AnnoJ_Capodistria, 1 ottobre 1941-XIX_N. 5 I Credere e Vincere QUINDICINALE DEL FASCIO DI COMBATTIMENTO „NAZARIO SAURO" I CADUTI PER LÀ PATRIA SONO PRESENTI F E D E Si crede o non si crede. È fascista colui che crede, colui che ha Fede, Fede con la ,F" maiuscola. Non conta la data d'iscrizione al Partito, non conta l'età del fascista, ciò non ha importanza. Conta bensì l'onestà, la dignità, la passione, la dedizione; conta la Fede, Fede cieca, assoluta. Quanti e quanti sono gli iscritti al Partito e che purtroppo non hanno Fede. Quanti hanno fatto ..miracoli" per poter portare all'occhiello il nostro distintivo, quello bianco rosso e verde con il Fascio Littorio, e queir altro più piccolo e modesto di squadrista ; ma non hanno fatto ciò per Fede ma soltanto per fare i loro affari, per poter raggiungere «il grado superiore", per poter ottenere la concessione tale o per godere del decreto tal' altro e, ciò che più conta, per poter rimanere al «loro posto", mentre avrebbero dovuto essere cacciati a calci il giorno dopo il 28 ottobre 1922. Quanti di costoro, sono invece ai loro posti, a posti di comando o perlomeno a posti direttivi, a danno della Nazione, a danno del Partito. Tali individui non hanno che una fede - e questa volta con la „f" minuscola - cioè quella del loro egoismo, della loro sfrenata ambizione, della loro avidità di guadagno ; costoro non hanno che un sogno : arrivare, salire, arrivare in alto, ai Ministeri, far parte di commissioni ispettive, essere nominati Presidenti di grandi Società, ricevere, possibilmente in pùbblico, la medaglia d'oro per la benemerenza tale o tal' altra, avere la loro lussuosa vettura, il segretario particolare e quando entrano nei loro uffici trovare a destra e a sinistra degli uscieri che chinano il groppone perchè sanno di fare cosa gradita al «signor commendatore", che se pur «camerata" non è entusiasta del saluto romano, perchè quelle braccia alzate forse gii ricordano delle brutte legnate ricevute in altri tempi, in tempi più belli,.....non certo belli per il «signor commendatore". Provino costoro a scendere nei pozzi delle miniere, provino a stare ore ed ore innanzi alle infuocate bocche degli altiforni, provino andare a servire sugli aridi deserti della Marmarica la Patria impegnata nella più dura guerra della storia. Forse allora comprenderanno che non sono in linea e che il distintivo che portano non lo meritano. Tutti questi signori dovrebbero essere mandati in qualche sede della G.I.L. perchè hanno ancora da imparare cosa sia Fascismo : si potrebbe togliere dal loro collo il grosso nastro che regge la commenda o il gran cordone e metter loro le bretelle bianche dei Figli della Lupa : così potranno forse dimenticare di aver appartenuto alla massoneria, alla vecchia burocrazia, alla povera Italia delle epoche di Giolitti e compagni. Altri tempi, camerati ! «allarmi, allarmi noi fascisti" : canzoni piene di Fede, bei tempi ! Nostalgie ! Questa guerra ci ha insegnato e ci insegnerà molto ancora. 11 Duce, nel suo ultimo grande discorso, quando tutte le nostre forze erano impegnate su tutti i fronti, quando ognuno sentiva il peso tremendo della propria responsabilità di Italiano, ha parlato chiaro al Suo popolo. Finita questa guerra la Rivoluzione delle Camicie Nere continuerà ; la Marcia su Roma avrà il suo epilogo. Quando non si sa, può essere presto, può passare del tempo. Perciò giovani di Mussolini non perdete questo tempo, non sciupate le vostre ore in giochi e in passatempi inutili, fatevi amici dei più maturi, affezionatevi a quelli della «Vecchia Guardia", vivete con loro. Essi vi diranno tutta la loro Fede, Fede nata in momenti brutti, in momenti in cui per lottare era indispensabile avere un grande cuore, una grande passione. Anche allora come oggi c' erano i nemici, gli avversari, i traditori : sono sempre gli stessi, sono la piaga della nazione. Questa gente se ne frega del popolo che soffre, della guerra, questa gente, non vede che il proprio IO, e molti di costoro sono «fascisti". Pochi di questi hanno bevuto l'olio, pochi hanno conosciuto le carezze dei manganello