mo vi. Capodistria, 16 febbraro 1872. N. 4. ROVINC «IftSKllE DEGLI INTERESSI GITILI, ICOSOIICI, («Ultimimi DELL'ISTRIA, ED ORGANO UFFICIALE PEB GLI ATTI DELLA SOCIETÀ AGRARIA ISTRIANA. Esse it 1 ed if f(ì d' ogni mese. ASSOCIAZIONE |x>r un .man f.ni senre«tjfr e quadri-nslrw in |>rop»riiowf. — Gii abbonamenti si ricevono presso* Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente; gli al-lri, e nell' ottava pagina soltanto, a soldi 5 per linea. — l'ettfne e denaro franco alla Redazione — Da numero segnato soldi 1S>. — Pagamenti anticipai. iti ufficiali della società agraria. i, 461 - 511 a. 71 AVVISO Avuto riflesso alle condizioni di questa pro-ncia, poco favorevoli all' industria dei latticini, comitato sociale nella seduta dei 26 p. d. con-fliò alla presidenza di non costituirsi in comita-provineiale per l'esposizione di latticini che irà luogo quest' anno a Vienna, senza negare irò la mediazione a spese soeiali a quei confe-ìonatori che ciò non ostante volessero inviare ai-esposizione i loro prodotti. Per non perdere però occasione si propizia a onoscere e diffondere quanto avvi di meglio in atto di tale industria o per trarre dall'esposizio-le quel maggior utile che dalle condizioni nostre i sarà concesso, il comitato di sovvenzione stanava due stipendi di viaggio da f.ni 200 l'uno da iarsi a due pensone intelligenti di quell'industria, condizione che visitino l'esposizione in tutta la aa durata e si obblighino di presentare alla So-ifità agraria un rapporto tecnico sull' esposizione su quei miglioramenti che in fatto di quell'in-ìustria si potessero anche tra di noi introdurre, tome pure di tenere nel proprio distretto durante a stagione invernale alcune conferenze serali intorno allo stesso argomento. I due stipendi sono destinati uno all'isola di Cherso ed il secondo alla penisola nostra, e ver-tanno concessi a persone che dimostrino di pos-iedere tale esperienza pratica e tale coltura in genere, da potersi dal loro invio attendere tutto quell' utile, che il comitato di sovvenzione nello stanziare i due premi si riprometteva. I due stipendi verranno per metà errogati dal sussidio posto annualmente a disposizione della Società dalla Provincia e per metà chiesti all'i, r. Ministero d'agricoltura, sicché appena in esito al- le pratiche relative il concorso della Società sarà per intero obbligatorio. La presidenza ritiene però di doverli? dare già in oggi l'annuncio, perchè gli aspiranti possano a tempo prendere le necessarie disposizioni ed al caso prepararsi a poter con maggior utilità frequentare F esposizione. Le insinuazioni dovranno farsi entro il mese di agosto ed andar munite della prova delle richieste qualifiche. Là ove sia un Comizio, dovranno presentarci pel tramite dello stesso. Gli eventuali espositori vengono poi rimessi al programma pubblicato nei numeri 2 e 3 del giornale la Provincia di quest'anno ed invitati a chiedere alla sottoscritta presidenza le necessarie stampe qualora intendessero concorrere all'esposizione. La domanda dovrà essere fatta in tempo utile perchè Finsinuazione e l'invio degli oggetti quest'ufficio possano farsi otto giorni prima dei termini stabiliti nei §§. 8 e 15 del programma di esposizione. Soltanto per oggetti di facile deperimento si ammetteranno l'invio diretto ed i termini minori,, semprechè vi sia preceduta l'insinuazione a questo ufficio. Rovigno, 10 febbrajo 1872. La Presidenza. I Legumi. La stt ria non ci narra in quale ordine l'uomo abbia incominciato a coltivavo le piante che gli ser-von< di nutrimento. Sappiamo però essere antichissima la coltura dei legumi : 11 Patriarca Isacco era già agricoltore esperto ed intraprendente, egli possedeva numeroso bestiame e colti»»?* terre nel paese de' filistei che gli :i'2i rendevano cento per uno. !);•' suo? 'figli, Essi presiedeva all'agricoltura, Giacobbe alla pastorizia, e nella celebre transrw/onè dei due fratelli figurano grà il pane ed una pietanza di lente. Meni re i Cereali appartenenti atta classe delle graminacee si adattano più ad essere convertiti in i'arii a ed alla -confezione del pane, i legumi non ri-diieitono clic la cottura in acqua, poco sale e condimento per dare un nutrimento sapm-ito e più sostanzioso liei grani. Dopo le canti ncn vi è cibo eìte •contenga finta sostanza nutriente e riproduttiva qu- , auto i legumi, essendo ricchi di azoto e-di cascina. Dacché il mais o formentone nel mezzogiorno e le palate t ei settentrione dell'Europa divennero il pane del povere, i legumi vennero alquanto negletti principalmente a danno di quest'ultimo. LVsclysfyo isso di farina di formcnionc di.-pone a nudatile Come ia pellagra, l'Hefantiasi lo scrilièvo e situili, e chi j-on si mitre d'altro che di patate sente il bisogno dell'acquavite in guisa di ben presto abusarne con gran pregiudizio alia salute. Quanto meglio farebbe il povero contadino di dedicare una parte della sua terra alla coltura dei legumi, onde poter alternare questi colla polenta ed aggiungerne alle radici ed erbaggi, di cui è costretto nutrirsi ordinariamente! 