ANNO XIX. Capodistria, 16 Agosto 1Š85. N. 16. OH! DELL'ISTRIA Esce il 1" ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. 11 Processo di Pier Paolo Vergerio di L. A. Ferrai (.Archivio Storico Italiano. Tomo XV. Firenze Vieusseux. *) Finita la lista dei testimoni a difesa, diciamo ora brevemente con la scorta del Ferrai ciò che avvenne poi al Vergerio. Nel gennaio del 1.546 il vescovo nostro trovavasi a Montona nel convento di San Benedetto; e negli ultimi del mese stesso a Trento. A che fare a Trento? si domanderà. È importante dare un' adeguata risposta, e qui mi sia lecito riempiere una lacuna, perchè l'andata a Trento, dove allora si era radunato il concilio, dimostra la cattolicità e la buona fede del vescovo a quel tempo. Giova trattenerci a raccontare come nudarono allora le cose. Proprio nei giorni in cui le prime indagini chiarivano apertamente l'innocenza del Vergerio, gli fu intimato di comparire a Roma con monitorio dei cardinal Farnese. Ma sapendo egli qual vento spirasse a Roma, e come casa Farnese, sputasse veleno contro di lui, accusato, come si è veduto, d'imputazioni di maldicenza verso il Pontefice, ed il suo figliuolo Pier Luigi, ricusò giustamente di andarvi ; e si vide costretto a recarsi al concilio, quasi ad a si: um con lettera commendatizia del cardinale Ercole Gonzaga per il cardinale Madruzzi. — P. P. Vergerio è stato un pezzo transfugo, e a tal che S. aveva decretate le citazioni contro di lui che andasse a Roma, ma fuggitosi prima di Venezia poi ito a Mantova è stato da! cardinal Mantovano assai favorito, .ultimamente è ricorso al concilio quasi ad asilum. (lassarelli. Diarium conciiii tridentini edito dal Döllinger negli Uugedruckte Berichte und Tage-Iräcber zur Geschichte des (,'oiicils von Trient. p. 239). Ma i legati Del Monte e Cervini (cardinale *) Continua 7.io'n. v. i'V ■ ii'."> uì .'.ivlUb'i »Ktì'.Vi i'tv, 5: l) Vedi Carli. Notizie intorno P. P. Vergerio. Tomo XV pag. 99 e seguenti. J) Anche si consulti in proposito 1' articolo del Ferrai — P. P. Vergerio e il Duca di Castro nell'Archivio ecc. diretto da Zunatti c Morpurgo. Koma. Vol. I fase. 3 pag. 9, un tal giudizio......in una Venezia, che è come il teatro del mondo. "(De Leva op. cit. Voi. IV pag. 120). Non è certo questo linguaggio da protestante; il Vergerio già nunzio di Papa Clemente, cacciato da un concilio di Vescovi, spinge la sua longanimità fino a recarsi a Venezia ad aspettare il breve che commetteva la sua causa al Nunzio Della Casa, si noti bene, al Nunzio che gli avea intanto fatto frugare la casa a Capodistria senza trovar nulla, onde potesse avvalorarsi 1' accusa (De Leva op. cit. vol. IV pag. 119). Anzi tanta è ancora la sua cattolicità, e insieme la coscienza dell' innocenza che, egli pare preoccupato più del giudizio del mondo sulla riputazione del concilio convocato a sanare le piaghe della chiesa, che dell' esito della sua causa medesima. Ma che più? Vuoisi proprio una testimonianza dalla bocca de'suoi stessi nemici ? I legati si scusarono di avere al Vergerio proposto il compromesso „a compiacenza di alcuni prelati, i quali ricordavano non essere forse bene che uno spirito come questo ardito e povero e pronto di lingua si mettesse in ultima disperazione(De Leva op. cit. Vol. IV pag. 122). Che cosa intendessero i Legati per ultima disperazione è chiaro. Benché il Ferrai non abbia voluto (e in ciò fece benissimo) dare a questo suo studio sul Processo di Pie/ Paolo Vergerio, il colore d' un' apologia, pure alla piena conoscenza dei fatti parmi sarà utile rammentare anche queste ed altre circostanze, registrate dal De Leva, e i conseguenti giudizi. Ma i legati pontifici, tutt' altro che impensierirsi dei giudizi del mondo, scrive il De Leva, nel comunicare al Vergerio le promesse papali dubitarono soltanto che non bastassero ad acquistarlo: „Al Vescovo di Capodistria s' è mandato a Riva, dove egli sta, la copia del capitolo che mons.e ill.o e rever.mo nostro (il card. Farnese) ci scrisse alti dì presenti sopra i casi suoi. Col qual capitolo, e con quello che io posso promettere in virtù dell'altra lettera di V.a Sig.a Rev.a se gli è serrato più che mezza la bocca. Ma da altra parte egli suole essere tanto incostante, che ancora non so che partito si habbia a pigliare." (Il legato Cervini al card. Ar-dinghello. Trento 27 Febbraio) (De Leva op. cit. Vol. IV, pag. 121). L'incostante Vergerio però con costanza lodevole, e con coraggio non