novi tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIVIDALE • Ul. Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Poštni predal / casella postale 92 Poštnina plačana v gotovini / abb. postale gruppo 2/70% • Tednik / settimanale • Cena 1000 lir št. 18 (520) • Čedad, četrtek, 3. maja 1990 Tra il vecchio mondo e quello irrompente Elezioni: gli scontri, i problemi, gli sloveni Sembra che in queste consultazioni amministrative nella Slavia friulana di fronte ad una situazione esterna mai prima verificatasi, i mutamenti nella vicina Slovenia e all'Est, il mutato atteggiamento del potere italiano e regionale verso la minoranza slovena, e che dovrebbe avere forti riflessi localmente, non ci sia un elevato interesse o un forte dibattito politico. Casi particolari locali, come ad esempio S. Pietro, non modificano il quadro generale. In qualche comune, esempio Taipana, c'è stato addirittura il rischio di avere un'unica lista, che avrebbe avuto come conseguenza, se così fosse rimasto, l'immediato commissariamento del comune. In passato lo scacchiere era nettamente definito. Da una parte si collocava la DC - Democrazia cristiana con qualche occasionale alleato, dall'altra tutte le forze che tentavano di modificare una situazione che giorno dopo giorno diventava più difficile. Nella Slavia friulana la DC aveva subito infiltrazioni nazionalistiche di tali dimensioni da perseguire una pura politica nazionalista e snaturando completamente perfino le basi ideali di quel partito. Il nazionalismo antisloveno aveva assunto toni e atteggiamenti che spesso si concretizzavano in manifestazioni ridicole, per altri versi avvilenti. Il fatto poi che questa DC avesse una grande maggioranza di voti completava la fosca situazione. Per una lunga assuefazione non si vedeva una via d'uscita a questo stato di cose. Ricordo ancora la faccia stravolta di un'assistente dell'Università di Udine che, venuta per un'indagine sull'uso del dialetto sloveno tra le famiglie che avevano bambini nella scuola materna, si era trovata di fronte ad un paio di genitori che, esagitati, la innondavano con incredibili sciocchezze. Non riusciva a capacitarsi che delle persone potessero essere plagiate in quel modo. E' con questo fantasma, anche se ancora molto concreto, che si dovranno fare i conti nell'immediato futuro. Il problema non è tanto nella sopravvivenza di anacronistiche cappe, è vedere in quanto tempo esse verranno eliminate. Poiché, come detto, la cornice del quadro è molto chiara: il momento storico presenta il governo italiano che preme perchè la nostra zona si sviluppi e dia il suo concreto contributo agli scambi con la Slovenia e l'Est europeo. In regione c'è un ampio schieramento che vuole risolvere positiva-mente le esigenze della minoranza slovena. Ora sono necessari gli attori per definire il quadro. Troppo spesso i rappresentanti dei partiti a livello provinciale e regionale ci rinfacciano: non possiamo concedere ciò che non ci viene chiesto! Insistiamo sulla minoranza slovena come perno intorno a cui far ruotare lo sviluppo della Slavia friulana per ragioni ovvie, che non hanno alternative. Senza questa potenzialità la nostra sarebbe una qualsiasi area di montagna senza alcun interesse e con prospettive future molto incerte. E' la minoranza slovena che fa la differenza in qualità. E su questo aspetto della realtà che dovranno cimentarsi i nuovi amministratori. Un normale amministratore, di qualsiasi parte, chi più chi meno, può mediamente risolvere i piccoli problemi che si presentano giorno dopo giorno (la lampada guasta, il buco nella strada, il muro da rifare, ecc.), ma sarà difficile che possa arrivare a dare soluzioni agli interessi vitali della comunità, come vivere in modo civile nei paesi, quali prospettive di lavoro per il futuro, come bloccare il degrado della natura, come alimentare la cultura, come istituire le scuole slovene, e così via, se non avrà una visione organica della realtà. Sarebbe poi una illusione attendersi che tutto questo venga risolto con interventi dall'esterno. Lo scontro, anche nelle urne elettorali, sarà tra il vecchio mondo che deve sparire e quello nuovo irrompente con tante possibilità. L'inizio a dire il vero è incoraggiante: scorrendo le liste dei candidati alla Provincia e ai comuni non si trova qualche nome di personaggi ingombranti ed anacronistici. Un'ultima osservazione: in un sistema "normalmente" democratico come sarà certamente la Slavia friulana sono i partiti che devono farsi carico delle esigenze della comunità, non viceversa. Fabio Bonini ANALISI DELLE PROPOSTE ELETTORALI NELLE VALLI DEL NATISONE Questi i programmi Nella maggior parte gli impegni presi paiono concreti Sul tavolo stanno ammucchiati i programmi elettorali stampati dalle varie formazioni politiche in gara per i quindici seggi di ciascuno dei vari consigli comunali. Immaginiamo che ogni lettore li legga attentamente per poter dare un voto meditato e sulle cose. Qui vogliamo ora analizzare questi programmi e ragionarci sopra per ottenere la "fotografia" della situazione. Ci riferiamo, per ragioni di omogeneità a sei comuni delle Valli del Natisone, Drenchia esclusa, dove non si vota per il comune, ma solo per la provincia. Dobbiamo prima di tutto convenire che nella maggior parte gli impegni scritti sugli stampati ci paiono molto concreti e seri, non demagogici, e che i programmi si attengono quindi alle cose da fare, cioè all'amministrazione dei comuni. C'è qualche piccolo sogno, si sa, ma nel complesso le liste sono coscienti delle necessità. Se un'eccezione c'è è quella della DC di Pulfero, che offre in una buona mezza pagina un saggio di pura politica: la DC va votata per non trovarci fra qualche anno nella situazione dell'est europeo! Una sparata sull’est se la permette anche la DC di Grimacco. Una forzatura politica stonata, ma sappiamo tutti che un po’ di polemica con i comunisti, riformati o no, non guasta. Raramente inoltre le liste "sparlano" degli avversari. Esempi contrari, peraltro all’acqua di rose, ancora quello della DC di Pulfero e quella di S. Pietro. Quasi tutte le liste, infine, vantano se stesse e le proprie compagini: i candidati sono tutti dichiaratamente seri, capaci, dinamici, competenti, ecc. Ed è naturale, è nell'ordine delle cose. Leggendo i programmi ci accorgiamo che le cose da fare sono molte, da quelle di ordine essenziale (posto di lavoro, industriale od artigianale; abitazione con relativo recupero dei vecchi borghi; infrastrutture come viabilità e trasporti, ecc.) a quella che costituiscono la cosidetta qualità della vita (pulizia dei paesi, sport, tempo libero, anziani, ecc.). Minori appaiono invece le preoccupazioni relative all'istruzione. Fa eccezione la Lista Civica di S. Pietro che dedica all'argomento un ampio capitolo. La DC di Savogna si impegna a far sopravvivere la scuola materna. Più sentito invece il problema del trasporto degli alunni ai centri scolastici. Particolarmente presenti nelle liste i problemi ambientalistici, con un netto primato del programma della Lista Civica di S. Pietro, seguita dalle liste civiche di Stregna, S. Leonardo e Grimacco e dalla lista DC di Pulfero. Lo stesso dicasi per il turismo, spesso correttamente centrato sull'agriturismo (dove le esperienze di S. Pietro fanno scuola) e sul patrimonio artistico, culturale e paesaggistico locale. Citazioni puntuali riguardano le chiesette votive nel programma della DC di Pulfero. A nostro giudizio, basato sull'analisi dei programmi, gli impegni di istituto più ampi, più diffusi e circostanziati - nessuno se ne abbia a male - appaiono quelli delle liste civiche di S. Pietro e Grimacco e quello della DC di Pulfero. * * * Rivolgiamo ora la nostra attenzione sui temi ai quali abbiamo attribuito una valenza particolare. Intanto quelle della valorizzazione delle caratteristiche culturali e linguistiche e delle tradizioni. In modo più o meno esplicito, spesso senza purtroppo dare definizioni chiare nella scia di un certo conformismo, per le liste il problema della cultura locale è un fatto acquisito. Viene dunque citato volentieri nelle varie formulazioni. La più attenta e precisa è senz'altro quella della Lista civica Rinnovamento di Grimacco, che usa la definizione "slovena", per la quale afferma di volersi battere, già al primo punto del programma. La lista civica di S. Pietro a sua volta, sul piano economico, confida nella legge sulle aree di cofnine. La stessa lista si propone di sostenere la parificazione della scuola di musica e di quella bilingue presso le autorità: è un impegno che va giustamente apprezzato. Cerchiamo ora di capire quale è l'atteggiamento preelettorale delle liste rispetto alla tutela della minoranza slovena. Per alcune liste l'argomento è tuttora tabù! A Stregna ed a S. Leonardo, per esempio, non ne parla nessuno. In campo DC informa in termini chiari e positivi la DC di Pulfero per la quale la legge contribuirà a valorizzare e a trasmettere alle generazioni future il ricco patrimonio di espressioni culturali presenti sul nostro territorio, citando il disegno di legge approvato dal governo, recante provvedimenti a favore della minoranza linguistica slovena anche nella nostra Provincia. A Savogna la DC si esprime in termini meno espliciti, ma sostanzialmente propositivi. Per la DC di S. Pietro, che cita la legge, i contorni positivi sono più sfumati, mentre si dà una sostanziale approvazione all’operato del governo. E non è poco. C'è quindi una sollecitazione piuttosto concisa e generica per l’approvazione della legge da parte della Lista civica di S. Pietro e quindi la nettissima presa di posizione della Lista civica di Grimacco, sottolineata da un testo bilingue. Appare comunque chiaro che Paolo Petrlcig segue a pagina 2 Moja vas čaka... Prispevke je treba poslati do 15. maja Počasi se že zbirajo spisi