A vfX v+t, i+j, .+Ì Si i ^1 V ìli -11 * ti'-'' • ' O.' 01 *■ • < . 4 ■ 1 j" ?f SANTO STEFANO m I S) ISTRIA i? PEf\ IL ' ■ < i 1 i. .tot|:ez. - &dit. &utoiùo cBm£*I ic fi-1884. lili 6 K+D 55 54 * P. T. ! Sempre intento a provvedere il mio Stabilimento balneare «li Santo Stefano ili ciò che lunia necessario, utile- e dilettevole ai Signori balneanti, quest' anno, oltre ad averne ampliato ed abbellito il locale del bagno e l' edilìzio delle abitazioni, feci raccogliere nel presente libretto i dati storici e scientifici, die illustrano questi siti e dimostrano l'importanza e l'efficacia delle mie tenne. Affidai la compilazione di tale opuscolo all'onorevole Dott. P. GHiersa, medico comunale di l'intuente, perchè desideravo (die a questo nostro bisogno si fosse prestato uno dei Signori medici di casa nostra e perchè egli per la vicinanza della sua sede da Santo Stefano più facilmente poteva in pari tempo assumere la cura dei Signori balneanti e la medica direzione dello Stabilimento. Mentre sento di avere in tal modo soddisfatto ad una esigenza dei tempi e ad un desi- «Iorio dei Signori, che vorranno onorare le mie tonti, nutro speranza che delle mie assidue cure e di questi dispendi non punto esigui mi ricompenseranno la riconoscenza d'ognuno e special* mente di tutti gl'Istriani ed un concorso di balneanti sempre piìi crescente. I devotissimo Stabilimento balneare di Santo Stefano 25 Aprile 1884 Antonio Berteticli. Proprietario e Conduttore. gXgccettai l'incarico, che a me volle ilare i1 Signor Antonio Bertetich di Portole, pro-/jv prietario e conduttore dello Stabilimento balneare di Santo Stefano, di pubblicare un opuscoli no sulle su e terme nella lusinga che la mia buona volontà di riempire una nostra lacuna avrebbe scusata la povera, veste del lavoro, Mi ero prerisso tre cose: offrire ai Signori balneanti una pagina descrittiva e storica di questi luoghi — sia detto francamente — non per istruire nessuno, ma per porgere a quelli una goccia di diletto ; stabilire il valore farma-codinamico ed il giusto posto di queste fonti secondo le moderne vedute della scienza ; dare qualche lume e norma a coloro che accorrono a queste tenne e presentare l'ampliato e quasi all'atto nuovo Stabilimento. Vedrà il benevolo lettore, che oc sa piò di me, se ci riuscii. Nel comporre il odo libretto mi fu guida nella parte scientifica la „Balneoterapia" del Dott. Giacomo Pollach (Vienna 1882), perl'ordinamento degli argomenti mi servii di parecchie operette di consimili luoghi di cura ed attinsi, infine, i dati storici dagli autori, dei quali, volta pei' volta, si fa cenno. Ilo obbligo di ringraziare in particola r mudo l'onorevole Yiee-(.spirano provinciale, Dott. A. Amoroso, gì1 illustri Signori Dott. Lorenzutti o Carlo de Franceschi, il reverendo Don A. Marsich ed i Signori Marchesi Anteo e Vincenzo de Gravisi, (die volentieri mi assistettero col consiglio e coli' opra. Io mi estimerò ricompensato d' ogni mia fatica, quando il mio mm sarà stato inutile lavoro e, se avrò portato giovamento all' Istria nostra ed alla sofferente umanità, alle quali dedico il viver mio. sarò felice. IMugliente nelP aprile 1884. Pietro Dott. Ghersa. I. PARTE LA REGIONE Dalla stazione ferroviaria di Pinguente $[L|f a linea ferroviaria istriana, compita nel 1876, ^fè? dipartasi dalla meridionale a Divaccia * e mette f capo alle adriache sponde di Pola e di Ko vigno. Divaccia giace nel goriziano poco lunge dal contine istriano a 2 ore di ferrovia da Trieste, sul Cardo alto colà 410 metri sopra il livello del mare. Per chi vi giunga dal nord staccasi il ramo istriano a sinistra della meridionale. A Divaccia (o Diva/za) il nudo sasso, la fredda atmosfera, i biondi aspetti e V idioma di ehi incontrate, tutto vi dice trovarvi ancora sopra suolo settentrionale, lontano, chi sa quanto!.... «lai vagheggiato, molle mezzogiorno. ■ l'ri'iuliiiuiu le unisse Div&CCi&J pen-liè i forestieri piti fre([lienteinente prendono questa via. Non impazientatevi, o cortese visitatore della patria mia! Il tratto di paese, che vi divide dulia, terra del sempre verde ulivo, del fico e dell'albero sacro, al giocondo e generoso Bacco, voi Io trascorrerete senz' annoiarvi e punto accorgervi ! Salite in quel convoglio ferroviario, che, come voi, inquieto attende ansioso di vagare attorno agli ameni pendi dei colli istriani, ed assaggiate intanto la dolce contentezza, che predice vicino il piacere !.... Il segnale della partenza è dato : s'ode il rumore, che passa da carrozzone a carrozzone nell' ordinarsi, che fa il treno, e eoi rumore si sentono le prime scosse: fischia lo zufolo.... due sbuffate dei cilindri e.... il treno si muove, cammina e s'insinua nello stretto calle, che tosto si perde nella spaccatura delle rocce... Divaccia è sparita, addio settentrione ! Il subito e completo mutare di scena ci attende più giù: in sul principio solo lentamente si capisce di entrare in nuovo e diverso paese. La via corre tuttora e passerà ancor per tre stazioni attraversando il suolo dei Cicci, sul brullo Carso, su questa povera contrada, che verde all'epoca gloriosa di Roma e ,.della nostra massima floridezza" per folta chioma di querce, ora alacremente si lavora e suda a rimboscare. Scnonchè qualche men calvo eolie o monte a sinistra e più fortemente attraggono il nostre sguardo a destra questi allegri villaggelti, dove assiduamente lavora e s'industria, grazie alla vicina Trieste, una popolazione fitta e solerte come le formiche (i Savrini o Suboorim) delle vestigia di antiche castella, borga-tello più grosse e, se nebbia o nubi non offuscano l'orizzonte, laggiù ancora l'azzurro golfo giustino-politano. Presto, in tal guisa, e, quasi volati dinanzi le due intermediarie stazioni, sia in giunti a Kachitovieh. Un minuto di sosta ; un minuto di viaggio e.... varchiamo il ciglio del Carso.... Ad un tratto, come al salire di ampio telone, che nasconda un mondo di luce e di colori, ci si presentii il nuovo e vasto panorama, che trasportando voi su terra e sotto ciclo tanto differenti da quelli or ora abbandonati, vi ammalia, vi rapisce, vi ammutolisce. Codesta è l'Istria lo vi lascerei nella vostra muta ed estatica contemplazione, ma, ormai siamo a Pinguente (stazione) 6 (pii