Colonna di Leopoldo I sulla piazza della Borsa. Solevano i nostri maggiori tramandare ai posteri con durevoli monumenti la memoria di fatti che per la patria nostra fossero di importanza, affinche fossero te-stimonianza di grato animo ed insegnassero alle nuove generazioni la storia della patria. Questi usi vennero dimessi, da Carlo VI impoi, il quale ebbe colonna, non gia per la creazione deli' Emporio, sibbene per la ve-nuta sua in Trieste. Cosi, per dire qualcosa, 1' arco che dicono della loggia ricorda la ricuperazione del Regno di Ungheria sui Turchi; il Magazzino del Sale rammen-tava la pace conchiusa col Turco dopo la famosa batta-glia di Zenta vinta dal principe Eugenio, che tanto merilo ebbe alla creazione deli'Emporio; la colonna deli'a-quile rammenta la nuova legge municipale data da Fer-dinando I, lo slemma della croce intarsiata di lufjfe sulla facciata del Duomo, rammenta Enea Silvio Piccolomini, stato qui vescovo, poi Papa, dei piu dotti del tempo suo, dei piu caldi per liberare Europa dalla barbarie turchesca. Nel 1660 Leopoldo I venne in queste parti, si trat-tenne qualche giorno in Duino per visitare una sua pa-rente di časa Gonzaga sposata nel conte della Torre, poi si reco in Trieste ove accetto 1' omaggio di questa citta, e rilascid diploma che confermava gli ^atuti, buoni diritti, e costumanze. La citta alzo in suo onore una colonna, sovra cui Statua in bronzo raffigurante 1' imperatore in paludamento imperiale con scettro, globo e corona, e con leggenda la quale dice come Leopoldo avesse visitata la citta e confermati gli statuti. Nella leggenda vi lia il crono-grafico LeopoLDo . I. aVgVsto tehgestInos . InVIsentI statVtaqVe . patrIa appbobantI . DeVota VbbIs . gbatItVDo ereXIt La colonna era stata collocata sulla piazza maggiore. Allorquando Carlo VI nel 1727 visito Trieste, appena 1' ebbe vedula nel passare per piazza, si levo il cappello, ed inchino il corpo per rispetto alla memoria di suo Padre. Sulla piazza medcsima venne pure alzata la statua di Carlo VI che tuttora esiste; ve ne aveva una terza in onore di Ferdinando I che fu tolta nel 1783 perche d' imbarazzo. Ouesta di Leopoldo venne trasportata nel 1808 dinanzi la Borsa; sarebbe stato piu adattato di tra-sportarvi quella del fondatore deli'Emporio, Carlo VI, ma tant' e, trasportarono Leopoldo I, del quale registre-remmo la memoria incisa in lapida nella sala ove il Co-mune presto 1' omaggio. HIC • D • CAESASARI • LEOPOLDO FIDELISSIMA • VRBS • TERGESTINA PRAESTITIT • HOMAG1VM D • 27 • SEPT • ANNO ■ MDCLX Rettificazione Nel testo deli' Indirizzo deli' Episcopato noslro, al Parlamento costituente, dato nel precedente numero, d incorso errore di lezione che non possiamo lasciare al-1' indulgenza dei lettori. A pagina 7, colonna prima, linea 25, in luogo di unita leggasi virtu. Dell'antica Alvona o Albona d'oggidi e. di un anlro Stalagmitico ivi scoperlo Varno 1796. RELAZIONE del nobile signor Bartolommeo Vergottin, socio delV Ac-cademia delta magnifica citta di Udine, e di quella degli Intricati di 1'irano. Faetices animae quibus haec cognoscere primum cura fecit. Il Poeta Sentenzioso. A Sua Eccellenza il Signor Cavaliere Giacomo Nani. La fortunala conbinazione d'essermi attrovato in Albona ultimo confine deli' Istria, e principio una volta della antica Liburnia ancor nel novembre 1796, mi si offerse 1' incontro in quel tempo di conoscere cola certo signor Giovanni Martinzich sergente di quella milizia urbana quale mi grazio di farmi osservare un oscuro i Cavernoso antro di Stalagmiti ripieno. Nell' alto di sua gentile scorta nella visita da me falta significommi in quel punto i pressanti desideri del-1' Eccellenza Voslra di averne una qualche islorica no-zione si del paese che dell'antro, per 1'antichita del primo e del secondo; e certamente per i prodigiosi por-tenti della natura che ivi si ammirano ne sono ben giu-ste le piu esatte descrizioni d' ambedue questi luoghi. Titubava per vero dire sul momento nella determi-nazione a risolvere per compiacerlo conoscendo la te-nuita de'miei talenti, incapace a poter in grata forma soddisfare il raffinato gusto