comune, visto tornato vano ogni mezzo per entrare nel concilio, andò a Venezia ad aspettare il breve. E con ciò ritorniamo alla recensione del dotto lavoro del Ferrai. Il breve porta la data del 28 marzo 1546 e potrebbe far credere che il Vergerio sia stato subito citato al tribunale dell' eretica pravità. Ciò non risulta però dalle carte che ci rimangono. Il Nunzio sapeva che i Farnesi aveano raggiunto il loro fine : uu bavaglio alia bocca del vescovo troppo sciolto di lingua sulle loro taccherelle, e la esclusione di questo dal concilio : poi da un nuovo processo e da una probabile assoluzione (Monsignor Della Casa avea già come ho detto riconosciuto il non consta del primo processo) ne sarebbe implicitamente derivata la condanna dei legati pontificii a Trento. Così il Yergerio, sempre insistendo di non comparire personalmente, potè rimanere tranquillo a Venezia sino alla fine d'agosto. Di là scrisse più volte lettere giustificanti la sua condotta al cardinale Gonzaga di Mantova.; e tra queste degna di nota quella del 29 Agosto, in cui si difende dalle false voci che si erano diffuse sul conto suo, e massimamente che da Riva di Trento si fosse recato in Germania. rReplico, — aggiungeva — che nella mia causa si fa poco più che nulla, non mi vogliono espedire, non vi è cosa alcuna contro di me, pur sopporterò un pezzo, poi farò come mi inspirerà Dio." Pare al Ferrai che queste parole indichino il risveglio della sua coscienza e il primo segno di quella libertà d' esame e di discussione ehe concedette poi a sè stesso, disperando di vin- j cere la opposizione accanita de' suoi avversari. E. I Comba nella Rivista cristiana (Vol. I fase. X pag. j 366) va più in là ; ma come bene osserva il Ferrai j queste parole non sono bastanti a provare che il j Vergerio non „bramasse oramai più la riconcilia- j zione con la chiesa di Roma, e „che l'elezione dei ! procuratori fosse un mezzo legale per non compa- j tire. Il Comba da ultimo avverte il lettore di non poter dare un' analisi definitiva di questo processo. É un punto controvverso, sul quale mi riservo di j fare forse uno studio apposito. Parmi fin d'ora però che a mutare l'animo di un vescovo già nunzio di Papa Clemente in Germania, e che così sinceramente avea voluto la giusta e sana riforma cattolica, debbano concorrere altre cause ancora. Comunque sia il Vergerio, visto che le cose andavano per le lunghe, pochi mesi dopo, abbandonò Venezia e si ritirò iu un luogo solitario, nella villa di Zuccole presso CspodistriaÒ). Di là secondo lo Stancovich ed il ' arli, il Vescovo avrebbe diretto una pastorale ai suoi diocesani, in data del 29 Agosto ; il Ferrai però pone in dubbio, e per giuste ragioni, la pastorale sressa. Sta il fatto che lo Stancovich si vale del libro dello otto de- Mg ü«S59ÌC3 «J — IS 9 OC h»e:na i ifcsV i* !) Questa villa di Zuccole è situata nella parrocchia di Corte d'Isola, decanuto di Pirano. Così il Turameli. fensioni per darcene il contenuto, e cade in manifesto errore attribuendo così le difese messe fuori, come si vedrà, nella seconda audizione di testimoni nell'anno 1546. Anche si può dubitare della data di questa pastorale, dacché il Vergerio si trovava sempre a Venezia il giorno ventinove di Agosto (') Ij auditore del Nunzio intanto e il Vicario dei Pariarca, venuti appositamente a Capodistria si preparavano di nuovo a procedere contro il Vergerio. Se anche il Della Casa avesse avuto di fatti intenzione di mandar 1' affare alle calende greche, i frati eterni nemici del Vescovo, spaventati del suo ritorno nella villa vicina, non 1' avrebbero lasciato tranquillo. Mandarono essi una nuova lettera in data 23 Settembre 1246 ai capi del consiglio dei dieci. La lettera è 'firmata in capite da frate Bonaventura, da fra Francesco Garzoni da Veglia, dal padre guardiano di San Gregorio in lingua e lettera schiava, da fra Vincenzo da Morano priore del convento dei Servi. E già il vescovo avea diretto all' Auditore del nunzio ed al Vicario del Patriarca una lettera in data del 16 Settembre in cui presentava a' suoi procuratori tre gentiluomini della sua patria: Giovanni Battista Vettori, Giovanni Vettori figlio di lui e Giuliano del Bello. Nel novembre dell' anno stesso il Vergerio fu citato a comparire a Venezia, ma ottenne varie proroghe con attestato medico perchè rcnulae cai-Milo laluranle. E qui il Vergerio comincia a giuocare di astuzia, e ad usare in sua difesa delle medesime arti messe in giuoco da' suoi nemici per escluderlo dal concilio di Trento. Intanto riprendevasi a Capodistria 1' audizione dei testimoni dal vicario del Patriarca, dal fiscale Bnsello e dall' inquisitore fra Masino. È a deplorarsi che di queste nuove testimonianze pochissime siano pervenute; ma nessuno vorrà certo attribuire al caso, nota argutamente il Ferrai, che ci siano rimasti solo i testimoni a difesa. Suppongo che il Ferrai abbia voluto insinuare che le testimonianze di accusa-, o parvero infondate e tali da non essere conservate perchè dimostranti l'innocenza del vescovo stesso ; oppure furono distrutte da fautori ed amici del Vergerio a Veneziani .