conviene uscire dal carrozzone ed abbandonare il treno, il «piale, come vedete, diretto come il ciglione qui a manca per la sua via tagliala sul pendìo, che discende (piasi a piceo nella valle ai nostri piedi, aereo acrobata vola giù giù a Rozzo e poi disparc. Finora, io lo sento, il vostr' occhio soltanto fu colpito dalla vasta distesa di paese, che, tutto monti e colline, qui dinanzi ci si presenta (pialo oceano in tempesta, (instate a vostr'agio il tutto indefiniti» e (piasi infinito e poi seguitemi ad osservare e discernerne le parti. Mi preme che voi dall'alto punto, in cui isiàm O e lin da questo momento vi portiate in mente almeno un vago abbozzo della topografìa di questo tratto del nostro paese, che ci si spiega qui a ponente. Quei colli, o monti noi non li numereremo. È chi lo potrebbe ? Pure questo intanto notiamo : vedete, sono, tutti quasi, allungati e schierati in file dalla nostra manca alla destra, da mezzogiorno a settentrione. E vero Ebbene, tutte queste catene di colli, se ben guardate, eccole profondamente e pressoché ad angolo retto solcate da uno spaccato, che comincia qui e va giù giù fino a perdita di vista. In questo solco, da oriente a tramonto, scorre, normalmente placido, il fiume Quieto e vi è la omonima valle; in tutte quelle ombre trasversali più oscure poi, che son gole fra colle e colle, ponetevi altre vallette irrigate da altri torrentelli e cosi sarà fatto il fondo del (pia d m e, qui tosto vel dico, la regione dei bagni. Alla sommità, spesso proprio siili' estreme vette, di tutte quelle colline e qua e là sui loro fianchi a mezzogiorno or potete immaginarvi e vi scorgete di fatto un villaggio, una borgatella od un luogo più grosso. Ma quelli neppure noi tutti nomineremo; solo fin da qui potete prender nota di quelle che visiterete nel vostro soggiorno a Santo Stefano. Laggiù su ipiel solitario innalzamento di suolo primeggia la cittadella di Montona, che, quale vedetta, fa capolino fra le circostanti alture e mira le valli vicine e lontane, A manca evvi Portole, a noi ora, nascosta dal piotendimento del monte qui a, destra, su cui vedete «pici gruppo di bianche case collo snello campanile, che chiamasi Sdregna. Nel vasto burrone fra quest1 ultimo monte ed il colle qui a noi più vicino e pure a destra troverete il castello di Pietrapclosa. Dei luoghi alla nostra sinistra ed a sinistra, della valle del Quieto solo notiamo queir aereo villaggio, Là sul sommo di quell'alto colle, che nominiamo So-vignaco. Infine qui sotto, su questo cumulo di terra mirate Pinguente, la cittadella seconda vedetta della valle, postavi a dominarne l'apertura là in quello stretto passo, che si chiama Porte di ferro. Da qui non vediamo ove giacciono le fonti termali di Santo Stefano, la meta del vostro viaggio, ne d' altronde mi attenterei a diminuire il gaudio, che desterà in voi la vista improvvisa di quell'amena valle incantata. Solo basta, sappiate ch'elleno sgorgano al piede del colle di Sdregna. Ed ora proseguiamo il viaggio! La valle del Quieto Discesi ora ai piedi del colle, su cui, come da qui meglio vedete, torreggia il castello in parte pur oggi minato di Pinguente e cui, con maggior agio visiterete in una delle vostre gite, attraversiamo la breve sua valle ed entriamo nella stretta dei monti. Essi qui s'incontrano e quasi si toccano per riunirsi come un dì, primachè, come lo ta pensare l' armonia di seni e di sporgenze dei loro banchi, fossero disgiunti per violènta azione della natura.* Questa stretta di mano, che si danno i due monti fratelli, le Porte di ferri», ci mette in quel solco a zig-zag, che, un' era fa. abbiamo mirato dalla stazione di Pinguente. E così voi riconoscete il vii'aggetto lassù, eh' è Sovignaco. Questo luogo poi, ora, ingombro di macerie, fu dal principio di questo secolo lino a poclii anni or sono, ricchissima miniera pei la fabbricazione di allume, di rocca e di vitriolo di ferro. Dal seno di queste costiere con facile lavoro scavasi ottimo materiale sira ricco di minerali di zolfo, e quel forbito narratore, che fu il conte Girolamo Agapito, scrisse nel 1823 che la miniera di Sovignaco era „il maggior stabilimento di tal natura, che vantar possa 1' Europa." Di quel passato qui non rimase che la memoria ed il nome ! Miniera ! ! Volgete ora lo sguardo a destra ed osservate, di passata, in questa stretta gola, la valle del fiume Brazzana, il castello di Pietrapelosa, cui in modo speciale vi raccomando ili visitare. In questo punto più non distiamo dallo Stabilimento dei bagni che circa venti minuti, e, per distrarvi nel tragitto, che qui diventa uniforme e monotono, con vostra licenza io vo' trasportarvi.... alla foce di questo tiumicello, che noi mentalmente rifaremo a ritroso. Umile cotanto in questo sito, per ben 140 torrenti, che accoglie nel suo corso lungo 34 chilometri * 13. Di'. Ueuuhsi. Saggio <1' una geografia doli' Istria. esso si fa più grosso che noi crediate, laddove in Yul di Torre reca le timide sue Ninfe negli amplessi dei cupidi Delfini e, come che qui in alcuni punti si passi a guado, è per lo chilometri dalla foce navigabile per grosse e comode barche. Lajvalle, anche laggiù, serpeggia in sul principio fra stretta gola di ripidi monti, ma più su sotto Visi-nati a ampia s'allarga e, se nel tratto da noi percorso ci sia in sentiti serrati ed abbiala desiderato di volare in cerea di più largo e più libero orizzonte, olire (lessa da Vjsinada fin al di qua di Montona più assai che 1" occhio non possa abbracciare e l'animo cercare. Colà ricchi prati, colà una sterminata foresta fitta di secolari e gigantesche querce, colà ridenti poggi, che adorni di frutteti, di vigneti e di ulivi salgono con dolce pendìo e giungono a sommità lontane più che non arrivi lo sguardo, colà, veramente affascinato, sovra tutti gli altri ammirabile contemplerete il colle montoncse con in cima la cittadella, che col suo murato castello e colla torre merlata, quasi fra le nubi sospesa domina regina della valle. Passata Montona restringesi nuovamente la valle nel suo piano principale ; però 1' osservatore può libero spaziare ed esilararsi nella contemplazione delle amene e lunghe convalli, pur esse ricoperte di verdi [trati, dalla foresta ed irrigate dai torrenti, che, tigli affettuosi scaricano il loro umido tributo nel Quieto, loro padre comune. 