ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI ANNO Vili. - No. 409 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 20 - tei. 128 DOPO DIECI ANNI DI GUERRA FREDDA LA PRIMA PAROLA DI PACE ——^__________________________________________ "-"«3 Dall’incontro di Ginevra delle Grandi Potenze molte speranze sono sorte a confortare il mondo Disparati sono i commenti che hanno accolto i risultati della conferenza, ma se le promesse di essa verranno mantenute potranno essere risolti molti problemi in sospeso La conferenza di Ginevra, conclusi sabato i lavori dei quattro «Grandi», continua ad essere oggetto dei commenti della stampa internazionale che non risparmia aggettivi per inquadrarla nell’attuale sviluppo della situazione internazionale. Da coloro che la definiscono una storica svolta nelle relazioni fra Est ed Ovest a quelli che tentano di minimizzarne i risultati parlando di «conferenza psicologica» chiusasi senza risultati concreti. Fino a dieci giorni fa alcuni circoli internazionali oltranzisti e conservatori affermavano, attraverso la propria stampa ed i propri uomini politici, che la Conferenza di Ginevra non sarebbe andata oltre i cauti assaggi delle reciproche posizioni, in quanto il contrasto fra le potenze occidentali e l’Unione Sovietica etra, a loro parere, insanabile e non si sarebbe potuto risolvere pacificamente se non partendo da posizioni diplomatiche di forza. Cioè dal rafforzamento ad oltranza delle coalizioni militari e dei blocchi politici. Per caratterizzare la posizione di questi circoli basti ricordare le richieste del senatore a-mericano Mac Carthy (respinte dalla commissione degli eseri del senato di Washington) il quale chiedeva da Eisenhover un’assoluta intransigenza verso l’Unione Sovietica. Se il presidente Eisenhower ed i primi ministri occidentali avessero seguito i consigli interessati del famigerato Mac Carthy e le suggestioni della stampa oltranzista, evidentemente la conferenza di Ginevra sarebbe stata inutile chiudendosi con un niente di fatto che avrebbe contribuito ad aggravare la situazione internazionale. Altri fogli ed altri uomini ufficiali, legati ai- blocchi contrapposti, videro nella conferenza dei quattro grandi una mossa necessaria ed inevitabile da compiersi, se non si voleva correre il rischio di alienarsi il favore dell’opinione pubblica mondiale che non avrebbe perdonato a nessuna delle quattro grandi potenze un «no» ed un’intransigenza che rendesse impossibile la ricerca di un accordo internazionale. Da questi circoli la conferenza di Ginevra aveva ottenuto, perciò, un appoggio ufficiale, non scevro da tentativi di minimizzare il valore o, per lo meno, da svalorizzare l’attesa nei confronti dei popoli che premevano perchè venisse tentata, e seguita, la via delle pacifiche conversazioni come nuova prassi internazionale. Da questa parte oggi, nell’immediato domani, della conferenza, si esalta la «cordialità, la comprensione e la fiducia» dimostrata reciprocamente dai quattro Capi di Governo, ma si tende a mettere in risalto che la conferenza non ha appartato nulla di concreto e si elencano le difficoltà che i quattro ministri degli esteri dovranno affrontare per trovare una soluzione ai problemi che i Capi di Governo si sarebbero limitati a puntualizzare. Insamma, in coloro che hanno interesse a mantenere la divisione del mondo in blocchi contrapposti, si mira — con simulati commenti saggi e ponderati — a svuotare di valore politicamente concreto il pur riconosciuto successo di Ginevra per avvertire che, dietro i sorrisi e la cordialità dei quattro grandi, la riunione ginevrina ha lasciato insoluti tutti i problemi in discussione rimandando ad ottobre i ministri degli esteri per un esame definitivo. Una terza corrente di opinione pubblica, di stampa e di uomini politici e della quale facciamo parte, saluta invece i risultati della conferenza dei quattro grandi come un primo passo positivo 4Sul cammino della pace verso la collaborazione fra i popoli e gli Stati, al di sopra delle divergenze di sistema sociale e al di fuori dei blocchi. Estranei ai blocchi militari, così come ieri eravamo favorevoli alla conferenza a quattro, pur senza vedervi nè la panacea universale nè la via migliore per conseguire la pa- ce, vediamo nei risultati di Ginevra un fattore altamente positivo, (in quanto palese dimostrazione che nesssuno, oggi come oggi, anche dai seggi di Governo delle grandi potenze, può rifiutarsi di guardare in faccia il dilemma posto all’umanità fra una guerra di imponderabili effetti distruttivi, e la coesistenza attiva fra gli Sitati. La via della pace è lunga e deve essere percorsa e non precorsa. Ossia la distensione, la cordialità il ripristino della fiducia' fra gli Stati debbono precedere la soluzione dei problemi poiché il metodo inverso porterebbe solo ad artificiose costruzioni diplomatiche nel vecchio quadro della politica delle zone di influenza, il cui fallimento è stato dimostrato dal tormentato decennio di guerra fredda che dal 1946 ad oggi ha portato più volte l’umanità sull’orlo di un terzo conflitto mondiale. In questo sens’o la conferenza di Ginevra ha dato, nella sua cronaca di sei giorni, ciò che da essa .si poteva attendere. Il resto verrà in seguito. Se le promesse di Ginevra verranno mantenute, la riunione dei quattro Capi di Governo sarà l'inizio di una serie di conferenze internazionali che non potranno che culminare nella vera conferenza internazionale: la riunione di tutti i rappresentanti dei vari Stati nella Sede, e nello spirito delle Nazioni Unite, per la soluzione dei problemi pendenti in tutte le parti del mondo. LE PROPOSTE Che l’atmosfera di Ginevra abbia rappresentato di per sè un fatto nuovo e positivo, lo dimostrano le proposte avanzate dai singoli Capi di Governo delle quattro grandi potenze a quella che giustamente è stata chiamata la «conferenza che può aprire la via dalla cronaca alla storia». Se i ricordi delle diatribe d|il un recentissimo passato hanno potuto far indulgere, a volte, al sarcasmo per lo scambio di cortesie reciproche di cui sono stati larghi i quattro grandi, resta il dato di fatto che le proposte avanzate e rese note non hanno avuto, come nel passao, il difetto di essere disamate solo all’opinione pubblica, ossia alla propaganda. Tutte le proposte — anche se incomplete od imperfette :— hanno avuto il pregio di creare le condizioni per la discussione'. Quelle di Bulganin, per la precedenza della sicurezza europea sul problema tedesco, hanno messo in luce la connessione fra le due questioni anche se non hanno consentito un immediato avvicinamento alle posizioni degli ocdentali. Avvicinamento che è stato però percettibile nel cosidetto «piano sovietico» per la sicurezza collettiva nel quale, realisticamente, si prevedono due fasi allo scopo di consentire prima la coesistenza fra i due blocchi militari per giungere poi alla loro abolizione non appena gli sviluppi politici e diplomatici lo consentano. Così la proposta di Eisenhower per lo scambio di informazioni militari in vista del disarmo e del controlli degli armamenti ha messo in luce un nuovo atteggiamento americano e aperto la via alla discussione cordiale anche se sembra voler precorrere i tempi (e mancare perciò di realismo) in quanto aerei USA sorvolanti l’Unione Sovietica — e aerei URSS Sorvolanti il territorio degli Stati Uniti — sono concepibili all’indomani di larghi e sinceri occordi ma restano piuttosto aleatori finché si hanno problemi ancora aperti e dolenti. Lo stesso, in parte, può essere detto del piano Eden-Mac Millan che per il problema tedesco e della Nella ricorrenza del 22 luglio, giornata deH’msurrezione del popolo sloveno, si sono avute in Slovenia grandi manifestazioni celebrative. Un tono solenne hanno avuto le manifestazioni a Capodistria e nel Litorale, sulle quale pubblichiamo un servizio in altra parte del giornale. VERSO UNA CRISI DINASTICA? Fatti nuovi nel Marocco ear' La scorsa settimana a Marrakesch manifestazioni a favore del deposto sultano marocchino, Ben Russef, hanno provocato violenti incidenti nel corso dei quali si sono avuti sèi morti e decine di feriti. Durante le manifestazioni si è avuto anche un attentato contro il pascià di Marrakesch, il noto El Giani. Benché gli incidenti d.'