za XVII. natečaj Moja vas. Otroci pohitite, saj imate na razpolago še nekaj dni. Spise je namreč možno odposlati do 15. maja. Če se še niste odločili kaj bi napisali ali narisali, poglejte malo naokrog: prikažite nam lepote naših dolin, življenje v vaseh kjer živimo, spomine vaših dedov in še marsikaj... Kar napišete ali narišete pošljite na naslov: »Moja vas« — 33049 San Pietro al Natisone (Udine). Ne pozabite napisati vašega točnega imena, starosti in naslova! Nagrajevanje bo v Špetru. Aloja Una sc per am Amicizia. Entusiasmo. Rispetto. Sono le componenti principali che stanno caratterizzando, in questi giorni, la visita degli studenti di Valledolmo (provincia di Palermo) a S. Leonardo, che ricambia l'ospitalità ricevuta in Sicilia lo scorso anno. Un programma ricco, della durata di sei giorni, che é culminato nella serata del 1. maggio, con una grande festa presso la scuola media di S. Leonardo e con le esibizioni di ragazzi friulani e siciliani. Il folklore siciliano, latto di balli e canti In costume, nella serata di S. Leonardo ELEZIONI COMUNALI COMUNE DI S. PIETRI; « Mn ■ 15 ■ ". .... Domenico 6 Moggio 1990 wncowk rn Mjutina pagela za tele votacjone — Za koga boš votala ti, Mjuta? — Vieš, Rožca, do včera niesam viedla, ki napravit. Do-nas pa je paršu Pavlič an mi je arzjasnu pamet. — Nu ben, poviejmi an menè. — Ja. Takole mi je jau: vsi obiečajo, vsi ponujajo, vsi nan se silijo, de jih votamo. Pavlič pa, kuštan, jin je na-pravu adnò pagelo an tisto listo, ki bo miela vič puntu, tisto bo votù. — Pokaži, Mjuta. — Ekko — An Mjuta pokaže Pavličovo pagelo an dije: — Je zadost prebrat programe an za vsako rieč, ki nam obe-čajo, dat an tarkaj puntu. Potlè se nardi šomo an se vota za tiste ki iimajo vič puntu. — Okef. — An Rožca preberè Mjutino pagelo: Progreš, žvilup, varstvo okolja, cieste, okupacion, problem tih starih, a.t.n. za vsako rieč (narvič 12)........ 1 punt Zakon za obmejne področja ............................ 3 punte Valorizacion naše lokalne kulture an dialekta ... 5 puntu Televizijske oddaje po sloviensko.................... 10 puntu Zakon Makkaniko...................................... 10 puntu Priznanje dvojezičnega centra v Špietre.............. 15 puntu Zbuojšanje zakona Makkaniko 20 puntu Za propagando po sloviensko 25 puntu (Promocion pa lista udobi če prime narmanj 45 puntu) Mjuta Povasnica LE ANALISI DELLE PROPOSTE ELETTORALI NELLE VALLI DEL NATISONE Questi i programmi dalla prima pagina passi avanti se ne sono fatti e che su questo terreno è proprio la DC che cerca di recuperare più rapidamente delle altre formazioni, se escludiamo quella citata di Gri-macco. Occorrerà vedere poi se il nuovo atteggiamento si indirizzerà ad un ulteriore sviluppo del dibattito od a sancire una situazione di fatto tuttora parziale e limitativa. C'è poi da mettere in conto gli uomini e le loro reali capacità di trasformare programmi e dichiarazioni in iniziative ed atti politici. * * * E per le provinciali? Anche qui tutti i candidati si professano giovani, dinamici, competenti e desiderosi di operare per il nostro bene. Ne prendiamo atto e ringraziamo. Tuttavia qui il nostro criterio di giudizio deve farsi politico. Sulle questioni della cultura e della minoranza slovena segnaliamo parecchie reticenze che contrastano spesso con quanto dicono le liste comunali. Il candidato del- la DC, Cudrig, e quello del PSI, Mazzola, tacciono, non si pronunciano affatto. Lo stesso vale per quasi tutti gli altri. Il candidato del PSDI, Melissa, promette invece di tutelare il patrimonio linguistico e culturale locale. Il candidato dei Verdi Margherita, Pagavi-no, affronta sia a Cividale che nelle Valli del Natisone, il problema della minoranza slovena e si presenta con stampati bilingui. Infine il candidato del PCI, Blasetig, ha diffuso un pieghevole in italiano e in sloveno, citando esplicitamente il proprio impegno per una giusta legge per gli sloveni. Purtroppo, c'è da aggiungere, la federazione del PCI non ha capito bene il momento politico e non gli ha garantito, come la volta precedente, l’elezione. Paolo Petricig L’Unione emigra non sostiene alc Su precisa richiesta dei dirigenti dell’Associazione in Belgio la presidenza dell'Unione emigranti sloveni del FVG precisa di essere assolutamente estranea a qualsiasi forma di sostegno diretto o indiretto a liste o singoli candidati che si presentano alle prossime ele- zioni amministrative. Coglie l'occasione per riaffermare la natura statutariamente apartitica del suo impegno teso esclusivamente alla difesa degli interessi reali del mondo dell'emigrazione regionale ed in particolare di quello sloveno. “Giudicate i fatti e le persone” La posizione del Comitato Pro Clastra sulle elezioni - Problema cave ancora in primo piano Qui si dovrebbe giocare a ping-pong... "E' la persona che conta, quella che ha esperienza, che può dimostrare di essere al di sopra delle parti - non il partito ". Questo il leit-motiv della pubblica assemblea tenuta la scorsa settimana dal Comitato Pro Clastra a Scrutto di S. Leonardo. Assemblea semideserta, nella quale si sono notate le puntuali assenze di esponenti democristiani, ma che non é mancata di motivi d'interesse. Innanzi tutto la posizione del comitato di fronte alle prossime elezioni amministrative: nessuna presa di posizione, ma una messa in guardia nei confronti di candidati non all’altezza. Non sono mancate, in questo senso, le frecciate al sindaco uscente di S. Leonardo: come esempio é stata portata la famosa costruzione dell'impianto di ping-pong, alias chioschi della festa di S. Rocco, per il quale, secondo il comitato, solo per gli interessi sono stati spesi 49 milioni, soldi a carico del cittadino senza che questo ne fosse messo al corrente. L'analisi del comitato si é quindi spostata sui problemi ambientali. Sottolineato, in particolare, quello della strada di Clastra, dove non esiste collaudo, ed il cui continuo transitare dei camion che trasportano i massi della cava rappresenta un continuo pericolo per la popolazione di Scrutto. Non basta: "Sono stati stanziati 300 milioni per la costruzione di una pista forestale che da Prehot porta a Clastra, giustificata per uso legname. Invece é una pista che passa attraverso boschi con alberi piccolissimi - afferma il presidente del comitato Aletti - e quando questi cresceranno, la pista non ci sarà più. Non potrebbe servire per una nuova cava?". Il comitato, intenzionato ad intraprendere una nuo- va battaglia legale, ha così bloccato la costruzione della strada. A proposito di cave é intervenuto l'assessore provinciale Mazzola: "Esistono strumenti per evitare l'uso indiscriminato del territorio -ha detto riferendosi ad un problema che assilla non solo S. Leonardo ma tutte le valli - strumenti in mano al sindaco, che può chiudere un'attività anche se il pericolo é solo potenziale". Mazzola ha concluso asserendo che saranno importanti le valutazione del comune di S. Leonardo riguardo al PRAE (Piano Regionale Attività Estrattive) tuttora "congelato” in Regione. Le conclusioni del Comitato Pro Clastra sono state ancora una volta all'insegna del "pronti a tutto". I prossimi consigli comunali di S. Leonardo, quelli della nuova legislatura, saranno seguiti di persona dai rappresentanti del comitato, che provvederanno ad informare l'opinione pubblica sullo svolgimento delle sedute. Il comitato, insomma, non molla. Michele Obit Ivo Jevnikar se zahvaljuje sen. Spetiču Deželni tajnik Slovenske skupnosti Ivo Jevnikar je čestital senatorju Stojanu Spetičuc za uspešno zakonodajno pobudo v senatu za povrnitev izvirnih slovenskih priimkov in imen. S tem v zvezi SSK jemlje na znanje nekatere obvezujoče izjave krščanske demokracije in vlade o zaščitnem zakonu za Slovence in pričakuje, da se bo res pokazala pripravljenost za izboljšanje vladnega osnutka in dejanski začetek postopka v pristojni senatni komisiji. Slovenska skupnost je tudi izrekla priznanje načelniku svetovalske skupine Južnotirolske ljudske stranke v deželnem svetu Tridentinske-Južne Tirolske in strankinemu podpredsedniku Hubertu Fras-nelliju, ki je bil pobudnik solidarnostnega dokumenta z uradnim pozivom deželnega sveta rimskemu parlamentu, naj čim-prej odobri zaščitni zakon za Slovence v Italiji, ki naj bo v skladu z ustavo in mednarodnimi obveznostmi Italije. Attenzione ai... bidoni Mentre gli spazi destinati alla propaganda elettorale sono semivuoti, c'é chi ha pensato bene (siamo a Scrutto di S. Leonardojdi affiggere i manifesti con le liste dei candidati su un contenitore adibito alla raccolta dei vetri. Cultura a Cividale: aspetti a Se lo scopo era quello di dare una risposta alla propaganda elettorale della DC, allora la tavola rotonda organizzata nella sala della Società operaia di Cividale e tenutasi mercoledì 2 maggio ha raggiunto in buona parte quanto si proponeva. Il tema della tavola rotonda era "Cultura ed associazioni culturali a Cividale" e vi hanno partecipato Giovanni Maria Del Basso, Gabriella Flaviani, Giuseppe Jacolutti, Brunello Pagavino, Ennore Pascolini e Mauro Pascolini, mentre la presidenza è stata tenuta dall'-avv. Antonio Picotti. Agli interventi, piuttosto sintetici, ma nel complesso abbastanza esaurienti del tema, è sequito anche un breve dibattito. Nell’insieme i punti toccati hanno riguardato: la gestione della cultura attraverso un assessorato con una struttura funzionale ed una consulta di operatori del settore: le strutture culturali della città e gli spazi per il tempo libero dei giovanissimi: la cultura ambi-entalistica e le occasioni perdute dall'amministrazione comunale; la valorizzazione della cultura friulana e di quella slovena presenti nella città e nel territorio. A proposito di questi ultimi punti va segnalato positiva-mente l'intervento di Brunello Pagavino per la coerenza d’impostazione generale e per le argute