ANNO XIII Capodistria, 1 Novembre 1879 N. 21 LA PROVINCIA il Sì .«isouoY — .im .Qt oflfìiiqW / ,r DELL' ISTRIA Boa H ,«tt«hJatj ii j/ii oiLioonoO nT — .ICSil .II , s :« ■'■< 'i ifj r,:rijjjioo i ho 0 ii> Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre iu proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Rodazioue. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. EFFEMERIDI ISTRIANE Novembre 1. 1428. Trieste. Il consiglio, morto che fu ser Giovanni Pctazzi capo delle civiche guardie notturne e diurne, gli nomina a successore per anni tre, Giusto de Vida, col patto di farsi rappresentare da altra persona sino a Natale durante la sua prigione e di servire un anno intiero senza paga in pena d'aver sviato da Trieste e Muggia i mercanti di vino. - 22, 55.a 1. 1809. — Trieste. Nove degl'invasori d'Umago, tra cui Montecchiari ossia Giovanni Le Terrier de Manteau, capo della spedizione, vengono fucilati. - 41 num. 88. 2. 1285. — Bernardo vescovo di Tripoli, delegato dal papa, detta i preliminari di pace da conchiudersi tra il patriarca Raimondo e la Repubblica veneta per alcuni possedimenti in Istria; Venezia vi aderisce di buon grado, purché il patriarca perdoni a que' di Muggia che avevano preso le parti venete contro il proprio sovrano. - 14, XXIV, 475, - e 32, 10. 2. 1326. — Non essendosi presentati Drusaccio e com- pagni, che volevano consegnare Albona lor patria ai veneti, entro il tempo prescritto dalla citazione dei due dello scorso ottobre, il marchese governatore d'Istria, Francesco della Torre, legge loro sentenza di bando dagli Stati del patriarca. - 18, IV, 232. 3. 1538. — Cernicale. Olimpio de Gavardo da Ca- podistria vende col consenso del vescovo di Trieste a ser Giorgio Bolter (Walter?) per 80 ducati il feudo di due masi, posti presso San Servolo, coli' obbligo del vassallaggio al vescovo de tempore. - 33. 3. 1811. — Ragusa. Il conte Bertrand istituisce con suo odierno decreto l'intendenza o provincia d'Istria, che estendevasi da Ampezzo (Flitsch) sino a Pola. - 1, I, 165. 4. 1460. — Capodistria. Il consiglio presieduto dal pod. e cap., Vittore Duodo, delega Giorgio de' Brati e Giovanni de Bayse per ottenere dalla città di Trieste il libero passaggio di 500 somme di frumento pel suo territorio; li 5 e 6 il consiglio triestino vi aderisce ri- ducendo il quantitativo a sole 200 some e che non sia della Carniola, prescrivendone il tempo sino li 5 del venturo dicembre. - 25, 176a, - e 4. 4." 1463. — Venezia. Il senato riscontra il dispaccio del re di Boemia, Giorgio Podiebrad, con cui sollecitava la Repubblica a conchiudere la pace con Trieste. - 27, IV 315. 5. 1288. — Il veneto capitauo di mare, Marco Moro- siui, prende il borgo di Muggia sotto la sua protezione, quindi s'impadronisce del vicino castello a danno della chiesa aquileiese. -12, I, parte II, 224, - 14, XXIV, 469, - 18, III, 203, - e 32, 10. (*) 5 . 1509. — L' armata veneta incontratasi presso Raspo con gli austriaci, capitanati da Bernardino de Raunoch, esce vittoriosa dal combattimento. - 1, IV, 59. 6. 1374. .-T- Udine. Il Comune, saputo .eh' ebbe 1' -entrata trionfale del patriarca in Muggia (li 3 o 4 nov.) e la cacciata di Raffaello di ser Steno della Terra, dopo due soli giorni d'accampamento (li 2 e 3 nov.), prende le necessarie misure per mantenervi il buon ordine e la pace; l'apportatore di sì fausta novella viene largamente rimunerato. - 9, 148, - e 4. 7. 1271. — Il castello di San Lorenzo presso Orsera si assoggetta alla Repubblica per mezzo di ambasciatori mandati a Venezia. - 2, XXII, 770. 7. 