VIA CARLO ALBERTO 17 CIVIDALE MOJA BANKA BANCA DI CREDITO DI TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIVIDALE • Ulica Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Fax 730462 • Postni predal / casella postale 92 • Poštnina plačana v gotovini / Št. 37 (829) • Čedad, Četrtek, 26. Septembra 1996 abbonamento postale gruppo 2/50% • Tednik / settimanale • Cena 1.500 lir Approvata una mozione del presidente in Comunità montana Autonomia, Marinig scavalca la Lega Nord Zbuogam Salvatore Zadnje slovo v sredo v Žabnicah Družbeno kulturni delavec in raziskovalec Slorija iz Kanalske doline Salvatore Venosi Voglia di riforme: qual è il progetto? È di attualità il federalismo, tutti ne parlano, tutti lo vogliono. Anche nella nostra regione la questione ha i suoi risvolti, e così anche nell’ambito locale. Questa voglia di federalismo si è accompagnata alla crescita della Lega, con la caduta della democrazia cristiana e del partito socialista, nè più nè meno come in tutta l’Italia. Questo evento ha prodotto il sorprendente risultato della disaffezione dei cittadini della Slavia non solo per la croce sullo scudo, ma addirittura per la bandiera tricolore, che sono state, l’una e l’altra, sempre mischiate alla politica, fino all’indigestione. Come spiegare altrimenti i risultati elettorali, quasi il 50 per cento alla Lega a S. Leonardo (ma anche in altri comuni) dove in passato la croce e il tricolore hanno sempre raccolto successi clamorosi? Anche qui, dunque, si chiede il federalismo, se non addirittura la separazione dall’amata Italia. Tutti invo-ano il federalismo e tutti lo interpretano a modo proprio. Io mi rivolgo in particolare alla sinistra, sia perché (chi l’avrebbe mai detto?) sta al governo, sia perché sto da quella parte. Vediamo un po’. La trasformazione di lino stato unitario e centralista in stato federale è un fatto del tutto inconsueto a livello planetario. Più frequente storicamente è l’aggregazione di unità statali minori in unità maggiori, alle quali cedono parte della propria sovranità. Paolo Petricig segue a pagina 4 Ad un anno esatto dalla sua nomina, il direttivo della Comunità montana dà una brusca virata alla propria politica chiedendo a Parlamento e Governo di legiferare in merito al federalismo e all’autodeterminazione dei popoli, auspicando l’istituzione di un’Italia federale in un’Europa federale, sollecitando l’approvazione di norme a tutela delle minoranze linguistiche. Grande protagonista, nel corso dell’assemblea di mercoledì scorso, il presidente dell’ente Giuseppe Marinig, che con la sua mozione ha costretto persino la Lega Nord (trasformatasi nel frattempo in “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”) a ritirare un proprio documento, quello che per altro aveva scatenato numerosi interventi nella precedente riunione. Federalismo e autodeterminazione dei popoli non sono quindi, almeno nella Be-necia, un’esclusiva della Lega Nord. Lo stesso Marinig non ha mancato di criticare il progetto leghista e di indicare la propria ricetta a base di autonomia, federalismo e autodeterminazione. Quest’ulti-ma “non può essere richiesta da chi si definisce italiano, semmai dovrebbero chiederla i popoli”, che comprendono anche i friulani e gli sloveni che vivono in Friuli. Marinig ha poi definito urgente la creazione degli Stati uniti d’Europa. Al voto sulla mozione del presidente non hanno preso parte i consiglieri del centro-destra. Il presidente ha quindi presentato un secondo documento con il quale si chiede che Governo e Parlamento attuino norme affinché i cittadini delle Valli che fan- no parte delle forze dell’ordine prestino servizio sul proprio territorio. Positiva la risposta dell’opposizione, anche se Giuseppe Chiuch a-vrebbe voluto aggiungere un’ulteriore richiesta, cioè un’indennità di residenza alle genti delle Valli per la funzione che svolgono in una zona di confine. La seconda mozione di Marinig è stata approvata con le sole astensioni di Alberto Gentilini e Andrea Bemich. Michele Obit segue a pag. 4 Speter: stavka na Soli Šolsko leto se je v dvojezični Soli v Spe-tru začelo zelo uspe-Sno, saj se veča zaupanje dru/in v to Šolsko ustanovo in istočasno njihova izbira nuditi lastnim otrokom dvojezično izobraževanje. Kot smo že poročali pa se je, žal, začelo tudi z velikimi finančnimi težavami, ki so privedle do prve stavke osebja. Uslužbenci so namreč že tri mesce brez plače, izplačana jim ni bila niti Štirinajsta plača. Tako v torek je sindikat CGIL sklical stavko, ki so se je udeležili vsi, razen e-nega uslužbenca. beri na strani 2 Vse nas je globoko pretresla novica, ki je v sredo popoldne prišla z Jesenic. V tamkajšnji bolnici, kjer je bil na obisku hčere, je umrl zaradi srčne kapi Salvatore Venosi, znani vsestranski kulturni in družbeni delavec iz Kanalske doline. Imel je samo 57 let. Mnogo prezgodaj je zmanjkal človek, ki je vse svoje javno, publicistično in raziskovalno delo posvetil Kanalski dolini, katere slovenstvo je ogroženo in brez vsake pravne osnove, pri čemer velja povedati da se v tem pogledu stanje le naprej slabša, če upoštevamo dejstvo, da ni v zakonskem osnutku Maccanica Kanalska dolina niti omenjena, prav tako je nanjo “pozabila” Dežela s prispevki za ovrednotenje krajevne kulture in jezika, ki jih daje desetim slovenskim občinam v Furlaniji in z njimi seže proti severu le do Rezije. Salvatore Venosi je za- stopal Kanalsko dolino in opozarjal na njene težave in načrte na uradnih srečanjih z italijansko in slovensko oblastjo ter na številnih zasedanjih in strokovnih posvetih. Vseskozi si je prizadeval, zato da bi se okrepilo povezovanje in sodelovanje Slovencev na Tromeji tako v okviru slovenske manjšinske skupnosti v Furlaniji-Juljiski krajini kot s Koroško in Slovenijo. Zavedal se je namreč, da čimšibkejša je neka skupnost, tem močnejše morajo biti niti, ki jo povezujejo z drugimi. Čeprav geografsko odmaknjen, je Venosi znal biti v središču dogajanj in je bil dobro seznanjen s splošno manjšinsko stvarnostjo. Bil je tudi prvi sogovornik za vsakogar, ki je želel stopiti v stik s stvarnostjo Slovencev v Kanalski dolini. Zato pušča za sabo veliko praznino, (jn) beri na strani 4 V nebu luna plava Srečanje s poezijo, ki ga je ponudlo društvo Rečan v Seu-cah je parklicalo puno ljudi beri na strani MOJA BANKA BANCA DI CREDITO DI TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA Certificati di deposito a 19 mesi ■■■ annuo IbJS lordo edilvalli ARREDI DI DORGNACH R. & D. snc Apertura Nuova Sede Ottobre 1996 Manzano - Via Udine, 8 - Tel. 755148 Pradamano - Via Nazionale, 31 - tel. 671681 Progettazione ed installazione di: • CAMINETTI • CUCINE IN MURATURA • SPOLERT • STUFE IN MAIOUCA • CERAMICHE • SANITARI• RURINETTERIE •TUTTO CON GARANZIA DI FUNZIONAMENTO Četrtek, 26. septembra 1996 2 Novità sanitaria nelle Valli del Natisone La pediatra c’è ma cerca casa E’ il caso di dire: finalmente! Dopo tanta attesa le Valli del Natisone potrebbero avere - usiamo il condizionale, ma le probabilità sono ottime - il proprio pediatra convenzionato. Con molto ritardo sulle attese della gente, in particolare dei genitori delle Valli, si potrebbe finalmente concretizzare una richiesta da sempre definitiva urgente, visto che i genitori, per i propri bambini, si devono rivolgere ad un servizio ambulatoriale (funzionante poche ore alla settimana), al medico di base o ad un pediatra privato. La novità viene spiegata dal responsabile per il distretto sanitario di Cividale, il dottor Luigino Vidotto: “Una giovane pediatra, la dottoressa Principato, ha accettato di prestare servizio in questa zona. Ha tempo fino al 12 ottobre per a-prire un proprio ambulatorio. Siamo in attesa di una sua comunicazione, che comunque credo arriverà”. Il dottor Vidotto spiega quindi che il problema è u-nicamente logistico, e in tale senso si tratta di trovare una soluzione. Il responsabile del distretto parla di possibilità “al 99 per cento”. Aggiunge che, una volta giunta la comunicazione ufficiale, le famiglie con bambini da 0 a 6 anni riceveranno l’invito ad iscrivere il proprio figlio al servizio di pediatria convenzionato. Tra le possibili sedi del servizio si era pensato ad uno spazio all’interno della Casa di riposo di S. Pietro al Natisone. L’eventualità è sfumata, e così la ricerca continua. Una doppia ricerca, perché la dottoressa Principato intende stabilirsi nelle Valli ed è quindi anche alla ricerca di un’abitazione. Sulla questione del pediatra nelle Valli era stata lanciata due anni fa anche una sottoscrizione. Con essa, aveva detto l’assessore alla sanità del comune di S. Pietro Bruna Dorbolò, si voleva “denunciare un’incresciosa e discriminante situazione e chiedere alle autorità di attuare,' anche nelle Valli del Natisone, le norme legislative che riguardano tutti i cittadini i-taliani”. (m.o.) Cedron, sarà ripristinata la pescheria Riunione breve per il consiglio comunale di S. Pietro al Natisone, quella di venerdì scorso. Giusto il tempo per approvare due nuovi piani particolareggiati di iniziativa privata. Uno di questi prevede la ristrutturazione della vecchia pescheria di Cedron, distrutta alcuni anni fa da un’alluvione. La nuova iniziativa -alla quale è andato il sì u-nanime dell’assemblea comunale - porta la firma della cooperativa Coapi. L’altra lottizzazione, con tre lotti edificabili, si trova invece ad Azzida ed ha assunto il nome di “Mea u-no”. Il piano particolareg- giato, approvato con la sola astensione del consigliere della Lega Nord Renato O-sgnach, consentirà il completamento delle opere di urbanizzazione dell’area. 11 consiglio ha anche dato parere favorevole al riequilibrio del bilancio, richiesto dalle normative entro il 30 settembre, ed