ANNO I. Associazione annua Corone 10. Stati dell' Unione postale Corone 12. Semestre in proporzione. I manoscritti non si restituiscono. Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. CAPODISTRIA, 14 Agosto 1904. N. 16. * EGIDA" (■iornale commerciale, industriale, agricolo c politico. Volere è potere. Lessona Non sbigottir, eh'io vincerò ta pruova. Dante Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo : Avvisi commerciali in III pag. cent. 10, in IV pag. cent. 8. Comunicati in III pag. cent. 20. Avvisi collettivi 4 cent, la parola. Tassa minima cent. 20. Un numero separato cent. 20. Sii nostri Abbonali ! Rinnoviamo la preghiera a lulli quei Sigg. Abbonali che non si sono posli in regola con l'amministrazione, di farlo quanto prima, affine di evitare la spesa di un nuovo invilo speciale per noi sempre spiacevole. £' yim m irj istr erj io ne. L'istituto per il pmuovinieiito ielle piccole industrie w Trieste e F Istria Era un bisogno realmente sentito da noi quest' istituto per il promuo-vimento delle piccole industrie, il quale ora sta per iniziare la sua profìcua attività. Il Governo punto curante degli interessi de' piccoli industriali dei nostri paesi non aveva mai voluto pensare a porre un argine al deperimento catastrofico dell' industrie paesane, piccole e medie, ma le aveva lasciate nel più assoluto abbandono. Se non che 1' utilità, che apportava alle altre Provincie una consimile istituzione, spinse i fattori di Trieste e della provincia a cooperare alla soluzione di questo vitale problema. Oggi l'Istituto per il promuovimen-to delle piccole industrie per Trieste e l'Istria è un fatto compiuto e la sua benefica attività non tarderà ad apportare i frutti sperati. Lo scopo dell' Istituto, come dice 10 statuto, si c di «favorire lo sviluppo della piccola e media industria nelle Provincie di Trieste e dell'Istria». Il modo in cui si svolgerà la sua attività è con sani criteri definito dal tj 2 dello Statuto citato, il quale dice che l'Istituto dovrà: «promuovere l'istruzione tecnica e la coltura professionale degli esercenti un' industria, dei capi d'arte e degli operai, riguardo ai moderni perfezionamenti meccanici, alle condizioni attuali delle rispettive industrie ed a tutto ciò che può contribuire al miglioramento della produzione industriale e prestare appoggio materiale e morale agli indù- Racconti domenicali. Janco il musicante (Racconto polacco) Nacque debole e sparuto. Le vicine adunate al letto della genitrice crollavano il capo sulla madre e sul figlio. La maniscalca, la più perita di tutte, cominciò a consolare l'ammalata : — Aspetta, — disse, — io ti accenderò un cero benedetto : già tu sei beli'e spacciata, comare; tu devi andare all' altro mondo e far chiamare 11 prete che ti assolva. E il bimbo, — disse un'altra, bisogna battezzarlo subito: 11011 aspetterà nemmeno l'arrivo del prete. Sarà bene assai, se 11011 muore pagano. Dicendo questo, accese un cero, prese, il bimbo, lo asperse d'acqua e disse : — Io ti battezzo in nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, e ti dò il nome di Janco. E adesso, anima cristiana, va pure donde sei venuta. Ma l'anima cristiana 11011 aveva affatto voglia di andare dove era venuta e lasciare spila terra il cor-piccino magruccio: anzi cominciò a sbattere le gambine quanto poteva e a piangere, ma così pietosamente, che le comari dicevano: «C'è da ridere: miagola come un gattino!» Fecero chiamare il prete. Venne, fece quello che doveva, e se ne andò. striali e alle loro associazioni in quanto i medesimi avessero ad intraprendere per fondare nuove industrie od estendere e migliorare quelle esistenti». Non occorrono commenti ad illustrare l'importanza di quest'articolo dello Statuto. E' notorio pur troppo come appunto per la mancanza di un' istruzione tecnica la maggior parte de' nostri piccoli industriali 11011 conosce tutti i moderni perfezionamenti e l'applicazione delle macchine a' più svariati usi : ne consegue la necessità di far venire da fuori quanto si potrebbe produrre in casa nostra, con quanto pregiudizio del paese non fa mestieri di dire. In oltre essendo l'acquisto di una macchina oltre modo diffìcile per un modesto industriale, che può disporre soltanto di modesti capitali, sarà cura precipua dell'Istituto di cooperare acchè un gruppo d'industriali uniti abbia ad acquistare cumulativamente certe macchine tli uso comune: e l'impiego delle macchine è il più potente ausiliare dell' uomo. Del resto i mezzi al raggiungimento di questi intenti sono determinati e-saurientemente nello statuto. L'Istituto provvederà dunque, dice lo statuto : 1. all'istituzione di corsi speciali per principali e lavoranti, sia stabili nella sua sede a Trieste che ambulanti nella provincia ; 2. alla organizzazione di esposizioni permanenti 0 temporanee di macchine, motori, materie prime e mezzi fabbricati nonché di quelle di lavori eseguiti da artieri od apprendisti per favorirne la vendita. L'istituto potrà anche partecipare a mostre promosse da altri fattori per quanto ne risultassero interessati lo sviluppo e la cultura delle industrie ; .'