11 principale ingrediente delle minestre che si preparano nelle cucine economiche sono i legumi, lo che prova che i legumi sono un alimento tanto nutritivo quanto econtjni'o e non dovrebbe costare molta fatica di persuaderne il povero contadino. I francesi coltivano essi pure tanto il mais che le jiatalCj ma tennero sempre gran conto dei legumi e principalmente de' fagiuoli, che non bandirono mai •iaìla loro mensa. Le (ruppe e la marineria francese sono sempre provedute di fagiuoli o di qualche altro legume. Nell'ultima guerra germanica la salsiccia di piscili venne a gran rinomanza. Sembra che a persone che abusano di carni, ì legumi servono di medicina. Abbiamo diffatlo conc-sciuio ipocondriaci che trovavano sollievo ogni qual volta si cibavano di una specie delicata di fagiuoli conditi in salata, e potremmo citare persona che ci assicurò d'esser stata guarita da melancolia cum materia mediante l'uso diuturno di fagiuoli in salata prescrittigli da un medico francese esercente a Livorno. E ia revalenla? Anch'essa non è altro che legume. È facile dire che la re vai cu'a arabica, i cui annunzii occupano non piccolo spazio dei nostri periodici, sia un' impostura. Vengono ctale 72,000 guarigioni fra le quali anche quella di S. S. il Papa: nessuno, nemmeno Sua Santità vi contrad ce. Qualche cosa ci deve essere di vero. Abbiamo d'altro canto letto più d'una volta non essere la revalenta che farina d'una specie di veccia che non vale la tiO.ma parte di quanto si pan;a alla Ditta du Barry. Noi in tanta rerum confusione crediamo che la fvalen'a arabica possa guarire in certe indisposi-• '«ni, e sapendo essere legume, diamo preferenza una buona insalata di fagiuoli o ad una buona tanza di lente, con (soggiungerebbe qualche buon tajo:)una pernice arrosta. Ai nostri contadini i- >ii non occorre fare tante prediche in favore dei mi, essi ne conoscono l'importanza, e siccome ne n formentoni» nè le patr.fé li caild'sfa .e col Tori prodotto, continuano sempre a dedicare una porzione della loro terra alla coltura de' legnini. Pure ci sembra da qualche anno ed in qualche (patte dell'Istria sia diminuita la seminatici legumi e 'imi stessi abbiamo dovuto rinunziare alla coltura delle fave a motivo dell'afide, insetto sociale diesi propaga in modo sorprendente e che appena si può muovere introduce la sua proboscide nello -stelo della pianta leguminosa e vive succhiando. Sfortunatamente i suoi escrementi sono n;elidili ed appetito delle formiche, che rispettano l'insetto come loro benevole confettiere. Ogni mezzo da noi U ntato per liberare le fave da questi insetti ci riusci vano ed invece abbiamo sostituito i ceei proseguitati anche questi da altri insetti, che li divorano appena si vanno formando, ma c»n meno danno. Economici come cibo, sono i legumi, anche r co-nomici nella rotazione agraria prendendo pochissima forza alla terra, non esigendo immediata concimazione e rendendo alla terra della sostanza col detrito delle proprie foglie. Alcuni legumi come la lente si contentano d'un strato di terra tno'to sottile e poco atto ad altra coltura. Sovesciali i legumi in fiore, sono un mezzo e-conontico ed efficace per arricchire il terreno e prepararlo ad una buona raccolta di cereali. In generale peraltro la riuscita dei legumi è meno sicura di quella de' grani. I legumi non poterono essere avvezzati a sopportare l'inverno nei paesi freddi, per cui soltanto nei elimi più temperati p. e. in Istria vi sono due specie di fave ed una di lente che vengono seminate in autunno. Le foglie succoso dei legumi sono ?ssai sensibili si cangiamenti di temperatura, al repentino passaggio dal Sole cocente alla pioggia. Esse vanno soggette a quell'essudamento farinoso che consiste di sali i quali non poterono essere digeriti dalie piante perchè affluiti in copia in seguito ad una pioggia e poi stagnati col scico. — La brina nuoce più al legumi che ai grani e durante la fioritura vorrebbero i primi avere sempre bel tempo. Abbiamo già accennato a certi insetti che infestano i legumi, e ve ne sono d'ogni specie, di quelli che li danneggiano nel crescere e di quelli elte li perforano maturi. Se non si usa qualche artifizio tutta la lente ed i piselli riescono almeno in Istria buccjierati. In una parola la raccolta dei legumi è più precaria di quella dei grani, e l'agricoltore non può quindi basare il suo piano d'economia essenzialmente su qm-slo prodotto. Dacché però i log -mi sono un alimento sì -os-tanzioso e sano, e coli'aggiùnta di legumi si utilizzano in cucina le radici e li erbaggi, cosi ogni a-gricoltore ed ogni padre di famiglia dovrebbero prestare grande attenzione alla loro coltivazione. Se in terra del resto fertile e non sfruttala, con stagione favorevole non riescono i legumi, è segno che la terra difetta di calce e questa* vi dovrebbe, essere aggiunta ia forma di polvere, che qui Viene a costare meno che ti gesso. — I legumi hanno bisogno assoluto di calce. 