11 bosco di Montona ha una storia. Desso era colla sua valle „famoso nei fasti dell' Arsenal di Ve- nczia, per la quantità e la rara qualità del legname, che gli somministrò nel corso dei secoli tanto nelle costruzioni navali che a servizio delle artiglierie." ::: Essa (foresta) copre ed abbraccia nella sua maggiore distesa la vaiata del Quieto e le sue principali diramazioni, anche oltre i contini di Montona, nell'estensione di 1725 ettari. — E per farsi un'idea dell' importanza di tale selva, sappiasi che, sotto la veneta dominazione, „nel 1806 il capitano della valle-proponeva il taglio di 5000 piante solo per dare aria e miglior sviluppo alle altre." La foresta ò ora proprietà dello Stato e, a giudicare dalle cure che ad essa si prodigano, più non apporta vistose rendite; ora che per la costruzione delle navi ci si serve solo del ferro. 11 fiume Quieto nasce a San Giovanni nella valle di Pinguente e scorre per 7 Va chilometri nel pin-guentino e per 26V2 nel montonesc. .Sembra che desso fosse il supposto ramo dell'Istro (Danubio), che gli antichi dicevano sboccasse nell' Adriatico" ** e da ciò alcuni vennero nell' errore, che da tale fiume (Istro) avesse quindi preso il nome d'Istria l'intero paese. Intanto, o mio cortese, (piando a quello che di questa valle or ora avete veduto vi piaccia aggiungere la narrazione della sua parte più bassa, narrazione, * Luciani eav. T. Dizion. oorograf. iteli' [talim Beuuswi 1. e. / come vi persuaderete, inferiore di molto al vero, voi avrete fatto conoscenza dell'intera regione, su cui più vi muoverete nei giorni, che qui passerete a ritemprare il vostro fisico, a rallegrare il vostro spirito. Solo vi manca il sito dei bagni stessi, il quadro, cbe, fra brev' istanti, a voi dinanzi si presenterà. Mirate ancora quel masso di roccia lì al lembo del monte alla nostra sinistra ! Vedete, i frati si ribellano, come si dice, alla natura ed essa, capricciosa ma gentile, qui li condanna eternamente a ... leggere! * E cosi, siam giunti a Santo Stefano! Che vi allietino le sue delizie e le sue acque vi risanino ! Santo Stefano e la Rupe Ai bagni di Santo Stefano io, ormai oltre i vent'anni, sentii per la prima volta in tutta la sua possan/.a la bellezza della natura. Per l'addietro, forse perchè nato e cresciuto in mezzo ai campi, sui monti, all' aperto, per 1" addietro io, per troppa copia di naturali incanti, non ne avevi» rilevato alcuno. Fu (piando, dopo chiuso per anni ed anni in grande città, ove tutto c'è, ma raro vi si può ammirare l'allegro Bergere del sole, gì' infuocati tramonti, orizzonti dorati, il verde delle campagne ed il puro * Alludevi alla „geatta del irate." zaffiro del ciclo, fu quando ritornai ai miei monti eh' io fra il fittizio ed il naturale compresi essere quest'ultimo cento volte più bello, anzi la vera bellezza. E proprio dinanzi a Santo Stefano in lieta e gentile brigata io raccolsi i primi fiori di prato, le prime margherite e le interrogai.... con tede di convertito. Definire il bello, e specie il bello della natura, che tutti gli umani sensi ad un tempo, in tante guise e gradi tocca, affascina, allieta, non è dato. Ma troppo debole l'uomo, anche in questo, nella sintesi s'accomoda all'analisi ; e, al solito, copre la limitata sua mentale capacità Dell'abbracciare 1*intero, facendola da superbone nello scriverne volumi e volumi sulle singole parti; malaccorto, perchè il coltello dell' anatome.... non dà, ma teglie la vita. La bellezza di Sante Stefano è complessa : vi prolùsero le grazie le graziose Ninfe delle praterie, I' arcano vi rinserrò neif ombrosa selva il dio del mistero, vi lasciò il solitario ed il malinconico la vedova meditazione, che, piange nelle strette gole elei monti, e' invitano al leggero, esilarante le vette dei vicini colli, v' è persino il burlesco nella roccia del frate e mollo meno vi manca, il terribile di sotto e sull'alto della Jtupe, che par che cada e tutto schiacci e pur sta salda come il mondo. Accanto a feracissima terra e ad una splendida fiora spiccano dei nudi pendi, delle rocce freddissime ! Qua, nel giardinetto, sul vicino prato, alla sponda del Quieto hanno copia e varietà di passeggi le geu- — lO- tilì Signore ; più 1 miglio passeggiate potranno l'are le Amazzoni ed i Signori nel!' ampia e lunga valle, mentre i più forti con facili cavalcate e gli arditi a, piedi suderanno le brevi erte dei colli e dei monti, le cui Vette poi sempre ricompensano del disagio della salita. Andare a Koma e non veliere il papa vate qui starsi quindici giorni a Santo Stefano e.... non salire sulla sommità della Kupe, (die sovrasta e (piasi eopre lo Stabilimento balneare. E dessa un enorme masso di nuda roccia, che su vastissima e salda base posta una diecina di metri sopra il livello della valle, sorge dal fianco del monte e si eleva a picco per 82 metri. A guardarla di fronte e dappresso la mole è tanta e, sospesa come appare fra cielo e terra, a tutta prima, te la vedi e quasi senti cascar addossi», ti vengono le vertigini e non ci reggi. Di fianco invece la vedi saldissima e (piasi da natura messavi a puntello del monte, il eolle di Sdregna. Un facile senlieruolo a ponente ed accanto della base sale a zig-zag fino sulla sommità, che è una vasta spianata. ÀI basso, proprio presso il suolo, la roccia rientra in se e forma una caverna, dalla quale il sito più comunemente per gli istriani, prese il nome di Grotta di Santo Stefano. ÀI di sopra della rapo principale e formando con questa uno smisurato gradino se ne innalza una seconda pressoché di altrettale altezza, e pur.su questa havvi al sommo uno spazio, a cui si accede per altra viuzza a levante» Codeste due Rupi, che a dir meglio non formano che un solo masso, anche senza notare che alla loro radice scaturiscono le preziose onde salutari, sono il punto che, sotto un triplice aspetto, in tutta la contrada più attrae 1' attenzione del forestiero, lo meraviglia e lo impressiona. Non ti occorre infatti di trovare di sovente vuoi in questi paesi e vuoi in più lontani e più estesi, una mole rocciosa cotanto smisurata per grandezza e di forma sì bizzarra e pur maestosamente bella. La natura, che