deli' Eccellenza Vostra nella letteratura, esteso questo anche nelle piu sode cognizioni di naturale isloria, e di antit/uarie; mavintoalla perfine da convincenti insinuazioni della piu volte usata propen-sione da Vostra Eccellenza nel compatire qualunque esse si sieno le letterarie produzioni, azzardai francamente di tesserne la veridica presente istorica Relatione che al-1' autorevole valido suo Patrocinio, rozza come ella siasi, viene vivamente raccomandata. Pria pertanto di discendere alla descrizione del-1'antro, il breve istorico cenno noi premetteremo del luogo di Albona, nel di cui territorio esiste il soggetto delle passate nostre occupazioni. Ouesto Castello adunque che dagli anlichi scrittori, e specialmente da Plinio viene chiamato col titolo di non iynobile luogo io sono d' avviso non fosse egli nella at-tuale posizione; ma bensi piu al basso verso la Marina alla vista del Quarnaro nelle pertinenze della diroccata villa, ora detta Starigrad che in illirico idioma vuol dire Citta vecchia. Ivi in ogni tempo asseriscono si fossero ritrovati rottami di vasi, e qualche frammento d' inscrizione dino-tante una popolazione Romana. Alcuni non ben dige-riti manoscritti della sua istoria che mi pervennero sotto gli occhi ci fanno credere che gli antichi abitanti anno-iati non meno dalla insalubrita di quell' aere soggetto alle umide esalazioni deli' Arsa che melte e scarica sua piena nel mare, e dalla penuria di sorgenti, e dalla dif-licolta di difendersi pria assai de' tempi del medio evo dalle piratiche incursioni sopra queslo alto [monte, che sovrasta al Carnario si rifugiassero come luogo piu atto ad una valida difesa, e piu copioso di limpidissime fonti, e ventilato d' un aere piu. puro, e saluberrimo, che dal vicino nevoso Monte Maggiore continuamente vi spira. Che in fatto Albona fosse piii al piano nelle pertinenze di Starigrad sull' opposta sponda deli' Arsa sul golfo Carnario di facciata quasi ali' antico Nesasio che era pure alle foci deli' Arsa medesimo nell' angolo orien-tale deli' Istria oltre le grosse muraglie che tultavia cola si scorgono, ed ammassi di diroccate fabbriche, e dallo stesso Plinio («), e da Tolomeo (6) cio veniamo a ri-levare. II primo adunque numerando le Cittsi della Libnr-nia, e Japidia che erano a suo tempo alla spiaggia, co-mincia da Nesazio e seguita Albona, Fianona, Tersalica, ed altre Ceterum per Oram Oppida a Nesaclio Alvona Fianona, Tersatica ecc. II secondo poi: Soppo, -Istria d' Italia, segue la riva di Liburnia, la quale e alla ma- а) Lib. 3, cap. 21. б) Lib. II, tav. V, traduzion del Magini. rina nell'Illiria. Vi annovera egli 13 citta alla marina e tre bocche di fiumi, e 16 citta che erano in fra terra nel modo, e forma seguente di modo che chiaramente si vede Albona essere stata alla mirina. Alvona...... Fianona..... Tarsatica..... Bocca del fiume Emo Velcera..... Senia...... Lopsica Plinio Jospica Bocca del fiume Tedanio Ortopra ..... Vegia Plinio Vegio Argiruto..... Corinio..... Enona ...... Jadera Colonia . . . Bocca del fiume Tito, Plinio Scardona ...... Tizio 36:50 37: 37:40 38: 38: 39: 39:15 39 :20 40: 40:20: 40: 45 : 41: 10: 41 : 30: 42: 42:20: 42:40 : 45: 0 44:45 : 44:36 44:45 30:45 44:40 : 44: 40 : 44: 30 44: 30 : 44:30 44:10 : 44: 0 : 44: 0 43:45 : 43:20 : 43:20 Quelle poi in fra terra erano le seguenti: Tediasto Arucia . Ardotio Stlupi . Curco . Ausancali Varuaria Salvia . Adra Aranzona Assessia Burno . Sidrona Blanona Ouporo Nedino . 38:40 39:30 40: 39:45 40:30 41 : 20: 41:10: 41 ; 40 : 42:30: 42: 30: 42:15: 42:45 : 43:30: 42:30: 43: 44:30: : 44:50 : 44: 45 44:50 : 44:40 : 44:45 : 44:20 : 44: 20 : 44 :20 : 44; 40 : 44:20 : 44: 50 : 44:20 44:30 44:30 44: 0 44:15 Chiaro e convincente sara adunque 1' attuale Albona essere una colonia di quella antica conosciuta dai Romani, che fioriva alle spiagge della marina nelle pianure deli' ora villaggio da noi detto Starigrad. La lapidaria che esiste al fianco della parrocchiale collegiata chiesa verso quella di S. Stefano in Pietra nostrana con la figura di un uomo vestito alla guerriera aventejda un lato una picciolissima ancora