/ ORGANO DELL'UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL'ISTRIA INTENSIFICHIAMO ED ALLARGHIAMO I PREPARATIVI PER IL „CAPODANNO DEL BAMBINO”! OFFRIAMO IL NOSTRO CONTRIBUTO PER LA GIOIA DEI NOSTRI PICCOLI! $>) Direzione - Redazione - Ammiri. Via Santorio 22 - Capodistria tei. 170 ANNO IV. No. 220 Capodistria, Mercoledì, 12 dicembre 1951 ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J. Anno din. 250.— se-m. din 130.— Gli adoratori del dìo Mammone LA V. SESSIONE ORDINARIA DELL9ASSEMBLEA DEL C.P.C.L A CAPODISTRIM Nell’autunno del 1931 sì presentava dal fascistissimo prefetto Tiengo .dii Gorizia e poi dal principe arcivescovo Borgia Sedej della stessa città, «agli spalti dei confini o-rientali della Patria», un barbuto e per nulla pulito cappuccino, inviato dalla Sianta Sede quale «visitatore apostolico». A breve intervallo veniva diramato, -prima dal Vaticano poi dalla «Stefani», un comunicato da cui si apprendeva che mons. Borgia Sedej aveva «rinunciato, per motivi di salute, all’arcivescovato di Gorizia, rinuncia che era stata accettata dal papa Pio XI il quale aveva conferito allo stesso presule, che si ritirava nel ’ proprio paese natale, il titolo di arcivescovo di E risina». Nelle prime ore del mattino del 3 dicembre dello stesso anno, mons. Sedej — che dall’atto della «sua» rinuncia non aveva abbandonato il letto nelil’episcopio dii Gorizia( — moriva di crepacuore, non senza aver confidato prima dell-a morte ad un suo vescovo suffraganeo, che godeva la sua fiducia, di essere stato costretto alla rinunicia dal Vaticano. L’arcivescovo^ Sedej — il cui unico torto era di’ essere sloveno per nascita e per sentimenti e, come tale, di non rendersi strumento dell’opera sniazionalizzafcri-ce, intrapresa dal fascismo, usando sistemi criminali e malvagi -contro gli sloveni, affidati alle sue cure pastorali — era stato oggetto, a partire dal 1926, di una feroce ed ignobile campagna della stampa fascista, reclamante a gran voce la sua teista. Davanti alla sua salma, ned due giorni in cui rimase esposta nella chiesa delFariCiVèscovado, sfilarono oltre centomila suoi diocesani ed i suoi funerali segnarono l’apoteosi della venerazióne del popolo credente goriziano per la vittima iri-noeente della persecuzione. Nell’autunno del 1935 il vescovo Fogar di Trieste veniva chiamato a Firenze dal card. Carlo Raffaele Rossi, capo delia Concistoriale (da cui dipendono tutti i vescovi cattolici) per sentirsi dichiarare che gli venivano accordate 48 ore di tempo per riflettere e decidersi alla rinuncia della diocesi di Trieste. Pochi mesi appresso mons. Fogar doveva abbandonare Trieste -— dove godeva molta popolarità ed un largo seguito, isopra-tutto per il suo animo -generoso e la sua vita caritatevole . alla stregua degli insegnamenti del Vangelo — per fini-rere confinato in un quartiere al sesto piano in piazza Risorgimento a Roma, col titolo di arcivescovo di Patrasso «in partitouis». Anche il vescovo Fogar era stato oggetto di una furibonda ed infame campagna della stampa fascista, aizzata dal menzionato prefetto Tiengo, promosso per meriti fascisti da,Ila prefettura di Gorizia a quella di Trieste e poi finito nel-l’uriico posto che a lui, pazzo criminale, si addiceva, ossia in un frenocomio a Roma. rano» aveva versato alla Santa Sede la ingente somma di un miliardo e 750 milioni delle lire a quota 90 di allora e quando si ricordi che chi ha -accordato le teste dei due presuli era Pio XI il «papa della conciliazione» quello, che riconosceva ne,l duce del fascismo «l’uomo mandato della Provvidenza» e «Colui -che ha ridato Dio all’Italia e l’Italia a Dio» con gli aissasisinii sul tipo Matteotti, con il Tribunale Speciale e con le guerre brigantesche e di sterminio da lui scatenate. Era il papa che si è guardato bene dal scagliare i fulmini delle sue scomuniche contro Mussolini ed i suoi gregari altii e bassi quando, nell’offensiva contro l’Azione Cattolica, essi saccheggiavano e bruciavano le sedi dei suoi circoli, aggredivano, bastonavano e -scotennavano i suoi membri e neppure quando un federale della Sicilia telegrafava al capo del governo: «Duce, ordinatelo e noli fucileremo tutti ,i vescovi!» Ugualmente poco potavano preoc. cuparsi e commuoversi per la sorte ideH’aroivescovo Sedej e del vescovo Foigar le personalità più rappresentative degli Stati Uniti e di altre nazioni per le quali Mussolini era ed è «l’uomo che ha schiacciato la testa al drago rosso -e ; salvato 'l’Italia dal comuniSmo». Tutto oiò dimostra quale valore avessero e quale uso si facesse delle teste degli arcivescovi e vescovi durante la era musso,liniiana che aveva interrotto quella di Cristo. In .conclusione: Erode Antappa, il tiranno, sacrificava la testa- di Giovanni, il «Precursore» alle grazie ed al fascismo della danzatrice Sa-lomè e,d il papa sacrificava la- testa dei suoi arcivescovi e vescovi al dio Mammona rappresentato dal tiranno Mussolini, prodigo dei milioni estorti al popolo italiano. APPROVAZIONE complementare DEL BILANCIO e di altri decréti Leoss&pietSi I LAVORI DELL’ASSEMBLEA Lune-di mattina hanno avuto inizio a Capodis-tri-a, -nella sala del teatro del popolo, i lavori della V, Sessione ordinaria delFAs-semfolea del CPC per l’istrìa. L’apertura è stata- fatta dal comp. Vatovec, il quale, dopo aver salutato gli ospiti, ha proposto l’ordine del giorno. Elette le commissioni' d’uso, il comp, Macovaz, delegato per le finanze ha letto la motivazione del decreto sul supplemento del bilancio preventivo e la proposta del decreto, che è sitato approvato al-Funap imita. In seguito sono stati passati all’approvazione idell’aisemblea altri decreti, fna cui quelli sulle contravvenzioni, sulle trasgressioni in ma. feria finanziaria, sulla caccia, sul-lohbliigo di denuncia delle malattie contagiose, ed alcune modifiche ad alcuni decreti emanati in preceden. za dal CPC per lT-stria. Alla lettura «B ogni singolo decreto, è seguito la discussione nella quale sono intervenuti numerosi delegati che hanno chiesto delucidazioni, oppure proposto variazioni. Ad esempio, il comp. Kozlovič ha proposto venga aumentata la competenza dei C. P. L. nella comimisuraizioine delle pene pecuniarie, il camp. Barrisi, al quale- non appariva troppo chiaro l’articolo 18 del decréto sulle trasgressioni e che isi è astenuto dalla approvazione ,di questo, i compagni Griizon e Fonda che hanno perorato la causa delle cooperative, le quali, a norma del decreto sulle trasgressioni in materia finanziaria dovrebbero versare giornal- LETTERA APERTA AI GIUDICI DI LUCCA I COMÄMDÄMTI 0S0VÄNI tradivano i #I1 «gran torto» di moriš. Fogar d p'er cui venne anche definito «nemico acerrimo dell’Italia e del fascismo» er,a di essersi espresso — in un discorso tenuto ai suoi, chierici nel seminario maggiore di Gorizia — nel sfeniso che non poteva ammettere differenza alcuna fra chiérici slavi e chierici italiani, tutti dovendo apparire uguali rispetto al suo magistero pastorale, nonché di non prestarsi quale docile strumento alla criminale opera dì snazionalizzazione, praticata dal fascismo sugli sloveni della sua diocesi. Pure al vescovo Fogar, vittima di una ignobile e malvagia persecuzione non sono mancate, prima e dopo il distacco, le dimostrazioni di attaccamento da parte dei diocesani di Trieste, dove egli tuttora gode 'larghe simpatie nelle masse dei credenti. .. Queste le «gravi colpe», queste le «malefatte» di principi '—T arcivescovi e di vescovi per le quali, durante la era muissoliniana, il fascismo chiedeva la loro: testa, ì ottenendola dal Vaticano con tanta facilità. Questi 1 motivi reali e non altri per cui l’ultraisettantenne principe -— arcivescovo Sedej venne costretto dal Vaticano alla rinuncia al suo arcivescovado e con ciò portato alla morte per crepacuore. Queste e non altre le ragioni per cui al vescovo Fogar vennero accordate le 48 ore per decidersi alla rinuncia della sua diocesi e poi dover a-lloritarifersi da Trieste. «Seguendo attraverso la stampa il processo che si sta celebrando contro i gloriosi combattenti della «Garibaldi—Natisone» per i fatti di Porzus io sottoscritto, Candido Nilo — Bill, ex commissario del battaglione «Pisacane» della brigata «Picelii», appartenente alla sunnominata divisione, mi sento in dovere farvi presente un fatto d’armi accaduto a Modrea della Bacia, nel quale vennero trucidati oltre 300 garibaldini per il tradimento del comando della pseudodivisione par-tigiana «Osoppo» (gruppo Bolla). Io sono un superstite di quella tragedia. Il 24 dicembre 1944 la mia brigata iniziò là marcia per trasferirsi dalla Benecia oltre l’Isonzo. In quel perìodo ero commissario del III. distaccamento del Btg. «Manin». L’ordine per la marcia era stato dato nel più grande segreto e, oltre ai membri del nostro Comando nessuno ne era a conoscenza, tranne il comando dell’«Osoppo», poiché questi venne informato della cosa ed invitato a seguirci olire l’Isonzo. Essi rifiutarono di seguirci a causa del loro sciovinismo nazionalista, disprezzando l’unità della lotta con le gloriose formazioni partigiane slovene ed accettando i-bride relazioni e compromessi con l’oppressore nazifascista, nell’intento di annientare facilmente i combattenti garibaldini. Sorpassata Luico, la notte del 28 dicembre guadammo Vlsonzo ed il 1. gennaio ci trovammo a Sella della Bacia. Lì sostammo durante il giorno e verso sera ci mettemmo in cammino per raggiungere il ponte di Modrea della Bacia e dirigerci quindi su Bukovo. Verso le due di mattina del 2 gennaio giungemmo sullo spiazzo in cima alla collina sovrastante il ponte. Tutta la, brigata si radunò in quel punto. Il Btg. «Manin» era, it più avanzato con in testa il mio distaccamento. Eravamo in attesa Hi passare il ponte (dopo aver mandato le pattuglie in avanscoperta) quando