ANNO III. Capodistria, 16 Gennajo -1869. N. 2. LA PROVINCIA 61ORSILE DEGLI IKTERESSt CIVILI, ECOKOMICi ED IBMllISTRÀtlfl DELL'ISTRIA. Esce il 1 ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno f.ni 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. atti per elevare alla seconda classe il ginnasio di cal'odistria. Non sono riguardi municipali che ci persuadano a seguire con particolare interesse tulli gli atteggi relativi al migliore assetto del ginnasio di Capodistria. Esso è l'unico istillilo ginnasiale completo clic abbia la provincia, ed essendo intieramente italiano, deve stare a cuore di tutti i comprovinciali, i quali sanno quanto dalla più conveniente conformità degli sludii alla nostra coltura italiana e a tutte le nostre tradizioni civili dipenda pressoché ogni progresso, morale e materiale. Neil'occuparci adunque di questo stabilimento educativo, abbiamo coscienza di trattare cosa d'interesse generale della provincia. Altra volta fu da noi riferito quello che la Giunta civica ginnasiale aveva operato per togliere l'anomalia, che in una città esclusivamente italiana, la quale vanta non pochi nomi di gran fama nella storia letteraria d'Italia, e in una scuola, dove su cento scolari sono appena due o tre che appartengano a nazionalità diversa dalla nostra, si porgesse l'insegnamento di qualche materia di studio in lingua straniera. E quelle cure riuscirono a buon fine, poiché adesso un tale sconcio fu levato, e Ja lingua italiana è prescritta finalmente quale lingua d'istruzione per lulte le classi e per tutti gli oggetti di studio. Un secondo intendimento, di non piccolo vantaggio pel noslro ginnasio, si è quello di ottenergli il carattere di ginnasio di II. classe. Il Municipio di Capodistria si è già adoperalo con molto impegno a tale scopo, e speriamo che anche queste sue premure siano presto coronate da buon esito. Noi intanto, per giovare alla più sollecita trattazione di questo argomento presso le Autorità, dov'esso è portato, crediamo opportuno di riferire gli atti precorsi, siccome quelli che dimostrano tutta la giustizia e la convenienza del provvedimento che si domanda. Fino dal 1866 il Municipio di Capodistria produceva alla Dieta una sua petizione, con cui le chiedeva di commettere alla Giunta Provinciale d'instare presso il Ministero, nell'interesse di tutta la provincia, per la concessione di cui parliamo. Era essa cosi concepita. » Il concorso di quasi tutta la gioventù dell'Istria a questo istituto ginnasiale, dimostra a grande evidenza, ch'esso è nell'interesse di tutta la provincia, e che Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente; gli altri, e nell'ottava pagina soltanto, asoldi 5 per linea. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Pagamenti antecipati. perciò codesta Eccelsa Dieta può bene far suo l'argomento intorno a cui versa la presente Supplica. » » L'I. R. Ginnasio superiore di Capodistria, fondato con Sovrana Risoluzione del 18 Marzo 1852, non vale per sicuro, nella sua qualità di ginnasio di 111. classe, ad allenare un pieno Corpo insegnante a qui recarsi o a fermarvi domicilio, essendo troppo naturale, che ognuno prescelga le condizioni più favorevoli o cerchi di mutarle in meglio, trasferendosi ad istituti maggiori e dove si percepisca più largo o-norario. Ne viene pertanto un doppio danno, cioè primo che i docenti si considerino quasi provvisori a questo loro officio, e secondo poi, che ad ogni momento vi succedano varianze e quindi dissesti non pochi nei rispetti educativi e nel corso degli iusegna-»)ienti. Basta scorrere le sole notizie che furono pubblicate nei programmi di questo ginnasio circa gli scambi avvenuti nel personale d'istruzione, per convincersi della piena verità di quanto qui si afferma. » » D'altra parte quanto è meno popoloso e meno fornito di soccorsi scientifici il paese che accoglie uno stabilimento ginnasiale, tanto più imperioso si fa il bisogno di alleviare le angustie economiche dei docenti, per mettersi in grado di provvedersi almeno in parte delle pubblicazioni più atte a conservare ed allargare la loro coltura, e a tenere quindi l'istruzione al livello dei nuovi progressi del tempo. » Sono motivi questi per sicuro di non piccolo valore a propugnare il benefizio della seconda classe pel ginnasio di Capodistria, tanto più che il numero degli scolari che lo frequentano è assai di poco inferiore a quello il quale porla già per legge il benefizio stesso, e che P accordarglielo sarebbe il vero modo di procurargli ancora il numero normale. » » Colle ragioni poi concernenti direttamente il migliore componimento dell'istituzione ginnasiale in Capodistria, vanno accoppiate altre considerzioni di non minore importanza nei riguardi cosi della convenienza come pure del pubblico decoro. » » Nel Litorale infatti, che conta tre i. r. ginnasi completi, vale a dire i due tedeschi di Trieste e Gorizia e l'italiano di Capodistria, sarebbe al certo assai conveniente che mentre quelli godono l'onore e il profitto della prima Classe, si concedesse almeno la seconda a questo, quando sta il fallo, che gran parte della popolazione di queste provincie è italiana, e chc la civiltà spelta ad essa, nè si potrebbe quindi giudicare soverchio il suo aspiro ad un favore perfettamente consono a quel rispetto di ogni nazionalità il cui principio fu posto nelle leggi dello stato. » » E tale concessione conf'ormerebbesi pure a ragioni di decoro per questo i. r. Ginnasio, perocché sarebbe invero non bello, ch'esso venisse meno al confronto e coi ginnasii tedeschi di Trieste e Gorizia, e con quello italiano del comune di Trieste, quasi la coltura italiana non potesse sperare incremento che sotto auspici diversi da quelli dello Stato. » » Ove infine si ponga mente che TI. R. Erario ritrae dal Comune per questo ginnasio annui fui. 2500, c la metà d'ogni spesa per ristauri e mobili, ed ha i-nolfre senza dispendio alcuno il relativo edifizio, la implorala concessione non potrebbe dirsi immeritata da una comunità, la quale, fatta ragione delle proporzioni, entra forse innanzi ad ogni altra per larghezza di contribuii nell'interesse dell'istruzione. » La Dieta nella sua seduta XVIII (Voi. Ili degli atti dietali, pag. 403-406) accoglieva