. Marrakesch siano stati, nella loro portata, molto meno gravi e sanguinosi di quelli di Casablanca, essi hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica e degli oss'erva-tori politici confermando l’acutezza della crisi marocchina e riportando alla ribalta il problema dinastico apertosi dopo che i francesi deposero e deportarono Ben Russef accusato di legami con il movimentato nazionalista per l’indipendenza del paese. L’interesse attorno agli incidenti di Marrakesch è comprensibile ove si pensi che questa città — contrariamente a Casablanca — non a- veva mai dato segno di ostilità all’attuale sultano Ben Arafa ed era sempre un feudo politico, oltre che economico, del vecchio pascià El Glaui, filo francese, che con i suoi cavalleggeri berberi in marcia s'u Casablanca aveva offerto ai governanti francesi il pretesto per deporre dal rono il sultano Ben Yus-sef. Perciò gli incidenti di Mara-kesch indicano che fra i berberi non vi è più unità attorno a El Glaui e Ben Arafa e che i francesi non possono più contare con assoluta certezza sul vecchio dissidio fra arabi e berberi che consentì ad essi ed agli spagnoli di soffocare nel 1924 l’insurrezione di Abdel Krim e di dominare in tutto il protettorato. Il movimento nazionalista per l’indipendenza del Marocco fu sempre gravemente ostacolato dal fatto di basarsi sulle popolazioni arabe della costa e non avere invece alcun addentellato fra le tribù •— nomadi o stabili — berbere di Mar- Le celebrazioni in Slovenia della Giornata dell* insurrezione Delegazione jugoslava alla conferenza per l'energia nucleare vice-presidente della Commissione federale per l’energia atomica, guiderà la delegazione iugoslava che parteciperà alla prima conferenza intemazionale sull’applicazione dell’energia nucleare a scopi di pace. La conferenza si terrà a Ginevra dall’otto al venti agosto su iniziativa dell’ONU. Della delegazione faranno parte Slobodan Nakićenović, segretario Commissione federale per l’energia nucleare, il doth Ivan Supeik, professore Universitario (e Rimembro della Commissione, l’accademico doth Stojan Pavlovič e il doth Franc Kos, Ministro plenipotenziario al Segretariato agli Affari Esteri. La delegazione partirà per Ginevra la mattina del 4 agosto. Assieme essa si metteranno in viaggio 18 consiglieri. I temi principali di cui discuteranno 1 delegati jugoslavi sono i seguenti: riserve di combustibili fossili e di energìa idrica inutilizzata in Jugoslavia, fabbisogni prospettici di queste fonti di energia fino al 2000, tecnica e fisica di reattori nucleari, esistenza đell’uranio e del torio in Jugoslavia e tecnologia dello sfruttamento di questi minerali, nonché applicazione degli isotopi nella biologia. Secondo le informazioni più recenti, 66 Paesi di tutti e cinque i continenti hanno annunciato la loro partecipazione a questa conferenza intemazionale. Oltre alle delegazioni del diversi* Paesi vi prenderanno parte anche alcune agenzie specializzate dell’ONU. I rapporti Jugoslavo-albanesi La stampa di Tirana ha pubblicato recentemente un articolo di Enver Hodža, primo segretario del partito albanese del lavoro, riportato anche dalla «Pravda» moscovita, sotto il titolo «Contributo alla causa della pace nei Balcani». L’articolo tratta dei. rapporti jugoslavo-albanesi alla luce della dichiarazione sovdetico-jugoslava di Belgrado. «Vi sono tutte le condizioni per eliminare le divergenze fra i nostri paesi e la Jugoslavia nell’interesse dell’amicizia fra i popoli e della pace in tutto il mondo. La dichiarazione firmata il 2 giugno 1955 a Belgrado rappresenta u-na data importante nella storia dei nostri popoli, nella normalizzazione dei rapporti con i popoli della Jugoslavia. Sono già stati ristabiliti buoni rapporti di vicinato e i nostri popoli, i nostri governi e i nostri partiti sono convinti ohe questa a-micizia continuerà a cementarsi. Noi lavoreremo con buona volontà per il raggiungimento di questo o-biettivo.» Una salda amicizia tra i popoli di Albania e di Jugoslavia si stabili già durailfe la lotta popolare dì liberazione. I figli e le fighe del popolo albanese hanno combattuto contro il comune nemico — di nazifascismo — insieme con i fraterni combattenti dell’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia. Parlando delle possibilità di una ulteriore collaborazione, Enver Hodža così continua: «Vi sono tutte le condizioni perchè tra i nostri popoli si sviluppo e si consolidino quotidianamente rapporti amichévoli in campo economico e culturale. Il popolo albanese desidera vivere in relazioni di buon vicinato con tutti i popoli ai suoi confini e in particolare desidera mantenere normali rapporti, relazioni economiche, culturali e di altra natura con i popoli della Jugoslavia.» «Fra d governi di Albania e Jugoslavia smo stati conclusi accordi per la regolazione dei problemi di frontiera e per il commercio. Le relazioni commerciali continueranno a svilupparsi sulla base della reciprocità e nell’Interesse di entrambe le parti. Si svilupperanno pure i rapporti culturali e i nostri popoli avranno la possibilità di conoscere le conquiste in questo campo dei due paesi. Questi legami serviranno a consolidare rapporti di amicizia. Noi agiremo in questo senso oon tutta la buona volontà convinti ohe anche da parte jugoslava si desideri fare altrettanto nell’interesse di entrambi 1 paesi, nell’iinterese della pace in tutto il mondo.» «Il recente congresso del fronte democratico dell’Albania, svoltosi a Tirana, ha dimostrato ohe iil popolo albanese ha accolto con soddisfazione la dichiarazione firmata dai governi di Unione Sovietica e Jugoslavia ed ha confermato iil suo desiderio di normalizzare e di trasformare in amichevoli i rapporti con la Jugoslavia.» rakesch e dell’interno. Oggi forse la situazione tende a mutare. Se ciò avverrà, il governo di Parigi dovrà tenerne conto con carattere di urgenza in quanto sarebbero imiponderabili le conseguenze che si potrebbero avere da un movimento indipendentista e nazionalista fra i berberi le cui tribù sono armate con arimi loro fornite proprio dalla Francia per servirsene contro i nazionalisti marocchini. Le misure prese dalla Francia in Marocco e quelle ' promesse dal nuovo residente generale, Grandvai, assumono forse anoh’esse un nuovo aspetto alla luce degli avvenimenti di Marrakesch, in quanto sorge il sospetto che es'se siano state dettate dal fatto che il governo francese abbia avuto notizia dell’evoluzione in corso fra la popolazione berbera. Evoluzione nella quale ha certo avuto un peso la brutale reazione «controterroristica» dei coloni, francesi e la serie di attentati ed assasinii perpetrata dagli aderenti all'associazione colonialista, «Presence Fran^aise» avversaria di ogni riforma sociale e di ogni concessione all’indipendenza marocchina. Colpendo ed espellendo dal Marocco i francesi dirigenti del terrorismo colonialista, destituendo, arrestando e es'igliando in Francia corrotti funzionari di polizia e di governo, Grandvai ha forse cercato di correre ai ripari dimostrando, con i fat|i che il governo di Parigi non solidarizza con gli interessi economici e la brutalità politica degli uomini di «Presence Francise». Lo stesso si può dire, forse, per le promesse riforme nell’amministrazione del protettorato e per le ricorrenti voci — non smentite dal residente generale — di una destituzione del saltano Ben Ara-fa, inviso al popolo, e della istituzione di un consiglio di reggenza in attesa che la popolazione decida per l’eventuale ritorno del vecchio sultano. Ad ogni modo, slano o no dipendenti dallo stato d’animo dei berberi marocchini, le misure e le. promesse di Grandvad per raggiungere lo scopo di normalizzare la situazione in Marocco, debbono avere un seguito. La Francia può avere, come in Tunisia, ancora una funzione da svolgere anche in Marocco, a condizione che la svolga in armonia con gli interessi e le aspirazioni del popolo marocchino. Gli incidenti di Marrakasch ribadiscono che l’era del colonialismo è finita anche nel Nord Africa e che il vecchio sistema del «dividi et impera» può rivelarsi inefficace anche per il colonialismo sedicente moderno fatto di dominatori stranieri che giocano a rimpiattino dietro le spalle di Pascià e Sultani posticci. Il Presidente della Repubblica, Josip Broz Tito, ha voluto felicitarsi della ricorrenza inviando un telegramma al Presidente deU’Assem-blea Popolare della Slovenia, Miha Marinko. ^Compagno Presidente — è detto nel telegramma —- vi invio le più cordiali felicitazioni e mi associo alla gioia generale con cui il popolo della Slovenia celebra anche questo anno la sua grande festa, il 22 luglio. «La giornata dell’insurrezione del popolo sloveno è una di quelle grandi, storiche date di cui d popoli serbano perenne ricordo quale pegno di un ,glorioso, combattivo passato e saldo vincolo con la odierna vita e con quella futura. Bello è questo rispetto e questa celebrazione delle grandi date nella storia, perchè soltanto il popolo che rispetta i sacrifici sostenuti per la libertà sa apprezzare altamente anche la pace che gli è necessaria e la pace nel mondo in generale. «Assieme a tutti gli altri popoli della collettività jugoslava democratica, il popolo sloveno può essere fiero delle opere realizzate nella pace, che servono così utilmente alla nostra società socialista e all’edificazione di una esistenza migliore dei nostri popoli. «Con l’augurio che anche in futuro conseguiate i massimi successi nello sforzo rivolto a contribuire quanto più al benessere del nostro Paese, Vii invio i miei più fervidi saluti». * L’accademì'oo doti. Pavle Savič, .sicurezza propone una zona smilitarizzata fra est ed ovest. Esso può, con il suo esame, aprire la via alla soluzione dei due problemi in modo positivo ma, indubbiamente, non può precederne la soluzione in quanto solo il popolo tedesco riunito può accettare una fascia smilitarizzata sul suo territorio e solo una conferenza generale, allargata a tutti i popoli interessati, può condurre alla stessa accettazione da parte di altri Stati. Il «piano Faure», a sua volta pur essendo uno di quelli di più facile