i fascisti della X. Mas, comandati dai famigerati Borghese ed Osvaldo Valenti, collaboratori dell’«Osoppo», aprirono all’improviso un infernale fuoco incrociato verso di noi. Non potemmo reagire, colli di sorpresa in posizione sfavorevole, e non potemmo difenderci minimamente. Quando durò tutto ciò? Non lo ricordo. Mi parve un’eternità! Dopo alcune ore, noi - superstiti, ci raccogliemmo a Sella della Bacia. Qui facemmo il bilancio della tragedia: 80 morti e dispersi, 15 feriti nel mio distaccamento, 220 morti e dispersi, circa 20 feriti nel resto della brigata. Ci ponemmo come compito di scoprire i responsabili del tradimento. La nostra eroica ed intelligente GA P sciolse in breve il filo della! matassa. Fra le loro file veniva scoperta una spia, che rispondeva al nome di battaglia «Volf» (spia conosciuta in tutto l’udinese cóme pure il fatto) il quale nell’interrogatorio con. fessava di aver'ricevuto ordine dalla «Osoppo» di infiltrarsi nelle nostre formazioni per spiare e disgregare rilevandoci che il comandante Bolla e soci si riunivano regolarmente nel rifugio del Teatro Odeon in Udine assieme ai comandanti fascistit e tedeschi, ove, in sua. presenza discussero sulla marcia di trasferimento della divisione «Garibaldi-Natisone» oltre Isonzo. Se tutto ciò non basta ad accusare di tradimento i comandanti della «Osoppo» con alla testa il Bolla, posso aggiungere che, dopo l’offensiva del settembre 1944 essi furorto arrestati e, nel breve volgere di alcuni giorni, lutti rimessi in libertà, mentre, i partigiani catturati in località Costalunqa, furono arsi vìvi. Per i motivi suesposti, onorevoli giudici della Corte di Lucca, Vi chiedo di ponderare ed analizzare queste mie' dichiarazioni e ridare la libertà ai miei compagni d’arme della gloriosa «Garibaldi-Natisone», che hanno fregiato della medaglia d’oro il labaro della città di .Udine e riscattato l’onore dell’Italia al di quà ed al di là dei confini». Candido Nilo — Bill Come ognun vede una peggiore ingiustizia ed una più obbrobriosa iniquità non poteva essere sanzionata dal Vaticano nei confronti d,i questi due degnissimi presuli. Ciò non ostante il monito cattolico non è stato pervaso da una ondata di «orrore e di sdegno,» nè contro iti fascismo, che ha portato i due olocausti sull’ara, nè Contro il Vaticano che ha consumato il sacrificio; nessun esponente politico deg’i Stati Uniti o di altre nazioni si è talmente preoccupato della «disgraziata e pietosa sorte» dei due presuli, da ricavarne quasi una «questione di stato» nei rapporti internazionali. E non poteva essere altrimenti, quando si consideri che chi aveva preteso le teste dei due menzionati arcivescovo e vescovo era Mussolini il quale, cori la «convenzione flrvarydanin dei Patti dpi Unte» Ad Isola è stato messa in liquidazione lTmipreisa «Istria Pesca». In sua vece yerra costituita una flottìglia peschereccia che sarà collegata direttamente con gli stabili-mantii dell’inldustria conserviera i quali ssisonbono la maggior parte del pescato. / L’impresa, ora in liquidazione, a-veva più perdite che profitti, dato il siuo enorme apparato amministrativo formato da 40 persone, gravanti sul bilancio, nel mentre i pescatori, ossia la forza produttiva, erano 50. Ora la flottiglia sarà autonoma, i pescatori dirigeranno essi stessi l’attività, procederanno agli acquisti degli attrezzi da pesca e di quanto loro necessita, nel mentre il personale amministrativo verrà ridotto al minimo indispensabile. Ver-riratmo ansi eliminati 1 pesi morti In rapporto con le diminuzioni dei prezzi in corso, l’ufficio prezzi presso la Delegazione delle finanze del €. P. C. per ITstria ha fissato le nuove tariffe per il trasporto detle merci, con effetto dal 1 dicembre. In base a tali tariffe gli autotirasportatori n,cm posso,np esigere, più di 22 istori per tonnellata ifb) Io-m atro.______________’ mente alla banca i liquidi realizzati, e non lo possono: fare, perchè distanti. Il delegato Fonda ha proposito una aggiunta al decreto sulla caccia, e cioè la proibizione ai cacciatori di sparare nelle immediate vicinanze delle case di abitazione, aggiunta che e stata approvata. In! conclusione ai lavori, l’assem-toleia ha esonerato per limiti d’età, dalle sue‘funzioni il presidente del Tribunale Superiore, dotti Orel, nominando, al suo posto il dott. Hribar. Le caratteristiche principali in questo campo una base legale che regolasse l’esercizio della caccia e che fissasse le contravvenzio. ni per le eventuali trasgressioni. Il decreto emanato dall’Assemblea in materia, si ispira al principio che la selvaggina è considerata, proprietà popolare e come tale deve essere trattata. Con l’entrata in vigóre del nuovo sistema di pagamenti e cori Fintr-o-duzione di nuovi prèzzi economici, eoe., a seguito' dei provvedimenti adottati per la messa in pratica del nuovo sistema economico finanziario, isi sono rese necessarie delle misure anche !nei riguardi del bilancio generale di previsione, approvato quest’ultimo dall’Assemblea del C. P. C. I. nel gennaio scorso. Si è proceduto così alla compilazione del bilancio complementare preventivo, presuntolo*'ed approvato alla sessione del C. P. C. I. di lunedì scorso. Il bilancio complementare di previsione delle uscite in generale presenta ;un aumento del 53%, complessivamente 454,780.000 din,, rispetto' al precedente. Di tale aumentò il 44% si riferisce agli investimenti in generale ed il 55,5% alle altre voci del bilancio annuale idi previsione precedente. In tale modo Feintità delle uscite, sempre in proporzione alle precedenti, viene sensibilmente ridotta.. Il piano finanziario complementare degli investiménti che in origine ammontava complessivamente a 525,518,000 dinari, <: che fino alla fine di luglio era stato eseguito nella misura del 49,4%, con il decreto sul bilancio complementare viene elevato a 635,816.000 dinari, presentando un indice d’aumento del piano complementare rispetto a quello precedente, del 59%. Di tale aumento il 77% cade sulle costruzioni, ed il 23% sugli arredamenti. lenza degli origani giudiziari che a tail uopo verranno costituiti e che saranno composti idi persone aventi già funzioni nell’amminisfrazione della giustizia. Sino ad ora queste decisioni potevano eis^-.re emanate anche dagli organi amministrativi. Le pene vengono sensibilmente ridotte sia ' nella specie che nella misura. Con la legge precedente si aveva sette specie di pene che ora sono state ridotte a due, cioè, l’arresto * e rammenda. La pena dell’arresto è stata ridotta da tre mesi a ita massimo di trenta giorni e Un’importante modifica è stata apportata al decreto sull’abolizione deil’art. 2, che prevede la perdita di ogni diritto sul patrimonio delle persone che hanno abbandonato il patrimonio assegnato loro in base alle disposizioni sulla regolazione dei rapporti agrari. Sono colpiti da questa disposizione quegli ex coloni che, imborghesitisi durante la' guerra e con le terre date loro gratuitamente dal potere popolare con la riforma agraria, hanno ritenuto opportuno abbandonare questa terra, cedendola in affitto1 o speculando in altro modo' con essa. Una variazione è stata apportata anche al decreto sulle paghe e precisamente all’articolo che prevede la corresponsione del 70% della paga base in caso di licenziamento. qualsiasi condanna per ’rasgres. • D’ora in poi l’azienda è obbligata sio-né, òhe preveda l’arresto, può essere pronunciata solo dall’Assemblea circondariale. Le multe sono state ridotte1 sino- aid un massimo di dieci mila dinari, salvo i casi iri cui la legge prevede diversamente. L’aisisemblea ha approvato anche il decreto' sulle trasgressioni finanziarie, regolando così, su base legale, anche, il vasto campo dei pagamenti obbligatori, tenuta di libri, contabili, eec, , a corrispondere tale paga solo per il primo mese, mentre per i mesi successivi la corresponsione viene effettuata dalFamministrazione per la mano d’opena. L’emendamento precisa che tale diritto non si riferisce ai lavoratori stagionali e nemmeno a quei lavoratori che, sino alFmternnzione del rapporto di lavoro, non erano occupati ininterrottamente per uri anno o per venti mesi con interruzioni negli ultimi due anni. Benché una 'caratteristica dei numerosi cacciatori del nostro circondario nell’esercizio della caccia fosse la disciplina, tuttavia mancava L’ultimo decreto determina le giornate festive in tutte le domeniche e nei giorni 1. gennaio, 1 e 2 maggio e 29—30 novembre. II bilancio di previsione complementare prevede pure un aumento delte uscite per l’istruzione e la cultura, aumento determinato dalla sistemazione delle retribuzioni al personale insegnante e dalle necessità delle istituzioni culturali. Tn ciò' che riguarda queste ultime, fra l’altro, è sitata stabilita una sensibile riduzione ideile spese per la manutenzione delle case dello studente. Le uscite per Taissiistenza sociale e sanitaria, vengono pure ad elevarsi, con un aumento preventivo complementare di 63,817.000 dinari, riferentesi ai sussidi per l’invalidità ed alle retribuzioni del personale sanitario. Per I’amministrazione pubblica, il decreto sul bilancio complementare prevede un’ammGntare complessivo di 101,309.000 din. ELI «LTH DECRETI Un altro passo , è sitato fatto l’altro'' ;cri- dail’As sembra del C. P. Circondariale verso quella vasta democratiazaziona che caratterizza l’attività del nostro potere popolare. Sono -stati dii tatti approvati nu-méròB'i emendamenti alla esistente legge sulle trasgressioni. La differenza 'sostanziale che emerge tra la nuova e la vecchia legge consiste; nel fatto- che le decisioni sulla punizione sono di esclusiva compe- LA NUOVA STAZIONE TRASPOR MATORI DI S. CANZIANO E’ risaputo che la denigrazione è l’arma degli uomini senza carattere, di coloro che