pienamente la domanda della città di Cnpodistria. Ma il Ministero non faceva altrettanto. Esso rispondeva al Municipio di Capodistria, che le ragioni esposte erano bensì degne di considerazione, ma che il governo non aveva mezzi per sopperire alle spese della chiestagli riforma. Eccitava quindi il detto Comune ad assumersi esso il maggior dispendio, ove non gli sembrasse preferibile partito di aumentare il didattro. Il Municipio di Capodistria, relto allora da un commissario governativo, slimò quindi opportuno di rivolgersi alla Giunta provinciale, perchè fosse proposto alla Dieta di provvedere dal fondo provinciale all'aumento degli stipendi dei professori, necessario a portare questo ginnasio dalla prima alla seconda class?. L'alto retali vo dimostrava^ come fossero scarse le risorse del Comune capodislriano, gravi le sue passività, e già mollo vistoso il suo contributo per la istruzione e pel mantenimento del suo ginnasio. Escludeva infine l'aumento del didattro come troppo grave alla maggior parte delle famiglie istriane che hanno figli agli sludii. Questa domanda, presentata fino dal novembre del 486G, non ebbe evasione alcuna. Sopra interpellanza dd deputalo de Susnnni (Atti dietali, voi. IV, pag. -181 --182) la cessata Giunta provinciale rispondeva, che non era in grado di fare ancora qualsiasi proposizione, ma ch'era intesa a studiare l'argomento e si riservava di portarlo alle decisioni della Dieta in altro tempo. Seguite le nuove elezioni per la rappresentanza provinciale, cotesto oggetto rimase, a quanto pare, senz'altro seguito. Fu peraltro rimesso in discussione nella XVII tornata dell'ultima unione della Dieta, la quale deliberò, che la Giunta provinciale avesse a riprendere le relative pcrtratlazioni col Ministero. Ora dunque è certo che si lenta una seconda prova, perchè il governo abbia a sottostare alla spesa eli'è richiesta ad accordare al ginnasio di Capodistria il benefizio della seconda classe. Sarebbe stalo quindi, a nostro credere, più regolare, che il nostro Municipio, dietro il recente invito ili questo Capitanato distrettuale a manifestarsi intorno ai sui due partiti proposti del governo sulla prima domanda della Giunta civica ginnasiale, si fosse riportato all'ultima decisione della Dieta, esprimendo la spe- ranza che fra il Ministero e la Giunta provinciale si devenga ad un accordo che permetta l'attuazione del chiesto provvedimento, senza obbligare il comune ad altra contribuzione, eh'è per esso affatto impossibile. in ogni modo l'atto municipale presenta molto bene le ragioul, per cui sarebbe giusto che all'erario dello Stato fosse dato il carico di erogare la maggior somma, tutt'altro che grave, che rendesi necessaria a costituire in rango più degno questo stabilimento ginnasiale. Esso è del seguente tenore: Inc. i. r. Capitanalo. « Fin da quando si propose e s'invocò che questo nostro Ginnasio fosse inalzato al grado di 2a classe, si fece conoscere che il Comune non sarebbe stato al caso di sovvenire in alcun modo alla necessaria spesa, partendo principalmente da ciò ch'esso concorre con una ragguardevole avversnale al suo mantenimento, senza dire che vi ha dedicato già da allora che fu i-slituito, il grande edilìzio, in cui è presentemente collocato, con assunzione delle eventuali spese per metà, del suo assetto ed ordinamento, tutte le volte che i bisogni dell' istruzione lo avessero richiesto. » « Parve giusto che trattandosijdeir unico istituto superiore in provincia avesse a provvederci lo Stato in quella piccola parte che si riferisce alla maggiore spesa per il suo inalzamento ad un rango superiore, appunto perchè Io Stato non lo sostiene intieramente da se, ma in gran parte coll'ajuto largo e generoso de' Cittadini. » a Parve giusto, perchè deve pure star a cuore dello Slato che la istruzione sia in ogni possibil guisa favorita, locchè sarebbe, riguardo ni nostro Ginnasio, ove si procacciasse coli' incentivo di più larghi ouora-rj al concorso di più dotti professori. » « La spesa d'altronde, a cui si sottoporrebbe lo Stato, si ridurrebbe a cosa non grave. » « In questi sensi si levò una voce nella ultima tornala della Dieta provinciale, e non vi fu alcuno fra que' rappresentanti che non l'avvalorassero del loro voto. » « Non potendo quindi disconoscersi la grande uli-Iilà che ne verrebbe alla publica istruzione, ove questo ginnasio superiore fosse inalzato ai rango di seconda classe, mentre gli altri ginnasi di Trieste e di Gorizia godono il privilegio della prima classe, e dovendo pur confessare che il Comune di Capodistria generosamente, e più che non varrebbero le sue forze, corrisponde per la sua manutenzione, s'interessa cotesta Inclita Carica a voler presidiare l'onesta domanda di esso Comune, non supponendo mai che l'Eccelso I. II. Ministero dei Culli e della publica istruzione possa comunque contrariarla, conlropponendo agl'indubitati vantaggi che sarebbero per derivare allo sviluppo dell' insegnamento, la questione di una meschi-nissima somma di denaro. » Dal Municipio di Capodistria, 9 Decembre 48G8. Facciamo voli che ove il governo non credesse di dover assumere tulio il maggior dispendio, non si aumenti il didattro, ma il fondo provinciale vi contribuisca, sia pure con lieve importo, perchè anche per tal modo venga riconosciuta la importanza veramente provinciale di questo unico ginnasio completo che possieda l'Istria, di uno stabilimento infine eh'è intieramente italiano e sarebbe vergogna non fosse oggetto di assennato interessamento per tutti gli onesti e intelligenti nostri compatriolti. LEGA AGRARIA di gorizia, trieste ed istria. All'effetto di trattare e stabilire delle basi preliminari per addivenire ad un vincolo di solidarietà e di fralellevole concordia delle Società agrarie del Litorale negli oggetti d'interesse generale, e tale che dall'azione unita soltanto sia sperabile di conseguire risultati di pratica utilità e di reale valore agrario, e che in pari tempo non separasse, assorbisse, indebolisse e contrastasse l'autonomia delle Società già esistenti, ma anzi ne promuovesse l'attività e l'emulazione e ne offrisse, se fosse d'uopo loro i mezzi e divenisse intermediario fra esse e Governo per tutto ciò che concerne i bisogni più