critiche mosse, come per le proposte avanzate. Si è lamentata l’assenza dal dibattito dell'assessore comunale alla cultura che però non era stato invitato. La cosa è stata spiegata con la necessità di una riflessione che non fosse eccessivamente condizionata dal momento elettorale. Si è concluso con l'impegno di riparlarne dopo il voto. Vloga avdiovizualnega centra na Čedajskem f Na sedežu centra audiovizuel-nih služb konzorcija za upravljanje teritorialnega knjižničnega sistema na Čedajskem je bilo v prejšnjih dneh srečanje učbene-ga osebja s tega področja. Predsednik centra, prof. Claudio Za-nutto, je podal obračuna v zadnjem letu opravljenega dela in pri tem predvsem podčrtal, kako se je število vpisanih močno zvišalo in sedaj lahko šteje na 1.300 oseb. Predsednik Zanutto je nato spregovoril o perspektivah in razvoju centra in pri tem podčrtal važnost sodelovanja učnega osebja. *»«0 ELEZIONI COMM , Ad Udine le opere di Dino Podrecca PAROLE E MUSICA DELL’EUROPA DEL CENTRO NEGLI INCONTRI DELL’ALEA Le voci della Così S. Pietro al Natisone ha scoperto un nuovo artista! Si tratta di Dino Podrecca, maestro e direttore didattico in pensione, che ha già pubblicato due libri di poesie e che ora aggiunge alle sue attività anche quella di pittore. Podrecca affronta la pittura con un piglio giovanile che sorprende e soprattutto con una energia ed una forza espressiva che ha un'impronta autentica e personale. Come ha detto il critico Luciano Perissinotto alla inaugurazione della mostra alla galleria "Al Ventaglio" di Udine, nella pittura di Podrecca il colore è la dominante espressiva sopra ogni altra. E questo è certamente vero, per quanto appaia chiaro che molti altri aspetti formali sono stati risolti con sicurezza e con un disegno pregevole. Dino Podrecca al "Ventaglio" presenta una trentina di quadri ad olio in cui come soggetto prevale la natura morta. L'artista si permette qualche variazione nell’astratto, ma il risultato più deciso è quello della figurazione oggettiva, esaltata delle buone assonanze cromatiche: un colore intenso, pulito e talvolta acceso, un pò come visto attraverso un filtro esaltante. Alla vernice di Udine c'è stato un folto pubblico, con diversi amici di S. Pietro. Gli ultimi accordi di una delle stupende sonate del Prokofiev giovanile, non a torto da molti ritenuta la stagione più felice del grande compositore russo, nell'interpretazione di un sorprendentemente dotato pianista di Verona, Federico Gianello, hanno suggellato la fine di un ciclo di incontri protrattisi a cadenza settimanale per tutto il mese di marzo, dedicati alla parola ed alla musica dell’Europa centrale slava, organizzati dall'Alea, Associazione culturale castello di Sterpo, un agile ed intelligente organismo culturale volto a tessere rapporti e collega-menti nuovi in queste terre, area di scontro nel passato e di variegati e fecondi incontri nel presente. Una sfida culturale di spessore notevole lanciata in una città di provincia, Udine, che tuttavia per la storia, le vicinanze, la collocazione geografica stessa potrebbe, o meglio dovrebbe, essere naturale ed autorevole punto di incontro e di scambio fecondo tra le tre maggiori civiltà europee che qui soltanto e non altrove sono presenti in un intrecciarsi di sentire, antico di secoli. E' noto tuttavia, che la cultura slava è poco nota pure a livello nazionale; anche da questo punto di vista l'iniziativa pare ancora più interessante e degna di nota se si pensa quanto meno ricca e piena sarebbe la civiltà europea senza l'apporto delle letterature e della musica slave. Questa scoperta, meglio sarebbe chiamarla ri- scoperta, irrimediabilmente tardiva a causa delle situazioni che per molti decenni hanno dominato tutto il mondo slavo, è stata, a mio avviso, il risultato più apprezzabile, sia sul piano umano che su quello più specificamente culturale e filosofico, degli incontri udinesi. Questi i poeti presentati: il polacco Milosz, i cecoslovacchi Ho-lan e Seifert, lo sloveno Kosovel, il russo Majakovskij. Tra questi due premi nobel per la letteratura, il polacco Czeslaw Milosz e il cecoslovacco Jaroslav Seifert e due tra i poeti europei più significativi degli anni venti e trenta: lo sloveno Srečko Kosovel e il russo Vladimir Majakovskij. All'incanto della parola tradotta di questi autori si è unita l'irripetibilità delle musiche di Chopin, Kogoi e Prokofiev come pendant alle letterature polacca, slovena e russa. Solo per la letteratura ceca, l'accostamento è stato fatto con Mozart, sia per i legami del compositore con Praga, sia per i contenuti delle poesie presentate. Quattro le letterature slave presentate dunque: un piacere particolare, in tale contesto, è stata l'occasione di poter ascoltare i versi di Srečko Kosovel, considerato ormai anche dalla critica italiana una delle voci più significative e profonde del nostro secolo, in una nuova e smagliante versione del poeta Gino Brazzoduro, un intellettuale recentemente mancato che tanto ha contribuito alla Slavia diffusione della cultura slovena, jugoslava in genere in Italia. Bella e intensa la musica di Marij Kogoi, uno del maggiori compositori sloveni del passato, allievo di Schònberg nelllnterpretazione di Andrea Pestalozza, sensibile ed intelligente ricercatore ed interprete di autori poco noti o comunque non ancora compiutamente valorizzati sul piano internazionale. Kogoi significa per la musica slovena, a mio avviso, quanto Kosovel rappresenta per la letteratura: voci non consuete, profonde, universali. Le serate inoltre sono state preziosa occasione di incontro tra slavisti italiani tra i più rappresentativi: da Bressan a Corduas a Faca-ni a Cataluccio, sostituito all'ultimo momento in maniera egregia da Michele Bertaggia, pure autorevole e serio coordinatore delle quattro serate. Sarebbe non corretto, infine, non ricordare quanti hanno dato voce ed anima agli incontri, interpretando le opere poetiche proposte con rara sensibilità e cioè gli splendidi attori del teatro Sette di Venezia diretti da Arnaldo Momo, uno dei maestri italiani della dizione. Un piccolo passo è stato fatto in una piccola città di provincia, Udine, nella direzione giusta: l'inizio della ricomposizione degli antichi legami che per secoli hanno unito i popoli d'Europa nel nome di comuni valori di civiltà. Marino Vertovec Il critico Luciano Perissinotto presenta le opere di Dino Podrecca (il primo a destra) OBČINSKI SVET IZ GRMEKA SPREJEL DVA SKLEPA V KORIST MANJŠINE zaščito in TV Za Občinski svet iz Grmeka, kjer ima večino napredna občinska lista z županom Fabiom Bonini-jem na čelu, je na zadnji seji odobril dve važni resoluciji, s katerima občinska skupščina sprejema jasna stališča glede dveh važnih vprašanj, ki zadevata slovensko narodnostno skupnost. Prva, predložil jo je odbornik Renzo Rudi, se dotika vprašanja zakonske zaščite slovenske manjšine. V dokumentu se ugotavlja, da bo parlament kmalu začel razpravo o zaščitnem zakonu, kar občinski svet pozdravlja z velikim zadovoljstvom in kar je bilo doseženo, dodaja, z vztrajnim delom najbolj živih sil. Poudarja se tudi, da morajo vsi državljani slovenske narodnosti uživati enake pravice brez omejevanj in razlikovanj in opirajoč se na dejstvo, da v videmski pokrajini že stoletja živi prebivalstvo slovenskega jezika, občinski svet izraža željo, da bi italijanski parlament čimprej odobril zakon o zaščiti slovenske manjšine. Vsebina tega zakona naj bi bila zasnovana na temeljih civilnih odnosov in na osnovi strokovnih podatkov. Ta zakon bi moral nadalje zagotoviti enako raven zaščite, v primerjavi z drugimi pokrajinami, tudi Slovencem videmske pokrajine, predvsem v odnosih z javnimi uradi. Poleg tega je v dokumentu grmeškega občinskega sveta poudarjeno, da bi moral zakon predvideti učinkovite ukrepe, s katerimi zapolniti vrzel med slovenskimi prebivalci videmske in onimi, ki živijo v drugih pokrajinah, in to predvsem na področju šolstva, da bi pač tudi ti kraji razpolagali s slovenskimi šolami vseh vrst in stopenj. Po željah občinskega sveta bi moral zakon vsebovati tudi predpise gospodarskega značaja, da bi se ti kraji ne iz-praznjevali in da bi prebivalstvo imelo zagotovljeno delovno mesto na domačem teritoriju. Župan Fabio Bonini je ta sklep oddaje grmeškega občinskega sveta odposlal vsem pristojnim oblastem. Drugi dokument, ki ga je ravno tako predložil odbornik Renzo Rudi, se nanaša na slovenske televizijske oddaje. V njem se najprej ugotavlja, da zakon štev. 103 iz leta 1975 take odadje tudi predvideva in da na ekranih lahko že gledamo programe v francoščini in nemščini. Poleg tega se ugotavlja, da je tržaški sedež RAI v stanju za oddajanje slovenskih programov in da je potrebno, da prebivalstvo iz Benečije gleda oddaje tudi v slovenskem jeziku. Izhajajoč iz vsega tega občinski svet (z glasovi večine) obvezuje občinski odbor, da poseže pri vseh zainteresiranih ustanovah in seveda pri družbi RAI, da bi slovenski programi stekli čimprej in da bi jih seveda prebivalstvo teh krajev tudi lahko sprejemalo. Sklepa je občinski svet sprejel na zadnji seji te mandatne dobe, pred tem pa je že odobril vrsto dokumentov v korist manjšine. Ka jo se dolalo za Valuko Nuc Karije rači ki so se dolale prit za Valuko Nuč injien ni se na dilajo več, ziz tiimpo ni so se ziibile. Uže te din na Svete Čatrtek so se pušnuwalo paracawet: dòlo tuw njive rivawel ko se zwonel zwun opuldne. Popul-dne, skore tuw žvočara, so odùlo miše, ano zwònave so zwonùle za Glorio ano dòpo ni so mučale dròt za Mišo ki je se rakla u saboto tuw noče. Tuw carkve so se diwale uk-rej wse tovaglie ano sviče so jò je diwale lažet. So se rakle pa ufuciave. Ko so jò je raklo, dno po boto, so se wasnuwale dwonest svic (apoštulave) ano no drùho (Buh) so jò jo naslo tazat hol-tar ano kar ni so jo našle otroče tohore u kore so dolale šu-šur ziz trlice ano kake