(<< Girolamo Zarotti nobile di Capodistria (3) il 27 settembre sempre dello stesso anno dichiarava i f m) ofl«T*m.vt ; a870ig i odo o .ooilddnq ') An<;}je queste rettificazioni avranno presenti i compilatori in una sfonda edizione desiderata dello Stancovich. In tanta luce di studi ristampare tale e quale lo Stancovich sarebbe, errore madornale. 2) Da non confondersi coj noto Cristoforo Zarotti. Questi nomi possono dar luogo a studi sulle famiglie capodistriane. apertamente che aveva sempre ritrovato P. P. Vergerio „integerrimo et pieno di buona virtù, nome et fama et esemplarissimo et pieno di charità, di amore et dolcezza. „ Aggiungeva poi (e da questa difesa, singolare assai ai nostri tempi e costumi, abbia il lettore un segno delle condizioni della società ecclesiastica allora e del bisogno di una riforma) aggiungeva, dico, „di aver ricercato con diligentia qual fosse la sua garzona o cinedo, e di non aver ritrovato mai quesV uomo macinato d' impudicizia alchunaSegue la prova dei fatti. „M. Luigi de Giovane nobile di questa città teneva per massara una schiavona con la quale haveva commercio, et operò detto mons. Rev. che ei la sposò, et dui suoi fioli sono heredi della facultà. Item m. Hieronimo de Vida nobile di Capodistria, havendo similmente una massaja la fece sposare et è sua moglier ed è ignobilissima (f: n 3 inserto 15). Queste testimonianze ci recano notizie importanti sui costumi della nobiltà capodistriana del secolo XVI, sulle relazioni tra le due razze, e su certe contesse schiavone ignobilissime come dice il testo. Lo stesso giorno Francesco Girardi nobile giustinopolitano affermava l'innocenza del vescovo, ne lodava il costume e narrava a titolo di lode come egli pagasse del proprio certi precettori a insegnare „alli putti della terra ; e come avesse preso a proteggere due ebree di Trieste, per indurle a ricevere il battesimo. Oonvieu però credere che il vescovo allora, avesse usato di mezzi subdoli, come quelli usati col famoso ragazzo di Mor-tara ai nostri giorni, se egli stesso nella sua Retrattazione se ne pentì, ciò che non avrebbe fatto certo neppur come protestante, se le cose fossero andate liscie. Altri testimoni si scagliarono unanimi contro i frati, specie contro quel ribaldo fra Bonaventura di Sant' Anna „che ha più presto ciera di soldato che di prete, e attestarono l'incolpata vita del vescovo ; ognora pronto a ristabilire la pace uelle famiglie, a riprendere i giovani dall'amore malsano dei diletti inonesti, e a impedire con ogni mezzo lo scandalo. Uno dei testi particolarmente depose : P. P. Vergerio riprese alcuni giovani tra i quali lacomo di Costantin et Piero di m. Hieronimo Vergerio per aver recitato una co-media in palacio. (Ibidem inserto 16). Importante notizia anche questa ; sappiamo intanto che a Capodistria nel secolo XYI esisteva una specie di teatro pubblico, e che i giovani recitavano (nella sala grande probabilmente) in palazzo. E che prima del teatro ci fossero anche a Capodistria i Misteri ne fanno fede ancor oggi le processioni della settimana Santa e di San Nazario. L'itenerario della processione nel giorno del santo protettore è buon indizio di mistero che si sarà celebrato alla porta della città per la quale è tradizione sia entrato il santo. Così anche Capodistria può dare all'illustre D' Ancona il contributo per la storia del teatro italiano. Lo zelo di Monsignor Vergerio non parrà poi soverchio a chi sappia quanto fosse licenziosa la commedia del cinquecento. (Continua) DIGRESSIONI*) Pietro Yergerio Favonio, Giuseppe Verona, giustinopolitani. c. 175 r. e v. — Die 9 Augusti 1579. JEx.ns IL Doctor D. Petrus Vergerius Fauonius è creato orator, „il quale comparir debba à piedi di sua Ser.ta affettuo-„sam.te suplicandola à nome di questa sua deuotiss.a „Città, per far detta escauation de Paludi, ci uoglia „dar quel aiuto, che per far uua cosi buona, et necessaria opera à sua Cel.ne meglio parera conuenire ... „Chiaramente uedendosi fra tutte le cose importanti, et „necessarie; importantiss.a, et necessarijss.a essere l'escalation delle paludi dalla parte di terra ferma, poscia „che in maniera tale sono hormai consolidati, eh' à piede „quasi sutto ageuol.te si può sopra quelli caminare, si „per conseruation della Città (forte per la Natura del „sito) come etiam Dio per ouiar à maggior infettation ,d' aria. Pro parte ball, n.o 89, Contra n.o 30, Ideo „capta., c. 179 v. — Die 6 7bris 1579, podestà Nicolò Donato, nel collegio delle biade — Personaliter constituti Ex.ns II. et philosoph. Doctor D.nus Petrus Vergerius Fauonius D.nus Andreas de Carolo, D.ni Dominici filius, nec non D.nus loannes Manzinus ciues, et habitatores Imius M.cae Ciuitatis ad preces, et instantiam antes.ti D.ni Iacobi Sforcia ibidem presentis sponte, et libere, it ex certa eorum animi scientia erorreque nullo ducti, nec coacti, sed uoluntarie optulerunt se, et constituerunt in Plegios fideiussores, principalesque solutores, et manu-tentores pro eodem D.no lacobo, ita quod ab ipso, seu ab heredibus, et successoribus sius in omnibus, et per omia factum, et obseruatum fuerit, pro ut in dictis suis capitulis — v. c. 176 —, quibus ab ipso petitum fuit de gaudendo, possidendoque per annos uigintiquatuor uenturos centum tresdecim salinarum capitinos in ipsis suis Cap.lis contentos modo, forma, conditionibus, et pactis pro ut in eisdem Cap.lis, et sic eidem concessos. Tal cessione dei "cauidini 113 in Campo Marzo" è considerata neccessaria, onde poter francare il sacro monte di pietà. — Qui finalmente vediamo il nostro Pietro Vergerio Favonio dottor di legge e filosofia e cittadino ed abitante di Capodistria. Libro E. — gli mancano in principio cc. 38, sicché la prima che vi s'incontra sulla c. 39 v. è Die 3 *) Vedi i nameri 20 e 21 — La colonna di Santa Giustina • -i num. 22, 23, 24 »n. XVIII, 2, 3, 6, 7, 8,9, 11,13, 14,15 an. XIX. — Digressioni. Xmbris 1581, mentre 1' ultima del libro precedente sul-T ultima c. è Die 21 7bris 1579 -V. cc. 45 v. e 46 r. — Si legge dopo la data adì 13 Nouembrio 1581, podestà Alvise Morosini: "Cl.mi SS.ri — Fu offerto alla Ser.ma dall' Ecc.te m.r Pietro Verger io D. "Mandato per questo effetto à Suoi Piedi in „nome della nostra Comunità per il bisogno dell'esca-dazione delle paludi v. sopra — di questa Co.ità ,ruoli tre di opere secondo, clie fu preso nel nostro „"maggior Conseglio di Cap.a sotto di 23 Settembrio 1571. ;Come appar per scrittura di esso Ecc.te Vergerio presentata alli Ece.mi SS.ri Sauij sotto di 14 Settembrio ,1379, le quali per certo conto fatto all' hora secondo „la brevità del tempo fù giudicato che dovessero arrivare alla suma de m,/X., • e. 48 r. — Die 25 mensis Aprilis 1582. "Non .„Essendo Dubbio alcuno, che sarebbe di grandiss.o utile „à questa povera Comunità, che li 200, Cauidini delle „Salline, i quali sono stati messi in Signoria et hora, „per quel, che è noto à tutti sono per esser dati dal „cl.mo off.o del Sale con qualche partito à qualche „Particolare (?) frissero di essa comunità più presto che di „qual si uoglia altro per molti rispetti, che senza altro .„da tutti possano esser beniss.o conosciuti — L' anderà „Parte che all' Ecc.te. Dottor Vergerio altre uolte eletto ,ambasciatore per la causa importantissima della sca-.uatione il quale fra Pochi giorni ha da ritornar à Veleria per continuar, et finir essa ambasciarla, alla quale .„è stato eletto sia dato in comissione di comparere ò .„ai piedi di Sua Serenità ò dauanti li cl.mi SS.ri pro-.ueditori al sale, ouero dauanti qual altro si uoglia magistrato che paresse esser à proposito per supplicare, ,et trattare che li pre.ti Cavidini 200. di Salline siano „dati à questa fideliss.a se ben pouera comunità con .„quei partiti (?) che per benetitio di questa città parerà ,di proponere al cl.mo S.r pod.a e cap. insieme con „lo sp. coll.o —pro parte ball, n.o 184, contra ball, n.o ,64, Ideo capta. „ (Continua) Storia- ZE^atria L SUMMARIUM sive INVENTARIUM omnium iurinm, instrumentorum et scripturarum spectantium ad Ecclesiam et Episcopatum Aemonie ab anno 1228.*) ! 1395. 