ha predisposto il piano comunale per gli interventi a favore delle opere pubbliche ed abitative previsti dalla legge regionale sulla ricostruzione. Quasi un prò forma, visto che la Regione da tempo non dispone di finanziamenti, anche se non si sa mai. Trentin a Udine L’ex segretario generale della Cgil Bruno Trentin interverrà venerdì 27 settembre a Udine ad un convegno che avrà per tema “Federalismo e riforma dello Stato sociale: e-quità e diritti di cittadinanza nella dimensióne del territorio”. L’appuntamento, organizzato dalla Camera confederale del lavoro territoriale dell’Udinese Bassa friulana della Cgil, si terrà presso l’audito-rium dell’istituto “Toma-dini” di Udine (via Marti-gnacco 187) con inizio alle ore 9. “Ne smemo zamuditi vlaka... ” V političnem žargonu včasih rabimo za komplicirane zadeve preproste slogane, da jih razumejo vsi. Drugič pa sloganje pokrijejo pravi pomen, da nanj že pozabimo. Sedaj vsi pravijo: “Gremo v Evropo! Ne smemo zamuditi vlaka za Evropo!” in podobno. Se pred par leti so nasi oblastniki govorili: “Italija je v Evropi. In Evropa ne more biti brez Italije”. Odvisno od tega, kaj so imeli za bregom. Sedaj govorijo o vlaku za Evropo, ali celo o vlaku za Maastricht, mestece v tistem ozkem pasu, kjer Nizozemska meji v Limburgu na Belgijo in Nemčijo, ne daleC od rimskega Aquisgrana. V tem smejočem mestecu, ki se ga mnogi beneški rudarji Se spominjajo, so evropski politiki podpisali pogodbo, v kateri je bilo reCeno, da bodo socialno potrošnjo prilagajali in podredili gospodarski učinkovitosti. Življenjski cilj ni veC Človeška sreCa, paC pa gospodarski uspeh, ki nekaterim lahko prinese tudi sreCo, Ce so dovolj bogati. V praksi je to pomenilo, da morajo vse države omejiti družbeno potrošnjo (pokojnine, zdravstvo, Šolstvo, kulturo), odpraviti državne primanjkljaje in ustvariti pogoje, da bo evropsko gospodarstvo delovalo s skupno valuto “euro”, nekakšnim “supermarkom”, in z njo osvajalo svet. Italija je med Šibkimi Členi take evropske verige, kjer vagone vleCe nemška lokomotiva. Izsiljujejo jo in pritiskajo nanjo, da bi se Cim hitreje prilagodila kon- zervativnim politikam ostalih evropskih centristiCnih vlad. Toda v Italiji vlada Oljka, ki nima (ali ne bi smela imeti) nic skupnega s Kohlovimi demokristijani, britanskimi konzervativci in Španskimi konzervativci ter francoskimi postgolisti. Ko pisem, ne vem, kako se bo konCal drugi usodni vrh Prodijeve večine. Upam, da bodo naSli pametno rešitev. In vendar me ob vsem govorjenju okle-stenju družbene potrošnje nekaj moti: Italija ne zna trositi evropskih prispevkov! Letos je v evropskih blagajnah ostalo 32 tisoC milijard lir namenjenih a neizplačanih prispevkov! Za cel varčevalni manever! Kriva ni samo vlada. Krivi smo tudi sami. Ne vem, Ce so nasi upravitelji vprašali za evropski prispe- vek za “postajo Topolove” ali za “vabilo v Benečijo”, s turistično - gostinsko ponudbo. In vendar je v Rimu urad evropske skupnosti, kjer funkcionarji tožijo, da jih nihče ne obiSCe s podobnimi naCrti. Zakaj bi ne poskusili? Stojan Spetič Občni zbor SDGZ Slovensko deželno gospodarsko združenje bo imelo v ponedeljek, 30. septembra, 20. redni obCni zbor, v Prosvetnem domu na OpCinah, ul. Ricreatorio, 1. Ciani, ki se bodo zbrali v prvem sklicanju ob 17. uri in v drugem ob 18. uri, bodo posluSali predsedniško poročilo nadzornega odbora . Volitve: izbira kandidatov v manjšini Aurelio Juri Parlamentarne volitve v Sloveniji so pred vrati. Desetega novembra bodo namreč slovenski volilci odločali o 90. poslancih, ki bodo sedeli v parlamentu in o tem, kakšno bo razmerje sil med strakami. Od devetdesetih parla-metarcih dva bosta izraz italijanske in madžarske skupnosti v Sloveniji. Doslej sta v parlamentu v tem svojstvu sedela Roberto Battelli za italijansko in Maria Pozonec za madžarsko manjšino. Volilni zakon v Sloveniji kaže posebno sakrb manjšinskima skupnostima, saj predstavniki obeh manjšin imajo dvojen glas: enega za strankarskega kandidata, drugega pa za predstavnika svoje skupnosti. Silvano Sau, predsednik italijanske manjšinske skupnosti v Sloveniji, nam je v telefonskem pogovoru povedal, da o imenih kandidatov, ki bi se potegovali za manjšinski sedež, je pre-uranjeno govoriti, saj bo rok za predstavitev imen zapadel 16. oktobra. Sicer manjšinska organizacija ne bo direktno posegla v izbiro kandidatov, to bo prepustila posameznikom oziroma drugim organizacijam in skupinam, ki delujejo znotraj manjšine v koprski, piranski in izolski občini. Da nekdo lahko kandidira za manjšinski sedež, mora zbrati trideset podpisov predstavnikov italijanske Roberto Battelli manjšine. Njegovo ime bo tako vključeno v volilni seznam. V Ljubljano pa bo odšel tisti kandidat, ki bo med manjšinskimi volilci (ti se morajo pismeno opre deliti o narodnostni pripa- ' dnosti) dobil najvecje število glasov. Dosedanji predstavnik italijanske manjšine v slovenskem parlamentu Roberto Battelli ni Se povedal, Ce namerava ponovno kandidirati. Iz neuradnih virov pa krožijo vesti, da bi se morali za to mesto potegovati štirje predstavniki italijanske manjšine v Slove- I niji. Sicer predstavnik itali- j janske manjšine že ima “skoraj zagotovoljeno” mesto v slovenskem parlamentu. To je Aurelio Juri, Zupan Občine Koper, ki j' ] zmagal v notranjih selekci: J jah kandidatov pri Združeni listi socialnih demokratov. Rekli smo, daje Jurijeva izvolitev skoraj gotova, saj je dovolj, da pomislimo, na pravi plaz glasov, ki jih je zbral na Koprskem ob njegovi kandidaturi za župana obmorske občine. V parlamentu so doslej s Primorske sedeli naslednji poslanci: Borut Pahor, Breda PeCan, Jožef Skolc, Janez in Marjan Podobnik, Jadranka Sturm-Kocjan, Janez Jug, Miroslav Geržina, Ivo Hvalica, Roberto Battelli, Igor BavCar, Žarko Pregelj, Zoran Madon in Marjan Poljšak. Rudi Pavšič Stavka s prve strani Lako rečemo, da je vsa manjšinska skupnost v Benečiji solidarna s šolo. Namen stavke je bil oCitno opozoriti širšo javnost o tem perečem vprašanju. Razlog za tako zamudo pri izplačevanju plaC gre pa iskati v veliki zamudi dežele pri izplačevanju prispevkov Dvojezični soli. Naj povemo, da takoj po sklicu stavke se je upravni odbor Zavoda sestal in je izdal sporočilo, v katerem je izrekel zahvalo in priznanje osebju za požrtvovalnost, nakazal je vse korake, ki so bili storjeni v poletnih mesecih za rešitev krize in predlagal osebju skupni nastop. Kljub temu stavka v torek je bila, že isti dan pa je prišlo tudi do seje upravnega odbora z osebjem. Na njej je bilo sklenjeno, da se ustanovi paritetna komisija upravnega odbora in uslužbencev, zato da se preverijo vsi možni koraki in se poiščejo rešitve. Nuova traduzione della Bibbia La Bibbia in sloveno Presso il Centro culturale di Lubiana, il “Cankarjev dom”, si è svolto il convegno internazionale sull’interpretazione della Sacra scrittura. Durante i lavori è stata presentata la nuova e-dizione della traduzione in lingua slovena della Bibbia, mentre alla Galleria nazionale è stata inaugurata la mostra “La Bibbia sul territorio sloveno”. La mostra comprende circa 250 scritti letterari cu- stoditi in raccolte slovene, in gran parte proprietà della Bibioteca nazionale e universitaria di Lubiana. La mostra comprende anche la prima traduzione della Bibbia, realizzata da Jurij Dalmatin nel 1584. Orsi in agguato Gli orsi si sono di nuovo fatti vivi nell’Alta valle dell’Isonzo. Un gruppo di e-scursionisti, provenienti da Drežnica, nelle vicinanze di Tolmino, ha rinvenuto un’intero gregge di pecore dilaniate dai plantigradi. Problemi ecologici La fabbrica per materiale edile di Anhovo, nelle vicinanze di Nova Gorica, è messa sotto accusa a causa dei gravissimi danni all’ambiente, provocati dalle fibre d’amianto, vietate in tutta Europa. In queste zone, e particolarmente tra i lavoratori della fabbrica, sono stati registrati moltissimi casi di a-sbetosi, tumori ai polmoni e di malattie croniche alle vie respiratorie. La direzione della fabbrica ha deciso che entro la prossima primavera abbandonerà tutti i processi produttivi che prevedono l’impiego di sostanze nocive alla salute. Pahor il vincente Borut Pahor della Lista associata socialdemocratica è risultato il più amato parlamentare del Litorale. Così si sono espressi i lettori del bisettimanale “Primorske novice”. 