po-krow. Isò to tolo priit racet da kako ni so inoltrale Bòha. Pa wòda ki je bila tuw pace na prajala gona ukrej. Te din na Sveti Petek so nu se umuwalo ano pa špiline so se diwale ukrej. Populdne je se rakla Via Kručis. Iti din so mòlo naredet digiuno: pojutre so pùlo kòj nu mojo kafe ta černa, opuldne nu fregol jòde nu lidrek ano žvočara spet kej leskaha. So nu smòlo pa opret blake kòj tike mòl fiis tròbe, tike mòl naha bolna o otroke. Te din na Sveto Saboto so molo spiicet, posiortet tapo hiiše, muot (tapo) powale, vi-kiidet tuw live. Pa cirkow so mòlo jo siortet ano porownet. Tuw noče je se rakla Miša. Prit nikòj pošnet račet Mišo jò se naredel den moje kris tuke je prajel unačen uluf. Isò isde to ščale se dila. Te din na Valiiko Nuč, jò dòpo se rakla Miša ta valuka ano Vespero populdne. Ano itako pa puondiek. N. L. O slovenski kulturi Marino Vertovec in Michele Obit na Malignaniju V Vidmu je bilo v ponedeljek še eno srečanje, na katerem je tekla beseda o kulturnih dogajanjih ob meji oziroma o medsebojnem spoznavanju italijanske in slovenske kulture. Srečanje je organiziral prof. Marino Vertovec z instituta Stnngher, z njim pa je o tem vprašanju razpravljal mladi gredsatvnik iz Benečije Michele (bit. Prof. Marino Vertovec je v svojem posegu govoril predsvem o prisotnosti Slovencev v Vidmu in Furlaniji in o vlogi, ki so jo imeli v zgodovini teh krajev. Prisotnim je osvetlil vlogo najvažnejših slovenskih predstavnikov teh krajev, kot sta na primer Ivan Trinko in Carlo Podrecca. Michele Obit pa se je zaustavil ob dveh specifičnih aspektih s tega področja, ki zadevata Benečijo. Najprej je ugotavljal, da je največ naslovov in knjig o slovenski književnosti napisanih v italijanskem jeziku. Drugo vprašnje, ki ga je analiziral Obit pa je zadevalo problem pisave oziroma oblik narečja, ki se razlikuje od vasi do vasi. Razlike so tudi lahko minimalne, vendar pa vplivajo na pisavo. In logično je tudi, da vsaka vas in vsaka dolina se ljubosumno drži svojega. Obstaja torej težava, da bi našli standardno pisavo. Srečanje, katerega so se udeležili predvsem udeleženci tečaja o slo-vensščini, ki ga vodi prof. Vertovec, je sklenila razprava, v katero so posegli številni prisotni. Glavni predmet diskusije je bilo predvsem vprašanje slovenskih imen in priimkov in njihov pomen v kulturnem razvoju in zgodovini teh krajev. Un piano... senza coda Continua la sottoscrizione promossa dalla Scuola di musica di S. Pietro per l'acquisto di un pianoforte a coda. Il pianoforte c'è già, ma non è stato ancora possibile pagarlo interamente. Nei giorni scorsi hanno dato il loro contributo Boris e Dana Možina 100.000; Mirella e Peter Merku 100.000; Gracijela e Bruno 50.000; Vesna Zahar Tul 50.000. Anche questa settimana non vediamo il nome di nessuno ente pubblico. Peccato. A chi volesse dare il suo contributo ricordiamo che può farlo versando sul conto corrente bancario n. 50118 presso la Banca popolare di Cividale, filiale di S. Pietro. Due mostre personali per due nostre pittrici Claudia Raza, che ben conosciamo grazie alla collaborazione con la Beneška galerija, ha aperto venerdì scorso una sua mostra presso la Galleria Mal-canton di Trieste. Espone immagini, realizzate in pittura ed in tecniche grafiche, tutte dedicate al suo tema preferito: il Carso (nella foto). Raza è presentata nel catalogo da una illustrazione critica scritta da Barbara Gruden. Anche Michela Gubana, pittrice che ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia e residente a Vernasso, ha inaugurato una personale in una galleria d'arte di Cormons. Zapuste Benečijo za iti v Albanijo Kuo so srečni! V nediejo 6. maja na koriera jih bo ob 9. ur čakala na placu blizu stacjona v Čedadu an jih popeje v Tarst. S telega miesta puodejo z ladjo do Albanije an nazaj. Guormo o skupini naših judi, ki so se vpisal za križarjanje, za kročjero, ki jo je naš Novi Matajur organizu kupe z agencijo Auroro iz Tarsta. Tle od nas jih je 29, so mladi an manj mladi, na liepa družba. Parložejo se veliki skupjni iz Tarsta an Gorice, takuo de vsieh kupe jih bo parbližno 270. Takuo, ki smo že napisal, v nediejo 6. maja z ladjo "Dalmacija" puodejo iz Tarsta pruot Boki Kotorski kjer pridejo drugi dan, v pandiejak 7. maja. Tek bo teu puode z avtobusom v Cetinje, kjer pregleda grad an druge lepote tega kraja. Zvičer bo odhod pruoti Draču v Albaniji. V torak 8. maja zjutra pridejo v telo miesto an tle odtuod puodejo s koriero v Tirano, glavno miesto Albanije. Zvičer bo od- hod pruoti Hvaru, otok na sredi jadranskega muorja, kjer pridejo drugi dan, zjutra. Ogledajo se lepote telega kraja. Okuole pud-neva ladja odpluje pruoti Splitu, an tle se ustavejo za pregledat miesto. Zvičer odhod pruoti Benetkam, kjer pridejo drugi dan, v četartak 10. maja zjutra. S koriero se varnejo damu. Kar bojo vidli bo zaries lepuo an zanimivo. Lepuo bo tudi življenje na ladiji: vsako vičer ples an igre. Čez dan, kar ladja bo na muorju "plula" se bojo lahko sončali al pa plaval v piši-ni. Pet dni za pozabit na dielo an na vsakdanje probleme, za se veselit an se uarnit damu z lie-pimi spomini. Tele dni pa smo že čul vič ku kajšnega, ki je jau "Škoda, de se niesam an ist vpisu!". Za vse tele, ki ostanejo doma povemo, de druge lieto Novi Matajur organiza drugo lepo gito. Začnita že študierat! IPOTIZZATA LA CHIUSURA DI CINQUE ENTI DI SOGGIORNO E TURISMO Sos dalle aziende Con una conferenza stampa tenutasi sabato scorso ad Udine le aziende di soggiorno e turismo regionali della fascia intermedia hanno lanciato il proprio grido di allarme: il pericolo, infatti, é che vengano al più presto soppresse da un disegno di legge della Regione, che invece favorirebbe il turismo delle fasce montane e marine. Questo significherebbe chiusura delle attuali sedi di Udine, Pordenone, Gorizia, Gradisca-Redipu-glia e Cividale e integrazione del personale negli uffici regionali; rimarrebbe per ogni sede un ufficio di informazione turistica, in pratica, si é detto, una specie di edicola. I motivi del grido di allarme li ha spiegati il presidente dell’azienda di soggiorno di Udine Balestra, presente sabato assieme ai presidenti delle aziende di Gorizia Michelini e di Cividale Paus-sa. La soppressione sarebbe giustificata dai costi sproporzionati e dai deficit delle aziende. "I costi sono invece estremamente limitati - ha spiegato Balestra - e la Regione non ci ha dato fondi per le Il presidente dell'Azienda di soggiorno di Cividale Paussa spese di sostentamento. Siamo comunque convinti che il turismo friulano futuro sia quello della fascia intermedia: quello di massa, secondo uno studio della Regione, non é proponibile per la qualità medio-bassa e l’alto costo". Secondo Michelini "si trascurano territori che hanno una grossa produzione turistica, che hanno diritto all'autonomia della produ- zione". Michelini ha proposto una riforma che riguardi tre soli enti, uno per la fascia intermedia, uno per quella marina ed uno per la montagna. La particolarità delle valli del Natisone e di Cividale é stata sottolineata da Paussa, che si trova a dover affrontare l’evento della mostra sui Longobardi, con la quale si presume un afflusso turistico molto maggiore del solito, con in cassa otto milioni. Gli ultimi bilanci dell'azienda di soggiorno di Cividale non sono più rosei: se nel 1987 si registrava un avanzo di 3 milioni e mezzo, l’anno seguente il computo finale dava un disavanzo di 46 milioni, e nel 1989 di 56 milioni e mezzo. I disavanzi derivano dal mancato invio dei contributi regionali previsti dai bilanci. Fulmini e tuoni, dunque, dei tre presidenti, all'indirizzo dell'ente regionale e dell’azienda regionale turistica in particolare. "Manca un cervello pensante - ha concluso Balestra - che dia alle aziende di turismo una corretta programmazione". (mo) Konac v Salzburg z minator Sekcija bivših rudarju zveze slovienskih izseljencu popeje vse tiste, ki se upišejo, dva dni v Avstrijo. Kada? 19. in 20. maja. Iz Čedada, kjer vas bo v saboto 19. maja ob 6.45 uri čakala koriera an kjer bo odhod ob 7. zjutra, puodeta v Salzburg, kjer prideta za kosilo. Popudan vsak nardi, kar bo želeu. Drugi dan ogled miesta an kosilo. Popudan odhod pruoti domu. V Čedad se varneta parbližno ob deveti zvičer. Za vpisovanje an druge informacije obarnita se al na sedež Zveze slovienskih izseljencev , ul. IX Agosto 8, Čedad al pa na Patronat Inac, le v Čedade, v ul. Manzoni 25. Per maggiori diritti al malato Un incontro organizzato dalla sezione Donatori Organi di S. Pietro e Valli del Natisone A Il tavolo degli intervenuti alla serata Promosso dalla sezione Donatori Organi di S. Pietro e Valli del Natisone, con la collaborazione della sezione udinese del Tribunale dei Diritti del malato, si é svolto recentemente un incontro sul tema: "I diritti del malato nella realtà sanitaria italiana". L'incontro si é svolto nella sala consiliare sampietrina. Ha aperto i lavori il presidente della sezione dott. Edi Cudicio, il quale ha espresso un pubblico ringraziamento all'ex presidente Sereno Gigante per la sua entusiastica e spontanea attività di promotore prima e consigliere e presidente della sezione poi. L’ADO - ha continuato Cudicio - non si occupa solo di donazioni e di trapianti di organi, ma anche di prevenzione delle malattie e di tutto quanto concerne il malato. Ha poi preso la parola il vice presidente provinciale dell'ADO Pittin, che ha ribadito la sintonia dell'associazione con le proposte del Tribunale per i Diritti del Malato, per il quale si é espresso il consigliere della sezione udinese Ferrari, che ha con chiarezza illustrato la situazione del degente ospedaliero nel suo difficile rapporto con il personale medico e paramedico e con la struttura, elencando quindi gli obiettivi che si prefigge il Tribunale. Sono seguiti altri interventi, a conclusione dei quali é stato annunciata la prossima