9bris. Notano Nicolao filio ser Philippi de Fugane. Donatio inter vivos seu potius manumissio facta a Nob. Viris Bartholomeo q. D. Tomasii, et Per-toldo q. D. Ioannis Sante Marie Aquileiensis Ecclesie de personis Stephani q. Zuozelli ac Nicolai eius filii eorumdem servorum cum omnibus eorum filiis et filiabus, exceptis Ant. et Chomina et ipsorum posteritate ac etiam cum toto eorum peculio et rebus mobilibus et immobilibus eos eximendo in posterum a iure patronatus et debito *) Continuazione; vedi N. 12, 13 e 14 a. c. servitutis in forma debita et solemni, prout patet in istrumento cui habeatur relatio et cum clau-sulis et conditionibus prout in eo. 1454. 9 aprilis. Notario Francisco q. ser Danielis de Lunazis. Testainentum Nicolai q. ser lacobi Vi-dussii de liargis Canalis Porti de Carnea, in quo inter cetera haeredes suos universales instituit, et esse voluit Catherinam et Leonardam eius fìlias, quibus defieientibus substituit Benedictum filium prefati notarii. 1402. 11 decembris. Notario Bernardo q. ser Ricciardi de Branzacho. Sententia absolutionis et libera-tionis ab infamia et exilio Automi filii Stephani de Trichano ob mortem cuiusdam Nicolai de Madrisio lata a Nicolao q. Stephani de Yasicco V. Maraschalchi in Terra Sancii Danielis nomine Conradi Boiaroni militis de Civitate Austrie Maraschalchi in Terra Sancti Danielis nomine Conradi Boiaroni irilitis de Civitate Austrie Maraschalchi generalis Reverendissimi Patriarche A-quileiensis. 1560. 14 martii. Notario Nicolao de Plenesiis Sancti Petri de Carnea. Instrumentum cessionis iurium et ' iurisremissionis facte a Petro a Grassis ser Paulo q. Simeonis ... de Formeacho cum extensionibus et clausulis ut in eo. 1224. 23 ianuarii. Notario presbitero Daniele. Refutatio decimarum Portularum Rev. Episcopo Aemonie facta a D. Voolrico de Cinfinberdo. 1510. 16 iunii. Ducali del Prencipe di Venetia Leonardo Loredano scritte a M. A. Vescovo di Cittanova circa argentea et reliquas inventas in Sacrario Portularum. Ordinationes confecte a Rev. M. Antonio Foscareno Aemonie Episcopo in visitatione circa Cameram Portularum. 1518. 3 martii. In rogationibus D. Bonifacii notarii Ve-netiarum. Instrumentum concordii seu Conventions conditum inter Rev. Dominum M. Antonium Foscarenum Aemonie Episcopum ex una, et no-bilem Virum Andream Ferrum Venetum Syndicum et Procuratorem Universitaria Portularum, quo conventum est quod homiues diete Universitatis tam cives quam plebei et quilibet ipsorum ad quos respective pertinet teneant et debeant an-nuatim solvere prefato Rev. Episcopo et succes-soribus in perpetuum decimas terrarum, posses-sionum et bonorum acquisitorum per Cameram Sancti Georgii ac per diversas Ecclesias, et con-fraternitates oppidi Portularum, cum clausulis et obligationibus in forma debita et de iure valida, ut in eo, cuius in omnibus suis partibus habeatur relatio. Nota, quod dictus Procurator ad confectionem dicti concordii electus fuit per partem captam in Consilio Comunitatis Portularum, 22 9bris 15Ì7. 1518. 27 martii. In actis presbiteri Francisci de Leo-nardis .... notarii. Instrumentum iuramenti prestiti perSyndicos Portularum pro observatione et firmitate concordii initi et celebrati cum prefato Reverendissimo Domino Episcopo Aemonie 3.4 eiusdem super solutione decime ut supra. 1521. 5 iulii. Mandatum dicti Domini Episcopi Aemonie circa decimas Portularum fraudatas et integre non solutas ab hominibus et incolis eiusdem castri ; previo altero ipsius Reverendissime Do-minationis 12 aprilis eiusdem anni, tenoris et continente ut in iis. 1605. 6 aprilis. Notario Domino Horatio Barbo. Locatio facta de decima Portularum pro ducatis ducenti« et viginti, et paribus sex pernicium in duabus ratbis. 12----12 maii. Notano .... Ditale iustinopolitano. Instrumentum positionis confinjum Aemonie et Sancti Laurentii condìtum inter Epiecopum et procuratores Comunis Aemonie. (Continua) Nuova serie li podestà veneti di Cittaiva*' (a. 14S1-1J93) 1722. Marc'Antonio Barbaro 1723. Lorenzo Venier 1725. Zuane Balbi ♦1727. Vettore Condulmier 1729. Zuane Bon 1730. Lorenzo Bembo 1731. Vincenzo .... 1732. Lorenzo Contarmi 1734. Z. Carlo Zorzi 1735. Giov. Francesco Molin 1737. Iseppo Zorzi 1738. Giulio Zane 1741. Nicolò Balbi 1742. Lo stesso 1745. Giacomo Corner 1749. Ottavian Balbi 1750. Zuane Bon 1771. Nicolò Balbi 1754. Lorenzo Contarmi 1755. Alberto Roncieri 1756. Giacomo Bembo 1759. Lodovico Balbi 1762. Iseppo Conti 1764. D. Maria Contarmi 1765. Lo stesso 1766. Z. Carlo Zo zi 1767. D. Maria Contarmi 1768. Francesco Contarmi 1769. Z. Paolo Balbi 1769. Angelo Cornelio 1770. Zorzi Rizzardo Querini 1775. Gabriel Zorzi 1780. Vincenzo Giacomo Corner 1783. Marco A. da Mosto 1784. Alvise Antonio Zorzi 1786. Antonio Condulmier -..'