!. alla organizzazione di conferenze e letture su oggetti inerenti allo scopo dell' istituto : 4. all' istituzione eli apposito servizio d'informazioni tecniche ed industriali, e di quant'altro può contribuire al miglioramento della produzione industriale. al quale effetto si manterrà pure costantemente in relazione con L'ammalata migliorò. Dopo una settimana andò a lavorare. Il piccino miagolava ancora, ma pure. .. miagolava, e a poco a poco giunse al decimo anno della sua misera vita. Era magro, bruciato dal sole, c-on una pancia gonfia, colle guancia scarne: i capelli di stoppa, quasi bianchi, gli cascavano sugli occhi chiari, spalancati che avevano l'aria di guardare nel vuoto. L'inverno si nascondeva dietro la stufa spenta, e lì piangeva dal freddo ed anche dalla fame, quando la madre non aveva nulla da mettere nella pentola. Nel-1' estate camminava con una camicia cinta d' un cencio e guardava dissotto un cappello di paglia frusta, sollevando la testa come un uccello. La madre, una povera bracciante che viveva di giorno in giorno come una rondine sotto un tetto straniero, lo amava forse____ a modo suo, ma spesso lo batteva. A otto anni Janco aiutava i pastori e quando non c' era niente da mangiare a casa andava al bosco a cercare i funghi. Come i lupi non lo abbiano divorato Dio solo 10 sa! . Era un ragazzino timido, e come tutti i bimbi dei contadini polacchi, quando parlavano gii altri si metteva 11 pugno nella bocca. Nessuno sperava eh' egli crescesse, e ancora meno che la madre potesse farne qualchecosa: era capace di niente. Non si sa come accadde, ma per una cosa sentiva grande inclinazione: per la musica. l'i. t.^Ufficio del promuovimento delle industrie dell'i, r. Ministero del Commercilo in Vienna ; 5. alla diffusione dell' istruzione e coltura professionale mediante pubblicazioni e possibilmente mediante un proprio giornale ; 6. alla costituzione di consorzi industriali per la produzione e per il provvedimento di materie prime ; 7. alla istituzione di premi e concorsi atti a favorire lo sviluppo delle industrie, nonché di stipendi e sussidi per procacciare ai meno abbienti la possibilità di approfittare dell' istitoto. 8. L'Istituto avrà cura, inoltre, di promuovere ed agevolare il contatto ira i piccoli industriali ed i fornitori di macchine, attrezzi, materie prime e mezzi fabbricati, nonché i loro rapporti coi fattori competenti riguardo agli atti da questi ultimi intrapresi a favore delle industrie. Questo è il vasto campo in cui si esplicherà l'attività dell'Istituto, questi i mezzi da impiegarsi per il conseguimento degli scopi. Esso corrisponde perfetta 11 lente a tutte le moderne esigenze ed è sommamente pratico, ond' è lecito sperare che mercè l'appoggio di quanti hanno a cuore il benessere delle nostre Provincie, la nuova istituzione, la quale sorge sotto auspici così fausti, troverà il plauso di tilt ti e conseguirà lo scopo che si è prefisso: di dare cioè nuova vita alla piccola industria delle nostre terre. Ferrovìe e politica (Hi scopi dell'industria ferroviaria il cui sviluppo per la varietà degli effetti prodotti basta da solo a formare la gloria del secolo finito si possono distinguere in tre grandi categorie a seconda che riguardano la potenza politica economica e sociale della collettività. Che le ferrovie favoriscano i commerci e le industrie de' paesi è cosa più che notoria : quanto più linee ferroviarie possiede un paese, tanto più facili sono gli scambi elei suoi La sentiva dappertutto : e quando fu un po' più grandicello 11011 pensò che alla musica, solo alla musica. Lo rimandavano nel bosco per ricondurre le bestie 0 con un paniere per cerchare le ghiande, ma tornava col paniere vuoto e diceva: — Mamma mia, còme si suonava! nel bosco : oi-oi! - Ti suonerò, aspetta ! — e gii suonava lei una certa musica sul dorso. Il misero gridava: prometteva di non parlarne più, — e solo — pensava sempre ai suoni che udiva nel bosco. Che cosa?... Ma, lo sapeva lui forse?... I pini, gli erici, gli abeti, i platani, gli uccelli, tutto suonava; tutto il bosco — e basta!... Persino l'eco!... Nel campo, gli suonava ogni erbetta ; nel giardino i passeri cinguettavano cosi, che le ciliegie tremavano.... La sera egli ascoltava tutte le voci che venivano dal villaggio e gli pareva che tutto il villaggio cantasse... Quando lo mandavano a spargere il letame, il vento gii cantava fra i denti della forca. Una volta che stava così coi cappelli sparsi e ascoltava il vento, il soprastante si levò la cintura e'gli diede elei colpii sul viso per ricordo. Ma tutto invano! La gente lo chiamava: Janco il musicante. Alla primavera, fuggiva da casa sulla riva del ruscello mormorante. La notte, quando le rane gracchiavano e i galli • càntavàrìó 'sulle-siepi, egli prodotti, tanto maggiore è il suo benessere economico. Le ferrovie col facilitare i viaggi concorrono ad accrescere l'educazione, specialmente nelle classi economicamente inferiori, permettendo agli operai, agli industriali, àgli studenti, agii scienziati agli artisti di recarsi con lieve spesa e rapidamente nei centri più progrediti, appropriandosi sala'i. processi produttivi, insegnamenti, idee, esperienze, che poi rivolgono a beneficio della collettività a cui appartengono. Ma anche dal lato positivo le ferrovie sono di grande utilità agli stati, anche se esse sono nelle mani de' privati, come p. e. in Italia. Esaminiamo un po' più da vicino questi vantaggi. Le ferrovie sono anzitutto un elemento di coesione e unificazione dello stato; esse contribuiscono molto a sopprimere le tendenze separatiste e particola riste sempre favorite dalla diversità delle condizioni storiche, delle abitudini, dei costumi, elei sentimenti e degli interessi. In questo modo esse ànno fatto prodigi in Germania e si spera che col tempo l'aumento degli scambi diminuirà in Italia il grande antagonismo esistente fra il settentrione industriale e il mezzogiórno agricolo. Le ferrovie servono alla difesa dello stato, facilitando piti d'ogni altro mezzo eli trasporto, la mobiliz-zione, la concentrazione, il rifornimento delle truppe, clic rappresentano una delle condizioni capitali di successo della guerra