tutto fanno e tutto dicono pur di nuocere agli altri per ottenere privilegi o, come si suol dire, «fare carriera». La denigrazione è sopratutto l’arma dei codardi, comunemente detti anche leccapiedi. Di simili tipi se ne trovano un pò dovunque, ma i prototipi di questa sottospecie umana hanno sempre primeggiato negli ambienti sciovinisti ed irredentisti italiani. Del resto è noto che i leccapiedi dell’imperialismo straccione italiano sono serviti, in ogni epoca, della camaleontesca diplomazia romana (espi-essione appunto degli ambienti summenzionati) dei sistemi più disonesti, appresi alla scuola delle sette framassaniche e delle congreghe gesuitiche. Sin dai suoi primordi la politica estera governativa di Roma, si è servita dei metodi più inconcepibili e più ripugnanti, metodi , che vanno dalla mistificazione al famoso «pugnale nella schiena», applicato quest’ultimo in ogni tempo e luogo della storia delle guerre in cui la nazione italiana venne coinvolta. Non è affatto necessario ricorrere ad esempi, per constatare come i vari e governi, alternatisi in Italia, abbiano sempre volto le spalle ai propri alleati nel momento in cui questi stavano per essere sconfitti, pur di salvare le posizioni e la faccia duella borghesia clerical-paga-neggiante. Con Machiavelli potremmo dire che questi sono metodi al pari di altri da usarsi per raggiungere il fine — in lingua volgare si dice «salvare capra e cavoli» —, ma ciò, sopratutto agli occhi dell’uomo comune, non può essere accettato come giustificazione specialmente per l’operato di coloro che si proclamano portatori di «bimillenarie civiltà» e delle glorie di «Roma imperiale»! Il «Giornale di Trieste», punta di diamante nelle posizioni strategicamente più avanzate del «clan» sciovinista ed irredentista italiano (il Congresso della D.C. dì Trieste insegni!), prototipo del servilismo a tutti gli imperialismi, si è messo di buzzo buono per dimostrare, sommo consigliere, agli an-glo americani, che l’esercito Jugoslavo, naturalmente confrontato con quello delle «otto milioni di baionette» (probabilmente divenute . . . atomiche, dati i tempi che corrono!) non vale un fico secco. Non vogliamo scendere a polemiche con il foglio democristiano per dimostrare la sua malafede. Tuttavia è bene mettere subito in chiaro, che la cattedra da cui proviene la lezione (anche se sì trattasse soltanto di competenze), non è la più indicata, come del pari non sarebbero indicati per parlare di ciò quei «competenti» che ne recente passato ed anche in quel remoto hanno saputo così bene (intendiamo parlare dei generaloni gallonatissimi ed impomatati) apprendere e praticare la strategia delle «ritirate strategiche» ossia, del «sollevamento dei tacchi» che . tanta ilarità ha destato perfino nei tempi più tragici del passato conflitto. Desideriamo invece fornire ai nostri lettori un’ennesima dimostrazione dell’assoluta mancanza di principi e del vuoto ideologismo di questi «consiglieri». Allo scopo citiamo la conclusione dell’articolo: «L’occidente non può contare sulle forze armate di Tito» (noi l’avremmo intitolato: «L’Oriente può aggredire la Jugoslavia senza timore»!), apparso qv.alche giorno fa sul «Giornale di Trieste»: «Per cui (conclude! n. d. r.) invece di battere le -maini a Tito, ogni qualvolta -assume atteggiamenti gladiatori contro la Russia, sarebbe bene consigliarlo di rinunziare alla parte di agente provocatore e di dedicarsi sul serio a risolvere i problemi 'interni del -suo traballante regime.» Leccapiedi di tutti gli imperialismi, l’abbiamo già detto! IL BILANCIO DI UN MESE DI ATTIVITÀ' ALL'ASSEMBLEA GENERALE DELL' Da Ns Ua Il PICCOLE POTENZE TENDONO SEMPRE PIO' ad assumere atteggiamenti autonomi ctel Circondario ohe gravavano isulle entrate dei pescatori isolani. In questi giorni è stato varato presso i Cantieri Piranesi il primo motopeschereccio d’alto mare, co. struito per conto della- impresa peschereccia «bandella» di Citta-nova. XI natante ha la lunghezza di 22 metri, è fornito di un motore potente- e potrà tenere ij mare1 durante le .burrasche invernali. E’ trascorso poco più di un mese dal giorno in cui il presidente Iran, ce-se Vincent Aurio-1 ha inaugurato i lavori ideila sesta sessione delle Nazioni Unite. E’ naturalmente impossibile emettere già oggi un giudizio, anche sommario, sulle prospettive aperte dall’ attività svolta in questo mese, tuttavia è possibile fare un primo bilancio delle ten-den-zfe-'ohe si sono -manifestiate in seno all’Assemblea generale, delle carat, teriistiche di queste tendenze e della- loro influenza nel quadro del dissidio tra Mosca e le tre grandi potenze occidentali. L’attività diplomatica e quella collaterale dei Grandi è stata sempre viziata da un apparato pubblicitario iche ha reso impossibile trarre qualunque elemento positivo di giudizio, atto ad individuare il valore -effettivo delle messe e .delle proposte degli esponenti de.Jle- due parti. Tale aspetto propagandistico, particolarmente evidente nelFatti-vità di Mósca, non è venuto meno ed a-1 contrario è stato confermato durante -„la . prima- -fs.se dei -lavori delFaissemiblea generale, dedicata al dibattito politico generale. Le Stesse tre maggióri richieste, per una riunione privata dei quattro grandi, avanzate da Auri-ol, dal de- a /ìalln afoieorv eoirfvo. tario generale déH’GNU, Trygve Lie, sono cadute a v-uato. Dopo un primo periodo di euforiche speranze, è subentrata la convizione che u-n -eventuale- fallimento di una conferenza quadripartita avrebbe fatto più male che bene. Il dibattito generale si è -così concluso senza alcuna' prospettiva idi -un miglioramento della situazione. Si è .giunti ugualmente: a -colloqui privati a quattro. La costituzione del Comitato per il disarmo ha rappresentato. infatti :un tentativo sperimentale in un campo,, quello dei progetti -di disarmo, che sia Mosca ohe gli C'Ocideinfail-i- sembrano aver scelto per Sviluppare la loro offen, siva politica e propagandistica durante l’attuale sessione del,FONU. I colloqui a quattro, indipendentemente dal fatto che- non hanno portato ad alcun -risultato positivo, sono interessanti sotto un altro aspetto. Ad essi si è .giunti su iniziativa di tre , piccole potenze in seno alla commissione politica dell’as-sem-blea-, normalmente dominata dai motivi è dalle iniziative de-i grandi. Dinanzi ad una precisa proposta di tre piccoli paesi per. uri .tentativo di .accordo in sode privata, nessuna delle- grandi potenze ,si è voluta assumere la responsabilità di dire sopratutto il ministro degli esteri russo,'hanno finito con Faccettare la proposta arabo-asiatica, solo ' quando1 è* risultata evidente dal dibattito che Un rifiuto sarebbe stato molto imjpoipoilar?. E’ questa una evidente indicazione della tendenza delle piccole potenze- ad inserirsi -sempre .più pro-fonidameriiiéi eia, Tri ihcùl-o "autonomo e -chriermtonnte, nella polemica tra .Mosca -e - gii' -occidentali. Tale ten- denza,. già . im-an-ifcis-ta-tasi parzialmente nella precedente sessione delFONU, aveva -d’altra parte trovato una sua conferma -durante il •dibattito.generate. Non si -tratta di un. elemento, occasionale, come è stalo, dotto d-a alcuni commentato-ri occidentali, ma di un fattore nuovo e non provvisorio. I termini del contrasto tra- i Grandi non esauriscono .i problemi internazionali e, sopratir-tto, non . esprimono e non 'riassumono le esigenze e gli interessi dei piccoli popoli. Di questa esigenza sì è fatta portavoce sopratutto la Delegazione jugoslava, cioè la delegazione di un piccolo paese socialista che, da oltre -tre anni, resiste tenacemente ed eroicamente alla pressione ed alle intimidazioni aggressive di una grande potenza, della Russia e dei ^ T ~ La tendenza dei piccoli paesi a sganciarsi -dal gioc-o dalle grandi potenze e a premere su queste pèrche risolvano le loro controversie col. completo rispetto per l’ìn-di-penìdenza e il diritto di autodecisione di ogni portolo, è destinata a rafforzarsi ulteriormente e ad assumere uri ruolo sempre più decisivo. Già -is-i possono notare in due direzioni diverse, ma complementari, i primi risultati positivi del-Faifermairsi d-ell’autoiriità dei piccoli popoli. Da una parte una sempre piu grande insofferenza per le manifestazioni propagandistiche - -tipiche della delegazione r.ussa-e dall’altra uria 'maggiore resistenza a qualunque forma di sfruttamento sistematico1 in funzione della politica di Washington, della maggioranza che è contro la prassi aggressiva del Cremlino.. Si nota, in altre parole, una sempre più forte tendenza dei piccoli paesi- ad eliminare proprio le cause principali di quella’ insufficenza di cui -hanno- dato prova in alatine occasioni le Nazioni Unite. Da -ciò potrà derivare quel rafforzamento dell’ONU ohe da più parti viene sollecitato cerne una condizione fondamentale -per il mantenimento della- pace nel mondo COME LAVORANO I CONSIGLI OPERAI NELL* AMPELEA E NELL* ARRIGONI Dopo otto mesi di funzionamento dei Consigli operai, quali organi di gestione operaia nelle nostre aziende, possiamo porre sul tappeto la questione idei loro funzionamento, rispettivamente il livello di democratizzazione che le nostre aziende hanno raggiunto con la loro introduzione e la capacità dei consigli di individuare e risolvere i problemi aziendali. Dobbiamo dire in primo luogo che questi consigli non hanno iniziato subito, a-lFattO della loro formazione, con un ritmoi rapido e inappuntabile di lavoro. Mancava ]’esperieniza é, con l’acquisto. graduale di questa, man mano anche la lóro attività assumeva le caratteristiche sempre più confacenti ai compiti che gli stessi. devono svolgere, senza che però, anche , oggi, questa sia scevra di manchevolezze e bisognosa di .ulteriori perfezio. nämer -ex -Ar alménte .nell’azienda to, «rasori,ene agli