navale con tale iscrizione: VESCLEVESI VE in nesso PETRONIO TRITI • F • IS • IN PROVINCIA • D FELTVRVS prova pure che in questo porto vi esistesse qualche ar-mata navale, e che il Petronio di Patria Feltrino, da no-stri Albonesi onorato, ne fosse il supremo comandante a presidiare queste acque. L' altra poi leggesi nel prospetto della mensa del-1' altare della chiesa rurale di S. Sebastiano incisa in un quadralo marino degno di osservazione in cotal forma: MARCO JVLIO SEVERO FILIPPO • JVOBILISSIMO &ESARI • NOBIL1SSIMO PRINCIPI • RESPVBLICA ALBONENSIVM ci fa persuadere essere stato questo luogo fregiato del diritto della cittadinanza Romana , e del voto libero nei Comizt, governandosi a foggia di Repubblica come gli altri luoghi tutti di simili prerogative dotati, e che per qualche grazia, o singolar Privilegio ottenuto dalla pieta di queir augusto Monarca il primo de' Cesari che ricevesse il sagro Battesimo ne erigesse la memoria in qualche luogo onorevole, la quale poscia fosse cola trasportata, ed affissa nel fabbricarsi la chiesa. Ouesto castello in ora e molto popolato come pure il suo territorio quale e piu montuoso che piano. La sommita de' suoi colli abbonda come il suo piano del solito pietrame dominante in Istria che si e una specie di marmo compatto biancastro, con qualche differenza pero nel colore poiche queso tende piu al piotnbaceo. L' apparenza di questo marmo e silicea particolarmente nella frattura, rompendosi egli sotto il martello in ischieg-gie concavo-convesse come le focaie usano di fare. Le legna da fuoco, i carnami, i grani invernatici, ed i vini sono i di loro migliori prodotti. Le vicinanze a Monti fa che non sentano i suoi cultori 1' afflizione della sic-cita che cosi di frequente travagliano gli abitanti della*pro-vincia, e quindi li rendono piu sofferenli, ed attenti alla coltura. L' Arsa gli somministra quantita di pešce particolarmente di Cievolami, Sgombri, Palamide, e grandi Toni, ed a merito delle molte sorgenti scaricano in detto fiume, qui se nejpescano di maggior peso. Plinio (a) pure da il merito di regnare pešci grandi in quelle peschiere ove metle foce quantita di fiumi, vi loda egli principalmente il Ponto. Piscimn genus omne praecipua celeritate aclo-lescit maxime in Ponto, causa mollitudo omnia dulces inserentium aquas. _ Ouesto castello fu soggetto a' Pan-iarchi At/tiilejesi fino 1' anno MCCCCXX che si dedico a' Veneziani il di 15 luglio unitamente a Fianona. Vari infortuni aovette esso soffrire in quel torno di tempi a motivo delle guer-re fra Patriarchi, Conti Goriziani, e vari altri potenti Signori del Friuli. Alberto conte di Gorizia 1' occupo nel 1295. Pietro di Pietra Pelosa unitamente al Ca-pitanio di Gorizia in nome della contessa Beatrice in-vase questo territorio 1' anno 1330. Ma la piu fatale incursione si fu quella degli Uscocchi del 1599 ai 19 di febbraro, nel qual incontro dal serenissimo principe fu fortificato il luogo, con quelle Torri, e muraglie si ve-dono al presente, abbenche mal tenute, ed in parte di-roccate. I suoi termini confinari una volta si estendevano ad una maggior estensione comprendendovi, oltre il Castello di Fianona che pur presentemente vi e soggetto anche la ora separata giurisdizion di Barbana, le si-gnorie di Sumber, Lupoglavo e Chersan per le quali a) Hist. Na t. separazioni sempre hanno avuto, e fino da primi del secolo passato molli disturbi per affari di confine. In quesla terra le famiglie Negri, Scampichio, Cope, Balhata, e brancovich si sono sempre distinte. Da quest ultima poi sorti quel famoso Mattia detto Franco-vitz, conosciuto meglio sotto il nome di Flacio Illirico uno de' continuatori di Maddeburgo. A giudizio di Monsi-gnor Gaetani («) fu egli il primo scrittor.e ch'avesse errato, e dal quale forse hanno copiato altri. Asserisce che Lulero ebbe in lili un discepolo zelante avendo egli da fanatico scritto con forza contro V interim di Carlo V, e contro i progetti di pacificazione. Fra le molte opere che fece contro noi altri catto-hci stima egli singolare quella intitolata Demonstrationes de essentia Imaginis Dei, et Diaboli. Basilae 1569 in 8. Ma in mezzo g questi suoi furori pubblico egli in Argentina altra opera intitolata Missa Latina in 8.