e forse ciò per colpa nostra : allora, perchè siamo stati troppo buoni, oggi perchè bisogna obbedire. Ciò non toglie però che ogni fascista, fascista autentico, faccia il suo dovere non abbia paura di dire la verità anche se scottante, non si preoccupi di perdere il posto, come non si preoccupa il fante di perdere la vita per la Patria. Tutti in questo momento devono fare il proprio dovere, chi in grigioverde, chi in camicia nera. In Italia, in questa Italia di Garibadi, di Cavour, di Mussolini non hanno diritto di vivere che Italiani, ma Italiani veri, Italiani puri. Per essere Italiani puri non si può essere che fascisti, fascisti onesti, convinti, fascisti che hanno Fede. È indispensabile segnalare tutti coloro che non sono tali, tutti coloro che ostacolano il raggiungimento della Vittoria, di quella Vittoria che sarà senz'altro raggiunta, ma col sacrificio del popolo italiano, del popolo autentico, del popolo fascista. In Italia non c' è posto per mezze figure, non c'è posto per i traditori, per gli accaparratori, per gli ebrei. Si prenda qualche motonave più o meno scassata, con equipaggio ebreo, si faccia comperare la motonave da qualche armatore più o meno discriminato, s'imbarchi qualche presidente di marca ebrea di qualche importante società di essicurazioni, salgano pure a bordo i molti commer cianti ebrei residenti un pò dappertutto, specialmente a Trieste e così la sinagoga sarà al completo. Si mettano su iale barcaccia tutti i traditori della Patria, tutti gli antifa-scisii e vecchi massoni, si alzi un gran pavese formato dalle cappe massoniche - ora nelle mani dei vecchi squadristi - portanti le targhette con i nomi dei rispettivi proprietari e la si faccia salpare accompagnandola òon meritate maledizioni. Mandiamo questa nave maledetta ne! Mar Rosso e vediamo se il dio degli ebrei saprà ancora una volta prosciugare quelle acque per salvare quelle luride canaglie, che non hanno fede alcuna. Squadrista Bruno Boico VISITA DEL PREFETTO E DEL FEDERALE ai lavori pubblici della nostra zona Il Prefetto dell'Istria, Eccellenza Gr. Uff. Renzo Chierici accompagnato dal Segretario Federale Nicola Benagli, dall'ingegnere capo del Genio Civile Scimone, dall'Ispettore Federale della I. zona e da altri camerati, ha visitato le zone di Monte di Capodistria e di Maresego ove sono stati ultimati in questi tempi alcuni lavori di pubblico interesse, di cui era stata ordinata la costruzione nella precedente visita del capo della Provincia. Il Prefetto e ta un'opera necessaria per la strada. cioè l'arginatura di una parete terrosa in continua frana per le pioggie. Da Pinavazi i gerarchi hanno proseguito per Maresego ove hanno visitato il Municipio e la sede del Fascio interessandosi per la costruzione di un asilo infantile nel paese. Indi si sono recati a Roizi (Maresego) ove è terminata la costruzione di un abbeveratoio e di una fontanella che fornisce di acqua" la popolazione fino ad oggi costret- I gerarchi alla il Federale hanno visitato il Fascio e il Comune di Monte di Capodistria dirigendosi poi nella zona di Gasòn ove sorge la nuova fontana e il lavatoio. Indi si sono portati •nella frazione Pinavazi (Maresego) ove è stato ricostruito il ponte sulla Dragogna crollato tempo fa per il tempo e le intemperie: ora il ponte è stato costruito su solide fondamenta, con ottima travatura. Il Prefetto si è intrattenuto affabilmente con gli agricoltori che lavoravano sulla strada per riattarla del tutto dopo la costruzione del ponte. Il capo della provincia ha promesso ai villici che sarà compiu- fontana di Roici Fot° Parelio ta a prelevare l'acqua dalla stessa fonte ove si abbeveravano gli animali. Ultimate le visite alle opere pubbliche della zona, hanno raggiunto Capodistria fermandosi al mercato centrale e poi sulla Riva Dalmazia ora quasi del tutto sistemata. Dopo una breve sosta nella nostra città durante la quale hanno visitato la mostra del pittore, concittadino prof. Antonio Zamarin compiacendosi con il bravo camerata per le sue belle opere, il Prefetto e il Federale hanno proseguito per Villa Decani e poi per Isola d'Istria. ANDARE