moderna. Se la Russia avesse avuto in Europa una rete ferroviaria meglio sviluppata e le comunicazioni con l'estremo oriente fossero state pivi celeri e più sicure, di certo le sarebbero stati risparmiati molti di quelli scacchi che le furono inflitti dal piccolo ma ben organizzato Giappone. Le ferrovie servono ancora allo stato pei1 centralizzare il potere amministrativo; a tale accentramento concorrono anche il servizio postale e telegrafico, direttamente connessi alle ferrovie. U11 esempio a che punto possa arrivare la forza centralizzatrice in un paese ce lo dà la Francia: se noi 11011 poteva dormire, ascoltava sempre, e Dio sa quale armonia sentiva in tutti quei suoni. La madre non lo prendeva mai in chiesa, perchè quando cominciava a suonare l'organo e cantava il coro delle dolcissime voci, gli occhi del ragazzo si coprivano di nebbia come se guardassero in un altro mondo. La guardia che vigilava di notte il villaggio e per 11011 addormentarsi contava le stelle o discorreva a bassa voce coi cani, vedeva spesso la bianca camicia di Janco avvicinarsi all' osteria. Ma Janco non andava all' osteria ; ci stava vicino. Appiccicato al muro, egli ascoltava. La gente ballava, e un ragazzo gridava in musica: «U-a U-a.» Si sentiva il rumore degli stivali, le cadenze, e le voci delle ragazze, e il violino cantava fino-fino : «mangiamo, beviamo, e cantiamo !...» e il contrabasso, con una voce profonda rispondeva: «Come Dio vuole, come Dio vuole !...» Le finestre risplendevano dal fuoco ogni trave tremava, cantava, suonava ; e Janco ascoltava sempre.... Oh, cosa avrebbe dato per avere un violino che avesse un suono così fino: «mangiamo, beviamo, cantiamo../» Che strane tavolette cantanti !.., Donde le prendono? Chi le ha fatte?'Se petesse egli almeno una vòlta prenderle in mano ! Ma chè ! girerà permesso solamente di ascoltare, fin al momento quando si udiva la voce della guardia: Depositate alla fatica popolare Capodistriana a! piccolo risparmio ed avrete il k 0 0. (Vedi operazioni dello Banca in IV par/ina). diamo uno sguardo ad una carta geografica di quel paese vediamo le numerosissime linee ferroviarie convergere, come raggi d'una ruota, verso Parigi: essa è capitale nel velo senso della parola, essa si può dire ò la Francia; tutte le altre città, molte delle quali si accostano al mezzo milione, scompaiono di fronte a Parigi. L'Italia, data la configurazione orizzontale del suolo, manca invece d'un simile centro: e ciò è una delle principali cause del regionalismo che purtroppo regna tuttora. Le strade ferrate servono, infine, ad accrescere la potenza dello stato, che della ferrovia può seni])re valersi per influire sulle condizioni della produzione, degli scarnili, dei prezzi, facilitare l'approvvigionamento dei centri di consumo, neutralizzare gli effetti della crisi e della politica doganale. Questi sono i principali obbiettivi della politica ferroviaria per lo stato, obbiettivi, clic, come osservava ultimamente molto a proposito l'economista Federico Flora, stanno sovente in aperta contraddizione con quelli economici e sociali. La causa iella persistente siccità di quest' anno. Ogni effetto Ini in natura la sua causa, clic la scienza ha il dovere di indagare per spiegare i fenomeni. Perdura quest' anno una siccità ostinata, la quale affligge da vari mesi tutta la zona centrale dell' Europa, (ili implacabili ardori dell'attuale canicola distruggono spietatamente le rosee speranze concepite da migliaia e migliaia di agricoltori, i quali di tutta lena avevano nel verno e nella decorsa primavera atteso a coltivare le ubertose campagne del nostro territorio. Pur troppo, ogni giorno che passa, essi impotenti di fronte all'immane spettacolo del sollione, assistono all' intristire graduale delle loro prò» mettenti piantagioni, e accasciati dal corruccio pensano con ansia al come potranno nel periodo invernale prov- Va a casa, diavoletto! . Egli fuggiva subito a piedi scalzi, e nel bitjo gli giungeva all'orecchio la voce del violino : «mangiamo, cantiamo, beviamo.... e il tono maestoso del con fra basso: Come Dio vuole, coiuc Dio vuole!» Per lui era un gran festa quando poteva sentire la musica, sia alle nozze i> alla lesta delle messi. Dopo questa musica, si arrampicava sulla stufa spenta e rimaneva li ore e ore taciturno, cogli occhi scintillanti come quelli d'un gatto. Si fece da sè un violino con una scorza e con un crine; ma esso non voleva suonar cosi bene, come quello dell'osteria: cantava piano piano, come unk mosca o una zanzara. Eppure ci suonava con quel violino da mattina a sera : benché ricevesse tante Inisse per quel violino, che egli avea l'aria d' una mela verde ammaccata. Ma !... la sua natura era cosi ! Dimagrava di più in più; i suoi capelli diventavano sempre più arruffati; gli occhi si aprivano più grandi e spesso si riempivano di lagrime: il (ietto e le guancie s'incavavano.. Egli 11011 somigliava agli altri bambini, ma piuttosto al suo violino di scorza che tintinnava a pena. E poi basiva di faine, perchè quando non aveva pane, si nutriva d'erbe e.... dalla sete di possedere un violino vero. * * Questa sete non lo condusse a bene. Il domestico del palazzo lui sì. possedeva un violino vero: e suonava qualche volta, la «rra. per far piacere dogi tanto va soggetto vedere agli imperiosi bisogni della famiglia. L'attuale fenomeno non è da ritenersi quale una severa punizione delle peccata degli uomini, bensì lo si deve ascrivere ad un fenomeno del vulcanismo solare, come ebbe ad e-sprimersi il grande astronomo e meteorologo Camillo Flammarion. Egli in una forbita conferenza tenuta alcune settimane or sono. all'Accademia