e realistica applicazione per la limitazione degli armamenti e la collaborazione • fra gli Stati, ha bisogno di un clima che a sua volta non può sorgere che dalla soluzione di problemi la cui precedenza ne condizionerebbe il successo, sia con il controllo degli armamenti (che consentirebbe la riduzione dei bilanci militari proposta da Faure) sia con la creazione di un'organizzazione intereuropea che consenta di impiegare a favore dei paesi economicamente arretrati le somme defalcate dagli armamenti come è; previsto nel progetto francese. Che le proposte dei quattro capi di governo abbiano possibilità di attuazione ed esprimino una volontà nuova lo dimostra sìa la costituzione di una commissione permanente per il problema tedesco sia il fatto che esse sono state tutte contenute nelle «Direttive» che i quattro Grandi hanno concordato alla fine della conferenza come base dell’ordine del giorno della riunione dei loro ministri degli esteri che avrà luogo a Ginevra nel prossimo ottobre. IL FUTURO Quanto di questo ordine del giórno verrà realizzato, quali problemi verranno avviati a soluzione nella prossima conferenza, e fino a qual punto, non è possibile dire oggi. Tutto dipenderà dagli avvenimenti che ci separano dal mese di ottobre, dai risultati che avrà la riunione del sottocomitato dell’ONU per il disarmo, dalle conversazioni di Adenauer a Mosca nel prossimo Settembre ed infine dai risultati dei normali contatti diplomatici fra le quattro, grandi potenze che precederanno la riunione dei ministri degli esteri. Pertanto vi è motive) di ben sperare sopratutto se il prossimo incontro Adenauer—Bulganin avverrà nello spirito di Ginevra e se — come ha detto il primo ministro francese — i quattro Grandi continueranno a mantenersi spiritualmente vicini anche dopo essersi separati fisicamente a chiusura della conferenza. Nell’era atomica i problemi di una parte del mondo sono i problemi di tuitti gli Stati grandi e piccoli. Perchè per tutù ugu,\e e urgente è il diritto alla pace ed all’indipendenza. Perciò la via della pacifica coesistenza attiva, che da Potsdam, attraversò Ginevra, deve condurre i problemi della collaborazione e della convivenza internazionale alla loro sede naturale — le Nazioni Unite — deve_essere percorsa in tutto il mondo nello spirito delle speranze che la conferenza di Ginevra ha lasciato intravedere come realizzabili. ESEMPI MOLTO SIGNIFICATIVI «Ci sono almeno cinquanta paesi nella provincia di Cuneo che versano in terribili condizioni, paesi di montagna dove in questi anni è arrivata per la prima volta l’elettricità, ma su cui tutti, gli altri problemi di organizzazione civile, dall’estrema difficoltà di comunicazionà col resto della provincia allo spopolamento progressivo, incombono ancora in misura veramente paurosa. Uno di questi paesi è quello d’Elva, i cui abitanti, non più tardi di quindici giorni fa, hanno avuto un ennesimo scatto d’ira e hanno spedito al ministro Romita un telegramma invitandolo ad interessarsi subito e a fondo della loro esistenza... Elva si alza al sommo di un orrido vallone trasversale alla verde vai Maira, a una cinquantina di chUomentri da Cuneo. Vi si arriva dopo due ore di marcia a piedi per un sentiero che si inerpica scavato a tratti nella roccia, traversando strette gallerie buie, rasentando uno strapiombo che per lisce e mortali pareti cade in un torrentello forte più di rumore che di acqua. La strada per Elva cominciarono a costruirla circa cento anni fa ed è appena giunta a metà del suo cammino. Vi lavorano quindici operai con un solo martello pneumatico, arrampicati sulle pietre che devono far saltare a furia di mine. Un camion riporta gli operai al fondo del vallone ogni sera, probabilmente a quella provvisoria costruzione in legno su cui è stato scritto giustamente con la calcina: ricovero dei disperati.’ «Il problema della strada è gra- vissimo e racchiude tutti gli altri. Infatti gli elvesi. per rifornirsi di cibo e di ogni altro genere sono costretti a servirsi di trasporti a dorso di mulo. I muli guidati da procaccia impiegano tre ore, se la stagione è buona, per arrivare ad Elva da Stroppo, il paese più vicino, e ogni merce che trasportano aumenta durante il cammino di quindici lire al chilogrammo: in tal modo ciò che a Stroppo costa mille, ad Elva viene pagato duemilacinquecento. I lavori per la strada ricominciano ad o-gni primavera, e vi sono addetti sempre pochissimi operai. Con cento operai, che potrebbero essere composti in gran parte dai contadini disoccupati di Elva stessa, che languono sulle cime a 1800 metri, strappando al clima metri di campo coltivato a segale, Elva in due anni potrebbe avere la sua strada. Continuando di questo passo invece, e considerando che in trentanni il progressivo spopolamento ha ridotto gli abitanti di tutte le borgate da milletrecento a non più quattro-centocinquanta, quando la strada arriverà finalmente al bordo del paese troverà il deserto ... Tutto questo il municipio di Elva l’ha denunciato in un verbale depositato alla prefettura di Cuneo, che, naturalmente, è ancora oggi lettera morta. Perciò, durante l’inverno, gli abitanti che ritornano al paese, in più punti del sentiero sono costretti a sdraiarsi sulla neve e procedere carponi se vogliono evitare il rischio di una caduta mortale. Il sentiero è minacciato in inverno da quotidiane slavine ... Così oggi il paese è in nera miseria. Gli elvesi dormono in grandi ceste di vimini con paglie-ricci al posto dei materassi. In tutta Elva, dove vìvoìio venticinque famiglie, e nei sette borghi che fanno parte della medesima municipalità, vi sono soltanto due aratri, a chiodo. Per il resto i contadini lavorano gli stretti campi strappati alla montagna con zappe e badili. Non vi è nè medico nè farmacista, il parroco ha lui una raccolta di medicinali indispensabili, dalla penicillina al siero antivipera ... Giovanni Arpino» (Da «Il Mondo» del 21 giugno u. s.) Considerato questo stato di cose, riteniamo inutile spendere parole per 'dimostrare quali possono essere i sentimenti e le ovvie deduzioni di chi, con l’animo amareggiato e con profondo disgusto, assiste all’incessante «trapianto massiccio» degli italiani dellTstria. Trapianto di gente che abbandona, a spese del popolo italiano, le proprie terre e case allo scopo di fornire un pretesto per la continuità di un CLN, bastardo fino dalle sue origini, e la cui esistenza non trova ormai altra ragione di vita. Trapianto che offre al vescovo Santin e -al sindaco Bartoli la magnifica opportunità dii' intervenire presso i 'passati e presenti governi di Roma per sollevare un problema dei profughi di carattere speculativo e di portata nazionale, attraverso il quale mungere dalla vacca dello stato altri miliardi in aggiunta ai itanti altri spesi per dispetto e in odio alla Jugoslavia. Ma fino a quando? MARTEDÌ’, 26 luglio 1955 Preo« Il Ita — » Bw ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in e.o.p. ★ 7 GIORNI L'intemazionale socialista Dal 12 al 16 luglio si è svolto a Londra il IV congresso dell’Intema-zionale socialista. Vi hanno partecipato 120 delegati di circa una trentina di paesi. II congresso è stato presieduto da Morgan Philips, presidente delllnternazionale e segretario generale del .partito laburista britannico.’ Sulla situazione delle forze socialiste nei vari paesi ha riferito lo stesso Morgan Philips, il quale ha auspicato prossima l’associazione in un organismo unico di tutti i socialisti. Era noi — ha detto egli — non v’è alcuna divergenza in merito all’obiettivo finale. La discussione riguarda soltanto le vie e i mezzi. L’altro leader laburista britannico, Attlee ha aperto la discussione sulla situazione politica intemazionale, comprendente i seguenti temi: le Nazioni Unite, la conferenza di Ginevra, il disarmo, la riunificazione tedesca, la sicurezza, la collabo-razione europea e un piano mondiale di reciproci aiuti. LTntemazionale socialista si compone attualmente idi 40 partiti nazionali per un complessivo di 10 milioni di iscritti. Nel corso dei dibattiti è stato constatato che dal congresso, tenutosi due anni addietro, i partiti socialisti hanno visto aumentare la propria base elettorale alle elezioni comunali in 13 paesi, Gran Bretagna esclusa. L’influenza dei partiti socialisti è aumentata in Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Germania occidentale, Giamaica, Giappone, Malta,. Nuova Zelanda, Olanda, Norvegia e Svezia. I lavori del congresso si sono conclusi con l’approvazione di due risoluzioni: una sulla situazione politica intemazionale e l’altra sulle Nazioni Unite. Nella prima si rileva la ferma volontà dell’Intemazionale socialista di fare quanto è nelle sue possibilità pet garantire la pace tramite pacifici negoziati. Si afferma inoltre che i socialisti tendono ad un disarmo universale sotto un efficace controllo intemazionale, senza limitazioni di generi di armi 0 di territori. La risoluzione rileva infine che, per i socialisti, la pacifica coesistenza è soltanto un mezzo per raggiungere l’obiettivo finale, il quale è rappresentato dalla .pace e dalla collaborazione intemazionale. Nella risoluzione sulle Nazioni U-ni,te, ljtnternazionale socialista auspica l’ammissione in seno al massimo consesso intemazionale di tutti d paesi che sono disposti ad adottare i principi sanciti nella Carta costituzionale. 