costituzione, presso l’Usl Cividalese, di una commissione che fungerà da primo filtro per l'esame e la discussione dei casi. Api irrorate da veleni: più attenti i frutticoitori Diverse segnalazioni e rilievi periodici hanno in questi ultimi tempi fatto emergere un problema di non poca importanza e che, soprattutto, si potrebbe evitare soltanto con un po' più di attenzione e buon senso. Interi sciami di api sono infatti stati "eliminati" in seguito ad avvelenamento provocato, secondi i rilevamenti, da fitofarmaci irrorati alle piantagioni frutticole poste vicino agli alveari. Le segnalazioni riguardano soprattutto Clenia e Ponte S. Quirino, ma anche altre località delle valli, dove a distanza di 5 giorni, dal 19 al 24 aprile, é stata rilevata una mortalità delle api di circa il 90%. Fedele Cantoni, di Correda, esperto incaricato dal consorzio provinciale degli apicoltori, getta acqua sul fuoco, anche se si dimostra abbastanza preoccupato per quanto sta succedendo. "Cose del genere non devono accadere. Basterebbe che i frutticoitori ci avvertissero, prima di irrorare, in modo da farci chiudere le api negli alveari. Invece a causa di qualche persona scorretta va di mezzo anche chi lavora bene". Niente tragedie, comunque, ma fiducia nel buon senso dei... vicini di casa. Seuka an Apo v Čedadu Odprejo nov sedež za predajat pardielo naše zemje Smo sigurni, de seda ki so dobil an prestor za predajat an tle v Čedade, bojo imiel še vič uspeha an tuole je vse kar mi jim želmo. Bi bluo pa tudi pru, de naš judje, bi spet začel doma sadit vse dobruote naše zemje an jih nosit Seuki za de jih bo drugim predajala. Tuole bi pomagalo nam an naši zemji, ki seda je malomanj vserode zapuščena. V saboto 5. maja, ob 11. ur zjutra zadruga, kooperativa Seuka iz Špietra nas vse vabi na otvoritev novega prestora v Čedadu, na targu De Portis, kjer Apo - Associazione produttori ortofrutticoli Nediških dolin bo predajala vse tiste dobruote, ki pardielajo nje člani. Seuka an Apo sta se storie dobro spoznat miez judi posebno lansko lieto, kar gor par Muoste so bli odparli an kiosk. Il percorso del Roba E’ stato realizzato dalla sezione “ Val Natisone” del CAI Zona n. 4 - cresta e cima Ora il sentiero diviene rupestre prendendo consistenza irregolare al variare nella forma degli spuntoni di roccia capricciosamente modellati dalle forze della natura. Procede in quota in direzione nord. In questo tratto la nostra attenzione sarà rivolta agli arbusti qui diffusa-mente presenti. Tra essi specie vegetale dominante è il corniolo, dren (cernus mas). Visitare la cresta nella prima quindicina di marzo è spettacolo da non perdere: è una selva di fiori gialli! Ripetutamente abbiamo incontrato e certamente riconosciuto il pungitopo, bodica (Ru-scus aculeatus), a cui il proprio frutto, una bacca rossa, dà particolare distinzione. Non dammeno appare in bellezza la druipa rosso - scarlatta del mezzereo o fior di stecco (Dafne mezzereum) che in altra stagione a mò di bastoncino fiorito si propone all'attenzione con i suoi bellissimi fiori viola. La sanguinella (Cor-nus sanguinea) fa i frutti neri, mentre il viburno, pinčice (vi-burnum lantana) li presenta nel corso delle fasi di maturazione bianco/giallini, rosa/rossi, neri. E’ uno dei modi per presentare gli arbusti del Monte Roba, che in ogni caso e stagione hanno qualcosa di particolarmente bello da offrire all'attento osservatore. Il ligustro, kostenika (Ligu-strum vulgare) si nasconde, ma non troppo, tr i getti novelli di altri alberelli, quando non appare del tutto solo in forma cespu-gliosay. I rami giovani tetragoni (con quattro spigoli) contraddistinguono facilmente la fusaggi-ne (Evanymus europeus) che sfoggia altrettanto caratteristici frutti, beretta di prete (Krizaci). E' presente, per ora un solo esemplare di ginepro, brinje (Ju-niperus comunis), secco anche quello! A proposito mi ritrovo una annotazione di qualche anno fa che registra la presenza di un Juniperus orizzontalis (anche quello secco e in dissoluzione). Del Crespino (Berberis), genere di 450 specie di arbusti a foglie decidue e sempreverdi, è segnalata la presenza nella zona n. 3 (ex-prati), arbusto a foglie sempreverdi e particolarmente lucenti. E' nota in zona la presenza del Barberis vulgarsi a foglie decidue. Sono inoltre prese-senti: Lonicera xilosteum; Rosa sp. d.; prugnolo (Prunus spinosa). Va individuata la presenza di Amelauchier ovalis ed il genere Rhamnus (presenti nel viciniore territorio); altre? Cerchiamo! Il biancospino, beli trn (crategus Oxyacantha) è localizzato in diversi punti della zona tre, quattro, cinque. La zona . 4 ha termine verso la cima ove appaiono i resti del "Castelliere" e delle trincee. Il panorama è stupendo, la soddisfazione completa. Con la consapevolezza che ogni microambiente ha le sue proprie e caratteristiche bellezze, mi permetto di presentare la località "Nebesa", posta alla fine della zona degli arbusti. Per l'esiguità dello spazio dovrebbe chiamarsi "piccolo paradiso". Il luogo, gli alberi e l'erba hanno dimensioni contenute; il tutto appare delicato e... sospeso nell’aria. La luce soffusa, ora filtrata dalla vegetazione aerea, ora te-nuamente viva, gradua impercettibilmente il passaggio verso gli spazi aperti del cielo. L'erba minuta e tenerissima invita alquanto alla sosta prolungata, alla contemplazione sia in solitudine che in buona compagnia. (segue) Renato Qualizza Tu nediejo šestega maja bojo eledoni. Po naših dolinah se vide po usierode partaka-ne manifešte, kier so elen-kani komunalski an pro-vinčjalni kandidati. Adan ku ist, ki neče bit politikant, pa ki pozna use politične zmote an in-tralace, zametka subit de tele lište so nieko čudno zložene. Na kajšni manjkajo tisti kandidati, ki so lieta an lieta bli protagonist u naših dolinah, pa ki za mod-ruost al pa za čudne zmote so se muorli nazaj umaknit. Takuo de na njih prestol so muorli luošt otroke, starce, štranierje an tiste ki mislejo de kamun je na hiša kier se runa dokumente. Ben nu, voščila usiem! Pa Marijanca, na zadnje eledone, ni bla ložena tu nobedno lišto, an useglih ni mogla učakat de odpre-jo šeg jo. Sla je ta parva tu kabino, pasalo je deset, dvajst minutu an že puno judi se je zbralo zad za njo, an nie tiela prit uon. Predsednik od šegja jo je poprašu zakaj je tarkaj cajta tu kabin. “Sa sem votala DC - je odguorila Marijanca - an šele tle čakam". “Kaj čakate?”, vpraša predsednik. “Eh, gospuod predsednik", je jala Marijanca, ki nje bla še ušafala muroza, “sem lepuo slišala kar snuojka muoj kužin, ki je na listi civiki, mi je jau: Bieš, bieš votat DC, boš videla kuo te natrieska-jolir V SRIEDO 25. OBRILA JE BIU SVET MARKO AN SMO ŠLI NA PRECESIJO V GORENJ TARBI Od slave ure Lieta an lieta so se po naših vaseh, v naših dolinah, 25. obrila, za Svet Marko zbieral judje okuole svojega župnika an kupe šli na precesijo po senožetih, njivah an vaseh. Vsako antarkaj so se ustavjal, kjer so bli postavljeni majhani križi an tle zmolil an zapiel. Molilo se je za prosit Boga an svečenike, naj ohranejo dielo kime-ta po njivah, kar pru tuole dielo an pardielo, ki je od tuolega parhajalo, je dajalo možnost našim ljudem živiet. Tekrat so vsi hodil: otroc, matera, očeta, noni, none... Lieta so šle napri an reči so se spremenile. Po naših dolinah je ostalo malo vič gaspuodu, pa tudi malo vič judi, takuo de po nekaterih krajih telih precesij nie vič. Lansko lieto se je zgodilo tudi kieki zaries žalostnega, ki žaluje vse nas. Gaspuod Zuanella an monsinjor Guion, ku vsake lieto so nardil njih lepo precesijo. Zad za njim vsi njih farani. Kaj-šan jih je za tuole denunčju. Zaki? Zak so nardil precesijo brez obednega permesa! An tuole, še ankrat povemo, so dielal lieta an lieta po naših dolinah an nimar brez obednega perme- sa! Pa pustimo par kraj tele stvari, saj smo od njih pisal vičkrat an žalost za kar se je zgodilo ostane. Smo pravli, de reči so se spremenile an de oramai riedko kje runajo še tele precesije, ki se kličejo "rogacjoni ". Se nam je parielo lepuo iti na kako od telih tle, takuo v sriedo 25. obrila smo šli na tisto, ki so jo nardil farani Gorenjega Tar-bja. Ker vse tiste dni priet je biu velik daž an ta po senožetih je bluo vse mokro, so jo nardil vso po pot. Od Gorenjega Tarbja so šli du Gniduco. Pred kapelico na sred vasi so nardil sveto mašo an potlè, go pred Kalutuo-vo hišo rinfrešk za vse. Taz Gni-duce so šli ču Polico. Tudi tle so vasnjani ponudli vsiem kieki za pojest an popit. Iz Police pa v Gorenj Tarbi, kjer se je precesi-ja zaključila v cierkvi. Na koncu vsega dobra pastašjuta za vse. Je lepuo videt an viedet de tle par nas so še žive take reči, saj tudi tuole je part našega življenja, je part naše tradicje an bi bluo zaries žalostno, de an tuole, ku puno drugih naših stvari, bi šlo zgubjeno. Za tuole se obračamo predvsem našim te mladim. Par sveti maš v Gnlduci Buog Med molitvami v Polid Pred Kalutuovo hišo v Gnlduci nas var Za iti nimar napri Zbral so se karvodajalci Garmika an Dreke Dajat kri je liepa stvar, zak kajšan krat pru s tisto karvijo se rieši 'no življenje. Po naših dolinah je vič judi, ki jo daje. Lepo število jih je an v Garmeku an Dreki. An pru sekcija Afds (Associazione friulana donatori sangue) Garmak - Dreka se je v nediejo 29. obrila zbrala v telovadnici, kjer so nje člani napravli kosilo. Zbralo se jih je nih petdeset. Kajšan je cvaru an peku dobre ribe, pridne žene so pa parvo napravle mize an vse druge stvari, potlè, kar fešta je paršla h koncu, so pa vse očedle. Kosilo je bluo tudi parlož-nost za se kupe pomenat go na ki narest za napri. Dok se judje zbierajo za take dobre namiene, na mor-mo ku bit vsi veseli. An po ve kuražno Je vič judi v garmiškem ka-munu, mladi an manj mladi, ki z veliko dobro voljo an brez imiet nič za Ion dielajo za razveselit an oživjet vasi telega kamuna. So tisti od pro-loko Garmak, od