5— Kultura ---------- Štierje avtorji an trije jeziki za večer poezije novi mata j ur četrtek, 26. septembra 1996 Kanalski posvetil svoje delo Z leve Clodig, Dominici, Tomšič, Dorbolò an Moratto Biu je pru liep vičer posvečen poeziji tisti, ki nam ga je Senkalo kulturno društvo Rečan v petak zvečer v Seucah. “V nebu luna plava” je bil an telekrat parlo-' žnost za srečat Stieri pesni-J Ke / pisatelje, ki pišejo vsak v svojem jeziku, po italijansko, furlansko, sloviensko an knjižno sloviensko. An še ankrat je parslo na dan, de smo mi Benečani tisti, ki znamo narlieuš “plavat” v našem prestoru, saj jih za-stopmo vse. An namien vi-čera, takuo, ki je poviedu predsednik društva Aldo Klodig, je biu pru tel: povezat dvie, tri, štier kulture, ki žive adna blizu te druge, ustvarit prestor, kjer se lahko srečajo an spoznajo. Ideja telih literarnih večerov, ki se lietos ponavljajo že četarto lieto, je dobra I an je všeč ljudem, ki so se J pru v liepem številu zbrali v Seucah. Telekrat pa se je organizatorjem lepuo posrečilo tudi s protagonisti večera. Je jasno, de vsak pesnik parhaja iz svojega konca s svojo ustvarjalnostjo pa tudi s svojo mentaliteto, s svojo poezijo. Kar sevieda pride reč, de vsak pride, po-vie an gre, v adni besiedi ima svoj monolog. Telekrat pa so bli protagonisti večera pru izbrani an so imiel kiek skupnega, ki gre mimo, al pa buj gla-boko od univerzalnosti poezije. Takuo slovenski pisatelj Marjan Tomšič, ki je biu parvič tle par nas an se je zaljubu v Benečijo, ku Bruna Dorbolò an furlanski pesnik Stiefin Moratto, če-pru vsak s svojim pesniškim jezikam, so v svojih tekstih izhajali iz ljudske tradicije, iz tistih korenin, ki so takuo glaboke, da čeglih iz drugih koncev sveta se srečajo an so si podobne. V italijanskem jeziku je nje poezije prebrala še Gioia Dominici. Društvo Rečan ima v mislih še adan vičer pod “luno, ki v nebu plava”. Tel pa bo posvečen našemu kulturnemu delavcu in pesniku Izidorju Predanu - Doriču an je v programu za Kulturno jesen. V sredo smo se poslovili od Salvatoreja Venosija s prve strani Kulturno-politično delo je Salvatore Venosi opravljal v okviru Slovenske kulturno gospodarske zveze, v katero je vstopil leta 1977 in je bil več let v njenem vodstvu tako na pokrajinski kot deželni ravni. Le isto leto je bil izvoljen tudi za člana deželnega tajništva stranke Slovenske skupnosti, za katero je tudi nekajkrat kandidiral na deželnih volitvah. Tako s SKGZ kot s SSk je sodeloval do zadnjega dne, v kolikor mu je to zadravje dopuščalo. Salvatore Venosi se je rodil novembra 1938. leta v Zabnicah, kjer je obiskoval osnovno šolo. Kot marsikateri slovenski otrok iz videmske pokrajine je nato obiskoval slovensko nižjo srednjo šolo in klasično gimnazijo v Gorici, nato je na univerzi v Vidmu študiral modeme jezike. Kot uradnik je služboval na Trbižu, v Beli Peči in Pordenonu. Poučeval je tudi na srednji šoli Iga Grudna v Nabrežini, od leta 1983 je bil zaposlen kot raziskovalec na sedežu SLORI v Ukvah. Prve pobude na šolskem in kulturnem področju v Kanalski dolini so bile sad sodelovanja Venosija z župnikom Mariom Gariupom. Najpomembnejša je bil tečaj slovenščine v Ukvah, ki sta ga organizirala leta 1976 in je takrat naletel na močan odpor s strani šolskih oblasti. Kljub nemajhnim težavam pa se od takrat tečaj slovenskega jezika za otroke v Kanalski dolni ponavlja vsako leto. Druga pomembna pobuda, začetki katere segajo v leto 1978, je slovenska glas- Convegno storico a Gorizia “Chiesa e società nel Goriziano fra guerra e movimenti di liberazione”. Questo il tema di un convegno di studio internazionale che si terrà nella sede dell’università a Gorizia nei giorni 26, 27 e 28 settembre. Promosso dall’Istituto di storia sociale e religiosa e dall’Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei, in collaborauzione con enti italiani e sloveni, il convegno si propone di contribuire alla ricerca storica su quel periodo ed allo stesso tempo delineare la realtà della diocesi di Gorizia che dal 47 comprende italiani, sloveni e friulani, nonché far conoscere il contesto storico >n cui è sorto e gli sviluppi del movimento di liberazione sloveno. I lavori del convegno, a cui parteciperanno relatori sloveni ed italiani, si svolgeranno in traduzione simultanea. La mostra nella chiesa di S. Maria di Corte Opere di Centazzo esposte a Cividale bena šola, podružnica Glasbene matice, ki se je prav tako ustalila. Oporna točka, organizator in vzpodbujeva-lec teh in drugih pobud je bil vseskozi Venosi. Ob vodenju in organizacij raznih kulturnih in znanstvenih pobud, med katerimi izstopa mednarodni posvet, ki je bil lani na Trbižu na temo večjezičnosti v Kanalski dolini, je treba omeniti bogato publicistično delo Venosija. Precej je sodeloval z Novim Matajurjem, kjer je objavil več nizov člankov: Spoznavajmo naše kraje, Slovensko šolstvo v Kanalski dolini, Zgodovinski škofijski zapisi. Župnija Zabnice. Vodil je več let na radiu Trst A oddajo “Glas Kanalske doline”, dopisoval je za Naš tednik in nekaj let sodeloval z listom Ukve. Objavil je tudi več referatov, med njimi: Problemi linguistici della Valcanale -Kanalska dolina e struttura della popolazione di Camporosso - Zabnice (Trst 1978); Slovenci v Kanalski dolini (soavtor je Mario Gariup) za konferenco o manjšinah, Videm 1978; Slovenci in slovenščina v Kanalski dolini , Ljubljana 1983; Intereferen-ce slavo-tedesche a Camporosso in Valcanale (soavtor R. Gusmani, 1981); Slovenščina v štirijezičnem okolju (Ljubljana 1984); Kanalska dolina (soavtor Miran Komac); Tečaji slovenskega jezika v Kanalski dolini 1987-1990 (soavtorica Irena Sumi). Zadnji referat, kot rečeno je v zborniku o večjezičnosti, ki je pravkar izšel. 3 Spomenka Hribar boprišla v Gorico Desetega novembra bodo v Sloveniji volitve za obnovo parlamenta. Tudi v našem časopisu smo že poročali o predvolilnem ozračju ter o številnih napetosti med strankami, ki so že stopile v boj v prepričevanju volilcev. Da bi kaj več izvedeli o tem predvolilnem ozračju, ki zaznamuje zdajšnji slovenski prostor, sta goriška Zveza slovenskih kulturnih društev in uprava Kulturnega doma povabili v goste Spomenko Hribar, priznano družbeno-kulturno delavko in pozorno spremljevalko političnega dogajanja. Srečanje s Hribarjevo bo v četrtek, 3. oktobra, ob 18.30 v mali dvorani goriškega Kulturnega doma. Spomenka Hribar je prejšnji teden izdala knjigo z naslovom “Svet kot zarota”, ki je analiza logike mišljenja in delovanja politika Janeza Janše. Avtorica knjiga opisuje dogajanja v času slovenske pomladi in Janševo spreminjanje iz nacionalnega simbola v “lovca na čarovnice”. Hribarjeva razlaga tudi, kaj se je dogajalo v zakulisju slovenske osamosvojitve in se sprašuje, če so bili Slovenci na pragu vojaškega udara. Da sinistra Antonio Picotti, Giovanni Centazzo, Gian Alberto Boer ed Elisa Sinosich nel corso dell’inauguraziorie E’ aperta al pubblico, nella chiesa di S. Maria in Corte a Cividale, fino al 5 ottobre la mostra del pittore Giovanni Centazzo. Organizzata dall’Associazione per lo sviluppo degli studi storici ed artistici di Cividale, la personale presenta le opere di un artista friulano la cui personalità artistica è nata e maturata in Friuli ma non ha tardato a farsi apprezzare oltre i confini regionali. All’inaugurazione è intervenuto il critico Gian Alberto Boer, che ha tra l’altro rimarcato come la pittura di Centazzo “si aggancia alla grande famiglia dell’arte post-impressionista con accenti del tutto personali”. H dono delle valli: dol roke z naše gubance “Nel dialetto slavo locale" , “nei dialetti slavi locali”, “le pronuncie dialettali slave locali". Ecco per ben tre volte E.M. (Emilia Mirmina?) nell’ introduzione al concorso letterario “Il dono delle valli” usa questa terminologia per definire la gente slovena della Be-necia. Già, slovena, perchè oltre alle università ed ai linguisti seri di tutto il mondo, anche l’Unione slavisti italiani, ha definito il dialetto e quindi la gente delle valli del Nati-sone, del Torre e Resia, nonché della Val Canale come sloveni. Non che il termine “slavo” sia scorretto, ma dal momento che tutte le lingue slave sono ormai conosciute e decodificate, è bene essere più precisi e dare ad o-gnuno dei vari popoli slavi, oltre al cognome, anche il proprio nome. Noi non parliamo mai di fiorentini o genovesi dicendo che è gente latina, diciamo che sono italiani. Perchè non essere allora precisi anche per gli sloveni - slavi della Bene-eia? Lo dico perchè anche se chi traduce “slovenj" con slavi o chi parla di slavi sempre, in ogni circostanza, lo sa benissimo cosa sta facendo. La legge Maccanico ne è l’esempio: divideva gli sloveni di Trieste e Gorizia e gli slavi del Natisone; ovvero due cose diverse; ovvero sloveni a tutti gli effetti i primi con finanziamenti per scuole, cartelli bilingui e tutto il resto... e volgari indigeni, barbari antichi, paleoslavi in e-stinzione quelli del Natisone... il che si traduce in quattro palanche d’elemosina dallo Stato per fare un po’ gli indiani di Buffalo Bill nei circhi e tanti saluti. Giriamo pagina. Modalità di partecipazione: ....“in uno degli idiomi minoritari del F.V.G. (cioè in una delle varietà friulane, slave o tedesche parlate nel F.V.G.)”. Ecco ci risiamo, “idiomi slavi", è proprio un chiodo fisso! Poi, ancora, dei testi in idioma minoritario si richiede la traduzione italiana (anche delle poesie!?!) in 7 copie invece di 5 sufficienti per il testo italiano. Perchè? A me non pare giusto e quest'anno non parteciperò al concorso. Come sloveno della Benecia apprezzerei molto di più il fatto che si dicesse apertamente che la gubanza-gubanca è un dolce tipico sloveno fra gli sloveni delle valli e per ringraziarci della nostra bontà e di questo nostro dono (diritti sul nome e tutto) si richiedessero 7 copie e la traduzione in sloveno dei testi italiani, friulani e tedeschi. Ascoltate: “Sempre la Mirmina - questo faro incandescente di scienza - è venuta a dirci che il nostro non è un dialetto sloveno. Lei non conosce ne il “po našem", ne’ lo sloveno! Qualcuno deve a-verla informata. Quanto è lunga questa catena di bugie?" Le parole sono dell’ amico prete Renzo Calligaro che stimo e rispetto tantissimo, pubblicate qualche anno fa sul Novi Matajur in occasione di una serie di lettere in difesa della minoranza slovena nel Tarcentino. No comment. BarCanj Četrtek, 26. septembra 1996 4 Za naslednika Škofa BeUomija tudi ime Oualizze Tržaški dnevnik “11 Piccolo” je že nekaj dni po smrti nadškofa Bellomija objavil vest, da je med najresnejšimi kandidati za Bellomijevega naslednika msgr. Marino Qualizza. Jasno je, da se je ta vest hitro razširila po vsem zamejstvu, saj naši skupnosti ni vseeno, kdo bo na čelu tržaške Cerkve. Okoli taksnega pisanja pa so se začela tudi prva ugibanja in ocene, zakaj je tržaški dnevnik, ki je medijsko zelo vpliven v dezeli, dal v javnost ime Marina Qualizze. Da bi kaj več izvedeli, smo se telefonsko povezali z odgovornim urednikom pe-tnajstdnevnika Dom in ravnateljem videmske teološke Sole. “Reči moram, da o moji možni kandidaturi sem izvedel iz časopisa in to nekaj dni kasneje, saj