1 35 giorni del viaggio di Nehru Trionfalmente accolto a Nuova Delhi, ha concluso la scorsa settimana il suo viaggio attraverso una serie di paesi europei il presidente del governo indiano, Javaharlal Nehru. Per 35 giorni l’opinione pubblica mondiale ha seguito con grande interesse le visite del grande uomo di stato indiano a Unione Sovietica, Polonia, Austria, Jugoslavia, Italia, Inghilterra e Egitto. Queste visite hanno avuto varia durata; il premier indiano ha avuto colloqui con uomini di stato dal più diversi atteggiamenti verso i problemi mondiali attuali, ma il comune denominatore di tutto è stata un’ulteriore affermazione della politica della coesistenza attiva. Nehru con molti uomini di stato ha discusso in particolare quei problemi che oggi continuano a preoccupare il mondo: l’unità tedesca, il disarmo, l’interdi-ziome delle armi atomiche, l’Estremo Oriente, la rappresentanza cinese alle Nazioni Unite, Formosa e la situazione in Indocina. Nelle dichiarazioni pubblicate al termine di o-gnr singolo colloquio, in particolare le dichiarazioni indiano-sovietica, indiano-jugoslava e indiano-egiziana, contengono proposte costruttive per la soluzione di questi problemi. E non è affatto azzardato dire che a Ginevra i capi di governo delle quattro grandi potenze, pur non a-vendo mai menzionato il premier indiano, tuttavia, nei loro interventi e nelle loro proposte abbiano tenuto conto dei punti di vista espressi in quelle dichiarazioni. II viaggio di Nehru può essere senz’altro definito una efficace missione di pace.’ Esso si è ispirato al principio -per cui l’India non considera nemico alcun paese, ma anzi cerca amicizia ovunque e vuole estendere quanto più possibile le zone della collaborazione intemazionale a tutto vantaggio della pace. Nehru, nel suo viaggio, ha constatato con soddisfazione che non soltanto in Europa, ma anòhe in tutto il mondo si è alla vigilia di u-na svolta nella coscienza dell’umanità e che dalla guerra fredda e dalla tensione .intemazionale si sta passando alla pace mondiale.. E’ questa la miglior conferma della validità dell’atteggiamento di India, Jugoslavia e di altri paesi indipendenti ohe si battono per la pace, la coesistenza attiva e che ritengono che ogni condizione ogni circostanza debba essere sfruttata perchè la cessazione della guerra fredda sì trasformi nell’inizio di una pace duratura. ELETTO A CAPODISTRIA il Comitato dell' Unione delle comuni CAPODISTRIA, 23 — S’è tenuta in Capoditria, capoluoigo dell'Unione distrettuale dei Comuni, la I. sessione ordinaria del nuovo C.P.D., di cui fanno parte i Seguenti 'delegati dei Comuni di Capodistria, Isola e Pirario: Pišot Rado — Sokol, Obad Dušan, Gobbo Nerino, Knez Vittoria, Zlobec Emil, Beltram Julij, Caharija Leopold, Santin Mario, Jakomin Valerio, Kljun Karel, Vatovec Ernest, Tomasin Plinio, Abram Mario, Knez Ivan, Domio Giorgio, Petronio Aldo, Vojkovič Avgust, Kralj Franc. Benčič Franc, Ukmar Anton, Fc,-ligoj Davorin, Jerman Jordan, Hrovatin Ciril, Peroša Anton, Sabadin Alojz, Greif Marlin per la Camera dei rappresentanti e Vuk Claudio, Rajner Marko, Pečarič Srečko, Vodopivec Anton, Zlo- bec Zoran, Drachsler Jakob, Komljanec Andrej, Skerlič Jo e, Križ-marič Jože, Pečarič Marijan, Roz-zman Iva, Marsetič Korbijan, Dolinšek Drago, Sajin Jože, Štur i Anton, Kastelic Henrik, Požar Ivan, Kovačič ing. Stanko, Peroša Va mi, Vatovec Silvestro, e Babič Milko per. il Consiglio dei produttori. Nel corso dei lavori, il C.P.D. ha eletto dal suo seno a presidente Dujc Albin, a vicepresidenti Klobučar Franc e Gobbo Nerino, e ha approvato la nomina a segnatario di Kolenc Črtomir. Il presidente del C.P.D. Dujc Albin ha letto una relazione nella quale, dopo aver ringrazi':,to l’assemblea per la fiducia riposta nella sua persona e negli altri compagni eletti, si è impegnato, anche a loro nome, di fare tutto il possibile on- U IV mostra vinicola I vini del Litorale a Portorose Dal giorno 18 al 26 giugno u. s. è stata aperta nei locali della Casa del popolo di Portorose ila IV Mostra elei vini del Litorale Sloveno. Nr Ila breve cerimonia di chiusura è stata sottolineata l’importanza della viticultura nel Litorale e si è accennato alle .particolari cure del Potere popolare per l’incremento di questa branca dell’attività economica. I nomi degli espositori e i pregi dei vini esposti, sono una conferma che in questo campo molto si è fatto e ohe non mancano le jpossVEV.jità di iuin ìuil'terio|re incremento. I nostri vini godono già molta rinomanza e sono apprezzati sia sui mercati interni come pure su quelli esteri. Ora compito dei nostri vini-coltori è di ridurre le spese di produzione e di migliorare la lavorazione dei vini in modo ohe questi possano competere con i vini tìpici delle altre regioni vinicole. Che tutto ciò sia realizzabile, lo dimostrano 1 seguenti risultati conseguiti: Tra i vini pregiati esposti meritano un cenno. Ribolla. Di questa qualità erano esposti 8 campioni. La commissione ha classificato oome migliore quello di Simčič Giuseppe da Dobrova (Colilo) e quale secondo quello di Markucič Antonio di Bilj ana (Colii o). Tosai. Tra i 9 campioni idi questa specialità, i .migliori nella classifica sono risultati, a pari merito, quelli della cantina di Vipolže (Collio) e di Domeniš Mirko di Slcvrenc fCollio). ili secondo premio è stato assegnato ai compagni del podere agricolo di Ajševica (Gorizia) e di Sifoau Cirillo di Fojana Collio). Malvasia. Ddì 94 campioni esposti, il migliore è risultato quello della impresa «Vino» di Capodistria e sono stati classificati molto buoni quelli della «VINO EXPORT» di Umago, del podere agricolo di Ajševica (Vipacco) e della Cooperativa Vinicola di Buie. Tra i vini neri della mostra, il maggior successo è stato ottenuto dal refosco e dal terrano del Carso. Figuravano esposti anche i campioni del merlot, del barbera, del cabernet e della azzurra franca (Verduzzo). Refosco dTstria. Le migliori classifiche fra i 25 campioni di questa qualità sono state attribuite a: Stok Andrea di Marezige, a Bologna Giorgio di Isola e alla «Vino» di Capodistria. Molto buoni sono risultati i vini di Ruzzier Giovanni di Succiole, di Petrič Giovanni di Isola, di Glavina Emilio da Šmarje, di Kafol Luigi da Pobegi, di Medica Pietro da Isola, della Cooperativa agricola di Skxfole, dii Fonda Luigi da Portorose, di Jerman Lazzaro da Poimian della C. A. P. di Puce. e della cooperativa vinicola di Buie. Terrano del Carso. Il miglior rostro distretto sono da preferire tra questa qualità, e stato conseguito conoscimento dei vini esposti di esposti, si è concluso che per il no-Bregantič Giuseppe di Gornje Cerovo (Collio). Complesivamente nella esposizione figuravano 175 campioni di vino. Tra questi, 96 di vino bianco, 70 di vino rosso e 9 di vini speciali da dessert. Hanno prevalso il terrano del Carso con 27 campioni, di refosco con 25 e la malvasia con 24. Il Collio era bene rappresentato con la ribolla e il tokai, il Carso col suo caratteristico terrano, 1T-stria con il refosco e la malvasia. La quarta mostra ha confermato un sensibile miglioramento nel nostro sistema di lavorazione de,i vini. La commissione, pur attenendosi a criteri abbastanza rigidi nella valutazione, ha emesso ottimi giudizi sui nostri vini. In base alla valutazione e alle classifiche dei vini da Gulič Giuseppe e da Škerl Rodolfo di Tomaj, nonché da Pete.. i Giovanni di Pliskovica. Tra gli altri vini rossi esposti, hanno ottenuto la miglior classifica il cabernet e il merlot della «Vino» di 'Capodistria e il barbera di i vini rossi, il refosco e tra i Vini bianchi la malvasia. Per la regione carsica il miglior vino rimane sempre il classico terrano, Ai migliori espositori sono stati distribuiti premi in denaro e diplomi. Complessivamente sono state aissteginate: 18 medaglie d’oro, 46 d’argento e 60 di bronzo. Per i vini speciali sono state djistiSbuite: 1 medaglia d’oro, 7 d’argento e 1 di bronzo. Sono stati inoltre distribuiti premi in denaro per l’iimporto complessivo di 164.000 -dinari. L’interesse per la Mostra è risultato notevole; i visitatori hanno superato la cifra di 8600. de meritarla. Proseguendo, ha riferito s'ull’attività' del Comitato promotore e delle apposite commissioni formatesi nel suo ambito. Dopo aver fatto, quindi, un’analisi del processo di democratizzazione che ha portato alla formazione dei Comuni, quali unità base dello sviluppo 'socialista della nastra società, ne ha indicato risultati e prospettive. A tale proposito ha detto: «Nel sistema delle Comuni un grandissimo numero di cittadini collaborerà direttamente alla gestione sociale, nella quale si affermeranno l’interesse e l’inesauribile iniziativa della popolazione. Lo Statuto del Comitato popolare distrettuale, che Verrà approvalo nella prossima sessione alla fine della settimana prossima, gli Statuti dei Comuni prevederanno e garantiranno tutto ciò concretamente. Il numero complessivo dei soli membri dei comitati popolari comunali e distrettuale ammonterà a 385. Il numero dei membri (tei vari Consigli