operai» sareibbé' unn mera- fraise, vuota di contenuto, qualora i consigli operai, organi che rappresentano i lavoratóri nello, gestione deii’azienda, non attuassero quelle- misure che servono a fare dei consiglio, sia nel I avaro che nelle decisioni, un insi-cse molici il tiro con tu tti i lavoratori 'della- fabbrica. Vediamo ora come le due fabbriche in paròla hanno, attuato queste- -misure. Alla regolarità delle riunioni dèi consigli operai, sia in una’che nell’aura azienda, -non pass’omo fare alcuna osservazione. Forse, la. complessità dei problemi esistènti nelle due aziende, richiederebbe -la -convocazione di qualche riunione straordinaria che, però, non è avvenuta. Ma, ai fini della democratizzazione del lavoro dei consigli operai, è importante il lavoro che -precede la riunione del consiglio- a quello che ne. segue. Nella ex Ampefea i membri del consiglio- operaio sono a conoscenze, qualche giorno prima- della riunione, delTandine del giorno che aita stessa verrà trattato. Sono così in grado di consultarsi con gli operai- del loro reparto, o gruppo, sui problemi in questione e di sentire if loro parere. Casi la riunione del consiglio può sintetizzare il pensiero di tutti i lavoratori della fabbrica sulle questioni in argomento. Diciamo può, poiché in pratica solo una -parte dei membri del consiglio è in grado di consultarsi con gli operai, e di chiedere il loro parere. II livello culturale degli altri non è ad una altezza tale da -poter individuare, in base a uno o due punti òéU’ordin-S dei giorno, tutto il contorno dei problemi e di. domande che da questi punti derivano. Si renderebbe pertanto necessaria una Vsukè... nm[ii;i!i!ra!iiHiiiiiiiiiiii]!!ii!iHiiiiiiii!H!!H!!ipiiiiiiiniiiiiiH(iniiii . . . nella pensione cittadina di Capodistria non si cura la pulizia che deve essere il primo requisito di un locale del genere? (Le lenzuola sono addirittura, lercio, e la direzione non provveda benché i 'reclami non siano mancati. Da notare che..- per un pernottamento si sborsano SO dinari). ... nella trattoria «Al pescatore» dì Umago si deve attendere un’ora prima che l’ordinazione venga servita? . . . le lampadine dell’illuminazione stradale di Umago risultano normalmente fulminate pochi giorni dopo l’uso, causando al Comitato Popolare Cittadino una spesa mensile che si aggira dagli 8 ai 10.000 dinari? * Diversa è la situazione nella ex Arrigoni. Consultando i verbali delle riunioni idei consiglio operaio di questa azienda, abbiamo potuto osservare le pochissima partecipazione dei membri del consiglio al lavoro, del consiglio stesso. Prendiamo ’’esemplo idall’iulitim-a riunione. Benché all’ordine del giorno -fossero due punti d’importanza vitale per l’azienda,: la produttività del lavoro e l’eccedenza della mano d’oipera, gli unici due disputanti, operaie nella produzione, sono intervenuti -su due problemi che,'cori! gii argomenti in questione, non avevano molto a.che fare, -cioè l’orario di lav-orp per le madri gestanti e qualcosa sulla mensa di cui ora si sfugge il -contenuto.* Sul vero e proprio ondine del giorno hanno discusso solo il segretario e il direttore delì’azisnda. Come si vede un risultato -piuttosto magro che non riflette gli intenti della legge sulla consegna - ideile fabbriche in gestione agli operai.. Quali sono le cause di questa mancata perle,eipa-zione? Crediamo di poterle sintetizzar,e in tre punti: insufficente-conce,cenza dei problemi economici da parte dei membri del consiglio, mancanza di preparazione prima e dapo la riunione del .consiglio, buona dose di opportunismo ' di. alcuni membri. Disfatti se i membri avessero una cognizione chiara delle conseguenze alle, quali può condurre l’azienda la bassa produttività del lavoro e l’ecicede.nza della mano d’opera, conseguenze che possono andare sino al colaciso finanziario e alla chiusura della fabbrica, riteniamo che non solo i membri del consiglio operaio, ma nemmeno l’ultimo lavoratore della fabbrica resterebbe indifferente a questi problemi. La mancanza di ogni consultazione dei membri con .gli operai sui - problemi che verranno ‘trattati alla -seduta del consiglio e la mancanza di -successive chiarificazioni delle decisioni emanate, non impegna i membri del consiglio operaio a trattare i problemi alla riunione, come non accentua il loro senso di responsabilità dinanzi agli operai che li hanno eletti a dirigere e a fair pr.cnpsr.are la .loro azienda. In ogni fabbrica ogni operaio ha . dei diritti e dei doveri e la mole dei suoi diritti dipenderà in .primo luogo dal come eigl-i esegue i propri doveri Alcuni membri di questo consiglio sono- portati invece a trattare dei diritti degli operai, trascurando del tutto i loro doveri o perchè considerano che tutte le questioni riguardanti la disciplina, il lavoro, la produzione ecc. sono di esclusiva .competenza della direzione o perchè, per opportunismo, non vogliono cazzare contro quegli elementi che di 'doveri non ne vogliono, sentir parlare. Vìe da seguire nella socializzazione dell'agricoltura il cohsoudhhehto celle coopeshtive RIUNIONI DI FRUTTICOLTORI Tale moldo di 'agire mette questi membri isse,inb:lé.e dèi cooperatori e del "comitato direttivo. In tal modo cesserà , il ,profes-sionalismo .del presidente; e’ la cooperativa verrà diretta’'dal comitato direttivo, che .sarà fcc muto dai produttori diretti. Ini questo’ mòdo la democrazia .socialista avrà un contenuto più 'Conseguente e dall'altro canto si otterrà una maggióre fcflfew ®fe# ssi»E%s$g$i@ $$ fs&šss ^AjliESOMJ.-taM*T£I«KSirj--a3 La consegna del latte a domicilio -1 prezzi del pesce - LTsfra Benz alla periferia della città Si è riunito la settimana scorsa ad Isola il Consiglio economico cittadino per trattare sulla applicazione de,l sistema di lavoro a norma e di quello per accordo, testé adottati nelle imprese e fabbriche cittadine. Dalie -relazioni dei vari responsabili, è risultato- -che i migliori successi sono stati ottenuti presso i due conservifici, nella fabbrica di laterìzi «Nardone» e presso l’impresa di costruzione «Istradfdilit». Nel corso dei suoi lavori, il consiglio. ha deliberato ohe, a partire dal prossimo meise di gennaio, la latteria Centrale ’’dell’impresa cittadina, «Progres» effettui la consegna ,a domicilio del latte, fornendo per prime le famiglie che hanno bambini a carico. Per eliminare la speculazione dei pescivendoli - i quali applicano nel-. la pescheria cittadina i prezzi a / danni dell’ eccezionale alta, marea brevissima riunione preventiva per illustrare ai membri del Consiglio riparalo’ l’ordine del giorno in modo più vasto. Ciò, non solo per stimolarli a! contatto con gii operai, ma anche per mettere gli stessi membri del consiglio in grado dì poter da soli individuare questi problemi, di discuterli è farsi su di loro ira proprio . parere, rendendo, col tempo, superflue anche queste brevi riunioni preventive. La- consultazione preventiva dei membri con gli operai, rende relativamente vivaci i loro interventi alla riunione dei consiglio operaio per cui possiamo definire le decisioni del consiglio, come il frutto-di un lavoro .collettivo, che poi vengono anche collettivamente attuale. Diffaitti, qualora si tratti’di una, certa importanza, -alFAimpelea viene convocata la riunione di mas. sa con lo scopo di chiarire le’ decisióni prese, mentre per decisioni di normale amministrazione ’ sono i membri del consiglio che, con i contatti personali le portano a co-, noscenua degli operai Ad ambedue 1 metodi si -nrfrebbbe faire un’osservazione e cioè che alla riunione’;’ di messa gli operài per vari motivi,* dipenderai in piamo luogo da loro sbus!, non si .sentono postati tanto alla discussione e che nel secando erro, si rischia di sminuire l’importanza delle decisioni emanate. A nostro parere, .sarebbero farse più confacenti le riunioni di reparto o dei gruppi, in cui i.membri del consiglio ipotrebbero spiegare le decisioni emanate e gli operai, per il minor nùmero di .parte,cipanti, avrebbero più .possibilità di intervenire nella d!,scissione. Ferire intensa l'opera riparazione alla saline di Pipasi© L’eccezionale alta marea dal 12. novembre scorso ha causato gravi danni alle Soline di Sicciole. ‘ Allo sboc’co del fiume Dragogna nel set-rimasto distrutto tratto di m. 60 e -do con violenza, ili .settore. Anche i Fonitaiiigge l’acqua argini dei canali in lagando le Sai ine di - tore di Lera, è l’argine per un l’acqua, penetra ha allagato tati noi .settóre .diha .ratta etto pc Siociode. Il Consti Amm-mistrcit-ivo, as zione, hanno adotta vèdimenti .par ripa lio -Operaio ed deans alla Direto .subito i prov-ra.re queste rot- ture nel rn.inor tempo possibile, ma il maltempo e le alte maree hanno fortemente ostacolato Fesscuzione dei Lavori. Il massimo riconoscimento va ‘tributato agli operai e dirigenti ielle, comprendendo la difficile situazione, si sono prodigati, nei limiti delle loro .passibilità, noncuranti ■ del maltempo e de! faticoso lavoro. Il settore di Lera è ormai fuori .pericolo e nel settore di Fon-• tànigge si prevede che, fra pochissimi giorni, tutte le breed e saranno chi,use. Fortuna*amento le Saline di Fa-sano e .Strugnano non hanno sofferto gravi danni. E’ da rivelare POTÒ che ì danni non consistono solo, nelle rotture, degli argini, ’ma anche negli allagamenti dei bacini ■evaporanti e salanti, dai quali, di- ' pende la prossima qualità del sale. Per le riparazioni all’initenno dei fondi .saliferi, sano stati riassunti 10 salinari che rimarranno occupati fino al -termine dei lavori principali. Nella ultima riunione del Consiglio operaio si è dl’seuisiso, fra l’altro, sinché la ripartiscane del,rutile pelTcìzienda. li direttore ha precisato da dove proviene e come viene conteggiato Futile dell’azienda. L’entità dell lutile dipende dalle