sem bil v tistih dneh odsoten. Kaj naj rečem? Osebno lahko pristavim, da nisem nič storil, da bi se postavil v krog kandidatov in zato me je vest precej presenetila”. Msgr. Qualizza nam je dejal, da predstavlja mesto trZa- Msgr. Marino Qualizza Skega nadškofa delikatno vprašanje, saj je treba upoštevati določena ravnotežja in upoštevati stvarnost tega mesta ob meji. Sicer danes je ozračje nekoliko boljSe in verjetno bo taksna klima v pomoč tistim, ki bodo odločali o Bellomijevem nasledniku. Pri tolikšnih ugibanjih eno lahko rečemo: ko bi msgr. Qualizza postal trZaški škof, bi se tega dejstva res veselili, (r.p.) Mozione del presidente dell’ente montano suH’autodeterminazione Marinig scavalca la Lega La Comunità ha preso in esame le osservazioni della Direzione regionale per le autonomie locali sullo statuto - Molte novità per la pianta organica dalla prima pagina In precedenza maggioranza e opposizione si erano scontrate sullo statuto dell’ente. A dieci mesi dall’approvazione del documento sono giunte le osservazioni allo statuto della Direzione regionale per le autonomie locali. Sullo sfondo, ma sempre presente, l’ormai profonda disaffezione degli amministratori locali - in particolare della maggioranza - nei confronti della Regione. Il paradosso è che l’ente ha deliberato lo statuto in base alla legge 142 del ’90, ma la Regione non può approvarla prima di aver licenziato una legge sul riordino delle Comunità montane. La quale legge, a sua volta, si dovrebbe rifare alla 142. Nel frattempo la Direzione generale accusa la Comunità delle Valli di “mancato recepimento della legge”. Un circolo vizioso, un palleggiamento di responsabilità (“in cui noi siamo il pallone” ha polemizzato l’assessore Pietro Bernardi “silura” Domeniš Lunedì il sindaco di Ci-vidale Giuseppe Bernardi ha revocato la delega all’assessore comunale alle attività produttive Silvano Domeniš (nella foto). La decisione del sindaco era neH’aria. Troppe, ormai, le divergenze tra la politica della giunta e quella della Lega, avviata verso la secessione voluta da Bossi. E poi, ciliegina sulla torta, c’è stata la vicenda del centro commerciale che secondo la sezione della Lega di Cividale l’amministrazione avrebbe intenzione di costruire. Notizia smentita con effi- cacia dal sindaco. Nella lettera di revoca Bernardi scrive che prende atto del comportamento politico di Domeniš e che “è venuto a mancare il rapporto di fiducia all’interno della giunta comunale”. Tra i motivi sicuramente le prese di posizione del rappresentante leghista a favore della secessione voluta da Bossi, (m.o.) Zuanella) che il direttivo non digerisce. Lo stesso direttivo ha de- ciso così di recepire solo alcune osservazioni della Direzione, respingendo quelle più consistenti. Di altro avviso Giuseppe Chiuch, secondo cui le osservazioni sottolineano solo “i tanti torti della maggioranza” mentre “la modifica dello statuto è stato un lavoro i-nutile perché difforme alle norme vigenti, quindi destinato ad essere bocciato”. Ma il presidente Marinig ha ribattuto che “è la Regione che non si è adeguata alle leggi nazionali”. La minoranza alla fine ha dato voto contrario al recepimento delle osservazioni, motivandolo però con il fatto che nello statuto si fa riferimento al riconoscimento del friulano e dello sloveno. Contrarietà, da parte dell’opposizione, anche alla modifica della pianta organica dell’ente. Tra le novità, la figura del vicesegretario e l’apertura di un settore dedicato al turismo ed alle relazioni e-sterne. L’assessore Cristian Vida ha assicurato: “Nessuno perderà il proprio posto di lavoro”. Michele Obit Katoliška organizacija nosi ime po beneškem duhovniku Evgenu Blanchiniju Novo slovensko združenje Predsednik Giorgio Banchig obrazložil namene in programe krovne katoliške sredine “Z ustanovitvijo združenja želimo postati nekakšna krovna katoliška slovenska organizacija za Slovence iz videmske pokrajine”. Tako nam je povedal Giorgio Banchig, predsednik novoustanovljenega Združenja Evgen Blankin, ki ga bodo javnosti predstavili v soboto, 5. oktobra, ob 18. uri v sejni dvorani Spetrskega Županstva. Združenje bo sicer član Sveta slovenskih organizacij, želi pa odigrati vlogo spodbujevalca razvoja slovenske narodnostne sku- pnosti v vseh ozirih družbenega, kulturnega, gospodarskega in znanstvenega življenja. V svojem delovanju se navdihuje pri krščanskih vrednotah in pri cerkvenem socialnem nauku. “Naše zdruZenje Zeli biti tudi močan izziv tukajšnjemu katoliškemu svetu, da si vidno in v prvi osebi prizadeva za vsestranski razvoj slovenske narodnostne skupnosti v videmski nadškofiji. Obenem želimo ustvariti konstruktiven dialog in so- očanje z vsemi ostalimi dejavniki, ki so prisotni na teritoriju in ki delujejo v dobrobit naše skupnosti v skladu s pogledi, ki so jih izoblikovali naši duhovniki in v prvi vrsti sam msgr. Ivan Trinko”. Na predstavitvenem večeru bodo ob Banchigu spregovorili Se Luciano Chiabudini, msgr. Duilio Corgnali ter prefekt dr. Antonio Farrace, ravnatelj osrednjega urada za probleme obmejnih področji in narodnostnih manjšin pri notranjem ministrstvu. Al suono della citira e della bunkula Invito a tavola a Prato di Resia Per questo autunno, il ristorante Val Resia di Prato, propone due interessanti serate gastronomiche dedicate ai funghi ed al pesce. La prima serata con menù a base di funghi è in programma per sabato 5 ottobre mentre gli amanti del pesce potranno gustare i saporiti piatti previsti nel menù di sabato 26 ottobre. Le serate saranno allietate dalla presenza di suonatori resiani e quindi non mancherà anche l’occasione di fare due danze tra una portata e l’altra. Le due serate gastronomiche sono state organizzate con il patrocinio del circolo culturale “Rozajanski dum”, della Pro-loco locale e dell’Amministrazione comunale di Resia, nonché dalla Banca di credito agrario cooperativo Alto Friuli, sportello di Resia. Benevenuti in vai Resia e... buon appetito! L.N. Giorgio Banchig ŽUPNIJI iz Zabnic IN UKEV vabita V NEDELJO 29. SEPTEMBRA na akademijo v spomin Bratuževih Spored: ob 10.15 v cerkvi v Zabnicah sv. maša ob 15. uri recital v cerkvi v Ukvah Sodelujeta: amatersko gledališče “Teharje” in pevski zbor iz Celja Federalismo: qual è il progetto della sinistra? segue dalla prima Altro discorso le secessioni, che sono l'esatto rovescio della federazione, e nascono per lo più da grandi traumi politici e bellici. Per trasformare l'assetto unitario in quello federale in Italia si deve mettere in conto uno strappo istituzionale che non solo non è previsto, ma è negato dalla costituzione. E di questa non si può far carta straccia, pena la rimozione di tutte le garanzie democratiche. Lo stesso tutti cercano fughe in avanti, chi disegnando macco o micro-regioni, chi fondando repubbliche. Progetti inattuabili, soprattutto quello secessionista, come dimostrano l’opposizione di tutti gli stati (più o meno democratici) alla perdita di parti del proprio territorio. Si veda la Corsica, l’Ulster, la Čečeni a, eccetera. Non capisco come si possa pensare ad un progetto secessionista senza mettere in conto i costi dell’operazione, perché questa storia della separazione consensuale, sia o non sia utile od opportuna, è irrealizzabile. Nemmeno la proposta federalista è laggiungibile in Italia se non attraverso un travaglio costituente di rifondazione dello stato. Essa infatti non può essere semplicemente un auspicabile decentramento in senso regionalista e municipalista. La costruzione dello stato federale, sulla base della volontà della maggioranza qualificata dei cittadini italiani, va organizzata prima di arrivare allo strappo istituzionale. La costituzione impedisce però anche di accertare tramite referendum la volontà popolare e su questo problema rispunta la necessità di modificare la costituzione, processo lungo e combattuto, perché dentro al federalismo ognuno vorrà metterci qualcosa di diverso. Allora mi sembra utile che la sinistra elabori e proponga un progetto organico, chiaro e ben definito, di modo che ogni passo compiuto porti ad un preciso risultato e prepari il successivo. Indico a modo mio alcuni jninti possibili. Primo: stabilire le funzioni essenziali della sovranità dello stato. Secondo: fare delle regioni il soggetto di tutta l’attività amministrative con facoltà legislativa e con la riduzione del controllo centrale. Terzo: individuare il corpo delle autonomie locali fondamentali, che le regioni dovranno rispettare. Quarto: indicare un metodo per realizzare aggregazioni sovra-regionali con il consenso e la partecipazione attiva delle regioni interessate. Quinto: indicare un metodo per la verifica del consenso dei cittadini sulle aggregazioni delle regioni. La fase preparatoria del sistema federale dovrà concludersi con lo strappo istituzionale di cui ho detto. U-no strappo, dunque, graduale, guidato e controllato in grado di evitare il trauma politico. Potrà anche accadere che Io strappo si renda superfluo, nel caso che un regionalismo fortemente caratterizzato riesca a dare frutti sufficienti. Il governo, per ora, ha risposto frammentariamente sulla questione federalismo: federalismo scolastico, federalismo fiscale, federalismo municipalistico, eccetera. Tutto bene, ma il federalismo non può essere solo un’etichetta, ma un modello politico dai contenuti precisi. Paolo Petricig Kronaka novi matajur Četrtek, 26. septembra 1996 rave.. Iz sauonjskega kamuna V nediejo 29. na Barbano V Sauodnji se vsi trostajo, de v nediejo 29. bo liepa ura, predvsem tisti, ki so se vpisal na izlet, na gito, ki jo je organizala kamunska aministracjon za tiste, ki so že nomalo par lieteh an žive v tistim kamune. Koriera jih bo čakala že ob