ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. No. 384 Redazione e Amministrazione : CAFODISTRIA Via Santorio 36 - tei. 128 DIEDI ANNI DE! SINDACATI Il viaggio dellPresidente della Repubblica nell’Estremo Oriente] Imminente rincontro Tito-ter Messa a punto di Vukmanovič sui problemi della nostra economia I! H viaggi 'dei Presidente della Repubblica si stia avvicinando alila La settimana passata l’organizza-ziine sindacale della Jugoslavia ha compiuto il sue decimo anno di vita. Sono stati dieci afrmi di lotte eroiche, di abnegazione e di an-tusiiastico lavoro, durante i quali la classe operaia jugoslava ha dimostrato di possedere, nelle nuove condizioni, quello stesso spirito che la ha animata nelle lotte contro il capitalismo nel periodo prebellico - contro l'occupato,re durante la seconda guerra mondiale. I risultata raggiunti stanno a testimonial quanto si è fatto. E a questi risultati non è estranea l’organizzazione della classe operaia. Usciti dalla seconda guerra mondiale a ranghi scompaginati, i sindacati hann0 proceduto alla propria riorganizzazione, svolgendo contemporaneamente una fattiva opera di propaganda per sviluppa-re lo spirito d’iniziativa della classe operaia e indirizzarlo alla ricostruzione dell’economia rovinata dagli avvenimenti bellici. Ncjn è e-sagerazione affermare che tale attività svolta dai sindacati e dalle organizzazioni del Partito Comunista, ha avuto un importanza decisiva nella nostra ricostruzione postbellica poiché ha mosso milioni di uomini che hajmo duramente lavorato, nonostante fossero privi delle più elementari (necessità, per riportare il paese alla fase della normalità. E’ da rilevare che tale opera veniva svolta quando sta l’organizzazionp statale che quella economica erano ad uno stadio molto fluido. Nel periodo dell’industriatizzazio ne il ruolo dei sindacati è stato quello di pattuglia avanzata dell'attuale autoamministrazione operaia che costituisce oggi la base tL tutto il (nostro sistema politico e sociale. Ed anche oggi non è indifferente ij contributo dei sindacati ai successi raggiunti. E’ da rilevare particolarmdntp la loro funzione e-ducativa. Preparando e abilitando i lavoratori ai nuovi compiti che li attendono negli organi di gestione operaia, sviluppando il loro senstj critico e la coscienza socialista, t sindacati si sono effettivamente confermati quale scuola del socialismo. L’esperienza e l’aiuto diretto dei sindacati sono stati preziosissimi per i nuovi organi di gestione operaia particolarmente nella fase iniziale del loro lavoro. I sindacati sono stati fruttuosamente presenti all’elaborazione delle varie disposizioni e misure tese a far progredire l’economia, a sviluppare le for ze produttive e a migliorare le condizioni di vita della, popolazione. In questo senso prezioso è stalo «Asserzioni che appaiono sulla stampa intemazionale lasciano temere che una grande parte dell’opinione pubblica mondiale si sia a-dattata alla spartizione della Germania. Noi ci rivolgiamo a voi, pieni di timore e di preoccupazione, per il fatto che questa opinione possa estendersi. La gioventù tedesca non accetterà e non tollererà mai che la Germania abbia un destino simile a quello della Corea o dell’Indocina. Contro un simile destino essa si difenderà disperatamente con tutte le sue forze. La gioventù tedesca non può credere che una velia distensione politica mondiale possa essere comprata con il voler mantenere ad ogni costo divisa la Germania contro la volontà dei suoi cittadini». Questo è Al brano centrale di una lettera indirizzata agli alti ' commissari francese, americano, britannico e sovietico dall’associazione federale dei giovani tedeschi che conta oltre 5 n,elioni dii isoritti. Abbiamo riportato questo brano in quanto ritentiamo che — con parole e concetti semplici — esprima non solo i sentimenti del popolo ite-desco, ma anche la realtà della politica che viene condotta dalle grandi potenze attorno alla Germania e, troppo spesso, anche nel nome di un preteso interesse del popolo tedesco. In realtà — come affermano i giovani nella loro lettera — la distensione politica intemazionale e l’avvio alla collaborazione ed alla coesistenza non può venire dagli interessi politici, militari e finanziari che guidano le varie grandi potenze nella loro politica tedesca e che, in sostanza, minaccia di avere il solo risultato della permanente divisione della Germania. Il che, inevitabilmente significherebbe resistenza di due stati tedeschi incuneati nei ferrei quadri di due blocchi antagonisti pronti, in un eventuale domani, a scatenare un conflitto ammantandosi nel concetto della riunificazione armata di questo grande stato centro europeo che oggi la diplomazia si affanna a mantenere diviso. E’ indifferente se questa diplomazia si richiama agli accordi di Potsdam — che divisero la Germania e l’Europa in zone di influenza fra le grandi potenze — o alla necessita di un’unità europea (l’UEO) le cui basi però vengono ricercate più nella strategia militare che nella complementarietà economica e nella collaborazione politica. Con la conseguenza di inasprire le diver- l’aiuto dei sindacati nell’organizzazione della tutela sociale p dell'educazione dei lavoratori. Tali fatti, sebben« tracciati in linee generali, ci danno un quadro sufficiente del poderoso contributo dato dai sindacati al risorgere della nostra economia e alla costruzione del nostro stato. Anche se la forma principale di sviluppo dei rapporti socialisti (nel nostro paese, è costituita oggi dal-rautoammintstrazione operaia, i sindacati assumono ugualmente un posto importante (nella vita sociale. Quando all’ultima sessione del Consiglio Nazionale dell’Unione Socialista si è affermato che notti era necessario porre dinanzi ai sindacati rilevanti compiti politici, non «'intendeva spolitizzare l’organizzazione sindacale, la cui attività non si può immaginare senza una sol;-da base politica che «leve esister» specialmente in considerazione dei compiti educativi dei sindacati, Questi, quale organizzazione di massa cena eqafjSp operaia, devono elevare l’educazione economica, politica e generale dei propri assoc'a-1 it, amiamomi a sviluppare neua massima misura lp pròprie capacità sia nella produzione che nella gestione delle aziende. Nelle nostre condizioni questo è l’ulnico mezzo reale per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. Non meno importante è il compito dei sindacati inella tutela dei diritti dei lavoratori, in special modo all'atto della compilazione dei regolamenti tariffari, della determinazione delle norme e in gediere in tutte le questioni; che influiscono sulla situazicine degli operai. Tale tutela deve esplicarsi sia nei confronti delle aziende e delle comuni che nei confronti degli organi statali e sociali. Nello stesso modo i sindacati devono difendere ogni singolo lavoratore sia per quando- riguarda le sue condizioni di lavoro e di retribuzione nell’azienda che per la sua difesa sanitaria e soc’ale. Coin questa attività l’organizzazione sindacale sarà anche nel futuro una parte costante e in-sosTuwmie oci mostri srorzi per 1'elevamento e il consolidamento della gestione operaia nell’economia. Bisogna rilevare che, proprio come organizzazione della classe operaia, i sindacati saranno un fattore importante nella elim'naziolne di varie tendenze particoloristiche che dainneggiana e in modo sensibile la nostra economia. Oltre a questi compiti, ! sindacati hanno ancora un vasto campo di lavoro nell’organizzazione delle feste, trattenimenti e dell’attività sportiva. genze e sanzionare la divisione della Germania. La lettera dei giovani tedeschi della Germania Occidentale è un monito contro ila «grande politica» che si conduce alle spalle dei popoli e della pace. E giustamente essa è stata indirizzata a tutti e quattro gli alti commissari dellé potenze occupanti. Rappresentino essi le cancellerie occidentali fautrici degli accordi di Parigi o il Cremlino la cui politica «tedesca» — in senso diplomaticamente realistico almeno perchè tempestivo — è oggi imperniata nel tentativo di mandare a monte gli accennati accordi di Parigi. Al disopra delle mosse di Mosca e delle manovre di Washington, ammonisce la lettera dei giovani tedeschi, vi è il popolo tedesco con le sue esigenze e vi sono le esigenze della pace. «Negli ambienti istriani si considera l’atteggiamento delle autorità jugoslave nella Zona B in antitesi con la conclamata buona volontà di Belgrado di voler raggiungere ad Li-dine una regolamentazione positiva del problema dei traffici lungo la frontiera itaknjugoslava. Il C.L.N. deU’Istria ha pertanto richiamato l’attenzione del Governo sm tali fatti ohe non lasciano (prevedere una soluzione soddisfacente del problema che più sta a cuore ai nostri connazionali della Zona B e cioè la normalizzazione dei .traffici terrestri e marittimi tra i distretti di Capodistria, Buie e di Trieste.» (Dei «Il Piccolo» del 26 u. s.). Evidentemente negli ambienti del C.L.N. — dove il Memorandum d’intesa, dello scorso ottobre venne accolto ed interpretato come «il primo passo del ritorno dell’Italia nel-l’Istria, nella Liburnia e nella Dalmazia. con le sue isole» — non si è ancora compreso, oppure si finge di non aver capiio che ogni intervento e qualsiasi ingerenza di esso C.L.N. nelle cose che riguardano noi italiani dell'ex Zona B e di olire località della Jugoslavia si risolvono sempre ai nostri danni. Ammaestrati da una lunga e triste esperienza, non possiamo però escludere che lo stesso C.L.N. operi in tal modo appunto per danneggiare:. Già abbiamo proclamato su queste colonne che il C.L.N. dell’lstria trae le sua fase coinetasiva. La «Galebi» e entrata nel Maire Rosso e oggi o domani dovrebbe affrontare il canale di Suez, alila cui sommità il Maresciallo Tito si fermerà per 'Incentrarsi con il premier egiziano col. Nascer. Non si sa quiaile sarà l’agenda delle conversazióni tra i due uomin di stato, ma è probabile che, cotire a, problemi politici intemazionali e quelli specifici dei LÄ LEGÄÄRÄBA in grave pericolo L’organizzazione degli stati arabi se proprio non si trova di fronte al pericolo di un immediato crollo, corre però il rischio di perdere la sua unità che già non appariva molto consistente. L’attuale profonda crisi nella Lega Araba è stata causata dadl’improwisa decisione del Governo di Bagdad di non ritenersi più vincolato alle decisioni ideila Lega Araba nè alle disposizioni del patto di sicurezza tra gli stati arabi. Tale decisione idei governo iracheno ha avuto immediate ripercussioni alla conferenza degli stati arabi che si svolge al Cairo ed alla quale il delegato iracheno ha ripetuto il comunicato ufficiale già emesso a Bagdad, aggiungendo che Tirale avrebbe concluso patti .di alleanza con la Turchia, l’Iran, il Pakistan, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Per contraccambiare la sincerità irachena, il col. Nasser si è opposto al oc manicato ufficiale redatto dall’apposita commissione nominata dalla conferenza, richiedendo la .pubblicazione integrale del verbale della conferenza stessa, durata otto giorni, compresi i punti idi natura riservata. Nel comunicato, che avrebbe dovuto essere pubblicato oggi, si riaffermava la necessità di una comune politica estera degli stati arabi e si disapprovava la conclusione di patti separati, .come quello del-ì’Iraik con la Turchia, pur preanun-ciando in termini chiari la conclusione di accordi tra gli stati arabi e le potenze occidentali. Comunque, l’Egitto non .intende uscire dalla Lega Araba, nonostante il passo iracheno, .mentre il Libano e la Siria si stanno adoperando per appianare le divergenze. Se la via della distensione e della collaborazione in Europa e nel mondo deve aprirsi, bisogna che il monito sia .ascoltato e meditato ad Est e ad Ovest. Senza irrigidimenti e senza pregiudiziali inconfessate. Giappone e URSS Il ministro nipponico degli Affari Esteri, Soighemizzu ha espresso a nome del suo governo la volontà di iniziare i colloqui con l’Unione Sovietica per il rinnuovo dei normali -rapporti diplomatici tra i due paesi sulla base della nota sovietica rimessa al .governo giapponese tramite il capo della missione sovietica a Tokio, Domdnitziki. Egli ha aggiunto che tale .passo sovietico dovrebbe essere confermato ufficialmente poiché la status della missione sovietica a Toikio non è stato determinato. sue ragioni di vita e i doviziosi mezzi di cui dispone dalle disgrazie e dalla rovina degli istriani. Riferendoci ora a questa sua nuova ingerenza nelle faccende che riguardano noi e nessun altro, non possiamo che ribadire quanto allora detto con piena cognizione di causa. Le condizioni in cui oggi sono ridotte Virano e altre cittadine della costa istriana, mercè l’azione criminosa e i miliardi profusi dal peggiore nemico dell’Italia e dei veri Italiani, ossia dal C.L.N. prima di Trieste e poi del-l’istria, costituiscono il marchio dell’infamia con cui esso sarà inesorabilmente bollato dalla storia. Quadro storico «Non possiamo tacere, di fronte allo spettacolo che oi è stato offerto in questi giorni, un mostro sentimento dii. autentica sorpresa. Rodolfo Grazia™ ci è stato gabellato come un condottiero di statura gigantesca, degno di pareggiare i più famosi e i più gloriosi della storia. Par di sognare, quegli ohe è stato, tutt’al più, uno spericolato capitano di truppe leggere impegnate allo sterminio di beduini ribelli in Tripoiitania e- in Cirenaica, oi viene presentato dalla megalomania dei fascisti come un grande generale. Le operazioni per la conquista delTintemo della Libia, in se stesse nemmeno paragonabili alle lotte degli americani per doma- rapporti tra TEgitto e la Jugoslavia, venga toccata anche la famosa questione dell ’opposizione e-giznna ail paitto turco, iracheno. Pronosticare ulna comunità .dii vedute Tito-Nasser a proposito dii questo prolfflernia è un pò difficile, dato che l’im'iziatore ne è la Turchia nctìtra alleata e che ogni addentellato al .Patto Balcanico ritorna utile anohg, ai no» ri scopi difensivi, sempre che il progetto patto, turco-iracheno aibibro, per fine la-comune difesa dei due paesi. A .Belgrado, inibainto, ;il vice-presidente del Consiglio Esecutivo -federale, Svetozar Vukmaoovič ha illustrato la situazióne economica ai partecipanti ai seminario per lo studio dei problemi economici che si svolge a Belgrado, soffermandosi particolarmente sulla politica degli investimenti. Egli ha dedicato; parte della s.ua esposizione alla confutazione della campagna anti-juigoislava, condotta da certa stampa straniera, la quale unirà a presentare in modo tendenzioso ila Stimazione idellia noisitira. economia. «Leggendo certa stampa straniera — ha detto Vukmanovič — notiamo che '1® campagna amti-jugoslava tenta di far credere che il nostro sistema economico, e l’au-toaunminiisbraz .ane operaia si trovino oggi in difficoltà. Secondo il «New York Times»j vi sarebbe da noi una orisi nei campo deilTener-gia elettrica, in quejLl0 del combustibile, delil’approvvfgionamento e chi sa hi quanti camipi ancora. Parlano delila crisi deii’energia elettrica, ima men dicotao di che coisa si tratta e se Si inètta veramente di un cas0 di crisi.. Se consideriamo ohe cosa ha fatto la Jugoslavia in questi ultimi anni — ha proseguito il compagno Vukmanovič — constatiamo che nel 1948—49 abbiamo dovuto ridurre, e persino troncare la eoisitmuzliohe di centrali elettriche non essendoci stati ecinse-gniati gii impianti £ altri macchinari che lavevamo ordinato ineigli stati dielTEuropia Orientale. Se il «New York Times» paria di crisi — si è chiesto Vukmanovič — perchè si dimentica di scrivere che abbiamo triplicato la nostra produzione di energia elettrica nei confronti dell’antaguerra Se la nostra industria fosse rimasta quella dell’anteguerra, la Jugoslavia non difetterebbe certamente di energia elettrica. «Una eminente personalità tedesca — ha poi proseguito V.ukma-novič — ha voluto parlare della nostra economia e della nostra autogestì,one operaia. Conosciamo perfettamente la nostra situazione. Sappiamo benissimo Che il nostro tenore di vita è inferiore a quello esistente negli stati europei industrialmente più sviluppati. Ma sappiamo altre,titaintjQ beine che quegli (Staiti hanno isu di noli un vantaggio! di oltre un secalo neillia loro industrializzazione. E isappiamo per e-sperieniaa quanto sia difficile, sviluppare il nostro paese e toglierlo dall’arretratezza in un