garmiške polisportive an od kulturnega društva Rečan. Kikrat smo jih vidli napravjat kioske an potlè ta za nje dielat, spejuvat luči, peč mesuo an pu-lento na žaru na Kuatarinco na svetim Martine, na Svet Matija v Hostnem, na Svet Jakob go par Hloc, čet telovadnico al pa okuole igrišča dol za cierkvijo, kar miesca junija an luja je turnir v malem nogometu. Vsi tel judje, al pa malomanj vsi, so se ušafal na vičeriji v Dolenjim Tarbju v saboto 28. obrila. Liepa skupina - bluo jih je parbližno 50 - je kupe povičerjala, zapiela an zaplesala, godu jim je že od vsieh lepuo poznan trio Humar. Fešta je šla napri do poznih urah. An seda... nazaj vsi na dielo, saj polietje (an če na pari ries) je že malomanj tle an pru v teli sezoni so te narguorše manifestacije za organizat. DVIE LEPE FOTOGRAFIJE NAŠIH NOVIČU DOMA AN PO SVIETU An oni so jal njih “ja” V zadnji številki Novega Matajurja smo napisal o dveh paru noviču. Nomalo dni potlè so nam paršle an njih fotografije, ki tele krat publikamo. Na parvi sta Edi Cudicio an Julia (Giovanna) Plozzer. Poročila sta se v cierkvici svetega Jakoba v Bijačah v saboto 21. obrila. Edi an Julia sta zlo poznana mies naših judi saj on je miedih v Špietre, ona pa v Podboniescu. Nomalo liet od tega je Edi biu za miediha tudi v sovodenjskim kamunu. Vičkrat piše za naš Novi Matajur. Njemu an Julii želmo veselo an srečno skupno življenje. H čestitkam se pardruži tudi naš časopis. Na drugi fotografiji videmo noviče v Švici. On je Giovanni Caffi iz Muos-ta, ona pa Helen Knecht iz Wet-tingena (Švica). Poročila sta se v tisti daržavi miesca februarja. Okuole njih se je bluo zbralo puno žlahte an parjatelju tle z Italije, pru takuo puno naših emigrantu, ki gor dielajo an žive, Tudi Giovanniju an Heleni želmo puno liepih reči v njih skupnem življenju. Stran 6 3. maja 1990 ri w 1 ri ri M inimataj ur 24 - SCHEDA STORICA La fine di Venezia In questa pagina possiamo leggere la cronaca dell'ultima rivolta contadina di Tolmino. Essa finì come tutte le altre: con una dura sconfitta di chi chiedeva giustizia. Ogni tentativo, infatti, di eliminare le ingiustizie e le sopraffazioni della classe dominante (costituita dalla piramide che andava dai piccoli esosi signorotti locali ai potenti sovrani assoluti) sui contadini e sulle plebi urbane. Non sarebbero stati dunque i contadini e le plebi a demolire la secolare piramide feudale, ma una nuova classe emergente: la classe borghese, rappresentata dagli uomini d'affari, dai ceti imprenditoriali, dai gruppi della finanza e del commercio, dai manifatturieri. E' quanto accade alla fine del XVIII secolo, quando il conflitto fra la borghesia produttiva e la nobiltà parassita si trasformò in rivoluzione. Le premesse? Quelle remote vanno cercate fino nei tempi dello sviluppo dell'economia dei borghi e delle formazioni della classe borghese. Le cause strutturali, quelle più importanti, negli impedimenti che il feudalesimo opponeva allo sviluppo economico e culturale. S I D E R E V S NVNCIVS MAGNA, LONCEOVI ADMIAAAlUA SpléUcuU p>r*4tf » . IWOpWKM prCcmr* r*»à ; PHtlOSOTMlS, JSTtOMOMit. fi l GALILEO GALILEO tATR I TIOFLORENTINO PuMifti GjrmWy Pubi»« MuHcauuto * PER SPICILLI - ìf, TTfnH Wv* «A* t* $Jt urfìbemrtnb«tWomi>w. M PC itfttmt» fomf.. à trmJipi, Il libro di Galileo Galilei “Si-dereus Nuncius" (1610) in cui lo scienziato espose le proprie osservazioni sul sistema solare per mezzo del cannocchiale La concatenazione del processo rivoluzionario può essere elencata in questo modo: il nuovo metodo scientifico e le scoperte scientifiche teoriche, pratiche e matematiche, le invenzioni per la produzione di nuove fonti di energia (la macchina a vapore e le sue applicazioni), la rivoluzione nella produzione industriale e nei trasporti. Il tutto accompagnato da nuove impostazioni e teorie filosofiche - che si opponevano all'oscurantismo della tradizione dogmatica medioevale - filosofia che venne chiamata illuminismo. Essa doveva infatti portare luce in tutte le manifestazioni del sapere e del pensiero umano. La filosofia illuministica partiva da alcune premesse che erano costate la vita ai pensatori del passato: l'uguaglianza fra gli uomini, la negazione del potere come diritto divino, la libertà di pensiero, di iniziativa e di attività economica. Fu un periodo storico affascinante che entusiasmò scrittori, studiosi di scienze umane e politiche, filosofi, uomini di stato ed imperatori. Si diffusero libri, riviste, giornali, accademie. Furono i germi di grandiosi som-movimenti sociali che trasformarono il mondo. Alla base di essi stava l'ormai mortale conflitto di classe fra borghesia e nobiltà. Caddero stati, regni, imperi; caddero teste coronate e non. Cadde, nel 1797, la Serenissima Repubblica di Venezia. Viveva ormai solo delle glorie del passato, nei salotti e nelle feste delle corti incipriate e imparruccate. M.P. Venezia e l’Austria dividono Tolmino Il territorio di Tolmino fu abitato fin dalla preistoria. Stazioni preistoriche sono venute alla luce a Most na Soči, Idrija e Kobarid; Stazioni minori anche a Tolmino, Bovec, ecc. Del periodo romano si ricorda ancora Most na Soči, Koritnica e Staro Selo. Gli Sloveni (allora Slavi) cominciarono a colonizzare la zona nel VII secolo. Attorno al 1000 la Gastaldia di Tolmino divenne proprietà del Patriarcato di Aquileia: il patriarca vi pose un proprio gastaldo. Nel 1379, in un momento di gravi difficoltà finanziarie, il patriarca concesse l'amministrazione della Gastaldia di Tolmino alla città di Cividale che ne mantenne il possesso anche dopo la caduta del Patriarcato (1420). Nel 1500 la gastaldia pervenne sotto il dominio asburgico in seguito alla guerra frea Venezia e l'Austria, fatto che venne definitivo con la dieta di Worsus. Con il passaggio della contea di Gorizia all’Austria, i legami di Tolmino con questa città si accentuarono, ma la zona si vide ridotte le autonomie e i privilegi goduti sotto Venezia. Ciò fu causa di diverse proteste e sollevazioni dei contadini, tanto che quelli di Tolmino e dintorni vennero chiamati Puntarji (da punt = rivolta). L'autorità religiosa rimase sempre il Capitolo di Cividale, che mantenne alcune prerogative fino al 1848. (da B. Marušič) Il castello Kozlov Rob sopra Tolmino nel XVII secolo. Oggi il castello é in rovina La grande rivolta contadina di Tolmino Le cause furono la progressiva spogliazione dei Tolminci delle autonomie e gli eccessi nelle tassazioni Il Cancelliere Adì 10 Aprile 1710 In Villa di Tarcetta, alla Lastra luoco solito della Vicinanza grande ove congregati li Decani dell'Onoranda Banca d'Antro, alla presenza delli quali al N° di 45, fu da tutti creato in cancelliere dela loro Giurisdizione in mancanza del q.mž Mag.co D.D. Carlo Cal-catera loro cane, il Sg Luca Cucovaz così. (Slavia Italiana) Pcdx&e /7/4- / v -»1 • * sjttCY'VlVC V v. X)wìby*àwiyi: : • x ré - J? ' tfivt &ì/bacctmd&> ìlaf a. U' Il timbro della Cancelleria di S. Pietro de Schiavonia su un documento del 1794. Il timbro appare in epoca successiva, austriaca, poiché vi si vede l'aquila a due teste e il valore di F. 1 (un fiorino) Con la presente abbiamo concluso il terzo ciclo di schede storiche che sotto il titolo "La Schiavonia Veneta". Inizieremo prossimamente la pubblicazione del quarto ciclo dedicato agli avvenimenti più recenti. L'Impero asburgico dal 1702 al 1713 fu impegnato con altre potenze in una costosa guerra per la successione di Spagna. Gli effetti si fecero sentire anche nel territorio di Gorizia e di Tolmino, dove venne imposto il pagamento di 5000 fiorini come nuova tassa statale sulla carne e 7000 fiorini sul vino. Della riscossione era incaricato Jakob Bandel, del quale si diceva che approfittasse di queste tasse personalmente. Le cause di quanto accadde nella primavera del 1713 erano la progressiva spoliazione dei Tolminci delle autonomie e dei diritti goduti sotto Venezia e gli eccessi nelle tassazioni e nelle prestazioni personali. La goccia che fece traboccare il vaso fu l'arresto e l'imprigionamento a Gorizia di alcuni contadini di Tolmino, debitori e morosi nel pagamento delle tasse, da parte di Bandel, il quale sequestrò loro anche i cavalli e il carico. I contadini allora si sollevarono e in 500, armati di pertiche appuntite e falci, marciarono su Gorizia per ottenere la liberazione dei prigionieri. In parecchie località dell'Isontino e della Bača vennero rifondate le Kmečke zveze, talché il conte Coronini, governatore di Tolmino, d'accordo con il conte Strassoldo di Gorizia, si fece incontro, a Salcano, ai contadini. Tentarono di persuaderli, ma i rivoltosi furono irremovibili. Allora i moschettieri agli ordini dei no-biluomini ebbero l'ordine di disperdere la folla, spararono e ferirono alcuni contadini. Ne catturarono 25 e li condussero prigionieri nel castello di Gorizia. Era il 27 marzo. A questo punto la rivolta si estese in tutta la regione e l’indomani si radunò alle porte di Gorizia una moltitudine di 5-6000 contadini armati. Contro di loro vennero fatti marciare i soldati della milizia regionale, i quali però fecero causa comune con i "puntarij" e tutti insieme si radunarono sulla piazza principale di Gorizia, chiamata in sloveno "travnik ". Si venne alle trattative che ebbero effetto solo quando i "puntarij" presero a saccheggiare la casa di Bandel e l’arsenale. I prigionieri furono liberati, venne data l'assicurazione che i debiti sulle tasse sarebbero stati annullati. I contadini manifestarono la gioia con grida e canti sul "travnik" e presero la via del ritorno. Ci fu una fase di tregua, ma nel frattempo la rivolta era dilagata nel basso Isontino, nel Carso, ad Idria e nella Carniola. Il successo incoraggiò i "puntarij" ad avanzare nuove rivendicazioni sociali e politiche definite dalla parola d'ordine "stara pravda" ed il ripristino dei privilegi goduti dagli antenati sotto