L'ASSOCIAZIONE per un anno anticipati f. 4. III. ANNO. Sabato 20 Maggio 1848. M 28-29. Relazione del Comitato sul Resoconto del 1846. (Continuazione e fine. Vedi il N. antec.) Del Museo Zoologico, al quale parlecipa con annua dotazione il Comune, dee aversi belle speranze; esso merito 1' elogio di dotte persone espertissime delle scienze naturali, e come unico instituto di questo genere nelle parti meridionali di Europa promette di fare onore a questa citta. E incipiente, ma di buon progredimento, e sarebbe desiderio che di questa instituzione venissero assicurati 1' e-sistenza ed il progredimento futuro, in modo stabile; di che potrebbe farsene carico nella formazione del pros-simo conto preliininare. SuH' Orto Botanico non occorre far parola, perche deve essere oggetto di peculiare discussione demandata a questo Consiglio per deliberazione deli' eccelso i. r. Governo, sul quale oggetto ebbe ad occuparsi apposita commissione. Lo stato della Scuola Agraria e soddisfacente; solo non vedesi avviata quella destinazione che venne asse-gnata aH' instituzične nel momento di sua creazione. La scuola, cioe, doveva cessare dopo il giro di alcuni anni nella citta, e risolversi in iscuole agrarie nelle ville; questa misura di avviarla nella citta fu nccessaria pel difetto di persone delle ville che fossero mature a cio, e che si dovevano preparare nella scuola urbana; difatti s' ebbero allievi buoni, e sufficienti da porsi alla testa in qualche villa; sarebbe conveniente di conoscere il motivo per cui non siasi dato effetto • a provvedimento che faceva sperare buoni risultati se non in tutte, almeno in qualcuna delle ville piu popolose. La Scuola d' Arti fu un semplice esperimento, proro-gala 1' esistenza per vedere quali speranze di successo potesse dare un' opera il di cui scopo era santo ed utile. Dell' amministrazione di questa scuola viene dato separa-tamente rapporto dalla Commissione chiamata a cio. Inu-tile torna ora di esaminare quali elementi nianchino in questa citta perche abbia ad avere effetto, inutile torna ad esaminare, quali ostacoli vi si frappongano; unica e precipua considerazione si e quella che il risultato non e di vantaggio pubblico, ma soltanto opera di carita per singoli individui; che il dispendio e immensamente spro-porzionato al vantaggio, e che nemuieno negli individui inedesimi e di futuro prevalente vantaggio. In altra con- vocazione si discussero i carichi che recava la scuola, le speranze che se ne avevano; le speranze non si rea-lizzarono, i carichi rimasero, "la scuola costa annui fiorini 4400 circa, senza calcolare il locale che e gratuito perche in časa del Comune. II Comitato propone la cessazione della scuola, da mandarsi ad effetto piu tosto possibile in quei modi che dovrebbe suggerire la Direzione; la vendita dei materiali ed utensili; e siccome quei fanciulli sono per cosi dire figli della pubblica carita, sarebbe da invitare la Direzione ad interessarsi perche quelli che sono/realmente derelitti ed abbisognevoli vengano accolti presso qualche probo artista, perche possano avere futuro onesto collo-camento. I provvedimenti contro gli incendi si mantengono nella loro perfezione, la quale e in verita tale da meri-tare ogni encomio, alla Commissione, ai Capi, come pure al Corpo stesso. Ed e questo Corpo il quale cittadino ali' intutto e con ordinamenti che sono di municipio, senza servigio stabile, senza paghe che tale nome meritino, senza pensioni, con quel solo vantaggio che proviene dali' onorificenza e dalla aggregazione a Corpo regolato, presti servigio tale da non invidiare alcuna citta, ed anzi che accrescersi il loro numero siasi diminuito dal di della sua instituzione; presti un servigio ben migliore di quello che altravolta gli ordinamenti antichi. L' instituzione ha mostrato quanto piu possa 1' amor patrio che non il comando in silfatto servigio, e resta a desiderarsi che la legge contro gli incendi venga ridotta a quella semplicita che corrisponda alla semplicita deli' instituzione dei Pompieri. II Culto non ha mostrato in tutto quel servigio che e di debito del Comune, quella perfezione e solennita che corrisponda alla santita deli' oggetto, ed al sentimento religioso che e proprio della popolazione. Becente festi-vita ha mostrato che anche in Trieste si possono fare cose convenienti come altrove. Sembra, e duole il dirlo, che nelle solennita siccome la teoforica, nelle altre solennita che diremmo politiche o di culto municipale, ab-biasi a desiderare uno spirito di maggiore culto, che puo benissimo ottenersi con eguale dispendio. La cappella di s. Giusto lascia molto a desiderare, ed ha duopo di venire ravvivata. II culto non puo stare inferiore al servigio profano, e non e a dubitarsi che pie « savie persone vorranno di buon grado prestarvisi, se mai le odierne pratiche si credessero tali da non poter-sene attendere di migliori da quelli che vi sovraintendono. L' amministrazione delle sostanze delle chiese di patronato civico non possono ritcnersi straniere alle in- stituzioni municipali; i frequenti contatti, le frequenti esigenze verso il civico patrimonio di qualcuna, esige-rebbero che le amministrazioni venissero composte in modo che corrispondessero al loro officio che e nobile e di decoro. Si si ripromette che il Magistrato vorra provve-dervi d' intelligenza col novello Prelato. Servigio Sanitario. — Sul servigio sanitario che e addetto al politico, cioe del medico lisico, non si fara parola, che cio e straniero al Consiglio; quanto al per-sonale sanitario che e di servigio esclusivamente comu-nale, o che dovrebbe esserlo, quand' anche il nome loro. possa far nascere equivoci; e incarico dato a Commissione apposita, la quale relazionato che abbia sullo stato attuale, potrassi vedere su quale piede con-verrebbe che sia pošto questo ramo di servigio, in