sedmi zjutra v Matajure. Ustavjala se bo po vaseh do Sauodnje. Od tu se puode v Grado, kjer jih bo čakala barka, ki jih popeje do Barbane, kjer ob 10. ur po sveta maSa. Po maSi, le z barko, puo-dejo gledat “kažon” na otoku “degli Orbi”. Potlè se varnejo v Grado, kjer bo tudi kosilo. Na poti pruot duomu se ustavejo v Ogleju (Aquileia). Ce se niesta še vpisal an želta iti na lepo gito, obarnita se na kamun. Za preživiet v liepi družbi ’no posebno nediejo na špindata puno, samuo 13.000 lir. Vpisajta se! jih Ankrat karabinieri niso imiel avta, ku donašnji dan, pa so imiel bičiklete za ru-nat njih perluštracjone al za iti areštavat kaj-šnega, ki je kiek po-kradu. Adan od tistih je biu Giovanin, poznan po vsieh Nediških dolinah, ker je marskaj-šankrat pokradu po domačih kakošnjakih kajšne kakuoša za preživiet an zatuo so ga klical “Giovanin kakuošar”. An dan, se vide de mu je biu paršu venč pitik, je ukradu kaku-oš, pa tudi dva velika salama an ’no dami-gjano vina takuo, de vasnjani so se ries ujezli an so šli ga de-nunčjavat v kažermo od karabinierju. Drugi dan, že priet, ku je sonce ustalo, marešjal je šu areštavat Giovanina kakuo-šarja an ga peju pruot kažermi. Kadar sta pasala blizu gostilne, kijer je biu tudi tabakin, Giovanin kakuošar je vprašu marešjalna, če ga pusti iti kupavat cigarete, de bo mogu manjkul kadit tu para-žone za pasat cajt. Marešjal, ki je biu umsiljenega sarca, mu j’ dau tri minute cajta za iti po cigarete an se varnit nazaj, pa modri Giovanin kakuošar je ušafu druge vrata, ki so dajale na duor od tabakina, an sevieda, ničku zadaru je pete an uteku po njivah an sanožetah! Za kajšan dan potlè, vasnjani so šli vizavat marešjalna, de Giovanin kakuošar je spet doma, so ga videl pod lobjo, ki je skubu, kot po navadi, ’no ka-kuoš! Marešjal je ničku popadu bičikleto an šu nazaj areštavat navadnega tatiča, ki je glih tenčas finjavu jest tisto zadnjo an sa-uoritno kakuoš. Ko sta šla pruot kasarni, kjer je biu tudi paražon, sta spet pasala pred tistim taba-kinam an, sevieda, Giovanin kakuošar je nazaj vprašu marešjalna, če ga pusti iti kupavat cigarete, de bo kadiu tu paražone. - Eh ne - je zaueku marešjal - me na na-štimaš vič! Zdaj viem, de tam zad so druge vrata, ki dajejo na duor, tode ti češ spet uteč! Telekrat grem ist po cigarete, an ti mi pardaržaš pa bičikleto!!! PRAD AMANO (UD) Via Garibaldi, 57 Tel. 0432-670296 'J* /V/ In pu!izin di tutta la casa un sistema nuovo, ecologico ed economico DELLE POLVERI CENTRALizzrrrr Zbralo se jihje nad stuo za iti v San Marino Nie bluo lahko ušafat an prestor, kjer fotografat kupe vse tiste, ki so šli na izlet, na gito v San Marino v nediejo 15. setemberja. Izlet ga je organizu ko-mitat za Ažlo an hitro so napunli adno koriero, takuo, de so muorli ustavt še adno. Sli so vasnjani, pa tudi njih parjatelji iz drugih vasi Nediških dolin, takuo de vsieh kupe se jih je zbralo na 101. Ce je bla še ta treeja koriera, nieso bli imiel velikih težav napunt tudi tisto. Kakuo so preživiel tisto nediejo nam je poviedu Antonello, adan od komitata. Po njega besiedah smo za-stopil, de so se pru dobro ušafal. Bla je liepa ura, pa tudi kompanija je bla zlo dobra takuo, de so se že lo-žli dakordo za druge lieto, kar puodejo pa na jezero Garda gledat “Vittoriale”. Tisti, ki so bli v sienci so se dobro imiel, tisti na soncu so pa uekal fotografu, de naj hiti partisnit! Veseu rojstni dan nona Perinca S hvaležnostjo in lepim spominom na Izidorja Predana Z mikrofonom v košari “S tvojo ljubeznijo do Benečije, Doric, si «okužil» tudi mene” Bila sem na večeru, posvečenem spominu zaslužnega in zavednega beneškega Slovenca Izidorja Predana, ki je bil pred dnevi v dvorani občinskega sveta v Spetru v Benečiji. Tudi nekaj besed sem spregovorila v njegov somin. A koliko misli, koliko spominov me je ob tisti priložnosti spremljalo na Dorica, ki jih zaradi časovne stiske nisem mogla povedati. Nisem mogla na primer številnim udeležencem povedati, kako in zakaj sva z Izidorjem postala prijatelja, zakaj sem začela tako pogosto zahajati v Benečijo, zakaj sem vzljubila te kraje in njegovo prebivalstvo. Pa je vse bilo tako enostavno, tako močno doživeto. Bila sem takrat novinarka radia Koper za celotno pokrajino - torej tudi za Benečijo. Medtem, ko sem Tržaško in Goriško pokrajino dobro poznala, nisem vedela nič, ali skorajda nič o Benečiji. Izidor je bil tisti, s katerim sem se najprej spoznala in ki me je popeljal v Benečijo. Začela so se najina srečanja na takratnem glasilu Matajur v Vidmu, nato pa nadaljevala s srečanju v Čedadu, kjer sem bila tudi na prvem srečanju emigrantov na starem se- dežu, v bližini stolnice v Čedadu in potem z obiskom številnih vasi, od Spetra, Ažle, Grmeka, tja do Matajurja in vseh ostalih. Povsod je bil z menoj, me spoznaval z ljudmi, ki niso bili vajeni videti žen-ske-novinarke, predvsem pa ne z magnetofonom v roki. Vse te zapreke in ovire je vedno reševal Dorič s svojo zgovornostjo, s svojo prilubljenostjo, s svojim neposrednim načinom pogovora s posamezniki, pa tudi s skupinami, zbori, recitatorji in igralci. Začela sem pri prvem srečanju emigrantov, potem pa nadaljevala s spremljanjem dejavnosti Beneških Slovencev, ki je postajala vse bolj bogata in raznolika. Spominjam se, da mi je Izidor pripravil srečanje s starimi Benečani v neki majhni gostilni, blizu sedanjega sedeža društva Ivan Trinko. Udeleženci so bili nezaupljivi, predvsem , ker so videli nivinarko, ki je govorila nekoliko drugače, kot oni, predvsem pa niso bili vajeni intervjujev. Z Izidorjem sva sklenila, da skrijeva mikrofon in jih tako poskušava vplesti v pogovor o številnih problemih Benečije. Res smo se zbrali v gostilni ob mizi, še prej pa sva z Izidorjem skrila magnetofon v košarico kruha. Tako so se začeli udeleženci počasi odpirati, mi povedati svoje težave in svoje želje. Bolj je tekel pogovor, bolj so postajali zgovorni. Povedali so mi marsikaj, kar jih je, kot Benečane težilo, kaj so si tudi beneški Slovenci želeli. Nihče ni opazil skritega mikrofona. Vse je prišlo na dan, ko so se čez nekaj dni slišali po radiu Koper, ki se ga je takrat zelo dobro slišalo v vsej Benečiji. Mogoče so mi mojo zvijačo malo zamerili, a tega niso pokazali. Radi so še govorili z menoj in me spremljali, v košarico s kruhom pa so le za vsak primer pogledali. Vidiš Dorič, kaj vse si mi povedal, pokazal in približal. Danes je tvoja Benečija tudi moja. In, če se kdaj spomnim na svoje preteklo delo, potem se v prvi vrsti spomnim nate, tvoje ljubezni do Benečije, s katero si “okužil” tudi mene, tako, da sem tudi sama, čeprav zahajam sedaj malo v te kraje, še vedno v duši s tabo beneška Slovenka - na strani beneških Slovencev. S hvaležnostjo in lepim spominom Neva Lukež Kar smo jo zagledal, smo jal: “Je pru ’na liepa fotografija!” Pogledita, ki mladine se je zbralo okuole Pierine Dreszach - uduove Canalaz, Katinčne iz Lies za praznovat kupe z njo nje 80. rojstni dan. Je lieška mladina, pa ne samuo: za ji uoščit vse narbuojše je paršu adan tudi iz Kozce gor. Zgodilo se je v petak 13. setemberja an potlè, ki so ji zapiel “veseu rojstni dan”, an pokušal dobruote, ki so jih napravli za telo parlo-Znost so se tudi vsi kupe fotografai. Nona Perinca (takuo jo vsi kličejo) je tu sred an ta par nji je nje pranavuoda (hči navuoda Micheina) Sara. Okuole nje, s čeparne roke so Ljuba Kejacova iz Lies, Giacomo Katinčin (nje navuod), Germana Balona-rjova iz Hlocja, Angela Ko-cajnarjova, Leonardo Keja-cu, Federico, Dennis an Marco Kocajnarjovi (vsi so z Lies), an Fabrizio, ki je paršu dol z Kozce. Nona Perinca se je rodila v Kocajnarjovi družini na Liesah, potlè je šla v Katin-čno družino, kar je oženila puoba s tele hiše, Danila. Nomalo liet od tega je ostala uduova, pa ni nikdar sama. Kakuo jo imajo vsi radi, se zastope an od tele fotografije. Nona Perinca, srečno an veselo napri še puno liet! Četrtek, 26. septembra 1996 Speculazioni sui soldati dispersi in Russia - Epilogo 10 Olga Klevdarjova Sono tornati! È l’ora della felicità per le mamme e per le spose, dopo tanta attesa e tanta paura. Cosa importa della guerra, della vittoria, adesso, che sono tornati e la vita può riprendere il suo corso? Le nuvole nere non sono scomparse dal cielo d’Italia, tutt’altro, ma oggi le famiglie hanno almeno una certezza che toccano con mano: sono tornati, gli alpini. Tuttavia in tante case è calata una cupa tristezza, perché per niaKi non c’è stato ritorno. A casa aspettano e l’ansia si trasforma un po’ al giorno; nella coscienza della tragedia. •f£>i tanti alpini non ci sonò notizie, per altri le informazioni sono frammentarie ed evasive. Qua e là affiorano sprazzi di ve-rità'perché qualcuno si è lasciato andare: il Simanov è caduto davanti a me a So-loviev; il Lukežov l’ho visto, barcollare e sdraiarsi sulèa neve nella fuga da Li-veoka; il Sivcov lo hanno Frane Lenin anche, e via. 2ef Ceplieskin è torfiato, ha preso a bere con determinazione e si è chiuso in sè, in un mutismo o-stipato. Un po’ per giorno nei paesi si rendono conto dei vuoti che la guerra ha prodotto e riflettono sul disastro: saranno duecento e più. le famiglie della Slavia colpite dal lutto. Olga ha visto il santino funebre di Giorgio, ma non riesce ad accettare la realtà. La data della morte, poi, la fa pensare: 26 febbraio 1943. Come? La scritta dietro la fotografia portata a Klenje dice che Giorgio in gennaio risultava disperso. Come allora si spiega quella data? C’è stata qualche novità? La spiegazione che riceve è che una data ci vuole: ci sono questioni pratiche, in futuro ci saranno problemi di pensione e gli uffici Arriva una lettera anonima vorranno dati certi. Olga si adatta. I giorni passano, ma la realtà lei non la può accettare. In cielo c’è ancora