1 fagiuoli non allignano in terre e climi troppo soggetti alla siccità. In tali contrade si farà, beiìé di limitarsi nel piantarne e principalmente fra il granone, dacché per riguardo ai fagiuoli il granone iene meno incalzato, e per tal inodo i fagiuoli non escono, ed il granone negletto deve risentirsene idi' esso la sua parte — in generale i fagiuoli [feriscono da noi la terra bianca e le regioni più atte; Non conviene fare- continue prove con molte «alita di legumi. Un agricoltore solo non ver-> mai ad un risultato slabile. Ouesto è problema che eve piuttosto esser sciolto dai Comizii agrari dis-;ettuali in ripetute discussioni. Prima t!i chiudere la presente memoria voglia- 10 fare una domanda : Nei precedenti anni di carestia abbiamo avuto ì fave d'Egitto ed i piselli verdi- di Odessa o di lanzica, che si mostrarono di grande convenienza er le povere famiglie. — Con alquante fave cotte 11 satollavano i fanciulli assai economicamente, ed ino stajo di piselli verdi del peso di f.ti 120 costava a 1 a 2 fiorini meno che uno stajo di formentone i minor peso, e come noi sappiamo, di molto minore istanza. Che vuol d're che il commercio non ci roc-jra p ù si prczios* vettovaglie? Guest" anno snebberò tanto piii le ben venule, dacché i fagiuoli uoni sono inolio rari. — Nell'anno di carestia 1854, a grande economia (non però da tutti riconosciuta) li somministrare piselli ai cavalli invece di avena. *) La Fava d'Egitto vale quest' anno f.ni 6. 25 lo Itajo di Trieste ■— e i Piselli verdi di Odessa a fni. 12 mre lo Stajo — nè mai i Piselli verdi valsero meno lei formentone bensì sempre ci rea una metà di più. In ;iornata il formentone vale f.ni 5.90 a f.ni 6 lo Stajo d i fagiuoli misti a f.ni 6. 50 il Centenajo. Redazione. La morte dell' illustro Kandler suscitò; in tut- i a cui è cara la storia, un senso di dolore, in noi istriani quell' affanno che segue la perdita di minta od onorata persona alla quale, per unanime Lnsenso, andava attribuito l'omaggio e lasciato, ii /massima parte, l'incarico di conservare, illu-ìtrare e scoprire un preziosissimo patrimonio, quel- 10 cioè del nostro nobile passato. Trieste, prima, votò, ad onorare la memoria 11 tanto cittadino, un busto; l'olla volle che la sua fffige, sculta in marmo, stia nel tempio d'Augusto, perpetuo segno di onoranza al mentissimo istinto. È'degno però che l'Istria tutta, cui il Kandler amò di potente e proficuo affetto, tributi alla sua nemoria e lo faccia in quel modo che meglio appalesi il ricambio del cuore e meglio rappresenti la continuazione dell'opera dell'illustre perduto. La famiglia Kandler possiede i suoi manu-scritti, la parte di questi che specialmente tratta dell' Istria, potrebbe e dovrebbe essere aquistata lagli istriani, l'inedita pubblicata. Quelle carte sulle quali la mano del Kandler tracciò i di lui concetti, che, prime, raccolsero il materiale segno della nobile, patriottica passione che lo dominava, dovrebbero divenire tesoro istriano da affidarsi alla custodia e cura della nostra Dieta, la quale, come emanazione nostra, può rappresentarci. A rendere possibile tale aquisto e la pubblicazione di quella parte dei lavori del Kandler elio si palesasse opportuna, la Provincia apre una sottoscrizione. Le singole offerte di corporazioni e privati verranno raccolte da questa redazione e pubblicate in questo giornale cominciando col prossimo numero del'I." marzo. Togliamo dal Progresso: Ultimo ia^oi'o elei «loti. lìandFcr. Ci rechiamo ad onore di riprodurre in dizione corretta la epigrafe all' Italia dettata negli ultimi giorni di sua vita dall' illustre Dottor Pietro Kandler, la quale ci vedine favorita da un chiaro cultore delle buone lettere, amico ed ammiratore del defunto, con la volgarizzazione ' e la intitolazione Supremum Po tri Kandelerii opus ITALIA ■ CABVRIANA NVM1NE • DEVM • ELECTA AD • CONGREGANDA • SPAUSA • MEMBRA IMMANEM • Al ONTE ÀI • CENlSlVM SAPIENTISSIMO • MIRO ■ LABORE PER • VII ■ MIL • PASS • PERFORAVIT COMMERCIO • PQPVLORVM A ■ BRVNDVSIO ■ AD • MARE • GALLICVM PATEFEC1T • DEDICAVI!' M • DCCC • LXN REGE • VICTORIO • EMANVELE BONO • ITALIAE • NATO Ultimo lavoro di Pietro K a n d 1 e r L'Italia • Cavouriana Per • Voler • Divino • Eletta A • Congregare • Le • Sparse • Membra Lo • Immane • Mónte • Cenisio Con • Sapientissimo • Mirabile • Lavoro Per • Sotte • Mila • Passi . Perforato Al • Commercio • Dei • Popoli Da • Brindisi ■ Al • Mare • Gallico Aperse ■ Dedicò M • DCCC • LXX Re • Vittorio • Emanuele Al • Bone • D'Italia • Nato Siamo lieti di poter annunziare che il Ministro di Agricoltura ha accordato, salva l'approvazione delle Camere, che non dovrebbe mancare, la chiesta sovvenzione di f.ni 5000 per le s^ese di fondazione della Scuola agraria provinciale, ed altri f.ni 1600, a titolo di concorrenza dello Stato per un quinquennio nel dispendio di manutenzione della medesima; e in seguito a questa premessa pubblichiamo per gradito incarica della nostra Giunta provinciale la seguente k m Noifflcazlonc. Allo scopo di avviare i passi opportuni alla istituzione della scuola agraria provinciale, in conformità al deliberato dietale dei 30 settembre p. p. rendesi innanzi tutto necessario di avvisare all'acquisto di un predio corrispondente alle future esigenze di essa scuola. Nella determinazione della scelta del predio saranno prkicipalmenti influenti le seguenti circostanze; 1. eh' esso abbia l'estensione approssimativa di 40 Jngeri parte in colle e parte in piano e che per la sua ubicazione ammetta la possibilità di praticarvi con buon effetto, tutte le principali coltivazioni, che si riscontrano in questa Provincia; 2. che in immediata vicinanza al medesimo vi scorra un'abbondante acqua perenne; 3. che sia situato in posizione salubre, e sopratutto non soggetto all' influenza delle febbri intermittenti; 4. che sia di già sufficientemente fornito di caseggiati e stalle, affinchè le ulteriori costruzioni siano ridotte al minore