OROANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI ANNO Vili. - No. 415 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 28 • tei. 128 MARTEDÌ’ 6 settembre 1955 11 M Hro COSPICUI GLI ACCORDI firmati da Vukmanoviè a' Mosca Giunti in Jugoslavia i Reali di Grecia Si s'ono conclusi giovedì sera i negoziati jugo-sovietici con la firma al Kremlino di un protocollo di scambi commerciali e di'assistenza economica. Alla cerimonia erano presenti Svetozar Vukmanoviè, capo della delegazione .iugoslava, e da parte sovietiva Kaganoviè, Mikojan e Prvuhin, primi sostituti del Presidente del Governo dell’URSS, Malenkov e Saburov, il presidente della commissione per gli affari internazionali, Sulso-v, i ministri Lotna-ho e Tihomirov, i sostituti ministri degli esteri Kuznjecov e Zorin ed altri dirigenti. E’ stato poi diramato un comunicato comune che suona così: «Dal 23 agosto al 1 settembre si sono svolti a Mosca polloquì tra la delegazione economica del Governo della RFPJ, guidata da Svetozar Vukmanoviè, vicepresiderfte del Consiglio Esecutivo Federale, e la delegazione del Governo dell’URSS guidata da Anastas Mikojan, primo vicepresidente del Governo. «Nel corso dei colloqui sono state ite esaminate le questioni degli scambi commerciali merci e della collaborazione economica, nonché alcuni aspetti della cooperazione a lunga scadenza tra la Jugoslavia e l’Unione Sovietica. «Ispirati dal desiderio di amplia- Reciproca liberazione di detenuti politici In esecuzione dell'accordo tra il Governo Italiano e il Governo jugoslavo per la concessione della grazia in favore di cittadini e minoratori detenuti nei due Paesi, sono stati graziati la scorsa settimana i seguenti detenuti italiani: Salvatore Perentin, Luigi Drioli, Amatore De Grassi, Adriano Lugnanb Bruno Paoletti. Riccardo Coslovich Dino Chierego e Gaetano Pecoraro. - Le autorità italiane hanno i.messo in libertà: Gruden Albert, Per-tot Daniel, Vrabec Frane, Rupeìj Ivan, Otto Edvard, Cac Stanislav. Petiros Spiridione, Kenda Ivan. Tutti i graziati hanno diritto a rimanere nel Paese dov’erano detenuti. Ove però intendessero rimpatriare, i relativi documenti dovranno essere forniti loro immediatamente. Alcuni detenuti si sono già serviti della facoltà di rientrare in patria. re le relazioni economiche tra i due Paesi, cos'a per cui esistono da ambo le parti possibilità e interesse reciproco, le due delegazioni sono state concordi per quanto riguarda l'ulteriore sviluppo, consci che anche ciò costituisce un contributo al rafforzamento della collaborazione economica internazionale. «Nel corso dei colloqui sono stati esaminate questioni inerenti agli scambi commerciali, quindi la possibilità di accordi a lunga scadenza e di forniture di prodotti importanti per .entrambi i Paesi, nonché questioni finanziarie e relative ai crediti. Le trattative si sono svolte in uno spirito di comprensione reciproca e con l’intenziome che la collaborazione economica tra i due Paesi sia l’espres'sione degli interessi economici di ambo le parti. E’ stato raggiunto raccordo che nel corso dei prossimi tre anni lo scambio merci raggiunga un livello di 70 milioni di dollari all'anno in entrambe le direzioni e che Tuna e l’altra parte intraprendano misure per il suo ampliamento negli anni successivi. «E’ stato raggiunto l’accordo di regolare con un protocollo apposito, nel gennaio del 1956, agli scambi per l’anno successivo a patto che la struttura delle liste merci si mantenga nell’ambito dell’accordo commerciale attualmente in vigore, firmato a Mosca il 5 gennaio del corrente anno. «I due Paesi si sono accordati sulle forniture a lunga scadenza per le quali è interessata la RFPJ (carbone per la produzione di cock, nafta e cotone) e sili prodotti ai quali è interessata l’URSS (bauxite, piombo, tabacco). «Le due delegazioni si sono altresì accordate che venga firmato quanto prima Raccordo sulla collaborazione tecnica e sullo scambio di esperienze tra la Jugoslavia e 1U-RSS che, conformemente alle prescrizioni vigenti in entrambi i Paesi, regolerà la collaborazione e la cooperazione tra le imprese e le i-stituzioni, nonché lo scambio di e-.sperienze nel settore dell’attività e-conomica, inclusa la questione delle licenze e della documentazione tecnica. Ai fini dell’incremento di' tale collaborazione è stato raggiunto l’accordo sulla creazione di un fondo apposito in cui, in un dato rapporto, verseranno il loro contributo ambo i Governi. «Per quanto concerne la cooperazione a lunga scadenza, le due Sul viaggio di Adenauer 'attenzione internazionale Questa settimana non è certo povera di avvenimenti intemazionali. Però uno isoipra a tutti sovrasta: il viaggio a Mosca dell cancelliere della Germania Federale ed i colloqui che egli avrà con gli statisti sovietici. L’ordine del giorno delle conversazioni è abbastanza anodino. Esso, infatti, và dall’esame delle possibilità di rilasciare rapporti diplomatici e ccmmeirciali fra Bonn e Mosca fino alle discussioni sulla riiunifinazione tedesca, perno di tutta la politica europea delle grandi potenze. Il governo sovietico — conscio forse dei sottintesi impegni relativi alla prossima conferenza dei ministri degli esteri a Ginevra — come è noto, invitando Adenauer, aveva proposto quale tema delle conversazioni quello delle relazioni fra Bonn e Mosca, senza derivelare il proprio desiderio idi discutere anche la questione della riuni f-icazio-ue tedesca cìie dovrèbbe . essere il principale oggetto dei negoziati di Molotov con Mac -Milan, Pinay e Foster Dulles a Ginevra. Invece Adenauer ha voluto allargare l’ordine del giorno Includendovi la discussione iaui prigionieri tedeschi tuttora detenuti neU’Urss e, sopra-tutto, quella sulla riunificazione della Germania. Forse, implicito ina non confessato, anche il tema delle frontiere tedesche verso oriente. In verità non si può dar torto al Cancelliere della Germania federale. Andare a Mosca senza cercare di ottenere, se non assicurazioni, almeno indiiscrezi'oni sulla posizione sovietica circa il problema della riunificazione avrebbe potuto apparire, se non inutile, per lo meno anacronistico. Se non altro avrebbe significato abbandonare alle alchimie dei ministri degli esteri di Gran Bretagna, Francia, Urss e Stati Uniti la futura sorte della Germania icon il pericolo idi vederne perpetuata la divisione. Forse Adenauer non è rimasto indifferente al fatto ohe il viaggio a Mosca di Raaib partorì —• nella realtà diplomatica e politica — la soluzione del problema austriaco. E spera, di conseguenza, di ritornare da Mosca con nella valigia le basi per la soluzione del problema della unificazione tedesca. Anche se tale problema dovesse attendere il crisma ufficiale dei quattro ministri degli esteri a Ginevra come la questione del trattato austriaco dovette attendere... la sanzione delle stesse persone e governi. Ed è sotto questo punto di vista che i colloqui che Adenauer avrà a Mosca trascendono il quadro dei rapporti fra Germania Federale ed delegazioni hanno scambiato opinioni e si sono accordate di stipulare nel corso del gennaio 1956 accordi sulla concessione alla RFPJ di crediti per il pagamento dette materie prime acquistate nell’URSS per un importo di 54 milioni di dollari, a patto che questo credito venga utilizzato nel termine di tre anni. Due altri accordi sono: l’accordo sulla concessione alla Jugoslavia di crediti dell’importo necessario per il pagamento dei progetti, attrezzatura e costruzione di una fabbrica di concimi azotati della capacità di 220 mila tonnellate annue e di una adeguata centrale elettrica, di una fabbrica di superfosfati della capacità di 250 mila tonnellate di produzione annua, con annessa fabbrica di acidi solforici; l’accordo s'ulla concessione. alla RFPJ di un prestito con diritto di usufrutto su tale prestito della Banca Popolare della RFPJ per due-tre anni. I suddetti accordi concernenti ; crediti verranno stipulati con una scadenza di dieci anni e al tasso d interesse del 2%. «Nel corso delle trattative s'ono state esaminate le posibiliità di accordi per investimenti in compensazione. Le delegazioni si sono inoltre scambiati i rispettivi punti di vista sulla possibilità di cooperazi-one nello sfruttamento' dell’energia nucleare per s'copi di pace». Alla presenza dei rappresentanti diplomatici ed economici di 21 Paesi, si è inaugurata venerdì a Zagabria la Fiera Internazionale d’autunno. Il numero dei partecipanti e il volume dei prodotti esposti alla Fiera, che è la nona del dopoguerra e la cinquantesima dalla fondazione, costituisce la più grande ma-nilestazione jugoslava del genere che si sia mai avuto finora. Ha inaugurato la IX Fiera di Zagabria il Presidente del CPC della VENTIDDÈ NAZIONI ALLA FIERA DI ZAGABRIA Svetozar Vulcir ntwié-Tempo capitale croata con Un discorso7 augurale a tutti gli espositori e in particolare ai rappresentanti della Germania Est s ..della Romania presenti per la prima volta. Quindi Nikola Ninčev, membro del Consìglio Esecutivo Federale, ha posto ir. risalito il significato della Fiera nello sviluppo de’l’-economia jugoslava. Alla IX Fiera Internazionale di Zagabria espongono 500 imprese straniere e circa 600 jugoslave. L’industria straniera è presente con 2800 articoli. Si tratta generalmente di macchine, attrezzature varie, mezzi di trasporto e impiaiìti enologici. La Jugoslavia espone 2700 prodotti industriali e agricoli da prendersi in considerazione per gli scambi internazionali. Le L. M. Re Paolo dì Grecia e la Regina Federica sono giunti ieri a Belgrado per una visita ufficia- -le che durerà otto giorni’, I Reali di Grecia visiteranno la Macedonia, la Sierbia e la Slovenia. A Belgrado, dove si fermeranno tre giorni, essi visiteranno monumenti culturali e complessi industriali. In onore degli alti ospiti si svolgerà una parata militare e una manifestazione s'ull’Adriatieo con la parteci-uazione di unità della Marina da guerra jugoslava. [imiti alia commemorazione di Basovizza Unione Sovietica. Infatti, (palliare , del problema dalla riunificazione tedesca non è possibile senza toccare anche la questione, più vasta, della sicurezza europea la quale, per parte sua, include prese di posizione ben chiare anche sulla questione della politica dei blocchi (nella quale Bonn è entrata a far parte con gli accordi dà Parigi) e della coesistenza pacifica fra i blocchi e dalla convivenza attiva, in Europa, fra tutti i popoli e tutti gli stati legati dalla necessità primordiale dei contratti economici e politici. La scorsa settimana i giornali hanno accennato ad una lettera del segretario del dipartimento di stato americano al cancelliere federale. Il testo del messaggio non è mai sitato reso noto .integralmente ma non si è mancato, da Bonn, di denunciare il disappunto dèi cancelliere per il suo contenuto. Il che è bastato agli osservatori politici per dedurne che da Washington si intendeva legare le mani ad Adenauer per certi temi dei colloqui con Mosca nei quali I cancelliere intendeva invece avere mani libere per trarre tutti i vantaggi possibili. Dopo la missiva di Foster Dulles è giunto a Bonn anche il sottosegretario per gli affari europei del dipartimento di stato americano, Marchant. Tutto lascia credere che egli non abbia dimenticato dà ricordare ad Adenauer che il problema della riunificazione tedesca e della sicurezza europea doveva essere lasciato, impregiudicato, alla decisione dei ministri degli esteri delle grandi potenze. Non è . certo possibile conoscere la risposta di Adenauer a Foster Dulles ed a Marchant, resta però il fatto che Bonn intende aocelMerare i tempi e, possibilmente, trarre i maggiori vantaggi possibili dagli incontri di Mosca. Esperienze e fatti; di jun passato non lontano (dal trattato di Rapallo del 1922 in poi) indicano che la Germania non può ignorare le sue relazioni con l’Urss e con l’est eu-(opeo. E sono appunto questi precedenti die sembrano allarmare il dipartimento di sitato e la stampa di Washington e (un pò) anche quella di Parigi. Però al di sopra delle contingenze della politica dei blocchi e degli interessi partioolar-ri, ciò non preoccupa Topin-kxne pubblica intemazionale prónta a salutare con soddisfazione qualsiasi risultato dei colloqui moscoviti di Adenauer che possa essere un contribuito alla soluzione dei problemi della sicurezza europea. Primo fra tutti quello tedesco, fin qui ostacolo alle pacifiche intese fra est ed ovest. Si è svolta domenica a .Basovizza la commemorazione del 25.mo anniversario del martirio di Bidovec, Marušič, Miloš e Valentič. Attorno al monumento che ricorda i quattro fucilati dal fascismo, si sono raccolti numerosi triestini e a-bitanti della località ai quali con parole commosse hanno ricordato il loro sacrificio il compagno An-dreoni, presidente del comitato pro-' motore delTUnione Sociali.ta Indipendente, ed il compagno Dekleva. Nel suo discorso, il compagno Dekleva ha ricordato come le autorità suc.cedutesi_a quelle anglo-americane a Trieste hanno ridotto al minimo il programma della commemorazione, che doveva essere seguita da recitazioni e da esibizioni di complessi corali. Dekleva ha mes.s'0 in rilievo come questo atteggiamento delle autorità offende gli sloveni di Trieste, ostacola l’atmosfera di distensione tra l’Italia e la Jugoslavia e rappresenta un favore proprio a quegli elementi che avversano tulio ciò che è democratico, antifascista e sloveno. Egli ha ricordato come le mete per le quali sono caduti i quattro martiri di Bas’ovizza non si sono del tutto realizzate. Nella provincia di Udine l’apparato poliziesco e giudiziario sta montando il processo contro gli appartenenti alla formazione partigiana della Benecia, processo che non è tanto diretto contro i partigiani, quanto contro il movimento della resistenza e antifascista in generale. «Mentre si sta preparando^ tale procèsso — ha sottolineato Dekleva — nessuna autorità si ricorda di perseguire per tradimento coloro che hanno consegnato a Hitler tutte . queste terre sino a Belluno-per fare di esse l’A-driatisches Küstenland, una provincia germanica nella quale i vari gauleiter spadroneggiavano e seminavano il terrore.» La Fiera Intemazionale di Zagabria, ohe ha aperto venerdì i suoi battenti, assume quest’anno un carattere giubilare, è questa infatti la cinquantesima manifestazione di carattere giubilare; è questa infattila dei festeggiamenti del decennale della Liberazione. Col suo quasi mezzo secalo di vita, la Fiera di Zagabria, figurante fra i soci fondatori .delTUnione delle Fiere Internazionali di Parigi, è una delle più vecchie organizzazioni intemazionali in Europa — deriva dalle esposizioni economiche del 1852 e 1891 —• ed è stata per lunghi anni Tunica fiera nel sudest europeo. ■Nel periodo fra le due guerre mondiali, la Fiera di Zagabria ha funzionato da mediatore tra TOoei-dente industriale e l’Oriente agricolo e ricco delie più svariate materie prime. Le numerose esposizioni nazionali ed intemazionali, organizzate nella capitale croata, sono state sempre molto frequentate. II numero massimo degli espositori stranieri, circa 690, io si è avuto alla fiera autunnale dei 1939. Nel dopoguerra le prime fiere dal 1947 al 1950 ebbero un carattere doou-mentario dei successi raggiunti dai nostri lavoratpri e daiLL'eoonomia (jugoslava nella rioostruzione del paese e nella edificazione dei primi obiettivi industriali; nel contempo furono anche un’affersaazio-ne del nostro nuovo ordinamento sociale e del nostro progressivo sviluppo. Dai 515 prodotti nazionali e 337 stranieri nel 1947 su una superficie di 8230 metri quadrati, siamo passati nel 1950 a 2057 prodotti jugoslavi e 817 stranieri su 18,390 metri quadrati. Con il passaggio al mercato libero, la Fiera di Zagabria assume un carattere commerciale che si perfeziona di anno in anno. Gli economisti stranieri vengono a trovarsi di fronte a un mercato finora sconosciuto, creato da un risoluto sviluppo industriale, capace e deciso a sviluppare relazioni commerciali con tutto, il móndo che rispetterà Tindipendenza politica ed economica del nostro paese. La Jugoslavia ha rapporti economici oon una cinquantina di paesi stranieri. I nostri prodotti si piazzano sui più lontani mercati dell’Asia e dell’America Latina. Di anno in anno arrivano alla Fiera di Zagabria nuovi uomini daffari stranierà oon i quali prima non commerciavamo affatto. ■Nel 1951 figuravano 651 prodotti stranieri, esposti su 5882 metri quadrati di superficie, mentre quest’anno ben 547 espositori stra- ISRAELE ED EGITTO NUOVAMENTE DI FRONTE Agii osanna che da ogni parte del mando si elevano alla atmosfera di distensione intemazionale fanno eco, stonato se non proprio stonatissimo, ile cannonate . ed i oolpi di mitraglia, le cannonate ed i colpi fini fra Israele e Egitto mentre voci bellicose si elevano negli stati arabi e sulla stampa dei grandi interessi internazionali iinvdscjhiait'i, ;ed iiwi-schiatori, nei petrolio e nella strategia bloocarda nel Medio Oriente. Cento, il problema delle relazioni fra Israele e gli stati arabi non è di facile soluzione. Ma esso non sarebbe oggi motivo di preoccupazione se attorno ad Israele ed agli stati arabi non ruotassero interessi non sempre confessati e non sempre chiari. Pendiamo elle al Cairo, come nelle altre capitali arabe, non sfugga la realtà dei fatti e della si- Rovesciamenfo di posizioni «Il 'ventottenne Giulio Caradon-na, figlio di uno degli uomini politici più in vista del ventennio fascista, e Giorgio Fois sono stati assalti con formula piena dall’aoousa di vilipendio delle forze armate della Liberazione, cioè dei partigiani. I 'due giovani sono rispettivamente segretario del raggruppamento giovanile del M. iS. I. e direttore del settimanale neofascista «Lotta politica». XI 3 febbraio di quest’anno, sul periodico venne pubblicato un comunicato oon il quale, secondo Taccusa, si vilipendiavano le forze armate della Resistenza. Nello scritto, fra l’altro, si affermava: «La direzione giovanile impegna il segretario del raggruppamento a presentare in .esecutivo’ una proposta tendente a celebrare il decennale della gloriosa Repubblica sociale italiana nei giorni in cui la teppaglia antifascista si raduna per esaltare azioni compiute dai ribelli in nome delia libertà e della democrazia». Il 24 dello stesso mese apparve un titolo, corredato da fotografie, nel quale si leggeva: «Sarà molto strano, dopo tante sparate, tante promesse e tante accuse ohe hanno impiastrato i muri d’Italia, ammirare i campioni della macelleria nazionale sul palco d’onore, nel giorno conclusivo dall’anno santo della Resistenza». Un altro 'comunicato del conlitaito centrale del M. S. I. fu pubblicato sul settimanale; in esso il decennale ideila resistenza venne definito «decennale delle. stragi e della guerra civile». (Dal «Corriere della sera» del 31 u. s.) Riteniamo superfluo ogni commento sulle colonne di questo giornale il cui motto è sempre staio e sempre sarà: «Morte al fascismo.» Cui abbiamo fornito le prove, an-ctie attraverso i fatti documentati dalia stampa di sinistro, detta vicina penisola, del completo rovescia-inerito di posizione, operaio sopra-tutto dalla magistratura, fra fascisti e antifascisti in Italia. Una logica conseguenza di questo nuovo clima che aa '1 rieste — mecca del fascismo vecchio e nuovo, camuffatto da irredentismo — si è esteso lungo lo stivatone, è la mostruosa ed iniqua montatura del processo contro i 57 ex combattenti partigiani della Benec.f.. Noti appfjfe inopportuno ribadire, a proposito di questo processo — che non trova fondamento alcuno nel diritto e che suona offesa atroce alla Resistenza oon le decine di migliaia dei suoi caduti — che il mento maggiore delle illegali accuse a carico di 57 ex partigiani risale a quel dottor Franz detla Procura di stato di Udine che ha inserito nei codici della «risorta Italia» come «res judicata» le «decine di migliaia di italiani in-foibati» da lui e dai suoi colleghi della Procura di stato di Trieste. U-no di questi ultimi, il dott. Pascoli, come i lettori ricordano, non si è limitato a qualificare gli ex partigiani «teppaglia antifascista», ma, in piena aula del Tribunale di Trieste gli ha investiti con l’epiteto di «pendagli Ila forca» ponendosi cosi sul maggio per la storia. tuazione. iLo stato di Israele (per quanto la cosa possa essere sgradevole) esiste e per la sua esistenza ha una .personalità politica ed intemazionale che mom si può negare. Nessuno — in Egitto od altrove — pensa che, oggi come oggi, sia possibile chiedere, o pretendere, la dissoluzione delio stato ebraico ed il passaggio dei suoi teritari agii stati annidi. Nessuno ha mai pensato, meMa realtà odierna, un tanto e nemmeno io ha reclamato o reclama. Non resta dunque die tesarne dei problemi aperti e la sua soluzione concordata. Questo per gii stati arabi. Da parte di Israele sono state escluse, aa tempo, pretese espansioni suche sui territori attualmente sotto amministrazione araba, so si escludono de controversie su Gerusalemme, aneti'esse di secondaria importanza. ,N%n sembrerebbero durante diitcìli nè i negoziata ne gii accordi sulle contestazioni di i ìontiefa o sud regime delie acque dei Giordano Eppure, malgrado queste possibilità di fatto per una coesistenza pacifica, alfe frontiere fra Israele e gii stati arabi il cannone tuona ad anbervaih sempre piu frequenti: Forse àa questione idei proroghi arabi dalia Pales ti-na impedisce contatti per divergenze ui principio!’ Anche questo punto non sembra essere decisivo fra la pace e da guerra. Molti, forse troppi, paesi hanno aperti fra di loro problemi dei genere e se non li hanno superati non ne fanno una questione di pace o di guerra. Ed adorar’ Se anche la questione dei profughi palestinesi non è di quelle la cui eoluzione di compromesso e concordata sia da negare a priori allora perchè tuona il cannone alle frontiere Ira Israele e gli stati arabi? Perchè nella distensione generale non si inoliude amohe quella in questo settore? Qui il problema si allarga ed inveiste posizioni dei trust internazionali, unti fra grandi potenze e (strascici di una politica superata e pericolosa) le manovre diplomatico-politiche per la cosidetta sicurezza dal Medio Oriente che era, e può essere, pericolosa nel quadro detta politica dei -bloochi contrapposti alla quale lo «spirito di Ginevra» avrebbe dovuto porre fine, non sodo per gli scacchieri europei, ma anche (per quelli delle altre parti del mondo. Confidiamo ohe ciò sarà anche se — proprio per i conflitti nel Medio Oriente o nell’Asia sud Orientale (vedi Ngo die-m in Indocina, Sing Man Rhee in Corea e Chang Kay Scheik in Estremo ABBONAMENTI : Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. Ilo Spedizione in o. c. p. nieri presentano 2.875 prodotti su una superficie di 16.885 metri quadrati. I nostri espositori sono 613 con 3742 prodotti su 17.702 metri quadrati di superficie. La Fiera di quest’anno, benché ostacolata dalla ristrettezza dello spazio, registra la massima collaborazione delle e-conomie straniere con quella jugoslava. E la rassegna dei successi raggiunti dalla nostra industria risulterebbe più campletta se fosse stato possibile soddisfare a tutte le richieste degli espositori nazionali. E’ giunto ormai il tempo in oui bisogna decidersi a trasferire i: padiglioni della fiera nello spazio libero al di là della Sava, dove gli espositori sia jugoslavi che esteri potranno disporre gli stands a proprio piacimento e con comodità, cosa che faciliterà in seguito lo sviluppo delle relazioni commerciali e la miglior nozione del mercato jugoslavo. La presenza dei paesi deÜ’Euro-pa Orientale ala Fiera e i primi contatti con l’economia della Repubblica democratica Tedesca ha portato quest’aimo a 21 il numero dei paesi stranieri-espositori, il mas-siamo cioè registrato sin-ora. Le bandiere di 22 paesi che sventolano in questi giorni a Zagabria stanno a dimostrare la volontà dei rappresentanti delle economie di 22 nazioni di sviluppare mediante accordi, trattative, collaborazioni e scambi commerciali i propri rapporti amichevoli. Kardelj invitato a Londra Il vice-presidente del Consiglio e-s’ecutivo federale, Eduard Kardelj ha accettato l’invito rivoltogli dal governo britannico di recarsi a Londra. Il compagno Kardelj partirà per la Gran Bretagna verso la metà del mese di novembre. A PIRANO Negli ultimi tempi si è sviluppata a Pirano una vasta attività nel campo delTedelizia comunale. Oltre al restauro di una trentina di edifici d’abitazione, eseguito con uno stanziamento di 30 milioni di dinari, vengono attualmente effettuati i lavori .di rinnovamento della canalizzazione di via Garibaldi dove vengono pure installati gli impianti idrici. Sono ora in corso i rilievi geodetici della cittadina per la stesura del piano regolatore. Viene pure annunciato che sul lungomare, verso Portorase, sorgeranno nuovi parchi e giardini. Oriente) — non possiamo dire che ciò avvenga netta contingente realta ai aggi. Oriig.nariamenite la nascita delio stato .di Israele venne patrocinata, per chiarì seppur contrapposti motivi politici, da Washington e da Londra. In un secondo tempo Tel Aviv potè contare suttappeggio degli Usa in quanto, durante le campagne elettorali americane, nessun candidato alla presidenza poteva ignorare l’apporto dei milioni di voti ideigli elettori ebrei americani e dei capitali dei sionisti degli Stati Uniti. Ciò mentre Washington puntava suiti indipendenza (e sul sentimento oazionalistàcc.i degli arabi per scalzare la influenza inglese nel Medio Oriente ed in Africa. Senza contare la sorda lotta eoonomi-co-hnanziaria dei monopoli inglesi e americani per il petrolio deill'A-rafoia Saudita, deU’Irak e gli oleodotti detta Siria e del Libano. — E prescindendo dai diversi concetti tìi Londra e di Washington sui nei Medio Oriente al servizio della coalizione atlantica. Basti pensare al diverso atteggiamento-tenuto dalle due grandi potenze nel conflitto ipolitico-petrolliero in iPersia e a quello strategico degli accordi tur-co-iiaoheni-paikistani. Guerra fredda per guerra fredda, blocchi per blocchi, Mosca non poteva — e non potrebbe — essere assente netta sorda lotta di influenze e di interessi nel Medio Oriente. Medio Oriente che oggi vuol dire sopratutto conflitto arabo-israeliano. Gon- f-litto, pericoloso e di difficile soluzione appunto perchè in esso mettono Io zampino .troppi interessi estranei, tanto allo stato di Israele quanto a quello degli stati arabi. Il regime delle acque del Giordano, la questione di Gerusalemme, il problema dei profughi arabi le stesse controversie di frontiera non sarebbero oggi quello che sono se interessi lontani, ma potenti, non facessero trascendere le vertenze sud campo religioso e razziale. I due campi che sono sempre stati scelti da ohi valeva dividere coloro che avrebbero potuto marciare uniti sulla via del progresso e contrapporre gli uni agli altri, coloro che nella loro marcia indipendente verso l’awe-mire rappresentato un pericolo - differente ma uguale nelle mentalità degli imperialismi coloniali o finanziari — per gli interessi economici che una gretta politica di potenza eleva ad interessi strategici e politici pericolosi per Israele come per gli arabi. POLITICA VOLPINA Un influente quotidiano americano, commentando à* recenti avvenimenti argentini ha creduto di qualificare il generale Peron come «la volpe dellTAmerioa Latina». L’ar-ticolista rimproverava alla Standard Oil americana di -aver, ccn troppa precipitazione', stipulato oon Peron un contratto' per UesdLusfivitA nelle ricerche e nello sfruttamento del petrolio argentino. Sostanzialmente, sembrava dire l’articolista, la Standard Oil si è fidata troppo presto della «volpe» Peron fornendogli, con il contratto, fondi liquidi in dollari e sottraendolo oon ci anni a liberare il suolo axgen-mica ohe travaglia il regime pero-nista. Il giornale osservava inline, su questo argomento, che il contratto di Peron con la