la stella, quella che loro due avevano scelto per sè, per guardarla quando calava la notte. La stella sta sempre lassù, con il suo tremulo luccichio e anche lui, dovunque fosse, guarda quella stella. In giugno i giornali hanno pubblicato un trafiletto: «Si porta a conoscenza che i nomi dei prigionieri italiani i Russia, dei quali si viene a conoscenza, sono radiotrasmessi ogni giovedì alle ore 14.45 negli ordinari programmi dell’EIAR. I nominativi vengono inoltre comunicati alla Croce rossa italiana ed all’ufficio centrale del Ministero dell’In-terno per le notizie alle famiglie dei militari. L’ufficio funziona quale organo di collegamento tra i militari e le famiglie per quanto riguarda i prigionieri in Russia e trasmette tutti i dati a dipendenti uffici provinciali e comunali, ai quali potranno rivolgersi gli interessati.» Olga vuole sapere come stanno davvero le cose, tutto fino in fondo. Sente di dover fare qualcosa. Un giorno incontra un’amica del tempo in cui facevano le ‘dikle’ a Milano, la Maria di Spietar che ha anche lei il marito disperso in Russia. Maria conosce un signore da quando stava a servizio. Ha sentito dire che ha un ufficio dove fornisce notizie dei soldati che non sono tornati e che tutti vanno da lui. Forse non è l’ufficio di cui ha scritto il giornale, ma, in confidenza, corre la voce che è stato perfino su, in Russia, a informarsi e che, addirittu- “L’Italia lontana da due anni l’abbiamo lasciata col pianto al cuore..." hanno scritto sui treni i soldati che tornano dalla guerra (1943) ra, ha incontrato i prigionieri: uno che è addentro alle cose e che può ottenere e dare notizie sicure. Naturalmente sono cose che costano, bisogna disporre di certi mezzi, ungere certe ruote. Olga, all’insaputa dei parenti, va all’ufficio ed entra in contatto con il personaggio. Anche a lei questo distinto signore che viaggia in macchina, fa il discorsetto sulla sua disponibilità e soprattutto accenna alle ruote da ungere. E Olga porta la fotografia di Giorgio e, naturalmente, unge. Unge con il burro, che in tempo di guerra è l’unica moneta di scambio. Non passano più di dodici giorni che le informazioni arrivano: il distinto signore comunica alla Olga che non solo ha notizie di Giorgio, ma che lo ha addirittura incontrato di persona! Sta bene e manda tanti saluti. Olga ha un tuffo al cuore. La vita ritorna in lei, e insiste, avrebbe piacere di ricevere una lettera, un biglietto. «Come no, dice il signore, la prossima volta, ma bisogna ungere.» La stella si riaccende tremula nel cielo. Le viene in aiuto la madre. Recuperato il burro, Olga lo porta a Udine e aspetta. La cosa va per le lunghe e intanto il personaggio si prende il burro, altro burro, ma le notizie non vengono. Un giorno Olga è a Tar-peé dalla madre. Scende alla Roja come faceva fin da bambina, e riflette: «Come ha potuto, quello, in dodici giorni andare in Russia, parlare con Giorgio e tornare? Non è mica un viaggio da poco, e poi lassù c’è ancora la guerra.» Perché la madre non la veda Olga va a piangere giù alla Roja. E qui soffre in silenzio l’amarezza della speculazione e dell’inganno. E non è la sola. L’indirizzo della famiglia Klevdarjova di TarpeC è incompleto, il cognome sbagliato, manca la firma. Fatto sta che un tale, che si firma ‘un italiano’, ha scritto una lettera anonima che è giunta puntualmente a destinazione, resuscitando ancora una volta quel filo di speranza che si è or- mai assottigliato, o forse si è già spezzato. Siamo ormai in novembre. Sono passati dieci mesi dalla battaglia del Don. In Italia tante cose sono cambiate. Il 25 luglio il re ha accolto le dimissioni di Mussolini, messo in minoranza nel Gran Consiglio del Fascismo. Mussolini e-ra sicuro che il re avrebbe respinto le sue dimissioni. O meglio ancora che, dopo le dimissioni, si sarebbe ritirato tranquillo a vita privata come se niente fosse accaduto. Gli andò storta. Si è messo di mezzo Hitler che ha voluto con sè Mussolini per tenere occupata l’Italia. L’8 settembre il nuovo governo italiano chiedeva l’armistizio: era la resa. Seguiva la dichiarazione di guerra alla Germania, in u-na situazione veramente caotica per i reparti intrappolati in Grecia, in Jugoslavia, in Russia e ovunque. L’Italia si divideva in due: a sud gli angloamericani si spingono avanti, combattendo duramente, lungo la penisola. Il nord è occupato dai tedeschi, dove Mussolini ha costituito una repubblica fascista al servizio di Hitler. A questi si oppongono, sempre più numerosi, i gruppi di partigiani antifascisti. Molti alpini tornati dalla Russia sono fra loro. Torniamo alla lettera a-nonima. E scritta a macchina e parla di Battista, fratello di Olga, alpino dell’ottavo, disperso in Russia come migliaia di altri. La lettera è chiarissima: Battista è vivo! Ecco il testo della lettera: «20 Nov.943 / È mio dovere informarvi che, Ra-dio=Centrale= Mosca nella sua trasmissione delle ore 0.30 del 20 Novembre, ha nominato il Vostro congiunto Battista, il quale gode ottima salute e Vi manda tante affettuosità. / Con i migliori voti augurali: / Un Italiano!» A conclusione c’è una postilla, anche questa scritta a macchina: «Censore! Soltanto un cuore di belva, potrebbe cestinare la presente! / E ti perseguiterebbe perenne la maledizione dei vivi e dei morti ! » Radio Mosca! Battista dunque è vivo in qualche parte della Russia, prigioniero, e ha potuto mandare i suoi saluti alla famiglia. È vivo e sta bene! Ma cos’è questa storia della censura, del cuore di belva, della maledizione dei vivi e dei morti? La lettera anonima lascia capire che il messaggio avrebbe potuto essere censurato: allo stesso modo è dunque possibile che altri messaggi siano stati occultati. La notizia che Battista ha mandato i saluti si diffonde nei paesi vicini. Olga trasale e riflette: «Se il fratello disperso è vivo, può essere salvoanche Giorgio...» E la donna non ha il coraggio nè la forza di completare il pensiero. (segue) M.P. Pravljica iz bogatega zaklada slovenske manjšine v Porabju na Madžarskem Siromakov petelin na». NekoC sta bila dva soseda. Prvi je bil bogat, drugi siromak. Bogataš je imel samo enega otroka in veliko zemlje, živine pa toliko, da je ni mogel prešteti. Siromak je imel veliko otrok, malo njivico in drobnega petelina. Siromakovega petelina pa je vedno preganjal bogati kmet. Ker je bil sam, je vsako jutro zletel na bogatašev vrt in se družil z njegovimi kokosi. Bogataš je zafo jezno rekel siromašnemu sosedu: «Sosed, Ce bo vas petelin Se dolgo hodil k mojimi kokosi, mu bom nekega dne prerezal vrat». Siromak se ni rad pre-priral, ker pa petelina ni mogel odvaditi njegovih poti, ga je sklenil zaklati. Spomnil se je, da doma Se nikdar niso jedli mesa. Povedal je ženi, kaj namerava, ona pa mu je rekla, da tako meso ni za siromaka, ampak za gospode in zato naj petelinu zveže noge in ga odnese grofu. Grof je siromaka s petelinom lepo sprejel in ga obdržal na kosilu. Hotel se je z njim malo pošaliti. Kuharica je spekla petelina, in ko ga je prinesla na mizo, je grof siromaku rekel: «Pri nas je taka navada: tisti, ki prinese darilo, ga mora tudi razdeliti. Razdeli petelina med nas sedem. Ce ga pošteno razdeliš med vse, te nagradim, Ce ne, te s psi spodim iz gradu». Siromak se je hitro znaSel. Vzel je nož in zaCel deliti petelina. Najprej je odrezal glavo in jo položil grofu na kro- žnik. «Gospod grof je glava družine,» je rekel, «zato dobi glavo». Potem je odrezal vrat in ga dal grofici: «Gospa grofica je prva za možem in se ga drži kot vrat glave. Njej pripada vrat». Pogledal je grofova sina in odrezal petelinu nogi. Vsakemu je dal eno na krožnik. «Sinova morata hoditi po očetovih stopinjah, zato dobita nogi». Nazadnje se je ozrl po obeh hčerah grofa in zanju odrezal peruti. «Grofičine hCere dobita peruti, da bosta lepSe plesali in si priplesali bogatega Zeni- Zdaj, ko je imel vsak na krožniku svoj del, je siromak rekel: «Nekaj malega je še od petelina ostalo, zato mi dovolite, da bo to za moj trud, ker sem pravično delil». In siromak je zaCel prvi jesti petelina. Grof in njegova družina so se sprva pogledali, potem pa so se zasmejali na ves glas. Prebrisan možakar jim je bil tako všeC, da ni bilo smeha ne konca ne kraja. Grof je dal siromaku zapeljati na dom voz žita, pustil pa mu je tudi voz in junce. Bogati kmet je kmalu zvedel, kakšno sreCo je imel nje- gov siromašni sosed. Bogatašu žena ni dala miru in ujela sta pet petelinov, da jih bogataš odnese v grad. Radunala sta, da dobita petkrat tako veliko nagrado. Grof je sprejel tudi bogataševo darilo, Čeprav je vedel, kaj ga je pripeljalo k njemu. NaroCil mu je, naj ostane pri kosilu, da bo razdelil pečene peteline. Rekel mu je: «Ce jih pravično razdeliš, dobiš lepo nagrado, Ce ne, pa jih dobiš petindvajset na zadnjico». Ko so bili pečeni petelini že na mizi in je sedem ljudi Čakalo nanje, se je bogataš zaCel potiti in beliti glavo, kako naj razdeli pet petelinov med sedem ljudi. Grof je takoj dal poklicati siromake: «Razadeli teh pet petelinov tako, da dobi vsak svoj del!» «Gospod, gospa in en petelin je prvo trojstvo. Mlada grofova sina in en petelin je drugo trojstvo. Mladi grofovi hCeri in en petelin je tretje trojstvo. Jaz siromak in dva petelina je Četrto trojstvo. Tako je vse pošteno razdeljeno in vsem dober tek!» Vsi so se iz srca nasmejali prebrisanemu siromaku, samo bogataš se je nemirno presedal na klopi. Grof mu je dal našteti petindvajset na zadnjo plat, siromaku pa je podelil hišo in zemljo. Siromak si je kmalu opomogel in od takrat se je znašlo meso tudi na njegovi mizi. Se danes obira peCene peteline, Ce še ni umrl. =— Sport — Successo di misura deila Valnatisone nella prima di campionato Vesna non va veloce Dopo un