urgenti, le Società agrarie stesse hanno demandalo l'incarico a dei propri delegati. Di conformità alle percorse intelligenze fra l'i. r. Società agraria della Gorizia, il Comitato fondatore la Società agraria istriana e la Società agraria triestina, questo giorno di giovedì 26 novembre 1868 alle ore 6 poni., in seguilo ad analogo invilo, i signori: Francesco conte de Coronini, Guglielmo de Riiter Zahony e Giuseppe Dr. Def'acis, quali delegati della prima, i signori Giovanni Angelini, Antonio Dr. de Madonizza e Cristoforo Dr. de Belli, quali delegali del secondo, e finalmente i signori Carlo Dr. Gregorutti, Giovanni Co-solo ed Eugenio Pavani,. quali delegati dell'ultima, si radunarono a conferenza nei locali di residenza della Società agraria in Trieste. Il sig. Muzio cav. de Tommasini, Presidente della Società agraria triestina, salutati i signori delegati, e dopo aver dette brevi ed acconce parole alla circostanza ed all' importanza della riunione, li invitava ad accingersi all'opera. Abbandonala indi da lui la sala,, la conferenza, come sopra composta, passava all'elezione del suo presidente, che come tale risultò eletto il sig. Antonio Dr. de Madonizza, ed affidava le mansioni di segretario al sig. Pavani. Il Presidente,. dichiarando aperta la seduta, accentua alla probabilità di speciali istruzioni ottenute dall'uno o dall'altro dei signori delegali dalle rispettive Società mandanti. Epperò invita i membri del consesso ad esporre le loro vedute. 11 Sig. Dr. Dcfacis chiede previamente alcune informazioni sulla costituzione della Società agraria i-striana. Ottenuti debiti e soddisfacenti schiarimenti per parte del sig. Dr., de Belli, l'incidente non ha altro seguilo. I signori Pavani, Dr. Defacis ed Angelini, ognuno alla sua volta, si fanno indi ad esporre alcune vedute concretate dalle rispettive Direzioni delle tre Società, che suonano in generale pressoché uniformi. Dopo lunga ed animata discussione, alla quale prendono parte tutl'i membri componenti il consesso, è accettata la massima di una semplice unione e non fusione delle tre Società allo scopo di trattare più age- volmente su quegli oggetti che verranno designali dall'attuale Delegazione ed approvali dai Congressi generali delle rispettive Società siccome oggetti d'interesse comune, nonché quelli riconosciuti tali dai futuri Congressi generali, escluse dalle sue deliberazioni però tulio ciò che concerne gli statuti e le sostanze delle singole Società. Come tali sono stabiliti: -f. Un organo comune che raccogliesse gli atti officiali del Governo e delle Società, e contenesse inoltre gli estratti dei protocolli delle sedute delle Società e le comunicazioni di genere istruttivo che verrebbero richieste dalle sìngole rappresentanze agrarie, con e-quo riparto fra le tre provincie; trattasse gli sludi e falli agricoli principali e quindi in tutte e tre le provincie avesse collaboratori y che riportasse i prezzi correnti delle Ire Camere di commercio ed altri principali mercati delle nostre regioni, e le osservazioni meteo-, rologiche e possibilmente fenologiche. Il giornale sarebbe redatto in lingua italiana ed avrebbe l'obbligo di uscire per ora ogni 15 giorni. Le inerentivi spese verrebbero ripartile in misura degli esemplari forniti a ciascuna Società. L'amministrazione del giornale è appoggiata alla Rappresentanza centrale, la quale dovrà a spese comuni provvedere sia in via di scambio, sia in via di acquisto, affinchè ogni Società ottenga una copia di quei giornali che sono dalla Rappresentanza centrale reputati fra i migliori. Gli altri giornali che vengono ritirati in un solo esemplare in via di scambio, sono dichiarali proprietà comune e rimangono depositali presso l'amministrazione del giornale fino a che il Congresso centrale non abbia altrimenti disposto. Viene riservato alle riunite rispettive Rappresentanze Io fissare l'estensione ed il formalo del giornale con debito riguardo ai mezzi disponibili. 11 giornale assumerebbe il titolo di " lega à<-graria „ giornale delle Società di Gorizia, Trieste ed Istria. 2. Riconosciuto essere di comune interesse l'attivazione di una Scuola agraria superiore per tutte e tre le provincie, rimane riserbato l'incarico alla futura comune Rappresentanza delle Società ad imprendere i passi necessari presso le Diete provinciali per l'istituzione di un Istituto d'istruzione agraria superiore, chiamato a diffondere le massime razionali teoricopratiche nella viticoltura e vinificazione, bachicoltura, orticoltura, economia forestale, pastorizia ecc. ed industrie affini. 3. I Congressi agrari centrali saranno annuali e da tenersi per comune accordo, ora in una, ora in un altra delle tre provincie per turno onde viemmeglio studiarne i mezzi e provvedervi. Il primo Congresso si radunerà in Trieste nell'epoca in cui avrà luogo l'esposizione generale dell'anno venturo. Il congresso delibererà sulla provincia e luogo della prossima successiva radunanza, Sono ammessi al Congresso centrale i membri di tulle e tre le Società con voto deliberativo. Presiede al Congresso il Presidente della Società della provincia, ove ha luogo la radunanza. 4 Le Esposizioni centrali seguiranno periodicamente per turno nelle rispettive tre provincie, cominciandone la prima in Trieste, dando facoltà di fissare il tempo ed il luogo della prossima al Congresso centrale. Di regola le Esposizioni centrali saranno da tenersi contemporaneamente ad un Congresso centrale. 5. Viene creata un'Istituzione di premi comuni per l'esposizione centrale. I premi vengono aggiudicati da un giuri eletto dal Congresso centrale dai tre gruppi delle tre Provincie in numero uguale per ogni provincia. I premi saranno onorifici e pecuniari, ed i mezzi rispettivi verranno costituiti dalle tre Società consorelle in parli uguali in aggiunta alla metà di quelli eventualmente contribuiti dal Governo dello Stato alle rispettive provincie. Gli eventuali sopraintroiti dell'esposizione vanno in diffalco della spesa comune. 6. Sarà da promuovere un emporio centrale di commissioni ed un deposilo di macchine ed islrumenti agrari. 7. Sarà di promuovere egualmente l'istituzione di una Banca agraria. 