del distretto e dei comuni assommerà prevedibilmente a circa 710, calcolando che i 10 consigli del C.P.D. e i 9 dei Comuni conteranno ciascuno 7 — 8 membri. Aggiungendo ulteriori 300 membri circa delle varie commissioni distrettuali e comunali, risulterà che 1.400 cittadini parteciperanno direttamente alla gestione, ciò che, su una popolazione di 103 mila abitanti, rappresenta l’l,35%* ossia 1 su ogni 74. Se invece p-endiaroo in considerazione il numero degli e-lettori (circa 70.800) otteniamo che il 2% di cittadini, ossia 1 su 50 saranno membri dei comitati, deli Consigli e delle varie commissioni. Se poi consideriamo ancora che nel territorio del distretto ci saranno 161 comitati locali, con in media 5 membri ciascuno, e aggiungiamo questo numero a quello precedente, constateremo che 2.200 cittadini, ossia oltre il 2% della popolazione, vale a dire oltre il 3% degli elettori (1 su 30), influirà direttamente e deciderà, in uno o nell’altro modo, nel nostro sistema di gestione sociale. In queste cifre non sono comprese naturalmente, le associazioni autoamministrative, le varie camere commerciali, alberghiere, alpigiane ecc., la federazione cooperativistLa con le cooperative agricole, per non parlare delle aziende economiche con i loro Consigli operai e comitati amministrativi, nelle quali la gestione sociale è ormai una realtà. Se prendiamo in consideraz'ione tutto ciò, possiamo raffigurarci quanto avanzato e profondo sia già ora, il processo di sviluppo e approfondimento della democrazia socialista». In conclusione, il presidente del C.P.D. ha passato in rasségna alcuni fra i compiti immediati più importanti, in particolare: l’elaborazione definitiva e l’approvazione dello Statuto, la sistemazione razionale e l’elevamento della capacità professionale dei quadri, il passaggio sollecito delle competenze dai preesistenti C.P.D. di Capodistria, Sežana, Postojna e Ilirska Bistrica all’Unione distrettuale dei Comuni di Capodistria, ecc. Ribassi al maglificio di Cittanova Il Consiglio amministrativo del maglificio «Umberto Gorian» di Cic-tanova ha deciso di diminuire i prezzi dei Suoi prodotti. Il ribasso varia dal 10 al 30% sui prodotti. Le terme di Pinguenfe dovrebbero venir riattivate PINGUENTE, luglio — Santo Stefano di Pinguenfe è noto per due ragioni: per le sue terme una volta ritenute «miracolose», e per le sue cave di pietra rinomate in tutta l’Europa. Le cave di pietra sono ancor oggi attive, anzi lo sfruttamento si è allargato e la produzione aumenta con il miglioramento della meccanizzazione. Le terme invece, sono inattive e abbandonate. Il passeggero che da Levade vuol raggiungere Pinguente, è sorpreso, ad un certo punto sul s’uo cammino, nel percepire l’odore caratteristico del zolfo diffuso intorno dalla sorgente terapica di Santo Stefano. L’acqua si perde nel suo corso, inutile anche se preziosa, fra le macerie di quelle che una volta furono le famose Terme istriane. Lo stabilimento in rovina, i parchi di cipressi e dei castagni selvatici dicono al passeggero che non sono passati molti anni da quando in questo luogo giungevano a frotte i turisti, in gran numero ammalati in cerca di guarigione e di riposo. La rovina può far stringere il cuore, tanto più che non riesce questo stato di abbandono a cancellare la bellezza che ornava le terme. Purtroppo di fronte a questa bellezza, di fronte alla enorme ricchezza della natura, non si arrestarono i soldati tedeschi nella seconda guerra mondiale; il presidio nazista era qui alloggiato. E prima di abbandonare l’Istria il nemico fece demolire le costruzioni, gli impianti, tutto . . . Da allora l’acqua preziosa, sulfurea, scorre incontrollata, fra le macerie, inutile, facendosi strada verso il Quieto . . . Non si sa con precisione quando furono costruite le terme di Santo Stefano. Comunque si suppone che fossero sfruttate ancora al tempo dei romani. Nella vallata del Quieto, non lungi da Cittanova, è stata infatti rinvenuta una lapide marmorea su cui un’epigrafe in lingua latina avverte ì passeggeri che possono fare il bagno gratuitamente alle sórgenti termali: una guida turistica sui generis per quel tempo lontano. In un vecchio prospetto risalente al periodo dell’impero romano, viene specificato che in Istria esiste, accanto alle stazioni di posta per il cambio dei cavalli, an- che un bagno termale. Le fondamenta del bagno romano, comunque, non esistono. O forse si trovano molto al di Sotto dell’attuale livello del terreno. Infatti i geologi affermano che il terreno della valle del fiume Quieto cresce di un metro ogni cento anni. Nel Medio Evo le terme furono tuttavia in uso; questo è accertato. Nell’anno 1650 il vescovo di Cittanova Tommasini, il quale ci ha la sciato fra l’altro numerose testimonianze storiche dell’Istria, scriveva delle terme e ne vantava il valore terapeutico. Egli annota che nella valle di Montona, ai piedi del colle Zrenja, sgorga una ricca orgente di acqua sulfurea, tanta da poter muovere i molmi. Egli scrive che quest’acqua può curare le malattie ossee, la rogna ed altre malattie della pelle; la canapa, immersa in quest’acqua diventa in tre giorni bianchissima. La fama del potere terapeutu co dell’acqua si diffuse in tutta 1T-stria specialmente nel periodo del-l’occiupazione francese, allorché un medico rius’cì a curare i soldati ammalati di malattie della pelle. Da allora in poi si ebbe un continuo pellegrinaggio alle terme. Alcune persone abbienti, capitalisti di Trieste e di Pinguente, presero a costruire sul posto vari edifici e cliniche per gli ammalati. Al tempo dell’Austria le terme vennero ancora maggiormente ampliate e divennero famose in tutta l’Europa. Più volte si è posto il problema, negli ultimi anni, della ricostruzione dello stabilimento termale di Santo Stefano. Ma nulla finora è stato intrapreso per la mancanza dei fondi necesari da parte del distretto di Pinguente. Ora che si forma il distretto istrano, il problema si ripresenta nell’ambito del piano di sviluppo di tutte le forze produttive della nastra regione, Ricostruire le terme è necessario ed utile, soprattutto perchè rimpnesa è redditizia, ed anche perchè esse dovranno servire agli interessi igie-nico-sanitari dei lavoratori istriani in primo luogo, e quindi potranno fare da richiamo ai numerosi turisti stranieri. Le terme potranno influire affinchè questo territorio passivo riceva, nell’ambito del nuo- vo Comune, una ricca fonte economica. La temperatura delle sorgenti sulfuree di Santo Stefano è di 32 gradi Celsius e la radioattività 105,5 unità Mahe. In questo senso queste terme Sono le uniche in Jogo.sla.via adatte alla terapia delle radio-emanazioni. S. G. L’incantevole baia di Val Ovina, a Pola, si è rivelata un luogo ideale per i campings In corso In doli' ultimo tratto del Quloto Da molti 'anni, anzi đall’indoima-ni della IJlheràizj'anej la valle del Quieto ha assunto un posto di pri-mlaria importanza nelhfeocmomia agricola del Buiese. Qui sono avvenuti grandi esperimenti di nuove colture, sono sorte aziende modello, vii è stata costruita una rete di canali per l’irriigazione che è, si può dire, l’ultimo grido della tecnica in questo campo. Tutto quanto è nato .per la presenza nella valle , del fiume omonimo, in certo qual .modo è ’ stato condizionato dali’esistenza del fiume. Si devono infatti al Quieto, e riteniamo da sempre, la prosperità e le calamità scritte nella storia della valle. In altre occasioni -abbiamo notato su queste colonne che quella fertilissima striscia di terra che sii dilunga ai margini del Quieto spesso fell tlrasfo'rmavfi in una palude melmosa. Senza che cadessero piogge eccezionali, quasi ogni anno, d’inverno, una marea fangosa calava da Porta Porto® e sommergeva ile colture della ‘bassa valle. Era chiaro che, se questa voleva vivere, bisognava imbrigliare dii fiume. L’opera df bonifica della valle —• la cui idea risale del resto al tempo della dominazione austriaca, senza però mai venire attuata — fu intrapresa poco dopo la liberazione. In quegli anni era urgente immettere nel girai della nostra ecqno-mia ogni possibile risorsa jn un tempo quanto più breve. Successe così che per riscattare la piana della parte inferiore della valle, la più vasta e fertile, i lavori ebbero inizio in quel settore invece ohe nel corso superiore del fiume, da dove le acque, ingorgandosi, provenivano. Rimaneva il timore ohe con un inverno particolarmente rigido* 1 il Quieto potesse portare giù da Porta Porten grandi masse d’acque e poi straripare nella bassa valle, cioè prepro là dove si sitavano riordinando le colture. Neppure d tecnici si nascondevano questo pericolo, ma non avevano altra scelta: i mezzi a disposizione, mentre bastavano per la regolazione della parte inferiore del fiume, non erano sufficienti:, per la sistemazione del corso superiore; e inoltre era necessario che la bassa valle fruttasse al più presto. I tecnici confidavano che la regolazione del basso Quieto avrebbe offerto più spazio al passaggio delle masse d’acqùa, evitando così il loro 'straripamento. 