dispendio possibile ; §. ed, infine, che il predio sia posto a non troppa distanza da un centro abitato, ed in luogo facilmente accessibile a tutti quelli, che volessero visitarlo. Coloro che fossero disposti di offrire in vendita un predio, che possa soddisfare alle suesposte condizioni, vorranno farne diretta insinuazione a questa Giunta provinciale, entro il termine di quattro settimane accompagnandola da una dettagliata descrizione del predio, appoggiata al foglio di possesso ed all'estratto della mappa catastale, dei caseggiati ad uso di abitazione ed economici, cile ne fanno parte, e dello stato di loro conservazione, e faranno altresì constare del prezzo di vendita, e delle modalità del pagamento. Eventuali insinuazioni, che già di primo entro non si manifestassero corrispondenti al presente programma, non verranno prese in considerazione, e la successiva commissionale ispezione si limiterà soltanto a quei predj, che lo completassero, od almeno maggiormente vi si avvicinassero. Dalla Giunta provinciale dell'Istria Parenzo 5 febbrajo 1872. D.r Amoroso. La troppa materia ci ha impedito di pubblicare prima d'or/gi la relazione letta da S. E. il ministro d? agricoltura e Commercio, Castagnola, al Consiglio di agricoltura nella seduta 4 dicembre 1871. E un documento di grandissimo interesse per noi dell' Istria; vi si trovano, riassunti, i fatti che dimostrano il rapido progresso agrario in tutta VItalia: tutto quanto ha fatto, fa e vuol fare il regio governo per migliorare le condizioni delle campagne: un programma di studj e lavori; e questo per noi ha un valore, speciale, per le nostre condizioni, prezioso, perchè seguitando noi il movimento nazionale di progresso, nella parola - del ministro, troviamo la guida, V ordine per cui si giunge più presto alla meta e con risparmio di forze, troviamo la conferma autorevole della, eccellenza di certe istituzioni, della cui utilità qui ancora si dubita. I nostri municipj, i consigli scolastici, i comizi e la società agraria leggano e studino questa relazione, acquistino fede e proseguano sicuri con coraggio nel sistemare quelle istituzioni, nello scegliere quei provvedimenti dai quali tutti ai-tendiamo un migliore avvenire. Signori, Avvenimenti fortunati che seguirono il compimento della patria unità hanno impedito che nel corso di questo anno io mi tenessi con voi più strettamente unito, vi richiedessi dei consigli vostri e ne seguissi gli intendimenti. Le esigenze dell' amministrazione pubblica avendomi frattanto consigliato di dar mano a provvedimenti intorno a materie diverse, è debito mio che io ve ne dica ora brevemente prima che riprendiate i lavori vostri, parendomi questo il miglior modo per mantenere quella continuità di concetti e quell' accordo che è indispensabile tra l'opera intelligente e rischiaratrice di un Consiglio, per tanti rispetti meritevolissimo, e quella dell'Amministrazione alla quale ho l'onore di presiedere. Ciò mi condurrà a citare fatti che a voi sono già noti, ma che è pur necessario che io ricordi, acciò quelli ultimi non vi appaiano isolati, e manchi al Consiglio il modo di portare il giudizio suo sovra il pensiero generale che, in mezzo a tanta varietà di provvedimenti, regola lo svolgimento graduale dell' opera amministrativa. Istruzione agraria. Intorno al vitalissimo argomento dell' istruzione a- Sraria, posso assicurare il Consiglio che il primo anno ella scuola di agricoltura in Milano fa sperare un prospero avvenire. E qui presente il suo illustre direttore e da lui, ove vi piaccia, potete avere ogni maggior particolare sullo indirizzo suo e sui risultamenti ottenuti. A me basta dire che l'Italia tutta ha debitamente apprezzato l'importanza di un'istituzione intesa a dare buoni professori di agricoltura, sicché da Yerona, come da Messina, da Teramo e da Girgenti le provincie vi hanno spediti allievi a spese dei respettivi» bilanci. E nel mentre a Milano la scuoia è cosa compiuta, a {napoli o- «facolo paro sia rimosso, perchè ivi pure altra scuola I punto ai sorgere. Insoluta la quistione del luogo, la quale avea ritar-l«gni provvedimento, io manifestai alla provincia la ptà del Ministero di sottoporre perciò al Re il res-jiro decreto di fondazione, e la provinoia rispose is-findo nel suo bilancio le somme necessarie all'annuo lenimento. La scuola però non sarà aperta che nel pibre 1872, e sarà ordinata sulle basi di quella di Miai laonde non è mestieri che io vi intrattenga ulte-Jmente su questo argomento. Mi consenta solo il Consiglio che io non gli nasconda ce mi metta gran piensiero la scelta dei professori accodati a tale insegnamento, dei quali, è pur uopo dirlo Reamente, in Italia è ora grande difetto. Ad ogni modo, per quanto sarà possibile, si avrà w-fmaggior cura perchè anche questa scuola possa presto [sentire i suoi benefici effetti in quelle provincie ove teicoltura non sa ancora trarre dalle favorite condipi di terra e clima tutto quel profitto che a buon dito dee sperarsene. A voi è pur noto come siasi in questo stesso anno [erata una riforma nell' ordinamento e nei programmi ilo insegnamento tecnico. In codesto lavoro la materia paria non fu punto trasandata ; anzi si diede una magare larghezza a tutte le materie della sezione agronomia. Oltre allo insegnamento superiore e secondario, altro [fu promosso di carattere più speciale e primario. Ac-»nno alle scuole speciali di agricoltura, che sotto forme rrerse e con indirizzi anche speciali si sono venute ormando. Sappia il Consiglio che di codeste scuole ve ne i ora numero 20 circa fra attuate ed in corso di attuabile. Alcune sono permanenti, altre per stagioni doter-[inate, ed il Ministero ha lasciato che tutto si ordinasse I seconda dei bisogni e delle esigenze locali. Solo nei '»i in cui dovette accordare sussidii, volle assicurarsi [he sia per le materie di insegnamento che per le perirne chiamale a svolgerle ogni dubbiezza avesse ad es-,«e eliminata intorno al loro indirizzo. Mi è d'uopo solo di farvi speciale menzione di alcune trattative che ora sono in corso con i corpi ammini-[trattivi di Alessandria per fondare in quella città una scuola speciale di viticoltura e di vinificazione. Io ho sottoposto al vostro avviso il quesito in ordine allo indirizzo da darsi all'opera amministrativa diretta a togliere ogni ostacolo, perchè l'esportazione dei nostri Irmi all'estero venga aumentando. Qualunque siano le I(^liberazioni vostre, a me non è sembrato ai contradir-|!e in precedenza iniziando codeste trattative, avvegnaché io sappia come il Consiglio ritenga che la istruzione sia il miglior mezzo col quale il Governo possa promuovere lo svolgimento delle ricchezze nazionali ed e-I Umiliare i maggiori ostacoli. Ma oltre a codeste scuole speciali di agricoltura è stato dato opera per promuovere lo insegnamento a-Igrario elementare per mezzo delle scuole poderi e delle colonie agrarie, volte specialmente a formare buoni a-gricoltori e fattori. Codeste istituzioni non sono fondate dal Ministero ; esso ha soltanto eccitato la operosità provinciale, comunale e degli altri corpi morali promettendo premi e sussidii. Ha pure stabilito con Regi decreti, a voi già noti, le condizioni alle quali codeste elargizioni sarebbero state concesse non solo alle nuove colonie a scuole poderi, ma anche à quelle esistenti. A meglio raggiungere lo scopo di dare a codeste istituzioni un indirizzo più conveniente, fu concertato col Ministero dell' interno che d'ora innanzi si sarebbero inviati i giovani che, conforme alla legge di pubblica sicurezza e del Codice penale, debbono essere ricoverati in ima casa di lavoro, clic in quelle colonie che avrebbero accettate da questo Ministero le norme direttive del loro indirizzo. Già due colonie quella dì Caltagirone e di Mon-cucco hanno presentato al Ministero i loro programmi e regolamenti, e sono in corso trattative per nuove fondazioni con 17 corpi morali. Yi è luogo a sperare che questo perìodo dì lavoro preparatorio possa presto condurre a risultamenti definitivi. Ma in fatto di istruzione non mi arrestai a quanto ho detto di sopra. Riconobbi la necessità di estendere la istruzione agraria fra i maestri elementari. Erano due le vie che a parer mio, si potevano tenere: o continuare le conferenze agrarie magistrali, o tentare di estendere lo insegnamento agrario allo scuole normali e magistrali. Non respinsi il primo, e pel secondo le pratiche fatte finora riuscirono a bene. Voi conoscete che in codeste scuole lo insegnamento della materia agra-ia non è obbligatorio, ma facoltativo. Yolli quindi, innanzi ad ogni altra cosa, assumere informazioni per conoscere in quali di esse venisse dato e con quali norme. Seppi che codesto insegnamento si dà in numero 9 scuole normali ed in numero 12 scuole magistrali. Tolsi allora ogni mia cura ad aumentarne il numero, prendendo accordi col mio collega della Istruzione Pubblica, dal quale sifatte scuole rilevano e che in questa opera mi ha dato ogni maggior aiuto. E furono prese le mosse da Pisa ove ne offriva le opportunità lo Istituto agrario colà esistente. Eu quindi concordato coi ridetto Ministero un regolamento ih forza del quale il professore di agronomia di quella Università dovrà dettare l'agricoltura nella scuola normale, secondo un programma che fu approvato dai due Ministeri. Gli allievi saranno chiamati a dar uu esperimento su codesta materia e nei diplomi che li abiliterà allo insegnamento sarà fatta speciale menzione dei risultamenti. Al professore fu assegnato un compenso speciale a carico dei bilanci dell'agricoltura e commercio e della istruzione pubblica. Ciò che fu fatto per Pisa si sta ora concertando per Caserta ei Aquila e così di seguito, ove vi sia possibilità di farlo. Dissi che non aveva trascurato le conferenze magistrali, avvegnaché per raggiungece il fine di Rifondere la istruzione agraria, bisogna ora tentare ogni mezzo, non lasciare nessuna via in disparte. Ed in quest' anno furono tenute conferenze in 22 provincie, alle quali hanno assistito numeri 263 maestri. Siccome siffate conferenze si vanno sperimentando fin dal 1868, io volli accertarmi dei risultamenti che se ne erano ottenuti e per mezzo di una inchiesta a tal uopo venni a conoscere, per le notizie finora pervenutemi, che in numero 40 scuole elementari rurali era stata dettata qualche nozione di agricoltura. A quei maestri che avevano dato tale insegnamento io accordai qualche sussidio e feci distribuire libri speciali di agricoltura. E sussidii e libri feci distribuire ancora a quei maestri che in fine alle conferenze avevano dato prova, mediante esame, di aver apreso qualche nozione