8. Le tre società consorelle sono rappresentate nella Lega agraria da una Rappresentanza centrale. Questa Rappresentanza si compone di nove membri, cioè: dei tre Presidenti c di due Delegati inviati da ogni singola Società. Cotesta Rappresentanza si raduna di regola ogni Ire mesi, facoltativo alla Presidenza, quando il reputasse necessario, di convocarla straordinariamente. La sede della Piappresentanza centrale cambia di triennio in triennio fra le tre provincie e per il primo triennio viene fissata Trieste. II Presidente della Società agraria del luogo dove lia sede la Rappresentanza centrale è il Presidente naturale della stessa. In caso di suo impedimento funge il Vice-presidente anziano di età. Gli altri due Presidenti fungono per siffatta guisa da Vice-presidenti; in caso d'impedimento di uno di questi viene eletto un suo sostituto dalla Rappresen-tanza della rispettiva Società agraria. Per rendere legali le deliberazioni della Rappresentanza centrale si esige la presenza di almeno sci membri, non compresovi il Presidente. 9. Le spese occorrenti per oggetti comuni vengono preventivate dal Congresso centrale, e sono sopportale da tutte e tre le Società in proporzioni uguali. I conti preventivi e consuntivi sono redatti dalla Rappresentanza centrale ed assoggettati all'approvazione del Congresso generale centrale. 10. La Rappresentanza centrale nomina il Segretario. LI. L'associazione prende il titolo di u Lega cifraria „ di Gorizia, Trieste, ed Istria. 12. Lo scioglimento della Lega non potrà aver luogo che sopra proposta di due delle Società in un congresso straordinario, da convocarsi, per maggiore facilitazione dell'intervento, a Trieste, ed in seguito ad adesione di almeno due terzi dei soci presenti. Letto ed approvalo il presente protocollo, viene il medesimo esteso in triplo originale munito della firma «lei Presidente e del Segretario, nonché di tre Revisori eletti nelle persone dei signori Giuseppe Dr. Delacis, Giovanni Angelini e Carlo Dr. Gregorutti, del quale protocollo sarà rimesso un esemplare ad ognuna delle Società. Quando il Congresso generale delle singole Società approvasse le presenti massime, la compilazione del relativo Statuto sarà affidala ad una commissione composta da tre delegati di ogni Società. (Dall'Amico dei Campi.) Parenzo, gennare. (?) Con la legge del 25 maggio -1868, contenuta nella puntata XIX del Bollettino delle leggi dell' Impero sotto il n.° 48, fu posto come principio fondamentale spellare allo Stato la suprema direzione e sorveglianza sopra tutta l'istruzione ed educazione, restando affidala, senza nocumento di tale diritto, la cura, la direzione, e l'ispezione immediata dell'istruzione religiosa e degli esercizi per le differenti confessioni religiose nelle scuole popolari e medie alla rispettiva Chiesa o Società religiosa. A dirigere poi e sorvegliare la educazione, ed inoltre le scuole popolari e gl: i-siituti di preparazione per i maestri sono incaricati un consiglio scolastico provinciale quale Autorità suprema della scuola provinciale; un consiglio distrettuale per ogni distretto scolastico, ed un consiglio scolastico locale per ogni comunità scolastica. È rimesso alla legislatura provinciale di stabilire le disposizioni intorno alla composizione ed all' ordinamento dei consigli scolastici provinciali, distrettuali e locali, indi il reciproco limite della propria sfera di attività, e infine le più speciali disposizioni riguardo alla trasmissione della sfera di attività delle Autorità scolastiche ecclesiastiche e civili finora esistenti al Consiglio provinciale, distrettuale, e locale. Uno schema di legge pertanto concernente la sorveglianza sulle scuole, o meglio a dire, la direzione loro, fu assoggettato allo studio e alle deliberazioni della Dieta. Un comitato eletto dal suo seno se ne occupò di proposito, introducendovi utili e radicali emende, a rendere più evidente e pratico il concetto de' §§ 1 e 2 della legge 25 maggio 18G8, che alludono al grande principio della separazione della chiesa dallo stalo in tutto ciò che si attiene a pubblica istruzione, sebbene per infiniti ostacoli inerenti alla cosa, non in piena consentaneità ai desiderj di chi rimaneggiava quel complesso di ordinamenti. Più d' una volta si lit sul punto di ridurre l'insegnamento religioso nelle pareti del tempio per lasciare più libero il campo all'istruzione, emancipandola da una influenza, che quantunque indiretta, non serve fatalmente che a sopprimere negli animi lo slancio alle ricerche del vero, a degradarli all'umiliazione e alla stupida servitù, e ad avviluparli nelle tenebre de' pregiudizi, della fede cieca, e delle superstizioni : ma fatta ragione che nel piano organico degli sludj ha parte, senza dubbio eccessivamente sfarzosa, la religione, non era possibile e-scludere dai consigli scolastici la presenza de' sacer-dolij a' quali bisognava lasciar pur libera la parola intorno alle cose loro. Fu difficile assai uscir dal gineprajo, nè lo si potè altrimenti che elidendo il § 45 del progetto, pel quale la sorveglianza della scuola in linea didattica e pedagogica sarebbe stata demandala dal consiglio scolastico distrettuale ad un ispettore scolastico locale eletto fra' membri periti del consiglio scolastico locale. Era evidente che in cento casi, novanta almenOj questo membro perito non avrebbe potuto essere che il pa-roco o il curalo. Ma dove si sarebbe approdato per tal via? A che tante tolte sì lungamente durate per affrancare le scuole dall'influenza del clero, se con questo mezzo se gli lascia schiuso uno spiraglio a riconquistare l'antico suo predominio? Su tale proposito osservavasi molto acutamente dal Gomitato permanente de' Maestri in Vienna, che ove avesse a ricadere in mano del clero l'ispezione delle scuole, si legalizzerebbero col fallo quelle disposizioni del Concordalo, che pur s'intese di cancellare e di abolire. Nullameno non è a credere che le scuole si lasciassero senza ispezione, se anco toglievasi il § 15, giacché fra le varie attribuzioni del Consiglio scolastico locale, composto di rappresentanti della chiesa, della scuola e del Comune, si aggiunse quella (§ 8 lett. 1.) di visitare le scuole per prendere cognizione dello stato delle medesime, anche in linea didatlico-peda-gogica. Non sarà forse neppur questo lo spediente