.■■'li.'- iu smrwb saciiuloi msbeu« *) V.:Bttuv9.e>■[■. mt'jüfcn-V rifai 1791. Silvestro Balbi 1792. Giacomo Carlo Minio 1793. Zuane Minio 1798. Aurelio Rigo — Giudice-dirigente 1800. Zuane Minio — Dirigente 1806.....Beltramini — Sindaco 1810. Alvise Zamarin — Sindaco. Dai carteggi che i Podestà avevano con le altre città dell'Istria si rilevano i nomi di quelli e cosa trattavano. Fra questi, come inediti, raccolsi alcuni pochi di Buje, Umago, Parenzo, Portole, e i giudici di Visinada, quali sono : 1594. Giulio Marini 1593. Marc'Antonio Valaresso 1630. Giov. Batt. Marini 1677. Francesco Barbaro 1681. Zuane Premarin 1673. Zorzi Renzon 1743. Giov. Batt. Foscarini 1765. Antonio Pizzamano 1751. Marco Balbi Podestà di Umago: 1630. Gabriel Lippoinano 1680. Tomaso Barbarigo 1685. Zuane Premarin 1743. Zuane Bon 1775. Pietro Barbaro Di Parenzo: 1776. Zan Pier Aut. Barozzi 1630. Piero Michiel 1743. Lucio de Rin 1686. Giacomo Barozzi 1693. Bernardin Premarin 1765. Lodovico Balbi Di Grisigticina: 1630. Zau Pier Bonzi 1672. Zuane Premarin 1743. Giacomo Bembo n- o * i Di Portole: 1691. Anzolo Venier Giudici di Visinada: 1728. Lugrezio Morosini čiciuol .CI .r rblf? 1743. Francesco Capello Visinada pare avesse giudici e non podestà. Capitani di Capodistria e di Raspo sono frequentissimi, sicché quello che manca in un luogo facilmente potrà trovarsi nell'altro, se gli archivi saranno completi. IST o tizi e Ci si annunzia che il comitato veneziano raccoltosi per fare erigere, mediante offerte, un ricordo alla indimenticabile memoria di Carlo Combi, allogò allo scultore Augusto Felici la modellazione e la fusione in bronzo del busto dell' illustre istriano ; il quale sarà in grandezza naturale, con sottoposta lapide in marmo di Carrara e verrà collocato nel palazzo Foscari, sede della Scuola superiore di commercio, dove con tanto plauso insegnò l'illustre trapassato. Pare che l'inaugurazione del monumento avrà luogo con solennità nel dicembre p. v. Il programma del Ginnasio superiore di Pisino contiene uno studio storico del professore G. Benedetti col titolo : Istriani e Romani nell' anno 178 a. C. A Trieste ebbe luogo, domenica scorsa, la prima regata sociale lungo la riva di Sant' Andrea. NICOLO' CARLO BORISI Deploriamo vivamente la perdita del nostro ottimo concittadino Nicolò Carlo Borisi, distinto artista drammatico. Fa uomo di colto ingegno, di carattere aperto, leale ; e scelse l'arte nobilissima delle scene, perchè spinto da forte inclinazione. Lascia nel lutto la moglie, Ninfa Priuli, anch'ella valente artista, e due figli; nonché nel rammarico molti parenti ed amici. La stampa ha parole di sentito encomio per il bravissimo istriano rapito sul fiore dell'età, alla famiglia, all' arte, al suo paese, che volle e seppe onorare colla serietà dei propositi, coli' onestà della vita, coli' assiduità del lavoro. La Perseveranza così ne deplora la perdita : Carlo Borisi, distinto artista drammatico della compagnia Zago e Gallina, colpito da una congestione cerebrale, moriva nella notte di giovedì scorso nella casa di salute Dufour. Era uu giovine d'ingegno, di carattere dolce, affabile, e quindi la sua scomparsa saia deplorata da quanti lo conobbero. Aveva solo 41 anni e lascia nel lutto la moglie, signora Ninfa Borisi, parimenti attrice drammatica, e due figli. E II Fanfulla da Lodi: Triste nuova — Carlo Borisi non è più. — Dopo lunga malattia si è spento in Milano la notte dal 6 al 7 corr. La funebre novella ha destato in tutti coloro che lo conobbero come artista e come amico un profondo cordoglio. La scienza ha fatto sforzi sovrumani per ridonarlo alla salute, alla famiglia, all' arte. Ahimè ! tutto fu vano, e 1' arte piange oggi la perdita d' un cultore appassionato, la famiglia è privata del suo appoggio, del suo affetto, la Compagnia Veneziana perde una colonna. Non abbiamo parole che possano lenire il dolore che deve certamente pesare su coloro cui fu parente ed amico. Profondamente commossi, porgiamo alla vedova, ai figli, alla compagnia veneziana le nostre condoglianze. All' artista che non è più inviamo l'ultimo saluto. Da un pregevole articolo dell' Indipendente togliamo poi alcuni brani, che riguardano la vita artistica del compianto Borisi : Carlo Borisi nacque nel 1844 a Capodistria, e la famiglia sua è delle più