delle scienze in Parigi, ci dà la spiegazione del grandioso fenomeno, che in tra v-vide per mezzo del suo famoso telescopio attraverso l'immensità spazi celesti. Il sole di tanto a delle perturbazioni vulcaniche colisi mili, ma bene più imponenti di quelle, che sconvolgono 1' ossatura del nostro pianeta: il che è naturale, se si ri-flette allo stadio di attività, cioè alla vivissima incandescenza, che si agita nel nucleo e negli anelli periferici di detta stella fissa. Quest'anno adunque il celebre Flammarion ha scoperto sulla faccia splendente del sole dei punti luminosissimi, i quali altro non sono che crateri di vulcani in piena attività, Il dotto ha calcolato anche l'enorme quantità di calore, clic viene emessa e proiettata sulla nostra terra da colali centri ignei di novella azione, e dai (piali ne derivò come conseguenza il caldo fenomenale di quest'anno. L'atmosfera terrestre è bensì ; carica di vapori acquei. loe< osserva in quella fitta ogni giorno si estende icora ìè si nebbia che e sul lontano all' ora del vaghi bagliori cre-a dessi vali darci una piog-lale da l'isti orizzonte speci; tramonto e nei puscolari del ni pori inni valgono già abbondante e le esauste campagne, perchè la stragrande massa di calorico raggiante, che si innalza dalla cocente superficie terrestre, non permette ai vapori,vaganti nell'aria di condensarsi e di sciogliersi iu pioggia. Fiammarion osservò, clic soltanto la maggiore inclinazione dell' asse terrestre varrà a sottrarci all' influsso del dominio di codesta eccezionale attività vulcanica solare. Questa, non altre, la causa della persistente siccità. alla signorina cameriera ! J anco si trascinava fino all'uscio della dispensa por guardare il violino, quand'osso pendeva sul muro in l'accia all'uscio; ci fissava con avidità quella cosa sacra, e sarebbe stato peccato grande solo il toccarla !... Se potesse una sola volta, prenderlo iu mano ed esaminarlo bene! Il povero cuoricino a questo pensiero trasaliva di gioia. l'uà sera la dispensa era vuota. 1 signori del palazzo da lungo tempo erano all'estero. La casa era inabi-bitata. e il domestico a quel!' ora, era all'altra estremità degli appartamenti, .fancb da un pezzo fissava dall'uscio aperto lo scopo dei suoi desiderii. La luna piena splendeva nella finestra della dispensa, riflettendosi sul muro dinanzi in un quadrato. Questo qua (Irato si avvicinava adagio adagio al violino, e alla fine lo illuminò tutto. Specialmente erano molto lucenti le parti prominenti dell.'isfrumento; tanto lucenti, che Janco non poteva guardarle. Iti questa luce tutto si vedeva distintamente: i lati l'incavati, le corde, il manico; le viti brillavano quasi come lucciole nella notte di San Giovanni; e lungo il violino pendeva. come uno stelo d'argento, l'archetto..... Ah! tutto ciò era così bello, quasi fantastico! Janco guardava sempre con crescente avidità. Coi gomiti appoggiati sui magri ginocchi, solla bocca aperta, egli guardava, guardava sempre.... Ora la paura lo arrestava, ora una l'orza irresistibile lo spingeva avanti. Era forse una NOTE AGRARIE Indicazioni mensili L'inclinazione, la mozzatura, l'in-frangimento o rottura dei rami troppo vigorosi dei Meli e dei Peri, il contorcimento dei più indomabili sorti sulle branche orizzontali, è lavoro che può essere con vantaggio ripetuto in questo mese; come pure è opportuno assicurare a sostegni od al pergolato con nuove legature le branche cadenti sotto il peso dei frutti. Il diradamento ordinario dei frutti non è più lavoro convenevole, ma bensì quello di togliere sui rami sofferenti parte di quelli in prima la sciati e di eliminare tutti quelli guasti o feriti, i quali, anche maturando, non sarebbero mai presentabili. Se per ottenere i grappoli dell'uva in perfetta maturità, giova assai ta gliarne circa un (plinto della parte inferiore, a quelli troppo fitti la stessa operazione darà pure agli acini maggior spazio, ma quando questo non bastasse, colla punta delle forbici converrebbe diradarli all'intorno, tanto più se 1' uva è destinata a lunga conservazione. Allorquando i frutti hanno raggiunto il loro intero volume, convien togliere parte di quelle foglie che di soverchio li privano della luce, ina con parsimonia, e poco per volta, senza porli troppo allo scoperto: far sì che siano, tanto più se a spalliera, esposti alla circolazione dell'aria senza che il sole li colpisca nelle più calde ore del giorno. E' ora finalmente giunta per il frutticoitore l'epoca tanto desiderata della maggior raccolta, la quale se riesce I' opera più gradita, è pur anche una cura delle più difficili. Si vario torna nei frutti il momento della loro maturazione, che è difficile dare precise norme sull'opportunità di spiccare quelli o (piesti. Onde non basta governarsi colla teoria, nò andar osservando giornalmente il volume, la finta e trasparenza che acquistano; ina è necessaria una vera particolare esperienza, affinchè senza bisógno di comprimere il frutto venga distaccato al suo più propizio momento. Per certi frutti maturi clic non si possono spiccare a mano, giova assai bene lo svettatoio a borsa, montato sopra lungo manico. La raccolta si fa d' ordinario al mattino, giardiniere ante o da quella persona che a ciò dimostra un fino tatto ed avere maggiore attitudine, ripassando regolarmente pianta per pianta, branca per branca : mentre una seconda persona tiene magìa? (ili pareva clic il violino illuminato si avvicinasse a lui.... (ìià, già, era una magia !... In questo momento il vento soffiò e fra lo stormire delle, foglie Janco udì distintamente una voce sussurrargli: «Va, .Janco; non c'è nessuno nella dispensa; va