° 1' anno 1557, e siccome questo libro e atto a sommini-strare delle grandi prove contro i Luterani, che la no-stra Liturgia contiene la fede, e gli usi antichi della nostra Chiesa Romana; cosi i Protestanti esseudosene accorti nulla ommisero per sopprimerne gli esemplari, e percio si e reso molto raro questo libro. Compiuto 1' i-storico cenno, e non alla mia promessa descrizione del-1' antro e tempo ormai che a questa celeremente indirizzi la penna Eccellentissimo Signore. Due miglia adunque circa dali'abitato d'Albona sovra non trcppo erto monte dirimpetto alla miniera del Carbon Fossile da poehi anni scoperta, cioe 1'anno 1770, nella contrada detta Vines nelle pertinenze delle Costiere dette di Carpano in poca distanza d' un rustico casone esiste il nostro solterraneo, entro il quale si di-scende per una picciola angusta apertura di facciala al vento di scirocco. II primo superficia]e suo strato e di pietra Scissile di piombaceo colore, ove sparse qua e la si vedono rare piante di ginepro, e di sottile carpano, e di salvia diffe-rente dali' ordinaria n' e coperto il rimanente pian terreno perche di foglia piu lunga, e strelta. Al terminar delle sue pendici aIquanto boschereccie fra mezzo il basso fondo di larghezza di passa 17 circa, parte eolto, parte prativo, ove girano vari molini in poca distanza, ed ove al disotto si vedono vari casali diroc-cati, vi scorre dolcemente un rivolo d'acqua che riceve la sua maggior piena dallo scolo d' altre acque generale da una sorgente viva che tuttodi si denomina Vines che scendendo per la conterminante catena di monti, detta Starza va poi a scaricarsi nel fondo della suddetta valle di Carpano. Armato di vari fanali accesi, e di torcie, e con lunga stretta fune falto capo aH'apertuggio onde non smarrire 1'ingresso, e deviarmi dali'intrapreso cainmino come appunto fece il mitologico Teseo nell' introdursi nel Laberinto di Creta „ Mettendo appena piede innanzi piede „ Col dorso curvo per 1' angusto foro a) Ist. Crit., e Filos. del Suicidio ragionato di Agatopi-sto Cromaziano in Venez. appresso Dionisio Bassi 1783. mi posi ad esaminare quel primo ingresso che mi parve una strada d'introduzione per le Tartaree bolgie. Viddi nello stesso in sul primo liminare molta terra gialliccia ammonticchiata, e vari pezzi di marcizio spun-goso sasso qua e la con disordine sparsi. Nell' atto poi d' avanzanni, improvviso rumore di quantita di pipistrelli, e di notturni gufi, che alla mia volta per dipartirsi si avvicinavano disturbati dalla sua quiete dallo splendore dei lumi, e dal mormorio dei Compagni, non poco mi fe-cero terrore; ma rinfrancato lo spirito feci tosto dare alli stessi 1' uscita, rendendomi in cotal forma padrone del sotterraneo loro placido soggiorno. Disposti quindi con simetrico ordine i lumi, e con fa'icoso passo tortuosamente camminando, mi riusci con tutto comodo di rinvenire lo stesso di circonferenza di circa 180 passi e di ovata bislunga figura nel di cui termine rilevai una profonda bucca, entro la quale get-tandovi alcuni sassi sentii del rumore, e cadere poi que-sti in fondo acquoso, sicche mi fu impedito ogni ulterio-re progresso. L' alto delle sue volte e tutto coperto di concre-zioni tartaree tutte terminanti in punta, spalmate, e liscie, aH'intorno grondanti gocciole di limpidissima acqua che da me assaggiata riusci al palato di gratissimo sapore, e di leggerissima sostanza, avendone da li a poco provati effetti d' una micidiale pozione di proprieta solutiva. Tali concrezioni sono di moltiformi figure, come sarebbero piramidi alla rovescia di grande, e di piccola costruzione, vaccani silvestri, cristeri beliissimi, coltelli, torcie, e candele, accuminate lancie, e vari altri rabeschi che quel cielo adornano, e per la sua solidita quella ar-chitetata volta „ Sta come torre salda che non crolla „ Giammai la cima per soffiar de' venti. Rotti a forza di radente scalpello alcuni di que' pezzi osservai secondo la diversita delle forme diversi anco gli impasti, ma tutti per altro