Standard era in contraddizione com tutta la politica del peronismo, diretta da dieci anni a sgomberare del suolo argentino qualsiasi tipo di monopolio finanziano straniero. E concludeva che di un regime che cade in contraddizioni simili non c’era da fidarsi troppo in quanto avrebbe potuto rimangiarsi domani (con nuove nazionalizzazioni) quello che concedeva oggi sotto la forza della crisi economica e politica. In realtà la contraddizione esiste e non si vede come Peron possa sostenere di combattere per . iT'indlipendemza politica ed economica dall'Argentina nello stesso tempo che cede ad un Trust straniero, quale la Standard, il monopolio su ima materia prima di tanta importanza. Altro titolo per chiamare Peron «la volpe dell’America Latina» c’è chi lo vade naia manovra a largo raggio che egli —■ salvato dalla rivolta dal giugno scorso dall’appoggio dei generali dell’esercito — ha evidentemente compiuto, prima attraverso la cosidetta «pacificazione», fatta di concessioni agli avversari politici ed alla chiesa, e poi, colpo finale, con le «dimissioni» presentate e ritirate nel giro di meno di 24 ore. Manovra che, oltre tutuo, sembra avergli consentito di liberarsi della molesta tutela che i generali —■ ncn liberi da legami e simpatie con la chiesa e la conservazione interna — avevano instaurato sul regime che avevano «salvato» dalla rivolta dM 16 luglio. Difatti nei duri e minacciosi discari i dei giorni scorsi al fianco di Peron non s’è visto nemmeno il «fido» generale Lucerò. Dopo aver messo in quarantena la Confederazione del Lavoro e ài suo stesso movimento —- su evidente ccmsiglio dei generali — Peron bruscamente ha nuovamente mobilitato Confederazione e partito mettendo da parte i generali. Riuscirà a Peron il gioco delle contraddizioni del colpo al cerchio e l’altro alla .botte? Forse con i trust stranieri tesi alla caccia di profitti netta concorrenza delle oc|nt.tfaiddiziidii imperialiste. F'orse con i ■ generali, divisi tra il desiderio di mantenere i galloni e quello di servire chiesa, conservazione e capitale straniero, pur di aprirsi la via atta successione di Peron. Ma gli riuscirà nei confronti delle -masse lavoratrici che formano la forza d’urto -dei Descamisados? Il paternalismo politico e il corporativismo economico non hanno -mai risòlto i problemi sociali. Al massimo sono riusciti a .procrastinarli con la -politica delle contraddizioni. Forse rendendosi conto che invece le masse cercano soluzioni sodali ai problemi economici, Peron potrebbe salvarsi ancora. Ma tutto lascia dubitare ohe sia in grado di rendersene conto, troppo invischiato come è nella sua politica di contraddizioni dalla quale non sempre basta essere «vólpe» per uscirne eludendo le aspettative nelle classi lavoratrici. FAURE FRA SCILLA E CARIBDI Da Parigi si continua a guardare con preoccupazione verso la sponde algerine e 'marocchine. Riuscirà entro la data stabilita, cioè entro il 12 settembre, il governo francese a applicare la sua soluzione di compromesso al problema marocchino? Riuscirà Faure, senza dover affrontare il tribunale .internazionale (rappresentato dalla prossima sessione dett’assemblea genè-rale deH’Omu) a riportare da tran-quilità e la normalità in Algeria? I due problemi sono ancora più che mai aperti. Aperti e resi più acuti dalle dichiarazioni di solidarietà che al Marocco ed all’Algeria giungono da O' tti i paesi arabi e da quelli afro-asiatici. Aperti e co.mplica.ti —-per Parigi — anche dalle diatribe sorte do seguito alTimpiego, nella repressione nell’Africa del Nord, di truppe francesi dipendenti- -dalla Nato e di materiale ceduto dagli Usa -alla Francia per «usi-» atlantici. Nelle questioni dell’Africa .del Nord la Francia si trova sempre più isolata. Basta per rendersene canto ascoltare le stesse radio dei paesi ohe, netta solidarietà -atlantica, dovrebbero essere suoi alleati. Da ogni parte si afferma e si riconosce che l’epoca del colonialismo è finita. A Parigi il governo Faure viene così a -trovarsi fra lo scoglio di Scilla degli interessi economici dei colonisti francesi e le punte dello scoglio di Caribdi deM’opinìo-me pubblica internazionale e dei suoi stessi alleati. Per ora Fa-ur^ cerca di -dare un colpo al cerchio (dimissioni del Residente Granid-vaOl, fautore delle riforme) e la chiesta deposizione del sultano marocchino-marionetta Ben -Arafa (pupillo del feudalesimo interno e del colonialismo francese in -Marocco)- CONFERENZA STAMPA EIA DOGANA RELATIVA AGLI ACCORDI DI UDINE Il funzionamento dei controlli doganali CAPODISTRIA, 2 settembre. — In ama conferenza stampa, svoltasi oggi presso la Direzione locale dalla Dogana, in ama cordiale atmosfera, sono Sitati esaminati alicorni problemi inerenti l’applicazione delle diausale doganali previste nell’accordo di U-dinei In primo luogo è stato esaminato laspetto tecnico ed organizzativo della questione. La Direzione della dogana ha disposto -toritte le misure affinchè il traffico possa svolgersi senza intralci. Tra i doganieri si è svolto am breve corso inteso ad approfondire le loro cognizioni sulle disposizioni doganali dell’Accordo. Sui- piroscafi delle linee ohe colleglleranno Trieste oon gli altri centri della costa, il servizio doganale e quello del controllo dei documenti si svolgerà a bordo dei piroscafi, come è stato effettuato praticamente aggi nel viaggio inaugurale del piroscafo «Mon-falcone» sulla linea per Umago. Affinchè tutto possa procedere nel 'migliore dei modi, il personale della dogana dovrebbe, naturalmente, Le domande ~ per i lasciapassare CAPODISTRIA, 3 settembre. — Sino alila data odierna la locale Segreteria aigli Affari Interni del Comitato Popolare Distrettuale ha presentato alla Questura di Trieste, per la vidimazione, 93 lasciapassare appartenenti a residenti del Distretto di Capodistria. Nello stesso tempo alla Questura di Trieste sono stati riconsegnati, debitamente vidimati, ,149 lasciapassare di residenti della Zona di Trieste. Le domande, presentate presso la Segreteria aigli Affari Interni di Buie e Capodistria, ammontano ad alcune migliaia. essere ancora rafforzato. L’unico neo nel dispositivo, coai-cernente 1’,organizzazione, è rappresentato dalla mancanza di un cambi a-vailute al blocco di Scoffie. Tale fatto crea già oggi degli in-covenienlti di una certa gravità sia alla dogana ohe ai viaggiatori, i quali, sprovisti di dinari, per pagare qualche tassa doganale devono recarsi a Capodistria, cambiare la valuta e poi ritornare al blocco per regolare ,i loro obblighi. Se tale inooveniente si verifica oggi, immaginarsi che cosa succederà nel prossimo domani. La Banca Nazionale, la Intemtrams e la Adria di Portorose si muovono con piedi troppo leniti per risolvere quesito problema che necessita invece ideila massima urgenza. Sarebbe opportuno che . un caini-bia-vailute fosse istituito anche 'dalla parte italiana dell ‘blocco di iScof-fie, per venire incontro alle esigenze della nostra popolazione ed alle persone che ivi transitano. Mentre dal Hatto organizzativo, salvo le deficienze accennate, i preparativi possono Ic-onsiiderarsi a .buon punto, dal lato interpretativo delle clausole doganali del-l’Accordo navighiamo ancora in alito mare. In molti casi, prendendo alla lettera tali clausole, si arriverebbe quasi aH’assurdo. Prendiamo ad esempio i produttori agricoli. Le disposizioni dell’acooirdo .precisano che questi possono portare nell’altra zona -quitn-d-icinalrnente i propri prodotti per un valore di 3.750 din. e riportare daM’atoa zona merci per lo stesso valore. Per i nostri agricoltori le cose vanno bene. Ma consideriamo il caso di un agricoltore della zona di Trieste. Portare a Capodistria i propri prodotti a lui non conviene. Portare una camicia od altro non può perchè non si tratta di un suo prodotto. E riportare merci di là nuo- DOMANDE E RISPOSTE sull’Accordo di Udine Nell’ultimo numero in questa rubrica, abbiamo precisato che le domande vanno presentate alla Segreteria agli Affari interni del CPD di Capodistria. Per snellire ila procedura è sitato ora ,stabilito che le domande vanno presentate alle Stazioni locali della Difesa Popolare. Resta fermo però quanto detto per il distretto di Buie. Abbiamo inteso qua e là delle lagnanze per la mancanza di moduli «domanda» che in attesa di quelli tipografici, vengono ricavati a ciclostile, quindi, per motivi comprensibili, in numero limitato. Alla Segreteria agli Affari Interni ci è stato detto che non necessita che la domanda sia compilata s-ull’appo-s’ito modulo, potendo essere redatta, su carta semplice dallo stesso interessato. Essa deve contenere l’inidirizio: al CPD di Capodistria — Segr. Affari Ine-rni — nome, cognome, paternità, maternità, data e luogo di nascita, indirizzo, cittadinanza, nazionalità, numero della carta d’identità, il CPD da cui è stata rilasciata e la data de,l rilascio, la località nella quale ci si reca, il comune al quale appartiene, l’eventuale comune di transito e il blocco di transito, il nome e cognome e la data di nascita dei minori di 12 anni che accompagnano il richiedente, se ha o meno assolto gli obblighi di leva, quelli (tributari, e se è o meno sottoposto a procedimento giudiziario. Uguali dati devono contenere le domande da presentarsi alla Segreteria agli Affari Interni del CPD di Buie. Veniamo alle domande. DOMANDA: Non si prolungherà .troppo la procedura del rilascio, dato che i lasciapasare devono essere vistati anche dalla Questura di Trieste? RISPOSTA: Al massimo a 8 giorni. E’ questo difaltti il termine previsto dall'accordo di Udine entro il quale la Questura di Trieste per noi e il CPD di Capodistria e Buie per i triestini devono restituire i ‘lasciapassare vistati o la motivazione di un eventuale rifiuto. DOMANDA: L’accordo prevede che con il lasciapassare normale si possa portare mensilmente oltre frontiera un importo di 6.000 din. e un corrispondente valore in merci. 1) Che cosa f re a Trieste con questo importo? 2) Il corrispettivo in merci può essere portato nei due sensi in più volte, oppure per uno solo dei viaggi e quale, quello di andata o ritorno? 3) Si può portare al ritorno il valore di 6.00B din. di merci senza portare in andata alcun dinaro o un importo in dinari inferiore al valore della merce importata? 4) Si possono portare quantitativi di merci superiori a quanto è previsto dalla lista allegata all’Accordo di Udine (ad e-sempio 30 uova al posto di 12) se il valore complessivo di queste merci non supera i 6.000 din.? 5) Per gli agricoltori, è previsto che possono portare quindicinalmente un quantitativo di merci, sempre nei limiti della lista allegata all’accordo, per il valore di 3.750 din. Possono portarlo anche una volta al mese per il valore di 7.500 din.? RISPOSTA: Le domande fatteci da più lettori, e da noi riunite, riguardano tutte materia doganale. Purtroppo, ini itale campo (non esislte un’interpretazione unitaria di quanto disposto dall’aceordo o almeno, sino al momento in cui scriviamo, la locale direzione della dogana non ha ricevuto alcuna disposizione in merito. Perciò le risposte che daremo corrispondono a un’interpretazione in loco, che può essere soggetta a qualche cambiamento di cui oi faremo premura dare comunicazione ai lettori. 1) Al lettore che ci chiede cosa fare a Trieste con i dinari è un pò difficile rispondere .Li cambierà presso i cambia valute al cambio corrente di giornata e se i cam- bia valute non accettano dina;/-(succede talvolta anche questo) li riporterà nella zona d.i provenienza. Riteniamo però che quesito problema dovrà esere risolto in qualche modo; competente in materia è ila Commisisione mista. 2) L’abitante della nostra zona, munito di lasciapassare normale, può portare la merce solo nel s.uo viaggio di ritorno. In andata può portare solo dinari. L’accordo di Udine è, a proposito, abbastanza chiaro e non vi possono essere dubbi. Così i triestini, potranno da noi portare lire e in là merci. Il valore della merce per noi è fissato in 6.000 dinari e per i triestini in 12.000 dire mensili. Resta inteso che tale valore può essere suddiviso per i quattro viaggi mensili, previsti dall’accordo. Chi può portare mercie per un valore di 3.750 din. quindicinali in andata e per 3.750 din. al ritorno sono gli agricoltori. 3) Non è necessario portare seco in andata 6.000 din. oppure un .importo inferiore a seconda dei viaggi, per poter portare al ritorno il corrispettivo valore in merci. Si può andare a Trieste senza un dinaro e portare in un mese merci per un valore di 6.000 din. Precisiamo che questa interpretazione può essere soggetta a cambiamenti, 4) Da Trieste sii potrà portare solo '8 Kg. di aranci e limoni, anche nel caso non si porti 2 kg. di riso ed altro che sia al disotto del valore di 6.000 din. mensili. 5) L’Accordo di Udine precisa che gli agricoltori possono portare merci per un valore di 3.750 din. quindicinalmente, quindi il conglobamento mensile di questo valore sarebbe da escludere, anche perchè in base allo stesso ragionamento si può arrivare non solo al mese ma anche all’armo e allora il trasporto dovrebbe avvenire con un autocarro. Il Tribunale di Capodistria ha condannato certa Bonin Anna da Bonini, a 12 giorni di carcere con la condizionale per 1 anno. La Bonin era accusata di commercio illecito. Infatti, q-ua^i giornata} 2 rute, essa acquistava latte a Moncigna-no per poi rivenderlo ricavandone un utile di 11 dinari per litro. * 20 giorni di arresto, con la condizionale per un anno, è la pena inflitta dal Tribunale di Buie a certo Invanovic Mirko di Umago, • Mirko, in seguito ad un alterco, a-veva colpito con un bastone l’avversaria, Nemec Mira, ferendola all’occhio Sinistro. * Djukié Cedo, dipendente della «Opskrba» di Buie, è stato condannato alla pena pecunaria dì dinari 3.000 per aver ingiuriato due militi della difesa popolare che, vedendolo sotto l’inf-luen-za del liquido di Bacco, nel bar notturno «Sa-vudria», gli avevano intimato di vaimenite non può farlo, non avendo portato di qua il controvalore. Concludendo, non può portare niente e ciò ci sembra impossibile. Queste eid altre domande sorgono quando si cominciano ad analizzare dette clausole. Sarebbe quindi opportuno ohe la Commissione Mista, ppervista diaMJalocotado, si riunisca quanto prima per dare un indirizzo esatto ohe dovrà essere seguito dagli organismi esecutivi senza basarsi sul loro senso di comprensione e sulla loro elasticità nall’inter-pretazione delle clausole. 