Janco !...» La note era chiara, chiara.... Sugli alberi dello stagno, cominciò a cantar l'usignuolo, ora piano ora più forte: «Avanti, va, prendi!...» Un vecchio gufo volò sopra la testa del ragazzo e gridò: « no, Janco, non toccare, non ci andare!» ma il gufo se ne andò, e Le foglie sussurravano sempre: «Non c'è nessuno....» Il violino brillò di nuovo.... Il povero eorpicino si mosse pian piano, e l'usignuolo fischiò: «Avanti, avanti, avanti!» La camice,iola bianca si avvicina.... V-desso si sente la respirazione affannosa del bimbo.... Invano viene ancora il gufetto a gridare: «11011 prendere!» Le rane ed un tratto gracchiano nella palude e poi cessano. L'usignolo cessa di cantare, le foglie di sussurrare. La notte si fa scura. Janco intanto si avvicina adagio adagio e la paura lo assale sempre più. I suoi moti diventano nervosi, la respirazione sibilante: è affogato nelle tenebre, Un lampo che attraversa il ciclo rischiara la stanza e il bambino a carpone, colla testa all'insù. Ma il lampo si spegna, la luna si nasconde dietro una nuvola: 11011 si vede più nulla. In un momento, si fa sentire un l'apposito canestro di larga superfìcie, solido e colle sponde basse, entro il quale si porranno i frutti uno ad uno delicatamente, dopo aver messo al fondo e contro le pareti di esso uno strato di fieno coperto da foglie di Vite; ed allorquando in questo siasi fatto un piano di frutti se ne prende un altro vuoto, senza mai farne un piano sopra l'altro quando si trattasse di frutta delicate, come Pesche, Albicocche o simili. Alcune rare volte conviene inaffiare le piante a spalliera, ancorché di non recente piantagione ; ma nuocerebbe al sapore dei frutti se ciò venisse eseguito dopo la completa loro formazione : mentre di gran giovamento può essere allora una o due volte alla settimana inafflare le piante in vaso e un generale spruzzamento sopra l'intera pianta. Saggia previdenza essendo di spandere paglia o strame ai piedi dei Meli e dei Peri che hanno i frutti vicino a terra, ciò torna indispensabile a farsi sotto i tralci delle Viti coltivate a cordoni vicino al suolo, perchè non s' infanghino col cadere delle pioggie. Ecco la stagione nella quale i topi, i ghiri, le lucertole, la faina e più di rutti gli scoiattoli fanno maggior guasto alle frutta contro le spalliere: si dovrà pertanto dar loro una caccia sterminatrice di giorno e di sera: ma se qualche frutto si troverà rosicchiato al mattino, ci sembra più convenevole lasciarlo al suo posto perchè sopra quello senza toccarne un altro, l'animale tornerà a riprendere il suo interrotto pasto. Verso gli ultimi giorni di luglio ricominciando il movimento della linfa, che d' ordinario dura sino al fine di agosto ed alcuni anni anche a toccare il settembre, il giardiniere ha tutta l'opportunità di trasformare piante giovani di Peschi, di Albicocchi, di Prugni, in migliori Peschi, in migliori Albicocchi; ed i Cotogni, i Meli, i Peri in più scelte qualità, colla semplice operazione dell' innesto a gemma. Tale operazione, clic è la più generalmente usi tata per le piante fruttifere, consiste nell' introdurre una gemma od un bottone, con'una pie-cola porzioni» di corteccia, sotto la corteccia del soggetto. Per ciò effettuare si fa sopra questo eoll'innesta-toio, penetrando tino al legno, una incisione longitudinale di circa cinque centimetri, la quale termini contro un'altra orizzontale di circa due centimetri; l'innesto da applicarsi, detto scudetto, sia distaccato dal ramo parimenti in linfa, colla precisa forma suono triste e piano, come se qualcuno avesse toccato le corde, e.... ad un tratto una voce grossa d'uomo assonnato esce da un angolo: - Chi è? Janco arresta la respirazione, ma la voce grossa si ripete : — Chi è? Si accende un fiammifero e.... o Dio!... si sentono colpi, lagrime, gridi: per carità ! Il latrare dei cani, la luce delle candele che corrono, voci, rumore in tutta la casa,... * * Il giorno dopo, il povero Janco stava davanti ai giudici. Bisognava giudicarlo come un ladro? Certamente. Egli certo era penetrato là per rubare. Il sindaco del villaggio e i giudici lo guardarono fisso, severi, quand'egli fu davanti a loro, col dito in bocca, cogli occhi stralunati dallo spavento, piccolo, magro, percosso.... Come giudicarlo?... Egli, che non aveva dieci anni e si reggeva a stento in piedi?... Metterlo in prigione?... Bisognava, però, avere uh po' di compassione'! Che il guardiano lo prenda e lo bastoni per fargli passar la voglia di rubare, e basta. Fu chiamato il guardiano Stach. — Prendilo, e fagli ricordar bene il suo fallo. * * Stach scrollò il suo capo sciocco e bestiale, prese Janco sotto il braccio come un gattino e lo portò nel fienile. Il ragazzino non capiva nulla; era spaventatissimo e non proferiva una r----- Per le malattie «li petto Grazie alle sapienti ricerche dell'illustre Dottor Giuseppe Bandiera di Palermo, la terapia delle malattie di petto annovera da molti anni il più energico specifico per combatterle e, molto spesso vincerle. La Pozione antisettica è, infatti, il rimedio sovrano per curare tutta la serie dei processi morbosi, che si svolgono nello apparato respiratorio; dalla più mite forma di catarro laringeo alla bronco-alveolite specifica. Le laringiti, le tracheiti, i catarri bronchiali e polmonali, acuti e cronici, la tosse dell'influenza, ecc. sono trattati con successo in molti ospedali e nella pratica di numerosi medici. Ma dove la Pozione antisettica spiega maggiormente la sua efficacia curativa è nella tubercolosi polmonale, determinando, come per incanto, un notevole e progressivo miglioramento dello stato generale dell' infermo. La vasta esperienza dei più illustri scienziati ritiene che la Pozione antisettica Bandiera è oramai l'unico rimedio efficace per le affezioni bronco-polmonali. Bando, adunque, allo infinito sciame empirico e si dia la preferenza a tale specifico, che non irrita affatto le vie dirigenti, anche dopo un uso prolungato, mentre contiene tutti i principi! attivi per curare le predette infermità. Partecipiamo, infine, a chi può averne interesse, che uno dei principali depositi autorizzati per la vendita di tale potente farmaco è quello della spettabile Farmacia Centrale ili G'urv. Torta di Torino (via Sonia. 