiešne reci, ku ist, muorejo bit veseli an Ce jih zob boli! *** Tudi Benečija je ’na vesela dežela. Četudi vsaka vas ima nje težave: Hlasta ima zajce, Prosnid ima medveda, HlodiC ima pledene koSe, Kravar ima kostanj, Cepleši-SCe ima monumente, Gorenj Tarbi ima vietar na Burnjaku, Doli-enjane ima malin za-part an Gorenja Mier-sa ima pa nieksnega Luigina! *** Veselje za ženske je daržat an varsic mimoze tu pest na osmi marec. Pa ne samuo zenske, ker tu torak v Spietre tudi “Buogi možje” smo bli veseli poslušat kajšne so jih pravle Lidia, Bruna, Antonella, Anna, Ma-riagrazia an Loredana od Beneškega gledališča, ki so ble ries zlo zlo barke! TV C0L0R/HI-FI/ELETTR0D0MESTICI enpert PIÙ’ ASSORTIMENTO - PIÙ’ CONVENIENZA - PIÙ’ ASSISTENZA ( F.LLI CRICCHIO ^ CIVIDALE DEL FRIULI