1 lavori durarono a lungo, addirittura alcuni anni. Il corso del fiume subì delle deviazioni e venne reso più rettilineo. Gli argini vennero rafforzati ed innalzati. Tutti ì consigli operai delle organizzazioni economiche del idistretto di Capodistria sono stati messi al corrente in questi giorni di un importante problema ohe richiede la loro collaborazione. Si tratta più precisamente di un invito, che riproduciamo per intero. «L’amminis'traizione del fondo distrettuale di credito per la costruzione di alloggi -a Capodistria, costituita in base a decreto del Consiglio Esecutivo Federale (Boll. Uff. 15—151/55) raccomanda a tutti i consigli operai delle organizzazioni economiche idei distretto di contribuire ad alleggerire la critica situazione degli alloggi .destinando parte dei mezzi a loro libera disposinone al fondo per la costruzione di case. «Le nostre aziende contano numerosi operai e impiegati che sono costretti ad abitare alloggi inade-guati aie necessità. Ciò influisce i-nevitaibilmente sul rendimento nel lavoro. Inoltre numerose imprese non sono in grado di procurarsi la necessaria manodopera in quanto non possono assicurare l’alloggio ad operai ed impiegati. In questo stato di cose le imprese devono sentirsi obbligate a adoperarsi per risolvere il problema degli alloggi. «'Appunto per questo è stato costituito il fondo di credito distrettuale. Compito dii questo è raccogliere in uno speciale conto presso la Banca d’Istria a Capodistria i vari mezzi finanziari da destinarsi alla costruzione di case. Le imprese che hanno depositi nel fondo Accanto a quest’opera fondamentale, sorgeva la rete d’irrigazione di non minore importanza. Ricor-diarejo che ai rese necessario far passare dei «sifoni» addirittura sotto il letto 'del fiume. E progrediva nello stesso tempo là messa a coltura della valle. Campi sperimentali si aprivano qua e là, si provavano nuove specie e colture. In breve la valle fiorì, offrendo a chi la guardava dall’alto una distesa di campi simmetrici delimitati dai canali d’irrigazione, In un secondo tempo veniva provata la coltivazione del riso, con buoni risultati, e si prospettava la possibilità di creare una piantagione di canne per la produzione della cellulosa. Mentre questa seconda idea veniva, a quanto pare, accantonata, altri tentativi ed esperimenti proseguivano. Non è nostra intenzione; di intrattenerci . su quest’ultimi, quanto di parlare della regolazione“ in corso dell’alta valle. Questa seconda fase, iniziata ai primi dell’anno, doveva portare l’opera di regolazione 'daU’altezza della fabbrica di laterizi fino a Porta Porten. Ora, gran parte del lavoro è stato fatto, ma solo per quanto si riferisce all’argine buiese del fiume. Cotn’è noto, il Quieto segna il confine tra il distretto di Parenzo e quello di Buie. Sappiamo che fra i due distretti è stato stipulato un accordo per il 'finanziamento dei lavori di bonifica. La regolazione del- la riva parentina del fiume dovrebbe cosi cominciare quanto prima. Torniamo %H’angine buiese del Quieto. Quattro o dinque potenji gru scavatrici montate su cingoli hanno fatto un buon lavoro. L’argine destro è stato ripulito, alzato e imsomma regolato fin sotto Porta Porten. Manca ancora da regolare un tratto di circa un chilometro e mozzo; poi tutta la riva buiese del Quieto sarà sistemata. A chi vi passa sopra si offre uno spettacolo di grandi masse di terra spostate dal letto del fiume, e questo appare largo, oome un grande solco che incide la terra con un taglio quasi diritto. iDove invece l’opera di bonifica dece ancora giungere, si stenta a credere che si tratti dello stesso fiume, tanto il suo letto è piccolo e coperto di sterpi e arbusti. Per finire, notiamo che la terra tolta al fiume è destinata a fare da fondamenta a una strada che deve collegare la bassa valle con Porta Porton. Nella bassa valle c’è Infatti una strada, quella che proviene da Cittanova, ma si arresta all’altezza, o quasi, della fabbrica di laterizi, dove giunge cioè la prima fase della bonifica. della Valle. Con questa seconda fase la strada sarà portata a colleigarsii con quella asfaltata che passa per Porta Porton. Allora non occorrerà più, per recarsi da Buie nella valle del Quieto, passare per Cittanova. Dopo il festival Le noterelle del cronista polese Per incrementare la costruzione di alloggi Invito ai consigli operai in questione, hanno diritto a fruire di crediti per la costruzione idi alloggi oppure per l’acquisto di stabili eretti dal fondo stesso. Il beneficiario del credito deve coprire con mezzi propri il 25% della spese preventiva per la costruzione di un dato edificio. In altri termiini, il fondo fornisce il 75% della spesa prevista alle condizioni contemplate nel suo proprio regolamento. Le imprese che depositeranno i propri mezzi finanziari nel fondo di credito distrettuale, avranno la precedenza nella concessione dei crediti. «Negli altri distretti le imprese economiche si sono impegnate a depositare nel fondo di credito il 40% dei propri mezzi di libera disposi*-ziorie. «L’amministrazione del fondo di credito distrettuale fa appello a tutti i consigli operai di indire al più presto possibile riunioni straordinarie per constatare le possibilità finanziarie ideile aziende e decidere la misura dei mezzi a libera disposizione da affidare, in rate semestrali, al fondo. SI raccomanda che la partecipazione non sia- inferiore al 40% del fondò aziendale di libera disposizione. «Le decisioni dei consigli operai vanno comunicate alla Banca dTstria e rispettivamente all’amministrazione del fondo di credito distrettuale. Alla stessa ammimistra-eii'one possono richiedersi informazioni più particolari. Rivolgersi pertanto presso la segreteria per l’eco-niomiia e i lavori comunali del CPD di Capodistrii»a. . FOLA, luglio — Fermatasi la girandola del Festival cinematografico, i polesi sono tornati alle normali occupazioni fra le quali le... pre-oocuipazioui di come svagarsi. E’ infatti arcinoto che Pola difetta in modo feroce 'di passatempi.. Il Festival, gran bella cosa, è stata una fulgida stella, durata poco come il passaggio di una cometa. Per fortuna, di esso sono rimaste le briciole: membri sparsi delle troupe cinematografiche girano ancora per la città, i commenti si sono tutt’al-tro che 'spenti, fioriscano qua e là noterelle di colore. Si parla molto, ad esempio, delle strane scarpe di corda dell’attore Anton Nalis, subito osservate ai giardini. Altrettanto discussi dalle vecchiette idi Veruida 5 prendisole (non molta stoffa) portati a spasso dalle abbronzate attrici: «Mamma mia, sior-a Gate, ©ossa che vedo; la se ricorda ai nostri tempi quante cordele ohe ne saldava ‘ben ' benché no passassi aria, dal collo ai pie. Adesso dovesse le se vesti de sole cordelle l» Alcuni cineasti dii Zagabria hanno assicurato che è più facile trovare del pesce nella capitale croata che a Pala. 'Si riferivano al pesce di mare. Un’altra cosa che trovavano strana era il prezzo di una corsa in autobus dal centro allo stabilimento balneare; 50 dinari. Evidentemente il .Festival ha fatto venire in mente a qualcuno che era il tempo di «spellare i polli». Dal canto suo, Fattore Feiba ha detto che è naturale; bisognava pure che si trovassero i soldi per l’oichestra di un locale che suonava fino alle 4 del mattino senza che nessuno si degnasse di ascoltarla. Tutti infatti a-vevano preso la -via 'dell’Arena, Noterelle se no trovano, in questi giorni, per tutti i gusti. A partire dalla solenne insolazione stampatasi sui dorsi una volta rosei dei calciatori viennesi del Rapid, che hanno divorato centinaia di gelati nella speranza di alleviare il morso delle scottature. Ci sono poi le pettinature alla Marion Brando, apparse per la prima volta in città la settimana scorsa. I proprietari di cotanta testa — quattro capelli cortissimi pettinati sulla fronte — erano due attori della «Jadran-Film», Naturalmente, meliti occhi, sgranati. «Par che i gabbi cia.pado un socio de acqua sulla testa» ha esclamato uno della «mularià». R. FARaNA CRONACHETTE A BUIE NATI: Jurišev® Maria, di Josip e Zubin Nevia; Altin Nella, di Umberto e di Pucer Giustina; Bratoš Milenka, di Vinko e di. Volarič Josipa; GigU'j Walter, di Stellio e di Anna; Makovac Jadran di e di Savrom Jolanda; Koci- Ivančič Franjo jančič Franco, di Ernesto e di Prelaz Maria. MATRIMONI: Radin Antonio, agricoltore, di anni 25, con Koslo-v.ié Gisella, casalinga, di. anni 18; Zanetbra Libero, agricoltore, di anni 29, con Benčič Maria, casalinga, di anni 20. CAPODISTRIA NASCITE: Urban Liliana di Milan e PuhaT Maria; Pečar Romana di Edvard e Ucman Anna; Hrvatin Bino di Danilo e Kotel ja Ivanka; Fi'listun Marinella dii Narciso e Pus tetta Adelia; Luša Silvo di Silvo e Petek Cvetka; Majer Luciano dl Silvano e Olenilc Cvetka; Giassi 'Mario di Francesco e lončić Carolina; Nauidiič Rafko di Giorgio e Fusilli Nives. MATRIMONI: Božić Jožef di anni '21, cameriere, con Trost Jožefa di anni 19, cameriera. DECESSI: Škerlj Zoran di anni 56; Pelaschiar Francesco di anni 72. ISOLA MATRIMONI: Zaro Oliano di anni 26, agricoltore, con Felluga Lucia di anni 22, operaia; Mljač Rodolfo di anni '25, meccanico, con Gorane Clara di anni 22, impiegata. PIRANO DECESSI; Martinčič Santo di anni 51; Zarotil nata Pagliaro Maria di anni 82. L'avvocato Sedmak Alberto-Dra-go ha aperto il proprio studio legale