1 'TESSEI}*1 1 £ I MADRE SNATURATA Il 30 agosto u. s. nel Cimitero di Isola è stato ritrovato il cadavere, già in decomposizione, di un neonato avvolto nel giornale «La Voce del Topolo» del 22 agosto. Gli addetti alla Sezione Criminale della Segreteria agili Affari interni idei CPD di Capodistria, ohe stanno facendo indagini, invitano tutti coloro .che sono in grado di fornire qualunque informazione sul-l’a-oc,adatto, a presentarsi alla più vicina Stazione della Difesa Popolare. VITTIMA DEL TEMPORALE La 36-enoe Maria Vatovec di Brezovica, nei .pressi di Matteria, è rimasta vittima del temporale scatenatosi di recente sulla nostra .zona. Riparatasi, assieme a sua madre, sotto un albero veniva colpita da un fulmine ohe^ lasciava del tutto illesa la madre.’ La morte della poveretta è sitata istantanea. ASSASSINIO DI UN GIOVANE Dietro la stazione ferroviaria di Sczana, è stato ritrovato il corpo di un giovane operaio della locale impresa edile, certo -Mervja Giovanni di 16 anni, nativo di Lofcve. Il Mevija risulta colpito alla -testa 'da un oggetto contundente per cui si presume che lo stesso sia vittima di un omicidio. L’inohiesta è in corso. Un po' di rispetto per i nervi della gente Bisogna tutelare la quiète pubblica Nonostante che la stagione turistica volga alla fine gli alberghi sono pieni II Palace Hotel di Portorose che qui vediamo in un particolari della facciata, avrà tutto esaurito per pezzo CAPODISTRIA, 31. — Che Capodistria ,e qualche altra cittadina della nostra costa siano proprio 'tranquille, come .Si pretendono, nessuno può dirlo. Prendiamo per esempio Capodisltnia. A parjte la questione dei clacson e dei motori del traffico stradale, che non è poi tanto intenso da costringere a delle misure in questo campo, ci sono Sempre altri rumori che disturbano la quiete pubblica, anche nelle ore in cui essa sarebbe oltremodo desiderabile. Tali rumori e suoni cominciano già nelle prime ore del mattino, per gli abitanti della zona del porto, con l’apertura della stazione auto-corriere che, oltre ad emettere i vari annunci sulle partenze degli autobus, li intercala con musichetta, si, allegra, ma comunque di-sturfoatrice del sonno degli abitanti che sono costretti ad ascoltarla. Si potrebbe eliminare, in quelle ore mattutine, ;la musica, limitandosi agli annunci naturalmente con il tono dei diffusori ridotto al minimo possìbile. La musica potrebbe riprendere alle 8 quando sarebbe da molti gradita. Diciamo da molti,- perchè anche a proposito della musica che viene trasmessa dopo tale ora e non solo dalla stazione autocorriere, ma anche da qualche negozio, provvisto anche al- INSEGNAMENEI ED DELLA STAGIONI ESPERIENZE TURISTICA UMAGO, 1 settembre. — Di una vera e propria dhiiusura della stagione turistica, non è anoora il caso di parlare; oggi negli alberghi della Punta arimagihese abbiamo trovato ben 210 turisti esteri che fanno il 'tutto esaurito. Non si -deve dimenticare, a questo proposito, che si tratta del 1 settembre cioè di una data in cui negli altri anni il numero dei turisti s’avviava rapidamente al declino. Ma, iimdiipenidèinteiirQnte ‘dal numero dei turisti, soggiornanti nei nostri alberghi, il pieno -dèlia stagione 'turistica è dietro a noi, cosicché possiamo fare un bilancio di quello che essa è stata. Non un bilancio in cifre, quello potremo farlo a ottobre, ma un bilancio di esperienze e di insegnamenti, ohe potranno giovare alila nostra economia turistica néll’an:no futuro. Su queste colonne abbiamo igià accennato al noto dissidio -sorto tra l’a- genzia viaggi «Turist» e 'la direzione degli alberghi umaghesi. Non intendiamo ritornare sull’argomento, appunto perchè noto. Comunque la questione -delle agenzie turistiche richiede un esame profondo ed urgente. Vediamo prima qual’è la situazione in questo campo, non solo a Umago, ma lungo -tutta la costa occidentale dell’Istria. I centri turistici di Rovigno, Parenzo, Umago e Salvore sono serviti: Ro-vigno da un’agenzia turistica locale, ohe di proprio non ha che l’ufficio. Paremzo, per la propaganda e l’accaparramento dei turisti, deve ricorrere alte grandi agenzie turistiche centrali ohe per la località non metit-ono alcun mezzo a disposizione. U(m;ago e Salvore dispongono -della «Turist» proprietaria di tre modernissimi autopullman e di un motoscafo. Ne consegne che isolo -quest’ultiima è in -grado di offrire qualche cosa ai turisti. Difatti LE CULTURE DI OSTRICHE NEL GOLFO DI SRUGNANO Lungo il golfo -di Strugnano si stendono ‘le omonime saline ohe, guardate ida lontano, sembrano oon i loro quadrati bianchi dèlie finestre allineate in terra. Una striscia di -terra percorsa da una strada collega S-truignano a Pirano. Verso Isola, le colline di iStriugnano si innalzano a terrazze sulle quali prosperano le viti e l’ulivo. Su una di queste «terrazze» si erge oo-me un grande gabbiamo marino la casetta di Antonio Petronio, cultore di o-striche. Qhetìt’iuiomio giunse a S-tauignano 22 anni fa da un villaggio nei pressi -di Trieste, compiendo così uno strano -ciclo nella storia della sua famiglia. Infatti un suo -avo, anch’egli cultore di ostriche, abbandonò Strugnano nel 1774 per il villaggio dal q-uàle il Petronio partì nel viaggio di ritorno alla nostra costa. Di mestiere salinardo, egli decise ad un certo punto di darsi alila coltura delle ostriche e nel suo nuovo lavoro ingaggiò tutta la famiglia. Quando -gli abbiamo chiesto -cosa lo avesse -spinto a camibi-aTe mestiere, si è messo a ridere discretamente. 'Poi ha detto: «A quei tempi era ancora -vivo il ricordo di quando le ostriche . sa pagavano in sonanti -ducati». Petronio è u-n vecchio simpatico. Ma vediamo cosa sono questi frutti di mare. Conoscevamo le o-striche -i Romani e anche le Pellirosse del Nord America. NeH’Adria-ti-co le ostriche si Svilupparono dap- prima allo stato «selvaggio», e passò molto tempo prima ohe i pescatori imparassero a moltiplicarle in colture artificiali. Esise sono commestibili soltanto nei mesi che '"abbiano neH’espressicue latina la lette- Antonio Petronio, il salinaro di Strugnano, mostra un grappolo di ostriche Valido oal 5 settembre 1955 ~ Trieste Km. X XX 7.00 15.00 4 7.05 15.05 6 7.10 15.10 8 7.15 15.15 10 7.20 15.20 8.00 16.00 16 8.15 16.15 19 8.20 16.20 22. 8.30 16.30 CAPODISTRIA Bertoki Kr. Ankaran Škofije Skofije-blok Aquilinia S. Sabba TRIESTE X In servizio domenica, lunedi tto esaurito per un pezzo XX = In servizio domenica, mercoledì e sabato. 14.30 19.30 14.25 19.25 14.20 19.20 14.15 19.15 14.10 1910 13.30 18.30 13.15 18.15 13.10 18.10 13.00 18.00 UN UOMO A POLA (SI GETTA DAL TERZO PIANO POLA, 4. —• Sabato mattina verso le ore 11, i passanti assistevano al raccapricciante suicidio del tren-tacinquemne Bruno Ferlin, di professione autista, ultimamente cameriere. Egli infatti, per ragioni ignote, si gettava dal terzo piano dèi palazzo n. 5 ai «Giardini» piombando a terra proprio dinanzi all’ingresso del cinema «Partizan». Prontamente, i presenti cercavano di prestare qualche aiuto ai disgraziato, che però decadeva prima di arrivare aM’ospedale oon l’accorsa autolettiga. km. 7.00 3 7.10 8.00 8 8.10 17 8.30 SEŽANA — TRIESTE SEŽANA Emetici Opčine TRIESTE 19.30 19.20 18.30 18.20 1850 Fa servizio una settimana il martedì e il sabato; l’altra settimana il giovedì e la domenica. km 7.00 1 3 7 13 7.05 7.10 8.00 8.10 8.20 ERPELJE COZINA HERPELJE Kozina Pesek Bazovica TRIESTE TRIESTE 19.10 19.05 19.00 18.20 18.10 18.00 Fa servizio il mercoledì e il sabato di ogni seconda settimana ra «r», cioè da aprile a settembre. Antonio Petronio ci ha assicurato che le ostriche prosperano negli specchi d’acqua tersa e pulita. Secondo lui, le industrie di Trieste avrebbero ucciso le colture di o-striehe in quella zona con i rifiuti della loro produzione. E’ possibile però avere un vivaio di ostriche anche nei corsi d’acqua dolce in immediata prossimità del mare. Quando egli venne a Strugnano, si accorse subito delle favorevoli condizioni del golfo. Il fondo marino, piuttosto basso, pare proprio fatto per coltivarci le ostriche. Tuttavia bisognava avere uir permesso per Rimpianto del vivaio, u-n permesso con tanto di carta bollata, marche da bollo e diritti vari. Recatosi a Trieste a chiedere il permesso, il Petronio tornò a casa a mani vuole perchè le sue finanze non gli permettevano am simile strappo. Così la coltura dolle ostriche rimase un sogno che il salina-rclo non si decideva ad abbandonare, ma soltanto un sogno irrealizzabile. Con la Liberazione molte cose cambiarono, e dopo un certo tempo i sogni del vecchio satinatolo presero a reai lizzarsi. LTstituto per r.incremento ìaa4 booinamja di Capodistria, intatti, si interessò della cosa e quattro anni ebbero luogo le prime prove di coltura artificiale delle ostriche a -Strugnano e ad Ancarano. Petronio fu un pò il «tecnico» -deliiini-zdatiiva fornendo generosamente ogni sorta di consigli e suggerimenti. Egli dice ohe molta igeate era scettica sul risultato, e tiuctaivia egli fermamente credeva nel s'uocesso. Aveva ragione. Amelie se ad Anoarano i risultati sono apparsi dubbi, a Strugnano la coltura artificiale di ostriche si è senz la-litro atìèrmata. Intatti su o--gouno dei mille pali di quercia infitti nel golfo si sono «fabbricati» circa 20 chilogrammi di ostriche. Quest’anno ben 10 mila chilogrammi di questi frutti di mare sono stati esportati all'estero. La cooperativa agricola di Str-u-gnano ha -collocato in mare nel corso della stagione altri 5600 pali, creando 5 nuovi vivai. La cooperativa si ripromette un utile 'di 8 milioni di dinari. Le speise da essa affrontate neli’apprdptamento del vivaio si aggirano sui 2 milioni di dinari. -Si tratta di un vero e proprio investimento di capitale, ohe negli aami seguenti potrà essere mantenuto con una spesa relativamente modesta. Il veoohio Petronio oi racconta ohe le ostriche sono nel mare sempre aperte, ma esse si chiudono qualora vengono toccate. Il maggior nemico -di esse è un mirtillo che egli chiama «caracante». E’ accertato però che anche la «porpora», una specie di chiocciola marina, e le stelle marine nuocciono e anzi possono distruggere le colture di ostriche. E’ probabile che i viavi di ostriche vengono moltiplicati, visto che si sono rivelati redditizi. Ce -da augurarsi, quindi, che questi prodotti del mare appaiano anche sul nostro mercato, dove finora è stato impossibile trovarli abbiamo sentito allo «Jadran» di Umago lamentare il fatto ohe lo «Jadran» fornisce o-gni secondo giorno una novantina di dienti, sotto forma di gitanti, ai ristoranti poles i e parentini, non ricevendone in cambio alcuno. In altre parole, Rovigno e Parenzo non sano in grado di organizzare delle gite nelle località vicine. D’altra parte, anche finanziaria-mente, in questo modo le forze vanno disperse oon la conseguente impossibilità di organizzare una massiccia ed intelligente propaganda all’estero. Ci pare quindi meritevole -della massima considerazione la proposta di costituire, con sede a Umago, (dove già esiste u-na ditta ben attrezzata) un’unica agenzia per tutta la costa opeiden-tale idellTstria croata, oon sue filiali a Parenzo e -Rov-igno ed eventualmente anche a Polla. Fra questó filiali si potrebbero, eventualmente, distribuire gli attuali mezzi della «Turist». Oltre agli inconvenienti citati, se ne a-limi-nerebbe ancora uno, rilevato quest’anno, cioè la concorrenza tra i vari albèrghi della costa nei confronti dell’estero, sulla base della riduzione non -giustificata dei prezzi. D’immediata attualità si presenta anche le questione del personale. Quello uscito dalla scuola alberghiera di Abbazia ed occupato in massima parte negli alberghi istriani, ha dato ottima prova come preparazione professionale, ma cattiva per quanto riguarda la disciplina e l’onestà. Ora, ohe siamo verso la fine ideila stagione turistica, sarebbe opportuno che -gli alberghi provvedessero ad uin’acaura-ta selezione -del personale del quale idispang'ono, assicurandosi il meglio per la prossima stagione. Comunque, per risolvere radicalmente il problema dei dipendenti del-rindustria alberghiera, riteniamo che igli alberghi dovrebbero impostare con maggior energia il problema salariala' sulla base della percentuale. Finché quesiti -dipendenti percepiranno lo stipendio fisso, il servizio lascierà sempre a desiderare. M. B. wm&àmamsmrnm Portorose — località Crocebianca — villa otto locali parchet-ti — metri tremila frutteto — vendasi — cambiasi appartamento Trieste — t-elef. n,r. 98170 — Muggia. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria l’eslterno di altoparlanti, abbiamo ricevuto molite lagnanze di lettori che, nei propri uffici o nelle proprie case, desiderano lavorare in pace. Altrui invece sono d’accordo perchè, dicono, danno alla cittadina un’atmosfera più allegra. Nelle prime ore pomeridiane il silenzio dovrebbe tornare a regnare sovrano. Tutto ciò però potrebbe essere ancora sopportabile. Le dolenti note, nel vero senso della parola, incominciano la s-era o meglio la notte quando Torchestrina dell’albergo «Triglav» cessa di deliziare le case vicine, e negli altri rioni ancora prima. Si tratta di cori im-provvis'ati e di urli in massima parite da gente che ha alzato un pò troppo il gomito. Comprendiamo che per la Difesa Popolare si presenta difficile il compito di far tacere gente alla quale il vin non fa ragionare, ma delle misure dovrebbero essere prese. A proposito, abbiamo rilevato presso il giudice per le trasgressioni che mai nessun oste o gerente di osteria è stato punito perchè forama bevande alcooliche a gente che ne aveva digerite troppe, oppure per la protrazione abusiva dell’orario dii chiusura cosa che succede non di rado, specie quando si tratta di allegre compagnie che nella massima parte dei casi finiscono in solenni sbornie, con relativo sconcio per le vie cittadine. Gli ositi affermano che in questi casi d-ovrre-bbe intervenire la Difesa, sia se -una compagnia è troppo rumorosa all’interno che all’esterno del locale. La Difesa, d’altro ca-nto, punta il dito sugli osti che, avidi del guadagno, continuano a fornire il vino anche a gente che non ne ha più bisogno. «Sono loro a subirne le conseguenze — ragionano quelli detta difesa — nei bicchieri e nelle bottiglie rotte». In realtà gli osti si fanno Sempre pagare i danni. A rimetterci è solo la quiete pubblica. Ecco perchè gli organismi preposti dovrebbero intervenire sia nei confronti degli osti che dei disturbatori dirètti. Oltre a ciò riteniamo che nelle ore notturne, fors’anehe in quelle del primo pomeriggio, particolarmente in cittadine turistiche come Portorose e Pirano, si dovrebbe introdurre il divieto di suonare i clacson e di produrre rumori eccessivi coi motori. >nb Dati' anagrafe CAPODISTRIA NASCITE: Piciga Mirko di Augustin e Krmac Valeria; Turk Nives di Etko e Gri-žonič Maria; Grbec Marinella di Emil e Bernetič Anna; Krmac Liliana di Paolino e Benčič Rosalia; Gorela Zora di Dine. e Koterle Amelia; Sršen Dario di Vajuka Mehtì-'da; Slak Rajka di Karel e Strajhar Maria; Baloh Bojana di Baloh Emilia; Lokatelj Marijan di Marijan e Andreašič Zofij-a; Arčon Adriana di Adrian e Klobas Ida; Pavošovič Mariiuccia di Dane e Benčič Justina; Jakomin Claudio di Alberto e Furiarne Gioconda; Seek Alenka di Ivan e Zorč Maria; Oblak Gino di Ivan e Dudi-ne Leda; Markežič Mirija-n di Miro e Marion Slavka; Wei-s'sbachen Mattia di Mirko e Debeljak Maria; Me-lihar Boris di B-o-g-dan e Trobac Olga; Ceroici Luciana di Giordano e Zimerman Emilia; Tentor E-velìna di Ivan e Rubinič Anita; Bonifacio Mairia Luisa di Silvano e Gorela Anina; Fičur Franco di Jožef e Zudič An-na; Kravos Bruno di Fra-nc e Paulisich Irene; Stare Jolan dr Slavko e Betonen Lea. MATRIMONI: Paulizza Riccardo di anni 24, elettricista, con Cecco-ni Anita di anni 28, casalinga; Benčič Remigio di anni 20, automeccanico, con Peresa Danila di anni 18, operaia; Krmac Caljano di anni 24, muratore, con Markežič Danica di anni 22, impiegata. DECESSI: Oblak Gino, neonato; Marchesan Bruno di anni 48. f PIRANO MATRIMONI: Oblak Jožef di anni 29, operaio, con Boštjančič Vida di anni 21, operaia. DECESSI: Pazzesco, nata Škrinjar, Ida di anni 68. D, dei Mostra internazionale VINI MOSTRA ENOLOGICA DEGLI STATI EUROPEI PRODUTTORI DI VINO 500 campioni dei vini tipici europei. 500 interessanti esperimenti. COMMISSIONE INTERNAZIONALE » PER LA PREMIAZIONE DEI VINI LE PIU’ MODERNE ATTREZZATURE VITICOLE ED ENOLOGICHE RIDUZIONE FERROVIARIA DEL 25% LUBIANA, TITOVA CESTA 50 INCONTRI ARTISTICI MILAN MILISEVIC nuova promessa del nostro cinema pOLA, agosto — La stasgio- dimane jiugo-norvegeise, sul ma. Nel silenzio di queste apporta fortuna ai gioma- palco dell’Arena sono stati cate mi sembra di sentir ri-Lj. E’ così difatti. Il pre- presentati alcuni dei prota- suonare una melodia che mi Stente richiamo del mare, gonisiti principali del film è entrata nel sangue. ?„e attira sull’Adriatico o- Accanto a Milivoje Zivano- La melodia del film, del C j tipo e rango di gente in vie, abbiamo riconosciuto Na- mio primo film, e quel fresie, ci fa ogni qualtanto iis. Accanito a Nalis, un gram mendo applauso che mi ha !auasi giornalmente) incon- mazzo di fiori ha quasi som- spaventato quando mi sono !rare persone note, l'accie co- merso un esile ragaizzo dallo Presentato sul palco. Non ho ^iute, ma .che al momen- sguardo timido e quasi im- Potuto vedere nè pensare ;‘0 non ci fainoo rievocare paurito. A lui sono andati piente allora, con le luci e 15' già uando e dove» le abbiamo gli applausi maggiori: l’eintu- 1 If™5* d.ali «flasph» negl,i viste. Poi, mentre ci fer- siasmo della folla ha fatto oc™i' ^Sgi vedo nell’Arena ulismo a meditare un pò e ri- l’attore all’uscita cana® fatto il mio primo •coviamo p un nome che cal- dellF Arena stanza toccare il cesso con 1’id entità di chi ci è suolo. In Quel meraviglioso ppötlco e sofnatore Minato accanto, è troppo tar- protagonista di Janko, il gio- ‘ M^evic, quel Janko che ji II «noto» è sparito tra la vane ed impaurito Janko del Xn V1Slt°’ 6 8 ■ .'ente ed il «servizio» è sfu- fllm’ abbiamo riconosciuto la . “ f aplmirando nei personalità del ventenne so- p.niema de^a Jugoslavia. Un Questa volta però, mentre Sna|t®re, appartato e sempre film che è una verità fredda A BORDO DI UNA SILURANTE Gentilmente ospitati su un imbarcazione abbiamo provato gli spruzzi dell’acquaiel ebbrezza della corsa POLA, fine agosto — Tredici anni fa il 10 settembre 1942, aie! portiociiuaio adriatico di Podgora, nasceva una nuova Marina da guerra, 'quella Jugoslavia. Nasceva dal niente, dalla ferrea volontà degli uomini nostri, per svilupparsi poi, da mezzi d’imbarcazione in legno, generalmente pioooli navigli da pesca trasformati, sino a giungere alle attuali proporzioni di attrezzata e moderna Marina leggera. Per meglio descrivere >lo spirito 'battagliero e patriottico dei nostri primi marinai, abbiamo oggi preso parte ad una manovra di siluranti, gentilmente ospitati dall’unitä del tenente Marin Ružič. I potentissimi motori sono gue attentamente le istru-accesi ed un frastuono im- zioni ricevute tramite il mari- poi il radiotelegrafista, quin- propri posti, i marinai hanno di il timoniere. Ad un tratto le faocie 'arraffiate dall vente quest’ultimo viene ripreso b da# schiaffi della ■ sottovoce da un compagno. Sono completamente bacati, «Attento, la nostra scia va a ma non ®i muovono. _L»an zig-zag... iS tabilisci la rot- formazione in colonna si pas-ta » sa alla linea di fronte. Noi ■Non è facile tenere in siamo i primi a sinistra e P<*_ «carreggiata» questo bestione siamo vedere la perfetta linea che sembra dover balzare da formata dalle prue di tutta un momento all’altro fuori la formazione. Questi uomini dall’acqua e levarsi in volo, sono completamente padroni Lo stesso rumore del motore dele bestie tuonanti ohe spez-non ha niente da invidiare a zano il mare come oon il ra- mane ci costringe a tappare naio segnalatore ed a tratti qiueji]0 di Un aereo da com- solo e divorano miglia su male orecchie. Una ad una le dalla Tadio di bordo, ci voi- battimento. Il timoniere Bu- glia. Da tre ore nessuno ha siluranti prendono la direzio- giamo per ammirare il porto. sanj,Cj alfine riporta la silu- disteso i propri nervi e la prone sud-ovest, puntando direi- Fatica sprecata, esso è già rante ;n perfetta dirittura pria attenzione. Continuatamente al mare aperto, al- scomparso nella foschia. O- CQn je precedenti. Non si sen- mente si susseguono i nuovi l’orizzonte. La nostra unità è gni marinaio, tutti giovani, tono ordini di correzione, ordini, che vengono eseguiti l’ultima dela lunga colonna, della «leva» dell’anno scorso, putto va per il meglio, poi- con precisione matematica. In Bi naviga in un’unica scia, a- è attentamente proteso a por- ^ l’attenzione si è concedi- mare aperto, quando i mu- diamo all’Hotel «Riviera» immerso nella lettura. Il mat- ne^ttoro U'"„glov?- Il ventenne Milan Milišević, interprete della figura di perla dalla «comandante» di tare a termine il proprio com- trata al massimo. Ad un trat- scoli sembrano saltare da sol- pfr ____t. jì /tino dono, la .n«jf,ra mru ol- . ole *'Iie S6»"'a l’autografo di 'jff dopo, la nostra corsa al-, calorosa nella un campione di lotta, non ci adergo è stata inutile. Il mino sarllgue iErvono meditazioni. Quell'e- P°riiere ci ha scandito con ale e fine ragazzo che scen- vpcf indifferente. Milan je la gradinata ci è ben no- Milosevic è partito questa ~ " ■ ' ---------------------- lo. Abbiamo vissuto con lui e no^te P61' Belgrado. E’ riter- NEL CLIMA DI UNA SINCERA CORDIALITÀ ,,n la massa dei cineasti gli na?? a casa • • • pito giorni (ed otto notti) . Ma questa volta non ce lo 1fl Eestival cinematografi- 5181110 lasciato scappare e. a 3. Lo abbiamo visto alle con- dl,re d vero. «Janko» ci ha Utenze stampa, alle serate ci- acc'°lto non entusiasmo, feli-..:matografiche all’Arena, ai ce cbe sua mterpretazio-•icevimeniti, sulla spiaggia. ne sla rl uscita a creare un tj avevamo allora osservati Personaggio indimenticabile. ,.jie il ragazzo sfugge ogni ' plu S1 pensa alla sua in- trama (^«CarrT Janko nel film «Cammino di sangue», di cooproduzionie te&’ta. La velocita fa vibrare pito'. Così gli armieri, come -un attacco «nemico», to la pelle, la bandierina verge». ' ‘ jugo-norvegese, si è messo in vista come una nuova spe- “° a bordo, perfino latino- il segnalatore continuamente L’osservatore lancia un gri- de del comandante dichiara romamo ita rim a , , . , sfera. colpito dalla schiuma bianca do: «Da prua, 45 a sinistra, conclusa 1 uscita. I motan n- on IVI /VIr AllliMA ranza np] nnpma mondän«! \ * 1. *1 l-----1. — „1... ! J -1,1 ’ ! 1 _____ r. ... . r _____- ranza del cinema jugoslavo jmpagnia rumorosa, che non lerPrtìtaziane. più ci si com- -icie dei frizzi di Antun Na- Vlnce cbe Milan Milosevic è is. Drago Felba e del «vec- una nuova speranza del no- tion Zivanovic. Appartato e stro cinema. UMUTI I filili IL “Pimi IHM. li complesso italiano ristabilisce i rapporti culturali fra i due Paesi le alimentata, ci è stata por- Il pubblico che è accorso rato timido e infine Erman- Pampanini sono i miglior (Dal nostro inviato) Fiume, 2 settembre — Il ta con il più bel garbo dagli al teatro fiumano gremendo- no Roveri, aPiccolo leatro della città attori del «Piccolo». lo fino all’impossibile, ha Brighella, di. Miluno» ha trionfato a capito giù dalle prime battìi io dinanzi a lui. Così sulla ra da presa per il mio pri- Per Ser? °°nse~ TTtì firnmìp «Hlpttfimln le cbe sul Palcoscenico ave- ;erio. sempre con qualche li- Quando ho cominciato a aro sotto al braccio ri aper- muovermi davanti alla carne- terrazza dei «Riviera», così mo film, ho concepito il per- ^fv,ve <7desto grande com-Stoia o nel parco di fron- sonaggio di Janko come io lo .f16 di pl?Col°J™ S°l~, al mare. Lo abbiamo os- sentivo, affrontando l’ira del ~ “ nome, lia offerto al Mentre il tenente Ružič se- ohe si leva dall agile prua, aereo nemico!» In un attimo tornano ad un funzionamen- le armi di bordo sono volte to normale ed d motoristi pos-verso Taereo che arriva a pe- sono a turno metter la testa lo d’acqua, innalzandosi ap- all’aria per respirare un po. pena sulle nostre teste. Ilfuo- Hanno lavorato in condizioni ro che viene aperto da tutte difficilissime, nella stretta sale bocche da fuoco della si- la-motori, oon la silurante [mirante a tempo debito, signi- beocheiggiante, l’infernale ru-fica che l’attacco a soipresa more dei motori, del «collega di sopra» non è Anche noi, riuscito. Gli osservatori lo che non avevamo nessun com-hamno pescato a tempo. Due pito speciale (altro ohe guar-larghi giri sulla zona, e Tae- dare quello che ci succede at-reo scompare. tomo) ci sentiamo stanchissi- _____________________ _ __ _ Dall’unità di comando un mi. Alfine, rientramo nel porti» pirotecnico ambasciatori italiani all este- ordine attraversa 1 etere. For- to, salutando la motonave ro. Certo è che quella degli mare la cortina per poter della «Jadro-iinea». che esce attori del «Piccolo Teatro» è «attaccare» il convoglio ne- dalla diga. Dopo una' veloce una missione validissima, che mico. Veloci calcoli su di un manovra d accostamento il Una scuola e uno Stila rende cara la cultura e ’la ci- largo foglio di carta ed ili te- cavo si stringe attorno alla viltà italiana. Ovunque que- nente Ružič ha travato di già bitta e noi mettiamo i piedi Il «Piccolo Teatro di Mi- sto complesso sia andato, dal- corso della cortina che de- a terra. Nelle orecchie oi xon- è inserito biella vita la Germania all’America La- ve lasciare, il tempo esatto zerà ancora tutto il giorno il Un grande spettacolo d,’eccezione. E come è sem-«L’Arlecchino servo di due pre accaduto nelle serate di «•vato e nient'ailtro Non lo regista che non lo voleva co- Peatr() ^ Popolo una lezio- padroni» è nell’edizione del teatro che non si dimentica- lana» si . __________________________.... ..... ....... ........................ — t - - noscevamo sì. Il mio grande «partner» d‘ ada ct^tura e & sotti- «Piccolo» una felice fusione no, nei momenti che vorrem- culturale italiana con l’auto- tino, dall’Inghilterra alla Sve- eid il posto. E padrone del rumore possente^di questi ga- , ,,. ' , , , „ živanović Hrmn pregio che si richiama di- di elementi della Commedia ino dire sublimi, šala e ribai- rità di un complesso che con- zia, quei pubblici l’hanno en- suo «mestiere». L’ultima serata del Fesiti- __ovlc’ 5l°,po un ennesima direttamente a ... .... - - - .... - al, un interminabile applau- sp'3uenza del «mio» Janko In, simile ad un boato a non a /;gin^0 ,aI,largando II «Piccolo» è giunto nella la sboccata vivacità popolare te di simpatia, ' meravigliato, Jftttre, si è levato quando, do- refa.j.s^a8 verso u C(lpitaie del Quamero prece- e il repertorio dei giocolie- commosso, il pubblico —- o la proiezione di «Commi- _________ ' àuto da una fama guadagna- ri della Commedia dell’arte parte del quale ha dovuto afta insanguinato», di coapro-________Milan ha^ ragione. Così tasi in lunghe prestazioni in- ■—• sfrondati dalle scorie e da fidarsi piuttosto alla mimica mai rappresenta una scuola, see dopo uri interruzione de { ° vo®.