con-cordanza colle altre instituzioni municipali; una disparita non potrebbe che ingenerare anomalie. L' Ospitale degli ammalati non ha mostrato nel suo interno cosa alcuna che abbia offerto al Comitato occa-sione di rimarco dacche il servigio economico e soddis-facente, regolare e lodevole 1'amministrazione economica. Alla quale torna di encomio gli aumentati introiti delle persone per le quali puo prestarsi pagainento; indizio che il sentimento di umanita non fa sorpassare il debito di provvedere agli interessi del Comune senza mancare a queIlo. Ci si annuncia la prossima attivazione di un ma-gazziniere dalla quale si allende senz' altro migliorata P economia nell'Ospitale nel raino di utensili e biancheria. Costruzioni. — Le opere di coslruzioni da muro si videro con dispiacere limitate alla conservazione degli edifi-zi ed a spese di inferiore categoria; opere maggiori non venpero eseguite a motivo che i progetti non giunsero a maturita di esame e di approvazione. La qua!e cosa av-verte come il conto annuo sia insufficiente a siffatte opere e convenga portare a compimento il Conto preliminare quinquennale, dal quale potra attendersi e il prospetto delle opere tutte, e 1' ordine della loro esecuzione, e 1' insieme delle opere per cui sia possibile di rendere attivo e sensibile lo spirito di previdenza e prudenza che le dirige. Sarebbe stato desiderabile di conoscere P effetto degli appalti di conservazione generale stati a-dottati. Fra le opere va compresa la chiesa di s. Antonio, la quale ormai ridotta a perfezione per le opere essen-ziali da muro che vi mancavano, e necessita che venga lasciata a chi spetta. Gia nell' anno decorso nell' occa-sione deli' esame del Resoconto si e fatta mozione che la chiesa di s. Antonio nuovo venga formalmente con-segnata. Del che si chiede per quali ostacoli non abbia cio avuto luogo finora. Cosi delle opere idrauliche non piu si vide che conservazione delle esistenti, e completamento di due fontanoni, opere quest' ultime che propriamente apparten-gono ali' anno decorso. Anche la conservazione delle macchine fu oggetto di appalto, ma non cadendone P effetto sull' anno decorso non e argomento di osservazioni, ne sul metodo precedente e a parlarsi dacche questo ebbe a cessare. I fontanoni aperti nel rione di s. Giacomo e nella valle di s. Giovanni ebbero risultati; pero non puo il Comitato sorpassare che esso considera queste come opere palliative e del momento, dacche 1' esperienza di tutti i fontanoni di Trieste mostra cosa abbia a pensare, e quale risultato nel futuro abbia ad attendersene. Le macchine al fontanone nel rione s. Giacomo sono insuffi-cienti, e come sembra provvisorie soltanto. mentre assai , mesi corsero dal completamento di quel pozzo. Conviene supporre che,se di misure radicali per togliere il difetto deli' acqua non siasi fatta parola nell'anno decorso, e d'uopo presumere che il Magistrato si riservi di proporre quest' argomento o per via di acquedotti, o per via di pozzi artesiani, od in quale altro siasi modo, nell' occasione del Conto preliminare quinquennale. Corrono voci che sieno state fatte offerte belle per pozzi artesiani, le quali se si avverassero non sarebbero il migliore elogio alPab-bandono fatto per la seconda volta di due pozzi artesiani cominciati, senza che del secondo pozzo se ne abbiano sufficienti motivi per considerare gettata la spesa finora sostenuta, ne si conoscano poi i risultati della forazione finora praticata, la quale se non fosse per dare vantag-gio positivo, darebbe almeno vantaggio in cio da poter giudicare quali speranze, quali difetti offra il nostro suolo in materia di acque, darebbe almeno vantaggio col portare a convincimento che ad altro modo di provvedere stabilmente P acqua e necessita di appigliarsi. Delle strade dovrebbe dirsi cio che si e detto delle fabbriche; non che la loro manutenzione sia riuscita meno che lodevole; il sistema deli'appalto generale dara, e lusinga, migliori risultati. Senonche da alcune opere bene riuscite di allargamento e di rettifilo di qualche via, e fatto meglio sentire il bisogno di opere nuove nella cain-pagna, od ali' esecuzione di opere gia proposte ed avan-zate nella discussione, come e per esempio la strada allo Squero s. Marco, la quale e sospesa. Pero non puossi tacere che P esecuzione di vie e strade su fondi privati esige tale prudenza e cautela nel non ledere gli altrui diritti che sarebbe doppiamente spiacevole il vedere per difello di questa esposto il Comune ad atteggi che non convengono, dacche il Comune deve precedere ai cittadini col rispetto ai diritti privati. Fra le opere la regolarizzazione del largo dinanzi allo Spedale nuovo e riuscita biasimata molto perche di pensiero meschino, e di effetto di togliere piuttosto P a-spetto imponente dello Spedale; e di imbarazzare con muri nudi e non copribili, vie di citta. Sul lastrico non si ha motivo di fare rimarco, in quella parte che e eseguita da nuovo; bensi nelle parti ove si conducono i tubi del gaz, il ristauro e si insufficiente, che sarebbe necessita di provvedervi, siccome gia nell'occasione del precedente Conto reso, si e preposto. Spiace che non siansi eseguite pili opere di lastrico dacche il fondo di dotazione ha sopravanzato. I passeggi hanno dato risultati ben soddisfacenti. II bosco Ferdinando, dono di Sua Maesta e ricor-danza della sua presenza in Trieste, non venne ridotto in quest' anno a quel grado cui era da attendersi venisse portato; di che se ne chiede contezza, essendo pur ne-cessario ed ormai tempo di mandare ad effetto il propo-nimento del Comune ed il desiderio pubblico, di aprire alla popolazione sufficiente e gradito luogo di passeggio e sollievo. Gia nell' occasione del Conto reso nell' anno decorso se ne era fatta menzione al punto 13. La milizia e instituzione ordinata da