periodo di tempo brevissimo, quando sì è dovuto impiegare il 20 per cento dell reddito inazionaile insila difesa e mentre il 30 per cento dei proventi della nostra esportazione restano all’estero. «Restando alita Germania Occidentale — ha soittoiliineiat'o il compagno Vukmanioviič — essa non ha speso un soldo per la sua difesa, memore ha ricevuto m|il|iiard|i idi dollari dagli Stati Uniti per ricostruire la propria economia. Per quanto riguarda Ila coisitìetta crisi dell’autogestione operaia, in Jugoslavia è ben chiaro perchè in Gor- re i .pellirossa del Middle West, vengono favoleggiate coirne si trattasse di una vasta e difficile campagna di guerra. Condottiero incapace, generale sconfitto, politico balordo, o-staggio dell nemico, questo è l’uomo che oggi i superstiti fascisti rivendicano a proprio campione. Ci rendiamo perfettamente conto che sarebbe . loro difficoltà trovarne di migliori, ma saggezza sarebbe che, in tali condizioni, rimanessero zitti. Senza i loro clamori intempestivi, avremmo taciuto anche noi davanti alla morte di uno sciagurato.» (Da «Il Mondo» del 25 u. s.). Dopo aver tratteggiato su queste colonne la figura e i titoli di merito che hanno fruttato al seniore della milizia Italo Sauro la particolare a-micizia di Rodolfo Graziani e la consegna delle volontà testamentarie di quest’ultimo; dopo aver fornito le prove attraverso la clamorosa protesta dei consiglieri comunali fascisti di Milano che in Italia ci sono ancora molti ingegneri, professori e dottori i quali, appellandosi ai principi democratici, rivendicano il diritto di tessere nelle aule consigliali municipali l’apologià del fascismo; dopo aver espresso i nostri sentimenti a proposito di tutto ciò, abbiamo ritenuto doveroso aggiungere alcune pennellate del quadro storico tracciato da «Il Mondo» su Graziani quale esso appare a ogni democratico antifascista. mania si parìa (tanto di questa pretesa crisi. Una risposta la possiamo dare riferendoci alile sempre cre-scdnlti richieste dei lavoratori tedeschi ohe domandano di partecipare aiiramministeazione delle imprese, ideile miniere e dells fabbriche. Questo vale non solo per la Germania Occident,ale ma anche per altri stati. «Un altro noto quotidiano londinese — ha rilevato, Vukmanovič — ha voluto criticare i risultati raggiunti da moi dall’autoamm'nistra-zàone operaia. Ha scritto ohe quando i lavoratori hanno .avuto l'am-m inistrazione delle fabbriche in loro potare, hanno incominciato ad aumentarsi le paghe, causando, ur: aumeinlto dei prezzi. La faccenda è invece ben differente in quanto non si è verificalo uno sproporzionato aumento dei salari, ma si è avuta ulna sproporzione nell’aumento degli iinveistimeuilt'ij» Il compagno. Vukmanovič si è pai intrattenuto su vari problemi degli investimenti nell’inidustrializza-z one e nello sviluppo della nostra economia, sottolineando particolarmente Tincremento dato agli investimenti nell’agri cultura, come contributo alila soluzione dai problema dea deficit nella nostra bilancia dei pagamenti. Le nubi della tensione cino-ame-ricana nel canale di Formosa si sono addensate fino a far temere che la scintilla di un’incidente di portata limitata possa essere la saetta che scatena il temporale. Un temporale al quale la mente degli .uomini amanti della pace si rifiuta di pensare, tanto incalcolabili potrebbero esserne le conseguenze. Perchè tanta improvvisa tensione proprio quando, da molti segni, l’umanità era in diritto di pensare che gli uomini di stato responsabili — in ogni capitale di grande potenza bloccarda — avrebbero finito con l’arrendersi di fronte alle esigenze di pace e di pacifica coesistenza attiva- espresse, in modo più o meno aperto, dai popoli di tutto il mondo? E proprio quando la missione del segretario generale delTOnu a Pekimo lasciava ben sperare in una diminuzione della tensione in Esftre- 10 Oriente? Ossia proprio allorché si profilava la speranza che le Nazioni Unite fossero messe in condizione di svolgere la loro naturale azione di miasìsiimo organismo interna zionale creato per la soluzione, pacifica .delle vertenze fra i vari stati, indipendentemente dal loro regime interno e .delle tendenze del loro sviluppo interno? Evidentemente nel gioco delle grandi potenze vi è ancora chi si rifiuta all’idea di un molo efficace e costruttivo delle Nazioni Unite, così come sembra rifiutare l’idea che le vertenze intemazionali possano, anzi debbano, essere risolte in via pacifica. Gli arzigogoli dei conciliaboli diplomatici che hanno preceduto la riunione dei! Consiglio .di Sicurezza per la questione idi Formosa, sinceramente, non sono incoraggianti. Le disquisizioni sulla forma da dare aU’invito da rivolgere ài governo di Pelano affinchè partep.ìoi al dibattito lo sono meno. Ed ancor meno incoraggiante è il fatto che la riunione del Consiglio di Sicurezza sia stata preceduta, e si svolga, all’ombra dei movimenti di flotte e di e-serciti. La prima, e forse elementare, prova di buona volontà sarebbe stata appunto quella di limitare le dimostrazioni di forza per agevolare 11 lavoro delle Nazioni Unite ed evitare che questioni di prestigio — suscitate ed acuite dalle manifestazioni di forza — possano far fallire un tentativo di mediazione e di compromesso che, nell’attuale situazione, è la sala speranza di sviluppo pacifico neU’Esitr, mo Oriente e nel mondo in .genere. Eppure alle prove di buona volontà si è preferita la dimostrazione di forza, alla via dei negoziati la pres-. sione armata. Forse le cose non precipiteranno e ,l’incidente fatale non si verificherà. Però il mondo avrà fatto un’altra amara esperienza dalla quale dovrà trarre le dovute considerazioni e conseguenze. Esse sono già evidenti oggi. Se la scintilla non è scoccata, e non scoccherà, il merito non và certo alle dimostrazioni di forza nè alle enunciazioni di teoriche strategie di sicurezza, bensì aillla convinzione che i responsabili del passaggio dalla pinola guerra di Formosa ad una temuta «grande guerra» correrebbero il rischio di restare isolati in un conflitto di portata e durata incalcolabile. Convinzione che, a sua volta, è giunta nei gabinetti degli statisti, salendo dalla coscienza del cosidetto uomo della strada di ogni ■ paese. Per fare un solo esempio, accenniamo alla posizione dei laburisti inglesi, illustrata vigorosamente dall’ex primo ministro Attlee alla Calerà dei Comuni. Essa suona praticamente così: «Se la .politica .americana in Estremo Oriente dovesse FORMATA A TRIESTE L’UNIOKE TRIESTINA Con la fusione del Fronte indi-pendista, del Blocco triestino, deiM’Unkme indipendentista e de! Fronte giovanile indipendentista è stata creata a Trieste una nuova organizzazione politica denominata «Unione Triestina». A segretario della neooostituita organizzazione è stato eletto l’avvocato Miario Stooca, ex dirigente del Blocco Triestino. Nel programma delTUnione viene espressa la richiesta per il riconoscimento della parità di cultura e lingua di entrambe le nazionalità conviventi sul territorio triestino. L’Unione richiedo inoltre la costituzione del porto franco integrale, comprendente la città e i dintorni, uno stretto collegamento del porto con il retroterra centroeuropèo ed il rafforzamento della marina mercantile triestina come anche una conseguente attuazione delle disposizioni del Memorandum d’intesa riguardViti il porto. Fra le altre richieste, figura anche quella riguardante il divieto dell’immigrazione a Trieste di elementi provenienti dalle vecchie pro-vinicie italiane sino a che non verrà regolata la questione della disoccupazione. Alle ultime elezioni amministrative le organizzazioni che ora hanno formato l’Unione triestina, hanno raccolto un numero di 27 mila vati. * Il E’ MORTO IL PRESIDENTE DEL GOVERNO DANESE Il .presidente del governo danese, Hans Christian Hedtoft è stato trovato morto nella propria stanza d’albergo a Stoccolma. I medici hanno constatato che il .decesso ' del cin-quantunnenne presidente è dovuto a paralisi cardiaca. I provocare una .guerra, il partito laburista non potrebbe approvare la partecipazione della Gran Bretagna al conflitto. Anzi in questo caso —• ha" ribadito il .deputato laburista Greenwodd — noi chiederemmo l’evacuazione delle forze americane dal territorio britannico per non venir coinvolti nel conflitto». Ed in Inghilterra, e nel mondo, la politica internazionale può difficilmente trascurare l’apinione del movimento laborista. Tanto più che non si tratta di un’opinione isolata. Basta leggere fra le righe idei resoconti di a-genzia sulla conferenza .dei paesi del Commonwealth, iniziatasi ieri a Londra e nella quale i punti di vista del primo .ministro indiano Nehru non sono rimasti isolati. Essi corrispondono in sostanza a quelli dei laburisti, a quelli della maggioranza dei popoli asiatici e della quasi .totalità degli uomini amanti ideila pace. Sono punti di vista che respingono — in nome della coesistenza attiva e della collaborazione pacifica — o-gni idea di soluzione di forza. Sono punti di vista che richiamano alla responsabilità della funzione delle Nazioni Unite, che non può esser completa fino che non è universale. Ed universalmente pacificatrice non può certo essere mantenendo lontano da sè i rappresentanti della Cina Popolare. Come dimostrano le nubi sullo stretto di Formosa. In realtà è difficile convincere il mondo che la sicurezza strategica di una grande potenza ha bisogno — per essere garantita — di spingersi fino ad oltre dieci mila miglia dal proprio territorio e giungere a sole 200 miglia dal territorio di un’altra grande potenza che considera — nella politica dei blocchi e per la politica dei biacchi — come il proprio antagonista immediato. E’ difficile convincere gli uomini che — magari a costo di un conflitto terribile — il prestigio di una grande potenza sta nel tutelare l’esistenza di un .governo a Formosa le cui ragioni di diritto e di forza risiedono, per lo meno per il 70%, nell’appoggio straniero. Difficile convincere l’opinione pubblica che l’u-niversalità delTOnu può trovare motivo di affermazione .nel concedere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza — con relativo e pericoloso diritto di veto — ad un regime ohe governa pochi milioni di cinesi e negare l’accesso alle Nazioni Unite ad un altro governo che parla in nome di quasi mezzo miliardo di cinesi. E’ difficile convincere gli uomini che oggi la situazione a Formosa, e relativi pericoli di guerra, sarebbe quella che è se il governo di Pekino' — invece di essere stato invitato ad un dibattito attraverso cavilli diplomatici — vi partecipasse di diritto come membro delTONU. Gli irrigidimenti. Le dichiarazioni bellicose. Gli spiegamenti di forze. Le teorie sulla sicurezza strategica unilaterale. I pretesti ideologici per giustificare una politica di potenza. Tutte cose ed argomentazioni inutili per Tintelligenza degli uomini e dei popoli amanti della pace. Ciò che conta, per essi, sono ile prove di buona volontà al servizio della pace. Da qualsiasi parte esse vengano o non vengano. Perciò nel canale di Formosa. Nella questione di Formosa. Nellà politica che si conduce attorno a Formosa, gli uomini chiedono agli statisti responsabili .dei paesi più direttamente interessati prove di buona volontà in servizio della pace. Chi per primo le darà, e le darà in modo concreto, quello sarà lo statista e lo stato che opererà secondo le .aspirazioni dei popoli. Che per la .storia dell’umanità fanno ancora legge morale. L. V. MOSCA A DENTI STRETTI CONTRO IL RIARMO GERMANICO BOLLATI D’INFAMIA NUBI TEMPESTOSE SUL MARE UELLA CINA Presso 10 die — 20 lire ABBONAMENTI : Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in e. c. p. ★ 7 GIORNI La campagna contro le sinistre in Italia L’incidente di qualche settimana fa avvenuto al Parlamento italiano tra il missino di Marzio e il cornili-formista D’Onofrio ha dato l’awio a tutta una violenta campagna contro ile sinistre. Come si ricorderà, in mancanza del Presidente' Gronchi, presiedeva la seduta alla Came-* il vice-presidente della stessial, D’Onofrio. Quando questi dava la parola all’on. Di Marzio, che l’aveva chiesta, il deputato missino dichiarava che «rifiutava la parola datagli dia un uomo che aveva seviziato dei prigionieri italiani in .Russia». La frase del deputato inissimo provocava la reazione di estesi settori della Camera e ne suguiva un tafferuglio di una certa gravità. Dalle discussioni dei giorni seguenti sulla .punizione da dare ai responsabili degli incidenti, è scaturita quindi una massiccia azione contro le sinistre. Naturalmente l’incidente di cui sopra è stato solo un pretesto, perchè già da tempo era chiaro l’umore dei democristiani del centro e del centro-destra e dei fascisti del MSI. Anzi il deputato democristiano Togni si era fatto iniziatore, già prima, di un’azione contro i movimenti di sinistra in un infuocato quanto reazionario discorso alla Camera. Nei giorni scorsi infine la revoca dell'imonunità parlamentare al deputato comunista Mo-ranino e la richiesta di revoca per altri parlamenti del PCI ha portato nuovo olio sul fuoco. La manovra che gli elementi più reazionari della democrazia cristiana stanno svolgendo in combutta con i fascisti del MSI appare molto chiara, tanto chiara cite da ogni dove e dagli stessi uomini del quadripartito al Governo si levano voci di disapprovazione. «Una volta accettato —• scrive il «Corriere di Trieste» — il principio della legittimità di una crociata mirante a coivincere coattamente milioni di diseredati che la carsa delle loro disagiate condizioni economiche risiede nel PCI, il secondo passo non poteva essere che la .discriminazione nei confronti dei comunisti e la rivalutazione dei fascisti della Repubblica di Salò . . . L’operato dell’attuale Governo fa dubitare che lo Stato, gestito dai democristiani, non abbia nè la capacità nè la volontà di essere antifascista». Le trattative franco-tunisine Alla fine della scarsa settimana hanno avuto luogo colloqui franco-tunisini alla presenza di Mendès-France e di alcuni suoi ministri e del Presidente del Governo tunisino Ben Amar, anch’egli assistito da alcuni membri del suo gabinetto. A quanto si apprende le conversazioni, che vertevano intorno a certe convenzioni, sono state coronate da successo. Proprio mentre erano in corso i colloqui franco-tunisini, giungeva a Parigi il capo del servizio di sicurezza tunisino. Il suo viaggio viene posto in relazione col fatto che i colloqui in merito alla suddivisione dei poteri politici a Tunisi hanno già raggiunto il loro apice. Ad ogni modo, dal .primo bilancio di questi colloqui si apprende che è stato raggiunto il pieno accordo per quanto .riguarda il testo della convenzione generale con la quale si regolano in linea di massima tutte le questioni più importanti dei futuri rapporti franco-tunisini, e cioè: questione delle forze armate, statuto dei francesi ,a Tunisi, uso della lingua francese ed altro. Per c.iò che concerne il problema .della direzione delle forze di polizia in Tunisia, che tempo fa aveva trovato discordi i due Governi, sembra che si sia raggiunto u.n soddisfacente accomodamento. La conferenza del Commonwealth I Premiers dei Paesi del Commonwealth britannico hanno avviato ieri nella residenza del Primo Ministro Churchill dei colloqui che si crede si protrarranno una diecina di giorni. Nei competenti circoli britannici si dichiara ohe questa è la più importante conferenza del Commonwealth nel dopoguerra. Sono presenti nella residenza dii Churchill tutti i Capi dei Governi dei Commonwealth, iaid eccezione del nuovo Premier sud-africano che è invece rappresentato dal suo Ministro della Giustizia. La questione principale all’ordine del giorno è la strategia difensiva da^ adottare nell’era della bomba all idrogeno. La conferenza esaminerà inoltre tutti gli aspetti dei rapporti nel Commonwealth sul piano della collaborazione economica, politica, sociale e finanziaria. Si apprende inoltre che i rappresentanti dei Paesi del Commonwealth britannico esamineranno la situazione generale nell’Estremo O-riente e la pericolosa crisi creatasi nello Stretto di Formosa. Si crede che il Primo Ministro indiano Nehru presenterà un esposto sui suoi recenti colloqui con Chu En Lai e che egli sarà una delle personalità che princ,ipallente daranno il tono alle discussioni sulla situazione intemazionale. E’ significativo che a conferenza ultimata Nehru viaggi per Mosca, dove si incontrerà