informa la. superfice del nostro pianeta in guise ovunque varie, quando sorprendentemente semplici e regolari e quando invece complesse e stranissime, ha qui fasciato un'orma della sua possanza: forse con un segno in tal modo appariscente lia marcato il luogo, ove dal sedino della terra escono ricchezza e salute! E grande e terribilmente bella la nostra Kupe, per chi la guarda, contempla e studia, offre dessa, a ehi monta sulle sue sommità e specie sulla spianata superiore, un panorama, che, davvero, per vastità e bellezza di quadri è sovra ogni altro interessantissimo. E voi, o visitatori di Santo Stefano, tostochè ve lo consentano le membra riposate, o rinfrancate dagli acciacchi, che qui vi condussero, con tutto vostro agio nelle fresche ore della sera, o meglio al levar del sole non mancate di farne la salita e fatela più volte. Ma ancora e forse più che per i suoi pregi naturali è interessante la Kupe, perchè coperta in tutta la sua superfice da avanzi di antichi edifizi di ogni età, la inculo involontari aulente ed irresistibilmente ti conduce alla meditazione ed allo studio. --— CENNO STORICO Le rovine della Rupe, il bagno Santo Stefano ed i suoi dintorni, questo labirinto dell' aprica valle maggiore e dello strette convalli, siti (pia romiti e malinconici e là ampi ed allegri, oltreché accarezzare la fantasia dei poeti, possono colf eloquenza dei loro insigni monumenti offrire vasta matassa, di che tessere romanzi, e narrano allo storico tutte le principali vicende di questo nostro fortunoso paese. Poeticamente ormai ne scrisse la mesta pena di quell'angelico spirito, che fu Mich. Fachinetti; e perchè, chi più ha tempo e sapere, non vorrà comporci un libro dello stampo dei ^Promessi Sposi" ponendo Don Rodrigo a.... Pietrapelosa, Don Abbondio a..,. Sdregua ed i bravi.... nella stretta della Prazzana, e mettere così insieme, in modo che tutti volentieri la leggano un po' di storia istriana ? Son rari oggi i padri Cristoforo, ma.. . per compenso ci si potrebbe prendere un doppio di Azzecca garbugli.... Se noi però non avemmo ancora i romanzieri, la Dio mercè, grazie alle pazienti cure c.) 1. Analisi qualitativa. Carbonico Solforico Cloridrico Silicico in quantità predominanti in quantità minori Potassa ) in piccole Litina J traccio. Sostanze organiche. Mediante il Nitroprussiato sodico fu stabilito che una piccola quantità d' acido solfidrico trovasi combinata in forma di solfuro alcalino. II. Risultati analitici delle determinazioni quantitative. a) Temperatura. Questa si mantiene quasi sempre costante tra i 28-292 Réaumur = 35-86r, Celsio. b) Peso specifico. La media di due pesate eseguite col picnometro e fra loro concordi diedero una densità alla temperatura di 17° C. = 1.002383. c) Cloro (CI.) 500pc d' acqua = 501.1915 grammi, furono da prima riscaldati sino alla totale eliminazione del solfuro idrico (e di ciò s1 aveva conferma quando una listerella di carta imbevuta con soluzione d'acetato basico di piombo più non anneriva) indi acidulati con acido nitrico, si continuò ancor per breve tempo il riscaldamento, e finalmente trattati con soluzione di nitrato d' argento. Il peso del Cloruro d'argento ottenuto era 2.9776 grammi, ciò che equivale a 0.7363 grammi di Cloro che calcolato per 1000 è = a 1.4092 grammi. d) Acido Solforico (S03) 500cc d'acqua — 501.1915 grammi, riscaldati ed acidulati con acido cloridrico, indi trattati con soluzione di cloruro di bario, diedero un precipitato di solfato di bario del peso di 0.3296 grammi, che calcolati ad acido solforico anidro (SO:.) è = 0.1131 grammi, quindi per 1000 a 0.2257 grammi. e) Acido Carbonico (C02) 500cc d'acqua = 501.1915 grammi, furono trattati con soluzione di cloruro di calcio ammoniacale, ed in bottiglia turata tenuti per 2 ore in bagno d' acqua bollente. Il precipitato di carbonato di calcio formatosi, dopo d'averlo ripetutamente lavato, fu ridisciolto in acido cloridrico titolato e normale (7-cc) aggiunta tintura di laccamuffa e 1' eccesso dell' acido saturato con soluzione di soda caustica pure normale (l.scc) quindi risulta che l'acido cloridrico reale adoperato per la soluzione del carbonato di calcio è = 57cc, ciò che corrisponde a 0.2850 grammi di carbonato di calcio, ovvero a 0.1254 grammi d'acido carbonico, il quale calcolato per 1000 ò 5=i 0.2502 grammi. f) Acido Silicico (SiOJ. 2000™ d'acqua = 2004.766 grammi, evaporati a secchezza con l'aggiunta d' acido cloridrico, il residuo ripreso con acido cloridrico indi con acqua, lasciarono indisciolto 0.0445 grammi d'acido silicico il quale calcolato per 1000 è = 0.0222 grammi. g) Calce (CaO). 2000cc d' acqua = 2004.766 gr. dopo il trattamento come indicato in/), precipitato con ammoniaca il ferro e l'allumina i) furono trattati con ossalato d'ammonio, e trasformato l'ossalato di calcio in ossido di calcio mediante forte arro- ventazione sino a peso costante che ammontò a 1.0297 grammi, calcolato per 1000 55 0.5135 grammi. //) Magnesia (Mg O) 1000cc d'acqua trattati come in f) g) precipitati con ammoniaca e fosfato sodico, fornirono un precipitato che trasformato in pirofosfato di magnesio pesava 0.5572 grammi = 0.2008 grammi d' ossido di magnesio =a 0.2006 grammi per 1000. i) Ossido ferrico ed Allumina. (Fe.2 0;, — Al2 0:(). Il precipitato ottenuto con ammoniaca in g) pesava 0.0159 grammi = 0.0079 per 1000. I) Sodio. (Na) 1000« d'acqua = 1002.383 grammi dopo d'aver allontanato l'acido silicico, come indicato in /), furono precipitati a caldo con del cloruro di bario, ed allontanato il solfato di bario, che servì come controllo del precipitato ottenuto in d). Il liquido filtrato fu evaporato a bagno d'acqua a secchezza, il residuo ripreso con acqua, e la soluzione bollita con del latte di calce. Il liquido filtrato precipitato con carbonato d' ammonio, ammoniaca ed ossalato di ammonio. Separato il precipitato per filtrazione, il liquido ottenuto evaporato a secchezza, eliminati mediante arroventazione i sali ammoniacali e pesato il cloruro di sodio rimasto come residuo. Il peso di questo era di 1.4137 grammi, che calcolato a sodio è = 0.5568 grammi, per 1000 = 0.5555 grammi. m) Determinazione del Carbonato di calcio (Ca C03). 