Sua Maesta, fornita di regolamenli, dotata dal Comune. Altro a questa non si desidera se non che nell' adempiere la sua mis-sione, che e importante e nobilissima, sia mandata pie-namente ad efletto la volonta sovrana. Illuminazione a gaz. — E soddisfacente pel servigio; pero alcune lanterne sono strappiombale, cosa che e o sembra essere pericolosa; e poi sempre sconcia. II servigio della pubblica nettezza lascia molto a desiderare, specialmente in cio che la spazzatura segue senza sufficiente innaffiatura. Riandando 1' andamento di tutta la gestione di quesP anno teste decorso, non puossi sconoscere mante-nuto "un elFelto di conservazione piuttosto che sentirsi un effetto di sensibili migliorie non nelle opere materiali soltanto, ma altresi nelle instituzioni direlte a proinuo-vere il pubblico benessere. Imperciocche ali' Ergastolo venne sostituito altro in Gorizia, del quale avranno a pena a conoscersi i risultati; il Monte di Pieta venne approvato e preparato, ma sono questi effetti di discus-sioni e deliberazioni di anni preceduti. Le scuole di canto furono portate alla loro pianta stabile, avviata la scuola di ginnastica; preparata gran parte del Conto di previsione quinquennale, redatto il regolamento interno del Consiglio, completata 1' illuminazione a gaz della citta, riaperta una piazza, ristaurata una strada la quale com-piuta che sia promette di essere delle piu vitali di co-municazione fra la citta e contermine provincia od in prossimita alla citta. Giacche la ricorrenza del Resoconto lo porta, de-vesi prendere ad esame 1' inventario del patrimonio civico, argomento di gravissima importanza piu che a primo aspetto noi sembri; imperciocche esso somministra e puo somministrare i rnezzi di provvedere alle esigenze, ai bi-sogni del Comune; ed in esso ravvisasi forse piu che lo stato economico del Comune, per le condizioni degli enti che lo compongono. Abbraccia P inventario — i capitali attivi — le realita urbane — le realita rustiche — il mobiliare — le restanze attive — il contante di cassa. Capitali attiri, i quali parte sono in obbligazioni di stato, e propriamente il piu sono metalliques ali' uno, al 4 al 5 per cento (ali' uno non ne sono che due di cento iiorini 1' una), una della Camera Aulica del 1801 al 2'/2 per cento di fni. 7760, una degli stati del Carnio ali' 1% di fni. 1000, in tutto di fni. 70960. Altra rubrica formano i danari dati a mutuo a pri-vati, altri al 3, altri al 4, altri al 5, altri al 6 per cento, dipendenti da contratti civili stipulati fra il 1832 ed il 1844. II capitale maggiore si e quello di 70,000 fni. dato al Monte Civico Commerciale; ve ne ha altro di fni. 30,000; nltri ed i piu sono di 3000 fni. circa, poi scendono a cifre di fni. 150, di 80, di 40, di 30 fni., piccole partite quest' ultime che sono vecchi avanzi. II principio di capitalizzare non puo essere quello che puo di regola convenire ai Comuni; i capitali dei Comuni sono la prosperita del Comune medesimo, 1' agia-tezza, la eoltura, la moralita dei comunisti; P uomo pri-vato puo capitalizzare perche non ha verso i suoi simili piu che doveri morali, per solito; e la sua economia non ha altra norma fuor di quella degli scopi che si propone di raggiungere. Cosi non e dei Comuni, i quali hanno debito di provvedere alla prosperita deli' inlero Comune mediante opere ed instituzioni di uso ed ulilita comune; non gia di agire su singoli individui ed agevolare le condizioni individuali di qualche suo amministrato, del quale non e sempre sicuro che sia anche cornunista. Le eperazioni dei Comuni non debbono dirigersi in quei rami nei quali si esercita 1' attivita e 1' industria privata, ma in qtiefli nd quuli 1' attivita privata o non ha mezzi di mo-strarsi, o non gli e lecito. Ognuna serbi il suo campo, che da cio ne scaturisce certamcnte bene. Per quanta prudenza usino gli uomini nei loro affari, i impossibile 1' evitare perdite o molestie, ma le perdite e le molestie sono giuslificate se avvengono in pubblico vantaggio, non cosi se avvengono nel privato interesse. Sara utile perdita se il Comune ne andasse in qualche parte di mezzo col Monte Civico per esempio o di pieta, non cosi pero in un mutuo fatto a privati. II Comitato propone quindi: — Che sia stanziato il principio di non fare mutui attivi, ne col danaro della Cassa Civica, ne col danaro di fondi civici; — Che i mutui esistenti a mani private sieno alla sca-denza realizzati; o se scaduti che se ne procuri 1' in- casso; — Che le obbligazioni vengano realizzate tosto che il Comune abbia bisogno di danaro; — Che il danaro ricavato da questi od altrimenti esi-stente nella Cassa Civica, disponibile, e senza speciale pronta destinazione, v^nga versato nel Monte Civico Commerciale per venire disposto secondo i bisogni del Comune. E si osservera in questa rubrica che il capitale do-vuto da Antonio Daneu di fni. 3077. 30 siccome nomi-nale non figura nemmeno in parte fra le cifre reali di credito, il che vuolsi attribuito ad equivoco di scrittura-zione nell' una o nell' altra rubrica, di che prendera conoscenza quegli cui spetta. Realita urbane —Sono queste \e čase della Residenza magistratuale ed offici annessi. la Locanda grande, 1'Academia Reale ed annessa Capo Scuola Normale, la Caserma di Polizia, le due casette al Mandracchio, le 12 panehe per la vendita di carne, le due Canoniche di citta vecchia e nuova, le due čase alle Barriere, il Macello, la Časa dei poveri, 1' antico Episcopio, le botteghe sotto la Loggia, altro botteghino, le Caserme, grande e Dobler. Vi si comprende certamente per equivoco 1' edifizio gia chiesa sussidiaria sulla piazza delle legna, che ora piu non esiste, la quale realita dovrebbe diminuirsi dali' inventario. Non vi si comprende poi 1' edifizio del nuovo Ospi-tale, sulla di cui proprieta non vi puo essere ne vi e controversia. Delle