illustri della provincia. Nel 1869 — quando aveva 25 anni^— faceva il primo attore con la Ristori e suoi cavalli di battaglia erano l'Amleto, 1' Otello, 1' Arduino d'Ivrea ecc. In sullo scorcio del 1882, allorché, associatosi al Zago, ritornava fra noi dopo 18 anni d'assenza, e dando prova d'ingegno versatile e pieghevole, surrogava, con successo impreveduto, il Morolin, abbandonando il genere forte per dedicarsi alla queta, naturale e spigliata commedia veneta. Nel Borisi infatti e' erano la forza, la volontà l'ingegno dell'istriano, unite alla gentilezza e alla tranquilla serenità del veneto. Dall' arte avrebbe potuto conseguire migliori risultati materiali, qualora non avesse dovuto escludere, dalle scritture che Bellotti-Bon, Emanuel, Morelli ed altri gli offrirono ripetute volte, Trieste ed altre piazze dell' Austria, che a lui erano precluse. Giovanissimo ancora, egli si unì ad Amalia Ninfa Priuli, figlia dell' artista famoso, ed ebbe due figli4 che con noi ora piangono amaramente la perdita del padre diletto, del cittadino eccellente, che alla bontà, alla dolcezza del carattere univa integrità così perfetta, un sentimento del dovere così profondo, da rendersi amato e stimato da quanti ebbero la ventura di conoscerlo e di apprezzarlo. Inchiesta ornitologica Il ministro di agricoltura e commercio del Regno d'Italia pubblicò la seguente circolare : „Allo scopo di conoscere meglio le condizioni degli uccelli che vivono allo stato libero, per poter precisare i loro rapporti di utilità o di danno nell' interesse generale dell'agricoltura e della silvicoltura: questo ministero, accogliendo i voti del Congresso ornitologico intemazionale tenuto a Vienna, ha deciso d'iniziare la raccolta di uua serie di notizie intese a conseguire lo scopo di cui sopra. E ciò, seguendo anche l'esempio d'altri Stati di Europa e di America. „Queste notizie si devono specialmente riferire: 1. Alle epoche della migrazione (passo e ripasso) e della nidificazione; 2. Alla direzione presa ed al numero relativo degli uccelli migranti ; 3. Alle specie stazionarie estive od invernali, a quelle sedentarie affatto ; 4. Alla alimentazione, particolarmente nelle epoche del passo e della nidificazione. „Ad avviare queste ricerche con metodo uniforme saranno redatte istruzioni precise ed un elenco delle specie di uccelli sin1 ora registrate come italiane con nomi scientifici, volgari e dei principali dialetti italiani; e saranno formulati moduli speciali, nei quali sotto ciascuna rubrica si potranno registrare le osservazioni fatte. Il prof. Enrico H. Giglioli del R. Istituto di studi superiori, direttore del Museo zoologico dei vertebrati a Firenze, il quale fu delegato dal R. governo al Congresso ornitologico internazionale di Vienna, a membro del Comitato ornitologico internazionale permanente, è incaricato di raccogliere e coordinare le osservazioni fatte in Italia, e di redigere la relazione annuale sui risultati ottenuti. la quella relazione i nomi dei varii collaboratori saranno citati colle notizie fornite, tanto per autenticare queste, come per istabilire la contribuzione di ciascuno al lavoro comune. „Conoscendo la di lei speciale competenza iu questa materia, le rivolgo preghiera di voler collaborare a questa inchiesta orrfitologica, e confido che vorrà favorirmi l'annunzio della di lei cortese adesione. In seguito a che saranno trasmesse alla S. V. le istruzioni, 1' elenco ed i moduli da riempirsi, appena siano pronti. „La S. V. è inoltre pregata a volere indicare, qualora ve ne fossero, altre persone competenti disposte a prendere parte a questo lavoro. „Gradisca frattanto gli attestati della mia stima." „11 ministro-. A. Grimaldi. Miglioriamo il bestiame Come tutti sanno, gli Americaui non ischerzano; fatto un tentativo con felice esito, capitali, energia, intelligenza vi si rivolgono subito per raggiungere Io scopo. La vecchia Europa ha bisoguo di carne: l'America le manda le sue caini macellato; ma F Europa è alquanto schifiltosa nella scelta, ossia vuole delle carni di prima qualità; l'America le darà carni di prima qualità, quali sono quelle fornite dalla razza perfezionat i Durhaui, e non le darà carni macellate, benn animali da macellarsi uei macelli d' Europa. lufatti nel due luglio scorso sul graude mercato di Parigi, alla Villette, è arrivato un convoglio di 44 animali bovini, 196 buoi e 48 tori, degli Stati Uniti di America. Quasi tutti questi animali erano della