FINO IN FONDO Andare verso il popolo non significa rimanere nelle città più o meno grandi, ne limitarsi a distribuire il pacchetto dono con cerimonie e pompe, nè sedere delle ore a ricevere della gente seduti in una comoda poltrona. Il popolo italiano è ormai stanco dell'assistenza con la mano guantata. Bisogna eliminare l'assistenza ufficiale che non porta il conforto di una parola di fede. L' assistenza fascista è assistenza di fascista, è 1' uomo che va incontro allo uomo, per accendere un focolare spento, vestire i bambini ignudi e soccorrere gli ammalati, ma sopratutto illuminare con la nostra fede gli uomini che sono al buio, portarli verso di noi e renderli operanti nella vita della nazione. Nelle città si sono fatte opere mirabili : ospedali, case materne, asili nido, non mancano ambulanze, cucine popolari, dopolavori teatri e cinema. Nulla di tutto questo o molto poco è stato fatto nei comuni rurali e nelle frazioni, nelle ville, nei pa?sel!i dai mille e mille nomi e dai milioni di anime. Ma spesso, troppo spesso manca l'acqua corrente o almeno una fontana, la luce elettrica, vie di comunicazione e altre cose necessarie tanto al popolo delle città come a quello della campagna. La colpa maggiore è in coloro che stanno seduti al proprio tavolo attaccati alla carica o che nella professione vedono soltanto un mezzo di lucro e nella tessera del Partito il salvacondotto per la loro vita di parassiti e spesso di sfruttatori del popolo 11 fascismo non ha bisogno di questi individui che se non se ne andranno, e sarà, molto difficile, bisognerà decidersi a liberarsene, che il Partito è una Milizia operante. Pochi sono coloro che sopratutto in questo momento vanno nei villaggi a visitare le case dei poveri, a vedere la vita che conducono questi silenziosi lavoratori. So di pochissimi medici che rinunciano a una giornata di guadagni per prestare la propria opera gratuita nella campagna, e nessuna professione è vicina come questa ai bisogni del popolo. Il problema dell'assistenza nella campagna è eminentemente capillare, richiede uomini di grande sensibilità, di vera fede, ma non basta, ognuno deve avere una iniziativa e deve uscire dalla propria casa per recarsi in una del popolo. Segretari di Fascio e Podestà, Medici Comunali! non vie soltanto un centro comunale ma tutto tutto una miriade di frazioni che hanno bisogno di voi del centro cittadino. Nessuno deve sentirsi poco fiato in corpo per gridare le necessità di una frazione sperduta nei monti. Fate ciò che non si vede ma che si sente sino in fondo al cuore. Un po' più di quel denaro che viene profuso nelle città deve andare nella campagna e nei monti ove alle volte basta un medico, basta un gerarca, anche senza divisa, pronto a stendere la mano e a spendere una buona parola. Questa gente, e sono proprio milioni, vive proprio fuori del fasciamo perchè noi la dimentichiamo, vive fuori della Patria perchè la teniamo al buio. Guardiamo il nostro problema istriano, potremmo dire anche giuliano: quanta miseria nella nostra campagna, quanto deserto negli animi, quanti ci sono estranei ed ostili perchè le popolazioni sono in pasto a qualche prete slavo senza scrupoli che fa gli alti e i bassi. Eppure basterebbe an dare in mezzo a questa gente con la parola e con la mano tesa. Italo Sauro Italia antibolscevica Il giorno in cui abbiamo sentito che la Russia tentennava con la sua politica ipocrita nei riguardi dell'Asse, e che la guerra con quella Nazione era inevitabile, abbiamo sentito una intima soddisfazione : non ci piaceva punto ne poco quel-l'alleanza sul „chi va là" tra il bolscevismo ed i popoli dell' Asse. C' era qualcosa in essa che non poteva farla durare: c'era dietro ad essa dalla parte comunista, il soffietto pepato dell' ebraismo internazionale e della plutocrazia della Nazione stellata e del Regno Unito. Da qualche mese i campi sterminati di Russia sono teatro della più grande ed immensa lotta che si sia mai combattuta, sono il carnaio di migliaia e migliaia di uomini, sono il cimitero delle false ideologie del regime della falce e il martello, /' immondezzaio ove