1567. — Graz. L' arciduca Carlo avverte il vescovo di Trieste, Andrea Rapicio, a voler lasciare all' autorità secolare la punizione dei setarii della città. - 21, I, 438, - 6, - e 29. 8. 1338. — Venezia. Il senato elegge per due anni ser Andreolo Premarino a capitano del castello Belforte in luogo di Zanino Papaziza, coll'obbligo di non allontanarsene; gli accorda il solito stipendio, - 7, 17 - 7, 109.b 8. 1476. — 11 doge Vendramin ordina al pod. e cap. di Capodistria, Luigi Barozzi, a non voler imporre a que' di Pinguente pesi contro i loro privilegii. - 25, 213.a 9. 1423. — Capodistria. Il pod. e cap. Alessandro Zorzi scrive al Comune di Trieste d'aver emanato (*)I1 Rubeis nell'opera Monumenta Ecclesiae Aquileicnsis — Appendice, pag. 24, dice la presa di Muggia li 4 novembre. 166 leggo severa contro i soggetti alla sua giurisdizione, ove alcuno d' essi osasse molestare i pellegrini che prenderebbero la via di Trieste per recarsi a Roma. - 25, 55.a 9. 1822. — Trieste. Con odierna ordinanza governa- tiva viene annunciata l'apertura del Circolo d'Istria con la sede in Pisino. - 78, 91, . 10. 1377. — Venezia. Il senato accorda al podestà e capitano di Trieste, Pietro Emo, di poter spendere cento lire di piccoli per l'invio di esploratori. - 23, II, 379. / , . t > g < 11. 1291. — Treviso. Concordio tra il patriarca, il conte di Gorizia ed il comune di Trieste da una parte e Venezia dall' altra. Venezia ritorna al patriarca, Muggia ed il suo castello, con patto eh' egli non abbia a vendicarsi de' Terrazzani per aver preso le parti della Repubblica; gli ritorna Buie e Due Castelli con l'egual patto di non punirne gli abitanti che avevano parteggiato per il Doge; gli restituisce Castel Venere col patto eh' egli non vi eriga forti ; si obbliga di non prolungare sino alla terra del patriarca il ponte che congiunge Belforte alla terraferma e di pagare annualmente al patriarca 1968 ducati per la cessione ch'esso patriarcato faceva alla Repubblica di alcuni luoghi in Istria; consegua a Trieste il castello di Moccò alle condizioni che questo venga passato al vescovo e che vengano smantellati le mura ed i forti inalzati di recente in Trieste da parte del mare. Si stipula inoltre che i banditi od i sortiti spontaneamente da Capodistria ed altri luoghi d'Istria debbano rimpatriare entro un mese, conchiusa che sarà la pace, in caso diverso viene sin d'ora loro vietato di fermarsi in Trieste o in Istria, e che il patriarca non possa ricettare nè viceversa i patriarchini Venezia. - 2. XXIV, 1201, - 14, XXVI, 238, - 18, III, 221, 27, 11,316, - 32, 11, - 40, 75, - 42, 26, - e 46, I, 40 - 43. 12. 1370. — Chischia presso Lubiana. Giovanni di Tir-navia delegato dai duchi d' Austria, Alberto e Leopoldo, consegna a Pantaleone Barbo, rappresentante della Repubblica veneta, la città di Trieste e suo territorio ed ogni loro diritto sopra detta città. - 4. 12. 1814. — Trieste. Il capitolo consegna i cadaveri delle due principesse francesi, sepolte nella cattedrale, per essere trasportati in Francia. - 29. 13. 1394. — Udine. Il comune consegna al vicedomino dal patriarca un certo numero di soldati da inviarsi in Istria. - 9, 184. 13. 1563. — Venezia. Il consiglio in Pregadi vieta alle comunità dello Stato di far donativi ai propri podestà. - 13, 20. 14. 1336. — Il senato vuole che Giusto de' Giudici di Trieste, stipendiano in San Lorenzo del Paisinatico, sia equiparato nella paga agli stipendiari ultimamente accettati; aveva sino ad ora un mensile di lire undici di piccoli. - 7, 17 - 7. 34.b 14. 1421. — Capodistria. Il pod. e cap., Nicolò Coppo, vuole che si eriga in loco 1* ospedale di San Marco a ricovero dei vecchi bisognosi, in adem^ 1 ,«hfeU>o