lin Pirano via Domenico Contento (dietro la trattoria «Alla nave»). * E’ stato smarrito a Pirano un portafoglio contenente documenti intestati a Hrvatin Guido, e denaro. Il rmvenitore è pregato di riportare i documenti alla stazione della Difesa popolare di Pirano, trattenendo il denaro. LE GELEBRAZiON DEL 22 LUGLIO In tutta la Slovenia, la data del 22 luglio, Mesimo anniversario della insurrezione popolare è stata celebrata con una serie di manifestazioni. A Urh, presso Lubiana, è stato inaugurato il monumento eretto alla memoria delle vittime del 'terrore belogardista. Dinnanzi ad una folla di migliaia di persone, ha parlato il compagno Hočevar Franc, presidente dell’Unione combattenti della Slovenia. Ha assistito alla cerimonia pure il presidente del Consiglio esecutivo della iSlo-venia, Boris Kraigher. A Celje si è svolta una grande parata delle forze di presidio, dei giovani sportivi e delle società di educazione fisica «Partizan». .1 corrieri partigiani della Slovenia si sono invece riuniti a Ivančna Gorica, presso Lubiana, per celebrare degnamente il 22 luglio. Anche nel distretto di Capodistria la celebrazione del-l’an-nive.rs.ario delfllnsurrezione popolare in Slovenia sì è svolta degnamente. Nella serata del 21 luglio falò simbolici hanno fiammeggiato sulle colline. Nella stessa giornata a Capodistria, Isola, Pirano, Marezige, Šmarje ed in altri centri minori sono state tenute riunioni celebrative con programmi culturali. Nella mattinata di venerdì ha avuto luogo nello storico castello di Socerb, un raduno di pattuglie par-tigiane del Comune di Capodistria. Al raduno hanno partecipato oltre 250 ex combattenti della Lotta popolare di liberazione, ed una folla di popolo. Ha parlato per l’occasione il segretario dell’Unione socialista dei lavoratori del Comune di Capodistria, Vido Vremec il quale, dopo aver sottolineato il grande significato del 22 luglio, ha invitato i combattenti ad essere primi nella lotta per l’edificazione socialista, eosì come lo erano nella lotta contro l’ocoupatore nazifascista. Si è svolto poi un breve progra-igramma culturale, presentato dal complesso bandistico di Pirano— Santa Lucia e dal coro maschile della società artistico culturale operaia «Svoboda» dii Capodistria, e di allievi del corso recitatori di Capodistria. E’ seguita quindi una festa popolare, protrattasi sino e tarda sera. A Lokve, presso Diivaccia, è sitato inaugurato il monumento alla memoria dei caduti. Pfer l’occasione si è svolto un raduno partigiano, organizzato dall’Unione idjei combattenti di quel Comune. Celebrazioni si sono svolte pure iin altre località del Litorale. S. A. Catturato uno squalo nel golfo di Capodistria Il pescatore capodistriano Totto Piero, nella notte tra giovedì e venerdì, ha fatto una pesca inusitata. Infatti, uscito per pescare sardoni e sardelle, nel bel mezzo del golfo di Capodistria, avvistò la pinna di uno squalo, la «cagniga» come lo chiamano i nostri pescatori. Visto il pescecane, divisò di catturarlo, e calò in acqua un apposito amo d’acciaio, con una abbondante esca. Lo squalo, visto il boccone, aprì le .s'ue fauci e inghiottì amo ed esca, rimanendo in trappola. Tratto a bordo, misurava due metri di lunghezza. I pescatori Capodistriani Bacci Nicolò e Munaro hanno avvistato negli scorisi giorni alcuni pescicani nelle acque del1 golfo, per cui i bagnanti, a salvaguardia della loro incolumità personale, sono invitati a non spingersi troppo al largo. Venuto da Albona in cerca di lavoro, Lijelčić Silvano ha dato prova di voler «lavorare» in modo particolare. Alloggiò una notte al. «Rudarski Savski Dom» idi Spicciole assieme a vari altri operai. Senondhè il giorno seguente 'gli altri se ne andarono in gita a Capodistria offrendo cóis-i .Poppo«!unità all’intrai-prendente Silvano di mettere in pratica alcune Cognizioni quanto-mai simpatiche: «prelevò», «con la massima delicatezza, alcuni abiti appartenenti ai compagni di una notte, il tutto per un valore di dinari 30.000. Arrostato, il Ljeléié, è stato processato dal Tribunale di Pirano che 10 ha condannato a cinque mesi di reclusione. * A 25 giorni di arresto, è stato condannato certo Orlič Ivan di Veglia, colpevole di aver Ingiuriato alcuni membri -della Difesa Popolare che erano intervenuti per porre fine al chiasso da lui sollevato in un’osteria di Pirano. L'Orlič era venuto a Pirano con l’intento di acquistare legname da costruzione per una barca, ma, scoraggiato per 11 non -riuscito acquisto, si era rintanato In un’osteria ubriacandosi e mettendo in subbuglio il locale. L’intervento della Difesa pose fine alla sua gita piuttosto mal riuscita. * Il Tribunale di Pirano ha esaminato in questi giorni pure le causa concernente Biusdon Aldo. Questi ha dovuto rispondere all’accusa di aver rubato 18 kg. di bronzo per un valore di 4.500 dinari presso il Cantiere di Pirano. In sua difesa, il Busdon ha detto di aver comperato il bronzo a Fiume da uno sconosciuto, ma gli operali del Cantiere gli hanno dato una palese smentita, riconoscendo ,i pezzi quale proprietà della loro impresa. E’ stato condannato a 15 giorni idi arresto. IL COMITATO POPOLARE DEL COMUNE DI UMAGO Porge a tutti cittadini i piu’ sentiti auguri in ocassione del 27 luglio - Giornata dell1 Insurrezione del popolo della Croazia \Iartedi, 26 luglio 1955 ENKALE GRAFICA HELLA CAPITALE SLOVENA LUBIANA, luglio —* E’ la modo di confrontare i lavo- secondo premio per un rinvolta nella storia che ri di artisti nostrani con quel- porto di dinari 200.000 a degli autori stranieri. France Mihelič (Jugoslavia); Alla Mostra Intemazionale 100.000 dinari a Fritz Paul Heinz Kliemamn „(ima Moderna Galleria di Lucana registra un sì rampar-. Qiafici. .Non è ta]e esposizione ha luogo ‘joprio nella capitale sloveni, Lubiana, .grazie alla prò- Sud, Canada, Ungheria, Pae-,rja posfeione e specdalmen- si Bassi, Polonia, Romania, ™ ______-ri’ grazie all’attività ijffte avvenimento quale la di 'Lulbiana prendono parte i (Svizzera); . Mostra Internazionale di seguenti stati: Austria, Belgio, (Germania); Loijze Spacai (I-, per caso che Bulgaria, Cecoslovacchia, Da- taira); 75.000 dinari ad An-oimarca,' Finlandia, Francia, thony Gross (Inghilterra); Italia, Giappone, Africa! del Johnny Friedlaender («Ecole de Paris»); Jean Jacques de Grave (Belgio); 50.000 dimo-svolta URSS, Svizzera, Turchia, ri a Voitto Vikavnem (Finlan-L“egH ultimi anni dalla Mo- Gran Bretagna, Germania. dia), Andrzei Rudzinski (Poiima Galleria, è divenuta ooc. e U. S. A. Espone pure Ionia). Altamente elogiata dal ‘a centro culturale noto ed l’«Ecole de Paris» che conta comitato organizzatore è stata prezzato in tutta Europa, nella propria coPezione au- la signora Germaine Richier lA’idea idi tenere tale rnanife- tori appartenenti a vari sta- («Ecole de Paris»), cariane nella vicina Dubia- ti. Ricordiamo pure alcuni Da quanto detto, appare e- è venuta agli organizzato- nomi di jugoslavi con resi- vedente ohe la mostra ha a- denza stabile all’estero, quali vuto pieno successo facendo- _______________ .... . Mušič Zoran, Pilon Veno e ci conoscere i migliori lavo- ■i artisti sloveni, specialinen- Staack Zora (Ecole de Pa- ri contemporanei di tutto il L d,i France Mihelič che risi. Certiieoi August e Spa- mondo e, soprattutto, metten- do per. la prima volta a oon-Dei nostri artisti presenti tatto Oriente ad Occidente all’esposizicme ricorderemo: nel campo dell’arte grafica. Kmart Albert, La I Mostra Intemazionale ________ ______________________ Restek Josip, Grafica di Lulbiana trova ,^re di artisti stranieri in di- Selan Gliha, Vilko di Žaga- l’approvazione dei maggiori u>rse esposizioni allestite bria; Celic Stojan, Karanovié esponenti culturali del nostro propre però ‘da organizzato- Boško, Srbinović Mladen, Si- Paese e di tutti: i rappresen-I; stranieri. E’ questa la .pri- vert Aleksander di Belgrado-, tanti degli Stati che ad essa na volta invece che il deli- Debenjak Riko, Jakac Boži- prendono parte. La Mostra cato compito di preparare la dar, Kralj Tone, Males Mi- rimarrà omertà fino al 4 set-flostra è stato assunto da uo- ha, Mihelič France, Pogač- temibre 1955. MAVIL nitk Marija, Pregelj Marijo i _________ Sedej Maksim di Lulbiana. La Commissione Intema-jtra partecipano 155 autori zianale, presieduta dal pro-ji 22 stati diversi con 704 fessure accademico Božidar ielle loro migliori opere. Il Jakac, ha premiato i miglio-outnero e la varietà dei gra- ri lavori. Primo premio per jici accontentano il pubblico un importo di 250.000 dina-più esigente il quale ha pure ri ad Armin Lanđaok (USA), in seguito ai grandi suc->ssi riscossi all’estero da -va-artisti sloveni, specialmen-,e di France Mihelič che ris), Černigoj August ;!tJla scorsa Biennale di Ve- cal Lojze (Italia). neffla e 'stato altamente elo,-giat o- 1 Finora abbiamo avuto spes- Borčič Vesna, ijO occasione di ammirare o- Priča Zlatko, CURIOSITÀ’ FER TUTTI MUSTAFAPRINCIPE PERFETTO Orrendo delitto di un pittore giapponese - Muore improvvisamente agli esami d’italiano - Non attacca con lui la . , . prova del fuoco. Sciopero di carcerieri Per circa otto mesi un giovane indiano ha preso in giro alcuni circoli diplomatici di Londra e l’«alta società» britannica