sono precipitate le teorie leninstaliniane. Mentre da una parte avanza senza tregua la massa della giovinezza d'Europa, dall'altra parte combatte sotto le minacce dei commissari politici, quella parte dell' umanità che stagnò per anni e per anni nel fango di una politica negatrice di ogni valore umano e di ogni virtù civile e religiosa. Mentre da un lato prorompe la valanga d'acciaio delle armi e dei cuori dei popoli sani, dall' altro lato si affloscia il serpe virulento che voleva infettare gli spiriti nostri. Contro il simbolo della distruzione marcia il simbolo della vita, contro gli antesignani de! disfattismo avanzano i vessilliferi della ricostruzione de! nostro continente. Due capi si sono incontrati su quelle terre che saranno redente dal sangue e dall' eroismo italo-tedesco : essi hanno deciso nella loro linearità latina e germanica il destino della nuova Europa. Essi che sono i rappresentanti di due millenarie civiltà hanno affermato ancora una volta due assiomi nudi e semplici : 1) La vittoria sarà dei popoli dell' ^ssc. 2) Da quella vittoria sorgeranno la pace giusta e duratura e la libertà per le genti. La congiura contro l'Europa La grandiosa concezione unificatrice dell'Europa dei popoli dell'Asse, ha avuto sempre tre nemici aperti, dichiarati, irriconciliabili: l'Inghilterra imperialistica, la corrosiva infiltrazione comunista, e l'invadenza della America Il primo nemico viene combattuto da due anni strenuamente su tutti i fronti e siu tutte le terre, nei mari e nel, cielo; il secondo e tèrzo hanno da poco abbassato la maschera e hanno lasciato scoperte le loro faccie di guerrafondai. La Russia dei bolscevichi ha cambiato spesso la maschera che le ricopriva il volto: ha saputo essere nemica di tutti i popoli dei continente europeo ed ha saputo essere amica di essi quando le avversità del destino le hanno consigliato di prender quel partito. Tutto questo barcamenarsi tra una politica favorevole ora ad uno stato ora ad II trio Le-bu-scano un altro era fatta con lo scopo unico e non mai dimenticato della tanto auspicata rivoluzione mondiale. Ecco però che ad un tratto la volpe ha sbagliato strada e si è fatta pigliare in trappola, ecco però che ora il Comintern ha sbagliato politica ed ha dovuto pienamente rivelare le sue mire malate di fantasia, ecco che lo Zar Rosso ha fallato e il fallo in campo politico come in campo sportivo generalmente si paga : e si paga salato con un calcio di punizione che raggiungerà certamente prima o dopo le flaccide carni, insaccate nelh casacca e negli stivali del Volga, del temuto padrone del Kremlino. In Europa, in Africa, in Asia, in America fino dove insomma si è potuto arrivare, i senza-Dio, i rinne-gatori della Patria hanno fomentato rivolte contro i governi totalitari, hanno diretto atti di sabotaggio contro le industrie delle nazioni rifiorenti, hanno tentato di ostacolare l'opera colossale iniziata dalla gioventù d' Europa per la ricostruzione e la erezione della libertà di ogni popolo, per il fondamento di una civiltà nuova basata sulla giustizia delle genti. Quando sulle rive del Lemano, nella sala magna della „cara al ricordo" Società delle Nazioni si consumò lo stomachevole rito san-zionista si vide il Compagno Litvinoff agitarsi sugli scranni dei vari rappresentanti delle nazioni affamatrici del nostro popolo, per sfogare il suo livore antifascista che era livore antieuropeo. Ed invece della rivoluzione bolscevica, è prevalsa in Europa la Rivoluzione iniziatasi il 23 marzo 1919 a Milano, proseguita in venti anni di Regime fascista, alleata a quella nazista. Oltre Atlantico, si profila intanto un'ombra che tenta in qualsiasi modo di raggiungere le più lontane prode nel nome della libertà tanto ma tanto bistrattata : 1' ombra della Repubblica Stellata. A capo di essa c' è il notissimo Franklin Delano Roosevelt, che domina nella Casa Bianca con lo stesso criterio del Compagno Stalin nella Casa Rossa, criterio di delinquenza, criterio di disfattismo, criterio prettamente ed indiscutibilmente ebreo e massone. Il Presidente gira, si spacca in due, si torce il collo alla