vendite del saie. Nei mesi di agosto e -settembre le spedizioni sono sitate minime ed il guadagno è .risultato di 134.846 .dinari, mentre in ottobre e novembre le vendite sono state maggiori. Preso atto di queste precisazioni, è stato deciso di ripartire Futile alla fine dell’anno. 11 collettivo è formato da salinari che lavorano .soltanto sei masi all’anno e di operai e dipendenti che sonò occupati tutto l’anno, perciò è stato stabilito che Futile venga, ripartito in ragione dei 3/5 agli operai e dipendenti e 2/5 ai salinari. Questa decisione è derivata da un accordo aia dei salinari, coirne pure degli operai del Consiglio Operaio. Nel Consiglio d’amministrazione si è discusso .sul miglioramento delia ’ qualità -del sale -come pure sulla meccanizzazione. Alle saline- di Strù-gnano, che producono la migliore qualità di saie, nem è sufficiente la supèrfice evaporante. In prossimi-;tà di queste saline c’è del terreno che, apponi,una,menite trasformato in bacino evaporante,, aumenterebbe il loro potenziale produttivo del 25 %. ■Nonostante, i gravi danni arrecati dalFinondazione, il collettivo si è impegnato di portare a termine tutti i lavori, di riparazione nel periodo prefisso, in modo che le saline ,si trovino in piena efficenza per la pròssima campagna salifera così da poter realizzare una produ, zione maggiore degli anni prece- loro piacimento, con dan.noasia pei i pescatori che per i c^Ssùmator.i — il consìglio ha deliberato "che l’Impresa cittadina geistis.o^d.’ora .in poi la pescheria. - j r : Onde' prevenire il -;|)erìàqld;:ùi,.e-ventuali incendi, il consiglio ha disposto chè la filiaie^dftFMA Benz di Isola traslochi i sliòi, - Serbatoi alla periferia della -..cittadina. In conclusione ai, lavori, è stato proposto, ed approvato all’umanità dal Consiglio, il ' -proprio allargamento con l’inclusione -di altri 10 elementi, scelti tra i migliori operai, agricoltori e pescatóri. le II’ mercato cittadino di: Isola è fornito abbondantemente’- di tutti ì generi, i cui prezzi sono Sitati ancora ribassati, ad eccezione del pesce il cui prezzo varia - dai 70 ai 300 al Kg. Tale notévole differenza emerge fra ' le vendite del settore socialista e quelle del settore privato. Sono alti pure i prezzi delle verdure e delle frutta, poiché la locale cooperativa non interviene isul mercato, dove dovrebbe- concorrere per ribassare i prezzi praticati dai privati. Ad es. i cavoli si acquistano nelle rivendite della «Fructus» a Ca.podistria a 20 dinari a! chilo,grammo, mentre ad Isola si pagano a 30 dinari, e così via. Il rimo della vendita degli articoli industriali è aumentato dopo il recente ribasso. eliminazione del burocratismo nelle cooperative. Il personale tecnico, il gerente, l’agronomo, gli impiegati, (qualora la cooperativa ne disponga) ricevono la paga mensile e partecipano alla divisione .dell’utile netto, come gii altri cooperatori. Nell’attuaiziome di questi principi e dei principi è-oóócói' nel precedente artìcolo è necessario evitare la monotonia e la rigidità di forme. Dato1 che le',,nostre cooperative lavorano in bcise alle condizioni naturali con mezzi .tècnici, e livello di coscienza .socialista idei cooperatori divarisi;1'1 perciò suche le forme di gestione dovrebbero essere diverse. Parte dette cooperative sono gitìn. te, por le loro possibilità organizzative; elei attiro, al ipuinto di poter passare immediatamente al nuovo ■sistema ‘dì gestione amministrativa, ’altre non .sono ancora oggi a questo livello, ed in-quéste ‘ cooperative il passaggio dovrebbe essere attuato- graduaìmeirite, in base alle possibilità concrete, di ciascuna cooperativa. A queste -sarà necessario dare un immediato aiuto tecnico, attraverso quadri capaci. Affinchè le, coo.peiratiive siano in grado d’in-1 r."du.rvo ]a .gestione -su basi economiche can il pieno gradimento dei cooperatori, le organizzazioni di Partito dovranno previamente svolgere una profonda opera di chiarificazione tendente ad' illustrare ai Cooperatori tutti i vantaggi del -hrtovo .slistema di gestione e ad aiutare le cooperative nella sua applicazione concreta, smascherando i fannulloni, i burocrati e .tutti gli elementi estranei alle cooperative che in esse svolgono una sottile-propaganda diretta contro Finirò,Suzione di questo nuovo sistema ohe intacca i loro interessi particolaristici. Particolare importanza per di fu-,fiuiò sviluppo delle cooperative a-gricole di lavoro e par il miglioramento dello standard di vita dei cooperatori, avrà Fintroduzione del-l’aisis.icuraizioine. sociale su principi simili a quelli vigenti per gli altri lavoratori del settore scoialiista. Sono .infatti allo studio disposizioni òhe prevedono tale .introduzione e differenze di trattamento nei diritti, in base* all’anzianità nelle cooperative e alla partecipazione annuale al lavoro di. esse. NelForganizzare -le cooperative a-gnicole di lavoro sono stati commessi due errori fondamentali. In primo luogo nette zone non cerealicole le cooperative sano state create con le stesse forme organizzative e gli stessi principi come nelle zone cerealicole in cui esistono grandi super-fiici da semina. In secondo Luogo sono state create le cooperative in località con terreni a conformazione ’ e composizione ‘ geologica sfavorevoli per cui non sono' e non saranno ancora per parecchio tempo in condizioni di poter -ottenere una produzione redditizia. Sarà perciò necessario passare immediatamente alla . riorga- nizzazione dii simili cooperative dopo una dettagliata analisi dette loro possibilità economiche attuali e future. La riorganizzazione consisterà nel mantenere e nello sviluppare nel-Fanabito detta produzione cooperativistica, solo quei rami di produzione che possano essere redditizi come tali — considerate le condizioni ambientali, del terreno, del clima acc. nelle quali la cooperativa rT-.-a»i«rar^.r.-iE3»--.giTO^»ra«rsir^insa^»mrej3aMM^ —nginwcaggou.a«■■»!> i>w I PRSMI GIORNI DI VITA DELCA I.BRIGATA PROLETARIA j I Celebrando il X. anniversario della Rivoluzione popolare: ed 'il de-cenodSe^ieirArmata Jugoslava, riandremo con la memoria alje prime giornate storiche della Prima Brigata Proletaria, cioè dena prima unità che pose le zbeisi di quella che divanne TArmr.ta iugoslava. ; 22 dicembre 1541 e- la località di Rudo (dove, par de< visioni Comando Supremo elei rs sparti par-. tigiani della -Jugoslavia, sorse la prima brigata",.proletarla) rimarran. no .pehenne ..'ricordo. ' nel cuore -dei ntéiiri popoli. Ecco che còsa iroviarc lo segnato ni verso la popolazione, per cui questa offrì loro tutto ciò che possedeva; I contadini vollero sapere tutto, delia latta, del Montenegro e nelle altre, regioni. I primi scontri col nemico' si eb-boro’nei prassi di Ustìfoar. Un ico-m-) racconta di questa battagliai «Mi trovavo in qualità di aiutante presso Djola ■ Vučeko.vič, il mitragliere della .nostra unità. A Mijoc il combatteva. Djordje, arrivato in quel momento, ci aveva trasmesso il compito ; .rodataci dal comanidan-; . del grup o : difendere il paese e, ÜI àjà mAd felli &', 4w: WmÈw _ ■ ; 'ili IL TRASPORTO DEI FERITI DURANTE LA V. OFFENSIVA nel diario delle prime giornate di lotta di questa unità. NEI PRESSI DI USTIBAR Cinque ,giorni,^priiiià i battaglioni montenegrini avevano partecipato alla battaglia per la presa di Ple-vlje. La fcompaginia «Bjeli Pàvle» eira rimasta' a Uatibar e Mijoc, e da ' essa venne 'Staccata una squadra, armata di mitragliatrice. Le forze nemiche si trovavano a circa clinque chilometri dii ,distanza, ad Uve. Fino al nostro arrivo, gli abitanti del luogo, avevano subito- angherie da parte dei fascisti italiani e dei cetni-oi. I partigiani vennero perciò 1 accolti entusiasticamente'. I contadini ebbero -mòdo .di eoirwi.nceir.si in quei pochi giorni del comportamento coxretto ed affettuoso dei pa-rtigia- in caso di ne.ces,9ità, ritirarsi verso Rudo. Venendo con noi alla vedetta, Djordje ci raccontò come i fascisti- erano riusciti a sorprendere in .paese il nostro reparto. Su di una commetta, accanto allo stradone Ustibar — Rudo, apoistam. mo la mitragliatrice, il cui raggio d’azione si estendeva per circa 500 metri verso, la istrada di Mijoc. Se però i fascisti faisisero giuriti dal paese lungo il canalone, avevamo la possibilità di girare l’arma àv0i>-stra e di aprire' il fuoco in qdefla direzione. I fucilieri si appostarono alle nostre spalle. Il crepitio dei fucili si faceva sempre più vicino, accentuato, di tanto in .tanto, da prolungate raffiche di mitra. Era forse una pattuglia sola. Seguimmo attentamente ogni rumore. S’udì d'un .tratto anche n morta- LE ARMI PUNTATE ATTE DONO IL NEMICO io. Eravamo distesi sulla neve, cori il freddo in quella giornata più pungente del .solito, i piedi gelati ed il corpo tremante, telo m’agghiaccio:), disse Djola. I colpi di fucile e le raffiche di mitraglia si udirono poi sulla riva opposta del Liim. La battaglia si faceva .sempre più dura. I ,nostri dovettero ritirarsi è ciò ci aidokxrò, specialmente quando pensammo alla popolazione di U.stlibar ohe già aveva sofferto sotto "occupata-re. Ci fermammo a qualche ccràinaio di .metri da Rudo e nei pressi del ponte rimanemmo -di guardia! La colonna nemica ora già a Uatibar, da dove lanciò su di noi alcune granate di mortaio. Proseguimmo, discutendo le cause delle nostra ritirata. Questo ■ combattimento, ebbe luogo, il 21 d'.'cntoi'c 1041, qù-’-ndo per decisione del Cc,mandante Supremo, veniva .costituita la I. brigata proletaria-. 