primo rigore non trasformato, i valligiani con Iacuzzi hanno realizzato dagli undici metri e amministrato il vantaggio VALNATISONE 1 VESNA 0 VALNATISONE: Venica, O-sgnac-h, Segalina, Daniele Specogna, Mulloni, Sturam, Mottes, Trusgnach (Iacuzzi). VESNA: Santoro, Morassut (Cossutta), Giovini, Graniero (Al. Majcen), Soavi, Malusà, Germani (Pussini), Cutrara, Fonda, Sedmak, An. Majcen. MARCATORI: Iacuzzi al 30’ della ripresa su rigore. Per la Turcutto un bronzo ai campionati in Australia Finale di stagione positivo per Maria Paola Turcutto che nel campionato del mondo disputato domenica in Australia ha conquistato la medaglia di bronzo nella specialità cross-country di mountain-bike. L’atleta cividalese si è così parzialmente rifatta dallo smacco subito dalla mancata partecipazione alle Olimpiadi. A confermarsi la migliore al mondo è stata la canadese Sydor, seguita dalla statunitense Matthes e dalla Turcutto. Dopo il secondo posto ottenuto nell’ultima gara nella Coppa del mondo alle Hawai, Maria Paola ha dimostrato di essere tra le più competitive in ambito mondiale. S. Pietro al Natisone 22 settembre - Chi ben comincia è a metà dell’opera, un proverbio che si può citare per descrivere l’esordio positivo nel campionato di prima categoria della Valnatisone. I ragazzi guidati da Giorgio Copetti hanno però dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione della squadra slovena del Vesna. L’incontro è stato a due facce. Nel primo tempo una Valnatisone guardinga e quasi paurosa ha faticato a mantenere l’iniziativa spe- cialmente nel reparto di centrocampo ed in fase offensiva. Le momentanee assenze, conseguenti ad acciacchi rimediati nella gara in coppa Regione, di Scidà e Iacuzzi, relegati in panchina, hanno penalizzato la formazione di casa. David Specogna A decidere la contesa è stato un calcio di rigore concesso per un fallo di mano in area di un difensore o-spite. Il penalty è stato trasformato da Iacuzzi al 30’ della ripresa. Con le nuove maglie di colore grigio per dovere di ospitalità, i sanpietrini hanno cominciato contratti permettendo agli ospiti di insidiare la propria rete con Majcen e Fonda. I locali cercavano senza successo il gol con conclusioni di Trusgnach, Osgnach e Mottes Al via la nuova Gesteco E’ stata presentata ufficialmente venerdì a Cividale la squadra di basket della Gesteco. La squadra ducale, impegnata dà sabato prossimo nel campionato di B2, è stata affidata al coach Claudio Bardini. Per il presidente Luciano Riccobono “l’obiettivo è consolidare il quarto posto ottenuto lo scorso anno”. David Bogateč svetovni prvak David Bogateč V zamejskem Športu se res malokdaj zgodi, da beležimo taksne rezultate, ki so svetovnega dometa. Pa se včasih tudi to zgodi. To je primer Davida Bo-gatca, ki je osvojil prvo mesto na svetovnem prvenstvu v rolkanju, ki je bilo v Budimpešti. Potem ko je mladi zamejski športnik, član kriške Mladine, zasedel četrto mesto med posamezniki, se je okinčal z zlato medaljo v štafetnem teku. Rolkanje (gre za nekakšno smučanje na kotalkah) je v naših krajih sorazmeroma malo poznana Športna panoga. V nedeljo so se tudi za zamejske ekipe začela amaterska nogometna prvenstva. V elitni ligi (Eccellenza) je Juventina iz Standreža s porazom začela svojo prvenstveno pot. (r.p.) nella prima frazione. L’ingresso in campo di Scidà dava lo scossone ai valligiani che all’inizio della ripresa si dimostravano più intraprendenti. Al 25’, dopo una prolungata azione sulla fascia, Segalina entrava in area e veniva steso da Soavi. Il calcio di rigore tirato da Mottes veniva respinto dal portiere Santoro. Alla mezz’ora una conclusione di Iacuzzi, da qualche minuto entrato in campo al posto di Trusgnach, veniva smorzata da un difensore con le mani. L’arbitro concedeva la massima punizione che Iacuzzi trasformava spiazzando il valido Santoro. La Valnatisone cercava i-nutilmente la rete della sicurezza con volontà e caparbietà, ma era costretta a stringere i denti per mantenere il prezioso vantaggio. La gara si concludeva dopo alcuni minuti di recupero, con qualche rammarico per la squadra ospite. Domenica prossima, per la seconda giornata, la Valnatisone sarà impegnata a Percoto contro l’Union 91. Il successo nel recente incontro di Coppa Regione non deve illudere i valligiani che saranno chiamati ad un difficile impegno. Paolo Caffi 7 četrtek, 26. septembra 1996 J Škrat l'obiettivo è arrivare ai play-off Mancano solo otto giorni al via del Campionato Amatoriale Friuli Collinare che vedrà impegnate anche alcune formazioni valligia-ne. Tra queste tornano sui campi di calcio gli Amatori Valli del Natisone, che si sono rinnovati nell’organico dirigenziale e nel parco giocatori. Questo l’organigramma societario degli Skrati: il presidente è Franco Blasu-tig, il vice Giuseppe Zuiz, mentre per la carica di segretario è stato riconfermato Mauro Clavora. La società è sostenuta dal consiglio direttivo formato da Ferruccio Clavora, Cristian Onesti, Antonio Iuretig, E-doardo Manzini, Orazio Cernoia, Sisto Bevilacqua e Giovanni Dorbolò. La formazione biancoverde disputerà il campionato di la categoria dopo la sua seconda promozione consecutiva. Alla guida tecnica anche per l’imminente stagione è stato ri-confermato il mister Walter Barbiani. L’obiettivo è la qualificazione per i play-off, quindi il raggiungimento di una delle prime quattro posizioni in classifica. Bis del duo formato da Giordano e Sichi su Lancia Delta nella competizione svoltasi sabato scorso Rally delle Polizie, quasi un replay Due prove speciali anche sui tornanti delle Valli del Natisone Come lo scorso anno, anche in questa edizione del Rally delle Polizie europee ad aggiudicarsi la competizione è stato il duo formato da Davide Giordano ed Ezio Sichi. Sono stati loro a prevalere, sabato scorso, a bordo di una Lancia Delta, sui 344 chilometri del percorso che ha interessato anche le Valli del Natisone, in particolare la strada Loch-Montefosca. Su quei tornanti si sono infatti disputate due delle otto prove speciali. Alla gara - partita e conclusasi a Cividale -hanno preso parte 30 e-quipaggi. Un ottimo risultato l'ha ottenuto il friulano Vittorio Gomboso, anche lui su Lancia Delta, giunto terzo. Il rally dei simpatizzanti delle forze di Polizia è stato vinto da Filippo Mattia e Giovanni Boschi su Clio Williams. Una delle auto impegnate sabato nel rally delle Polizie i RALLY SIMPATOTANTI PORZfi 01 POLIZÌA ìriiiUVpH ZJAvXi1,1/N 'KhJI.IV '.n i/.IAOHiU.’VS S® E &. £LS IRELLI mm iman uuuu A C U wooori M.i.M RUOTI I vincitori festeggiano a Cividale (foto A. Venturini) Vincono i Giovanissimi con tre reti di Suber Giovanili, bella partenza Sono iniziati domenica i campionati giovanili di calcio che hanno visto le partenze positive delle formazioni degli Allievi della Valnatisone e dei Giovanissimi dell’Audace. Nella trasferta a Basi-liano con il 7 Spighe gli Allievi hanno ottenuto un buon pareggio. Sotto di un gol, sono riusciti dopo pochi minuti a ristabilire la parità grazie alla rete messa a segno da Walter Rucchin. Nel finale di gara sono stati espulsi per doppia ammonizione A-lessandro Massera e Federico Clavora. 1 giovanissimi dell’Audace hanno ottenuto una vittoria (4-1) contro il Cassacco. L’allenatore 1-vano Martinig ha schierato in campo Cernotta (Piccinini), Paolo Massera, Picon, Davide Duria-vig, Floreancig, Tiro, Suber, Zufferli, Corredig (Michele Predan), Trusgnach, Daniele Rucchin (Fabbro). Gli ospiti sono passati in vantaggio al 16’ con Zanor mantenendo il vantaggio nella prima frazione. Nella ripresa è salita in cattedra l’Audace andando a segno al 7’ ed al 9’ con Suber. Seguiva al 12’ la rete di Picon e il terzo successo personale di Suber, che poi colpiva anche un palo. Domenica prossima ci sarà l’esordio casalingo degli Allievi. A S. Pietro al Natisone salirà la San-giorgina di Udine, mentre i Giovanissimi saranno o-spitati a Udine dalla stessa società biancoverde. Mauro Clavora A realizzare questa ardua impresa sono stati chiamati i seguenti calciatori: Mauro Clavora, Marino Clavora, Marco Carlig, Emiliano Dorbolò, Giorgio Del Ben, Francesco Fanna, Andrea Fanna, Andrea Go-sgnach, Moreno Mauri, Stefano Medves, Gabriele Manzini, Felice Notarnico-la, Cristian Onesti, Carlo Passoni, Stefano Pollau-szach, Giorgio Paiani, Federico Szklarz, Michele Sirch, Claudio Scaravetto, Gianfranco Servidio, Si-mone Vogrig, Stefano Vo-grig ed Andrea Zuiz. Come si può constatare ci sono stati alcuni cambiamenti nella rosa dei giocatori. Le note positive riguardano il recupero di Stefano Pollauszach dopo l’infortunio che lo aveva tenuto lontano dai campi per due stagioni, l’arrivo del portiere cividalese Carlo Passoni ed il rientro tra le file valligiane di Stefano Vogrig. Četrtek, 26. septembra ! 