più ingegnoso e sicuro, ma senza dubbio il men fatale dell'ispettorato, a cui si alludeva nel § 15 dello schema. Venendo al consiglio scolastico provinciale si trovò che avrebbe a comporsi del capo della provincia; di due membri delegali della Giunta provinciale; di un referente per gli affari amministrativi ed economici; degl'ispettori scolastici provinciali, e di due sacerdoti cattolici, nonché di due membri della classe de'maestri; ma il Comitato, che volle esser coerente co' suoi principi, avrebbe assai di buon grado dato l'ostracismo a' due sacerdoti cattolici, anco per la non ultima ragione, che non si giunse a capire come non potessero stare a fianco loro rappresentanti di altre confessioni, se già ne' consigli locali e distreltuali si posero insieme curali cattolici, pastori, e rabbini, e se ciò sta appunto in armonia co' principi di massima delle leggi fondamentali che non mettono alcuna distinzione fra le varie confessioni religiose. Debbo dichiarare però, a scanso di equivoci, che nel Gomitalo v' ebbe chi propugnò il progetto governativo, e che questi fu (lo dico, perchè altri non vada fallacemente almanaccando) un prete di rito cattolico. Comunque sias la maggioranza, e per riguardo al dissidente, d' altronde trattabile e corrivo, e per non urlare in suscettibilità più diplomatiche e cortigiane, scelse la via di mezzo, e limitò F intervento nel Consiglio ad un solo sacerdote. Non credo però, secondo il mio modo particolare di vedere, che così si sia fallo bene; ma credo bensì, che giacché si aprirono i battenti a' preti ne' consigli locali e dislretluali, non doveano rimaner loro chiusi, nel Consiglio provinciale, trattandosi che esso diventa il centro dell'attività sorveglialrice e dirigente della pubblica istruzione, ed a cui devono convergere le molteplici diramazioni minori. Il § 22 del progetto disponeva che tutte le nomine da eseguirsi sarebbero soggiaciute alla conferma del Capo politico della provincia. Il Comitato lo cancellò, perchè la libera elezione, che è pregio inestimabile in uno Stato costituzionale, sarebbe stala un'amara ironia, dove gli eletti avessero dovuto riportare la conferma dell' Autorità, tanto più che riguardo ai componenti il Consiglio scolastico distrettuale, la conconferma sarebbe stata chiesta in principalità per quel- li eletti dalla Giunta provinciale, sottoposta per tal guisa ad una indelicata controlleria. Del rimanente il progetto, all' infuori delle accennale emende, appieno giustificate, rimase tal quale fu proposto, non lo si potendo calcolare manumesso, se si colorirono più convenientemente le idee, e se si pose certa cura a rilevarne i dettagli e il generale concetto. Sarebbe desiderabile solo che non ne fosse più oltre indugiata l'attuazione, giacché è argomento di profondo sconforto vedersi dinnanzi la legge del 25 Maggio 1868, che pareva bella di luce e di vita, restare muto simulacro, e bugiarda promessa, se dob-biam tuttora aggirarci nella selva oscura de' vecchi sistemi, e se, dopo otto mesi da allora, siamo obbligali a piegarci a dipendenza non più comportabile. Pirano Qeunajo. (0. C.) Il municipio di Pirano il quale non tarderà di molto a cedere il posto a novella rappresentanza comunale, eletta in ordine alla sancita legge sui comuni dell'Istria, ebbe nell'anno p. p ad occuparsene in argomenti di speciale interesse. Non cade qui in acconcio di annoverare ogni singolo oggetto che richiede l'attenzione e le deliberazioni dello stesso; cioè bilanci, rendiconti, esiti, rendite, misure igieniche, disposizioni annonarie, altri provvedimenti locali ed altri rami di amministrazione, come ad ogni anno in tutte le comuni simili a questa di Pirano si portano a discussione, si mantengono, o si modificano. Facciamoci piuttosto ad esaminare gli argomenti nuovi, di rilievo e di maggiore momento, e fra questi voglionsi citare per primi quello dell ) strada, che percorrendo la spiaggia del mare fino alla salina di Strugnano, andrebbe a congiungersi con quella che per Isola conduce a Capodistria; e quello della costruirne di un teatro. È cosa umiliante per Pirano il non possedere a tempi nostri una strada, la quale ci congiunga facil-mante con Capodistria, siccome che il tratto da qui a Strugnano, od anzi lino ad Isola per la ripidezza delle rive, e per le eterne salite, discese e giri, insomma per le peccata dei nostri vecchi in fatto di costruzioni stradali, costituisca una negazione di coltura. La strada come esiste di presente, è annojante e penosa a trascorrersi, ed anzi pericolosa; poiché chi vi giunge a Pirano debba pensarci ripetutamente prima di accingersi a scendere in carrozza l'erto pendìo della collina presso alla città. Una strada che da Pirano partendo per la sponda del mare si congiungesse nella valle di Strugnano, ed evitasse le rive e le deviazioni fino a quel punto, ci condurrebbe in un'ora a Capodistria; ed anzi per tal modo si avrebbe un'adatta comunicazione per terra con Trieste, a cui ci vincolano tanti interessi materiali. 11 teatro sebbene oggetto non di necessità ma tuttavia di lustro e decoro cittadino, è un antico desiderio dei Piranesi. Vi esiste bensì un modesto edi-fizio privalo in un angolo incomodo della città, che in mancanza di meglio si frequenta dal popolo per udire qualche compagnia drammatica. Ma questo se anche adatto a produzioni di marionette, di quadri plastici, e di giuochi di prestigio, è cosa troppo meschina e deficiente per Pirano Epperciò l'argomento di un teatro ha qui le sue fasi, e viene da molti anni a date epoehe all'ordine del giorno quale tema sociale. Anzi siccome nell'inverno, all'occasione che qualche compagnia si produce in questo teatrino, si rimarcano in pratica lo svantaggio della posizione, la ristrettezza e gli incomodi del locale,, così dopo, la penosa esperienza si è per l'appunto in primavera che ripullula il desiderio di cosa migliore. E da ciò consigli, ipotesi, disegni, progetti, parole sopra parole; per cui si può dire, che La voce del teatro riconosca qui i suoi annui intervalli come negli uccelli canori, prima di silenzio, poi di garrulità. Nell'anno prossimo decorso tuttavia la cosa assunse un carattere di maggior realtà, e fu tema di discussione e di deliberazioni comunali. Ambedue