23 DICEMBRE 1941 Verso -le 3 del mattino —' ™ marcia. Qualche minuto più tardi e-ravamo appostati su unia collina sopra il Lim. Il compito- era,: colpire alle spalle il .nemico e liquidare le sue forze nel villaggio. II gelo ed i.l silenzio regnavano sovrani nelle ultime ore della notte. Le nostre gambe erano irrigidite dal freddo, insensibili, jiuaisi fossero di legno, sarnza .pdksibiliità di muoverle, poiché i.l momento richiedeva ^immobilità. Resistere al gelo, stando, distesi, sulla neve, ci sembrava .un compito molto più difficile .di qualsiasi assalto. Con l’approsisimarsi dell’alba, il gelo si faceva più intenso e più impaziente era l’aittesa. - Alle 7 rintronarono secchi nell’aria i primi scoppi di mortai, seguiti dal crepitio della fucileria, delle mitragliatrici e delle bombe a mano. A destra del Lim, nel .settore tenuto- dalla compagnia «Bjeli. Pavle», la battaglia entrava nella sua fase culminante. Per un breve periodo seguimmo le vicende della battaglia quando la «Bjeli Pavle» partì all’attaoco. Il nemico .non ci aspettava, alle spalle e dovette .staccare una parte delle sue forze per far fronte al nastro reparto, ciò che aumentò il disordine -nelle sue file. Il gelo mise fuori uso alcuni nostri fucili ed una mitragliatrice, diminuendo ì’intensità del nostro fuoco, ma non gli effetti della sorpresa. Sotto l’irresistibile pressione dei combattenti della III. compagnia, i fascisti furono costretti a rinchiudersi nello spazio ristretto tra la scuola e il bar di Mijoc, dove opposero una tenace resistenza. Le nostre posizioni vennero battute dai montai, mentre i combattenti della III., continuarono a dare la caccia a: gruppi -minori dei nemici, staccati dal grosso delia truppa, preparandosi contemporaneamente all’assalto finale. La difesa dei fasci-scisti divenne sempre più disperata. Stretti da due parti, dovettero cercare una via d’uscita ed iniziarono infatti ad abbandonare il villaggio, ritirandosi verso Uve in fuga precipitosa. Entrammo nel villaggio. I cadaveri del cetnici e delle camicie nere, distesi qua e là, dimostravano c A N N O N ! DELLA I. BRIGATA PROLETARIA PRONTI AD ENTRARE ÌN AZIONE WMM • •.. :-T ; x :imBk x wsk 1 mgmmm mmimm Hg , I V7' sß ei_______ quanto la baiitaiglia fosse -stata cruenta. Di tanto in tanto qualche nemico usciva dal suo nascondiglio cercando di darsi alla fuga. Trovammo -sette alpini italiani feriti 'V uiiia grande quantità di armi e materiale di agni Dipo-, I feriti vennero trasportati, assieme a quattro nostri, in una vicina casa mussulmana. Alle infermiere venne dato l’ordine di porger loro i primi soccorsi. Il corriere inviato a Rudo -per -chiedere istruzioni sulla località dove inviare i .nostri feriti e quelli nemici, ritornò coin notizie che ac- crebbero la gioia dei nostri combattenti. Nel settore di Rudo, nei pressi del villaggio di Laoqié, il III. ed dl IV. battaglione avevano inflitto una dura sconfitta al nemico che tentava di attaccare Rudo per disperdere le nostre unità. In un’aspra * ...................— battaglia vennero uccisi 100 soldati nemici, 120 fatti prigionieri, catturati alcuni mortai, 13 fucili mitragliatori ed una grande quantità di armi .leggere e munizioni. Quesito è stato il .primo giorno di vita- della I. Brigata proletaria. M. T. DALL'«AFFARE GOMULKA» ALL’ARRESTO DI SLANSICI LA „GRANDE PURGA" NEI PAESI SATELLITI IMPERVERSA DI MOSCA DESTITUZIONI, ARRESTI, ASSASSINI SONO I CHIARI SINTOMI DEL MALCONTENTO SERPEGGIANTE NEGLI STATI SOGGETTI AL CREMLINO — SI PREPARAN O NUOVI PROCESSI SULLA FALSARIGA DI SOFIA E BUDAPEST — LE VITTIME SONO STATE PREDESTINATE L’arresto .dell’ex .segretario gene, rale ..del PC cecoslovacco, Rudolf Siamski, se in questi giorni ha tanto .profondamente impressionalo la stampa e l’opinione pubblica occidentale, .non ha destato una 'gran de sorpresa nei circoli che seguono più da vicino, e senza fini scandalistici la folle e disastrosa corsa del cieco imperialismo sovietico. Es,so continua, senza purtroppo chiuderla, la serie interminabile dei delitti perpetrati,. in nome ai principi rinnegati e traditi, da una casta liberticida che conosce ed attua una sola uguaglianza: quella delle vittime, pareggiate sotto il tallone del dèspota: Siamski rappresenta il più recente capro espiatorio alla foia d'as--servimento moscovita; ' c.he colpisce in lui il malcontento, Toppo,sizione ai piani egemonici russi dilagata .nelle stesse sfere .governative; e costituisce, nello stésso tempo, un chiaro monito a coloro che ancora si ostinano a non voler scorgere nella Cecoslovacchia una semplice colonia sovietica, ruolo al quale es. sa è stata ormai definitivamente degradata. Non è storia di oggi: già nelTaiì-tunno del 1948, un oscuro russo d’origine cèca, Ameist Kolman, po- sto dai suoi mandatari a. capo del-V«Agit-prap» di Praga, aveva scagliato il primo dardo contro Slan-ski, già due volte, dopo i primi seri rovesci, Gottwald, chiamato d’urgenza a rapporto ad Odessa e Mosca, aveva dovuto recitare il «rhea culpa», sacrificando al Molok bolscevico1 vittime ,su vittime. E nel 1951, .dopo il clamoroso fallimento del piano quinquennale Béco, Zorin e Berla (il boia dell’NKVD), piombati a Praga, avevano eliminato dalla scena Klementi«, liquidando in vari modi ben settanta personalità del Partito, dell’esercito a del Governo. Già la Smernova, Sch-mjdke, Lauschmann (ex ministro dell'in-dustrià), gli eroi partigiani Zingor, Trojan, Steiner, - Grna, Robotka, Krištofi, Vavra: tra molti altri, e-ra.no stati tolti di mezzo, alcuni con metodi da navigati criminali (l’assassinio di Roìboitka, il ratto di Vavra a Vienna), altri con una diabolica tattica da seviziatori professionisti. Alla scuola della mai abbastanza, celebrata G. P. U., il klan com informisi, a può, se non altro, vantare enciclopediche cognizioni in materia . di terrorismo e genocidio. La disgraziata Polonia, in pochi an- TINO PEI PROFUGHI Delusioni, umiliazioni e miseria costringono migliaia e migliaia di esseri umani a darsi alla criminalità ed alla prostituzione fliiiiiiiiiniiiiiuiii!iiiiiiiiiitiiii!iiiiiiiiiiii:niiii:;ii'.niiiii!iiii:i;;i!iiiiiiiiiiiii!ii!i!iniiiiiiiiliiiiiiiiiiiHiiiiiinraiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiniiiiiiin iiiniiiiiiMiiiiiiiiiüiiiiiimiiiiniiiiiiiiiiimiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimMiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMHiiiiiiiii finati della tristemente famosa OVRA. Non è da stupirsi quindi se il malcapitato «canti» o, in mancanza di .argomenti, inventi dati e luoghi pur dii liberarsi da quell’im-comodo. La maggioranza di questi disgraziati cade nel tranello. Senonchè i guai per lui sono appesita agli inizi. Gli aguzzini costringono 11 malcapitato, con le buone e con le cattive, ricorrendo alle cor-: nozióne o alle minaccio, quando non vengono usati metodi più ... persuasivi. ad incorporasi nei «Volon-. tari della morite». Abbiamo già. accennato a cosa siano questi «volontari della morte.», Laro capo.è il tristamente, famoso Ractelli, fiumano, già condannato dal tribunale del popolo alila pena di 'morte par i crimini ,commessi durante di fascismo cd al tempo della lotta dii liberazione. Da conseguente appartenente alile S3 egli porta impresso _ sulla, schièna il tatuaggio delTimmagine di Mussolini. Un’ottima caratteristica, non c’è ohe dire ! Irf-faP modo."il destino del profugo è definitivamente segnato. Dopo un breve corso d’istruzione e dopo la promessa del compenso di un milione di lire a missione compiuta, egli viene fatto squsciare illegalmente oltre confine.. . Ritornerà? Forse... Comunque, anche se ritorna, l’ac-c’agl.ienza riservatagli è ben diver-1 sa da quella proméssa!. Subentra il ricatto, la minaccia di morte. Il diseredato è disilluso, impotente; alfine s’arrende, china il capo e tace... Egli deve tacere! «Coso potranno- farsene i profughi di questa libertà che nei pos-. siamo loro offrire, una libertà alla deriva, una libertà «sui generis», che li costringe ancora e sempre alla vita del campo, incerta e provvisoria? Sognavano l’America ed hanno trovato invece una baracca con un paglieHdcio" ed appena di che sfamarsi.. . La realtà nuda e cruda è questa: eha i paesi .d’oltremare sono più .che stanchi dei profughi, non vogliono più nemmeno sentirne parlare». (dal «Giornale di Trieste» del 4. c. m.) Più che eloquente è chiaro, ma altrettanto crudele! Questi sono i prodromi della fine miseranda di milioni di esseri umani, che, da sei anni, aspettano ... la libertà Finalmente l’otterranno ma urna libertà «alla deriva», «sui generis» — come dice il «Giornale di Trieste» addottoratosi in facciatosita alla scuola del gesuitismo —, libertà di sofferenze e dolori, una libertà che permetterà loro unicamente di piangere .sul loro destino, di maledire sé stessi ed( in cuor loro, chi li spinse nella tragedia, od, anche, di pregare. . . il «buon Dio» che li aiuti! Non si creda però che la tragedia .stia appena per incominciare. La vita del profugo è sempre stata colma di amarezze ed umiliazioni, represse nel -suo intimo, poiché mai trovò, non diciamo l’appoggio, ma almeno la comprensione di chi lo aveva stimolato a lasciare-( la propria casa e lo abbandonava quindi ,a-l tremendo destino del relitto, ormai' inservibile. Per descrivere tutte le miserie dei profughi e svelare ogni retroscena della loro vita, non sarebbero- sufficienti .neppure . l’ìn.chìostro e la canta consumati per la stampa della copiosissima letteratura romanzesca del 'dopoguerra. Le fertili penne dei moderni romanzieri hanno disponibili un’infinità di tempi e spunti,,-ma non ne usufruiscono sopratutto perchè essi stessi hanno vergogna di descrivere, — quando non lo fanno prir interesse — le bassezze, le malvagità e g’.i atti' obbrobriósi commessi, in nome dell’umanità, tetta motivo di propaganda, sulle carni e .sugli .'animi di quei relitti della società che sono i profughi. Ci limiteremo pertanto a dare un breve sguardo soltanto a due appetii di quooii retroscèna. * Dopo che il governo italiano impari ì disposizioni di non distribuire n vlito per i profughi, ammessati a .decline