aventi nel loro mezzo un buco attraversante da un capo ali' altro, fasciato ali' intorno da varie accartociate tonache, e mi parvero con-simili alle cipolle, o a quelle piante che col quag!iamento, e accostamento del nutritivo sugo ogni anno ingrossano. Alcune pertanto sono di candido colore, e trasparenti, altre a guisa d' ainbra chiara, altre giessose ed altre cri-stalizzanti, ed altri pezzi lumeggianti come appunto quelle verghe comiche da lustrini adornate adoperano gli istrie-ni ne' teatri. Molti di que' tochi con i' arte si possono ridurre ad uso, potendovisi fare diversi gentili lavori come di scatole, calamai, penaroli, vasetti, buste, ed altri simili. Le pareti, ed il basso fondo a riserva in quest' ul-timo di qualche picciolo affossamento ripieno d' umida terra gialliccia a!quanto tenace, e cietosa sono pure in-crostate della materia medesima ma di colore la maggior parte piuttosto cenericio. Vi si vedono formate con rara architettura varie colonne parte sul gusto Gionico, altre vorticose, altre spirali, molte spianate in falde, altre ine-gualmente rotonde, e bernocolute che paiono Iravagliate al necessario sostenimento di quelle adornate volte. In molti luoghi paiono dali' arte a bella posta travagliati vari sedili, e piedistali per potere accomodarvisi, e ri-porre cio che si ha nelle mani. L' incolta vite il grap-polo d' uva pendente, e varie altre frutta d' intorno a quelle apparenti muraglie si vede effigiata, e vari altri prodotti della natura al vivo delineati senza varie altre figure, e bizzarri rabeschi enumerare, che un pittore, ed un fervido poeta avrebbero che fare per lungo corso di giorni a soddisfare il creatore di loro stravagante genio. Uscito appena da quella chej mi parve incantata ma-gione, riflettendo fra me stesso sopra le cause di simili produzioni lontano dal sistema di que' filosofi che le vo-gliono da puri vapori formate, e da quegli altri che ne ripetono la causa dali' innalzamento deli' acqua marina prodotto da vulcani, e da sotterranei fuochi con proba-bilita piu ragionevole con 1' opinione del ch. Valisner (a) posso asserire che le ncque, e le nevi liquefate passando per quel terreno, e per certe piante detle calcaree, o per altre deli' indole del gesso, o simili di cui abbondano quelie colline strascinando seco sali, e particelle le quali insieme combaciandosi abbiano col tempo formati quei tartari, o quelle Stalagmiti da me osservate, e che noi volgarmente chiamiaino acque impetrite. Simili scherzi s' osservano per lo piu nelle regioni montuose, ove piu di frequente suole nevicare, e 1' aria si mantiene piu cruda, e fresca a dilferenza dei paesi piani ove poco piove e nevica, come succede nel litorale della nostra istriana provincia che e piu dominata da venti caldi, e particolarmente dal scirocco. Conchiuderemo adunque che se vero fosse che tali produzioni riconoscessero 1' origine dali' innalzamento delle acque marine prodotto, ed originato da Vulcani, e fuochi sotterranei come ab-biamo obbietato; in questa nostra Provincia tratto tratto se ne avrebbero discoperti, o se ne discoprirebbero per la maggior facilita ch' ha 1' acqua marina di potervisi alzare. Se tali tartarizzate concrezioni andranno crescendo, come osservai tuttogiorno succedere delle continuate gocciole che perpendicolarmente cadendo una sopra 1' altra vanno innalzando quelle incominciate, e da compiersi piramidi, potranno^fehiudere un giorno 1' ingresso a' curiosi che non avranno la sorte di provare quella dolce estasi ho io guslata, di modo talche posso ora dire giustamente » La novita del luogo 6 stata tanta „ Ch' ho fatto come augel che muta gabbia, „ Che molti giorni resta che non canta. Scusate Eccellentissimo Signore del lungo attedio v' avro io recato, e vogliate donarmi il vostro compati-mento, e la vostra Padronanza che il felice momento di secondare il genio vostro mi incoragisce di implorare, e particolarmente in questo incontro che ho 1' onore di potermi soscrivere Parenzo 10 Decembre 1796 di Vostra Eccellenza Urnil. Devat. Osseq. Servitore Bartolommeo Vergottin. «) Lezioni accad. intorno 1' orig. delle fontane.