con Malenkov e con altri alti funzionari sovietici. PACfflNA 2 IL SECONDO LOTTO DI LAVORI nella valle della Cornalunga SI ELABORANO GLI STATUTI DELLE COMUNI ISTRIANE Il giorno 27 u. s. è stata costituita A isuo tempii acceitiinammo di sfuggita alia bonifica del Comalunga. Il somplesso di opere sta entrando ormali nella sua fase risolutiva, per cui riteniamo utile riparlarne più dettagliatamente. L’Amministrazione distrettuale delle Bonifiche può infatti contare al suo 'attivo un lusinghiero bilan-c o, 'ajvelndo realizzato «per© per il complessivo valore dii 27 milioni di dinari, avendone in corso altre per fi valor© di 23 milioni, mentre il progetto P&r un terzo lotto di lavori, del valore di 20 milioni, è già approvato e prossimo a essere messo cm esecuzione. Il primo lotto dei lavori, in linea dì massiima già portato a termine, comprende la regolazione dell’alveo del Cornaiulnga dalla foce alla confluenza con di torrente Pademo con ■rivestitura di 2.00 mq. in piastre di cemento sulla curva di ,S. Can-ziano, 'La regolazione del corso inferior© dei torrenti Valle d’0;lm0 e Pademo, il prolungamento del canale grcfndia di Semedella fino alla confluenza con il torrente Valle d’Olmo, lo scavo di canali di scolo su circa 50 ettari di supeirfice, l’erezione dii due poniti ( uno sul canale gronda di Semedella e uno sui Pademo) e, da completare in parte, altee opere di minore entità. Per dare un’idea più esatta dell’imponenza del lavoro compiuto, d iremo che i soli scavi hanno richiesto lo spostamento di 50 mila m.c. di terra. Il lotto delle opere ultimate rappresenta circa il 60% del progetto dii massima. IL PROGETTO DI MASSIMA Sarà qui opportuno fornire alcun'. ragguagli sul progetto di massima e sui concetti oh© sono stati presi in considerazione per risolvere % problema .idraulico del Corn allunga. Bisogna premettere ohe non esisteva alcun rilevamento precedente cosicché si è reso necessario .il rilevamento di tutta la valle; sono state battute oltre 2000 quote e rilevate più di 100 sezioni dej Coimalulnga e dei suoi affluenti. Quetìtg, opterazàotnà preparato-rie hanno richiesto quasi 4 mesi di 'lavoro. Un’altra notevole difficoltà era rappresentata dalla mancanza assoluta di dati idrometrici per il Cornalunga e pluviometrie.; per il suo bacino. E’ noto che un programma di bonifica dipendi©. dalle massime portiate da simailtiire eid esse, .a Idolo volta, vengano Stabilito normalmente in base a dati sperimentali rilevati in lunghi periodi di anni. Mancando 'tutto ciò, per il Comalunga si è dovuto xi-correre ai metodo deduttivo ed e-seguire confronti con 4 bacini analoghi delle zone circostanti. ORDINAMENTO IDRAULICO La sistemazione idraulica ha rich'esto alcuni cambiamenti nell’ordinamento idraulico esistente. A causa dell’alto livello raggiunto dalie acque nel corso inferiore del Coirnalunga, netti è Stato, possibile immettere in esso ie acque del torrente di Valle d’Olmo, perciò si è preferito scaricarle nel canal© idi Gronda di Semedella. Detto canale è sitato prolungato per .circa 500 metri e riceverà le ac-ique di tutta la parte bassa della valle che non possono scaricarsi direttamente nel Comalunga perchè più basse dei livellilo dii piena del fiume. Il torrente di Baderna arrivava diino .affla strada iOapodistiriìa — Vanganel, poi si perdeva per le campagne che, durante le piene, venivano completamente allagate. E’ stato fatto perciò uno scavo per un nuovo alveo di: circa 350 UN BAGNO FUORI STAGIONE La scorsa settimana due dipendenti del consiglio dell’economia del Comitato popolare di Pinguente (Tatìtista Pavletič Antonio e il dot. Božič B.) sono stati protagonisti di un (bagno fuori stagione. I due che, da quanto risulta, avevano alzato alquanto al gomito, erano diretti da Pinguente a Portorose viaggiando con una auto Opel. Verso le ore 5 del mattino di mercoledì essi, armati di bottiglie vuote, volevano entrare al Palace hotel. Poiché nessuno diede loro bada, i due risalirono in macchina ripartendo verso Santa Lucia. Giunti in quella località, rigirarono la vettura per tornare a Portorose. Ma nell’imboccare la curva in prossimità del Vesna, la macchina usciva di strada e finiva nel sottostante mare, facendo fare ai due un bagno fuori stagione, che certamente ha loro rischiarato le idee. Nessuno dei due ha riportato ferite di entità, mentre la macchina ha subito un danno di oltre 200 mila dinari. li Le elezioni e le assemblee annua- li delle organizzazioni capillari e comunali delTUnione Socialista del Distretto di Buie si svolgeranno ad incominciare dal 1 febbraio sino al 20 marzo. Questa è la più importante decisione presa alla seduta del Comitato Distrettuale delTUnione Socialista che ha avuto luogo venerdì a Buie. Tale decisione è stata preceduta da un’esauriente discussione sulla possibilità di adattare già ora le forme organizzative delTUnione Socialista alla struttura che assumerà l’organizzazione del potere ad avvenuta costituzione delle comuni. Il Comitato ad unanimità si è espresso sull’iriapportunità di un simile anticipo per cui l’attuale struttura resterà invariata e di conseguenza anche le elezioni si svolgeranno per le attuali organizzazioni di base che, oltre ad eleggere i propri comitati direttivi, eleggeranno i delegati per le conferenze comunali sulla base di un delegato per ogni 20 membri ed i delegati per la Conferenza di- metri e oosbruito un ponte sulla strada di Vangatasi. Sono previste due rettifiche del Comalunga, iurta di circa 150 metri, alla qual© si sta ora lavorando, poco a valle della confluenza. coin čl barrente Fra,disio! ed una, più imparbamto di 1600 merlili, inedia mejSà aujpericire della valle. Infatti ili Cormalunga, ibra Vanganel e la cctaflluenza con il torrente Cerei, scorre pensile sopra la valle e lungo la parte centrale dii essa, che si trova ad un divello più elevato. Si è reso quindi 'necessario spostare Talve0 sul fianco destro, fi piiù depresso, onde poter cosi 'Immettere le acque, senza difficoltà, nel Comalunga. Oltre all’alveo dei Corna,Maga i(per un buon tratto già finito) è prevista la regolazione deU’ailiveo del percorso inferior© di tutti gli affluenti minori. Si tratta qui dei torrenti di Valle d’Olmo, Pader-oo, .Nigrignaino dai due torrenti dì Manzamo, di Centur sul versarti© sinistro e dei torrenti Pra-disicl p Cerei sui versante destro. Per lo" scolo dei terreni di fondo valle san0 previsti invece due collettori secondari, j quali riceveranno direttamente l'acqua proveniente dalle scoline. IRRIGAZIONE La valle del Comalunga, che nel complesso comprende 326 ha da bonificare, manca totalmente di acque perenni, e quindi da tale punto di rista le possibilità irrigue sono praticamente nulle. E’, noto altresi che non è pensabile nelle nostre zone, soggette a frequenti e prolungate siccità, un’aigricoltura intensiva senza l’acqua delTirrigazione. Si sono progettati pertanto due serbatoi artificiali, Uno da 94.000 me., all’altezza di Triban e un’altro da 42.000 me., poco a valle di Vanganel. I serbatoi sono del tipo a corona, molto frequenti nella pianura padana e nella Francia meridionale. Nel nostro caso sono circondati su tre lati da un’arginatura, mentre sul quarto il terreno si alza naturalmente verso le colline del fianco valle. Le superficie complessiva dei serbatoi è di circa 6 ettari e l’altezza dell’acqua raggiunge un massimo di 3 m. Sono state scelte all’uopo zone già oggi semipermanente-memte allagate e quindi di scarsissimo, nelle quali Targinatura necessaria è. già parzialmente esistente. L’acqua deriva da due torrentelli, i quali assicurano largamente il fabbisogno richiesto. Detti serbatoi .permetteranno un’abbondante irrigazione su una superficie di 36 ha. Accontentandoci di una irrigazione di soccorso, la superficie irrigabile sarà di 72 ettari. Per la provvista dell’acqua ai terreni saranno necessari 2.500 m. di canalette in cemento. Il costo complessivo delle opere irrigue si aggirerà- sui 5 milioni di dinari. Da parte di alcuni agricoltori si Conferenza comunale deir II. S. L. a Isola Si è svolta mercoledì scorso a Isola, nella casa sindacale la conferenza oomunale delTUnione socialista dei lavoratori. Erano presenti una cinquantina di delegati, eletti nelle 15 organizzazioni periferiche del-l'USL, in rappresentanza di oltre 4 mila membri. La relazione è stata svolta dal compagno Stepančič Bruno, del comitato uscente, il quale ha trattato i problemi politici e organizzativi. Si è sviluppata quindi una larga discussione. Nei loro interventi, vari delegati hanno discusso problemi di carattere organizzativo, politico ed economico. Il compagno Omeržel ha biasimato l’operato di certi funzionari del locale Comitato popolare comunale, che fanno effettuare lavori di testa loro, senza consultare i compagni dei vari consigli e non danno un resoconto del proprio operato agli elettori. Il compagno ha rilevato in proposito che nello scorso anno è stato tenuto a Isola un solo comizio degli elettori per discutere sul piano sociale. Nel suo intervento, il compagno Dolenc Edi ha trattato lungamente su problemi economici, particolarmente su quelli dell’agricoltura e della pesca. Egli ha esortato i membri delTUnione socialista ad interessarsi per la soluzione di detti problemi. In conclusione ai lavori è stato eletto il nuovo Comitato comunale dell’organizzazione, oomposto da 11 membri. Sono stati pure eletti 11 delegati per la conferenza distrettuale dell’unità comunale di Capodistria. Dalla conferenza è stato inviato un telegramma di saluto al Comitato centrale dell’USL della Slovenia. strettitale sulla base di un delegato sino a 100 membri, due membri sino a 150 e tre delegati oltre a 150 membri. La novità organizzativa è costituita solo dal fatto della costituzione dei comitati locali di Buie, Umago e Cittanova, per cui le organizzazioni di base di queste cittadine eleggeranno anche i delegati per la conferenza locale sulla base di un delegato su 10 membri. Comunque, in previsione dei cambiamenti che avverranno in tutta la struttura amministrativa, il Comitato Distrettuale ha nominato una commissione con il compito di studiare anche la futura sistemazione delle organizzazioni politiche e degli organi sotto la loro direzione. Buona parte della riunione è stata dedicata ai preparativi che dovrebbero iniziarsi per le prossime elezioni dei deputati all’Assemblea Federale e Repubblicana. Per ora la cosa più urgente è di aggiornare le liste elettorali poiché la oomposizio-ne degli elettori ha subito negli ultimi tempi notevoli variazioni. sono sentite critiche a causa della rilevante superficie sottratta alla» gricoltura dai serbatoi. Ciò è in parte vero. Infatti, esigere molta superficie è l’unico difetto dei serbatoi a corona, ma altre possibilità non ci sono, mentre la diminuita produzione della terra occupata dai seimtoi è largamente compensata dalTaumentata produzione dei terreni beneficati dailjTimgazione. Inoltre, i serbatoi saranno posti in terreni che, in base alla ricomposizione fondiaria saranno di proprietà dello stato e quindi non ci potranno essere sottrazioni di terreno coltivabile a danno dei proprietari. POLA, gennaio — Una caterva di rumori e suoni meitaillioi viene a dairoi il benvenuto già sul ponto di ferro che lascia la riva e s; slancia oltre il mar© verso lo scoglio. Rumori di ftufiti i tòni, colpi, stridii, brontoliti prolungati, battiti sectóhi, roohi o squillanti, Una rapsodia Che fa una voce ; la voice dèlia più grande fabbrica di Pala, fatta di ferro, lamiera, fiammate e voci di operai che, a tratti, trovano modo d|j farsi udire attraverso stretti spiragli di silenzio. Il dialoga senza pace delle macchine e dell ferro aleggia padrone su tutto II Cantiere; nasce da ogni maglio, tornio, fresa, ik> Giriamo, visiti amo, ammiriamo. Nuove «hall» soibt0 dii tetto delle quali si muovono con frastuono i carrelli trasporto; macchine nuove, rinate officine, bacini, scali bracci giganteschi di gru, scafi rosei di minio, usciti da questo complesso di mezzi e di braccia d’uomini. E pensiamo a H anni fa, il 9 gennaio 1944, ai «Liberator» Che hanno vomitato ferro e fuoco su Pola e su questo Cantiere, polverizzandolo sino alla desolazione. Ricordiamo le macerie, la ferraglia informe, la morte. Ciò accresce ora la gioia degli occhi nei trovarsi di fronte aid una tale rinascita. Lunghi hangar do-ve giacevano cumuli di rotaie contorte, filari di macch’ne al posto degli arrugginiti scheletri metallici schiantati, mentre scafi, navi di tutti j tipi, imbarcazioni ricostruite, rimesse a nuovo si allineano dove i crepacci delle bombe avevano creato ili vuoto. Sotto ai nostri piedi tocchiamo oggi «metà Pola», mentre saltiamo oltre ai. binari del Cantiere. Infatti esso vive nella città in ragion© de;j 55% della sua economia. Ed 11 anni fa soltanto il 30% di quello che costituiva un fiorente cantiere naval,© eira riuscito a tenersi stentatamente in piedi ; il resto ©ra stato cancellato ... O O o Dal picchettare a mitragliatrice che romba e rimbalza sull© pareti dei barino di pietra, dagli sprazzi di luce azzurrognola eh© dai cannelli infuocati corre a serpentina sulle enormi gradinate, dalle facci,© contratte ed impolverate degli operai, raggomitolati nelle sentine, in piedi dietro alle macchine, da tutto quello eh© vive e pulsa nello «Scoglio Olivi.» sembrano nascere ed ingrandirsi a dismisura je cifre eh© abbiamo dinanzi. agli occihi. Esse dicono che dai 1947 ai 1954 ili numero del lavoratori è cresciuto del 600%, pa-rallalandcisji al ciclo ricostruttivo della fabbrica, grazie a 3 miliardi di dinari investiti nella ricostruzione. Mancano ancora 2 miliardi per completare definitivamente il Cantiere, poi 5.000 persone vi potranno esser occupate. Stralciamo altri dati dal blok notes: nel 1947 si producevano quivi 200 tonnellate di naviglio e si è giunti ad .un massimo di 3.700 tn. I più elevati investimenti si scino avuti nell 1953 (1,139.000.000.—). Negli ultimi mesi dello, scorso anno 27 unità della Marina da guerra, della Jugolinija e deEa Jadrolini-■ja sono state revisionate nei docks. Navi e lavori maggiori; «Galleib», «Pula.», «Split» e «Dro-miti» (Israele). L’anno scorso sono scese in acqua le chiglie di quattro moderne motonavi recan- hù? ÙCiÀ'Vf'l'Q’ La scorsa settimana ad Umago è stato ricoverato in ospedale un dipendente di una nota impresa locale. Da tempo costui si era specializzato in salti da una certa finestra e unicamente allo scopo, pare, di far riflettere alla sua ragazza che qualora lo avesse abbaiìdonato, egli avrebbe posto fine ai suoi giorni in questo modo. Cosi ogni volta che si profilavano, delle nubi nella loro relazione, il giovanotto, nonostante non fosse poi tanto giovane, si precipitava alla finestra deciso a togliersi la vita. La finestra era situata al primo piano di una casa affatto alta e i suoi salti non erano molto di più di un elementare esercizio fisico. Ma dopo un ennesimo dissapore con la ragazza, la scorsa settimana il giovanotto riusciva, saltando dalla finestra, a prodursi ferite alle gambe e al volto di una certa gravità. A quanto ci hanno riferito, la sua ragazza avrebbe detto: «Ed io che credevo scherzasse! Non capisco come ci si possa fare male in un salto di qualche metro!» Questo succedeva ad Umago in via... vatti la pesca. Non siamo infatti riusciti a sapere il nome della via, perchè, almeno ora, sembra non ne abbia uno. Niente di strano: a Capodistria avevamo visto Nave in riparazione sugli scali ti d inomi delle città di Osijek, Novi Sad, Mestar e Maribor. Sugli allori ,i nqimtì dei migliori, quali Sinosifc, Mioiavic, Kole, Krusic, Jairic, Usiich, Milosevic e Marini. Le prospettiv© di maggior rilievo? Eccole: Arrivare ad una produzione di 21.000 tn. lorde di naviglio mercanifile, ed a 23.000 HP di motori Diesai annualmente. Una novità i Diesel, la cui produzione sarà supplementare Già quieistaìn-.no se ine prodiurrano per 8000 HP ed in tre anni si toccherà il vaiare di 2 miliardi di dinari in valuta estera. Questi motori saranno costruiti sui brevetto, della fabbrica danese Burmedisiteir & Wain, dalla quale in principio ■verranno acquistati pezzi per il 15% del motore. Lo «Scoglio Olivi» disporne già del 90% del macchinario necessario per iriziaire la produzione dei Diesel. Le commesse per resterò questo' anno sono le seguenti: costruzione di 20 cannoniere fluviali per la Birmania, 70 chiatte per la stessa, un rimorchiatore di 300 HP per TEndia, ricostruzione del postale «Tet» per Ila Turchia, costruzione di 5 navi passeggeri, alcune da trasporto e vari rimorchiatori per l’America Latina. o o o Gli olivi coprivano un tempo queist’isoietta ohe sta. di faccia alila Riva polese. Erano, piante secolari, contorte e rugose costrette a gemere sotto l’urto della bora ed a gioire al sole. Erano l’emblema dello scoglio che per questo venne chiamato degli Olivi. Poi la maino deliTucmo aveva fatto d,i questo palm0, di terra un complesso metàllico, elimiinainida Tulliiveto sotto ij quale i vecchissimi pescatori andavano a riposare d’estate per -godersi l’ombra e per procurarsi la cena con qualche bei pesce. Un discendente dei vecchi antenati è rimasto in mezzo alile offie’ne ©d alle macchine; un giovane ulivo, unico superstite della sua stirpe, curato da tutti ed ammirato da chi viene a visitar© il Cantiere. Un curioso ornamento tra il frastuono dei motori di una fabbrica. Un emblema LETTERE ALLA REDAZIONE Riceviamo e iDuibblichiamo: «A rettifica di quanto da me scritto, e da voi pubblicato nella rubrica «Lettere alla redazione» sul numero della settimana scorsa, in merito alTamfoula.torio’ dentistico di Pi-rano, mi .sento in dovere di .precisare quanto segue: 1. la questione delTamibulatorio dentistico di Tirano è in via di soluzione, la quale non dipende però ■dalla disponibilità o menò dei locali menzionati, essendo previsti per la bisogna altri ambienti più ampi e adatti, ohe accoglieranno anche altre istituzioni sanitarie, centralizzandole in una «Casa della salute, per la cui realizzazione sono stati già presi provvedimenti da .parté degli organi competenti del Comune cittadino. 