peraltro gli accennati argomenti si: ridussero finora soltanto a studii, soltanto a fabbisogni; non furono che progetti non realizzati. Ma se il comune impoverito per questi anni di penuria, e per lo sbilancio di enormi spese, ed anzi per debiti sostenuti in opere di utile e di decoro cittadino, e se nell'impossibilità di aggravare maggiormente questi cittadini colpiti già di soverchio dalle pubbliche imposizioni, si fece autore oggi di pure teorie che non si possono all'indomani tradurre in pratica formale, ebbe ciò non pertanto il merito di tenere maturata un'idea che passerà in retaggio alle seguenti rapprsen-lanze municipali, e potrà venire effettuata da esse in anni più floridi. Anche Vedifizio- scolastico, la casa di ricovero, e il camposanto, furono precorsi per anni da progetti e da studi, comparsi, scomparsi e poi tornnti a galla. Eppure si fecero in realtà, e si fecero bene. Deduciamo da ciò la speranza che così addivenga anche d'altre opere comunali che oggidì vestono soltanto la divisa di pii desideri. Provveduto per ora alle opere più importanti, scuole, ospizio dei poveri, e cimitero, speriamo forse dall'aumentata coltura della gioventù pirancse, ed in ogni caso almeno dai voti dei poveri, e dalle preghiere dei defunti intercessi anni migliori; pregustiamo adunque il fascino di lieti presagi, e vedremo realizzato ciò che di presente fu ideato. Da molti anni si agita qui la questione di lavori portuali, cioè del prolungamento dell' attuale molo, c quindi della formazione di una vasta darsena. Questo municipio ebbe a tenere ripetute radunanze in seguito a corrispondenza col governo centrale marittimo, ed in correlazione ai rilievi tecnici, ed alla quota di concorrenza al dispendio per quest'opera idraulica. Tenutasi dal municipio per base indeclinabile la prolungazione in linea retta del molo, si fecero esibizioni consentanee alle proprie risorse finanziarie. Se non che dal ministero al governo marittimo, da questo alla camera di commercio, poi alle mani dei tecnici, poi alla rappresentanza comunale, e poi viceversa di ritorno da mani a mani, e da dicastero a dicastero, la cosa andò a rilento per mesi e per anni; ed anziché le speranze sieno convalidate da giuste e sollecite aspettative di ordinamenti amministrativi corrispondenti ad interessi pubblici, parrebbe di essere rimasti fermi alle lentezze, ed ai prudentissimi indugi dei patriarcali tempi di Kaunitz e di Metternich. IiaY- vi tuttavia indizio che la cosa sia alfine per volgere ad una conclusione. E n' è ben tempo, qualora si consideri che per quasi tutte le città istriane della costa si eseguirono lavori portuali, e nulla si fece per Pirano, sebbene questa ne offra un principale movimento marittimo, e grande interesse commerciale. La casa di ricovero che per l'aumento considerevole degli indigenti ricoverati acquistò maggiore importanza, e addimostrò un maggiore bisogno di sorveglianza, ebbe una modificazione nel suo regolamento interno. Poiché ad aderire al parere della Commissione di beneficenza o rispettiva Direzione dello Stabilimento, il municipio decretò che un Ispettore stipendiai» abbia a dimorare eutro al pio istituto. Da, ciò giova senz' altro ripromettersi maggiore regolarità ne' provvedimenti della casa, e meglio, attesi i precetti d' ordine e di disciplina, nel considerevole numero dei ricoverati. La nuova sistemazione delle autorità politiche distrettuali rese consigliabili modificazioni nel personale destinato ad invigilare 1' ordine di polizia cittadina, e la costruzione di una casa ad uso d'arresti comunali. L'istituzione delle scuole serali fu tradotta qui in pratica. Vi si attende a queste da zelanti istruttori con filantropico impegno^ e con diligenza, impartendo alla gioventù insegnamenti salutari che sieno d'incentivo prima ad una buona condotta sociale, ed inspirino poi amore alle industrie, all' arti, all' agricoltura, ed a quanto insomma può tornare utile e pratico ai figli della popolazione piranese. Fu una savia determinazione che onora questo municipio, e che arrecherà senza dubbio ottimi vantaggi a questo popolo, che diede prove d'intraprendenza e di lavoro. Quando le scuole popolari serali apporteranno i loro frutti, questa gioventù potrà con saggio criterio discernere quelli che promuovono il bene da quelli che istigano al male. E non sarà per rinnovarsi qualche deplorevole caso, per cui alcuna classe di popolo mancante di un po' di coltura fece talvolta mostra di rifuggire da ottimi consigli economici, e guardò con occhio torvo e fece dimostrazioni contro quelli cb' ebbero bontà e patriottismo di promuovere interessi cittadini, ed utilissime innovazioni, e commise così più che altro un peccato di leggerezza col farci abbindolare da qualche maligno, e col porgere ascolto a prave suggestioni e ad anarchici eccitamenti. Ed eccovi così una succinta esposizione dell'attività del municipio di Pirano durante 1" anno amministrativo 18G8. Yi furono pertrattati oggetti di considerevole entità; e se alcuni di questi sono destinati a rimanersene ancora allo stato di teoria, non è perciò meno vero che la tendenza al miglioramento ed alla prosperità del comune sia stata resa palese, e che quelli che rappresentano questa popolazione, abbiano chiaramente manifestato intenzioni conlormi ai bisogni della città, e all' indicazione dei tempi. Che resti a provvedersi a molte altre cose è fuori di dubbio; ma se una rappresentanza comunale eseguisce quanto è possibile coi mezzi di cui può disporre, e addita alle successive progetti novelli, ha meritato abbastanza bene, perchè in magnis et vo-luisse sai est. Certamente che quelli che coprono pubbliche cariche devono rassegnarsi piuttòsto all'altrui censure. che ripromettersene plausi; ma qualunque sia, io ne1 miei sentimenti di buon patriota, desidero a Pirano, che dei venturi suoi municipi si possa pure un giorno dire: Questi fanno meglio dei precedenti. risiilo, gennqjo. (A. C.) Finche taluni si daranno a cercare qui in Istria acque latenti a benefizio delle popolazioni, ed in tale ricerca prenderanno a guida la scienza, ei faranno opera meritoria; finché, ottenuti buoni risultati, se ne voglia far conscio il pubblico con semplici relazioni o fattispecie, nulla