razza Durham pura o incrociata con questa razza ; la loro età media era di tre anni, e il loro peso medio di chil. 551. Sul mercato sono stati classificati come carue scelta, e furono venduti a lire 1 70 al chilogrammo, il prezzo più elevato della giornata. Alla macelleiia hanno dato una rendita del 61 per cento di carne di prima qualità. Imbarcati a N.w York il 23 giugno sono arrivati ad Anversa il 27 e il 30 giugno erano a Parigi. Le spese di trasporto si cono elevate a 85 franchi 'per capo da Chicago a Parigi. Da Chicago a New York L. 35, da New York ad Anversa L. 30, da Anversa a Parigi L. 20. Grazia ad un buon accomodamento sul battello gli animali non hanno sofferto pel viaggio. Dalle statistiche poi risulta, che la perdita durante il trasporto non oltrepassa il 5 o. il 6 per cento per i bovini ; mentre per la specie ovina tocca il 12 ed anche il 15 per cento, il che ha fatto abbandonare F idea del trasporto di questi ultimi animali. Il tempo dirà che importanza avrà avuto questo primo tentativo degli Americani di invadere con successo i mercati europei con degli animali vivi; intanto però noi non dobbiamo cullarci in un classico indifferentismo, bensì dobbiamo muoverci onde non restare sopraffatti, isotto questo punto di vista meritano lode gli agricoltori piacentini, i quali, con alla testa il cavaliere Fioruzzi, il Braghieii, il conte Salimbeni-Ceresa-Costa ed altri, si sono messi sulla buona via introducendo direttamente delle razze perfezionate, Durham e Charollais. Anche il Governo merita lode, perchè fa sforzi per introdurre di queste razze peifezionate. L'infaticabile e competente car. E. Fioruzzi si è dedicato alla importazione ed allevamento dei Durham. Neil' anno scorso in questa stagione potei ammirare nelle sue stalle una bolla e numerosa famiglia di Durham. Ma l'instancabile cavaliere non si è accontentato di questa famiglia, perciò anche in quest'anno, unitamente al conte Salimberii, è andato iu Francia a fare nuovi acquisti, tra i quali ha comperato un torello Durham, che posto a Piacenza gli verrà a costare L. 2500. Prezzo elevato, ma di gran lunga inferiore ai pregi che si spera avranno i suoi prodotti. Ecco quanto scrive il sullodato cav. Fioruzzi in una lettera diretta nel giugno scorso ad un giornale agrario italiauo : „11 timore che i nostri pascoli o il clima non si confacessero a tali animali è ormai scomparso, ed io stesso-che da anni ne tengo un discreto numero posso affermare che essi non mai accennarono a soffrire per le caldure estive; nè mai rifiutarono alcuni dei nostri foraggi, anche il prato temporaneo, e perciò diverso affatto da quello che loro si forniscono ìu Francia e in Inghilterra. Oltre a ciò il fatto che il Durham francese, sta uoa | solo al pari dell' inglese, benché in diverse condizioni di clima e pascolo, ma ben anche lo supera, come fu dimostrato all' ultimo concorso d' Amsterdam, dove si ebbe ii premio d'onore un animale francese posto a confronto-degli inglesi; e il concorso di Chicago dove due manze comprate ad Orléans batterono le altre d'eguale razza comprate in Inghilterra, ci conforta a percorrere la via già percorsa dagli allevatori francesi, che ogni dì più aumentano il numero dei loro Durham, e pongono ogni miglior cura a mantenerli e migliorarli con intelligente studio ed amore. Non a torto quindi il signor L. Grollier in un articolo „i Durham iu Francia-, scrive: „Partout où cela est possible, é élevez le Durham de preference à toutes les autres races, élevez le Durham plus que jamais, car c'est lui qui prolifera le mieux et le plus vite des dèpenses que vous pourrez faire pour sa préparatiou en vue de la boucherie, c'est lui qui est l'animai le plus precoce de tous et c'est lui qui vous permettra ne renouveler le plus promptement et le plus souvent votre capital d' élevage" aaZ!:. di Berg. RINGRAZIAMENTO Agli egregi medici, A. Dr. Paulovich e March. P. Dr. Gravisi, per la assistenza assidua ed affettuosa, all' onor. sig. Giorgio de Pavento per la impareggiabile sollecitudine — a tutte infine le persone gentili e pietose che parteciparono al suo lutto, e resero al compianto consorte larghissimo tributo di stima e cordoglio, la sottoscritta esterna a nome proprio e dei congiunti, i più vivi e cordiali ringraziamenti. Capodistria, 14 agosto 85. G. Ved Siovannini. ■ 9 n. Kodermatz. t'Ai-oUin'lKlA. 1 tpogrAliu ai v ,.rl.> l-rior.t lietro IMaiuzt» — A ateo Gravisi «Ji;, a reiht, responsabili.