2. i riferimenti all’uso fatto dei locali, che già ospitarono il dentista, non corrispondono a quanto da m.e scritto, essendo stato tutto l’edificio adibito ad abitazione, in previsione appunto della prevista centralizzazione dei servizi sanitari cittadini nella «Casa della salute». Ringraziando dell’ospitalità, molte vie senza nome. Insomma questa faccenda dei nomi delle vìe che ci sono e non ci sono ha finito col farci passeggiare, naso per aria, per Capodistria. Tre trasversali di via Porta Maggiore, tre vicoli ciechi per intenderci, non devono aver mai avuto un nome. Niente sul muro indica possa esserci stato, nel passato recente o no, uno dei soliti rettangoli di la-mierina nei quali sono scritti i nomi delle vie. Traccia di questi rettangoli si trova invece sotto il «volto» del Giardino dell’ex- VUJNA, all’angolo della LIPA con l’edificio del Comune, all’angolo della ‘«Rea-litetna Agencija» e dirimpetto a questa e infine in Piazza Carpaccio. Quando le vedremo munite del loro nome? Molte vie poi hanno il nome a una estremità comò il caso di Via Nuòva Gorizia che dalla parte di S. Pieri non si sà come diavolo si chiami. Dulcis in fundo, sugli esistenti rettangoli non mancano neppure gli errori di stampa. Inceve di una via Isonzo, abbiamo la via Isonso; e non vediamo perchè privare la Riva dellTstria di una «1» quando la grammatica non avrebbe proprio niente in contrario «e ci fossero due «I». a Pola la Commissione per la elaborazione dello Statuto per la collettività delle Comuni dellTstria, nominata il giorno 20 gennaio in una riunione dei rappresentanti di tutti gli attuali Comitati popolari del distretto dellTstria. Dopo la costituzione, conclusasi con Telezione del compagno Piku-nié (presidente del Comitato popolare del distretto di Pola) a .presidente della Commissione e del compagno Lazarié Josip (segretario del Comitato popolare della città di Pola) a segretario della stessa, si è passati a discutere sui concetti ai quali la Commissione dovrà attenersi nello svolgimento dei lavori. Si è deci- lungo la vita del quale troviamo una cittadina dii 2.000 abitanti, quindi un Improvviso sviluppo di questa grazie all sorgere dii un Arsenale mairi,titànio ohe arriva ad impiegare ben 14.000 operai. Il miglior periodo di Pota, ospitante a quel tempo, cioè prima della I.a guerra mondiale, uh nucleo di 60.000 abitanti, viventi in agglomerati edili ooisitiruiiti in tempo di prim,aito. Llullivo sa anche dii una ricaduta dello stabilimento, e con. oiò della città, sino a scendere alla povera cifra di 400 cantierini occupati. Oggi ci troviamo nel'l’epoea della seconda rinascita dello «Scoglio Olivi». Lo garantisce quel ritmo incassante e posisent© di rinnovo che abbiamo scoperto sui volti dei 2400 caratterini, rischiarati a sprazzi dalle f .amm© ossidriche, sulle mani callose che non noin hanno, pace, sul complesso giigantesoo di officine e laboratori, sùl nascer© di nuove e sempre più grandi prore e. sui gran pavesi radiosi che colorano la via percorsa sino ad oiggi. Una via gloriosa, iniziata con la desolazione de,Ile rovine, © continuata suilTaspro sentiero del risolile,va-mento totale. Che non può tardare a realizzarsi. (nostro servizio) PARENZO, gennaio — La stagione turistica 1955 fa ottimamente sperare sulla magnifica riviera pa-reotina. Di ritorno da un giro d’affari all’estero (.Austria e Germania) gli incaricati del turismo parentino hanno portato in tasca i contratti, conclusi e firmati, per 25 mila pernottamenti già fissati. E si tratta soltanto di un accordo preso in due città tedesche. Scoglio San Nicolò potrebbe portare la tabella «esaurito'». Gli altri alberghi si .danno pure un gran da fare per aumentare le capacità dei .posti letto. Probabilmente, come già accadde lo scorso anno, sorgeranno sulla costa i «camping». Intanto sono state prese tutte le misure per la «specializzazione» dei ristoranti di iPiareozo: una novità. Al «Parentino,» pranzo a base di .pesce, altrove bocconi prelibati di gastronomia «paesana». Poi si ripeterà la Mostra del vino. Ma nel mentre facciamo i prono-stici per la- stagione di quest’anno non sarebbe male ricordare le bacche isaporite, lasciate dalla scorsa stagione. L’eco turistico a Parenzo non è svanito da molto. Si sa che gli ultimi ospiti hanno resistito coraggiosamente fino ad ottobre ed in inverno non sono mancate alcune gite. Restano le bacche e vengono raccolte con quel senso di nostalgia che prende il visitatore quando guarda il mare un poco mosso e lo scoglio quasi deserto idi San Nicolò, ed i moli strapazzati dal mare. L’EFFETTO DEL VINO Prima d’andarsene anche i turisti stranieri hanno voluto provare l’effetto della «malvasia» parentina. Un gruppo di austriaci ha fatto urna visita alla Cantina Vino, .ai piedi del colle dove ha sede il Tecnico Agrario, uno dei più sviluppati istituti agricoli d’Europa. Il gruppo contava anche una signora che pesava esattamente 150 chilogrammi e che per scommessa, nell’euforia delTallegria bacchica, ha mostrato di saper mangiare in un colpo, a contorno di un pasto, la bellezza di quattro chilogrammi di generi vari ben conditi. La signora teneva per mano una bambina, sua figlia di sette anni, che rivela evidentemente l’appartenenza familiare: pesa 70 chilogrammi. Quando si sono portati Tultima volta nel loro quartiere di San Nicolò il barcaiolo ha dovuto sistemare madre e figlia a poppa ed a prua, per contrappeso, altri cinque turisti. La cantina vino è stata visitata anche da alcuni direttori di uffici turistici stranieri. Dopo aver .gustato varie qualità .del liquido di Bacco, uno di essi ha dichiarato: «Ho visto Parenzo, ho conosciuto la Jugoslavia. Tutto mi è piaciuto da voi, ma più di 'tutto questo ...» Ed ha sollevato in alto, .trionfante, tre fiaschi di moscato parentino. CHE NE DICONO GLI STRANIERI Che ne dicono gli stranieri di Pa-renzo, dopo avervi soggiornato? Il registro d’albergo è pieno zeppo delle loro firme e delle loro dichiarazioni. Ha scritto Edith Krampf: «Pa-renzo ci resterà in eterno ricordo. Penseremo sempre a questa cittadina e sempre ne parleremo bene.» «Blau stets der Himmel — blau das so inoltre che, parallelamente a questa commissione, ne siano costituite altre per ogni comune oon gli stessi compiti, limitati .però all’amlbito della loro comune. Di tali commissioni faranno parte anche i membri della Commissione per la compila-zzione delo Statuto per la collettività delle comuni dellTstria allo scopo di mantenere il contatto tra le commissioni inferiori e quella superiore e armonizzare di loro funzionamento. Tra i membri della Commissione è stato, formato un gruppo più ristretto, costituito da compagni che vivono e lavorano a Pola, con il compito dii iniziare i lavori in base ai principi prestabiliti. In seguito, Pioterà commissione si riunirà a Pola per esaminare il materiale preparato. Questo per ragioni di praticità. Infatti è preferibile che alcune persone che vivono vicine e ohe si possono facilmente riunire, lavorino alila preparazione tecnica del progetto co-si da facilitare il lavoro della Commissione formata dai rappresentanti di tutti i distretti, che hanno minori possibilità di riunirsi di frequente. I progetti di Statuto dovranno essere pronti per la fine di febbraio. Per quanto riguarda il contenuto dello .Statuto, la sua base sarà costituita da quella del .distretto di Fiume e del comune di Abbazia che è stato elaborato dalla commissione nominata dalla segreteria per gli affari legislativi e Torganiizzazicne del Potere presso il Consiglio Esecutivo Federale. Di tale commissione facevano parte pure i rappresentanti dei Comitati popolari di Fiume, Belgrado, Kranj e Novi Sad. Già nelle disposizioni del progetto di Statuto, vengono a modificarsi alcuni principi contenuti nella legge sui Camiteli popolari e nelle altre disposizioni vigenti. Per Quanto concerne il fatto se nelTeilaiborazidne del progetto di statuto per la collettività delle Comuni dellTstria e per le singole Comuni bisognerà attenersi a principi fissati in precedenza, come, ad esempio, se le Comuni dovranno a-vere il Consiglio dei produttori, il numero dei consiglieri ecc., è stato stabilito che ogni commissione comunale elabori il progetto secondo le sembra più opportuno. Quando tutti i progetti saranno pronti, si potrà decidere pon maggior facilità circa la struttura e Torgaoizzazione dei singoli Comitati popolari, e si potrà formulare proposte concrete agli origani federali e repubblicani. Meer, Wir kommen geme wieder her.» Blu il cielo, azzurro il mare, con gioia ritorneremo». Sono versi di Brigitte Kranz. I SENTIMENTALI Abbiamo poi i turisti sentimentali che sono rimasti affascinati dalle bellezze naturali e lo dichiarano chi in prosa, ma i più in versi che traduciamo. «Le bellezze del mare e dei boschetti odorosi, il dolce clima e la buona accoglienza ci chiamano irresistibilmente di nuovo a Parenzo« — -ha scritto urm. Il dottor Walter Meidi scrive: «Siamo stati ottima-memti ospitati ed alla Patria del «Ri-biera» auguriamo ogni bene.» UNA CANZONE PER PARENZO Abbiamo visto partire l’ultimo gruppo di tedeschi. Hanno, per ultimo. fatto la solita visita alla Cantina dellITstituto Agrario. Se ne sono venuti giù dalla collina cantamdo-abbraocianidosi: mai bevuto tale vino! Hanno abbracciato operai e ca- ISOLA MATRIMONI : Depase Bruno, ■con Galičič Erminia. DECESSI : Ricobon Luciano di anni, 35, agriicolltare ; Kobal Carolina di anni 70 casalinga. TIRANO DECESSI : Funis Franci .di anni 3. BUIE NASCITE : Katanar Lina dii Marino e .DeilbetOlo Eidla; Jurešič Giara di Virgilio le, Farm etlič Anina: Fiincin. ■Giovanni idi Angelo e Billoslavo Ivanka; Persico Mirella di Antonio e BrakO'vič Lenka; Djurdjevič Edi di P arentino e Djiurdievič Jolanda: Marion Elisabetta öi Jordan e Zakinja Amalia; Kraljevič Maria di Romamo e Radešič Ruža; Kliaj Vitana di Emilio e Radin Gina; Si-rotič Fulvio di .Luciano e Busda-ichdn 'Marila ; Sparagna Alido di Ruggero © Oirkota Maria; Lonza-rie Irma di Primamo e Srelbmič Nerinia; Deluca Mirella di Angelo e Patorič Marcella. MATRIMONI : Manein Nicolò con Ko.smak Antonia. i CAPODISTRIA NASCITE : Bonin Loredana di Enric© e Bonitn Anna; Riosia Marinella di Giovanni e Gorela Aurelia ; Oamdluslo Pablo, idi Bruno e Grizom Valeria; Pugellj Emilio' dii Emilio e Belrlni'gap Nlkolajja; Maltič Vesna, di Vuikašin e Bubalo Milka; Boiöaj Janko di Alojz e Vds'ntón Rosina; Vatovec Danica di Bogomil e Jurjevič Maria; Bembič Mara di Josip e Koradim Virgilia; Kerlnac Alfieri di Libero e Gandiusio Luigia; Viler Gianni di Elio e Morgan Angela ; Vufc Zdenka di Boris e Finec Jožefa; Jerman David ‘dii David e Jerman Cristina; Hrvatin Liviana di Virgilio e Novell Gemma; Jamjuše-vič Dušan di čedomir e Sošič Nada; Busdon Giorgio di Giorgio e Panina Leonida; Dodič Arnaldo di Sulle .proposte da farsi al Sabor della Croazia circa il modo di regolarsi nei confronti dei membri degli attuali Comitati popolari comunali che dovrebbero tra poco fondersi tra di loro, alcuni hanno proposto di introdurre il sistema di delegazione, cioè che ogni Comitato popolare nomini un determinato numero ■di membri per il nuovo organo della comune, mentre altri hanno proposto che tutti i membri degli attuali Comitati comunali conservino il loro mandato nell’ambito della nuova comune. In conclusione è stato deciso che al Sabor della Croazia vengano inviiate entrambe le proposte. Il lavoro delle commissioni in argomento sarà diffìcile e impegnativo. Infatti, se da un lato bisognerà evitare gli schemi fissati in precedenza, consentendo che le effittive necessità di ógni Comune trovino il giusto riscontro nei singoli progetti, daH’altro lato bisogna tenére conto del fatto che gli .importanti problemi strutturali, organizzativi e di competenza dei nuovi Comitati popolari delle Comuni e della loro amministrazione siano risolti in modo unitario e conseguente, per evitare che fra le varie località istriane, il cittadino abbia differenti diritti e doveri nei confronti degli argani dei Potere. Sorge quindi la necessità che tedi questioni siano ben discusse. Sarebbe opportuno che i legali degli enti, istituti e organizzazioni economiche partecipino alle soluzione di tali problemi affinchè i progetti possano essere compilati nel migliore dai modi sia, dal punto di vista tecnico che politico. Dr. Zoran Kompaniet COMUNICATO II 3 febbraio n. v. avrà luogo a Capodistria l’assemblea annuale della società nautica della vela alle ore 18 nei locali del C.D. della L.d.c. Si raccomanda ai soci di partecipare. Il Comitato direttivo Direttor© LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria merieri. Una tedesca grassa, alte gambe, ed altre alte e secche, facevano la strada a • serpentina. Un cameriere sudava a portare sottobraccio un berlinese mastodontico che a-veva superato la misura. Wilhelm Pommer, un dottore poeta austriaco ha scritto una canzone per Parenzo, esaltando l’ispirazione del moscato e del pinot. Da Vienna ha inviato la poesia .perchè fosse acclusa nel registro .dei ricordi. Un ospite altrettanto entusiasta di Parenzo e della Jugoslavia è stato anche Merlin Mimsher che si firma «Barbarossa». E’ proprietario di un ufficio turistico londinese. Parlando con la nostra gente metteva in rilievo: «Sono stato anch’io partigiano in Jugoslavia!» E pare ne sia particolarmente fiero, mostrando il tesserino di combattente dell’Esercito Popolare di Liberazione, firmato dal compagno Tito. Merlin Minsher fu infatti combattente a Lissa ed in Dalmazia nel 1943. Ha detto che tornerà ogni anno nel nostro Paese. G. SCOTTI Francesco e Rojac Rosta; Kavre-č:č V.aiiter idi Bogomil e šan Davorina ; Ivanovič Irene dii života e Vardiian Maria; Kocjančič Mario idi Mario .e Steri'® F|mi'J|ia ; Krmac Jamja di Elvira; Tedesco Elvira di Giusto e Kocjančič A-madia ; Basec Franco di Giuseppe e Fribiac Gentile; Sorgo Elda di ■Giovanni e Zonita Alma, DECESSI : Peeciiiarficih Enrico, di antai 65. Nuove carte tridenti Con riferimento ail'art. 5 del’Oi-dinanza suU’applicazione delle leggi ed aitare awsposiziorjl lederai' sul territorio aj qual© è stata estesa Tammilnistrazione cìvilp della Repubblica Popolare Federai© di Jugoslavia, il Comitato Popolare Distrettuale di Capodistria, segreteria per gli affari interni avvisa tutti gli abitanti del distretto di Capodistria, oltre il 16.mo anno di età, che prossimamente dovranno presentare richiesta per le nuove cart© did entità le quali verranno loro rilasciate in bas© all’Ordinanza sulle carte d’identità (Boll. Uff. della RFPJ n, 49-1948). Tutte 1© persone interessate alia sostituzion© dej documento sotto :n dover© di procurarsi 3 fotografie personali della grandezza di 3 x 4 cm. L© fotografie verranno effettuate nei prossimi giorlni in base a un ordine che verrà tempestivamente comunicato