996 SVET LENART Skrutove Purton za noviče “Je bla pru ’na liepa festa” nam je jala Giorgia Jur-cova iz Gorenjega Bamasa, kar smo jo vprašal, kakuo je bluo na poroki nje Čeče. “Skoda, de na bo Ziviela vic tle par nas!” Cristina pa na puode delec, ona an Luciano sta na-pravla njih hiSo v TarpeCu an tle bota Ziviela bo njih poroki, ki je bla v saboto 21. setemberja. Cristina je po prejmku A-riatti an je iz Skrutovega, Luciano ima prejmak Qua-lizza an je Rounjaku iz Gorenjega Tarbjà. Parjatelji so jim napravli purton v Skrutovem an tudi v TarpeCu, pred njih hiSo. Cristini an Luciano Zelino puno srečnih an veselih dni. Kozca Pogreb v vasi Zas venčno nas je zapustila Felicita Cernotta, u-duova Tofful. Dopunla je bla 76 liet. Felicita je bla poročena malo cajta, kar je ostala uduova. Ziviela je par družini do malo liet od tega, potlè je Sla v Spietarski riko-vero, kjer je tudi umarla. Nje pogreb je biu v Koz- ci v torak 17. setemberja popudan. SPETER Ažla Zgubili smo dva pridna vasnjana Tu an dan, v pandiejak 16. setemberja, smo zgubil dva pridna vasnjana, Sela mlada, ki na bojo manjkal samo družinam, paC pa v-siem nam. V Cedajskem Spitale je po hudi boliezni umarla Maria Qualizza, poroCena Zufferli. Imiela je 61 liet. Maria seje rodila v družini Na briegu tih iz Gniduce, Ziviela je pa v Ažli, kamar se je bla poročila. Bla je puno poznana, sa’ je tle v vas vic liet darzala ostarijo an butigo. V veliki žalost je pustila moZa, sina Mariana (Fix), neviesto Danielo, majhane navuode Luca an Marca, brate, kunjade an vso drugo Zlahto. Puno judi se je zbralo na nje pogrebu, ki je biu v Ažli v sriedo 18. setemberja popudan. Le v pandiejak 16. zvicer je na naglim umaru Romeo Venturini. Imeu je 65 liet. Za njim joCejo Zena Giovanna Mateužacova iz Platea, sina Adriano (Sap) an Marco (Marcon), nevieste, navuodi Andrea, Angela an Marianna, brat, sestre, na- vuodi an vsa druga Zlahta. Tudi Romeo je biu zlo poznan. Kupe z ženo Gio-vanno je puno liet darZu z-nano tratorijo “Rinascita” v Ažli. Njega pogreb je biu v Cetartak 19. setemberja popudan v Ažli. Tarkaj ljudi se je zbralo za mu dat zadnji pozdrav, de riedko kada se jih tarkaj vide. Mariji an Romeo naj bo lahka domaCa zemlja. Družinam naj gredo kon-doljance od komitata za Azio an od vsieh nas. Spietar Zapustila nas je Emilia Qualizza V liepi staruosti, 86 liet, nas je zapustila Emilia Qualizza, poroCena Zanutto. Na telim svietu je zapustila moža, sinuove, nevieste, zet, navuode, pranavuode an vso drugo Zlahto. Nje pogreb je biu v petak 20. setemberja popudan v Spietre, umarla pa je v Cedajskem Spitale. PRAPOTNO Obuorča Pogreb v vasi An nasa vasica je nimar buj prazna. Zgubil smo Se adno naSo mamo an nono. Na svojim duomu je mierno zaspala Maria Lesizza, u- duova Lesizza. Učakala je bla 84 liet. Žalostno novico so sporočil sin Odo (ki je poznan tudi miez naSih ljudi, sa’ dieia v “pronto soccorso” v Cedajskem Spitale), nevieso, navuode. Nje pogreb je biu v domačem britofe v sriedo 18. setemberja popudan. SOVODNJE 26.9.’85-26.9.’96 Žalostna oblietinca Danajst liet od tega, 26. setemberja, nas Romeo nas je za nimar zapustu. Lieta so sle napri, pa njega spomin je nimar živ med nam. Z veliko ljubeznijo an žalostjo v naSih sarcih mama an tata Na Romea se spominjajo tudi Zlahta, parjatelji an vsi tisti, ki so ga poznal an i-miel radi. Rečan je predstavil “Pasijon” SPETER Parvi tečaj slovienskega jezika V pandiejak 10. obrila zviCer se je zbralo v avli Spietarskega učiteljišča (scuole magistrali) nad Sti-erdeset beneških Slovienju, narvic od katerih so mladi intelektualci iz naSih dolin, ki bojo parvikrat Cul v svojem življenju učeno slovi-ensko besiedo. “Nikdar nie prepozno” nosi naslov znana rubrika italijanskega televizjona, ki je namenjena ljudem, ki ne znajo brat an pisat. Naslov te rubrike gre pru tudi za nase ljudi, ki ne znajo brat an pisat jezik, ki ga govorijo, ker nikdar jim ni dau možnost, de bi se ga uCili po Suolah. Koliko bi se jih bluo Se vpisalo na teCaj (corso), Ce novi matajur Odgovorna urednica: JOLE NAMOR Izdaja: Soc. Coop. Novi Matajur a.r.l Čedad / Cividale Fotostavek: GRAPHART Tiska: EDIGRAF Trst/Trieste Včlanjen v USPI/Associato all’USPl Settimanale - Tednik Reg. Tribunale di Udine n. 28/92 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 42.000 lir Postni tekoči raCun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za Slovenijo - DISTRIEST Partizanska, 75 - SeZana Tel. 067 - 73373 Letna naročnina 1500.— SIT Posamezni izvod 40.—SIT Ziro raCun SDK SeZana Stev. 51420-601-27926 OGLASI: I modulo 18 mm x 1 col Komercialni L. 25.000 + IVA 19% bi ne biu Spietar takuo delec od nekaterih vasi ali pa Ce bi imieli vsi avto? Trieba je se parbližat ljudem, iti po vaseh an jim nudit, kar Želijo: uCiti se brat an pisat po sloviensko. Je veC stvari, ki nam kažejo, da smo beneški Slovenci na začetku svoje pomladi. Veliko Število ljudi na naSih kulturnih manifestacijah je priCa vsega tega. GRMEK Društvo Rečan predstavu ”pasijon” Na oljeno nediejo so Člani društva ReCan z Lies uprizorili v domaci cierkvi pasijon. Puno ljudi je parSlo iz vseh kraju an z navdušenjem sledilo uprizoritvi. Igralci so bli: Roberto Gus kot Kristus, Gianni Floreancig kot Peter, Paolo Tomasetig kot apostol in Pilat, Elda Vogrig kot dekle, Mario Bergnach kot hlapec, Claudio Duriavig kot duhovnik an Michele Qualizza kot višji duhovnik. Ko predstava je paršla h koncu so ljudje Sli v župnijsko dvorano (sala parrocchiale), kjer ima svoj sedeZ kulturno društvo ReCan. Tu so jim predstavili bukvaca “NaS božic”. Predsednik društva ReCan Mario Bergnach je pozdravu vse pristone. Potlè sta še guorila Aldo Clodig an Fabio Bonini. Pozdravili so deželni svetovalec Drago Stoka, garmiski Zupan Lucio Zufferli an predstavnik Slovenskega gledališča iz Tarsta Filibert BenedetiC. V imenu Založništva tržaškega tiska (Editoriale stampa triestina), ki je izdalo bukvaca NaS božic je gu-oriu Marko Kravos. Povie-du je, da tiste bukvaca napisane po sloviensko, so znak (segno) kulturnega prebujenja v Beneški Sloveniji. Zad za njim je guoriu Se Pavle Merku, ki je biu jezikovni redaktor knjižice. Za njih besiede jih je na koncu zahvalu Se kaplan Rino Marchig. Parvo nediejo po Veliki noici so pasijon ponovili Se v Gorenjim Tarbju, kjer se je tudi zbrala velika množica ljudi. (Matajur, 15.4.1972) MILAN Društvo emigrantu v Milane V saboto 20. maja je bla ustanovljena 18. seejon društva slovienskih emigrantu iz Beneške Slovenije. V nieki milanski gostilni se je zbralo nad 30 Benečanu, narvenC part so bli mladi dieluci, ki živijo an diela-jo v tem velikem italijanskem miestu. Za to parlo-žnost so paršli iz Svice voditelji (dirigenti) društva emigrantu: Del Medico, Cragnaz an Petrig. Sejo o ustanovitvi tele sekcije je odparu Armando Binutti, doma iz Subida, ki diela že vic liet v Milanu. “Tu se bomo redno zbie-rali” je jau ”sestajali an gu-orili o naših problemih, gu-orili an pieli v našem jeziku. Vsaj takrat, ko se bomo zbrali, bomo imiel občutek, da smo doma med svojimi ljudmi, v domaci vasi.” Vsi so tukli na ruoke na tele besiede. Ploskali so tudi, kar so guorili Dino Del Medico, Mario Petrigh, Ado Cont, Izidor Predan an Renzo Del Medico. Na koncu so izvolili tajnika te sekcije, ki bo Armando Binutti, za predsednika bo pa Renato Traco-gna. (Matajur, 31.5.1972) LA MARMI Dl NEVIO SPECOGNA LAPIDI E MONUMENTI S. Pietro al Natisone Zona industriale 45 tel. 0432-727073 Miedihi v Benečiji DREKA doh. Lorenza Giuricin Kras: v sredo ob 12.00 Debenje: v sriedo ob 15.00 Trinko: v sriedo ob 13.00 GRMEK doh. Lucio Quargnolo Hlocje: v pandiejak ob 11.00 v sriedo ob 10.00 v Cetartak ob 10.30 doh. Lorenza Giuricin Hlocje: v pandiejak ob 11.30 v sriedo ob 10.30 v petak ob 9.30 Lombaj: v sriedo ob 15.00 PODBONESEC doh. Vito Cavallaro Podbuniesac: v pandiejak od 8.30 do 10.00 an od 17.00 do 19.00 v sriedo, Cetartak an petak od 8.30 do 10.00 v saboto od 9.00 do 10.00 (za dieluce) Carnivarh: v torak od 9.00 do 11.00 Marsin: v Cetartak od 15.00 do 16.00 SOVODNJE doh. Pietro Pellegriti Sauodnja: v pandiejak, torak, Cetartak an petak od 10.30 do 11.30 v sriedo od 8.30 do 9.30 doh. Valentino Tullio Matajur: v torak ob 9.00 do 10.00 SPETER doh. Edi Cudicio Spietar: v pandiejak, sriedo, Cetartak an petak od 8.00 do 10.30 v torak od 16.00 do 18.00 v saboto od 8.00 do 10.00 doh. Pietro Pellegriti Spietar: v pandiejak, torak, Cetartak, petak an saboto od 8.30 do 10.00 v sriedo od 17.00 do 18.00 SREDNJE doh. Lucio Quargnolo Sriednje: v torak ob 10.30 v petak ob 9.00 doh. Lorenza Giuricin Sriednje: v torak ob 11.30 v Cetartak ob 10.15 SVET LENART doh. Lucio Quargnolo Gorenja Miersa: v pandiejak od 8.00 do 10.30 v torak od 8.00 do 10.00 v sriedo od 8.00 do 9.30 v Cetartak od 8.00 do 10.00 v petak od 16.00 do 18.00 doh. Lorenza Giuricin Gorenja Miersa: v pandiejak od 9.30 do 11.00 v torak od 9.30 do 11.00 v sriedo od 16.00 do 17.00 v Cetartak od 11.30 do 12.30 v petak od 10.00 do 11.00 Guardia medica PonoC je »guardia medica«, od 20. do 8. zjutra an od 14. ure v saboto do 8. ure v pandiejak. Za Nediške doline: tel. 727282. Za Čedad: tel. 7081. Za Manzan:tel. 750771. Dežurne lekarne / Farmacie di turno OD 30. SETEMBERJA DO 6. OTUBERJA Saudonja tel. 714206 - Premarjag tel. 729012 OD 28. SETEMBERJA DO 4. OTUBERJA Cedad (Fomasaro) tel. 731264 Ob nediejah in praznikah so odparte sairmo /jutra, /a ostali cm in za ponoe se more klicat samuo, Ce riceta ima napisano »urgente«. CAMBI-MENJALN1CA: martedì-torek 24.09.96 valuta kodeks nakupi prodaja Slovenski tolar SLT 10,90 11,50 Ameriški dolar USD 1504,00 1544,00 Nemška marka DEM 997,00 1021,00 Francoski frank FRF 293,00 302,00 Holandski florint NLG 886,00 913,00 Belgijski frank BEF 48,00 50,00 Funt Sterling GBP 2335,00 2406,00 Kanadski dolar CAD 1098,00 1132,00 Japonski jen JPY 13,60 14,20 Švicarski frank CHF 1216,00 1253,00 Avstrijski Šiling ATS 141,20 145,50 Španska peseta ESP 11,70 12,20 Avstralski dolar AUD 1187,00 1223,00 Jugoslovanski dinar YUD — Hrvaška kuna HR kuna 270,00 280 00 BČIKB BANCA DI CREDITO DI TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA A CIVIDALE - V ČEDADU Ul. Cario Alberto. 17 - Telef. (0432) 730314 - 730388 Fax (0432) 730352 I rendimenti del risparmio Alcuni rendimenti ottenuti la passata settimana: * BOT - Buoni Ordinari del Tesoro, 6,36% a 3 mesi, netto * PT - Pronti contro Termine della Banca 6,85% di Credito di Trieste, 3 mesi, netto * CD - Certificati di Deposito della Banca 7,40% di Credito di Trieste, 13 mesi, lordo * Fondo comune CISALPINO CASH, 8,90% negli ultimi 12 mesi * CD - Certificati di Deposito in Dollari, 12 mesi, lordo 4,75% (Rendimenti soggetti a variazione) MOJA BANKA