di migliaia noi vari campi di raccolta delia vicina penisola, casi rimasero privi delTunic-mezzo, seppur modesto, per mantenere! in vita. Il tozzo di. pane giornaliero, scir.pur amaro, ec.stiiiuLva comunque J’ultimo appiglio ed una esistenza ■ almeno -apparentemente onesta. Perduto ciò i profughi abbandonarono ogni ritegno ed in .preda alla disperazione, .disillusi e disgustati anche di ciò che loro offrivano alcune organizzazioni di beneficenza, si lasciarono trascinare .nei gorghi del- ad ingrossane le file dei malviventi e dei criminali, le donne finirono numerose nelle case di tolleranza dei bassifondi, a vendere i propri corpi a queirorribile mercato di carne umana. Fortunate furono quelle che riuscivamo ad avere almeno il permesso della polizia per esercitare il poco nabile mestiere della prostituta, poiché, altre invece -,si indussero ad esercitare il meretricio nelTilleig, alita, adescandogli uomini nei locali notturni e per le strade, braccate dagli agenti e sotto la minaccia continua di finire in prigione. Casi migliaia di dorme, forse prima onorate, madri di famiglia anche, costrettevi dalle cireastanze, si trasformarono in automi, mezzi per il soddisfacimento .delle bramosìe degli uomini e delle sete di guadagno dei proprietari delle «case dalle imposte sempre chiuse» per una vile moneta. Non è raro il caso che sulle misere carni di una donna vivano in, tare' famiglie, che, .costrette dalia fame, hanno sacrificalo la loro dignità ed il loro.ornare. Perfino barn, bine di quattordici, quindici anni . ed anche meno, s ano cadute nei gorghi de* vizio e del male, spintevi dalie necessità deila vita ed incitate spesso dagli stesisi genitori. E ciò avviene iti un paese che si proclama paladino delia libertà e portatore della civiltà cristiana, in una società (ingrata e "corrótta; de-■ generata in un terribile insulto alia .umanità intera. Evitiamo di fare ricmi di queste vittime, che sono decine di migliaia e che, troppo spazio occuperebbe Telfencarle, ma soprattutto per quel senso di pietà e quel!’:,stinto di solidarietà ohe vive in ogni essere umano dinanzi alle alfriii sventure, quando qùeiste poi non devono 'ascriversi tanto dilla colter'di chi ne è la vittima, quanto a quella di chi ve le portò. * In Italia esiste un’organlzz&os’cne spn-nteiica, chiamata «Volontari del la morte», i qui accoliti sono nella stragrande maggioranza proto gite Esi:.! hanno Tieg rato comp ito ai penetrare iliegai.me.nte hi territorio jugoslavo e svolgere attività infetr-mntiva e sabotaggi. Ogni pr fugo, .entrato e land or. -namente Ln Italia, .'-viane toc. • sto ad un accurato ir arro -..torio, che viene diretto da .specialisti in ni, ha avuto modo di divenire spec- • chio fedele della gamma di sistèmi pasti in atto dalla perversa genìa del Kremlino. E’ dal 1948 che Go-mulka sta scontando, sotto la goc eia implacabile di Berla, la fedeltà al popolo ed ai principi rivoluzionari a cui s’ispirò la sua opera nei tremendi anni del Golgotha polacco. Accusato di «nazionalismo bo-' .gheise», destituito dalla carica di segretario del Partito prima, eliminato dal «Politbueira» e dalla Vicepresidanza al Governo poi, privato alfine del mandato parlamentare ed incarcerato, Gomulka attende ora che un cenno di Rokos-sovski concluda la sua agonìa nel livido cortile d’una prigione ci’ ' Varsavia. Mosca non perdona. Se tanto . aspetta contrariamente alle pran tiche di normale amministrazione, per chiudere la «cartella Gomulka», è perchè vi è obbligata dalla popolarità del leader- polacco, dalla . fiducia e dall’affetto con cui attorno a lut isi stringono i compagni .che egli guidò aìì’attacco sulle macerie di Varsavia, mentre un secco gesto di Stalin arrestava l’Armata Rossa alle phrte della capitale, per- attendere che. si compisse il massacro dei 200 mila «nazionalisti» polacchi insorti. Il carnefice sa che il suo cappio serrerà la gola di Gomulka,- ma annoderà un mito nel tempo. Perciò aspetta, e cerca infanto di preparare il terreno sul quale dovrà pesare il patibolo. Occorre trasformare il Partito Operaio Po lacco in un branco di cani ciechi; occorre scalzare >e annientare i «borghesi miopi» che non riescono a vedete' nelTimpeiialitsmo sovietico la sublimazione degli ideali socialisti, occorre negare la lot ta liberatrice del popolo sollevatoci contro gli occupatovi fascisti, occorre presentarla come «ostile e criminale», occorre definire l’in-surresione di Varsavia (.come è sta to fatto, con impudenza unico,, al processo del 13 agosto scorso) «un tradimento perpetrato dalla reazione polacca». E soprattutto, occorre uccidere. Diana,nizi a quali misfatti potrà mai arretrare l’uarno che .ebbe il mostruoso animo di elimi- forni infernali -delle «città proibite»? Quanti ancora sono stati resi automi ottusi ed incapaci di reazione -dallo scalpello del leucotomo? Gli episodi più sinistri della «grande purga» 6ono taciuti, ma quanto ci è noto basta ad illuminarci: il fatto che tali arresti, tali .processi, tal-i epurazioni siano necessari ai dirigenti kominformi-sti, il fatto che castoro siano costretti ad ammetterlo pubblicamente ed ufficialmente, ci dice con lampante evidenza che la' .resistenza delle masse polacche contro il criminale regime costituisce qn grave pericolo per Mosca ed i suoi «Reichsprotektoren,». E che il popolo ' polacco non ha dimenticato Varsavia. P. K. * * * * * * * 8 * * II Il celeberrimo naturalista francese, Fabre ha scientificamente constatato che le piante fruiscono dì un vero e proprio solino. Ciò si era già dedotto dal serotino ripiegarsi delle foglie di certi vegetati, come spinaci, acacie, e così via, ma soltanto ora il fenomeno ha potuto essere accertato. Il sonno delle pianta — più profondo presso le giovani — adempie ad importantissima funzioni, paragonabili a quelle registrate presso gli organismi a-ninnali. Molte piante, sottoposte a luce costante c continua, tempo deperiscono e ratto Leggete e diffondete LHNOSTRA LOTTA sua nare, in un. anno, un • milione 200 mila fratelli di lingua, di fede - e di battaglia? Dai move ufficiali superiori condannali Testate passata in base a false testimoniarne- e false prove all’ex presidente del Governo ed all’ex ministro della guerra esonerati nel 1949 da Rokossovskì ed oggi imprigionati, -sta una gamma orrenda di misfatti. Quanti comunisti polacchi sobo staiti eliminati ! senza rteppur l’ombra di un processo? Quanti logorano il corpo e lo spirito dietro i cavalli di frisia dei «campi di rieducazione» o ai corj po': di una r cm ne di ma- zionc, : di q ni le «cimiteri ani- par.e C07WC lida- di ' dU ) : X S Ć? 'i e it- opi ca rapa- Lo zpqlj0o londinese BilMght ha scoperto che le gallina si servono, nella loro . . . lira di nove■ suoni \indameniaiì, aiti ad esprimere fama, sete, malessere, noia, ecc. Al loro affacciarsi alla vita, i pulcini comprendono un solo richiamo: ciucilo della chioccia. Per imparare a... parlare ed a capire, essi impiegano ZÌO giorni. % Nel 1870 riuscì aWilaliano Luigi Taranti dì fabbricare meravigliosi vetri colorati secondo il metodo u-sato dagli antichi Fenici. U.ti giorno venne trovato morto nel suo laboratorio e, benché di lui rimangano preziosissime opere, nessuno pole mai conoscere il segreto che egli aveva, chissà come, carpito nella notte dei tempi. Dova muoiono gli animali? E’ rarissimo scovrire il bestia deceduta per, lattia o per consv,n: varie leggende sui mali», leggenda che ta dal comportimi . bestie, Conigli, lepri gnùti abbandonano, sponi mìaamante le loro tane quando si sentono vicini a morire, come fanno, d’altronde, i gatti selvatici, le linci e le faine. I lama sudamericani, gli orsi e le iene si raccolgono. a morire in luoghi già biancheggianti dalle ossa di migliaia e migliaia di loro consimili: esisteranno quindi (com’è attendibile) pure i cimiteri di elefanti, difficilmente reperibili a causa della natura del terreno su cui vìvono questi pachidermi. . * E’ stato definitivamente accertato che ■ la maggior porle degli uomini non riesce a distinguere che 8 -10 odori. CU odori/ conosciuti s::vo secondo i calcoli dell’Istituto Medico Statunitense, 6561. Gli ammali posseggono un olfatto molto Più salmi Ivo di quello umano, e possono distinguere un numero di odori infinitamente maggiore. * T.,0 scafandro per palombari è staio inventato nel 1740. Il primo modello, esposto a Palais Coubisc, a Parigi, assomiglia moltissimo a quelli attualmente in uso. Il casco protettivo è di ferro e ad esso a-derisce una «tuta» impermeabile di foggia all’apparenza straordinaria-niente moderna. * F' stata finalmente scoparla una sostanza clic Ubera definitivamente flai bisogno del fumo ranca nauseare nè comunque indir gorra il. . . paziente. Si tratta della Lobslinc, estratta da una pianta chiamata Lobe:in.: essa ng'sca ?':} modo c zalogo alla nicotina, ma spegna il hi- II .nn i d> qnàsl’ùltirna c. contraria-mente ad essa, non stimola ad un uso prolungato I, dosa è di 0,008 grammi; in dosi maggiori, la Lo- GIORNATA DI MAGRA PER I PADRONI DI CASA Verteneglio e deH’Umago guidano la classifica *. ■, ■ * • VITTORIE A CA TENA deii& squadre m trasferta I RISULTATI PER POCO GLI ISOLANI NON CAPITOMBOLAVANO .1 padroni di casa se la ricorderanno per un pezzo questa VI. giornata del nostro campionato. Il solo Umago, pur incontrando il pericoloso undici delle Saline, si è salvato da tanto marasma vincendo l'incontro, mentre tutte le rimanenti compagini hanno dovuto abbandonare il campo a testa bassa 4i fronte ai propri sostenitori ed avversari. razione ed in quelli della propria Società, dato che il suo modo d’agire non può trovare giustificazione alcuna. Ugualviente scorretti e meritevoli di una severa punizione sono Perini e Della Vale che hanno offeso e minacciato piti volte l’arbitro. Aurora—Pirano 0—2 