secondo le consuetudini locali dai Comitati Popolari dei comuni che 10 emaneranno in accordo con i fotografi. Il termiine per la sostituzione dellc carte d’identità verrà determinato successivamente mediante avviso pubblico. N. 789/1-55. La Segreteria per gli Affari Interni Elezioni nelle organizzazioni dell'Unione socialista del buiese dello «Scoglia Olivi» NEL DIALOGO INCESSANTE DELLE MACCHINE pulsa la rinascita dello „Scoglio Olivi“ Undici anni fa distrutto il cantiere per due terzi - Continua a crescere l’ultimo ulito L. P.» ROMANO FARINA echiITprospettive turistiche di parenzo Esauriti per la stagione „II vostro mare e il vostro vino non si possono dimenticare“ dati' anagrafe La bicicletta è ancora lmconttasttfo mezzo delle grandi folle Alla Slovenia il primato del velocipede (Dal nostro corrispondente) LUBIANA, gennaio — Delie biciclette prodotte in Slovenia e nelle altre regioni del nostro paese, le più quotate sono le «Rog». La fabbrica «Rag» di Lubiana ha recentemente celebrato il quinto anno della sua fondazione. Il palazzo «Slavija», che attira sempre l’attenzione dei passanti con le sue esposizioni di buon gusto, anche ora desta interesse \con la esposizione della «Rog». La produzione di tale fabbrica è aumentata dalle 33 tonnellate del 1951 alle 265 del 1954. L’anno scorso sono state prodotte 6 mila biciclette di tipo diverso. L’esposizione tenuta nei locali della fabbrica, al nr. 72 della via Trubar, si compone principalmente di materiale documentario sullo sviluppo delle biciclette nella Slovenia e sullo sviluppo e i successi della società bicicli- stica «Rog». Il visitatore constata che in realtà la bicicletta non ha subito cambiamenti notevoli negli ultimi cinquanta anni; tende semmai a diventare sempre più leggera e a differenziarsi nei tipi a seconda dei vari Stati. Agli inizi del XX secolo la bicidetta divenne mezzo di trasporto dell’uomo e si dimostrò molto pratica e utile. Ben presto il suo uso si dif-, fuse in tutti i cinque continenti tanto che oggi ce ne sono al mondo circa 90 milioni. Nel 1939 si è constatato che su 1 km. di strada c erano 25 biciclette, 6 automobili e 2 motocilette; in Germania 50 biciclette, 3 automobili e 4 motociclette. L'Olanda e la Danimarca sono in testa per il numero di biciclette: su 1,8 abitanti, 1 bicicletta; seguono il Belgio e la Germania con 1 bicicletta su 3,5 abitanti; l’Inghilterra e l’Au- stria con 4,5, la Francia con 5, l’Italia e la Svizzera con 7 abitanti su una bicicletta. In Jugoslavia prima della guerra cerano 500 mila biciclette, il che significa 1 bicicletta su 80 abitanti. Per essere più esatti diremo che nella Slovenia c’è una bicicletta su 8 abitanti, mentre nel resto della Jugoslavia il rapvorto è di 1 a 64. A favore degli Sloveni sta uni nitro frìtto ancona: Ivan Puah, nato a S. Lorenzo m Slovenia^ negli jultum ctsieai anni deio Scorso secolo divenne uno dei migliori costruttori di biciclette e agli inizi del secolo in corso diede alla bicicletta la forma che si diffuse poi in tutta l'Europa. A Graz egli fondò la fabbrica «Styria-Puch» che più tardi si trasformò in «Puch» e che si sviluppò fino a divenire una produttrice di bici- clette, motociclette e automobili. La fabbrica esiste ancor oggi- La seconda parte della mostra.. si compone di elementi tecnici della stessa bicicletta e dei diversi tipi delle biciclette «Rog». La fabbrica vende il 45% dei suoi prodotti in Slovenia, il 25% in Serbia, il 18% in Croazia, il 7% in Macedonia, il 4% in La sala montaggio della fabbrica di biciclette «Rog» Imparo’ col sistema “Braille,, a leggere la musica Un concerto del pianista cieco (Dal nostr0 corrispondente) LUBIANA, gennaio — 11 pianista oiec0 Gabriele Devetak di Gorizia ha dato re-centemenitg un concerto a Lubiana. Non ho mai visto finora un uomo cieco adoperare uno strumento musicale con tanta maestria, e tanto meno dare un intero concerto di opere dii eccelsi compositori. li concerto di questo nostro pianista mi ha letteralmentg affascinato, tanto che mi resterà impresso nella memoria come un ricordo caro e piacevole. E’ sufficiente stringere la ma no a Gabrdelg Devetak e scambiare alcune parole con lui per sentdrse!ne ,atbratti e per provare nei suoi confronti una profonda simpatia. Con il passo u|n pò incerto si avvicina, accompagnato, al pianoforte che se ne sta isolato sul igramde palcoscenico. Appena incomincia a far scorrere le dita sullo strumento, si capisce che è entrato ih un mondo dove si sente sicuro, un mondo ila ciui non ha bisogno di essere accompagnato. Se non ci fossero gli occhiali neri che porta, nessuno potrebbe pensare ohe le opere di Chopin, Liste, Debussy, Ravel e dd altri compositori siano suonate da un cieco. I suoni che egli trae dal pianoforte oi fanno capire che non abbiamo ancora mai ascoltato un artista di sentimenti tanto profondi, e alcune lacrime che scorrono al di sotto degli occhiali oi confermano la sua commozione. Posso dire che il pubblico 10 ha seguito anche spiritualmente, non risparmiandogli poi i più calorosi applausi. . Chiaccherando con amici e parenti, Gabriele è allegro. Conosce tutti dalla vo-Cg e non c’è bisogno cihe ognuno dichiari il suo nome. Tra gli amici che si congratulano con lui dopo il concerto, c’è anche ii professore Janko Ravnikar, ret-tore dell’Acciademia di Mu-cisa di Lubiana. Quale la vita dei giovane Devetak? E’ nato nell novembre del 1924 a Gorizia. A 3 anni, giocando con una .granata dei periodo della I. guerra mondiale, parse la vista. Nessuna cura valse a ridonargliela. La passione per la musica, da lui manifestata fin da ragazzo, si sviluppò maggiormente nellTsti-buto per i ciechi a Trieste. Nessun altro Lavoro lo interessava, per lui esisteva solo la musica. La direzione dellTistdltuto notò il suo talento e comprò per lui un pianoforte. Con grande volontà e diligenza. Devetak cominciò a studiare le note scritte col sistema Braille. La sua fatica non fu inutile. Si diplomò al conservatorio di Venezia nel 1949 e completò gli studi nell’Accademia di Siena. La sua abilità è confermata dai successi! ottenuti in Italia, Austria, Svizzera e da noi. Ora farà ritorno a Gorizia, dove (si preparerà per un nuovo concerto di opere dii Škerjanc, Lipovški e altri compositori sloveni. Ama assai ila musica di Chopin e dii Debussy. Al giovaiig e capace artista auguriamo molti successi sperando nello stesso tempo di averlo nuovamente fra noi. MAVIL TARGA. Proibalbiimen tale parola deriva dall’arabo «Abbadaraqah», che indica uno scudo di cuoio. Ed infatti, questo era il significato primitivo, delia parola, anche presso i Romani. Poi indicò, per stretta analogia, una qualsiasi cartella di forma simile ad uno scudo, su cui si potessero leggere delle iscrizioni, motti, o fossero applicati stemmi:. In tempi a noi più vicini ', in significato si allargò ancora di più, come tutti sanno. * * * ANGELO. Dai greco «àn-gelilos», che significa preci-samentg messaggero. In tale senso, appunto, di «Messaggero celeste», fu poi usato tale name sia dai latini ohe dai loro discendenti. * * * MASCALZONE. Deriva dallo spagnolo «Mas» (piiù) e-«Scalzane» (peggiorativo di scalzo) cioè male in arnese e quìnidji masmadiero, ma-riuollo, ecc. * * * DENARO. Pressò gli antichi romani i-1 «denarius» gira una moneta del valore di dieci assi. In seguito fu anche adottato, in argento, come moneta corrente in tutta Italia, dia Carlo Magno. E’ evidente coirne in seguito oli significato si estesa aid indicar^ ogni specie di moneta, :n generale. CAMUFFARE. Dai nordico «Oapomiuff», ohg è un manicotto di pelo, che può consentire anche di nascondere il viso.. * * * CORANO. In arabo «Quran» significa lettura; e fu chiamata così la raccolta di tutte le leggi ch,e il profeta Maometto proclamò come rivelazioni dea cielo. * $ * ELOGIO. Era una iscrizio-(elogium) che veniva posta a statue o a sepolcri; è logico che sia nell’uno che nelHailtro caso Eiisorizione era sempre piena di parole di lode, e quindi il termine 'assunse poi, col itempo, il significato attuale. (br. pi.) Bosnia ed Hercegovina e 1,1% nel Montenegro. La produzione della bicicletta è piuttosto complicata. Esige una buona organizzazione del lavoro e una tecnologia sviluppata. I reparti di cui si compone la fabbrica sono numerosi. Molto interessante è il reparto per la produzione dei cerchi per le ruote, dove in 8 ore si producono 30 mila pezzi completi. Esiste poi un grande reparto per la galvanizzazione e per la laccatura. Al terzo piano si trova il reparto montaggio, che attualmente dà 30 biciclette complete al giorno. Qui si trovano già 1000 biciclette Luxus per la Turchia. Nel suo piano la fabbrica Ha prevòsto di produrre 50 mila biciclette all’anno. Non bisogna dimenticare che essa ha presentato sul mercato i propri prodotti per la prima volta appena Tanno scorso. In Jugoslavia esistono ancora due fabbriche di biciclette, e cioè la «Partizan» di Subotica» e hi «Lasta» di Ilidia, nei pressi di Sarajevo. Tutte queste nostre fabbriche si stanno sviluppando sempre più e promettono bene per il futuro. MAVIL 17 90 Dalla sua -nascita ad oggi Ha bicicletta ha cambiato più volte toeletta, ma le sue caratteristiche principali sono rimaste immutate RITORNO A BRODWAY è un film girato con il sistema Warner-color della Warner Bros ed interpretato da Virginia Mayo, Seta Nelson, -Frank Loveloy, Steve Cochran e Patrice Wimore. Regia di Gordan Douglas. Il procuratore Miceli P'ar-cker riesce a convincere la 'nuova stella cinematografica Caterina Teraiits, che ha appenia terminato -di girare )tre film di grande successo, ad aooettare la parte di primadonna in un lavoro teatrale ohe si sitava preparando a Broidway. Il regista Rick Sommers, il primo a-rnore di Caterina, rifiuta pe- rò di assumere la regia della rivista, se alla stessa parteciperà Caterina. Dop-o una ■lunga opera di persuasione in produttore Veber riesce a 'convincere Riok ad assumere la regia. Alle -prove però Riok è molto duro ed intransigente nei riguardi di Caterina, credendo che la stessa si sia data ai teatro solamente per pubblicità. Caterina però tiene duro e sopporta tutte le angherie, pur di riuscire nella parte. Per poco però tutto non viene 'rovinato dall'agente pubblicitario Lew Ludlow, il quale, incontrando per puro caso Sommers, gli rende noto che i soldi par la rivista li ha messi a disposizione il procuratore di Catenina, Porcks, con la speranza di lanciar Caterina a Bradway e di guadagnarsi così una fortuna. Sentendo ciò Sommers decide di rovinare tutto. -Nelle prove (accentua la sua brutalità nei confronti di Caterina, sino a che questa rinuncia alla parte. Sommer-s stesso, nauseato di tutto, decide toro pelULccile __»il: itoli orvoi vri n ■molti registi italiani che «puntarono» le loro macchine da «presa» sulle cose che li circondavano. Non cercarono idi ricostruire gli antichi teatri di -GVinee '.ttà, i famosi ■le salite 'e grige O: furono, come abbiamo detto all’inizio, dei tentativi di realizzare simili pellicole anohg prima della fine della seconda guerra mondiale, tentativi di evasione del comune in cui la cinematografia italiana e mondi aile stagnava. Ma di regime fascista sigillò tutto, e tagliò le igam,be ai coraggiosi innova- monotone tori che sq dictrararono pie- pareti di cartone dei teatri ®a|ti, mai vinti, e annotameli posa, ma andarono fuori: no sul libro dei crediti una alll'aria aperta, a contatto. ®hjra part ta da saldare, con la vera vita. Girarono i Dopo la fine de; secondo Coro films v cino alla gente conflitto mondiale si sprigio- « teatri di posa». Non corsero comune, alla gente di ogni narcno le nuove idee che ROSSANA PODESTÀ’, una delle scoperte del neorealismo italiano eh© più soddisfano il pubblico a cercare soggetti lontani ■dalla vita, che esulavano dalla realtà quotidiana e cve l’eroe è sempre alto e robusto, belilo e forte come un Achille, che compie le mpres© più gTandi ed impossibili; e poi (novello Orlando ariostesco) si sciogT e dinanzi agli occhi dii lina donna bruna o bionda, che di valore addosso non ha nulla, eccetto due o tre etiti d: cipria più 0 meno bene spalmata sulla faccia. TIRO AL RAGIONIERE — Non sarebbe poi tanto difficile lavorare se non ri fosse questo impossibile capo uffioio! — disse Laura, mentire faceva ila punta alla matita. — Belila scopetta hai fatto! — ribatte Glaucha — ma intanto c’è e dobbiamo tenercelo. ■— Vorrei sapere quanti anni ha esattamente — prosegni Laura. — Ne dimostra 45, ma forse ne avrà dii più. — Vecchio zitellone ! — Sbottò Graziella, che fino allora non aveva aperto bocca. — E avete inteso ieri quando Bruno mi ha telefonato? «Signorina — scimaot-tò contraffacendo 1® voce — i suoi affari amorosi se li sbrighi nelle ore libere». Pezzo dlilmbeiciilile ! Crepa di rab- Un racconto semiserio scuotendo allegramente sua zazzeretta bionda. l'a giorno. E gli attori non furono allPinizìo noma famosi. Non ^PPresentare furcno i vari «divi» pagati a peso d’oro qual® Clark patelle o Gregory Peck, e le «fatalissime» dello scherma cerne Riita Hayworth o Marlen Dietrich; ma furono presi gli uomini delia vita di': cghi giorno. Si alternarono davanti alla «camera» delBoperatore operai, contadini, uomini e donne del popolo, impiegati, professori. Naturalmente alU'in'zio gli insuccessi non mancarono, per rispettare quella ironica sorte © tradizione che fa si che tutti i capolavori: debbiano, alila jaro prima apparizione, essere rimandati agli esami di riipaoiazdne Poli, vasero l’Italia con decisione ed audacia, ohe cercarono di'; ■quel mondo che confinava con iia realtà; un mondo che a tutti pareva tanto vicino e conosciuto, ma ohe :in fondo nessuno conosceva bene, nei dettagli, nei più intimi meandri della vita quotidiana. Il lfpico film, il più rap presenta,tiv0 di questa nuova «corrente», rimane senza. dubbio «Ladri di Biciclette», ia famosa pellicola del ■non meno famoso Vittorio De Sica. «Ladri di Biciclette» oi dà un quadro indimenticabile e perfetto deiri-' tamia dell’ultimo dopoguerra. Gi presenta la starila di un eterno disoccupato, che per ricevere un lavorio deve com- Un tecnico sovietico in una fabbrica cinese è intento a spiegare ai .lavoratori gii s spetti 'di un progetto. In questi giorni nella Repubblica Popolare di Cina si sono avute manifestazioni di popolo che chiedeva la presa di Formosa e inneggiava -aQll’amicizia cino-sov:etdoa La via del tabacco Alla sera, Ie ragazze na-qui quando il ragioniere è scoste entro il portone di andato al telefono? Ebbene, una casa, stavano fissando sono stata io a chiamarlo, l’entrata del cinema. — Man-Sforzandomi di contraffare cano cinque minuti — disse l'a voce, gli ho detto di esse- Glaudia. — Chissà se verrà re innamorata pazza di lui qualouno? © ohe 1q avrei aspettato que- — Io credo di sì — assista sera alle 20 dinanzi al curò Graziella —. li ragio-cinema. niere è capace di dare quat- — Ma sei matta ! — gridò fro schiaffi alla povera si- ^■ ia)mavo dia item- _____gè____disse Laura ai coll- stono salto rappresentazioni -sullo scnermo una delle tan- accorgersi che al inondo e- p© e ohe mi ero decdsa a mo della stupefiaZitone, le basse ed osoure della vita, ite vicende che succedono sistevano altre cose aill’jn- lVjncere la j^a timidezza per gabbate siamo- noi. Quei' du^ film «neoireiailisita» lo sui monti della Oiociaria, fuori delle cifre. Per un pò svelargli questa sera la mliia se i1'intendono a meraviglia spettatore sente che quegli dove vige .ancona la legge dei e chissà da quanto tempo! mommi che si muovono sul più forte, dove ili denaro' e Sentendo il capoufficio ,av- I due «coHombinfii» intanto bianco telone, lattano per 1 ipocrisia possono coinpiriaire vicinarsi, i© fanciulle diede- stavano camminando lenta- raggiungere uno scopo. 