° 10 Questo per- ternazionali. Il pubblico che tutto un armamentario fie- che alla lingua sconosciuta al servizio della quale è mes- celinole i contatti culturali sonaggio! E una poesia! si accalcava alle due rappre- raiolo — sono entrati nohil- — ha voluto sottolineare la so uno stile di dignità e di fra l’Italia e la Jugoslavia « • Abbiamo lavorato in tentazioni sapeva a priori che "lente nel garbato mondo di ma gratitudine, nelle due second iz ioni veramente diffici- ,, . ... Goldoni, ravvivandolo, pre- re, con qualcosa come un li. Ma io non ho sentito la 1 s 1 0 a Mn stando ad. esso sprazzi di. vi- centinaio di bordate di ap- istanchezza, nè mi ha inidispo- spettacolo. Ma ria trova- oida luce e sopratutto dina- plausi. Q'f.r» li IDiOVO ril.J frmrto i ^.,«.4 ^.4 I-.1 ........7. 7 . ....... 77 j.s . i i . .. gliairdi motori. Quando strin- una civilissi- dell’arte con il raffinato u- ta hanno pulsato all'unisono, ta 7 anni di esistenza ed ha tusiusticamente accolto e ap- Tuonano i motori, lanciati giamo la imano al teoiemte Ruma tradizione tutta italiana, monismo goldoniano. I lazzi, Conquistato in questa correli- al suo attivo la rappresenta- prezzato il messaggio dell’I- 111 piena velocità per lasciare žić barcolliamo lievemente. zione di. 67 opere per un lo- talia. A Fiume, Grassi ha vo- la densa cortina fumogena, Rožič sorride. «E’ la vita di tale di oltre 2000 recite in /- luto sottolineare che la pre- 1 imbarcazione nuovamente mare . ..» talia e 140 all’estero. Esso or- senza del «Piccolo» ristabili- vibra. Fuori dalla cabina, ai ROMANO FARINA Sui nostri schermi cultura. si è augurato che essi possa- Snrto nel maggio 1947 da no in avvenire farsi ancora GIOVANI AMANTI I) giovane americano Ted uri idea dell’ex sindaco social- P‘ù frequenti. ... ■ , democratico di Milano, Grep- Uguale augurio è stato ri- s o i mai e i ango m cui ci io eh più: una volta alzato mismo. Il tutto senza forza- Cosa dire di ogni attore in fra Valtro valente com- petuto alla fine della serata muovevamo, nè la lebbre e sipario, nella sala sono .sor- senza complicazioni particolare, come si. usa in mediografo, il «Piccolo» si è dal presidente del Comitato , m i uenza che ci aveva col- ^ ombre di Zucconi e Vo- b ordine intellettuale, così 0gnj recensione? E’ difficile subito imposto per le sue i- Popolare di Fiume — Centro, üaehings, che lavora all’ut- un.p0 *'ut,b Per ,e numero- . . „ „ , r^e}° spettacolo e il piu mt- jape distinzioni di merito: uiziative coraggiose. Paolo dai direttori italiano e croato informazioni della d“le- fe ploeSe- 1° sentivo un al- ‘ ’> ,l uir.Seri < ie a a turale del inondo. Con io bravi tutti dal primo attuiti- Crassi, direttore, e Giorgio to delle rispettive sezioni del azione americana a Londra, tra febbre- Per Ia prima voi- li. Idealmente presenti con messa in scena anali essa mlK Certo è, comunque, che Strehler, regista stabile, l’han- Dramma del Teatro del Po- •eontra una sera a teatro ero un atitore cinematogra- ; grandi attori scomparsi, i scarnita e ridotta all essen- Marcello Moretti, nella par-:na giovane di nome Anna. c“ne avevo da fasti secolari del teatro ita- ^ scorre cristallino, con te di Arlecchino, si è presa I due si innamorano e vi- ^anto tempo. Quel grido dii ,. Tono momenti felici. Un gior- Zivamavié, che io stimo e com- . Anna apprende che Ted &1,dero come il nostro più E . ... . . ispartiene al servizio infor- Sranlde attore drammatico, assistevamo appartiene ad u- ctf m?n "nprovvismo so bene a fuoco la figur aazioni americano e. aliar- mi è risuonato continuamen- na delle magg-fpri glorie di abbandmandosi al personale del vecchio Pantalone; Giu- nto, dichiara al giovane te nelle orecchie. E dell’ar- he ia situazione politica è fte ho avuto un’altra venera- ' ' . ’ . C ,( ln questo la commedia di trepida Clarice delicatamen- Seguendo una sua lodevole tournée iugoslava per Spala- tale da richiedere il loro di- zlone Quando ho visto il san- Goldoni che scaravento sulle papà Goldoni è moderna, un- te settecentesca; Edda Alber- abitudine orinai diventala to, Ragusa, Sarajevo, Novi ■:acco. Essa si ricorda pure Sue («angue vero) colare dal- scene una rivoluzione geniale zi perennemente moderna. Le tini, la bravissima Albertini, tradjzto'nale,-. IU dott. G-rassi Sad, Belgrado, Zagabria, Lu- aver sospettato un giorno 'a fronte del mio «partner» e spregiudicata. Il compiali- tresche, i giochi d amore set- ha prestato a Beatrice una- intrattenuto la stampa e biana. Chiudendo il suo giro he una sua telefonata con per un oalcio ricevuto in- f Renato Simoni volle arm- tece™tescbi cba Arlecchino nima innamorala e appassio- u atturi iocali (per la precl. jugoslavo, si fermerà il 17 led fosse stata ascoltata vero con troppa energia condisce con la sua filosofia nata; Checco Bissone, nelle sione: attori della campa- corrente a Capodistria. Comprende che il telefono da Nalis. l’ufficiale della SS. nare " commediografo vene- da buon diavolo remunerato vesti del Dottore, e stato al- no ottimamente pilotato nel- polo. Nell’offrire una corona ., -......—......, -• - «...... l'intento di offrire a un pub- d’alloro agli attori italiani, uJf succedersi tanto semplice una grossa fetta detta torta blico quanto più vasto un re- essi hanno plaudito ai ristadi ittuminazioni estrose che di consensi degli^ spettatori, pertorio tardo più valido, biliti cordiali rapporti italo- Grassi ha voluto confermarci jugoslavi. Pubblico ed attori la riuscita di questo intento nano visibilmente commossi, in una conferenza tenuta 11 «Piccolo Teatro della cit prima detto spettacolo. tà di Milano» prosegue la sua invero lo spettacolo cui a momento si ha i» sospetto Agostino Contar elio ha mes- Grassi ha voluto confermarci jugoslavi. Pubblico ed wamo appartiene ad u- cbe_ Pii1 o^tori improvvisino so bene a fuoco la figura ta riuscita di onesto intento erano visibilmente con virtuosismo. Uà I,azzerino « ha teso una '.eli’amante è in collegamen- — Zivanovic ha continuato a ziano a Prometeo, che rubò sempre a legnate, sono rie- l altezza detta sua fama. Ot- mgj ^ teatro italiano. Uomo gramma, è stata concor- ■ con qualcuno che segue girare tutta la sequenza co- il fuoco agli Dei per donar- Piumati al gusto contempora- timi tutti gli altri: Vittoria dotato di profonda cultura, data in seguito al persona- ». gni mossa del giovane. Alla me se niente fosse. Per que- a„j- 0 . ■ r w . , . neo con tanta maestria dagli Martello una allegra, nudi- gr(wde conoscitore del iea- lo interessamento del Rappre- pT 4»p, T*J<* ' j. f». 1 relegazione americana, infat- sto non. ho avuto paura men- , ,,, attori e febee intuizione dal- ziosa Smeraldina; Achille [w mondiale, ci parlava del sentante del Governo italiano ggj « ULV . f » * 'StfEj 'si sospetta di Ted. essen- tre correvo a rompiccollo sul agit uormm “ Juoco dell arte. \a regia che la distanza è Millo, magnifico Fiorindo • - ~ 11 ài. i i iimbb i i i ii ii i ii i .— io Anna figlia del ministro ciglio dei burroni. Ad un cer- Questa fiamma, generosamen- annullata. Giulio Chazalettes, innamo- Ges Zobek, dipendente di to momento ho quasi desi.de- a'altra delegazione stranie- rato di cadere perchè sul sanerà. cesso di questa pellicola co- ll padre di Anna si am- lasse anche il mio sangue . . . itala e Ted non riesce a ve- Milam ci ha parlato con ’-ere l’amata per parecchie semplicità, a voce bas'a, io settimane. Una sera la chiù- sguardo timido che alle volita al telefono e le sussurra te sfugge gli occhi deH’inter-ffia poesia. L’ufficiale in a- locatore. E’ sincero ed è con scolto pensa s'i tratti di un sincerità che ci esprime il "sscorso cifrato e vuole ten- suo commovente amore per Sere un tranello a Ted. '’arte. E’ agli inizi, si è iscr.it-Nel frattempo il ministro '1° Ramno scorso alRAccade-fopek apprende che Anna sta mia drammatica di Belgrado per avere un bambino e le ed è balzato repentinamente crdina di rimpatriare. Gli ad un gradino superiore di innamorati sono disperati, talento, che in lui è innato, led viene arrestato, ma rie- Amia il Teatro come il etica a fuggire ed a raggimi- nema e desidera dedicarsi ad sere il treno col quale An- ambedue, rfiù iinl!temsamer(te W deve pantlire. Giungono al primo per poter quindi il mare e rubano un canot- Più facilmente conquistare il lo- Una furiosa tempesta li secondo, toglie al largo. Gli insegali- ~ Nuovi ingaggi? — feri pensano che i due aman- T L’Avala mi ha offerto li siano affogati, ma, giunti un contratto per il film in i riva, trovano alcuni ogget- Preparazione, «Lo scialle Tòsti e un bigliettino s’ul quale so»- Credo che accetterò, seb-ìi.3 scritto: «Non fuggiamo bene gli .studi mi tengano imperché colpevoli, ma per im- pegmato per gran parte del Pedirvi di distruggere la no- ml° tempo ... 'tra felicità». — Da dove siete arrivato ‘ «Giovani amanti» è un film a Pola? „ pglese interpretato da Odi- — Sono giunto dalla Fran- ~ . ie Versois, David Knight, Clia> dia Avignon e riparto su- Raoul Consonni, Andrea Mateuzzi e Tino Carraro, in una curiosa scisna di «Tie quarti bseph Tomelty e David Kos- bito. Sono ritornato per po- d; juna)) jj regista Giorgio Strehler ha cercato di evocare l’aura dell’Italia di t.ren-ff. La regia è di Anthony ter una sera, sostare da so- ' ' . tsquith. lo dentro il circolo dèli'Are- t anni ia Acbdle irò mondiale, ci parlava del sentante del Governo italiano palcoscenico con amore e a Capodistria, il Console Al-quasi. con la delicatezza che. bertario. Prima della recita si usa verso una creatura che Glassi terrà una conferenza, La signorina Una Schmidt, di Cisco in California, ha riceva bisogno d’essere guidata probabilmente nei locali del voto la notizia che il sUo primo marito, aviatore e dato ed amata. Appunto perchè il Circolo italiano di cultura. Si per morto in Cina, è vivo. La giovane donna si è sposata teatro, questa creatura hiso- dà per certa anche la presen- per la seconda volta appena duemssi fa. Il problema per g nosa di cure amorevoli, po tesse prosperare in forme dignitose per la passione di un largo pubblico, il «Piccalo» ha consentito e consente con uri amministrazione oculata e intelligente anche alle tasche meno provviste di accostarsi al teatro. La. politica dei prezzi del «Piccolo» — ci ha detto il dott. Grassi — imperniata su foiHistsinu, sconti ad associazioni culturali o di categoria e a gruppi di lavoratori dei 1 u,n cane za di Giorgio Strehler, attuai- lei è più che altro sentimentale, perchè in questi casi la mente impegnato a Venezia, legge ritiene valido il primo matrimonio. Nella foto: la GIOVANNI RUGGERI Schmidt oon il figlio Danny nato dalla prima unione IL CERCHIO DI E. WALLACE CURIOSITÀ PER TUTTI Fino a che punto è capa- anche quello. Ora aspetta che sarsi. Il giorno seguente parče di arrivare l’mtelligenza ü suo primo diente quadru- tori sei piccoli cagnolini. ? E’ questa una ri visitatori Crai ”e deU’Enaì, permette a questione ohe interessa pa- ” altro ' fatto'stunefacen- ?‘à da ,^m'po i medici si un insegnante, a un operaio recchie persone. Abbiamo te a ,aiuejj0 che ha avuto per .ooaiJ{P,ainc> ^ “ cafra piuttosto di ciiisterp a una recita di ■ j . . . te e quello che ha avuto per insolito. La signora Danica Cehov O di ToTa Jduto ar qU1 ^ 6Sempi m ProPoslto protagonista un cane eli Za- Smiljanič prese parte, a suo càuto a un industriale che °ha Un pacifico farmacista di H 08110 ° ^ malta u- tempo, alla .Lotta popolare di canto a un mausznaie ene na v . na.. . cagna. L animale, chis- Liberazione. Essendo in quel pagato una discreta sommet- Sm, vide un giorno davanti sà in quafe manfera; era ria- periodo 'incinta^ " suof co^- ta per la poltrona. L insegna aUa sua farmacia un cane scita ad apprendere che le pagni ja esortavano a riima- tZTesZ7tZoPTauae- COn 8*^ forita' Lo dcMe 'Partorienti, -fé in texritorto hb^mta. lità Qper un pubblico pillar- prese e lo medicò prima di ricoverate *n una dmica. Co- ma non riuscirono mai a Congo di anello tradizionale II fargli una bella fasciatura II !™npgendogli una busta voluminosa. — E andatevene. L’iniziato obbedì senza chiedere altro. Attraversò la strada svoltò al primo angolo. Era appena fuori di vista, che un uomo dai movimenti furtivi conviene. Questo è l’ultimo avvertimento.» uscì di sotto il portone di una casa oscura, e gli si mise dietro. Non v era firma. Era alto e largo di spalle, ma camminava con difficoltà, perchè ^ così? uma cittadina ded Cöll- doveva avere il fiato corto. 