quali realita non si fara osservazione sui va-lore attribuito loro, dacche questo valore e meramente ipotetico, ed in caso di vendita od altro uso viene il prezzo fissato sopra altri elementi. Ma ben si dira che questi stabili vanno classificati in tre categorie — stabili a destinazione determinata, — stabili a destinazione temporaria, — stabili senza destinazione e semplici sorgenti di reddilo. Della prima ca- tegoria sono per esempio 1' Ospitale nuovo per 1' indole deli'edifizio, 1'Academia Reale per patto; le Canoniche per posizione, la Caserma diPolizia e ilMacello per co-struzione, la Časa dei poveri per patto, la Caserma grande per patto, il Palazzo comunale per necessita. Non e pero che queste destinazioni sieno immutabili, al patto si puo sostituire altro patto, ad edifizio altro edifizio; ma fino a che diversamente non sia provveduto stabilmente non puo cangiarsi la presente destinazione. Destinazione temporaria hanno altre realita, per esempio, la časa sul Mandracchio ad uso del dazio vini, le panche per vendita di carne, le čase alle Barriere pei corpi di guardia collocativi, parte delle čase prossiine ali' antico Episcopio, lo stesso antico Episcopio ora časa dei pazzi, se non si preferisca collocarla piuttosto nella prima categoria. Le altre sono semplicemente čase affittabili, e si trattano come tali. Un Comune non 6 per sua indole chiamato a pos-sedere stabili per trarne lucro; cio e cosa dei privati, e non conviene al pubblico per la difficolta deli' amministrazione cogli organi soliti. Un Comune non ha da avere altri stabili se non se quelli che servono alla pubblica amministrazione in qualunque siasi ramo, e non conviene tenerli a pigione, perche la distribuzione e l'uso di siffatti stabili non sono i quali si trovano in privati edifizi, e 1' economia pecuniaria vi va di mezzo per quei motivi che non occorre ripetere. Pur troppo nel farsi a scor-rere la lista degli stabili civici invano si cercano molti di quelli che sono richiesti dagli stabilimenti indeclinabili quali le scuole; di quegli stessi edifizi che sono pub-blici e destinati ad uso pubblico molti non sono adatti o per posizione o per configurazione; gli stabili poi da pigione non tutti corrispOndono al reddito che se ne trae. Sarebbe quindi necessita di provvedere: — Che degli stabili da affitto in quanto esistono da se, e non hanno, ne possono avere futura destinazione pubblica, sia stanziata la massima di alienarli; — Che degli stabili inetti od insufficienti alla presente loro destinazione, sia provveduta la sostituzione di altri, fossero anche novelli; — Che sia proposto il provvedimento per quegli stabilimenti che non ne hanno di propri, e che ne abbiso-gnano stabilmente; — Che sia provveduto perche il Comune abbia proprio palazzo, il Magistrato ed il Consiglio propria residenza corrispondente alla dignita della citta di Trieste. — Che di questi oggetti rimanga incaricata la Commissione pel Conto quinquennale qualora non lo avesse fatto, proponendo altresi il modo di coprire le spese necessa-rie, prendendo ad esame lo stato deli' inventario. Dei Corpi di guardia, dei pozzi e dei fontanoni non occorre tener parola piu che per dire essere oggetti indispensabili. Fondi. — Fra i fondi non vedesi registrato P orto bota-nico di quasi 2000 klafter di superficie, la proprieta del quale e del Comune di Trieste, e non venne disposta. Bensi 1' uso e lasciato a favore del gremio farmaceutico di Trieste. Comunque possa sembrare indifferente il registramento di un fondo il quale nulla frutta materialmente al Co- mune; non pertanlo il frutto fu conceduto per beneficio del pubblico per le cose di farmacia, e potendo pur av-venire che o questo scopo non si raggiunga o che si verifichi il caso per cui P utilista cessi dal presente suo i diritto, oppure al presente contratto altro se ne sosti-tuisca, non conviene lasciar fuori di ogni evidenza una realita la quale fra breve avra tale valore da poter otti-! mamente sussidiare le finanze del Comune. Per cio I' orto botanico, con valore approssimativo dovra portarsi nell' inventario del Comune, dando a lui quel valore che puo avere come fondo aperto utilizza-bile per fabbriche. Degli altri fondi aperti disponibili si propone di stanziare la massiina che sieno alienati ali' incanto, in quanto non occorrano prossimamente per oggetti deter-minati. La commissione pel conto quinquennale proporra P occorrente in esecuzione di questa massima. Realild nel territorio. ■— Di queste vi sono pure due categorie, Canoniche e Scuole che devono conservarsi; altre che non abbiano destinazione o magazzino, e do-vrebbesi procedere alla loro alienazione. Pozzi e Cisterne. — Vale cio che si disse degli urbani. Fondi nel Territorio. —Fra questi fondi non figurano ne il Cimitero generale in s. Anna, ne quegli altri che di ragione del Comune esistono nelle ville, o nel territorio, i quali se oggidi non danno tutti reddito, o se 1' uso non e del Comune di Trieste, puo avvenire che 1' uso si consolidi colla proprieta, o per mancamento ai patti, o per derelizione, o per cessazione di cimitero; la i sostanza e sempre di ragione del Comune, e se oggidi non ha valore fruttifero, ne ha alineno quello che si at-tribuisce ai pozzi ed ai fontanoni. Fra i fondi primo comparisce il Ferdinando colle realita sovrapposte; e di questo nulla vuolsi dire, perche altro importante argomento richiama 1' attenzione, ed e quello dei comunali nelle ville, i quali nella carta deli' inventario compariscono proprieta del Comune di Trieste; nella realita, il Comune di Trieste non ha ne fruizione, ne compartecipazione. Inutile e il ricordare 1' origine di questi comunali, inutile e il ricordare che il territorio era diviso in ville e contrade, che le contrade erano appendici della citta, e niuna traccia in quesle di beni propriamante