ricerca di una provocazione : si fa in quattro per inviare in Inghilterra ed in Russia quanto può per sollevare il morale di quelle due nazioni, corre a destra e a sinistra Invocando i suoi marinai che si facciano silurare dai sommergibili dell'Asse che vigilano in Atlantico sulle rotte dei convogli diretti all'isola britannica. Ma o che i suoi marinai non sentano bene o perchè piuttosto fanno gli indiani, oppure perchè i marinai tedeschi ed italiani vogliono prendersi il gusto di far arrabbiare il signor Delano, i siluri non escono dai tubi sempre forniti dei sottomarini: chissà ancora che la flotta dell'Asse non abbia schifo di toccare con le sue armi lavorate col sudóre gli scafi costruiti con l'oro di una accozzaglia di giudei e di plutocrati guerrafondai. Non avendo nessun film in programmazione ad Holliwood dato che la gioventù europea si è abituata ad assistere ai film seri e non alle strombazzate „Follie" della Metro Goldwin Majer, che rivelano puzza d'ebreo anche nella celluloide della pellicola, il Presidente cerca di programmare la più colossale parata senza contare che essa può diventare anche la più grande frittata. Accanto alle figure di Stalin e Roosevelt sta quella del loro degno compare: il signor Churchill, che non ha bisogno di commenti. Questi tre individui hanno congiurato sul „Potomac", nelle cantine londinesi e nei sotterranei del Kremlino, giurando sull'idolo comune che si chiama oro, che l'Europa deve essere sottomessa al dominio della plutocrazia ebraica: noi sappiamo che Icaro volando contro il sole fece sciogliere le ali incerate che lo sostenevano e stiamo aspettando, con un libro di Mitologia in mano, di segnare in margine a quel racconto lontano una nota che dirà pressapoco così : wOggi, anno di grazia 19..... ad ore 24 cessò di esistere la congiura contro V Europa, congiura che per troppo volare contro il sole sciolse le ali unite con la cera". E chiudendo il libro ci rivolgeremo alla nuova luce di civiltà che ancora una volta illuminerà il mondo da Roma imperiale. Fulvio Apollonio Il soldato porta la divisa, il fascista non dimentichi il suo distintivo. Basta con la cretina risposta : wHo cambialo giacca". LA.... PROTEZIONE BRITANNICA DELL' IRAN Abbiamo sentito spesso parlare i giornali in questi ultimi tempi del caso dell' Iran. La nuova aggressione dell' Inghilterra contro il piccolo popolo persiano ha suscitato in tutto il mondo un' ondata di sdegno profondo. Questo è un piccolo esempio di quella «libertà dei popoli" professata nei radiodiscorsi ciurcilliani di infausta memoria, è il primo passo per il raggiungimento compleio della politica ottopuntaia anglo americana, intonata a quella malmenata e malconciata di Wilson, e in completa contraddizione con quella che conosciamo per dottrina di Monroe. Il Primo Ministro di S. M. Britannica ha parlato di tutto ciò che faceva l'Iran per assalire la povera agnellina che porta il nome di Albione, dimenticandosi di una cosa sola, che cioè questa volta è stata l'agnellina unghiata ad assalire il leone persiano, oppiato da una propaganda distruttrice e reso inocquo dall' uso degli stupefacenti dell'Jn-teliigence Service". Ancora una cosa si è dimenticato di ricordare il Premier, una cosa importante ma di cui egli può certamente far a meno di parlare perchè altrimenti sarebbe troppo evidente la premeditata aggressione dell' Iran : questa cosa insignificante... di poco conto... sarebbe il petrolio. Una cosa che schifa è però il modo di far vedere bello il sozzo, di far conoscere per buono 1' obbrobrioso, che viene adoperato dagli Inglesi. Sotto il velo di una falsa morale, vengono celate le, più turpi infamie. Nel nome della libertà dei popoli vengono consumati i più cruenti sa-e i banchetti più ributtanti. Noi preferiamo il corsaro vestito da corsaro, il ladro vestito da ladro, col bavaglio sul viso, il coltello in bocca e la pistola nella fondina piuttosto che vedere tali individui camuffati da preti anglicani, da predicatori del buon vivere o da filantropi senza pari. Ci stiamo domandando chi potrà ancora credere ad un popolo che ha elevato a suoi idoli