di materia agraria. Volli tentare anche altro modo per diffondere sempre più la conoscenza delle materie agrarie. Chiesi ed ottenni da qualche Consiglio provinciale scolastico che fra i libri di lettura per le ridette scuole fosse annoverato qualche catechismo agrario od altre operette di agricoltura, della cui bontà mi era dapprima accertato. Oltre alle conferenze magistrali volsi ogni mia cu-fa a promuovere e sussidiare anche in questo anno le conferenze sopra culture speciali. Se ne ebbero n. 10 alle quali, dalle notizie finora raccolte, assistettero n. 500 uditori. Ma su questa via bisogna procedere molto a rilei}- no. Di professori di agricoltura si Iia grande peluria ed a provincie e comizi che me ne fanno dimanda è spesto giuocOforza dare una risposta negativa. Tutti quindi abbiamo i nostri sguardi rivolti alla Scuola di Milano, la quale è destinata a colmare siffatta lacuna. Po noto in fine al Consiglio, rispetto a questo argomento, che dalle informazioni che periodicamente giungono al Ministero sul conto dei 12 giovani che a spese del Governo studiano presso istituti agrari della Germania, del Belgio e dell' Inghilterra, risulta che da per tutto danno buoi a prova de' loro studi e che vi è da farne assegi amento. (Continua) Corrispondenze. ; I ti Pi sino, Il dì delle ceneri 18/?. Al terminare del carnovale non mancano nei giornali -corrispondenze a gara sui passati divertimenti. In qtmlche nostre cittadelle però ni' immagino che non v' e,bbe abbondevole ricrio, tranne i consueti festini. da ballo, ai quali andiamo colla persuasione di divertirsi e dai quali dipartiamo col convincimento che, segnate le débite esperienze, un' altra volta dovrà rieseir meglio. Non dico clie tali feste non appaghino per benino, avvegnaché vi si presta ogni cura per porre in armonia la sostanza, e le forme, aggiungi la buona predisposizione d'animo che è già per tè il più potente-fattore. Se non clic le relazioni di solito vanno piuttosto a corre l'effetto, che più percote i sensi, epperò quanto più accaldato scorgesi l'arrotìo tanto più vita vi ti asciive alla brigata gaudente; più stuzzicato ne vonga il gusto estetico da sfarzo e da orpelli, più si esalta l'estro descrittivo a comporre un apoteosi, valga pure alla fatuità. Ebbene; questo è un modo di vedere gretto ed augusto, e gli animi devono anelare migliori concetti. E vero che ne' nostri piccoli luoghi, nella ristretta cerchia civile vi siano parecchi individui soggetti a instabile domicilio ai quali giova approfittarsi dèli' occasiono tal quale, ed è altresì, vero che anche noi tutti ci troviamo in condizione-precaria da dover sfruttare il presente, poiché la vita non ci offre hmga fuga d'anni ai godimenti; però chi dà valore all'eredità d'affetti iu famiglia ed in patria, non può nou agognare che di presente e in avvenire i trattenimenti siano l'espressione della civiltà del paese e questa sia consentanea al progresso; che essi trattenimenti non siano punto subordinati al gusto convenzionale di frivola moda, all'ideale arbitrario e fantastico; ma che i ritrovi sociali siauo il campo, ove dilettando, s'illumini e s'istruisca, ove vangano suscitati pensieri ed affetti, ove si faccia guerra agli errori, ai pregiudizi!, all' albagia. Non mi accingo ad un' ammanierai* descrizione delle nostre feste e rifuggo dai soliti modi di soverchio ripotuti; esprimerò soltanto ciò che sif questo proposito penso e desidero di buona fede. E vorrei poter diré che anche qui si ebbero cavalchine ove la classe più elevata v'intervenne non già per trovar trastullo d'una classe di Condizióne inferiore, e tra questa darsi a libero slancio, corno altrove non s'addice; ma che v' térvenne per divagarsi in un' adunanza indip'endii popolare e di. carattere particolare; e per quanta pa vi prendesse non v'apportò impaccio, ma vi lasciò g, dita memoria di costume gentile. Vorrei poter dire, -bimo balli di società ove si intervenne colla coscien, che un divertimento di tal fatta» possa essere gioconi animato, pulito, e li estetico, senza ostentazione di lo ge, d'acconciature e di maniere a cui non abituati ■ giornaliera pratica, preocupa.ido chi vuol ubarne, ci1, cade irei monotono a nello stentato. Vorrei far ispi care quanto c'impongono le modeste abitudini ed i ma zi limitati di noi, a dover osservare ne'nostri luoghi quanto sia inopportuna l'imitazione di esempi trai dalle, città popolose e ricche, dove per eccesso di pi tenze operanti si trasmoda; quanto sia perigliosa taj imitazione per farci cadere nel!" esagerato, e nel golfi Vorrei dire che si comprese dover essere i nostri tri teuimenti ricreazioni cibpo alle cure d'economia è famiglia e non già divertimenti per debellare la noia pei- dar compimento tratto tratto, coli' accrescerne effetti, alla serie di velleità e di passatempi della gioì nata. Vorrei dire infine che si. venne a comprendere poter qui. per gradi e modi armonizzare coll'incivil mento; esplicare opinioni e convertirle in potenze, progredire colia tendenza del secolo, però noli interei comune con piena e costante-ricognizione al progresso morale.