2 . Alla stessa, quindi, bisogna dirigersi per ottenere la Pozione antisettica Bandiera, che si spedisce anche mediante pacco postale in porto j, assegnato. -........................... di un pennino di metallo, avente al centro una buona gemma, come d'ordinario esiste in detta stagione all' ascella delle foglie. Ciò fatto sollevatisi dal tronco o ramo del soggetto le due labbra di corteccia, quel tanto clic occorre per farvi passare lo scudetto, collocandolo di sotto ed in modo che i due tagli orizzontali coincidano perfettamente. Quest' operazione, la quale deve farsi con prontezza e delicatamente, vuol essere ultimata con una legatura di corteccia di tiglio, con striscie di Raphia o grosso filo di lana, che cinga e mantenga aderenti le due parti onde impedire il prosciugamento della linfa vitale (o sava), dalla quale dipende lo sviluppo della gemma innestata. Cotest'innesto deve applicarsi nella parte più liscia del soggetto, a quell' altezza che meglio si addice alla foggia che si propone il giardiniere, da ambe le parti, cioè doppie, o da una sola secondo che viene destinata la forma della pianta, vale a dire a due branche o ad una sola. CRONACA PROVINCIA LE Da Parenzo Tombola. Domenica con splendido, tempo si tenne r annunciato gioco ili Tombola della «Società operaia». La quaderna fu vinta da Frane. Rabusin e Stef. Deretto, la cinquina dal quindicenne Vittorio Ive e la tombola da Antonio Velich da Orsera. Ferimento. Domenica sera Giovanni Crosilla da Sterna di Grisignana, dimorante a Parenzo ritornava da una osteria di «Via della stazione», quando nei pressi della chiesa di San Eleuterio s'accorse, che veniva inseguito da alcuni individui. Egli s'avvicinò a due cittadini chiedendo loro soccorso e dicendo di essere in pericolo di vita. Intanto uno degli inseguitori Pietro Voivoda da Colmo, dimorante a Visignano gli si avventa addosso ferendolo con arma da taglio nella legione lombare e poi si dava alla alla fuga. Il ferito fu tosto portato nell'ambulanza del dott. Ig. Vecchi e poscia all' ospitale. Il feritore poco dopo fu arrestato dai gendarmi presso Villa Rados mentre ritornava a Vrisignano. Il suo compagno è certo Michele Lego vidi. Si ignorano le cause del fatto. Abbordaggio e affondamento. Lunedi sera, a circa due miglia e mezzo dall' isola di S. Nicolò navigava il veliero piranese «Gloria F.», partito da Sebenico venerdì mattina con 70 tonnellate di carbone per Pirano. 11 veliero aveva i fanali accesi e filava parola ; guardava come un uccello acchiappato. Solamente quando Stadi distesolo sul fienile, e colla cinghia gli diede sulle carni nude un gran colpo con tutta la sua forza egli gridò : «mamma !» E ogni volta che la cinghia lo colpiva ei ripeteva: «inanima, mamma !» sempre più piano finché tacque e non chiamò più la mamma.... * * * Sciocchi, cattivi giudici ! Sciocco, cattivo Sta eh! Chi mai batte così i bambini?... E quello lì era sempre così debolino, piccino, respirava appena inveirne la madre a prenderlo, e fu costretta di portarlo sulle braccia, e lo pose su letto. Non si alzò più J anco ; e il terzo giorno respirava appena appena sotto una copertuccia. Le rondini garrivano fra le ciliege che crescevano vicino alla casetta ; un raggio di sole entrava per la finestra aperta e illuminava colla luce d'oro il capo arruffato e il visetto esangue. Questo raggio era come una via per la quale, se ne andava la piccola anima al cielo. Com'era bene che, almeno nel momento della morte, gli apparisse una via larga e luminosa: la sua vita era un sentiero così spinoso e stretto !... Respirava ancora appena quel petto incavato; e il suo viso sembrava bere una musica che giungeva dalla finestra. Era la sera. Le ragazze cantavano, tornando dalla falciatura: «0, sui prati, cardi prati....* e dal ruscello veniva come un dalle 4 a 5 miglia, quando a un tratto il capitano Rosso s'accorse che un piroscafo gli navigava contro a Levante. Egli fece segnale, ma il piroscafo, che era il Petka dalla società «Ragusea» , continuava la corsa e poco dopo urtava con la prua al fianco sinistro del veliero e lo affondava. In seguito agli urli dei marinai il Petka, che continuò a filare per 350 in. ritornò al posto dell'abbordaggio a ricuperare i marinai e il capitano, che intanto s'erano salvati nel «caicio». L'equipaggio del veliero fu portato a Pola, donde martedì mattina partirono a bordo dell'Arsa per Pirano. Martedì mattina una tartana chioz-zotta dal sig. Gius. Rossi portò nel nostro porto alcuni attrezzi e una cassetta di legno contenente 2;>4 cor., ricuperata sul luogo del disastro. L'armatore piranese Zarotti, proprietario del «Gloria F.» risente un danno di 2K.000 corr. Pellegrini di Barbami !! Domenica sera alle (.) entrava nel nostro porto il piroscafo «Risano» con molti passeggeri di Pola, Po v i,gito. Orsera e Parenzo che s'erano recati a Barbami. Da bordo uscivano dei canti di salmi, clic (piando il piroscafo si accostò al molo si cambiarono in evviva ironiche a Parenzo, a San Mauro, al vescovo Flapp. Numerosi cittadini, che