11 vecchio Mattia Boardmore con occhi sorridenti guardava il necticut di maestro dela SCUO- Aveva già fatto cento passi sulle tracce dell’altro, e non si era dal di sopra degli occhiali. [a protestante accompagnò i accorto di tenere ancora in mano il binocolo di marina col quale — Il «Cerchio Rosso». Ne ho già avuti quattro. Buoi piccoli Scolari a fare il Era l’ora in cui la maggior parte dei cittadini rispettabili si du ’Ponevano ad andare a letto, e le finestre illuminate dei vecchi pa- p~qo'q’~(che cQsa chc vi fa torto . . . qualche cosa che vi può dare a er' nelle mani della polizia. Tre giorni fa, da una ditta che fabbrica pro- dotti chimici c a mezzo di un comproprietario di essa che vi è amico, voi avete ottenuto un preparato particolarmente micidiale che non avreste potuto avere in nessuna farmacia; e da una settimana non vi occupate d’altro che di veleni e dei loro effetti. Voi, infine, a meno che non intervenga qualche altro fatto che vi salvi dalla rovina, avete già divisato di pòrro fine ai vostri giorni sabato o domenica. Ma credo che sarà piuttosto domenica. Udì che l’uomo dietro di lui respirava con affanno, c rise beffar-domente. Poi ripreso: — Siete disposto, ora, a sentire a quali condizioni potreste mettervi a lavorare per mio conto? Il signor Mattia Beardmore stava facendo colazione quando trovò, tra la sua corrispondenza, una busta quadrata che conteneva un cartoncino sul quale era stampigliato un cerchietto rosso. — Tu, Sandro, che ti interessi di cose sensazionali — disse *— leggi un pò questo. E gettò il cartoncino a suo figlio che gli sedeva di fronte; poi continuò ad aprire le lettere che teneva vicino al proprio piatto. Sandro raccolse il biglietto che era oaduto a terra e lo esaminò, un pò accigliato. Era un cartoncino ordinario, senza alcuna intestazione, sul quale appariva stampato inegualmente con un tim- w brp di gomma un circolo rosso che ne toccava i quattro lati. Nel parlare COSÌ dii 'lini. PuntrOfppo centro del circolo, in carattere stampatello, c’erano queste parole: ^ non iha dì Voi la Stessa «Centomila sterline rappresentano solo una piccola parte di qUv n- Opinione», to possedete; le pagherete in biglietti di banca a un mio inviato «Però» soggiunse Vol- che vi manderò non appena, con una vostra inserzione nella «Tri- taire, «può darsi ohe ci flba- buna» e nelle ventiquattro ore, mi farete sapere l’ora che più vi gliamo tutti e due». Voltaire ricevette la visit* di un inglese. Vennero a parlare di uno scrittore amico comune. «E’ uno dei più grandi geni che abbiate, è poeta e filosofo insigne» disse Voltaire. «Siete molto generoso a __ Che cosa vuole che faccia? — domandò l’altro con voce aveva seguito quanto era avvenuto. — Quattro? ripetè Sandro. Dio mio! Allora sportello della vettura e vi entrò. Potè appena indovinare la presenza di qualcuno al volante, Quando si affacciò alla strada in cui l’inseguito era svoltato, non che Yale è venuto a stare con noi? . . . __ Non vi domando che di seguire alla lettera le mie istruzioni, lo vide più. Se lo attendeva; non se ne mostrò preoccupato: sapeva bene per questo bagno nel fiume. Per un caso nella medesima zona ,era- — E’ anche per questo — gli rispose suo padre sorridendo. no Siate accompagnate a fa- Jubito si sentì uno strano tonfo al cuore al pensiero della gravità Procurerò che non abbiate a correre rischi e che siate ben pagato; dove trovarlo ... — Certo lo sapevo già che era un detective, ma non avevo re Ài bagno anche le SCOlaret- ì del passo che aveva fatto. anzi, fin d’ora sono disposto a porre nelle vostre mani una grossa Ma chi c’era su quell’automobile? Egli aveva notato il numero alcuna idea del . . . te della scuola cattolica La vettura non si mosse; l’uomo seduto al posto del conducente somma che vi consenta di fare fronte alle vostre obbligazioni più della macchina, e non aveva che da attendere il mattino per saper© — Evvia! non preoccuparti troppo di queste maledette canaglie T A i T™ oomWn ho bisogno ohe mi mettiate in circolazione tutto n ohi nnnarfpnovfl __ lo mfnmmnn —v.d n-----...j- 1 Ornando a casa al pioeoiO Pareva di pietra. Per un pò, là dentro vi fu un silenzio mortale; urgenti. In cambio, ho bisogno che mi mettiate in circolazione tutto a chi apparteneva. quegli or ora salito parlò: — E così? — domandò irritato. — Avete deciso? — gli chiese di rimando il conducente. — E sarei qui se non fossi deciso? — replicò l’altra. — — lo interruppe prontamente il vecchio. — Come vedi io non me TV)im rn f'rl' il denaro che vi manderò, che lo cambiate, che disperdiate le tracce E Felice Marei fece una smorfia che sulla sua faccia voleva ne spavento affatto. Chi invece trema dal mattino alia sera, per oniiao dei biglietti e dei vaglia i cui numeri fossero conosciuti dalla po- essere un sorriso. tema di essere preso di mira anche lui lizia; che realizziate i valori che non posso incassare io stesso; che Ma se avesse indovinato la natura del colloquio che aveva spiato E io non. mi meraviglierei che lo facessero. Noi due, figlio mio, ai ^ ì’interruppo da lontano, non avrebbe avuto ragione alcuna di essere allegro, nostri tempi, non abbiamo potuto evitare di farci qualch» nemico 1 Crede vi adoperiate, insomma, come un mio agente ... —• madre: «Sai , „ mammina, non avrei mai ore- M«; ... duto °ne tta cattolici è pio- oi fosse una differenza così grande». Il campionato^ Repubblicano di Canotaggio a Portorose ALBRANIKDINIARIBORILTITOLO uumtst t UAi ANIA Giornata nera per gli armi locali di Capodistria e Pirano definitivamente in serie J Portorose, 4. settembre. - Alcuna nuvola nè atmosferica nè organizzativa, è venuta a turbare questo Campionato repubblicano di canataiggio della iSdovania, svoltosi oggi sul limpido specchio delle acque Portorosine. L'unica mancanza, un aitapailanite ohe coniunioas'-se di volta in volta i risultati al pubblico, esiguo nelle prime gare, iniziate alle 8 antimeridiane, sempre più tolto, man mano che le gare. proseguivano. Massiccia è stata la partecipazione del «Branik» di Maribor e della Savica di Luhiana. Il capodistriano «Nautilus», pur avendo alineato un buon numero di equipaggi, non ha avuto fortuna ed i suoi arimi si. sono piazzati sempre alile spalle dei più preparati agguerriti armi della Sava e della Dràva. 'La prima gara a svolgersi è la «4 con femminile, sui IODI) metri». Alio start si allineano quattro equipaggi: il «Branik» di Maribor, il Bled, il «Nautilus» di Capodistria e la «Krika» di Novo mesto. Ala partenza le rematrici di Bled si portano in testa seguite dal «Branik» e dal Nautilus sino alla metà percorso. Sui 500 metri le atlete di Maribor si staccano dal Nautilus per VITTORIA JUGOSLAVA NEI LANCI COL PARACADUTE SARAJEVO 4—Nella prima specialità ddl’incontro triangolare di paracadutismo tra Jugoslavia, Francia e Italia, il salto di 600 metri con atterraggio obbligato, la squadra «B» deka Jugoslavia si è imposta d’autorità con 447,93 precedendo di 11 punti quella francese (436,25) quindi la Jugoslavia «A» (423,87) e l’Italia (267,31). Quest’ul-tima pur menomata da alcuni inconvenienti 'di gara, ha registrato i risultati peggiori. Particolarmente interessante è stato il duello tra i nostri paracadutisti e quelli francesi: ogni salto veniva a mutare le posizioni e le due squadre si alternarono al comando finché la Jugoslavia «B» non riuscì ad avere la meglio definitivamente. Nel corso delle gare, mentre stava per spiccare il salto, il paracadutista italiano Milani veniva colto da malore improvviso e si accasiava sull’ala del velivolo, dove si trovava pronto a -lanciarsi nel vuoto, privo di conoscenza. Il pilota Jeiak, con encomiabile protenza di spirito, lo afferrava immediatamente traen-dolo in salvo nella carlinga. Concluse le gare di salto libero, le posizioni in classifica sono venute a mutare: al primo posto, infatti, è venuta a trovarsi la Jugoslavia «A» (Damiijanovic, Milečević e Lutovac) con 1,377,12 punti, seguita dala Francia con 1.328, dalla Jugoslavia «B» con 1.321 e dall’Italia ocm 1.055,17. raggiungere Tarmo di Bled e staccarlo man mano che s’avvicinava il traguardo. L’armo di Novo mesto è sin dall’inizio irrimediabiihnente indietro. Nella «4 con esordienti» maschile è alla partenza solo Tarmo della «Krka» di Novo mesto, che effettua ugualmente. il percorso per accumulare il punteggio finale. Nella gara del singolo per juniori, le situazioni sono ciliare sin dalle prime palate, salvo un momento d’incertezza ai 500 metri, quando sembrava che Tarmo del Branik potesse effelttivamente raggjiiu/rigere quello di Bled, scattato in testa sin dalla partenza. Gli altri tre armi: .la :«Nantitesi», fa «B. Kidrič» di Pirano e la Savica vogano per un centinaio di metri alla stessa altezza, ma poi per primo deve cedere e portarsi in coda il giovanissimo piranese, infine il capodistriano Salvador, mentre il telbianese è a qualche barca del secando classificato. La più interesante gara della giornata è quella della «4 con juniores». Alla partenza si allineano 6 armi: Savica, Bled, Branik, Nautilus, Krka e B. Kidrič di Pirano. Sui quattro giovani che compongono il loro aamo sono appuntate le maggiori speranze della capodistriana «Nautilus». Invece anche i giovani fanno cilecca, proseguendo in gruppo sino a trecento metri dal traguardo, quando d’ un tratto cambiano senza alcun motivo la vagata e rallentano il ritmo, per cui Tarmo lufoia-nese, quello di Maribor e di Novo mesto 'hanno facilità di precederli e di tagliare il traguardo nell’ordine, a pocchissima distanza tra dii loro. I capodistriani sono seguiti dai piramesi e dalU’armo di Bled. Ned singolo femminile, si allineano solo due rematrici, di Lubiana e di Maribor. Vince con la massiima facilità il singolo di Maribor, sta-camdo l’avversario di mezzo minuto. Ad eccezione della «Krka» nella 4 con seniores, non valevole agli effetti del punteggio finale, sono presenti tutti gli armi. La distanza è di due mila metri. Sino a metà percorso la posizione in classifica è ancora incerta che gld armi sono in circa alla stessa altezza, salvo quello di Pirano e di Bled già alla rettroiguardia. Sorpassati i mille metri i lulbianesi aumentano il ritmo staccando gradualmente i capo-di'striani e Tarmo di Maribor e tagliano per primi il traguardo seguiti a cinque barche dai capodistriani che precedono Maribor. A gran distanza segue Tarmo dii Pirano « di Bled. Ed ecco ora i risultati tecnici: SINGOLO SENIORES: 1. Branik di Maribor te 9,30”8, 2. Bled in 10’04”6, 3. Savica di Lubiana in 10’13”2. QUATTRO CON ESORDIENTI: 1. Krka di Novo mesto in 5’01”. SINGOLO JUNIORES: L Bled in 5’24”1, • 2. Branik dr Maribor in 5’25”2, 3. Savica di Lubiana in 5’29”2, 4. Nautilus di Capodistria in 5’31”3, 5. B. Kidrič di Pirano in 5’53”5. QUATTRO CON JUNIORES: 1. Savica di Lubiana in 4T8”6. 2. Branik dii Maribor in 4’20|’0. 3. Kika di Novo mesto in 4’21”0. 4. Nautilus di Capodistria in 4’26’T, 6. Bled in 4’34”1. SINGOLO FEMMINILE: 1. Branik di Maribor in 5’45”6, 2. Savica di Lubiana te 6’16”4. QUATTRO CON SENIORES: 1. Savica di Lubiana in 6’27”0, 2. Nautilus di Capodistria in 6’39”8, 3. Branik di Maribor in 6’48”8, 4. B. Kidrič di Pirano in 7’56”6, 5. Bled te 8’35”9. PUNTEGGIO FINALE: 1. Branik di Maribor oon 510 puniti, 2. Savica di Lubiana con 320 punti, 230 punti, 3. Nautilus di Capodistria con 4. Bled con 210 punti, 5. Krka di Novo mesto con 60 punti, 6. B. Kidrič di (Pirano con 20 punti. E’ calato il sipario sulle corruzioni del calcio italiano. Dopo quattro giorni di sedute la Commissione d’Appello Federale ha emanato il 30 agosto il suo definitivo verdetto: Catania e Udinese vengono retrocesse; Spal e Pro Patria rientrano in Serie A. E’ questo il primo, deciso atto di un’azione moralizzatrice che ha sollevato molto rumore, ma che si rendeva da tempo ne^ cessarla e improcrastinabile. Agli sportivi italiani non resta che prendere atto della fermezza con la quale la F.I.G.C. ha agito e . augurarsi che l’opera moralizzatriche possa, se occorre, proseguire e colpire giocatori e sodalizi, _grossi o piccoli che siano, che fanno dello sport una corruzione. Come si ricorderà, il 1 agosto il Consiglio Nazionale della FIGC prendeva una serie di provvedi- li via al campionato repubblicano calcistico della Slovenia Immeritata sconfina dell'Isola e vittoria del Krani su Capodistria QUATTRO CON FEMMINILE: 1. Branik di Maribor in 5’28”2, 2. Bled in 5’34”3, 3. Nautilus di Capodistria in 5’34”3, 4. Krika d; Novo mesto in 6’17’T. POSTUMIA — ISOLA 3:1 ISOLA: Fabiančič, Tognon, Ka-račič, Nadić, Sorgo, Cerne, Fel-luga, Bologna, Žaro, Borojevič, Lorenzutti, POSTUMIA: Paternost, Sever Cošič, Simenič, Završnik, Mavel, Male, Jamski, Korpalj, Srečko, Srečko, Urh. ARBITRO: Fajon di Lubiana-MARCATORI: Žaro, al 2’, Ror-palj al 4’ del primo tempo e al 25’ del secondo, e Mavel al 32’ del secondo tempo. POSTUMIA, 4 — Se il risultato di questa partita, vista oggi s’ul campo locale, fosse invertito, non ce ne stupiremo affatto. Entrambi gli udici non si sono superati che a brevi sprazzi, dando una grigia prova, particolarmente nel seconda tempo. La vittoria dei Postuxnia non va certamente ascritta all'insieme del gioco dei suoi componenti, ma alla formidabile stoccata di Korpalj, che per due volte è riuscito a trovare uno spiraglio verso la porta di Fabiančič e a sorprendere quest’ultimo. L’Isola, a giudicare da quello che abbiamo visto oggi, deve possedere un buon alienator);. Diffatlji, sfa per quanto riguarda la tattica che per l’impostazione tecnica di numerose azioni, il suo undici possiede idee abbastanza buone, che però oggi sono sfumate nella massima parte per mancanza di uomini suo schieramento. Si tratta di uomini che hanno della stoffa, ma Sosta nel campionato calcistico jugoslavo L'HAJDUK BATTUTO A FIRENZE Sorprendente il risultato dell’Odred a Sub o t i c a nell’incontro per la coppa Maresciallo lito che dovranno lavorare sodo per raggiungere il dovuto livello. Il portiere non’ ci è parso molto sicuro, Il terzino destro Tognon è stato falloso nei suoi rinvìi, mentre Lorenzutti, troppo giovane e timido all’ala sinistra, ha fatto quasi nulla. Borojevič per più di cinquanta mlatiti è sitato sldhieraito all’ala inultiliizzato in seguito ad infortunio. A una decina di minuti dalla, fine anche Zaro ha subito un buon colpo che lo ha reso inutile. Gli ultimi due sino al loro infortunio hanno eccelso nel gioco mediocre degli altri dal quale si sono salva-’ ti Cerne e un pò anche Sorgo. I primi a segnare sono gli isolani al 2’, con Zaro che devia in rete un calcio d’angolo causato dalla difesa bianca per salvare s’otito porta una situazione che sarebbe diversamente stata una rete. Solo due minuti più tardi una formidabile stoccata di Korpalj e la palla passa rasente la traversa nell’angolo destro della porta. Fabiančič non si è mosso. La reazione degli isolani si fa sentire e per buoni venti minuti si gioca a metà campo con qualche raro ma pericoloso contropiede avversario In uno di questi, alla mezz’ora, nuovamente Korpalj fulmina la porta isolana, con un tiro da distanza. I.’Isola comincia a cedere, cede nei secondo tempo, per risvegliarsi, ma inutilmente al 32’ dopo aver subito lanche la terza rete, realizzata da Mejak. Durante questo periodo l’arbitro Fajon lascia correre una evidente carica di Sever su Borojevič a due metri dalla porta incustodita di Paternost. La rete sarebbe stata sicura, come doveva essere, così la massima punizione ma Fajon fa segno di proseguire. Per il resto l’arbitro non è incorso in grandi pecche. mb facchini. Il loro gioco è rudimentale, quanto focoso, basandosi e-sclusivamente su chi arriva primo sul pallone e chi fa più chilometri in campo. In questo bisogna semplicemente ammirarli, come bisogna dire che questa loro volitività non li fa mai superare i limiti della cavalleria sportiva. Fra essi c’è qualche giovane, ad esempio l’alà destra, che promette veramente bene. Per la cronaca non c’è molto da dire. La partita ha dato parecchie emozioni e la successione delle reti ha tenuto in sospeso l’interesse per tutta la partita. Prima in vantaggio i locali, complice il portiere capodistriano; poi in parità grazie a una rete di Bertok G., segnata a conclusione di un’azione sulla destra. Poi in vantaggio, invece, i capodistriani con un goal su calcio te in parità alla fine del primo tempo per l’auitogoai) di Tedesco. In piazzato di Turčinović, e nuovamen-vantaggio ancora i capodistriani all’inizio della ripresa con un’altra rete di Bertok G. e, quindi, nuovamente in parità, per l’ennesimo errore del portiere. Infine, la vittoria dei padroni di casa per un errore, stavolta collettivo, della difesa capodistriana, E con questo si esaurisce la storia di questa partita disgraziata, che i capodistriani devono dimenticare subito, rimboccare le maniche e tirare il fiato per le prossime fatiche, che ci auguriamo più fortunate. 