1000cc d' acqua = 1002.383 grammi, dopo prolungata ebollizione, precipitarono grammi 0.2408 di carbonato di calcio che calcolato a 1000 è ss 0.2404 grammi. n) Acido Solfidrico (H.2 S) La determinazione di questo gas fu eseguita alla fonte i giorni 3 e 4 maggio 1884. Dalla media di una serie di titolazioni eseguile sopra variabili quantità d'acqua mediante soluzione titolata di iodio risultò che l'acqua contiene grammi 0.0252 d'idrogeno solforato per litro ossia grammi 0.0251 per 1000. o) Residuo fisso. 500cc d'acqua = 501.1915 grammi, evaporati a secchezza in capsula di platino ed il residuo essicato alla temperatura di 180n C. sino a peso costante, fornirono un residuo del peso di 1.5234 grammi = per 1000 sa 3.0395 grammi. III. Quantità dei singoli corpi contenuti in 1000 granimi acqua : a) Acidi Cloro .... Acido Solforico 0.2257 „ 0.2501 „ 0.0222 „ 0.0251 „ 1.4692 grammi „ Carbonico . „ Silicico . . „ Solfidrico . b) Basi Calce........ 0.5135 grammi Magnesia...... 0.2006 „ Sodio........ 0.5555 „ Ossido di ferro ed Allumina 0.0079 « IV. Aggruppamento degli acidi e delle basi in sali. 1) In primo luogo si ha preso in considerazione il carbonato di calcio che precipita per 1' ebollizione dell' acqua, e che quindi deve trovarsi come tale nell'acqua stessa. 0.1346 gr. Calce + 0.1058 gr. acido Carbonico = 0.2404 gr. CaCO,. 2) Tutto V acido solforico trovato si ha combinato alla calce, essendo questo il sale meno solubile che T acqua possa contenere. 0.2257 acido Solforico + 0.1579 Calce = 0.3836 CaSO,. 3) Il resto della calce = 0.2210 calcolato a Calcio = 0.1637 si è combinato al Cloro. 0.1637 Calcio + 0.2906 Cloro = 0.4543 Ca C1.2. 4) Tutto il Sodio trovato si è combinato al Cloro. 0.5555 Sodio + 0.8569 Cloro = 1.4124 Na CI. 5) Il restante del Cloro = 0.3217 si è combinato al Magnesio. 0.3217 Cloro + 0.1087 Magnesio = 0.4304 Mg C1.2. 6) La quantità di Magnesia restante si è combinata all' acido carbonico. 0.0195 Magnesia + 0.0214 Àcido Carbonico ss 0.0409 MgCO,. 7) L'acido Carbonico restante = 0.1229 si ritiene come libero, ovvero in parte necessario per tenere in soluzione il carbonato di Calcio ed il carbonato di Magnesio allo stato di bicarbonati. V. Confronto fra le combinazioni ed il residuo secco ottenuto direttamente. 0 2404 grammi Solfato „ „ .... — 0.8836 » Cloruro „ » .... — 0.4543 1.4124 ì) „ „ Magnesio . . . = 0.4304 n Carbonato „ „ ... = 0.0409 n — 0.0222 n Ossido di ferro ed Allumina = 0.0079 r> — 2.9921 n Residuo fisso ottenuto a 180° C. 3.0395 La tenue perdita di 0.0474 grammi è inevitabile qualora si consideri tutte le operazioni che devonsi eseguire nel processo analitico. VI. Risultato complessivo. In 1000 grammi d' acqua vi sono contenuti : Carbonato di Calcio . . 0.2404 grammi „ „ Magnesio . 0.0409 iì Solfato di Calcio .... 0 3836 n Cloruro di Sodio . . . 1.4124 7) „ „ Potassio . . . traccie „ „ Magnesio . . 0.4304 7) „ „ Litio .... traccie „ „ Calcio . . . 0.4543 n Solfuro di Sodio .... traccie 0,0222 n Ossido di ferro e Allumina 0.0079 » Sostanze organiche . . . traccie Àcido Carbonico libero . 0.1229 0.0251 ri Somma di tutti i componenti 3.1401 Il Direttore del Laboratorio AGOSTINO B RIANI V operatore G. ENRICO HUBER La considerevole quantità di gas idrogeno solforato, che in queste acque fu rinvenuta pure nel 1858 dal cav. Carlo de Hauer, il quale le analizzò per cura dell'Eccelso I. R. Ministero, aveva mosso quel dotto chimico a proclamare che le fonti di Santo Stefano meritavano il maggior apprezzamento. Noi, che oggi abbiamo l'onore di scrivere su tale argomento, sostenuti dalla novella splendida prova che ci fornisce la perfetta analisi uscita dall' ormai celebre Laboratorio chimico dei Signori Briani e Huber di Trieste, noi godiamo veramento in cuor nostro nel poter constatare che le Terme sulfuree di Santo Stefano, senza dubbio, occupano uno dei primi posti fra le fonti salutari di tale natura. La seconda sorgente ha la temperatura, quasi costante di 24° C. Tale differente grado di calore deriva dal raffreddamento, che subisce quest' acqua non ingorgando si direttamente come la fonte principale, ma attraversando in direzione orizzontale per più lunga via gli strati superiori del suolo. Di quest'acqua non si fa uso cha in forma di bibita. —#■— Azione fisiologica a) Bagno, Lasciando insoluta la questione siili1 effetto fisiologico, e di conseguenza terapeutico, dipendente dall' eventuale assorbimento dei componenti minerali attraverso la cute, l'acqua di Santo Stefano per l'alta sua temperatura, temperatura al certo confacente a moltissimi individui, spiega sull' organismo una triplice azione. Dessa accelera il movimento del sangue, del chimo, della linfa e del plasma, aumenta il ricambio delle sostanze ed alterandone i rapporti quantitativi e qualitativi, accresce e modifica le varie secrezioni ed escrezioni. Da tutto ciò riluce che tali fonti avranno un'indubbia efficacia precipuamente ogni qual volta si tratterà di eliminare dall' organismo prodotti morbosi lasciativi da precorse infermità. b) Bibita. Portata 1' acqua nell' organismo in forma di bibita agisce dessa, oltreché negli accennati modi, ancora direttamente, e specie per lo zolfo, sulle mucose del tubo intestinale e sul fegato, in cui viene aumentata la secrezione della bile, vi e facilitata la circolazione ed accelerato in quella direzione l'afflusso sanguigno da altri organi (malattie addominali). Inoltre usata in tale maniera quest' acqua accresce 1' attività renale e dà, talvolta, al sudore un odore di zolfo. Maniere di usare le fonti Quest' acque si usano come tali sotto forma di bagno e di bibita ; inoltre colle stesse si preparano degli ottimi fanghi. In un prossimo avvenire si provvederanno i mezzi e si 8 tudi era, onde poterle utilizzare pure per doccia- tura, getto, corrente, iniezione, polverizzazione ed i-nalazione. —— Il Bagno Ogni balneante fa il suo bagno in uno stanzino separato : non vi hanno vasche comuni. Ordinariamente i bagni sono d'immersione generale e solo in casi speciali se ne usano di parziali. Meno poche eccezioni si entra nel bagno la mattina prima di prender nò cibo, nò bevanda di sorta. S'inganna a partito chi, con animo di avere un grande vantaggio in pochi giorni di cura, prende più bagni al dì. Per ottenere dal bagno il pieno