di meglio; ma se da tali sposizioni si voglia deviare per poggiar più alto e vestire la giornea scientifica, allora è d'uopo non procedere avventatamente esponendo a caso ciò che ci sembra aver capito di questa o quella cosa. Diversamente operando, si correrà rischio di non trovar fàcile venia da parte dei lettori. Questo pensiero ci venne in mente nel leggere l'articolo » Relazione sulla scoperta d'una sorgente» stampato nel numero antecedente della Provincia, ed il post scriptum in appendice al numero stesso: potendosi dire l'articolo una sposizione adatta al caso, mentre del post scriptum non si può dire altrettanto. Ed infatti basta leggere 1'ultimo periodo dell'appendice che suona: » Secondo quest' opinione, che non i-sviyorisce la mia ipotesi., V Islria avrebbe, come l'Inghilterra per base la calcarea daW epoca della crelay», per rimanere attoniti, come si possa con tanta ingenuità e lauta franchezza farsi a spacciare di simili errori. I quali è dovere ribattere, affinché la nostra inscienza non riesca troppo parvente. Noi qui in Istria vediamo uno strallo di roccia o appresso al mare od altrove, sul quale ((alla astrazione dagli ondulamenti e dalle movenze di terreno) gli allri strati si riscontrano sovrapposti; e questo strato, il più antico, inferiore e basilare qui in Istria é il calcare radiolilico ed ippuritico appartenente alle formazioni superiori del periodo cretaceo. Ma se vien falla menzione dell'Inghilterra, colui che sia appena infarinato di geologia, rivolgerà tosto il pensiero alle tre imponenti formazioni Cambriana, Siluriano e Devoniana nonché agli enormi depositi di litantrace. Le tre formazioni colà si mostrano tanto spiegate, ed ove specialmente furono studiate, che ne ottennero i nomi di que'luoghi. Ed oltre alle formazioni suddette che sono dell' epoca primaria, in Inghilterra vi sono rappresentali tulli i periodi di sedimento anteriori al cretaceo. Evvi anche eslesa la formazione Wealden che prese nome colà, ed è del periodo giurasico. Allro che creta! Vi è bensì la creta, ma ben lontano dall'essere base in senso stratigrafico. Se il calcare cretaceo fosse lo strato basilare dell'Inghilterra, come si potrebbero trovar so-\r'esso, a cagion d'esempio il carbon fossile (litantrace) d'origine tanto più remoto, nella guisa che sullo strato calcare cretaceo (che veramente è basilare in Istria) vi troviamo il nostro lignite di Carpano? Non vi pare la cosa come se un medico cercasse i polmoni nel ventre ed il fegato nel torace? Riguardo alle citazioni fatte in sul conto degli csimii geologi D.r Lorenz de Morlot, Cornalia e Chioz-za non saprei cosa concretare, e direi soltanto che il primo si restrinse a scrivere del Carso liburnico e del- le isole del Quarnero; e che gli altri fecero una scorsa qui in tempi non tanto recenti, e con troppa fretta. Per fare poi conoscere a chi noi sapesse il sistema delle formazioni del nostro paese, non sarà forse fuor di proposito esporne la stratigrafia in succinto, desunta dalle rilevazioni falle dal chiarissimo Dottor Stache, la quale dopo che fu da lui studiala e stabilita, non riesce più difficile a verificarla. Veggasi la carta geologica dell'Istria. Lo strato di base è adunque il calcare radiolilico, di cui l'estensione maggiore apparisce nel terreno compreso all'incirca tra Pola, Gimino, Anlignana, lizzano, Orsera ed il mare; entro il qual terreno havvi da Orsera a Pola. da S. Lorenzo a Visignano e più oltre, indi nel burrone da Antignana a Canfanaro, va-rii traiti di Dolomia. Poi viene il calcare ippuritico che in maggior estensione apparisce da Pola a Bar-bana verso il mare, poi lungo l'Arsa sino al Monte Orizzo, e in zona continuata lambendo Pisino e Ca-roiba e girando per S. Vitale Castelicr e Parenzo sino a Geroldia. Queste sono formazioni del periodo cretaceo. I primi sono gli strati Cosina colla conchiglia caratteristica Meiania, formazione d'acqua dolce. La sezione inferiore è carboniera. Seguono i calcari fora-miniferi o miliolidi, che nella formazione inferiore hanno ancora delle piccole melanie e qualch'altra conchiglia d' acqua dolce vedonsi tra ftabresina e Grigliano, ecc; nella media come sono gli schisti da Sdre-gna a Pietra pelosa^ ecc, hanno copiosi resti di conchiglie bivalvi a esili valve; e nella superiore appariscono a banchi non grosse bivalvi rimarcabili appresso Caroiba, appiè del Monle di Pedena ed altrove. Seguono > calcari alveolini; poi i calcari iiummolilici coi quali si chiude il gruppo calcare c 1' eoceno inferiore. Comincia il gruppo arenario-marnoso e l'eoce-no superiore con schisti marnoso-calcari contenenti cun-cer punclulatus, che vedonsi a poca distanza di Pisino, di Pedena, ecc; indi vengono le niarme solle o incoerenti, tra cui banchi di conglomerati calcarei. Essi conglomerali sono nummolili impastali con cemento forte calcareo, oppure con debole arenario-marnoso; o sono composti di frantumi di calcari anteriori e contengono anche numniolili liberi. Infine vengono le a-renarie (volg: massegna) e gli schisti marnosi, scarsi di petrefatto. Ultima la terra rossa che appartiene al periodo così dello diluviale, ed è detrito de'ghiac-ciai. E le terre d'alluvione, che sono più o meno recenti. Come poi i calcari suddetti si presentino di varie strutture e forme, e con varietà di petrificazione, è altro argomento. ■^•DE' COMIZI! AGRARII Non andrà guari che nella nostra provincia si formeranno, come si spera, delle particolari associazioni agrarie, sotto il nome di Comizii agrarii, sulla base di Stallili, che meglio si conformino alle condizioni dell' agro del distretto, in cui si costituiranno, ed ai principi generali che informano la società agraria istriana. I Comizj agrarii vanno prendendo vita vigorosa in I-talia, e non parrà disutile, che qui se ne accennino gli scopi, che dessumiamo dal decreto reale 22 decem-bre 1868, perchè s'abbia una non fallevole guida a bene ordinarli. Il Comizio agrario ha per iscopo pertanto di promuovere tutto ciò che può tornar utile all'incremento dell'agricoltura, e più specificatamente di consigliare al governo quelle provvidenze o generali o locali che si reputassero atte a migliorarne le condizioni; di raccogliere e porgere al governo e alla Rappresentanza della