Venezia. Ed il movimento si allargò a macchia d'olio. Allora intervenne il governo di Vienna inviando prima un contingente di 700 soldati a cavallo e fanti croati, quindi la cavalleria tedesca, ai quali si unì la milizia del conte di Cormons. La rivolta fu domata ed i contadini dispersi. Era la fine del giugno del 1713. Undici furono le condanne a morte, 150 le pene detentive con il sequestro di parte dei beni e l'obbligo di una grossa pena in denaro per le comunità ribelli. Le prime condanne a morte vennero pronunciate il 17 aprile 1714. I condannati furono decapitati ed i loro corpi squartati e fatti a pezzi e quindi appesi in varie parti della città di Gorizia. Fu questa l'ultima grande rivolta contadina slovena prima delle riforme dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria. Questo dipinto dl T. Kral/ raffigura l'incontro del conte Coronini con i "puntarl)" di Tolmino a Solcano il 27 marzo 1713 TUTTOSPORT VSE O ŠPORTU T. Sdraulig -Pol. S. Leonardo I risultati 1. CATEGORIA Flumignano - Valnatisone 3-1 2. CATEGORIA Arteniese - Audace 2-0 UNDER 18 S. Gottardo - Valnatisone 3-5 GIOVANISSIMI Valnatisone - Chiavris 3-0 ESORDIENTI Valnatisone - Cividalese 1-2 Gaglianese - Valnatisone 1-0 PULCINI Valnatisone - Nimis rinv Valnatisone - Buonacquisto 4-3 Fulgor - Valnatisone 0-5 PALLAVOLO FEMMINILE Socopel - Pol. S. Leonardo 3-0 PALLAVOLO MASCHILE Pol. S. Leonardo - Como 0-3 Prossimo turno 1. CATEGORIA Valnatisone - Cividalese 2. CATEGORIA Audace - Buonacquisto 3. CATEGORIA Alta Val Torre - L'Arcobaleno GIOVANISSIMI Valnatisone - Reanese (5/5) PULCINI Valnatisone - Buttrio (6/5) PALLAVOLO FEMMINILE Pol. S. Leonardo - Paluzza PALLAVOLO MASCHILE Arteniese - S. Leonardo Le classifiche 1. CATEGORIA S. Daniele 44; Sanvitese 42; Pro Fagagna 39; Fluraignano 35; Forti-tudo 34; Ponziana 32; Valnatisone 29; Tavagnacco, Gemonese, S. Sergio 28; Cividalese, Pro Osoppo 24; Azzanese 23; Vivai Rauscedo 21; Tricesimo 17; Codroipo 16. 2. CATEGORIA Arteniese 42; Tolmezzo 41; Bres-sa, Tarcentina 39; Buonacquisto, S. Gottardo 37; Riviera 31,- Donatello 30; Torreanese 28; Forti & Liberi, Audace 27; Reanese 26; Maianese, Rangers 20; Com. Faedis 14; Ga-glianese 6. UNDER 18 (finale) Cividalese 45; Buonacquisto 44; Valnatisone 40; Tarcentina 36; Be-arzi 33; Tavagnacco 30; S. Gottardo, Savorgnanese 29; Forti & Liberi 24; Riviera, Azzurra 23; Reanese 21; Natisone 19; Gaglianese, Stella Azzurra 11. GIOVANISSIMI Udinese, Chiavris 2; Manzanese, Valnatisone, Reanese 0. ESORDIENTI Percoto/A 23; Buonacquisto 18; Azzurra 17; Valnatisone 15; Cividalese 13; Gaglianese 12; Manzanese 10; Chiavris/B 8; Com. Faedis 2. Chiavris/B 3 partite in meno, Percoto/A e Manzanese 2 partite in meno, Gaglianese e Com. Faedis 1 partita in meno. PULCINI Nimis 22; Buttrio 18; Com. Faedis 16; Buonacquisto 12; Stella Azzurra 9; Valnatisone 8; Torreanese 3; Fulgor 0. Torreanese 2 partite in meno, Valnatisone, Buttrio, Nimis, Buonacquisto, Fulgor e Stella Azzurra 1 partita in meno. PALLAVOLO FEMMINILE Socopel 26; Pol. S. Leonardo 20; Cassacco 16; Atl. Codroipese, Us Friuli 14; Paluzza 12; Zenit Udine 10; Vb Carnia, Percoto 8; Reman-zacco 2. PALLAVOLO MASCHILE Corno 34; Lav. Fiera 32; Team 87, Ospedaletto 26; Arteniese 24; Vb Carnia, S. Giorgio 14; Pol. S. Leonardo, Tele Uno 12; Atl. Codroipese 10; Tarcento 6; Faedis 2. GIOVANISSIMI, UNDER 18 E PULCINI SUGLI SCUDI - SCONFITTE AUDACE E VALNATISONE IN TRASFERTA s. Tempo di derby a Bruno Jussa - Audace Ultima trasferta "amara" per la Valnatisone, sconfitta a Flumi-gnano con un pesante 3-1, risultato questo che ha premiato i padroni di casa, che in fase conclusiva hanno sbagliato meno. E' stata la classica partita fra due formazioni che non avevano niente da chiedere alla classifica, quindi ci sono stati i gol ed anche sprazzi di bel gioco, con il Flumignano che si é portato in vantaggio al 14' ed ha raddoppiato alla mezz'ora, per concludere la serie all'82'; due minuti più tardi Sedi accorciava le distanze. Domenica alle ore 16 a S. Pietro ci sarà l’atteso derby con la Cividalese, assetata del punto-salvezza che le manca per avere la certezza matematica di restare in prima categoria. L'Audace si fa travolgere nei primi minuti della gara dalla capolista Arteniese con un 1-2 che mette ko la formazione allenata da Valter Barbiani. Domenica Gli Esordienti della Valnatisone prossima incontro casalingo con il Buonacquisto. Gli Under 18 chiudono degnamente il loro campionato, che é stato vinto dalla Cividalese, con un chiaro successo in trasferta ad Udine contro il S. Gottardo. Dopo essere stati in vantaggio per 5-1, i nostri ragazzi si fanno infilare due volte nel finale. Gli autori delle 5 reti sono stati Michele Osgnach, Cristian Birtig, Giuseppe Fadon e Cristian Mulloni, che ha siglato una doppietta. Si può dire che questa formazione ha disputato un campionato molto positivo, con un ottimo girone di ritorno che ha registrato una sola sconfitta per 1-0 contro la bestia nera Tarcentina. Per gli Under un premio é sicuro: quello della miglior difesa del Trofeo Novi Matajur. I Giovanissimi, dopo l'immeritata sconfitta subita contro l'Udinese, ottengono un meritato successo per 3-0 contro la capolista Chiavris. Una gara, questa, molto bella sia per il gioco espresso, come per le individualità messe in mostra dalle due squadre; una particolare menzione per Scidà, Domini e Lorenzini, giocatori prelevati in prestito dal Buonacquisto che con il loro apporto hanno dato sicurezza agli altri componenti della formazione. La prossima gara vedrà la Valnatisone impegnata, il 5 maggio, a S. Pietro, contro la Reanese; quindi martedì 8 maggio il recupero contro la Manzanese in trasferta. Gli Esordienti hanno concluso il loro campionato con due sconfitte di misura, con la Cividalese e la Gaglianese. Ora ci sarà per i nostri ragazzi il torneo notturno di Cividale, che li vedrà protagonisti nellaffrontare il 14 maggio alle ore 20 il Pro Osoppo ed il 17 maggio alle ore 21 il Forti & Liberi. Passiamo ora ai Pulcini, che nell'ultima settimana avevano in Davide Del Gallo - Pulcini programma tre incontri, rispettivamente con il Nimis, il Buonacquisto ed il Fulgor. La prima gara é stata rinviata causa le avverse condizioni meteorologiche. Si é giocata invece la seconda partita con il Buonacquisto, che e stato costretto alla sconfitta proprio all'ultimo istante per 4-3 con tre reti di Davide Del Gallo ed una di Michele Bastiancig. L'ultima gara in programma, disputata sul campo di Godia, ha visto il netto successo per 5-0 dei nostri ragazzi. Il risultato é stato sbloccato dopo 5 minuti da Davide Del Gallo, che si é ripetuto in seguito altre due volte, mentre il quarto gol é stato segnato da Marco Domeniš ed il quinto da Emanuele Bertolutti. Domenica prossima ci sarà l'incontro casalingo con il Buttrio, e quindi il recupero con la capolista Nimis in data da fissare. Riusciranno i nostri Pulcini in queste due gare a fare i galletti, conquistando ancora qualche punto? Rombano i motori II Giro del Friuli in riva alVAlberonesul tetto delle valli Un concorrente durante la gara delle 125 C'era grande attesa per gli sportivi ed appassionati di motocross per la seconda prova valida per il campionato regionale di motocross del Friuli-Venezia Giulia, che si é disputata domenica 22 aprile sulla pista di Clenia di S. Pietro al Natisone. Al via un centinaio di piloti nelle tre classi: 125 cc,, 250 cc. e 4 tempi. Dopo le eliminatorie, si é passati alle finali, che nelle 125 hanno visto la vittoria a Minisini, portacolori del Motoclub E1 Cai, organizzatore della manifestazione. Nella 250 cc., invece, la vittoria é andata al pilota veneto Ven-zon, che però non essendo friulano é stato escluso dalla graduatoria punti; Tonello, anch'egli portacolori del Motoclub E1 Cai, si é aggiudicato i punti per la classifica regionale. Soddisfacente l'afflusso degli appassionati che hanno assistito numerosi alle evoluzioni e ai duelli testa a testa dei concorrenti. Da rilevare che la finale delle 125 é stata fermata per ben due volte a causa di spettacolari cadute. La particolarità della pista, che causa le abbondanti piogge, si é rivelata ancor più dura e selettiva nel suo percorso, ha costretto alcuni dei migliori piloti a gareggiare in due finalme di consolazione, che sono state davvero spettacolari. Il prossimo appuntamento per la terza prova del campionato regionale e a Cordenons, nelle vicinanze di Pordenone. E' stato recentemente presentato il 29. Giro ciclistico del Friuli-Venezia Giulia per dilettanti, in programma dal 16 al 20 maggio, al quale hanno dato la loro adesione ben 120 corridori. Il giro si suddivide in 5 tappe; la prima, nel complesso pianeggiante, da Udine a Codroipo, la seconda da Codroipo a Meduno con il finale in salita. Terza tappa é quella che ci tocca da vicino, con partenza da Meduno e arrivo al rifugio Pelizzo (Gpm. 1. cat.), sul monte Matajur. La quarta tappa prevede la partenza da Cividale con parecchie asperità quali la Forcella Monte Rest (Gpm. 1. cat.) e l'arrivo a La-teis (Sauris), a quota 1225 metri. Quindi l'ultima tappa da Ampezzo a S. Vito al Tagliamento, con due colli di 2. categoria, prima dell'arrivo pianeggiante. Come si può vedere ce n'é per tutti i gusti, ma pensiamo che oltre al tappone di montagna, che si concluderà a Sauris, sarà molto interessante quello con arrivo al rifugio Pelizzo, che vedrà impegnati, fra gli altri, gli atleti della Polisportiva Valnatisone, che conoscono bene l'asperità finale del Matajur. Passando al settore femminile,Maria Paola Turcutto é stata chiamata a far parte della nazionale italiana, assieme alla Canins, alla Chiappa e alla Bonanomi, per lamanifestazione del Tour de Aude, che si correrà dal 4 maggio al 13 maggio sulle strade del nord-est della Francia. L'altimetria della terza tappa, che si correrà il 18 maggio novi matajur