effetto conviene lasciare ali1 organismo il tempo necessario di riaversi, il qual tempo talora si estende a più. giorni e solitamente a circa ventiquattro ore. Non facciasi adunque più di un bagno al giorno, salvo contraria prescrizione medica. Altro errore consiste nel rimanere nel bagno un tempo troppo lungo. I primi bagni durino circa 15 minuti; più tardi si protraggano essi di alcuni minuti, mai però arbitrariamente si resti nel bagno oltre una mezz' ora ! Nel bagno sentesi dapprima una leggera oppressione di petto e sono alquanto impediti i movimenti muscolari, quindi nella pelle, perchè la circolazione vi diventa più abbondante e più celere, diffondesi un gradito calore. Allora una piacevole sensazione invade tutto 1' organismo del balneante, incomincia il sudore al capo e nelle parti non immerse nell' acqua e circolazione e respirazione si fanno tranquille e regolari. Se oltre a tali sensazioni si viene presi da forte palpitazione di cuore o da vertigini; allora, senz' altro, conviene uscire dal bagno, il quale in tal caso potrebbe riuscire di non indifferente nocumento. Dopo il bagno perdura per un tempo, più o meno lungo, 1' inclinazione a sudare e sentesi bisogno di riposo. È pertanto utilissimo ad aumentare la virtù delle acque, dopo il bagno, mettersi a letto e rimanervi sufficentemente coperti, fintantoché non cessi la forte traspirazione cutanea. Non è prudente cosa cedere allora al potente invito del sonno, se quindi non vuoisi eventualmente soffrire di mal di capo ! Durante il bagno e dopo usciti dallo stesso, secondo che lo richiegga il balneante, o lo consigli il medico, praticasi da istruiti bagnajuoli il massaggio. --$>— Bibita Sotto questa forma si usano tutte e due le fonti. Bevesi V acqua la mattina a stomaco digiuno, ovvero un' ora prima del pranzo o due -— tre ore dopo lo stesso. La quantità, in sul principio, non dev'essere maggiore di 250 grammi ; gradatamente quindi se ne può prendere di più. Mentre, in tal modo ed in tale quantità, prendesi l'acqua è ottimo consiglio di non mantenersi fermi, seduti e manco ancora coricati a letto, ma de-vesi farlo passeggiando. Talora ad aumentare I' effetto curativo delle acque l1 uso di esse sotto forma di bibita s' accoppia al bagno. Produce quest' acqua bevuta primieramente una gradita sensazione di calore allo stomaco ed espandesi ben presto tale caldo per tutto il corpo. Dippoi com« parisce il sudore siili' intera superfice del corpo e, contemporaneamente, viene aumentata 1' attività renale e promossa la diuresi. Le eruttazioni con odore di zolfo, le leggere o-struzioni alvine e le diarree non indicano punto che si debba desistere da tale maniera di cura. Quando però tali inconvenienti insistano o se ne aggiungano d' altri, allora.... si prenda consiglio dal medico ! Fanghi I fanghi sono affatto naturali e consistono solo dei sedimenti bituminosi dell' acque stesse, i quali si depongono nel canale principale di conduttura. Quando vengano usati appena raccolti non fa d' uopo riscaldarli : se invece l'impiego avviene più tardi, conviene innalzare la loro temperatura (fino a circa 40°C.) frammischiandoli ad acqua bollente e riducendoli cosi a molle poltiglia. * L' applicazione dei fanghi, presso di noi, è soltanto parziale. Le fangature spiegano un' azione meno estesa, anzi quasi locale, ma molto più intensa del bagno. Tale modo di cura si può pure associare aj bagno ed usasi solo dietro parere medico. Malattie, per le quali trovano indicazione le terme di Santo Stefano** Molte affezioni croniche della pelle, segnatamente la scabbia, le ulcerazioni della pelle, dei tessuti sottocutanei e delle ossa di svariata natura. 1 mali cronici delle mucose dell' apparato respiratorio, di quello della digestione e degli organi del sistema uro-pojetico. Le malattie derivanti da prodotti morbosi, i quali hanno sede nel cellulare sottocutaneo, nelle membrane sierose, nei muscoli, nelle articolazioni, nelle ossa, nel nevrilemma. * l fungili, a richiesta, vengono spoditi ovunque in apposite cassétte a prezzi da convenirsi volta per volta. ** Ci restringemmo alle sole indicazioni generali. Le affezioni reumatiche tutte, V artritide deformante, la gotta, le contratture degli arti, l'atrofìa muscolare progressiva, Delle croniche infermità del sistema nervoso, le paralisi dipendenti da compressione mediante essudati, le reumatiche propriamente dette e quelle consecutive a processi puerperali ed a traumi e le nevralgie. Le malattie dell' apparato linfatico (la scrofolosi). La rachitide. La sifilide. — Qui servono le nostre fonti : a) a preparare V organismo alla cura antisifilitica, b) a liberarlo da sofferenze dipendenti dai mezzi di cura (mercurialismo), c) a curarlo da altre perduranti dopo la solita cura (adenopatie, reumatalgie), (/) ad intraprendere una cura combinata. Gl'ingrossamenti cronici del fegato e della milza ed i disturbi emorroidali. La cachessia per metalli. -—®-— r Stati morbosi, nei quali queste terme sono controindicate * Le febbri infiammatorie acute, le anemie, le plcttore, le perdite sanguigne, V inclinazione all' a- * Qui abbiamo seguito il dotto consiglio, che dà il chiaro Dr C. Czubcrka per le terme di Uaden presso Vienna. borto, il marasmo e la debolezza generale in conseguenza di onania, Y eccessiva irritabilità, le paralisi periferiche prodotte da alterazione dei vasi del cervello, lo scorobuto, i processi purolenti ; la tubercolosi, i vizi cardiaci, le degenerazioni ateromatose delle arterie, le degenerazioni dell' utero e degl' intestini, le ulcerazioni del retto, i polipi dell' utero, infine le cistiti in causa di ristringimeuti uretrali e di degenerazioni della vescica. —-3>-- Dieta Non è possibile dettare una norma, che valga per ogni singola persona e per tutti, ma invece la quantità e qualità dei cibi e delle bevande dipenderanno dalle condizioni speciali di ciascun individuo e talora persino dallo stato degli organi più importanti della vita fisiologica. Ogni balneante pertanto farà bene ad interrogare in proposito un medico ; d' altronde se è buon osservatore di se stesso saprà per fatta esperienza, e vedrà pure in breve nella sua nuova vita, quanto gli confaccia e quanto a dirittura gli nuoca. In generale ricordiamo