1 per- tutto. Ma c e chi s|. ribe' a, r© di piglio all» macich'ne. mente fianco a fianco, men- isonaggi sono lì viiivi, e vivo- .chi vuole giustizila e cerca Alle 14, ia sirena diede il tre la signora Gelsi spaven- n© sullo schermo con tutte di riprendersi le! pecor© ru segn'alle tanto atteso. Il pri- tatissima ascoltava il ragie- ile toro debolezze, con tutti bategli durante la confusao-mo ad andarsene fu, come al niere che, a voce bassa ma i loro Iati negativi, mia an- ne e ü °aiOls provocato a soilito, il ragtoniiere. da cane arrabbiato, ie stava Allora siamo intese, — diiicendo; ... e se non carn- ai mondo e-cose aill’iin-. Per un pò di tempo nelH’ufficiio non si vera identità, sentì affitta òhe il rumore prodotto dalie calcolatrici ohe le xaigàzze manovravano elacremente. — Ragitohiere — disse Gra-z-eila, — dovrei andare al-Tuffiidio piani per chiarire alcune cose ohe mi appaio- no alquanto ingarbugliate. -- disse GraZiell-a — ci trave- mina senza fiatare, le eomse- E ind eò dei documenti che teneva in mano, — Vada pure — le rispose il ragioniere. Nella stanza Sj fectì nuovamente silenzio. Lo squillo disi telefono costrinse Claudia ad lailzarsi per sollevare il ricevitore; — Pronto .. . Il ragioniere Subito: — Ragioniere — disse quindi irivalgenidoisi a-ll'uo-mo, — Ilo chiamano al telefono. Quasi sì diresse verso l’apparecchio telefonico. — Pronto, ohi paria? — Dopo alcuni secondi, le ragazze che 1© stavano ad osservare di che con tutti i loro senti- la guerra. «Chi ruba la Tomenti sinceri ed umani, Al- ha sua non è ladro» diee tra culmi si arrendono © cadono i denti il pastore © si ripren- remo questa sera alle 19,30. gno quattro schiaffi . . . Arrivederci ! E cons» via ELICA vittime di quella stessa vita che spesse votte .diventa ten- ie sue pecore. Però la legg© è schierata dalla parte del più forte, di ohi paga meglio. Ma alila fine tutto si accomoderà e finalmente ia giustizia trionferà. Ma Oltre alla, vicenda, abbastanza fresca ed originale, il De Da quanti anni si ripeto- la nave Che partì dai porto tro raccont© dice di una na- Santis ci ha presentato la no le fiabe che hanno per natio per non farvi ritorno, ve condannata! a vagabonda- sua terra, il folc-lor© loca e, protagoniste ie navi fanta- Quella nave riappare al lar- r© senza posa sui mari, sen- gli usi dei luogo, le antiche sma? Tutti i popoli di ma- go, fra 1© nebbie. Appare e za poter tornare in porto' .tradizioni : ispesso ridu» e, r» hanno le .proprie leggeri- -scompare. Sorge, si intasise perchè (ili capitano del navi- che fanno a pugni con i ESISTONO LE NAVI FANTASMA? de ihtessute con i fili infiniti delia fantasia. Le fiabe (sulle navi fanlthisma e Ite canzoni conoscono quattro tipi di navigli: i velieri che errano sulle onde senza vele © con vele stracciate, ab- ia fiaba della nave fantasma. * Sulle navi fantasma molta si è raccontato scritto ed anche cantato. I popoli del iNord hanno li loro racconti sottecchi, lo videro arrossire battute daj vent© a grande © j© lor© canzoni, quelli dei ghi viaggi, costruiscono mer violentemente. velocità, senza equipaggio o Sud i propri. Il marinado del ravigliosi racconti di mare iLe con ^uipaggio fatto anche Nord, dm lotta con il vento, da raccontar© a riva. Ogni esso di fantasmi; le navi che gote da rosso ciliegia, di- 1“ *“ ’—’ "l*“'’* ~“c fantastica di velieri eh© ap- popailo dii mare ne ha raccol- vennero improvvisamente 6 sca™*>afno ad an; « tanti Questa è sodo una gli© aveva sposato una mo- mondo moderno, con la «cloaca. Anche la Chiesa ha viltà» eh© non è arrivata an- messo il suo .dito in questo «ora sulle montagne della, racconto, sfruttando la furia Giociaria. delia natura per terrorizzare Allibri films «'neorealisti» i suoi fedeli. ©he hanno riscosso l’appro- I marinai, nei laro lun- VMione del Public© e critica sono: «Roma citta aperta» dii Rossellini:. «Sciuscià», «Miracoli© a Milano», «Umberto D» di Vittorio D© Sica. «Anni Difficili» e «I’O- Ma mi pafflidl’ssime -vuol spiegare . . . 'Evidentemente la persona all'altro capo dei telefono men gli dava il tempo di parlare e ie ragazze, incuriosite, avrebbero volut© capire qualcosa, ma non ci riuscivano. — Bene ... ci sarò — balbettò il ragioniere a.1 col- poi scomparire sull orizzon- munoiare i disastri. Ai sud pagina della storia dei po- tè, avvolte nelle fiamme; ie ja nebbia del safe soffooan- poji ,dd mare che descrive la Zampa svV> » «rirvn ou 1,1 mo.rn . . . ... ___ norevoi© Angelina» di Luigi navi che appaiono sul mare ß© accende la fantasia del Jlotta deGPuonio con la po-subito dopo essere state in- marinai© ohe costruisce fia- tenza della natura. Delle ghiottite dai flutti; infne be ^ g'igapti marini dalle navi fantasma che non af-ie navi maledeitìte condan- strane forme eli navi fan- fondiamo mai, che sefnza venate ad errare etrniammite tasma in fiamme. iPescatori ia corrono contro vento, re-sui mare senza mai poter scampati ‘alila danza fremen- stano solo leggende, tornare ai porti nativi. te ideila bora raccontano di ______ Il professore americano aver sentito fra il vento iti m© della confusione — ma Childs volendo esperimenta- genita dei marinai prigto-la prego ... re su una base scientifica nien sulle navi fantasma. I il «ciak» prodotto dial ri- la ragion d’essere dell© leg- naufraghi inaiocontano fanta-cevitrar» eh© era Stato abbas- gende sulle navi fantasma, S™CI racconti di navi mJislte-sat© dall’altra parte, io fece .'ntraprese alcuni anni 0r so- passate loro accanto desistere da ulteriori doman- " S. G. Ultimi grandi successi: «I vìteilicni» © «La Strada» di Federico Follini, e «Cronache di poveri amanti» tratto dairomonimo romanzo di Vasco Pratollini. ENNIO OPASSI de. 'Senza guardare nessuno., fio diritto fuori della putta. — Chissà chi sarà stato? — disse Laura. — Avete visto come la sua faccia cam biava sistematicamente di colore? — Stavano ancora parlando del caso quando entrò Graziella, la quale, dopo essersi assicurata ohe il ra- no, a bordo di una propria senza fermarsi. Affluainazione, nave, un lung© viaggio nei- paura, superstizione . . . ,l’Atlantico. Ma navi fanta- * sma, per quanto cercasse, Nell’anno 1833 partì dal-nom ne incontrò affatto. flnghilteirra una nave di-Una -nave si è staccata dal retta in Austria con un ca-molo, s'aiMohtama nella fo- iriteo di condannati. La maschia che avvolg© il mare, iv-e affondò il 30 ottobre pres-L’accompagnano i saluti dei so la costa francese alil’al-parenti © amioi dei passegge- tozza '<% Boulogne. Perirono, ri e dell’equ'paggio. Avvolta con la nave-, 128 persone. Da in un'a improvvisa tempesta quel tempo si tramanda il _____ ___________ in acque lontane la nave af- racconto ohe agni anno, nel gioniere .non c’era, si lasciò fonda. Amici © parenti atten- .giorno del disastro, si odto-andare sulla sedia sbottando dono i propri cari. Atten- no Ite grida di 'angoscila e le in una allegra risata. don© invano il loro ritorno... preghiere di soccorso dei Che c’è? — chiesero Nellla fantasia accesa da sva- naufraghi. I pescatori della le altr© due. fiati sentimenti d'amore, di costa francese 1© racconta- Frenando a steno l’ilarità, speranza, di sgomenta, ap- no. l'turisti si fanno raccoin-Graziella disse; — Eravate pare la figura di una nave, tare e . . . pagano. Un al- iVecchia Piccadilly. Il famos o rione londinese porta ancora bene la sua aria tradizionale Di origine americana, l'uso del fumare dovè lottare contro pregiudizi di ogni sorta prima di estendersi a tutto il mondo L origine americana del tabacco è indubbia, perchè l’enorme maggioranza del genere «Nicotirniana» è nativa delle regioni intertropicali e subtropicali dell’America. Gli antichi popoli europei ed asiatici non conoscevano il tabacco, ma fumavano altre piante. Probabilmente la prima origine del fumare deve esseri ricercata in cerimonie magiche, di carattere propiziatorio, allo scopo di attirare la pioggia producendo nuvole di fumo. Durante questi riti si deve aver scoperto che il fumo di certe ter,be esercitava un potere narcotico o eccitante sull’organismo. L’uso del fumare deve essere antichissimo, giacché si sono trovate pipe dell’epoca del bronzo fatte di questo metallo. Cristoforo Colombo e ì suoi marinai approdati nelle Indie occidentali osservarono che gli abitanti fumavano dei rotoli formati dalle foglie di una pianta strettamente avvolte in una delle foglie che ravvolgono le panocchie del mais. Questi rotoli erano chiamati dagli indigeni col nome di «tabacco», nome che in seguito —fu dato all’erba della quale si fumavano le foglie. Un accurato studio dei botanici ha accertato che l’uso di fumare il tabacco è antichissimo e che primi fra tutti fa fumarlo siano Sitati gli ' americani. Gli Indiani dell’America settentrionale fumavano il tabacco per scopi religiosi e magici, in pipe speciali intagliate in una speciale pietra rossa che si trova in una località del Minesota, pietra che 'molto più tardi venne detta Catlinite, dal pittore ed etnografo americano George Catlin, che fu il primo bianco autorizzato dagli Indiani a visitare la località, da essi considerata sacra, ove, esisteva la cava di questa pietra alla quale essi attribuivano origine divina per opera del Grande Spirito, Anche ì popoli dell’America Centrale fumavano tabacco in pipe di pietra come i Maya dello Yucatan, nei cui templi sono stati trorfiti questi utensili sacri. Ma i Maya avvolgevano anche le foglie di tabacco nei teneri involucri delle pannocchie del mais e le fumavano. Davano a questi rotoli il nome di «sicar», donde è derivata la parola, sigaro, nome che più o meno modificato si trova > sta riuscito mense gremiscono gli stadi per se- a raggiungere senza difficolta la ba-guire da vicino e incitare la squa- se "• L occhiata gli ba- dra del cuore. I nomi dei più fa- stera Per calcolare se fara in tempo mosi giocatori e «managers» corro- a raggiungere la base n. 2 senza es-no di bocca in bocca, circondati da sere 7iiesso fuori gioco, un’aureola di divismo per nulla in- Supponiamo ora che il battitore feriore a quella delle più note giudichi impossibile raggiungere la «stars» di Hollywood. I campioni base n. 3 e giudichi opportuno fer-del «base ball» guadagnano cifre marsi al sicuro alla base n. 2 dopo astronomiche, che possono soste- essere riuscito a passare quella n. 1. nere benissimo il confronto con In tal caso un altro giocatore nero quelle dei più grandi attori cine- entrerà in gioco, sempre in funzio-matografici e dei «boxeur» più ido- ne di battitore, alla «home base», latrati. Joe Di Maggio, prestigioso Anche lui, dopo aver cercato di spe-. asso del «base ball» americano, dire la palla quanto più possibile percepisce oltre centomila dollari all’anno, tanti quanti il Presidente degli USA, Eisenhower per le sue ben più impegnative e serie funzioni. Le squadre di «base ball» sono suddivise in due federazioni, l «A-merica» e la «National League», ambedue professionista. La finale del Campionato per il titolo di campione statunitense equivale, si può dire, a quella per il primato mondiale non ufficiale della specialità. I criteri di preparazione alle gare sono del tutto singolari. Alla perife-:i ria dei maggiori centri americaniìf sorgono, con la buona stagione, cam-® pi di raduno che raccolgono gli gli atleti nel più grande dei com-, fort. L’allenamento è molto diligenti e impegnativo sotto la guida di esporti managers, provenienti in mag-1) gior parie dalle file degli anziani campioni. Per le gare di campionato vengono poi scelti i migliori elementi, mentre gli altri sono lasciati liberi da ogni impegno. QUATTROMILA REGOLE Ben 4 mila sono le regole- che disciplinano il gioco. Per illustrarle non basterebbe un libro intero. Ci limiteremo perciò a spiegarne i principi basilari. Il terreno dì gioco è suddiviso grosso modo in due parti. La prima —■ un quadrato perfetto di 27,45 metri di lato — si dice «campo piccolo», o «campicello». Gli angoli di questo si dicono «basi» che sul campo sono distinte da un piccolo cuscino. La prima di esse è la cosidetta «base di partenza», («home base») mentre le altre sono numerate pregressivamènte nell’ordine, nel senso inverso a quello delle lancette dell’orologio. La seconda parte è costituita, invece, da uno spazio che viene automaticamente a crearsi fra il prolungamento del lato, che va dalla «home base» alla base n. 1, e quello del lato del quadrato che va, sempre dalla «home base», alla base n. 3, formando così un angolo retto vastissimo e senza limite di profondità. Per dare un’idea della vastità di questa seconda parte del terreno di gioco, diremo che uno stadio calcistico regolare sarebbe ìn-sufficente. Per il gioco servono: una palla di gomma ripiena, rivestita eli cuoio, del diametro di 5 cm. e una mazza di legno, chiamata «bat». La squadra si compone di 9 giocatori. In partita una squadra attacca e l’altra si difende a turno. Immaginiamo perciò un incontro fra «bianchi» e «neri» con i primi in difesa. Il «lanciatore» al centro del «campicello», quattro a custodia delle basi e gli altri sparpagliati nella parte più vasta del terreno di gioco. I neri stanno fuori del terreno, mentre uno di loro prende posto alla «home base» JOE DI MAGGIO, L’«asso» del «base-bali» amercano percepisce 100 mila dollari all’anno lontano, vorrà passare la base n. 1 e, ritenendolo possìbile, anche altre, mentre il primo «batsman» guadagnerà, precedendolo, la base successiva e, potendolo, l’ultimo. Se vi riuscirà la sua squadra avrà guadagnato un punto. ! Il ruolo del lanciatore è quanto inai importante. Questi deve lanciare la palla entro un rettangolo immaginario che va dalla mammella del «batsman» (a lato e in fuori) alla portata della mazza che quello tiene in mano. Violare questo rettangolo immaginario è lo scopo del lanciatore. La palla può essere lanciata con la forza e l’effetto voluto. Il «batsman» ha; diritto a tre palle. Sbagliandole tutte e tre, viene messo automaticamente in fuori gioco («out»). Quattro sono invece i lanci permessi al «fichter». Nel caso che questi falli tutti e quattro i lanci, il «batsman» raggiungerà tranquillamente la base n. 1, sostituito alla «home base» da un altro compagno. La squadra attaccante può raccogliere tanti punti quanti sono i propri «batsman», riusciti a passare tutte le basi; ina se tre di essi vengono messi in «out», il gioco viene interrotto e le narti si invertono. Terminate queste due fasi, finisce uno dei nove «imming», al termine dei quali la squadra che ha totalizzato un maggior numero di punti avrà vinto il «match». In caso di parità, si giocano tanti altri «imming» quanti bastano a determinare il vincitore. Il «match» più lungo, nella ———— * . ' ■> & F : -élk-- ■ Sr ■ % ; ; B Il IH ébBI m Il battitore (batsman) un attimo prima di colpire con la mazza la palila. Alle sue spalle, semdiacco va cerato', l’arbitro controlla la regolarità dej lancio con la mazza in mano. Questi è il «batsman», battitore. Il lanciatore («fichter») bianco getterà con forza la palla in direzione del battitore.. Questi la colpirà, mandandola il più lontano possibile. Una mazzata ben assestata può far andare la palla fino a 200 metri e oltre. I bianchi si metteranno subito in azione per raccogliere la palla, mentre il «batsman» nero correrà a tutta velocità verso la base n. 1, dove sarà al sicuro. Scopo della squadra che si difende è eliminare il «batsman» avversario dal gioco. Due sono le possibilità di riuscire: 1. afferrare la palla al volo prima che essa, spinta dalla mazzata del «batsman», tocchi terra (e in tal modo quello sarà eliminato anche se avrà già raggiunto nel frattempo la base n. 1), e 2. alzarla da terra e passarla immediatamente al compagno di guardia alla base verso la quale il «batsman» in corsa si dirige. Se il bianco a difesa della base, storia del «base ball» statunitense, fu disputato nel 1920 a Boston e durò esattamente quattro ore con ben 25 «imming». L’impegno chiesto ai giocatori durante la partita è molto severo: ogni lancio sbagliato, ogni rimando intempestivo influisce non soltanto sulla posizione del giocatore in isquadra, ma anche sulla ricompensa in denaro, vale a dire sul pane quotidiano. Per dare un esempio delle pretese veramente spietate della società verso i propri giocatori, citeremo l’ingloriosa fine di Bob Ruth, l’idolo delle folle americane e, forse, il più grande i|giocatore di «base ball» che sia mai esistito. Dopo vent’anni di esperienza e di successi, nel corso di un «match» diede una prova scadente, probabilmente l’unica della sua lunga carriera. Venne licenziato in tronco senza che l’allenatore credesse opportuno nemmeno informarlo di persona. Bob lo seppe dai giornali. LETTERE DI SPORTIVI UTILI CONSIGLI Riceviamo e pubblichiamo: «Siamo alla quarta giornata del girone d’andata del Campionato calcistico distrettuale di Buie. I giovani atleti che gareggiano per le varie società e i pubblici sportivi dei villaggi sono finalmente soddisfatti, dopo aver tanto faticato per mettere assieme questo torneo. Ci sono però alcune cose che non vanno. Perciò mi sono deciso a scriverne a «La nostra lotta — Sport» perchè, tramite suo, le deficenze che si sono rivelate sin dai primi incontri, vengano eliminate con la buona volontà di tutti i veri sportivi. Avendo seguito da vicino lo svolgersi di questo Campionato, ho potuto notare quanto segue: 1. che giocatori e dirigenti non sembrano rendersi conto del fatto che ad arhivare le partite vengono dqsignati giovani e appassionati sportivi, ma ancora inesperti, benché dotati del pregio inestimabile di amare lo sport e di tenerci acchè il Campionato abbia pieno successo. Non possiamo pretendere da loro la infallibilità e d’altra parte non possiamo disporre di arbitri già quotati! Non comprendere un tanto, comporta spiacevoli conseguenze e un ingiusto rapporto verso il direttore di gara (il giocatore Starnjizza, per giunta capitano del Verteneglio, aggredisce fisicamente l’arbitro, mentre a Villanova il direttore di gara viene minacciato apertamente di . . . lapidazione, ecc.) che lipiù delle volte sono da imputarsi alla non conoscenza delle regole del gioco da parte dei giocatori. 