Buie—Medusa 1—5 Strugnano—Isola 0—1 Stella Rossa — Partizan 1—2 Umago—Saline 8—1 Ctttàno,va-~Vèrteneglio 1—2. ■* LA CLASSIFICA ISOLA-STRUGNANO 1-0 pon l’ausilio di un rigore Chi si è avvantaggiato di questo sono naturalmente le squadre di testa, tutte e tre più o meno facili vincitrici dei propri incontri. Gli isolani sono usciti dal campo di Strugnano vincitori, grazie ad un solo e striminzito gol. Eguale sorte, però sempre positiva, toccava al Partisan, che ha incontrato ad Andavano un’osso più duro del previsto. Anzi della conquistata vittoria può ringraziare. gli attaccanti dalla Stella Rossa, che non sono riusciti a concretare le numerose e favorevoli occasioni avute, lasciando cosi i dite punti al non irresistibile Partizan, che ha il merito di aver sfruttato due opportunità, per violare la porta della Stella Rossa. L’incontro che ha attirato un maggior numero di sportivi è stato quello fra gli irriducibili avversari di Capodistria e Pirano in cui han-‘ no ancora una volta e meritata-mente prevalso i piranesi, Però questa invece di risultare la partila migliore della giornata, e stata la peggiore. Senza voler difendere l’arbitro, che avrà sbagliato ' con danno dei capodistriani, non sappiamo proprio come giustificare le poco edificanti scene, alle quali ci hanno fatto assistere certi giocatori dell’Aurora. Intendiamo alludere sopratutto a Dobrigna, il quale, col suo comportamento ripugnante oltre che offendere e disgustare il pubblico, incorrerà probabilmente negli strali della Fede- E’ preferìbile però non parlare più di questa partita che non torna certo ad onore dei giocatori dell’Aurora, che nel passato si erand dimostrati sempre disciplinati e corretti. Spetta ora alla Federazione decidere in merito. Degli altri risultati, degno di risalto quello di Cittanova, dove il Verteneglio è riuscito finalmente a ritrovare se stesso e la via della vittoria. Da Buie ci è pervenuta invece la conferma della grave crisi in cui si sta dibattendo l’undici locale non è riuscito ancora a ra-' cimolare nemmeno un punto. Domenica sono stati i medusani a seppellirlo sotto una valanga di reti. Continuando di questo passo, il Buie precipiterà in una situazione da cui non potrà salvarsi. Sotto, dirigenti e calciatori buiesi, fate, sì che la vostra squadra non vada alla deriva! Sorprendente l’Umago per le otto reti infilate nella porta del Saline non abituato certo a scherzi di questo genere. E’ un segno dì rinascita dell’Umago o di crisi dei ragazzi di S. Bortolo? Alle prossime giornate la risposta. Isola 6 G P 0 23 4 12 Pirano 5 5 0 0 22 3 10 Umaigò 6 4 i i 19 10 9 Partizan 6 3 1 2 7 9 7 Medusa 5 2 L 2 9 8 5 Strugnano 5- 2 1 2. 6 3 5 Saline 6 2 1 £ 9 19 5 Verteneglio 5 2 Ö 3 7' 13 4 Cittanova 5 1 1 3 8 15 3 Aurora 4 1 0 3 4 8 2 Stella Rossa 5 1 0 4 4 12 2 Buie 6 0 0 6 4 16 0 Quanti avevano pronosticato un altro clamoroso risultato della par- tita fra ouigini isolani, sono rimasti sorpresi domenica sera nell’appren- versari, per poco non ci rimetteva un punto e con quello il primato della classifica. LE PARTITE DI DOMENICA dere il risultato finale che vedeva Vincenti i campioni, ma solo per Un . rigore concesso .agli ultimi minuti, rigore comunque regolare, ma che, come spirito folletto maligno, ha voluto rendere amara la bocca ai bravi ragazzi di Benvenuti, i quali, per lo spirito combattivo, la tecnica e volontà dimostrati durante tutto rincontro coi grandi rivali, non si meritavano1 tanta sfortuna. Ohe sia questo un segno di stanchezza dei campioni? non lo crediamo. Invece riteniamo che, trovatisi di fronte ad avversari reputati meno fonti di quanto in verità lo siano, gli isolani abbiano finito per perdere la bussola e, con questa, per poco, la barca minacciò di incagliarsi chissà con quali gravi, conseguenze avvenire. PREPARAZIONE PER LE OLIMPIADI DELLA NEVE VII GIORNATA SALINE—BUIE Verìteneiglio.—Umago-Partizan—-Cititamova Stella Rossa—Aurora Pirano—Isola Medusa—Strugnano. La squadra öl capitan Za.ro, scesa a Strugnano con la certezza di fare un solo boccone dei giovani avversari, trovando invece imbrogliate tutte le sue azioni dalla forte difesa strugnanase e costretta a ricorrere a tutta la sua classe per arginare gli indiavolati avanti av- Camunque la sorte non è Stata loro avversa ed ,i due punti sono anidati ad ingrossare il loro pingue bottino. Un bravo a tutti i ragazzi dello Strugnano che .certamente vorranno proseguire col passo di domenica e saranno dolori per tutti. Arbitro Piamo Aldo. Il 14 febbraio 1952, a Nor.field verranno aperti' i .giòchi olimpici invernali della II olimpiade del dopoguerra. Le manifestazioni avranno inizio con lo slalom femminile, seguirà poi a Frognerseten la gara delle guidoslitte (bob). L’apertura ufficiale avrà luogo ad Oslo, alla pre-senza dei monarca norvegese. In qu.elVoccat.ione verranno accese le simboliche faci olimpiche ed i presenti canteranno l’inno olimpionico, seguirà la sfilata degli atleti partecipanti alle gare. La farsa sii domenica a Cap&đsairša AURORA-PIRANO 0 2 (0-0) fra i fischi del pubblicò Questo per quanto riguarda le manifestazioni d’apertura. Vediamo ora quali nazioni, sinora hanno aderito alla olimpiade invernale. Sino alla fine di novembre avevano annunciato la loro partecipazione 23 ItUIIIIllllllUIIIIlllllllllllllllIIIlllIUHIlllItllllllllllll UlUlItlUUUtlKIIIH a 09 la nostra Botta'1 il vostro giornale umnriiiimniiiiiii uiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiii La €&§w® lariiciiare(,le .(Sorti di iim’iöcontTö, chei.šembraVa orimai pènderti e 'chè'ha mfeo farlue-è un Bologna più fo-rte -del previsto. Pronta riscòssa. dellTMinese, che, dopo la severa s-comfitita interna ad opera della Pro, Patria, è andata a riprendersi i du.e puniti, proprio in quel di, .Ferrara a danno, di una Spai ancora esultante per il successo di Milano-. Simile a quella dell’Udinese la prova .deill’Aital-anta, .uscita vittoriosa dallo stadio di Firenze. Chi si è avvantaggiata dal triplice Insuccesso delle squadre di testa, è sitata rintern-azionale, che, con la facile vittoria sul Novara, si è riportata a- due lunghezze dalle vedette. , La riscossa della (Triestina è venuta' a manicare; Infatti l’incontro fra le due pericolanti è terminato con >.un .salomonico verdetto di, parità, verdetto che nein ha soddisfatto nessuno. Qopo i-ì fuoco di paglia- id.i Padova, la Triestina è precipitata nuovamente in un marasma- di gioco inconcludente, d-al quale non sappiamo pròprio- come si(salverà. Crediamo ohe nemmeno il pur capace Pera,zizolo riesca a fare meglio di Gi-ift-man. La triestina -sta scontando i gres,solami errori dei ■ plropri dirigenti, che la porteranno, probabilmente, nel .«Purgatoria» del calcio italiano. Sembra che pure i russi parteciperanno ai giochi olimpionica con un centinaio di atleti, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa UP, nel mentre, stando alle affermazioni del commissario sportivo Kalinin, è esclusa la loro partecipazione. I. francesi, a loro volta, inviano ad Oslo 40 atleti fra uomini e donne. E’ quasi certa la partecipazione di Oreiller, il temuto avversario di Zeno Colò. Invece Jom.es Couitet, una delle figure più in vista per la combinata alpina, è caduto m.ala-mente durante un allenamento e sembra alquanto problematica la sua partecipazione. Pure i giapponesi invieranno 15 atleti ai giochi olimpionici invernali. Nel frattempo nel Tirolo sono convenuti gli sciatori australiani, quegli svedesi, e singoli atleti inglesi e finlandesi, nonché la coppia di pattinatori artistici jugoslavi, Palme e Lajovic. COMUNICATO DELLA COMMISSIONE TECNICA Visti i referti arbitrali la Commissione Tecnica del FGCCI omologa le seguenti partite valevoli per il Campionato del Circondario I-Striano. PARTITE DEL 2. 12. 1951 Stella Rossa — Saline 0-3 Pirano Verteneglio rinviata data da destinarsi. PARTITE DEL 2. 12. 1951 Isola — Medusa 5-1 Umago — Buie 2-0 (forfait) Pirano — Partizan 3-0 Aurora — Strugnano sospesa Verteneglio — Stella Rossa 3-1 Saline — Cittanova 3-1 Il reclamo della Stella Rossa per la partita Ve-rteneglio — Stella Rossa, viene respinto per vizio di forma. La partita- Pirano — Verteneglio viene rinviata a -data da destinarsi per giustificazione comprovata dal G.S. Verteneglio. PUNIZIONI: Urbaz Mario, C. S. Cittanova, -squalificato, fino a tutto il 31. 12, 19.51 perchè in veste di capitano abbandonava il terre,no^ di .gioco di propria iniziativa ed invitava i compagni di squadra ad imitarlo. Benvenuti Alfredo, C. S. Strugnano, aanmoizione solenne per proteste in-giustifiicate contro l’arbitro. AVVISO Comunichiamo alle .sonictà sportive parted,panil-i al -Campionato di calcio 1,951/52 " ohe ' è Stato- risolto con il Comitato Circondariale il problema della benzina a prezzi ridotti. Tutte le società interessate preleveranno, ogni mess ì buoni per la ,benzina presso- le delegazioni del traffico dei Comitati Popolari Distrettuali di Capoidistria e Buie. i>TT^i?a:rte deIla 'se®re-terià. de-)-1 UCEF è stato- consegnato alle due delegazioni lo- specchio dei peiredr-®i per agni singola società. Per. quanto riguarda la registrazione del nuovi giocatóri, tutte le società devono .attenersi al regola-meato specialmente àlla presen, tazione dei .documenti per la registrazione dei giocatori che già facevano parte idi altre1 società (Art. 9^ del reg. sulla registrazione). Tutti i documenti, non presentati regolarmente verranno- rinviati alle società. La^ registrazione dei giocatori ve-r.ra pubblicata ufficial-merate nei giornali loc-ali «La Nastra, Lotta» e «Istrski Tednik» a norma del rego-mmenito della regista-azione, Art. Smarrimenti -Chicco Giusto, da Isola, vicolo- Bonio 4, ha smarrito, pochi giorni il portafoglio corlteTTente la pro- pria carta d’identità nel tratto di strada fra Isola e Strugnano.