ŠPETER Tarpeč Se je rodila Debora Tarpeč je 'na minena vas, lohni te narbuj minena špietarskega ka-muna. Na peščica hiš an nih pet družin. V teli vasi imajo od pandiejka 23. obrila 'no čičico. Debora, takuo so ji dal ime, se je rodila v čedajskem špitale an je parvi otrok mladega para. Nje mama je Elsa Carlig iz Korede, nje tata pa Franco Vogrig iz Tar-peča. Mali čičic, ki je parnesla puno veseja družini an žlahti, želmo veselo an srečno življenje. Petjag Zbuogam, Dennis Dennis je imeu samuo 13 liet, okuole sebe pa puno parjatelju, saj je biu pru an simpatik poberin. Bardak v šuoli, bardak z judmi, Dennis je biu pravo veseje za mamo, Elsa Clinaz - Petelinova iz Ješičjega an za tat, Sergio lussa iz Petjaga. Tisto saboto pred Velikonočjo je šu s parjatelji v Špietar z bičik-leto, ko se je vraču damu je šu ta pod 'no makino. Naglo so ga pejal v videmski špitau, kjer so miedhi nardil vse kar je bluo v njih močeh za de bi ga ozdravili. Nič pa nu mie pomagalo: Dennis je umani v saboto 28. obrila. Za njim na jočejo samuo mama Elsa, tata Sergio, noni an žlahta, pa tudi vsi njega parjatelji an parjatelji njega družine. Njega pogreb je biu v Špietre v torak 1. maja popudan. Puno judi se je zbralo okuole žalostne družine. Mami, tatu an vsi žlahti naj gredo naše prisarčne kondoljance. PODBONESEC Gorenj Marsin Novici v vasi V saboto 21. aprila na podbuni-eškim kamunu sta se poročila Anna Biasizzo iz Grupignana blizu Čedada an Giuseppe Medveš -Tonicu iz Gorenjega Marsina. Okuole noviču so se zbrali žlahta an parjatelji. Liepa fešta je šla napri do pozne ure ta na duomu od noviča. "Takuo je bluo lepuo, de je bluo pru škoda iti damu” nam je j ala adna njih parjateljica. Novičam, ki bota živiela v Gru-pignane, želmo puno liepih reči v življenju, ki ga imata pred sabo. SREDNJE Varh Umaru je Guerin Je biu puno cajta bolan, vse pa je prenašu z veliko potarpežljivos-tjo. Takuo Guerrino Crisetig - Guerin go mez Urataceh (Varh) je v torak 24. obrila na tiho umaru v čedajskem špitale. Imeu je 73 liet. V veliki žalost je pustu ženo Gino, sina Franca an Gusta (ki je tudi šindak sredenjskega kamu-na), hčere Onelio an Anito, nevi-este, zete, navuode, pranavuode, brate, sestre, kunjade an vso drugo žlahto. Guerin na bo manjku samuo družini, pa tudi vsem parjateljam, saj je biu zaries bardak mož, ki se je pru zvestuo poškercu an po-smejau. Na pogrebu, ki je biu go par Svetim Pavle (Černečje) v četar- tak 26. obrila popudan, puno, zaries puno judi se je stisinlo okuole žalostne družine. DREKA Brieg Zapustu nas je Mario Namor Žalostna novica se je hitro kot blisk raznesla po vseh naših dolinah, posebno pa po Rečanski dolini, kjer je biu dragi rajnik najbulj poznan. Mario Namor - Šivčicjov po domače se je rodiu na Briegu 68 liet od tega, umaru pa je po dugim an hudim tarpljenju v videmskem špitalu, v sriedo 25. aprila. Rajnik Mario je biu dobar, pošten, inteligenten an sposoban mož, ki je naredu puno dobrega za dreški komun. Biu je trinajst liet šindak, in biu je take sort šindak, ki je znu bit vljuden, gentil an edukan, biu je pa tudi tak, da je lahko udaru, potuku na mizo prefekta, če je bluo potriebno, če ni šlo drugače. Pod njega upravo je bluo na-pravjenih veliko javnih diel v Dreškim komunu. Obnoviu an modemiziru je komunski sedež, potem ko je zgoreu. Postroju an zgradiu je nove cieste v vse, tudi v narbuj majhane dreške vasi. Puno se je tuku zatuo, pa tudi dosegu, da so odparli obmejni blok druge kategorije na Solarjih, ki so ga potem drugi zaparli. Rajnik Mario Sivčičju je biu po političnem prepričanju do zadnje njega ure, pa to mu ni branilo ostati to, kar se je rodiu. Njega politično prepričanje ga ni nič motilo biti zaveden Slovenec, kot moti druge. Ljubu je materni jezik in slovensko kulturo. On je biu tist, ki je dau vsem zavednim Slovencem, v parvi varsti svojim otrokam, praktični vzgled. Ker je imeu na Briegu staro oštarijo, je dau nad vrata tablo, z napisom: gostilna. Zatuo je bluo puno polemik in pritiskov nanj, da bi tablo sneu, pa on je ostal le pri svojem: tabla je ostala, dokjer je ostala ošterija. Rajnik Mario je biu tata odgovorne urednice našega Novega Matajurja, Jole, ki jo zapušča v veliki žalosti, kot zapušča v žalosti sinova Maurizia, Nicolina, nevi-este, navuode, ženo Basilio, žlahto an puno parjatelju. Njega pogreb je biu pri Sv. Štoblanku v petek 27. aprila po-pudne. Ries puno ljudi, od vseh kraju, mu je paršlo dajat zadnji pozdrav. Miez parjatelju Marja, žene Ba-silie an njega otruok, je bluo videt malomanj vse župane naših dolin, pru takuo druge oblasti. Zadnji pozdrav v materinem jeziku mu ga je v liepi pridgi dau gaspuod Cenčič. Žalostni družini naj gredo naše iskrene sožalje. Dorič PIŠE PETAR MATAJURAC Spomini na soseda Brontaca Vsak od nas ima kajšnega človieka, ki se mu je globoko in tesnuo utisnu v spomin, ki ga nosi v spominu do konca svojih dni. Tudi jest imam adnega takega. Biu je naš sosed, ki je umaru, ko sem biu šele otrok, pa v mojim spominu je še živ, takuo živ, kot da bi biu zaries šele živ. Pred sabo ga vidim glih tajšnega kot je biu. Zame, ki sem biu otrok, se mi je zdeu posebno visok. Biu je suh, kot nakriž tri zvezane rakle. Na njih je bluo obiešeno nekaj raztrganega gvanta. Nosu je bargeške, ki nieso ble ne duge ne kratke, ki nieso ble nikdar popieglane, tudi kadar so ble nove ne, zatuo so na kolienah napravle obliko, formo klobuka. Tudi klobuk na glavi je biu preluknjen. Na var-hu in okuole traku se mu je bluo nabralo tarkaj umazanije, kot debela skorja-kranja, ki je pezu šigurno trikat doplih, kot kadar ga je kupu, če ries ga je biu kada kupu. Če bi biu slieku bargeške in jih postavu na sred hiše, bi mu ble ostale pokoncu. Nič buojšega ni bla srajca, ki jo je nosu pod raztrganim jopičem. Pod muosom je nosu nekaj, kar je on pravu, da so moštačje, pa so ble takuo riedke in duge, da buj kot moškim, so ble podobne mačjim muštačjam, zatuo, ko je šu po sred vasi, so mačke od strahu letale po strie-hah, na levo in desno. Poriedko se je slieku in oblie-ku druge bargeške, ki nieso ble nič buojš kot parve. Težkuo je bluo zaštiet vseh sort krpe, ble-ke, ki je imeu paršite, da so mu skrival luknje na njih. Vičkrat se je pohvalu, da nosi vič cajta bargeške, potem, ko so razstargane an oblekane, kot dokjer so nove an cele. Jest sem ga videu zmeraj takuo oblečenega. Biu je pravo strašilo. Če je šu na njivo, nieso paršli tič pobierat pšenice, pa tudi drugega sienja niso jedli, če je biu on blizu. Nikdar ga niesam videu praž-njo obliečenega, ker ni hodu h maši. Ni biu buožac, biu je dost buj bogat ku mi. Biu je samuo lien an nemaren. Ime mu je bluo Balent, pa so ga vsi klical Brontac. Brontac je biu povsod, kot predarsin. Paršu ti je napot zmeraj, kadar ni biu poklican, paršu ti je pred noge, kadar ni biu potrieban. Kadar je biu po-trieban, ga ni bluo od nikoder. Kadar so mu vasnjani pravli, de ni težkuo oprat klobuka, je odgovoriu, da ni še zadost obje-jan za skuhat z njim mineštron. Brontac je posebno rad zaha-ju v našo hišo, čepru smo ga bli vsi do garla siti, ne samuo zavoja njega nemarnost, pač pa tudi zavojo njega usiljivost in nešpota. Pozimi se je usednu za ognjiščam, kjer je biu narlieuš prestor. Takuo se je greu par nas in mu ni bluo trieba kurit doma. Pa kakuo bi biu kuru, saj lien, kot je biu, ni preskarbeu darvi za zimo. Če je kajšan usa-diu hruško, jabuko al pa čiešpo, ki se je njemu zdiela preblizu poti, jo je izru, ker se je bau, da se mu bo senuo udevalo, ko ga bo nosu u skedin, čepru ga ni nikdar nosu. Stuoru ga je nosit njega ženi Marijanci. Gorje človieku pa je bluo, če je stopu na njega sviet. Tudi otroke nas je saldu s kamenjanjem zaloviu, če smo se lovili in igrali na njega svetu. Četudi je biu lien an je malo dielu, je imeu okuole meje, blizu konfinu saldu lepuo očejeno, posiečeno. Če je parkrat zamah-nu koso čez konfin, v sviet sosi-eda, mu je vič povedlo, kot vse tiste, ki je bluo njega. Če je za-gledu blizu konfina odraščen, al pa debeu drieu, je hitro premak-nu konfine, da je paršu drieu v njega sviet. Zavojo tega je bluo puno kreganja an kletvine v naši vasi. Poviedu sem že, da je malo dielu, če pa je šu dielat, mu je saldu manjkala posoda. Al pa jo je imeu pa jo je šparu, je rajši nucu tisto, ki so mu sosiedje posodil. In je imeu še tisto gardo pečjo, da ni rad vračju posojene posode. Takuo je zmieraj hodu h nam prosit posodo: matiko, skiero, lopato, vile, koš, žbrinčjo, kliešče, škarje za obrezovat vinjike an druge reči. Vičkrat smo se otroc jezli nanj, ker je prelomju besiedo, kadar je kajšan želeu nieki po-viedat. Posebno smo bli jezni, kadar je ustav ju an prelomju, kadar nam je kajšan prav co pravu. Biu je tud odzat, ku bruskve, ki so zadnje pardielo v lietu. Zmislim se na dogodek, ko smo kupili radio. Naš radio je biu parvi v vasi, zatuo so hodili vsi vasnjani poslušat tole čudo. Brontac se je postavu k radju takuo blizu, da je tiku z glavo kason in napeto poslušu, kot da bi biu vse lepuo zastopu, v resnici pa smo vsi malo zastopili, on pa še manj. Ni bluo riedko, ko je zastopu eno besiedo za drugo in takrat se je vse smejalo, on pa nas je tiho pod glasam kregu. “Tsssit!' S kazalcem na ustih nam je jau: 'Mučajte, da nas ne bojo čul oni tam notar!' je ukazu an pokazu na radio. Niekega dne je paršu pred hišo an ustavu mojega buozega tata, ki je parhaju iz vrta. “Posluši, Dreja, tiste škarje, ki srni posodu za obrezovat vinjike, na nič vajajo, boš muoru kupit druge!' Takrat je naš tata zabrusu faj-fo (pipo) zanjim. Jo je žihar an lahko, saj je bla prazna. Buogi tata ni imeu nikdar tobaka. Pa tista pipa nas je rešila vseh nadluog. Brontac je biu zamieru an nas pustiu par mieru. Vas pozdravja Vaš Petar Matajurac novi matajur Odgovorni urednik: JOLE NAMOR Fotostavek: ZTT-EST Izdaja in tiska Trst / Trieste r tEST Settimanale - Tednik Reg. 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