— Pisino, f/>bbrajo. Ormai sarà noto ai lettori della Provincia la rapina consumata con indicibile audacia la mattina dei 30 decorso sulla messaggiera postale che da Pisino parte giornalmente per Fianona. Rammento il fatto non già per intrattenermene, che il medesimo sembra ancora avvolto nel mistero, ma per fare alcune brevi riflessioni. sulla poca, tutela accordata alla sicurezza pubblica. Ricordo che insegnandoci sull'origine della società civile ci si: diceva, che scopo supremo dello stato e di ogni ordinamento civile si è la conservazione degli individui e la loro sicurezza, che questi beni inestimabili stmo il compenso dovuto ad ogni cittadino, pel sacrificio da lui fatto dalla sua indipendenza e libertà naturale a prò della società tutta, e ricordo ancora che da questi prineipj si desumeva non solo il diritto ma l'obbligo impreteribile di ogni governo, di tute-are efficacemente la sicurezza pubblica. Ora domando io, il governo adempie scrupolosamente a questo suo primissimo dovere? Non esito punto a rispondere francamente di no. La sicurezza pubblica è nella nostra provincia totalmente trascurata, e prova, ne sia i continui furti, le non infrequenti aggressioni, e la nessuna sicurezza delle campagne. E qui non convengo punto con coloro che attribuiscono la mancanza di sicurezza pubblica all'incuria delle Comuni, perchè desse nou sono chiamate a ve- sulla pubblica sicurezza, perchè tale Attributo i esclusivamente allo staio, perchè le comuni non i i mezzi per provvedervi e perchè se il Governo demandare alle comuni parre dell' obbligo che Combe, dovrebbe loro cedere anche una parte dei ti mezzi che stanno a sua disposizione per raglerò lo scopo. java, difettosità delia legislazione, sarà mancanza attuali ordinamenti, sarà forse anche lassezza ne-rgani di sorveglianza o inosservanza delle analo-discipline, ma il fatto si è e va rilevato, 'Che la «zza pubblica è seriamente compromessa per man-a della dovuta sorveglianza da parte di chi spetta. Di fatti per prevenire tali delitti nessuno si cura, i scuoprirli siamo limitati all'azione dei giudizj. che volete che faccia un giudice inquirente, sia i dotato di tutte le volute capacità, dell' esperienza ssaria e della più buona volontà del mondo ? Egli può che coordinare qtiel poco materiale che, direi i, il caso porta a sua conoscenza. Ma egli non ha zzi per proseguire rapidamente le traccie dei de-per estendere le necessarie indagini, per eruire i fegni dei malfattori e sventare le combriccole. Al-po gli occorrerebbero piti ampie facoltà, mezzi pe-ari ed un ben ordinato personale, in una parola dovrebbe disporre di ciò che si dice una polizia e organizzata. Ma è questo appunto che manca e costituisce la principale cagione per cui i delitti vengono prevenuti e rimangono poi in gran parte ;lti ed impuniti. Eppure sono tanti e sì gravi i balzelli di ogni spe-che si contribuiscono allo stato, che abbiamo ben Ito di reclamare da lui un efficace tutela della pub-a sicurezza, Vediamo che quando trattasi di certi tti il governo sa far uso dei mezzi potenti per scoli. E perchè esso non dovrebbe esercitare la stessa ilanza per tutelare la sicurezza delle proprietà e e persone? Non liavvi dubbio che mediante il miglioramento ;li ordini sociali, di cui si occupano e comuni e proda, si perverrà col tempo a migliorare i costumi e indi a rendere meno urgente il bisogno del braccio le dell' autorità di sorveglianza. Ma il rigeneramen-sociale è un lavorio lento, i di cui buoni frutti rac-Igeranno appena le future generazioni, nel mentre la rarezza pubblica vuol essere prontamente tutelata, ichè altrimenti noi lamenteremo dei guai sempre iggiori e vieppiù rieseirà difficile di ricomporre Torre intimamente perturbato. E per conseguire ciò ri-ngo che la Giunta provinciale dovrebbe senza indu-io fare dei seri reclami al governo e provocare sia via amministrativa sia in via legislativa dei provvedenti su vasta scala a tutela della sicurezza pub-fica. Cronsisera sitila d'ità» Carissimi lettori, siamo in quaresima: quadra^ gesimae tempore sumus, lectori carissimi — 1' avvicendamento delle due lingue è un frutto di stagione— ; nè è già una novità che rechiamo; ma una semplice esclamazione proferita tanto per incominciare la cronaca, ed un tenue filo con cui tesserne un po' d'introito. Non più teatri — usiamo il plurale per convenzione retorica >— non più mascherate, non più veglioni, non più gozzoviglie: il regno di Satana è finito: cenere sul capo, ed 0110 nella pentola. Dal festoso e giulivo convegno serale; dalle parlate di Tofani e Baratta, passeremo cogitabondi nel tempio venerabile ed austero per udire i sermoni del padre Bernardino: e le nostre ete al maneggio del binoccolo dovranno sostituire quello del libro delle preghiere. Così va il mon^ do: ita hominum genus. La campagnia drammatica Calamai e socii,, venutaci da Gorizia, partì martedì mattina con alcuni cangiamenti, per Modena. Qui ebbe amica la fortuna, poiché trentaquattro recite non interrotte le fruttarono circa duemilaottocento fiorini, nella quale somma vanno compresi i f. quattrocentocinquanta del regalo, ed altri cinquanta ricavati dall'aver ceduto l'impresa dei tre veglioni. Come lo abbiamo già detto, il suo insieme era bastevole pel teatro nostro; e buono il repertorio delle produzioni le quali, tranne pochi spettacoli esotici tollerati in certe sere a soddisfazione del popolino, sono in gran parte lavori di Ferrari, di Marenco. di Cicconi, di Dominici, di Nigr'i, di Muratori, di Vitaliani e di