2. l’uso smodato del vino e del tabacco costituisce un problema a sè, in quanto è notorio che ciò danneggia l’organismo dell’atleta ed è contrario ai principi educativi dello sport in genere. Succede invece che qualche giocatore (ad esempio, a Madonna del Carso) entri in campo in stato euforico e che qualche dirigente inconscio, per non dire altro, dia per rinfresco ai propri giocatori nel riposo fra i due tempi alcuni litri di vino bianco (perchè secondo lui quello nero fa male!), come è successo a Villanova, ecc. Un giocatore del a. Lorenzo entra in campo con la sigaretta in bocca, ritenendo che oiò gli faccia bene. 3. come già accennato, la non conoscenza delle regole del gioco da parte di giocatori, dirigenti e pubblico è abbastanza diffusa. Succedono così i menzionati incresciosi incidenti con gli arbitri. Le direzioni della società dovrebbero curarsi di apprendere e insegnare ai propri atleti il regolamento del gioco, dal momento che il pubblico, conosca o meno le regole, sarà sempre quello tifoso, per lo più parziale, in favore dei propri beniamini. Concludendo, dirò che accanto a questi problemi ne esistono altri (come ad esempio quello dei campi di gioco che dovrebbero venir meglio curati, ricorrendo magari alla buona volontà degli sportivi, con un pò di lavoro di levellamen-to del terreno, ecc.) che richiedono l’interessamento di tutti e, in primo luogo, degli interessati. Ne ho scritto appunto nella speranza di poter contribuire a richiamare l’attenzione sulla necessità di impegnarsi di più per la soddisfacente soluzione, per il bene e lo sviluppo dello sport. P.» Sport locale (Continua dalla I. pagina) pallacanestro per ITsitria e Pala, della quale faranno parte le socie tà «Scoglio Olivi» e «Partizan» di Pola e le società dii Rövügno, Ansia, Pairanzo e Buie, In aprine, poi, avrà inizio ili campionato e .11 vincitore di questo potrà competere, ,n©l mese dii giugno, al campionato repubblicano 'della Groazia. DALLE «PARTIZAN» Deciso miglioramento della «Partizan» - Buie La «iPartizan» di Buie si è misurata la setffimiamia scorsa a Zagabria con Ila locale società sportiva «VUoorompxj Gf);, incontri di piallllavolio e pàlllamaino hanin0 dimostrato un deciso miigSieiramenlto degli sportivi touiesi. Ottiima è stallai, infialiti,j ibi prei jfiaci'one .id|c(lìé ragazze, che hanno riportato' due sicure vittorie in ambo He discipline (2:0 nellla pallavolo e 8:0 oellla pallamano). Anche il bffian-ci'o dedlg, squadre maschili è buono: una vittoria e una sconfitta onorevole, la prima nella pallavolo per 3:1 >e Ha seconda nella pallamano per 7:5. Bilancio' meno lusinghiero', invece, nella pallacanestro maschile : % bUieSi Stanno perso per 40:27 (11:3), ma contro avversari già esperti. Nel tennis da tavole la coppia zagalbriota Stefanovič — Uzeilac Si è affermata su Deigrass: e Radovćič per 3:1. SCACCHI Utile esperienza Durante le recenti vacanze semestrali gli aiutami dej ginnasio croato «Vladimir Gortan» di Bui© hanno partecipato a Zagabria al Campionato repubblicano fra te scuole medig della Croazia. Dodici squadre, suddivise in tire gruppi di quattro Ciascuno, hanno dato' vita a un torneo interessantissimo. I ginnasiali buiesi hanno giocato m©j gruppo comprendente 1^ squadre di Spalato, Varaždin e Vinkovci. Contro avversari molto quotati, non hanno potuto far malto e sono Stati eliminati. Campione croato per ii! 1954-55 è risultato il ginnasio di Karlovac, chg si è imposto meritatamente. La partecipazione degli student; buiesi anche se non ha dato risultati appariscenti, è servita comunque da utile esperienza f Anche in campo femminile il ig'nniaisiio di Bude non ha fatto grandi cose, ma il piazzamento al quarto posto' nelle eH minatorie contr0 esperti 'avversarti di Zagabria, Spalato, Varaždin e Sisak è da considerarsi dei tutto onorevole. COPPA DELL’UNIONE SECCHE VITTORIE di Isola e Saline Pirano A domenica prossima gli ultimi incontri Isola - [Buie 4:1 (1:0) SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA AL N. 384 DELL’ORO ANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI LE TOURNEES ESTERE DELLE SQUADRE JUGOSLAVE 56 INCONTRI nei 4 Continenti L’ultima delle squadre di prima lega a partire in tournée è stata quest’anno la squadra dell’Hajduk la quale si è portata in Turchia, dove giocherà con ogni probabilità una decina di incontri. L’inizio non è stato però favorevole agli spalatini, i quali hanno iniziato gli incontri con lo stesso principio delle rimanenti squadre, idi giocare cioè gli incontri troppo -vicini gli uni agli altri. Così gli spalatini, ohe hanno disputato il loro primo incontro sabato, domenica si sono portati in campo nuovamente contro una delle migliori, se non la migliore squadra turca. Il primo incontro, giocato contro la squadra di Hadzetepe si è concluso con la vittoria delTHajduk per 2:1, grazie alla ottima prestazione di Beala e Kokeza. Domenica invece l’Haijldiuk è stato battuto per 3:2, sebbene a soli cinque minuti dal termine conducesse rincontro peT 2:1. Due papere consecutive di Beara permettevano agli avversari di insaccare rispettivamente al 42’ e 45 della ripresa. Mentre iTHajduk è appena arrivato, ila squadra del Sarajevo si prepara ad abbandonare la Turchia e rientrare in Patria, dopo aver disputato otto partite, delle quali cinque vinte, due .pareggiate ed una perduta. NeU’ultimia settimana il Sara ievo ha incontrato e battuto a Smirne lo Altay per 3:2, contro lo Izmir invece ha dovuto accontentarsi del VETRINA DI CAMPIONI Rojko Milić J Agli inzi del 1947 la rappre- | sentativa nazionale jugoslava di- g sputava un ennesimo incontro m- | ternazionale. In campo non c era — però la classica mezz’ala destra | Hajko Mitič, il capitano che an- | cor oggi, a distanza di tanti anni, g difende i colori nazionali jugo- g slavi nelTarengo intemazionale. | Allora era ricoverato in una eli- | nica di Zagabria pér l’oiperazione g di menisco, riuscita poi ottona- | mente. Fu allora che un tifoso, | suo grande ammiratore, ebbe a = dire: «Quando Mitič non gioca =3 è come se nan giocasse nem- | meno la nazionale». j Questo giudizio era, naturalmente, azzardato ma esprime bene cosa significhi l’apporto del popolarissimo Rajko al gioco della nostra nazionale. Nella sua lunga attività intjerinazionale e per la sua società (la Crvena zvezda di Belgrado) Mitič ha segnato moltissimi goal. Nemmeno sa il numero esatto, pur essendo di professione giornalista sportivo. Fra tutti però ne ricorda due con particolare soddisfazione, uno segnato durante una partita di campionato contro la Dinamo idi Zagabria nel 1948. «Mancavano soltanto pochi secondi allo scadere del tempo. Eravamo sull’l-.l. Ormai davamo l’esito della partita per scontato. Invece a un certo punto — è lo stesso Mitič che racconto — ricevetti un pallone rimesso dall’ala e calciai al volo verso la porta, con forza si’, ma dubbioso di poter segnare. E invece fu proprio così. Arneri, che difendeva la porta degli zagabresi fu sorpresp spiazzato le battuto. Mancavano esattamente 30”, apperìa il tempo di rimettere il pallone al centro, ma i tifosi passarono ■sopra a questa formalità, si precipitarono in campo e mi issarono sulle loro spalle, portandomi in trionfo. Ma il goal che ricordo più volentieri è quello segnato contro la Ceco- slovacchia a Praga nel maggio del 1946. Il nostro attacco era così schierato: Tomašević, io, Bobek, Matošić e Kacifan. Dopo un primo tempo senza reti Tomašević riuscì a segnare. Poi venne anche il mio goal: Plese mi aveva lasciato la palla sulla destra e io mi ci buttai sopra stoppandola in cofsa. Evitai il mediano accorrente per un soffio e tirai come un forsennato. Il lungo Finek si tuffò quando ormai il pallone aveva gonfiato la sua rete.» Così ricorda Rajko Mitič i goal che gli hanno dato più soddisfazione nella sua pur ricca carriera di calciatore. pareggio. Tirando le somme, il bilancio del Sarajevo risulta soddisfacente, tenuto conto anche della levatura degli avversari, rappresentali dalle migliori squadre turche. La Turchia deve essere quest’anno probabilmente la Mecca delle nostre squadre, giacché oltre alle due menzionate, vi si trova pure la mediocre squadra delle lega interre-pubblicana Ljubljana, la quale, nei due incontri sdnora disputati, ha collezionato una vittoria ed una sconfitta rispettivamente contro Kara Guzu (3:0) e Demiraport (0:1). La Dinamo di Zagabria, che si sta avviando alla conclusione della trasferta, sta giocando attualmente in Egitto. Al Cairo ha sconfitto la squadra campione di Egitto, Nacional per 3:1, mentre, domenica a Port Said ha battuto Tomanoma squadra per 2:1. I giocatori della Dinamo hanno pure partecipato al gran completo alle esequie del nostro corridore Vid Ročić, deceduto tragicamente in seguito ad una caduta riportata neH’ulthnia tappa del Giro dell’Egitto. Dalila lontana Guaiana Olandese ci giunge notizia, che attualmente si trova colà la squadra del BSK di Belgrado, la quale nella sua prima partita ha battuto il Sumiame .per 4:2. Come è noto, il BSK è partito per il Sud America con un contratto che lo vincolava alla disputa di vari incontri nel Costarica, ma, data la situazione politica, il Governo costaricano ha proibito tutte le ma-difesbaziomi sportive, per la qual cosa il BSK, con in tasca nove mila dollari di indennizzo, è partito verso paesi più sicuri in cerca di avversari. Riepilogando: le squadre jugoslave in trasferta, dopo la fine del girone di andata del campionato, hanno disputato sino ad oggi 56 incontri, dei quali ne hanno vinto 37, pareggati 6 e perduti 13. La Federazione calcistica ha preso ned confronti della Vojvodina il più severo provvedimento, negandole il nulla osta per la tournée nel Sud America, motivandolo con il fatto, che le squadre con cui la Vojvodina avrebbe dovuto incontrarsi sono di levatura tecnica non confacente Saluti d'Egitto WÈOm inviano, tramiite nastro, a tutti gli spartivi i corridori jugoslavi che hanno partecipato iaq testé tragicamente conclusosi Giro delH’EgStto. Assieme ai saluti cd è pervenuta la foto che pubblichiamo. Raffigura la squadra jugoslava A composita (da säinäsitna 'a destra) da M.. Jeéte, Della Santa, Viđali, dai commisario tecnico I.jubič, Metelko, e Petrovič, fotografata a Luxor alla vigilia della partenza per la prima tappa fra te rovine dei monumenti de.iramtioa civiltà egizi amia CAMPIONATO DISTRETTUALE CAPODISTRIA Minime distanze STELLA ROSSA — OLIMPIA 1:0 (0:0) STELLA ROSSA: Krevatin, Co lombin, Ražman I., Kocjalnflič R., Ražman II., Angelini, Lomzar, Orlati I., Kette, Zucca, Carraro. OLIMPIA: Bertok I., Benčič, Ko-ciančić I., Bertok II., Parovel, Goja, Koiojelnčič II., Kocjančič III., Sabadin, Bertok III., Gardina. MARCATORE: Kerte al 48’. ARBITRO SupI ina di C apod i-Stria. NOTE : Partita corretta e tirata con energia. Al 10’ l’Olimpia sciupava un calcio di rigore. Superiori' nel gioco per tutto ili pr imo tempo, i giocatori di Ancarajno, ottenuta .la rete, isi sono difesi bene, portando in salvo una vittoria pienamente meritata. PADNA — JADRAN 0:5 (0:4) PADNA: Grižon I., Kocjančič, Mohorčič, Francarli, Fičur, Grižotn 11., Grego, Pucer I., Breč, Pucer 11., Grizom III. JADRAN : Gregorič I., Cupin, Be-sitjak, Toiscan, Stefančič, Piciga Gregorič II., Delila Savia, Gregorič III., Klinec. (Segue in II. pagina) BUIE : Bortolm, Pavlov, Peàek, Belletti, OasìSio, Sundač, Degrassa, Matkovič, Ras4č, Mitrovič, Popovič. ISOLA: Russignan I., Benvenuto, Tomijjainiavte, V ascotto, Sorgo, Depase, Vittori, Pugliese, Degrassi, Borojevte, Rusägman II. ARBITRO: Kravanja di Oapo-distrla. NOTE : Terremo soffice. Spettatori 400 circa. Calci d’angolo 5:1 a favore dell’Isola. Questa vittoria de-ll’Isola, diciamolo subito, te era assolutamente necessaria per avere ancora la possibilità di rimainere un lizza per la conquista ideila coppa. Vittoria necessaria e vittoria conseguita ! Con ciò non togliamo alcun merito ai b anco-meri del Buie, perchè durante tutti i 90’ di gioco la squadra è apparsa completamen,te priva idi idee, svolgendo un gioco inconclusive e senza incisività al cuna. Con questa esibdzl .»me il Barte ha confermato le nostre precedenti impressioni, allorché avevamo scritto che, fuori dal propria campo, è una squadra ohe, quando si trova una volta in svantaggio, non è in grado di ritrovare più il morale necessario per risalire la corrente. Con ài rientro di Degrassi, l’isola ha cambiato completamente fisionomia. L’attacco sii muove con più agilità e decisione, ed ha acquistata una forza di penetrazione tale da segnare punti a piacimento. La difesa, è ottimamemjte registrata da Sorgo che ha in Benvenuto un validissimo, collaboratore. Non così invece Tomljanovte che, con ili suo gioco parecchio falloso, potrebbe causare più di uin dispiacere /ai propri compagni di squadra. Domenica, insamma la CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO (SERIE A) — XVII. GIORNATA RITORNA U INTER ma cade la Juventus Stentata vittoria milanista sulla Pro Patria-Debacle triestina a Pisa e vittoria udinese a Bergamo COPPA DELL’UNIONE I RISULTATI Isola — Buie Saline Pirano Aurora 4:1 3:0 LA CLASSIFICA Buie Isola Aurora Saline Pirano 5 3 0 2 12:13 6 5 2 1 2 6:5 5 5212 8:10 5 5203 12:10 4 I CAMPIONATO DISTRETTUALE BUIE I Buie b - Buroli 1:2 (1:1) §j BUIE B: Bruno, Lonzarić, Limon-I ein, Manica, Barbo, Papo, Moratto, I Bonetti, Mamzin I., Manzin II., Geli gić. BUROLI: Rii rolo I., Fernette, Pu-! car, Ciguj I., Bassanese, Ciguj IL, 1 Ciguj III., Radin, Burolo II., Burolo I III., Burolo IV. MARCATORI: al 35’ Bonetti, al § 38’ Ciguj II., al 59’ Burolo II. NOTE: Calci d’angolo 5:3 per il = Buroli. Dopo un primo tempo in CAMPIONATO DISTRETTUALE DI BUIE I RISULTATI Villanova — M. del Carso 3:1 Seghetto — Vertenegli0 3:1 San Lorenzo — Materada 2:0 Buie b Buroli 1:2 Mondano — Umago b 1:5 LA CLASSIFICA Buroli 4 4 0 0 16:3 8 Villanova 4 3 0 1 14:7 6 S. Lorenzo 4 3 0 1 15:8 6 Buie b 4 3 0 1 12:8 6 Seghetto 5 3 0 2 15:11 6 Umago b 2 2 0 0 9:4 4 Verteneglio 4 10 3 5:12 2 Mondano 3 0 0 3 3:12 0 Materada 4 0 0 4 2:12 0 Mad. del Carso 4 0 0 4 4:18 0 quasi costante superiorità, ma conclusosi alila pari per la buona prova della iddfesa bu-iese, il Buroli è rimasto privo nella ripresa del portiere, costretto a uscire dal campo per un infortunio. FIORENTINA - TRIESTINA 4 :1 (2 :0). — La partita giocata sul campo neutro dell Pisa non ha impedito ai viola idi cogliere una chiara vittoria sulla Triestina ohe pure era riuscita a dividere domenica soor-sa il punteggio sul terreno della Lazio. Sembra ohe la squadra toscana, malgrado le disavventure e gli infortuni, abbia intenzione di ritornare ad essere la gagliarda compagine dello Scorso ajnno, tanto abbondante è stato il. punteggio al termine della sua vittoriosa partita, giocata sul campo punizione del Pisa, ma sopratutto per l’energica reazione degli uomini di Bernardini alle avversità che si sono accanite contro di essi. La partita è stata veloce e incontrastata la superiorità dei viola. La pur volenterosa difesa triestina non ha potuto 'impedire che quattro palloni, due per tempo, sanzionassero la netta predominanza della Fiorentina, sostenuta djairentusiasmo dei suoi tifosi, trasferitisi in massa sul campo del Pisa. Uno dei migliori in campo in linea assoluta, anche se nessun goal porta la sua firma, è stato Mariani. La prima rete della giornata viene realizzata da Virgili al 23’ del primo tempo su calcio di punizione, tirato da una ventina di metri e che Soldan, inutilmente proteso, non riesce a fermare. Il