che i cibi siano anzitutto facilmente digeribili e tali, fra i più comuni, utili e necessari, sono: il latte, le carni, specie quelle di vitello, di pollo giovane, il beefsteak di manzo, le uova tenere e dei dolci le torte semplici ed il biscotto. D' altro canto invece sono da evitarsi : i cibi conditi di troppe droghe aromatiche, le salse soverchiamente piccanti e le insalate.J Delle bibite vanno consigliati gli ottimi nostri vini come pure la birra di buona qualità : neppur goccia però di altre bibite alcooliche ! Approssimativamente consigliamo di tenersi alla seguente regola: La mattina prendasi un caffè col latte — non si tàccia mai una seconda colazione ! — ; il pranzo consista di zuppa e di due piatti di carni, come sopra ; la cena non avvenga ad ora troppo tarda, sia parca e si componga di carni con verdura fresca e di frutta. Ancora questo aggiungiamo. Si vada a letto per tempo per levarsi di buon' ora : vale più un' allegra passeggiata al sorgere del sole che cento serate al tardo chiaro di luna.... e ciò è tanto più vero per balneanti. — Nel vestirsi si ecceda piuttosto in più, specie nelle ore della sera ! — Un' ora dopo il pranzo, chi ci è abituato, può dormire una mezz' ora. — Delle passeggiate se ne facciano ciascun dì per quanto torna agevole e senza stancarsi ; precipuamente coloro che soffrono di mali di fegato ed emorroidali non paventino il moto. * * Vedi l'arte 1. Aita sociale. Lo Stabilimento non ha un proprio medico con istabile dimora in Santo Stefano. Ad ogni balncantc però è dato agio di prendere consiglio presso un medico, che più giorni della settimana visiterà lo Stabilimento, sia sul male, che forma oggetto principale della cura balneare, sia su altre evenienze morbose. In casi di mali improvvisi, (piando il medico non si trovasse presente, in breve ora lo si farebbe venire dalla vicina Pingucnte, luogo di sua sede.* Consiglio di malati primachè s' avviano ai nostri bagni E pure a queste fonti invalso il costume di cercarvi sollievo di mali fisici d' ogni fatta e di farvi la cura senza prendere consulto presso un medico. Questo Stabilimento non venne mai funestato, a vero dire, da avvenimenti, che seriamente avessero * Ogni consulto Bull' uso «Ielle terme per il male principale e gratuito. Le consultazioni su altre eventuali malattie sono da retribuirsi separatamente ed in 0880 di assenza ilei medico dallo Stabilimento vanno a carico del malato ancora le spese di viaggio. Il Condutture, compromesso la vita degli accorrenti. È imprescindibile obbligo però per noi, che non iscriviamo se non per giovare a chi soffre, di ricordare che, se queste terme cotanto'potentemeute agiscono siili' umano organismo, ponno — quando spensieratamente delle stesse si usi, ovvero non convenientemente o, peggio ancora, per mali direttamente controindicativi — in luogo di recare giovamento, riuscire nocive od affatto pericolose. Per tanto non t rascuri nessuno di rivogliersi al proprio medico prima di mettersi in viaggio a questa volta e possibilmente si consigli ancora con quello dello Stabilimento. D'altra parte, siccome siamo chiamati a curare il buon nome di queste efficacissime fonti, dobbiamo fermarci su tale argomento riflettendo che non pochi, diffatti, venuti cosi ai bagni solo per proprio impulso ne traggono quindi, se non un danno, un risultato del tutto negativo. Reduci quindi alle case loro, pur troppo, cotali Signori, oltreché si debbano convincere di non aver fatto in tal modo punto buona economia nelle proprie finanze, naturalmente, non canteranno le glorie dell' onda portentosa di Santo Stefano e potranno correre pericolo di annebbiare, involontariamente, la giusta fama ed i meriti reali del nostro Stabilimento di cura. III. PARTE STABILIMENTO I. 'Il IS jyjfarca. occupata dallo Stabili mento e da tutti i *^f|p*fondi circostanti appartenenti alla stessa misura >f circa 9 ettari. L'intero fondo sta, come altrove si è detto, parte sul pendìo del monte e parte nella valle. Se si dividesse la parti1, che si estende sul fianco del monte, in tre zone orizzontali, sarebbe la superiore a destra ed a sinistra ricoperta, di rari cespugli, fra i quali, nel mezzo spiccano la biancastra immane Rupe e parte degli edifìzt, la seconda zona consterebbe di campi coltivati a, viti e di verdeggianti pendii; nell' inferiore poi vi sarebbero nuovi campi di varia coltura da ambo i lati enei centro l'edilizio principale col suo giardinetto a ponente. La valletta, eh'è un verde tappeto di f)0 ari, piantata di giovani alberi simmetricamente disposti e screziata delle più svariate tinte dei fiori di prato e di giardino, è divisa dall' ultimo delle tre zone mediante la strada regionale (Pinguentc-Montona, che passa così proprio accanto delio Stabilimento) e viene rinchiusa, dal lato opposto, dal fiume Quieto, al di là del quale tosto comincia la foresta montonesc. Una superficie di terreno tanto vasta e varia per naturali condizioni e per coltura offre per se stessa, col labirinto delle vie, che qua larghe, diritte e piane e là strette, tortuose ed erte per ogni senso la intersecano, un campo sufficentemente esteso, su cui i signori balneanti possono isgranchiare le membra e svagare lo spirito. II. Lo Stabilimento consta di due caseggiati principali. Uno, il più antico, * sta al di sotto della Rupe e quasi tutto nella grotta stessa. Nel suo pian terreno vi sono la cucina, uno spazioso e fresco salone (finora sala da pranzo), un saloncino per il giuoco del bigliardo, infine altro salone per farvi musica e tenervi circoli di conversazione e festini da ballo ; nel piano superiore poi vi ha 1' abitazione del signor proprietario con alcune stanze per balneanti. • Vodi Parto I, Cenno storico. Da questo edilìzio attraversando pochi metri di terreno e scendendo una gradinata esterna si passa nell" altro, che, quasi per intiero, fu recentemente eretto dal signor Berteticli. In questo si trovano il locale delle vasche a pian terreno e ben 14 stanze por i signori ospiti nei piani superiori. In mezzo dei due caseggiati e nel centro di tutto lo stabilimenio sorge, come sospeso sopra Y edilizio inferiore, un ampio ed allegro salone, eh' è là nuova sala da pranzo. In questa si accede dal caseggiato della grotta discendendo la gradinata e dall' altro al basso salendo alcuni gradini della stessa. In luogo di tetto havvi sopra questa sala un'aperta spianata a guisa di terrazza, passeggiando sulla (piale dominasi tutta la valle. La cucina poi sta con essa in comunicazione mediante una piccola galleria, in cui scivola un carrettino, che direttamente vi reca le vivande. La nuova chiesuola sta nella zona di mezzo a circa cento metri a ponente dal vecchio edilìzio. Al basso, al lato di levante, vi sono gli stallaggi ed alla parte opposta il giardino, in cui sgorga la fonte men calda. 