prosincia le notizie, che fossero richieste nell'interesse dell'agricoltura; di adoperarsi per far cono-scero e adottare le migliori colture, le pratiche agrarie convenienti, i concimi vantaggiosi, gli strumenti rurali perfezionati, le industrie affini all'agricoltura che possono essere utilmente introdotte nel paese, come pure gli animali domestici, la cui introduzione o propagazione potrebbe giovare all'agricoltura, o promuovere il miglior governo e miglioramento delle razze indigene; di concorrere all'esecuzione di tutti i provvedimenti che fossero dati per incoraggiare e proteggere il progresso dell'agricoltura; di promuovere e ordinare concorsi ed esposizioni di prodotti agrarii e di macchine e strumenti rurali, e di portare il proprio giudizio sui premii, o su altre ricompense, che venissero a questo uopo stabilite; di invocare le disposizioni necessarie perchè vengano osservate le leggi e i regolamenti sulla polizia sanitaria degli animali domestici per prevenire la propagazione delle epizoozie. In questa enumerazione di scopi sta essenzialmente l'importanza de'Comizii agrarii quali già esistono in Italia in numero di circa dugentocinquanta, e quali vorremmo si costituissero anche nella nostra provincia. Siamo certi che non si larderà a comporli, e che questo sarà un primo passo a quelle utili e serie riforme che reclama la nostra agricoltura. Dobbiamo persuaderci clic ogni nostra risorsa risiede nelle produzioni del suolo, moltiplicandole coli'applicazione de' migliori sistemi, e rendendole più apprezzate e cerche con un'industria più solerle ed affinata. Se impigre» remo, o spereremo che si rinovelli il miracolo della manna, non dovremo attribuire che a noi stessi le conseguenze della miseria. Le Saline di Wìcliczka. Un articolo nell'Appendice al n. 1551, edizione mattutina dei Slo dicembre 1868 del Giornale » ft'eue freie Presse» che tratta della catastrofe avvenuta nella miniera salina dello Stato Wicliczka, contiene dei dati interessanti tanto per la geologia quanto per l'industria salifera istriana. Ne daremo un breve sunto. Il sale comune fossile viene ritenuto dai geologi qual risultato di evaporazione dell'acqua marina, poiché in esso si trovano depositati i sali che contiene l'acqua marina, nella medesima maniera come ne siegue la deposizione nelle saline artificiali alla riva del mare. La prima deposizione è di ossido di ferro, poi siegue quella di carboualo e solfato di calce, poi quella del sale da cucina, finalmente le combinazioni di acido dorico e bromico con magnesia. Il sale comune fossile della miniera di Wicliczka si trova in una stretta Zona di terreno di formazione terziaria molto presso all'orlo dei monti carpazii. Gli strati di terreno che la compongono sono da su in giù i seguenti: 1. Terreno alluvionale della pianura della Vistoti. 2. Limo giallo diluviale. 3. Sabbia marina terziaria, eminentemente permeabile all'acqua. 4. Tassello (Tegel) turchino, sprovvisto di sale, ed impermeabile, della grossezza di circa 60 klafler (sessanta.) 5. Argilla marina con parti saline. 6. Argilla salina contenente masse Ai sale verde cristallizzato deformi. Lo strato è dello spessore di più centinaja di klafter. 7. Strato di sale, che porta il nome di Spiza, e che è di grana più Sua. La grossezza di questo strato è da 6 - 7 klafter. 8. Strato di sale, detto Szibik, perfettamente puro, bianco « di granitura finissima, nello spessore di 8 klafter. 9. Arenaria de' Carpazii. Con questa stratigrafia alla mano si potrà comprendere come abbia potuto succedere l'inondazione della miniera. In Prussia nelle miniera salina di Stassfurt si scopersero sopra lo strato salino, e l'argilla che Io copre, de' sali alcalini, i quali sono di grande valore per l'agricoltura e per certe industrie. II Ministero Austriaco si diede premura di trovarne anche presso la miniere saline dello Stato, e riusci di scoprirne a Kalusz in Galizia nella medesima posizione, come a Stassfurt, cioè sopra il sale comune fossile. Si tentò di rintraceiarne anche a WicNcska. Gli strati superiori esplorati non ne contenevano; si volle dunque esplorare questi medesimi strati, ove per la loro inclinazione vengono ad essere più bassi relativamonte alla superficie. Una galleria fonda 110 klafter, fu in linea orizzontale prolungata 125 klafter, e si arrivò allo strato n. 4 di tassello impermeabile, e non cred endosi che fosse tanto inclinato, si venne disgraziatamente a perforarlo. Siccome però dietro lo strato n. 4, viene quello n. 5 di sabbia, pregna d' a-cqua, così succedette l'inondazione della miniera. Non e qui il luogo di seguire l'articolista nella sua critica che fa del procedere della direzione della miniera di Wicliczka. Noi ci contenteremo di applicare la dotta esposizione ai casi nostri. Se vi fu mare a Wicliczka, era certamente mare un tempo ove sta la nostra Istria. Terziario ivi, dovette essere terziario anche qui, come è tutta la formazione, tranne la calcare dell' epoca della creta, che ne forma la base. Sarebbe ora interessante che un geologo ci dicesse, se vi sia speranza di trovare del sale comune fossile in Istria. Noi azzardiamo un parere, senza esser geologi. L'Istria si divide in carsica e tassellosa. Nella carsica ci sembra impossibile che vi sia del sale comune fossile, poiché sappiamo essere sottominata da tante caverne eh» danno adito all'acqua, la quale corrodendo perfino la pietra, scioglierebbe assai più facilmente il sale. Se mai ve ne fosse, dovrebbe essere sotto l'estrema linea di erosione. Più facilmente potrebbe supporsi un deposito di sale comune fossile nel tassello, ma siccome questo è sconvolto in tutte le direzioni, e slavato ne' profondi burroni senza che mai si abbia trovata traccia di sai comune fossile, auehe questo terreno ci offre poche speranze. Corrnva voce che in vicinanza di Pola si sia trovato del tale gemma. Sarebbe interessante di conoscerne la sua analisi chimica, e le altre circostanze relative a tale scoperta. Il nome di sale gemma non ci è conosciuto. In uu vecchio trattato medico ci fu dato di leggere: sai perlucidus est, sai gemma multo plus, sai ignem projeclum crepila/, nilrum autem minime ncc sai gemma. Il sale gemma non sarebbe dunque sale comune, ossia sale di cucina.