eeintrclattaoco viola con un po’ di fortuna avrebbe potuto segnare almeno altre due reti. Al 34’ è Zambaiti ia intercettare un dosato passaggio di Virgili e a segnare la seconda rete. Nella ripresa le sorti e l’andamento dell’incontro non cambiano. Al 21’ della ripresa Orzan insacca nella rete triestina il terzo pallone su passaggio di Chiapipellia, battendo Soldan con un tiro nell’angolino. Al 29’ aumenta ancora il bottino viola nuovamente ad opera di Zambaiti, veloce, insidioso ecf infferrabile delia difesa triestina, ohe fogge poderosamente sulla destra e con una potente stoccata finale segna la quarta rete. Il punto della bandiera per i triestini viene segnato da Lueentini allo scader del termine. La Triestina, nonostante la volenterosa prova, non ha potuto opporre gran che alla giornata di eccezionale vena dei viola. MILAN - PRO PATRIA 2:0 (0:0). — Il capolista, tuttora incompleto per la mancanza di Schiaffino, hà dimostrato anche domenica, con un gioco scialbo ed inefficace, di attra- versare un periodo di crisi, se confrontiamo le sue ultime prestazioni a quelle date all’inàzio del campionato. In una partita, nella quale il migliar uomo in campo è stato l’arbitro, è riuscito a malappena a battere la squadra che detiene il non invidiabile primato idi coda, dopo aver concluso a reti inviolate il primo tempo. La prima rete, realizzata al 9’ della ripresa su tiro di Nor-dahl, è frutto di uno scivolone di Ulboldi che ha lasciato la porta scoperta. La seconda rete viene realizzata di Frigniani al 21’ su passaggio di Bergamaschi. SAMPDORIA - JUVENTUS 5 : 1 (2:0). — Doveva essere la partita delia riscossa per i bianco-neri della Juventus e invece si è trasformata nel più clamoroso crollo che la squadra torinese abbia registrato negli ultimi anni. A dire il vero doveva essere una riscossa molto difficile per la mancanza di due terzi del-l’attaooo bianco- nero e per l’insidio-sità del campo e della squadra sam-pierdorina, tuttavia una sconfitta dei juventini non era attesa neppur dal più pessimistico dei pronostici e ancor meno con tale differenza dà Teti. Analizzare la sconfitta juventima sarebbe un poco analizzare l’eccezionale vena di gioco presentata domenica dal 'Sampdoria che è provenuto alla prima segnatura già al 2’ del primo tempo ad opera di Rosa che riusciva a -battere Viola, in giornata nerissima, con un poderoso tiro sulla destra. La seconda rete viene realizzata al 31’ da Ronzon. La ripresa si apre con un’altra rete sampierdoxina segnata da Baldini al 5’. Bronce, l’unico delì’attaoco juventino che abbia fatto qualcosa, segna il punto della bandiera due minuti dopo. Seguono le reti di Tortai al 17’ e quella di Conti al 42’ su calcio di rigore. del Novara. La prima rete viene segnata da Savioni al 22’. Il Novara perviene al pareggio al 25’ ad opera di Marzani, ma già cinque minuti dopo un tiro formidabile di Lorenzi batte nuovamente Corghi. Lo stesso Lorenzi aumenta nuovamente il vantaggio al 34’. Nella ripresa i novaresi accorciano le distanze con For-mentin al 26’. Savioni al 31’ conclude il bottino finale dell’Inter. ROMA - SPAL 1:0 (1:0). — Una sola rete segnata al 41’ del primo tempo ha senzionato una discutibile superiorità romana sui ferraresi che avrebbero meritato un pareggio. UDINESE-ATALANTA 2:0 <0:0). I tigrati di Udine hanno colto una preziosa vittoria sul campo bergamasco, conseguita per merito di una rete di Pinardi al 18’ su calcio di rigore e di un’altra di Selmosson al 30’. NAPOLI - CATANIA 2:0 (1:0). — Entrambe le reti, che hanno, dato la vittoria al Napoli, sono state segnate da Vitali al 37’ del primo tempo e al 36’ della ripresa. SCI j HOCKEY A ROTELLE: PER I CAMPIONATI MONDIALI I QUASI TUTTA POLESE j In rappresentativa nazionale I La Jugoslavia giocherà nel gruppo piu’ difficile POLA, gennaio — Per la prima volta nella storia dello sport jugoslavo una rappresentativa nazionale di hockey a rotelle parteciperà al Campionato del mondo della specialità, che si svolgerà quest’anno in I-talia. Milano, Bologna, Trieste, eco., vale a dire i centri che vantano belle tradizioni in questo ramo sportivo, ospiteranno nel maggio p. v. le semifinali. La sede delle finali non è stata ancora scelta. La nostra rappresentativa giocherà a Trieste nel girone ohe comprenderà anche il Portogallo, attuale campione mondiale e testo di serie, la Svizzera, aspirante quotatissima al titolo, la Olanda e la Norvegia. Per la trasferta italiana la Federazione ha convocato i seguenti giocatori: Portieri: Batelj (Cementi — Pola) e Moceani (H. C. Pola); terzini: Cobalti (H. C, Pola) e Ifsa (Cementi — Pola); sostegni: Steppi (H, C. Pola) e Peracohi (Cementi —• Pola); attaccanti: Mauri (Cernenti ■—• Pola), Bezeljak (Železničar — Nova Gorica), Pertot II. (Železničar — N. G.) e Celieh (H. C. Pola). Allenatore sarà Bruno Steppi di Pola. La commissione selezionatrice federale inviterà agli allenamenti collegiali due altri probabili, ciré potrebbero venir scelti fra i giovani, a fra quelli che attualmente sono in servizio militare. Come si vede, dunque, la quasi totalità dei candidati alla rappresentativa nazionale è composta dai giocatori dell’H. C. «Cementi» e del-l’H. C. «Pola» di Pola. Entrambe le società si aggiudicarono successivamente nel 1953 e 1954 il titolo nazionale. Significativo anche il fatto che la Federazione ha affidato a un tecnico polese il compito di preparare la squadra, b. c. CAMPIONATO ITALIANO SERIE A 1 RISULTATI Atalanta - - Udinese 0:2 Bologna — Lazio 2:1 Fiorentina — Triestina 4:1 Milan — Pro Patria 2:0 Napoli — Catania 2:0 Novara — Internazionale 2:4 Roma — Spai 1:0 Sampdoria — Juventui 5:1 Toriino — Genoa 0:0 LA CLASSIFICA Milan 17 12 4 1 41:44 28 Bologna 17 10 4 3 32:21 24 Fiorentina 17 8 6 3 28:20 22 Roma 17 6 10 1 24:18 22 Inter 17 6 7 4 26:20 19 Juventus 17 6 7 4 25:23 19 Torino 17 8 3 6 19:19 19 UdineSg 17 7 4 6 23:22 18 Napoli 17 5 7 5 22:19 17 Gc$noa 17 4 9 4 18:16 17 Catania 17 5 7 5 22:20 17 Sampdoria 17 5 5 7 24:25 15 Aiaiania Li 4 ‘1 b 17 11» li) Triestina 17 3 7 7 13:29 13 Novara 17 4 4 9 15:25 12 Lazio 17 4 3 10 20:32 11 Spai 17 1 8 8 10:22 10 Pro Patria 17 2 4 11 11:26 8 BOLOGNA - LAZIO 2:1 (0:0), — Incontrastata la superiorità dei bolognesi sui laziali nonostante lo scarso margine di reti e il primo tempo conclusosi a reti inviolate, fatto dovuto all’ottima prestazione della difesa laziale. Entrambe le reti bolognesi sono state segnate da Rondon al 2’ e al 31’ della ripresa, mentre l’autore della rete laziale è stato L. Hansen ai 43’. INTER - NOVARA 5:2 (3:1). — Ottima la prestazione dellTnter che à riuscito a battere in trasferta la (pur volenterosa e agile compagina Dopo essersi fatta* 'lungamente attendere, la nove ha fatto la sua comparsa anche nell’Europa centrale, peimeltteinidlo così lo svolgersi, sebbene ritardato', deiHe gare internazionali in programma. Wengen, Kiitzbühel, Gartnisch Barten-kirchen e (Saint Gervais hanno, visto isfreicciare i campioni degli sci sulle bianche distese. Sono stati questi primi confronti fra te forate sKhistiidhe dal Centra Europa a costituire in un certo senso i primi atti dèlia preparazione alle Olimpiadi defllla neve ohe si svolgeranno l’inverno prossimo a Cortina d’Ampezzo. Nele categorie maschili delle discipline nordiche si sono imposti finora gli Austriaci che sembrano disporre degli uomini attualmente più in forma (Sailer, Malterer e Spiss). Ecco un breve bilancio: WENGEN: discesa: 1. Safileir, 2. Molterer. KITZBUhel: discesa: 1. Malterer; slalom: 1. Spiss, 2. Malterer. SAINT GERVAIS: discesa: 1. Sailer, 2. Molteirer; slalom: 1. Spiss, 2. Sailer, 3. MoUterer; slalom gigante: 1. Monterei, 2. Spiss. A Gerttmsch iPairtenkiirchen gli Austriaci hanno deluso, ma le vittore summenzionatg partano eloquentemente del loro valore. Hanno potuto far fronte con onore ai trionfi austriaci soltanto alcuni sciatori germanici, svizzeri e francesi, ràspettiivamente Pe-rret, Pasquiier, Duvillard, Bähr, Qber-miiiter e Juilem. L,a mancanza di neve sui campi di sci ha influito molto negativamente snq rendimento e sulla preparazione dei mostri sciatomi. I migliori piazzamenti jugoslavi a Kiizbuhel sono staiti quelli di Mulej (36.) © Kučič (39.). Nel fondo e nelle staffette si sono imposti gli Italiani. A Saint (Gervais hanno piazzato ben quattro atleti fra i primi cinque classificati nel fondo sui 15 km., dominando la staffetta 4x10 km. su un forte lotto di sedatori germanici tìsvizzeri. Gli sciatomi jugoslavi sì piazzavano nel fondo con Kordež al 16. e Hlebanja al 18, posto e ai 4. nella staffetta. Ema i saltatori la Jugoslavia con- 0 (0:0) squadra isolana ha girato a Pieno regime, ubhriacanido talvolta la difesa avversaria, che si è salvata nella maggior parte dei casi con la forza. Buirajnjte i primi 10’ di gioco è il Buie che tenta di passare giocando lin prevalenza nella metà campo dellTsola. La mancanza di collegamento fra i reparti permette alla difesa isolana di controllare facilmente te puntate avversarie, finché ial 24’ Degrassi non porta l’Isola in vantaggio. A questo punto i locali aumentano il ritmo del gioco, 'imponendo ila propria superiorità sino alila fine del primo tempo. La ripresa è tutta di marca isolana, Al 5’ Degxassi tira forte da circa 30 metri, Pavlov interviene sulljla traiettoria, dieviiando il pallone che finisce alto spalle dell’er stenrefatto BortoHn. Cinque minuti più tardi, su azione combinata di tutta la prima linea, Borojevitó segna da pochi' passi. A questo punto, punti sul vivo, i buiesi si rilanciamo ailTattacco, sfiorando R successo che però viene loro negato SUPREMAZIA AUSTRIACA in campo centro-europeo ta migliori «chances». E’ sempre l’anziano Polda che, rifattosi vivo loipo un lungo periodo di inattività, ha- ottenuto un più che ottimo secondo posto nelle gare di salto di Meringe, preceduto dal solo norvegese Martimsem. In campo femminile troviamo ancora predominio austriaco, ma non tanto marcato quanto in campo maschile. Sopraìutto la svizzera Berthotì, una vera fuori classe, le tedesche e te italiane sono riuscite a contrastare validamente la supremazia delle austriache. Ecco i migliori piazzamenti: GRUNDEWALD: discesa: 1. Ber-thod (Svizzera), 2. Marche® (Italia), 3. Hoohiléitner ((Austria); slalom: 1. Minimo (Italia), 2. Berthed (Svizzera), 3. Batti (Austria); slalom gigante: 1. Blatiti (Austria), 2. Berthod '(Svizzera), 3. Mezia-res '(Francia). KITZBUHEL: discesa: 1. Berthod (Svizzera), 2. Thitiere (Francia), 3. Hochleitner (Austria), 26. Zupančič (Jugoslavia); slalom: 1. Prandi (Austria), 2. Schöpf (idem), 3. Lanàg (Germania), 23. Župančič (Jugoslavia). GARMfSCH PABTENK1IROHKJN ; slalom: 1. Bergmann (Germania), 2. Grosso (Francia), 3. Speri (Germania); slalom gigante: 1: Ber-glund (Svezia), 2. Speri (Germania). SAINT «GERVAIS: discesa: 1. Ja-retz (Austria), 2. Prandi '(Austria), 3. Marche® (Italia) ; Slalom: 1. ‘Schöpf (Austria), 2. Blatti (Austria), 3. Minuzzo (Italia), slalom gigante: 1. Berthod ('Svizzera), 2. Laml'g (Getrmanuia ), Bnry (Francia). Nej fondo femminile e nella staffetta 3x5 km. le polacche hanno dominato indiscussamente, sommergendo sia a Gründewald che a Saint Gervais tutte le avversarie. L’unica «a farsi tace è stata l’italiana Tafra, piazzandosi seconda, che ha contribuito decisivamente anche alila conquista dal secondo po -sto inedia staffetta 3r5 km. Le tnos'lre sciiatrlliaji idonoi irtaiscjSite a piazzarsi soltanto nella staffetta, conquistando un onorevole 6. poeto. K*, da brillanti interventi di RusSi-gnan I. Al 20’ la rete isolana capitola per merito di Sundač che, lascialto inspiegabilmente libero, non ha difficodltà alcuna a mettere a segno con un tiro da circa 10 metri. Poi sino alla fine Più nulla di notevole se si eccettua la quarta rete isolana, ancora opera di Degrassi. Ha diretto con sicurezza l’arbitro Kravanja. SalineJPirano - Aurora 3:0 SALINE PIRANO: Krušić, Fonda, Božič, Giraldi, Dudine, Pucer, Da-pretto, Bonifacio, Stefani, Pilepié, Jakomin. AURORA: Dobrigna, Orlati II., Santini Burlin, Ramani, Favento, Gombač, Zet to, Pecchiari, Della Valle, Scher. ARBITRO: Sabadin E. di Capodistria, MARCATORI: al 51’ Stefani, al 64’ Pilepič e all’ 82’ Dapretto (un calcio piazzato). PIRANO, 30 — Il Saline Pirano ha battuto l’Aurora oon un .punteggio ohe non ammette discussioni. La vittoria piranese è frutto del maggiore vigore dimostrato nella ricerca della rete avversaria, raggiunta alla distanza quando la partita sembrava già doversi aremare nella staticità Bisogna però dire che la squadra di Scher s’è difesa abbastanza bene, specialmente nel primo tempo, ma è manciata 'completamente all’attacco, dove nessuno dei cinque è riuscito a fare qualcosa di buono. Il penteggio della vittoria piranese è forse troppo severo per il reale rapporto dei valori visti in campo, ma è stato pienamente meritato per la gagliardia con cui l’attacco bianco-rosso si gettava allo sbaraglio fra la retroguardia neroverde. La quale ultima ha, fra 1’altro, sulla coscienza almeno due dei goals subiti. In ogni caso la partita non ha dato uno spettacolo di bel gioco. Essa potrebbe ridursi al massimo, ai primi venti minuti della ripresa, periodo in cui «il Saline Pirano ha preso il sopravvento, concretizzando la propria superiorità con due reti ottenute grazie alla maggiore prontezza degli avanti nello sfruttare altrettanti errori dolila difesa capodi-striana. Il Saline ha dimostrato di possedere soprattutto maggiori riserve d’energia ohe, alla distanza, si sono affermate, parallelamente al rilassamento nelle file neroverdi, i quali sono scesi in campo nell’ennesima formazione, rappezzato alla meglio per l’assenza di alcuni giocatori indisposti. La squadra piranese è stata più omogenea e volitiva. La difesa, invero abbastanza debole, non ha avuto difficoltà a respingere gli attacchi degli avanti oapodistriani, tanto più che questi ultimi hanno mancato completamente alla prova, lasciandosi sfuggire persino due o tre occasioni d’aro. Di conseguenza anche la mediana ha avuto «un compito facile, potendosi dedicare più traquiMamente 'ad appoggiare i propri attaccanti che non a badare alla difesa. L’attacco è stato senza dubbio il migliore reparto. La coppia Dapretto — Bonifacio ne è stato il fulcro che imprimeva il proprio marchio alle azioni anche se erano poi gli altri a concluderle. Della difesa aurorina abbiamo detto. La mediana ha retto bene nel primo tempo, ma è calata nella ripresa. Dell’attacco, se attacco si può definire un assieme disordinato e senza mordente come quello visto a s. Lucia, è meglio non parlare. Concludendo possiamo affermare di aver assistito a una partita mediocre come gioco. Ha vinto ohi ha saputo andare più decisamente al sodo. L’arbitraggio del direttore di gara, messo di fronte a un campito relativamente difficile, è stato energico e abbastanza oculato, se si eccettuano alcune indecisioni iniziali e sviste che, però, non hanno dn-fhiito decisivamente sulle sorti dell’incontro. LE PARTITE DI DOMENICA 6. febbraio 1955 A Capodistria: Aurora ■— Buie, a s. Lucia: Saline Pirano — Isola Sport locale PALLACANESTRO Largo ai giovani è realtà a Fola Indubbiamente la pallacanestro a Pola si sto avviando su un buona strada; il campionato studentesco desta sempre maggiore interesse, si sta procedendo alla costituzione del Basket Club «Pola» e liete novità si preannunciano anche fra i giovanissimi. Mentre il torneo studentesco ha subito una pausa per la coincidenza delle vacanze (si riprenderà a giocare il 2 febbraio), le neo costituita squadre della Cementi e dell’Olimpia si sono incontrate, dando vita a una partita combattuta che ha messo in luce 'giovani di sicuro avvenire quali Toignon, Veggian, Signorelli, Rosignoli e Matbuglda. Ha vinto la Cementi per 14:11 (8:2). L’iniziativa di Mario Sciucca (fondatore e allenatore deU’Oilimpia) e di Marino, Seremin (allenatore della Cementi) stanno già dando, come si vede, buoni risultati. Anche gli allievi della società ginnica «Partizan» e dello «Scoglio O-livi» si sono incontrati, vincendo i primi per 31:26 (15:8). M. V. Sei squadre nella Sottolega istriana LOssemblea annuale della Federazione di pallacanestro, dèlia R. P. Croata ha discusso durante la sua recente riunione di Zagabria la situazione attuale di questo ramo sportivo in Istria. Per incre-menttaire maggiormente questa disciplina che, in Istria, ha ottime prospettive idi sviluppo, si è deciso dì costituire una Sottoflegia di (ftegue in II. pagina)