comunali, dacche tutte le terre o erano dei privati od erano del pubblico; che nelle ville vi erano propriamente beni gia deserti od abbandonati di proprieta del Comune che li diede in godimento ai novelli abitanti delle ville con vin-colo talvolta d' enfiteusi, talvolta verso semplice canone, talvolta gratuitamente; inutile ricordare che anche nelle contrade come nelle ville vi possono essere beni con-sorziali, beni degli abitanti originart; inutile ricordare che la fruizione simultanea di molti di un fondo nudo, o paludoso o boschivo non e ancora il criterio per rico-noscerlo comunale; inutile ricordare che la definizione data dal Codice Austriaco dei beni comunali, non e ap-plicabile in quei luoghi ove non vige propria costituzione provinciale; inutile 1' esaminare se 1' enfiteusi vi sia base indispensabile, e se tutto o parte di un Comune possa fruire di un bene comunale. Tutto quaggiu e soggetto a cangiamento, il mondo materiale come il morale, le leggi come i pensamenti, e sarebbe stoltezza il voler far re-trocedere la massa, come il voler ristabilire principi di diritto che non piu si professano. II diritto acquisito non si cangia, dicono le leggi; ma le leggi non possono far ricomparire le carte perite, ne rintracciare le smarrite, ne reintegrare nella mente una condizione di cose tanto diverse dalle presenti, che la diversita non si suppone. Si agitarono liti per questi comunali, il Comune di Trieste si mosse contro le sue frazioni; alcune contra-starono, altre tacitamente riconobbero; si chiese forse piu di quello che il sincero diritto concedeva, si impugno piu di quello che la lealta doveva permettere; forse quelli che impugnarono ebbero tanto torto quanto quelli che si adattarono. Le liti furono dichiarate improcedibili, si rin-novarono senza miglior effetto; presunzioni o supposi-zioni prevalsero, il Comune ebbe la peggio, non solo ne solfri nell' estimazione, ma vide le ville e le contrade ostentare il nome di Comune, ed averne il suirragio nel titolo siffatto che le autorita loro diedero nel contegno che loro usarono, tratte in errore dali' esistenza di Sup-pani, di Delegati, di Vicinie che si riguardarono per Po-desta, per Magistrature inferiori, per Consigli comunali. Ne ripetute decisioni sovrane, ne il fatto di una cassa comune, ne il fatto di un solo Conto di previsione e di Resoconto, ne il vedere le frazioni partecipare dei bene-iizi del Comune nelle cose favorevoli, ne decisioni par-ziali poterono contro la pratica di altri luoghi, ne pote-rono sulle operazioni finanziarie del Catastico, che a suo beneplacito scomparli il territorio non pria mai diviso di un Comune o le frazioni intitolo Comuni. E mentre silfatte queslioni con grandissimo apparato di erudizione agitavansi dinanzi le autorita; dei terreni comunali facevasi quel governo che ai villici piaceva, non gia quello che piaceva od avrebbe dovuto piacere alla generalita sibbene quello che piaceva al piu astuto, od al piii ardito. Non usurpi soltanto avvenivano di singoli individui, ma alcuno in premio di sua amministra-zione prendeva per se il meglio, altro ne prendeva altri, facevansi vendite da chi non vi aveva veste nemmeno nel caso che le ville fossero padrone assolulamente, e lo facevano perche il titolo di vendita sembrava al compra-tore scudo alla mala fede; il prezzo convertivasi in vino che tosto ingollavasi; risse poi tra villa e villa, tra villa e privati: i novelli domiciliati esclusi dalla fruizione se non comperavano dal Suppano o dai Caporioni quel diritto che poco stante negavasi; la confruizione fatta oggetto di vendite di disposizioni tra vivi e tra morti come fosse disponibile; ineguale P uso dei comunali; senza sicurezza alcuna quell' uso che non puo essere promiscuo ed in-certo, siccome il taglio e le cave; occasione i comunali di risse e di ferite, di tumulti criminosi. Ne questi dis— ordini morali erano poi compensati in parte da aumento o da migliorata coltura di terreni, per cui la vanlaggiata economia pubblica non curasse di conoscere il modo al quale si giunse a miglioria; perche la maggior parte del territorio resta ancora abbandonata ali' uso vago, improficuo ed ai singoli, ed ai piu. Quale citta, chiederassi, quale citta piu che questa di Trieste mostra nell' agro suo il contrasto maggiore con quel progresso di civilta a cui si dirigono i cittadini? Quale territorio mostra gli estremi di un lusso nelle villette di piacere e di un abbandono in gran parte del territorio? Pure il popolo nella campagna e inlelligente, in massima parte e industrioso assai in ogni genere, non e neinico del lavoro, e resistente alla fatica. II popolo nella campagna cresce pure nella stessa proporzione, che si propaga la coltivazione, per cui non puo farsi induzione che manchino le braccia. La causa di tali effetti non e latente, e il mai governo e il mai uso che si fa dei comunali, e P ammini-strazione, e 1' utilizzazione di essi che nianca„ e manca non gia per 1' impossibilita materiale di meglio utilizzarli sibbene per la impossibilita legale, la quale e piuttosto scusa alla prima, e pretesto, dacche ne gli organi del Comune vi esercitano attivita, ne le frazioni hanno organi, ne modo di esercitarla, ne quella prudenza di vita la quale non essendo dei piu fa necessita che si abbia una pubblica amministrazioue. Le conseguenze che ne verrebbero dal vincere le liti contro le frazioni per rivendicazione dei beni comunali, sono un nulla in confronto del pregiudizio che ne viene a quella parte del Comune che e abitata dai villici, il solo tempo occorrente a condurre i processi fa-rebbe perdila la stessa vittoria. Imperciocche vinte che fossero queste liti, non altro fare potrebbesi dei comunali che darli ai proletarl della campagna (ed il numero non e meschino) perche la citta ned e citta agricola, ne 10 sara mai, ed