passeggiavano, ne furono seccati e reagirono con fischi e grida. Da bordo allora si cominciò a batter le mani in modo canzonatorio e a ingiuriare la popolazione parentina. Nuovi fischi e urli raddoppiati di cittadini, indussero il capitano a scostarsi per evitare maggiori guai. Noi non facciamo commenti, diciamo soltanto a quei signori gitanti che un po' di creanza non starebbe loro male. Lettera aperta al nuovo direttore -peraia» : «Alla l'elice riuscita della memorabile gita che la «Società operaia capodisl riaua» fece a Parenzo nel giorno 31 luglio codesta Onorevole Società recò il maggior contributo facendovi intervenire la sua brava banda musicale. Il concerto che la brava banda musicale, maestrevolmente diretta dal sig. maestro Bucavetz, diede sulla piazza di Parenzo, riscosse meritamente gli appluasi e gli elogi generali por l'esattezza e il buon gusto, onde svolse il non facile programma, e dimostrò anco una volta la grande disposizione nell'arte della musica, onci'è fornito il nostro popolo. Per (pianto fece, voglia quest'olio revolc Direzione gradir»? i scusi della nostra profonda gratitudine, e rendersi interprete di questi nostri sentirne anche presso l'egregio sig. maestro Bucavetz e presso tutti i componenti il bravo corpo filarmonico». Refrigeranti pioggerelle, nella decorsa .settimana, se non giovarono per rinfrescare l'aria come si poteva desiderare e per bagnare le nostre campagne quanto ne avevano ed hanno di bisogno, servirono però per l'attirare innanzi alla meno peggio in questo periodo di eccessiva siccità. E prendiamo quest' occasione per lodare altamente ancora la buon' impera del nostro Municipio, che saggiamente ha provveduto ed a tempo, alla seconda conduttura d'acqua in città. La prima, merilo dei nostri nonni, non bastava, specialmente nei mesi ti' estate, per dare la quantità d'acqua necessaria all' odierno bisogno locale, mentre le due condutture, messe quest'anno dal tempo a prova ben severa, ci danno tanta garanzia da poter suggerire tranquilli alle nostre brave massaie : Non fate risparmio d'acqua, chè ne abbiamo in abbondanza ! Non si vuol rispondere al reclamo che alla fine dello scorso anno il nostro Comune presentò contro il divieto dell'autorità politica di usare la sala del palazzo Tacco, quantunque il sopraluogo abbia la data del 2.') febbraio a. e. La produzione delle nostre saline fu di quintali 120 mila di sale, superiore di 40.000 quintali alla quantità prescritta dallo stato. Per ordine dell'autorità di finanza il confezionamento del sale ebbe termine ièri: ciò si giustifica col fatto che i magazzini di città non possono contenere un maggiore quantitativo di sale. _ A Pirano ha luogo quest'oggi una grandiosa festa popolare a totale be-nefisio della «Lega Nazionale». Non pochi capodisl riani si recheranno alla simpatica consorella istriana e porteranno il loro obolo al patriottico so- a corone mille e 1 sopra corone Il Corpo Musicale Capodistriano ha indetto per oggi e domani l'annuale festa di ballo sulla amena spianata del «Belvedere». La festa comprende una passeggiata musicale, una grandiosa pesca miracolosa e un concerto, che la banda darà domani alle ore 11 ant. sulla spianata stessa. Come di consueto tutto fa sperare, clic la festa riuscirà in conformità agli intendimenti del sollerte comitato organizzatore. Oblazioni. La Signorina Maria Sestali, per onorare la memoria dei suoi defunti fratello e cognata, devòlveva corone <> al locale gruppo della «Lega Nazionale». Da Pieri Attilio Cor. 7.0:ì raccolte durante la cena del comitato organizzatore la gita a Parenzo della Società ( »peraia. La Banca Popolare Capodistriana Consoi/.io iTfiist.nlto a palali/,ia lijnilala l'i« le seguenti operazioni : Accorda prestiti verso cambiale garanzia di almeno due firme, un termine non inferiore ad uno non superiore a sei mesi, al <>"/„ più ' ,0 „ per spese di provvigione. Prèvio avviso di olio giorni dalla loro scadenza, le cambiali potranno venir rinnovate, qualora venga restituito un quinto della somma o quella frazione minore clic, in ogni singolo caso, fu dalla Direzione se di sua spettanza, altrimenti dal Consiglio di Amministrazione eccezionalmente accordata. II. Sconta cambiali, con almeno due firme, a scadenza non superiore a sei mesi al f> " „ più Vi" „ per spese di provvigione. III. Apre conti correli ' con mallevarla di due o solventi, per la durata due anni al li " „ più 'VA di provvigione. IV. Investe denari in t dirozza pupillare ed in sicurezza pranimat ica.le da stabilirsi. V. Dà prestiti a débiforiale, verso rimborso in rate mensili per la du- cou 1. con per t gara più firme massima di '„ per spese eliciti di si-ipoteche di a condizioni Fa il servizio di cassa per di terzi a condizioni da stabi- rata lino a cinque anni, con garanzia di almeno due tirine al ti11 „ più 1 ',% annuo por spese di provvigione. VI. Assume amministrazioni per conto di terzi a condizioni da stabilirsi. VII. conto lirsi. VIII. Assume incassi e pagamenti per conto di Società Cooperative di produzione, di consumo e di ditte protocollale a condizioni da stabilirsi. IX. Riceve valori in custodia e provvede per l'incasso dei medesimi, verso una provvigione di ',s'"o mille, per il termine massimo di sei mesi. X. Accorda sovvenzioni verso pegni di valori pubblici, non oltre i del loro valore di Borsa, al 6% e" sente di spese di provvigione. XI. Assume operazioni di cambio e compravendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. ecc., anche in forma rateale. XII. Riceve somme di denaro: A. in bancogiro per qualunque importo, non prelevando però più di 500 corone al giorno, a vista al 2 i/i°/0. IS. in Conto correlile 1. per qualunque importo prelevabile verso preavviso di tre giorni al 3 %. 