1 RISULTATI Slovan — Triglav 3:7 Postojna — Isola 3:? Mladost — Capodistria 4:3 Tabor — Krim ?:4 Grafičar >— Ilirja non disputerà. Hockey e rotelle FIORENTINA — HAJDUK 2:0 Ber partendo per Firenze a ranghi completi, lo squadrone spalati-noè incappato in una brutta giornata, facendosi battere con una certa felicità dalla Fiorentina te grande vena, sebbene in un incontro affievolito, come andatura, da una giornata di sole cocente, ohe ha messo a dura prova i ventidue atleti e i venti mila spettatori convenuti in campo. La prima rete delle due segnate dalla Fiorentina, è stata realizzata al 17’ del primo tempo da Segato. Aumentava il vantaggio, al 4 della ripresa, Man-tuori. ta sabato. Con i risultati domenicali si sono piazzati per gli ulteriori incontri della coppa: Radnički, Vojvodina, Stella Rossa, Zagreb e il Beograd-Sport-Klub. Il risultato più sorprendente della giornata è stato quello subito dalla dall’Odred di Lubiana nei confronti disilo Spartak di Subotica. Dopo aver chiuso i tempi regolamentari con un 1:1, l’Odred è improvvisamente crollato durante i tempi supplementari, subendo ben 6 reti. Al 42’ della ripresa l’Odred conduceva ancora per 1:0, ed appena due minuti prima del fischio finale segnava lo Spartak, pareggiando. Contrariamente ai loro avversari, i giocatori dell’Odred venivano completamente abbandonati 'dalle forze nei empi supplementari, e lo Spartak approfittava del loro rilassamento. MLADOST CAPODISTRIA 4:3 (2:2) Vittoria di Foia nei derby cittadino PAREGGIO A LISBONA E ZAGABRIA Calcio Istriano In una 'grigia partita, nella quale per oscurità ha spiccato particolarmente ii! quintetto, la Dinamo non è riuscita ad andare oltre il pareggio nei confronti della sua omonima avversaria di Praga. Dopo aver registrato una tenue superiorità territoriale ne! primo tempo, concretizzata con la rete idi Lipostooviò al 26’ la Dinamo ha dovuto subire dapprima il pareggio al 4’ della ripresa con una forte stoccata del mezzo destro Kubaleik e poi la continua iniziativa dei cechi. Con un 3:3 si è chiuso l’incontro valevole agli effetti della «Coppa Europa» ohe vedeva dii fronte a Lisbona il Partizan di Belgrado e lo Sporting, più volte campione del Portogallo. Il primo tempo si è chiuso con una rete per parte. Le reti sono state segnate due per il Partizan da Milutinovič e una da Bobek. Per i portoghesi hanno segnato due reti Mastin e una Guter. COPPA JUGOSLAVA Sospesi domenica gli incontri del Campionato di la e Ila Lega, i campi jugoslavi hanno visto le eliminatorie per la Coppa Maresciallo Tito, ed alcuni incontri internazionali Ecco i risultati delle partite giocate per la Coppa Maresciallo Tito: A Zagabria: Radnički — Metalac 2:1; a Sarajevo: Stella Rossa — Sarajevo 4:2; a Subotica: Spartak — Odred 7:1; a Belgrado; BSK — Vardar 4:0; a Zagabria: Zagreb — Vardar 4:0. JTuHkna partita è stata disputa- POLA, 4 — Domenica mattina si è riunito alla casa «Partizan» di Pola il Plenum della Sottounione polese di calcio, con 1 delegati delle squadre ohe quest'anno parteciperanno a questa sottoleigga. Dopo un’ampia discussione, nella quale si sono trattati i più scottanti problemi del calcio istriano, si è deciso di immettere nel campionato (che inizia il 25 settembre) oltre alle squadre dello Scoglio Olivi, Dignano, Pisino, Alibona, «Rudar» di Arsia, «Jadran» di Parermi, «Avijatičar» di Boia, pure le due giovani squadre palesi del «Trgovački» e «Gradjevtear». Inoltre dovrebbero prender parte al campionato le rappresentative di Buie, U-mago e Roivigno ma data l'assenza dei delegati di queste società, sull'adesione e meno dele suddette è rimasto ancora un punto di domanda. Comunque dobbiamo sottolineare che per lo sviluppo dal calcio in Istria bisognerebbe far in modo che anche queste compagini possano giocare, il che dipende dalie direzioni delle stesse e dall’aiuto che queste incontreranno nelle proprie Comuni. Si spera che quest’anno non si verificheranno diserzioni simili a quelle dell’anno scorso, quando il Cittanova si ritirava a metà strada e le squadre di Urnago, Buie e Ro-vigmo non si presentavano spesse volte in campo. In settembre comincia pure il campionato juniores della Sott alega, con le stesse società che partecipano con le prime squadre. R. F. Dura, anche oltre . i limiti del previsto, è stata la partita tra il belgradese Radnički e il Metalac a Zagabria. Molto spesso i giocatori dimenticavano il pallone giocando invece all’uomo. L’undici belgradese ha vinto meritatamente. La prima rete viene segnata dal Radnički ad opera di Ognjanovič, su calcio di punizione da 18 metri. La segnatura degli avversari non demoralizza i zagabrioti che continuano ad attaccare continuamente e al 74’ Zobič consegue il pareggio. E’ il segnale di una strenua battaglia che si conclude a cinque minuti dalla fine con una imparabile Stoccarda di Jezerkié. La Dinamo di Mosca vittoriosa a Milano La Dinamo di Mosca è riuscita a prendersi la rivincita sulla scottante sconfitta subita sul proprio campo qualche mese fa ad opera dello stesso Milan. Domenica invece a Milano i milanisti sono riusciti a mantenere l’teiziativa sino alla prima rete, segnata da Nordahl al 24’ idei primo tempo ed hanno dovuto poi subire l’alta classe dei moscoviti che si sono trovati a proprio agio. Per 65 minuti i giocatori del M'ilan sono rimasti completamente in balia degli avversari, di cui il migliore era il centro attacco Me-nedoff. Lo stesso Menedoff ha segnato tutte le quattro reti per la Dinamo: la prima al 3’ poi al 16’, al 19’ e al 25’ della ripresa. Lo scarto dei punti avrebbe potuto essere ancora più notevole, se i moscoviti avessero voluto premere un pò di più. KRANJ, 4. — Una giornataccia impossibile del portiere ha privalo i capodistriani di una vittoria, o quanto meno di un pareggio più che meritato. Non per infierire su Tedesco, che in altre occasioni abbiamo avuto l’occasione di vedersi disimpegnare con onore, ma per dovere di obbiettività dobbiamo dire che, sul dpi resto non facile terreno di Stražišče, ha sulla coscienza tre delle reti subite e una, la seconda, l’ha segnata addirittura da sè. Emozionaitissimo, incapace di qualsiasi riflesso, irriconoscibile insomma. La cattiva giornata ha influito, poi, negativamente assieme al s'olito infelice arbitraggio, sul morale dei compagni che, rimediando a fatica la situazione, si vedevano sfuggire banalmente due volte di seguito il vantaggio acquistato a prezzo di molti sforzi. Una partita disgraziata insomma, che però è servita di utile esperienza per l’avvenire. L’ossatura della squadra c’è ed è abbastanza buona. I due punti più deboli sugare il gioco, handicappando l’at-no il portiere e, in minor misura, la mediana che non è riuscita a le-tacco, rivelatosi abbastanza efficace, e i terzini, che hanno salvato tutto il salvabile. La compagine risente poi del fatto che è composta di giocatori, buoni tecnici tutti, ma che ancor poco si conoscono e s’intendono. E qui sta la maggior difficoltà da superare. Ci vorrà molto impegno nella preparazione per fare sì che la squadra si faccia omogenea, a impari cioè a parlare un linguaggio calcistico comune. E,infine, l’emozione ha tagliato un pò le gambe, oltre che al portiere, anche a qualche altro giovane, immesso per forza maggiore improvvisamente in un campionato tanto impegnativo. Lo si è visto subito all’inizio e, specialmente, nelBultimo quarto d’ora, quando alcuni si sono lasciati prendere dal nervosismo e dallo sconforto. Si tratta insomma di una questione anche di carattere psicologico, a nostro parere ingiustificata, in quanto ci pare si tratti di sottovalutazione delle proprie possibilità. I padroni, di casa sono stati di gran lunga inferiori in linea tecnica, ma si sono rivelati dei veri Vivissima- la terza ripresa, con la Cementi lanciatissima, che riesce a passare al 2’, 11’ e 14’ con Mauri. Il «Fola» si riprende e batte Zuc-con ancora al 16’, al 17’ e 18’ con due magnifiche reti di Steppi ed una cannonata da lontano di Ipsa. AU’jultiimo minuto è Mauri a segnare,' stabàljemido oosì 'il risultato finale di 10 a 7. Le formazioni: POLA: Mocenni, Cobalti, Ipsa, Steppi,, Celic,' Grlic, Giadressi e Steipte). CEMENTI: Zucoon, Lonzar, Peraje, Mauri, Suttil I, (Suttil II, Brusio). R. Farina. menti a carico di Società e giocatori. Le decisioni di maggior portata erano quelle riguardanti la gara Pro Patria — Udinese del 1 maggio 1953, vinta dalla seconda squadra per corruzione. La FIGC decretava la retrocessione denudine,se in Serie B e la punizione di tutto uno stuolo di giocatori, parte dei quali venivano squalificati a vita e parte per un certo periode' di tempo. Altro caso sensazionale è quello del Catania, punito con la retr i-cessione della squadra dalla Serie A alla Serie B perchè tra il suo presidente Galli e l’arbitro romano Soaramelli ci fu corresponsione di denaro in occasione di una partita di campionato. Le decisioni del Consiglio Nazionale della FIGC misero in fermento il mondo sportivo italiano. Anche in altri ambienti non mancarono discussioni e l’eco di esse giunse perfino in Parlamento. In modo particolare la stampa italiana si gettò a capofitto nella faccenda, e quasi sempre per lodare l'iniziativa della Federazione Calcio. «Tu<-•ti sono d’accordo si leggeva nei giornali — che il castello delle truffe sportive doveva crollare e, rovinando, trascinare con sè uno o più responsabili. Le società si sono trasformiate in mercanti e mediatori di giocatori nella megalomane corsa dei milioni. Da ciò dipende il marasma del calcio; da ciò provengono l’mfatuazlone dei giocatori per il denaro, il sospetto reciproco dei dirigenti, le cattive amministrazioni, le tentazioni, lo squi- insomma la librio economico corruzione». Ora è calato il sipario. Spal e Pro Patria, squadre regolarmente retrocesse dal massimo campionato perchè ultime in coda, rientrano in Serie A in sostituzione delle punite Udinese e Catania. Ecco il verdetto del 30 agosto: «Respinta la prescrizione e affermata la colpevolezza dei giocatori, la Commissione d’Appiello Federale ha confermato la responsabilità dell’Udinese, ha sospeso in bade alle nuove più grevi prove le sanzioni comminate ai giocatori Mannuc-c; e Donati, ed ha rimesso gli atti alla Lega Nazibnale invitandolia, giusto il regolamento, ad effettuare la sostituzione della società . colpita.» Cas'o Catania: «La C.A.F. ritiene d’aver raggiunto la prova per cui fra il dirigente del C.C. Catania Galli > e l’arbitro Scaramella sono intercorsi rapporti e corresponsioni di denaro. Tali prove sono costituite dalle innumerevoli ammissioni che lo Scaramèlla ha fatto su fatti, episodi e circostanze dapprima tassativamente negate . . . La C.A.F. ha stabilito di deferire io Scaramella alla Lega Nazionale per i provvedimenti di competenza, rinnovando a detta Lega l'obbligatorietà alla esclusione die! Catania». Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Visioni fotografiche del „Trofeo deir Adriatico a POLA, 4 — Prima di iniziare la propria attività dii campionato e partite amichevoli intemazionali, le squadre poieisi delia Cementi e dei Pota- si sono incontrate domenica sera al Pabttoagio te «amichevole». A difteireinza degli ultimi due o tre «derby» ohe hanno visito vincenti i eemuntmi, questa volta è stato U Pala a marciare sulla vittoria e nei corso dii tre elettrizzanti tempi si è assicurato una 'beila vittoria. A causa 'deh'arbitraggio un pò indeciso di Butikovié, sono affiorate qua e là delle scorrettezze che però sono state sedate a tempo. Lonzar è stao espulso per due minuti .per continui interventi verbali nei confronti detiarbitro e degli avversari. Dopo un inizio ‘guardingo, Steppi, aggi in giornata di grazia e dotato ai un vero fiuto da rete, compiva due vere prodezze e batteve al 16’ e 17' il portiere Zucca. Equilibrato il resto della frazione. Appena al II tempo, al T, Peraje accorciava le distanze con uri azione personale. Velocissime aizioni da ambo le parti e soventi tiri a rete, specie di Steppi del Poda e Peraijc delia Cementi. Al 8’ Orlic spedisce in porta su passaggio di Celie, quindi, è Peraje all 8 a battere Mocemi, seguito al 13’ e 14 da capitan Steppa cihe marca rispetivamente su «rigare» e su azione «sola». Raccorcia con un gran tiro ancora Peraje al 15’. E’ nuovamente Steppi da solo che fugge .al 16’ e segna e dopo che Peraje si vede parare un «rigore» al 17 ; Celie su contropiede susseguente al tiro libero spara direttamente a rete. Risultato finale de! secando tempo 5:3 per il Pola. IL GIOVANE CAMPIONE GERMANICO DEI MEDIO MASSIMI DI l.OTTA GRECO ROMANA, ALFRED DTRCHEL, UNO DEI MIGLIORI LOTTATORI CHE HANNO PRESO PARTE AL «TROFEO DELL’ADRIATICO IL CAMPIONE JUGOSLAVO DEI MEDIO-MASSIMI, OSTROGONAC ’ (di sopra), NEL COMBATTIMENTO CHE LO HA VISTO VINCITORE t ,r nAnrrrPPT^iA nm» «i-u-v n/-vr»ÄTn » tvtt t CON IL FORTISSIMO ROMEO CORNEANU CON UNA MAGNIFICA DI PONTE, IL CAMPIONE JUGOSLAVO DEI MOSCA, VUKOV STA GETTTANDO IN «SCHIACCIATA» LO SVEDESE NIRBERG