Salvini. Sempre scorretta e negligente si mantenne la decorazione ; il vestiario moderno 111 generale elegante; quello della Arnous sfarzoso; ma il vecchio sbagliato o per meglio dire imperfetto e mescnlato. Molte volte suonò l'orchestra della società filarmonica, riscuotendo in ogni incontro meritati applausi dal pubblico, contento di vedere assicurato pel decoro cittadino un nucleo dì bravi e diligenti filarmonici. o Il primo dei veglioni, causa la solita inesplicabile fatalità che pende sopra di lui, e che diede argomento a tanti frizzi, rimase quasi deserto. Non così i due ultimi: in quelli non mancarono maschere leggiadre e piacevoli, ed un intreccio di arguzie e facezie che d'ogni parte scoccavano. Si ballava, si rideva; ma tutti capivano che il vero divertimento non c' era: c' era bensì un desiderio, uno sforzo generale di conseguirlo, senza peraltro potervi riuscire: e il motivo qui uon fa duopo e-saminarlo. La mattina del 4 corr. si raccolse 'nella sala delle Scuole Popolari l'assemblea generalo della Società Operaia di mutuo Soccorso. Nel prossimo numero, in apposito supplemento, pubblicheremo il breve discorso del presidente, la relazione del segretario, e la tabella riassuntiva del cassiere, dimostrante lo stato economico della società. In quella seduta vennero nominati a revisori per l'anno corr. i signori ; Coscìancich Ernesto ; Demori Na-zario ; e de Gravisi Nicolò. Ora il consiglio di amministrazione, rinnovato per metà, come prescrive lo statuto, si compone d ei signori : Baseggio Nicolò fu Bortolo; Benedetti Francesco fu Nicolò; Burlini Antonio; Cocever Ambrogio ; Gallo Pietro; Giasche Girolamo; Mamola Valentino; Poli Luigi; Snayer Domenico; Utelli Giacomo; Utelli Giuseppe; Zamarini Giuseppe. La mozione, presentata all'assemblea da oltre 7I> socii, non potè essere discussa, essendo stato il numero degli intervenuti minore della metà. Con tale mozione s'invitava l'assemblea a voler deliberare: che qualunque cittadino onesto, purché domiciliato in questo comune, purché non sia affetto da malattia organica o cronica, e purché non abbia meno di 1G anni nè pivt di 50, possa divenire socio effettivo; che socii aggregati all'invece si chiamino tutti quei cittadini onesti (attualmente così detti socii onorarii ) i quali, non potendo per uno dei tre suaccennati motivi essere socii effettivi, volessero nondimeno contribuire mediante o-blazioni periodiche all' incremento della società \ che questi possano eleggere ed essere eletti; e che infine socii onorarii possano dalle generali assemblee essere nominate quelle persone che grandissima utilità o molto lustro recarono all'associazione, alla città o alla patria tutta. Lunedì sera — notate bene : penultima di carnovale — entrava in piazza, dalla parte del Municipio, una lieta comitiva di ritorno da una simposio nuziale; ed uno suonava l'armonica. Due gen-' darmi sortono dai locali delle guardie municipali, t e, senza che alcun invito di silenzio venga premesso, un calcio di fucile percuote l'istrumento. Così ci riferisce un testimonio oculare, persona rispettabilissima. Sono modi triviali, e tanto meno adoperabili nelle sere eccezionali degli ultimi giorni di carnovale. Il Capoposto Galli inculchi ai soggetti di i-mitare la maniera gentile colla quale disimpegna egli stesso il suo officio. Ffc <> t i z i e. Abbiamo letto con vero piacere nel Cittadino del 7 corr. n che la Giunta provinciale dell' Istria abbia in questi giorni avanzato all' eccelso Mini- stero del commercio in Vienna un proprio meir rial© in appoggio della linea ferroviaria di Las sulla considerazione dei grandi vantaggi che medesima apporterebbe anche alla progettata fé rovia istriana. » Vorremmo che facesse altrettanto la nost Camera di commercio ed industria. La Camera di commercio ed industria di ]Trì sise mettendosi d' accordo con quel Municipio voi f.ni 10,000 per li studi della linea ferroviaria ( Laak, e quella di Klagenfurt ha votato pure i favore di quella linea di preferenza a quella dt Predil. E quella dell"Istria??? Varietà. Nella «• Sericoltura Austriaca,» giornale dell'i r. Istituto Bacologico sperimentale di Gorizia legg« si quanto segue : Progetto d'isolare i singoli bozzoli avanti d effe'lu are il confezionamento di seme cellulare. Gianandrea Gravisi di Capodistria, una de' piì! diligenti sericultori dell'Istria, consiglia d'isolare i singoli bozzoli, prima che succeda la sfarfallatura. Egli in tal guisa previene al pericolo, congiunte all'accoppiamento libero, che una femmina sana venga fecondata da un maschio infetto, o che un maschio vigoroso fecondi una femmina malata, ove il getto di simili coppie cagiona sovente non lieve danno. Egli combina gli accoppiamenti tra farfalle vigorose, vivaci e di bello aspetto, premette psrò l'isolamento dei bozzoli; e si serve a quest' uopo di piccoli recipienti a forma di calotta, ricoperto di garza a tessuto largo, aventi all' orlo dell' apertura un cerchio di filo di ferro; per economizzare una maggior quantità di questi, egli mette i bozzoli sotte la calotta, dietro la serie della loro filatura. Il progetto del Gravisi deesi quindi considerare come un perfezionamento del Sistema cellulare e merita di essere raccomandato d'imitazione nel confezionamento di seme. TIP. DI GIUSEPPE TONDELLI. NICOLO' de MAD0MZ2A Redattore,