2. per qualunque importo, a tre mesi fisso, prelevabile verso preavviso di quindici giorni al 3'/,", v 3. per qualunque importo, a sei mesi fisso, prelevabile verso preavviso di ventilili giorni al 31 '2°/(1. 4. per qualunque importo, a un anno fisso, prelevabile verso preavviso di un mese al '■>3/i°/0. ('. al pieeolo risparmio rilascia ad ogni singola ditta non più di un libretto, per versamenti mensili non superiori a Corone 50 ad eccezione del primo versamento che viene accettato per qualunque importo. Il piccolo risparmio non potrà essere mai superiore all'importo massimo di Corone 1000. Rimborsi si effettueranno con preavviso di cinque giorni al 4ft/o-I). in deposito prestiti i poterà ri per qualunque importo, a sei anni fisso, (Vedi progetto votato dal Consiglio di Amministrazione addì 5 Decembre 1903) al 4 Tutte le condizioni indicate sono valevoli tino a nuovo avviso. Ogni domanda evasa di sovvenzione o mutuo sarà valevole entro i primi quindici giorni da quello dell' accettazione da parte della Direzione o del Consiglio. Capodistria, 1 maggio 1904. /,.1 DILEZIONE BANCA POPOLARE CAPODISTRIANA Le macchine sono affatto nuove e di sistema uso Vermorel. Capodistria 25 aprile 1904. LA PRESIDENZA OliAlilO [)' UFFICIO : Nei giorni feriali dalle 9 alle 12 ant. Nei giorni festivi dalle 9 alle 12 ant. Il Direttore di turno si troverà negli uffici nei giorni feriali: dalle 9 alle 10 ant. e dalle.5 alle li pom. Nei inorili festivi: dalle 11 alle 12 aut. AVVISO La Umica popolare caputi istriana per facilitare il cambio della moneta spicciola ed in argento riceve in versamento a titolo di deposito ed in pagamento la moneta stessa purché sia consegnata in sacchetti sigillati e muniti del timbro della ditta che effettua il versamento. 1 sacchetti devono esser completati in questo modo: Pezzi da 2 Cent, 1000 pari a Cor. 20 »10 » 2000 » » » 200 » >20 » 1000 » » » 200 » I Cor. 1000 » » » 1000 » » 1 Fior. 500 » » » 1000 » » 5 Cor. 200 » » » 1000 CIRCOLARE della sezione agricola dell' Associai di Commercianti ed Industriali La sottoscritta si pregia ili avvertire i Signori Soci che il bandaio Pellaschiar Francesco, in Callegaria, terrà a loro disposizione delle macchine irrorairici, cedendole a nolo al prezzo di soldi 20 il giorno. Riparazioni di eventuali rotture causate da negligenza di chi userà le macchine, dovranno venir risarcite. Per quei soci che intendessero acquistare irroratrici per proprio conto, le dette macchine verranno calcolate a fior. 7.50 1' una. Achille Piacentini, redattore responsabile Capodistria. Tip. Cobol & Priora. Orario della Ferrovia Trieste- Parenzo e viceversa a) Trieste-Parenzo ant. pom. pom. 5.20 3.25 7.05 da Trieste per 5.44 3.50 7.29 Monte Castiglione 5.49 3.55 7.34 Zaule 5.55 4.01 7.40 Muggia 6.07 4.12 7.51 Scoffie 6.15 1.20 8.00 Decani 6.36 4.39 8.19 Capodistria 6.43 4.44 8.25 Semedella 7.03 4.59 8.40 Isola 7.20 5.15 8.54 Strugnano 7.35 5.29 9.07 S. Lucia-Portorose 7.40 5.34 9.12 S. Bartolomeo 7.53 5.46 9.22 Sicciole 8.12 6.04 9.40 Salvore 8.25 6.16 9.51 Marcovaz 8.31 6.22 9.57 Caldania 8.45 6.35 10.10 arr. a Buje 9.05 6.55 — part. da Buje per 9.16 7.06 — Tribano 9.30 7.20 — Grisignana 9.43 7.33 — Castagna 9.52 7.42 — Piemonte 10.06 7.56 — Portole 10.32 8.22 — Levade-S. Stefano 10.52 8.42 — Montona 11.05 8.55 — Caroiba 11.14 9.04 — Racotole 11.30 9.20 — Visinada 11.49 9.39 — S. Domenica 11.58 9.48 — Visignano pom 12.10 10.- - — Villanova 12.30 10.20 — arr. a Parenzo b) Parenzo-Trieste ant. ant. poni. _ 5.15 3.10 da Parenzo per — 5.40 3.33 Villanova _ 5.56 3.48 Visignano _ 6.06 3.57 S. Domenica __ 6.27 4.18 Visinada — 6.41 4.32 Racotole _ 6.50 4.41 Caroiba _ 7.04 4.55 Montona _ 7.22 5.12 Levade-S. Stefano _ 7.49 5.39 Portole — 8.04 5.54 Piemonte _ 8.17 6.07 Castagna — 8.32 6.22 Grisignana 8.41 6.31 Trillano 8.50 6.40 arr. a Buie 5.35 9.10 7.— part. da Buie per 5,47 9.23 7.13 Caidania 5.52 9.29 7.19 Marcovaz 6.03 9.41 7.31 Salvore 6.19 9.58 7.17 Sicciole 6.27 10.07 7.56 S. Bartolomeo 6.32 10.13 8.01 S. Lucia-Portorose 6.11 10.26 8.14 Strugnano 7.02 11). 16 8.39 Isola 7.15 1 I.OI 8.52 Semedella 7.21 11.12 9.02 Capodistria 7.10 11.29 9.19 Decani 7,19 11.40 9.30 Scoffie 7.57 11.50 9.40 Muggia 8.03 11.57 9.17 Zaule 1 8.08 [toni. 12.03 9.53 Monte Castiglione 8.30 12.25 10.15 Trieste Nuova Società Citi, ili Navigazione a Vapore Ira CAPOD ISTRIA-TRIESTE Col giorno t 1 Agosto l'.Kll lino a nuovo avviseli piroscafi sociali seguiranno (tempo permettendo) nelle gite giornaliere il seguente orario nei giorni feriali : Da Capodistria per Trieste I corsa ore li ant., II corsa ore 7.15 aut., Ili corsa post,.) ore 9 ant., IN' corsa ore 1.30 pom,. V corsa (post, ore 1.15 poni., VI corsa ore 7.30 poni. Ne,i giorni l'estivi : [ corsa ore li aut., II corsa ore 7.15 ant., III corsa post.) ore 9 aut., IV corsa post, ore 5 poni. Da Trieste per Capodistria Nei giorni feriali : 1 corsa ore 7.45 aut., II corsa ore ti aut., IH corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 2.15 poni., V corsa ore fi pom., VI corsa ore 8.30 poni. Nei giorni festivi : I corsa ore 7.45 aut., II corsa ore 11 ant., ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 6 poni. Prezzi di passaggio : I posto soldi 20 — II posto soldi 10 indistintamente. Accetazioni e nolo delle merci da convenirsi col capitano. — Il punto d' approdo a Capodistria è il l'orto a Trieste la Riva della Sanità. Facilitazioni doganali accordate col decreto dell'I, li. Direzione di Finanza dd. Trieste 2* marzo 1902 N. 11277. Capodistria, o Agosto 1904. LA DIREZIONE