della capitale inglese spacciandosi quale principe appartenente ad una no- nizzano conferenze s'u paesi disse': «Principe, è strto uno grado di Sopportare qualsia-stranieri al fine di stabili- scherzo piacevole re dei collegamenti. Il prin- più.» Piuttosto male ri nasero cipe avrebbe dovuto instaurare dei contatti tra il Rotary Club e l’Afganistan! Mustafà seppe procurarsi ta famiglia dell’Afganistan. per l’occasione una lussuosa L’affare ebbe termine quan- automobile con autista in lido cominciò ad interes'sarse- vrea. Indossò un abito afgane l’ambasciatore afganista- nis'.ano molto elegante e sep-no. Il giovane pakistano, proveniente da una famiglia del- invece coloro che tanti onori avevano tributato all intraprendente Mustafà. \ * Ha avuto termine a Tokio si colpo, puntura ecc., senza sentire dolore. Il piccilo Richard non sente nè il caldo nè il freddo ed è insensibile pure alla corrente elettrica. Una volta, da bambino, un pò di polvere gli era entrata in un occhio: se l’era stra- to grande sensazione in quanto il caso che trattava era pe parlare molto bene. L’ef- davver0 insolito. L’in putrt.o un processo che ha provoca- finato talmente’forte in quel- fetto non mancò. Nei giorni e mesi che se- san Osman Mustafa studiava a Londra. Membro di un cir- la media borghesia, Sied Ha- guirono il giovane Mustafà ricevette tanti inviti da non sapere in quale parte recar-colo londinese, proclamò un 3*- *-o invitarono pure vari giorno, in occasione di una diplomatici. Sapeva «brilla-cerimonia che stava avendo ie>> s* Bene che persino il ca-luogo al circolo, di essere un Pp di un comune londinese è stato condannato alla pena capitale: Si chiama Sadami-ki Hirasava ed è pittore di professione. Il suo delitto lo commise sete anni fa, ma ap- la occasione che i chirurghi erano riusciti a salvarglielo'a stento. Recentemente si sedótte disitrajttamente su d)i una stufa accesa. Non sentì nulla, nemmeno che la carne cominciava a bruciare e se qualcuno non se ne fosse pena quest anno la co. a ven- accort;0 a tempo, il ragazzo principe afganistano, ma che ne alla luce. Il baldo pittore decise un bel giorno di svegliare una banca, semonchè si trovava privo di una banda che lo aiutasse e di esperienza (.ho gli permettesse di svolgere da solo l’ardua impresa. De- ::v. ir ä&CJS* primo posto alla Biennale di Lubiana Landeck Armin (USA), Colossum 1954. Ha ottenuto .nini culturali del nostro Pae-je. Il loro lavoro è stato cognato dal suocesso: alla mo- LINA CAVALIERI DONNA £ diede in suo onore un gran preferiva vivere s'otto falso de ricevimeno. nome per comodila. La no- La cosa durava da otto me-tizia si propagò con la massi- si. Naturalmente il «principia velocità ed alcuni gior- pe» evitava con cura Tamni dopo il «principe» ricevet- bascìatore afganistano che a- cise pertanto di agire in rr.a- te un gentile invito a soste- veva nel frattempo affidato niera silenziosa senza internere una conferenza nel Ro- l’affare a Scoltand Yard. Un vento di armi da fuoco o af- tary Club. E’ questo un cir- giorno, infine, il «principe» si fari del genere, colo assai noto dove si Viuni- trovò faccia a faccia con Tin- Si presentò dal direttore scono uomini d’affari ed in- desiderato ambasciatore che della banca in qualità di me- tellettuali, e spesso si orga- con la massima gentilezza gli dico e si interessò assai della salute del personale, tastando polsi e sollevando palpebre. Infine decise che una pillola Contro la dissenteria avrebbe fatto bene a tutti. Cominciò a distribuire pillole agli impiegati che* dovettero berle sarebbe rimasto senza gambe. I genitori gli hanno fat-to uno speciale vestito che lo difende da eventuali incidenti e ogni sera lo visitano Scrupolosamente alla ricerca di qualche ferita. Tlafyowzi tenibili EBBE IL MONDO AI SUOI PIEDI l’affascinante e brava trasteverina Prossimamente sullo schermo le vicende ed i successi di quella che fu una delle piu applaudite ugole del globo Forse nessuna donna che Ed invece quei suoi canti tura della sua vita. Il mara- teatro. Ella resiste qualche Ma in America durante u-si dedicò all’arte ebbe come - di passerotta vagabonda col- jà l’ha mandata a prendere mese, le sembra di essere fe- na tournée al Metropolitan, Lina Cavalieri una vita così piscono le orecchie di un con la sua carrozza persona-, lice fino al giorno in cui il insieme a Caruso, ella incon-ricca di imprevisti attraverso modesto maestro di musica il le che però trasporta l’attri- richiamo è troppo . forte ed tra un certo Bob Chanler, la quale ella passò lasciando quale gratis si presta a dai le ce attraverso strade solitarie ella abbandona la corona del pittore multimilionario, anima sempre il segno deila sua qilalche lezione e ad insegnar- fino in aperta campagna. Spa- principe boiardo per rimette- di yankee e cuore d’artista andati male, scappano da ca- franchi al mese, mentre i pri Nel Kentucky (USA) si sta lavorando alla costruzione di una grande diga. Essendo stato lanciato un concorso per un posto presso tali lavori, ogni candidato ha dovuto rispondere a una serie di domande. Un giovanotto, leggendo la prima domanda che chiedeva «cosa significa'l’idrodinamica?», ha risposto dopo aver riflettuto un po’,: alla sua presènza. Poco dopo "E-ssa significa che io questo 16 cadaveri e lui erano, gli imP‘eg° non lo piglio»! unici padroni della banca, II pittore aveva dato agli impiegati del veleno che li aveva fatti morire dopo atroci dolori. La presenza dei morti non impedì per niente all’assassino di svaligiare la cassaforte. Ci sono voluti sette anni per riuscire a scoprire l’autore dell'orrendo delitto. Non s'ono rari i casi di ragazzi che, a causa «U esami * E’ alquanto fuori del comune lo sciopero avvenuto recentemente in Francia: circa 800 carcerieri hanno scioperato per 24 ore. Con lo sciopero i carcerieri vogliono forzare gli organi superiori ad accorgersi che i condannati ricevono una paga migliore degli stessi incaricati alla loro sorveglianza. Infatti, la paga degli scioperanti ammonta a 25—30 mila Come all’epoca della grande delinquenza americana, due bande rivali, montate su tre automobili, si sono scontrate in un conflitto a fuoco per le vie di Chicago, e la nostra loto mostra le tragiche conseguenze ■ della sparatoria. Ma il raccaprinciante è che si tratta di bande di ragazzi tra ,ii 11 e i 18 anni. Il morto K. Sloboda, ha 17 anni, il suo candida anima d’un candore le l’arte di essere semplice ventata ella chiama aiuto e re tra le sue chiome corvine stravagante il quale una sera sa 0 S1 ammazzano. In Italia, fatto di viva sensibilità e in- nell’espressione e intonata si getta dalla carrozza ripor- quella di cartapesta ch’ella le dice: «Volete sposarmi?» alcuni mesi fa, si verificò un sieme di trepidante amore nell’azzeccar le note. tondo una ferita la cui cica- preferisce e che la fa più Ed ella argutamente risponde: cas1> abbastanza insolito. sicché anche le sue avventa- trice le resterà per sempre. bella. «Se anche vi sposassi nè le Nella città di Cesena, in re sentimentali diventano INVITO ALL’APPLAUSO _ ririMTAij Torna teatr0 e affronta vostre ricchezze nè la vostra una scuola professionale fem- poi un lieve episodio di gen- Sicché un bel giorno sull’u- PAURA DpCLl UOMINI fa iirica con una lunga tour. vofanfa potrebbero tenermi minile, una tilezza che non getta, come sci0 di un povero teatrino di Da constatarono la morte anno essa esamina i rapporti sic:::'a di automobilismo a- e l’affetto del marito che sem- della fanciulla avvenuta per riferentisi alla stagione pas- ragazza cadde presso di voi più di una set- improvvisamente al suola A Firenze, dove durante la rimana». «Bene, risponde ment(e stava sostenendo gli guerra si rifugiò. per perire Bob, vogliamo provare?» E e:sami d’italiano. I professo-miseramente il 7 febbraio Lina accetta. Si sposano, ella r* pensarono si trattasse di 1944 durante un bombarda- riceve in regalo tre palazzi, uno svenimento, senonchè i c orèo, ebbe poi un’altra me- una proprietà terriera, una medici, chiamati immediata- vs'sa proso al sue servizio un bra deciso a farla innamora- debolezza al cuore. La ragaz-g '« rane artista raccomanda- re. za era stata a suo tempo eso- to]e da ora dama deWaristo- Allo scadere della settima- nerata Pure dalla ginnastica, PROSSIMAMENTE IRT STORIE D’AMORE ........... conquistata veramente da un crazia sua amica. na Lina scompare e ottiene ma nessuno aveva mai sos'pet- ii vecchio quartiere con le 7ario”per"superare“ìe difficol- giovane tenente della guar- u giovane era stato al suo H divorzio. Il matrimonio non *at° che 11 suo c“or Cina (Formosa), Corea — Giappone. L#Hajduk a Firenze? SPALATO, 23 — La Fiorentina ha avanzato buna vantaggiósa offerta alla squadra campione di Jugoslavia 1955, l’Hajduk di Spalato per la disputa di un .incontro a Firenze. Se le trattative in corso avranno buon esito e se la Commissione per i rapporti con l’estero della Federazione jugoslava di calcio concederà il nulla osta, l’incontro avrà luogo il 4 settembre p. v. L’armo femminile della «Nautilus», che già in altre occasioni ebbe modo di distinguersi, non s’è pre- sentato alla regata di Portorose, lasciando campo libero a quelli di Isola e Pirano.