i commerci e le industrie, e la marina possono utilizzare le braccia urbane. Vinte le liti si ver-rebbe a quello stesso risultato al quale sarebbe desiderio e bisogno che si venisse fino da ora. Dunque si venga, che il tempo e gran capitale e prcziosissimo. Puo sembrare a qualcuno sconvenevole il privarsi del mezzo di effettuare senza indennita opere pubbliche di strade o simili attraverso i .fondi comunali; ma queste opere sono ipotetiche, non rilevanti, non prossime, non ideate nemmeno; 1'e&perienza di tanti anni mostra come in siffatta faccenda non si procede con troppa precipita-zione. Non e motivo di trattenere 1' aumento di prospe-I rita, perche a qualche indennita sara necessario di an-dare in contro se qualche strada venisse allargata, od t aperta; qualche strada — perche i punti centrali nella campagna sono gia formati, e nuovi non saranno per sor-i gere. Non conviene rinunciare ad un utile grande, im-mediato [per tema di danno fuluro, eventuale, di non grave importo. Ne occorre loccare la questione se il promuovere 1' agricoltura sia incombenza deli' autorita politica, delPam-ministrazione comunale o dei consigli medesimi. Certo che 1' autorita politica non vi e straniera, pero la sua azione e di iniziativa, di spinta, non piu; e lo statuto recente dei Comuni istriani mostra come sia dei Comuni 11 provvedervi, siccome e delle Amministrazioni comunali il dirigere e dare il dettaglio deli' esecuzione. Sull' uso dei beni comunali vi ha un' istruzione per 1' Istria la quale j ha per se 1' autorita di chi 1' ha emanata, la similitudine ' del terreno e delle condizioni rustiche fra Trieste e ! 1' Istria, per cui P applicazione non puo mancare di efTetto anche fra noi. Se ne unisce un estratto •/• L'inviluppo, la difficolta delle questioni, i mali ed i disordini che offre lo stato attuale, esigono un rimedio risoluto, superiore al male stesso, esigono risoluzione grandiosa e che assicuri P elfetto. Egli e quindi che si propone la seguente mozione: — I beni comunali nel territorio di Trieste verranno utilizzati o ripartili secondo 1' istruzione attivata pei comuni istriani, in quanto essa sia applicabile al territorio di Trieste, e con quelle modificazioni che fossero sug-gerite dalle peculiari condizioni della classe agricola di Trieste. — In questa utilizzazione le ragioni fondate dei con-sorzi civili verranno rispettate; quelle delle ville conci-liale col sistema generale di utilizzazione; _ Gli utili ricavabili in danaro dalla utilizzazione dei beni comunali verranno applicati ai bisogni vicinali, e meramente locali delle ville. L' amministrazione sara presso il Magistrato, pero in conteggio separato per le ville; — Le utilita per censo fondiario dei beni comunali per-cepite dal Comune di Trieste, verranno applicate alle vili« medesime per oggetti di interesse vicinale olociale; _ Pel caso che cio possa effettuarsi il Comune rece- dera dalle liti e riconoscera nelle ville la proprieta e disponibilila dei comunali; — II Magistrato viene ofiiciato di proporre su queste basi un progetto dettagliato, verillcate le circostanze di fatto necessarie. Frattanto le presenti massime serviranno di base, le quali avranno efficacia allora soltanto che il progetto da farsi venga adottato da questo Consiglio. Non sara questo regolamento dei Comunali tutto il meglio che si possa attendere; il tempo fara il restante, e posti che sieno in esecuzione gli elementi, il di piu o verra naturalmente, o potra successivamente regolarsi secondo 1' indole delle circostanze ora imprevedibili. Tra i fondi aperti $vvi anche quello sulla nuova strada di Opchiena; era della vedova Corradini, compe-rato per costruirvi un edifizio per uso di stazione di in-gresso della citta. Non solamente erasi fatto acquisto del fondo occorrente, ma erasi anche fatto progetto deli' e-difizio da costruirsi, costruzione che poi non ebbe luogo. Si propone che sia ripigliato 1' argomento di costruzione di questo edifizio, od altrimenti manifestate le ragioni di sospensione. Affitti livelli. — Altro avanzo deli' antico sistema di governo si sono gli affitti livelli; i quali sono testimonianze deli'antico dominio che aveva il Comune di assai terre che ebbe poi a concedere in enfiteusi o come si diceva in affilto livello. II capitale originario di questi affitti livelli erano le terre; ora per le cangiate leggi e un capitale cor-rispondente al 5 per cento deli' annuo reddito, calcolato a fni. 33307. 45. Altre volte sono stati gli affitti livelli argomento di deliberazione di questo Consiglio, e fu stan-ziato di non procedere aila vendita di questo diritto di esazione la quale non sarebbe difficile, perche ne sarebbe conseguenza 1' inumano spoglio del contadino (siccome e avvenuto in altri consimili časi in comuni non lontane), incapace a soddisfare 1' intero suo debito repentinamente. Fu invece preferito di accettare 1' affrancazione succes-siva in rate secondo possibilita dei debitori, ed il prov-vedimento fu in parte di effetto; in parte dacche le af-francazioni non seguono regolarmente, ne in modo da far riguardare prossima la cessazione di queste antiquate corrisponsioni. In quest' ultimo anno amministrativo non fu rile-vante la somma data in parziale affrancazione, ne per 1' anno corrente puo ripromettersi meglio, perche sebbene la carestia non siasi mostrata in questa provincia come altrove, non puo dirsi nemmeno anno di sopravanzo pel contadino, il quale d' altronde difiicilmente custodisce anche quei sopravanzi che ha. II procedere colle esecu-zioni non sembra in tutti i časi consigliabile, perche il dispendio che cagionano e spesso maggiore deli' incasso che procurerebbero; il fare processi non e sempre con-veniente per la insufficienza dei titoli i quali non reggono a seria contestazione. Pure essendo conveniente di portare a consumazione 1* esazione di queste partite che in complesso non sono meschina somma, sarebbe di stanziare che sia proceduto ali' esazione degli interessi e dei capitali medesimi, pero di non procedere aila spropriazione dei beni stabili, se non nei časi di assoluta ostinazione dei debitori nel pagare gli interessi, e nel ricusare ogni parziale affrancazione che verrebbe accettata in importi non minori di una decima parte del capitale. II timore deli'esecuzione (portato che fosse a conoscenza pubblica dei debitori) li persuaderebbe a progredire nell' affrancazione di anti-quate e noiose partite di debito, le quali gia occasiona-rono scritturazioni e dispendi maggiori forse deli* impor-tare del credito stesso. I censi fondiari corrispondono ad un capitale calcolato a fni. 6735. 