111. Lo Stabilimento olire nelle suejjo stanze comodi e buoni letti per 40 persone ; le stanze si trovano tutte a parecchi metri sopra il piano della valle e sono sufticentemente spaziose, soleggiate ed ariose. Vi hanno stanze da 1, da 2 c da più persone. IV. Il locale delle vasche ha 14 stanzini con altrettante vasche da I persona. Inoltre si trovano in esso gli spazi necessari per i bugna j itoli. Da questo locale si ascende nelle stanze da Ietto direttamente e senza uscire all' aperto. Tariffe I prezzi dei singoli cibi, delle bevande comuni e di ciascuna accessoria operazione di cura, i quali possono andare soggetti a cambiamenti, si veggano nelle tariffe esposte sempre nei locali dello Stabilimento. ::: Noi qui diamo solo i prezzi, che non soffrono mutamenti e che, d' altronde riguardano le spese maggiori : Fior. Fior. Bagno con asciugatoio......—.50 —.— Fangatura . ,........—.30 —.— Una stanza da 1 persona.....1.— 1.20 „ „ „ 2 persone.....1.40 1.80 „ „ „ più „ proporzionato aumento. * È ozioso notare clic le Tariffe, anno per anno rivedute dalle i. r. Autorità, si trovano esposte in iiiù luoghi dello Stalli liniento. Pranzo, che ordinariamente si fa in comune e consiste di minestra, allesso, frittura, verdura, arrosto o dolce, e pane..... Una bottiglia di birra da % litro .... „ „ v refosco spumante .... „ „ „ moscato bianco..... --— Viaggio La strada, che percorre quasi in tutta la sua lunghezza la valle di Montona e sulla quale sta Santo Stefano, trovasi, presso a poco, nel centro della rete delle maggiori vie carrozzabili dell' intera Penisola. Da essa strada si dipartono : all'estremità di ponente due vie, tre all' estremità di levante e due a metà circa del suo corso. Di queste sette vie principali (ve ne sono molte altre ancora e pure carrozzabili, ma di un corso ed uso limitato) ben sei si staccano dalla valle come altrettanti raggi, attraversano la Provincia in ogni direzione e, toccandovi tutti i luoghi più importanti, giungono, quasi in linea retta, fino al mare. * La * La sola via l'intuente — Rozzo, elio direttamente varcando il Monte Maggiore conduce a Fiume e nella Croazia è, a vero dire, interrotta per breve tratto fra Rozzo e Lupoglavo, ma.... rpiest' interruzione pure in breve speriamo che più non vi sarà. Fior. —.80 -.24 1.— L— settima parte da Pinguente, passa per il t!arso e va nella Carinola. À ciò arrogi la ferrovia istriana, la quale, percorsa ora da quattro treni, che giornalmente fanno il viaggio di andata e ritorno, è pur essa per questo Stabilimento di non piccola utilità. Grazie ad essa molti Istriani possono abbreviare considerevolmente il viaggio a questa volta e per essa è reso possibile e facile che le nostre fonti abbiano visitatori da più lontani paesi. * Solo questo sguardo fuggitivo del quadro delle vie istriane mostra che Santo Stefano, oltreché avere la bella sorte di trovarsi quasi nel mezzo della Provincia, alle salutari sue fonti invita con viaggio tacile e relativamente breve i suoi ospiti dell1 interno e della costa della nostra penisola e pur anco d' altri paesi. —^— Posta e telegrafo Lettere ed ogni spedizione postale sono da. inviarsi all' i. r. Uffìzio di posta di Pinguente : tele- * La stazione più vicina a Santo Stefano è HPinguente", distante circa un' ora e mezzo. All' arrivo ilei treni del mattino e della sera, provenienti dal nord e dal sud, trovasi colà la carrozza postale, che conduce i Signori passeggeri tino a Pinguente, Ove non e1 è difetto di Inumi veicoli per proseguire il viaggio. IVr ohi annunzia la sua venuta, provvede lo Stabilimento carrozze che facciano direttamente tutto il viaggio. grammi s'indirizzino a „Pinguenteu stazione ferroviaria. * —#-- Stagione di cara Normalmente Io Stabilimento sta aperto dal primo di giugno tino al primo di ottobre. * L' ulteriore inoltro fino ai Bagni ora si fa ciascun giorno per cura dello Stabilimento, ma giova sperare che in breve l'inclita I. R. Direzione delle Poste vi attiverà una diretta comunicazione d' uffizio. APPELLO! 0noževo (i Sianoti Coffe'qfvì Prima di chiudere il presente libriccino, prime), di pubblicarlo, a Voi, Onorevoli Signori, io lo raccomando ; in sul punto di lanciare nel mondo questo mio gramo figliuolo mi fa assai dubitoso il pensiero eh' ei senza il Vostro benevolo all'etto non vi troverebbe fortuna. E più ancora clic le sorti del mio lavoruccio, che venuto alla luce fra gli stenti di una non agevole condotta medica non può non essere imperfetto, perplesso mi rende l'altro timore che, cioè, 1' esteriore forse nocerà all' intrinseco che la forma, del libro, perchè inferiore all' argomento, più che innalzare diminuir potrà il reale valore delle terme di Santo Stefano. Voi, onorevoli Signori Colleghi, non guardate alla veste del libro e cercate di „ comprenderlo meglio eh' esso non abbia saputo ragionare". Noi, come potevamo e sapevamo, volemmo solo ricordare » tutti. e specie a Voi, che le fonti di Santo Stefano finora poco furono apprezzate, od ingiustamente neglette-Esse, come tutto ciò eh' è veramente ottimo nou hanno bisogno di reclame, ma siamo noi che abbisogniamo del potente Vostro appoggio. A' Vostri malati qui saranno prodigate quelle cure, che meglio per noi si potrà. Solo, esplicitamente, vorremmo pregarvi che, nell' inviarceli, ce li voleste munire dei più interessanti dati anamnestici, onde, più presto, decìderci per lo speciale modo di cura. Per compenso noi Vi forniremo in seguito una relazione siili' usato trattamento e sull' esito ottenuto e ciò, ci sembra, tornerà a Voi gradito ed utile a' Vostri raccomandati ed al nostro Stabilimento. In segno di stima profonda. 2)< votiamo *lV>t*o (SoWe^a