I* intrigo e l'ipocrisia, la falsità e il tradimento. Un fatto resta chiaro però : che assalendo i popoli deboli l'Inghilterra ha denunciato con più brutale verismo la sua impotenza e la sua paura. IL CONTROLLO DEL PARTITO SUL MERCATO Il Partito, a mezzo dei suoi organi di controllo, prosegue la sua opera di vigilanza sul mercato assicurando alla popolazione il fabbisogno. )I Fascio di Combattimento „Nazario Sauro" ha disposto un controllo severo anche per garantire la richiesta di legna da ardere e di uova. Squadristi a turno si portano ai punti di obbligato passaggio in altra provincia, ordinando ai carri di proseguire per destinazioni istriane o per la nostra città. Durante l'ultimo controllo venne sorpreso con un permesso di trasporto di 40 quintali, rilasciato in data 18 settembre un individuo già notato nei precedenti controlli, che trasportava le legna per conto dell' intestatario del permesso dott. Agnelletto di Trieste. Bisognerebbe che il dottore in parola non lasciasse così facilmente in altre mani dei fogli intestati al suo nome: e questo avvertimento si deve estendere a quanti ancora si trovano in simili condizioni. Le incettatrici di uova poi, che fino ad ora portavano fuori provincia la loro merce vendendola a prezzi proibitivi, invece adesso si vedono costrette a portare le uova a Capodistria ove ne viene fatta un' equa distribuzione, Tutti questi provvedimenti hanno Io scopo di creare un' atmosfera di maggior benessere nella popolazione capodistriana che può {finalmente trovare in permanenza il mercato provvisto. TACERE!!! Tacere è oggi un dovere che si impone ad ogni Italiano che si senta degno di portare questo nome. Tacendo si rende un servigio alla Patria, tacendo si può cooperare al conseguimento della Vittoria finale che già si profila immancabile sugli stendardi del nostro esercito. Una notizia che può sembrarci di poco valore può essere per il nemico di grande utilità: tacendo non avremo alcuna perdita, invece avremo il vantaggio di non aver dato al nemico informazioni preziose. Soldati Capodistriani DECORATI Al motorista navale Libero Ravalico da molti mesi iti Atlantico col suo sommergibile è stata concessa la croce di guerra al valor militare con la seguente motivazione : «Imbarcato su un sommergibile oceanico che durante una lunga missione di guerra in Atlantico affondava 12.500 tonnellate di naviglio armato nemico, dava prova durante i combattimenti sostenuti dall' unità, di calma e sereno coraggio contribuendo al successo dell' azione". Oceano Atlantico, dicembre 1940 - gennaio 1941 -XIX * * * Per un'azione di guerra nel cielo delle Baleari in cui si è particolarmente distinto, il sottotenente Riego Dobrilla è stato decorato con la croce di guerra al valor militare. Il fatto d'armi in cui il giovane pilota concittadino si è meritato la croce al valore è avvenuto nell' estate dell'anno XVIII. * * * È stata concessa la croce di guerra al valor militare al fuochista Giorgio Marsi per una sua ardita azione in combattimento. Non abbiamo potuto avere la motivazione ufficiale della bella decorazione che fregia il petto del valoroso marinaio, ma sappiamo come e dove avvenne il fatto in cui meritò 1' ambito premio. Il fuochista Marsi si distingueva particolarmente in una impresa contro un sommergibile nemico che aveva silurato un nostro piroscafo e che veniva poco dopo speronato ed affondato: in tale occasione egli si offriva volontariamente con altri pochi compagni, armando una lancia dello stesso nostro mercantile affondato salvando parecchio personale. II fatto è avvenuto il 29 dicembre 1940 nel Basso Adriatico. LE CESTISTE DEL DOPOLAVORO A LUBIANA Il giorno 5 ottobre la balda compagine cestistica femminile del Dopolavoro si incontrerà a Lubiana con una delle più forti squadre nazionali. Assieme alle nostre giovani si porterà nel capoluogo della nuova provincia pure il gruppo folcloristico. Alle giovani a ti et e locali che domenica saranno messe alla prova del fuoco, raccomandiamo di picchiar sodo ed auguriamo loro di conquistare la vittoria. Direttore responsabile il Segretario Politico Bruno Boico