55, sono pero d'origine affine agli affitti livelli, e la di loro affrancazione si mostra per altro titolo desiderabile. Imperciocche essi sono dovuti a quell'o-perazione fatta dali' Erario ora sono cento anni, quando per piantare la novella citta fe' acquisto di terreni che poi diede ai privati verso adeale e verso annuo mitissimo canone, ora di uno, or di dieci, or di trenta carantani per tesa quadrata, con riserva delPalto dominio dei terreni, coi quali si costitui un cosi detto Grundbuch. Sennonche attivate sui finire del secolo passato le tavole civiche in Trieste, ne il Grundbuch vi fu compreso, ne il censo fondiario inscritto come aggravio, ne fatta inscrizione del dominio diretto deli'Erario; il quale ac-contentatosi della privilegiata escussione amminislrativa deli' annuo canone, lascio che i privati possessori dei fondi venissero considerati pieni proprietari. Anche in cio le nuove idee prevalsero alle antiche, ne potrebbe pen-sarsi di retrocedere. Ouesto diritto di percezione passo per Contratto civile 1819 in dominio del Comune di Trieste, ma il pe-ricolo corso di vedersi mancata P esecuzione amministra-tiva nell' esazione del censo, e la certezza di veder cadere ogni azione civile, perche gli antichi titoli co-stitutivi non si possono far rivivere se perduti, o rin-tracciare se smarriti, devono persuadere essere meglio assai il liberarsi totalmente da un' esazione la di cui origine e titolo come procedono gli anni divengono sempre piu ignorati ed oscuri. Sarebbe quindi consulto di procedere ali' affrancazione, aila quale certamente il piu dei possidenti seppure non tutti sarebbero per aderire, av-vertiti che ne fossero. Fu talvolta considerato questo censo per vera imposizione, ne conviene che questa cre-denza abbia quando che siasi a prendere piede. Si propone percio che venga adoltala la massima di accettare 1' alfrancazione del censo fondiario diffidan-done mediante stampiglia individualmente i debitori. L'af-francazione dovrebbe seguire al cinque per cento come si e fallo per altri, e come si e gia calcolato nell' inventario. Del diritto di caccia non occorre parlare, o di quelIo di mucellazione: questi anziche diritti capitaliz-zabili sono diritti di tasse. Danaro contante. - Nell'inventario appariscono tre rubriche di danari; danari patrimoniali, danari disponibili; danari estranei; tra i patrimoniali e disponibili vi sono e vi erano da 117,800 liorini, e frequentemente avverra nel corso degli anni che danaro contante abbia a trovarsi ozioso nella Cassa Civica, comunque in parte affetto a qualche destinazione o prossima o non lontana. Le con-trollerie attivate nella Cassa Civica non fanno piu temere cio che altra volta succedette, pure e naturale che danaro pubblico non abbia a rimanere senza frutto, non gia per oggetto di lucrare, sibbene per oggetto di por-tare giovamento al pubblico servigio del Comune con qualche profitto. Conviene camminare colle idee dei tempi, perche si possa trarre profitto dei vantaggi che i tempi presenti olfrono, perche si possano recare quei vantaggi che le odierne condizioni permettono. Ouindi si propone che i danari della Cassa (eccet-tuati gli estranei i quali non sono tangibili) in somme che eccedono i bisogni calcolati, ed i periodici di trenta giorni prossimi vengano versati nel Monte Civico Com-merciale al modico censo del tre per cento, e tenuti per palto disponibili verso preavviso di quindici giorni. E queste sarebbero le osservazioni e mozioni che al Comitato accadde di fare sui Conto reso deli' anno decorso, salve quelle di contabilita delle quali non ha inteso occuparsi. dualche parola per riempiere le colonne. Allorquando in questo giornale abbiamo ricordato le condizioni statiste di Trieste non fu nostra inten-zione che si camminasse per le vie del separatismo, ma pensavamo che la unione o fusione con altra provincia non dovesse farsi senza il voto di Trieste, ne questo voto avrebbe potuto darsi senza che fosse da lei tolto quel velo che ad altri nasconde o fa travedere la sua condizione. Non intendiamo farne accusa al ininistero, se dopo trentaquattro anni che le cose si presentavano di-versamente da cio che noi crediamo essere stato, ha pensato che le cose fossero anche cosi, dacche quelli che avevano debito ed interesse di farle conoscere non 1'hanno fatto. Pensiamo invece che se la condizione di Stato fosse stata riconosciuta, Trieste in luogo di chiedere nel Parlamento la ricognizione di cio che era, avrebbe ella me-desiina chieste queste ammalgamazioni o fusioni che le sarebbero convenute salvando deli' antico cio che poteva essere di vantaggio, e quand' anche avesse dovuto cedere al numero dei piu, non sarebbesi fatto cambiamento senza che le sue ragioni avessero avuto almeno ascolto. Oggidi crediamo che la restituzione sara cosa ben piu dilficile, e rivolgiamo il pensiero ad altre combina-zioni, a quelle di Trieste col Circolo deli'Istria per de-siderarne la fusione in una sola provincia. Gorizia che per la condizione di Stato ebbe i de-; stini pari a Trieste ha chiesto la sua reintegrazione, ed j e ben verosimile che otterra la restituzione degli Stati Provinciali, come erano nei tempi addietro; 1' Istria ebbe nei tempi addietro il suo Parlamento, ma il tempo in cui fu convocato per 1' ultima volta e si remoto, le notizie tanto scarse che non sapremmo dire di quali elementi si fosse composto; sembra che vi sedessero il Marchese, i Vescovi, i deputati delle citta e dei comuni, i castellani; ma gli elementi baronali sono talinente leggeri in Istria, talmente prevalenti gli elementi municipali, che il Parlamento per questa provincia, o quale altro nome si vo-glia dare al corpo che la rappresentera, avra verosimil-mente a prendere forma municipale. Trieste e a parila di condizioni; cessata la nobilla patriziale, perdute le distinzioni di stato, e ridotta a piccolezza tale di territorio, che e comune soltanto, essa potrebbe facilmenle venire unita ali' Istria colla quale ha identica la terra, il clima, la lingua ed altre condizioni moltissime, siccome fra le altre, le doganali e le rustiche; una fusione coll'I-stria sarebbe propizia per altri riguardi, che altra volta abbiamo toccati. Perche altrimenti ne verrebbe che Trieste si collocherebbe in quell" isolamento totale da altra terra maggiore che fu altra ^ Ora delF o.«ser-vazione Termo-metro R Barometro Anemoscopio i o ® Stato g | g .2 ° 'n del Cielo Oš S H3 Ora delVosser-vazione Tcrmo-metro R Barometro Anemoscopio Stato del Cielo Gra. De- cimi Pol-lici Li- nee De-cimi Gra Dc-cimi Pol- Li- | Pe-lici nee 1 cimi i 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 7 t 9 t 7 6 0 8 37 27 27 8 7 8 6 5 8 Sciroeca detto detto Nuvolo detto 17 Pioggia 7 a. m. 3 p. m. 10 p. m. f 7 i 9 f 8 4 5 0 37 37 37 9 9 9 0 2 6 Levante Ostro ; Levante ; Sole e Nuvolo detto Nuvoloso 2 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 6 1 8 f 7 0 1 4 37 '6 27 6 27 6 8 8 9 Levante Scirocco Levante Nuvoloso detto 18 detto 7 a. m. 3 p. m. 10 p. m. t 8 t 9 i" 8 8 7 9 27 37 27 9 8 8 0 5 0 Sciroceo detto detto Nuvolo detto detto 3 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. f i i 7 i 6 6 6 4 27 27 27 9 9 9 0 0 8 L. Scirocco 1 0. Scirocco Levante | Semisereno detto 19 Sereno 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 7 flO f 9 3 4 0 37 27 27 7 7 7 5 5 9 Levante 0. Scirocco Levante Pioggia Semisereno Nuvoloso 4 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 6 f 8 f 8 5 i| 27 8 ! 27 0 '|27 10 10 9 0 0 6 Calma M. Tramont. Levante Sereno Nuvoloso 30 detto 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. f 8 ■flO f 8 2 1127 5 27 9 || 27 8 8 8 0 0 0 Scirocco detto Calma Nuvoloso Nuvolo Poche goccc 5 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 6 t 7 t 6 0 4 0 27 27 27 7 8 8 8 6 6 Tramontana G. Levante Levante Fosco detto 31 detto 7 a. in. 2 p. m. 10 p. m. t 8 t 9 t 9 5 4 0 27 37 27 7 7 7 0 5 8 Calma Ponente Levante Poche gocce Sole e Nuvolo Sereno 6 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 5 t 7 i i 5 I 6 0 27 27 27 9 10 10 8 0 0 Levante 1 P. Maestro Levante Fosco Semisereno 32 detto 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 7 t 8 t 7 0 8 8 37 37 27 9 9 9 0 6 6 Levante 0. Scirocco Levante Sereno Nuvoloso Semisereno 7 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t i t 7 f 6 4 (i 0 37 27 27 io 10 10 3 3 3 Levante Calma Levante Fosco detto 33 detto 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m t 7 4 | f 9 3 | t 8 0 27 27 27 11 11 11 3 | 5 Levante Maestro Levante Semisereno Sereno detto 8 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 3 t 7 + 5 G 5 0 37 27 38 11 11 0 7 7 3 G. Levante Maestro j Levante j Sereno detto 34 detto 7 a. m. 2 p. m. 10 p m. 1 8 flO t 9 4 4 A 0 28 28 28 0 0 0 0 0 0 Levante detto Calma Sereno detto detto 9 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. i 4 t 7 t 6 0 5 0 38 38 28 0 0 0 3 3 3 Levante x Maestro Levante Sereno detto 35 detto 7 a. m. 2 p. m. 10 p . m. f 9 0 flll 8 f 10 0 27 27 27 11 11 11 6 8 8 Calma Levante Calma Semisereno " Nuvoloso Sereno 10 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 5 f 7 t <5 0 8" 0 27 11 37 11 37 10 7 0 2 Levante Ostro L. Scirocco Sereno Semisereno 36 Nuvoloso 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. 1 8 ril f 9 6 6 3 1 27 27 27 11 11 11 '8 9 9 Calma detta detta Sereno detto detto 11 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 7 t 7 t 6 2 8 4 27 37 37 9 9 S 0 0 0 Calma Maestro Levante Fosco Semisereno 37 detto 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. f 8 8 fl2 0 1 9i 8 27 28 28 11 0 0 9 0 6 Calma Maestro Levante Sereno detto detto 12 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. t 7 t 8 f 8 4 0 0 37 37 37 6 5 5 0 0 0 Scirocco detto detto Nuvolo Pioggia _ 38 Nuvolo 7 a. in. 2 p. m. 10 p. m. t 9 fll t 9 8 3 3 28 28 28 1 1 1 1 1 6 Scirocco detto Levante Sole e Nuvolo detto Sereno 13 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. + 80 flO 2 -i- 9 7 27 37 27 5 5 5 1 2 0 Scirocco detto L. Scirocco Nuvolo dutto 39 Pioggia 7 a. m. ||f 9 2 p. m. fll 10 p. m. llflO 8 2 0 2 8 8 128 28 | 28 | 28 28 || 28 1 1 1 1 1 1 6 ti 8 8 8 8 | Scirocco detto | L. Scirocco L. Scirocco detto Levante Nuvolo Sole e Nuvolo | Nuvoloso 1 Nuvoloso i detto |Sole e Nuvolo 11 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. flO t 8 i 7 4 4 4 27 27 27 4 ti 7 8 0 8 L. Scirocco Scirocco L. Scirocco Piogg. e lampi Nuvolo 30 detto 7 a. m. 2 p. m. 10 p m. 1*10 fll It 9 15 7 a. m. 2 p. m. 10 p. m. |f 7 Il 8 ,1 7 7 0 27 27 27 8 8 8 2 2 2 Calma Scirocco Levante Nnvolo detto 31 Nuvoloso II 7 a. m. 2 p. m. U 10 p. m. f 9 fll f 7 8 2 8 28 28 28 1 1 1 8 i 8 7 Levante 0. Scirocco Levante Sereno Semisereno Sereno II 7 a. m. 16 2 p. m. [| 10 p. m. It 5 t 8 |f 8 2 1127 5 27 0 | 27 8 8 8 6 II Calma 8 Maestro 9 || Levante Sole c Nuvolo 1 detto ! Nuvoloso Gio. Andrea Zuliani.